Prof. Luca Manzoni 2° Scientifico C Istituto Salesiano S. Ambrogio IL PRINCIPATO DI AUGUSTO.

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Prof. Luca Manzoni 2° Scientifico C

Istituto Salesiano S. Ambrogio

IL PRINCIPATO DI AUGUSTO

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LA TRANSIZIONEVERSO IL

PRINCIPATO

Nel 29. a.C. si celebrò il TRIONFO di Ottaviano.

INIZIA UNA NUOVA ERA!

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LA DOMANDA A CUI DOBBIAMO CERCARE UNA RISPOSTA È:

“COME AVVIENE IL PASSAGGIO DALLA REPUBBLICA ALL’IMPEROE PERCHE?”

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1) Ottaviano non vuole essere il monarca di tipo orientale, che viene adorato come divinità e che accentra attorno a sé tutta la vita politica, ma vuole apparire come il restauratore della PACE, dell’antico MOS MAIORUM, al fine di riportare ordine politico e morale nel mondo Romano, dando inizio ad una nuovo ETA’ dell’ORO.

GENIALITÀ POLITICA DI OTTAVIANO

L'Ara Pacis Augustae è un altare dedicato da Augusto nel 9 a.C. alla Pace, intesa come dea romana, e

posto in una zona del Campo Marzio

In campo letterario sotto Augusto rielaborazione del mito delle origini di Roma e la prefigurazione di una nuova età dell'oro trovano voce in Virgilio, Orazio, Livio, Ovidio, il circolo di letterati raccolto attorno a Mecenate.

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2) Ottaviano sa che i romani vogliono essere dei cittadini e non dei sudditi! I romani sono molto attaccati ai valori repubblicani e dimostrano un atavico odio per il governo monarchico!

L'ambizione di Ottaviano fu quella di essere fondatore di un optimus status, non in modo autoritario, con la forza, ma con la legittimazione del Senato, istituzione massima della Res Publica, facendo rivivere le più antiche tradizioni romane proprie del mos maiorum e nel contempo tenendo conto delle problematiche dei tempi. La grande intuizione politica di Ottaviano fu di aver compreso che i la crisi della Res Publica, causata dalla corruzione dei costumi e della politica, dalla discordia tra ordines e dalle guerre civili, non poteva essere risolta con le tradizionali forme di potere, l’imperium e la potestas, cioè modalità coercitive , ma occorreva introdurre una nuova forma di legittimazione del potere, basata sul consenso e l’autorevolezza (vs. autorità!), cioè sull’auctoritas; a tale scopo occorreva ristabilire fiducia sia nel Senato sia nel popolo Romano.

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IMPERATOR: “Comandante vittorioso

dell’esercito”; Ottaviano è il Comandante

Supremo di tutto l’esercito.

Ottaviano Augusto, proprio in virtù della sua auctoritas, riuscì a farsi conferire POTERI STRAORDINARI e gli furono attribuiti, spontaneamente e secondo la consuetudine repubblicana, tutte le maggiori cariche dello stato.Negli anni del suo principato gli furono attribuiti i seguenti TITOLI:

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AUGUSTUS: “degno di venerazione”; divenne il cognomen di Ottaviano; il termine augustus in latino si riallaccia al verbo augere (accressere) e ha valore sia politico che sacrale. SUPERIORITÀ DI OTTAVIANO AUGUSTO RISPETTO AGLI ALTRI UOMINI!

PRINCEPS SENATUS: “principe del Senato, il primo tra i senatori” Ottaviano aveva il diritto di votare le proposte di legge per primo (influenza sui senatori)

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CONSUL: “console”; fu rieletto per diversi anni consecutivi. Nella Roma repubblicana ciò non sarebbe stato possibile!

DIVI FILIUS: “figlio di un Dio”; Ottaviano era figlio adottivo di Giulio Cesare, il quale era stato divinizzato.

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CENSOR: “censore”; Ottaviano Augusto ha il diritto di controllare il censo ed i costumi.

PONTIFEX MAXIMUS: “pontefice massimo”; Ottaviano Augusto regola l’attività religiosa.

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Nel 23 a.C. Augusto si fece conferire questi importantissimi poteri:

TRIBUNICIA POTESTAS

IMPERIUM PROCONSULARE

Pieno controllo dell’ordinamento cittadino.

Pieno controllo delle province.

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AUCTORITAS che circondava Augusto,cioè quell’influenza che gli era universalmente riconosciuta.

Si aveva la sensazione formale cheOttaviano si muovesse nel solco

della tradizione!

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Diminuisce il NUMERO DEI SENATORI:si passa da 1000 a600.

L’ORDINAMENTO DELLO STATO: LA COSTITUZIONE AUGUSTEA

Per diventare senatori occorreva possederealmeno 1 milione di sesterzi!

