PROGETTO ESECUTIVO Dlgs 50/2016

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COMUNE DI VENEZIA COMMITTENTE: IPAB Opere Riunite Buon Pastore LAVORI AL PIANO TERRA DELL’EDIFICIO SITO IN VIA BOTTENIGO 195 A MARGHERA-VENEZIA, DESTINATO AD ACCOGLIERE UNA COMUNITÀ EDUCATIVO-RIABILITATIVA CON 12 POSTI LETTO. catasto urbano fg. 12, mappale 496 sub 3 e 5, cat b1 PROGETTO ESECUTIVO Dlgs 50/2016 CS_ capitolato speciale d’appalto RTI professionisti ARCH: GIOVANNI VIO STUDIO ASSOCIATO ARCHITETTI VIO-FASSINA (capogruppo mandataria) ING. ANDREA CHIOZZOTTO ARCH. DAVIDE BORTOLUZZO Consulente per le strutture ING. ANDREA CASNA Pos. N. 860 Venezia, gennaio 2021

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COMUNE DI VENEZIA COMMITTENTE: IPAB Opere Riunite Buon Pastore

LAVORI AL PIANO TERRA DELL’EDIFICIO SITO IN VIA BOTTENIGO 195 A MARGHERA-VENEZIA, DESTINATO AD ACCOGLIERE UNA COMUNITÀ EDUCATIVO-RIABILITATIVA CON 12 POSTI LETTO. catasto urbano fg. 12, mappale 496 sub 3 e 5, cat b1

PROGETTO ESECUTIVO Dlgs 50/2016

CS_ capitolato speciale d’appalto

RTI professionisti ARCH: GIOVANNI VIO STUDIO ASSOCIATO ARCHITETTI VIO-FASSINA (capogruppo mandataria) ING. ANDREA CHIOZZOTTO ARCH. DAVIDE BORTOLUZZO Consulente per le strutture ING. ANDREA CASNA Pos. N. 860 Venezia, gennaio 2021

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PROCEDURA NEGOZIATA AI SENSI DELL’ART.1 COMMA 2 LETT. B) DEL D.L. N. 76/2020 CONVERTITO CON LEGGE N. 120/2020 PER L’AFFIDAMENTO DEI LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE DELL’INTERO EDIFICIO SITO IN VIA BOTTENIGO, 195 MARGHERA-VENEZIA, DESTINATO AD ACCOGLIERE AL PIANO TERRA UNA COMUNITÀ EDUCATIVO-RIABILITATIVA CON 12 POSTI LETTO E AL PIANO PRIMO GIÀ ACCOGLIENTE UNA COMUNITÀ EDUCATIVA PER MINORI E UNA COMUNITÀ MAMMA/BAMBINO, catasto urbano fg. 12, mappale 496 sub 3, 4, 5 e 6 categoria B1 codice cup B79J19000550005 codice CIG 872651432A

CAPITOLATO SPECIALE

Indice NATURA E OGGETTO DELL’APPALTO Art. 1 Oggetto dell’appalto Art. 2 Ammontare dell’appalto Art. 3 Modalità di stipulazione del contratto Art. 4 Categorie dei lavori Art. 5 Categorie di lavorazioni omogenee, categorie contabili DISCIPLINA CONTRATTUALE Art. 6 Interpretazione del contratto e del capitolato speciale d'appalto Art. 7 Documenti che fanno parte del contratto Art. 8 Disposizioni particolari riguardanti l’appalto Art. 9 Fallimento o modifiche dell’operatore economico esecutore Art. 10 Rappresentante dell’appaltatore e domicilio; direttore di cantiere Art. 11 Norme generali sui materiali, i componenti, i sistemi e l'esecuzione Art. 12 Convenzioni in materia di valuta e termini TERMINI PER L’ESECUZIONE Art. 13 Consegna e inizio dei lavori Art. 14 Termini per l'ultimazione dei lavori Art. 15 Proroghe Art. 16 Sospensione dell’esecuzione del contratto Art. 17 Penali in caso di ritardo nell’esecuzione delle prestazioni contrattuali Art. 18 Programma esecutivo dei lavori dell'appaltatore e cronoprogramma Art. 19 Inderogabilità dei termini di esecuzione Art. 20 Risoluzione del contratto per mancato rispetto dei termini DISCIPLINA ECONOMICA Art. 21 Anticipazione del prezzo Art. 22 Pagamenti in acconto Art. 23 Adempimenti subordinati ai pagamenti Art. 24 Pagamento a saldo Art. 25 Ritardi nel pagamento delle rate di acconto e di saldo Art. 26 Modifica del contratto Art. 27 Cessione del contratto e cessione dei crediti

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CONTABILIZZAZIONE DEI LAVORI Art. 28 Lavori a corpo Art. 29 Lavori a misura Art. 29bis Lavori in economia e oneri per la sicurezza Art. 30 Valutazione dei manufatti e dei materiali a piè d’opera GARANZIE Art. 31 Garanzia provvisoria Art. 32 Garanzia definitiva Art. 33 Riduzione delle garanzie Art. 34 Obblighi assicurativi a carico dell’appaltatore DISPOSIZIONI PER L’ESECUZIONE Art. 35 Variazione dei lavori Art. 36 Varianti per errori od omissioni progettuali Art. 37 Prezzi applicabili ai nuovi lavori e nuovi prezzi DISPOSIZIONI IN MATERIA DI SICUREZZA Art. 38 Adempimenti preliminari in materia di sicurezza Art. 39 Norme di sicurezza generali e sicurezza nel cantiere Art. 40 Piano di sicurezza e di coordinamento Art. 41 Modifiche e integrazioni al piano di sicurezza Art. 42 Piano operativo di sicurezza Art. 43 Osservanza e attuazione dei piani di sicurezza DISCIPLINA DEL SUBAPPALTO Art. 44 Subappalto Art. 45 Responsabilità in materia di subappalto Art. 46 Pagamento dei subappaltatori CONTROVERSIE, MANODOPERA Art. 46bis Eccezioni e riserve dell’esecutore sul registro di contabilità Art. 46ter Forma e contenuto delle riserve Art. 47 Accordo bonario Art. 48 Definizione delle controversie Art. 49 Contratti collettivi e disposizioni sulla manodopera Art. 50 Osservanza di ulteriori disposizioni di legge in materia di lavoro dipendente Art. 51 Risoluzione del contratto DISPOSIZIONI PER L’ULTIMAZIONE Art. 52 Ultimazione dei lavori e gratuita manutenzione Art. 53 Termini per il collaudo e per l’accertamento della regolare esecuzione Art. 54 Presa in consegna dei lavori ultimati NORME FINALI Art. 54bis Disponibilità delle aree ed occupazioni temporanee Art. 55 Oneri e obblighi a carico dell’appaltatore Art. 56 Conformità ai criteri ambientali minimi Art. 57 Difesa ambientale Art. 58 Proprietà dei materiali di scavo e di demolizione Art. 59 Utilizzo di materiali recuperati o riciclati Art. 60 Terre e rocce da scavo Art. 61 Custodia del cantiere Art. 62 Cartello di cantiere Art. 63 Eventuale sopravvenuta inefficacia del contratto Art. 64 Documento unico di regolarità contributiva (DURC) Art. 65 Tracciabilità dei flussi finanziari

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Art. 66 Disciplina antimafia Art. 67 Patto di integrità, protocolli multilaterali, doveri comportamentali Art. 68 Spese contrattuali, imposte, tasse PARTE SECONDA – SPECIFICAZIONE DELLE PRESCRIZIONI TECNICHE

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NATURA E OGGETTO DELL’APPALTO

Art. 1. Oggetto dell’appalto 1. L’appalto ha per oggetto l’esecuzione di tutti i lavori e le forniture necessari per la realizzazione

dei lavori sull’ INTERO EDIFICIO SITO IN VIA BOTTENIGO, 195 MARGHERA-VENEZIA, DESTINATO AD ACCOGLIERE AL PIANO TERRA UNA COMUNITÀ EDUCATIVO-RIABILITATIVA CON 12 POSTI LETTO E AL PIANO PRIMO GIÀ ACCOGLIENTE UNA COMUNITÀ EDUCATIVA PER MINORI E UNA COMUNITÀ MAMMA/BAMBINO, catasto urbano fg. 12, mappale 496 sub 3, 4, 5 e 6 categoria B1 (codice cup B79J19000550005 codice CIG 872651432A)

2. Sono compresi nell’appalto tutti i lavori, le prestazioni, le forniture e le provviste necessarie per dare il lavoro completamente compiuto e secondo le condizioni stabilite dal presente capitolato speciale d’appalto, con le caratteristiche tecniche, qualitative e quantitative previste dal progetto esecutivo con i relativi allegati, con riguardo anche ai particolari costruttivi e ai progetti esecutivi delle strutture e relativi calcoli, degli impianti tecnologici e relativi calcoli, dei quali l’appaltatore dichiara di aver preso completa ed esatta conoscenza.

3. L’esecuzione dei lavori è sempre e comunque effettuata secondo le regole dell’arte e l’appaltatore deve conformarsi alla massima diligenza nell’adempimento dei propri obblighi; trova sempre applicazione l’art. 1374 del codice civile.

Art. 2. Ammontare dell’appalto

1. L’importo complessivo dei lavori di cui al presente appalto, posto a base di gara, è definito

come segue: Importo dei lavori a misura soggetti a ribasso € 1.614.321,08

Oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso € 45.663.09 Importo totale € 1.659.984,17

2. L’importo contrattuale è costituito dalla somma dei seguenti importi:

a) importo per l’esecuzione dei lavori di € 1.614.321,08 al quale deve essere applicato il ribasso percentuale offerto dall’aggiudicatario in sede di gara; b) importo degli oneri per l’attuazione dei piani di sicurezza di cui al D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i., di € 45.663.09 non soggetto a ribasso di gara.

3. Ai sensi dell’art. 23 comma 14 del Nuovo codice dei contratti, il costo della manodopera è di € 455.012,08.

Art. 3. Modalità di stipulazione del contratto

1. Il contratto è stipulato “a misura” ai sensi dell’art. 59 comma 5-bis del Codice dei Contratti, nonché di quanto previsto dall’art. 43, comma 7, del D.P.R. n. 207/2010 e s.m.i., e definito dall’art. 3, comma 1, lett. eeeee) del Codice dei Contratti.

2. L’importo contrattuale può variare, in aumento o in diminuzione, in base alle quantità effettivamente eseguite, fermi restando i limiti di cui all’art. 106, del Codice dei Contratti e le condizioni previste dal presente capitolato speciale. Il ribasso percentuale offerto dall’aggiudicatario in sede di gara si intende offerto e applicato a tutti i prezzi unitari del Computo metrico estimativo e dell’elenco prezzi i quali, così ribassati, costituiscono i prezzi contrattuali da applicare alle singole quantità eseguite. I prezzi contrattuali sono vincolanti anche per la definizione, valutazione e contabilizzazione di eventuali varianti, addizioni o

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detrazioni in corso d’opera, qualora ammissibili e ordinate o autorizzate ai sensi del medesimo art. 106 del Codice dei Contratti.

3. I rapporti e i vincoli negoziali si riferiscono: a) ai lavori posti a base d'asta, per l’importo al netto del ribasso offerto dall’aggiudicatario in

sede di gara; b) agli oneri per l’attuazione del piano di sicurezza e di coordinamento nel cantiere, per

l’importo determinato a tale scopo negli atti progettuali. Il contratto sarà stipulato in modalità elettronica, in forma pubblica con atto notarile

avvalendosi di notaio indicato dalla stazione appaltante.

Art. 4. Categorie dei lavori

1. Ai sensi dell’art. 61 del D.P.R. n. 207/2010 e s.m.i. e in conformità all’allegato A al predetto regolamento, i lavori sono classificati nella categoria prevalente di opere generali “OG1” – “EDIFICI CIVILI E INDUSTRIALI”.

2. L’importo dei lavori appartenenti alla categoria prevalente di cui al comma 1, al netto dell’importo/degli importi della/e categoria/e scorporabile/i di cui al comma 3, ammonta ad

€ 1.137.095,19 (con incidenza sul totale del 68,50%). 3. Le parti di lavoro appartenenti alla/e categoria/e diversa/e da quella prevalente, con i relativi

importi, sono riportate nel seguito.

4. I predetti lavori, con i relativi importi, sono individuati come segue:

CATEG. declaratoria importo classifica incidenza

Prevalente OG1 Edifici civili e industriali € 1.137.095,19 III bis 68,50%

OG11 Impianti tecnologici € 522.888,98 III 31,50%

€ 1.659.984,17 100,00%

Art. 5. Categorie di lavorazioni omogenee, categorie contabili

1. Le categorie di lavorazioni omogenee di cui all’articolo 43, comma 7 del D.P.R. n. 207/2010 e s.m.i., sono indicati nella seguente tabella:

LAVORAZIONI PROGETTO incidenza

cantiere e demolizioni € 125.750,69 7,58%

opere strutturali € 208.144,94 12,54%

coperture € 166.907,72 10,05%

opere di muratore € 154.574,52 9,31%

pavimenti, rivestimenti e piastrelle € 37.488,50 2,26%

isolamenti e schermature solari € 226.667,41 13,65%

serramenti € 148.731,09 8,96%

carpenteria metallica e lattoneria € 11.538,34 0,70%

dipinture e trattamento superfici € 12.091,33 0,73%

sistemazioni superfici esterne € 45.200,65 2,72%

rete raccolta acque meteoriche € 9.065,54 0,55%

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impianti idraulici sanitari € 50.020,96 3,01%

impianti di riscaldamento e ACS € 75.287,85 4,54%

impianti di condizionamento € 91.916,81 5,54%

impianti di ricambio aria e filtrazione € 27.976,32 1,69%

impianti elettrici e speciali € 268.621,50 16,18%

TOTALE LAVORI PROGETTO € 1.659.984,17 100,00%

DISCIPLINA CONTRATTUALE

Art. 6. Interpretazione del contratto e del capitolato speciale d'appalto

1. In caso di discordanza tra i vari elaborati di progetto vale la soluzione più aderente alle finalità

per le quali il lavoro è stato progettato e comunque quella meglio rispondente ai criteri di ragionevolezza e di buona tecnica esecutiva. Se le discordanze dovessero riferirsi a caratteristiche di dimensionamento grafico, saranno di norma ritenute valide le indicazioni riportate nel disegno con scala di riduzione minore. In ogni caso dovrà ritenersi nulla la disposizione che contrasta o che in minor misura collima con il contesto delle norme e disposizioni riportate nei rimanenti atti contrattuali. Qualora gli atti contrattuali prevedessero delle soluzioni alternative, resta espressamente stabilito che la scelta spetterà, di norma, e salvo diversa specifica, alla Direzione Lavori.

2. In caso di norme del capitolato speciale tra loro non compatibili o apparentemente non compatibili, trovano applicazione in primo luogo le norme eccezionali o quelle che fanno eccezione a regole generali, in secondo luogo quelle maggiormente conformi alle disposizioni legislative o regolamentari oppure all'ordinamento giuridico, in terzo luogo quelle di maggior dettaglio e infine quelle di carattere ordinario.

3. L'interpretazione delle clausole contrattuali, così come delle disposizioni del presente capitolato speciale, è fatta tenendo conto delle finalità del contratto e dei risultati ricercati con l'attuazione del progetto approvato; per ogni altra evenienza trovano applicazione gli articoli da 1362 a 1369 del codice civile.

4. Ovunque nel presente Capitolato si preveda la presenza di raggruppamenti temporanei e consorzi ordinari, la relativa disciplina si applica anche agli appaltatori organizzati in aggregazioni tra imprese aderenti ad un contratto di rete, nei limiti della compatibilità con tale forma organizzativa.

Art. 7. Documenti che fanno parte del contratto

1. Fanno parte integrante e sostanziale del contratto d’appalto, ancorché non materialmente allegati:

a) il presente capitolato speciale d’appalto comprese le tabelle allegate allo stesso, con i limiti,

per queste ultime descritti nel seguito in relazione al loro valore indicativo; b) gli elaborati grafici costituenti il progetto esecutivo elencati nel documento EE_Elenco

elaborati; c) il piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’art. 100 del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i. e al

punto 2 dell’allegato XV allo stesso decreto, nonché le proposte integrative al predetto piano e all’art. 100, comma 5, del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i., qualora accolte dal coordinatore per la sicurezza;

d) i piani operativi di sicurezza di cui all’art. 89, comma 1, lettera h) del Decreto n. 81 del 2008 e al punto 3.2 dell'allegato XV allo stesso decreto;

e) l’elenco prezzi; f) il cronoprogramma; g) le polizze di garanzia previste dalla normativa vigente e richieste dalla stazione appaltante;

2. Sono contrattualmente vincolanti tutte le leggi e le norme vigenti in materia di lavori pubblici e in particolare: • D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50 e successive modifiche ed integrazioni;

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• D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207, per le parti in vigore; • D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e successive modifiche ed integrazioni, con i relativi allegati; • L. 55/2019 (“sblocca-cantieri”); • D.L. 76/2020 e s.m.i.; • R.D. 16 marzo 1942, n. 262, di seguito anche “Codice Civile” • L. 13 agosto 2010, n. 136 • D. Lgs. 4 aprile 2006, n. 152 e s.m.i. • D. Lgs. 231/2001 e s.m.i.; • DM 19 aprile 2000, n. 145 • DPR n. 246/1993, • Regolamento (UE) 2016/679 General Data Protection Regulation, normativa italiana di

adeguamento e provvedimenti adottati dall'Autorità Garante per la protezione dei dati personali;

• Legge 20 marzo 1865, n. 2248, allegato F, per quanto applicabile; • Legge 7.11.2003 n° 27 (Regione Veneto – lavori pubblici di interesse regionale) - per la

parte applicabile; • Linee guida ANAC in vigore

Art. 8. Disposizioni particolari riguardanti l’appalto 1. La sottoscrizione del contratto da parte dell’appaltatore equivale a dichiarazione di perfetta

conoscenza e incondizionata accettazione anche dei suoi allegati, della legge, dei regolamenti e di tutte le norme vigenti in materia di lavori pubblici, nonché alla completa accettazione di tutte le norme che regolano il presente appalto, e del progetto per quanto attiene alla sua perfetta esecuzione.

2. L’appaltatore dà atto, senza riserva alcuna, della piena conoscenza e disponibilità degli atti progettuali e della documentazione, della disponibilità dei siti, dello stato dei luoghi, delle condizioni pattuite in sede di offerta e ogni altra circostanza che interessi i lavori, che, come da apposito verbale sottoscritto con il RUP, consentono l’immediata esecuzione dei lavori.

3. In merito ai Criteri Ambientali Minimi (CMA) come descritto nel cap. 2 "Criteri Ambientali Minimi" dell'allegato 1 al DM 24 dicembre 2015, aggiornato con D.M. 28 gennaio 2017, sono stati adottati in fase progettuale e saranno quindi rispettati in fase esecutiva, secondo le modalità a seguito descritte, i seguenti Criteri minimi:

a) 2.3.5.5 Inquinamento indoor; emissione dei materiali Generalmente, ove non già specificati, saranno da utilizzare materiali certificati ICMQ ECO e la loro scelta sarà per quelli a più basso contenuto di Voc (classifica A+), con assenza di resine contenenti urea-formaldeide. La determinazione delle emissioni è svolta in conformità alla CEN/TS 16516 o UNI EN ISO 16000-9 o norme equivalenti. i) 2.4.1 Criteri comuni a tutti i componenti edilizi in fase di approvvigionamento l'appaltatore dovrà accertarsi della rispondenza a tali criteri comuni tramite la documentazione nel seguito indicata che dovrà essere presentata alla stazione appaltante in fase di esecuzione dei lavori nelle modalità indicate nel relativo capitolo: 2.4.1.1 Disassemblabilità 2.4.1.2 Materia recuperata o riciclata Per quanto riguarda il rispetto e incremento delle percentuali previste nei criteri minimi per la disassemblabilità e materia recuperata o riciclata l’appaltatore dovrà produrre l’elenco dei materiali costituiti anche parzialmente da materie recuperate o riciclate ed il loro peso rispetto al peso totale dei materiali utilizzati per l'edificio; la percentuale di materia riciclata deve essere dimostrata tramite una dichiarazione ambientale di Tipo III conforme alle norme UNI EN 15804 e alla norma ISO 14025 oppure una asserzione ambientale del produttore conforme alle norme ISO14021 verificata da un organismo di valutazione della conformità, che certifichi il rispetto del criterio. L’appaltatore dovrà fornire l'elenco di tutti i componenti edilizi e degli elementi prefabbricati separabili che possono essere in seguito riciclati o riutilizzati con indicazione del relativo volume e peso rispetto al volume del peso totale dei materiali utilizzati per l'edificio (nel rispetto o

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incremento delle percentuali minime previste dal DM). 2.4.1.3 Sostanze dannose per l’ozono Al fine del rispetto del presente criterio, l’appaltatore dovrà fornire la dichiarazione del legale rappresentante del fornitore attestante l'assenza dei prodotti sostanze considerate dannose per lo strato di ozono: 2.4.1.4 Sostanze ad alto potenziale di riscaldamento globale (GWP) Al fine del rispetto del presente criterio, l’appaltatore dovrà presentare una dichiarazione del legale rappresentante della ditta produttrice attestante l’assenza di sostanze o materiali contenenti sostanze con GWP maggiore di 150, e l’eventuale uso di fluidi refrigeranti naturali. 2.4.1.5 Sostanze pericolose Al fine del rispetto del presente criterio, l’appaltatore dovrà fornire la dichiarazione legale rappresentante del fornitore che attesta l'assenza di sostanze elencate nella Candidate List o per le quali è prevista una “autorizzazione per usi specifici” ai sensi del regolamento REACH, in percentuale maggiore di quanto previsto dal Regolamento (EC) 1272/ 2008 Regolamento (CLP) per l'etichettatura. j) 2.4.2 Criteri specifici per i componenti edilizi Al fine di ottemperare e incrementare i criteri ambientali minimi specifici previsti per i componenti edilizi allibrati di seguito nel DM, ove non già specificato dal progetto esecutivo, nella esecuzione del progetto si utilizzeranno materiali con la componente riciclate superiore alle percentuali minime previste; In fase di approvvigionamento l'appaltatore dovrà accertarsi: A- della rispondenza a tali criteri comuni tramite la documentazione indicata nel DM che dovrà essere presentata alla stazione appaltante in fase di esecuzione dei lavori. Si riporta di seguito l’elenco dei componenti edilizi previsto dal DM: 2.4.1.4 calcestruzzi confezionati in cantiere preconfezionate prefabbricati 2.4.2.2 laterizi 2.4.2.3 prodotti e materiali a base di legno 2.4.2.4 ghisa, Ferro, acciaio 2.4 .2.5 componenti in materiali plastica 2.4.2.6 murature in pietrame e miste 2.4.2.7 tamponature e tramezzature controsoffitti 2.4.2.8 isolamento termici e acustici 2.4.2.9 pavimenti rivestimenti interni esterni 2.4.2 .10 pitture vernici B- della rispondenza al criterio tramite una dichiarazione ambientale di Tipo III conforme alle norme UNI EN 15804 e alla norma ISO 14025 oppure una asserzione ambientale del produttore conforme alle norme ISO14021 verificata da un organismo di valutazione della conformità, che certifichi il rispetto del criterio. 2.4.2 .11 impianti di illuminazione per interni ed esterni 2.4.2 .12 impianti di riscaldamento e condizionamento 2.4.2 .13 opere idrico – sanitarie K) 2.5.3 Prestazioni Ambientali fermo restando il rispetto dell'uso di mezzi che rientrano almeno nella categoria EEV (veicolo ecologico migliorato) per tutte le attività di cantiere e trasporto dei materiali si prevede una ulteriore riduzione degli impatti sul clima non minimizzabili (con mezzi a metano o GPL) che derivano dalle emissioni dei gas climalteranti dovute a mezzi di trasporto e mezzi di cantiere programmandone la compensazione con lo sviluppo di progetti CDM (Clean Development Mechanism) e/o JI (Joint Implementation), ovvero eventuale partecipazione a un carbon fund. Inoltre saranno adottate misure per aumentare l’efficienza nell’uso dell’energia nel cantiere e per minimizzare le emissioni di gas climalteranti, con particolare riferimento all’uso di tecnologie a basso impatto ambientale (lampade a scarica di gas a basso consumo energetico o a led, generatori di corrente eco-diesel con silenziatore, pannelli solari per l’acqua calda, ecc.) relativamente all’ individuazione puntuale delle possibili criticità legate all’impatto nell’area di

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cantiere e alle emissioni di inquinanti sull’ambiente circostante, con particolare riferimento alle singole tipologie delle lavorazioni. Nei casi di demolizione e ricostruzione il progetto esecutivo prevede l'obbligo della demolizione selettiva, per far in modo che il materiale recuperato nella fase di demolizione e avviato al riciclaggio, sia il più possibile omogeneo.

4. Sono fatte salve ulteriori prescrizioni derivanti disposizioni di legge vigenti in materia se ed in quanto applicabili in relazione alla natura dell’opera.

Art. 9. Fallimento o modifiche dell’operatore economico esecutore 1. In caso di fallimento dell’appaltatore, o altra condizione di cui all’art. 110, comma 1, del D.Lgs.

n. 50/2016 e s.m.i., la stazione appaltante si avvale, senza pregiudizio per ogni altro diritto e azione a tutela dei propri interessi, della procedura prevista dalla norma citata e dal comma 2 dello stesso articolo. Resta ferma, ove ammissibile, l’applicabilità della disciplina speciale di cui al medesimo art. 110, commi 3, 4, 5 e 6.

2. Qualora l’esecutore sia un raggruppamento temporaneo, in caso di fallimento dell’impresa mandataria o di una impresa mandante trova applicazione l’art. 48, commi 17, 18 e 19 del D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i.

Art. 10. Rappresentante dell’appaltatore e domicilio; direttore di cantiere

1. L’appaltatore deve eleggere domicilio ai sensi e nei modi di cui all’art. 2 del D.M. n. 145/2000;

a tale domicilio si intendono ritualmente effettuate tutte le intimazioni, le assegnazioni di termini e ogni altra notificazione o comunicazione dipendente dal contratto.

2. L’appaltatore deve altresì comunicare, ai sensi e nei modi di cui all’art. 3 del D.M. n. 145/2000, le generalità delle persone autorizzate a riscuotere.

3. Qualora l’appaltatore non conduca direttamente i lavori, deve depositare presso la stazione appaltante, ai sensi e nei modi di cui all’art. 4 del D.M. n. 145/2000, il mandato conferito con atto pubblico a persona idonea, sostituibile su richiesta motivata della stazione appaltante. La direzione del cantiere è assunta dal direttore tecnico dell’impresa o da altro tecnico, avente comprovata esperienza in rapporto alle caratteristiche delle opere da eseguire. L’assunzione della direzione di cantiere da parte del direttore tecnico avviene mediante delega conferita da tutte le imprese operanti nel cantiere, con l’indicazione specifica delle attribuzioni da esercitare dal delegato anche in rapporto a quelle degli altri soggetti operanti nel cantiere.

4. L’appaltatore, tramite il direttore di cantiere assicura l’organizzazione, la gestione tecnica e la conduzione del cantiere. Il D.L. ha il diritto di esigere il cambiamento del direttore di cantiere e del personale dell’appaltatore per disciplina, incapacità o grave negligenza. L’appaltatore è in tutti i casi responsabile dei danni causati dall’imperizia o dalla negligenza di detti soggetti, nonché della malafede o della frode nella somministrazione o nell’impiego dei materiali.

5. Ogni variazione del domicilio di cui al comma 1, o delle persone di cui ai commi 2, 3 o 4, deve essere tempestivamente notificata alla stazione appaltante; ogni variazione della persona di cui al comma 3 deve essere accompagnata dal deposito presso la stazione appaltante del nuovo atto di mandato.

Art. 11. Norme generali sui materiali, i componenti, i sistemi e l'esecuzione

1. Nell'esecuzione di tutte le lavorazioni, le opere, le forniture, i componenti, anche relativamente

a sistemi e subsistemi di impianti tecnologici oggetto dell'appalto, devono essere rispettate tutte le prescrizioni di legge e di regolamento in materia di qualità, provenienza e accettazione dei materiali e componenti nonché, per quanto concerne la descrizione, i requisiti di prestazione e le modalità di esecuzione di ogni categoria di lavoro, tutte le indicazioni contenute o richiamate contrattualmente nel capitolato speciale di appalto, negli elaborati grafici del progetto esecutivo e nella descrizione delle singole voci allegata allo stesso capitolato.

2. Per quanto riguarda l’accettazione, la qualità e l’impiego dei materiali, la loro provvista, il luogo della loro provenienza e l’eventuale sostituzione di quest’ultimo, si applicano rispettivamente l’art. 101, commi 3, 4 e 5, del D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i., e gli articoli 16 e 17 del D.M. n. 145/2000.

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3. L’appaltatore, sia per sé che per i propri fornitori, deve garantire che i materiali da costruzione utilizzati siano conformi al D.P.R. 21 aprile 1993, n. 246.

4. L’appaltatore, sia per sé che per i propri eventuali subappaltatori, deve garantire che l’esecuzione delle opere sia conforme al D.Lgs. 16/06/2017 n.106 “Adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) n. 305/2011, che fissa condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione e che abroga la direttiva 89/106/CEE”, al Decreto Ministeriale n.49 del 07/03/2018 Regolamento recante: “Approvazione delle linee guida sulle modalità di svolgimento delle funzioni del direttore dei lavori e del direttore dell'esecuzione” e alle «Norme tecniche per le costruzioni» approvate con il Decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 17 gennaio 2018 (in G.U. n. 42 – S.O. n. 8 - del 20 febbraio 2018).

Art. 12. Convenzioni in materia di valuta e termini

1. In tutti gli atti predisposti dalla stazione appaltante i valori in cifra assoluta si intendono in euro. 2. In tutti gli atti predisposti dalla stazione appaltante i valori in cifra assoluta, ove non

diversamente specificato, si intendono I.V.A. esclusa. 3. Tutti i termini di cui al presente capitolato speciale, se non diversamente stabilito nella singola

disposizione, sono computati in conformità al Regolamento CEE 3 giugno 1971, n. 1182.

TERMINI PER L’ESECUZIONE

Art. 13. Consegna e inizio dei lavori 1. L’esecuzione dei lavori ha inizio secondo le previsioni di cui all’art. 8 comma 1 lett. a DL

76/2020 e s.m.i. 2. Se nel giorno fissato e comunicato l’appaltatore non si presenta a ricevere la consegna dei lavori,

il D.L. fissa un nuovo termine perentorio, non inferiore a 5 giorni e non superiore a 15 giorni; i termini per l’esecuzione decorrono comunque dalla data della prima convocazione. Decorso inutilmente il termine anzidetto è facoltà della stazione appaltante risolvere il contratto e incamerare la cauzione definitiva, fermo restando il risarcimento del danno (ivi compreso l’eventuale maggior prezzo di una nuova aggiudicazione) qualora eccedente il valore della cauzione, senza che ciò possa costituire motivo di pretese o eccezioni di sorta da parte dell’aggiudicatario. Qualora sia indetta una nuova procedura per l’affidamento dei lavori, l’appaltatore è escluso dalla partecipazione in quanto l’inadempimento è considerato grave negligenza accertata.

3. E’ facoltà della Stazione Appaltante procedere in via d’urgenza alla consegna dei lavori, anche nelle more della stipulazione formale del Contratto, ai sensi dell’articolo 32 comma 8 del D. lgs. n. 50/2016 e succ.mm.ii. con le modalità ed alle condizioni ivi riportate.

4. Le disposizioni sulla consegna di cui al comma 2, anche in via d’urgenza, si applicano anche alle singole consegne parziali, in presenza di temporanea indisponibilità di aree ed immobili; in tal caso si provvede ogni volta alla compilazione di un verbale di consegna provvisorio e l’ultimo di questi costituisce verbale di consegna definitivo anche ai fini del computo dei termini per l’esecuzione, se non diversamente determinati. Il comma 2 si applica limitatamente alle singole parti consegnate, qualora l’urgenza sia limitata all’esecuzione di alcune di esse.

Art. 14. Termini per l'ultimazione dei lavori

1. Il tempo utile per ultimare tutti i lavori compresi nell’appalto è fissato in giorni 318

(trecentodiciotto) naturali consecutivi decorrenti dalla data del verbale di consegna dei lavori, al netto di eventuali sospensioni dei lavori.

2. Nel calcolo del tempo di cui al comma 1 si è tenuto conto delle ferie contrattuali e delle ordinarie difficoltà e degli ordinari impedimenti in relazione agli andamenti stagionali e alle relative condizioni climatiche.

3. L’appaltatore si obbliga alla rigorosa ottemperanza del cronoprogramma dei lavori, che fissa scadenze inderogabili sulle tempistiche dei lavori.

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4. Il direttore dei lavori controlla il rispetto dei tempi di esecuzione dei lavori indicati nel cronoprogramma di cui al comma 2, redige il processo verbale di accertamento di fatti o di esperimento di prove e le relazioni per il RUP.

Art. 15. Proroghe

Si applicano le disposizioni di cui all’art. 107 del Codice dei Contratti nonché il DM 49/2018.

Art. 16. Sospensione dell’esecuzione del contratto

A. Sospensioni ordinate dalla DL

1. Si applicano le disposizioni di cui all’art. 107 del Codice dei Contratti nonché il DM 49/2018. 2. Nel caso di sospensione parziali il DL ha l’obbligo di quantificare l’importo delle opere

sospese che dovrà risultare nell’apposito verbale; ai fini del deferimento del termine massimo per la fine lavori, si applicherà la seguente formula, arrotondata per eccesso:

a. D = ILS / IL x gg b. dove: D = giorni di deferimento c. ILS = importo dei lavori sospesi d. IL = importo totale lavori e. gg = giorni di sospensione parziale.

B. Sospensioni ordinate dal RUP 1. Si applicano le disposizioni di cui all’art. 107 del Codice dei Contratti nonché il DM 49/2018. 2. Nel caso di sospensioni parziali si applica quanto previsto al precedente art. 15 comma 2.

Art. 17. Penali in caso di ritardo nell’esecuzione delle prestazioni contrattuali

1. Nel caso di mancato rispetto del termine stabilito per l’ultimazione dei lavori, per ogni giorno

naturale consecutivo di ritardo viene applicata una penale pari all’uno per mille dell’importo contrattuale.

2. Tutte le fattispecie di ritardi sono segnalate tempestivamente e dettagliatamente al RUP da parte del D.L., immediatamente al verificarsi della relativa condizione, con la relativa quantificazione temporale; sulla base delle predette indicazioni le penali sono applicate in sede di conto finale ai fini della verifica in sede di collaudo provvisorio.

3. L’importo complessivo delle penali, determinate ai sensi dei commi 1 e 2, non può superare il 10% dell’importo contrattuale; qualora i ritardi siano tali da comportare una penale di importo superiore alla predetta percentuale trova applicazione l’art. 20, in materia di risoluzione del contratto.

4. L’applicazione delle penali non pregiudica il risarcimento di eventuali danni o ulteriori oneri sostenuti dalla stazione appaltante a causa dei ritardi.

Art. 18. Programma esecutivo dei lavori dell'appaltatore e cronoprogramma

1. Ai sensi dell’art. 43, comma 10, del D.P.R. n. 207/2010 e s.m.i., entro 10 (dieci) giorni dalla

stipula del contratto, e comunque prima dell'inizio dei lavori, l'appaltatore predispone e consegna alla direzione lavori un proprio programma esecutivo dei lavori, elaborato in relazione alle proprie tecnologie, alle proprie scelte imprenditoriali e alla propria organizzazione lavorativa. Tale programma deve riportare, per ogni lavorazione, le previsioni circa il periodo di esecuzione nonché l'ammontare presunto, parziale e progressivo, dell'avanzamento dei lavori alle date contrattualmente stabilite per la liquidazione dei certificati di pagamento, deve essere coerente con i tempi contrattuali di ultimazione e deve essere approvato dalla direzione lavori, mediante apposizione di un visto, entro cinque giorni dal ricevimento. Trascorso il predetto termine senza che la direzione lavori si sia pronunciata, il programma esecutivo dei lavori si intende accettato, fatte salve palesi illogicità o indicazioni erronee incompatibili con il rispetto dei termini di ultimazione.

2. Il programma esecutivo dei lavori dell'appaltatore può essere modificato o integrato dalla stazione appaltante, mediante ordine di servizio, ogni volta che sia necessario alla miglior esecuzione dei lavori e in particolare: a) per il coordinamento con le prestazioni o le forniture di imprese o altre ditte estranee al

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contratto; b) per l'intervento o il mancato intervento di società concessionarie di pubblici servizi le cui reti

siano coinvolte in qualunque modo con l'andamento dei lavori, purché non imputabile ad inadempimenti o ritardi della stazione appaltante;

c) per l'intervento o il coordinamento con autorità, enti o altri soggetti diversi dalla stazione appaltante, che abbiano giurisdizione, competenze o responsabilità di tutela sugli immobili, i siti e le aree comunque interessate dal cantiere; a tal fine non sono considerati soggetti diversi le società o aziende controllate o partecipate dalla stazione appaltante o soggetti titolari di diritti reali sui beni in qualunque modo interessati dai lavori intendendosi, in questi casi, ricondotta la fattispecie alla responsabilità gestionale della stazione appaltante;

d) per la necessità o l'opportunità di eseguire prove sui campioni, prove di carico e di tenuta e funzionamento degli impianti, nonché collaudi parziali o specifici;

e) qualora sia richiesto dal coordinatore per la sicurezza e la salute nel cantiere, in ottemperanza all'art. 92, comma 1, del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i.. In ogni caso il programma esecutivo dei lavori deve essere coerente con il piano di sicurezza, eventualmente integrato ed aggiornato.

3. I lavori sono comunque eseguiti nel rispetto del cronoprogramma predisposto dalla stazione appaltante e integrante il progetto esecutivo; tale cronoprogramma può essere modificato dalla stazione appaltante al verificarsi delle condizioni di cui al comma 2. Eventuali aggiornamenti del programma legati a motivate esigenze organizzative dell’Appaltatore e che non comportino modifica delle scadenze contrattuali, possono essere approvati dal responsabile del procedimento.

Art. 19. Inderogabilità dei termini di esecuzione

1. Non costituiscono motivo di proroga dell’inizio dei lavori, della loro mancata regolare o

continuativa conduzione secondo il relativo programma o della loro ritardata ultimazione: a) il ritardo nell'installazione del cantiere e nell'allacciamento alle reti tecnologiche necessarie

al suo funzionamento, per l'approvvigionamento dell'energia elettrica e dell'acqua; b) l’adempimento di prescrizioni, o il rimedio a inconvenienti o infrazioni riscontrate dal D.L. o

dagli organi di vigilanza in materia sanitaria e di sicurezza, ivi compreso il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione, se nominato;

c) l'esecuzione di accertamenti integrativi che l'appaltatore ritenesse di dover effettuare per la esecuzione delle opere di fondazione, delle strutture e degli impianti, salvo che siano ordinati dalla direzione dei lavori o espressamente approvati da questa;

d) il tempo necessario per l'esecuzione di prove sui campioni, di sondaggi, analisi e altre prove assimilabili;

e) il tempo necessario per l'espletamento degli adempimenti a carico dell'appaltatore comunque previsti dal presente capitolato speciale;

f) le eventuali controversie tra l’appaltatore e i fornitori, subappaltatori, affidatari, altri incaricati dall’appaltatore né i ritardi o gli inadempimenti degli stessi soggetti;

g) le eventuali vertenze a carattere aziendale tra l’appaltatore e il proprio personale dipendente;

h) le sospensioni disposte dalla stazione appaltante, dal D.L., dal Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione o dal RUP per inosservanza delle misure di sicurezza dei lavoratori nel cantiere o inosservanza degli obblighi retributivi, contributivi, previdenziali o assistenziali nei confronti dei lavoratori impiegati nel cantiere;

i) le sospensioni disposte dal personale ispettivo del Ministero del lavoro e della previdenza sociale in relazione alla presenza di personale non risultante dalle scritture o da altra documentazione obbligatoria o in caso di reiterate violazioni della disciplina in materia di superamento dei tempi di lavoro, di riposo giornaliero e settimanale, ai sensi dell’art. 14 del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i., fino alla relativa revoca.

2. Non costituiscono altresì motivo di differimento dell’inizio dei lavori, della loro mancata regolare o continuativa conduzione secondo il relativo programma o della loro ritardata ultimazione i ritardi o gli inadempimenti di ditte, imprese, fornitori, tecnici o altri, titolari di rapporti contrattuali con la stazione appaltante, se l’appaltatore non abbia tempestivamente denunciato per iscritto alla stazione appaltante medesima le cause imputabili a dette ditte, imprese o fornitori o tecnici.

3. Le cause di cui ai commi 1 e 2 non possono costituire motivo per la richiesta di proroghe, di

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sospensione dei lavori, per la disapplicazione delle penali, né per l’eventuale risoluzione del Contratto.

Art. 20. Risoluzione del contratto per mancato rispetto dei termini

1. Si applicano, comunque, le disposizioni di cui all’art. 108 del Codice dei Contratti. 2. Ai fini del presente contratto sono considerati gravi inadempimenti alle obbligazioni contrattuali anche tutti quelli in materia di sicurezza, di cui all’art. 38 del presente documento.

DISCIPLINA ECONOMICA

Art. 21. Anticipazione del prezzo

1. Ai sensi dell’art. 35, comma 18, del D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i., sul valore del contratto d’appalto

viene calcolata l’anticipazione del prezzo pari al 20% da corrispondere all’appaltatore entro 15 giorni dall’effettivo inizio dei lavori.

2. L’erogazione dell’anticipazione è subordinata alla costituzione di una garanzia fidejussoria bancaria o assicurativa stipulata con primaria compagnia assicurativa di importo pari all’anticipazione, maggiorato del tasso di interesse legale applicato al periodo necessario al recupero dell’anticipazione secondo il cronoprogramma dei lavori.

3. Tale importo anticipato verrà recuperato progressivamente negli stati d’avanzamento lavori, mediante trattenuta sull’importo di ogni certificato di pagamento emesso del 25% dell’importo medesimo fino alla concorrenza della somma anticipata.

4. Qualora sia intervenuta la consegna dei lavori in via d’urgenza (art. 12 comma 3), è necessario che sia avvenuto l'inizio “effettivo” dei lavori, oltre che la stipula del contratto.

5. Per inizio “effettivo” dei lavori si faccia riferimento all'Ex multis: Corte di Cassazione penale Sez. III, 22 agosto 2016, n. 35243; Consiglio di Stato, sez. IV, 24 gennaio 2018, n. 467 «l’inizio lavori deve intendersi riferito a concreti lavori edilizi che possono desumersi dagli indizi rilevati sul posto».

6. Non saranno riconosciuti: la predisposizione del cantiere e la sua recinzione, l’inizio dei soli scavi, l’installazione di baracche e servizi igienici, l’allacciamento alle utenze di cantiere.

Art. 22. Pagamenti in acconto

1. Le rate di acconto sono dovute ogni qualvolta l’importo dei lavori eseguiti, al netto del ribasso d’asta, comprensivi della quota relativa degli oneri per la sicurezza e al netto della ritenuta dello 0,50% effettuata ai sensi dell’art. 30, comma 5-bis, del D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i. e al netto dell’importo delle rate di acconto precedenti, raggiungono un importo non inferiore a € 150.000,00 come risultante dal Registro di contabilità e dallo Stato di avanzamento lavori di cui all’art. 14 del Dm 49/2018.

2. Ai sensi dell’art. 30, comma 5-bis, del D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i., a garanzia dell’osservanza delle norme in materia di contribuzione previdenziale e assistenziale, sull’importo netto progressivo dei lavori è operata una ritenuta dello 0,50%, da liquidarsi, nulla ostando, in sede di conto finale.

3. Entro 30 giorni dal verificarsi delle condizioni di cui al comma 1: a) il D.L. redige la contabilità ed emette lo stato di avanzamento dei lavori, che deve recare

la dicitura: «lavori a tutto il ………» con l’indicazione della data di chiusura; b) il RUP emette il conseguente certificato di pagamento, ai sensi dell’art. 14 del Dm

49/2018, che deve riportare esplicitamente il riferimento al relativo stato di avanzamento dei lavori di cui alla lettera a), con l’indicazione della data di emissione. Sul certificato di pagamento è operata la ritenuta per la compensazione dell'anticipazione ai sensi dell'articolo 21, comma 3.

4. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 25, la stazione appaltante provvede al pagamento del predetto certificato entro i successivi 30 giorni, mediante emissione dell’apposito mandato e alla successiva erogazione a favore dell’appaltatore, previa presentazione di regolare fattura fiscale.

5. Qualora i lavori rimangano sospesi per un periodo superiore a 45 giorni, per cause non dipendenti dall’appaltatore, si provvede alla redazione dello stato di avanzamento e

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all’emissione del certificato di pagamento, prescindendo dall’importo minimo di cui al comma 1.

6. In deroga alla previsione del comma 1, qualora i lavori eseguiti raggiungano un importo pari o superiore al 90% dell’importo contrattuale, può essere emesso uno stato di avanzamento per un importo inferiore a quello minimo previsto allo stesso comma 1, ma non superiore al 95% dell’importo contrattuale. Non può essere emesso alcuno stato di avanzamento quando la differenza tra l’importo contrattuale e i certificati di pagamento già emessi sia inferiore al 5% dell’importo contrattuale medesimo. L’importo residuo dei lavori è contabilizzato nel conto finale e liquidato ai sensi dell’art. 24. Per importo contrattuale si intende l’importo del contratto originario eventualmente adeguato in base all’importo degli atti di sottomissione.

Art. 23. Adempimenti subordinati ai pagamenti

1. Ogni pagamento è subordinato alla presentazione alla stazione appaltante della pertinente

fattura fiscale elettronica, contenente i riferimenti al corrispettivo oggetto del pagamento, ai sensi dell’articolo 1, commi da 209 a 213, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 e del decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 3 aprile 2013, n. 55 ed inoltre:

a) all’acquisizione del DURC dell’appaltatore e degli eventuali subappaltatori, da parte della stazione appaltante ai sensi dell’articolo 31, comma 7, della legge n. 98 del 2013, il titolo di pagamento deve essere corredato dagli estremi del DURC; ;

b) agli adempimenti di cui all’art. 46 in favore dei subappaltatori, se sono stati stipulati contratti di subappalto di cui al medesimo articolo;

c) all’ottemperanza alle prescrizioni di cui all’art. 65 in materia di tracciabilità dei pagamenti; d) ai sensi dell’articolo 48-bis del d.P.R. n. 602 del 1973, introdotto dall’articolo 2, comma 9,

della legge n. 286 del 2006, all’accertamento, da parte della stazione Appaltante, che il beneficiario non sia inadempiente all'obbligo di versamento derivante dalla notifica di una o più cartelle di pagamento per un ammontare complessivo pari almeno all’importo da corrispondere con le modalità di cui al D.M. 18 gennaio 2008, n. 40. In caso di inadempienza accertata, il pagamento è sospeso e la circostanza è segnalata all'agente della riscossione competente per territorio.

2 Ai sensi dell’art. 30 comma 6 del Codice dei Contratti, in caso di ritardo nel pagamento delle retribuzioni dovute al personale dipendente dell'appaltatore, dei subappaltatori o dei soggetti titolari di subappalti e cottimi, impiegato nel cantiere, il RUP invita per iscritto il soggetto inadempiente, ed in ogni caso l’appaltatore, a provvedere entro 15 giorni. Decorso infruttuosamente il suddetto termine senza che sia stata contestata formalmente e motivatamente la fondatezza della richiesta, la stazione appaltante paga anche in corso d’opera direttamente ai lavoratori le retribuzioni arretrate, detraendo il relativo importo dalle somme dovute all’affidatario del Contratto ovvero dalle somme dovute al subappaltatore inadempiente nel caso in cui sia previsto il pagamento diretto ai sensi dell’art. 105 del Codice dei Contratti.

Art. 24. Pagamento a saldo

1. Il conto finale dei lavori, unitamente alla relativa relazione, è redatto entro 45 (quarancinque)

giorni dalla data della loro ultimazione, accertata con apposito verbale; è sottoscritto dal direttore di lavori e trasmesso al RUP; col conto finale è accertato e proposto l’importo della rata di saldo, qualunque sia il suo ammontare, la cui liquidazione definitiva ed erogazione è subordinata all’emissione del certificato di cui al comma 3. e alle condizioni di cui al comma 4.

2. Il conto finale dei lavori deve essere sottoscritto dall’appaltatore, su richiesta del RUP, entro il termine perentorio di 30 giorni; se l'appaltatore non firma il conto finale nel termine indicato, o se lo firma senza confermare le domande già formulate nel registro di contabilità, il conto finale si ha come da lui definitivamente accettato. Il RUP formula in ogni caso una sua relazione al conto finale.

3. La rata di saldo, unitamente alle ritenute di cui all’art. 22, al netto dei pagamenti già effettuati e delle eventuali penali, nulla ostando, è pagata entro 30 giorni dopo l’avvenuta emissione del certificato di collaudo provvisorio previa presentazione di regolare fattura fiscale.

4. Il pagamento della rata di saldo non costituisce presunzione di accettazione dell’opera ai sensi dell’art. 1666, secondo comma, del codice civile.

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5. Fermo restando quanto previsto all’art. 25, il pagamento della rata di saldo è disposto solo a condizione che l’appaltatore presenti apposita garanzia fideiussoria ai sensi dell'art. 103, comma 6, del D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i., emessa nei termini e alle condizioni che seguono: a) un importo garantito almeno pari all’importo della rata di saldo, maggiorato dell’I.V.A.

all’aliquota di legge, maggiorato altresì del tasso legale di interesse applicato al periodo di due anni;

b) efficacia dalla data di erogazione della rata di saldo con estinzione due anni dopo l’emissione del certificato di collaudo provvisorio;

c) prestata con atto di fideiussione rilasciato da una banca o da un intermediario finanziario autorizzato o con polizza fideiussoria rilasciata da impresa di assicurazione, conformi agli schemi tipo approvati con decreto ministeriale di cui all’art. 103, comma 9 del D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i..

6. Salvo quanto disposto dall’art. 1669 del codice civile, l’appaltatore risponde per la difformità ed i vizi dell’opera, ancorché riconoscibili, purché denunciati dalla stazione appaltante entro 24 mesi dall’ultimazione dei lavori riconosciuta e accettata.

7. L’appaltatore e il D.L. devono utilizzare la massima diligenza e professionalità, nonché improntare il proprio comportamento a buona fede, al fine di evidenziare tempestivamente i vizi e i difetti riscontabili nonché le misure da adottare per il loro rimedio.

8. Al pagamento della rata a saldo si applicano le condizioni di cui all’art. 22.

Art. 25. Ritardi nel pagamento delle rate di acconto e di saldo

1. Non sono dovuti interessi per i primi 45 giorni intercorrenti tra il verificarsi delle condizioni e delle circostanze per l’emissione del certificato di pagamento e la sua effettiva emissione e messa a disposizione della stazione appaltante per la liquidazione; trascorso tale termine senza che sia emesso il certificato di pagamento, sono dovuti all’appaltatore gli interessi legali per i primi 60 giorni di ritardo; trascorso infruttuosamente anche questo termine spettano all’appaltatore gli interessi di mora nella misura stabilita annualmente con decreto ministeriale.

2. In caso di ritardo nel pagamento della rata di acconto rispetto al termine stabilito all’art. 22 per cause imputabili alla stazione appaltante, sulle somme dovute decorrono gli interessi moratori, nella misura pari al tasso di riferimento di cui all’art. 5, comma 2, del D.Lgs. n. 231 del 2002, maggiorato di 8 (otto) punti percentuali, così come previsti dal D.Lgs. 231/2002, art. 2 comma 1, lettera e).

3. Il pagamento degli interessi avviene d’ufficio in occasione del pagamento, in acconto o a saldo, immediatamente successivo, senza necessità di domande o riserve; il pagamento dei predetti interessi prevale sul pagamento delle somme a titolo di esecuzione dei lavori.

4. E’ facoltà dell’appaltatore, trascorsi i termini di cui ai commi precedenti, oppure nel caso in cui l'ammontare delle rate di acconto, per le quali non sia stato tempestivamente emesso il certificato o il titolo di spesa, raggiunga il quarto dell'importo netto contrattuale, di agire ai sensi dell'art. 1460 del codice civile, rifiutando di adempiere alle proprie obbligazioni se la stazione appaltante non provveda contemporaneamente al pagamento integrale di quanto maturato; in alternativa, è facoltà dell’appaltatore, previa costituzione in mora della stazione appaltante, promuovere il giudizio arbitrale per la dichiarazione di risoluzione del contratto, trascorsi 60 giorni dalla data della predetta costituzione in mora.

5. In caso di ritardo nel pagamento della rata di saldo rispetto al termine stabilito all’art. 24, per causa imputabile alla stazione appaltante, sulle somme dovute decorrono gli interessi moratori nella misura di cui al presente articolo.

Art. 26. Modifica del contratto

1. Si applicano le disposizioni di cui all'art. 106 del D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50 e s.m.i.

Art. 27. Cessione del contratto e cessione dei crediti

1.È vietata la cessione del contratto sotto qualsiasi forma; ogni atto contrario è nullo di diritto. 2.È ammessa la cessione dei crediti, ai sensi del combinato disposto dell’art. 106, comma 13, del

D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i. e della Legge n. 52/1991, a condizione che il cessionario sia un istituto bancario o un intermediario finanziario iscritto nell’apposito Albo presso la Banca d’Italia e che

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il contratto di cessione, stipulato mediante atto pubblico o scrittura privata autenticata, sia notificato alla stazione appaltante in originale o in copia autenticata, prima o contestualmente al certificato di pagamento sottoscritto dal RUP.

3.Si applicano le disposizioni di cui alla Legge 21 febbraio 1991, n. 52. Ai fini dell'opponibilità alle stazioni appaltanti, le cessioni di crediti devono essere stipulate mediante atto pubblico o scrittura privata autenticata e devono essere notificate alle amministrazioni debitrici. Fatto salvo il rispetto degli obblighi di tracciabilità, le cessioni di crediti da corrispettivo di appalto, concessione, concorso di progettazione, sono efficaci e opponibili alle stazioni appaltanti che sono amministrazioni pubbliche qualora queste non le rifiutino con comunicazione da notificarsi al cedente e al cessionario entro quarantacinque giorni dalla notifica della cessione. Le amministrazioni pubbliche, nel Contratto stipulato o in atto separato contestuale, possono preventivamente accettare la cessione da parte dell'esecutore di tutti o di parte dei crediti che devono venire a maturazione. In ogni caso l'amministrazione cui è stata notificata la cessione può opporre al cessionario tutte le eccezioni opponibili al cedente in base al contratto relativo a lavori, servizi, forniture, progettazione, con questo stipulato.

CONTABILIZZAZIONE DEI LAVORI

Art. 28. Lavori a corpo

La fattispecie non si applica.

Art. 29. Lavori a misura

1. La misurazione e la valutazione dei lavori a misura sono effettuate secondo le specificazioni date nelle norme del presente capitolato speciale e nell’enunciazione delle singole voci in elenco; in caso diverso sono utilizzate per la valutazione dei lavori le dimensioni nette delle opere eseguite rilevate in loco, senza che l’appaltatore possa far valere criteri di misurazione o coefficienti moltiplicatori che modifichino le quantità realmente poste in opera.

2. Non sono comunque riconosciuti nella valutazione aumenti dimensionali di alcun genere non rispondenti ai disegni di progetto se non saranno stati preventivamente autorizzati dal D.L..

3. Nel corrispettivo per l’esecuzione dei lavori a misura s’intende sempre compresa ogni spesa occorrente per dare l’opera compiuta sotto le condizioni stabilite dal presente capitolato speciale e secondo i tipi indicati e previsti negli atti di progetto.

4. La contabilizzazione delle opere e delle forniture verrà effettuata applicando alle quantità eseguite i prezzi unitari netti desunti dall’elenco dei prezzi unitari.

Art. 29 bis - Lavori in economia e oneri per la sicurezza

1. Saranno contabilizzate in economia le eventuali prestazioni che verranno esplicitamente

richieste dalla D.L. e preventivamente autorizzate in tale forma dalla Stazione Appaltante. 2. Le lavorazioni in economia saranno conteggiate applicando i costi della manodopera indicati

dal Decreto direttoriale n. 26 del 22 maggio 2020 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, e per i materiali e noli i costi riportati nel prezzario Regione Veneto, maggiorati per spese generali (15%) e utili dell’impresa (10%) riportati con applicazione del ribasso d’asta esclusivamente su questi ultimi due addendi.

3. Gli operai per i lavori in economia dovranno essere qualificati per i lavori da eseguire e provvisti degli attrezzi ed utensili necessari che dovranno essere sempre in perfetta efficienza e provvisti di tutti gli accessori necessari per il loro regolare funzionamento.

4. Sono contabilizzate le ore effettivamente prestate dalla manodopera in cantiere, anche per frazioni di giornata lavorativa, e non vengono riconosciuti oneri per spese di trasporto e di trasferta.

5. Le prestazioni non preventivamente autorizzate e/o dichiarate dall’appaltatore nei modi e termini di cui sopra non sono in alcun modo riconosciute.

6. In caso di autorizzazione da parte della D.L. allo svolgimento di operazioni da conguagliarsi in economia (mano d’opera e noli), l’appaltatore dovrà far pervenire tassativamente entro le ore 12.00 del giorno successivo alla lavorazione una email alla D.L. riportante il nominativo e la specializzazione della maestranza impiegata, nonché le ore svolte in economia e la

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descrizione della lavorazione eseguita. 7. I costi specifici della sicurezza che dovessero rendersi eventualmente necessari in relazione

alle prestazioni di cui al comma 1 che precede, verranno compensati “A MISURA”, in concomitanza con l’emissione degli stati di avanzamento secondo le quantità effettivamente eseguite, secondo un conteggio che verrà eseguito dal Coordinatore della Sicurezza in fase di Esecuzione e consegnato al Direttore dei Lavori.

