PROGRAMMA MINDFULNESS «IL FIORE DENTRO» · • Introduzione al giardino segreto. • Introduzione...

16
Antonella Montano e Silvia Villani PROGRAMMA MINDFULNESS «IL FIORE DENTRO» Per insegnare ai bambini a gestire lo stress ed essere più felici

Transcript of PROGRAMMA MINDFULNESS «IL FIORE DENTRO» · • Introduzione al giardino segreto. • Introduzione...

PROG

RAM

MA

MIN

DFUL

NES

S «I

L FI

ORE

DEN

TRO»

Mon

tano

e V

illan

i

Antonella Montano e Silvia Villani

PROGRAMMA MINDFULNESS«IL FIORE DENTRO»Per insegnare ai bambini a gestire lo stress ed essere più felici

€ 24,00

Questo libro si propone come guida strutturata all’appli-cazione di un programma per l’apprendimento della medi-tazione di consapevolezza (mindfulness) rivolto a soggetti dai 6 ai 12 anni. Il programma mira a dare ai bambini la possibilità di accedere a una modalità nuova di stare al mondo: più consapevole, emotivamente equilibrata e più compassionevole. Una modalità che faccia da antido-to alla frenesia e allo stress imposti oggi all’infanzia da una cultura materialistica e competitiva, potenziando doti quali la pazienza, la gentilezza, la � ducia e l’autostima. Sviluppato dalle autrici sulla base delle più importanti esperienze internazionali nel campo e della loro perso-nale esperienza clinica, il percorso può essere proposto come progetto formativo a scuola o come attività indipen-dente extra-scolastica. È concepito per il piccolo gruppo, ma, con i necessari adattamenti, è applicabile anche al bambino singolo. Pensato per insegnanti, educatori, psicoterapeuti, Pro-gramma mindfulness si divide in due parti: la prima spiega le ragioni per cui insegnare la mindfulness in età evolutiva è estremamente importante e pro� cuo, la seconda offre, capitolo dopo capitolo, suggerimenti e in-dicazioni su come condurre un corso mindfulness based di 8 settimane rivolto a bambini in età scolare.

PROG

RAM

MA

MIN

DFUL

NES

S «I

L FI

ORE

DEN

TRO»

Mon

tano

e V

illan

i

Antonella Montano e Silvia Villani

PROGRAMMA MINDFULNESS«IL FIORE DENTRO»Per insegnare ai bambini a gestire lo stress ed essere più felici

€ 24,00

Questo libro si propone come guida strutturata all’appli-cazione di un programma per l’apprendimento della medi-tazione di consapevolezza (mindfulness) rivolto a soggetti dai 6 ai 12 anni. Il programma mira a dare ai bambini la possibilità di accedere a una modalità nuova di stare al mondo: più consapevole, emotivamente equilibrata e più compassionevole. Una modalità che faccia da antido-to alla frenesia e allo stress imposti oggi all’infanzia da una cultura materialistica e competitiva, potenziando doti quali la pazienza, la gentilezza, la � ducia e l’autostima. Sviluppato dalle autrici sulla base delle più importanti esperienze internazionali nel campo e della loro perso-nale esperienza clinica, il percorso può essere proposto come progetto formativo a scuola o come attività indipen-dente extra-scolastica. È concepito per il piccolo gruppo, ma, con i necessari adattamenti, è applicabile anche al bambino singolo. Pensato per insegnanti, educatori, psicoterapeuti, Pro-gramma mindfulness si divide in due parti: la prima spiega le ragioni per cui insegnare la mindfulness in età evolutiva è estremamente importante e pro� cuo, la seconda offre, capitolo dopo capitolo, suggerimenti e in-dicazioni su come condurre un corso mindfulness based di 8 settimane rivolto a bambini in età scolare.

SOMMARIOIntroduzione V

I bambini e la mindfulness 7

Il programma MBSR “Il ore dentro”: generalità 19

IL PROGRAMMA “IL FIORE DENTRO”

Incontro di orientamento con i genitori 41

Incontro 1: C’è un giardino segreto dentro di me 45

Incontro 2: La mente del principiante 65

Incontro 3: Un pensiero è un pensiero 79

Incontro 4: I colori delle emozioni 99

Incontro 5: Gli eventi stressanti 115

Incontro 6: La consapevolezza prima di agire 135

Incontro 7: Io e l’altro da me 157

Incontro 8: Il ore dentro 177

Considerazioni nali 193

Bibliogra a 197

Approfondimenti 201

Sitogra a 209

SOMMARIOIntroduzione V

I bambini e la mindfulness 7

Il programma MBSR “Il ore dentro”: generalità 19

IL PROGRAMMA “IL FIORE DENTRO”

