PRGC Pordenone, gli scenari alternativi

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Presentazione degli scenari alternativi per Pordenone messi da punto dal gruppo di progettazione del nuovo Piano regolatore generale coordinato dall'architetto Massimo Giuliani. Gli scenari non sono tre diverse ipotesi di Piano regolatore tra cui viene scelto il progetto finale, ma un'analisi comparata dei vantaggi e delle criticità dei diverse politiche e azioni con lo scopo di identificare le strategie complessivamente più vantaggiose per la città. Sulla base di questi elaborati e delle valutazioni emerse in seguito alle consultazioni con le parti politiche e i principali portatori di interesse, viene infine scelta la combinazione di opzioni che, a discrezione dell'amministrazione, meglio garantirà la sicurezza del territorio e l'equilibrio tra sostenibilità ambientale e sostenibilità economica. Maggiori informazioni: http://comune.pordenone.it/pnfacile #pnfacile

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01. LA COSTRUZIONE DEGLI SCENARI

02. GLI SCENARI PER PORDENONE

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03. ENERGIA COME NUOVO MODELLO DI SVILUPPO

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SCENARIO 1 SCENARIO 2 SCENARIO 3 Volume previsto: 554.000 mc

Incremento consumo di suolo: 0%

Incremento Valore Ecosistemico: 0%

Volume previsto : 554.000 mc

Incremento consumo di suolo: +2%

Incremento Valore Ecosistemico: +4,5%

Volume previsto : 554.000 mc

Incremento consumo di suolo: +2%

Incremento Valore Ecosistemico: +1,5%

GLI SCENARI PER PORDENONE

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Gli scenari non sono tre diverse ipotesi di Piano regolatore tra cui viene scelto il progetto finale, ma un'analisi comparata dei vantaggi e delle criticità di diverse politiche e azioni con lo scopo di identificare le strategie complessivamente più vantaggiose per la città.

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Permette di evidenziare e confrontare strategie alternative di Piano per valutare quelle complessivamente più vantaggiose per la città.

Mette in luce tutti i vantaggi e le criticità delle diverse azioni adottate. Non esistono infatti soluzioni che garantiscano in assoluto il facile raggiungimento degli obiettivi. Ogni scelta contiene criticità e opportunità che devono essere valutate e confrontate.

L'approfondimento di opzioni progettuali alternative consente infine la messa a punto di un progetto di piano più resiliente rispetto alla mutevolezza del quadro economico e sociale che contraddistingue questo periodo di crisi.

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Sistema economico sociale e ambientale allo stato di fatto

Effetti della crisi economica e sociale DIRETTIVE

Valorizzazione delle energie della città Risparmio delle risorse

INDIRIZZI

MACRO- INDIRIZZI

Rafforzamento del sistema dei servizi Rafforzamento del sistema produttivo Capacità attrattiva del sistema urbano

Rigenerazione del tessuto urbano Valorizzazione del sistema ambientale Valorizzazione del potenziale ecosistemico

INVARIANTI

SALVAGUARDIA AMBIENTALE:

- Incremento dei valori ecosistemici degli spazi pubblici - Valorizzazione del verde privato - Potenziamento aree agricole.

CONTENIMENTO CONSUMO DI SUOLO

SCENARIO 01

SCENARIO 02

SCENARIO 03 Ve

rific

a di

co

eren

za AUMENTO

DELLA SICUREZZA

COOPERAZIONE SOVRACOMUNALE

LA COSTRUZIONE DEGLI SCENARI

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La costruzione degli scenari alternativi di Pordenone è strutturata sull'aggregazione delle diverse politiche ed azioni. La selezione e il coordinamento di diverse azioni tiene conto dei risultati attesi in termini di sostenibilità e del rispetto delle indicazioni operative esplicitate dalle invarianti.

Gli scenari sono strutturati per rispondere in modo differenziato ai livelli prestazionali assunti negli obiettivi e presentano differenze rispetto ai risultati attesi e ai tempi di attuazione.

La struttura del progetto di Piano consente inoltre l'integrazione di azioni complementari anche se contenute in scenari differenti.

