Habitat acquatico / terrestre Habitat acquatico: acqua dolce.....acqua salata.
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Progetto BIOCOLTIVIAMO - “BIO in ARTE” classe 2F – SSPG “A. Stainer”
a.s. 2018-2019
TITOLO DELL’ELABORATO: PENSA BIOdiverso
CLASSE: II F
SCUOLA: Scuola Secondaria di Primo Grado “A. Stainer” - Lavis - TN
INSEGNANTE REFERENTE: prof.ssa Sara Festi
COLLABORATORI: prof.ssa Lucia Cavone, prof.ssa Claudia Crescenzi, Ass. Educatrice Michela Merz e per le foto
prof. Enzo Daldoss
DESCRIZIONE DELL’ELABORATO
PREMESSA
Questo progetto si è inserito in un percorso più ampio di educazione ambientale, proposto al fine di
sensibilizzare gli alunni attraverso la creazione di una nuova consapevolezza ambientale, sociale ed
economica, incentrata sui concetti di sostenibilità e di benessere. Lo scopo è infatti quello di far loro acquisire
le conoscenze necessarie per l’assunzione di comportamenti più consapevoli che possano favorire e
promuovere modelli di vita più sostenibili.
FASI DI LAVORO
Prima fase: elaborazione dell’idea
1. In classe è stato affrontato il tema dell’agricoltura biologica, evidenziandone le caratteristiche distintive.
2. Dopo aver focalizzato i concetti chiave dell’agricoltura biologica, i ragazzi, suddivisi in piccoli gruppi, hanno
elaborato le proprie idee relativamente alla realizzazione dell’elaborato.
3. Dopo un confronto fra le varie proposte, gli alunni hanno scelto di sviluppare i concetti di biodiversità e di
stagionalità, per l’importanza che essi ricoprono nell’agricoltura biologica.
Nell’elaborato si vuole evidenziare:
❖ la biodiversità dell’ecosistema in cui un’azienda agricola può essere inserita, ovvero l’assortimento di
animali, piante e microrganismi presenti nell’agroecosistema e negli ecosistemi presenti attorno ad
esso; tale assortimento è necessario a sostenerne la struttura, a preservarne l’equilibrio, le funzioni e
i processi produttivi;
❖ la biodiversità intesa come diversificazione delle varietà delle piante coltivate, patrimonio genetico
naturale che l’agricoltura biologica tutela e sostiene, limitando l’impatto dell’uomo sull’ambiente,
promuovendo la difesa dei territori, la resilienza degli ecosistemi e aumentando la sostenibilità
ambientale e sociale di un sistema agricolo;
❖ la biodiversità in contrapposizione alle monocolture, caratteristiche dell’agricoltura intensiva,
mantenuta in produzione solo grazie all’abbondante apporto di fertilizzanti, pesticidi e grandi
quantitativi d’acqua, e che spesso utilizza e diffonde piante OGM;
❖ la stagionalità dei prodotti agroalimentari, che garantisce le migliori caratteristiche anche dal punto
di vista nutritivo; l’agricoltura biologica promuove, attraverso le pratiche adottate in campo, il
recupero del legame molto stretto che una volta l’uomo aveva con essa, quando si rispettavano i
ritmi e i prodotti che la natura offre nei vari momenti dell’anno.
Seconda fase: sviluppo dell’idea
1. Un gruppo ha proposto di utilizzare la forma della spirale aurea, studiata in classe come approfondimento
sulla sezione aurea; tale idea è stata condivisa dal gruppo classe, che ha riconosciuto nella spirale lo
strumento che meglio poteva esprimere il concetto di bellezza e di armonia, proprie della natura. Le spirali
auree infatti si possono riscontrare in un’enorme varietà di fenomeni naturali.
“La natura ama le spirali logaritmiche: dai girasoli alle conchiglie, dai vortici agli uragani alle immense spirali
galattiche, sembra che la natura abbia scelto quest’armoniosa figura come proprio ornamento favorito”.
Mario Livio
2. Per semplicità di rappresentazione grafica, abbiamo scelto di sfruttare la
forte relazione che c’è tra la spirale aurea e i numeri di Fibonacci, in cui ogni
termine è dato dalla somma dei due precedenti: 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13 ...
Abbiamo quindi disegnato una serie di quadrati, in cui il lato di ognuno di questi
è dato dalla somma delle misure dei lati dei due precedenti; tracciando un arco
di cerchio avente per raggio il lato del quadrato, la figura che si ottiene è una
spirale logaritmica.
Terza fase: realizzazione dell’idea
1. Per prima cosa sono stati individuati i materiali necessari per la realizzazione del manufatto, scegliendo
materiale di facile reperibilità e soprattutto ecosostenibile. In particolare sono stati utilizzati:
- per la struttura: carta di giornale e cartone da riciclo, cartoncino e carta;
- per i manufatti: foglie di vario tipo (olivo, oleandro, abete, edera, piante ornamentali, ... ), semi e frutti
(bacche, legumi, cereali, noci), legnetti, rami, corteccia, aromi vegetali (curcuma, caffè, paprika), erbe
aromatiche (prezzemolo, pepe rosa, cannella, …), pigne, lana, spago, sassi, conchiglie, fiori, tappi di
sughero, pasta sale, ecc…
2. Successivamente si è passati alle vere e proprie fasi di progettazione e realizzazione
dell’elaborato; si è iniziato disegnando un modellino della spirale, utilizzato per
poterne studiare la disposizione nello spazio.
3. Volendo sviluppare la spirale anche in altezza, abbiamo pensato di ritagliare la
spirale nei vari pezzi, in modo da poterli disporre su piani diversi.
4. La spirale è stata quindi riprodotta su fogli di giornale,
utilizzando un ingrandimento 5:1 (quadrati di lato 5, 10, 15, 25,
40 e 65 cm).
5. I vari spicchi di spirale sono stati poi riportati su cartone, per dare struttura alla
spirale. Gli spicchi più grandi (i quadrati di lato 25, 40 e 65 cm) sono stati suddivisi in
spicchi più piccoli.
6. Ogni spicchio è stato poi “foderato” con del cartoncino, per
ricavarne dei contenitori.
7. Infine con i tappi di sughero sono stati creati dei supporti
(realizzati secondo altezze crescenti che differiscono di 1/3 di tappo tra un piano
e quello successivo); su di essi sono stati incollati i vari spicchi.
8. Ogni spicchio è stato poi allestito con i vari manufatti, preparati nel frattempo.
Quarta fase: allestimento della spirale
1. Per gli allestimenti la classe è stata suddivisa in tre gruppi; ogni gruppo ha approfondito un habitat
diverso (acquatico, terrestre ed aereo), studiandone le caratteristiche e il modo con cui
rappresentarlo, relativamente alla propria biodiversità.
2. Quindi è stata allestita la spirale, alternando i tre diversi habitat; fra questi ve ne sono due particolari
che simboleggiano la biodiversità delle sementi (con particolare riferimento all’uso di sementi non
OGM) e la stagionalità dei prodotti.
3. Infine è stato scelto il titolo del manufatto:
PENSA BIOdiverso
un invito a riconoscere, a pensare e a scegliere in modo consapevole nel rispetto della diversità,
anche nella sua declinazione più ampia,
di valore fondamentale per lo sviluppo delle culture e della civiltà umana.
Classe 2F - Scuola Media “A. Stainer” - Lavis - TN