PROCEDURE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI rifiuti... · Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo...
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Servizio Medicina del Lavoro – Dr.ssa Cristina Durante 1
PROCEDURE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI
GRUPPO DI LAVORO
MEDICO COMPETENTE Dr.ssa Cristina Durante
CPSE Dr.ssa Luciana Di Tomassi
CPSI Dr.ssa Silvia Sferrazza
CPSI Marco Ciolli
DIFFUSIONE
Tutto il personale dell’Azienda.
REGIONE LAZIO AZIENDA OSPEDALIERA
COMPLESSO OSPEDALIERO SAN GIOVANNI ADDOLORATA
Servizio Medicina del Lavoro – Dr.ssa Cristina Durante 2
AZIENDA OSPEDALIERA
SAN GIOVANNI-ADDOLORATA
PROTOCOLLO PER LA
GESTIONE DEI RIFIUTI
DATA ELABORAZIONE
30/01/2012
Rev.
01/2013
INDICE
Introduzione pag. 3 Oggetto pag. 3 Scopo del protocollo pag. 3 Operatori coinvolti pag. 3 Campo di applicazione pag. 3 Sequenza operativa pag. 3 Matrice di responsabilità pag. 4 Bibliografia pag. 5 Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo (codice CER 18.01.03) pag. 6 Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo taglienti e pungenti (codice CER 18.01.03) pag. 10 Medicinali citotossici e citostatici (codice CER 18.01.08) pag. 12 Imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminate da tali sostanze (codice CER 15.01.10) pag. 15 Sostanze chimiche di laboratorio contenenti o costituite da sostanze pericolose, comprese le sostanze chimiche di laboratorio (paraffina) (codice CER 16.05.06) pag. 17 Pile esauste (codice CER 16.06.*) pag. 19 Toner e cartucce per stampanti (codice CER 08.03*) pag. 20 Farmaci scaduti (codice CER 18.01.09) pag. 21 Liquidi (codice CER 18.01.06) pag. 22 Rifiuti assimilabili agli urbani pag. 24 ALLEGATO 1: Procedure per lo smaltimento di farmaci scaduti pag. 26 ALLEGATO 2: Modulo per agenti radioattivi pag. 28
Servizio Medicina del Lavoro – Dr.ssa Cristina Durante 3
Introduzione: Per gestione dei rifiuti si intende la raccolta, il trasporto, il recupero e lo
smaltimento. La metodologia di gestione deve essere finalizzata alla tutela della sicurezza e della
salute degli operatori e degli utenti nel rispetto dell’ambiente e secondo criteri di economicità, in
conformità alla normativa vigente. Le schede di sicurezza, contenute all’interno del protocollo,
intendono indirizzare gli operatori, in modo che la gestione dei rifiuti prodotti garantisca la
maggiore economicità compatibile con la massima sicurezza. Lo smaltimento dei rifiuti deve
avvenire in modo corretto per minimizzare l’impatto ambientale.
Oggetto: protocollo per lo smaltimento dei rifiuti sanitari.
Scopo del protocollo: standardizzare i comportamenti nella gestione dei rifiuti sanitari e
diffondere la normativa di riferimento.
Operatori coinvolti: Tutto il personale dell’azienda.
Campo di applicazione: ogni procedura e azione che comporta produzione di rifiuti da smaltire.
Sequenza operativa: I rifiuti vengono smaltiti in relazione alla loro classificazione indicata dalla
legge1:
1. Rifiuti sanitari non pericolosi
2. Rifiuti sanitari assimilati ai rifiuti urbani
3. Rifiuti sanitari pericolosi non a rischio infettivo
4. Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo
5. Rifiuti sanitari che richiedono particolari modalità di smaltimento
La classificazione non è in relazione all’oggetto (esempio pannolone rifiuto assimilato agli urbani),
ma in relazione al contatto del rifiuto con:
1. Materiale proveniente da ambiente isolato (allegato ambiente isolato)
2. Sostanze chimiche pericolose (antiblastici)
3. Contatto con escreto o secreto dei pazienti in ambiente di isolamento infettivo
4. Sangue visibile
5. Liquido seminale, secrezioni vaginali, liquido cerebrospinale, liquido sinoviale, liquido
pleurico, liquido peritoneale, liquido pericardio, liquido amniotico
6. Feci o urine se diagnosticata o ravvisata clinicamente una patologia per tali escreti
trasmissibile
1 Direttiva 9 aprile 2002. Indicazione per la corretta e piena applicazione del regolamento comunitario n. 2557/2001 sulle spedizioni di rifiuti ed in relazione al nuovo elenco dei rifiuti.
AZIENDA OSPEDALIERA
SAN GIOVANNI-ADDOLORATA
PROTOCOLLO PER LA
GESTIONE DEI RIFIUTI
DATA ELABORAZIONE
30/01/2012
Rev.
01/2013
Servizio Medicina del Lavoro – Dr.ssa Cristina Durante 4
MATRICE DI RESPONSABILITA’
PERSONALE COINVOLTO ATTIVITA'
Direttore U.O. Dirigenti-Responsabili Coordinatori Inf./Tecnici/Ostet.
Medico, Infer/Tecnici/Oste/Amm.vi ecc…
Direzione Sanitaria
O.T.A./O.S.S
Ditte trasp. Rifiuti speciali
Impianto di Destinazione rifiuti
Chiusura ed
etichettatura del
contenitore R.V. R.V. R.A.
Conferimento rifiuti
speciali nel punto di
raccolta all'interno
delle unità
operative R.V. R.V. R.A. Gestione del
deposito interno
delle unità operative R.V. R.V. R.V. R.A. Ritiro rifiuti dalle
unità operative R.V. R.V. R.A.