Art. 30. Valutazione dei manufatti e dei materiali a piè d’opera

1. Non sono valutati i manufatti e i materiali a piè d’opera, ancorché accettati dalla direzione dei

lavori.

GARANZIE

Art. 31. Garanzia provvisoria

1. Agli offerenti non è richiesta una garanzia provvisoria.

Art. 32. Garanzia definitiva 1. Si applica quanto disposto dall’art. 103 del Codice dei Contratti.

Art. 33. Riduzione delle garanzie

1. Si applica quanto disposto dall’art. 93 comma 7 del Codice dei Contratti.

Art. 34. Obblighi assicurativi a carico dell’appaltatore

1. Ai sensi dell’art. 103, comma 7, del D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i., l’appaltatore è obbligato, contestualmente alla sottoscrizione del contratto e in ogni caso almeno 10 giorni prima della data prevista per la consegna dei lavori, a produrre una polizza assicurativa che tenga indenne la stazione appaltante da tutti i rischi di esecuzione e che preveda anche una garanzia di responsabilità civile per danni causati a terzi nell’esecuzione dei lavori. La polizza assicurativa è prestata da primaria compagnia di assicurazione autorizzata alla copertura dei rischi ai quali si riferisce l'obbligo di assicurazione.

2. La copertura delle predette garanzie assicurative decorre dalla data di consegna dei lavori e cessa alle ore 24 del giorno di emissione del certificato di collaudo e comunque decorsi 12 (dodici) mesi dalla data di ultimazione dei lavori risultante dal relativo certificato; in caso di emissione del certificato di collaudo provvisorio per parti determinate dell’opera, la garanzia cessa per quelle parti e resta efficace per le parti non ancora collaudate; a tal fine l’utilizzo dell’opera da parte della stazione appaltante secondo la destinazione equivale, ai soli effetti della copertura assicurativa, ad emissione del certificato di collaudo. Il premio è stabilito in misura unica e indivisibile per le coperture di cui ai commi 3 e 4. Le garanzie assicurative sono efficaci anche in caso di omesso o ritardato pagamento delle somme dovute a titolo di premio da parte dell'esecutore fino ai successivi due mesi e devono essere prestate in conformità agli schemi tipo approvati con decreto ministeriale di cui all’art. 103, comma 9 del D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i..

3. La garanzia assicurativa contro tutti i rischi di esecuzione da qualsiasi causa determinati deve coprire tutti i danni subiti dalla stazione appaltante a causa del danneggiamento o della distruzione totale o parziale di impianti e opere, anche preesistenti, salvo quelli derivanti da errori di progettazione, insufficiente progettazione, azioni di terzi o cause di forza maggiore; tale polizza deve essere stipulata nella forma «Contractors All Risks» (C.A.R.) e deve: a) prevedere una somma assicurata non inferiore all’importo stabilito nei documenti e negli

atti a base di gara o di affidamento e comunque non inferiore all'importo del contratto, così distinta: partita 1) per le opere oggetto del Contratto: importo del Contratto stesso; - partita 2) per le opere preesistenti: euro 2.000.000,00

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- partita 3) per demolizioni e sgomberi: euro 1.000.000,00; b) essere integrata in relazione alle somme assicurate in caso di approvazione di lavori

aggiuntivi affidati a qualsiasi titolo all’appaltatore. 4. La garanzia assicurativa di responsabilità civile per danni causati a terzi (R.C.T.) deve essere

stipulata per una somma assicurata (massimale/sinistro) non inferiore ad euro 2.500.000,00. 5. Se il contratto di assicurazione prevede importi o percentuali di scoperto o di franchigia, queste

condizioni non sono opponibili alla stazione appaltante. 6. Le garanzie di cui ai commi 3 e 4, prestate dall’appaltatore coprono senza alcuna riserva anche

i danni causati dalle imprese subappaltatrici e subfornitrici. Se l’appaltatore è un raggruppamento temporaneo o un consorzio ordinario, giusto il regime delle responsabilità solidale disciplinato dall’art. 48, comma 5, del D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i., la garanzia assicurativa è prestata dall’impresa mandataria in nome e per conto di tutti i concorrenti raggruppati o consorziati, ferma restando la responsabilità solidale tra le imprese.

DISPOSIZIONI PER L'ESECUZIONE

Art. 35. Variazione dei lavori

1. Fermi restando i limiti e le condizioni di cui al presente articolo, la stazione appaltante si

riserva la facoltà di introdurre nelle opere oggetto dell’appalto quelle varianti che a suo insindacabile giudizio ritenga opportune, senza che per questo l’appaltatore possa pretendere compensi all’infuori del pagamento a conguaglio dei lavori eseguiti in più o in meno con l’osservanza delle prescrizioni ed entro i limiti stabiliti dagli articoli 43 c.8 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207 e dall’art. 106 del D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i.

2. Qualunque variazione o modifica deve essere preventivamente approvata dal RUP, pertanto: a) non sono riconosciute variazioni o modifiche di alcun genere, né prestazioni o forniture

extra contrattuali di qualsiasi tipo e quantità, senza il preventivo ordine scritto della DL, recante anche gli estremi dell’approvazione da parte del RUP;

b) qualunque reclamo o riserva che l’appaltatore si credesse in diritto di opporre, deve essere presentato per iscritto alla DL prima dell’esecuzione dell’opera o della prestazione oggetto della contestazione;

c) non sono prese in considerazione domande di maggiori compensi su quanto stabilito in contratto, per qualsiasi natura o ragione, se non vi è accordo preventivo scritto prima dell’inizio dell’opera oggetto di tali richieste.

3. Ferma restando la preventiva autorizzazione del RUP, ai sensi dell’art. 149 comma 1 del D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i., non sono considerate varianti gli interventi disposti dal direttore dei lavori per risolvere aspetti di dettaglio, che siano contenuti entro un importo non superiore al 20% del valore di ogni singola categoria di lavorazione, nel limite del 10% dell’importo complessivo contrattuale,

4. Sono ammesse le varianti di cui all’art. 149 comma 2 D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i. . 5. Ai sensi dell’art. 106, comma 2 del D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i., possono essere altresì

modificati i contratti, senza necessità di una nuova procedura, se il valore della modifica è al di sotto di entrambi i seguenti valori: a) le soglie fissate all’art. 35 del D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i.; b) il 15% (quindici per cento) del valore iniziale del contratto, senza che venga alterata la

natura complessiva del contratto; in caso di più modifiche successive, il valore è accertato sulla base del valore complessivo netto delle successive modifiche.

6. Nel caso di cui ai commi 4 e 5 è sottoscritto un atto di sottomissione quale appendice contrattuale, che deve indicare le modalità di contrattualizzazione e contabilizzazione delle lavorazioni in variante o aggiuntive.

7. La variante deve comprendere, ove ritenuto necessario dal coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione, l’adeguamento del PSC di cui all’art. 40, con i relativi costi non assoggettati a ribasso, e con i conseguenti adempimenti di cui all’art. 41, nonché l’adeguamento dei POS di cui all’art. 42.

8. L’atto di ordinazione delle modifiche e delle varianti, oppure il relativo provvedimento di approvazione, se necessario, riporta il differimento dei termini per l’ultimazione, nella misura strettamente indispensabile.

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9. Durante il corso dei lavori l’appaltatore può proporre alla D.L. eventuali variazioni migliorative, nell’ambito del limite di cui al comma 3, se non comportano rallentamento o sospensione dei lavori e non riducono o compromettono le caratteristiche e le prestazioni previste dal progetto. Tali variazioni, previo accoglimento motivato da parte della D.L. devono essere approvate dal RUP, che ne può negare l’approvazione senza necessità di motivazione diversa dal rispetto rigoroso delle previsioni poste a base di gara.

Art. 36. Varianti per errori od omissioni progettuali

1. Si applica l’art. 106 del Codice dei Contratti. 2. Trova applicazione la disciplina di cui all’art. 51, per quanto compatibile.

Art. 37. Prezzi applicabili ai nuovi lavori e nuovi prezzi

1. Le eventuali variazioni sono valutate mediante l'applicazione dei prezzi di cui all’elenco prezzi

del progetto esecutivo. 2. Se tra i prezzi dell’elenco prezzi di cui al comma 1 non sono previsti prezzi per i lavori e le

prestazioni di nuova introduzione, gli stessi sono valutati: a) desumendoli dai prezzari di cui all’articolo 23, comma 16 del codice, ove esistenti; b) ricavandoli totalmente o parzialmente da nuove regolari analisi effettuate con riferimento

ai prezzi elementari di mano d'opera, materiali, noli e trasporti alla data di formulazione dell’offerta, attraverso un contraddittorio tra il direttore dei lavori e l’esecutore, e approvati dal RUP;

3. Ove comportino maggiori spese rispetto alle somme previste nel quadro economico, i nuovi prezzi sono approvati dalla stazione appaltante su proposta del RUP, prima di essere ammessi nella contabilità dei lavori.

4. A tutti i nuovi prezzi, viene applicato il ribasso offerto in sede di gara dall’aggiudicatario. 5. Ai sensi dell’art. 106 del codice dei contratti non è prevista alcuna revisione dei prezzi.

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI SICUREZZA

Art. 38 Adempimenti preliminari in materia di sicurezza

1. Ai sensi dell’art. 90, comma 9, e dell’allegato XVII al D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i., l’appaltatore deve trasmettere alla stazione appaltante, entro il termine prescritto da quest’ultima con apposita richiesta o, in assenza di questa, entro 30 giorni dall’aggiudicazione definitiva e comunque prima della stipulazione del contratto o prima della redazione del verbale di consegna dei lavori, se questi sono iniziati nelle more della stipula del contratto: a) una dichiarazione dell'organico medio annuo, distinto per qualifica, corredata dagli estremi

delle denunce dei lavoratori effettuate all'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS), all'Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (INAIL) e alle casse edili;

b) una dichiarazione relativa al contratto collettivo stipulato dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative, applicato ai lavoratori dipendenti;

c) il certificato della Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, in corso di validità, oppure, in alternativa, ai fini dell’acquisizione d’ufficio, l’indicazione della propria esatta ragione sociale, numeri di codice fiscale e di partita IVA, numero REA;

d) il DURC, ai sensi dell’art. 64; e) il documento di valutazione dei rischi di cui al combinato disposto degli articoli 17, comma

1, lettera a), e 28, commi 1, 1-bis, 2 e 3, del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i.. Se l’impresa occupa fino a 10 lavoratori, ai sensi dell’art. 29, comma 5, primo periodo, del Decreto n. 81 del 2008, la valutazione dei rischi è effettuata secondo le procedure standardizzate di cui al decreto interministeriale 30 novembre 2012 e successivi aggiornamenti;

f) una dichiarazione di non essere destinatario di provvedimenti di sospensione o di interdizione di cui all’art. 14 del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i..

2. Entro gli stessi termini di cui al comma 1, l’appaltatore deve trasmettere al Coordinatore per l’esecuzione il nominativo e i recapiti del proprio Responsabile del servizio prevenzione e

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protezione e del proprio Medico competente di cui rispettivamente all’art. 31 e all’art. 38 del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i., nonché: a) una dichiarazione di accettazione del PSC di cui all’art. 40 del D.lgs. n. 81/2008 e s.m.i.

con le eventuali richieste di adeguamento di cui all’art. 41 del medesimo decreto; b) il POS di ciascuna impresa operante in cantiere,

3. Gli adempimenti di cui ai commi 1 e 2 devono essere assolti: a) dall’appaltatore, comunque organizzato anche in forma aggregata, nonché, tramite questi,

dai subappaltatori; b) dal consorzio di cooperative o di imprese artigiane, oppure dal consorzio stabile, di cui

all’art. 45, comma 2, lettere b) e c), del D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i., se il consorzio intende eseguire i lavori direttamente con la propria organizzazione consortile;

c) dalla consorziata del consorzio di cooperative o di imprese artigiane, oppure del consorzio stabile, che il consorzio ha indicato per l’esecuzione dei lavori ai sensi dell’art. 48, comma 7, del D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i., se il consorzio è privo di personale deputato alla esecuzione dei lavori; se sono state individuate più imprese consorziate esecutrici dei lavori gli adempimenti devono essere assolti da tutte le imprese consorziate indicate, per quanto di pertinenza di ciascuna di esse, per il tramite di una di esse appositamente individuata, sempre che questa abbia espressamente accettato tale individuazione;

d) da tutte le imprese raggruppate, per quanto di pertinenza di ciascuna di esse, per il tramite dell’impresa mandataria, se l’appaltatore è un raggruppamento temporaneo di cui all’art. 45, comma 2, lettera d), del D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i.; l’impresa affidataria, ai fini dell’art. 89, comma 1, lettera i), del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i. è individuata nella mandataria, come risultante dell’atto di mandato;

e) da tutte le imprese consorziate, per quanto di pertinenza di ciascuna di esse, per il tramite dell’impresa individuata con l’atto costitutivo o lo statuto del consorzio, se l’appaltatore è un consorzio ordinario di cui all’art. 45, commi 2, lettera e), del D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i.; l’impresa affidataria, ai fini dell’art. 89, comma 1, lettera i), del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i. è individuata con il predetto atto costitutivo o statuto del consorzio;

f) dai lavoratori autonomi che prestano la loro opera in cantiere. 4. Fermo restando quanto previsto all’art. 45 comma 3, l’impresa affidataria comunica alla

stazione appaltante gli opportuni atti di delega di cui all’art. 16 del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i.. 5. L’appaltatore deve assolvere gli adempimenti di cui ai commi 1 e 2, anche nel corso dei lavori

ogni qualvolta nel cantiere operi legittimamente un’impresa esecutrice o un lavoratore autonomo non previsti inizialmente (subappalti e/o subcontratti).

Art. 39 Norme di sicurezza generali e sicurezza nel cantiere

1. I lavori appaltati devono svolgersi nel pieno rispetto di tutte le norme vigenti in materia di

prevenzione degli infortuni e igiene del lavoro e in ogni caso in condizione di permanente sicurezza e igiene.

2. Anche ai sensi, ma non solo, dell’art. 97, comma 1, del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i., l’appaltatore è obbligato: a) ad osservare le misure generali di tutela di cui agli articoli 15, 17, 18 e 19 del D.Lgs. n.

81/2008 e s.m.i. e all’allegato XIII allo stesso decreto nonché le altre disposizioni del medesimo decreto applicabili alle lavorazioni previste nel cantiere;

b) a rispettare e curare il pieno rispetto di tutte le norme vigenti in materia di prevenzione degli infortuni e igiene del lavoro e in ogni caso in condizione di permanente sicurezza e igiene, nell’osservanza delle disposizioni degli articoli da 108 a 155 del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i. e degli allegati XVII, XVIII, XIX, XX, XXII, XXIV, XXV, XXVI, XXVII, XXVIII, XXIX, XXX, XXXI, XXXII, XXXIII, XXXIV, XXXV e XLI, allo stesso decreto;

c) a verificare costantemente la presenza di tutte le condizioni di sicurezza dei lavori affidati; d) ad osservare le disposizioni del vigente Regolamento locale di igiene, per quanto attiene

la gestione del cantiere, in quanto non in contrasto con le disposizioni di cui al comma 1. 3. L’appaltatore predispone, per tempo e secondo quanto previsto dalle vigenti disposizioni, gli

appositi piani per la riduzione del rumore, in relazione al personale e alle attrezzature utilizzate e in ottemperanza a quanto previsto dal Regolamento Comunale per la Disciplina delle Attività Rumorose.

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4. L’appaltatore garantisce che le lavorazioni, comprese quelle affidate ai subappaltatori, siano eseguite secondo il criterio «incident and injury free».

5. L’appaltatore non può iniziare o continuare i lavori se è in difetto nell’applicazione di quanto successivamente stabilito all’art. 40, commi 1 e 2 oppure agli articoli 42, 43, 44 e 45.

Art. 40 Piano di sicurezza e di coordinamento

1. L’appaltatore è obbligato ad osservare scrupolosamente e senza riserve o eccezioni il PSC

messo a disposizione da parte della stazione appaltante, ai sensi dell’art. 100 del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i., in conformità all’allegato XV, punti 1 e 2, allo stesso decreto, corredato dal computo metrico estimativo dei costi per la sicurezza di cui al punto 4 dello stesso allegato, determinati all’art. 2, comma 2, lettera b), del presente capitolato speciale.

2. L’obbligo di cui al comma 1 è esteso altresì: a) alle eventuali modifiche e integrazioni disposte autonomamente dal coordinatore per la

sicurezza in fase di esecuzione in seguito a sostanziali variazioni alle condizioni di sicurezza sopravvenute alla precedente versione del PSC;

b) alle eventuali modifiche e integrazioni approvate o accettate dal coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione ai sensi dell’art. 41.

3. Il periodo necessario alla conclusione degli adempimenti di cui al comma 2, lettera a), costituisce automatico differimento dei termini di ultimazione e nelle more degli stessi adempimenti: a) qualora i lavori non possano utilmente iniziare, non decorre il termine per l’inizio dei lavori,

dandone atto nel verbale di consegna; b) qualora i lavori non possano utilmente proseguire si provvede alla sospensione e alla

successiva ripresa dei lavori. 4. Se prima della stipulazione del contratto (a seguito di aggiudicazione ad un raggruppamento

temporaneo di imprese) oppure nel corso dei lavori (a seguito di autorizzazione al subappalto o di subentro di impresa ad altra impresa raggruppata estromessa ai sensi dell’art. 48, commi 17 o 18 del D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i.) si verifica una variazione delle imprese che devono operare in cantiere, il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione deve provvedere tempestivamente: a) ad adeguare il PSC, se necessario; b) ad acquisire i POS delle nuove imprese.

Art. 41 Modifiche e integrazioni al piano di sicurezza

1. L’appaltatore può presentare al coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione una o più

proposte motivate di modificazione o di integrazione al PSC, nei seguenti casi: a) per adeguarne i contenuti alle proprie tecnologie oppure quando ritenga di poter meglio

garantire la sicurezza nel cantiere sulla base della propria esperienza, anche in seguito alla consultazione obbligatoria e preventiva dei rappresentanti per la sicurezza dei propri lavoratori o a rilievi da parte degli organi di vigilanza;

b) per garantire il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori eventualmente disattese nel PSC, anche in seguito a rilievi o prescrizioni degli organi di vigilanza.

2. L'appaltatore ha il diritto che il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione si pronunci tempestivamente, con atto motivato da annotare sulla documentazione di cantiere, sull’accoglimento o il rigetto delle proposte presentate; le decisioni del coordinatore sono vincolanti per l'appaltatore.

3. Se entro il termine di tre giorni lavorativi dalla presentazione delle proposte dell’appaltatore, prorogabile una sola volta di altri tre giorni lavorativi, il coordinatore per la sicurezza non si pronuncia: a) nei casi di cui al comma 1, lettera a), le proposte si intendono accolte; l’eventuale

accoglimento esplicito o tacito delle modificazioni e integrazioni non può in alcun modo giustificare variazioni in aumento o adeguamenti in aumento dei prezzi pattuiti, né maggiorazioni di alcun genere del corrispettivo;

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b) nei casi di cui al comma 1, lettera b), le proposte si intendono accolte se non comportano variazioni in aumento o adeguamenti in aumento dei prezzi pattuiti, né maggiorazioni di alcun genere del corrispettivo, diversamente si intendono rigettate.

4. Nei casi di cui al comma 1, lettera b), nel solo caso di accoglimento esplicito, se le modificazioni e integrazioni comportano maggiori costi per l’appaltatore, debitamente provati e documentati, e se la stazione appaltante riconosce tale maggiore onerosità, trova applicazione la disciplina delle varianti.

Art. 42 Piano operativo di sicurezza

1. L'appaltatore, entro 30 giorni dall'aggiudicazione e comunque prima dell'inizio dei lavori, deve

predisporre e consegnare alla direzione dei lavori o, se nominato, al coordinatore per la sicurezza nella fase di esecuzione, un Piano operativo di sicurezza (POS) per quanto attiene alle proprie scelte autonome e relative responsabilità nell'organizzazione del cantiere e nell'esecuzione dei lavori. Il POS, redatto ai sensi dell’art. 89, comma 1, lettera h), del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i. e del punto 3.2 dell’allegato XV al predetto decreto, comprende il documento di valutazione dei rischi di cui agli articoli 28 e 29 del citato decreto, con riferimento allo specifico cantiere e deve essere aggiornato ad ogni mutamento delle lavorazioni rispetto alle previsioni.

2. Il POS deve essere redatto da ciascuna impresa operante nel cantiere e consegnato alla stazione appaltante, per il tramite dell’appaltatore, prima dell’inizio dei lavori per i quali esso è redatto.

3. Ai sensi dell’art. 105 comma 17 del D.lsg. 50/2016 e s.m.i l’appaltatore è tenuto ad acquisire i POS redatti dalle imprese subappaltatrici e subaffidamenti o subcontratti,nonché a curare il coordinamento di tutte le imprese operanti nel cantiere, al fine di rendere gli specifici POS compatibili tra loro e coerenti con il piano presentato dall’appaltatore. In ogni caso trova applicazione quanto previsto dall’art. 40.

4. Ai sensi dell’art. 96, comma 1-bis, del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i., il POS non è necessario per gli operatori che si limitano a fornire materiali o attrezzature; restano fermi per i predetti operatori gli obblighi di cui all’art. 26 del citato decreto.

5. Il POS, fermi restando i maggiori contenuti relativi alla specificità delle singole imprese e delle singole lavorazioni, deve avere in ogni caso i contenuti minimi previsti dall’allegato I al decreto interministeriale 9 settembre 2014 (pubblicato sulla G.U. n. 212 del 12 settembre 2014); esso costituisce piano complementare di dettaglio del PSC di cui all'art. 40.

Art. 43 Osservanza e attuazione dei piani di sicurezza

1. L’appaltatore è obbligato ad osservare le misure generali di tutela di cui all'art. 15 del D.Lgs.

n. 81/2008 e s.m.i., con particolare riguardo alle circostanze e agli adempimenti descritti agli articoli da 88 a 104 e agli allegati da XVI a XXV dello stesso decreto.

2. I piani di sicurezza devono essere redatti in conformità all’allegato XV al D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i., nonché alla migliore letteratura tecnica in materia.

3. L'appaltatore è obbligato a comunicare tempestivamente prima dell'inizio dei lavori e quindi periodicamente, a richiesta della stazione appaltante o del coordinatore, l'iscrizione alla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, l'indicazione dei contratti collettivi applicati ai lavoratori dipendenti e la dichiarazione circa l'assolvimento degli obblighi assicurativi e previdenziali. L’appaltatore è tenuto a curare il coordinamento di tutte le imprese operanti nel cantiere, al fine di rendere gli specifici piani redatti dalle imprese subappaltatrici compatibili tra loro e coerenti con il piano presentato dall’appaltatore. In caso di raggruppamento temporaneo o di consorzio ordinario di imprese detto obbligo incombe all’impresa mandataria; in caso di consorzio stabile o di consorzio di cooperative o di imprese artigiane tale obbligo incombe al consorzio. Il direttore tecnico di cantiere è responsabile del rispetto del piano da parte di tutte le imprese impegnate nell’esecuzione dei lavori.

4. Il PSC e il POS (o i POS se più di uno) formano parte integrante del contratto di appalto. Le gravi o ripetute violazioni dei piani stessi da parte dell’appaltatore, comunque accertate, previa formale costituzione in mora dell’interessato, costituiscono causa di risoluzione del contratto.

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5. Ai sensi dell’art. 105, comma 17 del D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i., l’appaltatore è solidalmente responsabile con i subappaltatori per gli adempimenti, da parte di questi ultimi, degli obblighi di sicurezza previsti dalla normativa vigente.

DISCIPLINA DEL SUBAPPALTO

Art. 44. Subappalto

1. L’affidamento in subappalto è subordinato al rispetto delle disposizioni contenute nel D. Lgs.

50/2016 e s.m.i. e deve essere sempre autorizzato dalla stazione appaltante.

Art. 45. Responsabilità in materia di subappalto

1. L'appaltatore resta in ogni caso responsabile nei confronti della stazione appaltante per l'esecuzione delle opere oggetto di subappalto, sollevando la Stazione appaltante medesima da ogni pretesa dei subappaltatori o da richieste di risarcimento danni avanzate da terzi in conseguenza all’esecuzione di lavori subappaltati.

2. Il D.L. e il RUP, nonché il coordinatore per l’esecuzione in materia di sicurezza di cui all’art. 92 del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i., provvedono a verificare, ognuno per la propria competenza, il rispetto di tutte le condizioni di ammissibilità e di esecuzione dei contratti di subappalto.

3. Il subappalto non autorizzato comporta inadempimento contrattualmente grave ed essenziale anche ai sensi dell’art. 1456 del codice civile con la conseguente possibilità, per la stazione appaltante, di risolvere il contratto in danno dell’appaltatore ferme restando le sanzioni penali previste dall’art. 21 della legge n. 646/1982, come modificato dal D.L. n. 139/1995, convertito dalla legge n. 246/1995 (ammenda fino a un terzo dell’importo dell’appalto, arresto da sei mesi ad un anno).

4. Ai subappaltatori, ai sub affidatari, nonché ai soggetti titolari delle prestazioni che non sono considerate subappalto ai sensi dei commi 4 e 5, si applica l’art. 49, in materia di tessera di riconoscimento.

Art. 46. Pagamento dei subappaltatori

1. Nei casi in cui la Stazione Appaltante, ai sensi dell’art. 105 comma 13 del Codice dei contratti debba corrispondere direttamente ai subappaltatori e ai cottimisti l’importo dei lavori da loro eseguiti, l’Appaltatore è obbligato a trasmettere alla Stazione appaltante, tempestivamente e comunque prima dell’emissione di ciascun stato di avanzamento lavori, una comunicazione che indichi la parte dei lavori eseguiti dai subappaltatori o dai cottimisti, specificando i relativi importi e la proposta motivata di pagamento.

2. I pagamenti al subappaltatore sono subordinati: a) all’acquisizione del DURC dell’appaltatore e del subappaltatore, ai sensi dell’articolo 49; b) all’acquisizione delle dichiarazioni di cui all’articolo 27, comma 2, relative al subappaltatore; c) all’ottemperanza alle prescrizioni di cui all’articolo 60 in materia di tracciabilità dei pagamenti.

3. Se l’appaltatore non provvede nei termini agli adempimenti di cui al comma 1 e non sono verificate le condizioni di cui al comma 2, la Stazione Appaltante sospende l’erogazione delle rate di acconto o di saldo fino a che l’appaltatore non adempie a quanto previsto.

4. La documentazione contabile di cui al comma 1 deve specificare separatamente: a) l’importo degli eventuali oneri per la sicurezza da liquidare al subappaltatore; b) l’individuazione delle categorie, tra quelle di cui all’allegato «A» al Regolamento Generale, al fine della verifica della compatibilità con le lavorazioni autorizzate e ai fini del rilascio del certificato di esecuzione lavori di cui all’allegato «B» al predetto Regolamento Generale.

5. Ai sensi dell’articolo 1271, commi secondo e terzo, del Codice Civile, in quanto applicabili, tra la Stazione Appaltante e l’aggiudicatario, con la stipula del contratto, è automaticamente assunto e concordato il patto secondo il quale il pagamento diretto a favore dei subappaltatori è comunque e in ogni caso subordinato: a) all’assenza di contestazioni o rilievi da parte della DL, del RUP o del coordinatore per la

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sicurezza in fase di esecuzione e formalmente comunicate all’appaltatore e al subappaltatore, relativi a lavorazioni eseguite dallo stesso subappaltatore;

b) alla condizione che l’importo richiesto dal subappaltatore, non ecceda l’importo dello Stato di avanzamento, nel contempo, sommato ad eventuali pagamenti precedenti, non ecceda l’importo del contratto di subappalto depositato agli atti della Stazione Appaltante; c) all’allegazione della prova che la richiesta di pagamento, con il relativo importo, è stata previamente comunicata all’appaltatore.

6. La Stazione Appaltante può opporre al subappaltatore le eccezioni al pagamento costituite dall’assenza di una o più d’una delle condizioni di cui al comma 6, nonché l’esistenza di contenzioso formale dal quale risulti che il credito del subappaltatore non è assistito da certezza ed esigibilità, anche con riferimento all’articolo 1262, primo comma, del Codice civile

CONTROVERSIE, MANODOPERA

Art. 46 bis – Eccezioni e riserve dell’esecutore sul registro di contabilità

1. Le riserve dell’appaltatore in merito alle sospensioni e riprese dei lavori devono essere

iscritte, a pena di decadenza, nei rispettivi verbali, all’atto della loro sottoscrizione. 2. Il registro di contabilità è firmato dall'esecutore, con o senza riserve, nel giorno in cui gli viene

presentato. 3. Nel caso in cui l'esecutore non firmi il registro, è invitato a farlo entro il termine perentorio di

quindici giorni e, qualora persista nell'astensione o nel rifiuto, se ne fa espressa menzione nel registro.

4. Se l'esecutore, ha firmato con riserva, qualora l'esplicazione e la quantificazione non siano possibili al momento della formulazione della stessa, egli esplica, a pena di decadenza, nel termine di quindici giorni, le sue riserve, scrivendo e firmando nel registro le corrispondenti domande di indennità e indicando con precisione le cifre di compenso cui crede aver diritto, e le ragioni di ciascuna domanda.

5. Il direttore dei lavori, nei successivi quindici giorni, espone nel registro le sue motivate deduzioni. Se il direttore dei lavori omette di motivare in modo esauriente le proprie deduzioni e non consente alla stazione appaltante la percezione delle ragioni ostative al riconoscimento delle pretese dell'esecutore, incorre in responsabilità per le somme che, per tale negligenza, la stazione appaltante dovesse essere tenuta a sborsare.

6. Nel caso in cui l'esecutore non ha firmato il registro nel termine di cui al comma 2, oppure lo ha fatto con riserva, ma senza esplicare le sue riserve nel modo e nel termine sopraindicati, i fatti registrati si intendono definitivamente accertati, e l'esecutore decade dal diritto di far valere in qualunque termine e modo le riserve o le domande che ad essi si riferiscono.

7. Ove per qualsiasi legittimo impedimento non sia possibile una precisa e completa contabilizzazione, il direttore dei lavori può registrare in partita provvisoria sui libretti, e di conseguenza sugli ulteriori documenti contabili, quantità dedotte da misurazioni sommarie. In tal caso l'onere dell'immediata riserva diventa operante quando in sede di contabilizzazione definitiva delle categorie di lavorazioni interessate vengono portate in detrazione le partite provvisorie.

Art. 46 ter – Forma e contenuto delle riserve

1. L'esecutore, è sempre tenuto ad uniformarsi alle disposizioni del direttore dei lavori, senza poter sospendere o ritardare il regolare sviluppo dei lavori, quale che sia la contestazione o la riserva che egli iscriva negli atti contabili.

2. Le riserve sono iscritte a pena di decadenza sul primo atto dell'appalto idoneo a riceverle, successivo all'insorgenza o alla cessazione del fatto che ha determinato il pregiudizio dell'esecutore. In ogni caso, sempre a pena di decadenza, le riserve sono iscritte anche nel registro di contabilità all'atto della firma immediatamente successiva al verificarsi o al cessare del fatto pregiudizievole. Le riserve non espressamente confermate sul conto finale si intendono abbandonate.

3. Le riserve devono essere formulate in modo specifico ed indicare con precisione le ragioni sulle quali esse si fondano. In particolare, le riserve devono contenere a pena di inammissibilità la precisa quantificazione delle somme che l'esecutore ritiene gli siano dovute.

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Qualora l’esplicazione e la quantificazione non siano possibili al momento della formulazione della riserva, l’appaltatore ha l’onere di provvedervi, sempre a pena di decadenza, entro il termine di quindici giorni.

4. La quantificazione della riserva è effettuata in via definitiva, senza possibilità di successive integrazioni o incrementi rispetto all'importo iscritto. Qualora, a seguito dell’iscrizione di riserve sui documenti contabili, l’importo economico dei lavori comporti incrementi, rispetto all’importo contrattuale, compresi fra il 5 ed il 15% si applica quanto disposto dall’art. 205, del D.Lgs. 50/2016 e ss.mm.-ii..

5. Nelle more della risoluzione delle controversie l’appaltatore non può comunque rallentare o sospendere i lavori, né rifiutarsi di eseguire gli ordini impartiti dalla Stazione appaltante.

Art. 47 Accordo bonario

Si applicano gli articoli da 205 a 211, se ed in quanto applicabili, del codice dei contratti.

Art. 48 Definizione delle controversie

1. Ove non si proceda all’accordo bonario ai sensi dell’art. 47 e l’appaltatore confermi le riserve,

è esclusa la competenza arbitrale e la definizione di tutte le controversie derivanti dall'esecuzione del contratto è devoluta al Tribunale di Venezia, ai sensi dell’art. 204 del Codice dei Contratti ed è esclusa la competenza arbitrale.

2. La decisione dell’autorità giudiziaria sulla controversia dispone anche in ordine all’entità delle spese di giudizio e alla loro imputazione alle parti, in relazione agli importi accertati, al numero e alla complessità delle questioni.

3. Nelle more della risoluzione delle controversie l’appaltatore non può comunque rallentare o sospendere i lavori, né rifiutarsi di eseguire gli ordini impartiti dalla Stazione appaltante.

Art. 49 Contratti collettivi e disposizioni sulla manodopera

1. L’appaltatore è tenuto all’esatta osservanza di tutte le leggi, regolamenti e norme vigenti in

materia, nonché eventualmente entrate in vigore nel corso dei lavori, e in particolare: a) nell’esecuzione dei lavori che formano oggetto del presente appalto, l’appaltatore si

obbliga ad applicare integralmente il contratto nazionale di lavoro per gli operai dipendenti dalle aziende industriali edili e affini e gli accordi locali e aziendali integrativi dello stesso, in vigore per il tempo e nella località in cui si svolgono i lavori;

b) i suddetti obblighi vincolano l’appaltatore anche se non è aderente alle associazioni stipulanti o receda da esse e indipendentemente dalla natura industriale o artigiana, dalla struttura o dalle dimensioni dell’impresa stessa e da ogni altra sua qualificazione giuridica;

c) è responsabile in rapporto alla stazione appaltante dell’osservanza delle norme anzidette da parte degli eventuali subappaltatori nei confronti dei rispettivi dipendenti, anche nei casi in cui il contratto collettivo non disciplini l’ipotesi del subappalto; il fatto che il subappalto non sia stato autorizzato non esime l’appaltatore dalla responsabilità, e ciò senza pregiudizio degli altri diritti della stazione appaltante;

d) è obbligato al regolare assolvimento degli obblighi contributivi in materia previdenziale, assistenziale, antinfortunistica e in ogni altro ambito tutelato dalle leggi speciali.

2. Ai sensi degli articoli 30, comma 6, e 105, commi 10 e 11, del D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i., in caso di ritardo immotivato nel pagamento delle retribuzioni dovute al personale dipendente dell’appaltatore o dei subappaltatori, la stazione appaltante paga direttamente ai lavoratori le retribuzioni arretrate, anche in corso d'opera, utilizzando le somme trattenute sui pagamenti delle rate di acconto e di saldo ai sensi degli articoli 22 e 24 del presente capitolato speciale.

3. In ogni momento la DL e, per suo tramite, il RUP, possono richiedere all’appaltatore e ai subappaltatori copia del libro unico del lavoro di cui all’art. 39 della L. n. 133/2008, possono altresì richiedere i documenti di riconoscimento al personale presente in cantiere e verificarne la effettiva iscrizione nel predetto libro unico del lavoro dell’appaltatore o del subappaltatore autorizzato.

4. Ai sensi degli articoli 18, comma 1, lettera u), 20, comma 3 e 26, comma 8, del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i., nonché dell’art. 5, comma 1, primo periodo, della L. n. 136/2010, l’appaltatore è obbligato a fornire a ciascun soggetto occupato in cantiere un’apposita tessera

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di riconoscimento, impermeabile ed esposta in forma visibile, corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore, i dati identificativi del datore di lavoro e la data di assunzione del lavoratore. L’appaltatore risponde dello stesso obbligo anche per i lavoratori dipendenti dai subappaltatori autorizzati; la tessera dei predetti lavoratori deve riportare gli estremi dell’autorizzazione al subappalto. Tutti i lavoratori sono tenuti ad esporre detta tessera di riconoscimento.

5. Agli stessi obblighi devono ottemperare anche i lavoratori autonomi che esercitano direttamente la propria attività nei cantieri e il personale presente occasionalmente in cantiere che non sia dipendente dell’appaltatore o degli eventuali subappaltatori (soci, artigiani di ditte individuali senza dipendenti, professionisti, fornitori esterni, collaboratori familiari e simili); tutti i predetti soggetti devono provvedere in proprio e, in tali casi, la tessera di riconoscimento deve riportare i dati identificativi del committente ai sensi dell’art. 5, comma 1, secondo periodo, della L. n. 136/2010.

6. La violazione degli obblighi di cui ai commi 4 e 5 comporta l’applicazione, in capo al datore di lavoro, della sanzione amministrativa da euro 100 ad euro 500 per ciascun lavoratore. Il soggetto munito della tessera di riconoscimento che non provvede ad esporla è punito con la sanzione amministrativa da euro 50 a euro 300. Nei confronti delle predette sanzioni non è ammessa la procedura di diffida di cui all’art. 13 del D.Lgs. n. 124/2004.

Art. 50 – Osservanza di ulteriori disposizioni di legge in materia di lavoro dipendente

1. L'appaltatore è obbligato all’osservanza di tutte le norme vigenti in materia di prevenzione di

infortuni sul lavoro e ad assolvere tutti gli obblighi dei datori di lavoro per ciò che concerne assicurazioni, provvidenze e previdenze sociali in base alle leggi e contratti collettivi nazionali e locali di lavoro della categoria vigenti durante il periodo di svolgimento dei lavori ivi compresa l'iscrizione dei lavoratori stessi alle Casse Edili, anche ai fini dell'accertamento contributivo, nonché al pagamento di tutti i contributi ed indennità spettanti ai lavoratori.

2. L'Appaltatore è, inoltre, obbligato ad adottare tutte le previdenze atte a prevenire infortuni e ad usare tutte le cautele che valgono ad assicurare l'incolumità del personale addetto ai lavori ai sensi della vigente normativa ricadendo, pertanto, ogni più ampia responsabilità sull'Appaltatore in caso di infortuni rimanendo sollevata, in ogni caso, la Direzione e la Sorveglianza dei lavori nonché l'Amministrazione appaltante da ogni responsabilità civile e penale anche rispetto ai terzi.

Art. 51 Risoluzione del contratto

1. Per i casi di risoluzione del contratto trovano applicazione le disposizioni di cui all’art. 108

del D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i.. 2. La Stazione appaltante ha facoltà di risolvere il contratto mediante comunicazione a

mezzo pec con messa in mora di 15 giorni, senza necessità di ulteriori adempimenti, nei seguenti casi: a) frode nell'esecuzione dei lavori; b) inadempimento alle disposizioni del direttore dei lavori riguardo ai tempi di esecuzione o quando risulti accertato il mancato rispetto delle ingiunzioni o diffide fattegli, nei termini imposti dagli stessi provvedimenti; c) manifesta incapacità o inidoneità, anche solo legale, nell’esecuzione dei lavori; d) inadempienza accertata alle norme di legge sulla prevenzione degli infortuni, la sicurezza sul lavoro e le assicurazioni obbligatorie del personale, nonché alle norme previdenziali; e) sospensione dei lavori o mancata ripresa degli stessi da parte dell’appaltatore senza giustificato motivo; f) rallentamento dei lavori, senza giustificato motivo, in misura tale da pregiudicare la realizzazione dei lavori nei termini previsti dal contratto; g) subappalto abusivo, associazione in partecipazione, cessione anche parziale del contratto o violazione di norme sostanziali regolanti il subappalto; h) non rispondenza dei beni forniti alle specifiche di contratto e allo scopo dell’opera; i) nel caso di mancato rispetto della normativa sulla sicurezza e la salute dei lavoratori di cui al D.Lgs. 81/2008 o ai piani di sicurezza, integranti il contratto, e delle

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ingiunzioni fatte al riguardo dal direttore dei lavori, dal responsabile del procedimento o dal coordinatore per la sicurezza.

3. Il contratto è altresì risolto in caso di perdita da parte dell'appaltatore, dei requisiti per l'esecuzione dei lavori, quali il fallimento o la irrogazione di misure sanzionatorie o cautelari che inibiscono la capacità di contrattare con la pubblica amministrazione.

4. Nei casi di rescissione del contratto o di esecuzione di ufficio, la comunicazione della decisione assunta dalla Stazione appaltante è fatta pervenire all'appaltatore a mezzo pec nella forma dell'ordine di servizio con la contestuale indicazione della data alla quale avrà luogo l'accertamento dello stato di consistenza dei lavori.

5. In relazione a quanto sopra, alla data comunicata dalla Stazione appaltante si fa luogo, in contraddittorio fra il direttore dei lavori e l'appaltatore o suo rappresentante ovvero, in mancanza di questi, alla presenza di due testimoni, alla redazione dello stato di consistenza dei lavori, all'inventario dei materiali, delle attrezzature dei e mezzi d’opera esistenti in cantiere, nonché, nel caso di esecuzione d’ufficio, all’accertamento di quali di tali materiali, attrezzature e mezzi d’opera debbano essere mantenuti a disposizione della Stazione appaltante per l’eventuale riutilizzo e alla determinazione del relativo costo.

6. Nei casi di rescissione del contratto e di esecuzione d'ufficio, come pure in caso di fallimento dell'appaltatore, i rapporti economici con questo o con il curatore sono definiti, con salvezza di ogni diritto e ulteriore azione della Stazione appaltante, nel seguente modo: a) ponendo a base d’asta del nuovo appalto l’importo lordo dei lavori di completamento da

eseguire d’ufficio in danno, risultante dalla differenza tra l’ammontare complessivo lordo dei lavori posti a base d’asta nell’appalto originario, eventualmente incrementato per perizie in corso d’opera oggetto di regolare atto di sottomissione o comunque approvate o accettate dalle parti, e l’ammontare lordo dei lavori eseguiti dall’appaltatore inadempiente medesimo;

b) ponendo a carico dell’appaltatore inadempiente: • l’eventuale maggiore costo derivante dalla differenza tra importo netto di

aggiudicazione del nuovo appalto per il completamento dei lavori e l’importo netto degli stessi risultante dall’aggiudicazione effettuata in origine all’appaltatore inadempiente;

• l’eventuale maggiore costo derivato dalla ripetizione della gara di appalto eventualmente andata deserta, necessariamente effettuata con importo a base d’asta opportunamente maggiorato;

• l’eventuale maggiore onere per la Stazione appaltante per effetto della tardata ultimazione dei lavori, delle nuove spese di gara e di pubblicità, delle maggiori spese tecniche di direzione, assistenza, contabilità e collaudo dei lavori, dei maggiori interessi per il finanziamento dei lavori, di ogni eventuale maggiore e diverso danno documentato, conseguente alla mancata tempestiva utilizzazione delle opere alla data prevista dal contratto originario.

7. Il contratto è altresì risolto qualora, per il manifestarsi di errori o di omissioni del progetto esecutivo che pregiudicano, in tutto o in parte, la realizzazione dell’opera ovvero la sua utilizzazione, se il valore della modifica supera i limiti di cui all’art. 106 c.2 del D.Lgs 50/2016 ovvero si rendano necessari lavori suppletivi che eccedano il quinto dell’importo originario del contratto. In tal caso, proceduto all’accertamento dello stato di consistenza ai sensi del comma 4, si procede alla liquidazione dei lavori eseguiti, dei materiali utili e del 10 per cento dei lavori non eseguiti, fino a quattro quinti dell’importo del contratto.

DISPOSIZIONI PER L'ULTIMAZIONE DEI LAVORI

Art. 52 Ultimazione dei lavori e gratuita manutenzione

1. Al termine dei lavori e in seguito a richiesta scritta dell’appaltatore la DL redige, entro 10 giorni

dalla richiesta, il certificato di ultimazione; entro trenta giorni dalla data del certificato di ultimazione dei lavori la DL procede all’accertamento sommario della regolarità delle opere eseguite.

2. In sede di accertamento sommario, senza pregiudizio di successivi accertamenti, sono rilevati e verbalizzati eventuali vizi e difformità di costruzione che l’appaltatore è tenuto a eliminare a sue spese nel termine fissato e con le modalità prescritte dalla DL, fatto salvo il risarcimento del danno alla stazione appaltante. In caso di ritardo nel ripristino, si applica la penale per i

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ritardi prevista dall’art. 17, in proporzione all'importo della parte di lavori che direttamente e indirettamente traggono pregiudizio dal mancato ripristino e comunque all'importo non inferiore a quello dei lavori di ripristino.

3. Dalla data del verbale di ultimazione dei lavori decorre il periodo di gratuita manutenzione; tale periodo cessa con l’approvazione finale del certificato di collaudo da parte della stazione appaltante, da effettuarsi entro i termini previsti dall’art. 53.

4. La stazione appaltante si riserva di prendere in consegna parzialmente o totalmente le opere con apposito verbale immediatamente dopo l’accertamento sommario, se questo ha avuto esito positivo, oppure nel termine assegnato dalla DL ai sensi dei commi precedenti.

5. Non può ritenersi verificata l’ultimazione dei lavori se l’appaltatore non ha consegnato alla DL le certificazioni, dichiarazioni di conformità e i collaudi tecnici specifici, dovuti da esso stesso o dai suoi fornitori o installatori. La DL non può redigere il certificato di ultimazione e, se redatto, questo non è efficace e non decorrono i termini di cui al comma 1, né i termini per il pagamento della rata di saldo di cui all’art. 24.

6. Ai sensi dell'art.12 comma 1 del D.M. n.49/2018 il certificato di ultimazione può' prevedere l'assegnazione di un termine perentorio, non superiore a sessanta giorni, per il completamento di lavorazioni di piccola entità', accertate da parte del direttore dei lavori come del tutto marginali e non incidenti sull'uso e sulla funzionalità' dei lavori. Il mancato rispetto di questo termine comporta l'inefficacia del certificato di ultimazione e la necessità di redazione di nuovo certificato che accerti l'avvenuto completamento delle lavorazioni sopraindicate.

Art. 53 Termini per il collaudo o per l’accertamento della regolare esecuzione

1. Il certificato di collaudo/regolare esecuzione è emesso entro il termine perentorio di 6 (sei)

mesi dall’ultimazione dei lavori ed ha carattere provvisorio; esso assume carattere definitivo trascorsi due anni dalla data dell’emissione. Decorso tale termine, il certificato di collaudo si intende tacitamente approvato anche se l’atto formale di approvazione non sia intervenuto entro i successivi due mesi.

2. Trova applicazione la disciplina di cui agli articoli da 215 a 233 del D.P.R. n. 207/2010 e s.m.i.. 3. Durante l’esecuzione dei lavori la stazione appaltante può effettuare operazioni di controllo o

di collaudo parziale o ogni altro accertamento, volti a verificare la piena rispondenza delle caratteristiche dei lavori in corso di realizzazione a quanto richiesto negli elaborati progettuali, nel presente capitolato speciale o nel contratto.

4. Ai sensi dell’art. 234, comma 2, del D.P.R. n. 207/2010 e s.m.i., la stazione appaltante, preso in esame l'operato e le deduzioni dell'organo di collaudo e richiesto, quando ne sia il caso, i pareri ritenuti necessari all'esame, effettua la revisione contabile degli atti e determina con apposito provvedimento, entro 60 (sessanta) giorni dalla data di ricevimento degli atti, l'ammissibilità del certificato di collaudo, sulle domande dell'appaltatore e i risultati degli avvisi ai creditori. In caso di iscrizione di riserve sul certificato di collaudo per le quali sia attivata la procedura di accordo bonario, il termine di cui al precedente periodo decorre dalla scadenza del termine di cui all'art. 206, comma 5, periodi quarto o quinto, del D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i.. Il provvedimento di cui al primo periodo è notificato all’appaltatore.

5. Fino all’approvazione del certificato di cui al comma 1, la stazione appaltante ha facoltà di procedere ad un nuovo collaudo.

Art. 54 Presa in consegna dei lavori ultimati

1. La stazione appaltante si riserva di prendere in consegna parzialmente o totalmente le opere

appaltate anche nelle more del collaudo con apposito verbale immediatamente dopo l’accertamento sommario di cui all’art. 52, comma 1, oppure nel diverso termine assegnato dalla DL.

2. Qualora la stazione appaltante si avvalga di tale facoltà, comunicata all’appaltatore per iscritto, lo stesso appaltatore non si può opporre per alcun motivo, né può reclamare compensi di sorta.

3. L’appaltatore può chiedere che il verbale di cui al comma 1, o altro specifico atto redatto in contraddittorio, dia atto dello stato delle opere, onde essere garantito dai possibili danni che potrebbero essere arrecati alle opere stesse.

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4. La presa di possesso da parte della stazione appaltante avviene nel termine perentorio fissato dalla stessa per mezzo della DL o per mezzo del RUP, in presenza dell’appaltatore o di due testimoni in caso di sua assenza.

5. Qualora la stazione appaltante non si trovi nella condizione di prendere in consegna le opere dopo l’ultimazione dei lavori, l’appaltatore non può reclamare la consegna ed è altresì tenuto alla gratuita manutenzione fino ai termini previsti dall’art. 52, comma 3.

NORME FINALI

Art. 54 bis – Disponibilità delle aree ed occupazioni temporanee

1. L’Amministrazione appaltante provvederà a sua cura e spese ad acquisire la disponibilità

delle aree interessate dalla posa delle opere in appalto e a metterle a disposizione dell’Impresa Appaltatrice. Tali aree, a seconda dei casi, potranno essere aree pubbliche appartenenti al Demanio Comunale, o Demanio Portuale.

2. L'acquisizione della disponibilità temporanea delle aree da destinare a sistemazioni logistiche di cantiere e a depositi dei materiali resta a cura e onere dell'Impresa, comprese l'acquisizione delle autorizzazioni dei privati, il nulla osta comunale, eventuali affitti e oneri di ripristino finale. A tal proposito si evidenzia che qualsiasi accordo tra l'Impresa esecutrice e privati per l'utilizzo, a qualsiasi scopo, di aree non comprese tra quelle messe a disposizione ufficialmente dalla Stazione Appaltante, non è compreso nel Contratto d'Appalto e pertanto la Stazione Appaltante viene esonerata da qualsiasi responsabilità.

Art. 55 Oneri e obblighi a carico dell’appaltatore

1. Oltre agli oneri di cui al capitolato generale d’appalto e al Regolamento generale, per quanto

applicabili, nonché del presente capitolato speciale e a quanto previsto da tutti i piani per le misure di sicurezza fisica dei lavoratori, sono a carico dell’appaltatore gli oneri e gli obblighi che seguono: a) la fedele esecuzione del progetto e degli ordini impartiti, per quanto di competenza, dalla

DL in conformità alle pattuizioni contrattuali, in modo che le opere eseguite risultino a tutti gli effetti collaudabili, esattamente conformi al progetto e a perfetta regola d’arte, richiedendo alla DL tempestive disposizioni scritte per i particolari che eventualmente non risultassero da disegni, dal capitolato o dalla descrizione delle opere; in ogni caso l’appaltatore non deve dare corso all’esecuzione di aggiunte o varianti non ordinate per iscritto ai sensi dell’art. 1659 del codice civile;

b) i movimenti di terra e ogni altro onere relativo alla formazione del cantiere attrezzato, in relazione alla entità dell’opera, con tutti i più moderni e perfezionati impianti per assicurare una perfetta e rapida esecuzione di tutte le opere prestabilite, ponteggi e palizzate, adeguatamente protetti, in adiacenza di proprietà pubbliche o private, la recinzione con solido steccato, nonché la pulizia, la manutenzione del cantiere stesso, l’inghiaiamento e la sistemazione delle sue strade, in modo da rendere sicuri il transito e la circolazione dei veicoli e delle persone addette ai lavori tutti, ivi comprese le eventuali opere scorporate o affidate a terzi dallo stesso ente appaltante;

c) l’assunzione in proprio, tenendone indenne la stazione appaltante, di ogni responsabilità risarcitoria e delle obbligazioni relative comunque connesse all’esecuzione delle prestazioni dell’appaltatore a termini di contratto;

d) l’esecuzione, presso gli istituti autorizzati, di tutte le prove previste dal DM 17/01/2018 nonché ordinate dalla DL, sui materiali e manufatti impiegati o da impiegarsi nella costruzione, compresa la confezione dei campioni e l’esecuzione di prove di carico che siano ordinate dalla stessa DL su tutte le opere in calcestruzzo semplice o armato e qualsiasi altra struttura portante, nonché prove di tenuta per le tubazioni; in particolare è fatto obbligo di effettuare almeno un prelievo di calcestruzzo per ogni giorno di getto, datato e conservato;

e) le responsabilità sulla non rispondenza degli elementi eseguiti rispetto a quelli progettati o previsti dal capitolato;

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f) il mantenimento, fino all’emissione del certificato di collaudo o del certificato di regolare esecuzione, della continuità degli scoli delle acque e del transito sugli spazi, pubblici e privati, adiacenti le opere da eseguire;

g) il ricevimento, lo scarico e il trasporto nei luoghi di deposito o nei punti di impiego secondo le disposizioni della DL, comunque all’interno del cantiere, dei materiali e dei manufatti esclusi dal presente appalto e approvvigionati o eseguiti da altre ditte per conto della stazione appaltante e per i quali competono a termini di contratto all’appaltatore le assistenze alla posa in opera; i danni che per cause dipendenti dall’appaltatore fossero apportati ai materiali e manufatti suddetti devono essere ripristinati a carico dello stesso appaltatore;

h) la concessione, su richiesta della DL, a qualunque altra impresa alla quale siano affidati lavori non compresi nel presente appalto, l’uso parziale o totale dei ponteggi di servizio, delle impalcature, delle costruzioni provvisorie e degli apparecchi di sollevamento per tutto il tempo necessario all’esecuzione dei lavori che la stazione appaltante intenderà eseguire direttamente oppure a mezzo di altre ditte dalle quali, come dalla stazione appaltante, l’appaltatore non potrà pretendere compensi di sorta, tranne che per l’impiego di personale addetto ad impianti di sollevamento; il tutto compatibilmente con le esigenze e le misure di sicurezza;

i) la pulizia del cantiere e delle vie di transito e di accesso allo stesso, compreso lo sgombero dei materiali di rifiuto lasciati da altre ditte;

j) le spese, i contributi, i diritti, i lavori, le forniture e le prestazioni occorrenti per gli allacciamenti provvisori di acqua, energia elettrica, gas e fognatura, necessari per il funzionamento del cantiere e per l’esecuzione dei lavori, nonché le spese per le utenze e i consumi dipendenti dai predetti servizi; l’appaltatore si obbliga a concedere, con il solo rimborso delle spese vive, l’uso dei predetti servizi alle altre ditte che eseguono forniture o lavori per conto della stazione appaltante, sempre nel rispetto delle esigenze e delle misure di sicurezza;

k) l’esecuzione di un’opera campione delle singole categorie di lavoro ogni volta che questo sia previsto specificatamente dal presente capitolato o sia richiesto dalla DL, per ottenere il relativo nullaosta alla realizzazione delle opere simili, nonché la fornitura alla DL, prima della posa in opera di qualsiasi materiale o l’esecuzione di una qualsiasi tipologia di lavoro, della campionatura dei materiali, dei dettagli costruttivi e delle schede tecniche relativi alla posa in opera;

l) la fornitura e manutenzione dei cartelli di avviso, fanali di segnalazione notturna nei punti prescritti e quanto altro indicato dalle disposizioni vigenti a scopo di sicurezza, nonché l’illuminazione notturna del cantiere;

m) la costruzione e la manutenzione entro il recinto del cantiere di spazi idonei ad uso ufficio del personale della DL, arredati e illuminati;

n) la predisposizione del personale e degli strumenti necessari per tracciamenti, rilievi, misurazioni, prove e controlli dei lavori tenendo a disposizione della DL i disegni e le tavole per gli opportuni raffronti e controlli, con divieto di darne visione a terzi e con formale impegno di astenersi dal riprodurre o contraffare i disegni e i modelli avuti in consegna;

o) la consegna, prima della smobilitazione del cantiere, di un certo quantitativo di materiale usato, per le finalità di eventuali successivi ricambi omogenei, previsto dal presente capitolato o precisato da parte della DL con ordine di servizio e che viene liquidato in base al solo costo del materiale;

p) l’idonea protezione dei materiali impiegati e messi in opera a prevenzione di danni di qualsiasi natura e causa, nonché la rimozione di dette protezioni a richiesta della DL; nel caso di sospensione dei lavori deve essere adottato ogni provvedimento necessario ad evitare deterioramenti di qualsiasi genere e per qualsiasi causa alle opere eseguite, restando a carico dell’appaltatore l’obbligo di risarcimento degli eventuali danni conseguenti al mancato od insufficiente rispetto della presente norma;

q) l’adozione, nel compimento di tutti i lavori, dei procedimenti e delle cautele necessarie a garantire l’incolumità degli operai, delle persone addette ai lavori stessi e dei terzi, nonché ad evitare danni ai beni pubblici e privati, osservando le disposizioni contenute nelle vigenti norme in materia di prevenzione infortuni; con ogni più ampia responsabilità in caso di infortuni a carico dell’appaltatore, restandone sollevati la stazione appaltante, nonché il personale preposto alla direzione e sorveglianza dei lavori.

