Premiata la Polstrada - AFVS · merazione dei cavalcavia alla battaglia contro l’abuso di alcol,...

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SPECIALE Omicidio stradale Anche il nostro giornale promuove l’iniziativa INTERVISTA Prof. Francesco Campione Morire di dolore Organo ufficiale Basta Sangue Sulle Strade ente non-profit Reg. Tribunale di Milano n. 119 del 12.03.2010 free-press (copia omaggio) la Polstrada Premio Qualità 2011 Premiata pagina 8 pagina 6 Anno II - N° 4 Giugno 2011 Periodico trimestrale Associazione Familiari e Vittime della Strada Direttore responsabile: Alen Custovic [email protected] Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale 70% LO/MI

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SPECIALEOmicidio stradaleAnche il nostrogiornale promuovel’iniziativa

INTERVISTAProf. FrancescoCampioneMorire di dolore

Organo ufficiale

Basta SangueSulle Stradeente non-profitReg. Tribunale di Milanon. 119 del 12.03.2010

free-press(copia omaggio)

la Polstrada

Premio Qualità2011

Premiata

pagina 8 pagina 6Anno II - N° 4

Giugno 2011Periodico trimestrale

Associazione Familiari e Vittime della Strada

Direttore responsabile:

Alen [email protected]

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PARLIAMONE

editoriale del presidente

sommario editoriale del presidenteNumero 4 giugno 2011

OMICIDIO STRADALE,AL VIA LA RACCOLTADELLE FIRME

D opo aver aderito direttamente tra i partnerdell’iniziativa, Basta Sangue Sulle Strade èfiera di incoraggiare la raccolta firme atta

a promuovere la proposta di legge sul cosiddetto omi-cidio stradale. Per sostenere l’iniziativa, che in ap-pena 36 ore ha raccolto 3mila firme certificate,bisogna collegarsi al sito www.omicidiostradale.it in-dicando i propri dati e i riferimenti del documento diidentità. Si tratta di una proposta fortemente volutadall’Associazione Lorenzo Guarnieri e dal sindacofiorentino Matteo Renzi, nonché vigorosamente so-stenuta dall’ASAPS. L’obiettivo della raccolta è rag-giungere almeno quota 60.000 firme per certificarela sensibilità diffusa sull’argomento. Affermano i pro-motori dell’iniziativa, e noi sottoscriviamo: “Ab-biamo bisogno del vostro aiuto per una società piùgiusta dove chi uccide, mettendosi alla guida senzaesserne in condizioni (essendo drogato e/o in stato di

ebbrezza), riceva una condanna adeguata al danno(morte o lesioni gravi) che ha provocato con il suocomportamento irresponsabile. Se rubi 100 € dallaborsa di una signora e sei catturato da un agente dipolizia entri in carcere immediatamente e sei proces-sato subito. Lo stesso ti accade se rubi una bicicletta(processo per direttissima e condanna a 1 anno e 6mesi). Se invece uccidi un ragazzo di 17 anni, inva-dendo la sua corsia e investendolo in pieno perché tisei messo alla guida positivo alla cannabis e con untasso alcolemico che supera di 3 volte il limite di legge(significa aver bevuto 15 birre o 2 bottiglie di vino),non solo non vieni arrestato subito, ma in carcere nonci andrai mai”. Anche per questo in un Paese civileuna legge sull’omicidio stradale si presenta come fon-damentale: la finalità è salvare vite umane e renderegiustizia.

Francesco Vellucci

sommario editoriale

editoriale

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attualitàattualità

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attualitàattualità

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reportagereportage

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intervistaintervista

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strade killerstrade killer

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intervistaintervista

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norme & sentenzenorme&sentenze

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tecnologie & sicurezzatecnologia&sicurezza

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consigli di letturalibri

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applicazioniapplicazioni

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Il 9 maggio scorso il Ministroper la Pubblica Amministra-zione e l’Innovazione, Renato

Brunetta, ha consegnato alla Poli-zia Stradale il premio QualitàPPAA, per la categoria Ammini-strazioni centrali, periferiche e ter-ritoriali dello Stato.La cerimonia si è svolta nell'ambitodel convegno inaugurale delForum Pubbliche Amministrazioni2011 alla Fiera di Roma. Il Premioè stato bandito dalla Presidenza delConsiglio dei Ministri, Diparti-mento della Funzione Pubblica, incollaborazione con FormezPA e inpartnership con la Confindustria.Il Premio è nato per valorizzare leamministrazioni pubbliche chehanno raggiunto significativi livellidi performance attraverso modalitàdi gestione che mirano all'eccel-lenza. In competizione c’erano intutto 243 amministrazioni che sisono candidate sul territorio nazio-nale. Il Servizio Polizia Stradale,nella fattispecie, è rientrato tra i 40finalisti presentando un docu-mento confezionato secondo ilmodello CAF 2006 che, basandosisulle linee strategiche dell'attivitàoperativa così come sulla gestioneamministrativa interna, ha eviden-ziato i risultati ottenuti nei molte-plici settori d'intervento sia a

livello centrale che territoriale. A commentare il riconoscimento èstato Roberto Sgalla, Direttoredella Polizia Stradale, in occasionedel ritiro del Premio: “Il merito vaa tutti gli uomini e alle donne dellaPolizia Stradale per l'impegno pro-

fuso nel garantire la libertà di cir-colazione e una mobilità sicura,impegno che ha permesso all'interaorganizzazione di conseguire signi-ficativi risultati nei servizi di vigi-lanza e controllo e nel contrasto delfenomeno infortunistico: profes-

sionalità, senso di appartenenza,tecnologie, ricerca di nuovi lin-guaggi per comunicare con i gio-vani, campagne di sicurezzanazionali ed internazionali, atten-zione al cittadino, questi gli stru-menti con cui la Specialità assolvequotidianamente alla propria mis-sion. Il riconoscimento va ad un la-voro in rete, ad una squadramotivata frutto di valori rafforzati

nel tempo, ad una fattiva e vitaledialettica con partner pubblici eprivati cui oggi va il nostro ringra-ziamento. L'attribuzione del Pre-mio Qualità ad una Specialità dellaPolizia di Stato testimonia anche ilsuccesso di un cammino intra-preso per introdurre nell'Ammini-strazione della Pubblica Sicurezzaparametri di modernità ed effi-cienza in grado di migliorarne glistandard operativi ed i livelli di ser-vizio all'utenza”.

attualitàattualità

LA POLIZIA STRADALE RICEVE IL “PREMIO QUALITÀ”

Premiata dal Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione come Ente d’eccellenzadi Alen Custovic

