PROGETTO SICAR. ITINERARI PER I PREADOLESCENTI 1. Sto … ben comincia... · 2018. 5. 4. ·...

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PROGETTO SICAR, Itinerari per i preadolescenti Chi ben comincia, aprile 2018 1 PROGETTO SICAR. ITINERARI PER I PREADOLESCENTI 1. Sto costruendo una cattedrale PER COMINCIARE Torniamo a costruire cattedrali Un video breve e coinvolgente che nello spazio di cinque minuti presenta in modo brillante uno spaccato di vita familiare. I sacrifici di una madre, a volte non riconosciuti neppure dai familiari, acquistano un significato nella logica della cattedrale: si tratta di recuperare la disponibilità a lavorare per un grande progetto, non per essere lodati dal mondo ma per costruire la dimora di Dio, cui non sfugge ogni nostro sforzo apparentemente inutile. ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… GLI ELEMENTI PORTANTI DELL’ITINERARIO La progettualità. L’itinerario accompagna nei ragazzi lo sviluppo di una mentalità progettuale, in sintonia con il catechismo Sarete miei testimoni ma in contrasto con svariati ambiti educativi, che hanno ormai rinunciato alla categoria del progetto, distante dai ragazzi e da molti adulti, catturati della logica del ”tutto e subito”. E possibilmente senza sforzo. «Non ignoriamo, certo, le difficoltà che l’educazione si trova oggi a fronteggiare. Fra queste, spicca lo scetticismo riguardo la sua stessa possibilità, sicché i progetti educativi diventano programmi a breve termine, mentre una corrente fredda scuote gli spazi classici della famiglia e della scuola. Noi stessi ne siamo turbati e sentiamo l’esigenza impellente di ribadire il valore dell’educazione proprio a partire da questi suoi luoghi fondamentali.» (EVBV). La collaborazione con i genitori. L’itinerario si rivolge anche ai genitori e prevede alcuni momenti di coinvolgimento nella proposta con i ragazzi e negli incontri formativi. La presenza dei genitori è importante in un percorso che di fatto porta a compimento quanto è stato iniziato per una loro scelta: affiancati in alcuni delicati passaggi i ragazzi vengono accompagnati nel discernimento, nel recupero delle tappe del loro cammino di fede, nella condivisione delle ragioni che li portano ora chiedere il sacramento della Cresima. Preferiamo sottolineare la continuità piuttosto che la contrapposizione (nel Battesimo hanno scelto i genitori, ora “confermano i ragazzi). Dove è possibile (è ben nota infatti la fatica pastorale che questo elemento provoca in tutte le comunità), viene suggerito anche il coinvolgimento dei padrini, figure di mediazione tra il ragazzo e la comunità ecclesiale.

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PROGETTO SICAR, Itinerari per i preadolescenti Chi ben comincia, aprile 2018

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PROGETTO SICAR. ITINERARI PER I PREADOLESCENTI

1. Sto costruendo una cattedrale PER COMINCIARE

Torniamo a costruire cattedrali

Un video breve e coinvolgente che nello spazio di cinque minuti

presenta in modo brillante uno spaccato di vita familiare. I sacrifici

di una madre, a volte non riconosciuti neppure dai familiari,

acquistano un significato nella logica della cattedrale: si tratta di

recuperare la disponibilità a lavorare per un grande progetto, non

per essere lodati dal mondo ma per costruire la dimora di Dio, cui

non sfugge ogni nostro sforzo apparentemente inutile.

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GLI ELEMENTI PORTANTI DELL’ITINERARIO

• La progettualità. L’itinerario accompagna nei ragazzi lo sviluppo di una mentalità progettuale, in sintonia con il catechismo Sarete miei testimoni ma in contrasto con svariati ambiti educativi, che hanno ormai rinunciato alla categoria del progetto, distante dai ragazzi e da molti adulti, catturati della logica del ”tutto e subito”. E possibilmente senza sforzo.

