PROCEDURA DI APPROVAZIONE DEL PIANO DEL GOVERNO DEL...

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PROCEDURA DI APPROVAZIONE DEL PIANO DEL GOVERNO DEL TERRITORIO (adottato con D.P.Reg. n. 267 d.d. 31.10.2012 in attuazione della Delibera n. 1890 d.d. 31.10.2012) SCHEDA ANALITICA DELLE OSSERVAZIONI (ai sensi dell’art. 1, comma 14 della L.R. 22/2009 e s.m.i.)

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PROCEDURA DI APPROVAZIONE DEL

PIANO DEL GOVERNO DEL TERRITORIO (adottato con D.P.Reg. n. 267 d.d. 31.10.2012 in attuazione della Delibera n. 1890 d.d. 31.10.2012)

SCHEDA ANALITICA DELLE OSSERVAZIONI (ai sensi dell’art. 1, comma 14 della L.R. 22/2009 e s.m.i.)

042199
Casella di testo
ALLEGATO ALLA DELIBERA N. 693 DEL 11 APRILE 2013
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Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota del Sindaco prot.:0030050/A-/LETT COMUNE DI SUTRIO

Nota prot.: 7796 d.d. 15.11.2012 di data: 21.11.2012 001

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in

accoglimento dell’ osservazione 1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1 ELENCO POLI MINORI

Il Comune di Sutrio ha avviato numerosi progetti di valorizzazione turistica e recupero del patrimonio edilizio del centro storico tra cui l’albergo diffuso e il progetto di un centro turistico in quota. Si ricorda che con la L.R. Finanziaria 2012 il Comune di Sutrio è stato inserito nei Comuni Turistici. Pertanto si chiede di inserire il comune di Sutrio nell’elenco nei poli minori e dei centri storici citati nel PGT di cui agli art. 17 e 18 delle NTA.

La nota viene accolta in quanto la finanziaria 2012 (art. 13 , comma 7, lettera c) indica i Comuni turistici di Grado, Lignano Sabbiadoro, Duino Aurisina e dei Comuni con poli sciistici di Aviano, Chiusaforte, Forni di Sopra, Ravascletto, Sutrio e Tarvisio, quasi nella totalità riportati nelle nostre norme tecniche. Il solo comune di Sutrio risulta mancante. Pertanto, considerando anche le iniziative avviate per la valorizzazione turistica e di recupero del territorio , si intende accogliere la nota.

Si corregge l’elenco e si inserisce la denominazione “Sutrio” agli art. 17 e 18. x

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota dell'Ufficio Tecnico prot.: 0030297/A-/LETT COMUNE DI RUDA

Nota prot.: mail del: 20.11.2012 d.d. 23.11.2012 002

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in

accoglimento dell’ osservazione 1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1

ERRATA rappresentazione degli AMBITI VINCOLATI

Elaborati grafici: TAV. 2 Errata rappresentazione dei corsi d’acqua/laghi vincolati ai sensi del D.Lgs. 42/2004 in Comune di Ruda e oltre.

Si precisa che il dato riportato è stato acquisito dal catalogo dei dati ambientali e territoriali IRDAT delle Regione.

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4

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Sono evidenziati in maniera errata, come vincolati i seguenti corsi d’acqua:

- Roggia Brischis - Roggia Freda Grande - Roggia Mondina

Errata rappresentazione del punto di nascita della

- Roggia Polzino Manca la rappresentazione del Lago vincolato di nome: DRAGA.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Servizio Gestione Territorio e Patrimonio Immobiliare - arch. Gobbato

prot.: 0033617/A-/PEC COMUNE DI MONFALCONE

Nota prot.: 2012-44311 del: 28.12.2012 di data: 28.12.2012

008

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in

accoglimento dell’ osservazione 1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Si osserva che le azioni di piano risultano indistintamente valide per qualsiasi STL.

Si evidenzia che le azioni del PGT sono una declinazione di obiettivi generali che devono trovare attuazione in base alle caratteristiche peculiari dei territori in sede di progettazione di area vasta. Il PGT individua una prima articolazione delle azioni per il STL di riferimento alle pag. 73 e 75 del II volume del DTSR (Allegato 02).

1

RELAZIONE DI ANALISI

I STL sono stati delineati in termini non sufficientemente chiari per caratteristiche geografiche, economiche, ambientali etc..

Si evidenzia che gli uffici competenti hanno seguito i metodi scientificamente più idonei disponibili per la raccolta delle analisi delle informazioni territoriali propedeutiche alla stesura del PGT anche avvalendosi della collaborazione con l’Università degli Studi di Trieste e di Udine. (cfr. Allegato1 - Relazione di Analisi).

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

L’identificazione dei STL avrebbe dovuto essere il risultato del confronto con gli Enti Locali.

Si specifica che il PGT ha recepito l’art. 14 della Legge regionale 22/2009 e s.m.i. “Procedure per l'avvio della riforma della pianificazione territoriale della Regione” che cita: I Comuni partecipano attivamente alla formazione dei documenti di cui al comma 3 mediante la partecipazione alle assemblee di pianificazione regionale, nonche’, limitatamente a tematismi omogenei, a tavoli tecnici individuati su base sub-regionale.

Non si coglie la stretta relazione fra le azioni del PGT, i tempi e le modalità di attuazione.

In riferimento ad azioni, tempi e modalità di attuazione, si cita l’art. 3, comma 3, lett. c delle Norme Tecniche di Attuazione(Allegato 04): Il Documento territoriale strategico regionale (DTSR) è composto da: - le strategie ed i programmi della politica territoriale regionale, gli obiettivi principali e le azioni per il governo del territorio della regione, individuando i Progetti di territorio di interesse regionale; - l’organizzazione territoriale in STL, quali ambiti di pianificazione territoriale di area vasta e di attivazione di processi di sviluppo locale, in cui si attuano i Progetti di territorio e la Carta Dei Valori. Come si evince dal testo citato, il PGT presenta nel DTSR indirizzi, strategie e programmi che saranno attuati in area vasta attraverso i Progetti di Territorio.

2 DTSR

Nelle schede di analisi al STL 01 viene attribuita una valutazione scadente soprattutto in merito agli indicatori di carattere ambientale (produzione di rifiuti, valore ecologico, superficie apicale utilizzata…). Le soluzioni per risolvere tali criticità territoriali sono concettualmente opposte e mirano invece ad ulteriore potenziamento infrastrutturale (realizzazione Corridoio europeo Mediterraneo, potenziamento rete ferroviaria, dei collegamenti tra poli della piattaforma logistica e porti,

Si precisa che le azioni e le strategie tese a implementare il sistema infrastrutturale e intermodale dovranno tener conto delle indicazioni della Politica strategica n. 2: Tutela e valorizzazione delle risorse e dei patrimoni della regione attraverso il mantenimento dell’equilibrio degli insediamenti tra le esigenze di uso del suolo per le attività antropiche e il rispetto delle valenze ecologico-ambientali, di difesa del paesaggio e di sicurezza dai rischi naturali (Allegato2, DTSR).

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

realizzazione polo intermodale).

3 CDV

La CDV si presenta come “una prima ipotesi assolutamente indicativa di approccio progettuale al problema” ma dovrebbe invece fondarsi su precise scelte, orientamenti e criteri, contenere indirizzi e prescrizioni sull’uso del territorio o quantomeno orientamenti di tutela sistematizzati. Inoltre non è chiaro quale sia il collegamento con la pianificazione paesaggistica ed i suoi meccanismi autorizzativi. Si richiede di rivedere il contenuto della CDV contemplando delle chiare modalità operative e di indirizzo.

Si precisa che il PGT non ha valenza paesaggistica. Il Piano Paesaggistico verrà realizzato dalla direzione competente ai sensi del D.Lgs. 42/2004. La CDV è un documento a carattere processuale che si sviluppa prima a livello regionale e poi viene realizzato in area vasta . La CDV del PGT adottato rappresenta la prima fase ricognitiva e conoscitiva. Al fine di chiarire la natura e la costruzione della CDV, vengono integrati gli articoli 3 e 6 delle NTA, che ne recano la relativa disciplina.

In accoglimento dell’osservazione, viene integrato l’articolo 3, comma 3, lettera b), come di seguito: “b) Carta dei valori (CDV), documento a carattere processuale che detta criteri ed indirizzi per individuare nell’ambito di area vasta: - le emergenze a livello regionale che coinvolgono l’identità ambientale, sociale e culturale del territorio, nonché le componenti economiche che lo qualificano sotto il profilo dello sviluppo della ricerca, dell’innovazione e delle tradizioni locali nel rispetto della sostenibilità regionale; - i valori fondamentali della regione da tutelare in sede di copianificazione di area vasta, in d’intesa con i soggetti territorialmente competenti;” Viene altresì aggiunto il seguente comma 1 all’interno dell’articolo 6 delle NTA, la cui rubrica viene modificata in “Finalità e costruzione della Carta dei valori”: “1. In considerazione del livello regionale di conoscenza dei valori e della valutazione degli stessi, da approfondire attraverso metodologie individuate a livello di area vasta sulla base dei valori strutturali di livello regionale, la Carta dei valori rappresenta il documento di minima che contiene le variabili di tipo prioritariamente funzionale-urbanistico, da implementare sulla base dei valori e delle vocazioni delle singole aree vaste al fine di definire adeguati livelli di trasformabilità del territorio regionale.”.

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Le NTA dovrebbero disciplinare le modalità attuative del PGT, si ritrova invece la sola ed insufficiente enunciazione della fondamentale individuazione del “dimensionamento della capacità insediativa, delle direttrici di sviluppo delle principali destinazioni territoriali delle aree edificabili, dell’assetto delle attrezzature e delle infrastrutture, dell’uso e della tutela dei beni immobili individuali, archeologici, artistici e storici” (comma 1, art. 14 delle NTA).

L’osservazione non si può riferire esclusivamente ai contenuti del Piano ma deve trovar necessario dettaglio e specifica trattazione nella legge di riforma del governo del territorio.

Preoccupazione per la sfasatura temporale tra i principi che il PGT e le NTA promuovono e la loro attuazione concreta e l’indeterminatezza delle prescrizioni che rimandano a dei limiti di dimensionamento dei futuri strumenti di pianificazione in termini transitoriamente indefiniti di cui al PURG del 1978 già nel 2008 con apposita deliberazione e nel 2010 con le Linee Guida della Giunta Regionale si affermava di voler superare. Si richiede una revisione delle NTAin cui si individuino principi e valori certi , definiti e associati a delle regole, norme di attuazione e limiti di dimensionamento univoci che consentono un’immediata traduzione pratica.

In fase di prima attuazione, è stato previsto un regime transitorio anche per favorire il nuovo assetto pianificatorio regionale senza bloccare i procedimenti in corso.

4 NTA

L’ART.4. al comma 3 demanda a successive linee guida la specificazione di tematiche quali tra l’altro la perequazione e compensazione territoriale già prevista dalla legge 5/2007 ma che non ha ancora trovato applicazione. L’individuazione delle zone di perequazione, destinazione privata con propria capacità edificatoria, consente di evitare la decadenza periodica dei vincoli preordinati

La distribuzione dei servizi sul territorio attiene alla pianificazione di area vasta, che ha il compito di distribuire razionalmente i servizi sul territorio basandosi principalmente sulla rete policentrico-insediativa e sulle interrelazioni della stessa con la rete infrastrutturale della piattaforma territoriale. Allo stesso tempo, la compresenza di più poli di primo livello nel STL è funzionale allo sviluppo integrato e complementare che dovrebbe svolgersi in

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

all’esproprio, che richiederebbero una periodica reiterazione con conseguenti possibili richieste d’indennizzo da parte del privato. Rimandare tale indicazione a successive linee guida comporta l’obbligo di reiterare i vincoli espropriativi e l’impossibilità della programmazione del territorio: si chiede pertanto che le citate linee guida siano inserite nelle NTA. Nel STL 1 non è contemplata una equa distribuzione dei servizi e come questi debbano essere ricollocati; non appare chiaro il ruolo e le funzioni dei diversi poli di primo livello compresenti; non risulta chiaro il ruolo dei poli strategici e si chiede di riformulare le NTA in modo da contemplare e valorizzare maggiormente la realtà di riferimento.

sinergia tra le maggiori realtà di tale territorio, garantendo allo stesso un ruolo di prim’ordine non solo nel contesto regionale ma anche in quello internazionale di riferimento. L’inserimento dell’asse Monfalcone-Ronchi dei Legionari tra le realtà qualificate come poli di primo livello all’art. 17 denota l’attenzione riservata dalla Regione a questi territori in considerazione della loro funzione strategica, meglio specificata dal DTSR quale importante nodo della piattaforma logistica regionale già definita dal Piano delle infrastrutture di trasporto, della mobilità delle merci e della logistica.

La SP19 via Grado è già stata ristrutturata;

Si è a conoscenza di quanto riportato in nota, tuttavia il PGT recepisce il Piano delle infrastrutture di trasporto, della mobilità delle merci e della logistica e l’indicazione lungo il tratto SP19 rimane quello di “strada soggetta a ristrutturazione”.

Manca la previsione della bretella di collegamento tra via Canneti e via dell’Agraria funzionale alla zona industriale Schiavetti-Brancolo; Manca il proseguo della bretella tra la SP19 alla zona industriale di Staranzano;

I tratti citati non costituiscono rete stradale di primo livello ai sensi dei vigente Piano delle Infrastrutture di trasporto, della mobilità delle merci e della logistica che, come già specificato, è stato recepito dal PGT.

Raddoppio tratta San Polo-Monfalcone e la linea verso Trieste:da evidenziare le interferenze ambientale-storico ed archeologico da inserire a livello cartografico;

Si precisa che la Tav. 3 non riporta il tematismo suggerito e a questo riguardo, elementi di analisi che evidenziano le interferenze ambientale-storico ed archeologiche sono riscontrabili negli elaborati della Carta Dei Valori: Tav. 8a e 8b.

5 ELABORATI GRAFICI TAV 3

Le reti minori di Fincantieri (area industriale Schiavetti-Brancolo,Zona industriale Lisert e Porto) sono rappresentate come reti di “primo livello” alla stregua delle linee Venezia-Trieste-

Si accoglie la nota ed in conformità con il Piano delle infrastrutture di trasporto, della mobilità delle merci e della logistica si rappresentano le reti minori con opportuna grafia.

Nella Tav.3 si inseriscono le voci di legenda “Rete ferroviaria di secondo livello” e “Rete ferroviaria di terzo livello” con corrispondenti grafismi sulla tavola.

x

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Udine; La linea secondaria Fincantieri risulta dimessa dalle tavole del progetto preliminare dell’AC/AV di RFI; Manca l’indicazione della rete ferroviaria che da Ronchi Sud prosegue fino ai Mulini de Franceschi e la prevista prosecuzione fino all’ Ansaldo e Fincantieri;

Si precisa che Il PGT recepisce il Piano delle infrastrutture di trasporto, della mobilità delle merci e della logistica.

Non è riportato il perimetro del porto; Si chiede di indicare le priorità di azione per il porto a livello di infrastrutture da realizzare nei periodi di breve, medio e lungo termine come la realizzazione del piazzale intermodale di 105.000 mq; il completamento della banchina di approdo; l’escavo del canale a – 13 mt, ecc., ovvero di quelle azioni previste dal Piano regolatore Portuale che non ha superato il vaglio in termini di Valutazione di Impatto Ambientale.

Il PGT recepisce il Piano delle infrastrutture di trasporto, della mobilità delle merci e della logistica. La simbologia utilizzata per rappresentare i porti è conforme a quella degli elaborati grafici del sopra citato del piano di settore. Le azioni interenti le infrastrutture portuale sono trattate dal piano di settore nel quadro della piattaforma logistica regionale.

Il perimetro in azzurro non trova corrispondenza con la legenda che riporta la dicitura “Consorzi” non coincide con il perimetro del Consorzio Industriale, è opportuno quindi che venga chiarito quale Consorzio è coinvolto;

Si accoglie parzialmente la nota. Si specifica che trattatasi dei consorzi di bonifica e per una più chiara lettura e se ne dettaglia la rappresentazione.

Nella Tav. 4 si sostituisce la rappresentazione della voce di legenda voce di legenda “consorzi” con “consorzio di bonifica bassa friulana”, “consorzio di bonifica Cellina Meduna”, “consorzio di bonifica Ledra Tagliamento”, “consorzio di bonifica pianura isontina”.

x

La rappresentazione dei prati stabili del comune di Monfalcone, non coincide con quelli indicati dalla specifica legge regionale ( n.9/2005);

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verrà corretto il mero errore di rappresentazione grafica facendo riferimento alla banca dati che deriva dallaL.R. 09/2005.

Si corregge l’elaborato grafico Tav. 4 aggiornando la rappresentazione relativa alla voce di legenda “prati stabili”.

x

6

ELABORATI GRAFICI Tav.4

Non si comprende perché il “Villaggio Turistico Albatros a Marina Julia” e le “Terme Romane di Monfalcone” sono considerati “ impianto “, come la Fincantieri, la Società Bulloneria Europea, o il Depuratore di Staranzano e la Cartiera del Timavo di Duino.

Per una più chiara lettura si articola la rappresentazione degli impianti in sette categorie che derivano dai database relativi alle bonifiche (carta delle bonifiche,) alle irrigazioni (carta delle irrigazioni), nonchè alla programmazione delle aree di bonifica (carta dei programmi di opere pubbliche di bonifica e irrigazione) interni all’Amministrazione regionale.

Nella Tav.4 si sostituisce la rappresentazione e la relativa voce di legenda “impianti” con le voci di legenda: IMPIANTI: “idroelettrico” “igienico” “industriale” “irriguo” “ittiogenico” “ornamentale”

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

“potabile”

Nella legenda manca il riferimento alla rete stradale riportata in rosso nella planimetria;

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verrà corretto il mero errore di rappresentazione grafica.

Si dettaglia la rappresentazione grafica della rete stradale (Tav. 7a) classificandola nelle seguenti voci: “Viabilità da ristrutturare”, “Viabilità esistente” e “Viabilità in previsione”. Si integra la legenda con l’indicazione dei “Capoluoghi di Provincia” e “Capoluogo di Regione”.

x

Rete Stradale: mancano le previsioni come già segnalato per la tavola 3;

Si è a conoscenza di quanto riportato in nota, tuttavia il PGT recepisce il Piano delle infrastrutture di trasporto, della mobilità delle merci e della logistica e l’indicazione lungo il tratto SP19 rimane quello di “strada soggetta a ristrutturazione”.

Viene riportata anche in questa tavola la rete ferroviaria di Fincantieri mentre manca l’indicazione della rete ferroviaria che da Ronchi Sud prosegue fino ai Mulini de Franceschi ed in previsione la prosecuzione della stessa linea ferroviaria fino all’Ansaldo e Fincantieri

Il PGT recepisce il Piano delle infrastrutture di trasporto, della mobilità delle merci e della logistica. La tavola in oggetto rappresenta la rete individuata nella “Tav. 3 – Tavola di assetto delle reti” del suddetto piano e risulta completa.

ELABORATI GRAFICI Tav.7a

Grande distribuzione: è rappresentato il Centro commerciale di Ronchi dei Legionari, ma non quello di Monfalcone (Emisfero).

Nelle tavole in oggetto sono rappresentate le previsioni del Piano per la Grande Distribuzione approvato con DGR 781/2005, che in sede di area vasta verranno adeguatamente aggiornate anche in relazione alle aperture determinate in base alla direttiva Bolkestein.

ELABORATI GRAFICI Tav.7b

In legenda è rappresentato con un tratteggio regolare verde scuro il “corridoio faunistico dell’orso”; non risultano avvistamenti di orsi nell’area indicata. Se il tratteggio rappresentato a Monfalcone non è quello indicato in legenda, manca completamente il riferimento.

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verrà corretto il mero errore di rappresentazione grafica.

Si corregge l’elaborato grafico Tav. 7b invertendo le voci della legenda denominate: “corridoio faunistico dell’orso” e “corridoio faunistico del capriolo”.

x

ELABORATI GRAFICI Tav.8C e Tav.9

E’ rappresentato solo il perimetro della zona industriale di Staranzano. Mancano completamente le zone industriali di Monfalcone e Ronchi dei Legionari.

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verrà corretto il mero errore di rappresentazione grafica integrando la rappresentazione con le zone indicate.

Si correggono gli elaborati grafici Tav. 8c e Tav. 9, aggiornando la rappresentazione relativa alla voce di legenda “consorzi di sviluppo industriale ed Ezit” nella Tav. 8c e “Aree produttive dell’industria” nella Tav. 9.

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Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Servizio Pianificazione Urbana - arch. Genovese

prot.: 0000080/A-/LETT COMUNE DI TRIESTE

Nota prot.: mail del: 31.12.2012 di data: 02.01.2013 009

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in

accoglimento dell’ osservazione 1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Mancanza di un’organica struttura normativa in grado di sostenere l’impianto stesso dello strumento proposto.

Tali temi devono trovare apposita trattazione in strumenti normativi o regolamentari di riforma del governo del territorio, che definiscano anche il regime transitorio e quello di salvaguardia, dettando esplicite disposizioni per gli strumenti in corso di redazione, come peraltro già previsto nella legge urbanistica vigente.

1 OSSERVAZIONI GENERALI

Non si comprende se il PGT proposto sia: - uno strumento di pianificazione territoriale: in tale caso mancherebbe un chiaro disegno/progetto di territorio ed esplicitazione di obiettivi e azioni, rimandando l’attuazione ai Piani di area vasta - uno strumento di pianificazione/programmazione: in tal caso manca il riferimento legislativo che disciplini i rapporti di potere e competenze tra i livelli prefigurati.

Si riporta l’art. 1, comma 3 della L.R. 22/2009 “Procedure per l'avvio della riforma della pianificazione territoriale della Regione”: La Regione svolge la funzione della pianificazione territoriale attraverso il Piano del governo del territorio che si compone del Documento territoriale strategico regionale e della Carta dei valori. Inoltre, si riporta l’art. 3, comma 1, delle Norme Tecniche di Attuazione (Allegato 04): Il PGT è uno di attività di governo del territorio della Regione avente natura d’indirizzo, di inquadramento e promozione delle politiche per lo sviluppo socioeconomico e territoriale sostenibile, che mira a rendere coerente la visione strategica della programmazione generale con il contesto fisico, ambientale, culturale ed economico.

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Desta qualche perplessità che nel punto “1.3 Razionalizzazione e sviluppo dell’intermodalità e della logistica come fattore di incremento dell’efficienza delle aree produttive” non si faccia riferimento alla piattaforma logistica di Trieste (vedi DTSR, pp. 28 e 29). Sempre nella parte del DTSR relativa alla Politica strategica n.1 Sviluppo della competitività dei territori come miglioramento della qualità della mobilità e della produzione, non viene fatto alcun riferimento a ambiti di riconversione industriale (come la Ferriera), ai siti inquinati, ecc..... Il successivo Progetto per il supporto alle attività produttive (distretti, consorzi industriali, energia, aree portuali) sembra infatti pensato più per le aree distrettuali (vedi DTSR, pp. 27-30; p. 74 e ss.).

Il PGT recepisce il Piano delle infrastrutture di trasporto, della mobilità delle merci e della logistica nel quale è chiaramente specificata la valenza della piattaforma logistica di Trieste. Il PGT puntualizza altri possibili sviluppi già assodati del suddetto Piano. Tra le azioni generali del punto 1.3 (pag. 29 DTSR) tali Piani, inoltre, dovranno prevedere prioritariamente la possibilità di riutilizzare strutture e aree dismesse per fini di tipo logistico-intermodale.

Non si capisce se la valenza della perimetrazione delle STL sia prescrittiva.

Si precisa che la valenza della perimetrazione dei STL non è prescrittiva in quanto i STL sono bacini di area vasta ottimale, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13, comma 3, delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza.

2 DTSR

Per quanto attiene al riconoscimento della linea AV/AC attraverso la realizzazione del Corridoio Mediterraneo (Corridoio 3), si ricorda che il Consiglio Comunale di Trieste, con deliberazione consiliare n. 70 del 22.11.2011, ha escluso espressamente “la costruzione sul territorio comunale di infrastrutture di trasporto, come linee ferroviarie AV/AC, qualora comportino impatti non sostenibili sull’ecosistema carsico e sui fenomeni carsici ipogei ed epigei”. Inoltre con deliberazione consiliare n. 42 del 28.7.2012 relativa al tracciato AV/AC Ronchi - Trieste, sono state formulate delle prescrizioni ed osservazioni da parte del Comune di Trieste delle quali va

Si precisa che la realizzazione del Corridoio III recepisce la Legge Obiettivo 443/21.12.2001. Il PGT si limita ad indicare il previsto tracciato. Inoltre il PGT (pag. 27 del DTSR, Allegato 02) considera la minimizzazione degli impatti che potrebbero derivare dalla realizzazione del nuovo corridoio infrastrutturale e una realizzazione sostenibile del progetto che comunque sarà soggetto a relativa Valutazione di Impatto Ambientale.

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

tenuto conto all'interno del PGT.

Riguardo la possibilità contenuta nel PGT di realizzare gli impianti di rigassificazione proposti da Endesa (impianto offshore) e GasNatural (Zaule), si evidenzia come il Consiglio Comunale di Trieste, sempre con l’approvazione delle direttive per la formazione del nuovo Piano Regolatore, abbia escluso espressamente “la localizzazione di nuovi impianti industriali a rischio rilevante. Si evidenzia inoltre che con riferimento al progetto del terminale di rigassificazione Gas Natural a Zaule, il Consiglio comunale ha più volte deliberato parere contrario/non favorevole.

Si precisa che il PGT nei documenti di progetto (DTSR e relativi elaborati grafici) non prevede la localizzazione del suddetto impianto. L’unico riferimento all’impianto in questione è riscontrabile nella Relazione di Analisi, pag. 74 dove viene riportata una ricognizione delle richieste avanzate da soggetti privati. Inoltre, il PGT relativamente agli obbiettivi del Progetto per il supporto alle attività produttive (distretti, consorzi industriali, energia, aree portuali) considera solo la rilocalizzazione degli impianti industriali a rischio elevato di incidente e inquinamento o che presentino forti incompatibilità ambientali e paesaggistiche (pag. 78 del DTSR, Allegato 02).

3 CDV

La CDV è “un approccio progettuale al problema, la cui metodologia presenta nella Carta 9, come prima ipotesi assolutamente indicativa, una serie di delimitazioni, denominate Sistemi dei valori complessi” che si realizzerà nella ” fase in cui l’apporto conoscitivo e la coopianificazione degli enti locali diventa un elemento imprescindibile per la individuazione dei valori del territorio regionale.” Non si capisce se vi sia prescrittività nella CDV, posto che essa rappresenta una mera ricognizione dello stato di fatto).

Si precisa che la CDV è un documento a carattere processuale che si sviluppa prima a livello regionale e quindi in area vasta. La CDV del PGT adottato rappresenta la prima fase ricognitiva e conoscitiva e pertanto i valori espressi al suo interno sono da assumere quale riferimento obbligatorio per la pianificazione di area vasta. La CDV va intesa come prima parte di un percorso di costruzione che non terminacon la prima individuazione dei sistemi dei valori complessi, ma inizia a questo punto la fase in cui l’apporto conoscitivo e la copianificazione degli enti locali diventa un elemento imprescindibile per l’individuazione dei valori del territorio regionale. Si vedano a tal proposito le modifiche apportate agli articoli 3 e 6 delle NTA in accoglimento dell’osservazione n. 008.

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

3.2 Pur condividendo il fine dell’obiettivo della promozione della tipicità dei prodotti (DOC, DOCG, DOP..) si esprimono perplessità su come si riverbera/declina in azioni ai fini pianificatori.

Le azioni saranno definite in copianificazione all’interno del processo di pianificazione e progettazione di area vasta.

Si prende atto delle interessanti attività del Ministero per i beni Culturali e le Attività culturali e della Regione FVG, ma quale attinenza hanno rispetto ai contenuti del PGT (pgg 7-8 punti da 1 a 5)?

Si evidenzia che le attività inerenti alla catalogazione dei beni culturali della regione promosse dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Regione Friuli Venezia Giulia costituiscono uno strato conoscitivo fondamentale utile per la predisposizione della CDV.

Con riferimento alla Carta Tematica 5, (pg.13), pur in assenza di un piano Infraregionale approvato, sembra necessario riconoscere l’esistenza dell’Ente Zona Industriale di Trieste. Analoga osservazione vale per quanto concerne la carta 8c (componenti territoriali delle eccellenze produttive: filiere, attività distrettuali, ricerca innovazione) (pgg.22-23

Pur essendo indicato l’EZIT nella Tav. 8c (Allegato 19), per un refuso questo non appare nell’elenco relativo alla Carta Tematica 5, (pag. 13 della CDV, Allegato 02).Pertanto si accoglie parzialmente la nota.

Nell’elaborato CDV (Allegato 03) si integra l’elenco relativo alla Carta Tematica 5, (pag.13) aggiungendo la dicitura “ed EZIT” dopo i consorzi industriali.

x

4 NTA

Art.1 Le Norme Tecniche di Attuazione “prefigurano la condotta progettuale da seguire e le tematiche territoriali che devono essere necessariamente affrontate ed argomentate nella predisposizione degli strumenti di pianificazione territoriale al fine di renderli coerenti al PGT”. Ci si aspetterebbe, pertanto, nell’ambito dell’apparato normativo, eventualmente sostenuto da apposita cartografia, scelte di Piano dettagliate alle quali i singoli strumenti di pianificazione territoriale dovrebbero, poi, necessariamente adeguarsi. Il PGT non contiene, invece, alcuna scelta alla quale conformarsi essendo tutto rinviato alla successiva pianificazione di area vasta. Sembra, quindi, di poter sostenere che la

Essendo il PGT un piano con valore strategico ed effetto non conformativo della proprietà, anche in considerazione della relativa scala di rappresentazione, rappresenta un documento di indirizzo per una pianificazione condivisa in area vasta. Ciononostante il PGT, sulla base delle analisi e degli studi dello stato di fatto regionale, propone delle strategie e degli obiettivi che devono essere affrontati in sede di area vasta ed eventualmente sviluppati con il contributo delle singole realtà locali. La partecipazione e l’intervento della Regione in sede di area vasta è mirata e limitata ad assicurare il perseguimento delle strategie del PGT e il riconoscimento dei valori espressi nella CDV.

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1 Rel. Analisi

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3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

formazione del PGT avverrà sì dal ”basso” attraverso le politiche di sviluppo dei singoli piani di area vasta, lasciando però, poi, alla Regione grandissima discrezionalità di intervento laddove non ritenga raggiunta la coerenza con i contenuti del PGT, che appunto, non sono concreti ma generici e solo enunciati. Art.4 Le norme di attuazione contengono numerosi rinvii a “linee guida” che verranno, successivamente, emanate dalla Giunta Regionale. Trattandosi di linee guida, non si potrà certamente trattare di ulteriori norme di carattere prescrittivo da recepire nell’ambito dei Piani di area vasta, quanto, piuttosto di una traccia interpretativa delle NTA stesse. Non si capisce, dunque, come “linee guida” possano affrontare tematiche quali la VAS – i cui contenuti e le procedure di formazione sono disciplinati dal D. Lgs. 152/2006 – ovvero della perequazione territoriale e compensazione territoriale ove sarebbe piuttosto necessario un atto, senz’altro con forza di legge, forse di competenza dello stato.

Si premette che le citate linee guida sono da intendersi quali linee guida di attuazione che indicano parametri e che danno dettagli di carattere operativo su alcuni temi del PGT che ne richiedano l’approfondimento. L’osservazione non si può riferire esclusivamente ai contenuti del piano ma deve trovar necessario dettaglio e specifica trattazione nella legge di riforma del governo del territorio, ferma restando la disciplina di cui al D.Lgs. 152/2006.

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1 Rel. Analisi

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Elab. Grafici

Art.8 – art.9 Anche in questo caso la Regione sembra abdicare all’individuazione degli ambiti dei sistemi di valore complesso e dei valori strutturali di livello regionale attraverso il rinvio alla successiva pianificazione:. I caratteri, le interrelazioni ed i requisiti elencati lasciano grandissimi margini di discrezionalità nella successiva individuazione, salvo che non si pensi nell’ambito della Legge che ancora non c’è, di attribuire alla Regione nella successiva fase di progettazione di pianificazione di area vasta, il ruolo di controllore, al fine di garantire la corretta individuazione dei valori territoriali non negoziabili, rinviando, così, solo temporalmente, scelte che dovrebbe essere compiute oggi.

Si precisa che la Regione, riconoscendo la capacità di pianificazione strategica all’area vasta, non “abdica” ma trasferisce consapevolmente tali competenze governando e armonizzando le dinamiche sviluppate a livello locale. Si evidenzia altresì che vengono riservate alla legge istitutiva del nuovo assetto del governo del territorio la previsione e la disciplina di un ruolo di coordinamento superiore al livello di area vasta, che consenta la valutazione della coerenza con il PGT delle azioni svolte a livello subregionale, ferma restando l’ascrizione della funzione pianificatoria tra i compiti spettanti ai Comuni.

Art.13 Con riferimento all’individuazione dei STL vale quanto detto per il DTSR

Si rinvia alla relativa risposta.

Art.14 Il piano di area vasta “individua il dimensionamento della capacità insediativa, le direttrici di sviluppo delle principali destinazioni territoriali delle aree edificabili, l’assetto delle attrezzature e delle infrastrutture, l’uso e la tutela dei beni immobili naturali, archeologici, artistici e storici”. Si può senz’altro ipotizzare che il compito della pianificazione comunale potrà essere veramente limitato e residuale, posto che tutte le scelte importanti verranno fatte nel Piano di area vasta. A questo proposito si rileva che nessun accenno viene fatto nell’ambito del PGT a modalità di calcolo per il dimensionamento, piuttosto che a verifiche della dotazione dei servizi oggi contenute nel Dpgr 126/95, non capendo

Fermo restando il valore strategico e strutturale riconosciuto alla pianificazione di area vasta cui compete la pianificazione delle direttrici di sviluppo delle principali destinazioni territoriali delle aree edificabili,nonché dell’assetto delle attrezzature e delle infrastrutture e la conseguente attuazione mediante la pianificazione comunale e gli strumenti ad essa pertinenti, si pone l’attenzione sulla fase transitoria che conferma l’applicabilità delle disposizioni del PURG e del DPGR 126/95 di revisione degli standard urbanistici regionali fino all’emanazione di apposito atto di modifica di tali tematiche.

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

così se il silenzio equivalga a conferma del metodo esistente, ovvero alla liberalizzazione anche di questo, fermo restando ovviamente quanto previsto dalla legislazione nazionale ove applicabile.

Art.17 Sembra assolutamente limitativo il riferimento al ruolo strategico di Trieste in relazione ai due corridoi europei mediante lo sviluppo di un hub portuale, dimenticando che Trieste intende rafforzare il suo ruolo logistico regionale e transnazionale e dell’innovazione e della ricerca.

L’azione del PGT di individuare il ruolo strategico di Trieste come hub portuale risulta essere il primo nodo per far diventare la città un polo attrazione degli investimenti e quindi di eventuali ricadute imprenditoriale nell’ambito della ricerca e dell’innovazione.

Art.19 Il PGT, attraverso i piani di area vasta persegue maggiore qualità e valorizzazione ambientale indirizzando, tra gli altri, verso la riduzione dell’inquinamento dei corpi idrici, un miglioramento della qualità dell’aria, la riduzione della produzione di rifiuti e l’aumento del loro riciclo, la riduzione all’esposizione ad alti campi elettromagnetici. Pur condividendo l’obiettivo, non sembra immaginabile risolvere entro il solo piano di area vasta tante e tali problematiche disciplinate, per altro, entro legislazioni specifiche che dettano precisi contenuti e procedure. Per quanto attiene poi alla classificazione di zone omogenee e densità edilizia, manca un quadro di riferimento normativo in assenza del quale si dovrà nuovamente far riferimento al vecchio, statale, Dm. 1444/1968.

Ferme restando le legislazioni che dettano precisi contenuti e procedure a livello di settore ed il necessario coordinamento del PGT con i relativi piani, la Regione svolge la propria funzione strategica e di programmazione mediante una proposta che tenda alla maggiore qualità e valorizzazione ambientale della rete policentrica in rapporto al bacino di utenza dell’area vasta, configurando scenari di sviluppo auspicabili che vengano concretamente affrontati e, ove possibile, attuati a livello locale.

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Elab. Grafici

Art.27 Una norma transitoria di tale natura non consente di comprendere con quali tempi dovrà essere avviato e/o concludersi il processo di adeguamento della strumentazione urbanistica dei comuni al PGT. Si auspica che nella Legge che dovrà essere approvata, vengano stabiliti tempi adeguati, tenendo in debito conto che Trieste, ha in corso di predisposizione il nuovo Piano Regolatore Comunale. Non si capisce, inoltre, quale sia il regime ipotizzato nel caso di mancato adeguamento al PGT, nei tempi che saranno previsti. Saranno previste norme di Legge che bloccheranno ogni qualsivoglia tipo di attività urbanistica?

L’osservazione non si può riferire esclusivamente ai contenuti del piano ma deve trovar necessario dettaglio e specifica trattazione nella legge di riforma del governo del territorio, fermo restando il regime transitorio adeguato all’evoluzione che il nuovo assetto pianificatorio comporta a livello locale.

1) Tav. 1A – “Natura e morfologia. Aspetti fisici, morfologici e naturalistici” Si osserva che la tavola riporta per il territorio di Trieste la presenza di prati stabili, che appare contraddittoria a quanto contenuto nel Rapporto Ambientale (pg 219 ove non risulta per il territorio triestino esservi presenza di prati stabili, Fonte: RAFVG, servizio Pianificazione territoriale, aggiornamento 2012 come definiti da inventario dei prati stabili.

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verrà corretto il mero errore di rappresentazione grafica facendo riferimento alla banca dati che deriva dalla L.R. 09/2005.

Si corregge l’elaborato grafico Tav. 4 aggiornando la rappresentazione relativa alla voce di legenda “prati stabili”.

x 5

ELABORATI GRAFICI

2) Tav. 2 – “Natura e morfologia. Aspetti fisici, morfologici e naturalistici” Si osserva per quanto attiene alla ricognizione dei beni culturali, ex art 10 D.Lgs 42/04, come la stessa risulti superficiale e assolutamente non leggibile alla risoluzione grafica adottata.

La rappresentazione alla scala 1:150.000 è funzionale ad una lettura territoriale complessiva e consente di comprendere la concentrazione degli elementi rappresentati senza raggiungere il dettaglio puntuale, pertanto può non consentire una lettura precisa dei grafismi.

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Elab. Grafici

3) Tav. 3 Viabilità – Tav.5 – Attuazione della pianificazione territoriale di settore e in materia di parchi e riserve.e Per quanto concerne le grandi infrastrutture, in particolare il Corridoio III, vale quanto evidenziato per il DTSR. Per la rete ferroviaria esistente si rinviene la previsione della sola ristrutturazione della linea che da Trieste porta verso Muggia. Tale ipotesi non tiene conto di quanto oggi prospettato dal progetto “Adria A”. (utilizzo e ristrutturazione dei tracciati esistenti, in particolare cintura cittadina e collegamento Trieste – Opicina).

Si precisa che Il PGT indica la necessità di perseguire l’attuazione dei collegamenti transfrontalieri previsti nell’ambito del Programma comunitario per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013 e in particolare del progetto Adria-A per l’accessibilità, lo sviluppo e per il rilancio dell’area adriatica interna, (pag. 29 del DTSR, Allegato 02). Il PGT recepisce le previsioni del Piano delle infrastrutture di trasporto, della mobilità delle merci e della logistica e la cartografia inerente.

4) Tav. 5 – Attuazione della pianificazione territoriale di settore e in materia di parchi e riserve e Tav. 6 – Sistemi territoriali locali Non vi è indicazione dell’ambito portuale e dell’area oggetto di pianificazione infraregionale di settore (ambito EZIT).

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verrà corretto il mero errore di rappresentazione grafica.

Si procede a indicare nelle Tav. 5 e Tav. 6, l’ambito portuale e dell’area oggetto di pianificazione infraregionale di settore (ambito EZIT) in riferimento alla voce di legenda “ Zone industriali e portuali”.

x

5) Tav. 6 – Sistemi territoriali locali La tavola riporta per l’area Trieste, Gorizia, Monfalcone la perimetrazione di un’unico STL, costituito da 3 sottoambiti: non si capisce se la valenza della perimetrazione della STL sia prescrittiva, posto che le NTA stabiliscono unicamente criteri da soddisfare, e quale funzione e ruolo abbia la suddivisione in sottoambiti.

Si sottolinea che i STL non sono prescrittivi e sono individuati secondo l’art .2, comma 1, punto b, delle Norme Tecniche di Attuazione(Allegato 04) . I sottoambiti indicati rappresentano un’ulteriore possibilità di raggruppamento dal momento che rispondono ai requisiti di cui all’art. 13, comma 4.

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Elab. Grafici

6) Tav. 7a – Piattaforma territoriale regionale - Rete policentrica insediativa, rete infrastrutturale dei trasporti e della mobilità La tavola riporta per l’area di Trieste l’individuazione del limite della zona industriale di interesse regionale. Anche per tale dato non si capisce se con valenza prescrittiva o indicativa. Si evidenzia, comunque, stante la risoluzione grafica adottata, che il dato non è leggibile.

Il limite della zona industriale di interesse regionale in oggetto è stato recepito ai sensi dell’art. 22, comma 8, della L.R. 12/2003.

7) Tav 7b – Piattaforma Territoriale Ambientale In legenda è rappresentato con un tratteggio regolare verde scuro il “corridoio faunistico dell’orso”. Questa indicazione sembra non corrispondere alla realtà dell’area di Trieste.

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verrà corretto il mero errore di rappresentazione grafica.

Si corregge l’elaborato grafico Tav. 7b invertendo le voci della legenda denominate: “corridoio faunistico dell’orso” e “corridoio faunistico del capriolo”.

x

8) Tav. 8a– Componenti territoriali- storico-culturali e paesaggistiche Tra i siti rappresentativi e identitari (edifici museali, sacrari, musei all’aperto..) non viene fatto alcun riferimento alla foiba di Basovizza.

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e si rileva che gli elementi vincolati ex R.D. 1089/39, pur essendo rappresentati graficamente nella tavola, risultano mancanti nella voce di legenda. Si provvede all’integrazione.

Si integra l’elaborato grafico Tav. 8ainserendo la voce di legenda denominata “Elementi vincolati” ex R.D. 1089/39”.

x

9) Tav 8b– Componenti territoriali- ecologiche Sembra estremamente frettolosa la dicotomica suddivisione delle infrastrutture tra permeabili (in galleria o sopraelevazione) e causa di frammentazione (a raso). La galleria ferroviaria di cintura (Trieste campo Marzio-Miramare) non sembra potersi considerare infrastruttura permeabile: pur essendo per la sua totale estensione sotterranea, ma in ambito altamente antropizzato, rispetto all’argomento essa è inconferente

Si ritiene che l’infrastruttura in oggetto non interferisca in modo alcuno sull’ambiente esistente, antropico e non, assicurandone quindi la permeabilità. Si conferma pertanto la rappresentazione dell’elaborato.

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Elab. Grafici

10) Tav 8c – Componenti territoriali - eccellenze produttive: filiere, attività distrettuali, ricerca e innovazione Dovrebbe essere rappresentato il perimetro dell’ambito portuale (o in sua vece un grafismo che identifichi il Porto), riconoscendone il ruolo e l’importanza per il polo di Trieste

Si accoglie la nota e si integra l’elaborato in oggetto indicando anche gli elementi puntuali della piattaforma logistica regionale individuata dal vigente piano di settore.

Si integra la Tav. 8c inserendo le voci di legenda “aeroporto”, “porto commerciale” “interporto” e i relativi grafismi.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Ufficio Tecnico Edilizia Privata - geom. Boscarol

prot.: 0000081/A-/LETT prot: 000524/A-/LETT COMUNE DI SAGRADO

Nota prot.: mail del: 31.12.2012 di data: 02.01.2013 di data: 07.01.2012

010

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in

accoglimento dell’ osservazione 1 Rel. Analisi

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Elab. Grafici

0 OSSERVAZIONI PRELIMINARI

LEGGE URBANISTICA REGIONALE La puntuale comprensione del PGT risente dell’assenza della Legge urbanistica regionale: pertanto non si conosce: - la tipologia degli strumenti urbanistici alle diverse scale; -il loro specifico contenuto e il grado di interazione e reciprocità; - le procedure attraverso cui avviene la loro adozione (simultaneità o meno tra pianificazione di area vasta e comunale); - modalità di applicazione della perequazione; - periodo di adeguamento della pianificazione comunale al PGT; -se tale operazione è sostenuta

L’osservazione non si può riferire esclusivamente ai contenuti del Piano ma deve trovar necessario dettaglio e specifica trattazione nella legge di riforma del governo del territorio, fermo restando il regime transitorio adeguato all’evoluzione che il nuovo assetto pianificatorio comporta a livello locale.

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Elab. Grafici

finanziariamente dall’Amministrazione regionale. PEREQUAZIONE TERRITORIALE ED URBANISTICA L’ambito comunale può/deve cedere “sovranità” e partecipare al governo del territorio a scala più ampia senza conoscere i termini attraverso cui procede alla compensazione degli oneri e come si perequa ridistribuendo risorse al comune ( si noti inoltre che per alcuni versi la materia è di competenza dello stato, se non si individuano puntualmente gli ambiti di applicazione si potrebbe incorrere nel rischio di incostuzionalità)

La riforma della pianificazione territoriale avviata con la L.R. 22/2009 va sviluppata con disposizioni di rango legislativo: tali temi andranno trattati in documenti legislativi, non solo peraltro conferenti alla pianificazione territoriale.

QUESTIONE ISTITUZIONALE Si fa riferiferimento alle disposizioni della L.R. 1/2006 per l’avvio della progettualità strategica sovracomunale: è da tener conto che diverse esperienze in tal senso sono state già sperimentate ma non maturate.

Rilevando che l’osservazione appare generica riferendosi a non meglio precisate “diverse” esperienze di progettualità sovracomunale si precisa che la nota tratta di questioni istituzionali non direttamente riferibili alla riforma urbanistica in atto.

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1

RELAZIONE DI ANALISI

PROGETTI DI TERRITORIO a) gli elementi strategici del sistema regionale: - come si attuano concretamente, i 4 progetti nei STL e nell’ area vasta? - La “politica strategica” più chiara è relativa alle previsioni infrastrutturali anche se appare fragile l’esame delle relazioni tra aree produttive, interporti, centri di interscambio e porti. b) il Pgt contiene 4 progetti di territorio che appaiono troppo generici. Sarebbe utile: - la migliore definizione della natura di tali progetti; - l'individuazione di una serie di progetti di territorio [oltre ai 4 generali del PGT] riconducibili ad alcune questioni strategiche presenti in Friuli Venezia Giulia capaci di intercettare trasversalmente vocazioni territoriali; Si ritiene che vadano perseguiti quattro progetti strategici più uno specifico per la zona del Carso: (i) progetto di territorio Tagliamento; (ii) il progetto di territorio Laguna di Grado e di Marano Laguna; (iii) il progetto di territorio Corridoio 3 Mediterraneo e Baltico-Adriatico; (iv) il progetto di territorio Piattaforme logistico-industriali; (v) il progetto del territorio carsico.

Si conferma l’operatività dei progetti di territorio a livello di area vasta o di più aree vaste, qualora interessate dagli stessi tematismi. Talora il progetto di territorio potrebbe configurarsi anche di livello regionale, non limitandosi all’interno di una sola area vasta ma coinvolgendo territori più ampi. Alla pagina citata sono elencati gli obiettivi del Rapporto preliminare di VAS allegato alla D.G.R. 113 del 01.02.2012, tali obiettivi sono stati sviluppati e meglio definiti nel Capitolo V del Documento Territoriale Strategico Regionale adottato. Le analisi di cui trattasi trovano sviluppo nel documento di settore vigente, Piano delle infrastrutture di trasporto, della mobilità delle merci e della logistica recepito dal PGT. b) i Progetti di territorio sono definiti come lo strumento di attuazione dei temi strategici di larga scala che si svilupperanno in dettaglio in sede di progettazione di area vasta. Alcuni progetti proposti potranno essere considerati in tale ambito, altri progetti faranno riferimento alla pianificazione di settore specifica.

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Elab. Grafici

VALORIZZAZIONE SISTEMA POLICENTRICO a) Il sistema urbano regionale è caratterizzato da un indice di policentrismo elevato e il PGT sostiene l’idea di rafforzare i nodi principali e secondari. Tale approccio appare superficiale in quanto ad oggi tale policentrismo ha portato a una dissipazione dei servizi, contraddittorio sia con gli orientamenti dell’Agenzia Ambientale Europea sia con la politica strategica n. 3 del PGT in cui si sostiene il passaggio dal “policentrismo al sistema regionale”, avulso poiché non riflette sulle effettive dimensioni demografiche e sulle evoluzioni dei nuclei familiari. b) (i) le strutture lineari extraurbane, che si sono realizzate lungo le principali direttrici, della provincia di Udine e Pordenone in modo più evidente, e che hanno progressivamente assunto dimensioni tali da essere indipendenti da un vera e proprio "centro"; non si approfondiscono gli aspetti relativi alla "gerarchizzazione" e alla "rifunzionalizzazione” dei robusti nastri caratterizzati da una contradditoria mixité funzionale [anzitutto, centri commerciali ai quali stanno attaccati strutture artigianali e di servizio e località urbane minori]; (ii) "la disuguaglianza urbanistica, indipendentemente dall'adozione delle procedure di perequazione territoriale e fiscale, rischia di generarsi soprattutto nelle aree marginali [montagna, valli del Natisone]; infatti, ciò può accadere quando alcuni poli anziche altri hanno la titolarità di occuparsi di talune politiche [espansione urbana, localizzazione di servizi, insedimenti produttivi]; (iii) le aree rurali di pianura, non considerate aree meritevoli di

a) La SWOT a pag. 65 analizza il sistema policentrico attuale sul territorio mentre nel DTSR viene proposta un modello di regione vista come “Piattaforma di sviluppo euroregionale sostenibile” che vede le reti di città, i diversi sistemi territoriali locali, la rete ecologica, la rete infrastrutturale interna e di connessione europea concorrere ad un unico progetto di regione dove i diversi territori svolgono ruoli complementari nella ricerca di una maggiore equità fra sistemi regionali ed anche nella ricerca di un migliore equilibrio ambientale dell’intera regione. Da questo quadro di analisi si evince che il vigente PURG non è riuscito a contenere la dispersione insediativa e che pertanto risulta necessario adottare un diverso approccio di governo del territorio. In quest’ottica il PGT individua nell’area vasta l’ambito ottimale per una pianificazione territoriale in grado di controllare il fenomeno della dispersione. Attraverso la Politica Strategica n. 3 si sostiene che nel territorio regionale va migliorata la funzionalità dei centri urbani (nodi del Sistema) e delle loro aree di riferimento in modo da garantire benessere, dotazione di servizi, offerta abitativa, culturale e informativa. L’obiettivo va perseguito con la definizione dei Sistemi territoriali locali (STL) chenecessariamente devono assumere specializzazioni e svolgere ruoli complementari al fine di evitare dissipazioni di risorse economiche e migliorare così la competitività complessiva del sistema regione. b) (i) (ii) Si osserva che attraverso il sistema policentrico basato su poli di primo livello il PGT definisce gli indirizzi per limitare il fenomeno della diffusione generalizzata e circoscrivere l’espansione orizzontale delle città, contenendo il consumo di suolo naturale. (art. 16, comma 4, lettera c delle Norme

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Elab. Grafici

attenzione; eppure in Friuli Venezia Giulia queste aree, seppur per una parte trasformate, costituiscono un patrimonio su cui far leva. c) PROPOSTA: i) passare dalla tradizionale idea di policentrismo all’organizzazione di un sistema di tipo “metropolitano” (città compatta) funzione da assegnare soprattutto ai capoluoghi di provincia e ai nodi urbani di primo livello. iii) va pensata una “rigerachizzazione” e “rifunzionalizzazione” delle strutture insediative lineari lungo le principali direttrici iv) per i centri minori vanno previste eventuali nuove strutture residenziali e produttive in coerenza con lo stato del patrimonio edilizio e dell’ambiente v) definire i margini urbani delle aree di pianura e organizzare territori rurali ad elevata specializzazione vi) rafforzare la mobilità sostenibile e l’intermodalità passeggeri puntando in particolare sulla mobilità ferroviaria e sui servizi TPL.

Tecniche di Attuazione) e che attraverso la “Politica Strategica n.3” definita del DTSR si perseguono gli obiettivi citati ai punti 3.1 e 3.2 (pag. 34 del DTSR) per riequilibrare dal punto di vista territoriale i processi di conurbazione e di dispersione insediativa esistenti e garantendo un equità nella distribuzione sul territorio dei costi e dei benefici derivati dallo sviluppo produttivo,infrastrutturale ed edilizio. Il PGT inoltre recepisce il documento di settore Piano delle infrastrutture di trasporto della mobilità delle merci e della logistica che all’art. 6 delle Norme di attuazione impone fasce di rispetto lungo la viabilità di I livello. b (iii) Le osservazioni espresse in merito alle aree rurali di pianura trovano risposta nella Politica Strategica n. 2, obiettivo 2.2 e 2.3 favorendo la multifunzionalità dell’agricoltura e in questo contesto la salvaguardia del territorio rurale. In merito alla proposta si rimanda a quanto sopra sostenuto.

POLICENTRISMO NEL CONTESTO NAZIONALE E IL FVG a) la visione del PGT che individua il nord-est come futura “piattaforma logistica” appare non sufficientemente elevata a scala di relazioni e connessioni, quindi b) si propone di pensare al nord come “città-regione globale”, spazio incardinato in una metropoli e numerose medie città, servizi di eccellenza, due porti in testa al mediteranno, Genova e Trieste, 3 corridoi nord-sud e il corridoio 3 Mediterrraneo.

Riconoscendo il Friuli Venezia Giulia quale piattaforma di sviluppo euro-regionale sostenibile si ritiene che il PGT dia una risposta adeguata ai temi sollevati su scala regionale e transfrontaliera inserendo il territorio nel contesto macroregionale ed europeo.

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

STRUTTURA PRODUTTIVA DEL FVG a) il PGT sottolinea che la struttura produttiva del FVG sia diffusa e organizzata in 8 distretti, 10 poli produttivi, 6 parchi tecnologici, centri di interscambio e interporti: non si riflette sul fatto che questo modello organizzativo e gestionale possa essere ancora adeguato e non vengono approfonditi possibili scenari futuri. b) PROPOSTA: i) appare utile la formazione di un progetto di territorio incentrato sul concetto della piattaforma ii) promuovere la rigenerazione di aree produttive iii) riprogettare gli ambiti distrettuali.

In merito alle strutture produttive il DTSR presenta il “Progetto per il supporto alle attività produttive” che prevede di sviluppare, attraverso un sistema logistico integrato in grado di acquisire un ruolo di primaria importanza a livello nazionale ed europeo, creare cluster d’eccellenza e rafforzare i distretti esistenti (pag. 74 e pag. 80 del DTSR, Allegato 02). Si ritiene pertanto che la proposta trova risposta nel suddetto Progetto.

ENERGIA a) i dati sono incerti e vecchi di 10 anni, le informazioni sugli impianti sono incomplete e mancano strutture esistenti (Torviscosa – centrale da 800 mw), non è stimato l’impatto di uso di suolo agricolo che comportano i progetti di parchi fotovoltaici, centrali a biomassa e biogas b) PROPOSTA i)valutare i progetti di interconnessione di corridoi e reti energetici; ii) fare della centrale di Torviscosa una RIU (rete interna di utenza); iii) promuovere la convergenza energetica e la green community.

Si precisa che la centrale termoelettrica di Torviscosa si considera ricompresa tra gli impianti gestiti da autoproduttori, i quali producono energia elettrica prevalentemente per uso proprio (pag. 72 del DTSR, Allegato 02). Per quanto riguarda gli altri punti dell’osservazione la Regione si è avvalsa per i dati degli ultimi aggiornamenti disponibili all’interno dell’amministrazione. Le proposte vanno considerate all’interno dello specifico piano di settore.

1 RELAZIONE DI ANALISI

Si osserva che l'insieme delle azioni risultano indistintamente valide per qualsiasi STL. I STL sona stati delineati in termini non chiari per caratteristichegeografiche, economiche, ambientali, etc.

Si osserva che le azioni del PGT sono una declinazione di obiettivi generali che devono trovare attuazione in base alle caratteristiche peculiari dei territori in sede di progettazione di area vasta. Il PGT già individua una prima articolazione delle azioni per STL di riferimento alle pag. 73 e 75 del II volume del DTSR (Allegato 02).

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Non risulta superata I'indeterminatezza e la genericità già attribuita alla L.R. 5/2007 ed ora ascrivibile al PGT nella misura in cui quest'ultimo intervento prevede azioni da attribuire a realtà territoriali (STL), dalla incerta definizione politica ed amministrativa e, quindi, con un potere contrattuale del tutto deboIe e indefinito.

La riforma della pianificazione territoriale avviata con la L.R. 22/2009 va sviluppata con disposizioni di rango legislativo: tale osservazione non risulta pertanto pertinente al piano in quanto si riferisce a temi che vanno trattati in documenti legislativi, non solo peraltro conferenti alla pianificazione territoriale. Si precisa comunque che i STL come definiti nelle NTA sono la base per i criteri di aggregazione fisico - funzionale e relazionale - gestionale dell’area vasta.

L'identificazione dei STL avrebbe dovuto essere il risultato del confronto con gli Enti Locali

Si precisa che il PGT ha recepito l’art. 14 della Legge regionale 22/2009 e s.m.i. “Procedure per l'avvio della riforma della pianificazione territoriale della Regione” che cita: I Comuni partecipano attivamente alla formazione dei documenti di cui al comma 3 mediante la partecipazione alle assemblee di pianificazione regionale, nonche’, limitatamente a tematismi omogenei, a tavoli tecnici individuati su base sub-regionale.

Nella relazione di analisi non si coglie la stretta relazione fra le azioni del PGT da intraprendere prevedendone tempi e i i modi di attuazione entro logiche territoriali di aree vasta condivisa con tutti gli enti locali.

All’ art. 3, comma 3, lett. c delle Norme Tecniche di Attuazione (Allegato 04) si enuncia: Documento territoriale strategico regionale (DTSR) è composto da: - le strategie ed i programmi della politica territoriale regionale, gli obiettivi principali e le azioni per il governo del territorio della regione, individuando i Progetti di territorio di interesse regionale; - l’organizzazione territoriale in STL, quali ambiti di pianificazione territoriale di area vasta e di attivazione di processi di sviluppo locale, in cui si attuano i Progetti di territorio e la Carta dei valori. Come si evince dalle Norme Tecniche di Attuazione, il PGT presenta nel DTSR indirizzi, strategie e programmi che saranno attuati in area vasta attraverso i Progetti di Territorio.

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

a) Lo sviluppo della competitività dei territori [pag. 27 del Dtsr] è data anche dalla scala deIle relazioni che si instaurano, come ricordato al p. 3 b) (i) del precedente capitolo; in questo senso vanno implementati i contenuti espressi dal Piano relativamente alla politica strategica n. 1 ; b) l'attrattività e l’accessibilità rappresentano i punti critici del nostro sistema produttivo e logistico; una delle azioni per promuovere Ie attivitàproduttive e organizzare nel contempo il sistema localizzativo è detto, per una parte, nel p. 1 C) (iv) del precedente capitolo a proposito delle piattaforme; si tratta di implementare i contenuti espressi dal Piano relativamente alla politica strategica n. 1 ; c) le nuove reti e il rafforzamento delle infrastrutture esistenti, oltre alle trasformazioni territoriali e ambientali, sollecitano il riposizionamento geografico dello spazio coinvolto, come indicato nel p. 1 d) (iii) del precedente capitolo; si tratta di implementare i contenuti espressi dal Piano relativamente alIa politica strategica n. 1

Riconoscendo il Friuli Venezia Giulia quale piattaforma di sviluppo euro regionale sostenibile si ritiene che il PGT dia una risposta adeguata ai temi sollevati su scala regionale e transfrontaliera inserendo il territorio nel contesto macroregionale ed europeo.

La definizione dei STL avrebbe dovuto aver luogo in modo condiviso diversamente prima è avvenuta l’approvazione del Piano poi sono stati raccolti i pareri previsti dalla legge del CAL e della IV Commissione consiliare.

Si precisa che il PGT ha recepito l’art. 14 della Legge regionale 22/2009 e s.m.i. “Procedure per l'avvio della riforma della pianificazione territoriale della Regione” che cita: I Comuni partecipano attivamente alla formazione dei documenti di cui al comma 3 mediante la partecipazione alle assemblee di pianificazione regionale, nonche’, limitatamente a tematismi omogenei, a tavoli tecnici individuati su base sub-regionale.

2 DTSR

STL b) (i) sfuggono le procedure attraverso cui si costituisce il "governo" del Stl e i meccanismi di funzionamento;

b) (i) L’attuazione dei STL sarà di iniziativa locale in base ai criteri definiti nell’art. 13 delle NTA, mentre le procedure di istituzione saranno trattate in appositi strumenti

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

(ii) non è chiara la costituzione del STL n. 1 comprensivo di Trieste, Monfalcone e Gorizia, al cui interno è prevista l'individuazione di 3 sub-aree vaste iii) i criteri di formazione e composizione di altri Stl (es. Bassa Friulana e Grado divisi in 2), che in alcuni casi possiedono una discutibile continuità territoriaIe, non permettono integrazioni di sistema e, quindi, impediscono una compiuta valorizzazione di potenzialità e patrimoni; iv) partecipazione forzata di alcune realtà all’interno di perimetrazioni precostituite; v) assenza della legge di pianificazione urbanistica; vi) poco chiaro rapporto tra la pianificazione di area vasta e quella comunale; vii) promozione di politiche riguardo la residenza e la produzione a favore soprattutto dei poli di primo livello emarginando quelli secondari; viii) i STL sono contraddistinti da un carattere di “rigidità” mentre dovrebbero possedere un grado di “flessibilità” in ragione alla gestione di tematiche non solamente territoriali quali sanità e assistenza, comprensori scolastici, trasporti, gestione rifiuti, bacini idrografici, ambiente;

normativi o regolamentari. b) (ii-iii) I STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13 comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza. I sottoambiti indicati rappresentano un’ulteriore possibilità di raggruppamento dal momento che rispondono ai requisiti di cui art. 13. comma 4. b) (iv) Si rimanda alla risposta b) (i). b) (v) Tali temi devono trovare apposita trattazione in strumenti normativi o regolamentari di riforma del governo del territorio, che definiscano anche il regime transitorio e quello di salvaguardia, dettando esplicite disposizioni per gli strumenti in corso di redazione, come peraltro già previsto nella legge urbanistica vigente. b) (vi) Per quanto riguarda il rapporto tra pianificazione di area vasta e pianificazione comunale si farà riferimento alla legge di riforma urbanistica. b) (vii) La politica strategica n.3 del DTSR definisce un sistema policentrico sostenibile che assicura l’equa distribuzione sul territorio di costi e benefici. b) (viii) I STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13 comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza, quali sanità e assistenza, comprensori scolastici, trasporti, gestione rifiuti, bacini idrografici, ambiente.

Valgono le considerazioni già formulate per la relazione;

Valgono le deduzioni già formulate per la relazione.

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Nelle schede di analisi emerge che il STL 1 è l’unico con valutazione scadente; contribuiscono a tale valutazione gli indicatori di carattere ambientale (produzione di rifiuti, valore ecologico, superficie apicale utilizzata…). Le soluzioni per risolvere tali criticità territoriali sono concettualmente opposte e mirano invece ad ulteriore potenziamento infrastrutturale (realizzazione Corridoio europeo Mediterraneo, potenziamento rete ferroviaria, dei collegamenti tra poli della piattaforma logistica e porti, realizzazione polo intermodale).

Nel riconoscere al STL valenza strategica per lo sviluppo della piattaforma logistica regionale, si osserva che le azioni e le strategie tese a implementare il sistema infrastrutturale e intermodale dovranno tener conto delle indicazioni della Politica strategica n. 2: Tutela e valorizzazione delle risorse e dei patrimoni della regione attraverso il mantenimento dell’equilibrio degli insediamenti tra le esigenze di uso del suolo per le attività antropiche e il rispetto delle valenze ecologico-ambientali, di difesa del paesaggio e di sicurezza dai rischi naturali.(Allegato 2, DTSR). Inoltre si rimanda agli indirizzi specifici per il STL01 contenute nel DTSR – Volume II, pag. 8.

La CDV si presenta come “una prima ipotesi assolutamente indicativa di approccio progettuale al problema” ma dovrebbe invece fondarsi su precise scelte, orientamenti e criteri, contenere indirizzi e prescrizioni sull’uso del territorio o quantomeno orientamenti di tutela sistematizzati.

In merito alla CDV quanto prima ipotesi si ribadisce che è un primo documento che andrà sviluppato e approfondito nella progettazione di area vasta dove saranno le amministrazioni locali assieme alla Regione a costruire attivamente la CDV. Inoltre si ricorda la CDV: - è di riferimento per gli strumenti di pianificazione territoriale ai vari livelli, ai quali affida la salvaguardia delle risorse, delle tipicità e lo sviluppo delle suscettività e delle vocazioni del territorio regionale; − è progressivamente implementata e aggiornata dai contributi dei soggetti competenti in materia di pianificazione territoriale, nonché monitorata in rapporto alle trasformazioni fisiche che costantemente interessano il territorio. (pag. 5 della CDV –Allegato 03)

3 CDV

Non è chiaro quale sia il collegamento con la pianificazione paesaggistica ed i suoi meccanismi autorizzativi.

Si precisa che il PGT non ha valenza paesaggistica. Il piano paesaggistico verrà realizzato dalla direzione competente ai sensi del D.Lgs. 42/2004.

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

La CDV dovrebbe fondarsi su specifiche e chiare scelte di tutela quantomeno sistematizzati e non tali da lasciar intendere che il lavoro di individuazione di tali valori sia appena iniziato. Si richiede di rivedere il contenuto della CDV contemplando delle chiare modalità operative e di indirizzo.

Si rileva che negli ultimi paragrafi del capitolo delle osservazioni riferite alla CDV non sono riscontrabili le citazioni alle pagine indicate (pag. 17 e 19).

4 NTA

ART. 1: tra le finalità del PGT vi è quella di fornire contenuti, indirizzi che devono essere necessariamente rispettati nella predisposizione degli strumenti di pianificazione territoriale subordinati; il generico riferimento a piani territoriali può ingenerare il dubbio che fra tali piani rientrino anche gli strumenti urbanistici generali comunali e, in tal modo, si pone in contrasto con tutto l'impianto del PGT che, ai fini della sua attuazione, prevede l'avvio della pianificazione sovracomunale, anzi di area vasta; pertanto si propone che vengano inserite nell' articolo 1 delle NTA del PGT le seguenti modifiche: alla fine del comma 1 dell'articolo 1 le parole: "di pianificazione territoriale subordinati siano sostituite con le seguenti: "di pianificazione territoriale di settore e di area vasta subordinati"; nel comma 2 dell'articolo 1 le parole "di pianificazione territoriale" sono sostituite con le seguenti: pianificazione territoriale di settore e di area vasta".

I livelli di pianificazione comunale e di area vasta dovranno mantenere una coerenza di indirizzi con lo strumento di pianificazione regionale. Quindi PSV, POC e PAC dovranno risultare conformi agli obiettivi e alle azioni strategiche del PGT. Tuttavia l’osservazione non si può riferire esclusivamente ai contenuti del piano ma deve trovar necessario dettaglio e specifica trattazione nella legge di riforma del governo del territorio, che prende avvio con la L.R. 22/2009.

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

ART.4: nell'articolo 4 viene previsto che la Giunta regionale emani Linee guida su specifiche tematiche senza che siano previste forme di partecipazione delle diverse istituzioni coinvolte; inconsiderazione che il testo dell'articolo non pone limiti chiari e univoci alla possibile attività della Giunta regionale e consente di fatto In stesura di documenti di indirizzo che possono determinare importanti ricadute sulla pianificazione subordinata, si ritiene necessario che tale prerogativa venga stralciata non essendo attribuibile al PGT la competenza propria dell'attività legislativa e non essendo nemmeno attribuita tale competenza dalla legge regionale 22/2009; pertanto si propone la seguente modifica aIl'articolo 4 delle norme di attuazione del Pgt: "il comma 3 dell’ articolo 4 è soppresso"; b) in subordine, qualora l’osservazione precedententemente illustrata non fosse accolta, si ritiene necessario chiedere che sia perlomeno stabilito che su tali linee guida sia obbligatoria l'acquisizione dei pareri della competente Commissione consiliare e del Consiglio delle Autonomie Locali; pertanto si propone la seguente modifica all'articolo 4 delle nome di attuazione deI Pgt: nel comma 3 dell'articolo 4 le parole: "la Giunta Regionale predispone le Linee guida su tematiche specifiche quali, tra l'altro....", sono sostituite con le seguenti: "Ia Giunta Regionale, dopo aver acquisito il parere dei ConsigIio delle Autonomie Locali e della competente Commissione consiliare, emana Linee guida su tematiche specifiche quali, tra l'altro...".

Le linee guida ineriscono ad aspetti operativi connessi all’attuazione del PGT, che a fini collaborativi la Regione impartisce per uniformare le procedure e renderle coerenti, ferma restando la necessità di coordinamento tra le stesse linee guida ed i contenuti delle disposizioni normative e regolamentari di riforma del governo del territorio, seguendo i principi costituzionalmente sanciti dal buon andamento e imparzialità della pubblica amministrazione (art. 97 COSTI).

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

ART.5: NelI’ articolo5 le disposizioni contenute nel comma 1 con le quali sono disciplinati i piani di settore esulano dai contenuti attribuiti al Pgt dalla legge regionale 22/2009 in quanto con tale comma sono disciplinati aspetti che competono alla legislazione istitutiva dei piani di settore; tale comma illegittimo va soppresso; pertanto si propone la seguente modifica all’art. 5 delle NTA del Pgt: "il comma 1 dell’articolo 5 è soppresso".

Si accoglie l’osservazione. Si procede a stralciare il comma 1 dell’art. 5 delle Norme Tecniche di Attuazione.

x

ART. 14: La questione delle dotazioni minime dei servizi da prevedere nella pianificazione del territorio non risulta esplicitata nelle norme di attuazione del Pgt e , quindi, si rende necessario introdurre un riferimento specifico che stabilisca un obbligo preciso per il pianificatore di area vasta; tale riferimento, allo stato non può essere altro che il D.P.G.R. 126Pres. peraltro richiamato dalle norme tecniche stesse all'articolo 27; pertanto si propone di inserire tale contenuto nel comma 1 dell'articolo 14 inerente il piano struttura di area vasta con la seguente modifica: "NelI'articolo 14, comma 1, lettera b), dopo le parole "l'assetto delle attrezzature" vanno inserite le seguenti: "secondo quanto prescritto dal D.P.G.R. 20 aprile 1995, n. 0126/Pres", aggiungendo inoltre la frase "e tenuto conto che per la previsione e dotazione di servizi si considerano Ie variabili demografiche e sociali, la progettazione urbana orientata alla qualità, l'organizzazione di sistemi incentrati sulle smart cities e smart community, e delle reti e corridoi ecologici anche fini del ripensamento funzionale delle aree verdi".

La questione sollevata trova soluzione nel regime transitorio di cui all’art. 27 delle Norme tecniche di attuazione, in ragione di tanto si conferma il rinvio in regime transitorio al D.P.G.R. 20 aprile 1995, n. 0126fino all’emanazione di apposito atto che incida in materia di zonizzazione, indicazioni quantitative e standard da attuare in sede di pianificazione di area vasta.

