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LA VALUTAZIONE FORMATIVA DEGLI LA VALUTAZIONE FORMATIVA DEGLI APPRENDIMENTI D’ ITALIANO APPRENDIMENTI D’ ITALIANO NELLE SCUOLE DI SECONDO GRADO. NELLE SCUOLE DI SECONDO GRADO. RIFLESSIONI, STRATEGIE E AZIONI. RIFLESSIONI, STRATEGIE E AZIONI. Prof.ssa Rossella Di Maria 31 Agosto 2013

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LA VALUTAZIONE FORMATIVA DEGLI APPRENDIMENTI D’ ITALIANO NELLE SCUOLE DI SECONDO GRADO. RIFLESSIONI, STRATEGIE E AZIONI. Prof.ssa Rossella Di Maria 31 Agosto 2013. SOMMARIO. Quadro Normativo essenziale Cosa significa valutare Sei un alunno competente se... - PowerPoint PPT Presentation

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LA VALUTAZIONE FORMATIVA DEGLI LA VALUTAZIONE FORMATIVA DEGLI APPRENDIMENTI D’ ITALIANO APPRENDIMENTI D’ ITALIANO

NELLE SCUOLE DI SECONDO GRADO.NELLE SCUOLE DI SECONDO GRADO. RIFLESSIONI, STRATEGIE E AZIONI. RIFLESSIONI, STRATEGIE E AZIONI.

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SOMMARIOSOMMARIO

Quadro Normativo essenziale Cosa significa valutare Sei un alunno competente se... Valutazione tradizionale o autentica? Ma cosa si può fare se in una classe... Quali sono le prove più idonee da utilizzare? Suggerimenti su come correggere gli elaborati Conclusioni Bibliografia

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Dal 2004 al 2007

Le indicazioni sugli alunni con DSA sono costituite da note e circolari Ministeriali o da norme regionali, che affrontano il tema della didattica individualizzata e personalizzata e sul necessario richiamo sull’uso degli strumenti compensativi e dispensativi.

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Si segnalano:• C. M. prot. 4099/A/4 del

05/10 2004 dove vengono individuate iniziative relative alla Dislessia nell’inserimento scolastico, come le pratiche compensative e dispensative; viene data anche la definizione del concetto di dislessia.

• Nota MIUR prot. 26/A 05/01 2005, che stabilisce che per utilizzare strumenti compensativi e dispensativi, anche nei momenti di valutazione, è sufficiente la diagnosi specialistica di D.S.A.

• Note MIUR 1/03/2005 (Esami di Stato) e 27/07/2005 (Programmazione)

“Si invitano le commissioni d’esame ad adottare ogni iniziativa idonea a ridurre le difficoltà degli studenti...”

• C.M. 28 prot. 2613 15/03 2007, all’art. 4, sottolinea l’obbligo degli alunni DSA di sostenere tutte le prove e si ribadisce ai docenti di mettere in atto strategie ad hoc e l’impiego di misure e strumenti compensativi e dispensativi anche in sede d’esame.

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Le Note MIUR. N. 4600 e 4674 del 10/05 2007 forniscono indicazioni operative nei Disturbi di apprendimento alle sottocommissioni d’esame. Le note distinguono gli strumenti compensativi suggeriti per la scuola primaria e le misure dispensative nella scuola secondaria di primo e secondo grado; ... di fornire tempi adeguati e valutazioni attente più ai contenuti che alla forma per le prove scritte in lingua non materna, (perciò anche in latino e greco), anche in sede d’esame ... Inoltre, si raccomanda agli insegnanti, qualora le prove fossero negative, di compensarle mediante prova orale.

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È solo dal 2009 che si parla di affrontare, nello specifico, il tema della valutazione.

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• D.P.R: 122 del 13/03/ 2009, art. 10: “ La valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tenere conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e nelle prove d’esame, sono adottati, nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazioni vigente, gli strumenti metodologici, didattici compensativi e dispensativi, ritenuti più idonei”.

