Processo Appello Strage Piazza Della Loggia: cronache udienze di Montanti Beppe e Picchi Laura

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    Processo d'Appello per la Strage di Piazza della Loggia

    Udienza 14 febbraio 2012

    Audio integrale: http://www.radioradicale.it/scheda/345741/processo-dappello-per-la-strage-di- piazza-della-loggia-a-brescia-28-maggio-1974

    All'inizio dell'udienza ci sono le operazioni preliminari e le costituzioni delle parti.

    Il magistrato consigliere fa una lunga relazione davanti alla Corte, parla della morte di SilvioFerrari, dell'omicidio in carcere di Buzzi, dei risultati delle indagini e di come si sono conclusi i vari

    processi, della collaborazione di Digilio. Si ricorda che Digilio racconta della cena con anchemilitari americani, racconta della cena a Colognola ai Colli e dell'esplosivo. Parla il magistratoconsigliere del casolare di Paese dove il Digilio avrebbe visto esplosivo e tante armi, il Digilio andal casolare dove trov Ventura, gli era stato chiesto di andare a Paese dal professor Franco. IlDigilio viene accusato da Zorzi di aver fabbricato ordigni per Ordine Nuovo a Tolosa e poi quandoDigilio lo accusa di farlo per vendetta. Digilio in realt accusa Zorzi prima che egli a Tolosa loaccusasse di fabbricare ordigni. Si parla dei punti in cui la precedente sentenza mette in discussionela credibilit di Digilio. Si parla dei motivi di appello, tra i quali la questione del depistaggio deifunzionari del Sid. Si ricorda anche Aginter Press e la sua attivit al tempo della Strage di Brescia.Si parla delle veline della fonte Tritone che la difesa di Zorzi dice che le parte civili hanno ammessoche sono inficiate da manipolazioni e quindi vanno ritenute del tutto inattendibili e che Digilio hasubito pressioni da uomini del Ros.

    I pm illustrano i motivi di appello alla sentenza di primo grado e chiedono la rinnovazione del

    dibattimento in merito all'attendibilit di Digilio su:

    a) casolare di Paese che stato ritrovato b)rapporti tra Digilio e Ventura nel 1969c) la questione della Casaccia di Mirano e la valigetta di Soffiati per quanto riguarda l'aspetto dellagelignite di Rotelli

    Il pm poi affronta lungamente la questione del tipo di esplosivo usato nella Strage di Piazza dellaLoggia e chiede di sentire di nuovo i periti vecchi e nuovi, i consulenti.

    I pm chiedono la rinnovazione del dibattimento anche per quanto riguarda i rapporti di Tramonte

    con il Sid, i rapporti tra Delfino e Buzzi, le dichiarazioni di Clara Tonoli su Delfino.

    L'avvocatura dello Stato si associa alle richieste del Pubblico Ministero.

    Le parti civili chiedono la rinnovazione del dibattimento, gli avvocati delle difese degli imputati sioppongono.

    La Corte dichiara di non sciogliere le riserve, rinvia l'udienza per decidere sulla rinnovazione deldibattimento Venerd 17 febbraio 2012 alle ore 11,30.

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    Udienza 17 febbraio 2012

    Audio integrale: http://www.radioradicale.it/scheda/346017/processo-dappello-per-la-strage-di- piazza-della-loggia-a-brescia-28-maggio-1974

    La Corte di Appello legge l'ordinanza in merito alla richiesta di rinnovazione parziale deldibattimento del Procuratore Generale con opposizione degli avvocati di Zorzi e Delfino.Per il problema del casolare del Paese la Corte ritiene di non accogliere la richiesta di rinnovazione

    parziale del dibattimento perch c'erano gi prove nel dibattimento di primo grado che esisteva ilcasolare di Paese.

    Non accoglie la Corte di Appello la richiesta di rinnovazione del dibattimento per la questione dellecambiali in quanto esse non sono prove nuove per provare i rapporti tra Digilio e Ventura, rapporti

    peraltro gi desumibili dall'agenda del 1969 dello stesso Ventura. Non accoglie la richiesta di rinnovazione del dibattimento per la questione dell'esistenza dellaCasaccia di Mirano in quanto gi desumibile dalle dichiarazioni del Siciliano.

    Non accoglie la richiesta di rinnovazione del dibattimento per la questione dei rapporti tra Tramontee Sid in quanto gi desumibili dal rapporto informativo di Del Gaudio del 7 giugno 1974.Per la presenza di Zorzi a Mestre la Corte dichiara inammissibile acquisire la memoria di TringaliStefano, in quanto tale memoria risulta gi acquisita nell'udienza di primo grado del 23 settembre2010. In quanto alle copie del Secolo d'Italia la Corte d'appello ritiene non siano pertinenti in quantocontengono notizie di espulsioni di Ordinovisti tra cui non figurano gli imputati.Anche la richiesta di sentire Altieri per dimostrare i rapporti tra Buzzi e Delfino appare del tuttoirrilevante alla Corte d'appello dal momento che tali rapporti sono gi provati.La richiesta di sentire dei testi per la questione dell'attendibilit della Tonoli alla Corte d'Appelloappare irrelevante, in quanto la Corte decider sulle testimonianze sul punto rese in primo grado.Quanto alla richiesta di risentire i vecchi periti balistici Schiavi e Brandone la Corte ritiene che

    stabilire con certezza il tipo di esplosivo utilizzato per la bomba esplosa in Piazza della Loggia siautile per valutare l'attendibilit del Digilio. La Corte di appello dunque l'accoglie la richiesta dirisentire i vecchi periti balistici Schiavi e Brandone per eliminare dubbi e zone d'ombre sul tipo diesplosivo utilizzato per la bomba che provoc la strage di Piazza della Loggia.

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    Udienza 21 febbraio 2012

    Audio integrale:

    http://www.radioradicale.it/scheda/346251/processo-dappello-per-la-strage-di-piazza-della-loggia-a-brescia-28-maggio-1974

    C' l'appello del Presidente della Corte. Si sentono i primi periti Schiavi e Brandone da parte delPresidente della Corte e Pubblici Ministeri. Rispiegano le indagini chimiche fatte che li portarono aconcludere che nella bomba utilizzata in Piazza della Loggia pi probabile che sia stata utilizzatala gelignite. Il lavaggio della Piazza della Loggia non ha permesso ai primi periti di arrivare arisultati certi al termine delle loro indagini e analisi. Gran parte dei reperti furono messi in sacchi

    della spazzatura e portati via per sempre, mentre il perito Schiavi era stato chiamato in Prefettura per un allarme bomba rivelatosi falso, Schiavi dunque non pot mai analizzarli e indagarli.Successivamente fanno domande ai primi periti Schiavi e Brandone gli avvocati di parte civile e gliavvocati degli imputati sul tipo di ordigno e tipo di esplosivo utilizzato in Piazza della Loggia esulla loro perizia del 1974, sullo studio delle fotografie scattate in Piazza della Loggia dopo lastrage. Infine tornano a fare domande sempre sul tipo di esplosivo utilizzato in Piazza della Loggiail giorno della Strage ai primi periti i Pubblici Ministeri e il presidente della Corte. L'avvocato diDelfino e di tutti gli imputati chiedono alla Corte di risentire anche i nuovi periti. La Corte respingela richiesta degli avvocati degli imputati di risentire i nuovi periti e infine si decide il calendariodelle prossime udienze.

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    Udienza 28 febbraio 2012

    Audio integrale:

    http://www.radioradicale.it/scheda/346704/processo-dappello-per-la-strage-di-piazza-della-loggia-a-brescia-28-maggio-1974

    Appello del Presidente della Corte.

