Problematiche di sicurezza rilevate durante l’attività ... · UNI 7697/2007 (p.to 1 Scopo e...

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1 SPISAL ULSS16 Dr. L. Vianello Tdp. M. Osiliero Problematiche di sicurezza rilevate durante l’attività ispettiva negli istituti scolastici Ruoli dei soggetti della prevenzione aziendale Manutenzione e verifiche periodiche impianti tecnologici Vetrazioni Potenziale lesivo degli arredi e attrezzature La gestione e utilizzo delle sostanze pericolose Gestione delle emergenze Il datore di lavoro Il preposto Gestione degli appalti SPISAL ULSS16 Dr. L. Vianello Tdp. M. Osiliero Ruoli dei soggetti della prevenzione aziendale Il preposto nella scuola Persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa. Il D.Lgs. 81/08 all’art. 2 fornisce una definizione: Il D.Lgs. 81/08 all’art. 299 indica come individuare il preposto Le posizioni di garanzia relative al ruolo di preposto come definito dall’articolo 2, comma 1, lettera e), gravano altresì su colui il quale, pur sprovvisto di regolare investitura, eserciti in concreto i poteri giuridici riferiti a tale soggetto definito

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SPISAL ULSS16 Dr. L. Vianello Tdp. M. Osiliero

Problematiche di sicurezza rilevate

durante l’attività ispettiva negli istituti scolastici

Ruoli dei soggetti della prevenzione aziendale

Manutenzione e verifiche periodiche impianti tecnologici

Vetrazioni

Potenziale lesivo degli arredi e attrezzature

La gestione e utilizzo delle sostanze pericolose

Gestione delle emergenze

Il datore di lavoro

Il preposto

Gestione degli appalti

SPISAL ULSS16 Dr. L. Vianello Tdp. M. Osiliero

Ruoli dei soggetti della prevenzione aziendale

Il preposto nella scuola

Persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri

gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende

alla attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute,

controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un

funzionale potere di iniziativa.

Il D.Lgs. 81/08 all’art. 2 fornisce una definizione:

Il D.Lgs. 81/08 all’art. 299 indica come individuare il preposto

Le posizioni di garanzia relative al ruolo di preposto come definito dall’articolo 2,

comma 1, lettera e), gravano altresì su colui il quale, pur sprovvisto di regolare

investitura, eserciti in concreto i poteri giuridici riferiti a tale soggetto definito

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Il preposto di chi?

Il preposto nella scuola

Nei confronti di altro personale dipendente

Nei confronti degli allievi

Criticità

mancanza di specifico indirizzo giurisprudenziale

riconoscimenti nell’inquadramento professionale

competenze professionali per sovrintendere

collocazione gerarchica

Ruoli dei soggetti della prevenzione aziendale

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Il D.Lgs. 81/08 all’art. 19 definisce gli obblighi:

sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro

obblighi di legge, nonché delle disposizioni aziendali in materia di salute e

sicurezza sul lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di

protezione individuale messi a loro disposizione e, in caso di persistenza della

inosservanza, informare i loro superiori diretti;

richiedere l’osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in

caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo

grave, immediato e inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona

pericolosa;

informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave

e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in

materia di protezione;

segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente sia le deficienze

dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale,

sia ogni altra condizione di pericolo che si verifichi durante il lavoro, delle quali

venga a conoscenza sulla base della formazione ricevuta;

Ruoli dei soggetti della prevenzione aziendale

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Relativamente alla figura del preposto il D.Lgs 81 prevede degli obblighi per il

Datore di lavoro:

l’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare,

nonché dei ruoli dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui

devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate

competenze e poteri

Il DVR deve contenere :

Individuazione Art. 28 comma 2 lettera d):

Formazione Art. 37 comma 7:

Il DL fornisce al preposto, in azienda, una formazione adeguata e specifica e un

aggiornamento periodico in relazione ai propri compiti i cui contenuti sono:

· principali soggetti coinvolti e relativi obblighi

· definizione e individuazione dei fattori di rischio

· valutazione dei rischi

· individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di

prevenzione e protezione

Ruoli dei soggetti della prevenzione aziendale

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Criteri giurisprudenziali per l’individuazione della figura del preposto :

si trova in una posizione di supremazia gerarchica in seno all’azienda nei

confronti degli altri lavoratori, tale cioè da porla in condizioni di sovrintendere a

determinate attività svolgendo funzioni di controllo e sorveglianza (ad esempio è

la persona che, in un gruppo per quanto piccolo di lavoratori, esplica la

mansione di capo-squadra o caporeparto, fuori dall’immediata direzione di altra

persona a lui sovrastante);

opera a stretto contatto con gli altri lavoratori, sui quali esplica il suo compito di

“sovrintendere” (cioè coordina altri lavoratori soggetti a suoi ordini);

gestisce le risorse umane e i mezzi affidati;

assicura per se e per i subordinati l’osservanza delle direttive aziendali (circolari)

e/o del dirigente (ordini del giorno);

controlla che l’attività lavorativa venga svolta in conformità delle norme di

sicurezza e delle regole di prudenza ed igiene e in particolare si accerta che

vengano usati in modo corretto e costante i DPI e i dispositivi di sicurezza su

macchine, attrezzature e impianti e laboratori

ha l’obbligo di riferire al datore di lavoro/dirigente eventuali anomalie ed omissioni

Ruoli dei soggetti della prevenzione aziendale

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Vetrate di sicurezza

Le pareti trasparenti o traslucide, in particolare le pareti completamente vetrate,

nei locali o nelle vicinanze dei posti di lavoro e delle vie di circolazione, devono

essere chiaramente segnalate e costituite da materiali di sicurezza fino

all'altezza di 1 metro dal pavimento, ovvero essere separate dai posti di lavoro e

dalle vie di circolazione succitati in modo tale che i lavoratori non possano

entrare in contatto con le pareti, nè rimanere feriti qualora esse vadano in

frantumi.

Nel caso in cui vengano utilizzati materiali di sicurezza fino all'altezza di 1 metro

dal pavimento, tale altezza è elevata quando ciò è necessario in relazione al

rischio che i lavoratori rimangano feriti qualora esse vadano in frantumi..

Allegato IV p.to 1.3.6.

Riferimenti Legislativi che richiamano l’obbligo

Art. 64 comma 1 lettera a) D.Lgs 81

Il datore di lavoro provvede affinchè i luoghi di lavoro siano conformi ai

requisiti indicati nell’allegato IV

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Se le superfici trasparenti o traslucide delle porte e dei portoni non sono

costituite da materiali di sicurezza e c'è il rischio che i lavoratori possano

rimanere feriti in caso di rottura di dette superfici, queste devono essere protette

contro lo sfondamento

Riferimenti Legislativi che richiamano l’obbligo

Allegato IV p.to 1.6.11.

Le finestre, i lucernari e i dispositivi di ventilazione devono poter essere

aperti, chiusi, regolati e fissati dai lavoratori in tutta sicurezza.

Quando sono aperti essi devono essere posizionati in modo da non costituire

un pericolo per i lavoratori

Allegato IV p.to 1.3.7.

Vetrate di sicurezza

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Riferimenti Normativi

UNI 7697/2007 (p.to 1 Scopo e campo di applicazione)La presente norma fornisce i criteri di scelta dei vetri da impiegarsi, sia in

esterni che in interni, in modo che, nella destinazione di impiego prevista, sia assicurata la rispondenza tra prestazioni dei vetri e

requisiti minimi necessari per la sicurezza dell’utenza.

UNI 7697 (p.to 5 Posa delle lastre )

Telai e scanalature di contenimento non devono compromettere le caratteristiche e le prestazioni della vetrata

UNI 6534 (p.to 3.3 – Serramenti)

I serramenti devono essere costruiti in modo da essere sufficientemente solidi in rapporto alla massa delle lastre, alle sollecitazioni

previste ed all’usura meccanica

Vetrate di sicurezza

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Quali rischi ?

Danni a persone o cose, quando la rottura del vetro possa causare

ferite a persone, animali o danni a cose.