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r) la pulizia, prima dell’uscita dal cantiere, dei propri mezzi e/o di quelli dei subappaltatori e l’accurato lavaggio giornaliero delle aree pubbliche in qualsiasi modo lordate durante l’esecuzione dei lavori, compreso la pulizia delle caditoie stradali;

s) la dimostrazione dei pesi, a richiesta della DL, presso le pubbliche o private stazioni di pesatura.

t) il divieto di autorizzare terzi alla pubblicazione di notizie, fotografie e disegni delle opere oggetto dell’appalto salvo esplicita autorizzazione scritta della stazione appaltante;

u) ottemperare alle prescrizioni previste dal DPCM del 1 marzo 1991 e s.m.i. in materia di esposizioni ai rumori;

v) il completo sgombero del cantiere entro 15 giorni dal positivo collaudo provvisorio delle opere;

w) richiedere tempestivamente i permessi e sostenere i relativi oneri per la chiusura al transito veicolare e pedonale (con l’esclusione dei residenti) delle strade urbane interessate dalle opere oggetto dell’appalto;

x) installare e mantenere funzionante per tutta la necessaria durata dei lavori la cartellonista di sicurezza;

y) installare e mantenere funzionante per tutta la necessaria durata dei lavori la cartellonista a norma del codice della strada atta ad informare il pubblico in ordine alla variazione della viabilità cittadina connessa con l’esecuzione delle opere appaltate; l’appaltatore dovrà preventivamente concordare tipologia, numero e posizione di tale segnaletica con il locale comando di polizia municipale e con il coordinatore della sicurezza;

z) installare idonei dispositivi e/o attrezzature per l’abbattimento della produzione delle polveri durante tutte le fasi lavorative, in particolare nelle aree di transito degli automezzi. aa) lo spostamento di tutti gli elementi impiantistici eventualmente presenti nell’area

oggetto di intervento; bb) l'approntamento della recinzione di cantiere, dei necessari locali di cantiere, che

dovranno essere dotati di adeguati servizi igienici e di idoneo smaltimento dei liquami; la fornitura di cartelli indicatori e contenenti, a colori indelebili, tutte le informazioni richieste dalla normativa vigente (per opere finanziate o cofinanziate con contributi esterni, dovranno contenere anche la dicitura relativa al finanziamento). Tanto i cartelli che le armature di sostegno dovranno essere eseguiti con materiali di adeguata resistenza, di decoroso aspetto e dovranno essere mantenuti in ottimo stato fino al collaudo dei lavori.

cc) la guardia e la sorveglianza sia di giorno che di notte, con il personale necessario, del cantiere e di tutti i materiali in esso esistenti, nonché di tutte le cose della stazione appaltante;

dd) La fornitura di fotografie delle opere, sufficientemente descrittive e con particolare attenzione per quelle che, per loro natura, diventeranno invisibile nella prosecuzione dei lavori. Le foto, in formato digitale, dovranno essere catalogate cronologicamente e raggruppate per S.A.L.

2. Ai sensi dell’art. 4 della L. n. 136/2010 la proprietà degli automezzi adibiti al trasporto dei materiali per l'attività del cantiere deve essere facilmente individuabile; a tale scopo la bolla di consegna del materiale deve indicare il numero di targa dell’automezzo e le generalità del proprietario nonché, se diverso, del locatario, del comodatario, dell’usufruttuario o del soggetto che ne abbia comunque la stabile disponibilità.

3. L’appaltatore è tenuto a richiedere, prima della realizzazione dei lavori, presso tutti i soggetti diversi dalla stazione appaltante (Consorzi, privati, gestori di servizi a rete e altri eventuali soggetti coinvolti o competenti in relazione ai lavori in esecuzione) interessati direttamente o indirettamente ai lavori, tutti i permessi necessari e a seguire tutte le disposizioni emanate dai suddetti per quanto di competenza, in relazione all’esecuzione delle opere e alla conduzione del cantiere, con esclusione dei permessi e degli altri atti di assenso aventi natura definitiva e afferenti il lavoro pubblico in quanto tale.

4. In caso di danni causati da forza maggiore a opere e manufatti, i lavori di ripristino o rifacimento sono eseguiti dall’appaltatore ai prezzi di contratto.

5. L'appaltatore è altresì obbligato: a) ad intervenire alle misure, le quali possono comunque essere eseguite alla presenza di

due testimoni se egli, invitato, non si presenta;

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b) a firmare i libretti delle misure, i brogliacci e gli eventuali disegni integrativi, sottopostogli dalla DL, subito dopo la firma di questi;

c) a consegnare alla DL, con tempestività, le fatture relative alle lavorazioni e somministrazioni previste dal presente capitolato speciale e ordinate dalla DL che per la loro natura si giustificano mediante fattura;

d) a consegnare alla DL le note relative alle giornate di operai, di noli e di mezzi d'opera, nonché le altre provviste somministrate, per gli eventuali lavori previsti e ordinati in economia nonché a firmare le relative liste settimanali sottopostegli dalla DL.

6. L’Appaltatore è obbligato a fornire alla Stazione appaltante, alla ultimazione dei lavori e prima del collaudo: a) relativamente agli esterni il rilievo (As – Build) delle opere realizzate (condotte, pozzetti, caditoie, sottoservizi, impianti, ecc.). Il rilievo comprenderà, la posizione planimetrica delle opere d’arte, delle tubazioni e delle caditoie, il profilo altimetrico delle condotte. b) relativamente agli interni dovrà essere consegnato dall'appaltatore “As-built” dei lavori eseguiti, comprensivo degli elaborati grafici con l'individuazione del tracciato esatto delle linee impiantistiche e la localizzazione degli elementi impiantistici istallati (anche in formato digitale dwg o dxf). c) le certificazioni di conformità degli impianti, la relazione di prova di resistenza al fuoco, le schede tecniche di tutti i materiali/elementi utilizzati. In particolare sugli elaborati grafici dovranno essere riportati codici di riferimento che rimandino alle schede dei prodotti. d) Certificazione delle pareti, contropareti e controsoffitti in cartongesso o similari realizzati a secco. Per tutti i sistemi di pareti, contropareti, controsoffitti, altri sistemi a secco comunque realizzati, l'appaltatore si obbliga a fornire scheda tecnica del prodotto che deve essere accettata preventivamente dalla DL. La scheda tecnica del prodotto deve essere accompagnata per ogni singolo pacchetto da una planimetria che individua dove sarà installata e da una relazione di calcolo ai sensi delle NTC 2018 per garantire le prestazioni antisismiche. 7. Il pagamento delle tasse e l'accollo di altri oneri per concessioni comunali tassa rifiuti e smaltimento rifiuti, ecc.), nonché il pagamento di ogni tassa presente e futura inerente ai materiali e mezzi d'opera da impiegarsi, ovvero alle stesse opere finite, esclusi, nei Comuni in cui essi sono dovuti, i diritti per l'allacciamento alla fognatura comunale e la tassa di occupazione suolo pubblico per l'area interessata dal cantiere e specificatamente indicata nel Lay out relativo; 8. Il PiMUS comprensivo di schema di montaggio e calcoli debitamente firmati da tecnici abilitati, data la complessità dell'intervento; 9. L’aggiornamento a fine lavori del piano di manutenzione allegando allo stesso i libretti di manutenzione e le certificazioni di tutte le componenti impiantistiche installate e le istruzioni per la manutenzione dei componenti edili di maggior rilevanza (infissi, facciate continue, controsoffitti, pavimenti, paramenti, lamiere anodizzate, impianti tecnologici, illuminazione, etc.) etc.) 10. Il corrispettivo per tutti gli obblighi ed oneri sopra specificati è conglobato nei prezzi dei lavori.

Art. 56 Conformità ai criteri ambientali minimi

1. L’appaltatore si impegna, nel corso dello svolgimento dei lavori, a rispettare i criteri ambientali

minimi CAM di cui al D.M. 11.10.2017, come previsto all’art.34 comma 2 del D.Lgs. 50/2016 coordinato col testo correttivo di cui al D.Lgs 56/2017.

2. In particolare in fase di approvvigionamento dei materiali deve accertarsi della loro rispondenza ai criteri di cui ai § 2.4.1.1 e § 2.4.1.2 mediante la documentazione da presentare alla stazione appaltante in fase di esecuzione dei lavori, ed in particolare: a. elenco dei materiali costituiti, anche parzialmente, da materie recuperate o riciclare ed il

loro peso rispetto al peso totale dei materiali utilizzati per gli interventi previsti. La percentuale di materia riciclata deve essere dimostrata tramite una dichiarazione ambientale di Tipo 111, conforme alla norma UN1 EN 15804 e alla norma ISO 14025 oppure una asserzione ambientale del produttore conforme alia norma ISO 14021, verificata da un organismo di valutazione della conformità, che certifichi il rispetto del criterio;

b. elenco di tutti i componenti edilizi e degli elementi prefabbricati separabili che possono essere in seguito riciclati o riutilizzati, con l’indicazione del relativo volume e peso rispetto al volume e peso totale dei materiali utilizzati per l’intervento;

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c. dichiarazione del legale rappresentante del fornitore attestante l’assenza di prodotti e sostanze considerate dannose per lo strato di ozono;

d. dichiarazione del legale rappresentante del fornitore attestante l’assenza di sostanze elencate nella Candidate List o per le quali è prevista una “autorizzazione per usi specifici” ai sensi del Regolamento REACH, in percentuale maggiore di quanto previsto dal Reg. (EC) 12.72/2008 (Regolamento CLP) per l’etichettatura.

3. L’appaltatore deve altresì accertarsi della rispondenza ai criteri di cui al § 2.4.2 per materiali e componenti edilizi comunque approvvigionati in cantiere per sottolavorazioni e finitura o come materiali d’opera, dandone dimostrazione alla D.L. mediante relativa documentazione, certificazione e dichiarazione da inviare prima della loro posa in opera.

4. L’appaltatore è tenuto alla sostituzione anche previa rimozione di materiali e componenti la cui conformità ai C.A.M. non sia stata accertata dal D.L.; in caso di rifiuto da parte dell’Appaltatore, il D.L. può provvedervi direttamente a spese dell’Appaltatore.

Art. 57 Difesa ambientale

1. L’appaltatore si impegna, nel corso dello svolgimento dei lavori, a salvaguardare l’integrità

dell’ambiente, rispettando le norme attualmente vigenti in materia ed adottando tutte le precauzioni possibili per evitare danni di ogni genere.

2. In particolare, nell’esecuzione delle opere, deve provvedere a: - evitare l’inquinamento delle falde e delle acque superficiali; - effettuare lo scarico dei materiali solo nelle discariche autorizzate; - segnalare tempestivamente al committente e alla DL il ritrovamento, nel corso dei lavori

di scavo, di opere sotterranee che possano provocare rischi di inquinamento o di materiali contaminati.

Art. 58 Proprietà dei materiali di scavo e di demolizione

1. I materiali provenienti dalle escavazioni e dalle demolizioni sono di proprietà della stazione

appaltante, ad eccezione di quelli risultanti da rifacimenti o rimedi ad esecuzioni non accettate dalla DL e non utili alla stazione appaltante.

2. Il progetto prevede la produzione di detriti provenienti dalla demolizione dei vari manufatti esistenti in loco, così come indicato negli elaborati progettuali. Si dovrà prevedere la necessità di un controllo operativo durante le fasi di scavo con un censimento visivo, per consentire di valutare le tipologie di detriti che si andranno a generare a seguito delle attività di demolizione, con particolare attenzione alla presenza (visiva) di materiali che potranno determinare la produzione di rifiuti pericolosi. Nel caso di evidenze che dovessero fari insorgere il dubbio circa la presenza di materiali estranei o non afferenti alle tipologie di rifiuto previste si dovrà immediatamente sospendere l’attività di scavo e provvedere alla caratterizzazione degli stessi al fine di classificarli in maniera idonea secondo norma, in tali situazioni l’impresa esecutrice dovrà segnalare tempestivamente alla Direzione dei Lavori le evidenze emerse. Le verifiche condotte in fase di progetto hanno consentito di individuare che i rifiuti prodotti saranno riconducibili prevalentemente ai C.E.R. della famiglia 17 (Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione), con particolare riferimento ai seguenti codici: ‐ codice C.E.R. 17.09.04 (rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione) Ulteriori rifiuti che dovessero essere riscontrati nelle fasi di scavo non previsti nelle relazioni tecniche e progettuali, dovranno essere gestiti nel rispetto delle normative vigenti comunicando tempestivamente alla Direzione dei Lavori quanto riscontrato. In particolare, ove i materiali terrigeni derivanti dalle operazioni di scavo dovessero risultare frammisti a materiali da demolizione o di origine antropica, sarà necessario valutare preliminarmente la corretta attribuzione del codice CER sulla base della percentuale di presenza di tali materiali estranei. Il costo di eventuali analisi e/o caratterizzazioni chimico-fisica dei materiali di scavo e demolizione sono a carico dell’appaltatore.

3. In attuazione dell’art. 36 del D.M. 19 aprile 2000, n. 145 i materiali provenienti dalle escavazioni e/o dalle demolizioni sono ceduti all’appaltatore, che per tale cessione non dovrà corrispondere né pretendere alcunché in quanto il prezzo convenzionale dei predetti materiali,

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la loro movimentazione e trasporto, compreso il costo di smaltimento in discarica, è già stato tenuto in considerazione nella determinazione del corrispettivo contrattuale previsto per gli scavi. L’appaltatore inoltre provvederà a proprie spese a trasportare a discarica autorizzata o comunque ad allontanare dal cantiere i materiali per i quali non è previsto il recupero, compresi quelli da considerare come rifiuti speciali, tossici o nocivi; l’allontanamento dei rifiuti dovrà essere effettuato nel pieno rispetto della pertinente legislazione in vigore al momento e sotto la completa responsabilità dell’appaltatore.

4. In fase di cantiere comunque sarà onere della ditta appaltatrice procedere alla corretta classificazione dei rifiuti prodotti eseguendo le verifiche e analisi sui materiali prodotti prima di avviarli a smaltimento secondo quanto prescritto dalle normative vigenti.

5. Per alcuni tipi di materiale o di impianto o di apparecchiatura di cui è prevista la rimozione la stazione appaltante si riserva di indicare il magazzino dove trasportarli e scaricarli in alternativa alla discarica, per un eventuale recupero e riutilizzo; per tali materiali o impianti o apparecchiature l’appaltatore è tenuto ad effettuare lo smontaggio e l’accantonamento con la necessaria cura allo scopo di preservarne l'integrità.

6. Al rinvenimento di oggetti di valore, beni o frammenti o ogni altro elemento diverso dai materiali di scavo e di demolizione, o per i beni provenienti da demolizione ma aventi valore scientifico, storico, artistico, archeologico o simili, si applica l’art. 35 del D.M. 19 aprile 2000, n. 145 fermo restando quanto previsto dall’art. 91, comma 2, del D.Lgs. n. 42/2004 e s.m.i.

Art. 59 Utilizzo di materiali recuperati o riciclati

1. Seppure il progetto non preved categorie di prodotti (tipologie di manufatti e beni) ottenibili

con materiale riciclato, tra quelle elencate nell’apposito DM emanato ai sensi dell’art. 2, comma 1, lettera d), del decreto del Ministero dell’Ambiente 8 maggio 2003, n. 203 è fatta salva la possibilità, se ammessa dalle normative di settore, di riutilizzare i materiali previo accordo con la Direzione Lavori.

2. L'aggiudicatario deve comunque rispettare le disposizioni in materia di materiale di risulta e rifiuti, di cui agli articoli da 181 a 198 e agli articoli 214, 215 e 216 del D.Lgs. n. 152/2006. Art. 57 Siti di conferimento finale e trasporti

3. Il soggetto esecutore in relazione al presunto quantitativo di rifiuti da movimentare in cantiere provvederà ad effettuare le opportune verifiche circa gli impianti autorizzati alla gestione dei rifiuti ed alla acquisizione delle necessarie autorizzazioni, che dovranno essere comunicate tempestivamente prima dell’inizio dei lavori alla Direzione dei Lavori. Sarà onere dell’appaltatore la verifica dei requisiti autorizzatori degli impianti di destino preliminarmente ai conferimenti. I conferimenti realizzati dovranno essere comunicati settimanalmente alla Direzione Lavori inviando copia dei FIR di trasporto rifiuti con il riepilogo dei pesi riscontrati a destino.

Art. 60 Terre e rocce di scavo

1. Sono a carico e a cura dell’appaltatore tutti gli adempimenti imposti dalla normativa

ambientale, compreso l'obbligo della tenuta del registro di carico e scarico dei rifiuti, indipendentemente dal numero dei dipendenti e dalla tipologia dei rifiuti prodotti.

2. E’ altresì a carico e a cura dell’appaltatore il trattamento delle terre e rocce da scavo (TRS) e la relativa movimentazione, ivi compresi i casi in cui terre e rocce da scavo: a) siano considerate rifiuti speciali ai sensi dell’art. 184 del D.Lgs. n. 152/2006; b) siano sottratte al regime di trattamento dei rifiuti nel rispetto di quanto previsto dagli articoli

185 e 186 dello stesso D.Lgs. n. 152/2006 e di quanto ulteriormente applicabile in materia 3. Sono infine a carico e cura dell’appaltatore gli adempimenti che dovessero essere imposti da

norme sopravvenute.

Art. 61 Custodia del cantiere

È a carico e a cura dell’appaltatore la custodia e la tutela del cantiere, di tutti i manufatti e dei materiali in esso esistenti, anche se di proprietà della stazione appaltante e ciò anche durante periodi di sospensione dei lavori e fino alla presa in consegna dell’opera da parte della stazione appaltante.

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Art. 62 Cartello di cantiere

1. L’appaltatore deve predisporre ed esporre in sito numero 1 esemplari del cartello indicatore,

con le dimensioni di almeno cm. 70 di base e 140 di altezza, con eventuali immagini, recanti le descrizioni di cui alla Circolare del Ministero dei LL.PP. dell’1 giugno 1990, n. 1729/UL, e tutte le indicazioni obbligatoriamente previste dalle leggi vigenti (e in particolare dal D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i.), nonché, se del caso, le indicazioni di cui all'art. 12 del D.M. n. 37/2008, curandone i necessari aggiornamenti periodici in relazione all'eventuale mutamento delle condizioni riportate sul cartello.

2. Nel cartello di cantiere devono essere indicati la stazione appaltante, l'oggetto dei lavori, i nominativi dell'impresa, del progettista, del direttore dei lavori e dell'assistente ai lavori; in detti cartelli, ai sensi dall'art. 105, comma 15, del D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i. devono essere indicati anche i nominativi delle eventuali imprese subappaltatrici.

Art. 63 Eventuale sopravvenuta inefficacia del contratto

1. Qualora il contratto sia dichiarato inefficace in seguito ad annullamento dell’aggiudicazione

definitiva per gravi violazioni, trova applicazione l’art. 121 dell’allegato 1 al D.Lgs. n. 104/2010 (Codice del processo amministrativo).

2. Qualora il contratto sia dichiarato inefficace in seguito ad annullamento dell’aggiudicazione definitiva per motivi diversi dalle gravi violazioni di cui al comma 1, trova applicazione l’art. 122 dell’allegato 1 al D.Lgs. n. 104/2010.

3. Trovano in ogni caso applicazione, ove compatibili e in seguito a provvedimento giurisdizionale, gli articoli 123 e 124 dell’allegato 1 al D.Lgs. n. 104/2010.

Art. 64 Documento unico di regolarità contributiva (DURC)

1. La stipula del contratto, l’erogazione di qualunque pagamento a favore dell’appaltatore, la

stipula di eventuali atti di sottomissione o di appendici contrattuali, il rilascio delle autorizzazioni al subappalto e il certificato di collaudo sono subordinati all’acquisizione del DURC.

2. Ai sensi dell’art. 30, comma 5, del D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i. e dell’art. 31, comma 3, della L. n. 98/2013, in caso di ottenimento del DURC che segnali un inadempimento contributivo relativo a uno o più soggetti impiegati nell'esecuzione del contratto, in assenza di regolarizzazione tempestiva, la stazione appaltante: a) chiede tempestivamente ai predetti istituti e casse la quantificazione dell’ammontare delle

somme che hanno determinato l’irregolarità, se tale ammontare non risulti già dal DURC; b) trattiene un importo corrispondente all’inadempimento, sui certificati di pagamento delle

rate di acconto e sulla rata di saldo di cui agli articoli 22 e 24 del presente capitolato speciale;

c) corrisponde direttamente agli enti previdenziali e assicurativi, compresa, la Cassa edile, quanto dovuto per gli inadempimenti accertati mediante il DURC, in luogo dell’appaltatore e dei subappaltatori;

d) provvede alla liquidazione delle rate di acconto e della rata di saldo di cui agli articoli 22 e 24 del presente capitolato speciale, limitatamente alla eventuale disponibilità residua.

Art. 65 Tracciabilità dei flussi finanziari

1. Ai sensi dell’art. 3, commi 1 e 8, della L. n. 136/2010, gli operatori economici titolari

dell’appalto, nonché i subappaltatori, devono comunicare alla stazione appaltante gli estremi identificativi dei conti correnti dedicati, anche se non in via esclusiva, accesi presso banche o presso Poste italiane S.p.A., entro 7 (sette) giorni dalla stipula del contratto oppure entro 7 (sette) giorni dalla loro accensione se successiva, comunicando altresì negli stessi termini le generalità e il codice fiscale delle persone delegate ad operare sui predetti conti. L’obbligo di comunicazione è esteso anche alle modificazioni delle indicazioni fornite in precedenza. In assenza delle predette comunicazioni la stazione appaltante sospende i pagamenti e non

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decorrono i termini legali per l’applicazione degli interessi di cui agli articoli 25, commi 1 e 2 e per la richiesta di risoluzione del contratto.

2. Tutti i movimenti finanziari relativi all’intervento: a) per pagamenti a favore dell’appaltatore, dei subappaltatori, dei sub-contraenti, dei sub-

fornitori o comunque di soggetti che eseguono lavori, forniscono beni o prestano servizi in relazione all’intervento, devono avvenire mediante bonifico bancario o postale, ovvero altro mezzo che sia ammesso dall’ordinamento giuridico in quanto idoneo ai fini della tracciabilità;

b) i pagamenti di cui alla precedente lettera a) devono avvenire in ogni caso utilizzando i conti correnti dedicati di cui al comma 1;

c) i pagamenti destinati a dipendenti, consulenti e fornitori di beni e servizi rientranti tra le spese generali nonché quelli destinati all'acquisto di immobilizzazioni tecniche devono essere eseguiti tramite i conti correnti dedicati di cui al comma 1, per il totale dovuto, anche se non riferibile in via esclusiva alla realizzazione dell’intervento.

3. I pagamenti in favore di enti previdenziali, assicurativi e istituzionali, nonché quelli in favore di gestori e fornitori di pubblici servizi, ovvero quelli riguardanti tributi, possono essere eseguiti anche con strumenti diversi da quelli ammessi dal comma 2, lettera a), fermo restando l'obbligo di documentazione della spesa. Per le spese giornaliere, di importo inferiore o uguale a 1.500 euro possono essere utilizzati sistemi diversi da quelli ammessi dal comma 2, lettera a), fermi restando il divieto di impiego del contante e l'obbligo di documentazione della spesa.

4. Ogni pagamento effettuato ai sensi del comma 2, lettera a), deve riportare, in relazione a ciascuna transazione, il CIG e il CUP di cui all’art. 1.

5. Fatte salve le sanzioni amministrative pecuniarie di cui all’art. 6 della L. n. 136/2010: a) la violazione delle prescrizioni di cui al comma 2, lettera a), costituisce causa di risoluzione

del contratto ai sensi dell’art. 3, comma 9-bis, della citata L. n. 136/2010; b) la violazione delle prescrizioni di cui al comma 2, lettere b) e c), o ai commi 3 e 4, se

reiterata per più di una volta, costituisce causa di risoluzione del contratto ai sensi dell’art. 20 e 51

6. I soggetti di cui al comma 1 che hanno notizia dell'inadempimento della propria controparte agli obblighi di tracciabilità finanziaria di cui ai commi da 1 a 3, procedono all'immediata risoluzione del rapporto contrattuale, informandone contestualmente la stazione appaltante e la Prefettura, ufficio territoriale del Governo territorialmente competente.

7. Le clausole di cui al presente articolo devono essere obbligatoriamente riportate nei contratti sottoscritti con i subappaltatori e i subcontraenti della filiera delle imprese a qualsiasi titolo interessate all’intervento ai sensi del comma 2, lettera a); in assenza di tali clausole i predetti contratti sono nulli senza necessità di declaratoria.

Art. 66 Disciplina antimafia

1. Ai sensi del D.Lgs. n. 159/2011, per l’appaltatore non devono sussistere gli impedimenti

all'assunzione del rapporto contrattuale previsti dagli articoli 6 e 67 del citato decreto legislativo, in materia di antimafia; a tale fine devono essere assolti tutti gli adempimenti previsti dal citato D.Lgs.

2. In caso di raggruppamento temporaneo o di consorzio ordinario, tali adempimenti devono essere assolti da tutti gli operatori economici raggruppati e consorziati; in caso di consorzio stabile, di consorzio di cooperative o di imprese artigiane, devono essere assolti dal consorzio e dalle consorziate indicate per l’esecuzione.

3. Prima della stipula del contratto deve essere acquisita la comunicazione antimafia di cui all’art. 87 del D.Lgs. n. 159/2011, mediante la consultazione della banca dati ai sensi degli artt. 96 e 97 del citato D.Lgs.

4. Prima della stipula del Contratto deve essere accertata l’idonea iscrizione nella white list tenuta dalla competente prefettura (Ufficio Territoriale di Governo) nella sezione pertinente, ove dovuta.

Art. 67 Patto di integrità, protocolli multilaterali, doveri comportamentali

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1. L’appaltatore, con la partecipazione alla gara, si è impegnato altresì, nel caso di affidamento di incarichi di collaborazione a qualsiasi titolo, a rispettare i divieti imposti dall’art. 53, comma 16-ter, del D.Lgs. n. 165/2001 e dall’art. 21 del D.Lgs. n. 39/2013.

2. L’appaltatore, con la partecipazione alla gara, si è impegnato infine, nel caso di affidamento di incarichi di collaborazione a qualsiasi titolo, a rispettare e a far rispettare il protocollo di legalità sottoscritto dalla Prefettura di Venezia.

Art. 68 Spese contrattuali, imposte, tasse

1. Sono a carico dell’appaltatore senza diritto di rivalsa, salvo il caso di cui all’art. 32, comma 8,

terzo periodo, del D.Lgs. n. 50 e s.m.i.: a) le spese contrattuali e notarili; b) le tasse e gli altri oneri per l’ottenimento di tutte le licenze tecniche occorrenti per

l’esecuzione dei lavori e la messa in funzione degli impianti; c) le tasse e gli altri oneri dovuti ad enti territoriali (occupazione temporanea di suolo

pubblico, passi carrabili, permessi di scarico, canoni di conferimento a discarica, ecc.) direttamente o indirettamente connessi alla gestione del cantiere e all’esecuzione dei lavori;

d) le spese, le imposte, i diritti di segreteria e le tasse relativi al perfezionamento e alla registrazione del contratto, nonché le eventuali spese di pubblicazione.

2. Sono altresì a carico dell’appaltatore tutte le spese di bollo per gli atti occorrenti per la gestione del lavoro, dalla consegna alla data di emissione del certificato di collaudo provvisorio.

3. Se, per atti aggiuntivi o risultanze contabili finali sono necessari aggiornamenti o conguagli delle somme per spese contrattuali, imposte e tasse di cui ai commi 1 e 2, le maggiori somme sono comunque a carico dell’appaltatore e trova applicazione l’art. 8 del D.M. 19 aprile 2000, n. 145

4. A carico dell'appaltatore restano inoltre le imposte e gli altri oneri, che, direttamente o indirettamente gravino sui lavori e sulle forniture oggetto dell'appalto ivi comprese le commissioni, tariffe o altro onere determinato negli atti di gara per l’uso della piattaforma telematica nella gestione del procedimento di aggiudicazione.

5. Il presente contratto è soggetto all’imposta sul valore aggiunto (I.V.A.); l’I.V.A. è regolata dalla legge; tutti gli importi citati nel presente capitolato speciale si intendono I.V.A. esclusa.

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PARTE SECONDA Specificazione delle prescrizioni tecniche

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IPAB Opere Riunite Buon Pastore Straordinaria manutenzione del piano terra dell’edificio sito in via Bottenigo 195 a MARGHERA - VENEZIA

RTP professionisti arch. Giovanni Vio Studio Associato architetti Vio -Fassina, ing. Chiozzotto, arch. Bortoluzzo

consulente per le strutture: ing. Casna

OPERE EDILI

Art. 1 Valutazione dei lavori a misura e norme per la misurazione

• La contabilizzazione dei lavori è effettuata in conformità alle disposizioni del Decreto legislativo 18

aprile 2016, n. 50.

• La misurazione e la valutazione dei lavori a misura sono effettuate secondo le specificazioni date

nelle norme del presente Capitolato Speciale e nelle enunciazioni delle singole voci di elenco; in

ogni altro caso sono utilizzate per la valutazione dei lavori le dimensioni nette delle opere eseguite

rilevate sul luogo del lavoro, senza che l’appaltatore possa far valere criteri di misurazione o

coefficienti che modifichino le quantità effettivamente in opere.

• Non sono comunque riconosciuti nella valutazione delle opere ingrossamenti o aumenti

dimensionali di alcun genere non rispondenti ai disegni di progetto se non saranno stati

preventivamente autorizzati dal Direttore dei Lavori.

• Nel corrispettivo per l’esecuzione dei lavori a misura s’intende sempre compresa, oltre alle spese

di progettazione esecutiva, ogni spesa occorrente per dare l’opera compiuta sotto le condizioni

stabilite dal capitolato speciale d’appalto e secondo i tipi indicati e previsti negli atti progettuali.

• La contabilizzazione delle opere e delle forniture verrà effettuata applicando alle quantità eseguite

i prezzi unitari netti desunti dall’elenco dei prezzi unitari.

• Le misure in cantiere verranno rilevate dalla Direzione dei lavori in contraddittorio con il

rappresentante dell'Appaltatore.

• Verranno contabilizzate solamente le quantità poste in opera che saranno pertanto comprensive

degli sfridi di lavorazione.

• Per le opere da eseguire si intendono incluse nei singoli prezzi tutte le opere accessorie necessarie

alla perfetta realizzazione delle stesse incluse forniture, trasporti sollevamenti armature di servizio

e protezione oneri per la manodopera ecc.

• Le modalità di misurazione delle opere, ove non specificato diversamente nell'allegato Elenco

Prezzi Unitari sono le seguenti:

SCAVI IN GENERE - Oltre agli oneri particolari relativi agli articoli di elenco l' Appaltatore, con i

prezzi per gli scavi si deve ritenere compensato :

• per il taglio di piante, estirpazione di ceppaie, radici e per il generale decespugliamento

dell'area.

• per il taglio e per lo scavo con qualsiasi mezzo delle materie di qualsiasi consistenza, sia

asciutta che bagnata ed in presenza di acqua.

• per paleggi, innalzamento, carico, trasporto e scarico in rilevato o in reinterro o a rifiuto alle

pubbliche discariche incluso l'onere di discarica.

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• per la regolarizzazione di scarpate e di pareti, per il perfetto spianamento del fondo, per la

formazione di gradoni, per il successivo reinterro all'ingiro delle murature, attorno e sopra le

condotte d' acqua e condotte in genere, sopra fognature e drenaggi secondo le sagome

definitive di progetto.

• per le puntellazioni, sbadacchiature ed armature di qualsiasi tipo importanza o genere

• per l'allontanamento delle acque riscontrate o di provenienza meteorica.

• per la chiusura di eventuali cavità carsiche ritrovate durante gli scavi stessi.

• per ogni altra spesa necessaria all'esecuzione completa degli scavi.

La misurazione degli scavi avverrà nella seguente maniera:

I) gli scavi di sbancamento con il metodo delle sezioni ragguagliate rilevate in contraddittorio

II) gli scavi di fondazione saranno computati per un volume uguale a quello risultante dal prodotto della

base di fondazione per la sua profondità sotto il piano degli scavi di sbancamento o del terreno naturale

quando detto scavo di sbancamento non viene effettuato.

Al volume così calcolato si applicheranno i vari prezzi fissati per tali scavi; vale a dire che essi saranno

valutati sempre come eseguiti a pareti verticali. Tutti i rilevati e rinterri necessari si intendono compresi nei

prezzi relativi alle opere di scavo, così pure il riempimento di vespai con materiale roccioso derivante dallo

scavo stesso.

Sono pure compresi nei prezzi di scavo tutti gli oneri derivati da ritrovamento di servizi del

sottosuolo, il cui spostamento e modifica sarà esclusivo onere dell'impresa esecutrice.

DEMOLIZIONI - I prezzi fissati per le demolizioni di murature di qualsiasi genere, anche in calcestruzzo

semplice o armato, nonché la demolizione di strutture dei solai, coperture ecc. saranno misurate secondo

il loro effettivo volume geometrico; tali prezzi comprendono sempre l' accurato accatastamento dei materiali

riutilizzabili e la loro conservazione e l' asporto a rifiuto dei materiali di risulta inclusi tutti gli oneri di

caricamento, trasporto e scarico alle pubbliche discariche ovunque siano esse allocate inclusi i relativi

oneri di discarica.

MURATURE IN GENERE - Tutte le murature saranno misurate geometricamente a volume o a superficie

in base alle misure prese in contraddittorio dal vivo con esclusione di eventuali intonaci. Si considereranno

pieni unicamente i vani di canne fumarie, e di ventilazione ed eventuali passaggi di condutture idroelettriche

gas o fognarie. Non verranno considerate le parti incastrate di pilastri piattabande ecc. Nei prezzi unitari

delle murature si intende compreso ogni onere per la formazione di spalle, sguanci, di canne, spigoli

strombature, incassature, imposte di archi di piattabande ed architravi. Qualunque sia l’incurvatura data

alla pianta ed alle sezioni trasversali dei muri, anche se da costruirsi sotto raggio, le relative murature

saranno valutate con i prezzi delle murature rette. Le ossature di cornici, cornicioni lesene pilastri e di

qualsiasi altro aggetto saranno pure misurate geometricamente senza sovrapprezzo alcuno.

Le murature esterne eseguite con materiali isolanti saranno sempre dimensionate in base alle risultanze

dei calcoli per l’isolamento termico degli edifici previsto dalla normativa vigente; gli spessori descritti nel

progetto sono da considerarsi pertanto puramente indicativi ed all’impresa non spetterà alcun onere

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aggiuntivo per eventuali maggiori spessori necessari all'ottenimento dei parametri di isolamento termico

richiesti.

I tramezzi eseguiti con mattoni pieni ad una testa o con mattoni forati doppio UNI o forati da 8-10 cm al

grezzo liquidati a mq saranno misurati a vuoto per pieno deducendo solo i fori di superficie superiore a

mq.2 (due); non verranno comunque misurati risvolti spallette sguinci ecc. che saranno sempre inclusi nel

prezzo a mq.

Sono sempre incluse nel prezzo sia esso a superficie sia a volume anche la formazione di architravi,

piattabande zocchetti intelaiature puntellazioni ecc.

Per tutte le murature è sempre incluso l'onere delle armature di servizio eseguite secondo le norme di

sicurezza.

Sono sempre incluse nel prezzo le immorsature tra le murature nuove o preesistenti, di qualsiasi tipologia

esse siano, anche con l'ausilio di spezzoni di ferro tondino e getto di calcestruzzo incluso l' onere dello

scasso delle murature esistenti.

PIETRE NATURALI - La pietra da taglio, da pagarsi a volume sarà sempre valutata a metro cubo in base

al volume del minimo parallelepipedo retto rettangolare circoscrivibile a ciascun pezzo.

Le lastre, i lastroni e gli altri pezzi da pagarsi a superficie saranno valutati in base al minimo rettangolo

circoscrivibile.

Per i gradini, le soglie ed i pezzi in genere da pagarsi a metro lineare, la misura verrà presa fra gli estremi

di ogni singolo pezzo inclusa la parte incassata nel muro.

Le pavimentazioni in pietra naturale saranno sempre computate a metro quadrato ed in tale prezzo sarà

sempre incluso l' onere della perfetta rifinitura della superficie con lavorazione a taglio di sega, levigatura,

lucidatura o bocciardatura e l' onere del perfetto raccordo con le strutture in elevazione o i coprigiunti con

lama o angolare in ottone al contatto con altri tipi di pavimentazione o ai margini della pavimentazione

stessa e i necessari giunti di dilatazione; sono pure compresi nel prezzo la posa di pietre di diversa qualità

e tipologia o lavorazione superficiale al fine di produrre superfici trattate anche con specifici disegni o effetti

estetici come richiesto dalla Direzione Lavori anche se non specificato nel prezzo.

I rivestimenti in pietra naturale saranno misurati sempre a metro quadrato e con tale liquidazione

l'Appaltatore sarà compensato di ogni onere relativo alla perfetta posa in opera qualsiasi sia il tipo di

struttura di posa il tipo di finitura superficiale richiesto che sarà comunque sempre a discrezione della D.L.

CONGLOMERATI CEMENTIZI SEMPLICI ED ARMATI

I conglomerati cementizi per fondazioni, murature ecc. saranno generalmente liquidati a metro cubo e

misurati in opere secondo le dimensioni prescritte derivanti dai disegni del progetto esecutivo e dalle tavole

delle carpenterie, esclusa quindi ogni eccedenza anche se inevitabile, derivante dalla forma degli scavi e

dal modo di esecuzione dei lavori.

Il conglomerato per opere in cemento armato sarà valutato per il suo volume effettivo senza detrazione del

volume del ferro che verrà pagato a parte.

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Nel caso di opere a carattere ornamentale unicamente nel caso di strutture minute inferiori a 0,008 mc/ml

la misurazione verrà effettuata in ragione del minimo parallelepipedo retto a base rettangolare

circoscrivibile a ciascun pezzo.

Nei prezzi dei conglomerati cementizi sono anche compresi e compensati stampi e casseforme di ogni

forma e tipologia, puntellazioni, armature di sostegno e di servizio ogni onere per l'esecuzione dei getti a

qualsiasi altezza e distanza, l' onere della perfetta vibratura del calcestruzzo nonché la rimozione di tutte

le opere provvisionali a lavoro e stagionatura effettuata.

E' compreso nel prezzo a volume pure la predisposizione dei calcestruzzi secondo esigenze particolari in

merito alla disposizione volumetrica degli inerti alla tipologia ed al tipo di predisposizione delle casserature.

L'esecuzione facciavista dei calcestruzzi viene liquidata a parte, a metro quadrato ed in tale prezzo

vengono inclusi tutti gli oneri per la formazione di una superficie perfetta, priva di nidi di ghiaia, di ferri

affioranti, e di altri difetti; è incluso nel prezzo anche ogni particolare disposizione delle casseforme richiesta

dalla Direzione Lavori, atta a dare una superficie con particolari effetti estetici o disegni; in caso di imperfetta

esecuzione della superficie a facciavista la Direzione dei Lavori non liquiderà il prezzo previsto a metro

quadrato e potrà effettuare una detrazione pari al 10% del prezzo a mc del calcestruzzo, ovvero potrà

ordinare all' impresa l' esecuzione di lavorazione a punta grossa o fine della superficie senza che ciò

costituisca alcun onere per l' Amministrazione.

Nel prezzo a metro cubo è pure inclusa ogni operazione tecnica per l'esecuzione del progetto esecutivo e

costruttivo, prove di carico, calcoli, verifiche provini, collaudi in corso d' opera ed a lavori ultimati.

SOLAI - I solai massicci in cemento armato saranno valutati a metro cubo come ogni altra opera in cemento

armato. Ogni altro tipo di solaio sarà invece valutato a metro quadrato sulla base della superficie netta

interna dei vani che ricopre di qualsiasi forma essi siano, misurati al grezzo delle murature perimetrali

esterne e dei vani delimitati da strutture portanti; viene esclusa dalla misurazione la superficie di appoggio.

Nel prezzo dei solai è incluso l'onere per lo spianamento con malta cementizia o prodotti specifici sino al

piano di posa della pavimentazione. E' incluso inoltre ogni altro onere per materiali armature puntelli

sollevamenti trasporti forniture mano d' opera noleggi ecc. per dare l'opera finita a regola d' arte pronta per

la posa delle pavimentazioni e per l' intonacatura dell' intradosso. Sono compresi inoltre tutti i ferri di

armatura esclusi unicamente i ferri di ripartizione o rete elettrosaldata.

Il prezzo al metro quadrato dei solai si applicherà senza alcuna maggiorazione anche per quelle porzioni

in cui, per resistere al momento negativo il laterizio o altro materiale sia sostituito dal conglomerato

cementizio.

Nel prezzo a mq è incluso anche l'onere di tutte le prestazioni tecniche necessarie per i progetti

esecutivi e costruttivi, i calcoli, le verifiche ed i collaudi necessari.

CONTROSOFFITTI - I controsoffitti piani saranno pagati in base alla superficie della loro proiezione

orizzontale senza tener conto dei raccordi curvi con la muratura perimetrale. I controsoffitti a finta volta di

qualsiasi forma e monta, si misureranno per una volta e mezza la loro proiezione orizzontale. Nel prezzo a

metro quadrato sono inclusi tutti gli oneri per la perfetta fornitura in opera a regola d'arte dei controsoffitti,

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incluse le armature di servizio nonché la certificazione di resistenza al fuoco che dovrà sempre venir

prodotta.

COPERTURE A TETTO - Le coperture in genere saranno computate a metro quadrato misurando

geometricamente la superficie della falda del tetto senza deduzioni per vani di canne fumarie ed altre parti,

mentre sarà dedotta dalla misurazione la superficie netta dei lucernari; non si terrà comunque conto nella

misurazione di sovrapposizioni, giunti e ridossi. Nel prezzo della copertura si intende tutto incluso comprese

armature, opere provvisionali, protezioni provvisorie contro le infiltrazioni atmosferiche materiali e

manodopera necessaria per la realizzazione a regola d'arte.

Sono pure inclusi ove non previsti tutti i collegamenti tra strutture di caratteristiche diverse o tra strutture

nuove e preesistenti al fine di garantire la massima sicurezza contro le infiltrazioni atmosferiche, restando

incluso in tale onere l'impermeabilizzazione dei giunti di dilatazione con specifici prodotti, la posa di

scossaline e gocciolatoi ove necessario.

VESPAI - Nel prezzo dei vespai è compreso ogni onere per forniture di materiali e la loro posa in opera. I

vespai saranno eseguiti con pietrame di varie pezzature e di prima qualità e saranno valutati a metro cubo.

PAVIMENTI E RIVESTIMENTI - I pavimenti di qualunque genere saranno valutati per la superficie in

vista tra le pareti intonacate dell'ambiente. I prezzi per ciascun genere di pavimentazione comprendono la

fornitura dei materiali ed ogni lavorazione necessaria per dare i pavimenti stessi posti in opera a regola

d'arte completi e rifiniti, incluso ogni onere per la formazione del sottofondo sia esso la base di attacco per

i pavimenti ceramici, in pietra naturale o artificiale che il sottofondo di attacco e per i pavimenti in legno,

incluse anche sistemazioni di eventuali dislivelli o pendenze presenti sul sottofondo esistente. Nei prezzi a

metro quadrato per i pavimenti si intendono pure incluse tutte le opere per dare un perfetto raccordo della

pavimentazione stessa con la superficie muraria intonacata o rivestita, qualsiasi sia l' onere per eseguire

detta lavorazione anche in assenza di battiscopa, nonché la posa in opera dei giunti di dilatazione in lama

di ottone o acciaio inox e dei giunti eseguiti a regola d' arte con opportune lame in ottone poste

orizzontalmente o verticalmente quali divisione tra pavimentazioni di diversa tipologia siano essi di nuova

realizzazione o già esistenti. I rivestimenti di qualsiasi natura e tipo verranno misurati per la superficie

effettiva qualunque sia la sagoma e la posizione delle parti da rivestire. Nel prezzo a metro quadrato sono

compresi tutti gli oneri per la fornitura e la posa in opera inclusa la regolarizzazione del la superficie di

attacco con malte anche additivate, sia essa esistente o di nuova realizzazione i materiali di attacco e le

lavorazioni accessorie tutti i pezzi speciali e di raccordo per gli spigoli, le rientranze, le guscie. Sono pure

inclusi, come pure per le pavimentazioni tutti gli oneri per opere provvisionali ed accessorie, trasporti e

sollevamenti, armature di servizio ecc. anche nel caso di sola posa in opera senza l'onere della fornitura.

Per le pavimentazioni ed i rivestimenti l'impresa dovrà produrre, se necessario per il rilascio del CPI da

parte del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco o comunque su specifica richiesta della Direzione Lavori,

gli idonei certificati di resistenza al fuoco.

INTONACI - I prezzi degli intonaci saranno applicati a metro quadrato misurando l' effettiva superficie

geometrica realizzata; l' onere per la realizzazione di spigoli, risalti guscie ecc. sarà compresa nel prezzo,

così pure la posa degli paraspigoli a scomparsa per l' altezza minima di metri due; nel caso di realizzazione

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di guscie di raccordo esse non saranno computate effettuando la misurazione in proiezione orizzontale

come se esistessero gli spigoli. Gli intonaci interni o esterni saranno liquidati semplicemente a metro

quadrato, senza liquidazioni accessorie anche nel caso di supporti irregolari o fuori piombo sia su superfici

di nuova realizzazione sia su murature esistenti siano esse in calcestruzzo, pietrame, laterizio o in materiale

isolante anche in pannello.

Nella fattura degli intonaci è compreso l' onere della ripresa, dopo la chiusura di tracce e passaggi di

qualsiasi genere anche di impianti tecnologici ove non sia prevista la chiusura nel prezzo degli impianti

stessi , la muratura di eventuali ganci a soffitto o sulle pareti, le riprese contro pavimenti zoccolature e

serramenti la chiusura di fori di qualsiasi genere incluse anche rincocciature e l' intasamento dei fori dei

mattoni forati.

Gli intonaci interni su muri di spessore massimo di cm 15 al grezzo saranno computati vuoto per pieno con

detrazione completa di tutti i fori di superficie maggiore di mq 2 ( due ), ciò a compenso della riquadratura

dei vani; verrà diffalcata tutta la superficie del foro qualora non abbia ricevuto intonaco su spalle, sguanci,

volte, archi, e piattabande del medesimo.

Eventuali aggetti o lesene saranno misurate geometricamente calcolandone lo sviluppo. Gli intonaci

eseguiti su murature esterne o su murature interne con spessore maggiore di cm.15 al grezzo saranno

computate nella loro superficie effettiva con detrazione di tutti i fori. La superficie di intradosso delle volte,

di qualsiasi forma e monta, si determinerà moltiplicando la loro superficie in proiezione orizzontale per il

coefficiente medio 1,20. Nessun compenso speciale sarà dovuto per gli intonaci eseguiti a piccoli tratti

anche in corrispondenza di spalle e di mazzette di vani di porte e di finestre. Per la liquidazione di prezzi di

rappezzo di intonaco esistente si misurerà l’intonaco eseguito in base al minor rettangolo circoscritto

all’effettiva superficie realizzata. intendendosi pagato ogni onere per il perfetto raccordo con la superficie

esistente. I rappezzi di intonaco sono liquidabili, se previsti dall’elenco prezzi, per una superficie massima

di mq due su intonaco preesistente; per superfici maggiori verrà liquidata la posta relativa alla voce di

intonaco. Per l’esecuzione di intonaci interni o esterni si intendono compresi nel prezzo tutti gli oneri per le

armature di servizio, protezioni, ponteggi sollevamenti forniture e rifiniture necessarie alla perfetta

realizzazione a regola d’arte. Per l’esecuzione degli intonaci colorati è prevista la realizzazione a totale

carico dell'impresa esecutrice di adeguate campionature con i vari colori come richiesto dalla Direzione

Lavori e la loro successiva demolizione.

OPERE IN METALLO - I lavori in metallo potranno essere liquidati a peso con liquidazione del loro peso

complessivo ed effettivo del materiale a lavorazione completamente ultimata e determinata prima della

posa in opera con pesatura diretta in contraddittorio ed a spese dell’Appaltatore. Si potrà procedere alla

determinazione del peso teorico dei singoli profili nel caso di strutture semplici quali singole travi IPE o HPE

o altri profili adeguatamente tabellati dalla casa costruttrice. Nel prezzo unitario sono comunque sempre

compensati:

- l'esecuzione di tutte le opere murarie ed accessorie per la posa in opera per i fissaggi, sollevamenti,

inghisaggi, saldature e bullonature atte a dare l’opera finita a regola d’arte ed utilizzabile per le funzioni a

cui essa è preposta;

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- la pitturazione con una doppia mano di antiruggine ad alta qualità e la totale pitturazione con vernici

ad elevata qualità se previsto nel prezzo unitario.

- l’onere per l’esecuzione di tutte le opere accessorie di carpenteria minuta necessarie anche se non

previste nel prezzo unitario ovvero la zincatura a caldo della struttura.

- l’onere dei calcoli statici dei disegni esecutivi e costruttivi dei collaudi e delle certificazioni

necessarie all'utilizzo dell’opera

GRONDAIE PLUVIALI CONVERSE - I tubi pluviali ed i canali di gronda eseguiti in lamiera di ferro zincato,

preverniciato oppure in rame saranno misurati a metro lineare; i canali di gronda e le converse potranno

essere misurate a metro quadrato se il singolo prezzo lo prevede; in ogni caso la misurazione avverrà

senza tener conto delle parti sovrapposte. Nei rispettivi prezzi si intende compresa la formazione e la posa

in opera di ferri di sostegno le cravatte le chiodature ed i fissaggi nonché tutte le opere murarie ed i ripristini

necessari. Sono pure incluse le armature di servizio e di protezione necessarie per il sollevamento e la

posa in opera a perfetta regola d’arte in condizioni di piena sicurezza. Nei prezzi è compresa pure la

formazione di tutte le piegature e sagomature sia dei canali e tubi di gronda, che seguiranno e verranno

fissati sulla struttura muraria conformemente alla stessa, con la formazione di curve sagomate per lo

scavalcamento di cornicioni lesene ed aggetti, formazione di collari gocciolatoi imbocchi collettori sifoni ed

ogni altro pezzo speciale che si renda necessario secondo le disposizioni della Direzione Lavori; per le

converse esse dovranno venir opportunamente sagomate secondo la necessità dettata dalla struttura

muraria e fissata opportunamente alla stessa. Nei prezzi è pure compreso il perfetto raccordo tra le

converse e scossaline con la struttura muraria a garanzia della totale eliminazione di qualsiasi possibilità

di infiltrazione atmosferica. I prezzi dei canali dei tubi di gronda e delle converse e scossaline in lamiera di

ferro zincato comprendono la coloritura con pitture ad alta resistenza agli agenti atmosferici e con colori a

scelta della D.L.; nel caso trattasi di ripristini nel prezzo unitario sarà inclusa anche la raschiatura e la

pulizia. Nel prezzo delle grondaie e dei pluviali e delle converse è inclusa anche la posizionatura di idonee

griglie a bulbo sugli imbocchi degli scarichi.

TUBAZIONI E CONDUTTURE - I tubi in ghisa, quelli in ferro e quelli in acciaio saranno valutati a peso o a

metro lineare in rapporto al tipo approvato dalla D.L. Il prezzo per le tubature in ghisa ed in acciaio

comprenderà la fornitura del materiale inclusi tutti i pezzi speciali anche se realizzati su misura, la posa in

opera con le più idonee metodologie, nonché tutte le opere accessorie necessarie, quali la posa di ganci e

staffe raccordi giunzioni e tutte le opere murarie necessarie tracce e passaggi. Nella valutazione del peso

e della misura si terrà conto della sola tubazione escluso il prezzo del piombo e delle staffe per le quali

nulla verrà corrisposto all’Appaltatore, intendendosi tutto compensato con il prezzo della ghisa o

dell’acciaio. Il prezzo per le tubazioni di qualsiasi genere e materiale vale anche nel caso in cui i tubi

debbano essere inclusi nei getti in conglomerato cementizio incluso ogni mezzo di fissaggio alle

casseforme. La valutazione delle tubazioni in grès, in cemento, in PVC o polietilene sia in opera che in

fornitura sarà fatta a metro lineare misurando sull’asse della tubazione senza tener conto delle parti

destinate a compenetrarsi. I pezzi speciali saranno ragguagliati al metro lineare delle tubazioni di

corrispondente diametro nel seguente modo:

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- curve, gomiti e riduzioni ml. 1,00

- giunti semplici ml. 1,25

- giunti doppi ed ispezioni con tappo compreso ml. 1,75

- sifoni ml. 2,75

Le riduzioni saranno valutate per 1 ml del diametro minore, i giunti semplici e doppi al diametro maggiore.

Tutti i prezzi si intendono inclusi per tubazioni complete in ogni loro parte, incluse le forniture, i trasporti, la

posa in opera le opere accessorie e murarie le armature di servizio l’esecuzione di tracce e passaggi su

murature e solai di qualsiasi genere inclusi i ripristini a perfetta regola d’arte, la fornitura e posa di grappe

di sostegno di qualsiasi lunghezza e genere o la smurazione la riparazione ed il ripristino di grappe e

sostegni esistenti. I tubi interrati poggeranno su un sottofondo di conglomerato cementizio da pagarsi a

parte.

OPERE IN LEGNO - Nei prezzi riguardanti la lavorazione e la posa in opera dei legnami si intende incluso

ogni onere e compenso per posa in opera di chioderia staffe bulloni, ancoraggi chiavarde nonché per

l’esecuzione di tutte le opere di ferramenta relative alla formazione degli appoggi e degli incastri tra i vari

elementi della struttura e la struttura muraria o metallica realizzati in acciaio zincato a caldo; sono incluse

inoltre tutte le lavorazioni atte a dare la struttura in legno delle forme e dimensioni come prescritto dal

progetto; sarà anche incluso il trattamento impermeabilizzante e protettivo con specifici ed idonei prodotti

di tutte le parti in legno incastrate nelle parti murarie, di quelle esposte agli agenti atmosferici e di tutti gli

altri elementi posti in condizioni di deteriorabilità secondo le indicazioni della D.L.

La liquidazione potrà avvenire a metro quadrato o a metro cubo a seconda si tratti di grossa o minuta

carpenteria; da tale misurazione saranno comunque sempre escluse le parti relative agli incastri nelle

strutture murarie e nei solai e quelle relative agli incastri, nodi e congiunzioni tra diversi elementi in legno,

siano essi nuovi o preesistenti.

- Copertura in legno lamellare - specificatamente per la copertura in legno lamellare valgono tutte le

indicazioni relative alle strutture in legno e le indicazioni descrittive dello specifico prezzo; la misurazione

avverrà a metro quadrato considerato quale proiezione orizzontale delle falde del tetto senza cioè tener

conto del maggior sviluppo derivante dalla pendenza delle stesse; nel prezzo si intende inclusa la struttura

portante, il tavolato di copertura, i morali trasversali e longitudinali gli strati ed i tavolati di chiusura le

strutture in legno principali secondarie, accessorie e di finitura necessarie, tutte le opere di ferramenta

necessarie realizzate in acciaio zincato a caldo e successivamente verniciato in alcune componenti se

specificatamente richiesto dalla D.L. una adeguata isolazione termica nella misura atta a garantire la

rispondenza ai requisiti richiesti dalle normative in essere ed una adeguata impermeabilizzazione del

complesso della copertura sia complessiva che nelle parti lignee esposte; rimane pure compresa nel prezzo

la progettazione esecutiva e costruttiva complessiva e di dettaglio della copertura che dovrà essere

sottoposta alla D.L. per approvazione, le verifiche ed i calcoli statici con i relativi collaudi e certificazioni

finali; si intende incluso anche ogni trattamento o il dimensionamento relativo alla resistenza al fuoco della

struttura lignea secondo le prescrizioni dei Vigili del Fuoco per permettere una resistenza al fuoco

dell’orditura principale e secondaria non inferiore ai 90 minuti e comunque in modo da permettere il rilascio,

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a lavori ultimati del certificato di Prevenzione Incendi; l’eventuale trattamento intumescente non dovrà

comunque in alcun modo compromettere l’estetica delle strutture lignee in vista e del tavolato e perlinato;

rimane a carico dell’impresa pure ogni altro trattamento del legno atto a preservarne la durata e le

caratteristiche statiche ed estetiche nel tempo.

SERRAMENTI –I serramenti di porte,finestre,vetrate copri rulli e simili si misureranno su una sola faccia in

luce libera dei contorni finiti di pietra d’intonaco o di legno, non tenendo conto di stipiti, cornici, battute,

sporgenze, davanzali ecc. che saranno sempre e comunque inclusi nel prezzo unitario del serramento, sia

esso liquidato a metro quadrato, a pezzo o sia incluso in una voce a corpo.

I serramenti arcuati, semicircolari, circolari o con particolare andamento curvilineo saranno liquidati a

pezzo, inseriti in voci a corpo o a metro quadrato calcolando come luce il minor rettangolo circoscritto.

Le persiane avvolgibili liquidate a superficie si computeranno aumentando la luce netta dell’apertura di cm.

5 di larghezza e di cm.20 di altezza.

Mostre, contromostre, rivestimenti saranno inclusi nella liquidazione del serramento; se liquidati con

specifica voce dell’elenco saranno computate nella loro reale superficie geometrica su un’unica faccia. Tutti

i serramenti siano essi in legno, metallici o in materie plastiche saranno forniti in opera sempre con tutti gli

accessori inclusi nel prezzo, ferramenta di sostegno e chiusura, controcasse murate, maniglieria,

ancoraggi.