A fine maggio, l’ASAPSha festeggiato i suoi 20

anni di attività. Si tratta diuna battagliera associazioneforlivese, ormai punto di ri-ferimento nazionale per la si-curezza stradale, con studi,osservatori e interventi che spesso e volentieri hannovarcato i confini nazionali, che ha ben compreso l’in-dispensabilità di un efficace lavoro sulla comunica-zione. Non a caso ha scelto di festeggiare taletraguardo nella cornice del convegno dedicato al“Ruolo della comunicazione per una più efficace si-curezza stradale”, a cui il Presidente della Repub-blica, Giorgio Napolitano, ha conferito una propriamedaglia di rappresentanza. La storia dell’ASAPS è

ricca di riconoscimenti concreti, che vanno dalla nu-merazione dei cavalcavia alla battaglia control’abuso di alcol, dall’incentivazione dell’uso degli eti-lometri alla lotta contro l’innalzamento del limite divelocità ai 150 km/ora, dalla patente a punti alladifesa del sistema di tutor autostradale. Nel venten-nale, che è stato anche occasione per ricordare vittimedi strada e caduti della Polizia Stradale, il Presidentedell’Associazione, Giordano Biserni, ha affermato:

“Dagli anni Cinquanta ad oggi, sui 440.000 km distrade italiane, 400.000 persone sono morte e 14 mi-lioni sono rimaste ferite. Praticamente, abbiamoperso una città come Firenze, mentre presunte emer-genze come l'aviaria e la “mucca pazza” conquista-vano l'attenzione dell'opinione pubblica… Lapubblicità in TV fa schifo perché celebra la positivitàdell'alcool e la potenza dei veicoli, che vengono fil-mati mentre viaggiano sempre su strade meravigliosee libere, mai sulla E45 o sulla A3. Per rimediare aquesta asimmetria che è anche e soprattutto di mezzieconomici, abbiamo deciso, sin dall'inizio, di pun-tare sulla comunicazione, sui nostri strumenti, gli os-servatori e sul rapporto con gli organi diinformazione, grazie al quale abbiamo ottenutograndi risultati".

ASAPS: 20 ANNI PER LA SICUREZZA STRADALEUn traguardo importante celebrato anche dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitanodi Alen Custovic

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Roberto Sgalla Direttore della Polizia Stradale

Autostrade per l’Italia ha lanciato,lo scorso gennaio, la campagnainformativa “I 12 mesi della Si-

curezza Stradale”, impegnandosi attiva-mente a modificare il modo di guidaredella gente al fine di renderlo semprepiù prudente e responsabile. Questapregevole iniziativa di sensibilizzazioneed educazione è stata sviluppata in col-laborazione con i partner della Consultaper la Sicurezza - Polizia Stradale, nu-merose Associazioni di Consumatori,Asaps, Quattroruote – il CCISS, lastruttura di coordinamento ministerialeper la gestione dell'infomobilità e RTL102.5. La campagna è finalizzata ad in-formare, durante tutto il corso del 2011,sulle principali cause di incidentalità emortalità, grazie anche al supporto didati oggettivi, sfatando i luoghi comuniche spesso traggono in inganno gli au-tomobilisti e suggerendo comporta-menti corretti di guida per viaggiare insicurezza e prevenire gli incidenti. Inparticolare, ogni mese è stato dedicatoad un tema specifico sulla sicurezza stra-dale. Dopo il colpo di sonno, la velocitàe le distanze di sicurezza, le cinture di si-curezza anteriori e posteriori, l’alcol e ladroga, il controllo dell’auto, il mese digiugno è stato dedicato al tema della di-strazione. “Spesso non si valuta con lagiusta considerazione quanto siano pe-ricolosi pochi secondi di disattenzioneal volante” osserva il Condirettore Ge-nerale di Autostrade per l’Italia, LorenzoLo Presti. “Per prevenire gli incidenti èdi fondamentale importanza manteneresempre la concentrazione quando si èalla guida e limitare al massimo l’uso deidispositivi elettronici, causa primaria didistrazione insieme ad altri comporta-menti non compatibili”. Basti pensareche la distrazione al volante è una dellemassime cause di incidentalità: un solosecondo di disattenzione ad una velocitàdi 130 km/h comporta la perdita dicontrollo dell’auto per 36 metri lineari,sufficienti per provocare un incidente otamponare un’auto. Il telefono cellulareè tra i principali fattori di distrazione,così come l’uso di qualsiasi dispositivoelettronico: radio, navigatore, sistemiaudio portatili etc… Chi mentre è allaguida usa il cellulare, manda SMS,ascolta o cambia le frequenze della

radio, aumenta di 4 volte il rischio dicausare incidenti riducendo del 50% itempi di reazione, con una soglia di at-tenzione simile a quella di chi guidadopo aver assunto alcol. Se si viaggia inautostrada, anche un solo secondo di di-strazione può essere fatale, dal momentoche a 130 km/h la perdita di controlloraggiunge i 36 metri. Altre le abitudinimalsane di chi è alla guida, come man-giare, bere, fumare, o addirittura leggeree truccarsi. Guidare con prudenza evi-tando di distrarsi è indispensabile so-prattutto nei tratti rettilinei e incondizioni di scarso traffico, dove lapercezione del rischio si abbassa note-volmente. Ma siamo convinti che cam-pagne di sensibilizzazione come questesiano efficaci anche in termini di pre-venzione dell’incidentalità. Stando alledichiarazioni dell’amministratore dele-gato di Autostrade italiane, GiovanniCastellucci, con campagne simili a que-sta si è riusciti “dal 2000 ad oggi ad ab-battere del 72% il tasso di mortalitàsulla nostra rete rendendola così duevolte più sicura della viabilità ordina-ria”.

attualitàattualità

È stata presentata lo scorso aprile un’importante iniziativa a carattere na-zionale, “Vacanze sicure 2011”, illustrata ampiamente a Roma dal di-

