PrImo PIAno Ryanair pronta a lasciare l’isola e Meridiana ... · 6 11 OVEMRE Primo Piano 3 Z.I....

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IL QUInDICInALe

LA gUIDA » Dai mercatini allo shopping sotto le stelle, le idee per i prossimi giorni

Facciamo festa, tutta l’atmosfera magica del NatalePer rendere magico il rito dell’apertura dei regali, il momento dell’anno più atteso da tutti i bambini, esiste una tecnica collaudata e di sicuro effetto. Si tratta di uno dei modi più divertenti e coinvolgenti per aprire i regali il giorno di Natale. Questo sistema funziona soprattutto se si è in compagnia di parenti e amici, e se i bambini sono abbastanza grandi da stare al gioco. Ecco in che cosa consiste: ci si riunisce tutti intorno all’albero, magari con una musica natalizia in sottofondo. Per rendere l’atmosfera più suggestiva, si può gustare qualche fetta di pandoro o panettone,

mentre i bambini sorseggiano aranciata e i gli adulti degustano un buon bicchiere di vino. Poi si procede in questo modo: i regali vengono aperti uno per volta, davanti a tutti, seguendo l’ordine di età dei destina-tari. Il divertimento sarà assicurato: i doni in bella mostra sono l’occasione per condividere insieme ciò che si è ricevuto, ringraziando e festeggiando in com-pagnia. Questo sistema ha anche un impatto educa-tivo sui più piccoli: succede spesso che, nella smania di aprire i pacchi, i bambini finiscano per trascurare alcuni dei doni ricevuti.

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AFFARI

Cronaca.

Antimafia sulla 4 corsie Revocato il certificato prefettizio per operare ad un’impresa che era al lavoro su due lotti dei cantieri della Olbia-Sassari.

Cronaca.

Contributi per l’alluvioneNuovo bando del Comune in aiuto alle famiglie che ancoranon sono riuscite a riceverenessun sostegno dai dannicausati dal maltempo.Imprese.

olsecurpol la vincenteL’azienda di vigilanza olbiesesi conferma leader nel settorebattendo la concorrenza grazieal suo imprenditore Salvaggio.Sport.

gli angeli dell’HarmaeaLa squadra dal presidente Sartiha iniziato il campionato di A2con nuovi grandi ambizioni, ma con i valori di sempre.

rIFormA » Con la chiusura dell’Autority

PrImo PIAno » Ryanair pronta a lasciare l’isola e Meridiana si concentra sugli scali più importanti

CronACA » Dopo l’accordo sulla nuova areaCALCIo » Olbia

Il trasferimento della sede a Cagliari rimette in discussionemolti cantieri programmati compresa la pulizia del fondale

I benefici soprattutto per lo scalo industriale e il nautico:dagli insediamenti produttivi il rilancio dell’occupazione

DA trIeste In gIù i collegamenti con la Costa Smeraldasolo da Milano, Roma e Bologna. Anche le navi sono ridotte

Meno voli in partenza d’inverno“Così rischiamo l’isolamento”

Lo sviluppo del porto è a rischio Stadio nuovoe primo obiettivola Lega Pro

Zona Franca, ecco i veri vantaggi

iù facile arrivare a Dusseldorf che a Verona. Meglio partire da Mona-co che da Torino. Sembrerebbe una battuta, invece è la realtà. La com-pagnia AirBerlin ha deciso di man-tenere anche d’inverno, seppur limi-tato ad un giorno a settimana, i col-legamenti con i due capoluoghi te-deschi. Per il resto, partire dalla Pe-nisola per la Sardegna è un pianto.

E viceversa, ovviamente, se non si vuole arrivare esclusivamente a Mi-lano, Roma e Bologna. E il resto d’I-talia? Non esiste. Almeno che non si sia disposti a lunghi trasferimenti in auto o in treno per raggiungere la propria destinazione. Olbia d’inver-no assomiglia a quelle località dell’I-slanda in cui puoi arrivare via mare e solo se non c’è ghiaccio.

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LA PoLemICA » Ryanair pronta a lasciare l’isola, Meridiana si concentra sugli scali più importanti: “Ci sono pochi passeggeri”

Le ALtre ComPAgnIe low cost si preparano alla prossima estate. Gli scali di Cagliari ed Alghero prevedono già meno tratte

Meno aerei in partenza d’inverno “Così Olbia rischia l’isolamento”

AntonIo meLA

C’è una compagnia aerea, Rya-nair, leader europea dei vettori low cost, che dopo quindici anni di onorato servizio, principal-mente dall’aeroporto di Alghero e di Cagliari, ha annunciato il suo piano di smobilitazione per il prossimo anno. Ce n’è un’altra, Alitalia, ex compagnia di ban-diera nazionale al suo secondo salvataggio, che ha dimostrato di non credere molto ai collega-menti per l’isola durante i mesi invernali: emblematica la scelta di non riposizionare le sue par-tenze durante i giorni di chiu-sura dell’aeroporto della Riviera del Corallo per i lavori di rifaci-mento della pista. C’è poi quella storica, simbolo degli anni della ribalta internazionale della Sar-degna come della sua crisi di questi anni, Meridiana per l’ap-punto, che ha rivoluzionato i tra-dizionali collegamenti invernali, concentrandosi solo sugli scali più gettonati (e garantiti dalla nuova continuità territoriale), come Milano, Roma e Bologna,

dicendo addio a soluzioni inter-medie come Venezia, Torino e Verona, solo per citarne alcune. E, infine, ci sono tutti gli altri vettori del traffico aereo, come easyJet o Volotea, che hanno o ridotto le frequenze di atterrag-gio o rimandato direttamente i voli alla prossima stagione esti-va. Risultato? Partire o arrivare sull’isola è diventato pratica-mente un incubo. Con la Sarde-gna che è stata relegata al pari di una normalissima meta turisti-ca e con l’aeroporto di Olbia che rischia l’isolamento da tutte le città minori italiane ed europee. Ma ripartiamo dall’inizio: dopo quindici anni Ryanair ha deciso di ridurre a partire dal prossimo primo gennaio il suo impegno in Sardegna. La compagnia irlan-dese terrà sull’isola solo 3 aero-mobili: uno ad Alghero e due a Cagliari. L’effetto immediato di questo taglio è la decimazione delle tratte. Scompaiono 22 col-legamenti per l’estero e la peni-sola. Nel dettaglio, Alghero per-de le partenze per Girona, Pari-gi, Madrid, Stoccolma, Dublino,

Roma, Torino, Treviso e Trieste, solo per citare le città principa-li. Da Cagliari non si partirà più per Marsiglia, Madrid, Dusser-dolf, Genova e Perugia, anche questi scali in sintesi. Una scelta che farà sentire maggiormente tutte le sue ripercussioni con la prossima estate, essendo trat-te turistiche particolarmente richieste. Alla base della deci-sione, Ryanair ha rilasciato una

laconica spiegazione, precisando che “a causa del numero limita-to di aeromobili, ridurremo le nostre operazioni ad Alghero nell’estate 2016 e opereremo 9 rotte con 1 aeromobile basato, mentre opereremo 14 rotte da Cagliari, con 2 aeromobili basa-ti come la scorsa estate”. Non va bene per i collegamenti nemme-no di Meridiana, che ha scelto di concentrarsi con la stagione

fredda, solo sugli aeroporti prin-cipali e cioè quelli coperti dalla cosiddetta continuità territoria-le 1, vale a dire Roma e Milano. La continuità territoriale di tipo 2, quella per gli scali considerati minori, come Bologna, Verona, e Torino non esiste più. E in attesa che si trovi un accordo per ripri-stinarla, se mai ci sarà, vale il li-bero mercato. Tradotto: vola chi vuole, quando vuole e ai prezzi che vuole. “La domanda non è elevata”, avevano spiegato con una nota stampa dalla compa-gnia alcuni giorni fa. A trovarsi penalizzato in questa situazio-ne sono soprattutto i passeggeri che dal Nord Sardegna devono partire e quelli che, distanti da Roma e Milano, vogliono rag-giungere l’isola non solo nei mesi del mare. Un problema che alla lunga potrebbe avere ripercus-sioni anche sull’aeroporto di Olbia che, a differenza di quello di Cagliari, non ha un flusso co-stante di low-cost in questi mesi e deve contare quasi solo sugli aerei di bandiera sardi.