Incontro di orientamento con i genitori 41

Incontro 1: C’è un giardino segreto dentro di me 45

Incontro 2: La mente del principiante 65

Incontro 3: Un pensiero è un pensiero 79

Incontro 4: I colori delle emozioni 99

Incontro 5: Gli eventi stressanti 115

Incontro 6: La consapevolezza prima di agire 135

Incontro 7: Io e l’altro da me 157

Incontro 8: Il ore dentro 177

Considerazioni nali 193

Bibliogra a 197

Approfondimenti 201

Sitogra a 209

VII

INTRODUZIONENon puoi trasmettere saggezza e visione profonda a un’altra persona. Quei semi sono già presenti in lei; un buon insegnante li tocca e permette loro di risvegliarsi, di germogliare e di crescere.

-Thich Nhat Hanh

Il libro che avete tra le mani è una guida strutturata all’applicazione di un programma per l’apprendimento della meditazione di consapevolezza (mindfulness) rivolto a bambini dai 6 ai 12 anni. È un testo per coloro che - insegnanti, educatori, psicoterapeuti - consci dei bene ci derivanti dalla pratica in prima persona della mindfulness, intendano offrire ai più piccoli questa opportunità di auto-conoscenza e di crescita interiore.

Il programma si chiama “Il ore dentro” e mira a dare ai bambini la possibilità di accedere a una modalità nuova di stare al mondo: più consapevole, emotivamente equilibrata e più compassionevole. Una modalità che funga da antidoto alla frenesia e allo stress imposti alla nostra infanzia da una cultura materialistica e competitiva, e li metta in condizione di crescere in una più profonda connessione con se stessi, con gli altri e con il mondo, sviluppando doti quali la pazienza, la gentilezza e la ducia.

Conosco bene l’importanza di cambiare alla base le radici educative della nostra società, e ho potuto toccare con mano la differenza che - in tal senso - può fare il lavoro dedicato e costante con i bambini volto a edi care un background culturale adatto a innestare il cambiamento. Aiutare gli educatori e le famiglie, nonché chiunque sia a contatto coi bambini in varie forme e maniere, a guardare all’esistenza in modo diverso apre una possibilità di modi cazione dell’assetto sociale nell’avvenire e fornisce speranze per il futuro. Se esiste infatti l’opportunità di creare condizioni adeguate a una società che prosperi in assenza di pregiudizio, discriminazione, oppositività, violenza, antagonismo sterile, competitività insana, sfruttamento e sessismo, essa esiste solo in virtù dell’educazione dei nostri gli. Un’educazione che passi per una visione della vita non scevra dal concetto di reciprocità: un concetto positivo in un mondo altamente globalizzato, che rende palese al cuore, prima ancora che alla comprensione intellettuale, la necessità e l’indispensabilità di una catena umana e ambientale dentro la quale tutti siano anelli identici ma non per forza intercambiabili.

È importante partire dalle famiglie e dagli insegnanti per trasmettere messaggi costruttivi ai bambini, così come è determinante il coinvolgimento delle principali

istituzioni sociali per piantare il seme della consapevolezza in questi ultimi, che diventeranno così degli adulti più attenti al loro destino e a quello dell’umanità tutta.

Il programma “Il ore dentro” può essere proposto come progetto formativo in ambito scolastico o come attività indipendente extra-scolastica. È concepito per il piccolo gruppo, ma, con i necessari adattamenti, è applicabile anche al bambino singolo.

È stato da noi sviluppato sulla base delle più importanti esperienze internazionali in questo campo e sulla base delle nostre personali esperienze come maestre del porre attenzione.

Si ispira ai programmi Mindfulness-Based Stress Reduction (MBSR) e al lavoro di Jon Kabat-Zinn, Saki Santorelli e colleghi del Center for Mindfulness in Medicine, Health Care and Society, ma soprattutto ai lavori di Amy Saltzman, Susan Kaiser Greenland, Rendye J. Semple, Jennifer Lee e Thich Nhat Hanh, che hanno compreso le potenzialità della mindfulness insegnata ai più piccoli e hanno ideato protocolli ad hoc riconosciuti e applicati con successo negli Stati Uniti e in altre parti del mondo.

“Il ore dentro” rappresenta il primo adattamento di quei protocolli ai bambini italiani.

Il libro è diviso sostanzialmente in due parti: la prima spiega le ragioni per cui può essere importante la mindfulness in età evolutiva; la seconda offre, capitolo dopo capitolo, suggerimenti e indicazioni su come condurre un corso mindfulness-based di 8 settimane rivolto a bambini in età scolare.

