Prospetto Opere 2012/2013

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Associazione Spagnolli-Bazzoni ONLUS Opere 2012-13

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prospetto delle opere dell'associazione spagnolli bazzoni onlus

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Associazione Spagnolli-Bazzoni ONLUS

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Tutte le foto del prospetto sono state messe a disposizione dal fotografo spagnolo Josè Izquierdo, al quale va la nostra gratitudine!

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Cara amica e amico!Nessun progetto economico, sociale e politico sostituisce quel dono commosso di sé di un uomo verso un altro uomo che è la carità,quel vero amore al destino dell’altro che spinge a farsi carico dei bisogni spirituali e materiali del prossimo, senza aspettare alcun tornacontoprossimo o futuro!

Per questo motivo chiediamo il tuo sostegnoperché la nostra opera non sia solo la nostra, ma il frutto del lavoro di tanti amici che desiderano cambiare il mondo con piccoli gesti di solidarietà.

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La nostra Associazione è impegnata in progetti internazionali di aiuto e sostegno in aree bisognose principalmente dell’Africa e in parte minore dell’America Latina. È stata costituita come “Associazione Amici Senatore Giovanni Spagnolli” nel dicem-bre 2000 dalla famiglia e da alcuni amici del sen. Giovanni Spagnolli per mettere in pratica l’esempio e i suoi insegnamenti nel campo della solidarietà internazionale.Questo gruppo è poi cresciuto aggiungendo nuovi amici e sostenitori, traendo dalla testimonianza umana e cristiana del sen. Giovanni Spagnolli motivi di amore e fra-tellanza fra uomini che guidino la mente e il cuore al superamento dei limiti ristretti delle egoistiche abitudini quotidiane. Perché l’impegno a contribuire alla risoluzione dei problemi che assillano la civiltà in cui viviamo sia una missione di servizio all’u-manità in cammino.

Il 26 maggio 2011 si é perfezionata l’operazione di fusione della “Associazione Amici Senatore Giovanni Spagnolli” con la Roberto Bazzoni Onlus (RBO). Quest’ultima, fondata il 17 marzo 2000, era attiva con progetti in Congo, Kosovo e Kazakhstan. Era anche già presente in Zimbabwe, per il progetto di lotta contro l’AIDS.Ha creato e mantenuto con successo, per un arco di tempo di undici anni, quattro pro-getti principali (Kosovo, Kazakhstan, Democratic Republic of the Congo, Zimbabwe) ai quai ha assicurato la copertura finanziaria fino al 2014.

L’ASSOCIAZIONE

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In ZimbabweDal 1995 svolge la sua attività di medico in questo paese il dr. Carlo Spagnolli.L’Associazione si è impegnata a sostenere i suoi progetti, costruendo la “Scuola In-fermiere Professionali Giovanni Spagnolli” e l’“Ostello-Sala Conferenze Matteo Le-onardi”, entrambe strutture annesse al “Luisa Guidotti Hospital” di Mutoko dove il dr. Spagnolli svolge la sua opera di chirurgo e di organizzatore. Ad Harare ha costruito il Villaggio del bambino “San Marcellino”, in collaborazione con la Provincia di Tren-to e la Fondazione San Zeno di Verona. Attualmente, sempre con il sostegno della Provincia di Trento, è in fase di costruzione la Scuola Primaria che consentirà sia ai bambini del Villaggio che ai poveri dei rioni circostanti di accedere a questo grado di istruzione. Nel corso del 2012 è iniziato il sostegno allo Studio Dentistico del Guidotti Hospital in collaborazione con la Cooperativa FIDENTE. Invia costantemente via container alimenti, farmaci e attrezzatura medico-ospedaliera in collaborazione con l’Associazione Lifeline Dolomites.Assieme alla Roberto Bazzoni Onlus e al Gruppo POLI REGINA si è impegnata nella lotta all’AIDS con il progetto: “Un amico in più per fermare l’AIDS in Zimbabwe”.La “Roberto Bazzoni Onlus” iniziò ad operare in Zimbabwe nel 2002, fornendo i medicinali antiretrovirali e cominciando a mettere in trattamento, a fine 2002, 156 pazienti. L’attività fu gradualmente estesa dall’iniziale Luisa Guidotti Hospital ad altri tre Centri, sotto la supervisione medica del dr. Spagnolli. Si tratta del Centro Giovanni Spagnolli per la Donna ad Harare, interamente creato dalla RBO e gestito dalle Suore di Maria Bambina, del St. Michael’s Hospital di Ngezi (altro Ospedale Missionario), al quale forniamo medicinali e cibo e di un ambulatorio della cittadina di Chinhoyi, dove vive il dr. Spagnolli.