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

ART 18: I'elencazione dei centri storici contenuta nell'articolo 18 non riconosce tutti i valori che sono presenti sul territorio della nostra Regione; più in generale, facendo riferimento alla documenzione del Pgt, non è presente un'analisi approfondita sul tema e si citano sola una serie di centri storici meritevoli di attenzione, in parte recuperati daIla L.R. 2; in considerazione di tale carenza del Pgt si propone la riformulazione dell'intero comma 2 dell'articolo 18 inserendo i centri storici individuati dal Purg implementati da altri luoghi e centri di conclamato valore.

Osservazione parzialmente accolta mediante l’integrazione dell’elenco di cui all’art. 18 delle NTA, con totale recepimento dell’elenco allegato al PURG. In ragione di un tanto, il PGT conferma il riconoscimento della qualifica di centro storico a tutti quelli previsti dal PURG aggiungendovi un ulteriore elemento frutto dell’analisi conoscitiva del piano.

Si aggiorna l’elenco di cui all’art. 18 delle NTA con l’inserimento del centro storico di Osoppo, già riconosciuto come tale dal PURG.

x

ART. 25: contiene ai commi 3 e 4 un generico riferimento a “strumenti di pianificazione territoriale"; l'utilizzo di tale definizione può ingenerare il dubbio che fra tali piani rientrino anche gli strumenti urbanistici generali comunali e, in tal modo, si pone in contrasto con tutto l'impianto del PGT che, ai fini della sua attuazione, prevede l'avvio della pianificazione sovracomunale, anzi di area vasta; pertanto si propone che vengano inserite nell' articolo 25 delle Norme Tecniche di Attuazione del PGT le seguenti modifiche: a) all' inizio del comma 3 dopo le parole: "gli strumenti di pianificazione territoriale" vengono aggiunte le seguenti: " di settore e di area vasta '' b) all' inizio del comma 4 dopo le parole: "gli strumenti di pianificazione territoriale” vengono aggiunte le seguenti: " di settore e di area vasta ".

Si conferma quanto già dedotto con riferimento al punto 1 dell’osservazione.

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

ART. 27: nelL'articolo 27 (Norme transitorie) viene indicata una previsione di recepimento degli indirizzi contenuti nelle norme medesime senza specificare il soggetto tenuto a tale recepimento; è necessario stabilire, al pari con altre parti delle Norme tecniche e in linea con l'impianto del Pgt che il recepimento degli indirizzi è attribuito ai piani di area vasta; pertanto si propone la seguente modifica alI’ articoIo 27 delle nome di attuazione del PGT: nel comma 1 deIl'articolo 27 dopo le parale “Nelle more del recepimento" vann o inserite le seguenti: "da parte dei piani di area vasta". a) le NTA dovrebbero disciplinare le modalità attuative del PGT, si ritrova invece la sola ed insufficiente enunciazione della fondamentale individuazione del “dimensionamento della capacità insediativa, delle direttrici di sviluppo delle principali destinazioni territoriali delle aree edificabili, dell’assetto delle attrezzature e delle infrastrutture, dell’uso e della tutela dei beni immobili individuali, archeologici, artistici e storici” (comma 1, art. 14 delle NTA). b)=4.3,4.4 preoccupazione per la sfasatura temporale tra i principi che il PGT e le NTA promuovono e la loro attuazione concreta e l’indeterminatezza delle prescrizioni che rimandano a dei limiti di dimensionamento dei futuri strumenti di pianificazione in termini transitoriamente indefiniti di cui al PURG del 1978 già nel 2008 con apposita deliberazione e nel 2010 con le Linee Guida della Giunta Regionale si affermava di voler superare. c) l’ART.4. al comma 3 demanda a successive linee guida la specificazione di tematiche quali tra l’altro la

L’integrazione proposta non è accoglibile in quanto la norma transitoria si rivolge a tutti gli strumenti di pianificazione e non solo, quindi, a quelli di area vasta. a) Le modalità attuative indicate dalle Norme Tecniche di Attuazione esprimono la determinazione della regione di trasferire all’area vasta il proprio potere di pianificazione strategica. Tuttavia l’osservazione non si può riferire esclusivamente ai contenuti del Piano ma deve trovar necessario dettaglio e specifica trattazione nella legge di riforma del governo del territorio, che prende avvio con la L.R. 22/2009, fermo restando il regime transitorio finalizzato a favorire il nuovo assetto pianificatorio regionale senza bloccare i procedimenti in corso. b) La distribuzione dei servizi sul territorio attiene alla pianificazione di area vasta, che ha il compito di distribuire razionalmente i servizi sul territorio basandosi principalmente sulla rete policentrico-insediativa e sulle interrelazioni della stessa con la rete infrastrutturale della piattaforma territoriale. Allo stesso tempo, la compresenza di più poli di primo livello nel STL è funzionale allo sviluppo integrato e complementare che dovrebbe svolgersi in sinergia tra le maggiori realtà di tale territorio, garantendo allo stesso un ruolo di prim’ordine non solo nel contesto regionale ma anche in quello internazionale di riferimento. c) Le linee guida sono funzionali ad uniformare la disciplina pianificatoria a livello regionale. Le linee guida costituiscono uno strumento di facilitazione per l’ente locale tenuto all’attuazione delle previsioni del PGT senza limitarne la sua capacità decisionale. d) La distribuzione dei servizi sul territorio attiene alla pianificazione di area vasta, che ha il compito di distribuire razionalmente i

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

perequazione e compensazione territoriale già prevista dalla legge 5/2007 ma che non ha ancora trovato applicazione. L’individuazione delle zone di perequazione, destinazione privata con propria capacità edificatoria, consente di evitare la decadenza periodica dei vincoli preordinati all’esproprio, che richiederebbero una periodica reiterazione con conseguenti possibili richieste d’indennizzo da parte del privato. Rimandare tale indicazione a successive linee guida comporta l’obbligo di reiterare i vincoli espropriativi e l’impossibilità della programmazione del territorio: si chiede pertanto che le citate linee guida siano inserite nelle NTA. d) nell’STL 1 non è contemplata una equa distribuzione dei servizi e come questi debbano essere ricollocati; non appare chiaro il ruolo e le funzioni dei diversi poli di primo livello compresenti; non risulta chiaro il ruolo dei poli strategici e si chiede di riformulare le NTA in modo da contemplare e valorizzare maggiormente la realtà di riferimento.

servizi sul territorio basandosi principalmente sulla rete policentrico-insediativa e sulle interrelazioni della stessa con la rete infrastrutturale della piattaforma territoriale. Allo stesso tempo, la compresenza di più poli di primo livello nel STL è funzionale allo sviluppo integrato e complementare che dovrebbe svolgersi in sinergia tra le maggiori realtà di tale territorio, garantendo allo stesso un ruolo di prim’ordine non solo nel contesto regionale ma anche in quello internazionale di riferimento.

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ELABORATI GRAFICI

Manca una carta completa e puntuale dell’”uso del suolo” alla scala 1:100.000

Si ritiene che gli elaborati grafici presentati siano completi e consentano la lettura integrata dell’”uso del suolo”. Inoltre la scala di rappresentazione è adeguata al livello di scelte di pianificazione strategica.

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37

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

tra gli obiettivi regionali sono previsti interventi di miglioramento dell’accesso ai nodi urbani della ss 14 e della ss 305 nei comuni di Monfalcone e Ronchi d. l. ma si ritiene che non sia stato considerato sufficientemente il traffico insistente nel tratto tra Sagrasdo e Monfalcone. Il traffico dovrebbe essere convogliato all’esterno dei paesi creando una sorta di circonvallazione in direzione sud-ovest, liberalizzando il tratto autostradale Villesse-Lisert o realizzando nuove bretelle stradali che fungano da by-pass. Attraverso uno studio di fattibilità promosso dalla Direzione competente in accordo con la Provincia di Gorizia.

Le tematiche osservate sono attinenti al Piano di settore, Piano delle infrastrutture di trasporto della mobilità delle merci e della logistica. Nel piano suddetto i due tronchi citati sono previste come soggette a ristrutturazione e le relative Norme di Attuazione prevedono tra gli interventi di ristrutturazione anche interventi di by – pass dei centri abitati.

6 ALTRO

L’Amministrazione Comunale di Sagrado e quindi relativamente solo alla zona della ex Cava di pietra "Cava Postir" ha individuato quale luogo per il deposito di terre e rocce da scavo, si osserva che tale zona è qualificata come "EIS" - Zona degradate soggette a recupero ambientale" e pertanto soggetta a norme di piano che ne limitano fortemente l'acceso e l'uso. Si propone di non inserire l'area tra i luoghi scelti per il deposito di terre e rocce da scavo si allega estratto delle norme di attuazione del vigente PRGC di Sagrado.

La nota risulta poco chiara e comunque la scala del dell’elemento indicato non è pertinente col livello di rappresentazione del PGT.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

COMUNE DI CORNO DI ROSAZZO Nota del Vicesindaco prot.: 0000295/A-/LETT 011

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Nota prot.: mail del: 31.12.2012 di data: 04.01.2013

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in

accoglimento dell’ osservazione 1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1 NTA

Viste le Norme tecniche di attuazione ed in particolare l'art. 13 che individua i sistemi territoriali e locali e i criteri di aggregazione, l'assegnazione in STL 01, invece che STL 05 o del Cividalese del Comune di Corno di Rosazzo, non è consona alle pecularietà del Comune, in quanto non rispecchia né le forme di aggregazione come Provincia (Udine), né come ATO (Autorità d'ambito centrale Friuli), né come ATER, né come ASTER (L.R. 11/2006 - Aster del Cividalese), né come distretto industriale artigianale (ASDI della SEDIA società consortile).- Si evidenzia inoltre che il Comune è stato ricompreso nello studio nel PIT "Torre Natisone 2" e nel PIT - Provincia di Udine Colli Orientali del Friuli. Si chiede pertanto, visto quanto sopra, poter essere aggregati al Gruppo STL 05 del Cividalese.

Si precisa che i STL individuati nel PGT sono bacini di area vasta ottimale non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13, comma 3, delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota del Vicesindaco prot.: 0000295/A-/LETT COMUNE DI BORDANO

Nota prot.: 6423 del: 31.12.2012 di data: 04.01.2013 012

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in

accoglimento dell’ osservazione 1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

In Tavola 8b "Componenti territoriali ecologiche" è individuato il "Connettivo ecologico prioritario “48 - Monti S. Simeone e Brancot "; L’individuazione dell’area “48 - Monti S. Simeone e Brancot " non deve corrispondere a vincoli imposti dalla pianificazione regionale ma debba restare un’indicazione di valore del sito la cui articolazione successiva dovrà essere ricondotta nel piano struttura di area vasta alle norme di tutela attualmente vigenti.

Si precisa che la Tav. 8b denominata “Carta Dei Valori - Componenti territoriali ecologiche” è da considerare quale carta di sintesi settoriale dei valori. Le aree in oggetto fanno parte della componente di secondo livello della rete ecologica regionale, fermo restando i regimi previsti e le norme vigenti per la componente di primo livello. Pertanto esse non sono sottoposte a ulteriori nuovi vincoli. Come previsto dall’ art. 24 delle Norme Tecniche di Attuazione, la rete ecologica verrà valutata in fase di progettazione di area vasta.

5

ELABORATI GRAFICI

In Tavola 9 "Carta dei valori - sintesi delle componenti territoriali", il territorio comunale ricade entro il "sistema complesso di Gemona e lo sbocco in pianura ed è individuato come "ambiti naturalistici prioritari e di interesse ecologico".

Si evidenzia che le aree in oggetto fanno parte della componente di primo livello della rete ecologica regionale, fermo restando i regimi previsti e le norme vigenti per la componente di primo livello. Pertanto esse verranno verificate in sede di VAS nella predisposizione del Piano Struttura di area vasta come previsto dall’art. 24 delle Norme Tecniche di Attuazione. Si precisa che la CDV è un documento a carattere processuale che si sviluppa prima a livello regionale e quindi in area vasta. La CDV del PGT adottato rappresenta la prima fase ricognitiva e conoscitiva e pertanto i valori espressi al suo interno sono da assumere quale riferimento obbligatorio per la pianificazione di area vasta. In questa prima ricognizione si è fatto riferimento alle banche dati in possesso dell’Amministrazione regionale tra cui quelle realizzate per il Piano Territoriale Regionale (ai sensi della L.R. 22/2009, art.1, comma 19) e il Catalogo dei beni ambientali e territoriali (IRDAT). La CDV va intesa come prima parte di un percorso di costruzione che non termina con la prima individuazione dei sistemi dei valori complessi, ma inizia a questo punto la fase in cui l’apporto conoscitivo e la copianificazione degli enti locali diventa un elemento

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

imprescindibile per l’individuazione dei valori del territorio regionale in ossequio al principio di sussidiarietà che prevede il coinvolgimento dei diversi livelli di pianificazione. Pertanto ulteriori modifiche e integrazioni saranno sviluppate in sede di pianificazione di area vasta. Si vedano a tal proposito le modifiche apportate agli articoli 3 e 6 delle NTA in accoglimento dell’osservazione n. 008.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Ufficio Tecnico - Caccianotti prot.: 0000445/A-/LETT COMUNE DI SANTA MARIA LA LONGA

Nota prot.: 49 del: 31.12.2012 di data: 07.01.2013 013

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in

accoglimento dell’ osservazione 1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

2 DTSR

L'osservazione richiede l'inclusione del Comune di Santa Maria la Longa all'interno del STL n. 5 invece che nel STL n. 2 come proposto dal DTSR. La richiesta è coerente e nasce da alcune considerazioni e iniziative istituzionali, che l'Amministrazione comunale sta portando avanti assieme al Comune di Pavia di Udine e Trivignano Udinese e per il futuro sono previste l'intensificazione e lo sviluppo di molteplici forme diaggregazione di servizi e funzioni comunali con il comune di Pavia di Udine.Dal punto di vista urbanistico e territoriale, inoltre, facciamo presente come la ZIU trovi la sua naturale continuazione a sud con l'area industriale artigianale del Comune di Santa Maria la

Si precisa che i STL individuati nel PGT sono bacini di area vasta ottimale, non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13, comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza.

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Longa sita in Località Crosada. Dal punto di vista infrastrutturale la ferrovia Udine-Cervignano e la SR 352 sono i due assi di riferimento sia per Santa Maria la Longa che Pavia di Udine. In sintesi quindi, considerato il percorso istituzionale in atto intrapreso dal Comune di Santa Maria la Longa e la contiguità territoriale e i punti in comune con il comune di Pavia di Udine, l'osservazione richiede l'inserimento del Comune di Santa Maria la Longa all'interno del STL no 5 del DTSR.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Servizio Urbanistica, Pianificazione Territoriale e Attività Produttive prot.: 0000407/A-/PEC

COMUNE DI RONCHI DEI LEGIONARI Nota prot.: PEC 2012-286 del: 04/01/2012 di data: 07.01.2013

014

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in

accoglimento dell’ osservazione 1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Il DGR 563/2010 detta le linee guida per la formazione del PGT. In merito alla fase di partecipazione degli enti locali si ravvisa una discrasia tra le linee guida regionali e quanto procedimentalmente realizzato e pertanto si richiede la revisione delle modalità partecipative adottate.

Il PGT ha recepito l’art. 14 della Legge regionale 22/2009 e s.m.i. “Procedure per l'avvio della riforma della pianificazione territoriale della Regione” che cita: I Comuni partecipano attivamente alla formazione dei documenti di cui al comma 3 mediante la partecipazione alle assemblee di pianificazione regionale, nonche’, limitatamente a tematismi omogenei, a tavoli tecnici individuati su base sub-regionale.

1

RELAZIONE DI ANALISI

a) nella relazione (par.2.2) affrontando le strategie europee evidenziandone obiettivi, priorità ed indirizzi strategici finalizzati ad un governo pianificato del territorio. Tali indirizzi derivano innanzitutto dalle politiche di coesione

Nel paragrafo citato viene presentata una sintesi della Strategia Europa 2020 che rappresenta le ultime direttive in ambito territoriale presentate dell’Europa e che costituiranno la base di riferimento per il futuro POR- FESR 2014-2020 che la Regione

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42

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

comunitaria ed in particolare dalla strategia Europa 2020. Lo strumento che verrà utilizzato dalla nostra regione per l’attuazione degli orientamenti comunitari è il Programma Operativo FESR 2014-2020. Attualmente il P.O. è molto distante da una elaborazione concreta; pertanto non si comprende come le importanti strategie declinate nel PGT vengano poi concretamente attuate nel territorio con i fondi europei. Risulta oltremodo estremamente difficile per gli enti locali poter attuare quanto indicato nel PGT in quanto non si conoscono le regole programmatorie che porteranno alla realizzazione dei bandi per l’erogazione dei finanziamenti. Si suggerisce dunque di concretizzare le strategie indicate nel PGT con azioni specifiche contenute nel P.O. FESR e nel P.O. FSE 2014-2020.

dovrà predisporre nell’immediato futuro.

Al punto 5.2 viene poi evidenziata la suddivisione del territorio regionale in STL, per i quali si rilevano effetti distorsivi nella loro identificazione, facilmente rinvenibili nelle schede conoscitive dove le valutazioni svolte tramite gli indicatori riassumono i valori territoriali tendendo a generalizzare in modo esasperato gli elementi che invece caratterizzano gli ambienti naturali e quelli antropizzati. (vedi anche successiva osservazione al DTSR) Si richiede pertanto che vengano riviste le modalità di individuazione delle aree vaste secondo logiche partecipative e indirizzate alla loro effettiva realizzazione tramite percorsi amministrativi certi e premianti nei quali il concetto di sviluppo sostenibile sia compensato da concreti interessi economici tesi a raggiungere il benessere diffuso della popolazione.

I STL sono bacini di area vasta ottimale, non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13, comma 3, delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza; di carattere partecipativo di organizzazione interna, ecc.

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Nelle schede di analisi emerge che l’ STL 1 è l’unico con valutazione scadente; contribuiscono a tale valutazione gli indicatori di carattere ambientale (produzione di rifiuti, valore ecologico, superficie apicale utilizzata…). Le soluzioni per risolvere tali criticità territoriali sono concettualmente opposte e mirano invece ad ulteriore potenziamento infrastrutturale (realizzazione Corridoio europeo Mediterraneo, potenziamento rete ferroviaria, dei collegamenti tra poli della piattaforma logistica e porti, realizzazione polo intermodale).

Nel riconoscere al STL valenza strategica per lo sviluppo della piattaforma logistica regionale, si osserva che le azioni e le strategie tese a implementare il sistema infrastrutturale e intermodale dovranno tener conto delle indicazioni della Politica strategica n. 2: Tutela e valorizzazione delle risorse e dei patrimoni della regione attraverso il mantenimento dell’equilibrio degli insediamenti tra le esigenze di uso del suolo per le attività antropiche e il rispetto delle valenze ecologico-ambientali, di difesa del paesaggio e di sicurezza dai rischi naturali.(DTSR, Allegato2). Inoltre si rimanda agli indirizzi specifici per il STL01 contenute nel DTSR – Volume II, pag. 8.

2 DTSR

Il PGT riconosce e sostiene lo sviluppo del polo intermodale di Ronchi dei Legionari unitamente a quello del corridoio V ma non attua per tale territorio alcun sistema compensativo né di ordine ambientale ne di ordine infrastrutturale così come invece enunciato nella politica strategica nr.3 “Qualità e riequilibrio del territorio regionale” (punto 5.3.1 e 8.2.3) laddove si intende promuovere meccanismi di perequazione territoriale per ridurre gli impatti ambientali della mobilità o dove afferma che si favorisce la realizzazione di sistemi infrastrutturali nel rispetto della sostenibilità ambientale compensando l’impatto sul paesaggio.

Per quanto riguarda l’opera infrastrutturale Corridoio III, quale opera pubblica strategica di interesse nazionale e il Polo Intermodale di Ronchi dei Legionari quale opera pubblica di interesse regionale, gli eventuali meccanismi di perequazione territoriale per le opere sopracitate saranno valutati in sede di progettazione di area vasta ovvero con lo sviluppo dei Progetti di territorio.

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Difficoltosa la visione attuativa del Polo Intermodale dove al punto 1.2 si indica l’opportunità di prevedere zone multifunzionali in prossimità delle stazioni ferroviarie mentre al punto 2.2 si disincentiva l’urbanizzazione nei pressi delle grandi infrastrutture.

Le due citate azioni fanno riferimento a due politiche strategiche distinte del PGT. A seconda dei diversi contesti territoriali le strategie vanno considerate con diverso peso nell’ambito della progettazione di area vasta. Si evidenzia che lo sviluppo del polo Intermodale di Ronchi rientra nella politica strategica n.1: Sviluppo della competitività dei territori come miglioramento della qualità della mobilità e della produzione in quanto opera pubblica di interesse regionale . Pertanto in tale contesto prevale l’interesse di prevedere zone multifunzionale anche in prossimità della stazione ferroviaria a favore dell’intermodalità. Nel caso generale nei pressi di grandi infrastrutture andrà valutata la disincentivazione dell’urbanizzazione.

Non meno importante le criticità rilevate sul Progetto Mobilità, (8.2) che pur esplicitando gli obiettivi di rilievo del PGT e dopo aver individuato analiticamente la struttura delle relazioni della “piattaforma territoriale” (5.4 della Relazione) non dà indirizzo sulle soluzioni attuabili. Tra gli obiettivi avrebbe bentrovato collocazione la liberalizzazione della A/4 (tratto Lisert-Redipuglia) che già costituiva una politica regionale con l’accordo sottoscritto in data 09.09.2004 tra RFVG e Comuni mandamentali. Sarebbe auspicabile un indirizzo forte a sostegno della viabilità intercomunale, sia veicolare che ciclabile, gravemente penalizzata dall’attuazione del programma di chiusura dei passaggi a livello sulla linea VE-TS preordinata alla realizzazione del progetto per la AV/AC; analogo provvedimento sarebbe auspicabile per il miglioramento dei flussi veicolari anche in relazione alla viabilità in attraversamento della linea TS-GO.

La nota non è pertinente in quanto le tematiche osservate sono attinenti al Piano di settore, Piano delle infrastrutture di trasporto della mobilità delle merci e della logistica.

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Con le Azioni di cui al punto 8.2.3. si promuove una rete di ciclovie che colleghi i poli di primo livello e si evidenzia inoltre l’importanza della realizzazione del Polo Intermodale (5.1.1) dove, vale la pena ricordare, verrà realizzato un parcheggio di interscambio da 1.552 posti auto, senza prevederne il collegamento con la rete ciclabile regionale (vedi anche osservazione alle N.T.A. ed alla tavola 3). Si chiede pertanto di prevedere il collegamento con il Polo Intermodale sviluppando il percorso ai centri urbani di Ronchi e Monfalcone, nonchè all’area carsica, per interconnettere i percorsi della grande guerra e del turismo agrituristico. Per la realizzazione di una efficace rete ciclabile si suggerisce inoltre di prevedere azioni volte ad indirizzare gli enti consorziali alla cessione gratuita o in forme di particolare favore, anche garantite dalla regione, sulla cessione dei canali irrigui dismessi, finalizzati alla riconversione delle aree impegnate a percorsi ciclabili, consentendo in tal modo al contempo il mantenimento di corridoi ecologici nelle zone agricole.

Il parcheggio di interscambio previsto, farà parte di un CIMR, pertanto l’osservazione trova già risposta nell’art. 26, comma 7, delle Norme Tecniche di Attuazione del PGT.

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Ulteriore appunto si vuole formulare al Progetto per il supporto alle attività produttive (8.4) con il quale si prevede di creare” Cluster” di eccellenza. Ronchi dei Legionari ha da tempo definito in PRGC una zona industriale di interesse regionale specialistica, a specifica destinazione elettronica/aeronautica con PRPC approvato e decaduto, nella quale già opera la “Galilieo Avionica” del gruppo Finmeccanica, società attiva nel campo aerospaziale . L’area è ben servita dalle infrastrutture di primo livello e costituirebbe una location di eccellenza per analoghe attività chevorrebbero insediarsi in tale zona. Si suggerisce pertanto di individuare per tale zona un “Cluster” in materia aeronautica andando a creare ed aincentivare la riaggregazione delle attività economiche disperse sul territorio in aree omogenee per tipologiadi prodotto o di filiera in questo caso già fornite di strutture e servizi adeguati, in coerenza con le azioni previste al punto 8.4.3.

Pur riconoscendo l’importanza del settore in oggetto al momento l’area individuata non presenta i requisiti necessari per essere definita “cluster di rilievo regionale” come considerato negli obiettivi del progetto per il supporto alle attività produttive (pag. 76 del DTSR). Tuttavia in sede di progettazione di Area vasta sarà possibile incentivare l’aggregazione delle attività economiche operanti nella filiera considerata in modo da porre le basi per la creazione di un cluster settoriale.

3 CDV

La Carta dei Valori (CDV) detta i criteri ed indirizzi per individuare nell’ambito di area vasta. Non è definito quale sia il collegamento con la pianificazione paesaggistica ed i suoi meccanismi autorizzativi (salvo un richiamo ad una generica coopianificazione) e non viene inoltre riportato alcun riferimento al Piano Paesaggistico Regionale. Si ritiene, in sostanza, che la Carta dei Valori, dovrebbe fondarsi su specifiche e chiare scelte ed orientamenti di tutela quantomeno sistematizzati e non tali da lasciar intendere che il lavorod’individuazione di tali valori è appena iniziato, lasciando un margine di assoluta

Si precisa che il PGT non ha valenza paesaggistica. Il piano paesaggistico verrà realizzato dalla direzione competente ai sensi del D. Lgs. 42/2004. La CDV pertanto viene definita come: - è di riferimento per gli strumenti di pianificazione territoriale ai vari livelli, ai quali affida la salvaguardia delle risorse, delle tipicità e lo sviluppo delle suscettività e delle vocazioni del territorio regionale; − è progressivamente implementata e aggiornata dai contributi dei soggetti competenti in materia di pianificazione territoriale, nonché monitorata in rapporto alle trasformazioni fisiche che costantemente interessano il territorio. (pag. 5 della CDV – Allegato 03).

x

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

indeterminatezza operativa. Si richiede, dunque di rivedere il contenuto della CDV in modo tale da contemplare ipotesi di chiara tutela dei valori da preservare, associati a delle altrettanto chiare modalità operative e di indirizzo, a tutt’oggi assenti.

4 NTA

Dalla lettura dell’art.4 e degli art. 13 e 14 emergono difficoltà applicative che portano a riproporre quanto già evidenziato nell’osservazione rivolta alla relazione di analisi nella parte in cui si evidenziano le difficoltà per la costituzione dei STL. In questo senso l’art. 4 sembra precludere la possibilità di costruzione di un STL ad un soggetto (non ben definito) che non abbia “in precedenza sviluppato progettualità di area vasta in forma associativa”. Qualora anche si soddisfasse tale requisito tutti gli aspetti relativi alla progettazione, dalla capacità insediativa alla tutela dei beni naturali viene demandato al piano struttura di area vasta, i cui parametri di riferimento sono tuttavia sospesi dall’art.27 delle N.T.A. che rimanda integralmente a alla normativa del PURG del 78, senza porre un termine a questo periodo di transitorietà. Ulteriore rimando viene svolto dall’art.23 con il quale i meccanismi di bilanciamento territoriale e di sostenibilità saranno definiti da atti di indirizzo da emanarsi da parte della Giunta Regionale. Analoga modalità si ritrova all’art.22 per quanto attiene la rete ecologico ambientale d’area vasta. Si richiede dunque una revisione delle N.T.A. attraverso l’individuazione di principi e valori certi e definiti associati a delle regole, norme di attuazione e limiti di dimensionamento univoci ed attuali, che ne consentano una immediata traduzione pratica.

In accoglimento del primo paragrafo dell’osservazione relativa alle NTA, viene aggiornato l’art. 13 espungendo il requisito della necessaria precedente progettualità di area vasta in forma associativa. Si evidenzia che la corretta interpretazione delle NTA deve necessariamente tener conto delle disposizioni di rango legislativo e regolamentare che accompagnano il Piano in argomento, integrandone la disciplina e regolamentando aspetti non trattati per questioni di collocazione nella corretta fonte giuridica dalle NTA oggetto dell’osservazione.

Viene eliminata la lettera c) del comma 3, dell’art. 13 delle NTA. x

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

In assenza di una normativa tecnica che renda effettivamente attuabile il PGT si propone di revocare lo strumento adottato riformulandone i contenuti attraverso la preventiva ed effettiva partecipazione degli Enti Locali al fine di rendere attuabili le importanti finalità che il PGT si pone. Tavola 1/A Natura e morfologia la tavola 1/A “Natura e morfologia” – “Aspetti fisici, morfologici e naturalistici” contiene alcuni evidenti errori che devono essere corretti: a) l’area destinata al raggiungimento di un obiettivo regionale primario individuato nel Polo Intermodale, è al contempo ricompresa tra i c.d. “prati stabili”. Si evidenzia. Però, come tale previsione non trovi riscontro alcuno nel catasto dei prati stabili regionali, previsto dalla legislazione regionale vigente di cui alla L.R. 9/2005 così come modificata dalla L.R. 14/2012 (art.5 L.R. 9/2005); Diversamente non vengono ricompresi tra i “prati stabili” quelle aree che oggi sono già ricompresse nel catasto regionale e che, da ultimo, sono stati anche inseriti nella Tavola dei Vincoli del Piano Regolatore Comunale approvato dalla R.F.V.G. con D.G.Reg. 2027 del 21.11.2012.

La Tavola citata non indica i prati stabili, bensì questo dato viene riportato nella Tav. 4 – Attività del territorio non urbanizzato. Pertanto si procede a modificare la Tav. 4 inserendo il catasto dei prati stabili previsto dalla L.R. 9/2005 così come modificata dalla L.R. 14/2012 (art. 5, L.R. 9/2005);

Si modifica la Tav. 4 – Attività del territorio non urbanizzato aggiornando la voce di legenda “prati stabili”.

x 5

ELABORATI GRAFICI

Sulla tavola 1/A inoltre non sono stati riportati i laghetti di Dobbia, costituenti con il PRGC di questo Comune vincolo ai sensi D.Lgs. 42/2004 (ex Galasso). Si precisa che detti Laghetti sono stati oggetto di riqualificazione ambientale con il progetto di realizzazione della bretella di collegamento Casello Redipuglia – S.P. 19 per Grado. Si richiede pertanto di provvedere alla correzione di tale tavola con le integrazione sopra evidenziate.

La nota è pertinente in quanto nella Tav. 1A “Natura e morfologia” – “Aspetti fisici, morfologici e naturalistici” i citati Laghetti di Dobbia risultano erroneamente georiferiti, con un lieve spostamento del punto di georeferenziazione. Pertanto l’errore verrà corretto.

Si modifica la Tav. 1A- “Natura e morfologia” – “Aspetti fisici, morfologici e naturalistici” georeferenziando correttamente i Laghetti di Dobbia.

x

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Tavola 3 Insediamenti ed infrastrutture Si rileva una errata sovrapposizione dei percorsi riferiti ai gasdotti regionali.

Si precisa che la Tav.3 (Allegato 11) riporta la rete dei gasdotti nazionale e regionale facendo riferimento alle banche dati realizzate per il PTR ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1, comma 19.

Tavola 3 Insediamenti ed infrastrutture Manca, così come strategicamente individuato dal PGT, il collegamento tra la rete ciclabile regionale ed il Polo Intermodale di Ronchi D.L.

Nella Tav. 3 – Insediamenti e Infrastrutture non viene riportato il tratto in oggetto in quanto non fa parte delle Ciclovie Regionali (RECIR) individuate all’art. 7bis della L.R. 14/93 adottata con D.G regionale 2297/2006.

Tavola 4 – Territorio non urbanizzato La definizione grafica della tavola non consente l’individuazione corretta dei prati stabili ricadenti nel comune di Ronchi dei legionari.

L’osservazione è pertinente pertanto si procede a modificare la Tavola 4 inserendo il catasto dei prati stabili previsto dalla L.R. 9/2005 così come modificata dalla L.R. 14/2012 (art.5 L.R. 9/2005);

Si modifica la Tav. 4 – Attività del territorio non urbanizzato aggiornando la voce di legenda “prati stabili”.

x

Tavola 4 – Territorio non urbanizzato Non si comprendono né la classificazione “impianti” riferita indistintamente all’intero territorio comunale, né le conseguenze di tale classificazione, della quale non sembra esserci traccia nella parte relazionale e normativa. Si richiede pertanto di verificare ed eventualmente rettificare la tavola adottata.

Per una più chiara lettura si articola la rappresentazione degli impianti in sette categorie che derivano dai database relativi alle bonifiche (carta delle bonifiche,) alle irrigazioni (carta delle irrigazioni), nonchè alla programmazione delle aree di bonifica (carta dei programmi di opere pubbliche di bonifica e irrigazione) interni all’Amministrazione regionale.

Nella Tav. 4 si sostituisce la rappresentazione e la relativa voce di legenda “impianti” con le voci di legenda: IMPIANTI: “idroelettrico” “igienico” “industriale” “irriguo” “ittiogenico” “ornamentale” “potabile”

x

Tavola 6 – Sistemi Territoriali Locali Per quanto già osservato alla Relazione, DTSR e N.T.A., si chiede di rivedere l’elaborato previa condivisione delle ipotesi da parte degli enti locali interessati e previa predisposizione delle politiche regionali per l’attuazione degli obiettivi di PGT attraverso il POR FESR 2014/2020.

I perimetri dei STL riportati nella Tav. 6 rappresentano bacini di area vasta ottimale non prescrittivi individuati dal PGT. Non escludono pertanto conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13 comma.3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza.

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Tavola 7a - Piattaforma Territoriale Regionale a. Nella legenda manca il riferimento alla rete stradale riportata in rosso nella planimetria. b. È riportata anche in questa tavola la rete ferroviaria di Fincantieri mentre manca l’indicazione della rete ferroviaria che da Ronchi Sud prosegue fino ai “Mulini de Franceschi” ed in previsione la prosecuzione della stessa linea ferroviaria fino all’Ansaldo e Fincantieri · Si richiede pertanto di rettificare la tavola adottata.

a. Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verrà corretto il mero errore di rappresentazione grafica. b. Il PGT recepisce il Piano delle infrastrutture di trasporto, della mobilità delle merci e della logistica, La tavola in oggetto rappresenta la rete individuata nella “Tavola 3 – Tavola di assetto delle reti” del suddetto piano e risulta completa.

a. Si dettaglia la rappresentazione grafica della rete stradale (Tavola 7a) classificandola nelle seguenti voci: “Viabilità da ristrutturare”, “Viabilità esistente” e “Viabilità in previsione”. Si integra la legenda con l’indicazione dei “Capoluoghi di Provincia” e “Capoluogo di Regione”.

x

Tavola 8a – Componenti Territoriali Si rileva che gran parte delle aree ricomprese nell’area carsica, a nord dell’autostrada A4, nelle quali sono presenti percorsi e manufatti relativi alla grande guerra, inseriti come oggetti di tutela dalla carta dei vincoli di PRGC, non sono stati zonizzati come “territori della grande guerra”. · Si richiede di modificare la zonizzazione ricomprendendo tali aree.

Si accoglie la nota e si integra la rappresentazione relativa alla voce di legenda “territori delle guerre mondiali” inserendo anche i territori dei comuni di Savogna d’Isonzo, Ronchi dei Legionari, San Canzian d’Isonzo e Staranzano.

Si modifica la Tav. 8a inserendo la campitura relativa alla voce di legenda “territori della guerre mondiali” per i comuni di Savogna d’Isonzo, Ronchi dei Legionari, San Canzian d’Isonzo e Staranzano.

x

Tavola 8c – Eccellenze produttive Mancano le zone industriali di Monfalcone e Ronchi dei Legionari.

Si corregge il mero errore di rappresentazione grafica integrando le zone industriali di Monfalcone e Ronchi dei Legionari alla specifica voce di legenda.

Alla Tav. 8c si inserisce il retino relativo alle zone industriali di Monfalcone e Ronchi dei Legionari alla voce di legenda “Consorzi di sviluppo industriale ed EZIT”.

x

Tavola 9 – Ambiente – Storia - Economia Mancano le zone industriali di Monfalcone e Ronchi dei Legionari. Si richiede pertanto di rettificare la tavola adottata.

Si corregge il mero errore di rappresentazione grafica integrando le zone industriali di Monfalcone e Ronchi dei Legionari alla specifica voce di legenda.

Alla Tav. 8c si inserisce il retino relativo alle zone industriali di Monfalcone e Ronchi dei Legionari e si inserisce la relativa voce di legenda “Consorzi di sviluppo industriale ed EZIT” in luogo della voce “Aree produttive dell’industria”.

x

Nota prot.: 0000676/A-/LETT SANDRO VENTURINI LISTA CIVICA CON TE GEMONA

Nota prot.: mail del: 05.01.2013 di data: 08.01.2013 016

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in

accoglimento dell’ osservazione 1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1

RELAZIONE DI ANALISI

Si osserva come il STL n. 11, in cui il comune di Gemona del Friuli è individuato come Polo di Primo Livello, appaia palesemente non rispondere ai principi largamente espressi nei documenti a corredo del PGT. Il Sistema Territoriale Locale n. 11 del Gemonese ovvero la sua Area vasta, ha nella realtà connotati spaziali e soprattutto funzionali ben più ampi di quelli indicati dal PGT. L’ambito indicato dal PGT, infatti, ricalca quello dell’Unione Montana. Ben diverso si reputa l’obiettivo di una pianificazione strutturale di area vasta, che, come asserito in premessa, trova invece il suo significato portante nei rapporti e nei processi che la collettività locale sostiene, nonché nelle relazioni per la governance e lo sviluppo territoriale dell’area considerata. Sotto questo profilo, è noto come il Comune di Gemona sia storicamente punto di riferimento per un bacino territoriale più ampio di quello “montano” e che si sviluppa anche verso gli ambiti comunali di Osoppo e Buia e che si estende sino a Magnano in Riviera e Tarcento. Molteplici sono gli elementi che connotano quest’ambito territoriale e che costituiscono gli assi di relazioni da tempo strutturate, per citarne solo alcuni: - l’Azienda Sanitaria con l’Ospedale San Michele e il Distretto Socio Sanitario; - la Zona industriale del CIPAF; - il Polo scolastico superiore; - alcuni servizi di pubblico interesse: il sistema commerciale, quello dei servizi, l’ambito sindacale.

I STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13, comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza quali l’appartenenza alla medesima azienda sanitaria, alla zona industriale.   

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Si tratta di un sistema di reti che non può essere trascurato in un processo di pianificazione di area vasta del Gemonese. In conclusione si formulano le seguenti proposte: a) Ridefinizione del perimetro del STL n. 11 del Gemonese, includendovi i Comuni che ne fanno strutturalmente parte ( a partire dal Comune di Osoppo), in relazione alle argomentazioni sopra sinteticamente sviluppate.

Attivazione con le amministrazioni comunali interessate di un percorso partecipativo strutturato, che porti a condividere e consolidare il perimetro del STL del Gemonese.

Il PGT ha recepito l’art. 14 della Legge regionale 22/2009 e s.m.i. “Procedure per l'avvio della riforma della pianificazione territoriale della Regione” che cita: I Comuni partecipano attivamente alla formazione dei documenti di cui al comma 3 mediante la partecipazione alle assemblee di pianificazione regionale, nonché, limitatamente a tematismi omogenei, a tavoli tecnici individuati su base sub-regionale 

Se l’obiettivo regionale è quello di sviluppare una pianificazione di area vasta alla scala dei STL, dal momento che questa richiede continuità e stabilità nel tempo, si dovranno creare le condizioni affinchè i diversi livelli di programmazione comunque presenti sul territorio (Unioni montane, settore sanitario, settore scolastico, etc.) risultino in coerenza con il modello di pianificazione proposto.

Come già precisato nella nota precedente, i STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13, comma 3, delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza. Si precisa inoltre che gli ulteriori temi citati verranno trattati in documenti legislativi, cui è demandato il compito di definire i soggetti competenti alla pianificazione di area vasta e le forme di istituzione di eventuali forme associative.

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Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota prof. Mario Pezzetta prot.: 0000684/A-/LETT ANCI

Nota prot.: 20 del: 08.01.2013 di data: 08.01.2013 017

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in

accoglimento dell’ osservazione 1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Si sottolinea la mancanza di indicazioni delle aree a rischio e delle relative misure di sicurezza.

In merito si rimanda all’elaborato Tav. 1c –Natura e Morfologia – Rischi naturali e vulnerabilità (Allegato 9). Nel DTSR inoltre, uno gli obiettivi elencati della Politica strategica n. 2, è aumentare la sicurezza del territorio prevenendo i rischi naturali (idraulico e idrogeologico) derivanti dall’aumento degli eventi eccezionali dovuto ai cambiamenti climatici (pag. 33).

Si sottolinea la mancanza di alcune scelte energetiche fondamentali, quali: rigassificatori, i grandi elettrodotti, le fonti alternative;

Per quanto concerne le scelte energetiche si rimanda al Piano di settore. Si precisa che nel DTSR, all’interno della politica strategica n.1 vengono indicati gli obiettivi in merito al risparmio energetico per le aree industriali: al 1.5 Promozione di aree industriali e artigianali innovative sotto il profilo della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico. e al 1.7 Assicurare al sistema delle imprese la possibilità di approvvigionamenti energetici economicamente competitivi, privilegiando il ricorso a fonti energetiche rinnovabili.

1

Osservazioni generali

Si sottolinea la mancanza delle principali misure di tutela del patrimonio ambientale e paesaggistico;

Il PGT abbraccia complessivamente i temi della sostenibilità e dell’identità dei luoghi. Il Paesaggio, pur presente in tali temi, non viene trattato alla stregua della vigente legislazione statale, proprio per rispetto delle disposizioni del D.Lgs. 42/2004 che individuano nel Piano paesaggistico regionale (PPR) lo strumento preposto alla specifica disciplina del settore. La Carta Dei Valori è quindi uno strumento multitematico, coerente con le interpretazioni paesaggistiche di cui agli Ambiti Paesaggistici (AP) tratti dall’Atlante

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

fotografico regionale, ma non sostitutiva delle funzioni ascritte al PPR per la conservazione, riqualificazione e salvaguardia del paesaggio. La CDV potrà costituire uno degli strumenti conoscitivi per il prossimo Piano Paesaggistico.

Si sottolinea la mancanza del posizionamento delle grandi reti infrastrutturali europee e che il Piano recepisce senza aggiornamenti il Piano delle infrastrutture, ecc, approvato il 16.12.2011, ma basato su dati conoscitivi risalenti ad almeno due anni prima.

Si precisa che l’evidenza delle grandi reti infrastrutturali previste a livello europeo è riscontrabile nella Tavola 3- Insediamenti e Infrastrutture (Allegato 11) , nella Tavola 7a-piattaforma territoriale regionale (Allegato 15) e la Tavola 8c – Componenti territoriali –Eccellenza Produttive, filiere, attività distrettuali, ricerca e innovazione. (Allegato 19). A questo riguardo inoltre, si rimanda alla Politica Strategica n.1 del DTSR, Obiettivo 1.1. “Favorire l’integrazione territoriale del telaio infrastrutturale di valenza europea e nazionale (Corridoio Adriatico-Baltico - Corridoio Mediterraneo) secondo strategie di mobilità sostenibile che favoriscano il trasporto su ferro.” Si sottolinea che Il PGT recepisce il Piano delle infrastrutture di trasporto, della mobilità delle merci e della logistica in quanto riporta i dati di settore al momento più aggiornati e disponibili. Si evidenzia ad ogni modo che al fine della valutazione degli indicatori relativi all’accessibilità ai Poli, sono stati elaborate specifiche analisi con i dati aggiornati al 2012.

2 DTSR

L’STL 1 riunisce troppi comuni e poli di primo livello che hanno ben poco in comune.

I STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13, comma 3, delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza.

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

I STL 02 e 03 dividono in 2 parti il territorio lagunare che risulta invece essere unitario per molteplici caratteristiche.

I STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13, comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza.

L’ STL 05, Tarcento è privato del suo storico retroterra delle Valli del Torre e collegato chissà perché a Buttrio e Manzano e non con Nimis e Attimis; mentre Lusevera e Tarpana sono andate a finire con l’ambito delle Valli del Natisone (capitale Cividale). Ma le “schede” sono solo “conoscitive” e non fanno parte del progetto di Piano?

Le schede del II Volume del DTSR fanno parte del progetto di piano fermo restando che i STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13, comma 3,delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza.

3 NTA

Si crede utile richiamare il testo della deliberazione giuntale di adozione, dove, a proposito dei STL, si afferma che va "fatta salva la regola fondamentale che vede i Comuni liberi di scegliere le aggregazioni più confacenti . .. nel rispetto delle uniche regole già esplicitate . . .” Quali sono queste "uniche regole”? Secondo il comune buon senso, dovrebbero essere contenute nelle Norme Tecniche di attuazione (NTA). Art.2 alla lett. C)l'area vasta è definita: “l'unità minima territoriale ... che ricomprende l'insieme dei Comuni che operano in sinergia su un polo di primo livello alla quale viene conferita la funzione di pianificazione dell'area vasta”: è difficile capire a che cosa sia riferita la locuzione "alla quale": all' "unità minima territoriale? Ma allora è una tautologia: d'area vasta viene conferita la funzione di pianificazione dell'area vasta: è difficile da capire.

Nel richiamare l’assenza di vincolatività collegata ai STL previsti nel PGT, si conferma l’iniziativa del Comune per l’istituzione di aree vaste, fermi restando i criteri di cui alle NTA, che si basano su dati e quadri conoscitivi del territorio regionale e propongono un sistema razionale ed equilibrato di pianificazione territoriale. In parziale accoglimento dell’osservazione formulata, si coglie l’occasione per apportare le opportune modifiche all’art. 13 delle NTA, eliminando alla lettera a) del comma 3 l’inciso “o in alternativa la presenza di un ospedale o il collegamento alla rete ferroviaria”, nonché stralciando la lettera c) del medesimo comma. Accogliendo l’ulteriore spunto dell’osservazione relativo all’articolo 2, comma 1, lettera c), delle NTA, si da corso alla modifica dello stesso per agevolarne la comprensione.

1. Viene modificato l’art. 13 delle NTA, comma 3, come di seguito: “a) avere nel proprio ambito territoriale un polo di primo livello che rispetti l’Indice di Attrattività proposto dal PGT ed una offerta di servizi completa; b) essere in continuità territoriale con i comuni che compongono il STL. In ragione della modifica richiesta, la lettera c) del comma 1 dell’articolo 2 delle NTA viene riscritta come di seguito: “c) area vasta: l’unità minima territoriale che si connota per identità territoriale, relazionale e processuale, che ricomprende l’insieme dei comuni che operano in sinergia su un polo di primo livello e alla quale viene conferita la funzione di pianificazione dell’area vasta.

x

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Alla lett. f), il progetto di territorio viene definito "strumento funzionale a dare attenzione agli obiettivi del documento territoriale strategico regionale in uno o piu ambiti di area vasta”. Che cosa vuol dire? Che il progetto di territorio, e cioè la realizzazione del PGT, può considerarsirealizzato anche con la pianificazione di un solo ambito di area vasta?

Si conferma l’operatività dei progetti di territorio a livello di area vasta o di più aree vaste, qualora interessate dagli stessi tematismi. Talora il progetto di territorio potrebbe configurarsi anche di livello regionale, non limitandosi all’interno di una sola area vasta ma coinvolgendo territori più ampi.

All'art. 4 si annuncia che la Giunta Regionale predisporrà linee guida: quando? Prima o dopo l'approvazione del PGT? Queste "linee guida dovrebbero far parte delle Norme Tecniche di Attuazione. Nell’art.13 sono indicati due criteri di aggregazione e il comma3 conclude con l’indicazione dei “requisiti” che devono essere soddisfatti dai STL tra cui lett a) l’ offerta di servizi completa può essere sostituita (in alternativa) dalla presenza di un ospedale, del collegamento alla rete ferroviaria. Il collegamento alla rete ferroviaria (presenza di una stazione, o di una semplice fermata) può sostituire una offerta di servizi "completa"?

Le linee guida tracciate dalle NTA vanno necessariamente interpretate anche alla luce della riforma organica del sistema della pianificazione territoriale, ivi comprese le disposizioni di rango legislativo e regolamentare. Come suindicato, in accoglimento dell’osservazione formulata, viene parzialmente modificato l’art. 13 delle NTA, con particolare riferimento alle lettere a) e c).

All'art. 14 comma 2 lett. C) si attribuisce ai piani struttura di area vasta il compito di "recepire ed approfondire ... le indicazioni dei piani struttura di area vasta": sembrerebbe una tautologia. All'art. 15 comma 1 lett. a2) si parla di uno 'standard minimo", che non risulta descritto in altra parte delle Norme Tecniche di Attuazione.

Accogliendo l’osservazione, viene modificata la lettera c) del comma 2 dell’art. 14 delle NTA come segue: le parole “dei piani struttura di area vasta a livello di pianificazione locale” vengono sostituite con le seguenti: “del PGT”. Nelle more della predisposizione di nuovi standard, vige il regime transitorio delineato nell’art. 27 delle NTA, che si basa sui contenuti del PURG come aggiornato con DPGR 0126/1995.

La lettera c) dell’art. 14 delle NTA viene riformulata come segue: “c) recepire ed approfondire, in sede di valutazione ambientale, le indicazioni del PGT e quantificare le dotazioni ecologico ambientali esistenti nel territorio considerato e definire gli obiettivi qualitativi da raggiungere nei diversi ambiti urbani con l’attuazione del piano”.

x

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

All'art. 22, comma 4, e all'art. 23 comma 5, si prevedono "atti di indirizzo, della Giunta regionale. Pare poco accettabile che le Norme tecniche di Attuazione di un piano facciano riferimento a "atti di indirizzo", che dovrebbero essere emanati in un futuro non precisato

Come argomentato a proposito delle linee guida di cui alle NTA, gli atti di indirizzo vanno necessariamente interpretati anche alla luce della riforma organica del sistema della pianificazione territoriale, ivi comprese le disposizioni di rango legislativo e regolamentare.

Nell'art. 27 dove, "nelle more del recepimento degli indirizzi, trovano applicazione il PURG del 1978 e il DPRG del 1995. Non si capisce quali siano gli "indirizzi, né chi debba recepirli. Si teme che queste Norme transitorie possano provocare un forte disorientamento nella futura necessaria azione pianificatoria dei Comuni.

Modificando il sistema della pianificazione territoriale vigente a livello regionale, in fase di prima attuazione è stato previsto un regime transitorio che mantenga la vigenza dei precedenti strumenti nelle more della predisposizione dei nuovi.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Presidente Roberto Giurastante prot.: 0000688/A-/LETT GREENACTION

Nota prot.: mail del: 07/01/2013 di data: 08.01.2013 018

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in

accoglimento dell’ osservazione 1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1

RELAZIONE DI ANALISI

Si chiede che da tutta la documentazione correlata al PGT venga eliminata ogni previsione relativa al proposto rigassificatore della Gas Natural a Zaule nel Comune di Trieste ed al proposto rigassificatore dell’�Endesa, al proposto gasdotto di collegamento ed eventualmente alla proposta centrale elettrica della "Lucchini" in quanto l'incompatibile con le opere previste nella Variante Generale al Piano

Si precisa che il PGT nei documenti di progetto (DTSR e relative Tavole) non prevede la localizzazione del suddetto impianto. L’unico riferimento all’impianto in questione è riscontrabile nella Relazione di Analisi, pag. 74 dove viene riportata una ricognizione delle richieste avanzate da soggetti privati. Le uniche indicazioni proposte dai Documenti di Progetto considerano la rilocalizzazione degli impianti industriali a

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Regolatore del Porto di Trieste. rischio elevato di incidente e inquinamento o che presentino forti incompatibilità ambientali e paesaggistiche (pag. 78 del DTSR, Allegato 02).

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota del Sindaco prot.: 0033588/A-/LETT COMUNE DI SAN PIER D’ISONZO

Nota prot.: fax del: 27/12/2012 di data: 28.12.2012 020

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in

accoglimento dell’ osservazione 1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Non risulta evidenziato il lago presso Basegliano n° 088144 C.T.R. che trovasi nell’allegato B “elenco dei laghi sottoposti a vincolo paesaggistico delle Norme regionali in materia di pianificazione territoriale ed urbanistica, indirizzi e criteri generali applicativi della L.R. 52/1991 come modificata dalla L.R. 19/1992 e si condivide tale scelta.

La nota non risulta chiara né puntuale, (mancano riferimenti agli elaborati) e comunque sembra condividere le scelte del PGT.

Nella TAV 11 3) - insediamenti ed infrastrutture, risultano riportate due linee relative a gasdotti che non risultano correttamente posizionati. Si precisa che sarebbe preferibile posizionare tale previsione su corridoi energetici previsti nel PRGC vigente.

Si precisa che la Tav. 3 (allegato 11) riporta la rete dei gasdotti nazionale e regionale facendo riferimento alle banche dati realizzate per il PTR ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19.

Si vorrebbe una puntuale ubicazione cartografica della prevista ciclovia lungo il fiume Isonzo.

La ciclovia in oggetto è indicata come ciclovia di interesse regionale in previsione e la scala del Piano non consente una puntuale ubicazione, compito della fase di progetto.

1

ELABORATI GRAFICI

Tav. 20 non è riportato il museo della guerra sul Comune di Sant’Elia.

La nota è pertinente in quanto nella Tav. 9 il citato museo risulta erroneamente georiferito, con un lieve spostamento del

Si modifica la Tav. 9 georeferenziando correttamente il museo della guerra sul Comune di Sant’Elia. X

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

punto di georeferenziazione. Pertanto l’errore sarà corretto.

I STL comprendono territori non omogenei.

I STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale, non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative nel rispetto dei requisiti all’art. 13 comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione.

Non vengono evidenziati interventi di messa in sicurezza dell’alveo del fiume Isonzo.

Si evidenzia che l’intervento in oggetto non è tematica pertinente al PGT. L’autorità di bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione è l’ente che ha competenza in materia.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Servizio Pianificazione geom. Baldas prot.: 0000456/A-/LETT

COMUNE DI MUGGIA Nota prot.: 368 del: 07.01.2013 di data: 08.01.2013

021

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in

accoglimento dell’ osservazione 1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1

RELAZIONE DI ANALISI

Si evidenzia la contrarietà espressa dall'Amministrazione Comunale di Muggia nelle sedi competenti, ai progetti per la realizzazione di impianti di rigassificazione nell'ambito del porto di Trieste e pertanto si chiede lo stralcio di tali previsioni dai documenti di Piano a partire dalle pagg. 72-73 della Relazione d'Analisi.

Si precisa che il PGT nei documenti di progetto (DTSR e relative Tavole) non prevede la localizzazione del suddetto impianto. L’unico riferimento all’impianto in questione è riscontrabile nella Relazione di Analisi, pag. 74 dove viene riportata una ricognizione delle richieste avanzate da soggetti privati. Inoltre, il PGT relativamente agli obbiettivi del Progetto per il supporto alle attività produttive (distretti, consorzi industriali, energia, aree portuali) considera solo la rilocalizzazione degli impianti industriali a rischio elevato di incidente e inquinamento o che presentano forti incompatibilità ambientali e paesaggistiche (pag. 78 del DTSR, Allegato 02).

In merito ai STL si rileva che il sistema di aggregazione che viene prospettato presenta numerose criticità in quanto delegato all'iniziativa delle singole amministrazioni comunali ed in primo luogo dei poli di primo livello. Non si comprende pertanto il ruolo dei poli minori che risultano depotenziati.

Il PGT definisce i STL quali bacini di area vasta ottimale non prescrittivi che possono costituire un riferimento per le amministrazioni al fine di facilitare l’aggregazione di area vasta. Le modalità di attuazione di tale processo saranno trattate in documenti legislativi, cui è demandato il compito di definire i soggetti competenti alla pianificazione di area vasta e le forme di istituzione di eventuali forme associative. Come specificato dall’art. 16 comma 2 delle Norme Tecniche di Attuazione, i poli minori strutturano assieme ai Poli di Primo livello la rete policentrico insediativa assunta dal PGT quale elemento di gestione e sviluppo del territorio in funzione della sua capacità di favorire le relazioni sia all’interno del territorio regionale sia con i territori d’oltreconfine.

2 DTSR

La stessa normativa per i centri storici risulta piuttosto modesta in termini di incisività progettuale.

Le politiche e gli obiettivi relativi ai Centri Storici sono adeguatamente elencate all’art. 18 delle Norme Tecniche di Attuazione.

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61

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Nel STL 01 vengono individuate tre "aree vaste", non si comprende quindi se sono previsti due livelli di area vasta, uno comprendente l'intero STL e uno relativo alle tre sub-aree.

Si precisa che non sono previsti due livelli di area vasta. I sottoambiti indicati rappresentano una delle alternative di raggruppamento dal momento che rispondono ai requisiti di cui art. 13 comma 4. Come già precedentemente osservato, il PGT non esclude conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13 comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza.

3 CDV

In merito alla CDV posto che la sua definizione di dettaglio è lasciata ai compiti dei STL, nell'ambito dell'azione di area vasta, si ritiene che le NTA dovrebbero meglio specificare il grado di cogenza e le modalità di tutela dei "vaIori". La definizione di semplici "indirizzi rende debole il livello di tutela di queste aree, specie per quelle che non ricadono in aree protette, come nel caso del connettivo ecologico agricolo.

Si precisa che la CDV è un documento a carattere processuale che si sviluppa prima a livello regionale e quindi in area vasta. La CDV del PGT adottato rappresenta la prima fase ricognitiva e conoscitiva e pertanto i valori espressi al suo interno sono da assumere quale riferimento obbligatorio per la pianificazione di area vasta. In questa prima ricognizione si è fatto riferimento alle banche dati in possesso dell’Amministrazione regionale tra cui quelle realizzate per il Piano Territoriale Regionale (ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19) e il Catalogo dei beni ambientali e territoriali (IRDAT). La CDV va intesa come prima parte di un percorso di costruzione che non termina con la prima individuazione dei sistemi dei valori complessi, ma inizia a questo punto la fase in cui l’apporto conoscitivo e la copianificazione degli enti locali diventa un elemento imprescindibile per l’individuazione dei valori del territorio regionale in ossequio al principio di sussidiarietà che prevede il coinvolgimento dei diversi livelli di pianificazione. Pertanto ulteriori modifiche e integrazioni saranno sviluppate in sede di pianificazione di area vasta. Si vedano a tal proposito le modifiche apportate agli articoli 3 e 6 delle NTA in accoglimento dell’osservazione n. 008.

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62

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Non è dato sapere se lo sviluppo della CDV è demandato esclusivamente all'area vasta o se ricadrà nelle potenzialità di ogni singolo Comune.

Lo sviluppo della CDV è demandato esclusivamente all’area vasta, comunque nulla vieta che il singolo comune possa applicare le adeguate tutele in coerenza con i vincoli e la normativa vigente.

In primo luogo si vuole evidenziare l'assenza della normativa regionale di riferimento per l'attuazione del Piano di Governo del Territorio.

Tali temi devono trovare apposita trattazione in strumenti normativi di riforma del governo del territorio, dettando esplicite disposizioni per gli strumenti in corso di redazione, come peraltro già previsto nella legge urbanistica vigente.

4 NTA Non vi è nessun riferimento alle interazioni con i comuni confinanti di Austria e Slovenia, né sulle modalità che l'area vasta possa interagire a livello transfrontaliero, sebbene questo tema sia stato richiamato già dalle Linee guida approvate nel 2010.

Ad oggi non è possibile legiferare in termini di area vasta transfrontaliera, tale processo sarà facilitato, quando il livello di area vastasarà consolidato sul territorio regionale.

Si rileva che nella Tav. 8a il centro storico di Muggia, unica testimonianza di centro istro-veneto rimasto in territorio italiano, non è stato individuato in maniera particolare, così come altri centri regionali che preservano caratteristiche di alto pregio.

L’indicazione di Muggia quale centro storico avviene nella Tav. 7a – Piattaforma Territoriale Regionale. Tuttavia si rammenta che la tutela del carattere identitario del territorio, anche in riferimento alle minoranze presenti, è consolidato e riconosciuto nella L.R. 38/2001 che obbliga anche l’area vasta a tenere in debita considerazione gli aspetti di tutela.

Si segnala che nella Tav. 8a la linea ferroviaria oggi esistente non raggiunge il confine di Rabuiese, ma si interrompe poco prima del Rio Ospo.

Si precisa che il tratto in oggetto deriva dal recepimento della rete ferroviaria individuata dal vigente piano regionale di settore. Nello specifico il tratto indica il previsto collegamento con la rete ferroviaria slovena verso Koper. Si provvede ad conformare il grafismo con quello del citato piano di settore.

Si aggiorna la Tav. 8a indicando la rappresentazione grafica coerente con il vigente Piano delle Infrastrutture, di trasporto, della Mobilità delle Merci e della Logistica.

X

Si segnala che nella Tav. 8c il territorio di Muggia è stato escluso dagli ambiti dei marchi di qualità, sebbene questo rientri tra i territorio della DOP "Olio Tergeste" nonché nel territorio vitivinicoIo della DOC “Carso" e sul territorio sono presenti diverse attività agrituristiche.

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verrà corretto il mero errore di rappresentazione grafica aggiornando il database di riferimento.

Si provvede ad integrare la Tav. 8c, indicando con differenti retinature le zone caratterizzate da produzioni DOC, DOCG e DOP - IGP.

X

5

ELABORATI GRAFICI

Si segnala la presenza di attività Nella tavola in oggetto la presenza di attività

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63

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

estrattive di pietra arenaria e la presenza di attività legate alla cantieristica di piccola/media dimensione che il Comune intende valorizzare quale attività produttiva di storico insediamento.

produttiva di storico insediamento non è contemplata per tutto il territorio regionale.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota a nome dell'INU - Giorgio Dri prot.: 0000692/A-/LETT INU

Nota prot.: --- del: 07.01.2013 di data: 08.01.2013 022

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in

accoglimento dell’ osservazione 1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1 OSSERVAZIONI GENERALI

Si condivide l’impianto innovativo del PGT e molti suoi aspetti di sviluppo e si sottolineano i punti di forza, debolezza, opportunità e pericoli. Tra i punti di debolezza si indica che: -a)manca la legge regionale di supporto al PGT. -b)la formazione del PGT non ha seguito un adeguato percorso realmente partecipativo; -d) Il ruolo della CDV, che mantiene un significato prevalentemente descrittivo, non è ben definito e chiaro, ed è carente sotto il profilo dei suoi rapporti con le competenze statali cui sono demandate le tutele dell’ambiente e del paesaggio. -e) i STL sono perimetrati sulla base di analisi “scientifiche” che fotografano uno “stato di fatto”: non c’è stato un confronto reale né alcuna verifica sul territorio con le amministrazioni coinvolte. -f) la parte relativa ai Progetti di Territorio ha ancora un carattere generale e per settori, mentre, per

Considerato che le osservazioni non scendono nel merito dei documenti adottati si prende atto delle note esplicate attraverso l’analisi Swot utili ad una successiva implementazione del PGT e pertanto non si ritiene necessario rispondere puntualmente a quanto riportato.

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

essere efficace, dovrebbe indicare più chiaramente i problemi “sul” territorio. Vi è inoltre un’assenza di scelte strategiche regionali relativamente a: - politiche per l’energia (rigassificatore, infrastrutture energetiche, fonti alternative, campi fotovoltaici, biomasse…) con l’indicazione, come minimo, degli elementi idonei a supportare le scelte; - politiche per il risparmio energetico (mettendo in campo sia precauzioni di risparmio e sia incentivazioni urbanistiche); - tutela delle risorse di paesaggio e ambientali, come volano dello sviluppo; - le “porte di accesso” al territorio dai grandi corridoi europei; - cautele da assumere nei confronti dei rischi e della messa in sicurezza del territorio. Significative – a tale proposito – sono le assenze di importanti temi territoriali (sicurezza idraulica del bacino del Tagliamento, gestione della laguna di Grado e Marano – collocata fra l’altro in due distinte Stl; risanamento della zona industriale dell’Aussa Corno) in relazione ai condizionamenti che essi possono produrre alla pianificazione regionale e di area vasta; - coerenze del territorio con le attività di cava e di estrazione inerti; - disciplina efficace dell’orientamento espresso nei confronti del recupero di insediamenti e singoli manufatti come prioritario per il soddisfacimento delle nuove esigenze insediative nei progetti di pianificazione del territorio.

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Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Pierpaolo Olla - dirigente Area Coordinamento del Territorio

prot.: 0000635/A-/LETT PROVINCIA DI TRIESTE

Nota prot.: 786 del: 08.01.2013 di data: 08.01.2013 026

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in

accoglimento dell’ osservazione 1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1 ALTRO

Si lamenta l'uso del termine "processo partecipato" per la costruzione del PGT in quanto le tre assemblee convocate hanno avuto un carattere comunicativo e non di vera azione partecipativa nella costruzione del documento.

Il PGT ha recepito l’art. 14 della Legge regionale 22/2009 e s.m.i. “Procedure per l'avvio della riforma della pianificazione territoriale della Regione” che cita: I Comuni partecipano attivamente alla formazione dei documenti di cui al comma 3 mediante la partecipazione alle assemblee di pianificazione regionale, nonché, limitatamente a tematismi omogenei, a tavoli tecnici individuati su base sub-regionale.

Manca la definizione delle NTA che consentirebbero di comprendere la relazione fra il PGT e la pianificazione di area vasta, esplicitando come si articola la competenza dei singoli consigli comunali nella forma associativa e nelle conferenze di pianificazione, oltre alla definizione della forma giuridica che dovrà assumere l’unione dei comuni.

Tale osservazione non risulta pertinente al piano in quanto si riferisce a temi che vanno trattati in documenti legislativi. Si precisa tuttavia che nel precedente ordinamento legislativo regionale gli enti provinciali non avevano mai svolto di fatto attività di pianificazione e nel 2007 la riforma urbanistica ha definitivamente tolto il ruolo pianificatorio alle Province.

2 NTA

La riforma della Pubblica amministrazione dovrebbe portare chiarezza sui ruoli e sulle funzioni di ciascun ente mentre con il PGT sono state attuate delle scelte molto chiare sul ruolo delle province, ritenendosi ingannevole il mancato richiamo a dette istituzioni, mentre ad un tempo comunque si evidenzia l'esigenza di un soggetto istituzionalizzato di area vasta.

Tale osservazione non risulta pertinente al piano in quanto si riferisce a temi che vanno trattati in documenti legislativi.

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66

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

L'individuazione dei singoli Sistemi Territoriali Locali coinvolge i comuni ma essi non possono identificarsi con il ruolo di coordinamento che spetta ad un ente intermedio.

Tale osservazione non risulta pertinente al piano in quanto si riferisce a temi che vanno trattati in documenti legislativi.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Servizio Pianificazione Territoriale - Eva Benetti prot.: 0000699/A-/LETT

COMUNE DI SAN DANIELE DEL FRIULI Nota prot.: --- del: 08.01.2013 di data: 08.01.2013

027

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in

accoglimento dell’ osservazione 1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1

RELAZIONE DI ANALISI

Pare non esserci distinzione tra gli elaborati di analisi e quelli di progetto; si ritiene che sarebbe opportuno circoscrivere le indicazioni progettuali, da recepire nella pianificazione di area vasta, in specifici elaborati.

Di seguito si elencano i Documenti definiti di analisi e successivamente quelli definiti “di progetto” che quindi contengono indicazioni da recepire nella pianificazione di area vasta. Allegato 1 - Piano del Governo del Territorio -Relazione di analisi del territorio regionale; Allegato 7 - Tav. 1A - Quadro conoscitivo -Natura e morfologia. Aspetti fisici, morfologici e naturalistici; Allegato 8 - Tav. 1B - Quadro conoscitivo -Natura e morfologia. Biodiversità; Allegato 9 - Tav. 1C - Quadro conoscitivo -Natura e morfologia. Rischi naturali e vulnerabilità; Allegato 10 - Tav. 2 - Quadro conoscitivo -Paesaggio e cultura; Allegato 11 - Tav.3 - Quadro conoscitivo -Insediamenti ed infrastrutture; Allegato 12 - Tav. 4 - Quadro conoscitivo -Attività del territorio non urbanizzato; Allegato 13 - Tav. 5 - Quadro conoscitivo -Attuazione della pianificazione territoriale di settore e in materia di parchi e riserve;

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67

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Documenti di progetto: Allegato 2 - Piano del Governo del Territorio -Documento Territoriale Strategico Regionale (DTSR); Allegato 3 - Piano del Governo del Territorio -Carta dei valori (CDV); Allegato 4 - Piano del Governo del Territorio -Norme tecniche di attuazione (NTA); Allegato 14 - Tav. 6 - Documento Territoriale Strategico Regionale - Sistemi territoriali locali; Allegato 15 - Tav. 7A - Documento Territoriale Strategico Regionale -Piattaforma territoriale regionale - Rete policentrica insediativa, rete infrastrutturale dei trasporti e della mobilità; Allegato 16 – Tav. 7B - Documento Territoriale Strategico Regionale -Piattaforma territoriale regionale - Progetto rete ecologica ambientale; Allegato 17 - Tav. 8A - Carta dei Valori -Componenti territoriali- storico-culturali e paesaggistiche; Allegato 18 - Tav. 8B - Carta dei Valori -Componenti territoriali- ecologiche; Allegato 19 - Tav. 8C - Carta dei Valori -Componenti territoriali - eccellenze produttive: filiere, attività distrettuali, ricerca e innovazione; Allegato 20 - Tav. 9 - Carta dei Valori -Sintesi delle componenti territoriali. Valore strutturale unitario. Valori complessi. -Ambiente, storia, economia.

2 DTSR

Non è esplicitato il ruolo e la composizione delle entità (polarità principali, centri di valenza territoriale, città maggiori, centri urbani, nodi del sistema, centri intermedi, nuclei minori e complessi rurali) citate nel documento DTSR che si ritiene dovrebbero trovare rispondenza nelle definizioni delle NTA.

La nota viene accolta e nel caso di “centri di valenza territoriale”, Il termine viene sostituito con “poli minori”. Si precisa tuttavia che gli altri termini si intendono in senso letterale in ambito della disciplina urbanistica o desumibili dal contesto e non hanno carattere normativo ad eccezione di quelli definiti nelle Norme Tecniche.

Si provvede alla pag. 42 nel DTSR (allegato 03) alla sostituzione del termine “centri di valenza territoriale” con Il termine “poli minori”.

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68

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Gli indirizzi riportati nel progetto di rete ecologica naturale, indicati nel DTSR, paiono limitare/intervenire su futuri interventi previsti dal PAI. Si chiede come si leghino i due strumenti pianificatori.

Il progetto di Rete Ecologica indicato nel DTSR si attuerà in conformità alla normative vigenti e degli indirizzi di piano delle autorità sovraordinate quali il PAI.

Si suggerisce di coordinare le previsioni di pianificazione di area vasta con le previsioni dettate dalla L.R. 05/2007, dal Regolamento di attuazione della parte urbanistica DPR 20 marzo 2008 n. 086/Pres., dalla L.R. 22/2009, ad oggi vigenti;

La riforma della pianificazione territoriale avviata con la L.R. 22/2009 va sviluppata con disposizioni di rango legislativo, che mettano in evidenza i rapporti intercorrenti tra i nuovi strumenti e la nuova regolamentazione e la disciplina posta anteriormente.

Nelle NTA si suggerisce di indicare le procedure relative alla formazione di strumenti di pianificazione di area vasta;

Tale osservazione non risulta pertinente al piano in quanto si riferisce a temi che vanno trattati in documenti legislativi.

Si suggerisce di riportare specifiche indicazioni relative a indirizzi, limiti, destinazioni urbanistiche e dimensionamento generale da rispettare per la redazione dello strumento di area vasta;

Tali temi devono trovare apposita trattazione in strumenti normativi o regolamentari.

Nel STL con un unico polo di primo livello, non è definito se la pianificazione di area vasta debba coincidere con il perimetro del STL stesso;

In generale, i perimetri di tutti i STL proposti dal PGT non sono cogenti ma dettano esclusivamente, sulla base di studi e analisi contenuti nel PGT stesso, ambiti ottimali per la pianificazione di area vasta.

