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Organo Ufficiale del Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani N.2 anno 6° - aprile/giugno 2008 “Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. In L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1 DCB Milano” Prezzo Euro 1,00 n. 2 n. 2 aprile - giugno 2008 Gianluigi Passaretti Fondatore dello SNAMI Gianluigi Passaretti Fondatore dello SNAMI Me.di.co e Paziente insieme contro la burocrazia XXVII Congresso Nazionale Me.di.co e Paziente insieme contro la burocrazia XXVII Congresso Nazionale Louis Ignarro Incontro con il Premio Nobel per la medicina Louis Ignarro Incontro con il Premio Nobel per la medicina tiratura 25.000 copie SNAMI LIBERTÀ medica

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Organo Uff iciale del Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani

N.2 anno 6° - aprile/giugno 2008

“Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento PostaleD.L. 353/2003 (conv. In L.27/02/2004 n.46)art.1, comma 1 DCB Milano”Prezzo Euro 1,00

n. 2n. 2aprile - giugno 2008

Gianluigi PassarettiFondatore dello SNAMIGianluigi PassarettiFondatore dello SNAMI

Me.di.co e Pazienteinsieme

contro la burocraziaXXVII Congresso Nazionale

Me.di.co e Pazienteinsieme

contro la burocraziaXXVII Congresso Nazionale

Louis IgnarroIncontro con il Premio Nobelper la medicina

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n.2 apri le - giugno 2008

editorialeFrancesco Pecora

Francesco Pecora

DDopo meno di un anno siamo riusciti a raggiungere insieme una prima meta con una tiratura di

venticinquemila copie della nostra Libertà Medica. Mi sia concesso un solo attimo di auto cele-brazione. Dal congresso di Copanello ne abbiamo fatta di strada. Abbiamo incrementato la tira-tura di quasi ventimila copie, l’obiettivo è di portarla entro l’anno a cinquantamila. Le nostre ideedevono essere divulgate il più possibile e con il solito coraggio che ci contraddistingue.

Questo numero, come tradizione, dovrebbe essere dedicato interamente al congresso naziona-le di Cervia.

Gli articoli, i Vostri, che sono giunti in redazione, non mi hanno permesso di mantenere questatradizione. Il direttore di un giornale, in genere, indica la linea editoriale. In questo numero la li-nea editoriale è stata tracciata da tutti coloro che hanno contribuito a fare il giornale. Un piace-vole ammutinamento, come se tutti si fossero messi d’accordo. Ne è venuta fuori una edizione,dove tutti mettono il dito sul nervo scoperto della attuale situazione: politica, sanitaria, sindaca-le, sociale, evolutiva, degenerativa, legale, e non so più quante cose ancora sono venute fuori daivostri articoli. Ma la cosa straordinaria e preoccupante nello stesso tempo, è una trama, che nona caso sembra tessuta da una sola mano.

La Burocrazia ci sta annientando: è stato uno dei temi dominanti del nostro congresso, non siriesce più a lavorare con serenità. Ministro Brunetta, dedichi quattro cinque ore della sua vita al-lo studio della deburocratizzazione dell’attività del medico. Ma si faccia affiancare da un medicoin piena attività.

Berlusconi e Ministri non riformate per sentito dire, uscite dai palazzi, dove il più delle volte viraccontano balle, fatevi ospitare in incognito negli studi e negli ambulatori. Vi renderete contoche ciò che credete di conoscere è lontano anni luce dalla realtà. La Sanità non è un prodotto com-merciale, per cui non parlate più di mercato.

Se un manager, anche bravo, si è occupato di lamette da barba, non possiamo inserirlo in uncontesto amministrativo sanitario; sarà pure bravo, (e non ce ne sono molti), ma sicuramente ina-deguato.

Più di una volta Libertà Medica si è interessata alla sindrome del burn-out. Il problema è piùvasto di quanto ci si possa immaginare. L’ENPAM lancia un segnale molto forte, troppe pensio-ni di invalidità per medici relativamente giovani, con un incremento non fisiologico. Il medico stamale. In ogni articolo della nostra rivista vengono fuori, sempre gli stessi problemi e da tutte le par-ti della penisola. Facciamo qualcosa di concreto, l’incontro di Fiuggi voluto da Bianco potrebbeessere un momento di serio confronto, per affrontare il problema.

Passaretti e Messina, due lunghe esperienze da valorizzare. Quanto è galvanizzante osservarecome il passato possa conciliarsi ed adattarsi al presente. Questa spinta ci è data da due perso-naggi, avanti con gli anni, che hanno affrontato difficoltà più severe delle nostre attuali. Ed allo-ra non tutto è perduto. Avanti tutta!

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© Edra 2008Pubblicazione protetta a norma di legge dall’Ufficio proprietàletteraria, artistica e scientifica della Presidenza del Consi-glio dei Ministri, dedicata all’aggiornamento professionale.La pubblicazione o ristampa di articoli o immagini della rivi-sta deve essere autorizzata per iscritto dall’editore. Gli arti-coli pubblicati su Libertà Medica Snami sono redatti sot-to la responsabilità degli autori.

GraficaWalter Aliprandi, Gaetano Altamura

Raffaella CastelliGiorgio Gandolfo - direttore creativoClementina Lamedica - art director

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Libertà Medica Snami è realizzatocon il contributo non vincolante di

Periodico associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Libertà Medica SNAMI è presente sul sito nazionale www.snami.org

IN QUESTO NUMERO

LA PAGINA DEL PRESIDENTEUn altro sindacato è possibile? Stefano Nobili ................................................................................................................ 3

XVII CONGRESSO NAZIONALEMe.di.co. e Paziente insieme contro la burocrazia ......................................................................................................... 5

TRE DOMANDERitrovo uno Snami evoluto e più maturo sindacalmente Angelo Testa ................................................... 9

POLEMIZZANDO“Mi consenta, Dottore...” Augusto Pagani ....................................................................................................................... 10I Medici e la burocrazia Matteo Grasso ............................................................................................................................... 12

LA VOCE DEI SETTORILavorare al femminile Maria Cristina Campanini ................................................................................................... 16

DIRITTO SANITARIOÈ gratuita la musica negli studi medici? Ennio Grassini ................................................................................... 18

DALLE PROVINCEPavia - Il sistema informatico socio sanitario è un contenitore propagandistico Salvatore Santacroce ................................................................................... 22Caserta - Nuovo rappresentante italiano dell’EGPRN Ferdinando Petrazzuoli .......................... 23Monza e Brianza - Nuova Sezione Provinciale di Monza e Brianza Sergio Ghezzi .................... 24Bari - La difesa della dignità professionale nella filosofia del Comitato Aziendale della ASL di Bari Antonio Chiodo ............................................................................. 25Palermo - Contenere la spesa non a scapito dei pazienti Natale Tarantino ................................. 27

ARTE MEDICA E SCIENZAIntervista Louis Ignarro Valerio Nori .................................................................................................................................... 28Il farmaco generico: un’opportunità da cogliere Mario Ugo Mirabella .......................................... 32

ATTUALITÀLa retroattività e la postuma nella polizza R.C.professionale del medico Daniela Bernuzzi Bassi ................................................................................................... 14Il medico del futuro: preparato, senza arroganzacon l’ammalato e i colleghi Giuseppe Messina ............................................................................................................ 21

L’INTERVISTAIntervista a Orsola Matrisciano Stefano Nobili ............................................................................................................ 35

In copertina: “Barca”Mondello - PalermoFoto: frappè

SNAMILIBERTÀmedicaNumero 2/2008

PERIODICO TRIMESTRALEDI INFORMAZIONE PROFESSIONALE

SCIENTIFICA, GIURIDICA E SINDACALE

Organo Ufficiale del Sindacato NazionaleAutonomo Medici Italiani

Via Ripamonti, 40 - 20136 MilanoTel. 02 9738 3440 - 02 58300967

Fax 02 9738 3441

Autorizzazione Tribunale di Milano n.73 del 08.02.03

Direttore ResponsabileFrancesco Pecora

Segretaria di redazioneGiovanna Locatelli

Hanno collaborato a questo numeroDaniela Bernuzzi Bassi

Maria Cristina CampaniniAntonio Chiodo

Sergio GhezziEnnio GrassiniMatteo Grasso

Giuseppe MessinaMario Ugo Mirabella

Stefano NobiliValerio Nori

Augusto PaganiFerdinando PetrazzuoliSalvatore Santacroce

Natale TarantinoAngelo Testa

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la pagina del PresidenteMauro Martini

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I tempi sono cambiati e le proposte di decenni fasono forse oggi poco utili per le esigenze attuali

Un altro sindacato è possibile?Preferiamo l’evoluzione alla staticità delle mummie

■ a cura di Stefano Nobili

Il mondo sindacale ingenerale vive da anniuna decadenza legatafondamentalmente aicambiamenti nelle

condizioni di lavoro. Anche i sinda-cati più storici (la triade CGIL, CISL,UIL) hanno vissuto e stanno vivendouna crisi in ordine al numero dei lo-ro iscritti.

Tipi di contrattazione che negli an-ni ’70, ’80 e ’90 erano lo standard,ora vedono le organizzazioni dei la-voratori su posizioni più morbide neiconfronti di chi detiene il capitale.Idemla contrattazione nei confronti di par-te pubblica dove il refrain è semprequello: non ci sono risorse. Il mondocome detto è cambiato.

Le esigenze della popolazione-uten-te si sono modificate profondamentee l’atteggiamento nei confronti dellaprotesta sindacale è poco solidale seviene toccato un bisogno precipuo:bastano gli esempi dei controllori divolo e dei lavoratori dei trasporti.

Per non parlare del blocco dei tas-sisti i quali tra l’altro non sono nean-

che dipendenti ma lavoratori auto-nomi.

In tutta questa situazione dove sicollocano i sindacati dei medici con-venzionati?

Non si vuole qui condurre un’ana-lisi approfondita sulle differenze tralavoro dipendente e parasubordina-to, oppure sul concetto di ruolo delmedico nella società, ruolo che è cam-biato (checché qualcuno non lo vogliaammettere) come è cambiata la per-cezione della figura del medico e lasua l’immagine (“...l’immagine è pro-dotta dal cliente, l’azienda può solopredisporre gli elementi adatti perchèla percezione attiva del cliente si orien-ti in modo corretto”... D. Bernstein:Company Image 1988).

Semplicemente, dopo questa brevedisamina, abbiamo stabilito che i tem-pi sono cambiati e le proposte di de-cenni fa, sono forse oggi poco utili perle esigenze attuali. Inoltre dobbiamoessere più realisti del re e chiederci:l’Aventino è meglio della pianura? Eancora: il partecipare al mondo dellapolitica è così deteriore e non etico?

È meglio essere duri e inflessibili, le-gati ad un modello antico della serie“mi spezzo ma non mi piego” oppu-re essere attenti alle opportunità che sipresentano e coglierle per avere mi-gliori risultati nell’interesse degli iscrit-ti al sindacato? E non è forse più co-modo essere sempre (o quasi) controqualcosa, piuttosto che discutere e va-lutare i punti di vista altrui? È inutilenascondersi e occorre dire le cose co-me stanno: il sindacato deve essereportatore di interessi. Di chi? Dei suoiiscritti ovviamente. Il termine “inte-ressi” non è una brutta parola anchese qualcuno può artatamente storcereil naso. Bisogna infatti chiedersi qua-li sono gli interessi che si vanno a rap-presentare e quali sono le relazionicon gli attori della scena con i qualifare i conti e non essere per principioin avversione preconcetta. Cambianole dinamiche: da qui l’adeguarsi in mo-do critico (etimologicamente: criti-ca=giudizio) al mondo che cambia. Labattaglia di retroguardia non paga più.

Il sindacalismo storico è cambiatoperché è assodato che è mutato il

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la pagina del Presidente

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mondo nel quale esso vive e opera.Prendiamo ad esempio la comunica-zione: un tempo era inconcepibile ave-re relazioni continue e approfonditecon la stampa e la visibilità era scar-sa rispetto ad oggi (ricordiamo unafrase di Enrico Cuccia, storico Presi-dente di Mediobanca: “Per un ban-chiere è meno grave scappare con lacassa, che parlare con un giornali-sta”...).

Eppure i sindacati confederali ave-vano iniziato una rete di relazioni conla stampa tali da conseguire “simpa-tie” nell’ambito dell’informazione. Peressere aggiornati, “up to date”, peressere visibili sempre, tessere rappor-

ti con i media è fondamentale, altri-menti non esisti.

Il sindacato può essere portatore diidee eccezionali per i suoi iscritti, mase non vengono “esternalizzate”, nonesistono e la comunicazione col suostrano mondo non è il diavolo. Quin-di chi è portatore di idee pratiche eutili non deve essere visto come tra-ditore dell’idea originaria ferma e im-mutabile perchè i cambiamenti dellasocietà sono repentini. Occorre ade-guarsi al nuovo e al mondo, altrimentisi rischia di estinguersi o semplice-mente di non contare in un mondo,appunto, dove l’esserci “hic et nunc”è fondamentale. ■

Il tavolo della presidenza al congresso

Cerchiamo di nonessere troppo esigenti:

è meglio possederediamanti di seconda

scelta che nonpossederne affatto.

Mark Twain(Florida, 30 noveme 1835Redding, 21 aprile 1910)

umorista, scrittore, letterato,lettore universitario

e conferenziere statunitense

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XXVII Congresso NazionaleCervia, 20-25 maggio

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Me.di.co. e Paziente insiemecontro la burocrazia

I l XXVII congresso nazionale svol-tosi a Cervia, presieduto con la ele-ganza e l’equilibrio che sempre lo

contraddistinguono dal dottor Fran-cesco Biavati, ha segnato senza dubbioun passaggio storico. Dalla politica deldire si è passati alla politica del fare.