    Requisitoria Pubblici Ministeri Roberto di Martino eFrancesco Piantoni

    Di: Beppe Montanti e Laura Picchi

    Parte con parole forti il PM De Martino nella sua requisitoria che inizia alle ore9.20 di oggi, 28 febbraio 2012: Tutte le sentenze fatte fino ad oggi sonoarrivate al nulla di fatto; la verit sulla strage una chimera, fino ad oggiirraggiungibile, un magma che si agita nelle viscere della terra; se non siarriver alla verit questa citt non potr aver pace ed una macchia scurarimarr sulla coscienza di noi tutti; rivolgendosi quindi ai giudici popolari liinvita ad esercitare la possibilit di capire un frammento di questa verit e diraggiungere una sentenza completamente diversa; per arrivarci necessarioascoltare il vostro animo ed il convincimento libero nel rispetto delle norme edei diritti degli imputati. Siete stati preceduti, continua il pm, da un collegioche in pi di 150 udienze ha sviscerato la matassa che avviluppa la strage e cheha raggiunto un risultato negativo; questo dato potrebbe essere demotivante per

    la nuova corte.Da qui linvito di De Martino ai giudici ad usare gli elementi a disposizionedella corte: La deposizione e lincidente probatorio di Carlo Digilio, ladeposizione di Martino Siciliano, gli appunti della fonte Tritone, cio diMaurizio Tramonte, oggi presente in aula, le dichiarazioni di Tramonte primadella ritrattazione, le dichiarazioni di Persic, Battiston, Gerardini ed, in ultimo,le dichiarazioni rese dai periti del primo processo sulla natura dellesplosivousato per lordigno deflagrato in piazza.Le prime critiche alla sentenza di primo grado del Pm riguardano l'eccessiva

    polverizzazione degli elementi che sono stati acquisiti: i primi giudici diconoche Digilio e Tramonte sono inattendibili, le dichiarazioni della Tonoli sono

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    Udienza 2 marzo 2012

    Audio integrale:

    http://www.radioradicale.it/scheda/347039/processo-dappello-per-la-strage-di-piazza-della-loggia-a-brescia-28-maggio-1974

    Appello del Presidente della Corte

    Requisitoria Pubblico Ministero Francesco Piantoni

    di: Beppe Montanti

    Giornata importante per laccusa quella di oggi; di scena il pm FrancescoPiantoni con una requisitoria nei confronti di Maurizio Tramonte, la fonteTritone, uno dei cinque imputati di questo processo, assolto in assise per nonaver commesso il fatto. Per il PM Maurizio Tramonte, informatore per conto delSID ed infiltrato in Ordine Nuovo di Mestre , rappresenta una delle figure

    centrali sulle quali si avviluppa la fitta trama di questo processo. Collaboratorestabile del centro CSI dei carabinieri di Padova dal novembre 1972 alla fine del1975,riferisce in tempo reale allallora maresciallo Felli informazioni sulleattivit dei gruppi che orbitano a destra del MSI ed in particolare su Ordine

    Nuovo del Veneto, diretto e capeggiato dal medico veneziano Carlo MariaMaggi, altro imputato assolto in Corte di Assise per la strage del 28 maggio1974.

    Nella sua lunga requisitoria il dott. Piantoni si lungamente soffermato su dueelementi fondamentali che coinvolgono Tramonte: le veline in quantoinformatore del Sid e le dichiarazioni rese allautorit giudiziaria, fingendosicollaboratore dal marzo 1993 al maggio 2002 , quando lordinovista spionedecide di ritrattare. Per i PM fondamentali ai fini dellaccusa sono gli appuntiredatti dal maresciallo Felli che la stessa Corte di Assise ha giudicate veritiere;distrutte con lo stesso protocollo negli archivi del CSI di Padova negli anni 90,sono state rinvenute a Roma nella sede del Servizio Militare con una schedasullinformatore, in questo caso Maurizio Tramonte .Le informazioniriguardano fatti allinterno del MSI padovano, i rapporti difficili tra Freda ed il

    FUAN di Massimiliano Fachini: il collaboratore del SID, sebbene giovane, dal 1973 legato a Giovanni Melioli e ad Ordine Nuovo di Rovigo, ben inseritonellambiente riferisce ci che conosce e vede intorno a s. A giudizio di

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    Udienza 6 marzo 2012

    Audio integrale

    http://www.radioradicale.it/scheda/347300/processo-dappello-per-la-strage-di-piazza-della-loggia-a-brescia-28-maggio-1974

    Appello del Presidente della Corte

    Requisitoria Pubblico Ministero Roberto di Martino

    Beppe Montanti :

    I PM Roberto Di Martino e Francesco Piantoni non riescono a concludere la loro requisitoria,interrotta alle ore 19.00, dopo 10 ore di udienza:sar conclusa nella mattinata di venerd, 9 .3.2012.Si parte con la famosa intercettazione ambientale del 26 settembre 1995 in casa di Roberto Raho,tra costui e Piero Battiston, predisposta in verit dal giudice Casson di Venezia, nellambito di

    unindagine su un traffico di auto rubate operata da ex ordinovisti veneti.Piero Battiston era stato, agli inizi degli anni 70, uomo di fiducia di Carlo Maria Maggi;ordinovista operante a Milano in contatto con il gruppo La Fenice ( Rognoni, Cavagnoli, Marzorati,De Min, Azzi, Ferri,Zaffoni), si trasferisce in Venezuela perch accusato di banda armata e percherano stati scoperti nel garage di famiglia armi ed esplosivo, tra cui panetti di tritolo identico aquello usato da Rognoni ed Azzi per lattentato al treno Torino-Roma del 7.4.1975.Roberto Raho, originario di Treviso e responsabile del locale gruppo di Ordine Nuovo, luogotenentedi Massimiliano Fachini, cura i rapporti di Ordine Nuovo tra il Nord e la Capitale, rifornisce di armii camerati romani e partecipa ai preparativi per lattentato al giudice Stiz; frequenta lo Scalinetto, il

    bar- covo di Maggi a Venezia, conosce Digilio da cui riceve lezioni di falsario.Dallintercettazione in casa di Roberto Raho emerge la preoccupazione dei 2 ordinovisti ,

    preoccupati del loro passato non limpido di subire delle conseguenze dalla attivit dicollaborazione e dalle dichiarazioni di Digilio alla procura.Sta tirando nella merda quelli che glistanno sui coglioni..di Massimo(Fachini) non ha parlatoIo sono dentro perch conoscevo il

    Nonno(Digilio), ma posso dire di non conoscerloManca solo Delfino(Zorzi) a chiudere il contoStanno preparando la bomba finaleSe dice la verit sulle piccole cose, potrebbe dirla anche sullegrandiSoffiati partito il giorno prima con lordigno per Brescia..Soffiati morto, il dottore(Maggi) vivo perSoffiati gli serve per portarla lQuando c stata Brescia io ero a Venezia( paura dei 2 di essere coinvolti nella strage)Se il nonno( Digilio) sta cantando, il Nonno non sasolo una cosa, ma centoSperiamo che si dimentichi di noi.Di Martino passa quindi ad esaminare le intercettazioni in casa Maggi che si sente sollevato perchRaho non ha detto niente, e le dichiarazioni rese da Battiston sul medico veneziano, ossessionatodal perfezionamento del detonatore e del timer, risolto infine da Digilio. Battiston nelle suedichiarazioni afferma che Maggi non ha mai condannato luso delle bombe nella lotta politica, chesostiene luso delle stragi come mezzo per creare il caos, di non rivendicare mai attentati fatti da

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    altri. Il PM fa riferimento, quindi, alle dichiarazioni di Martino Siciliano sul gruppo di Mestre e sulruolo di Maggi, come persona al vertice di Ordine Nuovo, intenta a creare nel Nord Italia unastruttura di ampio respiro; ricorda le dichiarazioni di Vinciguerra sulla possibilit di organizzaredegli attentati contro Rumor, allepoca presidente del consiglio, e della proposta di Maggi dicollocare un ordigno allarea di sosta Cantagallo per punire il personale dellarea che si era rifiutatadi servire Almirante, segretario del MSI. Di Martino ricorda infine come in dibattimento Tramonte

    abbia dichiarato in una sua velina lintenzione iniziale di Maggi e Romani di rivendicare la strage diBrescia. Pure dalle dichiarazioni rese in dibattimento da Maurizio Zotto, anche se sempre pisfumate nel corso delle udienze tanto da sembrare delle sconfessioni, e quelle di Gerardini,compagno di cella della fonte Tritone nel carcere di Cremona, emerge il ruolo centrale svolto nellastrage dal medico veneziano.Vengono quindi presentati allattenzione dei giudici le altre figure importanti di questo processo:-Marcello Soffiati, erroneamente ritenuto uno spaccone, godeva della piena fiducia di Maggi, che lo

    propone quale responsabile di Ordine Nuovo di Verona; anche a giudizio di Stimamiglio,collaborava con la CIA, aveva rapporti con i Carabinieri e Polizia, mentre Spiazzi lo definisce uomodei Servizi.-Giovanni Melioli, di Ordine Nuovo di Rovigo, chiamato in correit durante linchiesta per i suoicompiti nei preparativi di un attentato da effettuarsi a Roma in contemporanea a quello di Brescia;gli sono stati ritrovati fotocopie di un manuale ( su esplosivi) dellAginter Press; secondo Sicilianoin stretti rapporti con Maggi, in corrispondenza con Franco Freda con il quale definisce Maggilamico cavadenti.-Delfo Zorzi, dalle dichiarazioni di Digilio, nella riunione di Rovigo, si rifiuta di mettere lordigno (a Brescia), ma dichiara la propria disponibilit a procurarlo; per i PM i 2 mestrini presenti il 25maggio 74 ad Abano, il mestrino e/o i mestrini che vengono a Brescia sono da considerarsi comeDelfo Zorzi e la sua attivit politica continua fino alla fine del 1974, al contrario di quanto sostienela difesa che la fa cessare agli inizi del 1971. Zorzi si avvale della coltre fumogena creata daTramonte nelle veline per scagionarlo e delle sue fortune finanziarie utilizzate nei confronti diMartino Siciliano, per costringerlo a ritrattare le accuse nei suoi confronti, e di Carlo Maria Maggi

