Progetto 53100 - Per Siena

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ELEZIONI COMUNALI 26-27 MAGGIO 2013 PROGETTO 53100 Per Siena Associazione 53100

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Le proposte progettuali dell'Associazione 53100 per le elezioni comunali 2013

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ELEZIONI COMUNALI 25 - 27 MAGGIO 2013

PROGETTO 53100Per Siena

Associazione 53100

ELEZIONI COMUNALI 26-27 MAGGIO 2013

PROGETTO 53100Per Siena

Associazione 53100

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Il Progetto 53100 - per Siena è stato realizzato attraverso la costituzione di 11 tavoli di lavoro, ciascuno formato da iscritti all’Associazione 53100 e tutti aperti alla partecipazione di competenti e generosi cittadini di Siena anche esterni all’ associazione che, dal Febbraio 2013, hanno lavorato per produrre infine questa sintesi.

Quello che leggerete in questo libretto è pertanto un estratto dell’intero progetto che consiste nella raccolta integrale degli elaborati di tutti i tavoli e che consta di circa 100 pagine di documenti. I tavoli sono stati costituiti esclusivamente basandosi sul criterio competenza specifica, composti da cittadini senza vincoli di sesso, di età e di orientamento politico, tutti ispirati da concretezza e realismo..

L’uso del termine Progetto invece che Programma è per noi essenziale. Sta a significare un’impostazione razionale, professionale, pragmatica e verificabile del lavoro fatto e si contrappone al programma elettorale che, dal politichese, si traduce troppo spesso in una spesso vacua e fatua dichiarazione d’ intenti.

Il progetto è organizzato in 11 macro aree di interesse. Sono quelle sulle quali si giocherà il futuro di Siena.Non solo economico. Ma anche strategico, culturale e sociale.Non neghiamo che ci siano altri settori che sarebbero degni di un approfondimento come quello fatto dai nostri tavoli di lavoro, ma per noi in questa fase i settori selezionati sono di gran lunga quelli che, se bene affrontati e risolti, potrebbero realmente portare ad un cambio radicale della visione strategica e della gestione del bene comune nel nostro territorio e a porre le basi per un vero rinascimento.

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Siena ha necessità di una svolta rapida e decisa se vuol mantenere il livello di qualità di vita cui era abituata.E’ difficile pensare che chi direttamente od indirettamente abbia partecipato alla creazione della disastrosa situazione in cui ci troviamo possa avere la forza, la volontà, la competenza, la fantasia di attuare il cambiamento.Siena ha il bisogno imprescindibile di ripartire da zero, passando da un’amministrazione che gestiva l’elargizione ad una amministrazione che gestisca lo sviluppo.I nostri obiettivi sono semplici, realistici, auto-sostenibili (non necessitano quindi di grandi risorse economiche), sono dichiarati in maniera concreta a priori e sempre verificabili.

Le nostre linee guida sono fondate su alcune certezze che ci confortano:• Noi crediamo nel futuro e in una nuova modernità• A Siena basta essere “normali” per fare cose eccezionali• Dobbiamo produrre benessere invece di consumare risorse • Dobbiamo passare dal compiacimento di ciò che abbiamo ereditato alla

valorizzazione del nostri punti di forza con il fine di creare lavoro• Crediamo che Siena possa riprendere il posto di prestigio che le

compete sul palcoscenico internazionale• Non siamo politici, non siamo neppure antipolitici, ma certamente non

siamo legati a nessuno e possiamo agire liberi convinti della forza delle nostre idee

LA PROPOSTANon presenteremo un programma elettorale tradizionale, pieno delle solite cose scritte e dette in politichese, ma un Progetto, o meglio, una serie di progetti che possono essere verificati, dai cittadini e dall’amministrazione comunale, in corso d’opera senza aspettare anni per capire se si avrà successo oppure no: in altre parole il nostro è un progetto strategico amministrativo e non un programma elettorale.E’ ciò che ci impegniamo a realizzare. Come vedrete si tratta di progetti sostanzialmente a costo zero per l’amministrazione: non è il momento di pensare a progetti faraonici che necessitano di ingenti quantità di denaro sarebbe pura utopia.

PROGETTO 53100 per Siena

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Tuttavia è fondamentale capire che le punizioni a chi ha sperperato la nostra ricchezza non costruiranno il nostro futuro: dobbiamo realizzare che è il momento di camminare con le nostre gambe, con le nostre capacità cercare di conservare un elevato livello di benessere.Solo così potremo creare un ciclo virtuoso che rilanci, o meglio ricostruisca il brand Siena nel mondo, attragga risorse intellettuali, economiche e finanziarie, basato sull’ideazione e la realizzazione di un “clima esclusivo” di alto valore visibile e desiderabile nel mondo.Per creare e realizzare i nostri progetti intendiamo usare le forze migliori del nostro territorio, troppo spesso mortificate da logiche di fedeltà politica piuttosto che da valutazioni di competenza, lealtà, onestà intellettuale.Per quanto riguarda le “colpe del passato” il nostro atteggiamento sarà rigoroso: non cerchiamo vendetta, guardiamo al futuro ma se colpe ci sono e sono legalmente perseguibili devono essere legalmente perseguite.

La scelta di focalizzare la nostra attenzione su determinati argomenti è dettata da necessità legate alla razionalizzazione del progetto e alla sua attuazione.Alcuni temi importanti quali il turismo sono contenuti trasversalmente in vari tavoli di lavoro e per questo non vengono trattati individualmente.Le aree nelle quali abbiamo già sviluppato progetti concreti sono:

• Internazionalizzazione pag. 6• Cultura pag. 12• Semplificazione amministrativa pag. 18• Urbanistica Mobilità e Centro Storico pag. 23• Sanità e Servizi Sociali pag. 29• Produzione/Trasformazione (focus biotecnologie) pag. 31• Fondazione e Banca MPS pag. 35• Formazione e Università pag. 38• New Generation pag. 41• Campagna (territorio, agricoltura, turismo enogastronomico) pag. 43• Sport pag. 47

Durante la lettura delle varie sezioni tematiche appare evidente come queste non siano state scritte da un’unica mano, ma siano il frutto di un lavoro corale, portato avanti da gruppi di persone con background differenti tra loro, ma tutte accomunate dal desiderio di individuare nuove strade percorribili per portare a Siena il vero cambiamento che merita.

ANALISI DELL’ESISTENTESin dal 1200 e fino a pochi anni fa la Terra di Siena si è distinta per la sua riconoscibilità e presenza all’estero per i suoi paesaggi, i suoi tesori, per la sua banca, per i suoi prodotti di tecnologia e di qualità internazionale.Negli ultimi anni questa riconoscibilità (il Brand Siena e la cura necessaria per mantenerlo all’ altissimo livello che gli compete e che può ragionevolmente sostenere) è stata decisamente offuscata da una politica locale totalmente autoreferenziale, incapace di vedere aldilà dei confini localistici e partitici, priva di spessore culturale adeguato e appiattitasi su un programma di sviluppo senza nessuno slancio strategico e totalmente dedicato alla soddisfazione di necessità politiche tattiche e opportunistiche oppure al semplice mantenimento di benefici personali e di gruppi di interesse.Siena ha perciò bisogno di riallacciare velocemente i contatti chiave in ambito internazionale per farsi di nuovo modello in tutti quei settori dove ha, nei secoli, saputo eccellere: cultura, turismo, finanza, enogastronomia, bien vivre, biotecnologie.

OBIETTIVI DEL PROGETTOCome si rimette Siena al centro del mondoSiena e il suo territorio si devono dotare di una vera e propria agenda con spessore e obiettivi internazionali ma fortemente connotati da valori locali e territoriali. Per fare questo occorrono idee chiare sulla selezione dei settori chiave della rinascita, sul coordinamento che serve fra poteri e funzioni vari per il raggiungimento dello scopo, sulla creazione di un adatto tessuto culturale a sostegno di queste iniziative, sulla necessità di mettere in campo competenze specifiche settoriali che abbiano come primi requisiti l’esperienza internazionale, la padronanza delle lingue e delle culture straniere, la conoscenza della geo-politica-economica contemporanea e spiccate doti manageriali reali e acquisite sul campo in settori competitivi. Anche l’Università per Stranieri è uno straordinario motore per promuovere gli scambi e la mobilità internazionale, consapevoli che l’incontro e il confronto fra le culture è vitale nel nostro mondo giocato fra globalizzazione e localizzazione e gli studenti che hanno studiato nel nostro Ateneo possono diventare ambasciatori di Siena nel mondo.

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INTERNAZIONALIZZAZIONE

Settori chiave per la rinascita del brand Siena• Arte e cultura• Turismo/Bien vivre• Enogastronomia• Finanza• Biotecnologie

Obiettivi specificiRinfrescare il Brand Siena a partire dalla sua esposizione/comunicazione all’ estero (de-provincializzazione dell’agenda dell’ amministrazione)Far leva sul Brand Siena in tutte le principali attività strategiche del territorioInvestire e rilanciare tutti i settori traino del territorio con speciale focus nei mercati stranieri e un occhio di riguardo a quelli BRICSFar diventare Siena il modello di riferimento Glocal territoriale ideale di tutta Italia (come ad esempio il Trentino è il top del Glocal regionale in Italia, Siena lo dovrebbe essere come territorio comunale allargato)

PRESUPPOSTISiena per avere un vero rilancio territoriale a forte vocazione internazionale (l’unica opzione che può garantire oggi una veloce ripresa) deve dotarsi di un’agenda destagionalizzata e coordinata fra tutti gli operatori nelle aree chiave d’ intervento. Questo coordinamento si potrà esprimere tramite una regia centralizzata di programmazione afferente ad un unico assessorato (Cultura, Attività Produttive?) e dovrà avere la forza di superare i probabili vincoli che incontrerà nel mettere insieme un progetto che per la sua natura dovrà unire molte forze, enti e organizzazioni piuttosto che dividerli.Il più grande rischio di questa iniziativa e la lentezza di esecuzione. Questo progetto potrà e dovrà essere fatto con la volontà e la velocità di esecuzione di tutti gli attori perché potrà essere un modello solo se arriverà in tempo utile nella sfida globale che ci attende. In Italia molte città simili a Siena dovranno ritagliarsi un posto al sole in futuro con modalità simili a quelle sopra prospettate. Arrivare primi significa dettare le regole e gli standard per gli altri e costringerli a inseguire.L’ opportunità più grande è il fatto che Siena, al contrario di molti competitor sul mercato italiano ed europeo, può nonostante tutto fare leva su un nome ancora conosciuto e apprezzato in tutto il mondo e sul fatto che se riuscirà ad unirsi al suo territorio potrà davvero contare su degli valori ad amplissimo spettro difficilmente uguagliabili da altri.Gran parte delle iniziative dovrà essere autofinanziata. La principale

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risorsa del progetto potrà essere paradossalmente la forza della crisi senza precedenti. Serve ora gente con esperienza e sensibilità globale sebbene profondamente attaccata a Siena e ai suoi valori fondanti, che abbia lavorato all’ estero, che parli le lingue dell’ Europa comunitaria, che abbia le Contrade, le lastre e il nostri colli nel cuore e il mondo intero negli occhi e nella mente.