Sono incluse sempre nel prezzo dei serramenti le vetrature termoisolanti o vetrocamera con vetrature di

sicurezza ove richiesto dall’uso e secondo le richieste della D.L., nonché le elettrocoloriture dei serramenti

in lega di alluminio, il trattamento di zincatura a caldo e pitturazione con vernici epossidiche per i serramenti

in acciaio, la pigmentazione a scelta della D.L. per i serramenti in materie plastiche. Nel prezzo dei

serramenti si intende inclusa ogni lavorazione per la posa in opera incluse le armature di servizio e le opere

murarie, nonché la posa in opera di un serramento completo di accessori, vetrature e coloritura per ognuno

dei tipi previsti in progetto quale campionatura da sottoporre all’accettazione della Direzione Lavori; tale

campionatura non costituirà alcun onere per il Comune anche se dovrà essere più volte ripetuta sino alla

campionatura valutata favorevolmente. Tutti i serramenti posti in opera, per venir liquidati dovranno

rispondere alla normativa di sicurezza nonché alle vigenti norme in materia di isolamento termico ed

acustico.

Il prezzo previsto, sia esso a misura, a pezzo o a corpo è comprensivo di ogni onere, incluso l’accurato

accatastamento in cantiere o in altro luogo a carico dell’Appaltatore anche per lunghi periodi.La

liquidazione a piè d'opera dei serramenti potrà essere così effettuata salvo diverse indicazioni contenute

nella descrizione del prezzo:

- infissi a piè d’opera 50%

- infissi in opera 70%

- infissi a vetratura e coloritura ultimata 90%

- infissi ad opera finita 100%

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Per la demolizione o la rimozione di serramenti si intenderà quale superficie da misurare unicamente quella

del foro di porta o di finestra anche nel caso di doppio o triplo serramento, la rimozione delle casse, delle

controcasse e dei telai, la totale pulizia del foro ed i ripristini degli intonaci delle spallette.

VETRATURE – Le vetrature sono sempre incluse nel prezzo dei singoli serramenti sui quali vengono

installate. Nel caso di posa in opera di vetrature su serramenti esistenti esse vengono liquidate a metro

quadrato misurato geometricamente sulla superficie effettiva; nel caso di figure geometriche irregolari viene

misurato il minimo rettangolo circoscritto.

OPERE DA PITTORE - Nei prezzi di tinteggiature, coloriture e verniciature in genere sia in ambienti interni

che all’esterno, sono inclusi tutti gli oneri necessari a dare l’opera finita a regola d’arte, incluse le armature

e ponteggi di servizio, tutti i trasporti, sollevamenti, forniture e manodopera necessarie. E' inclusa la perfetta

protezione delle parti non interessate quali pavimenti rivestimenti, serramenti ecc rimanendo inteso che

ogni eventuale danneggiamento sarà a totale carico dell’impresa esecutrice e che eventuali danni verranno

immediatamente conteggiati e detratti dalla contabilità; è altresì inclusa la sfilatura e reinfilatura dei

serramenti, lo smontaggio ed il rimontaggio di corpi illuminanti, mostrine degli interruttori prese ecc.

dell'impianto elettrico e di riscaldamento la protezione o la rimozione e riposa di portelle cornici architravi

aggetti e risalti, decorazioni ecc. Per i serramenti, portelle, cancelli ecc si intende incluso anche lo

smontaggio ed il rimontaggio della ferramenta di chiusura e di sostegno e la loro coloritura fuori opera con

preventivo trattamento anticorrosione, nonché la perfetta pulizia ed eliminazione di tutte le tracce di pittura

preesistente dalla parte in legno, in ferro e sugli accessori metallici. Per le opere in ferro si intende incluso

il preventivo adeguato trattamento antiruggine ed eventualmente la zincatura a caldo di alcune parti

secondo le prescrizioni della D.L. nonché la perfetta pulizia di tracce di ruggine e di pittura preesistente. Le

tinteggiature e pitturazioni interne ed esterne si applicheranno generalmente le norme valide per la

misurazione degli intonaci. Per la coloritura e verniciatura dei serramenti si osserveranno le seguenti norme

con il cenno che si intende sempre eseguita la pitturazione su ambo le facce e negli spessori dei serramenti

nonché tutte le parti accessorie.

porte e sportelli pieni, grate e cancelli in legno, due volte la luce netta del serramento più l’eventuale mostra

e lo sguancio.

porte a vetri, vetrate, bussole si computeranno una volta e mezza la superficie, comprendendo in ciò anche

la verniciatura dei telai su muri portanti e dello scatolato per i tramezzi divisori.

finestre senza persiane ma con doppia invetriata si computeranno tre volte la luce netta del serramento,

includendo in ciò la coloritura della tavoletta di davanzale e del telaio o cassettone.

finestre senza persiane ma con un'unica invetriata si computeranno una volta sola la luce netta del

serramento; con tale misurazione si riterrà pagata anche la pitturazione del telaio o cassettone e della

tavoletta di davanzale.

persiane comuni a griglie fisse o mobili si computeranno tre volte la luce netta del serramento

comprendendo con ciò anche la coloritura del telaio o cassettone.

serrande avvolgibili, si computeranno due volte e mezza la luce netta del serramento comprendendo in ciò

anche la coloritura delle guide e del telaio a sporgere.

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oscuri interni o esterni comunque lavorati si computeranno due volte la luce netta del serramento incluso

in ciò anche la coloritura del telaio.

opere in ferro semplici e senza ornati quali finestre grandi a vetrate, lucernari, serrande avvolgibili a maglia

ecc. saranno computate i tre quarti della loro superficie complessiva misurata in proiezione ritenendo così

compensata la coloritura dei sostegni, grappe, ed accessori che non verranno misurati; nel prezzo si

intende sempre incluso il preventivo adeguato trattamento antiruggine.

Opere in ferro a disegno quali ringhiere, cancelli, inferriate e simili saranno computate una volta la superficie

geometrica complessiva misurata sempre in proiezione; nel prezzo sarà sempre inclusa la coloritura di

sostegni grappe, accessori, chiusure, cardini ecc., la perfetta protezione delle opere da non colorire ed il

preventivo adeguato trattamento antiruggine di tutta la struttura.

opere in ferro con presenza di complesse decorazioni per almeno il 30% della superficie saranno computate

per la coloritura una volta e mezza la loro superficie geometrica complessiva misurata in proiezione previa

trattamento protettivo antiruggine e perfetta pulizia delle parti decorate.

I radiatori dei termosifoni saranno liquidati a pezzo indipendentemente dalle loro dimensioni e dal numero

degli elementi.

Le carte da parati verranno misurate per la loro effettiva superficie messa in opera escluse eventuali

sovrapposizioni ed incluse le armature di servizio e la preparazione del fondo di attacco.

OPERE A CORPO - Il prezzo di tutte le opere indicate progettualmente come liquidazioni a corpo è da

ritenersi assolutamente onnicomprensivo di tutte le forniture, trasporti, sollevamenti, armature e ponteggi

di servizio e di protezione asporti e lavorazioni necessarie per dare l’opera perfettamente finita e rifinita a

regola d’arte, funzionante e collaudabile in base alle normative vigenti al momento del collaudo stesso

anche nelle parti non indicate graficamente o altrimenti specificate negli elaborati progettuali; nel prezzo è

altresì incluso ogni altro onere per il pagamento di tasse ed oneri relativi all’opera da realizzare, la

presentazione di tutte le documentazioni e certificazioni richieste sui materiali, sulle singole componenti e

sul complesso dell’opera da realizzare, la progettazione esecutiva e costruttiva dell’opera da effettuarsi

secondo le regole del presente capitolato, l’esecuzione di tutti i calcoli necessari il reperimento ad opera

eseguita di tutti i pareri eventualmente necessari per il collaudo dell’opera, l’assistenza al collaudo

medesimo. E' altresì compresa la realizzazione, anche in opera, prima dell’esecuzione dei lavori di tutte le

campionature richieste dalla D.L. La realizzazione delle opere a corpo previste potrà anche subire delle

modificazioni derivanti dalla difficoltà oggettiva di esecuzione, dall’intervento di nuove e più restrittive

normative durante il corso dei lavori o dall’opportunità di una migliore e più razionale realizzazione senza

che ciò costituisca motivo per l’Appaltatore di richiedere maggiori o speciali compensi rispetto al prezzo a

corpo iniziale.

LIQUIDAZIONI A PIE' D'OPERA - Ferme le disposizioni in materia di contabilizzazione e di pagamento

del corrispettivo, per determinati manufatti il cui valore è superiore alla spesa per la messa in opera, il

Direttore dei lavori può stabilire anche il prezzo a piè d'opera e prevedere il relativo accreditamento in

contabilità prima della messa in opera, in misura non superiore alla metà del prezzo stesso. In tale ipotesi,

ai sensi dell’art. 180 del D.P.R. 207/2010, all'importo dei lavori eseguiti è aggiunta la metà di quello dei

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materiali provvisti a piè d'opera, destinati ad essere impiegati in opere definitive facenti parte dell'appalto

ed accettati dal Direttore dei Lavori, da valutarsi

a prezzo di contratto o, in difetto, ai prezzi di stima.

I materiali e i manufatti portati in contabilità rimangono a rischio e pericolo dell'appaltatore, e possono

sempre essere rifiutati dal Direttore dei Lavori ai sensi dell'articolo 167 del D.P.R. 207/2010.

Art. 2 - Valutazione dei lavori in economia

La contabilizzazione dei lavori in economia è effettuata secondo i prezzi unitari contrattuali per l'importo

delle prestazioni e delle somministrazioni fatte dall'impresa stessa, con le modalità previste dall’art. 8

e 94 del Regolamento e dall’art. 179 del D.P.R. 207/2010.

Art. 3 - Materiali ed oggetti di valore

I materiali dovranno corrispondere alle prescrizioni tecniche ed ai campioni e dovranno essere accettati dai

rappresentanti dell'Amministrazione prima che vengano posti in opera. Quelli accettati non potranno più

venir allontanati dal cantiere né essere tolti alla loro destinazione senza il consenso dei citati rappresentanti

dell'Amministrazione. Quelli non accettati dovranno essere allontanati dai cantieri e le opere e lavori

eventualmente eseguiti dovranno essere rifatti.

Comunque, l'accettazione dei materiali non è mai definitiva prima del collaudo e, pertanto, essi possono

essere rifiutati anche dopo accettati e posti in opera.

I materiali provenienti da escavazioni o demolizioni i quali siano ritenuti utilizzabili dai responsabili dei lavori

per conto dell'Amministrazione resteranno di proprietà della medesima Amministrazione e l'Appaltatore

dovrà riporli, regolarmente accatastati, nei luoghi richiesti, intendendosi di ciò compensato con i prezzi degli

scavi e delle relative demolizioni. Ove tali materiali siano ceduti all'Appaltatore, il prezzo ad essi attribuito

dovrà essere dedotto dall'importo netto dei lavori.

L'Amministrazione comunque, salvi i diritti che spettano allo Stato, si riserva la proprietà degli oggetti di

valore e di quelli che interessano la scienza, la storia, l'arte e l'archeologia, compresi i relativi frammenti,

che si rinvengano sui fondi occupati per l'esecuzione dei lavori e nei rispettivi cantieri, con l'obbligo

dell'Appaltatore di consegnarli all'Amministrazione medesima che gli rimborserà le spese incontrate per la

loro conservazione e per speciali operazioni che fossero state ordinate per assicurarne l'incolumità ed il più

diligente recupero.

Qualora l'Appaltatore rinvenga ruderi monumentali dovrà immediatamente sospendere lo scavo e darne

avviso ai rappresentanti dell'Amministrazione, senza poterli demolire e/o alterare in qualsiasi modo in

mancanza di permesso preventivo.

L'Appaltatore è responsabile di ogni danno o disperdimento degli oggetti scoperti che si verificasse per

opera o per negligenza dei suoi agenti ed operai.

PARTE TERZA – DEFINIZIONE TECNICA DELL’APPALTO

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CAPO I _ PRESCRIZIONI GENERALI

Art. 4 - Materiali in genere

I materiali in genere occorrenti per l'esecuzione delle opere proverranno da quelle località che l'Appaltatore

riterrà di sua convenienza, purché ad insindacabile giudizio della Direzione dei Lavori, siano riconosciuti

della migliore qualità e rispondano ai requisiti richiesti dalle caratteristiche di ogni singola opera.

Art. 5 - Qualità e provenienza dei materiali - caratteristiche dei vari materiali - presentazione del

campionario

Tutti i materiali devono essere della migliore qualità, ben lavorati, corrispondere perfettamente al servizio

a cui sono destinati; per quanto riguarda gli impianti tecnologici i materiali inoltre devono possedere le

caratteristiche prescritte dalle norme I.E.C., C.E.I., U.N.E.L., U.N.I., U.N.I.-C.I.G.; per i materiali elettrici

questi ultimi devono essere marchiati I.M.Q. o possedere altro certificato di qualità similare approvato dalle

normative vigenti.

Dovranno comunque venir installate solamente apparecchiature aventi caratteristiche tecniche uguali o

superiori agli standard in uso presso questa Amministrazione.

Qualora l'Appaltatore intendesse impiegare apparecchiature con caratteristiche difformi da quelle indicate

saranno a suo carico tutti gli oneri derivanti da eventuali prove tecniche di laboratorio autorizzato e

riconosciuto che la Direzione dei Lavori riterrà opportuno far eseguire. Comunque l'Appaltatore per l'offerta

di base dovrà tener conto esclusivamente dei materiali standard in uso presso questa Amministrazione.

Con riferimento all' Art. 7 del Decreto del Presidente della Regione 5 giugno 2003, n. 0165/Pres. –

“Regolamento di attuazione della legge regionale n. 14/2002 in materia di lavori pubblici e successive

modificazioni, si specifica che la descrizione di alcuni impianti e/o apparecchiature nell’Elenco Prezzi Unitari

è riferita ad una marca ben precisa esclusivamente allo scopo di consentire all’offerente una corretta ed

agevole valutazione di quanto ritenuto materiale standard in uso presso questa Amministrazione.

L’appaltatore sarà libero di proporre materiali ed apparecchiature con riferimento ad una Casa Costruttrice

diversa a patto che gli stessi rispettino le caratteristiche tecniche e prestazionali equivalenti del modello

descritto in Elenco Prezzi. Nei prezzi di tutte le forniture s’intende sempre compreso il trasporto e le

consegne dei materiale, franchi da ogni spesa, a piè d’opera in cantiere di lavoro in ogni zona del territorio

comunale.

Su richiesta da parte della Direzione dei Lavori, l'Appaltatore dovrà presentare il campionario dei materiali

che intende impiegare per l'esecuzione dei lavori di cui al presente Capitolato; la scelta definitiva dei

materiali da utilizzare avverrà ad insindacabile giudizio della Direzione dei Lavori.

Art. 6 – Ordine da tenersi nell’andamento dei lavori

Per tutti i materiali potranno essere chiesti i campioni, sempre che siano di normale fabbricazione.

Ogni campione dovrà essere numerato e dovrà portare un cartellino con il nome dell'Appaltatore ed essere

elencato in apposita distinta. Il campione potrà essere ritirato dall'Appaltatore solo dopo avvenute le

verifiche e prove preliminari.

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Resta esplicitamente inteso che la presentazione dei campioni non esonererà l'Appaltatore dall'obbligo di

sostituire, ad ogni richiesta, quei materiali che, pur essendo conformi ai campioni, non risultino

corrispondenti alle prescrizioni del Capitolato.

Art. 15 -Ordine da tenersi nell'andamento dei lavori

In genere, l'Appaltatore avrà facoltà di sviluppare i lavori nel modo che crederà più conveniente per darli

perfettamente compiuti nel termine contrattuale, purché esso, a giudizio della Direzione dei Lavori, non

riesca pregiudizievole alla buona riuscita delle opere ed agli interessi dell'Amministrazione.

L'Amministrazione si riserva in ogni modo il diritto di ordinare l'esecuzione di un determinato lavoro entro

un prestabilito termine di tempo o di disporre l'ordine di esecuzione dei lavori nel modo che riterrà più

conveniente, specialmente in relazione alle esigenze dipendenti dalla funzionalità delle zone interessate

dalle opere appaltate, oppure dall'esecuzione di opere e dalla consegna delle forniture escluse dall'appalto,

senza che l'Appaltatore possa rifiutarsi o farne oggetto di richiesta di speciali compensi.

L'Appaltatore, a richiesta della Direzione dei Lavori, deve presentare l'elenco nominativo completo di tutto

il personale e degli operai che saranno adibiti all'esecuzione dei lavori indicando per ciascun agente od

operaio il nome, il cognome, il luogo e la data di nascita, il luogo di provenienza ed i lavori ai quali sia stato

precedentemente adibito.

L'Appaltatore prende atto che i lavori in oggetto del presente Capitolato potranno interferire con quelli di

altre imprese o ditte e pertanto si impegna a condurre i propri lavori in armonia con le esigenze delle

anzidette ditte o imprese, senza recare intralcio ed evitando contestazioni pregiudizievoli per l'andamento

generale dei lavori.

Resta inteso che per le accennate interferenze e per gli oneri conseguenti, l'Appaltatore non potrà

accampare alcuna pretesa o richiesta di compenso.

CAPO 2 _ OPERE DA CAPOMASTRO ED AFFINI

2.1_QUALITÀ E PROVENIENZA DEI MATERIALI

Art. 16 - Acqua, calce, leganti-idraulici, gesso

ACQUA - L'acqua dovrà essere dolce, limpida, scevra da materiale terroso.

CALCE - Le calci aeree od idrauliche dovranno rispondere ai requisiti di accettazione di cui al R. Decreto

16 novembre 1939, n° 2231. Le calce grassa in zolla dovrà pervenire da calcari puri, essere di recente,

perfetta ed uniforme cottura, non bruciata né vitrea, né pigra ad idratarsi ed infine di qualità tale che,

mescolata con la sola quantità di acqua dolce necessaria all'estinzione, si trasformi completamente in una

pasta soda senza lasciare residui maggiori del 5% dovuti a parti non bene decarburate, siliciose ed

altrimenti inerti. Dopo l'estinzione la calce dovrà conservarsi in apposite vasche impermeabili, rivestite di

tavole o di muratura, mantenendola coperta con uno strato di arena. La calce grassa destinata agli intonaci

dovrà essere spenta almeno tre mesi prima dell'impiego; quella destinata alle murature almeno quindici

giorni prima.

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LEGANTI IDRAULICI - I cementi e gli agglomerati cementizi, da impiegare in qualsiasi lavoro dovranno

rispondere alle norme di accettazione di cui alla Legge 3 novembre 1972, n° 1086.

GESSO - Il gesso dovrà essere di recente cottura, perfettamente asciutto, di fine macinazione, in modo da

non lasciare residui sullo staccio di cinquantasei maglie per centimetro quadrato, scevro da materie

eterogenee e senza parti alterate per estinzione spontanea. Il gesso dovrà essere conservato in locali

coperti e ben riparati dall'umidità

Art. 17 - Sabbia, ghiaia, pietre naturali, marmi

SABBIA, GHIAIA, PIETRISCO - La sabbia, la ghiaia ed i pietrischi, da impiegarsi nella formazione dei

calcestruzzi, dovranno avere le qualità stabilite dalle norme governative per i conglomerati cementizi. La

sabbia dovrà essere costituita da grani di dimensioni tali da passare attraverso uno staccio con maglie

circolari del diametro di mm. 2 per murature in genere e del diametro mm. 1 per intonaci e per murature di

paramento. Per quanto riguarda le dimensioni delle ghiaie e dei pietrischi gli elementi di essi dovranno

essere tali da passare attraverso un vaglio a fori circolari del diametro:

- di cm. 5 se si tratta di lavori correnti di fondazione o di elevazione, di muri di sostegno, di piedritti, di

rivestimenti di scarpe e simili;

- di cm. 4 se si tratta di volti di getto;

- di cm. da 1 a 3 se si tratta di cappe di volti o di lavori di cemento armato od a pareti sottili.

Gli elementi più piccoli delle ghiaie e dei pietrischi non devono passare in un vaglio a maglie rotonde di 1

cm. di diametro, salvo quando vanno impiegati in cappe di volti ed in lavori in cemento armato od a pareti

sottili nei quali casi sono ammessi anche elementi più piccoli.

PIETRE NATURALI - Le pietre naturali, da impiegarsi nella muratura e per qualsiasi altro lavoro, dovranno

essere a grana compatta e monde da cappellaccio; essenti da piani di sfaldamento, senza screpolature,

peli, venature. inclusioni di sostanze estranee; dovranno avere dimensioni adatte al particolare loro

impiego, offrire una resistenza proporzionata all'entità della sollecitazione cui devono essere soggette;

avere un'efficace adesività alle malte.

Saranno assolutamente escluse le pietre marnose e quelle alterabili all'azione degli agenti atmosferici e

dell'acqua corrente. Le pietre da taglio, oltre a possedere i requisiti ed i caratteri generali sopra indicati,

dovranno avere struttura uniforme, essere scevro da fenditure, cavità e litoclasi, essere sonore alla

percussione ed essere di perfetta lavorabilità.

La pietra arenaria soggetta ad usura, adoperata nella pavimentazione, deve essere delle cave di Muggia;

la pietra calcare del Carso sarà quella di Monrupino o di Aurisina, anche se nella dicitura dell'Elenco Prezzi

non è indicata la provenienza.

MARMI - I marmi dovranno essere della migliore qualità, perfettamente sani, senza scaglie, brecce, vene,

spaccature, nodi, peli od altri difetti che ne infirmano la omogeneità e la solidità. Non saranno tollerate

stuccature, tasselli, rotture, scheggiature.

Art.18 Laterizi

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I laterizi da impiegare per lavori di qualsiasi genere dovranno corrispondere alle norme per l'accettazione

di cui al R.Decreto 16 novembre 1939, n° 2233.

I mattoni pieni per uso corrente dovranno essere parallelepipedi, di lunghezza doppia della larghezza, di

modello costante; presentare sia all'asciutto che dopo prolungata immersione nell'acqua, una resistenza

alla compressione non inferiore a Kg. 120 per centimetro quadrato.

I mattoni forati ed i tavelloni dovranno presentare una resistenza alla compressione di almeno Kg. 16 per

centimetro quadrato sulla superficie totale premuta.

Le tegole curve (coppi) dovranno essere esattamente adattabili le une sulle altre, essere senza sbavature

e presentare tinta uniforme; appoggiate su due regoli, posti a mm. 20 dai bordi estremi dei due lati più corti,

dovranno sopportare sia un carico graduale concentrato nel mezzo di Kg. 120 sia l'urto di una palla di ghisa

del peso di Kg. 1 cadente dall'altezza di cm. 20.

Sotto un carico di mm. 50 d'acqua, mantenuta per 24 ore, le tegole dovranno risultare impermeabili.

I laterizi in genere dovranno essere ben cotti, sonori alla percussione; non dovranno inoltre contenere nuclei

calcarei o provocare efflorescenze superficiali di nessuna specie.

Art. 19 - Materiali ferrosi e metalli vari

MATERIALI FERROSI - I materiali ferrosi da impiegare nei lavori dovranno essere esenti da scorie,

soffiature, brecciature, paglie e da qualsiasi altro difetto apparente o latente di fusione, laminazione,

trafilature, fucinatura e simili. Dovranno rispondere a tutte le condizioni previste dal Decreto Ministeriale 29

febbraio 1908, modificato dal R.Decreto 15 luglio 1925; presentare inoltre a seconda della loro qualità i

seguenti requisiti:

FERRO - Il ferro comune dovrà essere di prima qualità, eminentemente duttile e tenace e di marcatissima

struttura fibrosa. Dovrà essere malleabile, liscio alla superficie esterna, privo di screpolature, senza

saldature o altre soluzioni di continuità.

ACCIAIO DOLCE LAMINATO - L'acciaio extra dolce laminato (comunemente chiamato ferro omogeneo)

dovrà essere eminentemente dolce e malleabile, perfettamente lavorabile a freddo ed a caldo senza

presentare screpolature od alterazioni: dovrà essere saldabile e non suscettibile di perdere la tempera. Alla

rottura dovrà presentare struttura finemente granulare ed aspetto serico.

ACCIAIO FUSO IN GETTI - L'acciaio in getti per cuscinetti, cerniere, rulli e per qualsiasi altro lavoro, dovrà

essere di prima qualità, esente da soffiature e da qualsiasi altro difetto.

GHISA - La ghisa dovrà essere di prima qualità e di seconda fusione, dolce, tenace, Leggermente

malleabile, facilmente lavorabile con la lima e con lo scalpello; di fattura grigia, finemente granosa e

perfettamente omogenea esente da screpolature, vene, bolle, sbavature, asperità ed altri difetti capaci di

ridurne la resistenza. Dovrà essere inoltre perfettamente modellata E' assolutamente escluso l'uso di ghise

fosforose.

METALLI VARI - Piombo, zinco, stagno, rame e tutti gli altri metalli o leghe metalliche da impiegare nelle

costruzioni dovranno essere delle migliori qualità ben fusi o laminati, a seconda della specie di lavori cui

sono destinati, scevri da ogni impurità o difetto che ne alteri la forma o ne menomi la resistenza e la durata.

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Art. 20 - Materiali per pavimentazioni e rivestimenti

I materiali per pavimentazione (mattonelle e marmette di cemento, mattonelle greficate, lastre e quadrelli

di marmo, mattonelle di asfalto) dovranno corrispondere alle norme di accettazione di cui al R.Decreto 16

novembre 1939, n° 2234.a. MATTONELLE, MARMETTE E PIETRINI DI CEMENTO - Le mattonelle, le

marmette ed i pietrini di cemento dovranno essere di ottima fabbricazione, a compressione meccanica,

stagionati da almeno tre mesi, ben calibrati, a bordi sani e piani; non dovranno presentare né carie, né peli,

né tendenza al distacco tra il sottofondo e lo strato superiore. La colorazione del cemento dovrà essere

fatta con colori adatti, amalgamati, uniformi.

Le mattonelle, di spessore complessivo non inferiore a mm. 20 avranno uno strato superficiale di solo

cemento colorato, di spessore costante non inferiore a mm. 7. Le marmette avranno anch'esse uno

spessore complessivo di mm. 20 con strato superficiale di spessore costante non inferiore a mm. 7,

costituito da un impasto di cemento, sabbia e scaglie di marmo.

I pietrini avranno uno spessore complessivo non inferiore a mm. 30 con lo strato superficiale di solo

cemento con spessore non inferiore a mm. 8; la superficie dei pietrini sarà liscia, bugnata o scanalata

secondo il tipo che sarà prescritto.

PIETRINI E MATTONELLE DI TERRA - Le mattonelle ed i pietrini saranno di prima scelta, greificati per

tutto intero lo spessore, inattaccabili dagli agenti chimici e meccanici, di forme esattamente regolari, a

spigoli vivi e superficie prima. Sottoposte ad un esperimento di assorbimento mediante gocce di inchiostro,

queste non dovranno essere assorbite neanche in minima misura. Le mattonelle saranno fornite nella

forma, colore, dimensioni che saranno richieste dalla Direzione dei Lavori.

TUBI DI GHISA - I tubi di ghisa saranno perfetti in ogni loro parte; esenti da ogni difetto di fusione; di

spessore uniforme e senza soluzione di continuità. Prima della loro messa in opera, a richiesta della

Direzione dei Lavori, saranno incatramati a caldo internamente ed esternamente.

TUBI DI ACCIAIO - I tubi di acciaio (Mannesmann) dovranno essere trafilati e perfettamente calibrati.

Quando i tubi di acciaio saranno zincati, dovranno presentare una superficie ben pulita e scevra da grumi;

lo strato di zinco sarà di spessore uniforme e ben aderente al pezzo di cui dovrà ricoprire ogni parte.

TUBI DI GRES - I materiali di grès devono essere di vero grès ceramico, a struttura omogenea, smaltati

internamente ed esternamente con smalto vetroso, non deformati, privi di screpolature, di lavorazione

accurata, con innesto a manicotto od a bicchiere. I tubi saranno cilindrici e diritti, tollerandosi solo

eccezionalmente, nel senso della lunghezza, curvature con freccia inferiore a 1/100 della lunghezza di

ciascun elemento. In ciascun pezzo i manicotti devono essere formati in modo da permettere una buona

giunzione nel loro interno; l'estremità opposta sarà lavorata esternamente a scannellatura. I pezzi percossi

Leggermente con un corpo metallico dovranno rispondere con un suono argentino per denotare buona

cottura ed essenza di screpolature non apparenti. Lo smalto vetroso sarà liscio specialmente all'interno,

chimicamente immedesimato con la pasta ceramica, di durezza non inferiore a quella dell'acciaio;

inattaccabile agli alcali e dagli acidi concentrati, ad eccezione soltanto del fluoridrico. La massa interna

dovrà essere semifusa, omogenea, senza noduli estranei, assolutamente priva di calce; dura, compatta,

resistente agli acidi, (escluso il fluoridrico) ed agli alcali impermeabili, in modo che un pezzo immerso,

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perfettamente secco, nell'acqua non ne assorba più del 3,5 per cento in peso; i tubi, provati isolatamente,

dovranno resistere alla pressione interna di almeno tre atmosfere.

TUBI DI CEMENTO - I tubi di cemento dovranno essere fatti con calcestruzzo sufficientemente ricco di

cemento, ben stagionati, ben compatti, levigati, lisci, perfettamente rettilinei, a sezione interna esattamente

circolare, di spessore uniforme e scevri affatto di screpolature. Le superfici interne dovranno essere

intonacate e lisciate. La prova di rottura dei tubi di cemento dovrà dare un taglio netto ed uniforme senza

fessure. Il ghiaiettino del calcestruzzo dovrà essere così intimamente mescolato con la malta, che i grani

dovranno rompersi sotto l'azione del martello senza distaccarsi dalla malta.

TUBI DI ARDESIA ARTIFICIALE - I tubi di ardesia artificiale (tipo Eternit o simili) dovranno possedere una

elevata resistenza alla flessione congiunta ad una sensibile elasticità, presentare inalterabilità al gelo e alle

intemperie; assoluta impermeabilità all'acqua e resistenza al fuoco; scarsa conducibilità del calore.

Dovranno inoltre essere ben stagionati mediante immersione in vasche d'acqua per il periodo di almeno

una settimana.

Art. 22 - Materiali diversi

ASFALTO - L'asfalto sarà naturale; proverrà dalle miniere più reputate; sarà in pani, compatto, omogeneo,

privo di catrame, proveniente dalla distillazione del carbone fossile; il suo peso specifico varierà tra i limiti

da 1104 a 1205 Kg.

BITUME ASFALTICO - Il bitume asfaltico proverrà dalla distillazione di rocce di asfalto naturale; sarà molle,

assai scorrevole, di colore nero, scevro dell'odore proprio del catrame minerale, proveniente dalla

distillazione del carbone fossile e del catrame vegetale.

Art.23 - Legnami

I legnami, da impiegare in opere stabili o provvisorie, di qualunque essenza essi siano, dovranno rispondere

a tutte le prescrizioni di cui al Decreto Ministeriale 30 ottobre 1912. Saranno provveduti fra le più scelte

qualità della categoria prescritta e non presenteranno difetti incompatibili con l'uso cui sono destinati.

I legnami destinati alla costruzione dei serramenti dovranno essere di prima scelta, di struttura e di fibra

compatta e resistente, non deteriorata, perfettamente sana, diritta, priva di spaccature, sia in senso radiale

che circolare. Dovranno essere perfettamente stagionati (almeno tre anni per il larice e due anni per

l'abete), a meno che non siano stati essiccati artificialmente; presentare colore e venatura uniformi; essere

privi di alburno ed esenti da nodi, cipollature, buchi, tarlo od altri difetti.

Il tavolame dovrà essere ricavato dai tronchi più diritti, affinché le fibre non riescano mozze dalla sega e si

ritirino nelle connessure.

Nei legnami grossolanamente squadrati ed a spigolo smussato tutte le facce dovranno essere spianate e

senza scarniture, tollerandone l'alburno o lo smusso in misura non maggiore di un sesto del lato della

sezione trasversale.

I legnami a spigolo vivo dovranno essere lavorati e squadrati a sega, con le diverse facce esattamente

spianate, senza rientranze o risalti; con gli spigoli tirati a filo vivo, senza alburno né smussi di sorta.

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Art. 24 - Vetri e cristalli

Vetri e cristalli dovranno essere, per le richieste dimensioni, di un sol pezzo, di spessore uniforme, di prima

qualità, perfettamente incolori, molto trasparenti, privi di scorie, soffiature, ondulazioni, nodi, opacità

lattiginose, macchie o di qualsiasi altro difetto.

Art. 25 - Colori e vernici

I materiali impiegati nelle opere da pittore dovranno essere sempre della migliore qualità.

OLIO DI LINO COTTO - L'olio di lino cotto sarà ben depurato, di colore assai chiaro e perfettamente

limpido, di odore forte, amarissimo al gusto, scevro di adulterazioni con olio minerale, olio di pesce, ecc.

Non dovrà lasciare alcun deposito né essere rancido, e, disteso sopra una lastra di vetro o di metallo, dovrà

essiccare completamente nell'intervallo di ventiquattro ore.

ACQUA RAGIA - (essenza di trementina) - Dovrà essere limpida, incolore di odore gradevole, volatilissima.

La sua densità a 15° C sarà di 0.87.

BIACCA - La biacca o cerussa (carbonato basico di piombo) dovrà essere pura, senza miscela di sorta,

priva di qualsiasi traccia di solfato di bario.

BIANCO DI ZINCO - Il bianco di zinco dovrà essere in polvere finissima bianca, costituita da ossido di

zinco; non dovrà contenere più del 4% di sali di piombo allo stato di solfato, né più dell'1% di altre impurità.

MINIO - Sia di piombo (sesquiossido di piombo) che di alluminio (ossido di alluminio) dovrà essere costituito

da polvere finissima; non contenere colori derivanti dall'anilina, né oltre il 10% di sostanze estranee (solfato

di bario, ecc.).

LATTE DI CALCE - Il latte di calce sarà preparato con calce grassa, perfettamente bianca, spenta per

immersione. Vi si potrà aggiungere la quantità di nerofumo strettamente necessaria per evitare la tinta

giallastra.

COLORI AD ACQUA, A COLLA, AD OLIO - Le terre coloranti destinate alle tinte ad acqua, a colla o ad

olio saranno finemente macinate e prive di sostanze eterogenee; dovranno venire perfettamente

incorporate nell'acqua nelle colle e negli olii, ma non per infusione. Potranno essere richieste in

qualunque tonalità esistente.

VERNICI - Le vernici che si impiegheranno per gli interni saranno a base di essenza di trementina e di

gomme pure; di qualità scelta. Disciolte nell'olio di lino dovranno presentare una superficie brillante. E'

escluso l'impiego di gomme prodotte da distillazione.

ENCAUSTI - Gli encausti potranno essere all'acqua o all'essenza secondo le disposizioni della Direzione

Lavori. La cera gialla dovrà risultare perfettamente disciolta a seconda dell'encausto adottato, o nell'acqua

calda alla quale sarà aggiunto del sale di - tartaro o nell'essenza di trementina.

2.2_MODO DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI LAVORO

Art. 26 - Scavi in genere

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Gli scavi in genere, per qualsiasi lavoro, dovranno essere eseguiti secondo i disegni di progetto e le

particolari prescrizioni che saranno date all'atto esecutivo dalla Direzione dei Lavori.

Nell'esecuzione degli scavi in genere, l'Appaltatore dovrà procedere in modo da impedire scoscendimenti

o franamenti, restando esso oltreché totalmente responsabile di eventuali danni alle persone ed alle opere,

altresì obbligato a provvedere a suo carico e spese alla rimozione delle materie franate.

L'Appaltatore dovrà inoltre provvedere a sue spese affinché le acque scorrenti alla superficie del terreno

siano deviate in modo che non abbiano a riversarsi negli scavi; dovrà pure provvedere all'allontanamento

di qualsiasi quantità d'acqua piovana o di infiltrazioni sotterranee, che dovessero raccogliersi negli scavi.

Le materie provenienti dagli scavi in genere, ove non siano utilizzabili o non ritenute adatte, a giudizio

insindacabile della Direzione dei Lavori, ad altro impiego, dovranno essere portate a rifiuto fuori della sede

del cantiere alle pubbliche discariche, ovvero su aree che l'Appaltatore dovrà provvedere a sua cura e

spese.

Qualora le materie provenienti dagli scavi dovessero essere utilizzate per ritombamenti o per rinterri, esse

dovranno essere depositate in luogo adatto, accettate dalla Direzione dei Lavori, per essere poi riprese a

tempo opportuno.

In ogni caso le materie depositate non dovranno riuscire di danno ai lavori, alle proprietà pubbliche o private

ed impedire il libero deflusso delle acque scorrenti alla superficie.

La Direzione dei Lavori potrà far asportare, a spese dell'Appaltatore, le materie depositate in

contravvenzione alle precedenti disposizioni.

Art. 27 - Scavi di sbancamento

Per scavi di sbancamento si intendono quelli occorrenti per lo spianamento o la sistemazione del terreno

su cui dovranno sorgere le costruzioni, per i tagli di terrapieni, per la formazione di cortili, giardini, scantinati,

piani di appoggio per platee di fondazioni, vespai, rampe, ecc.; in generale qualunque scavo eseguito a

sezione aperta su vasta superficie ove sia possibile l'allontanamento delle materie di scavo evitandone il

sollevamento, sia pure con la formazione di rampe provvisorie, ecc.

Saranno pertanto considerati scavi di sbancamento anche quelli che si trovino al di sotto del piano di

campagna, quando gli scavi rivestono i caratteri sopraccennati.

Art. 28 - Scavi di fondazione (a sezione obbligata)

Per scavi di fondazione in generale si intendono quelli incassati ed a sezione ristretta, necessari per dar

luogo ai muri o pilastri di fondazione propriamente detti.

In ogni caso saranno considerati come scavi di fondazione quelli per dar luogo a fogne, condutture, fossi e

cunette.

Qualunque sia la natura e la qualità del terreno gli scavi per fondazione dovranno essere spinti fino alla

profondità che verrà ordinata, all'atto della loro esecuzione, dalla Direzione Lavori.

Le profondità che si trovano indicate nei disegni di progetto sono perciò di semplice avviso e

l'Amministrazione appaltante si riserva piena facoltà di variarle nella misura che reputerà più conveniente,

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senza che ciò possa dare all'Appaltatore motivo alcuno di fare eccezioni e domande di speciali compensi,

avendo egli soltanto diritto al pagamento del lavoro eseguito, con i prezzi contrattuali

stabiliti per le varie profondità da raggiungere.

E' vietato dall'Appaltatore, sotto pena di demolire il già fatto di por mano alla muratura prima che la

Direzione Lavori abbia verificato ed accettato i piani delle fondazioni.

I piani di fondazione dovranno essere generalmente orizzontali, ma per quelle opere che cadono sopra

falde inclinate potranno, a richiesta della Direzione Lavori, essere disposti a gradini ed anche con

determinate contropendenze.

Compiuta la muratura di fondazione, lo scavo che si fosse dovuto fare in più, all'ingiro della medesima,

dovrà essere diligentemente riempito e costipato, a cura e spese dell'Appaltatore, con le stesse materie

scavate, sino al piano del terreno naturale primitivo.

Gli scavi per fondazione dovranno, quando occorra, essere solidamente puntellati e sbadacchiati con

robuste armature, in modo da assicurare abbondantemente contro ogni pericolo gli operai ed impedire ogni

smottamento di materia durante l'esecuzione tanto degli scavi che delle murature.

L'Appaltatore è responsabile dei danni ai lavori, alle persone, alle proprietà pubbliche e private che

potessero accadere per la mancanza e l'insufficienza di tali puntellazioni e sbadacchiature, alle quali egli

deve provvedere di propria iniziativa, adottando anche tutte le altre precauzioni riconosciute necessarie,

senza rifiutarsi per nessun pretesto di ottemperare alle prescrizioni che, al riguardo, gli venissero impartite

dalla Direzione Lavori.

Art. 29 - Scavi subacquei e prosciugamenti

Se dagli scavi in genere e da quelli di fondazione, malgrado l'osservanza delle prescrizioni precedenti,

l'Appaltatore, in caso di sorgive e filtrazioni, non potesse far defluire l'acqua naturalmente, è in facoltà della

Direzione Lavori di ordinare secondo i casi, e quanto lo riterrà opportuno, l'esecuzione di scavi subacquei

oppure il prosciugamento.

Sono considerati come scavi subacquei soltanto quelli eseguiti in acqua a profondità maggiore di cm. 20

dal suo livello costante a cui si stabiliscono le acque sorgive, negli scavi sia naturalmente, sia dopo un

parziale prosciugamento ottenuto con macchine o con apertura di canali fugatori.

Il volume di scavo eseguito in acqua, sino ad una profondità non maggiore di cm. 20 dal suo livello costante,

verrà perciò considerato come scavo in presenza d'acqua, ma non come scavo subacqueo.

Quando la Direzione Lavori ordinasse il mantenimento degli scavi in asciutto, sia durante l'escavazione

che nell'esecuzione di murature o di altre opere di fondazione, gli esaurimenti relativi verranno eseguiti in

economia e l'Appaltatore, se richiesto, avrà l'obbligo di fornire le macchine e gli operai necessari.

Per i prosciugamenti praticati durante l'esecuzione delle murature l'Appaltatore dovrà adottare tutti quegli

accorgimenti atti ad evitare il dilavamento delle malte.

Art. 30 - Rilevati e rinterri

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Per la formazione dei rilevati o per qualunque opera di rinterro per riempire i vuoti tra le pareti degli scavi e

le murature o da addossare alle murature e fino alle quote prescritte dalla Direzione Lavori, si

impiegheranno in genere, fino al loro totale esaurimento, tutte le materie provenienti dagli scavi di qualsiasi

genere eseguiti sul lavoro, in quanto disponibili ed adatte a giudizio della Direzione Lavori per la formazione

dei rilevati.

Quando venissero a mancare in tutto od in parte i materiali di cui sopra, si provvederanno le materie

occorrenti prelevandole ovunque l'Appaltatore crederà di sua convenienza, purché i materiali siano

riconosciuti idonei dalla Direzione Lavori.

Per rilevati e rinterri da addossarsi alle murature si dovranno sempre impiegare materie sciolte o ghiaiose,

restando vietato in modo assoluto l'impiego di quelle argillose ed, in generale, di tutte quelle che con

l'assorbimento di acqua si rammolliscono e si gonfiano generando spinte.

Nella formazione dei suddetti rilevati, rinterri e riempimenti, dovrà essere usata ogni diligenza, perché la

loro esecuzione proceda per strati orizzontali di eguale altezza da tutte le parti, disponendo

contemporaneamente le materie ben sminuzzate con la maggiore regolarità e precauzione, in modo da

caricare uniformemente le murature su tutti i lati e da evitare le sfiancature che potrebbero derivare da un

carico male distribuito.

Le materie trasportate in rilevato o rinterro con vagoni o carretti non potranno essere scaricate direttamente

contro le murature, ma dovranno depositarsi in vicinanza dell'opera per essere riprese poi e trasportate

con carriole, barelle od altro mezzo, purché a mano, al momento della formazione dei suddetti rinterri.

Per tali movimenti di materia dovrà sempre provvedersi alla pilonatura delle materie stesse, da farsi per

quella larghezza e secondo le prescrizioni che verranno indicate dalla Direzione Lavori. E' vietato di

addossare terrapieni a murature di recente costruzioni.

Tutte le riparazioni e le ricostruzioni che si rendessero necessarie per la mancata od imperfetta osservanza

delle citate prescrizioni saranno a totale carico dell'Appaltatore.

E' obbligo dell'Appaltatore, escluso qualsiasi compenso, di dare ai rilevati, durante la loro costruzione,

quelle maggiori dimensioni richieste dall'assestamento delle terre, affinché, all'epoca del collaudo, i rilevati

eseguiti abbiano dimensioni non inferiori a quelle ordinate.

L'Appaltatore dovrà consegnare i rilevati con scarpate regolari e spianate, con cigli bene allineati e profilati

e compiendo a sue spese, durante l'esecuzione dei lavori e fino al collaudo, gli occorrenti ricarichi o tagli,

la ripresa e la sistemazione delle scarpate delle banchine e l'espurgo dei fossi.

10.La superficie del terreno sulla quale dovranno elevarsi i terrapieni sarà previamente scorticata, ove

occorra, e, se inclinata, sarà tagliata a gradoni con Leggera pendenza verso monte.

Art. 31 - Demolizioni e rimozioni

Le demolizioni di muratura, di calcestruzzo, ecc., sia in rottura che parziali o complete, dovranno essere

eseguite con ordine e con le necessarie precauzioni, in modo da non danneggiare le residue murature, da

prevenire qualsiasi infortunio agli addetti al lavoro e da evitare disturbi.

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Rimane pertanto vietato di gettare dall'alto i materiali in genere, che invece devono essere trasportati o

guidati in basso; di sollevare polvere, per il che, tanto le murature quando i materiali di risulta dovranno

essere opportunamente bagnati.

Nelle demolizioni o nelle rimozioni l'Appaltatore dovrà inoltre provvedere alle eventuali necessarie

puntellazioni per sostenere le parti che dovranno restare e disporre in modo da non deteriorare i materiali

risultanti, i quali tutti dovranno ancora potersi impiegare utilmente, sotto pena di rivalsa di danni a favore

dell'Amministrazione appaltante.

Le demolizioni dovranno limitarsi alle parti ed alle dimensioni prescritte.

Quando, anche per mancanza di puntellazioni o di altre precauzioni, venissero demolite altre parti od

oltrepassati i limiti fissati, saranno pure a cura e spese dell'Appaltatore, senza alcun compenso, ricostruite

e rimesse in pristino le parti indebitamente demolite.

Tutti i materiali riutilizzabili, a giudizio insindacabile della Direzione Lavori, dovranno essere

opportunamente scalcinati, puliti, custoditi, trasportati e ordinati nei luoghi di deposito, che verranno indicati

dalla Direzione stessa, usando le cautele per non danneggiarli, sia nello scalcinamento, sia nel trasporto,

sia nel loro assestamento per evitarne la dispersione.

Detti materiali restano tutti di proprietà dell'Amministrazione appaltante, la quale potrà ordinare

all'Appaltatore di impiegarli in tutto od in parte nei lavori appaltati.

Art. 32 - Malte e conglomerati

1. I quantitativi dei diversi materiali da impiegare per la diversa composizione delle malte e dei conglomerati

saranno forniti dalla Direzione dei Lavori.

I materiali, le malte ed i conglomerati, esclusi quelli forniti in sacchi di peso determinato, dovranno ad ogni

impasto essere misurati con apposite casse della capacità prescritta dalla Direzione Lavori e che

l'Appaltatore sarà in obbligo di provvedere e mantenere a sue spese costantemente su tutti i piazzali ove

verrà effettuata la manipolazione; non sarà assolutamente consentita la dosatura dei materiali con

secchielli o con carriole.

La calce spenta, in pasta, non dovrà essere misurata in fette, appena estratta con badile dal calcinaio,

bensì dovrà essere stata rimescolata e ricondotta ad una pasta omogenea, consistente e bene unita.

L'impasto dei materiali dovrà essere fatto in via normale a mezzo di macchine impastatrici o mescolatrici

munite di dispositivi tali, che le malte ed i conglomerati possano essere trasportati rapidamente ai siti di

impiego, senza perdere lo stato di aggregazione ed il grado di umidità risultante dall'impasto meccanico.

L'impasto potrà essere fatto anche a braccia d'uomo sopra aree convenientemente pavimentate.

Gli ingredienti componenti le malte cementizie saranno prima mescolati a secco, fino ad ottenere un

miscuglio di tinta uniforme, il quale verrà poi asperso ripetutamente con la minore quantità di acqua

possibile, ma sufficientemente, rimescolando continuamente. Per i conglomerati cementizi semplici ed

armati, gli impasti dovranno essere eseguiti in conformità alle prescrizioni contenute nella normativa vigente

all'atto dell'esecuzione dei lavori.

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Gli impasti, sia di malta che di conglomerato, dovranno essere preparati soltanto nella quantità necessaria

per l'impiego immediato, cioè dovranno essere preparati volta per volta e, per quanto possibile, in vicinanza

del lavoro. I residui d'impasto che non avessero, per qualsiasi ragione, immediato impiego, dovranno

essere gettati a rifiuto, ad eccezione di quelli formati con calce comune che potranno essere utilizzati perciò

nella sola giornata del loro confezionamento.

Art. 33 - Murature in genere

Nelle costruzioni delle murature in genere verrà curata la perfetta esecuzione degli spigoli; la costruzione

di cordoli, piattabande, archi; verranno lasciati tutti i necessari incavi, sfondi, canne e fori per ricevere le

travi in genere, le pietre da taglio e quanto altro non verrà messo in opera durante la formazione delle

murature per il passaggio di tubi pluviali, d'acqua potabile, di canne di stufa e di camini, di cessi, di orinatoi,

di lavandini, ecc.; per condutture elettriche di campanelli, di telefoni, di illuminazione ecc.;per zoccoli,

arpioni di porte e finestre, soglie, inferriate, ringhiere, davanzali, ecc..

Quando sopra in modo che non vi sia mai bisogno di scalpellare i muri già costruiti per praticarvi i fori

suddetti.

La costruzione delle murature dovrà iniziarsi e proseguire uniformemente, assicurando il perfetto

collegamento sia con le murature esistenti, sia fra le varie parti di essa, evitando, nel corso dei lavori, la

formazione di strutture eccessivamente emergenti dal resto della costruzione.

La muratura procederà a filari allineati, poi piani di posa normali alle superfici viste o come altrimenti venisse

prescritto.

All'innesto con muri da costruirsi in tempo successivo dovranno essere lasciate opportune immorsature in

relazione al materiale impiegato.

I lavori di muratura, qualunque sia il sistema costruttivo adottato, dovranno essere sospesi nei periodi di

gelo, nei quali la temperatura si mantengo per molte ore al disotto di zero gradi centigradi.

Quando il gelo si verifichi solo per alcune ore della notte, le opere in muratura ordinaria potranno essere

eseguite nelle ore meno fredde del giorno, purché, al distacco del lavoro, vengano adottati i provvedimenti

di uso comune per difendere le murature dal gelo notturno.

Le facce delle murature in malta dovranno essere mantenute bagnate almeno per quindici giorni dalla loro

ultimazione od anche per altri ancora se sarà richiesto dalla Direzione dei Lavori.

Sui muri delle costruzioni, nei punti di passaggio fra le fondazioni entro terra e la parte fuori terra, vi sarà

un'isolazione formata da uno strato di malta cementizia grassa dello spessore di circa 1 cm. e da due strati

sovrapposti di cartone catramato bisabbiato dello spessore, ognuno, non inferiore ai 2 mm. Tanto il primo

cartone quanto il secondo dovranno essere abbondantemente spalmati con bitume a caldo.

Sullo strato isolato, così fermato, verrà steso uno strato di malta e poi impostata la muratura di

elevazione. 10.In tutti i fabbricati dovranno eseguirsi, in corrispondenza ad ogni solaio e su tutti i muri

portanti, cordoli

di conglomerato cementizio di altezza corrispondente allo spessore del solaio, non inferiore a cm. 16, con

armatura di quattro ferri tondi del diametro di 10 mm. per assicurare un perfetto collegamento ed una

maggiore rigidità alla costruzione. Tale cordolo, in corrispondenza delle aperture, sarà opportunamente

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rinforzato con armature di ferro supplementari in modo da formare architravi portanti; in corrispondenza di

canne, fori ecc., sarà pure opportunamente rinforzato affinché presenti la stessa resistenza che nelle altre

parti.

Art. 34 - Riempimento in pietrame a secco - vespai e intercapedini

RIEMPIMENTO IN PIETRAME A SECCO (per drenaggi, fognature, banchettoni di consolidamento e simili)

Dovranno essere formati con pietrame da collocare in opera a mano, su terreno ben costipato, al fine di

evitare cedimenti per effetto dei carichi superiori. Per drenaggi o fognature si dovranno scegliere le pietre

più grosse e regolari; possibilmente a forma di lastroni quelle da impiegare nella copertura dei sottostanti

pozzetti e cunicoli; ponendo infine negli strati inferiori il pietrame di maggiore dimensione e nell'ultimo strato

superiore pietrame minuto, di ghiaia od anche pietrisco, per impedire alle terre sovrastanti di penetrare e

di scendere, otturando così gli interstizi tra le pietre. Sull'ultimo strato di pietrisco si dovranno pigiare

convenientemente le terre con le quali dovrà completarsi il riempimento di scavi aperti per la costruzione

di fognatura e di drenaggi.

VESPAI ED INTERCAPEDINI - Nei locali in genere i cui pavimenti verrebbero a trovarsi a contatto con il

terreno naturale potranno essere ordinati vespai in pietrame od intercapedini in laterizio. In ogni caso il

terreno di sostegno di tali opere dovrà essere debitamente spianato, bagnato e ben battuto con la

mazzaranga per evitare qualsiasi cedimento. Per i vespai in pietrame si dovrà formare, anzitutto, in ciascun

ambiente una rete di cunicoli di ventilazione, costituita da canalette parallele aventi interasse massimo di

m. 1.50; esse dovranno correre anche lungo tutte le pareti ed essere regolarmente comunicanti fra loro.

Detti canali dovranno avere sezione non inferiore di cm. 15 X 20 di altezza ed un sufficiente sbocco

all'aperto, in modo da assicurare il ricambio dell'aria. Ricoperti tali canali con adatto pietrame di forma

pianeggiante si completerà il sottofondo riempiendo le zone rimaste, tra cunicolo e cunicolo, con pietrame

in grossi scheggioni disposti coll'asse maggiore verticale ed in contrasto tra loro, intasando i grossi vuoti

con scaglie di pietra e spargendo infine uno strato di ghiaietto di conveniente grossezza sino al piano

prescritto.

Art. 35 - Murature di pietrame con malta

Le murature di pietrame saranno eseguite con scapoli di pietrame delle maggiori dimensioni consentite

dalla grossezza della massa muraria, spianati grossolanamente nei piani di posa e posti su letto di malta.

Le pietre, prima di essere collocate in opera, saranno diligentemente ripulite dalle sostanze terrose ed ove

occorra, a giudizio della Direzione dei Lavori, accuratamente lavate. Saranno poi bagnate essendo proibito

di eseguire la bagnatura dopo averle disposte sul letto di malta.

Tanto le pietre quanto la malta saranno interamente disposte a mano, seguendo le migliori regole d'arte,

in modo da costituire una massa perfettamente compatta del cui interno le pietre stesse, ben battute con

martello, risultino concatenate fra loro ed avviluppate in sufficiente quantità di malta, senza alcun interstizio.

La costruzione della muratura dovrà progredire a strati orizzontali di conveniente altezza, concatenati nel

senso della grossezza del muro, disponendo successivamente ed alternativamente una pietra trasversale

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(di punta) dopo ogni due pietre in senso longitudinale, allo scopo di ben legare la muratura anche nel senso

della grossezza. Dovrà sempre evitarsi la corrispondenza delle connessure fra due corsi consecutivi.

Gli spazi vuoti che verranno a formarsi per l'irregolarità delle pietre saranno riempiti con scaglie che non

tocchino mai a secco e non lascino mai spazi vuoti, colmando con malta tutti gli interstizi.

Qualora la muratura avesse un rivestimento esterno, il nucleo della muratura dovrà risultare, con opportuni

accorgimenti, perfettamente concatenato col detto rivestimento, nonostante la diversità di materiale, di

struttura e di forma dell'uno e dell'altro.

Le facce viste delle murature in pietrame, che non debbono essere intonacate o comunque rivestite,

saranno sempre rabboccate diligentemente con malta cementizia.

Art. 36 - Murature in mattoni

I mattoni, prima del loro impiego, dovranno essere bagnati fino a saturazione per immersione prolungata e

mai per aspersione.

Dovranno mettersi in opera con le connessure alternate in corsi ben regolari e normali alla superficie

esterna, saranno posati sopra un abbondante strato di malta e premuti sopra dei esso in modo che la malta

defluisca all'ingiro e riempia tutte le connessure.

La larghezza delle connessure non dovrà normalmente essere maggiore di mm. 10 né minore di mm. 5.

I giunti non verranno rannoccati durante la costruzione per dare maggiore presa all'intonaco ed alla

stuccatura col ferro.

Le malte da impiegare per l'esecuzione di questa muratura dovranno essere passate al setaccio per evitare

che i giunti fra i mattoni riescano superiori al limite di tolleranza fissato.

Le murature di rivestimento saranno fatte a corsi ben allineati e collegatisi a morsa con la parte interna.

Se la muratura dovesse eseguirsi a paramento (facciavista) si dovrà avere cura di scegliere per le facce

esterne i mattoni di migliore cottura, meglio formati e di colore più uniforme, disponendoli con perfetta

regolarità e ricorrenza nelle connessure orizzontali, alternando con precisione i giunti verticali.

In questo genere di paramento le connessure di faccia vista non dovranno avere altezza e larghezza

maggiore di 7 mm. e, previa loro raschiatura e pulitura, dovranno essere profilate con malta di cemento,

diligentemente compresse e lisciate con apposito ferro, senza sbavature.

I cordoli, gli archi e le piattabande dovranno essere costruiti in modo che i mattoni siano sempre disposti in

direzione normale alla curva dell'intradosso, tracciata sopra la centinatura, e le connessure dei giunti non

dovranno mai eccedere la larghezza di mm. 7 all'intradosso e mm. 12 allo estradosso. E' assolutamente

escluso l'impiego di frantumi di mattoni per il riempimento dei vani, tollerandosi solo l'uso di trequarti e

mezzi mattoni quando siano indispensabili per alternare le connessure o siano necessari per eseguire il

profilo di muri, imposte, serraglie, strombature ecc.