Tali suggerimenti e indicazioni non sono da intendere come prescrizioni, quanto piuttosto come proposte tra le quali l’insegnante di mindfulness potrà scegliere ciò che gli appare più idoneo per i bambini che ha di fronte e le speci che circostanze in cui l’intervento viene offerto.

Antonella Montano

Quest’opera nasce dall’unione di due miei grandi interessi e passioni; la mindfulness e la psicologia infantile. Quando con Antonella abbiamo deciso di lavorare a questo progetto, abbiamo voluto colmare un vuoto presente in Italia rispetto alla pubblicazione di un manuale sulla mindfulness in età evolutiva.

In effetti, mentre ormai sono di grande diffusione anche in Italia i libri sulla mindfulness e i protocolli MBSR per adulti, dif coltà enormi si incontrano quando andiamo a cercare libri e materiale sia teorico che pratico sulla mindfulness per l’infanzia.

Ma, con grande sapienza, siamo riuscite ad andare oltre alla stesura di un manuale e a elaborare e produrre un protocollo personale per i bambini.

Alcuni anni fa iniziai gratuitamente nelle scuole primarie a condividere con i bambini della mia città pratiche di consapevolezza estrapolate in parte da protocolli americani speci ci per l’età evolutiva (come ad esempio quello della Greenland o della Saltzman) e in parte dalle mie esperienze di pratiche meditative per genitori di Thic Nhat Hanh.

Pian piano mi accorsi di come i bambini dessero sempre più spazio a tali pratiche nel corso della loro vita, coinvolgendo sempre più i genitori e i fratelli e facendo risultare così il protocollo coinvolgente e interessante sia per loro stessi che per gli insegnanti. Da allora non ho più smesso di dedicarmi allo studio e alla “diffusione” della mindfulness.

Questo manuale nasce quindi con il preciso scopo di poter trasmettere la “consapevolezza” dagli adulti (insegnanti, operatori, genitori) ai bambini, con la speranza che questi “insegnamenti” possano contribuire a formare un domani adulti più felici e consapevoli.

Un particolare ringraziamento va in ne ad Antonella, grande esempio per me di costanza, passione e conoscenza.

Silvia Villani

INCONTRO 1: C’È UN GIARDINO SEGRETO

DENTRO DI ME

OBIETTIVI DELL’INCONTROIl principale obiettivo del primo incontro del programma è quello di fornire

ai partecipanti una prima esperienza concreta di cosa sia la mindfulness e di offrire indicazioni di carattere generale riguardo al corso e alle sue nalità, nonché di fare in modo che i partecipanti facciano conoscenza reciproca e si presentino al gruppo. Si tratta di un primo approccio destinato a prendere le misure e ad aiutare tanto i partecipanti quanto l’insegnante a comprendere cosa ci si attende dagli incontri e quale sia la maniera migliore di articolarli in relazione al gruppo che si è appena costituito.

CONTENUTI DELL’INCONTRO• Introduzione al giardino segreto.• Introduzione del concetto di “mindfulness”.• La presentazione dell’insegnante e dei partecipanti. • La presentazione delle linee guida del programma.• L’ascolto consapevole.• Lettura: il giardino segreto.• Il ritorno al giardino segreto. La consapevolezza del respiro.• Homework: meditazione del giardino segreto e dell’oggetto conosciuto.

Introduzione al giardino segreto Un modo semplice e naturale di introdurre i bambini alla mindfulness consiste

nel servirsi dell’immaginazione guidata, ossia nell’utilizzare la visualizzazione

Programma mindfulness “Il ore dentro”46

per dare “concretezza” alla pratica meditativa. I bambini accedono facilmente a questi processi poiché sono naturalmente immaginativi. Suggeriamo dunque di ricorrere alla metafora del “giardino segreto”, immagine di facile accesso anche per i bimbi più piccoli e che rimanda suggestioni di tranquillità, calma e naturalezza, ma anche di intimità, privacy e raccoglimento. In alternativa si potrà parlare di “posto sicuro” o della “piccola isola che è in me”.

Di seguito riportiamo un esempio su come dare avvio al primo incontro e offrire una prima breve esperienza di mindfulness attraverso la metafora del giardino segreto.

