Prime Pagine Giornali

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1,20 – Arretrati: 2,00 Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009 www.ilfattoquotidiano.it Venerdì 13 aprile 2012 – Anno 4 – n° 88 Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 15 mila euro per volare a Londra su un aerotaxi: le ruberie nel Carroccio non cancellano le ruberie di Lusi ignorate dalla Margherita LEGA: SI INDAGA SU CALDEROLI SOLDI E PARTITI: LEGGE FANTASMA Resa dei conti in via Bellerio: cacciati Belsito e la Mauro, sacrificata da Bossi per salvare il Trota. Faro dei pm di Milano sul triumviro. Un’orgia di denaro pubblico, ma la riforma dei “rimborsi” si arena A che serve Monti? di Marco Travaglio A che serve il governo Monti? Sappiamo bene perché è nato: perché quello precedente, guidato (si fa per dire) da B., era capace di tutto ma buono a nulla; e persino quando fu commissariato dalla troika Merkel-Trichet-Sarkozy continuò a fare il furbo con finte manovre finanziarie piene di niente. Serviva un governo presieduto da una persona autorevole agli occhi della comunità internazionale e dei famosi “mercati” (e non era difficile trovarla, visto chi c’era prima), ma soprattutto disinteressato al consenso elettorale, cioè in grado di imporre sacrifici a chi, o per numero (lavoratori e pensionati) o per peso specifico (le grandi lobby), spaventava i partiti e li dissuadeva da misure sgradite a questo o a quello. Monti è autorevole, o almeno molto più di chi c’era prima e, più in generale, di tutti i leader politici italiani. Le misure impopolari contro pensionati e lavoratori le ha prese. Non quelle contro le lobby, ben protette da vari ministri. Ma tanto è bastato per domare lo spread per un po’ e quindi garantire un buon collocamento dei nostri titoli di Stato. Ma questo valeva fino alla settimana scorsa. Poi lo spread è risalito oltre i livelli di guardia (di pari passo col risveglio dei partiti, i primi stop su art. 18 e anti-corruzione, le prime critiche della stampa finanziaria internazionale) e l’ultimo collocamento dei titoli è andato male. Segno che gli speculatori non si contentano più di un altro al posto di B.: ora vorrebbero vedere un governo nel pieno delle sue funzioni, con una maggioranza omogenea e compatta, cioè in grado di decidere senza piatire e mercanteggiare ogni giorno in Parlamento i voti dell’una o dell’altra banda. Se il consenso del governo resta alto, anche se ben sotto i livelli di due mesi fa, è perché tutt’intorno si agita una galleria di mostri da paura: la sola prospettiva che possano tornare “quelli di prima” (tutti i politici) basta a terrorizzare gli italiani, inducendoli a preferire, tutto sommato, i tecnici. Ma più per rassegnazione che per convinzione. Tantopiù che i partiti non riescono nemmeno a tagliarsi dell’1% i rimborsi elettorali, mentre ogni giorno finisce indagato un leader o tesoriere ladro per uso privato della sua carica o dei nostri soldi. Ed ecco la domanda: a cosa serve, di qui alla scadenza naturale della legislatura (aprile 2013: fra un anno), il governo Monti? Cosa dovrebbe fare, lo sappiamo tutti: un elenco infinito di riforme. Ma cosa può realisticamente fare, con questa maggioranza Brancaleone, divisa su tutto fuorché sulla paura fottuta del voto? Dopo la Finanziaria, le finte “liberalizzazioni”, le pensioni e l’art. 18, il piatto di Monti piange: a parte le famose e fumose “misure per la crescita” (per cui s’è già capito che non c’è un euro), nulla di fattibile risulta all’ordine del giorno. La patrimoniale non si fa: B. non vuole. La Rai non si tocca: B. non vuole. I