Art. 37 - Tramezzi di una testa ed in foglio con mattoni pieni e forati

I tramezzi di una testa ed in foglio verranno eseguiti con mattoni scelti, esclusi i rottami, i laterizi incompleti

e quelli mancanti di qualche spigolo.

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Tutti i tramezzi, di qualsiasi specie, saranno eseguiti colle migliori regole dell'arte, a corsi orizzontali ed a

due fili, per evitare la necessità di forte impiego di malta per l'intonaco; la chiusura dell'ultimo corso sotto il

soffitto sarà ben serrata, se occorre dopo congruo tempo, con scaglie e cemento.

Art. 38 - Murature miste

La muratura mista di pietrame e di mattoni dovrà progredire a strati orizzontali intercalando a filari i mattoni

dei corsi di muratura in pietrame come richiesto dalla Direzione Lavori.

I filari dovranno essere estesi a tutto lo spessore del muro e disposti secondo piani orizzontali.

Nelle murature miste per i fabbricati, oltre ai suddetti filari, si dovranno costruire in mattoni angoli e spigoli

di muri, pilastri risalti e qualsiasi incassatura, spallette e squadri nelle aperture di porte e finestre, parapetti

di finestra, archi di scarico, piattabande, ossatura delle cornici, canne da fumo, di latrine, condotti in genere

e qualunque altra parte di muro, all'esecuzione della quale non si prestasse il pietrame il collegamento

delle due differenti strutture dovrà essere eseguito nel miglior modo possibile ed in senso orizzontale

quanto verticale.

Art. 39 - Murature di getto in conglomerato cementizio

Il conglomerato da impiegarsi per qualsiasi lavoro sarà messo in opera appena confezionato e disposto a

strati orizzontali di altezza da cm. 20 a cm. 30, su tutta l'estensione della parte d'opera che si esegue ad

un tempo; ben battuto e costipato, in modo che non resti alcun vano nello spazio che deve contenerlo e

nella sua massa.

Quando il conglomerato sia da collocare in opera entro scavi molto incassati od a pozzo, dovrà esservi

calato mediante secchi a ribaltamento.

Solo nel caso di scavi molto larghi la Direzione Lavori potrà consentire che il conglomerato venga gettato

liberamente, nel qual caso, prima del conguagliamento e della battitura, deve, per ogni strato di cm. 30 di

altezza, essere ripreso dal fondo dello scavo e rimpastato per rendere uniforme la miscela dei componenti.

Art. 40 - Opere in cemento armato

Nelle esecuzioni delle opere in cemento armato, l'Appaltatore dovrà attenersi strettamente a tutte le norme

ora in vigore per l'esecuzione delle opere in conglomerato cementizio semplice ed armato ed a quelle che

potranno essere successivamente emanate anche nei riguardi delle strutture in cemento precompresso.

Tutte le opere in cemento armato, facenti parte dell'opera appaltata, saranno eseguite in base ai calcoli di

stabilità accompagnati dai disegni esecutivi e da una relazione, il tutto redatto e firmato da un ingegnere

specializzato e che l'Appaltatore dovrà presentare alla Direzione Lavori entro il termine che verrà prescritto,

attenendosi agli schemi ed ai disegni facenti parte del progetto ed allegati al contratto od alle norme che

gli verranno impartite, a sua richiesta, all'atto della consegna dei lavori.

L'esame e la verifica, da parte della Direzione Lavori, dei progetti delle varie strutture in cemento armato,

non esonera in alcun modo l'Appaltatore dalle responsabilità derivanti per Legge e per le precise pattuizioni

del contratto, restando contrattualmente stabilito che, malgrado i controlli di ogni genere eseguiti dalla

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Direzione Lavori nell'esclusivo interesse dell'Amministrazione appaltante, l'Appaltatore rimane unico e

completo responsabile delle opere, sia per la loro progettazione e calcolo, che per la qualità dei materiali e

la loro esecuzione: di conseguenza, dovrà rispondere degli inconvenienti di qualunque natura, importanza

e conseguenza dovessero verificarsi.

Tale responsabilità non cessa per effetto di revisioni o di eventuali modifiche suggerite dalla Direzione dei

lavori ed accettate dall'Appaltatore.

Avvenuto il disarmo, la superficie delle opere sarà regolarizzata con malta cementizia del tipo indicato

precedentemente. L'applicazione si farà previa pulitura e lavatura della superficie delle gettate e la malta

dovrà essere ben conguagliata con cazzuola e fratazzo, mediante l'aggiunta di opportuno spolvero di

cemento puro.

Art.41 Solai

Le coperture degli ambienti saranno eseguite, a seconda degli ordini della Direzione dei Lavori, con solai

di un dei tipi descritti in appresso.

La Direzione Lavori ha la facoltà di prescrivere il sistema ed il tipo di solaio di ogni ambiente e per ogni tipo

di solaio essa stabilirà anche il sovraccarico accidentale da considerare e l'Appaltatore dovrà senza

eccezioni seguirne le prescrizioni.

L'Appaltatore dovrà provvedere ad assicurare solidamente alla faccia inferiore di tutti i solai in genere ganci

di ferro appendilumi, nel numero, forma e posizione che saranno precisati dalla Direzione dei Lavori.

SOLAI IN LEGNO - Le travi del solaio saranno in legno abete ben stagionato, aventi le sezioni richieste;

avranno le dimensioni e le distanze che saranno indicate in relazione alla luce ed al sovraccarico. Le travi

dovranno essere poste su solidi appoggi ed a perfetto livello: le teste che vanno murate dovranno essere

abbondantemente spalmate di carbolineum.

SOLAI IN CEMENTO ARMATO (massicci) - Per tali solai si richiamano tutte le norme e le prescrizioni per

l'esecuzione delle opere in cemento armato.

SOLAI MISTI - Saranno in cemento armato ed in elementi laterizi forati dei tipi correnti o brevettati anche

a costituire camera d'aria. Per l'esecuzione di tali solai si seguiranno tutte le norme prescritte per le opere

in cemento armato. Disposti sull'impalcatura i laterizi del tipo prescelto, particolare cura dovrà aversi nella

collocazione dei ferri di armatura (parallela od anche incrociata a seconda della luce) e, prima di iniziare il

getto del conglomerato cementizio, i laterizi dovranno essere abbondantemente bagnati.

SOLAI con travi armate gettate fuori opera ed appositi laterizi forati (tavelloni) atti a costituire camere d'aria.

Le travi dovranno essere a perfetto livello. I tavelloni saranno ben accostati e verranno fissati alla trave con

calcestruzzo per impedirne ogni eventuale movimento.

SOLAI DI COPERTURA - Per tali solai valgono le stesse norme che per quelli sopra citati. Sopra i solai

verrà gettata una cappa in conglomerato cementizio avente almeno 4 cm. di spessore.

Art. 42 - Controsoffitti

Tutti i controsoffitti in genere dovranno eseguirsi con cure particolari allo scopo di ottenere superfici

esattamente orizzontali (od anche sagomate secondo le prescritte centine), senza ondulazioni od altri difetti

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ad evitare in modo assoluto la formazione, in un tempo più o meno prossimo, di crepe incrinature o distacchi

nell'intonaco. Al manifestarsi di tali screpolature la Direzione Lavori avrà facoltà, a suo insindacabile

giudizio, di ordinare all'Appaltatore il rifacimento, a carico di quest'ultimo, dell'intero controsoffitto con

l'onere del ripristino di ogni altra opera già eseguita (stucchi, tinteggiatura, ecc.).

Dalla faccia inferiore di tutti i controsoffitti dovranno sporgere i ganci di ferro appendilumi.

La Direzione Lavori potrà prescrivere anche la predisposizione di adatte griglie o sfiatatoi in metallo per la

ventilazione dei vani racchiusi dai controsoffitti.

Controsoffitti:

IN TAVOLE (scurette) Le tavole di abete, dello spessore dai 10 ai 13 mm., saranno spaccate ed arricciate

e successivamente inchiodate alla struttura in legno del solaio. L'intonaco sarà costituito dal rinzaffo in

malta bastarda e dalla stabilitura in malta comune grezza.

IN ARELLE (cannucciato) Le arelle saranno fissate con apposite graffette zincate alla struttura in legno del

solaio. L'intonaco sarà costituito dal rinzaffo in malta bastarda e dalla stabilitura in malta comune grassa.

IN TAVELLONI ARMATI (Perret o simili) I tavelloni saranno armati con verro tondino del diametro di 12

mm. collegato al soprastante solaio con ferro d'ancoraggio. L'intonaco sarà costituito dal rinzaffo in malta

cementizia e dalla stabilitura in malta di calce.

Art.43 - Coperture

La copertura a tetto sarà costituita da una grossa armatura in legno od in cemento armato, il tutto con

dimensioni e disposizioni che saranno prescritte dai tipi di progetto e dalla Direzione dei Lavori.

Sulla grossa armatura in legno (banchine, capriate, puntoni, saettoni, cantonali, supporti, ecc.), con tutte le

unioni eseguite a regola d'arte, saranno poi disposti i listelli od i correnti in legno formanti l'orditura sulla

quale sarà infine distesa la copertura di tegole con l'interposizione di un sottomanto in laterizi.

Il sottomanto di tavelline oppure di tabelloni forati si eseguirà collocando sui correntini del tetto le tavelline

od i tavelloni, uno vicino all'altro, bene allineati ed in modo che l'estremità di essi posi sull'asse di detti

legnami e le conseguenze e le connessure non siano maggiori di mm. 6.

Le dette connessure saranno stuccate con malta cementizia liquida. I corsi estremi lungo la gronda saranno

ritenuti da un listello di abete chiodato alla sottostante armatura del tetto.

TEGOLE CURVE (coppi) - Le tegole dovranno essere disposte a filari ben allineati accavallate per almeno

cm. 12 ed assicurate con frammenti di laterizi e di malta bastarda. Le teste delle tegole in ambedue gli strati

saranno perfettamente allineate con la cordicella, sia nel senso parallelo alla gronda che in qualunque

senso diagonale. Il colmo, i displuvi ed i compluvi saranno formati con tegoloni. I tegoloni del colmo e dei

displuvi saranno posti in malta bastarda e diligentemente suggellati: così pure saranno poste in malta e

suggellate tutte le tegole.Qualora i compluvi dovessero essere eseguiti mediante conversa in lamiera di

zinco, questa avrà uno spessore minimo di mm. 0,6 e dovrà essere convenientemente fissata all'orditura

del tetto.

Art. 44 - Impermeabilizzazioni

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La pasta di asfalto per stratificazioni impermeabilizzazioni di terrazzi, coperture, fondazioni, ecc., risulterà

della fusione di:

- 60 parti in peso di asfalto naturale in pani;

- 4 parti in peso di bitume naturale raffinato;

- 36 parti in peso di sabbia vagliata, lavata e ben secca.

I vari materiali dovranno presentare i requisiti indicati. Nella fusione i componenti saranno ben mescolati

perché l'asfalto non carbonizzi e l'impasto diventi omogeneo.

La pasta di asfalto sarà distesa a strati ed a strisce parallele, dello spessore prescritto, con l'ausilio delle

opportune guide di ferro, compressa e spianata con spatola; sopra di essa, mentre è ancora ben calda, si

spargerà della sabbia silicea di granulatura fina, uniforme, la quale verrà battuta per ben incorporarla nello

strato asfaltico.

Le impermeabilizzazioni di qualsiasi genere dovranno anch'esse essere eseguite con la massima cura; le

eventuali perdite che si manifestassero in esse dovranno essere riparate ed eliminate a cura e spese

dell'Appaltatore.

Art.45 - Intonaci

Gli intonaci in genere dovranno essere eseguiti in stagione opportuna, dopo aver rimossa dai giunti delle

murature la malta poco aderente, ripulita e abbondantemente bagnata la superficie della parete stessa.

Gli intonaci di qualunque specie siano essi lisci, a superficie rustica, a bugne, per cornici ecc., non dovranno

mai presentare peli, crepature, irregolarità negli allineamenti e negli spigoli od altri difetti.

Quelli comunque difettosi o che non presentassero la necessaria aderenza alle murature, dovranno essere

demoliti e rifatti a cura e spese dell'Appaltatore.

La calce da usarsi negli intonaci dovrà essere estinta da almeno tre mesi per evitare scoppietti, fioriture e

screpolature, che verificandosi, resterà a carico dell'Appaltatore fare tutte le riparazioni occorrenti.

Ad opera finita l'intonaco dovrà avere uno spessore non inferiore ai mm. 15.

Gli spigoli sporgenti o rientranti verranno eseguiti ad angolo vivo oppure con opportuno arrotondamento, a

seconda degli ordini che, in proposito darà la Direzione dei Lavori.

Particolarmente per ciascun tipo d'intonaco si prescrive quanto appresso: a. INTONACO GREZZO OD

ARRICCIATURA - Predisposte le fasce verticali sotto regolo di guida, in numero sufficiente, verrà applicato

alle murature un primo strato di malta cementizia, bastarda o di calce, come prescritto (rinzaffo), gettato

con forza in modo che possa penetrare nei giunti e riempirli. Dopo che questo strato sarà alquanto asciutto

si applicherà su di esso un secondo strato della

medesima malta che si stenderà con la cazzuola e col frattazzo stuccando ogni fessura e togliendo

ogni asprezza, sicché le pareti riescano, per quanto possibile, regolari.

INTONACO COMUNE O CIVILE (stabilitura) - Appena l'intonaco grezzo avrà preso consistenza si

distenderà su di esso un terzo strato di malta fina che si conguaglierà con le fasce di guida in modo che

l'intera superficie risulti piana ed uniforme, senza ondeggiamenti, disposta a perfetto piano verticale.

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INTONACI COLORATI - Per gli intonaci delle facciate esterne potrà essere ordinato che alla malata da

adoperarsi sopra l'intonaco grezzo siano mischiati i colori che verranno indicati per ciascuna parte delle

facciate stesse, in modo che, dalle opportune combinazioni degli intonaci colorati risaltino quelle

decorazioni che dalla Direzione dei Lavori saranno giudicate convenienti.

INTONACO A STUCCO - Sull'intonaco grezzo sarà sovrapposto uno strato spesso almeno mm. 4 di malta

per stucchi, che verrà spianata con piccolo regolo e governata con la cazzuola, così da avere pareti

perfettamente piane, nelle quali non sarà tollerata la minima imperfezione. Ove lo stucco debba colorirsi,

nella malta verranno stemperati i colori prescelti dalla Direzione dei Lavori.

INTONACO A STUCCO LUCIDO - Verrò preparato con lo stesso procedimento dello stucco semplice;

l'abbozzo però dovrà essere eseguito con più diligenza, di uniforme grossezza e privo affatto di fenditure.

Spianato lo stucco, prima che esso sia asciutto si bagnerà con acqua in cui sia stato disciolto del sapone

di Genova e quindi si comprimerà e si tirerà a lucido con ferri caldi, evitando qualsiasi macchia la quale

sarà sempre da attribuire a cattiva esecuzione del lavoro. Terminata l'operazione si bagnerà lo stucco con

la medesima soluzione saponacea, lisciandolo con pannolino.

RIVESTIMENTO IN CEMENTO E GRANIGLIA MARTELLINATA - Questo rivestimento sarà formato in

conglomerato di cemento nel quale sarà sostituito al pietrisco la graniglia di marmo, delle dimensioni e del

colore che saranno indicati. La superficie in vista sarà lavorata a bugna, a fasce, a riquadri, ecc., secondo

i disegni, quindi martellinata, ad eccezione di quegli spigoli che la Direzione Lavori ordinasse di formare

lisci o lavorati a scalpello piatto.

INTONACO DI SABBIA E CEMENTO - Verrà eseguito con sabbia e cemento portland tipo 500 nelle

percentuali prescritte dalla Direzione dei Lavori. A seconda delle richieste avrà la superficie tirata a fino

oppure battuta a pennello.

Art.46-Pavimenti

La posa in opera dei pavimenti di qualsiasi tipo e genere dovrà essere perfetta in modo da ottenere piani

esatti. Nel collocamento in opera degli elementi saranno scrupolosamente osservate le disposizioni che, di

volta in volta, saranno impartite dalla Direzione Lavori.

I singoli elementi dovranno combaciare esattamente tra di loro e risultare perfettamente fissati al

sottostrato; non dovrà verificarsi nelle connessure dei diversi elementi a contatto la benché minima

ineguaglianza.

I pavimenti si addentrano per mm. 15 entro l'intonaco dalle pareti dell'ambiente da pavimentare, tirato

verticalmente sino al pavimento, evitando quindi ogni raccordo o guscio; questo, se prescritto, dovrà

sopravanzare interamente sul pavimento e giammai costituire ancoraggio.

I pavimenti dovranno essere consegnati diligentemente finiti, lavorati e puliti senza macchie di sorta.

Resta comunque contrattualmente stabilito che per un periodo di almeno dieci giorni dopo l'ultimazione di

ciascun pavimento, l'Appaltatore avrà l'obbligo di impedire, a mezzo di chiusura provvisoria, l'accesso di

qualunque persona nei locali; ciò anche per pavimenti costruiti da altre Imprese.

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Ad ogni modo, ove i pavimenti risultassero, in tutto od in parte, danneggiati per il passaggio abusivo di

persone e per altre cause, l'Appaltatore dovrà a sua cura e spese ricostruire le parti danneggiate.

L'Appaltatore ha l'obbligo di presentare alla Direzione dei Lavori i campioni dei pavimenti che saranno

adottati.

SOTTOFONDI - Il piano destinato alla posa di un qualsiasi tipo di pavimento dovrà essere opportunamente

spianato mediante un sottofondo in guisa che la superficie di posa risulti regolare e parallela a quella del

pavimento da eseguire e dovrò avere un spessore necessario alla bisogna. Il sottofondo potrà essere

costituito, a seconda che verrà ordinato dalla Direzione Lavori, da un massetto di conglomerato cementizio

(caldana) o da un gretonato, dello spessore richiesto, che dovrà essere gettato in opera a tempo debito per

essere lasciato stagionare per almeno dieci giorni. Prima della posa in opera del pavimento le lesioni

eventualmente manifestatesi nel sottofondo saranno riempite e stuccate con un beverone di calce o di

cemento.

MATTONELLE DI CEMENTO - I pavimenti in mattonelle di cemento saranno posati sopra letto di malta

cementizia normale, distesa sopra il massetto, pigiandoli finche la malta rifluisca dalle connessure; queste

dovranno essere stuccate con scialbo di cemento e la loro larghezza non dovrà superare mm. 1. Avvenuta

la presa della malta i pavimenti saranno arruotati con pietra pomice ed acqua e con mola di carborundum

o di arenaria, a seconda del tipo; quelli in graniglia saranno spalmati, in un secondo tempo, con uno strato

di cera, se richiesta.

MATTONELLE GREFICATE - Sul massetto in conglomerato cementizio si distenderà uno strato di malta

cementizia magra dello spessore di cm. 2, che dovrà essere ben battuto, costipato e cosparso di cemento,

fino alla eliminazione dell'acqua affiorata. Quando il sottofondo avrà preso consistenza si poseranno su di

esso, a secco, le mattonelle a seconda del disegno e delle istruzioni che verranno impartite dalla Direzione

dei Lavori. Le mattonelle saranno quindi premute e battute in modo che la malta sbocchi dalle connessure,

che verranno nuovamente stuccate con malta liquida di puro cemento; infine la superficie sarà pulita e tirata

a lucido con segnatura bagnata e quindi con cera.

Le mattonelle greificate, prima del loro impiego, dovranno essere bagnate sino a rifiuto, per immersione.

LASTRE DI MARMO - Per i pavimenti in lastre di marmo si useranno le stesse norme stabilite per le

mattonelle di cemento, escludendo l'impiego del cemento normale nella malta.

GETTO DI CEMENTO (battuto di cemento) - Sul massetto in conglomerato cementizio verrà disteso uno

strato di malta cementizia grassa, dello spessore di cm. 2, ed un secondo strato di solo cemento

dello spessore di mm. 5, lisciato, rigato o rullato, secondo le prescrizioni della Direzione dei Lavori.

TERRAZZO ALLA VENEZIANA - Sul sottofondo, previamente preparato in conglomerato cementizio, sarà

disteso uno strato di malta di sabbia e di cemento eventualmente colorato, misto a graniglia, nella

quale verranno incorporate scaglie di marmo. Detto strato sarà battuto sino a rifiuto e rullato. Per pavimenti

a disegno di diverso colore, la gettata della malta colorata sarà effettuata adottando opportuni accorgimenti

affinché il disegno risulti ben delimitato, con contorni netti e senza soluzioni di continuità nella massa. Le

qualità dei colori dovranno essere adatte all'impasto e non crearvi disgregazioni. I marmi, in scaglie da mm.

10 a mm. 25; dovranno essere non gessati e di qualità il più possibile omogeneamente duri. Fasce e

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controfasce di contorno, proporzionate all'ampiezza dell'ambiente. L'arrotatura sarà fatta a macchina con

mole di carborundum di grana grossa e fina, sino a vedere le scaglie nettamente rifinite del cemento, ripulite

poi con mole Leggere possibilmente a mano e ultimata con due passate di olio di lino crudo, a distanza di

qualche giorno, e con ulteriore strato di cera.

MOSAICO (bolletinato) - Su di un normale sottofondo già allestito si distenderà uno strato di malta

cementizia normale, per lo spessore minimo di cm. 1,5 verranno posti a mano pezzami di marmo colorato

di varie qualità, di dimensioni e forme atte allo scopo e precedentemente approvati e scelti dalla Direzione

Lavori, disposti in modo da ridurre al minimo, per quanto possibile, gli interspazi di cemento.

Su tale strato di pezzami di marmo verrà gettata una boiacca di cemento colorato, ben battuta sino a

rigurgito, in modo che il pezzame di marmo venga circondato da tutti i lati dalla stessa. Il tutto sarà poi

nuovamente rullato. Verrà eseguita una duplice arrotatura a macchina con mole di carborundum di grana

grossa e fina ed una eventuale lucidatura a piombo.

DOGHERELLE - I pavimenti a dogherelle dovranno essere eseguiti con legno di faggio evaporato o di

rovere ben stagionato e profilato, di tinta e di fibra uniforme. Le dogherelle delle dimensioni prescritte dalla

Direzione Lavori, unite a maschio e femmina, saranno chiodate, nello spessore, sopra un pavimento

greggio di tavole di abete dello spessore non inferiore ai 25 mm. oppure anche sopra un'orditura di listelli

della sezione richiesta, ad interasse non superiore a cm. 35. L'orditura di listelli sarà fissata al sottofondo

esistente mediante grappe di ferro opportunamente murate.

Lungo il perimetro degli ambienti, tra pavimenti e parete finita, si dovrà tenere uno spazio minimo di 1 cm.

e collocarvi sopra un coprifilo in legno. La posa in opera dovrà essere fatta a perfetta regola d'arte, senza

connessure, discontinuità, gibbosità od altro; le doghe saranno collocate in opera a spina di pesce

eventualmente con l'interposizione di un bindello fra il campo e la fascia di quadratura.

I pavimenti a dogherelle dovranno essere raschiati e lucidati con doppi spalmatura di cera da eseguirsi la

prima alla consegna del lavoro e l'altra all'epoca che sarà fissata dalla Direzione dei Lavori. Le doghe

dovranno essere di prima scelta e corrispondere alle vigenti disposizioni in merito della Camera di

Commercio, Industria ed Agricoltura di Trieste.

16.Linoleum o similari - Speciale cura si dovrà essere perfettamente liscia togliendo gli eventuali difetti con

stuccatura a gesso. L'applicazione del linoleum o dei prodotti similari dovrò essere fatta da operai

specializzati, con mantice di resina o con altre colle speciali.

Essa dovrà essere fatta su sottofondo perfettamente asciutto. Nel caso in cui per ragioni di urgenza non si

possa ottenere il perfetto prosciugamento del sottofondo, esso sarà protetto con vernice speciale; detta

antiumido; però l'applicazione del linoleum in queste condizioni sarà per quanto possibile da evitarsi.

Quando il linoleum debba essere applicato sopra pavimenti vecchi si dovrà anzitutto accertare che il

materiale costituente il vecchio pavimento si fermo in tutti suoi elementi, indi si applicherà su di esso uno

strato di gesso dello spessore da 2 a 4 mm., sul quale verrà fissato il linoleum. Il linoleum dovrà essere

incollato su tutta la superficie e non dovrà presentare rigonfiamenti ed altri difetti di sorta.

La pulitura dei pavimenti di linoleum dovrà essere fatta con segatura inumidita con acqua dolce

Leggermente saponata, che verrà passata e ripassata sul pavimento fino ad ottenere la pulitura. Il

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pavimento poi dovrà essere asciugato passandovi sopra segatura asciutta e pulita e quindi essere

strofinato con stracci imbevuti con olio di lino cotto.

Tale ultima applicazione contribuirà a mantenere al linoleum la sua plasticità e ad aumentare

l'impermeabilità.

Art. 47 - Rivestimenti di pareti

I rivestimenti in piastrelle, di qualsiasi genere, dovranno essere eseguiti a perfetta regola d'arte, con il

materiale prescelto dalla Direzione Lavori ed uguale ai Campioni che verranno volta a volta adottati.

Particolare cura dovrà porsi nella posizione in sito dei rivestimenti, in modo che questi, a lavoro ultimato,

risultino perfettamente aderenti al retrostante fondo.

Pertanto prima del loro impiego le piastrelle dovranno essere immerse nell'acqua fino a saturazione e dopo

aver abbondantemente innaffiato il fondo, al quale deve applicarsi il rivestimento, saranno collocate in sito

con la necessaria e sufficiente malta cementizia.

Le piastrelle dovranno perfettamente combaciare fra loro e le linee dei giunti, debitamente stuccate con

cemento bianco, dovranno risultare a lavoro ultimato perfettamente allineate. I rivestimenti dovranno essere

completati con tutte le guscie di raccordo a pavimenti, spigoli, listelli, cornici, ecc.

A lavoro ultimato i rivestimenti dovranno essere convenientemente lavati e puliti.

Art. 48 - Marmi, pietre naturali e artificiali norme generali

Le opere in marmo (pietre naturali od artificiali) dovranno in genere corrispondere esattamente alle forme

ed alle dimensioni del progetto ed essere lavorate a seconda delle prescrizioni generali del presente

Capitolato o di quelle particolari impartite dalla Direzione Lavori all'atto dell'esecuzione.

Tutti i materiali dovranno avere le caratteristiche, per aspetto esterno (grana, coloritura, venatura)

essenziali della specie prescelta, come indicato precedentemente).

Prima di cominciare i lavori l'Appaltatore dovrà presentare a sue spese i campioni dei vari marmi o pietre e

delle loro lavorazioni sottoporli all'approvazione della Direzione dei Lavori, alla quale spetterà in maniera

esclusiva di giudicare se essi corrispondono alle prescrizioni. Detti campioni, debitamente contrassegnati,

resteranno depositati preso la Direzione dei Lavori come mezzo di confronto e di riferimento, Per tutto

quanto abbia riferimento con le dimensioni di ogni opera nelle sue parti componenti, la Direzione dei Lavori

avrà la facoltà di prescrivere, entro i limiti normali consentiti, le misure dei vari elementi di un'opera qualsiasi

(rivestimento, copertura, cornice, pavimento, colonna, ecc.), la formazione la disposizione dei vari conci, lo

spessore delle lastre come pure di precisare gli spariti, la posizione, dei giunti, la suddivisione dei pezzi,

l'andamento della venatura, ecc., secondo i particolari disegni costruttivi che potrà fornire l'Appaltatore

all'atto dell'esecuzione e questi avrà l'obbligo di uniformarsi a tali norme come ad ogni altra disposizione

circa la formazione di modanature, corniciature, gocciolatoi, ecc.

Per tutte le opere infine sarà fatto obbligo all'Appaltatore di rilevare e di controllare, a propria cura e spese,

la corrispondenza delle varie opere ordinate dalla Direzione dei Lavori con le strutture rustiche esistenti,

segnalando tempestivamente ogni divergenza od ostacolo, restando esso Appaltatore, in caso contrario,

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unico responsabile della perfetta rispondenza dei pezzi all'atto della posa in opera. Avrà pure l'obbligo di

apportare alle stesse, in corso di lavoro, tutte quelle modifiche che potrebbero essere richieste dalla

Direzione dei Lavori.

E' fatto tassativo obbligo d'impiego, nella misura del 10% rispetto ai materiali da costruzione, di marmi,

pietre e loro sottoprodotti del Carso, di sola produzione razionale.

Art. 49 - Marmi e pietre naturali

MARMI - Le opere in marmo dovranno avere quella perfetta lavorazione che è richiesta dall'opera stessa;

congiunzioni e piani esatti, senza risalti. Salvo contraria disposizione i marmi dovranno essere di norma

lavorati in tutte le facce viste e a pelle liscia, arrotati e pomiciati. I marmi colorati dovranno presentare in

tutti i pezzi le precise tinte o venature caratteristiche della specie prescelta. Potranno essere richiesti,

quando la loro venatura si presti, con la superficie vista a spartito geometrico, a macchia aperta a libro o

comunque giocata.

PIETRA DA TAGLIO - La pietra da taglio da impiegare nelle costruzioni dovrà presentare la forma e le

dimensioni del progetto; essere lavorata a norma delle prescrizioni che verranno impartite dalla Direzione

dei lavori, all'atto dell'esecuzione, nei seguenti modi:

- a grana grossa;

- a grana ordinaria;

- a grana mezza fina;

- a grana fina;

Per pietra da taglio a grana grossa si intenderà quella lavorata semplicemente con punta grossa senza

fare uso della martellina per lavorare le facce viste, né dello scalpello per ricavarne gli spigoli netti. Verrà

considerata come pietra da taglio a grana ordinaria quella le cui facce viste saranno lavorate con la

martellina a denti larghi. La pietra da taglio s'intenderà lavorata a grana mezza fina ed a grana fina secondo

che le facce predette saranno lavorate con la martellina a denti mezzani od a denti finissimi.

In tutte le lavorazioni, esclusa quella a grana grossa, le facce esterne di ciascun concio della pietra da

taglio dovranno avere gli spigoli vivi e ben cesellati, in modo che le connessure, fra concio e concio, non

eccedano la larghezza di mm. 5 per la pietra a grana ordinaria e di mm. 3 per le altre. Qualunque sia il

genere di lavorazione delle facce viste i letti di posa e le facce di combaciamento dovranno essere ridotte

a perfetto piano e lavorate a grana fina. Non saranno tollerate né smussature agli spigoli, né cavità nelle

facce, né masticature o rattoppi. La pietra da taglio che presentasse tali difetti verrà rifiutata e l'Appaltatore

sarà in obbligo di darne l'immediata surrogazione, anche se le scheggiature e gli ammanchi si verificassero

sia al momento della posa in opera, che dopo, sino al collaudo.

Art. 50 - Pietre artificiali

La pietra artificiale, ad imitazione della naturale, sarà costituita da conglomerato cementizio formato con

cementi adatti, sabbia silicea, ghiaietto scelto, sottile, lavato, e graniglia della stessa pietra naturale che si

intende imitare. Il conglomerato così formato sarà gettato entro apposite casseforme, costipandolo poi

mediante battitura a mano o mediante pressione meccanica.

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Il nucleo sarà dosato con non meno di q.li 3 di cemento (del tipo a 500 Kg.) per ogni mc. di impasto normale

e con non meno di q.li 3,5 quando si tratta di elementi sottili (capitelli, targhe e simili). Le superfici in vista,

che dovranno essere gettate contemporaneamente al nucleo interno, saranno costituite, per uno spessore

non inferiore a cm. 2 impasto più ricco formato con cemento bianco, graniglia di marmo, terre colorate e

polvere della pietra naturale che si dovrà imitare.

Le stesse superfici saranno lavorate all'utensile, dopo perfetto indurimento, in modo da presentare struttura

identica, per l'apparenza della grana, tinta e lavorazione, alla pietra naturale imitata. Inoltre la parte

superficiale sarà gettata con dimensioni esuberanti rispetto a quelle definitive, in modo che queste ultime

possano poi ricavarsi asportando materia a mezzo di utensili da scalpellino essendo vietate in modo

assoluto le stuccature, le tassellature ecc. in generale le aggiunte di materiale.

I getti saranno opportunamente armati con tondini di ferro e lo scema dell'armatura dovrà essere

preventivamente approvato dalla Direzione dei lavori.

Per la posa in opera dei getti sopra descritti valgono le stesse prescrizioni indicate per i marmi in genere.

La dosatura e la stagionatura degli elementi di pietra artificiale dovranno essere tali che il conglomerato

soddisfi alle seguenti condizioni:

inalterabilitàagliagentiatmosferici;

resistenza alla rottura per schiacciamento superiore a Kg. 300 per cmq. dopo ventotto giorni;

le sostanze coloranti adoperate nella miscela non dovranno agire chimicamente sui cementi sia con azione

immediata che lenta o differita; non conterranno quindi acidi, anilina, gesso; non daranno aumento di

volume durante la presa, né successiva fioritura e saranno resistenti alla luce.

La pietra artificiale da gettare sul posto come paramento di ossature grezze, sarà formata da rinzaffo ed

arricciata in malta cementizia, con successivo strato di malta di cemento, con colori e graniglia della stessa

pietra naturale da imitare. Quando tale debba essere sagomato per formazioni di cornici, oltre che a

soddisfare a tutti i requisiti sopra indicati, dovrà essere confezionato ed armato nel modo più idoneo per

raggiungere la perfetta sua adesione alle murature sottostanti che saranno state in precedenza

debitamente preparate, rese nette e lavate abbondantemente, dopo profonde incisioni dei giunti con

apposito ferro.

1.Le facce viste saranno poi ottenute in modo perfettamente identico a quello della pietra preparata fuori

d'opera, nel senso che saranno ugualmente ricavate dallo strato esterno a graniglia mediante i soli utensili

di scalpellino o di marmista, vietandosi in modo assoluto ogni opera di stuccatura, riporto ecc.

Art. 51 - Opera da carpentiere

Tutti i legnami, da impiegarsi in opere stabilite da carpentiere (oriditura di tetto, travatura per solai m

impalcati, ecc..), dovranno essere lavorati con la massima cura e precisione secondo ogni buona regola

d'arte ed in conformità alle prescrizioni date dalla Direzione dei lavori.

Tutte le giunzioni dei legnami dovranno avere la forma e le dimensioni prescritte, essere nette e precise in

modo da ottenere un esatto combaciamento dei pezzi che saranno uniti.

Non sarà tollerato taglio in falso, né zeppe o cunei, né qualsiasi altro mezzo di guarnitura o di ripiego.

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Le diverse parti componenti un'opera in legname dovranno essere fra loro collegate solidamente in tutti i

punti di contatto mediante caviglie, chiodi, squadre, staffe di ferro, chiavarde, fasciature di reggia od altro,

in conformità alle prescrizioni che saranno date.

Dovendosi impiegare chiodi per collegamenti di legnami è espressamente vietato farne l'applicazione

senza apparecchiarne prima il conveniente foro col succhiello.

I legnami prima della loro posizione in opera e prima dell'esecuzione della spalmatura di carbolineum o

della coloritura, se ordinata, si dovranno congiungere in prova nei cantieri, per essere esaminati ed accettati

provvisoriamente dalla Direzione dei lavori.

Tutte le parti dei legnami che rimarranno incassate nella muratura dovranno, prima della posa opera,

essere convenientemente spalmate di carbolineum e tenute, almeno lateralmente o posteriormente,

isolate, in modo da permettere la permanenza di uno strato d'aria possibilmente ricambiabile.

Art. 52 - Opere da bandaio in genere

I lavori di lamiera in ferro nera, zincata, ghisa, zinco, rame, piombo, ottone, alluminio od altri metalli,

dovranno essere delle dimensioni e forme richieste, lavorate a regola d'arte, a perfetta finitura, con la

maggiore precisione.

Detti lavori dati in opera completi di ogni accessorio necessario al loro perfetto funzionamento, come

raccordi d'attacco coperchi, viti di spurgo in ottone od in bronzo pezzi speciali e sostegni di ogni genere

(braccetti, grappe, ecc..). Saranno inoltre verniciati o con uno strato di catrame liquido e di minio di piombo

ed olio di lino cotto od anche con due strati di vernice comune, a seconda delle prescrizioni della Direzione

dei lavori.

Le giunzioni dei pezzi saranno fatte mediante chiodature, ribaditure o saldature secondo come prescritte

dalla Direzione dei lavori ed in conformità dei campioni che dovranno essere presentati per l'approvazione.

Art.53-Tubazioni

TUBAZIONI IN GENERE - Le tubazioni in genere, del tipo e dimensioni prescritte, dovranno avere le

caratteristiche precedentemente segnate e seguire il minimo percorso compatibile col buon funzionamento

di esse e con le necessità dell'estetica; dovranno evitare per quanto possibile, gomiti, bruschi risvolti, giunti

e cambiamenti di sezione. Saranno collocate in modo da non ingombrare e da essere facilmente

ispezionabili, specie in corrispondenza a giunti, sifoni, ecc.. Inoltre quelle di scarico dovranno permettere il

rapido e completo smaltimento delle materie, senza dar luogo ad ostruzioni, formazione di depositi ed altri

inconvenienti.

Le condutture interrate all'esterno dell'edificio dovranno trovarsi ad una profondità di circa m. 1 sotto il piano

stradale; quelle orizzontali, nell'interno dell'edificio, dovranno correre per quanto possibile, lungo le pareti,

ad una distanza di almeno cm. 5 da muri o dal fondo delle incassature (evitando di situare sotto i pavimenti

e nei soffitti), disponendole entro apposite incassature praticate nelle murature, di ampiezza sufficiente per

eseguire le giunzioni ecc., fissandole con adatti sostegni. Le tubazioni verticali (colonne) correranno pure

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lungo le pareti restandone sempre alquanto discoste, salvo altra prescrizione della Direzione dei lavori.

Quando le tubazioni possono venire a funzionare in pressione, anche per breve tempo, dovranno essere

sottoposte ad una pressione di prova uguale da 1,5 a 2 volte quella dell'esercizio.

Tanto le tubazioni a pressione che quelle a pelo libero dovranno essere provate, prima della loro messa in

funzione, a cura e spese dell'Appaltatore. Nel caso si manifestassero delle perdite, anche di lieve entità,

dovranno essere riparate e rese stagne a tutte spese dell'Appaltatore. Così pure sarà a carico

dell'Appaltatore la riparazione di qualsiasi perdita o di altro difetto che si manifestasse nelle varie tubazioni

(pluviali, grondaie, ecc.) anche dopo la loro entrata in esercizio e sino al momento del collaudo, compresa

ogni opera di ripristino.

FISSAGGIO DELLE TUBAZIONI - Tutte le condutture non interrate dovranno essere fissate e sostenute

con convenienti staffe, cravatte mensole, grappe o simili, in numero tale da garantire il loro perfetto

ancoraggio alle strutture di sostegno. Tali sostegni, eseguiti di norma in ferro od in ghisa malleabile,

dovranno essere in due pezzi, snodati a cerniera o con fissaggio a vite, in modo da permettere la rapida

rimozione del tubo; essere posti a distanze non superiori a m. 1 e coloriti con uno strato di minio di piombo.

Le condutture interrate poggeranno, a seconda delle disposizioni della Direzione dei Lavori, su basamenti

isolati in muratura di mattoni, o su letto costituito da un massetto di conglomerati cementizio, di gretonato

ecc., che dovrà avere forma tale da seguire perfettamente la circonferenza esterna del tubo per almeno

60°; in ogni caso detti sostegni dovranno avere disposizione stabilita. Nel caso in cui i tubi poggino su

sostegni isolati il rinterro dovrà essere curato in modo particolare.

TUBI IN GHISA - Le giunzioni nei tubi di ghisa saranno eseguite con corda di canapa catramata, con

piombo colato o calafatato.

TUBI IN PIOMBO - I tubi di piombo dovranno essere di prima fusione. Saranno lavorati a mezzo di sfere

di legno duro in modo che il loro spessore ed il loro diametro risultino costanti anche nelle curve; le saldature

a stagno, accuratamente lavorate col sego di lardo ed il percalle avranno forma ad oliva (lavorazione

all'inglese).

TUBI IN LAMIERA DI FERRO - Saranno eseguiti con lamiera di peso non inferiore a Kg. 4,5 mq. con

l'unione "ad aggraffatura" lungo la generatrice e montati con giunzioni a libera dilatazione (sovrapposizione

di cm. 5).

TUBI IN GRÈS - Le giunzioni saranno eseguite con corda di canapa imbevuta di litargirio e compressa a

mazzuolo, stuccate con mastice di bitume o di catrame.

TUBI IN CEMENTO - Le giunzioni saranno eseguite distendendo sull'orlo del tubo in opera della pasta di

cemento puro, innestando quindi il tubo successivo e sigillando poi tutto all'ingiro con malta di cemento, in

modo da formare un anello di guarnizione.

CANALI DI GRONDA - Saranno normalmente in lamiera di ferro zincata oppure rame; dovranno essere

posti in opera con le esatte pendenze necessarie al perfetto scolo dell'acqua, a seconda degli ordini della

Direzione dei lavori. V sagomati tondi od a gola con riccio esterno, od a sezione quadra o rettangolare

secondo le prescrizioni della Direzione dei lavori e forniti in opera con le occorrenti unioni o risvolti per

eseguire la linea di gronda, i pezzi speciali di imboccatura ecc... e con robuste cicogne in ferro per sostegno,

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modellate secondo quanto sarà disposto e murate o fissate all'armatura della copertura a distanze non

maggiori di m. 1. Le giunzioni dovranno essere chiodate con ribattini di rame e saldate con saldatura di

stagno a perfetta tenuta; tanto i canali quanto i ferri di sostegno dovranno essere verniciati con uno strato

di minio di piombo ed olio di lino cotto eventualmente con ancora uno strato successivo di colore pure e

base di olio di lino cotto, secondo le disposizioni della Direzione dei lavori. coprigiunti chiodati e saldati con

mastici speciali.

Art. 54 - Opere in ferro

Nelle opere in ferro questo deve essere lavorato diligentemente con maestria, con regolarità e con

precisione di dimensioni, secondo i disegni che fornirà la Direzione dei lavori, con particolare attenzione

nelle saldature e nelle bolliture. I fori saranno tutti eseguiti con trapano, le chiodature, le ribaditure, ecc.,

dovranno essere perfette, senza sbavature, i tagli ben limati.

Saranno rigorosamente rifiutati tutti quei pezzi che presentano il più Leggero indizio di imperfezione.

Ogni pezzo in ferro, a richiesta della Direzione dei lavori, l'Appaltatore avrà l'obbligo di presentare il relativo

modello alla preventiva approvazione.

Per ogni opera in ferro, a richiesta della Direzione dei lavori, l'Appaltatore avrà l'obbligo di presentare il

relativo modello alla preventiva approvazione.

L'Appaltatore sarà in ogni caso obbligato a controllare gli ordinativi ed a rilevare sul posto le misure esatte

delle diverse opere in ferro, essendo responsabile degli inconvenienti che potessero verificarsi per

l'omissione di tale controllo.

In particolare si prescrivere:

INFERRIATE, RINGHIERE, CANCELLI, ecc. - Saranno costruiti a perfetta regola d'arte secondo i tipi che

verranno indicati all'atto esecutivo. Dovranno presentare tutti i regoli ben diritti, spianati in perfetta

composizione. I tagli delle connessure per i ferri incrociati mezzo a mezzo, dovranno essere della massima

precisione ed esattezza; il vuoto di uno dovrà esattamente corrispondere al pieno dell'altro, senza la minima

ineguaglianza o discontinuità. Le inferriate con regoli intrecciati ad occhio non presenteranno, nei buchi

formati a fuoco, nessuna fessura che si prolunghi oltre il buco necessario. In ogni caso l'intreccio dei ferri

dovrà essere diritto ed in parte dovrà essere munito di occhi, in modo da non poter mai essere in nessun

caso sfilato. I telai saranno fissati ai ferri di orditura e saranno poi muniti di forti grappe e di arpioni ben

chiodati ai regoli del telaio, in numero, dimensioni e posizioni che verranno indicate.

SERRAMENTI - Serramenti per finestre, vetrate, porte, ecc. potranno essere richiesti con profilati ferro-

finestra o con ferri comuni profilati. Nel due casi dovranno essere simili al campione che potrà richiedere o

fornire la Direzione dei lavori. I serramenti potranno avere parte fissa o apribile anche a ghigliottina o ribalta,

come sarà richiesto; le chiusure saranno eseguite a ricupero, ad asta rigida, con corsa inversa, ed avranno

il fermo inferiore e superiore. Il sistema di chiusura potrà essere a leva od a manopola a seconda di come

sarà richiesto. Le cerniere dovranno essere a quattro maschiettature in numero di due o tre per ciascuna

partita, dell'altezza non inferiore a cm. 12, con ghiande terminali.

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Gli apparecchi di chiusura e di manovra in genere dovranno risultare bene equilibrati e non richiedenti

eccessivi sforzi per movimento. Le manopole e le cerniere, se richiesto, potranno essere cromate. Le

imposte apribili dovranno essere munite di gocciolatoio.

Le ferramenta di ritegno dovranno essere proporzionalmente alla robustezza del serramento stesso.

Art. 55 - Pavimentazioni superficiali - rivestimenti in emulsione bituminosa

TAPPETO BITUMINOSO DELLO SPESSORE RESO DI 2.5 CM. - Per l'esecuzione del tappeto bituminoso

si prepara a parte il conglomerato mescolando un mc. di pietrischetto calcare sciolto da 3 a

e lo si stende quindi sullo strato a penetrazione in uno spessore sciolto di circa 4 cm. che verrà cilindrato

con rullo da 8 - 10 tonn. Dopo la cilindratura e con opportuna aggiunta d'impasto per rettificare la deficienza

di sagomatura si procede ad un Leggero spargimento di sabbia granita dolce d'Isonzo per otturare i minimi

vani rimasti nel conglomerato ed alla sigillatura della superficie con spalmatura di emulsione bituminosa (1

Kg./mq.) cui seguirà uno spargimento di sabbia granita dolce di Isonzo formate uno strato di mm. 5 di

spessore.

TAPPETO BITUMINOSO DELLO SPESSORE RESO DI 2 CM. - Per l'esecuzione del tappeto bituminoso

si prepara a parte il conglomerato, mescolando 1 mc. di pietrisco calcare sciolto dosato da 3 a 5 mm. con

100 Kg. di emulsione bituminosa e lo si stende quindi sullo strato a penetrazione, oppure sul sottofondo

per marciapiedi o piazzali, in uno spessore sciolto di circa 3 cm. che verrà cilindrato con rullo da 8 - 10

tonn. Dopo la cilindratura con opportuna aggiunta d'impasto per rettificare le eventuali deficienze di

sagomatura, si procede ad un Leggero spargimento di sabbia granita dolce d'Isonzo per otturare i minimi

vani rimasti nel conglomerato, ed alla sigillatura della superficie con spalmatura di emulsione bituminosa

(1 Kg./mq.) cui seguirà uno spargimento di sabbia dolce d'Isonzo formante uno strato di mm. 5 di spessore.

PICCHIETTATURA DI VECCHI MANTI BITUMINATI - La picchiettatura da farsi, dove venga ordinato dalla

Direzione Lavori, sarà eseguita con la punta del piccone a formazione di una punteggiatura incavata a

buche profonde da 1/2 a 1 cm., distanti tra loro non più di 5 cm.

SPALMATURE D'ATTACCO - La spalmatura d'attacco sarà preceduta dalla perfetta pulitura della strada,

del piazzale o del marciapiedi, con energica scopatura, seguita dal lavaggio a pressione. Soltanto dopo un

completo asciugamento si procederà alla spalmatura uniforme di attacco con 1 Kg. di emulsione bituminosa

per mq. da stendersi in due volte.

RIPARAZIONE DELLE PAVIMENTAZIONI BITUMINOSE - A seconda della profondità delle buche, delle

abrasioni e dei deterioramenti esistenti nella pavimentazione bituminosa, si provvederà come segue: Tutte

le buche e le forti abrasioni saranno trasformate in figure limitate da margini tagliati a dente, atte ad

ancorare l'impasto del rappezzo e dovranno essere ripulite da ogni detrito o polvere fino al vivo del pietrisco,

con scopa, con soffiatrice o con getto di acqua a pressione. Soltanto dopo un completo asciugamento si

procederà alla spalmatura di attacco con emulsione, evitando il formarsi dell'emulsione in eccesso nelle

piccole depressioni dell'abrasione; fino alla profondità di 3 cm. dell'avvallamento da rappezzare si userà

l'impasto del tappeto bituminoso con graniglia da 3 a 5 mm.; per profondità superiori si adotteranno impasti

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di pietrischetto medio duro da 10 a 20 mm. e 3 - 5 mm. o di dimensioni maggiori quale sottostrato al tappeto

bituminoso del rappezzo. Tutti i rappezzi a tappeto saranno cosparsi di sabbia dolce per riempirne i vani e

poi spalmati con 1 Kg. di emulsione bituminosa per mq. (spalmatura di sigillatura). Per abrasioni di

profondità fino a 5 mm. si userà il metodo delle doppie e triple spalmature, intercalate da spargimento di

graniglia parzialmente bitumata.

DETTAGLI DELLA LAVORAZIONE - Il mescolamento meccanico è da preferirsi a quello a mano in quanto

produce un impasto uniforme e costante anche per le proporzioni granulometriche che assieme al bitume

debbono dare un conglomerato compatto, privo di vuoti. Sarà posta ogni cura per impedire che vengano

mescolate le miscele con terra o elementi estranei. La stesa in opera e la cilindratura saranno eseguite

secondo i metodi normali e con gli appositi attrezzi e rulli di uno spessore unico dello strato in modo da

evitare ogni irregolarità o disuguaglianza del manto. Tutti i bordi ed i margini comunque limitanti la

pavimentazione ed i suoi singoli strati come i giunti in corrispondenza alle riprese di lavoro, ai cordoni

laterali, alle bocchette dei servizi sotterranei dovranno, prima di addossarvi il manto, essere spalmatati con

uno strato di emulsione allo scopo di assicurare la perfetta adesione delle parti. Inoltre le giunzioni stesse

dovranno essere particolarmente curate e battute con appositi pestelli a base rettangolare. Al termine della

cilindratura per il consolidamento dello strato di usura si spargerà su tutta la superficie della pavimentazione

un Leggero strato di sabbia seguita da una spalmatura di sigillatura con un Kg. di emulsione per mq.

Ad opera finita la pavimentazione dovrà presentarsi con una superficie ed una sagoma perfettamente

regolare ed uniforme e non dovranno in alcun modo apparire le giunture tra le diverse tratte del pavimento.

La massima cura dovrà essere posta nell'esecuzione dello strato di collegamento e quello di usura, per

evitare formazioni di ondulazioni del manto.

La formazione delle ondulazioni stesse costituisce ragione sufficiente per richiedere la riparazione ed il

rifacimento anche totale delle opere a giudizio esclusivo ed inappellabile della Direzione dei Lavori.

SPALMATURA SUPERFICIALE DI MANUTENZIONE (1 Kg. di emulsione per mq.) - Saranno eseguite

con emulsione bituminosa due spalmature: la prima a mezzo di spazzolone, la seconda con spruzzatrice

secondo le disposizioni che saranno impartite dalla Direzione dei Lavori. Prima della spalmatura la

superficie stradale sarà lavata e ripulita con getto d'acqua a pressione, in modo che sia escluso ogni residuo

di polvere tra gli interstizi degli elementi formanti il conglomerato bituminoso della pavimentazione

esistente.Avvenuto il perfetto asciugamento della strada, si procederà alla spalmatura con emulsione di

tutta la superficie in modo uniforme. Seguirà lo spargimento di pietrischetto duro, dosato da 3 a 5 cm. dello

spessore sciolto di 1 cm, oppure sarà effettuato lo spargimento di sabbia granita dolce d'Isonzo in uno

strato dello spessore di 5 cm. a seconda delle prescrizioni date dalla Direzione dei Lavori.Il pietrisco residuo

delle spalmature va spazzato ed asportato dopo qualche giorno (secondo gli ordini della Direzione dei lavori

a spese dell'Appaltatore. I quantitativi di emulsione per ogni spalmatura saranno di 1 chilogrammo di

emulsione bituminosa per metro quadrato da applicarsi con due o più spalmature successive. La quantità

di emulsione sparsa sarà controllata con la capacità dei recipienti distributori dell'emulsione e l'area

spalmata.

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MISURAZIONE DELLA PAVIMENTAZIONE - Ai fini delle liquidazione verrà in ogni caso misurata la sola

superficie effettivamente pavimentata, escludendosi pertanto qualsiasi elemento non facente parte del

rivestimento stesso, come chiusini, bocchette d'ispezione ecc.., anche se l'esistenza di detti elementi abbia

procurato all'Appaltatore maggiori oneri nella posa in opera.

Art. 56 - Serramenti in legno - norme generali

I serramenti saranno sagomati e muniti degli accessori occorrenti, secondo i disegni di dettaglio, i campioni

e le indicazioni che darà la Direzione dei Lavori.

Il legname dovrà essere perfettamente lavorato, piallato e risultare, dopo ciò, dello spessore richiesto,

intendendosi pertanto che le dimensioni e gli spessori fissati nei disegni debbono essere quelli a lavoro

finito, esclusa la coloritura. Non saranno tollerate eccezioni a tale riguardo dovendo l'Appaltatore

provvedere legname di spessore superiore a quello richiesto per il lavoro finito.

I serramenti e gli altri lavori saranno piallati e raspati con carta vetrata e con pomice, in modo da fare

scomparire qualsiasi sbavatura. E' proibito assolutamente l'uso del mastice per coprire difetti naturali del

legno o difetti di costruzione.

Le unioni del ritti con traversi saranno eseguite con le migliori regole d'arte; i ritti saranno continui per tutta

l'altezza del serramento; ed i traversi collegati a dente e mortasa con caviglie di legno duro e con biette, a

norma delle indicazioni che darà la Direzione dei Lavori.

I denti e gli incastri a maschio e femmina dovranno attraversare dall'una all'altra parte i pezzi in cui verranno

calettati; le linguette avranno comunemente la grossezza di un terzo del legno e saranno incollate.

Nei serramenti e negli altri lavori a specchiatura i pannelli saranno uniti ai telai ed ai traversi intermedi

mediante scanalature nei telai stessi e linguette nella specchiatura, con sufficiente riduzione dello spessore

per non indebolire soverchiamente il telaio. Fra le estremità della linguetta ed il fondo della scanalatura

deve lasciarsi un gioco per conseguire i movimenti del legno della specchiatura.

7. Nelle fodere dei serramenti e dei rivestimenti, a superficie liscia o perlinata, le tavole saranno connesse,

a richiesta della Direzione Lavori, od a dente e canale e incollate, oppure a canale, unite da apposita

animella o linguetta di legno duro, incollata a tutta lunghezza.

Le unioni delle parti delle opere in legno e dei serramenti verranno fatte con viti, usando chiodi o punte di

Parigi solo quando sia espressamente indicato dalla Direzione dei Lavori.

Tutti gli accessori (ferri ed apparecchi di chiusura, di sostegno, di manovra, inferriate di protezione, ecc..)

dovranno essere prima della loro applicazione accettati dalla Direzione dei Lavori. La loro applicazione alle

varie opere dovrà essere fatta a perfetto incastro in modo da non lasciare alcuna discontinuità; quando sia

possibile mediante bulloni a vite.

10.Quando trattasi di serramenti di finestra ai telai maestri ed ai muri dovranno essere sempre assicurati

appositi ganci, catenelle ferma telai od altre, che, mediante opportuni occhielli o perni ai serramenti, ne

fissino la posizione, quando i serramenti stessi dovranno rimanere aperti.

11.Per ogni serratura di porta dovranno sempre essere consegnate due chiavi

12.A tutti i serramenti ed alle altre opere in legno, prima del loro collocamento in opera e previa accurata

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pulitura a raspa ed a carta vetrate, verrà applicato un primo strato d'olio di lino cotto accuratamente

spalmato, in modo che il legname ne resti bene impregnato. Dovranno conservare il loro colore naturale e,

quando il primo strato sarà ben essiccato, si procederà alla loro posa in opera; quindi alla loro pulitura con

pomice o con carta vetrata.

13.Le forme e le dimensioni delle opere in legno saranno fissate caso per caso; per i serramenti e per le

loro parti saranno osservate le prescrizioni che la Direzione Lavori darà all'atto esecutivo.

14.Resta inoltre stabilito che quando l'ordinazione riguarda la fornitura di più tipi di serramenti, appena avuti

i particolari per la costruzione di ciascun tipo l'Appaltatore dovrà allestire il campione di ogni tipo, che dovrà

essere approvato dalla Direzione dei Lavori e verrà depositato presso di essa.

15.Detti campioni verranno posti in opera per ultimi, quando tutti gli altri serramenti saranno stati presentati

ed accettati.

16.Ciascun lavoro in legno o serramento, prima dell'applicazione del primo strato d'olio di lino cotto, dovrà

essere sottoposto all'esame ed all'accettazione provvisoria della Direzione Lavori, la quale rifiuterà, senza

eccezione, tutti quelli che fossero stati verniciati o coloriti senza tale prima visita ed accettazione.

17.L'accettazione dei serramenti e delle altre opere in legno non è definitiva se non al momento della posa

in opera. Se, malgrado ciò, i lavori andassero poi soggetti a fenditure, screpolature, incurvamenti e dissesti

di qualsiasi specie, prima che l'opera sia definitivamente collaudata, l'Appaltatore sarà obbligato a

rimediarvi, cambiando a sue spese i materiali e le opere difettose.

