Progetto Schneider Electric Seconda Parte2

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ISTITUTO PROFESSIONALE PER LINDUSTRIA E LARTIGIANATO L. Montini Via San Giovanni, 100 86100 CAMPOBASSO Tel.:0874/49581 Fax.:0874/495821 Presidenza: 0874/495843 - C.F.: 80006910709 E-mail:[email protected]

Concorso per il miglior progetto sull'Efficienza Energetica e l'utilizzo di Energie Rinnovabiliper studenti di Istituti di Istruzione Secondaria di Secondo Grado

ScuolaBusPerunscuolaefficientementemiglioreClasseconcorrente: ClasseVacT.I.E.L Paginadastrapare ProfessoriTutor: prof.FerdinandoMassarellaAntonioSpallone. Dirigentescolastico: GiuseppinaChiarolanza.

Concorso per il miglior progetto sull'Efficienza Energetica e l'utilizzo di Energie Rinnovabiliper studenti di Istituti di Istruzione Secondaria di Secondo Grado

ANALISI ILLUMINOTECNICA - Superficie attivit docenti

Foto Vista realizzata tramite software

In considerazione del layout distributivo del plesso scolastico, stata individuato ed analizzata la superficie destinata ad Attivit Docenti.

SUPERFICIE ATTIVITA DOCENTI

Essa presenta una superficie di circa 98m2 e rappresenta il 10,45 % della superficie totale a servizio del primo piano. Il corridoio a servizio di detta area stato gi analizzato in precedenza nel puto di progetto ANALISI ILLUMINOTECNICA Superficie Connettiva,

PIANTA SUPERFICIE ATTIVITA DOCENTI a

Dimensione locale b F2 a: 20,75m b: 8,18m Dimensione finestra 1

a

a

1,50m x 1,50m Dimensione finestra 2 4,60m x 1,60m

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scuola-BUS

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SISTEMA DILLUMINAZIONE il sistema dilluminazione riguardante la superficie didattica costituito 2x36 W ,gestite tramite quattro interruttori A, B, C, D. da nove plafoniere

PREMESSA Anche in questa circostanza lanalisi illuminotecnica si svolger in due fasi Stato Attuale nel quale riportato il livello dilluminazione generato dallimpianto in configurazione originale Stato Migliorato nel quale e riportato il livello dilluminazione del ambiente esaminato dopo le modifiche del flusso luminoso dei corpi illuminanti, inoltre saranno considerati due scenari che riassumono le condizioni esterne e quindi lapporto di luce naturale: a Cielo Sereno e Cielo Coperto. Pertanto si deciso di analizzare la distribuzione del flusso luminoso in base alla distribuzione dei corpi illuminanti, delineando due differenti zone. Infatti, detto locale e composto da due ambienti che hanno diverse funzioni, e di conseguenza ai sensi dalla norma UNI EN 12464, ogni ambiente ha ill proprio llivello dilluminamento .

ZONAA A B C D 2 4 6

ZONAB 8

1

3 I corpi illuminanti sono disposti ad un distanza dal soffitto pari a 5 cm. NORMATIVA Di seguito riportata la norma UNI EN 12464, nella quale sono stati evidenziati, gli ambienti presi in esame

5

7

9

ZONAAIl livello dilluminazione naturale presente su questa superficie scarso ma in compenso ce la presenza di un livello di illuminazione artificiale abbondante, generato da ben tre lampade. Mentre il livello dilluminazione di progetto per la superficie destinata ad Sale dattesa pari a 200 lux ZONAB Il livello dilluminazione naturale incide notevolmente su questa superficie poich ce una notevole finestratura. Tale superficie destinata a svolgere la funzione di Sala Insegnanti ,pertanto il livello dilluminazione di progetto sar pari a 300 lux.

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MODIFICHE HBES STRATEGGIE E TECNICHE DI CONTROLLO

Superficie utile di misurazione Come caso di studio si riporta la valutazione della prestazione energetica del sistema di illuminazione della superficie destinata ad attivit docenti

Tecniche Di controllo

Zona A

Zona B

Di seguito sono riportate le modifiche HBES e le tecniche e le strategie di controllo.

Le modifiche HBES "I Sistemi Elettronici per la Casa e lEdificio"presenti nel progetto non sono altro che Si No Switching le modifiche apportate al sistema di illuminazione per garantire un preciso valore d'illuminamento per ogni zona delineata. Dimming Si Si Come si pu constatare dalla seguente tabella le due zone di illuminamento ZONA A ; ZONA B ; sono state, implementate nelle rispettive zone, DIMMING e SWITCHING.

Lo studio illuminotecnico del ambiente desinato a Sala Insegnanti stato effettuato su una superficie utile ad una altezza di 1m, dal suolo e con un margine esterno escluso dai calcoli pari a 0,50 m ,poich andremo ad analizzare una superficie in cui l'area interessata da attivit da parte dei docenti in parte limitata. Mentre per quando riguarda la superficie destinata Sala Attesa verranno effettuati ad altezza suolo ai sensi della norma UNI EN 12464 i calcoli illuminotecnici

A

B

C D

ZONAA

ZONAB

Mentre le strategie di controllo che adopereremo per gestire le zone dimming e Switching sono: - presence conrtoll - daylighting quindi nell' ambiente saranno installati un sensore di luminosit e un sensore di presenza che gradiranno il corretto funzionamento delle strategie di controllo e quindi ovviamente anche delle tecniche di controllo .

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CIELO SERENO - STATO ATTUALE -SCHEDA TECNICA A1. Modalit di calcolo luce naturale e artificiale ZONAA

-

VISTA IN FALSI COLORI

. . ZONAB

ZONA A LAMP.1 LAMP.2 LAMP.3 100% 100% 100% LAMP.4 LAMP.5 LAMP.6 100% 100% 100%

ZONA B LAMP. 7 LAMP. 8 LAMP. 9 100% 100% 100%

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CIELO SERENO - STATO MIGLIORATO -SCHEDA TECNICA A2. Modalit di calcolo luce naturale e artificiale ZONAA

VISTA IN FALSI COLORI

. .

ZONAB

ZONA A LAMP.1 LAMP.2 LAMP.3 50% 50% 0% LAMP.4 LAMP.5 LAMP.6

ZONA B 50% LAMP. 7 0% LAMP. 8 500% LAMP. 9 0% 50% 100%

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STATO ATTUALE CIELO SERENO Come si pu constatare dal analisi effettuata riguardante la superficie Attivit Docenti il livello dilluminamento in condizioni esterne di cielo sereno, con il sistema di illuminazione in configurazione originale,supera i valori prefissati . Zona A - superficie adibita a sala dattesa livello dilluminamento di progetto pari a 200 400 lux ,mentre il livello dilluminazione naturale e artificiale interno supera detti valori del 75% Zona B - superficie adibita a sala insegnanti livello dilluminamento di progetto pari a 300 500 lux mentre livello dilluminazione naturale e artificiale interno del locale ,supera detti valori del 65%

STATO ATTUALE CIELO SERENO Si deciso di intervenire modificando i valori riguardanti il flusso luminoso generato dai corpi illuminanti modificando il flusso luminoso artificiale. Detta configurazione riportata nella scheda tecnica A2 stato migliorato nella quale, come si pu constatare dalla montagna dilluminamento, il livello dilluminazione naturale e artificiale presente nellambiente stato ottimizzato. Si riporta di seguito la migliore soluzione impiantistica in termini di efficienza energetica, variazione del flusso luminoso nelle zone: -ZONA A flusso luminoso dei corpi illuminanti L1, L2, al 50%,mentre il flusso luminoso della lampada restante L3 nullo. -ZONA B flusso luminoso dei corpi illuminanti, L4, L6, L8,, al 50%, mentre ilflusso luminoso delle lampade restanti, L5, L7, L9, nullo cio sono state disattivate

NOME LAMP. LAMP.4 LAMP.5 LAMP.6 LAMP.7 LAMP.8 LAMP.9

FLUSSO LUMINOSO 100% 100% 100% 100% 100% 100%

NOME LAMP. LAMP.1 LAMP.2 LAMP.3

FLUSSO LUMINOSO 100% 100% 100%

NOME LAMP. LAMP.4 LAMP.5 LAMP.6

FLUSSO LUMINOSO 50% 0% 50%

NOME LAMP. LAMP.7 LAMP.8 LAMP.9

FLUSSO LUMINOSO 0% 50% 0%

NOME LAMP. LAMP.1 LAMP.2 LAMP.3

FLUSSO LUMINOSO 50% 50% 0%

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CIELO COPERTO - STATO ATTUALE -SCHEDA TECNICA A1. Modalit di calcolo luce naturale e artificiale ZONAA

VISTA IN FALSI COLORI

. .

ZONAB

ZONA A LAMP.1 LAMP.2 LAMP.3 100% 100% 100% LAMP.4 LAMP.5 LAMP.6 100% 100% 100%

ZONA B LAMP. 7 LAMP. 8 LAMP. 9 100% 100% 100% -

ZONA A LAMP.1 LAMP.2 LAMP.3 100% 100% 100% LAMP.4 LAMP.5 LAMP.6 100% 100% 100%

ZONA B LAMP. 7 LAMP. 8 LAMP. 9 100% 100% 100%

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CIELO COPERTO - STATO MIGLIORATO -SCHEDA TECNICA A2. Modalit di calcolo luce naturale e artificiale ZONAA

-

VISTA IN FALSI COLORI

. . ZONAB

ZONA A LAMP.1 LAMP.2 LAMP.3 60% 60% 0% LAMP.4 LAMP.5 LAMP.6

ZONA B 60% LAMP. 7 0% LAMP. 8 60% LAMP. 9 0% 60% 0%

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STATO ATTUALE CIELO COPERTO Come si pu constatare dal analisi effettuata riguardante la superficie Attivit Docenti il livello dilluminamento in condizioni esterne di cielo coperto, con il sistema di illuminazione in configurazione originale , supera i valori prefissati . Zona A - superficie adibita a sala dattesa, livello dilluminazione di progetto pari a 200 400 lux ,il livello dilluminamento naturale e artificiale interno supera detti valori del 85% Zona B - superficie adibita a sala insegnanti, livello dilluminamento di progetto pari a 300 500 lux, il livello dilluminazione naturale e artificiale interno del locale supera detti valori del 80%.