In un anno lo SNAMI ha ricucito, senon addirittura cucito, i collegamentiche aveva in passato e che comunqueavrebbe dovuto avere.

Tutto svolto all’insegna della traspa-renza e del consenso. Tutto svolto conl’aiuto e l’impegno di tutti. Dal sem-plice iscritto al massimo dirigente.

Lo SNAMI è in crescita. Ha mante-nuto ben saldi i suoi antichi principi diliberalità ed indipendenza.

A pochi, nostro malgrado abbiamodato fastidio. Ma se ne facciano unaragione.

Lo SNAMI è un organismo nazio-nale e non può essere influenzato dal-le varie “bocciofile” di turno che si ar-rogano il patetico diritto di primoge-nitura.

Vale a dire, che le idee che crea e por-ta avanti ottengono il consenso dei più.Questa è democrazia, viva la demo-crazia. Nel mondo qualcuno non hastudiato greco e confonde la democra-zia con l’oligarchia.

Queste idee, si sta cercando di farleconoscere il più possibile a tutti, me-

dici SNAMI e non SNAMI, istituzio-ni, altre organizzazioni sindacali, po-litici ed anche al semplice cittadino, vi-sto che è il co-protagonista nella sto-ria della sanità.

La presenza massiccia dei vertici del-le altre organizzazioni sindacali e del-le istituzioni, la dice lunga su quelloche sta avvenendo.

Se questo congresso ha avuto mag-giore risalto sui media ci sarà un mo-tivo?

Questo congresso ha cominciato adare risposte ai problemi e non solo asollevarli. Gli argomenti trattati han-no una loro origine dallo slogan del

congresso: insieme ai pazienti controla burocrazia.

L’introduzione dei LEA (livelli essen-ziali di assistenza) per la medicina di fa-miglia ed un ritorno al concetto di bu-rocrazia che sottrae tempi lunghissimiall’assistenza. Si è parlato di un accor-do stralcio sul biennio economico perla medicina generale. Abbiamo ripresoil tema dell’alcol sollecitando le istitu-zioni a farne un momento permanentedi emergenza sociale specialmente ne-gli adolescenti. Ci siamo sentiti in sin-tonia con la SNAMID sui controlli pro-grammati per le malattie croniche anchea fronte di un risparmio della spesa.

Cervia antica, il canale

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XXVII Congresso NazionaleCervia, 20-25 maggio

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Non ultimo l’auspicio di un incontro abreve scadenza con il Ministro Sacconi.

Due belle note di calore ed affettohanno contraddistinto questa edizione2008 del congresso a Cervia. La primaè quella di aver conosciuto e aver fattoconoscere a tutti quella straordinariapersona del Dott. Gianluigi Passaretti,primo fondatore dello SNAMI, il qua-le ci ha allietato proponendoci foto edocumenti storici del sindacato, quan-do fare sindacato per i medici non eracerto sicuro. Lui stesso girava armato.

Altro bel momento la consegna da par-te del presidente Martini al PresidenteBosisio della SNAMID della tessera diiscrizione al sindacato che chiude defi-nitivamente un capitolo. Non si puòchiudere l’evento congresso Cervia 2008senza rivolgere un pensiero di ricono-scenza alle autorità locali che ci hannoaccolto come nelle migliori tradizioni delluogo, Sindaco ed Assessori in testa, gliamministratori delle terme, gli ammini-stratori della saline, sensibili oltre chenell’ospitalità anche nella generosità.

Un plauso alle nostre segretarie Pa-trizia e Giovanna che pure essendo dasole e per la prima volta a gestire uncongresso nazionale si sono superate,non una disfunzione, non una sbavatu-ra, tutto perfetto. Un ringraziamentoparticolare al Dott. Giovanni Cavalla-ro che da luogotenente ha contribuitoa risolvere i non pochi problemi che sisono presentati di volta in volta nei me-si che hanno preceduto il congresso.

Arrivederci al prossimo anno al XX-VIII Congresso Nazionale. ■

fp

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XXVII Congresso NazionaleCervia, 20-25 maggio

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I delegati al 27° Congresso Nazionale SNAMI, svoltosi a Cervia in data 24maggio 2008, udita la relazione del Presidente Nazionale Mauro Martini, ap-provano la linea politica espressa dall’esecutivo nazionale.

Il Congresso condivide il progetto Me.Di.Co. di riorganizzazione e poten-ziamento della medicina del territorio, contrario a qualsiasi forma di aggre-gazione coatta; il Congresso nazionale SNAMI dà mandato all’Esecutivo Na-zionale, nell’ambito di tale progetto, di mettere in atto tutte le opportune ini-ziative per:1. il recupero del potere d’acquisto degli onorari, gravemente erosi

negli ultimi anni,2. l’eliminazione delle forme incongrue di tassazione che gravano

sul medico di assistenza primaria (Irap, tassa rifiuti, ICI, ecc.),3. la drastica riduzione degli atti burocratici di tipo amministrativo,

estranei alla professione medica,4. il mantenimento dell’esclusivo carattere privato dello studio

del medico convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale.

Vista la mozione della dirigenza medica approva la formalizzazione del-l’aggregazione al nuovo soggetto sindacale al quale viene trasferita la tito-larità delle deleghe ai soli fini della rappresentatività della dirigenza medi-ca e la relativa modifica statutaria e/o regolamentare, come da disposizio-ni ARAN.

Il Congresso Nazionale SNAMI, approva altresì la linea politica tesa, perquanto possibile, alla costruzione di un fronte intersindacale unito nella di-fesa dei principi e della dignità professionale dei medici nei confronti di par-te pubblica, ribadendo al tempo stesso la propria peculiarità nei progetti dirinnovamento della medicina territoriale.

Preso atto■ che l’ACN è ormai scaduto da 30 mesi, ■ che l’atto di indirizzo di parte pubblica è assolutamente insoddisfacente

nella parte normativa ed economica,conferisce mandato all’Esecutivo Nazionale di mettere in atto tutte le azio-ni sindacali a forte impatto, fino all’eventuale sciopero per sostenere difronte a parte pubblica le giuste rivendicazioni.

Il Congresso Nazionale SNAMI richiede, inoltre con fermezza un incontro intempi brevi con i rappresentanti del nuovo Governo. ■

M O Z I O N E F I N A L E

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XXVII Congresso NazionaleCervia, 20-25 maggio

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tre domandedi Angelo Testa

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Gianluigi Passaretti fondatore dello SNAMI

Ritrovo uno SNAMI evoluto e più maturosindacalmenteIl concetto di medicina di gruppo assicuracomunque all’ammalato una assistenza migliore

■ di Angelo Testa

SNAMI ieri SNAMI oggi.Quali le sensazioni e le differenzeda parte del fondatore

C’è una certa differenza tra lo SNA-MI dei primissimi anni e quello di og-gi, una volta lo SNAMI era un sinda-cato di battaglia che doveva confron-tarsi, oltre che con altre formazioniantagoniste anche con una situazionepolitica molto pericolosa. Ora questasituazione per fortuna non c’è più, edil sindacato è evoluto sia come espe-rienza, sia come maturità sindacale.Oggi si richiede anche una certa fles-

sibilità che tenga conto della situa-zione generale attuale, flessibilità chenon deve comunque intaccare la fer-mezza nelle proprie decisioni.

La Medicina di famiglia ha seguitouna evoluzione fisiologica o quelladi oggi è una aberrazione?

No; ha seguito una evoluzione fi-siologica che si è un po’ adeguata aitempi moderni: certo è diminuito ilrapporto tra il medico ed il proprioassistito, che un tempo era più strettoe, diciamo così, più familiare. Conse-guenza anche delle decisioni politiche

che hanno molto spersonalizzato que-sto rapporto.

Una saggia ricetta per il sindacato eper il medico di famiglia di oggi

Il sindacato deve cercare di com-battere questa spersonalizzazione,puntando anche politicamente a so-stenere le richieste sia economiche siaetiche che si inquadrino in una situa-zione più globale di sostegno del cetomedio, a cui appartengono i medici.I medici devono seguire con disciplinale richieste e le lotte sindacali e nellostesso tempo cercare di mantenere unrapporto piuttosto stretto con i pro-pri ammalati, anche nei casi di medi-cina di gruppo. Il concetto di medici-na di gruppo assicura comunque al-l’ammalato una assistenza migliore edal medico la possibilità di un lavoropiù tranquillo ed ordinato, a parte ilfatto che ormai è un concetto più inlinea con i tempi. Certo il medico nondeve esasperare questo concetto. ■

C’è gente tanto brava da scrivere due libri contemporaneamente: il primo e l’ultimo.

Mark Twain(Florida, 30 noveme 1835 - Redding, 21 aprile 1910)

umorista, scrittore, letterato, lettore universitario e conferenziere statunitense

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Reale o surreale il malessere è generale

“Mi consenta, Dottore...”Ma ho incontrato davvero Silvio Berlusconi?

■ Augusto PaganiPresidente Provinciale di Piacenza

Ho incontrato Silvio Berlu-sconi la scorsa settimana acasa di mio zio, ed in quel-

la occasione ho avuto modo di parla-re con lui e di chiedergli quali sianole sue idee ed i suoi progetti per la sa-nità italiana.

IO: “Presidente Berlusconi, pensache la sanità italiana sia davvero tut-ta da rifare?”

BERLUSCONI: “Assolutamente no, ilnostro Sistema Sanitario Nazionale èanzi uno dei migliori del mondo, siaper la quantità sia per la qualità del-le prestazioni che offre ai cittadini.

Naturalmente ci sono cose da mi-gliorare e cose da cambiare radical-mente, ma non intendiamo distrug-gere quello che oggi esiste prima diavere fatto una approfondita e com-pleta valutazione dello stato delle co-se, di avere predisposto una serie diinterventi e di riforme da discutere conle associazioni dei medici e con i sin-dacati dei lavoratori e soprattutto diavere certezza delle risorse a disposi-zione per finanziare i nuovi servizi ele eventuali riforme.”

IO: “Sono esterrefatto, Presidente;è la prima volta, negli ultimi 30 anni,che un politico afferma che anche inambito sanitario i progetti si fanno infunzione delle necessità della popola-zione e dei fondi a disposizione delloStato e delle Regioni!

A questo proposito, Presidente Ber-lusconi, crede che l’Italia debba avereuna sola organizzazione sanitaria oche invece ciascuna Regione ne pos-sa avere una diversa?”

BERLUSCONI: “Anche in sanità se-guiremo i principi del federalismo epermetteremo alle Regioni di adatta-re alle loro diverse situazioni e neces-sità le regole ed i programmi definitie concordati a livello nazionale, fattasalva la garanzia per tutti i cittadinidi avere adeguati servizi sanitari e pertutti i medici e gli operatori sanitaridi avere le medesime opportunità pro-fessionali e gli stessi livelli retributivisu tutto il territorio nazionale”.

IO: “Molto bene e molto chiaro.Vorrei sapere ancora quali sono a Suoparere le criticità della sanità italianae quali saranno, di conseguenza, le vo-stre priorità in ambito sanitario.”

BERLUSCONI: “Le criticità in termi-ni di qualità dei servizi sono certa-

polemizzandoAugusto Pagani

mente poche, in relazione alla moleed alla complessità dei servizi resi. Ab-biamo intenzione di intervenire subi-to fornendo i mezzi e gli strumentiadeguati agli operatori sanitari, me-dici e paramedici, che sono essi stessiadeguati, e di sostituire quelli che ade-guati non sono, se risulterà che sonoessi stessi la causa del disservizio. Maabbiamo anche intenzione di proce-dere ad una ampia revisione dell’at-tuale apparato burocratico, che rite-niamo sia del tutto sproporzionato neinumeri e nei costi rispetto all’appara-to produttivo (e per apparato pro-duttivo intendo la attività complessi-va di medici, paramedici, infermieried inservienti in genere).

In termini di quantità dei servizi ilproblema è naturalmente quello di ga-rantire a tutti i servizi necessari, e di ri-durre al contempo la fruizione im-propria dei servizi non necessari, dicui troppi cittadini abusano a causadella totale gratuità degli stessi.

Per percorrere questa strada cer-cheremo la collaborazione dei medi-ci, ai quali deve essere affidata questagrande responsabilità senza però op-primerli con un avvilente sistema dicontrolli e di limitazioni o addiritturacolpevolizzarli per il mancato rispet-

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polemizzando

to di regole e norme pensate dai poli-tici e dai ragionieri di Stato per limi-tare la spesa senza assumersi in primapersona la responsabilità e la conse-guente impopolarità della scelta, e perdi più senza minimamente coinvolge-re gli utenti informandoli e responsa-bilizzandoli ad un corretto compor-tamento e ad una eventuale sanzionein caso di comportamento scorrettoo contrario alla Legge.

Siamo convinti che i medici non pos-sano non avere una grande responsa-bilità in ordine alla erogazione delleprestazioni e dei servizi, ma che pa-rallelamente debbano essere Loro ri-conosciute più gratificazioni. Noi in-tendiamo dialogare con i medici echiedere Loro di offrirci aiuto e col-laborazione per percorrere insiemequesta strada.

