Prof.Claudio Borghi Dip.Medicina clinica e Biotecnologia Applicata D.Campanacci Corso integrato di...
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Prof.Claudio BorghiDip.Medicina clinica e Biotecnologia Applicata
“D.Campanacci”
Corso integrato di
FISIOPATOLOGIA, SEMEIOTICA E METODOLOGIA CLINICA
anno 2006/07
Fisiopatologia delle valvulopatie
cardiache
Apparato valvolare del cuore
in sistolein diastole
Apparato valvolare del cuore
Il circolo cardiaco
TricuspideP
olm
onare
Mitrale
Aortica
Valvulopatie: caratteristiche generali
1. Tipo:– stenòsi: restringimento o riduzione delle superfici di
apertura– insufficienza: incompleta chiusura od incontinenza– steno-insufficienza: combinazione di queste due
condizioni
2. Modalità di insorgenza:– graduale o cronica: consente un adattatamento
all’aumento del carico di lavoro (grazie all’ incremento della massa miocardica o ipertrofia)
– acuta: nessun adattamento emodinamico (insufficienza cardiaca acuta)
Valvulopatie: caratteristiche generali
3. Effetti a livello delle camere cardiache:
– sovraccarico di volume o diastolico: aumento del precarico o quantità di sangue che giunge ai ventricoli durante la diastole, determina ipertrofia eccentrica (aumento dimensioni dei sarcomeri e dilatazione cavità ventricolari)
– sovraccarico di pressione o sistolico: aumento delle resistenze alla eiezione durante la sistole, determina ipertrofia concentrica (aumento numero dei sarcomeri e riduzione delle cavità ventricolari poi dilatazione)
Sovraccarico diastolicoSovraccarico sistolico
Valvulopatie: caratteristiche generali
4. Disturbi funzionali:
– aumento delle pressioni a monte della valvola/e interessate con trasmissione retrograda al distretto venoso sistemico o polmonare
– caduta della gittata cardiaca (= gittata sistolica x FC) o insufficiente adeguamento di quest’ultima alle richieste dell’organsimo
Conseguenze emodinamiche delle valvulopatie
Valvulopatie: caratteristiche generali
5.Progressione:– fase di compenso: viene mantenuta la
portata cardiaca e la funzione sistolica (fase che può anche essere asintomatica o paucisintomatica)
– fase di scompenso: insufficienza cardiaca (sintomatica)
Principali valvulopatie
• Stenosi mitralica• Insufficienza mitralica• Stenosi aortica• Insufficienza aortica• Valvulopatie
tricuspidaliche
TricuspideP
olm
onare
Mitrale
Aortica
Stenòsi mitralica• Anatomia:
– 2 lembi valvolari, corde tendinee, anulus – Superficie: 4-6 cm2 (limite critico:1-1,5 cm2)
• Eziologia: – malattia reumatica, calcificazione (anziani) malattie autoimmuni
• Fisiopatologia: – ostacolo al passaggio di sangue attraverso la valvola AV e, quindi, al riempimento
ventricolare sn durante la diastole– ↑pressione atrio sn, ↑gradiente pressorio AV ⇒ riempimento ventricolare mantenuto,
portata cardiaca mantenuta (a riposo)– ↑ pressione atrio sn si trasmette in senso retrogrado alle vene e capillari polmonari
⇒ ipertensione polmonare cronica– congestione polmonare cronica ⇒ sindrome funzionale ventilatoria restrittiva
• Conseguenze cliniche:– dispnea da sforzo, fibrillazione atriale, emoftoe, edema polmonare acuto – Ipotensione, astenia e ridotta tolleranza allo sforzo, scompenso cardiaco congestizio
• Esame obiettivo: – rinforzo del I tono– schiocco di apertura della mitrale– soffio o rullio diastolico– reperti ausculatatori della ipertensione arteriosa polmonare: accentuazione
componente polmonare del II tono, soffio sistolico e soffio diastolico della valvola polmonare (o soffio di Graham Steel)
Insufficienza mitralica• Anatomia:
– 3 lembi valvolari, corde tendinee, anulus – Superficie: 4-6 cm2 (limite critico:1-1,5 cm2)
• Eziologia: – Reumatica, degenerativa, infettiva, ischemica,dilatazione ventricolo sn
• Fisiopatologia: – reflusso di sangue dal ventricolo all’atrio sn durante la sistole (cioè
da una cavità ad alta pressione verso una cavità a bassa pressione)– insuff. cronica:
• Ridotta gittata cardiaca, ridotta pressione arteriosa, ipertrofia e dilatazione del vent. sin (ipertrofia eccentrica), ↑distensibilità atrio sn.
– insuff. acuta:• assenti meccanismi di adattamento: ↑massivo pressione sisto-diastolica
in atrio sn e circolo polmonare e riduzione gittata anterograda• Conseguenze cliniche:
– insuf. cronica: astenia, ridotta tolleranza allo sforzo, dispnea, scompenso cardiaco
– insuf. acuta: edema polmonare acuto, sindrome da bassa portata
• Esame obiettivo: – soffio pansistolico alla punta, irradiato verso la base o verso la ascella – III tono protodiastolico– accentuazione dello sdoppiamento del II tono
Principali valvulopatie
• Stenosi mitralica• Insufficienza mitralica• Stenosi aortica• Insufficienza aortica• Valvulopatie tricuspidaliche
Tricuspide
Polm
onare
Mitrale
Aortica
Stenòsi aortica• Anatomia:
– Restringimento della via di efflusso del ventr. sn a livello:• sottovalvolare• valvolare od orifiziale• sopravalvolare
• Eziologia: – congenita, degenerativa, post-reumatica– Infettiva
• Fisiopatologia: – ostacolo all’eiezione ventr. sn durante la sistole1. ↑pressione sistolica del ventr. sn e del gradiente di pressione tra ventr. sn ed
aorta, 2. sovraccarico di pressione V.sn, incremento massa miocardica (ipertrofia
concentrica)e mantenimento portata; 3. Alterazione funzione diastolica V.sn (↑rigidità parietale o ridotta distensibilità
V.sin) 4. Progressivo deterioramento del compenso e della funzione sistolica, insuff.