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Più facile arrivare a Dusseldorf che a Verona. Meglio partire da Monaco che da Torino. Sem-brerebbe una battuta, invece è la realtà. La compagnia AirBer-lin ha deciso di mantenere an-che d’inverno, seppur limitato ad un giorno a settimana, i collega-menti con i due capoluoghi te-deschi. Per il resto, partire dal-la Penisola per la Sardegna è un pianto. E viceversa, ovviamente, se non si vuole arrivare esclusi-vamente a Milano, Roma e Bolo-gna. E il resto d’Italia? Non esi-ste. Almeno che non si sia dispo-sti a lunghi trasferimenti in au-to o in treno per raggiungere la propria destinazione. Olbia d’in-verno assomiglia a quelle loca-lità dell’Islanda in cui puoi ar-rivare via mare e solo se non c’è ghiaccio. Certo, ci sono sempre le navi, infatti, anche queste a scar-

tamento ridotto, e ricordando, naturalmente, che viaggiare per mare con la bella stagione non è la stessa cosa di attraversar-lo d’inverno, specie se si soffro-no un po’ le onde. E quindi, se l’a-ereo resta ancora la scelta prefe-

rita, non giova ricordare quanto siano complicati e ostici, a cau-sa delle loro grandi dimensioni, gli aeroporti di Milano Linate e Roma Fiumicino. Per arrivar-ci in treno, bisogna fare il cam-bio in stazione e prendere o l’au-tobus a Milano (non c’è il colle-

gamento ferroviario per lo scalo) o il treno regionale per Fiumici-no. Se si raggiungono in auto, in-vece, c’è il classico problema del parcheggio: quelli che sono vici-ni all’aerostazione hanno prez-zi giornalieri esorbitanti, quel-li low cost sono spesso a mezz’o-

ra a piedi, che con il freddo non è sempre piacevole. E poi a Mi-lano il rischio è di trovare spes-so la nebbia. Che non fa paura in quanto tale, ma che provoca spesso ritardi e cancellazione ai voli, con il pericolo di arrivare in Sardegna pure il giorno dopo.

IL vIAggIo » Da Trieste in giù, i collegamenti solo da Milano, Roma e Bologna per la Costa Smeralda

ProbLemI DI PArCHeggIo e pochi collegamentiferroviari: in questi mesi è più facile rinunciare

L’odissea per prendere un voloLa replica.

L’assessore Deiana:“troveremo la soluzioneCi stiamo lavorando”“Sono allo studio diverse tipo-logie di intervento che vedono il coinvolgimento dei principali attori economici del territorio. La Giunta regionale monitora e affronta il problema da tempo, ma qualunque tipo di soluzione deve essere studiata all’interno del preciso e stringente quadro imposto dalle regole di settore, comunitarie e nazionali”. Queste le parole l’assessore regionale ai Trasporti Massimo Deia-na, che giusto il mese scorso, presentando i dati della stagione 2015, segnata dalle polemiche di tanti passeggeri che non erano riusciti a trovare un biglietto aereo, aveva precisato che “la Sardegna non è rimasta isolata”. Inoltre, gli uffici regionali sono già al lavoro per scrivere la Con-tinuità territoriale numero 7. “Chiederemo nuove risorse - ha detto l’assessore-. Attualmente gli oneri di servizio pubblico da Cagliari, Alghero e Olbia verso Fiumicino e Linate ci costano 44 milioni. Al Governo ne solle-citiamo almeno altri 50, con l’obiettivo di applicare la tariffa unica tutto l’anno e non 9 mesi su 12 come succede adesso”.

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Olbia perderà la sua Autorità por-tuale, ma soprattutto perderà an-ni di cantieri programmati, che avrebbero non solo riqualifica-to esteticamente e nei servizi l’a-rea marittina, ma reso anche più sicuro l’approdo alla città, diven-tato ultimamente troppo perico-loso per le navi più grandi (legga-si navi da crociera, in particolare) a causa dei bassi fondali, deva-stati dalle due alluvioni, oltre che dall’erosione naturale della costa. Non è ancora detta l’ultima paro-la, ma stando al contenuto del re-cente decreto legislativo del Mini-stero dei Trasporti, che ha ridise-gnato la geografia delle Autorità portuali, assegnandone alla Sar-

degna soltanto uno, pare che ad avere la meglio e a vedere asse-gnato lo scettro del comando sarà Cagliari. Nonostante i numeri si-ano tutti a favore dell’ente marit-timo della Gallura, trasporto car-go escluso. Entrando nel dettaglio dei dati si scopre, infatti, che i pas-seggeri che sono sbarcati nel ca-poluogo regionale nel 2014 sono stati 246mila, mentre quelli arri-vati nel Nord Sardegna sono stati 3milioni e mezzo. Anche sul con-to dei croceristi c’è poco da dire: 81mila contro 164mila dell’Auto-rity olbiese. Eppure, l’esito della scelta pare scontato, con Cagliari in vantaggio e i piani di interven-to per il porto di Olbia, recente-mente approvati, tutti da ridiscu-tere. Ad iniziare, proprio, da quei

lavori che sarebbero più urgen-ti, come la sistemazione del fon-dale nella canaletta d’accesso al porto, che pregiudica l’arrivo del-le crociere. A questo si aggiunge un elenco di opere, di cui si par-la da anni, e che sembravano fi-

nalmente ai blocchi di partenza. Per citarne alcune: la riqualifica-zione del viale di ingresso e della viabilità di accesso ai varchi di si-curezza e delimitazione dei nuo-vi moli Bonaria e 1 Bis dell’Isola Bianca. I lavori per l’eliminazione

delle sgrottature dei moli all’Isola Bianca, la manutenzione stradale e la sistemazione dei piazzali 4, 5, 6 e 7 dell’Isola Bianca e del Porto vecchio. E poi ancora: la delimi-tazione del molo 1 bis e la realiz-zazione dell’impianto antincen-dio e la messa a norma dell’im-pianto idrico. Infine, la riqualifi-cazione dei waterfront, vale a di-re quella parte prospiciente alle banchine, secondo i progetti ap-provati dall’amministrazione co-munale, che ridarebbero deco-ro al porto, soprattutto in un’ot-tica turistica e di promozione del-le crociere. Ma la riorganizzazio-ne delle Autorità portuali rischia di mettere di nuovo in discussio-ne tutto e bisognerà capire i tem-pi e i budget a disposizione per re-alizzare questi lavori e, soprattut-to, se un’eventuale ente con sede a Cagliari li riterrà prioritari, co-me Olbia li ritiene.

IL DeCreto » Con la cancellazione dell’Autorità portuale gallurese sono messi in discussione anche i cantieri programmati

A CAgLIArI LA seDe unica dell’ente marittimo. La sistemazione del canale d’accesso è urgente

Lo sviluppo del porto è a rischioDAvIDe smIrnA

Non bastano le indagini che la magistratura sarda sta compien-do a lungo raggio in tutta l’iso-la, mettendo ai raggi “x” decine e decine di appalti pubblici. Ades-so arriva pure la Direzione inve-stigativa antimafia e il prefetto di Catania ad accendere un faro su uno dei cantieri più importan-ti e più travagliati della storia del Nord Sardegna. Stiamo parlan-

do, ovviamente, della nuova Ol-bia-Sassari. E la notizia è di quel-le esplosive. Il prefetto catane-se Maria Guia Federico ha firma-to, infatti, un provvedimento i cui effetti potrebbero ricadere diret-tamente sulla nuova quattro cor-sie, di cui diventa sempre più dif-ficile vedere fine. La Tecnis, im-presa siciliana che si è aggiudica-ta i lotti 5 e 6 della Olbia-Sassa-

ri, ha perso il certificato antima-fia, ovvero quel documento che attesta che non si hanno rapporti con la criminalità organizzata. Va detto che la Tecnis ha un miglia-io di dipendenti e si è aggiudica-ta importanti opere pubbliche: la perdita del certificato antimafia potrebbe avere ripercussioni sui numerosi cantieri in cui l’azien-da sta lavorando. L’ennesima te-

IL CAso » Revocato dal prefetto di Catania alla Tecnis il certificato per gli appalti pubblici. Lavorava ai blocchi 5 e 6 della strada

LA DeCIsIone sI AggIUnge all’inchiesta della magistratura sarda sulla “cupola” di sindaci e professionisti. Possibili nuovi ritardi

Antimafia sulla Olbia-Sassari: fermati due lottigola sull’Olbia Sassari, già al cen-tro di importanti indagini da par-te degli investigatori sardi. L’ar-teria stradale (dal costo di cir-ca un miliardo di euro, ricordia-mo) è comparsa anche nelle car-te dell’inchiesta “Sindacopoli”: la presunta “cupola” di politici e professionisti di tutta la Sarde-gna che avrebbe pilotato, in que-sti anni, diversi appalti pubblici.

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Zona franca, è ufficiale. Meri-to del sindaco di Olbia, Gian-ni Giovannelli, del presidente del Consiglio comunale Van-ni Sanna e del direttore del Cipnes Aldo Carta i quali, for-se più di altri, hanno creduto fortemente in questo progetto. Riguarderà la zona industria-le di Olbia e interesserà le im-prese. Ma cosa cambierà per la città? E che vantaggi porterà in concreto? Partiamo dal no-me: Zona franca non interclu-sa ad economia speciale. Sot-tointende, infatti, due stru-menti economici che andran-no a combinarsi per attrarre nuove imprese e favorire l’oc-cupazione. Il primo strumen-to è la Zona franca dogana-le non interclusa dedicata al commercio estero su estero. Le aziende della zona Indu-striale potranno vendere pro-

dotti ad alto valore aggiunto, ma con attenzione al mercato extra Ue, cioè tutto il resto del mondo tranne l’Europa, go-dendo dell’esenzione dell’Iva, dei dazi e delle accise. A que-sto strumento viene affianca-to la Zona economica specia-

le, valido anche per le aziende già insediate, con una riduzio-ne dell’Irap e dell’addizionale Irpef. Per favorire i nuovi in-sediamenti, il Comune cancel-lerà l’Imu per 5 anni alle im-prese. Va detto poi che a dif-ferenza di altre zone speciali

italiane, Olbia può contare su diversi fattori a suo vantaggio. Innanzitutto la posizione geo-grafica: la zona industriale ol-biese con il suo porto si trova al centro del Mediterraneo e la presenza di un settore nauti-co di tutto rispetto. Gli effet-

ti dovrebbero essere, dunque, di tre tipi: aumento degli inve-stimenti sul territorio, aumen-to dell’occupazione, aumen-to del Pil (e quindi del reddi-to). Un’occasione per la Gallu-ra che può tornare ad essere la locomotiva della Sardegna.

