Presentazione standard di PowerPoint...Io ero fortunato perché, avevo tutta la mia famiglia con me...

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MARZO 2020

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70 anni dopo…

Ragazzi vi racconto la mia «resistenza» al corona virus…

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Era febbraio e all’improvviso ci tolsero la «libertà».Ci salutammo al venerdì, senza sapere che, non saremmo più tornati per lungo tempo a scuola.

I primi giorni ero felice, mi sentivo in vacanza, dormivo di più alla mattina, andavo dalla nonna che mi preparava dei pranzetti deliziosi (non come in mensa) e non avevo compiti.I giorni passavano, la noia aumentava e stavamo vivendo una situazione che nessuno aveva mai provato.

Sembrava quasi tutto irreale, le strade deserte e noi che venivamo guardati come quelli da evitare per non ammalarsi.Piano piano, mi resi conto che dovevo fare i conti con questo momento.

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Dopo poco tempo, oltre a non farci andare a scuola, cambiarono molte cose:• Non potevamo allontanarci da casa (massimo 200 metri);• Chiusero i parchi pubblici;• Chiusero tutti i negozi;• Chiusero le fabbriche, gli uffici, le aziende,… ;• Chiusero tutte le chiese

Avevamo regole ben precise: • Uscire solo per fare la spesa;• Mettere sempre guanti e mascherina;• Non formare gruppi di persone;• Mantenere la distanza di un metro dagli altri;• Lavarsi e disinfettarsi sempre le mani;

Chi non rispettava queste regole rischiava delle sanzioni severe.

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Dopo la prima settimana senza compiti il modo di andare a scuola cambiò: venne creata una nuova piattaforma per darci la possibilità di comunicare tutti assieme.Incominciammo a fare lezione dal computer, noi vedevamo i professori che spiegavano attraverso video lezioni e filmati.

Se vi state chiedendo come passavo la mia

giornata ecco qui:

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Un’altra novità era che tutti eravamo a casa: mamma lavorava in smartworking, papà si dedicava a noi e anche mia sorella aveva lezioni virtuali. Gli spazi in casa non erano molti perciò ognuno dovette ricavarsi il suo «ufficio» in una stanza.

Per fortuna ognuno aveva il suo computer a disposizione.

Mi alzavo, con più calma del solito, facevo una buona colazione e poi mi rinchiudevo in cameretta. Mi aggiornavo chiamando il mio vecchio amico Davide e insieme aspettavamo di collegarci per l’inizio delle lezioni.

La mattina

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Un’ altra novità era il pranzo tutti assieme anche durante la settimana.

Avendo il giardino, quando c’era il sole pranzavamo fuori.

Questo era uno dei momenti positivi «causati» dalla quarantena.

Di solito, infatti, a pranzo durante la settimana non ci incontravamo mai.

Il pranzo

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Nel pomeriggio

Dopo il pranzo avevo diverse attività:

Prima il dovere: i compiti. Dopo, per riempire il tempo rimasto, mi svagavo in giardino giocando a calcio con papà, saltando sul tappeto elastico con mia sorella, coltivando il mio orticello e giocando con il mio cane Leon.

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Alla sera

Anche il dopo cena era cambiato, non eravamo più tanto stanchi, andavo a letto un po’ più tardi e passavo la serata giocando a calcetto con mia sorella, a carte oppure guardando un film tutti insieme.

Sentivo comunque la voglia di stare con amici e parenti… l’unico modo era fare video chiamate per salutarci e augurarci una buona notte.

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I giorni passavano tutti uguali, non si distinguevano più. La cosa più brutta era che nessuno sapeva quando sarebbe finita. Ogni sera guardavamo il telegiornale per sentire le nuove regole da rispettare.

E’ stato un periodo davvero duro e nuovo per tutti, tutti avevamo paura, tante persone sono morte, gli ospedali non avevano più posti letto e i dottori e gli infermieri erano stanchissimi.

Io ero fortunato perché, avevo tutta la mia famiglia con me e avevo un giardino dove potevo giocare con mia sorella. Pensavo anche a chi non aveva nulla, a chi era malato e a chi aveva perso una persona per lui cara.

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C’erano tante cose negative ma alcune anche positive, stavamo passando tanto tempo insieme e capendo che quando non puoi dare un abbraccio ti manca, che è bello stare con i compagni a scuola nei banchi.Avevamo la speranza che ci sarebbe servito per vivere in modo diverso e più vero e bello.

Eravamo stanchi e spaventati ma anche tutti più uniti di prima, in fondo sapevamo che tutto sarebbe andato bene!

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TOMMASO COLOMBO #IORESTOACASA

#ANDRA’TUTTOBENE