«Non ignoriamo, certo, le difficoltà che l’educazione si trova oggi a fronteggiare. Fra queste, spicca lo scetticismo riguardo la sua stessa possibilità, sicché i progetti educativi diventano programmi a breve termine, mentre una corrente fredda scuote gli spazi classici della famiglia e della scuola. Noi stessi ne siamo turbati e sentiamo l’esigenza impellente di ribadire il valore dell’educazione proprio a partire da questi suoi luoghi fondamentali.» (EVBV).

• La collaborazione con i genitori. L’itinerario si rivolge anche ai genitori e prevede alcuni momenti di coinvolgimento nella proposta con i ragazzi e negli incontri formativi. La presenza dei genitori è importante in un percorso che di fatto porta a compimento quanto è stato iniziato per una loro scelta: affiancati in alcuni delicati passaggi i ragazzi vengono accompagnati nel discernimento, nel recupero delle tappe del loro cammino di fede, nella condivisione delle ragioni che li portano ora chiedere il sacramento della Cresima. Preferiamo sottolineare la continuità piuttosto che la contrapposizione (nel Battesimo hanno scelto i genitori, ora “confermano i ragazzi). Dove è possibile (è ben nota infatti la fatica pastorale che questo elemento provoca in tutte le comunità), viene suggerito anche il coinvolgimento dei padrini, figure di mediazione tra il ragazzo e la comunità ecclesiale.

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• La centralità di Gesù. «Scegliendo Gesù Cristo come centro vivo, la catechesi non intende proporre

semplicemente un nucleo essenziale di verità da credere; ma intende soprattutto far accogliere la sua

persona vivente, nella pienezza della sua umanità e divinità, come Salvatore e Capo della Chiesa e di tutto

il creato. Questa prospettiva ha una importanza pastorale di prim’ordine». (RdC 58). La centralità

dell’incontro con Gesù, indicata già nel Documento Base e confermata negli Orientamenti per l’annuncio

e la catechesi Incontriamo Gesù viene progressivamente sottolineata nelle varie edizioni dell’itinerario Sto

costruendo una cattedrale. L’incontro con Gesù, proposta fin dalla prima edizione attraverso la

presentazione di alcuni misteri della sua vita, viene ulteriormente sottolineato nella seconda edizione

(2013) nella quale si recupera la stretta relazione tra Gesù e progetto di vita (La pianta della

cattedrale a croce) e tra Gesù e la pagina vetero-testamentaria (Il germoglio di Iesse). In questa

nuova edizione tale centralità viene ulteriormente confermata, nell’essenzialità del messaggio (la

“rinuncia all’Antico testamento) e nella prospettiva con cui viene accostato il dono dello Spirito

(la pagina di Giovanni).

• Dai sette doni al dono. La scelta di rinunciare alla tematizzazione dei sette doni dello Spirito

(probabilmente impopolare) appartiene fin dalle origini a questo itinerario; è stata determinata

dalla constatazione di una certa forzatura con cui veniva talvolta accostata la pagina di Isaia (i

doni sono sei, non sette) e dalla dubbia attualizzazione con cui vengono ritradotti i sette doni nel

linguaggio di un preadolescente. Alla definizione del dono abbiamo preferito il racconto della sua

azione (Le tracce dell’azione dello Spirito nelle pagine della nostra storia). L’ampio spazio dato alla presentazione del dono dello Spirito fa capire che la scelta di non

spiegare prima il rito della Cresima non significa non spiegare il Sacramento (solleviamo così

alcuni catechisti che nella domanda al direttore avevano segnalato una certa perplessità!) Prima

presentiamo ai ragazzi il dono dello Spirito; in un secondo tempo li aiuteremo a comprendere la

modalità con cui li ha raggiunti, a partire dal loro vissuto, attraverso la spiegazione del rito. Ai

genitori e ai padrini invece il rito viene consegnato prima, perché attorno ai ragazzi nel giorno

della Cresima possano essere una comunità consapevole di quanto celebra, capace di narrare la

bellezza della celebrazione.

