primissima Scuola speciale Percy Jackson

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POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - 70% - DCB ROMA Speciale Proposte audiovisive per le scuole Supplemento al numero 1-2, febbraio 2010 DAL 12 MARZO AL CINEMA

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primissima Scuola speciale Percy Jackson

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Speciale

Proposte audiovisive per le scuole

Supplemento al numero 1-2, febbraio 2010

DAL 12 MARZO AL CINEMA

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editore MULTIVISION S.R.L. Via Fabio Massimo, 107 • 00192 - Romatel. fax. +39 0645437670

art direction e grafica Luca Foddis [email protected]

stampa Ige, Roma

Periodico di informazionicinematografiche per le scuole

Supplemento al numero 1-2, febbraio 2010

Direttore Responsabile Piero CinelliDirettore Editoriale Paolo Sivori

Reg. Trib. Roma n. 00438/94 del 1/10/1994

Sommario

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Un giovane eroe in lotta con gli Dei

Gli Dei dell’Olimpo, sopra Manhattan

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8 Viaggio nei miti di ieri… e nell’America di oggi!

12 Dalla Grecia all’Empire State Building Profilo delle 12 divinità olimpiche

Notazioni a margine15

DAL 12 MARZO AL CINEMA

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Lo scopo del Concorso è di attualizzare e familiarizzare con le divinità classiche e, sulla falsariga delle avventure narrate nel film Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo: Il Ladro di fulmini, scoprire gli Dei dell’Olimpo nascosti tra di noi. Si partecipa insieme alla classe che deve realizzare un unico elaborato. Ogni classe rappresenta l’Olimpo e ogni studente deve rappresentare una divinità, una semi-divinità o comunque una figura legata alla mitologia classica. Le classi che vogliono partecipare devono inviare a Primissima, entro il 22 marzo 2010 (data timbro postale), un elaborato scritto o fotografico o video o in forma mista, di presentazione dei propri studenti, specificando in base a quali considerazioni o attitudini sono stati abbinati ai vari Dei dell’Olimpo.

La classe che presenterà il migliore elaborato di abbinamenti - più originali, più divertenti, più moderni (a giudizio di una Giuria composta da cinque membri, tra cui il Presidente di Agiscuola Luciana della Fornace, il Direttore di Primissima Scuola Piero Cinelli, l’insegnante e giornalista Claudio Lugi, la giornalista di Primissima Nicoletta Gemmi, ed un professionista del cinema) vincerà il Premio che consiste in un Weekend lungo ad Atene con Wokita.com - volo A/R e pernottamento in hotel 3* ad Atene per 10 persone, 4 giorni/3 notti comprensivo di prima colazione. Il premio potrà essere utilizzato dalla classe a sua totale discrezione.

I lavori (max. 30 fogli per gli elaborati scritti, 30 foto per i fotografici e 30 minuti per i video) dovranno essere inviati alla redazione di Primissima Scuola, Via Fabio Massimo 107, 00192 Roma o inviati via mail a [email protected] specificando nell’oggetto “Concorso Primissima Scuola”. Per qualsiasi ulteriore informazione chiamare il numero 06.45437670 e chiedere del Concorso oppure inviare una mail a [email protected] specificando nell’oggetto Concorso PercyJackson.

Il regolamento completo del Concorso è scaricabile su www.primissima.it/scuola e su www.20thfox.it/cinema

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Concorso Percy Jackson riservato alle classi delle scuole medie e superiori

Con il patrocinio di Agiscuola

Con Percy Jackson scopri gli Dei dell’Olimpo nascosti tra noi

DAL 12 MARZO AL CINEMA

e vinci un viaggio in Grecia

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L’importanza della mitologia nella sto-ria della civiltà è un fatto assodato. Ma quale potere continua ad esercitare nel

mondo di oggi? Certo se pensiamo all’opera di Omero realizziamo immediatamente quanto la mitologia sia radicata nella nostra cultu-ra. Ma anche guardandoci intorno, riflettendo sull’origine di molte parole, e sui grandi temi che costituiscono il patrimonio del nostro immaginario e della nostra sensibilità, ci rendiamo conto che la società contempora-nea è permeata da riferimenti costanti alla mitologia.

Pertanto immaginare, come è stato fatto prima dallo scrittore del romanzo Rick Riordan - e successivamente da Chris Columbus, regista del film Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo: Il Ladro di fulmini, che la mitologia greca abiti ancora il nostro mondo moderno, è assolutamente credibile, oltreché stimolante per i più giovani che della mitologia classica potrebbero avere un’idea poco entusiasmante. Non adesso, sia perché il modo in cui la mitologia viene

utilizzata, e inserita nella nostra realtà, un viaggio nell’America periferica e più autentica, è a dir poco avvincente. E sia perché i compagni di viaggio sono tre adolescenti, tre ragazzi americani che fanno delle scoperte a dir poco sconcertanti sul loro passato e sulla realtà che li circonda. Chris Columbus non è nuovo al genere fan-tasy. Ha diretto i primi due capitoli della franchise di “Harry Potter”, e prodotto il terzo, oltre ad aver diretto molte altre com-medie ‘familiari’ di grande successo (Mamma ho perso l’aereo, Mrs. Doubtfire). Come an-che questa di Percy Jackson, che prima di salvare il mondo vuole salvare la madre dalle grinfie di Ade.

E’ una storia spalmata sulla realtà di oggi, dove un adolescente con problemi di disles-sia e di identità, si trova al centro di uno scontro tra bene e male. E dove eroi, cattivi, mostri, magie hanno a che fare direttamente con la mitologia.

Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo: Il Ladro di fulminiTitolo originale: Percy Jackson & The Olympians: The Lightning ThiefRegia: Chris ColumbusCast: Logan Lerman, Pierce Brosnan, Brandon T. Jackson, Alexandra Daddario, Catherine Keener, Joe Pantoliano, Sean Bean, Uma Thurman, Jake Abel, Rosario Dawson, Steve CooganGenere: FantasyDistribuzione: FoxUscita: 12 marzo 2010

di Claudio Lugi

Logan Lerman è Percy Jackson

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Un giovane eroe in lotta con gli Dei

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Per più di quarant’anni (1931-1972) l’Empire State Building è stato l’edificio più alto del pianeta (443 metri), e oggi, distrutte le Twin Towers, seppur sceso al 14° posto nella graduatoria dei grattacieli

del mondo, è tornato a offrire ai turisti e agli amanti della bellezza il panorama più vertiginoso e affascinante di New York: nei giorni chiari la vista spazia su Manhattan, l’Hudson e gli stati limitrofi. Forse non tutti sanno che anche quest’illustre architettura Art Deco è stata vittima di un incidente aereo nel 1945, quando un velivolo militare schiantandosi all’80° piano provocò quattordici vittime.

Comunque, l’Empire è rimasto nel cuore dei cittadini della Grande Mela, e di certo rappresenta meglio d’ogni altra costruzione lo spirito americano. Anche il cinema ha contribuito alla fama del grattacielo e, di riflesso, ne ha ottenuto vantaggi, basti pensare alle sequenze finali del primo King Kong (1933), una delle opere paradigmatiche della storia della cinema-tografia. Inoltre, alcuni dei suoi ultimi piani sono occupati da importanti studi televisivi. Assai meno noto, invece, il fatto che dopo la fine della seconda guerra mondiale, gli dei greci si siano trasferiti all’81° piano del fabbricato, contrassegnato con la lettera Omega. È quello oggi l’ingresso principale all’Olimpo, non più nascosto tra le nubi delle montagne a nord della Grecia, ma tornato a essere un agglomerato urbano splendido di templi, marmi e colonne, ancor più dell’Atene di Pericle.

Dal 12 marzo 2010 quei luoghi divini saranno accessibili a tutti, sempli-cemente recandosi al cinema ad ammirare le avventure di Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo: Il Ladro di fulmini. Il film, diretto da Chris Columbus (già regista dei primi due episodi di Harry Potter) è un bril-

lante adattamento dell’omonimo libro dello scrittore statunitense Rick Riordan, nelle librerie italiane per le edizioni Mondadori a partire dal prossimo 26 gennaio. Per la precisione: il film è tratto dal primo romanzo della saga di Riordan, Percy Jackson & The Olympians: The Lightning Thief, per più di cinquanta settimane nella classifica dei best-seller del New York Times.

La storia racconta le peripezie di un adolescente affetto da disturbi dell’attenzione, dislessia e iperattività. In realtà, il diciassettenne Percy Jackson (Logan Lerman) è un ragazzo normale, anzi, particolarmente ferrato nelle discipline classiche, ma nelle scuole che frequenta finisce sempre per combinare qualche guaio. Ecco perché ha cambiato per ben sei volte altrettanti istituti d’istruzione. Ora è alla Yancy Academy, un collegio per “ragazzi difficili” dello Stato di New York. Vive con la madre Sally (Catherine Keener), una donna dolce e amabile, e il patrigno Gabe Ugliano (Joe Pantoliano), un uomo egoista e assolutamente sgradevo-le.

Ultimamente, all’insofferenza per l’insopportabile genitore si sono ag-giunti alcuni strani segnali: si sente particolarmente rilassato in piscina, dove si trattiene oltre i sette minuti sott’acqua senza il benché minimo sforzo; inoltre, durante la visita didattica presso il MET (Metropolitan Museum of Art), nella sezione delle antichità greco-romane, è stato ag-gredito dalla professoressa di matematica Dodds (Maria Olsen), rivelatasi nelle forme mostruose di una delle Erinni (Furie). Grazie all’intervento dell’insegnante di latino, prof. Brunner (Pierce Brosnan), che gli ha for-nito una penna magica, presto divenuta una spada, il ragazzo è riuscito

Logan Lerman

Brandon T. Jackson

Alexandra Daddario

Gli dei dell’Olimpo, sopra Manhattan

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a schivare il pericolo. Da quel momento dovrà rassegnarsi a lasciare la scuola e la famiglia, e trasferirsi al “Campo dei Mezzosangue”, un centro di addestramento per giovani semidei.

Prima dell’arrivo al campo scoprirà che il suo migliore amico, Grover Underwood (Brandon T. Jackson) è un satiro; dopo avergli rivelato alcuni frammenti del suo passato la madre scomparirà per proteggerlo dal Mino-tauro; Percy affronterà comunque l’orribile bestia uscendone fisicamente indenne, ma moralmente distrutto. Il centro è diretto dal dio Dioniso, e dal sig. Brunner, che ha assunto le sembianze del centauro Chirone, l’immortale allenatore degli eroi Ercole, Teseo e Achille su tutti. Percy è frastornato: accetta con fatica di essere un mezzosangue, per giunta figlio del dio degli oceani Poseidone (Kevin McKidd). E, in quanto tale, corre il rischio sempre più concreto di venire ucciso.

Infatti, la folgore di Zeus (Sean Bean) è stata rubata, e Poseidone è il primo sospettato. Se il fulmine non verrà ritrovato al più presto potrà verificarsi un conflitto di proporzioni epiche tra le divinità. Percy non avrà troppo tempo per addestrarsi a padroneggiare le proprie facoltà, e seppur turbato dalla sibillina profezia dell’Oracolo, partirà con il fido Gro-ver e la giovane figlia di Atena, Annabeth Chase (Alexandra Daddario), in un avventuroso viaggio da New York a Los Angeles, il cui sottosuolo è sede dell’Oltretomba, per sventare la catastrofe imminente, individuare il ladro della saetta, scagionare Poseidone e liberare Sally Jackson dalle grinfie di Ade (Steve Coogan), signore dei morti, che pare soffiare sul fuoco della discordia.

