Presentazione Workshop 1 - Parco Nazionale del Locarneseparconazionale.ch/joomdocs/Presentazione -...

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PARCO NAZIONALE DEL LOCARNESE GRUPPO DI LAVORO “AMBIENTE COSTRUITO” ATTUAZIONE PROGETTO PNL 2.32 "Gestione del costruito" DOCUMENTAZIONE - PRESENTAZIONE Workshop 1 – Analisi e lettura delle trasformazioni Giovedì 29 agosto 2013, 16:00-19:00, Sala comunale Cavigliano Contenuti: analisi e lettura delle trasformazioni intervenute, della situazione attuale, delle tendenze evolutive, dei fattori che determinano la qualità o meno dell’ambiente costruito individuare le caratteristiche storiche peculiari degli insediamenti permanenti e il loro rapporto con le strutture antropiche e naturali del territorio circostante, le trasformazioni intervenute tra la metà del '800 e la metà del '900 e gli aspetti e fattori che hanno determinato le modifiche degli ultimi decenni Obiettivi/risultati: consapevolezza delle trasformazioni, dei meccanismi che le determinano, dei fattori critici che ne stanno alla base capire i fattori di rischio che hanno già impoverito e banalizzato l'aspetto caratteristico del costruito e che minacciano di farlo ulteriormente XUEDVV IJP

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PARCO NAZIONALE DEL LOCARNESE GRUPPO DI LAVORO “AMBIENTE COSTRUITO” ATTUAZIONE PROGETTO PNL 2.32 "Gestione del costruito"

DOCUMENTAZIONE - PRESENTAZIONE Workshop 1 – Analisi e lettura delle trasformazioni Giovedì 29 agosto 2013, 16:00-19:00, Sala comunale Cavigliano

Contenuti: analisi e lettura delle trasformazioni intervenute, della situazione attuale, delle tendenze evolutive, dei fattori che determinano la qualità o meno dell’ambiente costruito

individuare le caratteristiche storiche peculiari degli insediamenti permanenti e il loro rapporto con le strutture antropiche e naturali del territorio circostante, le trasformazioni intervenute tra la metà del '800 e la metà del '900 e gli aspetti e fattori che hanno determinato le modifiche degli ultimi decenni

Obiettivi/risultati: consapevolezza delle trasformazioni, dei meccanismi che le determinano, dei fattori critici che ne stanno alla base

capire i fattori di rischio che hanno già impoverito e banalizzato l'aspetto caratteristico del costruito e che minacciano di farlo ulteriormente

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Programma

16:00 Saluto della Direzione del Progetto del Parco Nazionale

16.05 Introduzione al tema delle trasformazioni Fabio Giacomazzi

16:20 Lavoro in gruppo sul tema delle trasformazioni Tutti

16:55 Plenum sui risultati del lavoro in gruppo Tutti

17:15 Pausa

17:30 Introduzione al tema degli strumenti Fabio Giacomazzi

17:45 Lavoro in gruppo sul tema degli strumenti Tutti

18:30 Plenum sui risultati del lavoro in gruppo Tutti

18:50 Conclusioni e indicazioni sul workshop 2 Fabio Giacomazzi / Pippo Gianoni

19:00 Fine e spuntino offerto dal Progetto di Parco nazionale

PARCO NAZIONALE DEL LOCARNESE GRUPPO DI LAVORO “AMBIENTE COSTRUITO”

WORKSHOP 1 – ANALISI E LETTURA DELLE TRASFORMAZIONI

Giovedì 29 agosto 2013, 16:00-19:00, Sala comunale Cavigliano

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Il reticolato dei sentieri e della carraie e la struttura fondiaria minuta strutturano il territorio e ai punti nodali si attestano i singoli gruppi insediativi, chiaramente distinti e individuabili.

La trasformazione delle strutture territoriali

Le nuove strade e il raggruppamento fondiario tranciano il reticolato dei sentieri e delle carraie, stravolgono l’assetto degli orti e dei giardini attorno ai nuclei edificati. Ne è favorita un’edificazione diffusa che stravolge le relazioni spaziali tra i nuclei e i campi e sfilaccia la struttura compatta e distinta dei diversi gruppi edificati.

Mappa Intragna (Calezzo, Costa, Selna) del geometra Giuseppe De Vicenti, 1867

Mappa Centovalli - Sezione Intragna (Calezzo, Costa, Selna) 2013 2

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Tratto da “Alta Capriasca, Dimore-insediamenti-paesaggi”, a cura di Giovanni Buzzi e Yvonne Kocherhans, Fachhochschule Beider Basel, Abteilung Architektur, Muttenz 2005

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Nuovo posteggio per Guarda (Bassa Engadina), realizzato su progetto dell’Arch. Jachen Könz, 1994

La nuova rete stradale non interferisce con i percorsi tradizionali. I pochi nuovi edifici riprendono la tradizionale disposizione allineata lungo la strada. Il posteggio staccato dall’abitato permette di salvaguardare la qualità degli spazi pubblici interni del nucleo e degli spazi verdi circostanti.

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Nuclei e gruppi edificati chiaramente distinti e con una chiara identità. La chiesa isolata come elemento emergente del paesaggio edificato; la Via Crucis è chiaramente identificabile come elemento di connessione tra la chiesa e il villaggio. I campi terrazzati formano un tessuto connettivo continuo fra le diverse parti della struttura insediativa. Già nel 1852, con la costruzione della strada carrozzabile, si stravolgono le relazioni spaziali; la nuova strada si inserisce in modo netto nel paesaggio e sovrappone ai rapporti spaziali determinati dai percorsi verticali, messi in secondo piano, una relazione lineare orizzontale.