Si dovrà ad esempio trovare capaci risorse (e ce ne sono nel nostro territorio e persino nell’amministrazione pubblica) per avere prestissimo :• Un coordinamento e compartecipazione di spazi, programmi ed eventi

fra enti museali• Una collaborazione strategica e virtuosa fra le scuole musicali cittadine• Un’unica regia per il turismo (di varia natura) territoriale• Un’unica regia per la promozione del mondo eno-gastronomico

AZIONIServe a Siena rigenerare un telaio adeguato per cominciare la tessitura della rinascita internazionale. Per esempio coinvolgendo i Senesi Atipici (presenti in abbondanza sul territorio) e farli partecipare al progetto di rinascita internazionale facendoli ambasciatori di Siena nel mondo.I migliori ambasciatori di questa rinascita di Siena nel mondo possono proprio i Senesi Atipici:Senesi e contradaioli nel mondo, Italiani non senesi a Siena e Stranieri a Siena. Questi gruppi di persone possono essere organizzati tramite associazioni promosse dall’amministrazione pubblica in modo che possano contribuire con idee, contatti e risorse alla rinascita del Brand Siena. Per esempio ideando e realizzando degli eventi di dimensione internazionale che ridiano lustro alla città e che infondano nuova fiducia e ampio respiro alle stanche organizzazioni e istituzioni locali. Come il Banks Rejuvenation Days, ovvero un seminario di altissimo livello delle principali banche europee e mondiali fatto nella città dove il rinascimento delle banche italiane ed europee ebbe luogo nel lontano XV secolo e dove i banchieri moderni si possano interrogare in un ambito informale sul ruolo delle banche nel mondo globalizzato attuale e in quello glocalizzato a venire. Il seminario potrà essere a pagamento e si sostiene con i proventi delle iscrizioni e con alcuni sponsor.Come un Festival Musicale di portata internazionale che faccia leva

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sulle grandi scuole musicali senesi e riesca a rompere le barriere dei vari orticelli musicali della città e mettere la musica con le sue scuole al servizio della città stessa con una grande manifestazione dove classica, jazz e pop si possano fondere ed esprimere ai massimi livelli e dove le scuole stesse possono ricavarvi visibilità soprattutto attraverso un megaevento in piazza del Campo alla chiusura del festival, con le nostre scuole musicali a turno e una superstar mondiale diversa ogni anno che si misuri con il suo repertorio pop declinato in tono quando classico, quando jazz. Anche questa iniziativa si può finanziare con sponsor (si fa notare che gli sponsor normali pagano quando l’evento è grande e in grado di farsi notare nel mondo per davvero e non con surrogati senza nessuna eco oltre provincia...)

Super Sienese Wine & Food FestivalCostruire le basi per radunare sotto un unico ombrello la presentazione dei vini migliori di tutte le denominazioni del territorio senese e anche tutti i prodotti DOP del territorio. L’ Enoteca Italiana e la splendida sotto e male utilizzata Fortezza Medicea possono diventare il luogo perfetto per un vero evento mondiale annuale dove unire e presentare tutti i migliori produttori di qualità del territorio senese (uno dei più grandi e qualitativamente prolifici del mondo). Anche qui serve superare i tanti piccoli interessi zonali e lanciare un programma di alto livello mondiale. Servirà proporre dentro il festival dei temi significativi e qualificanti, come il supporto alla viticultura e all’ agricoltura in generale bio e alla produzione e distribuzione a impatto, filiera e km zero.

L’ evento museale dell’ annoOgni città d’ arte che si rispetti ne ha almeno uno. Siena non può fare eccezione. Va posizionato bene ogni anno nel calendario. Cruciale è la collaborazione fra le varie realtà museali presenti in città e la sua comunicazione che dovrà essere come minimo nazionale, ma meglio con indirizzo internazionale.

Farsi sentire e vederePer esempio utilizzando un modo di comunicare gli eventi e le attività varie di Siena e del territorio che esca dalla logica della Nazione-Corriere di Siena e che veicoli l’ informazione in maniera moderna, con un vero piano della comunicazione per ognuna delle attività previste e che per ciascuna di esse ci sia un posizionamento oculato e non conflittuale nella macro-

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agenda degli eventi nazionali e internazionali.Corsi e Congressi di tutte quelle (poche) aree universitarie dove Siena è ancora eccellenza nel mondoSi potrebbe così far partire a Siena e nel territorio un turismo congressuale di nicchia, ma proprio per questo più interessante per qualità, importantissimo in molte altre amministrazioni e che a Siena ha latitato da sempre. In particolare in questo ambito dovrebbe essere costituito a Siena un progetto annuale (congresso, seminario) di livello internazionale e che si presti ad una comunicazione e esposizione mediatica a largo spettro (non solo per addetti ai lavori) nel settore delle biotecnologie.

Scuola dei Mestieri Istituire una vera e propria scuola internazionale dei Mestieri. Nel territorio senese ci sono ancora delle maestranze che possono veramente insegnare al mondo a creare manufatti di bellezza e valore unici. La scuola dovrebbe costruirsi la sua reputazione dandosi dei criteri rigorosi di organizzazione basati su un modello di scuola internazionale e rilasciando diplomi che diventino conosciuti in ambito internazionale e che abbiano valore crescente nel tempo.

Responsabile dell’ Agenda Dovrà avere funzione di coordinamento e di indirizzo fra le varie funzioni preposte ma, con il supporto del Sindaco, anche spesso esecutiva e in grado di influenzare le decisioni dei singoli enti e/o istituti coinvolti nell’ agenda.

Responsabile della comunicazione del Brand SienaServe un product manager della città. E serve il migliore e subito. Il costo speso per questa funzione si potrà recuperare in un solo anno di gestione intelligente delle risorse del territorio. Questa persona e il suo team, da costruirsi all’ interno delle forze dell’ amministrazione e fra volontari che avranno il privilegio di lavorare con materia rara e preziosa come la città di Siena, dovrà rifare l’immagine della città con un occhio particolare al Cliente (sì anche Siena deve cominciare a pensare che senza clienti si può morire!).

FundraisingAffiancare a molte, se non tutte, queste attività una vera e propria organizzazione di fundraising che operi per conto dell’ amministrazione su

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tutti i campi appena accennati e per altri che potranno essere identificati. Questo progetto dovrà essere necessariamente condiviso da molte funzioni e da molti organismi. I tempi di realizzazione saranno pertanto legati dalla capacità di superare barriere protezionistiche di ogni ente coinvolto.Meno tempo si impiega meglio è.È uno dei pochi settori dove l’ amministrazione dovrà investire se c’ è bisogno per prendere il meglio sul mercato. Molte risorse si possono trovare fra “senesi internazionali” che avrebbero senz’ altro piacere di dare una mano in vari settori del progetto.

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ANALISI DELL’ESISTENTEIn un momento di grande crisi come quello che la città sta vivendo, l’Associazione 53100 ritiene che un nuovo modello di sviluppo non possa prescindere dalla cultura. La cultura deve tornare ad essere il pilastro fondante di un’idea nuova di città, di un nuovo modello di crescita che sappia ripensare se stesso all’interno di una dimensione europea e che scommetta sulla cultura come opzione di rinnovamento e di riscatto. La prima scelta decisiva è costruire le condizioni per rendere Siena una città dove si produce cultura e non la si distribuisce soltanto. Questo significa investire sul tessuto creativo, incentivare la sperimentazione e l’innovazione in modo che la parola cultura si leghi in modo profondo a innovazione, welfare attivo, sostenibilità ambientale, integrazione e coesione sociale, identità territoriale, learning society, nuovi modelli imprenditoriali.La vera sfida è riuscire a cogliere il ruolo enorme che la cultura ha in questi campi e orientare l’azione politica verso queste possibilità.E’ difficile trovare una città che racchiuda i tesori culturali presenti a Siena. Da Piazza Duomo al Museo Civico, dalle istituzioni musicali ai Teatri, dai musei delle contrade al museo dell’acqua, dalla via Francigena alla Pinacoteca, tanto per citare le cose più note e conosciute.Ciò che caratterizza la gestione del nostro patrimonio è il compiacimento per l’esistente e la mancanza di valorizzazione dello stesso al fine di generare sostenibile e condiviso benessere e lavoro. Oggi tutto ciò che abbiamo è fine a se stesso e non riusciamo a confrontarci con chi ha la capacità, spesso con risorse minori, di realizzare risultati importanti. Non solo, in questi anni si è evidenziata la mancanza di una cabina di regia che, nel rispetto delle individualità, costruisse un disegno strategico complessivo caratterizzato da obiettivi chiari e condivisi.

OBIETTIVI DEL PROGETTO• Cambiare la gestione dei nostri tesori culturali da enti da finanziare ad

enti auto-sostenibili.• Definire una strategia globale del progetto culturale cittadino

caratterizzata da visione a lungo termine.• L’assessorato diventa cabina di regia degli eventi e dei calendari.

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CULTURA

• Strutturare un fund-raising efficace.• Creare eventi unici e riconoscibili ai massimi vertici mondiali.• Legare la parola cultura a innovazione, welfare attivo, sostenibilità

ambientale, integrazione e coesione sociale, identità territoriale, learning society, nuovi modelli imprenditoriali.

PRESUPPOSTI• Le attività culturali operano sotto la direzione di Enti pubblici e/o privati

con normative diverse.• Reale complementarietà tra investimenti pubblici e interventi dei privati,

che implica una forte apertura all’intervento del privato nella gestione del patrimonio pubblico, come pratica diffusa e non solo episodio sporadico.

• Promuovere professsionalità in base a competenze, curricula ed esperienze al posto dei “politicamente fedeli”.

• Trasformare il momento di debolezza della Città in un punto di forza catturando il desiderio di rivalsa di tutti i cittadini e metterlo al servizio del progetto.

• Compiere scelte precise sulle quali scommettere e costruire in un ottica pluriennale, monitorando con coerenza lo stato di avanzamento.

• Individuare strumenti di programmazione che aiutino a spendere meglio ed evitare dispersione.

• Attivare un fund-raising efficace (Regione-Europa-Privati).• Attuare una efficace strategia di marketing che porti ad un desiderio

diffuso di “partecipazione” (in-coming)

AZIONIPiazza del DuomoDeve diventare l’acropoli della cultura di Siena, la nostra Isola dei Musei. Un luogo in cui le grandi istituzioni culturali che si affacciano sulla piazza dialoghino tra loro, pur mantenendo le loro specificità in una visione strategica comune. Analisi delle possibili sinergie da un punto di vista organizzativo, di programmazione e marketing. Un unicum in cui il Santa Maria della Scala, la Cattedrale, il Museo dell’Opera del Duomo, gli altri palazzi appaiono ai cittadini e al visitatore il cuore della cultura senese e dell’identità di una comunità.Più a lungo termine affinché lo scenario della nostra Isola dei Musei sia veramente compiuto proponiamo un concorso internazionale di light design sulla Piazza, in modo da valorizzarne, nei diversi momenti stagionali, le

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quinte architettoniche e gli spazi. Questo concorso, unito alla possibilità di realizzare uno o più caffè sulla piazza e alla definizione del progetto di chiusura totale al traffico, dovrebbe riuscire a rifondare l’immagine del luogo. Trasferimento dell’Assessorato alla Cultura proprio in piazza Duomo, per sottolineare ancora una volta la vocazione di questo luogo.

Santa Maria della ScalaLa Fondazione di Partecipazione (già deliberata dal precedente Consiglio Comunale) è la forma giuridica più idonea per poter meglio valorizzare l’antico edificio e il suo patrimonio storico-artistico.La fondazione di partecipazione è un esempio di compartecipazione e collaborazione istituzionale tra pubblico e privato. Un dispositivo flessibile e capace di attivare sinergie con altre istituzioni pubbliche, enti private, imprese. Lo Statuto, anch’esso già approvato, con i suoi criteri fondanti permette una visione manageriale ed efficace da affidare a professionalità di alto livello e competenza.Per garantire al Santa Maria visibilità e vitalità e dare alcune prime risposte alla gravissima carenza di spazi per la produzione, il dibattito, e la rappresentazione culturale, deve essere aperto 7 giorni alla settimana, con un orari prolungati sul modello di un grande centro di cultura internazionale, realizzando alcune azioni specifiche:

• Razionalizzare e ottimizzare gli spazi già esistenti e recuperati, con possibilità di effettuare nella sala San Pio uno spazio per attività di tipo performativo

• Creazione di un centro di promozione turistica e valorizzazione della produzione locale, una vera e propria city hall, luogo di incontro, scambio e opportunità, apertura sulla piazza di almeno un bar (come nel progetto già affidatario dei fondi del bando regionale)

• Accelerare la definizione del progetto scientifico per la creazione del cosiddetto Museo della Civiltà Figurativa Senese con opere provenienti in particolar modo dalla Pinacoteca Nazionale.

• Sostegno e valorizzazione del Museo d’Arte per Bambini, realtà di grande livello per il panorama locale, regionale e nazionale, anche in virtù dell’intensa attività didattica per scuole materne, elementari e medie e per i suoi progetti interdisciplinari e mostre in collaborazione con numerose istituzioni culturali italiane. Si propone un ampliamento dello spazio a disposizione del Museo per garantire una migliore

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installazione delle opere della collezione permanente, ora costretta nella sola sala San Leopoldo.

• Realizzazione di una galleria fotografica in grado di ospitare rassegne a carattere territoriale ma anche internazionale.