• La pagina biblica. L’itinerario si snoda tra le pagine del Vangelo e degli Atti degli Apostoli e

accompagna i ragazzi e i genitori ad accostare in modo adeguato il testo ispirato attraverso la

metodologia delle tre chiavi.

LE TRE CHIAVI

Non è facile leggere la Bibbia; occorre liberare la Parola di Dio in essa contenuta, perché non

resti prigioniera delle tante parole degli uomini, sepolta tra la polvere del tempo come i

manoscritti nelle grotte di Qumran. Lo Spirito Santo ci consegna tre chiavi per aprire i lucchetti

che la tengono incatenata:

La chiave dei fatti: apre la conoscenza sui fatti, su ciò che è accaduto nella storia tra Dio e il

suo popolo, ai tempi di Abramo, di Mosè, dei profeti, di Gesù.

La chiave del mistero: apre la conoscenza dei pensieri di Dio, del suo progetto: cosa ha voluto

dirci con quei fatti? Ci rivela un dono promesso da Dio e consegnato a noi attraverso Gesù.

La chiave dell’impegno: apre la strada del coinvolgimento dell’uomo. Cosa ci chiede il

Signore?

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LA STRUTTURA DELL’ITINERARIO

L’itinerario propone 24 incontri, 16 per i ragazzi, 2 formativi per i genitori, 3 per genitori e ragazzi e 3 celebrazioni, rivolte ai ragazzi, genitori, padrini, catechisti e alla comunità. Gli obiettivi di ogni incontro sono strutturati sulla regola del 3x3x3 e ogni incontro è programmato con la regola delle AAA. E’ costituito da tre parti che sviluppano tre aspetti del costruire. I PARTE. COSTRUIRE IN GRANDE

L’itinerario inizia di fronte alle celebri cattedrali che hanno lasciato nel territorio europeo indelebile traccia della fede cristiana. Primo obiettivo è far nascere nei ragazzi un sentimento di stupore davanti alle grandi opere che l’uomo ha saputo costruire nella storia; un atteggiamento importante per chi sta crescendo e che non possiamo dare per scontato in questo nostro tempo, segnato dalla logica delle soddisfazioni immediate e dei progetti a breve scadenza.

La cattedrale diventa immagine significativa per tradurre nel linguaggio dei ragazzi una mentalità progettuale ormai fuori moda: la cattedrale dice grandezza, necessità di tempi lunghi e sacrifici per la sua realizzazione, riferimento ad un progetto promettente che dia significato alle fatiche quotidiane, apparentemente inutili e contro corrente. Costruire una cattedrale significa progettare la nostra vita secondo le misure di Dio, senza accontentarsi degli sconti speciali che il mondo ci offre. Sono le misure che Dio aveva in mente quando ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza, quelle che Gesù ci ha rivelato, mostrando in sé pienamente compiuto il progetto del Padre. Gesù ci accompagna nella realizzazione della nostra cattedrale: è il portale di accesso, attraverso di lui possiamo comprendere il progetto uomo che Dio ha pazientemente rivelato nella storia della salvezza.

La prima parte si conclude con la pagina della santità: i santi vengono presentati ai ragazzi non come modelli da imitare (la pedagogia dell’eroe) ma come riflessi del mistero, realizzazione visibile del progetto che Dio ha per ciascuno di noi. Ogni santo riflette un tratto del volto del Dio che Gesù ci ha fatto conoscere.