Il progetto principale che è direttamente connesso a vite da salvare, cioè la lotta contro l’AIDS in Zimbabwe, continuerà al di là dell’esistente supporto finanziario, ora pre-visto in cinque anni. Infatti la nuova Onlus Spagnolli – Bazzoni condivide l’obbligo

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L’ASSOCIAZIONE

morale di far si che le cure salvavita non vengano interrotte. Attualmente sono oltre 1100 i pazienti ammalati di AIDS conclamato in terapia antiretrovirale gratuita (per lamaggior parte mamme e bambini).

Il progressivo deteriorarsi della situazione economica del Paese ha imposto un al-largamento dell’azione iniziale, che si limitava a fornire i medicinali specifici. Si é dovuto provvedere a integrare le forniture di cibo, a migliorare le infrastrutture - in particolare quelle del Luisa Guidotti Hospital -, a importare carburante per far fun-zionare i generatori di corrente, a causa dei lunghissimi blackout della rete locale, ad assicurare una remunerazione decorosa a vari professionisti (medici, infermieri, logisti ecc.) la cui opera é indispensabile e, in generale, ad assicurare ai malati e alle loro famiglie una serie di appoggi che, in un Paese affamato e dove la disoccupazione é a livelli altissimi,sono del tutto necessari.Queste attività sono ora fuse con quelle tradizionali della “Spagnolli”, in una comple-ta sinergia di intenti e di competenze.

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L’ASSOCIAZIONE

In BurundiSensibile all’appello del missionario trentino Padre Gabriele Ferrari, sostiene alcune comunità in Burundi. In particolare a Gasura ha costruito il Villaggio dei Batwa, i centri polifunzionali nelle comunità di Gahè e Butsimba e sostiene l’attività delle Suore Polac-che che si prendono cura del locale dispensario. A Bujumbura sostiene l’organizzazione dei Campi di lavoro estivi e altri progetti per i giovani del Centre Jeunes di Kamenge e, ha aperto un laboratorio oculistico. Nel corso del 2012 um medico oculista e due ortot-tici burundesi hanno partecipato a uno stage formativo presso l’Ospedale Santa Maria del Carmine di Rovereto. Inoltre a fine anno in collaborazione con l’Associazione Mani-verso di Venezia avrà luogo una missione oculistica in Burundi con la finalità di visitare 2000-2500 pazienti e fornire contestualmente gli occhiali da vista. Grazie all’impegno di due musicisti roveretani Lorenzo Frizzera e Carlo Canevali sta muovendo primi pas-si a Bujumbura la prima Scuola Musicale del Burundi che si propone di avvicinare i giovani alla musica. A Ruyigi, provincia all’estremo sud del Burundi, ha costruito l’acquedotto di Musongati, a Buyengero ha costruito il Centro Sanitario “Catina Gubert, a Gatumba, rione periferico della capitale, ha costruito la Scuola “Città di Rovereto e l’Asilo “Giovanna Medici” per i più piccoli . A Burgwana sta terminando la costruzione di un importante centro scolastico e sanitario che sarà dedicato alla memoria del grande statista trentino Alcide Degasperi. Nel corso del 2012 è stata portata a termine la costru-zione del Centro Sanitario.

In Tanzaniasu richiesta di Manuela Buzzi invia farmaci al Consolata Ikonda Hospital, si provve-de all’acquisto di farmaci e reagenti di laboratorio grazie ai fondi messi a disposizione dal Concorso DuplicarD edizione 2011-2012 del Gruppo POLI REGINA.

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In UgandaGrazie alla generosa disposibilità della famiglia Zobele (prima l’ing. Gino e ora il figlio dr. Enrico) sostiene da alcuni anni il Zobele Memorial Vocational di Arua (ex Ma Ecora) e nel corso del 2008 ha costruito una nuova officina meccanica all’interno della stessa struttura.Ha collaborato alla costruzione della Angelina Maternity di Lodonga, alla manuten-zione straordinaria del Centro Sanitario di Orussi. Quest’ultimo viene sostenuto con l’acquisto di farmaci e reagenti di laboratorio grazie ai fondi messi a disposizione dal Concorso DuplicarD edizione 2011-2012 del Gruppo POLI REGINA.

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In Brasilea Salvador (Bahia), su richiesta di Mons. Guido Zendron, ha acquistato un immo-bile che dopo adeguata ristrutturazione ha consentito l’apertura del Centro Pastorale “Padre Mario Veronesi” che viene regolarmente sostenuto con il sostegno a distanza.