Sorveglianza nella
fase di conferimento
alla Ditta Smaltitrice R.A. - R.V. R.V. Gestione del
deposito
temporaneo e aree
ecologiche R.V. R.A. Gestione
Documentazione
( Formulari
Identificazione
Rifiuto, registri di
carico e scarico,) R.A. - R.V. R.A. R.A.
Trasporto esterno
Rifiuti speciali R.A. Smaltimento/recupe
ro dei rifiuti R.A. LEGENDA: R.A.:Responsabile dell'Attività R.V.: Responsabile della Vigilanza
Servizio Medicina del Lavoro – Dr.ssa Cristina Durante 5
Bibliografia:
1. Decreto del Presidente della Repubblica n. 254 del 15 luglio 2003 “Regolamento recante
disciplina della gestione dei rifiuti sanitari a norma dell’articolo 24 della legge 31 luglio
2002 n. 179”. Gazzetta Ufficiale Italiana n. 211 dell’11 settembre 2003.
2. Decreto legislativo 5 febbraio 1997 n. 22
3. Direttiva 9 aprile 2002. Indicazione per la corretta e piena applicazione del regolamento
comunitario n. 2557/2001 sulle spedizioni di rifiuti ed in relazione al nuovo elenco dei rifiuti.
Supplemento Ordinario n. 102 alla Gazzetta Ufficiale Italiana n. 108 del 10 maggio 2002.
4. Linee guida “Manipolazioni antiblastici” del 5 agosto 1999. Gazzetta Ufficiale n. 236 del 7
luglio 1999 (Repertorio Atti n. 236).
Servizio Medicina del Lavoro – Dr.ssa Cristina Durante 6
Rientrano in questa categoria i rifiuti che derivano dal settore sanitario.
Sono da considerarsi a rischio infettivo quelli che presentano almeno una delle caratteristiche qui
di seguito riportate:
1 Tutti i rifiuti provenienti da ambienti di isolamento infettivo nei quali sussiste il rischio di
trasmissione biologica aerea, nonché da ambienti ove soggiornano pazienti in isolamento infettivo
affetti da patologie causate da agenti biologici di gruppo 4 di cui all’allegato XI del Decreto
legislativo 19 settembre 1994, 626 e successive modifiche e integrazioni (gruppo 4: agenti che
possono provocare malattie gravi nell’uomo, costituire un serio rischio per i lavoratori, presentare
un elevato rischio di propagazione nella comunità, non essendoci misure profilattiche o
terapeutiche es. variola virus, virus ebola).
2 Tutti i rifiuti quando: a) provengono da ambiente di isolamento infettivo e siano venuti in
contatto con qualsiasi liquido biologico secreto od escreto dai pazienti isolati; b) sono contaminati
da sangue o altri liquidi biologici in quantità tale da essere visibile a occhio nudo;
c) feci o urine, nel caso in cui sia ravvisata clinicamente dal medico che ha in cura il paziente una
patologia trasmissibile attraverso tali escreti; d) sono contaminati da liquidi biologici ad alto rischio
quali: liquido cerebro spinale, liquido seminale, secrezioni vaginali, liquido pleurico, liquido
pericardico, liquido amniotico, liquido peritoneale, liquido sinoviale.
QUANDO UN RIFIUTO NON PRESENTA NESSUNA DELLE CARATTERISTICHE DI PERICOLO ELENCATE VA CONSIDERATO COME UN RIFIUTO NON PERICOLOSO E QUINDI ASSIMILABILE AGLI URBANI.
TIPOLOGIA DEI RIFIUTI
• Materiali monouso quali guanti, mascherine, soprascarpe, camici visibilmente sporchi di
sangue o altre sostanze organiche a rischio infettivo.
• Materiali per medicazioni quali garze, cotone, cerotti, bende visibilmente sporche di
sangue o altre sostanze organiche a rischio infettivo.
• Sacche e circuiti per trasfusioni, sacche che hanno contenuto urina contaminata, nutrizione
parenterale, liquido peritoneale, sacche per stomia, ultra filtrato contaminati da sangue e
altre sostanze escrete o secrete a rischio infettivo.
• Apparati per fleboclisi contaminati da sangue in quantità visibile avendo cura di tagliare
preventivamente il perforatore che va inserito nel contenitore per pungenti e taglienti.
• Sondini naso-gastrici per bronco aspirazione, per ossigenoterapia.
2 “Classi di pericolosità – Rifiuti pericolosi“. Queste sono le caratteristiche dei rifiuti pericolosi da riportare sul formulario di
identificazione rifiuto e sul registro di carico e scarico dei rifiuti. H 9 Infetto: sostanze contenenti microrganismi vitali o loro
tossine , conosciute o ritenute per buoni motivi come cause di malattie nell’uomo o in altri organismi viventi.
RIFIUTI SANITARI PERICOLOSI A RISCHIO INFETTIVO
RIFIUTI CHE DEVONO ESSERE RACCOLTI E SMALTITI APPLICANDO PRECAUZIONI PARTICOLARI PER EVITARE INFEZIONI (CODICE CER 18.01.03)
STATO FISICO: 2 SOLIDO NON PULVERULENTO CARATTERISTICHE DI PERICOLOSITÁ: H9
2
Servizio Medicina del Lavoro – Dr.ssa Cristina Durante 7
• Sonde rettali e gastriche.
• Cateteri vescicali, venosi, arteriosi, per drenaggi pleurici etc.
• Speculum auricolare monouso, speculum vaginale, bastoncini cotonati per colposcopia e
pap test.
• Bastoncini oculari non sterili e oftalmici di TNT.
• Filtri dialisi, filtri esausti provenienti da cappe in assenza di rischio chimico.
• Cannule e drenaggi.
