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SOMMARIOn. 9 settembre2005

EDITORIALEVicenda Bankitalia: regole e valori

di Maria Francesca Furfaro

59° Consiglio Nazionale Falcri

A teatro con I Giullaridi Orsola Grimaldi

Premio di fedeltà e diritto di accantonamento al T.F.R.di Vincenzo Schiazzano

Amico Agnifili in mostra a L’Aquiladi Paola Stagnini

FOR.TE. e la formazione continua: il ruolo del sindacatodi Aleardo Pelacchi

Il secondo congresso mondiale di UNI a Chicagodi Manlio Lo Presti

Le donne fanno la differenzadi Bianca Desideri

FalcriDonnaSeminario informativo/formativo sulla legge 53 del 2000

di Donella Gambassi

Fondo pensione complementareper il personale dipendente di Banca MPS

di Cosimo Durante

LAVORO & PREVIDENZAAppalto o somministrazione di lavoro

a cura di Fabrizio Gosti

SALUTE & SICUREZZAI lavoratori del credito sono stressati

a cura di Francesca Del Conte

LO SPAZIO DI FERRIValutazioni

SCAFFALE & WEBa cura di Orsola Grimaldi

FRANCOBOLLI CHE PASSIONE!Il collezionista

di Salvatore Adinolfi

DIRETTORE RESPONSABILEBianca Desideri

COMITATO DI DIREZIONESalvatore AdinolfiMariangela ComottiRoberto FerrariGiuseppe FrignatiMaria Francesca FurfaroMichele InturriAleardo Pelacchi

HANNO COLLABORATOA QUESTO NUMEROSalvatore AdinolfiFrancesca Del ConteCosimo DuranteFerriDonella GambassiFabrizio GostiOrsola GrimaldiManlio Lo PrestiAleardo PelacchiVincenzo SchiazzanoPaola Stagnini

Questo periodico è associato allaUnione Stampa Periodica Italiana

Autorizzazione del Tribunale di Roman. 17196 del 30-3-1978Iscrizione al ROC n. 11110

Redazione: Roma, Viale Liegi, 48/bTel. 06.8416336-334-328-276Fax 06.8416343e-mail: [email protected]

Progetto grafico e copertina:Carlo Grechi

Impaginazione e stampa:Edizioni Grafiche Manfredi sncVia G. Mazzoni, 39/a 00166 - RomaTel. 06.6243159 - Fax 06.6140499

Finito di stampare nel settembre 2005

Per le fotografie di cui nonostante le ricerche non siastato possibile rintracciare gli aventi diritto la FAL-CRI si dichiara disponibile ad adempiere ai propridoveri. Gli articoli firmati impegnano solo gli auto-ri e ne rappresentano il pensiero personale. Tutti idiritti sono riservati. I testi non possono essere ripro-dotti senza autorizzazione.

PBP R O F E S S I O N E B A N C A R I O

UNION NETWORK INTERNATIONAL

Professione Bancario si presenta, da questo numero, ai lettori con due novi-tà: la creazione di una nuova rubrica “Salute e Sicurezza” nella quale sa-ranno trattati di volta in volta argomenti di interesse generale o specifico suidelicati e fondamentali temi che danno il nome alla rubrica stessa per ga-rantire i lavoratori e le lavoratrici sul posto di lavoro ed assicurarne l’equili-brio psico-fisico nel magmatico mondo del credito che vede continue ristrut-turazioni e modifiche organizzative che possono incidere in maniera sostan-ziale sulla loro salute e sui livelli di sicurezza nelle aziende di credito. L’altranovità è l’accorpamento delle rubriche “Leggi e Lavoro” e “Previdenza eAssistenza” nella rubrica “Lavoro e Previdenza” che consentirà una più am-pia ed articolata trattazione degli argomenti.

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PROFESSIONE BANCARIO 3

VICENDA BANKITALIA:REGOLE E VALORI

In una situazione di grande trasformazione e di apertura ai mercati in-ternazionali del nostro sistema finanziario è apparsa a tutti evidente lanecessità di una efficace riforma degli Organismi deputati al control-lo del settore. Da tempo la questione viene infatti considerata comeuna vera e propria emergenza, oggi ancor di più alla luce delle tristie preoccupanti vicende che coinvolgono la Banca d’Italia. La richie-sta di dimissioni del Governatore da mesi, purtroppo, occupa la cro-naca tragica e anche ironica sia della stampa nazionale che interna-zionale.Il dibattito sul ruolo della Banca d’Italia e delle altre Authorities dicontrollo risale già a circa due anni fa, al momento dell’esplosione deicasi Cirio e Parmalat che hanno provocato gravi danni al popolo deirisparmiatori ed una gravissima caduta reputazionale e di fiducia ver-so il sistema bancario. L’urgenza e l’emergenza di una legge sulla tu-tela del risparmio è stata giustamente reclamata da tutti i soggetti po-

litici e istituzionali. Sono state effettuate audizioni parlamentari con tutti gli operatori del siste-ma bancario, sindacati di settore compresi, al fine di realizzare una riforma efficace e rispon-dente alle esigenze di un mercato finanziario aperto, più complicato da regolare, ricco di in-sidie come di opportunità. Il recupero di credibilità del sistema finanziario e degli Organismi che lo regolano, la tuteladei risparmiatori, l’immagine di una società politica e civile che non inganna i propri cittadi-ni, sono apparse come assolute priorità e valori irrinunciabili per la cui salvaguardia tutti i sog-getti politici e istituzionali sembrarono determinati a ottenere soluzioni ampiamente condivi-se, inequivocabili ed efficaci.A distanza di quasi due anni dagli scandali finanziari, la legge sul risparmio è ancora in di-scussione in Parlamento e, per di più, svuotata di molti aspetti fondamentali per una sua rea-le efficacia. E’ il caso, ad esempio, delle norme sul falso in bilancio. Il mandato a termine delruolo di Governatore della Banca d’Italia, originariamente previsto dal testo di legge ancora indiscussione e successivamente eliminato, è stato recuperato in questi giorni dal Consiglio deiMinistri che lo ha inserito nel testo di riforma della Banca d’Italia. Anche quest’ultimo, pur-troppo, risponde solo in parte, alle esigenze ed emergenze del momento.Il quadro di una insoddisfacente riforma sulla tutela del risparmio e sul ruolo della Bancad’Italia è aggravato da un iter parlamentare ancora incerto e irto di ostacoli: un’intesa “bipar-tisan” è ormai impraticabile, nel fronte di maggioranza affiorano più di una perplessità sulprovvedimento, un denso calendario parlamentare non sembra favorire percorsi d’urgenzaconsiderando pure la finanziaria che incombe.Ancora oggi, dunque, nonostante le scandalizzate dichiarazioni di politici e rappresentanti del-le varie Istituzioni, le approfondite valutazioni su come modificare ruoli e regole, il tanto di-scredito sulla nostra Banca Centrale, il persistere di una situazione di grave emergenza e cre-dibilità politica e istituzionale, il risultato è l’impotente immobilismo di tutti i soggetti chiama-ti ad intervenire, compreso il Consiglio Superiore della Banca d’Italia che mostra tutta la pro-pria autoreferenzialità o il CICR, il cui posizionamento sulla vicenda è naufragato nel formali-smo sterile e improduttivo. Infine, un’amara considerazione sull’ineffabile pervicacia con la quale il Governatore rifiuta dilasciare il proprio ruolo: se abbia trasgredito la legge è argomento per i magistrati, se i suoicomportamenti siano sanzionabili sotto il profilo dell’etica è argomento sottoposto a valutazio-ni, magari non condivisibili, ma esclusivamente soggettive. Ma quando chi ricopre un’ impor-tante carica istituzionale constata in maniera eclatante e oggettiva la sfiducia o anche solo dub-bi sulla propria correttezza da parte dell’opinione pubblica e di gran parte degli interlocutoriistituzionali e politici, nazionali e internazionali, la scelta di lasciare dovrebbe essere immedia-ta e inequivocabile.Le dimissioni del Governatore certamente non avrebbero fornito risposte alle persistenti emer-genze e necessità di diversa regolazione dei mercati finanziari e di tutela dei risparmiatori, maavrebbero dato un segnale importante da parte di quelle Istituzioni, che al di là delle regole eleggi di riferimento, sono portatrici di quei valori di imparzialità, fiducia istituzionale e traspa-renza che vengono esaltati o mortificati a seconda delle scelte e dei comportamenti di chi lerappresenta. Un tempestivo passo indietro del Governatore avrebbe certamente meglio salva-guardato quei valori e fatto sperare che “i furbetti del quartierino” trovassero non solo la ma-gistratura, ma anche Istituzioni credibili e autorevoli a difendere gli interessi della collettività.

Francesca Furfaro

Editoriale

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Il Consiglio si colloca in un fase moltodelicata per il settore del credito sia daun punto di vista “interno” delle relazio-ni sindacali nazionali e nei vari gruppi

bancari sia per alcune problematiche “ester-ne” capaci di portare forti condizionamentisul cammino che le Organizzazioni Sindacalidevono portare avanti a tutela dei lavoratori.Nel primo caso ci troviamo con un ContrattoNazionale appena concluso che aspetta ladefinizione dell’articolato – ci sono ancoraalcuni aspetti interpretativi da chiarire conABI – e l’avvio delle Commissioni Nazionalipreviste dallo stesso CCNL che rivestonoparticolare importanza (il giorno 27 settem-bre 2005 iniziano i lavori della CommissioneSicurezza) e con lo stesso Contratto che de-ve essere già rinnovato data la sua naturale

scadenza del 31 dicembre prossimo. Inoltrela situazione su alcuni gruppi bancari sta di-ventando sempre più complessa vistol’estendersi di alcuni di essi in Paesi estericon fusioni ed aggregazioni transnazionali. Aquesto proposito riveste sempre più impor-tanza il lavoro svolto dal DipartimentoInternazionale della Falcri presso Uni con latematica dei CAE (Comitati AziendaliEuropei) e i temi certo non secondari dellaglobalizzazione (vedi gli articoli pubblicati inquesto stesso numero n.d.r).Nel secondo caso ancora non si sono certoesauriti gli effetti dei recenti scandali finan-ziari che hanno coinvolto tutto il sistemabancario (Cirio e Parmalat), che ci troviamogià ad affrontare le problematiche che han-no investito la Banca d’Italia, ed in particola-re il suo Governatore, con riferimento alle“scalate” di Banca Popolare Italiana (exLodi) su Antonveneta e di Unipol su Bnl edi conseguenti riflessi politici. Nella relazione della Segreteria Nazionalequesti temi troveranno ampio spazio ma al-trettanto importante sarà l’analisi dello statodelle relazioni con le altre OrganizzazioniSindacali del c.d. primo tavolo, della situa-zione interna alla Falcri, con aspetti moltopositivi sia in termini dimensionali che orga-nizzativi e progettuali. Alcuni temi, poi, riceveranno uno specificoapprofondimento come la ResponsabilitàSociale dell’Impresa, la Salute e la Sicurezza,l’attività Internazionale, il Settore dellaRiscossione Tributi e la Sezione“FalcriDonna” che, pur essendo nata da po-co, può vantare un attivismo esemplare egià alcuni risultati molto confortanti.Le opportunità della città termale e la bellez-za delle città vicine, unita all’accoglienzapredisposta dalle nostre Associazioni diPadova e Venezia, crediamo possano rende-re molto piacevole il soggiorno anche ai nu-merosi ospiti del Consiglio Nazionale.