Abbiamo intenzione di ridurre laspesa per l’apparato burocratico, cherappresenta ormai una voce esagera-ta del bilancio sanitario e che rappre-senta inoltre una delle principali cau-se della frustrazione professionale dichi lavora invece all’interno dell’ap-parato produttivo, e soprattutto deimedici, costretti ad incombenze bu-rocratiche spesso inutili e troppo spes-so mutevoli in funzione delle diretti-ve di qualsiasi ministro o assessoreregionale, o direttore generale di ASL,o direttore di Distretto od impiegatodi concetto di un qualsiasi ufficio del-la ASL.

Intendiamo infine ridurre la spesaper la assistenza ospedaliera ed au-mentare quella per la assistenza ter-ritoriale, perché per diminuire il nu-

mero e la durata dei ricoveri bisognaadeguatamente organizzare, gestire efinanziare la assistenza sul territorio,per assistere i cittadini al loro domi-cilio tutte le volte che sia possibile,senza far correre Loro dei rischi e sen-za chiedere ai medici di fronteggiaredelle emergenze continue o di corre-re Loro stessi dei rischi professionalicorrelati a scarsità di personale o diattrezzature.”

IO: “Presidente, queste sono le coseche la maggior parte dei medici si at-tende da Lei. Se la vostra azione di go-verno andrà in questa direzione cre-do che potrà contare sulla nostra col-laborazione e sulla nostra compren-sione, perché in ogni caso la realizza-zione di tutto questo non sarà né facilené breve. Le auguro di cuore di fareun buon lavoro e La ringrazio a no-me di tutti i medici italiani per la at-tenzione che ha dimostrato di avereper la Loro professione.”

BERLUSCONI: “Mi consenta, Dotto-re, di ringraziare a mia volta i mediciitaliani per quello che fanno ogni gior-

no in condizioni spesso difficili, e perchiedere scusa per le frequenti ed in-giustificate accuse di malpractice por-tate da giornalisti superficiali e sprov-veduti, attenti al clamore della noti-zia piuttosto che alla verità dei con-tenuti. Le garantisco il mio personaleimpegno per contrastare e punire laintollerabile caccia alle streghe che datroppo tempo in Italia criminalizzauna categoria di professionisti che haforse come principale colpa quella dinon avere la abitudine e la capacità didifendere sé stessa, come purtroppoinvece ha sempre fatto egregiamentela classe politica.”

Ma ho incontrato davvero SilvioBerlusconi, oppure ho soltanto so-gnato e dopo il risveglio ancora mi il-ludo che realmente queste siano le sueidee ed i suoi progetti?

Chi legge può pensare quello chevuole, e spero non me ne voglia chialla fine della lettura avrà avuto lasgradevole impressione di aver butta-to del tempo. ■

Due momenti di Silvio Berlusconi

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polemizzandoMatteo Grasso

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n.2 apri le - giugno 2008

Dalla passione alla sindrome del burnout

I Medici e la burocraziaTutto tempo sottratto alla assistenza

■ Matteo GrassoProboviro nazionale CT

C on burocrazia si intende l’or-ganizzazione di persone e ri-sorse destinate alla realizza-

zione di un fine collettivo secondo cri-teri di razionalità, imparzialità, im-personalità. L’etimologia ibrida deltermine, dal francese bureau (ufficio)connesso al greco krátos (potere) nerivela l’origine tarda e la derivazionedi chiara matrice francofona.Questotermine negli ultimi decenni ha ac-quisito un’accezione negativa, che siriferisce, spesso qualunquisticamen-te, alla lentezza, agli sprechi e alla cor-ruzione dell’amministrazione pubbli-ca e che riprende la sfumatura pole-mica e ironica che la parola aveva al-l’atto della sua comparsa; infatti fuusato probabilmente per la prima vol-ta dall’economista Vincent de Gour-nay verso la metà del XVIII secolo percriticare il potere crescente dei fun-zionari dello stato francese.

Da ventiquattro anni esercito la pro-fessione di Medico di famiglia e non ri-cordo mai una riforma, un decreto,una circolare che abbia migliorato ilmio status lavorativo, o semplificato

la vita ai pazienti. Sembra che il legi-slatore voglia accanirsi ad applicareil significato peggiore sopraddetto deltermine “burocrazia”!

Infatti, i medici di medicina genera-le attualmente incontrano molte dif-ficoltà nel realizzare la continuità del-la cura nei confronti dei loro assistitie l’integrazione professionale, che purritengono necessaria, con gli altri spe-cialisti.

L’organizzazione complessa dei ser-vizi sanitari e le normative nazionali eregionali richiedono spesso l’istitu-zione di complicate procedure ed il ri-spetto di difficili percorsi burocratici.

Fra i più importanti cito: ■ il rispetto delle note, l’istituzione del

piano terapeutico, ■ il rilascio di una miriade di certifi-

cati quasi sempre inutili, ■ l’attività di tipo trascrittivo per esa-

mi specialistici strumentali e di la-boratorio prescritti da altre figuresanitarie (ospedalieri, universitari,medici convenzionati),

■ le innumerevoli esenzioni ticket pre-senti nel nostro SSN che non hannoalcun corrispettivo in nessun altropaese civilizzato e che servono, da unlato ad illudere il cittadino-paziente-elettore, dall’altro sono bramati pre-potentemente da questo e visti come

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polemizzando

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n.2 apri le - giugno 2008

l’ultimo escamotage per non sborsa-re quattrini (che poi escono ben dipiù quando ci si trovi in situazionicomplesse o ritenute urgenti).

Tutto ciò rischia di diventare un si-stema burocratico pesante (nel sensopiù deteriore del termine) che impo-ne al medico di medicina generale unnotevole impegno professionale perriuscire ad eseguire correttamente que-sti percorsi, che sono vissuti come at-tività frustranti, fortemente usuranti,mal retribuite e che sottraggono tem-po alla sua attività di diagnosi e cura.

In pratica, le parole chiave sono tre:1. demagogia (da parte delle autorità):

promesse vuote e non realistiche (adesempio il “tutto gratis” dalla cullaalla tomba) che causano l’emergeredi gruppi di pazienti che chiedono“sanità” in maniera ossessiva e sonopoco accontentabili;

2. ipocrisia: nonostante la consape-volezza che queste promesse nonpossono essere mantenute, i politi-ci e spesso anche i media, trovanomolto “conveniente” accusare laclasse medica quando le cose van-no male;

3. burocrazia: il crescente uso di pro-tocolli e regolamenti, che condizio-na severamente la vita professiona-le dei medici di medicina generale,sembra causato più dalla necessitàdi difendere il sistema sanitario da-gli abusi causati da questa stessa de-magogia, piuttosto che derivare daprovate evidenze scientifiche.Sfortunatamente questi sono argo-

menti “proibiti”: per molti degli at-

tori di questo teatrino (media, politi-ci e persino la comunità medica) al-cuni ragionamenti sono consideratinon “politicamente corretti” perchésfavorevoli da un punto di vista di po-polarità e di successo elettorale.

In definitiva, la burocrazia struttura-le del servizio sanitario da un lato e leaspettative irrealistiche dei pazienti dal-l’altro, spesso sfociano in frequenti la-mentele e contrasti ed in un aumenta-to senso generale di insoddisfazione cheespone il medico alla cosiddetta sin-drome del “burnout” (processo stres-sogeno che colpisce coloro che eserci-tano professioni d’aiuto qualora questepersone non rispondano in maniera ade-guata ai carichi eccessivi di stress che illoro lavoro li porta ad assumere).

Ne consegue che, se non opportu-namente trattati, questi soggetti co-minciano a sviluppare un lento pro-cesso di “logoramento” o “decaden-za” psicofisica dovuta alla mancanzadi energie e di capacità per sosteneree scaricare lo stress accumulato (“bur-nout” in inglese significa proprio“bruciarsi”).

Caratteristici del burnout sono an-che l’esaurimento emozionale, la de-personalizzazione, un atteggiamentospesso improntato al cinismo e un sen-timento di ridotta auto-realizzazione.

Il soggetto tende a sfuggire l’am-biente lavorativo assentandosi sem-pre più spesso e lavorando con entu-siasmo ed interesse sempre minori, aprovare frustrazione e insoddisfazio-ne, nonché una ridotta empatia neiconfronti delle persone delle quali do-vrebbe occuparsi. ■

Non c’è che unastagione: l’estate.Tanto bella chele altre le girano

attorno.L’autunno la ricorda,l’inverno la invoca,

la primaverala invidia

e tenta puerilmentedi guastarla.

Ennio Flaiano(Pescara, 5 marzo 1910

Roma, 20 novembre 1972)scrittore, sceneggiatore

e giornalista italiano

♦ ♦ ♦

Agite secondogiustizia.

Sorprenderete alcuni,e stupirete

tutti gli altri.

(da Aforismi)

Mark Twain(Florida, 30 noveme 1835Redding, 21 aprile 1910)

umorista, scrittore, letterato,lettore universitario

e conferenziere statunitense

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n.2 apri le - giugno 2008

■ Daniela Bernuzzi Bassi

Scopo di questa rubri-ca è quello di fornireun quadro di riferi-mento che orienti ilmedico nella valuta-

zione di tutte le proposte assicurativeche gli vengono continuamente sot-toposte.

La struttura del sinistro di respon-sabilità professionale medica, che locontraddistingue dagli altri sinistri re-lativi a diverse categorie di professio-nisti, impone infatti uno specifico con-tenuto alla polizza che deve contene-re garanzie ampie, chiare e precise,idonee a garantire al medico una co-pertura a 360°.

La nostra disamina partirà dalleclausole relative alla efficacia neltempo della assicurazione, riservan-do ai successivi articoli l’approfon-dimento di tutti gli ulteriori rilevan-ti profili che pure incidono enorme-mente sulla concreta operatività del-la polizza di r.c. professionale delmedico.

La retroattività e la postumanella polizza R.C. professionaledel medico

I concetti di “retroattività” e “po-stuma” o “ultrattività” non possonoessere appieno compresi, in tutta laloro rilevanza concreta, se non par-tendo, preliminarmente, dalla indivi-duazione dei vari momenti in cui siarticola il sinistro di responsabilitàprofessionale, vale a dire: a. fatto generatore - momento in cui il

professionista pone in essere la con-dotta colposa;

b. fatto dannoso - momento nel qua-le si manifesta il danno al terzo;

c. richiesta risarcitoria da parte delterzo danneggiato nei confronti delprofessionista;

d. denuncia di sinistro;e. accertamento (giudiziale o stragiu-

diziale) della effettiva esistenza di re-sponsabilità professionale, accerta-mento che presuppone la dimostra-zione di tre presupposti: condotta at-tiva o omissiva - danno - nesso dicausalità tra condotta e danno, e suc-cessiva quantificazione del danno;

f. liquidazione del danno - momentoin cui avviene l’effettivo risarci-mento del danno al terzo.

Detti momenti acquistano, poi, an-cora maggiore rilevanza nell’ambitodella responsabilità professionale me-dica, laddove anche solo tra la con-dotta del professionista ed il manife-starsi del danno in capo al pazientepuò intercorrere un lasso di tempoestremamente lungo e laddove, co-munque, non meno lunga sarà la suc-cessiva attività di accertamento di re-sponsabilità e di stabilizzazione equantificazione del danno.

Da un punto di vista assicurativo,nelle polizze di r.c. professionale, tra-dizionalmente, assistiamo a due tipo-logie di clausole:a. la c.d. clausola “claims made” che

conferisce rilevanza alla data di ri-chiesta di risarcimento da parte delterzo;

b. la c.d. clausola “loss occurrence”che delimita l’operatività della ga-ranzia ai “fatti” avvenuti duranteil periodo di vigenza della polizza.

Entrambe le clausole presentanovantaggi e svantaggi.

Ipotizziamo un rischio medico assi-curato nel tempo presso diversi assi-curatori senza soluzione di continuità

La retroattività e la postumanella polizza R.C. professionaledel medico

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con una serie di polizze in regime diclaims made senza retroattività: po-trebbero verificarsi sinistri che, para-dossalmente, non troverebbero co-pertura in nessuna delle polizze sti-pulate nel tempo dal professionista.Analoga situazione potrebbe verifi-carsi in presenza di retroattività tem-poralmente limitata, quando le ana-loghe clausole presenti sui precedenticontratti non includano alcun periododi ultrattività.

D’altro canto, le polizze in regime di“loss occurrence”, mal si prestano atutelare il professionista laddoveescludono dalla medesima garanziale richieste risarcitorie intervenute di-versi anni dopo il verificarsi del fat-to per il quale, magari, il professio-nista all’atto della sottoscrizione delcontratto assicurativo non aveva al-cuna conoscenza e nemmeno perce-zione.

Solitamente le compagnie assicura-tive che concedono la garanzia re-troattiva non concedono anche la ga-ranzia postuma.

Tuttavia, sulla base di quanto so-pra rappresentato, riteniamo che lepolizze destinate ai medici in gradodi fornire loro una tutela a 360° sia-no quelle che prevedono una retroat-tività illimitata nel tempo, in asso-ciazione alla garanzia postuma o ul-trattività illimitata, perché solo in talcaso non si può verificare alcuna“scopertura” assicurativa, neppurenelle ipotesi di passaggi tra diversepolizze non in soluzione di continuitàtra loro. ■ Tabella riassuntiva dell’accordo SNAMI-ASSITA

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■ Maria Cristina CampaniniCoordinatrice Nazionale SNAMI Rosa

La sanità è sempre più rosa; ilmondo medico sarà rappre-sentato quasi esclusivamente

da donne con un ricambio di generegià assolutamente evidente nelle fascedi giovani laureati in medicina.

