Professione calcio numero 11

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ISSN 1593-6309 9 7 7 1 5 9 3 6 3 0 0 5 9 8 0 0 1 1 Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 - 00143 Roma IL SETTIMANALE DI A, B, LEGA PRO, D, CALCIO FEMMINILE E CALCIO A 5 SERIE BWIN Intervista esclusiva a Domenico Giampà del Modena Morgigno 9 COMITATI REGIONALI Intervista al presidente del Cr Piemonte e VdA Ermelindo Bacchetta Grisoli 26 ARBITRI IN LEGA PRO Prosegue la nostra inchiesta sulle terne della Terza Serie nazionale. Questa settimana abbiamo parlato con Ravenna, Gela,Tritium e Pomezia Rieti/Sbaffi SCHEMI E TATTICHE I mister della 1^ Divisione Girone B ci svelano i segreti delle proprie squadre. Tra Tatticismo e cambi in corsa Redazione SERIE D: LE SQUADRE All’interno tutto su: Borgo a Buggiano, Arzanese, Ebolitana, Aprilia, Viribus Unitis, Teramo e Bacoli Sibilla Flegrea Grisoli/Corridori/Marotta/Barbaro Caro Darwin ti sbagliavi.... Mario Macalli:“Under 21 in Lega Pro? Idea folkloristica ed è strano che i tre l’abbiano an- nunciata all’Ansa” Dopo le proposte di Albertini Prandelli e Sacchi è certo che c’è: ANNO 3 - N° 11 24 marzo 2011 1€ L’involuzione della specie All’interno: Robin Hood, la rubrica di Mauro Gasperini Supertop Serie D e le stasche sull’Interregionale

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Professione calcio numero 11

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1

Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 - 00143 Roma

IL SETTIMANALE DI A, B, LEGA PRO, D, CALCIO FEMMINILE E CALCIO A 5

SERIE BWIN

Intervista esclusiva a Domenico Giampà del Modena

Morgigno

9

COMITATI REGIONALI

Intervista al presidente del Cr Piemonte e VdA Ermelindo Bacchetta

Grisoli

26

ARBITRI IN LEGA PRO

Prosegue la nostra inchiesta sulle terne della Terza Serie nazionale. Questa settimana abbiamo parlato con Ravenna, Gela,Tritium e Pomezia

Rieti/Sbaffi

SCHEMI E TATTICHE

I mister della 1^ Divisione Girone B ci svelano i segreti delle proprie squadre. Tra Tatticismo e cambi in corsa

Redazione

SERIE D: LE SQUADRE

All’interno tutto su: Borgo a Buggiano, Arzanese, Ebolitana,Aprilia, Viribus Unitis, Teramoe Bacoli Sibilla Flegrea

Grisoli/Corridori/Marotta/Barbaro

Caro Darwin ti sbagliavi....

Mario Macalli:“Under

21 in Lega Pro? Idea folkloristica ed è strano

che i tre l’abbiano an-nunciata all’Ansa”

Dopo le proposte di Albertini

Prandelli e Sacchi è certo che c’è:

ANNO 3 - N° 11 24 marzo 2011 1€

L’involuzione della specie

All’interno: Robin Hood, la rubrica di Mauro Gasperini

Supertop Serie D e le statistiche sull’Interregionale

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Sfruttare il territorio per creare un modello di calcio che faccia scuola

Massimiliano GiacominiMassimiliano Giacomini

Cesare Prandelli si acco-

da al trenino di Demetrio

“prezzemolino” Albertini e di Ar-

rigo “l’Italia non è un paese per

giovani” Sacchi e ne spara una

che lotterà, con l’idea dell’ex

centrocampista del Milan di far

giocare le riserve della Serie A in

Lega Pro, per l’idea più strampal-

ata del millennio (idea lanciata

all’Ansa, sob!). Prandelli vorreb-

be che un Under partecipasse al

campionato di Serie B o ad uno di

Lega Pro, idea suggestiva ma cre-

tina visto che per rilanciare il cal-

cio italiano servirebbero altri tipi

di investimenti e altri tipo di idee.

Lanciano qui un’idea noi che si-

amo cretini ma siamo anche in

buona compagnia: In Italia ci

sono migliaia di scuole calcio rad-

icate nel territorio e per questo

prospettare un modello che rip-

ercorra l’idea dei centri federali

francesi o tedeschi è inattuabile

ma si potrebbero sfruttare al

massimo queste forze territoriali.

Si potrebbe creare un’affiliazione

con l’Italia là dove sarebbe pos-

sibile creare un sistema di alle-

namento tecnico-tattico uguale

per tutti si sfrutterebbe così una

struttura mostrum superiore a

qualunque altra in Europa e si

creerebbero così centri tecnici

dove ogni calciatore potrebbe

essere preso in considerazione

per le Under Italiane almeno

fino all’Under 18. Ogni tecnico

dovrebbe seguire delle direttive

di allenamento fisico, tecnico e

comportamentale così come tutti

i ragazzini coinvolti. Se ci fosse

una struttura del genere voi dove

iscriveresti i vostri figli? In un cen-

tro dove ci sarebbe la possibilità

di veder crescere i vostri figli sia

sotto il profilo tecnico che carat-

teriale con la concreta possibilità

di poter essere convocati in Na-

zionale oppure in un centro che

sia fuori dalle direttive FIGC? Ol-

tretutto la Federcalcio potrebbe

prendere una piccola percentu-

ale sull’iscrizione dei ragazzi che

permetterebbe di poter organiz-

zare corsi di aggiormanento per

le società e di conseguenza per

i tecnici e che permetterebbe

anche di mantenere un legame

con il territorio riavvicinando

così la gente ai colori azzurri. Un

club Italia completamente rivisto,

con un modello italiano che fac-

cia scuola e non che scimmiotti

i Paesi vicini, creando un’idea di

calcio univoca sfruttabile dalle

Nazionali. Dare la possibilità a

tutti di partecipare alla crescità

del modello Italia di creare una

scuola calcio che non serva solo

a far crescere futuri campioni ma

che sia utile per lo sviluppo anche

caratteriale ed etico

dei nostri calciatori.

NUMERO 11 - 24 marzo 20112 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

LEGENDA

Reg. del Tribunale di Roma n° 1/2009

Amministrazionevia F.T. Marinetti, 221 - 00143 Roma

Tel/Fax 06.5000975email: [email protected]

Direttore responsabileMassimiliano Giacomini

email: [email protected]

CaporedattoreFlavio Grisoli

email: [email protected]

RedattoriFabiola Rieti, Sara Sbaffi

email: [email protected]

Segretaria di RedazioneGerarda Angela Lomonaco

email [email protected]@professionecalcio.net; [email protected]

Hanno collaborato Guido Del Re, Riccardo Morgigno, Antonio Marotta Piero Barabro, Giuliano Corridori, Stefano Santini

Mauro Gasperini

Realizzazione GraficaWalter Fantauzzi - www.walterfantauzzi.com

Stampa: Global Stampa - Via Angelo della Pergola, 5 - 00176 Roma

T C A STattica Curiosità Approfondi-

mentoStatistica

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Mai sosta di campionato venne più a propo-

sito. Le squadre in testa e in coda hanno bi-

sogno di tirare il fiato per la volata finale. Dopo che il

Milan si è visto mangiare in tre gare il buon vantag-

gio accumulato e dopo aver perso il nervoso Ibra per

tre giornate, Inter e Napoli sono tornate sotto, senza

sottovalutare l’incredibile Udinese che sembra ave-

re nelle gambe e nello spirito la forza di uno sprinter

che già assapora il volatone finale. La Lazio pur scon-

fitta nel derby ha vinto tra le contestazioni dei propri

tifosi che hanno insultato a lungo l’onesto Reja che,

sinceramente, con l’organico che ha, sta facendo mi-

racoli. Salgono le quotazioni di Montella anche per

il prossimo anno. Il giovane allenatore sta facendo

bene, ha rigenerato Totti, e la nuova proprietà della

Roma ne sta valutando le capacità. Nel campo alle-

natori c’è aria di rinnovamento: cominciano a deca-

dere vecchi santoni per far posto a giovani rampan-

ti, freschi d’idee e di metodi. Spesso sono incapaci

(vedi Delneri) a staccarsi dai loro obsoleti moduli di

gioco. Non hanno abbastanza intelligenza per adat-

tare il gioco ai giocatori e dispongono di una menta-

lità ottusa che in campo è facile da imbottigliare. Il

Palermo del sanguigno Cosmi mata il Milan apparso

poco lucido (le squadre di Allegri calano sempre nel

finale, ricordate Cagliari?). Quest’ultima perde a Na-

poli che, solo al terzo posto, assapora qualcosa di più

di un posto in Champion’s. Ormai spacciato il Bari,

nonostante buone prove sul campo; rischia grosso

la Sampdoria risucchiata nella zona pericolosa e for-

temente contestata dai suoi tifosi. Anche in coda la

lotta si fa serrata e probabilmente, per vedere chi

farà compagnia ai galletti bisognerà aspettare le ul-

timissime giornate. Gioca la Nazionale, il vero volto

nuovo è quello del cesenate Parolo. Mancano De

Rossi e Balotelli per motivi etici voluti da Prandelli.

Ha fatto bene: quando nella testa qualche rotella è

fuori posto,meglio dargli un’aggiusta-

ta. Capito Cassano?