rettore del servizio di Polizia Stradale, Roberto Sgalla e dal direttore diAssogomma, Fabio Bertolotti. La campagna in tema di prevenzione di incidentistradali ha preso il via lo scorso 3 maggio e si è conclusa alla metà di giugno. LaPolizia Stradale, in collaborazione con Assogomma e Federpneus, è stata impe-gnata in un’attività di controllo sullo stato delle gomme al fine di sensibilizzaresull’importanza degli pneumatici per la sicurezza stradale. L’iniziativa, comeogni anno, ha coinvolto tre regioni: Liguria, Lazio e Sicilia Occidentale. L’ideadi base è quella di interessare tre territori diversi per caratteristiche morfologi-che e tipologia di traffico - uno al Nord, uno al Centro e uno al Sud – al finedi ottenere risultati significativi che, pur non avendo la pretesa di essere rappre-sentativi di tutta la circolazione stradale italiana, potranno comunque fornireun quadro abbastanza attendibile. Un modo efficace per porre l’accento sugliaspetti di maggior criticità dello stato degli pneumatici e per realizzare inizia-tive specifiche in tema di informazione e controllo. È bene ricordare che le gommerappresentano l'unico punto di contatto tra il veicolo e il suolo ed è particolar-mente importante richiamare l'attenzione sulla loro efficienza in periodi di par-tenze per le vacanze.Come fa notare il direttore di Assogomma, Fabio Bertolotti “il parco circolanteitaliano, dagli ultimi dati Aci, è di circa 48 milioni di veicoli di cui 36 milionidi auto con un’età media di circa 7 anni e mezzo. Le decine di migliaia di con-trolli svolti negli anni passati dalle Forze dell’Ordine hanno rilevato pneuma-tici lisci dall’8% al 10%, danneggiati visibilmente dal 3% al 10%, nonchéquantità significative di pneumatici non conformi alla carta di circolazione eaddirittura non omologati. A questo panorama, certo non confortante, vanno ag-giunte le vetture che circolano con pneumatici sgonfi: da indagini effettuate sistima che la metà delle auto circola con pneumatici sotto gonfiati e di queste il7-8% hanno pressioni di gonfiaggio inferiori del 20% a quella corretta e quindida considerarsi in condizioni di possibile pericolosità”. Le gomme di un veicolodevono assicurare frenata, aderenza, comfort e precisione di guida. Pochi centi-metri di gomma servono, infatti, a garantire aderenza e tenuta di strada e sonoperciò fondamentali per viaggiare in sicurezza. Controllo della pressione e dellostato di usura sono buone norme di utilizzo degli pneumatici e questo anche inun’ottica di risparmio del carburante con conseguente salvaguardia dell’am-biente. Alla sanzione di 80 euro per chi non ha pneumatici a norma, si ag-giunge la decurtazione di 2 punti patente; i provvedimenti si inaspriscono se simontano pneumatici con misure non presenti sulla carta di circolazione, fino alsequestro del veicolo nel caso in cui gli pneumatici non siano omologati. Una re-cente modifica al Codice della Strada, infatti, specifica che in Italia non possonoessere costruiti, importati, venduti né montati pneumatici che non siano stati pre-ventivamente omologati. Talvolta, il risparmio si può tradurre in un grave pro-blema legale quanto di salute, perché una gomma mal prodotta può creare unincidente, anche grave. Non si tratta, quindi, solo di evitare qualche sanzione

pecuniaria che il codice stradale prevede; in gioco vi è un interesse cer-tamente superiore: la nostra e l’altrui sicurezza.

VACANZE SICURE 2011

campagnecampagne

I 12 MESI DELLA SICUREZZA STRADALEA giugno si parla dei pericoli dovuti alla distrazionedi Marianna Parlapiano

Nuova campagna di Autostrade per l’Italia

Polizia stradale e Assogomma insieme per la sicurezza

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Passare un’intera notte insieme allevolanti della Polizia Stradale. Èstata questa la nuova iniziativa di

Basta Sangue sulle Strade, che si artico-lerà in più “puntate”, volta sempre in di-rezione della diffusione di cultura inmateria di sicurezza stradale e resa pos-sibile dallo spirito collaborativo dellaPolstrada. Un’esperienza che ha visto iprotagonisti, il sottoscritto, FrancescoVellucci, Presidente dell’Associazione eGiacinto Picozza, già vice comandantedel distaccamento di Chiari (BS), tra-scorrere la notte tra sabato 5 e domenica6marzo a Desenzano del Garda, un co-mune di circa 30mila abitanti della pro-vincia di Brescia, situato nel basso Lagodi Garda, nota località turistica.Nell’operazione di prevenzione sonostate impegnate 3 volanti. Dopo unaprima postazione lungo un’arteria di co-municazione stradale trafficata anche aquell’ora, nella parte più inoltrata dellanotte, verso l’alba, il posto di controlloè stato trasferito in prossimità di un fre-quentato locale notturno. “Buona sera.Favorisca patente e libretto di circola-zione”. La prassi del controllo della Po-lizia Stradale osservata, che nella nottein questione ha visto decine e decine diautomobilisti esaminati, prevede innan-zitutto la richiesta di soffiare dentro unpreliminare precursore portatile, dal-l’aspetto simile ad una torcia, il qualefornisce tre generi di esiti. Luce verde, ilconducente è in regola; luce arancione,il tasso alcolemico è sul limite; lucerossa, il tasso è certamente superiore allanorma. In quest’ultimo caso il condu-cente viene invitato a scendere, a posi-zionarsi dietro la volante nel cuibagagliaio è collocato l’etilometro concui certificare il tasso esatto del grado al-

colemico. Dei numerosi controllati, ilprimo conducente sanzionato è un ven-tenne, da solo, alla guida di una LanciaY. All’inizio rifiuta di fare il test. Dopodieci minuti decide di farlo registrandoun tasso di 0,71 gradi di alcol nel san-gue. Un giovane dagli occhi visibil-mente lucidi, che si agita, sbatte la testa,in un primo momento cerca di prote-stare, di minimizzare la questione, cheperò finisce col ritiro della patente. Il ra-gazzo viene prelevato dalla madre, ac-compagnata dalla sorella sul posto conun’altra automobile, svegliata in pienanotte e anche lei per prassi sottoposta al-l’alcoltest per poter avere consegnata lavettura. Il secondo sanzionato è un tren-tenne, alla guida di un’Alfa RomeoMito, in compagnia di un amico. Il suotasso alcolemico è di 1,50. Scatta im-mediatamente la sanzione, a cui il fer-

mato reagisce dicendo “Così mettetesulla strada una persona”, adducendotale motivazione alla difficoltà cheavrebbe avuto a spostarsi per raggiun-gere il posto di lavoro. In seguito ci sonostati altri due ritiri di patente. Quindiin tutto 4 su un totale di più di 200 con-trolli effettuati. Secondo gli stessi agentidella Polstrada, questo risultato è ilfrutto di una prevenzione sul territorioche dura da anni e che produce i suofrutti. Unica annotazione da fare è la la-boriosità dei verbali che gli agenti de-vono compilare in formato cartaceo,sottraendo così tempo al controllo veroe proprio. Perciò sarebbe auspicabileuno snellimento della procedura buro-cratica, magari con l’introduzione discanner portatili e altri supporti elettro-nici in grado di ridurre i tempi di regi-strazione.

UN SABATO CON LA POLSTRADAUn’intera notte insieme alle volantidella Polizia Stradale di Bresciadi Alen Custovic

reportagereportage

Barbara Barra, il comandantedella Polizia Stradale di Bre-

scia conferma che “La prevenzionee la repressione funzionano. Semprepiù i ragazzi si organizzano e, spo-standosi insieme nella stessa auto-mobile, designano il guidatore dellaserata che deve conservare il tassoalcolemico pari a zero. Per quantoci riguarda, svolgiamo controlli si-stematici con 5-6 pattuglie sabatoe domenica, tutte le settimane;svolti a rotazione sui luoghi indi-viduati come snodo del turismo delsabato sera. Abbiamo verificato inambito provinciale, ma anche ri-scontrato coi dati sul territorio na-zionale, che con l’intensificazionedei controlli si verifica un decre-mento delle contravvenzioni emeno stragi del sabato sera.