59° CONSIGLIONAZIONALE FALCRI

PROFESSIONE BANCARIO4

Il 59° ConsiglioNazionale

della FALCRIsi terrà ad

Abano Termenei giorni 3, 4 e5 ottobre presso

l’Hotel TermeALEXANDER

PALACE

L’inizio dei lavori è previsto per le ore15,30 di lunedì 3/10 con il seguente

ORDINE DEL GIORNO

• Apertura dei lavori• Dimissioni e surroghe – Adempimenti

statutari• Relazione della Segreteria Nazionale• Presentazione Bilancio 2004• Dibattito e conclusioni• Varie ed eventuali.

I lavori si concluderanno con il pranzo dimercoledì 5/10.

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Vita da pensionati... sì! Noia... no! Unbancario non si arrende mai, o al-meno così dovrebbe essere. Dopouna vita lavorativa trascorsa maneg-

giando “scartoffie”, denaro (degli altri), rap-porti con colleghi e superiori, per la veritànon sempre idilliaci, e scene che farebbero in-vidia alle migliori messe in scena teatrali, eccoche il bancario arrivato a lasciare per “rag-giunti limiti” di età o per “raggiunta volontà”della propria azienda l’agognato o il soffertotraguardo del pensionamento si ritrova final-mente libero. Libero di fare quello che moltospesso vita professionale e impegni familiarinon gli hanno consentito, libero di poter uti-lizzare “piacevolmente” per sé e per gli altri iltempo prima occupato dall’impegno lavorati-vo, libero di ritagliarsi un SUO spazio ed esse-re finalmente, realmente e completamente sestesso. In che modo? Ma facendo teatro, natu-ralmente! Passare dal quotidiano teatro dellavita a quello codificato del palcoscenico è co-sa naturale per chi, come VincenzoRamondini, presidente dell’Associazione tea-trale amatoriale I Giullari ed ex dipendentedel Banco di Napoli, ha una naturale predi-sposizione all’osservazione attenta del mondoche lo circonda ed un amore profondo per gliautori del teatro sia classico che moderno, eduna grande passione per Eduardo e Scarpettache condivide con gli Amici dell’Associazioneimpegnati nel sociale con iniziative realizzateper devolvere fondi per la ricerca ed assisten-za a chi soffre e per allietare, almeno per unpo’, i sofferenti. E’ impegnata in particolarenella raccolta di fondi per l’AISA, AssociazioneItaliana per le Sindromi Atassiche, ceppo dimalattie neurogenetiche incurabili, al momen-to, e gravemente invalidanti che fanno perde-re gradualmente la capacità di coordinare imovimenti, diminuendo la autonomia deisoggetti colpiti, fino a farli diventare, nei casipiù gravi totalmente dipendenti. Nel nostroPaese si calcola che attualmente siano 5.000 lepersone colpite da atassia.I Giullari hanno al loro attivo numerosi suc-cessi. Tra i primi lavori portati in scena lacommedia inedita “Storie d’e’ viche e Napule”

di Guglielmo Del Giudice, “Gennareniello”,“Ditegli sempre di sì”, “Pericolosamente”,“L’albergo del silenzio” di Eduardo De Filippoe “L’Amico ‘e papà” e “Una sera all’Opera” diEduardo Scarpetta, quest’ultimo lavoro trattodalla Boheme di Puccini e adattato in parte inlingua per renderlo fruibile ad un pubblicovasto.Sfogliando le pagine dell’album “teatrale” ab-biamo ripercorso la storia della compagniacon Vincenzo Ramondini che ha evidenziatol’apporto fondamentale per l’attività svolta del-la vice presidente Susy Limone e della segre-taria e regista Rita Pirro e del un gruppo di at-tori che con molta passione fanno teatro ama-toriale da molti anni. Il loro repertorio teatra-le? Il teatro italiano dalla fine dell’800 agli an-ni ’30 del Novecento con particolare attenzio-ne a lavori teatrali e commedie in napoleta-no, lingua madre del gruppo, lingua del tea-tro dei grandi autori classici e moderni e dibravissimi autori meno conosciuti. I prossimiimpegni? Portare in scena dal 12 al 14 maggio2006 i “Promessi sposi”

PROFESSIONE BANCARIO 5

A TEATROCON I GIULLARIdi Orsola Grimaldi

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L’art. 2120 c.c. prevede il diritto delprestatore di lavoro, in ogni casodi cessazione del rapporto di la-voro subordinato, ad un tratta-

mento di fine rapporto calcolato sommando,per ciascun anno di servizio, una quota parialla retribuzione dovuta per l’anno stesso di-visa per 13,5.Salvo diversa previsione dei contratti colletti-vi, nel concetto di retribuzione annua vannoincluse tutte le somme, compreso l’equiva-lente delle prestazioni in natura, corrispostein dipendenza del rapporto di lavoro, a tito-lo non occasionale e con esclusione diquanto corrisposto a titolo di rimborso spe-se.Nelle cause promosse dai dirigenti dellaFalcri veneziana Claudio Griggio, Paolo Pigae Giorgio Zanutto il Giudice ha dovuto pro-nunciarsi in ordine al “premio fedeltà” fon-dato sul raggiungimento del 20° anno di ser-vizio presso la Cassa di Risparmio diVenezia.Con due successive sentenze, l’ultima dellequali emessa l’11 febbraio 2005, il Giudiceha deciso che tale voce della retribuzione ri-veste carattere non occasionale, rilevando,inoltre, che un’eventuale sua esclusione dallabase di computo del t.f.r. sarebbe stata pos-sibile solo in presenza di una norma “certaed inequivoca” della contrattazione collettiva(non potendosi invece ritenere tale l’art. 45del CCNL 19.12.1994 invocato dalla contro-parte).Non è dunque stato ritenuto decisivo il fattoche si tratti di una prestazione non ripetutanel tempo in quanto “il requisito della conti-nuità, previsto dalla normativa codicisticaprevigente con riferimento alle modalità del-la prestazione, ossia al suo ripetersi nel tem-po, è stato sostituito dal requisito della nonoccasionalità riferito al titolo dell’erogazione,che deve essere costituito da una disposizio-ne di legge o di contratto disciplinante ilrapporto in via ordinaria e non da un atto diliberalità o da una pattuizione una tantumlegata ad eventi imprevedibili ed ecceziona-li”.

Importantedecisione

del Giudicedel Lavoro

del Tribunaledi Venezia

sul dirittoall’accantona-mento al t.f.r.

per ilcosiddetto

“premiodi fedeltà”

Dirigente SindacaleFalcri

Cassa di Risparmiodi Venezia

PREMIO DI FEDELTÀE DIRITTO DIACCANTONAMENTO AL T.F.R.di Vincenzo Schiazzano

Del resto anche secondo la Suprema Corte(Cass. n. 16171 del 18 agosto 2004 e n. 1268del 30 gennaio 2002) il premio di fedeltà tro-va “la propria fonte di riferimento sostanzia-le nella protrazione dell’attività lavorativa perun certo tempo, ed essendo pertanto rigoro-samente collegato allo svolgimento del rap-porto di lavoro, possiede i requisiti di dipen-denza dal rapporto stesso e di non occasio-nalità richiesti dall’art. 2120 c.c.”.Quanto alla disciplina contrattuale, il Giudicedi merito ha rilevato che lo specifico contrat-to collettivo (aziendale) non escludeval’emolumento in questione dal computo delt.f.r. mentre la contrattazione nazionale ave-va espresso “una precisa volontà di esclusio-ne solamente per le indennità aventi naturadi rimborsi spese”.Non se ne può quindi evincere, secondo ilGiudice, “in modo certo ed inequivoco lavolontà di escludere dal t.f.r. un compenso,quale quello di causa, contraddistinto dauno scopo gratificativo e nel contempo con-nesso alla protrazione dell’attività lavorativaper un certo tempo”.Chiarezza e univocità sono espressamente ri-chieste invece da autorevole giurisprudenza(Cass. 23.3.2001 n. 4251) per la derogabilitàdal principio di omnicomprensività della re-tribuzione utile ai fini del t.f.r.Le sentenze in questione possono costituire,pertanto, un utile precedente giurispruden-ziale nei casi di percezione di un “premiofedeltà” non espressamente escluso dalla ba-se di computo del t.f.r. in dipendenza dellacontrattazione integrativa aziendale.La continuità, inoltre, dell’applicazione del-l’art. 45 del CCNL ACRI del 19 dicembre1994, espressamente esaminato dal Giudicedel Lavoro di Venezia, risulta esplicitamenteprevista dall’art. 65 del CCNL 11 luglio 1999per le aree professionali e i quadri direttividi primo e secondo livello nonché, limitata-mente alle aree professionali, dall’art. 28 delCCNL 12 febbraio 2005.

Una copia completa delle sentenzepuò essere chiesta alla segreteria

dell’Associazione Falcri di Venezia(041 5441133)

mentre per ulteriori ragguagli può esserecontattato il coordinatore Falcri per il

Gruppo bancario Sanpaolo IMIClaudio Griggio (393 0061754).

