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PRENDERSI CURA DI UN DIVERSAMENTE
ABILE
incontro informale tra volontari, familiari, conviventi, amici,
fidanzati, per condividere gioie e fatiche quotidiane di un legame
“speciale”
LIANA GARINI-UILDM-LIGNANO-MAGGIO 2008
PERCHE’ QUESTOINCONTRO
LIANA GARINI-UILDM-LIGNANO-MAGGIO 2008
FIGLI CON GRAVE DISABILITA’, GENITORI ABBANDONATI DALLO STATO. PER LORO PREPENSIONAMENTO O
SERVIZI?
www.superabile.it/CANALI _TEMATICI/Associazioni/Dossier/info1363380361.html
LIANA GARINI-UILDM-LIGNANO-
MAGGIO 2008
Da tredici anni padri e madri di disabili gravi chiedono il
pensionamento anticipato, ma i tentativi in Parlamento sono tutti
andati a vuoto. Le grandi associazioni concordano
sull’opportunità di concederlo ma precisano: “Non deve diventare un
sistema: vale solo per chi finora non ha avuto servizi”.(www.superabile.it)
LIANA GARINI-UILDM-LIGNANO-MAGGIO 2008
“Siamo padri e madri che si devono alzare alle quattro del mattino per organizzare il lavoro e
l’assistenza, persone costrette a enormi sacrifici per conciliare la vita lavorativa e la cura dei
propri familiari: alcuni rinunciano a avanzamenti di carriera, altri a progetti ad ampio respiro, tutti dedicano gran parte del loro tempo e delle loro capacità ai propri figli, tutti i giorni tutto l’anno, senza alcuna pausa, senza ferie, senza Pasqua,
Natale o Ferragosto”. (www.suberabile.it)
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Il fulcro della questione per il presidente della FISH si chiama “inclusione sociale”: diritti e
servizi che rispecchino il progetto individuale di vita che ogni persona con disabilità si
costruisce, con il supporto decisivo della famiglia nel caso di una situazione che non
consenta l’autodeterminazione del soggetto. “Il nostro ordinamento – afferma Barbieri – ha
scelto in maniera limpida la strada della residenzialità protetta, che tradotto nient’altro significa che la carcerazione e la segregazione
delle persone disabili”. www.superabile.it
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Sì solo a un provvedimento ad hoc, conseguenza dell’emergenza attuale, quella della totale
mancanza di servizi alla persona, di uno Stato che ignora la vita autonoma, che investe negli
istituti “ghettizzando” le persone con disabilità e “imprigionando” le loro famiglie. No invece al
prepensionamento come regola generale, perché la priorità è un’altra: quella di
smantellare un sistema che spreca risorse per trasferirle nei servizi individualizzati alle
persone. www.superabile.it
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“INCLUSIONE SOCIALE”(SECONDO LA FISH)
. ASSISTENZA INDIRETTA. EROGAZIONE DI SERVIZI CON DIRITTO DI
SCELTA PER LA PERSONA IN GRADO DI AUTODETERMINARSI
. ASSISTENZA A DOMICILIO 24 ORE SU 24 PER LE PERSONE NON IN GRADO DI
AUTODETERMINARSIwww.superabile.it
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Respite care – Centre Marin d’Hendaye, France
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Respite Care – Rehabcare, Ireland
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Respite Care – Agrenska, Sweden
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Centri Respite Careun modo per dare al
disabile e ai suoi assistenti (caregiver) uno stacco
dalla routine quotidiana per un breve periodo di
tempo.www.rapsodyonline.eu
www.eurordis.org
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Scopo principale dei centri di Respite Care è dare un sollievo
temporaneo alla famiglia e consentire al disabile di
affrancarsi dalla cura della famiglia o degli assistenti
abituali.
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Progetto PEGASUS - Comunità Montana Valle Trompia
• Inizio: luglio 2005• Rivolto a: caregiver formali (familiari,
operatori), informali (volontari …) e badanti• Obiettivo: creare per loro occasioni di spazio e
tempo entro cui ricomporre e dare un significato alle emozioni, agli aspetti affettivi e relazionali, ai vissuti e agli interrogativi generati dalle esperienze di assistenza
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Progetto PEGASUS elementi
Lo psicologo si affianca a chi assiste un familiare affinché riesca a:
. Sentirsi capace di gestire situazioni problematiche
. Sentirsi partecipe nell’intervento assistenziale domiciliare
. Mantenere un accettabile livello di qualità di vita, pur nella situazione di malattia
. Sentirsi soddisfatto per il valore e il senso dell’assistenza prestata al congiunto
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Progetto PEGASUS attività sperimentate
. Incontri di sensibilizzazione e formazione aperti alla comunità
. Costituzione di gruppi di auto mutuo aiuto
. Sportello di consulenza psicologica
. Interventi domiciliari a sostegno psicologico
. Incontri di supervisione e formazione rivolti agli operatori
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Progetto PEGASUS
Seguiti 59 caregiver (luglio 2006):. Età media 56,6 anni. Prevalenza di sesso femminile (70%). Figlio o coniuge dell’assistito. Pensionati o casalinghe 49%. Attività professionale 22%. Lavoro dipendente 29%. Il 50% di chi ha un’occupazione ha modificato
l’orario lavorativo
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Progetto PEGASUS
In media l’assistenza assorbe 10 ore al giorno con un massimo di 18 ore.
Il 37% dei caregiver è sostenuto da altri familiari
Il 29% ricorre ai servizi formali e alle istituzioni
Altro (volontariato, badante)
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Progetto PEGASUScondizioni di salute del
caregiver
Il 63% afferma di stare poco bene …I problemi più comuni
StanchezzaDeflessione del tono dell’umore
AnsiaAggressività
Insonnia
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Progetto PEGASUS – Quale sentimento nei confronti dell’assistito
. Inadeguatezza
. Indecisione
. Solitudine
. Rabbia per mancanza di attenzione e tempo per sé
. Senso di colpa
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Progetto PEGASUS
. Quasi la metà degli intervistati si dichiara poco o nulla soddisfatta della propria vita
. Il 78% ritiene del tutto insufficienti le informazioni circa la malattia del congiunto
. Soffre per la perdita di identità del malato
. Soffre per i disturbi del comportamento
. Prova senso di isolamento
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E NOI, CHE COSA PENSIAMO?
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Campagna reclutamento volontari AVO – Ass.ne Volontari Ospedalieri