Uno sguardo alle attività

1. Sto costruendo una

cattedrale

Le motivazioni di una

partecipazione

2. Torniamo a costruire

cattedrali

Educare ad una mentalità

progettuale

3. Cattedrali di santità

Il riflesso del mistero

I tre spaccapietre

Durante il Medioevo un pellegrino aveva fatto voto di

raggiungere il famoso santuario di Santiago di Compostela,

come molti facevano in quei tempi. Dopo parecchi giorni di

cammino, stava attraversando i Pirenei e si trovava a passare

per una stradina che si inerpicava per il fianco desolato di

una collina brulla e bruciata dal sole...

Perché vengo agli incontri di catechesi? Il racconto di Bruno Ferrero Sto costruendo una cattedrale introduce i ragazzi nell’itinerario e li aiuta a riflettere sulle motivazioni dell’esperienza che stanno vivendo

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II PARTE. COSTRUIRE CON GESU’

In questo tratto di percorso i ragazzi sono invitati a incontrare Gesù e a sceglierlo come riferimento per la loro vita: chi sceglie Gesù sceglie il progetto di Dio sull’uomo, sceglie di diventare cattedrale secondo le alte misure del disegno di Dio. Gesù non è solo un modello da imitare ma è colui che sostiene e rende possibili le nostre scelte: scegliere Gesù significa accogliere consapevolmente colui che nel suo grande amore ci ha già scelto.

La volontà del Padre che Gesù compie nella sua vita è la croce, ma essa appare già agli inizi della sua esistenza terrena, mentre accoglie ciò che il Padre ha scelto per lui; è importante leggere in maniera unitaria la vita di Gesù per non fare della sua morte un incidente di percorso, ma il momento che rivela tutta l’intensità del dono di Dio, dalla culla di Betlemme al Calvario e al giardino di Pasqua.

In questa parte dell’itinerario vengono accostati alcuni episodi della vita di Gesù; aiutano i ragazzi a comprendere le scelte che sono chiamati a fare per vivere secondo il progetto di Dio.

1. Scegliere la quotidianità. I trent’anni della vita di Gesù in famiglia a Nazaret ci rivelano la presenza di Dio anche negli ambiti della vita quotidiana, nella faticosa e a volte noiosa assunzione delle piccole e grandi responsabilità.

2. Scegliere la fedeltà al progetto del Padre. Le tentazioni di Gesù nel deserto ci mettono in guardia sulla fatica di compiere la volontà di Dio, sulla modalità con cui agisce il tentatore per allontanarci dal progetto che Dio ha pensato per noi.

3. Scegliere di immergersi nella storia. Il battesimo di Gesù al Giordano approfondisce ulteriormente il mistero dell’incarnazione. Gesù si fa vicino all’uomo in ogni circostanza, anche nel dramma del peccato.

4. Scegliere di vivere nella luce. La Trasfigurazione sul monte Tabor illumina anche la nostra vita e ci esorta a scegliere di guardare il mondo con speranza secondo lo sguardo di Dio.

5. Scegliere di prendersi cura dell’altro. L’immagine di Gesù buon Pastore che conosce le sue pecore ci rivela la sua vicinanza e ci invita a seguire il suo esempio, a scegliere di prenderci cura degli altri, dei più deboli come fa il pastore e non il mercenario.

6. Scegliere di donare la propria vita. Morendo sulla croce Gesù offre la sua vita per la salvezza di ogni uomo; una vita offerta all’altro è una vita che non è sconfitta dalla morte.

7. Scegliere una vita da risorti. La vita del risorto è promessa per ogni battezzato; anche noi siamo chiamati a vivere un’esistenza da risorti, secondo le scelte che Gesù ci ha indicato.

Uno sguardo alle attività

Si comincia dalla pianta

Come papa Liberio sul colle Esquilino! I ragazzi con un gessetto tracciano la pianta della loro cattedrale e si confrontano poi con la pianta a croce delle cattedrali medioevali. Ogni progetto cattedrale deve avere come riferimento Gesù, morto e risorto per noi, ed è proprio la sua morte in croce che ci dà le misure della grandezza del progetto.