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Ottaviano Augusto vuole soddisfare le aspettative di pace e ordine dei Romani…Egli:

…istituisce NUOVIORGANI DI GOVERNO e li affida a funzionari disua fiducia provenientidalle CLASSi DEI SENATORI E DEI CAVALIERI. I cavalieri percepivano uno stipendio grazie al quale potevano comprare latifondi e diventare senatori (scalata della gerarchia sociale).

…lotta contro la corruzione degli apparati.

…decentra le funzioni amministrative e accentra nelle sue mani il potere dideliberazione e di controllo.

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I NUOVI ORGANI DELLO STATO:

PREFECTUS URBIS (prefetto urbano): - Amministrava la città di Roma e i suoi immediati dintorni (raggio di 100 miglia).- Garantiva l’ordine pubblico. - Era di rango senatorio.

PREFECTUS ANNONAE (prefetto dell’annona): - Provvedeva all’approvvigionamento della città e alle distribuzioni gratuite di grano alla plebe.- Aveva competenze giurisdizionali sia civili che penali.- Era di rango equestre.

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PREFECTUS VIGILUM (prefetto dei vigili): - Era il capo della vigilanza notturna e dei “pompieri”.- Aveva funzioni di polizia.- Comandava 7 coorti, formate soprattutto da liberti.

PREFECTUS PRAETORIO (prefetto del pretorio): - Era il comandante del praetorium (quartier generale del principe).- Esercitava le sue funzioni in un raggio di 100 miglia da Roma.- Era di rango equestre.

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LA DIVISIONE DELLE PROVINCE

PROVINCIAE POPULI(Provincie del popolo

o Senatorie)

PROVINCIAE CAESARIS(Provincie imperiali)

Erano affidate a senatori che venivano chiamati “proconsoli”.

Erano poste sotto il diretto controllo del principe. Erano

province difficili da governare perché di confine

o turbolente, e venivano affidate a funzionari di rango inferiore ai

proconsoli. Tali funzionari dipendevano direttamente dal

principe.

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IMPORTANZA POLITICA DELLA DIVISIONE DELLE PROVINCE

I TRIBUTI riscossi nelle Provincie Imperialinon venivanoversati nella casse dello stato (aerarium), come i tributi riscossi nelle province senatorie, ma andavano a finirenella cassa personale del principe (fiscus), rivelando cosìche in queste province il principe si proponeva ai sudditicome un monarca di tipo orientale.

Inoltre l’Egitto veniva considerato come un possedimentopersonale del principe!

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Giudizi sulla natura giuridica del principato

CITTÀ-STATO MONARCHIA

DIARCHIA (Mommsen)

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LA RIFORMAMILITARE

RISTRUTTURAZIONE DELL’ESERCITO:Riduzione delle legioni da 50 a 25. Ciascuna legione, stanziata a difesa delle frontiere era composta di 6000 uomini.Grande attenzione per l’esercito e i singoli soldati (importanza dell’appoggio dei militari).Reclutamento volontario regolare: i soldati potevano far carriera nell’esercito nell’esercito ( fino a 20 anni di ferma per la fanteria e 10 per la cvalleria).Ripristino delle antiche pene militari.Trasferimento frequente degli ufficiali per evitare legami di potere troppo forti.

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LA RIFORMA EBBE SUCCESSO PERCHÉ:

gli strati meno agiati della popolazione ne traevano un buon vantaggio economico;

i provinciali arruolandosi acquistavano la cittadinanza romana;

i veterani, quando lasciavano l’esercito, ricevevano un appezzamento di terra in una colonia.

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Fu creato l’ERARIO MILITARE, cioè una cassa destinata a pagare i soldati congedati e a permettere loro di dare inizio a una nuova attività nella vita civile. Esso veniva rimpinguato da:

- Tassa indiretta dell’1% sulle vendite, imposta al popolo.

- Tassa indiretta del 5% sui beni trasmessi in eredità, imposta alle classi abbienti.

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Dell’esercito permanente faceva parte anche il

CORPO SPECIALE DEI PRETORIANI

I pretoriani erano 9000 uomini selezionati traI migliori giovani provenienti dal territorio italico.

9 coorti di soldati volontari comandati dal Prefectus praetorio erano incaricate di Proteggere la persona del principe.

Il corpo speciale dei pretoriani (“coorte pretoria”) nacque come strumento di potere personale del principe.

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Trasformazioni sociali conseguentialla riforma amministrativa e militare:

-L’ordine equestre costituisce l’ossatura dell’esercito, della finanza e dell’amministrazione del nuovo stato

-Migliorano le condizioni dei liberti, che si arricchiscono con i commerci e con le terre confiscate ai proscritti.

-Il servizio militare rende più flessibile e facile il passaggio fra le classi sociali (anche un soldato di umili origini può aspirare a far parte dell’ordine equestre).

