PROCESSO AMIANTO IN OLIVETTIDEPURAZIONE E RIMBORSI … · Anno XXIX n° 9 Mercoledì 11 maggio 2016...

12
Anno XXIX n° 9 Mercoledì 11 maggio 2016 Euro 1,50 Il prossimo numero sarà in edicola mercoledì 25 maggio 2016 Stampato su carta riciclata Quattordicinale di informazione sociale e culturale C Edito da Associazione culturale Rosse Torri, iscr. ROC n. 24928 del 29/9/2014. Reg. Tribunale di Ivrea n. 130 del 2/11/1988. Direttore Responsabile: G. Sergio Ferrentino. Redazione, amministrazione e diffusione: via Arduino 43, Ivrea. tel. 333 2697780 www.rossetorri.it [email protected] Stampa: Tipografia Bolognino, Ivrea PosteItalianeSpA–Sped.abb.post.DL353/2003 (conv. L.27/2/2004 n.46) art.1, com.1,NO/TORINO DEPURAZIONE E RIMBORSI SMAT La mappa della rete fognaria di La mappa della rete fognaria di La mappa della rete fognaria di La mappa della rete fognaria di La mappa della rete fognaria di Ivrea redatta da Ivrea 5 Stelle Ivrea redatta da Ivrea 5 Stelle Ivrea redatta da Ivrea 5 Stelle Ivrea redatta da Ivrea 5 Stelle Ivrea redatta da Ivrea 5 Stelle Mappare Mappare Mappare Mappare Mappare la rete fognaria per agevolare i cittadini è la rete fognaria per agevolare i cittadini è la rete fognaria per agevolare i cittadini è la rete fognaria per agevolare i cittadini è la rete fognaria per agevolare i cittadini è “allarmismo” o “informazione”? “allarmismo” o “informazione”? “allarmismo” o “informazione”? “allarmismo” o “informazione”? “allarmismo” o “informazione”? PROCESSO AMIANTO IN OLIVETTI Sarebbero ammalati e Sarebbero ammalati e Sarebbero ammalati e Sarebbero ammalati e Sarebbero ammalati e morti per altri motivi? morti per altri motivi? morti per altri motivi? morti per altri motivi? morti per altri motivi? In attesa della nuova perizia sulle diagnosi disposta dal giudice, il 16 maggio udienza sull’organigram- ma nell’azienda, e il 23 arrivano Colaninno e Passera Due settimane fa, Ivrea5Stelle pubblicò, sul suo sito, una mappa interattiva contraddistinta da tre colori: verde per le zone soggette a depurazione, giallo per le zone dub- bie (zone nelle quali non è stato possibile stabilire con certezza se le acque finissero nel depuratore o meno) e rosse per le aree che scaricano direttamente nella Dora Baltea. La Sentinella del Canavese ne riportò la notizia e subito scattò la polemica. BREVE CRONISTORIA DELL’I5S Ma andiamo con ordine. Come è cominciato tutto questo? Nel set- tembre 2013 Ivrea5Stelle presentò una mozione, approvata in Consi- glio Comunale, nella quale venne richiesto al Sindaco e alla Giunta di pubblicare una mappa delle zone non servite da depurazione al fine di permettere ai residenti di verifi- care, con facilità, se le loro abita- zioni fossero allacciate al depu- ratore o meno. Tutto questo per venire incontro alla sentenza della Corte Costituzionale che, nel 2008, decretò illegittimo il pagamento di un servizio di depurazione in man- canza del depuratore stesso. A det- ta dell’I5S la mozione non venne applicata, in quanto non venne pro- dotta alcuna mappa. L’unica carta che I5S riuscì a reperire all’Ufficio Tecnico risultò datata “fine anni ’80”. Solo con una mappa aggior- nata fornita dalla SMAT fu possi- bile, a seguito di diversi sopral- luoghi, documentati e fotografati, cominciare a farsi un’idea dello stato della rete fognaria d’Ivrea. Ciò portò, qualche settimana fa, l’I5S alla pubblicazione della map- pa interattiva sopra menzionata e ad una segnalazione all’ARPA e al Servizio Sanitario. LA REAZIONE DELLE ISTITUZIONI A seguito di alcuni articoli pub- blicati dalla Sentinella, il sindaco e gli assessori Capirone e Codato hanno immediatamente replicato con un comunicato, bocciando l’operato dell’I5S come “allar- mismo” provocato da “mappature sommarie”. Ritengono, infatti, che l’attenzione privilegiata alla mappa dell’I5S a cui la Sentinella avrebbe concesso troppo valore abbia, in qualche modo, sminuito l’impe- gno tecnico ed economico che dal 2008 ha visto la collaborazione dell’ATO3, della SMAT e del Co- mune d’Ivrea per progetti dal valo- re di 20 milioni di euro. SOLIDARIETÀ SOCIALE Il “nuovo corso” de Il “nuovo corso” de Il “nuovo corso” de Il “nuovo corso” de Il “nuovo corso” de L’Albero della Speranza L’Albero della Speranza L’Albero della Speranza L’Albero della Speranza L’Albero della Speranza L’associazione Mastropietro & C inaugura sabato 14 maggio il più ampio utilizzo dello storico “nodo” della rete solidale in via Arduino 41 a Ivrea A PAGINA 2 Tutte incentrate sulle valutazioni dei consulenti tecnici le ultime udienze del processo per l’amianto in Olivetti. Con i consulenti delle difese impegnati a enfatizzare da un lato la possibilità che l’esposi- zione all’amianto delle vittime si sia verificata fuori dall’Olivetti (in pre- cedenti luoghi di lavoro o negli ambienti di vita o in attività private domestiche), dall’altro a eviden- ziare studi recenti che esprimereb- bero riserve sulla relazione tra dose di fibre di asbesto e rischio di contrarre il mesotelioma pleurico. Altra questione, sulla quale la giudice Elena Stoppini ha richiesto una perizia affidata a due anato- mopatologi (Donata Bellis, consu- lente della procura, e Massimo Roncalli, consulente del responsa- bile civile Telecom, che stanno effettuando nuove analisi sulle dia- gnosi e sul materiale biologico), è la certezza, messa in discussione da alcuni consulenti, che il mesotelioma e i tumori polmonari siano stati la causa del decesso di tutte le 12 vittime decedute (altre due vittime sono in lotta con la malattia) oggetto di questo pro- cesso. «La decisione di far esami- nare i vetrini è un accertamento che completa il quadro probatorio dell’indagine», ha dichiarato in pro- posito Giuseppe Ferrando, capo della Procura della Repubblica di Ivrea. E’ utile ricordare che il processo in corso riguarda solo 14 vittime, ma l’indagine dello Spresal (il ser- vizio dell’ASL che monitora la sa- lute sui luoghi di lavoro) parla di 85 vittime, tra lavoratori deceduti o ammalati, negli anni tra il 2000 e il 2015, mentre, per la particolare lunga latenza della malattia, il picco è previsto tra il 2017 e il 2020. E la stessa indagine segnala il fatto che in diversi edifici ex Olivetti l’amianto non è an- cora stato eliminato. Fascicoli “Olivetti bis” e “Olivetti ter” sarebbero perciò aperti presso la Pro- cura di Ivrea in atte- sa della chiusura del- le indagini e del- l’individuazione degli SEGUE IN ULTIMA SEGUE IN ULTIMA A PAGINA 3 OSSERVATORIO MIGRANTI Appello ai Sindaci Appello ai Sindaci Appello ai Sindaci Appello ai Sindaci Appello ai Sindaci del Canavese del Canavese del Canavese del Canavese del Canavese Il testo della lettera inviata in questi giorni ai Sindaci del Canavese per cercare di "unire le intelligenze, le consapevolezze e le volontà e assumere un ruolo attivo verso un fenomeno che durerà anni" A PAGINA 5 TTIP Le persone Le persone Le persone Le persone Le persone prima dei prima dei prima dei prima dei prima dei profitti profitti profitti profitti profitti In migliaia sabato 7 maggio a Roma alla manifestazione nazio- nale contro il trattato USA-Europa sul libero commercio PRIMAVERA DI REFERENDUM Negasi Negasi Negasi Negasi Negasi consenso consenso consenso consenso consenso Nove referendum e una petizione popolare per riappropriarsi della vo- lontà di contare A PAGINA 7 A PAGINA 5 TAVAGNASCO ROCK Migranti, Migranti, Migranti, Migranti, Migranti, napoletani napoletani napoletani napoletani napoletani e pugliesi, e pugliesi, e pugliesi, e pugliesi, e pugliesi, qui è il rock qui è il rock qui è il rock qui è il rock qui è il rock Chiusa l'edizione 27 del Festival canavesano A PAGINA 9 Wild Art Wild Art Wild Art Wild Art Wild Art Festival 2016 Festival 2016 Festival 2016 Festival 2016 Festival 2016 A Chiaverano dal 20 maggio il Festival del- la Natura e della Foto- grafia PROGRAMMA A PAGINA 9

Transcript of PROCESSO AMIANTO IN OLIVETTIDEPURAZIONE E RIMBORSI … · Anno XXIX n° 9 Mercoledì 11 maggio 2016...

Page 1: PROCESSO AMIANTO IN OLIVETTIDEPURAZIONE E RIMBORSI … · Anno XXIX n° 9 Mercoledì 11 maggio 2016 Euro 1,50 Il prossimo numero sarà in edicola mercoledì 25 maggio 2016 ... pubblicò,

Anno XXIX n° 9 Mercoledì 11 maggio 2016 Euro 1,50

Il prossimo numero sarà in edicola mercoledì 25 maggio 2016

Stampato su carta riciclata Quattordicinale di informazione sociale e culturaleC

Edito da Associazione culturale Rosse Torri, iscr. ROC n. 24928 del 29/9/2014. Reg. Tribunale di Ivrea n. 130 del 2/11/1988.Direttore Responsabile: G. Sergio Ferrentino. Redazione, amministrazione e diffusione: via Arduino 43, Ivrea. tel. 333 2697780 www.rossetorri.it [email protected]

Stampa: Tipografia Bolognino, Ivrea

Poste

Italia

neSp

A–Sp

ed.a

bb.p

ost.D

L353

/200

3(co

nv. L

.27/2/

2004

n.46

) art.

1, co

m.1,N

O/TO

RINO

DEPURAZIONE E RIMBORSI SMAT

La mappa della rete fognaria diLa mappa della rete fognaria diLa mappa della rete fognaria diLa mappa della rete fognaria diLa mappa della rete fognaria diIvrea redatta da Ivrea 5 StelleIvrea redatta da Ivrea 5 StelleIvrea redatta da Ivrea 5 StelleIvrea redatta da Ivrea 5 StelleIvrea redatta da Ivrea 5 StelleMappare Mappare Mappare Mappare Mappare la rete fognaria per agevolare i cittadini èla rete fognaria per agevolare i cittadini èla rete fognaria per agevolare i cittadini èla rete fognaria per agevolare i cittadini èla rete fognaria per agevolare i cittadini è“allarmismo” o “informazione”?“allarmismo” o “informazione”?“allarmismo” o “informazione”?“allarmismo” o “informazione”?“allarmismo” o “informazione”?

PROCESSO AMIANTO IN OLIVETTI

Sarebbero ammalati eSarebbero ammalati eSarebbero ammalati eSarebbero ammalati eSarebbero ammalati emorti per altri motivi?morti per altri motivi?morti per altri motivi?morti per altri motivi?morti per altri motivi?In attesa della nuova perizia sulle diagnosi dispostadal giudice, il 16 maggio udienza sull’organigram-ma nell’azienda, e il 23 arrivano Colaninno e Passera

Due settimane fa, Ivrea5Stellepubblicò, sul suo sito, una mappainterattiva contraddistinta da trecolori: verde per le zone soggette adepurazione, giallo per le zone dub-bie (zone nelle quali non è statopossibile stabilire con certezza se leacque finissero nel depuratore omeno) e rosse per le aree chescaricano direttamente nella DoraBaltea. La Sentinella del Canavesene riportò la notizia e subito scattòla polemica.BREVE CRONISTORIA DELL’I5S

Ma andiamo con ordine. Come ècominciato tutto questo? Nel set-tembre 2013 Ivrea5Stelle presentòuna mozione, approvata in Consi-glio Comunale, nella quale vennerichiesto al Sindaco e alla Giunta dipubblicare una mappa delle zonenon servite da depurazione al finedi permettere ai residenti di verifi-care, con facilità, se le loro abita-zioni fossero allacciate al depu-ratore o meno. Tutto questo pervenire incontro alla sentenza dellaCorte Costituzionale che, nel 2008,decretò illegittimo il pagamento diun servizio di depurazione in man-canza del depuratore stesso. A det-ta dell’I5S la mozione non venne

applicata, in quanto non venne pro-dotta alcuna mappa. L’unica cartache I5S riuscì a reperire all’UfficioTecnico risultò datata “fine anni’80”. Solo con una mappa aggior-nata fornita dalla SMAT fu possi-bile, a seguito di diversi sopral-luoghi, documentati e fotografati,cominciare a farsi un’idea dellostato della rete fognaria d’Ivrea.Ciò portò, qualche settimana fa,l’I5S alla pubblicazione della map-pa interattiva sopra menzionata e

ad una segnalazione all’ARPA e alServizio Sanitario.

LA REAZIONEDELLE ISTITUZIONI

A seguito di alcuni articoli pub-blicati dalla Sentinella, il sindaco egli assessori Capirone e Codatohanno immediatamente replicatocon un comunicato, bocciandol’operato dell’I5S come “allar-mismo” provocato da “mappaturesommarie”. Ritengono, infatti, chel’attenzione privilegiata alla mappadell’I5S a cui la Sentinella avrebbeconcesso troppo valore abbia, inqualche modo, sminuito l’impe-gno tecnico ed economico che dal2008 ha visto la collaborazionedell’ATO3, della SMAT e del Co-mune d’Ivrea per progetti dal valo-re di 20 milioni di euro.

SOLIDARIETÀ SOCIALEIl “nuovo corso” deIl “nuovo corso” deIl “nuovo corso” deIl “nuovo corso” deIl “nuovo corso” deL’Albero della SperanzaL’Albero della SperanzaL’Albero della SperanzaL’Albero della SperanzaL’Albero della SperanzaL’associazione Mastropietro & C inaugurasabato 14 maggio il più ampio utilizzodello storico “nodo” della rete solidale invia Arduino 41 a Ivrea

A PAGINA 2

Tutte incentrate sulle valutazionidei consulenti tecnici le ultimeudienze del processo per l’amiantoin Olivetti. Con i consulenti delledifese impegnati a enfatizzare daun lato la possibilità che l’esposi-zione all’amianto delle vittime si siaverificata fuori dall’Olivetti (in pre-cedenti luoghi di lavoro o negliambienti di vita o in attività privatedomestiche), dall’altro a eviden-ziare studi recenti che esprimereb-bero riserve sulla relazione tra dosedi fibre di asbesto e rischio dicontrarre il mesotelioma pleurico.

Altra questione, sulla quale lagiudice Elena Stoppini ha richiestouna perizia affidata a due anato-mopatologi (Donata Bellis, consu-lente della procura, e MassimoRoncalli, consulente del responsa-bile civile Telecom, che stannoeffettuando nuove analisi sulle dia-gnosi e sul materiale biologico), èla certezza, messa in discussione

da alcuni consulenti, che ilmesotelioma e i tumori polmonarisiano stati la causa del decesso ditutte le 12 vittime decedute (altredue vittime sono in lotta con lamalattia) oggetto di questo pro-cesso. «La decisione di far esami-nare i vetrini è un accertamentoche completa il quadro probatoriodell’indagine», ha dichiarato in pro-posito Giuseppe Ferrando, capodella Procura della Repubblica diIvrea.

E’ utile ricordare che il processoin corso riguarda solo 14 vittime,ma l’indagine dello Spresal (il ser-vizio dell’ASL che monitora la sa-lute sui luoghi di lavoro) parla di 85vittime, tra lavoratori deceduti oammalati, negli anni tra il 2000 e il2015, mentre, per la particolarelunga latenza della malattia, il piccoè previsto tra il 2017 e il 2020. E lastessa indagine segnala il fatto chein diversi edifici ex Olivetti

l’amianto non è an-cora stato eliminato.Fascicoli “Olivettibis” e “Olivetti ter”sarebbero perciòaperti presso la Pro-cura di Ivrea in atte-sa della chiusura del-le indagini e del-l’individuazione degli

SEGUEIN ULTIMA

SEGUE IN ULTIMAA PAGINA 3OSSERVATORIO MIGRANTI

Appello ai SindaciAppello ai SindaciAppello ai SindaciAppello ai SindaciAppello ai Sindacidel Canavesedel Canavesedel Canavesedel Canavesedel CanaveseIl testo della lettera inviata in questi giorni aiSindaci del Canavese per cercare di "unire leintelligenze, le consapevolezze e le volontà eassumere un ruolo attivo verso un fenomenoche durerà anni"

A PAGINA 5

TTIP

Le personeLe personeLe personeLe personeLe personeprima deiprima deiprima deiprima deiprima deiprofittiprofittiprofittiprofittiprofittiIn migliaia sabato 7maggio a Roma allamanifestazione nazio-nale contro il trattatoUSA-Europa sul liberocommercio

PRIMAVERADI REFERENDUMNegasiNegasiNegasiNegasiNegasiconsensoconsensoconsensoconsensoconsensoNove referendum e unapetizione popolare perriappropriarsi della vo-lontà di contare

A PAGINA 7

A PAGINA 5

TAVAGNASCO ROCKMigranti,Migranti,Migranti,Migranti,Migranti,napoletaninapoletaninapoletaninapoletaninapoletanie pugliesi,e pugliesi,e pugliesi,e pugliesi,e pugliesi,qui è il rockqui è il rockqui è il rockqui è il rockqui è il rockChiusa l'edizione 27 delFestival canavesano

A PAGINA 9

Wild ArtWild ArtWild ArtWild ArtWild ArtFestival 2016Festival 2016Festival 2016Festival 2016Festival 2016A Chiaverano dal 20maggio il Festival del-la Natura e della Foto-grafia

PROGRAMMAA PAGINA 9

Page 2: PROCESSO AMIANTO IN OLIVETTIDEPURAZIONE E RIMBORSI … · Anno XXIX n° 9 Mercoledì 11 maggio 2016 Euro 1,50 Il prossimo numero sarà in edicola mercoledì 25 maggio 2016 ... pubblicò,

anno XXIX n° 92

Redazione: Enrico Bandiera, Andrea Bertolino, Mattia Caruso,Giulio Cristofori, Francesco Curzio, Paco Domene, Lisa Gino,Giovanna Mazza, Luciano Menaldino, Alessandro Montagnese,Cadigia Perini, Pierangelo Scala, Irene Serracchioli,Simonetta Valenti, Francesco ZaccagniniA questo numero hanno collaborato: Marco Bellini,Patrizia Dal Santo, Franco Di Giorgi,Sara Monte,Pierangelo Monti, Reginaldo Palermo, Fabio ProtasoniSito internet: www.rossetorri.itStampa: Tipografia Bolognino,Ivrea

Quattordicinale di informazione sociale e culturaleRegistrazione Tribunale di Ivrea n. 130 del 2.11.1988Direttore Responsabile: G. Sergio FerrentinoEdito da Associazione culturale Rosse Torri di Ivreaiscritta al ROC il 29/9/2014 n. 24928Iscrizione registro nazionale della stampa n. 5476 del 29/11/1996Redazione, amministrazione e diffusione:via Arduino 43, 10015 Ivrea (TO) - tel. 333 2697780Indirizzo E-mail: [email protected]

Numero progressivo 611Chiuso in composizione 9/5/2016 alle ore 12.00Consegna prevista alle Poste: 26 aprile 2016

STAMPATO SU CARTA RICICLATAAbbonamenti aAssociazione culturale Rosse Torri - IvreaIBAN: IT 41 F 03069 30540 1000 0006 7696

varieventuali ringrazia gli autori e le pubblicazioniche consentono l'utilizzo delle loro vignette

BELLAVISTA VIVAAmbulatorio di quartiereAmbulatorio di quartiereAmbulatorio di quartiereAmbulatorio di quartiereAmbulatorio di quartiereSabato 7 maggio il progetto di ambulatorio infermie-ristico del quartiere Bellavista d’Ivrea è stato intitola-to a Daniele Perini che fu animatore dei primi ambu-latori di territorio

In un bel pomeriggio dimaggio tantissime le per-sone che hanno voluto es-sere presenti in PiazzaPrimo maggio a Bellavistaper l’intitolazione del pro-getto di ambulatorio di quar-tiere a Daniele Perini.C’erano ex colleghi del-l’Ospedale di Ivrea doveDaniele ha lavorato perquarant’anni, ex allieve del-la scuola infermieri doveDaniele insegnava o meglio dimo-strava quello che un infermieredeve essere: non solo pratichetecniche, ma soprattutto capaci-tà di ascolto e vicinanza al mala-to. C’erano le sorelle e i fratellidella comunità valdese di Ivreache lo ha accolto nel lontano 1958quando arrivò ad Ivrea, provenen-do dalla comunità metodista diScicli, in Sicilia. C’erano le istitu-zioni, con il sindaco Carlo DellaPepa e l’assessore Augusto Vino.C’erano compagni sindacalisti,uomini e donne che l’hanno cono-sciuto e apprezzato il suo altrui-smo, il suo instancabile essere alservizio degli altri, del prossimo,in tutte le sue attività: da quella diinfermiere, da cristiano, da socia-lista, sindacalista, “volontario del-la vita”.

