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René Descartes Il celebre ritratto di Frans Hals

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René Descartes

Il celebre ritratto di Frans Hals

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Viene educato dai gesuiti nel collegio di La Flèche e nel corso dei suoi studi, approfondì, oltre ai classici, la matematica e la filosofia scolastica. Studiò quindi diritto presso l’Università di Poitiers e dal 1618 si arruolò nell’esercito del principe protestante Maurizio di Nassau per intraprendere la carriera militare; già però la sua attenzione era polarizzata dai problemi filosofici e matematici di cui si occupò per tutta la vita.Tra il 1623 e il 1625 egli visitò l’Italia; dal 1625 al 1628 visse in Francia, occupandosi di filosofia e di esperimenti di Ottica.Si trasferì poi in Olanda, vivendo tra Amsterdam e Leida.Nel 1649 fu chiamato alla corte di Stoccolma per dare alla regina Cristina di Svezia lezioni di filosofia… alle 5 del mattino!Il clima rigido della regione fu fatale al filosofo.. che morì di polmonite.

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Il MetodoPer Cartesio, già le matematiche hanno raggiunto un grado di certezza e di evidenza che le mette al riparo da ogni obiezione e dubbio.

Quindi, Il metodo della matematica deve essere esteso ad ogniambito del sapere poiché è l'unica disciplina dotata di una propriaevidenza (ideale della Mathesis Universalis scienza matematicauniversale, distinta dalle altre discipline matematiche -aritmetica,geometria ecc. - e a esse sovraordinata, in quanto ha per oggetto iloro principi comuni, e che quindi studia la quantità astrattamenteintesa come suscettibile di misura, con le sue proprietà, le sue leggi direlazione, rapporto, proporzione. )

Obiettivo di Cartesio è ricostruire l'intero edificio della scienza per renderla una forma di conoscenza universale e necessaria.

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NEL PROGETTO FILOSOFICO

DI CARTESIO SONO

SALDAMENTE INTRECCIATI

METODO, FISICA E

METAFISICA.

” Tutta la filosofia è come un

albero, di cui le radici sono la

METAFISICA,il tronco è la

FISICA, i rami sono tutte le altre

scienze(MEDICINA,MECCANICA

e MORALE).”(Principia

philosophiae”)

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Le 4 regole del MetodoConsiderando la matematica il fondamento del

sapere,

Cartesio individua quattro fasi fondamentali

del metodo:

• EVIDENZA: accogliere per vere solo le idee

che intuitivamente appaiono chiare e

distinte.

• ANALISI: dividere il problema nelle sue parti

costitutive.

• SINTESI: ricomporre l'insieme,

ricostruendo dalle parti il problema nel

suo complessivo ordine.

• ENUMERAZIONE: revisione generale della

procedura seguita in modo da controllare di

non aver omesso nulla, in modo tale che

tutto appaia evidente.

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Il dubbio

Ipotesi annichilatoria: la conoscenza va azzerata perché l’edificio del

sapere costruito dagli antichi non è stabile; per costruire un nuovo edificio

occorrerà un PUNTO FERMO (evidenza fondamentale)

Il dubbio è metodico: deve coinvolgere

tutti i dati della conoscenza sensibile, fino all’ipotesi

del sogno (ipotizzo che nella fase di veglia le mie

percezioni equivalgano a sogni)

Il dubbio è iperbolico: deve estendersi

alla conoscenza intellettuale e dunque coinvolge

anche le verità matematiche e geometriche.

Ipotesi del genio maligno (ipotizzo che un genio

maligno, tanto potente quanto astuto, mi possa

ingannare sistematicamente)

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Cogito Ergo Sum… res cogitansSi può dubitare di tutto, tranne che della

propria ESISTENZA: poiché all'atto stesso

del pensare occorre un soggetto pensante,

questo stesso deve esistere per poter

pensare.

"Cogito, ergo sum" ("Penso, dunque

sono") è l’intuizione prima ed immediata,

è il PUNTO FERMO che Cartesio

cercava. Cioè sono almeno qualcosa

che pensa.

Però: il cogito ci dà la certezza

dell’esistenza del pensiero ma non quella

dell’esistenza delle cose esterne (la cui

conoscenza può essere soggetta

all’inganno del genio maligno).

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Le Idee contenute nel Cogito

Idee InnatePresenti in noi sin dalla

nascita.

Per esempio:

• Idea di Dio;

• Verità matematiche;

• Logica.

Idee AvventizieProvengono dal mondo esterno.

Per esempio:

• Idee colte dai sensi;

• Idee delle cose corporee.

Idee FittizieInventate da noi stessi.

Per esempio:

• Idea delle sirene;

• Idea degli ippogrifi.

Quali sono i contenuti della “res cogitans” ?

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Dio Garante di VeritàC’è un’idea di cui non sia autore l’uomo? Che, quindi, sia oltre l’ipotesi del

genio maligno?

ARGOMENTO DELL’IDEA INNATA DIDIO – “prova

ideologica”

L’uomo possiede innata l’idea di Dio, essere perfetto

ed infinito, ma la causa di questa idea non può

essere l’uomo, poiché esso è finito ed imperfetto;

questa idea è causata direttamente da Dio, che

dunque deve necessariamente esistere.