La sosta di campionato serve al Milan di Allegri. Il Bari è in B4 NUMERO 11 - 24 marzo 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Mauro Gasperini

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6 NUMERO 11 - 24 marzo 2011

Premiopoli e la mancanza di onestà intellettuale Voci dal Palazzo

w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Quello che più infastidisce è la man-

canza di onestà intellettuale. Da mesi

oramai ci continuano a rimbalzare il pro-

blema delle radiazioni dei coinvolti in Cal-

ciopoli, senza mai trovare una soluzione

adeguata. Questo perchè il processo fatto

ai danni di Moggi e company è stata una

farsa. Non che il buon Luciano sia esente

da colpe, questo proprio no, ma perchè il

processo fu sommario, deciso a tavolino

già prima di leggere ed esaminare le carte.

Tutto questo ha messo il povero, metafo-

ricamente parlando, Giancarlo Abete e il

Consiglio federale di fronte ad una decisio-

ne impopolare ma scontata: nessuna radia-

zione altrimenti Moggi e gli altri imputati

potrebbero, anzi sicuramente lo farebbero,

adire a vie legali e di fatto potrebbero far

saltare il banco. In tutto questo il meno col-

pevole sembrerebbe proprio “Torquema-

da” ma con il suo atteggiamento insicuro e

indeciso sta dimostrando ancora una volta

di che pasta è fatto. A luglio la squalifica di

Moggi terminerà e l’ex direttore generale

della Juventus potrà tronare in sella e a

quel punto cosa sperano i tromboni della

Federcalcio? Forse che l’opinione pubblica

si sia dimenticata della loro inefficenza? Sa-

rebbe estremamente più corretto e anche

coraggioso, doti che mancano in Via Allegri,

indire una conferenza stampa e ammettere

che sarà impossibile radiare Moggi e gli al-

tri imputati di Calciopoli e spiegare onesta-

mente il perchè. Non si può più pensare di

andare avanti con la farza di un nuovo pro-

cesso sportivo che dovrebbe essere segui-

to ancora una volta dal “SuperMegaProcu-

ratoreGalattico” Palazzi, che ultimamente

non ne azzecca proprio una. C’è ancora da

capire cosa è accaduto al caso cosiddetto

Premiopoli e di chi era coinvolto all’inter-

no della Federazione Italiana Giuco Calcio.

Nell’arco di pochissimo tempo si dovrebbe

arrivare ad una soluzione, ma noi crediamo

che sotto sotto ci sia e ci sarà molto di più

di quello che vogliono farci cre-

dere. Indagheremo.

Da mesi oramai ci continuano a rimbalzare il problema delle radiazioni dei coinvolti in Calciopoli, senza mai trovare una soluzione adeguata. Questo perchè il processo fatto ai danni di Moggi e company è stata una farsa

C’è ancora da capire cosa è accaduto al caso cosiddetto Premiopoli e di chi era coinvolto all’interno della Federazione Italiana Giuoco Calcio

Palazzi (Foto Archvio)Moggi (Foto Archvio)

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8 NUMERO 11 - 24 marzo 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

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Si assottiglia la corsa alla vetta del campiona-

to di serie bwin, che dopo 32 giornate sem-

bra essere ristretta ad Atalanta e Siena. I neraz-

zurri di Colantuono si impongono con un secco

3-0 a spese del Piacenza. La firma è d’autore,

quella di capitan Doni, che grazie a una doppi-

etta su calcio di rigore raggiunge quota 100 reti

con la “Dea” (il tris è completato da Ruopolo). A

60 punti, a sole tre lunghezze dall’Atalanta, c’è

il Siena di mister Conte, corsaro sul campo del

Crotone. Ad indirizzare positivamente il match

è Brienza, che porta in vantaggio i suoi dopo

soli 16”. Nel finale Reginaldo raddoppia, poi De

Giorgio accorcia le distanze per l’1-2 finale. Si

stacca il Novara, fermo a quota 55 dopo lo stop

di Vicenza (che sale a 45 punti): la gara è decisa

al 90’ da un gol di Bastrini su punizione, con-

testatissimo dagli azzurri di Tesser per un fallo

di Cellini sul portiere Ujkani. Resta al quarto

posto il Varese, che rischia di cadere sul campo

della Triestina, passata in vantaggio con Mira-

montes: ci pensa il baby De Luca a marcare il

punto dell’1-1 finale. Nel posticipo del lunedì

vittoria dell’Empoli per 1-0 sulla Reggina, rete di

Forestieri. Pareggiano nel derby toscano Livor-

no (44) e Grosseto (43): vantaggio dei labronici

con Belingheri e pari degli ospiti con Sforzini su

rigore, al terzo sigillo consecutivo in zona re-

cupero. Tonfo casalingo del Pescara (42) che,

superato per 2-0 dal Padova grazie alla doppi-

etta di Ardemagni, vede più lontani i play-off.

La sorpresa di giornata è l’ennesimo naufragio

del Torino, che rimanda a casa Papadopulo e

richiama Lerda. I granata vengono sconfitti per

1-0 al “Matusa” dal Frosinone di Campilongo,

che con un gol di Biasi conquista tre punti

d’oro in chiave salvezza, anche perché in coda

vincono tutte: l’Ascoli fa bottino pieno sul ter-

reno del Cittadella (Giorgi) e il Portogruaro su-

pera 2-1 l’Albinoleffe (Cunico, Grossi, Altinier).

Nell’anticipo del venerdì sera 1-1 nel derby tra

Sassuolo e Modena, grazie alle

firme di Perna e Magnanelli.

Toro nel caos, torna Lerda

Classifica P G V N S GF GS

Atalanta 63 32 18 9 5 40 21Siena 60 32 16 12 4 47 25

Novara 55 32 14 13 5 48 25Varese 51 32 12 15 5 38 23

Reggina 47 32 12 11 9 35 31Vicenza 45 31 13 6 12 33 34Livorno 44 32 11 11 10 39 37Empoli 43 32 10 13 9 34 29

Grosseto 43 32 11 10 11 36 40Pescara 42 32 11 9 12 33 36Piacenza 41 32 10 11 11 43 46

Torino 41 32 11 8 13 34 39Padova 40 32 9 13 10 43 39

Modena 39 32 8 15 9 33 39Sassuolo 37 32 9 10 13 33 34

Albinoleffe 36 32 9 9 14 38 51Cittadella 35 32 8 11 13 35 39Crotone 34 31 7 13 11 28 36

Portogruaro 33 32 8 9 15 27 42Ascoli-6 32 30 9 11 10 30 34

Frosinone 32 32 7 11 14 33 46Triestina 29 32 5 14 13 25 39

32° Giornata 18-19-21/03/2011Atalanta-Piacenza 3-0Cittadella-Ascoli 0-1Crotone-Siena 1-2Empoli-Reggina 1-0Frosinone-Torino 1-0Livorno-Grosseto 1-1Pescara-Padova 0-2Portogruaro-Albinoleffe 2-1Sassuolo-Modena 1-1Triestina-Varese 1-1Vicenza.Novara 1-0

MARCATORI

17 gol: Cacia (Piacenza, 2r)15 gol: Coralli (Empoli, 5r) Succi (Padova, 5r) Piovaccari (Cittadella, 6r)13 gol: Bonazzoli (Reggina, 2r) Bianchi (Torino, 2r) Abbruscato (Vicenza, 2r)

33° Giornata 26-27/03/2011Albinoleffe-Novara

Ascoli-TorinoCrotone-Empoli

Grosseto-CittadellaModena-PescaraPadova-Atalanta

Piacenza-PortogruaroReggina-LivornoSiena-Sassuolo

Triestina-FrosinoneVarese-Vicenza

Stefano SantiniAllenatore: Colantuono (Atalanta)

Narciso(Grosseto)

Biasi(Frosinone)

Martinelli(Vicenza)

Doni(Atalanta)

Ardemagni(Padova)

Magnanelli(Sassuolo)

Giorgi(Ascoli)

Perna(Modena)

Italiano(Padova)

Brienza(Siena)

Altinier(Portogruaro)

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Riccardo Morgigno

Domenico Giampà: “Modena obiettivo 50 punti”

Domenico Giampà (Foto Archivio)

9NUMERO 11 - 24 marzo 2011 9w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Domenico Giampà, classe 1977, piccola e

scattante ala destra di 168 cm. Nella splen-

dida “Modena”, Venditti cantava “Io resto qui”

ovvero le intenzioni di Giampà con la maglia dei

canarini: «Non siamo ancora salvi, vogliamo ar-

rivare almeno a 50 punti. Una salvezza tranquil-

la, giocando sempre un bel calcio palla a terra,

come ci chiede mister Bergodi». E Mimmo ag-

giunge: «La serie bwin è lunga e tosta. Il Torino

ad esempio sta facendo molta fatica in questo

periodo ma alla fine vedrete che centrerà i play-

off, ne sono sicuro». Rammarico per il pari nel

derby emiliano? «Con il Sassuolo non abbiamo

giocato bene anche se alla fine hanno fatto un

solo tiro in porta ma purtroppo è stato decisivo,

un gran gol, una parabola incredibile. Ai punti

hanno vinto loro, peccato non aver giocato come

sappiamo ma ci riprenderemo subito, i nostri ti-

fosi se lo meritano». È migliorato il campo? «Il

manto erboso del “Braglia” è stato rizollato da

pochi giorni, proprio per il derby. Quei bisonti

del rugby lo avevano distrutto proprio come al

“Bentegodi” di Verona. Era ridotto malissimo,

ora siamo a posto finalmente». Il vostro spoglia-

toio è unito? «Stiamo giocando un gran calcio,

ora però non possiamo fermarci ed ogni errore

si paga salato. Per quanto riguarda il mio rendi-

mento, direi che sto facendo bene. Sono soddis-

fatto solo da gennaio in poi. Dall’inizio del 2011

ho giocato con continuità, prima il mister mi ha

schierato poche volte ma io ho sempre lavorato

sodo allenandomi con pazienza e disciplina. Nel

calcio moderno ci sono tante partite, tanti gio-

catori, ma l’allenamento è sempre duro e bisog-

na sempre farsi trovare pronti e ben preparati.