Il rimboschimento pregiudica la continuità del tessuto connettivo formato dai campi terrazzati. L’edificazione si sfilaccia e fonde tra loro il nucleo e i diversi gruppi edificati. Il vuoto tra la chiesa e il villaggio si riempie di nuovi edifici.

Loco 1885

Loco 2009 5

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Si riconosce chiaramente la differenza fra il nucleo originario, che scende dalla chiesa in alto lungo il crinale e i nuovi insediamenti ottocenteschi sviluppatisi lungo la strada carrozzabile. Gli spazi attorno al complesso insediativo compatto sono ancora del tutto liberi. È in costruzione la nuova ferrovia con l’importante impianto della stazione, che tuttavia si mantengono distanti e ben distinti dall’abitato, separati da una ripida scarpata, superata da una nuova strada d’accesso.

Le diverse parti storicamente e distintamente sviluppatisi non sono più identificabili per i cambiamenti di tipologia e di dimensione degli edifici nella parte più antica del nucleo. La nuova strada verso Borgnone ha sventrato la struttura a grappolo del nucleo e ha aperto all’edificazione i terreni circostanti.

Camedo anni ‘20

Camedo 2013 6

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La strada d’accesso si ferma prima del nucleo in corrispondenza della nuova edificazione che rimane distinta e staccata dal nucleo. Gli spazi aperti che contornano il nucleo sono sostanzialmente conservati.

La nuova edificazione si propone come sviluppo del tessuto edificato del nucleo, ricalcandone la trama e l’alternanza tra spazi costruiti e vuoti. Si ripropone anche lo stacco fra l’edificazione e il bosco mediante l’estensione del pendio vignato.

Brontallo oggi

Progetto per un laboratorio protetto e nuove abitazioni a Manno, arch. Carola Barchi 2012 7

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Tratto da “Alta Capriasca, Dimore-insediamenti-paesaggi”, a cura di Giovanni Buzzi e Yvonne Kocherhans, Fachhochschule Beider Basel, Abteilung Architektur, Muttenz 2005

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Nella struttura urbanistica tradizionale l’edificio è elemento che separa lo spazio pubblico da quello privato dei giardini e delle corti. Gli spazi privati formano una cornice che contorna il tessuto edificato e funge da filtro verso i terreni agricoli circostanti. A partire dalla fine ‘800 / inizio ‘900 subentra la tipologia delle ville e palazzine contornate da parchi e giardini, che diventano elemento di connessione con lo spazio pubblico; ciò conferisce una grande importanza ai manufatti di cinta e alla qualità dell’arredo verde.

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Gli edifici sono spalmati sul territorio senza riguardo alla morfologia del terreno e alle strutture spaziali tradizionali preesistenti. L’affaccio sullo spazio pubblico è casuale e dettato principalmente da esigenze funzionali di accesso veicolare. Esuberanza di forme e linguaggio visivo, spesso anche esuberanti e pretenziose.

Nuovi edifici in rapporto all’edificato tradizionale e al paesaggio

Gli esempi illustrati nelle fotografie sono ubicati fuori dal comprensorio del progetto di Parco nazionale del Locarnese 9

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Rapporto significativo, di dialogo, tra vecchio e nuovo. Forme semplici, lineari e sobrie; uso accorto dei materiali, anche quelli contemporanei. Inserimento rispettoso nella morfologia e nelle strutture del terreno.

Gli esempi illustrati nelle fotografie sono ubicati fuori dal comprensorio del progetto di Parco nazionale del Locarnese 10

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Malgrado l’uso di materiali di copertura tradizionali, la mancanza di chiarezza e precisione tipologica e lo scarso controllo delle forme, dimensioni e disposizione delle aperture contraddicono la semplicità e la sobrietà dell’architettura rustica tradizionale. L’impiego indiscriminato di materiali offerti dalla moderna industria edile e il ricorso a elementi architettonici impropri (parapetti, inferriate, ferratine, mensole, imposte, ecc!) determinano una banalizzazione del tessuto edificato.

La trasformazione degli edifici tradizionali

Gli esempi illustrati nelle fotografie sono ubicati fuori dal comprensorio del progetto di Parco nazionale del Locarnese 11

Pur con forme architettoniche moderne, sono rispettati i materiali, la semplicità volumetrica e il rapporto immediato con gli spazi esterni. Rispetto e cura della tipologia (distribuzione interna degli spazi e delle aperture in facciata) dei materiali, degli elementi architettonici e decorativi originari, dei dettagli.

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In un territorio assai accidentato come quello ticinese, che offre molte vedute anche dall’alto delle colline e delle montagne, la geografia dei tetti assume grande importanza per l’aspetto del paesaggio. Elementi caratteristici della geografia dei tetti dei nuclei del Sopraceneri sono la semplicità delle forme (in generale a due falde su pianta rettangolare), l’impiego delle piode e la sporgenza limitata delle gronde.

L’importanza del paesaggio dei tetti – geometrie e materiali

Gli esempi illustrati nelle fotografie sono ubicati fuori dal comprensorio del progetto di Parco nazionale del Locarnese 12

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Sovrabbondanza di elementi di arredo e vegetazione esotica inappropiata dei giardini privati. Le opere di cinta banalizzano lo spazio pubblico.

Sistemazioni esterne, muri di cinta e di sostegno, pavimentazioni, vegetazione

Gli esempi illustrati nelle fotografie sono ubicati fuori dal comprensorio del progetto di Parco nazionale del Locarnese 13

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Alle esigenze legate al posteggio delle automobili, al ripostiglio di attrezzi, di arredi da giardino e di mercanzie varie e allo svago si corrisponde con box, tettoie, corpi accessori con forme e materiali più disparati, offerti dalla moderna industria edile, costipando gli spazi liberi all’interno e ai margini dei nuclei.