• Nota MIUR, n. 5744 del 28/05/2009 “Esami di Stato per gli studenti affetti da disturbi specifici di apprendimento: indicazioni operative”. “..In sede d’esame di Stato, non vi può essere dispensa dalle prove scritte di L2... è necessario compensare le oggettive difficoltà dello studente mediante assegnazione di tempi adeguati per l’espletamento delle prove e procedere in valutazioni più attente ai contenuti che alla forma...”

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• L. 170 dell’08/10/2010, art. 5,comma 4: “ Agli studenti con DSA sono garantiti, durante il percorso d’istruzione e di formazione scolastica e universitaria, adeguate forme di verifica e di valutazione, anche per quanto concerne gli esami di Stato e di ammissione all’Università...”

• D.M. 5669 del 2011, art. 6: “1. La valutazione scolastica, periodica e finale, degli alunni e degli studenti con DSA deve essere coerente con gli interventi pedagogico - didattici di cui ai precedenti articoli; 2. Le istituzioni scolastiche adottano modalità valutative, che consentono all’alunno, o allo studente con DSA di dimostrare effettivamente il livello di apprendimento raggiunto, mediante l’applicazione di misure che determinino le condizioni ottimali per l’espletamento della prestazione da valutare relativamente ai tempi di effettuazione e alle modalità di strutturazione delle prove-riservando particolare attenzione alla padronanza dei contenuti disciplinari, a prescindere dagli aspetti legati all’abilità deficitaria”.

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•Prova INVALSI, Nota MIUR del 7/06/2011: allegato tecnico – Prova nazionale - “...nel caso vi fossero candidati con DSA che necessitano di versione informatizzata della prova nazionale, il capo di istituto ne fa, per tempo (entro il 9 giugno 2011), richiesta all’INVALSI...”

•D.M.12/07/2011: Nuove indicazioni per le commissioni degli esami di Stato: “...in sede d’esame ai candidati si possono riservare tempi più lunghi di quelli ordinari...si assicurano l’utilizzo di idonei strumenti compensativi e si adottano criteri valutativi attenti soprattutto ai contenuti piuttosto che alla forma...”

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•ORDINANZA MINISTERIALE N.13, prot. n.332, Anno scolastico 2012/13: Istruzioni e modalità organizzative ed operative per lo svolgimento degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria di secondo grado nelle scuole statali e non statali. “...viene prevista la possibilità di usare la sintesi vocale...l’ascolto del testo in mp3...i criteri valutativi devono essere attenti ai contenuti... coloro che hanno avuto in corso d’anno la dispensa dalle prove scritte di L2...possono sostenere la prova in forma orale...anche in caso di errore nella prova scritta... tutte le prove possono essere “facilitate” (terza prova) secondo criteri già stabiliti dalla normativa...”

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Con la L.170 DELL’8/10/2010: Sono state dettate nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico. Inoltre , sono state introdotte, per la prima volta, in un testo legislativo, sia la definizione di DSA, sia quella di dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia.

LA NORMA DICE... LA NORMA DICE...

PERCORSO:PERCORSO:

INDIVIDUALIZZATOINDIVIDUALIZZATO

PERCORSO:PERCORSO:

PERSONALIZZATOPERSONALIZZATO

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SOLO PER LA VALUTAZIONE DELLA LINGUA SOLO PER LA VALUTAZIONE DELLA LINGUA STRANIERA È PREVISTASTRANIERA È PREVISTA

DISPENSA dalle prestazioni scritte in L2

se sussistono condizioni di gravità del

DSA

ESONERO dallo studio della

materia

su richiesta della famiglia

L’alunno consegue il regolare DIPLOMA

L’alunno consegue un ATTESTATO, di cui all’ art. 13 del

DPR n. 323/98

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Valutazione deriva dal latino valitus, participio passato di valere, avere prezzo, stimare, dare un prezzo. In senso etimologico quindi, la valutazione è quel processo, mediante il quale si attribuisce “valore” ad un oggetto, un’azione o un evento. Il valutare è l’attività con cui le persone esprimono un giudizio riguardo ad un fatto rilevante e significativo.La docimologia (dal greco "dokimazein" "esaminare ) è la scienza della valutazione, nata nel 1922 e prese avvio proprio dall'esigenza di analizzare la validità e la coerenza dei giudizi espressi dagli insegnanti negli esami.