Qui a Modena siamo diversi over 30 con tanta

esperienza e guidiamo il gruppo dei giovani

dando a loro i giusti consigli. Spesso ci vediamo

a cena e siamo sempre un gruppetto di amici e

compagni di squadra». Brutto momento per il

nostro calcio, non credi? «Gare lente e con poco

spettacolo? Sì è vero, però cinque anni fa dicev-

ano il contrario. In Italia qualche anno fa, anda-

vamo il doppio degli altri campionati europei,

poi le cose sono cambiate. Si nota nelle coppe

europee e nelle gare delle nazionali. Subiamo il

ritmo forsennato degli altri Paesi. Anche nelle

squadre Primavera il problema è che ci sono

troppi stranieri, così facendo in prima squadra

ci sono pochi italiani validi e pronti per lottare

ad alti livelli». Torni a casa? «Per ora non pen-

so ad un ritorno in Calabria. Sono cresciuto nel

Catanzaro, è una piazza difficile e rispetto a Cro-

tone non credevano alle nuove leve come allo

“Scida”. Al Crotone ero compagno di Morabito

e seppure ancora in erba, giocavamo sempre ti-

tolari. I giovani, se son bravi, giocano sempre».

Ricordi giallorossi? «Al “Celeste” il tifo era im-

pressionante, come un piccolo “Maracanà”. Per

il tifo assordante, tra compagni di squadra non

riuscivamo neanche a chiamarci la palla. Poi nel

nuovo stadio “San Filippo”, avevamo 25 mila ab-

bonati e quando arrivava la Juventus o il Milan

c’erano quasi 40 mila tifosi. Il Presidente Franza

aveva tanti soldi da investire ed era un grande

tifoso messinese, poi tutto è finito». Passata la

rabbia per il tuo incidente? «La cicatrice ora si

vede di meno anche se mi misero 150 punti. Era

Messina-Lecce e Rullo mi spinse sul fondo e ur-

tai il cartellone della pubblicità che mi tagliò la

gamba. Non c’era la giusta distanza tra la fine

del campo e la barriera. Ho fatto causa alla so-

cietà Italtelo. Ho vinto la causa penale mentre

per quella civile sono due anni che

la rinviano».

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L’Atletico Roma deve fare mea culpa. Dai sogni di gloria al serio

rischio di non raggiungere i play-off. La squadra di Incocciati

è stata costruita per vincere e, dopo un inizio di campionato fol-

gorante, ha cominciato a perdere colpi. Domenica, l’Atletico ha

perso la testa e in 15 minuti ha lasciato libero sfogo ad un Foggia

arrembante come nella migliore tradizione zemaniana. I capitolini

finiscono in nove e nelle prossime giornate dovrànno lottare per

mantenere la zona promozione visto che sono incalzatati da Ta-

ranto, Foggia e Lanciano. I “satanelli” hanno guadagnato 13 punti

in 5 partite e si propongono prepotentemente per accedere agli

spareggi. Il percorso di questo Atletico finora è la testimonianza di

come non conti quanto si spende, ma come si spende e le cinque

sconfitte nelle ultime sei partite peseranno eccome. (Fabiola Rieti)

L’Atletico Roma perde la testa e ora rischia il posto nei play-offI A DIVISIONE - Girone A

2 A DIVISIONE - Girone A 2 A DIVISIONE - Girone B 2 A DIVISIONE - Girone C

I A DIVISIONE - Girone B

CLASSIFICA

Gubbio -1 56

Sorrento 46

Alessandria -1 43

Salernitana -4 41

Lumezzane -1 39

Verona 38

Bassano 37

Ravenna 36

Como -1 35

Spal -1 35

Reggiana 35

Cremonese 34

Spezia -2 32

Pavia 31

Sudtirol 28

Pergocrema -1 27

Paganese 21

Monza 20

CLASSIFICA

Tritium -2 46

Pro Vercelli 43

Pro Patria -4 42

Feralpisalò -2 41

Lecco 40

Savona -4 38

Renate 38

Rodengo Saiano -2 36

Canavese -6 31

Montichiari 31

Sambonifacese 30

Virtus Entella -1 26

Casale 24

Valenzana -1 22

Sacilese 21

Sanremese 19

Mezzocorona 17

CLASSIFICA

Carpi 51

Carrarese 46

Giacomense 36

Chieti 36

San Marino 36

L’Aquila 32

Poggibonsi 31

Prato 31

Gavorrano 28

Bellaria 27

Crociati Noceto 26

Celano 24

Fano -2 20

Sangiovannese -10 19

Giulianova -1 17

Villacidrese -10 9

CLASSIFICA

Latina 48

Trapani -1 45

Milazzo 41

Avellino 39

Neapolis Mugnano 38

Aversa Normanna 38

Pomezia 34

Matera 32

Lamezia 27

Melfi -3 26

Fondi 26

Brindisi -2 25

Isola Liri 25

Campobasso 23

Vibonese -1 16

Catanzaro -5 1

CLASSIFICA

Nocerina 62

Benevento 49

Juve Stabia 45

Atletico Roma 43

Taranto 42

Foggia -2 41

Lanciano 39

Siracusa 38

Lucchese 37

Pisa 29

Gela 29

Andria 28

Ternana -2 28

Cosenza -3 28

Viareggio 27

Foligno -2 27

Barletta 27

Cavese -6 20

28° Giornata 27/03/2011Bassano-Verona

Como-PaviaMonza-Paganese

Pergocrema-GubbioRavenna-Spezia

Reggiana-AlessandriaSalernitana-Cremonese

Sorrento-LumezzaneSpal-Sudtirol

28° Giornata 27/03/2011Casale-RenateLecco-Savona

Mezzocorona-TritiumMontichiari-Canavese

Pro Patria-SambonifacesePro Vercelli-Valenzana

Rodengo Saiano-EntellaSanremese-Feralpisalò

Riposa: Sacilese

24° Giornata 27/03/2011Carpi-Bellaria

Crociati Noceto-L’AquilaGiacomense-Carrarese

Giulianova-FanoPrato-Gavorrano

San Marino-PoggibonsiSangiovannese-Chieti

Villacidrese-Celano

24° Giornata 27/03/2011Catanzaro-Avellino

Fondi-Neapolis MugnanoIsola Liri-Latina

Matera-CampobassoMelfi-Aversa NormannaPomezia-Vigor Lamezia

Trapani-BrindisiVibonese-Milazzo

28° Giornata 27/03/2011Atletico Roma-Juve Stabia

Barletta-AndriaCavese-Lanciano

Cosenza-GelaLucchese-Benevento

Pisa-FolignoSiracusa-Foggia

Taranto-NocerinaTernana-Viareggio

MARCATORI

19 Gol: Paulinho (Sorrento, 6r)

14 Gol: Gomez (Gubbio, 4r)

12 Gol: Cipriani (Spal)

10 Gol: Ferrario (Monza, 2r)

Scappini (Alessandria, 1r)

MARCATORI

16 Gol: Ripa (Pro Patria)

11 Gol: Fabbro (Lecco, 2r)

Pietribiasi (Sambonifacese)

9 Gol: Tarallo (Savona, 4r)

MARCATORI

15 Gol: Gaeta (Carrarese, 3r)

12 Gol: Pietranera (Crociati N., 4r)

11 Gol: Falomi (Celano, 3r)

Cesca (Carpi)

MARCATORI

11 Gol: Grieco (Aversa N., 4r)

10 Gol: Guazzo (Melfi, 3r)

Perrone (Trapani, 1r)

Tortolano (Latina, 3r)

MARCATORI

17 Gol: Sau (Foggia)

16 Gol: Insigne (Foggia, 3r)

14 Gol: Ciofani (Atl.Roma, 5r)

13 Gol: Marotta (Lucchese)

12 Gol: Negro (Nocerina)

11 Gol: Innocenti (Barletta, 1r)

27° Giornata 20/03/2011Alessandria-Ravenna 2-1Cremonese-Reggiana 0-1Gubbio-Spal 1-1Lumezzane-Monza 1-0Paganese-Sorrento 0-0Pavia-Pergocrema 1-0Salernitana-Bassano 2-0Sudtirol-Como 1-3Verona-Spezia 1-0

27° Giornata 20/03/2011Canavese-Sanremese 1-2Entella-Mezzocorona 1-2Feralpisalò-Sacilese 2-0Renate-Pro Patria 2-1Sambonifacese-Montichiari 0-0Savona-Pro Vercelli 1-1Tritium-Lecco 1-0Valenzana-Casale 0-1

Ha riposato: Rodengo Saiano

23° Giornata 13/03/2011Bellaria-Giulianova 0-0Carrarese-Celano 2-1Chieti-Giacomense 1-1Fano-Prato 1-0Gavorrano-Villacidrese 3-1L’Aquila-San Marino 1-2Poggibonsi-Carpi 0-1Sangiovannese-Crociati N. 1-1

23° Giornata 13/03/2011Avellino-Melfi 2-1Aversa Normanna-Catanzaro 3-0Brindisi-Pomezia 1-1Campobasso-Vibonese 1-0Vigor Lamezia-Trapani 1-1Latina-Fondi 2-0Milazzo-Matera 2-1Neapolis Mugnano-Isola Liri 0-1

27° Giornata 20/03/2011Barletta-Taranto 0-0Benevento-Pisa 1-0Foggia-Atletico Roma 3-1Foligno-Cosenza 0-0Juve Stabia-Andria 3-1Lanciano-Siracusa 1-0Lucchese-Cavese 1-0Nocerina-Ternana 1-0Viareggio-Gela 1-1

11NUMERO 11 - 24 marzo 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u 11

Page 12: Professione calcio numero 11

Fabiola Rieti e Sara Sbaffi

Continua l’inchiesta volta ad analizzare l’o-

perato degli arbitri in Lega Pro attraverso

le impressioni dei dirigenti delle società, soffer-

mandosi sul lavoro complessivo e sui modi per

migliorare il settore. Angelo Tuccio, presidente

del Gela, commenta il lavoro dei direttori di

gara: «Il livello è sufficiente, ogni tanto si vede

qualche errore di troppo, ma si deve aspettare

che la nuova classe maturi. L’importante è ave-

re la certezza che sono in buona fede». Sul lato

atletico li trova un po’ carenti: «Devono mi-

gliorare, perché li vedo sempre troppo distanti

dall’azione». C’è da lavorare molto, secondo

il massimo dirigente della squadra siciliana,

sui guardalinee: «Tra gli assistenti c’è poca at-

tenzione e devono crescere nel sistema calcio.