LA rIFormA » Raggiunto l’accordo per l’area ad economia speciale: favorito il commercio extra Ue

beneFICI Per Lo sCALo industriale e il nautico:Imu cancellata per le imprese e posti di lavoro

Zona franca, questi i vantaggiContributi.

Arriva il nuovo bandoper i danneggiatidalle due alluvioniNovità sul fronte alluvione e, in particolare, su quello dei con-tributi da destinare ai cittadini alluvionati. Il Comune di Olbia ha infatti pubblicato il nuovo bando destinato a coloro che in questi due anni sono rimasti esclusi. I cittadini interessa-ti, in possesso dei requisiti previsti, possono prendere visione dell’avviso pubblico e reperire l’apposita modu-listica per la presentazione della domanda presso il sito istituzionale, l’Ufficio Polifun-zionale, il Servizio Informa-città, lo Sportello Front-Office dell’assessorato alle Politiche Sociali. Le domande dovranno essere indirizzate al Comune di Olbia, via Dante 1, 07026, Olbia, o presentate a mano presso l’Ufficio Protocollo sito in via Dante 1, con ingresso da Corso Vittorio Emanuele 11, dal lunedì al venerdì, dalle 09 alle 13, il lunedì ed il mercoledì con apertura anche dalle 16 alle 18. Il termine perentorio entro il quale devono essere protocolla-te le domande è fissato per il 10 dicembre.

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Sono tempi di crisi e di tempe-sta questi nel comparto della vi-gilanza e sicurezza. In un mercato che negli ultimi anni ha visto ridimensionati an-che grandi istituti di vigilanza sardi, come la storica Vigilanza Sardegna, la Polsarda, Il Vigile di Sassari, toccati come tutti dal-la crisi economica e dalle nuo-ve stringenti normative, o in al-tri casi aziende che sono, invece,

sparite come meteore e che han-no resistito sul mercato di Olbia appena 24 mesi, l’istituto di vigi-lanza Ol Securpol di Olbia conti-nua ad essere sempre l’unica so-cietà di sicurezza solida e pre-sente sul territorio di Olbia e del-la Gallura.Abbiamo chiesto all’imprendito-re Domenico Salvaggio, titolare

della Ol Securpol, come ha fat-to a traghettare saldamente, at-traverso i mari tempestosi della crisi del settore, l’impresa rima-sta sempre sulla cresta dell’onda a Olbia e in Gallura nonostan-te le scoraggianti notizie riguar-do gli storici insituti di vigilan-za locali. “A parte la congiuntu-ra economica iniziata nel 2008,

la vera crisi del settore comin-cia nel 2010 col Decreto Ministe-riale 269, una ghigliottina sugli istituiti di vigilanza che non ave-vano una struttura organizzata come la Ol Securpol”. Risulta-to? “Solo le aziende che sono ri-maste al passo con le normati-ve, che si sono aggiornate, inno-vate e organizzate hanno potu-

to sopravvivere. Una verità que-sta valida che si è dimostrata va-lida non solo a livello locale, qui da noi, ma che ha avuto lo stesso decorso anche a livello nazionale e in altre località ben più grosse”.Cosa può dirci, invece, riguar-do alle nuove realtà provenienti magari da altre parti d’Italia, va-ri avventurieri non radicati, che hanno provato a insediarsi sul territorio, ma che abbiamo visto

essere state costrette ad abban-donarlo in fretta?“Indubbiamente sono venute meno delle componenti basilari seppur fondamentali per fare un lavoro tanto importante quanto delicato come quello della vigi-lanza - spiega Salvaggio - Mi ri-ferisco in particolare alla neces-sità di essere radicati sul terri-torio con una rete di conoscenze umane e sociali, per sapere come e dove intervenire, nel rispetto della legge e delle dinamiche lo-cali. Il segreto della nostra longe-vità, che ci ha permesso di supe-rare indenni questa crisi sta nel-la profonda conoscenza delle di-namiche e delle realtà del nostro territorio. Chi affida a noi la si-curezza dei suoi averi, che sia la sua casa o la sua azienda, richie-de un’attenzione particolare. Ve-de, è un discorso delicato questo. I contatti sono fondamentali. Le faccio un esempio: conosco per-sonalmente tutti i nostri clien-ti a cui garantisco la mia profes-sionalità, vigilanza e protezione, e con la stragrande maggioranza di loro ho instaurato un rappor-

to personale che va oltre quello cliente - fornitore. Ma non me-no importante in questo lavoro è l’oculata gestione nella selezio-ne e nell’organizzazione del per-sonale. Le nostre guardie giura-te sono l’immagine della Ol Se-curpol. Per questo è importan-te che siano formati ai massimi livelli, professionali e personali. È un aspetto fondamentale, che solo chi conosce davvero la real-tà del territorio può dare. E sono anche questi per me gli elemen-ti che fanno la vera differenza di un’azienda”. Qual è la sua visione futura? “Una delle caratteristiche capa-ci di contraddistinguere un ve-ro imprenditore è la sua capacità di costruire il futuro e di coinvol-gere le persone nel proprio pro-getto. Il punto fondamentale è di avere una propria visione chiara, che si immagina per se e la pro-pria organizzazione. Facciamo tesoro dell’esperienza acquisita per pianificare la nostra crescita aziendale e comunque, confer-marsi è sempre più difficile che affermarsi”

sICUrezzA » L’azienda di Vigilanza privata di Olbia si attesta leader incontrastata del settore battendo tutta la concorrenza

L’ImPrenDItore Domenico Salvaggio: “Confermarsi è sempre più difficile che affer-marsi”

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Augura a tutti un sereno Natale e un felice anno nuovo

5Legenda e tradizioni

Per rendere magico il rito dell’apertura dei regali, il momento dell’anno più atteso da tutti i bambini, esiste una tecnica collau-data e di sicuro effetto. Si tratta di uno dei modi più divertenti e coinvolgenti per apri-re i regali il giorno di Natale. Questo sistema funziona soprattutto se si è in compagnia di parenti e amici, e se i bambini sono ab-bastanza grandi da stare al gioco. Ecco in che cosa consiste: ci si riunisce tutti intorno all’albero, magari con una musica natali-zia in sottofondo. Per rendere l’atmosfera più suggestiva, si può gustare qualche fetta di pandoro o panettone, mentre i bambini sorseggiano aranciata e i gli adulti degusta-no un buon bicchiere di vino. Poi si procede in questo modo: i regali vengono aperti uno

per volta, davanti a tutti, seguendo l’ordine di età dei destinatari. Il divertimento sarà assicurato: i doni in bella mostra sono l’oc-casione per condividere insieme ciò che si è ricevuto, ringraziando e festeggiando in compagnia. Questo sistema ha anche un impatto educativo sui più piccoli: succede spesso che, nella smania di aprire i pacchi, i bambini finiscano per trascurare alcuni dei doni ricevuti. Facendo così, invece, si apprezzeranno tutti i regali, divertendosi assieme. Inoltre si trasmetterà così l’impor-tanza dello scambio di doni, e quindi non solo del ricevere regali, ma anche di farne.

Ci sono tre aspetti che caratterizzano il Na-tale: fuori fa freddo, le giornate sono corte se si passa molto tempo seduti a tavola. Cosa c’è di meglio allora che finire in compagnia con un bel gioco il cenone della Vigilia o il pranzo di Natale?Le possibilità oggi sono davvero infinite: ci si può lanciare in nuove sfide, con i giochi moderni, gareggiando con le console davanti ad una tv, oppure andare sui grandi classici, quelli che si trovano in scatola sopra gli ar-madi di più o meno tutti gli italiani.

I CLASSICI IN SCATOLAPartendo da questi ultimi, di certo è intra-montabile il Monopoli: una sfida che almeno una volta nella vita ha fatto arrabbiare o gio-ire tutti i giocatori. Semplice ma allo stesso tempo avvincente, il Monopoli è il risultato di un mix riuscito tra fortuna e bravura, capaci-

tà di rischio e di calcolo. Un altro evergreen è senz’altro il gioco dell’oca, nelle sue tantis-sime e moderne varianti. Le prime edizioni risalgono addirittura al 1500. Più moderno, ma senz’altro amatissimo e per questo da inserire tra i classici, è Risiko: una sfida che richiede intelligenza, costanza e astuzia per conquistare il mondo a colpi di dadi.