    perch rifiuti la collaborazione propostagli dallallora capitano Giraudo. Il pm Piantoni illustracome i tempi del servizio militare di Zorzi e i suoi viaggi a Napoli, ove frequenta luniversit, sianocompatibili con la riunione del 25 maggio 74 e con la venuta a Brescia dei mestrini il 15 giugno1974, perch il soldato Zorzi era in licenza ordinaria. Le dichiarazione di Fradica, responsabile diOrdine Nuovo del Nord, smentiscono le affermazioni della difesa Zorzi sullabbandono della

    politica del loro assistito, in quanto questi partecipa al passaggio di consegne fra Massagrande eFradica ed il MSI di Mestre, sempre nel 1973, lo sospende dal partito. Le dichiarazioni di Fradica, agiudizio dellaccusa, sono elementi di riscontro alle dichiarazioni di Digilio e conferma della chiavedi lettura della fonte Tritone.

    Nellultima parte della sesta udienza del 6.3.2012 la requisitoria del PM Roberto Di Martino hariguardato le accuse nei confronti di Francesco Delfino, allepoca dei fatti capitano dei carabinieri aBrescia e capo del gruppo investigativo.

    Laccusa parte dalle dichiarazioni di alcuni testi: Malcangi ha dichiarato che Delfino, il cui nome dicopertura era Palinuro, era contiguo alle SAM milanesi alle quali procurava divise e tesserinidellarma; il capitano Delfino si incontrava a Milano con Esposti, la cui morte da addebitare al suorifiuto di collocare la bomba in piazza della Loggia; Pitarresi afferma che Esposti aveva paura deicarabinieri perch si era rifiutato di collocare lordigno; Cecilia Amadio, madre di Gianni Nardi,racconta di aver saputo dalla madre di Esposti che Delfino aveva invitato il figlio ad andare inmontagna e che i carabinieri lo avevano tradito.

    Il PM ha ricordato poi come Delfino abbia condotto le indagini sia sul MAR di Carlo Fumagalli chesulla strage del 28 maggio 74 e condotto a termine loperazione Basilico con larresto a Sonico di

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    Spedini e Borromeo i quali trasportavano in auto 50 kg. di esplosivo che doveva essere barattatocon armi; loperazione era stata portata a termine grazie alla presenza e partecipazione di GianniMaifredi, uomo di Delfino, gi militante in unorganizzazione eversiva bresciana capeggiatadalling. Tartaglia. Gianni Maifredi era il quinto imputato per la strage del 28 maggio 1974, ma morto nel corso di questo processo. Loperazione Basilico, a giudizio di Di Martino, presentaelementi di equivocit in quanto lesplosivo era stato procurato da Maifredi e non da Spedini e/o

    Borromeo.I rapporti di Delfino con Maifredi, anche dalle dichiarazioni di Carla Tonoli, allora convivente delcollaboratore, risalgono al novembre del 1972 e risulta falso il verbale dei carabinieri del21.12.1973 perch Maifredi ha affermato sempre di non aver mai sottoscritto verbali presso larmadei carabinieri, ma solo di fronte allautorit giudiziaria e di aver conosciuto ed incontrato il cap.Delfino attraverso la mediazione di un ex carabiniere, allepoca dipendente dallIdra.

    Dalle dichiarazioni rese da Carla Tonoli si evince che la bomba di piazza Loggia del 28 maggio1974 era destinata a far strage tra i carabinieri che solitamente sostavano sotto quelle arcate durantele manifestazioni, e che lo scoppio dellordigno aveva avuto conseguenze ben pi gravi di quelle

    previste;in una telefonata notturna con il cap. Giraudo del ROS di Roma, invece, la convivente diMaifredi d spiegazioni su come era fatto lordigno che il convivente aveva portato in casa nel

    periodo che va dalla morte di Silvio Ferrari alla strage di piazza Loggia; da una telefonata tra il cap.Giraudo e Maifredi, siamo negli anni 90, emerge poi che costui aveva rapporti con Del Zacco, unufficiale di polizia, incaricato al ritrovamento di armi, che a Brescia Maifredi conosceva dei ragazziche, daccordo con Delfino, erano stati tenuti fuori dalla strage e che a mettere la bomba in piazzaera stata una centuria, struttura di base del Mar di Fumagalli.

    Di Martino ricorda , quindi, la deposizione di Giacomo Ubaldo Lauro, secondo cui Delfino il punto di collegamento tra destra eversiva e ndrangheta attraverso Zerbi ed il principe Borghese, ledichiarazioni di Vinciguerra sulla copertura promessa a Spedini per il trasporto di armi e gli strettirapporti del capitano con Buzzi, quelle infine di Carlo Fumagalli che si sentito tradito da Delfinoche gli aveva promesso protezione ed immunit per il trasporto di esplosivo ed armi in provincia diBrescia

  • 8/2/2019 Processo Appello Strage Piazza Della Loggia: cronache udienze di Montanti Beppe e Picchi Laura

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    Udienza 9 Marzo 2012

    Audio integrale:

    http://www.radioradicale.it/scheda/347652/processo-dappello-per-la-strage-di-piazza-della-loggia-a-brescia-28-maggio-1974

    Requisitoria Pm De Martino: parte finale

    Interventi avvocati parti civili Renzo Nardin, AndreaRicci, Riccardo Montagnoli, Pietro Garbarino, LucianoMeraviglia

    Beppe Montanti :La lunga requisitoria dei PM si chiude nella prima mattinata con larichiesta di condanna per Carlo Maria Maggi, Delfo Zorzi, MaurizioTramonte, Francesco Delfino, accusati della strage di piazza della Loggiadel 28 maggio 1974. Ma prima della richiesta di condanna degli imputati,il pm Roberto Di Martino conclude la sua requisitoria nei confronti diFrancesco Delfino, il capitano capo del nucleo investigativo deicarabinieri, e ricorda i suoi rapporti con Ermanno Buzzi, altra figuracentrale di questa vicenda, condannato allergastolo nel primo processo inassise, strangolato nel carcere di Novara da Tuti e Concutelli, perchinfame spia dei carabinieri ed assolto in appello. Buzzi, dal collaboratoreMartino Siciliano, viene indicato come presente alle riunioni in casa diRomani; secondo Stimamiglio conosce Maggi e fa parte del gruppo laFenice di Milano. Per Di Martino risulta abbastanza strana la posizione diBuzzi e Delfino che accusa ed inquisisce il suo confidente come coinvoltonella strage e che finalizza il suo lavoro investigativo a coartare i testimoniOmbretta Giacomazzi, Angelino Papa ed il confidente Ugo Bonati, delquale si son perse le tracce, per sostenere la sua ipotesi investigativa:la

    bomba bresciana. A giudizio del pm il comportamento di Delfino appareapparentemente incomprensibile , anche perch, interrogato da Di Martino

    nel 2000, dichiar Buzzi incapace di confezionare lordigno.Per il magistrato i volantini anonimi del 21 e 27 maggio 1974, ma

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    sicuramente attribuiti a Buzzi, in cui si fa riferimento ad Anno Zero,Ordine Nero, sono fatti sintomatici che fanno capire che Buzzi fosse aconoscenza di quello che si stava preparando per Brescia; ilcomportamento abbastanza spavaldo, tanto da atteggiarsi ad agnello

    sacrificale, dalle dichiarazioni del suo avvocato difensore Lodi, erano inrelazione alle assicurazione ricevute dal cap. Delfino e mostravano unBuzzi per nulla intimorito dalle accuse che gli venivano mosse tanto dadichiarare di essere stato presente nei pressi di piazza del Mercato alloscoppio della bomba trasportata da Silvio Ferrari, mentre sua madretestimoniava che quella notte il figlio si trovava in casa.Di Martino, infine, ha ricordato altri momenti significativi dellindagine diDelfino sulla strage: le dichiarazioni di Ombretta Giacomazzi , minacciatadal capitano dei carabiniere di mutare le accuse di falsa testimonianza inquelle di complice della strage; le dichiarazioni dellappuntato Sandrini sulritrovamento dellesplosivo in casa di Silvio Ferrari; quelle dellavvocatoTedeschi, difensore di Buzzi, sulla riunione nella caserma dei carabinieri diRovato tra il giudice Arcai, Delfino ed il senatore del MSI Pisan, durantela quale il capitano dichiar:io ho luomo da lavorare ai fianchi; ledichiarazioni di Trappa Ferdinando,amico di Buzzi, che la mattina del 28maggio riceve una telefonata dallo stesso per andare a Livorno, e la letterache riceve dal carcere di Termini Imerese sempre da Buzzi che lo invita anon far cenno ai magistrati della sua telefonata.Su richiesta del presidente della Corte, Enzo Plat, Di Martino sintetizzaquindi punti fondamentali su cui poggia l accusa: lattendibilit delledichiarazioni di Carlo Digilio, le intercettazioni ambientali Raho-Battistone quelle in casa di Carlo Maria Maggi,le veline di Tramonte e le suedichiarazione poi ritrattate tese solo a salvare se stesso, le dichiarazioni diCarla Tonoli nei confronti di Francesco Delfino e gli stretti rapporti dicostui con Manlio del Gaudio, comandante del gruppo carabinieri diPadova, dal quale emergerebbe non tanto laccusa non tanto difavoreggiamento, ma di coinvolgimento nella strage di piazza della Loggiadel capitano Delfino. Il Pm chiede la condanna all'ergastolo x i 4 imputati.