Hanno un ruolo importante e molto può dipen-

dere da loro». Il dialogo sembra non essere il

punto forte della nuova classe arbitrale: «Do-

vrebbero parlare di più con i capitani, per spie-

gare certe scelte ed evitare fraintendimenti che

possono creare tensioni inutili». Per migliorare il

settore, il numero uno dei biancoazzurri pensa

che: «Serve dialogo e rispetto delle parti, perché

gli errori possono pregiudicare il lavoro delle so-

cietà». Sul supporto tecnologico Angelo Tuccio

esprime dubbi sulla reale possibilità di inseri-

mento: «Non lo fanno in serie A, figuriamoci da

noi. Io sarei d’accordo e servirebbe soprattutto

per il gol - no gol e per il fuorigioco, perché quan-

do si ferma un’azione di gioco si fa un danno al

calcio». Ercole Ghezzi, numero della Tritium, ri-

tiene che il livello degli arbitri e degli assistenti

in Lega Pro sia buono dal punto di vista tecnico

e atletico. I maggiori nodi sono nell’approccio:

«Sono poco propensi a spiegare errori e scelte.

Talvolta quando arrivano in sede c’è un po’ di

arroganza e di superiorità. Le regole vanno ri-

spettate, ma serve anche educazione. Non tutti

sono così, ma la maggior parte, compresi assi-

stenti e commissari, è un po’ altezzosa». Per mi-

gliorare il modus operandi dei direttori di gara

la ricetta prevede due ingredienti per Ghezzi:

«Dialogo e buon senso». Sulla tecnologia il

presidente dei lombardi è dubbioso: «Ci credo

poco, ma la prova tv forse servirebbe per san-

zionare alcuni falli e certi comportamenti che

sfuggono in gara. Comunque bisogna essere

Arbitri ed assistenti: Manca l’educazione

1212 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 11 - 24 marzo 2011

“Sono poco

propensi a

spiegare errori

e scelte. Talvolta

quando arrivano

in sede c’è un

po’ di arrogan-

za e di superio-

rità. Le regole

vanno rispettate,

ma serve anche

educazione. Non

tutti sono così,

ma la maggior

parte, compresi

assistenti e com-

missari, è un po’

altezzosa”.

Tritium, il presidente Ghezzi

Page 13: Professione calcio numero 11

più civili e sportivi tutti, arbitri compresi, perché

il calcio è uno sport». Gianni Fabbri, presidente

del Ravenna, non è soddisfatto del lavoro degli

arbitri in questa stagione: «Purtroppo ci sono

alcuni che subiscono e altri no. Prendo atto che

si può sbagliare ma ho riscontrato alcuni atteg-

giamenti che mi hanno lasciato perplesso, come

l’offesa in campo ai nostri giocatori. Non c’è ri-

spetto, noi lo abbiamo anche testimoniato. Ci

vorrebbe maggiore dialogo tra arbitri e società.

Io lamento una mancanza di cooperazione che

invece semplificherebbe il lavoro di tutti. La ter-

na non dove comportarsi come un muro di gom-

ma. Le società dovrebbero avere ottimi rapporti

con gli arbitri e questi ultimi non dovrebbero

essere relegati in un’organizzazione che ha una

storia a sé». Dal punto di vista fisico e atletico il

numero uno giallorosso trova le giacchette nere

in forma. Le mancanze più rilevanti le riscontra

nei guardalinee: «Io capisco che quello dell’as-

sistente è un lavoro complesso. Nei fuorigioco

è facile commettere un errore. Ma quando il

collaboratore di linea ha un atteggiamento da

despota non va bene e l’ho riscontrato spesso.

Fa troppo il protagonista». Il Presidente dei “Le-

oni” intravede delle possibili soluzioni al deficit

rilevato nella classe arbitrale: «Ci vorrebbe più

collaborazione tra Lega Pro e il designatore ar-

bitrale. Così ciascuno può far presente le proprie

esigenze e perplessità. Un po’ di collaborazione

in più migliorerebbe l’assetto complessivo del si-

stema. Così come i giocatori devono rispettare

l’arbitro, deve avvenire anche il contrario. Ci vuo-

le fiducia reciproca e un sistema democratico».

Fabbri poi si dice molto favorevole all’aiuto tec-

nologico nelle serie minori. Claudio Tanzi, diret-

tore generale del Pomezia giudica soddisfacen-

te l’operato degli arbitri: «È sufficiente, in base a

quello che sono le aspettative che Farina ha sul

materiale umano a disposizione. Come tutte le

categorie sono fatte di uomini e non si può fare

di tutta l’erba un fascio. Gli arbitri che abbiamo

incontrato in questa stagione hanno mantenuto

un rendimento costante, nella norma. Lo scorso

anno in serie D abbiamo visto cose di gran lunga

peggiori». E il designatore era sempre Farina. Fi-

sicamente anche il dg rossoblu non si lamenta:

«Non ho mai visto arbitri in sovrappeso». Nel

comportamento della terna Tanzi ha riscontrato

atteggiamenti poco rispettosi verso i giocatori:

«Devono essere meno arroganti, più disponibili

sia con le società che con i calciatori. Usano toni

dittatoriali, c’è bisogno di maggiore rispetto. Al-

cuni sono veramente fastidiosi. Così si innesca

un vortice di tensioni che poi si ritorce in cam-

po». Tra arbitri e assistenti non ha dubbi su chi

sia il peggiore, e il suo parere è simile a quello

del presidente Fabbri: «C’è la crisi della vocazio-

ne per gli arbitri, figuriamoci per i guardalinee.

Adesso stanno sempre con la bandierina alzata

per fare i protagonisti. Già è difficile chiama-

re un fuorigioco, poi c’è anche poca capacità».

Sull’aiuto tecnologico il direttore generale del

Pomezia è favorevole ma prima andrebbero ri-

solte altre problematiche: «Io sono aperto alle

novità, però abbiamo problemi molto più gravi

rispetto ad un fuorigioco. Ci sono stadi fatiscenti,

senza servizi, senza parcheggi. Dobbiamo pen-

sare a rilanciare sotto il profilo strutturale un

Paese che altrimenti sarebbe da

Terzo Mondo».

1313w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 11 - 24 marzo 2011

Angelo Tiuccio, patron del Gela

(Foto Archvio)

Fabbri, presidente del Ravenna

(Foto Archivio)

Tanzi, dg del Pomezia (Foto Archvio)

Page 14: Professione calcio numero 11

Fabiola Rieti e Sara Sbaffi

Riprendiamo ad indagare sul lavoro tattico

svolto dagli allenatori della Lega Pro. Ques-

ta settimana abbiamo chiesto ai tecnici del

Girone B della Prima Divisione quale modulo

prediligono e i movimenti specifici che questo

comporta; se ci siano dei cambiamenti sul mod-

ulo base a seconda degli avversari che si trova-

no di fronte e se sono previste delle variazioni

nel corso della gara. Il modulo tattico è impor-

tante ma secondo alcuni mister non è tutto. Per

Giuseppe Incocciati, dell’Atletico Roma: «I sis-

temi di gioco sono solo numeri, sono strutture

statiche che lasciano il tempo che trovano».

Anche Aldo Papagni, alla guida dell’Andria fino

alla scorsa domenica, è sulla stessa lunghezza

d’onda del collega ciociaro: «Non sono molto

legato ai numeri, il modulo deve essere elastico

e flessibile, deve essere considerato solo come

un punto di riferimento». Uguale il parere di An-

drea Camplone della Virtus Lanciano che con-

sidera i numeri come un punto di partenza alla

base dell’impostazione del gioco. Anche Piero

Braglia dalla panchina della Juve Stabia dice la

sua: «Ci sono dei movimenti particolari che rich-

iedo ai miei giocatori, però alla fine fanno sem-

pre come vogliono». A differenza dell’inchiesta

precedente sul girone A in cui non emergeva

un sistema di gioco specifico sugli altri, nel Gi-

rone B invece sono tre i moduli maggiormente

impiegati: il 4-3-3, il 4-2-3-1 e il 3-4-3. L’unico

a modificare il modulo in base agli avversari è

mister Giuseppe Scienza del Viareggio, mentre

tutti si dicono favorevoli ad apportare dei cam-

biamenti a partita già iniziata considerando se

la squadra è in una situazione di

vantaggio o meno.