STATO ATTUALE CIELO COPERTO Si deciso di intervenire modificando i valori riguardanti il flusso luminoso generato dai corpi illuminanti. Detta configurazione riportata nella scheda tecnica A2 stato migliorato nella quale, come si pu constatare dalla montagna dilluminamento, il livello dilluminazione naturale e artificiale presente nellambiente stato ottimizzato. Si riporta di seguito la migliore soluzione impiantistica in termini di efficienza energetica, variazione del flusso luminoso nelle zone: -ZONA A ,flusso luminoso dei corpi illuminanti L1, L2, al 60%,mentre il flusso luminoso della lampada restante L3 nullo (ci significa che il corpo illuminate stato disattivato). -ZONA B flusso luminoso dei corpi illuminanti, L4, L6, L8,al 60%, mentre il flusso luminoso delle lampade restanti, L5, L7, L9, nullo cio sono state disattivate

NOME LAMP. LAMP.4 LAMP.5 LAMP.6 LAMP.7 LAMP.8 LAMP.9

FLUSSO LUMINOSO 100% 100% 100% 100% 100% 100%

NOME LAMP. LAMP.1 LAMP.2 LAMP.3

FLUSSO LUMINOSO 100% 100% 100%

NOME LAMP. LAMP.4 LAMP.5 LAMP.6

FLUSSO LUMINOSO 60% 0% 60%

NOME LAMP. LAMP.7 LAMP.8 LAMP.9

FLUSSO LUMINOSO 0% 60% 0%

NOME LAMP. LAMP.1 LAMP.2 LAMP.3

FLUSSO LUMINOSO 60% 60% 0%

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ATTIVITA AMMINISTRATVE

CONCLUSIONI Primo Piano ANALISI ILLUMINOTECNICHE EFFTUATE

LABORATORIO DINFORMATICA

RISPARMIO OTTENUTO Cielo sereno : 65% Cielo coperto : 50% RISPARMIO OTTENUTO Cielo sereno :54% Cielo coperto :58%

SUPERFICIE CONNETIVA AULA TIPO

SUPERFICIE ATTIVITA DOCENTI RISPARMIO OTTENUTO Cielo sereno : 65% Cielo coperto : 55% RISPARMIO OTTENUTO Cielo sereno : 60% Cielo coperto : 50% RISPARMIO OTTENUTO Cielo sereno : 66,5% Cielo coperto : 56%

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ANALISI ILLUMINOTECNICA SECONDO PIANO Si riportano, in forma ridotta, le analisi illuminotecniche riguardanti il secondo piano del edificio . Dette analisi illuminotecniche riguardano gli ambienti che non trovano corrispondenza con gli ambienti TIPO del primo piano.

ANALISI ILLUMINOTECNICA TERZO PIANO S riportano, in forma ridotta, le analisi illuminotecniche riguardanti il terzo piano del edificio . Dette analisi illuminotecniche riguardano gli ambienti che non trovano corrispondenza con gli ambienti TIPO del primo piano. LABORATORIO DINFORMATICA LABORATORIO DINFORMATICA AULATIPO AULATIPO SUPRFICIECONNETIVA SUPRFICIEDAANLIZARE SUPRFICIECONNETIVA SUPRFICIEATTIVITA AMMINIDTRATIVE SUPRFICIEDAANLIZARE

In questo caso gli ambienti TIPO del primo piano associati a quelli del secondo piano per corrispondenza sono il laboratorio dinformatica , laula tipoela superficie connettiva ,resta esclusa dalle analisi la sala riunioni . ANALISI ILLUMINOTECNICA - SALA RIUNIONIA B

In questo caso gli ambienti TIPO del primo piano associati a quelli del terzo piano per corrispondenza sono il laboratorio dinformatica, laula tipo superficie attivit amministrative ela superficie connettiva ,restano esclusi dall analisi i laboratori . ANALISI ILLUMINOTECNICA - LABORATORI

CIELOSERENO

56%1 4 2 5 3 6

1

2

3

A

CIELOSERENO

64%B

CIELOCOPERTO 60%

4

5

6

CIELOCOPERTO 58%

STATO ATTUALE LAMP.1 LAMP 2 LAMP.3 100 % 100% 100% LAMP.4 LAMP.5 LAMP.6 100 % 100% 100% LAMP.1 LAMP 2 LAMP.3

STATO MIGLIORATO 50 % 50% 500% LAMP.4 LAMP.5 LAMP.6 0% 0% 0% LAMP.1 LAMP 2 LAMP.3

STATO ATTUALE 100 % 100% 100% LAMP.4 LAMP.5 LAMP.6 100 % 100% 100% LAMP.1 LAMP 2 LAMP.3

STATO MIGLIORATO 50 % 50% 500% LAMP.4 LAMP.5 LAMP.6 0% 0% 0%

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ANALISI ILLUMINOTECNICA Conlusiomi Tutti risparmi energetici ottenuto son stati ricavati facendo il confronto tra le schede tecniche stato Attuale e le schede tecniche stato migliorato ,di ogni ambiente considerato

BILANCIO ENERGETICO SECONDO PIANO CIELO SERENO AULA PIPO CIELO COPERTO CIELO SERENO LABORATORIO DINFORMATICA CIELO COPERTO CIELO SERENO SUPERFICIE CONNETTIVA CIELO COPERTO CIELO SERENO ATTIVITA AMMINISTRATRIVE CIELO COPERTO CIELO SERENO ATTIVITA DOCENTI CIELO COPERTO CIELO SERENO SALA RIUNIONI CIELO COPERTO 60 % 55 % 60 % 54 % 56% LABORATORI ATTIVITA DOCENTI 66,5 % 56 % 54 % 58 % 65 % 55 % 65 % ATTIVITA AMMINISTRATRIVE SUPERFICIE CONNETTIVA AULA PIPO

BILANCIO ENERGETICO SEMINTERATO CIELO SERENO CIELO COPERTO CIELO SERENO LABORATORIO DINFORMATICA CIELO COPERTO CIELO SERENO CIELO COPERTO CIELO SERENO CIELO COPERTO CIELO SERENO CIELO COPERTO CIELO SERENO 66,5 % 56 % 54 % 58 % 65 % 55 % 65 % 55 % 60 % 54 % 64 %

CIELO COPERTO

58 %

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PREMESSA Nelle analisi illuminotecniche effettuate riguardanti le varie tipologie di ambienti si sono rese operative e funzionali le soluzioni progettuali descritte nelle schede tecniche stato migliorato. Dette soluzioni riportano le modifiche da apportare in ogni singolo ambiente preso in esame per concorrere al raggiungimento del obiettivo,cio quello di modificare il flusso luminoso artificiale interno in funzione del supplemento di luce naturale estero. Lapporto di luce naturale stato modellizzato con due scenari preimpostati: cielo sereno (luce forte)e cielo coperto (luce debole). Come preannunciato per rendere operative e funzionali tali soluzioni progettuali si deciso di concorrere e optare per tecnologie basate su sistemi BUS con protocollo di comunicazione KNX. I SISTEMI BUS con protocollo KNX Linterazione, o per meglio dire lintegrazione, dei diversi dispositivi e delle diverse funzioni agevolata da tecnologie basate su i sistemi bus, che consente ai vari impianti di un edificio illuminazione , climatizzazione sicurezza antintrusione controllo accesi automatismi e cos via di diventare un sistema unico volto a rendere migliore la vita personale e lavorativa e a incidere positivamente sui consumi energetici, salvaguardato lambiente e, non meno importante il bilancio energetico quindi economico del edificio. Integrare automazioni e controlli significa passare dalla tecnologia dei singoli dispositivi, che svolgono ognuno una o pi funzioni specifiche isolate ,a una logica di sistema in cui vari dispositivi, magari molto diversi tra loro, colloquiano per svolgere i compiti loro affidati migliorando cosi la gestione delledificio agevolandone e la naturale evoluzione. La capacit che ha tale tecnologia basata su sistemi BUS con protocollo KNX di portare sempre a risultati eccellenti in termini di affidabilit, sicurezza, convenienza,flessibilit ed efficienza energetica rispetto al corrispondente approccio tradizionale permette di poter scegliere a piacere, senza controindicazioni, interventi mirati su ogni parte del edificio. Nelle istallazioni tradizionali ciascun approccio di comando (ad esempio un interruttore ) direttamente collegato a tutte e a solo le utenze elettriche (ad esempio le lampade )che deve attivare, disattivare o regolare , a secondo del tipo di controllo. Nei sistemi di controllo, integrati, degli edifici , al contrario della tecnologia tradizionale, le utenze elettriche e i rispettivi apparecchi di comando non sono direttamente collegati. Le segnalazioni e i comandi vengono infatti inviati attraverso un mezzo di trasmissione ed eseguiti, grazie ad un codice di indirizzamento dai soli dispositivi interessati. Tutti i componenti del sistema (apparecchi di comando,rilevatori di stato, utenze elettriche ecc. sono quindi connessi direttamente o attraverso opportuni dispositivi al mezzo di trasmissione che unico in tutto il sistema e che trasferisce comandi e segnalazioni da un componente all altro. Il mezzo di trasmissione denominato BUS. Sono evidenti i principali vantaggi di questi tipi di istallazione : Ampia flessibilit ,per modificare le funzionalit del sistema non occorre rifare i cablaggi , ma sufficiente riconfigurare via software i soli dispositivi interessati Elevata potenzialit ,in termini di funzioni realizzabili, alle moderne tecnologie elettroniche e informatiche che possono essere ampiamente sfruttate in queste configurazioni, senza necessita di particolari competenze tecniche da parte dellutilizzatore. Notevole riduzione dei materiali, e dei tempi di manodopera per il cablaggio ,sia in fase di installazione sia in caso di modifiche.