BARBARA BARRAComandante della Polizia Stradale di Brescia

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Etilometro

Precursore

intervistaintervista

La morte dei propri cari, in ge-nerale, è un grosso trauma. Seacuito dall’assurdità di un inci-

dente stradale, il peso si amplifica.Purtroppo la cronaca ci parla di si-tuazioni davvero drammatiche, in cuichi resta non ce la fa a sopportare undolore e un vuoto che sembranotroppo grandi. È di qualche tempo fala notizia di Carla Tessari che, 24 oredopo la tragica morte di suo figlioAlex, di soli 24 anni, ha deciso di to-gliersi la vita.Il ragazzo, di Torri di Quartesolo, nelvicentino, è morto alla guida della suaMini Cooper travolta da un’auto cheprocedeva contromano. Una storiaatrocemente simile a quella di tantealtre persone. Vicende che colpi-scono, lasciano il segno e non pos-sono lasciare indifferenti. Comequella di Deborah Cossi, di soli 23anni, che col suo bambino di 7 mesiha deciso di farla finita gettandosi neltorrente Braulio, in uno strapiombodella Valdidentro. Il suo compagnoAndrea Valzer l’ha lasciata per sempresola, schiantandosi con una Yamaha1000 contro una vettura. Sola col suodolore, sola con la sua disperazione.Tante, troppe persone non riescono asopportare il peso della perdita.Schiacciate, oppresse, in un senso divuoto che toglie il respiro e lenta-mente consuma la voglia di vivere,spesso lasciate sole senza un alcunsupporto psicologico. Ne abbiamoparlato col prof. Francesco Cam-pione, esperto nel campo della Tana-tologia e Psicologia Clinica, nonchédi gestione della crisi in eventi lut-tuosi. Quando muore una persona in unincidente stradale, ai familiari restail dolore. Come cercare di reagire allasituazione?Favorendo una “buona” elaborazionedel lutto (da soli o con un aiuto com-petente se il lutto si complica) che sibasa fondamentalmente nel darsi iltempo per: prendere atto realistica-mente della perdita della personacara; superare la rabbia e la colpa chepossono accompagnare la perdita; ri-costruire l’esistenza tenendo contodell’assenza del caro nei tre modi pos-sibili: sostituendo la perdita con altrilegami significativi; facendo vivere ilcaro dentro di sé o aspettando di in-contrarlo nell’aldilà; modificando illegame che si aveva col caro e cer-cando di farlo vivere nella propria

vita.Pensa che l’approfondi-

mento del tema della morte po-trebbe aiutare a ridurre l’incidenta-lità stradale?Sì, perché non pensare alla morte enon approfondirne i significati tendea farci sviluppare (soprattutto quandosiamo giovani) comportamenti di in-

coscienza e di “onnipotenza”. Quanticomportamenti imprudenti sullestrade sono dettati dal vivere come sefossimo immortali e invulnerabili.Perché la Tanatologia è una disci-plina sempre più strategica in am-bito psicologico?

Perché viviamo in un’epoca di crisidominata dall’insicurezza del futuroche vorrebbe educarci a non pensarealla morte ma non ci riesce. Nonresta allora che pensarci, alla possibi-lità di morire, in modo “strategico”,cioè facendo della domanda su “cosaè la morte”, “come combatterla” e“come affrontarla” uno degli scopiprincipali della Cultura.Quali specificità presentano, se lehanno, i casi di incidenti stradali?Tramite www.clinicacrisi.it offriamosostegno psicologico gratuito e glo-bale alle persone e alle famiglie inlutto. Circa un terzo dei lutti trau-matici che seguiamo sono lutti per laperdita di una persona cara in un in-cidente stradale. La loro specificità èche si tratta di lutti traumatici (per-dite improvvise e violente) che ten-dono come altri simili (morti peromicidio, catastrofi, stragi, suicidio,ecc.) a complicarsi durando più alungo o bloccandosi e diventandolutti patologici. Si tratta in sostanzadi situazioni che necessitano, per es-sere adeguatamente elaborate, di unaiuto psicologico da parte di profes-sionisti preparati allo scopo.Cosa sono il Master in “Tanatologiae Psicologia delle situazioni di crisi”e il “Corso di alta formazione nel-l’assistenza al lutto normale e trau-matico”?Sono gli interventi formativi specificiattraverso i quali formiamo gli psico-logi che lavorano per il Progetto Ri-vivere (A Bologna, a Modena e aFirenze e prossimamente a Milano) etutti gli psicologi che lavorano neiservizi per il lutto che condividono lanostra impostazione.Perché una convenzione con laScuola di Polizia Stradale di Cesenaper formare specificatamente ispet-tori sulla gestione delle situazioni dicrisi? A quali risultati ha portatol’esperienza?Per prepararli alla gestione delle si-tuazioni critiche e del conseguentecoinvolgimento emotivo che possonovivere nell’esercizio del loro ruoloprofessionale (soprattutto in occa-sione di incidenti stradali). I risultatidi questa esperienza di collaborazionesono rappresentati fondamental-mente dalle ricadute professionali,personali e umane che ci si possonoaspettare nella gestione del loro ruoloda parte delle centinaia di ispettori diPolizia Stradale operanti in tutto ilpaese che sono stati formati negliscorsi anni.

MORIRE DI DOLOREIntervista alProf. Francesco Campionedi Alen Custovic

FRANCESCO CAMPIONESpecialista in Psicologia Medica

È laureato in Medicina e Chi-rurgia (1973) e specialista inPsicologia Medica (1976).INSEGNA: Psicologia Clinica ePsicodiagnostica alla Facoltà diMedicina dell’Università di Bo-logna; Tecniche di Interventosulla crisi e Psicoterapie di so-stegno alla Scuola di Specializ-zazione in Psicologia Medica;Psicologia delle Situazioni diCrisi alla Scuola di Specializza-zione in Psicologia della Salute.È direttore del Master Universi-tario in “Tanatologia e Psicolo-

