Progetto per la fruizione integrata del patrimonio storico ... · progetto co-finanziato dalla...

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Progetto per la fruizione integrata del patrimonio storico-industriale e naturalistico

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“S.I.M. - Sistema Idroelettrico e Minerario della media Valle Camonica: fruizione e gestione integrata dei beni” è un progetto co-finanziato dalla Fondazione Cariplo nell’ambito del bando: “Valorizzare il patrimonio culturale attraverso la gestione integrata dei beni”. Il progetto intende integrare le attività dei partner e delle numerose realtà locali coinvolte in un impegno condiviso di valorizzazione del territorio, centrato sul patrimonio storico-industriale e naturalistico. In particolare, la ricca e diversificata vicenda mineraria e l’energia idraulica, poi idroelettrica, risorse essenziali nella storia sociale e industriale della zona, saranno al centro di attività che uniranno memoria e progettualità, archeologia industriale e consapevolezza ambientale, proposta turistica e inclusione sociale.

CONTESTO

Il progetto si inserisce nel contesto della media Valle Camonica, quindi in un territorio “di transizione”, intrinsecamente predisposto al passaggio di persone, culture e beni. Risulta impossibile comprendere la realtà attuale del territorio senza conoscere il suo passato materiale, indissolubilmente legato allo sfruttamento delle risorse naturali (acqua e miniere). L’abbondanza delle risorse idriche e boschive, unitamente alla presenza di giacimenti di minerali di ferro, siderite, barite, pietre calcaree ecc. sono stati fattori che hanno permesso nel passato il diffondersi di molteplici attività estrattive, di laboratori artigianali, di piccoli sistemi preindustriali: cave, “calchere”, forni fusori, fucine, mulini, magli, segherie ecc. Ma miniere e acqua sono anche le risorse attorno a cui si sviluppa il processo di modernizzazione e il passaggio cruciale, complesso e dalle molteplici valenze, dalla civiltà contadina a quella industriale. Un passaggio che ha un suo epicentro, appartato ma molto significativo, proprio nella media Valle Camonica, dove le condizioni orografico-ambientali e lo sviluppo tecnico-scientifico resero possibile il costituirsi di uno dei primi e più importanti distretti idroelettrici del Paese, alla base del decollo industriale italiano.

La Valle ha vissuto, specie nel periodo successivo alla Seconda guerra mondiale, una transizione accelerata da un’economia tradizionale basata sull’agricoltura di montagna e sull’artigianato all’industrializzazione diffusa, a cui ha fatto seguito negli ultimi due decenni del secolo scorso un parziale processo di deindustrializzazione. Attualmente il territorio è ricco di fermenti, non sempre componibili in modo unitario, entro cui la valorizzazione del patrimonio culturale, nell’accezione ampia qui delineata, può e deve giocare un ruolo importante. Del resto, la rilevanza del patrimonio della cultura materiale e industriale è ormai riconosciuta a livello territoriale, come attestato dalla densità delle azioni proposte dai partner del progetto. Gli interventi variano dalle pratiche agro-silvo-pastorali, riscoperte in chiave di salvaguardia del territorio oltre che di fruizione turistico-naturalistica, al recupero e al riuso di importanti testimonianze industriali, quali le numerose miniere e i monumenti di archeologia industriale (come la ex centrale di Cedegolo e la SEFE di Sellero).

OBIETTIVI

L’obiettivo generale del progetto consiste nel porre a sistema le strutture culturali e il patrimonio storico-industriale e naturalistico della media Valle Camonica integrando le attività di ricerca e valorizzazione esistenti, con il coinvolgimento di residenti e visitatori attraverso forme di partecipazione innovative. In particolare, le miniere e l’energia idroelettrica, principali emergenze di cultura materiale del territorio, saranno al centro di attività che uniranno ricerca storica e sperimentazione artistica, archeologia industriale e consapevolezza ambientale, interesse turistico e inclusione sociale. Fedele al suo acronimo, S.I.M. intende porsi come memoria attiva dei luoghi, capace di integrare in modo stabile e