Vetri stratificati anticaduta – classificazione 1(B)1

Quali soluzioni ?

Caduta nel vuoto, quando, per rottura del vetro, si possa

cadere nel vuoto da un’altezza uguale o maggiore di 1 m.

Vetro stratificato antiferita – classificazione 2(B)2

Vetrate di sicurezza

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Potenziale lesivo degli arredi e attrezzature

Librerie e scaffalature

Protezione termosifoni

Arredi

Lavagne

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Librerie e scaffalature

Uso di scale scorrevoli su guida

Cadute dall’alto durante uso delle scale

portatile

Condizioni di rischio da considerare

Possibili soluzioni

Fissare a parete mobilia e arredi leggeri

Investimenti da caduta di materiale o strutture

Materiali pesanti nei ripiani più bassi

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Protezione termosifoni

Copertura di sicurezza per termosifoniNorma UNI 10809.3.3/1999 (ringhiere, balaustre o

parapetti prefabbricati)

inattraversabilità delle protezioni.

Resistenza al fuoco

contatto accidentale

arrampicamenti

Condizioni di rischio da considerare

Possibili soluzioni

Termosifone incassato

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Arredi

Mobili - Sedie e tavoli per istituzioni scolasticheParte 1 "Dimensioni funzionali" ;

Parte 2 "Requisiti di sicurezza e metodi di prova"

Riferimenti normativi

UNI EN 1729

Mobili per collettività - Arredo per istituzioni scolastiche - Cattedra e sedia per insegnanti -Requisiti di stabilità, resistenza e durabilità",

Definisce le caratteristiche e i requisiti di sicurezza delle

cattedre e delle sedie per insegnanti.

UNI 4856:2009

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Arredi

UNI EN 1729

Spigoli devono essere arrotondati con un raggio

minimo di 2mm

Superfici lisce, estremità rivestite per evitare di generare

schegge taglienti

Ogni sedia o banco “a norma” deve superare una serie di prove di

laboratorio tra le quali quelle di stabilità, di resistenza, di durata e d’urto.

Pericolo di lesioni

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Arredi

UNI EN 1729

In relazione all'altezza dello studente (da 80 cm per i

bambini fino ai due metri per i ragazzi), le norme

assegnano agli arredi scolastici delle vere e proprie

"taglie".

Le norme intendono favorire l'adozione di una corretta postura contribuendo a un sano sviluppo psicofisico di

bambini e ragazzi

Ergonomia

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Arredi

Indipendentemente dalla statura dello studente lo

schienale debba avere un'inclinazione compresa tra i 95°

e i 110°

UNI EN 1729

Corretta postura

Le norme fissano le dimensioni delle sedie e dei banchi

scolastici anche in relazione alla crescente diffusione

dell‘utilizzo di PC nella didattica

Gli arredi scolastici a norma sono progettati in modo che gli studenti

possano appoggiare le braccia mantenendo le spalle rilassate sia che si

trovino dinanzi ad un monitor sia che siano alle prese con i più tradizionali

quaderni a righe o quadretti.

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Lavagne

Specifica i requisiti ergonomici, tecnici e di sicurezza delle lavagne,

utilizzate nei locali adibiti a fini scolastici e formativi

Campo applicazioneCampo applicazione:

•verticali a rullo o a cavalletto

•scorrevoli orizzontalmente o verticalmente,

•superfici verticali inclinabili (ad esempio schermi per lavagne luminose)

•superifici verticali a parete

•lavagne a scorrimento su guida

•superfici verticali a cavalletto dotate di blocco (lavagne a fogli mobili)...

Norma UNI EN 14434

FinalitFinalitàà

Ha lHa l’’obiettivo di prevenire lesioni gravi durante il normale utilizzoobiettivo di prevenire lesioni gravi durante il normale utilizzo delle lavagnedelle lavagne.

Specifica, ad esempio, che nessuna parte della superficie verticale deve

costituire un potenziale pericolo per l'utente e che la superficie deve essere tale

da evitare danni agli indumenti e macchie durante l’utilizzo

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Lavagne

Tra le varie parti della lavagna che si muovono in relazione l'una all'altra deve

esserci sempre una distanza di sicurezza che deve essere meno di 8 mm o più

di 25 in ogni posizione durante il movimento.