I diversi componenti che vengono inseriti in un sistema basato su tecnologia BUS ,sono tra loro compatibili se sono in grado di scambiare tra di loro informazioni (segnali o comandi , cio che tutti utilizzano il medesimo linguaggio per inviare ricevere informazioni. Per venire incontro alle esigenze degli installatori e per facilitare la diffusione a livello europeo delle nuove tecnologie, numerose aziende leader nei rispettivi settori hanno costituito durante gli anni 90 lassociazione EIBA (European Istallation Bus Associaton ) che ha curato lo sviluppo dello standard EIB poi confluito nello standard Konnex (KNX). Questultimo la cui diffusione curata dallassociazione Konnex stato dichiarato dal CENELEC come norma per i sistemi di automazione e controllo delle case e degli edifici (normative EN50090-3-1, EN50090-4-1,EN50090-4-2,EN50090-5-2,EN50090-7-1) e, successivamente anche il CEN attraverso la norma EN 13321 e l ISO/IEC14543 hanno recepito le norme EN 50090 come standard per lautomazione degli edifici. KNX che rigorosamente attinente alle norme precedenti diventato lo standard mondiale per lautomazione degli edifici. I parametri tecnici che caratterizzano lo standard Konnex vengono assunti come riferimento per la definizione delle caratteristiche specifiche di ciascun apparecchio che sia compatibile con lo standard stesso e possa , di conseguenza essere marchiato KNX . In altre parole sufficiente che dispositivi e componenti siano marchiati KNX perch possano essere inseriti, indipendentemente da chi li ha prodotti, in qualsiasi sistema di automazione dedificio progettato secondo lo standard Konnex senza alcun problema di compatibilit . Inoltre sufficiente che due dispositivi prodotti da aziende diverse abbino la stessa classificazione di tipo perch funzionino allo stesso modo indipendentemente dalla loro costruzione interna . Un sistema KNX salvaguardia gli investimenti effettuati e garantisce sempre allutente eventuali disservizi . Infatti : Per ogni dispositivo non pi disponibile c almeno un dispositivo sostitutivo che fornisce le stesse funzioni. La sostituzione del dispositivo non implica la sostituzione o il rifacimento di parti dellimpianto.

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Lo standard Konnex prevede come bus, tra gli altri mezzi di trasmissione, un cavo dedicato al quale possono essere direttamente connessi i diversi componenti compatibili. evidente come questo rappresenti un notevole vantaggio sia al momento del istallazione sia quando si rendono necessari ampliamenti dellimpianto. STRUTURA GENERALE DEL SISTEMA DI CABLAGIO Lo schema mostra la struttura di un generico sistema BUS con protocollo KNX. In esso si distinguono i vari dispositivi raggruppati in linee, a loro volta appartenenti ad una delle Zone o Aree che costituiscono il sistema completo. La linea che li unisce il bus, costituito da un doppino telefonico utilizzato sia per la trasmissione dei segnali sia per lalimentazione dei dispositivi . Come si pu vedere ogni linea pu raggiungere fino a 64 dispositivi, ogni area fino a 15 linee e ogni sistema pu comprendere fino a 15 aree distinte. In ogni singolo sistema BUS con protocollo KNX perci possibile connettere oltre 14.400 dispositivi diversi. Le linee vengono collegate alle linee principali mediante gli accoppiatori di linea (AL); pi linee principali possono essere accoppiate fra loro usando una linea dorsale e gli accoppiatori di area (A A).

Quello che importante rimarcare che i singoli dispositivi possano essere connessi in qualunque punto del bus su qualunque livello di collegamento, cio su qualsiasi tipo di linea. Ciascun tratto di linea (anche principale o dorsale ), che definisce una sezione del sistema , pu avere la distribuzione che si preferisce,in serie, a stella,ad albero o una loro qualsiasi combinazione come schematizzato nelle figure.

Purch si rispettino i seguenti standard Konnex per garantire il perfetto funzionamento del sistema Lunghezza massima della singola linea : 1000 metri. Numero massimo di dispositivi sulla singola linea : 64. Distanza massima tra due dispositivi : 700 metri. Distanza massima di un dispositivo dallalimentatore : 350 metri . Numero massimo di alimentatori per linea : 2 ( posti ad almeno 200 metri luno dallaltro ).

PSU = Alimentatore D = Dispositivo.

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Classe concorrente:

VC T.I.E.L

TITOLO PROGETTO:

scuola-BUS

Via San Giovanni, 100 86100 CAMPOBASSO

Concorso per il miglior progetto sull'Efficienza Energetica e l'utilizzo di Energie Rinnovabiliper studenti di Istituti di Istruzione Secondaria di Secondo Grado

Se ci sono 30 o pi dispositivi collegati fra loro su di un cavo bus di lunghezza inferiore o uguale a 10 metri occorre posizionare un alimentatore nelle immediate vicinanze. Poich la trasmissione di segnali e comandi si effettua attraverso il bus di sistema , la linea di alimentazione a 230 v per le utenze elettriche ( motori, lampade, condizionatori, ecc.) deve essere portata esclusivamente a ridosso delle utenze stesse senza coinvolgere nel cablaggio gli interruttori e gli altri apparecchi di comando /controllo. Questi ultimi dispositivi garantiscono una sicura interfaccia tra uomo e sistema essendo alimentati solo dalla tensione di 24 V.c.c. SELV presente sul bus. Sulla linea a 230 V possono comunque essere inserite tutte le protezioni delle utenze che linstallatore ritiene pi opportuno ( interruttori automatici, differenziali, ecc. ) in modo del tutto analogo a quando avviene in una istallazione tradizionale. Per le sue caratteristiche il cavo bus pu essere posto, senza alcun problema , accanto alla linea di alimentazione a 230 V, negli stessi tubi o canalizzazioni . TELEGRAMMI E INDIRIZZI Lo scambio di informazione tra i dispositivi avviene mediante telegrammi, che trasmettono le informazioni necessarie codificate sotto forma di bit. Ogni volta che si aziona un interruttore oppure viene eccitato un sensore dallarme o, pi semplicemente, se un dispositivo del sistema ha delle informazioni da trasmettere viene immesso sul bus un telegramma. Il telegramma costituito da pi campi, ciascuno dei quali contiene una ben precisa informazione. I telegrammi principali sono : Indirizzo sorgente ,che specifica quale il dispositivo che sta inviando il telegramma ; indirizzo destinazione, che indica il dispositivo o i dispositivi ,a cui destinato il programma ; informazioni operative, che contiene i comandi da eseguire oppure i dati o segnali da trasmettere;

Se un dispositivo rileva qualche errore nel telegramma ricevuto invia al dispositivo mittente linformazione di non corretta ricezione, causando la ritrasmissione del telegramma fino ad un massimo di tre volte; Se il dispositivo mittente no riceve la conferma di corretta ricezione entro un determinato intervallo di tempo interpreta laccaduto come telegramma non ricevuto dal destinatario e lo ritrasmette automaticamente; Se il destinatario non riceve immediatamente il telegramma trasmette un messaggio di occupato, facendo si che il dispositivo mittente ritrasmetta le informazioni dopo un periodo dattesa; In caso di rilevazioni di errore o altri messaggi urgenti il sistema permette di assegnare una priorit di trasmissione ai relativi telegrammi. I telegrammi di errore hanno priorit su tutti gli altri telegrammi operativi I dati trasmessi hanno priorit rispetto ai dati normali. Sono previsti complessivamente quattro livelli di priorit dei messaggi (in ordine crescente): Low Operational per comandi normali; High Operational per comandi rapidi ; Alarm per allarmi; System per la gestione della rete. Struttura del telegramma

TELEGRAMMA

CAMPO D CONTROLLO

CAMPO DEGLI INDIRIZZI

CAMPO DEI DATI

CAMPO SICUREZZA

A ogni dispositivo corrisponde un indirizzo fisico univoco in tutto il sistema, che identifica larea ( linea principale), la linea e il dispositivo stesso allinterno della linea; lindirizzo sorgente, nel telegramma, sempre un indirizzo fisico. Lindirizzo di destinazione, al contrario, contiene quasi sempre un indirizzo di gruppo. Questo un indirizzo comune a due o pi dispositivi inter correlati da una logica funzionale : lindirizzo di gruppo, realizza quindi un cablaggio logico tra i diversi dispositivi. Ad esempio se un interruttore deve accendere pi lampada, nella logica del sistema sia gli interruttore sia gli attuatori di accensione delle lampade sono identificati con il medesimo indirizzo di gruppo. Modificando via software gli indirizzi di gruppo si possono quindi modificare le funzioni degli impianti, cambiando gli abbinamenti tra dispositivi di comando (es. interruttori ) e utenze comandate (es. lampade ),senza1 dover apportare alcuna modifica ai cablaggi dellimpianto interessato. La certezza di funzionamento delle comunicazioni stabilita dallo standard Konnex :

Campo di controllo Indirizzo di partenza Indirizzo di destinazione

Lung. Routing counter Dati

Bit di controllo

8 bit

16 bit

16+1 bit

7 bit

Fino a 16x8 bit

8 bit

8 bit

8 bit

8 bit

8 bit

8 bit

8 bit

8 bit

8 bit

8 bit

8 bit

8 bit

Linformazione viene trasmessa impacchettata a gruppi di 8 bit

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SOFTWEARE E PROGRAMMAZIONE Per la programmazione, la configurazione e la messa in funzione dei sistemi Konnex a disposizione degli installatori il software ETS (KNX Tools), commercializzato da KNX Associaton. Con questo software possibile: - Fornire ai diversi che operano nel sistema gli indirizzi necessari. - Stabilite le correlazioni tra i diversi dispositivi, cio definire ( via software) come deve intervenire ciascun dispositivo a seguito degli eventi che si manifestano nel sistema ad esempio quale lampada o gruppo di lampade deve accendersi nel momento in cui viene premuto un determinato interruttore. SISTEMA DI CONTROLLO PER I VARI AMBIENTI DELLEDIFICIO Sul sistema di controllo basato su tecnologia KNX presente nel edificio, si sono fatte delle considerazioni,infatti il collegamento tra i dispositivi avr una struttura di cablaggio in serie, mentre le linee di collegamento dei vari dispositivi collocati in nuovi quadri elettrici, avranno una posa in canaline esterne, tutta via la dove possibile implementare i dispositivi KNX in quadri gi esistenti, e linee bus di comunicazione i tubazioni gi esistenti, si opter per questa soluzione ai fini di avere una riduzione dei materiali, e dei tempi di manodopera per il cablaggio ,sia in fase di installazione sia in caso di modifiche. Inoltre di seguito e riportato lo schema funzionale della metodologia proposta, del principio di funzionamento delle soluzioni progettuali proposte.