LA TOMBOLA, UN EVERGREENAd unire un po’ tutti, grandi e piccini, è di certo la tombola. La si gioca ancora in tante feste paesane, ma a Natale diventa la pro-tagonista delle tavole del dopo pranzo e del dopo cena. Anche la tombola, come quello dell’oca, è un gioco piuttosto antico: la sua prima versione risale addirittura al 1700 e le sue origini sono napoletane.

Le idee più divertenti per stupire grandi e piccoli

iL consiGLio

Esistono molti modi divertenti per lasciare a bocca aperta i più piccoli durante la Vigilia e il protagonista è sempre lui: Babbo Natale. I bambini infatti aspettano tutto l’anno l’arrivo del grande uomo vestito di rosso e il suo carico di regali. Come creare allora una magica atmosfera di attesa e trepidazione, in modo da rendere le feste indimenticabili? Una possibilità è quella di sorprendere il bambino in questo modo: prima di tutto lo si distrae con la televisione o con un gioco. Poi uno dei genitori si allontana e, non visto, deposita i regali sotto l’albero addobbato a festa. Così, una volta terminata l’intera operazione, si invita il bambino ad entrare nella stanza dei doni. Il piccolo non crederà ai propri occhi: Babbo Natale è veramente passato per casa sua.

il piacere dell’attesa dei regali Se i bambini sono molto piccoli non è consigliabile scambiare i regali la sera tardi, dopo il cenone: è meglio rimandare il rito alla mattina seguente. Il giorno prima si spiega al proprio fi glio che nella notte passerà Babbo Natale, però a una condizione: tutti devono dormire, altrimenti non lascia alcun dono. Poi si condivide qualche momento in compagnia, magari giocando tutti assieme. La mattina dopo il bambino va svegliato con un sorriso, spiegando che Babbo Natale ha portato i regali. Il piccolo rimarrà di sicuro a bocca aperta.

Per i PiÙ Piccini

tanza dello scambio di doni, e quindi non solo del ricevere

Per rendere magico il rito dell’apertura dei per volta, davanti a tutti, seguendo l’ordine

per tutti i bambiniSorprese di Natale

Un gioco a Natale scalda l’atmosfera

Classici o moderni: l’importante è stare insieme

Se trovare spazio tra piatti e bicchieri rischia di essere un’impresa, ci sono sempre divano e televisione: sono infatti ormai molti i videogiochi da fare

in gruppo e realizzati per diverse console sul mercato. Si va dai grandi classici da tavolo riportati su schermo, a sfide che richiedono nervi saldi e a volte anche una certa preparazione fisica dovendo accompagnare con i

movimenti del corpo l’evolversi del gioco.

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Per rendere magico il rito dell’apertura dei regali, il momento dell’anno più atteso da tutti i bambini, esiste una tecnica collaudata e di sicuro effetto. Si tratta di uno dei modi più divertenti e coinvolgen-ti per aprire i regali il giorno di Natale. Questo sistema funziona soprattutto se si è in compagnia di parenti e amici, e se i bambini sono abbastanza grandi da stare al gioco. Ecco in che cosa consiste: ci si riunisce tutti intorno all’albero, magari con una musica natalizia in sottofondo. Per rendere l’atmosfera più suggestiva, si può gustare qualche fetta di pandoro o panettone, mentre i bambini sorseggiano aranciata e i gli adulti degustano un buon bicchiere di vino. Poi si procede in questo

modo: i regali vengono aperti uno per volta, da-vanti a tutti, seguendo l’ordine di età dei destina-tari. Il divertimento sarà assicurato: i doni in bella mostra sono l’occasione per condividere insieme ciò che si è ricevuto, ringraziando e festeggiando in compagnia. Questo sistema ha anche un impatto educativo sui più piccoli: succede spesso che, nella smania di aprire i pacchi, i bambini finiscano per trascurare alcuni dei doni ricevuti. Facendo così, invece, si apprezzeranno tutti i regali, divertendo-si assieme. Inoltre si trasmetterà così l’importanza dello scambio di doni, e quindi non solo del rice-vere regali, ma anche di farne.

Le idee più divertenti per stupire grandi e piccoli

Sorprese di Natale per tutti i bambini

Se i bambini sono molto piccoli non è consigliabile scambiare i regali la sera tardi, dopo il cenone: è meglio rimandare il rito alla mattina seguente. Il giorno prima si spiega al proprio figlio che nella notte passerà Babbo Natale, però a una condizione: tutti devono dormire, altrimenti non lascia alcun dono. Poi si condivide qualche momento in compagnia, magari giocando tutti assieme. La mattina dopo il bambino va svegliato con un sorriso, spiegando che Babbo Natale ha portato i regali. Il piccolo rimarrà di sicuro a bocca aperta.

PER I PIÙ PICCINI

IL CONSIGLIO

il piacere dell’attesa dei regaliEsistono molti modi divertenti per lasciare a bocca aperta i più piccoli durante la Vigilia e il protagonista è sempre lui: Babbo Natale. I bambini infatti aspettano tutto l’anno l’arrivo del grande uomo vestito di rosso e il suo carico di regali. Come creare allora una magica atmosfera di attesa e trepidazione, in modo da ren-dere le feste indimenticabili? Una possibilità è quella di sorpren-dere il bambino in questo modo: prima di tutto lo si distrae con la televisione o con un gioco. Poi uno dei genitori si allontana e, non visto, deposita i regali sotto l’albero addobbato a festa. Così, una volta terminata l’intera operazione, si invita il bambino ad entrare nella stanza dei doni. Il piccolo non crederà ai propri occhi: Babbo Natale è veramente passato per casa sua.

Uno dei momenti più attesi dai bambini nei gior-ni delle festività è l’arrivo di Babbo Natale per la consegna dei doni. Un appuntamento a cui si sono preparati scrivendo emozionati la letterina e che aspettano con grande trepidazione. Per fare felici figli e nipoti, quindi, bisogna restare aggior-nati sui regali più richiesti da maschietti e fem-minucce. Se si volesse individuare qualche “tendenza”, si può dire che per il Natale 2015 vincono i personaggi di film, serie tv e cartoni animati, che fanno ormai parte dell’immaginario collettivo di bimbi e ragaz-zi; si consolida il ruolo importante della tecnologia, ma resiste anche il fascino di giocattoli e proposte “evergreen”, quei regali che magari hanno già fatto in passato la felicità di mamma e papà e riescono ancora a strappare sorrisi ai bambini delle nuove generazioni.

per LUI e per LeIPiaceranno tantissimo ai maschietti i supereroi Avengers, sbarcati dalle pagine dei fumetti al cine-ma per merito di una serie di film di grande succes-so. Grazie ai personaggi di Capitan America, Thor,

Hulk e Iron Man i bambini potranno creare e vi-vere mil- le nuove avventure. E, nel caso volessero let- teralmente entrare nei panni degli eroi preferiti, si può anche pensare di regalare loro costumi o og-getti che contraddistinguono il loro mito. Qualche esempio? La maschera di Capitan America, oppure l’elmo alato di Thor, o i potenti pugni di Hulk. Per le bambine, invece, l’immaginario è decisamente più dolce: continuano a piacerele fatine Winx, presentate anche attraverso una se-rie di accessori in grado di accontentare qualsi- asi passione o preferenza della piccola “lei”, ma anche le nuove versioni dei cavallini “Mio Mini Pony”. Direttamente dal film Disney “Frozen” arrivano i personaggi delle principesse Anna ed Elsa; dalla serie televisiva “Violetta”, invece, ecco la bambola della protagonista che canta. Infine, dopo il suc-cesso del film “Maleficent”, una sorta di rilettura in chiave moderna de “La bella addormentata nel bosco”, le bambine si sono innamorate della princi-pessa Aurora e della cattiva Malefica.

tecnoLoGIcI e InterattIvIPer chi invece cercasse un dono più “tecnologi-


Scegliere il dono perfetto per i bambini non è affatto un “gioco da ragazzi”

Tra eroi, principesse e tecnologia

4regali bimbi

Uno dei momenti più attesi dai bambini nei giorni delle festività è l’arrivo di Babbo Natale per la consegna dei doni. Un appun-tamento a cui si sono preparati scrivendo emozionati la letterina e che aspettano con grande trepidazione. Per fare felici figli e nipoti, quindi, bisogna restare aggiornati sui regali più richiesti da maschietti e fem-minucce. Se si volesse individuare qualche “tendenza”, si può dire che per il Natale 2014 vincono i personaggi di film, serie tv e cartoni animati, che fanno ormai parte dell’immaginario collettivo di bimbi e ra-gazzi; si consolida il ruolo importante della tecnologia, ma resiste anche il fascino di giocattoli e proposte “evergreen”, quei rega-li che magari hanno già fatto in passato la felicità di mamma e papà e riescono ancora a strappare sorrisi ai bambini delle nuove generazioni.