cardiaca, scompenso cardiaco globale• Conseguenze cliniche:
– sincope, angina durante sforzo fisico, dispnea, morte improvvisa– fase avanzate: dispnea a riposo, edema polmonare acuto
• Esame obiettivo: – Soffio sistolico aortico irradiato alle carotidi– Polso arterioso piccolo e lento
Insufficienza aortica• Anatomia:
– 3 lembi valvolari, chiusura della valvola garantita anche da aorta ascendente • Eziologia:
– degenerativa, post-reumatica, congenita (bicuspide), lue, ipertensione arteriosa
• Fisiopatologia: – reflusso di sangue dall’aorta nel ventricolo sn durante la diastole – insuf. cronica:
• aumenta il volume diastolico del vent. sn e, per la legge di F. Starling, il volume sistolico è in grado di mantenere adeguata la gittata anterograda;
• ipertrofia e dilatazione del ventr. sn (ipertrofia eccentrica), insufficienza ventr. sn, scompenso cardiaco globale
– insuf. acuta:• ↑ della pressione di riempimento ventricolare e, a monte, del circolo
polmonare,• Conseguenze cliniche:
– insuf. cronica: abnorme pulsatilità arteriosa e aumento PA differenziale, dispnea da sforzo, angina
– insuf. acuta: dispnea, ortopnea, edema polmonare acuto, sindrome da bassa portata, tachicardia
• Esame obiettivo: – Soffio diastolico da rigurgito e soffio sistolico da eiezione aortico– II tono aortico indebolito,↑PAS, ↓PAD, polso arterioso ampio e celere
Relazione V/P, in condizioni di isometria nel cuore isolato, fu dimostrata da Otto Frank nel 1884 e successivamente enunciata da Starling nel 1918: la forza di contrazione sviluppata dalle fibre cardiache durante la sistole, e quindi la quantità di sangue espulsa dal ventricolo, dipendono dalla lunghezza iniziale delle fibre, cioè dal volume telediastolico. Il volume telediastolico, che dipende dal ritorno venoso, determina la gittata sistolica.
Legge di Frank-Starling
Principali valvulopatie
• Stenosi mitralica• Insufficienza mitralica• Stenosi aortica• Insufficienza aortica• Valvulopatie tricuspidaliche
TricuspideP
olm
onare
Mitrale
Aortica
Valvulopatie tricuspidaliche
• Anatomia: – 3 lembi valvolari, corde tendinee, anulus – Comuni le alterazioni della anatomia di tipo funzionale (da dilatazione del
ventr dx e dell’anello tricuspidalico secondarie a cardiopatie)• Eziologia:
– Infettiva, reumatica, carcinoide, endocardiofibrosi, traumi toracici, congenite
• Fisiopatologia: – ↑ pressione venosa sistemica, a monte della valvola alterata– congestione venosa a livello epatico, splancnico, renale e degli arti inferiori– Insuffcienza funzionale degli organi relativi
• Conseguenze cliniche:– epatomegalia pulsante con epatalgia da sforzo, tensione addominale,
turbe dispeptiche– scompenso cardiaco congestizio: oliguria, edemi declivi, versamenti sierosi– fase avanzate: dispnea a riposo, edema polmonare acuto
• Esame obiettivo: – segni fisici analoghi a quelli delle corrispondenti valvulopatie anche se
attenuati per il regime pressorio meno elevato nelle sezioni dx– rumori e toni a genesi tricuspidalica si evidenziano od accentuano nella
fase inspiratoria (ritorno venoso alle sezioni cardiache di dx)– turgore venoso a livello delle giugulari
Fisiopatologia delle aritmie cardiache
Josè Perez “A day in hospital”, 1929
Sistema di conduzione del cuore
SinistraDestra
Sistema di conduzione del cuore
Aritmie
• aritmie ipercinetiche • aritmie ipocinetiche
Meccanismi di formazione delle aritmie ipercinetiche
1. Aumento della frequenza propria del nodo del seno;
2. Acquisizione del ritmo dominante da parte di un pacemaker (latente o patologico) che scarica ad una frequenza superiore a quella del nodo del seno;
3. Fenomeno del “rientro”;
4. La cosiddetta “triggered activity”
Meccanismi di formazione delle aritmie ipocinetiche
1. Diminuzione della frequenza del nodo del seno, che conserva il governo del ritmo cardiaco;
2. Assunzione, per carenza di attività del nodo del seno, del governo del ritmo da parte di un pacemaker latente che agisce mantenendo invariato il proprio automatismo;
3. Disturbi della conduzione A-V
Cause principali di aritmie
• Funzionali
• Organiche
– Cardiache primitive:• Cardiopatia ischemica• Cardiopatie valvolari• Cardiomiopatie primitive• Miocarditi
– Cardiache secondarie a:• tireotossicosi• feocromocitoma• squilibri elettrolitici
Terap
ia !!
!
Classificazione delle aritmie ipercinetiche
• Extrasistoli (o battiti ectopici o battiti prematuri)– Atriali– Giunzionali– Ventricolari
• Tachicardie sopraventricolari– Sinusale– Tachicardia atriale ectopica (con blocco)– Ritmo giunzionale accelerato– Sindromi da preeccitazione– Tachicardia parossistica sopraventricolare
• Tachiaritmie sopraventricolari– Flutter atriale– Fibrillazione atriale
• Tachicardie ventricolari– Ritmo ventricolare accelerato– Tachicardia parossistica ventricolare– Torsione di punta– Fibrillazione ventricolare
Classificazione delle artimie ipocinetiche
• Bradicardia sinusale• Malattia del nodo del seno• Ritmo giunzionale• Blocchi atrio-ventricolare
– di I grado– di II grado
• Mobiz 1 (fenomeno di Luciani- Wenckebach)• Mobiz 2
– di III grado
• Blocchi di branca
Fisiopatologia delle aritmie
Le aritmie interferiscono con la corretta funzione del cuore attraverso numerosi meccanismi i cui effetti possono essere così sintetizzati:
1. Effetti legati alla modificazione della frequenza cardiaca
1. Effetti legati alla perdita della contrazione atriale (es.F.atriale)
1. Effetti legati al consumo di O2 aumentato da parte del miocardio
2. Effetti legati alla riduzione del flusso coronarico
1. Effetti sul sincronismo della contrazione ventricolare
Rapporti tra profilo fisiopatologico delle aritmie e quadro
sintomatologico
• In generale non è possibile abbinare i vari disturbi del ritmo con sintomi e segni specifici.
• La comparsa di sintomi è determinata sia dalla presenza della aritmia che da altre numerose variabili:
1. condizioni contrattili del miocardio2. stato del circolo coronarico3. stato del circolo arterioso periferico 4. durata della aritmia
• Questi fattori tendono a fare del sintomo un parametro spesso personale, che deve essere tuttavia indagato.