Sistema di controllo Come evidenziato dalle analisi illuminotecniche i sistemi di controllo variano al variare della tipologia di ambiente. Infatti in ogni locale preso in considerazione si sono determinate varie strategie e tecniche di controllo e di conseguenza lo stato di ogni singola lampada. Per effetto di tali considerazioni si deciso come primo passo di analizzare la distribuzione del impianto elettrico a servizio dell'edificio come di seguito schematizzato. Lo schema a blocchi proposto indica la distribuzione dell' impianto comune su tutti i vari livelli del l'edificio. Limpianto prevede una consegna in MT (20 kV) e un trasformatore MT/bt di utente ubicati in cabina esterna dedicata insieme ad un Quadro Generale di Bassa tensione", che alimenta il quadro di smistamento "QSMIST ( CTA )" ubicato allinterno della struttura principale, dal quale partiranno tutte le linee di alimentazione ai vari sottosquadri di zona

Luce naturale.

Sensore di luminosit/presenza.

Presenza.

CIELO SERENO Presence controll daylighting

CIELO COPERTO 20KV

CTA DIMMING SWICHTING

CABINABT Luce artificiale.

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CABLAGGIO SISTEMA BUS KNX Di seguito schematizzato il tratto di cablaggio BUS comune per tutti i livelli delledificio. Quadri secondari

PRIMOPIANO

SECONDOPIANO Q0 SEMINTERRATO

LINEABUS Le linee bus che collegano lalimentatore installato nel quadro generale Q0 agli accoppiatori di area usufruiscono delle stesse tubazioni incassate che collegano il quadro Q0 ai rispettivi quadri di pianoQuadro secondario 1 Quadro Quadro secondario 2 secondario 3

Il tratto comune per i tre piani del edificio, costituito, a monte da un alimentatore, e un accoppiatore di area per ciascun piano. La tensione di rete dellalimentatore KNX REG-K/160 mA stata derivata dal Quadro Generale Q0,nel quale e stato aggiunto un interruttore 2P sezionatore

CABLAGGIO BUS QUADRI SECONDARI - tratto comune . In seguito alle modifiche apportate al quadro generale Q0 si deciso di analizzare la struttura del tratto comune nei quadri secondari, i quali sono stati istallati ad una distanza massima di 0,20m dai rispettivi quadri di piano. Come descritto precedentemente gli accoppiatori di area sono collocati nei quadri secondari, nei quali inoltre sono stati installati due Gateway KNX DALI REG-K/1/16(64)/64sui quali possibile comandare e regolare fino ad un massimo di 64 reattori divisi in 16 gruppi

Q0

Alimentatore

ACOPIATORE DAREA Lalimentatore stato installato allinterno del quadro generale Q0 su una guida DIN, mentre le linee BUS costituite da un Doppino ritorto TP1 sono state collegate in tubazioni gi esistenti che si diramano su tutti e tre i piani del edificio. Inoltre gli accoppiatori di area sono stati installati in nuovi quadri posizionati in prossimit dei quadri di piano.

ALIMENTATORE KNX REG-K/640

ACOPIATORE DLINEA

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Lalimentazione di rete dellalimentatore KNX REG-K/640, proviene dalla ramificazione aggiunta ai quadri di piano come di seguito schematizzato.

PRIMO PIANO

Gruppi assegnati al primo Gateway KNX DALI REG-K/1/16(64)/64. Gruppi assegnati al secondo Gateway KNX DALI REG-K/1/16(64)/64.

Linea alimentazione Quadro Secondario

Alimentatore KNX REG-K/640 Gateway KNX DALI REG-K/1/16(64)/64

Come si pu notare dalla rappresentazione, precedentemente esposta, ad ogni Gateway KNX DALI, sono stati assegnati non pi di sedici gruppi con ,non pi di sessantaquattro reattori, infatti il primo Gateway KNX DALI, gestisce i gruppi di lampade, o zone, sottese della superficie Attivit Didattiche nonch Aula tipo e Laboratorio dinformatica, mentre il secondo Gateway KNX DALI, gestisce i gruppi di lampade o zone, sottese dalle superficie Attivit Amministrative , Attivit Docenti , Superficie Connettiva . Le linee BUS di partenza dai Gateway KNX DALI REG-K/1/16(64)/64 ,sono state poste in tubazioni rigide a vista ,le quali confluiranno nei Quadri di Zona, installati per ogni area modello (Aula tipo, Lab. Informatica, ecc.) ,in detti quadri saranno inoltre implementati per ciascuna area modello un accoppiatore di linea , finalizzando un cerreto funzionamento di filtraggio dei dati ,aumentando per di pi la velocit di tutto il sistema

La linea di alimentazione del Alimentatore KNX REG-K/640, e del Gateway KNX DALI REGK/1/16(64)/64 e stata derivata dal quadro di piano ,collocata in tubazioni rigide esterne a vista . In ogni Quadro secondario di piano saranno installati due Gateway KNX DALI REGK/1/16(64)/64,sui quali possibile comandare e regolare, come espresso precedentemente, fino ad un massimo di 64 reattori divisi in 16 gruppi, tali gruppi sono stati delineati prendendo come modello il primo piano, tenendo inoltre in considerazione, le zone Switching e Dimming, tracciate in ogni superficie analizzata,[ in memoria : analisi illuminotecniche ]quali : Aula tipo, Laboratorio dinformatica, Superficie Connettiva, Superficie Attivit Amministrative, Superficie Attivit Docenti. Di seguito si riporta la suddivisione dei gruppi per i due Gateway KNX DALI REG-K/1/16(64)/64 :

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SISTEMABUSKNXPRIMOPIANOQuadro secondario Quadro di zona Ballast dimmer. DALI Linea sensori Linea DALI Sensore luce Sensore presenza

Linea 230V

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Limpianto BUS/KNX: gli ambienti : AULA TIPO

STRUTTURA DEL IMPIANTO BUS/KNX Di seguito si riporta ola struttura del impianto BUS/KNX riguardante l Aula Tipo, sotto forma di schema a blocchi

AULA TIPO

1 LIVELLO 1 1 3 2 2 3

GATEWAY N 1

44

2 LIVELLO

Funzioni

Aula tipo Prodotto

3 LIVELLO Servizio Linea Dali

Illuminazione Lampada Illuminazione Interfaccia universale Illuminazione Sensore Pre. luminosit Illuminazione Quadro di Zona

1 Punto luce a soffitto con Ballast 2 Collegamento disp. tradizionali 3 Rilevamento illuminazione 4 Collocamento dei dispositivi. BUS/knx

Linea sensori

Ballast dim. Come si pu constatare dallo schema a blocchi del impianto BUS/KNX, si sono individuati tre diversi livelli, che indicano i punti di ubicazione dei vari componenti bus, il primo livello rappresenta i componenti che sono stati installati nel Quadro generale Q0, mentre il secondo livello rappresenta i componenti che fanno parte dei Quadri secondari , infine il terzo livello rappresenta i componenti utilizzati per limpianto BUS/KNX nella superficie considerata. Inoltre possiamo dire che il primo ed il secondo livello sono i Tratti Comuni del sistema BUS Classe concorrente:

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Limpianto BUS/KNX: gli ambienti : LABORATORIO DINFORMATICA

STRUTTURA DEL IMPIANTO BUS/KNX Di seguito si riporta la struttura del impianto BUS/KNX riguardante IL LABORATORIO DINFORMATICA, sottoforma di schema a blocchi

LABORATORIO DINFORMATICA

1 1 4 3 2 2 3

1 LIVELLO

GATEWAY N 1

4

2 LIVELLO

LABORATORIO DINFORMATICA Funzioni Prodotto Servizio Illuminazione Lampada Illuminazione Interfaccia universale Illuminazione Sensore Pre. luminosit Illuminazione Quadro di Zona 1 Punto luce a soffitto con Ballast 2 Collegamento disp. tradizionali 3 Rilevamento illuminazione 4 Collocamento dei dispositivi. BUS/knx

3 LIVELLO Linea Dali

Linea sensori

Ballast dim. Come si pu constatare dallo schema a blocchi dellimpianto BUS/KNX, si sono individuati tre diversi livelli, che indicano i punti di ubicazione dei vari componenti bus, il primo livello rappresenta che i componenti che sono stati installati nel Quadro generale QO, mentre il secondo livello rappresenta i componenti che fanno parte dei Quadri secondari, infine il terzo livello rappresenta i componenti utilizzati per limpianto BUS/KNX nella superficie considerata. Inoltre possiamo dire che il primo ed il secondo livello sono i Tratti Comuni del sistema BUS Classe concorrente:

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Limpianto BUS/KNX: gli ambienti : SUPERFICIE CONNETIVA

STRUTTURA DEL IMPIANTO BUS/KNX Di seguito si riporta la struttura del impianto BUS/KNX riguardante LA SUPERFICIE CONNETIVA sottoforma di schema a blocchi.