14 NUMERO 11 - 24 marzo 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Ecco tutti i segreti dei tecnici, da Auteri a Zeman

Page 15: Professione calcio numero 11

15NUMERO 11 - 24 marzo 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

BENEVENTO FOGGIA

NOCERINA VIAREGGIO

Page 16: Professione calcio numero 11
Page 17: Professione calcio numero 11

Giornata di conferme e di sorpassi in

testa alle classifiche di serie D, che

rendono quest’ultima parte del campiona-

to molto avvincente e coinvolgente. La Su-

pertop di questa settimana la schieriamo

con un 3-4-3. Porta inviolata per la Jesina,

grazie al portiere Rosario Niosi che salva il

risultato nel derby contro la Civitanovese,

vinto con due gol di scarto. In difesa Ro-

berto Kettlun della Virtus Casarano chiude

i giochi con la Battipagliese andando sul

dischetto e spiazzando il portiere avversa-

rio con un rigore ben dosato. Nicola Artusi

apre le marcature per l’Opitergina: palla

al piede e colpisce dai venticinque metri

sotto il “sette”. Il rasoterra dal limite di An-

drea Borotto non basta all’Unione Venezia

per superare il Belluno: ottima la prova del

difensore. A centrocampo Nagib Sekkoum

dell’Ebolitana con una splendida punizio-

ne mette il sigillo su questa vittoria della

capolista ai danni del Mazara. Cristopher

Lupi dell’Anziolavinio festeggia i 3 punti, il

primo gol in Serie D e conquista un posto

nella Supertop. Con il gol di testa di Marco

Scappito si avvicina la salvezza per lo Spor-

ting Terni: il centrocampista votato all’at-

tacco è più volte pericoloso sotto rete, la

squadra sembra aver trovato un nuovo

feeling. Simone Tonelli del Santarcange-

lo con un colpo di testa vincente scrive il

suo nome sul tabellino dei marcatori: tre

a zero e Cesenatico archiviato. Il Castiglio-

ne rifila un poker ai danni del Castelnuovo

che porta la firma di Damiano Manzoni.

Marco Arena, con una doppietta, garanti-

sce la striscia di risultati utili consecutivi al

Fiorenzuola, che asfalta la Nuova Verolese

ormai condannata alla retrocessione. L’A-

sti non molla, vince cinque a uno contro

il Vigevano e va di nuovo a segno con una

doppietta Daniele Nohman. L’attaccante

biancorosso con grinta ed energia trasci-

na una squadra che regala uno splendido

spettacolo ai suoi tifosi. Il migliore alle-

natore della giornata è Gianluca Zattarin

dell’Este. La squadra padovana si esalta

andando a segno ben sette volte con quat-

tro marcatori diversi ai danni del Concor-

dia che, malgrado non riesca ad arginare

la goleada, va in rete tre volte. Il mister

ha preparato bene la partita e motivato

la squadra che cinicamente ha

portato a casa il risultato.

17NUMERO 11 - 24 marzo 2011

Allenatore: Gianluca Zattarin (Este)

Niosi(Jesina)

Kettlun(V.Casarano)

Sekkoum(Ebolitana)

Artusi(Opitergina)

Manzoni(Castglione)

Tonelli(Santarcangelo)

Scappito(S.Terni)

Borotto(U.Venezia)

Lupi(Anziolavinio)

Arena(Fiorenzuola)

Nohman(Asti)

Fabiola Rieti

w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

La Top 11 della Serie D

Traballano le prime della classe della Serie D. Nel

girone A assistiamo al suicidio del S.Christophe che

cade a Rivoli, in quella che sembrava una gara alla por-

tata della squadra valdostana. Ne approfitta subito il

Cuneo di Iacolino che vince contro l’ostico Seregno e si

porta a + 4 dai granata. Nel girone C, Treviso e Venezia

sono distanziate da due punti: i ragazzi di mister Cunico

ottengono un misero pareggio sul campo del Belluno,

mentre ai biancocelesti basta la rete di Perna per con-

quistare i tre punti decisivi per il nuovo allungo. Fonda-

mentale sarà il derby di domenica prossima. L’Arzanese,

nel Girone H, pareggia in casa e sente il fiato sul collo

del Gaeta che rifila tre reti al Pomigliano. (Sara Sbaffi)

Campionati al cardiopalma!Daniele Nohman, bomber dell’Asti (Foto Archivio)

Page 18: Professione calcio numero 11

18 NUMERO 11 - 24 marzo 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Continua il nostro percorso di indagine sta-

tistica. Dopo le proiezioni sulla Lega Pro,

abbiamo deciso di passare in rassegna la Serie

D. In particolare abbiamo analizzato la media

punti nelle giornate giocate finora e la media

gol realizzati e subìti. Abbiamo preso in con-

siderazione solo le squadre a oggi nella zona

play-off, ovvero le prime cinque di tutti e nove

i gironi. Anche in questo caso, come nelle pre-

cedenti proiezioni statistiche, abbiamo cancel-

lato i punti di penalizzazione per una maggiore

esattezza dei risultati. Il Girone A è alla tren-

taduesima gara disputata e Il Cuneo in testa

con settantuno reti segnate è la squadra con

il maggior numero di gol realizzati nell’intero

campionato Interregionale, con una media di

oltre due gol a partita e altrettanti punti. Men-

tre i team che hanno realizzato il numero mi-

nore di reti (trentaquattro) sono lo Jesina, nel

girone F, e il Pomigliano, nel girone H. Le difese

migliori sono quelle del Borgo a Buggiano (Gi-

rone D) con soli quindici reti subìte e una media

di 0,5 gol incassati a partita; gli fa compagnia il

Santarcangelo (Girone F) con una media di 0,4

gol subìti con quattro partite in più rispetto alla

compagine pistoiese. Seguono Ebolitana (Giro-

ne I) e Gaeta (Girone H) con sedici gol subìti e

una media rispettivamente di 0,51 e 0,57 reti a

partita. La media punti più alta la conquistano

ancora i ragazzi di mister Pensabene con 2,38

punti in trentuno incontri: i biancazzurri si sono

accaparrati un maggior numero di punti lon-

tano dallo “Stadio Dirceu” (trentanove contro

i trentacinque conseguiti in casa); segue il Pe-

rugia di mister Battistini con una media di 2,25

punti in ventotto gare disputate. Mentre ultime

della classe, con il punteggio più basso ottenu-

to in media sono: Porto Torres e Zagarolo, en-

trambe militanti nel Girone G, con una media

di 1,57 punti a partita, stesso risultato per Ca-

maiore e Forcoli, nel Girone D, con una media

che si aggira sempre sul 1,57. Unione Venezia

(Girone C) e Forza e Coraggio (Girone I) sono le

compagini che hanno ottenuto maggiori pun-

ti casalinghi: la squadra di mister Cunico è a

quota trentanove in casa nelle quattordici gare

giocate, mantenendo una media di 2,78 punti;

dal canto loro i beneventani hanno totalizzato

quarantuno punti allo stadio “Meomartini” in

trenta incontri per una media di 2,73 a parti-

ta. La squadra con la media punti più elevata

fuori casa è l’Asti (Girone A) allenato da Civeria-

ti. Curiosi invece i due ex aequo nel Girone G.

L’Aprilia capolista con ventisei punti conseguiti

allo stadio “Quinto Ricci” ha lo stesso punteg-

gio ottenuto in trasferta (una media di 1,85 nei

ventotto incontri affrontati), e il Porto Torres, al

quarto posto in classifica, che ha conquistato

ventidue punti sia in casa che in

campo avversario.

Tutti i numeri dell’InterregionaleSara Sbaffi

Page 19: Professione calcio numero 11
Page 20: Professione calcio numero 11

L’ultima vittoria dell’Ebolitana sul campo del Mazara dimostra come i

campani abbiano raccolto più punti lontano dal “Dirceu”, dove i cam-

pani hanno perso soltanto una volta, contro il Sambiase. Ma non ditelo al

tecnico Andrea Pensabene, al suo primo anno sulla panchina azzurra. «Da-

vanti al nostro pubblico abbiamo perso solamente in due occasioni, contro

Turris e Nissa, per cui non direi che la mia squadra si esprime meglio in tra-

sferta che in casa». In realtà il cammino degli azzurri è stato fin qui impec-

cabile e con la sapiente mano dell’allenatore palermitano l’Ebolitana guida

la classifica dalla quarta giornata. «Senza un gruppo di giocatori che hanno

voglia di vincere per questa maglia e senza un duro e costante lavoro, un al-

lenatore non rappresenta niente in una squadra. Devo fare un plauso - con-

tinua il mister - a tutti i miei ragazzi che ogni domenica mettono in campo

la determinazione di chi vuole raggiungere un obiettivo che per noi è quello

del professionismo». Ma tale traguardo verrà tagliato solo avendo calma

e gestendo al meglio i sei punti di vantaggio che gli ebolitani hanno sulla

Forza e Coraggio. «Mancano ancora cinque gare tra cui i due scontri diretti,

a partire da quello di domenica prossima con la Casertana sul nostro cam-

po, che non ritengo per nulla tagliata fuori dai giochi per la promozione,

senza dimenticare il turno di riposo. Le inseguitrici non demordono perciò

bisogna avere molta pazienza». Sono quindi cinque finali a cui gli azzurri

andranno incontro, nelle quali sarà importante il fattore psicologico: «In

questi casi - spiega Pensabene - il proprio vantaggio si gestisce motivando

al meglio i propri giocatori, ma soprattutto mantenendo l’attenzione alta

e ordinato lo spogliatoio, senza dare per vinta nessuna avversaria né tan-

tomeno credere di aver già vinto. Solo le ultime due gare potranno dirci se

possiamo o meno raggiungere la Seconda Divisione e non mi

meraviglierei se si diventasse campioni a 80 punti».