La cerimonia è iniziata con l’in-tervento di Giuliana Vivo, presi-dente dell’associazione Bella-vista Viva che ha letto le motiva-zioni della dedica “l’AssociazioneBellavista Viva ha deciso di dedi-care il progetto di ambulatorio diquartiere a Daniele Perini, uomogiusto, altruista convinto, che hasempre vissuto la sua professio-ne di infermiere con cuore e dedi-zione, rappresentando quella fi-gura di Infermiere di Comunitàalla quale si è ispirata l’Associa-

zione Bellavista Viva”. E per com-pletare il profilo della figura diDaniele, la presidente ha volutoleggere alcune parole dalla rac-colta di sermoni di Daniele Perini(era predicatore laico nella chiesavaldese) che la famiglia ha ristam-pato per l’occasione e il cui rica-vato andrà all’Associazione,ricordando“la natura di Daniele:l’amore per il prossimo, per lagiustizia e la pace, il distacco daibeni materiali, il valore del farecontro quello del solo dire, l’one-stà istintiva”.

Vi è stato poi l’intervento del-l’assessore Vino e del SindacoDella Pepa che hanno avuto pa-role di apprezzamento sia perl’iniziativa sia per l’operato del-l’Associazione Bellavista Viva, ri-cordando come la facoltà diinfermieristica di Ivrea abbia pro-prio come caratteristica rispettoalle altre quella di valorizzare lafunzione dell’infermiere di territo-rio e l’importanza di questo ruolo.

Intenso l’intervento di FabriziaCogo, tutor degli studenti in tiro-cinio del corso di laurea ininfermieristica di Ivrea. Cogo haricordato Daniele, quando era lui ilsuo tutor (o meglio “monitore”,come si diceva quando non eranocosì in uso i termini inglesi), lo haricordato come una guida impor-

tante per chi come lei approcciavaalla professione di infermiere diterritorio, un anticipatore dei tem-pi come infermiere di comunità.Un saluto all’iniziativa è arrivatoanche da Tiziana Quarisa, re-sponsabile dell’Aiopp, l’associa-

zione di infermiere e infer-mieri che conduce l’ambu-latorio.

La famiglia ha voluto rin-graziare l’AssociazioneBellavista Viva per “questodono per ricordare la figuradi nostro padre”, ringrazia-menti anche alle infermieredell’AIOPP e al Corso dilaurea in scienze infermie-ristiche, “per la dedizione elo spirito con cui conduconol’ambulatorio di quartiere,

molto vicino a quello di papà cheera spirito di servizio, di ascolto,di vicinanza sincera alle difficoltàe fragilità delle persone che incro-ciava”. E nel ringraziamento al-l’amministrazione comunale unpiccolo appunto: “Il nostro ringra-ziamento va anche all’amministra-zione comunale di Ivrea che haconcesso i locali in uso gratuito,anche se – e siamo certi chequesto è anche l’auspicio dell’As-sociazione Bellavista Viva – no-stro padre avrebbe sicuramentevoluto che l’ambulatorio di quar-tiere, non solo a Bellavista, maanche nelle altre periferie dellacittà e nel suo centro storico,fosse un servizio pubblico e nondipendente dall’esistenza di un’as-sociazione benemerita e dafinanziamenti centellinati da pri-vate istituzioni o cittadini.”. Lafiglia minore di Perini, Miriam, havoluto ricordare due fari guida delpadre: il cristianesimo e il socia-lismo, proponendo ai presenti duecitazioni che il papà faceva sem-pre, la prima di Martin Luther King:“Anche se sapessi che il mondofinisse domani, oggi pianterei co-munque un albero”. La secondadi Pietro Nenni: “Il socialismo èportare avanti tutti quelli che sononati indietro”. E infine ha ringra-ziato tutti quelli che hanno colto ifrutti di quegli alberi piantati da

Daniele. E ha ricordato che comesempre dietro, o meglio, accantoa un uomo giusto, non può cheesserci una donna forte che losostiene; Daniele stesso dicevasempre “non avrei potuto fare nien-te di quello che ho fatto senzaGiovanna”.

Ha chiuso gli interventi lapastora della chiesa valdese diIvrea Laura Leone, che ha ricor-dato quando ha conosciuto Da-niele e del suo “grazie” per averaccettato di andare a fare lapastora nella sua Sicilia, terra incui non tutti erano disposti a tra-sferirsi. La pastora ha poi letto unpasso da un sermone di Danieleche terminava con una pensieropersonale «Ho una speranza chedomani quando mi troverò facciaa faccia con il mio Dio potrò sen-tirmi dire ”Entra nella gloria del tuoSignore, fedele testimone, am-basciatore e collaboratore”». E lapastora ha affermato di avere lacertezza che così è stato.

Alla fine è stato offerto un picco-lo rinfresco e ognuno ha potutoraccontare all’altro la sua espe-rienza con Daniele, i ricordi dellavoro insieme, dello spiritoecumenico, il suo amore fraternoper tutti, in particolare per gli ulti-mi, dei litigi duri e l’amicizia pro-fonda, della sua umanità e nessu-no voleva più andar via.

Anche la redazione di varieven-tuali ringrazia Bellavista Viva perla dedica a Daniele affezionatolettore che aspettava la scaden-za dell’abbonamento per salirecon piacere le scale di vicoloCerai (la nostra precedente sede)per venire a rinnovare l’abbo-namento e poter fare due chiac-chiere, mai banali. E un abbrac-cio va a Giovanna che quel ab-bonamento ha mantenuto e leg-ge e commenta sempre con pas-sione ogni articolo del nostropiccolo giornale.

Ricordiamo che l’ambulato-rio infermieristico di quartiereè aperto il lunedì, mercoledì,venerdì, dalle 15 alle 16 e ilmartedì e giovedì dalle 14 alle15 e che mercoledì 11 maggioalle ore 14 ci sarà l’ambulato-rio in piazza (ambulatorio aper-to in piazza Primo maggio) e lostesso giorno inizieranno le cam-minate salutari in quartiere. Maricordiamo soprattutto che l’am-bulatorio vive solo grazie afinanziamenti che di volta involta l’Associazione BellavistaViva riesce a reperire, senza iquali l’ambulatorio dovrebbechiudere. Anche quest’annol’apertura per ora non è garan-tita dopo giugno, scadenza del-l’ultimo finanziamento.

L’associazione partecipa nuo-vamente al bando dell’8x1000valdese e altri bandi, ma occor-rono risposte economiche imme-diate, per questo in collaborazio-ne con la famiglia Perini è natoun progetto di “raccolta fondi”sulla piattaforma La rete deldono. Si può donare qualsiasicifra andando sul sito www.retedeldono.it e cercando il pro-getto “Ambulatorio infermie-ristico di quartiere”, la donazionepotrà poi essere detratta dal 730.

Aspettando che gli ambulatoritornino ad essere un servizio pub-blico di base, partecipiamo allaraccolta!

SOLIDARIETÀ SOCIALEIl “nuovo corso”Il “nuovo corso”Il “nuovo corso”Il “nuovo corso”Il “nuovo corso”dell’Albero della Speranzadell’Albero della Speranzadell’Albero della Speranzadell’Albero della Speranzadell’Albero della SperanzaL’associazione Mastropietro & C inaugura sabato14 maggio il più ampio utilizzo dello storico “nodo”della rete solidale in via Arduino 41 a Ivrea

Attivo già da una settimana,viene inaugurato sabato prossi-mo, 14 maggio alle ore 17, il“nuovo corso” dell’Albero dellaSperanza di via Arduino 41 aIvrea. Uno spazio che, nono-stante l’interruzione dell’attivitàcommerciale, non è mai statochiuso ospitando l’associazioneLibera e le sue diverse attività.

Ora, con l’arrivo dell’associa-zione Mastropietro & C di Cuorgnè,i locali sono riaperti anche comespazio di esposizione e vendita dimobili restaurati, oggetti di arreda-mento e accessori di abbigliamen-to realizzati all’interno della Casa

Circondariale diIvrea o da per-sone inserite neilaboratori dellaMastropietro edi altre associa-zioni e coopera-tive. E, insieme,saranno in ven-dita anche i pro-dotti di “LiberaTerra”, i libridelle EdizioniGruppo Abele ei libri per nonvedenti.

L’inaugurazione di sabato pros-simo non è solo la riapertura diun “negozio” rinnovato (e sareb-be già un “avvenimento” in unavia e una città in cui diverseattività chiudono), ma di un luo-go che offre maggiore visibilità econcretezza fisica a lavori dietroai quali ci sono storie di persone

che ritrovano digni-tà, promozione e ri-conoscimento so-ciale.

Un luogo nel qua-le, dietro agli og-getti in vendita, cisono le vite e i per-corsi di persone indifficoltà, ma ancheun luogo di incon-tro, di esposizionedi mostre, organiz-zazione di iniziati-ve. Restando sededi Libera, di attivitàdel volontariato so-

ciale con i migranti ed anchedello sportello pubblico della“Fondazione di Comunità delCanavese”.

Con il suo utilizzo più ampio,con l’apertura tutti i giorni(dal martedì al sabato), lo spa-zio dell’Albero della Speranza ac-centua la sua funzione di “nodo”della rete solidale del territorio edi punto di incontro nelcentro di Ivrea per il“mondo del sociale”.

L’inaugurazione di sa-bato 14 maggio (che,come si conviene, saràaccompagnata da un ape-ritivo con buffet) oltread essere un’occasionedi incontro e di con-divisione, potrà ancheessere utile per immagi-nare nuove iniziative erelazioni tra le attivitàsolidali del territorio.

ƒz

Nel mio lavoro di laboratori arti-stici riabilitativi collaboro da annicon l’Associazione Mastropietro.Ho visto persone con disagio af-frontare momenti duri, stare me-glio, grazie all’inserimento nellediverse attività della “Mastro”, qua-si una famiglia allargatissima ...

Sono contenta ora sia anche aIvrea, a sabato!

Paola Risoli

Page 3: PROCESSO AMIANTO IN OLIVETTIDEPURAZIONE E RIMBORSI … · Anno XXIX n° 9 Mercoledì 11 maggio 2016 Euro 1,50 Il prossimo numero sarà in edicola mercoledì 25 maggio 2016 ... pubblicò,

311 maggio 2016

- Versando almeno euro 28,00 (sostenitore euro 50,00)- oppure versando euro 20,00 (sostenitore euro 50,00) perricevere solo l'edizione in pdf al tuo indirizzo mail

nel modo che ti è più comodo:con bonifico bancario

IBAN: IT 41 F 03069 30540 1000 0006 7696 intestato a ASSOCIAZIONE CULTURALE ROSSE TORRI, Ivrea

in contanti: - presso la redazione in via Arduino n. 43 a Ivrea - presso La Galleria del Libro Ivrea via Palestro 70

Abbònati a varieventuali

DIVENTA EDITORE DI varieventualiADERENDO ALL'ASSOCIAZIONE CULTURALE ROSSE TORRI

Come?VERSANDO LA QUOTA DI ADESIONE ANNUALE DI ALMENO 30 EURO(CON UNA DELLE MODALITÀ INDICATE PER GLI ABBONAMENTI) EFORNENDO I TUOI DATI ANAGRAFICI (ANCHE ATTRAVERSO UNAMAIL A [email protected])

Anche tu editore diAnche tu editore diAnche tu editore diAnche tu editore diAnche tu editore diADERENDO PER L'ANNO 2016 ALLA

ASSOCIAZIONE CULTURALE ROSSE TORRI

LA TRE GIORNI EPOREDIESE

Paesologia e ComunitàPaesologia e ComunitàPaesologia e ComunitàPaesologia e ComunitàPaesologia e ComunitàLa paesologia è prima di tutto uno stato d’animo, una questione che

riguarda la percezione sulle cose. Uno sguardo che contempla senzamai dismettere completamente l’inquietudine del sentirsi in una zonadi “orlo, bordo, confine”. Una necessità di stare (o di partire) per “andaresempre più dentro a certi confini, non superarli, non mirare al centro, nonmirare alle passioni di tutti, disertare, prendere confidenza con il cielo,ma farlo senza vantarsene” (*).

Ed è probabilmente in questa matrice di sentimento che io e la miacompagna di viaggio Cristina, donne molto diverse e pertanto moltoaffini, abbiamo trovato l’esigenza condivisa di metterci in cammino loscorso Agosto per Aliano, Matera, nel cuore della Lucania.

Lì, nel giallo fragile dell’argilla, sotto il blu cobalto in cui volano i falchi,fra le macchie di verde autentico degli arbusti mediterranei, si sarebbesvolta la Festa della Paesologia “La Luna e i Calanchi” a direzioneartistica di Franco Arminio, poeta militante (ammesso che esista una‘vera’ poesia che non sia contemporaneamente militanza) e paesologo.Aliano paese di confino di Carlo Levi,

Aliano piccola Woodstock dei percettivi, provincialissima e allostesso tempo lunare. Se l’esperienza di quei giorni intrisi di poesia, arte,politica espresse nelle più varie forme è stata intensa, posso dire cheil ritorno da quella terra, l’assestamento, il ritrovamento del baricentronella quotidianità sono stati la vera esperienza. Tornare è stato piùdisorientante che andare, come quando si torna da un viaggio (che nonè la stessa cosa di una vacanza), da un libro, da un amore, da un lutto.

La paesologia ha a che fare coi paesi e coi paesaggi, con la scopertadi luoghi marginali e periferici, ha a che fare con il senso di provvisorietàe con il mito dell’autentico, con la ricerca di soluzioni comunitarie, conlo sguardo attento e vigile sulle piccole cose. La paesologia non ènostalgia del tempo passato o esaltazione della vita contadina, cheaffondava le sue radici nella fatica e nell’ingiustizia sociale; la paesologianon è retrograda, ma futurista o forse futuribile. La paesologia è attuale,come scrivere e riscrivere una poesia e battersi ancora per un’idea.Oggi. Nel nostro tempo e nel nostro territorio.

Le Comunità Provvisorie sono tentativi per creare nuove forme diconvivenza in questi tempi in cui viviamo così costantemente iper-connessi da risultare poi sconnessi, frammentati. Come sta scritto nelManifesto di Trevico (balcone dell’Irpinia, paese natale di Ettore Scolae sede della Casa della Paesologia): “Noi proponiamo l’intreccio dipoesia e impegno civile. Abbiamo bisogno di poeti e contadini. AmiamoPasolini e Scotellaro, amiamo chi sa fare il formaggio, chi mette insiemeil computer e il pero selvatico. Crediamo che bisogna unire le varieesperienze che si vanno opponendo alla deriva finanziaria e totalitariadell’intero pianeta. Non basta, ad esempio, parlare di decrescita. Nonbasta la premura di avere prodotti alimentari buoni e sani. Non bastanole battaglie per la difesa del paesaggio e dei beni comuni. E non bastanoi partiti che ci sono o quelli che si vorrebbero costruire.

Noi crediamo alle Comunità Provvisorie che uniscono queste espe-rienze diverse e altre ancora, annidate sui margini. Parliamo di ItaliaInterna, parliamo di paesi e montagne. Il loro svuotamento in atto daqualche decennio ha effetti che generano nello stesso tempo desola-zione e beatitudine. Non dobbiamo redimere nessuno, pensiamo chein fondo ognuno fa quello che sa fare, però è necessario svolgerequalche serena obiezione all’esistenza.”

Franco Arminio sarà per la prima volta ospite nella nostra città periniziativa dell’associazione ViviamoIvrea, che ha cucito intorno alla suapresenza un calendario di incontri per fare insieme cultura militante(ammesso che esista una ‘vera’ cultura che non sia al tempo stessomilitanza), per narrare camminando in giro per il territorio. La nostraassociazione ha poi aggregato le forze di altre realtà attive sul territorioe sensibili a questo linguaggio, il linguaggio della comunità, dell’inclu-sione e dell’impegno. Il risultato sarà una tre giorni di poesia per tutti icittadini, tre giorni di Comunità Provvisorie nella città di Comunità. Unprimo tentativo per rendere concreta una comunità a lungo sognata.

Sara Monte(*) Franco Arminio, Geografia commossadell’Italia interna - Ed. Bruno Mondadori

ASSOCIAZIONE VIVIAMO IVREALa Luna e la Morena:La Luna e la Morena:La Luna e la Morena:La Luna e la Morena:La Luna e la Morena:tre giorni per il paesaggiotre giorni per il paesaggiotre giorni per il paesaggiotre giorni per il paesaggiotre giorni per il paesaggioIl poeta paesologo Franco Arminio ad Ivrea

Da domenica 22 maggio a mar-tedì 24 maggio ad Ivrea (e dintor-ni) il paesaggio sarà protagonistadi una tre giorni davvero speciale.L’associazione Viviamo Ivrea incollaborazione con l’associazio-ne Casa della Paesologia/Comu-nità Provvisorie di Trevico e mol-te realtà del territorio: A.N.P.I.Ivrea e basso Canavese, ArchivioNazionale Cinema d’Impresa,ArteinFuga, Arte per tutti , Asso-ciazione Via Francigena, PixturaArt Factory, Polo UniversitarioOfficine H di Ivrea, RistotrattoriaLa Monella, Associazione RosseTorri, Associazione SerraMorena, Associazione Spilled’Oro, Varieventuali e VineriaVino e Dintorni, ha organizzatouna serie di incontri, dal titolo LaLuna e la Morena, condotti dalpoeta, scrittore e paesologo (ter-mine da lui stesso conia-to) Franco Arminio, perla prima volta ospite adIvrea. Franco Arminio nel2014 fonda l’associazio-ne Comunità Provvisoriea Trevico, in provincia diAvellino, l’associazione,come recita il primo pun-to del suo statuto, “pro-muove e sperimenta pra-tiche di paesologia. In par-ticolare promuove nuo-ve e libere forme di vita eaggregazione nei paesi,con più amorosa atten-zione verso quelli più piccoli, iso-lati e poco frequentati.”

Franco Arminio collabora conIl Manifesto e Il Fatto Quotidia-no, scrive libri in cui il senso dicomunità unito al linguaggio poe-tico, illustrano l’abbandono deiluoghi periferici e la perdita dispazi identitari, molto vicini aquello attualmente in atto qui nelnostro Canavese. Per questomotivo e con questo spirito, Vi-viamo Ivrea ha deciso di invitarlo,mettendo a confronto i luoghi incui lui opera e i nostri e unire leforse per percorrere insieme unaparte del cammino.

Il programma è stato reso pos-sibile dallo spirito di collaborazio-ne e dalla passione comune perciò che ci circonda, di molte real-tà locali (quelle sopra citate), lequali si sono rese immediatamen-te disponibili, ciascuna per la suacompetenza, a condividere spazi,persone e impegno. Un segnaleimportante che vale la pena sotto-lineare: perché solo con uno spi-rito di unione e condivisione vero,tramutato quindi in azioni visibili econcrete, si può finalmente lavo-rare per una crescita di tutti. Que-sto è certo un piccolo esempio,ma ci auguriamo possa essereseguito da molti altri.

E veniamo al programma:Domenica 22 maggio alle ore

17.00, nell’aula magna del PoloUniversitario Officine H, si inizie-rà con una conferenza dal titolo:Il cammino della Comunità: unanuova visione comunitaria nelleperiferie e nei margini d’Italia”,ospiti insieme a Franco Arminio,Antonella Tarpino scrittrice esaggista, Marco Revelli storico.

Un confronto tra l’idea comuni-taria di Adriano Olivetti e l’idea dicomunità provvisoria di FrancoArminio. Durante il dibattito ver-ranno proiettate alcune scene trat-te dal film “Trevico -Torino,viaggio nel Fiat-Nam” di EttoreScola, sceneggiato da DiegoNovelli, che racconta il viaggiodi un emigrato del sud nella To-rino-Fiat dei primi anni ’70. Laserata si concluderà con una cenaconviviale a bordo lago presso laRistotrattoria La Monella (pre-notazione entro venerdì 20viviamoivrea@gmail. com).