Aiutiamoli a sentireGrazie all’impegno del dr. Millo Beltrame, già primario di otorino dell’Ospedale Civile di Rovereto, ha come finalità la cura e l’assistenza ai bambini audiolesi in stato di grave necessità. E’ iniziato in Messico a Guasave (Sinaloa), con l’inserimento di un duplice impianto cocleare per ridare l’udito a due gemelli nati sordi, eseguito dal dr. Millo Beltrame. e prosegue in India sostenendo l’opera della missionaria olandese Carin Khieya a favore dei bambini sordomuti delle città di Calcutta, Vizak e Kakina-de. Per tale finalità ha organizzato lo stage di tre mesi presso l’Ospedale Santa Maria del Carmine di Rovereto del Dr. Baskharan, medico chirurgo otorino per la sua for-mazione, ha acquistato una autovettura per consentire a Carin di visitare i tre centri di formazione ed assistenza e ha aperto un nuovo centro di formazione e prevenzione perl’insegnamento del linguaggio gestuale dei sordomuti a Vizak.Ha inoltre accolto l’appello del dr. Baskharan e dei genitori di Angel (sordomuta con-genita) per l’inserimento di una coclea (orecchio artificiale).

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IL NOSTRO IDEALE

Con il suo impegno l’Associazione desidera affermare una solidarietà concreta che coinvolga le persone stimolandole al dono e alla condivisione delle proprie competenze o risorse personali. Una solidarietà vissuta che porta a riflettere sulla vita e modifica il modo di vedere il mondo e di rapportarsi agli altri mettendosi al loro servizio.

L’Associazione vive e opera grazie al dono del tempo libero e della propria professio-nalità da parte di Soci e Volontari. Gli stessi, assieme ad alcuni amici, ne sostengono per intero le spese generali di funzionamento.Informazioni più complete sono disponibili sul nostro sito www.spagnolli-bazzoni.org oppure scrivendo a [email protected]

Il Consiglio Direttivo in carica per il triennio 2011/2013 è cosìcostituito:

Giuliano Tasini (Presidente)Sebastiano Bazzoni (Vice-Presidente)Maurizio Dalbosco (Tesoriere)Andrea Silli (Segretario)Dario DossiFernanda Favaro TurellaElena PatonerDario PiconeseGiuliana Porta

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Che cos’è?

Il sostegno a distanza è una forma di solidarietà che consiste in un contributo econo-mico stabile e continuativo destinato ad un “beneficiario” ben identificato, un certo bambino o ragazzo che in qualche Paese del mondo ha bisogno di cibo, medicine, scuola. Senza strapparlo alla sua terra, rispettando la sua cultura e anzitutto salvaguar-dando la sua dignità di persona umana, con il sostegno a distanza si può fare molto per lui. Si tratta di una scelta semplice, ma seria, perché lo spirito del sostegno a distanza presuppone l’intenzione di mantenere il proprio impegno almeno per qualche anno. Il sostegno a distanza può essere sottoscritto da singole persone, famiglie, gruppi di ami-ci, ma anche da scolaresche, aziende o amministrazioni locali, dando a tanti bambini la possibilità di un futuro migliore. Il sostegno a distanza consiste quindi in un aiuto materiale che contribuisce a migliorare le condizioni di vita di un bambino o ragazzo. Ma cibo, casa, salute, istruzione, aiutano la persona se vogliono dire anche sicurezza, amore, appartenenza, autostima. Per questo, insieme agli aiuti materiali, garantiamo la presenza di persone che accompagnano il bambino nel suo percorso, persone che hanno a cuore, in tutto e soprattutto, il bene di ogni bambino, la sua dignità umana.

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Come è organizzato:

Gli interventi di sostegno a distanza sono coordinati sul posto direttamente da respon-sabili di nostra fiducia. La qualità dell’intervento è data principalmente dalla respon-sabilità di chi opera sul posto, individua i bisogni e gestisce gli aiuti.L’Associazione Spagnolli-Bazzoni Onlus riceve i contributi dei sostenitori e li versa con cadenza trimestrale ai coordinatori locali. Sono i coordinatori locali che stabili-scono come utilizzare i fondi a seconda del progetto e della situazione dei bambini e ragazzi destinatari dell’intervento. Può accadere che, per cause che non dipendono dalla nostra volontà, ad esempio un cambiamento nella situazione personale del bambino (il caso più frequente è il trasfe-rimento in una località lontana) o nella situazione del paese o della città in cui vive, non siamo in grado di continuare il sostegno al bambino affidato. Se ciò accade, il so-stenitore ne viene informato appena possibile, con la proposta di continuare il proprio gesto di aiuto a favore di un altro bambino bisognoso.Al momento dell’adesione il sostenitore riceve la documentazione iniziale sul bam-bino e sull’ambiente in cui vive. Il bambino sostenuto ha cioè da subito un volto e un nome preciso. In qualche modo, possiamo dire che avviene un incontro.Le persone che sul posto si occupano di lui, si impegnano a far pervenire due volte all’anno notizie che lo riguardano: una letterina, un disegno, un aggiornamento sul suo andamento scolastico o sulla sua situazione familiare. Gli scritti saranno spesso brevi e semplici.Ma i nostri coordinatori ci assicurano che per loro è già un grande sforzo – ma anche una grande soddisfazione – poter inviare queste comunicazioni. Si chiede comunque comprensione, perché non è sempre possibile essere puntuali. I piccoli ostacoli che possono determinare il ritardo sono davvero di ogni tipo.

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Come diventare sostenitore a distanza

Chi desidera sottoscrivere un sostegno a distanza può farlo compilando l’apposito modulo di adesione presente sul nostro sito web.

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Come pagare la quota?

La quota può essere versata periodicamente scegliendo una delle due possibilità:

Annuale:da versare entro il 31 gennaio dell’anno considerato.

Trimestrale:quattro versamenti da eseguire entro la prima settimana del primo mese del trimestre considerato. L’anno è stato suddiviso in quattro trimestri (1°, 2°, 3°, 4° trimestre). La prima quota si intende relativa all’intero trimestre in corso.

Il versamento va effettuato presso la Cassa Rurale di Isera EU IBAN: IT96 N081 0734 9000 0000 0006 267

Si suggerisce come forma di pagamento di utilizzare l’ordine di pagamento conti-nuativo rinnovato di anno in anno e di specificare in modo completo nella causale, il centro di accoglienza ed il nome del bambino. Ad es. Villaggio San Marcellino – Munyaradzi Moyo.

Coordinatrice del servizio:Pia Rosa Scottini [email protected]

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Dove sono i nostri bambini?

Villaggio San Marcellino – Harare

Il Villaggio, organizzato sul modello dei più conosciuti Villaggio SOS, si pone come primo obbiettivo quello di offrire sostegno a questi bambini fornendo loro le risorse necessarie alla crescita fisica, spirituale e professionale per diventare futuri cittadini adulti dello Zimbabwe.Il Villaggio “San Marcellino”sorge su una area di 3 ettari circa, denominata lotto 366 blocco B in via Falcon Road, 77 HATFIELD HARARENell’area sono compresi:• una casa principale costituita da 5 camere da letto, 3 bagni, soggiorno, sala da pran-

zo, cucina, ufficio. • Quattro case-famiglia• Un Asilo• Un terreno di tre ettari per coltivazione di ortaggi e verdura e l’allevamento di

pollame e conigli.La Casa Famiglia-tipo ha una capacità di alloggio per 22 bambini. Ogni Casa ha come Staff una Mamma con le sue aiutanti.La casa principale con il terreno annesso è stata acquistata con i fondi messi a di-sposizione dai Fratelli Maristi di Roma e dall’Ass.ne Lifeline Dolomites di Pozza di Fassa. Le restanti costruzioni (case-famiglia, asilo) e l’acquisto del terreno adiacente sono stati finanziati dalla nostra Associazione. La costruzione delle quattro case-famiglia ha goduto dei benefici di un congruo contributo provinciale per la solidarietà internazionale.Le adozioni servono per il mantenimento del Villaggio:I responsabili del Villaggio sono Sybil e Norman Mac Donald [email protected] e Sybil arrivano in Zimbabwe nel 1970. Lui era intagliatore di diamanti e Di-

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rettore Generale della PG Timbers Harare. Sybil era impiegata amministrativa. Sono sposati dal 1976 e dedicano le loro vite al lavoro missionario. Nel 1989 fondano il Centro AIDS di Mashambanzhuo e nel 1994 la casa Madre della Pace di Mutoko, dedicate alla cura dei bambini ammalati di AIDS. Dal 1998 dirigono la fattoria della Diocesi a Rothwell e organizzano il servizio di alimentazione di numerosi bambini in età scolare estremamente sottonutriti. In seguito devono abbandonare la fattoria perché minacciati di morte dai veterani di guerra. Nel 2002 assieme ad altri amici, tra i quali il dr. Carlo Spagnolli e sua moglie Angelina Bugaro deceduta nel 2010, fondano il Villaggio San Marcellino. Oggi ne curano la gestione.