La promozione del mondo femmi-nile e la valorizzazione delle capacitàprofessionali e di carriera sono anco-ra però non correttamente interpre-tate dalle stesse donne.

Spesso l’espressione “il futuro è don-na” rimane talora solo una boutadenel concetto maschile e nel mondo dellavoro.

Le diseguaglianze sono ancora evi-denti in ambito professionale, tantoche un recente lavoro del CNR pub-blicato nel 2008 riporta che, ai tassidi crescita attuali, sarebbero necessa-ri 179 anni per raggiungere l’equili-brio tra i sessi nel ruolo di professoreordinario.

Le donne vivono ancora una con-dizione di sottosviluppo, nel difficileequilibrio di gestione professionale efamiliare.

In ambito sindacale, pur con alcu-ne differenze regionali, le donne iscrit-

te allo SNAMI non superano il 30%rispetto ai colleghi maschi (con puntemassime del 35%), per mancanza ditempo e spesso per carenza di rispo-ste e appoggio specifico alle proble-matiche femminili.

Su queste basi è nato nel 2005 SNA-MI Rosa, con la prospettiva di riser-vare un osservatorio privilegiato e de-dicato alle tematiche delle donne chelavorano in sanità.

L’attività di questo primo triennio èstata mirata su obiettivi diversi maconvergenti.■ Promozione a SIGLA SNAMI:

- articoli,- interviste,- eventi, - incontri, - sito web, - mail e newsletter dedicate.

■ Monitoraggio e informazionesu borse studio e bandi di concorsoa livello regionale e nazionale.

■ Collaborazione con le altreorganizzazioni femminili.

■ Facilitazioni assicurative rischioprofessionale per:- donne medico medicina generale, - specialiste in ostetricia-ginecologia,- neolaureate.

Osservando l’attività delle altre as-sociazioni fondate e rivolte alle donnein campo sanitario ho trovato inizia-tive mirate a campagne di promozio-ne della salute (Fondazione Donna aMilano con il camper della salute iti-nerante in tutta la città per screeningdietologici e problematiche sull’ali-mentazione, ma anche il camper del-l’ascolto dedicato ai problemi di di-ritto di famiglia, separazioni, correttagestione dei figli). La Fondazione ON-Da ha provocato l’opinione pubblicaproseguendo il progetto OspedaleDonna 2008: un bollino rosa agliospedali italiani vicini alle donne. Sitratta di una menzione particolare al-le strutture che offrono la maggioreattenzione possibile verso le esigenzedi salute delle pazienti ricoverate maanche come produzione scientifica digenere e adattamento delle strutturealle necessità delle donne lavoratrici.

Le diseguaglianze ancora evidenti

Lavorare al femminileSNAMI Rosa un osservatorio privilegiato

la voce dei settoriMaria Cristina Campanini

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la voce dei settori

La stessa FNOMCeO ha sposato leproblematiche della donna in sanitàcreando un’apposita commissione “di-mensione donna”, presieduta dalla col-lega Roberta Chersevani, presidentedell’Ordine dei Medici di Gorizia, cheha promosso numerose azioni, riunionie convegni su tutto il territorio nazio-nale sul mondo della sanità ormai sem-pre più declinato al femminile.

D’altra parte la legge 125/91 per larealizzazione delle pari opportunitàmira a “...favorire e realizzare l’u-guaglianza sostanziale fra uomini edonne anche con l’adozione di azionipositive per le donne... per superare ipregiudizi di genere e promuovere l’in-serimento in campo professionale, maa oggi i comitati per le pari opportu-nità nelle A.O e nelle ASL non sononé diffusamente presenti nè attivi.

Come responsabile del settore SNA-MI Rosa propongo e auspico quindi:l’Istituzione di un osservatorio SNA-MI presente in tutte le nostre sedi pro-vinciali per problemi delle donne me-dico legate a:■ Maternità - Asili nido;■ Sicurezza sui posti di lavoro (specie

per i problemi segnalati dalle sedidi continuità assistenziale);

■ Facilitazioni per part-time;■ Predisposizione di criteri di confe-

rimento incarichi dirigenziali chesiano realmente pari;

■ Aumento numerico delle donne nel-le commissioni di concorso;

■ Mobbing (inteso come legal framework, termine usato per identifica-re una cornice di comportamenti ac-comunati dalla caratteristica di pro-

vocare sofferenze, disagi e mortifi-cazioni in ambito lavorativo), pervari tipi di condotta (discrimina-zioni, molestie, dequalificazione, de-mansionamento, abusi di potere);

■ Conciliazione tempi di lavoro e tem-pi di vita.

Dall’ultima riunione del Consigliodei Ministri d’Europa raccogliamo e

facciamo nostra la seguente racco-mandazione:

“Gli effetti delle differenze di gene-re e le loro conseguenze devono es-sere prese in considerazione nelle po-litiche e nelle prestazioni sanitarie”.

Chiediamo quindi la massima at-tenzione per considerarci parte attivadei vostri programmi. ■

Avrei potuto diventare un soldatose avessi aspettato:

sapevo più cose sulla ritiratadi quante ne sapesse il tizio che l’ha inventata.

Mark Twain(Florida, 30 noveme 1835 - Redding, 21 aprile 1910)

umorista, scrittore, letterato,lettore universitario e conferenziere statunitense

♦ ♦ ♦

Cerchiamo di vivere in modo taleche quando moriremo

perfino il becchino sia triste.

Mark Twain(Florida, 30 noveme 1835 - Redding, 21 aprile 1910)

umorista, scrittore, letterato,lettore universitario e conferenziere statunitense

♦ ♦ ♦

Leggere è niente,il difficile è dimenticare ciò che si è letto.

Ennio Flaiano(Pescara, 5 marzo 1910 - Roma, 20 novembre 1972)

scrittore, sceneggiatore e giornalista italiano

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diritto sanitarioEnnio Grassini

2. La misura del compenso e le quotedi ripartizione, nonché le relativemodalità, sono determinate secon-do le norme del regolamento.

3. Nessun compenso è dovuto per l’uti-lizzazione ai fini dell’insegnamento edella comunicazione istituzionale fat-ta dall’Amministrazione dello Stato oda enti a ciò autorizzati dallo Stato.

L’art. 73 veniva dapprima modifi-cato dagli articoli 1 e 2 del D.P.R. n.490 del 14 maggio 1974; dall’art. 8D.Lgs. n. 685 del 16 novembre 1994;dall’art. 5 D.Lgs. n. 581 del 23 ottobre1996; infine è stato sostituito dall’art.12, D.Lgs. n. 68 del 9 aprile 2003.

Art. 73 bis 1. Gli artisti interpreti o esecutori e il

produttore del fonogramma utiliz-zato hanno diritto ad un equo com-penso anche quando l’utilizzazio-ne di cui all’art. 73 è effettuata ascopo non di lucro.

2. Salvo diverso accordo tra le parti,tale compenso è determinato, ri-scosso e ripartito secondo le normedel regolamento.

Articolo aggiunto dall’art. 8, D.Lgs.n. 685 del 16.11.1994

È gratuita la musica negli studi medici?Una recente sentenza affronta il problema

■ Ennio GrassiniAvvocato (Specialista in Dirittoed Economia della Unione Europea)

Una recente sentenza del Tri-bunale di Torino ha affron-tato il particolare tema della

utilizzazione di musica all’interno de-gli studi medici e se, in ragione delladiffusione, il professionista sia o me-no tenuto al pagamento di un com-penso in favore dei soggetti titolari delrelativo diritto. In particolare, nel ca-so concreto, si trattava di uno studiodentistico.

La società - mandataria per la tute-la dei diritti dei produttori fonografi-ci - agiva in giudizio affinché venissedichiarato che l’utilizzo della musicada parte del medico costituisce co-municazione al pubblico soggetta acompenso ai sensi degli artt. 73 o 73bis della Legge n. 633 del 22/04/1941sulla protezione del diritto d’autore[l.a.], con conseguente condanna del ti-tolare dello studio al pagamento perogni utilizzazione compiuta nei diecianni precedenti.

Con la sentenza in rassegna i giudi-ci del tribunale di Torino hanno ri-gettato la domanda proposta dai pro-duttori fonografici, affermando l’i-

napplicabilità alla vicenda sia dell’art.73 che dell’art. 73 bis delle norme suldiritto d’autore.

L. n. 633 del 22/04/1941Protezione del diritto d’autoree di altri diritti connessial suo esercizio

Art. 731. Il produttore di fonogrammi, non-

ché gli artisti interpreti e gli artistiesecutori che abbiano compiutol’interpretazione o l’esecuzione fis-sata o riprodotta nei fonogrammi,indipendentemente dai diritti di di-stribuzione, noleggio e prestito lo-ro spettanti, hanno diritto ad uncompenso per l’utilizzazione a sco-po di lucro dei fonogrammi a mez-zo della cinematografia, della dif-fusione radiofonica e televisiva, ivicompresa la comunicazione al pub-blico via satellite, nelle pubblichefeste danzanti, nei pubblici esercizied in occasione di qualsiasi altrapubblica utilizzazione dei fono-grammi stessi. L’esercizio di tale di-ritto spetta al produttore, il qualeripartisce il compenso con gli arti-sti interpreti o esecutori interessati.

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n.2 apri le - giugno 2008

diritto sanitario

I produttori fonografici nello stes-so procedimento intentato dinanzi alTribunale di Torino, avevano cerca-to, senza riuscirci, di far sottoporre alvaglio della Corte di Giustizia dellaComunità Europea alcuni profili dub-bi in ordine all’ampiezza delle nozio-ni di “comunicazione al pubblico” e di“messa a disposizione del pubblico”e se esse, in particolare, fossero tali daestendersi anche alle attività di unostudio professionale medico chediffonde musica nei locali ricevendovia etere un segnale radiofonico op-pure utilizzando un supporto di suo-no e il relativo lettore. Parallelamen-te si cercava di ampliare l’eventualecampo di indagine del giudice comu-nitario ponendo, alternativamente, ilproblema di una diversa ricostruzionedelle nozioni da interpretare a secon-da dell’ipotesi che lo studio percepis-se o meno un compenso separato perle utilità/piacevolezze che al pazientepossono derivare dall’ascolto di mu-sica nei tempi di attesa o di cura.

Il Tribunale, interpretando le solenorme contenute nella legge naziona-le sulla tutela del diritto d’autore, af-fermava che certamente non potevanoapplicarsi i precetti dell’art. 73 inquanto la riproduzione musicale inuno studio dentistico non può rite-nersi effettuata neppure indirettamentea scopo di lucro considerando che ilmedico ascolta la musica mentre la-vora soltanto per diletto e il pazienteè indifferente al fatto che vengano tra-smessi dei brani musicali, né tanto me-no è indotto a scegliere un professio-nista piuttosto che un altro in base al

fatto che nello studio si ascolti dellamusica.

Escludere l’applicazione di una di-sposizione che ha come presuppostolo scopo di lucro, appare, anche sulpiano logico, percorso sufficiente-mente agevole, risultando difficile im-maginare che un paziente venga in-dotto a scegliere un professionista inluogo di un altro in ragione del pia-cere collegato alla possibilità di ascol-tare musica nei momenti di attesa, dicolloquio o di cura.

Più delicato era escludere il paga-mento dell’equo compenso in favoredegli artisti, esecutori o produttori delbrano musicale quando l’utilizzazione

fosse avvenuta senza scopo di lucroai sensi dell’art. 73 bis l.a.

Anche quest’ultima accezione, in se-de giudiziale, veniva negata, assu-mendosi quale presupposto per il ver-samento del compenso, la riprodu-zione in un luogo pubblico o apertoal pubblico. Configurandosi la natu-ra privata dello studio medico-denti-stico, consegue che gli eventuali pa-zienti non costituiscono un pubblicoindifferenziato, essendo singolarmen-te individuati, con diritto di acceder-vi normalmente previo appuntamen-to ovvero, in casi particolari, quali levisite urgenti, dietro consenso del me-dico.

Medici e borse 1983-1991 Il mito resiste

Sul tema dei medici specialisti, relativamente al periodo 1983-1991 si sono con-sumati, come si dice, fiumi di inchiostro; e proprio quando l’argomento sembraessersi sopito è proprio in quel momento che, ad arte, viene riproposto, de-stando un sempre rinnovato entusiasmo.

È indubbio il desiderio di lasciarsi alle spalle una pesante “ingiustizia”, af-frontando e sconfiggendo il “colpevole” con ogni mezzo.

Ma i rimedi avanzati da taluni, specie se in netta contrapposizione con la giu-risprudenza dominante, non possono e non devono giungere ad alimentare fal-se aspettative; pena la propria credibilità.

Se i Tribunali hanno individuato, ad esempio, nella intervenuta prescrizione,la perdita definitiva del diritto alla remunerazione; se per interrompere la stes-sa efficacemente si doveva intervenire al più tardi nei cinque anni successivi al1991 (1996/1997); come si giustifica l’atteggiamento di taluni che ancora og-gi (2008), ritengono di consigliare ai medici, che è necessario inviare una let-tera per interrompere i termini di prescrizione, come se niente fosse successo!

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diritto sanitario

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n.2 apri le - giugno 2008

Il tribunale per escludere l’obbligodi versamento del compenso, dava in-gresso al concetto di luogo pubblicoo aperto al pubblico, intendendo quelluogo accessibile e aperto a tutti, noncircoscritto a determinate persone orelativo ad un ambito collettivo, co-me per esempio un ospedale, un bar,un supermercato, un ristorante, unasala da ballo, una festa di beneficen-za, una azienda sanitaria locale, manon uno studio privato quale uno stu-dio medico.