ARGOMENTO DELLA NATURAUMANA

IMPERFETTA

L’uomo è imperfetto e non può essersi generato da

solo, poiché altrimenti si sarebbe creato perfetto;

dunque causa dell’uomo non è l’uomo stesso bensì

Dio, che dunque esiste.

ARGOMENTO ONTOLOGICO

Dio è perfetto, e perfezione significa

l’insieme di tutte le qualità esistenti,

pertanto Dio esiste, poiché essendo

perfetto, deve possedere anche la

qualità dell’esistenza.

Però: se Dio è garante di verità, com’è possibile l’errore?

L’errore, secondo Cartesio, nasce quando la nostra volontà dà il proprio assenso ad una

verità che non è chiara e distinta. .

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Il dualismo cartesiano - 1

Res cogitans e res extensa sono sostanze, nel senso che non hanno bisogno di

altro per esistere ed essere pensate (tranne che di Dio)

Cartesio le concepisce come sostanze, separate, in quanto ciò consentiva:

di poter affermare il cogito come l’evidenza per eccellenza, quindi di poter

partire dall’esistenza della res cogitans come punto fermo nella costruzione

del sapere che si sottrae ad ogni ragionevole dubbio (ipotesi del genio

maligno)

di poter indagare la res extensa in quanto tale, quindi il mondo, l’uomo, come

meccanismi, prescidendo da qualunque coinvolgimento in campo morale o

teologico.

Di fronte a questi indubbi vantaggi nel campo della ricerca e del progresso

delle scienze, restava però il problema di spiegare l’interazione mente-corpo

nell’uomo.

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Res cogitans

Dalla prima evidenza, COGITO ERGO

SUM, l’uomo ha coscienza di essere una

“sostanza pensante” ovvero RES

COGITANS, che viene identificata con

l’anima.

Essa ha la caratteristica di non essere

assolutamente necessitata, ovvero è

libera e non estesa:

“sono una sostanza la cui intera essenza o

natura consiste nel pensare, e che per

esistere, non ha bisogno di alcun luogo, né

dipende da alcuna cosa materiale.”

(Discorso sul metodo)

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Res Extensa

Come tutti i corpi, anche quello umano è concepito come una macchina, ovvero è una res extensa, “sostanza estesa”.Di conseguenza il corpo è la parte dell’uomo sottoposta alle leggi del meccanicismo e pertanto è necessitato.

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Il Dualismo Cartesiano - 2

Però: come è possibile che due sostanze radicalmente eterogenee possano essere

unite? E come spiegare le loro evidenti interazioni?

Ad es.: l’anima induce il corpo a muoversi, oppure il dolore corporeo induce tristezza

nell’anima.

Per Cartesio, dunque,

l’uomo si differenzia dagli

altri esseri viventi in quanto

è unione di:

• Res Cogitans;

• Res Extensa.

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La Ghiandola Pineale

Per spiegare le interazioni tra le due sostanze,

Cartesio ricorre alla “ghiandola pineale”.

Essa è la ghiandola posta dietro al cervello,

dove – a detta di Cartesio - res cogitans e res

extensa entrerebbero in contatto e si

scambierebbero informazioni attraverso gli

“spiriti animali” (i nostri impulsi nervosi) che

sono prodotti dalle percezioni esterne e che a

loro volta producono il movimento del corpo.

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Il Problema Insoluto

Cartesio, però, sa che la

ghiandola pineale è una

parte del corpo e pertanto

appartiene alla “sostanza

estesa”; come potrà essere

connessa a ciò che è puro

spirito libero?

Per questo motivo il

problema non presenta una

soluzione.

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Il Meccanicismo*Il mondo naturale è

concepito come un’immensa

macchina, pertanto:

•Tutto può essere spiegato secondo le leggi

del movimento, con cause naturali

•La natura è Materia

•Anche gli esseri viventi, corpo umano

compreso, sono macchine che rispondono con

necessità agli stimoli.

*integrare e completare

sul testo

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La morale provvisoria

Cartesio, nel Discorso sul metodo, ci ha lasciato delle regole morali “provvisorie”

che possano guidare le nostre scelte quando siamo incerti e dubitiamo di

conoscere la verità. Si tratta di tre massime da seguire fino al completamento del

nuovo edificio del sapere:

• Obbedire alle leggi ed ai costumi del proprio paese, attenendosi alla religione alla

quale si è stati educati e regolarsi in base al pensiero comune.

•Cartesio afferma che, una volta presa una

decisione, la si deve seguire senza mai

cambiare opinione, evitando quindi un

possibile smarrimento causato dalle

continue oscillazioni del pensiero.

•Il filosofo ritiene importante saper

interpretare la realtà nel modo più saggio

possibile, ovvero essere disposti a

modificare i propri desideri piuttosto che

l’ordine delle cose del mondo.

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Le passioni dell’anima

Il rapporto mente-corpo genera:

-Azioni volontarie, espressione del condizionamento

dell’anima sul corpo;

-Passioni o affezioni, quando avviene il contrario.

-Le passioni non possono essere ritenute del tutto

negative, in quanto costituiscono anche segnali per

l’azione; ad es., la tristezza e la gioia spingono ad odiare

o amare ciò che le procura

-Nel dominio delle passioni (dominio del pensiero chiaro

e distinto) consiste la saggezza.