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CoordinatriceInterregionale Falcri

Marche Abruzzo Molise

P.B.: Direttore, dopo il successo del“Principe di Bazzano” e dell’edizione 2004del premio internazionale di poesia“Laudomia Bonanni – Carispaq”, che ha vi-sto protagonista Derek Walcott, premioNobel per la letteratura 1992, quali sono gliappuntamenti culturali di rilievo promossidalla Carispaq per questo secondo semestredel 2005?Dopo un primo semestre che ha visto laCarispaq in prima linea per quanto riguardasponsorizzazioni culturali, presentazioni dilibri, conferenze e concerti, proponiamo aL’Aquila, presso il salone della nostra sedecentrale, una mostra dedicata ad AmicoAgnifili, vescovo della nostra città e poi car-dinale, una delle figure più importanti del‘400 aquilano e della chiesa del tempo.Utilizzando ancora una volta il nostro salo-ne principale, ubicato lungo il corso princi-pale dell’Aquila, esponiamo pezzi di grandis-simo valore culturale e storico, frutto dei pre-stiti di tutti gli enti culturali, i quali hannomesso a disposizione della Carispaq i loropezzi migliori legati alla figura di questogrande personaggio per permettere di allestireuna mostra che non ha nulla da invidiare aquelle che in questo momento si possono visi-tare in Italia.P.B.: Quali sono i pezzi più importanti dellamostra?Sinceramente è difficile dirlo ed anche imba-razzante, perché si rischia di fare torto aglialtri, in quanto le bacheche contengono og-getti di enorme valore, basti pensare agli in-cunaboli, ai codici liturgici miniati del 1470,commissionati da Agnifili e realizzati inambito peruginesco, i codici del processo dicanonizzazione di Bernardino da Siena, laBolla con cui il papa Niccolò V lo innalzònel 1454 agli altari e, poi, grazie alla sensi-bilità del direttore del Museo Nazionaled’Abruzzo dell’Aquila, Calcedonio Tropea, lacelebre croce processionale in oro e argentodi Nicola da Guardiagrele, il più grande ora-fo che la regione abbia mai avuto, commis-sionata da Agnifili nel 1434 e mai uscita fi-no ad oggi dalle sale del museo. Un capola-voro del valore di oltre tre milioni di euro…P.B.: I cittadini ed i vostri clienti cosa pensa-no di queste vostre iniziative?Sono contenti ed apprezzano; molti dichiara-no di preferire il nostro Istituto agli altri pro-prio in virtù della nostra politica culturale edegli eventi che da anni organizziamo. Perla mostra su Amico Agnifili, nei primi tregiorni di apertura, abbiamo avuto oltre tre-mila visitatori; abbiamo realizzato per loro eper quelli che verranno un catalogo a coloridi 36 pagine stampato in 15.000 esemplari,consegnato gratuitamente e, inoltre, dal 15settembre al 15 ottobre scuole e associazioni

AMICOAGNIFILI

IN MOSTRAA L’AQUILA

di PaolaStagnini

culturali avranno a loro disposizione gratui-tamente una guida per visitare la mostra.P.B.: Lasciamo Amico Agnifili e parliamodelle vostre altre iniziative…Tra due mesi sarà la volta del premio lettera-rio di poesia “L’Aquila-Carispaq” intitolato aLaudomia Bonanni, grandissima scrittriceaquilana del ‘900, con la serata di premia-zione a L’Aquila sabato 22 ottobre. I parteci-panti, anche per questa edizione, sono di al-tissimo livello e l’ospite sarà all’altezza diDerek Walcott, lo posso assicurare. Prima an-cora l’apertura, il primo di ottobre, dei nostripalazzi storici al pubblico per farli visitare efar ammirare le nostre collezioni d’arte, aiprimi di dicembre poi il premio giornalistico“Guido Polidoro”, da quest’anno nazionalee, per finire, il tradizionale appuntamento,sempre nel salone della nostra sede centrale,con la mostra di costumi cinematografici.Cosa ne pensa?

Un autunno ricchissimo di iniziative di gran-de livello. I vostri clienti saranno sicuramen-te contenti…

Prosegue l’attività formativa del CoordinamentoInterregionale Marche Abruzzo e Molise

Dopo i corsi: “La Busta paga del Bancario”, “IlBilancio delle Banche”, “La legge Biagi” si terrà inPorto San Giorgio il 21 ottobre il corso “COMUNI-CARE IN AZIENDA” SEMINARIO PER QUADRISINDACALI SULLE TECNICHE DI COMUNICAZIO-NEIl seminario, organizzato in collaborazione conl’Associazione Falcri Banca Toscana, riguarderà imetodi di comunicazione interpersonale, concepiticome mezzo di relazione verso gli altri, concen-trandosi soprattutto su un’analisi psicologica delledinamiche relazionali. Il corso, che ha caratteresperimentale, è di tipo teorico/esperenziale preve-dendo anche test valutativi.

Per informazioni rivolgersi a:Paola Stagnini - Coordinatrice interregionaleMarche Abruzzo MoliseTel. 0862413857 - 3494240139

Torniamoa parlaredi eventiculturali

con l’attivoed instancabile

DirettoreGenerale

della CarispaqRinaldo Tordera.

In mostra finoal 15 ottobre

codici miniati,documenti

rarissimi, moneteappartenenti o

commissionati daAmico Agnifili,

cardinaleaquilano

vissuto nel ‘400

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La nostra Organizzazione Sindacale,insieme alle altre del comparto, è for-temente impegnata a dare contenuticoncreti importanti alle attività di

questo Fondo, anche alla luce di moltepliciinterventi formativi aziendali finalizzati per lopiù ad una mera attività di addestramento,conseguente al susseguirsi dei processi di ri-strutturazione, o limitati ad una cerchia ab-bastanza ristretta di persone molto specializ-zate.Mettere insieme competitività delle impreseed occupabilità dei lavoratori è una scom-messa difficile, ma che deve essere necessa-riamente giocata con grande determinazione.Perché questo avvenga è necessario che ilSindacato conquisti un ruolo importante inAzienda proprio nell’ambito della formazio-ne, perché soltanto mettendo insieme le di-verse opportunità offerte dal CCNL, attraver-so l’Ente Bilaterale di settore - ENBICREDI-TO - ed i Fondi interprofessionali, si può co-minciare a ragionare di formazione continuae si può impostare un lavoro finalizzato ve-ramente ad accrescere le competenze dellelavoratrici e dei lavoratori e riempire di con-tenuti gli impegni assunti da Azienda eSindacato in tema di formazione.Una formazione che necessariamente deveessere finalizzata ad uno sviluppo delle com-petenze non solo specialistiche o di base -che dovrebbero comunque essere già garan-tite contrattualmente - ma anche “trasversalie comportamentali”, finalizzate alla capacitàdi soluzione dei problemi che la clientelapuò porre e ad una conoscenza che non siastrettamente limitata a quello che l’operativi-tà della propria funzione può porre.Una formazione che veramente possa am-pliare il panorama conoscitivo delle personee che sia foriera di maggiori opportunità dicrescita e di soddisfazione personale.Una formazione che riporti anche un certoequilibrio a favore di chi occupa una posta-zione lavorativa meno specialistica di altri eche non sia stato per questo oggetto di suffi-cienti attenzioni da parte della propria azien-da. Al fine di operare al meglio in tale direzione,in questi giorni si sta discutendo anche di unprogetto formativo destinato ai QuadriSindacali impegnati nella discussione e nellaprogettazione dei piani formativi finanziabilinell’ambito delle attività di FOR.TE.E’ un passaggio importante perché solo conuna grande preparazione anche da parte sin-dacale si può essere in grado di contrattare econcordare nelle singole Aziende e/o Gruppipiani formativi idonei a coniugare competiti-vità delle imprese ed occupabilità dei lavora-tori in un mondo in continua evoluzione co-me quello del nostro settore.

PROFESSIONE BANCARIO8

E’ giàoperativo

l’avviso per lapresentazione

di pianiformativi

individualifinanziabilinell’ambito

delle iniziativedi FOR.TE.,

Fondo per laformazione

continua delnostro settore.Le Aziende, in

base ad unaccordo

stipulato alivello di

settore, stannopresentandoalle strutture

competenti delFondo i piani

formativiindividualidestinati a

propridipendenti

FOR.TE.E LA

FORMAZIONECONTINUA:

IL RUOLO DELSINDACATO

di AleardoPelacchi

ADDIO PAOLO!Un saluto ad un caro amico che se n’è an-dato, Paolo Mandolini ex CoordinatoreInterregionale Abruzzo e Marche

Paolo, come vedi dal luogodove sei ora, sono venuti intanti a salutarti alla partenzadel tuo ultimo viaggio e lovogliono fare serenamente,in maniera naturale, comesempre nelle tante tue circo-

stanze della vita. Vedi intorno a te colleghi, ami-ci di banca con i quali hai percorso un lungotratto della tua vita, ci sono anche gli amici dipartito che in una calda estate di due anni fa tiavevano voluto come segretario e ci sono i cac-ciatori, con i quali hai condiviso la passione perla natura, per gli spazi, per il mondo venatorioin generale. Ora questo percorso si è interrotto;il fato, dicevano gli antichi, ha così voluto e noilo accettiamo non con rassegnazione o piantoperenne, ma come un fatto normale della vitache, quando si interrompe, è perché è. Certo tueri un uomo forte di fibra e carattere: sei riusci-to a convivere diciotto anni con un male terribi-le non facendoti condizionare; hai sopportatostoicamente cure terribili, ma non hai mai per-messo al male di limitare il tuo pensiero e latua volontà. Lo hai battuto a modo tuo e quan-do qualcuno ti diceva di renderti un po’ piùleggero è perché non sapeva, o non aveva ca-pito, che il cibo era uno dei piaceri della tua vi-ta, anche perché, oltre ad essere un valentecuoco, eri una buona forchetta e questo ti davaserenità e allegria per affrontare il pesante far-dello della malattia con la quale avevi imparatoa convivere, non dandole alcuno spazio per far-ti cadere in depressione. Paolo, quante volte ab-biamo parlato della vita e della morte, della so-cietà in generale e delle nostre famiglie in parti-colare; sei stato un uomo generoso, leale, masoprattutto onesto e questa onestà in te radicatal’hai voluta trasferire ai tuoi figli Alex e Raffaele,per i quali, come ogni genitore, nutrivi sempreun po’ di preoccupazione, ma anche grande or-goglio. Ora siamo certi che i tuoi figli chiamati aquesta prova, ti daranno dimostrazione di averrecepito i tuoi insegnamenti ed in tal senso sicomporteranno, poiché è giunto per loro il mo-mento di essere uomini responsabili e soprattut-to nella loro sensibilità hanno già capito quantoimportante sia in questo momento la loro pre-senza vicino alla madre. Sì proprio a Rita, lacompagna di tutta la tua vita, vicina a te anchenel tragico momento della tua morte, che ti hasempre seguito nelle tue scelte quotidiane conamore vero e dedizione incondizionata, massi-mo rispetto e fiducia come e più di tutti coloroche hanno avuto l’opportunità di conoscerti.Addio Paolo.

