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1 TRATTAMENTO FANGHI DI DEPURAZIONE E TRASFORMAZIONE IN PRODOTTI COMMERCIALI PER USI AGRONOMICI DEFINITI “GESSO DI DEFECAZIONE” E "CARBONATO DI CALCIO DI DEFECAZIONE" AI SENSI DEL D.Lgs. 75/10 BREVETTO AGROSISTEMI N° 00013640373 DEL 20/07/2009 PRESENTAZIONE

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TRATTAMENTO FANGHI DI DEPURAZIONE E

TRASFORMAZIONE IN PRODOTTI COMMERCIALI PER USI

AGRONOMICI DEFINITI “GESSO DI DEFECAZIONE” E

"CARBONATO DI CALCIO DI DEFECAZIONE" AI SENSI DEL

D.Lgs. 75/10

BREVETTO AGROSISTEMI N° 00013640373 DEL 20/07/2009

PRESENTAZIONE

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INDICE

Pag.

Premessa 3

Aspetti legali del recupero dei fanghi attraverso la

trasformazione in correttivi agricoli commerciali

5

Inquadramento del Bio-Solfato nella legge relativa ai fertilizzanti 9

Effetti del gesso sui suoli 12

I fanghi da destinarsi alla produzione di gessi di defecazione 13

Quantificazione dei reattivi necessari al trattamento 13

Estrazione elettrocinetica di inquinanti 15

Abbattimento dei contaminanti organici 17

Schema a blocchi per la produzione di “gesso di defecazione” 19

Punti di forza del trattamento 21

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Premessa

L'attività aziendale, in origine (1990) rivolta alla distribuzione dei fanghi biologici in

agricoltura, si è evoluta nel tempo, abbandonando tale attività per passare alla produzione

del fertilizzante correttivo "gesso di defecazione", con recupero R3 ( All. C alla parte IV

D.Lgs 152/06) degli stessi fanghi e altri materiali biologici. In estrema sintesi, i materiali

biologici vengono trattati con calce viva, acido solforico ed eventuali elementi integratori,

che portano ad ottenere il correttivo citato, che si va a inquadrare nella legislazione

vigente, relativa ai fertilizzanti (D.Lgs 75/2010, All. 3, Cap 2.1, n. 21).

Si sono sviluppati anche diversi aspetti corollari del processo, che hanno assunto

particolare importanza, come la rimozione dei metalli pesanti e l'abbattimento dei composti

organici inquinanti.

Nell’ultimo decennio, la produzione di questo fertilizzante correttivo, con nome

commerciale BIOSOLFATO, tutelato da specifico brevetto, si è ampiamente affermata,

grazie anche alla sua efficacia agronomica, superiore a quella dei fanghi tal quali.

AGROSISTEMI s.r.l., la quale opera nel recupero di fanghi di depurazione per la

produzione del fertilizzante correttivo BIOSOLFATO distribuito in agricoltura ed è:

titolare del Brevetto n. 00013640373 registrato il 20/07/2009 per la produzione del

fertilizzante correttivo "Gesso di defecazione";

iscritta all’Albo Nazionale Produttori Fertilizzanti al n. 175/06;

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iscritta al " REACH Regulation" al n. 01-2119444918-26-02254;

titolare di un impianto fisso autorizzato a lavorazione fanghi fino a 80.000 ton/anno, presso

il depuratore del Gruppo Hera s.p.a. a Cervia (RA), per produzione del correttivo indicato;

titolare di due impianti mobili (Art. 28 comma 7 dell'ex D.Lgs 22/97 e s.m.i.), autorizzati

dalla Amministrazione Provinciale di Piacenza a produrre il correttivo “Gesso di

defecazione”, ciascuno con potenzialità di lavorazione fanghi fino a 35.000 ton/anno;

titolare di un impianto fisso, autorizzato dall'Amministrazione Provinciale di Piacenza alla

lavorazione/recupero fanghi fino a 35.000 ton/anno, sempre per il medesimo tipo di

produzione, situato in comune di Piacenza;

L’obiettivo è apportare fertilizzazione e correzione alle aziende agricole attraverso il

recupero di fanghi di depurazione e prodotti di origine biologica.

Ciò permette la sostituzione dei concimi di sintesi con materiali organici, di valore più

stabile e duraturo, recuperando al contempo risorse preziose che andrebbero altrimenti

perdute.