• Suturatrici automatiche monouso.
• Gessi e bendaggi visibilmente sporchi di sangue.
• Pannoloni e pannolini pediatrici visibilmente sporchi di sangue o contaminati da feci e
urine per le quali sia stata diagnosticata e ravvisata clinicamente in cartella una patologia
trasmissibile per tali escreti.
• Parti anatomiche non riconoscibili.
• Siringhe, bisturi, aghi ed ogni altro tipo di taglienti monouso. Tutti i taglienti devono essere preventivamente immessi negli appositi contenitori in plastica rigida di colore giallo.
• Provette, vetrini, pipette, etc. contaminati da liquidi biologici.
• Piastre, terreni di colture e altri presidi utilizzati in microbiologia e contaminati da agenti
patogeni.
• Parti anatomiche non riconoscibili.
NB:
1) GLI ASSORBENTI IGIENICI VANNO SMALTITI COME RIFIUTI ASSIMILABILI AGLI URBANI (CONTENITORE DI COLORE NERO, RIVESTITO ALL’INTERNO CON SACCO IN POLIETILENE NERO) A MENO CHE NON SIA STATA DIAGNOSTICATA O RAVVISATA CLINICAMENTE IN CARTELLA UNA PATOLOGIA TRASMISSIBILE PER VIA EMATICA. 2) LE SACCHE CONTENENTI URINE VANNO SVUOTATE NELLA RETE FOGNARIA E SMALTITE COME RIFIUTI ASSIMILABILI AGLI URBANI.
CONTENITORI UTILIZZATI
Contenitore monouso in cartonplast da lt. 40 e lt. 60, recanti la scritta “ CONTENITORE MONOUSO PER RIFIUTI SANITARI PERICOLOSI A RISCHIO INFETTIVO DPR N° 254/03 E SUCC. MOD.” , simbolo
“R” di rischio biologico al cui interno è inserito un sacco in polietilene e una fascetta per la
chiusura.
Servizio Medicina del Lavoro – Dr.ssa Cristina Durante 8
MODALITA’ DI SMALTIMENTO
• I contenitori, prima dell’utilizzo, devono essere assemblati. All’interno del cartone deve
essere presente il sacco in polietilene e un’apposita fascetta in plastica che ne consenta
l’accurata chiusura.
• Il contenitore deve essere utilizzato fino a un livello di riempimento max. di 2/3 del suo
volume allo scopo di minimizzare il rischio di contatto col materiale in esso contenuto,
permettendone una facile chiusura (se il contenitore risulta parzialmente utilizzato, è
possibile chiudere lo stesso con “chiusura provvisoria”).
• Il sacco in polietilene deve essere chiuso con la fascetta in plastica e il cartonplast deve
essere sigillato con “chiusura definitiva”.
• Una volta chiusi, i contenitori devono essere facilmente identificabili, attraverso
l’applicazione di un’etichetta che riporti la Unità Operativa produttrice e la data di
chiusura.
• Per i contenitori da lt. 60 non superare il peso complessivo di 7 kg.
• I contenitori, una volta chiusi e resi identificabili, vanno allocati nell’area dell’unità
operativa deputata al deposito temporaneo del materiale “sporco”. I contenitori dovranno
essere riposti in posizione verticale, evitando: rovesciamenti, schiacciamenti, rotture degli
stessi con conseguente rischio di fuoriuscita del contenuto.
• Nell’eventualità che un contenitore risulti danneggiato e/o bagnato o con fuoriuscita di
materiale, si dovrà provvedere all’utilizzo di un secondo sacco di rivestimento e di un altro
contenitore esterno. Si provvederà alla sanificazione dell’eventuale zona bagnata e sporca
smaltendo il materiale utilizzato per la sanificazione in un altro contenitore per rifiuti
sanitari infetti.
RACCOMANDAZIONI
• Non posizionare i contenitori all’interno delle stanze di degenza e in aree non protette come corridoi, porte d’emergenza, sale d’attesa, aree di passaggio e servizi igienici dei pazienti.
• Non posizionare i contenitori sotto i lavabi delle medicherie.
• I contenitori non devono essere accessibili ai degenti e al pubblico.
• Nei contenitori non devono assolutamente essere inseriti rifiuti urbani, materiali vetrosi,
carta, pile, liquidi di fissaggio e sviluppo, liquidi di laboratorio, liquidi di qualsiasi genere e
rifiuti radioattivi.
• E’ VIETATO TRAVASARE I RIFIUTI DA UN CONTENITORE ALL’ALTRO.
• Il personale di reparto, prima di procedere alla chiusura del contenitore in cartone, deve
legare il sacco di polietilene posto al suo interno. Durante tale manovra, occorre fare uso di
guanti. I contenitori, una volta chiusi, non devono per alcun motivo essere riaperti.
Servizio Medicina del Lavoro – Dr.ssa Cristina Durante 9
RISCHIO
Biologico da contatto e/o aerosol
NORME COMPORTAMENTALI Le norme comportamentali da adottare prevedono:
• la corretta individuazione dei rifiuti
• la conoscenza delle caratteristiche dei contenitori per la raccolta.
• la conoscenza dei locali dove dislocare i contenitori all’interno dell’Unità Operativa
produttrice del rifiuto.
• L’utilizzo di idonei DPI per la chiusura del contenitore (visiera o occhiali e mascherina
• guanti monouso, indumenti protettivi, camici monouso).
• Gli indumenti devono essere indossati per tutto il tempo in cui permane il rischio di
esposizione agli agenti biologici.
• La necessità di evitare schizzi e formazione di aerosol durante il confezionamento del
rifiuto.
• I l divieto di assumere alimenti o bevande durante la manipolazione o il trasporto dei rifiuti.