LA COSTRUZIONE DEGLI SCENARI

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01. LA COSTRUZIONE DEGLI SCENARI

02. GLI SCENARI PER PORDENONE

03. ENERGIA COME NUOVO MODELLO DI SVILUPPO

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Lo scenario 01 prevede esclusivamente interventi all’interno dell’area edificata, in particolare sulle aree dismesse e all’interno del tessuto consolidato a bassa efficienza energetica. La riqualificazione energetica diventa quindi il motore e la precondizione per la densificazione del tessuto urbano. I nuovi interventi, oltre all’attuazione delle trasformazioni di ricucitura del tessuto urbano o trasformazione delle aree dismesse, prevedono la possibilità di incrementare la potenzialità edificatoria rispetto agli indici previsti per le diverse zone dalla Variante 77, da realizzare in loco o trasferire su altre aree libere ricomprese all’interno del perimetro urbano.

GLI SCENARI PER PORDENONE

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Non sono previsti nuovi interventi su aree greenfield esterne al perimetro del centro edificato.

Gli interventi riguardano esclusivamente le porzioni di territorio intercluse nel perimetro della città consolidata in particolare:

•  Aree dismesse

•  Tessuto consolidato a bassa efficienza energetica.

Gli interventi prevedono la possibilità di incrementare la potenzialità edificatoria rispetto all'indice previsto per le diverse zone dalla Variante 77, da realizzare in loco o trasferire su altre aree libere ricomprese all'interno del perimetro urbano.

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L'incremento dell'indice massimo è subordinato a specifiche azioni di miglioramento puntale del patrimonio edilizio secondo i seguenti criteri:

Incremento dell'efficienza energetica e conseguente riqualificazione della qualità complessiva dell’edificio

Miglioramento del valore ecosistemico di aree verdi privato o pubbliche

La quota premiale massima, definita nel primo caso in percentuale sulla volumetria esistente, è pari al valore soglia consentito rispetto ai miglioramenti ambientali ed energetici introdotti in relazione all'equilibrio ecosistemico di riferimento.

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Volume attuale dell’edificio

Verifica sismica della struttura ed efficientamento

energetico

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Premio volumetrico massimo

Aumento volumetrico dell’edificio, anche con sostituzione edilizia

Riqualificazione dello spazio pubblico esistente

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Esempio di determinazione diritto volumetrico per la rigenerazione energetica

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CONTENIMENTO DEL CONSUMO DI SUOLO

61+0 %

AUMENTO DELLA SICUREZZA DEL SISTEMA URBANO

53%

SALVAGUARDIA AMBIENTALE

0%

COOPERAZIONE SOVRACOMUNALE

130.000 ab

Rigenerazione del tessuto urbano esistente e recupero di nuove aree con particolare valenza ambientale.

La percentuale del consumo di suolo si riduce con la riqualificazione delle aree dismesse garantendo al loro interno almeno il 50 % di superficie a verde ambientale

Le aree di trasformazione soggette a vincolo PAIL assumono una destinazione agricola o ambientale valutata la loro vulnerabilità idrogeologica. Queste aree potrebbero assumere una funzione pubblica rispetto al miglioramento qualitativo dell’ecosistema urbano

Le aree di trasformazione previste nella variante 77 e non attuate si integrano con il sistema ambientale potenziandolo. Il recupero delle aree dismesse contribuisce al miglioramento ecologico del tessuto urbano e alla sua qualificazione ambientale

La costruzione di politiche condivise alla scala sovracomunale porta ad un miglioramento del sistema ambientale e ad un riequilibrio territoriale complessivo tra i centri urbani.

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RISULTATI ATTESI Incremento volumetrico residenziale previsto:

554.000 mc pari a 3.693 nuovi abitanti teorici

Che induce:

1.846.667 mc residenziali esistenti rigenerati

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Lo scenario 02 individua le aree di trasformazione assoggettate a Piano Attuativo sia interne che esterne al perimetro della città consolidata. L’obiettivo di questo scenario è il rilancio del sistema urbano complessivo e la risoluzione di puntuali criticità locali. Lo scenario prevede una selezione delle aree non attuate della Variante 77 ; tra i criteri della selezione sono presenti il rapporto con il sistema dei vincoli (PAIL, idrogeologico...) e la relazione tra infrastrutture ed ambiti (sistema della rete viaria, sottoservizi...). Per rendere sostenibile gli interventi previsti lo scenario prevede un’attuazione per fasi temporali. Annualmente viene definita una quota volumetrica insediabile che viene assegnata in base al valore della proposta progettuale, secondo obiettivi e prestazioni minime richieste attraverso un meccanismo concorsuale

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Sono individuate aree di trasformazione assoggettate a Piano Attuativo sia interne che esterne al perimetro dell’area urbanizzata. Sulla base delle previsioni residue della Variante 77 sono state quindi confermate parte delle aree previste; tra i requisiti della selezione sono state analizzate il rapporto con il sistema dei vincoli (PAIL, idrogeologico...) nonché la relazione tra infrastrutture ed ambiti (sistema della rete viaria, sottoservizi...).