gia delle situazioni di crisi” e del Corso di Alta Formazionenell’assistenza psicologica di base al lutto traumatico e naturale. Hafondato e dirige la Rivista Italiana di Tanatologia (ZETA). Coor-dina il “Servizio di Aiuto Psicologico nelle situazioni di crisi”, pressoil Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Bolo-gna. Ha fondato l’Istituto di Tanatologia e Medicina psicologica, lea-der nella formazione tanatologica in campo sanitario. E’ tra ifondatori della IATS (International Association of Thanatology andSuicidology) di cui è presidente.DIRIGE: La collana di Tanatologia, Psicologia delle situazioni dicrisi e Bioetica presso l’editore Clueb di Bologna; La collana “Luttoe Scienze Umane” presso l’editore Armando di Roma. È presidentedell’Associazione Culturale RIVIVERE che si propone di aiutare chiha subito un colpo mortale e deve rivivere, e che in collaborazionecon l’Università di Bologna e la Fondazione Isabella Seragnoli haorganizzato il Progetto Rivivere, una rete di assistenza psicosocialegratuita per le persone in lutto (già attiva a Bologna e che si proponedi estendersi gradualmente in tutto il paese) .Ha pubblicato numerosi articoli e più di quindici volumi. Tra le sue opere più importanti:1. Dialoghi sulla morte (con Raimond Aron, Philippe Aries,L.V.Thomas, Renzo Canestrari, Franco Fornari, Enzo Meandri ) CluebEditore, Bologna;2. Rivivere (L’aiuto psicologico nelle situazioni di crisi) Clueb Edi-tore, Bologna;3. Ospitare il trauma ( Un modello di intervento nelle situazioni dicrisi), Clueb Editore, Bologna.

Curriculum Vitae

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Capita spesso di vedere aibordi delle nostre stradedelle strutture storiche, pi-

loni in cemento o in pietra risalential secolo scorso, resti di costruzioniromane, antichi ruderi che necessi-tano di ristrutturazioni adeguate,soprattutto in relazione al luogo incui sono situati. Ebbene, tali benidall’indubbia valenza storico-cultu-rale, talvolta hanno rappresentatol’ostacolo mortale lungo la marciadegli automobilisti. Spesso, infatti,questi ruderi sono adornati damazzi di fiori, a ricordare quell’au-tomobilista o motociclista che, suomalgrado, ha perso la vita proprio acausa della loro presenza sul cigliodella strada. Sono molteplici i casinarrati dalla cronaca, e tra questi ri-teniamo meriti un approfondi-mento la storia di Gianluca LaRocca, un giovane di Cisterna diLatina, che ha perso la vita sullaS.S. Appia, all’altezza del canaleMussolini. Il giovane Gianluca, percause ancora da accertare, ha persoil controllo della propria vettura esbandando, ha urtato un pilone si-tuato sulla S.S. Appia in prossimitàdel canale Mussolini. Si tratta di unponte risalente al dopoguerra, inte-ramente costruito in cemento e pie-tra, in corrispondenza del quale lastrada subisce un’importante ano-malia altimetrica convessa, oltre adun restringimento della carreggiata

su ambedue i lati. A causa della pre-detta variazione altimetrica, i con-ducenti delle vetture che vicircolano non riescono a percepirela presenza di veicoli provenientidalla direzione opposta, per unampio tratto di strada. Inoltre, lapresenza dei piloni in pietra digrandi dimensioni, rappresenta evi-dentemente un grave pericolo perla circolazione e la sicurezza stra-dale. La perdita di controllo del-l’auto, infatti, ha avuto perGianluca, delle conseguenze deva-

stanti; l’auto ha subito un urto vio-lentissimo con il pilone in pietra si-tuato all’inizio del ponte, per poiessere catapultata sull’altra corsia dipercorrenza, dove veniva ad impat-tare con un altro veicolo soprag-giunto in quel momento. La storiadi Gianluca, purtroppo, non èl’unica che si ricordi, e sono molti icasi in cui gli automobilisti, anchequelli più rispettosi del codice dellastrada, hanno trovato la morte con-tro un ostacolo presente lungo lastrada. L’esigenza di sicurezza, in-

duce a pensare che un monitorag-gio adeguato del territorio consen-tirebbe di individuare i punti criticidella rete stradale e di conseguenza,pianificando gli interventi di messain sicurezza, sarebbe possibile sal-vaguardare i beni d’interesse sto-rico-culturale garantendocontestualmente una migliore sicu-rezza per gli automobilisti. Rara-mente iniziative del genere partonodalle Amministrazioni Pubbliche,forse, dovremmo sollevare la que-stione innanzi al legislatore e co-munque sarebbe opportunopromuovere azioni di tutela dei no-stri diritti anche innanzi ai Tribu-nali, onde accertare e diconseguenza far condannare gliEnti preposti alla gestione e manu-tenzione delle nostre strade, piut-tosto che tacere e scegliere la via delsilenzio. Può sembrare arduo e dif-ficile iniziare una battaglia civilecontro chi gestisce le strade, “Da-vide contro Golia” si direbbe, ep-pure non è così; sono molteplici icasi di accertamento della respon-sabilità dell’ente gestore dellastrada, territorialmente compe-tente, e spesso le sentenze di con-danna, penali e civili, sono statel’impulso per interventi di ristrut-turazione e di messa in sicurezzache, seppur non tempestivi, sonocomunque funzionali alla preven-zione della sinistrosità.

OSTACOLI KILLERCome poter garantire la sicurezza sulle stradedi Francesco Vellucci

C on la sentenza 6537/2011, la Terza sezione civiledella Corte di Cassazione è tornata sull’argomento

della responsabilità da custodia (articolo 2051 c.c.) neiconfronti dell'Anas, proseguendo quel filone giurispruden-ziale “revisionista”, risalente alla sentenza 20427/2008.Prima di allora, i giudici di legittimità, avevano ritenutoche la responsabilità “del custode” delle strade pubbliche sisarebbe potuta applicare solo in relazione alla loro dimen-sione, escludendola a priori sulle grandi arterie, in fun-zione del principio della “non controllabilità delle stesse”.L’orientamento è stato ribaltato nel 2008, e la recente sen-tenza della Cassazione conferma questa nuova rotta. Gliermellini, sono stati chiamati a giudicare sul ricorso dellamoglie e del figlio di un uomo deceduto per un incidentestradale accorso su una strada provinciale, sotto la tuteladell'Anas. Nel caso di specie, era stato accertato che il guardrail, come una lama, aveva provocato la morte dell’uomo.Sebbene la domanda di risarcimento fosse stata rigettatanei due precedenti gradi di giudizio, la S.C. ha invece cas-sato e rinviato la questione, accogliendo il ricorso ed espri-mendo una serie di principi fondamentali: "laresponsabilità da cosa in custodia presuppone che il sog-

getto al quale la si imputa sia in grado di esplicare riguardoalla cosa stessa un potere di sorveglianza, di modificarne lostato e di escludere che altri vi apporti modifiche". Inoltre,"per le strade aperte al traffico l'ente proprietario si trovain questa situazione una volta accertato che il fatto dan-noso si è verificato a causa di una anomalia della stradastessa - ed a maggior ragione per un'anomalia relativa aglistrumenti di protezione istallati”. La responsabilità del-l’Ente sarebbe esclusa solo ove questo dimostri di “non averpotuto far nulla per evitare il danno”; la presunzione dicolpa potrebbe, quindi, esser superata solo ove sia adegua-tamente provata l’imputabilità dell’evento al caso fortuitoovvero alla colpa esclusiva dello stesso danneggiato. Postoche, la funzione del guard rail è ontologicamente quella dievitare che qualsiasi condotta di guida non regolare possaportare l'autovettura a pericolose uscite fuori dalla sedestradale, i principi delineati dalla Cassazione potrebberotrovare applicazione analogica anche nei confronti di tuttigli enti proprietari di strade aperte al pubblico transito, inrelazione alle situazioni di pericolo imputabili alla strut-tura e/o alle pertinenze della strada, quale che sia lasua estensione.