PANNOLONI CON URINA POSTSCINTIGRAFIA
MODALITA’ DI SMALTIMENTO
• I pannoloni vanno gettati nel contenitore per rifiuti sanitari infetti ( ex ROT) e il contenitore
va identificato con il modulo per agenti radiattivi (Allegato 2).
• IL CONTENITORE DEVE SOSTARE NEL DEPOSITO TEMPORANEO PER 48 ORE PRIMA DI ESSERE SMALTITO.
• Sul contenitore apporre la data di chiusura e l’unità operativa produttrice del rifiuto.
Servizio Medicina del Lavoro – Dr.ssa Cristina Durante 10
RIFIUTI SANITARI PERICOLOSI A RISCHIO INFETTIVO TAGLIENTI E PUNGENTI
RIFIUTI CHE DEVONO ESSERE RACCOLTI E SMALTITI APPLICANDO PRECAUZIONI PARTICOLARI
PER EVITARE INFEZIONI (CODICE CER 18.01.03)
STATO FISICO: 2 SOLIDO NON PULVERULENTO CARATTERISTICHE DI PERICOLOSITÁ: H 9
CONTENITORI UTILIZZATI Contenitori rigidi in polipropilene monouso per taglienti e pungenti di colore giallo recanti la
scritta “RIFIUTI SANITARI PERICOLOSI OGGETTI TAGLIENTI CONTAMINATI PUNGENTI A RISCHIO INFETTIVO”.
Contenitori rigidi in polipropilene monouso di colore nero di diverse forme e dimensioni,
imperforabili, dotati di coperchio a chiusura ermetica, che vanno inseriti in un secondo
contenitore per l’eliminazione finale.
MODALITA’ DI SMALTIMENTO
• I contenitori, prima dell’utilizzo, devono essere assemblati utilizzando le parti a incastro,
controllandone la perfetta tenuta.
• I contenitori vanno utilizzati esclusivamente per lo smaltimento di siringhe, bisturi, aghi ed
altri materiali taglienti e pungenti monouso.
• Anche taglienti e pungenti non venuti a contatto con materiale biologico ma
potenzialmente lesivi (es. aghi aperti per errore) devono essere smaltiti come rifiuti sanitari
pericolosi a rischio infettivo utilizzando il contenitore di colore giallo.
• Il contenitore deve essere utilizzato fino a un livello di riempimento max. di 2/3 del suo
volume.
• I contenitori, una volta utilizzati, dovranno essere chiusi ermeticamente e inseriti nel
contenitore in cartonplast.
Servizio Medicina del Lavoro – Dr.ssa Cristina Durante 11
RACCOMANDAZIONI
• Prevedere la presenza del contenitore giallo in ogni postazione di lavoro in cui è
prevedibile la produzione di tali rifiuti.
• Durante l’uso e le operazioni di chiusura mantenere sempre il contenitore appoggiato
su un piano rigido e in posizione verticale.
• Il contenitore giallo deve essere posizionato nel raggio d’azione delle braccia
dell’operatore in modo che questi veda l’apertura presente sul coperchio e non debba
appoggiare, neppure momentaneamente, il tagliente o pungente sul letto, sul
comodino o nel vassoio di lavoro e poi riprendere in mano il presidio per eliminarlo.
• Introdurre taglienti e pungenti senza ricoprire o incappucciare aghi e punte.
• Non disconnettere gli aghi dalle siringhe.
• Non travasare i rifiuti da un contenitore giallo a un altro.
• Non effettuare manovre di scuotimento per assestare il livello dei rifiuti all’interno del
contenitore giallo.
• Non introdurre con forza aghi e taglienti nei contenitori.
• Controllare che non fuoriescano impropriamente materiali pungenti e taglienti
dall’apertura del contenitore.
• Non riaprire il contenitore una volta sigillato definitivamente.
RISCHIO
Biologico da contatto e/o aerosol
NORME COMPORTAMENTALI
• Evitare schizzi e formazione di aerosol durante il confezionamento del rifiuto.
• Evitare di assumere alimenti o bevande durante la manipolazione o il trasporto dei rifiuti.
• Utilizzare i DPI appropriati ( guanti monouso, mascherina).
Servizio Medicina del Lavoro – Dr.ssa Cristina Durante 12
MEDICINALI CITOTOSSICI E CITOSTATICI
RIFIUTI SANITARI CHE RICHIEDONO PARTICOLARI SISTEMI DI GESTIONE MODALITA’ E SMALTIMENTO ( INCENERIMENTO) (CODICE CER 18.01.08)
STATO FISICO: 4 SOLIDO NON PULVERULENTO CARATTERISTICHE DI PERICOLOSITÁ: H 6
3 H 7
4
TIPOLOGIA DEI RIFIUTI
• Rifiuti derivanti dalla preparazione o dalla somministrazione di farmaci antiblastici come
fiale o flaconi venuti a contatto con la sostanza concentrata durante la fase di preparazione
(aghi, siringhe) o che hanno contenuto il farmaco o aghi e siringhe che sono venuti a
contatto con il preparato.
• Tutti i rifiuti contaminati derivanti da operazioni di pulizia dei piani di lavoro e di superfici
contaminate da vapori e da aerosol (carta, teli monouso, guanti, camici, soprascarpe,
mascherine) e da operazioni di manutenzione delle cappe di aspirazione.
• Tutti i rifiuti derivanti dalle operazioni di pulizia successive a versamenti accidentali.
• Urine dei pazienti che hanno ricevuto terapie chemioterapiche.
• Flaconi contenenti residui di sostanze cancerogene o mutagene utilizzate in Anatomia
patologica (classificazione di rischio R 43, R 45, R 46)5.