Lunedì 22 maggio ci si ritrova inPiazza Lamarmora alle 14.45 peruna “passeggiata lirica nella cittàdell’urbanistica”, un giro del-l’Ivrea olivettiana e storica contappe poetiche: da Talponia a SanBernardino (aperta per l’occasio-

ne grazie alla collaborazione del-l’associazione Spille d’Oro), daSan Gaudenzio al Duomo, passan-do per La Serra, le piazze e moltoaltro. Il tutto condito da letturepoetiche, con aperitivo finale pressola vineria Vino e Dintorni alle ore19,00. Da non perdere.

La serata prosegue nel suggesti-vo Parco della Polveriera alle ore21.00, grazie alla collaborazione diSerra Morena, con un concerto acura di Livio e Manfredi Arminio,che accompagnerà la presentazio-ne del Manifesto di Trevico daparte di Franco Arminio con actionpainting a cura di alcuni artistidell’associazione ArteinFuga. Artee impegno civile insieme per ilpaesaggio.

Martedì 24 maggio, in collabo-razione con Serra Morena e ViaFrancigena, sarà la volta di unapasseggiata nei luoghi di interessegeologico locale. La passeggiatasi muove sulle orme di RiccardoAvanzi, promotore infaticabiledell’Anfiteatro Morenico d’Ivrea,con partenza alle ore 15,45 pres-

so l’ingresso delParco Polveriera.

In serata ci si spo-sta nel salone plu-riuso di Stram-binello (che ha pa-trocinato l’evento),per un convivio geo-poetico dal titolo: “IlChiusella mormo-rava”. Franco Ar-minio presenterà ilsuo progetto di stra-tegia nazionale delleaeree interne, af-fiancato dal geologo

Franco Gianotti che illustrerà laproposta del Geoparco dell’AMI.Letture dai testi di Franco Arminioe musiche a cura di Livio eManfredi Arminio.

Divertimento e riflessioni, tem-po insieme per la cura del nostroterritorio, impegno e sapere con-diviso, scarpe comode e menteaperta, questi gli ingredienti ne-cessari per godersi appieno i tregiorni per il paesaggio. Vi aspettia-mo.

Per maggiori informazioni e ap-profondimenti potete visitare il sitowww.viviamoivrea.it e la paginafacebook di Viviamo Ivrea, oppu-re mandare una mail [email protected].

Lisa Gino

Page 4: PROCESSO AMIANTO IN OLIVETTIDEPURAZIONE E RIMBORSI … · Anno XXIX n° 9 Mercoledì 11 maggio 2016 Euro 1,50 Il prossimo numero sarà in edicola mercoledì 25 maggio 2016 ... pubblicò,

anno XXIX n° 94IL 4 MAGGIO, ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE DI IVREA«Ricordare e difendere i valori inattuati«Ricordare e difendere i valori inattuati«Ricordare e difendere i valori inattuati«Ricordare e difendere i valori inattuati«Ricordare e difendere i valori inattuatidella nostra Costituzione»della nostra Costituzione»della nostra Costituzione»della nostra Costituzione»della nostra Costituzione»Adelmo Cervi in sala Santa Marta, la testimonianza del figlio di Aldo,uno dei sette fratelli Cervi

CON L’ANPI IL 4 MAGGIO A IVREALa memoria della ResistenzaLa memoria della ResistenzaLa memoria della ResistenzaLa memoria della ResistenzaLa memoria della Resistenzanella testimonianza di Adelmo Cervinella testimonianza di Adelmo Cervinella testimonianza di Adelmo Cervinella testimonianza di Adelmo Cervinella testimonianza di Adelmo Cervi

Adelmo Cervi è un uomo di bas-sa statura e con la barba bianca,indossa scarponi da montagna,pantaloni sportivi rossi e felpa ros-sa con stampato il volto di CheGuevara. Un Babbo Natale comu-nista, senza berretto e con lo sguar-do sereno e fiammeggiante di ri-cordi e di ideali. Il presidentedell’A.N.P.I., Mario Beiletti, l’hagià presentato da qualche minutoquando lui entra in Sala SantaMarta, leggermente in ritardo, tran-quillo, informale, disinvolto. E’stupito di trovare così tanta gentead accoglierlo. Da due anni giraper l’Italia e per l’Europa, per farconoscere il suo libro, la sua sto-ria. Non si sente uno scrittoreAdelmo. Ha semplicemente rac-contato per scritto la storia dellasua famiglia, che inevitabilmente èanche quella dell’Italia fascista eantifascista; una storia “di soffe-

renza, di lot-ta e di orgo-glio”.

A v e v apochi mesiquando suopadre, Aldo,fu catturatodai fascisti insieme ai suoi sei fratel-li e poi ucciso. Adelmo è cresciutonel ricordo di quel mito: suo padre,suo nonno, i suoi zii; una famiglia dicontadini, cattolica e socialista, chevuole emanciparsi dalla propria con-dizione e che scopre di poter lavo-rare alla costruzione di un mondonuovo e più giusto. Adelmo, con lesue parole e il suo racconto, apre laporta della sua vita e ci fa entrare nelsuo mondo, nella sua famiglia, tra iricordi e le foto del suo passato.

Tra tutte, due fotografie: la pri-ma ritrae la famiglia Cervi primadella guerra. Al centro, seduti,

Alcide e Genoveffa, cir-condati dai figli, sette ma-schi e due femmine.

Sguardi sereni, sorrisiappena accennati. La se-conda, scattata due annidopo l’uccisione dei figlidi Alcide, ritrae quattrodonne vestite a lutto, quat-tro vedove; undici bambi-ni, tutti orfani di padre,

due seduti sulle ginocchia del non-no. Uno di loro è Adelmo. Un solouomo, il nonno, Alcide, portatoredegli ideali di libertà e giustizia chehanno condotto alla morte i suoifigli, testimone di una storia fami-liare da tramandare ai nipoti, per-ché quei valori restino vivi persempre. Sguardi tristi, che rac-contano quello che non si puòvedere: le morti e la sofferenza,l’isolamento della famiglia Cervidopo l’uccisione dei sette fratelli,gli incendi della cascina, il doloreinenarrabile di una madre, l’assen-za e la mancanza, la privazioneingiusta di affetti e di cure.

Le parole di Adelmo sono pernoi, per tutti noi. Per continuare araccontare, anche ai ragazzi dioggi, che spesso non conosconola nostra storia, che non sanno,dice Adelmo, perché si festeggi il25 aprile o che cosa dica la Costi-tuzione. Perché impariamo a dire“BASTA!”, quando la misura ècolma, senza domandarci che cosaaccadrà dopo, come fecero i fra-telli Cervi.

Perché ognuno riesca a decide-re e scegliere da che parte stare, adessere “partigiano”, anche oggi,soprattutto oggi.

E’questo l’appello di Adelmo. Equando Amerigo Viglielmo, sedutotra il pubblico, nella sala, si alza inpiedi e intona “Bella ciao!”, subitoseguito e accompagnato da tutti ipresenti, è chiaro per tutti il senso eil valore di quelle parole. Il senso eil valore di quella storia, che, oggipiù che mai, sentiamo NOSTRA.

Giovanna Mazza

Trascinante e a tratti persinocommovente la testimonianza chemercoledì sera (4 maggio) AdelmoCervi, grazie all’Anpi di Ivrea e delBasso Canavese e della ValleElvo e Serra, ha recato nella salagremita di Santa Marta. Adelmo èfiglio di Aldo, uno dei sette fratelliCervi uccisi dai fascisti il 28 di-cembre 1943 presso il poligono ditiro di Reggio Emilia. Furono pas-sati per le armi per la loro nettaopposizione dapprima al fasci-smo di Stato e in seguito, dopo l’8settembre, con le armi in pugno,ai repubblichini di Salò.

Dopo la proiezione di un docu-mentario relativo alla numerosafamiglia Cervi e la lettura di alcunepagine del libro che Adelmo (as-sieme a Giovanni Zucca) ha scrit-to per consolidare e onorare lamemoria dei suoi cari uccisi (Ioche conosco il tuo cuore, Piemme2014), il testimone nel suo lungoe appassionato intervento haevidenziato soprattutto il valoredella Costituzione, nata dalla Re-sistenza, il cui spirito in questisettant’anni, secondo lui, sareb-be stato non solo travisato, maanche tradito, forse già da primadella sua stessa nascita, nel 1948.Si pensi solo all’amnistia Togliattidel giugno ’46, che consentì inqualche modo nel dicembre dellostesso anno la nascita del Movi-mento Sociale Italiano.

Da qui il caloroso appello all’im-pegno e alla difesa dei valori de-mocratici incarnati da quella Car-ta, specie in vista del referendumdi ottobre sull’abolizione del se-nato. Un impegno – suggeriva nelsuo accalorato intervento il testi-mone – che deve o dovrebbe avereil suo fondamento etico nella no-stra forza di volontà.Giacché è proprio conl’indebolirsi e con il venirmeno di questa forza divolontà – sostenevaAdelmo, rievocando intal modo le ultime paro-le del giovane martireGiacomo Ulivi – che laCarta costituzionale, la

Carta di tutti gli Italiani, ha iniziatoad essere trascurata e quindi conciò stesso tradita.

E tradire la Costituzione vuoldire accettare supinamente il fat-to che essa possa non essererispettata, applicata e dunque at-tuata. Per buona parte, infatti, ildettato costituzionale ha finito neltempo con l’assumere semprepiù l’aspetto di un articolato fattodi principi metafisici, di idee plato-niche, di norme ideali e proprioper questo però trascendenti lacruda realtà, la quale, nel suocontorto procedere (ne sa qualco-sa il Platone della Politeía) sem-bra poterne fare anche a meno.

Quasi che procedessero paral-lelamente, su due binari separati.Eppure è del tutto evidente che lastruttura dialettica di ogni singoloarticolo, come pure di tutto quan-to l’impianto generale della Costi-tuzione, dal momento che propo-ne sistematicamente la compre-senza di due esigenze o condi-zioni antitetiche, fa affidamentoalla nostra volontà, alla nostrabuona volontà, affinché noi, comesoggetto attivo, possiamo realiz-zare inderogabilmente e quindiassiduamente nella realtà socia-le la sintesi, la conciliazione degliopposti che essa richiede.

In tal senso, proprio per marca-re meglio il distacco dal ventenniofascista e per premunirci in futuroda ogni altro eventuale e semprepossibile ventennio, si può direche la struttura “dialettica” dellanostra Costituzione dipenda dalfatto che essa assume come suoproprio fondamento il principio“dialogico”. Che è ragion d’esseredella solidarietà e della pace.

Franco Di Giorgi

IndignatoIndignatoIndignatoIndignatoIndignatoL’intervista al figlio diRiina da Vespa ha fat-to proseliti

Il 25 aprile come tutti gli anniero a Lace alla manifestazionein ricordo della Resistenza e delsacrificio dei partigiani che conla loro vita hanno sconfitto ilnazifascismo.

In quel luogo lo scopo dellamanifestazione è sembrato pas-sare in secondo piano, molti han-no colto l’occasione per trarnevisibilità. Anche a Lace come ciha detto Saviano, sono passati i messaggi del figlio di Riina intervista-to da Vespa, suo padre da anni detenuto al regime del 41bis per gliinnumerevoli assassinii commessi o fatti commettere.

Un lungo striscione nero con la scritta “41bis- ugualetortura“campeggiava tra due alberi vicino al monumento ai partigianitrucidati. Molti dei presenti deploravano gli organizzatori che hannopermesso tale visibilità.

Ogni anno Libera e Avviso Pubblico indicono per il 21 marzo lagiornata della memoria e dell’impegno, in ricordo delle vittime innocen-ti delle mafie (più di 900).

Si è scomodato anche Piero Calamandrei con un suo monito “sevolete andare in pellegrinaggio dove è nata la Costituzione, andatenelle carceri ove i partigiani furono imprigionati”.

E’ pazzesco paragonare il carcero patito dai partigiani, a quellosubito dai mafiosi al 41bis, responsabili di atroci omicidi, dei qualipochi si sono pentiti o chiesto perdono.

Sono consapevole che il sistema carcerario italiano, come è nonrisolve i problemi e va rivisto, ma a mio avviso non permettere ai capimafiosi irriducibili di ordinare nuovi omicidi è giusto.

Anche a Milano l’effetto Vespa ha funzionato nella notte tra il 24 eil 25 aprile sono apparse sui muri scritte contro il 41bis, in diversi puntidella città. E’ una battaglia dei familiari dei detenuti che sonosottoposti a quel regime carcerario: nel 2002 allo stadio di Palermo fusrotolato uno striscione contro il 41bis (Palermo-Ascoli del 22 dicem-bre) dall’inchiesta della magistratura risultò che a far esporre lostriscione furono i capi di “cosa nostra” del quartiere Brancaccio.L’abolizione del carcere duro tra l’altro sarebbe stato oggetto dirichiesta di “cosa nostra” nella cosiddetta trattativa Stato-mafia per lebombe del 1992-93,

Coloro che tuttora subiscono il regime del 41bis sono circa 650detenuti. Sono invece 15.000 le persone, parenti e familiari delle 900vittime di mafia.

Giuseppe Laini

GUERRA, PACE, NONVIOLENZA50 anni di storia e di impegno50 anni di storia e di impegno50 anni di storia e di impegno50 anni di storia e di impegno50 anni di storia e di impegnoPresentato il 29 aprile il libro del MovimentoInternazionale della Riconciliazione

“GUERRA, PACE, NONVIO-LENZA. 50 ANNI DI STORIA EIMPEGNO” sono stati così pre-sentati, il 29 aprile all’Oratorio S.Giuseppe di Ivrea, sia il libro diPaolo Candelari e Ilaria Ciriaciche il cammino percorso dallechiese, in particolare quella cat-tolica, dal Concilio Vaticano II adoggi. L’incontro è stato organiz-zato dal MIR (Movimento Interna-zionale della Riconciliazione) conDiocesi di Ivrea, Chiesa Valdese,Pax Christi, Centro Gandhi e Cen-tro Documentazione pace.

I due autori, già presidenti del

MIR , insieme a Mons. LuigiBettazzi e alla pastora della chie-sa valdese di Ivrea Laura Leone,hanno offerto al ristretto pubblicopresente, l’appassionata rivisita-zione dei principali conflitti suc-cessivi alla seconda guerra mon-diale e dell’impegno di cristiani emovimenti, che hanno sollecitatola chiesa a percorrere la via nonvio-lenta alla pace.

Nel Concilio voluto da Papa Gio-vanni XXIII per rinnovare la chiesa,il tema della pace è entrato in unsecondo tempo, dopo l’EnciclicaPacem in terris e in seguito ad

appelli di alcuni teologi(Rahner, Congar, Haering)e ai digiuni di testimoninonviolenti come Jean eHildegard Goss, Lanza delVasto, Dorothy Day,Thomas Merton, ErnestoBalducci. Come Papa Gio-vanni aveva dichiarato laguerra moderna “aliena

dalla ragione”, Paolo VI e i vescovinella Costituzione Gaudium etspes hanno espressamente con-dannato come delitto ogni attobellico di distruzione totale conbombardamenti e armi chimiche.La teoria della “guerra giusta”,sostenuta per secoli, cominciòad essere ripensata, perchè conessa sono state giustificate tanteguerre e violenze, nonché la co-struzione e l’installazione di si-stemi di armamento da parte del-le nazioni della Nato in guerracontro i paesi comunisti. Il Conci-lio ha fatto timide aperture al-l’obiezione di coscienza almilitarismo e alla nonviolenzacome metodo di lotta, e questo èstato un deciso incentivo a cre-scere nella linea della nonviolenzaevangelica e della nuova teoriadella “pace giusta”.

Testimone vivente di questa cre-scita è Mons. Bettazzi, ultimovescovo italiano vivente ad averepartecipato al Concilio, da sem-pre impegnato ad affermare lapriorità della pace, senza violen-ze, senza armi, nel rispetto deidiritti compresa l’obiezione di co-

SEGUE IN ULTIMA

Page 5: PROCESSO AMIANTO IN OLIVETTIDEPURAZIONE E RIMBORSI … · Anno XXIX n° 9 Mercoledì 11 maggio 2016 Euro 1,50 Il prossimo numero sarà in edicola mercoledì 25 maggio 2016 ... pubblicò,

511 maggio 2016

INNOVIS-COMDATA

La lotta continuaLa lotta continuaLa lotta continuaLa lotta continuaLa lotta continuaI lavoratori Innovis non cedono al ricatto diComdata che punta al ribasso e manifestanoa Milano e a Ivrea

OSSERVATORIO MIGRANTI

Appello ai SindaciAppello ai SindaciAppello ai SindaciAppello ai SindaciAppello ai Sindacidel Canavesedel Canavesedel Canavesedel Canavesedel CanaveseUnire le intelligenze, le consapevolezze e levolontà e assumere un ruolo attivo verso unfenomeno che durerà anni

Siamo persone e associazioniche vivono e operano nell’Epo-rediese e siamo molto preoccupatiper come vengono considerate etrattate le persone che qui arrivanoper chiedere protezione e asilo.

In quanto persone, esse sonotitolari di diritti inalienabili, cosìcome di doveri.

In quanto giovani migranti, essisono una risorsa preziosissima perle nostre comunità caratterizzateda un declino demografico e in-vecchiamento che congiuntamen-te producono carenza di energieindispensabili.

Confessiamo che talvolta abbia-mo l’impressione che molti pub-blici amministratori vivano la falla-ce speranza di un fenomeno dibreve durata e che possa riguarda-re altri Comuni invece del proprio.

Sappiamo bene che una ammini-strazione comunale non ha mezziper gestire, da sola, fenomeni di talerilevanza, complessità e durata.

Ma invece di affidarsi a illusionie lamentele, conviene unire le in-

ti in competenze professionali ecultura.

Ci si può organizzare per chie-dere a Regione, Governo, UnioneEuropea risorse e sostegno.

Per una politica che non sia solodi “accoglienza”, ma che puntiall’arricchimento delle potenzialitàdi queste persone, occorre una“regia” di livello regionale, nel cuiambito i Comuni siano attori re-sponsabili e non solo contenitoripassivi di sofferenze.

Chiediamo che almeno la Cittàmetropolitana di Torino si propon-ga, si candidi a laboratorio perquesta grande opera che è alcontempo, umanitaria e socio-eco-nomica e culturale.

Esistono al suo interno imprese,associazioni, competenze, scuole,agenzie formative ricche di espe-rienze e di capacità.

Noi chiediamo nell’immediatoattenzione e disponibilità per arri-vare a convocare una Conferenzasui questi temi, invitando alla par-tecipazione e al contributo di ideee proposte le AmministrazioniComunali, Città metropolitana eRegione, Università e Politecnico,Associazioni datoriali e sindacali,Scuole e agenzie formative, Co-munità religiose, Associazioni.

Se non si predispone un percor-so di inclusione positiva, la granparte dei migranti, fra non moltimesi, non ottenendo alcun titolo disoggiorno, sarà respinta nella clan-destinità, nella indigenza e nella

telligenze, le consapevolezze e levolontà e assumere un ruolo attivoverso un fenomeno che dureràanni; perché anni ci vorranno perrisolvere le cause che l’hanno de-terminato e lo sostengono.

Chi arriva non va atrofizzatocon assistenzialismo non richie-sto, va invece arricchito di com-petenze perché rappresenta uncapitale umano di grandissimovalore potenziale.

Un capitale che, accresciuto,potrà essere impegnato qui o neiPaesi di provenienza.

Come hanno sempre fatto tutti imigranti di tutti i tempi.

Non hanno affrontato provedurissime e rischiato la vita peressere assistiti o, peggio, relegatiad elemosinare una risicata esi-stenza o esposti a proposte di atti-vità illegali.

Hanno cercato un futuro, hannopensato all’Europa come alla terradei diritti, della speranza, della vitalontano da guerre e povertà comeun tempo hanno fatto i nostri non-

ni partiti per le Americhe o i nostripadri dal sud del Paese.

Il modo con cui si guarda aimigranti, come si considera il lororuolo nelle nostre comunità, è fon-damentale per le politiche, cioè perle scelte su cosa fare, offrire, chie-dere a loro.

E’ evidente che, fino ad oggi,sono stati visti, quasi unani-memente e unicamente, come unpeso, come persone che assorbo-no risorse, concorrenziali con ibisogni nostrani: come persone daassistere.

Se non si capovolge questa vi-sione sbagliata non usciremo dauna pericolosa doppia spirale vi-ziosa: l’emarginazione dei richie-denti asilo nel limbo dell’assisten-zialismo, la concorrenza fra pove-ri e una crescente chiusuraxenofoba.

Noi crediamo che queste perso-ne costituiscano, potenzialmente,un grande capitale umano che vaarricchito nell’interesse di tutti.

Noi crediamo che il Canavesesia il territorio che possa e debbacandidarsi ad essere l’attore di unagrande impresa educativa, cioè dicrescita, professionale e culturale.