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LA VALUTAZIONE SCOLASTICA DOVREBBE MISURARE LE COMPETENZE CHE UNO STUDENTE HA ACQUISITO A SCUOLA È QUINDI UN ARGOMENTO COMPLESSO E SPINOSO E LO È ANCORA DI PIÙ PER UN RAGAZZO CON DSA.

MISURAZIONE

ASSUNZIONE DI DATI E DI INFORMAZIONI RIFERITI AGLI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

VALUTAZIONE

INTERPRETAZIONE DEL DOCENTE E DEL CONSIGLIO DI CLASSE DEGLI ELEMENTI FORNITI DALLA MISURAZIONE

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PERCHÉ VALUTARE ?

COME VALUTARE ?

•Con lo scopo di accertare il successo o l’insuccesso dell’apprendimento• Stabilire la bontà delle scelte operative•Rendere conto di quelle effettuate•Usare le informazioni ricevute per eventualmente “aggiustare il tiro”•Migliorare i processi di apprendimento

•Chiarire agli studenti gli obiettivi da raggiungere•Collegare la valutazione con quanto insegnato•Definire i criteri di verifica•Usare varie tipologie per rispondere ai vari stili di apprendimento

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QUANDO VALUTARE ?

Attraverso tre momenti:

•Iniziale (a scopo diagnostico; prove d’ingresso)•Intermedia (a scopo formativo; prove in corso d’anno)•Finale (a scopo sommativo; prove conclusive)

COSA VALUTARE ?

Oggetto della valutazione sono:

•Le conoscenze ( indicano il risultato dell’assimilazione delle informazioni, attraverso l’apprendimento): è il sapere•Le abilità ( sono la capacità di applicare le conoscenze per portare a termine compiti e risolvere problemi): è il saper fare•Le competenze (sono la capacità di usare in un certo contesto le conoscenze, le abilità e le capacità personali, sociali e/o metodologiche: è il risolvere problemi

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CONOSCENZE VALUTAZIONE

ABILITÀ COMPETENZE

SEI UN ALUNNO COMPETENTE SE:

•Hai un buon metodo di studio•Hai buone conoscenze didattiche•Sai stabilire relazioni positive•Sei in grado di autovalutarti

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LA VALUTAZIONE È SIGNIFICATIVA QUANDO:

• gli studenti comprendono le procedure della valutazione• gli studenti investono tempo ed energie per valutare i loro processi di lavoro• gli studenti si appropriano della valutazione di qualità e quantità dei propri lavori• gli studenti vogliono mostrare i loro lavori e parlare di essi con altri.

LA VALUTAZIONE FORNISCE DIREZIONE

ALL’APPRENDIMENTO QUANDO:

• permette di comprendere e correggere l'errore• permette di colmare le distanze che vengono rilevate negli apprendimenti• permette di avanzare al livello successivo di conoscenza e abilità.

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• Come risulta evidente dall’immagine (Pellery, 2004 e Castoldi, 2009) il costrutto delle competenze è complesso e rappresenta una sfida per l’insegnante che deve rapportarsi ed interagire con le parti e con l’insieme.

• Orientare l’azione didattica• Progettare prove valide

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In contrapposizione alla valutazione tradizionale, in particolare alla valutazione misurata attraverso prove oggettive di verifica, si contrappone la valutazione autentica o alternativa. Il movimento di pensiero fondato da Grant Wiggins negli USA, agli inizi degli anni ‘90 indica “...una valutazione che intende verificare non solo ciò che uno studente sa, ma ciò che “sa fare con ciò che sa” in una prestazione reale e adeguata all’apprendimento.Perché una verifica attraverso una prestazione e non attraverso un test? (M. Comoglio in Valutazione autentica)Perché è stato constatato come talvolta gli studenti possano esprimere risultati soddisfacenti nei test strutturati, ma non in una prestazione concreta.