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sostenibile le attività dei partner e delle numerose realtà che hanno aderito all’iniziativa. Più nello specifico, il progetto prevede anzitutto la collaborazione dei soggetti coinvolti, che si troveranno nella condizione di poter condividere idee, strutture e risorse all’interno di un’attività collettiva. Si tratta di un modo per rilanciare, in un contesto di risorse pubbliche decrescenti e finanziamenti locali privati stabilmente scarsi se non assenti, le rispettive attività culturali, anzitutto aumentando l’impatto e la rilevanza della loro incidenza presso le popolazioni locali. D’altro canto, pensare a una fruizione integrata non significherà solo razionalizzare l’esistente, ma soprattutto aprirsi alla possibilità di ideare nuove attività e sperimentare nuovi codici a livello espositivo, didattico e di comunicazione. Tale lavoro in rete è volto a valorizzare il patrimonio materiale e naturalistico nei confronti di nuovi tipi di pubblico. Acqua, miniere e il loro sfruttamento industriale non fanno parte di quello che il senso comune, in Italia, riconosce immediatamente come patrimonio culturale, principalmente per l’assenza di iniziative di patrimonializzazione di ampio respiro. Brescia e la Valle Camonica vanno «in controtendenza»: il Museo dell’Energia Idroelettrica di Cedegolo, la vasca SEB e il Centro 3T, centri nevralgici del presente progetto, portano a vedere nella media Valle Camonica un territorio particolarmente adatto per sostenere questo tipo di proposta culturale e turistica, che proprio per le sue caratteristiche pare adatta per coinvolgere nuovi pubblici del patrimonio – giovani e anziani, persone con tasso di scolarità medio-basso, ex-lavoratori, immigrati etc.

Nello specifico, integrare attraverso pratiche agili ed efficaci l’attività dei soggetti che conservano e valorizzano l’“altro patrimonio” del territorio (la cultura materiale e industriale) potrà costituire un esempio virtuoso e vicino, in grado di dialogare e istituire scambi positivi sia con il Distretto Culturale, che con le singole realtà impegnate nella valorizzazione del patrimonio archeologico e artistico. In tale prospettiva, la fruizione integrata del patrimonio industriale e minerario della media Valle Camonica si propone come ulteriore tappa verso una fruizione integrata del patrimonio culturale (archeologico e artistico, quindi, ma anche naturalistico e industriale) del territorio.

AZIONI

Il progetto si articola in una serie di azioni coordinate, volte a creare un sistema capace di curare e far conoscere il passato della media Valle Camonica, facendolo dialogare con le aspettative e i progetti di chi abita e frequenta oggi la valle. Le tipologie di azioni di seguito elencate mirano a creare un sistema che esprima con efficacia i principali connotati storici, sociali e culturali del territorio.

Interventi strutturali per rendere comprensibile e accessibile il patrimonio naturalistico, minerario e idroelettico

La Valle Camonica è stata contrassegnata per millenni e sino a tempi recenti da una diversificata attività mineraria. Rendere nuovamente leggibile questa storia permetterà una più profonda comprensione degli equilibri ecologici su cui si è retta per secoli la vita delle comunità, ma anche un approfondimento del ruolo svolto da queste risorse nell’avvento della modernità industriale. Il progetto assegna un ruolo chiave all’intervento strutturale previsto nel piano sotterraneo del Museo. Finora, infatti, a causa dei limiti delle risorse disponibili la ristrutturazione e l’allestimento dell’edificio a fini espositivi hanno riguardato la sola ex sala macchine, uno spazio grande e suggestivo ma inevitabilmente monotematico. Gli interventi in corso e

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prospettati consentono di aprire nuove sezioni, trasformando il Museo in effettivo centro di interpretazione del territorio. Nello specifico, riprendendo un’ipotesi già presente nel progetto del concorso per il recupero e l’allestimento della ex centrale, la proposta è di localizzare nel piano sotterraneo un’area espositiva dedicata al mondo delle miniere e dei minatori.