Il Canavese, dopo essere statoper generazioni terra di emigrazio-ne, è stato poi comunità di forma-zione, crescita umana e professio-nale per generazioni di giovani chequi arrivavano da tutta Italia.

Molti di noi sono alcuni di queigiovani, nati altrove e qui cresciu-

vulnerabilità, a rischio di illegalità.Il nostro gruppo è responsabil-

mente disponibile a offrire la pro-pria collaborazione gratuita, e giàlo fa, a quella che consideriamoessere una grande indispensabileimpresa.

Ivrea, 1° maggio 2016Osservatorio Migranti

persone e associazioni per ladifesa dei diritti e delle

potenzialità dei richiedenti asiloe protezione

L’osservatorio è costituito da: Cen-tro Migranti Diocesi Ivrea, ChiesaValdese Ivrea, Legambiente, L’Albe-ro della Speranza, Libera Coordina-mento Ivrea e Canavese, Centro Do-cumentazione Pace, ZAC cooperati-va sociale, Casa delle Donne, Asso-ciazione Serra Morena

E dalle persone: Andrea Gaudino,Aldo Zanetta , Antonella Rolla, Ar-mando Michelizza, Augusta Bar-buscia, Carla Busca, Cinzia Carugati,Cristina Bona, Denisa Shabanaj,Emanuela Bettini, Flora Vota, GloriaPonzetto, Laura Morezzi, LauraRocchietta, Leda Vanzolini, LuciaGrillo,Lucia Panzieri, MaddalenaGriesi, Marco Peroni, Mariella Carra,Marilisa Schellino, Mario Beiletti,Massimo Benedetto, Ottavia Mermoz,Paola De La Pierre, Pierangelo Mon-ti, Rachele Chillemi, Ramona Bo-glino, Rita Munari, Roberto Danieli,Rosanna Ambrogio, Rosanna Barzan,Rosanna Tos, Samuele Garetto,Serafino Nosengo, Silvio Conte.

Per contatti:osservatorio [email protected]

Martedi 3 maggio la Fiom, hadichiarato sciopero per l’interoturno e con una delegazione dilavoratori e lavoratrici di Innovisha tenuto un presidio davanti alladirezione generale di Comdatanella sede di Milano, per ribadireil no al ricatto che costringe idipendenti Innovis a licenziarsi perentrare in Comdata, perdendo na-turalmente ogni diritto acquisito ea condizioni di lavoro peggiorati-ve, come la riduzione di orario dilavoro e di conseguenza della retri-buzione.

In contemporanea al presidio diMilano il coordinamento Rsu Slc-CGIL (la categoria delle telecomu-nicazioni alla quale appartieneComdata, mentre Innovis ha ilcontratto metalmeccanico) ha vo-lantinato in tutte le sedi Comdata inItalia per illustrare ai colleghi ilpesante ricatto cui vengono sotto-posti i lavoratori di Innovis.

Il coordinamento ha dichiaratocon fermezza che Comdata devesmetterla di fare cassa sulla pelledei propri dipendenti e indicatocome unica strada perseguibilel’assorbimento per incorporazione(art. 47 Legge 428/1990 su trasfe-rimenti d’azienda), per consentire

il mantenimento di tutele raggiuntein 20-30 anni di lavoro.

Dopo queste iniziative, il 5 mag-gio c’è stato un presidio, con di-chiarazione di sciopero da parte ditutte le rappresentanze sindacali,davanti all’Unione Industriali diIvrea in concomitanza dell’incon-tro tra azienda e rappresentanzesindacali. Durante tale incontrointerlocutorio, l’azienda ha pre-sentato le solite argomentazionimentre la proposta sindacale riba-dita dalle RSU è stata quella diprocedere attraverso l’articolo 47,previo accordo di armonizzazionedei trattamenti. Si sottolinea cheComdata attua fusioni da anni eanche nell’anno corrente.

Il 13 maggio tutte le rappresentan-ze sindacali presenti in Innovis ter-ranno insieme un’assemblea perconfrontarsi e ascoltare i lavoratori,prima del prossimo incontro fra leparti del 17, per costruire condizionidove in luogo del ricatto si avvii una

reale trattativa.La nostra resisten-

za è stata ed è possi-bile grazie a tutte lelavoratrici e i lavo-ratori che insieme sisono unite/i e hannoresistito.

Rsu FiomInnovis

TTIP

Le persone prima dei profittiLe persone prima dei profittiLe persone prima dei profittiLe persone prima dei profittiLe persone prima dei profittiIn migliaia sabato 7 maggio a Roma alla manifestazione nazionalecontro il trattato USA-Europa sul libero commercio

Nel nord Europa l’opposizioneal TTIP è in campo da tempo egrazie alla maggiore informazionedi quell’area negli ultimi mesi icontrari al trattato sono in grandeaumento (secondo un sondaggiodella fondazione tedesca Ber-telsmann il consenso sul Ttip èpassato dal 55% al 17% in Germa-nia, ma anche dal 53% al 15%negli USA). E il 24 aprile bennovantamila persone sono scesein piazza ad Hanover in Germania,il giorno prima dell’incontro traMerkel, Obama, Hollande e Renzi.

In Italia, quella di sabato è statala prima manifestazione nazionale,anche se moltissime iniziative or-ganizzate dai promotori e sosteni-tori della campagna “Stop TTIPItalia” si sono svolte nell’ultimoanno in diverse città. La partecipa-zione è stata altissima, gli organiz-zatori parlano di 30.000 persone.Un colorato corteo aperto dai co-mitati Stop TTIP con lo striscionecon lo slogan della manifestazione“Le persone prima dei profitti”, haattraversato Roma da Piazza dellaRepubblica a Piazza San Giovanni.Sono oltre 300 le organizzazioni esindacati e oltre 50 i comitati localiaderenti alla campagna, erano tuttiin piazza oltre a singoli e famiglieper dire no al TTIP.

Il Comitato italiano Stop TTIPspiega così quali sono i rischi del-l’accordo internazio-nale: “Il TTIP minac-cia i diritti dei lavora-tori, la tutela dell’am-biente e la sicurezzaalimentare, mette sul

mercato privato sanità, istruzionee servizi, pone a rischio la qualitàdel cibo e dell’agricoltura e l’attivi-tà di gran parte delle piccole emedie imprese. Il TTIP è anche unattacco alla democrazia, perchépermette alle imprese multinazio-nali di chiamare in giudizio qualsi-asi Stato che con le proprienormative pregiudichi i loro pro-fitti”.

MA COS’È IL TTIPIl TTIP (letteralmente Parte-

nariato transatlantico per il com-mercio e gli investimenti) è unaccordo di libero scambio tra StatiUniti e Unione europea nato in tuttasegretezza nel luglio 2013 aWashington tra pochi esperti dellaCommissione europea e del mini-stero del Commercio Usa. Da quelche trapela, non si tratta però di unsemplice trattato commerciale,come lo si vuol far passare.

Con il TTIP si vuo-le aprire una zona dilibero scambio traStati Uniti e Unioneeuropea, dal mercatoculturale a quello ali-

mentare, eliminando le differenzenormative e amministrative. Leleggi nazionali potranno quindi es-sere scavalcate dal TTIP, anchequando basate sul “principio diprecauzione” per il quale prima diimmettere un prodotto sul merca-to, deve esserne provata la sicu-rezza per la salute umana, ambien-tale e animale. Di questo principio,che oggi protegge 500 milioni dicittadini europei dagli OGM e dallacarne trattata con ormoni, pareinfatti non ci sia traccia negli ac-cordi. Altro punto molto pericolo-so, fra i più contestati insieme alprecedente, è l’Investor-state di-spute settlement (risoluzione dellecontroversie tra investitore e Sta-to) che consente alle aziende difare causa ai governi portandoli difronte a un collegio arbitrale priva-to, permettendo alle multinazionalidi ostacolare qualsiasi legge nazio-nale che vada contro i loro interes-si (es. vietando gli OGM).

Sono in ballo la sicurezza am-bientale e alimentare, e quindi lasalute, ma il trattato avrà ricadute

SEGUE A PAGINA 8

Page 6: PROCESSO AMIANTO IN OLIVETTIDEPURAZIONE E RIMBORSI … · Anno XXIX n° 9 Mercoledì 11 maggio 2016 Euro 1,50 Il prossimo numero sarà in edicola mercoledì 25 maggio 2016 ... pubblicò,

anno XXIX n° 96VIVIAMO IVREA

Tiriamo a campareTiriamo a campareTiriamo a campareTiriamo a campareTiriamo a campareAmministrare per sopravvivereAmministrare per sopravvivereAmministrare per sopravvivereAmministrare per sopravvivereAmministrare per sopravvivere

Superato da qualche mese il girodi boa del mandato dell’attualeAmministrazione Comunale ognioccasione è buona per appurare diquanto l’interesse di questo ese-cutivo per i bisogni della città e deicittadini sia ai minimi termini.

Fin dal giorno dell’insediamen-to, e con le nomine della giunta, èiniziata la guerra fredda, tutta in-terna al PD, tra il Sindaco dellaPepa e la Presidente del ConsiglioComunale Ballurio. Niente di nuo-vo se confrontato con la con-flittualità interna a livello naziona-le, dove, anche lì, le fazioni sonoinsanabilmente divise in pro o con-tro Renzi.

Sinceramente questo teatrino ciinteressa ben poco, se non fosseche a risentirne è l’inazione dell’in-tera Amministrazione che, inevi-tabilmente, si riflette, negativamen-te, sulla città. Sarebbe forse il casoche le beghe interne se le risolves-sero all’interno del partito concen-trandosi piuttosto, in Municipio,sull’elaborazione di politiche pub-bliche (manutenzione, lavoro, ser-vizi, istruzione, cultura, turismo,urbanistica, viabilità, giovani e an-ziani, ecc.) a medio e lungo termi-ne, delle quali non si vede l’ombra,nonostante i roboanti proclami lan-ciati in campagna elettorale.

Senza una visione di futuro esenza uno straccio di programma-zione non si può far altro chenavigare a vista limitandosi ad af-frontare, o meglio tamponare, leemergenze, o le proteste, che ognitanto si presentano.

Venendo al qui e ora facciamol’esempio del bilancio preventivo2016, questo sconosciuto. UnDec.Min. del 1 marzo lo proroga-va inderogabilmente al 30 aprilescorso. Ad oggi (7 maggio) i con-

siglieri non hanno nessuna notiziadel documento contabile e nonsanno nulla sui contenuti se nonper alcune enfatiche esternazionidell’esecutivo lette sui giornali che,ovviamente, senza avere a disposi-zione i numeri reali non sonoverificabili. Per quanto abbiamoletto riguardo presunti risparmi peri cittadini di 250.000 euro ricordia-mo solo che, se non derivano datagli della spesa pubblica (e nonpare sia così), si tratta solo dellospostamento di oneri fiscali da unacategoria di cittadini ad un’altra.Ma alla fine paga sempre …Pantalone.

Giova ricordare che il bilancio èil documento programmatico es-senziale che serve ad allocare lerisorse disponibili sui vari capitolidi spesa con particolare attenzio-ne, per quel che ci riguarda, perquegli investimenti che, nonostan-te i continui proclami, proprio nonsi riescono a vedere e che dovreb-bero invece rappresentare le basiper la rinascita e il rilancio dellacittà.

Ciò che è certo è che una cittàdelle dimensioni e dell’importanzadi Ivrea non ci fa una gran bellafigura a non essere in grado dipresentare un bilancio nei terminidi legge, oltre tutto avendo dovutosorbire, i cittadini e i consiglieri,negli anni precedenti, la storielladel bilancio partecipato e della vo-lontà dell’Assessore al Bilancio dichiudere entro il 31 dicembre!Forse ogni tanto, se poi non si è ingrado i mantenere le promesse,sarebbe meglio volare un po’ piùbasso.

Alla specifica domanda fatta inConsiglio Comunale sui rischi diquesto ritardo il Segretario Gene-rale ha risposto che dovranno co-

municarlo entro il 30 aprile allaPrefettura la quale, dopo ulteriori20 giorni di inadempienza, potreb-be procedere con i poteri sostitu-tivi e cioè il commissariamento delComune. Fossi io il Sindaco qual-che preoccupazione ce l’avrei, masiamo in Italia per cui tutto ciò cheè improrogabile nel privato puòdiventare prorogabile nel pubblicoe una norma che è rigida per uncittadino comune non lo è per laPubblica Amministrazione, cheinvece dovrebbe dare l’esempio.Oggi, nella Patria del diritto, fun-ziona così.

Rimanendo in tema di bilanci, il30 aprile scadeva anche il rendi-conto 2015 e questo è stato appro-vato, senza i nostri voti, al foto-finish il 29 aprile, con tono autocelebrativo da parte dell’esecutivoche ha tentato di attribuirgli unaincommensurabile valenza politicamentre si tratta di un mero docu-mento contabile che registra quantosia stato speso o incassato rispettoal bilancio preventivo dello scorsoanno.

Nella stessa seduta del 29 aprileè stata però portata in approvazio-ne anche una Variazione di bi-lancio, lo stesso giorno del con-suntivo, che ci riporta a quantodicevamo in apertura di articolo ecioè alla situazione di precarietàcon la quale questa Amministra-zione procede trattandosi ovvia-mente di un provvedimento in eser-cizio provvisorio non essendo an-cora stati capaci di approvare il

nuovo bilancio. Una variazione diquesto tipo si basa, per ovvi moti-vi, sull’emergenza, tanto che neltesto della delibera si legge testualeche si tratta di lavori: «di sommaurgenza, cagionati dal verificarsidi un evento eccezionale o impre-vedibile». Siccome si tratta so-stanzialmente di interventi di rimo-zione amianto, per i quali chiedia-mo da mesi e mesi venga redattauna mappatura complessiva, civiene difficile capire dove stia l’ur-genza, ma soprattutto, visto che siparla solo di alcuni edifici/scuole,l’eventuale rimozione amianto ne-gli altri (come dal bocciodromo diS. Bernardo tanto per fare un esem-pio) non è altrettanto urgente?

L’Italia si sa è il Paese delleemergenze in nome delle quali leregole vengono perennemente sca-valcate, basti ricordare gli sprechiper i lavori del G8 alla Maddalena,per la finta ricostruzione della cittàdell’Aquila, per il Mose a Veneziae via discorrendo. Non è detto cheperò anche qui da noi si debbaprendere questo modo di fare qua-le esempio.

Leggiamo infatti nella Relazionetecnica dell’Area Sviluppo Econo-mico, allegata alla Delibera diGiunta, che i lavori perl’adeguamento del Pluriuso diVia Fietta, vista l’urgenza, ve-nivano affidati, senza gara néconfronto di preventivi, alla:«società Manital idea spa (inqualità di mandataria del RTIcostituito con Manital societàper i servizi integrati – consor-zio stabile) per l’affidamentodei “servizi di facility manage-ment per immobili in uso aqualsiasi titolo alle pubblicheamministrazioni adibiti preva-lentemente ad uso ufficio”.

A parte la scarsa compren-sibilità del passaggio sopra ri-portato non ci pare che i lavoriin oggetto, effettuati per unascuola, rientrino tra quelli pre-visti dal servizio di facility ma-

nagement che parla di immobili“prevalentemente ad uso ufficio”.Durante la seduta consiliare hofatto mettere a verbale la richiestadi chiarimento e verifica riguardoquesto affidamento, staremo avedere.

Andando oltre le questioni for-mali, anche se non vanno sminuiteperché possono riguardare profilidi illegittimità, ciò che ci preoccu-pa, dal punto di vista politico, è lapiù volte manifestata incapacità diprogrammazione di questa Ammi-nistrazione che, dopo tre anni dinavigazione a vista, non pare trop-po interessata a raddrizzare la rottaessendo troppo impegnata in lotteintestine di partito e riposi-zionamenti interni. Ad una cittàche ancora fatica a riprendersidalla fine della Olivetti e che nonvede spiragli di futuro possibilitutto questa litigiosità di bassocabotaggio non serve. Servonoprogetti, idee, programmi, inno-vazione. Per dirla con una metafo-ra servono: cuore, muscoli e cer-vello.

Francesco Comotto(Consigliere Comunale

per Viviamo Ivrea)

IVREA 5 STELLERimborsi SMATRimborsi SMATRimborsi SMATRimborsi SMATRimborsi SMATScarichi non depurati in Dora

La lista Ivrea 5 Stelle è impegna-ta per promuovere iniziative politi-che a favore dell’ambiente e dellepersone. Nel settembre del 2013presentammo una mozione, ap-provata in Consiglio Comunale, cheimpegnava il Sindaco e la Giunta adivulgare una mappa delle zonenon servite da depurazione ad Ivrea,al fine di permettere ai residenti diverificare, con facilità se le loroabitazioni fossero allacciate aldepuratore o meno. Com’è noto lasentenza della Corte Costituzio-nale (n.335/2008) ha stabilito checoloro che non utilizzano ladepurazione non la debbano paga-re ed abbiano diritto ad un rimbor-so retroattivo delle quote didepurazione ingiustamente versa-te negli anni. Stiamo parlando diuna cifra considerevole, conside-rato che la depurazione incide percirca il 40% sulla bolletta dell’ac-qua. Ad Ivrea la SMAT S.p.A. haprovveduto a restituire la quotadepurazione a coloro che, avendo-ne diritto, ne avevano a suo tempofatto richiesta, ma, consideratoche circa un terzo della città sca-rica i propri liquami direttamente inDora, centinaia di utenti devonoancora richiedere e ottenere ilrimborso. Molti cittadini non sono

informati e di questo possiamo es-sere grati alla Giunta che voluta-mente non ha reso operativa lamozione che chiedeva indicazionichiare e facilmente consultabili peril cittadino; evidentemente al Go-verno cittadino stanno più a cuorele sorti economiche della SMATche la giustizia dovuta alla cittadi-nanza. Durante questa legislaturaci siamo resi conto che gli impegniassunti in Consiglio da questa Am-ministrazione sono puntualmentedisattesi, a nulla valgono le interro-gazioni volte a sollecitare l’attua-zione delle decisioni votate a mag-gioranza in Consiglio Comunale.

Non soddisfatti dalla situazioneabbiamo deciso di chiedere leplanimetrie del sistema fognario alComune. Parimenti abbiamo rivol-to la stessa richiesta alla SMAT peravere copia di mappe più aggiorna-te in loro possesso. Dopo una seriedi resistenze e un notevole ritardo,i documenti richiesti ci sono statiinviati. Un dato curioso, degno dinota, è il fatto che la planimetriadella SMAT evita accuratamente disegnare la posizione degli scarichi,mentre in quella del Comune sonoben visibili e riscontrabili sul territo-rio.

Pazientemente, con la ricostru-

zione delle due planimetriee con opportuni sopral-luoghi, siamo arrivati adelaborare una nostra map-pa di facile consultazione

per gli utenti, dove abbiamo suddi-viso il territorio di Ivrea in tre zonedistinte. La prima area, di colorerosso, indica la superficie non ser-vita da depurazione, la seconda,gialla, indica le zone di dubbioallacciamento e la terza, in verde,quelle che sono collegate aldepuratore. Abbiamo deciso di“dare attuazione” alla mozioneapprovata pubblicando sul sitowww.ivrea5stelle.it la mappa divi-sa in aree da noi elaborata, qui icittadini potranno facilmente ren-dersi conto in quale area risiedonoe di conseguenza decidere inmerito alla richiesta di rimborso.Chiediamo di rivolgersi agli UfficiComunali o alla SMAT per avereconferma di ciò che abbiamo pub-blicato, solo tali uffici hanno lacompetenza e i documenti perstabilire in modo certo la realesituazione. Sul sito è scaricabile ilmodulo per richiedere il rimborso.

Pensiamo che la SMAT, essen-do in possesso di denaro versatoerroneamente, dovrebbe favorirnela restituzione comunicando diret-tamente con i singoli utenti aventidiritto al rimborso, ciò semplifiche-rebbe in modo risolutivo la brutta“questione”.

Il lavoro svolto per ricostruire la

situazione della depurazione adIvrea ha evidenziato una situazio-ne incredibile ed inaccettabile, piùdi un terzo del territorio comunalescarica i propri liquami direttamen-te in Dora, alcuni di questi scari-chi, da noi schedati e fotografati,mostrano incuria e realtà di inqui-namento dei terreni adiacenti alfiume, una situazione pericolosaper la salute pubblica che abbia-mo segnalato all’Arpa e al ServizioSanitario.

Nella mappa che abbiamo rea-lizzato sono evidenziati gli scari-chi e gli scolmatori fotografati ingiornate in assenza di pioggia.