Per coniugare il recupero ecologico delle biomasse ed il vantaggio per l'agricoltura,

AGROSISTEMI utilizza seri criteri nella selezione e lavorazione dei materiali di base, nella

valutazione dei terreni e delle colture delle aziende clienti e rigorose modalità nella

distribuzione e nell'interramento.

L'evidente vantaggio economico per le aziende agricole e l'alto significato ambientale,

rappresentano da sempre i punti di forza di questa attività.

Dopo il trattamento, il prodotto finito non è più rifiuto, ma merce a tutti gli effetti di legge e

dunque non più assoggettato alla disciplina ambientale.

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La soluzione di trasformare il fango in un prodotto commerciale tramite un trattamento

chimico, con autorizzazione in capo alla ditta AGROSISTEMI s.r.l., offre il vantaggio della

rapidissima applicazione pratica e, producendo un correttivo agricolo, utilizza le stesse

risorse e gli stessi canali applicati proficuamente in passato per lo spandimento dei fanghi

ai sensi del D. Lgs 99/92.

Aspetti legali del recupero dei fanghi attraverso la trasformazione in correttivi

agricoli commerciali

Il “gesso di defecazione” è un correttivo agricolo ottenuto attraverso idrolisi basica di

materiali biologici che viene effettuata tramite una reazione chimica con Calcio Ossido

(calce viva), ed una successiva precipitazione con acido solforico, mentre per il suo

omologo "carbonato di calcio di defecazione" la precipitazione dei carbonati è dovuta

all'introduzione di anidride carbonica post idrolisi.

I fanghi biologici provenienti dalla depurazione di acque reflue sono rifiuti e dunque

assoggettati alla disciplina ambientale.

Già nel 1998 il concetto della cessazione della qualifica di rifiuto era apparso all’interno

della norma che regola il recupero di rifiuti mediante le procedure semplificate:

Decreto 5 febbraio 1998

(Supplemento ordinario alla Gazzetta ufficiale 16 aprile 1998 n. 88)

Individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle procedure semplificate di recupero ai

sensi degli articoli 31 e 33 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22

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(versione coordinata con il DM 5 aprile 2006)

Articolo 3 - Recupero di materia

1. Le attività, i procedimenti e i metodi di riciclaggio e di recupero di materia individuati

nell'allegato 1 devono garantire l'ottenimento di prodotti o di materie prime o di materie

prime secondarie con caratteristiche merceologiche conformi alla normativa tecnica di

settore o, comunque, nelle forme usualmente commercializzate. In particolare, i prodotti, le

materie prime e le materie prime secondarie ottenuti dal riciclaggio e dal recupero dei rifiuti

individuati dal presente decreto non devono presentare caratteristi che di pericolo superiori

a quelle dei prodotti e delle materie ottenuti dalla lavorazione di materie prime vergini.

La logica amministrativa sulla quale si fonda l’attività di trasformazione di un rifiuto in un

prodotto commerciale è sancita dall’Art. 184 ter del D.Lgs. 152/2006 e confermata dal

D.Lgs.3 Dicembre 2010, n° 205

DECRETO LEGISLATIVO 3 dicembre 2010, n. 205

Disposizioni di attuazione della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del

Consiglio del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive

(G.U. n. 288 del 10 dicembre 2010)

Articolo 12 (sottoprodotto e cessazione della qualifica di rifiuto)

Omissis

5. La disciplina in materia di gestione dei rifiuti si applica fino alla cessazione della

qualifica di rifiuto.

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Nello stesso D.Lgs. vengono definite alcune condizioni essenziali nell’attività di recupero di

un rifiuto, il rispetto delle quali porta alla cessazione della qualifica di rifiuto, cioè

all’ottenimento di un prodotto:

Art. 184-ter. Cessazione della qualifica di rifiuto.

1. Un rifiuto cessa di essere tale, quando e' stato sottoposto a un'operazione di recupero,

incluso il riciclaggio e la preparazione per il riutilizzo, e soddisfi i criteri specifici, da

adottare nel rispetto delle seguenti condizioni:

a) la sostanza o l'oggetto e' comunemente utilizzato per scopi specifici;

b) esiste un mercato o una domanda per tale sostanza od oggetto;

c) la sostanza o l'oggetto soddisfa i requisiti tecnici per gli scopi specifici e rispetta la

normativa e gli standard esistenti applicabili ai prodotti;

d) l'utilizzo della sostanza o dell'oggetto non porterà a impatti complessivi negativi

sull'ambiente o sulla salute umana.