    Di Laura Picchi: l'avvocato Renzo Nardin parla della societ civilecreditrice di sapere e giustizia, accusa i giudici di primo grado di miopia,la strage ha un movente politico, essa un attentato alla Repubblicaitaliana, alla Costituzione del 1948, Repubblica e Costituzione nati dallaResistenza, la causa di essa il mancato smantellamento degli apparatifascisti, l'anticomunismo e lo spirito revanscista dei terroristi neofascisti.

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    L'avvocato Nardin parla della storia del neonazismo e fascismo, parla dellelibrerie come carburante ideologico per un immediata azione politica diestremismo di destra. Nardin parla della guerra non ortodossa e dellaguerra psicologica,parla dei vari tentativi di golpe. Negli anni '70 nasce il

    senso di vendetta contro quello stato che fino ad allora aveva copertol'estremismo di destra e aveva fatto in modo che rimanesse impunito. Sicolpisce l'asse Pci-Dc e si punisce lo stato per lo scioglimento di Ordine

    Nuovo.

    Di Beppe Montanti: Andrea Ricci, avvocato di tutti i processi sulla strage,dopo aver sottolineato che la perizia Coppe non si pone incontrapposizione alle dichiarazioni rese da Schiavi e da Brandonesull'ordigno davanti alla Corte d'appello, ha trattato il comportamento delcap.Delfino durante la prima inchiesta sulla strage; sottolineando chel'ufficiale non fosse un semplice investigatore, ma uomo di grande capacit

    professionali (arresto di brigatisti), che apparentemente si dimostraincapace rispetto a Piazza Loggia nonostante avesse condotto tutte leindagini sugli episodi verificatisi nel bresciano di matrice eversiva:operazione Basilico,, arresto MAR, morte di Silvio Ferrari, diversi attentatia sedi sindacali e di partito. Assurda la condotta tenuta su Cesare Ferri,arrestato e rilasciato prima del riconoscimento di don Gasparotto;nonostante le info del 7.6.74 dei CC di Padova, porta avanti la pista Buzzi

    per allontanare le indagini dalle SAM e dai veri autori della strage;incredibile la situazione dell'ordine pubblico a BS la mattina del 28maggio, nonostante gli anonimi minacciosi volantini: Delfino in arrivodalla Sardegna, gli altri ufficiali dei CC sono fuori sede, in piazza iltenente Ferrari e i carabinieri ignari di tutto...chi vuol capire capisca.

    Di Laura Picchi: L'avvocato Riccardo Montagnoli interviene su CarloDigilio che ritiene attendibile.L'avvocato Montagnoli, l'avvocato Pietro Garbarino chiedono la condannadi tutti gli imputati, cos come l'avvocato Meraviglia.

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    Udienza 13 marzo 2012

    Audio integrale:

    http://www.radioradicale.it/scheda/347905/processo-dappello-per-la-strage-di-piazza-della-loggia-a-brescia-28-maggio-1974

    Appello Presidente CorteIntervento Avvocato Sinicato Federico

    Di Beppe Montanti : Federico Sinicato l'avvocato di partecivile che difende i familiari di Natali, una delle vittimedella strage del 28 maggio, e la CGIL. Nella sua arringa,completa ed articolata che ha occupato l'intera udienza, haesordito con l'affermazione di Digilio figura centrale diquesto processo complesso e difficile; la Corte d'appellodovr esprimere un giudizio su un uomo finito incarrozzella per l'ictus, collaboratore di giustizia con un

    bagaglio di conoscenze straordinarie, e dovr dire se sitratta di un uomo coraggioso o di un vile.Sinicato, che ha partecipato, come difensore di parte civile,al processo di Piazza Fontana e a quello della questura diMilano con l'attentato di Gianfranco Bertoli, imputati

    sempre la cellula veneta di Ordine Nuovo di Maggi e Zorzi,ha ricordato come il dispositivo di quella sentenza riportache il gruppo veneto di Ordine Nuovo aveva collaboratoalla preparazione degli attentati, ma mancano gli elementidi una loro partecipazione fisica.Le dichiarazioni di Digilio, rese tra il 1994 ed il 2001,trovano un riscontro oggettivo nel colloquio tra Maggi eDigilio alla questura di Venezia, dove entrambi sono

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    consapevoli di essere microfonati, e dove emerge il ruolo diMaggi e Zorzi negli attentati ai treni della primavera del1973: altro che organizzazione in fieri come scrivono i

    giudici del processo di Igrado.Per Sinicato la credibilit di Digilio si fonda sul ruoloimportante ricoperto, come massimo esperto di armi edesplosivi, nell'organizzazione veneta di Ordine Nuovo;nell'individuazione del casolare di Paese, ove nel 1969incontra Zorzi e Pozzan che preparavano gli ordigni per gliattentati ai treni; nel ritrovamento dell'agenda di Venturacon le annotazioni riportate; sopratutto nell'intercettazioneambientale Raho-Battiston di cui abbiamo parlato nei giorniscorsi.Molto spazio, poi, il difensore ha dedicato ad illustrare edesaminare le probabili obiezioni di inaffidabilit deldichiarante da parte della difesa Maggi e Zorzi, in

    particolare rispetto al mancato riconoscimento di Carret,ufficiale americano con cui Digilio sarebbe stato incontatto, in una foto fornita da Persic; molto efficaci echiari, infine, i riscontri presentati a conferma del ruolo edella strategia politica messa in campo da Maggi e Zorzi,due degli imputati di questo processo.

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    Udienza 14 marzo 2012

    Audio integrale : http://www.radioradicale.it/scheda/348000/processo-dappello-per-la-strage-di-piazza-della-loggia-a-brescia-28-maggio-1974

    Appello Presidente Corte.Interventi avvocati Giovanni Salvi, Piergiorgio Vittorini,Gianluigi Abrandini, Michele Bontempi, SilviaGuarneri, Alessandra Barbieri, Francesco Menini

    di Beppe Montanti:

    L'avv. Giovanni Salvi ha sviluppato la sua arringamotivando la sua richiesta di condanna nei confronti diPino Rauti, capo riconosciuto di Ordine Nuovo, unodegli elementi fondanti del triangolo ordinovista conRomani e Maggi. Dopo aver criticato la sentenza peraver affermato che Ordine Nero di Maggi era ancoraun'organizzazione in fieri, sulla base delle dichiarazionedi Digilio si evince che la struttura che fa riferimento aMaggi era operante ed effettiva prima della strage dipiazza Loggia, e Rauti un concorrente morale di unreato, quale quello di strage, che ha continuato ad avere

    rapporti con Romani e le figure pi significative delladestra eversiva e la cui presenza influenzava l'opera diMaggi e dello stesso Romani; quanti hanno avuto unruolo nella strage del 28 maggio hanno avuto nelcomportamento di Pino Rauti un sostegno alla loroazione ed il suo comportamento , prima e dopo l'eccidio,dimostra la sua complicit e responsabilit .

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    che si concilia con l'esplosivo della valigetta di Soffiati.