• Contenitori con classificazione di rischio R 40 (formaldeide).
CONTENITORI UTILIZZATI
Contenitori monouso rigidi in plastica non clorurata, di colore facilmente identificabile (rosso) di
capacità indicativa (40/60 lt), recanti il codice CER 18.01.08, resistenti al taglio, impermeabili,
impilabili sia da vuoti che da pieni, con chiusura ermetica in modo da impedire dispersioni
accidentali del materiale all’esterno.
3 H 6 Tossico (incluso molto tossico): sostanze e preparati (comprese le sostanze e i preparati molto tossici) che, per
inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono comportare rischi per la salute gravi, acuti o cronici e anche la
morte. 4 H 7 Cancerogeno: sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono produrre il
cancro o aumentarne la frequenza. 5 R 40: possibilità di effetti cancerogeni; R 43: può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle; R 45: può
provocare il cancro; R 46: può provocare alterazioni genetiche ereditarie.
Servizio Medicina del Lavoro – Dr.ssa Cristina Durante 13
MODALITA’ DI SMALTIMENTO
• I contenitori, prima dell’utilizzo, devono essere assemblati utilizzando le parti a incastro,
controllandone la perfetta tenuta.
• I contenitori vanno utilizzati esclusivamente per lo smaltimento di siringhe, bisturi, aghi ed
altri materiali taglienti e pungenti monouso.
• Anche taglienti e pungenti non venuti a contatto con materiale biologico ma
potenzialmente lesivi (es. aghi aperti per errore) devono essere smaltiti come rifiuti sanitari
pericolosi a rischio infettivo utilizzando il contenitore di colore giallo.
• Il contenitore deve essere utilizzato fino a un livello di riempimento max. di 2/3 del suo
volume.
• I contenitori, una volta utilizzati, dovranno essere chiusi ermeticamente e inseriti nel
contenitore in cartonplast.
RACCOMANDAZIONI
Questo tipo di contenitore, che ha al suo interno un sacco in polietilene, andrà utilizzato nelle
immediate vicinanze della zona di lavoro. Tali contenitori devono essere sempre presenti nelle sale
di preparazione dei farmaci antiblastici.
Contenitori monouso per rifiuti taglienti e pungenti in plastica non clorurata, da utilizzare sotto
cappa per la preparazione di farmaci antiblastici. Devono essere di colore facilmente identificabile
(giallo), imperforabili, resistenti agli urti, provvisti di indicazione di livello di massimo riempimento.
Per i rifiuti taglienti e pungenti devono essere utilizzati i contenitori rigidi in polietilene per rifiuti
taglienti di colore giallo. Le fiale/flaconcini che hanno contenuto il farmaco antiblastico vanno
smaltiti direttamente nel contenitore di colore rosso.
I contenitori devono essere posizionati sul piano di lavoro all’interno delle cappe aspiranti e
devono essere riempiti fino a ¾ della loro capienza in modo tale da prevenire eventuali incidenti.
Al termine del loro utilizzo, devono essere chiusi ermeticamente dal personale addetto alla
preparazione e successivamente introdotti nel contenitore monouso rigido in polietilene di colore
Servizio Medicina del Lavoro – Dr.ssa Cristina Durante 14
rosso. Queste operazioni devono essere svolte indossando guanti monouso a perdere. Tutti gli
altri rifiuti prodotti durante la preparazione delle terapie antiblastiche e citostatiche come garze,
deflussori, DPI, ecc., dovranno essere introdotti obbligatoriamente nel contenitore rigido in
polietilene di colore rosso.
Accertarsi, prima della chiusura, che non fuoriescano liquidi o altro materiale dal contenitore.
Al termine dell’utilizzo, si provvederà alla chiusura del sacco di polietilene e del contenitore rigido
esterno con il relativo coperchio a chiusura ermetica.
Prima di chiudere effettuare l’inattivazione chimica con prodotti a base di ipoclorito di sodio al 10%. Per le operazioni di chiusura dei suddetti contenitori indossare sempre DPI monouso.
Su ogni contenitore va apposta la data di chiusura e l’indicazione dell’Unità operativa produttrice
del rifiuto.
Tali rifiuti vengono movimentati da personale addetto all’area di deposito temporaneo e
trasportati per lo smaltimento definitivo dalla ditta appaltatrice.
Feci e urine dei pazienti che hanno ricevuto terapie con medicinali citotossici e citostatici, possono
essere smaltiti direttamente nella rete fognaria, versando ipoclorito di sodio al 5% prima
dell’eliminazione.
Le urine emesse dai pazienti trattati con instillazioni endovescicali di antiblastici devono essere raccolte in contenitori a cui va aggiunto 10 cc di ipoclorito di sodio al 10%. Trascorse le 24h le urine potranno essere smaltite attraverso il sistema fognario.
RISCHIO
Tossico per ingestione. Tossico al contatto con cute, occhi e mucose. Tossico per inalazione.
NORME COMPORTAMENTALI
• Utilizzo dei DPI durante le varie fasi di raccolta chiusura e confezionamento,
movimentazione e deposito preliminare: guanti monouso, mascherina con visiera e/o
occhiali, camici monouso, soprascarpe, cuffia.
• Evitare il contatto con occhi cute e mucose.
• Evitare di assumere alimenti o bevande durante la manipolazione o il trasporto dei rifiuti.
• NB In caso di spandimento accidentale fare uso di appositi DPI presenti nel kit di emergenza in dotazione.
