Presentazione Concerto

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colla voce Lagrime di San Pietro Madrigali spirituali a sette voci di Orlando di Lasso Domenica 24 marzo, nella chiesa di San Biagio a Bellinzona- Ravecchia, l’ensemble vocale colla voce canterà il ciclo di madrigali Lagrime di San Pietro, composto da Orlando di Lasso (1532- 1594). Il coro zurighese porterà per la prima volta in Ticino quest’opera forte e carica d’umanità dopo averla presentata parecchie volte con successo al pubblico della Svizzera tedesca. Pezzi strumentali per arciliuto e viola da gamba arricchiranno il concerto. Le Lagrime di San Pietro: un testamento musicale Orlando di Lasso (1532, Mons, Belgio – 1594, Monaco di Baviera) fu uno dei maggiori compositori del tardo rinascimento. Cominciò a far musica da bambino cantando nel coro della chiesa. Aveva solo tredici anni quando emigrò in Italia al seguito di Ferrante Gonzaga, grazie al quale conobbe la musica profana italiana, molto in voga nei saloni e salotti nobili della penisola. Dopo qualche anno di peregrinazioni in diverse città arrivò nel 1551 a Roma, dove ben presto diventò giovanissimo maestro di cappella nella chiesa di S. Giovanni in Laterano. Tuttavia non si fermò a lungo. Nel 1555 lasciò Roma e nel 1556 diventò membro della rinomata cappella di corte di Monaco di Baviera. Dal 1562 fino alla sua morte rivestì la carica di maestro di cappella in questa città, capitale europea della cultura e della musica. Le Lagrime di San Pietro sono un ciclo di madrigali spirituali scritto da Orlando di Lasso negli ultimi due anni della sua vita e terminato solo tre settimane prima della morte. Ci racconta l’umanissima vicenda del dolore e del rimorso provati dall’apostolo Pietro nella notte in cui rinnegòtre volte e tradì il Cristo. Lasso sceglie di mettere in musica un testo del poeta Luigi Tansillo (1510–1568) dai contenuti spirituali e religiosi, ma dalla forma poetica del tutto simile a quella della poesia profana: un linguaggio drammatico e realistico, che dipinge la figura di Pietro con pennellate piene di dettagli icastici, di luci, di ombre e di colori,

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colla voce

Lagrime di San Pietro

Madrigali spirituali a sette voci di Orlando di Lasso

Domenica 24 marzo, nella chiesa di San Biagio a Bellinzona-Ravecchia, l’ensemble vocale colla voce

canterà il ciclo di madrigali Lagrime di San Pietro, composto da Orlando di Lasso (1532-1594). Il coro

zurighese porterà per la prima volta in Ticino quest’opera forte e carica d’umanità dopo averla

presentata parecchie volte con successo al pubblico della Svizzera tedesca. Pezzi strumentali per

arciliuto e viola da gamba arricchiranno il concerto.

Le Lagrime di San Pietro: un testamento musicale

Orlando di Lasso (1532, Mons, Belgio – 1594, Monaco di Baviera) fu uno dei maggiori compositori del tardo rinascimento. Cominciò a far musica da bambino cantando nel coro della chiesa. Aveva solo tredici anni quando emigrò in Italia al seguito di Ferrante Gonzaga, grazie al quale conobbe la musica profana italiana, molto in voga nei saloni e salotti nobili della penisola. Dopo qualche anno di peregrinazioni in diverse città arrivò nel 1551 a Roma, dove ben presto diventò giovanissimo maestro di cappella nella chiesa di S. Giovanni in Laterano. Tuttavia non si fermò a lungo. Nel 1555 lasciò Roma e nel 1556 diventò membro della rinomata cappella di corte di Monaco di Baviera. Dal 1562 fino alla sua morte rivestì la carica di maestro di cappella in questa città, capitale europea della cultura e della musica.

Le Lagrime di San Pietro sono un ciclo di madrigali spirituali scritto da Orlando di Lasso negli ultimi due anni della sua vita e terminato solo tre settimane prima della morte. Ci racconta l’umanissima vicenda del dolore e del rimorso provati dall’apostolo Pietro nella notte in cui rinnegòtre volte e tradì il Cristo. Lasso sceglie di mettere in musica un testo del poeta Luigi Tansillo (1510–1568) dai contenuti spirituali e religiosi, ma dalla forma poetica del tutto simile a quella della poesia profana: un linguaggio drammatico e realistico, che dipinge la figura di Pietro con pennellate piene di dettagli icastici, di luci, di ombre e di colori, proprio come nella pittura rinascimentale. Gli occhi di Gesù sono come “mille lance e mille spade” che feriscono il cuore pieno di rimorso di Pietro. Ma lo sguardo del Signore è anche un sole, fonte inesauribile di misericordia e di calore, che riesce a intiepidire a poco a poco la “falda di neve” che abita nell’anima impaurita dell’apostolo, sciogliendola in calde lacrime. Il pentimento graduale del protagonista assume via via colori diversi, seguendo un percorso in crescendo attraverso le passioni umane: il dolore, la vergogna, la tristezza, la paura, il timore, l’amarezza, la speranza del perdono. E rappresenta il pentimento di tutta l’umanità per aver abbandonato Cristo.