18.L'Appaltatore ha l'obbligo di controllare, prima di iniziare la costruzione dei serramenti, le dimensioni dei

fori già eseguiti nelle murature nei quali andranno applicati i serramenti, allo scopo di evitare che all'atto

della loro posa in opera abbiano a riscontrarsi difficoltà di sorta, nel quale caso rimane a totale onere e

spesa dell'Appaltatore l'adattamento del serramento nel foro relativo e le opere necessarie per portare

questo alle giuste dimensioni.

19.La posa in opera dei vari serramenti andrà fatta mano a mano che andranno progredendo le opere

murarie; essa è a totale carico dell'Appaltatore.

20.La massima cura e diligenza dovrà essere posata nell'effettuare la posa in opera dei serramenti in modo

da evitare qualsiasi danno alle altre opere già eseguite che, in tale ipotesi, dovranno essere ripristinate a

carico dell'Appaltatore. La coloritura delle opere in legno inamovibili (casse, telai maestri, ecc..) dovrà

essere effettuata quando tutti gli ambienti saranno stati tinteggiati; durante l'esecuzione della tinteggiatura,

l'Appaltatore dovrà provvedere a proteggere a sue spese con opportuni mezzi le suddette opere onde

evitare che esse rimangano danneggiate ed imbrattate.

Art. 57 - Opere da pittore - verniciatore

1. Qualunque tinteggiatura, coloritura o verniciatura dovrà essere preceduta da una conveniente ed

accuratissima preparazione delle superfici, e precisamente da raschiature, scrostature, stuccature,

eventuali riprese di spigoli e tutto quanto occorre per uguagliare le superfici medesime.

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Quando trattasi di coloritura o di verniciatura le superfici dovranno essere perfettamente levigate con carta

vetrata, nuovamente stuccate, indi pomiciate e lisciate, previa imprimitura, con le modalità ed i sistemi

migliori atti ad assicurare la perfetta riuscita del lavoro.

Speciale riguardo dovrà aversi per le superfici da rivestire con vernici.

Per le opere in legno la stuccatura e la imprimitura dovranno essere eseguite con mastici adatti; la

levigatura e la rasatura delle superfici dovranno risultare perfette.

Per le opere metalliche la preparazione delle superfici sarà preceduta dalla raschiatura delle parti ossidate.

Le tinteggiature, le coloriture e le verniciature dovranno, se richieste, essere eseguite anche con colori

diversi su una stessa parte, complete di filettature, di zoccoli e di quant'altro occorre alla perfetta esecuzione

dei lavori.

La scelta dei colori spetterà al criterio insindacabile della Direzione Lavori e non sarà ammessa alcuna

distinzione tra colori ordinari e colori fini, dovendosi in ogni caso fornire i materiali più fini e delle migliori

qualità.

I vari strati di coloritura ad olio e di verniciature dovranno essere di tonalità diversa, in modo che sia

possibile, in qualunque momento, controllare il numero degli strati che sono stati applicati.

In caso di contestazione, qualora l'Appaltatore non sia in grado di dare la precisa dimostrazione circa il

numero degli strati applicati, la decisione sarà a sfavore dell'Appaltatore stesso.

10.L'Appaltatore avrà inoltre l'obbligo di eseguire, nei luoghi e con le modalità che gli saranno prescritte, i

campioni dei vari lavori di rifinitura, sia per la scelta delle tinte, che per il genere d'esecuzione e li

ripresenterà, eventualmente, con le varianti richieste, sino ad ottenere l'approvazione della Direzione

Lavori, prima di poi mano all'opera stessa. Dovrà infine adottare ogni precauzione e mezzo necessario ad

evitare spruzzi o macchie di tinte o di vernici sulle opere eseguite (pavimenti, rivestimenti, ecc..)

restando a suo carico ogni lavoro necessario a riparare i danni eventualmente arrecati.

11.Ad opera finita le tinteggiature e le coloriture non dovranno presentare alcuna macchia, né perdere il

colore con lo strofinamento. Sarà pertanto a carico dell'Appaltatore anche il fissaggio finale con

materiali adatti.

12.Nel caso si tratti di manutenzione, prima di iniziare i lavori nei vari locali, l'Appaltatore dovrà avvisare

tempestivamente la Direzione dei Lavori affinché questa provveda, a cura dell'Amministrazione

appaltante, allo sgombero parziale o totale delle suppellettili.

13.Qualora, a giudizio della Direzione Lavori, alcune di queste dovessero rimanere nell'ambiente,

l'Appaltatore avrà l'obbligo di proteggerlo, senza che per questo maggior onere possa accampare ulteriori

compensi. Inoltre l'Appaltatore, ove la Direzione dei Lavori non prescriva in modo specifico i provvedimenti

da adottare, dovrà di propria iniziativa, a seconda dei lavori e a proprie spese, proteggere sia le suppellettili

che le altre strutture e finimenti. Eventuali danni saranno a suo carico.

14.Ad opera finita sarà obbligo dell'Appaltatore di eseguire accuratamente la pulizia degli ambienti: vetri,

serramenti e pavimenti.

Ordine da tenersi nell’andamento dei lavori

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Art. 58 - Norme generali sul collocamento in opera

Il collegamento di qualsiasi oggetto, materiale od apparecchio, consisterà in genere nel suo prelevamento

dal mezzo di trasporto arrivato in cantiere, nel magazzinaggio e nel trasporto in sito, intendendosi con ciò

tanto il trasporto in piano od in pendenza, che il sollevamento ed il tiro alto od in basso, il tutto eseguito con

qualsiasi sussidio o mezzo meccanico, opera provvisionale ecc., nonché il collocamento nel luogo esatto

di destinazione, a qualunque altezza o profondità ed in qualsiasi posizione, nonché tutte le opere

conseguenti di tagli di strutture, fissaggio, adattamento, stuccature e riduzioni in pristino.

Il collocamento in opera dovrà eseguirsi con tutte le cure e le cautele del caso e l'opera stessa dovrà essere

convenientemente protetta, se necessario, anche dopo collocata, essendo l'Appaltatore unico responsabile

dei danni subiti di qualsiasi genere che potessero essere eventualmente arrecati alle cose poste in opera,

anche dal solo traffico degli operai durante e dopo l’esecuzione dei lavori, sino al loro termine e alla loro

consegna, anche se il particolare collocamento in opera si svolge sotto la sorveglianza o l’assistenza del

personale di altre Imprese fornitrici del materiale.

Se il materiale verrà fornito e collocato in opera da altra Impresa, l’Appaltatore avrà l’obbligo di prelevare

dal mezzo di trasporto arrivato in cantiere, di immagazzinarlo in un luogo adatto a trasportarlo in piano od

in pendenza, il sollevamento ed il tiro in alto od in basso con qualsiasi sussidio o mezzo meccanico.

Art. 59 - Opere in marmo e pietra naturale

Tanto nel caso in cui la fornitura delle opere gli sia affidata direttamente, quanto nel caso in cui gliene venga

affidata la sola posa in opera, l’Appaltatore dovrà avere la massima cura per evitare durante le varie

operazioni di scarico, di trasporto e di collocamento in sito e sino al collaudo, rotture, scheggiature, graffi,

danni alle lucidature ecc., mediante opportune protezioni, con materiale idoneo, di spigoli, di cornici, di

scale, di pavimenti ecc., restando obbligato a riparare a sue spese ogni danno riscontrato, come a rifondere

il valore delle opere danneggiate qualora, a giudizio insindacabile della Direzione Lavori, la riparazione non

fosse possibile.

Per ancorare i diversi pezzi di marmo si adopereranno grappe, perni e staffe in ferro zincato o stagnato od

anche in rame o bronzo, di tipo e dimensioni adatti allo scopo ed agli sforzi che sono destinati a sostenere.

Tali ancoraggi si fisseranno saldamente ai marmi ed alle pietre entro apposite incassature di forma adatta,

preferibilmente a mazzo di piombo fuso e battuto a mazzuolo, murati nelle murature di sostegno con malta

cementizia.

I vuoti che risulteranno tra i rivestimenti in pietra ed in marmo e le retrostanti murature dovranno essere

diligentemente riempiti con malta idraulica fina o mezzana, sufficientemente fluida e debitamente scagliata,

accertandosi che non rimangano vuoti di nessuna entità. La stessa malta sarà impiegata per l’allettamento

delle lastre in piano per pavimenti ecc.

E' vietato l’impiego di malta cementizia tanto per la posa che per il fissaggio provvisorio dei pezzi, come

pure per l’allettamento del marmo in genere.

Art. 60 - Opere in legno

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1. Le opere in legno come serramenti di finestra, di porta, di vetrate, ecc., saranno collocate in opera

fissandole alla struttura di sostegno, a seconda dei casi, mediante grappe di ferro a vite assicurate a tasselli

cuneati di legno e a controtelai debitamente murati.

Tanto durante la loro giacenza in cantiere quanto durante il trasporto, il sollevamento ed il collocamento in

sito di dette opere, l’Appaltatore dovrà curare che esse non abbiano a subire alcun guasto o lordura,

proteggendole convenientemente dagli urti, dalla calce ecc., con stuoie, coperture, paraspigoli di fortuna

ecc.

Nel caso di serramento qualsiasi, muniti di controtelaio, l’Appaltatore sarà tenuto ad eseguire il

collocamento in opera anticipato, a murature rustiche, a richiesta della Direzione Lavori.

Nell'esecuzione della posa in opera, le grappe dovranno essere murate a calce o a cemento, se cadenti

entro strutture murarie, o fissate con piombo fuso e battuto a cazzuola, se cadenti entro pietre, marmi, ecc.

Sarà carico dell’Appaltatore ogni opera necessaria per permettere il libero ed il perfetto movimento del

serramento posto in opera (come scalpellamenti di piattabanda ecc.) ed ogni riparazione conseguente (

ripristini, stuccature intorno ai telai ecc.), come pure il verificare che il collocamento in opera dei serramenti

sia eseguito nell’esatta posizione richiesta e con tutte le regole arte, restando a suo carico la correzione di

qualsiasi imperfezione che venisse riscontrata anche in seguito, sino al momento del collaudo.

L’onere della spalmatura di carbonileum, per tutto il legname a contatto con la muratura, steso in strato

uniforme, è incluso nel prezzo delle singole voci dell’Elenco Prezzi Unitari allegato, anche se non

specificatamente menzionato.

Art. 61 - Opere da vetraio

Le lastre di vetro saranno di norma chiare, del tipo indicato dalla Direzione dei Lavori.

Per quanto riguarda la posa in opera le lastre di vetro verranno normalmente assicurate negli appositi incavi

dei vari serramenti in legno con adatte puntine e con mastice da vetraio (formato con torretta speciale ed

olio di lino cotto), spalmando prima di uno strato sottile di mastice i margini verso l' esterno del battente nel

quale deve collocarsi la lastra.

Collocata questa in opera saranno stuccati i margini verso l' interno col mastice a caolino, ad orlo inclinato

a 45°, ovvero si fisserà mediante regoletti in legno e mediante viti.

Potrà inoltre essere richiesta la posa delle lastre su serramenti di legno con intelaiatura ad incastro, nel

quale le lastre, che verranno infilate nell’apposita fessura praticata nella traversa superiore del serramento,

dovranno essere fissate con spessori invisibili in modo che non vibrino.

Dai serramenti in ferro le lastre di vetro potranno essere montate o con stucco ad orlo inclinato, come

sopraccennato, o mediante regoletti di metallo o di leghe fissati con viti; in ogni caso si dovrà avere

particolare cura nel formare un finissimo strato di stucco su tutto il perimetro della battuta nel serramento

contro cui dovrà appoggiarsi il vetro, nel ristuccare accuratamente dall’esterno tale strato con altro stucco

in modo da impedire assolutamente il passaggio verso l' interno dell’acqua piovana battente a forza contro

il vetro e nel far sì che il vetro riposi fra i due strati di stucco (uno verso l’esterno e l'altro verso l’interno).

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Il collocamento in opera delle lastre di vetro, cristallo ecc., potrà essere richiesto a qualunque altezza ed in

qualsiasi posizione; dovrà essere completato da una perfetta ripulitura delle due facce delle lastre stesse,

che dovranno risultare perfettamente lucide e trasparenti.

L’Appaltatore ha l’onere di controllare gli ordinativi dei vari tipi di vetri passatigli dalla Direzione dei Lavori,

rilevandone le esatte misure ed i quantitativi e segnalando le eventuali discordanze, restando a suo

completo carico gli inconvenienti di qualsiasi genere che potessero derivare dalla omissione di tale

tempestivo controllo.

Ogni rottura di vetri o di cristalli, avvenuta prima della presa in consegna da parte della Direzione, sarà a

carico dell’Appaltatore.

Art. 62 - Opere in ferro

Le opere in ferro, quali serramenti di porte, di finestre, di vetrate, ecc. saranno collocate in opera con gli

stessi accorgimenti e cure, per quanto applicabili, prescritti per opere in legno.

Il montaggio in sito ed il collocamento in opera di grossa carpenteria dovrà essere eseguito da operai

specializzati in numero sufficiente affinché il lavoro proceda con la dovuta celerità. Il montaggio dovrà

essere fatto con la massima esattezza, ritoccando opportunamente quelle parti che non coincidessero

perfettamente e tenendo opportuno conto degli effetti delle dilatazioni.

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IMPIANTI MECCANICI

Tutte le apparecchiature ed i materiali impiegati nella realizzazione degli impianti meccanici saranno di qualità

tale da rispondere pienamente alle caratteristiche richieste dalla miglior pratica industriale e dalla regola d’arte e

dovranno trovarsi in accordo con le pertinenti leggi e regolamenti in vigore. La Direzione Lavori ha la facoltà di

giudicare in modo inappellabile circa la provenienza ed accettazione dei materiali e forniture; inoltre potrà

sottoporre a prove e verifiche i materiali impiegati e tutte le spese relative saranno a carico dell’Appaltatore.

Apparecchiature e materiali difettosi o danneggiati durante l’installazione o le prove di collaudo saranno sostituiti

o riparati in modo da incontrare l’approvazione della Direzione Lavori.

Certificazione materiali ed apparecchiature

Dove richiesto dalle norme vigenti, con speciale riferimento alla normativa di prevenzione incendi, i materiali

forniti dovranno essere correlati delle necessarie certificazioni ed omologazioni di cui al D.M.I. del 04/05/98 e

D.P.R. n. 151 del 01/08/2011.

Tutte le apparecchiature per cui è specificatamente richiesto dai documenti di gara dovranno avere marchio CE

in conformità alla direttiva macchine 89/392 e s.m.i..

Saranno altresì privilegiate quelle apparecchiature che saranno provviste di certificazione EUROVENT e/o

prodotte da Ditte certificate in qualità in conformità alla norma ISO 9001:2008 e s.m.i..

Marche di riferimento

L’Appaltatore prende atto che, per livello di qualità minima richiesta, inserirà nel progetto materiali ed

apparecchiature di primarie e note case costruttrici che abbiano stabile rappresentanza e rete di assistenza in

Italia.

In ogni caso, trattandosi di inserimento in impianti esistenti, le apparecchiature dovranno potersi integrare

perfettamente nel contesto sia per caratteristiche estetiche, architettoniche e di allestimento che funzionali,

prestazionali oltre che di compatibilità.

Saranno da prevedere solo sistemi ed apparecchiature che garantiscano sicurezza antimanomissione,

semplicità di intervento e manutenzione.

Si indicano nel seguito le marche dei materiali e delle apparecchiature principali che sono state prese a

riferimento per la progettazione.

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Unità trattamento aria UTA SABIANA

Impianto a pavimento ECOTEK

Recuperatori d’aria SABIANA

Pompe di calore SUNSUG

Pompe GRUNDFOSS

Tubazioni in PE VALSIR

Isolamento tubazioni in elastomero ARMAFLEX

Isolamento in lana di vetro ISOVER

Valvolame e collettori RBM

Trattamento acqua MANTA TECNOCLOGICA

Staffaggi HILTI

Esecuzione alla regola dell’arte

Gli impianti saranno eseguiti secondo il progetto esecutivo fornito dal progettista degli impianti e le eventuali

varianti che venissero successivamente concordate; l’Appaltatore risponderà dell’esecuzione a norma, come

previsto dal D.M. n. 37 del 22.01.2008, dell’impianto stesso e della conformità alle prescrizioni del presente

capitolato, nonché dell’adozione di tutti gli accorgimenti di buona tecnica (qui intesa come regola d’arte) quali,

ad esempio, la corretta pendenza delle tubazioni, la formazione di giunti di dilatazione, l’applicazione di punti di

scarico ove necessario, l’installazione di organi di intercettazione, l’accessibilità degli apparecchi per la

manutenzione, l’ortogonalità delle tubazioni e delle canalizzazioni, la facile identificazione delle reti e similari.

Tutte le tubazioni e le principali apparecchiature, saranno provviste di targa di identificazione con tutte le

indicazioni necessarie (utenza, piano, ecc). Tali targhette indicatrici saranno fissate su piastrine, complete di

tondino da saldare sui tubi o di fascette di aggancio.

Le targhette dovranno essere in alluminio, spessore 3 mm, con diciture incise ben leggibili. Il fissaggio delle

targhette sarà fatto con viti. Non è ammesso l’impiego di targhette autoadesive di nessun genere.

Principali normative di riferimento

Si riporta di seguito un elenco non esaustivo delle principali normative tecniche di riferimento.

In generale saranno rispettate le seguenti norme di carattere generale:

v D.M. 37 del 22.01.2008 sulle Norme per la sicurezza degli impianti.

v EN 29001 sui Sistemi di qualità e Criteri per l’assicurazione (o garanzia) della qualità nella progettazione, sviluppo, fabbricazione, installazione ed assistenza.

v Norme ASHRAE per il dimensionamento, la costruzione ed il montaggio degli impianti.

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v Norme e prescrizione INAIL/I.S.P.E.S.L. (ex ANCC).

v Norme e prescrizioni dell’ex ENPI.

v Norme Idrosanitarie Italiane.

v Norme dell’Istituto Italiano dei Plastici e progetti UNIPLAST.

v Norme C.E.I. riconosciute con Legge 1/3/1968 n° 186 per quanto riguarda gli impianti elettrici:

v Norme C.E.I. interessate

v Normativa specifica sulle apparecchiature utilizzate negli impianti in oggetto.

Ed in particolare:

Sicurezza sul lavoro

v D.Lgs. 81/2008 “Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”

v D.M. 10.03.1998 “Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro”.

Impianti termici

v Leggi 9 gennaio 1991 n° 9 e n° 10, Regolamenti relativi e successivi sulle Norme per

l’attuazione del piano energetico nazionale.

v D.P.R. 26 agosto 1993 n° 412 sul Regolamento recante norme per la progettazione, l’installazione e la manutenzione degli impianti.

v D.Lgs. 192/05 e D.Lgs. 311/06 “attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico nell'edilizia”

Impianti idro-sanitario e scarichi

v Norma UNI 9182 sugli “Impianti di alimentazione e distribuzione d’acqua fredda e calda –

Criteri di progettazione, collaudo e gestione”.

v Norma UNI 9183 sui “Sistemi di scarico delle acque usate – Criteri di progettazione, collaudo e gestione”.

v Norma UNI-CTI 8065 sul Trattamento dell’acqua negli impianti termici ad uso civile.

Rumore

v Legge 26.10.1995 n° 447 e relativi decreti attuativi tra cui il D.P.C.M. 01.03.1991,

D.Lgs.27.08.1991 n° 277, D.P.C.M. 14.11.1997 e D.P.C.M. 05.12.1997 sulle Norme per il contenimento del rumore.

v Norma UNI 8199 sulla Misura in opera e valutazione del rumore prodotto negli ambienti dagli impianti di riscaldamento, condizionamento e ventilazione.

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Verifiche e collaudi

Durante l’esecuzione degli impianti od ad impianti appena ultimati, ma prima del collaudo funzionale, saranno

effettuate dall’Appaltatore tutte le prove, verifiche e tarature necessarie a predisporre gli impianti per il successivo

collaudo della D.L..

A titolo di esempio vengono indicate alcune delle operazioni da eseguire senza con questo escludere l'obbligo

dell’Appaltatore di effettuarne altre che si rendessero necessarie.

q Soffiatura e lavatura delle tubazioni;

q Prove di circolazione a freddo ed a caldo;

q Prove di tenuta ed erogazione;

q Bilanciamento dei circuiti idraulici;

q Pulizia delle canalizzazioni e di tutte le apparecchiature installate negli impianti

aeraulici (UTA, silenziatori, filtri, batterie di scambio termico, etc.);

q Prova di tenuta delle canalizzazioni.

q Bilanciamento delle portate d’aria con relativa taratura degli elementi terminali e

di regolazione;

q Taratura e messa a punto dell'impianto di regolazione automatica;

q Prove di funzionamento di tutte le apparecchiature nelle condizioni previste.

In particolare l’Appaltatore effettuerà le prove di seguito elencate e fornirà evidenza delle attività svolte attraverso

la redazione della documentazione necessaria su modulistica approvata dalla D.L.

Ulteriori prove e verifiche di carattere specifico per materiali, apparecchiature ed impianti saranno indicate e

descritte nelle sezioni “Prove, verifiche e collaudi” all’interno del successivo capitolo 7 “Specifiche tecniche

materiali”.

Le attività di taratura, bilanciamento e collaudo generale degli impianti saranno effettuate da personale abilitato

nel settore e di comprovata capacità tecnica.

Prova a freddo delle tubazioni

Prima della chiusura delle tracce e del mascheramento delle condutture, si dovrà eseguire una prova idraulica a

freddo.

Dopo aver riempito d’acqua le condutture ed avere chiuso le estremità con tappi a vite o flange, si dovrà

sottoporre a pressione la rete a mezzo di una pompa idraulica, munita di manometro ed inserita in un punto

qualunque del circuito. Tutte le tubazioni in prova saranno complete delle valvole e dei rubinetti di intercettazione

mantenuti in posizione aperta.

Tale prova deve essere eseguita ad una pressione pari a 1.5 volte quella massima di esercizio (e comunque non

inferiore a 600 kPa) mantenuta almeno per 24 ore. Per pressione massima di esercizio si intende la massima

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pressione per la quale è stato dimensionato l’impianto onde assicurare l’erogazione al rubinetto più alto e più

lontano, con la contemporaneità prevista e con il battente residuo non inferiore a 10 m.c.a.

La prova si ritiene positiva quando non si verificano deformazioni permanenti e l’impianto non accusa perdite o

cali di pressione se non quelli dovuti alle variazioni termiche del fluido di prova.

Prova in temperatura delle tubazioni

Non appena sarà possibile si dovrà procedere ad una prova di circolazione dell'acqua calda e/o refrigerata, ad

una temperatura dei generatori pari a quella di regime, onde verificare le condizioni di temperatura ed

eventualmente di portata nei vari circuiti e agli apparecchi utilizzatori, verificare che non ci siano deformazioni

permanenti, che i giunti e le guide di scorrimento lavorino in modo ottimale e che i vasi di espansione siano

sufficienti ed efficienti.

Verifica montaggio apparecchiature

Sarà eseguita una verifica intesa ad accertare che il montaggio di tutti gli elementi che costituiscono gli impianti

sia stato accuratamente eseguito, che la tenuta delle congiunzioni degli apparecchi, prese, ecc. con le condutture

sia perfetta e che il funzionamento di ciascuna parte in ogni singolo apparecchio o componente sia regolare e

corrispondente ai dati di progetto.

Verifica condotte aria

Tutti i canali di mandata e ripresa dovranno essere sottoposti, prima della chiusura dei cunicoli o dei controsoffitti,

a collaudo di tenuta a pressione d’aria.

In sostituzione della UNI 10381-1÷2 (eliminata), le prove di tenuta delle

canalizzazioni rettangolari saranno effettuate con pressione minima di prova in Classe “B” (fmax = 0,009 x 10 - 3 x

Psm 0.65 (m 3 x m -2 x s-1) secondo la Norma UNI EN 12237 (Ventilazione degli edifici - Reti delle condotte -

Resistenza e tenuta delle condotte circolari di lamiera metallica).

Le distribuzioni dell'aria saranno provate onde verificare la tenuta delle stesse, le portate d'aria nelle mandate,

riprese ed espulsioni, procedendo alla ritaratura ove necessario.

I ventilatori saranno fatti funzionare per un periodo sufficiente onde consentire il bilanciamento dell'impianto e la

eliminazione di sporcizia e polvere all'interno dei canali e delle apparecchiature.

Per questa attività saranno impiegati filtri provvisori, che si intendono a carico dell'installatore; la prova sarà

effettuata prima della posa delle bocchette e diffusori.

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Collaudo impianti di condizionamento

Al completamento degli impianti verranno effettuati i collaudi di tutte le apparecchiature che compongono i sistemi

di trattamento e distribuzione aria, secondo un programma e con le modalità concordate con la D.L., in funzione

della disponibilità degli ambienti e delle condizioni climatiche presenti.

Le attività di taratura, bilanciamento e collaudo generale degli impianti saranno effettuate da personale abilitato

nel settore e di comprovata capacità tecnica.

Le attività di cui sopra saranno preventivamente sottoposte con un documento programmatico all’approvazione

della D.L, e dovranno comprendere le seguenti prestazioni:

- Compilazione della lista di controllo preliminare, CHECK LIST;

- Verifica degli impianti di condizionamento in generale e verifica che i componenti

associati siano completamente installati, i controlli ed i dispositivi di regolazione

funzionanti ed efficienti;

- Verifica delle unità trattamento aria, misurazione dei parametri di funzionamento

e delle relative portate d’aria totali.

- Controllo dei ricambi aria/ora, misurando la portata d’aria in mc/h di ogni singolo

terminale con balometro digitale “Flow measuring hood”(ove applicabile);

- Misura delle portate d’aria di ripresa in ambiente per verificare il grado richiesto

di sovrapressione o depressione dei locali (ove applicabile);

- Verifica dell’integrità dei filtri e della funzionalità delle tenute meccaniche;

- Compilazione delle schede con riferimento alle normative SMACNA codes

(sheet metal and air conditioning contractor national associaton, inc.);

- Raccolta e trasferimento su supporto informatico dei risultati ottenuti, confronto

con i limiti di legge, i parametri progettuali o gli standard in uso maggiormente

accreditati;

- Emissione di reports riportanti i dati rilevati e le osservazioni derivate dal

confronto citato;

- Redazione di un rapporto completa sulle attività ed i risultati ottenuti;

Tutte le attività di verifica, misura, raccolta e redazione dei dati saranno effettuate in conformità con procedure

standardizzate, ricavate dall’applicazione del sistema di qualità in dotazione dell’Appaltatore.

Documentazione da fornire

In sede di collaudo l'Appaltatore presenterà tutta la documentazione tecnica aggiornata al "come costruito"

(come specificato in altra parte del presente capitolato) nonché le attestazioni delle avvenute denunce e/o

collaudi da parte degli enti aventi giurisdizione, le dichiarazioni di conformità DM 22/01/2008 n. 37 e tutte le

dichiarazioni e certificazioni rese sulla modulistica VV.F. di cui alla lettera circolare M.I. 22/03/04 Prot. n. P

559/4101 - Aggiornamento della modulistica di prevenzione incendi e s.m.i..

Saranno consegnate dall’Appaltatore n. 2 copie cartacee della seguente documentazione:

§ disegni "AS BUILT" delle opere eseguite e degli schemi funzionali, regolarmente timbrati e controfirmati;

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§ manuali d'uso e manutenzione delle apparecchiature;

§ documentazione inerente i materiali e le apparecchiature soggette ad

omologazione del Ministero degli Interni (Certificazioni di resistenza al fuoco, certificazioni di reazione al fuoco, ecc.);

§ schede prestazionali delle apparecchiature e degli impianti oggetto di prove e verifiche preliminari svolte dall’Appaltatore durante e successivamente all’esecuzione dei lavori;.

§ Dichiarazioni di Conformità alle norme vigenti ed in particolare alle norme CEI ed UNI per gli impianti elettrici e meccanici (D.M. 22/01/2008 n. 37);

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Specifiche Tecniche

Tubazioni in Polietilene ad alta densità per scarichi e rete antincendio

Normativa di riferimento

- UNI EN 12201 – "Sistemi di tubazioni di materia plastica per la distribuzione

dell'acqua, e per scarico e fognature in pressione - Polietilene (PE)"; - UNI EN 12666 – "Sistemi di tubazioni di materia plastica per fognature e scarichi

interrati non in pressione - Polietilene (PE)"; - UNI EN 12056 – "Sistemi di scarico funzionanti a gravità all'interno degli edifici"; - UNI EN 752 – "Connessioni di scarico e collettori di fognatura all’esterno degli

edifici".

Principali caratteristiche tecniche del materiale in polietilene.

Proprietà fisiche Valore Unità di misura Metodo di prova

densità 954 Kg/m³ ISO 1183D

Indice di fusione 0,50 g/10 min. ISO 1133 Cond. 18

Contenuto in nerofumo

2,00-2,50 % ASTM D 1603

Resistenza a trazione > 20 Mpa ISO/DIS 6259

Allungamento alla rottura

>600 % ISO/DIS 6259

Coefficiente di Dilatazione

0,18 mm/m°C ASTM D 696

Questo tipo di tubazione verrà impiegato per la realizzazione dei seguenti impianti:

• impianto di scarico delle acque di condensa

• scarichi idrico sanitari (ad innesto)

• anello interrato antincendio (PN16 saldato)

Prescrizioni per la posa

L’accatastamento all’aperto dei tubi deve essere protetto dai raggi solari diretti.

I tubi ed i raccordi fabbricati con polietilene ad alta densità PEHD saranno rigidi ed opportunamente stabilizzati.

Le giunzioni potranno essere eseguite nei seguenti modi:

- con saldatura di testa mediante termoelemento; - con saldatura con manicotto elettrico; - con giunzione a innesto mediante manicotto ad innesto o di dilatazione.

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Per le tubazioni di polietilene correnti a vista all’interno dell’edificio dovranno essere posti in opera in modo tale

da permettere l’assorbimento delle dilatazioni termiche. Dovrà essere utilizzato quindi almeno un giunto

scorrevole per ogni piano dell’esecuzione delle colonne montanti ed un giunto scorrevole ogni 6 m

nell’esecuzione dei collettori orizzontali.

I sostegni delle tubazioni orizzontali dovranno essere posti a distanza non superiore a 11 volte il diametro

nominale delle tubazioni stesse.

Ogni tubo dovrà avere il proprio sostegno onde evitare, specie per le colonne verticali, che il peso del tubo

sovrastante si scarichi sul tubo inferiore.

Le tubazioni dovranno essere tenute staccate dalle strutture murarie, si dovranno adottare accorgimenti idonei

ad assorbire senza inconvenienti i movimenti dell’edificio nell’attraversamento dei giunti di dilatazione.

Per i percorsi interrati all’esterno degli edifici la tubazione va posta in opera su un letto di circa 15 cm di sabbia

fine e comunque di terra o sabbia vagliata, adottando analoga disposizione, simmetrica, nel rinterro.

Il letto di posa deve essere perfettamente livellato, soffice e predisposto con la pendenza richiesta, escludendo

l’impiego di qualunque altro materiale che non sia terra o sabbia vagliata.

Per le tubazioni interrate utilizzate per l’anello antincendio si dovranno utilizzare tubazioni PN16 e comunque

con pressione nominale non minore di 1,2 Pa. Andranno posate su letto di sabbia ad una quota di 90 cm di

profondità. Sulle curve a 90° e sulle diramazioni si dovrà fare un getto di cemento per bloccare eventuali

sfilamenti dovuti al colpo d’ariete.

Prove Verifiche e Collaudi

Le tubazioni saranno sottoposte alle prove ed ai collaudi previsti per gli impianti di cui sono parte costituente.

Documentazione da fornire

La documentazione da fornire sarà costituita da:

- certificati di origine; - caratteristiche costruttive, dimensionali e funzionali dei componenti.

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Tubazioni in multistrato

Normativa di riferimento

- UNI EN ISO 21003 – "Sistemi di tubazioni multistrato per le installazioni dell'acqua

calda e fredda all’interno degli edifici – Parte 2: Tubi”;

Questo tipo di tubazione verrà impiegato per la realizzazione dei seguenti impianti:

• impianto idrico sanitario e distributivo climatizzazione

Le tubazioni dovranno avere le seguenti caratteristiche tecniche:

• materiale atossico idoneo per alimentazione

• raccordi in tecnopolimero

• materiale O-ring raccordi EDPM nero. Per le tubazioni sanitarie dovrà essere idoneo per usi alimentari

• Temperatura e pressione massima di esercizio 95 °C, 10 bar

Prescrizioni per la posa

L’accatastamento all’aperto dei tubi deve essere protetto dai raggi solari diretti.

Le giunzioni potranno essere eseguite nei seguenti modi:

- con giunzione a pinzare.

La conformazione degli impianti di distribuzione prevede la posa delle tubazioni a vista, sotto traccia, all’interno

dei controsoffitti ed entro pareti in cartongesso.

La tecnica del sistema di pressatura comporta il rispetto scrupoloso delle prescrizioni adottate dal costruttore

prescelto per la fornitura dei materiali. In particolare dovranno essere evidenziate alla D.L. in sede di

sottomissione del prodotto e successivamente seguite le indicazioni relative a:

a. Utensili di pressatura; b. Regole per il collegamento a pressare; c. Collegamenti con elementi flangiati; d. Spazi minimi necessari per l’operatività degli utensili; e. Staffaggio delle tubazioni; f. Dilatazione longitudinale ed impiego dei compensatori assiali.

Tutti i raccordi a valvole, compensatori di dilatazione ed ad ogni apparecchiatura per la quale è necessario

prevedere lo smontaggio devono essere realizzati con bocchettoni o flange dotate di attacco a pressare fornite

dal costruttore prescelto.

Anche i raccordi per pareti sottili utilizzati per il collegamento ai sanitari ed ogni altro raccordo impiegato nel

sistema a pressare, devono essere di fornitura del costruttore prescelto, al fine di costituire un sistema omogeneo

per impiego di materiali, qualità degli stessi e garanzia di compatibilità e buon funzionamento.

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Nel caso di installazioni miste, per garantire la protezione contro la corrosione nei tratti di tubazione realizzati in

acciaio zincato, sarà necessario rispettare la direzione del flusso del fluido: non sarà ammesso installare

apparecchiature o componenti in rame a monte dei tratti in acciaio zincato. In corrispondenza del cambio del

materiale utilizzato saranno interposti opportuni elementi di disgiunzione/ raccordi in bronzo per evitare l’azione

corrosiva sul materiale meno nobile.

La coibentazione ed il rivestimento di finitura delle tubazioni e dei raccordi saranno effettuati con i criteri e le

modalità esposte in ISOLAMENTO TUBAZIONI del presente Capitolato.

Prove Verifiche e Collaudi

Le tubazioni saranno sottoposte alle prove ed ai collaudi previsti per gli impianti di cui sono parte costituente.

Documentazione da fornire

La documentazione da fornire sarà costituita da:

- certificati di origine ed omologazione; - caratteristiche costruttive, dimensionali e funzionali dei componenti; - garanzia del costruttore sul sistema a pressare; - dichiarazione di conformità dell’impianto alle norme tecniche ed alla legislazione

tecnica vigente.

Tubazioni in PPr

Normativa di riferimento

Norma UNI EN 15874 – " Sistemi di tubazioni di materie plastiche per le installazioni".

Le tubazioni in PPr dovranno essere idonee per il fluido trasportato e presentare il corretto SDR.

Saranno impiegate per la realizzazione delle reti di distribuzione a servizio dei seguenti impianti:

- impianto idrico sanitario (spostamento, modifica e/o allungamento rete esistente a vista). - Impianto di riscaldamento

Si utilizzeranno tubazioni fibrorinforzate.

Prescrizioni per la posa

Il sistema di giunzione delle tubazioni sarà il seguente:

• Termosaldato

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Le sospensioni delle tubazioni avranno le caratteristiche riportate più avanti e dovranno essere tali da evitare la

deformazione dei tubi supportati e consentire l’uso degli accorgimenti necessari all’applicazione degli isolamenti.

I tubi dovranno essere tenuti staccati dalla struttura dell’edificio e a distanza tra loro tale da consentire

l’esecuzione dei rivestimenti isolanti.

Prove Verifiche e Collaudi

Le tubazioni saranno sottoposte alle prove ed ai collaudi previsti per gli impianti di cui sono parte costituente.

Documentazione da fornire

La documentazione da fornire sarà costituita da:

- certificati di origine; - caratteristiche costruttive, dimensionali e funzionali dei componenti.

Verniciatura e colorazione tubazioni

Normativa di riferimento:

Norma UNI 5634 – “Sistemi di identificazione delle tubazioni e canalizzazioni convoglianti

fluidi” viene adottata solo per la definizione fisica dei colori“.

Colorazioni distintive

Tutte le tubazioni (nude e coibentate) dovranno essere identificate con le modalità di seguito riportate.

Nei vani tecnici ed in tutti i tratti a vista, sulle tubazioni non coibentate sarà all’uopo applicata una verniciatura

avente le colorazioni di seguito riportate.

COLORE BASE FLUIDO verde acqua rosso antincendio blu cobalto acqua refrigerata arancione acqua riscaldamento

Sulle tubazioni coibentate, a vista nei vani tecnici ed all’interno dei controsoffitti verranno installate fascette

colorate ad intervalli di 6 m, aventi larghezza minima L230 mm. L’identificazione deve essere posta in modo

particolare in prossimità di valvole, raccordi, derivazioni, apparecchiature, attraversamento di pareti e solai ed in

ogni altra posizione dove possa essere necessario.

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Frecce direzionali per l’identificazione del flusso e codici alfanumerici per l’identificazione del fluido saranno

applicati su tutte le tubazioni nei tratti sopraindicati in vista.

Un pannello riportante i colori con l’indicazione dei corrispondenti fluidi dovrà essere installato in ciascun vano

tecnico.

Staffaggi e sistemi di fissaggio

Gli staffaggi devono essere preventivamente concordati con la D.L. Non sono accettate soluzioni improvvisate.

Il dimensionamento dei supporti deve essere effettuato in base a:

- peso delle tubazioni, valvole, raccordi, isolamento ed in generale di tutti i

componenti sospesi; - sollecitazione dovute a sisma, test idrostatici, colpo d’ariete o intervento di valvole di

sicurezza; - sollecitazioni derivati da dilatazioni termiche.

Gli staffaggi devono essere corredati di appositi elementi antiacustici in gomma EPDM ad elevata elasticità, che

disgiungono le tubazioni dalle strutture.

La posizione dei supporti deve essere scelta in base a: dimensione dei tubi, configurazione dei percorsi,

presenza di carichi concentrati, strutture disponibili per l’ancoraggio, movimenti per dilatazione termica.

La distanza massima ammessa tra i supporti è riportata nella tabella allegata.

Prescrizioni e modalità di posa

Gli staffaggi devono essere ancorati alle strutture con uno dei seguenti dispositivi:

- Profilati ad omega;

- Tasselli di espansione a soffitto;

- Mensole alle pareti;

- Staffe e supporti apribili a collare.

In ogni caso i supporti devono essere previsti e realizzati in maniera tale da non consentire la trasmissione di

rumori e vibrazioni dalle tubazioni alle strutture.

Le tubazioni convoglianti fluidi caldi devono avere supporti che consentano i movimenti dovuti alla dilatazione

termica. In particolare:

- Supporti a pattino con interposta materiale antifrizione (coefficiente di attrito

radente statico non superiore a 0,35).

Ove strettamente necessario, e dietro approvazione della D.L., possono essere usati supporti a pendolo; in ogni

caso la deflessione angolare del tirante, dovuta ai movimenti di dilatazione termica, deve essere contenuta entro

4°.

Le tubazioni devono essere sostenute da selle di sostegno, di tipo approvato e scelte in relazione al carico. Tali

selle devono avere altezza maggiore dello spessore dell’eventuale isolamento.

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Devono essere previsti supporti che consentano i movimenti dovuti a dilatazione termica anche per le tubazioni

di acqua refrigerata in presenza di dilatazioni termiche che portino a sollecitazioni non ammissibili sulle tubazioni

o sui supporti.

La posa diretta sui profilati delle tubazioni non coibentate può essere realizzata solo dietro approvazione esplicita

della D.L.

Non è ammessa l’interruzione dell’isolamento in corrispondenza dei supporti; l’attraversamento dell’isolamento

deve essere realizzato, ove strettamente necessario, in maniera tale da avere superfici rifinite e da evitare

danneggiamenti dell’isolamento per i movimenti di dilatazione termica.

Le selle dei supporti mobili devono avere lunghezza tale da assicurare un appoggio sicuro sul rullo sottostante,

sia caldo che freddo.

Le tubazioni fredde coibentate devono essere sostenute in maniera da garantire la continuità della barriera

vapore. Non è ammessa alcuna soluzione di continuità dell’isolamento.

Devono essere previsti gusci di sostegno semicircolari in lamiera zincata, posti all’esterno della tubazione isolata.

I collari di fissaggio, le mensole e le staffe per tubazioni di acciaio nero devono essere verniciati con due mani

vernice antiruggine previa accurata pulizia delle superfici.

Per la verniciatura finale i colori saranno definiti dalla D.L.

I collari di fissaggio per tubazioni di acciaio zincato devono essere zincati; per tubazioni in acciaio inossidabile

devono essere utilizzati collari in acciaio inossidabile con inserti in gomma.

Per le tubazioni antincendio si dovrà rispettare la norma UNI 10779 e in particolare:

- Ciascun tronco di tubazione, ad eccezione dei tratti di lunghezza minore di 0,6 m, dei montanti e delle discese

di lunghezza minore 1 m.

- Il posizionamento dei supporti dovrà garantire la stabilità del sistema. In generale la distanza tra due sostegni

non dovrà essere maggiore di 4 m per tubazioni fino al DN 65 e 6 metri per quelle di DN superiore.

- I sostegni non dovranno essere di materiale combustibile

- Non sono ammessi sostegni aperti

- Non sono ammessi sostegni ancorati tramite graffe elastiche

- I sostegni non dovranno essere saldati direttamente sulle tubazioni né avvitati ai relativi raccordi

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Distanze massime supporti

DIAMETRO DIAMETRO DISTANZA DISTANZA

TUBAZIONE TUBAZIONE ORIZZONTALE VERTICALE

(diametro in “) (diametro nominale) (m) (m)

¾” DN 20 o inferiore 1,5 1,6

da 1” a 1” ½ Da DN 20 a 40 2,0 2,4

da 2” a 2” ½ Da DN 50 e 65 2,5 3,0

DN 80 3,0 4,5

Da DN 100 a 125 4,2 5,7

DN 150 5,1 8,5

DN 200 5,7 11,0

DN 250 6,6 14,0

DN 300 ed oltre 7,0 16,0

Dimensioni tiranti filettati

TUBAZIONE DIAMETRO (DN) DIAMETRO BARRA FILETTATA (mm)

Sino a DN 50 8 Da DN 65 a DN 100 10 Da DN 125 a DN 200 16 Da DN 250 a DN 300 20 Da DN 350 a DN 400 24

Prove verifiche e collaudi

Gli staffaggi verranno collaudati in occasione della prova a caldo degli impianti. Il collaudo si considererà

superato positivamente se durante l’esecuzione di tali prove gli staffaggi non subiranno deformazioni permanenti.

Documentazione da fornire

La documentazione da fornire sarà costituita da:

- certificati di origine; - caratteristiche costruttive, dimensionali e funzionali dei componenti.

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Valvolame

Normativa di riferimento

- UNI EN 19 – “Valvole industriali - Marcatura delle valvole metalliche”; - UNI EN 1074 – “Valvole per la fornitura di acqua - Requisiti di attitudine all'impiego

e prove idonee di verifica”;

- UNI EN 12729 – “Dispositivi per la prevenzione dell'inquinamento da riflusso

dell'acqua potabile - Disconnettori controllabili con zona a pressione ridotta - Famiglia

B - Tipo A”;

- Norme di sicurezza per apparecchi contenenti liquidi caldi sotto pressione, di cui al

DM 1.12.1975 - Raccolta “R” ; specifiche tecniche applicabili.

Caratteristiche tecniche

La costruzione sarà di marca e tipo approvati dalla Direzioni Lavori e tale da garantire una ottima tenuta nel

tempo anche con manovre poco frequenti.

La pressione nominale (PN) sarà almeno pari a quella delle tubazioni sulle quali il valvolame è montato.

Le valvole filettate avranno un diametro massimo di 2”, salvo diverse prescrizioni.

Per DN > 50 si useranno valvole flangiate.

A seconda della tipologia le valvole dovranno avere le seguenti caratteristiche:

Valvole a sfera a passaggio totale PN 16 (fino a ø 2”)

- corpo in ottone nichelato e cromato. Sfera in ottone nichelata, cromata e

diamantata; - tenuta sulla sfera in PTFE; - tenuta sull’asta con O-ring in Viton e guarnizione PTFE; - attacchi a manicotto, filettati gas; - leva in acciaio plastificato con boccola distanziatrice per tubazioni coibentate.

Saracinesche a corpo piatto a vite interna PN 10

- corpo, cuneo, cappello e volantino in ghisa; - albero ed organi di tenuta in ottone; - del tipo esente da manutenzione con guarnizioni O-ring; - attacchi a flangia; - complete di controflange bulloni e guarnizioni.

Saracinesche a corpo piatto con cuneo gommato a vite interna PN 16 esenti da manutenzione - corpo e coperchio in ghisa sferoidale; - asta in acciaio inox con anelli di tenuta tipo O-ring; - cuneo in ghisa rivestito in gomma; - verniciatura interna ed esterna con resine epossidiche; - tenuta tra corpo e coperchio tipo “autoclave” esente da bulloneria; - volantino in acciaio; - attacchi a flangia; - complete di controflange, bulloni e guarnizioni.

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Valvole di intercettazione a tenuta morbida PN 16 esenti da manutenzione

- temperature di impiego da –5°C a + 120 °C; - tipo esente da manutenzione a tenuta morbida; - corpo e coperchio fusi in un solo pezzo di ghisa GG 25; - asta in acciaio inox del tipo non ruotante, con filettatura esterna protetta; - tenuta sull’asta con O-RING 2 di EPDM e 2 di VITON; - controtenuta sull’asta in Gomma EPDM; - tenuta primaria di EPDM del tipo a sede obliqua; - volantino fisso; - indicatore di posizione, esterno alla coibentazione con possibilità di bloccaggio; - flange UNI/DIN PN 6 o PN 16; - scartamento DIN 3202/F4 corto – UNI EN 1074; - verniciatura esterna a base di resine alchidiche; - per le valvole esenti funzioni di taratura dispositivo di arresto e limitazione di alzata; - complete di controflange, bulloni e guarnizioni.

Valvole a flusso avviato di intercettazione o regolazione a vite esterna PN 16 - corpo e coperchio in ghisa; - asta e sedi di tenuta in acciaio inox; - otturatore a profilo parabolico, per valvole di regolazione; - attacchi a flangia; - complete di controflange, bulloni e guarnizioni.

Valvole a farfalla tipo wafer PN 16 monoflangia PN 16

- corpo in ghisa; - lente in ghisa rivestita in PVDF (lente in acciaio inox per tubazioni impianto idrico); - perni in acciaio inox; - guarnizione di tenuta in EPDM; - leva di manovra in ghisa con dispositivo di bloccaggio; - gruppo riduttore per manovra a volantino per DN > 200 (DN > 50 per impianto

idrico); - complete di controflange, bulloni e guarnizioni.

Valvole di ritegno a battente filettate PN 10

- corpo e coperchio in ottone; - tipo a clapet con otturatore in gomma dura.

Valvole di ritegno a membrana - tipo a passaggio venturimetrico; - corpo in ghisa; - ogiva in materiale plastico o ghisa. Per acqua potabile materiali conformi a quanto

prescritto da circolare n°102 M.S.; - membrana in gomma EPDM; - attacchi in flangia PN 10 e 16; - complete di controflange, bulloni e guarnizioni.

Valvole di ritegno a disco - tipo a molla; - esecuzione piatta per montaggio tra flange, PN 16; - costruzione in ottone nichelato sino DN 100, in ghisa per diametri superiori.

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Valvole di taratura PN 16 flangiate - corpo in ghisa; - sedi di tenuta in PTFE; - volantino in alluminio; - attacchi flangiati; - completa di attacchi piezometrici per misura pressione differenziale fra ingresso e

uscita, controflange, bulloni e guarnizioni.

Filtri con attacchi filettati - in bronzo ad Y, PN 16, con elemento filtrante a rete in acciaio inossidabile; - attacchi a manicotto filettati gas.

Filtri con attacchi flangiati - in ghisa a Y, PN 16, con elemento filtrante a rete in acciaio inossidabile 18/8; - guarnizioni del coperchio in klingerite o materiale equivalente; - tappo a spurgo sul coperchio; - attacchi a flangia; - completi di controflange, bulloni e guarnizioni.

Compensatori antivibranti in gomma PN 16 - cannotto ad ondulazione sferica in neoprene rinforzato in nylon; - flange in acciaio a norme UNI; - completi di controflange e bulloni e di limitatori di corsa con ammortizzatori - sino ø 1 ¼” ammessi attacchi filettati.

Rubinetti a maschio in ghisa con cappello flangiato PN 10 a tre vie - corpo in ghisa; - maschio in ghisa e bronzo; - cappello e premistoppa bullonati; - attacchi a flange; - completi di controflange, bulloni e guarnizioni.

Scaricatore d’aria a galleggiante ad alta potenzialità - corpo e coperchio in ghisa;

- galleggiante in acciaio inox;

- otturatore in materiale elastomerico;

- sede otturatore in acciaio inox;

- filettatura ½” femmina;

- temperatura max: 110°C;

- pressione max: 16 bar.

Disconnettore idraulico Gruppo di disconnessione, Tmax d’esercizio 65°C, Pmacx 10 bar composto da:

- disconnettore a zona di pressione ridotta controllabile, certificato a norma UNI EN

12729; - attacchi filettati M a bocchettone; - corpo in lega antidezincificazione;

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- aste dei ritegni sede di scarico e molle in acciaio inox; tenute in NBR. - Dispositivo di sicurezza positiva conforme a norma UNI EN 12729; - prese di pressione a monte, intermedia e a valle; - imbuto di scarico con collare di fissaggio per la tubazione. - filtro a Y. Corpo in bronzo. Maglia in acciaio inox; - valvole di intercettazione a monte e a valle, tipo a sfera con corpo in ottone,

cromate.

Valvola di sicurezza -

- Valvola di sicurezza a membrana dotata di certificato o punzonatura di taratura, per

utilizzo su impianti a circuito chiuso. -

- Corpo, calotta e asta in ottone, molla di richiamo in acciaio, membrana di separazione

in gomma sintetica ad alta resistenza ed elasticità. -

- Volantino superiore con sigillo di chiusura contro modifiche del valore di taratura. -

- Guarnizione di tenuta dell'otturatore in gomma siliconica. -

- Sicurezza positiva con garanzia di funzionamento anche in caso di rottura della

membrana. -

- Diametro di scarico maggiorato. -

- Pressione nominale PN 10, pressione massima di taratura 600 KPa. -

- Temperatura massima di impiego 100°C, minima 4°C. -

- Sovrappressione 10%, scarto di chiusura 20%. -

- Attacchi filettati GAS F. completa di raccorderai e guarnizioni.

Accessori - - Tutto il valvolame impiegato ed i pezzi speciali devono essere verniciati secondo le

medesime modalità indicate per le tubazioni. Sui collettori sempre con attacchi flangiati. -

- A corredo dei disconnettori installare un filtro ed un organo di intercettazione a monte ed

un organo di intercettazione a valle. -

- Tutte le valvole flangiate devono essere complete con controflange, bulloni e guarnizioni. -

- Per installazioni all’esterno prevedere bulloni in acciaio inox.

Modalità di collaudi

Le valvole saranno sottoposte alle prove ed ai collaudi previsti per gli impianti di cui sono parte costituente.

Oltre a ciò verrà eseguita una verifica di funzionamento, una verifica della tenuta e della conformità ai certificati

di omologazione.

Documentazione da fornire

La documentazione da fornire sarà costituita da:

- certificati di origine; - caratteristiche costruttive, dimensionali e funzionali dei componenti.

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Isolanti

Normativa di riferimento

- Decreto del Ministero dell’Interno 26/6/84 – "Classificazione di reazione al fuoco ed

omologazione dei materiali ai fini della prevenzione incendi"; - Legge 09.01.1991, n.10 – "Norme per l'attuazione del Piano energetico nazionale in

materia di uso nazionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti

rinnovabili di energia";

- D.P.R. 26 Agosto 1993 n.412 – "Regolamento recante norme per la progetta zione,

l'installazione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini

del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell'art. 4, comma 4, della L.

9 gennaio 1991, n. 10", allegato B, tabella 1;

- Norma UNI EN 14303 – " Isolanti termici per gli impianti degli edifici e per le

installazioni industriali - Prodotti di lana minerale (MW) ottenuti in fabbrica -

Specificazione"; - Norma UNI EN 14304 – "Isolanti termici per gli impianti degli edifici e per le

installazioni industriali - Prodotti di espanso elastomerico flessibile (FEF) ottenuti in

fabbrica - Specificazione";

- Norma UNI EN 14706 – " Isolanti termici per gli impianti degli edifici e per le

installazioni industriali - Determinazione della temperatura massima di impiego"; Norma UNI EN 14707 – "Isolanti termici per gli impianti degli edifici e per le

installazioni industriali - Determinazione della temperatura massima di impiego

dell'isolamento preformato di tubazioni";

- Norma UNI EN 13501-1 – " Classificazione al fuoco dei prodotti e degli elementi da

costruzione - Parte 1: Classificazione in base ai risultati delle prove di reazione al

fuoco"; - D.M.I. 15.03.2005 e s.m.i. – requisiti di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione

installati in attività disciplinate da specifiche disposizioni tecniche di prevenzione

incendi in base al sistema di classificazione europeo. - Norma UNI 6665 – “Superfici coibentate – Metodi di misurazione”.

Caratteristiche

Sono previste le seguenti tipologie di materiali isolanti:

Coppelle in lana di vetro

- Densità : 60 kg/m

- Temperatura massima di esercizio : < 300 °C

- Conducibilità termica a 40 °C : ≤ 0.036 W/mK

- Classe di reazione al fuoco : A1

- Barriera vapore : ove necessario

- Spessore : allegato B, tab. 1 DPR 26

agosto 1993 n° 412

- Finitura : Foglio di alluminio sp. 6/10 mm

o isogenopak

Coppelle in lana di roccia

- Densità : 80 kg/m

- Temperatura massima di esercizio : 750 °C

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- Conducibilità termica a 40 °C : ≤ 0.036 W/mK

- Classe di reazione al fuoco : A1

- Barriera vapore : ove necessario

- Spessore : allegato B, tab. 1 DPR 26

agosto 1993 n° 412

- Finitura : Foglio di alluminio sp. 6/10 mm

o isogenopak

Guaina in materiale elastomero espanso a celle chiuse

- Resistenza alla diffusione del vapore : 7000

- Temperatura massima di impiego : 105 °C

- Conducibilità termica a 40°C : 0.040 W/mK

- Classe di reazione al fuoco : B-s2, d0

- Spessore : allegato B, tab. 1 DPR 26

agosto 1993 n° 412

- Finitura : Foglio di alluminio sp. 6/10 mm

o isogenopak.

Le caratteristiche tecniche specificate devono essere certificate da laboratori autorizzati.

Per le aree in cui sia normativamente richiesto l’impiego di materiali in A1 od in classe B-s2, d0, i materiali devono

essere certificati e/o omologati dal Ministero dell’Interno per la classe di reazione al fuoco richiesta e deve essere

presentato il relativo certificato di conformità ai sensi del punto 8.4 del D.M. 26.06.1984.

Prescrizioni e modalità di posa

Gli spessori da adottare sono quelli riportati nell'allegato B, tabella 1 del DPR 26 agosto 1993 n° 412.

Gli spessori sono validi per tubazioni correnti nelle centrali, all’esterno e nei locali non riscaldati.

L’esecuzione del rivestimento verrà eseguita solo dopo l’esito favorevole delle prove di tenuta delle tubazioni,

della loro spazzolatura e verniciatura secondo prescrizione e dopo l’approvazione della campionatura presentata

alla Direzione Lavori.

La continuità del rivestimento non deve avere interruzioni di sorta in corrispondenza dei supporti e dei passaggi

attraverso pareti e solette. La continuità vale anche per la barriera vapore. Ogni tubo deve essere coibentato

singolarmente.

Le coppelle saranno applicate a giunti sfalsati fra di loro strettamente accostati.

Fluidi Caldi e Freddi – (Interni all'edificio, sotto traccia)

La coibentazione sarà eseguita nel seguente modo:

- applicazione in guaina in materiale elastomero espanso a celle chiuse e finitura

esterna in foglio di isogenopak.

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Fluidi Caldi e Freddi – (Interni ed esterni alle centrali tecnologiche on sotto traccia)

La coibentazione sarà eseguita nel seguente modo:

- applicazione in coppelle in lana di vetro o lana di roccia con resine termoindurenti e

rivestimento in lamierino di alluminio spessore 6/10.

Valvolame

Il valvolame sarà isolato con gli stessi materiali utilizzati per le tubazioni sulle quali inserito a mezzo di gusci

performati di fibra di vetro, apribili e sormontabili, con finitura esterna in lamierino di alluminio. Spessore minimo

dell’isolante per le valvole su circuiti di acqua refrigerata o montate all’esterno: 50 mm.

Le tubazioni di acqua calda e refrigerata di collegamento dei terminali, saranno eseguite con guaina

elastomerica.

Tutte le tubazioni dovranno essere opportunamente identificate con l’applicazione di adesivi colorati indicanti a

direzione del fluido ed il tipo di fluido circolante secondo UNI 5634.

Il materiale tubolare deve essere fatto scivolare sulle tubazioni da isolare evitando per quanto possibile il taglio

longitudinale. Nei casi in cui questo sia necessario, esso deve essere eseguito con lame e dime particolari, allo

scopo di ottenere un taglio preciso dei diversi elementi.