Si riflette, pertanto, sui concetti [luo-go pubblico o aperto al pubblico] am-piamente analizzati dalla giurispru-denza soprattutto in ambito penali-stico, trattandosi di elementi rilevan-ti per la realizzazione di talune ipote-si di reato.

In termini generali, osservando l’in-segnamento della Suprema Corte diCassazione, per luogo pubblico è daintendersi quello continuamente libe-ro, di diritto o di fatto, a tutti o ad unnumero indeterminato di persone; illuogo aperto al pubblico è quello alquale ciascuno può accedere in deter-minati momenti oppure osservandodeterminate condizioni poste da chiesercita un diritto sul luogo stesso ov-vero quello al quale può accedere unacategoria di persone che abbia dati re-quisiti; la caratteristica di luogo aper-to al pubblico è stata attribuita talo-ra anche ad un ambiente privato, lacui accessibilità sia esclusa alla gene-ralità delle persone, ma sia consentitaad una determinata categoria di aven-ti diritto.

A ben vedere il ragionamento se-guito dal tribunale torinese lasciaaperto qualche margine di perplessitàper talune categorie di studi mediciche posseggono caratteristiche pecu-liari.

In particolare ci si chiede quale sa-rebbe stato l’esito del giudizio se ladiffusione dei brani musicali fosse av-venuta all’interno dello studio di unmedico di medica generale conven-zionato con il Servizio Sanitario Na-zionale [SSN].

Se l’esclusione dell’obbligo di pa-gare un equo compenso per la diffu-sione di musica nel privato studio delmedico - dentista è stata affermataapplicando il principio per cui nonpuò configurasi l’onere laddove man-chi il presupposto della riproduzio-ne in luogo pubblico o aperto al pub-blico, allora, nell’ipotesi dello studiodel medico di base convenzionato conil SSN si porrebbe almeno un pro-blema di qualificazione della fatti-specie.

Il Tribunale di Torino indicando ladiffusione in luogo pubblico o aper-to al pubblico quale presupposto delpagamento, sembra aver collocato sul-lo stesso piano le due circostanze ben-ché esse posseggano una diversa con-sistenza ed ampiezza.

Lo studio del medico di assistenzaprimaria trova, invero, una sua con-notazione all’interno del contratto col-lettivo di categoria che lo delinea pre-sidio del Servizio Sanitario Nazio-nale che concorre, quale bene stru-mentale e professionale del medico,

al perseguimento degli obiettivi di sa-lute del Servizio medesimo nei con-fronti del cittadino, mediante attivitàassistenziali convenzionate e non con-venzionate retribuite.

Le parti contrattuali, nell’ACN vi-gente, hanno avuto cura di precisareche lo studio del medico di medicinagenerale, ancorché destinato allo svol-gimento di un pubblico servizio, è stu-dio professionale privato che deve pos-sedere determinati requisiti ed essereaperto agli aventi diritto.

Il punto è se la nozione giurispru-denziale di luogo aperto al pubblicosia o meno da escludersi per quest’ul-tima categoria e se la connotazionecontrattuale dei primi insostituibilipresidi del SSN sia sufficiente a libe-ralizzare l’ascolto di musica renden-do più lieta al paziente l’attesa del pro-prio turno senza oneri per il medicodi base.

La difficoltà interpretativa della rea-le ampiezza dell’assunto posto allabase della sentenza del Tribunale diTorino deriva dalla riflessione chequasi spontaneamente si intraprendeladdove, come nel caso in esame, ven-gano utilizzate per motivare una de-cisione, categorie giuridiche [luogopubblico o aperto al pubblico] cheesprimono variegate e differenziaterealtà. ■

Tribunale di TorinoSez. IX civile - 21.03.2008Sentenza disponibile nel testo integrale su www.dirittosanitario.net

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n.2 apri le - giugno 2008

■ Giuseppe MessinaMedico di Milano

In pochi anni la sanitàed il medico sonocambiati più di quan-to sia successo nei se-coli precedenti.

Questo cambiamento si accentuerànel futuro sia per i progressi scientifi-ci della medicina che per il sistema divita che ci circonda.

All’inizio della mia attività ho vistogli ultimi casi di polmonite curati sen-za terapia antibiotica ancora non af-fermata, l’epatite virale considerataitterizia da spavento, il medico che an-dava a fare le visite domiciliari con ilcalesse.

Il futuro obbliga ad aggiornarsi nel-la cultura e nel modo di esercitare laprofessione: computer, sistemi mo-derni di rianimazione, elicotteri dapronto soccorso, ecografie diventa-no una necessità anche prevista dal-la legge.

Il rapporto medico paziente cambia:l’ammalato non pende più dalla boc-ca del medico, è più preparato anchese spesso di falsa cultura, e vuol co-noscere tutto ciò che lo interessa.

L’informazione diventa un obbligodi legge per il medico.

Il rapporto con i colleghi basato an-che su una giusta concorrenza richie-de maggiore rispetto della deontolo-gia.

Il potere del medico è diminuito? Si!Più compiti evita e meno potere avrà.

In tempi recenti, rappresentando inLombardia i medici di famiglia, mi so-no battuto con l’assessore Borsani peril medico prescrittore unico (c’eranoanche dei buoni compensi).

I medici volevano faticare meno eridurre la responsabilità e non accet-tarono.

Meno fai e più facilmente vieni so-stituito, specie in caso di agitazionisindacali.

La tranquillità economica è indi-spensabile: chi ha guai economici in

famiglia difficilmente ha il giudizio se-reno del terapeuta.

Necessitano buone convenzioni eprincipalmente la revisione di alcunenorme fiscali: abolizione dell’Irap, rite-nute d’acconto più basse, Iva da paga-re dopo l’incasso, aliquote Irpef ridot-te, studi di settore realistici, Irpef sullapensione a tassazione separata. ■

Il futuro obbliga ad aggiornarsi

Il medico del futuro: preparato,senza arroganza con l’ammalatoed i colleghi Più autorevolezza e tranquillità economica

Nelle mie storied’amore una volta

il rimorso veniva dopo,

adesso mi precede.

Ennio Flaiano(Pescara, 5 marzo 1910

Roma, 20 novembre 1972) scrittore, sceneggiatore

e giornalista italiano

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dente è stato quello di rallentare l’atti-vità del Medico di famiglia, di aumen-tare i tempi di attesa del cittadino, dalproprio Medico, in ospedale e in far-macia.

È stato indubbiamente conseguitoanche il risultato di acquisire più velo-cemente i dati “economici” relativi al-la spesa sanitaria.

Quello che più mi irrita è che, in tut-ti questi anni, sono stati quasi del tut-to ignorati i suggerimenti e le segna-lazioni effettuate per rendere menosgradevole l’utilizzo del SISS. Ogni ag-giornamento del software, lungi dal-l’avere come obiettivo una maggiorecompliance medico-macchina, è statorivolto ad acquisire più velocemente idati, anche rallentando ulteriormente,e a volte rendendo impossibile, l’atti-vità del Medico.

Qualche esempio.La fissazione dei sistemisti del SISS,

è quella di ottenere i dati che loro chia-mano sanitari e che io chiamo econo-mici, in tempo reale.

Non importa se questo implica un ri-tardo di 20-30 secondi per ricetta.

Non importa se la sala d’attesa è pie-na ed i pazienti aspettano un’ora in più.

Non importa se il computer si bloc-ca. Ci sono voluti due anni di dura lot-ta di mancata adesione al SISS di ol-tre metà dei Medici pavesi, per ottene-re la possibilità di inviare i dati “in dif-ferita”.

Ci sono voluti due anni ed innume-revoli segnalazioni per ottenere (anchese parzialmente) la realizzazione di untasto di scelta rapida che consentisseal Medico di inviare i dati accumulati

quando lo ritiene opportuno il Medico,durante l’attività ambulatoriale, e nonquando lo richiede il computer, vistoche durante l’invio dei dati l’attivitàviene paralizzata.

Ma, recentemente i “geni informa-tici” sono tornati in azione facendoinstallare una release che avrebbe do-vuto risolvere gli innumerevoli pro-blemi ma che invece ne ha creati dinuovi, e oltretutto, proditoriamente,forzava a lavorare inviando i dati intempo reale.

L’installazione della release è statabloccata dallo SNAMI in tutta la Lom-bardia.

È stata quindi “perfezionata” nonforzando più ad inviare i dati in tem-po reale ma fornendola di un avvisotemporizzato che obbliga ad inviare ildato o ad uscire dal SISS, nel momen-to in cui decide il computer.

Anche se il Medico ha inviato i dati,sua sponte, cinque minuti prima. Ge-niale!!

Altra chicca. In caso di caduta dellaconnessione il computer si paralizza,costringendo il Medico a forzare lo spe-gnimento, con successivo avvio auto-matico dello scandisk, perdita di tem-po, e, in alcuni casi, perdita definitivadei dati clinici (tutti non solo quelli delgiorno) del paziente la cui scheda eraaperta al momento del crack.

Credo che un allievo di un corso ele-mentare di informatica, in un compi-tino elementare, farebbe in modo che,in caso di caduta di connessione, il si-stema si svincolasse dalla comunica-zione in rete e consentisse di lavorare indifferita.

dalle provinceSalvatore Santacroce

PAVIA

Il SISS è stato varato cinque anni fa, con notevole impiego di fondi

Il sistema informaticosocio sanitarioè un contenitorepropagantisticoRisultato: acquisire più velocementei dati “economici” relativialla spesa sanitaria

■ Salvatore SantacrocePresidente provinciale Pavia

La Lombardia, a seguito della LeggeRegionale n. 18 del 31 luglio 2007 ilprogetto CRS-SISS (Carta Regionaledei Servizi - Sistema Informativo SocioSanitario), a partire dal 1 Novembre2007, entra a far parte in maniera con-creta e diffusa del sistema sanitario.

Tale legge, infatti, prevede l’obbliga-torietà di adesione al progetto da par-te di tutti gli erogatori di servizi sani-tari: ASL, Strutture di ricovero pub-bliche e private accreditate, Medici diMedicina Generale e Pediatri di Libe-ra Scelta, Farmacie, Residenze per An-ziani, ecc.

Quindi diventa obbligatorio, salvoper chi esercita la Professione da più ditrent’anni, aderire al SISS.

Il SISS è stato varato cinque anni fa,con notevole impiego di fondi, con l’o-biettivo (dichiarato) di rendere un ser-vizio al Cittadino, rendendo possibilela condivisione dei dati sanitari del Cit-tadino stesso, con il suo consenso, daparte dei vari operatori della salute.

Dopo cinque anni, il risultato più evi-

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n.2 apri le - giugno 2008

Ma al SISS non lavorano allievi infor-matici bensì fior di “geni”informaticipagati fior di Euro.

In sintesi, negli ultimi cinque mesi,ho inviato settantacinque e-mail di se-gnalazione di malfunzionamento, inmedia una al giorno tutti i giorni, do-po cinque anni di collaudo sul campo.

La decisione di tentare di aprire un re-ferto relativo ad un assistito, messo sulserver dall’ospedale, metterebbe a duraprova anche la pazienza di Giobbe.

Finché responsabili del SISS non sidecideranno a rendere l’utilizzazioneaccettabile, magari ascoltando i sug-gerimenti di chi lavora sul campo ed è“appassionato” di informatica, il Si-stema Informatico Socio Sanitario saràun contenitore progapandistico vuotodi significati concreti e sempre più in-viso ai Medici. ■

La Certosa di Pavia

Dal 2004 faccio parte dell’Educatio-nal Committee all’interno dell’EGPRN,ovvero il comitato che si interessa del-la organizzazione di corsi internazio-nali quali ad esempio i ResearchMethods Courses ovvero Corsi sui Me-todi di Ricerca in Medicina Primaria.

I prossimi impegni sono in Antalya(Turkey) Maggio 2008, Instambul(Turkey) Settembre 2008 e Budapest(Hungary) Ottobre 2008, dove sperodi incontrare sempre più colleghi ita-liani e possibilmente colleghi SNAMI eSNAMID. Nel Maggio 2009 vi è inprogramma di organizzare un EGPRNConference in Italia. Certo la lingua in-glese è stato un motivo di ostacolo peri colleghi italiani e devo purtroppo am-mettere che ancora adesso molti colle-ghi non danno a questi networks la do-vuta importanza e considerazione.

La mancanza di un confronto inter-nazionale con paesi diversi purtropporischia di rendere molti colleghi ita-liani chiusi nel loro “particolare” e,quel che è peggio, succubi, passivi erassegnati di fronte ad un politica sa-nitaria italiana che dal 1993 ad oggi,nonostante le dichiarazioni di facciata,ha schiacciato ed umiliato il ruolo del-la medicina primaria, affidandole nonil compito di cura e prevenzione dellemalattie, ma invece solo l’ingrato com-pito di tagliare, ridurre, risparmiare atutti i costi ed arginare (da solo, assu-mendosene la piena responsabilità) ladomanda crescente di cure da partedei pazienti domanda non sempre ra-zionale ed appropriata.