In una prospettiva distinta ma convergente, il Consorzio Forestale e Minerario Valle Allione ha tra le finalità costitutive preminenti proprio la valorizzazione del Parco Geominerario della Valle Allione e delle miniere della zona. Le miniere di Carona sono collocate nel Comune di Sellero, a sud ovest di Cedegolo. Il progetto prevede un intervento di riqualificazione e completamento del Polo Minerario di Carona, con gli arredi e gli allestimenti museali per la didattica e la visita in sicurezza della «Miniera Azzurra». Più in generale, a essere valorizzato sarà il territorio quale risorsa da cui l’uomo attinge risorse essenziali per la propria esistenza, in una prospettiva che porrà l’accento sulla necessità di un’interazione sempre più equilibrata e sostenibile.

Gli interventi interesseranno anche i tre grandi forni per la cottura della calce, costruiti dalla ditta SEFE e oggi, grazie al restauro ad opera del Comune di Sellero, sede del Centro 3T. L’obiettivo è di rendere maggiormente accessibile, grazie all’abbattimento delle barriere architettoniche, l’ex piano di carico delle fornaci.Per quanto riguarda il patrimonio idroelettrico, il Museo dell’Energia Idroelettrica di Cedegolo deve essere pienamente valorizzato quale episodio di grande interesse nella storia dell’architettura industriale del Novecento, venendosi a collocare tra gli esempi più nitidi di stile razionalista-funzionalista, allineato se non in anticipo rispetto alle migliori realizzazioni coeve di area tedesca e francese. Il Museo fungerà da introduzione e porta di accesso ideale per scoprire, dal punto di vista turistico ma anche conoscitivo e didattico, l’imponente infrastruttura idroelettrica della Valle Camonica (dighe, bacini artificiali, canali, condotte forzate, centrali all’aria aperta e in caverna), opere ingegneristico-architettoniche destinate a durare nel tempo, modificando in modo permanente il paesaggio. In continuità con tale azione, il salvataggio e recupero, ad opera del Comune di Sellero, della vasca di carico da cui partivano le condotte forzate in direzione della centrale, ora museo, permetterà di aggiungere un anello essenziale alla ricostruzione del ciclo produttivo dell’energia elettrica.

Creazione di collegamenti tra i luoghi più significativi del territorio attraverso percorsi e attività culturali mirate

I partner coinvolti nel progetto hanno sedi e aree per attività proprie. La prospettiva di S.I.M. è quella di collegare anche fisicamente tali centri, creando un unico sistema, percorribile (preferibilmente a piedi o in bicicletta) nella sua totalità e a ingressi multipli. I percorsi saranno dotati di innovativi strumenti di fruizione, frutto degli studi sulla percezione visiva del Centro 3T: le postazioni stereoscopiche; aree munite di congegni stereoscopici che permettono la visione tridimensionale di fotografie, ricostruzioni storiche e disegni tecnici. Strumenti che coniugano la storia dell’industria (strumenti antenati dell’odierno 3d) alle sperimentazioni più contemporanee, tecnologiche e cognitive. Anche il «normale» viaggio in treno sarà valorizzato e trasformato nella preziosa occasione s’intraprendere un parallelo viaggio nel tempo tecnico e naturale della valle, imparando a leggere gli strati culturali depositati sul paesaggio.

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Verso l’integrazione dei servizi formativi e didatticiLa costruzione di un sistema integrato passa anche per una gestione integrata dei servizi formativi e didattici. Per un verso, si punterà ad assicurare la formazione di personale che sia capace di proporre in modo unitario la specifica offerta culturale di S.I.M.. D’altro canto, anche i contenuti attualmente veicolati dai partner nelle proprie attività laboratoriali e didattiche dovranno essere ampliati alla luce del più ampio orizzonte del S.I.M. . Il progetto S.I.M. diventerà quindi un’occasione di crescita professionale e occupazionale sia potenziando le competenze del personale che già opera a diverso titolo presso gli enti coinvolti nel progetto, sia con l’inserimento di nuovi soggetti necessari per l’avvio e lo sviluppo del sistema.