tagli alla casta sono tabù: i partiti non vogliono. Di anti-corruzione manco a parlarne, così come di prescrizione, falso in bilancio, manette agli evasori. Il rischio anzi, toccando la giustizia ora, è risvegliare gli zombie: bavaglio anti-intercettazioni, responsabilità civile dei giudici e abolizione della concussione (cioè dei processi Ruby e Penati). Una volta piazzati gli ultimi titoli di Stato (a maggio), il governo rischia di girare a vuoto per i successivi 10 mesi. Facendo ciò che Monti dice di aborrire: il “tirare a campare” di andreottiana memoria. Se è così, tanto vale sciogliere le Camere tra un mese e votare in autunno. Spetta a Monti dimostrare che non è così, inventandosi una o due mission forti che giustifichino la sua sopravvivenza fino all’anno prossimo. Presenti in Parlamento, “prendere o lasciare”, senza concordarle con nessuno, una legge che cancelli la Gasparri e disinfesti la Rai dai partiti e un pacchetto di norme contro la criminalità finanziaria. Se avrà i voti, avrà reso un servigio al Paese. Se non li avrà e cadrà, darà comunque degna sepoltura ai partiti-cadavere e sarà comunque un bel modo di morire, per una giusta causa. Risparmiandosi e risparmiandoci un anno di inutile agonia. Mentre si scoprono altri 13 milioni distratti da Lusi alla Margherita, il testo partorito da Alfano, Bersani e Casini rischia tempi lunghi. E non c’è traccia dell’annunciato congelamento della rata estiva da 100 milioni pag. 4 - 5 - 6 - 7 - 8 z U di Stefano Feltri TREMONTI: MA BOSSI RIMANE IL LEADER G iulio Tremonti osserva con distacco la crisi della Lega, convinto che alla fine Bossi sarà ancora il vero leader, ma si indigna per essere stato accostato ai misfatti dell’ex tesoriere Belsito. “In quei giorni stavo scrivendo i decreti conseguenti alla lettera della Bce, come si può pensare che mi mettessi a dar consigli finanziari a Belsito?”. pag. 7 z di Antonio Massari D ue avvisi di garanzia in due giorni: è la setti- mana più nera, per Vendola, governatore della Puglia, che ieri ha scoperto di essere indagato per abuso d’ufficio, falso e peculato, in un altro filone dell’inchiesta barese sulla Sanità. pag. 9 z U di Gianni Barbacetto DENARI DI B. A MINETTI E PAPI GIRL S egui i soldi, dicono da sem- pre gli investigatori miglio- ri. Lo sanno bene anche Ilda Boccassini e Antonio Sanger- mano, i pm dei processi Ru- by. E seguendo la pista dei sol- di sono arrivati a scoprire al- tri versamenti. pag. 9 z n beni culturali? Artisti e studiosi: Ornaghi dimissioni il direttore generale Montanari pag. 18z CATTIVERIE I soldi della Lega venivano destinati all’istruzione di Renzo Bossi. Ma quanti cazzo pensavano di averne? (www.spinoza.it) COMPENSI D’ORO x Chi sono e quanto guadagnano dirigenti pubblici e privati nell’era dell’austerità Viva la crisi: 134 milioni a 50 manager Anche coi bilanci in rosso, si aumentano la paga a spese dei piccoli azionisti: la classe dirigente economica costa più della politica Malagutti e Meletti pag. 3 z Rosi Mauro (FOTO ANSA) MALASANITÀ Indagato anche il vescovo di Altamura Altra inchiesta su Vendola I pm: “Peculato, falso e abuso” Marco Tronchetti Provera (amministratore Pirelli) e Paolo Scaroni (ad dell’Eni) (FOTO ANSA / LAPRESSE) Oggi corteo a Roma Fornero, ultima beffa: “Gli esodati? Solo 65 mila” di Salvatore Cannavò I l ministro del Lavoro Elsa Fornero ha dato finalmente i numeri dei cosiddetti lavoratori esodati ribattezzati in “salvaguardati”. Ma la sensazione è che si tratti di numeri poco plausibili: soltanto 65 mila persone “complessivamente interessate”. pag. 2 z y(7HC0D7*KSTKKQ( +$!"!&!=!@