3 NTA

All'art. 27, norme transitorie, dell'elaborato NTA non è fissato un termine per l'adeguamento della pianificazione locale al PGT; inoltre si richiede di valutare se è o no corretto il riferimento al D.P.Reg. 126/Pres. Relativo alla normativa sulla revisione degli standard;

Il profilo temporale per l’attuazione del PGT va trattato in appositi strumenti normativi o regolamentari. Il riferimento agli strumenti di pianificazione regionale vigenti, ivi comprese successive modifiche ed adeguamenti e revisioni, è funzionale a garantire un adeguato lasso temporale per il recepimento del nuovo assetto di pianificazione territoriale delineato dal PGT. A parziale accoglimento dell’osservazione formulata, viene riscritto l’art. 27 delle NTA.

L’art. 27 delle NTA rubricato “Norma transitoria” viene riformulato come segue: “1. Fino all’emanazione dell’atto che definisce, in coerenza con gli indirizzi del PGT, zone territoriali omogenee, indicazioni quantitative e standard da attuare in sede di pianificazione di area vasta e negli strumenti di grado subordinato, continuano a trovare applicazione, in quanto compatibili, le disposizioni del Piano urbanistico regionale generale del Friuli-Venezia Giulia, approvato con decreto del Presidente della Giunta regionale 15 settembre 1978, come successivamente modificato ed integrato, nonché le disposizioni di cui al decreto del Presidente della Giunta regionale 20 aprile 1995, n. 0126/Pres. recante la revisione degli

X

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69

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

standard urbanistici regionali.”. Non si comprende il ruolo attribuito ai poli minori nella pianificazione di area vasta e la loro eventuale autonomia pianificatoria.

I poli minori sono definiti sulla base dei criteri di cui all’art. 17, comma 5, che riconoscono la loro funzione predominante al fine della loro valorizzazione in sede di area vasta.

5

ELABORATI GRAFICI

Si chiede quale sia il carattere (prescrittivo o meno) delle indicazioni/informazioni riportate nelle varie tavole di Piano e nel caso ci fossero errori grafici o lacune - dovute anche alla scala di rappresentazione usata - come gli Enti devono e/o possono recepirli.

Si precisa, come definito all’art. 3, comma 1, che Il PGT è uno strumento di supporto per l’attività di governo del territorio della Regione avente natura d’indirizzo, di inquadramento e promozione delle politiche per lo sviluppo socioeconomico e territoriale sostenibile, che mira a rendere coerente la visione strategica della programmazione generale con il contesto fisico, ambientale, culturale ed economico e all’art. 4 comma 1 delle Norme Tecniche di Attuazione che Il PGT costituisce lo strumento di riferimento per il governo del territorio che, nel rispetto del principio di sussidiarietà, indica gli indirizzi per la redazione degli strumenti di pianificazione ai diversi livelli. Pertanto, le cartografie allegate non hanno carattere prescrittivo fatto salvo la rappresentazione dei vincoli ambientali e territoriali esistenti previsti dalle vigenti normative e riportati, nel caso in oggetto, ad una scala regionale. Resta inteso che per la rappresentazione di dettaglio si rimanda alla relativa normativa.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Ufficio Urbanistica/Edilizia privata/Ambiente prot.: 0000584/A-/LETT

COMUNE DI CIVIDALE DEL FRIULI Nota prot.: 565 del: 07.01.2013

di data: 08.01.2013

028

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70

Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1

RICHIESTA RIFORMULAZIONE STL

DTSR Vol. 1 Cap. 7 pp. 47-50 SCHEDE DTSR Vol. 2 STL 09. Non pare sia stato valutato nei termini appropriati che il Comune di Cividale del Friuli, nella veste di comune capofila, rientra nell'Associazione Intercomunale, costituita con deliberazione consigliare n. 33 del 24.05.2006, rinnovata ed integrata nel 2012 . Tale Associazione Intercomunale, ai sensi dell'art. 22 della L.R. 112006 e s.m.i., si propone la realizzazione di forme di cooperazione intercomunale per la gestione di servizi e funzioni dei Comuni aderenti, l'integrazione dei servizi e delle politiche comuni, nonché la programmazione di interventi territoriali integrati tramite gli strumenti indicati dal D.Lgs. 367/2000 e L.R. 112006 e s.m.i. Inoltre, alla luce di quanto definito nelle N.T.A. del PGT adottato, nell'ottica di una pianificazione di area vasta, presenta nel proprio ambito territoriale un polo di primo livello - Cividale del Friuli , una continuità territoriale ed ha sviluppato esperienza di progettualità in forma associativa. La proposta del PGT sintetizzata dalla perimetrazione del STL 07, comprende altre realtà, con cui il Comune di Cividale del Friuli ha storicamente dei rapporti di interscambio - le Valli del Natisone - ma che sono riferite anche ad altri contesti - Valli del Torre e Collio -, con cui i punti di incontro risultano assai labili, se non addirittura inconsistenti. Si chiede, pertanto di riconsiderare la perimetrazione del STL 07 proposta dal PGT adottato, nell'ottica di ottimizzare le risorse sulla base di sinergie consolidate nel tempo tra elementi simili..

I STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale, non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13 comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza. L’associazione Intercomunale di Cividale presenta i requisiti necessari alla formazione di un STL, ma deve includere anche la zona delle Valli del Natisone che altrimenti non avrebbe la possibilità di creare una propria area vasta a causa della mancanza di un polo di primo livello di riferimento e dei requisiti previsti.

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Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Servizio Pianificazione Territoriale - Dirigente Giorgio Pilosio

prot.: 0000586/A-/LETT COMUNE DI UDINE

Nota prot.: fax del: 07.01.2013 di data: 08.01.2013

029

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in

accoglimento dell’ osservazione 1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1 NTA

Si ritiene che il quadro normativo non supporti con chiarezza lo sviluppo e l'attuazione delle attività con il rischio di sovrapporsi anche con gli indirizzi e le scelte della riforma delle autonomie locali in corso, sempre da parte della Regione. Lo stesso quadro normativo inoltre non esplicita in modo esauriente, se non genericamente attraverso l'art. 27 "Norme transitorie", tempi e modi di adeguamento dello stato attuale della pianificazione al nuovo quadro, particolare non irrilevante per questa ed altre Amministrazioni, che hanno affrontato e concluso da poco (e .quindi vorrebbero conoscere se devono riprendere da capo il lavoro), ovvero per quelle che stanno impostando, l'impegnativo ed oneroso percorso di redazione dei propri strumenti urbanistici generali, e hanno la necessità di sapere come impostare incarichi e piani di lavoro

La riforma della pianificazione territoriale avviata con la L.R. 22/2009 va sviluppata con disposizioni di rango legislativo: tale osservazione non risulta pertanto pertinente al piano in quanto si riferisce a temi che vanno trattati in documenti legislativi, non solo peraltro conferenti alla pianificazione territoriale. L’osservazione relativa all’art. 27 delle NTA non si può riferire esclusivamente ai contenuti del piano, ma deve trovar necessario dettaglio e specifica trattazione nella legge di riforma del governo del territorio, fermo restando il regime transitorio adeguato all’evoluzione che il nuovo assetto pianificatorio comporta a livello locale.

NTA

Si chiede che il testo normativo sia funzionalmente integrato con: - l'inserimento di regole chiare per la formazione dei STL e per la loro

Tali temi devono trovare apposita trattazione in strumenti normativi o regolamentari di riforma del governo del

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

attuazione, esplicitando le possibili modalità/forme di istituzione dei rapporti amministrativi tra gli enti locali coinvolti; - la previsione di norme riferite al periodo transitorio e alle tempistiche di adeguamento al nuovo quadro pianificatorio, che assicuri agli enti locali l'impostazione/previsione dei relativi processi tecnico amministrativi, salvaguardando le attività avviate o in essere. - si provvede inoltre a esplicitare alcune osservazioni riferite ad elementi di carattere puntuale.

territorio, che definiscano anche il regime transitorio e quello di salvaguardia, dettando esplicite disposizioni per gli strumenti in corso di redazione, come peraltro già previsto nella legge urbanistica vigente.

Art. 2, pag. 5: si definisce "area vasta" l'unità minima territoriale alla quale viene conferita la funzione di pianificazione dell'area vasta: appare evidente che una unità territoriale non può essere vista come un soggetto deputato alla pianificazione. Si chiede quindi di chiarire, a livello dell'area vasta, su quale organo ricadano le competenze pianificatorie.

Tale osservazione non risulta pertinente al piano in quanto si riferisce a temi che vanno trattati in documenti legislativi, cui è demandato il compito di definire i soggetti competenti alla pianificazione di area vasta e le forme di istituzione di eventuali forme associative.

Art. 13, pag. 11: fra i requisiti relativi ai STL per poter sviluppare la pianificazione di area vasta, si cita alla lettera c) "avere in precedenza sviluppato progettualità di area vasta in forma associativa"; se si ritiene questa condizione essenziale ed obbligatoria, come sembra di capire dal testo ("devono soddisfare i seguenti requisiti") si ritiene che la delimitazione dèi STL debba venire necessariamente rivista. Si chiede di rivedere il testo segnalato per renderlo coerente con le delimitazioni proposte.

Osservazione già precedentemente accolta, provvedendo alla modifica dell’art. 13 mediante previsione di non obbligatorietà della condizione, che viene invece riconosciuta e favorita dalla Regione (si veda osservazione n. 017).

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Art. 17, pag. 14: il ruolo assegnato a Udine come polo di primo livello è relativo alla ricerca tecnologica, le funzioni di smart city, la logistica per l'integrazione del territorio al corridoio Adriatico-Baltico, funzione che emerge solamente in questo elaborato. Si chiede di esplicitare questa scelta, soprattutto alla luce della diversa connotazione che al territorio udinese viene data sia nelle tavole di analisi che negli altri elaborati, dove Udine ricade nel Sistema di valori "Udine tra Cormor e Torre", nell'ambito culturale significativo "Udine ed insediamenti storico-culturali"...

Il PGT è composto da due strumenti diversi, quali il DTSR con finalità di sviluppo e la CDV con finalità di tutela. Nel primo caso trattasi di strumento che propone strategie ed eventuali interventi sul territorio per favorire lo sviluppo ed il raggiungimento degli obiettivi definiti in sede regionale; nell’altro, il territorio viene riconosciuto e tutelato sulla base dei “valori fondamentali della Regione, gli elementi del territorio che devono essere disciplinati, tutelati e sviluppati da parte dei soggetti territorialmente competenti in quanto costituiscono, per vocazione e potenzialità, patrimonio identitario della Regione il cui riconoscimento e' presupposto fondamentale per il corretto governo e per la cura del territorio” (L.R. 22/2009, art. 1, comma 6).

Art. 26, pag. 23: si ritiene eccessivamente vincolante l'obbligatorietà di individuare a scala vasta i perimetri urbani in cui regolare la mobilità attraverso la strategie delle "Zone 30". Si chiede quindi di rivedere lo previsione eliminandone l'obbligatorietà.

La previsione delle zone 30 è prevista come eventualità e non quale necessità: nel caso siano presenti, ne vanno conseguentemente individuati i perimetri urbani.

2 STL

Per quanto concerne le strategie demandate ai Piani di area vasta, alcune sono di carattere puntuale e possono quindi essere risolte a livello del singolo STL (es. pag. 28 del DTSR) altre, che rivestono un carattere generale sono delineate in modo indicativo. Non è chiaro come in questi casi, in cui è palese l'elevato livello di discrezionalità, si possa garantire un'omogeneità di tipologie di intervento per evitare che problemi analoghi vengano affrontati con pratiche diverse e conflittuali fra loro, cosa che è impensabile nei sistemi che travalicano i confini del singolo STL. Allo stesso modo le azioni demandate al

Le strategie dei piani di area vasta si realizzano mediante i progetti del territorio, che possono attenere ad una o più aree vaste, qualora interessate dagli stessi tematismi. Talora il progetto di territorio potrebbe configurarsi anche di livello regionale, non limitandosi all’interno di una sola area vasta ma coinvolgendo territori più ampi. Il ruolo di coordinamento dei progetti di territorio per garantire un'omogeneità di tipologie di intervento ed evitare che problemi analoghi vengano affrontati in modo diverso nel contesto regionale, dovrà trovare apposita trattazione in strumenti normativi o regolamentari di riforma del

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

PGT risultano alle volte generiche, al punto tale che non è chiaro come si intenda perseguirle (pag. 37); altre volte sembra debbano venire affrontate in momenti diversi, senza che siano definiti dei termini (es. pag. 39). Si chiede quindi di integrare il testo al fine di chiarire i dubbi per consentire una sua migliore lettura e soprattutto l'applicazione dei contenuti, come riassunti nello schema sintetico a pag. 37.

governo del territorio, che definiscano anche il regime transitorio e quello di salvaguardia, dettando esplicite disposizioni per gli strumenti in corso di redazione, come peraltro già previsto nella legge urbanistica vigente.

3 DTSR

Per quanto concerne la scheda del STL 05, gli indirizzi specifici che vengono riassunti a pag. 32 del volume 2 nel caso rappresentino azioni del PGT risultano riduttivi rispetto allo scenario di potenziamento del polo di primo livello con funzioni di smart city, come previsto nelle Norme. Si chiede quindi di chiarire quali siano effettivamente gli indirizzi specifici che riguardano il STL 05 e come si intenda perseguirli.

Le azioni in oggetto riguardano gli indirizzi infrastrutturali e della mobilità che il PGT specifica per il STL 05 nel suo complesso. Si evidenzia che tra questi vi è la previsione di un’intensificazione dei servizi finalizzata allo sviluppo di un sistema ferroviario metropolitano con effetti positivi sulla mobilità sostenibile del polo di Udine e della sua cintura.

CDV

Tav. n. 9: Vengono individuati 29 sistemi di valori complessi che però sono genericamente descritti nelle loro specificità e che già nella pubblicazione di giugno avrebbero dovuto essere accompagnati da Schede operative (vedi pag. 339 della Relazione): schede nemmeno citate nell'elaborato presente. Si richiede di rivedere le funzioni attribuite a questo elaborato in quanto appare contrastante che lo stesso sia visto come frutto di successive e continue evoluzioni e nel contempo venga considerato "presupposto fondamentale per il corretto governo e per la cura del territorio". Pur condividendo il sistema di valori che interessa il territorio di Udine (sistema 20: Udine tra Cormor e Torre), non appare chiara la finalità dei Sistemi di

Si precisa che la CDV è un documento a carattere processuale che si sviluppa prima a livello regionale e quindi in area vasta. La CDV del PGT adottato rappresenta la prima fase ricognitiva e conoscitiva e pertanto i valori espressi al suo interno sono da assumere quale riferimento obbligatorio per la pianificazione di area vasta. In questa prima ricognizione si è fatto riferimento alle banche dati in possesso dell’Amministrazione regionale tra cui quelle realizzate per il Piano Territoriale Regionale (ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19) e il Catalogo dei beni ambientali e territoriali (IRDAT). La CDV va intesa come prima parte di un percorso di costruzione che non termina con la prima individuazione dei sistemi dei valori complessi, ma inizia a questo punto la fase in cui l’apporto conoscitivo e la

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Valori complessi. Se lo scopo è quello che venga predisposto a livello di area vasta un progetto che ricalchi il sistema individuato, ci si chiede quali siano le attese, ad esempio, rispetto al sistema "Quattro città diverse"; come si operi nei casi in cui si condivida il sistema di valori con un altro STL (la parte nord-ovest del nostro STL ricade, di fatto, in un altro sistema) e quali siano gli intenti per quelle aree, come la zona montana, dove i sistemi non esistono. Si chiede quindi di trovare modi, tempi e luoghi per chiarire questi aspetti al fine di poter comprendere meglio le finalità del progetto e quindi operare conseguentemente per perseguire i risultati attesi.

copianificazione degli enti locali diventa un elemento imprescindibile per l’individuazione dei valori del territorio regionale in ossequio al principio di sussidiarietà che prevede il coinvolgimento dei diversi livelli di pianificazione. Pertanto ulteriori modifiche e integrazioni saranno sviluppate in sede di pianificazione di area vasta. Si vedano a tal proposito le modifiche apportate agli articoli 3 e 6 delle NTA in accoglimento dell’osservazione n. 008. I modi, tempi e luoghi per chiarire questi aspetti vengono affrontati nell’abito della conferenza di pianificazione come specificato nel documento rilasciato durante l’illustrazione del PGT al Consiglio delle Autonomie Locali in data 26 settembre 2012.

Allegato 7 – Tav. 1A Si ritiene che la cartografia vada integrata con la rappresentazione completa del sistema dei "prati stabili".

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verrà corretto il mero errore di rappresentazione grafica facendo riferimento alla banca dati che deriva dalla L.R. 09/2005.

Si procede a modificare la Tav. 4 modificando la rappresentazione alla voce “prati stabili”.

X

Allegato 8 – Tav.1B Vanno verificati i perimetri dei parchi comunali del Torre e del Cormor, così come deducibili dalle tavole del nuovo PRGC.

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verrà corretto il mero errore di rappresentazione grafica.

Nella Tav. 1b si aggiorna il database e la relativa rappresentazione grafica relativa ai parchi comunali.

X

4 Elaborati grafici

Allegato 10 – Tav.2 Si segnala l'opportunità di evidenziare le aree archeologiche, elementi analizzati e definiti di concerto con la Soprintendenza archeologica in sede di approvazione del nuovo PRGC.

Si precisa che per la definizione degli elementi relativi ai siti archeologici si è fatto riferimento ai sensi della L.R. 22/2009 alle banche dati realizzate per il PTR. Pertanto si conferma quindi quanto riportato dagli elaborati.

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Allegato 13 – Tav. 5 Vedi nota di cui al precedente allegato 8. Si chiede di integrare la rete ecologica riportata in modo essenziale, in analogia col Sistema di Valori complessi n. 20 (Udine tra Cormor e Torre), con il sistema del verde e della "green belt" così come deducibili dalle tavole del nuovo PRGC a scala del Sistema Urbano Udinese.

Il PGT in coerenza con la scala di rappresentazione individua una connettività indicativa che troverà livello di dettaglio in sede di Progettazione di area vasta.

Allegato 16 – Tav.7b Si chiede inoltre di esplicitare quale sia il ruolo e gli effetti delle aree individuate come "connettività di progetto".

In merito al ruolo e agli effetti delle aree individuate come connettività di progetto si veda l’art. 21 comma 4 delle Norme Tecniche di Attuazione che cita: La connettività di progetto è individuata dal PGT al fine di superare gli elementi di discontinuità caratterizzanti i sistemi agricoli seminaturali e le aree ad elevata antropizzazione. Le aree così individuate costituiscono gli ambiti territoriali prioritari nei quali prevedere la progettazione di dettaglio delle interconnessioni ecologiche di progetto attuabili a livello d’area vasta.

Allegato 17 – Tav.8a Si chiede di verificare la delimitazione dell'ambito H (Udine ed insediamenti storico rurali), chiarendo maggiormente i criteri utilizzati per tale perimetrazione. Si ritiene che la delimitazione della conurbazione udinese debba essere rivista (includendo ad esempio anche il Comune di Pasian di Prato) in quanto il proposto limite non appare coerente con l'effettiva realtà dei luoghi.

Si precisa che la CDV è un documento a carattere processuale che si sviluppa prima a livello regionale e quindi in area vasta. La CDV del PGT adottato rappresenta la prima fase ricognitiva e conoscitiva e pertanto i valori espressi al suo interno sono da assumere quale riferimento obbligatorio per la pianificazione di area vasta. In questa prima ricognizione si è fatto riferimento alle banche dati in possesso dell’Amministrazione regionale tra cui quelle realizzate per il Piano Territoriale Regionale (ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19) e il Catalogo dei beni ambientali e territoriali (IRDAT). La CDV va intesa come prima parte di unpercorso di costruzione che non termina con la prima individuazione dei sistemi dei valori complessi, ma inizia a questo punto la fase

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

in cui l’apporto conoscitivo e la copianificazione degli enti locali diventa un elemento imprescindibile per l’individuazione dei valori del territorio regionale in ossequio al principio di sussidiarietà che prevede il coinvolgimento dei diversi livelli di pianificazione. Pertanto ulteriori modifiche e integrazioni saranno sviluppate in sede di pianificazione di area vasta. Si vedano a tal proposito le modifiche apportate agli articoli 3 e 6 delle NTA in accoglimento dell’osservazione n. 008.

Allegato 18 – Tav.8b Si chiede di integrare il connettivo agricolo con le principali zone E, così come deducibili dalle tavole del nuovo PRGC. Si chiede inoltre di verificare e completare le connessioni ecologiche non limitandole, come sembrerebbe, ai sottopassi stradali.

Il PGT in coerenza con la scala di rappresentazione individua la connettività agricola e le connessioni ecologiche che troveranno livello di dettaglio in sede di Progettazione di area vasta.

Allegato 19 – Tav.8c Si evidenzia che fra i principali luoghi "produttivi dell'industria" è indicata la ZAU (Zona Annonaria Udinese) che, di fatto, è un'area commerciale di interesse comunale e sovracomunale (così come riportato dal PRGC).

Si specifica che per maggior chiarezza viene stralciata la voce “principali luoghi di produzione” e mantenuta la voce di legenda “ consorzi di sviluppo industriale ed Ezit” ai sensi della L.R. 3/1999 e L.R. 25/2002.

Si corregge l’elaborato grafico Tav. 8c stralciando la voce di legenda “luoghi produttivi dell’industria”.

X

Allegato 19 – Tav.8c Si segnala inoltre che quanto riportato nella Tavola del PGT, non risponde alle indicazioni del nuovo PRGC, che ha ridimensionato le previsioni delle aree produttive nella zona a nord di Udine (Ex Acciaierie Bertoli - ambiti di via Liguria). Si chiede quindi di ridimensionare l'area prevista, in continuità con le scelte operate dal nuovo PRGC per la tutela della valenza ambientale rappresentata dal territorio agricolo.

Si precisa che la scala territoriale affrontata ha reso necessario l’utilizzo delle più aggiornate banche dati disponibili su base regionale e all’interno dell’amministrazione. Quindi in taluni casi le rappresentazioni possono non essere aggiornate con gli strumenti predisposti a livello comunale, peraltro richiesti e non pervenuti nella totalità dei casi.

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Allegato 20 – Tav.9 Si evidenzia che le aree denominate “corsi d'acqua" all'interno del perimetro comunale, coincidono con la delimitazione dei Parchi: si chiede quindi di ridelimitare tali zone.

La rappresentazione dei corsi d’acqua rappresentano le superfici del PAI e quindi non risultano in conflitto con l’ambito in oggetto.

Allegato 20 – Tav.9 Si chiede di integrare la rete ecologica riportata in modo essenziale, in analogia col Sistema di Valori complessi n. 20 (Udine tra Cormor e Torre), con il sistema del verde e della "green belt" così come deducibili dalle tavole del nuovo PRGC a scala del Sistema Urbano Udinese.

Il PGT in coerenza con la scala di rappresentazione individua la rete ecologica che troverà livello di dettaglio in sede di Progettazione di area vasta.

Allegato 20 – Tav.9 Si chiede di controllare i perimetri del tematismo "città d'arte" in quanto, ripropongono le indicazioni dell'allegato 17 relative alle polarità storico - insediative multifunzionali (nello specifico quella della conurbazione udinese): si ritiene infatti che tale indicazione non risponda e non sia coerente con il concetto di "città d'arte".

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verrà corretto il mero errore di rappresentazione grafica.

Nella Tav. 9 (allegato 20) Si modifica la voce di legenda “città d’arte” con “polarità storico insediative multifunzionali” e “città montana (Tolmezzo)” in coerenza con la Tav. 8° (allegato 17).

X

Allegato 20 – Tav.9 Si chiede di verificare le delimitazioni di alcuni nuclei e borghi che paiono sovradimensionati (es. via Pozzuolo, borgo ad est di Pavia di Udine, ZIU) e soprattutto di integrarli con l'inserimento dei numerosi borghi presenti sul territorio comunale.

Si precisa che le aree indicate come nuclei e borghi fanno riferimento alle zone A e B dei Piani Regolatori Generali Comunali. Si precisa che la scala territoriale affrontata ha reso necessario l’utilizzo delle più aggiornate banche dati disponibili su base regionale e all’interno dell’amministrazione. Quindi in taluni casi le rappresentazioni possono non essere aggiornate con gli strumenti predisposti a livello comunale, peraltro richiesti e non pervenuti nella totalità dei casi.

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Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota del Responsabile Area Servizi e Risorse Territoriali - Stefano Re

prot.: 0000597/A-/PEC COMUNE DI PASIANO DI PORDENONE

Nota prot.: 228-PEC del: 07.01.2013 di data: 08.01.2013 030

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in

accoglimento dell’ osservazione 1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Molti dati assunti risultano superati e la congiuntura economica 2011/2012 presa marginalmente in considerazione.

Si precisa che la scala territoriale affrontata ha reso necessario l’utilizzo delle più aggiornate banche dati disponibili su base regionale e comunale recependoli anche da fonti e studi esterni.

I STL risultano di difficile definizione, delineati in modo poco chiaro e di difficile attuazione politica e amministrativa in termini di tempi, finanziamento e iter di approvazione.

Tale osservazione non risulta pertinente al piano in quanto si riferisce a temi che vanno trattati in documenti legislativi, cui è demandato il compito di definire i soggetti competenti alla pianificazione di area vasta, i tempi e le procedure di attuazione.

1 Identificazione STL

L’identificazione dei STL non è stata il risultato di un confronto con gli enti locali che avrebbero potuto fornire una situazione più aggiornata, confrontarsi ed esprimersi .

Il PGT ha recepito l’art. 14 della Legge regionale 22/2009 e s.m.i. “Procedure per l'avvio della riforma della pianificazione territoriale della Regione” che cita: I Comuni partecipano attivamente alla formazione dei documenti di cui al comma 3 mediante la partecipazione alle assemblee di pianificazione regionale, nonché, limitatamente a tematismi omogenei, a tavoli tecnici individuati su base sub-regionale.

2 Attuazione politiche, obiettivi e azioni

Il PGT definisce politiche strategiche, gli obiettivi e le azioni ma mancano indicazioni e parametri per l’attuazione.

I criteri per la definizione, l’istituzione e gli strumenti di attuazione dell’area vasta eSistemi Territoriali Locali saranno definiti dall’apposita legge di riforma del governo del territorio.

3 Problematiche STL

Si evidenzia la mancanza dell'individuazione delle procedure attraverso le quali dovranno essere formati i STL e la mancanza di norme certe di funzionamento; Inoltre, come verrà gestita la

Come si evince dalle Norme Tecniche di Attuazione, il PGT presenta nel DTSR indirizzi, strategie e programmi che saranno attuati in area vasta attraverso i Progetti di Territorio. Si precisa, citando l’art. 3, comma 3, lett.C delle Norme Tecniche di

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

pianificazione ai vari livelli? e come dovrà essere gestita la progettazione dell'area vasta? (promotori, obblighi dipartecipazione, obblighi finanziari per la progettazione e l'attuazione, gestione della perequazione territoriale e urbanistica, ecc.)

Attuazione(allegato 04) che il Documento territoriale strategico regionale (DTSR) è composto da: - le strategie ed i programmi della politica territoriale regionale, gli obiettivi principali e le azioni per il governo del territorio della regione, individuando i Progetti di territorio di interesse regionale; - l’organizzazione territoriale in STL, quali ambiti di pianificazione territoriale di area vasta e di attivazione di processi di sviluppo locale, in cui si attuano i Progetti di territorio e la Carta dei valori. I criteri per la definizione, l’istituzione e gli strumenti di attuazione dell’area vasta e Sistemi Territoriali Locali saranno definiti dall’apposita legge di riforma del governo del territorio.

4

Mancanza strumenti urbanistici alle diverse scale

Si mette in evidenza la mancanza di norme urbanistiche indispensabili per disciplinare le fasi della pianificazione territoriale ai vari livelli, specificando gli obblighi della Regione, dei Comuni ed eventualmente degli altri Enti interessati.Non si conosce la tipologia degli strumenti urbanistici alle diverse scale (Regionale, STL, area vasta, Comunale), il loro contenuto, le procedure di adozione ed approvazione, i tempi di adeguamento della pianificazione comunale al PGT, le modalità di gestione dell'area vasta esoprattutto le previsioni di finanziamento della Regione a supporto degli obblighi imposti ai Comuni.

I criteri per la definizione, l’istituzione e gli strumenti di attuazione dell’area vasta e Sistemi Territoriali Locali saranno definiti dall’apposita legge di riforma del governo del territorio. Fino ad allora valgono le indicazioni delle NTA che definiscono i contenuti e la tipologia del piano regionale (PGT) e dei piani di area vasta, mentre per i piani comunali si rimanda alla legge urbanistica in vigore.

5

DTSR: Carenze nelle componenti territoriali e storico-paesaggistiche STL 09

Non vengono prese in considerazione le componenti territoriali e storico-paesaggistiche ricadenti nel territorio comunale di Pasiano di Pordenone, noto per la presenza di alcuni complessi di ville venete tra le quali Villa Luppis e Villa Quirini entrambe vincolate ai sensi della ex legge 1089/39 (DPGR 42/2004 parte terza) e di tutte le altre ville

Si chiarisce che le Schede dei STL fanno parte del DTSR e indicano in maniera sintetica le peculiarità dei STL individuati da PGT. Le componenti territoriali storico paesaggistiche riportate sono quelle utili a definire le caratteristiche dei STL proposti. I valori individuati sul territorio potranno essere riconosciuti in sede di pianificazione di area vasta.

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

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Elab. Grafici

catalogate e di pregio (Villa Gozzi, Villa Saccomani, Villa Morpurgo, Villa Cappello-Tiepolo) e degli edifici religiosi e di archeologia industriale.

6 Errore viabilità STL 09

Non viene correttamente descritta la viabilità in previsione soprattutto quella che costituisce la "viabilità dell'Area del Mobile", la cui realizzazione comporterà una consistente modifica delle previsioni di sviluppo.

Si precisa che il PGT recepisce il vigente Piano delle Infrastrutture di trasporto, della Mobilità delle Merci e della Logistica. La “nuova viabilità dell’Area del Mobile” risulta correttamente riportata nel volume II del DTSR a pag. 56.

8 Poca chiarezza scopo CDV

Quanto elaborato e riportato nella CDV viene smentito dalla frase conclusiva (pag. 29) dove si ribadisce che il percorso di costruzione della Carta dei Valori non termina con l'individuazione dei sistemi dei valori complessi, ma inizia a questo punto la fase in cui l'apporto conoscitivo e la copianificazione degli enti locali diventa un elemento imprescindibile per la individuazione dei valori del territorio regionale. Non risulta definito il collegamento tra la CDV e la pianificazione paesaggistica ed i suoi meccanismi autorizzativi né si parla di Piano Paesaggistico Regionale. La Carta dei Valori, così come elaborata, non prevede ipotesi di chiara tutela dei valori da preservare.

Si precisa che il PGT non ha valenza paesaggistica. Il piano Paesaggistico verrà realizzato dalla direzione competente ai sensi del D. Lgs. 42/2004. Si osserva che la CDV è un documento a carattere processuale che si sviluppa per fasi (a livello regionale ed in area vasta). A tal proposito si cita la pag. 5 della CDV (Allegato 03) che definisce: La CDV - è di riferimento per gli strumenti di pianificazione territoriale ai vari livelli, ai quali affida la salvaguardia delle risorse, delle tipicità e lo sviluppo delle suscettività e delle vocazioni del territorio regionale; − è progressivamente implementata e aggiornata dai contributi dei soggetti competenti in materia di pianificazione territoriale, nonché monitorata in rapporto alle trasformazioni fisiche che costantemente interessano il territorio. In quanto pertinenti al punto in esame, si rimanda alle modifiche apportate agli articoli 3 e 6 delle NTA in accoglimento dell’osservazione n. 008.

9 NTA Art. 14 comma 1 lett.b

Si osserva che le NTA non riportano dati concreti e parametri per la corretta progettazione. Enunciano solo dimensionamento della capacità insediativa, delle direttrici di sviluppo delle principali destinazioni territoriali delle aree edificabili, infrastrutture, uso dei beni immobili ecc. ma senza dare

Tale osservazione non risulta pertinente al piano in quanto si riferisce a temi che devono trovare apposita trattazione in strumenti normativi o regolamentari, fermo restando il regime transitorio configurato dalle NTA medesime.

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

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Elab. Grafici

alcun parametro per il dimensionamento.L’art. 4 attribuisce alla Giunta regionale il compito di predisporre linee guida su tematiche quali Valutazione Ambientale Strategica, perequazione territoriale e compensazione territoriale, aree produttive ecologicamente attrezzate e monitoraggio. Si osserva che le linee guida su tematiche cosi importanti dovevano essere proposte già nelle Norme di Attuazione e non essere demandate ad un secondo tempo, omettendo la possibilità da parte dei Comuni di esprimere delle valutazioni in merito.

Le linee guida ineriscono ad aspetti operativi connessi all’attuazione del PGT, che a fini collaborativi la Regione impartisce per uniformare le procedure e renderle coerenti, ferma restando la necessità di coordinamento tra le stesse linee guida ed i contenuti delle disposizioni normative e regolamentari di riforma del governo del territorio.

10 NTA Art. 4

Si osserva la mancanza di contemporaneità tra l'entrata in vigore del PGT e le prescrizioni attuative demandate ad una legge urbanistica successiva.

Si concorda con la nota, in quanto il PGT non potrà entrare in vigore senza l’accompagnamento di adeguati strumenti normativi e regolamentari.

11 Tav. 2 - paesaggio e cultura

Rispetto alla legenda manca l'individuazione di alcuni beni definiti "Ville giardini, parchi". Non è chiaro da dove venga ricavata la situazione di fatto.

Si precisa che per la definizione degli elementi citati si è fatto riferimento alle banche dati realizzate per il PTR ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19, si conferma quindi quanto riportato dagli elaborati.

12 Tav. 4 - Attività del territorio non urbanizzato

Non risulta chiara la motivazione per la quale il territorio comunale è tutto classificato "impianti"

Per una più chiara lettura si articola la rappresentazione degli impianti in sette categorie che derivano dai database relativi alle bonifiche (carta delle bonifiche,) alle irrigazioni (carta delle irrigazioni), nonché alla programmazione delle aree di bonifica (carta dei programmi di opere pubbliche di bonifica e irrigazione) interni all’Amministrazione regionale.

Nella Tav. 4 si sostituisce la rappresentazione e la relativa voce di legenda “impianti” con le voci di legenda: IMPIANTI: “idroelettrico” “igienico” “industriale” “irriguo” “ittiogenico” “ornamentale” “potabile”

X

13

Tav. 5 - Attuazione della pianificazione territoriale, di settore e in materia di parchi e riserve

La legenda riporta le infrastrutture come previsioni del Piano Regionale delle Infrastrutture di Trasporto della mobilità delle merci e della logistica. Si osserva che non risultano inseriti i tracciati dei progetti relativi alla "Viabilità

Si precisa che il PGT recepisce il vigente Piano delle Infrastrutture di trasporto, della Mobilità delle Merci e della Logistica. La “nuova viabilità dell’Area del Mobile” risulta correttamente riportata in legenda della Tav. 3 e della Tav. 5 come “strade extraurbane da

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83

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

dell'Area del Mobile" tra le strade extraurbane in previsione. Il Comune di Pasiano di Pordenone è interessato da 4 interventi di competenza regionale e di estrema importanza per lo sviluppo del territorio.

ristrutturare”. A tal proposito si fa presente che ai sensi dell’art. 5 comma 3 delle relative Norme di attuazione del Piano delle infrastrutture per riqualificazioni dell’esistente sono da intendersi sia adeguamenti e ristrutturazioni in sede che tratti in variante.

14

Tav. 8 -Componenti territoriali a) storico-culturali e paesaggistiche.

In questa cartografia mancano alcuni siti di interesse storico e archeologico, tra le quali la più importante è Villa Querini a VisinaIe di Pasiano (bene vincolato ai sensi della ex legge 1089/39).

La CDV abbraccia complessivamente i temi della sostenibilità e dell’identità dei luoghi. Il Paesaggio, pur presente in tali temi, nonviene trattato alla stregua della vigente legislazione statale, proprio per rispetto delle disposizioni del D. Lgs. 42/2004 che individuano nel Piano paesaggistico regionale (PPR) lo strumento preposto alla specifica disciplina del settore. La Carta dei Valori è quindi uno strumento multitematico, coerente con le interpretazioni paesaggistiche di cui agli Ambiti Paesaggistici (AP) tratti dall’Atlante fotografico regionale, ma non sostitutiva delle funzioni ascritte al PPR per la conservazione, riqualificazione e salvaguardia del paesaggio. La CDV potrà costituire uno degli strumenti conoscitivi per il prossimo Piano Paesaggistico. Si precisa inoltre che la CDV è un documento a carattere processuale che si sviluppa prima a livello regionale e quindi in area vasta. La CDV del PGT adottato rappresenta la prima fase ricognitiva e conoscitiva e pertanto i valori espressi al suo interno sono da assumere quale riferimento obbligatorio per la pianificazione di area vasta. In questa prima ricognizione si è fatto riferimento alle banche dati in possesso dell’Amministrazione regionale tra cui quelle realizzate per il Piano Territoriale Regionale (ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19) e il Catalogo dei beni ambientali e territoriali (IRDAT). La CDV va intesa come prima parte di un percorso di costruzione che non termina con

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84

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

la prima individuazione dei sistemi dei valori complessi, ma inizia a questo punto la fase in cui l’apporto conoscitivo e la copianificazione degli enti locali diventa un elemento imprescindibile per l’individuazione dei valori del territorio regionale in ossequio al principio di sussidiarietà che prevede il coinvolgimento dei diversi livelli di pianificazione. Pertanto ulteriori modifiche e integrazioni saranno sviluppate in sede di pianificazione di area vasta. Si vedano a tal proposito le modifiche apportate agli articoli 3 e 6 delle NTA in accoglimento dell’osservazione n. 008.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Ufficio Tecnico - Il responsabile Innocente Edi prot.: 0000677/A-/LETT

COMUNE DI SESTO AL REGHENA Nota prot.: mail del: 07.01.2013 di data: 08.01.2013

031

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in

accoglimento dell’ osservazione 1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1

Errata rappresentazione aree di esondazione fiume Lemene

Le aree associate al Piano per l’Assetto Idrogeologico del fiume Lemene non hanno tenuto conto dello studio idrogeologico redatto nel Dicembre 2005 dal Consorzio di Bonifica “Cellina – Meduna” di Pordenone, (osservazione al P.A.I. previsto dall’art. 6 delle Norme di Attuazione dello stesso, ed approvato con Deliberazione della Giunta comunale n° 25 del 28.02.2007) Si allega la planimetria del territorio comunale con aggiornate le aree con pericolo di esondazione moderato, medio ed elevato, e una planimetria di confronto tra i due studi idrogeologici.

Si precisa che il PGT ha acquisito i dati relativi al Piano di Assetto Idrogeologico del Lemene adottato con delibera regionale 1/2002, pertanto l’osservazione non è accoglibile.

X

2 Carenza di Elaborati grafici: Tav. 2, Tav. 8a La CDV abbraccia complessivamente i temi X

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85

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

elementi puntuali storico paesaggistici STL 09

Rilevata la mancanza della seguente simbologia grafica: 1. triangolo verde, indicante “ville, giardini, parchi”, all’altezza della Villa Freschi, già Attimis, in località Ramuscello Vecchio, che è una villa veneta settecentesca, con parco annesso; 2. triangolo nero, indicante “pievi e abbazie”, nel centro storico primario di Sesto Capoluogo, in cui si trova una Abbazia Benedettina dello VIII secolo; 3. cerchio rosso, indicante “aree archeologiche” nell’area abbaziale in quanto sito già oggetto di scavi archeologici, finanziati a partire dal “Giubileo del 2000” dalla Soprintendenza ai beni architettonici e storici; 4. triangolo verde, indicante “ville, giardini, parchi”, nell’area abbaziale, in quanto vi è localizzato il parco annesso all’abbazia benedettina (planimetria aggiornata allegata)

della sostenibilità e dell’identità dei luoghi. Il Paesaggio, pur presente in tali temi, non viene trattato alla stregua della vigente legislazione statale, proprio per rispetto delle disposizioni del D. Lgs. 42/2004 che individuano nel Piano paesaggistico regionale (PPR) lo strumento preposto alla specifica disciplina del settore. La Carta dei Valori è quindi uno strumento multitematico, coerente con le interpretazioni paesaggistiche di cui agli Ambiti Paesaggistici (AP) tratti dall’Atlante fotografico regionale, ma non sostitutiva delle funzioni ascritte al PPR per la conservazione, riqualificazione e salvaguardia del paesaggio. La CDV potrà costituire uno degli strumenti conoscitivi per il prossimo Piano Paesaggistico. Si precisa inoltre che la CDV è un documento a carattere processuale che si sviluppa prima a livello regionale e quindi in area vasta. La CDV del PGT adottato rappresenta la prima fase ricognitiva e conoscitiva e pertanto i valori espressi al suo interno sono da assumere quale riferimento obbligatorio per la pianificazione di area vasta. In questa prima ricognizione si è fatto riferimento alle banche dati in possesso dell’Amministrazione regionale tra cui quelle realizzate per il Piano Territoriale Regionale (ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19) e il Catalogo dei beni ambientali e territoriali (IRDAT). La CDV va intesa come prima parte di un percorso di costruzione che non termina con la prima individuazione dei sistemi dei valori complessi, ma inizia a questo punto la fase in cui l’apporto conoscitivo e la copianificazione degli enti locali diventa un elemento imprescindibile per l’individuazione dei valori del territorio regionale in ossequio al principio di sussidiarietà che prevede il coinvolgimento dei diversi livelli di

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86

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

pianificazione. Pertanto ulteriori modifiche e integrazioni saranno sviluppate in sede di pianificazione di area vasta. Si vedano a tal proposito le modifiche apportate agli articoli 3 e 6 delle NTA in accoglimento dell’osservazione n. 008.

3 Carenze simbologia infrastrutture

Elaborati grafici: Tav. 3 Aggiornata la simbologia identificante i siti esistenti e quelli in previsione relativi ad infrastrutture per la telefonia. (planimetria aggiornata allegata)

Si precisa per la redazione degli elaborati del PGT ci si è avvalsi della documentazione su scala regionale in possesso dell’amministrazione. Nel caso specifico in oggetto la rappresentazione delle infrastrutture di telecomunicazione è statafornita da ARPA.

Elaborati grafici: Tav. 3, Tav. 7, Tav. 8, Tav. 9, Tav. 8c Rilevata l’errata presenza del simbolo di “musei statali e musei di interesse regionale”

Si precisa che per la definizione degli elementi in oggetto si è fatto riferimento alle banche dati realizzate per il PTR ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19, si conferma quindi quanto riportato dagli elaborati.

Elaborati grafici: Tav. 3, Tav. 7, Tav. 8, Tav. 9, Tav. 8c Oltre che l’assenza del simbolo di stazione ferroviaria in Via Stazione in località Casette.

Si precisa che il PGT recepisce il vigente Piano delle Infrastrutture di trasporto, della Mobilità delle Merci e della Logistica il quale indica solamente le stazioni ferroviarie di interesse regionale come indicato dall’art. 8 commi 4 e 5 delle Norme di Attuazione Piano delle infrastrutture di trasporto, della mobilità delle merci e della logistica.

4 Errata simbologia

Elaborati grafici: Tav. 3, Tav. 7A, Tav. 8, Tav. 9, Tav. 8c Si rileva infine l’errata posizione e sviluppo geografico della ciclovia di interesse regionale a partire dal Capoluogo e fino al confine regionale (Comune di Cinto Caomaggiore).

La rete ciclabile indicata nella Tav. 3 riporta la ciclovia di interesse regionale RECIR esistente e in previsione. Le delibere Dgr 3266 del 2007 e Dgr 2297 del 2006 prelocalizzano la ReCIR e individuano i comuni interessati dal suo passaggio. Il tracciato di dettaglio sarà definito in sede di progettazione di area vasta.

5 Errato posizionamento agriturismo

Elaborati grafici: Tav. 8C È stata corretta la posizione del simbolo Agriturismo. (planimetria aggiornata allegata)

La nota viene accolta, il dato verrà integrato senza localizzare i singoli elementi ma in modo quantitativo, ovvero indicando il numero di agriturismi per comune.

Si corregge l’elaborato grafico Tav. 8c aggiornando i dati e la relativa rappresentazione riferita alla voce di legenda “agriturismi”.

X

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Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Ufficio Urbanistica - Adriano Seculin e Francesco Franz

prot.: 0000584/A-/LETT COMUNE DI GEMONA DEL FRIULI

Nota prot.: fax del: 07.01.2013 di data: 08.01.2013 033

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in

accoglimento dell’ osservazione 1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1 Riperimetrazione STL 11

Estendere l’ambito del STL 11 ai comuni di Osoppo, Buja, Magnano in Riviera e Tarcento (così come tra l’altro in parte riportato anche nell’allegato n.20 – sistemi dei valori complessi – n.7 Gemona e lo sbocco in pianura), visto che sono ormai storici e consolidati i rapporti tra queste comunità grazie all’omogeneità territoriale, economica e sociale che le contraddistinguono. Tra questi si segnalano: - attività produttive (con Osoppo e Buja): l’area industriale del CIPAF, che già dagli anni assieme alle amministrazioni su citate pianificavano la realizzazione di un’area industriale condivisa e di area vasta; - attività commerciali (con Osoppo, Buja, Magnano in Riviera, Tarcento): lo sviluppo commerciale in prossimità della SR 13, costituisce un ambito unitario tra Artegna e Magnano in Riviera, collegando in modo continuativo Gemona e Tarcento. Il comune di Gemona è inoltre delegata dal Comune di Tarcento per la gestione dello Sportello Unico delle Attività Produttive; - sanità (con Osoppo, Buja, Magnano in Riviera, Tarcento): alto tasso di attrattività del nosocomio di Gemona nei confronti dei comuni sopracitati. Il comune di Osoppo è ujno dei 15 comuni che costituiscono il distretto Socio

I STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale, non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13 comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza quali l’appartenenza alla medesima azienda sanitaria, alla zona industriale, etc.

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88

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Sanitario n. 1 dell’ASS n. 3 “Alto Friuli”.- - istruzione (con Osoppo, Buja, Magnano in Riviera, Tarcento): l’elevato tasso di attrattività del polo scolastico di Gemona nei confronti dei comuni sopracitati; - sicurezza, tribunale e collegio elettorale (con Osoppo e Buja): l’ambito attuale delle forze dell’ordine, del tribunale e del collegio elettorale comprende oltre a Gemona anche Osoppo e Buja; - ambiente: particolare attenzione va garantita alla sicurezza idraulica dei corsi d’acqua: il fiume Ledra che attraversa Gemona, Artegna e Buja e il fiume Tagliamento che lambisce Gemona e Osoppo, risulta indispensabile una condivisione di area vasta delle scelte di tutela; - turismo (con Osoppo, Buja, Magnano in Riviera, Tarcento): è in corso di sviluppo il progetto di turismo “sportivo” e di benessere ambientale e sociale denominato “Gemona Città dello sport e del benstare” che coinvolge 16 amministrazioni comunali, tra cui tutte quelle precedentemente citate; - ciclovie e piste ciclabili : sono in corso di completamento e di progettazione percorsi ciclabili che collegheranno tutti questi comuni, al fine di garantire una migliore sostenibilità dei collegamenti; - viabilità di progetto (con Osoppo e Buja) : con il completamento della Cimpello – Gemona, lo sviluppo del contesto dovrà essere unitario e condiviso attraverso una progettualità di area vasta. - impianto di presa CAFC S.p.A. : è stato realizzato in una zona che si trova al confine tra i territori comunali di Gemona, Artegna, Buia e Osoppo. Qui ha sede l'impianto di captazione

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89

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

principale che alimenta il Medio e Basso Friuli.

2 Integrazioni elaborati Tav. 8 e 9

Ad integrazione degli elaborati grafici, si segnala la presenza nel territorio del comune di Gemona del Friuli di: Università: Ubicata nel Centro Storico si trova la sede del Corso di laurea in scienze motorie e corso di laurea magistrale in Scienza dello sport.

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verrà corretto il mero errore di rappresentazione grafica.

Si integrano gli elaborati grafici nelle Tav. 8a, 8b e 9 inserendo le sedi distaccate delle Università di Trieste ed Udine.

X

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90

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Santuario di Sant’Antonio: significativo il fatto che proprio a Gemona sia sorta la prima chiesa del mondo dedicata a S. Antonio, consacrata nel 1248. Nella cripta è allestita una preziosa pinacoteca d’opere d’arte antiche. Il Convento S. Maria degli Angeli: Casa Madre delle Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore stabilita, nel 1861, a Gemona. Il luogo dove era sorto il nuovo Convento con eleganti ed imponenti strutture neogotiche, era stato abitato per cinque secoli, dal 1277 al 1810, dalle monache Clarisse. Forte di Monte Ercole: fa parte del complesso difensivo dell'Alto Tagliamento assieme ai vicini forti di Osoppo e del Monte Festa. Costruito nel 1904 oggi il Forte del Monte Ercole rappresenta uno dei luoghi più suggestivi della Grande Guerra in Friuli Venezia Giulia anche grazie alla bellezza della natura di questa zona. La Cineteca del Friuli: nata a Gemona all'indomani del terremoto che nel 1976 distrusse la città, è una delle cinque maggiori cineteche italiane, dal 1989 aderente alla FIAF, la Federazione Internazionale degli Archivi del Film. Nel 2008 è stato inaugurato il nuovo Archivio Cinema del Friuli Venezia Giulia, che può conservare in condizioni ottimali fino a centomila bobine.

Si precisa che per la definizione degli elementi in oggetto si è fatto riferimento alle banche dati realizzate per il PTR ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19, si conferma quindi quanto riportato dagli elaborati.

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91

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Area Urbanistica ed Edilizia Privata - responsabile Lidia Giorgessi

prot.: 0000686/A-/LETT COMUNE DI TAVAGNACCO

Nota prot.: mail del: 07.01.2013 di data: 08.01.2013 034

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in

accoglimento dell’ osservazione 1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1

Osservazioni generali: assenza di un impianto normativo

Il PGT non si sostanzia in uno strumento normativo. Si rileva l’assenza di un coerente quadro normativo di riferimento a supporto, che deve essere ancora funzionalmente adeguato ed implementato con regole e procedure. La mancanza di un impianto normativo crea disagio interpretativo e propositivo. La costruzione/rafforzamento delle sinergie e relazioni con i comuni contermini, seppur condivisibile in linea di principio, e’ priva di regole attributive di poteri e procedurali univoche cosi da pregiudicare la certezza dei rapporti e la progettazione di azioni di sviluppo in grado di garantire la compatibilità con gli interessi del territorio. L’articolata proposta di ruoli e i corrispondenti livelli di pianificazione presuppongono una riforma delle autonomie locali a cui si rinvia per “sostanziare” il nuovo quadro pianificatorio a “geometria variabile”, con il rischio di restare senza ossatura portante a tempo “indeterminato”.

La riforma della pianificazione territoriale avviata con la L.R. 22/2009 va sviluppata con disposizioni di rango legislativo: tale osservazione non risulta pertanto pertinente al piano in quanto si riferisce a temi che vanno trattati in documenti legislativi, non solo peraltro conferenti alla pianificazione territoriale.

X

2 DTSR Carenze scheda STL 05

Si evidenzia: a. l’assoluta mancanza di riferimenti alle “Componenti territoriali e storico paesaggistiche” specifiche;

a. Le componenti territoriali e storico paesaggistiche sono relative al Sistema Territoriale Locale di riferimento e si inerenti alla scala dell’ area vasta e non comunale. Tali componenti potranno essere validati ed integrati in sede di progettazione di area vasta.

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92

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

b. la genericità e scarsa significatività degli indirizzi riassunti a pag. 32 del volume 2 rispetto ad una “identità” distrettuale delle tecnologie digitali entro cui si è collocati (cfr. Carta dei Valori, Allegato 19) e rispetto allo scenario dipotenziamento della ricerca tecnologica, di promozione di funzioni di smart city edella logistica, come previsto nelle Norme per il polo di primo livello di Udine e relativo STL. Si chiede quindi di chiarire quali siano gli indirizzi specifici che riguardano il STL 05 e come si intenda perseguirli.

b. Le azioni in oggetto riguardano gli indirizzi infrastrutturali e della mobilità che il PGT specifica per il STL 05 nel suo complesso. Si evidenzia che tra questi vi è la previsione di un’intensificazione dei servizi finalizzata allo sviluppo di un sistema ferroviario metropolitano con effetti positivi sulla mobilità sostenibile del polo di Udine e della sua cintura. In merito agli indirizzi specifici per ogni STL si rimanda alla progettazione di area vasta.

Allegato 7: integrare con la rappresentazione completa del sistema dei “prati stabili”.

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verrà corretto il mero errore di rappresentazione grafica facendo riferimento alla banca dati che deriva dalla L.R. 09/2005.

Si corregge l’elaborato grafico Tav. 4 aggiornando la rappresentazione relativa alla voce di legenda “prati stabili”.

X

Allegato 10, 17, 20: evidenziare presenza della “Villa di Prampero con Parco” tra le “Ville, giardini e parchi”

Si precisa che per la definizione degli elementi in oggetto si è fatto riferimento alle banche dati realizzate per il PTR ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19, si conferma quindi quanto riportato dagli elaborati.

Allegato 10: evidenziare il centro di Tavagnacco quale “nucleo di interesse storico”

Non si accoglie l’osservazione in quanto nonsi ritiene di indicare Tavagnacco quale comune con presenza di nuclei di interesse storico.

3 Integrazioni proposte agli elaborati grafici

Allegato 17: verificare la delimitazione degli insediamenti storici riconosciuti dal PRGC.

Si precisa che le aree indicate come nuclei e borghi fanno riferimento alle zone A dei Piani Regolatori Generali Comunali. Si precisa che la scala territoriale affrontata ha reso necessario l’utilizzo delle più aggiornate banche dati disponibili su base regionale e all’interno dell’amministrazione. Quindi in taluni casi le rappresentazioni possono non essere aggiornate con gli strumenti predisposti a livello comunale, peraltro richiesti e non pervenuti nella totalità dei casi.

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Allegato 15: Non è stata indicata la sede del distretto delle tecnologie digitali “DITEDI”

Si precisa che Il distretto in oggetto viene indicato nella Tav. 7a (allegato 15) e riportato in legenda alla voce “Sedi di Distretto Tecnologico”.

Allegato 16, 18: integrare il connettivo ecologico agricolo con il sistema di “connessioni ecologiche (zone E4.2 – E4.3)” rappresentato sulle tavole del nuovo PRGC.

Il PGT in coerenza con la scala di rappresentazione individua il connettivo ecologico agricolo che troverà livello di dettaglio in sede di Progettazione di area vasta.

Allegato 11: La lettura delle infrastrutture di telecomunicazione è di difficile comprensione.

Si precisa per la redazione degli elaborati del PGT ci si è avvalsi della documentazione suscala regionale in possesso dell’amministrazione, nel caso specifico in oggetto la rappresentazione delle infrastrutture di telecomunicazione fornita da ARPA.

Allegato 12: Non verificabile l’area per aspersione ed il sistema della Rete irrigua

Per una più chiara lettura si articola la rappresentazione degli impianti in sette categorie che derivano dai database relativi alle bonifiche (carta delle bonifiche, ) alle irrigazioni (carta delle irrigazioni), nonché alla programmazione delle aree di bonifica (carta dei programmi di opere pubbliche di bonifica e irrigazione) interni all’Amministrazione regionale.

Nella Tav. 4 si sostituisce la rappresentazione e la relativa voce di legenda “impianti” con le voci di legenda: IMPIANTI: “idroelettrico” “igienico” “industriale” “irriguo” “ittiogenico” “ornamentale” “potabile”

X 4 Verifiche richieste su rappresentazioni elaborati grafici

Allegato 18: verificare e completare le connessioni ecologiche non limitandole, come sembrerebbe, ai sovrappassi stradali.

Si evidenzia che i sovrappassi stradali individuabili nella Tav.8b sono definiti come tratti di permeabilità ecologica, concetto diverso rispetto alle aree di connettivo ecologico agricolo e montano e la rete ecologica delle acque. Inoltre si precisa che Il PGT in coerenza con la scala di rappresentazione individua la connettività agricola e le connessioni ecologiche che potranno trovare un livello opportuno di dettaglio in sede di Progettazione di area vasta.

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Allegato 20: controllare il perimetro del tematismo “città d’arte” in quanto ripropone le indicazioni dell’allegato 17 relative alle polarità storico – insediative multifunzionali (nello specifico quella della conurbazione udinese): si ritiene infatti che tale indicazione non risponda e non sia coerente con il concetto di “città d’arte”.

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verrà corretto il mero errore di rappresentazione grafica.

Nella Tav. 9 (allegato 20) Si modifica la voce di legenda “città d’arte” con “polarità storico insediative multifunzionali” e “città montana (tolmezzo)” in coerenza con la Tav. 8a (allegato 17).

X

Allegato 11, 15: La localizzazione degli ambiti commerciali della grande distribuzione non è corretta.

Nelle tavole in oggetto sono rappresentate le previsioni del Piano per la Grande Distribuzione approvato con DGR 781/2005, che in sede di area vasta verranno adeguatamente aggiornate anche in relazione alle aperture determinate in base alla direttiva Bolkestein.

5. Errata rappresentazione elaborati grafici

Allegato 11: La localizzazione del gasdotto/rete regionale non è corretta.

Si precisa che la Tav. 3 (allegato 11) riporta la rete dei gasdotti nazionale e regionale facendo riferimento alle banche dati realizzate per il PTR ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Ufficio tecnico - Roson Emanuele prot.: 0000687/A-/LETT COMUNE DI MUZZANA DEL TURGNANO

Nota prot.: mail del: 07.01.2013 di data: 08.01.2013 035

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in

accoglimento dell’ osservazione 1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1

Osservazioni generali: competenze livelli di pianificazione

Debbono essere definite con chiarezza le competenze della Regione FVG delle aree vaste e, in particolare per queste ultime, con la definizione della "governance" per le determinazioni riguardanti le tematiche che le competono. Si ritiene che i poli di primo livello (STL) debbano svolgere un ruolo organizzativo

Tale osservazione non risulta pertinente al piano in quanto si riferisce a temi che vanno trattati in strumenti normativi o regolamentari.

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

piuttosto che decisionale, lasciando quest'ultimo alle assemblee dei Comuni di area vasta al fine di evitare il trasferimento di competenze delegate in maniera pesante dalla Regione al Polo rischiando di provocare una marginalizzazione dei Comuni più distanti dal Polo stesso.

2

Integrazione boschi Componenti ambientali: rete ecologica ambientale

Elaborato: scheda di pag. 21 Risulta mancante il riferimento ai boschi di Muzzana (bosco Baredi e bosco Coda Manin) che rappresentano un importantissimo connettivo ecologico del territorio della bassa friulana Si richiede pertanto che vengano inserite le citazioni di tali boschi. (si allega copia di ortofoto e vostra scheda di DTSR).

Si chiarisce che le Schede dei STL fanno parte del DTSR e indicano in maniera sintetica le peculiarità dei STL individuati da PGT. Le componenti territoriali storico paesaggistiche riportate sono quelle utili a definire le caratteristiche dei STL proposti. I valori individuati sul territorio potranno essere riconosciuti in sede di pianificazione di area vasta.

3

Osservazioni generali: CDV e piano paesaggistico

La CDV dovrebbe essere integrata con i temi sui quali l'ambito di area vasta ha totale competenza. Non è inoltre definito quale sia il collegamento con la pianificazione paesaggistica e i suoi meccanismi autorizzativi; non viene riportato alcun riferimento al futuro Piano Paesaggistico.

Si evidenzia che tutti i temi della CDV potranno essere integrati in sede di area vasta fatto salvo quelli regolati da normativa vigente specifica. Si precisa inoltre che il PGT non ha valenza paesaggistica. Il piano paesaggistico verrà realizzato dalla direzione competente ai sensi del D. Lgs. 42/2004. La CDV potrà costituire uno degli strumenti conoscitivi per il prossimo Piano paesaggistico.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Ufficio Tecnico - Paolo Nonino prot.: 0000691/A-/LETT COMUNE DI SAVOGNA D’ISONZO

Nota prot.: mail del: 08.01.2013 di data: 08.01.2013

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1

RELAZIONE DI ANALISI

PROGETTI DI TERRITORIO a) gli elementi strategici del sistema regionale: - come si attuano concretamente, i 4 progetti nei STL e nell’ area vasta? - La “politica strategica” più chiara è relativa alle previsioni infrastrutturali anche se appare fragile l’esame delle relazioni tra aree produttive, interporti, centri di interscambio e porti. b) il PGT contiene 4 progetti di territorio che appaiono troppo generici. Sarebbe utile: - la migliore definizione della natura di tali progetti; - l'individuazione di una serie di progetti di territorio [oltre ai 4 generali del PGT] riconducibili ad alcune questioni strategiche presenti in Friuli Venezia Giulia capaci di intercettare trasversalmente vocazioni territoriali; Si ritiene che vadano perseguiti quattro progetti strategici più uno specifico per la zona del Carso: (i) progetto di territorio Tagliamento; (ii) il progetto di territorio Laguna di Grado e di Marano; (iii) il progetto di territorio Corridoio 3 Mediterraneo e Baltico-Adriatico; (iv) il progetto di territorio Piattaforme logistico-industriali; (v) il progetto del territorio carsico.

a) La nota non è pertinente in quanto il PGT specifica che i Progetti di Territorio si attueranno in area vasta attraverso i piani struttura di area vasta. Alla pagina citata dall’osservazione vengono elencati gli obiettivi del Rapporto preliminare di VAS allegato alla DGR 113 del 01.02.2012, tali obiettivi sono stati sviluppati e meglio definiti nel Capitolo V del Documento Territoriale Strategico Regionale adottato. Le analisi di cui trattasi trovano sviluppo nel documento di settore vigente, Piano delle Infrastrutture di Trasporto, della mobilità delle Merci e della Logistica recepito dal PGT.b) I Progetti di Territorio sono definiti come lo strumento di attuazione dei temi strategici di larga scala che si svilupperanno in dettaglio in sede di progettazione di area vasta. Alcuni progetti proposti potranno essere considerati in tale ambito, altri progetti faranno riferimento alla pianificazione di settore specifica.

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VALORIZZAZIONE SISTEMA POLICENTRICO a) Il sistema urbano regionale è caratterizzato da un indice di policentrismo elevato e il PGT sostiene l’idea di rafforzare i nodi principali e secondari. Tale approccio appare superficiale in quanto ad oggi tale policentrismo ha portato a una dissipazione dei servizi, contraddittorio sia con gli orientamenti dell’Agenzia Ambientale Europea sia con la politica strategica n. 3 del PGT in cui si sostiene il passaggio dal “policentrismo al sistema regionale”, avulso poiché non riflette sulle effettive dimensioni demografiche e sulle evoluzioni dei nuclei familiari. b) (i) le strutture lineari extraurbane, che si sono realizzate lungo le principali direttrici, della provincia di Udine e Pordenone in modo più evidente, e che hanno progressivamente assunto dimensioni tali da essere indipendenti da un vero e proprio "centro"; non si approfondiscono gli aspetti relativi alla "gerarchizzazione" e alla "rifunzionalizzazione” dei robusti nastri caratterizzati da una contraddittoria mixité funzionale [anzitutto, centri commerciali ai quali stanno attaccati strutture artigianali e di servizio e località urbane minori]; (ii) la disuguaglianza urbanistica, indipendentemente dall'adozione delle procedure di perequazione territoriale e fiscale, rischia di generarsi soprattutto nelle aree marginali [montagna, valli del Natisone]; infatti, ciò può accadere quando alcuni poli anzichè altri hanno la titolarità di occuparsi di talune politiche [espansione urbana, localizzazione di servizi, insedimenti produttivi]; (iii) le aree rurali di pianura, non considerate aree meritevoli di

a) La SWOT a pag. 65 analizza il sistema policentrico attuale sul territorio mentre nel DTSR viene proposto un sistema policentrico basato sui Poli di I livello attraverso la Politica Strategica n. 3 sostenendo che nel territorio regionale va migliorata la funzionalità dei centri urbani (nodi del Sistema) e delle loro aree di riferimento in modo da garantire benessere, dotazione di servizi, offerta abitativa, culturale e informativa. L’obiettivo va perseguito con la definizione dei Sistemi territoriali locali (STL) chenecessariamente devono assumere specializzazioni e svolgere ruoli complementari al fine di evitare dissipazioni di risorse economiche e migliorare così la competitività complessiva del sistema regione. b) (i) (ii) Si osserva che attraverso il sistema policentrico basato su Poli di I livello il PGT definisce gli indirizzi per limitare il fenomeno della diffusione generalizzata e circoscrivere l’espansione orizzontale delle città, contenendo il consumo di suolo naturale. (art. 16, comma 4, lettera c delle Norme Tecniche di Attuazione) e che attraverso la “Politica Strategica n.3” definita del DTSR si perseguono gli obiettivi citati ai punti 3.1 e 3.2 (pag. 34 del DTSR) per riequilibrare dal punto di vista territoriale i processi di conurbazione e di dispersione insediativa esistenti e garantendo un equità nella distribuzione sul territorio dei costi e dei benefici derivati dallo sviluppo produttivo,infrastrutturale ed edilizio. Il PGT inoltre recepisce il Piano delle Infrastrutture di trasporto, della mobilità, delle merci e della logistica che all’art. 6 delle Norme di attuazione impone fasce di rispetto lungo la viabilità di I livello. b (iii) Le osservazioni espresse in merito alle aree rurali di pianura trovano risposta nella Politica Strategica n. 2, obiettivo 2.2 e 2.3

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attenzione; eppure in Friuli Venezia Giulia queste aree, seppur per una parte trasformate, costituiscono un patrimonio su cui far leva. c) PROPOSTA: i) passare dalla tradizionale idea di policentrismo all’organizzazione di un sistema di tipo “metropolitano” (città compatta) funzione da assegnare soprattutto ai capoluoghi di provincia e ai nodi urbani di primo livello. iii) va pensata una “rigerachizzazione” e “rifunzionalizzazione” delle strutture insediative lineari lungo le principali direttrici iv) per i centri minori vanno previste eventuali nuove strutture residenziali e produttive in coerenza con lo stato del patrimonio edilizio e dell’ambiente v) definire i margini urbani delle aree di pianura e organizzare territori rurali ad elevata specializzazione vi) rafforzare la mobilità sostenibile e l’intermodalità passeggeri puntando in particolare sulla mobilità ferroviaria e sui servizi TPL.

favorendo la multifunzionalità dell’agricoltura e in questo contesto la salvaguardia del territorio rurale. c) In merito alla proposta si rimanda a quanto sostenuto ai punti a) e b).

STRUTTURA PRODUTTIVA DEL FVG a) il PGT sottolinea che la struttura produttiva del FVG sia diffusa e organizzata in 8 distretti, 10 poli produttivi, 6 parchi tecnologici, centri di interscambio e interporti: non si riflette sul fatto che questo modello organizzativo e gestionale possa essere ancora adeguato e non vengono approfonditi possibili scenari futuri. b) PROPOSTA: i) appare utile la formazione di un progetto di territorio incentrato sul concetto della piattaforma ii) promuovere la rigenerazione di aree produttive iii) riprogettare gli ambiti distrettuali.

In merito alle strutture produttive il DTSR presenta il “Progetto per il supporto alle attività produttive” che prevede di sviluppare, attraverso un sistema logistico integrato in grado di acquisire un ruolo di primaria importanza a livello nazionale ed europeo, creare cluster d’eccellenza e rafforzare i distretti esistenti (pag. 74-pag.80 del DTSR, Allegato 02). Si ritiene pertanto che la proposta trova risposta nel suddetto Progetto.

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ENERGIA a) i dati sono incerti e vecchi di 10 anni, le informazioni sugli impianti sono incompleti e non è stimato l’impatto di uso di suolo agricolo che comportano i progetti di parchi fotovoltaici, centrali a biomassa e biogas b) PROPOSTA i)valutare i progetti di interconnessione di corridoi e reti energetici; iii) promuovere la convergenza energetica e la green community.

Si precisa che la Regione si è avvalsa per i dati degli ultimi aggiornamenti disponibili all’interno dell’amministrazione. Le proposte vanno considerate all’interno dello specifico piano di settore.

a) Lo sviluppo della competitività dei territori [pag. 27 del Dtsr] è data anche dalla scala deIle relazioni che si instaurano, come ricordato al p. 3 b) (i) del precedente capitolo; in questo senso vanno implementati i contenuti espressi dal Piano relativamente alla politica strategica n. 1 ; b) l'attrattività e l’accessibilità rappresentano i punti critici del nostro sistema produttivo e logistico; una delle azioni per promuovere Ie attività produttive e organizzare nel contempo il sistema localizzativo è detto, per una parte, nel p. 1 C) (iv) del precedente capitolo a proposito delle piattaforme; si tratta di implementare i contenuti espressi dal Piano relativamente alla politica strategica n. 1 ; c) le nuove reti e il rafforzamento delle infrastrutture esistenti, oltre alle trasformazioni territoriali e ambientali, sollecitano il riposizionamento geografico dello spazio coinvolto, come indicato nel p. 1 d) (iii) del precedente capitolo; si tratta di implementare i contenuti espressi dal Piano relativamente alIa politica strategica n. 1

Riconoscendo il Friuli Venezia Giulia quale piattaforma di sviluppo euro regionale sostenibile si ritiene che il PGT dia una risposta adeguata ai temi sollevati su scala regionale e transfrontaliera inserendo il territorio nel contesto macroregionale ed europeo.

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STL b) (i) sfuggono le procedure attraverso

b) (i) I STL rappresentano le aree vaste ideali, che il PGT definisce, in base ai criteri di

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cui si costituisce il "governo" del STL e i meccanismi di funzionamento; (ii) non è chiara la costituzione del STL n. 1 comprensivo di Trieste, Monfalcone e Gorizia, al cui interno è prevista l'individuazione di 3 sub-aree vaste iii) i criteri di formazione e composizione di altri Stl (es. Bassa Friulana e Grado divisi in 2), che in alcuni casi possiedono una discutibile continuità territoriaIe, non permettono integrazioni di sistema e, quindi, impediscono una compiutavalorizzazione di potenzialità e patrimoni;iv) partecipazione forzata di alcune realtà all’interno di perimetrazioni precostituite;v) assenza della legge di pianificazione urbanistica; vi) poco chiaro rapporto tra la pianificazione di area vasta e quella comunale; vii) promozione di politiche riguardo la residenza e la produzione a favore soprattutto dei poli di primo livello emarginando quelli secondari; viii) i STL sono contraddistinti da un carattere di “rigidità” mentre dovrebbero possedere un grado di “flessibilità” in ragione alla gestione di tematiche non solamente territoriali quali sanità e assistenza, comprensori scolastici, trasporti, gestione rifiuti, bacini idrografici, ambiente;

aggregazione fisico - funzionale e relazionale – gestionale come specificato nella parte dedicata al DTSR, e vengono proposte come modello ideale e non prescrittive. In ogni caso i comuni hanno la possibilità di istituire delle aree vaste in base ai requisiti di cui al comma 3 dell’art. 13 delle NTA. b) (ii), (iii), (iv) Si sottolinea che i STL sono individuati secondo l’art. 2 comma 1, punto b. delle Norme Tecniche di Attuazione (allegato 04) . I sottoambiti indicati rappresentano un’ulteriore possibilità di raggruppamento dal momento che rispondono ai requisiti di cui art. 13 comma 4. b) (v) Nelle more della completa attuazione della riforma in materia di governo del territorio varata con la L.R. 22/2009, in materia di pianificazione urbanistica viene confermata l’applicabilità delle leggi regionali di settore vigenti, evidenziando il regime transitorio di cui all’art. 27 delle NTA. b) (vi) Tali temi devono trovare apposita trattazione in strumenti normativi o regolamentari di riforma del governo del territorio, che definiscano anche il regime transitorio e quello di salvaguardia, dettando esplicite disposizioni per gli strumenti in corso di redazione, come peraltro già previsto nella legge urbanistica vigente. b) (vii) La politica strategica n.3 del DTSR definisce un sistema policentrico sostenibile che assicura l’equa distribuzione sul territorio di costi e benefici. b) (viii) I STL sono bacini di area vastaottimale, non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13 comma3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza quali sanità e assistenza, comprensori scolastici, trasporti, gestione rifiuti, bacini idrografici.