Sfortunatamente anche per moltinostri colleghi, ormai plagiati da que-

dalle provinceFerdinando Petrazzuoli

C ASERTA

Equità sociale, appropriatoallocamento delle risorsee sostenibilità del sistema

Nuovo rappresentanteitaliano dell’EGPRN(European General Practice Research Network)

■ Ferdinando PetrazzuoliSNAMI CasertaCoordinatore provincialeSNAMID CasertaEGPRN National Representativeand Educational CommitteeEURACT Italy Operative Board

Succedendo al dott. Franco Del Zot-ti, sono diventato il nuovo rappresen-tante italiano dell’EGPRN (EuropeanGeneral Practice Research Network).L’EGPRN è il network europeo dellaricerca, strettamente collegato al WON-CA Region Europe, e fa parte inte-grante di esso insieme ad altri networksquali EURIPA, EURACT, EQUIP. Dalmio primo Congresso Wonca nel giu-gno 2001 (Tampere Finlandia) non homai mancato un appuntamento né delWONCA né del EGPRN contribuendocon altri colleghi dello SNAMI e dellaSNAMID di Caserta con poster, pre-sentazioni orali e workshops al conte-nuto scientifico della conferenza. Inparticolare i workshops sul Burn-Out,quelli sugli Electronic Patient Recordsed ancora quelli sui Frequent Atten-ders organizzati coinvolgendo presti-giosi colleghi Italiani e stranieri hannoavuto un notevole interesse e gradi-mento da parte dei colleghi.

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Torniamo meritatamente a parlare della sezione di Monza e Brianza

Nuova Sezione Provincialedi Monza e BrianzaDal primo gennaio 2008 è nata ed è operativa la nuova sezione provinciale SNAMI di Monza e Brianza. Nasce a seguitodella costituzione della provincia omonima, raccogliendo gli iscritti della provincia di Milano e sulla necessità che il sin-dacato sia materialmente presente sul territorio per soddisfare le esigenze sindacali dei colleghi della zona, diverse daquelle dei colleghi delle grandi città. La nuova sezione SNAMI, che per ora ha una sede provvisoria, conta già 270 iscrit-ti ed è la quarta sezione provinciale (come numero di iscritti) d’Italia.Come tutte le nuove sezioni, deve affrontare numerosi problemi, anche economici, ma presto si darà una sede propria euna capacità organizzativa allineata alle aspettative degli iscritti. Il neo presidente Sergio Grezzi, medico di famiglia, è iscritto da diversi lustri, con la collaborazione dell’esecutivo e del con-siglio provinciale, ha già intrapreso iniziative, che hanno dato modo di incrementare da subito ulteriormente gli iscritti.Inoltre la sezione si pone come riferimento per la costituzione del nuovo ordine dei medici di Monza e Brianza, costituzioneche non può non tenere conto della presenza attiva del nostro sindacato per partecipare alla tornata elettorale.

ORGANIGRAMMA

Presidente Sergio Ghezzi ConsiglieriVice Presidente Alberto Monguzzi Raffaele Casazza, Antonino Natelli Segretario Giancarlo Nobili Vito Sileo, Francesco VaianoTesoriere Edoardo Ponti

Revisore dei conti SupplenteGiorgio Brambilla Luigi Maria Manzoni Marcello Costa Angeli, Marco Grendele

Sergio Ghezzi

sto delirante ideologia, la burocrazia,la iperregolamentazione normativa ele vessazioni continue sul conteni-mento dei costi sono un male inevita-bile e necessario!

Negli ultimi 15 anni gli aspetti eco-nomici, sociali ed ideologici della sa-nità hanno prevalso nettamente suquelli scientifico-clinici. Sia ben chia-ro, sicuramente la sanità e soprattuttola medicina generale ha a che fare coni problemi sociali dei pazienti, ma nonpuò e non deve essere completamente

sommersa da queste problematiche.Con la giustificazione dell’equità so-

ciale, appropriato allocamento dellerisorse e sostenibilità del sistema, sicreano a tavolino procedure compli-cate, ambigue, incomprensibili sia peril medico che per i pazienti e scarsa-mente applicabili nella realtà quoti-diana. Questi mostri di burocrazia(che non hanno eguali in nessuna par-te d’Europa) distolgono l’attenzionedel medico dal suo compito primario,aumentano il contenzioso con i pa-

zienti difficili, causano un rapido epurtroppo spesso irreversibile burn-out che sfocia in un disamoramentoper la propria professione ed un peri-coloso scadimento delle prestazioni.

Per migliorare è necessario misura-re, ecco quindi la necessità ed il gran-de potenziale della ricerca nelle cureprimarie. Accanto a studi quantitati-vi di tipo epidemiologico vanno sem-pre di più emergendo studi di tipo qua-litativo che sono focalizzati al perchèsuccedono o non succedono determi-

dalle province

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nate cose; ad esempio è importantenon solo sapere che in una determi-nata area il controllo del diabete è peg-giore rispetto al confronto ma ancheperché succede questo.

La ricerca così come la didattica, pos-sono restituire un po’ di entusiasmo aicolleghi medici di famiglia. Certo mol-ti di noi, me compreso che opero in unpiccolo villaggio rurale della Campa-nia, sono talmente asfissiati dalla rou-tine giornaliera, da riuscire con gran-de difficoltà a trovare il tempo per fa-re qualcosa di diverso, ma credetemiè qualcosa che può essere veramenteappagante e ne vale sicuramente la pe-na. Il livello di ricerca nelle cure pri-maria in Italia è incoraggiante tenen-do conto dello scarso tempo a dispo-sizione ovvero mancanza di “tempodedicato”, dello scarso supporto del-le istituzioni e dell’ancora labile colle-gamento con il mondo dell’università.

È quindi encomiabile quello che si rie-sce a fare nonostante tutti questi osta-coli soprattutto se lo confrontiamo conle grandi disponibilità di mezzi e tempoche hanno i paesi del Nord Europa. Lapossibilità di studi collaborativi tran-snazionali è una opportunità da perse-guire anche nelle cure primarie così co-me avviene nelle branche specialistiche.

Il confronto con realtà diverse, nonnecessariamente migliori ma comun-que diverse, deve farci aprire gli occhi:è ora che i medici italiani abbiamo piùfiducia in se stessi quando si va a trat-tare sugli indirizzi di politica sanitariae sul ruolo della medicina generale nelcampo delle cure primarie e dell’istru-zione universitaria. ■

dalle provinceAntonio Chiodo

BARI

Lo SNAMI ha sempre guardatotroppo in avanti per poter essereassecondato dai miopi

La difesa della dignitàprofessionalenella filosofiadel Comitato Aziendaledella ASL di BariMa gli Ordini professionali dove sono?

■ Antonio ChiodoPresidente regionale Puglia

Il Comitato Permanente Aziendaleper la Medicina Generale della ASLdi Bari amministrata dall’avv. Lea Ca-sentino, nella seduta del 3 aprile scor-so ha convenuto all’unanimità, di“somministrare” al paziente colloca-to in regime di assistenza domiciliare(ADP ed ADI) una scheda di valuta-zione del grado del servizio erogato.Tale scheda di valutazione dovrà es-sere “somministrata”, per l’appunto,dal Medico di Medicina generale sia alpaziente che ai familiari.

È quanto si legge nella nota del17.04.08 (prot. 79276/1) a firma delCommissario straordinario della ASLbarese, nota inviata a tutti i direttoridi distretto per la sua applicazione.

Prima di esaminare nel dettaglio co-me si arrivi all’estrema unzione delladignità professionale e del prestigiodella Cultura in senso lato, indivi-duiamo gli attori di cotanto progres-so etico ed intellettuale.

Lo SNAMI (vivaddio!) non ha fir-mato la convenzione nazionale e nean-

che quella regionale (ammesso chepossano entrambi chiamarsi conven-zioni ovvero strumenti attraverso iquali tutti i medici, tramite i proprirappresentanti, e tutta la popolazio-ne, tramite gli amministratori pubbli-ci, raggiungono un’intesa utile alla tu-tela dei diritti della parti in causa):pertanto non siede al Tavolo Azien-dale e regionale quantunque gli stessiamministratori pubblici hanno pub-blicamente (nel congresso SNAMI diMesagne del febbraio scorso) dichia-rato che la sua assenza si fa sentire intermini di proposte qualitative e di in-cisività sindacale. È evidente, anchedagli ultimi avvenimenti sulle certifi-cazioni INAIL e su quelle autogestitedai pazienti, che lo SNAMI ha sem-pre guardato troppo in avanti per po-ter essere assecondato dai miopi.

In definitiva, ai sensi dell’art. 23del’ACN, i Comitati Aziendali sonoformati da FIMMG e SMI (peraltro,quest’ultima, non firmataria di alcunaconvenzione perché, fino a poco tem-po fa, inesistente nella storia del sin-dacalismo medico nazionale).

Il barbarismo espressivo “CustomerSatisfaction” con cui viene presentatala scheda di valutazione, annuncia laqualità del suo contenuto diviso in dueparti di cui la prima da somministrareal paziente (in grado di intendere? Ve-dasi giurisprudenza specifica) e la se-conda da somministrare alla famigliee/o a chi si prende cura del paziente (intermini affettivi, evidentemente!).

Nello specifico si parte dalla rac-colta del consenso o dissenso nei con-fronti del Servizio di Assistenza do-

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dalle province

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miciliare e si arriva ad analizzare lemodalità organizzative, il rapportocon gli operatori sanitari (n.b.: è pre-visto il giudizio sul MMG, sugli spe-cialisti, sugli infermieri professiona-li e sui terapisti della riabilitazione.Ma gli Ordini professionali dove so-no?) e la segnalazione di problemidurante l’espletamento dell’assisten-za: tutto questo avendo come inter-locutore il paziente in regime di ADPo di ADI (si rammentino, a tal pro-posito, quali siano le patologie cheattivano l’ADI!).

Nella seconda, somministrata ai fa-miliari, viene proposto di esprimersisulla necessità della presenza dei Ser-vizi sociali o dello Psicologo nel ser-vizio ADI. Evidentemente nella ASLdi Bari l’ADI viene erogata senza que-ste figure peraltro volute dalla leggeproprio per assicurare la qualità delservizio!

Con la domanda numero 6) si en-tra nel dettaglio di valutazioni del tut-to inopportune e personali in quantola famiglia è chiamata ad esprimersise è stata emotivamente aiutata dal-l’operatore ADI/ADP nel gestire la ma-lattia del proprio congiunto. Non cirisulta ci sia un mansionario che co-difichi quale possa essere l’iter miglioreper aiutare emotivamente la famigliadi un ammalato. Ci risulta, invece, chedeve essere la famiglia a farsi da par-te con la propria emotività per darespazio alla razionalità ovvero alla pro-fessionalità ed alla scienza del mede-simo operatore. Non a caso il corret-to rapporto tra medico (operatore sa-nitario) e paziente deve essere duale enon collettivo!

La domanda numero 7) è pleona-stica e scontata, ancorché priva di con-notazioni razionali. Per arrivare al-l’ADI ed all’ADP ci sono voluti anni diconcertazione e di valutazioni clini-che ed organizzative. A 20 e più annidalla sua istituzione, oggi nella ASL

di Bari si ci pone questa domanda co-me quella numero 8).

Dopo un’attenta lettura del docu-mento in questione, abbiamo la spe-ranza che i medici-clinici, non quelliburocrati, abbiano un sussulto di or-goglio e di dignità. ■

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dalle provinceNatale Tarantino

ve, sicuramente, non giovano allo svol-gimento della attività del medico dimedicina generale che peraltro operatra altre mille pastoie burocratiche, non si comprende come si possa pre-

tendere che il medico di medicina ge-nerale debba sostituire, con farmaci abasso costo e magari già utilizzati inpassato e sostituiti perché inefficaci onon tollerati, farmaci sia pure più co-stosi ma che hanno determinato nel pa-ziente una ottima stabilizzazione dellaipertensione o della ipercolesterolemia.

Il medico di medicina generale è per-fettamente conscio della necessità dicontenere gli sprechi in Sanità, ma il ri-sparmio non deve passare sulla pelledei cittadini. Una maggiore spesa pre-scrittiva può significare una maggiorestabilizzazione della malattia, un mag-giore controllo degli eventi cardiova-scolari e soprattutto una drastica ri-duzione dell’ospedalizzazione con glielevati costi che essa comporta.

L’ottimizzazione delle risorse deve es-sere giudicata prendendo in visione glo-balmente tutte le cause della spesa sa-nitaria con valutazioni eseguite da ve-ri esperti che sappiano leggere ed in-terpretare i dati a disposizione. Ci sipermetta di esternare il dubbio che ciòpossa essere conseguito da chi ha solouna visione ragionieristica e non di me-rito della gestione della Sanità, senzaoffesa peraltro al loro impegno.

Tutto ciò può avvenire solo con la col-laborazione di soggetti veramente esper-ti di Sanità, con spirito di servizio versole esigenze dei cittadini al di là di interessilobbistici, clientelari ed elettorali, dato ildelicato momento politico. In merito al-la sollecitazione in oggetto, posso sicu-

ramente dire che gli ARBs, generalmen-te, non vengono utilizzati dal medico dimedicina generale quali farmaci di pri-ma scelta, bensì in seconda istanza e cioèconseguentemente ad effetti secondarie/o intolleranza dei farmaci di prima scel-ta oppure per la scarsa efficacia di essi.

Per quanto concerne le statine, le pre-scrizioni del MMG sono generalmen-te indotte dallo specialista o in fase didimissione ospedaliera, altre invece so-no prescrizioni di medici di medicinagenerale che, nel pieno rispetto dellenote AIFA e confidando nella loro pro-fessionalità, le prescrivono avendo co-me unico obiettivo ed interesse la sa-lute del proprio paziente.

Infine ci venga permessa un’ultimariflessione. Questo clima di terrorismoe di censura sulle prescrizioni, quantogiova al medico di medicina generale?