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La scuola deve fare acquisire agli alunni il bagaglio di conoscenze e abilità stabilite nel curriculo.Gli alunni devono acquisire conoscenze e abilità.I docenti devono verificare con prove oggettive se gli studenti sanno e dare una valutazione. La conoscenza è costituita dal curriculo da cui si parte per somministrare gli strumenti della valutazione

• non è imparziale, ma arbitraria e incontrollabile • non dice nulla di che cosa i ragazzi sapranno realmente fare nella vita reale con le conoscenze acquisite a scuola • non è educativa, ma è demotivante e deresponsabilizzante• è autoreferenziale e inadatta a valutare ciò che deve valutare

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“...La valutazione autentica o alternativa, si basa sulla convinzione che l’apprendimento scolastico non si dimostra con l’accumulo di nozioni, ma con la capacità di generalizzare, di trasferire e di utilizzare la conoscenza acquisita a contesti reali. E’questo il motivo per cui in tale tipo di motivazione le prove sono preparate in modo da richiedere agli studenti di utilizzare processi di pensiero più complesso, più impegnativo e più elevato...”

da Mario Camoglio “Valutazione autentica”

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• Permettere ai docenti di migliorare il processo di insegnamento e di sviluppare la propria professionalità

• Permettere agli studenti di auto valutarsi

• L’insegnante esperto sa che la valutazione gli servirà per decidere se rifare completamente un argomento, ripeterlo velocemente o andare avanti.• L’insegnante esperto sa che il suo atteggiamento non deve essere valutativo, ma di promozione e di facilitazione• L’insegnante esperto deve ri-pensare alla valutazione scolastica

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SCRITTI VISIVI ORALI

PORTFOLIO OSSERVAZIONE DIRETTA COLLOQUIO DOCENTE - ALUNNO

RUBRICHE

Per Comoglio il portfolio è una raccolta finalizzata del lavoro dello studente, che racconta la storia dei suoi sforzi, del suo progresso o del suo successo in una o più discipline scolastiche.

E’ quindi utile per migliorare gli apprendimenti, incoraggiando la riflessione sugli obiettivi raggiunti e coinvolgendo i genitori nel processo valutativo.

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La rubrica è un insieme organizzato di criteri e risponde due domande.

1) attraverso quali criteri gli studenti dovrebbero essere valutati?

2) come si presenta la gamma di qualità di una conoscenza, o abilità o prestazione o competenza?

Mario Comoglio sottolinea come “...una valutazione non può limitarsi a considerare la vicinanza e la lontananza dagli standard attesi e una valutazione a campionatura con interrogazioni o compiti saltuari, non è né affidabile, né in grado di fornire elementi di valutazione del progresso dimostrato dallo studente .... Le differenze individuali fra gli studenti non possono essere trascurate ed essere attribuite semplicemente a mancanza di impegno personale”.

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Alcune indicazioni emergono fin dal DPR 275/1999, all’art.1 comma 2 che recita: “...L'autonomia delle istituzioni scolastiche è garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo culturale e si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo, coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l'esigenza di migliorare l'efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento.Principio ribadito e spiegato subito dopo all’art. 4 :Nell'esercizio dell'autonomia didattica le istituzioni scolastiche regolano i tempi dell'insegnamento e dello svolgimento delle singole discipline e attività nel modo più adeguato al tipo di studi e ai ritmi di apprendimento degli alunni.A tal fine le istituzioni scolastiche possono adottare tutte le forme di flessibilità che ritengono opportune...”

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Questi concetti stanno alla base di una didattica orientata ad accogliere i ragazzi DSA

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Quale può esser il punto di partenza per valutare l’apprendimento di un alunno con DSA?

OCCORREpartire dai bisogni del ragazzo

Quali sono i suoi punti di forti?

Quali sono i suoi punti di deboli?

QUINDI

Conoscere la diagnosi, perché ogni caso è diverso dall’altro e lo specialista ci dà indicazioni utili (la dislessia è grave? medio - lieve? severa?)