Il lavoro dimostra che ci sonomolti scarichi attivi, spesso grave-mente deteriorati, che confluisco-no il liquame direttamente in DoraBaltea o in canali aperti, pericolosiper persone, animali e terreni, cheseguendo le pendenze affluisconoal fiume. Siamo stupiti del degradodi tali manufatti e per il loro stato diabbandono. Rimaniamo attoniti nel-l’apprendere che gli scarichi sulsuolo e sui corpi idrici siano quasiirraggiungibili e quindi di dubbiomonitoraggio da parte di Enti pre-posti al controllo (D.Lgs 152/2006titolo III capo I). Vogliamo ricordareil pessimo funzionamento deldepuratore di Torre Balfredo chenegli ultimi anni per ben 5 volte hamostrato di non lavorare adegua-tamente avendo “liquidi” in uscitacon valori fuori legge come

ripetutamente notificato dalle au-torità ai gestori. ( Provvedimenti didiffida del Dirigente del ServizioRisorse Idriche: settembre 2013,dicembre 2013, maggio 2014, lu-glio 2014, aprile 2015)

Vi chiediamo di sfogliare le foto-grafie e la localizzazione degliscarichi riportate sul nostro sitoper prendere atto dello stato attua-le della rete.

Riteniamo che l’attuale Ammini-strazione e quelle che l’hanno pre-ceduta abbiano gravi responsabili-tà per la situazione di pericolo eper l’inquinamento del fiume e deiterreni agricoli, sono mancateazioni politiche concrete capacidi proteggere la salute pubblica el’ambiente.

Ivrea 5 Stelle

Page 7: PROCESSO AMIANTO IN OLIVETTIDEPURAZIONE E RIMBORSI … · Anno XXIX n° 9 Mercoledì 11 maggio 2016 Euro 1,50 Il prossimo numero sarà in edicola mercoledì 25 maggio 2016 ... pubblicò,

711 maggio 2016

IN VALLE D’AOSTAAmmodernamento ferroviaAmmodernamento ferroviaAmmodernamento ferroviaAmmodernamento ferroviaAmmodernamento ferroviae strumenti di democraziae strumenti di democraziae strumenti di democraziae strumenti di democraziae strumenti di democraziadirettadirettadirettadirettadirettaIn due settima-ne hanno giàraccolto 2.500

PRIMAVERA DI REFERENDUM

Negasi consensoNegasi consensoNegasi consensoNegasi consensoNegasi consensoNove referendum e una petizione popolareper riappropriarsi della volontà di contare

COMITATO PER LA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE DI IVREALa fine dell’idea di democrazia partecipata?La fine dell’idea di democrazia partecipata?La fine dell’idea di democrazia partecipata?La fine dell’idea di democrazia partecipata?La fine dell’idea di democrazia partecipata?L'ampia partecipazione alla campagna referendaria sembra smenti-re l’allontanamento dei cittadini dalla politica

Lunedì 11 aprile 2016 ha visto laluce il Coordinamento dei Comitatiper i Referendum Sociali del Pie-monte, che si occuperà della rac-colta delle firme necessaria perindire, nel 2017, sei referendum euna petizione popolare al Parla-mento. Proviamo a entrare neldettaglio dei sei quesiti.

Quattro propongono di abro-gare alcune parti della legge107, altrimenti detta “BuonaScuola”, ovvero: il potere discre-zionale del dirigente scolastico discegliere e confermare i docenti(che comporta il pericolo di ge-stioni clientelare delle assunzioni),le norme sul comitato di valutazio-ne e sul potere conferito al dirigen-te di premiare economicamente idocenti da lui scelti (che rischianodi limitare la libertà di insegnamen-to), eliminare l’obbligo di 400/200ore di alternanza scuola-lavoro (cheriduce l’insegnamento a favore diattività che spesso diventano lavo-ro gratuito e impongono agli stu-denti prestazioni dequalificate),annullare la possibilità di finanziaresingole scuole, pubbliche o private

(con il rischio di accrescere ledisuguaglianze tra le scuole e fa-vorire chi frequenta istituti priva-ti). Il referendum è promosso dallaFlc Cgil (il sindacato degli inse-gnati della CGIL) e da altre asso-ciazioni (Cobas, Usb, Cub, Gilda).

Il quesito sulle concessioniper la Trivellazione riguarderàl’estensione a tutto il territorio na-zionale del divieto di nuove con-cessioni, tema sul quale il 17 Aprile15,8 milioni di italiani hanno votatoe 13 milioni di Italiani hanno espres-so una posizione contraria.

Il referendum sugli Ince-neritori vuole cancellare: la loroclassificazione come infrastruttu-re strategiche di preminente inte-resse nazionale, il potere del go-verno di decidere localizzazione ecapacità specifica di 15 nuovi im-pianti e quello di commissariare leRegioni inottemperanti, l’obbliga-torietà di potenziamento al massi-mo carico termico e di riclas-sificazione a recupero energeticodegli inceneritori esistenti, lapossibilità di produrre rifiuti inuna Regione e incenerirli inun’altra, il dimezzamento deitermini di espropriazione perpubblica utilità e la riduzione deitempi per la Valutazione di Im-patto Ambientale.

La Petizione Popolare alParlamento sull’acqua (stru-mento finora poco utilizzato dipartecipazione del cittadino)

chiede il rispetto dell’esitoreferendario del 2011 sulla gestio-ne pubblica dell’acqua, l’approva-zione della legge di iniziativa popo-lare nel suo testo originale del 2007,il ritiro dei decreti attuativi dellalegge Madia sulle aziende parteci-pate e sui servizi pubblici locali el’inserimento nella Costituzione deldiritto collettivo e personale all’ac-qua.

Se le firme raccolte tra gli eletto-ri e le elettrici raggiungeranno laquota di 500.000 le votazioni sa-

alcune norme della riforma dellavoro voluta dal governo Renzi (ilcosiddetto Jobs Act). Il primoquesito vuole recuperare la reinte-gra nel posto di lavoro per lavora-trici e lavoratori ingiustamente li-

Il comitato locale per il “NO allemodifiche alla Costituzione” dal 9aprile sta raccogliendo le firme perrichiedere il referendum costitu-zionale e per richiedere la modificadella nuova legge elettorale elimi-nando le liste bloccate e l’abnormepremio di maggioranza. In con-temporanea sono state avviate al-tre campagne referendarie che ri-guardano i temi del lavoro e dellascuola.

Ai cittadini è richiesto, quindi,uno sforzo partecipativo notevolein un periodo di disaffezione versola politica e i suoi strumenti opera-tivi. Ci si poteva aspettare unarisposta tiepida, un rifiuto ad ap-profondire temi complessi e appa-rentemente distanti dai problemiquotidiani delle persone e invecesiamo stati favorevolmente colpitidalla reazione pronta e appassio-nata che ha portato molti uomini edonne a firmare ai nostri banchet-ti. Si è percepita l’urgenza di difen-dere la Costituzione da uno stra-volgimento che in futuro sarebbedifficilmente sanabile. Degna delnostro più alto rispetto e ammira-zione è, in primo luogo, la determi-nazione ad opporsi soprattutto dellagenerazione che ha ispirato la scrit-tura della Carta fondamentale dellanostra Repubblica, la generazioneche ha sofferto il peso della ditta-tura e ha lottato per abbatterla e percostruire l’Italia democratica e che

dimostra che la vitalità e la lucidacapacità di critica esulano dall’etàanagrafica. In generale, i consensisono trasversali e consapevoli delmerito della campagna referendariae la critica antirenziana, pur legit-timamente presente, è soltanto unodei fattori che spinge ad opporsialle modifiche della Costituzione eall’Italicum. L’interesse per il me-rito dei quesiti e l’ampia partecipa-zione alla campagna referendariasembrano smentire l’allontanamen-to dei cittadini dalla politica attiva eindicano nella democrazia parteci-pata la direzione che una seriavolontà riformista avrebbe dovutoe potuto prendere.

Nel complesso delle critiche aquesta riforma costituzionale e allanuova legge elettorale, che sonoampie ed articolate, forse non èancora stato bene evidenziato que-sto tema: come esse sanciscano,di fatto, la fine dell’ideale di demo-crazia partecipativa che vorrebberianimare e ripopolare la sfera po-litica con ilcon t r ibu tofondamenta-le di tutti i cit-tadini. Conqueste rifor-me le deci-sioni sarannoprese da nuo-ve oligarchieeconomiche

e di governo, per nulla desiderosedi renderle risultato di un processodemocratico esteso o di dibattitopolitico pubblico.

Queste riforme determinerannoun ulteriore allontanamento dei cit-tadini dal processo democraticoed è per questo che occorre mobi-litarsi in difesa della Costituzione edi un’idea di politica che possadare nuovo vigore alla democraziarappresentativa e possa riportarele persone a partecipare attiva-mente perché consce di poter con-tribuire alle decisioni sulla vita pub-blica e sul bene comune. Queste

prime settimane in stra-da e sulle piazze, tra lagente sembrano rac-contarci che questoprocesso regressivodella democrazia puòessere invertito, oc-corre proseguire perriappropriarci vera-mente della sovranità.

Marco Bellini

cenziati nelle aziende che abbianoalmeno cinque dipendenti, ripristi-nando ed estendendo l’articolo 18,invece dell’attuale indennizzo. Ilsecondo quesito vuole eliminarel’uso improprio dei voucher, natiper certe tipologie di lavoro, maoggi utilizzati ampiamente in tutti isettori, al posto delle assunzioni,creando nuova precarietà. L’ulti-mo quesito riguarda la reintro-duzione della “responsabilità soli-dale” negli appalti, una norma tec-nica che impone a committenti esubappaltatori di verificare che lesocietà con cui lavorano sia inregola coi pagamenti dei contributiprima di procedere al pagamento.Insieme ai tre quesiti referendari laCGIL raccoglie le firme per laproposta di legge di iniziaticapopolare “Carta dei Diritti Uni-versali del Lavoro”: il nuovo Sta-tuto di tutte le lavoratrici e di tuttii lavoratori che propone di esten-dere i diritti a chi non ne ha e diriscriverli per tutti.

Simonetta Valenti

ranno programmate per la prima-vera del 2017.

Anche il Comitato Acqua Pub-blica di Torino aderisce a quellodei referendum sociali.

Tre invece i referendum pro-mossi dalla CGIL per abrogare

firme di cittadi-ni valdostani ledue proposte dilegge di inizia-tiva popolare

Da alcune settimane in Valled’Aosta decine di volontari e divolontarie stanno organizzandoiniziative e banchetti in vari centridel territorio per sostenere unacampagna di raccolta di firme or-ganizzata dal comitato “VdARi-parte” e sostenuta da numeroseorganizzazioni, partiti e sindacati.

Si tratta della raccolta firme,necessaria per presentare al Con-siglio Regionale due proposte dilegge di iniziativa popolare. Laprima riguarda i trasporti e laferrovia in particolare. L’obiet-tivo è di costruire i presuppostipolitici e amministrativi per avvia-re un grande progetto di ristrut-turazione e ammodernamento del-la linea ferroviaria valdostana elet-trificando e velocizzando la Aosta-Ivrea, riaprendo la Aosta-Prè SaintDidier, proseguendo il collegamen-to fino a Courmayeur e implemen-tando tutte quelle innovazioni chepossono concretizzare la centralitàdel trasporto pubblico su ferro,nell’asse centrale della valle.

L’esigenza di un efficiente tra-sporto pubblico è fortemente sen-tita dalla popolazione valdostana edai visitatori della regione ed èvitale per il futuro della società edell’economia valdostana. Ilpotenziamento deve riguardaretutto il settore del trasporto pubbli-co e, al suo interno, è decisivo ilruolo delle infrastrutture e del ser-vizio ferroviario.

La seconda proposta di legge èindirizzata, invece, ad innovare lastessa normativa che disciplina glistrumenti di democrazia diret-ta sul piano regionale. L’istituto

delle leggi di iniziativa popolare edei referendum prepositivi è disci-plinato dalla legge regionale 25giugno 2003, n. 19, e, in questianni, a permesso ai valdostani diricorrere solo poche volte agli isti-tuti previsti. In particolare ciò èavvenuto a causa di due problemiconcreti:

a) l’elevato quorum di parteci-panti al voto (45% degli aventidiritto) necessario per sancire lavalidità del referendum abrogativoe propositivo;

b) la mancata individuazione dellemodalità e dei soggetti per avanza-re al Consiglio regionale la richie-sta di referendum consultivo.

A ciò si aggiunge la difficoltà araccogliere le firme necessarie perpresentare le leggi che in VdA èpari al 5% degli elettori. Per capirciè come se, nel paese, la leggestabilisse che per chiedere un refe-rendum si dovessero raccogliere2,5 milioni di firme. Una cifraspropositata. La nostra legge siprefigge di modificare questa si-tuazione modificando la leggeistitutiva.

La modifica principale riguardail quorum che vogliamo cambiarecalcolandolo non più sugli aventidiritto ma sugli elettori delle prece-denti elezioni regionali. In questomodo sarà più ragionevole avviareun reale processo decisionale evi-tando la strumentalizzazione del-l’astensione ai fini conservativi.

La campagna, che si è aperta il23 aprile, e che al 7 maggio ha giàsuperato le 2.500 firme, prosegui-rà fino al 15 Luglio.

Va ricordato che è possibile fir-mare in ogni Comune valdostano.

Fabio Protasoni

Page 8: PROCESSO AMIANTO IN OLIVETTIDEPURAZIONE E RIMBORSI … · Anno XXIX n° 9 Mercoledì 11 maggio 2016 Euro 1,50 Il prossimo numero sarà in edicola mercoledì 25 maggio 2016 ... pubblicò,

anno XXIX n° 98

Rubrica a cura di ReginaldoPalermo, dell'Associazione

"GESSETTI COLORATI"

GIORNATA DELL’AMBIENTEPresso il Parco della ex Polverie-

ra, si svolgerà il prossimo 26 mag-gio la quarta edizione della Giorna-ta dell’ambiente promossa dallaassociazione Gessetti Colorati.

L’edizione di quest’anno è orga-nizzata in collaborazione con SerraMorena, Museo Tecnologicamente,con il patrocinio del Comune diIvrea e con il contributo della Fon-dazione Guelpa e della Fondazio-

ne Banca d’Alba.E’ prevista la partecipazione di

circa 300 alunni delle scuole del-l’infanzia di San Germano e BaioDora e delle primarie di Ivrea (DonMilani, Nigra, Massimo D’Azeglio,Fiorana), di Colleretto Castelnuovo,Banchette, Pavone e Borgofranco.

Numerose le attività proposte: siva dai laboratori di lettura, ai labo-ratori artistici e manuali, fino alleattività scientifiche e natura-listiche.Non mancheranno attivitàmotorie e sportive.

Come negli anni passati anchequesta volta ci sarà uno spettacoloteatrale (quest’anno verrà messo inscena “Tutti i popoli del mondo”)

A tutte le classi partecipanti verràfatto anche omaggio di materialididattici(carta ecologica e altro).

A causa delle condizioni di “nonbuona salute” delle acque del lagonon sarà invece possibile proporreai bambini l’escursione in canoa

che ha sempre riscosso grandesuccesso.

VISITA AGLI AFFRESCHIDI MARTINO SPANZOTTI

A conclusione delle attivitàdedicate alla didattica dell’arte,l’associazione organizza per ve-nerdì 13 maggio una visitagratuita alla Chiesa di SanBernardino dove - guidati dal-l’artista Emanuela Giulietti -potranno conoscere e ammira-re gli affreschi di MartinoSpanzotti.

L’iniziativa è realizzata in col-laborazione con l’AssociazioneSpille d’Oro Olivetti e con ilMuseo Tecnologicamente e rap-presenta anche l’avvio di un per-corso didattico che l’associa-zione intende proporre allescuole per il prossimo annoscolastico.

SEMINARIO SULPROCEDIMENTO DISCIPLINARE

NELLA SCUOLAIl procedimento disciplinare nel-

la scuola è uno dei procedimentiamministrativi più difficili e com-plessi perchè chiama in causaaspetti ed elementi molto diversi(relazionali, contrattuali, giuridi-ci, ecc..)

Per questo motivo l’associa-zione propone ai docenti del ter-ritorio un seminario di approfon-dimento sull’argomento,

Il seminario sarà condotto dalsegretario della associazioneReginaldo Palermo che ha giàproposto incontri analoghi a livel-lo nazionale.

L’incontro è in programma peril 20 maggio, alle ore 17, pressola sede del Museo Tecnologica-mente.

CONCORSO BABY CHEFAnche quest’anno, in occasione

della festa “Primavera a Porta Tori-no”, l’associazione collabora con ilRistorante Aquila Nera per il con-corso Baby chef rivolto alle scuoleprimarie e dell’infanzia del territorio.

Il programma consiste nel pro-porre un disegno o una ricetta cheabbiano per tema il mare, il pescee la primavera. La scelta del sog-getto è completamente a discre-zione del bambino.

A partire dalla mattina di giovedì2 giugno i lavori realizzati dai bam-bini verranno esposti nell’androneadiacente il ristorante Aquila Nera,dove peraltro rimarranno espostiper tutto il mese.

Una giuria composta dagli chefdell’Aquila Nera valuterà tutte lericette e premierà quella più appe-titosa, mentre una seconda giuria,composta dalle autorità presenti,avrà il compito di individuare il dise-gno più originale.

ZACHESTATE!Il Centro EstivoIl Centro EstivoIl Centro EstivoIl Centro EstivoIl Centro EstivoTorna anche quest’anno,atteso da grandi e piccini,ZAChEstate! il Centro Esti-vo dello ZAC

Grazie alla collaborazione conEcoredia e al coinvolgimento delleaziende agricole e delle cascinedidattiche del suo circuito, nel-l’estate 2015 i bambini avevanopotuto vivere giornate intense edemozionanti di contatto con la na-tura e con la terra, per tornare alloZAC! ricchi di tesori da trasformarenei laboratori manuali e di espe-rienze da rivivere nel gioco.

L’esperimento di un Centro Esti-vo itinerante, tra lo ZAC, con le sueopportunità di incontro e di espe-rienze, e un territorio, fatto di natu-ra, cultura e storie di vite da rac-contare, aveva centrato il risultatoconquistando la gioia dei bambinie la soddisfazione delle famiglie.

Per l’estate 2016, allora, laproposta di ZAChEstate! si am-plia e si arricchisce: quattro set-timane, dal 20 giugno al 15luglio, costruite sulla stessastruttura di giornate nel verde elaboratori allo ZAC! ma legate dadue diversi fili conduttori.

Con “Un territorio da scopri-re” i bambini partiranno dal cuoredel parco dei cinque laghi, ospitidi un’azienda agricola, per scopri-re le bellezze naturali e storiche diquesto angolo di territorio, se-guendo le tracce di lontani ante-nati che dalla preistoria, ai roma-ni, al medioevo, arrivano fino adoggi. Con “Tutto il mondo alloZAC!” lo sguardo si allarga a tuttoil pianeta: attraverso l’incontrocon giovani provenienti da tantipaesi diversi, nella cornice acco-gliente del Castello di Albiano, ibambini potranno conoscere fa-vole, giochi, ricette, musiche dalprofumo esotico e misterioso escoprirle con sorpresa vicine efamiliari.

Le iscrizioni al Centro Estivosono già aperte e conviene affret-tarsi: grazie al contributo diEcoredia anche quest’anno sia-mo riusciti a contenere i costi difrequenza per renderli accessibilia tutti i bambini e le bambine chedesidereranno partecipare.

Per informazioni e iscrizioni sipuò telefonare a Sara 347 4736255o scrivere a [email protected] o recar-si direttamente allo sportello in-formativo dello ZAC tutti i giornidalle 17,30 alle 19.

Patrizia Dal Santo

pesanti anche sul mondo del lavo-ro, potranno essere aggirate lenorme dei diritti dei lavoratori eridimensionato il diritto di contrat-tazione collettiva.

Susanna Camusso, intervenutaalla manifestazione di sabato, comepure Maurizio Landini della Fiom,ha dichiarato “il trattato calpesta idiritti dei lavoratori, mette a ri-schio la qualità dei prodotti e senon si arriva alla firma, sarà unavittoria. Con l’ accordo non si avràpiù la certezza che nel lavoro val-gano le regole del contratto dilavoro nazionale”.

Il TTIP punta infatti ad eliminaretutti i dazi sugli scambi bilaterali diprodotti, liberalizzare tutti i servizie gli appalti. Questo potrebbe sem-brare un fatto positivo, ma la con-seguenza sarebbe invece ulterioreperdita di occupazione perchédelocalizzare in mercati più con-venienti (e con meno diritti socialie ambientali) sarà molto più sem-plice di quanto già non lo sia epotrebbero decadere le norme afavore dell’imprenditoria localenelle forniture pubbliche.