Fabbricati accessori, autorimesse, box

Gli esempi illustrati nelle fotografie sono ubicati fuori dal comprensorio del progetto di Parco nazionale del Locarnese 14

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Attenzione all’affaccio dello spazio privato sullo spazio pubblico mediante muri di cinta che riprendono la spazialità chiusa dei nuclei. Qualifica dello spazio pubblico anche nel contesto di un’edificazione variegata, antica e recente. All’esterno dei nuclei non necessariamente vi è bisogno di cintare i giardini; la “privacy” dello spazio privato può anche essere garantito mediante un arredo verde con specie autoctone.

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Lo spazio pubblico è impoverito dalle esigenze di pavimentazione, arredo e dimensionamento in funzione della circolazione e del posteggio delle automobili.

Spazi pubblici, posteggi, sistemazioni stradali

Gli esempi illustrati nelle fotografie sono ubicati fuori dal comprensorio del progetto di Parco nazionale del Locarnese 15

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Alle esigenze di sicurezza per la circolazione automobilistica si risponde con strutture (guard-rail, parapetti) che impoveriscono e frammentano lo spazio pubblico della strada. In mancanza di spazi adeguati, gli slarghi della strada cantonale e piccoli spiazzi a lato della stessa vengono utilizzati per il posteggio pubblico e/o privato delle automobili.

Gli esempi illustrati nelle fotografie sono ubicati fuori dal comprensorio del progetto di Parco nazionale del Locarnese 16

Vi sono anche modelli alternativi di parapetti e guard-rail. Un posteggio può anche diventare uno spazio pubblico interessante e utile.

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PARCO NAZIONALE DEL LOCARNESE GRUPPO DI LAVORO “AMBIENTE COSTRUITO”

WORKSHOP 1 – ANALISI E LETTURA DELLE TRASFORMAZIONI

Giovedì 29 agosto 2013, 16:00-19:00, Sala comunale Cavigliano

Lavoro di gruppo 1 – Valutazione trasformazioni e interventi

•  Quali sono i meccanismi che determinano le modifiche del territorio, dell’aspetto degli insediamenti?

•  Quali sono le situazioni che ritenete negative nelle trasformazioni avvenute e/o in corso nel vostro territorio particolare e in quello in generale delle valli?

•  Quali sono le situazioni che ritenete positive nelle trasformazioni avvenute e/o in corso nel vostro territorio particolare e in quello in generale delle valli?

•  Nuove esigenze funzionali e rispetto dell’edificato storico?

•  Come inserire i nuovi edifici nel contesto edificato tradizionale? nel paesaggio aperto?

Osservazioni critiche Osservazioni positive Altre osservazioni

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PARCO NAZIONALE DEL LOCARNESE GRUPPO DI LAVORO “AMBIENTE COSTRUITO”

WORKSHOP 1 – ANALISI E LETTURA DELLE TRASFORMAZIONI

Giovedì 29 agosto 2013, 16:00-19:00, Sala comunale Cavigliano

Formazione dei gruppi

Gruppo 1 Walter Buzzini, Vergeletto Luca Maggetti, Centovalli Martina Meier, Onsernone Ivan Catarin, Losone Fabrizio Garbani Nerini, Terre di Pedemonte Bordonzotti Laura, UNP, Bellinzona Sabrina Németh, Architetto, Ronco s/ Ascona Gabriella Tomamichel, Architetto, APAV, Moghegno

Gruppo 2 Marco Garbani Nerini, Gresso Filippo Fornera, Losone Raffaele Dellamora, Isorno Mario Canevascini, Brissago Mario Manfrina, Museo Regionale Centovalli e Pedemonte Maria Rosaria Regolati Duppenthaler, Architetto, Fondazione Cinque Terre, Comologno Peter Pisoni, Architetto, Ascona Nicoletta Dutlly- Bondietti, Pro Linescio, Cevio

Gruppo 3 Venanzio Terribilini, Vergeletto Franco Gambonini, Centovalli Daniele Pinoja, Losone Roberto Carazzetti, Isorno Corrado Cavalli, Museo Regionale Centovalli e Pedemonte Lino Tomamichel, Bosco Gurin Massimo Biffi, Architetto, Brissago Elisa Padovan, Dionea SA, Locarno

Gruppo 4 Rita Remonda, Onsernone Mario Ferrari, Mosogno Alberto Tomamichel, Bosco Gurin Matteo Chiosi, SST, Bellinzona Enrico Primo, Museo Vallemaggia Urs Plank, Architetto, Intragna Franco Varini, Artigiano, Mosogno