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Il secondo Congresso di U.N.I. che si èappena chiuso ha trattato tematiche fon-damentali che sono la sintesi di un per-corso che dal primo Congresso mondia-

le di Berlino del 2001 ha focalizzato la cen-tralità dell’essere umano e della sua dignitàin luogo dell’aberrante priorità imprendito-riale incentrata esclusivamente sul profittoottenuto con ogni mezzo e senza alcuna at-tenzione ai fattori sociali ed ecologici delledecisioni economiche adottate.Il Congresso di Chicago vuole avere l’ambi-zione di essere da oggi un punto di riferi-mento per le moltitudini di donne e uominiche sono presenti nei luoghi di lavoro e cer-cano di dare quotidianamente il meglio dise con apporto di intelligenza, volontà dicooperazione e di miglioramento delle pro-prie condizioni di vita privata.In presenza di uno scenario socio-economi-co che allarga le sue implicazioni organizza-tive ed economiche con effetti a raggiera sututto il pianeta, U.N.I. ha intenzione di rap-presentare una forza coordinata e costruitacon il contributo delle numerose diversitàche costituiscono tutti i “colori e valori” delmondo del lavoro su tutto il pianeta.Una Conferenza mondiale non può e nondeve scendere nei particolari dell’azione daintraprendere nell’immediato futuro, ma ha ilcompito di esprimere una sintesi delle espe-rienze negoziali globali da utilizzare nei con-fronti di imprese che operano in aree sem-pre più vaste e sempre più insofferenti versoqualsiasi barriera, sia essa strutturale, politi-ca, sociale e geografica.Chicago rappresenta un punto importantedella storia del movimento dei lavoratori ne-gli U.S.A. e quindi meritava in pieno di ac-cogliere i millecinquecento delegati prove-nienti da ogni parte del pianeta per discute-re del futuro dialogo sociale e, soprattutto,dei suoi contenuti.Il 20 e 21 agosto i delegati e le delegate so-no stati impegnati a tracciare le modalità disviluppo delle tutele delle pari opportunità edella loro incidenza nel mondo femminile.Nei restanti giorni, il Congresso U.N.I. ha de-ciso di incentrare le linee politiche fonda-mentali su tre argomenti principali:• diritto ad un lavoro dignitoso (giorno 23

agosto): ottenere retribuzioni adeguate econtestualmente l’attuazione di politichesociali e previdenziali che migliorino laqualità della vita, il livello socio-culturale esostengano la tenuta sociale;

• mai più soli (giorno 25 agosto): mediantela costituzione di una struttura sindacalecoesa e globale da contrapporre al disegnodelle multinazionali di deregolamentareselvaggiamente il mondo del lavoro;

• responsabilità sociale dell’impresa (giorno

Dipartimento InternazionaleIL SECONDO

CONGRESSO MONDIALEDI UNI A CHICAGO

di Manlio Lo Presti

UNION NETWORK INTERNATIONAL

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26 agosto): il principio è da opporre e riaf-fermare con quanta forza è disponibilecontro la forsennata sete di profitti delleimprese le cui crescenti dimensioni ed in-teressi transnazionali le rendono incontrol-labili dalle strutture governative nazionali.

Nel corso dei lavori si è prestata attenzioneai contenuti delle seguenti mozioni presen-tate:• governare la globalizzazione e i danni

delle fusioni aziendali;• pace internazionale, democrazia e sicu-

rezza;• contro il razzismo, la xenofobia e gli estre-

mismi;• valutazioni sull’operato del WTO (World

Trade Organisation) e del GATS (GeneralAgreement on Trade and Services);

• vertice mondiale sulla società dell’informa-zione (WSIS);

• cultura ed operatori culturali nell’era dellaglobalizzazione;

• il problema mondiale HIV e AIDS;• costruire sindacati forti. Una priorità di

U.N.I. in ottica di allargamento della suaattività ed influenza.

Sono previste a breve iniziative e campagnedi opinione anche presso le Istituzioni go-vernative per proseguire il difficile camminoche intende affermare le pari opportunitàuomo-donna e la qualità della vita rispettoall’aberrante paradigma del profitto.Altro passo del percorso di U.N.I. dopo ilCongresso è rappresentato dall’appuntamen-to del Lussemburgo nei giorni 7, 8 e 9 set-tembre 2005 dove centrale è il tema deiComitati Aziendali Europei (C.A.E.). La Falcriè da tempo attiva sostenitrice dell’attuazionedei C.A.E., con un dibattito aperto sul nostroperiodico ormai da tempo.Nei prossimi numeri procederemo ad unesame più approfondito delle tematiche di-battute rispetto alla necessità di costruireuna struttura federativa di sindacati che uti-lizzi una rete informativa in internet utile adiffondere con maggiore rapidità notizie,opinioni, esperienze.Stress da budget, delocalizzazione del lavo-ro, mobbing, straordinari non pagati, invec-chiamento medio della popolazione bancariae del settore finanziario in genere, formazio-ne permanente del lavoratore a tutela dellaqualità del lavoro offerto: sono questi i temida affrontare con il supporto di una solida-rietà più vasta che è partita da lontano im-maginando un mondo migliore. Immaginazione che questo congresso ha evi-denziato nel suo logo e con la canzone diJohn Lennon: imagine!

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“Women making the diffe-rence”, le donne fanno ladifferenza. Questo lo slo-gan che il 2° Congresso

Mondiale delle Donne di Uni ha lanciato ai528 partecipanti dei 217 associati di 77 Paesipresenti nella sala conferenze dello Sheratondi Chicago. Un’affermazione che è riecheggiata ed ha per-vaso le dichiarazioni e gli interventi che si so-no succeduti nella densa due giorni del 20 e21 agosto scorso. Complice la scenografia allestita nella salaconferenze dello Sheraton gli oltre 500 dele-gati e delegate provenienti da tutte le parti delmondo hanno ascoltato le forti parole di aper-tura di Barbara Easterling carismatica presi-dente di Uni Women “noi siamo la forza chedeve fare la differenza”. Forte è stata la suacritica, rafforzata anche in interventi successi-vi, della politica portata avanti dall’ammini-strazione Bush tesa a ridurre sensibilmente legià deboli garanzie dei lavoratori ritornandoindietro nel tempo, pensando ad un mondosenza sindacalizzazione.La Easterlings ha esortato le lavoratrici da unaparte all’altra del mondo, da un settore lavo-rativo all’altro, a far sentire la loro voce, la vo-ce delle donne, a condividere le esperienze, alavorare insieme per fornire a tutti garanziedi base e per far sì che chi già ha acquisitoqueste ed altre conquiste non venga travoltodalla globalizzazione e perda quelle garanziesociali ed economiche così duramente rag-giunte nel corso del tempo, che consentonoagli individui di avere un lavoro ed una vitasufficientemente dignitosa e non alienante.Le donne rappresentano la forza di sindacaliz-zazione più forte del pianeta e come tale pos-sono “fare la differenza” nel mondo del lavo-ro e nella società.Davanti agli occhi degli intervenuti si sonosusseguite immagini di un mondo in cui ledifferenze da un Paese all’altro dei continentisono le più disparate e spesso mancanti dellepiù elementari garanzie dei diritti umani, dellostesso diritto alla sopravvivenza, al lavoro ead un giusto salario per uomini e donne, do-

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LE DONNEFANNO LA DIFFERENZAdi Bianca Desideri

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ve sfruttamento di donne e bambini, povertà,malattie, abusi sessuali sono le realtà cono-sciute, di assenza di sindacalizzazione, di per-secuzione di coloro che operano per il sinda-cato e nel sindacato, ma anche di obiettiviraggiunti. Gli stessi USA, il mito del welfare, sono la pa-tria di milioni di lavoratori e lavoratrici sotto-pagati, e sono diventati, come i Paesi menosviluppati, meta delle multinazionali che vitrasferiscono call center e lavorazioni che al-trove avrebbero un costo di produzione sicu-ramente più alto a causa dei salari più elevatie delle maggiori garanzie sociali e giuridichedei lavoratori.Attorno al leit-motif della Conferenza “Il lavo-ro delle donne: organizzare il futuro” sonostati dibattuti i temi dell’uguaglianza dei salarie delle opportunità, del lavoro informale e illavoro precario, della violenza nei confrontidelle donne, dell’AIDS. Molto articolata la relazione sulle attività svoltedal 2001 al 2004 da Uni Women e delle cam-pagne di sensibilizzazione portate avanti.Gli interventi hanno posto in luce il divarioesistente fra la remunerazione salariale femmi-nile e quella degli uomini, il problema delladiscriminazione sessuale che vede le donnesoggetti “svantaggiati” per il solo fatto di esse-re donne, la femminilizzazione della povertà edel lavoro precario, la sempre più forte margi-nalizzazione delle donne dell’Africa, delleAmeriche e dell’Asia. Le donne sono quelle sucui quotidianamente più si fanno sentire glieffetti negativi della globalizzazione con rile-vanti ripercussioni sulla vita lavorativa e pro-fessionale. I gruppi di lavoro per l’approfondimento delle

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Nella fotola delegazione Falcri:

da sinistraSalvatore Adinolfi,

Bianca Desiderie Manlio Lo Presti.