Nel loro periglioso itinerario i tre giovani rischieranno più volte la vita affrontando tremende insidie e incontrando nemici dai poteri smisurati come Echidna, Cerbero e Medusa (Uma Thurman), e Dei orgogliosi e potenti come Ares (Ray Winstone), Persefone (Rosario Dawson) e Ade. Alla fine Percy riuscirà, anche grazie alla sua dimestichezza con l’acqua, a superare diversi ostacoli importanti, e a svelare parecchi degli enigmi che gli si erano presentati, salvo scoprire che aleggia sull’Olimpo new-yorchese una minaccia ben più grave di quella prospettata, che mette a

repentaglio l’esistenza stessa degli Dei…

Insomma, un finale che lascia presagire uno o più seguiti a questa vicenda, che per quanto concerne i romanzi, è già una saga compren-dente cinque libri. Un altro indizio che ci fa propendere per la prossima realizzazione di nuovi episodi di Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo riguarda la cura tecnica delle riprese e gli straordinari effetti visivi, la ricchezza del cast e la scelta di Chris Columbus dietro la macchina da presa, un professionista di provata esperienza, specialmente, nel campo del genere fantastico.

Ma i pregi di questo lungometraggio vanno ben oltre. Intanto la riela-borazione della mitologia greca in chiave moderna può risultare la carta vincente, per quel mix di originalità e di deja vu che riesce a trasmettere a livello emozionale, mescolando sapientemente la soap degli dei gelosi e rissosi con l’odissea di un ragazzo che vuole salvare il mondo. Inoltre il film può fornire una vasta gamma di motivi storici e tematici, anzitutto ai giovanissimi, a cui la pellicola è precipuamente indirizzata. A tal pro-posito, il presente fascicolo contiene numerosi riferimenti al libro da cui è tratto il film, una rassegna sintetica degli dei olimpici e dei principali miti che costellano la storia, che potranno essere adoperati come spunto per eventuali approfondimenti.

Percy Jackson è l’alleato ideale, l’eroe in cui è facile identificarsi. E se Il ladro di fulmini si dipana come un road movie avvincente, pieno di ritmo e di continui colpi di scena, esso è anche un racconto di formazio-ne in cui il protagonista è sottoposto alle tradizionali prove iniziatiche che ne caratterizzano il percorso di crescita. L’amicizia, il coraggio, la fedeltà, il rispetto per gli individui, il valore della famiglia e del proprio gruppo, la lotta per il raggiungimento di uno scopo elevato, costitui-scono il messaggio più evidente. E nell’eroe antico come in quello con-temporaneo, tali indicazioni etiche rispondono a un ideale comune che si può facilmente sintetizzare nella frase: “L’eroe combatte sempre per la salvezza del mondo”.

“Narrate o Muse come in principio nacquero la Terra e gli dei e i fiumi e il mare sconfinato ribollente di fluttie le stelle splendenti e l’immenso cielo di sopra; e quelli che da loro nacquero, gli dei dispensatori di beni, e come le ricchezze si divisero e gli onori si sparti-rono e come per prima cosa essi ebbero l’Olimpo (…).”Esiodo, Teogonia, vv. 108-113

Brandon T. Jackson è Grover Underwood, il satiro

di Claudio Lugi

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ADE - PLuTONE (Steve Coogan) Fratello di Zeus e dio dell’Ol-tretomba, Ade è uno degli indiziati del furto della Folgore di Zeus, e pare coinvolto nel complotto che mira a provocare un

disastroso conflitto tra gli dei dell’Olimpo. Percy Jacskon, giunto al suo cospetto, è fortemente impressionato da quella figura diafana e imponente, e paragona il carisma maligno e ipnotizzante della divi-nità all’immagine di Hitler, di Napoleone, o di Bin Laden…

ARACNE Fu trasformata in ragno da Atena per aver tessuto uno splen-dido arazzo che dileggiava Zeus e le sue numerose mogli. Ne Il Ladro di fulmini Percy e Annabeth finiscono nella trappola ordita da Efesto per sorprendere insieme Ares e Afrodite. Migliaia di ragni attaccano i due ragazzi per imprigionarli in una rete. Diverse telecamere attivate dalle statue dorate di Cupido sono pronte a trasferire quelle immagini in diretta verso gli schermi dell’Olimpo…

ARGO. È un gigante dotato di cento occhi, “che tutto vede”, perciò vigila sui giovani del Campo dei Mezzosangue. Il mito lo ricorda come l’uccisore di Echidna, ma ben più famosa è la vicenda che lo lega alla sorveglianza, per conto di Era, della ninfa Io, cara a Zeus. Ermes, incaricato di liberarla, narra al gigante una storia che gli fa chiudere tutti gli occhi; poi gli recide il capo e libera la ninfa. Era conservò i cento occhi di Argo e li pose sulle piume del pavone, l’animale a lei sacro.

ARPIE. Orribili avvoltoi dal viso di donna che troviamo nel Campo dei Mezzosangue impiegati nei lavori domestici. Creature mostruose, zozze e rapitrici, Dante le sistema presso i suicidi, nel Canto XIII dell’Inferno: il loro urlo è agghiacciante.

BESTIARIO. I racconti mitologici sono ricchi di presenze animali, gigantesche, ibride o mostruose. Anche in Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo: Il Ladro di fulmini ne incontriamo diverse specie pericolose e inquietanti, dal segugio infernale ai ragni, dal cinghiale allo scorpione, dai pipistrelli ai mostri appresso descritti: Aracne, Cerbero, Chimera…

CAMPO DEI MEZZOSANGuE. È il centro di formazione e addestra-mento per i giovani semidei, situato presso l’omonima collina, nel territorio di Long Island. Vi si trovano fontane e statue, aiuole e giardini, un lago artificiale e varie costruzioni tipiche dell’Antica Grecia (anfiteatro, odeon, arena…), tra cui le “12 capanne”, allog-giamenti simili a caserme provviste di grandi camerate, intitolate alle rispettive divinità olimpiche, dove vengono ospitati i mezzosangue e gli aspiranti eroi. Direttore della struttura è il dio Dioniso, affiancato dal centauro Chirone.