Ciao a tutti, mi chiamo Antonella. Voi come vi chiamate? Ogni bimbo dice il proprio nome. Benvenuti. Io sono una specie di “cercatore”, come quelli di Harry Potter. Aiuto i bambini a trovare le cose che hanno perso o che hanno dimenticato di avere. Indico la strada da seguire accendendo una scia luminosa, cosicché possiate impararla e accenderla da soli quando sarete pronti. Vi ho chiesto di sedervi qui in cerchio intorno a me perché vorrei parlare con voi di un posto che mi piace tanto e che, penso, piacerà anche a voi. Si tratta di un giardino segreto. Questo giardino è molto particolare perché non si raggiunge a piedi, con la macchina, il treno o l’aereo, ma per arrivarci bisogna chiudere gli occhi e respirare. Che poi, se ci pensate, camminare tanto è faticoso; per guidare la macchina ci vuole la patente e non ce l’abbiamo e chissà, magari abbiamo voglia di andare nel giardino anche quando papà o mamma non pos-sono accompagnarci, come quando ci portano a nuoto o alla festa di comple-anno di un amico. Il treno non è una cosa di tutti i giorni e l’aereo, chissà, forse qualcuno di noi nemmeno l’ha mai preso! Il giardino segreto è vicino vicino e ci si arriva presto. Infatti è dentro di noi. Proviamo ad andarci? Sdraiamoci tutti a terra, poggiamo la schiena sul pavimento e le manine sulla pancia vicino all’ombelico. Vi parlerò lenta lenta, voi non dovrete fare altro che concentrarvi su quello che vi dirò.E ora, quando vi sentite pronti, chiudete gli occhi dolcemente e portate l’atten-zione sul respiro. Fate alcuni respiri in modo naturale, senza forzare la vostra respirazione.Respirate così…Seguendo per un momento il vostro respiro… sentite come vanno su le vostre mani quando l’aria entra e la pancia si gon a, e come vanno giù quando l’aria esce e la pancia si sgon a. Notate come la vostra pancia va su, si ferma... e poi torna giù e si ferma. Non cercate di modi care il vostro respiro.Osservatelo andare su e giù nel petto e nella pancia, notando come si muova dentro e fuori. Dentro e fuori. E così, mentre osservate il vostro respiro e la vostra pancia che va su e giù, in questo preciso momento, proprio qui e ora, siete arrivati nel vostro giardino segreto…Notate come si sta nel giardino segreto, c’è calma e calore e ci si sente tran-quilli e protetti. Questo è un giardino tutto vostro, è dentro di voi, e ci potete tornare ogni volta che lo desiderate, anche quando vi sentite tristi, arrabbiati, stanchi o annoiati, semplicemente chiudendo gli occhi e concentrandovi sul respiro.

Incontro 1: C’è un giardino segreto dentro di me 47

Osservate semplicemente il vostro respiro profondo e lento… profondo e len-to…Come si sta bene nel giardino segreto…Rimaneteci ancora un pochino, assaporatelo no in fondo e ora, quando siete pronti, quando volete, piano piano aprite gli occhi.Avete visto che bel posto che è il vostro giardino segreto? Potete andarci tutte le volte che volete e restarci quanto vi piace.

È importante che questo primo assaggio di mindfulness sia davvero un assaggio e pertanto non duri troppo a lungo. I bambini saranno infatti molto sorpresi da questa attività che non è usuale per loro e, qualora essa si protraesse eccessivamente, potrebbero reagire distraendosi, ridacchiando o disturbando gli altri. Questa eventualità è perfettamente normale, ma può essere limitata contenendo le meditazioni dei primi incontri entro una durata di 2-3 minuti.

Il concetto di “mindfulness”Dopo aver introdotto il giardino segreto nella modalità sopra esposta,

l’insegnante potrà spiegare il concetto di “mindfulness” utilizzando la seguente espressione (si veda handout n. 1.1) o altre simili:

Quando si chiudono gli occhi e si osserva il respiro, stiamo andando nel giardino segreto… si sta facendo una cosa che chiamiamo “mindfulness”. Mindfulness in italia-no vuol dire “consapevolezza”, signi ca essere attenti a quello che accade, proprio qui e proprio in questo momento, a quello che accade nella nostra mente, nel nostro corpo e intorno a noi, ma come se stessimo guardando da lontano, senza farci coinvolgere e senza giudicare.Adesso potrebbe sembrarvi una cosa un po’ dif cile, ma man mano che andremo avanti capirete che è più facile di quello che sembra…

Come è facile notare, la de nizione di “mindfulness” è sempli cata rispetto a quella fornita al pubblico adulto da Jon Kabat-Zinn (2003), ovvero “porre attenzione in un modo particolare: intenzionalmente, al momento presente, in modo non giudicante, non critico e di accettazione”. La complessità di questa de nizione ne renderebbe incomprensibile il signi cato ai bambini tra i 6 e i 12 anni.