SUPERFICIECONNETTIVA

1 2 3 1 4 3 2 1 LIVELLO

GATEWAY N 2

4

Funzioni

SUPERFICIE CONNETIVA Prodotto Servizio 1 Punto luce a soffitto con Ballast 2 Collegamento disp. tradizionali 3 Rilevamento illuminazione 4 Collocamento dei dispositivi. BUS/knx

3 LIVELLO Linea Dali

Illuminazione Lampada Illuminazione Interfaccia universale Illuminazione Sensore Pre. luminosit Illuminazione Quadro di Zona

Linea sensori

Ballast dim. Come si pu constatare dallo schema a blocchi dellimpianto BUS/KNX, si sono individuati tre diversi livelli, che indicano i punti di ubicazione dei vari componenti bus, il primo livello rappresenta i componenti che sono stati installati nel Quadro generale QO, mentre il secondo livello rappresenta i componenti che fanno parte dei Quadri secondari che in questo caso sono implementati nel il terzo livello che rappresenta i componenti utilizzati per limpianto BUS/KNX nella superficie considerata. Inoltre possiamo dire che il primo ed il secondo livello sono i Tratti Comuni del sistema BUS Classe concorrente:

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Limpianto BUS/KNX: gli ambienti : ATTIVITA AMMINISTRATIVE

STRUTTURA DEL IMPIANTO BUS/KNX Di seguito si riporta la struttura del impianto BUS/KNX riguardante la superficie destinata ad ATTIVITA AMMINISTRATIVA , sottoforma di schema a blocchi

SUPERFICIE ATTIVITA AMMINISTRATIVE

3

1 1 LIVELLO 2 4

GATEWAY N 2

2 LIVELLO

Funzioni

Aula tipo Prodotto

3 LIVELLO Servizio Linea Dali

Illuminazione Lampada Illuminazione Interfaccia universale Illuminazione Sensore Pre. luminosit Illuminazione Quadro di Zona

1 Punto luce a soffitto con Ballast 2 Collegamento disp. tradizionali 3 Rilevamento illuminazione 4 Collocamento dei dispositivi. BUS/knx

Linea sensori

Ballast dim. Come si pu constatare dallo schema a blocchi del impianto BUS/KNX, si sono individuati tre diversi livelli che indicano i punti di ubicazione dei vari componenti bus, il primo livello rappresenta i componenti che sono stati installati nel Quadro generale QO, mentre il secondo livello rappresenta i componenti che fanno parte dei Quadri secondari i nfine il terzo livello rappresenta i componenti utilizzati per limpianto BUS/KNX nella superficie considerata. Inoltre possiamo dire che il primo ed il secondo livello sono i Tratti Comuni del sistema BUS Classe concorrente:

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Limpianto BUS/KNX: gli ambienti : ATTIVITA DOCENTI

STRUTTURA DEL IMPIANTO BUS/KNX Di seguito si riporta la struttura del impianto BUS/KNX riguardante la superficie destinata ad ATTIVITA DOCENTI , sottoforma di schema a blocchi

SUPERFICIE ATTIVITA DOCENTI

1 3

1 LIVELLO

4

GATEWAY N 2

2 LIVELLO

2

Funzioni

SUPERFICIE ATTIVITA DOCENTI Prodotto Servizio 1 Punto luce a soffitto con Ballast 2 Collegamento disp. tradizionali 3 Rilevamento illuminazione 4 Collocamento dei dispositivi. BUS/knx

3 LIVELLO Linea Dali

Illuminazione Lampada Illuminazione Interfaccia universale Illuminazione Sensore Pre. luminosit Illuminazione Quadro di Zona

Linea sensori

Ballast dim. Come si pu constatare dallo schema a blocchi del impianto BUS/KNX, si sono individuati tre diversi livelli, che indicano i punti di ubicazione dei vari componenti bus, il primo livello rappresenta i componenti che sono stati installati nel Quadro generale QO, mentre il secondo livello rappresenta i componenti che fanno parte dei Quadri secondari ,in fine il terzo livello rappresenta i componenti utilizzati per limpianto BUS/KNX nella superficie considerata. Inoltre possiamo dire che il primo ed il secondo livello sono i Tratti Comuni del sistema BUS

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COMPONENTI IN DETTAGLIO

ACCOPPIATORE - REG-K

Alimentatore KNX REG-K/160 maModulo adatto a generare la tensione bus necessaria ad alimentare una linea di dispositivi . Con bobina di isolamento integrata e pulsante di interruzione e ripristino della linea . Montaggio su guida DIN EN 60715 . La connessione al bus avviene tramite apposito morsetto . Non richiesta una striscia da i . Tensione di rete: CA a 110 - 230 V, 50-60 Hz Tensione di uscita: CC a 30 V Corrente di uscita: max 160 ma, a prova di cortocircuito Larghezza dispositivo: 4 moduli = circa 72 mm Dotazione: morsetto di collegamento bus e copricavo . Per il collegamento logico e lisolamento elettrico delle linee e delle aree . Per il montaggio su guide DIN EN 50022 . Il bus viene collegato usando un apposito morsetto di collegamento; non richiesta una striscia dati . Contatto stabilito con la linea primaria e secondaria mediante il morsetto di collegamento bus . Larghezza dispositivo: 2 moduli = circa 36 mm Dotazione: 2 morsetti di collegamento bus .

Modulo logico KNX BASIC REG-K Negli impianti KNX, il modulo logico ha la funzione di dispositivo di controllo . Dispone di 10 funzioni logiche, 10 timer/filtri, 8 convertitori e 12 multiplexer. Inoltre mette a disposizione 3 pulsanti liberamente configurabili e i relativi 3 LED di stato possono essere utilizzati per funzioni di test e controllo . Funzioni KNX Software: 10 moduli logici (AND, OR, XOR) Ognuno con max 8 oggetti dingresso e 1 oggetto di uscita Possibile inversione (negazione) dei segnali in ingresso e uscita Disabilitazione delluscita Comportamento di ogni ingresso dopo il reset bus Regole dinvio configurabili 10 moduli filtro e temporizzatori Oggetti dingresso e uscita con ritardo di segnalazione Filtro degli oggetti in ingresso Disabilitazione delluscita Comportamento di ogni ingresso dopo il reset bus Regole dinvio configurabili 8 moduli convertitori Conversione di telegrammi 1 bit in controllo prioritario 2 bit Conversione di telegrammi 1 bit in telegrammi 8 bit Conversione di telegrammi 8 bit in telegrammi 1 bit Disabilitazione delluscita Comportamento di ogni ingresso dopo il reset bus Regole dinvio configurabili 12 multiplexer (controllo illuminazione) Classe concorrente:

Alimentatore KNX REG-K/640 ma

Modulo adatto a generare la tensione bus necessaria ad alimentare una linea di dispositivi . Con bobina di isolamento integrata e pulsante di interruzione e ripristino della linea . Montaggio su guida DIN EN 60715 . La connessione al bus avviene tramite apposito morsetto . Non richiesta una striscia da i . Tensione di rete: CA a 110 - 230 V, 50-60 Hz Tensione di uscita: CC a 30 V Corrente di uscita: max 640 ma, a prova di cortocircuito Larghezza dispositivo: 4 moduli = circa 72 mm Dotazione: morsetto di collegamento bus e copricavo .

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Gateway KNX DALI REG-K/1/16(64)/64

KNX ARGUS PRESENCE BASIC

Il gateway DALI collega il protocollo KNX a dispositivi elettronici digitali dotati di interfaccia DALI . possibile comandare e regolare fino ad un massimo di 64 reattori divisi in 16 gruppi . Sul display possibile visualizzare i messaggi di errore dei singoli reattori o di ciascuna lampada . possibile comandare fino ad un massimo di 16 scenari. La messa in servizio e la configurazione, cos come lassegnazione dei gruppi e limpostazione dello scenario, pu essere effettuata utilizzando: il dispositivo (pulsanti di comando e display) uno strumento software (gratuito) il Web server integrato . Il collegamento RJ45 viene utilizzato per il collegamento a un PC (con un browser standard) . un pannello Web portatile o un PDA Il dispositivo dotato di 2 ingressi per il collegamento, ad esempio, di pulsanti (funzionamento del cantiere) . Per il montaggio su guide DIN EN 50022 . Il bus viene collegato usando un apposito morsetto di collegamento bus; non richiesta una striscia dati. La rete e il cavo DALI, cos come gli ingressi di commutazione, sono collegati mediante morsetti a vite sul dispositivo . Tensione di alimentazione: CA a 110 - 240 V, 50 - 60 Hz Ingressi: 2, CC passiva a 9 - 36 V o CA a 9 - 24 V Uscite: DALI D+, D- in linea con la specifica DALI CC a16 - 18 V, 150 ma, a prova di cortocircuito Interfacce: 1xRJ45 Cavo di collegamento: 1,5 - 2,5 mm Tipo di protezione: IP 20 Larghezza dispositivo: 6 moduli = circa 108 mm Dotazione: morsetto di collegamento bus .

Rilevatore di presenza per interni . Quando KNX ARGUS Presence rileva dei piccoli movimenti in un locale, vengono inviati dei telegrammi per comandare lilluminazione, le veneziane o il riscaldamento in contemporanea . Se lilluminazione comandata mediante un rilevatore di movimento sensibile alla luminosit, il dispositivo monitora costantemente la luminosit del locale . Se disponibile unilluminazione naturale sufficiente, il dispositivo spegne la luce artificiale anche in presenza di una persona. Il tempo di sovraesposizione pu essere regolato mediante ETS . Con accoppiatore bus integrato. Montaggio a soffitto in scatola da incasso da 60 mm, installazione ottimale a 2,5 m . Pu essere montato anche usando lalloggiamento per montaggio a superficie. Funzioni software KNX: due blocchi di movimento/presenza: per ciascun blocco, possono essere attivate fino a quattro funzioni . Telegrammi: 1 bit, 1 byte, 2 byte . Funzionamento normale, master, slave, pausa di sicurezza, funzione di disattivazione . Temporizzatore luce scale autoregolante . Valore effettivo di luminosit: specificabile mediante il sensore della luce esterna e/o interna . Angolo di rilevamento: 360 . Portata: un raggio di max 7 m (a unaltezza di montaggio di 2,50 m) Numero di livelli: 6 Numero di zone: 136 con 544 segmenti di commutazione Numero di sensori di movimento: 4 Sensore della luce: sensore interno regolabile infinitamente da circa 10 a 2000 Lux (ETS); sensore esterno mediante KNX Direttive CE: linea guida per la bassa tensione 73/23/CEE e direttiva EMC 89/336/CEE Accessori: alloggiamento montato in superficie per ARGUS Presence, codice MTN550619 . Dotazione: morsetto di collegamento bus e placca di sostegno .