La quota annuale è di € 420,00

Responsabili in loco:Sybil e Norman MacDonald [email protected] Mantiene i contatti con il Villaggio e con le famiglie:Elsa Torresani [email protected]

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Harare: Centro sanitario e sociale di promozione della donna e del bambino “Giovanni Spagnolli” – Harare.

Il “Centro Spagnolli” e le infrastrutture socio-sanitarie ad esso connesse curano e offrono terapia e assistenza gratuita ai malati di AIDS, soprattutto alle donne e ai bambini. Dispone di una area di circa 15mila metri quadrati, la sede è stata acquistata con i fondi messi a disposizione della Associazione “Roberto Bazzoni-onlus” (RBO) di Milano ed è ristrutturata con i fondi nostri e dell’Associazione Lifeline Dolomites. In particolare permette la realizzazione delle seguenti attività socio-sanitarie:• Terapia antiretrovirale gratuita delle mamme e dei bambini malati di AIDS

(PMTCT Plus);• Promozione della donna mediante Scuola di Qualificazione Professionale: econo-

mia domestica, informatica ecc…

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• Assistenza ai bambini di strada (mensa, attività educative e di integrazione);• Riabilitazione funzionale dei disabili;• Assistenza clinica ai bambini del Villaggio S. Marcellino di Harare;• Possibile foresteria per amici e sostenitori.Il rapido estendersi dei programmi di terapia antiretrovirale ha richiesto delle urgenti opere di ampliamento. Attualmente, grazie ai fondi messi a disposizione dalla RBO, sono infatti in costruzione tre nuovi padiglioni che saranno riservati alla Scuola di Qualificazione Professionale (Taglio e Cucito), al Laboratorio di analisi cliniche ed alla residenza per il medico.

L’Associazione attende di volta in volta alle necessità comunicate dal dottor Car-lo Spagnolli, in particolare provvede:• al sostegno della piccola attività di artigianato delle mamme (vendita dei prodotti); • alla fornitura dei farmaci contro le malattie opportunistiche AIDS;• alla fornitura dei farmaci antiretrovirali (acquistati con i fondi del GRUPPO

POLI REGINA); • all’invio di alimenti, beni di prima necessità e di attrezzatura medico-sanitaria.

Tramite il sostegno a distanza si aiutano i bambini di alcune mamme del Centro che vivono in condizioni economiche, sociali e familiari estremamente precarie.

La quota annuale è di € 420,00

Responsabile in loco:Suor Mary Jo Vassal [email protected]

Mantiene i contatti con Suor Mary Jo e le famiglieValentina Zenatti [email protected]

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Scuola Materna Svinurai - Kariba

SVINURAI, una parola shona, significa “apri gli occhi”, ed è questo l’obiettivo della attività didattica, che mira allo sviluppo della personalità del bambino in tutti i suoi aspetti: fisico, cognitivo, sociale e morale, creativo, emozionale e dello stato di salute. E’ un viaggio di tre anni, ma molti di essi sono seguiti fino al termine delle scuole medie, perchè sono orfani. Alla scuola SVINURAI ci sono 150 bambini (dai 3 ai 10 anni). Molti sono orfani, alcuni di entrambi i genitori, e vivono con i nonni, zii o zie; alcuni hanno entrambi i genitori malati e senza possibilità di un reale trattamento.I bambini vanno a scuola da lunedì a venerdì, dalle 7.30 alle 16 e sono divisi in 4 classi a seconda dell’età.

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Il programma di un anno è diviso in 3 trimestri, l’ultimo giorno del secondo trimestre è il “giorno dello sport”, essi mostrano alle loro famiglie cosa sono capaci di fare (una giornata che richiede molta preparazione). L’anno si chiude con la cerimonia finale. Il numero di orfani da un genitore, di entrambi i genitori o con i parenti molto malati aumenta in maniera drammatica; per questo motivo assistono i bambini a seconda dei loro bisogni, per esempio: tasse scolastiche, divise, cibo, medicine, vestiti. L’obiettivo è quello di accompagnare i bambini fino al completamento della scuola media, in modo che sarà più facile per loro trovare un lavoro tramite il quale possano costruire il loro futuro, che è quello del Paese, per tale ragione alcuni bambini affida-tici hanno età superiore ai 10 anni.L’asilo è gestito dalle Suore di Maria Bambina.Le Suore di Maria Bambina arrivarono a Kariba, nella diocesi di Chinhoyi, Zimbab-we, il 18 Agosto 1959, con lo specifico compito di “assistere nel loro viaggio spiri-tuale gli italiani impegnati nella costruzione della diga di Kariba”.Quando la costruzione della diga terminò, esse decisero di rimanere per assistere la popolazione locale attraverso la promozione delle donne, istituendo così un centro sociale per insegnare a cucire, cucinare, ricamare.Pronte “per andare dove il bisogno è grande ed urgente”, 40 anni dopo, con la “scuola materna SVINURAI” le Suore di Maria Bambina rispondono al bisogno della loro gente, concentrando l’attenzione sull’educazione dei più piccoli, non considerati o valutati importanti.