    Dopo aver sottolineato che l'organizzazione facente capoa Maggi era in essere da tempo e che il neofascismostragista aveva riempito le pagine dei quotidiani con iloro attentati dinamitardi nel biennio 1973/74, l'avv,Gigi Abrandini ricorda la sentenza del giudice Zorzi el'anomalia di alcuni fatti che riguardano la scopertadella fonte Tritone, la richiesta da parte del giudice delnominativo della fonte, il diniego del SID alla richiesta,

    l'interrogatorio del maresciallo Felli, CS carabinieri diPadova, manipolatore della fonte Tritone, che ne rivelal'identit, la convocazione da parte di Zorzi di Tramonteche risponde della sua militanza politica e dei rapporticon il CS Carabinieri di Padova. Tutto questo avvienenel momento in cui il giudice sta chiudendo l'inchiestasu Cesare Ferri e rappresenta oggettivamente unacopertura dei servizi segreti e dilata nel tempo losvelamento dell'attivit stragista del gruppo veneto diMaggi e Zorzi.L'arringa dell'avv. Bontempi si articola in due momenti:nel primo ha inteso esplicitare ai giudici popolari comela colpevolezza del reato pu essere dimostrataattraverso la prova diretta o indiretta; la prima pitranquillizzante sia della colpevolezza chedell'innoccenza dell'imputato, la seconda costituita daun indizio, un fatto secondario di collegamento checonsente di risalire al fatto di reato. Il processo di piazzaLoggia si basa su prove indirette perch nessuno ha

    visto Cesare Ferri transitare per la piazza, perchdimostrarono abilit gli autori della strage, per il

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    lavaggio della piazza, per le attivit di depistaggio messiin opera da Bozzallo, Maletti, Delfino, servitori infedelidello stato.

    Fondamentale, a giudizio dell'avvocato, che le proveindirette, secondo l'art.192, comma 2, presentino lacaratteristica di essere "gravi, precise, concordanti", enei confronti di Maggi esemplifica come la disponibilitdi esplosivo, la sua funzione direttiva all'interno diordine Nuovo sono fatti diversi atraverso i qualiarrivare alla colpevolezza dell'imputato.Nella seconda parte della sua arringa Bontempi parla diMaggi, colpevole per il susseguirsi di una serieimpressionante di avvenimenti prima e dopo il 28maggio 1974: le riunioni a Rovigo, Colognola, Abanoterme, le sue dichiarazioni sull'attentato del 28 maggio,il volantino di rivendicazione; " nella mia attivit

    forenze, aggiunge Bontempi, "Non ho mai assistito adun processo in cui davanti a tanti elementi di accusal'imputato sia stato prosciolto".L'anomalia di questo processo sta in una sentenza chenon ha saputo cogliere il dato che Ordine Nuovo/Neronella primavera del 1974 agisce con una strategiastragista e che giudica gli imputati, nonostante laquantit degli indizi, sulla base dell'art. 530, comma 2,dimenticando che, se la strage una sola, ogni posizioneindividuale deve essere ponderata sulla base degli indiziche la coinvolgono.Bontempi si augura che la prossima sentenza rispondaal bisogno di verit e giustizia e che i giudici dovranno

    essere consapevoli che dopo di loro non ci sar nessunacorte a giudicare la strage di piazza Loggia del 28

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    maggio 1974.

    Silvia Guarneri, avvocato di parte civile, stigmatizza

    l'"irragionevole"dubbio della Corte di Igrado neiconfronti di Carlo Maria Maggi, crocevia di questavicenda processuale, che nel 1993 il giudice istruttoreZorzi aveva individuato come punto centrale delterrorismo veneto; i tre errori della corte nei riguardidel medico veneziano riguardano la struttura nonoperativa dell'organizzazione, la mancanza di legami traMaggi e l'ordinovista rovigiano Melioli, , l'ambiguit deidiscorsi dello stesso Maggi, errori definiti macroscopicidal legale di parte civile.In verit la posizione di Carlo Maria Maggi gravatada una serie di indizi probanti dei collaboranti, deitestimoni, delle intercettazioni ambientali, dei suoi

    rapporti con la realt milanese, in un contestoparticolare ed in evoluzione.Il ruolo di Maggi nelpanorama stragistico dell'Italia degli anni '70 emergedalle dichiarazioni di Martino Siciliano, sul ruolo diresponsabilit per l'alta Italia; di Dedemo non solo sullateoria , ma sulla pratica terrorista propugnata da Maggiad una riunione di reduci repubblichini a Milano, aiquali chiede sostegno economico per finanziare l'attivitbombarola; di Battiston che rivela e la pratica di maggiche propugnava l'attentato come strumento di lottapolitica, ma rifiutava di rivendicare quello compiuto daaltri gruppi.Il ruolo di capo di ordine nuovo di Carlo Maria Maggi

    appare evidente e ricorrente nelle intercettazioniambientali di casa Maggi, della questura di Venezia,

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    nell'ambientale Rao-Battiston, nelle quali emerge lapaura che il nonno possa aver parlato, cio Digilio, che ilnonno sapeva che Maggi era implicato in fatti molto

    gravi, la certezza che se lo stesso ha detto la verit sullepiccole cose, lo potrebbe dire sulle grandi. Esistonopertanto elementi gravi e concordanti nei confronti delmedico veneziano per la condanna del reato di strage.

    Per l'avvocato Alessandra Barbieri le attivit didepistaggio presenti nella storia di questo processocostituiscono elementi probanti di indizi gravi neiconfronti degli imputati per il reato di strage contestato,ed assieme alle veline di Tramonte, la fonte Tritone,presentano la caratteristica di aver voluto convogliare inuna direzione errata le indagini investigative fin dalgiugno 1974 ad opera del CS Carabinieri di Padova, del

    SID di Roma, dell'arma carabinieri di Brescia.Per il legale di parte civile gli appunti di Tramonte,comunicati tempestivamente, avrebbero permesso diintraprendere da subito la raccolta delle prove sullastrage; le veline sono la testimonianza della volont deiservitori "infedeli" dello stato di allontanare le indaginisulla strage di piazza Loggia dal gruppo veneto diOrdine Nuovo, di non portarle a conoscenzadell'autorit giudiziaria; esse sono redatte con l'intentodi celare i rapporti tra cellula veneta ed aderentibresciani di Ordine Nuovo, ma rappresentanocomunque un indizio "grave e conclamante" del ruolodi Maggi nella strage.

    La acclarata infedelt degli apparati dello stato statanegata nella sentenza della Corte, cos come negata

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    risulta in quanto prova probante e come veste giudica diindizio. La genesi delle veline di Tramonte venuta agalla nel 1985 grazie ad un giudice di Bologna, mentre al

    1993 risale l'individuazione di Maurizio Tramonte qualefonte Tritone; i suoi appunti, manipolati dal marescialloFelli , visionati dal maggiore Bottallo del Cs carabinieriPadova, venivano inviati al generale Maletti, SID diRoma.Nel processo di Igrado , Felli e Maletti, chiamati adepore, mentono davanti ai giudici e/o non dannorisposte plausibili; a giudizio dell'avvocato Barbieriunalettura delle veline della primavera del 1974 in sequenzatemporale avrebbe consentito ai giudici di individuarenel gruppo veneto di Ordine Nuovo, non una cellula infase organizzativa impossibilitata ad operare, bensun'organizzazione intenta da anni a perseguire una

    politica eversiva con l'uso delle bombe.

    L'arringa di Francesco Menini, avvocato di parte civile, tesa a "sconfessare" la sentenza di I grado, che nonspende una parola di spiegazione, n fa alcunriferimento al depistaggio operato dal generale Maletti,SID di Roma; a giudizio dell'avv. la figura di Maletti el'operato dei srvizi segreti sono un dato processualmenterilevante sul quale la Corte doveva spiegare icomportamenti tenuti, rispondere alle richieste di questicomportamentie e della loro condotta.Sono 9 i punti sui quali il legale si sofferma per chiarireil depistaggio operato in riferimento alla strage di

    piazza Loggia, dando copia della traccia della suaarringa ai giudici della Corte. Menini partito

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    dall'appunto informale del maggiore Bottallo del CSI diPadova a Maletti, sulla possibilit di individuare gruppiterroristici nella zona di Ferrara, per passare alla velina

    del 5 giugno 1974, secondo la quale Melioli avrebberapporti stretti con un gruppo di Ferrara, ed alla velina4141, che porta in allegato il volantino di rivendicazionedell'attentato di piazza Loggia , firmato Ordine Nero.Esaminata la "ormai famosa" velina 4873 del 6 luglio1974, nella quale si documenta della riunione del 25maggio 1974 ad Abano Terme, del viaggio a Brescia delmestrino del 16 giugno 1973, del viaggio a Roma diRomani, l'avvocato ricorda come il 10 giugno 1974Maletti scrive a Genovesi, suo sottoposto, un appunto incui dichiara che era necessario, rispetto ai fatti diBrescia, fare 2 nomi all'autorit giudiziaria; la rispostadi Genovesi del 10 luglio 1974 riporta la necessit di

    riferire all'autorit giudiziaria competente e direlazionare al generale Miceli su Ordine Nuovo, sullastrage di Brescia, sull'attendibilit della fonte Tritone.Il 14.6.2012 Miceli, nella risposta, scrive a Maletti diriferire quanto a conoscenza all'autorit giudiziaria ed il17 luglio '74 Maletti esegue l'ordine di informare icarabinieri di Padova del contenuto della velina 4873 edi esplicitare le connessioni con piazza Loggia.Per Francesco Menini non esiste traccia di invio al PGdella velina da parte dei carabinieri di Padova, nMaletti controlla che l'ordine sia stato eseguito, perchin verit l'ordine non era stato eseguito; in unmanoscritto di Maletti del 3 agosto '74, in riferimento al

    foglio del 23 maggio '74 si legge"a seguito dei recentifatti(piazza Loggia) sarebbe opportuno far cadere la