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TITOLO PROGETTO:

scuola-BUS

Via San Giovanni, 100 86100 CAMPOBASSO

Concorso per il miglior progetto sull'Efficienza Energetica e l'utilizzo di Energie Rinnovabiliper studenti di Istituti di Istruzione Secondaria di Secondo Grado

INTERFACCIA TASTI ,2 CANALI PLUS

MORSETTO D COLLEGAMENTO BUS Per il collegamento di max 4 coppie di conduttori (anima rigida) a un dispositivo KNX, utilizzabile anche come morsetto di derivazione .Si compone di due parti collegate, in rosso (+) e grigio scuro (-), ciascuna con 4 morsetti a innesto . Per conduttori rigidi con diametro compreso tra 0,6 e 0,8 mm

Genera una tensione di segnale interna per il collegamento di due pulsanti convenzionali o contatti flottanti e per il collegamento di due LED a bassa corrente. I conduttori misurano 30 cm e possono essere estesi per un massimo di 7,5 m . Per installazione in scatola da incasso . Funzioni software KNX: commutazione, attenuazione o comando veneziane mediante 1 o 2 ingressi, controllo di posizione per il comando delle veneziane (8 bit), fronti con telegrammi a 1, 2, 4 o 8 bit, differenziazione tra attivazione breve e lunga, telegramma di inizializzazione, trasmissione ciclica, fronti con telegrammi a 2 byte, regolatore lineare a 8 bit, scenari, contatore, funzione di disattivazione, contatto di apertura/chiusura, tempo di anti rimbalzo . Uscite per il collegamento delle lampade di comando (LED a bassa corrente) per lindicazione dello stato . Per ciascun tipo di oggetto di input/output: tensione di contatto:< 3 V (SELV) Corrente di contatto: < 0,5 ma Corrente di uscita: max. 2 ma Lunghezza max cavo: 30 cm non schermato, estensibile fino a 7,5 m con un cavo twistato non schermato . Dimensioni: circa 40x30,5x12,5 mm (LxPxA)

CAVO BUS 2 x 2 0,8 mm

Cavo per il collegamento dei dispositivi all'interno di una rete KNX . composto da due coppie ritorte di conduttori (rossonero e bianco-giallo) di diametro 0,8 mm . Diametro (guaina compresa): 6,1 mm Matasse da 100 m

PROLUNGA RILEVAORE PRESENZA/LUMINOSITA SCATOLE AD INCASSO Cavo di prolunga 15 m per rilevatore combinato di presenza/luminosit. Rilevatore presenza e sensore di luminosit MTN6901-0000

Scatola ad incasso singola, doppia, tripla, per eventuali collegamenti tra le linee BUS Materiale: PS (Polietilene)

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COMPUTO MERTICO

Conclusioni Come constato dalle analisi illuminotecniche effettuate riguardanti il Primo piano si giunti a considerare un risparmio energetico di circa il 60%, introducendo in ogni superficie delineata le soluzioni impiantistiche basate su sistema BUS con protocollo KNX, come descritte nelle rispettive schede tecniche Stato Migliorato.

LISTINO PREZZICODICE MTN684016 MTN684064 MTN680204 MTN676090 MTN680191 DESCRIZZIONE Alimentatore KNX REG-K/160mA Alimentatore KNX REG-K/640mA Accoppiatore REG-K Modulo logico KNX BASIC REG-K Gateway KNX DALI REG-K/1/16 (64)/64 Argus presence basic KNX Interfaccia tasti 2 canali Scatole di incasso singola Morsetti di collegamento al bus (50 pz) Cavo bus 2x2 0.8mm (matassa 100m) Prolunga rilevatore presenza luminosit QUANTITA 2 30 42 5 6 PREZZO 175,50 345,00 372,00 255,00 638,60

100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 TRADIZIONALE SISTEMABUS/KNX

60%

MTN630819 MTN670802 ALB71302 MTN689701

45 60 70 6

253,00 63,50 1,40 68,00

0 PRIMOPIANO SECONDO PIANO TERZOPIANO SEMINTERRATO

Il grafico riepiloga i risultati ottenuti dalla valutazione energetica delle varie soluzioni progettuali proposte, tradizionale stato attuale sistema BUS/KNX stato migliorato. Come si pu constatare dal grafico, adottando il metodo di valutazione dellenergia elettrica impegnata sono state effettuate le valutazioni dellindicatore LENI UNI 15193 , su ogni livello delledificio. Particolare attenzione stata posta sul primo piano poich oggetto di modello, per corrispondenza, con i restanti ambienti dislocati nei vari piani delledificio.

CV2x2 0.8mm

7

87,00

MTN9901-0000

45

177.00

totale 55.703

Mentre le analisi illuminotecniche riguardanti il secondo piano ed il seminterrato sono di seguito riportate, anche se in modo ridotto per una nostra scelta progettuale, contrariamente il terzo piano stato escluso dalle analisi per il suo scarso utilizzo.

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IMPIANTO FOTOVOLTAICOInseguito alla realizzazione dellimpianto demotico basato su tecnologia bus KNX, si e deciso in fase di progettazione di implementare un sistema di pannelli fotovoltaici, finalizzato per ammortizzare la quota di energia, a sevizio delledificio, cos che si riesca ad azzerare lenergia di consumo. Come prima azione si deciso di quantificare in termini di sola energia elettrica a servizio del nuovo sistema di illuminazione basato su tecnologia KNX la quale energia sar ammortizzata appunto, con il fotovoltaico, infatti il fabbisogno riguardante la sola illuminazione, pari a 26438 KWh/annui.2 La cella fotovoltaica composta da un wafer di silicio le cui cariche positive e negative, se sottoposte ad irraggiamento solare, generano una differenza di potenziale e, di conseguenza, una corrente. Le principali tecnologie costruttive sono:

-monocristallino (circa 43% del mercato), -policristallino (circa 46% del mercato), -film sottile (circa 10% del mercato).

FABISOGNIOENERGETICO

La tabella seguente riporta le principali caratteristiche delle tre tecnologie.

ILLUMINAZIONE IMPIANTO TRADIZIONALE 24,48 Kw 44064 Kwh 10,90Kwh/m2 6,05 w/ m2 IMPIANTO SISTEMA BUS KNX 14,69 Kw 26438 Kwh 6,5 Kwh/m2 3,68 w/ m2 Nonostante le prestazioni inferiori delle celle a film sottile rispetto a quelle monocristalline e policristalline, il tasso di sviluppo delle prime sensibilmente maggiore; a titolo di esempio allinterno del Programma Quadro di ricerca dellUnione Europea circa l86% del finanziamento nel settore fotovoltaico stato dedicato allo sviluppo di questa tecnologia. La figura seguente rappresenta la caratteristica tipica di una cella fotovoltaico. La massima tensione per cella di circa 0,6 V e si ha quando la corrente nulla, tale tensione viene chiamata tensione di circuito aperto. La corrente massima si verifica quando si cortocircuitano i morsetti della cella. Tra questi due estremi c un punto ottimale, caratterizzato dalla massima potenza, tale punto comunemente chiamato MPP (punto di massima potenza). Nel grafico, il punto MPP corrisponde alla zona del rettangolo sotteso alla curva. Classe concorrente:

Come si pu constatare dalla tabella si analizzato lintero fabbisogno energetico delledificio, infatti il risparmio il risparmio energetico ottenuto passando da un impianto tradizionale (il quale attualmente presente nel edificio )ad un impianto basato su sistema KNX e pari a circa il 40%, il restante 60% sar ammortizzato con il fotovoltaico ,cos che si otterr per la sola illuminazione un consumo prossimo al 0%. Inoltre possiamo dire che lintero sistema fotovoltaico sar totalmente autonomo sia in termini economici ed energetici, causando cosi un notevole risparmio economico seppur dilazionato negli anni .

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L MPP varia in funzione della temperatura e dellirraggiamento. La temperatura di riferimento per le condizioni di prova delle celle fotovoltaiche di 25C, lirraggiamento 1000W/m 2 , la velocit dell aria che circola intorno alla cella 2 m/s. La massima potenza erogata in queste condizioni (STC) detta potenza di picco. Come abbiamo detto l MPP varia con lirraggiamento e con la temperatura. Quanto maggiore lirraggiamento tanto maggiore sar la corrente erogata mentre la tensione cambier poco. Invece quanto maggiore la temperatura tanto minore sar la tensione. Le figure seguenti rappresentano graficamente tali andamenti.

La figura seguente rappresenta lenergia generata da un impianto di potenza nominale pari a 1 kW secondo la sua dislocazione sul territorio italiano. Un impianto di 1 kWp in Italia centrale pu contribuire a coprire circa il 40% dei consumi elettrici medi di una famiglia (3000 kWh/anno).

Nel caso di celle di silicio, con la variazione della temperatura, la corrente aumenta di circa 0,025 mA /cm 2 / C, mentre la tensione diminuisce di 2,2 mV / C. Il decremento complessivo in termini di potenza di circa 0,4% / C. Pertanto, maggiore la temperatura meno efficiente sar la cella. Temperatura ed irraggiamento variano continuamente durante il giorno ed influenzano direttamente le prestazioni del sistema fotovoltaico; linverter fotovoltaico dovr pertanto essere in grado di inseguire costantemente il punto MPP. Un altro parametro da considerare la radiazione solare, cio lenergia ricevuta in un determinato periodo di tempo dalla stessa unit di superficie (kWh/m 2 ). Ad esempio a Catania in un anno la radiazione solare mediamente di 1500 kWh/m 2 , in altri termini si pu assumere che sia dovuta ad un irraggiamento standard pari a 1 kW/m 2 per un tempo pari a 1500 h. Quattro fattori sono determinanti per valutare la quantit di energia elettrica prodotta: La latitudine dellinstallazione Langolo di inclinazione (tilt) del pannello fotovoltaico Langolo di orientamento (azimut) del pannello fotovoltaico Fenomeni di ombreggiamento Aumentando la latitudine si riduce laltezza del sole sullorizzonte. In Italia linclinazione ottimale del modulo pari allangolo che esprime la latitudine diminuito di 10 (approssimativamente 30). Per angolo di inclinazione (tilt o b) si intende langolo del pannello rispetto allorizzontale.

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Per langolo dorientamento (g) si intende la deviazione rispetto alla direzione ideale sud. La deviazione verso est segnalata con e quella verso ovest con + . Ad esempio, un pannello esposto a sud ha orientamento 0; ad est ha orientamento -90 ed a ovest orientamento +90. Riguardo alla radiazione riflessa, si deve tenere in conto il fattore di albedo che il rapporto tra lenergia solare riflessa da una superficie e lenergia solare incidente. La frazione della radiazione incidente che viene riflessa dipende dalla natura e dal colore della superficie. Tipicamente si assume un fattore di albedo di 0,2; cio il 20% della radiazione globale incidente su una superficie orizzontale viene riflessa. La figura seguente rappresenta i fattori di correzione relativi allinclinazione ed allorientamento dei pannelli.