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LAVORARE

in sinergia con la famiglia, il personale specialistico, i colleghi e naturalmente il ragazzo

È COSÌ POSSIBILE COSTRUIRE, IN UNA

DIDATTICA INCLUSIVA

Verifiche che perseguono i medesimi obiettivi

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CON L’UTILIZZO DI MODALITÀ DIVERSE, USANDO CIOÈ STRUMENTI METODOLOGICI EFFICACI, PER UN INSEGNAMENTO FLESSIBILE ED EFFICACE.

Il DPR 122/2009 sulla valutazione all’art. 10 del Regolamento recita che “... Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificati, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tener conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove d’esame, sono adottati, nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti metodologico - didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei...” “La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso l’individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovalutazione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo”.

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PER UNA DIDATTICA REALMENTE INCLUSIVA E NON SOLO PER ALUNNI CON DSA, OCCORRE CAMBIARE PROSPETTIVA, ANCHE NELLA VALUTAZIONE E RI-FOCALIZZARE L’INSEGNAMENTO.

INIZIANDO DAL PDP ...

“...Dal punto di vista operativo i docenti dovranno specificare nel PDP le modalità attraverso le quali intendono valutare i livelli di apprendimento nelle diverse discipline o ambiti di studio. Nello stesso tempo dovrà essere esclusa la valutazione degli aspetti che costituiscono il disturbo stesso (ad esempio negli allievi disgrafici o disortografici non sarà valutata la correttezza ortografica e sintattica in tutte le materie disciplinari) ...Comitato Scuola AID, 2010”

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LA RESPONSABILITÀ DEL CONSIGLIO DI CLASSE È DI: INDICARE• la tipologia delle verifiche da sottoporre agli studenti• le metodologie• gli strumenti• i criteri di valutazione

OGNI DOCENTE DOVRÀ AFFRONTARE VERIFICHE SU OBIETTIVI ESSENZIALI PER LA PROPRIA DISCIPLINA, CON:

• metodologie diversificate• e adeguate all’apprendimento di ogni alunno• e con l’utilizzo di strumenti idonei.

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PUO’ ESSERE FACILITANTE PER TUTTI GLI ALUNNI L’UTILIZZO DEL:

• tutoring: modalità di gestione della classe, che consiste nell’affidare ad un allievo la responsabilità di un compagno e di una parte del programma didattico, con alcuni obiettivi specifici da raggiungere. L’allievo più competente in alcuni apprendimenti diventerà insegnante del compagno ed entrambi porteranno a termine insieme il compito dato dalla docente.Se si riesce, come è successo a me, a far lavorare una coppia che si “incastra” bene , perché compatibile, si ottengono risultati insperati. Il metodo non è autoritario, ma è profondamente educativo e il rapporto fra coetanei dà ad entrambi sicurezza e crea legami solidi, sviluppando l’autostima di entrambi.• Cooperative-learning: cioè “lavorare in gruppo”; è un valido metodo per affrontare l’apprendimento di tutte le discipline. Coinvolge i ragazzi che insieme lavorano per un progetto comune; ognuno fa la sua parte e riferisce poi al docente, nel momento della verifica.

PROMUOVERE CIOE’ L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO

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RICORDANDO CHE:

le prove di verifica devono, rispondere a tre requisiti:•validità (la prova effettuata in un Istituto Alberghiero non può essere uguale a quella di un Liceo Classico)•attendibilità (fatte con sistemi di misura omogenei e chiari criteri di interpretazione dei risultati)•funzionalità ( la prova deve essere enunciata in modo esplicito; la valutazione deve essere ottenuta in modo pratico e riconoscibile)

MA

Siamo consapevoli che il voto in decimi è limitato???...serve per misurare???...serve per valutare gli apprendimenti???...lo sviluppo della persona???