• Valorizzazione della Biblioteca e Fototeca Briganti, proponendo di arricchire il Santa Maria della Biblioteca Brandi e della Biblioteca Carli.

• Si propone la realizzazione di un Parco degli Archivi al Santa Maria della Scala; un sistema di padiglioni nell’Orto dei Giusti. Si ritiene necessaria una migliore campagna di comunicazione e di marketing dell’intero complesso museale.

• Il Santa Maria deve essere un centro di produzione culturale, di ricerca, di formazione, di progettualità, un luogo che ospita workshop,laboratori di restauro. Un luogo di socialità per visitatori, ma sopratutto per i cittadini

• Creazione di un cartello di artisti e intellettuali nazionali e internazionali a sostegno del progetto del Santa Maria della Scala

Siena non dispone di un centro congressi adeguato agli elevati standard presenti in numerose altre città. Bisogna sostituire il concetto del congresso con la creazione di circoli di qualità dove, dato il numero chiuso dei partecipanti, possiamo offrire standard di accoglienza unici. Dobbiamo puntare su eventi di nicchia ma proprio per questo molto sentiti e partecipati e di una dimensione adatta alle nostre infrastrutture. La proposta è quella di utilizzare l’immagine di Siena per la creazione di eventi al top della qualità internazionale; far diventare la nostra città punto di incontro dei top leader mondiali in varie aree di attività. Questo ha come obiettivo la creazione di una fonte di reddito e di offerta di lavoro per la città

Siena Candidata a Capitale Europea della Cultura 2019Nella speranza di riposizionare Siena nel panorama culturale internazionale, l’ Associazione 53100 dichiara il proprio incondizionato sostengo alla candidatura di Siena a Capitale Europea della Cultura 2019 (CEC), proponendo che questa competizione riguardi e coinvolga l’intera città, senza distinzione di appartenenza politica, oggi come dopo le elezioni.

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Il contemporaneoSiena deve tornare ad investire sulla contemporaneità, sui vari linguaggi contemporanei, sia a livello espositivo che produttivo. Dovranno, inoltre, essere promossi progetti di arte pubblica in vari luoghi, anche periferici, per una qualificazione dei diversi quartieri della città.Il Comune sosterrà attivamente con i mezzi a disposizione i diversi sforzi privati nel settore.

Museo CivicoValorizzare e promuovere in maniera moderna il Museo Civico (va nominato un nuovo direttore del museo) e il suo immenso patrimonio; questa valorizzazione deve essere pensata anche per i Magazzini del Sale.

I teatriI due storici teatri ogni anno ospitano una ricca stagione teatrale rivolgendosi con successo ad un pubblico fidelizzato, che va dai giovani agli over 65.Mancano però gli spazi (ad un costo accessibile) per le varie rappresentazioni messe in scena da numerosi gruppi amatoriali.Le numerose compagnie ed associazioni che si occupano di arti performative, hanno bisogno di spazi per le prove e per gli spettacoli. Il Comune dovrà individuare delle soluzioni alternative (es. Mercatino di Camollia) alla sala Lia Lapini che fino ad oggi svolgeva questo ruolo.

Istituzioni musicaliSiena è ricca di prestigiose istituzioni, particolarmente nell’ambito della formazione musicale. Queste istituzioni sono oggi messe a dura prova dalla crisi economica unita a qualche ritardo nell’aggiornamento di alcuni dispositivi organizzativi e programmatici.Confermiamo, quindi, la necessità di valutare l’opportunità della creazione del Polo Musicale, modellato in maniera da valorizzare le differenze e tutelare le vocazioni, incentivando la co-progettazione (di varia natura) là dove possibile e ponendo un forte accento sulla necessità di unire lo sforzo didattico con quello rappresentativo in una nuova visione che non releghi l’aspetto rappresentativo (inclusivo del ritorno economico) come un optional poco gradito. Vogliamo che queste istituzioni, in particolare Siena Jazz e Accademia Chigiana possano divenire autosufficienti quanto prima possibile (proprio a garanzia di una loro certa sopravvivenza) attraverso un’integrazione intelligente dei loro programmi musicali con l’ agenda della

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città, acquisendo forte carattere internazionale e ben comunicando i propri intenti. La via FrancigenaConfermare il progetto della via Francigena, per il quale molto è stato già fatto, rilanciando il carattere internazionale dell’iniziativa.

Altri luoghiMolti sono i luoghi di grande interesse culturale e paesaggistico che sono poco vistati dai turisti, fuori dai percorsi turistici, luoghi spesso chiusi o con orari molto limitati: chiese, antichi e nobili palazzi, le fonti, le mura, le valli verdi. La nostra idea è che si possano creare itinerari a tema che possano valorizzare questi tesori poco conosciuti ed anche renderli vivi perché capaci di ospitare mostre di arte, concerti, ecc.Una maggiore valorizzazione ed una più efficace pubblicità merita il Museo dell’Acqua.Nella nostra città abitano anche 17 piccoli grandi scrigni di Contrada, perle di una stessa collana. Proponiamo che, in sinergia con il magistrato delle Contrade, entrino a buon diritto in una rete di musealizzazione che permetta a queste strutture una maggiore visibilità e sostenibilità.

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ANALISI DELL’ESISTENTESiena per tradizione è da sempre particolarmente attiva nella produzione di disposizioni regolamentari attinenti ai diversi aspetti del vivere civile ed in particolare riguardanti l’igiene urbana ed edilizia, le attività economiche e, naturalmente, l’urbanistica.Regolamentare significa implicitamente “limitare”, ma anche “indirizzare”, tentando di correggere le distorsioni che inevitabilmente possono emergere nel comune convivere ed al tempo stesso promuovere e valorizzare tendenze positive.Il particolare momento di crisi in cui si trovano la nostra Nazione e la nostra Città obbliga tutti, cittadini ed amministratori, nel tentativo di contribuire, ognuno per la propria parte, ad uscire dalla drammatica spirale recessiva in cui ci troviamo.Riesaminare, alla luce della crisi economica, alcuni strumenti, quali ad esempio gli atti di pianificazione e di regolamentazione comunali, ci sembra non secondario a questo fine: riesame e semplificazione delle procedure, ma anche, e soprattutto, dei contenuti sostanziali di tali atti.

OBIETTIVI DEL PROGETTOL’obiettivo qualitativo del progetto è far si che cittadini ed imprese vedano il Comune come un facilitatore di ciò che si può fare piuttosto che come un insormontabile muro di burocrazia.E’ opportuno chiarire che “revisione” dei regolamenti non deve essere intesa come “eliminazione” acritica di qualsiasi controllo rivolto alle attività economiche, bensì, e qui il lavoro è molto più delicato e faticoso, nell’individuazione e nella riformulazione dei punti irrinunciabili che garantiscono il mantenimento, ma forse dovremmo dire il ripristino, di quegli equilibri necessari alla vivibilità e alla salvaguardia di un ambiente di eccezionale valore, come quello senese, il tutto senza perdere di vista l’obbiettivo oggi prioritario dello sviluppo economico.Un primo elenco, peraltro non del tutto esaustivo, degli atti regolamentari da sottoporre ad un proficuo processo di verifica può essere il seguente:• le norme tecniche di attuazione del regolamento urbanistico• il regolamento edilizio• il regolamento d’igiene

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SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA

• il piano del colore (allegato F del regolamento edilizio)• il piano generale degli impianti pubblicitari• il piano dei chioschi (allegato G del regolamento edilizio)- il

regolamento dell’uso del suolo pubblico per attività di somministrazione (ne è stata redatta una bozza mai approvata)

• le delibere e le determinazioni che hanno ricadute dirette sull’economia cittadina quali ad esempio: la zonizzazione delle attività di somministrazione, la monetizzazione dei parcheggi, la determinazione degli oneri di urbanizzazione, ecc.

• il regolamento sull’esercizio di somministrazione di alimenti e bevande. PRESUPPOSTIUna tale operazione comporta un notevole sforzo culturale da parte di tutti e richiede un’opera di sensibilizzazione degli uffici preposti, da un lato, e degli operatori a vario titolo, dall’altro, nonché delle associazioni di categoria. Diventa quindi fondamentale il ruolo di mediazione della pubblica amministrazione.Inoltre è auspicabile il coinvolgimento dei tecnici privati, attraverso gli Ordini e i Collegi, il cui contributo è fondamentale a seguito del trasferimento di molte attribuzioni che fino a qualche anno fa erano proprie del funzionario pubblico.

AZIONILe modalità di analisi e revisione degli atti regolamentari dovrebbero fare riferimento alle seguenti linee di indirizzo:

01. prosecuzione della strada virtuosa già intrapresa dal Comune verso una semplificazione delle procedure autorizzative mediante:• l’estensione dell’istituto della conferenza dei servizi,• l’estensione dell’utilizzo delle autocertificazioni in luogo delle

autorizzazioni interne

02. riduzione delle regole e dei limiti e comunque loro semplificazione anche con finalità di maggior chiarezza interpretativa;03. semplificazione del linguaggio e della struttura delle normative comunali per favorire l’utilizzo delle autocertificazioni ed asseverazioni che la normativa nazionale e regionale demanda ai tecnici esterni, anche la fine di ridurre i rischi professionali scaturenti dall’uso delle stesse;04. conseguente riduzione degli spazi di interpretazione soggettiva da

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parte degli addetti nelle pubbliche amministrazioni e connessa riduzione dei contenziosi;

05. promozione dell’unificazione della modulistica, nonché del linguaggio, delle definizioni e della terminologia in ambito urbanistico almeno a livello provinciale;

06. eliminazione, o comunque drastica riduzione, degli scostamenti dalla normativa nazionale e regionale riguardo alla terminologia usata e riguardo alla creazione di categorie di interventi edilizi;

07. revisione in senso riduttivo di tutte le limitazioni alla mutazione delle destinazioni d’uso che non abbiano una comprovata ricaduta sui carichi e sugli equilibri urbanistici, salvaguardando la vocazione residenziale del centro storico e la salubrità dell’ambiente urbano;

08. riduzione delle limitazioni di intervento finalizzate al recupero del patrimonio edilizio esistente, tutelando esclusivamente il paesaggio e l’edilizia storica con l’introduzione di norme particolari e mirate anche in deroga;

09. revisione degli oneri correlati al mutamento delle destinazioni d’uso (oneri di urbanizzazione, monetizzazione della sosta), evitando al contempo vistosi scompensi negli introiti del comune;

10. ricalibrazione degli standard a parcheggio che il recente regolamento urbanistico ha aumentato in modo considerevole e che rischiano di essere un ulteriore ostacolo al mutamento delle destinazioni d’uso, specialmente quelle commerciali; il tutto tenendo sotto controllo il tema del traffico e della accessibilità dei luoghi;

11. promozione dei piccoli/medi interventi edilizi, quali ampliamenti, realizzazione di volumi ed elementi accessori, ecc. soprattutto nelle aree già urbanizzate.

12. maggiore incentivazione della “rottamazione” dell’edilizia incongrua attraverso un incremento del premio volumetrico e snellimento delle relative procedure per l’acquisizione dei crediti edilizi;

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13. revisione dei vincoli paesaggistici ed eliminazione degli stessi riguardo ad aree per le quali appaiono del tutto ingiustificati ed incongrui, come ad esempio per le zone di Massetana, Cerchiaia, V.le Toselli, S. Miniato, Acquacalda;

14. incremento della comunicazione esterna delle linee interpretative della normativa da parte degli enti pubblici ed organizzazione di periodici incontri tra operatori interni alle amministrazione ed operatori esterni, tesi a chiarire e snellire le procedure ed a sviluppare un confronto continuativo sulle più delicate tematiche applicative dei regolamenti.

Ecco alcuni più specifici e concreti esempi che dimostrano la necessità di immediato intervento per la semplificazione e maggior chiarezza delle regole, del linguaggio e delle procedure, nonché per la rimozione di limiti ingiustificati.