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13 Aprile 2012

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€ 1,20 – Arretrati: € 2,00Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)

Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

w w w. i l f a t t o q u o t i d i a n o. i t

Venerdì 13 aprile 2012 – Anno 4 – n° 88Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Romatel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230

15 mila euro per volare a Londra su un aerotaxi: le ruberienelCarroccio non cancellano le ruberie di Lusi ignorate dalla Margherita

LEGA: SI INDAGA SU CALDEROLISOLDI E PARTITI: LEGGE FANTASMAResa dei conti in via Bellerio: cacciati Belsito e la Mauro, sacrificata

da Bossi per salvare il Trota. Faro dei pm di Milano sul triumviro.Un’orgia di denaro pubblico, ma la riforma dei “rimbor si” si arena

A che serve Monti?

di Marco Travaglio

Ache serve il governo Monti? Sappiamo beneperché è nato: perché quello precedente,guidato (si fa per dire) da B., era capace di tuttoma buono a nulla; e persino quando fu

commissariato dalla troika Merkel-Trichet-Sarkozycontinuò a fare il furbo con finte manovre finanziariepiene di niente. Serviva un governo presieduto da unapersona autorevole agli occhi della comunitàinternazionale e dei famosi “m e rc a t i ” (e non eradifficile trovarla, visto chi c’era prima), ma soprattuttodisinteressato al consenso elettorale, cioè in grado diimporre sacrifici a chi, o per numero (lavoratori epensionati) o per peso specifico (le grandi lobby),spaventava i partiti e li dissuadeva da misure sgradite aquesto o a quello. Monti è autorevole, o almeno moltopiù di chi c’era prima e, più in generale, di tutti i leaderpolitici italiani. Le misure impopolari contropensionati e lavoratori le ha prese. Non quelle controle lobby, ben protette da vari ministri. Ma tanto èbastato per domare lo spread per un po’ e quindigarantire un buon collocamento dei nostri titoli diStato. Ma questo valeva fino alla settimana scorsa. Poilo spread è risalito oltre i livelli di guardia (di pari passocol risveglio dei partiti, i primi stop su art. 18 eanti-corruzione, le prime critiche della stampafinanziaria internazionale) e l’ultimo collocamento deititoli è andato male. Segno che gli speculatori non sicontentano più di un altro al posto di B.: oravorrebbero vedere un governo nel pieno delle suefunzioni, con una maggioranza omogenea e compatta,cioè in grado di decidere senza piatire emercanteggiare ogni giorno in Parlamento i votidell’una o dell’altra banda. Se il consenso del governoresta alto, anche se ben sotto i livelli di due mesi fa, èperché tutt’intorno si agita una galleria di mostri dapaura: la sola prospettiva che possano tornare “quellidi prima” (tutti i politici) basta a terrorizzare gli italiani,inducendoli a preferire, tutto sommato, i tecnici. Mapiù per rassegnazione che per convinzione. Tantopiùche i partiti non riescono nemmeno a tagliarsi dell’1%i rimborsi elettorali, mentre ogni giorno finisceindagato un leader o tesoriere ladro per uso privatodella sua carica o dei nostri soldi. Ed ecco la domanda:a cosa serve, di qui alla scadenza naturale dellalegislatura (aprile 2013: fra un anno), il governoMonti? Cosa dovrebbe fare, lo sappiamo tutti: unelenco infinito di riforme. Ma cosa può realisticamentefare, con questa maggioranza Brancaleone, divisa sututto fuorché sulla paura fottuta del voto? Dopo laFinanziaria, le finte “l i b e ra l i z z a z i o n i ”, le pensioni el’art. 18, il piatto di Monti piange: a parte le famose efumose “misure per la crescita” (per cui s’è già capitoche non c’è un euro), nulla di fattibile risulta all’o rd i n edel giorno. La patrimoniale non si fa: B. non vuole. LaRai non si tocca: B. non vuole. I tagli alla casta sonotabù: i partiti non vogliono. Di anti-corruzione mancoa parlarne, così come di prescrizione, falso in bilancio,manette agli evasori. Il rischio anzi, toccando lagiustizia ora, è risvegliare gli zombie: bavaglioanti-intercettazioni, responsabilità civile dei giudici eabolizione della concussione (cioè dei processi Ruby ePenati). Una volta piazzati gli ultimi titoli di Stato (amaggio), il governo rischia di girare a vuoto per isuccessivi 10 mesi. Facendo ciò che Monti dice diaborrire: il “tirare a campare” di andreottianamemoria. Se è così, tanto vale sciogliere le Camere traun mese e votare in autunno. Spetta a Montidimostrare che non è così, inventandosi una o duemission forti che giustifichino la sua sopravvivenza finoall’anno prossimo. Presenti in Parlamento, “prendere ol a s c i a re ”, senza concordarle con nessuno, una leggeche cancelli la Gasparri e disinfesti la Rai dai partiti eun pacchetto di norme contro la criminalitàfinanziaria. Se avrà i voti, avrà reso un servigio al Paese.Se non li avrà e cadrà, darà comunque degna sepolturaai partiti-cadavere e sarà comunque un bel modo dimorire, per una giusta causa. Risparmiandosi erisparmiandoci un anno di inutile agonia.