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In base alla Legge sullo sviluppo territoriale “il paesaggio cantonale va rispettato, tutelato e valorizzato, garantendone in particolare la varietà, la qualità ed il carattere” (art. 92); la legge stabilisce anche che “le costruzioni devono inserirsi nel paesaggio in maniera ordinata e armoniosa” (art. 94, cpv. 2). In generale i PR prevedono prescrizioni edilizie, più o meno dettagliate, intese a regolamentare gli interventi nei nuclei nell’ottica del restauro conservativo e della salvaguardia delle caratteristiche architettoniche e spaziali tradizionali dei nuclei, sia per quanto riguarda l’edificato, sia per quanto riguarda la sistemazione delle superfici non edificate. Laddove, nei nuclei, nuove costruzioni sono ammesse, sono formulate generiche indicazioni di integrazione nel contesto. In generale posteggi e autorimesse sono ammessi a condizione che non pregiudichino i valori ambientali del nucleo. Salvo comparti particolari, nelle zone di nuova edificazione non sono previste normative di tipo estetico-architettonico particolari. In taluni comparti vige l’obbligo del tetto a falde. Il PR di Centovalli-Intragna prevede l’elaborazione di piani particolareggiati per i nuclei di Golino, Intragna, Rasa e Verdasio. Prevede anche, in prossimità del nucleo di Intragna, una zona del nucleo d’espansione NN, nella quale possono essere imposte condizioni particolari atte a integrare gli interventi (nuove costruzioni, ricostruzioni, rinnovazioni, trasformazioni, soprelevazioni, ampliamenti) con le caratteristiche architettoniche e ambientali del comprensorio. Il PR di Centovalli-Borgnone prevede l’obbligo di copertura del tetto in piode nei nuclei di Borgnone, Costa e Lionza. Il PR di Centovalli-Palagnedra prevede una regolamentazione conservativa dei nuclei e limitate possibilità di nuovi edifici. Il PR dei Comuni dell’Onsernone presenta alcune specificità: Zona dei fabbricati e dei nuclei meritevoli di protezione: di principio nessuna modifica possibile Zona del nucleo: anche nuove costruzioni, rispettando le caratteristiche architettoniche degli edifici tradizionali esistenti Zona edificabile attrezzata: per nuove costruzioni, senza particolari vincoli Comprensorio di insediamento speciale: ammesse a titolo eccezionale nuove costruzioni primarie o per l’approvvigionamento primario se il proprietario non dispone di altri terreni edificabili e se non vi si oppongono interessi di natura ambientale e paesaggistica preponderanti; questi comprensori comprendono ampie superfici Le norme non contengono prescrizioni particolari d’ordine architettonico/edilizio e nemmeno prescrizioni sulla sistemazione esterna, le cinte e i muri di sostegno. Le norme sono tuttavia completate da un “commentario” non vincolante, con schede esemplificative dell’edilizia tradizionale e indicazioni costruttive, che rappresentano le linee guida e i criteri ai quali i progetti dovrebbero attenersi. Il Municipio può sottoporre le domande di costruzione all’avviso di esperti, che valutano i progetti sulla base dei criteri contenuti nel commentario. Il PR di Linescio prevede una regolamentazione conservativa dei nuclei e limitate possibilità di nuovi edifici. Nel PR di Bosco Gurin, nella zona di completazione del nucleo, dove sono ammesse nuove costruzioni, valgono normative analoghe a quelle del nucleo. Altre nuove costruzioni possono sorgere nell’ambito di un Piano particolareggiato per un comprensorio contiguo al nucleo. In tutti i Comuni, fuori dalle zone edificabili e nei comprensori con edifici e impianti protetti sono applicabili le disposizioni del PUC-PEIP. Non sono stati esaminati i PR di Brissago, Ronco s/Ascona, Ascona, Losone e Terre di Pedemonte, in quanto le relative zone edificabili fanno parte del comprensorio urbano.

Gli strumenti pianificatori

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Nel comprensorio del PNL vi sono 19 insediamenti valutati di importanza nazionale per la loro qualità urbanistica e inserimento nel contesto paesaggistico: 17 villaggi principali (") e 2 piccoli villaggi (#). Sulla base di un’analisi dettagliata delle strutture urbanistiche, dell’edificato e del contesto spaziale, vengono formulate raccomandazioni specifiche per ogni insediamento. ad es.:

•  aspetti architettonici particolari da considerare nella trasformazione degli edifici

•  controllo dei materiali per i rivestimenti delle facciate e per la copertura dei tetti

•  spazi di contorno da salvaguardare, ricuperare o che richiedono una particolare attenzione per il costruito nuovo

•  salvaguardia di prospetti particolari interni ed esterni

•  criteri di sistemazione degli spazi privati non edificati

•  salvaguardia o riqualifica degli spazi pubblici interni. Le raccomandazioni non hanno carattere vincolante, ma devono essere considerate dal Comune e dal Cantone nell’allestimento e nell’approvazione degli strumenti pianificatori locali. In caso di ricorso su una decisione pianificatoria o su una licenza edilizia, le istanze giudiziarie fanno riferimento all’ISOS per valutazioni di merito, anche oltre le disposizioni legislative cantonali e pianificatorie locali.

L’inventario ISOS (Inventario degli insediamenti svizzeri da proteggere)

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S.01.01 PARCO NAZIONALE DEL LOCARNESE WORKSHOP COSTRUITO INSEDIAMENTI ISOS NEL COMPRENSORIO DEL PARCO

AURESSIO

VERSCIO

GOLINO

INTRAGNA

LOCO

BERZONA

GRESSO

COMOLOGNO

RUSSO

MOSOGNO DI SOTTO

VERDASIO

RASA

LIONZA

BORGNONE

PALAGNEDRA

BOSCO GURIN

LINESCIO

COSTA

BORDEI

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Esempio scheda Inventario ISOS

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Brione VerzascaComune di Brione Verzasca, distretto di Locarno, Cantone Ticino

2

1 In accesso da nord, aggregato abitativo utilitario lungo un percorso secondario

2 3 4

5 Il grande spiazzo definito da tutti i nuclei dell’insediamento

Brione VerzascaComune di Brione Verzasca, distretto di Locarno, Cantone Ticino !"#$%&'()"*

3

+

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-

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012

3 .4..