GUARD-RAILPERICOLOSIResponsabilità da custodia per l’Anasdi Alen Custovic

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strade killerstrade killer

Strada Statale Appia tratto Roma - Terracina

O l t r e 20.000 le firme già raccolte nella petizione

popolare. I dati sono drammatici e parlano da soli: secondo il rapporto ASAPS del 2010, soltanto lo scorso anno ci sono stati 541 casi di

pirateria stradale, con 90 morti e 697 feriti e in ben 113 casi è stato accertato il ruolo dell’ebbrezza dovuta ad alcol o a sostanze stupefacenti, con il conseguente arresto di 238

persone. L'incidenza delle sostanze alteranti, come alcol e droghe, nelle statistiche mortali è, purtroppo, molto alta, circa del 30%: una persona su tre coinvolta in un infortunio mortale è sotto l'effetto di alcol e/o

droga. Dalla presa di coscienza di questi dati così sconfortanti, nasce l’esigenza da più parti di cercare una soluzione al problema. Qualcosa di importante in Italia sta accadendo, e lo si deve alla sensibilità, all’impegno e alla professionalità

di moltissime persone che stanno lavorando da tempo ad una proposta di legge che finalmente introduca il reato di “omicidio stradale”. La sfida, che coinvolge direttamente la società civile attraverso una petizione popolare, è stata lanciata dall’Associazione

Lorenzo Guarnieri, nata dalla tenace volontà dei genitori di Lorenzo, un diciassettenne ucciso a Firenze da un motociclo guidato da una persona in stato di ebbrezza e alcol, e raccolta dal Comune di Firenze, dall’ASAPS e da varie Associazioni Onlus che tutelano le

vittime della strada. Gli sviluppi di questo progetto si avvalgono anche della preziosa collaborazione dell’Università degli Studi di Firenze, dei Carabinieri, della Polizia Stradale e Municipale, oltre che dei professionisti della McKinsey & Company, prestigiosa società di consulenza.

Ma cerchiamo di capire in cosa consiste esattamente questa proposta normativa, già presentata al Presidente della Commissione Trasporti della Camera, disponibile ad un confronto con le associazioni che si occupano di sicurezza stradale. Senza aver la pretesa di esaurire un argomento così complesso in poche battute, andremo a tracciare i principi salienti attorno ai quali si sta lavorando. Il fulcro è l’introduzione di una quarta forma di omicidio, dopo il volontario, il preterintenzionale ed il colposo. Si tratta, secondo la definizione data dall’ASAPS, di “omicidio stradale”. Per configurarsi questa ipotesi di reato, è necessario che l’ebbrezza da alcol e/o da stupefacenti, sia la causa d’omicidio o perché connessa alla violazione del codice della strada o al rallentamento delle manovre di emergenza, laddove possibili, tali da non poter evitare il sinistro. L’evento morte, dunque, deve essere provocato, oltre che da un nesso di casualità tra la perdita di vita e il sinistro, anche tra lo stato di ebbrezza e il sinistro stesso. In questo modo, verrebbe punito il fatto già grave di essersi messo alla guida in stato d’ebbrezza, che di per sé è una condotta consapevole che attrarrebbe l’evento nefasto conseguente. E veniamo ora all’aspetto sanzionatorio previsto dalla proposta di legge, che mira a applicare una pena “equa” per il danno provocato e “certa”, intesa come atto di prevenzione, non soltanto in un’ottica punitiva. Si passa dalla condanna attualmente prevista che va dai 3 a 10 anni, ad una dagli 8 ai 18 anni, ed anche in caso di patteggiamento e di rito abbreviato, la certezza di una misura restrittiva per l’indagato. Secondo le norme vigenti, non è prevista nessuna misura cautelare:

la proposta di legge prevede invece l’arresto in flagranza di reato come deterrente. Infine, con l’introduzione della nuova legge, a chi uccide sotto effetto di alcol e/o droga sarà tolta definitivamente la patente dopo il primo omicidio. La cosa che ci preme sottolineare

è che questa volta è importantissimo il coinvolgimento di tutti. Soltanto con l’adesione massiccia da parte della società civile aderendo alla petizione popolare, saremo certi di poter raggiungere l’obiettivo. Farlo è molto facile: basta visitare i siti web:

www.occhioallastrada.it e www.omicidiostradale.it e compilare l’apposito form. Un modo intelligente per chiedere a chi ci governa una società più sicura. È importante ricordare che, ad oggi, sono oltre 20 mila le persone che

hanno aderito a questa iniziativa. Un primo passo per fare dell’Italia un Paese davvero civile e al passo coi tempi. L’orientamento giuridico prevalente, in questo momento, in molti Stati è quello di dare

una qualificazione propria all’omicidio stradale, ritenendo che chi toglie la vita a qualcuno non possa essere sanzionato come se avesse commesso un semplice errore.

In gioco c’è la vita umana.

OMICIDIO STRADALE

Basta sangue sulle strade Onlus in prima linea nella battaglia per una legge popolare

intervistaintervista

Da tempo, nell’ambito della ricercae dell’analisi degli incidenti stra-dali, negli Stati Uniti e in alcuni