Rapporti tra profilo fisiopatologico delle aritmie e quadro
sintomatologico-2
In linea generale si può dire che i sintomi soggettivi determinati dalla presenza di una aritmia possono derivare da 4 meccanismi principali:
1. percezione del battito cardiaco irregolare (?)
2. interferenza col riempimento coronarico (?)
3. Interferenza con il riempimento diastolico (?)
4. Influenza della aritmia sulla funzione di pompa
del cuore – A. Ipercinetiche (?)
– A. ipocinetiche (?)
Rapporto tra profilo fisiopatologico delle aritmie e quadro sintomatologico-
31. Il sintomo più comune è la percezione del cuore che batte
velocemente o in maniera irregolare e cioè il cardiopalmo – “ritmico”– “aritmico”
2. Se il circolo coronarico è compromesso possono comparire sintomi legati alla ipoperfusione coronarica (angina) perché si riduce il tempo di riempimento diastolico delle coronarie;
3. Nelle aritmie caratterizzate da riduzione dealla portata cardiaca su base ipercinetica sono presenti segni e sintomi di scompenso retrogrado (dispnea) e anterogrado (pallore, confusione mentale, sudorazione) e turbe della coscienza.
4. Nelle aritmie caratterizzate da riduzione dealla portata cardiaca su base ipocinetica sono presenti segni e sintomi di ipoperfusione del periferica e soprattutto cerebrale quali: vertigini, lipotimie e sincopi
Prof.Claudio BorghiDip.Medicina clinica e Biotecnologia Applicata
“D.Campanacci”
Corso integrato diFISIOPATOLOGIA,
SEMEIOTICA E METODOLOGIA CLINICA
anno 2006/07
Cardiovascular pathophysiological continuum
Dzau and Braunwald. Am Heart J 1991;121:1244Dzau and Braunwald. Am Heart J 1991;121:1244
Arrhythmias andArrhythmias andloss of muscleloss of muscle SuddenSudden
deathdeath
RemodelingRemodeling
Ventricular enlargementVentricular enlargement
CHFCHF
DeathDeath
Coronary thrombosisCoronary thrombosis
MyocardialMyocardial infarction infarction
Myocardial ischemiaMyocardial ischemia
CADCAD
AtherosclerosisAtherosclerosis
LVHLVH††
NeurohormoNeurohormonal nal
activationactivation
Fattori di rischio Iperlipidemia Ipertensione
Diabete Fumo, ecc.
Cardiovascular and renal pathophysiological continuum
Dzau VJ et al, Circulation 2007Dzau VJ et al, Circulation 2007
Pathological remodelling
Target organ damageTarget organ damage
End-organ failure(CHF, ESRD)
DeathDeath
Atherothrombosis andAtherothrombosis andProgressive CV diseaseProgressive CV disease
Tissue injuryTissue injury(MI, stroke, renal (MI, stroke, renal insufficiency, PADinsufficiency, PAD
Early tissue dysfunctionEarly tissue dysfunction
Risk factors
Oxidative and Oxidative and mechanical stressmechanical stress
InflammationInflammation
Ipertensione arteriosa
This illustration depicts one of William Harvey's experiments in his De Sanguinis Cordis or On the Circulation of the Blood (1628). Venal valves had already been discovered, but here Harvey shows that venal blood flows only toward the heart. He ligatured an arm to make obvious the veins and their valves, then pressed blood away from the heart and showed that the vein would remain empty because it was blocked by the valve.
The first direct blood pressure measurement is attributed to the Reverend Stephen Hales in 1733.
DefinizioneValori di PAS (massima) ≥ 140 mmHg e/o PA diastolica (minima) ≥ 90 mmHg in pazienti che non stanno assumendo alcun farmaco antipertensivo
• Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)• Società Internazionale dell’Ipertensione (ISH)• Società Europea della Ipertensione (ESH)• Joint National Committee (USA)
Prevalenza
Corrisponde al numero totale di pazienti con ipertensione arteriosa in una popolazione
La ipertensione arteriosa colpisce: circa il 38% della popolazione adulta Italiana circa il 45% della popolazione adulta Europea
In Italia più di 15 milioni di individui sono affetti da ipertensione arteriosa
Complessità della ipertensione arteriosa
•Eziologia e patogenesi complesse e
multifattoriali•Forme primarie e secondarie
•Profilo fisiopatologico complesso e
composito
•Significato aspecifico dell’incremento dei
valori di PA.•Valori di PA = paz. con profili
fisiopatologici •Valori di PA paz. con profili
fisiopatologici =
•Coinvolgimento ed esaltazione di sistemi
fisiologici
•SNS, SRAA
•Transitorietà di alcuni meccanismi
fisiopatologici
•Variabilità del soggetto nel tempo
Pressione arteriosa =
Portata cardiaca x Resistenze vascolari periferiche
Ipertensione arteriosa Aspetti fisiopatologici essenziali
Volume sistole x
Frequenza cardiaca
80% piccole arterie precapillari
20% arterie di grosso-medio calibro
. .
Modificazioni di PC e RVP ed età
Pressione arteriosa =
portata cardiaca x resistenze periferiche totali
I meccanismi ipertensivi possono agire mediante:
Aumento delle resistenze periferiche
Aumento della portata cardiaca
Ipertensione arteriosa Aspetti fisiopatologici essenziali
Classificazione della ipertensione in base alla
eziologia
Forme secondarie ad eziologia nota *
* comprendono il 5-10% dei casi che conseguono ad una causa diagnosticabile e, spesso, correggibile
Forma primitiva (essenziale o idiopatica)
Fisiopatologia della ipertensione arteriosa primitiva: Aspetti
prevalenti
•Aspetti genetici
•Iperattività del sistema nervoso simpatico
•Alterazioni dei sistemi neuro-umorali•Sodio-sensibilità
•Alterazioni dei meccanismi endoteliali (es. NO,
ET1)
•Attività del sistema RAA
•Altri fattori neuro-ormonali (es. AVP)
•Diabete ed insulino-resistenza
Aspetti genetici: forme monogeniche (rare)
Lifton et al, Nat Gen 1992
La ipertensione è più spesso la risultante della interazione tra le influenze genetiche ed i condizionamenti ambientali (stress, livello di sedentarietà, obesità e tipo di dieta) che possono favorire l'aumento dei valori pressori ed influenzare il decorso e la prognosi della malattia
Aspetti genetici: forme combinate
Effetto additivo dei fattori genetici ed ambientali sui valori di pressione arteriosa
sistolica e diastolica
50
70
90
110
130
150
170
190
SBP DBP SBP DBP SBP DBP SBP DBP SBP DBP SBP DBP
Componente ambientale
Componente genetica
Carrettero O & Oparil S, Circulation 2000
Normali Ipertesi “ambientalI” Ipertesi “genetici”
140 mmHg
90 mmHg
Pre
ssio
ne a
rteri
osa
(m
mH
g)
Fisiopatologia della ipertensione arteriosa primitiva: Aspetti
prevalenti
•Aspetti genetici
•Iperattività del sistema nervoso
simpatico
•Alterazioni dei sistemi neuro-umorali•Sodio-sensibilità
•Alterazioni dei meccanismi endoteliali (es. NO,
ET1)
•Attività del sistema RAA
•Altri fattori neuro-ormonali (es. AVP)
•Diabete ed insulino-resistenza
SYMPATHETIC NERVOUS SYSTEM
Sistema nervoso simpatico e controllo P.A.