Per rendere sostenibile gli interventi previsti lo scenario prevede un'attuazione per fasi, determinato la quota annua di volumetria insediabile che verrà assegnata rispetto al valore della proposta progettuale secondo obiettivi e prestazioni minime richieste secondo un meccanismo concorsuale tra le diverse proposte progettuale pervenute.

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Al meccanismo concorsuale possono partecipare tutti i proprietari delle aree di trasformazione previste dallo scenario con una proposta progettuale che verrà valutata rispetto agli indicatori contenuti nelle normative di Piano. Precondizione per la presentazione della candidatura al meccanismo concorsuale è la piantumazione preventiva dell'intero ambito soggetto di futura trasformazione (Preverdissement).

La Piantumazione preventiva, effettuata in modalità diverse rispetto alle zone che rimarranno a verde a seguito dell'attuazione dell'intervento e le zone oggetto di edificazioni, consente di innalzare da subito il valore ecosistemico complessivo di Pordenone.

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Aree di trasformazione

Piantumazione preventiva

(preverdissement)

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Selezione della migliore proposta di

trasformazione

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Concorso periodico tra le proposte

progettuali

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Esempio di criteri per la valutazione del progetto in fase di concorsualità

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Esempio di criteri per la valutazione del progetto in fase di concorsualità

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Esempio di criteri per la valutazione del progetto in fase di concorsualità

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CONTENIMENTO DEL CONSUMO DI SUOLO

61+2 %

AUMENTO DELLA SICUREZZA DEL SISTEMA URBANO

53%

SALVAGUARDIA AMBIENTALE

+4,5%

COOPERAZIONE SOVRACOMUNALE

130.000 ab

Completamento delle aree inattuate della variante 77 ad esclusione delle aree soggette vincolo PAIL. La trasformazione delle aree avviene con meccanismo concorsuale con attuazione della piantumazione preventiva (preverdissement).

Le aree di trasformazione soggette a vincolo PAIL assumono una destinazione agricola o ambientale valutata la loro vulnerabilità idrogeologica. Queste aree potrebbero assumere una funzione pubblica rispetto al miglioramento qualitativo dell’ecosistema urbano.

L’attuazione del preverdissement sulle aree di trasformazione consente un miglioramento complessivo del valore ecosistemico con conseguente beneficio ambientale per il tessuto edificato.

La costruzione di politiche condivise alla scala sovralocale porta ad un miglioramento del sistema ambientale e ad un riequilibrio territoriale complessivo tra i centri urbani.

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RISULTATI ATTESI

Incremento volumetrico residenziale previsto:

554.000 mc pari a 3.693 nuovi abitanti teorici

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Lo scenario 03 gli interventi sono finalizzati alla riqualificazione del sistema urbano e ambientale complessivo, in particolare con l’obiettivo di diminuzione delle emissioni favorendo la rigenerazione del patrimonio edilizio verso un sistema con migliori prestazioni energetiche. Tali azioni comportano un miglioramento complessivo del bilancio ecosistemico e possono essere attuate anche su aree greenfield. In particolare, per ogni azione di rigenerazione del patrimonio edilizio e del sistema urbano equivale un bonus volumetrico (volumetria compensativa) che non potrà essere edificato in loco ma trasferito all’interno delle aree di trasformazione esterne.

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Lo scenario si struttura in due differenti fasi di attuazione:

Fase 1 - riqualificazione del sistema urbano e ambientale complessivo.

Fase 2 – Attuazione di nuovi interventi su aree greenfield.

In particolare all'interno della prima fase, per ogni azione di rigenerazione del patrimonio edilizio e del sistema urbano equivale un bonus volumetrico (volumetria compensativa) che non potrà essere edificato in loco ma trasferito all'interno delle aree di trasformazione esterne.

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In particolare, genera diritti volumetrici:

Processi di rigenerazione energetica degli edifici esistenti (diritto volumetrico generato massimo: 30% della SLP rigenerata);

Cessione all'Amministrazione Comunale di aree per la costruzioni di nuovi servizi pubblici (diritto volumetrico generato pari a 0,45 mc/mq);

Ricollocazione di edifici in ambiti a rischio idrogeologici (SLP esistente +50%).