Non viene il dubbio che ciò possa in-generare in qualche medico degli at-teggiamenti difensivi che si possono poitradurre in una cattiva gestione dellasalute del cittadino? Non tutti i medi-ci hanno la forza di combattere e con-trobbattere le continue pressioni dellaASL e molto spesso alcuni, per il quie-to vivere, tacitano la propria coscienzao cercano giustificazioni omissive alproprio operato anche se il fatto di es-sere stati tutti richiamati dimostrereb-be il contrario. Essere i mandanti mo-rali di tutto ciò comporta le stesse pro-blematiche di coscienza che logoranoil quotidiano operare del medico di me-dicina generale. Siamo pronti comun-que ad un incontro con le SS. LL., pereventuali chiarimenti, nell’ottica delladisponibilità di collaborazione che sem-pre abbiamo dimostrato. ■

PALERMO

Contenere la spesa non a scapito dei pazientiSpesa indotta non imputabile ai medici di famiglia

■ Natale TarantinoPresidente provinciale Palermo

In risposta alla e-mail ai medici di fa-miglia per invio giustificazione sul man-cato conseguimento degli obiettivi pre-scrittivi di risparmio nella spesa far-maceutica (nota prot. n.1905/ SDFF del18.03.08), inviata a tutti i medici dellaASL e tramite i Distretti, dietro solleci-tazione del Responsabile del Diparti-mento del Farmaco, desideriamo sot-tolineare alcune cose. Sulla bontà dellelegge 12/2007, in precedenti circolariinviate agli iscritti, si è detto tanto e tan-to ancora si dovrà dire e comunque:■ premesso che buona parte delle nostre

prescrizioni, e le SS. LL. ne sono a co-noscenza, sono indotte da specialistiospedalieri e da specialisti dei poliam-bulatori della ASL 6, i quali si avval-gono, spessissimo, dei farmaci citatinella nota in oggetto, fatto ribadito piùvolte in sede assessoriale, ma anche inoccasione dell’ultima convocazione del-l’Osservatorio per la AppropriatezzaPrescrittiva. Ma tutti gli altri soggettiprescrittori sono così controllati?

■ premesso che il compito fondamenta-le del medico deve essere sempre e uni-camente la salute del cittadino, secon-do scienza e coscienza, che sicuramentenon vanno d’accordo con la pesaturadelle prescrizioni farmaceutiche;

■ premesso che queste misure coerciti-

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■ di Valerio NoriPresidente Provinciale Rimini

Ho incontrato il Prof. Ignar-ro in un sabato piovoso, erain italia per portare la sua

testimonianza ad un congresso dedi-cato all’alimentazione, agli stili di vitae all’ossido nitrico, un mediatore gas-soso che svolge ruoli fondamentali di

comunicazione intra ed extracellulare(vedi riquadro). Ignaro è stato infattiinsignito del premio nobel per la me-dicina e la fisiologia nel 1988 proprioper le sue ricerche sull’ossido nitrico.

Dopo una attesa abbastanza lungama proficua, ci accomodiamo sui di-vani di una saletta barocca del GrandHotel di Rimini, con l’assistenza diuna interprete che l’eccellente orga-

nizzazione del congresso mi ha mes-so a disposizione.

Ignarro è asciutto e scattante, nel cor-so dell’intervista mi rivelerà di aver cor-so dodici chilometri anche in quellagiornata un po’ umida, anzi, oggi unpo’ più veloce perchè pioveva. Da uncenno di disponibilità del professorecapisco che l’intervista può iniziare. Mirivolgo a lui in inglese per la prima do-manda. Si complimenta per la mia buo-na pronuncia, purtroppo un po’ diemozione mi tradirà nel proseguo del-l’intervista e peggiorerà il mio inglese.Ignarro mi risponderà in un inglesechiaro e senza inflessioni, permetten-domi di fare a meno dell’interprete. Laprima domanda è generale, percheIgnarro possa spaziare liberamente.

Quali vantaggi la sua ricercaha portato alla medicina?

Le mie ricerche hanno riguardato ilruolo dell’ossido nitrico. L’ossido ni-trico è un mediatore chimico fonda-mentale dotato di più azioni che co-nosciamo solo in parte. Riduce la ag-gregazione piastrinica e limita anche ilprocesso infiammatorio. Raggiunta lamuscolatura liscia determina rilassa-mento muscolare e conseguente va-sodilatazione.

arte medica e scienzaValerio Nori

Premio Nobel per la medicina

Intervista a Louis IgnarroUn ruolo preventivo nella ricerca con studi sull’ossido nitrico

Cenni biograficiIl Prof. Louis Ignarro è nato negli stati uniti (Brooklyn) nel 1941 da genitori

di origine Italiana emigrati negli Stati Uniti all’inizio del XX secolo.Ha studiato alla Columbia University e si è laureato in farmacia nel 1962 e ha

ottenuto nel 1966 il Ph.D.Ha lavorato al dipartimento di farmacologia dell’Università del Minnesota a

Minneapolis, considerato uno dei migliori luoghi di studio della farmacologia ne-gli Stati Uniti.

Ha lavorato all’Institutes of Health al Laboratory of Chemical Pharmacologyal the National Heart, Lung and Blood Institute.

Nel Gennaio 1973 è divenuto Assistant Professor of pharmacology alla Tula-ne University School of Medicine di New Orleans, dove ha potuto proseguire lericerche intraprese sul GMP ciclico.

Queste ricerche lo porteranno a definire il ruolo dell’ossido nitrico e a vin-cere il premio Nobel per la medicina e la fisiologia nel 1988 insieme a Ferid Mu-rad e Robert Furchgott.

Attualmente è professore di farmacologia alla UCLA di Los Angeles in Ca-lifornia.

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Questo il ruolo più conosciuto mal’ossido nitrico opera anche nell’ap-parato respiratorio, nell’apparato di-gerente, renale, in numerose funzionicerebrali ed è per questo ancora og-getto di studio.

L’ossido nitrico agisce da mediatorenella comunicazione dentro le cellulee tra le cellule e migliora anche il fun-zionamento dei mitocondri. È impli-cato nei processi di memorizzazionee probabilmente anche in altre situa-zioni che ancora non conosciamo.

Nella memoria a breve termineo a lungo termine

Nella memoria a breve ma anche alungo termine, ritengo abbia un ruo-lo importante nel morbo di Alzehimere sono in corso studi.

Cosa c’è nella sua ricerca per l’attività quotidiano del medico?

Anzitutto come è noto l’ossido ni-trico è fondamentale per il processoerettile e le mie ricerche hanno porta-to alla messa a punto del viagra, mal’ossido nitrico può avere un impor-tante ruolo sul sistema cardiovascola-re ma anche in molte altre situazioni.

Si riferisce ad un ruolo preventivo o ad un ruolo già terapeutico

Preventivo, soprattutto preventivo,tuttavia sono in corso numerose speri-mentazioni e trial clinici poiché potreb-bero esserci ruoli terapeutici. Le azien-de farmaceutiche stanno sviluppandofarmaci che aumentino l’ossido nitricoper la terapia di molte situazioni ma an-cora non sappiamo se siano efficaci, so-

L’ossido nitricoL’ossido nitrico è una molecola molto diffusa nei sistemi biologici ed il cui

ruolo non è stato compreso per lungo tempo.Chimicamente è ossido di azoto NO la cui reattività è determinata dalla pre-

senza di un legame libero dell’atomo di azoto. La fonte biosintetica dell’ossi-do di azoto è l’aminoacido levo-arginina.

La funzione meglio conosciuta dell’ossido nitrico è quella emoreologica e va-sodilatatrice, viene infatti prodotto dall’endotelio vasale riducendo l’aggrega-zione piastrinica e l’adesione leucocitaria e induce poi il rilasciamento dellamuscolatura liscia vascolare. La nitroglicerina usata da un secolo come vaso-dilatatore funziona proprio da donatore di acido nitrico.

L’effetto oggi più noto dell’ossido nitrico è il rilassamento della muscolatu-ra dei corpi cavernosi del pene che permette l’erezione.

Il sildenafil infatti inibisce una fosfodiesterasi che degrada la guanosina mo-nofosfato ciclico responsabile dell’erezione, la cui produzione è innescata pro-prio dall’ossido di azoto.

L’ossido nitrico è un importantissimo mediatore intra ed inter-cellulare an-che del sistema nervoso centrale dove sembra implicato nei processi di memo-rizzazione ma anche nel rene polmoni e nell’apparato digerente.

Il suo ruolo e le potenzialità terapeutiche e preventive di farmaci che ne au-mentino al produzione sono oggetto di studio.

L’ossido nitrico agisce come molecola messaggera

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L’intervista al prof. Ignarro è statapossibile grazie alla gentile dispo-nibilità del Dott. Francesco FagnaniPresidente dell’associazione ALBA

Quali obiettivi e finalità si prefigge l’associazione ALBA?Francesco Fagnani Presidente ALBAALBA - Associazione Lifestyle,Benessere e Alimentazione,www.assoalba.org

L’associazione è nata appena nel2007 ad opera di professionisti dellasalute. Il traguardo di oggi (il NobelIgnarro) ci rende orgogliosi e ci fa bensperare nel futuro. La nostra finalitàè quella di diffondere, attraverso ma-teriali, strumenti e metodi validati, lacultura del corretto stile di vita sia inambito medico scientifico sia fra glioperatori e non ultimo, fra la popo-lazione generale. In che modo? La

splendida giornata di oggi ne è unesempio, con un grandissimo numerodi medici giunti da ogni parte d’Italia(consentiteci un caloroso ringrazia-mento alla major multinazionale ame-ricana dell’integrazione alimentare cheha supportato in maniera garbata madecisiva questo evento, ed alla sensi-bilità dimostrata dal suo management).

ALBA, diventata oggi entità auto-noma, già dal 2006, vedeva alcuni deisuoi membri di oggi, impegnati neiprimi Masters sull’integrazione Ali-mentare, e via via con gli eventi sus-seguitisi nel tempo, continua ad of-frire supporto scientifico non solo al-le categorie abituali (medici, farmaci-sti, infermieri, diestisti, ma sta cer-cando di andare ben oltre.

Il progetto ALBASe vogliamo che il messaggio del cor-

retto stile di vita sia efficacemente edomogeneamente distribuito, la nostrafilosofia è duplice: da una parte la mas-sima diffusione con iniziative istituzio-nali di informazione alla popolazione(regioni, enti..), dall’altra una chiara de-finizione degli ambiti di ogni figura pro-fessionale coinvolta, auspicando e fa-vorendo una stretta sinergia fra tutti gli“attori”, ognuno dei quali si farà cari-co della parte di sua competenza (si pen-si al progetto “Guadagnare Salute” atitolo di esempio, tante figure e tantiambiti con un unico obiettivo).

Ecco quindi iniziative sinergiche conaltre Associazioni o Federazioni scien-tifiche; ecco l’innovativo progetto, con-dotto con una Università italiana, Ca-Primo a sinistra il Dott. Nori, al centro il Prof. Ignarro, ultimo a destra il Dott. Fagnani

no in corso trial di valutazione. Co-munque la prevenzione è sempre fon-damentale, ad ogni livello. So che èdifficile svolgerla ma è indispensabile.Anzitutto una corretta alimentazione,la vostra dieta mediterranea va benis-simo frutta e verdure sono importan-tissime e in più (me lo dice in italiano)del vino rosso. E tanta attività fisica,io ogni mattina passo tre ore in pale-stra e non sono disponibile per nessu-no, perché prima di tutto viene la cu-ra per il mio corpo. È lo stile di vitaresponsabile di molte diffuse malattie.

Quali sono le sue ricerche attuali eprospettive future?

Collaboro con diverse università so-prattutto in Giappone e continuo ad oc-cuparmi dell’ossido nitrico e delle sue po-tenzialità. La medicina preventiva oggi èfondamentale non solo per la protezio-ne dalle malattie ma anche per la soste-nibilità economica dei sistemi sanitari.

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merino (leader nella didattica on linein Italia), per lavorare in sinergia e mi-rare alla costituzione ed al riconosci-mento di una nuova figura professio-nale, una sorta di “Assistente al Be-nessere”, che non solo potrà affiancarsial medico, ma sarà un valido strumento

della diffusione del messaggio del cor-retto Lyfestile nella popolazione. A ta-le proposito, diverse realtà guardanoad ALBA per l’offerta formativa, po-tendo contare su asetticità e certifica-zione, nonchè modulazione della di-dattica alle esigenze stesse dell’udito-

rio, indipendentemente dal livello cul-turale di partenza, questo per garan-tire, come dicevamo, ad ogni “attore”coinvolto il livello di competenza pro-prio del suo specifico ambito, senzainterferenze o sovrapposizioni, solodannose nell’interesse generale. ■

Il Prof. Ignarro mentre riceve il Premio Nobel

La dignitànon consiste

nel possedere onori,ma nella coscienza

di meritarli.

Aristotele(Stagira, 17 giugno 384 a.C.Calcide, 7 marzo 322 a.C.)

filosofo greco

♦ ♦ ♦

Se c’è un modo di far meglio, trovalo.

Thomas A. Edison(Milan, 11 febbraio 1847

West Orange, 18 ottobre 1931)inventore e imprenditore statunitense

♦ ♦ ♦

Quello che non è utile allo sciame non è utile

nemmeno all’ape.

Marco Aurelio(Roma, 26 aprile 121

Sirmio, 17 marzo 180)imperatore e filosofo romano

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cui si è risparmiato, senza impattare inmaniera importante sulla spesa.

