Profili della della dislessia evolutiva in lingua italiana · DWI, PWI, and concurrent language...

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Profili della della dislessia evolutiva in lingua italiana Pierluigi Pierluigi Zoccolotti Zoccolotti Dipartimento di Psicologia, Roma Dipartimento di Psicologia, Roma IRCCS Fondazione Santa Lucia IRCCS Fondazione Santa Lucia San Marino, 18 Settembre 2010 San Marino, 18 Settembre 2010

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Profili della della dislessiaevolutiva in lingua italiana

Pierluigi Pierluigi ZoccolottiZoccolottiDipartimento di Psicologia, RomaDipartimento di Psicologia, RomaIRCCS Fondazione Santa LuciaIRCCS Fondazione Santa Lucia

San Marino, 18 Settembre 2010San Marino, 18 Settembre 2010

Effetti nel riconoscimentoEffetti nel riconoscimentodi stimoli ortograficidi stimoli ortografici

•• Frequenza dFrequenza d’’uso paroleuso parole

•• LessicalitàLessicalità

•• Effetto di regolaritàEffetto di regolarità

•• Effetto lunghezzaEffetto lunghezza

•• Contestualità Contestualità dei dei grafemigrafemi

•• Vicinato ortograficoVicinato ortografico

•• ……………………....

Questi effetti possono permettere di evidenziareQuesti effetti possono permettere di evidenziarecompromissioni selettive permettendocompromissioni selettive permettendounun’’interpretazione interpretazione del del disturbodisturbo??

• Dislessia fonologica --> deficit selettivo nella letturadi non parole (marcato effetto di lessicalità)

• Dislessia superficiale --> deficit selettivo nelmostrare effetti lessicali nella lettura di parole (e.g.,effetto di regolarità)

•• Effetti di Effetti di lessicalitàlessicalità, lunghezza della parola e vicinato, lunghezza della parola e vicinato

ortograficoortografico in ragazzi tedeschi e inglesi (TR vocali allain ragazzi tedeschi e inglesi (TR vocali alla

presentazione di parole singole)presentazione di parole singole)

•• I I dislessici dislessici hanno mostratohanno mostrato

–– maggiori effetti di lunghezza maggiori effetti di lunghezza sia di controlli per etàsia di controlli per età

cronologica (CA) che per età di lettura (RA)cronologica (CA) che per età di lettura (RA)

–– maggiori effetti di maggiori effetti di lessicalità lessicalità sia di controlli CA che RAsia di controlli CA che RA

–– maggiori effetti di vicinato ortografico maggiori effetti di vicinato ortografico di controlli CA (madi controlli CA (ma

non RA)non RA)

(Solo differenze limitate tra ragazzi inglesi e tedeschi)(Solo differenze limitate tra ragazzi inglesi e tedeschi)

ZieglerZiegler, , PerryPerry, , Ma-WyattMa-Wyatt, , Ladner Ladner and and Schulte-Korne Schulte-Korne (2003)(2003)

Tempi diTempi di reazione vocale in funzione della lunghezza della parolareazione vocale in funzione della lunghezza della parola

Tem

pi d

i Te

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ione

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sm

s ))

Spinelli, De Luca, Di Filippo, Mancini, Martelli, and Spinelli, De Luca, Di Filippo, Mancini, Martelli, and Zoccolotti Zoccolotti (2005)(2005)

•• Effetto di regolarità (prestazione superiore nel leggere paroleEffetto di regolarità (prestazione superiore nel leggere paroleregolari rispetto a parole irregolari)regolari rispetto a parole irregolari)

•• locus --locus --> routine > routine sublessicalesublessicale: le corrispondenze : le corrispondenze grafema-fonemagrafema-fonemapossono essere usate per pronunciare le parole regolari ma nonpossono essere usate per pronunciare le parole regolari ma nonquelle irregolariquelle irregolari

Se la via fonologica è colpita in bambini con disturbi di lettura, comeSe la via fonologica è colpita in bambini con disturbi di lettura, comeproposto dal modello proposto dal modello ““fonologicofonologico””, non c, non c’è’è ragione di aspettarsi un ragione di aspettarsi unvantaggio per le parole regolari rispetto a quelle irregolari.vantaggio per le parole regolari rispetto a quelle irregolari.

Al contrario, ci sono chiare prove di effetti di regolarità in bambini conAl contrario, ci sono chiare prove di effetti di regolarità in bambini condislessia dislessia (ampia meta-analisi (ampia meta-analisi di di MetsalaMetsala, , Stanovitch Stanovitch and and BrownBrown, 1998)., 1998).