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    cosa, salvo che il marconigramma non sia stato inviato".In casa Maletti, poi, viene trovato un documento, datato6 agosto '74, nel quale il maggiore Bottallo del CSI di

    Padova chiede spiegazione su come eseguire ilmarconigramma del 17 luglio '74.Il 27 agosto '74 Maletti, interrogato dal giudice Trovato,che conduce l'indagine sulla strage di Brescia, dichiarache al momento non esistono elementi tali da allertarel'autorit giudiziaria e la strage di Brescia si potrebbeinquadrare in un'azione di matrice eversiva di estremadestra operante in Valtellina ed in collegamento con ilMAR di Fumagali.Vergognoso depistaggio per indirizzare verso una pistasbagliata.

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    Udienza 16 marzo 2012

    Audio integrale: http://www.radioradicale.it/scheda/348207/processo-dappello-per-la-strage-di-piazza-della-loggia

    Appello Presidente della Corte.

    Interventi avvocati Alessandro Magoni, Andrea Vigani,Fausto Cadeo, Mauro Ronco

    Di Beppe Montanti :

    L'avvocato Alessandro Magoni inizia la sua arringaosservando che le parti civili non pretendono dallaCorte una ricostruzione storica della strage, malamentano come la sentenza sia venuta meno alla suafunzione di verifica prevista dall'ordinamento rispettoagli addebiti mossi agli imputati;per Magoni il contestoin cui operarono i servitori "infedeli" dello stato non una parola vuota ed il processo, risultato inadeguato acogliere fatti cos complessi, deve comunque assolvere lasua funzione nel momento in cui, in quel contesto,vengono commessi dei delitti.

    Dopo aver rammendato gli elementi di prova a caricodell'imputato Delfino illustrati nel corso deldibattimento, il legale precisa che i giudici di I grado,nell'affermare che il comportamento del cap. Delfinopossa essere classificato come reato di favoreggiamentoe non di strage, non spiegano se all'imputato debbaessere addebitato questo reato.Aggiunge , quindi, che l'azione di Delfino, tra il giugno'74 e la primavera '75 si muove con l'obiettivo di

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    orientare e determinare le indagini e di allontanare das i sospetti; la falsa ipotesi Buzzi, che da confidentenoto dell'arma dei carabinieri e ladro di quadri diventa

    esperto di esplosivi, ha la finalit di costruire lecondizioni per far diventare la strage di piazza Loggia ilmomento della vendetta dei neri per la morte di SilvioFerrari e di allontanare le indagini dagli estremistiveneti di Ordine Nero; due sono le date significative diquesto disegno: la riunione del 3 giugno '74 a Rovato,nella caserma dei carabinieri, con Pisan ed il giudiceArcai, in cui all'ipotesi Pisan come di una stragecollegata al MAR ed alla Valtellina, Delfino dichiara:"io ho l'uomo da lavorare ai fianchi", e l'incontrocasuale (?) davanti a casa Ferrari del 9 giugno '74 diDelfino e del giudice Vino con Buzzie e A Papa, nelmentre della perquisizione che porter al ritrovamento

    di esplosivo molto contestato dalla Questura e dallafamiglia Ferrari,e la frase di Delfino al giudice: "Queidue ci saranno utili".Esaminati i momenti salienti che portano all'abbandonodella prima pista Ferri ed alla incriminazione di Buzzied A Papa per strage, l'avvocato rievoca la violenzainquisitoria dell'imputato nei confronti dei testi delprimo processo,, Angiolino e Luigi Papa,ArturoGussago, Cosimo Giordano,Ombretta Giacomazzi edaltri, da configurarsi oggi come reato .Per Magoni il cap. Delfino nelle indagini costruisce efavorisce elementi di prove false, ostacolando nei fatti lapossibilit di indagare in altre direzioni, in accordo con

    l'attivit depistatoria del CSI di Padova, della casermaPastrengo di Milano, del SID di Roma; questo implica ,

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    delle indagini, , e la figura del capitano Palinuro,secondo molte testimonianze da identificare conDelfino,figura che a giudizio della Corte risulta

    ininfluente ai fini processuali perch non incollegamento con la strage di Brescia, Andrea Viganisofferma la sua analisi su Ermanno Buzzi, l'imputatoprincipale del primo processo, condannato in I gradoall'ergastolo e poi assolto da defunto,; Buzzi in questoprocesso emerge non pi come ladruncolo di quadrid'opere d'arte, ma come un personaggio politico, magarieccentrico, che si rapporta con Carlo Maria Maggi, cheha collegamenti con il gruppo La Fenice di Rognoni,Milano, , ma che continua anche ad essere un confidentedel cap. Delfino, testimoniato anche dai marescialli Arlie Siddi in dibattimento, mentre l'imputato nega diconoscerlo prima dell'aprile '74. In realt Delfino nega il

    fatto perch sa che la lettera del 21 maggio '74 aigiornali, sicuramente di Buzzi, sulla possibilit di unastrage a Brescia, rappresenterebbe un atto di accusa neisuoi stessi confronti e lo stesso arresto di Buzzi, ad inizio'75, si muove nella stessa direzione.Buzzi con i suoi accoliti, sui quali Delfino eserciter unafortissima pressione, diventa parte integrante perinquinare le indagini, individuare una pista finalizzataalla sua sicurezza, allontanare i sospetti e gli indizi daiveri autori della strage.La condotta di Delfino, abilissimo investigatore,comunque la si giudichi, presenta un dato oggettivo:siamo ancora qui a domandarci chi siano gli autori della

    strage del 28 maggio 1974 di Piazza della Loggia.

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    Note amare contiene l'arringa di Fausto Cadeo, che siconsidera memoria storica di questo processo dal 1978,e gli piace definire qesto come il processo Delfino, dopo

    quello Buzzi e l'altro Ferri.Dopo aver ricordato come l'operazione Bailico, nellaquale vennero arrestati Spedini e Borromeo su unamacchina imbottita di esplosivo, mentre Maifredi che liprecedeva fu lasciato libero, fu progettata e condotta dalcapitano dei carabinieri con lo scopo di condurre aBrescia le indagini sul MAR di Fumagalli, con il rischioche i 50 kg di esplosivo, trasportato attraverso i paesidella Valcamonica, potessero provocare una carneficina;il legale si interroga, siamo al 9 marzo '74, su qualipericoli furono corsi, quali riflessi e quali ricaduteavrebbe avuto un tale disastro nell'opinione pubblica, inun contesto identico a quello di piazza della Loggia.

    La bomba che uccise Silvio Ferrari e la vantatapresenza falsa di Buzzi in piazza Mercato, nelleimmediate vicinanze dello scoppio della bomba che ilgiovane terrorista nero trasportava, per il capitanoDelfino rappresentava la traccia che le indagini supiazza Loggia dovevano passare per piazza del Mercato;se Ermanno Buzzi con il volantino del 21 maggio '74dimostrava di essere a conoscenza dell'imminenteattentato, in quanto militante dello stesso gruppoeversivo veneto, Delfino negava davanti ai magistrati diaver conosciuto l'indizione dello sciopero e dellamanifestazione del 28 maggio '74 perch ne era aconoscenza, perch sospettava che gli autori fossero

    individuabili, e Buzzi, che era stato scartato comeesecutore dell'attentato in quanto ritenuto inaffidabile,

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    cercava di impedire quanto si stava preparando; perquesto egli invi Bonati dal giudice Arcai la mattina del28 maggio e si cre un alibi rispetto alla strage, in

    quanto depositario di un segreto di cui era partecipe.Buzzi divenne testimone scomodo da eliminare; cipenseranno , strangolandolo e infossandogli gli occhi ,colpevole di aver visto troppo, Concutelli e Tuti nelcarcere fatale di Novara.