Non può non colpire il simbolismo del numero sette presente nel ciclo. La musicaè scritta a sette voci, una formazione assai poco usuale nel rinascimento, ed è strutturata in ventun brani, ossia sette volte il numero mistico della trinità. I madrigali sono inoltre scritti in sette degli otto modi gregoriani in uso nel rinascimento. Lasso rinuncia all’ottavo modo e usaal suo posto un tonus peregrinus nell’ultimo brano dell’opera. Il pezzo finale delle Lagrime di San Pietro si distanzia da tutti gli altri non solo per questa sua tonalità stravagante ma anche per il fatto di essere un mottetto e non un madrigale, in latino e non in italiano, con un testo scritto probabilmente da Lasso stesso e non da Tansillo. Inoltre, la persona che parla non è più Pietro, ma Gesù, dall’alto della croce. Se nei venti madrigali precedenti il

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tradimento di Pietro e il suo percorso spirituale erano visti da una prospettiva umana, nel mottetto conclusivo sono visti da una prospettiva divina: “Vide homo, quae pro te patior”, “Ecco, uomo, come soffro per te”. Il mottetto rappresenta con tutte queste sue peculiarità e con la magica bellezza della sua musica una svolta finale positiva, la speranza nel mondo nuovo dopo la crocifissione.

Musicalmente le Lagrime di San Pietro offrono una varietà e una maturità stilistica sorprendenti. Tutti gli stili che Lasso aveva perfezionato nel suo percorso artistico ritornano qui quasia suggellare l’opera di una vita in un vero e proprio testamento musicale: il cromatismodelle sue prime opere da un lato, lo stile sillabico, conciso e quasi austero della sua musica sacra dall’altro e infine lo stile retorico e l’attenzione alla dizione dei suoi madrigali italiani, tutto ricompare nell’ultima opera di Orlando di Lasso. Le Lagrime sono dedicate a Papa Clemente VIII in data 24 maggio 1594, ma in margine alla pagina il compositore scrive anche una dedica un po’ insolita: “In memoria di me stesso in ormai veneranda età”. Tre settimane dopo, il 14 giugno 1594, Orlando di Lasso muore e lascia, con le Lagrime di San Pietro, uno dei testamenti musicali più significativi della storia.

Roberta Gandolfi

colla voce: l’ensemble vocale dell’Università e del Politecnico di Zurigo

colla voce è il nome di un ensemble vocale giovane, motivato e ambizioso, nato nel 1989 dall’unione di alcuni membri del coro accademico zurighese che volevano intensificare e perfezionarela loro attività canora. Attualmente conta circa 25 cantanti, studenti o ex studenti di diverse nazionalità. Fin dall’inizio è stato diretto da Lukas Reinitzer. Ciò che unisce i collavocini è la passione per il canto, la trasparenza del suono, l’emozione, la sensibilità e profondità dell’interpretazione. Ne risulta una musica sentita, dalle molteplici sfumature stilistiche e finezze musicali; ma anche un grande affiatamento musicale e forti legami d’amicizia. Il repertorio si concentra soprattutto sulla musica rinascimentale e barocca, con un amore particolare per compositori come Lasso, Monteverdi, Gesualdo, Banchieri, Vecchi, Thallis, Schein e Schütz. colla voce ha vinto nel 2001 il primo premio nel concorso Valiant Forum per giovani cori e orchestre. Nel 2003 ha registrato il CD Cruda amarilli con un’emozionante interpretazione di madrigali di Claudio Monteverdi. Nel 2009 ha festeggiato i 20 anni di attività con una rappresentazione scenica di due commedie madrigalesche di Alessandro Banchieri.