La comunità di Kariba è costituita da quattro suore (una indiana, una argentina, una maltese e una italiana).

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Suor Angela, la precedente responsabile della comunità, ci ha scritto:“Ho imparato ad amare chi è ritenuto inutile per la società, ho goduto nel condividere con loro l’assenza del necessario, come l’acqua, la luce, il trasporto, le medicine ed il cibo… ho imparato dal povero la serenità nell’accettare la vita di ogni giorno. Qui a Kariba i nostri bambini ci chiamano “mamma” poiché le loro mamme li proteggono dal Cielo.”

La quota annuale è di € 280,00.

Responsabile in loco:Suor Silvia Altamiran [email protected]

Mantiene i contatti con la Scuola Materna Svinurai e le nostre famiglie: Silvana Giarolli [email protected]

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Centro di Accoglienza “Giriteka“ - Ngozi

Giriteka significa “ritrova la tua dignità”. Il Centro di accoglienza risponde ai bisogni emergenti nella città di Ngozi che ha conosciuto un rapido sviluppo urbano con un forte incremento di famiglie povere che vivono in baracche fatte di pezzi di lamiera e cartone. In tale situazione è drammatica la realtà dei bambini di strada che crescono di numero giorno dopo giorno e che fanno del marciapiede il loro rifugio, dormendo nelle fredde notti ai 1700 metri di altitudine dell’altipiano burundese coperti da sudici cartoni. Le Suore Missionarie Mariste presenti nella Diocesi di Ngozi dal 1965 sono impe-gnate a recuperare questi ragazzi ad una vita sociale normale. Il centro propone due percorsi di reinserimento:

Il centro interni È un convitto che offre la possibilità di una rottura definitiva con la strada ed i suoi rischi (la droga) con la finalità di riprendere gli studi. Può ospitare fino a 30 ragazzi (tra i 6 e 14 anni) che richiedono un accompagnamento di fatto individuale fino al loro reinserimento nelle famiglie (se possibile). Il centro esterniAccoglie durante il giorno i ragazzi che vivono ancora sulla strada e hanno bisogno di essere aiutati a riflettere e maturare una scelta diversa. Per questi (circa 60) è stata organizzata una scuola interna di educazione di base, di avvio ai vari lavori di arti-gianato. I corsi si svolgono regolarmente dal lunedì al venerdì, dalle 8h00 alle 15h00.Ci sono anche all’incirca 250 ragazzi che gravitano attorno il Centro, godono dei suoi servizi (alimentazione, igiene e sanità) in attesa di entrare nel cammino di recupero. I ragazzi dei due Centri vengono accompagnati fino al loro reinserimento e seguiti anche quando hanno raggiunto una certa stabilità e autonomia.

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A tutti è offerta la possibilità di studio: sia all’interno che alla scuola pubblica a secon-da delle possibilità di ciascuno.La responsabile del Centro è Sr. Bruna Chiarini [email protected], 63 anni, entra nella Congregazione delle Suore Missionarie della Società di Maria (Mariste), all’età di 21 anni, parte per il Burundi nel 1971, viene espulsa nel 1985. Fino a quel momento è impegnata soprattutto nell’attività di formazione religiosa e catechesi. Ritorna in Burundi nel 1991 e fonda subito la nuova comunità a Rwarangabo (Dio-cesi di Ngozi) che si prende cura degli orfani di guerra (attualmente 1200), e nel 2002, sul richiesta del vescovo fonda un’altra comunità, quella di Giriteka (nella città di Ngozi) che cerca di recuperare ad una vita dignitosa (lavoro, studio e famiglia) i bam-bini abbandonati al locale mercato. Sempre nella città di Ngozi insegna nella scuola interdiocesana di catechisti, è impegnata nella Direzione del Centro di Animazione Missionaria ed è membro della Commissione “Giustizia e pace”.