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.+.- ., .2

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.3

Direzione delle riprese, scala 1: 8 000Fotografie 2001: 1, 9, 11, 18, 20Fotografie 2008: 2–8, 10, 12–17, 19

6 Il Castello Marcacci, casa privata fortificata, del sec. XVII 7 Parrocchiale e Casa comunale

8 La Casa comunale, in origine dimora privata e poi scuola, origine sec. XVII

9 Ex ossario, sec. XVIII

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Brione VerzascaComune di Brione Verzasca, distretto di Locarno, Cantone Ticino

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11 Vista sui tetti, in primo piano l’atrio della parrocchiale 12

13

14 15 Vista da sud del castello

Brione VerzascaComune di Brione Verzasca, distretto di Locarno, Cantone Ticino !"#$%&'()"*

5

16 17

18 Margine meridionale del nucleo principale

19 Fiume Osura 20 Panoramica da sudest con il fiume Osura

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V

IV

IIIII

II

I0.1

1

2

0.0.14

0.0.20 0.0.14

0.0.160.0.141.0.6

0.1.50.1.4

0.0.14

0.0.15 0.0.11

0.0.14

0.1.2

0.1.1

0.1.3

0.0.180.0.19

0.0.16

0.0.17

0.0.12

0.0.131.0.8

1.0.7

1.0.6

0.0.14

2.0.10

0.0.190.0.21

0.0.22

2.0.9

0.0.23

Intorni (I-Ci, I-Or)Perimetro, Gruppo (P, G) perturbantesegnalatoElemento eminente (E)

Brione VerzascaComune di Brione Verzasca, distretto di Locarno, Cantone Ticino Piano di rilevamento 1: 5000

P Perimetro edificato, G Gruppo edilizio, I-Ci Intorno circoscrittoI-Or Intorno orientato, E Elemento eminente

A £ £ £ A 5–10

AB £ $ £ A 11–18

AB $ £ $ B 2–4

ab £ a 5

a £ a 19, 20

ab £ a 18, 20b $ b 20

a £ a 1, 5

£ A 7, 11, 20

o 9, 10o 5, 6, 8

o 5

£ A 5, 6, 13, 15

o

o

o 2

o 5, 8

o

o

o

o

o

o 8

oo 19, 20

o 20

o

Brione VerzascaComune di Brione Verzasca, distretto di Locarno, Cantone Ticino !"#$%&'()"*

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G 0.1 Insieme con gli edifici di maggior prestigio dell’insediamento, a definizione di una piazza aperta verso il fiume: secc. XIV–XIX

P 1 Nucleo principale in piano, di carattere rurale abitativo utilitario, oggi soprattutto abitativo; secc. XVII–XIX

P 2 Nucleo di carattere rurale, in posizione pedemontana, lungo un tracciatoche confluisce nella cantonale, in parte trasformato; sec. XVII – inizio XX

I-Ci I Piano prativo sopra la riva del fiume Verzasca, importante stacco e superficie di confronto tra gli insiemi edilizi

I-Or II Piano sassoso di scorrimento e confluenza dei fiumi Verzasca e Osura, in parte alberato

I-CI III Piano alluvionale tra Osura e VerzascaI-Ci IV Porzione della riva dell’Osura, completamente colonizzato

dall’edificazione residenziale degli ultimi decenniI-Or V Pendio alberato e roccioso sullo sfondo dei nuclei edilizi

E 0.1.1 Chiesa parrocchiale della B. V. Assunta, sagrato con cippo cimiteriale;sec. XIV e ampi interventi nel sec. XIX; campanile del 1541

0.1.2 Ossario, oggi adibito a cappella battesimale; sec. XVIII0.1.3 Casa comunale, fronte simmetrica con affresco, copertura a 2 falde

in piode; 1644, ultimo intervento di riattamento ca. 20000.1.4 Modesto fronte di edifici abitativi a 3 piani, a definizione del vuoto;

sec. XIX e interventi serioriE 0.1.5 Castello dei Marcacci, dimora signorile fortificata, con muro di cinta

e torri angolari; sec. XVII, oggi dimora privata1.0.6 Interventi contrastanti negativamente con l’edificazione originaria

per linguaggio, materiali, forme e colori; ultimo quarto sec. XX e inizio XXI1.0.7 Dimora in muratura a vista a 2 piani, copertura a 4 falde in tegole;

probabilmente rifacimento di inizio sec. XX di preesistenza 1.0.8 Dimora eccedente in altezza e volume il resto dell’edificazione, modalità

stridenti col patrimonio rurale, forte marca negativa; inizio sec. XXI2.0.9 Canonica e ufficio postale, lunga schiera abitativa a 2 piani, di definizione

della strada 2.0.10 Abitazione a 3 piani, intonacata, marcante la confluenza tra cantonale

e vecchio tracciato; ca. fine sec. XIX 0.0.11 Camposanto con colonna cimiteriale del 1793 e percorso in asse

con il sagrato 0.0.12 Deposito artigianale in legno e muratura, aperto, su pilastri in conci

a vista; 1a metà sec. XX 0.0.13 Edificio a ridosso della bassa cinta muraria del cimitero, inadeguato

per linguaggio, volume e altezza; 2a metà sec. XX0.0.14 Abitazioni in spazi importanti di sottolineatura dell’edificazione storica;

dalla 2a metà del sec. XX0.0.15 Centro sociale, esercizi commerciali e parte abitativa, volumi che

impediscono la vista sulla chiesa in arrivo da est; ca. 19750.0.16 Rami del fiume Verzasca0.0.17 Fiume Osura0.0.18 Capannone per la lavorazione del granito; in arrivo da sud scherma

la vista sul nucleo principale; ultimo quarto sec. XX0.0.19 Edicole votive marcanti le estremità dell’insediamento alla confluenza

di percorsi

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Brione VerzascaComune di Brione Verzasca, distretto di Locarno, Cantone Ticino

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0.0.20 Scuola dell’infanzia, elementare e media, 2 piani, in elementi di cementoarmato con pensilina lungo tutta la fronte verso nord; 1995

0.0.21 Aggregato di edifici abitativi e stalle, in parte ben conservati, lungo unpercorso in pendenza, di collegamento con il nucleo principale

0.0.22 Interventi inadeguati al contesto rurale per intonacatura, aggiunta di terrazza e cambiamenti alle aperture

0.0.23 Edificazione lungo strada in accesso all’insediamento da nord di edificiabitativi e artigianali

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gevano le cave di granito e gneiss. L’emigrazioneperiodica, attiva almeno dal secolo XVII, era il normalecomplemento del reddito delle famiglie del villaggio.Nel secolo XIX l’emigrazione divenne un fenomeno diampia portata, soprattutto verso l’America del Nord:dai 636 abitanti del 1830 si passò ai 323 del 1870.