La rispondenza al precedente comma c) è soddisfatta dal decreto legislativo 29 aprile

2010, n. 75, e' la norma che regola e autorizza l'immissione sul mercato dei fertilizzanti.

questi sono distinti in 6 categorie, che costituiscono gli allegati facenti parte della norma

stessa

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ALLEGATO 1 - CONCIMI NAZIONALI

ALLEGATO 2 - AMMENDANTI

ALLEGATO 3 – CORRETTIVI – tra i quali il gesso di defecazione e carbonato di calcio di

defecazione

ALLEGATO 4 - SUBSTRATI DI COLTIVAZIONE

ALLEGATO 5 - MATRICI ORGANICHE PER PRODUZIONE DI CONCIMI ORG/MIN

ALLEGATO 6 - PRODOTTI AD AZIONE SPECIFICA

E' comunque importante sottolineare che non tutti i fanghi, pur idonei all'utilizzo in

agricoltura, in base al D.Lgs. 99/92, possono essere impiegati nel processo produttivo.

Per le limitazioni previste dal D.Lgs. sul contenuto di metalli pesanti nei correttivi agricoli

AGROSISTEMI ha scelto di intervenire esclusivamente su quelle matrici che presentino

concentrazioni di metalli pesanti inferiri alla metà di quelle previste per il recupero

agronomico dal D.Lgs. 99/92.

Inoltre come viene illustrato in seguito gli impianti sono comunque dotati di apparati per la

decontaminazione preventiva dei metalli e di sostanze organiche indesiderabili

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Inquadramento del Bio-Solfato nella legge relativa ai fertilizzanti D.lgs. 75/2010

Si allegano le specifiche dei due fertilizzanti, estratte dalla norma vigente.

GESSO DI DEFECAZIONE (nome commerciale “BIOSOLFATO”)

D.Lgs n. 75/2010, Allegato 3 Correttivi, Capitolo 2 Correttivi,

2.1 Correttivi calcici e magnesiaci

N. Denominazione del tipo

Modo di preparazione e componenti essenziali

Titolo minimo in elementi fertilizzanti (percentuale di peso). Valutazione degli elementi fertilizzanti . Altri requisiti richiesti

Altre indicazioni concernenti la denominazione del tipo

Elementi oppure sostanze il cui titolo deve essere dichiarato. Caratteristiche diverse da dichiarare. Altri requisiti richiesti.

Note

1 2 3 4 5 6 7

21 Gesso di defecazione

Prodotto ottenuto da idrolisi (ed eventuale attacco enzimatico)di materiali biologici mediante calce e successiva precipitazione mediante acido solforico

CaO : 20% sul secco SO3: 15% sul secco

E’ obbligatorio indicare il materiale biologico idrolizzato (esempio: tessuti animali)

CaO totale SO3 totale

E’ consentito dichiarare il carbonio organico di origine biologica e la sua natura (proteica, lipidica, ecc.) nonché l’azoto totale

CARBONATO DI CALCIO DI DEFECAZIONE (nome commerciale “BIOCARBONATO”) D.Lgs n. 75/2010, Allegato 3 Correttivi, Capitolo 2 Correttivi,

2.1 Correttivi calcici e magnesiaci N. Denominazione

del tipo Modo di preparazione e componenti essenziali

Titolo minimo in elementi fertilizzanti (percentuale di peso). Valutazione degli elementi fertilizzanti . Altri requisiti richiesti

Altre indicazioni concernenti la denominazione del tipo

Elementi oppure sostanze il cui titolo deve essere dichiarato. Caratteristiche diverse da dichiarare. Altri requisiti richiesti.

Note

1 2 3 4 5 6 7

22 Carbonato di calcio di defecazione

Prodotto ottenuto da idrolisi di materiali biologici mediante calce e successiva precipitazione mediante anidride carbonica

CaO: 28% sul secco

E’ obbligatorio indicare il materiale biologico idrolizzato (esempio: tessuti animali)

CaO totale E’ consentito dichiarare il carbonio organico di origine biologica e la sua natura (proteica, lipidica, ecc.) nonché l’azoto totale

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Tolleranze ( D.Lgs. 75/2010, All. 7, Cap. 5 Correttivi, 5.1 Correttivi calcici e magnesiaci) Valori assoluti espressi in percentuale di peso

Correttivo tipo CaO MgO SO3 CaCO3 C org. N N org.