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Edificio esistente

Verifica sismica della struttura ed

efficientamento energetico

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Le aree di trasformazioni greenfield, preposte ad ospitare la volumetria compensativa sono dotate di doppio indice, il primo rappresenta la quota volumetrica propria dell'area, il secondo quantifica la volumetria che dovrà essere acquisita dai processi di rigenerazione e riorganizzazione territoriali.

L'attuazione degli interventi nelle aree di trasformazione è subordinata al raggiungimento dell'indice massimo.

Per le aree di trasformazione interessate dai vincoli idrogeologici si prevede la possibilità di innescare trasformazioni finalizzate alla realizzazione di destinazioni d'uso compatibili con le prescrizioni PAIL e che per tipologia di strutture possano minimizzare le eventuali criticità dovuti agli eventi di allagamento, come ad esempio servizi privati per il tempo libero o alla cura della persona quali centri sportivi. In alternativa per le aree si prevede l'uso per la produzione di energia da fonti rinnovabili di iniziativa privata.

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Diritto edificatorio proveniente da rigenerazione

urbana

Sviluppo dell’area di trasformazione

Riqualificazione dello spazio pubblico esistente

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CONTENIMENTO DEL CONSUMO DI SUOLO

61+2 %

AUMENTO DELLA SICUREZZA DEL SISTEMA URBANO

53%

SALVAGUARDIA AMBIENTALE

+1,5%

COOPERAZIONE SOVRACOMUNALE

130.000 ab

Completamento delle aree inattuate della variante 77 comprese quelle soggette vincolo PAIL. La trasformazione delle aree avviene attraverso gli strumenti della parequazione e della rigenerazione urbana.

Le aree di trasformazione soggette a vincolo PAIL assumono una destinazione agricola o ambientale valutata la loro vulnerabilità idrogeologica. La perequazione consente lo spostamento dei diritti edificatori acquisiti in aree non a rischio idrogeologico e una maggiore sicurezza del territorio comunale.

L’impiego della perequazione e della rigenerazione urbana migliorano complessivamente il valore ecosistemico del tessuto urbano attraverso la maggiore disponibilità di aree a standard per servizi e verde.

La costruzione di politiche condivise alla scala sovralocale porta ad un miglioramento del sistema ambientale e ad un riequilibrio territoriale complessivo tra i centri urbani.

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RISULTATI ATTESI

Incremento volumetrico residenziale previsto:

554.000 mc pari a 3.693 nuovi abitanti teorici

Che induce:

923.334 mc residenziali esistenti rigenerati

Oppure

615.556 mq di nuove aree a servizi (384.139 mq per servizi da acquisire dalla previsioni della Variante 77 + 231.417 mq su cui attivare azioni di ridefinizione dei servizi ecosistemici)

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RISULTATI ATTESI

GLI SCENARI PER PORDENONE

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SCENARIO 1 SCENARIO 2 SCENARIO 3

GLI SCENARI PER PORDENONE PRGC DI PORDENONE

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SCENARIO 1 SCENARIO 2 SCENARIO 3 Volume previsto: 554.000 mc

Incremento consumo di suolo: 0%

Incremento Valore Ecosistemico: 0%

Volume previsto : 554.000 mc

Incremento consumo di suolo: +2%

Incremento Valore Ecosistemico: +4,5%

Volume previsto : 554.000 mc

Incremento consumo di suolo: +2%

Incremento Valore Ecosistemico: +1,5%

GLI SCENARI PER PORDENONE

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01. LA COSTRUZIONE DEGLI SCENARI

02. GLI SCENARI PER PORDENONE

03. ENERGIA COME NUOVO MODELLO DI SVILUPPO

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In considerazione dei prezzi crescenti dell'energia, delle capacità tecnologiche in tema di risparmi passivi ed attivi e della quantità di energia che viene sprecata ogni anno nelle città, vale però la pena di riesaminare radicalmente la questione energetica per verificare se non sia già possibile avviare dei processi concreti su scala urbana per trasformare le città da soggetti energivori a produttori di energia.

La principale criticità probabilmente sta nel fatto che i risparmi conseguibili sono in realtà molto elevati, ma non è ancora emersa una struttura economica che permetta di utilizzare i risparmi ottenuti per creare un “nuovo mercato” capace di “socializzare” gli utili ottenuti promuovendo l'utilizzo complessivo delle risorse risparmiate.

E’ necessario che una parte dei risparmi rientrino nel ciclo economico generando nuove attività, nuove imprese e nuove occasioni per promuovere lo sviluppo locale.