Partito con l’obiettivo di raggiunge-

re la salvezza, la matricola Borgo

a Buggiano ne ha percorsa molta di

strada. I biancoazzurri infatti si trovano

sorprendentemente al primo posto

in classifica con un vantaggio rassicu-

rante di sei lunghezze sulla più diretta

inseguitrice, il Pontedera, e possono

entrare, per la prima volta nella loro

storia, nel mondo dei professionisti.

Il traguardo sembra ormai a portata

di mano, ma il giovanissimo tecnico

dei toscani, Guido Pagliuca predica

calma: «Abbiamo disputato un cam-

pionato oltre le più rosee aspettative,

nessuno di noi pensava di ritrovarsi in

testa a questo punto del campionato.

Rimanere in vetta sarà durissima per-

ché a gennaio le nostre rivali si sono

rafforzate, mentre noi siamo rimasti

sostanzialmente gli stessi e questo fat-

tore ha inciso parecchio nelle ultime

giornate. Comunque, adesso i ragazzi

vogliono fermamente raggiungere

questo traguardo e tutti noi daremo

il massimo per riuscirci». La rivale più

pericolosa è il Pontedera che si trova

a sei punti dai biancoazzurri: «È stato

davvero un peccato perdere lo scon-

tro diretto con i nostri avversari, tutta-

via abbiamo ancora un buon margine

di sicurezza che dobbiamo assoluta-

mente mantenere. Ci

aspettano sette finali».

Un altro pareggio per l’Arzanese

di mister Franco Fabiano nel gi-

rone H. «La classifica dell’Angri non ri-

specchia il vero valore della squadra»,

aveva detto il mister prima della parti-

ta casalinga finita sul 2-2. Nella stagio-

ne del ritorno in Serie D, che sta an-

dando oltre le più rosee aspettative,

non è certo questo il momento per

prendersi delle rivincite contro tutti

quelli che a settembre non credevano

a questa squadra. «Gli scettici si ricre-

deranno», diceva l’allenatore qualche

giorno prima della partenza del tor-

neo: «Il passato ora non ci interessa.

Ho detto sempre questo ai miei ra-

gazzi. Sono trentaquattro campionati,

ognuno da vincere. È stata questa la

mentalità che ho provato ad inculcare

nella testa dei miei giocatori». In una

stagione dove si era partiti alla ricerca

di una salvezza tranquilla, ora l’Arza-

nese mantiene la vetta, ma con soli 2

punti di vantaggio sul Gaeta: «Sia fisi-

camente che psicologicamente la mia

squadra sta molto bene, la nostra for-

za è proprio il gruppo, siamo tutti ag-

guerriti. Abbiamo una rosa “giusta”:

con la regola dei 4 giovani abbiamo

in rosa 12-13 giocatori under a cui ab-

biamo forzatamente dovuto aggiun-

gere quel giusto numero di giocatori

d’esperienza. La giusta

miscela per vincere».

Borgo a Buggiano, Pagliuca predica calma Fabiano: “L’Arzanese pronta a vincere”Giuliano Corridori Piero Barbaro

L’Ebolitana vede il traguardo e...Pensabene Antonio Marotta

20 NUMERO 11 - 24 marzo 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

L’Ebolitana (Foto sito ufficiale)

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Page 22: Professione calcio numero 11

22 NUMERO 11 - 24 marzo 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Il Teramo non sembra più in grado di potersi rialza-

re. Dopo la sconfitta contro la Recanatese, e il con-

seguente esonero di Rinaldo Cifaldi dalla panchina

biancorossa con l’ingresso di Aldo Ammazzalorso,

sono arrivati solo due punti in cascina. E il sorpasso

del Santarcangelo si è consumato. Dopo le sconfitte

contro Atletico Trivento e Jesina, per il nuovo corso

del presidente Campitelli due pari contro Miglianico

e Olympia Agnonese. La “cura” Ammazzalorso non

sembra aver sortito gli effetti sperati: «I risultati di-

cono questo, che devo dire», commenta un Cifaldi

ancora abbastanza deluso per l’esonero. Quando gli

riportiamo le parole del presidente, che aveva deci-

so per l’esonero per “salvare” Cifaldi dalle critiche, il

tecnico ex L’Aquila, Chieti e Celano risponde: «Il pre-

sidente ha voluto fare una scelta. Io so solo che ero

primo, con 5 punti sul Santarcangelo e 8 sul Rimini.

Poi il discorso che volesse tutelarmi, non lo capisco.

Forse pensava che sarebbe andato a perdere, ma ci

sta andando adesso. Che dire, probabilmente cre-

deva che cambiando tecnico avrebbe vinto il cam-

pionato con 10 giornate d’anticipo». Dalle dichiara-

zioni di Campitelli poi, sembrava come se a suo dire

la squadra non seguisse più il tecnico: «A me non

pare proprio, e comunque una società forte, se c’è

qualche giocatore che non segue il tecnico, caccia i

giocatori, non il tecnico primo in classifica. E comun-

que, a parte le situazioni normali di campo, non c’era

nessun problema tra me e la squadra». Ma se il pre-

sidente dovesse tornare sui suoi passi, Cifaldi accet-

terebbe? «Io penso che il presidente non mi richia-

mi. Io sono sotto contratto con il Teramo fino al 30

giugno – conclude Cifaldi – però comunque se do-

vessi ricevere una chiamata, l’ultima

parola spetterebbe sempre a me».

Teramo, l’ex Cifaldi vuota il saccoFlavio Grisoli

Cifaldi (Foto Gambino)

Page 23: Professione calcio numero 11
Page 24: Professione calcio numero 11

Flavio Grisoli

24 NUMERO 11 - 24 marzo 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Di tutti i gironi dell’Interregionale, il rag-

gruppamento G è quello più incerto e

combattuto. Se fino a qualche settimana fa

il Monterotondo sembrava poter staccare il

pass per il professionismo abbastanza age-

volmente, adesso i gialloblu di mister Feraz-

zoli sono stati scavalcati dall’Aprilia e quasi

raggiunti da Bacoli e Viribus Unitis. La scon-

fitta proprio contro la formazione guidata

da Ingenito di domenica scorsa ha sancito

il ritorno nella lotta alla promozione della

squadra di Somma Vesuviana: «Per la vitto-

ria di domenica è stato decisivo il recupero

dei tanti infortunati che avevamo», com-

menta Francesco Ingenito, tecnico dei ros-

soblu napoletani. Il discorso promozione è

apertissimo:«Certamente, e tutte e quattro

le capoliste sono un po’ in difficoltà, anche

perché di qui alla fine del campionato si af-

frontano formazioni che non hanno ancora

conquistato i rispettivi obiettivi. Sarà dura per

tutti». Per la Viribus, comunque, un girone

di ritorno molto più problematico rispetto a

quello d’andata: «Sì, ma storicamente il ritor-

no è sempre più difficile. Nel girone d’andata

si gioca più sciolti, sempre alla ricerca dei tre

punti, mentre adesso ci si accontenta anche

di un pareggio, e le squadre sono molto più

chiuse in difesa». Le ultime 5 gare della Viri-

bus saranno tutte con squadre sarde, di cui tre

in trasferta: «Selargius e Budoni non sono del

tutto salve, e saranno gare

difficili. Comunque sono

dell’idea che la partita più

difficile è sempre la prossi-

ma». Il Bacoli è reduce dalla

rimonta subìta dall’Aprilia.

Il tecnico dei biancazzurri

Vincenzo Carannante è de-

luso, ma non getta certo la

spugna: «L’avevo detto ai

ragazzi di stare attenti, ma

si sono distratti e rilassati

troppo. È stato un peccato,

però il rammarico peggiore

è la sconfitta precedente in casa contro il San-

luri. È tutto ancora aperto, e noi abbiamo un

calendario abbastanza semplice». Il tecnico

crede che la lotta sarà aperta fino all’ultima

giornata ma vede il Monterotondo favorito:

«Sì, perché anche loro hanno un cammino

piuttosto agevole di qui alla fine. La Viribus in-

vece secondo me ha il calendario più tosto. Se

l’Aprilia non mantiene alta la concentrazione,

il Monterotondo potrebbe approfittarne, an-

che se è la formazione che è calata di più ulti-

mamente. È tutto molto aperto. Noi siamo lì,

pronti ad approfittare di un calo delle laziali».

La felicità che si respira ad Aprilia è nelle pa-

role comunque misurate di Ezio Castellucci,

che ha portato la formazione pontina in testa

alla classifica dopo una splendida rimonta. In

casa però, ultimamente sta frenando: «Avere

una flessione, dopo un recupero così, è fisiolo-

gico. Abbiamo speso molto, e adesso ci godia-

mo il primato. Abbiamo coronato un sogno,

nelle 21 partite giocate con me in panchina

abbiamo perso solo due volte (contro Bacoli

e Zagarolo), nel girone di ritorno siamo im-

battuti, stiamo giocando un bellissimo calcio

e domenica siamo usciti fra gli applausi del

nostro pubblico». Nelle ultime tre gare, l’Apri-

lia se la dovrà vedere con Porto Torres e Za-

garolo in trasferta: «Ogni gara è pericolosa, e

penso soprattutto alla prossima, a Guidonia».

Su chi teme di più, Castellucci non ha dubbi:

«Io non temo nessuno, è un bellissimo cam-

pionato, molto avvincente. Godiamoci questo

momento però consapevoli che

sarà dura mantenere la testa».