Gesso di defecazione

0,7 --- 0,5 --- 3% 0,3 0,2

Carbonato di Calcio di defecazione

0,7 -- -- -- 3% 0,3 0,2

Massimi tenori in metalli pesanti

I tenori massimi in metalli pesanti, espressi in mg/kg e riferiti alla sostanza secca, sono::

D.Lgs. 75/2010, All. 3, Cap. 1, 1.4 Correttivi

Metalli Correttivi

Piombo totale 140

Cadmio totale 1,5

Nichel totale 100

Zinco totale 500

Rame totale 230

Mercurio totale 1,5

Cromo esavalente totale 0,5

Vale anche precisare che il trattamento dei fanghi tramite il ns sistema di lavorazione,

trasforma profondamente la natura stessa di questa matrice, anche attraverso il processo

di cui al brevetto per l'estrazione dei metalli e la reazione di Fenton.

Un macroscopico elemento distintivo dei " fertilizzanti correttivi", rispetto ai fanghi per uso

agricolo, appare anche dalla comparazione dei tenori massimi legali, consentiti per i

metalli pesanti che, per tutti i correttivi, sono i seguenti:

Metalli pesanti

Fanghi per uso agricolo D. Lgs. 99/92

mg/kg/s.s.

Correttivi D. Lgs. 75/2010

mg/kg/s.s.

Piombo totale 750 140

Cadmio totale 20 1,5

Nichel totale 300 100

Zinco totale 2.500 500

Rame totale 1.000 230

Mercurio totale 10 1,5

Cromo esavalente totale 0,5

Segue la scheda prodotto che accompagna il materiale durante la commercializzazione.

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BIO-SOLFATO

GESSO DI DEFECAZIONE D.Lgs. n° 75/2010

CARATTERISTICHE

BIO-SOLFATO è un correttivo del suolo bilanciato nelle sue componenti organica e minerale. Il gesso fornisce direttamente calcio, necessario alle piante per rinforzare le pareti cellulari, rendendole più resistenti alle malattie ed al gelo. Fornisce anche zolfo (in forma solida), che è fondamentale per l’attività della flora batterica utile del terreno E’ ideale ad essere somministrato in pre-aratura come correzione ed ammendamento. La considerevole dotazione di sostanza organica lo rende particolarmente utile per l’effetto ammendante su aziende che non praticano zootecnia.

VANTAGGI Concimazione azotata di base Effetto ammendante Apporto di sostanza organica Corregge i suoli alcalini, abbassandone il pH alto perché solubilizza i carbonati; Contrasta i suoli acidi, innalzando il pH basso, perché sostituisce gli ioni H+ con Ca++ adsorbiti sulle argille Dilava il sodio (dannoso, se in eccesso) con un meccanismo di scambio ionico Riporta equilibrio nei terreni sbilanciati dall’uso prolungato di fertilizzanti

Migliora la struttura, agevolando la formazione di particelle organo-minerali ed aumentando lo spessore dello strato agrario superficiale (Flocculazione delle particelle); Rende poroso e più leggero il suolo compattato dai due fattori più avversi – il sodio e l’argilla - aggravati anche dal passaggio delle macchine; Riduce le fratture superficiali ed il compattamento, che normalmente seguono ad un’irrigazione,e ritarda la formazione di crosta superficiale; Aumenta l’attività dei batteri benefici del terreno ed elimina i sintomi di sofferenza delle piante, causati dalla scarsa aerazione del suolo; I terreni condizionati consentono una migliore circolazione dell’aria, un’attività

migliore delle radici ed una migliore penetrazione dell’acqua, riducendo le perdite d’acqua per ruscellamento.

COMPOSIZIONE Parametro Unità di misura

Titolo minimo CaO % sul secco 20 SO3 % sul secco 15

AGROSISTEMI s.r.l. Via Morselli, 20 – 29100 Piacenza – 0523 490772 / 480821 (fax)

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Effetti del gesso sui suoli

Il gesso è considerato come il prodotto di uso agricolo più versatile in assoluto, poiché è

uno di quei rarissimi materiali che agiscono beneficamente in svariate situazioni di

trattamento dei suoli.