CARONTE. Era il demone traghettatore dell’Aldilà. Come psicopompo trasportava i defunti da una riva all’altra del fiume Acheronte, ma so-

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Quelle che seguono sono informazioni ed eventuali integrazioni ai riferimenti, alle leggende e ai perso-naggi più importanti della mitologia, che popolano il romanzo di Rick Riordan e il film di Chris Columbus. Le presentiamo, note e meno note, in ordine alfabetico, senza una particolare gerarchia, ma mettendone in luce gli aspetti più insoliti e umoristici…

Brandon T. Jackson

Viaggio nei miti di ieri… e nell’America di oggi!

DAL 12 MARZO AL CINEMA

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lo se i loro cadaveri disponevano di una moneta per pagare il viaggio; chi non l’aveva era costretto a vagare tra le nebbie del fiume per un secolo. Dante colloca nel Canto III dell’Inferno il vecchio nocchiero con barba e occhi infuocati. Invece, nel libro di Riordan l’aspetto di Caronte è quello di un uomo “palestrato”, di carnagione scura e capelli biondi a spazzola. Indossa occhiali da sole neri e costosi abiti firmati. Quando traghetta i semidei attraverso lo Stige, la sua fisionomia torna simile a quella descritta dall’Alighieri.

CENTAuRI. Dalla Tessaglia, regione selvaggia e impervia, un popolo di orgogliosi cavalieri diede spunto alla vivida fantasia greca: così nacquero i mitici uomini-cavallo, insuperabili arcieri che parlano, galoppano e brandiscono la clava con somma destrezza. Solitamente rozzi e feroci, ad eccezione di Chirone, e grandi bevitori di vino, i centauri non disdegnano la compagnia di Dioniso.

CERBERO. Il mastino tricefalo sistemato sulla soglia dell’Ade è, per tradizione, uno dei mostri più spaventosi della mitologia. Figlio di Echidna e Tifone, ricoperto da peluria serpentina, e dotato di un la-trato tonitruante, è collocato da Dante nel terzo cerchio dell’Inferno (Canto VI). Naturalmente “il sommo poeta” ne modifica l’aspetto secondo le esigenze del bestiario medievale, caricandolo, inoltre, di varie allegorie. Nel lungometraggio è un rottweiler dalle dimensioni gigantesche, e che sputa fuoco dalle tre fauci. Come faranno Percy, Grover e Annabeth a superarlo?

CHIMERA. Sorella di Cerbero, veniva anticamente raffigurata con corpo di capra, coda di serpente e testa leonina. Sputava fuoco dal-le fauci, e il morso della coda era velenoso e letale. Sull’ascensore del Gateway Arch di Saint Louis tale “simpatica” creatura, nel film sotto le spoglie di un chihuahua al guinzaglio della madre Echidna, assalirà Percy.

CHIRONE (Pierce Brosnan) Tra i seguaci del centauro più ce-lebre della mitologia oggi ci sarebbe sicuramente Valenti-no Rossi. Ma altri campioni, da Ercole ad Achille, da Gia-sone ai Dioscuri, da Teseo a Percy Jackson, hanno usufru-ito della sua saggezza e dei suoi preziosi insegnamenti.

CRONO – SATuRNO E LA TITANOMACHIA. Dio del tempo, era il più giovane dei Titani. Aiutò Gea, la Madre Terra a liberarsi di Urano, e prese il suo posto alla guida del mondo. Scacciò i fratelli Ciclopi e Giganti, e li confinò nel Tartaro. In seguito sposò la sorella Rea, dalla quale ebbe i principali dei dell’Olimpo. Per evitare di perdere il potere, così come gli era stato predetto, e come era capitato a suo padre, Crono prese a divorare i piccoli figli (Demetra, Era, Estia, Ade e Poseidone) via via che la titanessa li partoriva. Ma quando nacque Zeus, Rea diede al Titano una pietra avvolta in fasce al posto di suo figlio. Poi, quando Zeus crebbe, con l’inganno costrinse Crono a vomitare i suoi fratelli e le sue sorelle, che naturalmente, essendo divinità immortali, avevano continuato a vivere intatti nello stoma-co di Crono. “Nella guerra contro i Titani Zeus smembrò il padre in migliaia di pezzi, e lo gettò nell’abisso più oscuro del Tartaro. Anche l’esercito dei Titani venne sbaragliato, la loro fortezza sull’Etna di-strutta, i loro mostruosi alleati scacciati negli angoli più remoti della terra. E, tuttavia, i Titani non possono morire, proprio come gli dei. In qualche orribile forma, Crono è ancora vivo, ancora cosciente nel suo eterno dolore, ancora avido di potere.” (In corsivo un breve estratto dal libro Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo: Il Ladro di fulmini, pp. 11-12 e 332-333).

ECHIDNA. Mostruosa creatura dal corpo di donna, e con una coda di serpente al posto delle gambe, la troviamo sul Gateway Arch ad attentare alla vita di Percy, che, però, la stuzzica paragonandola a un formichiere. In realtà, l’echidna australiano somiglierebbe più a un istrice…

ERACLE - ERCOLE. Figlio di Zeus e Alcmena, questo semidio, as-sai venerato a Roma con il nome di Ercole, archetipo della forza e dell’eroismo, è citato frequentemente nella storia in esame. Era, ge-losa di Zeus, e indispettita dal neonato allorché le fu posto sul seno a suggere il suo latte, volle vendicarsi collocando un paio di serpenti velenosi nella camera da letto del piccolo, il quale, così come accadde a Percy, li soffocò come insulsi vermiciattoli.

FIuMI INFERNALI. Sono cinque: Acheronte, Flegetonte, Cocito, Stige e Leto. Ricorrono in vari miti, ove si intersecano, oppure si scam-biano il ruolo di affluenti. In Omero ed Esiodo lo Stige è il fiume dell’Oltretomba per eccellenza, così pure nel romanzo di Riordan.

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“Create miti su voi stessi, anche gli Dei hanno cominciato così”.Stanislaw J. Lec

Alexandra Daddario è Annabeth Chase, figlia di Athena

di Claudio Lugi

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FOLGORE. Il simbolo del potere di Zeus era la prima arma forgiata dai Ciclopi per la guerra contro i Titani. Dotata di una potenza tale che a confronto le bombe a idrogeno paiono fuochi d’artificio, essa ha scoperchiato la cima dell’Etna spodestando Crono dal suo trono.