PER LUI E PER LEI

Piaceranno tantissimo ai maschietti i su-pereroi Avengers, sbarcati dalle pagine dei fumetti al cinema per merito di una serie di film di grande successo. Grazie ai personag-gi di Capitan America, Thor, Hulk e Iron Man i bambini potranno creare e vivere mil-le nuove avventure. E, nel caso volessero let-teralmente entrare nei panni degli eroi pre-feriti, si può anche pensare di regalare loro costumi o oggetti che contraddistinguono il loro mito. Qualche esempio? La maschera di Capitan America, oppure l’elmo alato di Thor, o i potenti pugni di Hulk. Per le bam-bine, invece, l’immaginario è decisamente più dolce: continuano a piacere le fatine Winx, presentate anche attraverso una serie di accessori in grado di accontentare qualsi-asi passione o preferenza della piccola “lei”, ma anche le nuo-ve versioni dei cavallini “Mio Mini Pony”. Direttamente dal film Disney “Frozen” arrivano i personaggi delle principesse Anna ed Elsa; dalla serie televisiva “Violet-ta”, invece, ecco la bambola della protagonista che can-ta. Infine, dopo il successo del film “Maleficent”, una sorta di rilettura in chiave moderna de “La bella ad-

dormentata nel bosco”, le bambine si sono innamorate della principessa Aurora e del-la cattiva Malefica.

TECNOLOGICI E INTERATTIVIPer chi invece cercasse un dono più “tec-nologico”, le proposte sono veramente tan-tissime. Si parte con i giocattoli interattivi destinati ai bambini di un anno di età, in cui si mischiano suoni, luci e colori per im-parare a conoscere oggetti, forme e parole in maniera divertente, per arrivare ai tablet educativi: veri e propri computer portatili con giochi e applicazioni pensati apposta per i più piccoli. Intramontabili restano i veicoli radiocomandati, dove c’è solo l’im-barazzo della scelta: macchine da corsa, elicotteri, riproduzioni delle vetture da For-mula 1, si trova veramente di tutto. Anche le “vecchie” piste da corsa si sono evolute in maniera tecnologica, riuscendo ad attua-lizzare un divertimento senza tempo che, sicuramente, vedrà coinvolti anche i papà e i nonni dei bambini che le riceveranno in dono. C’è poi tutto il settore delle bambole e dei robot interattivi, con divertenti propo-ste adatte veramente a tutte le età. Dall’or-mai celebre Peppa Pig parlante e salterina ai personaggi Disney che muovono gli arti, parlano e cantano e ancora gli animaletti da casa robotici che simulano in tutto e per tutto il comportamento degli amici a quat-tro zampe, per finire con l’intramontabile Furby, il pupazzo interattivo che da più di quindici anni compare tra le richieste in molte delle letterine di Natale.



del film “Maleficent”, una sorta di rilettura in chiave moderna de “La bella ad-

le fatine Winx, presentate anche attraverso una serie di accessori in grado di accontentare qualsi-asi passione o preferenza della piccola “lei”, ma anche le nuo-ve versioni dei cavallini “Mio Mini Pony”. Direttamente dal film Disney “Frozen” arrivano i personaggi delle principesse Anna ed Elsa; dalla serie televisiva “Violet-ta”, invece, ecco la bambola della protagonista che can-ta. Infine, dopo il successo

Capitan America,

Hulk, Thor e Iron

Man: grande

successo degli

Avengers

tra i maschietti.

Per i piccoli amanti dei motori il regalo ideale sono i veicoli radiocomandati: tra macchine da corsa, elicotteri, e riproduzioni delle vetture di Formula 1 c’è davvero solo l’imbarazzo della scelta. Un’ottima soluzione è anche quella di scegliere una pista, un dono che coinvolgerà in appassionanti sfide.

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Cammina, abbaia e scodinzola proprio come un vero cucciolo: è Cookie, il cagnolino robotico a grandezza naturale.

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Tra i regali che non passano mai di moda ci sono senza dubbio anche i peluche. Bellissimi e morbidi, si possono trovare in infinite varianti. I cuccioli di animali della Trudi sono quasi piccole opere d’arte, ma saranno graditissimi ai bambini anche quelli che riproducono personaggi di cartoni animati come Peppa Pig, le Tartarughe Ninja, Spongebob e i minion di “Cattivissimo me”. Per chi volesse regalare un classico del mondo dei peluche, sono tornati anche i “vecchi” Mon Cicci.

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co”, le proposte sono veramente tantis-sime. Si parte con i giocattoli interattivi destinati ai bambini di un anno di età, in cui si mischiano suoni, luci e colori per imparare a conoscere oggetti, forme e pa-role in maniera divertente, per arrivare ai tablet educativi: veri e propri computer portatili con giochi e applicazioni pensati apposta per i più piccoli. Intramontabili restano i veicoli radioco-mandati, dove c’è solo l’imbarazzo della scelta: macchine da corsa, elicotteri, ripro-duzioni delle vetture da Formula 1, si trova veramente di tutto. Anche le “vecchie” piste da corsa si sono evolute in maniera tecno-logica, riuscendo ad attualizzare un diverti-mento senza tempo che, sicuramente, vedrà coinvolti anche i papà e i nonni dei bambini che le riceveranno in dono. C’è poi tutto il settore delle bambole e dei robot interattivi, con divertenti proposte adatte veramente a tutte le età. Dall’or-mai celebre Peppa Pig parlante e salterina ai personaggi Disney che muovono gli arti, parlano e cantano e ancora gli ani-maletti da casa robotici che simulano in tutto e per tutto il comportamento degli amici a quattro zampe, per finire con l’in-tramontabile Furby, il pupazzo interatti-vo che da più di quindici anni compare tra le richieste in molte delle letterine di Natale.

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per l’albero di Natale Creatività e tradizione

Si può giocare con i colori e con le decorazioni

La moda shabby chic arriva anche sull’albero di Natale: piene di stile le palline e le

decorazioni che svelano il lato romantico dei materiali vissuti e invecchiati in colori

pastello molto tenui.




Palline shabby chic

Quando si pensa al Natale, si pensa anche al caratteristico albero: quale immagine, infatti, è più natalizia della famiglia riu-nita per addobbare l’abete? Un momento magico, in cui si possono mischiare tradizione e modernità. Se i comodi alberi artificiali hanno ormai quasi del tutto soppiantato quelli veri, tanti continuano a affidarsi per le deco-razioni ai colori che siamo abituati ad as-sociare alle festività, come il rosso, l’oro e l’argento. Ma ogni anno ci sono anche dei colori “di tendenza”: per il 2014 il rosa e il blu tiffany. Perchè non pensare, quindi, di utilizzare qualche pallina, qualche nastro o delle luci in queste tonalità? Per il resto, come sempre, basta affidarsi alla creatività, magari unendo alle “vec-chie” decorazioni quelle più casual, in materiali come legno, feltro e cartone.

Le candele sono un vero e proprio evergreen del periodo natalizio: grazie alla loro luce, infatti, si crea sempre l’atmosfera perfetta. In commercio se ne trovano di decorate e di profumate, ideali per illuminare con un tocco di stile gli angoli della casa. Naturalmente possono essere anche le protagoniste all’interno di composizioni particolari, come i centrotavola. Un’idea originale? Trovarne di colorate e usarle come segnaposto per i pranzi delle feste, mettendo alla base un bigliettino con il nome dell’invitato.

CON LE CANDELEL’ATMOSFERA PERFETTA

Volete dare un tocco di originalità al vostro albero di Natale? Basta usare delle decorazioni particolari, in grado di integrarsi alla perfezione con le “classiche” palline monocolore o decorate. A chi non vuole rinunciare alle forme della tradizione piaceranno le palline di vetro con scritte interne ed esterne, magari arricchite e rese più luminose da un tocco di glitter. Ma divertenti sono anche le decorazioni a forma di dolce, dai cupcakes ai biscotti, così come quelle in legno con le sembianze di animali come gufi e renne. Belle ed eleganti anche le decorazioni in feltro, dai soggetti più svariati, e quelle che utilizzano la frutta essicata.

abbellisce l’abeteL’ORIGINALITÀ

Oltre all’albero e al presepe, esistono numerosi prodotti per creare un’atmosfera natalizia nella propria abitazione. La scelta è molto ampia: festoni, ghirlande con motivi floreali o dorate, sagome glitterate, catene di pigne e pupazzetti. Altrimenti si può puntare anche su coperte e copricuscini con decorazioni a tema.

Ghirlande e pupazzicasa in festa

Decorare al meglio la casa per Natale? Non è più un problema da quando hanno preso sempre

più piede i mercatini natalizi, dove si trova veramente di tutto, dalle

decorazioni, alle candele, agli elementi per il presepe. Oltre a quelli

organizzati nei centri di paesi e città, sono sempre di più le realtà commerciali che ne creano uno

all’interno dei propri spazi.

AI MERCATINI TANTE IDEE NATALIZIE

Il Natale, si sa, è la festa della famiglia, che si ri-unisce anche a tavola. Un momento speciale, di vera condivisione, che può essere reso an-cora più suggestivo decidendo di dare il giusto “look” anche a questo momento. Come? Ba-sta scegliere tra le tante proposte presenti sul mercato: centrotavola, segnaposti, candele e decorazioni renderanno la tavola immedia-tamente più bella e contribuiranno a rendere magica l’atmosfera.

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elementi per il presepe. Oltre a quelli

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Le candele sono un vero e proprio evergre-en del periodo natalizio: grazie alla loro

luce, infatti,sicrea sempre l’atmosfera perfetta.

