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PremessaTorino, come molte altre città con un passato industriale, è da tempo interessata da un vasto processo di trasformazione che coinvolge il tessuto economico, sociale, culturale e pone al centro quale elemento centrale per creare valore la conoscenza. Come indica il 2° Piano Strategico della Città, crescita e sviluppo dipendono in larga parte dalla capacità del territorio di valorizzare il capitale umano ed esprimere innovazione. In questo scenario, alcuni settori vengono considerati, anche dalle direttive comunitarie, più promettenti per il valore strategico e il potenziale contributo che possono fornire per una crescita basata su conoscenza, competitività e occupazione. Tra questi settori rientrano la creatività digitale e la multimedialità, che coniugano abilità tecniche, azione creativa e propensione all’innovazione. Torino e il Piemonte sono ricche di esperienze e realtà orientate alla produzione audiovisiva, digitale e multimediale, anche all’avanguardia, che possiedono competenze e saperi indispensabili a produrre contenuti. Si tratta di una popolazione dinamica di imprese, professionisti, free lance e piccole agenzie, in cui è possibile riconoscere i tratti di quella che, con espressione suggestiva, è stata definita “classe creativa”. È questo un mondo molto diversificato, spesso cresciuto per impulso delle politiche culturali e attivo principalmente negli ambiti del design, web e tradizionale, delle arti visive, della produzione audiovisiva, multimediale e digitale, che si alimenta, almeno in parte, di eventi legati al loisir, e di manifestazioni come concorsi, premi o festival, ma che stenta ad acquisire solidità imprenditoriale. Sono queste le ragioni alla base della scelta della Città di Torino di sostenere, nell’ambito del “Terzo Programma Integrativo degli interventi per lo sviluppo imprenditoriale”, il progetto “Faber. Incontri nazionali tra la creatività e le imprese”, il cui obiettivo è proprio di mettere in relazione giovani con una forte capacità di elaborare linguaggi e contenuti innovativi, attivi nei campi dell’audiovisivo, del cinema d’animazione, della grafica web e della creatività digitale, con aziende potenzialmente interessate alle loro competenze. Partendo dall’osservazione di queste realtà, Faber intende colmare la distanza di conoscenza tra le realtà della creatività digitale e il sistema produttivo tradizionale. L’idea si basa sul presupposto che facilitare l’incontro tra giovani realtà attive nel campo della creatività digitale e imprese potenzialmente interessate a utilizzare le loro competenze, così come promuovere presso il mondo imprenditoriale la conoscenza e diffusione di mezzi e strumenti innovativi, possa migliorare la competitività complessiva del sistema economico.

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Il progettoFaber sperimenta una nuova modalità d’incontro tra attività creative e imprese tradizionali, ibridando la dimensione del premio ad opere, propria dei circuiti artistico culturali, cui è abituato per lo più il mondo della creatività, con quella degli incontri professionali. Faber si articola in due fasi distinte:

un concorso nazionale, che verrà lanciato il 7 aprile 2011 e resterà aperto fino al 16 settembre 2011, rivolto a giovani autori per opere realizzate nei campi dell’audiovisivo, dell’animazione,

del 3D, del gaming, del web e del web design; un premio che consisterà nella partecipazione al salone a inviti “Fabermeeting”, che si terrà

al Virtual Reality Multi Media Park di Torino dal 17 al 19 novembre 2011, rivolto ai 30 vincitori del concorso. Si tratta di tre giorni di incontri, workshop e seminari, finalizzati all’incontro e al confronto tra vincitori e aziende, all’interno del quale saranno attribuiti da parte di alcune realtà significative del sistema locale premi sotto forma di denaro, servizi, beni per incentivare i lavori ritenuti più interessanti.

Faber vuole quindi creare un “ambiente di esperienza”, dove i vincitori del concorso e le aziende coinvolte siano immersi in uno spazio sociale per progettare, esplorare e sperimentare il rapporto tra gli strumenti della creatività digitale e lo sviluppo economico.

Vuole inoltre favorire, nei giorni del meeting, tramite la pubblicizzazione dell’azione e dei risultati del concorso, un dibattito il più possibile ampio sul rapporto tra imprese creative e sviluppo economico.