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Art. 1: tra le finalità del PGT vi è quella di fornire contenuti, indirizzi che devono essere necessariamente rispettati nella predisposizione degli strumenti di pianificazione territoriale subordinati; il generico riferimento a piani territoriali può ingenerare il dubbio che fra tali piani rientrino anche gli strumenti urbanistici generali comunali e, in tal modo, si pone in contrasto con tutto l'impianto del PGT che, ai fini della sua attuazione, prevede l'avvio della pianificazione sovracomunale, anzi di area vasta; pertanto si propone che vengano inserite nell' articolo 1 delle NTA del PGT le seguenti modifiche: alla fine del comma 1 dell'articolo 1 le parole: "di pianificazione territoriale subordinati siano sostituite con le seguenti: "di pianificazione territoriale di settore e di area vasta subordinati"; nel comma 2 dell'articolo 1 le parole "di pianificazione territoriale" sono sostituite con le seguenti: pianificazione territoriale di settore e di area vasta".

L’osservazione non si può riferire esclusivamente ai contenuti del piano ma deve trovar necessario dettaglio e specifica trattazione nella legge di riforma del governo del territorio, che prende avvio con la L.R. 22/2009.

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ART.4: nell'articolo 4 viene previsto che la Giunta regionale emani Linee guida su specifiche tematiche senza che siano previste forme di partecipazione delle diverse istituzioni coinvolte; inconsiderazione che il testo dell'articolo non pone limiti chiari e univoci alla possibile attività della Giunta regionale e consente di fatto In stesura di documenti di indirizzo che possono determinare importanti ricadute sulla pianificazione subordinata, si ritiene necessario che tale prerogativa venga stralciata non essendo attribuibile al PGT la competenza propria dell'attività legislativa e non essendo nemmeno attribuita tale competenza dalla legge regionale 22/2009; pertanto si propone la seguente modifica aIl'articolo 4 delle norme di attuazionedel Pgt: "il comma 3 dell’ articolo 4 è soppresso"; b) in subordine, qualora l’osservazione precedententemente illustrata non fosse accolta, si ritiene necessario chiedere che sia perlomeno stabilito che su tali linee guida sia obbligatoria l'acquisizione dei pareri della competente Commissione consiliare e del Consiglio delle Autonomie Locali; pertanto si propone la seguente modifica all'articolo 4 delle nome di attuazione deI Pgt: nel comma 3 dell'articolo 4 le parole: "la Giunta regionale predispone le Linee guida su tematiche specifiche quali, tra l'altro....", sono sostituite con le seguenti: "Ia Giunta regionale, dopo aver acquisito il parere dei ConsigIio delle Autonomie Locali e della competente Commissione consiliare, emana Linee guida su tematiche specifiche quali, tra l'altro...".

Le linee guida ineriscono ad aspetti operativi connessi all’attuazione del PGT, che a fini collaborativi la Regione impartisce per uniformare le procedure e renderle coerenti, ferma restando la necessità di coordinamento tra le stesse linee guida ed i contenuti delle disposizioni normative e regolamentari di riforma del governo del territorio.

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ART.5: NelI’articolo 5 le disposizioni contenute nel comma 1 con le quali sono disciplinati i piani di settore esulano dai contenuti attribuiti al Pgt dalla legge regionale 22/2009 in quanto con tale comma sono disciplinati aspetti che competono alla legislazione istitutiva dei piani di settore; tale comma illegittimo va soppresso; pertanto si propone la seguente modifica all’art. 5 delle NTA del Pgt: "il comma 1 dell’articolo 5 è soppresso".

L’osservazione non si può riferire esclusivamente ai contenuti del piano ma deve trovar necessario dettaglio e specifica trattazione nella legge di riforma del governo del territorio, che prende avvio con la L.R. 22/2009.

ART. 14 La questione delle dotazioni minime dei servizi da prevedere nella pianificazione del territorio non risulta esplicitata nelle norme di attuazione del Pgt e, quindi, si rende necessario introdurre un riferimento specifico che stabilisca un obbligo preciso per il pianificatore di area vasta; tale riferimento, allo stato non può essere altro che il D.P.G.R. 126Pres. peraltro richiamato dalle norme tecniche stesse all'articolo 27; pertanto si propone di inserire tale contenuto nel comma 1 dell'articolo 14 inerente il piano struttura di area vasta con la seguente modifica: "NelI'articolo 14, comma 1, lettera b), dopo le parole "l'assetto delle attrezzature" vanno inserite le seguenti: "secondo quanto prescritto dal D.P.G.R. 20 aprile 1995, n. 0126/Pres", aggiungendo inoltre la frase "e tenuto conto che per la previsione e dotazione di servizi si considerano Ie variabili demografiche e sociali, la progettazione urbana orientata alla qualità, l'organizzazione di sistemi incentrati sulle smart cities e smart community, e delle reti e corridoi ecologici anche fini del ripensamento funzionale delle aree verdi".

Non si può che confermare il rinvio in regime transitorio al D.P.Reg. 20 aprile 1995, n. 126fino all’emanazione di apposito atto che incida in materia di zonizzazione, indicazioni quantitative e standard da attuare in sede di pianificazione di area vasta.

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ART 18: I'elencazione dei centri storici contenuta nell'articolo 18 non riconosce tutti i valori che sono presenti sul territorio della nostra Regione; più in generale, facendo riferimento alla documentazione del Pgt, non è presente un'analisi approfondita sul tema e si citano sola una serie di centri storici meritevoli di attenzione, in parte recuperati daIla L.R. 2; in considerazione di tale carenza del Pgt si propone la riformulazione dell'intero comma 2 dell'articolo 18 inserendo i centri storici individuati dal Purg implementati da altri luoghi e centri di conclamato valore.

Le linee guida ineriscono ad aspetti operativi connessi all’attuazione del PGT, che a fini collaborativi la Regione impartisce per uniformare le procedure e renderle coerenti, ferma restando la necessità di coordinamento tra le stesse linee guida ed i contenuti delle disposizioni normative e regolamentari di riforma del governo del territorio.

ART. 25 contiene ai commi 3 e 4 un generico riferimento a “strumenti di pianificazione territoriale"; l'utilizzo di tale definizione può ingenerare il dubbio che fra tali piani rientrino anche gli strumenti urbanistici generali comunali e, in tal modo, si pone in contrasto con tutto l'impianto del Pgt che, ai fini della sua attuazione, prevede l'avvio della pianificazione sovracomunale, anzi di area vasta; pertanto si propone che vengano inserite nell'articolo 25 delle Norme Tecniche di Attuazione del Pgt le seguenti modifiche: a) all'inizio del comma 3 dopo le parole: "gli strumenti di pianificazione territoriale" vengono aggiunte le seguenti: " di settore e di area vasta '' b) all'inizio del comma 4 dopo le parole: "gli strumenti di pianificazione territoriale” vengono aggiunte le seguenti: " di settore e di area vasta ".

Si conferma quanto già dedotto con riferimento al punto 1 dell’osservazione.

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ART. 27: nell'articolo 27 (Norme transitorie) viene indicata una previsione di recepimento degli indirizzi contenuti nelle norme medesime senza specificare il soggetto tenuto a tale recepimento; è necessario stabilire, al pari con altre parti delle Norme tecniche e in linea con l'impianto del Pgt che il recepimento degli indirizzi è attribuito ai piani di area vasta; pertanto si propone la seguente modifica alI’articoIo 27 delle nome di attuazione del PGT: nel comma 1 deIl'articolo 27 dopo le parole “Nelle more del recepimento" vanno inserite le seguenti: "da parte dei piani di area vasta".

L’integrazione proposta non è accoglibile in quanto la norma transitoria si rivolge a tutti gli strumenti di pianificazione e non solo, quindi, a quelli di area vasta.

Manca una carta completa e puntuale dell’”uso del suolo” alla scala 1:100.000

Si ritiene che gli elaborati grafici presentati siano completi e consentano la lettura integrata dell’”uso del suolo”.

Nella Tav. 1 a manca l'indicazione di molti prati stabili presenti nel territorio comunale.

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verrà corretto il mero errore di rappresentazione grafica facendo riferimento alla banca dati che deriva dalla L.R. 09/2005.

Si corregge l’elaborato grafico Tav. 4 aggiornando la rappresentazione relativa alla voce di legenda “prati stabili”.

X

Nella Tav. 2 manca l'indicazione del vincolo paesaggistico (D.lgs. 42/2004) del fiume Vipacco.

La nota risulta inesatta in quanto nella Tav. 2 il fiume Vipacco è correttamente riportato come corso d’acqua vincolato ex art. 142 D. Lgs. 42/2004.

Nella Tav. 4 manca l'indicazione dei pozzi storici presenti nelle frazioni di Gabria, Rupa e San Michele del Carso.

Si precisa che i pozzi indicati nella Tav. 4 sono pozzi e prese funzionali al monitoraggio di falda e non si intendono come di interesse storico-culturale. Si precisa inoltre che per la definizione degli elementi in oggetto si è fatto riferimento alle banche dati realizzate per il PTR ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19, si conferma quindi quanto riportato dagli elaborati.

5 ELABORATI GRAFICI

Nella Tav. 8a manca l'indicazione della frazione di Rupa come nucleo dei territori di confine.

Si precisa che la CDV è un documento a carattere processuale che si sviluppa prima a livello regionale e quindi in area vasta. La CDV del PGT adottato rappresenta la prima fase ricognitiva e conoscitiva e pertanto i

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Elab. Grafici

valori espressi al suo interno sono da assumere quale riferimento obbligatorio per la pianificazione di area vasta. In questa prima ricognizione si è fatto riferimento alle banche dati in possesso dell’Amministrazione regionale tra cui quelle realizzate per il Piano Territoriale Regionale (ai sensi della L.R. 22/2009, 1 comma 19) e il Catalogo dei beni ambientali e territoriali (IRDAT). La CDV va intesa come prima parte di un percorso di costruzione che non termina con la prima individuazione dei sistemi dei valori complessi, ma inizia a questo punto la fase in cui l’apporto conoscitivo e la copianificazione degli enti locali diventa un elemento imprescindibile per l’individuazione dei valori del territorio regionale in ossequio al principio di sussidiarietà che prevede il coinvolgimento dei diversi livelli di pianificazione. Pertanto ulteriori modifiche e integrazioni saranno sviluppate in sede di pianificazione di area vasta. Si vedano a tal proposito le modifiche apportate agli articoli 3 e 6 delle NTA in accoglimento dell’osservazione n. 008.

Nella Tav. 8b manca l'indicazione delle aree boschive nella zona della frazione di San Michele del Carso (monte Brestovec)

Si precisa che per la definizione degli elementi ricompresi alla voce di legenda “connettivo ecologico prioritario” si è fatto riferimento alle banche dati realizzate per il PTR ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19, si conferma quindi quanto riportato dagli elaborati. Tuttavia, l’area boschiva in questione viene rappresentata nella Tav. 4 alla voce “connettivo ecologico montano”.

Nella Tav. 8c manca l'indicazione degli agriturismi presenti nel territorio comunale.

La nota viene accolta, il dato verrà integrato senza localizzare i singoli elementi ma in modo quantitativo, ovvero indicando il numero di agriturismi per comune. Tuttavia dai dati in possesso dell’amministrazione regionale (fonte:Webtur 2010) nel comune di Savogna non risulta presente alcun agriturismo.

Si corregge l’elaborato grafico Tav. 8c aggiornando i dati e la relativa rappresentazione riferita alla voce di legenda “agriturismi”.

X

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Elab. Grafici

Nella Tav. 9 manca l'evidenziazione del fiume Vipacco come fiume di rilevanza nazionale e sovra regionale.

Nella Tav. 9 vengono indicati i fiumi di rilevanza nazionale e sovra regionale senza i loro affluenti quale risulta essere il Fiume Vipacco.

Nella Tav. 9 Si segnala che nel Comune di Sagrado non è stata indicata l'area museale del San Michele (parte di tale area ricade nel Comune di Savogna d'Isonzo). Tale area è inserita nel progetto della Provincia di Gorizia denominata Carso 2014+.

Si precisa che per la definizione degli elementi in oggetto si è fatto riferimento alle banche dati realizzate per il PTR ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19, si conferma quindi quanto riportato dagli elaborati. Si precisa inoltre che la CDV è un documento a carattere processuale che si sviluppa prima a livello regionale e quindi in area vasta. La CDV del PGT adottato rappresenta la prima fase ricognitiva e conoscitiva e pertanto i valori espressi al suo interno sono da assumere quale riferimento obbligatorio per la pianificazione di area vasta. In questa prima ricognizione si è fatto riferimento alle banche dati in possesso dell’Amministrazione regionale tra cui quelle realizzate per il Piano Territoriale Regionale (ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19) e il Catalogo dei beni ambientali e territoriali (IRDAT). La CDV va intesa come prima parte di un percorso di costruzione che non termina con la prima individuazione dei sistemi dei valori complessi, ma inizia a questo punto la fase in cui l’apporto conoscitivo e la copianificazione degli enti locali diventa un elemento imprescindibile per l’individuazione dei valori del territorio regionale in ossequio al principio di sussidiarietà che prevede il coinvolgimento dei diversi livelli di pianificazione. Pertanto ulteriori modifiche e integrazioni saranno sviluppate in sede di pianificazione di area vasta Si vedano a tal proposito le modifiche apportate agli articoli 3 e 6 delle NTA in accoglimento dell’osservazione n. 008.

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108

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Massimo Canali (Associazione) Stefano Bongiovanni (Consorzio)

prot.: 0000693/A-/LETT ASSOCIAZIONE DEI CONSORZI DI BONIFICA DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA – CONSORZIO DI BONIFICA LEDRA TAGLIAMENTO Nota prot.: mail del: 08.01.2013 di data: 08.01.2013

038

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in

accoglimento dell’ osservazione 1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Con riferimento ai temi rappresentati, riconducibili alle attività del territorio non urbanizzato, si evidenziano alcune incongruità per quanto attiene a quelle proprie della bonifica e dell'irrigazione, in particolare a. "Rete irrigua" pare identificare in generale i corsi d'acqua principali di derivazione e adduzione dell'intera pianura friulana, tranne nella fascia localizzata poco al di sopra della linea delle risorgive, tra Codroipo e Gonars, dove invece individua in particolare i canali minori di distribuzione irrigua di alcuni comizi irrigui. Si suggerisce di evidenziare i soli canali principali con una definizione diversa da "Rete irrigua";

Si precisa che per la definizione degli elementi ricompresi alla voce di legenda “Rete Irrigua” si è fatto riferimento alle banche dati realizzate per il PTR ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19, si conferma quindi quanto riportato dagli elaborati.

1 Incongruità attività bonifica Tav. 4

"Aree irrigate per aspersione" e "Aree irrigate per scorrimento" non sono propriamente attualizzate, sia nella classificazione che nella delimitazione. Si suggerisce di aggiornare le "Aree irrigate per aspersione" e "Aree irrigate per scorrimento";

Si precisa che per la definizione degli elementi ricompresi alla voce di legenda "Aree irrigate per aspersione" e "Aree irrigate per scorrimento" si è fatto riferimento alle banche dati realizzate per il PTR ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19, si conferma quindi quanto riportato dagli elaborati.

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109

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

"Impianti" non è ben chiaro a cosa si riferisca. Si chiede di rivedere e meglio specificare "Impianti";

Per una più chiara lettura si articola la rappresentazione degli impianti in sette categorie che derivano dai database relativi alle bonifiche (carta delle bonifiche,) alle irrigazioni (carta delle irrigazioni), nonché alla programmazione delle aree di bonifica (carta dei programmi di opere pubbliche di bonifica e irrigazione) interni all’Amministrazione regionale.

Nella Tav. 4 si sostituisce la rappresentazione e la relativa voce di legenda “impianti” con le voci di legenda: IMPIANTI: “idroelettrico” “igenico” “industriale” “irriguo” “ittiogenico” “ornamentale” “potabile”

"Consorzi" non è stato adeguato alle due successive modifiche della perimetrazione del comprensorio di bonifica del Consorzio di bonifica Pianura Isontina. Si consiglia di recepire le fonti norrnativi: D.P. Reg. 30 giugno 2009, n. 169 e L. R. 9 agosto 2012, n. 16;

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verrà corretto il mero errore di rappresentazione grafica, aggiornando la riperimentrazione del comprensorio di bonifica del Consorzio di bonifica Pianura Isontina come indicato dalla L. R. 9 agosto 2012, n. 16.

Si aggiorna la rappresentazione alla voce di legenda “Consorzi” alla Tav. 4 facendo riferimento alle fonti normative indicate.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Ufficio Tecnico Urbanistica prot.: 0000590/A-/LETT COMUNE DI LESTIZZA

Nota prot.: 173 del: 08.01.2013 di data: 08.01.2013 039

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in

accoglimento dell’ osservazione 1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1 Osservazioni generali: linee guida

La dimensione del PGT è genericamente strategica e si configura solo come atto politico dell'Amministrazione. Il PGT si basa sulle infrastrutture per il dimensionamento delle aree vaste non tenendo in considerazione altri fattori come omogeneità di territorio o finalità ed obiettivi determinati dai piani regolatori comunali e scelte decise dai Consigli comunali locali.

Si precisa che Il PGT è uno strumento di supporto per l’attività di governo del territorio della Regione avente natura d’indirizzo, di inquadramento e promozione delle politiche per lo sviluppo socioeconomico e territoriale sostenibile, che mira a rendere coerente la visione strategica della programmazione generale con il contesto fisico, ambientale, culturale ed economico (art. 3 comma 1 delle Norme Tecniche di Attuazione) e pertanto le

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110

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Non sono state seguite le linee guida (Delibera regionale n. 5634/2010) ove si sottolineava che il PGT "si orienta a conseguire risultati significativi nel campo delle strategie territoriali mirate ad agevolare e favorire quelle iniziative locali, in grado di arricchire il territorio con risorse di qualità, valorizzandone il patrimonio culturale, rendendolo eccellente e competitivo".

finalità e gli obiettivi individuati nei PRGC verranno considerati nell’ambito di pianificazione di area vasta come previsto dal Capo II – Livello di pianificazione di area vasta e STL.

Le procedure di formazione del PGT sembra contrastino nella sostanza con lo spirito della Direttiva Europea 42/2001/CE.

Si precisa che, In riferimento alla predisposizione della VAS del Piano di Governo ai sensi della Direttiva Europea 42/2001/CE, la Regione ha individuato nel Dgr. 113/2012 le autorità competenti in materia ambientale le provincie e i comuni attraverso l’organo rappresentativo dell’ANCI.

2 Carenze viabilità stradale e autostradale

Elaborato: Tav. 3 Si rilevano le seguenti carenze: a. La SS 353, Udine-Muzzana, non è individuata come strada extraurbana esistente; b. II tratto di SS 13 tra Basagliapenta e Udine non è individuato come viabilità extraurbana esistente. c. La previsione della "tangenziale Sud", da Basagliapenta e fino a Zugliano, non è conforme all'ultimo progetto. Si richiede l'integrazione al fine di riconoscere gli assi viabilistici sopraindicati come viabilità extraurbana esistente e la modifica dell'asse viario della "tangenziale sud" in conformità al progetto approvato.

a. Il PGT recepisce il vigente Piano delle Infrastrutture di trasporto, della Mobilità delle Merci e della Logistica il quale individua la rete viaria autostradale e di primo livello quali reti di interesse regionale. La SR 353 non rientra tra queste. Si precisa che il piano di settore riconosce a tale asse la funzione di penetrazione urbana del comune di Udine (art. 5, comma 1, lett. c delle Norme di Attuazione del Piano delle Infrastrutture di trasporto, della Mobilità delle Merci e della Logistica). b. Il tratto di SS 13 tra Basagliapenta e Udine non è riportato nella Tav. 3 in quanto il collegamento verrà realizzato dal nuovo tratto (tangenziale sud) in fase di progettazione. c. Si specifica che i tracciati di nuova realizzazione riportati nella tavola sono indicativi. Pertanto si conferma la rappresentazione riportata.

3 Modifica RECIR

Elaborato: Tav. 7a Il Re.C.I.R. prevede la ciclovia della pianura e del Natisone che collega il

La rete ciclabile indicata nella Tav. 3 riporta la ciclovia di interesse regionale Re.C.I.R. esistente e in previsione. Le delibere Dgr 3266 del 2007 e Dgr 2297

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111

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Veneto con la Slovenia e che attraversa il territorio comunale di Lestizza nei pressi di Villacaccia. Nella prima stesura del Documento preliminare del PTR era previsto che il percorso della ciclovia attraversi tutto il territorio comunale da Ovest ad Est, nei pressi di Villacaccia, di Nespoledo, del Castelliere di Galleriano e di Sclaunicco. Si richiede la modifica del percorso della Ciclovia individuata con la conferma del percorso previsto sul documento preliminare del PTR.

del 2006 prelocalizzano la ReCIR e individuano i comuni interessati dal suo passaggio. Il tracciato di dettaglio sarà definito in sede di progettazione di area vasta.

4

Integrazione strutture aeroportuali militari

La base aerea militare di Rivolto, non è individuata sul PTR né sulle cartografie né citata come criticità (inquinamento acustico e atmosferico). Inoltre è necessario individuare i vincoli urbanistici previsti dal decreto Ministero Difesa dd. 20/04/2006, che richiama i vincoli imposti dal decreto precedente (n.64 del 13/01/1969) e dalla Legge 5 8/1963. a. Si richiede l'integrazione agli elaborati grafici al fine di individuare gli ambiti sottoposti ai vincoli previsti dai decreti emessi, dal Ministero della difesa, ai fini della sicurezza aerea. b. Si richiede l' integrazione delle norme con: “nelle aree limitrofe alle strutture aeroportuali militari, elencate nel decreto del Ministero della difesa del 20.07.2006, si rispettino i vincoli imposti dalle disposizioni ministeriali per la sicurezza aerea.”

Si precisa che alcuni vincoli derivanti da normative nazionali vigenti vengono rappresentati dal PGT in quanto hanno una valenza ambientale sovralocale e implicazioni strategiche per il PGT. In linea generale tutti i vincoli, compresi quelli che hanno una ricaduta a scala locale devono essere considerati in sede di pianificazione di area vasta.

5 Integrazione vincolo idrogeologico

Non è individuata l'area soggetta al vincolo idrogeologico per le esondazioni pianificate del Cormor. Il vincolo è successivo all'esecuzione delle opere d'iniziativa regionale (strada argine).

Le aree di esondazione rappresentate nella cartografia alla Tav. 1c, fanno riferimento alla base dati presente nel Piano di Assetto Idrogeologico vigente e individuano le aree di pericolosità idraulica.

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112

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Si richiede l'integrazione delle norme e della cartografia al fine del rispetto delle regole imposte per le aree soggette a esondazione pianificata, in particolare per l'area sita a Nord-Est del territorio comunale.

6 Modifica art. 28 infrastrutture tecnologiche

Norma: art. 28 della N.T.A. del PTR Si ritiene che tale norma non sia coerente con le azioni, fin qui intraprese in materia dall'Amministrazione comunale, che hanno evitato "localizzazioni sensibili" che interessino edifici pubblici ed in particolare scolastici. Inoltre non è condividibile la previsione nelle zone residenziali. Si richiede la modifica della norma dell'art. 28 comma 4 lett. a del PTR con la possibilità di individuare le zone omogenee urbanistiche e gli edifici, per l'installazione delle infrastrutture tecnologiche per l'informazione e la comunicazione, da parte dell' Amministrazione comunale.

L’osservazione non è pertinente in quanto si riferisce un documento non in esame.

7 Integrazione aree di interesse archeologico

Elaborato: Tav. 8 a e 9 Non sono individuati i resti di strutture abitative e necropoli, di interesse archeologico segnalate alla competente Soprintendenza già oggetto delle precedenti osservazioni al PTR. Si richiede l’integrazione degli elaborati delle aree di interesse archeologico con i resti di strutture abitative e necropoli rilevate in varie località del Comune di Lestizza come già individuate nel vigente PRGC.

Si precisa che il PGT non ha valenza paesaggistica. Il piano Paesaggistico verrà realizzato dalla direzione competente ai sensi del D. Lgs. 42/2004.

8

Integrazione pievi di interesse storico-archeologico

Elaborati: tavole 8a e 9 Non sono individuate le pievi di Sant'Antonio a Nespoledo e di San Giovanni a Galleriano, di interesse archeologico e oggetto di vincolo del competente Ministero, già oggetto delle precedenti osservazioni al PTR.

La nota non viene accolta in quanto gli elementi in oggetto vengono rappresentati nell’ambito delle aree archeologiche e sono individuati alla medesima voce di legenda.

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113

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Si richiede l'integrazione negli elaborati delle Pievi di interesse storico-archeologico di Sant'Antonio in Nespoledo e di San Giovanni a Galleriano.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Ufficio Urbanistica prot.: 0000591/A-/LETT COMUNE DI GEMONA

Nota prot.: FAX del: 08.01.2013 di data: 08.01.2013 040

Vedi N. prog 033

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Settore Urbanistica Edilizia Privata - Elisa Turco

prot.: 0000609/A-/PEC COMUNE DI LIGNANO SABBIADORO

Nota prot.: 600-PEC del: 08.01.2013 di data: 08.01.2013 041

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in

accoglimento dell’ osservazione 1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1 OSSERVAZIONI PRELIMINARI

I perimetri dei STL raffigurati nelle tavole grafiche sono obbligatori o indicativi?

I STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale, non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, rispettino i requisiti all’art. 13 comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione.

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114

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Quando alcuni comuni compresi in un STL decidano di modificare in senso riduttivo un ambito indicato nel Piano; i comuni restanti dove vanno a finire?

Vengono riservate alla legge istitutiva del nuovo assetto del governo del territorio la previsione e la disciplina di un ruolo di coordinamento superiore al livello di area vasta, che consenta la valutazione della coerenza con il PGT delle azioni svolte a livello subregionale, ferma restando l’ascrizione della funzione pianificatoria tra i compiti spettanti ai Comuni.

I STL saranno costituiti su iniziativa dei Comuni o della Regione? I Comuni riconosciuti come facenti parte dei STL saranno obbligati a riunirsi per redigere il Piano struttura di area vasta o l’adesione e di conseguenza la redazione dello strumento risulteranno facoltativi. In caso di appartenenza ad un STL, quale sarà l’organismo rappresentativo dei Comuni e come sarà eletto.

L’area vasta si può istituire su iniziativa dei Comuni come previsto dalle leggi in vigore.

L’appartenenza ad un STL comporterà l'istituzione di un ente sovraordinato ai Comuni, o una assemblea o conferenza tra gli stessi Comuni aderenti rappresenterà l'organo deliberativo competente in materia di Piano struttura di area vasta?

La riforma della pianificazione territoriale avviata con la L.R. 22/2009 va sviluppata con disposizioni di rango legislativo: tale osservazione non risulta pertanto pertinente al piano in quanto si riferisce a temi che vanno trattati in documenti legislativi, non solo peraltro conferenti alla pianificazione territoriale.

Quali sono gli aspetti procedimentali di adozione, partecipazione, pubblicazione e approvazione del Piano struttura di area vasta?

I citati processi seguiranno gli iter procedurali previsti dalla legge urbanistica vigente fintanto che non venga conclusa la riforma del governo del territorio, come avviata dalla L.R. 22/2009.

2 Carenza indicazioni a livello operativo

Dall’analisi svolta emerge che per quanto riguarda l’area di Latisana, invece, nonostante sia la più turistica tra quelle esaminate, la Fig. 9, indica che la sua attrattività dipende quasi esclusivamente dalle strutture balneari e che le potenzialità di sviluppo sono limitate alla valorizzazione della “discreta dotazione di risorse ambientali” (pag.

Si precisa che l’analisi svolta nel capitolo indicato individua le vocazioni preminenti attraverso un’analisi quantitativa derivata da un set di indicatori e ne riporta il risultato senza fornire indicazioni a livello operativo.

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115

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

144). Non vengono fornite ulteriori indicazioni né a livello di analisi, né a livello operativo. Si rileva a tale proposito che sarebbe stato più utile fornire un’analisi SWOT per ciascun STL.

3 Suddivisione Laguna Grado e Marano STL 02-03

Visto che la Laguna di Marano e Grado è una delle principali risorse ambientali e che tale risorsa potrebbe avere un ruolo fondamentale nell’ulteriore sviluppo turistico dell’area non è condivisibile la sua divisione in due parti (STL n. 02 e 03), in quanto il territorio lagunare risulta essere assolutamente unitario anche con riferimento a caratteristiche fisiche, problemi socio-economici, emergenze ambientali.

I STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale, non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13 comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza.

4 Piattaforma territoriale regionale

Nella piattaforma territoriale regionale. risultano ben definite le tre reti fisico funzionali che la costituiscono, Non sono tuttavia trattati approfonditamente i temi di interazione tra queste reti, che sembrano non interagire tra loro dal punto di vista normativo e di progetto ma sembrano essere solamente descritte come aspetti fenomenologici. Non si evince quali siano le priorità cui attenersi per la pianificazione generale e per le pianificazioni di settore, sia per la redazione dei Piani struttura di area vasta che dei Piani regolatori generali comunali.

In merito alla piattaforma territoriale regionale non vi sono obblighi diretti per i piani di area vasta o per i piani regolatori comunali (che non vanno più considerati “sotto ordinati”) se non quello di considerare integrate nei limiti di uno sviluppo sostenibile la rete policentrica, quella dei corridoi ecologici e la rete infrastrutturale e più nello specifico per la rete policentrica di promuoverne la valorizzazione come specificato nell’art. 12 delle NTA. Gli indirizzi relativi alla Piattaforma territoriale regionale, intesi in termini propositivi e non prescrittivi, vengono indicati nel DTSR (pag. 41).

5 Indeterminatezza azioni PGT

Non risulta superata l’indeterminatezza e la genericità (già attribuita alla L.R. 5/2007) ascrivibile al PGT, nella misura in cui si prevedono azioni da intraprendere, attribuite a realtà territoriali (STL), dalla incerta definizione politica ed amministrativa, In mancanza di queste norme “attuative”, non si vede come la grande

I STL non sono nuovi “organismi di area vasta” ma bacini di area vasta ottimali, non prescrittivi, individuati dal PGT ai quali ci si deve riferire per trovare i criteri di aggregazione fisico-funzionale e relazionale -gestionale necessari ad istituire un’area vasta.

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116

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

massa di analisi, descrizioni, giudizi, obiettivi possano produrre effetti sul territorio.

6 Azioni non specifiche per ogni STL

Si osserva che l’insieme delle azioni risultano indistintamente valide per qualsiasi STL. Non si coglie quale sia la relazione fra le azioni del PGT da intraprendere prevedendone i tempi ed i modi di attuazione entro logiche territoriali di aree vasta condivisa con tutti gli enti locali.

Si precisa che le azioni del PGT sono una declinazione di obiettivi generali che devono trovare attuazione in base alle caratteristiche peculiari dei territori in sede di progettazione di Area vasta. Il PGT già individua una prima articolazione delle azioni per STL di riferimento alle pag. 73 – 75 del II volume del DTSR (Allegato 02).

7 Assenza modalità operative CDV

La CDV risulta ancora essere un’“ipotesi assolutamente indicativa”, il cui lavoro d’individuazione di tali valori pare appena iniziato e demandato agli enti locali. Dovrebbero almeno essere chiarite le scelte e gli orientamenti di tutela e valorizzazione, nonché i criteri operativi per individuare i “valori” locali. Si richiede di rivedere il contenuto del Piano, in modo tale da contemplare chiare modalità operative e di indirizzo relative all’individuazione dei “valori” locali e al loro mantenimento e valorizzazione.

La CDV come definita dal PGT è un documento a carattere processuale che si sviluppa per fasi, a livello regionale ed in area vasta. A tal proposito si cita la pag. 5 della CDV (Allegato 03) che definisce: - è di riferimento per gli strumenti di pianificazione territoriale ai vari livelli, ai quali affida la salvaguardia delle risorse, delle tipicità e lo sviluppo delle suscettività e delle vocazioni del territorio regionale; − è progressivamente implementata e aggiornata dai contributi dei soggetti competenti in materia di pianificazione territoriale, nonché monitorata in rapporto alle trasformazioni fisiche che costantemente interessano il territorio. (pag. 5 della CDV – Allegato 03) In quanto pertinenti al punto in esame, si rimanda alle modifiche apportate agli articoli 3 e 6 delle NTA in accoglimento dell’osservazione n. 008.

8

Mancanza collegamento CDV e piano paesaggistico

Dovrebbe essere specificato quale sia il collegamento della Carta Dei Valori con la pianificazione paesaggistica, non viene riportato infatti alcun riferimento al Piano Paesaggistico Regionale.

Si precisa che il PGT non ha valenza paesaggistica. Il piano Paesaggistico verrà realizzato dalla direzione competente ai sensi del D. Lgs. 42/2004.

9 Art. 2

“l’unità minima territoriale… che ricomprende l’insieme dei comuni che operano in sinergia su un polo di primo livello alla quale viene conferita la

In accoglimento dell’osservazione n. 017, è stata modificata la lettera c) del comma 1 dell’articolo 2 delle NTA, al fine di render chiara la definizione.

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117

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

funzione di pianificazione dell’area vasta”. Non è chiaro a che cosa sia riferita la locuzione “alla quale”: all’“unità minima territoriale”?

10 Art. 3

I STL vengono definiti “ambiti di pianificazione territoriale di area vasta … in cui si attuano i Progetti di territorio e la Carta Dei Valori”. Tale testo non contribuisce ad una definizione concreta dell’oggetto.

L’osservazione risulta espressa in maniera generica e non consente una controdeduzione puntuale. Per quanto riguarda il tema dei STL si rimanda a quanto sopra riportato.

11 Art. 4

Si prevede che “la Giunta regionale predispone linee guida su tematiche specifiche…”. - la Giunta provvederà in tal senso: prima o dopo l’approvazione del PGT? -sarebbe opportuno che queste “linee guida” facessero parte delle Norme Tecniche di Attuazione.

Le linee guida ineriscono ad aspetti operativi connessi all’attuazione del PGT, che a fini collaborativi la Regione impartisce per uniformare le procedure e renderle coerenti, ferma restando la necessità di coordinamento tra le stesse linee guida ed i contenuti delle disposizioni normative e regolamentari di riforma del governo del territorio.

12 Art. 5

Il significato della previsione che i piani di settore possano “proporre varianti” al PGT non è chiara. Queste varianti dovranno poi essere approvate con la procedura prevista per il PGT oppure, i piani di settore possono “costituire” variante al PGT?

Nella fattispecie oggetto dell’osservazione, pare fuor di dubbio la necessità di doversi procedere ad una variante al PGT, potendosi escludere che il piano di settore possa costituire variante automatica al piano sovraordinato, ad eccezione dei piani di settore che costituiscono vincoli o prescrizioni di rango sovraordinato al PGT, che si impongono sul piano medesimo anche in assenza di specifica variante.

13 Art. 6 Dovrebbe essere chiarito il rapporto tra CDV ed il Piano Paesaggistico Regionale.

Ferma restando la diversità dei due strumenti richiamati, risulta evidente che - in assenza di specifico Piano Paesaggistico Regionale, redatto ed approvato dalla competente struttura - la CDV assume la valenza di strumento di tutela e valorizzazione del territorio, che può costituire una base conoscitiva ed una proposta di valorizzazione e sviluppo che il PPR può tenere in considerazione.

14 Art. 10 Il disposto normativo non può limitarsi a ridefinire le fattispecie di tutela e valorizzazione

Le indicazioni sono indirizzate ai piani di area vasta, livello in cui andranno poi sviluppate ed approfondite in relazione al territorio di

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118

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

a. perché le indicazioni non sono indirizzi, b. perché le fattispecie di cui ai punti a), b), c), d), e) ed f) non sembrano nemmeno espresse nella forma di indicazioni o indirizzi forniti a soggetti chiaramente individuabili dalla norma.

riferimento. Per quanto concerne tematiche attinenti ai soggetti competenti alla pianificazione di area vasta, non si può che rinviare ad apposita trattazione in strumenti normativi o regolamentari.

15 Art. 13

Vengono definiti i criteri per l’individuazione dei STL secondo aggregazione fisico-funzionale e/o relazionale - gestionale. -non si chiarisce se tali criteri debbano essere compresenti o se ne basti. - non si chiarisce quali siano gli obblighi degli enti coinvolti dall’individuazione. -i STL descritti nel secondo volume dal DTSR sono semplici proposte? - La presenza di un ospedale o della ferrovia è “alternativa” agli altri requisiti del “polo di primo livello” o “alternativa” al polo stesso? - si evidenzia che il requisito previsto dal comma 3 lettera c) può essere attribuito a ben pochi comuni nell’ambito regionale.

Data la mancanza di esplicita diversa previsione, per l’individuazione dei STL è richiesta la compresenza dei criteri richiamati. Inoltre si fa presente che la pianificazione di area vasta coinvolge ambiti territoriali che devono rispettare contemporaneamente i requisiti di cui all’art. 13, comma 3, delle NTA, riformulato sulla base dell’osservazione n. 017, cui si rinvia. L’art. 13 fa riferimento agli ambiti territoriali di area vasta, ma non esplicita i compiti e le funzioni riservate ai soggetti competenti, che sono definiti altrove.

16 Art. 14

Comma 1 lett. b) Si fa riferimento al dimensionamento della capacità insediativa, il PGT non prevede indici e parametri non è chiaro quali siano le densità abitative massime ammesse. -si dovrà continuare a fare riferimento al PURG Oppure al D.M. 1444/68? -per la dotazione di servizi, si dovrà continuare a fare riferimento alle tabelle degli standard minimi? comma 2 lett. c) Non è chiaro il significato.

La norma transitoria di cui all’art. 27 delle NTA – come peraltro modificata a seguitodell’osservazione n. 027 - conferma l’applicabilità delle disposizioni del PURG e del DPGR 126/95 di revisione degli standard urbanistici regionali fino all’emanazione di apposito atto di modifica di tali tematiche.

Art. 15

Comma 1 lett. a.2) Si cita uno “standard minimo”. Non è chiaro quale sia e da che documento o disposto normativo sia previsto.

Si modifica il comma 1 lett. a.2) dell’art. 15 delle NTA procedendo allo stralcio dell’inciso “ancorché non strettamente connessi alla quantificazione dello standard minimo”.

Facendo seguito all’osservazione presentata,il comma 1 lett. a.2) dell’art. 15 delle NTA viene così riformulato: “a.2) I suoli destinati all’urbanizzazione includono le dotazioni territoriali costituite

X

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

da poli funzionali dei servizi e delle attrezzature collettive, nonché da altri impianti”.

17 Art. 16

Comma 4 Specifica che il PGT definisce “l’equa distribuzione dei servizi sul territorio”. -si rileva che il STL n. 3 non contempla una equa distribuzione di servizi e non chiarisce come questi debbano diversamente essere ricollocati in relazione alle diverse esigenze e necessità. -non viene specificato quale possa essere il rapporto e la relazione tra i poli di primo livello e i poli minori.

Tale tema è riservato alla pianificazione di area vasta, in cui va affrontata la ricollocazione dei servizi rispetto alle diverse esigenze dei soggetti afferenti l’area vasta medesima. I poli minori sono definiti sulla base dei criteri di cui all’art. 17, comma 5, che riconoscono la loro funzione predominante al fine della valorizzazione e della definizione della relazione con il relativo polo di primo livello in sede di area vasta.

18 Art. 19

Comma 1 lett. a.1) Si citano delle “soglie” a. non è specificato quali siano e da che documento o disposto normativo siano previste. b. Si rileva che gli obiettivi del piano struttura di area vasta (es. comma 1 lett. a.3), a.4), a.5) ecc.) non sono perseguibili attraverso un “piano urbanistico”, pare pertanto che nel piano struttura dovrà essere condensata la pianificazione di tutti gli elementi di natura ambientale (piano urbanistico, piano del traffico, piano acustico ecc.), in tal caso dovrebbe essere chiarito il rapporto con la relativa normativa di settore.

Per la finalità della limitazione del consumo di suolo, il PGT promuove, in sede di area vasta e sulla base della documentazione a scala adeguata, la definizione di indirizzi e soglie, che devono necessariamente essere precisati in tale sede previa ricognizione dell’urbanizzato non utilizzato. Si evidenzia inoltre la funzione prettamente pianificatoria del piano struttura di area vasta.

19 Art 22 e 23

VEDI NOTA 11 Art. 22, comma 4, art. 23, comma 5 si prevede che “la Giunta regionale emana atti di indirizzo…”. -non sono indicate le scansioni temporali in cui la Giunta provvederà in tal senso: prima o dopo l’approvazione del PGT? -sarebbe opportuno che tali “atti di indirizzo” facessero parte del Piano (Cfr. art. 4).

Le linee guida ineriscono ad aspetti operativi connessi all’attuazione del PGT, che a fini collaborativi la Regione impartisce per uniformare le procedure e renderle coerenti, ferma restando la necessità di coordinamento tra le stesse linee guida ed i contenuti delle disposizioni normative e regolamentari di riforma del governo del territorio.

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2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

20 Art.27

-non è chiaro se “nelle more del recepimento dagli indirizzi… al fine della predisposizione degli strumenti di pianificazione” sia riferito ai piani struttura delle aree vaste o ai piani comunali -dovrebbe comunque essere indicato un termine per la fase transitoria. Conseguenza di tale disposto normativo sarà la sfasatura temporale tra i principi che il PGT e le NTA promuovono e la loro attuazione concreta sul territorio. - si evidenzia la discrepanza tra quegli stessi principi del PGT e l’indeterminatezza delle prescrizioni che però rimandano a dei limiti di dimensionamento dei futuri strumenti di pianificazione in termini transitoriamente indefiniti - quando terminerà il periodo per il recepimento degli indirizzi ex art. 27 delle N.T.A di cui al PURG del 1978?

La previsione si riferisce a tutti gli strumenti di pianificazioni subordinati al PGT. La delimitazione temporale del regime transitorio è un aspetto che deve essere affrontato nell’ambito della legge di riforma del governo del territorio. Il regime transitorio è subordinato alla condizione sospensiva dell’emanazione di apposito atto che definisca le tematiche già contenute nel PURG.

21

Errate rappresentazioni e integrazioni alla cartografia di analisi delle componenti storico- culturali- paesaggistiche.

Elaborato: Tav. 8a, Tav. 9 Sono stati individuati in modo errato gli ambiti di “interesse storico ambientale” riconosciuto negli strumenti di pianificazione comunale (Tav. 8a) e conseguentemente catalogati come “nuclei e borghi” (Tav. 9). Le aree individuate non sono assolutamente tra quelle che il PRGC individua come di valenza artistica, storica o ambientale. Sono invece stati tralasciati numerosi edifici che, al contrario, il nostro Piano Regolatore segnala come di interesse storico e culturale. Si chiede pertanto di correggere tali refusi (il Comune ha provveduto a suo tempo a fornire agli uffici regionali le cartografie di PRGC).

Si precisa che le aree indicate come nuclei e borghi fanno riferimento alle zone A e B dei Piani Regolatori Generali Comunali. La scala territoriale affrontata ha reso necessario l’utilizzo delle più aggiornate banche dati disponibili su base regionale e all’interno dell’amministrazione. Quindi in taluni casi le rappresentazioni possono non essere aggiornate con gli strumenti predisposti a livello comunale, peraltro richiesti e non pervenuti nella totalità dei casi. Si precisa inoltre che la CDV è un documento a carattere processuale che si sviluppa prima a livello regionale e quindi in area vasta. La CDV del PGT adottato rappresenta la prima fase ricognitiva e conoscitiva e pertanto i valori espressi al suo interno sono da assumere quale riferimento obbligatorio per la pianificazione di area vasta. In questa prima ricognizione si è fatto riferimento alle banche dati in possesso

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

dell’Amministrazione regionale tra cui quelle realizzate per il Piano Territoriale Regionale (ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19) e il Catalogo dei beni ambientali e territoriali (IRDAT). La CDV va intesa come prima parte di un percorso di costruzione che non termina con la prima individuazione dei sistemi dei valori complessi, ma inizia a questo punto la fase in cui l’apporto conoscitivo e la copianificazione degli enti locali diventa un elemento imprescindibile per l’individuazione dei valori del territorio regionale in ossequio al principio di sussidiarietà che prevede il coinvolgimento dei diversi livelli di pianificazione. Pertanto ulteriori modifiche e integrazioni saranno sviluppate in sede di pianificazione di area vasta. Si vedano a tal proposito le modifiche apportate agli articoli 3 e 6 delle NTA in accoglimento dell’osservazione n. 008.

Per quanto riguarda le aree sottoposte a vincolo paesaggistico, sono state prese in considerazione soltanto quelle per le quali è stata fatta una specifica dichiarazione di interesse paesaggistico (ai sensi dell’art. 136 del D.Lgs. 42/2004), tralasciando tutte le aree vincolate per legge(ai sensi dell’art. 142 del D.Lgs. 42/2004), che pure erano prese in considerazione nella Tav. 2. Il fatto risulta incomprensibile e non in linea con la salvaguardia e valorizzazione delle risorse paesaggistiche regionali.

Come già precisato che il PGT non ha valenza paesaggistica. Il piano Paesaggistico verrà realizzato dalla direzione competente ai sensi del D. Lgs. 42/2004. La Tav. 2 essendo un quadro conoscitivo nell’ambito paesaggio e cultura, riporta anche i vincoli paesaggistici ex art. 136 e 142 D. Lgs. 42/2004. Le Tav. 8a e 9 rappresentano una sintesi interpretativa finalizzata ad identificare i valori che caratterizzano il territorio e che non corrispondono necessariamente ai vincoli menzionati.

Elaborato: Tav. 2 Non è stato indicato il vincolo relativo a foreste e boschi per le aree di pianura. Si segnala che una larga parte delle aree di pineta del Comune di Lignano Sabbiadoro ha un’estensione tale da essere ricompresa nella definizione di

Si provvede a integrare la rappresentazione “foreste e boschi” aggiungendo anche i boschi planiziali e cambiando conseguentemente la voce di legenda in “foreste e boschi planiziali” (Tav. 2).

Si provvede a integrare la rappresentazione “foreste e boschi” aggiungendo anche i boschi planiziali e cambiando conseguentemente la voce di legenda in “foreste e boschi planiziali” (Tav. 2).

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

“bosco”. Si fa presente che la linea del “limite territorio costiero” non è indicata per il tratto di costa marittima del Comune di Lignano Sabbiadoro. Si chiede correggere tale refuso.

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verrà corretto il mero errore di rappresentazione grafica ridefinendo ll linea del limite del territorio costiero.

Si modifica la Tav. 2 ridefinendo la linea di costa ricomprendendo il tratto di costa marittima del Comune di Lignano Sabbiadoro.

X

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Ufficio Tecnico - Roberto Tomadin prot.: 0000695/A-/LETT COMUNE DI MOSSA

Nota prot.: 67 del: 08.01.2013 di data: 08.01.2013 042

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in

accoglimento dell’ osservazione 1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1 Laghetti presso l’ex fornace di Mossa

Elaborato: Tav. 2 Si rileva che non vengono riportati i laghi della zona del Preval, presenti sia nella IV circolare esplicativa codice ISTAT31-014 n. C.T.Ro 088171 che nell'elaborato A1 " vincolo paesaggistico Legge n. 431185 " facente tutt'ora parte integrante e sostanziale del vigente P.R.G.C. di Mossa. I laghetti in questione, ubicati in un'area della superficie complessiva di oltre 25.000 mq., pur nati da cave di argilla, da almeno 50 anni si sono rinaturalizzati spontaneamente garantendo un habitat per molte specie di uccelli stanziali e di passo; di fatto risulta un'oasi lacustre di notevole valore naturalistico posta al centro di una vasta zona boschiva, che ricomprende anche il" Bosco di Corrado" e confina a Nord con la Piana del Preval; area più volte riconosciuta meritevole di salvaguardia da parte della Regione FVG. Si chiede l'inserimento dei laghi nella

Si precisa che, in merito ai citati laghetti del Preval e ai laghetti Rossi, si rileva la loro rappresentazione nella Tav. 2. In merito ai citati “Laghetti presso l’ex fornace di Mossa”, si precisa che nella Tav. 2, vista la scala di rappresentazione, vengono riportati gli ambiti paesaggistici omogenei del PTR (ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19) di conseguenza non vengono riportati i singoli elementi puntuali che troveranno adeguato livello di rappresentazione in sede di pianificazione di Area vasta. Si ricorda che il PGT non ha valenza paesaggistica. Il piano Paesaggistico verrà realizzato dalla direzione competente ai sensi del D.Lgs 42/2004.

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Tav. 2 del P.G.T. come beni paesaggistici soggetti a " vincolo paesaggistico ex art. 142 del D. Lgs. 42/2004 " al fine della conservazione e valorizzazione dell'area. (allegati)

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Ufficio Tecnico - Roberto Tomadin prot.: 0000698/A-/LETT COMUNE DI MOSSA

Nota prot.: 68 del: 08.01.2013 di data: 08.01.2013 043

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in

accoglimento dell’ osservazione 1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1 Bosco planiziale

Elaborati: Tav. 2 e Tav. 4 La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Direzione Regionale delle Foreste – Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Gorizia, con nota prot. F/8.2/n. 4110 dd. 04.12.1996, ha segnalato la formazione di un bosco" lanizia1e" a rilevanza di quercia e con presenza minoritaria di pioppi e salici, continuazione del bosco collinare. Lo stesso ha rilevanza poiché unico esempio riscontrabile sul territorio di una simile formazione. A livello nazionale la tutela dei boschi trova applicazione nel D.Lgs. n. 42/2004 ( Codice dei beni culturali e del paesaggio ), più specificatamente nella parte terza" Beni paesaggistici ". si chiede l'inserimento dello stesso nella Tav. 2) del P.G.T. come beni paesaggistici soggetti a "vincolo paesaggistico ex art. 142 del D. Lgs. 42/2004 " al fine di salvaguardare la fisionomia del territorio

Si provvede a integrare la rappresentazione “foreste e boschi” aggiungendo anche i boschi planiziali e cambiando conseguentemente la voce di legenda in “foreste e boschi planiziali”(Tavola 2).Ad ogni modo si precisa che il PGT non ha valenza paesaggistica. Il piano Paesaggistico verrà realizzato dalla direzione competente ai sensi del D. Lgs. 42/2004.

Si provvede a integrare la rappresentazione “foreste e boschi” aggiungendo anche i boschi planiziali e cambiando conseguentemente la voce di legenda in “foreste e boschi planiziali” (Tav. 2).

X

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

e di tutelare nello specifico il bosco" planiziale " in questione. ALLEGATI

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Ufficio Tecnico - Adriano Comar prot.: 0000480/A-/LETT COMUNE DI TRIVIGNANO UDINESE

Nota prot.: FAX del: 07.01.2013 di data: 07.01.2013 044

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in

accoglimento dell’osservazione 1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1 Inclusione in altro STL

L'osservazione é formulata al fine di includere il Comune di Trivignano Udinese all'Interno del STL n. 5 invece che nel STL n 2 come proposto dal DTSR.La richiesta è fondata su alcune considerazioni e iniziative istituzionali che l'Amministrazione comunale porta avanti assieme al Comune di Pavia di Udine e Santa Maria la Longa. A marzo 2013 scadrà l'associazione intercomunale del Palmarino e il Comune di Trivignano intraprenderà un percorso istituzionale per l’aggregazione di servizi e funzioni assieme al Comune di Pavia di Udine mediante anche la forma dell'unione. Con lo stesso Comune sono già avviate forme di collaborazione come la segreteria e la convenzione di Polizia Municipale. Inoltre Trivignano appartiene al distretto della sedia, quindi collegato ai Comuni di San Giovanni al Natisone e Manzano. Trivignano fa parte dello SUAP di cui capofila è San Giovanni al Natisone. Per quanto riguarda la gestione dei

Si precisa che i STL individuati nel PGT sono bacini di area vasta ottimale, non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13 comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza.

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’osservazione

1 Rel. Analisi

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3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

servizi idrici, di fognatura, Trivignano collegato al Consorzio Poiana che contemporaneamente serve i Comuni di San Giovanni al Natisone e Manzano.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Pianificazione Urbanistica - Mauro Ussai prot.: 0000657/A-/LETT

COMUNE DI GORIZIA Nota prot.: FAX del: 08.01.2013 di data: 08.01.2013

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accoglimento dell’ osservazione 1 Rel. Analisi

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3 CDV

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Elab. Grafici

1 CDV e pianificazione paesaggistica

La cosiddetta “Carta Dei Valori” rappresenta una sorta di garanzia, individuando su tutto il territorio regionale i valori territoriali riconosciuti come “non negoziabili”. Essa però non dà prescrizioni sull’uso del territorio e quindi non risulta comprensibile quale sia il futuro collegamento con la�pianificazione paesaggistica e i suoi meccanismi autorizzativi. Anche nelle NTA del PGT, quando vengono sinteticamente descritte le finalità della Carta Dei Valori (art. 6) ad esse non corrispondono azioni concrete che permettano una classificazione del territorio in relazione al livello di rilevanza e d’integrità dei valori paesaggistici.

Si precisa che la CDV è un documento a carattere processuale che si sviluppa prima a livello regionale e quindi in area vasta. La CDV del PGT adottato rappresenta la prima fase ricognitiva e conoscitiva e pertanto i valori espressi al suo interno sono da assumere quale riferimento obbligatorio per la pianificazione di area vasta. In questa prima ricognizione si è fatto riferimento alle banche dati in possesso dell’Amministrazione regionale tra cui quelle realizzate per il Piano Territoriale Regionale (ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19) e il Catalogo dei beni ambientali e territoriali (IRDAT). La CDV va intesa come prima parte di un percorso di costruzione che non termina con la prima individuazione dei sistemi dei valori complessi, ma inizia a questo punto la fase in cui l’apporto conoscitivo e la copianificazione degli enti locali diventa un elemento imprescindibile per l’individuazione dei valori del territorio regionale in ossequio al principio di sussidiarietà che prevede il coinvolgimento dei diversi livelli di pianificazione. Pertanto ulteriori modifiche e

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

integrazioni saranno sviluppate in sede di pianificazione di area vasta. Si vedano a tal proposito le modifiche apportate agli articoli 3 e 6 delle NTA in accoglimento dell’osservazione n. 008. La CDV abbraccia complessivamente i temi della sostenibilità e dell’identità dei luoghi. Il Paesaggio, pur presente in tali temi, non viene trattato alla stregua della vigente legislazione statale, proprio per rispetto delle disposizioni del D. Lgs. 42/2004 che individuano nel Piano paesaggistico regionale (PPR) lo strumento preposto alla specifica disciplina del settore. La Carta Dei Valori è quindi uno strumento multitematico, coerente con le interpretazioni paesaggistiche di cui agli Ambiti Paesaggistici (AP) tratti dall’Atlante fotografico regionale, ma non sostitutiva delle funzioni ascritte al PPR per la conservazione, riqualificazione e salvaguardia del paesaggio. La CDV potrà costituire uno degli strumenti conoscitivi per il prossimo Piano Paesaggistico.

2

Implementazione pratiche transfrontaliere Gorizia

Segnalazione di tre progetti transfrontalieri tra territorio goriziano e sloveno: a. Il progetto ADRIA finanziato nell'ambito del Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013, ha l'obbiettivo di riorganizzare l'accessibilità e i trasporti dell'intera area transfrontaliera italo slovena per formare un'area metropolitana integrata. Verranno evidenziati i legami mancanti ed i colli di bottiglia della linea ferroviaria esistente e si proporranno soluzioni per ottimizzarne l'uso. b. Il GECT (Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale) interessa i Comuni di Gorizia, Nova Gorica e Sempeter-Vrtojba con obiettivi che

Si ritiene che in merito al commento riguardo la complementarietà tra il territorio Goriziano e la Slovenia il PGT abbia con sufficiente dettaglio evidenziato la piattaforma territoriale proposta dal Ministero delle infrastrutture e inserita nel Nuovo Piano nazionale della Logistica (Relazione di analisi del territorio regionale, pag. 68), sia stata posta sufficiente attenzione al GECT (pag. 24) e che il progetto ADRIA A sia stato considerato come fonte di riferimento (elencato a pag. 187).

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

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Elab. Grafici

riguardano il coordinamento strategico delle politiche dell'area metropolitana con riferimento alla gestione, realizzazione delle infrastrutture, al coordinamento delle politiche di trasporto urbano, alla gestione dei nodi logistici intermodali, all’elaborazione di piani di intervento congiunto. c. il progetto TIP (Piattaforma Integrata Transfrontaliera) prevede la progettazione di interventi e azioni in grado di favorire il coordinamento funzionale delle aree autoportuali e intermodali di Gorizia e Vrtojba con l'asse autostradale "Villesse-GoriziaRazdrto".

Pur condividendo gli indirizzi e i concetti generali espressi a riguardo dei STL e le analisi svolte. Si osserva che emerge la necessità di trovare strumenti appropriati per tradurre gli indirizzi in metodologie concrete.

Si precisa che, come definito dall’art. 4 comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione, al fine di garantire una corretta interpretazione degli indirizzi del PGT ed agevolare l’attività di pianificazione dei soggetti interessati, la Giunta regionale predispone linee guida su tematiche specifiche quali, tra l’altro: - valutazione ambientale strategica; - perequazione territoriale e compensazione territoriale; - aree produttive ecologicamente attrezzate; -monitoraggio dell’attuazione del piano.

3 STL

Nel DSTR, nella parte riguardante la divisione del territorio regionale in STL, la gran parte delle variabili e degli indicatori si è concentrata sull'analisi della componente socioeconomica, mentre gli aspetti ambientali sono stati accennati ma non approfonditi. Si suggerisce l'esigenza di una riflessione maggiormente dettagliata focalizzata sulla componente ambientale e sulle relazioni con la componente socioeconomica.

Il Volume II del DTSR presenta uno schema riassuntivo degli indicatori ambientali che sono stati utilizzati per Valutazione Ambientale Strategica riportata nell’apposito Rapporto Ambientale (Allegato 5).

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Non è chiaro quale sia il nesso tra i STL individuati nel DTSR e la norma che guida l'individuazione nell'allegato NTA.

Si ricorda che I STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale, non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13 comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza.

Sarebbe utile evidenziare come lo sviluppo dei sistemi richiede inevitabilmente livelli di padronanza di metodiche gestionali e amministrative poco conosciute dalle amministrazioni locali e la cui padronanza è difficile da raggiungere. I migliori risultati in questa direzione si potranno ottenere solo determinando nei STL alleanze forti tra i soggetti promotori d'innovazione, qualunque sia il loro ruolo, in grado di prefigurare e dare corpo alle trasformazioni necessarie.

Vengono riservate alla legge istitutiva del nuovo assetto del governo del territorio la previsione e la disciplina di un ruolo di coordinamento superiore al livello di area vasta.

4

TAV 1c - Quadro conoscitivo - Paesaggio e cultura e TAV 8B - CDV- Componenti territoriali - ecologiche

Si osserva che la perimetrazione di una porzione (quadrante nord est del territorio comunale) delle aree gravate dal “vincolo idrogeologico” non è campita con il retino con cui viene riconosciuto tale vincolo in legenda.

Osservazione accolta mediante correzione della rappresentazione grafica.

Si provvede alla modifica delle tavole interessate dall’osservazione (Tav. 1c e 8b).

X

5

TAV 2 - Quadro conoscitivo - Insediamenti ed infrastrutture

Si osserva che la cartografia riporta la perimetrazione dei laghi e, nel caso del Comune di Gorizia, è stato perimetrato esclusivamente il Lago situato presso la parte terminale del Rio Lucinico. Tale elaborato dovrà essere aggiornato con l'inserimento dei seguenti laghi vincolati dalle disposizioni normative vigenti: a. Lago presso l'ex fornace in località Braitinis; b. Lago relitto del fiume Isonzo presso la località Mainizza.

Osservazione accolta mediante correzione della rappresentazione grafica.

Si provvede alla modifica della tavola interessata dall’osservazione (Tav. 2) X

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3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Da una lettura della cartografia proposta, si rileva che i tre capoluoghi di Provincia (Trieste, Udine e Pordenone) sono interessati da strutture ospedaliere classificate con la grafia "Poli ospedalieri" mentre nel caso del Comune di Gorizia la struttura ospedaliera viene classificata come "Sedi assistenza sanitaria" equiparando la stessa a quelle identificate nei centri minori. Si chiede pertanto di aggiornare l'errore cartografico, riconoscendo la presenza di un "polo ospedaliero".

Si provvede a modificare le voci di legenda inerenti le sedi ospedaliere alla luce del Piano Sanitario e Sociosanitario Regionale PSSR 2010-2012. Le sedi di Trieste, Udine, Aviano, Pordenone, Gorizia, Monfalcone, Tolmezzo, San Daniele del Friuli,l Palmanova, Latisana, San Vito al Tagliamento, Spilimbergo vengono indicate alla voce “ rete ospedaliera regionale – sedi obbligatorie pubbliche” con opportuna simbologia (H). Le sedi di Gemona, Cividale, Sacile e Maniago vengono indicate alla voce “presidi ospedalieri” con opportuna simbologia (+).

Si provvede alla modifica delle tavole interessate dall’osservazione (Tav. 3 e 7a).

X

6

TAV 3 - Quadro conoscitivo - Insediamenti ed infrastrutture e TAV 7a

Si è verificato che all'interno del Comune di Gorizia, ricade una porzione dell'aeroporto "Amedeo duca d'Aosta" Si chiede di aggiornare la cartografia inserendo tale sito.

Nel quadro conoscitivo, attesa l’attuale debole funzione aeroportuale dell’area, non è stata riconosciuta come funzione puntuale con destinazione turistica. L’occasione per il suo riconoscimento e la sua valorizzazione sarà in sede di area vasta.

7

TAV 9 – CDV Componenti territoriali ecologiche

In legenda è riportato il tematismo delle acque minori. Tale grafismo non è riportato per la rete idrografica minore del Comune di Gorizia. Si suggerisce di inserire i corsi d’acqua vincolati dalle disposizioni legislative vigenti così come indicati nella tavola 2 – Quadro conoscitivo – Paesaggio e cultura.

Come già precisato che il PGT non ha valenza paesaggistica. Il piano Paesaggistico verrà realizzato dalla direzione competente ai sensi del D. Lgs. 42/2004. La Tav. 2 essendo un quadro conoscitivo nell’ambito paesaggio e cultura, riporta anche i vincoli paesaggistici ex art. 136 e 142 D. Lgs. 42/2004. Le Tav. 8a e 9 rappresentano una sintesi interpretativa finalizzata ad identificare i valori che caratterizzano il territorio e che non corrispondono necessariamente ai vincoli menzionati.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

COMUNE DI PALMANOVA Nota Area Gestione del Territorio e del Patrimonio - Michela Lorenzon

prot.: 0000701/A-/LETT 047

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130

Nota prot.: mail del: 08.01.2013 di data: 08.01.2013

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in

accoglimento dell’ osservazione 1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1 Richiesta sottosistemi area vasta STL 03

Dall’analisi dei criteri di aggregazione dei STL emerge che Palmanova rientra nel sistema turistico stagionale costiero con il patrimonio artistico (riconoscimento del distretto turistico - culturale di Grado, Aquileia, Palmanova e della Laguna) mentre Cervignano ha una connotazione industriale. Si chiede di verificare la possibilità di individuare (tavola 6) in analogia con quanto indicato per i STL 01 09 e 11 due sistemi di area vasta potenziale, gravitanti sui due poli di primo livello.

Si sottolinea che i STL sono individuati secondo l’art. 2 comma 1, punto b. delle Norme Tecniche di Attuazione (allegato 04) e vengono definiti quali bacini di area vastaottimale , non prescrittivi. I sottoambiti indicati rappresentano un’ulteriore possibilità di raggruppamento dal momento che rispondono ai requisiti di cui art. 13 comma 4 delle NTA. Riconoscendo la differenza di vocazioni, Palmanova e Cervignano costituiscono polo di Primo Livello con funzioni complementari in quanto singolarmente non raggiungono i requisiti necessari a costituire Polo di Primo livello.

2 Carenze NTA

Le norme di PGT, a differenza del PURG, non specificano: - il contenuto cogente o prescrittivo delle rappresentazioni grafiche (soprattutto per quanto riguarda le perimetrazioni dei STL); - le indicazioni quantitative e gli standards da adottarsi nella redazione dei piani di grado subordinato. Solo l’art. 14 comma 5) lettera b) stabilisce che il piano struttura di area vasta comprende le direttive sul dimensionamento della capacità insediativa. Si osserva che mancando la definizione degli standard urbanistici appare di difficile definizione il dimensionamento della capacità insediativa. - le norme transitorie di salvaguardia vincolanti per soggetti pubblici o privati. L’unica norma transitoria è quella indicata all’art. 27 delle NTA del PGT, la quale prevede il permanere del PURG approvato nel 1978 nonché le disposizioni relative alla revisione degli standard urbanistici regionali di cui al

Rilevando la sostanziale differente natura tra i due Piani oggetto del quesito, come desumibile dai primi articoli delle Norme Tecniche di Attuazione, si pone l’attenzione sulla valenza strategica del PGT da cui conseguono indirizzi e linee guida piuttosto che prescrizioni cogenti. Pertanto, in linea a tale orientamento, si precisa i STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale, non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13 comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza. Inoltre, come definito nelle disposizioni delle NTA, per quanto riguarda definizioni, standard, zone territoriali omogenee, indicazioni quantitative, si fa presente che il regime transitorio prevede l’applicabilità in quanto compatibili delle disposizioni del PURG e DPGR 126/1995 nelle more nell’emanazione di apposito atto che modifichi il quadro attualmente vigente.

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131

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

decreto del Presidente della Giunta regionale 20 aprile 1995, n. 0126/Pres. fino al recepimento degli indirizzi di cui alle NTA stesse. - i criteri metodologici, i compiti le procedure da osservarsi nella redazione nella redazione ed attuazione dei piani di grado subordinato. La Legge regionale 22/2009 ha disciplinato in via esclusiva le procedure di adozione e approvazione del PGT tralasciando le indicazioni procedurali per l’attuazione dei piani di grado subordinato ovvero Area vasta e sistema territoriale locale.

Tale osservazione non risulta pertinente al piano in quanto si riferisce a temi che vanno trattati in documenti legislativi, cui è demandato il compito di definire i soggetti competenti alla pianificazione di area vasta e gli strumenti relativi.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Servizio Urbanistica - Giulio Bernetti prot.: 0000702/A-/LETT COMUNE DI GRADO

Nota prot.: mail del: 08.01.2013 di data: 08.01.2013 048

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in

accoglimento dell’ osservazione 1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1 Scarsa efficacia definizione confini STL 02-03

Si ritiene che la definizione dei confini del sistema territoriale locale relativo al Comune di Grado (STL 02) sia poco efficace in relazione alle problematiche della laguna di Grado e Marano, i cui problemi legano tutti i comuni ad essa adiacenti e pertanto l’area necessita di una pianificazione unitaria. Si chiede che il STL di appartenenza di Grado comprenda anche gli altri territori dei comuni che si affacciano sulla laguna, scelta che sembra anche più coerente con i criteri di aggregazione utilizzati dallo stesso PGT (art. 13 delle NTA).

Si precisa che i STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale, non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13 comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza. Nulla vieta che diverse aree vaste interessate da temi ed ambiti comuni possano interagire in progetti a scala territoriale più alta, coordinati dalla Regione per garantire un'omogeneità di tipologie di intervento ed evitare che problemi analoghi vengano affrontati in modo diverso nel contesto regionale.

2 Richiesta Grado Il Comune di Grado è caratterizzato da Pur riconoscendo la rilevante vocazione

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132

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Polo di I lvello forte attrattività, funzione strategica turistica, servizi ad alta specializzazione sportiva e ricreativa (tra cui anche il nuovo polo termale regionale), bacino di utenza internazionale e una popolazioneresidente superiore a 8.000 abitanti che tocca punte di 80.000 presenze nei mesi estivi. Tali caratteristiche coincidono esattamente con quelle che lo stesso PGT individua all’art. 17 delle NTA, quali elementi di individuazione dei Poli di primo livello. Sebbene le modalità di calcolo dell’indice di attrattività (IA), così come definito dal PGT, non collochi il Comune di Grado tra i poli di primo livello di cui all’art. 17 delle NTA. Si ritiene che non si possa prescindere dalle eccezionali peculiarità del comune stesso che per una parte dell’anno, risulta un centro insediativo alla pari dei capoluoghi di Provincia. Si chiede che il Comune di Grado sia inserito nell’elenco dei “poli di primo livello” di cui all’art. 17 delle NTA, ovvero –in subordine – tra i comuni indicati come “poli di primo livello di progetto”.

turistica del territorio di Grado si precisa che l’individuazione dei poli di primo livello ha tenuto conto di molteplici aspetti afferenti molteplici componenti quali: struttura produttiva, dotazione di infrastrutture e livello dei servizi offerti, come argomentato nel cap. 6 del DTSR. Conseguentemente, il comune di Grado viene riconosciuta quale “centro storico” della rete policentrico insediativa, ai sensi dell’art. 18 delle Norme Tecniche di Attuazione.

4

Scarsa considerazione effetti fenomeni ambientali

Si evidenzia che il PGT non approfondisce gli effetti che possono derivare da fenomeni ambientali di medio-lungo periodo che possono avere delle ripercussioni sullo sviluppo del territorio, quali ad esempio le vulnerabilità emergenti dovute ai cambiamenti climatici (innalzamento delle acque,mareggiate, alluvioni, ecc.)

Per quanto riguarda la trattazione relativa ai cambiamenti climatici su scala Regionale si rimanda al Rapporto Ambientale (allegato 5).

5 Maggior peso ad alcune peculiarità

Si ritiene debba essere dato un maggior peso: - alle peculiarità archeologiche presenti nel territorio comunale ed in particolare Lagunare gradese. - alle aree di pregio ambientale e diimportanza alieutica legata all’ambiente

Si precisa che le tematiche evidenziate, in relazione al loro carattere specifico, risultano più consone a piani di settore, nello specifico si rimanda al Piano di Gestione del SIC/ZPS Laguna di Grado e Marano.

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133

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

lagunare e marino prospiciente l'Isola di Grado.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Fulvio Ladarola prot.: 0000704/A-/LETT ORDINE DEI GEOLOGI FVG

Nota prot.: 6 del: 08.01.2013 di data: 08.01.2013 051

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1 RISORSA GEOTERMICA RISORSA IDRICA

Si evidenzia che tra le fonti energetiche rinnovabili la risorsa geotermica, anche a bassa e bassissima entalpia, è motivo di forte interesse locale ma deve urgentemente essere regolata da prescrizioni stringenti atte alla protezione del sottosuolo e delle risorse idriche sotterranee. Di quest’ultime, note in ambito di pianura, si hanno forti carenze di conoscenza in ambito montano e vallivo, dove analisi devono essere effettuate per una conoscenza adeguata e un corretto uso sia locale che come futura risorsa strategica regionale. Alla luce di quanto riportato non potrà quindi essere svolto il comma 4 punto a) dell’articolo 14 delle Norme di Attuazione proposte. Tra le risorse primarie di cui all'art. 14 comma 4 lettera d.2 deve essere sicuramente inserita/contemplata la risorsa idrica.

Si osserva che tali tematiche sono oggetto dello specifico piano di settore. Inoltre, eventuali indagini di dettaglio potranno essere effettuate in sede di progettazione di Area vasta.