I linguaggi dell’arte contemporanea come reinvenzione del patrimonioUno degli obiettivi del Sistema consiste nell’utilizzare i linguaggi dell’arte contemporanea per promuovere forme di riscoperta del patrimonio industriale, capaci di coniugare cultura materiale e creatività.Il progetto ospiterà progetti performativi e installativi d’arte contemporanea attraverso residenze d’artista ed eventi di ricerca. Parallelamente, la mostra retrospettiva dedicata a Franca Ghitti mira a proporre un’esperienza altamente significativa del valore di un intreccio meditato e sistematico tra arte, natura e cultura materiale.

Intrecciare patrimonio e sostenibilità, storia e rilancio del territorioS.I.M. prevede un censimento degli impianti idraulici volto a identificare, attraverso documenti e verifiche sul campo, i “segni” dell’utilizzo dell’energia dell’acqua: ruderi, canali, impianti, ruote idrauliche esistenti e abbandonate, ruote idrauliche ancora funzionanti. La prospettiva è quelle di considerare la possibilità di un innesto in Valle Camonica di un processo di riuso degli antichi impianti con il ricorso alle tecnologie attualmente disponibili. Un’esperienza del genere si è realizzata, ad esempio, in Val di Bisenzio (Prato) e ha dato vita ad una “centrale idroelettrica diffusa” dalle valenze energetiche, ambientali, culturali. La raccolta del patrimonio immateriale, in particolare la costruzione di un archivio della memoria dei lavoratori e delle lavoratrici della valle, mira a rinsaldare il radicamento territoriale del Sistema. Oltre al lavoro svolto sul tema dal Museo, va sottolineato che l’associazione PIR ha avviato la raccolta di testimonianze orali inerenti la storia della SEFE e della filiera della calce quale punto di partenza di un progetto più vasto per la realizzazione di un archivio di fonti orali inerenti la storia dell’industrializzazione e del lavoro della Valle Camonica.Le questioni energetiche e ambientali occupano un ruolo importante all’interno della sensibilità e delle attività degli enti coinvolti nel progetto. La Fondazione MusIL da tempo approfondisce le tematiche energetiche dando ampio spazio, oltre allo specifico ambito idroelettrico, all’energia solare a partire dalla conservazione di un corpus documentario probabilmente senza riscontri in Italia, facente capo alla Fondazione Luigi Micheletti, socio fondatore e primo proponente del Museo dell’Industria e del Lavoro (MusIL). Il Centro 3T si pone come un laboratorio sperimentale di pratiche e soluzioni eco-sostenibili e innovative che sappiano innescare circoli virtuosi di riutilizzo e valorizzazione delle risorse e delle competenze locali. Il Consorzio Forestale fa della sostenibilità e dell’attenzione per le energie rinnovabili uno dei suoi assi principali di intervento.

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Comunicare un’immagine unitaria del patrimonio materiale e naturalistico del territorioIl progetto S.I.M. intende comunicare il patrimonio culturale cui il progetto è dedicato a partire da un’idea allargata di cultura, in cui storia e “cultura vivente” – memorie, vita quotidiana, lavoro, creatività - saranno parte di un’offerta culturale e turistica unitaria. Le strategie tese alla valorizzazione del patrimonio culturale e della cultura vivente del territorio saranno parte di un’azione volta a delineare un’offerta integrata, comprendente contenuti relativi alla storia materiale e artistica della Valle, nonché alla sua memoria collettiva. Nello specifico, S.I.M. punterà a diffondere i contenuti lavorando in sinergia con tutti i numerosi soggetti che hanno dimostrato interesse per l’iniziativa. Oltre a forme di comunicazione più tradizionali, peraltro elaborate facendo attenzione al loro impatto ambientale, il progetto fornirà, attraverso un aggiornamento costante dei siti internet collegati e delle applicazioni, una serie di servizi:- visualizzazione in forma topografica dei punti di interesse (POI - Point Of Interest) tramite una mappa dei principali luoghi di interesse culturale;- mappe dei percorsi tematici;- mostre virtuali, da intendersi come approfondimenti dei POI più significativi;- informazioni relative a servizi turistici e attività commerciali, selezionate secondo diversi parametri qualitativi;- informazioni aggiornate su tutte le attività del Sistema.