Nel 1950 gli abitanti erano 348, ma da allora si è avu -to un progressivo decremento fino ai 158 del 1980.Nel decennio successivo una forte crescita ha portatogli abitanti ai 203 del 2000. Fin dopo la metà del se -colo XX, quasi metà della popolazione figurava ancoraoccupata nelle attività primarie entro le quali sonoda ascriversi anche quelle estrattive di antica data.

Problematico il confronto con la Carta Siegfried del1873: se da un lato la strada cantonale sembra averelo stesso tracciato di quella attuale, almeno nelle im -mediate vicinanze dei nuclei edificati, altri dati sonodiscordanti, al punto da rendere difficile il confronto.Per esempio, a ovest della chiesa parrocchiale sem -brerebbe vi fosse una cospicua edificazione, oggi difatto inesistente, e il cimitero non è in linea come oggi(0.0.11) con la facciata della parrocchiale, ma sen -sibilmente più a sud.

Tra gli anni ‘50 e ‘70 del secolo XX furono portate atermine importanti opere di arginatura dei due corsid’acqua (0.0.16, 0.0.17), nei pressi dell’insediamento.

L’insediamento attualeRelazioni spaziali fra le parti

Esposto a sudest, Brione si sviluppa sul fondovallealluvionale dei fiumi Verzasca (0.0.16) e Osura (0.0.17),che confluiscono definendo un cuneo in piano in cuisi è sviluppata l’edificazione, ai piedi del rilievo (V)che la ripara dal nord e che funge da spartiacque deidue fiumi.

Nell’insediamento si individua un insieme principale inpiano (1) caratterizzato da una parte abitativa con gliedifici a disposizione puntiforme, nel quale è possibilericonoscere qualche breve allineamento, e una parte(0.1) con gli edifici di maggiore prestigio dell’insedia -mento, in parte a funzione pubblica; e, infine, un in -

Sviluppo dell’insediamentoCenni di storia e di evoluzione

Il toponimo pare risalire a un celtico «briga», ‘monte’,con un plurale «brigoni» che farebbe pensare allaripida parete del Gasg o Gaggio alle spalle dell’in -sediamento (V). Pare che il villaggio sia da identi -ficarsi in toponimi citati nel passato quali «Billiono»,«Briono», «Brioni».

Oggi comune e parrocchia, nonché villaggio principaledella Valle, Brione fece parte, in epoca medioevale,del Comune di Valle Verzasca, del quale costituivauna Squadra. Successivamente con Gerra formò unaVicinia. Quando la valle venne suddivisa in comuni,Brione ne formò uno con Gerra, rimanendo però, i duecentri, ben distinti uno dall’altro. Divenne comuneautonomo nel 1852, allorché ci fu la separazione daGerra.

Dal punto di vista ecclesiastico fece parte, in origine,della parrocchia di S. Bartolomeo di Vogorno dallaquale si staccò nel 1518. La sua chiesa parrocchiale(0.1.1), ampliamento di una vecchia cappella costru -ita nel 1294, fu definita, nel 1596, come la più belladella valle; l’interno conserva ancora pitture del seco -lo XIV di scuola giottesca e del secolo XV; nel 1550subì un decisivo ampliamento e ancora nel 1840 allor -ché venne aggiunto l’abside.

Nel centro del villaggio spicca il Castello Marcacci(0.1.5) del XVII secolo, residenza dei balivi locarnesi,adatta anche a funzione difensiva, verosimilmente inragione dell’ostilità della popolazione nei confronti delbalivo ‘straniero’. Allo stesso secolo risale l’edificiodella Casa comunale (0.1.3) realizzato come residenzaprivata e riattato più volte, l’ultima nel 2000. Nel 1644Brione ospitò la prima scuola della Verzasca.

La strada della valle raggiunse il villaggio nel 1871 efornì l’occasione di configurare l’ampio vuoto (I) definitodai principali edifici pubblici (0.1) a est del tracciato.

L’agricoltura e l’allevamento del bestiame con la produ -zione dei latticini erano le risorse tradizionali degliabitanti le cui greggi svernavano, almeno fin dal XIV se -colo, nel Piano di Magadino. A tali attività si aggiun -

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Brione VerzascaComune di Brione Verzasca, distretto di Locarno, Cantone Ticino

principale percorso del nucleo rurale (1), asfaltato,in continuazione con il percorso per la Valle dell’Osura.

La parte rurale del nucleo, in lieve discesa da nord asud, ha l’edificazione che si distribuisce in irregolariallineamenti lungo il detto percorso e lungo una lineanord–sud che prende a riferimento la facciata dellachiesa; per il resto domina una distribuzione punti -forme. Prevalgono gli edifici in muratura a vista o conil vecchio intonaco rasapietra; oltre alle coperture inpiode, sono presenti anche coperture in materiali nontradizionali. Solitamente l’abitazione è staccata dallastalla e si distingue chiaramente da questa anche per ivolumi: ha normalmente tre piani, con ballatoi in pietrasul lato lungo, spesso intonacata. Le stalle, singoleo doppie, hanno le scale per il locale fienile sul lato difrontone, la muratura a vista o a rasapietra, alcunehanno le aperture tamponate con grigliato di mattone;sono particolarmente presenti all’estremità occiden -tale, soprattutto nel lato a valle del percorso. Qui, afilo con il lato est del castello, il percorso asfaltato neincrocia uno trasversale, acciottolato. Nelle maglielarghe di tale struttura hanno spazio orti, modesti giar -dini o semplici spiazzi sterrati, in qualche caso am -pliati da demolizioni.