    Di Laura Picchi : l'avvocato di Maggi Ronco dice che lasentenza di primo grado perfetta, dice che la provaDigilio e la prova Tramonte sono false, lo storicoGiannuli farneticante; i servizi italiani, la Cia e ilgoverno americano certo non hanno responsabilitnelle stragi, Carrett(o Garrett) non esiste, unainvenzione di Digilio, Maggi perseguitato dal giudice

    Salvini e da Giraudo. Maggi malandato a casa e nonriesce pi a parlare, ma certo che Ordine Nuovo nonha mai avuto alcun rapporto con Freda e Ventura, con illoro gruppo.

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    Udienza 20 marzo 2012

    Audio integrale:

    http://www.radioradicale.it/scheda/348447/processo-dappello-per-la-strage-di-piazza-della-loggia-a-brescia-28-maggio-1974

    Interventi avvocato Tommaso Bortoluzzi e AntonioFranchini

    Di Laura Picchi: L'avvocato Bortoluzzi parla di concettigiuridici fantasiosi perch c' la giuria popolare.La difesa Zorzi non ha nulla a che fare con il concettodel ragionevole dubbio. Gli avvocati di parte civilesecondo l'avvocato Bortoluzzi hanno violato normeprocessuali. Molti elementi portati nel processo di primo

    grado secondo l'avvocato Bortoluzzi erano irrilevanti.Non c' prova che Zorzi ha messo la bomba e quindi vaassolto. Digilio e Tramonte sono inattendibili, vaconfermata in toto la sentenza di primo grado.L'avvocato Franchini dice che la sentenza di primogrado va confermata in toto perch straordinaria.Zorzi innocente, Tramonte e Digilio sono inattendibili.

    http://www.radioradicale.it/scheda/348447/processo-dappello-per-la-strage-di-piazza-della-loggia-a-brescia-28-maggio-1974http://www.radioradicale.it/scheda/348447/processo-dappello-per-la-strage-di-piazza-della-loggia-a-brescia-28-maggio-1974http://www.radioradicale.it/scheda/348447/processo-dappello-per-la-strage-di-piazza-della-loggia-a-brescia-28-maggio-1974http://www.radioradicale.it/scheda/348447/processo-dappello-per-la-strage-di-piazza-della-loggia-a-brescia-28-maggio-1974http://www.radioradicale.it/scheda/348447/processo-dappello-per-la-strage-di-piazza-della-loggia-a-brescia-28-maggio-1974http://www.radioradicale.it/scheda/348447/processo-dappello-per-la-strage-di-piazza-della-loggia-a-brescia-28-maggio-1974
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    Udienza 23 marzo 2012

    Audio integrale:

    http://www.radioradicale.it/scheda/348746/processo-dappello-per-la-strage-di-piazza-della-loggia-a-brescia-28-maggio-1974

    Appello Presidente della CorteIntervento avvocato Antonio Franchini

    Di Laura Picchi : La difesa di Zorzi conclude il suointervento. Ribadisce la difesa Zorzi l'inattendibilit diDigilio anche sull'esplosivo utilizzato in Piazza dellaLoggia nella strage. Ribadisce la difesa Zorzi che lasentenza di primo grado straordinaria in tutti i suoipunti(la valutazione delle cene dei neofascisti,

    dell'intercettazione Raho Battiston, il dichiarare Digilioe Tramonte inattendibili) e ovviamente l'innocenzaassoluta di Delfo Zorzi.

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    Udienza 26 marzo 2012

    Audio integrale:

    http://www.radioradicale.it/scheda/348838/processo-dappello-per-la-strage-di-piazza-della-loggia-a-brescia-28-maggio-1974

    Appello Presidente della CorteIntervento avvocato Mauro Ronco.

    Di Laura Picchi: L'avvocato di Carlo Maria Maggisignor Mauro Ronco termina il suo intervento iniziato il16 marzo 2012. Per l'avvocato Ronco Maggi innocente,la sentenza di primo grado perfetta.

    http://www.radioradicale.it/scheda/348838/processo-dappello-per-la-strage-di-piazza-della-loggia-a-brescia-28-maggio-1974http://www.radioradicale.it/scheda/348838/processo-dappello-per-la-strage-di-piazza-della-loggia-a-brescia-28-maggio-1974http://www.radioradicale.it/scheda/348838/processo-dappello-per-la-strage-di-piazza-della-loggia-a-brescia-28-maggio-1974http://www.radioradicale.it/scheda/348838/processo-dappello-per-la-strage-di-piazza-della-loggia-a-brescia-28-maggio-1974http://www.radioradicale.it/scheda/348838/processo-dappello-per-la-strage-di-piazza-della-loggia-a-brescia-28-maggio-1974http://www.radioradicale.it/scheda/348838/processo-dappello-per-la-strage-di-piazza-della-loggia-a-brescia-28-maggio-1974
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    inquirenti, ragion per cui le indagini si sono allungateper ben 38 anni; il legale manifesta un sentimento ditimore e di riverenza di fronte al processo perch fatto

    pi grave e terribile nella storia di questa citt e perchritiene la sua conoscenza degli atti solo cartacei in oltre14.000 pagine. Da qui Agosti passato ad affrontare itemi veri del processo come percorso che accerta laverit attraverso la verifica dei capi di imputazione e larisposta se esistono le prove nei riguardi dei singoliimputati.Per Maurizio Tramonte l'accusa consiste in " averpartecipato alla riunione in cui l'attentato venivaorganizzato ( concorso di reato), e di essersi offertocome volontario per porre l'ordigno in piazza dellaLoggia". Va da s che per il difensore non ci sonodocumenti che possano affermare la presenza o

    l'impronta del Tramonte. e che esistono 3 storie sultrasporto della bomba da Venezia-Mestre a Brescia ,quella di Digilio,quella di Maurizio Tramonte, quella diCarla Tonoli, tutte in contraddizioni tra di loro. Comepure 3 sono i comportamenti dell'imputato in questaterribile storia, quello del ventenne , "corrotto da Felli"a diventare spia a cui viene rubata l'innocenza, quellodal 1993 al 2002 della collaborazione con gli inquirenti edel castello di bugie costruite, ed infine quello che vadalla ritrattazione ai tempi di questo processo, di unTramonte consapevole dei danni che il suocomportamento ha provocato.Ad effetto la chiusa del difensore di Tramonte,

    naturalmente diretta ai giudici popolari. "Una sentenzadi non aver saputo individuare le colpe degli imputati

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    Giordano, testi del primo processo "brutalizzati "perch rendessero dinanzi agli inquirenti unatestimonianza rispondente alla pista Buzzi.

    I giurati, per il legale, dovranno decidere se Delfino Palinuro, il capitano legato ai servizi ed alla Ndranghetacalabrese di fronte al fatto che nessuna prova stataprovata rispetto agli addebiti che gli sono stati mossi.Da qui l'avvocato Forzani passato a dimostrare comel'operato del suo assistito sia stato molto diverso dacome viene presentato dall'accusa; ad iniziare dallaprimavera del 1973 egli inizia a raccogliere informazionisul MAR di Carlo Fumagalli, grazie anche al contributodi Gianni Maifredi, membro del gruppo con la funzionedi esperto di armi, che svolge il ruolo del doppio gioco;spiega quindi i motivi per i quali , nell'operazioneBasilico, i carabinieri aspettano di fermare la macchina

    carica di 55 kg di esplosivo condotta da Borromeo eSpedini a Sonico, con la scusa poco plausibile, chevolevano essere sicuri che l'auto trasportasse esplosivo;aggiungendo poi che il materiale sequestrato era inpessimo stato di conservazione, che rischiava diesplodere e che venne subito fatto brillare in una cava diSan Polo, vicinanze di Brescia. Tale esplosivo comunque,ha sottolineato Forzani, non compatibile con quellousato in piazza Loggia.Ha proseguito l'audizione con Pian del Rascino e conl'uccisione del milanese Giancarlo Esposti, "vittimasecondo fortissime illazioni"dei carabinieri perch ilterrorista si era rifiutato di mettere la bomba in piazza

    della Loggia; aggiunge poi che i testimoni sfilati in corted'assise hanno raccontato una storia inverosimile

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    sull'episodio e che obiettivo dell'Esposti era quello direalizzare una strategia per portare il paese al golpe;hasmentito quindi che Delfino sia stato garante per il

    trasporto di armi ed esplosivo nel territorio bresciano eche abbia collaborato alla costruzione dell'identikit diEsposti quale autore presunto della strage, in quanto erastata la questura di Brescia ad incaricare un funzionariodella questura di milano a formulare i 2 identikitapparsi sulla stampa.Preso atto che Delfino, nonostante le sue eccezionalicapacit investigative, ha toppato nelle indagini supiazza loggia, l'avvocato ha ricordato come il lavaggiodella piazza, definito una "bestialit" , imputatoinizialmente al capitano sia stato ordinato dalvicequestore Diamare; ha accennato , infine, a tutti gliepisodi della prima inchiesta che hanno visto coinvolto il

    suo assistito : l'incontro di Rovato e la testimonianzadell'avvocato Tedeschi,, le dichiarazione dellaGiacomazzi in aula, la perquisizione in casa di SilvioFerrari e l'incontro con Buzzi e Bonati, i rapporti tra ilconfidente Buzzi ed il nucleo investigativo deicarabinieri, le pressioni di Delfino su Angelino Papa, iltrasferimento di Buzzi, dopo la condanna, dal carcere diBrescia a quello di Novara, la figura di Ugo Bonati, donGasparotto e il riconoscimento mancato di Cesare Ferri.A seguire l'avvocato Paolo Sandrini, difensore sempre diDelfino, ha svolto la sua arringa sui seguenti punti: ledichiarazioni di Clara Tonoli, all'epoca convivente diGianni Maifredi; gli appunti del giudice Arcai, della

    Tonoli e dell'avvocato Pinna dell'ottobre 1977; letelefonate di Carla Tonoli all'allora capitano dei ROS

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    Giraudo; Palinuro non il capitano Delfino. marted,3.4.2012 le repliche.