Renin
Angiotensin II
Aldosterone Na+ retentionVolume Expansion
CardiaCardiac c
outputoutput
Total systemic vascular
resistance
X
Frequenzacadiaca
• Aumento dei livelli plasmatici di catecolamine
• Aumento dei livelli tissutali di catecolamine
• Aumento del traffico nervoso a livello muscolare
Aspetti di iperattività del sistema nervoso simpatico nella
ipertensione
Fisiopatologia della ipertensione arteriosa primitiva: Aspetti
prevalenti
•Aspetti genetici
•Iperattività del sistema nervoso
simpatico
•Alterazioni dei sistemi neuro-umorali•Sodio-sensibilità
•Alterazioni dei meccanismi endoteliali (es. NO,
ET1)
•Attività del sistema RAA
•Altri fattori neuro-ormonali (es.AVP)
•Diabete ed insulino-resistenza
• Età anziana• Razza nera• Diabete• Presenza di ridotta funzionalità
renale• Iperattività del sistema nervoso
simpatico• Iperattività del sistema renina-
angiotensina
Condizioni associate con esagerata sodio-
sensibilità
10-YEAR INCIDENCE OF STABLE HYPERTENSION IN BHT PATIENTS AND CONTROL AND RESPONSE TO I.V.
NaCl LOADING
0
0,1
0,2
0,3
0,4
0,5
0,6
0 2 5 7 10
Na-sensitiveNa-resistantControl
Even
t ra
te
Years of follow-up
43%
25%
5%
RR= 1.7 (1.2-3.8)
Borghi C et al, J Hypertens 1997
0
200
400
600
IpertesiNormotesi
BRADYKININ0.005 0.015 0.05
*p<0.05
FBFD%
µg/100 ml/min
SNP1 2 4
µg/100 ml/min
*
*
Modificazioni della risposta vasodilatatoria alla Bradichinina nell’avambraccio di pazienti ipertesi
e normotesi
Taddei S et al, 2001 (in press)
0
0,2
0,4
0,6
0,8
1
0 12 24 36 48 60 72 84
Cardiovascular event-free survival curves in hypertensive patients according to Ach-stimulated
forearm blood flow (FBF)
Follow-up, months
Even
t-fr
ee s
urv
ival
Perticone F et Al, Circulation 2001
3rd terzile
2nd terzile
1st terzilep=0.0012(Log-rank test)
1st terzile= 30-184 % increase FBF from baseline2nd terzile= 185-333% increase FBF from baseline3rd terzile= 334-760% increase FBF from baseline
Distribuzione del sistema RAA
• Sistema plasmatico circolante– Apparato juxtaglomerulare
• PA arteriola afferente e Na tubulare
• Sistema tissutale– Cuore e vasi
• Endotelio vascolare
Sistema Renina-angiotensina-aldosterone
Angiotensin I
Angiotensin II
ACE
Angiotensinogen
Endopeptidase
Non-ACEChymase
Catepsin G
Angiotensin III, IV
(fragments)
AT1
receptorsAT2
receptorsOther
receptors
VIPSost-PEnkefalinBradikinin
Inactivefragments
-Aldosterone release-Vasocostriction-Thrist-Tubular Na+reabsorption-ADH secretion-Cell hypertrophy-Ca++-transport
-Vasodilatation- Cell growth-Antioxidant action-Apoptosis?
Renin
Prorenin
• Renovascular hypertension
• Malignant hypertension
• Renin-secreting tumor
• Aldosterone-secreting adenoma (Conn disease)
• Adrenal hyperplasia
RAA overactivity in secondary form of
hypertension
Fisiopatologia della ipertensione arteriosa primitiva: Aspetti
prevalenti
•Aspetti genetici
•Iperattività del sistema nervoso
simpatico
•Alterazioni dei sistemi neuro-umorali•Sodio-sensibilità
•Alterazioni dei meccanismi endoteliali (es. NO,
ET1)
•Attività del sistema RAA
•Altri fattori neuro-ormonali (es.AVP)
•Diabete ed insulino-resistenza
Definition of insulin resistance
“Uno stato di disregolazione della
omeostasi insulina-glucosio nel
quale la capacità della insulina di
stimolare la captazione ed
utilizzazione del glucosio da parte
dei tessuti periferici (muscoli e
tessuto adiposo) risulta ridotto.”
What is Insulin What is Insulin Resistance?Resistance?
Adapted from Olefsky MJ et al. In: Rifkin H, Porte D Jr. Diabetes Mellitus Theory and Practice, 4th Edition: Insulin Resistance in Man: p125.
0
20
40
60
80
100
120
0 0,1 1 10 100
Insulin concentration (ng/ml)
% G
lucose u
tilizati
on
NormalIR (mild)IR (severe)
Prevalence of insulin resistance according to metabolic disorders
0 20 40 60 80 100
Metabolic syndrome
Hypertension
Hyperuricemia
Hypertriglyceridemia
Low HDL-C
Hypercholesterolemia
Diabetes
IGT
Prevalence (%)Bonora E et al, Diabetes 1998
Correlazione tra resistenza insulinica, ipertensione e complicanze CV
Resistenza insulinica
Iperinsulinemia
Ipertensione
Cardiopatia ischemica
Ictus e AIT Arteriopatiaperiferica
SNS RAA Ritenzione di Na
Cardiopatia ischemica
Ischemia miocardica
Coronary heart disease
Coronary angiogram of right coronary artery. Initial findings: Severe stenosis in a long segment near the origin from the aorta
and a complicated, long-segment double stenosis with associated ulceration below.