ERINNI - FuRIE. Termine attribuito dai Latini alle Erinni. Esse erano tre sorelle demoniache (Aletto, Megera e Tisifone), battezzate con l’epiteto di Eumenidi (“benevole”), e rappresentate come figure alate e anguicrinite, che cacciano urla terrificanti. Spietate esecutrici degli ordini di Ade, le Furie saranno un tormento costante per Percy e i suoi amici, fino all’arrivo negli inferi.

GIARDINO DELLE ESPERIDI. Luogo leggendario della mitologia greca presso il quale cresceva un albero dai pomi d’oro. Eracle vi realizzò l’undecima fatica.

MEDuSA (Uma Thurman) Unica mortale tra le Gorgoni, ricordiamo Me-dusa come uno dei mostri più affascinanti della mitologia, alla quale non poteva mancare un ruolo nel film di Chris Columbus. Interpretata da Uma Thurman, la signora M, dallo sguardo pietrificante, gestisce un emporio di nani da giardino e di altre statue in pietra (!). Percy, come l’eroe Perseo, non cade nella trappola della fascinosa donna, e le mozza il capo, esattamente come recita la leggenda. Però, in questo caso, decide di inviare lo scomodo trofeo agli Olimpi. Che impertinente!

MINOTAuRO. Frutto dell’amplesso incestuoso tra Pasifae, moglie del re Minosse, e il toro bianco di Poseidone inviato a Creta per il sa-crificio in suo onore, quest’essere mostruoso dalla testa taurina e la forza smisurata, rinchiuso nel labirinto, viene affrontato da Teseo e ucciso con l’assistenza di Arianna, figlia di Minosse. Ne Il ladro di fulmini il Minotauro aggredisce Percy sulla Collina Mezzosangue, causando la scomparsa di Sally Jackson, ma dovrà vedersela con la spada del giovane eroe…

MOIRE - PARCHE. Più comunemente conosciute con il nome di Par-che, le tre vecchie servitrici dell’Ade personificavano l’ineluttabilità del destino, dunque, la lunghezza della vita, rappresentata in un

filo: Cloto lo filava, Lachesi lo svolgeva, Atropo lo recideva. Percy e Grover entrano in contatto con le inesorabili figlie di Zeus e Temi, nei panni di tre decrepite venditrici ambulanti che sferruzzano dei calzini decisamente enormi per un essere umano…

NEMESI. È la dea della vendetta che punisce i crimini e gli eccessi dei mortali.

NINFE (NAIADI, NEREIDI, DRIADI…). Figlie di dei e di comuni mortali, sono figure femminili che incarnano gli aspetti più gradevoli della natura: l’amore, i giochi e le danze. Esse hanno ricevuto in dono una lunghissima giovinezza (mille anni), ma non sono immortali. Le Naiadi popolano fiumi, laghi e sorgenti, mentre le Nereidi sono divinità marine. Le più numerose sono le Driadi, ninfe degli alberi e dei boschi.

ORFEO. Figura che sintetizza l’elemento apollineo e quello dionisiaco. Tra le gesta che gli si attribuiscono ricordiamo la discesa agli inferi per recuperare Euridice. Con la musica riesce ad ammaliare Caronte e Cerbero, a commuovere Persefone, e a convincere Ade a liberare l’amata, ma l’impresa avrà un esito tragico. Analogamente, Percy tenterà di riprendersi la madre Sally.

ORACOLO. Responso premonitore fornito da una divinità opportuna-mente interrogata. Il più noto dell’antichità si trovava a Delfi ed era attribuito ad Apollo, il quale, aveva ottenuto l’oracolo dopo una lotta con il drago Pitone, da cui le pizie, cioè le sacerdotesse addette al santuario. Percy si sottopone alla profezia dello spirito delfico prima d’intraprendere la propria missione.

PAN. Figlio di Ermes e della ninfa Driope, è un’importante divinità della natura, protettore dei pascoli, delle greggi, e capo dei satiri. Dal busto umano, e con gambe e corna caprine, Pan suona il flauto in modo eccelso, ma attenti ai suoi attacchi improvvisi: provocano il… “panico”.

PERSEFONE - PROSERPINA. (Rosario Dawson) e IL GIARDINO DEI MELOGRANI. Il frutto del melograno, nato dal sangue di Dioniso, è

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Rosario Dawson (Persefone), Steve Coogan (Ade - Plutone)

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espressione del sacrificio e della fertilità. Ad esso è infatti collegato il mito di Persefone, rapita da Ade e costretta a risiedere nel regno dei morti durante i mesi invernali. Nel romanzo, il giardino dei melo-grani si trova nel cortile antistante la residenza di Ade. Consci della disavventura occorsa alla figlia di Demetra, i tre eroi, pur inebriati dal profumo del frutteto, si allontanano alla svelta da quel luogo…

PROCuSTE. È il personaggio a cui è legato l’episodio del letto incantato. Secondo la leggenda, il brigante catturava i viandanti e li sottoponeva a un supplizio terribile: ne amputava o stirava gli arti fino a causarne la morte. Lo scherzetto non riuscì con l’eroe Teseo, il quale, lo ripagò della stessa moneta. Anche Percy e i suoi amici, finiti sui materassi ad acqua del gigantesco Crusty, rischieranno un indesiderato allungamento…

PROMETEO. Appartenente alla razza dei Titani, donò intelligenza e memoria al genere umano; poi carpì il fuoco agli dei per donarlo agli uomini. Zeus, per punirlo, lo fece incatenare a una roccia del Caucaso, e tormentare da un’aquila; ma dopo tremila anni di supplizio Ercole lo liberò.