principali tematiche hanno portato esperienzee suggerimenti recepiti dal tavolo della presi-denza fra cui quelli elaborati dal gruppo chesi è occupato del tema della violenza nei con-fronti delle donne e del lavoro informale eprecario al quale ha partecipato anche la no-stra delegazione. Il documento finale ha riaffermato l’impegnoa che l’articolato conclusivo possa diventareun impegno di tutti a tutti i livelli nel sindaca-to globale per promuovere ed affermare i di-ritti all’uguaglianza di salario e di opportunità,migliorare la partecipazione femminile ridu-cendo il divario fra donne ed uomini, realizza-re campagne di cooperazione con altri sinda-cati mondiali, garantire l’applicazione di stru-menti internazionali e nazionali nonché segui-re le contrattazioni collettive a garanzia dei di-ritti dei lavoratori, favorire la formazione per-manente, garantire il rispetto della dignità del-le donne sul lavoro, promuovere l’uguaglianzadi trattamento e opportunità per le donne nel-le politiche e legislazioni nazionali, regionali esettoriali, combattere la precarizzazione del la-voro e della sanità, perseguire la lotta control’AIDS e la violenza, ottenere l’autodetermina-zione per le donne, ecc. Per poter perseguirei numerosi punti dell’articolato UNI ed i suoiaffiliati dovranno portare avanti una politicaattenta intensificando le iniziative di sindaca-lizzazione in particolare delle donne, attuarepolitiche di scambio di informazioni e condivi-sione di esperienze, opporsi alle discrimina-zioni a tutti i livelli, richiedere politiche diconciliazione tra vita lavorativa e familiare,chiedere la trasparenza dei sistemi di remune-razione ed incentivazione, portare avanti cam-pagne informative, impegnarsi nel settore dellavoro informale e di quello precario. Tanti gli spunti di riflessione e i punti chiavesu cui operare quelli racchiusi nel documentofinale che diventa un vero e proprio vademe-cum operativo per le donne e per il sindacato,troppo limitato lo spazio a nostra disposizioneper poterli riportare tutti. Il documento finaleè consultabile sul nostro sito nella sezione de-dicata a FalcriDonna.L’appuntamento è per il 2010 a Nagasaki conl’auspicio che si possano portare risultati con-creti sui temi centrali discussi a Chicago e chele continue promesse fatte alle donne possanotrovare concretezza e non restare solo bellevuote enunciazioni di principio. La crescita ela parità per le donne e delle donne sono ele-menti fondamentali per il progresso dell’indi-viduo e della società, per la riduzione dellapovertà e dell’ingiustizia sociale in un’econo-mia globalizzata che rischia di fagocitare nellasua corsa sfrenata verso il profitto totaleun’umanità impossibilitata a reagire, spintasempre più verso l’alienazione e l’incertezzadel presente e la paura del futuro.

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Il 22 settembre la sede della Federazioneospita il seminario sulla legge n. 53 del2000 sui congedi parentali e successiviaggiornamenti, destinato alle referenti

FalcriDonna ed ai quadri sindacali che deside-rino approfondire un tema di costante interes-se per le nostre iscritte/i.Il seminario tenuto, tra le altre, dallaConsigliera di parità della Provincia di NapoliLuisa Festa e dall’Avvocatessa CarmenFasciano, affronta le tematiche delle fonti deldiritto che hanno portato all’attuale legislazio-ne, evidenziando le differenze fra la normativavigente e quelle preesistenti, con sottolineaturedelle previsioni più favorevoli.Particolare risalto viene dato all’art. 9 della leg-ge che prevede finanziamenti del Ministeroper le aziende che, tramite accordi sindacali,daranno corso ad una politica di orari e flessi-bilità volta a favorire la conciliazione fra i tem-pi di vita e quelli di lavoro.Per le partecipanti è stato predisposto materia-le informativo che sarà valido strumento con-sultativo per eventuali dubbi o interpretazionirelative alla previsioni della legge stessa.Il Nucleo Operativo di FalcriDonna ha intesocon questo momento formativo dare il via aduna serie di incontri incentrati sui temi del la-voro al femminile e delle pari opportunità, ri-tenendo che le vicende, vissute dal settoredel Credito in questi ultimi anni e tutt’ora incorso, abbiano in qualche modo fatto riteneremarginale un tema importante come quellodelle pari opportunità, non solo per le legitti-me aspettative delle lavoratrici/lavoratori maanche per l’estrema attenzione che riveste perle istituzioni europee.

Un progetto forse all’inizio ambizio-so quello portato avanti daFotoarchivi &Multimedia s.r.l. incollaborazione con l’Associazione

ProMemoria e l’Associazione StampaRomana, quello di individuare e valorizzare ifondi fotografici e gli archivi della stampa edei fotogiornalisti presenti a Roma e provin-cia. “Il lavoro di ricerca - affermano gli organiz-zatori - si è sviluppato attraverso ricognizio-ni dirette, mirate ad acquisire nuovi dati in-formativi e ad integrare ed aggiornare infor-mazioni già disponibili, ma soprattutto a faremergere realtà e tipologie archivistiche nonancora conosciute… ma di grande significatoper la conservazione della memoria colletti-va, che potrà rappresentare una straordinariafonte documentaria per storici e studiosi chevorranno misurarsi con gli eventi ed i feno-meni del nostro tempo, una fonte che è ne-cessario individuare, conoscere e preservaredal rischio di dispersione”. Un’indagine conoscitiva importante “in unperiodo come l’attuale - sottolineano i re-sponsabili del progetto - che ha visto la ra-pidissima evoluzione delle modalità comuni-cative e la trasformazione irreversibile delleoperatività editoriali e redazionali, oltre chedei formati e dei supporti documentari”.Anche l’archivio fotografico di ProfessioneBancario, conservato in parte a Roma e inparte a Milano, composto da materiale foto-grafico pervenuto dalle Associazioni o realiz-zato in occasione di eventi e manifestazioniche hanno visto protagonista o partecipe lenostre realtà associative e la Federazione, èstato inserito in questo “archivio della me-moria” insieme agli archivi delle testate gior-nalistiche di Roma e provincia. Fa sicuramente piacere sapere che, fra tantiarchivi, anche quello della Falcri trova unasua “virtuale” collocazione e che le immaginiche hanno fatto e fanno la storia delle no-stre Associazioni e della Federazione sonopatrimonio condivisibile con quello di altrerealtà fotogiornalistiche ed editoriali.

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SEMINARIOINFORMATIVO/FORMATIVOSULLA LEGGE 53 DEL 2000di Donella Gambassi

PROFESSIONE BANCARIONEI FONDI FOTOGRAFICIE ARCHIVI DELLA STAMPAE DEI FOTOGIORNALISTIdi Bianca Desideri

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Scopo del FondoScopo del Fondo è di erogare prestazionipensionistiche complementari del sistemaobbligatorio pubblico.

ContribuzioneAd alimentare la posizione individuale diciascun iscritto contribuiscono:- la Banca nella misura del 2% della retribu-

zione imponibile utile per la determinazio-ne del T.F.R.;

- ciascun iscritto, nella misura che va da unminimo dello 0,20% ad un massimo del10% della retribuzione imponibile utile perla determinazione del T.F.R. Tale misurapuò essere variata entro il 15 novembre diciascun anno, con efficacia dal 1° gennaiodell’anno successivo.

PrestazioniIl Fondo eroga prestazioni pensionistichesotto forma di rendita.I requisiti per il conseguimento sono:- conseguimento del diritto alla pensione di

base;- 20 anni di appartenenza al Fondo (tenuto

conto anche della posizione trasferita).Al momento della maturazione del diritto edanteriormente alla percezione della rendita,è facoltà dell’iscritto chiedere la liquidazionedella prestazione pensionistica in capitale, si-no alla misura massima consentita dalla leg-

ge, misura che, ad oggi, varia a seconda chesi tratti di vecchi o di nuovi iscritti (cfr. se-zione relativa agli Iscritti).

Invalidità, inabilità o morte dell’iscrittoIn caso di cessazione del rapporto di lavoroper invalidità permanente, inabilità o mortela posizioneindividuale, anteriormente alla liquidazionedella prestazione, è incrementata di:

- € 61.974,83 in caso di partecipazione alFondo per un periodo uguale o superioreai 5 anni ed inferiore od uguale a 10;

- € 30.987,41 in caso di partecipazione alFondo per un periodo superiore a 10 annied inferiore od uguale a 15.

In caso di morte del lavoratore dipendenteiscritto al Fondo, la posizione individualedello stesso, è riscattata dal coniuge, dai figlio dai genitori (se già viventi a carico del-l’iscritto). In mancanza di tali soggetti o didiverse disposizioni del lavoratore iscritto alfondo la posizione resta acquisita al fondopensione.Nell’ipotesi di morte dell’iscritto e di conte-stuale sorgere di diritto di trattamento pen-sionistico base di reversibilità (e quindi nel-l’ipotesi di lavoratore in pensione), la posi-zione individuale è convertibile agli aventidiritto sotto forma di rendita.

Prestiti ed anticipazioniIl Fondo non può concedere prestiti agliiscritti.Per quanto concerne le anticipazioni, è pos-sibile richiederle, qualora sussista il requisitodi anzianità minima di 8 anni, nella misuradel 100% della posizione individuale nei se-guenti casi:- spese sanitarie per terapie ed interventi

straordinari;- acquisto della prima casa per sé o per i

propri figli;- manutenzione ordinaria o straordinaria, re-

stauro o risanamento conservativo, ristrut-turazione edilizia della prima casa.

Le richieste vengono evase in ordine di pre-sentazione.Le somme anticipate non entrano a far partedel reddito dell’aderente ma vengono tassateseparatamente e sono imponibili per il lorointero importo: per tali somme la Banca pro-duce apposito CUD.

IscrittiSono iscritti al Fondo:- di diritto, i dipendenti divenuti tali dal 1°

gennaio 1991 al 27 marzo 1993 (cosidettiVECCHI ISCRITTI);

- su base volontaria, i dipendenti divenutitali dal 28 marzo 1993 (cosiddetti NUOVIISCRITTI)

FONDO PENSIONECOMPLEMENTAREPER IL PERSONALE DIPENDENTEDI BANCA MPSdi Cosimo Durante

Il personaledipendente di

Banca MPSgode di un

Fondo diPensione

Complementareche garantisce

all’iscritto/aalcune

prestazioni.Vediamo

insieme qualiscopi si

prefigge ecome si

articolano lacontribuzione e

le prestazionifornite

Dirigente SindacaleFalcri MPS

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Vecchi IscrittiPosizione individualeI vecchi iscritti vantano, al 1° gennaio 1998,una posizione individuale iniziale consistentein una quota parte del patrimonio accanto-nato nel Fondo al 31 dicembre 1997.