Left coronary artery with anterior descending and circumflex branches.
Normal findings.
Determinanti della perfusione miocardica
Flusso coronarico
Resistenze vascolari coronariche
Apporto O2
Consumo O2
Source: Eugene Braunwald
Frequenza cardiaca
Contrattilità
Tensione parietale sistolicaCapacità di
trasporto di O2
Fattori che intervengono nella genesi dell’ischemia
miocardica
• Riduzione dell’apporto di Ossigeno al miocardio
• Aumento del consumo miocardico di ossigeno (MVO2)
Determinanti della perfusione miocardica
Flusso coronarico
ResistenzeVascolari
coronariche
Apporto O2
Consumo O2
AutoregolazioneControllo metabolico
Rilassamento diastolico V.sin
Controllonervoso
Fattori umorali
Forze compressive extravascolari
Source: Eugene Braunwald
Pressione arteriosa
Schema di sviluppo e progressione dell’aterosclerosi
CelluleCelluleSchiumoseSchiumose
StrieStrieLipidicheLipidiche
LesioneLesioneIntermediaIntermedia AteromaAteroma
PlaccaPlaccaFibrosaFibrosa
Lesione/rotturaLesione/rotturacomplicatacomplicata
Muscolo liscio e collagene
Prima decade Dalla terza decade Dalla quarta decade
Crescita dovuta principalmente all’accumulo di lipidi
Trombosi,ematoma
Adattato da Stary HC et al. Circulation. 1995;92:1355-1374.
Effetti dell’ischemia a livello miocardico
• Gli effetti indotti dall’ischemia a livello miocardico sono di tre tipi:– alterazioni metaboliche– alterazioni elettriche– alterazioni meccaniche
Alterazioni metaboliche nel miocardio ischemico
• In condizioni di normale ossigenazione, il miocardio ha un metabolismo strettamento aerobio e catabolizza gli acidi grassi ed il glucosio a CO2 e H2O.
• In presenza di ischemia gli acidi grassi non possono essere ossidati ed il glucosio viene metabolizzato a lattato: – diminuzione il pH intracellulare– Riduzione delle riserve di fosfati ad alta energia (ATP e creatinin-fosfato)
• La riduzione delle riserve di ATP interferisce con lo scambio ionico a livello del sarcolemma:– aumento Na+ i.c.– riduzione K+ i.c.
• L’aumento del Na+ i.c. promuove un incremento del Ca++ i.c. (per un aumento scambio Na+/Ca++) mentre la ridotta disponibilità di ATP riduce l’estrusione di Ca++ dalla cellula
• L’aumento del Ca++ i.c. produce un sovraccarico di Ca++ mitocondriale e ciò deprime ulteriormente il metabolismo e la funzione miocardica
• Inoltre la produzione, a livello del tessuto ischemico, di radicali liberi derivati dall’ossigeno per fenomeni di perossidazione, possono danneggiare la membrana cellulare e quindi contribuire al danno ischemico
Alterazioni elettriche nel miocardio ischemico
• Secondariamente alle alterazioni metaboliche, l’anossia altera le proprietà elettriche delle cellule miocardiche modificando l’equilibrio elettrolitico intra/extracellulare e queste modificazioni possono essere rilevate all’ECG
• I segni ECG caratteristici sono quelli di
– “ischemia”
– “lesione”
– “necrosi”
• NB. Questi termini sono utilizzati in elettrocardiografia clinica per definire degli aspetti morfologici dell’ECG ma corrispondono ad alterazioni strutturali ben identificabili
“Ischemia”
“Lesione”
“Necrosi”
Progressione dell’ECG nell’infarto miocardico
Alterazioni meccaniche nel miocardio ischemico
• Generalità– Le alterazioni meccaniche conseguenti all’ischemia possono essere permanenti o
transitorie, ma protrarsi anche a lungo dopo la risoluzione dell’ischemia stessa (“miocardio stordito” o stunned myocardium).
• Effetti sulla funzione contrattile (sistolica):– Se l’area interessata è piccola (<3-5%) si ha riduzione segmentaria della funzione
contrattile del miocardio
– se l’area ischemica è sufficientemente ampia (<20%), si ha depressione della funzione globale del ventricolo sinistro con: • ↓ della gettata sistolica • ↓ della portata cardiaca • ↓ della frazione di eiezione.
– Se l’ischemia interessa il 20-25% della massa ventricolare sinistra: scompenso
– Se l’ischemia interessa i muscoli papillari o altri segmenti del miocardio responsabili del funzionamento dell’apparto mitralico: insufficienza mitralica
• Effetti sulla funzione diastolica:– riduzione del rilasciamento ventricolare, e prolungamento del periodo di rilasciamento
isovolumetrico
– ostacolo al normale riempimento del ventricolo, aumento della pressione diastolica, congestione venosa a monte
•Angina pectoris:•squilibrio transitorio tra domanda e apporto di O2 al miocardio•la ischemia è reversibile e non provoca danno anatomico permanente•nel caso in cui non si associ a sintomi, si parla di ischemia silente
•Infarto miocardico: •consegue a un’ischemia miocardica protratta •porta a danno cellulare irreversibile o necrosi miocardica
•Scompenso cardiaco: •può manifestarsi come complicanza di un infarto acuto o pregresso •può essere precipitato da ischemia miocardica transitoria o aritmie
•Aritmie: •possono essere l’unico segno di una cardiopatia ischemica
•Arresto cardiaco: • evolve rapidamente verso la morte, in assenza di manovre rianimatorie o quando la rianimazione è inefficace
Manifestazioni cliniche della ischemia miocardica
Prof.Claudio BorghiDip.Medicina clinica e Biotecnologia Applicata
“D.Campanacci”
Corso integrato diFISIOPATOLOGIA,
SEMEIOTICA E METODOLOGIA CLINICA
anno 2006/07
Insufficienza cardiaca
Historical perspective of CHFProgress of understanding
HF is a dropsical syndrome HF is a central cardiac pump problem HF is caused by decompensated ventricular
hypertrophy HF is a circulatory dysfunction HF is a disorder of renal function HF is an endocrinopathy
HF is a fever HF is a complicated milieu of pump dysfunction,
remodeling, humoral perturbation and subsequent circulatory insufficiency
Heart Failure: A Major Public Health A Major Public Health ProblemProblem
Affects >6 million persons worldwide
>1 million new cases per year (worldwide)
Number of hospitalizations quadrupled in last 15 ys
Five year survival 50%
Sudden death most common mode of death
Risk of sudden death - 5 times the general population
Rimodellamentoventricolare
Dilatazione & Disfunzione
ventricolare sinistra
Insufficienza cardiaca
Morte
Trombosi coronarica
InfartoMiocardico
Ischemia miocardica
Fattori di rischio Iperlipidemia Ipertensione
Diabete Fumo, ecc.