Quanto alla maggior chiarezza delle regoleLe norme tecniche di attuazione del vigente regolamento urbanistico mischiano assai spesso descrizioni e prescrizioni; un medesimo edificio è trattato attraverso diversi articoli spesso non consequenziali; dalla lettura di alcuni articoli sembra ammissibile un intervento che invece appare negato in un altro articolo situato in un’altra parte delle norme.E’ urgente riscrivere le NTA –quantomeno in chiave ricognitiva e interpretativa- in modo che per ogni immobile o terreno siano chiaramente ed immediatamente leggibili le seguenti informazioni:- destinazione d’uso ammessa: residenziale, commerciale, direzionale, ecc.- massimo intervento ammesso: manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, ecc.- strumento di attuazione dell’intervento: previa approvazione piano urbanistico attuativo (piano di recupero, piano particolareggiato, ecc.) oppure attuazione diretta (permesso di costruire, SCIA, edilizia libera).

Quanto alla semplificazione delle procedureAltra proposta potrebbe essere quella di estendere l’utilizzo della conferenza di servizi anche per l’acquisizione di altri pareri e comunque stimolare in ogni modo l’applicazione dell’art. 19, comma 1 della legge 241/90 che prevede quanto segue:“Nei casi in cui la normativa vigente prevede l’acquisizione di atti o pareri di organi o enti appositi, ovvero l’esecuzione di verifiche preventive, essi sono

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comunque sostituiti dalle autocertificazioni, attestazioni e asseverazioni o certificazioni di cui al presente comma, salve le verifiche successive degli organi e delle amministrazioni competenti”Il tema dei pareri è infatti da affrontare incisivamente se si vuole pervenire a tempi di risposta più accettabili alle varie istanze dei cittadini.Notevole è la “selva” di tali pareri, interni ed esterni all’amministrazione: si pensi –tra gli altri- ai pareri ARPAT, USL, Vigili del Fuoco, ANAS, Regione, Provincia, Ferrovie, tra quelli esterni; Vigili Urbani, Aree verdi, Suolo pubblico, tra quelli interni.

Rimozione di limitazioni ingiustificateUn esempio su tale fronte lo si può ricercare nell’ambito delle destinazioni d’uso. L’articolazione delle destinazioni infatti ha subito negli anni (dalla legge urbanistica 1150/42 e dal decreto 1444 del ‘68) modifiche ed integrazioni in aumento, aggiungendo a residenza, industria, commercio e servizi altre definizioni quali, ad esempio, “direzionale”, “artigianale di servizio”, “turistico ricettivo”.Il problema è rappresentato dagli ostacoli che questa eccessiva suddivisione e compartimentazione pone alle trasformazioni delle destinazioni, in particolare nei centri abitati, rendendo non fattibili utilizzi diversificati.

In particolare, sembra eccessiva la distinzione tra destinazioni commerciali, da una parte, e artigianali (e in particolare artigianali di servizio o artigianato artistico e/o comunque compatibile con le zone prevalentemente residenziali), dall’altra, nonché direzionali (per quanto riguarda uffici privati, filiali, ecc.), dall’altra ancora.Anche questi limiti vanno rimossi o comunque radicalmente ripensati, se si vuole tentare di arginare la fase recessiva in cui ci si trova.

Proposte riguardo al Regolamento di IgieneLo sfruttamento adeguato delle moderne tecnologie dovrebbe consentire di rimuovere ostacoli in questo ed altri ambiti; ad esempio prevedendo che l’adozione di impianti tecnologici quali quelli di ventilazione, aerazione e condizionamento, realizzati a regola d’arte, possa rendere meno rigido, per fabbricati già esistenti ed anche nel caso di nuovi insediamenti produttivi o cambi di destinazioni d’uso, l’obbligo di conformarsi ai minimi valori dei rapporti aero-illuminanti e delle superfici apribili indicati nei Regolamenti.Rimozione di ingiustificate limitazioni

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Merita un’attenta riflessione anche la disciplina prevista dal Comune per l’esercizio di somministrazione di alimenti e bevande (c.d. Regolamento del commercio).Così come affermato nell’art. 1, comma 2, il Regolamento è finalizzato a contemperare l’interesse dell’imprenditore al libero esercizio dell’attività ( interesse questo costituzionalmente garantito dall’art. 41), con l’interesse “della collettività alla fruizione di un servizio commerciale adeguato, capillare e rispondente alle necessità del territorio”.Tuttavia, dalla lettura del Regolamento, si evince la presenza di numerosi vincoli e prescrizioni che, di fatto, limitano in modo significativo la libertà imprenditoriale.

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URBANISTICA, MOBILITà e CENTRO STORICO

ANALISI DELL’ESISTENTEL’eredità urbanistica ricevuta in dote dalla redazione dell’ultimo Piano Strutturale presenta un quadro conoscitivo e delle linee di orientamento progettuale che si sono in brevissimo tempo sensibilmente modificate e che non corrispondono perciò ad un’ipotesi di sviluppo e di gestione del territorio. In particolar modo, superato da evidenti limiti economici e funzionali, la direttrice sud di ampliamento della città. Si rende così necessaria una variante strutturale al piano stesso, in modo da poter permettere una più corretta pianificazione, capace di armonizzarsi con l’esistente, senza prevedere ulteriori incrementi edificatori. Sono ancora sul tavolo esigenze urgentissime, tra le quali l’ammodernamento delle infrastrutture, l’innalzamento della vivibilità e le previsioni di edilizia sociale. Al centro del progetto di riqualificazione, la situazione del centro storico che dovrà essere recuperato e rivitalizzato, anche in prospettiva dell’appuntamento di Siena Capitale.Siena è costretta ogni giorno ad un volume di traffico sproporzionato rispetto alla capienza della città che produce effetti di eccessivo rallentamento sui tempi di percorrenza. Questo è in gran parte generato da flussi di traffico provenienti dalle aree urbane limitrofe. Quello di un progetto integrato di mobilità sostenibile è un’emergenza ormai inderogabile. Il Quadro Conoscitivo risulta pertanto attardato e non coerente con le nuove esigenze.

OBIETTIVI DEL PROGETTOUna smart city da 53000 a 100000 abitantiDa 53 verso 100.000 abitanti, una smart city metropolitana site specific (una città intelligente adesso e qui, specifica per le nostre caratteristiche) tra centro storico diffuso e paesaggio. Un progetto urbanistico e amministrativo concreto e da condividere con i comuni confinanti, affinché venga superato l’impasse dello SMaS (Schema Metropolitano Area Senese) e di proporsi come modello di sviluppo e di razionalizzazione del territorio.Al di là della forma e del percorso istituzionale è importante garantire un legame concreto tra istituzioni e territorio, per questa ragione potremmo immaginare alcuni assessorati strategici, quali quello all’urbanistica, ai

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lavori pubblici o all’ambiente, in forma collegiale, in modo che ciascun membro rappresenti un sottosistema dell’intero ambito territoriale, ad esempio il capoluogo, l’anello dei centri minori intorno al capoluogo, i centri esterni.In questo processo di integrazione territoriale diventa fondamentale continuare a monitorare le dinamiche in atto e ampliare le capacità di ascolto nei confronti dei bisogni e delle proposte che vengono dal basso.Occorre promuovere azioni condivise con i comuni contermini,co-pianificazione in attesa di una vera unione e favorire la crescita dei nuclei prossimi al capoluogo al fine di garantire i servizi essenziali, immaginando anche la delocalizzazione di alcune funzioni dal capoluogo e promuovendo la creazione di attività di servizio connesse con l’agricoltura e il turismo (escursionismo, agriturismo), oltre che attività ricreative (diffondere la pratica degli orti con funzione anche sociale); migliorare le connessioni con il capoluogo.

Servizi più efficienti, mobilità innovativa, etica della sostenibilità, rafforzamento del progetto Siena Carbon Free 2015 già premiato dall’ONU, in un contesto di alto valore storico dal forte vincolo paesaggistico e sotto tutela dell’Unesco. Un’idea di città basata su un impianto solido di valori condivisi

FSM (Federazione Senese Metropolitana).Un modello sperimentale certo ma competitivo per farci trovare pronti alle nuove sfide in Europa e in Italia, per non sentirsi più penalizzati dall’ipotesi di riorganizzazione delle Province o per poter confermare il nostro ruolo da protagonisti nell’ipotesi della creazione dell’Area Vasta della Toscana Meridionale. Siena capitale del proprio territorio, una capitale più grande, più abitata, maggiormente capace di attrarre investimenti e finanziamenti, una capitale 3.0. E’ solo all’interno di una visione del genere che potremo tornare a parlare di grandi infrastrutture, siano esse culturali, sportive o legate alla mobilità a lunga percorrenza.

Nel territorio sono presenti in modo diffuso circa 12 aree artigianali; queste sono sorte sia nel caso del Capoluogo che dei comuni contermini in modo spontaneo lungo le principali strade di percorrenza senza alcuna attenzione alla qualità dello spazio costruito e al contesto ambientale sia esso rurale che peri-urbano; visto che i settori artigianali e industriali non sono in crescita si assiste alla tendenziale terziarizzazione di queste aree, dove si

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insediano progressivamente attività direzionali e commerciali, che trovano in questi luoghi prezzi competitivi e accessibilità.Si può pensare di ridurre il numero complessivo di queste aree, immaginando processi di trasferimento di volumetrie (legando l’edificabilità di un’area alla demolizione di fabbricati di un’altra, che si vuole convertire); si possono immaginare processi di riqualificazione in particolare nelle aree miste (artigianato + terziario + commerciale) valorizzando gli spazi e percorsi pubblici, favorendo l’inserimento del verde come elemento di mitigazione del costruito (in genere di bassa qualità) sul paesaggio circostante e all’interno degli spazi pubblici.

In generale la progettazione, intesa come capacità di estendere lo sguardo dal presente (in termini di bisogni impellenti da soddisfare) verso il futuro passando per il passato si deve riappropriare di tutto, non ci sono aspetti marginali e luoghi residuali del territorio, tutto concorre inevitabilmente alla sua costruzione/distruzione.

Il più contemporaneo dei centri storiciIl grande patrimonio immobiliare nella sua complessa articolazione necessita di un nuovo piano di sviluppo. Monitoraggio, censimento ed armonizzazioni delle funzioni. Il progetto di crescita urbana a volume zero passa attraverso il centro storico, per una città più viva e più incline alla socialità. Migliaia di metri cubi da convertire in social housing, servizi, strutture museali, centri di co-working, magari immaginando di individuare aree di vocazione specifica tali da caratterizzare ampie porzioni di territorio. I progetti devono essere sostenibili sotto tutti i punti di vista e caratterizzati da una decisa spinta tecnologica, in particolare verso la direzione dell’efficienza energetica. Un approccio che potrebbe candidare Siena a diventare un polo di sviluppo e sperimentazione di tali tecniche applicate ai centri storici.

Il più contemporaneo dei centri storici, passa anche per l’inderogabile realizzazione del Parco Urbano. Un Parco Urbano dal carattere europeo, tra pedonabilità, ciclabilità, aree sportive e per il tempo libero, verde di qualità. Un parco a tratti interstiziale, ma al tempo stesso aperto, in grado di ricucire e tenere insieme gli episodi urbani, puntuali o di tessuto. Un parco grande come tutta la città.

La componente più fisica: prossimità tra le parti, densità, tipologia

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insediativa, presenza di edificato storico, presenza delle valli verdi, quindi elemento di paesaggio, oltre che presidio ecologico e di naturalità nel cuore della città; oggi hanno una valenza prevalentemente estetico-percettiva/contemplativa, in prospettiva deve essere recuperata e potenziata la dimensione fisica, quindi le valli devono essere più accessibili e fruibili da tutti – anche city users – estendendone le funzioni – luogo di eventi, zona di orti, relax, punti di avvistamento per animali etc... - e divenire l’opportunità per un circuito pedonale alternativo alla strada “murata” interna al tessuto edificato, oltre che ulteriore porta di accesso pedonale/ciclabile.

Un centro storico wireless, organizzato intorno a una mobilità di ultima generazione che sappia inventare un nuovo urban design, legato in particolar modo alla qualità delle strutture stagionali per la ristorazione, da inquadrare in un coordinamento delle forme, delle quantità, dei materiali e dell’illuminazione, tali da fornire un inedito paesaggio urbano e rilanciare una prospettiva per Siena by night. Lo stesso urban design potrebbe essere la cifra distintiva per risolvere il problema dell’accessibilità in locali commerciali o direzionali privati aperti al pubblico, senza intervenire quindi sulla struttura architettonica.