La mente giovane, quanto meno è formata nell’esperienza, tanto più è inadatta al pensiero speculativo astratto, e i bambini presentano dif coltà ad afferrare concetti che non possano essere raccordati a qualcosa di esperibile.

Nella de nizione da noi proposta, l’espressione “essere attenti a quello che accade proprio qui e proprio in questo momento” è molto semplice da capire, e aiuta pertanto i bambini di ogni età a entrare in connessione con l’esperienza del momento presente senza farsi distrarre. L’espressione “nella mente, nel corpo e intorno a noi” rappresenta poi un ulteriore ausilio cognitivo, di natura quasi visuale,

Programma mindfulness “Il ore dentro”48

che delimita il campo di attenzione circoscrivendolo. Il non giudizio e l’assenza di critica sono invece esempli cati attraverso la visualizzazione di una prospettiva concreta di osservazione: il bambino deve guardare “da lontano”, come se quello che osserva non lo riguardasse e non vi fosse niente da capire o da spiegare.

Si pensi a due cani che giocano e alla differenza che intercorre tra l’annotare tutte le declinazioni del loro interagire (scodinzolare, mugolare, ritrarsi e andarsi incontro) e il fare il tifo per l’uno o per l’altro, il pensare che si stanno contendendo un gioco, che quello nero è più aggressivo di quello bianco, che vogliono attirare l’attenzione del padrone ecc.

Guardare senza lasciarsi coinvolgere e giudicare signi ca guardare quello che accade e basta.

Riportare i piccoli all’esperienza del cinema o dei videogames può essere ugualmente signi cativo. I giovani sono nativi digitali, particolarmente avvezzi alla prospettiva cinematogra ca che inquadra il campo di visione come genericamente esterno all’occhio di chi vede senza partecipare direttamente. Dire loro che l’esperienza del presente va osservata come se si stesse al cinema o si giocasse alla playstation può costituire un aggancio esperienziale utile e veloce.

A questo punto essi potrebbero essere un po’ confusi; è importante quindi spiegare loro l’utilità e la nalità di queste “strane cose”.

I bene ci della mindfulness potranno essere sintetizzati in questa primissima fase come segue:

• immaginare di poter avere a disposizione un posto tranquillo in cui riposarsi o rifugiarsi;

• aiutare la concentrazione e la capacità di imparare;• rilassare il corpo.

Il modo migliore per veicolare l’utilità della mindfulness resta comunque quello di raccontare ai bambini il proprio vissuto personale.

L’insegnante potrà descrivere la propria esperienza individuale con la mindfulness e spiegare quanto questa gli sia stata utile per affrontare diversi aspetti della vita, specie le esperienze più dif cili e le situazioni che hanno suscitato in lui i sentimenti più profondi, angoscianti o dif cili da gestire; in alternativa potrà soffermarsi sul racconto delle proprie esperienze pregresse come insegnante di mindfulness presso altri gruppi di bambini e adolescenti o presso un luogo che essi conoscano, come ad esempio le scuole dove studiano.

Egli dovrà fare tutto questo portando degli esempi speci ci e tentando di ancorare i racconti a situazioni ed eventi che i bambini possano aver vissuto e, quindi, comprendere.

Incontro 1: C’è un giardino segreto dentro di me 49

L’immedesimazione del bambino è in questa fase molto importante perché egli capisca, anche solo intuitivamente, l’utilità di quello che sta apprendendo e ne individui subito la possibile spendibilità nella sua vita quotidiana.

La presentazione dei partecipanti e delle linee guida del programma

La presentazione dei bambini è molto importante perché fornisce la possibilità di rompere il ghiaccio prima di condividere i momenti maggiormente signi cativi dell’incontro. Nel presentarsi, il bambino dirà il suo nome, la sua età, il motivo per il quale è venuto, una cosa che gli piace di sé e della sua vita e una cosa che non gli piace. Sarà importante ricordarsi di sottolineare come non esistano risposte giuste o sbagliate ma come, al contrario, qualsiasi risposta vada bene.

Per età più elevate il linguaggio si adeguerà al contesto e potrà essere anche più so sticato.

È molto importante, in questo passaggio, che tutto ciò che i bambini riferiranno venga accolto con accettazione, gentilezza e brevemente commentato come utile e signi cativo per il lavoro che si farà insieme. L’insegnante concluderà il cerchio indicando una cosa positiva di sé e una che trova stressante.

Il passo successivo consisterà nello spiegare ai bambini alcune linee guida che il gruppo dovrà seguire. È infatti necessario in questo primo incontro rendere esplicite le “regole di base”, enfatizzando quanto sia importante una adeguata combinazione di responsabilità individuale e con denzialità tra i membri della classe e un’atmosfera di rispetto e di scoperta reciproca.