Scegliere di immergersi nella storia

Gesù in fila con gli uomini

L’itinerario recupera la pagina di Beato ANDREA LONGHIN, il vescovo di Treviso che durante il bombardamento è rimasto vicino ai suoi fedeli. Si parte dall’immagine di Gesù, in fila per farsi battezzare al Giordano, lasciandoci provocare dal figlio di Dio, in fila tra gli uomini.

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III PARTE. COSTRUIRE NEL DONO DELLO SPIRITO

La terza parte dell’itinerario accompagna i ragazzi ad accostare la terza persona della Trinità; nel tempo immediatamente precedente alla celebrazione della Cresima viene presentato lo Spirito Santo come dono di Gesù, realizzazione di quella promessa fatta ai suoi discepoli poco prima della passione di non abbandonarci, di restare con noi per sempre.

Due sono le sottolineature importanti che emergono nello sviluppo di questi sette incontri: la stretta relazione tra Gesù e lo Spirito Santo, il suo respiro di vita donato sulla croce, e il contesto ecclesiale in cui tale dono viene accolto e rinnovato. La pagina di Giovanni diventa particolarmente efficace per annunciare ai ragazzi la grandezza del dono e il suo destinatario privilegiato, la Chiesa, rappresentata in nuce da Maria e Giovanni ai piedi della croce.

Alla comunità ecclesiale Gesù continua ad affidare la mediazione del dono dello Spirito; un passaggio importante per far capire ai ragazzi e ai loro genitori che la Cresima non è data per segnare una tappa del cammino di crescita personale ma per edificare la Chiesa, per crescere nella comunione. Non ci si cresima da soli ma all’interno di una comunità.

In questo senso assumono rilevanza i gesti che i ragazzi sono inviati a fare: la lettera al parroco per chiedere la cresima e la presentazione alla comunità. Sono momenti preziosi del cammino di fede di un ragazzo, nei quali il catechista è invitato a suggerire un tempo di discernimento, perché la scelta di ricevere il sacramento della Cresima sia rispettosa della libertà del ragazzo e del percorso di fede che sta vivendo.

In quest’ultima parte dell’itinerario vengono maggiormente coinvolti i genitori, ai quali è chiesto di accompagnare il figlio (lettera, presentazione comunità, veglia) che sta portando a compimento un percorso iniziato da loro. Ai genitori e ai padrini viene proposto un incontro di formazione sul Rito della Cresima, perché possano a vivere la celebrazione con piena partecipazione.

Uno sguardo alle attività

Uno dono offerto

sulla croce

L’eccedenza del dono

Qual’ è il dono più

sorprendente che ho

ricevuto? Quali cambiamenti ha provocato in me?

A partire dal loro vissuto i ragazzi intuiscono il

carattere sorprendente del dono dello Spirito che

Gesù ci ha fatto sulla croce.

Incontro incentrato sul versetto di Giovanni:

«chinato il capo, consegnò lo Spirito».

1. “Vi invierò il Consolatore”. Un dono promesso La paura di perdere Gesù

2. “Detto questo consegnò loro lo Spirito”. Un dono offerto sulla croce L’eccedenza del dono

3. “Erano pieni di Spirito Santo”. Un dono dato in eredità alla Chiesa Una preziosa eredità

4. “Caro parroco, cara comunità…”. Un dono da chiedere Preparazione alla Presentazione dei Cresimandi alla comunità

5. “Non abbiamo mai sentito che ci fosse uno Spirito”. Un dono da scoprire Le immagini dello Spirito

6. Sulle tracce dello Spirito. Un dono da investire Testimonianze di vita cristiana

7. Il rito della Cresima. Celebrare il dono Incontro per padrini e genitori

8. Voi siete luce, voi siete sale Veglia di preparazione alla Cresima

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MANI CELEBRI

Di quale mano ha bisogno un ragazzo?

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Appunti del catechista