PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE - IIS Severi-Correnti · passo e sistematico nelle sue ... nuclei...

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1 Milano, Prot. n. PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE Art. 4 e 6 D.P.R. 416/74 Art. 3 D.P.R. 417/74 Programmazione disciplinare Programmazione disciplinare della Prof.ssa Di Bona Disciplina FILOSOFIA Classe IV D 1. L’insegnamento della Filosofia in classe IV D 2. Finalità educative 3. Obiettivi disciplinari 4. Obiettivi minimi 5. Contenuti 6. Metodi e strumenti 7. Verifiche 8. Valutazione: criteri e griglie (prove orali e scritte) IL DOCENTE IL DIRIGENTE SCOLASTICO

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Milano,

Prot. n.

PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE

Art. 4 e 6 D.P.R. 416/74

Art. 3 D.P.R. 417/74

Programmazione disciplinare

Programmazione disciplinare della Prof.ssa Di Bona

Disciplina FILOSOFIA

Classe IV D

1. L’insegnamento della Filosofia in classe IV D

2. Finalità educative

3. Obiettivi disciplinari

4. Obiettivi minimi

5. Contenuti

6. Metodi e strumenti

7. Verifiche

8. Valutazione: criteri e griglie (prove orali e scritte)

IL DOCENTE IL DIRIGENTE SCOLASTICO

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1. L’insegnamento della Filosofia in classe IV D

2. Finalità educative

Gli studenti e la professoressa si conoscono da un anno (continuità didattica) per aver svolto

insieme le ore di lezione di filosofia anche lo scorso anno. Fin dalle prime lezioni dello scorso

anno, in classe terza, si è instaurato un clima sereno e un buon rapporto tra professoressa e

studenti/studentesse: questo è molto importante perché anche quest’anno dovremo affrontare,

con profondità e rigore, lo studio del pensiero filosofico.

Nel corso delle lezioni, l’interesse e l’attenzione si sono rivelati, in questo primo mese di scuola,

sinceri, animati da un vero interesse, quantunque non sempre, non per tutti, costante.

In alcuni momenti, nel corso delle lezioni, si avverte che il senso della ricerca che anima il

pensiero dei filosofi attrae ed affascina le giovani menti e i cuori degli studenti.

I ragazzi rispondono al richiamo dello spirito della ricerca, si pongono e mi pongono domande.

A volte, si aprono brevi dialoghi guidati che estendono la nostra riflessione oltre il pensiero dei

filosofi studiati, per porci la domanda sullo stato dell’arte dell’indagine su quella questione.

Il fine è quello di spronare gli studenti a porsi in prima persona le questioni filosofiche, ma

anche quelle etiche ed esistenziali.

Abbiamo accostato la figura e il pensiero di Giordano Bruno (controversa ma affascinante

figura) e di Galileo (lo scienziato che ha fondato la scienza moderna sul metodo sperimentale),

dopo aver studiato le nuove concezioni astronomiche di Copernico, Brahe, Keplero.

Abbiamo terminato le lezioni sul pensiero di Descartes. Stiamo, al presente, leggendo in classe

I Pensieri di Blaise Pascal, la cui lettura ha suscitato un grande interesse negli studenti.

Il programma è vasto, il pensiero dei filosofi, che dovremo affrontare, complesso.

Conto di coinvolgerli con lezioni interessanti, ricche di spunti di riflessione anche per la

formazione umana dei ragazzi. Ho infatti compreso che quando gli studenti avvertono il valore

per loro stessi e per la loro vita di quanto studiano, studiano con più convinzione.

Come professoressa di Filosofia, devo impegnarmi molto a far loro comprendere in classe le

questioni, a far sì che i miei studenti ragionino su quanto apprendono, a spiegare a fondo quanto

non hanno pienamente compreso.

Infatti, se l’interesse e il desiderio di comprendere sono vivi, le difficoltà di comprensione e la

fatica di conseguire una conoscenza logica ed organica del pensiero filosofico permangono

almeno per alcuni, tanto da aver indotto la docente a conservare il libro di testo in adozione,

chiaro, sintetico e schematico, in una parola adatto agli studenti che incontrano difficoltà nello

studio della filosofia.

Vi è veramente molto lavoro da fare in questa classe, sia sul fronte della piena comprensione,

che su quello del ragionamento e della rielaborazione personale di quanto si è appreso.

Alcuni studenti incontrano ancora grandi difficoltà a comprendere il pensiero degli autori, anche

se devo riconoscere che quasi tutti gli studenti, anche se non tutti, seguono con un certo

interesse le lezioni e che quasi tutti studiano con un certo impegno.

Intendo ottenere che si seguano sempre con attenzione le spiegazioni in classe perché alcuni

tendono a distrarsi e a non concentrarsi come occorre.