Paesi europei esiste una rigorosa metodolo-gia di analisi e di ricerca al fine di ricostruireuna casistica delle dinamiche degli incidentistradali. In Italia, uno dei massimi esperti èsicuramente il Prof. Dario Vangi con cui ab-biamo affrontato una serie di temi e pro-blematiche legate all’argomento. La suaattività scientifica, svolta sia in ambito diprogetti finanziati dal CNR sia dal MIUR,ha coperto diversi aspetti, producendo la-vori sia di carattere sperimentale che teo-rico. I risultati della sua ricerca, presenti inoltre 80 pubblicazioni su riviste scientifichee atti di Convegni e Congressi nazionali edinternazionali, offrono un’ampia panora-mica sui modelli e sulle formulazioni empi-riche generalmente utilizzati per l'analisi e laricostruzione delle varie fasi degli incidentistradali. Con un'impostazione metodolo-gica rigorosa, i fenomeni che intervengonoin un sinistro vengono trattati come unabranca della fisica e dell'ingegneria, senza li-mitarsi a un approccio semplicemente ma-nualistico o alla collezione della casistica diincidenti tipo. Lo scopo è quello di fornireuna base teorica che consenta l'applicazionedei modelli anche in casi non canonici, chenella ricostruzione degli incidenti sonospesso la norma. Il Prof. Vangi è inoltre il Coordinatore delComitato Scientifico e Consigliere del-l’EVU Italia, dove EVU rappresenta l’acro-nimo tedesco che sta per “AssociazioneEuropea per la ricerca e l’analisi dell’inci-dente”. L’Associazione raccoglie gli espertiche si occupano dello studio e dell’analisidegli incidenti stradali con metodologia ri-gorosamente scientifica. Cosa fa esattamente EVU Italia?Da anni la sua attenzione e i suoi studi sonorivolti prettamente alla ricostruzione degliincidenti stradali, nonché al tema della si-curezza e della infortunistica. È un’Associa-zione di professionisti per la ricostruzionedi incidenti stradali nell’ambito del proce-dimento penale e civile o su incarico deiGiudici e delle parti come CTU (Consu-lente Tecnico d’Ufficio) o CTP (ConsulenteTecnico di Parte). In quasi tutti i Paesi c’èun gruppo locale. In Italia, l’EVU esiste dadiversi anni: l’Associazione vuole divulgareconoscenze e studi relativi alla ricostruzionedi incidenti. Al momento l’Associazionenon ha tra gli scopi la prevenzione in temadi sicurezza stradale, anche se ci sono pro-poste in tal senso per utilizzare i dati rac-colti e l’analisi degli stessi ai fini dellaprevenzione. È comunque ambizione del-l’Associazione migliorare le competenze deitecnici che si occupano della ricostruzionedegli incidenti. Ad esempio, anche attra-verso lo studio delle caratteristiche specifi-

che del luogo dove avvengono gli incidentigravi. Analizzando i fattori di rischio e lecause degli incidenti, si possono fornire datiche poi, in una fase successiva, possono es-sere utilizzati ai fini preventivi.Lo scorso 17 Giugno l’EVU Italia ha or-ganizzato la 5^ Giornata di studi, una ta-vola rotonda in cui, tra le altre cose, sonostati presentati i dati delle ricerche finan-ziate dall’Associazione sul colpo di frusta.Come mai avete deciso di occuparvi di untema così particolare?Il colpo di frusta è fenomeno studiato dacirca 15 anni; il tema è tornato ad avere vi-gore nel mondo accademico, e non solo, inrelazione al fatto che in questi ultimi anni inItalia c’è stato un vero e proprio boom dicolpi di frusta a seguito di incidenti, con unaggravio di più di 2.4 miliardi di euro intermini di costi a carico delle compagnie as-sicurative. Troppo spesso è soltanto unmodo rapido per essere risarciti dalla pro-pria assicurazione. Anche gli altri Stati eu-ropei hanno seguito lo stesso trend con unaumento esponenziale di quello che gli an-glosassoni chiamano “whiplash”. I nostristudi sono orientati a capire quale probabi-lità esiste che un incidente provochi uncolpo di frusta per fornire dati attendibilialle assicurazioni. Tra i parametri che ven-gono studiati, c’è la distanza tra il capo e il

poggiatesta, la rigidezza dei sedili e dei pa-raurti, la struttura rigida dell’autoveicoloche trasmette un impatto maggiore sul con-ducente e sui passeggeri. Negli ultimi annisono stati prodotti paraurti più rigidi per lasicurezza dell’automobile che paradossal-mente hanno causato un maggior numerodi colpi di frusta. I più recenti regolamentiECE in tema di test di sicurezza di un’au-tomobile, prevedono, tra le altre cose, sedilie poggiatesta più cedevoli, a fronte di strut-ture più solide, soprattutto per veicoli diclasse alta. È chiaro che se dovesse avvenireun impatto tra un SUV e una utilitaria, adavere la peggio sarebbe sempre quest’ultima.È uno degli aspetti che si è curato moltopoco, quello della compatibilità di diversiveicoli su strada.La sensazione è che le case costruttrici se-guano più la moda e le tendenze del mer-cato piuttosto che l’esigenza di perfezionareaccorgimenti per la sicurezza attiva e passivasull’autoveicolo.Come può allora il consumatore orientarsiin un’offerta così diversificata?Esistono molti siti in cui vengono compa-rate le caratteristiche dell’automobile se-condo i parametri di sicurezza dei veicolirelativi alla protezione degli occupanti, laprotezione del pedone, la protezione daicolpi di frusta e in cui si stila una sorta di

classifica a beneficio dell’acquirente.In base ai vostri studi, quali sono le causemaggiori di incidentalità?C’è una forte interazione tra i cosiddetti“fattori umani” – distrazione, abuso di al-colici e stupefacenti, alta velocità etc… – ei fattori di “infrastruttura”, intesa comestrade, ambiente, barriere.A questo punto viene naturale chiedersiquali sono le strategie da mettere a puntoin tema di prevenzione...Sicuramente bisogna puntare molto sul fat-tore educativo per poter prevenire. Ab-biamo verificato, soprattutto tra i piùgiovani, quanto sia efficace la formazionesulle situazioni di criticità attraverso l’osser-vazione diretta di simulazioni oppure laproiezione di video nelle scuole. Prima si in-tuiscono le situazioni critiche e meglio sipreviene. All’Università di Firenze, abbiamomesso a punto un avanzato strumento di si-mulazione professionale, che ha un valoredi oltre mezzo milione di euro, che studia lediverse reazioni umane in caso di situazionicritiche e la percezione del pericolo, anchein situazioni di abuso di alcol.In altri Paesi sicuramente c’è un maggior ri-spetto delle regole rispetto all’alcol e all’altavelocità, che sono sempre tra le principalicause di incidentalità.Da noi, l’inasprimento delle sanzioni intro-dotte dal nuovo codice della strada, do-vrebbe portare ad un analogo risultato.Certo, che più di ogni altra cosa a valere èsoprattutto l’educazione alla strada. Non di-mentichiamoci che è sempre una percen-tuale altissima quella di incidenti chevedono coinvolti motocicli e ciclomotori.Cosa auspica per il prossimo futuro?Un coordinamento di varie azioni. A Fi-renze, ad esempio, si è conclusa la primafase del progetto David che vede coinvoltela Polizia Municipale, l’Università di Fi-renze, i Carabinieri, la Polstrada, l’Associa-zione Lorenzo Guarnieri e il Comune diFirenze. Una volta individuate le linee guidae i punti di criticità nel sistema delle infra-strutture e le azioni prioritarie da perse-guire, stiamo aspettando di dare l’avvio allaseconda fase del progetto, quella del reperi-mento di fondi da parte del Comune di Fi-renze. David è un progetto che ha comeobiettivo quello di ridurre, in primis, il tassodi incidentalità e di favorire, in un secondotempo, un approccio educativo mirato allaformazione nelle scuole.Come mai ha scelto di orientare la sua ri-cerca proprio in questa direzione?Quando ho iniziato la mia attività di studinell’ambito della ricostruzione degli inci-denti stradali, il nostro Paese sul piano tec-nico era indietro di circa 20 anni rispettoagli USA e al resto d’Europa. Oggi final-mente possiamo affermare chequesto divario si è colmato.