Tra le altre conseguenze denun-ciate da pressoché tutte le associa-zioni europee di consumatori e ditutela dell’ambiente, vi è una mag-gior dipendenza dal petrolio (inbarba a Cop21), la mercificazione

del territorio e dei benicomuni, un aumento deirischi per la salute in quan-to verrebbero meno tuttele garanzie ed i controllisui farmaci e sugli ali-menti.

Ricadute anche sul-l’agricoltura che in Eu-ropa è caratterizzata dapiccole aziende che oggipuntano molto sulla qua-lità e territorialità del pro-dotto. La scomparsa delle prote-zioni doganali sarebbe il colpo fi-nale e le culture Ogm sarebberoinvocate come la sola soluzionepossibile per allineare il settore aquello d’oltre oceano.

UN ACCORDO SEGRETOIl primo dei grandi problemi at-

torno al TTIP è poi la segretezzadegli incontri e degli atti del tratta-to. La pubblicazione di parte deitesti negoziali del TTIP a cura diGreenpeace Olanda il 2 maggioscorso ha fatto quindi molto cla-more. L’obiettivo dell’azione diGreenpeace era proprio quello difavorire la necessaria trasparenzae di promuovere un dibattito infor-mato su un trattato che coinvolge820 milioni di persone. È la primavolta che i cittadini europei posso-no confrontare le posizioni nego-ziali dell’UE e degli USA. I testi,

SEGUE DA PAGINA 5 / TTIP

Le persone prima dei profittiLe persone prima dei profittiLe persone prima dei profittiLe persone prima dei profittiLe persone prima dei profitti

scritti in inglese in un linguaggiotecnico-legale piuttosto comples-so si possono leggere sul sitowww.ttip-leaks.org.

Anche Eleonora Forenza, euro-deputata, capodelegazione de L’Al-tra Europa con Tsipras, parla dipreoccupante mancanza di traspa-renza e difficoltà ad accedere aidocumenti anche per i parlamen-tari europei: “preoccupa semprepiù l’assenza di un dibattito pubbli-co e trasparente, anche nelle istitu-zioni. Chi conosce i rischi delTTIP? Ancora troppe poche per-sone, soprattutto in Italia. E pro-prio qui sta uno dei principali peri-coli di questo accordo tra Ue eUsa: l’assenza di una discussionetrasparente e democratica, dentroe fuori le aule di Bruxelles. E’inaccettabile la mancanza di unpieno accesso alla documentazio-

ne per le e i parlamentari e lamancanza di informazione dellecittadine e dei cittadini, nonostanteil grande impegno della societàcivile e della campagna Stop TTIPin particolare. Ho potuto accede-re agli atti nella reading room, mada “sorvegliata a vista”, una situa-zione surreale per un/una parla-mentare chiamato ad esprimersi esvolgere una funzione di rappre-sentanza”.

Seppur con difficoltà però allafine questi contenuti stanno pas-sando e sono quasi 3 milioni e500mila i cittadini europei chehanno firmato la petizione che

chiede di fermare le trattative (puoifirmare qui: https://stop-ttip.org/it/firma/) e la grande manifestazio-ne di Roma è il segno forte cheanche l’Italia pretende trasparenzae tutela. Non potrà non tenerneconto Renzi nei prossimi incontrisul TTIP, come già Hollande hafatto dichiarando “Se non ci saràuna totale reciprocità, se non cisarà sufficiente trasparenza, se cisarà un pericolo per gli agricoltori,se gli europei non avranno liberoaccesso alle gare pubbliche men-tre gli Stati Uniti potranno avereaccesso a tutto in Europa, alloranon lo accetterò”. Ecco ci aspet-tiamo dal nostro presidente delconsiglio una dichiarazione di di-fesa del paese che governa almenopari alla forza di quella del cuginotransalpino.

a cura di Cadigia Perini

CORSO LAUREA INFERMIERI DI IVREAGiovedì “Si va in ONDA”Giovedì “Si va in ONDA”Giovedì “Si va in ONDA”Giovedì “Si va in ONDA”Giovedì “Si va in ONDA”Il 12 maggio, nella Giornata Internazionale dell’Infermie-re, inaugurazione del Progetto Radio: al teatro Giacosaal mattino, al polo universitario di Ivrea nel pomeriggio

Presentato il 4 dicembre scorso,giunge a compimento il progetto direalizzazione di un palinsestoradiofonico contenente rubriche‘sanitarie’” promosso dalla sede diIvrea del Corso di Laurea inInfermieristica insieme a Prima-radio. Progetto che nasce dallaconvinzione che un operatore sa-nitario non deve essere solo pro-fessionalmente preparato ma an-che capace di comprendere erelazionarsi con la società e lepersone

Così, giovedì 12 maggio ci saràl’inaugurazione del “Progetto Ra-dio – Parole che raccontano,storie che curano” che prevedealle ore 9.45 al teatro Giacosa

l’audio dramma “e Johnny preseil fucile” a cura della FondazioneMercury di Sergio Ferrentino.

Per questa produzione viene uti-lizzato un microfono binaurale,dalla forma di testa umana, chepermette di recuperare e riprodur-re i suoni con un effetto tridimen-sionale. La percezione in cuffiadiventa a 360°, riuscendo anche acaptare la dimensione ambientaledella scena. Questa forma di ripre-sa sonora è impiegata in particola-re dal mondo musicale e da pochianni, grazie alle sperimentazionidella Radio Svizzera, anche per laregistrazione di radiodrammi.

Nell’adattamento di Johnny, latesta binaurale sarà usata sul palco

“in diretta”, questo permetterà alpubblico, in cuffia, di trovarsi sulpalco avvolto dall’intreccio deisuoni, effetti e voci in un totalecoinvolgimento scenico.

Dalle ore 14.30 alle ore 16.30presso il Polo Formativo Uni-versitario Officina H di Ivrea"Si va in onda!"

È previsto un collegamento indiretta FM sulle frequenze diPrimaradio che coprono gran par-te del territorio piemontese (Tori-no e Provincia, Astigiano, basso

Cuneese, Alessandrino) con in-terventi della Direzione di Prima-radio: Moreno Filipetto e Davi-de Motto e la partecipazione stra-ordinaria di Sergio Ferrentino.

Si manderà in onda la primapuntata dei lavori realizzati nellaboratorio redazionale con le in-terviste e gli interventi di:

- Collegio IPASVI di Torino eFederazione Nazionale dei CollegiIPASVI

- Università degli Studi di Tori-no, Presidenza e CoordinamentoCorso di Laurea

- Direzione Aziendale ASL TO4- Ente Nazionale di Previdenza e

Assistenza ENPAPI- Federazione Italiana della

Mutualità Integrativa VolontariaFIMIV

- Coordinamento Regionale So-cietà Operaie di Mutuo Soccorso

- Studenti, Tutor e Docenti delCorso di laurea.

Page 9: PROCESSO AMIANTO IN OLIVETTIDEPURAZIONE E RIMBORSI … · Anno XXIX n° 9 Mercoledì 11 maggio 2016 Euro 1,50 Il prossimo numero sarà in edicola mercoledì 25 maggio 2016 ... pubblicò,

RASSEGNE MUSICALIUltimo appuntamento con Accordi rivelatiUltimo appuntamento con Accordi rivelatiUltimo appuntamento con Accordi rivelatiUltimo appuntamento con Accordi rivelatiUltimo appuntamento con Accordi rivelatiConclusa la rassegna di musica da camera curata da Il Timbro

Si è conclusa domenica 24 apri-le, al Teatro Giacosa, con l’esibi-zione del Quartetto di archi Nous(infoto), formato daquattro musicistiitaliani, rispettiva-mente ai violini, vi-ola e violoncello,l’iniziativa “Accor-di rivelati”, una se-rie di quattro lezio-ni-concerto di mu-sica da camera or-ganizzata dall’As-sociazione Cultura-le Il Timbro, che hasede a Burolo.

Gli altri tre incon-tri hanno fatto co-noscere a un pubblico numerosoed entusiasta il Quartet Gerhard(vioolini, viola e violoncello), ilTrio Kanon (violino, violoncello epianoforte) e il Notos Quartett (vi-olino, viola, violoncello e piano-forte).

L’atmosfera di piacevolezza e dicomplicità tra pubblico e musicistisi è avvertita sin dal primo incon-tro, grazie alla formula diversa daquella del classico “concerto”.Ogni appuntamento inizia con una“guida all’ascolto” del MaestroAntonio Valentino, che presenta itratti salienti dei brani in program-ma ed entra nell’intimità del com-positore rivelandone l’essenza diuomo immerso nella società e nelleproblematiche del proprio tempo.Con l’aiuto dei musicisti che sal-gono sul palco ancora in abiti “bor-ghesi” ed eseguono esempi musi-cali tratti dal repertorio in pro-gramma Valentino ha presentatoin forma semplificata forma, strut-tura e stile dei brani, avvicinandochi ascolta all’opera non più in-

comprensibile e complessa e rac-contandola come la trama di unromanzo o di un film.

Terminata la “le-zione”, apprezza-tissima dal pubblicoin sala, una piace-volissima pausa alfoyer del Teatro,con un bicchiere divino e un piatto distuzzichini ribadisceche la musica è so-prattutto vicinanzae condivisione econsegna all’ascol-to di ciascun con-certo una platea dav-vero in grado di go-

dersi appieno le musiche, di voltain volta, di grandi compositori.

La direzione artistica della ras-segna è stata affidata a StefanoMusso, che con Giulia Trompettoe Lorenza Turati fa parte dell’As-sociazione Culturale Il Timbro, ilcui obiettivo, pur in un momentodi crisi economica, è la promozio-ne di attività culturali d’eccellenzadove i protagonisti siano i giovani,ovvero coloro che più pagano l’as-senza di un panorama che possamettere in luce la loro creatività ele loro possibilità espressive.

La musica da camera (musicaper piccoli complessi strumentali,nata nei salotti buoni del XVIII eXXIX secolo) a differenza di quel-la classica è stata molto trascura-ta, sia a livello locale che nazionale.Le ragioni sono in qualche modocomprensibili; far parte di un quar-tetto d’archi, di un trio con piano-forte o comunque di una forma-zione cameristica fissa richiede,oltre ad una grande dedizione nellostudio personale del proprio stru-

mento, un grande affiatamento frai membri, una quotidianità nel la-voro di gruppo ed un’enorme per-severanza. Il tutto per raggiungererisultati che non mettono in luce ilsingolo musicista ed ottenendo tra-guardi sonori che, se paragonati algrande e roboante repertorio sin-fonico, non reggono il confronto.

Nonostante ciò, un piccoloensamble offre enormi pregi sia aipartecipanti attivi sia ai suoi fortu-nati ascoltatori. La musica da ca-mera educa all’ascolto del prossi-mo; non si suona da soli, né sottola direzione di uno “chef d’or-questre”, bensì in sintonia con lealtre persone con le quali si condi-vide il palcoscenico. La musica dacamera è infatti la perfetta sintesifra la complessità del repertoriosinfonico ed il solismo, prassi sìtremamente gratificante per l’ese-cutore in quanto definitivo appa-gamento del desiderio di prota-gonismo assoluto. Qui ognuno è altempo stesso responsabile per séstesso e per tutta la formazione;un’esibizione di qualità non si pre-senta come un gruppo di personeche suonano lo stesso brano mu-sicale, bensì come un unico stru-mento dotato di più cervelli, brac-cia e mani, pronti a servirsi, intotale comunione spirituale, delleloro capacità per dar vita a qualco-sa di unico, che solo il legameumano fra i vari componenti puòvalorizzare appieno.

Un messaggio che è passato traun accordo e l’altro, chiaro e for-te, in questi appuntamenti che ciauguriamo di incontrare anche l’an-no prossimo, anche per più diquattro domeniche.

Simonetta Valenti

TAVAGNASCO ROCK

Migranti, napoletaniMigranti, napoletaniMigranti, napoletaniMigranti, napoletaniMigranti, napoletanie pugliesi, qui è il rocke pugliesi, qui è il rocke pugliesi, qui è il rocke pugliesi, qui è il rocke pugliesi, qui è il rockChiusa l'edizione 27 del Festival canavesano

C’è musica per tutte le fasce dipubblico nel cartellone di Tava-gnasco rock 2016 e venerdì 30aprile il palatenda è pieno soprat-tutto di “over…”, che si ricordanoil Bennato degli anni 70-80. Po-trebbe essere quindi una simpaticarimpatriata, tra canzoni ormai sto-riche e cori del pubblico, con uncantautore che ha fatto la storiadella canzone italiana di quegli anni.Invece il simpatico grilletto, minu-to e grintoso a dispetto dei suoi 70(ebbene sì) anni, piazza una bandrock con due chitarre fiammeg-gianti, oltre alla sua 12 corde elet-trica, video diversi per ogni pezzosul grande schermo alle spalle,mischiando i brani storici con altripiù recenti.

Molti i riferimenti all’attualitàpolitica e sociale, italiana e nonsolo, tema centrale anche nei testidell’ultimo disco, Pronti a salpa-re, dedicato ai migranti, recentevincitore della XIV edizione delPremio Amnesty International Ita-lia come migliore brano sui dirittiumani pubblicato nel corso del-l’anno precedente.

Spiega Bennato: “Pronti a sal-pare non è dedicato a chiscappa dall’inferno della mi-seria, delle guerre, delle ca-restie. Loro sono ovviamen-te sempre ‘pronti a salpare’.Ma è dedicato al cosiddetto‘mondo occidentale’, il mon-do del benessere, della pace,dell’abbondanza, che deve esottolineo deve, essere pron-to a salpare, a cambiaremodo di pensare. Non è buonismospicciolo. Non abbiamo altra scel-ta e non serve chiudere le frontiereo alzare muri. L’umanità da sem-pre è in cammino: un concetto chenon si può fermare. Dunque siamonoi, volenti o nolenti, a dover esse-re ‘pronti a salpare’”.

Già in conferenza stampaBennato aveva sparato a zero con-tro l’industria discografica italia-na, il Festival di Sanremo, il potere

in generale e anche dal palco iriferimenti sono stati numerosi:sulla situazione di Napoli, il disa-stro di Bagnoli, il dramma del-l’emigrazione e delle guerre. E poichitarra e armonica, suono rico-noscibile di Edoardo Bennato findal primo disco, a ricordarci che ilblues a Napoli è di casa.

Passa una settimana e al Festivalarrivano, sabato 7 maggio, i SudSound System. Dopo Napoli laPuglia, anzi il Salento per unparterre questa volta molto giova-ne. Sono sulla scena da 25 anni,quasi quanto il Tavarock che necompie 27, ma l’energia e la gene-rosità sono da ragazzini. Due orefilate di ritmi ragamuffin e versi araffica in un incomprensibile ma

efficace dialetto sa-lentino con i trefrontmen sorretti dal-la solida Bag a RiddimBand. Avere sul pal-co un gruppo che inquesto stesso mag-gio sarà in Inghilter-ra, Germania, Olan-da e a luglio nella pa-tria del reggae,Kingston in Giamaica,è certo un bel colpo

per il Festival del piccolo e sperdu-to Tavagnasco e il pubblico gradi-sce oltremodo ballando, cantando,pogando: impossibile stare fermi.

Tra un ritmo in levare e un altroc’è spazio per l’appello ambien-talista per la chiusura dell’ultimacentrale a carbone che l’Enel vuoltenere aperta a Brindisi e anche perla legalizzazione della marijuana,un must della cultura reggae.

E nel finale del concerto i SudSound intonano, col pubblico, iversi di Bob Marley: Get up, standup, Stand up for your rights, Getup, stand up, Don’t give up thefight. Alzatevi, ribellatevi, ribella-tevi per i vostri diritti, Alzatevi,ribellatevi, non arrendetevi. Un in-vito e un augurio per tutti, ancheper Tavagnasco 2017.

Francesco Curzio

Wild Art Festival 2016Wild Art Festival 2016Wild Art Festival 2016Wild Art Festival 2016Wild Art Festival 2016A Chiaverano dal 20 maggio il Festival della Natura e della Fotografia

ProgrammaProgrammaProgrammaProgrammaProgrammaVenerdì 20 maggio- ore 18.00, inaugurazione dellamanifestazione- ore 21.00, olimpiadi della foto-grafia Naturalistica- ore 21.00, escursione notturna

Sabato 21 maggio- ore 9.30-13.30, workshop difotografia naturalistica- ore 9.45, escursioni di bio-watching- dalle ore 10.00 passeggiate acavallo e in carrozza, aperturamostre e mercatino- ore 10.00-13.00, stage di aggior-namento per giornalisti- ore 14.00-17.00, borsa dellafotografia naturalistica e di viag-gio- ore 14.30-15.30, “Uno su mil-le” commenti e discussione conla giuria Oasis- ore 15.00, escursioni di bio-watching- ore 15.30, premiazione OasisPhotocontest

- ore 19.00, cena di gala (su preno-tazione)- ore 21.15, serata talk show “LaNatura in TV” con AlessandroCecchi Paone

Domenica 22 maggio- ore 9.30-16.00, workshop difotografia naturalistica, di viaggio,olistica- ore 9.45, escursione di bio-watching- dalle ore 10.00, passeggiate acavallo e in carrozza, aperturamercatini e mostre- ore 14.30, conferenza sul ritornodel lupo in zona- ore 16.00, premiazione CanavesePhoto Contest 2016

- ore 16.30, asta di beneficenza- ore 21.00, incontro con i foto-grafi di OasisMostre

Oasis Photo Contest 2015, pressoil pluriusoOasis Photo Contest 2015 -Underwater, presso stabilimentoMoia, lago SirioSandra Zagolin, presso locale exMunicipioLorenzo Shoubridge, presso chie-sa S.MartaMarco Urso, presso TeatroBertagnolioMilko Marchetti, presso distilleriaAndrea Pozzi, presso locale com-mercialeRoberto Bianchi (pittura), pressoEcoMuseo“Masters of Wildlife Photo-graphy”, all’aperto, presso piazzaOmbreCanavese Photo Contest 2016,presso EcoMuseoChiaverano Photo Group, pressoEcoMuseoInoltre stand Fujifilm e Photoseikipresso il Teatro Bertagnolio

dal 7 al 14 Maggio.IN PRIMA LINEA, LA TRINCEA...E ALTROMostra dedicata alla Prima Guerra Mondiale.Fedele ricostruzione di una trincea di prima linea in scala reale,camminamenti, filo spinato e retrovie, esposizione di rari cimelimilitari d’epoca e ex voto provenienti dal Santuario di MonteStella. Evento organizzato da Artev.Orario 10,30-12 e 14-18.Oratorio Parrocchiale Sant’Anna, Azeglio.

foto Camandona

Page 10: PROCESSO AMIANTO IN OLIVETTIDEPURAZIONE E RIMBORSI … · Anno XXIX n° 9 Mercoledì 11 maggio 2016 Euro 1,50 Il prossimo numero sarà in edicola mercoledì 25 maggio 2016 ... pubblicò,

anno XXIX n° 910

Le figure del Piacere di P. DomeneUn’operazione divertente ed inquietante: Radiohead: “Burn the witch”; in rete; anche,

Chris Hopewell: video in stop-motion, 4 min. colore; Ivrea 6.5.16

Lo spettacolo inizia nel modo giusto: il 1° di maggio i Radiohead, il mitico gruppo musicale inglese,spariscono dal loro sito ufficiale, da Twitter, da Facebook...; che spavento! I media, senza eccezioni,evidenziano con ansiogeno piglio la novità. Quale mistero si nasconde dietro simile, inquietanteevento? I più svegli sanno già che si tratta di un’operazione globalizzata (e quindi locale) di marketingdove i media globalizzati (e quindi locali) faranno da complici con relativo beneficio: i click di lettoried ascoltatori e i loro mi piace/non mi piace sono oggi un ghiotto boccone. Anche i media sanno male cose stanno così.

Ecco infatti che due giorni dopo i Radiohead, dopo cinque anni senza nessun nuovo disco, regalanoal mondo una primizia: YouTube e altre app offrono gratis una traccia con relativo video di un nuovomisterioso album. La traccia è “Burn the witch”, “Bruciate la strega”. Un successo. Tre giorni dopo,quando scrivo, ha già quasi 10 milioni di visualizzazioni e decine di cover acustiche e track review.Ci aspettano giorni di ansia e novità: nuovi segni criptici annunceranno l’epifania del disco che avràun successo globale (e quindi locale). Arriverà per l’estate?