AterosclerosiIpertrofia VS
Attivazione Neuro-
ormonale
La catena di eventi delle malattie CV
Angina pectoris
Morteimprovvisa
Cardiopatia ischemica (IMA)
Valvulopatie, Aritmie
Ipertensione arteriosa
Cardiomiopatia primitive (dilatativa)
Insufficienza Cardiaca: Cause
Eziologia della insufficienza cardiaca
Fisiopatologia insufficienza cardiaca
Definizione fisiopatologica di Insufficienza cardiaca (I.C.)
Anomalia della funzione cardiaca tale che il cuore non è in grado di pompare sangue in maniera adeguata alle richieste metaboliche o di farlo solo a spese di un aumento della pressione di riempimento ventricolare e/o di un’attivazione dei sistemi neuroendocrini.
E. Braunwald
il precarico
il postcarico
la contrattilità (o stato
inotropo)
La regolazione della funzione cardiaca
I tre fattori fondamentali coinvolti nella regolazione della funzione cardiaca sono:
RiempimentoVentricolarePre-carico
.
SvuotamentoVentricolarePost-carico
.
ContrattilitàVentricolare
Tensione passiva esercitata dal volume sanguigno sulla parete ventricolare al termine della diastole.
Un aumento del precarico permette l'espulsione di un maggior volumedi sangue nella circolazione polmonaree sistemica.
Pre-carico
E’ indice della resistenza che si oppone al ventricolo in aorta e nell’albero arterioso e che il ventricolo deve superare per poter pompare il sangue in circolo.
Dipende dal gradiente di pressione ventricolo/aorta e soprattutto dai valori di pressione aortica e sistemica.
Post-carico
•Proprietà peculiare del muscolo cardiaco che e' in grado intrinsecamente di contrarsi in modo più o meno efficace condizionando la gitatta cardiaca.
•La contrattilità è influenzata dal pre- e post carico (legge di Frank-Starling).
Contrattilità
Il cuore si può adattare autonomamente ai cambiamenti del volume di sangue che riceve.
Quanto più un fascio muscolare cardiaco è disteso durante la diastole (fase di riempimento ventricolare), tanto più energica sarà la sua contrazione durante la sistole (fase di espulsione del sangue)
(Legge di Frank-Starling)
La regolazione intrinseca
Meccanismo di Frank-Starling
La alterazione della funzione cardiaca può quindi conseguire a condizioni che modificano:
Il pre-carico ventricolare: modalità di riempimento VS
(es.aritmie)
Il post-carico ventricolare: resistenza alla eiezione VS (es.HBP)
La contrattilita’ intrinseca: proprietà del miocardio (es.IMA, CMP)
Meccanismi di attivazione neuro-ormonale
Fattori emodinamici che condizionano la funzione cardiaca
e insufficienza cardiaca
In termini fisiopatologici la comparsa di insufficienza cardiaca può conseguire a:
(1) Ridotta gittata cardiaca (disfunzione sistolica)
(2) Ridotto riempimento ventricolare sinistro (disfunzione diastolica) (3) Attivazione del sistema neuro-ormonale
(SNS, SRAA,Peptidi atriali e AVP?)che condizionano il quadro clinico e la comparsa di sintomi.
Fisiopatologia della insufficienza cardiaca
Disfunzione sistolica Consiste nell’incapacità da parte del cuore di espellere una adeguata quantità di sangue ad ogni sistole.
Cause:
Perdita di miociti IMA
Depressione generalizzata della contrattilità
Cardiomiopatie
Disfunzione diastolica Consiste nell’alterato riempimento delle cavità ventricolari che impedisce al cuore di disporre di una adeguata quantità di sangue da espellere.
Cause:
Ipertrofia Ventricolare sinistra (I.A.)
Fibrosi miocardica (Card.Ischemica)
Alterazione del pericardio
Systolic and diastolic heart failure
Diastolic heart failure
Systolic heart failure
Attivazione neuro-ormonale Consiste nell’attivazione di sistemi neuro-endocrini che rappresnetano iniziali meccanismi di compenso e successivamente accelerano la progressione dello scompenso.
Sono:
Sistema nervoso simpatico (SNS)
Sistema Renina-angiotensina-aldosterone (SRAA)
Sistema dei peptidi “natriuretici”
Fisiopatologia del S.Nervoso Simpatico e I.C.
Nello scompenso cardiaco esiste sempre un variabile grado di attivazione del sistema nervoso simpaticoTale attivazione ha, inizialmente, un significato compensatorio finalizzato al mantenimento di una perfusione adeguata degli organi vitaliLa stessa attivazione, nel lungo periodo, condiziona negativamente la performance dell’intero sistema cardiovascolare
Nel cuore scompensato diminuisce progressivamente la densità dei recettori adrenergici sulle miocellule per "protezione” nei confronti dell’aumento delle catecolamine circolanti La diminuzione dei recettori sulle miocellule riduce la riserva contrattile e favorisce lo sviluppo di scompenso cardiaco
Fisiopatologia del S.Nervoso Simpatico e I.C.
Attivazione simpatica e prognosi della I.C.
Renin
Angiotensinogen Angiotensin I
ANGIOTENSIN II
ACEOther paths
VasoconstrictionPost-loading
Na+-retentionPre-loading
Vasodilatation Antiproliferative Action
AT1 AT2RECEPTORS
Fisiopatologia del RAS e I.C.