Norma UNI EN 14434

Requisiti di sicurezzaRequisiti di sicurezza

Bordi e gli angoli accessibili arrotondati o smussati e privi di bave

Estremità cave incappucciate o chiuse in altro modo

Le lavagne devono essere facili da usare, posizionamento di comandi e

maniglie.

Requisiti Requisiti ergonomiciergonomici

Documentazione di corredo: istruzioni per il montaggio e l’installazione.

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Infissi sporgenti

Condizioni di rischioCondizioni di rischio

Urti contro l’anta aperta dell’infisso o parte spigolose

Lesioni da rottura del vetro

L’apertura verso l’interno non deve interferire con la disposizione dei banchi

SoluzioniSoluzioni

Apertura verso l’esterno da fissare con sistema di bloccaggio

Finestre a saliscendi con dispositivo di bloccaggio

Ad apertura scorrevole con dispositivo di bloccaggio

Materiale di vetro retinato

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Scale

Condizioni di rischioCondizioni di rischio

Scivolamenti e cadute

Applicazione di corrimani su entrambi i lati della

scala

Gradini e CorrimaniGradini e Corrimani

Applicazione di strisce antiscivolo sui gradini

Impigliamenti e ferite

SoluzioniSoluzioni

Adeguamento corrimani esistenti

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Manutenzione e verifiche impianti

Impianti elettrici

Tipologie impianti

Denuncie

Impianti termici

Verifiche periodiche

Manutenzione

Adempimenti

Possesso documentazione

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Gestione degli appalti

Mense

Tipologie di appalti

Pulizie

Adempimenti

Articolo 26 - D.Lgs 81/2008

Obblighi connessi ai contratti d’appalto o d’opera o di somministrazione

Manutenzioni

Soggetti coinvolti

Comune - Provincia

Dirigente Scolastico

Appaltatore

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Gestione degli appalti

Articolo 26 - D.Lgs 81/2008

Obblighi connessi ai contratti d’appalto o d’opera o di somministrazione

Il datore di lavoro, in caso di affidamento di lavori, servizi e forniture all’impresa

appaltatrice o a lavoratori autonomi all’interno della propria azienda, o di una

singola unità produttiva della stessa, nonché nell’ambito dell’intero ciclo

produttivo dell’azienda medesima, sempre che abbia la disponibilità giuridica

dei luoghi in cui si svolge l’appalto o la prestazione di lavoro autonomo

verificaverifica, l’idoneità tecnico professionale delle imprese appaltatrici o dei

lavoratori autonomi in relazione ai lavori, ai servizi e alle

forniture da affidare in appalto o mediante contratto d’opera o di

somministrazione.

La verifica è eseguita attraverso le seguenti modalità:

acquisizione del certificato di iscrizione alla C.C.I.A.A

acquisizione dell’autocertificazione dell’impresa appaltatrice o dei

lavoratori autonomi del possesso dei requisiti di idoneità tecnico

professionale

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Gestione degli appalti

Articolo 26 - D.Lgs 81/2008

Obblighi connessi ai contratti d’appalto o d’opera o di somministrazione

fornisce fornisce agli stessi soggetti dettagliate informazioni sui rischi specifici

esistenti nell’ambiente in cui sono destinati ad operare e sulle misure di

prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività

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I datori di lavoroI datori di lavoro, ivi compresi i subappaltatori:

a)a) cooperano cooperano all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione

dai rischi sul lavoro incidenti sull’attività lavorativa oggetto dell’appalto;

b) coordinanob) coordinano gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui

sono esposti i lavoratori, informandosi reciprocamente anche al fine di

eliminare rischi dovuti alle interferenze tra i lavori delle diverse imprese

coinvolte nell’esecuzione dell’opera complessiva.