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Soprano 1: Simone Debrunner, Mariann Gruener, Martina Wernli

Soprano 2: Roberta Gandolfi, Dunja Salati, Lena Schnetzler Selina Meier,

Alto 1: Michela Gandolfi, Alessia Maddalena, Doris Lucini, Julia Reinert

Alto 2: Danielle Geyer, Valérie Hulmann, Ruth Wiederkehr

Tenore 1: Heinz Lichtsteiner, Dominik Scheder, Joachim Schirmer

Tenore 2: Florian Bauder, Walter Iten, Olivier Laroche, Frieder Missfelder

Basso: Caspar Bresch, David Bresch, Gregor Dernick, Gabriel Gruener, Jan Wiederhold

Il direttore: Lukas Reinitzer

Lukas Reinitzer ha studiato canto e teoria della musica. Si è diplomato in pianoforte e direzione ai conservatori di Berna e Basilea. Già durante gli studi ha diretto numerose formazioni, come gli Jungen Schweizer Sinfoniker, l’Opernensemble Zauberflöte Bochum e la Berliner Sibelius Orchester. È stato direttore principale dell’orchestra barocca The Chamber Orchestra of London e direttore ospite della Turku Philharmonic Orchestra Finnland, della Ukrainian Symphony Orchestra Kiev, della Hermitage Symphony Orchestra St.Petersburg e della London Symphony Orchestra. È fondatore della Fundatio Amadei, un istituto di ricerche musicali. Tuttora è direttore dell’orchestra da camera Sinfonia Amadei e direttore artistico della Musikstiftung Philarmonia Orpheo Liechtenstein. Dal 1989 dirige l’ensemble vocale colla voce.

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Martin Zeller, viola da gamba

Martin Zeller ha studiato violoncello alla Musikhochschule di Zurigo con Markus Stocker e Claude Starck, e successivamente con William Pleeth. Ha poi continuato alla Schola Cantorum Basiliensis gli studi di violoncello barocco con Christophe Coin e della viola da gamba con Paolo Pandolfo.

Ha collaborato con i più rinomati ensembles e orchestre come I Barocchisti Lugano, I Sonatori della Gioiosa Marca, l’Orchestre Baroque de Limoges, l’Orchestre des Champs-Elysées, l’Orchester der Oper Zürich, la Zürcher Kammerorchester e l’Ensemble für Neue Musik Zürich.

Da 15 anni è primo violoncello dell’Orchestra da camera di Basilea. Fa parte inoltre di Lupo Consorts (con Christophe Coin e Guido Balestracci), e ha fondato l’ensemble di viole da gamba Simpatia.Martin Zeller è molto richiesto come solista e musicista da camera nei diversi stili dal rinascimento a oggi. Ha inoltre spesso collaborato come musicista/attore in scena per numerose produzioni teatrali e partecipa regolarmente alla trasmissione radiofonica Diskothek im 2 come esperto musicale.

Ha inciso per MV Cremona, Tactus Firenze, Zig-Zag Parigi, e sta registrando un cd per l’integrale delle suites di Bach per violoncello da MA Recordings, Tokyo.Martin Zeller è docente di violoncello barocco e prassi esecutiva della musica antica alla Zürcher Hochschule der Künste. Ogni anno tiene un corso di violoncello, viola da gamba e musica da camera all’Hindemith-Musikzentrum a Blonay.Suona una viola da gamba di Michel Colichon (Parigi 1691).

Rosario Conte, tiorba

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Nato a Taranto nel 1966, ha intrapreso la sua formazione musicale studiando violino e chitarra. In seguito ha orientato i suoi interessi verso gli strumenti antichi e la prassi esecutiva filologica studiando chitarra barocca, liuto, tiorba e basso continuo presso il conservatorio Niccolò Piccinni di Bari.

Si è diplomato presso lo stesso conservatorio in chitarra e in liuto, conseguendo entrambi i diplomi con il massimo dei voti e la lode.Ha seguito diversi corsi di perfezionamento, tra gli altri con Rolf Lieslevand ed Hopkinson Smith. Dal 2002 al 2004 ha studiato con Hopkinson Smith in qualità di allievo interno presso la Schola Cantorum Basiliensis.

La sua intensa attività concertistica internazionale lo porta ad esibirsi come solista e continuista in gruppi ed orchestre specializzate in esecuzioni su strumenti originali quali la Kammerorchester Basel, l’Accademia Bizantina, il Balthasar-Neumann Ensemble, la Freiburger Barockorchester, il Giardino Armonico, ed in numerosi festival di musica antica.

Ha registrato per Radio3 RAI (Concerti del Quirinale), France Musique, DRS2, Espace 2, per il Circuito Euroradio e per le etichette Bongiovanni, Tactus, Sony, DAD Records, Velut Luna, Deutsche Armonia Mundi, Deutsche Grammophon, Coviello Classics e Spektral.Rosario Conte vive dal 2002 a Basilea. È stato docente di liuto nei conservatori Niccolò Piccinni di Bari ed Arrigo Boito di Parma. Attualmente è professore di liuto presso il Conservatorio Licino Refice di Frosinone.

Per ulteriori informazioni:

www.collavoce.ch