Mobilità e sostaAnche la strategia della mobilità dovrà essere affrontata con una visione metropolitana che attraverso un percorso di partecipazione coinvolga gli altri comuni dell’area urbana senese.Bisognerà incrementare il numero di parcheggi scambiatori, con particolare attenzione alle aree di accesso alla città ad oggi sprovviste.Contestualmente verificare ed eventualmente riorganizzare le offerte di mobilità pubblica per rispondere alle nuove fasce orarie, e contrastare con decisione il mancato pagamento del biglietto, proponendo che possa essere acquistato anche sul mezzo pubblico.

l tema del sovraffollamento dei mezzi per la distribuzione delle merci in centro storico e quelle per la raccolta dei rifiuti dovrà essere ripensata nelle modalità di attracco e distribuzione. Serve un nuovo progetto che preveda l’individuazione di alcuni scali dove far radunare i fornitori per poi redistribuirli in città con navette ecosostenibili (elettriche). Risulta questa l’unica maniera concreta per ridurre gli attraversamenti, l’inquinamento, l’invasione delle aree pedonali, con conseguente aumento del decoro

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urbano. Per una città che voglia puntare sul turismo è una vera emergenza. Oltre alla rete di piccoli scali merci dovranno essere maggiormente controllati le fasce orarie entro le quali effettuare tali operazioni.

PRESUPPOSTIOccorre un coordinamento con i Comuni contermini affinché si possa creare, anche se non ancora amministrativamente riconosciuta, un’area vasta con il Comune di Siena.Si potrebbe creare una rete con altre città italiane (es. tutte quelle candidate a CEC2019) ed europee per monitorare, studiare, promuovere esperienza, ed eventualmente concordare iniziative comuni che faciliterebbero la ricerca di grandi sponsor e/o un risparmio nell’acquisto dei servizi.

AZIONI• Elenco delle attività principali:• variante dello strumento urbanistico• creazione della Commissione permanente per arrivare alla definizione

amministrativa della Federazione Senese Metropolitana• creazione di un tavolo permanente tra Comune, Soprintendenza,

Provincia e Regione per stabilire possibilità di intervento, agevolazioni burocratiche e cambi di destinazione

• monitoraggio e censimento dei grandi contenitori per valutarne possibilità di cambi di destinazione d’uso

• completamento del Censimento delle barriere architettoniche e definizione di un Piano per la loro eliminazione

• istituzione di un Osservatorio permanente sulla mobilità, presieduto e coordinato da un Mobility Manager, per individuare le maggiori criticità e promuovere strategie di mobilità sostenibile

• rilettura e ridefinizione del Piano della mobilità che includa tutte le persone, integrato con la realizzazione di un servizio pubblico di trasporto pienamente inclusivo

• aumento di controlli sull’effettivo pagamento dei biglietti• garantire lo stato reale del traffico, attraverso strumenti di tecnologia

mobile • progressiva sostituzione della flotta dei mezzi pubblici, di manutenzione

e raccolta rifiuti che nei prossimi 5 anni punti a sostituire mezzi inquinanti e sovradimensionati, puntando su quelli elettrici, silenziosi e non inquinanti

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• introduzione del bollino elettronico e possibilità di ottenere permessi di accesso alla ztl, nelle fasce già previste, attraverso strumenti di controllo informatico e digitalizzato.

• introduzione progressiva del bike sharing per tratte praticabili accompagnate da un potenziamento delle piste ciclabili

• verifica ed eventuale adeguamento delle risalite meccanizzata alle esigenze della mobilità disabile

• Mobility manager che coinvolga le risorse migliori della città, tra cui l’Università potrebbe fornire strumenti di analisi e proposte innovative atte a fornire le soluzioni più adeguate e all’avanguardia, in sinergia con la Polizia Municipale.

ANALISI DELL’ESISTENTELa situazione economica nazionale prevede per il prossimo triennio un taglio di circa 400 milioni di Euro di finanziamenti per la nostra Regione, destinati al sistema Socio Sanitario. Occorre, pertanto, come dichiarato più volte dall’Assessore Marroni, provvedere ad un radicale cambiamento del sistema senza avere ricadute sui cittadini.Sul nostro territorio operano oltre duecento Associazioni di volontariato, una incredibile ricchezza destinata a diventare sempre più importante per sopperire a certe inadeguatezze del SSN.

OBIETTIVI DEL PROGETTOSanitàRidurre l’impatto della carenza economica regionale sui servizi al cittadino del nostro territori attraverso una razionalizzazione delle strutture, un potenziamento delle Aree Vaste ed un nuovo modo di gestire la Sanità Territoriale.VolontariatoEsprimere alle Associazioni la necessità di una maggiore coordinazione e sinergia, nel totale rispetto delle loro pregevoli individualità promuovendo una ottimizzazione dei servizi.

PRESUPPOSTISia Sanità sia Volontariato sono attività che dipendono parzialmente dall’Amministrazione Comunale.L’Amministrazione Comunale, attraverso la Conferenza dei Sindaci, hail dovere di indicare le linee guida per la razionalizzazione, il potenziamento e la centralizzazione dell’offerta di salute, confrontandosi periodicamente sui risultati e sulle criticità.Il Volontariato deve essere parte integrante della progettualità, con la partecipazione ai percorsi socio-assistenziali e con la formazione continua del proprio personale.

AZIONISanità• Realizzazione presso l’AOUS dell’Officina Trasfusionale dell’Area

Vasta

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SANITà e SERVIZI SOCIALI

• Potenziamento delle eccellenze esistenti (ad esempio progetto Acropolis) per garantire una maggiore assistenza e un minor ricorso alle strutture di ricovero per i pazienti affetti da patologie croniche

• Potenziamento dell’Area Oncologica con aumento delle offerte sia di degenza che ambulatoriale

• Potenziamento dell’offerta ambulatoriale per prestazioni specialistiche con apertura degli ambulatori per 12 ore

• Realizzazione della Centrale Operativa di Area Vasta• Integrazione fra AOUS ed USL 7 attraverso la realizzazione di

Dipartimenti Interaziendali

VolontariatoPer quanto riguarda il sistema sociale gli obiettivi devono riguardare prevalentemente il potenziamento della presa in carico dei pazienti fragili con percorsi condivisi tra tutte le Associazioni presenti, la valorizzazione dei percorsi che garantiscano la presa in carico delle popolazioni immigrate, la salute della donna, le esigenze dei giovani che devono essere intercettate a livello di prevenzione e solo successivamente a livello di cura.In tutti questi percorsi è indispensabile il coinvolgimento sia dal punto di vista propositivo che realizzativo delle Associazioni di Volontariato presenti sul territorio, soprattutto per ciò che riguarda l’assistenza domiciliare, i trasporti e l’attenzione per i nuclei familiari bisognosi.E’ fondamentale tenere presente che le Associazioni di Volontariato del nostro territorio sono quasi 200 e hanno caratteristiche molto variegate tra di loro come per esempio la dimensione e gli obiettivi di interesse, quindi a tutte loro va data rispondenza e attenzione visto che trattano tutte problemi di grande rilevanza sociale.

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ANALISI DELL’ESISTENTEPer poter affrontare la sfida del mercato globale (ovvero trovare il posto più confacente il singolo territorio all’ interno del puzzle economico mondiale), l’amministrazione pubblica deve prima di tutto farsi promotore di sano sviluppo (non meramente assistenziale), osservatorio privilegiato di mercato e agenzia di servizi a disposizione del tessuto produttivo territoriale.L’atteggiamento patrigno e talvolta punitivo di certe amministrazioni verso il soggetto produttivo o, anche peggio a lungo andare, la continua assistenza a fondo perduto a casaccio (ma tendenzialmente orientata allo scambio di favori) a certe attività purtroppo sono ancora molto comuni, ma siamo convinti che non potranno avere spazio in nessuna amministrazione pubblica comunale (e territoriale) che voglia sopravvivere all’ attuale congiuntura economica e finanziaria. Tanto meno quelle del territorio senese.Siena inoltre ha esaurito nel frattempo e speriamo non definitivamente, l’immensa ricchezza (in proporzione alla grandezza del territorio e della sua popolazione) della sua fondazione. Non avrà perciò quello strumento di supporto finanziario che ha usato, seppur in maniera disastrosa e spesso addirittura controproducente, fino ad oggi.Ovvero l’ amministrazione comunale senese dovrà fare di necessità virtù e farsi garante e attiva proponitrice delle istanze del tessuto produttivo avvalendosi essenzialmente dei suoi strumenti normativi, della sua organizzazione e della sua capacità di modulare lo strumento fiscale.

OBIETTIVI DEL PROGETTOL’amministrazione deve dare il buon esempioRazionalizzazione di tutte le partecipate comunali in una holding pubblica con una gestione centralizzata e un piano strategico pluriennale da costruirsi in compartecipazione con le parti sociali e le associazioni delle categorie produttive, che faccia della sua efficienza e della sostenibilità economica e sociale il suo credo aziendale. La holding dovrà perciò far sì che le partecipate tengano bassi i propri costi, bassi i costi dei servizi per la comunità e alti gli standard di servizio.La holding dovrà muoversi con uno spirito imprenditoriale e con visione

PRODUZIONE/TRASFORMAZIONE(focus BIOTECNOLOGIE)

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ampia e a lungo termine, ferma restante la vocazione principe al servizio ai cittadini e alla tutela della fasce svantaggiate della popolazione. La holding dovrà avere dei benchmark misurabili per valutare i servizi delle controllate. Tali benchmark dovranno essere tarati sui migliori standard europei settoriali e dovranno essere resi pubblici.

L’Amministrazione come datore di serviziCi sono alcune aree prioritarie di azione che danno l’indirizzo e la misura dello sforzo che occorre fare per trasformare un’amministrazione comunale nel migliore dei casi passiva in un ente pubblico che serva da stimolo allo sviluppo produttivo di qualità del territorio:• Sburocratizzazione massima di tutti i processi autorizzativi atti alla

produzione di beni e servizi• Analisi e revisione critica di tutti i servizi pubblici di interfaccia all’

impresa in un ottica di minimo costo, minimo intralcio e massima efficacia

• Fiscalità privilegiata per le imprese che tendano ad investire nel territorio in osservanza delle linee guida strategiche di gestione territoriale (in materia di ambiente, efficienza energetica, consumo zero di suolo) e in particolar modo nei settori strategici di sviluppo (IMU su edifici produttivi o agricoli, TARSU, etc.)

Costituzione all’ interno della struttura comunale di uffici a sostegno dell’ impresa come:• Gruppo di contatto per Fundraising (un tavolo di persone del

territorio parte integrante o in stretto legame con l’ amministrazione comunale, con contatti ad alto livello con potenziali donatori nazionali e internazionali che, organizzati come una associazione e sotto patrocinio pubblico, riescano a farsi collettore di fondi e donazioni per iniziative produttive territoriali)

• Ufficio bandi per monitorare e condurre le imprese a finanziamenti nazionali e soprattutto internazionali (focus su aree di sviluppo territoriale strategiche)

• Ufficio di sostegno all’ innovazione – ufficio patent

PRESUPPOSTILa normativa che regola la costituzione delle partecipate comunali e che quindi dovrebbe essere utilizzata per la formazione della holding pubblica può costituire un vincolo da gestire con molta attenzione e con adeguate

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risorse legaliIl principale rischio di questo progetto è la quantità di resistenze che una sana gestione del servizio pubblico potrà incontrare nelle singole partecipate e in alcuni uffici del Comune. Se questa azione di bonifica sarà sana, per forza a volte potrà sembrare sconveniente per qualcuno, non potendo osservare per definizione le istanze politiche e/o personali del “protettorato” di turno.Il bilancio comunale obbliga ad una immediata azione innovatrice per risparmiare risorse e fare da volano per generarne di nuove. Nessun momento è migliore di una crisi epocale per cambiare abitudini così radicate.Molte risorse sono presenti all’ interno del tessuto produttivo cittadino. Altre possono essere trovate nei meandri dell’ amministrazione del Comune di Siena che con quasi 1500 dipendenti senz’ altro offre un terreno eccezionale di rinnovamento.

AZIONIIl caso Siena BiotechIl caso Siena Biotech, sebbene non sia una partecipata diretta del Comune, è un esempio eclatante di azienda “pubblica” a gestione “occasionale e opportunistica” che, fatalmente, si è rivelata un disastro sotto ogni punto di vista e un peso molto grande per le finanze pubbliche del territorio.Siena Biotech, sebbene nata sotto i migliori auspici, si è rivelata presto semplicemente uno strumento per ottenere consenso molto costoso (non è una novità questa per il senese, ma la magnitudine di questo caso è notevolmente al di sopra della media). Tutti gli sforzi necessari per cercare di ribaltare la pessima condizione di Siena Biotech debbono essere orientati a trasformarla da centro di costo a centro di profitto.