ENERGIA COME NUOVO MODELLO DI SVILUPPO

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La crisi economica ha di fatto ridotto o addirittura annullato la formazione di nuova rendita, che negli anni passati ha rappresentato il motore delle trasformazioni urbane fornendo anche le risorse finanziarie per la creazione e la gestione dei servizi pubblici delle città.

In seguito a ciò si è ridotto praticamente a zero il capitale finanziario investito nelle trasformazioni urbane con conseguenti gravi ripercussioni nell'industria delle costruzioni.

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Nelle trasformazioni che riguardano la città il motore delle trasformazioni è sempre stato la rendita fondiaria ovvero la differenza di prezzo ottenibile tra un terreno agricolo ed un terreno edificabile a cui si aggiunge il valore della rendita di posizione all'interno dell'organismo urbano.

I processi di riqualificazione dell'esistente, al contrario, non creano nuova rendita ma al massimo mantengono i valori iniziali e quindi non sono in grado di remunerare il capitale finanziario.

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L’attuale crisi è dovuta alla mancanza di prospettive di investimento per il capitale finanziario che non trova adeguata remunerazione nella pura attività di trasformazione edilizia.

In questa specifica congiuntura il risparmio energetico potrebbe sostituire, almeno in parte, le prospettive di investimento che negli anni passati erano concentrate sulla creazione di nuova rendita.

La riqualificazione edilizia potrebbe determinare un risparmio energetico costante che, in un certo numero di anni, potrebbe ripagare non solo l'investimento ma generare un guadagno. Guadagno che potrebbe essere ripartito tra l'impresa di costruzioni, il capitale finanziario e il proprietario dell'immobile.

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La valutazione economica di un edificio è condizionata da molti fattori di carattere generale che determinano complessivamente il valore immobiliare che il mercato assegna alla costruzione. Esso viene calcolato in parte rispetto alla sua localizzazione all'interno del sistema urbano o del territorio ed all'attrattività della zona in sé, in parte in relazione alla qualità intrinseca della costruzione ovvero della qualità del manufatto ed infine al suo stato di conservazione.

Il valore immobiliare di partenza normalmente è calcolato infatti rispetto ad un edificio in perfette condizioni e quindi il valore finale può essere anche sensibilmente ridotto in relazione al suo stato di conservazione ovvero ai costi di manutenzione necessari per riportare l'edificio in condizioni ottimali.

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Le valutazioni sullo stato di manutenzione tengono conto delle condizioni generali dell'immobile ma risentono anche del ciclo di vita di un edificio ovvero del tempo medio di obsolescenza dei componenti edilizi ed impiantistici che compongono complessivamente la struttura.

E' noto infatti che le componenti edilizie (intonaci, tetti, verniciature, grondaie e pluviali) hanno una durata di trent’anni e che trascorso tale periodo è necessaria una manutenzione straordinaria mentre il ciclo di vita degli impianti e di circa vent’anni.

Il ciclo di vita dell'edificio è inoltre condizionato dalle modificazioni degli standard prestazionali che via via il mercato richiede e dalle modificazioni normative che impongono modificazioni ad esempio rispetto alla sicurezza o ai requisiti igienico-sanitari.

Poiché gran parte del patrimonio edilizio esistente è stato costruito negli anni 60/70/80 ed ha quindi dai trenta ai cinquanta anni di vita è evidente che, indipendentemente dall'accuratezza della manutenzione ordinaria effettuata, nei prossimi anni dovranno essere effettuati interventi radicali di riqualificazione.

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Un ulteriore elemento che è destinato ad incidere negativamente sull'attuale mercato immobiliare è la presenza di una proprietà molto frammentata che rende difficile qualsiasi intervento di riqualificazione.

Il costo di gestione di un edificio è un altro aspetto molto rilevante nel determinare il valore immobiliare del bene e la sua appetibilità sul mercato. Sulla base dell'età dell'edificio è verosimile che i costi energetici siano già molto alti e questo significa che nel prossimo futuro essi rappresenteranno una spesa significativa che inciderà negativamente sul mercato complessivo delle costruzioni.

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L'intervento di rigenerazione energetica determina una riqualificazione complessiva che porta automaticamente ad un innalzamento del valore immobiliare a cui si aggiunge una diminuzione nei costi di gestione.