In commercio se ne trovano di decorate e di profumate, ideali

per illuminare con un tocco di stile gli angoli della casa. Natu-

ralmente possono essere anche le protagoniste all’interno di

composizioni particolari, come i centrotavola. Un’idea origina-

le? Trovarne di colorate e usarle come segnaposto per i pranzi delle

feste, mettendo alla base un biglietti-no con il nome dell’invitato.

CON LE CANDELE L’ATMOSFERA PERFETTA

Quando si pensa al Natale, si pensa anche al caratteristico albero: quale immagine, infatti, è più natalizia della famiglia riunita per ad-dobbare l’abete? Un momento magico, in cui si possono mischiare tradizione e modernità. Se i comodi alberi artificiali hanno ormai quasi del tutto soppiantato quelli veri, tanti conti-nuano a affidarsi per le decorazioni ai colori che siamo abituati ad associare alle festività,

come il rosso, l’oro e l’argento. Ma ogni anno ci sono anche dei colori “di tendenza”: per il 2014 il rosa e il blu Tiffany. Perchè non pensa-re, quindi, di utilizzare qualche pallina, qual-che nastro o delle luci in queste tonalità? Per il resto, come sempre, basta affidarsi alla creati-vità, magari unendo alle “vecchie” decorazioni quelle più casual, in materiali come legno, fel-tro e cartone.

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Il locale nasce prendendo spunto dal Bistrot francese

aperto dalla colazione, per l’aperitivo, il pranzo e la cena.

Locale adattissimo per feste di compleanno,

feste di laurea e feste private.Degustazioni di vini e birre.

Natale e Capodanno si festeggiano con gioia anche grazie ai brindisi in compagnia di famigliari, parenti e amici. Ecco perché è importan-te trovare le bottiglie giuste, che si abbinino al meglio alle portate, o i vini più adatti a essere consumati in un clima di allegria e festa, ma-gari durante la tombola. Inoltre, il vino è da sempre uno dei regali più graditi da ricevere: se siete alla ricerca di una bottiglia da regalare a chi vi sta a cuore potrete sceglie-re tra tantissime proposte, tenendo ovviamente conto anche dei gusti di chi deve ricevere il dono.

PER OGNI PORTATAPer l’aperitivo, se si vuole punta-re sulle bollicine, il Prosecco di

Conegliano Valdobbiadene Docg rimane un’ottima scelta. Ma vali-de alternative vengono anche dal Custoza, dal Franciacorta, dal Lu-gana e dal Pinot Grigio. Per quan-to riguarda gli abbinamenti con il cibo, per le portate di pesce vanno bene i bianchi, come il prosecco, o i rossi moderati quali il Rosso del Trasimeno e il Rosato del Trentino. Per i piatti di carne e cacciagione, invece, ottimi sono i vini dal sapo-re deciso come Barbera, Chianti e Amarone. Infine, un capitolo a parte lo meritano le bottiglie da abbinare ai dolci: si va dal Reciot-to al Moscato, passando per il Tor-colato. Un modo per concludere in maniera ancora più dolce e gustosa qualsiasi pasto.

Se si è in cerca di un regalo davvero speciale si può puntare su una bottiglia extra lusso. Il rosso Bolgheri Sassicaia, dal sapore asciutto e ricco di armonia, può lasciare a bocca aperta. Stesso effetto anche per una bottiglia di Barbaresco Gaja, una sorta di nobilissimo “fratello minore” del Barolo, molto apprezzato anche all’estero. Così come amato sia dentro che fuori dai confini nazionali è il Masseto di Tenuta dell’Ornellaia, tra i più importanti Merlot italiani: le bottiglie dell’annata 2000 sono le migliori.

se la bottiglia è di lusso

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Dall’aperitivo al brindisi fi nale, ecco perchè è importante scegliere bene i vini

anche nei caliciFesta e allegria

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Uno dei simboli del Natale, insieme all’albe-ro, è senza dubbio il Presepe, una vera e pro-pria ricostruzione “in miniatura” della nati-vità di Gesù Cristo, con tanto di grotta, bue e asinello, pastori e Re Magi che seguono la stella cometa. Un simbolo che, forse non tutti sanno, ha un’origine italiana: la tradizione del presepe, infatti, viene da San Francesco d’Assisi, che nel 1223 realizzò a Greccio la prima rappresentazione vivente della Nativi-tà. Nei secoli successivi si diffuse quindi l’u-sanza di “replicare” la nascita del Bambino attraverso statue, prima collocate all’interno delle chiese e, successivamente, anche nelle case private. Tra le città che possono vanta-re un’antica tradizione presepistica ci sono senza dubbio Bologna e, soprattutto, Napoli. Il capoluogo partenopeo è celebre per le sue statuine, che raffigurano anche personaggi della nostra epoca e della cronaca, e resta

una delle principali fonti di ispirazione per chiunque voglia costruire un presepe all’in-terno della propria casa.

FONTI DI ISPIRAZIONEIl presepe napoletano ha infatti delle carat-teristiche ben precise, che riguardano soprat-tutto l’uso della terracotta per la costruzione dei personaggi della Natività. Il “presepe nordico” è invece quello realizzato con case, cascine, pozzi e elementi in movimento come mulini e ponti levatoi; anche se è vero che, ormai, tanti elementi si sono fusi e la costru-zione del presepe risente di tanti influssi di-versi e, perché no, può essere anche studiato e realizzato in maniera del tutto personale. Anzi, per vivere al meglio l’atmosfera natali-zia, cosa c’è di meglio che riunire la famiglia in questa attività? Certamente i bambini non vedranno l’ora di mettersi all’opera. E, se il

presepe realizzato completamente a mano è destinato agli “esperti”, tutti gli altri possono aiutarsi con le tante possibilità che si trovano in commercio. Muschio, statuine, casette, de-corazioni, luci: c’è davvero solo l’imbarazzo della scelta. E per chi invece avesse poco tem-po o poco spazio, ma non volesse rinunciare a questo simbolo del Natale, ci sono anche i presepi già pronti, in cui la grotta con il Bambinello viene declinata nelle maniere più diverse e creative.

CURIOSITÀ E OPERE D’ARTEAnche nel mondo dei presepi non mancano le bizzarrie: basta una breve ricerca in In-ternet per scoprirne di gonfiabili o realizzati con i materiali più strani. Non mancano le opere d’arte, come quello di Aldo Calirò, il più piccolo al mondo: è realizzato sulla ca-pocchia di uno spillo.

La tradizione di uno dei simboli del Natale si rigenera con forme e materiali sempre nuovi

Rivivere la Nativitàgrazie al Presepe

Le statuine sono la vera “anima” del Presepe: se ne trovano di tanti materiali diversi.

immancabilistatuine

il più piccoloal mondo

Il Presepe da Guinness, il più piccolo al mondo, l’ha realizzato il napoletano Aldo Calirò:

quattro personaggi sistemati sulla capocchia di uno spillo di un millimetro di spessore.

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un fiore rosso fuoco

di un’antica magia italianaAlla scoperta dei simboliIn alcune regioni il Natale si popola anche di spaventosi “mostri”

Non tutti sanno che il presepe fu inventa-to da San Francesco quando, nel Natale del 1223, rievocò la Natività sui pendii di Greccio, un paesino in provincia di Rieti, nel Lazio.La celebrazione fu poi dipinta da Giotto nella basilica Superiore d’Assisi alla fine del 1200.Da allora, dapprima in centro Italia e poi in tutto lo stivale, si diffuse l’abitudine di allestire nelle chiese un presepe di legno o di terracotta. Quella che è oggi una secolare tradizione trovò terreno fertile ad esempio a Napoli, e man mano nel resto d’Italia.Il presepe è ricco di simboli: per alcuni la veste azzurra di Maria starebbe a rappre-sentare la sua umanità, mentre l’aspetto dimesso di Giuseppe incarnerebbe il valo-re dell’umiltà. I Re Magi nel presepe raffi-gurerebbero i popoli dei continenti a quel tempo conosciuti: Europa, Africa e Asia.L’altro protagonista del Natale, l’albero,

ha avuto nei secoli e nelle diverse religioni differen-ti significati. Per ritrovare il primo albero di Natale, bisogna risalire al XVII se-colo, ma in Italia arrivò solo nella seconda metà dell’800 grazie alla regi-na Margherita, che ne ad-dobbò uno al Quirinale.Oltre al presepio e all’al-bero di Natale, tutto lo Stivale è ricco di tradizioni le-gate alle feste. Una delle più “spaventose”, diffusa in Friuli Venezia Giulia e in Trenti-no Alto Adige, è quella dei Krampus, ragaz-zi travestiti da diavoli che accompagnano San Nicolò lungo le strade dei paesi duran-te le tradizionali rievocazioni “storiche”. Una delle leggende che li riguarda narra che in passato i giovani dei piccoli paesi di montagna si travestissero così usando

pelle e corna di animali. Il loro obbietti-vo era di spaventare, in tempi di povertà, la gente dei villaggi e poter così rubarne le provviste. Tra loro però si nascose un gior-no il diavolo. Fu chiamato dunque San Ni-colò per scacciarlo. Da allora i Krampus, racconta la leggenda, hanno cominciato a seguire San Nicolò, portando doni ai bam-bini buoni e a spaventando quelli cattivi.