Monterotondo in crisi, Aprilia, Viribus Unitis e Bacoli

vogliono la promozione

In senso orario: Ingenito mister della Viribus, Carannante tecnico

del Bacoli e Castellucci coach dell’Aprilia (Foto Archvio)

Page 25: Professione calcio numero 11
Page 26: Professione calcio numero 11

Appuntamento, questa settimana, con

il numero uno del calcio in Piemonte e

Valle d’Aosta Ermelindo Bacchetta. Il presi-

dente, eletto due anni fa per acclamazione e

all’unanimità dall’85% delle società presenti

all’Assemblea elettiva, traccia con noi il bilan-

cio di questa prima metà del suo mandato:

«Posso dire che finora abbiamo messo in pra-

tica quasi tutti i punti salienti del programma

che avevo proposto alle società. Come prima

cosa, la modifica delle date dei campionati.

Abbiamo cominciato la stagione agonistica

in anticipo rispetto agli anni precedenti, in

modo da osservare un mese di sosta invernale

a gennaio, utile per recuperare gare rinviate,

e per permettere alle squadre di arrivare alla

fase finale del campionato con lo stesso nu-

mero di partite disputate. Poi abbiamo porta-

to a termine la riforma della Coppa Italia di

Eccellenza e Promozione, con un tabellone sti-

le tennistico e conferendo un format più appe-

tibile per il pubblico e più gestibile anche per

le società, non appesantendo troppo il calen-

dario. Abbiamo anche modificato – prosegue

Bacchetta – i campionati del Sgs, in modo da

premiare il merito in senso assoluto, dando

forza solo ai risultati conseguiti sul campo».

Punto focale è quello della sicurezza, aspetto

che il nostro settimanale ha particolarmente

a cuore. Come si sta muovendo il Comitato?

«Stiamo monitorando tutti i campi. I miei fi-

duciari stanno svolgendo un lavoro ottimo.

Qualcosa c’è ancora da fare, abbiamo conces-

so qualche deroga in modo da arrivare a fine

campionato, però poi si devono mettere in re-

gola. Comunque, stiamo provvedendo a rifare

tutti i campi. Il nostro obiettivo è sistemare

tutti i campi con cadenza triennale, e stiamo

valutando l’ipotesi di ridurre le dimensioni dei

campi in modo da avere aree di campo per

destinazione più ampie. Avremo una mappa-

tura pressoché completa di tutta la situazione

entro la fine dell’anno». Il convegno di Perugia

sull’erba naturale rinforzata ha visto Bacchet-

ta presente, ed entusiasta di questa nuova

tecnologia: «È una cosa bellissima, però, visti

i costi di realizzazione credo sia più adatta per

società di alto livello. Se queste cominciassero

ad adottarli, il costo di produzione si potreb-

be anche abbassare. Ho visto lo stadio di San

Marino, ed è davvero spettacolare. Il sintetico

semplice offre tanti vantaggi – continua Er-

melindo Bacchetta – però il profumo dell’erba

è tutta un’altra cosa». Proprio in questo tema,

si inserisce l’aspetto del rapporto tra il Comi-

tato e le Amministrazioni pubbliche: «Stia-

Bacchetta promuove il Cr Piemonte-VdAFlavio Grisoli

26 NUMERO 11 - 24 marzo 2007w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Ermelindo Bacchetta fu eletto per acclama-zione e all’unanimità dall’85% delle società aventi diritto al voto

L’ELEZIONE

Ermelindo Bacchetta, numero uno

del Cr Piemonte-VdA (Foto Archivio)

Page 27: Professione calcio numero 11

mo cercando di sensibilizzarle il più possibile,

però dobbiamo anche contestualizzare e fare

i conti con la crisi economica e la conseguente

poca disponibilità di spesa dei comuni. C’è co-

munque un clima di dialogo e collaborazione,

per quanto possibile. C’è stata data garanzia

che saranno fatti degli interventi, speriamo

che mantengano gli impegni presi. Ora c’è l’o-

rientamento di dare i campi in gestione, però

noi chiediamo che prima che vengano dati in

gestione, i campi devono essere messi a nor-

ma». Ultimo argomento, di respiro naziona-

le, la riforma dello Statuto federale: riuscirà il

presidente Tavecchio a portare a termine l’im-

probo compito? «Se ci riesce, e non per piag-

geria, è un vero fenomeno. Ha avuto molto

coraggio nell’assumere questo incarico. Il 20

giugno ci sarà l’Assemblea statutaria, e il bello

della vita è che fino a quel momento potran-

no parlare tutti, ma poi in sede di Assemblea

vorrò vedere chi si prenderà la responsabili-

tà di bloccare una riforma vitale per il calcio

italiano. Bisogna capire – prosegue nella sua

analisi Bacchetta – che all’interno della Fe-

dercalcio c’è una componente, le società, che

paga e ci sono le altre che ricevono. È abba-

stanza evidente che chi paga dovrebbe avere

dei diritti». Evidente, sì. Ma talvolta l’evidenza

sfugge agli occhi di chi non vuole

guardare.

27NUMERO 11 - 24 marzo 2007 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Abbiamo portato a termine la riforma della Coppa Italia di Eccellenza e

Promozione, con un tabellone stile tennistico e conferendo un format più appetibile per il pubblico e più gestibile anche per le società

Stiamo provvedendo a rifare tutti i campi. Il nostro obiettivo è sistemare tutti i campi con cadenza triennale, e stiamo valutando l’ipotesi di ridurre le dimen-sioni dei campi in modo da avere aree di campo per destinazione più ampie

Page 28: Professione calcio numero 11

28 NUMERO 11 - 24 marzo 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

I rapporti tra ordinamento sportivo e ordinamento

statale sono disciplinati dal c.d. “vincolo di giustizia”,

che ho ampiamente trattato nel precedente articolo.

In molte occasioni la presenza del vincolo non è stata

sufficiente ad evitare una presenza della giustizia or-

dinaria nelle controversie di competenza del giudice

sportivo. Al riguardo, la legge 280 del 2003, che con-

vertì il decreto legge 220/03, intervenne con lo scopo

di risolvere la situazione di crisi nei rapporti tra giusti-

zia sportiva e ordinaria, originata dal cosiddetto “caso

Catania”. Tale caso vide come protagonista il giocato-

re del Siena Martinelli il quale, squalificato per una

giornata a seguito di ammonizione ricevuta durante

la partita Cosenza-Siena, non partecipava alla gara

Siena-Napoli (gara valevole per il campionato di se-

rie B) della giornata successiva, ma veniva schierato,

sempre in tale giornata, dalla società di appartenenza

nella gara Siena-Ternana valevole per il campionato

Nazionale Primavera, per poi tornare in campo nella

giornata seguente, nel campionato di serie B, contro

il Catania, nella più totale convinzione, da parte della

società Siena, che la squalifica si fosse così consuma-

ta poiché il giocatore non era stato impiegato nella

partita Siena-Napoli. Al termine del campionato il

Catania retrocesse nell’allora Serie C1, e fece ricorso

alla Commissione Disciplinare della Lega chiedendo la

vittoria a tavolino della partita Catania-Siena. La ratio

di tale richiesta era fondata sull’assunto che il giocato-

re Martinelli doveva considerarsi squalificato, perché

il suo impiego con la squadra Primavera non aveva di

fatto evitato allo stesso di scontare il turno di squali-

fica impostogli dal giudice sportivo. La corte federale

si pronunciava in sfavore del Catania non ritenendo

sussistenti i presupposti né di fatto né di diritto confer-

mando quindi, il risultato del campo. Il Catania faceva

ricorso al TAR Sicilia, dando vita ad una serie di ricorsi

e controricorsi caratterizzati da rimbalzi tra giustizia

ordinaria e sportiva fino alla sentenza del tribunale

amministrativo che assegnava al Catania 2 punti in

più, evitandole la retrocessione, nonostante le deci-

sioni contrarie della F.I.G.C. e della Lega professionisti.