Mentre si scoprono altri 13 milionidistratti da Lusi alla Margherita, il testopartorito da Alfano, Bersani e Casinirischia tempi lunghi. E non c’è tracciadell’annunciato congelamento dellarata estiva da 100 milioni pag. 4 - 5 - 6 - 7 - 8 z

Udi Stefano Feltri

TREMONTI: MA BOSSIRIMANE IL LEADER

G iulio Tremonti osserva con distacco la crisi dellaLega, convinto che alla fine Bossi sarà ancora il

vero leader, ma si indigna per essere stato accostato aimisfatti dell’ex tesoriere Belsito. “In quei giorni stavoscrivendo i decreti conseguenti alla lettera della Bce,come si può pensare che mi mettessi a dar consiglifinanziari a Belsito?”. pag. 7 z

di Antonio Massari

D ue avvisi di garanzia in due giorni: è la setti-mana più nera, per Vendola, governatore della

Puglia, che ieri ha scoperto di essere indagato perabuso d’ufficio, falso e peculato, in un altro filonedell’inchiesta barese sulla Sanità. pag. 9 z

Udi Gianni Barbacetto

DENARI DI B.A MINETTIE PAPI GIRL

S egui i soldi, dicono da sem-pre gli investigatori miglio-

ri. Lo sanno bene anche IldaBoccassini e Antonio Sanger-mano, i pm dei processi Ru-by. E seguendo la pista dei sol-di sono arrivati a scoprire al-tri versamenti. pag. 9 z

nbeni culturali?

Artisti e studiosi:Ornaghi dimissioniil direttore generale

Montanari pag. 18z

C AT T I V E R I E

I soldi della Lega venivano destinati

all’istruzione di Renzo Bossi. Ma

quanti cazzo pensavano di averne?

( w w w. s p i n o z a . i t )

COMPENSI D’ORO x Chi sono e quanto guadagnano dirigenti pubblici e privati nell’era dell’austerità

Viva la crisi: 134 milioni a 50 managerAnche coi bilanciin rosso,si aumentanola paga a spese deipiccoli azionisti:la classe dirigenteeconomica costapiù della politicaMalagutti e Meletti pag. 3 z

Rosi Mauro (FOTO ANSA)

MALASANITÀ Indagato anche il vescovo di Altamura

Altra inchiesta su VendolaI pm: “Peculato, falso e abuso”

Marco Tronchetti Provera (amministratore Pirelli)

e Paolo Scaroni (ad dell’Eni) (FOTO ANSA / LAPRESSE)

Oggi corteo a Roma

Fornero, ultima beffa:“Gli esodati? Solo 65 mila”di Salvatore Cannavò

I l ministro del Lavoro Elsa Fornero ha dato finalmente i numeridei cosiddetti lavoratori esodati ribattezzati in “salva guardati”.

Ma la sensazione è che si tratti di numeri poco plausibili: soltanto65 mila persone “complessivamente interessate”. pag. 2 z

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Pagina Fisica: LASTAMPA - NAZIONALE - 1 - 13/04/12 - Pag. Logica: LASTAMPA/URC/01 - Autore: LAUNOV - Ora di stampa: 13/04/12 02.21

La Mattina, Martini, Mastrobuoni e Schianchi ALLE PAG. 2 E 3

La giustizia somma-ria ha questo di bel-lo: che ti porta aparteggiare per ilcondannato. Ieri

ad esempio ci ha costretti asimpatizzare per Rosi Mau-ro, alla quale avevamo chie-sto, non più tardi di qualchegiorno fa, di lasciare la vice-presidenza del Senato.

LA POLIZIA MUNICIPALE INTERROMPE LA PROTESTA DEI FIGURANTI ACCUSATI DI ESTORCERE SOLDI AI TURISTI

Da tempo il governo è entrato in unafase di attenzione alla crescita, pre-parando i provvedimenti di promo-

zione della concorrenza, le semplificazio-ni normative, la riforma del mercato dellavoro.

E’ una strada difficile anche perché vacercato il necessario consenso politico suciascuna misura.