- conclusione controllata per differenze individuali- conclusione controllata per differenze individuali- e controllata per età di lettura- e controllata per età di lettura

•• SintesiSintesi

••Nei Nei dislessici dislessici effetti maggiori (sia rispetto a CA sia RA) dieffetti maggiori (sia rispetto a CA sia RA) di–– lunghezzalunghezza–– lessicalitàlessicalità–– frequenzafrequenza–– regolaritàregolarità

••Presenza di Presenza di effetti dieffetti di–– vicinato ortograficovicinato ortografico–– contestualità grafemicacontestualità grafemica

Nessun modello appare in grado di proporre una singolainterpretazione coerente di questo pattern di risultati.(Metsala et al., 1998, escludono interpretazioni in termini di differenzeindividuali)

I disturbi di lettura in bambini di lingua italiana non sembranospiegabili in modo efficace secondo la dicotomia tradizionale“dislessia fonologica-dislessia superficiale”

EE’’ possibile separare componenti globali possibile separare componenti globalie specifiche nel disturbo specifico die specifiche nel disturbo specifico di

lettura?lettura?Il disturbo di lettura può essereIl disturbo di lettura può essere

interpretato come un disturbo interpretato come un disturbo grafemicografemicopre-lessicalepre-lessicale??

Una linea di ricerca basata sulrate-amount model (Faust et al., 1999)

persona velocepersona velocepersona lentapersona lenta

associatoassociato nonnonassociatoassociato

00

200200

400400

600600

800800

Late

nza

nella

ris

post

a (

Late

nza

nella

ris

post

a (

ms

ms ))

Da Faust, Balota et al. 1999Da Faust, Balota et al. 1999

Effetto di Effetto di over-additivitàover-additività

Ci possiamo chiedere se alcuni degli effetti mostrati (in modo piùmarcato) da questi ragazzi sono dovuti ad un effetto di over-additività

Il rate-amount model- assume che individui diversi abbiano una diversa velocità di

elaborazione (rate) delle informazioni e che le condizioni sperimentalirichiedano ognuna che una certa quantità (amount) di informazioni siaelaborata (hanno cioè un certo livello di difficoltà) perché sia prodottauna risposta corretta. Ci si aspetta che il rapporto tra quantità diinformazioni (amount) sulla velocità di elaborazione (rate) predice lalatenza di risposta in un numero ampio di condizioni sperimentali.

Il modello- fa predizioni esplicite sulle componenti generali di variazioni individuali

in information processing;- separa il contributo di fattori globali e specifici nella prestazione

individuale- propone trasformazioni dei dati (e.g., punteggi z) che permettono di

valutare l’influenza della specifica difficoltà del compitoindipendentemente dall’effetto del fattore globale

Lettura a voce alta di parole, non parole e figure

Decisione lessicale in funzione dello stimolo

Naming rapido (RAN) di figure, colori, numeri e parole

Lettura a voce alta di lettere, sillabe, parole e non parole

----------------------------------------------------

Questi studi hanno cercato di porsi delle domande sulle caratteristichedelle componenti globali che distinguono i bambini dislessici dainormolettori.

Studio 1: Le differenze di prestazione di dislessici e controlli sonointerpretebili sulla base di un fattore globale? Questo fattore globale è“generale” o si riferisce in modo selettivo a stimoli ortografici?Caratterizza in modo simile stimoli con e senza un valore lessicale?

Studi basati sul RAM

Sintesi dei risultati: fattore globale

- Il fattore globale- rende conto di una larga proporzione di varianza tra i bambini

italiani con dislessia- è limitato a stimoli ortografici: non si estende a stimoli figurali.- Si riferisce all’elaborazione sia di parole che di non parole

(livello pre-lessicale di analisi?)

Possibile link all’attività della Visual Word Form Area (VWFA)?

Sintesi dei risultati: fattori specifici

- Differenze nell’effetto di lessicalità scompaionoquando viene preso in considerazione l’effetto dioveradditività

- Differenze residuali nell’effetto lunghezza sonopresenti in modo indipendente dall’effetto di over-additività.

D. Paizi, M. De Luca, P. Zoccolotti and C. Burani A comprehensive evaluation of lexical reading in Italian developmental dyslexics

Studio 2: Il fattore globale coglie differenze di prestazione per stimoliortografici nella lettura o anche in altri compiti?Il fattore globale rende conto di una larga proporzione di varianza tra ibambini italiani con dislessia sia in compiti di lettura che in compiti didecisione lessicale

• Two properties sometimes attributed to the processing capacityview are not, in our opinion, intrinsic aspects of thisinterpretation. One is the idea that the mental capacity view holdsthat a single resource underlies cognitive processing…A secondmisconception is that capacity theories intend that all aspects ofcognitive performance are determined exclusively by capacity…Thus a much more realistic position is that there may be severaldifferent types of processing resources, and that even incombination they are not the exclusive source of all of theperformance variations evident in any particular cognitive task(Kail and Salthouse, 1994).