Quote annuali: Per un bambino residente al “Centro Giriteka” euro 250,00Borse di studio (oltre al sostegno)Scuola elementare euro 50,00Media superiore euro 150,00Università euro 250,00

Responsabile in loco:Suor Bruna Chiarini [email protected]

Mantiene i contatti con Centro di Accoglienza Giriteka e le nostre famiglie: Claudia Diener [email protected]

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ASENABU - Buyengero

ASENABU significa ad literam:“Associazione per il sostegno del fanciullo non accompagnato di Buyengero e Burambi”Dal 1995 al 2005 una guerra fratricida terribile ha causato nel comune di Buyengero una immane strage di vite umane. Molti bambini sono rimasti orfani di entrambi i genitori, o abbandonati dagli stessi, e per sopravvivere hanno invaso le strade, hanno trovato rifugio nei campi militari oppure sono stati obbligati a forza ad arruolarsi, diventando così dei piccoli soldati. L’ASENABU è stata fondata da Padre Filippo per questi bambini, vittime della guer-ra. Inizialmente si sono rintracciati i bambini ovunque, sulle strade, nella boscaglia per alimentarli, vestirli e curarli (molti di essi erano ammalati). I bambini, secondo la tradizione africana, vengono assistiti nei propri villaggi di origine. Con la collabo-razione delle autorità locali si è cercato di rintracciare le famiglie di origine; quando questo non è stato possibile si sono organizzate le famiglie per l’accoglienza (anche fra gli stessi soci della Associazione) presso le quali essi hanno ritrovato casa, sicurez-za e serenità. Quindi mano a mano che crescevano è stato curato il loro inserimento nelle scuole elementari e medie. Per chi ha avuto difficoltà a scuola si sono organizzati dei corsi professionali di falegname e muratore per i bambini, di cucito e ricamo per le bambine. Per alcuni più dotati intellettualmente si sono aperte le porte dell’univer-sità, e per questo sono incoraggiati e sostenuti.Attualmente sono 715 gli alunni della scuole elementari e 112 quelli della scuola media.; 68 frequentano corsi professionali e di alfabetizzazione basica. Le famiglie per l’accoglienza sono 620, tra di loro ci sono 54 giovani capi famiglia.

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Padre Filippo, il responsabile dell’ASENABU, è nato a Buyengero, ha seguito gli stu-di primari e secondari a Muzenga e Gitega, gli studi filosofici e teologici nei Seminari Maggiori di Bujumbura e Gitega. Da seminarista, durante le vacanze, frequentava la parrocchia dove ha avuto modo di conoscere i nostri amici Saveriani (Padre Ottorino Maule*, Aldo Marchiol*, Padre Lanaro Alberto, Maestrini Battista, Padre Modesto e Padre Mario) e toccare con mano il loro impegno in favore dei bambini. E’ stato or-dinato prete nel 1999 ed ha iniziato il suo lavoro pastorale nella parrocchia di origine (Buyengero). Nel 2000 ha fondato l’Associazione ASENABU per aiutare i bambini orfani ed ammalati di AIDS e malaria. Dal 2003 al 2005 trascorre due anni di forma-zione e perfezionamento in Italia (Politecnico di Milano). Al suo ritorno è parroco di Minago nel sud del Burundi e da due anni è impegnato nell’organizzazione del clero cattolico.

La quota annuale è di € 280,00 Quota annuale borse di studio universitarie: € 1200,00 (si raccolgono offerte libere, specificare come causale “Università - Buyengero”).

Responsabile in loco:Padre Filippo Mbonicimpaye [email protected]

Mantiene i contatti con padre Filippo e le famiglie:Sabrina Monti [email protected]

* Padre Ottorino e Padre Aldo sono stati barbaramente uccisi, dai paramilitari il 30 settembre 1995 assieme alla nostra Catina Gubert nella parrocchia di Buyengero.

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Arua: Orfanotrofio Don Dino; nella missione di Ediofe

L’istituto Don Dino per la cura degli orfani fu fondato dal reverendo Frederick Dran-dua, vescovo emerito della diocesi di Arua nel 1996, il quale durante una visita pa-storale aveva visto come questi bambini che avevano perso i genitori per la pandemia di AIDS o a causa della guerra civile non ricevessero adeguate cure a causa del basso reddito nella regione del Nilo ovest e fossero privi di assistenza, educativa, sanitaria e alimentare.A tutt’oggi sono circa 200 gli orfani ivi accolti.La diocesi di Arua è molto povera e comprende un’area molto vasta. Questi bambi-ni provengono da tutti i sei distretti della diocesi che sono: Arua, Nebbi, Adjumani, Yumbe, Moyo, Koboko, Terego/Maracha District, incluse la vicina Repubblica demo-cratica del Congo e il Sud Sudan.L’istituto Don Dino è un’organizzazione pubblicamente riconosciuta senza finalià di lucro e gestita da un consiglio di amministrazione; si fonda su principi evangelici ispirati all’amore di Dio e della carità. I valori al centro dell’orfanotrofio Don Dino sono: amore, cura, compassione, giustizia, partecipazione, carità, pace, responsabilità e trasparenza.Lo scopo dell’orfanotrofio è quello di aiutare bambini a sviluppare e realizzare appie-no i loro diritti e le loro responsabilità come cittadini dell’Uganda.