Tale vicenda ha creato un precedente storico, ponen-

do l’accento sulla fragilità della linea di demarcazione

tra i due sistemi di giustizia e non chiarendone a suffi-

cienza il confine. La legge n.280/2003 ha certamente

avuto un impatto positivo attuando un contempe-

ramento fra tutela dell’autonomia dell’ordinamento

sportivo che è anche espressione della libertà associa-

tiva tutelata dall’art.18 Cost., e l’esigenza di garantire

l’intervento del giudice all’interno di quell’ordinamen-

to, al fine di garantire i diritti fondamentali dei singoli,

secondo la previsione di cui all’art.2 della Costituzione

da leggersi in combinato disposto con gli artt. 24, 102,

2, 103, 113 della Costituzione stessa. Tale legge dispo-

ne nell’articolo 1, c.2 che: “I rapporti tra l’ordinamento

sportivo e l’ordinamento statale sono regolati in base

al principio di autonomia, salvi i casi di rilevanza per

l’ordinamento giuridico della Repubblica di situazio-

ni giuridiche soggettive connesse con l’ordinamento

sportivo”. L’art. 2 introduce un àmbito di esclusiva

competenza della c.d. giustizia sportiva, individuan-

done il fondamento proprio nei princìpi generali san-

citi dall’art.1. In applicazione di tali princìpi, è riservata

all’ordinamento sportivo la disciplina delle questioni

aventi ad oggetto: a) l’osservanza e l’applicazione

delle norme regolamentari, organizzative e statutarie

dell’ordinamento sportivo nazionale e delle sue ar-

ticolazioni al fine di garantire il corretto svolgimento

delle attività sportive; b) i comportamenti rilevanti sul

piano disciplinare e l’irrogazione ed applicazione del-

le relative sanzioni disciplinari sportive. Il legislatore

ritiene che non vi siano in questo àmbito situazioni

giuridiche soggettive rilevanti per l’ordinamento giuri-

dico della Repubblica e che dunque non operi il limite

generale all’autonomia dell’ordinamento sportivo più

volte richiamato. Nelle materie indicate, il secondo

comma dell’art.2 precisa che le società, le associazio-

ni, gli affiliati ed i tesserati hanno l’onere di adire, se-

condo gli statuti e regolamenti del CONI e delle Fede-

razioni sportive, gli organi di giustizia dell’ordinamento

sportivo. Accanto all’area riservata agli organi di giu-

stizia dell’ordinamento sportivo, la normativa colloca

nell’art. 3, una seconda area affidata alla giurisdizione

esclusiva amministrativa. Infatti, ogni altra controver-

sia avente ad oggetto atti del CONI o delle Federazioni

sportive, non riservata agli organi di giustizia dell’ordi-

namento sportivo ai sensi dell’art. 2, è devoluta alla

giurisdizione esclusiva del TAR Lazio. Si tratta in ogni

caso di una giurisdizione residuale, non soltanto dal

punto di vista dell’oggetto della cognizione, che è ap-

punto costituito da tutte le controversie non devolute

alla giustizia tecnica, ma anche dal punto di vista stret-

tamente procedurale, giacché sopravvive anche in

questo ambito il c.d. “ vincolo sportivo”. Ciò significa

che il giudice amministrativo può essere adìto, nelle

materie residuali, solo una volta “esauriti i gradi della

giustizia sportiva”. Tuttavia, la legge stessa non può

dirsi immune da dubbi interpretativi, sull’esatta indivi-

duazione dell’ ambito di autonomia dell’ordinamento

sportivo, tant’è che tutt’oggi numerose sono le sen-

tenze al riguardo sia del TAR Lazio che

della Corte Costituzionale.

Dal campo al ForoGuido Del Re

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29NUMERO 11 - 24 marzo 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Un buon rounder (giocatore) è, generalmen-

te, in grado di variare il proprio gioco a se-

conda della situazione, del torneo, dagli avversari

che si affrontano, pur conservando un determina-

to approccio. In linea di massima si possono defi-

nire due tipi di gioco. Gioco conservativo (tight):

il giocatore conservativo entra in pochi piatti,

mantenendo una “solida” condotta di gioco, ma

quando entra diviene protagonista della mano.

Gioco aperto (loose): il giocatore aperto ama gio-

care molti più piatti di quelli che gli permettereb-

bero le carte in proprio possesso. Vuole sempre

arrivare quanto meno al flop. Difficile leggerlo e

difficile capire quando bluffa, perché potrebbe

farlo praticamente da ogni posizione. L’estre-

mizzazione del giocatore loose è il “maniac“, che

gioca confidando più sulla forza delle sue puntate

che non su quella delle sue carte….inutile dire che

il maniac è il benvenuto al nostro tavolo, sarà la

preda più facile da accalappiare! A questi stili di

base si aggiunge la variante aggressiva (aggres-

sive), che tramuta il rounder tight in un tight-

aggressive e il loose in un loose-aggressive. La

variante aggressiva rende il giocatore molto peri-

coloso, fa valere molto il proprio carattere, avva-

lendosi di buone capacità di lettura e di intuizio-

ne. Gli Italiani che si avvicinano al Texas Hold’em

sono generalmente loose, forse troppo. In linea di

massima il consiglio che viene dato a chi comin-

cia ad esplorare il poker sportivo è di mantenere

una condotta tight, tanto per non essere troppo

leggibili. La domanda a questo punto viene spon-

tanea: quale tipo di gioco è giusto utilizzare per

vincere un torneo? Ci saranno momenti dove

sarete costretti ad essere aggressivi, momenti in

cui potrete permettervi di essere tight e giocare

meno mani, attendendo magari una premium

hand o momenti in cui vi converrà essere loose,

bluffando spesso, per necessità accumulare chips

o per variare il proprio gioco tight. Un consiglio

che do è quello di cercare di non sperperare le vo-

stre chips all’inizio del torneo.

Che giocatore di poker sei?

Page 30: Professione calcio numero 11
Page 31: Professione calcio numero 11

Dopo la convincente vittoria per 3-1 contro il

Faetano Andrea Del Bianco, tecnico del La

Fiorita, guarda con una punta in più d’ottimismo

il finale di regular season. Ma senza mai abbassa-

re la guardia: «Domenica è stata una gara molto

difficile - commenta il tecnico nato a Pesaro l’11

marzo del 1969 - nonostante siamo partiti benis-

simo, segnando le tre reti nel primo quarto d’ora di

gioco. Poi, come spesso ci accade, ci siamo rilassati

troppo, e il loro gol è una diretta conseguenza del

nostro atteggiamento. Il secondo tempo siamo riu-

sciti a gestire la situazione e portare a casa tre pun-

ti fondamentali». Importanti, perché hanno per-

messo alla formazione di Montegiardino di balzare

da sola al comando della classifica, con due punti

di vantaggio sul Pennarossa: «Stiamo lentamente

raggiungendo il nostro obiettivo, che è la conquista

dei play-off. Meglio di così, per ora, non potevamo

chiedere alla nostra stagione. Un plauso ai miei

ragazzi perché alcuni stanno tirando la carretta da

tanto tempo a causa dei numerosi infortuni che ci

hanno colpito». Campionato equilibratissimo, e La

Fiorita che prima di festeggiare l’approdo alla fase

finale, deve giocare ancora tre partite e rispettare

il turno di riposo alla penultima giornata: «Siamo

in quattro a giocarci i tre posti disponibili. Cosmos

e Pennarossa sono molto forti, però noi siamo stati

bravi a recuperare il distacco quando loro hanno

rallentato». Da quello che si è visto finora, però,

questo La Fiorita può essere molto pericoloso da

affrontare anche per le corazzate del monte Tita-

no: «Bé, arrivano in sei ai play-off. Chi arriva vuol

dire che è un’ottima squadra. Ce la giochiamo fino

alla fine, e una volta arrivati agli spareggi, magari

recuperando qualche infortunato, possiamo dire

la nostra». Come nelle precedenti interviste, chie-

d i a m o

anche a

m i s t e r

Del Bian-

co (che in

carriera

da calcia-

tore ha

v e s t i t o

le maglie

di Cesena,

Pisa, Vis Pe-

saro e San

Marino fra

le altre, e

da tecnico

è stato vice

allenatore

a Gubbio e

tecnico del-

la Berretti proprio a Cesena), cosa manchi al cal-

cio sammarinese per salire di un ulteriore gradino:

«Qui a livello di voglia, disponibilità, strutture e or-

ganizzazione non manca proprio niente. È limitato

il materiale umano. A livello federale si sta lavoran-

do benissimo sui settori giovanili, ma i risultati di

questo lavoro lo avremo solo fra qualche anno. Per

l’immediato forse una maggiore apertura al tes-

seramento degli italiani potrebbe essere una solu-

zione. Mantenendo chiaramente il limte dei sei in

campo, ma aumentando i tesseramenti. È come se

il Cesena dovesse giocare solo con calciatori della

provincia. Si capisce benissimo che si incontrereb-

bero delle difficoltà». E sul discorso delle naturaliz-

zazioni? «In quel merito non voglio entrare, perché

si sconfinerebbe l’aspetto puramente sportivo. È

molto più semplice agire e interve-

nire sul numero dei tesseramenti».

(Foto Archvio)

La Fiorita, mister Del Bianco: “Nei play-off noi gli outsider”Flavio Grisoli Campionato Sammarinese

CAMPIONATO SAMMARINESE

CLASSIFICA GRUPPO APennarossa 32La Fiorita 32Cosmos 30Juvenes/Dogana 25Faetano 18Fiorentino 12Cailungo 4

MARCATORIGRUPPO A10 Gol: Marco Fantini (Juvenes/Dogana)9 Gol: Simon Parma (La Fiorita)8 Gol: Valentin Grigore (Fiorentino)7 Gol: Mario Fucili (Cosmos) Paolo Montagna (Cosmos)6 Gol: Enrico Foscoli (Pennarossa) Nicola Ciacci (Pennarossa) Gianluca Calla (Cailungo)

GRUPPO B10 Gol: Alessandro Giunta (Tre Fiori) Roberto Gatti (Murata)8 Gol: Adolfo Hirsch (Virtus) Daniele Pignieri (Tre Penne)7 Gol: Manuel Dominici (Folgore/Falciano) Federico Amici (Tre Fiori) Elton Shabani (Virtus)

17° Giornata 12-13/03/2011Fiorentino-Cosmos 1-2Murata-Virtus 2-3Cailungo-Juvenes/Dogana 1-3La Fiorita-Pennarossa 2-1Domagnano-Libertas 1-3San Giovanni-Folgore/Falciano 2-0Tre Fiori-Tre Penne 1-1

CLASSIFICA GRUPPO BTre Fiori 34Murata 27Tre Penne 24Libertas 24Virtus 23San Giovanni 22Folgore/Falciano 12Domagnano 7

18° Giornata 19-20/03/2011Libertas-Folgore/Falciano

Tre Fiori-San GiovanniCosmos-Cailungo

Pennarossa-FiorentinoFaetano-La FioritaVirtus-DomagnanoTre Penne-Murata

31NUMERO 10 - 17 marzo 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

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