Contribuzione e conferimenti di t.f.r.Oltre alla contribuzione riveniente dal versa-mento di quote mensili (cfr. punto 2, sezio-ne relativa alla contribuzione), sulla posizio-ne individuale dei vecchi iscritti possono af-fluire, su richiesta dell’interessato, una o piùquote del T.F.R. in maturazione dal 1° gen-naio 1997. Le quote vengono conferite al 31dicembre di ciascun anno in una misura chepuò essere variata in corso d’anno, previacomunicazione da inoltrare entro il 15 no-vembre, con efficacia dal 1° gennaio dell’an-no in corso. Qualora sia stata ottenuta un’an-ticipazione, la variazione ha effetto a partiredall’anno successivo.

PrestazioniAl momento della maturazione del diritto edanteriormente alla percezione della rendita,è facoltà dell’iscritto chiedere la liquidazionedella prestazione pensionistica in capitale si-no alla misura massima consentita dalla leg-ge che, ad oggi, è del 100%.

Nuovi IscrittiPosizione individualeL’iscrizione al Fondo avviene su domandainoltrata dal lavoratore al Fondo per il trami-te della Banca.

Contribuzione e conferimenti di t.f.r.Oltre alla contribuzione riveniente dal versa-mento di quote mensili (cfr. sezione relativaalla contribuzione), la posizione individualeè alimentata dalla totalità degli accantona-menti di T.F.R.

PrestazioniAl momento della maturazione del diritto edanteriormente alla percezione della rendita,è facoltà dell’iscritto chiedere la liquidazionedella prestazione pensionistica in capitale si-no alla misura massima consentita dalla leg-ge che, ad oggi, è del 50%.

APPALTOO SOMMINISTRAZIONEDI LAVORO

Il D.Lgs. 10 settembre 2003,n. 276 attuativo della leggedelega 14 febbraio 2003, n.30 (c.d. legge Biagi) ha pro-fondamente modificato la di-sciplina della “somministra-zione di lavoro” ed in partedell’appalto rendendo inte-ressante l’analisi, seppure invia generale nell’impossibili-tà di trattare in manieraesaustiva la materia in que-sta sede, dei due tipi di con-tratto al fine di delinearne gliaspetti caratterizzanti e di-stintivi. L’importanza diun’analisi di questo tipo è de-terminata dal possibile utiliz-zo in maniera “inappropria-ta” dell’appalto non per i finisuoi propri ma per sommini-strare manodopera al di fuo-ri dei casi tassativamenteprevisti dal nostro ordina-mento. Un imprenditore difronte alla necessità di pro-durre un bene o un servizio osvolgere una determinata at-tività può decidere, infatti,qualora non intenda assume-re manodopera, di ricorrereall’appalto (e quindi ottenereun “prodotto finito” pagandoil relativo onere) o ricorrerealla somministrazione di ma-nodopera (quando possibile)ma, come vedremo, i requisi-ti per poter fare ricorso al-

l’uno o all’altro dei due con-tratti sono diversi così comediverse sono le conseguenzedi tale scelta.In primo luogo si deve evi-denziare come ha seguitodella abrogazione, da partedell’art. 85 del D.Lgs. n.276/2003, della legge 23ottobre 1960, n. 1369 conte-nente un espresso e generaledivieto di intermediazione dimanodopera 1 oggi è possi-bile ricavare tale divieto soloimplicitamente dal contenutodelle varie disposizioni nor-mative che subordinano l’at-tività di intermediazione allapresenza di determinati re-quisiti e prevedono specifichesanzioni nel caso di mancatorispetto; in altre parole si ri-tiene che ancora oggi sussi-sta un divieto alla sommini-strazione in quanto il ricorsoa tale contratto non è lascia-to alla libera volontà delleparti ma che al contrarioquesto sia possibile solo inipotesi ben determinate. Parimenti importante è ricor-dare che, prima del D.Lgs. n.276/2003, con il cosiddettoPacchetto Treu (legge n.196/1997) era stata intro-dotta una rilevante deroga algenerale divieto di interme-diazione di manodopera conil contratto di fornitura diprestazioni di lavoro tempo-raneo (c.d. lavoro interinale),pur nella vigenza della leggen. 1369/1960.Ritorniamo ora all’oggettodella nostra trattazione epassiamo ad esaminare glielementi caratterizzanti i dueistituti.

Appalto È il contratto con il quale unaparte (appaltatore) assumecon organizzazione deimezzi necessari e con gestio-ne a proprio rischio, il com-

! ?a cura di Fabrizio Gosti

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pimento di un’opera o di unservizio verso un corrispetti-vo in danaro (art. 1655 c.c.).Il contratto di appalto ... si di-stingue dalla somministrazio-ne di lavoro per la organiz-zazione dei mezzi necessarida parte dell’appaltatore,che può anche risultare, inrelazione alle esigenze del-l’opera o del servizio dedottiin contratto, dall’esercizio delpotere organizzativo e diret-tivo nei confronti dei lavora-tori utilizzati nell’appalto,nonché per l’assunzione, daparte del medesimo appalta-tore, del rischio d’impresa(art. 29, comma 1 D.Lgs. n.276/2003).

Somministrazione Il D.Lgs. n. 276/2003 nonindica in maniera esplicita ilcontenuto tipico del contrattodi somministrazione (contrat-to di natura commerciale)che si dovrà quindi ricavaredal dettato normativo e chepossiamo per semplicitàespositiva definire come ilcontratto mediante il quale ilsomministratore si impegnaverso l’utilizzatore a “inviarelavoratori” assunti dal som-ministratore. I lavoratori somministrati an-che se assunti dal sommini-stratore (quindi il contratto dilavoro intercorre tra sommi-nistratore e lavoratore) svol-gono l’attività lavorativa“nell’interesse nonché sottola direzione ed il potere dicontrollo dell’utilizzatore”.La somministrazione di ma-nodopera può essere effet-tuata solo da agenzie auto-rizzate (art. 4 e ss. D.Lgs. n.276/2003) e nei casiespressamente previsti dallalegge o dai contratti collettivi(art. 20 e ss.).

Alcune osservazioniIl primo e fondamentaleaspetto da evidenziare è ildiverso oggetto del contrattodi somministrazione rispettoa quello di appalto: nel pri-mo caso il somministratore silimita a fornire lavoratorimentre nell’appalto l’appal-tatore si impegna a fornireun servizio o un’opera attra-verso la propria organizza-zione aziendale assumendo-si il relativo rischio d’impre-sa (obbligazione di fare) cheal contrario nel primo casograva sull’utilizzatore.Il ricorso ad uno o all’altrodei due strumenti non è, diconseguenza, indifferenteper l’imprenditore. Nell’esecuzione dell’opera odel servizio, infatti, l’appal-tante può solamente control-lare l’esecuzione dei lavorima non incidere sull’autono-mia dell’appaltatore andan-do ad impartire direttive o acontrollare i lavoratori del-l’appaltatore. Qualora lostesso imprenditore volesse,invece, controllare e dirigeredirettamente i lavoratori po-trà ricorrere alla sommini-strazione di lavoro che, pe-rò, è possibile solo alle con-dizioni e nei casi indicati dal-l’art. 20, commi 3, 4 e 5 edall’art. 21 D.Lgs. n.276/2003 2; in questo caso,a differenza dell’appalto, sa-rà l’utilizzatore a dover or-ganizzare i mezzi e ad assu-mersi il rischio d’impresa manon, comunque, l’onere del-l’assunzione di manodopera.Sulla base di quanto previstodal dettato normativo la giu-risprudenza è intervenutaevidenziando come i dipen-denti dell’appaltatore nonpossono essere utilizzati persvolgere attività diverse daquelle funzionali alla realiz-

zazione dell’opera o del ser-vizio oggetto del contratto(Cass. 22/8/003, n. 12363)mentre, già prima della mo-difica appartata dal D.Lgs. n.276/2003, era stata ricono-sciuta la liceità del contrattodi appalto nell’ipotesi in cuil’appaltatore utilizzi capitale,macchine o attrezzature del committente purché vi sia da parte dello stesso un rilevante apporto di beni immateriali (ad es.know how, software ecc.C a s s . 3 1 / 1 2 / 1 9 9 9 ,n.13015).Nell’ipotesi in cui attraversoun contatto di appalto si na-sconda una vera e propriasomministrazione (irregolareo illecita) di lavoro ricorren-do a soggetti (agenzie) nonautorizzati o senza il rispettodei requisiti o dei limiti previ-sti dalla legge per la sommi-nistrazione il legislatore haprevisto sanzioni ammini-strative, civili e penali, tra lequali la costituzione del rap-porto di lavoro non con l’ap-paltatore ma con il commit-tente che utilizza ed in con-creto controlla e dirige il la-voratore.Per quanto riguarda il setto-re del credito bisogna evi-denziare come il recente rin-novo contrattuale ha previstola possibilità di ricorrere allasola somministrazione di la-voro a tempo determinatomentre nulla è cambiato inmateria di appalto rispetto aquanto previsto dal combi-nato disposto degli artt. 1 e 3del CCNL 11 luglio 1999 3.

1 Giova ricordare quanto previ-sto dall’art. 1 della legge n.1369/1960: “E’ vietato al-l’imprenditore di affidare inappalto o subappalto o inqualsiasi altra forma… l’ese-

cuzione di mere prestazioni dilavoro mediante impiego dimano d’opera assunta e retri-buita dall’appaltatore o dal-l’intermediario… E’ conside-rato appalto di mere presta-zioni di lavoro ogni forma diappalto o subappalto… ovel’appaltatore impieghi capita-li, macchine ed attrezzaturefornite dall’appaltante, quan-d’anche per il loro uso vengacorrisposto un compenso al-l’appaltante”.

2 L’art. 20, comma 3 individuain maniera specifica l’ipotesiin cui è ammessa la sommini-strazione di lavoro a tempoindeterminato; il successivocomma 4 relativo alla sommi-nistrazione di lavoro a tempodeterminato la ritiene ammis-sibile a “fronte di ragioni dicarattere tecnico, produttivo,organizzativo o sostitutivo,anche se riferito all’ordinariaattività dell’utilizzatore”. L’art.20, comma 5 fa riferimento aicasi in cui è vietato il ricorsoal contratto di somministrazio-ne di lavoro mentre l’art. 21alla forma dello stesso con-tratto.

