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PRINCIPI DI ONCOLOGIA

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PRINCIPI DI ONCOLOGIA

I tumori o neoplasie rappresentano numerose condizioni patologiche caratterizzate dalla comparsa nel contesto di un tessuto o di un organo di una massa costituita da cellule che sono la progenie di una cellula somatica che ha gradualmente subito una serie progressiva di danni del proprio genoma.

Qualsiasi citotipo dell’organismo puo’ andare incontro a trasformazione neoplastica

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La varietà dei geni che possono risultare alterati e

la varietà delle alterazioni nel contesto di ciascuna

sequenza genica sono responsabili della comparsa

di caratteristiche fenotipiche abnormi.

Le cellule tumorali risultano caratterizzate sia dalla

perdita o riduzione di alcune proprietà presenti nel

citotipi da cui hanno presio origine, sia

dall’acquisizione di proprietà nuove.

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Tra le caratteristiche dei tumori la principale è senza dubbio l’acquisto dell’indipendenza dai meccanismi di controllo della moltiplicazione cellulare: questa diventa continua ed illimitata nel tempo per il fatto che le cellule tumorali si moltiplicano indefinitivamente.

L’autonomia moltiplicativa delle cellule tumorali responsabile della comparsa del tumore (tumefazione) o della neoplasia (neoformazione) deriva:

1. Dalla riduzione o perdita della proprietà di sottostare ai meccanismi regolatori della proliferazione cellulare

2. Dalla riduzione o perdita di andare incontro a morte cellulare programmata, con la conseguenza che la sopravvivenza comporta l’incremento numerico delle cellule che possono replicarsi.

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L’acquisizione dell’autonomia moltiplicativa

interviene perche’ i geni preminentemente coinvolti

nella trasformazione neoplastica sono quelli che

codificano per prodotti preposti alla regolazione

della proliferazione cellulare. In piu’ non vengono

risparmiati altri geni come quelli che codificano per

prodotti preposti alla riparazione del DNA

(fragilità genomica).

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Nel processo di cancerogenesi sono state individuate diverse tappe evolutive, le quali nel loro insieme si possono ricondurre a tre:

Iniziazione nel corso della quale una o piu’ mutazioni trasformano una cellula normale in una cellula neoplastica latente;

Promozione in cui in conseguenza dell’accumulo di ulteriori danni genomici e/o dell’azione di stimoli proliferativi, si ha la comparsa di un tumore clinicamente evidente, costituito dalla progenie della cellula trasformata che ha iniziato a moltiplicarsi ed infine la

Progressione consistente nell’ulteriore comparsa di mutazioni nel genoma di alcune cellule della popolazione del tumore, quali quelle responsabili della comparda del fenotipo metastatico, le quali possono prendereper fenomeni selettivi il sopravvento riproduttivo.

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Cancerogenesi fisica, chimica, virale a seconda della natura dell’agente oncogeno capace di provocare danni nel genoma cellulare.

Alla base dell’accrescimento neoplastico, vi è la fondamentale produzione abnorme di proteine che presiedono positivamente ai meccanismi di moltiplicazione cellulare, codificate dai cosiddetti protoncogeni che in conseguenza delle mutazioni che li hanno colpiti vengono definiti oncogeni

Questa alterazione si associa alla mancata sintesi di altre proteine, che viceversa esercitano una funzione di freno sui suddetti meccanismi, codificate da una serie di geni definiti geni oncosoppressori o antioncogeni, i quali possono sempre in conseguenza delle mutazioni subite codificare prodotti funzionalmenti inefficaci.

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TUMORI BENIGNI E TUMORI MALIGNI

I tumori vengono suddivisi, sulla base delle

caratteristiche morfologiche, dell’attività

proliferativa e del comportamento biologico nei

confronti dei tessuti limitrofi, in tumori benigni e

tumori maligni

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TUMORI BENIGNI

Sono costituiti da cellule che si presentano molto simili alle cellule normali per molte caratteristiche morfologiche e funzionali

I tumori benigni sono caratterizzati da uno sviluppo di tipo espansivo, quindi accrescendosi per espansione comprimono i tessuti vicini che possono andare incontro a ipotrofia o anche atrofia.

Le cellule tumorali benigne producono fattori di crescita per il connettivo e per l’endotelio vascolare.

Non invadono e non infiltrano i tessuti vicini ma si limitano a comprimerli.

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TUMORI BENIGNI

I Tumori benigni una volta aportati non recidivano a

condizione che la rimozione sia stata totale.

Non danno luogo a crescita di tipo infiltrante ne a diffusione

metastatica; esso pertanto insorge e permane sotto forma di

una neoformazione localizzata.

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TUMORI MALIGNI

Sono costituiti da cellule che si presentano diverse

Dalle corrispondenti cellule normali sotto il profilo

morfologico, funzionale, e comportamentale.

Le atipie morfologiche cellulari interessano la forma e le

dimensioni dell’intera cellula e degli organuli in essa

contenuti.

I tessuti limitrofi vengono dapprima infiltrati e poi distrutti

dalle cellule tumorali, con la conseguenza che il tessuto

neoplastico proliferante finisce col sostituirsi ad esso.

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TUMORI MALIGNI

Nel caso di un tumore maligno dell’epitelio di rivestimento l’invasività neoplastica non si limita al derma ma puo’ interessare i tessuti sottostanti senza rispettare la parete dei capillari linfatici e sanguigni. Difatti alcune cellule tumorali raggiungono il torrente sanguigno, costituendo i cosiddetti emboli neoplastici che vengono trasportati in siti distanti da quello dove è insorto il tumore primario.

L’arresto delle cellule tumorali in questi siti puo’ essere seguito dalla ripresa dell’attività moltiplicativa con formazione di metastasi.

La capacità metastatica dei tumori maligni e’ responsabile della trasformazione del tumore da malattia locale a malattia che interessa l’intero organimo.

Atra caratterisitica dei tumori maligni è la comparsa della recidiva dopo l’asportazione chirurgica del tumore primitivo.

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Infine i tumori maligni provocano cahessia; con questo

termine si definisce una condizione rappresentata da un

progressivo e rapido decadimento dell’organismo con una

massiccia perdita ponderale , astenia ed apatia, squilibri

idroelettrolitici, ipoalbuminemia, edemi, anemia ed una

ridotta resistenza alle infezioni .

Le citochine responsabili della cachessia sono: il Tumor

Necrosis Factor e l’interleuchina 1b prodotte dalle cellule

tumorali.