Come funziona un impianto fotovoltaico.

Principio di funzionamento

Produzione - I pannelli solari convertono direttamente lenergia solare in energia elettrica.

Connessione - I pannelli sono connessi in serie formando le cosiddette stringhe. Le stringhe vengono connesse in parallelo per ottenere la potenza richiesta.

Protezione e controllo b La protezione di persone e cose ottenuta attraverso componenti montati allinterno di quadretti con componenti specifici per la corrente continua.

Conversione dellenergia La perdita di producibilit dovuta ad un orientamento dei moduli non ottimale trascurabile fino a 15 e penalizzante oltre 30. Altro componente fondamentale dellimpianto fotovoltaico linverter che converte la corrente continua dei moduli fotovoltaici in corrente alternata al fine di permettere il collegamento alla rete di distribuzione elettrica. b Linverter converte da corrente continua a corrente alternata ed immette lenergia nella rete pubblica. Principio di progettazione di un impianto fotovoltaico

In genere, linverter si sceglie in base alla seguente relazione:

La scelta dei componenti di un impianto fotovoltaico viene effettuata seguendo il seguente diagramma di flusso.

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DATI GENERALI DELLIMPIANTO Il presente progetto relativo alla realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica tramite conversione fotovoltaica, avente una potenza di picco pari a 19,845 kWp. COMMITTENTE Committente: Indirizzo: CHIAROLANZA GIUSEPPINA IPIA L. MONTINI VIA SAN GIOVANNI, N. 100 86100 Campobasso

DESCRIZIONE DELLIMPIANTO Limpianto fotovoltaico costituito da N 1 generatori fotovoltaici composti da n 81 moduli fotovoltaici e da n 3inverter con tipo di realizzazione Su edificio. La potenza nominale complessiva di 19,845 kWp per una produzione di 28.173,6 kWh annui distribuiti su una superficie di 4007,6 m. Modalit di connessione alla rete Trifase in Bassa tensione con tensione di fornitura 400 V. Limpianto riduce le emissioni inquinanti in atmosfera secondo la seguente tabella annuale: Equivalenti di produzione termoelettrica Anidride solforosa (SO2) 19,70 kg 24,18 kg 1,27 kg 15,08 t Ossidi di azoto (NOx) Polveri Anidride carbonica (CO2) Equivalenti di produzione geotermica Idrogeno solforato (H2S) (fluido geotermico) Anidride carbonica (CO2) 1,02 kg 0,18 t

SITO D INSTALLAZIONE Limpianto IPIA L .MONTINI presenta le seguenti caratteristiche: . DATI RELATIVI ALLA LOCALIT D INSTALLAZIONE Localit: Latitudine: Longitudine: Altitudine: Fonte dati climatici: Albedo: Campobasso 86100 VIA SAN GIOVANNI, N. 100 04133'00" 01440'00" 701 m UNI 10349 20 %

Tonnellate equivalenti di petrolio (TEP) 7,04 TEP

RADIAZIONE SOLARE La valutazione della risorsa solare disponibile stata effettuata in base alla Norma UNI 10349, prendendo come riferimento la localit che dispone dei dati storici di radiazione solare nelle immediate vicinanze di Campobasso. TABELLA D RADIAZIONE SOLARE SUL PIANO ORIZZONTALE Totale giornaliero [MJ/m2] 6,2 9,5 13,5 18,7 23,5 25,3 26,5 23,1 17,4 12 Classe concorrente: Totale mensile [MJ/m2] 192,2 275,5 418,5 561 728,5 759 821,5 716,1 522 372 TITOLO PROGETTO:

DIMENSIONAMENTO DELLIMPIANTO La quantit di energia elettrica producibile sar calcolata sulla base dei dati radiometrici di cui alla norma UNI 10349 e utilizzando i metodi di calcolo illustrati nella norma UNI 8477-1. Per gli impianti verranno rispettate le seguenti condizioni (da effettuare per ciascun "generatore fotovoltaico", inteso come insieme di moduli fotovoltaici con stessa inclinazione e stesso orientamento): in fase di avvio dellimpianto fotovoltaico, il rapporto fra lenergia o la potenza prodotta in corrente alternata e lenergia o la potenza producibile in corrente alternata (determinata in funzione dellirraggiamento solare incidente sul piano dei moduli, della potenza nominale dellimpianto e della temperatura di funzionamento dei moduli) sia almeno superiore a 0, 78 nel caso di utilizzo di inverter di potenza fino a 20 kW e 0,8 nel caso di utilizzo di inverter di potenza superiore, nel rispetto delle condizioni di misura e dei metodi di calcolo descritti nella medesima Guida CEI 82-25. Non sar ammesso il parallelo di stringhe non perfettamente identiche tra loro per esposizione, e/o marca, e/o modello, e/o numero dei moduli impiegati. Ciascun modulo, infine, sar dotato di diodo di by-pass. Sar, inoltre, sempre rilevabile lenergia prodotta (cumulata) e le relative ore di funzionamento.

Mese Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre

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Novembre

7,3

219

DIAGRAMMA D OMBREGGIAMENTO

TABELLA PRODUZIONE ENERGIA Mese Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Totale giornaliero [kWh] 41,178 56,869 70,546 87,263 100,824 104,31 111,162 104,771 88,64 70,436 48,061 39,025 Totale mensile [kWh] 1276,509 1649,193 2186,919 2617,887 3125,536 3129,312 3446,007 3247,892 2659,207 2183,522 1441,817 1209,761 DIAGRAMMA RADIAZIONE SOLARE

Radiazione solare giornaliera media sul piano dei moduli (kWh/m) 8ESPOSIZIONI

7L'impianto fotovoltaico composto da 1 generatori distribuiti su 1 esposizioni come di seguito definite: Descrizione Esposizione 1 Tipo realizzazione Su edificio Tipo installazione Inclinazione fissa Orient. Inclin. Ombr. 0 30 0%

Diretta Diffusa Riflessa

6 5 4 3

Esposizione 1 Esposizione 1 sar esposta con un orientamento di 0,00 (azimut) rispetto al sud ed avr uninclinazione rispetto allorizzontale di 30,00 (tilt).

2 1 0 Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic

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TABELLA D RADIAZIONE SOLARE Radiazione Diretta [kWh/m2] 1,837 2,561 3,024 3,728 4,389 4,551 5,163 4,952 4,158 3,334 2,217 1,78 Radiazione Diffusa [kWh/m2] 0,752 1,011 1,4 1,736 1,918 1,97 1,788 1,607 1,399 1,089 0,803 0,674 Radiazione Riflessa [kWh/m2] 0,023 0,035 0,05 0,069 0,087 0,094 0,099 0,086 0,064 0,044 0,027 0,021 Totale giornaliero [kWh/m2] 2,611 3,606 4,474 5,534 6,394 6,615 7,05 6,644 5,621 4,467 3,048 2,475 Totale mensile [kWh/m2] 80,952 104,586 138,687 166,018 198,211 198,451 218,535 205,971 168,638 138,472 91,435 76,719

IMPIANTO FOTOVOLTAICO IPIA L. MONTINIIl generatore composto da n 81 moduli del tipo Silicio monocristallino con una vita utile stimata di oltre 20 anni.

Mese Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre

CARATTERISTICHE DEL GENERATORE FOTOVOLTAICO Tipo di realizzazione: Numero di moduli: Numero inverter: Potenza nominale: Grado di efficienza: Su edificio 81 3 19845 W 105 %

DATI COSTRUTTIVI DEI MODULI Costruttore: Sigla: TRINASOLAR TSM-DC05 245-DC05

Tecnologia costruttiva: Silicio monocristallino Caratteristiche elettriche Potenza massima: Rendimento: 245 W 15,0 % 30,7 V 37,3 V 8A 8,5 A

STRUTTURE D SOSTEGNO I moduli verranno montati su dei supporti in acciaio zincato con inclinazione di 30, avranno tutti la medesima esposizione. Gli ancoraggi della struttura dovranno resistere a raffiche di vento fino alla velocit di 120 km/h.

Tensione nominale: Tensione a vuoto: Corrente nominale: Corrente di corto circuito: Dimensioni Dimensioni: Peso:

992 mm x 1650 mm 19,5 kg

I valori di tensione alle varie temperature di funzionamento (minima, massima e desercizio) rientrano nel range di accettabilit ammesso dallinverter. La linea elettrica proveniente dai moduli fotovoltaici messa a terra mediante appositi scaricatori di sovratensione con indicazione ottica di fuori servizio, al fine di garantire la protezione dalle scariche di origine atmosferica.

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GRUPPO D CONVERSIONE Il gruppo di conversione composto dai convertitori statici (Inverter). Il convertitore c.c./c.a. utilizzato idoneo al trasferimento della potenza dal campo fotovoltaico alla rete del distributore, in conformit ai requisiti normativi tecnici e di sicurezza applicabili. I valori della tensione e della corrente di ingresso di questa apparecchiatura sono compatibili con quelli del rispettivo campo fotovoltaico, mentre i valori della tensione e della frequenza in uscita sono compatibili con quelli della rete alla quale viene connesso limpianto Le caratteristiche principali del gruppo di conversione sono: Inverter a commutazione forzata con tecnica PWM (pulse-widthmodulation), senza clock e/o riferimenti interni di tensione o di corrente, assimilabile a "sistema non idoneo a sostenere la tensione e frequenza nel campo normale", in conformit a quanto prescritto per i sistemi di produzione dalla norma CEI 11-20 e dotato di funzione MPPT (inseguimento della massima potenza) Ingresso lato cc da generatore fotovoltaico gestibile con poli non connessi a terra, ovvero con sistema IT. Rispondenza alle norme generali su EMC e limitazione delle emissioni RF: conformit norme CEI 110-1, CEI 110-6, CEI 110-8. Protezioni per la sconnessione dalla rete per valori fuori soglia di tensione e frequenza della rete e per sovracorrente di guasto in conformit alle prescrizioni delle norme CEI 11-20 ed a quelle specificate dal distributore elettrico locale. Reset automatico delle protezioni per predisposizione ad avviamento automatico. Conformit marchio CE. Grado di protezione adeguato all'ubicazione in prossimit del campo fotovoltaico (IP65). Dichiarazione di conformit del prodotto alle normative tecniche applicabili, rilasciato dal costruttore, con riferimento a prove di tipo effettuate sul componente presso un organismo di certificazione abilitato e riconosciuto. Campo di tensione di ingresso adeguato alla tensione di uscita del generatore FV. Efficienza massima 90 % al 70% della potenza nominale. Il gruppo di conversione composto da 3 inverter. Dati costruttivi degli inverter Costruttore Sigla Inseguitori Ingressi per inseguitore Caratteristiche elettriche Potenza nominale Potenza massima Potenza massima per inseguitore Tensione nominale Tensione massima 6 kW 6,3 kW 6,3 kW 550 V 550 V SCHNEIDER ELECTRIC Spa SunEzy 6065SunEzy 1 2