In questo modo:• Analisi della condizione attuale (asset in possesso, progetti svolti e in

svolgimento, criticità ed eventuale riqualificazione o dismissione)• Riposizionare gli sforzi della società in un campo di lavoro più

promettente dal punto di vista economico• Riallacciare rapporti stretti con le altre entità produttive del territorio per

trovare importanti sinergie (in particolare il rapporto con Novartis)• Spostare il focus dell’ azienda dalla “ricerca” allo “sviluppo” di prodotti

(ovvero accorciare il tempo di realizzazione di risorse economiche)

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• Farsi attrattore di progetti con milestones verificabili da poter sviluppare all’ interno delle proprie strutture

Immediata la necessità di agire sul problema Siena Biotech, immediata la possibilità di far nascere le task force per il Fund Raising e l’ Ufficio Bandi. Serviranno invece almeno 2 anni di tempo necessari per strutturare il progetto di holding pubblica delle partecipate.Il management sarà da ricercare all’ interno dell’ amministrazione e dentro le partecipate per gran parte del lavoro da farsi in questo ambito.Per Siena Biotech si potrà attingere alla forte presenza territoriale di esperti settoriali a livello mondiale che se ben selezionati e messi in condizione di lavorare possono diventare degli asset importanti per la soluzione del problema.Comunità Europa, Governo Nazionale e Regione Toscana potrebbero diventare in determinate condizioni potenziali supporti per la Siena Biotech e anche per promuovere un nuovo modo di gestire le partecipate pubbliche.

ANALISI DELL’ESISTENTELa cosiddetta legge Amato impose ad una serie di banche di interesse pubblico la creazione delle Fondazioni Bancarie che diventavano azioniste delle Banche da cui si originavano.Il patrimonio delle Fondazioni era costituito da una ricca serie di beni, non strumentali all’attività “industriale” della banca, e dalle azioni delle banche di riferimento.Successive disposizioni legislative imponevano alle Fondazioni bancarie di rinunciare al controllo delle Banche conferitarie (possesso della maggioranza assoluta del pacchetto azionario). La conseguenza di tali disposizioni ha cambiato il rapporto Siena-MPS, incredibilmente generando nuova ricchezza per il territorio con una forte diversificazione del rischio, infatti Siena si trova a possedere direttamente un duplice patrimonio:• Una straordinaria cassaforte (la Fondazione) con capacità di

erogazione “propria”, grazie alle rendite dell’ingente patrimonio avuto in dote al momento della sua costituzione, ed a beneficiare dei dividendi dell’attività industriale della Banca

• Il sostanziale controllo di una banca delle dimensioni del MPS che, oltre a distribuire lauti dividendi, garantisce un enorme numero di posti di lavoro. Controllo perché la Fondazione, tramite l’Assemblea dei soci, ha la capacità di determinare il CDA della Banca nonché il diritto di approvarne o rigettare le linee strategiche (piano industriale)

Più recentemente una sentenza della corte di cassazione che gli amministratori dalla Fondazione nominati da Enti pubblici (Comune, Regione, Provincia) non costituiscano la maggioranza del Consiglio.In meno di un decennio questa enorme ricchezza è stata largamente dilapidata e siamo nelle difficili condizioni di cercare di salvare il salvabile, operazione che certamente prenderà anni di tempo... se avremo successo.

OBIETTIVI DEL PROGETTORientrare all’interno dei ruoli che la legge ci assegna: un sindaco non deve fare il banchiere. Un sindaco ha diritto di nomina nella Fondazione non deve interferire con la gestione della Banca, l’influenza sulla Banca è

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FONDAZIONE E BANCA

mediata dalla Fondazione e mai diretta.Riconoscere le professionalità e le competenze presenti nel nostro territorio per far loro assumere la responsabilità dei posti chiave: basta con le nomine politiche che privilegiano mediocrità e fedeltà politica a discapito di lealtà e competenza.Supportare moralmente, e solo moralmente, gli attuali vertici della Banca nella difficile opera di risanamento che stanno compiendo.Fare il reale punto sulla Fondazione renderla pubblica e condividere un piano che salvi il salvabile.Per la Fondazione, è doveroso fare una analisi che accerti chi e se qualcuno abbia debordato dai limiti imposti dagli statuti, dalle deleghe, dai piani approvati ed eventualmente prendere le decisioni conseguenti: non è concesso a nessuno dilapidare la ricchezza di un territorio senza, almeno, assumersene le responsabilità.

PRESUPPOSTIRisulta evidente che ai nostri amministratori, sia eletti sia nominati, i ruoli e le responsabilità non erano assolutamente chiari e risulta altrettanto evidente che le nomine nei posti chiave erano dettate da logiche politiche piuttosto che da valutazioni di professionalità.Per quanto attiene alla Fondazione è mancato il riconoscimento della natura giuridica della Fondazione stessa: le fondazioni si differenziano dalle società per azioni perché non hanno azionisti (proprietari), quindi non hanno l’assemblea dei soci – organo sovrano delle società di capitali-questo perché le fondazioni posseggono se stesse, qualcuno ha diritto di nomina ma i nominati rispondono solo al dettato dello Statuto non a chi gli ha garantito la poltrona. Nessun nominante ha il diritto di imporre la propria volontà al nominato, né nessun nominato ha il dovere di eseguire ordini di chicchessia qualora questi ordini confliggano con lo statuto, anzi ha il dovere ed il potere di opporcisi senza se e senza ma.Il reale potere degli organismi nominanti si limita alla vigilanza del rispetto dello statuto da parte dei nominati: se c’è inosservanza scatta il diritto di fare un’azione di responsabilità nei confronti degli amministratori.Ci sembra che questo sia stato largamente disatteso con le conseguenze che conosciamo e con le decisioni che dovrebbero essere ancora prese ma...Per quanto attiene alla Banca questa è gestita da un CDA che agisce in piena autonomia ma all’interno del mandato conferitogli dall’Assemblea dei soci. L’andamento negativo di una qualsivoglia attività può essere legato a

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mille ragioni, alcune legittime alcune noPer quelle illegittime, nel nostro caso, sta indagando la magistratura quindi nulla da aggiungere.Per quelle “legittime” va verificato se i componenti del CDA hanno agito nel rispetto delle deleghe conferitegli ed all’interno delle linee strategiche approvate dall’Assemblea dei soci.

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ANALISI DELL’ESISTENTEIn tutti i paesi che negli ultimi anni hanno ottenuto i maggiori successi sul versante produttivo e culturale, in termini di occupazione e innovazione, la formazione è stato uno degli elementi chiave. 53100 crede che un nuovo progetto di sviluppo non possa prescindere dal ruolo delle due Università presenti (Università degli Studi di Siena, Università per Stranieri) ,da sempre considerate un vanto e un punto di riferimento grazie alla ricchezza delle risorse intellettuali, scientifiche e umane presenti al loro interno.Nonostante il periodo di crisi in cui l’Ateneo si trova attualmente, non si può pensare al futuro della città senza rilanciare in modo concreto la formazione accademica. Il pesante deficit di bilancio ha provocato sia un danno di immagine che concrete e gravissime difficoltà economiche per molti dei dipendenti dell’Università stessa, delle aziende e delle cooperative dell’indotto. Nell’ultimo anno l’Università ha cercato di ridurre il suo indebitamento e nonostante la difficile situazione è riuscita a portare avanti progetti di grande rilievo internazionale, a conferma della qualità degli insegnamenti e della validità delle risorse umane presenti. Un esempio concreto è rappresentato dal ruolo di capofila per il Mediterraneo che l’Università ha ottenuto all’interno del progetto MED UN SDSN che ha l’obiettivo di individuare in tutto il mondo soluzioni per la sostenibilità ambientale, sociale ed economica.L’Università per Stranieri è una realtà determinante sia per l’utenza cittadina che per il proprio valore internazionale. Si tratta di un centro che attrae ogni anno numerosissimi studenti da ogni parte del mondo che si recano a Siena per imparare o approfondire le proprie competenze linguistiche della lingua italiana, rappresentando così anche un punto di scambio fondamentale di cultura e progettualità in grado di guardare al futuro con un’ottica di apertura e internazionalizzazione. L’Università per stranieri è poi un punto di riferimento anche per il mondo delle imprese, grazie agli insegnamenti del cinese, dell’arabo, del russo e del giapponese.

OBIETTIVI DEL PROGETTORilanciare le competenze e le eccellenze rimaste sul territorio ed intorno a queste costruire una progettualità a breve, medio e lungo termine che consenta di trattenere nell’Università i migliori “cervelli” che, in caso

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FORMAZIONE e UNIVERSITà

contrario, andrebbero a potenziare l’organico di altre università nazionali ed internazionali.L’Università per Stranieri deve essere sostenuta nella popria attività progettuale soprattutto per le sue ambizioni europee, in grado di far conoscere Siena nel mondo e di creare sinergie sia a livello comunitario che internazionale in termini di collaborazioni accademiche e professionali. Esempi di buone pratiche in questo senso sono i recenti spin-off e soggetti imprenditoriali di diritto privato che stano nascendo oltre al progetto del Polo dell’Industria della lingua italiana.Attorno alle due università, che dovranno pensare forme di interazione più coerenti e continue nell’ambito di una visione regionale dell’alta formazione scientifica e umanistica, dovranno essere inserite pienamente in questo progetto le accademie e le istituzioni formative settoriali, in ogni campo: dalla musica alle arti performative, dall’arte al design, dall’artigianato di qualità ai mestieri storici in via di scomparsa, dalla comunicazione alla scienza. Una formazione nuova, articolata e continua, non più affidata limitatamente all’educazione (scolastica e universitaria), anche se essa dovrà costituirne il perno. Siena ha una tradizione e una struttura educativa che può permetterle di costruire, in modo sperimentale e all’avanguardia, un progetto di «città della formazione», dove l’intero tessuto sociale, culturale e produttivo, sia finalizzato alla formazione e da esso tragga nuova linfa. Il progetto di una «città della formazione» ha bisogno che accanto al sistema educativo superiore e avanzato vi siano le istituzioni pubbliche (musei, biblioteche, centri di ricerca), le agenzie legate al territorio, le associazioni di categoria e le organizzazioni culturali e professionali: il progetto da costruire dovrà avere una struttura a rete, in cui il sapere e l’apprendimento, la sperimentazione e il lavoro in tutte le sue forme (dall’apprendistato all’aggiornamento, dalla specializzazione alla riqualificazione) siano integrati e si supportino l’un l’altro. Un’attenzione particolare il progetto la darà al ruolo dell’innovazione e delle tecnologie d’avanguardia, ma anche all’organizzazione fisica degli spazi e delle forme di socialità che dovranno favorire. La formazione e lo scambio continuo delle diverse azioni educative (di base, applicate e professionalizzanti), dovranno misurarsi con le esperienze europee più avanzate inserendo Siena in un network dove la verifica e la valutazione avranno un ruolo fondamentale e permanente, favorendo scambi e trasmissione di saperi, metodologie, progettualità, azioni concrete. Il percorso verso lo sviluppo di una società della conoscenza avanzata e coesa può infatti solamente passare attraverso un approccio basato su un apprendimento costante

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in tutte le fasi della vita (longlife learning). Una premessa essenziale per garantire l’inclusione sociale, la piena partecipazione alla vita della collettività da parte di tutta la popolazione e la possibilità di giocare un ruolo attivo all’interno della società, obiettivi fondamentali che l’Unione Europea persegue trasversalmente e che costituiscono i valori e principi fondanti che la caratterizzano nella sua essenza.

PRESUPPOSTIInstaurando rapporti con l’industria, cercando l’accesso a fondi di ricerca sia a livello nazionale (MIUR, Istituto Superiore di Sanità, CNR, Ministero della Salute e Ministero degli Esteri) che internazionale (programmi quadro dell’Unione Europea) che per grande parte rimangono o inevasi o sottoutilizzati, si potrebbero reperire le risorse necessarie per il finanziamento di ruoli di Giovani Ricercatori. Il fondo di finanziamento ordinario erogato dal MIUR a favore dei singoli Atenei è veicolato dai curricula del personale dipendente, in particolar modo quello giovane.E’ l’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca) che detta i presupposti per un corretto reclutamento qualitativo e non più lobbistico.