PARTNER

Comune di Cedegolo e Museo dell’Energia Idroelettrica di Cedegolo

Il Comune di Cedegolo, sin dagli anni ’90, ha puntato con coraggio e decisione al salvataggio e riuso a fini culturali della ex Centrale SEB, poi Enel. Ciò ha consentito la realizzazione del Museo dell’Energia Idroelettrica di Cedegolo facnte capo al MusIL (Museo dell’Industria e del Lavoro) di Brescia. Inaugurato nell’autunno del 2008, la struttura rappresenta ormai un punto di riferimento consolidato, sia per il flusso di visitatori che per le molteplici attività didattiche, culturali e di ricerca. Il MusIL svolge funzione di capofila del progetto.

Comune di Sellero

Il recupero dell’impianto di combustione della ex SEFE ha messo a disposizione del pubblico una testimonianza di grande rilevante per la storia economica e sociale della media Valle Camonica. In questa struttura è sorto nel 2012 il Centro 3T, gestito dall’Associazione Culturale PIR - Post Industriale per una nuova Ruralità. L’associazione ha avuto ruolo attivo nella ideazione del progetto e collaborerà alla sua realizzazione.

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Consorzio Forestale Valle Allione

Il Consorzio Forestale Valle Allione coniuga il supporto alla attività produttiva, specie agro-silvo-pastorale, con la valorizzazione turistico-didattica delle risorse naturali e della cultura materiale del territorio di riferimento. Il Consorzio Forestale ha in corso significativi interventi in grado di fare da volano per il recupero del territorio montano in un’ottica di sostenibilità ambientale.

Adesioni

Associazione Naturalistica il Rododendro, Associazione Parco Energia Ambiente, Associazione ValcamonicaBio, Centro Camuno di Studi Preistorici, Circolo Culturale Ghislandi, Comune di Paisco Loveno, Comunità Montana di Valle Camonica – Distretto Culturale, Graffiti Park, Consorzio della Castagna di Valle Camonica, Istituto d’Istruzione Superiore Statale “F. Medeghini”, Liceo “Camillo Golgi”, Parco dell’Adamello, Provincia di Brescia, Terme di Boario, Università degli Studi di Milano – sede di Edolo, Youth Point-I viaggi dei giovani.

CONTATTI

[email protected]

Segreteria organizzativa tel. 3428475113Museo dell’Energia Idroelettrica

Via Roma 4825051 Cedegolo (Bs)

Fotografie, da sinistra a destra. Pagina 2: (1) vista d’insieme della Centrale SEB e della sua vasca di carico, (2) la vasca di carico in una fotografia storica, (3) minatori al lavoro. Pagina 3: (4) la sede del MusIL Museo dell’Energia Idroelettrica di Cedegolo, (5) esterno delle fornaci dell’ex SEFE oggi sede del Centro 3T (fotografia by Enrico Abrate). Pagina 4: (6) sezione trasversale del piano interrato del MusIL di Cedegolo, (7) particolare della parte volta del piano interrato; (8) strutture di servizio, didattiche e ricettive nei pressi delle miniere di Carona, (9) Sellero, loc. Carona, imbocco della Miniera Azzurra; Pagina 5: (10) carta stereoscopica di ricostruzione delle strutture mancanti e stereoscopio in cartone by Ass. PIR Centro 3T; (11) stereoscopio modello tipo View Master e cerchio stereoscopico; (12) tasca dell’orto verticale del Centro 3T by Az. Agr. Coda di Lupo; (13) Il parco geominerario Valle Allione; (14) il mirtilleto sperimentale del Consorzio Forestale Valle Allione a Paisco Loveno. Pagina 6: (15) la Sala delle Sfere; (16) veduta notturna del museo; (17) la Sala della Turbina, (18) veduta sull’ex montacarichi delle fornaci (fotografia by Valerio Moncini); (19) ex piano di carico del calcare; (20) veduta dall’alto dell’interno di un forno. Pagina 7: (21) Imbocco della galleria di una miniera del parco geominerario; (22) giardino botanico della sede; (23) interni della foresteria.

Progetto grafico S.I.M. by Francesca Conchieri Associazione P.I.R. Post Industrial for a new rurality

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