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134

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Ufficio Tecnico Comunale - Roberto Feresin

prot.: 0000706/A-/LETT COMUNE DI MOSSA

Nota prot.: 69 del: 08.01.2013 di data: 08.01.2013 053

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1

infrastrutture ciclabili ( progetto provincia di Gorizia area Preval e Collio)

Il Comune di Mossa ha approvato una variante urbanistica (Variante n. 12) al P.R.G.C., inserendo nelle planimetrie di progetto la" viabilità ciclabile di progetto ". Detta viabilità interessa la parte centrale e Nord del paese di Mossa e s'inserisce sinergicamente con gli itinerari del "Marketing del Collio". Al fine della valorizzazione del territorio comunale e dei comuni contermini del Collio Goriziano, si chiede l'inserimento delle piste ciclabili facenti parte del progetto provinciale "Marketing del Collio" nella Tav. 3 (Insediamenti ed infrastrutture) come "ciclovia di interesse regionale esistente". Analogo discorso vale anche per le tavole ove si indica la "ciclovia di interesse regionale esistente". ALLEGATI

La rete ciclabile indicata nella Tav. 3 riporta la ciclovia di interesse regionale RECIR esistente e in previsione. Si precisa che le delibere Dgr. 3266 del 2007 e Dgr 2297 del 2006 prelocalizzano la ReCIR e individuano i comuni interessati dal suo passaggio. Il tracciato di dettaglio sarà definito in sede di progettazione di Area vasta. Si evidenzia che ulteriori percorsi ciclabili che promuovano itinerari turistici, paesaggistici, enogastronomici finalizzati a valorizzare le peculiarità dei singoli territori possono trovare realizzazione in Area vasta (art. 26, comma 7 delle Norme Tecniche di Attuazione).

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota prot.: 504 del: 08.01.2013 prot.:0000709/A-/LETT di data: 08.01.2013

PROVINCIA DI GORIZIA Nota prot.: 1198 del: 15.01.2013

prot: 0001745/A-/LETT di data: 18.01.2013

055

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135

Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Il percorso concertativo è risultato inadeguato e le assemblee di Pianificazione non hanno rappresentato una soluzione equivalente alle previste Conferenze di programmazione.

Il PGT ha recepito l’art. 14 della Legge regionale 22/2009 e s.m.i. “Procedure per l'avvio della riforma della pianificazione territoriale della Regione” che cita: I Comuni partecipano attivamente alla formazione dei documenti di cui al comma 3 mediante la partecipazione alle assemblee di pianificazione regionale, nonché, limitatamente a tematismi omogenei, a tavoli tecnici individuati su base sub-regionale.

Le osservazioni riguardano un documento (PGT) costituente nella attuale articolazione una novità rispetto a quanto reso disponibile per il confronto in seno al Consiglio delle Autonomie Locali.

Si precisa che il documento presenta gli stessi contenuti ed un’articolazione diversa dei documenti in luce delle osservazioni avanzate dalla IV Commissione Consigliare.

1

PERCORSO CONCERTATIVO INADEGUATO E DEFINIZIONE STL SEPARATA DAL SISTEMA DELLE AUTONOMIE LOCALI

La definizione dei STL e la pianificazione di area vasta, che costituisce elemento portante del PGT, vengono declinate prescindendo dall'attuale assetto del sistema delle autonomie locali e da una qualsiasi visione futura istituzionale.

La riforma della pianificazione territoriale avviata con la L.R. 22/2009 va sviluppata con disposizioni di rango legislativo: tale osservazione non risulta pertanto pertinente al piano in quanto si riferisce a temi che vanno trattati in documenti legislativi, non solo peraltro conferenti alla pianificazione territoriale.

MANCANZA NORMATIVA DI RIFERIMENTO E MODALITA’ DI ATTUAZIONE DEGLI OBIETTIVI DEI STL, POCHI LIMITI ALL’ATTIVITA’ DELLA GIUNTA REGIONALE, RICHIESTA

Il PGT è adottato prescindendo dalla formulazione di una normativa di riferimento, ovvero di una disciplina della riforma urbanistica. Ciò costituisce un elemento fortemente vincolante per la formulazione di osservazioni, laddove si rileva una difficoltà a comprendere il passaggio dalla teorizzazione di ambiti pianificatori e di strategie di sviluppo, alla concreta approvazione in termini amministrativi di strumenti regolatori di area vasta e di area locale.

Tale osservazione non risulta pertinente al Piano in quanto si riferisce a temi che devono trovare apposita trattazione in strumenti normativi o regolamentari.

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136

Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Non è chiaro quali siano gli strumenti a disposizione di Comuni e Province per incidere su progetti in un’ottica di riduzione della burocrazia e di reale potere decisionale, il concetto di area vasta va bene in questo senso ma deve essere parte di una filiera decisionale trasparente e democratica, altrimenti sarà difficile ragionare per progetti.

Tale osservazione non risulta pertinente al piano in quanto si riferisce a temi che vanno trattati in documenti legislativi, cui è demandato il compito di definire i soggetti competenti alla pianificazione di area vasta e relativi strumenti.

Non sono posti limiti chiari alla possibile attività della Giunta regionale venendo consentita di fatto la stesura anche di documenti di indirizzo fortemente condizionanti la pianificazione subordinata. Il comma 3 art. 4 delle Norme di attuazione del PGT va in questo senso stralciato o in ogni caso deve essere integrato rendendo obbligatoria la preventiva espressione del CAL e delle Commissione consiliare competente.

Si pone l’attenzione sulla valenza strategica del PGT da cui conseguono indirizzi e linee guida che non sono prescrizioni cogenti.

CREAZIONE STL ISONTINO

Il PGT nelle Norme di attuazione (art. 2) punta a mettere in relazione il sistema di livello regionale e il sistema locale del singolo Comune. In questo senso sono definite le aree vaste come unità territoriale minima, dando ai poli di primo livello la funzione di pianificazione di area vasta. Sono stati introdotti, inoltre, anche i progetti di territorio, per dare attuazione agli obiettivi del Documento Strategico. Quest'ultimi possono interessare una o più aree vaste e devono essere compresi nei piani strutturali di area vasta, di cui all'art. 12 delle Norme di attuazione. Si osservache tale costruzione si ferma su un piano di mera enunciazione, mancando in concreto un’indicazione di precise modalità e disciplina di contesto per

Si precisa che Il PGT individua una prima articolazione delle azioni per STL di riferimento alle pag. 73 – 75 del II volume del DTSR (Allegato 02). Azioni che troveranno precise modalità e disciplina di contesto per l'attuazione in sede di progettazione di Area vasta.

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137

Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

l'attuazione degli obiettivi nei STL.

E' indispensabile sul piano generale riprendere i principi e le ragioni che sottendono alla perimetrazione dei STL contenuti nel PGT, la loro corretta composizione territoriale sino all'ipotesi di organizzazione al loro interno di sistemi di area vasta in cui elaborare i piani strutturali. Ciò tanto più in relazione al fatto che l'approfondimento di STL e loro prerogative non è stato frutto di ampia consultazione, ma di preventiva approvazione, anche con carattere di rigidità, cui è seguita la consultazione del CAL e della competente Commissione Consiliare. Si ritiene che la perimetrazione del territorio regionale In STL debba tener conto della Provincia di Gorizia come limite invariante per la scala territoriale di riferimento, individuando in quel contesto le 2 aree vaste riferite ai poli di Gorizia e Monfalcone. Ciò non esclude forme di trasversalità pianificatoria che ogni STL individuato nel PGT deve poter mantenere nel contesto regionale, ma ciò rappresenta il riconoscimento di una condizione precisa che vede nel perimetro isontino adeguate attrattività, offerta di e servizi, contiguità, sviluppo pregresso di progettualità di area vasta e riconoscibilità di interessanti progettualità di territorio.

I STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale, non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13 comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza. Inoltre si precisa che Il PGT ha recepito l’art.14 della Legge regionale 22/2009 e s.m.i. “Procedure per l'avvio della riforma della pianificazione territoriale della Regione” che cita: I Comuni partecipano attivamente alla formazione dei documenti di cui al comma 3 mediante la partecipazione alle assemblee di pianificazione regionale, nonché, limitatamente a tematismi omogenei, a tavoli tecnici individuati su base sub-regionale.

AI fine di mantenere coerenza con l'impianto generale del PGT si evidenza la necessità di proporre una modifica all'art. 27. Nel comma 1 dopo le parole "Nelle more del recepimento" vanno inserite le parole seguenti " ... da parte dei piani di area vasta ...".

Il recepimento inteso dall’articolo 27 delle NTA dispiega effetti sia sulla pianificazione di area vasta che su quella di livello comunale, che va redatta in coerenza ai contenuti dei due livelli sovraordinati.

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Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Area Tecnica - Ezio Antonel prot.: 0000674/A-/LETT COMUNE DI BUTTRIO

Nota prot.: 283 del: 08.01.2013 di data: 08.01.2013 056a

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

La delimitazione dei siti nuclei storici non e’ corretta.

La nota non è espressa in modo chiaro in quanto non viene specificata la tavola di riferimento.

Gli agriturismi sono 5: casa clama, pontoni flavio, cascina lavaroni.

La nota viene accolta, il dato verrà integrato senza localizzare i singoli elementi ma in modo quantitativo, ovvero indicando il numero di agriturismi per comune.

Si corregge l’elaborato grafico Tav. 8c aggiornando i dati e la relativa rappresentazione riferita alla voce di legenda “agriturismi”.

X

I siti archeologici non sono presenti su entrambe le tavole.

Si precisa che si è fatto riferimento alle banche dati in possesso dell’Amministrazione regionale tra cui quelle realizzate per il Piano Territoriale Regionale (ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19) e il Catalogo dei beni ambientali e territoriali (IRDAT). Gli elementi segnalati come valori potranno essere riconosciuti in sede di area vasta.

1 Errori e mancanze negli elaborati grafici

Si richiedono chiarimenti sulla Tav. 12 – retino “impianti”.

Per una più chiara lettura si articola la rappresentazione degli impianti in sette categorie che derivano dai database relativi alle bonifiche (carta delle bonifiche,) alle irrigazioni (carta delle irrigazioni), nonché alla programmazione delle aree di bonifica (carta dei programmi di opere pubbliche di bonifica e irrigazione) interni all’Amministrazione regionale.

Nella Tav. 4 si sostituisce la rappresentazione e la relativa voce di legenda “impianti” con le voci di legenda: IMPIANTI: “idroelettrico” “igenico” “industriale” “irriguo” “ittiogenico” “ornamentale” “potabile”

X

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139

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Si richiede un chiarimento sulla viabilità SR 56 definita “strade extraurbane da ristrutturare”.

Il PGT recepisce il Piano delle Infrastrutture di trasporto, della Mobilità delle Merci e della Logistica e recepisce quindi la SR 56 quale strada di primo livello da ristrutturare; ai sensi dell’art. 5, comma 3 delle Norme di Attuazione del Piano delle Infrastrutture di trasporto, della Mobilità delle Merci e della Logistica. Le riqualificazioni possono prevedere sia adeguamenti e ristrutturazioni in sede che tratti in variante.

Si richiede un inserimento a livello cartografico della nuova strada provinciale “variante di Premariacco”.

Richiamando quanto precedentemente detto si evidenzia che la “variante di Premariacco” non rientra nella rete di primo livello.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Area Tecnica - Ermes Nadalutti prot.: 0000674/A-/LETT COMUNE DI MOIMACCO

Nota prot.: 283 del: 08.01.2013 di data: 08.01.2013 056b

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1 Si confermano le osservazioni effettuate dal comune nel corso dell’anno 2012-2011.

La nota non è chiara e non si comprende a quali osservazioni si faccia il riferimento.

2 Elaborati grafici da correggere

In alcuni elaborati non viene indicata la linea ferroviaria CIVIDALE- UDINE

La suddetta linea risulta rappresentata il tutti gli elaborati grafici pertinenti.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

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Nota Area Tecnica - Marco Toti prot.: 0000674/A-/LETT COMUNE DI PREMARIACCO

Nota prot.: 283 del: 08.01.2013 di data: 08.01.2013 056c

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

ALLEGATO 10: Gli edifici e le aree individuate dal ministero e per i beni culturali sono: - Premariacco: Torre Paolino D’Aquileia – foglio 2 mappali 178-179 - Premariacco: frazione Ipplis – località Rocca Bernarda – Castello della Rocca Bernarda: folgio 35-36 mappali 19,18,20,87 - Premariacco: località Orsaria: ritrovamento castelliere protostorico Inoltre ci sono altri edifici e siti storici non individuati sul territorio comunale: - Villa Pontoni in località Ipplis - Resti dell’antica chiesa di san Giusto in località Premariacco - Chiesa di san Giusto in Premariacco - via della chiesa - Villa Michelloni in località Azzano

Si precisa che la CDV è un documento a carattere processuale che si sviluppa prima a livello regionale e quindi in area vasta. La CDV del PGT adottato rappresenta la prima fase ricognitiva e conoscitiva e pertanto i valori espressi al suo interno sono da assumere quale riferimento obbligatorio per la pianificazione di area vasta. In questa prima ricognizione si è fatto riferimento alle banche dati in possesso dell’Amministrazione regionale tra cui quelle realizzate per il Piano Territoriale Regionale (ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19) e il Catalogo dei beni ambientali e territoriali (IRDAT). La CDV va intesa come prima parte di un percorso di costruzione che non termina con la prima individuazione dei sistemi dei valori complessi, ma inizia a questo punto la fase in cui l’apporto conoscitivo e la copianificazione degli enti locali diventa un elemento imprescindibile per l’individuazione dei valori del territorio regionale in ossequio al principio di sussidiarietà che prevede il coinvolgimento dei diversi livelli di pianificazione. Pertanto ulteriori modifiche e integrazioni saranno sviluppate in sede di pianificazione di area vasta. Si vedano a tal proposito le modifiche apportate agli articoli 3 e 6 delle NTA in accoglimento dell’osservazione n. 008.

1 ALLEGATI cartografici da correggere

Sul territorio comunale non sono stati indicati a livello cartografico i sottoelencati agriturismi, alloggi agrituristici, ristori agrituristici:

La nota viene accolta, il dato verrà integrato senza localizzare i singoli elementi ma in modo quantitativo, ovvero indicando il numero di agriturismi per comune. Tuttavia dai dati in possesso

Si corregge l’elaborato grafico Tav. 8c aggiornando i dati e la relativa rappresentazione riferita alla voce di legenda “ agriturismi”.

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141

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

- Agriturismi Zorzutti Luigino, Casali Braide 6/3 - Agriturismo Ai Casali Tunella di Menotti Andrea, Casali Tunella 3/2 - Agriturismo Selva, Casali Selva 7 - Agriturismo Ronco della Beccaccia, Via Cormons 38 - Agriturismo Zorzettig Annalisa - Agriturismo Zorzettig Alessandro, Case Sparse Colli Ipplis 10/A

dell’amministrazione regionale(fonte: Webtur 2010) nel comune di Savogna non risulta presente alcun agriturismo.

E’ da inserire nella cartografia la nuova strada provinciale denominata “variante di Premariacco”.

Il PGT recepisce il Piano delle Infrastrutture di trasporto, della Mobilità delle Merci e della Logistica e recepisce quindi la SR 56 quale strada di primo livello da ristrutturare; ai sensi dell’art. 5, comma 3 delle Norme di Attuazione del Piano delle Infrastrutture di trasporto, della Mobilità delle Merci e della Logistica. Le riqualificazioni possono prevedere sia adeguamenti e ristrutturazioni in sede che tratti in variante. Si evidenzia che la “variante di Premariacco” non rientra nella rete di primo livello.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Paolo De Alti prot.: 0000712/A-/LETT EZIT - ENTE ZONA INDUSTRIALE TRIESTE

Nota prot.: mail del: 08.01.2013 di data: 08.01.2013

057

Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1 AREA D1 ANTISTANTE I LAGHETTI DELLE

Informativa sul progetto, contenuto all’interno delle norme attuative del Piano EZIT, di salvaguardia del biotopo

Si prende atto del contributo pervenuto il progetto in oggetto potrà essere adeguatamente valutato in sede di

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142

Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

NOGHERE naturale Laghetti delle Noghere attraverso la previsione di una fascia di rispetto a ridosso del Rio Ospo per valorizzare gli abbeveratoi naturali esistenti e creare un percorso misto pedonale e ciclabile a confine dell’area.

progettazione di Area vasta.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota della Direzione - Graziano Danelin prot.: 0000714/A-/LETT PARCO NATURALE DELLE DOLOMITI FRIULANE

Nota prot.: mail del: 08.01.2013 di data: 08.01.2013 058

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1 Parchi e Riserve Schede STL

A pagina 127 della Relazione di analisi del territorio regionale si affronta la questione della "Progettualità strategica sovracomunale" (534) In essa non si fa cenno ai Piani di Conservazione e Sviluppo la cui redazione è in campo agli organi gestori di Parchi e Riserve (ex art. 17 L.R.. 42/96). In merito al documento territoriale strategico regionale (DTSR) si evidenzia quanto segue: Il Parco Naturale Regionale delle Dolomiti Friulane risulta inglobato in due Sistemi Territoriali Locali diversi (08 e 10).

I Piani di Conservazione e Sviluppo la cui redazione è in capo agli organi gestori di Parchi e Riserve sono considerati quali piani di settore pertanto non incidono nella definizione dei STL, definiti come bacini di Area vasta ottimale, non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13 comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza. In particolare il Parco naturale regionale delle Dolomiti Friulane risulta inglobato in due STL diversi poiché il criterio dell’appartenenza ad una specifica unione montana ha prevalso nella definizione del perimetro dei STL, questa ripartizione tuttavia, non influisce nella gestione e pianificazione del Parco Naturale Regionale ex L.R. 42/96.

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143

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

La scheda conoscitiva del STL 10, che comprende anche i Comuni di Forni di Sopra e di Forni di Sotto, non inserisce fra i caratteri positivi delle componenti territoriali storico paesaggistiche di pagina 60 la presenza del Parco naturale regionale delle Dolomiti Friulane, come invece fatto per il STL 08. Ugualmente a pagina 63 (componenti territoriali natualistiche) a differenza di quanto accade per il STL 08. Il Parco non viene nemmeno citato a pagina 64 in relazione alla descrizione della tematica turistica e non è neppure citato il riconoscimento UNESCO di patrimonio dell'Umanità di quest' area.

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e le schede relative al STL10 verranno ingrate inserendo la presenza del Parco naturale regionale delle Dolomiti tra i caratteri positivi delle componente territoriali storico paesaggistiche.

Si modifica a pag. 60 inserendo la presenza del parco naturale regionale delle Dolomiti tra i caratteri positivi delle componenti territoriali storico paesaggistiche.

X

In entrambe le suddette schede non vengono infine elencati i numerosi SIC e le ZPS presenti, di cui viene riportata solo la superficie totale.

In questo contesto l’intenzione è quella di rappresentare le aree tutelate nella loro totalità all’interno del STL. La descrizione puntuale comprensiva di codici e nomi è riscontrabile nel Rapporto Ambientale (allegato 5).

La scheda conoscitiva del STL 08, che comprende anche i Comuni di Barcis, Andreis e Montereale Valcellina, non inserisce fra i caratteri positivi delle componenti territoriali storico paesaggistiche di pagina 48 la presenza della Riserva naturale regionale della Forra del Cellina. Questa peraltro non viene citata in quanto Riserva nemmeno a pagina 51.

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e le schede relative al STL10 verranno ingrate inserendo la presenza Riserva naturale regionale della Forra del Cellina tra i caratteri positivi delle componente territoriali storico paesaggistiche e territoriali naturalistiche.

Si modifica a pag. 48 e 51 inserendo la presenza della Riserva naturale regionale della Forra del Cellina tra i caratteri positivi delle componente territoriali storico paesaggistiche.

X

A pagina 68 della medesima scheda fra gli INDIRIZZI SPECIFICI PER LE AZIONI AREA VASTA andrebbe inserita anche la cooperazione Italia - Slovenia in coerenza con i contenuti dell'azione 1.2 .2

L’azione in oggetto come osservato, è già prevista al punto 1.2.2. in una prima articolazione delle azioni per STL di riferimento. Allo stato attuale non sono puntualmente definibili ulteriori indirizzi specifici oltre a quelli già indicati che potranno invece trovare eventuale adeguata considerazione in sede di Area vasta.

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144

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Non risulta chiara la relazione fra il PGT ed il Piano di Conservazione e Sviluppo dei Parchi e delle Riserve naturali regionali (ex L R. 42/96) e se questo rientri fra i Piani di settore o fra quelli strategici di area vasta o come debba coordinarsi con questi.

I Piani di Conservazione e Sviluppo dei Parchi e delle Riserve naturali regionali (ex L.R. 42/96) vengono considerati piani di settore. Essi non interferiscono con il PGT, coordinandosi con gli strumenti urbanistici secondo le modalità previste dalle normative regionali vigenti.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Segreteria - Russian prot.: 0000589/A-/LETT COMUNE DI SAN VITO AL TORRE

Nota prot.: 68 del: 08.01.2013 di data: 08.01.2013 059

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1 DTSR CAP.7 - pag. 47 CAP 8 - pag.77

Incongruenza tra frammentazione del distretto della Sedia in più STL e la sua valorizzazione espressa nel DTSR. Si chiede di non dividere il distretto industriale.

Si precisa che i STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale, non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13 comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza.

2 Indicatori STL02

I valori favorevoli sono la grande infrastruttura viaria , la rilevanza turistica. ed il settore agricolo, con un punteggio ottimo per quanto riguarda la superficie agricola utilizzata. Di contro il valore dell'ecologia è pessimo, mentre viene ritenuta scarsa la vulnerabilità del territorio. Riteniamo tali dati contrastanti tra di loro in quanto se il valore dell'ecologia è pessimo è possibile che il territorio sia molto fragile e vulnerabile. Si consideri anche il fatto che vista l'ampia

Gli indicatori richiamati dall’osservazione, risultato dell’interazione con Arpa, non sono direttamente correlabili tra loro in quanto sono attinenti a diverse componenti del sistema territoriale.

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145

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

superficie agricola utilizzata e stante il fatto che non vi è una grossa pressione antropica mentre c’è una suddivisione chiara tra territorio agricolo e territorio urbano , il territorio agricolo vada tutelato e non compromesso, mentre va evitata l'espansione abnorme del territorio urbanizzato. Il paesaggio della bassa pianura friulana ha una valenza paesaggistica e naturalistica che non ha niente da invidiare ad altri territori della regione.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Sindaco Capofila Aster - Marco Putto

prot.: 0000634/A-/LETT ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE “SILE”

Nota prot.: 294 del: 08.01.2013 di data: 08.01.2013 060

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1 NUOVE FORME AGGREGATIVE

Incentivare degli ulteriori raggruppamenti di comuni anche in assenza di poli di primo livello purché il raggruppamento abbia le seguenti tre caratteristiche: 1. I comuni abbiano costituito, o costituiscano tutt'ora, una forma associativa prevista dalla L.R. n01/2DD6 (ASTER e/o Associazioni Intercomunali); 2. Abbiano un numero di abitanti almeno

I STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale, non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che considerino altri tipi di esigenza., pur rispettando i requisiti all’art. 13 comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione che quindi escludono la possibilità di formare raggruppamenti di comuni senza includere un Polo di Primo Livello.

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146

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

pari al capoluogo di provincia (in caso di associazioni transprovinciali di cui, in ogni caso, non si è a conoscenza, potrebbe essere il capoluogo di provincia più vicino); 3. Confinare con un polo di primo livello o con l'aggregazione riferita ad un polo di primo livello.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Area Tecnica e Gestione del Territorio - Serena Mestroni

prot.: 0000636/A-/LETT COMUNE DI PAVIA DI UDINE

Nota prot.: 322 del: 08.01.2013 di data: 08.01.2013 061

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1 PIANI STRUTTURA

Definire chi gestisce i piani di area vasta e STL, individuando forme associative paritetiche in cui il peso decisionale è indifferente rispetto al peso economico dei diversi comuni.

Tale osservazione non risulta pertinente al piano in quanto si riferisce a temi che vanno trattati in documenti legislativi, cui è demandato il compito di definire i soggetti competenti alla pianificazione di area vasta e le forme di istituzione di eventuali modelli associativi.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Servizio Tecnico - Stefano Zampar prot.: 0000640/A-/LETT COMUNE DI MARANO LAGUNARE

Nota prot.: 115 del: 08.01.2013 di data: 08.01.2013 062

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1

Marano Lagunare come CENTRO STORICO art. 18

Si richiede l'inserimento del Comune di Marano Lagunare nell'elenco dei centri storici del P.T.R. della provincia di Udine. Detta richiesta è suffragata dalle seguenti motivazioni: 1) presenza di un centro storico di epoca veneziana con caratteristiche simili a Grado; 2) presenza nel centro storico di 5 edifici vincolati ai sensi della L. 42/2004 ex L.1 089; 3) presenza nel centro storico di 10 edifici catalogati dal centro regionale di catalogazione e restauro dei beni culturali; 4) presenza di lapidario di epoca veneziana presso la torre millenaria; 5) presenza delle mura storiche in vari tratti del centro storico; 6) tessuto edilizio ancora intatto che testimonia la struttura urbanistica tipica veneziana mediante calli e " visinai" ( campielli e piccole piazze); 7) attuazione di un piano particolareggiato del centro storico ormai da decenni; 8) pedonalizzazione totale del centro storico e totale assenza di barriere architettoniche; 9) recupero delle pavimentazioni di epoca veneziana in varie calli e piazze con messa in luce delle stesse e pavimentazioni con materiali idonee (pietra arenaria di Muggia e bianco d'lstria) dell'intero centro storico; 10) recupero di vari edifici; Si richiede l'inserimento di Marano Lagunare nella rete dell'architettura civile veneziana, in quanto la conformazione del centro storico, rispecchia fedelmente le modalità costruttive ( spina di pesce) del periodo veneziano. Sono presenti inoltre presenti alcuni

Si accoglie la nota e si inserisce Marano Lagunare nell'elenco dei centri storici di cui all’art. 18 delle Norme tecniche di Attuazione. Per quanto riguarda invece l'inserimento di Marano Lagunare nella rete dell'architettura civile veneziana, si precisa che il tematismo non è trattato dagli elaborati del PGT.

Si modifica l’elenco dei centri storici di cui all’art. 18 delle NTA inserendo la denominazione di “Marano Lagunare”.

X

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

edifici tipici veneziani che ne dimostrano in maniera esemplare l'architettura dell'epoca.

Ecosistema ambiente lagunare Pag.68

Si rileva la mancanza della chiusura del periodo in cui si parla dell'ecosistema dell'ambiente lagunare.

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verrà corretto il mero errore di impaginazione, integrando il testo mancante.

Si integra il testo alla pagina 68-69 del DTSR (allegato 2), inserendo il seguente testo: “vanifica gli investimenti volti a sfruttare la produttività del suolo. Sono molti quindi i motivi che spingono per la ricostituzione, già sperimentata in Veneto, di fasce di transizione di acqua dolce o a bassissima salinità che simulino la funzione ecologica originariamente svolta dagli acquitrini di retroduna. Una prima esperienza è in corso di realizzazione nella fascia di rispetto creata tra la zona industriale dell’Aussa Corno e la laguna ad opera del Consorzio industriale.”

X

Laguna e zone industriali

Premesso che la Laguna è tra gli habitat più fragili e più ricchi della Regione e su di essa sono posti svariati vincoli di natura ambientale, dopo la parola “sviluppo economico”, si richiede di inserire il paragrafo seguente: "per quanto riguarda la parte di territorio su cui insiste la zona Industriale Ausa-Corno in Comune di San Giorgio di Nogaro, eventuali nuovi insediamenti industriali potranno venir autorizzati dopo attenti studi positivi rispetto alle emissioni in atmosfera che ricadono in Laguna.” Tutti gli insediamenti dovranno tener conto dell'inquinamento luminoso prodotto e autorizzati solamente se in conformità alla legge regionale n. 15/2007. Particolari attenzioni dovranno essere dedicate al paesaggio pre - lagunare, mediante idonee schermature arboree".

Le aggiunte suggerite non vengono accolte in quanto le autorizzazioni ad insediamenti industriali sono vincolate dalle normative ambientali di settore.

ALL:10 tav 2 Si richiede di valutare la possibilità di modificare la linea di battigia inserita

Si precisa che il dato suggerito è ancora

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

nell'allegato 10 , tavola 2, cosi come inserita (vecchia conterminazione lagunare) non tutela la vista dalla laguna. Si chiede l'inserimento della linea di battigia lungo l’argine perilagunare.

oggetto di ricognizione da parte dei competenti uffici regionali, pertanto non ancora disponibile.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Sindaco San Vito al Tagliamento - Antonio di Bisceglie

prot.: 0000648/A-/LETT COMUNI DI ARZENE, CASARSA DELLA DELIZIA, CHIONS, CORDOVADO, MORSANO AL TAGL.TO, PRAVISDOMINI, SAN MARTINO AL TAGL.TO, SAN VITO AL TAGL.TO, SESTO AL REGHENA, VALVASONE

Nota prot.: 486 del: 08.01.2013 di data: 08.01.2013

063

Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1

RICHIESTA NUOVA CONFIGURAZIONE STL

Come per i poli di I° livello di Udine, S. Daniele, Codroipo, Latisana, Cividale, si è dell’avviso che i comuni della destra Tagliamento che hanno come polo di riferimento S. Vito al Tagliamento, possano pervenire al riconoscimento del perimetro di STL riferito a tale realtà territoriale che ha dimostrato dagli anni ‘70 ad oggi una forte propensione all’attivazione di politiche e programmi unitari a scala sovracomunale. La presentazione della presente osservazione, supportata da una relazione su fatti storici e associativi esistenti, attesta la volontà dei sindaci dei 10 comuni della destra Tagliamento, che hanno firmato il presente atto, di essere riconosciuti come STL. Si chiede: - nel DTSR una diversa configurazione del STL nella fig. 1 pag. 49 che comprenda i comuni della destra

Si precisa che i STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale, non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13 comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza.

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Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Tagliamento referenti al polo di primo livello di San Vito al Tagliamento (Arzene, Casarsa della Delizia, Chions, Cordovado, Morsano al Tagl.to,Pravisdomini, Sesto al Reghena, S. Martino al Tagl.to, S. Vito al Tagl.to, Valvasone); - nella Relazione di analisi: diversa aggregazione dei dati da cui emerga l’omogenea consistenza dei valori riferiti al mandamento del sanvitese. - nella Tavola n. 6: un perimetro di STL corrispondente all’area vasta dei comuni della destra Tagliamento con polo di primo livello riferito a San Vito al Tagl.to.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Sindaco San Vito al Tagliamento - Antonio di Bisceglie prot.: 0000649/A-/LETT

COMUNE DI SAN VITO AL TAGLIAMENTO Nota prot.: 488 del: 08.01.2013

di data: 08.01.2013

064

Nota Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1 INDICI LAVORO E CULTURA E TEMPO LIBERO

Si ritiene sottostimato l’indice riferito alla “cultura e tempo libero” e l’indice “lavoro” per il polo di primo livello assegnato a S. Vito al Tagliamento e pertanto se ne chiede una rivalutazione.

Si precisa che gli indici sono calcolati su una base di dati attendibili e standardizzati per tutti i comuni della Regione quindi non possono essere modificati sulla base di informazioni parziali e locali trasmesse dai singoli comuni.

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Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Sindaco San Vito al Tagliamento - Antonio di Bisceglie

prot.: 0000650/A-/LETT COMUNE DI SAN VITO AL TAGLIAMENTO

Nota prot.: 490 del: 08.01.2013 di data: 08.01.2013 065

Nota Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1 SISTEMA DEI VALORI

Carta Dei Valori punto 4.1 Carta 9 Tav. n. 9 Non viene ritenuta convincente l’estensione del perimetro del sistema dei valori complessi, in particolare: - appare riduttivo qualificare S. Vito come sede solo del Museo della Guerra; - si rivendica la denominazione di città d’arte o il riconoscimento di centri urbani storicamente significativi come S. Vito, Cordovado, Sesto al Reghena e Valvasone; - si evidenzia l’eccessiva proliferazione di pievi ed abbazie (elenco), la carenza nell’individuazione delle ville (elenco) e la presenza impropria dei castelli di Torricella a Valvasone; - si denota la carenza dei seguenti simboli: musei, biblioteche, teatri, parchi (elenco). Si richiede un’integrazione di contenuti agli elaborati indicati come sopra evidenziato.

Si precisa che la CDV è un documento a carattere processuale che si sviluppa prima a livello regionale e quindi in area vasta. La CDV del PGT adottato rappresenta la prima fase ricognitiva e conoscitiva e pertanto i valori espressi al suo interno sono da assumere quale riferimento obbligatorio per la pianificazione di area vasta. In questa prima ricognizione si è fatto riferimento alle banche dati in possesso dell’Amministrazione regionale tra cui quelle realizzate per il Piano Territoriale Regionale (ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19) e il Catalogo dei beni ambientali e territoriali (IRDAT). La CDV va intesa come prima parte di unpercorso di costruzione che non termina con la prima individuazione dei sistemi dei valori complessi, ma inizia a questo punto la fase in cui l’apporto conoscitivo e la copianificazione degli enti locali diventa un elemento imprescindibile per l’individuazione dei valori del territorio regionale in ossequio al principio di sussidiarietà che prevede il coinvolgimento dei diversi livelli di pianificazione. Pertanto ulteriori modifiche e integrazioni saranno sviluppate in sede di pianificazione di area vasta. Si vedano a tal proposito le modifiche apportate agli articoli 3 e 6 delle NTA in accoglimento dell’osservazione n. 008.

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Nota Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Scheda Conoscitiva STL 9 - componenti territoriali: rete policentrico insediativa. Componenti territoriali e storico paesaggistiche.Mancanza di informazioni e sommaria descrizione, molto carente nei contenuti, relativamente all’area più orientale del STL individuato.

Si chiarisce che le Schede dei STL fanno parte del DTSR e indicano in maniera sintetica le peculiarità dei STL individuati da PGT. Le componenti territoriali storico paesaggistiche riportate sono quelle utili a definire le caratteristiche dei STL proposti. I valori individuati sul territorio potranno essere riconosciuti in sede di pianificazione di area vasta.

- componenti territoriali: rete policentrico insediativa. Si evidenzia la carenza di simboli in relazione al polo di I livello di S. Vito al Tagliamento e con riferimento: alla stazione ferroviaria, al museo archeologico, al teatro, alla città d’arte. I riferimenti sono: la stazione di Casarsa; il museo archeologico di S. Vito e il museo del territorio in fase di allestimento; il teatro storico di S. Vito e di Valvasone, il teatro Pasolini di Casarsa, l’auditorio di S. Vito; la presenza del castello di Valvasone , di Cordovado, del centro storico rinascimentale di S. Vito, l’Abbazia Benedettina di Sesto al Reghena e la presenza del ciclo di affreschi giotteschi, le opere del Bellunello e dell’Amalteo.

Per quanto concerne la presenza della Stazione di Casarsa e del Museo Archeologico di San Vito, si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verrà corretto il mero errore di rappresentazione grafica. Gli altri elementi segnalati potranno eventualmente essere individuati quali valori in sede di pianificazione di area vasta.

Si inserisce il simbolo relativo a “stazione ferroviaria” in corrispondenza di Casarsa della Delizia e il simbolo relativo a “museo” in corrispondenza di “San Vito al Tagliamento” alla pag. 55 del Volume II del DTSR.

X X

2 COMPONENTI TERRITORIALI

- componenti territoriali: rete infrastrutturale dei trasporti e della mobilità. Non è indicata la S.P. n.1 della Val d’Arzino e la S.S. 463.

Si precisa che, Il PGT recepisce il Piano delle Infrastrutture di trasporto, della Mobilità delle Merci e della Logistica il quale non qualifica i due tratti in oggetto come rete stradale di I livello. Rispetto al tratto della SR 463 di collegamento del Polo di I livello di S.Vito al Tagliamento si evidenzia quanto riportato alla pag. 166 della Relazione di Analisi (Allegato 1): si rileva l’assenza si una connessione al nodo di San Vito al Tagliamento. Dovrà quindi prevedersi l’adeguamento del Piano di settore in modo che sia verificata la connettività anche di tale polo di primo livello con un adeguato corridoio

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153

Nota Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

viario al resto della rete di interesse regionale.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Stellio Vatta prot.: 0000656/A-/LETT AEROPORTO FRIULI VENEZIA GIULIA SpA

Nota prot.: 32 del: 08.01.2013 di data: 08.01.2013

067

Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1

ERRATA RAPPRESENTAZIONE PRATI STABILI AREA ANTISTANTE AEROPORTO

Il PGT all’Allegato 7 - Tavola 1 individua nell’area antistante l’Aeroporto di Ronchi un’ampia zona classificata come PRATO STABILE nonostante la stessa non presenti i requisiti generali necessari a tale definizione in base alla L.R. 9/2005 e s.m.i. e non venga infatti riportata né dal rilievo inventariale della Regione (13/7/2011) né dal Piano Regolatore Generale Comunale di Ronchi dei Legionari. Si chiede pertanto lo stralcio dell’indicazione di tale area quale prato stabile.

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verrà corretto il mero errore di rappresentazione grafica facendo riferimento alla banca dati che deriva dalla L.R. 09/2005.

Si corregge l’elaborato grafico Tav. 4 aggiornando la rappresentazione relativa alla voce di legenda “prati stabili” facendo riferimento alla banca dati che deriva dalla L.R. 09/2005.

X

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

COMUNE DI ROMANS D’ISONZO Nota Uffio Tecnico - Gilberto Aschi prot.: 0000661/A-/LETT 068

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154

Nota prot.: fax del: 08.01.2013 di data: 08.01.2013

Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1 REGOLAMENTO LIVELLI DI PIANIFICAZIONE

Non si conoscono, dunque, gli strumenti urbanistici che andranno a regolare la pianificazione nelle diverse scale territoriali, dai STL alle aree vaste, fino ad arrivare a livello comunale. Non si conoscono le logiche di interazione ed i reciprocità che andranno a regolare i vari livelli di pianificazione, il grado di sovranità tra i vari enti, compreso ilgrado di influenza della regione a livello di pianificazione strutturale. Men che meno si conoscono le procedure di adozione e approvazione degli strumenti urbanistici, in particolare nelle relazioni tra pianificazione di area vasta e comunale.

Tale osservazione non risulta pertinente al piano in quanto si riferisce a temi che vanno trattati in documenti legislativi, cui è demandato il compito di definire i soggetti competenti alla pianificazione di area vasta, i relativi strumenti e le forme di istituzione di eventuali modelli associativi.

2 PERCORSO DI PARTECIPAZIONE E PARERE CAL

Le amministrazioni comunali sono state coinvolte in alcuni incontri informativi che di fatto non possono essere ritenuti parte di un vero percorso di confronto e partecipazione. in quanto, in ognuna di queste occasioni, a seconda del grado di avanzamento dell'iter, non sono mai state messe nelle condizioni di esprimere valutazioni su documenti completi e definitivi. Un dato sicuramente pregiudizievole della regolarità e della correttezza della procedura, per come attuata dalla Regione, è rappresentato non solo dalla mancata espressione di un parere positivo da parte del CAL, ma anche dalla mancata verifica e valutazione da parte dell'organismo di rappresentanza delle Autonomie locali della versione definitiva e completa del Piano.

Il PGT ha recepito l’art. 14 della Legge regionale 22/2009 e s.m.i. “Procedure per l'avvio della riforma della pianificazione territoriale della Regione” che cita: I Comuni partecipano attivamente alla formazione dei documenti di cui al comma 3 mediante la partecipazione alle assemblee di pianificazione regionale, nonché, limitatamente a tematismi omogenei, a tavoli tecnici individuati su base sub-regionale. Per quanto riguarda le procedure di adozione del PGT si è seguita la normativa regionale vigente, L.R. 22/2209.

3 SISTEMA DI PEREQUAZIONE E

Il sistema di perequazione e compensazione Urbanistica merita un

Si conferma che la corretta interpretazione delle NTA deve necessariamente tener

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155

Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

COMPENSAZIONE URBANISTICA

approfondimento ulteriore, in quanto rappresenta lo strumento attraverso il quale riequilibrare le risorse derivanti da oneri insediativi a livello territoriale di STL e Area vasta, incidendo notevolmente nelle logiche di carattere pianificatorio. AI momento, dovendo esprimere un parere/osservazione in merito non può che concludersi in ordine all'impossibilità di una valutazione, mancando agili riferimento conoscitivo dei criteri di composizione e ridistribuzione degli oneri medesimi.

conto delle disposizioni di rango legislativo e regolamentare che accompagnano il piano in argomento, integrandone la disciplina e regolamentando aspetti non trattati - per questioni di collocazione nella corretta fonte giuridica - dalle NTA oggetto dell’osservazione.

4 RICHIESTA RIFORMULAZIONE STL

Si richiede la formazione di un STL Isontino motivandola con l’esistenza delle sinergie in essere a livello territoriale (distretto sanitario, gestione rifiuti, consorzio di bonifica, sistema bibliotecario provinciale etc.)

I STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale, non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13 comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza.

5 GRANDE DISTRIBUZIONE

Il territorio dì Romans d'lsonzo è interessato in modo diretto dallo sviluppo commerciale ritenuto strategico a livello regionale e avviato nell'ambito della zona HC di Villesse. Il Comune di Romans d'lsonzo è firmatario dell'accordo di programma e del successivo accordo di novazione atto a regolare tale sviluppo anche sul suo territorio. Se a questo viene accostato anche lo sviluppo prospettato nella comunque vicina zona di Aiello/Visco si rappresenta la necessità di un raccordo sovraordinato di tale materia anche al fine di regolare gli aspetti legati alla sostenibilità ambientale e viabilistica, oltre che a coordinare e prevedere le opere infrastrutturali necessarie a garantire tali obiettivi di sostenibilltà.

Le aree commerciali e di grande distribuzione saranno oggetto di pianificazione di area vasta avendo come obiettivo il contenimento del consumo disuolo e la razionalizzazione delle funzioni commerciali esistenti dislocate sul territorio.Inoltre la previsione e la progettazione di queste aree dovrà essere supportata da adeguate analisi di impatto come previsto agli art. 19 comma 1 lett.d ed e ed art. 26, comma 5, lett.a a e b. delle Norme Tecniche di attuazione

6 LOCALITA’ TURISTICHE

Si rileva una forte carenza della CDV: la presenza di una necropoli longobarda, non vengono segnalati elementi puntuali.

Si precisa che la CDV è un documento a carattere processuale che si sviluppa prima a livello regionale e quindi in area vasta. La CDV del PGT adottato rappresenta la prima

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156

Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

fase ricognitiva e conoscitiva e pertanto i valori espressi al suo interno sono da assumere quale riferimento obbligatorio per la pianificazione di area vasta. In questa prima ricognizione si è fatto riferimento alle banche dati in possesso dell’Amministrazione regionale tra cui quelle realizzate per il Piano Territoriale Regionale (ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19) e il Catalogo dei beni ambientali e territoriali (IRDAT). La CDV va intesa come prima parte di un percorso di costruzione che non termina con la prima individuazione dei sistemi dei valori complessi, ma inizia a questo punto la fase in cui l’apporto conoscitivo e la copianificazione degli enti locali diventa un elemento imprescindibile per l’individuazione dei valori del territorio regionale in ossequio al principio di sussidiarietà che prevede il coinvolgimento dei diversi livelli di pianificazione. Pertanto ulteriori modifiche e integrazioni saranno sviluppate in sede di pianificazione di area vasta. Si vedano a tal proposito le modifiche apportate agli articoli 3 e 6 delle NTA in accoglimento dell’osservazione n. 008.

7 CHIESE, CASE E VILLE STORICHE

Si sottolinea la presenza di edifici di pregio che dovrebbero rientrare nella CDV ma manca un’indicazione precisa degli stessi.

Si rimanda a quanto riportato al punto precedente (6. Località turistiche).

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157

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Edilizia Privata ed Urbanistica - Donnini Giovanni

prot.: 0000665/A-/LETT

COMUNE DI FOGLIANO REDIPUGLIA Nota prot.: fax del: 08.01.2013

di data: 08.01.2013

069

Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Tav. 1 A. Il contorno che individua i prati stabili è diverso rispetto a quanto riportato nell’inventario degli stessi di cui all’art. 6 L.R 9/2005. Inoltre l’area individuata comprende terreno carsico.

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verrà corretto il mero errore di rappresentazione grafica facendo riferimento alla banca dati che deriva dalla L.R. 09/2005.

Si corregge l’elaborato grafico Tav. 4 aggiornando la rappresentazione relativa alla voce di legenda “prati stabili” facendo riferimento alla banca dati che deriva dalla L.R. 09/2005.

X

1

PRATI STABILI, SACRARI E MUSEI DELLA GUERRA Tav. 9. La posizione della simbologia che

individua i sacrari e musei della guerra è errata in quanto, in natura, il Sacrario ed il Colle Sant’Elia sono posizionati più a sud.

Si precisa che la CDV è un documento a carattere processuale che si sviluppa prima a livello regionale e quindi in area vasta. La CDV del PGT adottato rappresenta la prima fase ricognitiva e conoscitiva e pertanto i valori espressi al suo interno sono da assumere quale riferimento obbligatorio per la pianificazione di area vasta. In questa prima ricognizione si è fatto riferimento alle banche dati in possesso dell’Amministrazione regionale tra cui quelle realizzate per il Piano Territoriale Regionale (ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19) e il Catalogo dei beni ambientali e territoriali (IRDAT). La CDV va intesa come prima parte di un percorso di costruzione che non termina con la prima individuazione dei sistemi dei valori complessi, ma inizia a questo punto la fase in cui l’apporto conoscitivo e la copianificazione degli enti locali diventa un elemento imprescindibile per

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158

Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

l’individuazione dei valori del territorio regionale in ossequio al principio di sussidiarietà che prevede il coinvolgimento dei diversi livelli di pianificazione. Pertanto ulteriori modifiche e integrazioni saranno sviluppate in sede di pianificazione di area vasta. Si vedano a tal proposito le modifiche apportate agli articoli 3 e 6 delle NTA in accoglimento dell’osservazione n. 008.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Assessorato Urbanistica - Martina Toffolo prot.: 0000717/A-/LETT

COMUNE DI PORDENONE Nota prot.: mail del: 08.01.2013

di data: 08.01.2013

071

Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1

Non sono chiare le metodologie applicate per l’accorpamento dei vari enti ai fini dei STL. Non si evincono approfondimenti sulla possibilità di equilibri diversi.

I STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale, non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13 comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza.

3 Tavola 3 Si osserva che non è stato riportato il campo di volo della Comina riconosciuto come il primo campo di volo in Italia.

Nel quadro conoscitivo, attesa l’attuale debole funzione aeroportuale dell’area, non è stata riconosciuta come funzione puntuale con destinazione turistica. L’occasione per il suo riconoscimento e la sua valorizzazione sarà in sede di area vasta.

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159

Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Ciclovia di interesse regionale di previsione: si chiede l'integrazione dei percorsi così come individuati nell'osservazione al PTR del 2007, prot. 61107 del 04.10.2007 successivamente integrata il 15.12.2007 e che di seguito si riassume: inserire nella versione definitiva del Piano Territoriale Regionale il percorso individuato che colleghi i monti al mare ed in particolare la Noncello - Mare tra i percorsi di interesse regionale secondo lo schema riportato su apposita cartografia, in quanto coerente con l'obiettivo del PTR di creare una rete di ciclovie trans-regionali di alta qualità capaci di essere l'elemento infrastrutturale portante per lo sviluppo di una modalità ed un turismo sostenibili in quanto collegabile con la programmazione già effettuata con le proposte denominate Eurovelo. Bicitalia, Interregg III A Italia-Slovenia, Montanevie, ecc. quella della Regione Veneto e il tracciato definito dalla Provincia di Pordenone; che tale percorso sia da considerarsi in questa fase indicativo e che saranno gli strumenti di programmazione e/o eventuali accordi di programma e/o protocolli di intesa e/o di pianificazione comunale e sovracomunali interessati dalle ciclovie all'interno del territorio di competenza in accordo con i Comuni limitrofi a definire successivamente l'esatto tracciato.

La rete ciclabile indicata nella Tav. 3 riporta la ciclovia di interesse regionale RECIR esistente e in previsione. Le delibere DGR 3266 del 2007 e DGR 2297 del 2006 prelocalizzano la ReCIR e individuano i comuni interessati dal suo passaggio. Si evidenzia che ulteriori percorsi ciclabili che promuovano itinerari turistici, paesaggistici, enogastronomici finalizzati a valorizzare le peculiarità dei singoli territori possono trovare realizzazione in Area vasta (art. 26, comma 7 delle Norme Tecniche di Attuazione).

POTENZIALI AREE VASTE INTERNE AL STL 9

Tavola 6 All'interno del STL n. 9 sono riconosciute 3 aree vaste potenziali. Non è chiaro se con il temine "potenziale" si è voluta dare un'indicazione forte per la scelta del disegno e della geografia di tali aree.

Si sottolinea che i STL sono individuati secondo l’art. 2 comma 1, punto b. delle Norme Tecniche di Attuazione (allegato 04) .Con il termine di aree vaste potenziali si intende tracciare dei sottoambiti che rappresentano un’ulteriore possibilità di raggruppamento dal momento che rispondono ai requisiti di cui art. 13 comma

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160

Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

4.

CONTENUTI GRAFICI

Tavola 7a In legenda mancano alcune indicazioni riferite ai contenuti grafici della tavola (es.: indicazione della rete stradale individuata con tratto continuo di colore rosso, capoluoghi di provincia e regione).

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verranno corretti i meri errori di rappresentazione grafica.

Si dettaglia la rappresentazione grafica della rete stradale classificandola nelle seguenti voci: “Viabilità da ristrutturare”, “Viabilità esistente” e “Viabilità in previsione”. Si integra la legenda con l’indicazione dei“Capoluoghi di Provincia” e “Capoluogo di Regione”.

X

Tavola 8c Manca l'agriturismo "là di Fantin" limitrofo al Parco Commerciale in prossimità della S.S. 13 Pontebbana. Non c'è corrispondenza tra i simboli usati nella planimetria e nella legenda.

La nota viene accolta, il dato verrà integrato senza localizzare i singoli elementi ma in modo quantitativo, ovvero indicando il numero di agriturismi per comune. Tuttavia dai dati in possesso dell’amministrazione regionale (fonte:Webtur 2010) nel comune di Savogna non risulta presente alcun agriturismo.

Si modifica l’elaborato grafico aggiornando i dati e la rappresentazione relativa agli agriturismi.

X

TAV. 8C

Non c'è corrispondenza tra i simboli usati nella planimetria e nella legenda.

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verrà corretto il mero errore di rappresentazione grafica.

Si corregge il simbolo in legenda della Tav. 8c relativo alla voce “Consorzi di sviluppo industriale ed EZIT”.

X

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Servizi Tecnici e Manutentivi - Giovanni Bressan

prot.: 0000718/A-/LETT

COMUNE DI GRADISCA D’ISONZO Nota prot.: 265 del: 08.01.2013

di data: 08.01.2013

072

Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1 REGOLAMENTO LIVELLI DI PIANIFICAZIONE

Non si conoscono, dunque, gli strumenti urbanistici che andranno a regolare la pianificazione nelle diverse scale territoriali, dai STL alle aree vaste, fino ad

Tale osservazione non risulta pertinente al piano in quanto si riferisce a temi che vanno trattati in documenti legislativi, cui è demandato il compito di definire i soggetti

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161

Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

arrivare a livello comunale. Non si conoscono le logiche di interazione e di reciprocità che andranno a regolare i vari livelli di pianificazione, il grado di sovranità tra i vari enti, compreso il grado di influenza della regione a livello di pianificazione strutturale. Men che meno si conoscono le procedure di adozione e approvazione degli strumenti urbanistici, in particolare nelle relazioni tra pianificazione di area vasta e comunale.

competenti alla pianificazione di area vasta, i relativi strumenti e le forme di istituzione di eventuali modelli associativi.

3

SISTEMA DI PEREQUAZIONE E COMPENSAZIONE URBANISTICA

Il sistema di perequazione e compensazione Urbanistica merita un approfondimento ulteriore, in quanto rappresenta lo strumento attraverso il quale riequilibrare le risorse derivanti da oneri insediativi a livello territoriale di STL e Area vasta, incidendo notevolmente nelle logiche di carattere pianificatorio. AI momento, dovendo esprimere un parere/osservazione in merito non può che concludersi in ordine all'impossibilità di una valutazione, mancando agili riferimento conoscitivo dei criteri di composizione e ridistribuzione degli oneri medesimi.

Si conferma che la corretta interpretazione delle NTA deve necessariamente tener conto delle disposizioni di rango legislativo e regolamentare che accompagnano il piano in argomento, integrandone la disciplina e regolamentando aspetti non trattati - per questioni di collocazione nella corretta fonte giuridica - dalle NTA oggetto dell’osservazione.

1 RICHIESTA RIFORMULAZIONE STL

Si richiede la formazione di un STL Isontino motivandola con l’esistenza delle sinergie in essere a livello territoriale (distretto sanitario, gestione rifiuti, consorzio di bonifica, sistema bibliotecario provinciale).

I STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale, non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13 comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza.

2 LOCALITA’ TURISTICHE

Si precisa che Gradisca d’Isonzo è classificata come “Località turistica” dalla L.R. n.29/2005 quindi deve essere inserita tra i Comuni a “Vocazione allo sviluppo del turismo”.

Si precisa che il Comune di Gradisca di Isonzo è riconosciuto all’art. 17 delle Norme Tecniche di Attuazione quale “polo minore” individuati mediante i seguenti criteri: a) attuale o antica centralità; b) funzione turistica; c) funzione infrastrutturale d) altre funzioni e vocazioni predominanti

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162

Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Di conseguenza la vocazione allo sviluppo turistico di Gorizia viene in tal modo identificata.

3 CHIESE, CASE E VILLE STORICHE

Si sottolinea la presenza di edifici di pregio che dovrebbero rientrare nella CDV ma manca un’indicazione precisa degli stessi.

Si precisa che la CDV è un documento a carattere processuale che si sviluppa prima a livello regionale e quindi in area vasta. La CDV del PGT adottato rappresenta la prima fase ricognitiva e conoscitiva e pertanto i valori espressi al suo interno sono da assumere quale riferimento obbligatorio per la pianificazione di area vasta. In questa prima ricognizione si è fatto riferimento alle banche dati in possesso dell’Amministrazione regionale tra cui quelle realizzate per il Piano Territoriale Regionale (ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19) e il Catalogo dei beni ambientali e territoriali (IRDAT). La CDV va intesa come prima parte di un percorso di costruzione che non termina con la prima individuazione dei sistemi dei valori complessi, ma inizia a questo punto la fase in cui l’apporto conoscitivo e la copianificazione degli enti locali diventa un elemento imprescindibile per l’individuazione dei valori del territorio regionale in ossequio al principio di sussidiarietà che prevede il coinvolgimento dei diversi livelli di pianificazione. Pertanto ulteriori modifiche e integrazioni saranno sviluppate in sede di pianificazione di area vasta. Si vedano a tal proposito le modifiche apportate agli articoli 3 e 6 delle NTA in accoglimento dell’osservazione n. 008.

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163

Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Dalla lettura delle N.T.A. emergono le difficoltà applicative nella parte in cui si evidenziano le modalità per la costituzione dei STL. In questo senso l’art. 4 sembra precludere la possibilità di costruzione di un STL ad un soggetto (non ben definito) che non abbia “in precedenza sviluppato progettualità di area vasta in forma associativa”.

Si rinvia alle modifiche apposte in recepimento dell’osservazione n. 014.

4

INCERTEZZA SUGLI STRUMENTI URBANISTICI DI AREA VASTA

Qualora anche si soddisfasse tale requisito tutti gli aspetti relativi alla progettazione, dalla capacità insediativa alla tutela dei beni naturali viene demandato al piano struttura di area vasta, i cui parametri di riferimento sono tuttavia sospesi dall’art. 27 delle N.T.A. che rimanda integralmente alla normativa del PURG del 78, senza porre un termine a questo periodo di transitorietà.

Rispetto al periodo di transitorietà a cui la nota si riferisce si rimanda ai periodi di transitorietà previsti dall’art. 27 delle NTA.

Si chiede la correzione: non vengono ricompresi e evidenziati i prati stabili previsti dalla L.R 9/2005 così come modificata dalla L.R. 14/2012.

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verrà corretto il mero errore di rappresentazione grafica inserendo il catasto dei prati stabili previsto dalla L.R. 9/2005 così come modificata dalla L.R. 14/2012 (art. 5 L.R. 9/2005).

Si corregge l’elaborato grafico Tav. 4 aggiornando la rappresentazione relativa alla voce di legenda “prati stabili” facendo riferimento alla banca dati che deriva dalla L.R. 09/2005.

X

5 NATURA E MORFOLOGIA

Si chiede la correzione: Non è riportata la Roggia dei Mulini, costituente con il PRGC di questo Comune vincolo ai sensi D. Lgs. 42/2004.

Si rimanda alle deduzioni di cui al punto 3 (Chiese, case e ville storiche).

6 INSEDIAMENTI E INFRASTRUTTURE

La Tavola 3 contiene un’errata rappresentazione del percorso del gasdotto regionale e se ne richiede la correzione.

Si precisa che la Tav. 3 (allegato 11) riporta la rete dei gasdotti nazionale e regionale facendo riferimento alle banche dati realizzate per il PTR ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19.

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164

Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

La definizione grafica della Tavola 4 non consente l’individuazione corretta dei prati stabili ricadenti nel comune di Gradisca d’Isonzo, tuttavia posto che la tavola 1/A riporta un evidente errore che non tiene conto delle attuali previsioni del catasto regionale in materia si richiede la verifica ed eventuale successiva rettifica qualora fossero stati inserite zone di prato stabile diverse da quelle previste dalla specifica legge regionale ( n.9/2005).

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verrà corretto il mero errore di rappresentazione grafica inserendo il catasto dei prati stabili previsto dalla L.R. 9/2005 così come modificata dalla L.R. 14/2012 (art. 5 L.R. 9/2005).

Si corregge l’elaborato grafico Tav. 4 aggiornando la rappresentazione relativa alla voce di legenda “prati stabili” facendo riferimento alla banca dati che deriva dalla L.R. 09/2005.

X

7 TERRITORIO NON URBANIZZATO

Al contempo non si comprendono né la classificazione “impianti” riferita indistintamente all’intero territorio comunale, né le conseguenze di tale classificazione, della quale non sembra esserci traccia nella parte relazionale e normativa. Si richiede pertanto di verificare ed eventualmente rettificare la tavola adottata.

Per una più chiara lettura si articola la rappresentazione degli impianti in sette categorie che derivano dai database relativi alle bonifiche (carta delle bonifiche,) alle irrigazioni (carta delle irrigazioni), nonché alla programmazione delle aree di bonifica (carta dei programmi di opere pubbliche di bonifica e irrigazione) interni all’Amministrazione regionale.

Nella Tav. 4 si sostituisce la rappresentazione e la relativa voce di legenda “impianti” con le voci di legenda: IMPIANTI: “idroelettrico” “igienico” “industriale” “irriguo” “ittiogenico” “ornamentale” “potabile”

X

8 PIATTAFORMA TERRITORIALE REGIONALE

Nella legenda della Tavola 7a manca il riferimento alla rete stradale riportata in rosso nella planimetria quindi si richiede di rettificare la tavola.

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verrà corretto il mero errore di rappresentazione grafica.

Si dettaglia la rappresentazione grafica della rete stradale (Tav. 7a) classificandola nelle seguenti voci: “Viabilità da ristrutturare”, “Viabilità esistente” e “Viabilità in previsione”.

X

9 ECCELLENZE PRODUTTIVE

Nella Tavola 8c manca l’individuazione delle strutture agrituristiche quindi si richiede l’aggiornamento della tavola.

La nota viene accolta, il dato verrà integrato senza localizzare i singoli elementi ma in modo quantitativo, ovvero indicando il numero di agriturismi per comune.

Si modifica l’elaborato grafico Tav. 8c aggiornando i dati e la rappresentazione relativa agli agriturismi.

X

10 AMBIENTE, STORIA, ECONOMIA

Si rileva che, in Tavola 9, il “Centro storico” di Gradisca d’Isonzo è stato classificato come “nuclei e borghi” e non come si ritiene più corretto “Altri centri urbani storicamente significativi” quindi si richiede di rettificare la tavola adottata.

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e si integra la Tav. 9 qualificando Gradisca anche come “Altri centri urbani storicamente significativi”.

Si integra la Tav. 9 alla voce di legenda “Altri centri urbani storicamente significativi” aggiungendo il corrispondente simbolo su Gradisca.

X

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165

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota del Presidente - Lucchini Stefano prot.: 0000707/A-/LETT

UNIONE NAZIONALE COMUNI COMUNITA’ ENTI MONTANI Nota prot.: 2 del: 08.01.2013

di data: 08.01.2013

073

Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1

RICHIESTA MAGGIOR COINVOLGIMENTO DEI TERRITORI

Si rileva l'assenza nel documento di una visione strategica regionale, soprattutto per quanto riguarda l'area montana, mancanza che sembrerebbe demandare all'area vasta l'intera responsabilità della pianificazione, anche su temi di indirizzo di rilevanza regionale, interregionale o addirittura internazionale. Si propone di dare alla riforma un carattere sperimentale, in modo da poter verificare la reale fattibilità procedurale e avviare un adeguato e definito processo di coinvolgimento, formazione e responsabilizzazione dei territori, in particolare delle istituzioni e degli attori coinvolti, in modo da determinare in forma maggiormente partecipata le delimitazioni delle aree vaste, i temi e soprattutto le competenze - regionali, di area vasta e comunali - in materia. Si propone, laddove ci sia compatibilità con il disegno proposto dal Piano di Governo del Territorio, la corrispondenza tra riforma istituzionale e urbanistica. Così facendo l'Unione, definita nella legge in parola come ente locale territoriale, si farebbe carico della pianificazione di area vasta nei territori di competenza su delega dei Comuni.

La visione strategica del PGT è quella esplicitata all’art. 1 delle Norme Tecniche di Attuazione e coerentemente sviluppata nel DTSR e nella CDV. Per quanto riguarda il processo di partecipazione con gli enti locali, si specifica che il PGT ha recepito l’art. 14 della Legge regionale 22/2009 e s.m.i. “Procedure per l'avvio della riforma della pianificazione territoriale della Regione” che cita: I Comuni partecipano attivamente alla formazione dei documenti di cui al comma 3 mediante la partecipazione alle assemblee di pianificazione regionale, nonché, limitatamente a tematismi omogenei, a tavoli tecnici individuati su base sub-regionale. Si evidenzia infine come l’esperienza della Comunità Montana della Carnia sia stata presentata in ambito di Assemblea di Pianificazione come buona pratica di gestione sperimentale delle tematiche territoriali di area vasta.

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166

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Servizio Urbanistica, Edilizia Privata, Ambiente - Dal Passo Federico prot.: 0000710/A-/LETT

COMUNE DI CERVIGNANO DEL FRIULI Nota prot.: 604 del: 08.01.2013

di data: 08.01.2013

074

Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Precisare l'applicazione del vincolo paesaggistico: Non è stata indicata la Roggia Murogemini, iscritta nell'elenco delle acque pubbliche con DPR 11/10/1982.

Si precisa che il PGT non ha valenza paesaggistica. Il piano Paesaggistico verrà realizzato dalla direzione competente ai sensi del D. Lgs. 42/2004. Si precisa che per la definizione degli elementi in oggetto si è fatto riferimento alle banche dati realizzate per il PTR ai sensi della L.R. 22/2009, art1 comma 19. L’elemento in oggetto potrà essere adeguatamente valutato in sede di pianificazione di area vasta.

Con delibera della Giunta Regionale n 3417 del 13.12.2004 è stato definita l'estensione del Fiume Terzo (iscritto nell'elenco delle acque pubbliche e pertanto soggetto a vincolo); il restante tratto, nel territorio del comune di Cervignano, prende il nome di "Roggia Turrisella" e pertanto non è soggetto a vincolo paesaggistico ex art. 142 D. Lgs. 42/2004;

Si accoglie la nota e si provvede ad integrare e modificare la voce “corsi d’acqua” inserendo canali, fiumi, rii, rogge, scoli e torrenti da fonte IRDAT.

Nella Tav. 2 si modifica la voce di legenda “corsi d’acqua” con “ corsi d’acqua (canale, fiume, rio, roggia, scolo, torrente)”.

X

Non è stato individuato il tratto terminale della Roggia Polsino.

Si accoglie la nota e si provvede ad integrare e modificare la voce “corsi d’acqua” inserendo canali, fiumi, rii, rogge, scoli e torrenti da fonte IRDAT.

Nella Tav. 2 si modifica la voce di legenda “corsi d’acqua” con “ corsi d’acqua (canale, fiume, rio, roggia, scolo, torrente)”.

X

1

VINCOLI PAESAGGISTICI CORSI D’ACQUA (Tav. 1a e Tav. 2):

L'individuazione del tratto del Fiume Ausa Si accoglie la nota e si provvede ad integrare e Nella Tav. 2 si modifica la voce di X

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167

Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab.Grafici

sottoposto a vincolo va ridefinita in ragione della cancellazione parziale dall'elenco delle acque pubbliche dello stesso a seguito del Decreto Ministeriale 02.1.1962 (delimitazione della zona portuale Nogaro - Torviscosa) e del decreto del Presidente della Repubblica 27.04.1964 (funzione di canale marittimo per il tratto dell'Ausa entro la zona portuale) e del parere della Direzione Centrale Pianificazione Territoriale, autonomie locali - Servizio tutela beni paesaggistici prot. 19496/1.410 del 22.08.2008 a firma del Direttore del servizio, arch. Chiara Bartolini, che si allega alla presente.

modificare la voce “corsi d’acqua” inserendo canali, fiumi, rii, rogge, scoli e torrenti da fonte IRDAT.

legenda “corsi d’acqua” con “ corsi d’acqua (canale, fiume, rio, roggia, scolo, torrente)” .

Il corso d'acqua denominato Fiume Taglio Orientale non è soggetto a a vincolo paesaggistico ex art. 142 D. Lgs. 42/2004. Alla presente è allegata la TAV 4 - vincoli ambientali ed infrastrutturali della Variante 79 approvata con delibera del C.C. n. 62 del 21.12.2012 in cui sono riportati i corsi d'acqua vincolati ai sensi dell'art. 142 D. Lgs. 42/2004, con le esclusioni di cui al DM 02.1.1962 (delimitazione della zona portuale Nogaro - Torviscosa) e del DPR 27.04.1964 (funzione di canale marittimo per il tratto dell'Ausa entro la zona portuale), e della delibera della Giunta Regionale n 3417 del 13.12.2004.

Si accoglie la nota e si provvede ad integrare e modificare la voce “corsi d’acqua” inserendo canali, fiumi, rii, rogge, scoli e torrenti da fonte IRDAT.

Nella Tav. 2 si modifica la voce di legenda “corsi d’acqua” con “ corsi d’acqua (canale, fiume, rio, roggia, scolo, torrente)” .

X

2

COMPONENTI TERRITORIALI E STORICO PAESAGGISTICHE DTSR VOL II - Scheda STL 02

"Vìlla e Parco Attems" e "Villa Bresciani - Attems - Ausperg" indicano la stessa villa vincolata ai sensi della L 39/1089 con DM 15/04/1972 - VILLA BRESCIANI, PETEANI, ATTEMS, AUESPERG - Cervignano - FG 18 - mapp 296/1 e identificata nel SIRPAC con il codice A 656.

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e si integra la scheda del STL 02 relativa alle componenti territoriali storico e paesaggistiche.

Si elimina la dicitura “villa e parco Attems” e “villa bresciani” dal testo del Volume IIdel DTSR, pag. 12, lasciando la sola dicitura “Villa Bresciani, Peteani, Attems, Auesperg”.

X

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168

Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Tra le ville di elevato interesse storico-monumentale non sono stati indicati Parco e Villa Vitas vincolati ai sensi della L 39/1089 con DM 17/10/1998 "VILLA VITAS CON PARCO E ANNESSI" individuati catastalmente nel Comune Censuario di Strassoldo - FG 4 - mapp 368/1,398/2,371/1, 374/2,375/1,380/4,380/6,374/3,368/4,373/3,373/4,375/2 - CODICE SIRPAC A 4162;

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e si integra la scheda del STL 02 relativa alle componenti territoriali storico e paesaggistiche.

Si aggiunge la dicitura “villa Vitas” nel testo del Volume II del DTSR, pag. 12.

X

Villa e Parco Sepuicri Verzegnassi Albini e Villa e parco De Obizzi Lanzone sono segnalati nel SIRPAC, ma non risultano disciplinati dal D.Igs 42/2004.

L’osservazione non viene accolta in quanto si evidenzia che le ville ed i parchi in oggetto non sono indicati come vincolati ai sensi del D. Lgs. 42/2004.

3 STL

Si sollevano perplessità sui criteri di formazione e composizione dei STL. Si sollevano perplessità sui criteri di formazione e composizione dei STL, che in alcuni casi possiedono una discutibile continuità territoriale che impedisce una compiuta valorizzazione di potenzialità e patrimoni. Aspetto controverso appare anche il rapporto tra la pianificazione di area vasta e quella comunale, in termini di contenuti, dì cessione di sovranità, di temporalità e tempistiche (pare che le esigenze della pianificazione comunale vengano considerate aspetto secondario rispetto a quelle di grado superiore).

I STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale, non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13 comma.3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza. Per quanto riguarda il rapporto tra pianificazione di area vasta e quella comunale, si evidenzia che tale osservazione non risulta pertinente al piano in quanto si riferisce a temi che vanno trattati in documenti legislativi, cui è demandato il compito di definire i soggetti competenti alla pianificazione di area vasta, i relativi strumenti e le forme di istituzione di eventuali modelli associativi.

4 STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE DI AREA VASTA

Art. 1 (pag. 9) e Art. 25 (pag. 25). Il generico riferimento a "strumenti di pianificazione territoriale" riportato negli artt. 1 e 25, può far sorgere il dubbio che fra tali piani rientrino anche gli strumenti urbanistici generali comunali. Si ritiene opportuno, pertanto, che alle parole "strumenti di pianificazione territoriale" sia aggiunto "di settore e di area vasta".

Laddove nelle NTA si fa generico riferimento agli strumenti di pianificazione territoriale, lo stesso deve interpretarsi come riferito a tutti gli strumenti di pianificazione territoriale e non solo, quindi, a quelli di area vasta.

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169

Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab.Grafici

Art. 14 co. 1 lett. B (pag. 15). La dotazione minima dei servizi da prevedere nella pianificazione di un'area vasta non risulta esplicitata dalle Nta. Si ritiene che l'art. 14, co. 1, lett. b) vada integrato con il riferimento al D.P.G.R. 0126/Pres. del 20.04.1995.

Si pone l’attenzione sulla fase transitoria che conferma l’applicabilità delle disposizioni del PURG e del DPGR 126/95 di revisione degli standard urbanistici regionali fino all’emanazione di apposito atto di modifica dei temi in esso trattati (zonizzazione, standard, dimensionamento…).

Art. 27 (pag. 23). Al fine di precisare che il recepimento degli indirizzi è attribuito esclusivamente ai piani di area vasta, si ritiene opportuno che dopo le parole "Nelle more del recepimento" vadano inserite le seguenti: "da parte dei piani di area vasta".

L’integrazione proposta non è accoglibile in quanto la norma transitoria si rivolge a tutti gli strumenti di pianificazione e non solo, quindi, a quelli di area vasta.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Settore Pianificazione Territoriale - Sergio Bergnac prot.: 0000713/A-/LETT

PROVINCIA DI PORDENONE Nota prot.: mail del: 08.01.2013

di data: 08.01.2013

075

Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1 RUOLO PROVINCE

Si ritiene il non assegnare alle Province un ruolo specifico nella pianificazione di area vasta un’occasione persa.