Servizio Medicina del Lavoro – Dr.ssa Cristina Durante 15
IMBALLAGGI CONTENENTI RESIDUI DI SOSTANZE PERICOLOSE O CONTAMINATI DA TALI SOSTANZE CODICE CER 15.01.10
STATO FISICO: 2 SOLIDO NON PULVERULENTO CARATTERISTICHE DI PERICOLOSITÁ: H 14
6
TIPOLOGIA DI RIFIUTI
Imballaggi/contenitori in vetro e/o in plastica vuoti originariamente contenenti sostanze
pericolose. Rottami di vetro (flaconi o scatole contaminati da sostanze pericolose).
Imballaggi/contenitori in vetro o in plastica provenienti dalle unità operative di Laboratorio Analisi,
Istopatologia, Gastroenterologia.
MODALITA’ DI SMALTIMENTO
Per le modalità di smaltimento vengono utilizzati contenitori rigidi in polietilene da 60 lt di colore
nero. I contenitori, oltre ai simboli e alle scritte obbligatorie per legge, devono riportare il codice
CER identificativo, la data di chiusura e l’Unità operativa produttrice del rifiuto.
6 H 14 Ecotossico: sostanze e preparati che presentano o possono presentare rischi immediati o differiti per uno o più settori dell’
ambiente
Servizio Medicina del Lavoro – Dr.ssa Cristina Durante 16
RACCOMANDAZIONI
Gli imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose devono essere raccolti all’interno di
appositi contenitori in plastica rigidi di colore nero. I contenitori devono essere posizionati in
ciascuno dei laboratori diagnostici e in una posizione tale da non intralciare le normali attività di
lavoro. Tali contenitori devono essere riempiti non oltre il dovuto per non renderne difficoltosa la
chiusura. Apporre sul coperchio del contenitore un’ etichetta identificativa dell’Unità operativa
produttrice e relativa data di chiusura.
RISCHI
Irritante se a contatto con pelle, occhi e mucose.
Tossico per inalazione.
NORME COMPORTAMENTALI
• Utilizzare dispositivi di protezione individuale idonei (guanti, occhiali, mascherina con
visiera).
Servizio Medicina del Lavoro – Dr.ssa Cristina Durante 17
TIPOLOGIA DI RIFIUTI
Con questo codice vengono classificati i prodotti chimici o farmaceutici in disuso, nonché i
contenitori che ne contengono tracce (Residui di prodotti in polveri e reagenti scaduti).
MODALITA’ DI SMALTIMENTO
Per le modalità di smaltimento vengono utilizzati contenitori in materiale rigido da 20 lt di colore
nero, non deformabili. Dotati di stabilità sul piano d’appoggio, al fine di evitare il loro
rovesciamento. I contenitori, oltre ai simboli e alle scritte obbligatorie per legge, devono riportare
il codice CER identificativo, la data di chiusura e l’Unità operativa produttrice del rifiuto.
SOSTANZE CHIMICHE DI LABORATORIO CONTENENTI O COSTITUITE DA SOSTANZE PERICOLOSE, COMPRESE LE SOSTANZE CHIMICHE DI
LABORATORIO (PARAFFINA) CODICE CER 16.05.06
STATO FISICO: LIQUIDO OPPURE SOLIDO
Servizio Medicina del Lavoro – Dr.ssa Cristina Durante 18
RACCOMANDAZIONI
Gli imballaggi contenenti residui di paraffina devono essere raccolti all’interno di appositi
contenitori in plastica rigidi di colore nero. I contenitori devono essere posizionati in ciascuno dei
laboratori diagnostici. Raggiunto il riempimento, il contenitore va chiuso ermeticamente con il
coperchio in dotazione. Indicare in modo ben visibile, mediante un’etichetta adesiva applicata sul
contenitore, l’Unità operativa produttrice e la relativa data di chiusura.
RISCHI
Irritante se a contatto con pelle, occhi e mucose.
Tossico per inalazione.
NORME COMPORTAMENTALI
• Utilizzare dispositivi di protezione individuale (guanti, occhiali, mascherina con visiera).
Servizio Medicina del Lavoro – Dr.ssa Cristina Durante 19
PILE ESAUSTE RIFIUTI SANITARI PERICOLOSI NON A RISCHIO INFETTIVO CODICE CER 16.06.*7
STATO FISICO: 2 SOLIDO NON PULVERULENTO
TIPOLOGIA DEI RIFIUTI
Batterie e pile alcaline esauste utilizzate per l’alimentazione delle diverse apparecchiature
sanitarie e non sanitarie.
Batterie a secco utilizzate per alimentare alcuni dispositivi medici (es. laringoscopi, otoscopi ecc…)
Pacemarker cardiaci.
MODALITA’ DI SMALTIMENTO
Vengono utilizzati contenitori in plastica imperforabile da lt 20, di colore nero recanti la scritta
“Raccolta pile a secco”.
Il personale della ditta provvede, poi, alla raccolta e allo smaltimento dei suddetti contenitori.
RACCOMANDAZIONI
Non riempire i contenitori oltre i 2/3 della loro capienza.
Pile utilizzate per i Pacemarker cardiaci vanno smaltite dopo decontaminazione con un’idonea
soluzione detergente/disinfettante.
7 *16.06.01 Batteria al piombo 16.06.02 Batterie al nichel-cadmio 16.06.04 Batterie alcaline (escluse quelle contenenti mercurio) 16.06.05 Altre batterie ed accumulatori esausti
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TONER E CARTUCCE PER STAMPANTI RIFIUTI PER I QUALI E’ PREVISTO IL RECUPERO ATTRAVERSO LA RACCOLTA DIFFERENZIATA
TONER E CARTUCCE PER STAMPANTI. CODICE CER 08.03.*8 STATO FISICO: 2 SOLIDO NON PULVERULENTO
TIPOLOGIA DEI RIFIUTI
Rifiuti speciali di stampanti e fotocopiatrici non più utilizzabili.