÷ Ragazzino, come mai cammini accanto ai binari del tre-no? Vado per la mia strada, risponde Flavio alla donna diMoncalieri che lo interroga dal bordo del viale. Meglio al-lontanarsi dalla città, seguire il percorso della ferrovia fin-ché ci sono soltanto prati intorno. E’ allora che il ragazzinoposa a terra lo zaino e corre fra i binari con un tempismoperfetto che impedisce al macchinista di frenare. Avevaquindici anni e un quattro e mezzo di matematica nel suodiario. Adesso scaveranno sulla sua famiglia, il genitoreduro, il genitore assente. Tutto vero, tutto relativo. Di asso-luto c’è solo quel gesto che sembra ricordarci qualcosa.

I nostri quindici anni. Quando la vita è ancora una cosaseria da prendere molto sul serio, senza chiaroscuri né iro-nie a farci da guscio. Quando un quattro a scuola non è un

quattro, ma una sentenza definitiva. E lo sfiorire del primoamore diventa l’archetipo irripetibile di ogni sofferenza fu-tura, come ricorda Nick Hornby alla fidanzata trentenneche lo ha lasciato, nell’incipit memorabile di Alta fedeltà:«Se volevi davvero incasinarmi, dovevi arrivare prima».Perché poi la vita cambia e ci cambia, rendendoci disponi-bili ai compromessi, ai ragionamenti, alle lusinghe delbuon senso e della convenienza. Uno impara a dominaregli istinti, a mentire a se stesso oltre che agli altri, a osser-vare la realtà in diagonale e non sempre di petto. Ma nontutti arrivano a questo stadio. Qualcuno si ferma prima.Perché più idealista, più tormentato, più debole. Nessunolo incolpi e nessuno si senta in colpa. Flavio è andato per lasua strada e a me viene soltanto da dirgli ciao.

BuongiornoMASSIMO GRAMELLINI

Una giornata di tensione per i titoli di Stato

Lavoro, allarme Bce“La disoccupazionecrescerà ancora”

Il missile di Kimfa infuriareUsa ed EuropaEsploso dopo il lancionella notte. Convocatoil Consiglio di sicurezza

Maurizio Molinari A PAGINA 16

Centurioni contro vigili, rissa al Colosseo

CONTINUA A PAGINA 9

Il sogno svanitodel federalismoUna parabola di 20 annidi speranze e delusioni

Luca Ricolfi A PAGINA 31

Unicredit,gli azionistiscelgono VitaFondazioni e soci privatiraggiungono l’accordosul nuovo presidente

Manacorda e Spini ALLE PAGINE 24 E 25

La vita seria

Peculato, abuso d’ufficio e falsoNuove accuse per Nichi VendolaIndagini su un ospedale, coinvolto pure un vescovoViaggio in Puglia, una regione travolta dalle inchieste

Carmine Festa e Giuseppe Salvaggiulo ALLE PAGINE 14 E 15

Fornero: gli esodati sono 65 mila. Cgil: falso

Per Belsito è bastato uncolpetto, via subito,espulso, roba da pochi

minuti. Ma per lei, per RosiMauro, ce ne son voluti alme-no tre e infine il quarto, il colpopiù potente, quello di Maroni.

«Un attimo, Umberto - di-ce a Bossi -: adesso finiamolacon questa pantomima. Senon prendiamo questa decisio-ne, l’espulsione, finisce che laLega salta per aria». CHIARA ROCCI/LAPRESSE

Andare a vedere Diaz èun dovere civile. Ilfilm di Daniele Vicari

sulle violenze perpetrate daalcuni reparti della poliziadurante il G8 di Genova delluglio 2001, non sarà una vi-sione piacevole, non saràuna visione divertente, nonsarà una visione conciliante.Sarà, in compenso, un’espe-rienza memorabile.

