Presentazione Activity Theory

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Nasce a partire dalle tesi di un gruppo di psicologi russi (Vygotskij, Rubinstejn,Leont’ev, Lurija ed altri) che operarono nell’allora Unione Sovietica a partire dagli anni ’20 e ’30. E’ un approccio di ricerca volto al cambiamento delle pratiche organizzative. Studia le diverse forme di prassi umana come processi di sviluppo in cui interagiscono sia il livello individuale che quello sociale

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Nasce a partire dalle tesi di un gruppo di psicologi russi (Vygotskij, Rubinstejn,Leont’ev, Lurija ed altri) che operarono nell’allora Unione Sovietica a partire dagli anni ’20 e ’30.

E’ un approccio di ricerca volto al cambiamento delle pratiche organizzative.

Studia le diverse forme di prassi umana come processi di sviluppo in cui interagiscono sia il livello individuale che quello sociale

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Intende l’apprendimento proprio come una costruzione ed elaborazione di nuove idee e di nuovi strumenti.

Considera l’individuo come “partecipante attivo” al processo di trasformazione e di rinnovamento del proprio apprendimento e del proprio contesto.

L’individuo non ha bisogno, come un vaso, di essere riempito ma piuttosto, come legna, di una scintilla che l’accenda e infonda la volontà di approfondire i propri interessi attivando le abilità naturali e la predisposizione ad apprendere

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Lo sviluppo è sia un oggetto di studio, sia una metodologia di ricerca.

Il metodo di ricerca fondamentale dell’Activity Theory non sono i tradizionali esperimenti di laboratorio, ma piuttosto l’esperimento formativo che unisce la partecipazione attiva all’azione di monitoraggio dei cambiamenti nello sviluppo dei partecipanti alla ricerca

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nel corso degli anni ‘80 e ‘90 i principi della A.T. si sono diffusi sempre più in Europa e negli U.S.A.

Tra gli sviluppi moderni della A.T quello di Engestrom sembra essere uno dei più interessanti, specialmente per chi si occupa del funzionamento delle organizzazioni e dello sviluppo dell’apprendimento e della conoscenza all’interno di essa.

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Engestrom comincia la sua analisi del concetto di mediazione ampliando il

modello triadico disegnato da Vygotskij ed elaborato da Leont’ev

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• Soggetti: individuo o gruppo di individui scelto come protagonista dell’attività

• Strumenti: risorse e mezzi di mediazione per raggiungere l’obiettivo

• Oggetto: materia prima, problema verso cui è diretta l’attività.

• Norme: regole e convenzioni che costituiscono le azioni e interazioni all’interno dell’attività

• Comunità: individui e/o sottogruppi che vogliono raggiungere lo stesso oggetto di attività

• Divisione del lavoro: divisione dei compiti tra i membri della comunità

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Nel sistema di attività c’è una costante e sempre continua costruzione e ri-negoziazione di significato.

I compiti possono essere ri-assegnati e ri-distribuiti, le regole possono essere ri-viste e ri-interpretate.

Ciò che inizialmente era l’oggetto di attività subito può essere trasformato in risultato, che magari, più tardi, potrà rappresentare lo strumento di mediazione e più tardi ancora una regola.