MODALITA’ DI SMALTIMENTO
Tali rifiuti dovranno essere raccolti in appositi contenitori in cartonplast bianchi riportanti la
dicitura “Toner per stampa esaurito comprese le cartucce (toner, toner laser, link jet e nastri
stampante)” ubicati presso le Unità operative dell’Ospedale S. Giovanni, S. Maria, Addolorata.
Presidio Britannico (piano -1).
RACCOMANDAZIONI
Toner e cartucce, prima dello smaltimento nell’ apposito contenitore, devono essere riposti nella
confezione originaria in plastica nera in modo tale da evitare la dispersione nell’ambiente di
particelle di carbone, ossidi di ferro e resina della dimensione di 8 micron9.
8 08.03.17 Toner per stampa esauriti, contenenti sostanze pericolose. 08.03.18 Toner per stampa esauriti, diversi di quelli di cui alla voce 08.03.17. 9 Testo Unico Sicurezza sul lavoro (D.L 9 aprile 2008 n. 81).
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FARMACI SCADUTI RIFIUTI SANITARI SPECIALI CHE RICHIEDONO PARTICOLARI MODALITA’ DI SMALTIMENTO:
MEDICINALI DIVERSI DA QUELLI DI CUI ALLA VOCE 18.01.08. CODICE CER 18.01.09
RIFIUTI SANITARI NON PERICOLOSI
FARMACI SCADUTI O INUTILIZZABILI
TIPOLOGIA DEI RIFIUTI
Farmaci scaduti o di scarto, esclusi i medicinali citotossici e citostatici. Rifiuti sanitari che
richiedono particolari sistemi di gestione. Non sono rifiuti pericolosi, costituiscono un rischio per
l’ambiente e sono destinati all’incenerimento.
MODALITA’ DI SMALTIMENTO
Vanno smaltiti in appositi contenitori in cartonplast recanti la sigla “R” “Farmaci scaduti”, da 60 lt.
Il contenitore si trova ubicato presso la UOC Farmacia Ospedaliera. Il ritiro avviene il 1° lunedì e martedì del mese dalle 10.00-11.00 con Modulo Restituzione farmaci
scaduti (vedi allegato 1 “Procedure per lo Smaltimento dei Farmaci scaduti”).
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LIQUIDI SOSTANZE CHIMICHE PERICOLOSE O CONTENENTI SOSTANZE PERICOLOSE CODICE CER 18.01.06
STATO FISICO: 4 LIQUIDO CARATTERISTICHE DI PERICOLOSITÁ: H 4
10 H 5
11 H 14
12
TIPOLOGIA DEI RIFIUTI
Reagenti di Laboratorio (liquidi e in polvere), solventi e reflui provenienti dalle apparecchiature di
analisi. Sostanze chimiche utilizzate per vari scopi come la colorazione e il fissaggio provenienti dai
laboratori di istopatologia, citologia. Sostanze infiammabili (formalina, disinfettanti, reagenti
scaduti derivanti da attività di laboratorio analisi, anatomia patologica, centro trasfusionale).
MODALITA’ DI SMALTIMENTO
Di norma vengono raccolti in taniche speciali di materiale rigido monouso, contrassegnate dalla
lettera “R”, di varia volumetria (indicativamente 10/20 lt, stabili, dotati di indicatore visivo di
livello con indicazione del massimo). I contenitori oltre ai simboli obbligatori per legge devono
riportare un’etichetta su cui sia possibile scrivere il codice CER, la data di chiusura, il nome
dell’Unità Operativa produttrice del rifiuto.
I contenitori pieni per ¾, devono essere trasferiti in un’area protetta dell’Unità Operativa
produttrice destinata a deposito temporaneo. Questa manovra va eseguita utilizzando DPI idonei,
tali da ridurre l’esposizione del personale addetto al rischio chimico.
10
H 4 Irritante: sostanze e preparati non corrosivi il cui contatto immediato, prolungato o ripetuto con la pelle e le mucose può
provocare una reazione infiammatoria. 11
H 5 Nocivo: sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono comportare rischi per la salute
di gravità limitata. 12
H 14 Ecotossico: sostanze e preparati che presentano o possono presentare rischi immediati o differiti per uno o più settori
dell’ambiente.
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RACCOMANDAZIONI
Tali rifiuti prevedono specifiche modalità di smaltimento e non debbono mai essere eliminati con i rifiuti urbani o attraverso il sistema fognario. Va evitata assolutamente la miscelazione di prodotti chimici incompatibili che possono sviluppare
per reazione chimica gas e vapori, potenzialmente tossici o esplosivi.
I rifiuti chimici devono essere conservati lontano da fonti di calore, irraggiamento solare e quadri
elettrici. Devono essere chiusi ermeticamente e non devono essere collocati in alto o comunque in
posizioni di equilibrio precario.
Prima della movimentazione, controllare che i contenitori siano integri e chiusi ermeticamente.
Verificare che le etichette siano chiare e leggibili così da non ingenerare confusione al momento
del prelievo da parte della Ditta incaricata dello smaltimento.
RISCHIO Nocivo per ingestione
Irritante se a contatto con pelle, occhi e mucose
NORME COMPORTAMENTALI
• Utilizzare DPI durante le varie fasi di raccolta, chiusura e confezionamento,
movimentazione e deposito preliminare, in modo da ridurre il rischio di inalazione di
sostanze pericolose.
• Evitare il contatto con occhi cute e mucose.
• Evitare di assumere alimenti o bevande durante la manipolazione o il trasporto dei rifiuti.