AZIONICome attività principali occorrerà valorizzare le risorse esistenti affidando la gestione dei processi di sviluppo a professionisti validati a livello internazionale con riconoscimenti oggettivi, tangibili, misurabili.Possibili sponsorizzazioni potranno arrivare dalla piccola e media impresa e da industrie interessate ad implementare e sviluppare partnership in grado di valorizzare anche commercialmente la ricerca accademica portata avanti all’interno dei diversi dipartimenti.

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ANALISI DELL’ESISTENTESiena, anche grazie al flusso di studenti universitari fuori sede e agli esordienti professionisti provenienti dal mondo sportivo, vede transitare sul proprio territorio un gran numero di giovani che necessitano di un contesto in cui trovare nuovi spazi aggregativi e canali di espressione.

OBIETTIVI DEL PROGETTO53100 si propone di aggregare i giovani nel preciso intento di sviluppare politiche occupazionali, mirate e condivise, tali da permettere alle nuove generazioni di poter investire e sviluppare una vita dignitosa e programmabile nel nostro territorio.

PRESUPPOSTIPartendo da un coordinamento territoriale con i Comuni contermini, si dovrebbe creare un network giovanile, di studenti e professionisti del territorio, che riesca a raccogliere le eccellenze esterne che transitano dal nostro contesto cittadino, assimilandone le esperienze positive dei contesti dai quali provengono e studiandone possibili applicazioni in ambito locale.

AZIONIPer questo, tra le altre iniziative, riteniamo necessario intercettare il flusso di giovani (senesi, italiani e stranieri che per motivi di studio scelgono la nostra città) e renderlo organizzato e stabile, proponendo una carta entry level che permetta attraverso un cartello di soggetti disponibili (affittacamere, bar, tavole calde, palestre, teatri, internet point) di vivere a Siena con 500€ al mese. Puntare con forza al modello del co-working, esperienza di lavoro condiviso su modelli europei già esistenti, individuando alcuni contenitori nel centro storico e nella periferia che a macchia di leopardo possano diventare quegli incubatori di industria creativa dei quali molte volte abbiamo parlato a proposito della Candidatura a Capitale Europea della Cultura.Istituire il sabato dell’impresa giovane, da tenersi una volta al mese nella Sala delle Lupe, dove esperti dei vari settori imprenditoriali ed esponenti delle istituzioni locali mettono a disposizione percorsi concreti per l’impianto di nuove imprese, riaggiornando e riqualificando anche molti mestieri

NEW GENERATION

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d’autore e della tradizione magari indirizzandoli verso la sperimentazione di nuove tecniche e materiali, in modo da indurre alla creazione di un nuovo polo artigianale giovane che nel tempo, se correttamente promosso, potrebbe anche essere capace di navigare su diversi mercati e rilanciare un comparto stanco e scarsamente abituato al confronto.Per ottenere tali risultati è necessario riabilitare socialmente e moralmente il tema del mestiere manuale che rivisto e aggiornato può rappresentate un’opportunità occupazionale seria, direttamente in uscita dalle scuole secondarie.Ovviamente la vocazione universitaria della città permette di giocare una partita importante anche nell’ambito della ricerca, a patto che si riescano a potenziare e selezionare i settori d’eccellenza e le capacità e le competenze, in particolar modo puntando verso l’euro-progettazione.Ricercare spazi ricreativi che possano costituire punti aggregativi per i giovani, creando un canale di comunicazione privilegiato con loro in maniera tale da essere pronti a recepire proposte e idee, elemento imprescindibile per sensibilizzare l’Amministrazione Comunale ad ampliare la propria conoscenza sia delle necessità che delle aspettative delle nuove generazioni per il proprio territorio senza che ostacoli burocratici possano rallentare la realizzazione delle iniziative.Sfruttare anche le risorse territoriali delle aree limitrofe in modo da adottare una visione integrata sul modello di realtà urbane più ampie e garantendo servizi di collegamento adeguati alle diverse esigenze.

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ANALISI DELL’ESISTENTELa campagna di Siena è uno scrigno straordinario di arte, natura, cultura, agricoltura e manifattura che riesce spesso ad offuscare la pur strabiliante qualità della città dentro le mura. Il valore del paesaggio senese è sottolineato da un numero enorme di pubblicazioni e dall’ammirazione dei molti turisti, residenti e ospiti italiani non senesi e stranieri che hanno deciso di passare parte del tempo libero o, come spesso accade, l’ intera loro vita nel nostro territorio.Ma la campagna di Siena è diventato un bene così raro e prezioso per una ragione che molti di noi stentano a rammentare: il lavoro continuo e certosino di generazioni di agricoltori e comunità locali che hanno modellato il paesaggio a loro immagine e somiglianza. Siena dovrà in futuro mantenere e migliorare le condizioni che hanno permesso nei secoli lo svilupparsi della campagna senese.Non sarà un lavoro da poco, perché per fare questo si dovrà rendere la campagna attraente per tutti i suoi abitanti: agricoltori, produttori di manufatti, residenti, ospiti e turisti.Non basteranno in futuro altre centinaia di agriturismi per mantenere inalterato e crescente nel tempo il valore della campagna senese e il benessere di chi la abita.

OBIETTIVI DEL PROGETTOObiettivo generale del progetto è quello di infondere nuova linfa alla campagna senese – in primis quella dentro o adiacente alle mura cittadine – e di generare un modello di sviluppo strategico della campagna valido per l’intero territorio provinciale (onere questo che, basta ammirare le campagne raffigurate nel Buono e Cattivo Governo di Ambrogio Lorenzetti, da sempre spetta all’amministrazione cittadina). Altro obiettivo è quello di mantenere elevato l’ interesse, non solo a livello locale e nazionale ma soprattutto internazionale, nei prodotti della campagna senese con delle iniziative in ambito locale e non, coordinate ad una campagna di immagine del territorio che lo sprovincializzi e lo elevi ad uno standard (unicità, omogeneità, leggibilità) fruibile a livello mondiale.

CAMPAGNATERRITORIO, AGRICOLTURA, TURISMO

ENOGASTRONOMICO

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Fare diventare sempre di più la campagna senese un vero volano di sviluppo occupazionale tramite l’ unione sinergica di antichi mestieri e coltivazioni e modernissime tecnologie (non solo a livello produttivo ma anche nei settori a servizio della produzione). Questo esercizio sarà essenziale per poter ricondurre sempre più giovani con conoscenze moderne ad un lavoro in un ambito agricolo che non debba affatto sembrare umiliante ma anzi, diventi simbolo di una nuova modernità professionale e di stile di vita.

PRESUPPOSTIIl vincolo principale da superare per svolgere e portare a compimento il progetto è quello della necessaria ma non scontata armonizzazione fra norme e orientamenti strategici dei comuni limitrofi. Rischi potrebbeo derivare da una eccessiva polverizzazione del progetto e “campanilizzazione” delle varie iniziative.Le opportunità derivano dall’immensa varietà di prodotti e artigianati vari locali già pronti per essere valorizzati in un unicum amplificabile nel mondo. Esistono già grandi competenze in importanti settori di nicchia: istituzioni come l’ Enoteca Italiana, i vari Consorzi di produzione agricola e derivati sono già delle risorse, così come un tessuto culturale pronto alla cooperazione. Molte persone del settore enologico, abituate già al contesto competitivo internazionale, possono fare da riferimento e da esempio per altri settori merceologici.

AZIONI• Utilizzare gli spazi e il prestigio dell’Enoteca Italiana come centro per

lo sviluppo della terra dei vini (il territorio senese) e dei suoi prodotti (in primis il vino). L’ amministrazione dovrebbe farsi interprete della necessità di costruire un marchio di riferimento di tutti i vini delle terre di Siena (un marchio come Super Sienese, leggibile e interpretabile a livello mondiale che racchiuda tutti i vini migliori della provincia). L’obiettivo, viste le varie similitudini, è di fare della terra di Siena la “Borgogna italiana” (ovvero un territorio d’elezione per la coltivazione della vite che punta alla qualità, alla naturalezza dei prodotti, all’innovazione dentro la tradizione, al rispetto e alla distinzione delle diversità). Ai vini dovrebbero accompagnarsi anche quei prodotti di qualità che da molti anni sono stati identificati con le varie certificazione (DOP, etc.), purtroppo ancora poco conosciute fuori dai nostri confini. Questo sforzo di comunicazione e di approccio strategico allo sviluppo

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del territorio dovrebbe culminare in un evento di livello mondiale da svolgersi dentro le mura della fortezza medicea che raccolga tutti i produttori di qualità delle terre di Siena e diventi “mostra mercato mondiale” (specialmente orientato ai paesi BRICS, affamati di qualità e di novità), amplificatore e strumento chiave per trasmettere i contenuti del progetto a livello internazionale.

• Possibilità di concedere in uso gratuito porzioni di verde pubblico ai privati per ricavarne un orto. Il Comune può accollarsi l’onere dell’approvvigionamento idrico, elemento che potrebbe rivelarsi utile al fine di trovare una forma giuridica di assegnazione che eviti il rischio di usucapione. Tale concessione può essere subordinata al tipo di coltivazioni da porre in essere, come piante storiche o tradizionali che si integrino con un eventuale progetto di recupero del genoma antico.

• Promozione di una ristorazione territoriale a “Filiera Zero” con relativa costituzione di un apposito marchio comunale che permetta l’individuazione degli esercizi che operano secondo questi criteri. Su questo argomento si sono evidenziate le problematicità relative al rendere economicamente sostenibile e conveniente ai soggetti interessati questo tipo di operazione perlomeno all’inizio. Probabilmente la migliore forma di realizzazione di questa formula e la cooperativa o il consorzio (in modo che gli aderenti ne ricavino almeno un vantaggio fiscale, gestionale). L’idea è quella di creare un sistema che, una volta a regime, si autoalimenti innalzando la redditività complessiva e crei una nuova immagine di ristorazione qualitativa, oltre che diventare mercato di riferimento per i produttori del territorio.

• riapertura dei mercatini rionali con prodotti del territorio o riqualificazione delle botteghe tradizionali del centro per la vendita di prodotti a filiera corta o nulla.

Per i tempi di realizzazione si può ipotizzare da 1 anno per i progetti più semplici (orti sociali) ad un paio di anni per il progetto “Super Sienese”.Risorse umane adatte per la gestione di questi progetti sono rintracciabili in vari settori dell’ amministrazione comunale, in alcuni soggetti della nostra associazione, nei molti professionisti dei Consorzi e Enti settoriali del territorio e in alcuni imprenditori del settore che sarebbero senz’altro disponibili a dare una mano in diverse di queste iniziative.Diversi sponsor sono identificati sia per i progetti più piccoli (orti sociali) che per progetti più grandi (ristorazione a filiera zero – integrata con produttori del territorio – per esempio potrebbe ottenere fondi EU visto che

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è perfettamente integrata nel programma quadro EU).Per l’ attività “Super Sienese” sarà necessaria la collaborazione e il supporto dei vari consorzi del vino, dell’ Enoteca Italiana, dei principali produttori (o comunque in quelli che vorranno farsi sponsor). È identificata una certa potenziale collaborazione anche presso la nuova ICE.

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53100 ritiene che la dimensione sportiva della città stia entrando in una nuova fase in cui è necessario valorizzare tutte le eccellenze e i risultati ottenuti in questi anni e progettare nuove strade di sviluppo. Sono stati per questo individuati alcuni ambiti di riflessione.

Sport e PaesaggioIl miraggio della cittadella dello sport all’Isola d’Arbia è ormai definitivamente svanito. Questo paradossalmente potrebbe liberare delle inattese possibilità, a patto che si riescano a superare posizioni ideologiche derivanti da pregiudizi del passato. L’opportunità è quella di poter progettare il verde come attività: sport orizzontali, slow, a cubatura minima, con una totale percentuale di permeabilità del suolo. Molte sono le attività possibili che potrebbero qui trovare una collocazione, un insieme di impianti invisibili organizzato all’interno di una grande parco agricolo.