SATIRI. Questi caproni, fedeli seguaci di Pan, sono quasi sempre occupati a inseguir le ninfe, ma la notizia della morte della loro guida li ha profondamente turbati. Grover Underwood, satiro ecologista, animalista, e migliore amico di Percy, non crede nella scomparsa del dio delle selve, anzi, sogna di ritrovarlo, prima o poi, e al termine

della missione si metterà sulle sue tracce…

SEMIDEI. Solitamente figli di una divinità e di un mortale, i semidei ereditavano alcune prerogative divine, non l’immortalità, e talvolta erano eroi valorosi celebrati dagli aedi. Nel campo di addestramento, oltre a Percy Jackson, Annabeth e Luke, troviamo Clarisse, figlia di Ares e Talia, figlia di Zeus, morta tragicamente per salvare gli amici, e ora trasformata nel pino che domina la Collina Mezzosangue. Annabeth (Alexandra Daddario), figlia di Atena Luke (Jake Abel), figlio di Ermes Percy (Logan Lerman), figlio di Poseidone

SISIFO. Avendo più volte sfidato gli dei, Sisifo fu condannato, nel regno dei morti, a sospingere verso la sommità di un monte un enorme masso che rotolava di continuo verso il basso.

STRuTTuRA DEL REGNO DEI MORTI. Superati vari ostacoli gli eroi del racconto di Riordan giungono nel regno di Ade. Lo spettacolo è inquietante e magnifico allo stesso tempo. Il tribunale dei morti stabilisce pene e ricompense ai defunti. Le anime malvagie sono condannate all’oscuro dedalo degli abissi, il Tartaro; la maggioranza è indirizzata a vagare per le sterminate e monotone Praterie degli Asfodeli; mentre i meritevoli verranno inviati ai Campi Elisi, il regno dell’eterna primavera. Oltre l’Elisio vi sono le Isole Beate, riservate a coloro che nacquero tre volte, e ogni volta vissero virtuosamente.

Rosario Dawson è Persefone

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Nella mitologia greca gli dei principali del Monte Olimpo sono dodi-ci. Il che costituirebbe un’idea, relativamente moderna, una sorta di adeguamento a una numerologia - come quella appena descritta

- tradizionale e illustre. Secondo la Teogonia di Esiodo, dopo la cacciata dei Titani si affermò un nuovo pantheon comprendente un vasto numero di divinità maschili e femminili. Tra questi si distinguevano gli Olimpi, sottoposti all’autorità di Zeus: Era, Atena, Ermes, Afrodite, Demetra, Ares, Artemide, Apollo, Poseidone, Efesto ed Estia.

C’è da porre, a questo punto, qualche distinguo. Ade, escluso dalla lista, risiede negli Inferi. Poseidone si troverebbe più a suo agio tra i flutti de-gli oceani che tra gli scranni olimpici, mentre Efesto, relegato per lungo tempo nella sua fucina sita nelle viscere dell’Etna, farà del tutto per acce-dervi. Ma com’è risaputo, il fascino della poltrona celeste vale qualche sa-crificio. Casi particolari quelli di Estia, che dopo qualche tempo cederà il

suo posto a Dioniso per andare a vivere tra gli uomini, e Demetra che per qualche mese risiede nell’Ade vicino alla figlia Persefone, la quale, ricam-bia la visita sull’Olimpo per un lasso di tempo più o meno equivalente.

La rassegna presentata di seguito non pretende di avere, data la mate-ria, un valore universale, visto che tiene conto della varietà delle fonti letterarie e archeologiche, nonché delle infinite varianti proposte dalle leggende delle singole polis elleniche; inoltre, cerca di accordarsi allo spi-rito disincantato e ironico che pervade la pellicola di Chris Columbus.

ZEuS - GIOVE (Sean Bean) Signore del mondo, sovrano dell’Olimpo e guida degli Dei, incarna la potenza divina rappresentata dall’immensità del cielo, dalle nubi, dalla pioggia, dal tuono e, specialmente, dalla folgore. Ai suoi piedi un’aquila, il simbolo regale che lo caratterizza. Tut-tavia, più che le doti divine, ben più interessanti risultano le debolezze

Dalla Grecia all’Empire State Building. Profilo delle 12 divinità olimpicheDodici le ore del giorno e della notte, i mesi e i segni zodiacali, gli apostoli di Gesù e i figli di Giacobbe, le tribù di Israele e i profeti biblici, le fatiche di Ercole e i Cavalieri della Tavola Rotonda. Oggi, inoltre, la bandiera dell’unione Europea raffigura dodici stelle d’oro disposte in cerchio su campo blu a rappre-sentare tutti i popoli del vecchio continente. Numero di perfezione e unità, il 12 segna anche - nella maggior parte delle società - il passaggio chiave dall’infanzia alla pubertà, fase decisiva di crescita e di trasformazione dell’individuo.

Uma Thurman è Medusa

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di questo barbuto patriarca. Sposo di Era, Zeus è piuttosto un inguaribile dongiovanni, sempre intento a corteggiare dee, ninfe e donne bellissime, ma comuni, ricorrendo spesso all’espediente del travestitismo. Da queste unioni, una ragguardevole quantità di figli: esseri divini, semidei o mor-tali, tutti entrati, a vario titolo, nella vasta mitologia ellenica…

ERA - GIuNONE (Erica Cerra) Moglie, nonché sorella maggiore di Zeus, Era protegge la famiglia, il matrimonio e la fedeltà coniugale. Per questo nell’Olimpo risuonano gli echi dei suoi frequenti alterchi con il consorte. Simboleggiata dalla vacca, dal pavone e dal frutto del melograno, la gelosa regina degli Dei dimostra di possedere un’indole alquanto vendi-cativa, come dimostrano i complotti contro il marito, e la sua avversione a Ercole. Una nota leggenda narra che Zeus, con uno stratagemma, aveva indotto Era ad allattare il neonato “supereroe”, ma quando ella si era accorta di chi avesse attaccato al suo seno, l’aveva immediatamente staccato dalla mammella, così che uno schizzo del suo latte aveva rag-giunto il cielo dando origine, di conseguenza, alla “Via Lattea”.