• Ascoltare con consapevolezza e rispetto La partecipazione al gruppo prevede di ascoltare attentamente quello che

dicono gli altri e l’insegnante, senza interrompere e senza essere molesti e accogliendo quello che viene detto con curiosità e gentilezza. Si potrà fare brusio, parlare, dondolarsi, muoversi ecc., purché ciò non disturbi i compagni e l’andamento generale dell’incontro, mentre andranno evitati comportamenti irrispettosi come alzarsi, correre, fare scherzi e gridare.

Nel caso di bambini piccoli, l’insegnante dovrà ricorrere all’esercizio co-stante della pazienza, alla tolleranza generosa e onnipervasiva nei con-fronti di confusione e risate che potranno inevitabilmente connotare alcuni momenti dell’incontro. Sarà suo compito precipuo riportare il gruppo a uno stato di quiete e di partecipazione a ciò che sta facendo.

In alcune occasioni potrà essere previsto esplicitamente un tempo in cui i

Programma mindfulness “Il ore dentro”50

bambini siano lasciati liberi di “stare senza scopo”, senza intermediazio-ni o direzioni suggerite. Tutte le interazioni spontanee che si creeranno a quel punto saranno interpretate come una meditazione in movimento, e come tale verranno spiegate ai bambini, che saranno semplicemente invitati ad essere curiosi e attenti a ciò che accade nella stanza.

In alcuni protocolli si sottolinea l’importanza della con denzialità di ciò che viene appreso durante gli incontri di mindfulness, nel tentativo di tra-smettere a tutti la sensazione di potersi esprimere liberamente in un am-biente rispettoso e riservato. Noi riteniamo che sia eccessivo imporre ai bambini, soprattutto a quelli più piccoli, una riservatezza totale rispetto a ciò che ascolteranno durante gli incontri. Suggeriamo pertanto di limi-tarsi a richiedere di avere rispetto per l’intimità di tutti e di non utilizzare quello che gli altri diranno per deriderli o schernirli fuori dal contesto del programma.

• Parlare con consapevolezza e rispetto Il secondo elemento delle linee guida generali riguarda il prendere la pa-

rola. Ai bambini andrà spiegato come la propria esperienza vada raccon-tata con garbo e gentilezza, in prima persona e usando il pronome “io”, e ricordato inoltre come, trattandosi di un’esperienza personale, potrebbe essere diversa da quella degli altri. È necessario che ognuno attenda con pazienza il proprio turno per prendere la parola, e che tutti siano liberi di non partecipare alle discussioni per il tempo che riterranno necessario. In altre parole, ogni bambino potrà decidere liberamente di non parlare alla classe, soprattutto se arrabbiato, stanco, depresso o infelice. Ciò so-stiene e ampli ca la sensazione di trovarsi in un luogo sicuro e del tutto privo di obblighi.

Non si devono prevaricare gli altri né canzonarli o disturbarli in alcun modo. Quanto nora scritto vale anche per il corpo: occorre assumere un atteggiamento rispettoso dello spazio prossimale altrui ed evitare di urtare, stuzzicare o irritare chi ci è seduto vicino.

Per promuovere il messaggio di avere rispetto per il gruppo, si può dire quanto segue: “Non avete bisogno di rimanere qui, se decidete di non starci potete semplicemente andar via. Se invece volete rimanere, dimo-stratelo con il vostro comportamento. Se sarà un comportamento di-struttivo, vi ricorderò dei nostri accordi.

Vi potrei chiedere di spostarvi da dove sono i vostri amici e di sedervi qui accanto a me. Se il vostro comportamento continuasse a impedire agli altri di ascoltare o di sperimentare la tranquillità, vi potrei chiedere di sedervi fuori o di lasciare la stanza”.

Incontro 1: C’è un giardino segreto dentro di me 51

Per favorire lo spirito di gruppo, in base all’età dei partecipanti, l’insegnante potrà chiedere a ciascuno di fornire indicazioni e suggerimenti per lavorare al meglio e con la massima collaborazione, arrivando a de nire assieme a lui altri comportamenti rispettosi utili al benessere generale del gruppo. Dopo aver ascoltato quanto tutti hanno da dire, si potranno scrivere tali comportamenti su una lavagna.

È importante fare in modo che la comunicazione di queste linee guida non sia vissuta come un’imposizione o una coercizione, ma come un’opportunità di trarre tutti il meglio da quello che gli incontri possono offrire, massimizzandone i bene ci ma anche aumentando il piacere che può derivare dalla frequenza del programma.