Sport e salute Strettamente collegato al punto precedente, costituisce l’altro caposaldo del progetto. In una città che invecchia, incentivare l’attività fisica e differenziarne l’offerta ci sembra un’iniziativa socialmente responsabile oltre che, in una città da 100000 abitanti, un’interessante ipotesi di mercato. Per questo proponiamo con forza la realizzazione di una nuova piscina comunale, anche a fini riabilitativi, progetto già sostenuto dalle due precedenti amministrazioni, unica eccezione costruita nella nuova “cittadella invisibile dell’Arbia”.

Sport amatorialeLa linfa vitale di un sentimento culturale e di una tradizionale dedizione, ai primi posti in Italia tra popolazione residente e praticanti. Sostenere e rilanciare il movimento nella sua più complessa varietà, immaginando un portale dello sport amatoriale per far emergere e promuovere l’impressionante varietà dell’offerta e per rivendicare un ruolo di eccellenza che più spesso di quanto si immagini questa realtà riesce ad ottenere senza grandi clamori.

SPORT:QUANTI E QUALI MODELLI PER SIENA

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Presenze storiche.Presenze storiche di società sportive, Virtus, Costone, CUS, da sempre impegnate tra agonismo e formazione, ricco e prezioso tessuto che dovrà essere sostenuto e rivalorizzato per non perdere eccellenze che hanno portato a Siena medaglie olimpiche come, ad esempio, la famosa scuola di scherma.

RoburDue proposte: immaginare un modello gestionale paragonabile a quello di una “cantera” sfruttando la notorietà internazionale della città, riuscire ad essere individuati come il luogo ideale per la costruzione di un cantiere di giovani talenti da lanciare nel mondo del calcio professionistico.

Una piccola realtà di provincia satellite di alcune delle società più prestigiose della geografia calcistica mondiale. Questo permetterebbe di produrre nel tempo, oltre che squadre competitive, profili tecnici qualificati, governance stabile ed un forte investimento nei settori giovanili, Siena città della formazione. Un progetto regolamentato da una carta etica che oltre a controllare il bilancio conferisca un tratto distintivo del nostro approccio.

Per fare questo serve uno stadio che può essere lasciato anche dov’è, a patto che venga fortemente integrato nel parco Urbano al punto di diventarne il fulcro.

Mens sanaI grandi risultati nei settori giovanili e nella prima squadra che continuano ad arrivare nonostante i molti cambiamenti, testimoniano una managerialità importante. Il tema qui è infrastrutturale, legato al ritardo sulla realizzazione di una struttura normativamente adeguata alle grandi sfide internazionali che da anni la Mens Sana affronta. Si propone di sostenere ed accompagnare la Società nell’articolazione di un percorso che necessariamente dovrà avere scali intermedi. In attesa del “PalaOmnia” (infrastruttura polifunzionale da anni annunciata) la squadra dovrà spostarsi a giocare a Firenze in occasione dell’Eurolega; questa apparente penalizzazione potrebbe invece conferire alla Mens Sana il carattere di squadra regionale ed esportare il nome della Toscana associato ovviamente a quello di Siena in tutta Europa. Una volta realizzata la struttura dalla capienza minima di 10000 posti, sarà la Toscana a venire a vedere l’Eurolega a Siena, giustificando un impianto di tale grandezza.

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Il cavalloE’ indubbio che nel nostro territorio c’è una forte presenza di attività e di appassionati del mondo del cavallo. E’ un paradosso che viceversa non esista una sensibilità amministrativa (fatta eccezione per le attività legate al Palio) che abbia saputo proporre un progetto concreto per la promozione culturale e sportiva di questa realtà. Dimostrazione ne è per esempio l’ippodromo di Pian delle Fornaci. L’impianto adibito ad ippodromo nel Comune di Siena ha subito infatti una parziale ristrutturazione a partire dall’anno 2009-2010 e dichiarata finita nell’anno 2012, ma non è mai stato realmente utilizzato dagli addetti ai lavori (proprietari, cavallai, fantini).Vista l’entità economica della spesa effettuata è necessario trovare una soluzione al fine di poter usufruire degli impianti già esistenti, in ragione del fatto che a Siena manca una struttura comunale predisposta per l’allenamento dei cavalli da Palio e non solo.Certo il mondo dell’ippica è in forte crisi, ma il modello di cui abbiamo bisogno è quello di un galoppatoio per allenamento, in un centro che favorisca l’incontro di appassionati e competenti. E’ altrettanto necessario trovare il giusto percorso burocratico ed amministrativo che permetta a tutti coloro che vogliono a vario titolo impegnarsi, per professione o per passione, in attività collegate al cavallo, di contare su tempi certi e agevolazioni, associando tali richieste al concetto di manutenzione paesaggistica.

Esiste un’offerta di sport a livello agonistico ampia e modulata adeguatamente, per quanto riguarda le discipline del calcio, basket, pallavolo M e F, scherma, atletica, judo, arti marziali, tennis, rugby, nuoto.Tale offerta tuttavia tende a soddisfare le esigenze di chi ha un bagaglio tecnico e fisico adeguato, mentre risulta più carente per lo sport amatoriale.

Si evidenzia inoltre un’ eccessiva frammentazione dell’offerta nel senso che proliferano molte (troppe) società che praticano le stesse discipline attingendo a un bacino di cittadini interessati abbastanza circoscritto.

OBIETTIVI DEL PROGETTO• Incentivare la pratica dell’attività sportiva all’interno delle scuole di ogni

ordine e grado ricercando, preferibilmente all’interno delle strutture scolastiche, luoghi idonei per una pratica ordinaria dello sport, tali quindi da poter essere adattati allo scopo con minimi interventi;

• Individuare spazi e luoghi, all’interno della città, o nelle immediate

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adiacenze, da rendere disponibili per lo sport non agonistico, da lasciare quindi al libero uso da parte di tutti. In questo senso la Fortezza Medicea appare un esempio calzante in quanto diventata luogo dove spontaneamente si corre, si fanno attività ginniche, ecc. Senza necessitare interventi migliorativi (fatta eccezione per un minimo di servizi igienici e segnaletica sull’ uso dei luoghi), si vuole indicare questo come modello replicabile in altre aree laddove possano essere ricreate, attraverso interventi di non particolare invadenza e costo, certe condizioni ambientali;

• Promuovere, anche tramite le società sportive, il coinvolgimento di tutti coloro che, non dotati di particolari abilità nella pratica sportiva agonistica, sono sistematicamente tenuti fuori dalla possibilità di poter praticare uno sport a livello organizzato. Questo, oltre a rappresentare una discriminazione che può pesare anche non poco nella crescita e nello sviluppo, anche emotivo, del bambino e dell’ adolescente, finisce per allontanare dalla pratica sportiva coloro che in fondo ne potrebbero trarre indiscussi benefici.

• Informare tramite una app specifica e un singolo website aggiornato e gestito dall’ amministrazione residenti, turisti e semplici sportivi che frequentano Siena e il suo territorio su tutta l’ offerta sportiva per fini amatoriali e agonistici.

• Occorrerà portare avanti il completamento del progetto De Carlo per gli impianti sportivi universitari di cui è stato realizzato solo il primo lotto. Il suo completamento potrebbe venir realizzato previo ampliamento delle strutture e delle funzioni da svolgere (in linea con un progetto già studiato anche col CONI a Roma) da realizzare attraverso il modello del project financing affidando a un imprenditore (o a più di uno) la realizzazione dell’impianto con possibilità di ritenere i frutti della gestione per un determinato periodo di anni.

• Potenziamento delle strutture esistenti per quanto riguarda il golf che costituisce un elemento trainante per il turismo oltre a costituire un’attività benefica per la salute e praticabile senza costi particolarmente onerosi, a tutte le età. Anche qui non si tratta di realizzare una struttura da parte del Comune, ma di sollecitare potenziali soggetti interessati facilitando le condizioni di insediamento (individuazione di aree, agevolazioni sotto il profilo urbanistico ecc).

• Potenziamento e sviluppo dell’attività equestre tramite la realizzazione di una struttura sia per concorsi di equitazione che per per attività agonistiche di varie discipline [la monta da lavoro, horseball/polo, pony

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games (disciplina ormai praticata da moltissimi bambini, che con il gioco riescono ad acquisire sicurezze, con relativa perdita della paura, e la giusta competizione).

• Tale struttura dovrebbe poi essere corredata da almeno 2 campi all’interno della pista, oltre gli adeguati e necessari “accessori” come lavaggio, tondino, box volti ad accogliere un tot. di cavalli, parcheggio con attacchi luce per i camion di trasporto. Ciò potrebbe consentire l’organizzazione di tornei provinciali o regionali con montepremi; l’organizzazione di gare internazionali, come in passato avvenuto proprio all’ippodromo richiamando sia un pubblico locale (che è molto vasto) sia un numero rilevante di partecipanti (considerando che gare a livello nazionale ospitano di media 200 cavalli, con iscrizioni che partono da 140 euro fino 250). Un’area di ristoro e un parco giochi completerebbero la struttura. Siena e la sua provincia rappresentano un territorio che ha pochi uguali per quanto riguarda la pratica del turismo equestre che può catalizzare verso la città e i suoi dintorni un pubblico qualitativamente più elevato rispetto alla media. Altro profilo da sottolineare riguarda il campo della riabilitazione equestre, attraverso l’ippoterapia, che sfrutta gli stimoli di carattere fisico e psicologico, tipici dell’equitazione, per favorire la rieducazione motoria di pazienti motolesi o affetti da malattie neuropsichiche.

• Un nuovo impianto dedicato al rugby senese, disciplina che sta vivendo un periodo di grande crescita.

• Realizzazione di una nuova piscina comunale, un impianto moderno adeguato alle esigenze delle numerose associazioni che, sia a carattere agonistico che sociale e terapeutico, praticano questo sport.

PRESUPPOSTI Non si intravedono vincoli ostativi generali, eccetto la predisposizione degli strumenti urbanistici, laddove mancanti, necessari per rendere compatibili i luoghi prescelti all’uso ipotizzato.I rischi appaiono di carattere economico finanziario, collegati al ritorno derivante dall’intervento. Siccome però la realizzazione dovrebbe essere affidata a privati con il meccanismo del rimborso e del guadagno derivante dalla gestione, rischi per l’Amministrazione non se ne intravedono.Le opportunità sono quelle di dotare la città di apparati che mirano a elevare il livello qualitativo e quantitativo dei servizi offerti ai residenti, creando peraltro le premesse per flussi di turismo diverso in quantità e qualità rispetto a quello oggi presente.

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Per la parte progettuale generale occorrono risorse assai modeste e comunque possono essere reperite coivolgendo l’associazionismo, le contrade, le società sportive ecc.AZIONICostituire gruppi di lavoro ad hoc con tecnici comunali affiancati da altri soggetti, CONI, Provveditorato agli Studi, associazioni, privati per l’ elaborazione progettualeGli obiettivi generali del progetto possono essere raggiunti in tempo di un anno circa, altri richiedono un tempo superiore per l’ elaborazione del progetto stesso e per la necessità di reperire un finanziatore.Una volta individuati e condivisi gli obiettivi, si richiede la presenza di un supporto legale e tecnico (architetti, geometri), mentre per il reperimento di soggetti interessati a realizzare interventi economicamente più consistenti possono essere impiegate, per qunato possibile le strutture dell’amministrazione, ma appare indispensabile il coinvolgimento anche di società specializzate.Vista la visibilità di tutti gli interventi legati agli obiettivi dell’ intero progetto, possono essere contattati dei potenziali sponsor sia dall’ amministrazione che dai privati che andranno a gestire i progetti particolari.

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Associazione 53100addressvia San Martino, 25-27+39 0577 249808

contact: www.associazione53100.eu

mail to: [email protected]

CANDIDATO SINDACOAlessandro Corsini

CANDIDATI CONSIGLIERI DELLA LISTA 53100

Mazzini GiovanniBaccheschi Riccardo Baldi LuciaBatoni Lucia Bianciardi AlessandroBonelli LeonardoBonnefoi Odile Cini VelioCivai Mauro Foderi Stefania Fusi FedericoLamioni MauroMandarini CamillaMarinescu Mirela Valentina Nieves Laudelis Pacchiani NicolaPistolesi Mariella Ricci FrancescoSalerno Patrizio Maria Saracini CarloSoldateschi DarioSpinosa Maria FrancescaStanghellini Simone Viligiardi Lucio