Si precisa che vengono riservate alla legge istitutiva del nuovo assetto del governo del territorio la previsione e la disciplina di un ruolo di coordinamento superiore al livello di area vasta, che consenta la valutazione

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170

Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

della coerenza con il PGT delle azioni svolte a livello sub regionale, ferma restando l’ascrizione della funzione pianificatoria tra i compiti spettanti ai Comuni.

2 STL

La suddivisione nei STL 8 e 9 appare una banalizzazione geometrica del sistema di rapporti storicamente costruito dalla Provincia e ha come effetto lo smembramento del territorio senza riconoscerne le parti costituenti.

I STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale, non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13 comma.3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza. I perimetri dei STL sono stati individuati sia in base a criteri di omogeneità dei loro caratteri specifici che mediante il relativo auto contenimento, di flussi generati da forme stabili di circolazione interna tramite un modello sviluppato avvalendosi della collaborazione dell’Università degli Studi di Trieste. (cfr. Allegato1 - Relazione di Analisi).

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Servizio Urbanistica e Ambiente prot.: 0000715/A-/LETT UNIONE DEI COMUNI CENTRO ECONOMICO DELLA BASSA FRIULANA

Nota prot.: 106 del: 08.01.2013 di data: 08.01.2013

076

Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

CONSULTAZIONI, CAL

Un argomento così essenziale come l'individuazione dei Sistemi Territoriali Locali (STL) per il rapporto fra le istituzioni locali non può essere relegato solamente alla fase delle osservazioni. Una nuova articolazione istituzionale territoriale che, come proposto dal PGT,

Il PGT ha recepito l’art. 14 della Legge regionale 22/2009 e s.m.i. “Procedure per l'avvio della riforma della pianificazione territoriale della Regione” che cita: I Comuni partecipano attivamente alla formazione dei documenti di cui al comma 3 mediante la partecipazione alle assemblee di

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171

Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

comporta l'obbligatorietà della partecipazione di più Comuni alla definizione di un futuro condiviso. E' doveroso rilevare come l'approfondimento dei STL e delle loro prerogative, non solo non è avvenuto nelle forme di ampia consultazione e approfondimento, ma queste sono state, per una parte, attivate successivamente all'approvazione preliminare: prima è avvenuta l'approvazione, poi sono stati raccolti i pareri previsti per legge del CAL e della IV Commissione consiliare.

pianificazione regionale, nonché, limitatamente a tematismi omogenei, a tavoli tecnici individuati su base sub-regionale. Per quanto riguarda le procedure di adozione del PGT si è seguita la normativa regionale vigente, L.R. 22/2209.

Non viene trattato il tema della gestione della laguna di Grado e Marano e le scelte relative, né riguardo il piano né la relativa VAS. AI punto 3 del rapporto ambientale non c'è riscontro del parametro sedimenti la cui gestione rappresenta il vero problema della Laguna di Grado e Marano.

Le problematiche relative alla gestione della Laguna di Marano e Grado trovano trattazione nel Rapporto Ambientale, inoltre sono attualmente di competenza della struttura del Commissario Delegato per l'emergenza socio economico ambientale determinatasi nell’area in oggetto. Per quanto attiene agli aspetti ambientali e naturalistici la trattazione è affrontata nel dettaglio dal Piano di Gestione della Laguna di Grado e Marano in via di adozione (siti Natura 2000).

L'elemento lagunare rappresenta un unicum ambientale e quindi non può essere suddiviso in due distinti STL.

Si precisa che i STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale, non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13 comma.3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza. Nulla vieta che diverse aree vaste interessate da temi ed ambiti comuni possano interagire in progetti a scala territoriale più alta, coordinati dalla Regione come previsto.

1 LAGUNA, DRAGAGGI, SIN, AREE CAFFARO

Nulla è stato scritto o riferito al sistema diportistico ben presente all'interno dell'ambito lagunare e questo tema manca anche nei riferimenti e nelle scelte per l'ambito fluviale e marino. I

Si precisa che il sistema diportistico è regolamentato dalla specifica normativa di settore L.R. 22/1987 e potrà essere adeguatamente riconosciuto in sede di pianificazione di area vasta.

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172

Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

criteri di scelta al riguardo non possono restare indeterminati, come si sta verificando in questi mesi dopo il passaggio di gestione degli interventi di sicurezza della navigazione alla Regione FVG che ha portato alla paralisi delle attività di dragaggio.

Non è trattato il tema della gestione della Zona Industriale D1 dell'Ausa-Corno per la parte riguardante le aree Caffaro in Comune di Torviscosa né riguardo il Piano né la relativa VAS.

La Zona Industriale dell’Aussa Corno viene riconosciuta quale tema della gestione della Zona Industriale D1 dell’Aussa Corno tra le Concentrazioni industriali regionali che corrispondono ai grandi e medi agglomerati produttivi, già previsti dagli strumenti dipianificazione territoriale regionale, per i quali vengono perseguiti il consolidamento della gestione dei servizi e l’adeguamento agli standard di sostenibilità ambientale. Pertali ambiti, che rivestono un ruolo centrale per lo sviluppo del sistema economico grazie alla dotazione infrastrutturale e all’offerta qualificata di servizi, il PGT promuove lo sviluppo della competitività attraverso la diffusione delle attività di ricerca e innovazione (pag. 76 - 77 del DTSR). Per quanto riguarda il tema della gestione, esso non è pertinente agli obiettivi del PGT.

AI punto 2.6 del rapporto ambientale non si ha riscontro del Piano regionale delle bonifiche, così come al punto 3 dello stesso, non viene trattato il tema dei Siti Inquinati tanto meno per gli aspetti dei SIN; si è semplicemente riprodotto il contenuto dell' RSA (rapporto dello stato dell'ambiente) di ARPA FVG edizione 2012, che ha trascurato il tema, trattando solo i suoli agricoli adiacenti il SIN.

Al paragrafo 3.1.8 Suolo del Rapporto ambientale, a pag. 147 ultimi due capoversi , si descrivono i Siti di Interesse Nazionale quali specifiche situazioni derivanti dal degrado del suolo di origine antropica presenti sul territorio regionale. A tale sezione sarà data maggiore evidenza nella versione definitiva del Rapporto ambientale.

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173

Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

La Zona Industriale dell'Ausa-Corno con l'ambito di Torviscosa è citata soltanto per gli aspetti logistici. Nulla è affermato riguardo il risanamento e recupero dell'area Caffaro e limitrofe, né per gli aspetti di interesse ambientale, né per quelli di carattere industriale (non si ha riscontro al riguardo neanche all'interno della griglia degli indicatori ambientali.

Le problematiche relative al SIN della laguna di Marano e Grado trovano trattazione nel Rapporto Ambientale, inoltre la gestione dell’area è attualmente di competenza della struttura del Commissario Delegato per l'emergenza socio economico ambientale determinatasi nella Laguna di Marano Lagunare e Grado.

2 ELEMENTI STORICO CULTURALI

Nell'allegato 17, Carta Dei Valori (Sintesi interpretativa settoriale) Tavola 8, Componenti territoriali, A) storico-culturali e paesaggistiche: Torviscosa viene segnalata come esempio monumentale (al pari di Palmanova) tra le "Aree e centri urbani a dominante storica, culturale, archeologica"; tutto il paesaggio agrario di Torviscosa viene segnalato come "Trasformazioni agrarie e modelli insediativi rurali". La chiesetta di Malisana viene segnalata come sito diffuso di interesse storico e archeologico (pievi e abbazie). Il Comune di Torviscosa è interessato a valorizzare il sito storico dello stabilimento (sito produttivo e di archeologia industriale), la struttura urbanistica della Città di Fondazione (strutture architettoniche pubbliche e private della Company Town) e tutta l'area agricola del proprio territorio. Per portare avanti questa operazione l'Amministrazione Comunale è intenzionata a porre sotto tutela gli immobili industriali e civili, le strutture urbane e le aree agricole come elementi di un unico progetto di notevole interesse pubblico (vincolo paesaggistico ex art. 136 del D. Lgs. n. 42/2004).

Si prende atto di quanto segnalato e dell’iniziativa in corso.

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174

Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Negli elaborati cartografici risulta inoltre mancante il riferimento al museo del CIO Centro di Informazione e Documentazione presente in Comune di Torviscosa.

I musei riportati in cartografia sono quelli classificati come “statali” o “di interesse regionale” facendo riferimento alle banche dati realizzate per il PTR ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19. L’elemento in oggetto potrà essere adeguatamente valutato in sede di pianificazione di area vasta.

Secondo le indicazioni cartografiche il Comune di Torviscosa viene tagliato in due dal Corridoio 3 (1) e dal Corridoio Adriatico-Baltico.

L’individuazione dei corridoi europei TEN – T sugli elaborati cartografici del PGT è puramente indicativa e non definisce tracciati specifici sul territorio.

Nella Relazione (pag. 71) si sostiene come l'energia abbia un ruolo determinante per le famiglie e imprese; desta stupore che il Piano si avvalga di dati piuttosto incerti e vecchi di dieci anni, cui si aggiunge il limite determinato dall'assenza del PER e da informazioni incomplete sugli impianti e strutture esistenti (la centrale di 800 MW di Torviscosa non è nemmeno analizzata); Si propone di valutare e favorire i progetti di interconnessione di corridoi e reti di approvvigionamento energetici a basso impatto ambientale e fare della centrale di Torviscosa una RIU (vedi decreti attuativi dell’Autority Energia).

Si precisa che la centrale termoelettrica di Torviscosa si considera ricompresa tra gli impianti gestiti da autoproduttori, i quali producono energia elettrica prevalentemente per uso proprio (pag. 72 del DTSR, allegato 02). Per quanto riguarda gli altri punti dell’osservazione la Regione si è avvalsa per i dati degli ultimi aggiornamenti disponibili all’interno dell’amministrazione. Le proposte vanno considerate all’interno dello specifico piano di settore.

3 TEMATICHE ENERGETICHE

Non è stimato il riflesso in termini di uso di suolo agricolo che comportano i progetti (in costruzione, approvati, presentati) relativamente ai parchi fotovoltaici, alle centrali a biomassa e biogas (si stima che 1/7 dei 230.000 ha di superficie agraria regionale possa venire potenzialmente utilizzato)

Si precisa che la Regione per quanto riguarda i dati, si è avvalsa degli ultimi aggiornamenti disponibili all’interno dell’amministrazione. Essendo quelli in argomento, dati di settore, verranno approfonditamente trattati nei relativi piani che si muoveranno nel quadro strategico individuato dal PGT e quindi perseguendo obiettivi di risparmio energetico, gestione e uso razionale del territorio. (Politica strategica n. 2 del DTSR e Progetto per il supporto alle attività produttive del DTSR).

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Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

4 STL POLICENTRICO

Relativamente al Comune di San Giorgio di Nogaro, individuato dal piano adottato come polo di primo livello di progetto, e preso atto dei criteri di individuazione, risulta essenziale approcciare il territorio come un unico grande polo logistico ed industriale interessante i Comuni di San Giorgio di Nogaro, Torviscosa e Cervignano del Friuli (UD) soprattutto in relazione alle esistenti peculiarità dei territori citati. Pertanto per valorizzare tali aspetti e mettere in sinergia le sopradescritte realtà pare consona la previsione del STL policentrico, includente anche il Comune di Palmanova.

Si conferma che l’ambito ottimale individuato dal PGT relativamente al STL 02 è fondato sulle due polarità complementari di Cervignano e Palmanova e il polo di primo livello di progetto.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Pianificazione territoriale e paesaggio - Gianluca De Vido

prot.: 0000843/A-/LETT

WWF ITALIA ONLUS Nota prot.: 1 del: 08.01.2013

di data: 09.01.2013

077

Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

POLITICA PIANIFICATORIA FVG E PARTECIPAZIONE

Si ritiene quindi che la Regione dovrebbe seguire la corretta gerarchia dei piani, evitando di travalicare il senso della pianificazione con le scelte politiche: la pianificazione è fatta per controllare le dinamiche territoriali che nascono sul territorio dovute al mutamento delle condizioni sociali ed economiche e non viceversa.

I criteri per la formazione del PGT nonché le procedure per la sua formazione ed adozione sono quelle previste dalla normativa vigente, L.R. 22/2009. Il recepimento del piano infrastrutture da parte del PGT è definito dal art.. 3 bis della L.R. 23/2007. Si specifica che il PGT ha recepito l’art. 14 della Legge regionale 22/2009 e s.m.i. “Procedure per l'avvio della riforma della

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Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Si ritiene quindi che la strada intrapresa per la formazione del PTG non sia conforme a quanto affermato dalla stessa amministrazione regionale. La partecipazione di tutti i portatori di interessi è infatti ora ridotta al minimo indispensabile e non è garantita nelle modalità previste dalle Linee Guida, che dovevano essere invece la base del procedimento. Si chiede in conclusione che il PGT si basi su scelte condivise da tutti gli stakeholders, con un processo di partecipazione vero - non ridotto a mero processo burocratico -, che apporti al documento finale contributi significativi e importanti. Si ritiene infatti che una pianificazione territoriale finalizzata a rendere plausibili gli obiettivi e le strategie di pochi non convenga a nessuno, tanto più se, come sostengono le Linee Guida proposte, il suo obiettivo è quello dello “sviluppo sostenibile” del territorio. Si propone dunque di non adottare la delibera 1406 e di creare un nuovo percorso di partecipazione pubblica per il PGT.

pianificazione territoriale della Regione” che cita: I Comuni partecipano attivamente alla formazione dei documenti di cui al comma 3 mediante la partecipazione alle assemblee di pianificazione regionale, nonché, limitatamente a tematismi omogenei, a tavoli tecnici individuati su base sub-regionale.

1

STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE DI AREA VASTA E OBIETTIVI STL

Molte perplessità sorgono sui STL, non in quanto tali, ma per lo strumento che li andrà a pianificare, non essendo quest’ultimo previsto in alcuna normativa regionale fin qui adottata. Non si capisce poi quale tipo di gestione avranno i piani struttura di area vasta relativi, né si fa cenno alla loro denominazione. A questo punto ci chiediamo, visto che nell’intero PGT non ve n’è menzione e non ve n’e traccia in alcun documento adottato o in vigore, quale sarà l’iter per attuare il Piano struttura di area vasta. Stesso dicasi per chi e come deve formare i STL. Manca infatti il soggetto

Tali temi devono trovare apposita trattazione in strumenti normativi o regolamentari in materia di governo del territorio, che diano continuità e integrino le disposizioni contenute nella legge di avvio della riforma del settore contenute nella L.R. 22/2009. Si precisa che il PGT individua una prima articolazione di obiettivi ed azioni specificheper STL di riferimento alle pag. 73 – 75 del II volume del DTSR (Allegato 02). L’armonia tra STL e le varie reti viene garantita attraverso la piattaforma territoriale regionale che costituisce il quadro di riferimento per la valutazione di compatibilità degli atti di pianificazione di ogni livello, così come riportato al capitolo 5

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Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

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Elab. Grafici

che attuerà questo tipo di pianificazione: nella normativa vigente, L.R. 5/2007 Titolo I Capo IV articoli 26-30, si parla di pianificazione sovra comunale, ma anche qui non sono indicate le procedure di formazione di tale piano e non si capisce se il Piano struttura di area vasta è coerente con a quanto previsto dalla legge urbanistica oppure se, approvato il PGT, essa dovrà essere modificata. C’è poi il nodo degli obiettivi dei STL, per i quali il PGT offre indicazioni generali senza però individuare le azioni o l’insieme di politiche coerenti con uno sviluppo sostenibile e destinate a raggiungere gli obiettivi che il PGT si è dato. Si chiede quindi di identificare le politiche o le azioni che i STL devono intraprendere per far sì che il territorio regionale sia in armonia tra STL e le varie reti individuate dal PGT.

del DTSR.

Altro problema riscontrato riguarda l’efficacia degli strumenti pianificatori dei STL: come si integreranno i piani di area vasta con i piani di livello comunale? Recepiranno a cascata le prescrizioni che arriveranno dai STL oppure sostituiranno il piano struttura di livello comunale? In conclusione, vista anche l’esperienza fallimentare in materia di pianificazione sovra comunale degli ultimi anni, si crede che si debba ripensare ulteriormente i STL e addirittura la tipologia di pianificazione sovra comunale. Come minimo, il PGT deve essere integrato nelle parti segnalate mancanti e risolvere le possibili contraddizioni con la normativa vigente.

Anche in questo caso, non si può prescindere da una lettura organica della riforma in atto, che deve necessariamente essere attuata anche mediante disposizioni di rango legislativo o regolamentare, in cui devono trovare compiuta trattazione o integrazione tali tematiche, tra cui, in particolare, i livelli in cui si attua la materia del governo del territorio in regione ed i relativi strumenti di pianificazione. In ogni caso, confermando la legislazione vigente in materia, l’attuazione del Piano Struttura di area vasta sarà garantita dal Piano Operativo Comunale e dai Piani Attuativi Comunali.

2 PROGETTI DI TERRITORIO

I progetti di territorio hanno una serie di obiettivi da raggiungere tramite delle azioni, che sulla carta appaiono in gran

In riferimento ad azioni, tempi e modalità di attuazione degli obiettivi del PGT si cita l’art. 3, comma 3, lett. c delle Norme Tecniche di

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Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

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Elab. Grafici

parte condivisibili ma la cui attuazione resta poco comprensibile. Non si capisce ad esempio se ce ne sono solo quattro, se ogni STL avrà i propri progetti di territorio, o se questi saranno in relazione ai bisogni effettivi del territorio e non saranno collegati ai STL. Chiediamo quindi che nel PGT sia inserita una specificazione utile a comprendere il vero funzionamento di questa tipologia di progetti. 191

Attuazione (allegato 04): Il Documento territoriale strategico regionale (DTSR) è composto da: - le strategie ed i programmi della politica territoriale regionale, gli obiettivi principali e le azioni per il governo del territorio della regione, individuando i Progetti di territorio di interesse regionale; - l’organizzazione territoriale in STL, quali ambiti di pianificazione territoriale di area vasta e di attivazione di processi di sviluppo locale, in cui si attuano i Progetti di territorio e la Carta Dei Valori. Come si evince dalle Norme Tecniche di Attuazione, il PGT presenta nel DTSR indirizzi, strategie e programmi che saranno attuati in area vasta attraverso i Progetti di Territorio.

Ugualmente poco chiare sono le modalità in cui saranno attivate le politiche riguardanti tali obiettivi: non si capisce che forma avranno tali progetti, chi li attuerà e con quali modalità. Le azioni individuate per ogni singolo obiettivo sembrano insomma non avere un supporto adeguato: c’è un abbozzo di strategia ma mancano le linee di attuazione, che andrebbero invece meglio specificate.

Le politiche riguardanti gli obiettivi del PGT si attueranno nei Piani Struttura di area vastacon le modalità disciplinate nella legge di riferimento.

Entrando nel dettaglio dei singoli progetti, la Rete Ecologica Regionale ci pare priva di elementi strutturati per delle azioni veramente atte alla realizzazione di quanto sostenuto in fase di indirizzo. Se l’indirizzo è tutelare e valorizzare e incrementare la rete ecologica, nel progetto di territorio non ci sono azioni ad area vasta per tutelare né per incrementare le aree protette. Si chiede quindi che tale progetto sia approfondito, indicando i paletti per la tutela delle aree esistenti e individuando azioni o politiche concrete atte all’incremento delle aree ambientali

Il progetto della rete ecologica regionale rappresenta il disegno strategico entro il quale coordinare interventi mirati a conservare la biodiversità del territorio regionale in ambito di area vasta, così come specificato all’art. 20, comma 2 delle Norme Tecniche di Attuazione. Si precisa che il PGT non ha valenza paesaggistica. Il piano Paesaggistico verrà realizzato dalla direzione competente ai sensi del D. Lgs. 42/2004. Quindi, ai fini della tutela delle aree protette nel PGT recepisce i vincoli della normativa vigente in materia. Si precisa che l’assetto territoriale del PGT si fonda sull’integrazione sostenibile delle tre

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Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

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protette. Si fa notare infine che l’approccio con cui è strutturato tale progetto di territorio è alquanto insolito: la prima preoccupazione del redigente è l’interazione delle aree protette con le infrastrutture e non un approccio unico sulla tutela, la valorizzazione e l’incremento delle aree protette. Una logica che andrebbe invece invertita, sottraendo la tutela della rete ecologica ai diktat imposti dalle trasformazioni infrastrutturali.

reti fisico-funzionali principali che creano il sistema della Piattaforma territoriale regionale e che sono: - la rete policentrico insediativi strategica; - la rete ecologico ambientale; - la rete infrastrutturale dei trasporti e della mobilità (art. 3 comma 2 delle norme Tecniche di Attuazione). In particolare il PGT considera i valori naturalistici regionali come patrimonio e risorsa comune e insostituibile. Il Progetto di territorio denominato Rete ecologica regionale individua nella Rete ecologica di livello regionale lo strumento per assicurare la coerenza tra le politiche di sviluppo del territorio compatibilmente alla tutela e alla conservazione degli aspetti strutturali (vegetazione, flora e fauna) e funzionali (connettività, connessioni e permeabilità) dell’ambiente naturale regionale.

3 PRINCIPI DEL PGT

Art. 1. Comma 3, Finalità e principi del PGT. I principi di base sono generali, privi di contenuti e non forniscono veri e propri indirizzi alla pianificazione di settore. Il primo è la promozione territoriale indicata come qualcosa da saper vendere: considerato che questo è un piano territoriale, ci sembra difficile che possa riuscire a “vendere” i valori del territorio, tanto più che altri indirizzi portano paradossalmente alla perdita di questi valori. Lo sviluppo del territorio dovrebbe invece passare per buone pratiche sostenibili che incentivino l’esistente: in questo modo si riuscirebbe anche a perseguire l’obiettivo di migliorare la qualità della vita, altro indirizzo. Al termine “sviluppo” deve essere quindi come minimo essere aggiunta la parola “sostenibile”. Un altro concetto che pare alquanto ambiguo è il “contenimento del suolo”:

Le finalità ed i principi contenuti nelle NTA del PGT devono necessariamente essere interpretati alla luce delle disposizioni di rango legislativo e regolamentare che accompagnano il piano in argomento, integrandone la disciplina e regolamentando aspetti non trattati - per questioni di collocazione nella corretta fonte giuridica -dalle NTA oggetto dell’osservazione. Si ritiene che la sostenibilità dello sviluppo sia un concetto che può trovar corretta collocazione nelle norme che disciplinano la generalità degli strumenti di pianificazione in regione, ferma restando l’opportunità che anche – e soprattutto – il livello regionale di pianificazione incardinato nel PGT riconosca e proponga la finalità dello sviluppo sostenibile: in ragione di un tanto, si accoglie la presente osservazione modificando il comma sulla base della richiesta. Osservazione accolta: si modifica conseguentemente il comma modificandolo come da richiesta (si veda modifica sub

Il punto 3 del comma 3 dell’articolo 1 delle NTA viene modificato come segue: “- promuovere lo sviluppo territoriale sostenibile della regione, anche favorendo politiche di difesa e contenimento del consumo di suolo ;”.

X

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forse che il legislatore intenda il contenimento del consumo del suolo? In tal caso si chiede di correggere l’affermazione. Quanto poi alla tutela della biodiversità, si dovrebbero individuare azioni sostenibili per la valorizzazione di queste risorse, in modo da promuovere la percezione delle aree protette non come vincolo ma come opportunità da sfruttare tramite il loro riconoscimento e la loro tutela e valorizzazione. Relativamente all’ultimo punto, abbiamo già affermato che le pratiche perequative territoriali rappresentano un rischio. Questa nuova pratica di pianificazione “negoziata” tra pubblico e privato, infatti, si riduce in definitiva ad una trattativa-scambio tra l’Ente e la controparte privata, nella quale gli oneri di urbanizzazione vengono sostituiti da alcuni servizi a vantaggio (per lo più presunto) della comunità. Ciò contrasta con gli indirizzi, poiché non è affatto certo che tali processi si risolvano in un vantaggio per tutta la comunità. Esiste insomma il rischio, quasi certezza, che tali processi inneschino in realtà delle speculazioni colossali. È preferibile quindi che la perequazione urbanistica o compensazione perequativa non sia citata in tale articolo del Piano di Governo del Territorio.

lettera A., che recepisce entrambe le osservazioni). La tutela della biodiversità inerisce al progetto di territorio relativo alla rete ecologico-ambientale, che trova attuazione a livello di area vasta o di più aree vaste, qualora interessate dagli stessi tematismi. Si evidenzia che talora il progetto di territorio potrebbe configurarsi anche di livello regionale, non limitandosi all’interno di una sola area vasta ma coinvolgendo territori più ampi. La perequazione contenuta al punto 5 del comma 3 dell’articolo 1 delle NTA è formulata in un significato più generico e tecnico che non attiene esclusivamente ai meccanismi di perequazione, siano essi di natura urbanistica o territoriale, ma è vista nel senso di equità, coesione ed equilibrio territoriale, anche in relazione alla distribuzione dei servizi sul territorio. Si evidenzia inoltre che le procedure ed i concreti meccanismi di attuazione di tali strumenti devono essere necessariamente trattati da disposizioni di rango legislativo e regolamentare.

4 INSERIRE AZIONI E STRATEGIE PGT IN NORMA

Articolo 3. Natura ed elementi costitutivi del PGT Negli elementi del PGT è affermato che il Documento territoriale strategico regionale (DTSR) contiene “le strategie ed i programmi della politica territoriale regionale, gli obiettivi principali e le azioni per il governo del territorio della regione, individuando i Progetti di territorio di interesse regionale”. Si crede

Le NTA sono strumento funzionale a dare operatività, tramite regole di condotta, ad elementi e contenuti sia di DTSR che di CDV: è in particolare nel primo di questi due elaborati che trova corretta collocazione la parte strategica e gli eventuali interventi sul territorio per favorire lo sviluppo ed il raggiungimento degli obiettivi definiti in sede regionale, che va letta pertanto in coerenza con le Norme Tecniche di

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tuttavia che le azioni da intraprendere per raggiungere gli obiettivi prefissati dal PTG dovrebbero essere contenute in norma ed avere potere vincolante; se invece vengono enunciate solo nel DTSR, esse perdono la loro efficacia. Si chiede quindi che le azioni e le strategie per attuare il PGT siano inserite nelle norme.

Attuazione del Piano.

Articolo 4. Il PGT e il livelli di pianificazione Secondo quanto previsto dalla L.R. 5/2007, modificata con legge regionale 14/2012, i livelli di pianificazione sono sostanzialmente due più quello sovra comunale, che però dal 2007 non ha mai avuto riscontro sul territorio. Con questo articolo, e con tutta la struttura del piano, si stravolgono queste previsioni: all’approvazione del PGT, ci saranno infatti due sole strutture di livelli, quella dettata dalla legge e quella dettata dal PGT, cosa inammissibile e improponibile. Inoltre non si capisce come il livello intermedio dei STL andrà a collocarsi rispetto alla pianificazione sovra comunale descritta nella Parte I Titolo I Capo V della legge regionale 5/2007 modificata con legge regionale 14/2012. Quest’ultima, dunque, deve essere in qualche modo modificata prima di rendere vigente il PGT.

Tale osservazione non risulta pertinente al piano in quanto si riferisce a temi che vanno trattati in disposizioni legislative, cui è demandato il compito di definire livelli e soggetti competenti alla pianificazione di area vasta, nonché forme di istituzione di eventuali forme associative.

5 PIANIFICAZIONE DI AREA VASTA

Il comma 3 di questo articolo rimanda indicazioni che lo stesso PGT avrebbe invece dovuto fornire: parliamo delle linee guida su valutazione ambientale strategica; perequazione territoriale e compensazione territoriale; aree produttive ecologicamente attrezzate; monitoraggio dell’attuazione del piano. Questo rimandare priva ancora una volta il PGT di contenuti, una cosa inammissibile per un Piano regionale.

Le linee guida tracciate dalle NTA vanno necessariamente interpretate anche alla luce della riforma organica del sistema della pianificazione territoriale, ivi comprese le disposizioni di rango legislativo e regolamentare.

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Articolo 5. Rapporto tra pianificazione generale e pianificazione di settore Il comma 1 di quest’articolo afferma che: “I piani di settore sono predisposti ed approvati nel rispetto delle previsioni dei piani sovraordinati, degli obiettivi strategici e delle scelte del piano generale del medesimo livello di pianificazione, sviluppando e specificando gli obiettivi prestazionali di settore stabiliti dalla pianificazione generale.” Si chiede di specificare quali siano i piani sovraordinati a cui i piani di settore devono sottostare, considerato che l’unico piano sovraordinato ai piani di settore è lo stesso PGT. Inoltre la seconda frase del comma risulta priva di significato. Si chiede quindi di rielaborare tale comma.

Si condivide e si accoglie la proposta, già affrontata e risolta nell’osservazione n. 037, cui si rimanda.

6 PIANI DI SETTORE

Nel comma si ritrova un'altra incongruenza di fondo. Si afferma che se il PGT non è coerente con i Piani statali, il piano di settore “attuativo” fa variante al PGT: si ritiene diversamente che il PGT dovrebbe essere già coerente con le linee della pianificazione nazionale.

Nella fattispecie oggetto dell’osservazione, pare fuor di dubbio la necessità di doversi procedere ad una variante al PGT, potendosi escludere che il piano di settore possa costituire variante automatica al piano sovraordinato, ad eccezione dei piani di settore che costituiscono vincoli o prescrizioni di rango sovraordinato al PGT, che si impongono sul piano medesimo anche in assenza di specifica variante.

7 CDV

Articolo 6. Finalità della Carta Dei Valori Pur ritenendo condivisibili le finalità della CDV, lo stesso si vorrebbe poter dire per le azioni che si intendono attivare per raggiungere tali obiettivi, che risultano invece assenti. È possibile infatti che una politica o un’azione per raggiungere l’obiettivo non persegua gli stessi criteri di base individuati nella finalità: è quanto succede, ad esempio, se per migliorare l’attrattività territoriale

Nel richiamare l’attenzione sul carattere processuale della CDV, si conferma il necessario sviluppo e approfondimento dello stesso in sede di area vasta dove saranno le amministrazioni locali assieme alla Regione a costruire sinergicamente la CDV (si vedano a tal proposito le pagg. 25 e 29 della CDV medesima). Si vedano a tal proposito le modifiche apportate agli articoli 3 e 6 delle NTA in accoglimento dell’osservazione n. 008.

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di una certa area si costruisce un’infrastruttura che però incide in modo negativo, deturpando il patrimonio identitario o compromettendo la tutela della biodiversità e del paesaggio. Quindi senza le azioni a supporto delle finalità è arduo capire se tali finalità siano condivisibili, sostenibili e non dannose e ancora una volta la norma risulta vuota di contenuti. Si chiede quindi che siano indicate le azioni e gli indirizzi per raggiungere le finalità individuate.

8 COMPONENTI TERRITORIALI CDV

Articolo 7. Componenti territoriali Questo articolo è la mera elencazione delle CDV e dei loro contenuti: non aggiungendo niente a quanto riportato dalle cartografie, risulta superfluo ed inutile. Per migliorare tale articolato si chiede di individuare gli indirizzi che si devono adottare al fine di tutelare, mantenere, sviluppare sensibilmente e valorizzare le singole voci riportate nell’articolo 7.

Ribadendo quanto espresso al punto precedente, si evidenzia il carattere di quadro conoscitivo dell’attuale CDV e la costruzione di un documento di sintesi attraverso la pianificazione di area vasta.

9 SISTEMI DI VALORE COMPLESSO

Articolo 8. Ambiti dei sistemi di valore complesso In questo articolo sono individuate le caratteristiche per cui si definisce un sistema di valore complesso. Mancano tuttavia indicazioni stringenti su come tali ambiti devono essere pianificati, ai fini della loro tutela e valorizzazione. Un tanto anche considerato che a volte questi sistemi non rientrano completamente in un STL, finendo così per essere pianificati in tre modi diversi e rischiando di esserne compromessi. Si chiede quindi di individuare norme, indirizzi e prescrizioni per ogni singolo sistema di valore complesso in modo da pianificarlo nel migliore modo possibile.

Ferma restando la competenza in materia di tutela dei beni paesaggistici, con riferimento a tale osservazione si richiama l’attenzione su quanto indicato a pag. 25 della CDV, cui si rimanda.

10 VALORI STRUTTURALI DI

Articolo 9. I valori strutturali di livello regionale

Ferma restando la competenza in materia di tutela dei beni paesaggistici, si conferma il

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2 DTSR

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LIVELLO REGIONALE

L’articolo si limita a fornire una definizione dei valori strutturali di livello regionale senza individuare azioni precise per la loro tutela e valorizzazione. Si fa notare che la mera elencazione dei valori strutturali di livello regionale è cosa misera per un PGT che dovrebbe offrire le linee guida dell’intera pianificazione territoriale regionale individuando le strategie più opportune per raggiungere l’obiettivo.

necessario sviluppo e approfondimento della CDV in sede di area vasta dove saranno le amministrazioni locali assieme alla Regione a costruire sinergicamente la CDV.

11

INDIRIZZI E CRITERI PER IL MANTENIMENTO DEI VALORI STRUTTURALI

Articolo 10. Indirizzi e criteri per il mantenimento e la valorizzazione dei valori strutturali di livello regionale nei piani struttura di area vasta. Totale assenza di criteri e azioni concrete su cui poter fondare i piani di area vasta, ai quali è, ancora una volta, rimandato il compito di individuare “norme” più stringenti. A questo punto l’impressione è che il PGT sia solo una scatola vuota. Si chiede quindi di inserire in tale articolo indirizzi e criteri per ogni sistema o ambito individuato dal PGT, in modo da poter delineare una serie di azioni atte alla pianificazione del territorio regionale riuscendo a tutelare, valorizzare e offrire una prospettiva di sviluppo sostenibile alla regione.

Non si ritiene di poter aggiungere ulteriori considerazioni a quelle sopra espresse.

12 PIATTAFORMA TERRITORIALE REGIONALE

Articolo 11. La piattaforma territoriale regionale Siamo nuovamente in presenza di un’elencazione sterile che non porta ad alcuna ricaduta attiva sulla pianificazione e sulla gestione del territorio. Si chiede come minimo che alcuni concetti siano specificati tramite l’inserimento di azioni che introducano concetti di sostenibilità e di tutela: sviluppare sostenibilmente “la rete policentrico insediativa, corrispondente

Le NTA hanno il compito di fornire linee operative ed indirizzi per l’attuazione di tutti i contenuti del PGT, ivi compresi quelli inseriti nel DTSR. Sul punto, si richiama l’attenzione sugli obiettivi specifici riferiti ai STL, cui le norme tecniche di attuazione offrono necessario supporto. Si evidenzia inoltre che l’articolo citato offre una definizione della piattaforma territoriale regionale, che viene concretamente disciplinata nei capi II, III e IV delle NTA, in cui sono specificati gli indirizzi per la costruzione della piattaforma territoriale in ambito di area vasta.

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al territorio regionale urbanizzato composto da residenza, servizi e comparto produttivo”; tutelare e valorizzare “la rete ecologico ambientale, che si identifica nell’insieme delle dotazioni di risorse naturalistico-ambientali del territorio regionale ed del sistema rurale”; sviluppo sostenibile della “rete infrastrutturale dei trasporti e della mobilità, come individuata dal Piano regionale delle infrastrutture di trasporto, della mobilità, delle merci e della logistica”. Inoltre si propone di inserire un altro comma in cui si afferma che tali elementi devono essere integrati tra di loro nell’ottica di uno sviluppo sostenibile e nessuno deve essere predominante sugli altri, offrendo un chiaro indirizzo di cosa e come deve essere la pianificazione territoriale subordinata.

13 STL E AREA VASTA

Articolo 12. I sistemi territoriali locali (STL) e l’area vasta Questo articolo delega funzioni che dovrebbero essere proprie del PGT ai nuovi piani struttura di area vasta dei STL, rimandando così alle calende greche la pianificazione sovraordinata, in quanto l’unico strumento che “funziona” in questa regione è il piano comunale. Si sta quindi creando un PGT destinato a lasciare immutate le cose e a proseguire con una politica urbanistica di “quartiere” in cui ogni Comune cura il proprio orticello senza sapere quello che fa il Comune vicino. Si chiede che il PTG dia indirizzi e criteri veri e propri per la pianificazione di area vasta.

La riforma della pianificazione territoriale avviata con la L.R. 22/2009 va sviluppata con disposizioni di rango legislativo: tale osservazione non risulta pertanto pertinente al piano in quanto si riferisce a temi che vanno trattati in documenti legislativi.

14 PIANO STRUTTURA DI AREA VASTA

Articolo 14. Il piano struttura di area vasta Si sottolinea che la normativa regionale in vigore in materia di pianificazione

Tale osservazione non risulta pertinente al piano in quanto si riferisce a temi che vanno trattati in strumenti legislativi, cui è demandato il compito di definire i soggetti

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4 NTA

Elab. Grafici

territoriale, cioè la 5/2007 e s.m.i., non prevede Piani struttura di area vasta: ci si chiede perciò come questo strumento si possa integrare con la normativa esistente. Non si capisce inoltre chi e come debba realizzare e poi gestire tali strumenti nel corso degli anni, per non parlare delle modalità, procedure e tempi dell’iter che li porterà in vigore. Si crede quindi che tale strumento di area vasta debba essere ripensato nella sua componente strutturale.

competenti alla pianificazione di area vasta e le procedure relative.

15 AMBITI DEGLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE

Articolo 15. Ambiti degli strumenti di pianificazione: criteri di individuazione Questo articolo dovrebbe indicare gli ambiti che devono essere individuati dai Piani struttura di area vasta e invece si limita a riproporre gli elementi già individuati nei documenti del PGT, con un’unica differenzazione per quanto riguarda i suoli destinati all’urbanizzazione (divisi tra edificato, servizi e turismo). Per i suoli non urbanizzati, invece, si riprendono le categorie individuate dai PGT. Quello che sicuramente non c’è sono i criteri per l’individuazione degli ambiti, che consentano ad esempio di rendere riconoscibile un’area urbanizzata o semi urbanizzata. Si chiede perciò di indicare nel presente articolo tali criteri.

Si pone l’attenzione sulla fase transitoria che conferma l’applicabilità delle disposizioni del PURG e del DPGR 126/95 di revisione degli standard urbanistici regionali fino all’emanazione di apposito atto di modifica di tali tematiche.

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Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Articolo 16. Finalità e componenti della rete policentrico insediativa. Comma 2. Oltre alla difficoltà di comprendere quanto e come la rete policentrico insediativa possa favorire le relazioni nel territorio, si segnala la mancata chiarezza rispetto al concetto di oltreconfine, che potrebbe essere riferibile ai soli rapporti con Austria e Slovenia o anche con la Regione Veneto. Si chiede quindi di rendere più limpido nel linguaggio e chiarificatorio tale comma.

La rete policentrico insediativa regionale viene proposta dal PGT in armonia con quella di più vasta scala definita a livello europeo, con cui deve necessariamente dialogare, visto che ne costituisce parte integrante. Un tanto è in linea sia con i contenuti del DTSR che della Relazione di analisi.

Comma 3. Si evidenzia che la dicitura “tra l’altro” implica che sono già state individuate altre finalità, qui però non esplicitate. Si chiede quindi di redigere una lista aggiuntiva di finalità che devono essere realizzate dalla rete policentrica insediativa, e di indicare, per ogni finalità, un’azione o più azioni atte al raggiungimento dell’obiettivo.

L’inciso “tra l’altro” indica la natura non tassativa ed omnicomprensiva dell’elenco contenuto nel comma indicato.

16

Comma 3. Si afferma che tale rete deve anche rilanciare la competitività territoriale ma non si capisce come questa competitività debba essere strutturata e “contro” chi debba essere attuata (tra i STL oppure con il Veneto o con Austria e Slovenia?). Finendo la competitività tra territori per danneggiarne alcuni a vantaggio di altri, ci si chiede fino a che punto essa debba essere promossa e se non sia piuttosto auspicabile promuovere uno sviluppo sostenibile di tutto il territorio regionale.

Si pone l’attenzione sul valore strategico e di sviluppo sostenibile del DTSR, che va letto in coerenza con le finalità di tutela poste dalla CDV. Essendo il PGT un piano regionale, è intrinseca nella sua natura l’attenzione a tutto il territorio di riferimento considerato nella sua completezza, fermo restando il riconoscimento del valore della sostenibilità, su cui poggia l’intero complesso del piano

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Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Articolo 17. Poli di primo livello e poli minori Grande confusione si ha nella definizione dei poli di primo livello: al comma 2, che dovrebbe fornire l’elenco completo, ne sono elencati 14, ma poi ne spuntano altri 2, Tarvisio e San Giorgio di Nogaro. Si chiede quindi di fare un unico elenco citando tutti i poli di primo livello.

Fermo restando il valore di polo di primo livello conferito ad entrambe le elencazioni, si evidenzia la funzionalità dei due poli di primo livello di progetto per il raggiungimento degli obiettivi del PGT nel formare la nuova struttura portante definita piattaforma territoriale regionale.

Altra carenza di quest’articolo è che solo i capoluoghi di provincia, Tarvisio e San Giorgio di Nogaro hanno definito le proprie peculiarità e i propri ruoli. Si ritiene invece opportuno che anche gli altri poli di primo livello si vedano indicato un proprio ruolo, in modo che si possano evitare sovrapposizioni di ruoli all’interno del contesto regionale o che queste sovrapposizioni, una volta individuate, possano essere gestite al meglio.

A riscontro di tale osservazione, si precisa che le schede dei STL, parte integrante del DTSR, indicano in maniera sintetica le peculiarità dei STL individuati da PGT, che sono bacini di area vasta ottimale.

17 POLI DI PRIMO LIVELLO E POLI MINORI

Stessa richiesta va fatta va per i 16 poli minori della regione (commi 5 e 6).

I poli minori sono definiti sulla base dei criteri di cui all’art.. 17, comma 5, che riconoscono la loro funzione predominante al fine della loro valorizzazione in sede di area vasta.

18

DISCIPLINA AMBITI COMPRESI NEI PSV

Articolo 19. Indirizzi generali per la disciplina degli ambiti compresi nei piani struttura di area vasta Tali indirizzi potrebbero finalmente dare un po’ di efficacia al PGT se non fosse che essi sono subordinati ai Piani di area vasta, di competenza dei STL: questi indirizzi resteranno perciò a lungo inapplicati e non è dato sapere quando se ne potrà dare attuazione visto che i piani struttura di area vasta non trovano riscontro nella normativa regionale vigente, non hanno ancora un iter legislativo per la propria formazione e non esiste ancora l’ente territoriale che li possa realizzare. Si chiede quindi che tali

Tale osservazione non risulta pertinente al piano in quanto si riferisce a temi che vanno trattati in documenti legislativi, cui è demandato il compito di definire i soggetti competenti alla pianificazione di area vasta, i relativi strumenti di pianificazione e le forme di istituzione di eventuali forme associative. Si evidenzia che il nuovo assetto pianificatorio regionale, che prende avvio con la L.R. 22/2009, si sviluppa attraverso diversi livelli di pianificazione: al livello regionale compete l’elaborazione della parte strategica attraverso la redazione di obiettivi per la realizzazione di azioni in sede di area vasta, cui compete quindi l’attuazione del PGT.

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Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

indirizzi o siano applicabili tramite l’individuazione di azioni ben precise da parte del PGT o che lo siano quantomeno fino a che i piani struttura di area vasta non vengano realizzati e applicati.

19 RETE ECOLOGICA AMBIENTALE

Articolo 20. Finalità e componenti della rete ecologico ambientale Con questo articolo la Regione individua la rete ecologica ambientale e identifica gli obiettivi di tale ambito del PGT. Ancora una volta, tuttavia, non è dato sapere quali sono le politiche o le azioni che si devono intraprendere concretamente per raggiungere tali finalità. Difficile capire d’altronde come si concili questa finalità con i recenti tagli imposti dall’amministrazione regionale ai fondi per le aree protette, nonché con la legge regionale 14/2012 che è andata a ridurre le aree a prato stabili presenti in regione. Si chiede perciò in prima istanza una politica regionale favorevole alla tutela e alla valorizzazione e all’incremento della rete ecologico ambientali, e in seconda istanza l’inserimento in tale articolo delle politiche o azioni che la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia intende intraprendere per raggiungere la finalità indicata nel presente articolo.

L’articolo oggetto dell’osservazione definisce la rete e ne delinea le relative finalità, introducendo le politiche ed azioni che sono meglio enucleate nei successivi articoli, fermo restando il rinvio di cui all’art. 22, comma 4, che demanda ad appositi atti di indirizzo emanati dalla Giunta regionale la definizione delle modalità per il recepimento del progetto a livello sia di area vasta che comunale.. Per quanto concerne la parte relativa a azioni e politiche, si rinvia pertanto agli articoli seguenti.

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Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Il comma 2 afferma che: la rete ecologico ambientale “costituisce il riferimento per politiche strategiche ed azioni di competenza della pianificazione generale e di settore dell’area vasta finalizzate alla tutela della funzionalità ecologica del territorio, nonché lo strumento di riferimento per la redazione della Rete ecologico ambientale nei piani struttura di area vasta”. Per l’ennesima volta si fa notare che il PGT rimanda la pianificazione al piano struttura di area vasta (che abbiamo già visto in precedenza di difficile realizzazione), evitando così di pianificare anche quello che sarebbe di sua competenza. Si ricorda solo che una rete ecologica ambientale per “funzionare” deve essere progettata interamente e non per singoli pezzi o porzioni e con metodi diversi: delegare dunque tale competenza al piano di area vasta è un grave errore. Si chiede pertanto che il PGT pianifichi seriamente le politiche e le azioni per quanto previsto dal comma 1.

Il nuovo assetto pianificatorio si basa non su una struttura verticistica e rigidamente gerarchica bensì su un regime di partecipazione alle scelte, considerato il livello di conoscenza del proprio territorio esercitato dai singoli comuni, nonché dei principi posti alla base della riforma in atto e sanciti a livello costituzionale dopo la riforma del Titolo V della Costituzione. In tale ottica, spetta ai comuni interessati la proposta di adeguate proposte progettuali, che la Regione – nell’ottica della sussidiarietà – renda coerenti e uniformi a livello regionale. Un tanto spiega la mancata predeterminazione di una rete imposta “dall’alto”, essendo interesse regionale il favorire iniziative locali che meglio conoscono il territorio. Nel ritenere tale osservazione non totalmente priva di fondamento, si integra l’articolo 20 esplicitando lo sviluppo per fasi della costruzione della rete ecologico ambientale.

Alla luce dell’osservazione formulata, il primo capoverso del comma 1 dell’articolo 20 viene integrato come segue: “1. Il PGT individua la rete ecologico ambientale quale strumento di valorizzazione, tutela ed implementazione in forma sistemica delle dotazioni di risorse naturalistico-ambientali del territorio regionale, in continuità con quelle nazionali e transfrontaliere, da costruire per fasi, al fine di interconnettere, sotto il profilo della funzionalità ecologica, le aree tutelate di interesse naturalistico regionale.”.

x

20 RETE ECOLOGICA REGIONALE

Art 21. Componenti del progetto della rete ecologica regionale Il comma 2 afferma che la rete ecologica regionale di primo livello è composta da aree core, aree buffer ed aree stepping stone e ne dà la definizione. Tali aree però non sono individuate in tutto il PGT né sono menzionate nelle Tavole riguardanti la rete ecologica regionale: ci pare perciò doveroso che il PGT specifichi in che modo tali definizioni di aree, ora avulse dal contesto, entrino nella pianificazione, per capire come possano essere utilizzate, come debbano essere attuate e che quali indirizzi e criteri debba adottare il PGT per tali superfici.

A riscontro di tale osservazione, si ritiene di rinviare alla risposta all’osservazione in relazione all’articolo 20.

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Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Identico discorso va fatto per le componenti di secondo livello composte da restoration areas, connettivo ecologico montano, connettivo ecologico agricolo: se le ultime due sono individuate nelle Tavole, lo stesso non accade per la tipologia di aree dove è prevista una rinaturalizzazione. Quest’ultima tipologia di aree, fra le più importanti, dev’essere quindi indicata nelle Tavole del PGT al fine di ottenere chiari indirizzi e conseguenti politiche atte ad incrementare la rete ecologica regionale.

21

DISCIPLINA AMBITI COMPRESI NEI PSV - RETE ECOLOGICA

Articolo 22. Indirizzi generali per la disciplina degli ambiti compresi nei piani struttura di area vasta Anche per quanto riguarda la rete ecologica gli indirizzi dati dal PGT appaiono condivisibili, ma ancora una volta si rimarca che essi riguardano un livello di pianificazione che non esiste ancora e che non ha neppure le basi normative per la propria realizzazione. Si chiede quindi di trovare una soluzione per far sì che tali indirizzi siano efficaci sin dall’approvazione del piano e non restino lettera morta. A questo livello di incertezza se ne aggiunge poi un altro. Il comma 4 afferma, infatti, che Giunta regionale emana atti di indirizzo in cui sono definite le modalità per il recepimento del progetto della rete ecologica regionale a livello di area vasta e comunale. Questo vuol dire che prima che i piani struttura di area vasta dei STL possano essere realizzati, la Giunta Regionale deve emanare delle linee guida esplicative per gli indirizzi dati, aggiungendo quindi un ulteriore rallentamento alla realizzazione di azioni per la tutela e valorizzazione della rete

Si evidenzia che la corretta interpretazione delle NTA deve necessariamente tener conto delle disposizioni di rango legislativo e regolamentare che accompagnano il piano in argomento, integrandone la disciplina e regolamentando aspetti non trattati - per questioni di collocazione nella corretta fonte giuridica - dalle NTA oggetto dell’osservazione. Un tanto, sembra fuor di dubbio, coinvolge una pluralità di aspetti tra cui i livelli della pianificazione, gli strumenti ed i soggetti ad essa deputati.

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Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

ecologica. Si chiede quindi che tali linee guida di indirizzo per la rete ecologica siano parte integrante del PGT e che siano qui inserite, in modo da avere subito valenza progettuale e dare indicazioni più stringenti per la tutela e la salvaguardia della rete ecologica.

22 BILANCIO DI SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE

Articolo 23. Bilancio di sostenibilità territoriale In primo luogo non vengono citate quali sono le trasformazioni territoriali che devono essere soggette a bilancio di sostenibilità. Quindi, o il PGT indica chiaramente quali sono tali trasformazioni oppure il meccanismo della compensazione si applichi indistintamente a tutte le opere che provocano trasformazioni territoriali. A prescindere da ciò, si ritiene che i meccanismi della compensazione o perequazione ambientale portino a pratiche di mal governo del territorio innescando meccanismi di “compra vendita” dei territori comunali da parte dei privati. Tali azioni spesso hanno un risibile vantaggio per la comunità e grandi vantaggi economici per i privati. Per non parlare del danno collettivo provocato dalla distruzione di porzioni di territorio. Si crede quindi che tale argomento sulla compensazione e perequazione ambientale abbia bisogno di una riflessione maggiore e più profonda, che non possa essere liquidato in un singolo articolo del PGT ma meriti per lo meno una sezione apposita del Piano che ne svisceri tutti gli aspetti e le criticità. Infine si osserva che, ancora una volta, quelli che dovrebbero essere gli indirizzi, i criteri e le prescrizioni per la realizzazione del bilancio di sostenibilità

Anche in questo caso, la corretta interpretazione delle NTA deve necessariamente tener conto delle disposizioni di rango legislativo e regolamentare che accompagnano il piano in argomento, integrandone la disciplina e regolamentando aspetti non trattati - per questioni di collocazione nella corretta fonte giuridica - dalle NTA oggetto dell’osservazione. Tale precisazione trova applicazione anche in relazione ai meccanismi di perequazione, che vanno regolamentati in apposito atto competente alla regolamentazione di procedure e criteri.

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Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

territoriale vengono di nuovo rimandati ad un documento esterno al PGT.

23 RETE INFRASTRUTTURE

Articolo 25. Finalità e componenti della rete infrastrutturale dei trasporti e della mobilità Si ritiene inaccettabile che un piano di settore venga ad essere integralmente adottato nel PGT poiché nessuna osservazione in merito in sede di PGT avrebbe infatti valenza alcuna.

Riconoscendo l’unitarietà dell’amministrazione regionale e nell’ottica dei principi di efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa, il PGT basa la propria struttura di riferimento, definita piattaforma territoriale regionale, sulle tre reti fisico-funzionali principali di cui all’art. 11 delle NTA, tra cui quella delle infrastrutture, già delineata dalla competente struttura regionale, a cui pertanto si rinvia.

24

DISCIPLINA AMBITI COMPRESI NEI PSV - MOBILITA’

Art 26. Indirizzi generali per la disciplina degli ambiti compresi nei piani struttura di area vasta Anche qui il PGT evita di dare indicazioni e rimanda ai Piani struttura di area vasta l’incombenza di pianificare. Ribadiamo quindi la necessità che sia il PGT a fornire indirizzi concreti e solide azioni. Lo stesso dicasi per le infrastrutture, di cui il Piano si limita a fornire definizioni e l’indicazione di predisporre studi integrativi al piano di area vasta.

Come precedentemente argomentato, il nuovo assetto pianificatorio si basa non su una struttura verticistica e rigidamente gerarchica bensì su un regime di partecipazione alle scelte, considerato il livello di conoscenza del proprio territorio esercitato dai singoli comuni, nonché dei principi posti alla base della riforma in atto e sanciti a livello costituzionale dopo la riforma del Titolo V della Costituzione. In tale ottica, spetta ai comuni interessati la proposta di adeguate proposte progettuali, che la Regione – nell’ottica della sussidiarietà – renda coerenti e uniformi a livello regionale. Un tanto spiega la mancata predeterminazione di una rete imposta “dall’alto”, essendo interesse regionale il favorire iniziative locali che meglio conoscono il territorio.

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Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

La linea delle risorgive è segnata come una linea quando in realtà si tratta di una e vera e propria fascia, più o meno ampia a seconda dei casi quindi la grafia utilizzata non è efficace. Si crede sia più utile l’individuazione di una fascia che indichi effettivamente la zona di risorgive, e non il solo limite che divide l’alta dalla bassa pianura. Stessa osservazione vale anche per la cartografia riguardante le acque sotterranee, considerato anche il fatto che le polle di risorgiva non sono tutte collocate su quella linea ma se ne trovano anche più a sud.

La denominazione “linea delle risorgive” è tratta dal catalogo dei dati ambientali e territoriali della Regione (IRDAT) e indica una linea schematica di affioramento delle acque di falda freatica.

Si procede a modificare la voce in legenda “linea delle risorgive” con la voce “linea di affioramento delle acque di falda freatica”.

x

Altro rilievo riguarda le superfici boscate CLC2006: tale classificazione porta infatti ad una discrepanza con le altre cartografie, soprattutto con la Carta Dei Valori. Si noti ad esempio, che, in particolare modo nella bassa pianura friulana, molti piccoli boschi non sono segnati. Si chiede quindi di integrare la Tavola 1a con i boschi non presenti.

Si accoglie l’osservazione e si provvede all’armonizzazione delle Tavole 1a e 8b completando la prima anche con l’indicazione dei boschi planiziali facendo riferimento alle banche dati realizzate per il PTR ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19.

Si provvede all’armonizzazione delle Tavole 1a e 8b completando la prima anche con l’indicazione dei boschi planiziali facendo riferimento alle banche dati realizzate per il PTR ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19.

x

Pare strano che i prati stabili siano stati individuati utilizzando il CLC2006, e non la più precisa ricognizione svolta dalla RAFVG per la L. R. 9/2005. Si chiede quindi che l’informazione sui prati stabili sia integrata con l’informazione della L. R. 9/2005.

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verrà corretto il mero errore di rappresentazione grafica inserendo il catasto dei prati stabili previsto dalla L.R. 9/2005 così come modificata dalla L.R. 14/2012 (art.5 L.R. 9/2005).

Si corregge l’elaborato grafico Tav. 4 aggiornando la rappresentazione relativa alla voce di legenda “prati stabili” facendo riferimento alla banca dati che deriva dalla L.R. 9/2005.

X

25

Tav.1a - ASPETTI FISICI, MORFOLOGICI E NATURALISTICI

La simbologia usata in legenda per il conoide alluvionale, non rispetta la forma del conoide stesso: nella Tavola in oggetto il conoide è indicata come una linea, mentre in cartografia è un insieme di linee. Si chiede quindi di cambiare la simbologia in legenda.

Si accoglie la nota e si modifica la voce di legenda indicando “linee di deflusso dei conoidi alluvionali”.

Si procede a modificare la voce in legenda “conoidi alluvionali” con “linee di deflusso dei conoidi alluvionali”.

X

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Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Manca, nel riquadro riguardante le acque sotterranee, l’indicazione della linea blu continua: non si comprende se essa individua i corsi d’acqua, i bacini idrografici, le unità di paesaggio o il perimetro tra una tematica o l’altra. Si chiede pertanto che tale indicazione sia riportata in cartografia.

La nota non è chiara in quanto la rappresentazione in argomento non è riscontrabile.

26

TAV.1C RISCHI NATURALI E VULNERABILITA’

Si osserva che sono riportate solo le informazioni provenienti da altri piani (PAI) e cartografie (aree con pericolo di valanghe), dati quindi già presenti in normativa e già con definizioni ed indirizzi ben specifici, e perciò privi di alcuno scopo ai fini del PGT. Si chiede che in legenda, per quanto riguarda i bacini idrografici, accanto all’indicazione di Pericolosità moderata, media, elevata e molto elevata vengano anche inserite, come presente nel Piani stralcio per l’assetto Idrogeologico dei vari fiumi, l’indicazione P1, P2, P3 e P4.

Si accoglie l’osservazione e si integra la Tavola con le indicazioni delle aree P1, P2, P3 e P4 .

Si integra la Tavola con le indicazioni delle aree P1, P2, P3 e P4.

X

27 TAV.2 PAESAGGIO E CULTURA

La prima voce nella cartografia è “Fiumi”: si fa notare che l’articolo in questione non tutela direttamente il fiume ma lo fa indirettamente tutelando una fascia di 150 metri dalle sponde o dai relativi argini. Si chiede perciò di modificare la voce in legenda, secondo quanto affermato dal Codice Urbani, e segare in cartografia la fascia di 150 metri da tutelare in ogni fiume, soprattutto per i corsi d’acqua che presentano un’ampiezza del letto molto elevata e per i quali quindi non è possibile rilevare l’errore di graficismo. Quanto alla voce “Laghi”, anche qui l’art. 143 del Codice Urbani prevede la tutela di una fascia di 300 metri nei territori contermini ai laghi: si chiede quindi di cambiare la voce in legenda per adeguarsi a quanto afferma il Decreto ed individuare in cartografia tale fascia

Si precisa che il PGT non ha valenza paesaggistica. Il piano Paesaggistico verrà realizzato dalla direzione competente ai sensi del D. Lgs. 42/2004. Inoltre si precisa la scala di rappresentazione dell’elaborato in questione non consentirebbe una lettura chiara dei dati specificati in nota. Tuttavia in legenda si provvede a specificare che rappresentati non sono le aree di vincolo ma gli elementi che i vincoli determinano. Si modifica il titolo di legenda “Vincoli

paesaggistici ex art.142 42/2004” con “elementi di valenza ambientale paesaggistica ”.

x

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Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

di 300 metri.

Per quanto riguarda la voce “Boschi”, l’ex D. Lgs. 42/2004 non distingue i boschi di montagna da quelli di collina e pianura. Considerato che nelle aree collinari e di pianura della nostra regione sono presenti numerosi boschi di pregio paesaggistico, si chiede di individuare tutti questi boschi in cartografia. Si osserva anche che questa mancanza deriva dalla cartografia allegata alla Circolare IV sui beni paesaggistici presenti nella nostra regione.

La nota viene parzialmente accolta integrando la voce “foreste e boschi” con la rappresentazione dei boschi planiziali. Ad ogni modo si precisa che il PGT non ha valenza paesaggistica. Il piano Paesaggistico verrà realizzato dalla direzione competente ai sensi del D. Lgs. 42/2004.

Si provvede a integrare la rappresentazione “foreste e boschi” aggiungendo anche i boschi planiziali e cambiando conseguentemente la voce di legenda in “foreste e boschi planiziali”.

X

Alquanto sconcertante ci pare poi la voce in legenda “Limite Territorio Costiero”, che non ha nessuna corrispondenza con l’articolo 143 del Decreto Urbani: si chiede quindi di individuare la voce corretta secondo la norma di legge, e possibilmente, individuare la fascia di 300 metri da tutelare paesaggisticamente. Inoltre si è notato che nella Tavola mancano alcuni tratti di tale fascia: dalla penisola di Lignano Sabbiadoro compresa fino al confine con la Regione Veneto, quello a chiusura della Laguna di Grado e Marano, da Lignano a Grado, lungo le isole che ne determinano la chiusura. Si chiede quindi di inserire tali fasce nella cartografia.

Si accoglie la nota e si provvede a rappresentare la linea di costa così come riportata nel Catalogo Regionale dei dati Ambientali e Territoriale (IRDAT)

Alla Tav. 2 si stralcia la voce di legenda e larelativa rappresentazione “limite territorio costiero” e si sostituisce con la voce di legenda e relativa rappresentazione “linea di costa”

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Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Inoltre si osserva che non sono state individuate alcune categorie tutelate dall’articolo 143 del Codice Urbani: si tratta delle “aree assegnate alle università agrarie e le zone gravate da usi civici” presenti nel nostro territorio (si pensi solo agli usi civici in Laguna di Grado o di Marano, le Comunelle sull’altipiano carsico e nelle Valli del Natisone, le Regole sulle Alpi Giulie e Carniche), tutte aree che devono essere tutelate e inserite con le loro perimetrazioni nella Tavola.

La CDV abbraccia complessivamente i temi della sostenibilità e dell’identità dei luoghi. Il Paesaggio, pur presente in tali temi, non viene trattato alla stregua della vigente legislazione statale, proprio per rispetto delle disposizioni del D. Lgs. 42/2004 che individuano nel Piano paesaggistico regionale (PPR) lo strumento preposto alla specifica disciplina del settore. La Carta Dei Valori è quindi uno strumento multitematico, coerente con le interpretazioni paesaggistiche di cui agli Ambiti Paesaggistici (AP) tratti dall’Atlante fotografico regionale, ma non sostitutiva delle funzioni ascritte al PPR per la conservazione, riqualificazione e salvaguardia del paesaggio. La CDV potrà costituire uno degli strumenti conoscitivi per il prossimo Piano Paesaggistico.

Un'altra questione si apre con gli Ambiti di Paesaggio “eredità” del PTR (Piano Territoriale Regionale) del 2008, dei quali è riportato il perimetro. Tali Ambiti sono stati svuotati completamente dei contenuti di tutela di cui erano stati faticosamente riempiti. Quindi si crede che inserire tale informazione nella cartografia non porti ad alcune risultato effettivo di tutela per gli Ambiti Paesistici, a meno che tale informazione non venga riempita di contenuti che possano portare ad una strategia di piano adatta sulla tutela e valorizzazione del paesaggio.

Si ricorda che lo strumento PTR adottato all’epoca aveva valenza paesaggistica al contrario del presente documento, il PGT, che riporta gli ambiti di paesaggio a titolo meramente conoscitivo.

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Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

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2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Ultimo elemento da segnalare riguarda i percorsi panoramici, di cui non si mette in discussione la bontà dell’informazione ma la sua legittimità, visto che non è supportata da alcuna normativa. Più che un dato oggettivo sembra un’indicazione di progetto: si crede quindi che tale informazione sia da individuare nella Carta Dei Valori.

Il tematismo dei percorsi panoramici ha una valenza conoscitiva e non vincolante ai fini paesaggistici. Si precisa che per la definizione degli elementi ricompresi alla voce di legenda “percorsi panoramici” si è fatto riferimento alle banche dati realizzate per il PTR ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19, si conferma quindi quanto riportato dagli elaborati.

Si osserva che, scorrendo le voci riportate, non è ben chiaramente individuabile l’argomento di cui si deve trattare, ovvero “Insediamenti ed infrastrutture”. Questo accade perché l’indicazione nella Tavola delle infrastrutture da ristrutturare e in previsione (i Corridoi Europei e le cicliovie di interesse regionale, tutte previsioni contenute nel Piano regionale delle infrastrutture che dovrebbe essere un piano subordinato al PGT) non consente di capire se questa è una Tavola di analisi, come dovrebbe essere, oppure una Tavola di progetto.

Il PGT recepisce il Piano delle infrastrutture di trasporto, della mobilità delle merci e della Logistica pertanto gli elementi del piano di settore, financo di previsione, sono stati acquisiti quale base conoscitiva.

Una seconda obiezione riguarda i “Distretti industriali”: in cartografia se ne trovano indicati 7 industriali propriamente detti (regolati ex legge Regionale 27/1999) e uno artigianale (previsto dalla legge regionale 12/2002). Si uniscono così sotto un’unica voce ambiti con evidenti differenze dal punto di vista formale e di finanziamento. Si ritiene perciò che le due tipologie debbano essere segnalate in legenda con due voci diverse che riportino anche la Legge Regionale di riferimento.

Si accoglie la nota e si integra la legenda inserendo la specifica delle leggi di riferimento (Legge Regionale 27/1999 e Legge regionale 12/2002) e si modica il titolo di legenda in “distretti industriali e artigianali e ambiti industriali”.

Si modifica la Tav. 3 integrando la legenda relativa ai Distretti industriali.

x

28 TAV.3 INSEDIAMENTI E INFRASTRUTTURE

Un altro elemento che ci pare confuso è il “minestrone” in cui sono state mescolate informazioni di pubblica utilità (Poli Ospedalieri, Protezione Civile

Si provvede a riorganizzare le voci di legenda per una più chiara lettura, previa verifica dell’opportuna voce di legenda da inserire.

Si modifica come segue la legenda della Tav. 3 : - si inserisce il titolo strutture e servizi degli insediamenti;

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Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

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Elab. Grafici

ecc.), con informazioni di carattere turistico (principali aree urbane di interesse storico turistico, Impianti termali ecc.), con informazioni di carattere industriale/commerciale (Ambiti industriali di interesse regionale): si chiede quindi che le voci in legenda siano di più immediata comprensione, possibilmente con un titolo che le raggruppi per argomenti come fatto per le voci del Piano regionale delle infrastrutture.

-si raggruppa sotto al titolo “altre informazioni” le voci “principali aree urbane di carattere storico e artistico “ e le voci da “idrovia litoranea veneta ” a “termoelettrica” in quanto non fanno parte del Piano regionale delle infrastrutture. - si modifica il simbolo relativo a “insediamenti industriali a rischio di incidente rilevante”.

L’ultima osservazione, ma non meno importante, riguarda i concetti di rete nazionale e rete regionale, che non si capisce a cosa facciano riferimento. È la rete per la distribuzione dell’energia elettrica? Oppure del Gas Metano con valenza nazionale? Si chiede quindi che in leggenda sia specificata la natura delle reti.

Si precisa che la Tav. 3 (allegato 11) riporta la rete dei gasdotti nazionale e regionale facendo riferimento alle banche dati realizzate per il PTR ai sensi della L.R.22/2009, art. 1 comma 19.

Seguendo la legenda proposta si osserva che i prati stabili sono di difficile individuazione in quanto la campitura data risulta simile a quella dei centri urbani. Inoltre non si riescono ad individuare i prati stabili tutelati con la legge regionale 9/2005: verificati a campione non sembrano neppure segnalati o si confondono con i centri urbani. Si chiede quindi che sia resa più individuabile la campitura dei prati stabili e vengano inseriti i prati individuati dalla L.R. 9/2005.

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verrà corretto il mero errore di rappresentazione grafica inserendo il catasto dei prati stabili previsto dalla L.R. 9/2005 così come modificata dalla L.R. 14/2012 (art. 5 L.R. 9/2005)

Si procede a modificare la Tavola 4 modificando la rappresentazione alla voce “prati stabili”.

X

29

TAV. 4 ATTIVITA’ DEL TERRITORIO NON URBANIZZATO

Alquanto singolare appare poi la maxi categoria delle proprietà regionali, molto variegata nella sua composizione, andando dalle proprietà forestali agli impianti. In primis non si capisce l’utilità di alcune di queste informazioni, soprattutto quelle relative ai pozzi (sarebbe stato più utile avere un quadro

Per una più chiara lettura si articola la rappresentazione degli impianti in sette categorie che derivano dai database relativi alle bonifiche (carta delle bonifiche,) alle irrigazioni (carta delle irrigazioni), nonché alla programmazione delle aree di bonifica (carta dei programmi di opere pubbliche di bonifica e irrigazione) interni all’Amministrazione

Modifica: Nella Tav. 4 si sostituisce la rappresentazione e la relativa voce di legenda “impianti” con le voci di legenda: IMPIANTI: “idroelettrico” “igienico” “industriale”

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Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

completo di tutti i pozzi esistenti). Ma ciò che soprattutto sfugge alla comprensione è la voce impianti: a quali impianti fa riferimento? Reti acquedottistiche? Campi fotovoltaici? Impianti di risalita? Soprattutto viene da chiedersi che impianto è quello che occupa tutta la zona collinare e dell’alta pianura friulana della provincia di Udine. Vista questa impossibile lettura univoca della voce in legenda, si chiede quindi di specificare di che tipo siano gli impianti indicati o di classificarli con maggiore precisione.

regionale. “irriguo” “ittiogenico” “ornamentale” “potabile”

TAV. 5 ATTUAZIONE DELLA PIANIFICAZIONE IN MATERIA DI PARCHI E RISERVE

In questa Tavola si trova solo una mera ripetizione di informazioni che sono dedotte da altri piani di settore interregionali, regionali, intercomunali o comunali, quindi non ha alcuno scopo ai fini del PGT. Per quanto riguarda le infrastrutture di trasporto si rimanda all’osservazione che si è realizzata per la Tavola 3. Da segnalare infine che in tutta la Val Canale e il Canal del Ferro mancano le indicazioni contenute nel PAI per il sottobacino del Fiume Fella: essendo questo disponibile, anche se il suo procedimento è in itinere, si chiede di integrare la cartografia con tali informazioni, riguardanti gli alvei e la superficie del PAI.

Si accoglie parzialmente la nota e si provvederà ad aggiornare la rappresentazione relativa alle indicazioni contenute nel PAI per il sottobacino del Fiume Fella. Gli elementi della Tav. 1c sono di natura conoscitiva e quindi tratte da banche dati e normative vigenti.

Alla Tav. 5 si aggiornano le banche dati relative alla “Superficie del PAI” rappresentando le indicazioni relative al sottobacino del Fiume Fella.

X

TAV.7A RETE DEI TRASPORTI E DELLA MOBILITA’

Alquanto superficiale ed inutile ci appare la Tavola 7, in quanto tutte le informazioni riportate sono già presenti in altre Tavole, soprattutto nella Tavola 3 e nella Tavola 6. Si chiede quindi che questa Tavola sia stralciata completamente.

Si precisa che le Tavola 3 e Tavola 6 sono parte del quadro conoscitivo, la Tavola 7 è una tavola di sintesi e di progetto in cui sono indicati i poli di primo livello ed i poli minori, i bacini ottimali dei STL. Il tutto finalizzato ad una visione complessiva della piattaforma territoriale regionale, di cui all’ art. 2 comma 1 delle Norme Tecniche di Attuazione.

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Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Si osserva anche la discordanza tra legenda e segni grafici presenti in cartografia: alcune strade sono segnate in rosso in cartografia ma non ve n’è traccia in legenda, rendendo impossibile capire se sono di progetto o già realizzate, se siano regionali o provinciali. Si chiede quindi di inserire la voce mancante in legenda.

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verranno corretti i meri errori di rappresentazione grafica.

Si dettaglia la rappresentazione grafica della rete stradale (Tavola 7a) classificandola nelle seguenti voci: “Viabilità da ristrutturare”, “Viabilità esistente” e “Viabilità in previsione”. Si integra la legenda con l’indicazione dei “Capoluoghi di Provincia” e “Capoluogo di Regione”.