Il metodoNella sua articolazione generale, Faber si propone di costruire un percorso che coinvolga nella progettazione dell’evento numerose e significative realtà pubbliche e private del sistema locale: dalle istituzioni culturali alle imprese attive nel marketing e nella comunicazione, dalle istituzioni formative alle imprese tradizionali potenzialmente interessate all’iniziativa. Ad essi viene proposto di mettere a disposizione le proprie competenze per selezionare le opere in concorso, di partecipare a momenti di confronto con i vincitori del concorso stesso.

I beneficiariIl progetto vede quindi diversi protagonisti:

i player, coinvolti nella conduzione del concorso, che hanno modo di verificare, sulla base diconcreti casi, le competenze e le potenzialità dei vincitori;

i vincitori del concorso che hanno modo di confrontarsi, tra loro e con le richieste del mercato siadal punto di vista dell’evoluzione del gusto, sia dal punto di vista dell’evoluzione commerciale;

le piccole e medie imprese che possono trovare, nei giovani produttori di contenuti digitali, cosìcome capita in molti altri paesi europei, i propri interlocutori privilegiati per accedere a strumenti, competenze, possibilità che, fino a pochi anni fa, erano a disposizione solo di grandi gruppi industriali.

Il concorsoIl concorso Faber si rivolge a singoli, ma anche gruppi informali, collettivi, società e studi attivi nel campo della creatività digitale e della comunicazione. Al concorso possono partecipare prodotti realizzati negli ultimi 18 mesi da giovani di età compresa tra i 22 e i 35 anni compiuti o comunque da imprese, gruppi, agenzie purché composti all’80 per cento da giovani che abbiano un’età compresa tra i 22 e i 35 anni compiuti. Le sezioni del bando, sono tre. Per la sezione audiovisivi il concorso è aperto a fiction e documentari, videoclip e filmati promozionali, audiovisivi 3D stereoscopici. Per la sezione animazione e gaming il concorso è aperto ad animazioni in 3D o tradizionali, promo, demo, sigle, prevalentemente in animazione, game e software di intrattenimento. Per la sezione web e strumenti digitali il concorso è aperto a siti, blog, progetti di comunicazione e business solution su piattaforma web in generale, modelli di e-commerce, ambienti grafici on-line o off-line, applicativi per il web, applicativi per la telefonia. Dopo una preselezione effettuata dalla direzione scientifica, insieme alla segreteria organizzativa, per verificare la coerenza delle opere con i requisiti di partecipazione al concorso, le opere sono sottoposte alle 3 giurie composte dai partner di Faber. Gli autori delle opere selezionate sono quindi ammessi al meeting.

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Il meetingIl Fabermeeting concentra all’interno di tre giorni una serie di attività: alcune limitate ai vincitori del concorso e alle aziende, altre aperte al pubblico.

Le presentazioni e i tavoli di lavoroLa prima azione, denominata “Laboratorio Italia”, è finalizzata all’incontro dei vincitori del concorso con i rappresentanti delle grandi aziende di comunicazione o dei grandi investitori in advertising per ragionare sugli andamenti e sugli orientamenti generali del mercato e quindi facilitare i vincitori ad orientare la propria strategia d’impresa.

“Laboratorio Italia” è articolato nell’arco di una giornata in due momenti: un incontro con la presentazione di alcune società aderenti a Faber che illustrano la loro attività, i progetti futuri, le competenze e le professionalità che ricercano, cui segue un vero e proprio matching dove i vincitori del concorso e le aziende si confrontano sulla reciproca presentazione di progetti e sulle eventuali possibilità di collaborazione.

Una seconda azione denominata “Laboratorio Piemonte”, si svolge anch’essa nell’arco di una giornata, e ha l’obiettivo di colmare la distanza di conoscenza tra il sistema produttivo locale (in particolare le PMI) e le realtà attive nel campo della creatività digitale. In questo caso, però, una selezione di vincitori del concorso, ritenuti interessanti come studio di caso o come “buona pratica” per la PMI, presentano sé stesse e il proprio lavoro ad alcune imprese tradizionali. Il confronto continua poi attorno ad alcuni tavoli di lavoro per valutare, analizzando alcuni problemi concreti presentati dalle aziende, le eventuali possibilità di collaborazione.