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RIFIUTI ASSIMILABILI AGLI URBANI
TIPOLOGIA DI RIFIUTI
Sono tutti i rifiuti derivanti da attività sanitaria che NON PRESENTANO RISCHIO INFETTIVO, cioè
tutti quei materiali che non provengono da ambienti di isolamento infettivo, né da pazienti affetti
da patologia infettiva-diffusiva, clinicamente diagnosticata e ravvisata in cartella dal medico nelle
UU.OO. di diagnosi e cura;
Sono tutti i rifiuti derivanti da attività sanitaria che non contengono sostanze chimiche pericolose
e che non sono venuti a contatto con liquidi biologici secreti o escreti di qualsiasi paziente;
Non sono visibilmente sporchi di SANGUE o di altri liquidi biologici quali liquido seminale; secrezioni vaginali; liquido sinoviale; cerebrospinale; liquido pleurico; liquido peritoneale; liquido pericardico; liquido amniotico.
Assorbenti igienici, pannoloni, pannolini pediatrici, sacche per raccolta urine precedentemente
svuotate di pazienti non affetti da patologie trasmissibili attraverso tali escreti.
Residui dei pasti provenienti da reparti, da cucine o mense;
Rifiuti provenienti dalla pulizia dei locali.
MODALITA’ DI SMALTIMENTO:
Vengono utilizzati sacchi in plastica di colore nero, impermeabili.
Nei sacchi neri non devono assolutamente essere inseriti rifiuti pericolosi, materiali vetrosi, pile
esauste.
Il sacco nero pieno , deve essere chiuso dal personale dell’Unità operativa e collocato nella zona
del deposito temporaneo. Il sacco non dovrà avere un peso superiore ai 10 Kg.
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RACCOMANDAZIONI
Introdurre nel sacco quantitativi di rifiuto che ne permettano un’agevole chiusura. Non riempire il
sacco nero per oltre i 2/3 del volume. Evitare di riaprire il sacco una volta provveduto alla sua
chiusura definitiva. Nel caso in cui il sacco nero, contenente rifiuti, risulti danneggiato con
eventuale fuoriuscita di percolato, utilizzare un secondo sacco nero.
Procedere alla chiusura del sacco facendo attenzione a non comprimere e/o toccare il contenuto.
NON INSERIRE LIQUIDI (ES. RESIDUI ALIMENTARI ALLO STATO LIQUIDO – LATTE, MINESTRE) PER EVITARE PERCOLATO.
RISCHI
Nessun rischio infettivo e rischio chimico pericoloso.
NORME COMPORTAMENTALI
• Utilizzare dispositivi di protezione individuale idonei (guanti monouso) .
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ALLEGATO 1
Procedure per lo Smaltimento dei Farmaci scaduti
U.O.C. FARMACIA OSPEDALIERA
Prot. n. 11020200-2009- 266 del 28 luglio 2009
Ai Coordinatori Infermieristici delle Unità Operative
E p.c. Ai Direttori delle Unità Operative
LORO SEDI
Oggetto: Procedure per lo Smaltimento dei Farmaci scaduti
Si trasmettono alle SS.LL. le procedure da seguire per la corretta detenzione in reparto e la successiva
consegna in Farmacia dei prodotti di cui all’oggetto.
Tale procedura non si applica ai farmaci antitumorali che verranno smaltiti direttamente in reparto secondo
apposite procedure.
Detenzione dei farmaci scaduti in Reparto: Il Caposala o l’Infermiere delegato preleva dall’armadio farmaceutico di reparto i farmaci scaduti e li
accantona in luogo diverso da quello di stoccaggio dei farmaci in corso di validità, apponendo sul
contenitore l’etichetta “Farmaci scaduti – non utilizzare”.
I responsabili indicati non devono aggiungere al contenitore altro materiale diverso dai farmaci scaduti.
Consegna in Farmacia dei farmaci scaduti I Caposala dei reparti possono consegnare i farmaci scaduti in Farmacia, direttamente al Farmacista, il
primo lunedì e martedì di ogni mese dalle ore 10.00 alle ore 11.00, allegando l’apposito modulo
riepilogativo in duplice copia, debitamente compilato (All.1).
Consegna in Farmacia dei farmaci in scadenza
Il modulo è stato predisposto anche per la riconsegna in Farmacia di farmaci in scadenza (con almeno 3
mesi di validità residua) od in eccesso non più utilizzati : ovviamente non potranno essere elencati su un
unico foglio farmaci scaduti e farmaci in corso di validità.
Il Direttore della UOC Farmacia Ospedaliera
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RESTITUZIONE FARMACI SCADUTI /AVARIATI - IN ECCESSO/ IN SCADENZA**
Timbro U.O.C.
Alla U.O.C Farmacia Ospedaliera
CODICE PRODOTTO DESCRIZIONE DEL PRODOTTO
QUANTITA’
SCADENZA LOTTO VALORE
(riservato alla
U.O.C. Farmacia)
** Si ricorda che i prodotti di prossima scadenza, con validità residua di almeno tre mesi e non più utilizzati, vanno restituiti alla U.O.C. Farmacia per poter essere messi tempestivamente a disposizione di altre U.O.C/Ospedali.
Motivo della restituzione : scaduti □ avariati □ in eccesso □ in scadenza □ (almeno 3 mesi di validità)
Si dichiara che sono state assicurate per i prodotti farmaceutici riconsegnati, di prossima scadenza, le condizioni di conservazione previste dalle rispettive schede tecniche.
Il Direttore della UOC Il Caposala
…………………………………. ………………………………………
(timbro e firma) (timbro e firma)
Il Farmacista Roma, ………………….……… ……………………………………….
(timbro e firma)
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Modulo per agenti radiattivi Allegato 2
Rifiuti esposti ad agenti
radioattivi (pannoloni con urine postscintigrafia)
Data______________________
Unità Operativa__________________