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Un’osservazione riguarda i “corridoi faunistici”: se riteniamo importante segnalare gli ipotetici percorsi di penetrazione e di attraversamento della nostra regione dell’orso, ci pare invece superfluo indicare quelli dei caprioli, considerato che ci sono altre specie molto più importanti che si spostano nella nostra regione o quantomeno sono in fase di penetrazione dalla Slovenia o dall’Austria (Lontra, Lince o Lupo). Si chiede, quindi, di integrare la cartografia con gli altri rilevanti corridoi faunistici presenti in regione.

Si precisa che le banche dati a disposizione dell’amministrazione regionale non comprendono i dati relativi agli spostamenti di Lontra, Lupo e Lince.

TAV 7B RETE ECOLOGICA AMBIENTALE

Un brutto errore grafico invece si riscontra per la voce “connettività di progetto”, che viene sovrapposta ad altre informazioni, come il tessuto connettivo prioritario e il connettivo ecologico agricolo, trasformandoli in colori non presenti in legenda. Si fa notare anche che il connettivo ecologico agricolo in molti casi può essere scambiato per tessuto connettivo principale: si chiede quindi di modificare la Tavola in modo che sia ben leggibile e non ci si confonda in maniera palese.

Si precisa che per una chiara lettura della Tavola si rimanda alla carta tematica “livelli ecologici regionali” nei riquadri a destra della Tav. 7b.

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Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Per quanto riguarda il riquadro dei “livelli ecologici regionali”, esso non offre alcuna informazione aggiuntiva rispetto alla cartografia principale, quindi si chiede di eliminarlo. Lo stesso vale per il riquadro dei Bacini idrografici, che riporta informazioni già presenti in altre Tavole.

Si rende noto che la presenza del riquadro citato è utile per una chiara lettura degli stati informativi senza sovrapposizione di retini.

Pare insensato l’inserimento di voci quali le “polarità storico insediative multifunzionali” e “città montana”, la cui presenza sembra servire a dare una connotazione positiva al fenomeno della conurbazione e di tutti quei fenomeni di sprawl che stanno divorando il territorio. Altra categoria che non dovrebbe essere inserita in questa Tavola riguarda quelle voci che appartengono al Piano regionale delle infrastrutture, in quanto completamente incoerenti con le componenti storico-culturali e paesaggistiche e la cui presenza in questo contesto è un’ulteriore dimostrazione di quanto peso abbia il Piano delle infrastrutture di trasporto sul PTG.

Come più volte ribadito nel DTSR uno tra gli obiettivi principali del PGT è la riduzione del consumo di suolo. Le polarità storico insediative multifunzionali e la città montana indicano un valore riferito alla funzione storico insediativa delle conurbazioni. Le voci di cui al piano regionale delle infrastrutture vengono indicate tra le “altre indicazioni” della Tavola in oggetto, costituiscono dunque solamente un elemento di supporto alla lettura della Tavola e non sono individuati quali valori.

Scorrendo ancora la legenda, si ritiene opportuno unire i “luoghi testimoniali di eventi recenti” e i “luoghi delle catastrofi” in un’unica voce, in quanto sovrapponibili.

Si accoglie la nota e si inseriscono gli elementi in un'unica voce di legenda denominata “Luoghi testimoniali di eventi recenti e catastrofi”.

Si modifica la Tav. 8a eliminando le due voci di legenda “luoghi testimoniali di eventi recenti” e “luoghi delle catastrofi” e unendo gli elementi corrispondenti alla voce “luoghi testimoniali di eventi recenti e catastrofi”.

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TAVOLA 8A COMPONENTI STORICO CULTURALI E PAESAGGISTICHE

Un’altra problematica riguarda la voce “ambito Morenico”, che prende in considerazione solo la terza cerchia dell’anfiteatro morenico: si crede invece che sia opportuno inserire in tale voce anche la prima e la seconda cerchia di colline, in quanto il paesaggio e gli elementi storico culturali sono uguali.

Le Tav. 8a rappresenta una sintesi interpretativa finalizzata ad identificare i valori che caratterizzano il territorio. Il perimetro in oggetto localizza nell’ambito morenico una particolare area che in questa fase delle Carta Dei Valori viene individuata di significativo valore e interesse. In Sede di pianificazione di area vasta gli ambiti proposti potranno essere valutati e eventualmente implementati.

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Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Un’osservazione va fatta sui “siti diffusi di interesse storico archeologico”: questa categoria sembra alquanto riduttiva rispetto all’imponente mole di beni presenti sul territorio. A parere della scrivente, sarebbe sufficiente che questa vecchia ricognizione dei beni fosse implementata con le informazioni derivanti da guide storiche turistiche che tutte le provincie hanno realizzato, in modo di avere un quadro più completo rispetto a quello redatto a suo tempo dalla Soprintendenza. Agganciandoci a questa voce, segnaliamo anche la mancanza di un’informazione relativa ai siti di archeologia industriali meritevoli di tutela e valorizzazione, che si chiede quindi di inserire in tale Tavola.

La carta non ha una valenza turistica ma evidenzia dei valori territoriali che fanno riferimento a banche dati disponibili presso l’amministrazione regionale. Si precisa che la CDV è un documento a carattere processuale che si sviluppa prima a livello regionale e quindi in area vasta. La CDV del PGT adottato rappresenta la prima fase ricognitiva e conoscitiva e pertanto i valori espressi al suo interno sono da assumere quale riferimento obbligatorio per la pianificazione di area vasta. In questa prima ricognizione si è fatto riferimento alle banche dati in possesso dell’Amministrazione regionale tra cui quelle realizzate per il Piano Territoriale Regionale (ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19) e il Catalogo dei beni ambientali e territoriali (IRDAT). La CDV va intesa come prima parte di un percorso di costruzione che non termina con la prima individuazione dei sistemi dei valori complessi, ma inizia a questo punto la fase in cui l’apporto conoscitivo e la copianificazione degli enti locali diventa un elemento imprescindibile per l’individuazione dei valori del territorio regionale in ossequio al principio di sussidiarietà che prevede il coinvolgimento dei diversi livelli di pianificazione. Pertanto ulteriori modifiche e integrazioni saranno sviluppate in sede di pianificazione di area vasta. Si vedano a tal proposito le modifiche apportate agli articoli 3 e 6 delle NTA in accoglimento dell’osservazione n. 008.

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Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Per quanto riguarda i “modelli insediativi urbani”, ne vengono individuati solo due: Panzano e Cave del Predil. Osserviamo che in regione ci sono altri esempi di insediamento meritevoli di essere individuati e tutelati (se questo è lo scopo di tale individuazione): si pensi ad esempio ai quartieri operai o di edilizia popolare dei primi del ‘900 di Gorizia, Ronchi dei Legionari o Udine. Essi dovrebbero essere riportati in cartografia, previa una ricerca che avrebbe dovuto essere preliminare alla redazione del PGT.

Si precisa che la CDV è un documento a carattere processuale che si sviluppa prima a livello regionale e quindi in area vasta. La CDV del PGT adottato rappresenta la prima fase ricognitiva e conoscitiva e pertanto i valori espressi al suo interno sono da assumere quale riferimento obbligatorio per la pianificazione di area vasta. In questa prima ricognizione si è fatto riferimento alle banche dati in possesso dell’Amministrazione regionale tra cui quelle realizzate per il Piano Territoriale Regionale (ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19) e il Catalogo dei beni ambientali e territoriali (IRDAT). La CDV va intesa come prima parte di un percorso di costruzione che non termina con la prima individuazione dei sistemi dei valori complessi, ma inizia a questo punto la fase in cui l’apporto conoscitivo e la copianificazione degli enti locali diventa un elemento imprescindibile per l’individuazione dei valori del territorio regionale in ossequio al principio di sussidiarietà che prevede il coinvolgimento dei diversi livelli di pianificazione. Pertanto ulteriori modifiche e integrazioni saranno sviluppate in sede di pianificazione di area vasta. Si vedano a tal proposito le modifiche apportate agli articoli 3 e 6 delle NTA in accoglimento dell’osservazione n. 008.

Alquanto inquietante, infine, ci pare la voce in legenda “Trasformazioni industriali di pianura”: difficile comprendere che cosa si intenda. La possibilità di trasformare il territorio? Avvenute trasformazioni industriali agricole? Si chiede di specificare questa voce ai fini di una sua corretta interpretazione.

Si ribadisce quanto riportato al punto precedente.

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Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Si fa notare l’assenza dei prati stabili tutelati dalla L.R. 9/2007: si chiede quindi di integrare tali informazioni in questa Tavola.

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verrà corretto il mero errore di rappresentazione grafica inserendo il catasto dei prati stabili previsto dalla L.R. 9/2005 così come modificata dalla L.R. 14/2012 (art. 5 L.R. 9/2005

si procede a modificare la Tavola 4 modificando la rappresentazione alla voce “prati stabili”

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Tavola 8B COMPONENTI TERRITORIALI ECOLOGICHE

Una seconda questione riguarda le informazioni derivanti dal Piano regionale delle infrastrutture. Laddove si parla di “Tratte di permeabilità ecologica e tratti di frammentazione ecologica”, su strade, autostrade e ferrovie, il PGT si limita a fornire un’informazione della loro localizzazione. A nostro parere dovrebbe invece indicare dove si dovrebbe intervenire per migliorare la permeabilità ecologica e nel contempo diminuire la frammentazione ecologica. Ci sembra peraltro alquanto riduttivo lasciare la permeabilità ecologica ai soli tratti dei corsi d’acqua che scorrono sotto i ponti.

Si precisa che Il PGT in coerenza con la scala di rappresentazione individua le tratte di “permeabilità ecologica e tratti di frammentazione ecologica”, che potranno poi trovare un livello opportuno di dettaglio in sede di pianificazione di area vasta.

Tavola. 8C ECCELLENZE PRODUTTIVE

Anche questa Tavola risulta “vuota”: ancora una volta non c’è alcuna indicazione sulle strategie o su come devono essere governate tali componenti del territorio, né come si debbano sviluppare tali eccellenze produttive. Si chiede quindi di inserire nella Tavola contenuti che consentano di governare il territorio in modo “sano”.

La sintesi della Carta 8C, riconoscendo le diversità del variegato settore delle produzioni economiche e delle sue strutture di supporto, perviene ad interpretare e a rappresentare in modo articolato la sintesi stessa secondo la suddivisione per “Identità produttive del territorio non urbanizzato”, “Identità distrettuali della produzione industriale e artigianale” e “Identità della ricerca e dell’innovazione”. Soprattutto in questo caso, solo l’approfondimento in area vasta potrà dare una visione più precisa del reale stato dell’estensione dei vari ambiti individuati e per cui si rimarca che l’individuazione. (pag. 22 della Carta Dei Valori, Allegato 3)

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Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Si nota chiaramente la mancanza di attività agrituristiche di fatto presenti sul territorio. Si ipotizza che quelli censiti siano esclusivamente quelli che hanno fatto richiesta di contributo alla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, quindi si chiede di integrare la Tavola inserendo tutti gli agriturismi presenti sul territorio.

La nota viene accolta, il dato verrà integrato senza localizzare i singoli elementi ma in modo quantitativo, ovvero indicando il numero di agriturismi per comune. Tuttavia dai dati in possesso dell’amministrazione regionale (fonte:Webtur 2010) nel comune di Savogna non risulta presente alcun agriturismo.

Si corregge l’elaborato grafico Tav. 8c aggiornando i dati e la relativa rappresentazione riferita alla voce di legenda “ agriturismi”.

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Il sistema dei valori complessi dovrebbe essere una sommatoria di particolari valori naturalistici, paesaggistici, ecc. In molti casi, tuttavia, si è osservato che questi non corrispondono con i STL: per evitare perciò che nelle fasi di pianificazione subordinata siano adottati indirizzi diversi per lo stesso sistema complesso, si ritiene opportuno procedere ad una revisione di tali sistemi che porti coerenza tra STL e SVC.

Il DTSR e la Carta Dei Valori sono due strumenti che perseguono finalità diverse pur armonizzandosi secondo quanto indicato all’art. 13 delle Norme Tecniche di Attuazione. Si precisa che i STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale, non prescrittivi, e che non si escludono conformazioni alternative, pur rispettando i requisiti all’art. 13, comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione. I sistemi dei valori complessi corrispondono ad una serie di delimitazioni e nascono da valori omogenei sul territorio per la compresenza in essi di valori di diversa natura sono rappresentativi di territori in cui l’organizzazione funzionale e sociale risulta mirata a tutelare la propria identità. Pertanto data la o intrinseca complessità, in sede di pianificazione di area vasta, la Regione metterà a disposizione dei Comini le proprie competenze e attribuzioni e attesterà la coerenza rispetto ai principi del PGT.

Tavola. 9 SISTEMA DEI VALORI COMPLESSI

Si osserva inoltre che nella Tavola sono presenti delle frecce in corrispondenza dei SVC numero 19 e 25, che corrispondono rispettivamente alle città di Cividale del Friuli e Gorizia, ma non se ne conosce il significato: si chiede quindi di inserire il significato di tale simbolo in legenda.

Le frecce in oggetto indicano la connessione tra sistemi di valore complesso. Tale simbolismo verrà opportunamente esplicitata in legenda alla relativa voce “relazioni tra sistemi di valori complessi”.

Si inserisce in legenda alla Tav. 9 la voce di legenda “relazioni tra sistemi di valori complessi” con il corrispondente simbolismo.

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Nota. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Infine si chiede, anche per questa ultima Tavola, di eliminare le voci che riguardano il Piano regionale delle infrastrutture, in quanto non appartengono al PTG e soprattutto non sono individuabili come Valori nell’accezione data da questo documento di pianificazione.

Le voci di cui al piano regionale elle infrastrutture vengono indicate tra le “altre indicazioni” della Tavola in oggetto, costituiscono dunque solamente un elemento di supporto alla lettura della Tavola e non sono individuati quali valori.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota della Segreteria prot.: 0000844/A-/LETT COLDIRETTI

Nota prot.: mail del: 08.01.2013 di data: 09.01.2013 078

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in

accoglimento dell’ osservazione 1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1 SETTORE AGRICOLO

Si ritiene opportuno integrare interventi infrastrutturali con quelli ambientali e paesaggistici, identificando aree agricole da salvaguardare, definendo misure di compensazione/mitigazione da attuare. In tal senso risulta di particolare interesse la creazione di distretti agricoli che possano valorizzare gli aspetti produttivi agricoli compatibili con la finalità di salvaguardia dei caratteri di integrità del sistema rurale

La realizzazione dei corridoi europei, secondo modalità di progettazione delle infrastrutture che tengano conto della rete ecologica regionale e rispettino i valori indicati nella CDV, è previsto si sviluppi secondo i seguenti criteri: - minimizzare il consumo di suoli naturali e agricoli; - integrare gli interventi infrastrutturali con gli aspetti paesaggistici e ambientali; - definire le misure di compensazione/mitigazione degli impatti (o delle perdite di valori regionali); - identificare le produzioni agricole che possono permanere sui territori attraversati dalle infrastrutture (agricoltura "no food" per biomasse, biodiesel. ecc.) e le colture specifiche di pregio da ricollocare; - disincentivare l'urbanizzazione nei pressi delle grandi infrastrutture di connessione viabilistica;

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

L’identificazione delle attività agricole da salvaguardare avviene in sede di pianificazione di area vasta sulla base dei progetti di dettaglio delle infrastrutture in oggetto. Le misure di compensazione e mitigazione saranno definite in sede di pianificazione di area vasta.

L'aspetto della "demontanizzazione", deve essere considerato nel suo complesso e quindi la valorizzazione delle risorse naturali devono essere intese ben oltre le zone di tutela e comprendere tutto il territorio rurale regionale.

La valorizzazione delle risorse naturali vieneassicurata attraverso il progetto Rete Ecologica e attraverso la promozione di azioni finalizzate allosviluppo di territori particolarmente vocati all’insediamento di filiere produttive agricole e agroalimentari. Nello specifico la valorizzazione delle aree montane viene perseguita nelle politiche strategiche 1.4 e 2.3 del DTSR.

Si chiede una valutazione e un maggiore approfondimento di quelli che saranno gli obiettivi del Piano di Sviluppo Rurale di prossima programmazione ovvero quello del 2014-2020, pur tenendo conto del P.S.R. 2007-2013, in modo da garantire un programmazione a lungo termine.

I temi di carattere agroambientale che sono attinenti al Piano di Sviluppo Rurale verranno declinati in sede di Pianificazione di area vasta secondo gli indirizzi del DTSR e dell’art. 19, comma 1, lettera F delle Norme Tecniche di Attuazione. Inoltre nel Rapporto Ambientale del PGT (Allegato 5) è stata valutata la coerenza esterna orizzontale degli obiettivi di piano del PGT con quelli del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013.

Si ritiene che nel documento di relazione del PGT vi sia poca considerazione del settore dell'agricoltura. Sarebbe utile dedicare uno specifico approfondimento (par. 3.2.7. settore agricolo forestale) su quelli che possono essere gli impatti del presente Piano sull'intero settore e su quali possono essere i benefici indotti. Anche gli approfondimenti previsti nel par. 3.2.7 non sono del tutto esaustivi in quanto toccano marginalmente il prodotto finito ma non considerano quello che è tutto il processo produttivo e quindi la produzione agricola vera e propria.

Il PGT considera il settore dell’agricoltura nel suo documento strategico, dedicando molteplici azioni riferite alla politica strategica 2 del DTSR a pag.32. Si precisa che il PGT mira a rendere coerente la visione strategica della programmazione generale con il contesto fisico, ambientale, culturale ed economico. Pertanto le politiche specifiche in materia agricola vengono trattate dai relativi Piani e Programmi di settore.

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

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Elab. Grafici

Si vuole segnalare come la necessità di introduzione punti di interscambio modale implichi talvolta il reperimento di aree per il parcheggio degli autoveicoli e che tale scelta spesso cada semplicisticamente su aree agricole facilmente reperibili. Si vuole pertanto segnalare la necessità di preservare il più possibile dette aree confinando l'area antropizzata entro dei confini ben definiti senza intaccare le preziose aree rurali di confine. Questo concetto, sebbene ripreso nel par. 6.3.3.1., risulta fondamentale per preservare il territorio agricolo a ridosso dei maggiori centri citati nella documentazione (poli di primo livello).

Pur evidenziando che la finalità di tutela delle aree agricole è tra gli obbiettivi primari del PGT, si accoglie la nota specificando all’art. 26, comma 8 delle Norme Tecniche di Attuazione, che le zone da destinare a parcheggi di interscambio siano individuate minimizzando l’impatto sulle aree rurali limitrofe in oggetto .

Si modifica l’incipit del comma 8 art. 26 come segue: “Con riferimento alle aree da destinare a parcheggi di interscambio, in sede di pianificazione territoriale di area vasta i Comuni capoluogo di provincia interessati dagli assi di penetrazione urbana di cui delle Norme di attuazione del Piano regionale delle infrastrutture di trasporto, della mobilità delle merci e della logistica individuano le aree a ciò destinate, minimizzando l’impatto sulle aree rurali limitrofe, indirizzando al soddisfacimento dei seguenti requisiti”

Presenza e necessità di creare dei corridoi infrastrutturali (viabilità ordinaria, autostradale, ferroviaria ed elettrodotti) comporti molte volte la creazione di pesanti vincoli sul settore agricolo. In tali casi, pur comprendendo la necessità di soddisfare le esigenze emerse, si chiede di considerare, già in questa fase, le misure necessarie per ridurre al minimo questi gravami che penalizzano le imprese ed a volte portino alla chiusura delle attività stesse. Fra gli interventi compensativi si chiede che siano affidati di regola alle imprese agricole danneggiate i servizi di manutenzione ambientale delle infrastrutture realizzate e del territorio interessato da tali opere, come previsto dal D. Lgs. 228/2001 e in base alle esperienze già avviate in altre regioni anche a noi contermini.

Il PGT è un documento di indirizzi e finalità strategiche, in particolare il PGT si pone l’obiettivo di favorire l’integrazione territoriale del telaio infrastrutturale di valenza europea e nazionale (Corridoio Adriatico-Baltico - Corridoio Mediterraneo) secondo strategie di mobilità sostenibile che favoriscano il trasporto su ferro attraverso le seguenti azioni: Promuovere la pianificazione integrata delle reti trasportistiche con una progettazione che: - minimizzi il consumo di suoli naturali e agricoli; - integri gli interventi infrastrutturali con gli aspetti paesaggistici e ambientali; - definisca le misure di compensazione e mitigazione degli impatti (o delle perdite di valori regionali); - identifichi le attività agricole che possono permanere sui territori attraversati dalle infrastrutture (agricoltura “no food” per biomasse, biodiesel, ecc.) e le colture specifiche di pregio da ricollocare. Tali azioni trovano attuazione in sede di pianificazione di area vasta dove vengono definite anche le modalità di compensazione per le quali verranno fornite indicazioni nelle Linee Guida previste dall’art. 4, comma 3 delle Norme Tecniche

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

di Attuazione. L’intervento compensativo suggerito si ritiene dovrà essere sviluppato nei relativi Piani di Settore.

2 PIANO TUTEL A ACQUE

1.Si ritiene necessario un approfondimento dedicato al piano di tutela delle acque (PTA) in quanto risorsa indispensabile per il settore agricolo.

Si ricorda che l’iter per l’approvazione del Piano di tutela delle acque è stato avviato con deliberazione delle Giunta regionale n. 246 dd. 05.o2.2009 e ad oggi successivamente alle consultazioni è ancora in fase di elaborazione, come specificato alle pag. 97 –98 del Rapporto Ambientale del PGT.

4 ORGANO DI VIGILANZA

1. Previsione di un Organo di Vigilanza che tuteli i cittadini e le imprese, in grado di verificare il rispetto dei principi della gestione del territorio, enunciati sia nella Legge che nello stesso Piano.

Nelle more di apposita regolamentazione dell’istituto oggetto dell’osservazione nella corretta fonte giuridica, si evidenzia che la vigente L.R. 5/2007 demanda l’attività dell’Osservatorio regionale della pianificazione territoriale e urbanistica per il monitoraggio degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica alla direzione centrale competente in materia di pianificazione territoriale.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota della Segreteria - Marina Palusa prot.: 0000846/A-/LETT FEDERAZIONE REGIONALE INGEGNERI DEL FRIULI VENEZIA GIULIA

Nota prot.: 1-PEC del: 08.01.2013 di data: 09.01.2013 079

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

I numerosi interventi che segnalavano la necessità di una più precisa definizione delle norme tecniche di attuazione e degli strumenti e delle forme di indirizzo per l’individuazione dei STL citati nel testo dell’atto ambientale, non sembrano trovare un efficace e completo riscontro nel testo riadottato.

Si evidenzia che la corretta interpretazione delle NTA deve necessariamente tener conto delle disposizioni di rango legislativo e regolamentare che accompagnano il piano in argomento, integrandone la disciplina e regolamentando aspetti non trattati - per questioni di collocazione nella corretta fonte giuridica - dalle NTA oggetto dell’osservazione.

Sempre a proposito dei STL, la deliberazione giuntale afferma che va “fatta salva la regola fondamentale che vede i Comuni liberi di scegliere le aggregazioni più confacenti … nel rispetto delle uniche regole già esplicitate …”; ma nelle Norme di attuazione non si trova alcuna indicazione di cosa succeda, per esempio quando alcuni comuni compresi in un STL decidano di modificare in senso riduttivo un ambito indicato nel Piano; e i comuni restanti dove vanno a finire?

I STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13, comma.3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza.

1 STL

Manca “documento di sintesi “richiesto da Coldiretti.

Gli elaborati del PGT sono stati riorganizzati come richiesto dalla IVCommissione Consigliare e conseguentemente adottati con delibera di Giunta regionale n.1890 dd. 31.10.2012.

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

STL 01 - comprende 31 comuni, 373883 abitanti, e 3 poli di primo livello (di cui due capoluoghi di provincia), i quali hanno sicuramente ben poco in comune; e che probabilmente avranno più di qualche difficoltà a trovare accordi sui futuri problemi di gestione dell’area vasta. STL 02 e 03 - dividono in due parti un territorio, quale quello lagunare, che risulta essere invece assolutamente unitario quanto a caratteristiche fisiche, problemi socio-economici, emergenze ambientali. STL 05 - Tarcento privato del suo storico retroterra delle Valli del Torre, e collegato con Buttrio e Manzano, ma non con Nimis e Attimis; nel mentre Lusevera e Taipana sono nell’ambito delle Valli del Natisone (capitale Cividale).

I STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale, non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13 comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza.

Totale assenza di indicazioni circa la costituzione, l’organizzazione, le competenze, la gestione di questi organismi di area vasta.

Tali temi devono trovare apposita trattazione in strumenti normativi o regolamentari.

Il problema fondamentale dei S.T.L. è la natura giuridica e costituzionale di qualsiasi atto che riguardi la vita degli enti locali. Il P.G.T. non affronta questi aspetti, forse deliberatamente; ed evita quindi di trattare l’argomento, sia nelle Norme di Attuazione che nel DTSR.

La riforma della pianificazione territoriale avviata con la L.R. 22/2009 va sviluppata con disposizioni di rango legislativo: tale osservazione non risulta pertanto pertinente al piano in quanto si riferisce a temi che vanno trattati in documenti legislativi, non solo peraltro conferenti alla pianificazione territoriale.

2 NORMA DI ACCOMPAGNAMENTO

Manca l’adozione della “norma di legge di accompagnamento” del Piano stesso, che avrebbe dovuto essere contestuale a quella del Piano.

Nelle more dell’adozione di specifico strumento normativo, si evidenzia la vigenza della parte I “urbanistica” della L.R. 5/2007.

DTRS

Difficoltà ad effettuare un'analisi critica di dettaglio su un documento che si sostanzia spesso in un mero elenco di indirizzi finalizzati al perseguimento delle tre politiche strategiche che il PGT è chiamato a perseguire; alcuni degli obiettivi sono enunciati in

Come desumibile dai primi articoli delle Norme Tecniche di Attuazione, si pone l’attenzione sulla valenza strategica del PGT che nel DTSR definisce strategie eprogrammi della politica territoriale regionale, gli obiettivi principali e le azioniper il governo del territorio della regione,

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

maniera troppo generica e, soprattutto, sono supportati da un a serie di azioni non congrue, incomplete o scarsamente traducibili in pratica.

individuando i Progetti di territorio di interesse regionale; L’attuazione concreta delle azioni è da definirsi in fase di pianificazione di area vasta e verrà supportata delle Linea Guida previste nelle Norme Tecniche di Attuazione.

5 INFRASTRUTTURE

Sono vaghi i richiami allo sviluppo ed al ruolo di alcune sue componenti(collegamenti su acqua in primis) e risulti del tutto assente (o limitato a pura enunciazione di principio) qualsiasi approfondimento o specificazione intorno alle azioni da intraprendere. L'esempio più lampante è costituito da frequentissimo e più che corretto proposito di favorire il trasporto su ferro a discapito di quello su gomma. Tali assunzioni, ripetute e riprese ormai da decenni sostanzialmente da chiunque si sia trovato a pianificare, sono rimaste sempre delle pure proposizioni di principio. Non basta creare i CIMR (che, peraltro, sarebbe opportuno chiarire chi realizzerà, con che tempistiche e con quali risorse), riorganizzare la rete, potenziare le stazioni, ecc. (tutte azioni positive, ma che presuppongono anche un forte investimento economico e delle tempistiche non rapidissime); tra le azioni da intraprendere è doveroso ed opportuno inserire la stipula di accordi e protocolli di intesa con i principali vettori tesi a garantire un impegno da parte di tali soggetti al reale sviluppo e potenziamento dei servizi (sia relativi al trasporto merci che al trasporto passeggeri), applicando una sorta di ragionamento perequativo codificato che assicuri il mantenimento dei servizi anche rispetto alle aree periferiche, economicamente meno appetibili.

Il PGT recepisce il Piano delle infrastrutture di trasporto, della mobilità delle merci e della logistica e data la sua natura strategica, il piano rafforza i principi della mobilità sostenibile nell’ambito della Piattaforma Territoriale Regionale demandando ai piani di settore l’attuazione delle specifiche azioni. Si precisa che la Regione attraverso il PGT non può determinare in autonomia scelte di gestione che sono di competenza anche si altri soggetti; a questo riguardo i citati piani di settore (delle infrastrutture e del trasporto pubblico locale TPL) già prevedono l’impegno della Regione a stipulare intese e accordi finalizzati al mantenimento e potenziamento di infrastrutture e servizi su ferro.

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1 Rel. Analisi

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Sempre relativamente alle infrastrutture, il DTSR giustamente sottolinea che bisognerà adottare soluzioni e politiche che scongiurino il rischio di trasformare le regione in un puro nodo di passaggio per i flussi su rotaia (in particolare a seguito della realizzazione del Corridoio 1 e di Corridoio 3), con pesanti ricadute in termini di inquinamento, carico di traffico, ecc. Non viene però individuata alcuna azione da porre in essere per perseguire tale obiettivo

Le azioni in argomento sono oggetto della politica Strategica 1 “Sviluppo della competitività dei territori come miglioramento della qualità della mobilità e della produzione” e in particolare rientrano tra le azioni generali e localizzate dell’Obiettivo 1.1. “Favorire l’integrazione territoriale del telaio infrastrutturale di valenza europea e nazionale (Corridoio Adriatico-Baltico e Corridoio Mediterraneo) secondo strategie di mobilità sostenibile che favoriscano il trasporto su ferro.” costituiscono inoltre quali azioni specifiche del Progetto mobilità di cui al punto 8.2.3. del Documento Strategico Territoriale Regionale. Sono inoltre declinati a questo riguardo indirizzi specifici per le azioni in area vasta in corrispondenza dei STL attraversati dalla rete TEN-T.

Sulla previsione della realizzazione dei parcheggi di interscambio posti in corrispondenza dei principali accessi delle città principali, non è dato sapere secondo quali modalità verrà gestito il processo di interscambio, se esso sarà obbligatorio o facoltativo, come potranno venir reperiti gli spazi e le risorse. Se questo tema non verrà affrontato in maniera organica e pragmatica si correrà il rischio di disperdere risorse preziose nella creazione di spazi attrezzati sottoutilizzati o addirittura inutilizzati.

Come desumibile dai primi articoli delle Norme Tecniche di Attuazione, si pone l’attenzione sulla valenza strategica del PGT che costituisce la base di riferimento per la pianificazione di area vasta. Pertanto si demanda alla pianificazione di area vasta e locale la definizione e le modalità con cui attuare nello specifico le previsioni in materia di parcheggi interscambio.

6 Assetto territoriale

1. Non appare chiaro con quali strumenti si potrà positivamente perseguire la ricompattazione dei nuclei urbani dispersi e delle zone industriali. La sola offerta di siti alternativi difficilmente potrà convincere le imprese a rilocalizzare. Considerata anche la situazione congiunturale, senza un chiaro sistema di incentivazione e disincentivazione, a seconda dei casi, tale obiettivo appare di difficile perseguimento.

L’attuazione della ricompattazione dei nuclei urbani e delle aree industriali viene favorita incentivando forme di agglomerazione che portino a vantaggi in termini di accessibilità, risparmio energetico e servizi. L’attuazione è altresì favorita attraverso strumenti di perequazione, regolata in area vasta secondo le modalità definite ai sensi dell’art. 15, comma 1 e ai sensi delle linee

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1 Rel. Analisi

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A questo punto si innestano però problematiche di perequazione (soprattutto economica) tra i vari comuni, ecc.

guida previste dall’art. 4, comma 3 nelle Norme Tecniche di Attuazione.

Le azioni di razionalizzazione dell'assetto territoriale tratteggiato all'interno del DTSR, qualora non accompagnate da un bilanciato ed accorto corpo normativo potranno sortire l'effetto contrario, portando allamarginalizzazione delle aree montane e delle zone in difficoltà. Allo stesso modo, l'accorpamento di tutti i servizi di ordine superiore nei poli di primo livello potrebbe generare notevoli disagi per alcune aree, oltre a determinare nuovi flussi di traffico e nuove problematiche anche di carattere sociale.

L’obiettivo del PGT è quello di creare un sistema policentrico sostenibile inteso come Piattaforma Territoriale Regionale assicurando l’equità nella distribuzione sul territorio dei costi e dei beneficieconomici, sociali ed ambientali derivanti dallo sviluppo produttivo, infrastrutturale ed edilizio. In quest’ottica Il PGT definisce le relazioni tra i poli di primo livello e gli altri centri urbani appartenenti ai STL in termini di connessioni reciproche, localizzazione dei servizi e complementarietà dell’offerta di funzioni superiori, in modo da contrastare i fenomeni di marginalizzazione e abbandono soprattutto in ambiti montani.Si precisa che la visione del PGT non è solo quella di concentrate funzioni di ordine superiore in pochi centri ma è rivolta alla formazione di una piattaforma territoriale composta da molteplici reti fondate a loro volta su polarità con funzioni e rango diverse che esige quindi una nuova governante come trattato nel paragrafo 6.2.2. del DTSR.

E’ relegata a filiera legno-biomasse, affiancata da un po' di turismo. Ciò risulta limitativo

Le azioni riferite alla politica strategica 1 riferite alle politiche agricole e agroalimentari sono considerati quali prioritarie e non esauriscono la valorizzazione degli ambiti montani che trovano spazio anche all’interno delle altre politiche. Inoltre in ambito di pianificazione di area vasta potranno essere individuate le priorità inerenti alle peculiarità e criticità del territorio di riferimento.

7 Montagna Il DTSR toglie la possibilità di autogestione dei singoli STL riguardo al proprio futuro, non sembra tenere conto delle previsioni

I STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale, non prescrittivi, di conseguenza non escludono

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1 Rel. Analisi

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3 CDV

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rispetto al possibile sviluppo dei vari sistemi territoriali;

conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13, comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza.

Il DTSR pone a base delle scelte le indicazioni della CDV, indicativa e da definire compiutamente in seguito a livello di area vasta. Non appare chiaro come si possano tradurre in pratica le indicazioni di indirizzo del DTSR senza aver prima chiarito dove sia possibile e dove non sia possibile operare;

Gli indirizzi del DTSR sono declinati in azioni specifiche nell’ambito della pianificazione di area vasta attraverso il Piano Strutturale di area vasta. Parte integrante del PSV è la Carta Dei Valori di area vasta che individua i valori identitari dell’area vasta, a tutela dei quali vengono dettate le norme per la trasformazione del territorio.

Per un'analisi della realizzabilità delle previsioni e dei propositi mancano completamente le linee guida, più volte citate nel testo.

Si precisa che le Linee Guida in oggetto sono previste dall’art. 4, comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione. Esse prevedono che la Giunta regionale possa approvare linee Guida e atti di indirizzo su specifiche tematiche, tali linee guida potranno essere emanate conseguentemente l’approvazione del Piano di Governo del Territorio.

8 Strategie territoriali

Viene più volte ribadita la necessità di evitare la desertificazione commerciale, salvaguardando la rete del commercio di vicinato, in particolar modo nei piccoli centri ed in montagna. Non si capisce come ciò possa essere fatto senza alcuna regola o indirizzo specifico in materia.

Le aree commerciali e di grande distribuzione saranno oggetto di pianificazione di area vasta avendo come obiettivo il contenimento del consumo disuolo e la razionalizzazione delle funzioni commerciali esistenti dislocate sul territorio. Inoltre la previsione e la progettazione di queste aree dovrà essere supportata da adeguate analisi di impatto come previsto agli art. 19 comma 1 lett. d) ed e) e art. 26, comma 5, lett. a) e b) delle Norme Tecniche di attuazione

9 Desertificazione commerciale

la pianificazione di fatto completamente posta a carico degli enti locali, ancorché riuniti in STL, non appare chiaro quali saranno le modalità di finanziamento di tale attività;

Tale osservazione non risulta pertinente al piano in quanto si riferisce a temi che vanno trattati in documenti legislativi, cui è demandato il compito di definire i soggetti competenti alla pianificazione di

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“i poli di primo livello potranno essere destinatari in via prioritaria di quote di finanziamenti pubblici attraverso predisposizioni di bandi rivolti ai STL o ai comuni”: non è chiaro però se i poli di primo livello dovranno usare tali finanziamenti per l'esecuzione di opere afferenti all'intero STL (nel qual caso non si capisce perché il destinatario del finanziamento debba essere il polo di primo livello e non il STL stesso, visto anche che il polo di primo livello non avrà certo potestà edificatoria nei territori degli altri comuni costituenti il STL), o potranno disporne liberamente.

area vasta e le forme di istituzione di eventuali modelli associativi.

10 Finaziamenti e Poli di primo livello

Assenza di idee relativamente alle possibilità di riutilizzo dei siti militari dismessi: le opzioni suggerite per gli scenari collegati al turismo appaiono particolarmente inconsistenti e di nicchia. Manca completamente la previsione della possibilità di utilizzare le aree così dismesse per delle operazioni di rinaturalizzazione e riutilizzo quali aree verdi attrezzate o semi-naturali, destinazione questa che, specie nel caso di comuni con un grado di urbanizzazione e di occupazione /impermeabilizzazione del suolo molto elevato, potrebbe portare dei sensibili benefici alla qualità della vita dei residenti.

Si precisa che il PGT propone quattro possibili scenari non vincolanti da valutare in base al caso specifico e al territorio di riferimento. In sede di progettazione di area vasta sarà possibile proporre e valutare scenari alternativi rispetto a quelli proposti.

11 Aree dismesse

Si osserva che viene posta grande attenzione allo sviluppo del sistema produttivo, sebbene con modalità più o meno rispettose dell'ambiente. Le dinamiche sociali non sono tenute debitamente in conto nell'elaborazione di uno strumento di pianificazione di area vasta.

La Regione, attraverso il PGT, ha deciso di adottare un approccio basato sul concetto di coesione territoriale che integrando i temi relativi ad efficienza economica, inclusione sociale ed equilibrio ambientale intende favorire una crescita sostenibile di lungo periodo, in armonia con le vocazioni dei diversi territori che la costituiscono.

12 Dinamiche produttive e sociali

Non viene indicato nessun chiaro meccanismo di compensazione ambientale, quale ad esempio l'utilizzo delle aree dismesse quali elementi di rafforzamento della rete ecologica regionale

I “meccanismi di compensazione ambientale” sono regolati in fase di pianificazione di area vasta secondo le modalità definite ai sensi dell’art. 15, comma 1 e ai sensi delle linee guida

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

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o simili. previste dall’art. 4, comma 3 nelle Norme Tecniche di Attuazione.

14 Compensazione ambientale

Nelle stepping stones manca la creazione di habitat dove molti tipi di animali possano trovare le necessarie condizioni per una stanzialità locale.

Nella redazione della CDV le stepping stones sono rinvenibili su scala regionale come tessuti connettivi secondari articolati in connettivi ecologici montani e connettivi ecologici agricoli che sono rappresentati dagli Habitat di interesse comunitario ai sensi delle Direttiva comunitaria Habitat e dalle aree agricole di alto valore naturalistico (HVNF). Per la ricostruzione di habitat si rimanda a strumenti di settori quali il piano di conservazione e sviluppo previsti dalla L.R. 42/1996 e ai piani di gestione dei siti ZPS e SIC previsti dalle norme di recepimento delle Direttive habitat e uccelli.

15 Habitat

Manca una specifica trattazione dell’argomento “Mare” e connessa “Linea di Costa” che chiude a sud est il Territorio Regionale. Anzitutto in termini ambientali, ciò dovrebbe portare a trattare l’argomento dello stato di salute del mare anche in dipendenza di quanto viene operato sui tratti di terra che affacciano allo stesso e dei corsi d’acqua che vi si riversano. In questa luce va fatto anche un approfondimento sull’attività di pesca ed attrezzature di raccolta e distribuzione a terra del pescato, perciò necessarie. Sarebbe auspicabile fornire indicazioni chiare, e non vaghe, dello sviluppo dei porti e delle connesse infrastrutture a terra e degli spazi che dovessero (o non dovessero) essere rubati al mare. Andrebbe preso in considerazione l’argomento inerente lo sviluppo delle attività nautiche prevedendo l’installazione di attrezzature e l’organizzazione di servizi attraenti che incoraggino l’interesse dell’ utenza regionale ma anche di quella delle nazioni limitrofe

Le tematiche inerenti lo stato di salute del mare” sono ampiamente trattate nel Rapporto Ambientale del PGT Si precisa che per quanto concerne l’attività di pesca, di raccolta e di distribuzione a terra del pescato,le attività nautiche e diportisti che , esse sono oggetto di specifici piani e strumenti programmatori di settore Infine lo sviluppo dei porti e delle infrastrutture a terra a questi connesse, sono materia del Piano delle infrastrutture di Trasporto della Mobilità delle Merci e della Logistica recepito dal PGT.

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3 CDV

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(Austria, Germania, Slovenia), che storicamente hanno sin ora preferito per lo più i servizi forniti dagli impianti del litorale Croato. Va comunque espanso l’argomento della cantieristica (Monfalcone e Trieste). Le previsioni urbanistiche dei poli turisticicon vocazione marinara (Grado, Lignano, etc) vanno adeguatamente indicate nel PGT, seppure in termini strategici, unitamente all’analisi di tutto il territorio lagunare e quello specifico in vicinanza degli estuari dei fiumi ove fauna e flora sono peculiari.

Si precisa che le previsioni urbanistiche dei poli turistici ed in genere di ogni comune sono oggetto degli strumenti urbanistici a scala di area vasta e locale (PSV e POC).

Installazioni di grandi impianti a mare(es. gasificatore), trasformazione delle aree portuali in decadimento e sviluppo dei porti in attività, andrebbero affrontati ed approfonditi: il PGT dovrebbe contenere un quadro di previsione dello sviluppo e delle interdipendenze fra traffico marittimo e traffico a terra.

Per quanto riguarda l’installazione di grandi impianti a mare che dall’osservazione risultano riferirsi a impianti di carattere energetico si rimanda allo specifico piano di settore. Infine, la trasformazione di aree portuali in decadimento e lo sviluppo dei porti in attività, sono materia del Piano delle infrastrutture di Trasporto della Mobilità delle Merci e della Logistica recepito dal PGT.

16 Progetto costiero La mancanza di normative e di indirizzi non chiarisce se la Regione potrà avere un ruolo di coordinamento e/o un potere conformativo o di indirizzo. La mancanza di qualsiasi invariante fissa determinata a livello regionale o degli eventuali parametri di indirizzo per l'individuazione delle stesse, il che prefigura la teorica possibilità che qualsiasi area, anche se di valore assoluto, possa essere parzialmente o totalmente esclusa dalla CDV. Si segnala una certa ambiguità nella definizione del valore della CDV. Se in molti punti viene esplicitamente rimarcato il valore puramente indicativo della stessa e della Carta 9 in particolare, a pagina 29 si dice che "con lo Carta 9 si determinano pertanto definitivamente le componenti

Si precisa che la CDV è un documento a carattere processuale che si sviluppa prima a livello regionale e quindi in area vasta. La CDV del PGT adottato rappresenta la prima fase ricognitiva e conoscitiva e pertanto i valori espressi al suo interno sono da assumere quale riferimento obbligatorio per la pianificazione di area vasta. In questa prima ricognizione si è fatto riferimento alle banche dati in possesso dell’Amministrazione regionale tra cui quelle realizzate per il Piano Territoriale Regionale (ai sensi della L.R. 22/2009, art.1, comma 19) e il Catalogo dei beni ambientali e territoriali (IRDAT). La CDV va intesa come prima parte di un percorso di costruzione che non termina con la prima individuazione dei sistemi dei

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territoriali singole o d'ambito sulle quali lo struttura regionale, [...], fonda i presupposti di livello territoriale dell'Ambiente, della Storia e dell'Economia". Da ciò sembrerebbe potersi dedurre che o la Carta 9 è in qualche modo vincolante, o la Regione fonda le sue previsioni su un elaborato del tutto indicativo e che potrà subire variazioni anche importanti. Analogamente a quanto sopra, se la CDV "rappresenta lo garanzia dei valori territoriali non negoziabili, riconosciuti come valori da salvaguardare, da riqualificare e da sviluppare" (pag. 5), non si capisce come essa possa continuamente e dinamicamente essere modificata. I valori non negoziabili sono degli elementi fissi per definizione così come le invarianti di cui sopra.

valori complessi, ma inizia a questo punto la fase in cui l’apporto conoscitivo e la copianificazione degli enti locali diventa un elemento imprescindibile per l’individuazione dei valori del territorio regionale in ossequio al principio di sussidiarietà che prevede il coinvolgimento dei diversi livelli di pianificazione. Pertanto ulteriori modifiche e integrazioni saranno sviluppate in sede di pianificazione di area vasta. Si vedano a tal proposito le modifiche apportate agli articoli 3 e 6 delle NTA in accoglimento dell’osservazione n. 008.

Si nota infine come, in caso di contrasto tra le previsioni della CDV e gli indirizzi di cui al DRTS o le previsioni di qualche piano di settore, magari previgente, stante anche la non contemporaneità degli adeguamenti dei vari strumenti, non viene indicato quale strumento assume rango maggiore e quindi valore conformativo nei confronti degli altri.

Il DTSR e la Carta Dei Valori sono due strumenti che perseguono finalità diverse pur armonizzandosi secondo quanto indicato all’art. 13 delle Norme Tecniche di Attuazione. Si sottolinea che il PGT, composto da DTSR e CDV ha il compito di elaborare il quadro strategico regionale per lo sviluppo territoriale sostenibile e si colloca come atto di indirizzo senza determinare prescrizioni vincolanti eccetto quelle previste dalla normativa vigente e pertanto non prevale sui piani di settore ma li orienta ad adeguarsi alla sua visione complessiva piattaforma territoriale regionale.

17 Osservazioni su testo CDV

18 Norme Tecniche di

L’impianto delle NTA come formulato, per esiguità e vaghezza, lascia nella più completa indeterminatezza aspetti assolutamente fondamentali per la traduzione pratica degli indirizzi del PGT, rendendolo di fatto inattuabile. Art. 2 - Alla lett. f), il progetto di territorio viene definito “strumento funzionale a dare

Si conferma l’operatività dei progetti di territorio a livello di area vasta o di più aree vaste, qualora interessate dagli stessi tematismi. Talora il progetto di territorio potrebbe configurarsi anche di livello regionale, non limitandosi all’interno di una sola area vasta ma coinvolgendo territori più ampi.

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Attuazione attenzione agli obiettivi del documento territoriale strategico regionale in uno o più ambiti di area vasta”. Il progetto di territorio, e cioè la realizzazione del PGT, può considerarsi attuato anche con la pianificazione di un solo ambito di area vasta? Art. 4 - La Giunta Regionale predispone linee guida: quando? Prima o dopo l’approvazione del PGT? Queste “linee guida” dovrebbero far parte delle Norme Tecniche di Attuazione. Art. 5 - Il significato della previsione che i piani di settore possano “proporre varianti” al PGT non è chiara. Queste varianti dovranno poi essere approvate con la procedura prevista per il PGT, oppure, come in passato, i piani di settore possono “costituire” variante al PGT? Artt. 6-10 - Il PGT si regge sostanzialmente su due Documenti, il DTRS e la CDV, di cui la seconda dovrebbe essere in qualche modo propedeutica al primo. Siccome la CDV viene definita, di fatto, a livello di area vasta, nemmeno in sede di NTA viene chiarito chi controllerà l'aderenza della CDV ai principi generali e particolari del PGT. Il soggetto deputato a tale controllo (si presume la Regione) avrà quindi poteri impositivi e/o conformativi nei confronti dei STL? E in caso, conformativi a cosa ed in che termini, essendo i valori strutturali di livello regionale definiti in sede di piano struttura di area vasta? Lo stesso discorso vale, al contrario, in caso di contrasto tra le previsioni di cui al DTRS e le invarianti definite localmente in sede di CDV. La definizione della CDV è quindi di fatto contemporanea ai piani stessi che le saranno logicamente conformi. I due strumenti nascono quindi contemporaneamente come emanazione dello stesso ente territoriale

Le linee guida tracciate dalle NTA vanno necessariamente interpretate anche alla luce della riforma organica del sistema della pianificazione territoriale, ivi comprese le disposizioni di rango legislativo e regolamentare. Nella fattispecie oggetto dell’osservazione, pare fuor di dubbio la necessità di doversi procedere ad una variante al PGT, potendosi escludere che il piano di settore possa costituire variante automatica al piano sovraordinato, ad eccezione dei piani di settore che costituiscono vincoli o prescrizioni di rango sovraordinato al PGT, che si impongono sul piano medesimo anche in assenza di specifica variante. Nella legge che accompagna e disciplina la riforma dell’urbanistica va regolamentato il ruolo di coordinamento e di supervisione nella verifica degli strumenti di pianificazione territoriale e di rispondenza degli stessi agli indirizzi del PGT. Nell’evidenziare la natura di atto non conformativo della proprietà del PGT, in generale si rammenta che i STL proposti dal piano non sono cogenti ma dettano esclusivamente, sulla base di studi e analisi contenuti nel PGT stesso, ambiti ottimali per la pianificazione di area vasta. In ossequio al ruolo di documento di sintesi dei valori - fotografati a livello locale per essere raccolti a livello regionale - la completa realizzazione della CDV deve necessariamente investire il livello sovracomunale di pianificazione, in modo da esser sostenuta da scelte condivise, stabili e coordinate. Nel confermare la valenza non prescrittiva dei STL, che vengono proposti quali ambiti ottimali per la pianificazione di area vasta, e l’iniziativa affidata al Comune per l’istituzione di aree vaste, si rinvia – con

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

sovracomunale? Si nota come vi sia il rischio che una (la CDV) diventi di fatto un prodotto collaterale dell'altro (il piano struttura), così come in pratica spesso accade attualmente ad esempio per le VAS. Art. 13 - comma 3 – vengono definiti i “requisiti” che devono essere soddisfatti dai STL: questo significa che qualsiasi area vasta che soddisfi a detti requisiti può assumere le funzioni di STL? Ma allora, i STL descritti nel secondo volume dal DTSR sono semplici proposte? La presenza di un ospedale o della ferrovia è “alternativa” agli altri requisiti del “polo di primo livello”, o “alternativa” al polo stesso? lett. c) – Questo requisito può essere attribuito a ben pochi comuni nell’ambito regionale. Art. 14 - comma 2 lett. c) – Il significato non è chiaro: sembra trattarsi di una tautologia. Art. 15 - comma 1 lett. a.2) – dove è descritto lo “standard minimo”? Art. 19 – comma 1 lett. a.1) prevede la limitazione al consumo del suolo mediante la definizione di soglie massime di impiego per le diverse categorie di comuni. Come vengono determinate tali soglie? Saranno invarianti fisse o potranno essere modificate? Si parla di una valutazione del patrimonio insediativo esistente, ma non si parla ad esempio di limiti più restrittivi da applicare ai comuni nei quali sia presente un'elevata percentuale di patrimonio non utilizzato. Si ritiene opportuna una definizione dettagliata e ponderata delle soglie allo scopo di stimolare il riuso di patrimonio dismesso, il ripristino o potenziamento delle aree agricole e/o della rete ecologica. Art. 22 - comma 4 . “Atti di indirizzo” della Giunta Regionale: quando saranno emanati? Cfr art. 4. Art. 23 - comma 4 – Vedi la nota

riferimento allo specifico quesito di cui all’ultimo capoverso dell’osservazione –alle modifiche apposte alle NTA in accoglimento all’osservazione n. 017. Si rinvia alle modifiche apportate all’articolo 14 in accoglimento dell’osservazione n. 017. Nelle more della predisposizione di nuovi standard, vige il regime transitorio delineato nell’art. 27 delle NTA, che si basa sui contenuti del PURG come aggiornato con DPGR 0126/1995. Si evidenzia che la corretta interpretazione delle NTA deve necessariamente tener conto delle disposizioni di rango legislativo e regolamentare che accompagnano il piano in argomento, integrandone la disciplina e regolamentando aspetti non trattati - per questioni di collocazione nella corretta fonte giuridica - dalle NTA oggetto dell’osservazione. Gli atti di indirizzo di cui alle NTA vanno necessariamente interpretate anche alla luce della riforma organica del sistema della pianificazione territoriale, ivi comprese le disposizioni di rango legislativo e regolamentare. Si rinvia alle modifiche apportate all’articolo in questione a recepimento dell’osservazione n. 027. Per quanto concerne la restante parte dell’osservazione, si rileva che concerne tematiche che vanno trattate in strumenti legislativi, cui è demandato il compito di definire – tra l’altro - i soggetti competenti alla pianificazione di area vasta, i relativi strumenti, le forme di istituzione di eventuali modelli associativi e di coordinamento, meccanismi di perequazione.

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

precedente Art. 27 – L’ultimo articolo delle Norme di attuazione, riguardante la fase transitoria, è espresso in una forma talmente indefinita da risultare incomprensibile. Nel complesso, sembra doveroso segnalare la probabilità che un’eventuale approvazione del P.G.T. provochi una situazione caotica nella pianificazione a livello locale. In particolare, il significato non è chiaro:“nelle more del recepimento degli indirizzi” è riferito ai piani struttura delle aree vaste? Ai piani comunali? In particolare, nulla è detto circa le procedure di costituzione e di funzionamento dei STL: saranno costituiti su iniziativa dei Comuni o della Regione? I perimetri raffigurati nelle Tavole grafiche sono obbligatori o indicativi? Quale sarà l’organismo rappresentativo dei Comunicompresi in un STL? Come sarà eletto? Si rileva la mancanza degli strumenti di indirizzo e norma dell'attività di co-pianificazione da eseguirsi a livello di area vasta e degli aspetti connessi a tale attività, quale la metodologia per la determinazione dei pesi decisionali dei vari comuni (per numero di abitanti, dimensioni,importanza dal punto di vista infrastrutturale, produttivo, ecc.?) e quella per la divisione di onori ed oneri: perequazione territoriale ed urbanistica, perequazione ambientale, perequazione sociale (come si compensa l'eventuale maggior carico ad esempio in termini di traffico ed inquinamento cui un Comune va incontro a seguito della realizzazione di un dato intervento?) e, soprattutto, perequazione economica (divisione e/o utilizzo degli introiti derivanti dagli oneri di costruzione ed urbanizzazione e dalla successiva tassazione, ma anche dei costi di manutenzione e gestione).

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Quali potranno essere i meccanismi di confronto, raccordo e, quando necessario, di copianificazione vera e propria tra STL diversi? Quali le tutele per i comuni minori e per le aree più marginali rispetto ai poli di primo livello?

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota della Direzione - Stefano Santi prot.: 0000847/A-/LETT ENTE PARCO NATURALE DELLE PREALPI GIULIE

Nota prot.: mail del: 08.01.2013 di data: 09.01.2013 080

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1 relazione di analisi del Territorio regionale

A pagina 127 della relazione di analisi del territorio regionale si affronta la questione della “Progettualità strategica sovracomunale” (5.3.4). In essa non si fa cenno ai Piani di Conservazione e Sviluppo la cui redazione è in campo agli organi gestori di Parchi e Riserve (ex art. 17 L.R. 42/96). Il Parco naturale regionale delle Prealpi Giulie risulta inglobato in due Sistemi Territoriali Locali diversi (07 e 11).

I Piani di Conservazione e Sviluppo la cui redazione è in capo agli organi gestori di Parchi e Riserve sono considerati quali piani di settore pertanto non incidono nella definizione dei STL, definiti come bacini di Area vasta ottimale, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13 comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza. In particolare il Parco naturale regionale delle Dolomiti Friulane risulta inglobato in due STL diversi poiché il criteriodell’appartenenza ad una specifica unione montana ha prevalso nella definizione del perimetro dei STL, questa ripartizione tuttavia, non influisce nella gestione e pianificazione del Parco Naturale Regionale ex L.R. 42/96.

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

A pagina 4 delle schede conoscitive dei sistemi territoriali locali la didascalia della legenda schede delle componenti vocazionali riporta “risporse” invece di “risorse”.

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verrà corretto il mero errore di battitura del testo.

Si modifica la voce di legenda alla Pag. 4del Volume II del DTSR modificando la voce “risporse” con “risorse”.

X

La scheda conoscitiva del STL 07, che comprende anche il Comune di Lusevera, non inserisce fra i caratteri positivi delle componenti territoriali storico paesaggistiche di pagina 42 la presenza del Parco naturale regionale delle Prealpi Giulie, come invece fatto per il STL 11. Ugualmente a pagina 45 (componenti territoriali naturalistiche) a differenza di quanto accade per il STL 11. Il Parco non viene nemmeno citato a pagina 46 in relazione alla descrizione della tematica turistica.

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e le schede relative al STL o7 verranno ingrate inserendo la presenza del parco naturale regionale delle Prealpi Giulie tra i caratteri positivi delle componenti territoriali storico paesaggistiche.

Si modifica il testo a pag. 42, 45, 46 inserendo la presenza del parco naturale regionale delle Prealpi Giulie tra i caratteri positivi delle componenti territoriali storico paesaggistiche.

X

In entrambe le suddette schede non vengono infine elencati i numerosi SIC e le ZPS presenti, di cui viene riportata solo la superficie totale.

In questo contesto l’intenzione è quella di rappresentare le aree tutelate nella loro totalità all’interno del STL. La descrizione puntuale comprensiva di codici e nomi è riscontrabile nel Rapporto Ambientale (allegato 5).

La scheda conoscitiva del STL 11, che comprende anche il Comune di Moggio Udinese, non inserisce fra i caratteri positivi delle componenti territoriali storico paesaggistiche di pagina 66 la presenza della Riserva naturale regionale della Val Alba. Questa peraltro non viene citata in quanto Riserva nemmeno a pagina 69.

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e le schede relative al STL11 verranno integrate inserendo la presenza della Riserva naturale regionale della Val Alba tra i caratteri positivi delle componenti territoriali storico paesaggistiche e territoriali naturalistiche.

Si modifica il testo a pag. 66 inserendo la presenza della Riserva naturale regionale della Val Alba tra i caratteri positivi delle componenti territoriali storico paesaggistiche.

X

DTSR

A pagina 68 della medesima scheda fra gli INDIRIZZI SPECIFICI PER LE AZIONI AREA VASTA andrebbe inserita anche la cooperazione Italia – Slovenia in coerenza con i contenuti dell’azione 1.2.2.

L’azione in oggetto come osservato, è già prevista al punto 1.2.2. in una prima articolazione delle azioni per STL di riferimento. Allo stato attuale non sono puntualmente definibili ulteriori indirizzi specifici oltre a quelli già indicati che potranno invece trovare eventuale adeguata considerazione in sede di Area

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

vasta.

Non risulta chiara la relazione fra il PGT ed il Piano di Conservazione e Sviluppo dei Parchi e delle Riserve naturali regionali (ex L.R. 42/96) e se questo rientri fra i Piani di settore o fra quelli strategici di area vasta o come debba coordinarsi con questi.

I Piani di Conservazione e Sviluppo dei Parchi e delle Riserve naturali regionali (ex L.R. 42/96) vengono considerati piani di settore. Essi non interferiscono con il PGT, coordinandosi con gli strumenti urbanistici secondo le modalità previste dalle normative regionali vigenti.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Ufficio Urbanistica - Luca Marcatti prot.: 0000849/A-/LETT COMUNE DI LATISANA

Nota prot.: mail del: 08.01.2013 di data: 09.01.2013 081

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1 Modalità di attuazione degli indirizzi

Impossibile la comprensione del PGT e delle concrete modalità di attuazione degli indirizzi in esso contenuti infatti, non si conosce: la tipologia degli strumenti urbanistici alle diverse scale (comunale, di area vasta ed altre qualora ci siano); il loro specifico contenuto e il grado di interazione e reciprocità (chi e come "cede sovranità") le procedure attraverso cui avviene la loro adozione (in particolare se vi deve essere simultaneità o meno tra la pianificazione di area vasta e comunale) né quelle che si riferiscono alla perequazione (fiscale, territoriale);

La riforma della pianificazione territoriale avviata con la L.R. 22/2009 va sviluppata con disposizioni di rango legislativo, che mettano in evidenza i rapporti intercorrenti tra i nuovi strumenti e la nuova regolamentazione e la disciplina posta anteriormente, disciplinino i soggetti competenti alla pianificazione di area vasta e le forme di istituzione di eventuali modelli associativi, nonché la previsione e la disciplina di un ruolo di coordinamento superiore al livello di area vasta: per tali ragioni, si evidenzia che tale osservazione non risulta pertanto pertinente al piano.

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

entro quale periodo di tempo la pianificazione comunale si dovrà adeguare al PGT, in che modo e se tale operazione è sostenuta finanziariamente all' Amministrazione Regionale. Non si comprende come possano coordinarsi le previsioni di pianificazione di area vasta con le disposizioni dettate della L.R. 05/2007, ad ancora oggi vigenti.

2 Perequazione e compensazione

L'intera questione riferibile alla pianificazione di area vasta rimanda al tema della perequazione e compensazione (territoriale ed ambientale), come elemento per definire le possibilità di trasformazione del territorio sia per: la riorganizzazione localizzativa di insediamenti produttivi e al ri-addensamento che per la definizione dell’offerta insediativa. Ciò significa che l'ambito comunale può e deve cedere "sovranità" e partecipare al governo del territorio alla scala più ampia, senza conoscere i termini attraverso cui si procede alla composizione degli oneri e come si perequa ristornando o ridistribuendo risorse al Comune.

Nelle more di diversa regolamentazione del tema oggetto dell’osservazione, si evidenzia che a livello legislativo gli strumenti della perequazione e compensazione trovano disciplina nella vigente Parte I “Urbanistica” della L.R.5/2007.

Il PGT incrocia più volte la "questione istituzionale" in primo luogo nei STL e nell'area vasta; nel caso dell'avvio della progettualità strategica sovracomunale; ma la gestione dei problemi pubblici e la migliore relazione con le forme di governo hanno possibilità di successo se, preventivamente, esiste una condivisa articolazione istituzionale della Regione e indirizzi precisi circa la riorganizzazione dei Comuni.

I STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale, non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13 comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza. Ogni riferimento alla riforma delle Autonomie Locali esula dalle competenze del PGT e della scrivente direzione.

3 Progetti di Territorio Come si attuano concretamente le Il PGT specifica che i Progetti di Territorio

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

politiche strategiche del PGT? Il PGT contiene 4 progetti di territorio, considerati come strumenti di attuazione delle politiche strategiche ed individuate in: reti di città, rete ecologica regionale, supporto alle attività produttive, mobilità; essi appaiono al tempo stesso generici e notevolmente ampi tali da non individuare il novero dei problemi effettivi o più evidenti cui fornire una risposta; è tecnicamente e strategicamente utile pertanto: la migliore definizione della natura di tali progetti, l'indicazione del soggetto o dei soggetti responsabili dell'elaborazione, l'individuazione di una serie di progetti di territorio riconducibili ad alcune questioni strategiche presenti in Friuli Venezia Giulia capaci al tempo stesso di intercettare trasversalmente vocazioni territoriali. Integrare/sostituire con i seguenti progetti che costituiscono elementi strutturali dell'identità della Regione e dei luoghi attraversati, e rappresentano occasione per ripensare l'organizzazione ambientale e territoriale dandone un assetto compiuto: - progetto di territorio Tagliamento (che incrocia i temi dell'assetto idrogeologico, del paesaggio e della biodiversità, dei luoghi e della storia), - progetto di territorio Laguna di Marano e Grado (che incrocia i temi della difesa della laguna e delle coste, dell'inquinamento, della nautica, della dimensione industriale e della pesca,

si attueranno in area vasta. Si ribadisce che tali progetti sono concepirti essenzialmente come macro-contenitori di tipo strategico su cui convergono progetti o politiche specifiche attinenti a tematiche trasversali ai sistemi strutturanti il territorio regionale da sviluppare a livello di aree vaste con il supporto della Regione. In tale contesto possono rientrare ulteriori e più specifici progetti legati ai territori o a più aree vaste.

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

dei luoghi e della storia) - progetto di territorio Corridoio 3/Mediterraneo e Baltico-Adriatico (che incrocia pianura e agricoltura, modifica e/o rafforza centralità urbane e funzioni logistiche, connette distretti e poli industriali).

4 Proposta di sistema metropolitano

1. Il policentrismo urbano assume un connotato "dissipativo" con tanti centri, il loro contorno e l'universo di funzioni; la struttura urbana regionale e il sistema insediativo presenta caratteristiche e problemi che il PGT non considera a dovere, si reputa più opportuno passare dalla tradizionale idea del policentrismo all'organizzazione ad un sistema di tipo "metropolitano" (la "città compatta" di ispirazione europea); si tratta di tendere ad un consumo del suolo a somma "zero" e di far prevalere gli indirizzi di addensamento, recupero funzionale e storico, integrazione e specializzazione urbana, reti tra città; è un modo tra gli altri per evitare finalmente di assecondare la "competitività" interna fra ognuno di questi luoghi finalizzata ad acquisire abitanti, utenti, consumatori. Compete soprattutto ai capoluoghi di provincia e ai nodi urbani di primo livello la responsabilità di praticare politiche "metropolitane"; sono questi centri che devono, prima di altri, ripensare sé stessi, a volte in modo radicale; ciò significa, che il PGT, nella Relazione e nel DTSR, deve precisare le politiche specifiche da intraprendere a questo livello. “Rigerarchizzazione" e "rifunzionalizzazione" delle strutture insediative lineari localizzate lungo le principali direttrici della Regione

Nel DTSR viene proposto un modello di regione vista come “Piattaforma disviluppo euroregionale sostenibile” che vede le reti di città, i diversi sistemi territoriali locali, la rete ecologica, la rete infrastrutturale interna e di connessione europea concorrere ad un unico progetto di regione dove i diversi territori svolgonoruoli complementari nella ricerca di una maggiore equità fra sistemi regionali ed anche nella ricerca di un migliore equilibrio ambientale dell’intera regione. Attraverso la Politica Strategica n. 3 si sostiene che nel territorio regionale va migliorata la funzionalità dei centri urbani (nodi del Sistema) e delle loro aree di riferimento in modo da garantire benessere, dotazione di servizi, offertaabitativa, culturale e informativa. L’obiettivo va perseguito con la definizione dei Sistemi territoriali locali (STL) chenecessariamente devono assumere specializzazioni e svolgere ruoli complementari al fine di evitare dissipazioni di risorse economiche e migliorare così la competitività complessiva del sistema regione. Si osserva che attraverso il sistema policentrico basato su Poli di I livello il PGT definisce gli indirizzi per limitare il fenomeno della diffusione generalizzata e circoscrivere l’espansione orizzontale delle città, contenendo il consumo di suolo naturale (art. 16, comma 4, lettera c delle Norme Tecniche di Attuazione) e che attraverso la “Politica Strategica n.3”

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

attraverso l'individuazione nel PGT del problema e delle corrispondenti politiche. Nei centri più piccoli e/o dislocati in aree marginali, in sintonia con gli indirizzi riguardo il minor consumo del suolo, vanno previste eventuali nuove strutture residenziali e produttive in coerenza con lo stato del patrimonio edilizio esistente e compatibili con il paesaggio nonché posti in corretta relazione con il piano di area vasta. Definire i margini urbani delle aree di pianura e organizzare territori rurali ad elevata specializzazione riconsiderando il futuro di questi spazi e l'espansione edilizia; chiarito che le dinamiche urbanistiche non devono essere rigorosamente bloccate ma, in coerenza con i principi che ci ispirano riguardo il consumo del suolo. 2. Riguardo il policentrismo nel contesto nazionale e il Friuli Venezia Giulia, poi, il PGT individua il nord-est come "futura piattaforma logistica e geo-economica"; c'è da chiedersi se effettivamente questa dimensione istituzionale e organizzativa sia adeguata ad affrontare la globalità dei flussi e la competizione; proprio perché lo scenario comporta una visione della Regione quale "piattaforma di interconnessione dello sviluppo economico italiano e europeo", è indispensabile immaginare un'altra e più elevata scala di relazioni e connessioni; si tratta di pensare al nord come città-regione globale, come spazio incardinato, sinteticamente, in una metropoli e numerose medie città,

definita del DTSR si perseguono gli obiettivi citati ai punti 3.1 e 3.2 (pag. 34 del DTSR) per riequilibrare dal punto di vista territoriale i processi di conurbazione e di dispersione insediativa esistenti e garantendo un’equità nella distribuzione sul territorio dei costi e dei benefici derivati dallo sviluppo produttivo,infrastrutturale ed edilizio. Il PGT inoltre recepisce il documento di settore Piano delle Infrastrutture di Trasporto delle Merci e della logistica che all’art. 6 delle Norme di attuazione impone fasce di rispetto lungo la viabilità di Ilivello. Le osservazioni espresse in merito alle aree rurali di pianura trovano risposta nella Politica Strategica n. 2, obiettivo 2.2 e 2.3 favorendo la multifunzionalità dell’agricoltura e in questo contesto la salvaguardia del territorio rurale. Un merito alla proposta si rimanda a quanto sopra sostenuto. 2. Riconoscendo il Friuli Venezia Giulia quale piattaforma di sviluppo euro regionale sostenibile si ritiene che il PGT dia una risposta adeguata ai temi sollevati su scala regionale e transfrontaliera inserendo il territorio nel contesto macroregionale ed europeo.

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

servizi di eccellenza e rari, due porti in testa al Mediterraneo (Genova e Trieste); 3 corridoi nord-sud e il corridoio 3/Mediterraneo che connette Torino, Milano, Padova, Trieste; all'interno di questo spazio territoriale la Regione può aumentare le proprie chance competitive e vantaggi.

Energia

Il PGT sostiene come l'energia abbia un ruolo determinante per le famiglie e imprese; desta stupore che il Piano si avvalga di dati piuttosto incerti e vecchi di dieci anni, cui si aggiunge il limite determinato dall'assenza del PER e da informazioni incomplete sugli impianti e strutture esistenti (la centrale di 800 mw di Torviscosa non è nemmeno analizzata); non è stimato il riflesso in termini di uso di suolo agricolo che comportano i progetti (in costruzione, approvati, presentati) relativamente ai parchi fotovoltaici, alle centrali a biomassa e biogas (si stima che 1/7 dei 230.000 ha. di superficie agraria regionale possa venire potenzialmente utilizzato); si reputa opportuno: 1. valutare e favorire i progetti di interconnessione di corridoi e reti di approvvigionamento energetico a basso impatto ambientale; 2. promuovere la convergenza energetica e la green community anche ai fini dell'autonomia energetica .

Si precisa che la centrale termoelettrica di Torviscosa si considera ricompresa tra gli impianti gestiti da autoproduttori, i quali producono energia elettrica prevalentemente per uso proprio (pag. 72 del DTSR, allegato 02.) Per quanto riguarda gli altri punti dell’osservazione la Regione si è avvalsa per i dati degli ultimi aggiornamenti disponibili all’interno dell’amministrazione. Le proposte vanno considerate all’interno dello specifico piano di settore.

STL 2 e 3

La Bassa friulana e Grado sono suddivisi in 2 STL e non già compresi in unico sistema, visto che per un verso sono presenti forti temi "unitari", peraltro di dimensione strategica regionale,

I STL sono bacini di area vasta ottimale,non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13 comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza quali

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

quali il corridoio 3/Mediterraneo, la Laguna di Marano e Grado, le risorgive, l'agricoltura i compendi rurali, i 2 maggiori poli dell'attrattività turistica, e per l'altro questioni che per loro natura sollecitano all'integrazione e ottimizzazione, quali i patrimoni storico-archeologici e il patrimonio-architettonico diffuso, i poli industriali di rilevanza regionale e alcune robuste aree produttive comunali, la nautica da diporto. I STL inoltre appaiono essere contraddistinti da un carattere di "rigidità" mentre al proprio interno sono presenti questioni di natura non squisitamente territoriale che hanno relazioni o interdipendenze o riflessi con i Sistemi vicini che, pertanto, suggeriscono la possibilità che vi possa essere un grado di "apertura" e "flessibilità" in ragione dei problemi da affrontare e gestire (relativamente, ad esempio, a sanità e assistenza, al bacino del lavoro, al comprensorio scolastico e educativo, ai trasporti, ai rifiuti, all'ambiente e ai bacini idrografici).

sanità e assistenza, comprensori scolastici, trasporti, gestione rifiuti, bacini idrografici, ambiente. Nulla vieta che diverse Aree vaste interessate da temi ed ambiti comuni possano interagire in progetti a scala territoriale più alta.