Tensione minima per inseguitore Tensione massima per inseguitore Tensione nominale di uscita Corrente nominale Corrente massima Corrente massima per inseguitore Rendimento Inverter 1 Moduli in serie Stringhe in parallelo Esposizioni Tensione di MPP (STC) Numero di moduli Inverter 2 Moduli in serie Stringhe in parallelo Esposizioni Tensione di MPP (STC) Numero di moduli Inverter 3 Moduli in serie Stringhe in parallelo Esposizioni Tensione di MPP (STC) Numero di moduli DIMENSIONAMENTO

130 V 550 V 231 V 28 A 28 A 28 A 0,95 MPPT 1 9 3 Esposizione 1 276,3 V 27 MPPT 1 9 3 Esposizione 1 276,3 V 27 MPPT 1 9 3 Esposizione 1 276,3 V 27

La potenza nominale del generatore data da: P = Pmodulo * Nmoduli = 245 W * 81 = 19845 W Lenergia totale prodotta dallimpianto alle condizioni STC (irraggiamento dei moduli di 1000 W/m a 25C di temperatura) si calcola come: Classe concorrente:

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Via San Giovanni, 100 86100 CAMPOBASSO

Concorso per il miglior progetto sull'Efficienza Energetica e l'utilizzo di Energie Rinnovabiliper studenti di Istituti di Istruzione Secondaria di Secondo Grado

Dicembre Esposizione Esposizione 1 Radiazione N solare moduli [kWh/m] 81 1.786,68 Energia [kWh] 35.456,57 Anno CAVI ELETTRICI E CABLAGGI

1209,8 28173,6

1209,8 28173,6

0,0 % 0,0 %

E = En * (1-Disp) = 28173,6 kWh dove Disp = Perdite di potenza ottenuta da Perdite per ombreggiamento Perdite per aumento di temperatura Perdite di mismatching Perdite in corrente continua Altre perdite (sporcizia, tolleranze...) Perdite per conversione Perdite totali 0,00 % 5,91 % 5,00 % 1,50 % 5,00 % 5,00 % 20,54 %

Il cablaggio elettrico avverr per mezzo di cavi con conduttori isolati in rame con le seguenti prescrizioni: Sezione delle anime in rame calcolate secondo norme CEI-UNEL/IEC Tipo FG21 se in esterno o FG7 se in cavidotti su percorsi interrati Tipo N07V-K se allinterno di cavidotti di edifici

Inoltre i cavi saranno a norma CEI 20-13, CEI20-22II e CEI 20-37 I, marchiatura I.M.Q., colorazione delle anime secondo norme UNEL. Per non compromettere la sicurezza di chi opera sullimpianto durante la verifica o ladeguamento o la manutenzione, i conduttori avranno la seguente colorazione: Conduttori di protezione: giallo-verde (obbligatorio) Conduttore di neutro: blu chiaro (obbligatorio) Conduttore di fase: grigio / marrone Conduttore per circuiti in C.C.: chiaramente siglato con indicazione del positivo con + e del negativo con

TABELLA PERDITE PER OMBREGGIAMENTO Senza ostacoli [kWh] 1276,5 1649,2 2186,9 2617,9 3125,5 3129,3 3446,0 3247,9 2659,2 2183,5 1441,8 Produzione reale [kWh] 1276,5 1649,2 2186,9 2617,9 3125,5 3129,3 3446,0 3247,9 2659,2 2183,5 1441,8 Perdita [kWh] 0,0 % 0,0 % 0,0 % 0,0 % 0,0 % 0,0 % 0,0 % 0,0 % 0,0 % 0,0 % 0,0 %

Come possibile notare dalle prescrizioni sopra esposte, le sezioni dei conduttori degli impianti fotovoltaici sono sicuramente sovradimensionate per le correnti e le limitate distanze in gioco. Con tali sezioni la caduta di potenziale viene contenuta entro il 2% del valore misurato da qualsiasi modulo posato al gruppo di conversione. Cablaggio: Stringa - Q. Campo Descrizione Identificazione: Lunghezza complessiva: 226,17 m Lunghezza di dimensionamento: Circuiti in prossimit: Tabella: Posa: Disposizione: Tipo cavo: 73,22 m 1 CEI-UNEL 35024/1 3 - cavi unipolari senza guaina in tubi protettivi circolari posati su pareti Raggruppati a fascio, annegati Unipolare Valore

Mese Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre

Temperatura ambiente: 30

ISTITUTO PROFESSIONALE PER LINDUSTRIA E LARTIGIANATO L. MontiniTel.:0874/49581 Fax.:0874/495821 Presidenza: 0874/495843 - C.F.: 80006910709 E-mail:[email protected]

Classe concorrente:

VC T.I.E.L

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Concorso per il miglior progetto sull'Efficienza Energetica e l'utilizzo di Energie Rinnovabiliper studenti di Istituti di Istruzione Secondaria di Secondo Grado

Materiale: Designazione: Tipo di isolante: Formazione: N conduttori positivo/fase: Sez. positivo/fase: N conduttori negativo/neutro: Sez. negativo/neutro: N conduttori PE: Sez. PE: Tensione nominale: Corrente dimpiego: Corrente di c.c. moduli Cablaggio: Q. Campo - Q. Inverter Descrizione Identificazione:

Rame N1VV-K PVC 2x(1x4) 1 4 mm 1 4 mm

Sez. negativo/neutro: N conduttori PE: Sez. PE: Tensione nominale: Corrente dimpiego: Corrente di c.c. moduli

4 mm 1 4 mm 276 V 23,9 A 25,6 A

276 V 8,0 A 17,0 A

Cablaggio: Q. Inverter - Q. Parallelo Descrizione Identificazione: Lunghezza complessiva: 4,28 m Valore Lunghezza di dimensionamento: Circuiti in prossimit: Tabella: Posa: Disposizione: Tipo cavo: Materiale: Designazione: Tipo di isolante: Formazione: N conduttori positivo/fase: Sez. positivo/fase: N conduttori negativo/neutro: Sez. negativo/neutro: N conduttori PE: Sez. PE: 2,14 m 1 CEI-UNEL 35024/1 3A - cavi multipolari in tubi protettivi circolari posati su pareti Raggruppati a fascio, annegati Multipolare Rame FG7OH2R 0.6/1 kV EPR 5G6 1 6 mm 1 6 mm 1 6 mm Classe concorrente: Valore

Lunghezza complessiva: 7,75 m Lunghezza di dimensionamento: Circuiti in prossimit: Tabella: Posa: Disposizione: Tipo cavo: Materiale: Designazione: Tipo di isolante: Formazione: N conduttori positivo/fase: Sez. positivo/fase: N conduttori negativo/neutro: 1,94 m 1 CEI-UNEL 35024/1 3A - cavi multipolari in tubi protettivi circolari posati su pareti Raggruppati a fascio, annegati Multipolare Rame N1VV-K PVC 3G4 1 4 mm 1

Temperatura ambiente: 30

Temperatura ambiente: 30

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Tensione nominale: Corrente dimpiego:

231 V 25,9 A

Lunghezza di dimensionamento: Circuiti in prossimit: Tabella:

0m 1 CEI-UNEL 35024/1 3A - cavi multipolari in tubi protettivi circolari posati su pareti Raggruppati a fascio, annegati Multipolare Rame N1VV-K PVC 5G6 1 6 mm 1 6 mm 1 6 mm 400 V 25,9 A

Temperatura ambiente: 30 Cablaggio: Q. Parallelo - Q. Misura Descrizione Identificazione: Lunghezza complessiva: 4,32 m Lunghezza di dimensionamento: Circuiti in prossimit: Tabella: Posa: Disposizione: Tipo cavo: Materiale: Designazione: Tipo di isolante: Formazione: N conduttori positivo/fase: Sez. positivo/fase: N conduttori negativo/neutro: Sez. negativo/neutro: N conduttori PE: Sez. PE: Tensione nominale: Corrente dimpiego: Cablaggio: Q. Misura - Rete W04 Descrizione Identificazione: Lunghezza complessiva: 0 m Valore W05 W06 Cavo Q.1-inverter Cavo Q.1-inverter 3G4 3G4 N1VV-K N1VV-K Q.1 Q.1 Cavo Q.1-inverter 3G4 N1VV-K 2,16 m 1 CEI-UNEL 35024/1 3A - cavi multipolari in tubi protettivi circolari posati su pareti Raggruppati a fascio, annegati Multipolare Rame FG7OH2R 0.6/1 kV EPR 5G6 1 6 mm 1 6 mm 1 6 mm 400 V 25,9 A W02 W03 Cavo stringa 3-Q.1 Cavo stringa 4-Q.1 2x(1x4) 2x(1x4) N1VV-K N1VV-K Sigla W00 W01 Descrizione Cavo stringa 1-Q.1 Cavo stringa 2-Q.1 Tabella cavi Form. 2x(1x4) 2x(1x4) Des. N1VV-K N1VV-K Codice Origine Dest. Lc 73,22 m 61,64 m 50,06 m 41,24 m 1,94 m 1,94 m 1,94 m stringa Q.1 1 stringa Q.1 2 stringa Q.1 3 stringa Q.1 4 Q.1 inverte r inverte r inverte Valore

Posa: Disposizione: Tipo cavo: Materiale: Designazione: Tipo di isolante: Formazione: N conduttori positivo/fase: Sez. positivo/fase: N conduttori negativo/neutro: Sez. negativo/neutro: N conduttori PE: Sez. PE: Tensione nominale: Corrente dimpiego:

Temperatura ambiente: 30

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