Il gesso fornisce direttamente calcio, necessario alle piante per rinforzare le pareti cellulari,

rendendole più resistenti alle malattie ed al gelo.

Fornisce anche zolfo, che è fondamentale per l’attività della flora batterica utile del terreno.

Essendo una delle migliori fonti di calcio, il più importante tra i cosiddetti “elementi nutritivi

secondari”, esplica un’azione di regolazione/bilanciamento sia nelle piante, sia nel terreno:

entro certi limiti, protegge da eccessi e da carenze di nutrienti, da problemi causati da

eccessi di pH alto o basso o da contaminazioni da metalli pesanti.

Inoltre ha un’azione sinergica con la sostanza organica nel miglioramento e soprattutto

nella stabilizzazione di una buona struttura del terreno.

I suoli compatti sono un problema potenziale ovunque e, ove possibile, l’apporto di

sostanza organica è il rimedio migliore.

L’aggiunta di gesso amplifica notevolmente l’azione della sostanza organica, poiché la

stabilizzazione dei composti organo-minerali è tenuta insieme principalmente dall’azione

del calcio, flocculando come umato di calcio; perciò agisce anche come miglioratore dei

terreni compatti o tendenti al compattamento, influendo in modo positivo sulla loro

struttura.

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I fanghi da destinarsi alla produzione di gessi di defecazione

I fanghi di depurazione posseggono una granulometria molto fine e possono così subire

reazioni chimiche in tempi rapidissimi.

Generalmente essi hanno già subito il trattamento della digestione anaerobica e dunque

sono stati sottoposti ad un processo di idrolisi che ha degradato la sostanza organica

originaria in composti solubili più semplici (zuccheri, grassi, proteine, ecc.).

Il materiale biologico, dopo trattamenti spinti, come l’idrolisi o la digestione anaerobica

(che avviene normalmente in coda ai trattamenti depurativi delle acque reflue) risulta

costituito da proteine denaturate, peptidi (porzioni di proteine) e amminoacidi liberi

(elemento base delle proteine).

Le proteine sono catene di amminoacidi di per sé non utilizzabili dalle piante, ma, dopo il

trattamento con idrolisi, diventano disponibili e molto efficaci.

Quantificazione dei reattivi necessari al trattamento

Per definire la percentuale di calce (necessaria all’idrolisi alcalina) da introdurre nel

reattore si è scelto di misurare le proteine residue mediante il metodo al biureto.

La concentrazione di proteine varia dunque diminuendo con il procedere dell’idrolisi.

E’ quindi logico attendersi che, maggiore è il grado di idrolisi di un materiale biologico,

minore è il suo contenuto di proteine, mentre, per contro, aumenterà la quantità di peptoni

ed amminoacidi. Il metodo per la determinazione del contenuto proteico al biureto

(secondo Blazka) si presta a questo scopo permettendo di quantificare le proteine

contenute in una massa biologica e dunque, quanto essa sia idrolizzata.

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Questo metodo, viene riportato nei “Metodi analitici per i fanghi – Parametri biochimici e

biologici” Vol. 1, Quaderno n° 64 edito da IRSA – CNR.

Dai risultati che si ottengono si ricava un grafico che pone in relazione la percentuale di

calce che si aggiunge con il contenuto proteico della biomassa espresso in mg/ml

CONTENUTO PROTEICO / % CaO FANGO

BIOLOGICO CIVILE PRIMA DELLA DIGESTIONE

ANAEROBICA

0

5

10

15

20

0 5 10 15 20

% DI CaO SULLA S.S.

CO

NT

EN

UT

O

PR

OT

EIC

O I

N

mg

/ml

CONTENUTO PROTEICO / % CaO FANGO

BIOLOGICO CIVILE DOPO LA DIGESTIONE

ANAEROBICA

0

2

4

6

8

0 5 10 15 20

% DI CaO SULLA S.S.

CO

NT

EN

UT

O

PR

OT

EIC

O IN

mg

/ml

Grafici ricavati da misure su fanghi prelevati dal depuratore civile di Piacenza-IREN S.p.A.

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Successivamente occorre calcolare il quantitativo di H2SO4 necessario a neutralizzare la

massa basica che può essere ricavata dalla reazione stechiometrica di neutralizzazione.