La canzone è molto bella ed inquietante. Difficile. Ambigua. Il video ancor di più. Depista. Eccoversi sciolti: “Rimanete nell’ombra/ partecipate all’impiccagione/ questa è una retata/.../ bruciatela strega/ sappiamo dove vivi/.../croci rosse sulle porte di legno/.../ conversazioni da bar/.../ lasciatela ragione/ evitate di guardarvi negli occhi/ non reagite/ sparate ai messaggeri/.../ sappiamo dovevivi...”. La musica è interessante e perturbante: su una base elettronica con percussioni, i violinimarcano il ritmo che supporta la voce: un sottile crescendo di dissonanze preannuncia un drammaticofinale. Le ingenue, infantili, dolci e terrifiche immagini del video c’entrano poco con le parole: unadeliziosa animazione in stop-motion mostra l’arrivo di un funzionario in un piccolo e ridente paese.E’ un’ispezione. Il sindaco gli mostra la florida attività dei cittadini, i loro canti e balli, i loro successinella coltivazione della frutta. Il finale è da film horror. Ma con appena percettibile sterzata finale.Un rebus. All’inizio e alla fine del video un uccellino (un cuculo?) cinguetta felice. Cinguetta o twitta?

La bagarre è gia in atto. Riviste di culto e giornali seri o seriosi hanno già articoli sui significati dellacanzone. I più arbitrari ed improbabili. Con l’avallo di gente vicina ai Radiohead. Le nuove migrazioni.Le dinamiche di potere. L’utilità delle contraddizioni... Il lettore interessato potrà approfondire sevuole. Ne ha gli strumenti.

Un contributo e qualche chiave di lettu-ra: il video sembra un sottile remake delfilm horror degli anni ’70, “L’uomo divimini”: il film tratta un caso di neo-paganesimo con rituali cruenti e tantafrutta. Nel film si canta un’antica canzonemedievale ““Sumer Is Icumen In”, “E’arrivata l’estate”. Una bellissima canzone:“È arrivata l’estate/ Canta con vigore,cuculo!/ germoglia il seme e fiorisce ilprato,/ il bosco si risveglia:

canta, cuculo! [...] Canta ora, cucù,canta, cucù!...”.

Società 2.0: il medium è già il messaggio; il significato del messaggio non poggia sul significante,il contenuto non poggia sul contenente. Svuotare. Mostrare solo il medium. Ri-riempire: usare laStoria fra genti senza Storia. Vendere. Sfruttare. Guadagnare.

Cinque erano, cinque, i platani nel prato: Cinque platani nel prato trale vie Carandini e Jervis. Anche: Diego Marra e Antonella Sorrentino- “I Parchi di Ivrea” (Ivrea, 2007); Ivrea (I), 5.5.16

Il platano è un albero molto bello. Almeno per me. In spagnolo si chiama, edè per antonomasia, “árbol de sombra”, albero d’ombra. I platani che si trovanoin Europa sono normalmente un ibrido tra gli originali “platanus orientalis” e“platanus occidentalis”. Tra i molti sinonimi presenti nella tassonomia dell’ibri-do la botanica spagnola ha scelto “Platanus x Hispanica Mill.” E’ una sceltaragionevole perchè sembra che i primi esemplari siano stati identificati inSpagna intorno al 1600. Quella italiana, non me ne intendo molto, predilige“Platanus acerifolia”. Mi piacciono tanto i platani forse perchè nel parco dellamia città ce n’erano tanti: il ricordo infantile più primitivo in me della luce chepenetra tra le foglie, e la mia memoria dell’ombra e della freschezza dell’estate,derivano dai platani. Da grande ho imparato quanto il giardinaggio e l’alberaturaurbana occidentali debbano ai platani.

Nei giardini di Ivrea i platani non sono molto frequenti: hanno una certaimportanza solo nei giardini privatidi Villa Girelli e nelle aree otroradell’Olivetti. Ne “I Parchi di Ivrea”,di Marra e Sorrentino, non sonoevidenziati anche se sono localizzatinelle piantine e inclusi nell’elencofinale. Ma io oggi ho voglia di par-lare dei 5 platani nel prato tra viaJervis e via Carandini. Passo difrequente da lì e mi fermo sempreun momento a godermeli, ad osser-vare la loro vita e la loro discretanobiltà. Non sono monumentali ma hanno il loro bel personale. Adesso sononello splendore della primavera, freschi di verdore, con i frutti già evidenti,frondosi anche se feriti da qualche malattia appena percettibile che colpiscealcune delle foglie più giovani. I quattro più grossi e frondosi, di altezza eportamento leggermente diversi ma sempre in armonia, sono disposti incerchio ed il loro tronco ospita l’edera fino alla diramazione. Il quinto, più snelloe leggero, fa da centro e la sua variegata corteccia splende. Formano ungirotondo di rara bellezza. Si percepisce la volontà del giardiniere il cui nomeignoro di creare armonia e ogni volta che li guardo ho un pensiero per lui. Dasoli fanno del prato un giardino. Ho paura che trascuratezza o politiche precisemettano in pericolo questi alberi e la storia culturale ed umana che c’è, perquanto modesta, dietro ad essi. E per scaramanzia, come i bambini chescacciano le paure invocando fantasmi, recito a me stesso un pezzo difilastrocca: “Cinque erano, cinque, i platani nel prato./ Cinque erano, cinquee poi furono quattro/ gli alberi nel prato./ Quattro erano, quattro, i plataninel prato./ Quattro erano, quattro e poi furono tre/ gli alberi nel prato./ Treerano, tre, i platani nel prato./ Tre erano, tre e poi furono due/ gli alberi nelprato/ Due erano, due...”.

COSCIENZA DI CLASSE E COSCIENZA DI SE'

La strategia del male minoreLa strategia del male minoreLa strategia del male minoreLa strategia del male minoreLa strategia del male minoreIn un interessante pezzo di qual-

che numero fa, su questo giornale,Cadigia Perini indica nella sceltadel “male minore” le ragioni percui, nel mondo del lavoro in gene-re, ma anche in altri innumerevolicampi, i lavoratori non hanno fattoaltro che peggiorare le loro condi-zioni fino alla caduta finale nelvortice della disoccupazione. Que-sta situazione ha toccato pesante-mente il nostro territorio con lenote vicende che hanno coinvoltole aziende nate dalla disgregazionedel gruppo Olivetti e che hannoriempito e riempiono le cronachelocali con puntuale ripetitività. Lapolitica del “male minore” ha tra-sformato progressivamente i la-voratori in soggetti passivizzati lecui reazioni, che non nego essercistate come nei casi di Agile e diOpcomputer, non hanno però sor-tito altro effetto se non quello diaccettare un peggioramento relati-vo per evitarne un altro di maggio-re entità. Da qui i casi emblematicicome i cosiddetti esodati dellaFornero trasformati in “salvaguar-dati” che, alla fine, benediconouna soluzione di ripiego comun-que più svantaggiosa rispetto allecondizioni prepattuite. Se parlia-mo poi delle pensioni, attraverso lariforma della lacrimevole Fornero,

la forbice dell’età pensionabile si èalzata con dei balzi che hannodiviso nettamente la sorte di chi ènato due o tre anni prima da chi ènato due o tre anni dopo.

E’ giusto tutto questo? E se ilmale minore ci uccidesse? Si chie-de giustamente Cadigia. Ebbeneno, tutto questo non è giusto ma ègiusto, invece, che il male minoreci uccida, anzi è scontato che lofaccia. E’ come se un lavoratorecercasse di fermare la belva che loinsegue liberandosi degli abiti cheindossa per correre più leggero.Alla fine, a corpo nudo, il leone loraggiunge e lo divora senza nem-meno prendersi la briga di slac-ciargli la camicia. Naturalmente illeone è difficile da contrastare an-che se si è vestiti, ma se si è in tantie non ci si limita alla fuga e si faquadrato in modo intelligente for-se qualche speranza in più sullalinea difensiva si trova. E quiCadigia tira in ballo la cosiddetta“coscienza di classe” che dovreb-be esserci e che, invece, chissàdove è andata, soppiantata dall’in-dividualismo dilagante, in cui i sin-goli tentano di farcela da soli. Per-ché non c’è la coscienza di classee c’è l’individualismo? Perchémanca l’individuo (dico io)! Manaturalmente dell’individuo non si

parla mai soprattutto a sinistra, siparla appunto solo di individuali-smo scambiando l’uno per l’altro.Se un vero individuo ha coscienzadi sé e dell’importanza della pro-pria autonomia di pensiero, matu-ra anche una più corretta coscien-za di classe. In pratica capiscemeglio l’inutilità dei suoi sforzisolitari nell’affrontare il leone, ameno che non possa, per puraeccezione, vantare la chioma flu-ente di un Sansone.

Dico delle banalità, ma a mesembra che la questione del lin-guaggio sia fondamentale è checerti concetti siano stati inquinatianche dalla propaganda politicache ha visto, da sempre, nel collet-tivo un valore di sinistra e nell’in-dividuo un valore di destra coninevitabili conflitti, senza senso,tra le due fazioni. Perché, mi chie-do, un individuo che non ha co-scienza di se stesso dovrebbe ave-re una coscienza di classe? Peracquisire coscienza, oltre all’ine-vitabile elaborazione delle sconfit-te è importante un’osservazionemeno superficiale di ciò che acca-de al prossimo. Inoltre, non c’ènemmeno bisogno di leggersiMarx, impresa difficile soprattut-to adesso che ai lavoratori è statascippata anche la risorsa del tem-

po libero: E’ sufficiente rivedersi ilfilm di Sergio Leone “C’era unavolta in America”. A un certo pun-to i gangster, in doppio pettogessato, si rivolgono ai lavoratoridicendo “Voi ce l’avrete semprenel c..o”. Con questo non vogliodire che i banditi siano più esem-plari degli onesti lavoratori; è soloche sono mental-mente più scafati,pensano che otte-nere risultati dipen-da più da loro stessiche non da aziendee sindacati e sannofare meglio gruppo.

A questo propo-sito, in tutti questi anni, su questogiornale, si è parlato solo di dirittismarriti e lavoro perduto. Non c’èstato un solo lavoratore che abbiaraccontato che cosa ha imparatodalla cassa integrazione, dal licen-ziamento, dalla sua condizione in-giusta di esodato o di soggettospogliato progressivamente e sen-za colpa dei suoi diritti. Ho sentitotanti slogan di protesta per i dirittidefraudati, ma ho sentito un sololavoratore dire che i diritti nonsono eternamente acquisiti mavanno difesi soprattutto quandonon sono minacciati. Come tantiindividui rassegnati, come tantiafflitti silenziosi, come tanti uomi-ni che hanno perduto la speranza,i lavoratori retrocedono. Io credo,che proprio dalle loro nuove diffi-cili condizioni, dalle loro esperien-

ze dirette e personali, più che daquelle collettive di cui ci danno giàresoconto i giornali, dai loro rac-conti individuali, possano emerge-re gli elementi per un cambiamen-to di rotta. Politicamente non miinteressa come ti sei ritirato, anchese spero per te nel miglior modopossibile, mi interessa come sei

cambiato. Se tu sei cam-biato qualcosa cambierà.Altrimenti staremo semprequi a dire che la maggiorparte dei giovani, siccomeil lavoro non si trova, han-no smesso di cercarlo ealtre stronzate del genere.E intanto la crisi ha pro-

dotto 4.500.000 di disoccupati,destinati ad aumentare perché lacrescita tecnologica e la robo-tizzazione prevedono il minor im-piego di mano d’opera possibile eun sempre più alto grado di quali-ficazione. Questo alla faccia dellavoro per tutti e della crescitasbandierata che non si sa cosa siase non un viaggio attraverso ilregno delle chimere. E le cosecontinueranno così, con i gambe-ri-lavoratori in retromarcia, alme-no fin quando non ci si chiederà,seriamente però, con un’autenticavolontà di farlo, quali differenzepassino tra il concetto di sviluppoe quello di progresso.

Ma anche qui credo proprio chesia un problema di consapevolezzaindividuale prima che collettiva.

Pierangelo Scala

Page 11: PROCESSO AMIANTO IN OLIVETTIDEPURAZIONE E RIMBORSI … · Anno XXIX n° 9 Mercoledì 11 maggio 2016 Euro 1,50 Il prossimo numero sarà in edicola mercoledì 25 maggio 2016 ... pubblicò,

11 maggio 2016 11teatro

musica

CINECLUBIVREA

al cinema Boaro, Ivrea

mercoledì 11 maggioFIGLIO DI NESSUNOFIGLIO DI NESSUNOFIGLIO DI NESSUNOFIGLIO DI NESSUNOFIGLIO DI NESSUNO

regìa Vuk RsumovicIN VERSIONE ORIGINALE

SOTTOTITOLATA

martedì 17 emercoledì 18 maggio

BANANABANANABANANABANANABANANAregia Andrea Jublin

orari:martedì ore 15, 17.10, 19.20, 21.30mercoledì ore 15.30, 18.00

venerdì 13 maggioMARTA SUI TUBIHiroshima Mon Amour, via Bos-soli 83, Torino

domenica 15 maggioTHE BELLRAYSSoul-garage dagli Stati Uniti, BlahBlah, via Cigna 211, Torino

venerdì 20 maggioELLI DE MONFolk-blues, Rassegna Note Luna-tiche, Brich di Zumaglia (Biella)

venerdì 27 maggioTORTOISEPost-rock, Cap 10100, corsoMoncalieiri 18,Torino

venerdì 13 maggio ore 21PRESENTAZIONE DELLA

RISTAMPA DI CHAMOISdi Piero VenesiaStoria ed immagini del paese senzastradaSaranno presenti:G. BERATTINO dell’Associazionedi Storia e Arte Canavesana e autoredi libri di storia localeE. VENESIA figlia dell’autore e cura-trice della ristampa del volume arric-chito di note aggiuntive e fotografieDurante la serata proiezione di imma-gini di CHAMOIS. Salone PieroVenesia, Colleretto Giacosa

giovedì 19 maggio ore 21OUVERTURE SINFONICHE NELL’800XI appuntamento della stagionemusicale dell’Orchestra SinfonicaGiovanile del Piemonte.Orchestra Sinfonica Giovanile delPiemonte, Mario R. Cappellin, diret-torePROGRAMMAFelix Mendelssohn-Bartholdy,Trumpet Ouverture, op. 101Richard Wagner, “Die Meistersingervon Nürnberg”, OuvertureJohannes Brahms , AkademischeFestouverture, op. 80Pëtr Il’iè Èajkòvskij, Romeo e Giulietta,Ouverture-FantasiaAntonín Dvoøák, Karneval, Ouver-ture, op. 92Auditorium Mozart, corso Massimod’Azeglio, 69 Ivrea

RASSEGNA KITE BY

NIGHT 2016“Musicisti del Canavese”Dedicata ai musicisti e poeti chesono nati nel Canavese (France-sco Molino e Giuseppe Giacosa),che hanno eletto il Canavese loropatria (Rosario Scalero) o che inCanavese hanno mosso i loro pri-mi passi (Nino Rota e SamuelBarber) prima di conquistare ilmondo e occupare uno spazio nel-la storia della musica….4 appuntamenti alle ore 20,45, tutti

fino al 21 maggioMOSTRA DI ALBERTO SCHIAVI “Ritratti. Originali, copie e falsid’autore” dello scultore AlbertoSchiavi, a cura di Arte In Fuga.La Mostra, il cui denominatorecomune è la centralità del voltoumano e in particolare il ritratto,propone bassorilievi e sculture interracotta variamente dipinti. Siintende articolata secondo le tretematiche indicate nel titolo: conoriginali si fa riferimento a ritrattidi personaggi famosi appartenentialle categorie di attori, musicisti,poeti e filo-sofi; con iltermine co-pie (un pòimpropria-mente) bustiche realizza-no a tuttotondo disegnipreparatori diopere perdute o mai realizzate diantichi maestri, in misura lieve oincisiva reinterpretati; con il termi-ne falsi si rinvia a bassorilievi rical-cati su disegni di Leonardo daVinci suggerendo l’ironica o gio-cosa finzione che siano opere ese-guite da imitatori o importanti fal-sari.Fino al 21 maggio sarà visitabilecon orario da martedì a venerdì16.00 - 19.00, sabato e domenica14.00 - 22.00 presso Spazio Pitetti– Arteinfuga, via Guarnotta 20,Ivrea.Dal 23 maggio al 3 giugno 2016 lamostra proseguirà presso la sededell’Unione Industriali di Ivrea,Corso Nigra 2 - in orario di ufficioLaboratori13 maggio, dalle 18 alle 20:autoritratto senza specchio, conSilvia Conte21 maggio dalle 10 alle 11,30:Fiabe musicate (per bambini), conChiara Abrardi e Cristina Zoppo28 maggio dalle 10 alle 12: I piediper... disegnare (per bambini), conSilvia Conte18 giugno: Ispirazione e movi-mento consapevole, con SilviaConte

venerdì 13 maggio ore 21ORGANALIAcon Paolo Tarizzo all’organo e lavoce baritonale di Mattia Pauluzzo.Un programma che prevede braniorganistici di Vincenzo Petraliinframmezzati da Arie da Cameradi Schubert, Bellini, Verdi,Massenet e Richard Strauss. Chiesaparrocchiale di CossanoCanavese

sabato 21 e 28 maggio, ore 21MAGGIO CANORO ATAVAGNASCORassegna di musica corale, orga-nizzata dal coro “Rio Fontano”Chiesa Parrocchiale di S. Marghe-rita, Piazza del Municipio n° 2

Con un programma che spazia dalsacro al profano e dalla musicacolta a quella popolare, le due sera-te di questa 32a edizione avrannoun denominatore comune: lapolifonia, intesa non soltanto comel’intreccio delle voci che rendetanto emozionante la musica cora-le, ma anche come sinergia traensemble vocali diversi, che colla-boreranno per apportare ad unpalcoscenico condiviso ciascunoil meglio di sé. Già, perché perconsuetudine ad ogni serata delMaggio Canoro i cantori del RioFontano ed il loro direttore RiccardoGiovanetto invitano altre corali alcompleto, provenienti da altre zone(vicine o lontane). Nel nome dellacondivisa passione per la musica,ogni corale può così esprimere lesue precipue caratteristiche, a tut-to vantaggio del pubblico, a cuiviene offerto uno spettacolo mul-tiplo, letteralmente polifonico.

Entrambi gli eventi concertisticiavranno luogo alle ore 21 nellaChiesa Parrocchiale di S. Marghe-rita e saranno inaugurati dell’esibi-zione del Rio Fontano, seguita daquelle dei cori ospiti:

nella serata del 21/05: Joie deChanter di Brusson (AO) eVoceversa di Biella (BI);nella serata del 28 /05: L’Eco diVarallo Sesia (VC) e I Polifonicidel Marchesato di Saluzzo (CN).