- E’ necessario pensare ad un solo fattore globale o èpossibile pensare a “più” fattori globali?

Studio 3: Il disturbo di lettura si riferisceall’elaborazione di- lettere- stringhe di lettere o- parole ?

De Luca, M., Burani, C., Paizi, D., Donatella Spinelli and Pierluigi Zoccolotti. Letter and Letter-StringProcessing in Developmental Dyslexia. Cortex; doi: 10.1016/j.cortex.2009.06.007.

Sintesi dei risultati

- Vi è una chiara differenza tra compiti che riguardano“stringhe” di lettere e lettere (o bigrammi)nell’interagire con il disturbo di lettura

- --> due fattori distinti

Uno studioUno studio con presentazione visiva ed acusticacon presentazione visiva ed acusticadegli stessi materiali stimolodegli stessi materiali stimolo

Studio 4: Il disturbo di lettura siIl disturbo di lettura si riferisce ariferisce a- stimoli presentati nella modalità visiva- stimoli presentati nella modalità visiva- o ad un disturbo cross-modale ?- o ad un disturbo cross-modale ?

IS DEVELOPMENTAL DYSLEXIA MODALITY SPECIFIC? AVISUAL-ACOUSTIC COMPARISON ON ITALIANDYSLEXIC CHILDRaEN

Chiara Valeria Marinelli, Paola Angelelli, Gloria Di Filippoand Pierluigi Zoccolotti

Sintesi dei risultati

- Vi è una chiara differenza tra compiti che constimoli visivi e compiti con stimoli uditivinell’interagire con il disturbo di lettura- --> due fattori distinti ??

Conclusioni

- Un fattore globale di prestazione rende conto della maggior partedella varianza nella differenza tra bambini con e senza disturbo dilettura;

- Gli studi effettuati offrono alcune informazioni iniziali su comecaratterizzare questo fattore; in particolare, sappiamo che è- limitato a stimoli ortografici;- indipendente da componenti lessicali;- legato al numero di elementi della parola (effetto lunghezza);- specifico per modalità sensoriale (limitato ad un input visivo).

- In chiave euristica, queste caratteristiche suggeriscono unainterpretazione in termini di “integrazione percettiva” del disturbo(vedi ipotesi del “uncrowded span” di Pelli e collaboratori).

- Altri fattori globali possono contribuire a spiegare il disturbocomplessivo presentato da questi ragazzi.

In summary, data from functional imaging studies, electrophysiologicalstudies, chronic lesion/deficit association studies, and our own studies ofDWI, PWI, and concurrent language testing in acute stroke converge insupport of the hypothesis that the left midfusiform gyrus (bVWFAQ) isengaged in, and perhaps specialized for, two components of lexicalprocessing: (1) computation of a font-, case-, and location-independentrepresentation of the string of graphemes (the graphemic description)early in the reading task; and (2) modality-independent stage of lexicalprocessing required for linking learned, modality-specific lexical input andoutput representations.

Hillis, Newhart, Heidler, Barker, Herskovits and Degaonkar The roles of the visual word form area inreading NeuroImage 24 (2005) 548– 559.

Somiglianza con la posizione teorica di Hillis ecollaboratori sviluppata sulla base di dati lesionali e di

imaging funzionale

Conclusioni

- Nonostante alcune similarità apparenti, i disturbi di lettura in etàevolutiva richiedono una caratterizzazione differente da quellalargamente condivisa nel caso di disturbi acquisiti (da lesionecerebrale); come tale possono rappresentare un modello di studioche permette di evidenziare diversi meccanismi di azione attivi nelprocesso di lettura.

- L’approccio tradizionale basato sui confronti per “reading match”ha prodotto una mole enorme di risultati che sfuggono ad ognipossibile interpretazione unitaria.

- L’approccio basato sul RAM ha la potenzialità di isolare i sintominucleari del disturbo di lettura delimitandone gli elementi critici.Naturalmente, molto rimane da studiare per saggiarne in modocompiuto l’efficacia.

RIcercatori che hanno collaborato a queste ricerche

Cristina BuraniDespina Paizi

Donatelli Spinelli

Maria De LucaAnna Judica

Gloria Di FilippoMarialuisa MartelliValeria Marinelli

Università “Foro italico” -Roma

Unità di NeuropsicologiaIRCCS Fondazione Santa Lucia -

Roma

Dipartimento di PsicologiaSapienza - Università di

Roma

Università di Bari

Paola Angelelli

Istituto di scienze etecnologie della

cognitzione, Roma

Grazie!