I dati ricavati dall’analisi del fango di depurazione, così come i titoli degli eventuali prodotti

integratori necessari alla produzione di BIO-SOLFATO, vengono introdotti in un

programma di calcolo che premette di definire le quantità di materiali da introdurre nel

trattamento.

Estrazione elettrocinetica di inquinanti

Qualora i fanghi contengano alte concentrazioni di metalli pesanti o di altre sostanze

indesiderabili è possibile decontaminarli attraverso l’applicazione di una corrente

continua.

Questa tecnica elettrochimica risale agli anni 60’-70’, dove inizialmente si applicava

principalmente per drenare l’acqua da formazioni geologiche o per deumidificare edifici.

Attualmente essa si sta diffondendo con successo per la bonifica di terreni a bassa

permeabilità, o alla decontaminazione di vari residui industriali.

Questa tecnica elettrochimica si basa sull’applicazione di una corrente continua in un

mezzo conduttore, in questo caso rappresentato dal materiale biologico umido.

Infatti la presenza di acqua consente di generare un flusso elettrico tra gli elettrodi a

contatto con il materiale, pretrattato con un idoneo elettrolita.

Di seguito vengono mostrate due immagini relative ad una prova di laboratorio per

l’estrazione elettrocinetica di metalli pesanti su di un fango di depurazione civile.

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VISTA LATERALE DELLA CELLA ALLA FINE DELLA PROVA DI 1 ORA Si osserva il retro del catodo immerso. L’elettrolita è scuro e con evidenti depositi.

MODIFICHE NELL’ELETTROLITA NELLA PROVA DI 1 ORA A prova terminata, l’elettrolita è stato estratto dalle aree di contatto con gli elettrodi e raccolto in 2 provette. Si osserva il confronto tra catodo (a sinistra) anodo (destra) comparati con elettrolita prima della prova (sul lato destro).

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Abbattimento dei contaminanti organici

L’impianto descritto può effettuare un ulteriore trattamento ossidativo, finalizzato alla

demolizione o alla riduzione di contaminanti organici eventualmente presenti nei fanghi.

LAS, BTEX, IPA, alcheni, cianuri, nitriti, ipocloriti, fenoli, formaldeide, solfuri, solfiti,

tiosolfati possono essere demoliti (sino al 90% in condizioni ideali) con processi di

ossidazione.

Tra i vari ossidanti risulta essere particolarmente efficiente il perossido di idrogeno (H2O2)

in quanto esso, dopo la reazione, si decompone in acqua ed ossigeno cosicché non si ha

un incremento di salinità nel materiale trattato, né la generazione di sottoprodotti alogenati.

L’efficienza di tale ossidazione viene aumentata se si immettono nel processo anche sali

di ferro che fungono da catalizzatore.

La miscela di H2O2 e sali di ferro è conosciuta come processo Fenton nel quale si ha la

rottura delle lunghe catene molecolari mediante il radicale OH* prodotto dalla reazione.

Questa tecnologia consiste nel trattare i materiali con detti reattivi che producono una

reazione di ossidazione radicalica sulle sostanze a catena lunga e complessa,

disgregando in parte la molecola.

I principali vantaggi dell'impiego di acqua ossigenata in opportuna combinazione con sali

di ferro nella degradazione di varie sostanze organiche sono la semplicità di esecuzione e

la non presenza di residui alla fine del trattamento.

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In presenza di ioni ferrosi Fe2+, il perossido di idrogeno si scompone in radicali ossidrili

(OH), secondo la reazione di Fenton

I radicali ossidrili sono successivamente in grado di ossidare, non selettivamente, tutti i

composti organici presenti nella matrice contaminata.

Il metodo AGROSISTEMI applica invece una variante del processo di Fenton, basata

sull'impiego di sali di ferro (III) invece di ferro (II) nota come Fenton - like.

In questo caso, il Fe (III) catalizza la formazione di radicali ossidrili attraverso un ciclo

redox che coinvolge il perossido di idrogeno, instaurando una concentrazione bassa ma

costante di Fe (II).

Questo tipo di processo Fenton-like è efficace anche a valori di pH compresi fra 5 e 7.

E’ dunque, è ideale ad essere applicato sull’impianto, essendo opportuno non abbassare il

pH in vista della reazione di idrolisi alcalina successiva, base del trattamento di

trasformazione dei materiali biologici in gessi di defecazione.