STL

1. Nel STL con un unico polo di primo livello, non è definito se la pianificazione di area vasta debba coincidere con il perimetro del STL stesso e, qualora la pianificazione di area vasta fosse concepita a geometria variabile, non sono definite le possibilità pianificatorie dei comuni esclusi. 2. Non è esplicitato il ruolo e la composizione delle entità (polarità principali, centri di valenza territoriale, città maggiori, centri

1. I STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale, non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13 comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza. 2. Il contributo trova accoglimento nell’osservazione n. 027, cui si rimanda per la presa d’atto delle determinazioni assunte. Si precisa tuttavia che gli altri termini si intendono in senso letterale in ambito

2. Si provvede alla pag.42 nel DTSR (allegato 03) alla sostituzione del termine “centri di valenza territoriale” con Il termine “poli minori”.

X

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

urbani, nodi del sistema, centri intermedi, nuclei minori e complessi rurali) citate nel documento DTSR che non trovano rispondenza nelle definizioni delle NTA. 3. Non si comprende il ruolo attribuito ai poli minori nella pianificazione di area vasta e la loro eventuale autonomia pianificatoria; 4. Le norme tecniche di attuazione (NTA), non indicano: - le procedure relative alla formazione di strumenti di pianificazione di area vasta; - indirizzi, limiti, destinazioni urbanistiche e dimensionamento generale da rispettare per la redazione dello strumento di area vasta. 5. Non è esplicitata la possibilità di realizzare nuove aree produttive, in ambiti non considerati come “principali luoghi di produzione” all’interno della tavola 8C; 6. All’art. 27, norme transitorie, non è fissato un termine per l’adeguamento della pianificazione locale al PGT. Inoltre si ritiene errato il riferimento al D.P.Reg 126/Pres relativo alla normativa sulla revisione degli standard.

della disciplina urbanistica o desumibili dal contesto e non hanno carattere normativo ad eccezione di quelli definiti nelle Norme Tecniche. 3.Come specificato dall’art. 16 comma 2 delle Norme Tecniche di Attuazione, i poli minori strutturano assieme ai Poli di Primo livello lo sviluppo della rete policentrico insediativa assunta dal PGT quale elemento di gestione e sviluppo del territorio in funzione della sua capacità di favorire relazioni. 4. Le procedure relative alla formazione di strumenti di pianificazione di area vastacoinvolgono aspetti e tematiche che vanno trattati in strumenti legislativi e regolamentari, evidenziando al contempo il regime transitorio di cui all’art. 27 delle NTA, che reca la disciplina da seguire nelle more della nuova regolamentazione. 5. Si precisa che la Tav.8c sintetizza i temi dell’attività produttiva sul territorio, al fine di rappresentare alla scala regionale lecomponenti più rappresentative della struttura regionale del settore, senza indicare quindi nuove previsioni. 6. Si precisa che la corretta interpretazione delle NTA deve necessariamente tener conto delle disposizioni di rango legislativo e regolamentare che accompagnano il piano in argomento, integrandone la disciplina e regolamentando aspetti non trattati - per questioni di collocazione nella corretta fonte giuridica - dalle NTA oggetto dell’osservazione.

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Gli indirizzi riportati nel progetto di rete ecologica naturale, indicati nel DTSR, paiono limitare futuri interventi previsti dal PAI per la messa in sicurezza delle popolazioni, in quanto determinanti frammentazione dell’ecosistema.

Il progetto di Rete Ecologica indicato nel DTSR si attuerà in conformità allenormative vigenti e degli indirizzi di piano delle autorità sovraordinate quali il PAI.

Il Piano ignora la vocazione turistica del Comune di Latisana, legata in particolare alle attività della nautica (Aprilia Marittima), e ciò con particolare riferimento al DTSR che, tra gli obiettivi della Politica strategica n.2 di valorizzazione del turismo culturale ambientale ed enogastronomico, non indica la previsione, tra le azioni localizzate, di un sistema turistico stagionale costiero alternativo al settore balneare che interessi i territori di qualità dell’entroterra. Tav.8c.

Pur riconoscendo anche la vocazione turistica del comune di Latisana si precisa che l’individuazione delle vocazioni è effettuata a livello di Sistema Territoriale Locale. In particolare per il STL 03 si ritiene prevalente il consolidamento del sistema turistico balneare, senza tuttavia escludere lo sviluppo di altre attività connesse che potranno trovare riconoscimento in sede di Pianificazione di Area vasta.

DTSR PAI e attività nautica Latisana.

Inoltre nella tavola 8C si riscontra il mancato riconoscimento dell’attività nautica.

Si precisa che la voce di legenda “nautica e cantieristica navale” fa riferimento al titolo “identità della ricerca e dell’innovazione” e in cui si riconoscono i distretti ad alto valore tecnologico. Per maggior chiarezza si modifica la voce di legenda “distretto tecnologico navale e nautico” in “distretto tecnologico navale e nautico”.

Si provvede a modificare la voce in legenda“nautica e cantieristica navale” in “distretto tecnologico navale e nautico”.

X

CDV Errori elaborati grafici

Si ravvisa la mancata coerenza tra l’indicazione del centro storico nella tavola 7A e la non indicazione dello stesso nella tavola 11 e nell’art 18 delle NTA. Ciò premesso si ritiene che, nell’elenco di cui all’art. 18 delle NTA, possa, a ragione, essere inserito anche il centro storico di Latisana, in quanto compatibile con le valutazioni descritte nel capitolo 3, paragrafo “aspetti tipologici degli insediamenti”, della CDV.

Latisana non viene riconosciuta come centro storico per cui non è inserita nell’elenco di cui all’art. 18 delle NTA. Per migliorare la comprensione degli elaborati si modifica la voce in legenda “centri storici” in “principali aree urbane d’interesse storico artistico” nella Tavola 7a e la stessa simbologia viene riportata anche nella Tavola 3. Inoltre viene aggiunta una nuova voce “centri storici” nella Tavola 7a corrispondente all’elenco dei centri di cui all’art. 18 delle NTA.

Si provvede a modificare la voce in legenda “centri storici” in “principali aree urbane d’interesse storico artistico” nella Tavola 7a e la stessa simbologia viene riportata anche nella Tavola 3. Inoltre viene aggiunta una nuova voce “centri storici” nella Tavola 7a corrispondente all’elenco dei centri di cui all’art. 18 delle NTA.

X X

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

ELABORATI

Non vi è distinzione tra gli elaborati di analisi e quelli di progetto, risulta quindi opportuno circoscrivere le indicazioni progettuali, da recepire nella pianificazione di area vasta, in specifici elaborati.

Di seguito si elencano i Documenti definiti di analisi e successivamente quelli definiti “di progetto” che quindi contengono indicazioni da recepire nella pianificazione di area vasta. Allegato 1 - Piano del Governo del Territorio - Relazione di analisi del territorio regionale; Allegato 7 - Tav. 1A - Quadro conoscitivo - Natura e morfologia. Aspetti fisici, morfologici e naturalistici; Allegato 8 - Tav. 1B - Quadro conoscitivo - Natura e morfologia. Biodiversità; Allegato 9 - Tav. 1C - Quadro conoscitivo - Natura e morfologia. Rischi naturali e vulnerabilità; Allegato 10 - Tav.2 - Quadro conoscitivo - Paesaggio e cultura; Allegato 11 - Tav.3 - Quadro conoscitivo - Insediamenti ed infrastrutture; Allegato 12 - Tav. 4 - Quadro conoscitivo - Attività del territorio non urbanizzato; Allegato 13 - Tav. 5 - Quadro conoscitivo - Attuazione della pianificazione territoriale di settore e in materia di parchi e riserve; Documenti di progetto: Allegato 2 - Piano del Governo del Territorio - Documento Territoriale Strategico Regionale (DTSR); Allegato 3Piano del Governo del Territorio - Carta dei valori (CDV); Allegato 4 - Piano del Governo del Territorio - Norme tecniche di attuazione (NTA); Allegato 14Tav. 6 - Documento Territoriale Strategico Regionale - Sistemi territoriali locali; Allegato 15Tav 7A - Documento Territoriale Strategico Regionale - Piattaforma territoriale regionale - Rete policentrica insediativa, rete infrastrutturale dei trasporti e della mobilità;

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Allegato 16 – Tav. 7B - Documento Territoriale Strategico Regionale - Piattaforma territoriale regionale - Progetto rete ecologica ambientale; Allegato 17 - Tav. 8A - Carta dei Valori - Componenti territoriali- storico-culturali e paesaggistiche; Allegato 18 - Tav. 8B - Carta dei Valori - Componenti territoriali- ecologiche; Allegato 19 - Tav. 8C - Carta dei Valori - Componenti territoriali - eccellenze produttive: filiere, attività distrettuali, ricerca e innovazione; Allegato 20 - Tav. 9 - Carta dei Valori - Sintesi delle componenti territoriali. Valore strutturale unitario. Valori complessi. - Ambiente, storia, economia.

- Errata rappresentazione del percorso del Canale Fossalon; - Errata rappresentazione del Fiume Tagliamento; - Mancata rappresentazione canale Latisanotta;

Si precisa che per la definizione degli elementi in oggetto si è fatto riferimento alle banche dati realizzate per il PTR ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19, si conferma quindi quanto riportato dagli elaborati.

Mancata rappresentazione della Laguna di Marano e Grado;

Pur essendo già rappresentata in altri elaborati della CDV, ad esempio nella Tav. 8b, si provvede ad integrare l’indicazione nella Tav.1a della Laguna di Grado e Marano.

Si inserisce nella Tav.1a l’indicazione della Laguna di Marano e Grado X

TAV 1A

Mancata individuazione della Litoranea Veneta.

Si precisa che l’Idrovia Litoranea Veneta trova rappresentazione nella Tav.2 Paesaggio e cultura alla voce di legenda “percorsi panoramici” e nella Tav.5 attuazione della pianificazione territoriale, di settore e in materia di parchi e riserve alla voce “Idrovia Litoranea Veneta”. Si ritiene pertanto che l’elemento sia già adeguatamente indicato.

TAV.2 Errata introduzione del monumento naturale;

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verrà corretto il mero errore di rappresentazione grafica, rimuovendo il simbolo corrispondente al monumento naturale

Si rimuove dalla Tav.2 il simbolo corrispondente al monumento naturale localizzato nel territorio di Latisana.

X

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

TAV.3

Errata rappresentazione delle linee degli elettrodotti; Errata rappresentazione dei siti di telefonia mobile.

Si precisa che per la definizione delle linee degli elettrodotti dei siti di telefonia mobile si è fatto riferimento alle banche dati realizzate per il PTR ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19, si conferma quindi quanto riportato dagli elaborati.

TAV.4 Indicazione non aggiornata dei pozzi.

Si precisa che per la definizione dei pozzi si è fatto riferimento alle banche dati realizzate per il PTR ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19, si conferma quindi quanto riportato dagli elaborati.

Mancata differenziazione dei livelli di pericolosità idraulica all’interno della superficie del PAI, che potrebbe generare difficoltà di interpretazione rispetto a quanto indicato all’art. 22 delle NTA, comma 2, quarto inciso; tav 7b

I livelli di pericolosità idraulica all’interno delle superfici del PAI sono elementi conoscitivi del PGT dettagliatamente rappresentati nella Tav.1c pertanto non si integra la tav. 7b con la medesima indicazione.

Non vi è corrispondenza tra le campiture riportate nella tavola, rispetto alla relativa legenda; tav 7b

Si precisa che per una chiara lettura della tavola si rimanda alla carta tematica “livelli ecologici regionali” nei riquadri a destra della Tav. 7b.

Si aggiunge il titolo “connettività di progetto” nella legenda della Tavola 7b. X TAV. 7B

Mancata coerenza tra le indicazioni della tavola e le definizioni dell’art. 21 delle NTA (la connettività di progetto è indicata tra le componenti di secondo livello, manca l’indicazione delle restoration areas, etc);

Si accoglie l’osservazione e si inserisce il titolo “connettività di progetto” nella legenda della Tavola 7b per renderla coerente alle definizioni di cui all’art. 21 delle NTA.

TAV.8A

Indicazione di area di interesse storico culturale, in località Paludo, non corrispondente alle indicazioni di PRGC; tav 8A Mancata indicazione di vincolo monumentale relativo alla cappella Rossetti presso cimitero di Latisana; Tav.8a

Si precisa che la CDV è un documento a carattere processuale che si sviluppa prima a livello regionale e quindi in area vasta. La CDV del PGT adottato rappresenta la prima fase ricognitiva e conoscitiva e pertanto i valori espressi al suo interno sono da assumere quale riferimento obbligatorio per la pianificazione di area vasta. In questa prima ricognizione si è fatto riferimento alle banche dati in possesso dell’Amministrazione regionale tra cui quelle realizzate per il Piano Territoriale

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Regionale (ai sensi della L.R. 22/2009, art.1 comma 19) e il Catalogo dei beni ambientali e territoriali (IRDAT). La CDV va intesa come prima parte di un percorso di costruzione che non termina con la prima individuazione dei sistemi dei valori complessi, ma inizia a questo punto la fase in cui l’apporto conoscitivo e la copianificazione degli enti locali diventa un elemento imprescindibile per l’individuazione dei valori del territorio regionale in ossequio al principio di sussidiarietà che prevede il coinvolgimento dei diversi livelli di pianificazione. Pertanto ulteriori modifiche e integrazioni saranno sviluppate in sede di pianificazione di area vasta. Si vedano a tal proposito le modifiche apportate agli articoli 3 e 6 delle NTA in accoglimento dell’osservazione n. 008.

Mancata corrispondenza tra le indicazioni del connettivo ecologico agricolo, che secondo quanto riportato dagli articoli 21 e 22 delle NTA si configura come connettività di progetto, rispetto a quanto espresso dalla Regione in sede di VINCA della Variante 58 al PRGC e del PAC “Golf Club e Marina del Tagliamento”; Tav.8b

Si precisa che il connettivo ecologico agricolo non si configura come connettività di progetto ma come componete di secondo livello della rete ecologica regionale. E’ In sede di Area vasta che verranno individuate le aree ottimali di progetto della rete ecologica e pertanto allo stato attuale non entrano in conflitto con le procedure di pianificazione attualmente in corso.

TAV.8B

Mancata indicazione in legenda della campitura grigio chiaro; Tav.8b

La retinatura in oggetto è parte del Modello Digitale del Terreno (DTM) utilizzato come sfondo della cartografia. Tale retinatura esprime variazioni altimetriche rispetto al livello medio mare che sono compresi tra valori negativi e valori positivi a seconda dell’orografia del territorio.

TAV.9 Errata indicazione dell’ambito adibito a parco dei pappagalli come corso d’acqua.

La rappresentazione dei corsi d’acqua rappresentano le superfici del PAI e quindi non risultano in conflitto con l’ambito in oggetto.

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

TAV.8C Mancata indicazione della DOC Latisana; Tav 8C.

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verrà corretto il mero errore di rappresentazione grafica.

Si provvede ad integrare la Tavola 8c, indicando con differenti retinature le zone caratterizzate da produzioni DOC, DOCG, e DOP - IGP.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Servizio dell'Urbanistica e Edilizia Privata - Raffaele Di Lena prot.: 0000850/A-/LETT

ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE CONCA TOLMEZZINA Nota prot.: mail del: 08.01.2013 di data: 09.01.2013

082

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

CDV e PIANO PAESAGGISTICO

Si precisa che il PGT non ha valenza paesaggistica. Il Piano Paesaggistico verrà realizzato dalla direzione competente ai sensi del D. Lgs. 42/2004. La CDV potrà costituire uno degli strumenti conoscitivi per il prossimo Piano Paesaggistico.

1 Area vasta Spopolamento

Considerato che la Carnia soffre di due fattori determinanti, quali lo spopolamento e l’abbandono del territorio ed in particolare quello montano, si propone: a) Problema spopolamento 1) Si osserva che il PGT conferma la Carnia in una zona assai marginale rispetto ai due assi transfrontalieri SUD – NORD e OVEST – Est e non si vedono azioni e proposte sufficientemente determinanti di coinvolgimento del territorio, che possano eliminare o quanto meno ridurre questo distacco sia verso il restante territorio regionale, che con la

Si precisa che, come si evince dalle Norme Tecniche di Attuazione, il PGT presenta nel DTSR indirizzi, strategie e programmi che saranno valutati ed attuati in sede di pianificazioni Area vasta. Nel DTSR vengono affrontate le tematiche dello spopolamento e dell’abbandono del territorio montano. Le azioni specifiche proposte nell’osservazione potranno essere sviluppate in sede di Pianificazione di Area vasta in quanto coerenti con gli indirizzi del PGT.

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

limitrofa Regione Veneto e con l’Austria. A nostro avviso il PGT dovrebbe proporre sia un’azione diretta tra la Carnia con le restanti STL che possa favorire lo scambio conoscitivo/culturale/turistico, e un’azione diretta con gli equivalenti territori della Regione Veneto (Cadore) e dell’Austria. 2) favorire la creazione ed il potenziamento di opere pubbliche sovra comunali (in particolare quelli sportivi) per migliorare la qualità della vita; 3) favorire la creazione ed il potenziamento di opere pubbliche sovra comunali in campo energetico per ridurre i costi della vita; 4) favorire scambi culturali con l’Austria, già a livello scolastico, per favorire il miglioramento della conoscenza della lingua tedesca e conseguentemente i rapporti economici, turistici, commerciali, ecc . tra le popolazioni. 5) possibilità di riutilizzo per una trasformazione urbana delle aree militari dismesse, che occupano importanti fette di territorio urbano; 6) potenziamento e miglioramento delle infrastrutture viarie esistenti. b) Abbandono del territorio, in particolare quello montano: 1) Si propone di favorire la conoscenza dell’ecosistema fluviale dei Fiumi Tagliamento e But, con possibilità di fruizione delle aree fluviali con percorsi pedonali e ciclabili;

2) Obbligare i proprietari dei terreni incolti posti a ridosso delle zone abitate e delle frazioni a sfalciare gli stessi con qualsiasi forma di incentivo.

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

3) Si propone la possibilità di recupero degli edifici esistenti (anche quelli parzialmente crollati) e di costruzioni di nuovi edifici rurali, per consentire un utilizzo temporaneo/stagionale degli stessi ai fini abitativi, senza alcun obbligo per il proprietario di diventare agricoltore a titolo principale.

2 CDV perimetri

Non si concorda con il perimetro 5 della Tav. 9, in quanto vengono coinvolti i Comuni Tolmezzo e Amaro, sulla base di stretti rapporti di collaborazione per l’esistenza di due ambiti industriali di interesse regionale regolati dal PTI. Si propongono due soluzioni alternative: 1) la prima è quella di ampliare il perimetro includendo i Comuni di Cavazzo Carnico e di Verzegnis, in forza delle relazioni consolidate sia della potenzialità integrata d’area, citata nell’elaborato CDV, e anche di quella oramai consolidata a seguito della creazione dell’Associazione intercomunale della Conca Tolmezzina nata nel 2006; 2) la seconda è quella di eliminare il perimetro 5 e di includere i territori dei 4 Comuni della Ass. nel perimetro 1 “Valli della Carnia”, considerate le relazioni poste a base della Carta dei valori.

Si precisa che la CDV è un documento a carattere processuale che si sviluppa in tre fasi. La CDV del PGT adottato rappresenta la prima fase ricognitiva e conoscitiva e pertanto la definizione di valore espresso non assume carattere vincolante ma va intesa come prima parte di un percorso di costruzione. La CDV quindi non termina con la prima individuazione dei sistemi dei valori complessi, ma inizia a questo punto la fase in cui l’apporto conoscitivo e la copianificazione degli enti locali diventa un elemento imprescindibile per l’individuazione dei valori del territorio regionale. Pertanto le proposte rappresentate in nota potranno trovare adeguato sviluppo in sede di pianificazione di Area vasta. Si vedano a tal proposito le modifiche apportate agli articoli 3 e 6 delle NTA in accoglimento dell’osservazione n. 008.

3 Elaborati grafici

1. TAV 2 Mancano i seguenti Percorsi panoramici: Tolmezzo/Illegio/Lunge/Lovea; Tolmezzo/Fusea/Curiedi/Lauco; Cavazzo Carnico/Cesclans (Lungo il rio Faeit); Cavazzo Carnico/Bordano (Ex viabilità meccanica); 2. TAV 3 Mancano i seguenti punti: Teatro a Tolmezzo; Museo a Verzegnis

Si precisa che per la definizione degli elementi citati nella nota si è fatto riferimento alle banche dati realizzate per il PTR ai sensi della L.R. 22/2009, art.1 comma 19, si conferma quindi quanto riportato dagli elaborati. I valori individuati sul territorio potranno essere riconosciuti in sede di pianificazione di area vasta. Inoltre, si specifica che il tratto ferroviario Amaro - Tolmezzo non risulta dismesso

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Sedi locali di protezione civile per Tolmezzo Amaro Cavazzo e Verzegnis; Manca la centrale idroelettrica in loc. Tramba Comune di Tolmezzo; Rete ferroviaria Amaro – Tolmezzo - dismessa; 3. TAV 4 Mancano i seguenti punti: Pozzi e prese per i Comuni di Tolmezzo Amaro Cavazzo e Verzegnis; Cava attiva di conglomerato nel Comune di Cavazzo fraz. Cesclans loc. Cavons; Cosa sono gli impianti che tutto il Comune di Tolmezzo risulta incluso?; 4. TAV 7a Mancano i seguenti punti: Teatro a Tolmezzo; Museo a Verzegnis; Sedi locali di protezione civile per Tolmezzo Amaro Cavazzo e Verzegnis; Rete ferroviaria Amaro – Tolmezzo e dismessa; 5. TAV 8a Mancano i seguenti punti: Teatro a Tolmezzo; Museo a Verzegnis; Rete ferroviaria Amaro – Tolmezzo e dismessa;

pur non essendo adibito al trasporto passeggeri. Il PGT in prospettiva ne valuta la possibile riconversione in tal senso al fine di collegare il Polo di I livello alla rete ferroviaria (pag.62 Volume II del DTSR.) Infine, si precisa che negli elaborati del PGT non vengono riportate le sedi locali della protezione Civile, ma vengono rappresentate le sedi principali di Trieste e Palmanova.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Segretario Legambiente - Michele Tonzar

prot.: 0000772/A-/PEC LEGAMBIENTE FVG onlus

Nota prot.: mail del: 08.01.2013 di data: 09.01.2013 083

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Perché non c’è notizia di alcun rapporto, nella procedura di adozione, con il Ministero dei Beni Culturali ed i suoi uffici regionali pur prevedendo il Codice del paesaggio un rapporto fra i contenuti dei PGT regionali ed i Piani paesaggistici regionali? Perché il PGT ignora la possibile e necessaria esistenza in prospettiva di un piano paesaggistico regionale e sviluppa invece uno strumento come la Carta dei valori nella quale esplicitamente si afferma l'indipendenza da ogni implicazione paesaggistica? Queste premesse di autarchia disciplinare tra urbanistica e tutela paesaggistica già costituiscono un elemento di critica profonda all'intera costruzione del PGT.

Si precisa che il PGT non ha valenza paesaggistica. Il piano Paesaggistico verrà realizzato dalla direzione competente ai sensi del D. Lgs. 42/2004. La CDV abbraccia complessivamente i temi della sostenibilità e dell’identità deiluoghi. Il Paesaggio, pur presente in tali temi, non viene trattato alla stregua della vigente legislazione statale, proprio per rispetto delle disposizioni del D. Lgs 42/2004 che individuano nel Piano paesaggistico regionale (PPR) lo strumento preposto alla specifica disciplina del settore. La Carta dei Valori è quindi uno strumento multitematico, coerente con le interpretazioni paesaggistiche di cui agli Ambiti Paesaggistici (AP) tratti dall’Atlantefotografico regionale, ma non sostitutiva delle funzioni ascritte al PPR per la conservazione, riqualificazione e salvaguardia del paesaggio. La CDV potrà pertanto costituire uno degli strumenti conoscitivi per il prossimo Piano Paesaggistico.

1 Osservazioni generali

Perché dopo tale intento di ignorare il tema paesaggistico, nelle schede dei STL e solo in queste, compaiono descrizioni paesaggistiche non presenti nella Carta dei valori come se il Piano si fosse composto aggiungendo blocchi preconfezionati di elementi incoerenti?

Il DTSR, di cui le schede dei STL fanno parte, e la Carta dei Valori sono due strumenti che perseguono finalità diverse pur armonizzandosi secondo quanto indicato all’art.13 delle Norme Tecniche di Attuazione. La CDV individua una prima ricognizione di Valori su scala Regionale, mentre le Schede dei STL costituiscono un quadro conoscitivo elaborato alla scala dei singoli Sistemi Territoriali individuati dal PGT.

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244

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Che garanzie può dare la carta dei valori, che non fissa nessun parametro quantitativo o qualitativo rispetto al proprio sistema di previsioni, rispetto alle previsioni ben definite invece nel dettaglio del progetto di territorio della rete infrastrutturale?

Si precisa che la CDV è un documento a carattere processuale che si sviluppa prima a livello regionale e quindi in area vasta. La CDV del PGT adottato rappresenta la prima fase ricognitiva e conoscitiva e pertanto i valori espressi al suo interno sono da assumere quale riferimento obbligatorio per la pianificazione di area vasta. In questa prima ricognizione si è fatto riferimento alle banche dati in possesso dell’Amministrazione regionale tra cui quelle realizzate per il Piano Territoriale Regionale (ai sensi della L.R. 22/2009, art.1 comma 19) e il Catalogo dei beni ambientali e territoriali (IRDAT). La CDV va intesa come prima parte di un percorso di costruzione che non termina con la prima individuazione dei sistemi dei valori complessi, ma inizia a questo punto la fase in cui l’apporto conoscitivo e la copianificazione degli enti locali diventa un elemento imprescindibile per l’individuazione dei valori del territorio regionale in ossequio al principio di sussidiarietà che prevede il coinvolgimento dei diversi livelli di pianificazione. Pertanto ulteriori modifiche e integrazioni saranno sviluppate in sede di pianificazione di area vasta. Si vedano a tal proposito le modifiche apportate agli articoli 3 e 6 delle NTA in accoglimento dell’osservazione n. 008.

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245

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Come è possibile, al di là di ogni riferimento pur non marginale di carattere storico, culturale od amministrativo, entrare nel merito della proposta di un STL unico per le attuali Province di Gorizia e di Trieste e con tre aree vaste al proprio interno, senza alcuna certezza di come si procede alla relativa pianificazione, chi ne decide gli obiettivi, chi la gestisce, che ne approva le scelte, chi attribuisce gli incarichi, chi ne ricava le entrate fiscali, come viene garantita la congruenza con altra pianificazione, quali modalità di partecipazione o di tutela dei cittadini sono previste?

I STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale, non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13 comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza. I sottoambiti indicati rappresentano un’ulteriore possibilità di raggruppamento dal momento che rispondono ai requisiti di cui art. 13 comma 4 delle NTA.

2 Corridoi europei

I Corridoi europei est-ovest e nord-sud cosa sono e come si inseriscono realmente sul nostro territorio e cosa comportano per l’evoluzione della Regione? Nessuno dei due Piani fornisce risposte orientative per l’insieme delle successive politiche regionali e locali. Si può ritenere plausibile che queste domande possano trovare risposta nella pianificazione di ognuno dei diversi STL che si trovano lungo i tracciati di tali corridoi? Quale strumento se non il PGT regionale deve prevedere le nuove infrastrutture definendone i livelli di compatibilità ambientale a scala regionale ed il sistema territoriale che ne può derivare?

Si precisa che i Corridoi I e III della Rete TEN-T vengono inseriti recependo la Legge Obiettivo 443 del 21.12.2001 e le strategie dell’Unione Europea in materia di strasporti e mobilità. Il PGT indica i previsticorridoi di passaggio e considera la loro integrazione nell’ambito della Piattaforma Territoriale Regionale (Progetto mobilità,pag. 59 del DTSR.) Inoltre il PGT (pag. 27 del DTSR, allegato 02) considera la minimizzazione degli impatti che potrebbero derivare dalla realizzazione dei corridoi infrastrutturali considerato che il progetto sarà soggetto a relativa Valutazione di Impatto Ambientale. A scala di Area vasta potranno trovare attuazione misure di minimizzazione dell’impatto e compensazione di tali interventi. Per quanto riguarda le nuove infrastrutture, ai sensi della legge regionale vigente, il PGT recepisce il Piano delle Infrastrutture di trasporto, della Mobilità delle Merci e della Logistica e relativo Rapporto Ambientale.

3 Tavola 3 Tav.3, nel monfalconese i raccordi tra Si accoglie la nota ed in conformità con il Nella Tav.3 si inserisce la voce di legenda X

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

infrastrutture linea ferroviaria principale e zone industriali monfalconesi sono tutti catalogati come “rete ferroviaria primaria”, compreso il tratto Ronchi Sud-Panzano che non è neanche più in funzione. Il tracciato del Corridoio Adriatico-Baltico, che avrebbe una deviazione tra Ronchi e il Golfo di Panzano, risulta a ridosso di Marina Julia.

Piano delle Infrastrutture di trasporto, della Mobilità delle Merci e della Logistica si rappresentano le reti minori con opportuna grafia.

“Rete ferroviaria di terzo livello” con corrispondente grafia sulla tavola. Si modificano le voci di legenda “Rete ferroviaria di primo livello” e “Rete ferroviaria di secondo livello”.

Si nota che per quanto riguarda il territorio monfalconese, mancano alcuni siti archeologici, tra cui quelli di riconosciuto valore presenti nel territorio di San Canzian. I beni vincolati ai sensi dell’art. 10 del D.Lgs. 42/2004 risultano in quantità notevolmente inferiore rispetto a quanti essi siano nella realtà.

Si precisa che per la definizione degli elementi relativi ai siti archeologici si è fatto riferimento alle banche dati realizzate per il PTR ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19, si conferma quindi quanto riportato dagli elaborati. I valori individuati sul territorio potranno essere riconosciuti in sede di pianificazione di area vasta.

Non risulta, nella tabella specifica, l’”Ecomuseo Territori: genti tra Carso e Isonzo” del CCM di Ronchi dei Legionari (riconosciuto dalla Regione).

Si accoglie la nota e si integra il riquadro “ecomusei e altri luoghi di interesse storico culturale” evidenziando anche i comuni dell’”Ecomuseo Val Del Lago” e dell’”Ecomuseo genti e memorie tra Carso e Isonzo”.

Si provvede ad integrare il riquadro “ecomusei e altri luoghi di interesse storico culturale” evidenziando anche i comuni dell’”Ecomuseo Val Del Lago” e dell’”Ecomuseo genti e memorie tra Carso e Isonzo”.

X

Il territorio comunale di Savogna d’Isonzo non presenterebbe testimonianze della prima guerra mondiale, così come i comuni di Ronchi dei Legionari, Staranzano e San Canzian.

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verrà corretto il mero errore di rappresentazione grafica.

Si provvede ad integrare la tavola estendendo il tratteggio relativo alla presenza di testimonianze della prima guerra mondiale ai Comuni di Savogna, Ronchi dei Legionari, Staranzano e San Canzian.

X

4 Tavola 2 - Quadro conoscitivo – paesaggio e cultura.

In compenso risulta una “pieve o abbazia” a Fossalon, ma il territorio di Aquileia non ha tracce di centuriazione.

La nota viene parzialmente accolta inserendo il simbolo relativo alle centuriazioni, tuttavia non risultano segnalate “Pievi o abbazie” nel territorio di Fossalon.

Si provvede ad inserire il simbolo relativo alle “centuriazioni” nel territorio di Aquileia. X

Progetti di territorio

Le aree identificate dalla carta dei valori o dalle schede dei STL come aree in qualche modo critiche, andrebbero ricondotte a degli specifici progetti di territorio che

Si precisa che i STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale, non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13 comma 3

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

definiscano scenari di superamento delle problematiche locali. Un caso tipico e attuale è quello della Laguna di Grado e Marano che necessita di una gestione complessiva, che al momento nessun livello o ente o ufficio pubblico pare in grado di assicurare, e che non può essere invece affrontata con una divisione in due STL diversi.

delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza. Nulla vieta che diverse Aree vasteinteressate da temi ed ambiti comuni possano interagire in progetti a scala territoriale più alta.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota del Sindaco prot.: 0000851/A-/LETT COMUNE DI SAN CANZIAN D’ISONZO

Nota prot.: 474 del: 08.01.2013 di data: 09.01.2013 084

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1 STL

L’STL n. 1, ove pure San Canzian d’Isonzo ricade, non contempla un’equa distribuzione di servizi e come questi debbano diversamente essere ricollocati in relazione alle diverse esigenze e necessità, peraltro da correlare alle sempre minori risorse economiche a disposizione;

I STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale, non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13 comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza. Per quanto riguarda le progettualità strategiche sovracomunali (pag. 128 -129 della Relazione di Analisi), si pone in evidenza che le diverse forme di aggregazione elencate si vuole cogliere l’aspetto relazionale e processuale in cui si muovono le attività delle comunità locali.

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Non appare chiaro il ruolo e le funzioni nell’ambito di un unico STL di un polo seppure primario come quello di Monfalcone-Ronchi dei Legionari insieme a quello di altri poli primari e dei due capoluoghi di provincia come Trieste e Gorizia;

Si precisa che il PGT individua i poli di primo livello come parte costitutiva della rete policentrico insediativa come definiti dall’art. 17 delle Norme Tecniche di Attuazione. La presenza di almeno un Polo di Primo Livello costituisce uno dei criteri per la costituzione dell’Area vasta, come definito dall’art. 13 delle NTA. Nello specifico, all’interno del STL 01, definito dal PGT quale bacino di area vasta ottimale, sono stati ricompresi tre Poli di Primo livello. Il DTSR propone anche tre sottoambiti di riferimento ad ogni singolo polo, che rappresentano possibilità alternativa di raggruppamento in Area vasta.

Non risulta chiaro il ruolo e le funzioni dei poli cosiddetti strategici (comma 3, art. 17 delle N.T.A.), fra i quali vengono contemplati i quattro capoluoghi provinciali, ma anche i poli primari di Tarvisio (per evitare “l’emarginazione dell’area montana”) e di San Giorgio di Nogaro (“come elemento della prima Piattaforma logistica regionale prevista dal Piano Regionale delle infrastrutture”), dimenticandosi peraltro che il secondo porto regionale (la prima piattaforma industriale regionale) l’unico stabilimento navale regionale e l’unico aeroporto regionale trovano sede fra Monfalcone e Ronchi dei Legionari.

L’art. 17, comma 3 specifica il ruolo e le funzioni dei capoluoghi di provincia quali Poli di Primo Livello con specifici ruoli strategici. Il comma 4 dello stesso articolo invece specifica le motivazioni che hanno portato all’individuazione dei Poli di Progetto che potenzialmente potranno avere valenza di Polo di Primo Livello. Il sistema Monfalcone - Ronchi viene riconosciuto dal PGT come Polo di Primo livello anche in virtù della sua valenza strutturale all’interno della piattaforma logistica regionale definita dal piano di settore vigente (art . 11 Norme di Attuazione del Piano delle infrastrutture di trasporto, della mobilità delle merci e della logistica). San Giorgio di Nogaro viene individuato come Polo di primo livello di progetto in quanto elemento della piattaforma logistica da sviluppare però in termini di servizi offerti di riferimento per l’Area vasta in sinergia con Cervignano e Palmanova.

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Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Urbanistica - Edilizia Privata - Cristiana Campolin

prot.: 0000852/A-/LETT COMUNE DI MANIAGO

Nota prot.: 724 del: 08.01.2013 di data: 09.01.2013 085

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

2 PIANO DI SETTORE

Poca chiarezza si riscontra nell’art. 5 “Rapporto tra pianificazione generale e pianificazione di settore”, dove al comma 2 si stabilisce che «I piani di settore, in applicazione di leggi statali e regionali, devono essere coerenti con le indicazioni del PGT dandone atto con un’apposita relazione», però «qualora non sia verificata la coerenza fra i due strumenti, i piani di settore possono proporre varianti al PGT, nel rispetto delle finalità e dei contenuti dello stesso». Così come scritto, un piano di settore, di qualsiasi livello e dunque anche comunale, può proporre variante al PGT. Si richiede, pertanto, di chiarire se i piani di settore comunali possano proporre variante al PGT. Chiarimento su quale possa essere l’oggetto della variante al PGT considerato che ciò deve avvenire «nel rispetto delle finalità e dei contenuti dello stesso». Che cosa è modificabile se si mantengono fissi tutti i contenuti oltre che le finalità?

Nella fattispecie oggetto dell’osservazione, pare fuor di dubbio la necessità di doversi procedere ad una variante al PGT, potendosi escludere che il piano di settore possa costituire variante automatica al piano sovraordinato, ad eccezione dei piani di settore che costituiscono vincoli o prescrizioni di rango sovraordinato al PGT, che si impongono sul piano medesimo anche in assenza di specifica variante.

3 CDV

In merito alle problematiche connesse nell’individuazione dei “Sistemi dei valori complessi”, così come effettuata nella “Carta dei valori”, si parlerà e motiverà diffusamente nel paragrafo

Si precisa che la CDV è un documento a carattere processuale che si sviluppa prima a livello regionale e quindi in area vasta. La CDV del PGT adottato rappresenta la prima fase ricognitiva e

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

relativo alla “Tav. 9 - Carta dei valori. Sintesi delle componenti territoriali”. Fin d’ora si ritiene, però, opportuno osservare come quanto descritto dall’art. 8 “Ambiti dei sistemi di valore complesso” non necessariamente porti a quei risultati e prefiguri, invece, una discrezionalità direttamente collegata all’effettiva conoscenza delle interrelazioni tra i valori che caratterizzano un territorio, esistenti o politicamente e democraticamente prefigurate dalle collettività locali. Modificare l’art. 8 sostituendo nel primo comma la perifrasi «si individuano gli ambiti» con «devono essere individuati ambiti» e nel secondo comma «sono individuati» con «devono essere individuati».

conoscitiva e pertanto i valori espressi al suo interno sono da assumere quale riferimento obbligatorio per la pianificazione di area vasta. In questa prima ricognizione si è fatto riferimento alle banche dati in possesso dell’Amministrazione regionale tra cui quelle realizzate per il Piano Territoriale Regionale (ai sensi della L.R. 22/2009, art.1 comma 19) e il Catalogo dei beni ambientali e territoriali (IRDAT). La CDV va intesa come prima parte di un percorso di costruzione che non termina con la prima individuazione dei sistemi dei valori complessi, ma inizia a questo punto la fase in cui l’apporto conoscitivo e la copianificazione degli enti locali diventa un elemento imprescindibile per l’individuazione dei valori del territorio regionale in ossequio al principio di sussidiarietà che prevede il coinvolgimento dei diversi livelli di pianificazione. Pertanto ulteriori modifiche e integrazioni saranno sviluppate in sede di pianificazione di area vasta. Si vedano a tal proposito le modifiche apportate agli articoli 3 e 6 delle NTA in accoglimento dell’osservazione n. 008.

4 STL

Chiarimenti in merito ai requisiti imposti nel comma 3 dell’art 13 “L’individuazione dei sistemi territoriali locali” per l’individuazione dei sistemi territoriali locali (STL). Perché se devono essere tutti e tre compresenti (come lascerebbero presupporre i primi due e il DTSR), il terzo inibisce il loro sviluppo. Quanti sono i Comuni che hanno in precedenza sviluppato progettualità di area vasta in forma associativa? Se invece viene lasciato possibile ottemperare a uno solo, si scardina la struttura di reti imbastita dal

Si fa riferimento alla risposta all’osservazione n. 017, in accoglimento della quale è stato modificato l’art. 13 delle NTA anche attraverso la soppressione della lettera c) e della vincolatività del requisito ivi previsto.

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

“Documento Territoriale Strategico Regionale”, proprio quell’elemento di rigidità di cui si parlava nel punto precedente. In fondo, l’elemento a priori dissonante dato per l’individuazione dei sistemi territoriali locali è il primo parametro, ovvero l’obbligo di «avere nel proprio ambito territoriale un polo di primo livello che rispetti l’Indice di Attrattività proposto dal PGT ed una offerta di servizi completa, o in alternativa la presenza di un ospedale o il collegamento alla rete ferroviaria». Un sistema di piccoli Comuni può, infatti, sostituire una città, un “polo”. E, viceversa, la chiusura di servizi, ospedali (Maniago docet), reti ferroviarie non dipendono dalla volontà dei Comuni. Se imposteremo un sistema territoriale locale sulla presenza di uno di questi elementi ed esso verrà a mancare, che cosa faremo? Ricominceremo tutto daccapo? E poi, perché si impone che un sistema territoriale locale abbia per forza al suo interno un elemento di forte attrattività? L’art. 11 “La piattaforma territoriale regionale” andrebbe abrogato, in quanto la struttura per reti (rete policentrico insediativa, rete ecologico ambientale, rete infrastrutturale dei trasporti e della mobilità) è frutto di una metodologia di analisi superata, che parte dall’individuazione di elementi separati dal tutto (poli) che vengono successivamente riconnessi attraverso passaggi delimitati dall’analista stesso. Tale metodologia è la negazione del continuum multidimensionale in cui viviamo, che

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

viene asetticamente settorializzato nel tentativo di dominarlo e negarne la flessibilità implicita.

5 Elaborati grafici

Tav. 2 – Quadro conoscitivo. Paesaggio e cultura. Si fa presente che per quanto riguarda il Comune di Maniago l’elaborato riporta erroneamente le indicazioni relative al “Vincolo paesaggistico ex art. 142 del D. Lgs. 42/2004”, in quanto i “Corsi d’acqua vincolati” per legge sono quelli iscritti negli elenchi di cui al testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con regio decreto 11.12.1933, n. 1775, ovvero: il torrente Cellina (individuato nell'elenco delle acque pubbliche dal R.D. del 05.02.1923 con numero d'ordine 66); la roggia di Vivaro (numero d'ordine 93); la roggia di Maniago detta anche roggia di Campagna (numero d'ordine 94); il torrente Colvera (numero d'ordine 95); il rugo Storto (numero d'ordine 97). Di conseguenza l’elaborato va modificato inserendo la roggia di Vivaro, riportando il tracciato della roggia di Maniago anche per la parte a nord di via Del Canale (essa, infatti, è una derivazione del torrente Colvera che parte da sopra l’abitato di Maniago, che attraversa, per poi scendere a Campagna) e, soprattutto, stralciando i due corsi d’acqua non vincolati: l’intero canale che fa riferimento alla strada provinciale vivarina e il canale che da Arba scende a raggiungerlo costeggiando via del Canale.

Si precisa che il PGT non ha valenza paesaggistica. Il piano Paesaggistico verrà realizzato dalla direzione competente ai sensi del D. Lgs. 42/2004. Si precisa che per la definizione degli elementi in oggetto si è fatto riferimento alle banche dati realizzate per il PTR ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19, si conferma quindi quanto riportato dagli elaborati.

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Tav. 3 – Quadro conoscitivo. Insediamenti e infrastrutture. Si richiede di inserire l’ospedale di Maniago tra le “Sedi di assistenza sanitaria”, in quanto tale. definizione di per sé non va ad individuare una struttura ospedaliera, ma appunto la sede di un’assistenza sanitaria a carattere territoriale.

si precisa che, anche alla luce di ulteriori osservazioni pervenute nel merito, si provvede a modificare le voci di legenda inerenti le sedi ospedaliere alla luce del Piano Sanitario e Sociosanitario Regionale PSSR 2010-2012. Le sedi di Trieste, Udine, Aviano, Pordenone, Gorizia, Monfalcone, Tolmezzo, San Daniele del Friuli, Palmanova, Latisana, San Vito al Tagliamento, Spilimbergo vengono indicate alla voce “rete ospedaliera regionale – sedi obbligatorie pubbliche” con opportuna simbologia (H). Le sedi di Gemona, Cividale, Sacile e Maniago vengono indicate alla voce “presidi ospedalieri” con opportuna simbologia (+).

TAV.3 Si provvede a modificare le voci di legenda inerenti le sedi ospedaliere alla luce del Piano Sanitario e Sociosanitario Regionale PSSR 2010-2012. Le sedi di Trieste, Udine, Aviano, Pordenone, Gorizia, Monfalcone, Tolmezzo, San Daniele del Friuli, Palmanova, Latisana, San Vito al Tagliamento, Spilimbergo vengono indicate alla voce “ rete ospedaliera regionale – sedi obbligatorie pubbliche” con opportuna simbologia (H). Le sedi di Gemona, Cividale, Sacile e Maniago vengono indicate alla voce “presidi ospedalieri” con opportuna simbologia (+)

X

Tav. 8a - Carta dei valori. Componenti territoriali storico - culturali e paesaggistiche. L’elaborato individua per la “Storia e identità: ambiti culturali significativi” un insieme di aree. È interessante notare come quasi tutto il territorio regionale venga raggruppato e classificato al suo interno, tranne alcune aree che restano escluse. La più vasta “area bianca” comprende quasi tutta la parte alta pordenonese, lasciando scoperti diversi Comuni, tra cui Maniago e Aviano. Ciò dipende dal fatto che l’ambito denominato “C - Valcellina e montagna pordenonese” previsto dal PGT comprende solo i Comuni della Valcellina e non l’intera montagna pordenonese. La montagna pordenonese non si esaurisce, infatti, alla Valcellina, che è solo una delle sue valli. Sembrerebbe superfluo dover ricordare, ad esempio, Piancavallo, la Val Colvera o la Val Tramontina, che invece il PGT non inserisce nell’ambito della montagna pordenonese. Si chiede, quindi, di modificare l’“ambito

Si rimanda alla risposta di cui al punto 3relativa al quesito sulla CDV.

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

culturale significativo” “C - Valcellina e montagna pordenonese” ampliandolo all’intera montagna pordenonese, come da definizione. In sottordine, si chiede che, qualora si opti per ridurre la sua denominazione a “C - Valcellina”, venga comunque incluso Maniago. La Valcellina, infatti, storicamente faceva riferimento a Maniago. Le infrastrutture moderne hanno alterato questi rapporti, scollegando la Valcellina da Maniago, ma se in questa tavola si vogliono identificare gli ambiti culturali significativi per la storia e identità di queste popolazioni, l’ambito “C”, inteso come “Valcellina” è perimetrato erroneamente. In tutta la provincia risultano presenti solo il “museo di interesse regionale” di Pordenone e un “edificio museale” a San Vito al Tagliamento. Per chi vive in queste terre e conosce gli sforzi che sono stati fatti per sviluppare strutture museali che caratterizzino le singole località è davvero sconfortante. Non parleremo a nome degli altri Comuni, che ci aspettiamo si attivino a loro volta, ma non identificare a Maniago il “Museo dell’arte fabbrile e delle coltellerie - CORICAMA” come “Edificio museale” equivale a disconoscere una realtà museale che da tempo funge da fulcro per diverse iniziative culturali legate alla valorizzazione del distretto del coltello. E la sua dimenticanza da parte della Regione risulta ancor più sconcertante considerato che il Coricama risulta catalogato al “Centro regionale di catalogazione e restauro dei beni culturali” di Villa Manin sia come bene urbanistico architettonico che come museo, così come 902 dei suoi reperti

Si rimanda alla risposta di cui al punto 3relativa al quesito sulla CDV.

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

sono catalogati tra i beni materiali e 30 pezzi sono stati fatti rientrare nel patrimonio scientifico e tecnologico. Chiediamo, quindi, di inserire nella tavola 8a il CORICAMA come “Edificio museale” (vedi FIG. 1). Per quanto riguarda Maniago, si riscontrano inoltre i seguenti errori (vedi figura seguente). Tra le aree e centri urbani a “Interesse storico ambientale riconosciuto negli strumenti di pianificazione territoriale comunale” è inserito un piccolo ambito, staccato dagli altri, che non è mai stato riconosciuto dal PRGC come zona di interesse storico in quanto fa parte di un’area di lottizzazione degli anni Settanta.

Si precisa che la scala territoriale affrontata ha reso necessario l’utilizzo delle più aggiornate banche dati disponibili su base regionale e all’interno dell’amministrazione. Quindi in taluni casi le rappresentazioni possono non essere aggiornate con gli strumenti predisposti a livello comunale, peraltro richiesti e non pervenuti nella totalità dei casi.

Per quanto riguarda i “Beni culturali (vincolo ex art. 10 del D. Lgs. 24/2004)” manca la “Villa Conti di Maniago”. Si chiede, pertanto, di togliere il primo e inserire il secondo.

Si precisa che per la definizione degli elementi in oggetto si è fatto riferimento alle banche dati realizzate per il PTR ai sensi della L.R. 22/2009, art. 1 comma 19, si conferma quindi quanto riportato dagli elaborati. I valori individuati sul territorio potranno essere riconosciuti in sede di pianificazione di area vasta.

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Infine, l’elaborato dovrebbe essere dedicato, per sua definizione, alle “Componenti territoriali storico - culturali e paesaggistiche”. Eppure al suo interno si riporta il “Piano regionale delle infrastrutture di trasporto, della mobilità delle merci e della logistica”, efficace dal 4 gennaio 2012. Pur comprendendo l’importanza strategica di tale Piano, questa tavola dovrebbe riportare le infrastrutture di trasporto che hanno un valore storico - culturale e paesaggistico non le previsioni di settore della Regione per il futuro che, per quanto strategiche, sono ben poco attinenti. Sarebbe stato, invece, interessante segnalare i pezzi delle strade esistenti che riprendono antichi tracciati, nonché i principali percorsi di valore storico-naturalistico di cui la Regione abbonda, ai fini della loro conservazione.

Le voci di cui al Piano delle infrastrutture di trasporto, della mobilità delle merci e della logistica vengono indicate tra le “altre indicazioni” della tavola in oggetto, costituiscono dunque solamente un elemento di supporto alla lettura della tavola e non sono individuati quali valori.

Tav. 8b - Carta dei valori. Componenti territoriali ecologiche. A livello generale si chiede di modificare la campitura della “Rete ecologica delle acque” che, così come disegnata, risulta coprente rispetto a tutti gli altri ambiti, impedendo la corretta percezione delle aree di “Ambito naturalistico prioritario” e “Connettivo ecologico prioritario”, di interesse ecologico superiore secondo le vostre stesse definizioni. Non si capisce infatti perché, avendo un valore inferiore, risulti sovrastare e predominare.

Si accoglie la nota e si modifica la campitura della “rete ecologica delle acque” al fine di renderla più leggibile quando sovrapposta ad altre retinature.

Si provvede a sostituire la campitura piena esistente con una campitura tratteggiata dello stesso colore in modo da migliorare la leggibilità della tavola.

X

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Si fa presente che l’uso come base della carta tecnica regionale unito alla scarsa conoscenza del territorio, ha portato a una serie di errori: - Vengono riportate tra il “Connettivo ecologico agricolo” diverse aree già urbanizzate e edificate, come l’area sportiva comunale, il parcheggio di relazione a servizio della caserma, l’impianto tecnologico di supporto alla SNUA. - Mancato riconoscimento delle aree interessate dal Piano Infraregionale del Consorzio del nucleo di industrializzazione della provincia di Pordenone, che vedono al loro interno “Connettivo ecologico agricolo”. - Stralciare dal “Connettivo ecologico agricolo” le aree evidenziate col retino rosso nella FIG. 2. Si chiede, inoltre, di rivalutare la sua presenza nell’ambito evidenziato in verde, in quanto area antropizzata compresa tra l’abitato, le caserme e le zone industriali di interesse regionale e comunale, con presenza al suo interno di diverse attività commerciali e produttive, nonché abitazioni sparse. Pur condividendo, infatti, la posizione espressa nell’elaborato n. 3 “Carta dei Valori (CDV)” dove si ribadisce che: «Il suolo fertile e il suolo naturale sono gli elementi che è necessario tutelare riducendo progressivamente l’attuale tendenza al consumo di suolo fino a giungere a un equilibrio nel rapporto tra urbanizzato e territorio agricolo, forestale e naturale» (pag. 21), si ritiene poco equilibrato segnalare questa area, già compromessa, quando non lo sono quelle effettivamente agricole di Campagna e Dandolo. E questo al di là della sua salvaguardia come zona

Si precisa che la scala territoriale affrontata ha reso necessario l’utilizzo delle più aggiornate banche dati disponibili su base regionale e all’interno dell’amministrazione. Quindi in taluni casi le rappresentazioni possono non essere aggiornate con gli strumenti predisposti a livello comunale, peraltro richiesti e non pervenuti nella totalità dei casi. Si rimanda pertanto alla pianificazione di Area vasta per quanto riguarda la puntualizzazione ed eventuale modifica degli elementi indicati.

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

“cuscinetto”, che già sta facendo Per quanto riguarda la “Rete ecologica delle acque”, la cui individuazione nella nostra area è evidentemente partita dalla precedente “A.R.I.A.”, si riconosce che rispetto al precedente perimetro è stato introdotto qualche novità di interesse, come l’aver portato al livello del terrazzo fluviale il perimetro d’ambito o aver inserito proseguito verso nord lungo il corso del Colvera. Tale nuova perimetrazione va, però, a comprendere il depuratore di Maniago e l’area di via Clauzetto, in cui sono presenti residenze ormai consolidate storicamente. In ragione di tali presenze si chiede di stralciare i due ambiti (evidenziati in blu nella FIG. 2) dalla “Rete ecologica delle acque”. Nella FIG. 2 è stata evidenziata anche l’area di cava autorizzata dalla Regione sul monte San Lorenzo per la parte di competenza del Comune di Maniago. Visto che non solo non è stata individuata come area di degrado ma addirittura, con nostro stupore, al suo interno sono state individuati degli ambiti di “Connettivo ecologico montano”, chiediamo chiarimenti in merito al valore che si deve dare alle aree di “Connettivo ecologico” individuate dal PGT.

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

La soluzione scelta, inoltre, di distinguere le infrastrutture di trasporto esistenti (autostrade, strade extraurbane e rete ferroviaria primaria) tra “tratti di frammentazione ecologica” e “tratti di permeabilità ecologica”, attribuendo al secondo i tratti in galleria o i ponti senza nessun’altra valutazione e mettendo tutto il resto nella prima, è potenzialmente devastante. Fa, infatti, passare l’errato concetto che gallerie e ponti siano sempre preferibili da un punto di visto ecologico tout court ai normali tracciati al livello naturale, semplificando l’ecologia a valutazioni di spostamento della fauna. E ciò non risulta, tra l’altro, nemmeno sempre veritiero nemmeno per la fauna. Nel caso dei nostri territori, ad esempio, i ponti sul torrente Cellina non agevolano la fauna, in quanto si tratta di un corso d’acqua ghiaioso incassato tra alti terrazzamenti. Il che vuol dire che comunque cinghiali e caprioli non si incanaleranno mai in queste aree per scendere dai rilievi, mentre continueranno ad attraversare la strada pedemontana.

Si precisa che Il PGT in coerenza con la scala di rappresentazione individua le tratte di “permeabilità ecologica e tratti di frammentazione ecologica”, che potranno poi trovare un livello opportuno di dettaglio in sede di pianificazione di Area vasta.

Per quanto riguarda gli ecomusei, l’Ecomuseo Lis Aganis è organizzato per cellule museali sparse nei diversi Comuni della montagna pordenonese che fanno parte dell’associazione. Di questo l’elaborato in oggetto segnala due sue cellule come “Sedi e strutture degli ecomusei”: quella di Barcis e quella di Clauzetto. Si chiede di precisare su quali basi, considerato che le cellule tematiche esistenti sono venticinque e che la sede operativa si trova a Maniago, sono state scelte quelle uniche due strutture come

Si accoglie la nota e si inserisce la sede dell’Ecomuseo nel territorio di Maniago, togliendo tale simbologia dal comune di Clauzetto.

Nella Tavola 8b, si elimina il simbolo relativo alla voce di legenda “sedi e strutture degli Ecomusei” dal territorio di Clauzetto inserendolo nel territorio di Maniago.

X

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

rappresentative del tutto e di valutare se non sia invece più corretto riconoscere a questo ecomuseo la sua tipicità areale diffusa. In relazione alle “Sedi delle strutture pubbliche di gestione” della nostra area, pur se non facente parte del nostro territorio, si chiede, inoltre, per quale motivo il recinto faunistico di Cimolais non sia stato segnalato tra le “Strutture, attrezzature e aree ripristinate connesse alla rete ecologica”. Esso è infatti a gestione comunale, esterno al parco ma ad esso direttamente funzionale e con un elevato valore ecologico.

Si rimanda alla risposta di cui al punto 3 relativa al quesito sulla CDV.

Tav. 8c - Carta dei valori. Eccellenze produttive: filiere, attività distrettuali, ricerca e innovazione. Si chiede di modificare il perimetro del “Principale luogo di produzione” individuato nel territorio comunale, inserendo tutta la “Zona D.1 CNIP” così come individuata nella FIG. 2, dove vengono mostrate le ultime modifiche verso ovest inserite nel relativo Piano infraregionale (vigenti e in corso di predisposizione).

Da una valutazione complessiva del livello di dettaglio del tematismo “principali luoghi di produzione” è emersa l’opportunità di stralciare dalle Tavole 8c e 9 il tematismo stesso rimandando la sua trattazione specifica in sede di pianificazione di area vasta.

Si provvede a stralciare il tematismo “principali luoghi di produzione” dalle Tavole 8c e 9.

X

Si chiede inoltre di inserire al suo interno l’area di “Consorzio di sviluppo industriale ed EZIT”. Quanto richiesto è stato già fatto negli altri Comuni del consorzio e a maggior ragione va quindi fatto in questo caso, che non solo è l’ambito principale ma anche la sede del consorzio.

Si accoglie la nota e si provvede a integrare la tavola inserendo l’area relativa al consorzio industriale di Maniago.

Si provvede ad integrare la tavola inserendo l’area relativa al consorzio industriale di Maniago.

X

Si chiede, infine, di correggere l’errore relativo al Vajont, dove l’intero insediamento abitativo viene individuato quale “Principale luogo di produzione”.

Si rimanda alla risposta di cui al punto 13 relativa al quesito sui “principali luoghi di produzione”.

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Tav. 9 - Carta dei valori. Sintesi delle componenti territoriali. Le modifiche proposte per le singole “Carte dei valori” settoriali, Tavv. 8a - 8b - 8c, si richiede che vengano riportate, per quanto di competenza, anche nell’elaborato di sintesi delle stesse, la tav. 9 “Carta dei valori. Sintesi delle componenti territoriali”, per la quale non vengono ovviamente riscritte. Le stesse, per coerenza interna del PGT, andrebbero poi riportate anche negli elaborati di analisi di riferimento.

Si rimanda alle modifiche precedentemente accolte in merito alle Tavole 8a, 8b e 8c che, conseguentemente, vengono riportate laddove presenti anche nella Tav. 9.

X

Per quanto riguarda i “Sistemi dei valori complessi”, poi, si osserva come gli stessi introducano non tanto un elemento di interpretazione dei diversi contesti, quanto un elemento di alterazione degli stessi, considerato che introducono logiche estranee al territorio. Per fare un esempio, nella nostra area una realtà come la Valcellina, che è ormai da tempo abituata a pensarsi e a proporsi come un territorio unitario, come un’identità, viene smembrata. L’individuazione di due distinti sistemi, il n. 10 “Barcis e la forra del Cellina” (che interessa Barcis, Andreis e solo marginalmente Montereale Valcellina) e n. 11 “Vajont” (col solo Erto e Casso), aliena Claut e Cimolais e gli stessi due sistemi tra di loro. In questo caso l’esaltazione della «particolarità e complessità dei luoghi per le caratteristiche che ne fanno esempi esclusivi e rappresentativi dell’identità regionale» (elaborato n. 3 “Carta dei Valori (CDV)”, pag 27) proposta dal PGT, focalizzandosi su singoli elementi, ha perso di vista la molteplicità delle interrelazioni che chi vive nel territorio ha ben presenti.

Si precisa che la CDV è un documento a carattere processuale che si sviluppa prima a livello regionale e quindi in area vasta. La CDV del PGT adottato rappresenta la prima fase ricognitiva e conoscitiva e pertanto i valori espressi al suo interno sono da assumere quale riferimento obbligatorio per la pianificazione di area vasta. In questa prima ricognizione si è fatto riferimento alle banche dati in possesso dell’Amministrazione regionale tra cui quelle realizzate per il Piano Territoriale Regionale (ai sensi della L.R. 22/2009, art.1 comma 19) e il Catalogo dei beni ambientali e territoriali (IRDAT). La CDV va intesa come prima parte di un percorso di costruzione che non termina con la prima individuazione dei sistemi dei valori complessi, ma inizia a questo punto la fase in cui l’apporto conoscitivo e la copianificazione degli enti locali diventa un elemento imprescindibile per l’individuazione dei valori del territorio regionale in ossequio al principio di sussidiarietà che prevede il coinvolgimento dei diversi livelli di pianificazione. Pertanto ulteriori modifiche e integrazioni saranno

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

All’estremo opposto, ma secondo lo stesso procedimento, viene riconosciuto un indifferenziato sistema n. 9 “Pedemontana pordenonese tra Polcenigo e Maniago”, dove le identità dei diversi poli di riferimento vengono stemperate nell’idea astratta del loro collegamento geografico e stradale. In realtà, la pedemontana pordenonese di per sé non si riconosce come un unicum, bensì come un insieme di esperienze (storiche, culturali, economiche, …) diverse. Appare difficile motivare scelte come queste come il prodotto della sintesi progettuale degli elementi individuati nelle tre carte precedenti, che al contrario sembrano in buona parte disconoscere. E non basta nemmeno affrettarsi nell’elaborato n. 3 “Carta dei Valori (CDV)” del PGT a sminuire queste delimitazioni come una «prima ipotesi assolutamente indicativa» (pag 28), in quanto le stesse sono state inserite in un documento che ha valore programmatico e che influenzerà in maniera determinante la pianificazione dei Comuni. Chiediamo, perciò, che le delimitazioni proposte per i “Sistemi dei valori complessi” vengano stralciate, imponendo bensì ai Comuni di aggregarsi in associazioni che garantiscano la compresenza «di valori storici, insediativi, ambientali, produttivi locali, legati all’offerta di attrezzature della cultura, che considerati nella loro potenzialità integrata d’area, sono rappresentativi di territori in cui l’organizzazione funzionale e sociale risulta mirata a tutelare la propria identità» (elaborato n. 3 “Carta dei Valori (CDV)”, pag 28),

sviluppate in sede di pianificazione di area vasta. Si vedano a tal proposito le modifiche apportate agli articoli 3 e 6 delle NTA in accoglimento dell’osservazione n. 008.

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Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

ma lasciando agli stessi la libertà e l’intelligenza di definire i limiti di tale operazione secondo le opportunità che, di volta in volta, si presenteranno loro.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Servizio dell'Urbanistica e Edilizia Privata - Raffaele Di Lena prot.: 0000854/A-/LETT

ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE CONCA TOLMEZZINA Nota prot.: mail del: 08.01.2013 di data: 09.01.2013

087

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1 CDV

Tavola 9 è erroneamente indicata la presenza di un Sacrario o Museo della guerra, non è mai esistito per cui il punto va eliminato.

Si accoglie la nota sulla base di opportune verifiche e verrà corretto il mero errore di rappresentazione grafica eliminando il punto in oggetto.

Nella Tav.9 si elimina il simbolo relativo a “sacrario o museo della guerra” nel territorio di Amaro.

X

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Edilizia privata ed Urbanistica - M. Arzille e M. Peluffo

prot.: 0000673/A-/LETT COMUNE DI CARLINO

Nota prot.: 130 del: 08.01.2013 di data: 08.01.2013

088

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Perché Comune di Carlino è separato da Comune di San Giorgio di Nogaro, che costituisce un interlocutore “storico” con cui risultano ampie interrelazioni e legami di tipo funzionale. I comuni devono essere coinvolti per giungere ad una definizione condivisa dei STL.

I STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale, non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13 comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza.

Perche l’ambito lagunare è stato diviso in due STL?

Si conferma l’operatività dei progetti di territorio anche mediante il coinvolgimento di diverse Aree vasteinteressate da temi ed ambiti comuni, che possono pertanto interagire in progetti a scala territoriale più alta, coordinati da un soggetto individuato da apposita norma di rango legislativo o regolamentare.

non è chiaro il rapporto tra il Piano o la pianificazione di settore con particolar riferimento alle modalità di interrelazione fra essi.

Tale osservazione non risulta pertinente al piano in quanto si riferisce a temi che vanno trattati in strumenti legislativi, cui è demandato il compito di definire – tra l’altro - i soggetti competenti alla pianificazione di area vasta, i relativi strumenti e le forme di istituzione di eventuali modelli associativi.

1 STL

quale è il rapporto tra il Piano e Piano paesaggistico regionale?

La CDV abbraccia complessivamente i temi della sostenibilità e dell’identità dei luoghi. Il paesaggio, pur presente in tali temi, non viene trattato alla stregua della vigente legislazione statale, proprio per rispetto delle disposizioni del D. Lgs. 42/2004 che individuano nel Piano paesaggistico regionale (PPR) lo strumento preposto alla specifica disciplina del settore. La Carta dei Valori è quindi uno strumento multitematico, coerente con le interpretazioni paesaggistiche di cui agli Ambiti Paesaggistici (AP) tratti dall’Atlante fotografico regionale, ma non sostitutiva delle funzioni ascritte al PPR per la

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

conservazione, riqualificazione e salvaguardia del paesaggio. La CDV potrà costituire uno degli strumenti conoscitivi per il prossimo Piano Paesaggistico regionale.

Parametri e normative per il dimensionamento della capacità insediativi (vd. Contenuti Piano struttura di Area vasta)

I parametri e la regolamentazione per il dimensionamento della capacità insediativa seguono il regime transitorio di cui all’art. 27 delle NTA, fino all’emanazione di apposito atto che regolamenti diversamente la materia.

Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Ufficio del Sindaco - Cecchini Andrea prot.: 0000719/A-/LETT COMUNE DI MERETO DI TOMBA

Nota prot.: fax del: 08.01.2013 di data: 08.01.2013 089

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1 STL

Considerare quale bacino di area vasta ottimale una zona cuscinetto tra l’area del sandanielese e quella del Codroipese, dovuta al fatto che nelle zone in questione si riscontrano omogeneità territoriali e socio-economiche e che tra alcune amministrazioni confinanti sono in corso alcune importanti collaborazioni e progettualità istituzionali.

I STL definiti dal PGT sono bacini di area vasta ottimale, non prescrittivi, di conseguenza non escludono conformazioni alternative che, pur rispettando i requisiti all’art. 13 comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione, considerino altri tipi di esigenza.

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Proponente osservazioni Documento e Data di formulazione Protocollo e Data di partenza dell’osservazione

Protocollo e Data di arrivo N.Progr.

Nota Segreteria - Assessore Milko Di Battista

prot.: 0000781/A-/LETT COMUNE DI SAN FLORIANO DEL COLLIO

Nota prot.: 91 del: 08.01.2013 di data: 09.01.2013 090

Nota.. Tema Argomentazione Deduzioni istruttorie Modifiche proposte al piano in accoglimento dell’ osservazione

1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

1 SWOT Minoranze e flussi transfrontalieri

Cap. 3, pag 29: la presenza di minoranze nazionali autoctone (la cui valorizzazione sul territorio non collide con le linee guida per la predisposizione del PGT, la programmazione Europea e pianificazione di settore, anzi ne risulta asse portante come espresso dallo Statuto regionale del FVG, legge nazionale 381/2001, legge 482/1999, legge 302/97 "Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali” non risulta influenzare in nessuna maniera il quadro conoscitivo regionale presente nell'analisi SWOT; questa lacuna andrebbe colmata, non risultando possibile non tenere conto di questa specificità che maggiormente differenzia la nostra regione;

Pur non essendo stata esplicitamente affrontata nell’analisi SWOT, la presenza delle minoranze linguistiche all’interno dei comuni è stata considerata uno degli elementi utili ai fini dell’individuazione degli ambiti ottimali dei STL.

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

Cap. 3.5.1, pag 94: la creazione dei STL risulta basata sul presupposto che il FVG si presenti geograficamente come una penisola circondata dal mare a nord, est e sud; la presenza di flussi frontalieri di lavoratori in ambo le direzioni non risulta nella presentazione dell'analisi nonostante la loro presènza a 20 anni dalla normalizzazione democratica in Slovenia e a 9 anni dall'entrata del paese nell'Unione europea. Questo aspetto andrebbe comunque approfondito per fare luce sui rapporti transfrontalieri di quelle realtà locali (Comuni) il cui territorio è stato separato dopo la Il guerra mondiale.

Al momento di redazione del PGT non erano disponibili dati di censimenti ufficialisui flussi di pendolarismo transfrontalieri tuttavia il tema della transforialità è ripetutamente affrontato nel documento DTSR e vengono proposte alcune azioni specifiche come quelle previste nella scheda STL 01, pag 8, del Vol. II del DTSR.

Cap. 4.3.1, pag. 25: citazione "Con l'implementazione di questo scenario viene evitata la marginalizzazione dei territori che ridefiniscono la loro attrattività e la loro identità culturale ..."; non potendo prescindere dai riferimenti normativi citati in precedenza si deve prevedere che la ridefinizione dell'identità culturale sia compatibile con le clausole di salvaguardia delle diverse popolazioni autoctone presenti in FVG. Ben venga quindi la ridefinizione dell'identità culturale dell'aria vasta che accolga e valorizzi la specificità dei territori marginali partendo dalla coesione sociale e territoriale degli stessi;

Si prende atto della condivisione del principio citato.

DTSR Identità culturale Rete ecologica

2. Cap. 8.3.3, pag. 72: l'azione relazione "città-campagna” del "Progetto Rete ecologica regionale" deve tener conto della fragilità dei piccoli centri in area rurale e montana, nei quali si è mantenuto un rapporto molto stretto con le attività agricole ed economiche storiche con il paesaggio

2.Si condivide l’osservazione sottolineando che la rete ecologica e le relative azioni troveranno attuazione in sede di progettazione di area vasta.

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1 Rel. Analisi

2 DTSR

3 CDV

4 NTA

Elab. Grafici

circostante.

CDV

Cap.1.1 pag.6: derivando dalla definizione di valore presente nel paragrafo in questione e in riferimento agli atti normativi al punto 1_ la CDV non può non dare dei criteri al fine di valorizzare lo storico e plurietnico patrimonio umano del territorio inteso come declinazione del patrimonio ambientale e culturale della Regione FVG. Quindi all'elenco di pagina 6 si aggiunga: valorizzazione dello storico e plurietnico patrimonio umano della Regione. Cap. 2.1 pag.7: al fine di identificare il "capitale sociale" derivante da quanto espresso al punto precedente la Regione può utilizzare le proprie informazioni sui finanziamenti della Legge 38/2001 e 482/1999 per redigere un’opportuna analisi e quantificazione;Cap.3 pag.13: dopo l'individuazione del capitale sociale al precedente punto 2.1 SI presenti un’adeguata carta con indicata l'appartenenza all'identificato capitale sociale.

Il valore di patrimonio plurietnico umano è di difficile rappresentazione a un livello fisico territoriale se non identificandolo nell’ambito di una connotazione identitaria culturale, peraltro riconosciuta in questa fase preliminare della CDV e che potrà essere dettagliata e approfondita in sede di area vasta.

ELABORATI GRAFICI Insediamenti ed infrastrutture

Tav. 3 Insediamenti e infrastrutture: attualmente presso il territorio del Comune di San Floriano non sono presenti siti autorizzati per la radiodiffusione sonora in tecnica analogica come previsto dalla normativa nazionale e regionale ma soltanto impianti per i quali in base alla normativa Vigente si prevede il trasferimento; in mancanza di programmazione regionale non è prevista la nascita di altri siti definitivi.

Il sito di radiodiffusione indicato nella Tav. 3 nell’area di S. Floriano del Collio risulta essere di previsione e risulta acquisito dalle banche dati di ARPA FVG.

042199
Casella di testo
IL PRESIDENTE IL SEGRETARIO GENERALE