POSEIDONE - NETTuNO (Kevin McKidd) Fratello di Zeus, Ade, Era, Estia e Demetra, al dio del mare e delle acque, dei terremoti e dei cavalli, protettore della città di Corinto, che gli dedicava i Giochi Istmici, non si addice particolarmente l’Olimpo, dal quale, peraltro molte leggende lo escludono. Egli preferisce la sua reggia sul fondo dell’oceano, circon-dato dalle innumerevoli creature marine, dalle Nereidi, e dai suoi figli, tra i quali ricordiamo i più noti: Tritone, il ciclope Polifemo, accecato da Ulisse, il gigante Anteo, ucciso da Ercole, l’eroe Teseo, vincitore del Minotauro, Pegaso, il cavallo alato, e il semidio Percy Jackson, di cui seguiamo le avventure…

DEMETRA - CERERE (Stefanie von Pfetten) Dea dell’agricoltura e artefice del ciclo stagionale, Demetra reca con se papaveri e spighe di grano.

A lei è collegato il mito di Persefone, figlia sua e di Zeus, rapita da Ade e condotta nel suo regno come moglie e signora dell’oltretomba. Demetra vaga disperata, cercandola in ogni dove, abbandonando il suo compito naturale. La terra è devastata, così Zeus interviene costringendo il dio degli inferi a consegnarla a Ermes. Ma prima di restituirla all’Olimpo, Ade, con un inganno, la convince a mangiare alcuni semi di melagrana magici, che da allora l’avrebbero costretta a tornare nel mondo sotterraneo per qualche mese, il periodo del riposo invernale…

EFESTO - VuLCANO (Conrad Coates) Il dio più brutto dell’Olimpo, figlio di Zeus ed Era, padrone del fuoco e della metallurgia, vantava una forza e una perizia unica. Caro a fabbri e artigiani non riscuoteva pari stima tra gli dei che lo sfuggivano per il suo sgradevole aspetto. Dopo aver costretto Zeus a combinargli il matrimonio con Afrodite, viene a sapere della tresca della bellissima dea con Ares. Allora, organizza una trappola per sorprenderli a letto. Mentre Afrodite e Ares erano insieme, Efesto li imprigiona, trascinandoli sull’Olimpo per il pubblico ludibrio. Ma la vista dei due amanti ignudi e incatenati provoca, invece, il divertimento generale. Così, Poseidone convince Efesto a liberarli, e nel contempo, obbliga Ares a versare una multa per l’infrazione adulterina.

ATENA - MINERVA (Melina Kanakaredes) Partorita dalla testa di Zeus, la Dea della sapienza, della saggezza, e della guerra condotta con intel-ligenza e astuzia - da qui la predilezione per Ulisse - era rappresentata dall’ulivo e dalla civetta, simboli che passarono ad Atene allorché la dea elesse la polis attica come la sua preferita. Nella statuaria è perlopiù raffigurata con elmo e corazza di cuoio caprino (l’egida, dono di Zeus), con la detta nottola, e sovente in compagnia della dea della vittoria, Nike. Spesso porta sullo scudo la testa di Medusa, la Gorgone anguicri-nita regalatale in voto dall’eroe Perseo.

Steve Coogan (Ade - Plutone)

di Claudio Lugi

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APOLLO (Dimitri Lekkos) Figlio di Zeus e Leto (Latona per i latini), gemello di Artemide, è dio della bellezza maschile, della poesia e della musica, dell’armonia, del ritmo e delle arti figurative in genere, della luce (nell’occasione è detto Febo) e del sole (in concorrenza con Elios). Padre di Asclepio, dio della medicina, ad Apollo sono collegati l’Oracolo di Delfi, e parecchi altri miti, da quello del Pitone a quello di Mida, dalla disputa con Ermes, da cui gli deriva il culto della cetra, all’infatuazione per Dafne, una ninfa che per l’orrore di congiungersi con lui si lascia trasformare da Zeus in una pianta di alloro, o lauro. Da qui la venera-zione di Apollo per questa pianta divenuta nobile ornamento e premio, e che oggi ritroviamo, come massimo riconoscimento negli studi, nella parola “laurea”.

ARTEMIDE - DIANA (Ona Grauer) Assai celebrata anche a Roma con il nome di Diana, la vergine cacciatrice, gemella di Apollo, viene abi-tualmente ritratta con la faretra, i dardi argentati e l’arco, nell’atto di scoccare una freccia. Insieme a lei troviamo solitamente un cane o un cervo: questo animale è il suo simbolo sacro, unitamente alla pianta di cipresso. Associata alla “falce di luna”, il suo culto conobbe grande considerazione specialmente a Efeso, in Asia Minore, dove fu eretto lo splendido Tempio di Artemide, ritenuto nell’antichità una delle sette meraviglie del mondo.

AFRODITE - VENERE (Serinda Swan) La bellezza e l’amore, la grazia e la sensualità sono le sue prerogative. Nata dalla spuma del mare davanti a Cipro, dopo che il titano Crono (padre di Zeus) aveva gettato in mare i testicoli di Urano precedentemente recisi, Afrodite è di fatto la prima Dea - in ordine cronologico - del pantheon olimpico. Adorata con il nome di Venere presso i Romani, a lei sono sacri i giardini e il mirto, la colomba e il cigno. Già detto delle sgradite nozze con Efesto, e del rapporto fedifrago con Ares, a lei sono legati i miti di Adone e quello struggente di Amore e Psiche. Ma soprattutto, ella è causa della guerra di Troia: riconosciuta da Paride come sommo esempio di bellezza tra le dee olimpiche, Afrodite ricompensa il principe troiano con l’amore di Elena, regina di Sparta e moglie di Menelao, il bellicoso sovrano acheo

che scatenerà l’epico conflitto…

ARES - MARTE (Ray Winstone) Seppur genericamente riconosciuto come il dio della guerra, in realtà il figlio di Zeus ed Era rappresenta “solo” gli aspetti più feroci e sanguinari dei conflitti. Iroso, rozzo, e non partico-larmente amato nel mondo ellenico - ad eccezione di Sparta - incarna lo spirito della cieca violenza, e pur tuttavia riesce ad affascinare Afrodite, la quale, si concede a lui nel talamo di Efesto, il quale mostrerà agli dei l’evidente adulterio. Lo scorno subito provocherà il ritiro del dio bellicoso nella remota Tracia, terra selvaggia e barbara per antonomasia. Spietato e arrogante, l’Ares di Rick Riordan, viso bello e truce, sguardo “fasciato” da un paio di occhiali da sole rossi, sfregiato da varie cicatrici, jeans e giacca di pelle nera, e maglietta rossa aderente, a cavallo di una fiam-mante motocicletta Harley-Davidson, è uno dei personaggi più riusciti della storia…