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Gestione degli appalti

Articolo 26 - D.Lgs 81/2008

Obblighi connessi ai contratti d’appalto o d’opera o di somministrazione

Il datore di lavoro committente promuovepromuove la cooperazione ed il

coordinamento elaborandoelaborando un unico documento di valutazione dei

rischi “DUVRI” che indichi le misure adottate per eliminare o, ove ciò non è

possibile, ridurre al minimo i rischi da interferenze.

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Nel campo di applicazione del decreto legislativo 12 aprile 2006 n. 163, e

successive modificazioni, tale documento tale documento èè redatto, ai fini redatto, ai fini

delldell’’affidamento del contratto, dal soggetto titolare del potere affidamento del contratto, dal soggetto titolare del potere

decisionale e di spesa relativo alla gestione dello specifico apdecisionale e di spesa relativo alla gestione dello specifico appaltopalto..

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Gestione degli appalti

Articolo 26 - D.Lgs 81/2008

Obblighi connessi ai contratti d’appalto o d’opera o di somministrazione

Il DUVRI va fatto sempre?

L’obbligo di redigere il DUVRI, non si applica :

- ai servizi di natura intellettuale,

- alle mere forniture di materiali o attrezzature

- nonché ai lavori o servizi la cui durata non sia superiore

ai 2 giorni, sempre che essi non comportino rischiderivanti dalla presenza di agenti cancerogeni, biologici, atmosfere

esplosive o dalla presenza dei rischi particolari di cui all’allegato XI.

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Gestione degli appalti

Articolo 26 - D.Lgs 81/2008

Obblighi connessi ai contratti d’appalto o d’opera o di somministrazione

Chi deve fare il DUVRI se l’appalto è affidato dall’Ente proprietario

dell’edificio?

Nel caso in cui l’appalto sia stato affidato da un committente che

coincide con l’Ente proprietario dell’edificio (Comune o Provincia):

la stesura del DUVRI e’ di competenza dell’Ente committente (sulla

base di una ricognizione dei rischi standard relativi alla prestazione)

Il Dirigente Scolastico integra il DUVRI riferendolo a rischi specifici

d’interferenza dei luoghi in cui si svolgerà l’opera

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Gestione degli appalti

Articolo 26 - D.Lgs 81/2008

Obblighi connessi ai contratti d’appalto o d’opera o di somministrazione

Chi deve fare il DUVRI se l’appalto è affidato dall’Ente proprietario

dell’edificio?

3-ter. Nei casi in cui il datore di lavoro non coincide con il committente, il

soggetto che affida il contratto redige il documento di valutazione dei

rischi da interferenze recante una valutazione ricognitiva dei rischi

standard relativi alla tipologia della prestazione che potrebbero

potenzialmente derivare dall’esecuzione del contratto.

ll soggetto presso il quale deve essere eseguito il contratto, prima

dell’inizio dell’esecuzione, integra il predetto documento riferendolo

ai rischi specifici da interferenza presenti nei luoghi in cui verrà espletato

l’appalto;

l’integrazione, sottoscritta per accettazione dall’esecutore, integra gli atti

contrattuali

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Gestione degli appalti

Articolo 26 - D.Lgs 81/2008

Obblighi connessi ai contratti d’appalto o d’opera o di somministrazione

Ferme restando le disposizioni di legge vigenti in materia di responsabilità

solidale per il mancato pagamento delle retribuzioni e dei contributi

previdenziali e assicurativi, l’imprenditore committente

risponde in solido con l’appaltatore, nonché con ciascuno

degli eventuali subappaltatori, per tutti i danni per i quali il lavoratore,

dipendente dall’appaltatore o dal subappaltatore, non risulti indennizzato

ad opera dell’INAIL .

Le disposizioni del presente comma non si applicano ai danni

conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici

o subappaltatrici

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Gestione degli appalti

Articolo 26 - D.Lgs 81/2008

Obblighi connessi ai contratti d’appalto o d’opera o di somministrazione

Nell’ambito dello svolgimento di attività in regime di appalto o subappalto, il

personale occupato dall’impresa appaltatrice o subappaltatrice deve

essere munito di apposita tessera di riconoscimentocorredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e

l’indicazione del datore di lavoro15.