Tra Seicento e NovecentoIl nucleo secondario (2) ai piedi del pendio (V) sisviluppa lungo un percorso asfaltato che prende avviodalla Casa comunale e confluisce nella cantonaleche, in parte, ricalca, probabilmente, il tracciato prece -dente. Gli edifici non stabiliscono uno stretto rap -porto con il tracciato e anche l’orientamento rispettoad esso è vario, tale che ne risultano slarghi, aper -ture, passaggi verso gli edifici in seconda fila. In dipen -denza da tale disposizione irregolare, alla vista daun’estremità all’altra si ha, in più di un caso, l’illusioneche il percorso sia sbarrato da un edificio. Più ade -rente al percorso è la scarsa edificazione del lato avalle, con edifici utilitari in pietra a vista, più bassi diquelli sul lato a monte. Fa eccezione, all’incontrarsidel vecchio tracciato con la cantonale, un edificioabitativo a tre piani (2.0.10), intonacato e con balconiverso la strada, probabilmente di epoca di poco po -steriore alla realizzazione di questa.

sieme secondario (2), in parte sviluppatosi in seguitoal tracciamento della cantonale, ma con edifici ri -conducibili probabilmente anche al secolo XVII, incorrispondenza di quello che era il vecchio tracciato,in parte ricalcato dalla cantonale. Questi insiemicollabo rano a descrivere un arco che contiene unaporzione di piano (I) attraversato dalla cantonale eche si amplia in direzione del fiume Verzasca (II), ampli -ficando la piazza principale dell’insediamento. Taleapertura è oggi parzialmente chiusa da recenti edifi -cazioni (0.0.13, 0.0.14).

Chiesa, Casa comunale e castelloLa chiesa della B. V. Assunta dà sulla piazza con l’ab -side arrotondato, con muratura intonacata a rasa -pietra. Il sagrato, selciato con grandi lastre di granito,è circoscritto – e con ciò si crea uno stacco dallastrada asfaltata che passa tangenzialmente al fiancomeridionale della chiesa – da un basso muretto eleggermente rialzato rispetto alla strada. Entro questa‘cornice’ vengono compresi oltre la chiesa, il cippocimiteriale, anteposto all’abside, e la cappella battesi -male settecentesca (0.1.2), un elegante edificio conla facciata compartita in verticale da lesene e in orizzon -tale dal timpano in cui è contenuta un’apertura qua -driloba. L’ingresso alla chiesa, sul lato occidentale, èpreceduto da un avancorpo aperto da un ampio arco,pavimentato con grandi lastre di pietra, con la co -pertura retta da una struttura lignea a capriata. L’edificioè, pertanto, orientato, la facciata in asse con un an -tico sentiero di collegamento con la Valle dell’Osura.

Con il lungo fianco della chiesa si pone in una con -tinuità ottica la fronte della seicentesca Casa co -munale (0.1.3) in parte trasformata dall’ampliamentodi aperture ma che ancora manifesta la sua età inalcuni elementi quali le aperture al piano terreno el’affresco sopra l’ingresso centrale.

Il Castello dei Marcacci (0.1.5) è una vera e propriapiccola fortezza, il corpo centrale con quattro torriangolari ribadite agli angoli della cinta muraria. Leaperture sono decorate da elementi che fingono cor -nici. La sua presenza è forte non soltanto verso lapiazza, ma anche verso il retro rurale verso cui dà unportale. Di fianco a tale lato meridionale corre il

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Brione VerzascaComune di Brione Verzasca, distretto di Locarno, Cantone Ticino !"#$%&'()"*

per aggiunta di balconi, aperture eccessive nel timpano,intonacatura e cambiamento della pendenza dellacopertura (0.0.22).

RaccomandazioniVedi anche le indicazioni generali di salvaguardia

È importante che nel nucleo lungo strada (2) nonvengano cancellati i tratti edilizi dei secoli passatiancora ben riconoscibili, e che si conservi la distin -zione tra edifici utilitari e abitativi.

Introdurre un divieto di edificazione nello spazioaperto (I) tra l’insediamento e il fiume Verzasca.

Nel nucleo maggiore (1) bisogna porre attenzione ache gli interventi di manutenzione e riattamento nondiventino occasione per elevazioni e ampliamenti divolume (1.0.8), uso di tinteggiature, infissi e materiali(1.0.6) estranianti nel contesto rurale dominante.

La parte della riva dell’Osura non ancora del tuttoedificata (III) deve conservare il fondamentale sensodi cornice di sottolineatura del nucleo e di possibi -lità di leggerne il limiti storici. Un riempimento di talespazio, come anche degli altri contorni dei nuclei,comprometterebbe buona parte del valore dell’inse -diamento.

Evitare che il formidabile piano fluviale diventi de -posito stabile di materiali e di macchinari, tendenzaoggi avvertibile.

Considerare l’eventualità di rimuovere un modestomanufatto addossato al lato nordorientale della cintamuraria del castello, la cui simmetria, peraltro, vienealterata.

Sul lato opposto gli edifici mostrano una sostanzaedilizia anteriore al secolo XIX e forse anche del XVII,come fanno ritenere un certo tipo di muratura, l’am -piezza e fattura delle aperture, qualche pittura muraria.C’è anche qualche edificio a torre; una sostanza incui in qualche caso si riconoscono interventi di ade -guamento ottocenteschi. Molto presente la pietra avista anche in edifici misti abitativo utilitari.

La casa parrocchiale (2.0.9)- oggi anche ufficio po -stale – divisa tra partecipazione all’allineamento dell’in -sieme e continuazione dell’allineamento con la Casacomunale, coopera con questa nell’ampliare il lato didefinizione del vuoto principale; la sua lunga fronte, as -sai regolare, stabilisce una relazione molto diretta colpercorso, più di qualunque altro edificio dell’insieme.