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STRATEGIE OPERATIVE FONDAMENTALI

•Il primo strumento di valutazione è l’osservazione sistematica degli allievi

• utilizzare sempre un linguaggio semplice e lineare• sottolineare o evidenziare le parole-chiave, durante una spiegazione e nella restituzione del compito• inserire nelle prove difficoltà crescenti• ridurre il numero delle prove• organizzare le prove su pochi argomenti• programmare sempre le verifiche• aumentare i tempi per le verifiche scritte• scegliere le misure dispensative idonee• fornire scalette•fornire domande guida

UNO STRUMENTO VALUTATIVO DA PRIVILEGIAREÈ la presentazione della lezione in PWP • Da usare come supporto alle interrogazioni, base per le relazioni, nel lavoro cooperativo.

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ANCHE i lavori di gruppo daranno al docente l’opportunità di valutare gli apprendimenti, attraverso domande mirate. Questo strumento gli servirà per rendersi conto delle difficoltà che ciascun allievo incontra e poter così “ rimodulare” la spiegazione e conseguentemente la valutazione.

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MA... QUALI SONO LE PROVE PIU’ IDONEE DA UTILIZZARE PER TUTTI GLI ALLIEVI, ANCHE PER COLORO CHE HANNO UN DISTURBO DI APPRENDIMENTO?

Prove strutturate: sono caratterizzate da uno stimolo chiuso e da una risposta chiusa. Sono chiamate anche prove oggettive di verifica. Sono: •il vero/falso•il completamento•le corrispondenze•la scelta multipla

Prove semistrutturate: sono caratterizzate da uno stimolo chiuso e da una risposta aperta. Le risposte non sono univoche e le tipologie sono generalmente le stesse delle prove non strutturate.

L’alunno con DSA risulta agevolato nei compiti di “completamento” di :•una tabella•uno schema•una mappa concettuale

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I TESTI COME:• i riassunti,• gli articoli di giornale• i saggi brevi• le favole • le fiabe

DEVONO essere arricchiti da immagini significative, che l’alunno può commentare

La prova di italiano scritto (il tema) è per il ragazzo con DSA estremamente difficoltosa, a causa della sua carenza nell’organizzazione del pensiero.

La tipologia più adatta sembra essere l’analisi del testo, perché gli fornisce un valido canovaccio da seguire.

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• Occorre favorire le prove a scelta multipla• Occorre evitare le verifiche sommative (finali e con troppi argomenti)• Per le prove orali è utile fornire all’alunno una sorta di canovaccio• E sollecitarlo a fare uso,durante l’esposizione, di supporti visivi

Nell’adottare criteri e modi di verifica è opportuno riflettere se la valutazione deve essere “dell’apprendimento” o “per l’apprendimento”. La valutazione dell’apprendimento è abbastanza facilmente comprensibile e ha un valore essenzialmente certificativo (con la sua scala di positività) o sanzionatorio di insufficienza.

La valutazione per l’apprendimento presuppone “tutte quelle attività intraprese dagli insegnanti e/o dagli alunni, che forniscono informazioni da utilizzare come feedback per modificare le attività di insegnamento/apprendimento in cui sono impegnati (Black and Wiliam, 1998)

Pertanto la valutazione per l’apprendimento, pur non essendo esente da un suo valore certificativo, ha soprattutto un valore formativo. Infatti è dimostrato che la valutazione per l’apprendimento è uno degli strumenti più efficaci per migliorare i risultati degli studenti, riuscendo anche ad innalzarne i livelli di competenza.

Nella valutazione per l’apprendimento riveste un ruolo significativo anche l’autovalutazione dello studente che deve essere coinvolto nella progettazione e nel monitoraggio del proprio percorso di apprendimento (contratti educativi, rilettura metacognitiva del proprio apprendimento: Perché ho imparato? Cosa posso fare per riuscire in questo specifico compito,? Quale tipo di strategie posso utilizzare per superare queste difficoltà?....)

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Usare il dialogo come modalità di valutazione comporta la possibilità di individuare i punti di forza, i bisogni di apprendimento di ciascuno, le modalità disfunzionali di procedere in un compito.