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    Udienza 3 aprile 2012

    Audio integrale:

    http://www.radioradicale.it/scheda/349555/processo-dappello-per-la-strage-di-piazza-della-loggia-a-brescia-28-maggio-1974

    Appello Presidente del TribunaleRepliche Pm Francesco Piantoni e Roberto di Martino,avvocati parti civili Piergiorgio Vittorini, FrancescoMenini,Michele Bontempi, Silvia Guarneri,AndreaRicci, Federico Sinicato, avvocato difesa Zorzi TommasoBortoluzzi, avvocati difesa Delfino Stefano Forzani,Paolo Sandrini, avvocato Maggi Mauro Ronco,avvocato Tramonte Sonia Michelacci

    Di Beppe Montanti : Udienza dedicata alle repliche deiPM, delle parti civili e delle difese degli imputati; udienzaconclusa alle ore 19.30 per esaurimento capacit diattenzione da parte dei giurati e che avr una coda il10.4.2012, giorno in cui replicheranno le difese di CarloMaria Maggi con l'avvocato Mauro Ronco, il quale dovrultimare la sua replica e dell'avvocato Antonio Franchini,difensore "storico" di Delfo Zorzi, il quale ha promesso cheavr bisogno di un'ora e mezza per replicare ai PM ed alle

    parti civili.Il presidente della corte d'appello, Enzo Plat, ha informatoche la lettura della sentenza avverr nella mattinata e sarannunziata da una comunicazione alle parti nel pomeriggio

    del giorno precedente. Marted, 10.4.2012, dopo laconclusione delle repliche, sar dato spazio per eventuali

    http://www.radioradicale.it/scheda/349555/processo-dappello-per-la-strage-di-piazza-della-loggia-a-brescia-28-maggio-1974http://www.radioradicale.it/scheda/349555/processo-dappello-per-la-strage-di-piazza-della-loggia-a-brescia-28-maggio-1974http://www.radioradicale.it/scheda/349555/processo-dappello-per-la-strage-di-piazza-della-loggia-a-brescia-28-maggio-1974http://www.radioradicale.it/scheda/349555/processo-dappello-per-la-strage-di-piazza-della-loggia-a-brescia-28-maggio-1974http://www.radioradicale.it/scheda/349555/processo-dappello-per-la-strage-di-piazza-della-loggia-a-brescia-28-maggio-1974http://www.radioradicale.it/scheda/349555/processo-dappello-per-la-strage-di-piazza-della-loggia-a-brescia-28-maggio-1974
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    spontanee dichiarazioni degli imputati e subito dopo, laCorte d'Appello si ritirer in camera di consiglio.Devo premettere che questa udienza , dedicata alle repliche

    delle varie parti in causa, non ha portato elementi nuovi esignificativi rispetto a quanto gi prodotto sia in Corted'Assise che in questa Corte d'Appello per cui sar moltosintetico e succinto.

    Naturalmente l'udienza stata aperta con le repliche deiPM; il pm Francesco Piantoni si soffermato sull'esposto

    presentato dalla difesa Maggi , nel 1995, contro Salvini eGiraudo e sull'incontro Maggi-Digilio finalizzato adun'eventuale collaborazione del primo con la giustizia; aseguire il PM Roberto Di Martino, sempre sul colloquioMaggi-Digilio, sulla descrizione dell'ordigno fatta daDigilio compatibile con l'ordigno descritto in questo

    processo dal generale Schiavi, sull'intercettazione

    ambientale Rao-Battiston come riscontro fondamentale alleaccuse di zio Otto, il ruolo dei mestrini cos come emergedalle dichiarazione di Digilio, sulla famiglia Soffiati e latrattoria a Colognola e l'appartamento a Verona in viaStretta, ed i rapporti di Ermanno Buzzi con MarcelloSoffiati, Maggi e la sua frequenza di casa Romani.Le parti civili: l'avvocato Piergiorgio Vittorini sulla bombaesplosa in piazza Loggia, il fumo bianco, il timer scomparso come scomparsi quasi tutti gli orologi dei ferititranne 3 di cui uno quello della vittima Trebeschi perchsbalzato dallo scoppio ad alcuni metri di distanza dallacolonna. Francesco Menini, avv., ha replicato sulle veline diTramonte, in particolare in quelle nelle quali si evince che

    Tramonte era presente al fatto raccontato, quindi sono provea suo carico; l'avvocato Michele Bontempi sulle

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    responsabilit di Maggi nella macchinazione dell'attentato,l'avvocato Silvia Guarneri ha dato una lettura attenta dialcuni passi dell'intercettazione ambientale Raho-Battiston

    ed ha richiamato i legami tra ordinovisti veneti e milanesi, acominciare da Dedemo.Infine l'avvocato Andrea Ricci ha ricordato la memoria delcap. Delfino del 2002, nella quale parla di un gruppo diufficiali golpisti escluso lui, e dell'atteggiamento tenutonella costruzione della pista Buzzi e nel ritardatoriconoscimento di Cesare Ferri da parte di don Gasparotti,mentre l'avvocato Federico Sinicato il ruolo di Maggiall'interno di Ordine Nuovo, la disponibilit continua da

    parte del gruppo veneto di gelignite sin dal 1969 ed ilmancato riconoscimento di Carret da parte di Digilio per lasua scarsa memoria visiva.Le difese degli imputati: l'avvocato Tommaso Bortoluzzi,

    sul dato che gli attentati di Ordine Nero nella primavera del'74 hanno scopo dimostrativo (?), sul mancato ritrovamentoin piazza Loggia di frammenti di timer, sulla scarsacredibilit delle veline di Tramonte, sulla cena di Rovigo edil compito assegnato a Zorzi di mettere la bomba a Brescia,sulla mancanza di una data certa della cena a Codignola aiColli, e sulle dichiarazione di Fallica, reggenteorganizzativo di Ordine Nuovo dalla fine del '73 al maggio'74; gli avvocati Stefano Forzani e Paolo Sandrini, difensoridi Francesco Delfino, hanno replicato sull'inattendibilit dimolti testi portati dall'accusa, sul "falso verbale" di Delfino,su don Gasparotti, pian del Rascino e le dichiarazioni diCarla Tonoli, la convivente di Gianni Maifredi, inizialmente

    imputato in questo processo e deceduto durante il suosvolgimento in Corte d'Assise.

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    L'avvocato Mauro Ronco, difensore di Carlo Maria Maggi,ha respinto l'accusa di mercimonio operata da Zorzi per invogliare Maggi a respingere le lusinghe di collaborazione

    di Giraudo e a presentare un esposto al tribunale di Venezianei riguardi di Salvini e Casson e sull'inesistenza di rapportitra la cellula veneta di Freda e Ventura e gruppo ordinovistadi Mestre -Venezia.Ha concluso la giornata il difensore di Maurizio Tramonte,l' ormai famosa fonte Tritone del CSI di Padova, conl'avvocatessa Michelazzi.

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    Udienza 10 aprile 2012

    Audio integrale:

    http://www.radioradicale.it/scheda/349778Appello del Presidente della CorteRepliche avvocati Mauro Ronco e Antonio Franchini

    Di Laura Picchi: In quest'ultima udienza c' laconclusione delle repliche degli avvocati Ronco eFranchini di Delfo Zorzi.

    I giudici si ritirano in camera di consiglio.

    14 aprile 2012: I giudici alle ore 11.10 assolvono tutti gliimputati:

    http://www.radioradicale.it/scheda/349778http://www.radioradicale.it/scheda/349778
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