Il paesaggio fluviale e le superfici pedemontaneLa superficie incuneata (I) fra gli insiemi e che li staccadà un risalto particolare agli edifici che vi si affac -ciano, consentendo, soprattutto a quelli di maggiorprestigio, un’inquadratura ottica privilegiata con lelinee che vanno a convergere in corrispon denza dell’abside della chiesa. Tale superficie riceve una chia -ra connotazione di spazio pubblico anche per le ampieaiuole erbate destinate a spazio di ricreazione e gio -chi, in particolare la parte a ovest del tracciato dellacantonale, mentre l’altra parte, prativa, si configurapiù come mediazione con l’ambiente fluviale. In questaparte, il cimitero (0.0.11) si inserisce in una relazionedi simmetria con la chiesa con la quale si pone quasiin asse e si collega mediante un tracciato rettilineo.Anche i volumi del Centro sociale (0.0.15) accentuanoil carattere pubblico del vuoto.

Di grande valore paesaggistico i due corsi d’acqua chein questo tratto scorrono ampi su un fondo pietroso.

Sul primo rialzarsi del pendio del Gasg (V), lungo unsentiero per i monti, un aggregato di discreta con -sistenza (0.0.21) è costituito soprattutto di edifici uti -litari in muratura a vista, con prevalente orientamentodel frontone verso valle. Alcuni interventi di riattamento,anche in ragione del fatto che buona parte degli edi -fici sono ancora ben rappresentativi dei tipi abitativi eutilitari tradizionali e integri, risultano molto evidenti

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Brione VerzascaComune di Brione Verzasca, distretto di Locarno, Cantone Ticino

ValutazioneQualificazione del villaggio nell’ambito della regione

Buone qualità situazionali per il porsi dell’edificazionestorica in uno spazio compreso dal confluire di duefiumi il cui letto si amplia notevolmente proprio al loroincontrarsi, ai piedi di un ripido pendio alberato eroccioso di sfondo. Un contesto in parte sminuito dallenumerose nuove edificazioni che limitano le corniciprative.

Buone qualità spaziali grazie alla cooperazione degliinsiemi nella definizione di un ampio spazio prativoche li stacca, conferisce loro spiccata individualità, eche permette una lettura degli insiemi come insedia -mento unitario; buone qualità anche nel contrasto trail chiaro porsi degli edifici pubblici come fronte diprestigio sul grande vuoto e la trama di rapporti spazialiall’interno dell’insieme principale che determina ladistribuzione puntiforme degli edifici.

Buone qualità storico architettoniche grazie all’edifica -zione rurale ancora capace di rappresentare i tipiabitativi e utilitari con i tratti della regione, soprattuttogli edifici rurali nel nucleo principale; grazie anchea singoli edifici di grande rilevanza storico architetto -nica sia di carattere civile che religioso.

Qualità spaziali££

Qualità storico architettoniche££

Qualità situazionali$££

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2a stesura 08.2009/pir

Pellicole n. 4983, 4984 (1981);9445, 9446 (2001)Fotografie digitali 2008

Fotografi: Renato Quadroni e Firman Burke

Coordinate dell’Indice delle località704.146/128.116

CommittenteUfficio federale della cultura UFCSezione patrimonio culturale e monumentistorici

IncaricatoUfficio per l’ISOSSibylle Heusser, arch. ETHZLimmatquai 24, 8001 Zurigo

ISOSInventario degli insediamenti svizzeri daproteggere

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PARCO NAZIONALE DEL LOCARNESE GRUPPO DI LAVORO “AMBIENTE COSTRUITO”

WORKSHOP 1 – ANALISI E LETTURA DELLE TRASFORMAZIONI

Giovedì 29 agosto 2013, 16:00-19:00, Sala comunale Cavigliano

Lavoro di gruppo 2 – Valutazione degli strumenti vigenti

•  Come valutate le disposizioni pianificatorie ed edilizie vigenti nel vostro territorio (comune o ambito nel quale operate) per rapporto alla promozione della qualità del costruito?

•  Come valutate l’applicazione delle disposizioni pianificatorie ed edilizie vigenti da parte dell’autorità comunale? Nell’ottica dell’autorità? Nell’ottica di proprietari, istanti, progettisti, costruttori?

•  Quali altri fattori, oltre alle disposizioni pianificatorie ed edilizie, determinano la qualità del costruito?

•  Quali miglioramenti ritenete siano necessari per promuovere la qualità del costruito?

Osservazioni critiche Osservazioni positive Altre osservazioni

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PARCO NAZIONALE DEL LOCARNESE GRUPPO DI LAVORO “AMBIENTE COSTRUITO”

WORKSHOP 1 – ANALISI E LETTURA DELLE TRASFORMAZIONI

Giovedì 29 agosto 2013, 16:00-19:00, Sala comunale Cavigliano

Compiti per il prossimo workshop

•  Indicare esempi concreti di interventi privati e pubblici che ritenete positivi - dal vostro comune o territorio - dalla vostra pratica professionale - anche da altrove in situazioni analoghe di vostra conoscenza

(portare fotografie, pubblicazioni, file da proiettare, ecc!, o inviare a [email protected]) •  Spiegare i motivi per cui si ritengono positivi e quali condizioni hanno permesso di realizzarli. •  Prendere conoscenza della scheda ISOS degli insediamenti del vostro Comune o territorio, oppure degli

insediamenti di vostro interesse e verificarne le raccomandazioni

(www.bak.admin.ch/isos/03198/index.html?lang=it > cliccare “map.geo.admin.ch inventario federale ISOS”)

Tema: Esempi e modelli Data: giovedì 10 ottobre 2013 Luogo: Cavigliano

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