3 Art. 1: “Le attività di caratterecomplementare e/o accesso-rio, per le quali è possibile sial’applicazione dei contratticomplementari… che l’appal-to… sono indicate al successi-vo art. 3”.Art. 3: “Le attività comple-mentari e/o accessori appal-tabili sono identificate, indica-tivamente, come segue:• Servizio portafoglio… e cas-

sa/trattazioni assegni; lavo-razioni di data entry relativead attività di back office.

• Trattamento delle bancono-te…; trattamento della corri-spondenza e del materialecontabile; trasporto valori.

• Attività di supportotecnico/funzionale per self-banking, POS, electronicbanking e banca telefonica.

• Gestione di archivi, magaz-zini, economato (approvvi-gionamento di materialid’uso), servizi centralizzati

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I LAVORATORIDEL CREDITOSONO STRESSATI

il primo elemento indi-spensabile sul qualecostruire un adeguatopercorso di interventosindacale è quello diindividuare un ade-guato ed oggettivometodo di valutazionedel rischio stesso.

Lo stress da lavoro viene og-gi definito “rischio emer-gente”, classificazione que-sta che ha il merito di sotto-lineare come la problemati-ca in specie, pur se non to-talmente nuova nel panora-ma degli studi sui rischi dinatura psico-sociale, è unfenomeno che sta acqui-stando una maggiore di-mensione in base alla per-cezione che ne ha oggi lacollettività; deve essere sot-tolineato, infatti, come unfenomeno diviene tale nonper la sua gravità intrinse-ca, ma per la sua ricorren-za, per la sua diffusione,per l’allarme sociale che daesso ne deriva, per il fattoche da disagio individualetende a trasformarsi in disa-gio collettivo e quindi malat-tia sociale.Obiettivo primario del sin-dacato, legittimato quale

operatore sociale dalla stes-sa fonte giuridica delloStatuto dei Lavoratori (L.300/70), è quello di affron-tare e risolvere i problemilavorativi dei propri assistitiche da tutela individuale as-surgono a tutela collettiva.Per far questo diventa unanecessità sempre più sentitascoprire ed indagare cosasia realmente prioritario peri soggetti agenti nel mondodel lavoro, in modo da indi-viduare le soluzioni piùadeguate al contesto speci-fico di riferimento. L’esigenza di ricercare inconcreto tali informazioninon dovrebbe comunquespaventare o mettere sulladifensiva le aziende del set-tore oggetto di indagine,dal momento che, invece, laricerca in sé dovrebbe esse-re sempre avvertita comeuno “strumento comune” dautilizzarsi in modo consape-vole, per quanto riguarda irisultati possibili, visto che,individuato un problema,trovare “in modo comune”gli strumenti per superarlonon fa che accrescere e mi-gliorare l’azienda stessasotto tutti punti di vista, spe-cie quello del migliore usodelle risorse umane.Partendo da questa consa-pevolezza, ormai diventatacollettiva anche per la stipu-la del primo accordo vinco-lante tra le parti sociali ditutti i Paesi dell’UE sul temadello stress da lavoro, il“dialogo sociale” è lo stru-mento, oggi come non mai,chiamato a diventare un’ef-fettiva fonte regolatrice deiproblemi connessi al lavorocapace di superare quellediverse scelte regolativeche, nate in ambiti legislati-vi asettici, impongono solu-zioni costrittive ed impositi-

ve su chi è destinato ad ap-plicarle.Necessariamente, per tro-vare le possibili soluzioni aproblemi così delicati ecomplessi, bisogna indaga-re su quali siano gli effettivie reali disagi dei soggettioperanti nel settore: per af-frontare lo stress da lavoro,il primo elemento indispen-sabile sul quale costruire unadeguato percorso di inter-vento sindacale è quello diindividuare un adeguato edoggettivo metodo di valuta-zione del rischio stesso che,in modo semplice e con lamassima autonomia possi-bile, sia in grado di analiz-zare, valutare e tenere sottocontrollo questo nuovo tipodi rischio con le stesse mo-dalità con cui sono stati va-lutati negli anni i rischi tra-dizionali. In questo momento storico,lo studio di tale fenomenodiventa ancora più strategi-co dal momento che le con-tinue ristrutturazioni, uniteai cambiamenti imposti dal-la competitività del mercato,richiedono una dinamicitàdi cambiamento, una velo-cità sempre maggiore dimodificare continuativa-mente i propri modi di ope-rare che, come frequente-mente accade, generanoansia da ambiente di lavoroe quindi un’esposizionequotidiana allo stress.Per maggior comprensionedella gravità del problema,non può essere taciuto chetale esigenza è così larga-mente avvertita che, in piùoccasioni, le stesse aziendedi credito hanno già inda-gato in tal senso, purtroppoperò in modo totalmente au-toreferenziale e, visti i risul-tati delle indagini non posi-tivi per loro, il più delle vol-

te destinate a rimanere nelcassetto non assurgendomai, almeno finora, a stru-mento concreto di confrontocostruttivo con il sindacato,suo stakeholder strategico.Allo specifico scopo di av-viare il confronto fra le par-ti sociali per favorire lo svi-luppo di accordi aziendalidi clima e la piena applica-zione della legge 626/94,essendo questa un patrimo-nio di tutti da usare in pienaconsapevolezza, deve esse-re individuata una modalitàdi ricerca che non solo ridu-ca il rischio di contamina-zioni dall’alto sulla veridici-tà delle attestazione ma an-che notevolmente i tempi edi costi della ricerca.Per identificare delle con-crete e collettive basi di par-tenza sulle quali costruireun idoneo percorso di mo-dificazione della realtà esi-stente in ambito aziendale,bisogna sottolineare ancorauna volta come sia la realepercezione dei lavoratori,sulla presenza o assenza difattori organizzativi comecause di stress, quell’ele-mento chiave ed indispen-sabile a creare cultura e col-laborazione in una nuovaveste preventiva.Da alcune analisi effettuate,risulta che i soggetti impie-gati nel settore del creditosubiscano in maniera moltoforte un effettivo stress dalavoro che necessariamenteva riflettendosi con ricadutenegative sulle capacità rela-zionali e produttive del sin-golo individuo.Come valutare e come ri-spondere a questi allarman-ti dati?Per farlo non bisogna poiandare così lontano dal mo-mento che gli strumenti innostro possesso, sempre se

! ?a cura di Francesca Del Conte

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adeguatamente utilizzaticome, ad esempio, quello diadottare gli strumenti dei si-stemi qualità, all’interno diun progetto di indagine sul“clima”, potrebbero fornireproposte adeguate al pro-blema ed in linea con la fi-losofia della 626.Quello che appare oggi ne-cessario è il “farci Europa”individuando una bilaterali-tà positiva che, prevista an-che dalla bozza di T.U. del-la Sicurezza poi ritirato, ar-rivi a condividere un siste-ma di valori in cui la digni-tà dei soggetti sia l’elemen-to fondante su cui poi co-struire tutto il resto poiché“dove esiste dignità non c’èstress”.E’qui che la 626, unitamen-te al nuovo CCNL ed al pro-tocollo del 16 giugno 2004sullo sviluppo sostenibilenelle aziende di credito, en-trano in gioco per costruireuna tavola rotonda di di-scussione. Infatti, partendodalla percezione che i lavo-ratori stessi hanno del pro-blema in specie, attraversogli stakeholder chiamati at-torno al tavolo, d’interpre-tarla, si possa instaurare unconfronto fattivo che innalzila qualità del lavoro e delsuo prodotto finale. Il disagio non può e non de-ve essere più vissuto comeun disagio esclusivo di coluiche lo vive, ma essendo di-sagio stesso della collettivitàche vi partecipa, dovrà ne-cessariamente trovare unadiversa collocazione. L’autoreferenzialità del-l’azienda nell’affrontare iproblemi nascenti al suo in-terno, fino ad oggi costan-temente utilizzata, deve fi-nalmente lasciare spazio al-l’accordo di clima prima

chiave di soluzione al disa-gio stesso. Come sindacatonon possiamo non sottoli-neare l’importanza di un ta-le accordo che, vuoto neicontenuti, è destinato ad es-sere riempito da coloro chesiedono alla tavola rotondadella 626. E’ qui che va a giocarsi lasfida del futuro, e non solonelle aziende del settorecredito!Diventa necessario ed or-mai non più trascurabile in-dividuare e migliorare laqualità degli assetti intangi-bili ossia dei Bilanci Sociali.Diventa altresì necessariointerpretare in modo certo enon autoreferenziale quelliche sono gli indicatori dellapercezione del disagio deilavoratori, per preparaci inmaniera cosciente ed ade-guata alla prossima stagio-ne dei CIA e del prossimoContratto Collettivo Nazio-nale con richieste adeguate,ma soprattutto con risposteconcrete.

Valutazioni

InsufficienteIn linea con le aspettativeTalvolta superiore alleaspettativeSuperiore alle aspettativeEccellente

Sono “in linea con le aspet-tative”. C’è poca luce nella filiale diViadimare Equense dellaBanca Vuota appartenenteall’ormai transnazionaleEmpty International BankGroup Spa. Sono le 7.15 e, come al so-lito, accendo solo una pic-cola luce nell’ingresso equella da tavolo nel mio lo-culo in attesa dell’arrivo delDirettore. “Ferri, accenda le luci chequi non si vede niente, sem-bra di essere al cimitero!”,mi dirà, come al solito, alsuo arrivo. Quando me lodisse la prima volta, alcunianni fa, con molta solerzia,il giorno dopo gli feci trova-re la filiale tutta luminosa,comprese le luci del suo uf-ficio: “Ferri perché accendecosì tante luci, non lavoria-mo mica per pagarel’Enel!”, fu il suo commentoalla mia iniziativa. Allora,evidentemente, avevo diffi-coltà ad essere in linea conle sue aspettative...Però devo dire che, eccettol’anno di assunzione dove

fui giudicato “buono”, sonostato “ottimo” per venticin-que lunghi anni.Mi piaceva di più “ottimo”ma il Direttore mi ha spie-gato che le cose cambianoe che la valutazione deveesprimere un giudizio piùesplicativo anche se sinteti-co. Insomma “ottimo” equivalea “in linea con le aspettati-ve”. Evidentemente l’azien-da si aspetta che io sia otti-mo...Però, se io una volta fossiun pochino meno di ottimocome verrei classificato? Non c’è “distinto” o “buo-no”, il gradino subito sottoè “insufficiente”. E qui, aproposito, la valutazionetorna ad essere alla vecchiamaniera... E’ come se,quando andavo a scuola io,si fosse passati direttamentedal cinque all’otto. Sareibocciato tutti gli anni!Ancora mi ricordo i “seimeno meno” a cui mi sonopiù volte aggrappato e i“tra il sei e il sette” che pro-vocavano piccoli festeggia-menti in famiglia.Ieri ho chiamato ilSindacato ed ho chiesto secon la valutazione “insuffi-ciente” si aveva diritto alpremio di rendimento e aquello di produzione. Mi è stato risposto di no.A pensarci bene senza que-sti premi non credo che riu-scirei a pagare il mutuo del-la casa, il prestito dellamacchina e la cessione delquinto per le spese medichedel mio caro dentista...Un po’ meno di ottimo ezac!Aspetta un attimo, fammispengere anche la luce del-la scrivania.