ERMES - MERCuRIO (Dylan Neal) L’iconografia classica ritrae Ermes, fi-glio di Zeus e Maia, come un giovane atletico che indossa abiti semplici, da viandante, sandali alati, e il petaso, tipico cappello anch’esso alato; porta il caduceo, un bastone attorno al quale s’intrecciano due serpenti, e un borsellino. Il gallo e la tartaruga sono i suoi animali prediletti; la loquela truffaldina, il commercio e la pratica degli affari le “doti” che lo rendono utile e servizievole interprete, intermediario e messaggero per conto degli dei. Tra i numerosi incarichi portati a termine, non tutti edificanti, a dire il vero, quello di aver aiutato Ade a rapire Persefone. Ermes protegge, inoltre, i ladri, i pastori, e i viaggiatori in genere.

DIONISO - BACCO (Luke Camilleri) Entrato in un secondo tempo, e in punta di piedi, nel consiglio degli Olimpi, il figlio di Zeus e Semele, dai lunghi capelli ornati di edera e pampini, sembra essere molto a suo agio tra ninfe, satiri, e perfino con gli esseri umani, ai quali dona i segreti del vino. Dio dell’ebbrezza e delle feste, Dioniso approda sull’isola di Nasso, nell’Egeo, dove trova Arianna, la figlia di Minosse abbandonata da Teseo, e senza troppi indugi, la sposa.

Brandon T. JacksonLogan Lerman

Alexandra Daddario

DAL 12 MARZO AL CINEMA

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La collana dedicata a Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo che negli Usa è arrivata al quinto episodio (The Last Olympian), e a sette milioni di copie complessive, sta per raggiungere anche l’Italia,

dove il primo libro, Il Ladro di fulmini, e il film omonimo, usciranno a poca distanza l’uno dall’altro, tra gennaio e febbraio 2010. L’attesa è viva dal momento che, pur nella prudenza della vigilia, trapelano indiscrezioni che prevedono per il semidio newyorchese una popolarità simile, se non superiore, a quella del maghetto di Hogwarts.

Dal canto nostro, abbiamo sinceramente apprezzato la bontà di questo fantasy mitologico che riesce con competenza e ironia a mescolare leg-gende e personaggi dei miti dell’antichità nel contesto contemporaneo. Lo scrittore Rick Riordan giustifica questa sua scelta - nel libro è Chirone che illustra a Percy questa concezione del mondo - motivandola coerente-mente e rivendicando le radici comuni, e la coscienza collettiva del mondo occidentale, a partire dalla Grecia e da Roma, passando per Germania, Francia e Spagna, per l’impero coloniale britannico, e arrivando, alfine, negli Stati Uniti d’America. Ecco perché gli dei si sono accasati sull’Empi-re State Buiding, ed ecco la ragione dell’aquila di Zeus tra i simboli USA, della statua di Prometeo al Rockefeller Center e dell’architettura neoclassica a Washington, e un po’ dappertutto.

Fin qui l’ironia è compiaciuta, ma Riordan è intelli-gente al punto da servirsene anche per lanciare alcuni strali all’american way of life, soprattutto quando ricorda l’annoso problema della diffusione delle armi tra gli abi-tanti degli USA. Ciò appare evidente nel dialogo tra Percy Jackson e il dio della guerra: “Non può fare così - dissi ad Ares. - Non può andarsene in giro a minacciare la gente con un coltello. Lui scoppiò a ridere. - Stai scherzando? Adoro questo paese. Il posto migliore del mondo dopo Sparta. Tu non sei

armato, pivello? Dovresti. C’è un mondo pieno di pericoli, là fuori.”

Questo breve scambio di punti di vista la dice lunga sugli immortali, ma del resto le divinità olimpiche non erano particolarmente assennate nep-pure nell’antichità. Vizi e virtù si bilanciavano, ma più spesso accadeva che fossero i primi a prevalere. Difatti, le mille storie che sono giunte alle nostre orecchie dicono che l’occupazione più ricorrente degli Dei era quella di andarsene allegramente a zonzo a innamorarsi dei mortali, e a far figli con loro. A quanto pare non hanno cambiato abitudini negli ultimi anni. Annabeth, figlia di Atena e di un professore d’inglese sta lì a dimostrarcelo. E Percy Jackson lo stesso. Figlio di Poseidone e di una cameriera appassionata di storia, nonché, provetta scrittrice, Percy (forse sarebbe meglio dire Perseus, viste le imprese che si appresterà a compiere) è condannato al destino dell’eroe, ed esso, come recita il dio degli oceani nel libro, “non è mai facile: è sempre e

soltanto un destino tragico”. O quasi.

Rick Riordan, inoltre, manipola ad arte mol-ti miti, li attualizza, scambia paternità e

luoghi, inventa scenari del tutto fittizi, tuttavia, credibili. Ad esempio, i tre giu-dici dell’Oltretomba diventano Minosse, Thomas Jefferson e William Shakespeare in luogo di Minosse, Eaco e Radamanto.

Oppure, da piccolo, Percy si sbarazza facil-mente di un serpente velenoso finito nella sua culla, così com’era già acca-duto al neonato Eracle.

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Notazioni a marginedi Claudio Lugi

“Quanto più senti d’esser uomo, tanto più ti avvicini agli Dei” Wolfgang Goethe

Brandon T. Jackson

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