Cardiac dysfunction
Conseguenze dell’attivazione del sistema RAS
Sodio-ritenzione
Perdita di potassio a livello renale
Disfunzione dei barocettori
Fibrosi miocardica e vascolare
Danno vascolare diretto
Inibizione della captazione della noradrenalina
Natriuretic Peptides: Origin and Physiologic Effects
Atrial natriuretic peptide
Brain natriuretic peptide
Primaryorigin
Cardiac atria
Ventricularmyocardium
Peptide Physiologic effects
Vasodilation
C-type natriuretic peptide
Vascular endothelium,kidney, lung, heart,
brain
Vasodilation
Modified from Burnett et al. J Hypertens 1999;17:S37
Sodium excretion
Decreased aldosterone levels
Inhibition of the RAAS
Inhibition of sympathetic nervous
activity
Decreased aldosterone levelsDecreased vascular
smooth muscle growth
SURVIVAL AND CARDIAC EVENT-FREE PLOTS FOR PTS WITH CHF SUBDIVIDED ACCORDING
TO PLASMA LEVELS OF BNP
Maeda K et al, JACC 2000
Interazione tra attivazione neuro-ormonale, ridotta performance ventricolare e sviluppo di
I.C.
Performance ventricolare
Ritenzione di Na+ e H2O
Gittatacardiaca
Attivazioneneurormona
le
Resistenze vascolari
Resistenz
e
all’efflusso
Malattiacardiaca
CatecolamineRASANPBNPAVPDopamina
Disfunzione sistolicaDisfunzione diastolica
EFFETTO DEI FARMACI SULLA FUNZIONE CARDIACA E SULLA STORIA
NATURALE DELLO SCOMPENSO CARDIACO
storianaturale
ACE-inibitoriSartani
ß-bloccanti
Inotropi
Sin
tom
i/fun
zion
e ca
rdia
ca/s
opra
vviv
enza
Tempo
Diuretici
Plasma ANP and prognosis in CHF
0
20
40
60
80
100
0 3 6 9 12 15 18 21 24
P<0.01
Cum
ula
tive s
urv
ival (%
)
Months of follow-up
Gottlieb S et al JACC 1989
ANP < 125 pg/ml
ANP > 125 pg/ml
Treatment of heart failure guided by plasma brain natriuretic peptide (N-
BNP) concentrations
0 30 60 90 120 150 1800
50
60
70
80
90
100
0 30 60 90 120 150 180
Pts remaining event-free (%) Pts remaining event-free (%)
Cardiovascular event Heart failure or death
p=0.034
BNP groupClinical group
Troughton RW et al, Lancet 2000
Time after randomisation (weeks)
p=0.049
INSUFFICIENZA CARDIACA: fisiopatologia
Prof.Claudio Borghi
Dip.Medicina clinica e Biotecnologia Applicata “D.Campanacci”
Corso integrato diFISIOPATOLOGIA,
SEMEIOTICA E METODOLOGIA CLINICA
anno 2006/07
Vertigini, lipotimia sincope e coma
StatoStato di di
coscienzacoscienza
Vertigine
Lipotimia
Sincope
Coma
100% 0%
Vertigine, lipotimia, sincope e coma
Transitorieperdite diCoscienza
TPC
Vertigine, lipotimia sincope e coma
Vertigine: Definizione
• Il termine vertigine definisce qualsiasi condizione di disorientamento soggettivo ed obiettivo nello spazio circostante senza deficit di coscienza ma con frequenti sintomi di accompagnamento (nausea, vomito, sudorazione, ipotensione, ecc.).
Vertigine, lipotimia sincope e coma
Vertigine: Classificazione generale
• Vertigine soggettiva (90%): il paziente percepisce che lo spazio che lo circonda si sta muovendo intorno a lui che resta relativamente immobile.
• Vertigine obiettiva (10%): il paziente percepisce che è lui che si muove rispetto allo spazio che lo circonda e che resta relativamente immobile.
Vertigine, lipotimia sincope e coma
Vertigine: Classificazione soggettiva• Vertigine rotatoria: il paziente percepisce
che lo spazio si muove intorno in maniera piò o meno vorticosa. E’ la forma più comune e diffusa.
• Vertigine ondulatoria: il paziente percepisce che lo spazio si muove secondo un senso di oscillazione sull’asse longitodinale o trasversale
• Vertigine sussultoria: il paziente percepisce un senso di trascinamento in alto o in basso (es.come accade in ascensore, pavimento che sprofonda)
Vertigine, lipotimia sincope e coma
Vertigine, lipotimia sincope e coma
Vertigine: Classificazione fisiopatologica
• Vertigine centrali: a partenza dal tronco encefalico.
• Vertigini periferiche: a partenza oto-labirintica.
• Vertigini psicogene: non correlate ad un meccanismo organico a significato fisiopatologico
Vertigine, lipotimia sincope e coma
Caratteristiche
V.Periferiche V.Centrali
Inizio Improvviso Insidioso
Quadro clinico Parossistico Continuo
Intensità Massima iniziale Lieve
Durata Minuti/ore Giorni/settimane
Nistagmo verticale Assente Comune
Influenza movimenti Notevole Lieve o nulla
Tinniti, sordità Comuni Assenti
Test di Romberg Negativo Positivo
Altri n,cranici Rari Comuni
Aspetti anamnestico/semeiologici delle vertigini
Vertigine, lipotimia sincope e coma
Vertigine: Cause principali
• Vertigine centrali:– Insufficienza verterbo-basilare – Neoplasie cerebrali, Sclerosi multipla – Sindrome post-commotiva– Epilessia temporale, Emicrania con aura, cause oculari
• Vertigini periferiche: – Malattie o malfunzioni oto-labirintiche.– M.di Menière (vertigine, acufeni, sordità progressiva)
• Vertigini psicogene: – Stati di tensione emotiva, ansia– Nevrosi (claustrofobia, agorafobia)– S.da Iperventilazione
Vertigine, lipotimia sincope e coma
Sincope: Definizione
• Il termine sincope definisce una sindrome clinica drammatica caratterizzata da improvvisa e transitoria perdita di coscienza associata ad incapacità a mantenere il tono posturale.
Vertigine, lipotimia sincope e coma
Lipotimia: Definizione
• Il termine lipotimia definisce una sindrome clinica caratterizzata da progressivo sviluppo di ipostenia associata spesso ad incapacità a mantenere il tono posturale e preceduta da sintomi vegetativi (pallore, sudorazione, senso di mancamento, cardiopalmo….)
Vertigine, lipotimia sincope e coma
Pre-lipotimia: Definizione
• Il termine pre-lipotimia definisce una sindrome clinica caratterizzata dalla comparsa di sintomi combinati di probabile ipoperfusione cerebrale senza perdita di coscienza. Può rappresentare una forma parziale di lipotimia vera riconoscendo le stesse cause o la conseguenza di un episodio pseudo-lipotimico.