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L’insegnamento del docente, calibrato sui livelli di conoscenza degli studenti, sempre al loro

passo e sistematico nelle sue scansioni, deve svolgere un ruolo decisivo proprio nella direzione:

I) dell’incrementarne preliminarmente con lezioni interessanti la frequenza e la costanza nello

studio, e conseguentemente.

II) nel verificarne il livello di effettiva e piena comprensione, non solo della successione degli

snodi concettuali del pensiero degli autori, ma del senso stesso di quanto apprendiamo dallo

studio del pensiero filosofico, e del suo valore guida alla comprensione della nostra esistenza.

Una difficoltà che, infatti, generalmente incontrano gli studenti nello studio del pensiero

filosofico, anche quelli discretamente dotati e volenterosi, è quella di interiorizzare i contenuti

del pensiero degli autori, facendo sì che questi vadano a formare non solo la loro

consapevolezza del valore stesso della conoscenza, ma anche del senso stesso della nostra

esistenza (il loro senso più profondo della vita), alimentando in loro il desiderio di vivere

secondo quei valori dei quali il pensiero filosofico inteso non unicamente come sapienza, ma

anche come saggezza, è portatore.

Mi propongo a tal fine di accostare i testi dei pensatori, ‘in originale’, leggerli, contestualizzarli,

analizzarli, comprenderne la valenza interpretativa di una molteplicità di elementi, di fattori in

gioco delle loro reciproche, interdipendenti implicazioni, nonché di inserire in una visione, man

mano che lo studio procede, sempre più ampia e complessa i nuovi elementi che via via vi

emergano, ricercare, interrogarsi sulle motivazioni, sugli orientamenti morali, culturali di

un’intera epoca.

Questo con le seguenti aspettative:

a) culturali: che nasca la passione per la ricerca, e per lo studio del pensiero filosofico, ovvero

che affiori alla coscienza, ed alla consapevolezza, dei miei studenti, tutto il valore della

conoscenza della riflessione filosofica come risorsa non unicamente culturale, ma anche

esistenziale.

b) finalità formative, orientate alla crescita umana, crescere della consapevolezza della nostra

stessa esistenza; e, conseguentemente, intendere questo lavoro anche come un lavoro orientato

alla maturazione, nella personalità in crescita degli studenti, di un’apertura laboriosa ed ‘etica’

al mondo e alla realtà.

Desidero impegnarmi a fondo per riuscire nell’intento di suscitare in tutti un vivo interesse alle

lezioni di filosofia, pur avendo registrato, nel corso delle verifiche, un diverso grado di

preparazione negli allievi.

3. Obiettivi disciplinari

• Conseguimento di una conoscenza approfondita di figure, momenti, espressioni della ricerca

filosofica e riflessione sul senso stesso, per noi, oggi, dello studio della filosofia.

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• Riflessione critica e comparativa condotta sui diversi pensieri filosofici, ricerca delle istanze

che presiedono alla genesi del pensiero filosofico, e sottolineatura degli spunti interpretativi

più fertili emergenti dallo studio del pensiero filosofico, di cui tenere conto per formarci come

persone umane.

Riflessione sul senso dello studio della filosofia, per noi, oggi, a partire da un’analisi incrociata ed

interdisciplinare di ampio raggio e di buona levatura culturale (condotta attraverso la didattica

modulare), che valorizzi la consapevolezza e l’approfondimento della chiave interpretativa dei

diversi pensieri filosofici, sempre letti come espressione di un ragionare intorno all’uomo, al senso

della sua vita su questa terra, alla visione del mondo, agli avvenimenti storici ed alle

manifestazioni culturali costitutive della nostra civiltà.

Gli obiettivi possono essere raggiunti da tutti gli studenti, almeno nelle loro linee essenziali, del

conseguimento di una conoscenza dei nuclei essenziali del pensiero filosofico degli autori e di una

comprensione della sua genesi nella mente filosofica dell’autore.

Una riflessione approfondita sul senso profondo della riflessione filosofica deve essere suscitata

dall’insegnante, nella consapevolezza che per la sua complessità questo messaggio troverà una

rispondenza soprattutto in quella parte della classe che dimostri di nutrire una passione per

l’approfondimento dei temi filosofici.

L’intento può così essere sintetizzato: gli studenti dovrebbero riuscire a conseguire alcune

conoscenze generali del pensiero filosofico, organizzandole poi contenutisticamente ed

inquadrandole storicamente e culturalmente.

Se il primo obiettivo può essere indicato nel conseguimento da parte degli studenti di una

conoscenza degli elementi essenziali della storia del pensiero filosofico, occorre prefissarsi

attraverso lo studio del pensiero filosofico, lo svilupparsi in classe di un’analisi delle istanze che

hanno presieduto alla genesi del pensiero filosofico.

Questa analisi deve essere volta anche alla scoperta della formazione, nel tempo, nel corso della

nostra storia, dei nuclei originari della nostra visione del mondo.

Oltre lo studio della filosofia, o più precisamente all’interno dello studio della filosofia, deve

essere condotto un approfondimento intorno agli spunti significativi per la nostra storia

contemporanea, offerti dalla conoscenza della filosofia.