Il Coro Joie De Chanter nasce nelluglio 2013 a Brusson. La nascita èdovuta, come per molti altri grup-pi, alla voglia di cantare, condivi-dere momenti insieme, ma anchefare conoscere il repertorio coralespesso messo da parte, soprattut-to di questi tempi. Il coro contauna ventina di coristi provenientidalla Valle d’Ayas e dintorni. Ilcoro è diretto dal M° ChristianChouquer.Il gruppo vocale a cappellaVoceversa si costituisce a Biellanell’autunno del 2002. Il reperto-rio copre un arco temporale cheparte dall’epoca medioevale erinascimentale per giungere ai gior-ni nostri, toccando stili e matriciculturali molto differenti fra loro.Il Coro L’Eco di Varallo Sesia ènato nel 1999 grazie alla volontà diun gruppo di coristi provenienti dadiverse esperienze corali, deside-rosi di mantenere e accrescere ilcanto popolare di montagnaIl Coro I Polifonici del Marchesato,nato nel 1986 a Saluzzo (Cuneo)ha più di 400 brani in repertorio,tratti da 5 secoli di letteratura mu-sicale, sacra e profana: Polifoniadel ‘500, brani dal 1600 al 1900,con spazio per la musica pop,colonne sonore e spiritual, il tuttoproposto per coro solo o con pia-noforte, organo e gruppi orche-strali (archi, sinfonici, arpe, stru-menti andini).Il Coro Rio Fontano nasce aTavagnasco nel 1983 dall’incon-tro di un gruppo di amici amanti delcanto. Attualmente è composto da25 coristi ed è diretto da RiccardoGiovanetto.

sabato 21 maggio ore 21PREGHIERA PER CERNOBYLdi Svetlana Aleksievic (premio Nobelper la letteratura 2015)con Claudia Appiano, OlivieroCorbetta, Cristina Giolitti, CristianoFalcomer, Stefania Rosso, DanielaVassallo, Luisa Ziliotto, regiaOliviero Corbetta, LiberipensatoriPaul ValerySu alcuni argomenti conviene averele idee più chiare possibili. Uno diquesti è certamente l’opzione nucle-are. Quando esplose il reattore dellacentrale nucleare di Chernobyl tuttele certezze crollarono e ci sorprendesentire affermare ancora che la pro-duzione di energia elettrica tramite lecentrali nucleari è ormai sicura. Comesi può parlare di sicurezza quando siha a che fare con elementi radioattivila cui longevità è tale da obbligarci aprendere in considerazione tempi didimezzamento che vanno al di là diogni umana concezione? Possiamoscaricare il peso delle nostre sceltesulle spalle delle generazioni che cisuccederanno? Possiamo assumer-ci la responsabilità solo di eventi dicui siamo tentuti a rendere contonell’arco di una vita; in caso contra-rio chi pagherà per gli eventuali,possibili, errori le cui conseguenzedureranno migliaia e migliai di anni?Quando si affronta l’incommen-surabile tragedia bielorussa l’unicomezzo che abbiamo a disposizioneper tentare di comprendere un even-to che sfugge ai nostri limitati mezzicognitivi è quello di fare riferimentoal mito, alla tragedia greca, dove lepiccole vicende umane si intreccia-vano a quelle insondabili di dei ca-

sabato 14 maggio ore 21.30ATTI DI GUERRA, UN ANGOLO DI

BUIO – LA REGOLA DEL BRANCOda Carlo Goldoni, con Letizia Bravi,Marco De Francesca, FrancescoMartucci, Federico Meccoli,ideazione e regia Riccardo Mallus,Produzione Guinea PigsPremio Giuria Giornalisti @ GiovaniRealtà del Teatro 2015, UdinePremio Miglior Performance Teatra-le @ Festival Young Station,MontemurloCompagnia vincitrice Progetto Resi-denze Creative 2016Lo spettacolo si articola in due qua-dri autonomi tra loro accomunati dalmedesimo tema d’indagine: le guerrecontemporanee, nascoste e invisibi-li, che la società non vede o nonriconosce come tali. Violenza gratui-ta e social-bullismo e il corpo delladonna come territorio di conquistasono le guerre che i Guinea Pigsraccontano in una visione scenicafondata sullo stretto rapporto trarecitazione, composizione sonora,drammaturgia e movimento.NOTE DI REGIA Il sostanziale disinteresse nei con-fronti della morte altrui inizia ad ap-parire, sotto forma di isolati mafrequenti sintomi sociali – atti di vio-lenza, di sfruttamento, diannichilimento – nelle nostre città,nelle nostre campagne, nelle nostrestrade, sui nostri profili social. Ladisumanizzazione del prossimo ini-zia ad essere presente, seppure inmodo parcellizzato, nella nostra so-cietà. Il fuoco della nostra ricercateatrale è quindi il presente, l’oggi, larealtà temporalmente e geografica-mente vicina a noi. Chiediamo, ideal-mente, a Carlo Goldoni di accompa-gnarci in questa ricerca perché è sta-to un autore capace di mettere inrelazione la creazione teatrale conl’osservazione del mondo nel qualeviveva. Inoltre, e forse è la cosa più

importante, Goldoni era un autorecapace di difendere strenuamente,nella scrittura, l’umanità dei suoipersonaggi; e noi, forse, in fin deiconti, siamo solo alla ricerca diun’umanità da difendere.Informazioni e prenotazioni:Santibriganti Teatro tel 011 643038Teatro Civico Garybaldi, Via Parti-giani 4, Settimo Torinese

pricciosi e il più delle volte ostili espietati. E il nostro spettacolo pro-prio da questa suggestione prendele mosse.Svetlana Aleksievic, premio Nobelper la letteratura nel 2015, ha raccol-to in un volume le testimonianze dichi Chernobyl l’ha vissuto in primapersona, ustionandosi per semprel’esitenza. A parlare, nella sua im-pressionante collezione di voci,sono gi umili abitanti della “zona”: ivecchi, i bambini, le mogli dei pom-pieri che furono spediti sul tetto delreattore per rimuovere le maceriealtamente contaminate armati solodi un badile e di un incrollabile sensodel dovere. In memoria delle loro viteinesorabilmente deformate a noi nonresta altro che proporre al pubblicoquelle testimonianze, quella rasse-gnata impotenza, quella fede disillu-sa nella potenza di una scienza chedoveva avvicinarci all’atto creativodi un dio e ci ha restituiti invece allanostra inanità. info e prenotazioni:3497808023 – 3402254582. PAV –Parco Arte Vivente, Via GiordanoBruno, 31 Torino

variedomenica 15 maggio ore 18,30Presentazione del libro “correre adue passi da casa” di CristinaMazzola con la partecipazione diMarco Peroni. La Monella, regioneVauda 1, Montalto Dora

preceduti da una presentazione eun aperitivo (dalle ore 19).Ingresso libero!Sabato 14 MAGGIO - La chitar-ra di Francesco Molino e la musi-ca dei Salons pariginiGiovedì 26 MAGGIO - Vissi d’ar-te, vissi d’amore: il teatro musica-le di Giacomo Puccini e GiuseppeGiacosaSabato 11 GIUGNO - I segreti diMontestrutto: Rosario ScaleroSabato 25 GIUGNO - Allievi d’ec-cellenza: Nino Rota&SamuelBarberBioindustry Park “SilvanoFumero”, Via Ribes 5, CollerettoGiacosa

tutto è teatrotutto è teatrotutto è teatrotutto è teatrotutto è teatrociclo di seminari con l'attore eregista Daniele Ossola28 maggio, ore 14-20: Giocare ilteatro25 giugno: la voce e i suoi colori16 luglio: speed showInformazioni e prenotazioni:[email protected], via Dora Baltea 40b, Ivrea

domenica 22 maggio ore 17STORIA DI UNA PENNUTA(che animale sei). LiberipensatoriPaul ValeryUna paperina che ha mille domandeda porre e mille risposte da trovaresul senso della vita, dal romanzo diPaola MastrocolaIngresso: 5 e. (con merenda 8 euro)prenotazioni: tel. 011/7920508 ILBARRITO via Tepice 23, Torino

Page 12: PROCESSO AMIANTO IN OLIVETTIDEPURAZIONE E RIMBORSI … · Anno XXIX n° 9 Mercoledì 11 maggio 2016 Euro 1,50 Il prossimo numero sarà in edicola mercoledì 25 maggio 2016 ... pubblicò,

anno XXIX n° 912 ultima

indagati.Altro terreno di confronto nel

processo in corso, sarà quello chesi aprirà nell’udienza di lunedì pros-simo (16 maggio) tra consulentitecnici sugli organigrammi de-ll’Olivetti, cioè sulle responsabilitàe i ruoli nell’azienda degli ammini-stratori e dei dirigenti imputati(complessivamente 18), tra i qualii nomi eccellenti di Carlo e FrancoDe Benedetti, Roberto Colaninno eCorrado Passera. Su questo terre-no era parso evidente, nella primafase del processo nella quale sonostati ascoltati diversi testimoni,l’obbiettivo delle difese degli im-putati ex amministratori delegati oconsiglieri di amministrazione disollevare questi da qualsiasi re-sponsabilità, lasciando alle difesedegli ex dirigenti il compito di di-mostrare l’estraneità di ciascunoalle accuse di aver non valutato osottovalutato la presenza di amiantonelle lavorazioni e negli edifici.

Sarà poi il lunedì successivo, 23maggio, l’udienza che si prospettapiù mediaticamente attesa perchédedicata all’esame o alle dichiara-zioni spontanee degli imputati. E,salvo ripensamenti dell’ultima ora,come annunciato dai rispettivi le-gali dovrebbero intervenire dalbanco degli imputati RobertoColaninno e Corrado Passera.Chissà se, per l’occasione,l’auditorium sede del processo saràriempito da cittadini eporediesi,oltre che da giornalisti e TV?

SEGUE DALLA PRIMA /PROCESSO AMIANTO IN OLIVETTISarebbero ammalati eSarebbero ammalati eSarebbero ammalati eSarebbero ammalati eSarebbero ammalati emorti per altri motivi?morti per altri motivi?morti per altri motivi?morti per altri motivi?morti per altri motivi?

SEGUE DALLA PRIMA / DEPURAZIONELa mappa della rete fognaria diLa mappa della rete fognaria diLa mappa della rete fognaria diLa mappa della rete fognaria diLa mappa della rete fognaria diIvrea redatta da Ivrea 5 StelleIvrea redatta da Ivrea 5 StelleIvrea redatta da Ivrea 5 StelleIvrea redatta da Ivrea 5 StelleIvrea redatta da Ivrea 5 Stelle

E QUINDI?La mappa dell’I5S è quindi solo

“allarmismo”? Nel 2014 la listaViviamoIvrea aveva pubblicato, sulsuo sito internet, un vademecumche aveva lo scopo di aiutare icittadini eporediesi a capire comecompilare il modulo per la richie-sta dei dovuti rimborsi, ma ciò nonaveva destato stupore o sorpresa.Si trattò, allora come oggi, di ordi-nario impegno civico per far si chegli aventi diritto al rimborso fosse-ro informati e aiutati.

Anche il Comune di Ivrea modi-ficò il sito istituzionale, ma a tut-t’oggi ciò che è possibile trovarealtro non è se non l’estratto dellasentenza della Corte Costituziona-le e qualche indicazione sul comecontattare la SMAT (indirizzo,numero verde, orari). Sarà suffi-ciente? Non lo sappiamo, ma se,secondo l’I5S, ad oggi ancora cen-tinaia di utenti non hanno ancoravisto indietro i loro soldi, è eviden-te il fatto che l’opera di informa-zione del Comune sia stata incom-pleta. O forse lo è stata e glieporediesi hanno deliberatamentescelto di non avvalersi del diritto alrimborso?

MA LA SMAT?In tutta questa polemica, però,

resta una domanda: ma la SMAT?I5S, nel suo comunicato, ha

espresso il seguente parere: «Pen-siamo che la SMAT, essendo in

scienza. Il vescovo emerito di Ivreaha richiamato la fatica del rinnova-mento della chiesa cattolica, ap-pesantita da secoli di legittima-zione dell’uso delle armi e delleguerre.

La nonviolenza fu vissuta strut-turalmente dai cristiani dei primisecoli fino a Costantino, poi, quan-do la religione cristiana fu dichia-rata religione dell’Impero, i cristia-ni da martiri obiettori al militaredivennero gli unici affidabili solda-ti. La chiesa cattolica è stataesitante sul metodo nonviolentoanche al Concilio, perchè i vesco-vi americani temevano pronun-ciamenti che risultassero criticiverso i soldati cristiani impegnatiin Vietnam.

Di fatto la morale cattolica soli-tamente rigida in materia sessua-le non è stata altrettanto chiarasul comportamento da tenerecontro la violenza: per esempiocome si condannano i sexy shopsi dovrebbero condannare i mer-cati delle armi. Ora Papa France-sco senza esitazione lo fa. Nelsuo intervento Mons. Bettazzi haevidenziato l’opportuno taglioecumenismo dell’incontro e dellibro, dicendo che proprio sullagiustizia, la pace e la salvaguar-dia del creato le diverse confes-sioni cristiane si ritrovano a cam-minare insieme, ispirandosi allastessa fede in Gesù Cristo.

Ilaria Ciriaci, appartenente allacomunità ecumenica di AlbanoLaziale, e la pastora valdese diIvrea hanno richiamato l’impegnoper la pace dei protestanti Valdesi,Quaccheri, Mennoniti: Laura Leo-ne, che fu pastora a Trapani, haricordato la partecipazione deiValdesi alle proteste negli anni’80 a Comiso, contro l’installazio-ne dei missili americani.

A una domanda del pubblicosull’efficacia della nonviolenzaPaolo Candelari ha risposto di-cendo che la nonviolenza è unprocesso da attivare sempre, perimpedire di arrivare alla fase ter-minale del conflitto, quando nonc’è alternativa alla morte di unadelle due parti contrapposte. Oc-corre prima sperimentare tutte levie per evitare lo scontro armato.Così bisogna fare oggi in Siria,Irak, Libia: fermando il flusso diarmi, con una grande azione dipolizia internazionale, con l’impe-gno dell’ONU (che, come diceBettazzi, dovrebbe essere mes-so in condizione di superare i vetiincrociati), attraverso il dialogo ele trattative, per non ripetere ifatali errori di guerre, che per an-nullare i dittatori fanno stragi diintere popolazioni e distruggonotutto. Se in alcune situazioni lanonviolenza può essere sospet-tata di inefficacia, la guerra è sem-pre inefficace per la soluzione deiproblemi.

La pastora Leone ha citato unafrase importante di Gandhi: “Il finedella nonviolenza è quello di risve-gliare in chi commette il malequello che di meglio c’è in lui”. E’un chiaro invito ad andare avanticon fiducia su un cammino lungo,più dei 50 anni trascorsi dal Con-cilio ad oggi, che sono stati dicrescita della condanna della guer-ra senza tentennamenti e di inco-raggiamento della scelta nonvio-lenta da parte dei pontefici, ditanti episcopati e dei pastori dellechiese evangeliche.

Pierangelo Monti

SEGUE DA PAGINA 450 anni di storia50 anni di storia50 anni di storia50 anni di storia50 anni di storiae di impegnoe di impegnoe di impegnoe di impegnoe di impegno

possesso di denaro versato erro-neamente, dovrebbe favorirne larestituzione comunicando diretta-mente con i singoli utenti aventidiritto al rimborso; ciò semplifi-cherebbe in modo risolutivo labrutta “questione”». I lavori perfar sì che la rete fognaria vengamigliorata (onde evitare che illiquame venga scaricato diretta-mente in Dora e per prevenire laformazione di cloache) sono giàstati avviati, come sottolineato dalSindaco e dagli assessori sopramenzionati; nel frattempo la S.p.A.in questione si è adoperata perinformare i suoi stessi utenti delfatto che trattiene soldi che non lespettano di diritto?

IN CONCLUSIONEForse ha ragione il segretario del

PD locale Matteo Fanciulli quandosostiene che l’I5S, con la pubbli-cazione della mappa, abbia “sco-perto l’acqua calda”; è, tuttavia,importante che qualcuno, di tantoin tanto, torni a ri-scoprirla, affin-ché coloro che sono rimasti indie-tro abbiano la possibilità di essereaggiornati. Il 100% dei rimborsi èpura utopia, ma ancora molti citta-dini possono ottenere quei rimbor-si e se, nell’arco di soli due giornidalla pubblicazione, la mappa èstata visualizzata più di 600 volte,allora questo significa che qualco-sa è già cambiato.

Andrea Bertolino

A lasciar fare le difese degliimputati nel processo per l’amiantoin Olivetti, si arriverebbe forse allamessa in dubbio del fatto chequalcuno si sia ammalato e mortoin questi anni per mesoteliomapleurico o cancro ai polmoni. Sa-rebbe una bella notizia, ma pur-troppo si sa quanto sia incredibile.

Più modestamente l’operazio-ne delle difese è, ancorché legit-tima, abbastanza prevedibile echiara: insinuare il dubbio che lefibre di asbesto siano state respi-rate in Olivetti e che, comunque,non vi sia certezza che sia stataquesta la causa della malattia edella morte di tante persone. Poi,se tale dubbio sarà fugato (alme-no nella gran parte dei casi ogget-to di questo processo) dalla ulte-riore perizia disposta dalla giudi-ce, ovviamente ciascuna difesasi cimenterà nel dimostrare l’as-soluta assenza di responsabilitàdei propri assistiti.

Sarebbe però veramente cla-moroso che, come per altri versi edimensioni è successo a CasaleMonferrato, a Ivrea non venisseresa giustizia alle lavoratrici elavoratori vittime dell’amianto. Unepilogo simile, farebbe certamen-te meno onore alla stessa storiadella Olivetti. Storia che restereb-be ancora più macchiata di quan-to lo sia stata dal processo e,ancor di più, dall’iniziale “timidez-za” di istituzioni e cittadinanzalocale nel prendere atto della real-tà pur di non guardare oltre il mito.

ƒz

ProgrammaProgrammaProgrammaProgrammaProgramma

IVREA - MOVICENTROVIA DORA BALTEA 40 B

venerdì 13 maggio ore 18.30RODRIGO HASBÙNPRESENTA “ANDARSENE”A cura della Galleria del libro

Andarsene è un denso, intrigan-te romanzo che unisce mirabil-mente realtà storica e finzione let-teraria. Un efficace montaggio diepisodi e voci permette di seguirele vicende della famiglia Ertl daglianni Cinquanta agli anni Settanta.Hans Ertl, cineasta tedesco chesotto la direzione di Leni Riefenstahlaveva glorificato l’estetica nazista,finita la guerra si rifugia in Boliviacon la famiglia, inseguendo il so-gno di una spedizione archeologica.La moglie e le tre figlie non usci-ranno indenni dalle incolmabili as-senze di quel padre, eppure Monika,la più grande e audace delle tre,finirà per ereditare il carattere an-ticonformista di Hans e lanciarsiverso un obiettivo molto più teme-rario, abbracciando la rivoluzionee finendo col passare alla storiacome «la vendicatrice di CheGuevara». Tra i poli opposti diqueste due figure vigorose corro-no i rapporti con gli altri personag-gi, grandi fallimenti e piccole tene-rezze familiari, in un romanzo cheha il passo e la forza delle storiememorabili.

Rodrigo Hasbún (Cocha-bamba, 1981) nel 2007 è statoselezionato dall’Hay Festival comeuno dei migliori scrittori latino-americani sotto i 39 anni, e nel2010 la rivista Granta l’ha sceltocome uno dei 22 migliori giovaniscrittori in spagnolo.

È autore del romanzo El lugardel cuerpo e di due raccolte diracconti. Andarsene è il suo primotitolo pubblicato in Italia.

ore 21.00BALFOLK

Banda Brisca in concerto

sabato 14 maggio dalle ore 10L’ALTROMERCATOfatti e persone dell’economia soli-dale-alle 16,30: laboratorio di riciclocreativo per bambinia cura di Ecoredia-alle 17: fatti e parole per un giar-dino sostenibilecon Filippo Alossa e RossanaRaballo del Vivaio Millefoglie:costruiamo insieme una vasca fio-rita per il dehors dello ZAC!

dalle ore 20.00BANDIERA GIALLA

si balla!

venerdì 20 maggio ore21.00COIPIEDIPERTERRAGiro del mondo via terra e mare

Come tutte le più belle storie,tutto ha inizio da un’amore, da unastoria d’amore anzi, da una propo-sta di matrimonio. I protagonistisono Elisa e Alessandro, da sem-pre amanti dei viaggi e nomadinell’anima, decidono di trascorre-

re il loro primo anno di matrimoniointrecciando la loro vita con per-sone di culture diverse, cogliendole emozioni che solo un viaggiosenza voli e a contatto con la terrapuò dare. 321 giorni di viaggiointorno al globo terrestre via terrao mare, 47.000 foto per racconta-re i volti e i paesaggi di una partedel mondo, ecco i numeri di questafantastica avventura.

Incontriamo Elisa e Alessandrodurante la presentazione del libro“Coipiediperterra” frutto di questastraordinaria esperienza.

sabato 21 Maggio ore 22.00MAMBO MELON

in concertoI Mambo Melon sono una scheg-

gia impazzita. Riciclano suoni evoci usando loopstation e campio-natori. Poi te li sbattono in facciasuonando basso batteria e flautotraverso pieno di effetti.

Il loro non-genere ha un fascinosenza confini e un tiro brutale.

Sono qualcosa di unico nellascena musicale. Sono in tre.

Immagina una jam con Girl Talk,Residents e Trans-AM sullo stes-so palco.

venerdì 27 Maggio ore 22.00C + C = MAXIGROSS

in concertoLa loro musica è stata spesso

definita folk psichedelico, termineche si confà maggiormente agliesordi della band, quando il suonoera prevalentemente acustico, ba-sato su cosmiche armonie vocali earrangiamenti semplici e naif, pro-prio come erano nate le primecanzoni in montagna (sono origi-nari dei monti Lessini a nord diVerona). Ora che sono diventatiuna inarrestabile live band con allespalle più di 200 concerti la dimen-sione elettrica è diventata una par-te fondamentale anche nella com-posizione, e i nuovi brani tendonoinevitabilmente verso atmosfere di-latate figlie delle lunghe code diGrateful Dead, Crazy Horse senzadimenticare la pazzia tropicalistadegli Os Mutantes.

mercoledì 18 maggio ore 20.45TI CONTO... TI CONTO?Caro amico, ti scrivo…a cura di Enoteca Vino e dintorni eAngela Ferrari & Cristiana FerraroQuante emozioni, quali impressionie quanti segreti sono stati condivisicon l’altro attraverso una lettera,fidata messaggera, sui cui fogli sonostate raccolte le parole mute, capacidi farsi voce nel momento in cui sa-rebbero state lette?Siamo pronti ad ascoltare i vostriromanzi epistolari preferiti, liberi dileggerli da soli o in coppia.Prenotazione obbligatoria per ilreading entro venerdì 13 maggio e,per partecipare alla serata, entro lu-nedì 16 maggio presso Vino e Dintor-ni, email: [email protected] Vino e Dintorni, via Arduino126, Ivrea, tel. 0125/641223