Uno spettacolo con i Krampus

In alcune parti d’Italia, in Friuli Venezia Giulia e in Trentino Alto Adige in particolare, durante la festa di San Nicolò (la notte tra il 5 e il 6 dicembre) appaiono i Krampus, figure leggendarie pronte a spaventare tutti: grandi e piccini.

il vischio porta bene

Come l’agrifoglio, anche il vischio si dice porti fortuna: è infatti un gesto di buon auspicio darsi un bacio sotto le sue foglie in particolar modo a Natale. Donare un ramoscello o usarlo come addobbo è beneaugurante.

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LA TAVoLA delle festeCenone e pranzo “slow”

è un tripudio di saporiCena della Vigilia e pranzo del 25 dicembre sono occasioni per tornare a sedersi a tavola senza fretta. In un periodo in cui vocaboli come street food e junk food sono diventati comuni anche nel nostro Paese, le festività na-talizie ci permettono di rispettare la tradizione italiana che ci invita ad onorare con calma le delizie della buona cucina. Una cucina varia, tanto quanto lo è la cultura gastronomica dello Stivale. E se al nord e in parte del centro sono soprattutto la pasta all’uovo e le carni, nelle loro differenti preparazioni, a farla da padro-ne, al sud il pesce è il protagonista della tavola del Natale.

ATTENZIONEAI DETTAGLI

Un occhio di riguardo lo merita anche la tavo-la stessa: gli addobbi delle feste si possono de-clinare e completare con quelli sulla tovaglia, per creare un’atmosfera magica. Apparecchia-

re con cura e fantasia sarà il miglior regalo ai vostri commensali, per vivere nel migliore dei modi il senso della festa, facendo del pranzo e della cena occasioni uniche per passare del tempo prezioso con la famiglia e le persone care, che spesso si ha modo di rivedere soltanto in questo speciale periodo dell’anno.

Si dice che le lenticchie portino fortuna perché in passato venivano associate,

per la loro forma, alle monete.

Zampone e lenticchie

I frutti del mare sono al centro della cucina natalizia.

cozze al sud

Tortellini, il classico

Sono uno dei piatti più amati per le Feste in buona parte del nord: serviti

in brodo fumante sono eccellenti.

La melagrana è dai tempi antichi

simbolo di fortuna. I suoi chicchi

richiamano fertilità e abbondanza. Il

loro colore rosso è perfetto per decorare i piatti natalizi. Anche

l’agrifoglio, pianta per eccellenza delle

feste, si dice porti fortuna. Le sue foglie

verdi e le bacche rossissime sono

ottime per dare un tocco di colore e calore alla tavola.

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Tra caminetti accesi e dolci tipici di cioccolata

DA VIVERE IN FAMIGLIA una festa delle tradizioni

Quello del Natale è un momento magico che vuol dire freddo pungente, ma anche il calore del focolare domestico, per stare uniti e sentire al massimo il calore della fa-miglia. Molte sono le tradizioni, le pratiche e i simboli familiari delle feste, come l’albe-ro di Natale, il ceppo, l’agrifoglio, il vischio, la stella di Natale, lo scambio di doni. La stella di Natale è fra i simboli più noti del periodo natalizio. Si tratta di un’idea re-galo originale e di sicuro effetto: decorare casa con questo fiore dà un tocco unico e magico, perfettamente in tema con lo spi-rito della festa. Nella notte di Natale, poi. si usava collocare nel caminetto un grosso tronco di legno. Il ceppo, di quercia o di uli-

vo secondo le diverse tradizioni, doveva poi riscaldare e dare luce e accoglienza fino a Capodanno se non addirittura fino alla Be-fana. Talvolta poi le ceneri venivano sparse sui campi per garantirsi buoni raccolti. In molti paesi il ciocco ha lasciato il posto alla candela di Natale, molto più pratica visto che la maggior parte delle case moderne sono sprovviste di camino. La tradizione vuole che la candela debba bruciare fino a quando non è interamente consumata. Da questa antica tradizione deriva l’usanza di confezionare dolci tipici natalizi di ciocco-lata a forma di ceppo. Il tronchetto di Nata-le spesso è presente sulla tavola imbandita a festa, accanto al panettone, al pandoro e

al torrone. Sebbene sia più da considerarsi una tradizione mitteleuropea e altoatesina, negli ultimi anni sta anche prendendo pie-de un po’ ovunque la consuetudine dei mer-catini di Natale. Generalmente vi si trovano dei piccoli stand, nei quali vengono messi in vendita le decorazioni natalizie, i prodot-ti regionali enogastronomici o dell’artigia-nato, souvenir e piccoli oggetti regalo, ideali per chi vuole fare un dono diverso dal soli-to. Tra le tradizioni italiane c’è ovviamente anche il presepe che trova la diffusione più capillare dal nord al sud Italia con rassegne specifiche che vanno dalla Sicilia, a Verona (nota per la sua rassegna all’ombra dell’A-rena) a Bressanone.


La Stella di Natale arriva dal Messico e per questo deve essere conservata in una stanza caratterizzata da un certo grado di temperatura. Quelle che sono diffuse da noi sono di dimensioni ridotte, ma queste piante possono raggiungere anche i 2 metri di altezza.


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Non tutti sanno che il presepe fu inventa-to da San Francesco quando, nel Natale del 1223, rievocò la Natività sui pendii di Greccio, un paesino in provincia di Rieti, nel Lazio.La celebrazione fu poi dipinta da Giotto nella basilica Superiore d’Assisi alla fine del 1200.Da allora, dapprima in centro Italia e poi in tutto lo stivale, si diffuse l’abitudine di allestire nelle chiese un presepe di legno o di terracotta. Quella che è oggi una secolare tradizione trovò terreno fertile ad esempio a Napoli, e man mano nel resto d’Italia.Il presepe è ricco di simboli: per alcuni la veste azzurra di Maria starebbe a rappre-sentare la sua umanità, mentre l’aspetto dimesso di Giuseppe incarnerebbe il valo-re dell’umiltà. I Re Magi nel presepe raffi-gurerebbero i popoli dei continenti a quel tempo conosciuti: Europa, Africa e Asia.L’altro protagonista del Natale, l’albero,

ha avuto nei secoli e nelle diverse religioni differen-ti significati. Per ritrovare il primo albero di Natale, bisogna risalire al XVII se-colo, ma in Italia arrivò solo nella seconda metà dell’800 grazie alla regi-na Margherita, che ne ad-dobbò uno al Quirinale.Oltre al presepio e all’al-bero di Natale, tutto lo Stivale è ricco di tradizioni le-gate alle feste. Una delle più “spaventose”, diffusa in Friuli Venezia Giulia e in Trenti-no Alto Adige, è quella dei Krampus, ragaz-zi travestiti da diavoli che accompagnano San Nicolò lungo le strade dei paesi duran-te le tradizionali rievocazioni “storiche”. Una delle leggende che li riguarda narra che in passato i giovani dei piccoli paesi di montagna si travestissero così usando

pelle e corna di animali. Il loro obbietti-vo era di spaventare, in tempi di povertà, la gente dei villaggi e poter così rubarne le provviste. Tra loro però si nascose un gior-no il diavolo. Fu chiamato dunque San Ni-colò per scacciarlo. Da allora i Krampus, racconta la leggenda, hanno cominciato a seguire San Nicolò, portando doni ai bam-bini buoni e a spaventando quelli cattivi.

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In alcune parti d’Italia, in Friuli Venezia Giulia e in Trentino Alto Adige in particolare, durante la festa di San Nicolò (la notte tra il 5 e il 6 dicembre) appaiono i Krampus, figure leggendarie pronte a spaventare tutti: grandi e piccini.

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PRIMA REGOLA: REIDRATARSILa frutta è sicuramente uno dei cardini delle dieta che puntano a ridurre il peso in eccesso. Le banane, ad esempio, sono particolarmente ricche di potassio, un mi-nerale in grado di combattere i residui dei tanti brindisi. Ma anche la verdura ha una funzione im-portante per l’organismo, permettendo di eliminare le tossine e liberando l’intestino dalle scorie residue. I vegetali, inoltre, contribuiscono a reidra-tare il corpo: il consiglio dato dai nutrizio-nisti è proprio quello di bere molta acqua, fino a due litri al giorno, avendo però cura di evitare bibite gassate e alcolici.

CINQUE È IL NUMERO PERFETTOUn altro aspetto a cui bisogna prestare particolare attenzione è il numero dei pasti e la quantità delle portate. Non è infatti necessario eli-minare completamente determinati cibi dalla dieta: in un’alimen-tazione sana ed equilibrata si deve consumare un po’ di tutto, ma con al-cune accortezze. Ad esempio i cibi ricchi

di carboidrati, come pane e pasta, vanno assunti solo una volta al giorno. Un errore che si fa molto spesso è quello di saltare il pasto, pensando in questo modo di ridur-re il peso più velocemente. Invece il me-todo più efficace per eliminare il peso in eccesso va nella direzione opposta. Il trucco è infatti quello di preparare pic-cole porzioni di cibo, da consumare in pasti meno abbondanti ma più frequenti. Il consiglio è dividere la giornata in cin-que momenti: colazione, spuntino, pran-zo, merenda e cena. Per quanto riguarda il tipo di alimentazio-ne, è bene puntare soprattutto su pesce, frutta, cereali e insalate, mentre la carne va limitata, ma non eliminata.

cosa fare dopo Natale

È un grande classico: dopo le grandi abbuffate delle festività arriva l’ora di confrontarsi con la bilancia. Complici il pranzo di Natale e il cenone di Capodanno, molte persone si ritrova-no infatti con uno o due chili in più, Ma rimpianti e sensi di colpa non servono a nulla: il consiglio è di intervenire su-bito, perché il grasso recente è anche quello più facilmente eliminabile.