Leadbeater sostiene che: “ coloro che imparano migliorano le loro prestazioni se sono continuamente aiutati e impegnati a definire i propri obiettivi, nell’elaborazione dei propri piani e scopi di apprendimento, scegliendo le strategie cognitive più efficaci. I nuovi approcci maturati nel campo della valutazione, per esempio la valutazione per l’apprendimento, si dimostrano a tale scopo particolarmente efficaci perché sono finalizzati soprattutto a stabilire l’efficacia dell’apprendimento, ossia ciò che è andato bene o male.” Se la valutazione deve servire ad evitare gli insuccessi ed a mettere gli alunni sempre nella condizione di apprendere, allora la valutazione nella scuola per la formazione di base deve essere sempre valutazione formativa: deve valutare per educare, non per sanzionare, non per punire, non per far ripetere i percorsi sia durante l’anno scolastico che in quello successivo.

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“Valutare per educare” vuol dire attivarsi per ricercare quali siano le strategie educative più efficaci e metterle continuamente a punto. Questo implica di valutare la valutazione: cioè di effettuare costantemente una verifica di quanto gli attuali strumenti di valutazione abbiano contribuito a migliorare i processi ed i risultati dell’apprendimento.

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PER CORREGGERE GLI ELABORATI SI SUGGERISCE DI:

•Valutare separando gli errori dal contenuto (dando così due valutazioni)•Separare la comprensione dalla produzione•Non segnare e conteggiare lo stesso errore , ma cerchiarlo una sola volta e dandogli poi la spiegazione orale e proponendo esempi corretti •Segnalare con un puntino colorato gli errori ortografici•Farlo riflettere sulle motivazioni dei suoi errori•Leggere i periodi poco chiari e chiedere poi la spiegazione e la motivazione del concetto espresso •Stimolarlo, attraverso la verifica, all’autovalutazione

E

•Verificare sempre l’avvenuta comprensione della consegna scritta •Dare la possibilità di compensare con prove orali i compiti insufficienti o incompleti•Fargli utilizzare tutti i mediatori didattici, possibilmente in formato digitale, perché favoriscono l’apprendimento•Prima della verifica permettere all’alunno di controllare il materiale preparato ed eventualmente di ripassare

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AI COLLEGHI RICORDO DI:•ESSERE FLESSIBILI•DISPONIBILI AL CAMBIAMENTO •E AL CONFRONTO...

•MOTIVI E SOSTENGA I DOCENTI•IN UN LAVORO CHE...NONOSTANTE LE DIFFICOLTA’...E...•I NUMEROSI DUBBI... •PUO’ ESSERE ANCORA APPASSIONANTE•PERCHE’ ARRICCHISCE...STIMOLA...MIGLIORA...TUTTI...

DI LAVORARE PER-E- IN- UN’ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA CHE DEVE RISPONDERE ALLE

ESIGENZE DI TUTTI GLI ALUNNI E CHE:

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• Pennac D. “Diario di scuola”, Fi, Giunti ed, 2008• Benigni L. “Il dibattito sulla valutazione tra passato e presente, art. di Edscuola, in: archivio di Bacheca della didattica, 1996-2011• Castoldi M. “La valutazione delle competenze e l’autovalutazione dell’alunno”, in: l’educatore, annata 2006-2007,n.11• Guasti L. “ Competenze standard, problem solving, valutazione”, Trento, IPRASE,2011• Gentile M. “Una rassegna teorica sul tema della valutazione formativa”,Trento, IPRASE,2011• Camoglio M. “La valutazione autentica”in: Orientamenti pedagogici, n. 1, 2002• Castoldi M. “Valutare gli apprendimenti: de-costruire significati e prassi valutative”, Bo, AID,2012• Colombo A. “ Leggere, capire e non capire”, Bo, Zanichelli, 2002• A.A.V.V.” Così insegno, un ponte tra la teoria e la pratica”, a cura di: Bianchi M.E. e Rossi V., Bo, Libri liberi, AID, 20013• Lumbelli L. “La comprensione come problema”, Ba, Laterza, 2009• Stella G. “ La dislessia”, Bo, Il Mulino, 2004• Medeghini R. “ Perché è così difficile imparare?”, Brescia, Vannini, 2005• Linee Guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA

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