A - Aumento immediato dei valori immobiliari

B - Stabilizzazione dei costi gestionali

C - Progressiva diminuzione dei costi di gestione secondo le fasi contrattuali previste con la ESCO

Ciò determina un vantaggio immediato per il proprietario dell'immobile, relativo all'aumento del valore immobiliare, ed a una forte diminuzione dei costi di manutenzione. Il risparmio energetico è in grado di remunerare il costo dell'intervento edilizio assicurando inoltre un utile al capitale finanziario investito.

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Le infrastrutture energetiche che attualmente alimentano le città sono quelle pensate per i combustibili fossili ed hanno lo scopo di distribuire l'energia che viene prodotta in luoghi concentrati lontano dalle città.

Il sistema energetico locale, al contrario, “produce” l'energia all'interno della città e quindi ha bisogno di specifiche infrastrutture per la produzione e lo stoccaggio dell'energia prodotta.

Le energie rinnovabili sono a bassa intensità e vengono prodotte in maniera intermittente ed è quindi indispensabile che i centri di produzione e di stoccaggio siano distribuiti in tutto il sistema urbano.

Sono necessarie quindi:

infrastrutture e reti per l'utilizzo dell'energia geotermica;

spazi pubblici e privati per la creazione di parchi solari;

cisterne per l'accumulo stagionale di calore.

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All'elenco di aree ed opere di urbanizzazione è inoltre da aggiungere la realizzazione di case parcheggio per facilitare i programmi di rigenerazione urbana.

La rigenerazione di edifici esistenti incontrerà una forte criticità legata alla presenza degli abitanti che ragionevolmente allungherà i tempi di lavorazione e quindi i costi degli interventi.

Diventa quindi strategico avere a disposizione edifici da adibire a case parcheggio da utilizzare per rendere più sostenibili gli interventi di recupero del patrimonio esistente.

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Il Piano Urbanistico potrebbe prevedere che le nuove volumetrie realizzate siano gravate da una quota percentuale di diritti volumetrici derivanti da interventi di efficientamento energetico già attuati. In questo modo la produzione di nuova rendita urbana contribuirebbe al risparmio energetico del patrimonio edilizio esistente e quindi alla diminuzione delle emissioni di CO2.

Un meccanismo di questo genere sarebbe, di fatto, molto simile a quello applicato per i Certificati energetici dove parte degli utili realizzati con i combustibili fossili vengono utilizzati per incentivare in vari modi la diminuzione delle emissioni.

Ad esempio:

ENERGIA COME NUOVO MODELLO DI SVILUPPO

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L'impostazione del PRGC privilegia il tema dell'energia e punta sul risparmio energetico per accelerare i processi di rigenerazione urbana.

A differenza di altri piani il PRGC di Pordenone approfondisce i temi energetici con una serie di approfondimenti progettuali che stimolano la messa a punto di politiche attive a livello locale.

Il contributo del PRGC

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Si tratta di una tavola che può essere prodotta partendo dalle classi di età degli edifici e da una verifica a campione per i quali è già stata eseguita la certificazione energetica.

Questa carta è in grado di restituire in forma sintetica la situazione energetica complessiva della città e di individuare in linea di massima le zone urbane con maggiori problemi di consumi e di emissioni.

La tavola può inoltre essere incrociata con una analoga mappa dei valori immobiliari e quindi restituire preziose informazioni sulle zone in cui interventi di efficientamento energetico genererebbero anche un aumento dei valori urbani.

Cos’è la carta del consumo energetico degli edifici

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Carta geoenergetica

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E' una carta dove sono analizzati i valori energetici del sottosuolo a cui si può fare riferimento per la scelta dei siti più vantaggiosi per la localizzazione di impianti geotermici.

Questa tavola sovrapposta a quella dei vincoli (ad esempio le fasce di sicurezza dei pozzi di acqua potabile) potrà restituire informazioni utili per la fase progettuale del piano ma anche per i singoli interventi attuativi.

Cos’è la carta geoenergetica

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Il contributo della pianificazione al rapido affermarsi del mercato energetico locale si attua attraverso l'individuazione di spazi dove potranno essere localizzate le nuove infrastrutture energetiche e nuove regole che facilitino la realizzazione di queste strutture. Il progetto di Piano dovrà quindi farsi carico di creare le condizioni per attuare le seguenti politiche:

facilitare il processo di risparmio energetico favorendo il consolidamento delle reti esistenti e la realizzazione di nuove reti;

ridefinire il concetto di standard per favorire il processo di riconversione energetica anche mediante l'utilizzo di spazi pubblici;

mettere a punto nuove regole che favoriscano la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente.

Cos’è la carta delle infrastrutture energetiche

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