Esistono numerosi e semplici trucchi per recuperare il peso forma, senza per questo dover iniziare diete lunghe e fa-ticose. Prima di tutto è necessario adottare un regime alimentare sano e bilanciato, fondamentale non solo per recuperare una silhouette perfetta, ma anche per aiutare l’organismo a ritrovare l’equili-brio perduto.

come ritornare in formaLa dieta post-festività

L’importanza di frutta e verdura

L’alimentazione deve essere sana ed equilibrata

Una dieta sana ed equilibrata, per essere efficace,

deve essere accompagnata da una buona attività fisica

(almeno tre volte alla settimana) e dall’assunzione di tisane drenanti

e depurative, come quelle a base di finocchio oppure di cumino.

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Come annunciato nelle scorse settimane l’Us Olbia 1905, che tiene alti i colori dei bianchi, passa di mano. Dopo 5 anni al ti-mone della massima squadra di casa, Pino Scanu lascia ad Ales-sandro Marino, professore del-la Università Luiss ed ex mem-bro del Cda del Cagliari. E qui, proprio gli stretti legami con la società rossoblù, potrebbero fa-re presagire un futuro con nuovi fondi e nuovi progetti con la fi-gura del patron Massimo Giulini sullo sfondo. I primissimi cambiamenti ri-guarderanno la denominazione sociale, che passa da società di-lettantistica a società a respon-sabilità limitata, ed il mercato. Con il primo dicembre si è aper-ta la sessione invernale e la nuo-va proprietà si sta già muovern-do pur di portare ad Olbia gioca-

tori di livello che possano garan-tire nell’immediato una possibi-le promozione in Lega Pro. E il primo grande colpo di mercato

si chiama Andrea Cossu, l’asso del Cagliari che, proprio ad Ol-bia ha mosso i primi passi (sta-gione sportiva 1996-97) fino al

debutto nella massima serie e in Nazionale. “Cercherò di metterci del mio portando avanti i valori del calcio e programmando de-gli obiettivi concreti e raggiun-gibili”, queste le prime paro-le del neo presidente Marino. E uno degli obiettivi primari sarà senz’altro anche quello di dar va-lore al settore giovanile, collabo-rando proprio col Cagliari il qua-le ha già aperto dei centri forma-zione Accademy piccoli. L’intenzione di Marino è, infat-ti, quello che aveva già segui-to nella squadra del capolouo-go, costuendo impianti adegua-ti per la prima squadra e non so-lo, per riuscire ad aprire ad Ol-bia le Accademy. Da qui l’ipotesi anche del nuovo stadio alla Basa, mentre il Nespoli sarebbe desti-nato ai più piccoli. Ma è possibi-le riunire tutte le realtà giovani-li sotto l’unico nome dell’Olbia? A questa domanda il presidente ha risposto che crede sia una co-

sa possibile vista l’area geografi-ca favorevole. A livello societa-rio parte della dirigenza dovreb-be rimanere al suo posto, inseme a mister Oberdan Biagioni. Tan-ti gli obiettivi e i progetti, insom-ma, per il nuovo corso dell’Olbia. Tra cui quello di attirare nuova-mente i tifosi al campo, riportan-do il biglietto d’ingresso ad un euro per le partite e interagen-do anche con le scuole per atti-rare i piccoli. “Spero di ereditare la passione con cui hanno lavo-rato le persone che mi precedo-no – ha proseguito il nuovo pre-sidente -. Porterò con me due va-lori: l’organizzazione e la proget-tualità. A questa città la Serie D sta stretta, l’obbiettivo è portar-la dove merita, ossia almeno in Lega Pro”. Tra le novità, anche il cambio del simbolo della squadra, già deci-so dal presidente Scanu, a cui so-no stati aggiunti ai 4 Mori al logo identificativo della città di Olbia.

CALCIo » Dopo cinque anni il presidente Pino Scanu lascia la mano al professore della Luiss ed ex braccio destro di Giulini

DIrIgenzA ConFermAtA a metà e subito sul mercato per rinforzare la rosa. Il primo colpo è il centrocampista azzurro Cossu

Inizia l’era del presidente Marino:nuovo stadio e obiettivo Lega Pro

eLIsA meLonI

Gli Angeli del Fango sono torna-ti. La Entu Hermaea Olbia è di nuovo ai nastri di partenza della Serie A2 di pallavolo femminile. Ambizioni rinnovate ma valori intatti. Il presidentissimo Gianni Sarti svela il segreto del miraco-lo biancoblù: “Tutti noi abbiamo una cosa in comune: la passio-ne per questo sport meraviglio-so”. Prima di sottolineare l’im-prescindibilità di quello splendi-do sponsor logistico che rispon-de al nome di Geovillage: “Se non ci fosse la famiglia Docche che ci mette a disposizione la sua fanta-stica struttura, che è la nostra ca-sa, non potremo fare la Serie A”.

La società ha preparato con gran-de attenzione la seconda parteci-pazione consecutiva ad un cam-pionato di altissimo livello. “La rosa è quasi completamente nuo-va ma siamo sicuri di esserci mossi bene sul mercato”. A gui-dare il sestetto olbiese è arrivato Ivan Iosi che si presenta con una similitudine che dice tutto: “Le ragazze per me sono un aquilone che vola grazie al vento che spira e ad una persona che ha in ma-no un filo invisibile che lo fa sta-re in alto”. Allenatore in secon-da è Marco Sinibaldi che si oc-cuperà anche di Under 16 e Un-der 18 assieme a Marco Saieva.

Under 14 affidata a Ilaria Pod-da della quale Sarti dice: “Ha la maglia dell’Hermaea incisa sulla pelle. è un esempio fondamen-tale per le nostre giovani con 27 anni di militanza e ha firmato la scalata dalla D alla B1”. Respon-sabile tecnico del minivolley e del progetto scuola Michelange-lo Anile coadiuvato da Francesco La Licata. “Per noi -spiega Sar-ti- i risultati nel settore giovani-le sono in secondo piano. Privi-legiamo l’aspetto dell’educazio-ne e della crescita morale dei no-stri allievi. Se poi arriveranno an-che le vittorie tanto di guadagna-to”. Rispetto alla scorsa stagione

le conferme sono due: il libero olbiese Simona Degortes e Sofia Rebora (centrale). Il capitano è la fuoriclasse italo-argentina Na-talia Guadalupe Brussa, oppo-sto con due scudetti alle spalle. Poi ci sono la nazionale spagno-la Anna Correa (centrale), Ales-sandra Camarda (schiacciatrice),

la rumena Adriana Vilcu (schiac-ciatrice), l’altra olbiese Eleonora Caboni (libero), Beatrice Valpia-ni (palleggiatrice), Eleonora Gi-li (schiacciatrice), Sara Giuliani (centrale), Cindy Lee Fezzi (op-posto), Giulia Ceresi (palleggia-trice).

roberto li gioi

PALLAvoLo » La squadra del presidente Sarti ha iniziato il campionato di A2 con nuove ambizioni, ma con i valori di sempre

LA bAse oPerAtIvA ConFermAtA AL geovILLAge e il sestetto affidato alle cure di Iosi. In squadra c’è anche la fuoriclasse italo-argentina Brussa

Gli angeli dell’Hermaea pronte a spiccare il volo

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Artigianato in via De Filippiper i regali di nataleTorna in via De Filippi il picco-lo Mercato di Natale organizzato dagli artigiani di Olbia e dintor-ni. Tra i banchetti sarà possibile trovare originali regali di Nata-le da mettere sotto l’albero, rigo-rosamente fatti a mano, tra cui creazioni artigianali per la casa, bijoux, saponette naturali, cera-miche artistiche, abbigliamen-to, accessori vintage e tante altre curiosità. Il piccolo Mercato di Natale di via De Filippi è aper-to tutti i giorni fino al 24 dicem-bre con orario continuato dalle 10 alle 20.

Spettacolo.

Il teatro dei burattini porta in scena PinocchioDopo una fortunatissima tournée all’estero, arriva per la prima volta anche ad Olbia l’an-tico Teatro Italiano Viaggiante dei Burattini con lo spettacolo di “Pinocchio”, la favola che da sempre incanta adulti e bambi-ni. Lo spettacolo si terrà sabato 12 dicembre nella Sala Confe-renze Grand Hotel President in via Principe Umberto, con tre rappresentazioni (ore 16:00, 17:30 e 19:00) e domenica 13 con quattro spettacoli (alle ore 11:00, 16:00, 17:30 e 19:00). Per info chiamare il 3272344807 o mandare una email a [email protected].

Aut. Tribunale di Tempio Pausanian. 1 del 24/05/2010

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