Si devono impiegare l’adesivo e le modalità di incollaggio consigliati dalla casa fornitrice.

Prove verifiche e collaudi

Le coibentazioni saranno sottoposte alle seguenti prove e verifiche:

- verifica della continuità del materiale isolante; - verifica degli spessori dell’isolamento; - controllo della mancanza di formazione di condensa per le tubazioni di acqua fredda

e refrigerata.

Documentazione da fornire

La documentazione da fornire sarà costituita da:

- certificati di prova e/o omologazione del Ministero degli Interni per la classe di

reazione di fuoco prevista; - dichiarazione di conformità dei materiali forniti secondo D.M. 26/6/84;

Apparecchi ventilconvettori

Normativa di riferimento

- UNI EN 1397 – “Scambiatori di calore - Ventilconvettori ad acqua - Procedimenti di

prova per la determinazione delle prestazioni”

- Norma CEI 107-10 – “Apparecchi elettrici a motore d’uso domestico e similari”; - Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1° Marzo 1991 “Limiti massimi di

esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell’ambiente esterno”;

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- UNI EN 16583 – “Scambiatori di calore - Ventilconvettori ad acqua -

Determinazione del livello di potenza sonora”.

UNITA’ INTERNA CASSETTA 360 PER INSTALLAZIONE AD

INCASSO IN CONTROSOFFITTO OPPURE A VISTA, PER SISTEMA DEL TIPO VRF A PORTATA VARIABILE

DI REFRIGERANTE CON REFRIGERANTE R410A,

Scambiatore di calore in tubi di rame ed alettatura in alluminio ad alta efficienza.

Trattamento Bio per impedire la proliferazione di funghi e batteri e filtro dell’aria antibatterico.

Ventilatore con motore a inverter monofase; pompa di drenaggio condensa con prevalenza max 750 mm.

Distribuzione dell'aria a 360° e senza alette direttrici, con perdite di carico ridotte al minimo.

Booster fan interno per la gestione della distribuzione dell'aria.

Distribuzione aria e temperatura uniforme in tutto l'ambiente circostante, con ΔT massimo di 0,6 °C.

Possibilità di incrementare la velocità della ventilazione per altezze installative fino a 4.6m (solo per 12 e 14 kW)

Possibilità di compensare la temperatura in riscaldamento, per evitare stratificazioni d’aria.

Valvola d’espansione elettronica (EEV) incorporata per il controllo del flusso refrigerante (2000 step).

Possibilità d’installazione sia in controsoffitto che a vista.

Predisposizione per ricambio d’aria (Fresh Air Intake) Ø 100mm.

Possibilità d'installare il dispositivo SPI Air Purifier per la purificazione dell'aria (opzionale).

Funzione Auto Restart.

POTENZA NOMINALE IN RAFFREDDAMENTO (*) kW 4,5

POTENZA NOMINALE IN RISCALDAMENTO (**) kW 5

ALIMENTAZIONE - FASI - FREQUENZA V/ƒ/Hz 220/1/50

ASSORBIMENTO IN RAFFREDDAMENTO W 26

ASSORBIMENTO IN RISCALDAMENTO W 26

RUMOROSITA' (ALTO/BASSO) dB(A) 33/29

FLUSSO DELL’ARIA (RAFF/RISC) m3/min 14,5/12,5

CORRENTE NOMINALE A 0,18

TUBI DI COLLEGAMENTO Liq/Gas (mm) 6.35/12.70

TUBO SCARICO ACQUA mm 32

DIMENSIONI NETTE (LxAxP) mm 947 x 281 x 947

DIMENSIONI NETTE PANNELLO (LxAxP) mm 1000 x 66 x 1000

PESO NETTO kg 21

(*) = Temperatura interna: 27°C DB, 19°C WB / Temperatura esterna: 35°C DB, 24°C WB

(**) = Temperatura interna: 20°C DB, 15°C WB / Temperatura esterna: 7°C DB, 6°C WB

Condizioni : Lunghezza tubazione: 7.5 m / Dislivello verticale: 0 m

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UNITA’ INTERNA TIPO A CASSETTA A UNA VIA WINDFREE PER INSTALLAZIONE AD INCASSO IN

CONTROSOFFITTO, PER SISTEMA DEL TIPO VRF A PORTATA DI REFRIGERANTE VARIABILE A GAS

REFRIGERANTE R410A,

Raffrescamento in prima fase attraverso la modalità Fast Cooling per un a veloce e migliore messa a regime, in

seguito mantenimento della temperatura tramite la modalità WINDFREE per evitare getti d’aria diretti grazie a

10.500 microfori e mantenere la temperatura uniforme in tutta la stanza.

Nuova aletta con una profondità di 100 mm, lancio d’aria incrementato

Aletta direttrice regolabile tra 30° e 80°

Comfort garantito grazie al sensore di umidità.

Scambiatore di calore in tubi di rame ed alettatura in alluminio ad alta efficienza.

Trattamento Bio per impedire la proliferazione di funghi e batteri e filtro dell’aria antibatterico.

Ventilatore inverter; pompa di drenaggio condensa con prevalenza max 750 mm.

Valvola d’espansione elettronica (EEV) incorporata per il controllo del flusso refrigerante (2000 step).

Spessore ridotto per installazione anche in bassi controsoffitti (~133mm).

Possibilità di compensare la temperatura in riscaldamento, per evitare stratificazioni d’aria.

Gestibile via App tramite Smartphone e Tablet

Funzione Auto Restart

POTENZA NOMINALE IN RAFFREDDAMENTO (*) kW 1.7

POTENZA NOMINALE IN RISCALDAMENTO (**) kW 1.9

ALIMENTAZIONE - FASI - FREQUENZA V/ƒ/Hz 220/1/50

ASSORBIMENTO IN RAFFREDDAMENTO W 24

ASSORBIMENTO IN RISCALDAMENTO W 24

RUMOROSITA' (ALTO/BASSO) dB(A) 28/24

FLUSSO DELL’ARIA (MAX) m3/min 4.80

CORRENTE NOMINALE A 0.14

TUBI DI COLLEGAMENTO Liq/Gas (mm) 6.35/12.7

TUBO SCARICO ACQUA mm VP20 (OD 25,ID 20)

DIMENSIONI NETTE (LxAxP) mm 740 x 135 x 360

DIMENSIONI NETTE PANNELLO (LxAxP) mm 960 x 35 x 420

PESO NETTO kg 8.0

(*) = Temperatura interna: 27°C DB, 19°C WB / Temperatura esterna: 35°C DB, 24°C WB

(**) = Temperatura interna: 20°C DB, 15°C WB / Temperatura esterna: 7°C DB, 6°C WB

Condizioni : Lunghezza tubazione: 7.5 m / Dislivello verticale: 0 m

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UNITA’ INTERNA TIPO CANALIZZATO SLIM PER INSTALLAZIONE IN CONTROSOFFITTO,

PER SISTEMA DEL TIPO VRF A PORTATA DI REFRIGERANTE VARIABILE

A GAS REFRIGERANTE R-410A ,

Scambiatore di calore in tubi di rame ed alettatura in alluminio ad alta efficienza.

Trattamento Bio per impedire la proliferazione di funghi e batteri e filtro dell’aria.

Ventilatore centrifugo con motore monofase.

Possibilità di regolare in più step la pressione statica del ventilatore.

Valvola d’espansione elettronica (EEV) incorporata per il controllo del flusso refrigerante (2000 step).

Filtro anti polvere con trattamento antibatterico incluso.

Funzione Auto Restart.

Pompa di scarico condensa opzionale.

POTENZA NOMINALE IN RAFFREDDAMENTO (*) kW 1,7

POTENZA NOMINALE IN RISCALDAMENTO (**) kW 1,9

ALIMENTAZIONE - FASI - FREQUENZA V/ƒ/Hz 220/1/50

ASSORBIMENTO IN RAFFREDDAMENTO W 55

ASSORBIMENTO IN RISCALDAMENTO W 55

RUMOROSITA' IN RAFFREDDAMENTO (ALTO/BASSO) dB(A) 23/20

RUMOROSITA' IN RISCALDAMENTO (ALTO/BASSO) dB(A) 23/20

FLUSSO DELL’ARIA (BASSO/ALTO) m3/min 3,2/5,5

PREVALENZA STATICA mmH2O 1 (0/3)

CORRENTE ASSORBITA A 0,3

TUBI DI COLLEGAMENTO Liq/Gas (mm) 6.35/12.70

SCARICO CONDENSA mm 32

DIMENSIONI NETTE (LxAxP) mm 700x199x600

PESO NETTO kg 19

(*) = Temperatura interna: 27°C DB, 19°C WB / Temperatura esterna: 35°C DB, 24°C WB

(**) = Temperatura interna: 20°C DB, 15°C WB / Temperatura esterna: 7°C DB, 6°C WB

Condizioni : Lunghezza tubazione: 7.5 m / Dislivello verticale: 0 m

UNITA’ INTERNA TIPO CANALIZZATO SLIM PER INSTALLAZIONE IN CONTROSOFFITTO,

PER SISTEMA DEL TIPO VRF A PORTATA DI REFRIGERANTE VARIABILE

A GAS REFRIGERANTE R-410A ,

Scambiatore di calore in tubi di rame ed alettatura in alluminio ad alta efficienza.

Trattamento Bio per impedire la proliferazione di funghi e batteri e filtro dell’aria.

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Ventilatore centrifugo con motore monofase.

Possibilità di regolare in più step la pressione statica del ventilatore.

Valvola d’espansione elettronica (EEV) incorporata per il controllo del flusso refrigerante (2000 step).

Filtro anti polvere con trattamento antibatterico incluso.

Funzione Auto Restart.

Pompa di scarico condensa opzionale.

POTENZA NOMINALE IN RAFFREDDAMENTO (*) kW 2,2

POTENZA NOMINALE IN RISCALDAMENTO (**) kW 2,5

ALIMENTAZIONE - FASI - FREQUENZA V/ƒ/Hz 220/1/50

ASSORBIMENTO IN RAFFREDDAMENTO W 55

ASSORBIMENTO IN RISCALDAMENTO W 55

RUMOROSITA' IN RAFFREDDAMENTO (ALTO/BASSO) dB(A) 26/21

RUMOROSITA' IN RISCALDAMENTO (ALTO/BASSO) dB(A) 26/21

FLUSSO DELL’ARIA (BASSO/ALTO) m3/min 5.3/7.0

PREVALENZA STATICA mmH2O 1 (0/3)

CORRENTE ASSORBITA A 0,3

TUBI DI COLLEGAMENTO Liq/Gas (mm) 6.35/12.70

SCARICO CONDENSA mm 32

DIMENSIONI NETTE (LxAxP) mm 700x199x600

PESO NETTO kg 19

(*) = Temperatura interna: 27°C DB, 19°C WB / Temperatura esterna: 35°C DB, 24°C WB

(**) = Temperatura interna: 20°C DB, 15°C WB / Temperatura esterna: 7°C DB, 6°C WB

Condizioni : Lunghezza tubazione: 7.5 m / Dislivello verticale: 0 m

UNITA’ INTERNA TIPO CANALIZZATO SLIM PER INSTALLAZIONE IN CONTROSOFFITTO,

PER SISTEMA DEL TIPO VRF A PORTATA DI REFRIGERANTE VARIABILE

A GAS REFRIGERANTE R-410A ,

Scambiatore di calore in tubi di rame ed alettatura in alluminio ad alta efficienza.

Trattamento Bio per impedire la proliferazione di funghi e batteri e filtro dell’aria.

Ventilatore centrifugo con motore monofase.

Possibilità di regolare in più step la pressione statica del ventilatore.

Valvola d’espansione elettronica (EEV) incorporata per il controllo del flusso refrigerante (2000 step).

Filtro anti polvere con trattamento antibatterico incluso.

Funzione Auto Restart.

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Pompa di scarico condensa opzionale.

POTENZA NOMINALE IN RAFFREDDAMENTO (*) kW 2,8

POTENZA NOMINALE IN RISCALDAMENTO (**) kW 3,2

ALIMENTAZIONE - FASI - FREQUENZA V/ƒ/Hz 220/1/50

ASSORBIMENTO IN RAFFREDDAMENTO W 60

ASSORBIMENTO IN RISCALDAMENTO W 60

RUMOROSITA' IN RAFFREDDAMENTO (ALTO/BASSO) dB(A) 28/23

RUMOROSITA' IN RISCALDAMENTO (ALTO/BASSO) dB(A) 28/23

FLUSSO DELL’ARIA (BASSO/ALTO) m3/min 5.6/7.5

PREVALENZA STATICA mmH2O 1 (0/3)

CORRENTE ASSORBITA A 0,32

TUBI DI COLLEGAMENTO Liq/Gas (mm) 6.35/12.70

SCARICO CONDENSA mm 32

DIMENSIONI NETTE (LxAxP) mm 700x199x600

PESO NETTO kg 19

(*) = Temperatura interna: 27°C DB, 19°C WB / Temperatura esterna: 35°C DB, 24°C WB

(**) = Temperatura interna: 20°C DB, 15°C WB / Temperatura esterna: 7°C DB, 6°C WB

Condizioni : Lunghezza tubazione: 7.5 m / Dislivello verticale: 0 m

Prescrizione e modalità di posa

Spazi necessari per la manutenzione (pulizia filtri aria, batteria scambio termico, ispezione tubo scarico

condensa, interventi sul ventilatore). Attenersi scrupolosamente alle indicazioni dettate dal costruttore.

Modalità di collaudo

- verifica qualitativa e quantitativa; - prova di tenuta come da specifica relativa alle tubazioni; - controllo funzionale e prestazionale.

Documentazione da fornire

In via indicativa, ma non esaustiva, è a carico dell’appaltatore la fornitura della seguente documentazione:

- certificato di omologazione; - caratteristiche costruttive, dimensionali e funzionali; - elenco dei prezzi di ricambio suggeriti per due anni di funzionamento.

Recuperatori di calore

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Normativa di riferimento

• Direttiva Ecodesign EU 1253/2014 per unità di ventilazione non residenziale

Recuperatori d’aria di tipo compatto con scambiatore di calore rotativo, attacchi superiori, regolazione plug &

play.

- Involucro in Aluzinc AZ185 a doppia pannellatura; - Isolamento in lana minerale fonoassorbente 50 mm

- Profili angolari in ABS

- Scambiatore rotativo ad alta efficienza (fino 85%) non igroscopico

- By-pass automatico

- Certificazione Eurovent EN 1886

- Ventilatori plug fun a singola aspirazione con girante a pale rovesce equilibrata secondo DIN ISO 1940-1

- Motori EC a magneti permanenti ad alta efficienza con regolatore velocità 0-100% integrato

- Filtri a tasche classe F7 in immissione e M5 in estrazione montati su guide scorrevoli- Filtro elettrostatico aggiuntivo

- Unità plug & Play pronta per l’installazione, pre-programmata e testata in fabbrica

- Pannello di controllo remoto con 10 metri di cavo

- Regolazione interfacciabile RS485 e TCP/IP

Accessori

- Silenziatori; - Antivibranti - Misuratore C02

- Kit regolazione VAV- Filtro elettrostatico

Modalità di collaudo

- controllo dello stato di pulizia della macchina;

- verifica qualitativa e quantitativa;

- verifica funzionale e prestazionale dei singoli componenti;

- controllo della potenza sonora in dB(A) dei ventilatori.

Documentazione da fornire

Sarà fornita la seguente documentazione:

- disegni quotati di insieme delle singole parti;

- certificazione delle prove eseguite in fabbrica;

- caratteristiche costruttive, dimensionali e funzionali dei singoli componenti;

- diagrammi con le curve pressione – portata – potenza – rendimento;

- elenco delle parti di ricambio suggerite per due anni di esercizio;

- schemi elettrici di regolazione e di potenza per unità con regolazione a bordo;

- lista codificata dei componenti elettrici e meccanici installati nella macchina

identificabili come ricambio per manutenzione ordinaria e straordinaria;

- certificati CE del costruttore dell’insieme fornito e libretto uso e manutenzione;

- lista parametri di settaggio dei componenti il sistema di regolazione; regolatori;

sensori; umidificatori, inverter ecc,.

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Canali

Normativa di riferimento

- UNI EN ISO 1460 – “Rivestimenti metallici. Rivestimenti su materiali ferrosi per

immersione a caldo. Determinazione gravimetrica della massa per unità di area”;

- UNI EN 10346 – "Prodotti piani di acciaio rivestiti per immersione a caldo in

continuo per formatura a freddo - Condizioni tecniche di fornitura";

- UNI EN 13403 – "Ventilazione degli edifici - Condotti non metallici - Rete delle

condotte realizzata con pannelli di materiale isolante";

- UNI EN 12097 – "Ventilazione degli edifici - Rete delle condotte - Requisiti relativi ai

componenti atti a facilitare la manutenzione delle reti delle condotte"; - UNI EN 13779:2005 - Ventilazione degli edifici non residenziali - Requisiti di

prestazione per i sistemi di ventilazione e di condizionamento

- UNI EN 15780:2011 - Ventilazione degli edifici - Condotti - Pulizia dei sistemi di

ventilazione

- UNI EN 13501-1 - Classificazione al fuoco dei prodotti e degli elementi da costruzione

- Parte 1: Classificazione in base ai risultati delle prove di reazione al fuoco - SMACNA-HVAC Duct Construction Standards Metal and Flexible

Canali di mandata e ripresa

I canali in alluminio preisolato per la termoventilazione e il condizionamento dell’aria saranno realizzati con

pannelli sandwich eco-compatibili della linea P3ductal careplus tipo PIRAL HD HYDROTEC CON

TRATTAMENTO AUTOPULENTE E ANTIMICROBICO, ad effetto loto, in grado di ridurre i possibili accumuli di

polvere e particolato solido e di semplificare, di conseguenza, le normali operazioni di manutenzione e bonifica

del canale stesso previste dallo “Schema di linee guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione

predittiva sugli impianti di climatizzazione” pubblicato dal Ministero della Salute in Gazzetta Ufficiale il 3

novembre 2006 e dalla norma UNI EN 15780 Ventilation for buildings – Ductwork – Cleanliness of Ventilation

System. Il pannello presenterà le seguenti caratteristiche:

• Spessore pannello: 20,5 mm;

• Alluminio esterno: goffrato, spessore 0,08 mm, protetto con laccatura poliestere;

• Alluminio interno: liscio, spessore 0,2 mm, con trattamento autopulente e antimicrobico;

• Trattamento autopulente: coating nanostrutturato a base di vetro liquido;

• Efficacia dell’effetto autopulente: verificata tramite prova di grande scala in collaborazione con Dipartimento Universitario;

• Conduttività termica iniziale: 0,022 W/(m °C) a 10 °C;

• Densità materiale isolante: 50-54 kg/m3;

• Componente isolante: poliuretano espanso mediante il solo impiego di acqua senza uso di gas serra (CFC, HCFC, HFC) e idrocarburi (HC);

• Espandente dell’isolante: ODP (ozone depletion potential) = 0 e GWP (global warming potential) = 0;

• % celle chiuse: > 95% secondo ISO 4590;

• Classe di rigidezza: R 200.000 secondo UNI EN 13403;

• Reazione al fuoco: classe 0-1 secondo D.M. 26/06/84;

• Tossicità ed opacità dei fumi di combustione: classe F1 secondo NF F 16-101;

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• Tossicità dei fumi di combustione: FED e FEC < 0,3 secondo prEN 50399-2-1/1;

• Efficacia del trattamento antimicrobico: verificata in conformità alla norma ISO 22196 da laboratorio accreditato dal Ministero della Sanità.

I canali dovranno rispondere alle caratteristiche di comportamento al fuoco previste dal D.M. 31-03-03 e dalla

norma ISO 9705 (Room corner test). I canali saranno costruiti in base agli standard P3ductal e in conformità alla

norma UNI EN 13403. I canali saranno realizzati con accessori trattati con antimicrobico.

FLANGIATURA

Le giunzioni tra i singoli tronchi di canale saranno realizzate per mezzo di apposite flange “a taglio termico” del

tipo invisibile ossia con baionetta a scomparsa e garantiranno una idonea tenuta pneumatica e meccanica

secondo quanto previsto dalla norma UNI EN 13403. La lunghezza massima di ogni singolo tronco di canale

sarà di 4 metri.

RINFORZI

Ove necessario, i canali saranno dotati di appositi rinforzi in grado di garantire, durante l'esercizio, la resistenza

meccanica. Il calcolo dei suddetti rinforzi sarà effettuato utilizzando le tabelle del produttore. La deformazione

massima dei lati del condotto non dovrà superare il 3% o comunque 30 mm come previsto dalla UNI EN 13403.

DEFLETTORI

Tutte le curve ad angolo retto dovranno essere provviste di apposite alette direttrici; le curve di grandi dimensioni

a raccordo circolare saranno dotate di deflettori come previsto dalla UNI EN 1505.

STAFFAGGIO

I canali saranno sostenuti da appositi supporti con intervalli di non più di 4 metri se il lato maggiore del condotto

è inferiore ad 1 metro, e ad intervalli di non più di 2 metri se il lato maggiore del condotto è superiore ad 1 metro.

Gli accessori quali: serrande di taratura, serrande tagliafuoco, diffusori, batterie a canale, ecc., saranno sostenuti

in modo autonomo in modo che il loro peso non gravi sui canali.

ISPEZIONE

I canali saranno dotati degli appositi punti di controllo per le sonde anemometriche e di portelli per l'ispezione e

la pulizia distribuiti lungo il percorso come previsto dalla EN 12097 e dalle “Linee guida pubblicate in G.U. del

3/11/2006 relative alla manutenzione degli impianti aeraulici”. I portelli potranno essere realizzati utilizzando lo

stesso pannello sandwich che forma il canale, in combinazione con gli appositi profili. I portelli saranno dotati di

guarnizione che assicuri la tenuta pneumatica richiesta. In alternativa potranno essere utilizzati direttamente i

portelli d’ispezione P3ductal.

In generale la collocazione delle aperture d’ispezione deve rispettare i seguenti criteri:

a) Nei tratti rettilinei mantenere un passo inferiore a 25 m; b) In corrispondenza di curve con deflettori o silenziatori posizionare un’apertura

prima e dopo del pezzo speciale;

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c) In corrispondenza di apparecchiature installate a canale (batterie di

postriscaldamento, serrande di taratura, serrande tagliafuoco, filtri, etc.)

posizionare un’apertura immediatamente a monte dell’apparecchiatura stessa o del

pezzo speciale di raccordo;

d) Il posizionamento e l’apertura delle portine d’ispezione delle canalizzazioni

dovranno essere coordinati con una corrispondente accessibilità dal controsoffitto

o dalla zona sottostante.

Gli accessi, le relative portine, i sistemi di chiusura, la tenuta e l’isolamento saranno progettati e realizzati in

conformità alle norme SMACNA e sottoposto a campionatura per l’approvazione della D.L.

COLLEGAMENTI ALLE UTA

I collegamenti tra le unità di trattamento aria ed i canali saranno realizzati mediante appositi giunti antivibranti,

allo scopo di isolarli dalle vibrazioni. I canali saranno supportati autonomamente per evitare che il peso del canale

stesso venga trasferito sugli attacchi flessibili. Inoltre il collegamento con l'unità di trattamento aria renderà

possibile la disgiunzione per la manutenzione dell'impianto. Qualora i giunti antivibranti siano posti all'esterno,

questi saranno impenetrabili all'acqua.

Nei tratti esposti all'esterno i canali saranno realizzati con pannelli sandwich della linea P3ductal careplus tipo

PIRAL HD HYDROTEC OUTSIDER CON TRATTAMENTO AUTOPULENTE E ANTIMICROBICO con le

seguenti caratteristiche:

• Spessore pannello: 30,5 mm;

• Alluminio esterno: goffrato, spessore 0,2 mm, protetto con lacca poliestere;

• Alluminio interno: liscio, spessore 0,2 mm, con trattamento autopulente e antimicrobico;

• Trattamento autopulente: coating nanostrutturato a base di vetro liquido;

• Efficacia dell’effetto autopulente: verificata tramite prova di grande scala in collaborazione con Dipartimento Universitario;

• Conduttività termica iniziale: 0,022 W/(m °C) a 10 °C;

• Densità isolante: 46-50 kg/m3;

• Componente isolante: poliuretano espanso mediante il solo impiego di acqua senza uso di gas serra (CFC, HCFC, HFC) e idrocarburi (HC);

• Espandente dell’isolante: ODP (ozone depletion potential) = 0 e GWP (global warming potential) = 0;

• % celle chiuse: > 95% secondo ISO 4590;

• Classe di rigidezza: R 900.000 secondo UNI EN 13403;

• Reazione al fuoco: classe 0-1 secondo D.M. 26/06/84;

• Efficacia del trattamento antimicrobico: verificata in conformità alla norma ISO 22196 da laboratorio accreditato dal Ministero della Sanità.

I canali saranno protetti in opera con una resina impermeabilizzante, tipo Gum Skin. Non dovranno essere

utilizzati composti a base di bitume. In prossimità dei punti di flangiatura è consigliabile l’applicazione di una

garza di rinforzo. I canali saranno costruiti in base agli standard P3ductal e in conformità alla norma UNI EN

13403. I canali saranno realizzati con accessori trattati con antimicrobico.

FLANGIATURA

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Le giunzioni tra i singoli tronchi di canale saranno realizzate per mezzo di apposite flange “a taglio termico” del

tipo invisibile ossia con baionetta a scomparsa e garantiranno una idonea tenuta pneumatica e meccanica

secondo quanto previsto dalla norma UNI EN 13403. La lunghezza massima di ogni singolo tronco di canale

sarà di 4 metri.

RINFORZI

Ove necessario, i canali saranno dotati di appositi rinforzi in grado di garantire, durante l'esercizio, la resistenza

meccanica. Il calcolo dei suddetti rinforzi sarà effettuato utilizzando le tabelle del produttore. La deformazione

massima dei lati del condotto non dovrà superare il 3% o comunque 30 mm come previsto dalla UNI EN 13403.

STAFFAGGIO

I canali posti all'esterno saranno staffati ogni 2 metri, sollevati da terra, con idonee controventature e, nei tratti

orizzontali, dovranno essere installati con una pendenza sufficiente a drenare l'acqua.

ACCORGIMENTI COSTRUTTIVI

Qualora i canali attraversino il tetto saranno muniti nella parte terminale di curve a "collo d'oca" allo scopo di

evitare l'ingresso di acqua e neve. Tutte le aperture dei canali verso l'esterno, espulsione, presa d'aria esterna

ecc., saranno provvisti di apposita griglia antivolatile.

Le canalizzazioni devono essere installate secondo il manuale tecnico-pratico rilasciato dal costruttore.

Modalità di collaudo

Esecuzione delle prove, a discrezione della D.L. secondo le prescrizioni SMACNA, prima dell’applicazione di

eventuali rivestimenti isolanti.

Tutti i canali di mandata e aspirazione dovranno essere sottoposti a collaudo di tenuta a pressione d’aria,

secondo specifiche di prova di tenuta DW 142-143 con pressione minima di prova in Classe “B” e UNI 10381-

1÷2.

Documentazione da fornire

- Certificazioni serrande tagliafuoco; - certificazioni di conformità ai requisiti richiesti dalla EN13403; - omologazione di reazione al fuoco secondo DM 31/03/2003; - caratteristiche costruttive, dimensionali e funzionali delle apparecchiature.

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Flessibili, serrande di taratura

Norme di riferimento

- Norma UNI 8199 – “Acustica - Collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e

ventilazione - Linee guida contrattuali e modalità di misurazione”; - Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1° Marzo 1991; - Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell’ambiente

esterno; - D.M. 26/6/84 – Classificazione di reazione al fuoco ed omologazione dei materiali

ai fini delle prevenzione incendi; - Prescrizioni del Ministero degli Interni e del Comando VV.F. in materia di

prevenzione incendi; - SMACNA-HVAC Duct Construction Standards Metal and Flexible; - UNI EN 13501-1 - Classificazione al fuoco dei prodotti e degli elementi da costruzione

- Parte 1: Classificazione in base ai risultati delle prove di reazione al fuoco

Caratteristiche tecniche

Condotti flessibili non isolati § Tubo flessibile circolare in multistrato di alluminio (3 strati) e film di poliestere (2

§ strati), nel quale è inserita una spirale di filo in acciaio armonico naturale o

§ galvanizzato.

§ Classificazione al fuoco C1.

Condotti flessibili isolati fonicamente

§ Tubo flessibile circolare con guaina interna microforata, materassino di lana di vetro

(16 Kg/m3) dello spessore di 25 mm.

§ Para vapore esterno dello spessore di 30 μm.

§ Classificazione al fuoco M0/M1.

Condotti flessibili isolati con antimicrobico § Tubo flessibile circolare con guaina interna con trattamento antimicrobico,

materassino in PET dello spessore di 20 mm. Para vapore esterno dello spessore

di 20 μm.

§ Classificazione al fuoco M0/M1.

Serrande di taratura e intercettazione

Serrande dotate di settore esterno con blocco e graduazione.

Leva di comando prevista in posizione facilmente accessibile.

Ammissibilità di serrande a farfalla a pala semplice solo fino a dimensioni massime del canale di 300 mm. Per

dimensioni superiori utilizzare sempre serrande ad alette contrapposte.

Serrande a farfalla a pala semplice costruite con lamiera avente spessore 16/10 con barra di comando

manovrabile dall’esterno e bloccabile in posizione, montate su apposite boccole fissate al canale.

Serrande di taratura od intercettazione ad alette contrapposte standard o a tenuta ermetica, costruite come

segue:

- lamiera zincata o alluminio

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- alette a movimento contrapposto, di profilo e spessore tali da assicurare un’alta resistenza

alla flessione e torsione - profili cavi di tipo alare per le serrande di taratura, ad unica parete con sovrapposizione dei

bordi per le serrande di intercettazione - alberi rotanti alloggiati in bullone di nylon - levismi

ed albero zincati elettroliticamente - albero attrezzato per comando manuale laterale (settore graduato, volantino, maniglia di

azionamento) - controtelai semplici in lamiera acciaio zincata, bullonerie in acciaio cadmiati.

Serrande di sola taratura a bandiera

Costruite in lamiera spessore 16/10 mm con barra di comando manovrabile

dall’esterno e bloccabile in posizione.

La barra deve ruotare o scorrere su boccole fissate al canale. La pala deve avere

dimensioni inferiori a quelle del canale (5¸6 mm).

Limitatore di portata

Limitatore di portata in materiale plastico pregiato (UL 94 v1), di forma circolare per limitare le mantenere costanti

le portate, da utilizzarsi in impianti di climatizzazione e ventilazione, composto da unità di regolazione con

regolazione del valore nominale e meccanismi di regolazione.

Principio di regolazione meccanico automatico con serranda di regolazione, molle di regolazione, elemento di

attenuazione privo di attrito, esente da silicone, installabile in qualsiasi posizione, non richiede manutenzione.

Elevata precisione di regolazione pari a � 10%, riferita al massimo intervallo di pressione tra 30 e 300 Pa.

Semplice inserimento in linee aria circolari, sede stabile grazie a guarnizione a labbro.

Sottoposto a controllo aerodinamico in fabbrica e regolata su una portata di riferimento.

Entro un intervallo di portata > 5:1, regolabile fine successivamente.

Prescrizioni e modalità di posa

Condotti flessibili

Fissati ai canali ed alle apparecchiature servite mediante fascette stringitubo. Percorsi brevi max 1,5 mt. e diritti

quanto il più possibile e senza curve a raggio stretto.

Serrande di taratura e intercettazione

in ogni derivazione delle reti di canalizzazione di mandata e ripresa.

Serrande di sola taratura a bandiera

In corrispondenza di diramazioni da un canale principale di mandata.

Serrande tagliafuoco

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Con classe di resistenza al fuoco adeguata alla compartimentazione tagliafuoco su cui sono installate.

Modalità di collaudo

Per ogni apparecchiatura saranno eseguite verifiche qualitative, funzionali e prestazionali.

Documentazione da fornire

- certificati di omologazione delle serrande tagliafuoco - caratteristiche costruttive, dimensionali e funzionali delle altre apparecchiature

Bocchette e griglie

Normativa di riferimento

- DPCM 1° Marzo 1991- Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti

abitativi e nell’ambiente esterno; - Norma UNI 8199 – “Acustica - Collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e

ventilazione - Linee guida contrattuali e modalità di misurazione”;

Caratteristiche

Diffusori di mandata aria a soffitto

Diffusore con piastra quadrata per mandata e deflettore di lancio regolabile manualmente.

Caratteristiche:

- piastra frontale in lamiera d'acciaio verniciato RAL 9010 (bianco); - deflettore in lamiera verniciata RAL 9005 (nero); - dispositivo di regolazione in lamiera d'acciaio zincato con vite esagonale interna M6

(secondo DIN EN ISO 4762).

Bocchette di ripresa aria

Bocchetta di ripresa con alette frontali orizzontali direzionabili.

Caratteristiche:

- telaio ed alette in lamiera d'acciaio verniciata a fuoco, colore RAL 9010 (bianco) o

in lamiera d'acciaio zincata elettroliticamente; - montaggio con viti a vista; - accessori di montaggio in lamiera d'acciaio zincata elettroliticamente.

Griglie di ripresa aria con barriera tagliafiamma

Griglie di ripresa con alette frontali orizzontali direzionabili.

Caratteristiche:

- Griglia intumescente con resistenza al fuoco fino a EI120

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- Certificata Applus 12/4805-1145 ed EN 1364-1 - accessori di montaggio.

Griglie di presa aria esterna ed espulsione

Caratteristiche:

- griglia di presa aria esterna e di espulsione con alette fisse antipioggia e rete metallica posteriore;

- telaio e alette in lamiera d'acciaio zincata, con rete metallica in acciaio zincato.

Modalità di collaudo

Taratura anche ripetuta dei singoli apparecchi sino al raggiungimento delle condizioni di progetto. Prima delle

prove di collaudo, effettuare la regolazione e taratura delle portate d’aria di ogni apparecchio; effettuare prove

per almeno tre condizioni di portata-altezza di installazione, rispettivamente nelle condizioni di temperatura di

mandata minima, massima ed isoterma;

Documentazione da fornire

Presentazione dichiarazione di conformità dei diffusori forniti ai campioni provati in laboratorio.

Pompa di calore idronica

Normativa di riferimento

- Norma UNI 14825 – “Condizionatori d'aria, refrigeratori di liquido e pompe di calore,

con compressore elettrico, per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti -

Metodi di prova e valutazione a carico parziale e calcolo del rendimento stagionale”

- Norma UNI EN 378-1/2/3 – “Sistemi di refrigerazione e pompe di calore – Requisiti

per la sicurezza e l’ambiente”

- D.lgs 192/05 es.m. -

Unità ESTERNA modello EHS SPLIT con le seguenti caratteristiche:

• Pompa di calore aria-acqua

• Lato aria-acqua per risc./raff. a pavimento oppure per radiatori a bassa temp.

• Lato aria-acqua per produzione di acqua calda sanitaria

• Gestione doppia temperatura (sanitario/riscaldamento)

• Possibilità impostazione klimatica esterna

• Erogazione di max 90% della potenzialità anche con temperatura esterna di -10°C

• Funzionamento fino ad una temperatura esterna di -25°C

• Compressore unità esterna Inverter Twin Rotary

• Collegamento a Kit Wifi opzionale o sistemi di controllo centralizzati

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• Comunicazione con protocollo "Nasa"

• Alimentazione: Monofase 220 V - 50 Hz o Trifase 400 V - 50 Hz

POTENZA NOMINALE IN RAFFREDDAMENTO (*) kW 15

POTENZA NOMINALE IN RISCALDAMENTO (**) kW 16

RESA IN RISCALDAMENTO (-10°C TEMP. ESTERNA) kW 14,58

EER W/W 3,62

COP W/W 4,26

ALIMENTAZIONE - FASI - FREQUENZA V/ƒ/Hz 380/3/50

ASSORBIMENTO IN RAFFREDDAMENTO kW 4,14

ASSORBIMENTO IN RISCALDAMENTO kW 3,76

RUMOROSITA' (RAFFR./RISC.) dB(A) 54/52

TEMPERATURE DI FUNZIONAMENTO IN FREDDO (A2W) °C da 10 a + 46

TEMPERATURE DI FUNZIONAMENTO IN CALDO (A2W) °C Da - 25 a + 35

ACQUA CALDA SANITARIA °C Da - 25 a + 43

REFRIGERANTE Tipo R410A

TUBI DI COLLEGAMENTO q./Gas (mm) 9,52/15,88

DIMENSIONI NETTE (LxAxP) mm 940 x 1420 x 330

PESO NETTO kg 101,5

(*) = Raff: acqua in/out 23/18°C, aria esterna 35°C BS

(**) = Risc: acqua in/out 30/35°C, aria esterna 7/6°C BS/BU

MODULO IDRONICO per unità esterna EHS SPLIT con le seguenti caratteristiche:

• Scambiatore a piastre e pompa di circolazione integrata

• N°2 resistenze elettriche integrate (disattivabili) per funzione "Turbo" di riscaldamento acqua

• Comando a filo incluso remotizzabile per gestione completa lato idronica

• Temperatura di mandata acqua 5~55°C

• Alimentazione: Monofase 220 V - 50 Hz o Trifase 400 V - 50 Hz

Presenti due resistenze elettriche aggiuntive da 2+2 kW.

ALIMENTAZIONE - FASI - FREQUENZA V/ƒ/Hz 380/3/50

REFRIGERANTE Tipo R410A

TUBI DI COLLEGAMENTO Liq./Gas (mm) 9.52/15.88

DIMENSIONI NETTE (LxAxP) mm 510x850x315

PESO NETTO kg 45

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Accessori

- Kit valvola 4 Vie per produzione ACS

- Centralina di gestione e controllo con LCD

- Sensore di temperatura esterna

- Sensore di flusso acqua

- Serbatoio 200 lt per produzione ACS

- Serbatoio inerziale da 100 lt

- Vasi di espansione

Modalità di posa

Unità esterna a pavimento su giunti antivibranti

Unità interna a parete

Modalità di collaudo

Taratura anche ripetuta dei singoli apparecchi sino al raggiungimento delle condizioni di progetto. Collaudo da

parte della casa madre con proprio centro autorizzato.

Verifica parametri di uscita e parametri acustici.

Documentazione da produrre

- disegni quotati di insieme delle singole parti;

- certificazione delle prove eseguite in fabbrica;

- caratteristiche costruttive, dimensionali e funzionali dei singoli componenti;

- diagrammi con le curve pressione – portata – potenza – rendimento;

- elenco delle parti di ricambio suggerite per due anni di esercizio;

- schemi elettrici di regolazione e di potenza per unità con regolazione a bordo;

- lista codificata dei componenti elettrici e meccanici installati nella macchina identificabili

come ricambio per manutenzione ordinaria e straordinaria;

- certificati CE del costruttore dell’insieme fornito e libretto uso e manutenzione;

- lista parametri di settaggio dei componenti il sistema di regolazione; regolatori; sensori;

umidificatori, inverter ecc,.

- Dichiarazioni di conformità impianti

Pompa di calore VRF

Normativa di riferimento

- Norma UNI 14825 – “Condizionatori d'aria, refrigeratori di liquido e pompe di calore,

con compressore elettrico, per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti -

Metodi di prova e valutazione a carico parziale e calcolo del rendimento stagionale”

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- Norma UNI EN 378-1/2/3 – “Sistemi di refrigerazione e pompe di calore – Requisiti

per la sicurezza e l’ambiente”

- D.lgs 192/05 es.m.

UNITA’ MOTOCONDENSANTE IN POMPA DI CALORE DEL TIPO DVM S A PORTATA VARIABILE DI

REFRIGERANTE R410A, idonea per l'installazione esterna.

• Unità esterna a pompa di calore raffreddata ad aria, dotata di ventilatore elicoidale BLDC Inverter, ad espulsione

verticale ed aspirazione laterale e posteriore con prevalenza statica 78.95 Pa.

• Ogni modulo alloggia 1 o 2 compressori "Scroll" di tipo SMART inverter, con tecnologia "flash injection"per un

incremento della resa a bassa temperatura.

• Modulazione della potenza erogata, per assicurare sempre il corretto consumo.

• Frequenze di lavoro comprese tra 20 e 140 Hz (15% minima parzializzazione).

• Micro controllo della frequenza con step 0.01 Hz.

• Possibilità di controllo della corrente di picco (limitazione corrente assorbita su 11 step).

• Possibilità riduzione rumorosità unità esterna (3 step).

• Funziona Silent Mode

• Raffreddamento scheda elettronica inverter (modulo EPM) mediante circuito frigorifero.

• Finitura esterna in lamiera zincata con trattamento anticorrosione.

• Funzione "pump up" e "pump down" del refrigerante.

• Tecnologia Flash Injection per aumento resa a bassa temperatura

• Tecnologia "Intelligent defrost" per riduzione degli sbrinamenti

• Variazione temperatura di evaporazione in base alla temp. esterna (tramite DMS)

• Verifica automatica carica aggiuntiva di refrigerante.

• Tutte le singole taglie hanno ottenuto la certificazione EUROVENT.

• Funzionamento continuo in riscaldamento anche durante ciclo di recupero olio.

• Avviamento automatico con collegamento WIFI tramite Smartphone/Tablet.

POTENZA NOMINALE IN RAFFREDDAMENTO (*) kW 50,4

POTENZA NOMINALE IN RISCALDAMENTO (**) kW 56,7

RESA IN RISCALDAMENTO (-10°C TEMP. ESTERNA) kW 55

EER W/W 4

COP W/W 4,76

ALIMENTAZIONE - FASI - FREQUENZA V/ƒ/Hz 380/3/50

ASSORBIMENTO IN RAFFREDDAMENTO kW 12,6

ASSORBIMENTO IN RISCALDAMENTO kW 11,91

FLUSSO DELL’ARIA m3/min 290

TEMPERATURE DI FUNZIONAMENTO IN FREDDO °C da - 5 a + 48

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TEMPERATURE DI FUNZIONAMENTO IN CALDO °C da – 25 a +24

REFRIGERANTE Tipo R410A

OLIO Tipo PVE

TUBI DI COLLEGAMENTO (mm) 15.88/28.58

LUNGHEZZA MASSIMA TUBAZIONI/TOTALE m 220/1000

DIMENSIONI NETTE (LxAxP) mm 1,295x1,695x765

PESO NETTO kg 255

PRESSIONE SONORA dB(A) 64

(*) = Temperatura interna: 27°C DB, 19°C WB / Temperatura esterna: 35°C DB, 24°C WB

(**) = Temperatura interna: 20°C DB, 15°C WB / Temperatura esterna: 7°C DB, 6°C WB

Condizioni : Lunghezza tubazione: 7.5 m/Dislivello verticale: 0 m

Modalità di collaudo

Taratura anche ripetuta dei singoli apparecchi sino al raggiungimento delle condizioni di progetto. Collaudo da

parte della casa madre con proprio centro autorizzato.

Verifica parametri di uscita e parametri acustici.

Documentazione da produrre

- disegni quotati di insieme delle singole parti;

- certificazione delle prove eseguite in fabbrica;

- caratteristiche costruttive, dimensionali e funzionali dei singoli componenti;

- diagrammi con le curve pressione – portata – potenza – rendimento;

- elenco delle parti di ricambio suggerite per due anni di esercizio;

- schemi elettrici di regolazione e di potenza per unità con regolazione a bordo;

- lista codificata dei componenti elettrici e meccanici installati nella macchina identificabili

come ricambio per manutenzione ordinaria e straordinaria;

- certificati CE del costruttore dell’insieme fornito e libretto uso e manutenzione;

- lista parametri di settaggio dei componenti il sistema di regolazione; regolatori; sensori;

umidificatori, inverter ecc,.

- Dichiarazioni di conformità impianti

-

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IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

Tutte le apparecchiature ed i materiali impiegati nella realizzazione degli impianti saranno di qualità tale da

rispondere pienamente alle caratteristiche richieste dalla miglior pratica industriale e dalla regola d’arte e

dovranno trovarsi in accordo con le pertinenti leggi e regolamenti in vigore. La Direzione Lavori ha la facoltà

di giudicare in modo inappellabile circa la provenienza ed accettazione dei materiali e forniture; inoltre potrà

sottoporre a prove e verifiche i materiali impiegati e tutte le spese relative saranno a carico dell’Appaltatore.

Apparecchiature e materiali difettosi o danneggiati durante l’installazione o le prove di collaudo saranno

sostituiti o riparati in modo da incontrare l’approvazione della Direzione Lavori.

Certificazione materiali ed apparecchiature

Dove richiesto dalle norme vigenti, con speciale riferimento alla normativa di prevenzione incendi, i materiali

forniti dovranno essere correlati delle necessarie certificazioni ed omologazioni di cui al D.M.I. del 04/05/98 e

D.P.R. n. 151 del 01/08/2011.

Tutte le apparecchiature per cui è specificatamente richiesto dai documenti di gara dovranno avere marchio

CE in conformità alla direttiva macchine 89/392 e s.m.i..

Saranno altresì privilegiate quelle apparecchiature che saranno provviste di certificazione IMQ e/o prodotte da

Ditte certificate in qualità in conformità alla norma ISO 9001:2008 e s.m.i..

Marche di riferimento

L’Appaltatore prende atto che, per livello di qualità minima richiesta, inserirà nel progetto materiali ed

apparecchiature di primarie e note case costruttrici che abbiano stabile rappresentanza e rete di assistenza in

Italia.

Saranno da prevedere solo sistemi ed apparecchiature che garantiscano sicurezza antimanomissione,

semplicità di intervento e manutenzione.

A livello indicativo si riportano le marche considerate in questo progetto

Quadri elettrici EATON – SCHNEIDER

ELECTRICT

Interruttori per protezione elettrica SCHNEIDER ELECTRICT -

EATON

Interruttori e prese serie civile VIMAR

Building automation VIMAR

Impianto TVcc VIMAR

Rivelazione incendi EATON

Lampade emergenza EATON

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Passerelle ARNOCANALI

Staffaggi HILTI

Fotovoltaico SOLAREDGE (GruppoSamsug)

Pannelli fotovoltaici UNION GLASS

Esecuzione alla regola dell’arte

Gli impianti saranno eseguiti secondo il progetto esecutivo fornito dal progettista degli impianti e le eventuali

varianti che venissero successivamente concordate; l’Appaltatore risponderà dell’esecuzione a norma, come

previsto dal D.M. n. 37 del 22.01.2008, dell’impianto stesso e della conformità alle prescrizioni del presente

capitolato, nonché dell’adozione di tutti gli accorgimenti di buona tecnica (qui intesa come regola d’arte) quali,

ad esempio, la corretta pendenza delle tubazioni, la formazione di giunti di dilatazione, l’applicazione di punti

di scarico ove necessario, l’installazione di organi di intercettazione, l’accessibilità degli apparecchi per la

manutenzione, l’ortogonalità delle tubazioni e delle canalizzazioni, la facile identificazione delle reti e similari.

Tutte le linee e le principali apparecchiature, saranno provviste di targa di identificazione con tutte le indicazioni

necessarie (utenza, piano, ecc). Tali targhette indicatrici saranno fissate su piastrine, complete di tondino da

saldare sui tubi o di fascette di aggancio.

Non è ammesso l’impiego di targhette autoadesive di nessun genere.

Principali normative di riferimento

Si riporta di seguito un elenco non esaustivo delle principali normative tecniche di riferimento.

In generale saranno rispettate le seguenti norme di carattere generale:

o D.M. 37 del 22.01.2008 sulle Norme per la sicurezza degli impianti.

o EN 29001 sui Sistemi di qualità e Criteri per l’assicurazione (o garanzia) della qualità nella progettazione, sviluppo, fabbricazione, installazione ed assistenza.

o Norme UNI per il dimensionamento, la costruzione ed il montaggio degli impianti.

o Norme e prescrizione INAIL/I.S.P.E.S.L. (ex ANCC). o Norme C.E.I. riconosciute con Legge 1/3/1968 n° 186 per quanto riguarda

gli impianti elettrici: o Norme CEI 64-8/1/2/3/4/5/6/7 – “Impianti elettrici utilizzatori a tensione

nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua”

o Normativa specifica sulle apparecchiature utilizzate negli impianti in oggetto.

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Ed in particolare:

Sicurezza sul lavoro

• D.Lgs. 81/2008 “Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”

• D.M. 10.03.1998 “Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro”.

Impianti rilevazione antincendio

• Norma UNI 9795 “Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme antincendio”.

Anti intrusione

• Norma CEI 79-3 “Impianti di allarme intrusione e rapina” Illuminazione

• Norma UNI EN 12464-1 “Illuminazione dei luoghi di lavoro”

• Norma UNI EN 1838 “Applicazioni illuminotecniche – illuminazione d’emergenza”

• Guida CEI 64-52 – “Edilizia scolastica”

• Norma UNI 7543 parte 2 e UNI 7546 parte 5 – “Segnalazioni per illuminazione di emergenza”

Verifiche e collaudi

Durante l’esecuzione degli impianti o ad impianti appena ultimati, ma prima del collaudo funzionale, saranno

effettuate dall’Appaltatore tutte le prove, verifiche e tarature necessarie a predisporre gli impianti per il

successivo collaudo della D.L..

A titolo di esempio vengono indicate alcune delle operazioni da eseguire senza con questo escludere l'obbligo

dell’Appaltatore di effettuarne altre che si rendessero necessarie.

• Prove di sfilamento cavi;

• Prove di continuità;

• Prove di resistenza di verso terra;

• Bilanciamento delle fasi;

• Prove dei rilevatori antincendio;

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• Taratura e messa a punto degli impianti;

• Prove di funzionamento di tutte le apparecchiature nelle condizioni previste.

In particolare l’Appaltatore effettuerà le prove di seguito elencate e fornirà evidenza delle attività svolte

attraverso la redazione della documentazione necessaria su modulistica approvata dalla D.L.

Ulteriori prove e verifiche di carattere specifico per materiali, apparecchiature ed impianti saranno indicate e

descritte nelle sezioni “Prove, verifiche e collaudi” all’interno del successivo capitolo “Specifiche tecniche

materiali”.

Le attività di taratura, bilanciamento e collaudo generale degli impianti saranno effettuate da personale abilitato

nel settore e di comprovata capacità tecnica.

Verifica montaggio apparecchiature

Sarà eseguita una verifica intesa ad accertare che il montaggio di tutti gli elementi che costituiscono gli impianti

sia stato accuratamente eseguito, che la tenuta delle congiunzioni degli apparecchi, prese, ecc. con le

condutture sia perfetta e che il funzionamento di ciascuna parte in ogni singolo apparecchio o componente sia

regolare e corrispondente ai dati di progetto.

Collaudo impianti di rilevamento incendi

Al completamento e/o modifica degli impianti verranno effettuati i collaudi di tutte le apparecchiature che

compongono i sistemi di rilevamento incendio, secondo un programma e con le modalità concordate con la

D.L., in funzione della disponibilità degli ambienti.

Le attività di taratura, bilanciamento e collaudo generale degli impianti saranno effettuate da personale abilitato

nel settore e di comprovata capacità tecnica.

Le attività di cui sopra saranno preventivamente sottoposte con un documento programmatico all’approvazione

della D.L, e dovranno comprendere le seguenti prestazioni:

• Compilazione della lista di controllo preliminare, CHECK LIST;

• Verifica degli impianti di rilevazione incendi in generale e verifica che i componenti associati siano

completamente installati, i controlli ed i dispositivi di regolazione funzionanti ed efficienti;

• Controllo integrità e correttezza Loop;

• Raccolta e trasferimento su supporto informatico dei risultati ottenuti, confronto con i limiti di legge, i

parametri progettuali o gli standard in uso maggiormente accreditati;

• Emissione di reports riportanti i dati rilevati e le osservazioni derivate dal confronto citato;

• Redazione di un rapporto completa sulle attività ed i risultati ottenuti;

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Tutte le attività di verifica, misura, raccolta e redazione dei dati saranno effettuate in conformità con procedure

standardizzate, ricavate dall’applicazione del sistema di qualità in dotazione dell’Appaltatore.

Documentazione da fornire

In sede di collaudo l'Appaltatore presenterà tutta la documentazione tecnica aggiornata al "come costruito"

(come specificato in altra parte del presente capitolato) nonché le attestazioni delle avvenute denunce e/o

collaudi da parte degli enti aventi giurisdizione, le dichiarazioni di conformità DM 22/01/2008 n. 37 e tutte le

dichiarazioni e certificazioni rese sulla modulistica VV.F. di cui alla lettera circolare M.I. 22/03/04 Prot. n. P

559/4101 - Aggiornamento della modulistica di prevenzione incendi e s.m.i..

Saranno consegnate dall’Appaltatore n. 2 copie cartacee della seguente documentazione:

• disegni "AS BUILT" delle opere eseguite e degli schemi funzionali, regolarmente timbrati e

controfirmati;

• manuali d'uso e manutenzione delle apparecchiature;

• documentazione inerente i materiali e le apparecchiature soggette ad omologazione del Ministero

degli Interni (Certificazioni di resistenza al fuoco, certificazioni di reazione al fuoco, ecc.);

• schede prestazionali delle apparecchiature e degli impianti oggetto di prove e verifiche preliminari

svolte dall’Appaltatore durante e successivamente all’esecuzione dei lavori;.

• Dichiarazioni di Conformità alle norme vigenti ed in particolare alle norme CEI ed UNI per gli impianti

elettrici e meccanici (D.M. 22/01/2008 n. 37);

Collaudo impianti TVcc

Al completamento e/o modifica degli impianti verranno effettuati i collaudi di tutte le apparecchiature che

compongono i sistemi di rilevamento, secondo un programma e con le modalità concordate con la D.L., in

funzione della disponibilità degli ambienti.

Le attività di taratura, bilanciamento e collaudo generale degli impianti saranno effettuate da personale abilitato

nel settore e di comprovata capacità tecnica.

Le attività di cui sopra saranno preventivamente sottoposte con un documento programmatico all’approvazione

della D.L, e dovranno comprendere le seguenti prestazioni:

• Compilazione della lista di controllo preliminare, CHECK LIST;

• Verifica degli impianti di video sorveglianxa in generale e verifica che i componenti associati siano

completamente installati, i controlli ed i dispositivi di regolazione funzionanti ed efficienti;

• Controllo integrità e correttezza Loop e collegamenti di trasmissione;

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• Raccolta e trasferimento su supporto informatico dei risultati ottenuti, confronto con i limiti di legge, i

parametri progettuali o gli standard in uso maggiormente accreditati;

• Emissione di reports riportanti i dati rilevati e le osservazioni derivate dal confronto citato;

• Redazione di un rapporto completa sulle attività ed i risultati ottenuti;

Tutte le attività di verifica, misura, raccolta e redazione dei dati saranno effettuate in conformità con procedure

standardizzate, ricavate dall’applicazione del sistema di qualità in dotazione dell’Appaltatore.

Documentazione da fornire

In sede di collaudo l'Appaltatore presenterà tutta la documentazione tecnica aggiornata al "come costruito"

(come specificato in altra parte del presente capitolato) nonché le attestazioni delle avvenute denunce e/o

collaudi da parte degli enti aventi giurisdizione, le dichiarazioni di conformità DM 22/01/2008 n. 37.

Saranno consegnate dall’Appaltatore n. 2 copie cartacee della seguente documentazione:

• disegni "AS BUILT" delle opere eseguite e degli schemi funzionali, regolarmente timbrati e

controfirmati;

• manuali d'uso e manutenzione delle apparecchiature;

• schede prestazionali delle apparecchiature e degli impianti oggetto di prove e verifiche preliminari

svolte dall’Appaltatore durante e successivamente all’esecuzione dei lavori;.

• Dichiarazioni di Conformità alle norme vigenti ed in particolare alle norme CEI ed UNI per gli impianti

elettrici e meccanici (D.M. 22/01/2008 n. 37);

Collaudo impianti Buildin automation

Al completamento e/o modifica degli impianti verranno effettuati i collaudi di tutte le apparecchiature che

compongono i sistemi di building automation, secondo un programma e con le modalità concordate con la

D.L., in funzione della disponibilità degli ambienti.

Le attività di taratura, bilanciamento e collaudo generale degli impianti saranno effettuate da personale abilitato

nel settore e di comprovata capacità tecnica.

Le attività di cui sopra saranno preventivamente sottoposte con un documento programmatico all’approvazione

della D.L, e dovranno comprendere le seguenti prestazioni:

• Compilazione della lista di controllo preliminare, CHECK LIST;

• Verifica degli impianti di building automation in generale e verifica che i componenti associati siano

completamente installati, i controlli ed i dispositivi di regolazione funzionanti ed efficienti;

• Prove di azionamento e controllo;

• Controllo integrità e correttezza Loop e collegamenti dati;

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• Raccolta e trasferimento su supporto informatico dei risultati ottenuti, confronto con i limiti di legge, i

parametri progettuali o gli standard in uso maggiormente accreditati;

• Emissione di reports riportanti i dati rilevati e le osservazioni derivate dal confronto citato;

• Redazione di un rapporto completa sulle attività ed i risultati ottenuti;

Tutte le attività di verifica, misura, raccolta e redazione dei dati saranno effettuate in conformità con procedure

standardizzate, ricavate dall’applicazione del sistema di qualità in dotazione dell’Appaltatore.

Documentazione da fornire

In sede di collaudo l'Appaltatore presenterà tutta la documentazione tecnica aggiornata al "come costruito"

(come specificato in altra parte del presente capitolato) nonché le attestazioni delle avvenute denunce e/o

collaudi da parte degli enti aventi giurisdizione.