I dibattiti e i seminari Il Fabermeeting ospita alcuni dibattiti/seminari, aperti ai vincitori del concorso e agli operatori economici del territorio, sul rapporto tra tecnologia, creatività e sviluppo economico. L’obiettivo è costruire momenti di riflessione condivisa tra i vincitori del concorso, gli operatori del settore, il mondo dell’informazione e della ricerca, le imprese, sulle potenzialità e le implicazioni economiche e produttive di fenomeni come, a titolo esemplificativo: Youtube, i social network, il marketing virale, la tv 3D e web.

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I workshopL’obiettivo è di organizzare tra i tre e i cinque workshop cui accedano di diritto i vincitori del concorso, e i rappresentanti della aziende promotrici di Faber. In linea generale i workshop sono orientati a presentare casi, anche internazionali, di interazioni positive tra imprese e gruppi creativi o modelli imprenditoriali di successo nei campi della creatività digitale. A ciò si affianca l’intenzione di coinvolgere grandi personalità ed esperti dell’audiovisivo, del web, della grafica digitale e dell’animazione.

Iniziative pubbliche e “Faber off”Faber, oltre a prevedere una presentazione e una premiazione pubblica delle opere vincitrici, vuole ampliare la discussione attorno al rapporto tra imprese creative e sviluppo locale. Con questo obiettivo alcuni esperti invitati al meeting saranno, in accordo con le istituzioni formative, le associazioni e le aziende coinvolte nell’azione, invitati a tenere conferenze e lezioni pubbliche inserite nel programma di Faber. Le opere partecipanti al concorso saranno messe a disposizione delle istituzioni culturali che vogliano dedicare ad esse specifici momenti di presentazione e approfondimento.

Comunicazione e PromozioneLa visibilità del progetto Faber e di tutte le iniziative ad esso correlate sarà garantita da un insieme di azioni e strumenti di comunicazione e promozione che avranno come principali target di riferimento: la giovane comunità creativa attiva, a livello nazionale, nel settore del digitale, la stampa specializzata, il sistema locale nel suo insieme. Il piano di comunicazione e promozione del progetto prevede le seguenti azioni:

produzione di un’identità visiva e di strumenti di comunicazione adeguati (locandine, pieghevoli, manifesti, cartoline…)

campagna stampa locale e nazionale di settore campagna pubblicitaria locale presenza sul web attraverso un sito dedicato e attività di presidio su comunità e riviste web road show dedicati

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Promosso da Città di Torino

Con il sostegno diCamera di commercio di Torino

In collaborazione conRegione Piemonte

Soggetto attuatoreTorino Nord Ovest

AderisconoAmiat, Animoka Studios, Compagnia delle Opere del Piemonte, Confartigianato Torino, CSC Centro Sperimentale di Cinematografia, CSI-Piemonte, Enanimation, Enarmonia, Giorgio Risi, Gruppo Torinese Trasporti, Independent Ideas, Istituto Europeo di Design di Torino, La Stampa.it, Mimos, Mirafiori Motor Village, No Real, Nova Coop, Nova-T, Operatori Doppiaggio e Spettacolo, Seat Pagine Gialle, Rai, SAA - Scuola di Amministrazione Aziendale dell’Università di Torino, Top-IX, Telecom Italia, Turn, Università degli Studi di Torino, Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, Utet-Deagostini, Virtual Reality & Multimedia Park, View Conference.

Premi specialiCNA Torino, CSP - Innovazione nelle ICT, Eggers 2.0 let’s do it together, Istituto d’Arte Applicata e Design - Torino (IAAD), JStone, Sisvel Thecnology, So Simple, Toolbox Coworking.

PatrocinanoAdi Piemonte Delegazione Piemonte e Valle d’Aosta, Goethe-Institut Turin, Film Commission Torino Piemonte, Museo Nazionale del Cinema di Torino, Politecnico di Torino.

DirezioneCarlo Boccazzi Varotto

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