L’idea che dovrà passare è che il clima e l’ambiente della classe devono fondarsi necessariamente sull’equilibrio consapevole tra libertà e rispetto degli altri. Si potrà chiarire questo passaggio ribadendo ai bambini come la partecipazione agli incontri non sia affatto un obbligo e come, se si decide di restare, sia necessario attenersi alle semplici regole di cui si è parlato. In caso contrario è possibile andare via.

In tutti gli incontri occorrerà che l’insegnante sostenga le discussioni ricordando a tutti come non sia affatto importante esprimersi in maniera brillante né essere competitivi nel far valere le proprie idee o intuizioni: nessuno vince e nessuno perde in un incontro di mindfulness. La direzione da mantenere sarà piuttosto quella della gentilezza nell’espressione, dello scambio alla pari e dell’ascolto consapevole.

Il contratto di apprendimentoSarà poi possibile introdurre, soprattutto con i bambini più grandi, un

“contratto informale di apprendimento” con il quale ogni bambino si impegni a: 1) partecipare a tutti gli incontri; 2) portare quotidianamente a termine tutti i compiti assegnati; 3) seguire le linee guida fornite dall’insegnante. Si potrà a questo proposito preparare un piccolo promemoria scritto o valorizzato iconogra camente, che i bambini potranno simbolicamente rmare come suggello di un patto con l’insegnante e il resto del gruppo (si veda handout n.1.2).

Andranno poi fornite brevemente alcune indicazioni per praticare la mindfulness in classe, relative all’abbigliamento e al comportamento da tenere, che possiamo esempli care come segue:

• è essenziale avvertire una sensazione di estrema comodità, pertanto saranno preferiti indumenti tipo tute o leggings e maglietta, preferibilmente di cotone;

• ci si toglierà sempre le scarpe e si indosseranno i calzini antiscivolo;

CONSIDERAZIONIFINALI

Non sappiamo quali ragioni vi abbiano indotto a leggere questo libro, se ad esempio siate stati mossi dal desiderio di aiutare i vostri bambini a rilassarsi, a ridurre l’impatto dello stress, ad aumentare la concentrazione, l’autostima e la consapevolezza di sé, a migliorare le competenze sociali e la qualità del sonno, a ridimensionare il cattivo comportamento o l’iperattività, e così via. Qualsiasi fossero le vostre aspirazioni, speriamo vivamente che questo libro abbia aiutato voi e i vostri bambini a perseguirle.

Cionondimeno, come abbiamo avuto modo di argomentare in tutto il testo, la via alla meditazione di consapevolezza non rappresenta semplicemente una “pratica” da apprendere nel breve tempo - ad esempio nel tempo limitato di un programma MBSR - e a cui ricorrere senza costanza e saltuariamente. Essa è invece una diversa modalità di “stare nel mondo”, che andrebbe adottata come atteggiamento esistenziale nell’ambito dell’intera quotidianità. Siamo consapevoli che questo non è affatto un cammino facile da percorrere, ma una strada che richiede fatica e sforzo per essere battuta no in fondo. Ci sono momenti durante i quali gli adulti stessi indulgono nel pensiero di non farcela, o si fanno prendere dal timore che l’impegno speso sia vano o superiore ai bene ci ricevuti. È quindi del tutto normale che anche ai bambini, a volte, appaia complicato meditare e ancor più arduo restare fermi nella consapevolezza quotidiana.

Tuttavia siamo convinte che il training alla meditazione di consapevolezza di un bambino, e l’aiuto che possiamo fornirgli af nché la sperimenti con costanza nella vita di tutti i giorni, rappresenti un dono di inestimabile valore. Realizzare

Programma mindfulness “Il ore dentro”194

un pensiero e un’azione gentili e permeati dalla volontà di comprensione e apertura amorevole al mondo, in fondo, non è affatto impossibile! Ciò che conta è far sbocciare e riscoprire la bellezza del nostro ore interiore, presente sin dall’origine nel nostro campo di esperienza.

Insegnare ai bambini la mindfulness signi ca infatti migliorare la qualità essenziale della loro vita futura e la loro condizione psico sica, ma anche e soprattutto potenziarne la resilienza.

Essi, d’altra parte, saranno costretti a confrontarsi sempre di più con una società in costante e imprevedibile evoluzione, e saranno chiamati ad affrontare s de e scelte dif cili, a gestire relazioni complesse, ad accettare rotture e nuove con gurazioni dei legami familiari, a resistere alla pressione dei media e dei pari.