Saranno consegnate dall’Appaltatore n. 2 copie cartacee della seguente documentazione:

• disegni "AS BUILT" delle opere eseguite e degli schemi funzionali, regolarmente timbrati e

controfirmati;

• manuali d'uso e manutenzione delle apparecchiature;

• schede prestazionali delle apparecchiature e degli impianti oggetto di prove e verifiche preliminari

svolte dall’Appaltatore durante e successivamente all’esecuzione dei lavori;.

• Dichiarazioni di Conformità alle norme vigenti ed in particolare alle norme CEI ed UNI per gli impianti

elettrici e meccanici (D.M. 22/01/2008 n. 37);

Collaudo impianti dati – telefonia e TV

Al completamento e/o modifica degli impianti verranno effettuati i collaudi di tutte le apparecchiature che

compongono i sistemi di rilevamento incendio, secondo un programma e con le modalità concordate con la

D.L., in funzione della disponibilità degli ambienti.

Le attività di taratura, bilanciamento e collaudo generale degli impianti saranno effettuate da personale abilitato

nel settore e di comprovata capacità tecnica.

Le attività di cui sopra saranno preventivamente sottoposte con un documento programmatico all’approvazione

della D.L, e dovranno comprendere le seguenti prestazioni:

• Compilazione della lista di controllo preliminare, CHECK LIST;

• Verifica degli impianti in generale e verifica che i componenti associati siano completamente installati,

i controlli ed i dispositivi di regolazione funzionanti ed efficienti;

• Controllo integrità e correttezza collegamenti

• Test strumentale per analizzare la qualità di trasmissione e la categoria di appartenenza;

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parametri progettuali o gli standard in uso maggiormente accreditati;

• Emissione di reports riportanti i dati rilevati e le osservazioni derivate dal confronto citato;

• Redazione di un rapporto completa sulle attività ed i risultati ottenuti;

Tutte le attività di verifica, misura, raccolta e redazione dei dati saranno effettuate in conformità con procedure

standardizzate, ricavate dall’applicazione del sistema di qualità in dotazione dell’Appaltatore.

Documentazione da fornire

In sede di collaudo l'Appaltatore presenterà tutta la documentazione tecnica aggiornata al "come costruito"

(come specificato in altra parte del presente capitolato.

Saranno consegnate dall’Appaltatore n. 2 copie cartacee della seguente documentazione:

• disegni "AS BUILT" delle opere eseguite e degli schemi funzionali, regolarmente timbrati e

controfirmati;

• manuali d'uso e manutenzione delle apparecchiature;

• schede prestazionali delle apparecchiature e degli impianti oggetto di prove e verifiche preliminari

svolte dall’Appaltatore durante e successivamente all’esecuzione dei lavori;.

• Dichiarazioni di Conformità alle norme vigenti ed in particolare alle norme CEI ed UNI per gli impianti

elettrici e meccanici (D.M. 22/01/2008 n. 37);

Specifiche Tecniche

Quadri di bassa tensione

I componenti proposti dovranno rispondere agli standard normativi in vigore.

Il dimensionamento delle apparecchiature dovrà garantire il superamento di qualsiasi regime di funzionamento

prevedibile, sia nominale che di guasto, sotto tutti i profili tecnici (meccanico, elettrico, termico, chimico, etc.),

senza degradamento delle caratteristiche nominali.

I componenti dovranno avere elevate caratteristiche di comportamento in caso d'incendio, come la non

propagazione della fiamma, la ridotta emissione di gas e fumi corrosivi, tossici ed opachi. L'attributo minimo

richiesto è la caratteristica "autoestinguente".

Ogni quadro dovrà essere completo e pronto al funzionamento entro i seguenti limiti meccanici ed elettrici:

- piastra di base per fissaggio a pavimento o su struttura portante di pavimento sopraelevato;

- lamiere di chiusura laterali e per chiusura passaggio cavi comprese;

- attacchi per collegamento cavi di potenza compresi;

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- morsettiera per collegamento cavi ausiliari esterni compresa dove previsto.

Sarà infine compreso l’assemblaggio sul luogo di installazione dei diversi moduli costituenti i quadri, il

collegamento delle barrature, i collegamenti interni relativi ai circuiti ausiliari.

Normativa di riferimento

I quadri, oggetto della presente specifica, dovranno essere progettati, costruiti e collaudati in conformità alle

norme CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano):

- CEI EN 61439-1 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione

(quadri BT). Parte 1: Regole generali

- CEI EN 61439-2 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione

(quadri BT). Parte 2: Quadri di potenza

I singoli componenti saranno progettati e costruiti secondo:

- tabelle UNEL,

- norme di riferimento specifiche.

Tutti i componenti in materiale plastico dovranno rispondere ai requisiti di autoestinguibilità.

Caratteristiche di progetto

I quadri, oggetto della presente specifica, dovranno avere le seguenti caratteristiche elettriche:

- Tensione di isolamento 500V

- Tensione di esercizio 400/230Vca

- Tensione ausiliaria come da schemi

- Frequenza nominale 50Hz

- Tensione di prova a 50Hz 2.5kV

- Corrente nominale sbarre principali come da schemi

- Sistema di terra TT

Le correnti nominali di corto circuito, previste per i quadri, saranno quelle riportate sugli schemi relativi, la

durata delle correnti di corto circuito sarà assunta per 1 secondo.

I quadri avranno un involucro esterno in grado di assicurare, a portelle chiuse, un grado di protezione:

• IP4X per i quadri in ambienti normali

• IP55 per i quadri destinati ad ambienti umidi o per esterno

A portella aperta e a pannelli smontati i quadri avranno un grado di protezione non inferiore ad IP 2X.

I quadri dovranno essere costruiti con struttura metallica portante o in poliestere, suddivisi in sezioni o

scomparti fra di loro componibili.

Le lamiere terminali di chiusura dovranno essere asportabili e fissate con viti incassate e, se di dimensioni e/o

peso notevoli, munite di idonee patte di sostegno per facilitarne il montaggio.

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Le lamiere interne e le apparecchiature dovranno essere fissate con viti in fori filettati od imbullonate. Le porte

e le portelle dovranno essere montate su cerniere e dotate di chiusura a chiavistello, con serratura a chiave

triangolare.

Ogni quadro, od elemento di quadro costituente un'unità a se stante, deve essere dotato di n. 4 golfari di

sollevamento.

Per l'ancoraggio a pavimento su ferri base o con tasselli ad espansione, ogni scomparto sarà dotato di asole

nelle strutture d'appoggio, parallele ai 4 lati dello scomparto.

Se i ferri di base sono necessari per la corretta funzionalità dei quadri, essi devono essere compresi nella

fornitura.

La temperatura aria ambiente interna al quadro, raggiunta con tutti i componenti a regime nominale (con

particolare riguardo alle apparecchiature di interruzione e/o manovra), non deve eccedere di 10 °C quella

dell’aria ambiente esterna al quadro stesso, quest’ultima definita nel paragrafo “dati ambientali”.

I parametri nominali di tutti i componenti devono essere riferiti alla loro effettiva temperatura di funzionamento,

così come definiti dal costruttore dei componenti stessi.

In relazione alle condizioni termoigrometriche limite dell'ambiente il fornitore deve prevedere opportune

aperture di ventilazione che, se necessario, può essere forzata con comando a termostato. In particolare, i

quadri elettrici con grado di protezione IP4X possono essere dotati di resistenze anticondensa.

I quadri dovranno avere le seguenti caratteristiche generali:

- �elevata protezione ottenuta mediante diaframmi metallici fra la zona sbarre delle unità funzionali

e separazione di tutte le unità funzionali l'una dall'altra (ove richiesto), compreso i loro terminali di

uscita;

- �sicurezza del personale garantita da una facile accessibilità agli apparecchi delle singole utenze

senza pericolo di contatto con le eventuali parti in tensione;

- isolamento efficace caratterizzato da sistemi di sbarre isolate in aria sostenute da reggisbarra

isolanti con elevate caratteristiche dielettriche e alta resistenza meccanica;

- vano cavi molto ampio in modo da permettere un comodo allacciamento dei cavi in arrivo ed in

partenza;

- sicurezza contro l'incendio garantita dall'uso di materiali isolanti autoestinguenti e diaframmi

metallici interni.

I sistemi di sbarre relativi ai quadri in oggetto saranno in piatto di rame elettrolitico ad isolamento in aria con

punti di giunzione imbullonati predisposti contro l'allentamento.

Le sbarre principali saranno dimensionate in relazione alla corrente nominale del quadro; le sbarre di

derivazione e tutti i collegamenti di potenza dovranno avere una sezione in rame adeguata al valore della

corrente nominale dei contatti principali dei rispettivi interruttori o teleruttori, i collegamenti dovranno essere

adeguati alla corrente di corto circuito prevista e tali da non superare le sovratemperature previste dalle norme

CEI in vigore.

I supporti impiegati saranno realizzati in materiale autoestinguente ed antitraccia, con capacità

termica tale da resistere alla corrente nominale continuativa e alla corrente di breve durata di corto

circuito senza danneggiamento od invecchiamento precoce degli isolamenti.

Gli interruttori saranno normalmente alimentati dalla parte superiore, salvo diversa esigenza di

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installazione; in tal caso potrà essere prevista diversa soluzione.

Tutti i collegamenti elettrici di potenza dovranno essere realizzati con sbarre in rame elettrolitico

ECU 99,9 esclusi quelli di piccola portata che verranno realizzati con cavo flessibile non propagante

la fiamma (CEI 20-22).

I capicorda di tutti i conduttori di potenza dovranno essere in rame stagnato e la bulloneria

zincopassivata.

Ogni quadro dovrà essere dotato di una sbarra principale di terra di rame nudo, con eventuali

derivazioni ai fini di una più facile accessibilità, di sezione idonea, continua per tutta la lunghezza del

quadro e suddivisa in tronchi per ogni scomparto.

I conduttori di terra, sia di protezione che funzionamento, dovranno avere sezione �4 mm², e sezione

�16 mm² per il collegamento a terra delle masse metalliche.

Non costituisce collegamento a terra l'unione a cerniera.

Le porte e lamiere non alloggianti apparecchiature, oppure alloggianti apparecchiature a bassissima

tensione di sicurezza, non dovranno essere collegate a terra.

Ogni quadro, scomparto, cella, ed ogni singolo componente montato all'interno o sul fronte, deve

essere contrassegnato da targhetta indicatrice dedicata e riportante il codice di riferimento univoco

indicato sui relativi schemi.

I componenti accessibili dal fronte quadro (organi di manovra ed/od interruzione, strumentazione, ecc.)

devono essere dotati di doppia targhettatura: una interna al quadro riportante il codice di riferimento

con gli schemi, ed una esterna riportante la dicitura funzionale.

La targhettatura deve essere realizzata con portatarghetta alloggiante la targhetta dedicata.

I collegamenti di potenza devono avere il contrassegno della fase di appartenenza o della funzione di neutro

o terra (L1-L2-L3-N-PE) per mezzo di idonee fascettature.

I collegamenti ausiliari devono essere muniti di anelli di identificazione sfilabili, riportanti la numerazione

dei relativi schemi; se realizzati in cavo multipolare, ogni singola anima deve riportare stampigliata sul proprio

isolamento la numerazione progressiva delle anime.

Le caratteristiche delle apparecchiature sono riportate sugli schemi di progetto.

Dovranno essere utilizzati componenti di primarie case costruttrici, rispondenti alle specifiche norme CEI / IEC

e dotate dei relativi certificati di prova.

I quadri dovranno incorporare apparecchiature prodotte dallo stesso costruttore.

Dovrà essere garantita una facile individuazione delle manovre da compiere, che dovranno pertanto essere

concentrate sul fronte dello scomparto.

I materiali isolanti dei componenti elettrici dovranno essere non igroscopici, resistenti all'invecchiamento e non

propaganti la fiamma, anche se non a contatto con parti normalmente in tensione.

I conduttori di cablaggio devono essere riuniti in canaline con coperchio: di PVC forate o di metallo, con

collegamento a terra; coefficiente di riempimento �0.70.

I conduttori, conformi alle norme CEI 20-22, devono avere sezione �2,5 mm² per i circuiti amperometrici e

1.5 mm² per gli altri circuiti. Le relative terminazioni devono essere dotate di idonee boccolette e di

capocorda a compressione a puntale o forcella.

I conduttori relativi a circuiti di misura analogica devono essere twistati a doppini con schermatura sui singoli

doppini, ed ulteriore schermatura totale nel caso di cavi multidoppini.

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Ogni conduttore sarà completo di anellino numerato corrispondente al numero sulla morsettiera e sullo schema

funzionale.

Tutti i conduttori ausiliari in ingresso/uscita dal quadro dovranno essere attestati a morsettiere componibili

numerate.

Il supporto isolante dei morsetti dovrà essere in materiale incombustibile e non igroscopico (melamina, steatite

o vetronite).

Il serraggio dei terminali nel morsetto, dovrà essere del tipo autobloccante.

Le morsettiere, destinate ai collegamenti con cavi esterni al quadro, dovranno essere proporzionate per

consentire il fissaggio di un solo conduttore a ciascun morsetto.

Le morsettiere non dovranno sostenere il peso dei cavi ma gli stessi dovranno essere ancorati ove necessario

a dei specifici profilati di fissaggio.

Per ogni sezione le morsettiere relative a circuiti diversi (potenza, segnalazione) saranno tra loro distanziate o

provviste di setti separatori.

I morsetti dovranno essere del tipo per cui la pressione di serraggio sia ottenuta tramite una lamella e non

direttamente dalla vite.

I morsetti dovranno essere dotati di targhette indelebili di individuazione; i morsetti delle varie grandezze e di

vario tipo dovranno essere adatti al fissaggio su profilati di tipo normalizzato e saranno sempre del calibro

immediatamente superiore alla sezione dei conduttori ad essi connessi.

Qualora siano previsti convertitori di misura, tutti gli strumenti di misura a fronte quadro devono essere sempre

inseriti sui circuiti voltmetrici ed/od amperometrici primari, cioè a monte dei convertitori; costituiscono

eccezione gli integratori che devono essere sempre inseriti sui circuiti di misura secondari, cioè a valle di

convertitori.

Le interfacce di controllo con l'operatore locale devono essere costituite dalle apparecchiature richieste su

fronte quadro.

L'interfaccia di controllo con sistemi esterni deve essere costituita da 1 morsettiera centralizzata per ogni

scomparto.

I contatti disponibili devono essere resi rispettivamente mantenuti ed/od impulsi, privi di potenziale.

Al seguito alcune caratteristiche generali per i circuiti ausiliari:

- trasformatori servizi ausiliari: per la loro protezione occorre prevedere interruttori automatici o

fusibili con sezionamento sul solo lato primario se i trasformatori sono a 2 avvolgimenti, le

protezioni sono previste su tutti gli avvolgimenti se i trasformatori hanno più di 2 avvolgimenti;

- indicatori misure analogiche istantanee:

• analogici: 72x72 mm, classe precisione �1.5;

• digitali: classe precisione �0.5.

- morsetti:

• circuiti amperometrici: sezionabili, cortocircuitabili con appositi ponti e prese di

derivazione;

• circuiti voltmetrici: sezionabili con prese di derivazione;

• alimentazioni in ac e dc: sezionabili;

• altri circuiti: normali, passanti.

- segnalazioni luminose (allarmi, stati, blocchi):

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• rosso intermittente: presenza tensione con condizione di pericolo; intervenuta

protezione; allarme; blocco;

• rosso fisso: posizione di chiuso di apparecchiatura di manovra ed/od interruzione;

presenza tensione;

• giallo fisso: preallarme; intervento 1. soglia di dispositivo di allarme e/o blocco a 2

soglie;

• verde fisso: posizione di aperto di apparecchiatura di manovra ed/od interruzione;

• blu fisso: posizioni di inserito, sezionato (test), estratto di apparecchiatura o

complesso di apparecchiature meccanicamente solidali; tutti gli stati di

predisposizione da selettore (locale/remoto, manuale/automatico, etc.);

• bianco fisso: presenza tensione senza condizione di pericolo; molle cariche di

interruttore; varie non riconducibili ai casi precedenti;

sempre dotate di circuito prova lampade (anche cumulativo).

- pulsanti (comandi):

• rosso: arresto d'emergenza (a fungo); comando di apertura di apparecchiatura di

manovra ed/od interruzione;

• verde: comando di chiusura di apparecchiatura di manovra ed/od interruzione.

• nero: comandi di arresto o di apertura.

- selettori, commutatori, manipolatori: nero o cromato per tutte le posizioni; selettori a chiave:

chiave estraibile in posizione di "0".

Verifiche e Collaudi

In fase di collaudo ogni quadro sarà sottoposto alle prove e ai controlli di collaudo per accettazione di seguito riportati:

- verifica della rispondenza alla presente specifica ed al relativo progetto costruttivo precedentemente approvato;

- verifica del rispetto delle norme antinfortunistiche; - misura della resistenza di isolamento. Dovrà essere rilevata la resistenza di

isolamento tra fase e fase e tra fase e terra del circuito di potenza. La misura dovrà essere effettuata alle condizioni ambientali di temperatura compresa tra 10 e 30 °C e umidità relativa tra il 45 % e il 75 %. Il valore misurato non dovrà essere inferiore a 1000 Ohm/V fase/fase e 1000 Ohm/V fase/terra;

- misura di isolamento del circuito di comando e di segnalazione, tra circuiti indipendenti e tra i circuiti e la terra. Il valore misurato non dovrà essere inferiore a 1000 Ohm/V tra i circuiti indipendenti e tra i circuiti e la terra.

- prova di funzionamento elettromeccanico dei dispositivi di potenza ed ausiliari; - ispezione del cablaggio dei circuiti di potenza ed ausiliari; - verifica delle distanze in aria superficiali; - verifica del grado di protezione; - controllo della continuità dei collegamenti di terra;

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- prove di intervento (a campione) dei relè di protezione. A destinazione, prima della messa in servizio, sono richiesti i seguenti collaudi:

- prova degli organi di manovra; - prova dei circuiti ausiliari (connessioni interpannellari); - prova dei relè di protezione (dopo taratura) e verifica degli effettivi soglie/tempi

di intervento.

Documentazione da fornire

La Ditta Appaltatrice prima di dare inizio alla realizzazione dei quadri dovrà inviare, per approvazione, alla D.L.

i progetti costruttivi dei medesimi.

Detti progetti dovranno comprendere:

- lo schema elettrico di potenza con riportati la marca e il tipo delle diverse apparecchiature;

- lo schema dei circuiti ausiliari e delle relative morsettiere di collegamento;

- la vista frontale del quadro;

- la vista interna con la disposizione dei componenti e dei sistemi di sbarre;

- la scheda tecnica con le caratteristiche della carpenteria da impiegare.

Se richiesto dovranno essere forniti i certificati relativi alle prove di tipo.

Alla consegna dei quadri dovrà invece essere fornito:

- Manuale di installazione e manutenzione del quadro;

- Manuale di manutenzione ed installazione delle apparecchiature principali;

- Certificati di collaudo del quadro.

Quadretti secondari

Nel presente paragrafo vengono forniti gli elementi essenziali relativi ai quadretti terminali di distribuzione.

Normativa di riferimento

I quadri, oggetto della presente specifica, dovranno essere progettati, costruiti e collaudati in conformità alle

norme CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) e IEC (International Electrical Commission) in vigore.

I singoli componenti saranno progettati e costruiti secondo:

- tabelle UNEL,

- norme di riferimento specifiche.

Tutti i componenti in materiale plastico dovranno rispondere ai requisiti di autoestinguibilità a 960°C (30/30s)

in conformità alle norme IEC 695.2.1 (CEI 50.11)

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Caratteristiche di progetto

I quadri, oggetto della presente specifica, dovranno avere le seguenti caratteristiche elettriche:

- Tensione nominale 500V

- Tensione di esercizio 400/230Vca

- Tensione ausiliaria come da schemi

- Frequenza nominale 50Hz

- �Tensione di prova a 50Hz 2.5kV

- �Corrente nominale sbarre principali come da schemi

- Sistema di terra TT

Le correnti nominali di corto circuito, previste per i quadri, saranno quelle riportate sugli schemi relativi, la

durata delle correnti di corto circuito sarà assunta per 1 secondo.

I quadri avranno un involucro esterno in grado di assicurare, a portelle chiuse, un grado di protezione:

- IP4X per uso in ambienti comuni

- IP55 per i quadri destinati ad ambienti umidi

- IP65 per esterno o in presenza di possibili getti d’acqua

A portella aperta e a pannelli smontati i quadri avranno un grado di protezione non inferiore ad IP 2X.

Centralini modulari da esterno in materiale termoplastico IP55

Le caratteristiche salienti dei quadri in oggetto dovranno essere:

- Centralino modulare da esterno in materiale termoplastico autoestinguente. grado di protezione

IP55, colore grigio RAL 7035, possibilità di affiancamento dei centralini per realizzare batterie

modulari, utilizzando speciali raccordi a tenuta, predisposizione di foro sfondabili per l'inserimento

ai raccordi tubo/cassetta e pressacavi.

- Portella/e esterna/e trasparenti ambrata con serratura a chiave, doppio isolamento.

- Guida DIN per montaggio di apparecchiature modulari 45x17,5 mm.

- Morsettiere di collegamento per conduttori di neutro e di terra, con possibilità di collegamento di

cavi da 10-25 mmq (a partire dai centralini da 8 moduli).

- Conduttori di derivazione isolati in PVC dimensionati in relazione alla portata delle derivazioni

(determinata dalla corrente nominale dell'interruttore derivato) e dell’energia specifica passante

dall'interruttore posto a monte, in condizioni di corto circuito.

- Numero dei moduli indicato nel progetto.

Centralini modulari da esterno in materiale termoplastico IP40/41

Le caratteristiche salienti dei quadri in oggetto dovranno essere:

- Centralino modulare da esterno in materiale termoplastico autoestinguente, grado di protezione

IP40/41, colore grigio RAL 7035, possibilità di affiancamento dei centralini per realizzare batterie

modulari, utilizzando speciali raccordi a tenuta predisposizione di foro sfondabili per l'inserimento

ai raccordi tubo/cassetta e pressacavi.

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- Portella esterna/e trasparenti ambrata con serratura a chiave doppio isolamento, guida DIN per

montaggio di apparecchiature modulari 45x17,5 mm.

- Morsettiere di collegamento per conduttori di neutro e di terra, con possibilità di collegamento di

cavi da 10-25 mmq (a partire dai centralini da 8 moduli).

- Conduttori di derivazione isolati in PVC dimensionati in relazione alla portata delle derivazioni

(determinata dalla corrente nominale dell'interruttore derivato) e dell’energia specifica passante

dall'interruttore posto a monte, in condizioni di corto circuito.

- Numero dei moduli indicato nel progetto.

Centralini modulari da incasso in materiale termoplastico IP40

Le caratteristiche salienti dei quadri in oggetto dovranno essere:

- Centralino modulare da incasso in materiale termoplastico autoestinguente, grado di protezione

IP40, completo di scatola da incasso, portella frontale trasparente ambrata o fumé' con serratura,

doppio isolamento, guida DIN per montaggio di apparecchiature modulari 45x17,5 mm.

- Conduttori di derivazione isolati in PVC dimensionati in relazione alla portata delle derivazioni

(determinata dalla corrente nominale dell'interruttore derivato) e dell’energia specifica passante

dall'interruttore posto a monte, in condizioni di corto circuito.

- Morsettiere per linee in uscita e in entrata.

- Barra collettrice dei conduttori di protezione e di terra in rame elettrolitico verniciato ed a tratti con

bande giallo/verde.

- Numero dei moduli indicato nel progetto.

Impianto illuminazione

Normativa di riferimento

- Norma UNI EN 12464-1 “Illuminazione dei luoghi di lavoro” - Norma UNI EN 1838 “Applicazioni illuminotecniche – illuminazione d’emergenza” - Guida CEI 64-52 – “Edilizia scolastica” - Norma UNI 7543 parte 2 e UNI 7546 parte 5 – “Segnalazioni per illuminazione di emergenza” - Norme CEI 64-8/1/2/3/4/5/6/7 – “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore

a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua”

Prove Verifiche e Collaudi

Al termine dei lavori sarà eseguito il collaudo degli impianti comprendente la verifica della funzionalità del

sistema e della programmazione effettuata

Documentazione da fornire

La documentazione da fornire sarà costituita da:

- Schede tecniche dei componenti; - caratteristiche costruttive, dimensionali e funzionali dei componenti.

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Scatole portafrutto per posa in vista

Per la posa di apparecchiature serie civile in ambienti sede di impianti realizzati a vista saranno previsti

contenitori da parete in materiale plastico autoestinguente o in rame idonei per il montaggio di apparecchi

di comando e prese di FM.

Saranno previsti a seconda dei casi contenitori con grado di protezione IP40 e contenitori stagni con

grado di protezione IP55 dotati di portellino con chiusura a molla dotati di membrana cedibile

trasparente resistente ai raggi UV.

I dati tecnici di base dovranno essere:

- temperatura di installazione da -250C a +600C

- resistenza al calore prova filo incandescente 650°C

Documentazione da fornire

All’atto della richiesta di approvazione si dovrà fornire la documentazione tecnico-illustrativa del costruttore e

copia della certificazione IMQ.

Prese F.M. tipo civile per usi domestici o similari

Saranno da prevedere prese di forza motrice serie civile con modulo base 45x25mm, installabili su telai in

resina per scatole ad incasso da tre a sei moduli, entro box isolanti per posa in vista o su torrette a pavimento.

Saranno previste prese secondo standard italiano da 2x10A+T oppure bivalenti da 2x10/16A+T; ove indicato

a progetto saranno previste anche prese UNEL P30 da 2x10/16A+T.

Le caratteristiche tecniche di riferimento saranno:

- tensione nominale 250 V

- frequenza 50 Hz

- corrente nominale 10 - 16 A

- tensione di prova 2000V

- resistenza d'isolamento a 500 V > 5 MOhm

Caratteristiche costruttive:

• contenitore in resina fenolica e/o in tecnopolimero autoestinguente,

• alveoli protetti,

• morsetti allacciamento cavi in posizione posteriore con serraggio a vite con capacità max, per polo

4mmq.

Accessori:

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• possibilità di montaggio in contenitori da incasso o da esterno, con apposito supporto in resina

termoplastica,

• placche di finitura in tecnopolimero di colore a scelta della D.L.

Documentazione da fornire

All’atto della richiesta di approvazione si dovrà fornire la documentazione tecnico-illustrativa del

costruttore e copia della certificazione IMQ.

Apparecchi di comando di tipo civile per usi domestici o similari

Saranno da prevedere apparecchiature di comando serie civile con modulo base 45x25mm, installabili su telai

in resina per scatole ad incasso da tre a sei moduli oppure entro box isolanti per posa in vista.

Normativa di riferimento

Gli apparecchi di comando di tipo civile saranno soggetti alle Norme CEI 23-9, EN 60669-1.

Caratteristiche tecniche:

Le caratteristiche tecniche di riferimento saranno:

- tensione nominale 250 V

- frequenza 50 Hz

- corrente nominale 10 - 16 A.

- distanza di apertura dei contatti >3mm

- numero di manovre 40000

- resistenza d'isolamento a 500 V d.c. > 5 Mohm

- rigidità dielettrica 2000V

Caratteristiche costruttive:

• contenitore in resina fenolica e/o in tecnopolimero autoestinguente,

• tasto di comando a grande superficie,

• sistema di comando a bilanciere o a tasto,

• morsetti allacciamento cavi in posizione posteriore con serraggio a vite con capacità max, per polo

4mmq.

Accessori:

• possibilità di montaggio in contenitori da incasso o da esterno, con apposito supporto in resina

termoplastica,

• placche di finitura in tecnopolimero di colore a scelta della D.L.

Documentazione da fornire

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All’atto della richiesta di approvazione si dovrà fornire la documentazione tecnico-illustrativa del costruttore e

copia della certificazione IMQ.

Tubazioni sottotraccia

Per la realizzazione di impianti sottotraccia o entro intercapedini di pareti in cartongesso saranno utilizzati tubi

isolanti flessibili corrugati a marchio IMQ, serie media, realizzati in Cloruro di Polivinile, autoestiguente,

inattaccabile agli aggressivi chimici più comuni ed impermeabile all'immersione, rispondenti alle Norme CEI

EN 61386-1, CEI EN 61386-21.

Le caratteristiche principali di dette tubazioni saranno:

- resistenza allo schiacciamento 750N/5cm a +20 °C

- resistenza agli urti 2kg con martello da 10cm di alt. a +20 °C

- resistenza di isolamento 100MOhm a 500V per 1 min

- rigidità dielettrica 2000V/15min

Le cassette di derivazione da impiegare in presenza di sistemi di distribuzione ad incasso saranno in polistirolo

antiurto arancio, con coperchio fissato tramite viti in policarbonato infrangibile, con finestre su lati e sul fondo

sfondabili.

Saranno equipaggiabili di separatori interni in polistirolo antiurto

Le caratteristiche tecniche di tali cassette saranno:

- resistenza al calore prova filo incandescenza 650°C

- grado di protezione IP 40

- resistenza agli urti IK07

- temperatura di installazione -15°C / +60°C

Tubazioni a vista

Per la realizzazione di tubazioni in vista dovranno essere utilizzati tubi protettivi rigidi, serie media, piegabili a

freddo, realizzati in Cloruro di Polivinile autoestinguente a marchio IMQ e rispondenti alle Norme CEI EN

61386-1, CEI EN 61386-21.

Le caratteristiche principali saranno:

- resistenza allo schiacciamento 750N/5cm a +20 °C

- resistenza agli urti 2kg con martello da 10cm di alt. a +20 °C

- resistenza di isolamento 100MOhm a 500V per 1 min

- rigidità dielettrica 2000V/15 min

- autoestinguenza in meno di 30 sec

I manicotti e i raccordi usati per la realizzazione degli impianti stagni saranno ad innesto rapido e grado di

protezione IP55.

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Per la realizzazione dei raccordi agli utilizzatori in presenza di tubazioni in PVC saranno utilizzate guaine

flessibili spiralate conformi alle Norme CEI EN 61386-23, dotate di marcatura CE, con corpo in PVC

autoestinguente, con buona resistenza all’invecchiamento ed inalterabilità.

Tali guaine avranno le seguenti caratteristiche tecniche:

- temperatura di esercizio da -150C a +700C

- colori standard nero-grigio

- resistenza alla compressione 350N

- grado di protezione IP50

Per tali guaine saranno previsti raccordi in PVC con corpo a settori elastici dentellati con dado di serraggio ed

elemento terminale filettato.

Le cassette di derivazione da impiegare saranno in materiale plastico autoestinguente, a pareti lisce, con

coperchio fissato tramite viti (non saranno accettati coperchi fissati a pressione).

Le caratteristiche tecniche di tali cassette saranno:

- resistenza al calore prova filo incandescente 650°C

- grado di protezione IP 55

- resistenza agli urti IK08

- temperatura di installazione -25°C / +60°C

- elevata resistenza ai raggi U.V.

Accessori applicabili:

- morsettiere in nylon autoestinguente a pressione;

- piastre di fondo in lamiera zincata;

- raccordi unione cassette;

- staffe fissaggio cassette.

Cavi di bassa tensione

La tipologia, la sezione dei cavi di alimentazione e dei conduttori costituenti gli impianti è indicata sui disegni

di progetto. In mancanza di eventuali idonee indicazioni la sezione dei cavi deve essere determinata in base

ad una temperatura ambiente di +30°C e tenendo conto di tutti i dovuti coefficienti di riduzione, per una portata

nominale commisurata alla protezione posta a monte.

La scelta dei conduttori e dei tipi di cavo deve essere fatta sulla base delle indicazioni del capitolato.

I tipi di cavo e conduttori da impiegare dovranno essere conformi alle nuove classificazioni CPR e sono i

seguenti:

- per gli impianti di normale distribuzione: tipo FG16(O)R16 0,6/1 kV Cca-s3,d1,a3

- per gli impianti di sicurezza: tipo FTG18OM-16 B2Ca-s1a,d1,a1

- per i circuiti di segnale a correnti deboli tipo FS180R18 Cca-s3,d1,a3

I conduttori impiegati nella esecuzione degli impianti saranno contraddistinti dalle colorazioni previste dalle

vigenti tabelle di unificazione CEI-UNEL. In particolare i conduttori di neutro e protezione saranno

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contraddistinti rispettivamente ed esclusivamente con il colore blu chiaro e con il bicolore giallo-verde. Per

quanto riguarda i conduttori di fase, saranno contraddistinti in modo univoco per tutto l'impianto dai colori: nero,

grigio e marrone.

Le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e dalla lunghezza dei circuiti

(affinché la caduta di tensione non superi il valore del 4% della tensione a vuoto) saranno scelte, tra

quelle unificate, in modo che non siano superati i valori delle portate di corrente ammesse, per i

diversi tipi di conduttori, dalle tabelle di unificazione CEI-UNEL.

La sezione dei conduttori neutri sarà inferiore a quella dei corrispondenti conduttori di fase solo per

conduttori in circuiti polifasi, con sezione superiore a 25 mmq, in questi casi la sezione dei conduttori

neutri sarà ridotta in genere alla metà di quella dei conduttori di fase.

I conduttori dovranno essere sempre protetti e salvaguardati meccanicamente.

Dette protezioni potranno essere a seconda dei casi: tubazioni, canalette porta cavi, passerelle, condotti o

cunicoli ricavati nella struttura edile ecc.

I tubi protettivi saranno in genere in materiale termoplastico serie pesante, di tipo rigido per i percorsi a vista o

di tipo flessibile corrugato per i percorsi sotto intonaco.

Il diametro interno dei tubi sarà pari ad almeno 1,4 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio dei cavi in

esso contenuti con un minimo di 20mm.

Le curve saranno effettuate con raccordi o con piegature; ad ogni brusca deviazione resa necessaria dalla

struttura muraria dei locali, ad ogni derivazione da linea principale e secondaria e in ogni locale servito, la

tubazione dovrà essere interrotta con cassette di derivazione.

In generale, le giunzioni dei conduttori saranno eseguite nelle cassette di derivazione impiegando opportuni

morsetti o morsettiere.

Le canalizzazioni protettive dei conduttori elettrici collocati entro locali sede di impianti tecnologici sono

disposte in modo da non essere soggette ad influenze dannose in relazione a sovrariscaldamenti,

sgocciolamenti, formazione di condensa, ecc.

I conduttori che costituiscono gli impianti saranno sempre protetti contro le sovracorrenti causate da

sovraccarichi o da corto circuiti.

La protezione contro i sovraccarichi sarà effettuata in ottemperanza alle prescrizioni delle Norme CEI 64-8.

In particolare i conduttori saranno scelti in modo che la loro portata (Iz) sia superiore o almeno uguale alla

corrente di impiego (Ib)(valore di corrente calcolato in funzione della massima potenza da trasmettere in

regime permanente). Gli interruttori automatici magnetotermici da installare a loro protezione avranno una

corrente nominale (In) compresa fra la corrente di impiego del conduttore (Ib) e la sua portata nominale (Iz)

ed una corrente di funzionamento (If) minore o uguale a 1,45 volte la portata (Iz).

Gli interruttori automatici magnetotermici dovranno interrompere le correnti di corto circuito che potranno

verificarsi nell'impianto in tempi sufficientemente brevi per garantire che nel conduttore protetto non si

raggiungano temperature pericolose.

Essi avranno un potere di interruzione almeno uguale alla corrente di corto circuito presunta nel punto di

installazione.

CAVI FS17

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Per la realizzazione di tutte le linee di potenza interne saranno utilizzati Cavo unipolare per energia isolato in PVC ad

alto modulo di qualità rispondente al Regolamento Prodotti da Costruzione (CPR)

Tali cavi risultano rispondenti alle seguenti Norme specifiche:

• Caratteristiche costruttive e materiali: secondo normativa CEI EN 20-38 | CEI UNEL 35368

• CEI 20-14

• CEI 20-13

• CEI UNEL 35324-32328-35016

• CEI EN 50525

• Prova di non propagazione della fiamma: secondo normative IEC 60332-1-2

• Prova di non propagazione dell’incendio cat. A: secondo normativa CEI 20-22/2

• Emissione gas: CEI EN 50267-2-2

• Emissione fumi: CEI EN 61034-2

• Indice di tossicità: CEI EN 20-37/4-0

• Direttiva Bassa Tensione: 2006/95/CE

• Direttiva RoHS: 2011/65/CE

Dati tecnici:

• Tensione nominale Uo/U: 450/750 V

• Temperatura massima di esercizio: 90°C

• Temperatura minima di esercizio: -30°C (in assenza di sollecitazioni meccaniche)

• Temperatura minima di posa: -15°C

• Temperatura massima di corto circuito: 250°C

• Sforzo massimo di trazione: 50 N/mm²

• Raggio minimo di curvatura: 4 volte il diametro esterno massimo

Condizioni di posa:

- temperatura minima -10 °C

- raggio min. di curvatura 4diam.

- sforzo al tiro 50N/mm

Cavi per segnalazione e comando

Per la realizzazione delle linee di segnalazione comando dovranno essere utilizzati conduttori in cavo non

propagante l'incendio tipo FS180R18 con isolamento in PVC di qualità R18, conformi alle norme CEI UNEL

35720, CEI 50525-1 e EN 50575, aventi le seguenti caratteristiche tecniche:

- tensione nominale 300 V

- tensione di prova 2kV

- temp. di esercizio 70 °C

- temp di c.c. 160 °C

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Modalità di posa

In tubo

Il diametro interno dei tubi utilizzati dovrà essere pari ad almeno 1,4 volte il diametro del cerchio circoscritto al

fascio dei cavi in esso contenuti.

Il diametro della conduttura dovrà permettere la massima sfilabilità dei conduttori senza che questi subiscano

dei danneggiamenti.

In canalina o passerella

Per la posa in canalina/struttura i cavi dovranno essere sistemati paralleli, ben distesi, e separati tra loro in

riferimento ai diversi sistemi.

Nei tratti verticali dovranno essere inoltre fissati con appositi morsetti di serraggio.

Di norma i cavi devono essere posati su di un unico strato, è consentita la posa su un massimo di due strati

purché se ne sia tenuto conto nel calcolo di dimensionamento.

Il riempimento massimo delle canaline non deve comunque superare il 50% della sezione utile.

Sotto traccia

Per il solo cavo in isolamento minerale è prevista la posa tra gli interstizi di malta.

Individuazione dei cavi

Per l'individuazione sicura e facile dei cavi nel percorso in canalina si dovranno applicare apposite targhe

fascettate ai cavi riportanti: tensione, circuito, sezione, destinazione.

Tutti i cavi devono essere opportunamente intestati con capicorda o puntalini del tipo a compressione.

Canaline e passerelle portacavi

Le canalette saranno normalmente ad asolatura continua modulare, distribuita su tutta la superficie del fondo,

predisposte per l'applicazione del setto separatore e dotate di coperchio con fissaggio a scatto ove richiesto

in progetto.

Ove necessario saranno previsti canali dimensionati per portare i cavi con un coefficiente di costipamento pari

al 50% dello spazio utile.

I canali dovranno essere del tipo prefabbricato.

Essi avranno profilo ad U e fianchi ribordati, costruiti in elementi:

- rettilinei di 3÷4 metri di lunghezza, con asolature di unione sulle testate (in cantiere è ammessa solo

la costruzione di elementi di lunghezza speciale, ricavati da elementi standard);

- in curva, diedri o piani, con piegatura possibilmente a raggio di curvatura continuo;

- di derivazione, a T oppure a croce (solo per elementi piani) con caratteristiche analoghe a quelle

previste per gli elementi in curva.

Agli effetti della portata le canalette dovranno essere proporzionate secondo il seguente prospetto:

- carico distribuito secondo norma EN 50085-1 e EN 50085-2-1;

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- carico concentrato in mezzeria di 80 kg;

- distanza degli appoggi pari a 2.00 m;

- deformazione con i carichi di cui sopra (distribuito + concentrato) secondo EN 50085-1 e EN 50085-

2-

Di massima le canaline dovranno essere fissate alle strutture dei fabbricati con idonee staffe, proporzionate in

modo da reggere i carichi ipotizzati al precedente paragrafo per i vari tipi di canaline supponendo gli appoggi

distanti 2 m.

Tutti i pezzi speciali (curve, incroci, derivazioni, ecc.) saranno di tipo prefabbricato con le stesse caratteristiche

dei canali.

Tutte le variazioni di percorso e le derivazioni saranno eseguite esclusivamente mediante pezzi di serie (angoli

interni, esterni, piani, ecc.).

Per canalette non asolate in corrispondenza di tutte le variazioni di percorso saranno previste delle barrette,

all’interno del canale, a cui saranno bloccati i cavi con apposite fascette in plastica.

Gli stacchi in tubo in locali ove siano necessari impianti a tenuta stagna saranno realizzati impiegando all’inizio

del tubo (lato canale) appositi raccordi dotati di pressacavo.

La posa dei cavi all’interno dei canali dovrà essere ordinata, per il bloccaggio dei cavi saranno impiegate

apposite fascette in materiale plastico almeno ogni due metri per i tratti in linea, prima e dopo ogni curva o

variazione di percorso.

Documentazione da fornire

Prima dell’installazione dovrà essere fornita alla D.L.:

- documentazione tecnico illustrativa del costruttore;

- copia certificazione IMQ.

Impianti rivelazione incendi

Normativa di riferimento

- Norma UNI/TR 11607: “Linee guida per la progettazione, l’installazione, la messa in servizio,

l’esercizio e la manutenzione degli avvisatori acustici e luminosi di allarme antincendio”

- UNI EN 54/1-28: “Sistemi di rivelazione e di segnalazione di incendio – Parti da 1 a28

- UNI CEN/TS 54-32: “Sistemi di rivelazione e di segnalazione di incendio – Parte 32: Pianificazione,

progettazione, installazione, messa in servizio, esercizio e manutenzione dei sistemi di allarme vocale”

- UNI 9795: “Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme d'incendio - Progettazione,

installazione ed esercizio”

- UNI ISO 7240-19: “Sistemi fissi di rivelazione e di segnalazione allarme d’incendio – Parte 19:

Progettazione, installazione, messa in servizio, manutenzione ed esercizio dei sistemi di allarme

vocale per scopi d’emergenza”

- CEI 20-45: “Cavi isolati con mescola elastomerica, resistenti al fuoco, non propaganti l’incendio, senza

alogeni (LSHO) con tensione nominale U0/U di 0,6/1 kV”

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- CEI 20-105: “Cavi elettrici resistenti al fuoco, non propaganti la fiamma, senza alogeni, con tensione

nominale 100/100 V per applicazioni in sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme

incendio”

- CEI EN 50200: “Metodo di prova per la resistenza al fuoco di piccoli cavi non protetti per l’uso in circuiti

di emergenza”

L’impianto è esitente e sarà oggetto di solo spostamento delle targhe ottiche acustiche.

TARGA OTTICO ACUSTICA

Pannello ottico/acustico di segnalazione allarme a LED da parete, alimentazione a 24 Vcc, avente grado di

protezione IP54 e corredato di pittogramma "ALLARME INCENDIO".

La segnalazione ottica di allarme VAD è garantita da un efficiente flash luminoso a luce LED in grado di coprire

un area di 8,5m x 8,5m ad un altezza di installazione di 4,2m. Certificato EN54 parte 3 e 23.

Prove Verifiche e Collaudi

Al termine dei lavori sarà eseguito il collaudo dell’impianto del suo assieme oltre alle prove funzionali dei singoli

rivelatori.

Per ogni rivelatore sarà controllata il corretto funzionamento ed indirizzamento.

Documentazione da fornire

La documentazione da fornire sarà costituita da:

- certificati di origine ed omologazione;

- caratteristiche costruttive, dimensionali e funzionali dei componenti; - manuale d’uso e programmazione sistema;

- manuale d’uso e manutenzione dei singoli componenti;

- dichiarazione di conformità dell’impianto alle norme tecniche ed alla legislazione tecnica vigente.

- Planimetria AS-BUILT riportante l’esatta ubicazione dei vari componenti e i relativi identificativi ai fini della programmazione

Cablaggio strutturato

Normativa di riferimento

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Il sistema dovrà essere realizzato nel rispetto delle norme e degli standard nazionali, internazionali e proprietari

sia per quanto riguarda i materiali e le apparecchiature sia per quanto riguarda l’installazione e la sicurezza.

Le principali norme di riferimento sono:

- EIA/TIA 568A - 568B: Definizione e classificazione del cablaggio strutturato e dei componenti.

- EIA/TIA 569: Regole e procedure d’installazione.

- EIA/TIA 606: Regole per l’amministrazione di sistemi di cablaggio.

- EIA/TIA 607: Regole per la messa a terra di cablaggi di tipo schermato.

- EIA/TIA TSB67: Test dei sistemi di cablaggio.

- ISO/IEC 11801: Regole per il cablaggio strutturato, emesso in ambito internazionale (Comitato ISO).

- EN 50173: Definizione e classificazione del cablaggio strutturato e dei componenti, emessa

Prescrizioni per la posa

La tipologia della presa, sia lato armadio che lato utente, sarà quella RJ45, 8 pin, di tipo non schermato (UTP),

certificata dal costruttore come di categoria 5.

A garanzia della performance dei singoli link e quindi del sistema di cablaggio, la presa RJ45, dovrà inoltre:

- Essere di un unico e solo tipo nell’intero sistema, utilizzabile sia lato PdL che lato armadio-ripartitore;

- Semplicemente e rapidamente connettorizzabile, senza l’utilizzo di particolari attrezzi. La connessione dovrà inoltre avvenire per mezzo di un sistema che garantisca, in fase di installazione, la riduzione al minimo necessario della dipanatura delle coppie del cavo attestato sulla presa;

- Permettere, in caso di particolari condizioni installative, l’utilizzo di un accessorio per l’ottimizzazione di un uscita radiale del cavo dal connettore.

Le connessioni tra ripartitori e apparecchiature saranno eseguite per mezzo di cavo UTP, 4 coppie twistate in

filo di rame categoria 6, a bassa emissione di fumi e zero alogeni. Per garantire un buon margine operativo, il

parametro ACR avrà un valore di almeno 13 dB a 250 MHz e sarà positivo a 300 MHz.

Saranno applicate tutte le regole d’installazione che assicurino la realizzazione a regola d’arte

dell’impianto, con particolare riferimento alla parte di cablaggio in rame.

Durante la posa, i cavi dovranno essere srotolati ed accompagnati al fine di evitare rotture, torsioni,

trazioni e deformazioni alle coppie interne.

Nel fissaggio di cavi o fasci di cavi, di dovrà evitare di strozzare gli stessi con collari o fascette, ma

lasciare sempre del gioco.

Nella posa dei cavi in canalizzazioni, si dovranno evitare gli spigoli vivi e mantenere raggi di

curvatura generosi (6 - 8 volte il diametro del cavo).

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In caso il cavo si danneggi durante la posa (torsioni, rotture, tagli, etc.), deve essere sostituito e mai

riparato.

Si dovranno inoltre installare i cavi il più lontano possibile da sorgenti di disturbo elettromagnetico, rispettare

tassativamente la massima lunghezza ammessa di 90m per il link (tratta tra la presa RJ45 del PdL e la

rispettiva presa sul quadro ripartitore).

In corso d’opera dovranno essere etichettati con criterio logico e razionale tutti i link realizzati. Detta

etichettatura dovrà essere riportata su ogni presa, sia lato PdL che lato ripartitori.

La numerazione adottata sarà la stessa riportata sui report di certificazione che saranno rilasciati al

Committente ad impianto ultimato.

Prove Verifiche e Collaudi

Per ogni link del sistema di cablaggio strutturato realizzato dovranno essere misurati i seguenti parametri:

• Lunghezza Determinata usando il tempo che un segnale trasmesso impiega per tornare indietro

alla fine del cavo; è determinante conoscere la velocità nominale di propagazione del cavo (NVP),

che varia secondo il modello e/o il costruttore.

• Wiremap Verifica pin-to-pin delle connessioni e della continuità del cavo. Dal risultato sono

facilmente identificabili problemi di corto circuito, circuiti aperti o collegamenti errati.

• Attenuazione Misura del segnale perso nel link. Il valore riscontrato viene confrontato con i

valori limite legati alla frequenza di misura.

• NEXT Misura dell’ammontare dei segnali trasmessi indotti elettromagneticamente su

coppie adiacenti, effettuata all’inizio del cavo.

• ACR (calcolato) Calcolato come differenza tra NEXT ed attenuazione, indica la quantità di segnale

leggibile al termine del collegamento.

• FEXT Indice del disturbo tra le coppie misurato alla fine del cavo (dove termina la trasmissione).

Dipende dalla lunghezza del collegamento.

• ELFEXT (calcolato) Valore di FEXT normalizzato: viene eliminata la dipendenza del FEXT

dalla lunghezza del collegamento.

• Return loss Rapporto tra potenza trasmessa e potenza riflessa. Indica la quantità di segnale

riflessa verso la sorgente a causa di un disadattamento dell’impedenza del cavo.

• Delay skew Differenze di tempo impiegato dalle coppie per la trasmissione di un segnale, misurata

come differenza tra la coppia più “veloce” e quella più “lenta”.

• PSNEXT Misura dell’effetto NEXT cumulativo di tre coppie sulla quarta.

• PSELFEXT Misura dell’effetto ELFEXT cumulativo di tre coppie sulla quarta.

Documentazione da fornire

Le misure dovranno essere eseguite con apposito strumento certificatore, idoneo alla certificazione in classe

6, con il fine di:

- verificare la corretta installazione dei cavi e la corretta esecuzione delle connessioni

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- certificare la conformità del sistema di cablaggio realizzato allo standard della

categoria 6.

Dovrà essere rilasciata, alla Committente, la stampa originale delle misure e rispettivi valori misurati, per ogni

singolo punto del sistema.

Impianti fotovoltaici

Normativa di riferimento

- CEI EN 61215: Moduli fotovoltaici in silicio cristallino per applicazioni terrestri. Qualifica del progetto e omologazione

del tipo

- CEI EN 61646: Moduli fotovoltaici a film sottile per usi terrestri. Qualificazione del progetto e approvazione di tipo

- CEI EN 61730-1: Qualificazione per la sicurezza dei moduli fotovoltaici. Prescrizioni per la sicurezza

- CEI EN 61730-2: Qualificazione per la sicurezza dei moduli fotovoltaici. Prescrizioni per le prove

- CEI EN 62108: Moduli e sistemi fotovoltaici a concentrazione. Qualifica del progetto e approvazione di tipo - CEI 0-16, “Regola tecnica di riferimento per la connessione di utenti attivi e passivi alle reti AT

e MT delle imprese distributrici di energia elettrica”; - CEI 0-21, “Regola tecnica di riferimento per la connessione di utenti attivi e passivi alle reti BT

delle imprese distributrici di energia elettrica”. - Guida CEI 82-25, “Guida alla realizzazione di sistemi di generazione fotovoltaica collegati alle

reti elettriche di Media e Bassa Tensione”. - Nota DCPREV prot n. 1324 del 7 febbraio 2012: Guida per l'installazione degli impianti

fotovoltaici - Edizione Anno 2012. - Nota prot. n. 6334 del 4 maggio 2012: Chiarimenti alla nota prot. DCPREV 1324 del 7 febbraio

2012 "Guida per l'installazione degli impianti fotovoltaici - Edizione 2012". - Quesiti (Nota prot EM 622/867 del 18/02/2011; Nota DCPREV prot. n. 12678 del 28/10/2014)

L’impianto dovrà avere le seguenti caratteristiche tecniche:

PANNELLI

Modulo fotovoltaico vetr-vetro monocristallino di produzione europea da 80 Wp su pensilina-frangisole

predisposta.

- Vetro anteriore extrachiaro 6mm temperato + HST, molato filo grezzo

- PVB sp. 0,76 + celle fotovoltaiche + PVB sp. 0,76

- Vetro posteriore chiaro 6mm indurito, molato filo grezzo

- Nr. celle: 18 (2 stringhe da 9 celle)

- Dimensione celle: 156.75 x 156.75 mm (monocristalline)

- Potenza nominale modulo: 80 W (+/- 5%)

- Trasparenza: 41 % ca.

- Connessione: 1 scatola di giunzione posizionata sul retro del vetro

- Peso: 23 kg

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INVERTER

- Potenza in uscita nominale 12000 VA

- Potenza in uscita massima 12000 VA

- Tensione in uscita 380/220; 400/230 Vca

- Frequenza 50/60 Hz

- Protezione dell’isolamento per guasto a terra Si

- Efficienza massima inverter 98%

- Efficienza ponderata europea 97,3 %

- Classe di protezione IP65 Esterno ed interno

CAVI

Le condizioni ambientali particolarmente gravose, tipiche dei luoghi di installazione del fotovoltaico (elevate

temperature, precipitazioni atmosferiche, radiazioni ultraviolette, ecc..), impongono particolari criteri per la

scelta e la posa dei cavi al fine di garantirne le prestazioni richieste per il periodo di attivita , previsto in almeno

20-25 anni, dell'impianto stesso.

Per la scelta dei cavi della parte in corrente continua si può assumere cautelativamente una tensione di 1,2

Uoc (IEC TS 62257-7-1 art. 6.1.4.2). Uoc è la tensione a vuoto della stringa in condizioni di prova standard

(temperatura delle celle di 25 °C, irraggiamento solare sul piano del modulo di 1000 W/m2, distribuzione

spettrale corrispondente ad un indice di massa d'aria AM = 1,5).

Sia nei sistemi isolati da terra sia in quelli con un polo a terra la tensione verso terra e uguale alla tensione

nominale, U0=U (a volte il punto mediano viene messo a terra pertanto U0=U/2). In considerazione di ciò deve

essere verificato che sia 1,5U0 > 1,2V0C (ad esempio, cavi con tensione nominale 0,6/1 kV sono adatti per

impianti fino 900Vc.c. essendo: 600 x 1,5 = 900 V >1,2V0C).

Per ridurre il rischio di un guasto a terra e di cortocircuito e bene che le condutture siano di classe II, in pratica

che siano dotate di un isolamento doppio o rinforzato. Nei sistemi elettrici in c.a. con tensioni nominali non

superiori a 690 V, secondo la CEI 64-8, art. 413.2.4 sono da considerare di classe II le condutture costituite

da:

• cavi con guaina non metallica con tensione maggiore di un gradino rispetto a quella necessaria per

il sistema elettrico servito (isolamento rinforzato);

• cavi unipolari senza guaina installati in tubo protettivo o canale di materiale isolante (isolamento

doppio)

Da quanto detto, a proposito dell'impiego di cavi con isolamento in classe II in sistemi elettrici in c.c. con

tensioni nominali non superiori a 690 V, valore in c.a., deriva che tali cavi possono essere impiegati in c.c fino

a 690 V x 1,5 = 1 035 V.

I cavi lato corrente continua servono a collegare fra loro i moduli e la stringa al quadro di campo o sottocampo

e inverter (direttamente all'inverter nei piccoli impianti) e possono, a seconda delle condizioni ambientali di

posa, essere distinti per comodità in solari e non solari.

I cavi solari sono cavi particolari che potrebbero essere chiamati a sopportare, per periodi più o meno lunghi,

condizioni ambientali piuttosto gravose. In particolare devono essere in grado di resistere, anche se per brevi

periodi, ad elevate temperature, essendo i collegamenti fra i moduli effettuati normalmente sul retro dei moduli

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stessi, dove la temperatura può raggiungere valori anche di 80 °C. Oltre a questo devono presentare una

buona flessibilità e resistere ai raggi ultravioletti se installati a vista (CEI 64-8 art. 712.522.8.3). Per tali

collegamenti non è pertanto consigliabile l'utilizzo di cavi normali, sono invece raccomandati cavi specifici per

applicazioni fotovoltaiche (solo in particolari condizioni di posa, ad es. all'interno, in tubi protettivi, interrati,

ecc.., dopo attenta valutazione e possibile scegliere altri tipi di cavi).

La Norma CEI 20-91 li individua con la sigla FG21M21 e ne fornisce le caratteristiche peculiari:

• Conduttore in fili di rame stagnato

• Isolante in mescola elastomerica reticolata senza alogeni di tipo G21 (HEPR)

• Guaina in mescola elastomerica reticolata senza alogeni, tipo M21

• Temperatura ambiente da -40 a +90 °C

• Temperatura massima di sovraccarico +120 °C

• Temperatura massima di cortocircuito +250 °C

• Tensione massima, Um 1,8 kV c.c. anche verso terra

• Periodo di utilizzo stimato: 25 anni

Oltre a questo ai cavi sono richieste anche le seguenti caratteristiche:

• Tensione massima compatibile con quella di sistema

• Sezione sufficiente a limitare le cadute di tensione, nel tratto compreso fra i moduli e

gli inverter, entro il 2% (anche se e consigliabile rimanere entro l’1%)

• Adatti all'installazione fissa all'esterno ed all'interno, protetti con guaina esterna o

entro tubazioni isolanti a vista o incassate, o entro sistemi chiusi similari

• Adatti anche per la posa direttamente interrata o in tubo interrato secondo le

prescrizione della Norma CEI 11-17

• Resistenti all’acqua, agli UV, all’ozono, al gelo e agli agenti chimici, lunga durata

• Elevata resistenza meccanica

• Capacita di operare alla temperatura raggiungibile dalla specifica applicazione.

Prove Verifiche e Collaudi

Al termine dei lavori sarà eseguito il collaudo dell’impianto del suo assieme oltre alle prove funzionali dei singoli

componenti.

Documentazione da fornire

La documentazione da fornire sarà costituita da: - certificati di origine ed omologazione; - caratteristiche costruttive, dimensionali e funzionali dei componenti; - manuale d’uso e programmazione sistema; - manuale d’uso e manutenzione dei singoli componenti; - progettazione esecutiva impianto - pratiche allacciamento alla rete elettrica

- dichiarazione di conformità dell’impianto alle norme tecniche ed alla legislazione tecnica vigente.