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Schema a blocchi per la produzione di “gesso di defecazione”

Fango biologico contenente metalli pesanti e/o contaminanti organici in quantità non

rilevante (contenuti al 50% dei limiti previsti dalla D.G.R.E.R. 2773/2004)

REATTORE CHIMICO

- idrolisi alcalina - trattamento acido - eventuale trattamento Fenton like per abbattere LAS + altri contaminanti organici

CaO H2SO4

BIO-SOLFATO

GESSO DI DEFECAZIONE

(D. Lgs. 75/2010)

Prodotti integratori del titolo. Es: gesso, calcio carbonato, zolfo, ecc.

Depurazione dei vapori prodotti dal trattamento.

TRATTAMENTO STANDARD

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Eventuale fango contenente LAS ed altri contaminanti organici in quantità rilevante.

REATTORE CHIMICO

trattamento Fenton like per abbattere LAS + altri contaminanti organici

Depurazione dei vapori prodotti dal trattamento.

EVENTUALE PRE-TRATTAMENTO PER L’ABBATTIMENTO DI LAS ED ALTRI INQUINANTI ORGANICI

H2O2 130 Vol

perossido di idrogeno

FeCl3 catalizzatore

Terminata la reazione di Fenton si procede con il trattamento standard per la produzione di BIO-SOLFATO

Condizionamento per rendere il

fango conduttore di corrente

elettrica

CELLA

ELETTROLITICA

FeCl3

o altro elettrolita

Fango contenente metalli pesanti in quantità rilevante. Metalli e sostanze inquinanti

estratte mediante elettrocinesi

Depurazione dei vapori prodotti dal trattamento.

Corrente elettrica continua

EVENTUALE PRE-TRATTAMENTO PER L’ESTRAZIONE DI METALLI PESANTI

Fango pre-trattato contenente metalli pesanti e/o contaminanti organici in quantità non rilevante

(contenuti al 50% dei limiti previsti dalla D.G.R.E.R. 2773/2004)

Ingresso reattore chimico

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Punti di forza del trattamento

VALORIZZAZIONE DI UN RIFIUTO DI DIFFICILE COLLOCAZIONE.

RECUPERO ANZICHÉ SMALTIMENTO.

TRATTAMENTO STANDARD APPLICABILE A FANGHI BIOLOGICI CON CONCENTRAZIONE DI METALLI PESANTI CONTENUTA

POSSIBILITÀ, CON I PRE-TRATTAMENTI, DI CONDIZIONARE I FANGHI IN INGRESSO RIDUCENDONE GLI ELEMENTI NEGATIVI PRIMA DI PRODURRE IL BIO-SOLFATO

GESTIONE NON PIU’ CONDIZIONATA DALLE LOGICHE DEL “MERCATO RIFIUTI”

ALLA FINE DEL TRATTAMENTO IL PRODOTTO E’ DISCIPLINATO DAL DECRETO LEGISLATIVO 75/2010 (DISCIPLINA DEI FERTILIZZANTI) E NON DALLA NORMATIVA RIFIUTI (D.Lgs. 152/2006)

TECNOLOGIA BREVETTATA ED APPLICATA DAL DICEMBRE 2006. ATTUALMENTE IN FUNZIONE PRESSO GLI IMPIANTI AGROSISTEMI DI CERVIA (RA) SU AREA DEL GRUPPO HERA S.p.A. E PIACENZA.

IMPIANTISTICA DI AGEVOLE COLLOCAZIONE IN CORRISPONDNZA DEGLI IMPIANTI DI DEPURAZIONE, ANCHE IN AMBIENTE CONFINATO.

ELEVATE MODULARITA’ NELLA PRODUZIONE (QUANTITA’ ORARIA TRATTATA: 15 TON ORA -

PRODUZIONE DI UNA MERCE PREGIATA PER L’AGRICOLTURA IN GRADO DI CORREGGERE TERRENI SALINI, ALCALINI, APPORTARE LA FERTILIZZAZIONE DI BASE E CONTRASTARE LA CARENZA DI SOSTANZA ORGANICA.

POSSIBILITÀ DI STOCCAGGIO DEL PRODOTTO FINITO DIRETTAMENTE SULLE AZIENDE AGRICOLE UTILIZZATRICI NON VINCOLATO ALLA NORMATIVA SUI RIFIUTI.