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Parliamodi dentellatura

Sempre a proposito di dentellature unaltro argomento che crea frequenti di-scussioni, spesso anche contestazioni, èla dentellatura. Non mi riferisco allameticolosità, talvolta spasmodica, conla quale si controlla il perfetto allinea-mento dei dentelli, quanto al fatto chenon di rado si deprezzano francobolliassolutamente perfetti solo perchés’ignora che il sistema con il quale fu-rono dentellati solo casualmente per-mette di avere tutti e quattro gli ango-li integri. Al fine di meglio chiarire que-sto concetto, vale la pena di fare ilpunto sui principali sistemi di dentella-tura partendo dalla dentellatura linea-re, per passare a quella a pettine e ablocco. La dentellatura lineare èfatta da un perforatore costituito dauna serie di punzoni disposti su una so-la fila, oscillando a ritmo sincronizzatocon la velocità di scorrimento dei foglila fila di punzoni colpisce i fogli a me-tà dello spazio tra francobollo e fran-cobollo compiendo prima o tutta quel-la verticale o tutta quella orizzontale.Quando il foglio passa per la secondavolta sotto il perforatore per riceverela punzonatura nella direzione non an-cora dentellata è molto difficile che gliincroci vadano a cadere esattamentenei fori praticati nella prima fase. Ladentellatura a pettine è praticatada un perforatore in cui i punzoni so-no disposti, così come dice la parola, aforma di un pettine molto rado.L’intervallo fra quelli che possono con-siderarsi i denti del pettine corrispondeall’ampiezza complessiva del franco-

bollo. Con questo sistema ad ogni bat-tuta del perforatore i francobolli di unafila risultano dentellati da tre lati, lasuccessiva battuta completa la dentel-latura della prima fila e al tempo stes-so dentella su tre lati i francobolli del-la successiva. Infine, la dentellaturaa blocco è compiuta da una serie dipunzoni disposti in modo tale da den-tellare un foglio completo di francobol-li ad ogni battuta. La distinzione del sistema di dentellatu-ra impiegato non presenta nessuna dif-ficoltà quando si disponga di fogli inte-ri, infatti, i fogli dentellati linearmentepresentano i quattro margini perforati,quelli dentellati a pettine presentano unsolo margine perforato, quelli dentella-ti a blocco non presentano perforazionisui margini. Per riconoscere il sistemadi dentellatura impiegato, non è sem-pre necessario osservare un foglio inte-ro di francobolli.La dentellatura lineare, infatti, può es-sere riconosciuta osservando un qual-siasi blocco d’angolo, se tanto il margi-ne laterale quanto quello superiore odovviamente quello inferiore risultanoperforati, si tratta di dentellatura li-neare. Le incertezze possono venirenel distinguere la dentellatura a petti-ne da quella a blocco quando non sidisponga di fogli interi. Da quanto si è detto circa i sistemi didentellatura il collezionista può trarrealcune conclusioni su quello che deveessere considerato lo stato normale de-gli angoli di francobolli dentellati con iprocedimenti suesposti. I quattro ango-li sono sempre integri nei francobollidentellati a blocco e quindi il collezio-nista può considerare difettoso il fran-cobollo con gli angoli smussati. Nei francobolli dentellati a pettine pos-siamo avere uno o due angoli non in-tegri senza che questo costituisca difet-to. I francobolli con i quattro angoli in-tegri sono da considerarsi di qualità su-periore. I francobolli dentellati linearmentepossono avere tutti e quattro gli ango-li non integri senza che questo costitui-sca difetto.

di Salvatore Adinolfi

A cura di F. Blasi e C. PetrellaIl lavoro perversoIl mobbing come paradigma di una psi-copatologia del lavoroIstituto Italiano per gli Studi Filosofici2005, pp. 291, fuori commercio

Psichiatri, psicologi, giornalisti, medicidel lavoro, giuristi tutti impegnati nelcorso degli anni ad approfondire la“perversificazione del lavoro” che è di-ventata ormai elemento quotidiano diconflitto nel nostro mondo industrializ-zato che sempre più, ormai, si allonta-na dall’essere umano e dalle sue ne-cessità, sono gli autori di “Il lavoro per-verso. Il mobbing come paradigma diuna psicopatologia del lavoro” editodall’Istituto Italiano per gli StudiFilosofici. La tortura, si sa, è sempre piaciuta, inparticolare alle masse che nel corso deisecoli hanno assistito plaudenti allasofferenza di individui colpevoli o nondi crimini, ed ora assistono a sport piùo meno violenti osannando ora l’unoora l’altro contendente. L’umiliazione delle vittime è fonte disoddisfazione per chi esercita le dina-miche del potere o per chi si limita so-lo a far parte di queste dinamiche co-me spettatore o come complice più omeno consapevole. Non c’è bisogno, però di andare lonta-no né con le immagini né con la menteo di guardare oltre il nostro piccolomondo per trovare situazioni analo-ghe.“Aggressività, diffidenza, tendenza al-la prevaricazione serpeggiano in tutti irapporti umani, accentuati dalla vitametropolitana e dall’aggregazione neiluoghi di lavoro ... – dice GerardoMarotta, Presidente dell’Istituto

Italiano per gli Studi Filosofici nella suaprefazione al volume. Nelle situazionidi lavoro le persone tendono semprepiù a rapportarsi non in termini di va-lori e di norma, ma di differenza e dipotere”. “Un lavoratore viene aggre-dito – si legge nella scheda di presen-tazione – perché uno o più dirigenti,selezionati in base alla loro ferocia ecapacità di sopravvivenza, decidonoche sia indispensabile, utile o diverten-te perseguitare una vittima designata,in modo che pensi sostanzialmente chetale situazione sia fisiologica, necessa-ria o inevitabile ... L’azienda modernaè una macchina che produce, in per-centuali variabili, una grande quantitàdi inquinamento antropico, sotto formadi vessazione e sofferenza, oltre chemerci e servizi ... Pochi si rendono con-to dei danni umani ed economici chetale inquinamento produce, al mondocircostante ma anche alla stessa azien-da”. Abbiamo riportato solo poche frasi cheservono, però, a far comprenderequanto vasto, doloroso e controprodu-cente sia il fenomeno del mobbing perla collettività e per le aziende, Paroleche devono stimolare chi si occupa delfenomeno ma anche tutti i lavoratori ele lavoratrici a leggere un libro che puòcostituire una guida a riconoscere quel-le situazioni mobbizzanti ed a ricono-scersi o riconoscere mobber e mobbiz-zato.Il libro è scaricabile in formato pdf,per volontà degli Autori e dell’Editore,dal sito dell’Istituto Italiano di StudiFilosofici www.iisf.it.Buona lettura.

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A cura di Orsola Grimaldi

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PIEMONTEVia Nizza, 150 - 10121 TORINOTel/Fax 011/6624382 - Fax 011/6624735e-mail: [email protected]

LOMBARDIAVia Mercato, 5 - 20121 MILANOTel. 02/860437 - Fax 02/89011448e-mail: [email protected]

LIGURIAVico San Matteo, 2/16 - 16100 GENOVATel. 010/2476193Fax 010/2475391e-mail: [email protected]

Via Orefici, 8/7 - 16123 GENOVATel e fax 010/8603538e-mail: [email protected]

VENETOVia della Montagnola, 3730174 VENEZIA - MESTRETel/Fax 041/5441133e-mail: [email protected]

Piazza Giovanni XXIII, 2 - 35129 PADOVATel. 049/7808172 - Fax 06/91271035e-mail: [email protected]

FRIULI VENEZIA GIULIAVia Valdirivo, 42 - 34122 TRIESTETel. 040/6773370 - Fax 040/371234e-mail: [email protected]

Piazza della Libertà, 1 - 33100 UDINETel. 0432/508070 - Fax 0432/295629e-mail: [email protected]

EMILIA ROMAGNAVia Guidotti, 3340134 BOLOGNATel. 051/433043 - Fax 051/435034e-mail: [email protected]

TOSCANAVia Martelli, 8 - 50122 FIRENZETel. 055/212951 - Fax 055/212962e-mail: [email protected]

UMBRIAVia Mario Angeloni, 80 - 06124 PERUGIATel. 075/5693655 - Tel/Fax 075/5153278e-mail: [email protected]

LAZIOViale Liegi, 48/B - 00198 ROMATel. 06/8416336 - Fax 06/8416343e-mail: [email protected]

Via Francesco Dell’Anno, 6/8 - 00136 ROMATel. 06/39751484 - Fax 06/39734223e-mail: [email protected]

MARCHE - ABRUZZO - MOLISEVia Arco Alfieri, 3 - 67100 L’AQUILATel/Fax 0862/481057e-mail: [email protected]

CAMPANIAVia S. Giacomo, 41 - 80132 NAPOLITel. 081/7917020 - Fax 081/5512594e-mail: [email protected]

PUGLIAVia Putignani, 141 - 70122 BARITel. 080/5219681 - Fax 080/5219726e-mail: [email protected]

CALABRIA E LUCANIAVia Roma, 28/D - 87100 COSENZATel. 0984/791741 - 791923Fax 0984/791961-e-mail: [email protected]

SICILIAVia Principe di Belmonte, 9490139 PALERMOTel/Fax 091/6113684e-mail: [email protected]

SARDEGNAVia G. Masala, 7/B - 07100 SASSARITel/Fax 079/236617e-mail: [email protected]

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