Affinché ciò si realizzi concreta-mente occorre, però, contenere il fe-nomeno dello switch prescrittivo a fa-vore delle nuove molecole: quindi iltema dell’appropriatezza prescrittivaè quanto mai necessaria per liberarerisorse.

Ridurre per tempo questo fenome-no consentirà al medico di poter sce-gliere in futuro la migliore terapia peril proprio paziente utilizzando di piùle molecole di più recente introduzio-ne nei prontuari, e creando le condi-zioni per avere meno burocrazia.

Si sono analizzate le dinamiche deiconsumi delle statine dal 2005, un an-no e mezzo prima della scadenza deibrevetti delle prime molecole. Si è di-mostrato come le due molecole cheperdono significativamente quote diprescrizione sono state simvastatinae pravastatina, le prime a perdere ilbrevetto, rispettivamente aprile e di-cembre dell’anno scorso. Analizzan-

■ di Mario Ugo MirabellaV.presidente prov. Cataniafarmacologo

I l farmaco generico rappresenta unarealtà già presente nell’attività quo-tidiana del medico e lo sarà sem-

pre di più negli anni futuri alla luce del-le prossime scadenze brevettuali.

Infatti saranno “genericate” nume-rose molecole di uso consolidato in“primary care” e nel contempo le pro-spettive di ingresso nel mercato di mo-lecole innovative, a detta degli esper-ti, sono piuttosto scarse.

Il compito dell’Assistenza Primariaè quello di prendersi carico degli as-sistiti mediante il riappropriarsi dellagestione delle terapie croniche inun’ottica di “governo clinico” teso ilpiù possibile ad ottimizzare l’uso del-le risorse disponibili.

Alla luce del nuovo scenario eco-nomico e socio-demografico e a fron-te dell’aumento della prospettiva divita della popolazione italiana, si può

prevedere, nei prossimi anni, un ra-gionevole incremento del numero dipazienti con patologie croniche, conun conseguente aumento della spesasanitaria del nostro Paese.

L’AIFA, negli anni scorsi, con la suapolitica di taglio prezzi ha cercato diraggiungere una stabilità del sistemasanitario e gli effetti si sono visti nel2007 quando per la prima volta la spe-sa farmaceutica retail sostenuta dalSSN è stata al di sotto del tetto del13%, quindi sotto controllo. (Fig. 1).

Un sistema stabile non può pre-scindere dalla presenza nel mercato difarmaci generici che rappresentanouna leva importante per generare pre-ziose ed ingenti risorse, che potrannoessere reinvestite nella ricerca e nel-l’innovazione, con il risultato di cu-rare di più e meglio i cittadini.

L’impiego dei medicinali generici nel-le terapie croniche più consolidate, in-fatti, permetterà al Sistema Sanitario direinvestire nell’innovazione, anche al-l’interno della stessa area terapeutica in

Ottimizzare l’uso delle risorse disponibili

Il farmaco generico:un’opportunità da cogliere Reinvestire nell’innovazione,all’interno della stessa area terapeutica in cui si è risparmiato, senza impattare sulla spesa

arte medica e scienzaMario Ugo Mirabella

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Figura 1

Figura 2

Figura 3

Se i popoli si conoscessero megliosi odierebbero di più.

Ennio Flaiano(Pescara, 5 marzo 1910

Roma, 20 novembre 1972) scrittore, sceneggiatore e giornalista italiano

do, inoltre, i consumi fuori nota 13 diqueste molecole nel 2007 si è dimo-strato che essi rappresentano il 7%del consumo totale, corrispondentead una spesa di 58 milioni di euro(Figg. 2, 3).

Vari studi hanno dimostrato che, neltrattamento delle dislipidemie, se si fos-se preservato l’atteggiamento prescrit-tivo del 2005 (anno in cui tutte le mo-lecole attualmente utilizzate erano giàdisponibili), con la scadenza del bre-vetto di simvastatina, si sarebbero ge-nerate risorse tali da coprire il 30% del-la spesa delle terapie fuori nota 13 so-stenuta dai cittadini nel corso del 2007.

Ecco perché quella del farmaco ge-nerico è un’opportunità da cogliere:una corretta integrazione tra l’uso dimolecole più consolidate come far-maco generico e l’impiego di moleco-le più innovative può dare maggiorigaranzie di stabilità al Sistema, ga-rantendo da un lato una migliore pos-sibilità di cura del cittadino e, dall’al-tro un miglior controllo della spesadel Servizio Sanitario. ■

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LA ZIA MARCHESAdi Simonetta Agnello Hornby

Sicilia, fine Ottocento. La saga di una famiglia ari-stocratica. Il ritratto, fra luce e ombra, di una donna destinata,controvoglia, a reggere le sorti, il prestigio, l’orgo-glio di un ceto in rovina.

I furori, le nequizie, gli amori, le crudeltà, gli spasi-mi, gli abusi di un mondo quasi arcaico e barbaricodietro la cortina di un ultimo dorato fulgore. ■

LA MENNULARA di Simonetta Agnello Hornby

Sicilia fine Ottocento. Costanza Safamita è l’unicafiglia femmina di una ricca famiglia di proprietariterrieri, tanto amata e protetta dal padre, il baroneDomenico, quanto rigettata dalla madre. Con la suachioma di capelli rossi e il suo aspetto fisico quasi“di un’altra razza”, cresce fra le persone di servizio,fra l’orgoglio paterno del sangue e le prospettive al-quanto ridotte della vita in provincia.

Sarà lei, per volere del padre, a ereditare le sostan-ze e il prestigio della famiglia.Affronterà la mondanità palermitana e una vita co-niugale in equilibrio tra l’amore per il marito e l’im-possibilità di abbandonarglisi, saprà affrontare i ca-pimafia e contenere lo sfascio della famiglia, in unmondo arcaico e barbarico, fotografato nel momen-to della fine. ■

BOCCAMURATAdi Simonetta Agnello Hornby

Chi è stata la madre di Tito? Una poco di buono, co-me dicono certe voci cattive? O una signora di buonafamiglia costretta a “sparire”, come ha sempre dettoil padre Gaspare? Tito è alla guida di un pastificio,fonte non solo di ricchezza ma anche di conflitti, ten-sioni e invidie in seno a una famiglia allo sbando. È sol-tanto la sua autorità a tenerla insieme, a volerla uni-ta, con il sostegno forte della mite presenza di unavecchia zia: zia Rachele ha vegliato su Tito e poi sui fi-gli di lui e non ha perso la capacità di intuire anchequello che le si vorrebbe tener nascosto, ma nel suo

sguardo cominciano ad affiorare a poco a poco ricor-di confusi e brandelli di segreti custoditi tenacemen-te per più di mezzo secolo. A smuovere ulteriormen-te le acque torbide, insieme alla bellissima Irina, spre-giudicata e intraprendente, arriva all’improvviso Dan-te, figlio di una ex compagna di collegio della zia. Ec’è chi sospetta oscuri moventi. Quanto più la storiasi apre a inattesi sviluppi nel presente, tanto più ilpassato viene folgorato da una nuova luce e il miste-ro che nascondeva si dischiude lentamente con la for-za di una grande storia d’amore. ■

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letti per voia cura di Francesco Pecora

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l’intervistadi Stefano Nobili

Orsola Matrisciano,giornalista nel settore delle comunicazionie dell’editoria medico-scientifica. Oggi direttore operativo di Egea.

Quanto è importante la comunicazioneper la classe medica?

La classe medica si è accorta dell’importanza della co-municazione con un certo ritardo rispetto ad altre cate-gorie, guardando sempre con una certa sufficienza - e tal-volta sospetto - la comunicazione degli altri, consideran-do di fatto che nel proprio ambito non si trattasse di un fat-tore rilevante. L’affermazione che la cosa cruciale fosse ilrapporto con il paziente (fatto vero, per carità), ha na-scosto troppo spesso una considerazione errata di cosafosse e a cosa servisse la comunicazione.

Con il tempo è esplosa la comunicazione medico-sanitariae di salute in generale e si è generato il fenomeno per cuii medici hanno “subito” la comunicazione e questo vale so-prattutto per i medici di medicina generale. Quante volte,infatti, si è assistito banalmente al fatto che il paziente sirecava nello studio con qualche “notizia”, magari com-mentata da un collega specialista? Dunque, c’era una fet-ta che “cavalcava” la comunicazione, identificandola toutcourt con la visibilità mediatica e una fetta che la subiva,assumendo un approccio difensivo. Poi una sensibilizza-zione sempre più allargata sui temi - e i problemi, gli er-rori, i sensazionalismi, gli scandali etc. - hanno portato ariempirsi la bocca sull’importanza della comunicazionemedico-paziente, medico-istituzioni, medico-territorio,

medico-media e chi più ne ha più ne metta. Occorre for-se partire da una cosa semplice: in qualsiasi relazione otransazione la comunicazione è un mezzo e non un fine. Al-trimenti si cade nella deriva di una comunicazione fine ase stessa che non serve a nessuno e di fatto si continua a“subire” la comunicazione, ad essere puramente reattivi ea sprecare le potenzialità di una corretta comunicazione.

Cos’è una corretta comunicazione?È quella che ha chiaro l’obiettivo che si intende perse-

guire qualsiasi esso sia, paradossalmente anche il menonobile e rende coerente i messaggi con tale obiettivo. Mes-saggi che sono di vario genere, non solo verbali, non so-lo individuali, legati al come ci porge, ci si rivolge etc.; so-no messaggi anche quelli “ambientali”, persino le comu-nicazioni burocratiche.

È utile che il medico sappia comunicare? Certo, se consideriamo la premessa su esposta. Ora, non

è che necessariamente il medico debba diventare un “tec-nico della comunicazione”; proprio questo può generaredanno e confusione e riportare anche a posizioni radicaliper cui o il problema non lo riguarda o non esiste (magariperchè certamente fa meglio... nella comunicazione).

È un po’ come per il calcio, in cui ognuno tende a farel’allenatore. L’adagio per cui ognuno deve fare il suo me-stiere è quanto mai veritiero, ma ognuno nel suo mestiere,e in certi mestieri questo è ancor più vero, può essere piùefficace e più soddisfatto se tiene dentro il suo orizzonte al-cuni elementi di base dei principi e delle tecniche comuni-cative. A questo punto il discorso si allarga ai diversi atto-ri che fanno parte del sistema di relazione di una figura pub-

Intervista a Orsola MatriscianoIl medico e la comunicazione

ovvero la capacità di sapere comunicare

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l’intervista

blica come quella del medico e che vanno aldilà del paziente:dai media, ai colleghi, ad altri operatori. Ricordiamoci chesiamo comunque in un contesto competitivo, dove spesso ilcome fa la differenza rispetto al che cosa, e questo non èsolo una questione di immagine liquidabile in poche bat-tute sarcastiche, ma di reputazione, che si costruisca anchecon la comunicazione, che non è puro maquillage.

Il livello di “formazione” sulla comunicazione può esserediversificato, a seconda del contesto operativo, oltre chedell’interesse individuale.

E l’offerta formativa si è decisamente ampliata, è entra-ta, ben ultima, anche nelle Università con facoltà scientifi-che. Le possibilità si sono moltiplicate, forse troppo e puòessere difficile operare scelte. In questo caso, credo che, al-dilà dell’iniziativa individuale, sia utile che le istituzioni diriferimento dei medici, siano esse sindacali o altro, indi-rizzino o favoriscano una formazione sulla comunicazione.

Discorso un po’ diverso, ma non totalmente, è quello re-lativo alla comunicazione di categoria, ovvero a quella cheè portatrice di interessi (quindi anche il sindacato) e si con-fronta con molteplici attori. Prima di tutto bisognerebbe ri-

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Chiunque è come la luna, e ha una parte che non viene mai mostrata a nessuno.♦ ♦ ♦

Il paradiso lo preferisco per il clima, l'inferno per la compagnia.♦ ♦ ♦

Sono pazzo, ma questo non vuol dire che non abbia ragione.♦ ♦ ♦

Dà a ogni giornata la possibilità di essere la più bella della tua vita.Mark Twain

(Florida, 30 noveme 1835 - Redding, 21 aprile 1910)umorista, scrittore, letterato,lettore universitario e conferenziere statunitense

cordare che i primi destinatari della comunicazione di un’or-ganizzazione sono coloro che ne fanno parte e che essi sonoi primi testimonial anche all’esterno. La comunicazione in-terna non è assolutamente da sottovalutare ed è importan-te tanto quella verso l’esterno, ancora troppo identificatasolo con la visibilità mediatica e caratterizzata ancora trop-po da approssimazione (in termini di competenze e espe-rienza) e tatticismi del momento, spesso solo reattivi: dob-biamo rispondere, dobbiamo buttar fuori un comunicato,dobbiamo farci vedere. Tutto vero, tutto giusto; ma se nonsemini, se non hai una strategia chiara, precisa e sistemati-ca di comunicazione (che signfica chiarirsi bene cosa si vuo-le essere, cosa si vuol offrire etc.) non costruisci quella ade-guata reputazione verso i tuoi interlocutori che ti permettedi essere credibile e dunque di avere più possibilità che il tuomessaggio sia ascoltato (e amplificato...). E se consideriamoquanto sia sempre più scottante il tema della rappresentati-vità (oltre che della competizione), si comprende quanto di-venti ancora più importante non limitarsi a comunicare tan-to per... ma a dotarsi di un progetto, di un grado di sensibi-lizzazione buono, di esperienze, di competenze.

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L’ALCOL DISTRUGGEIL FUTURO

Campagna permanente SNAMIcontro l’uso dell’alcol

da parte degli adolescenti

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