L’infanzia di oggi, di fatto, impone di sovvertire le vecchie convinzioni terapeutiche secondo le quali è importante soprattutto strutturare un’autostima salda. Ciò che è primariamente importante, in questo particolare momento storico, è invece che i bambini siano educati alla resilienza, ovvero messi in condizione di affrontare con successo le avversità e gli imprevisti che la vita inevitabilmente porrà loro di fronte.

La mindfulness è in grado di fare questo, perché fornisce agli stessi uno strumento formidabile per calmarsi ed essere meno reattivi, per non farsi trascinare da pensieri ed emozioni e - in ne - per discriminare con chiarezza tra le situazioni scegliendo i comportamenti più appropriati.

Alla base della pratica della presenza mentale, infatti, stanno complessivamente l’atteggiamento di ri uto del giudizio e dell’attaccamento, la consapevole capacità di accettazione del momento presente, l’orientamento che invita alla calma, alla chiarezza del cuore e della mente e alla comprensione.

La resilienza fondata sulla essibilità di un cervello propositivamente reattivo agli stimoli, quali essi siano, abbatte le nostre percezioni erronee riguardo all’identità vissuta come trincea avulsa dal resto del mondo, al modo in cui affrontiamo il dolore e lo stress nella nostra vita e a come insegniamo ai nostri gli ad affrontare con consapevolezza le frustrazioni di ogni giorno.

Sarebbe auspicabile che la mindfulness diventasse una disciplina istituzionale nell’ambito dell’educazione scolastica, divenendo così non soltanto una pratica individuale da utilizzarsi per conseguire l’emancipazione personale, ma un sapere collettivo che lega in maniera libera e trasversale individui diversi in una società globale e, dunque, interconnessa. Inutile dire che una società guarisce davvero quando viene curata alla radice: educare i bambini alla consapevolezza è una delle possibili cure, perché potrebbe permettere il sorgere di una società fondata sui presupposti dell’attenzione e della gentilezza, in grado di abbattere le discriminazioni accogliendo le diversità, di ristrutturare l’universo e i suoi abitanti, di ristabilire - in ne - i fondamenti di una pedagogia che sia di sostegno

Considerazioni nali 195

all’intelligenza emotiva di coloro che governeranno il futuro del pianeta. Fino a quel momento, che appare purtroppo ancora lontano, sarà importante

l’impegno di quanti sentono l’urgenza, nel proprio piccolo, di guidare i bambini nella gestione del proprio potere trasformativo, in modo che esso possa effondersi dal qui e ora all’avvenire.

D’altronde, in un momento storico come questo, investito da una crisi economica che è soprattutto una crisi epocale di costumi e di affetti, emerge pressante il bisogno di costituire un assetto futuro lucidamente - ma non cinicamente - ragionato.

La mindfulness non offre false promesse di salvezza, né tantomeno illusorie speranze o consolazioni, quanto piuttosto il terreno concreto di una battaglia personale diretta al miglioramento globale.

La distinzione, il pregiudizio e la discriminazione che permeano gli strati più profondi di una società contemporanea che ormai volge direttamente alla transculturalità e alla transazione di genere - dal sesso alla musica, dall’arte all’olismo religioso, dalla medicina all’avanguardia politica - chiamano inevitabilmente a un cambiamento radicale, invitando gli adulti all’educazione di giovani che sappiano sedimentare i propri ricordi e le proprie memorie storiche collettive e, in ultima analisi, edi care le proprie tradizioni sedimentando archivi interiori ai quali attingeranno nel corso della vita.

Come il frullio d’ali di un uccello, in volo chissà dove, in uenza il cielo all’altro capo del mondo, così nei pochi metri quadri di una stanza condivisa possiamo compiere movimenti destinati a cambiare le nostre prospettive future.

I ori sbocciano assieme, nella medesima stagione e sotto lo stesso calore. Un campo sterminato di tulipani acceca chi lo guarda del suo colore intenso. Tra i bulbi raggianti, il ore più nascosto o infestato dai bruchi trova la forza di assomigliare agli altri, contaminato dallo splendore che insieme si genera malgrado le dif coltà individuali.

I nostri gli, piccoli ori del mondo, possono illuminare il futuro cominciando dai colori di una stanza.

Seduti a imparare la mindfulness, porteranno ovunque andranno i semi della consapevolezza, rendendo fecondo il terreno sul quale altri cammineranno.

D’altra parte, come evidenzia Lya Luft,“l’infanzia è il suolo sul quale andremo a camminare per tutta la vita”.

D’altra parte, come evidenzia Lya Luft, “l’infanzia è il suolo sul quale andremo a camminare per tutta la vita”.