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LA POLITICA ECONOMICA

La politica economica di Augusto fuliberista. Egli non intervennedirettamente nel commercio e negliaffari. Ci fu quindi una relativa libertà in campo economico, favorita da:

Tranquillità politica e pace

Costruzione di un imponente

rete stradale

Organizzazione diun efficiente

sistema postale

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La riforma monetaria

1 aureus = 25 denarii = 100 sestertii

Augusto introdusse un doppio sistema di monetazione: egli si riservò il diritto di battere moneta d’oro e d’argento,Lasciando al senato quello di battere la moneta di rame.

Aureus = moneta d’oro

Denarium = moneta d’argento

Sestertium = moneta di rame.

Augusto intervenne soltanto nella politica monetaria. L’intervento fu reso necessario dalla costosissima nuova organizzazione dello stato.

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LA POLITICAFAMILIARE

Per restaurare le antiche virtùdel mos maiorum e combattere la decadenza dell’istituto familiare Augusto fece votare in senato le

LEGES IULIAE (18-9 a. C.)

Esse prevedevano: l’obbligo, sia per gli uomini che per le donne tra i 25 e i 60 anni, di sposarsi con persone nei rispettivi limiti di età; premi in denaro per le famiglie più numerose; forti limitazioni, nei testamenti e nelle eredità, per chi non aveva figli.

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Augusto promosse l’introduzione di nuove pene pubblichecontro l’adulterio.Gli adulteri venivano mandati in esilio su un’isolaE veniva confiscata la metà del loro patrimonio.

Anche Giulia, figlia di Augusto e di Scribonia, nota per il suo comportamento licenzioso, all’età di 37 anni fu relegatadal padre su un’isola! Augusto fu costretto a prenderequesta decisione per dimostrare ai romani la sua coerenza e la sua serietà.

Se a tradire era la moglie, il marito poteva uccidere solo l’amante e soltanto se apparteneva alle classi sociali più basse.

Se a tradire era il marito, il padre della donna poteva, in alcuni casi ucciderlo!

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LA POLITICA ESTERA,LA GUERRA E

LA PAX ROMANA

Augusto non aveva progetti diespansione. Egli mise fine a:

ConfischeTerrorismo

politico

Ma il princeps non potè fare a meno di impegnarsi inmissioni di guerra per controllare zone di confine a rischio…

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LA NUOVA ERA DELLA POLITICA ESTERA ROMANA

GUERRE IN OCCIDENTE

TRATTATIVE IN ORIENTE

Tra il 20 e il 9 d.C.il generale Agrippa, braccio

destro di Augusto,e i figli di Augusto,

Tiberio e Druso,consolidarono il dominio

romano nella Spagna, nella Gallia e nella zona delle

Alpi.Le lotte si trasformarono in

vere e proprieGUERRE DI CONQUISTA.

Per trovare una soluzione ai difficili rapporti con i

Parti, Augusto si impegnò in una complicata

AZIONE DIPLOMATICA. Si evitò, così, lo scontro

armato.L’Armenia entrò nella sfera di controllo dei romani, che

acquisirono anche il controllo

sui regni di Tracia, Asia Minore, Bosforo e Ponto.

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Varo!Restituiscile mie tre legioni!!!!

Le nuove province annesse

all’impero:

- Spagna Citeriore.- Rezia (attuale Svizzera).- Pannonia (attuali Austria orientale e Ungheria occidentale).- Fu fondata la colonia di Augusta Pretoria (l’attuale Aosta).

Ma…le popolazioni germaniche sottomesse si ribellarono!

I germani, comandati dal valoroso guerrriero Arminio, tesero un’imboscataai romani nella foresta di Teutoburgo e li annientarono. Il luogotenenteromano Quintilio Varo si uccise. L’esercito era stato sterminato, tre legionidistrutte. Svetonio racconta che Augusto, per giorni, si aggirò disperato, invocando Varo di restituirgli i suoisoldati…

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Con la sconfitta di Teutoburgo i territori conquistati al di là del Reno vennero perduti, e Augusto fu costrettoa rinunciare al progetto di rendere la Germania unaProvincia romana:

IL CONFINE DELL’IMPERO ROMANO A OCCIDENTEFU FISSATO LUNGO I FIUMI RENO E IL DANUBIO!

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L’impero romanodurante la dittatura

di Giulio Cesare

L’impero romano durante il principato di Ottaviano Augusto

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LA PAX ROMANA

Nella mentalità dei romani la paceveniva garantita solo dal dominio mondiale di Roma. Le guerre, quindi,Erano intese come l’unico strumentoin grado di assicurare la pace!!!!

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CONCLUSIONE…

“AI POSTERI (cioè a voi…) L’ARDUA SENTENZA”: SONO O NON SONO UN VERIO GENIO DELLA POLITICA?

Augustus dat vobis gratias…

BONUM STUDIUM!