LA STAMPA

CONTINUA A PAGINA 31

COREA DEL NORD

PULIZIAE GIOCHI

DI POTEREMICHELE BRAMBILLA

LA FASE DUE COMINCIACON UN PATTO FRA I PARTITI

FRANCO BRUNI

L’ULTIMATUMDELL’EX

MINISTROGIOVANNI CERRUTI

La protesta dei centurioni ieri davanti al Colosseo: contestano la decisione del Comune che li sfratta Talarico A PAGINA 19

CONTINUA A PAGINA 34

Fuori anche Belsito, salvo Renzo Bossi. Soldi ai partiti: niente tagli fino al 2013. Caso Lusi, ecco tutti i trucchi per i rimborsi

Vince Maroni, via Rosi MauroEspulsa dalla Lega: “Vittima del rancore”. I pm indagano su Calderoli

ANALISI

CONTINUA A PAGINA 31

BANCHE

QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867

LE IDEE

Diaz, il filmche sana

una feritaANTONIO SCURATI

I Roberto Maroni voleval’espulsione di Rosi Mauro e ieridavanti al Consiglio federaledella Lega l’ha ottenuta. Il Car-roccio ha deciso la cacciata an-che dell’ex tesoriere Belsito, maha scelto invece di graziare Ren-zo Bossi. Il Congresso è stato fis-sato per il 30 giugno a Milano.

Colonnello, Poletti, RuotoloEILTACCUINO di Sorgi DAPAG.8APAG.11

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VENERDÌ 13 APRILE 2012

Anno VII - N. 102 € 1,20

Con la scusa di “allargare la democrazia negli enti” lievitano da 3 a 5 i consiglieri di Sel e Acqua Spa

Politici con “contratto di solidarietà”Mancano le poltrone: i partiti aumentano i membri dei CdA e non risparmiano su nullaPOTENZA- La crisi colpi-sce anche la politica. I ta-gli di Comunità montane,assessori e consiglieri co-munali ha lasciato nel pa-nico i partiti che, in modobipartisan, hanno trovatol’accordo per aumentare iposti in alcuni Consigli diamministrazione di entisub regionali. Dalla Regio-ne ci si affretta a spiega-re: non significa crescitadei costi. In sostanza, la cri-si ha fatto crescere le pol-trone lasciando inalteratii costi: una sorta di “con-tratto di solidarietà” tra po-litici. Un’idea anche perconsiglieri regionali eparlamentari. La crisi toc-ca tutti.

A PAGINA 3

Partitocrazia e potere, è una crisi di regime

di M. BOLOGNETTI*

aro direttore,nel ringraziar-ti per l’atten-

zione che hai volutoriservare al mio in-tervento sulle nomi-ne negli enti regiona-li, tengo a sottolinea-re che la mia non vo-leva essere una “le-zione”, ma semmaiun invito a riflettere(...).

A PAGINA 10

C

Sindaci sotto i 35 anni? Pochini. Ma ci sono più vice

Solo il 2%dei primicittadini hameno di 35anni. Il 20%dei vice. Mai giovaniammini-stratorilucani sonoincrescita.APAGINA 5

“La Regione sostieneterroristi e assassini”

Un incontro dell’associazione Nessuno tocchi Caino,con i Radicali di Pannella.A PAGINA 5

I carabinieri: diffidate dagli sconosciuti. La polizia: dal 2011 furti dimezzati

Anziani beffati dai falsi parenti Potenza, dopo i “falsi postini” è ancora allarme su truffe e raggiri

Continua l’attività dei carabinieri sulle tracce dei truffatoridopo le ultime segnalazioni a Potenza.ALLE PAG. 12 E 13

Castelgrande, mille abitantima con due vigili in “guerra”

Un’auto deivigiliurbani,APAG. 9

Tricarico, sconterà 7 anni di carcere

Padre pedofilo abusò della figlia: condannato

Il Tribunale di MateraA PAGINA 11

PetrolioSindaci e

cittadini semprepiù contrari

A PAGINA 7

ForestazioneIl 24 in sciopero

i 4.500bracciantiA PAGINA 7

Matera in lutto: lo sport e la città onoreranno la sua memoria

Il Palasassi intitolato a Bagnale

Il compianto Salvatore Bagnale e il Palasassi di Matera A PAGINA 22 E NELLO SPORT

“Si danneggia il turismo”Albergatori contro la tassa di soggiorno a Maratea: non aiuta le casse comunali

Veduta aerea di Maratea col Cristo

di LEONARDO VENTRELLA*

’introduzione dellatassa di soggiorno aMaratea, nel mo-

mento in cui le imprese so-no gravate da un’alta pres-sione fiscale e da alti costidi gestione, rischia di dan-neggiare il settore già for-temente provato dalla cri-si. Tale balzello, pur nonrappresentando una veramanna per le casse deglienti locali,rischia di provo-care un forte impoverimen-to in capacità ricettiva.

A PAGINA 8

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