Vertigine, lipotimia sincope e coma
Disturbo transitorio della coscienza
Perdita transitoria di coscienza
No perdita transitoria di coscienza
Lipotimia Sincope Pre-lipotimia
AnamnesiEs.obiettivo
Indagini strumentali
AnamnesiEs.obiettivo
Indagini strumentali
Approccio al paziente
Dottore, stavo camminando verso casa e mi sono risvegliato con un sacco di gente
intorno......
Approccio al paziente
Dottore, stavo camminando verso casa e mi sono sentito debole ed ho cominciato a sudare e mi sono risvegliato con un sacco
di gente intorno......
Approccio al paziente
Dottore, stavo camminando verso casa e mi sono sentito debole ed ho cominciato a sudare e mi sono dovuto sedere a terra ed
in pochi minuti mi sono ritrovato con un sacco di gente intorno......
Vertigine, lipotimia sincope e coma
Sincope/lipotimia (TPC):Classificazione fisiopatologica
• TPC Neurogena o neuro-mediata
(“vasodepressiva”)
• TPC da Ipotensione ortostatica
• TPC da causa elettrica cardiaca (aritmie)
• TPC da cardiopatia organica
• TPC da cause cerebrovascolari
Vertigine, lipotimia sincope e coma
TPC:
TPC Neurogena o neuro-mediata (“vasodepressiva”)
1. Situazionale
2. Vaso-vagale
3. Carotidea
4. Nevralgia glosso-faringea
Vertigine, lipotimia sincope e coma
Frequenza cardiaca
Flusso di perfusion
e cerebrale
Pressione
arteriosa Tono
vascolare
=
TPC neurogena
Vertigine, lipotimia sincope e coma
TPC:
TPC da Ipotensione ortostatica (I.O.)• Si verifica quando la assunzione delle stazione
eretta causa una riduzione eccessiva della pressione arteriosa
• Consegue (1) alla incapacità del S.N. autonomo di attivare i riflessi che adattano il circolo alla postura o (2) alla riduzione del volume intravascolare (“deplezione di volume”).
• Rappresenta una entità diversa dalla sincope vasovagale da ortostasi
Vertigine, lipotimia sincope e coma
Frequenza cardiaca
Flusso di perfusion
e cerebrale
Pressione
arteriosa Tono
vascolare
=
TPC da ipotensione ortostatica
Vertigine, lipotimia sincope e coma
TPC:
TPC da cause elettriche cardiache• Si verifica quando la comparsa di alterazioni
del ritmo cardiaco causa una riduzione della gittata cardiaca che non permette di mantenere una adeguata perfusione cerebrale.
• Può assumere l’aspetto si manifestazione lipotimica o sincopale.
• Può conseguire ad alterazioni del battito cardiaco di tipo ipercinetico (frequenza troppo elevata) o ipocinetico (frequenza troppo bassa)
Vertigine, lipotimia sincope e coma
Frequenza cardiaca
Flusso di perfusion
e cerebrale
Pressione
arteriosa Tono
vascolare
=
TPC da cause elettriche cardiache
Vertigine, lipotimia sincope e coma
TPC:
TPC da cardiopatia organica• Si verifica quando la presenza di una malattia
cardiaca non permette di mantenere una portata
cardiaca adeguata alle esigenze di perfusione
cerebrale. • • Può conseguire ad alterazioni della pressione
arteriosa, del tono vascolare periferico e del ritorno venoso centrale.
• Può assumere l’aspetto si manifestazione lipotimica o sincopale.
Vertigine, lipotimia sincope e coma
Frequenza cardiaca
Flusso di perfusion
e cerebrale
Pressione
arteriosa Tono
vascolare
=
TPC da cardiopatia organica
Ritorno venoso
Vertigine, lipotimia sincope e coma
TPC:
TPC da cause cerebrovascolari• Si verifica quando la presenza di una malattia
vascolare cerebrale o aortica riduce il flusso a livelli inadeguati alle esigenze di perfusione cerebrale. •
• Può conseguire ad alterazioni della pressione arteriosa, e della perfusione del circolo cerebrale.
• Può assumere l’aspetto si manifestazione lipotimica o sincopale associate a sintomi neurologici.
Vertigine, lipotimia sincope e coma
Frequenza cardiaca
Flusso di perfusion
e cerebrale
Pressione
arteriosa Tono
vascolare
=
TPC da cause cerebrovascolare
Compromissione cerebrovascolare
Vertigine, lipotimia sincope e coma
Cause di TPC apparente (“pseudo-lipotimie)
– Cadute accidentali
– Crisi catatoniche
– “Sincopi” neuropsichiatriche
– Epilessia
– Intossicazioni
– Malattie metaboliche• diabete,
• ipoO2,
• iperventilazione con ipoCO2
Vertigine, lipotimia sincope e coma
Coma: Definizione
• Il termine coma definisce uno stato di sopore profondo con perdita totale o quasi (stato semi-comatoso) della coscienza, della motilità volontaria e della sensibilità con persistenza più o meno compromessa delle funzioni vegetative
Vertigine, lipotimia sincope e coma
Coma: Classificazione fisiopatologica
• Coma senza segni neurologici focali o rigidità nucale– Metabolico (es.diabetico, epatico, endocrino)– Tossico (es.Alcool, oppio e derivati, psicofarmaci, CO)– Misto (es.ipoventilazione polmonare CO2)
• Coma con segni neurologici focali– Accidente cerebrovascolare
– Trauma cranico
– Cause infettive (ascessi) o vascolari (aneurisma) cerebrali
• Come con rigidità nucale– Emorraggia subaracnoidea
– Meningite o encefalite
– Varie (forme neoplastiche o meningismo secondario)
Vertigine, lipotimia sincope e coma
Coma: Classificazione clinica e stadi
• Stadio 1 (precoma): Coincide con la fase di profondo torpore in cui
il paziente non agisce spontaneamente, ma agisce in risposta a
stimoli (es.nome) e percepisce e reagisce al dolore. Sfinteri -,
deglutizione +
• Stadio 2 (coma propriamente detto): Turbe della coscienza più
profonde e perdita sensibilità al dolore. Soppressa deglutizione.
Conservato riflesso pupillare. Funzioni vegetative e respiro +
• Stadio 3 (come profondo): Perdita completa della coscienza.
Aboliti i riflessi. Ipotonia muscolare ed areflessia. Perturbate funzioni
vegetative quali respiro e, pressione, temperatura
• Stadio 4 (come depassè): Assenza di coscienza e funzioni
vegetative il paziente sopravvive grazie alla strumentazione