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Il sostegno a distanza servirà per coprire le spese di vitto e alloggio, tasse scolastiche, cure mediche, spese del personale dell’orfanotrofio.

La quota annuale è di € 200,00

Responsabile in loco:Sister Domitila Ojoru [email protected]

Mantiene i contatti con l’orfanotrofioCristina Gasperini [email protected]

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Collegio - Scuola “Le Balù” - Lubumbashi

È un centro di accoglienza per ragazzi rigettati dalla società, in quanto portatori di handi-cap o vittime mutilate dalla guerra civile. Si aggiungono alcuni casi di orfani senza tutori. Situata a circa cinque km dal cenrtro di Lubumbashi è gestita dalle suore dell’ordine di Maria Ausiliatrice. A loro, oltre al calore umano di un accogliente ambiente famigliare, viene offerto vitto e allorggio ed istruzione professionale. In breve in questo piccolo centro i bambini ritrovano il sorriso, la voglia di vivere e, cosa molto importante, la dignità uma-na. Viene offerta la possibilità sia di crescere e sostenersi a vicenda che di apprendere un piccolo mestiere, che può essere loro utile per il sostentamento futuro ed il reinserimento nella società. Così imparano a diventare falegnami o manovali, e le ragazze apprendono, invece, il taglio e il cucito. Attualmente sono una settantina i bambini accolti.

La responsabile è Margeritte chiamata affettuosamente “maman Maggie”. È rimasta colpita dalla tragica situazione di molti bambini mutilati dalle mine e da handicap fisici congeniti e così ha fondato per loro la Scuola Le Balù. Laica, giovane laureata in piscologia infantile, collabora con le Suore salesiane di Maria Ausiliatrice. A questi bambini si dedica con grande amore e passione!

La quota annuale è di € 420,00

La responsabile in loco è Musole Kayombo [email protected].

Mantengono i contatti con “maman Maggie” e le nostre famiglie:Josephine Tomasi [email protected] Angelini [email protected]

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S.Cruz (Salvador - Bahia) - Scuola Soeira

La scuola privata Soeira, Santa Cruz, è nata da una “banca de reforço escolar”, una specie di doposcuola dove i bambini venivano aiutati nello svolgimento dei compiti, nel corso degli anni si è trasformata in Scuola Materna (1993), per i bambini di età compresa tra i 2 e i 7 anni ed è stata ampliata fino ad accogliere anche la Scuola Elementare (“Escola primaria”, che va dalla prima alla quarta classe, nel 1994). La direttrice è Giladasia Soeira dos Santos Querioz. Le lezioni si svolgono in due turni, al mattino (dalle 7 alle 11.30) e al pomeriggio (dalle 13 alle 17) per entrambi i corsi: Maternal, Jardim, Alfabetiçao e la Scuola Elementare.Sono circa una settantina gli alunni che la frequentano. La scuola è molto modesta! Non dispone infatti di sale riservate al direttore, ai professori e alle attività specifiche (biblioteca e informatica).

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La ricreazione e l’educazione fisica si fanno in strada! Molti sono i bambini tra i 4 e i 6 anni che nel quartiere abbisognano di formazione scolastica. Infinite sono le difficoltà che rendono problematica l’organizzazione dell’attività didattica, in particolare: la mancanza di spazi e strutture adeguate alle attività didattiche, la carenza dei ragazzi nel fare i compiti per mancanza di sostegno familiare adeguato, il disinteresse dei genitori. La scuola cerca di superare questi ostacoli cercando di intessere rapporti con altre scuole, di formare insegnanti, di ottenere il sostegno finanziario da parte di imprenditori locali per le migliorie necessarie, di coinvolgere la comunità e di rendere più partecipi i genitori e gli alunni.La Scuola fa parte delle opere proposte da Padre Guido Zendron, che ora è vescovo e si è trasferito a Paulo Alfonso, nell’interno dello Stato di Bahia.

La quota annuale è di € 300,00

La responsabile locale è:Edmilson Santana [email protected]

Mantiene i contatti con la Scuola e le nostre famiglieGianna Bortolotti [email protected]

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