Proprio alla luce della considerazione del fatto che molti studenti incontrano ancora difficoltà o

mostrano scarso impegno nella rielaborazione dei temi filosofici, temi filosofici da cogliersi nella

loro ragionata comparazione ad altri, nonché nella comprensione della loro valenza formativa ed

orientativa per l’uomo di oggi, si lavorerà per avviare un ragionamento in classe sul loro senso più

profondo.

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4. Obiettivi minimi

Questi, in sintesi, gli obiettivi minimi: gli studenti dovrebbero acquisire alcune conoscenze

generali, ma certe del pensiero filosofico, inquadrandole storicamente e culturalmente e

comprendendone il senso.

Il primo obiettivo e conseguentemente livello di conoscenza da raggiungersi può essere indicato

nel conseguimento, da parte degli studenti, di una conoscenza dei nuclei fondamentali del

pensiero filosofico, nel loro contrapporsi ad altre visioni;

il secondo consisterà nel proporsi, attraverso lo studio del pensiero filosofico, di sviluppare in

classe e di approfondire attraverso lo studio personale, un’analisi delle istanze che hanno

presieduto alla gestazione di ogni pensiero filosofico che conduca alla sua comprensione.

5. Contenuti

Modulo ed unità didattiche La rivoluzione ‘astronomica’ copernicana e la rivoluzione scientifica:

Nicolò Copernico, Giordano Bruno, Galileo Galilei

Modulo ed unità didattiche René Des Cartes, pensiero e metodo del pensiero

Modulo ed unità didattiche Thomas Hobbes, una visione della natura umana e della politica

Modulo ed unità didattiche Baruch Spinoza, metafisica ed etica

Modulo ed unità didattiche Blaise Pascal, metafisica e scienza e fede

Modulo ed unità didattiche Gottfried Wilhelm Leibniz, un mondo preordinato

Modulo ed unità didattiche David Hume, una mente pensante in un mondo più libero e tollerante

Modulo ed unità didattiche Immanuel Kant, la Critica della ragion pura, la Critica della ragion

pratica, la Critica del Giudizio

Modulo ed unità didattiche Georg Wilhelm Friedrich Hegel, La Fenomenologia dello Spirito.

I Nuovi programmi prevedrebbero anche lo studio del pensiero hegeliano, ma, ad inizio d’anno,

non siamo in grado di affermare se riusciremo ad affrontarne il complesso pensiero in classe

quarta o se dovremo studiarlo in classe quinta come fanno molti docenti di filosofia.

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6. Metodi e strumenti

Queste, in estrema sintesi le linee guida della metodologia:

alla lezione frontale, che si svolgerà per un arco di tempo intorno ai trenta minuti per ogni lezione,

farà seguito la richiesta di chiarimenti da parte degli studenti più interessati alla comprensione dei

temi filosofici, che si tradurrà nella lezione dialogata e, talvolta, in proficui, sempre guidati,

dibattiti.

Gli argomenti saranno, di seguito, ripresi e puntualizzati più volte dall’insegnante prima di

procedere con le verifiche della preparazione conseguita dagli allievi.

7. Verifiche

Le verifiche si svolgeranno regolarmente sia in forma scritta che orale; nella forma orale, verrà data

agli studenti la possibilità di esporre, per circa venti minuti, nel corso dell’esposizione l’insegnante

interverrà, quando necessario, con l’intento di riprendere e puntualizzare con il fine ultimo di

aiutare gli allievi ad organizzare i loro pensieri.

Le verifiche scritte, effettuate con cadenza frequente e periodica, e generalmente tri-settimanali o

mensili, saranno costituite da tre domande a risposta aperta da svolgersi circa in un’ora, o da una

traccia di tema filosofico.

Strumenti di valutazione: compiti scritti (svolti in una o due ore, adeguatamente lunghi ed

approfonditi).

Interrogazioni, nel corso delle quali gli studenti avranno modo di organizzare le loro idee e di

ricevere, contestualmente, da parte dell’insegnante le opportune integrazioni e spiegazioni.

8. Valutazione: criteri e griglie (prove orali e scritte)

Si è deciso di assegnare la sufficienza alle persone la cui preparazione presuppone la conoscenza e

la comprensione di tutti gli elementi essenziali del processo del pensiero filosofico (e

conseguentemente la insufficienza). Si è deciso di considerare discreta, la preparazione ricca di

spunti culturalmente apprezzabili; si decide di considerare buona, la preparazione ben strutturata,

logica, personalmente rielaborata, ottima quella approfondita, ben strutturata, organica, logica,

personalmente rielaborata.

Testo in adozione:

CAMBIANO GIUSEPPE / MORI MASSIMO TEMPI DEL PENSIERO. VOLUME 2 - ETA'

MODERNA / STORIA E ANTOLOGIA DELLA FILOSOFIA 2 LATERZA SCOLASTICA.