RICOSTRUZIONE DELLA DINAMICADEGLI INCIDENTI STRADALI

Intervista al Prof. Dario Vangi, uno deimassimi esperti in tema di ricostruzionedella dinamica degli incidenti stradalidi Marianna Parlapiano

PROF. ING. DARIO VANGIProgettazione meccanica

Dario Vangi è professore diProgettazione meccanica e co-struzione di macchine presso laFacoltà di Ingegneria di Fi-renze e direttore del corso diperfezionamento in Ricostru-zione degli incidenti stradali.Autore di molte pubblicazioniin riviste scientifiche nazio-nali ed internazionali sulla si-curezza e l'infortunisticastradale, è anche coordinatoredel Gruppo di lavoro UNI(Ente Nazionale di Unifica-

zione) per la ricostruzione degli incidenti stradali e della com-missione RINA per la certificazione dei tecnici per laricostruzione degli incidenti stradali.

Curriculum Vitae

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SostieniSostieni

organizzazione non lucrativa di utilità sociale

Associazione Familiari e Vittime della Strada O.N.L.U.S.

Una firma di solidarietàche non ti costa nulla!CODICE FISCALE

Basta Sangue Sulle Strade

9 7 5 2 4 2 7 0 1 5 0

Anche se non devi presentare la dichiarazione dei redditi puoi comunque richiedere la scheda al tuo datore di lavoro o all’ente erogatore della pensione e consegnarla (compilata e in busta chiusa) a un ufficio postale, a uno sportello bancario, che le ricevono gratuitamente, o a un intermediario abilitato alla trasmissione telematica (CAF, commercialisti, etc). Sulla busta occorre scrivere “Destinazione Cinque per Mille” e indicare il tuo cognome, nome e codice fiscale.

Quale il miglior modo di farlo se nonuno strumento creativo ed originalecome solo un cartone animato può

essere? Da quest’idea, semplice ma efficace,nasce il primo cartoon interamente dedicato altema della sicurezza su strada fortemente vo-luto e patrocinato dal Ministero dell’Interno edal Ministero della Gioventù, col sostegno diPolizia di Stato, Cittadinanzattiva e CTS. “Si-curi insieme – Goodyear per l’educazione stra-dale” è un progetto educativo orientato acostruire e fortificare una cultura responsabi-lizzante in tema di sicurezza sulla strada.La convinzione che ne è alla base è che i com-portamenti corretti sono il risultato di un’abi-tudine mentale da condividere e sviluppareinsieme. L’anima del progetto è “Goodhero”,un cartone animato che vede come protago-nista una supereroina che, a bordo di un co-loratissimo dirigibile insieme al suo

fidatissimo assistente Goody e ad altri preziosialleati, sorvola i cieli cercando di supervisio-nare ogni cosa e di avvisare tempestivamentese ci sono essere umani in situazioni di poten-ziale pericolo. L’attrice Claudia Gerini, oltread essere la madrina del progetto, presta la suavoce al divertente personaggio. La serie, costi-tuita da 10 puntate dedicate ognuna ad untema diverso, è andata in onda su Deejay Tv,a partire da lunedì 2 maggio fino al 27 mag-

gio, tutti giorni in tre fasce orarie: alle 14.00,alle 16.00 e alle 19.00. “Ci è subito piaciutal’idea di un eroe declinato al femminile chespiega a conducenti e pedoni i comportamentipericolosi, utilizzando un linguaggio modernoed efficace” spiega Elisabetta Mancini, ViceQuestore Aggiunto della Polizia di Stato.“L’obiettivo è quello di far crescere la culturadella legalità, facendo capire, soprattutto aigiovani, che purtroppo la strada non ci offre

spesso una seconda possibilità di sbagliare,come la magica Goodhero con il potere del re-wind” che permette di ricominciare la gior-nata da capo con una rinnovata coscienzacivica. Solo così si possono, se non eliminare,almeno drasticamente ridurre comportamentipericolosi ed incidenti stradali. L’utilizzo, poi,di strumenti e codici di comunicazione inno-vativi, interattivi e multimediali, molto amatidai ragazzi, rappresenta un valore aggiunto delprogetto. Rivolgendosi in primis ai giovani,non poteva non esserci una declinazione mul-timediale: una divertente applicazione iPhone– iPad, molto educativa, metterà alla prova leconoscenze in fatto di sicurezza del pubblico acui Goodyear si rivolge. L’efficacia del pro-getto “Sicuri insieme” è quella di essere unprodotto divertente che si rivolge ai giovaniintesi come un interlocutore maturo e consa-pevole, e non semplicemente come qualcunoda ammonire e sanzionare. Da sola la repres-sione non basta. Le cattive abitudini al volantenon possono essere combattute soltanto asuon di multe o divieti, ma il loro contrastodeve essere accompagnato da formazione e in-formazione. Sempre.

GOODHERO: UN CARTOONPER LA SICUREZZA

Sensibilizzare: è il primo modo di educare i giovani e i giovanissimi ad unasana cultura della sicurezza stradaledi Marianna Parlapiano

attualitàattualità

Il Comune di Milano e la Polizia Lo-cale di Milano, con il patrocinio del-l'Ufficio Scolastico per la

Lombardia, in collaborazione col men-sile “Quattroruote”, di EditorialeDomus, hanno lanciato la IV edizionedi «Ciak si Guida», il film festival sullasicurezza stradale rivolto agli studentidelle scuole di ogni ordine e grado ditutto il territorio nazionale. L’idea delfestival è quella di coinvolgere i più gio-vani a ideare e girare spot, con l’ausiliodegli insegnanti e spesso anche dei ge-nitori, sull’importanza di un compor-tamento responsabile sulla strada.Settantasei i lavori girati, provenienti daogni parte d’Italia alla redazione di“Quattroruote”; il compito della giuria,composta dai giornalisti del mensile,rappresentanti del Comune di Milanoe della Polizia Locale, esperti di cinema,di comunicazione e di educazione stra-dale, è stato quanto mai complesso.Tre i temi sui quali lavorare che hannoscatenato la creatività e la fantasia deipiccoli “artisti in erba”: “Alcol e guida”,“Distrazione” e “Rotatorie”, attorno aiquali i ragazzi hanno realizzato i loro la-vori per spiegare l'importanza di uncomportamento responsabile sullastrada. I migliori video sono stati pre-miati nel corso della giornata della sicu-rezza stradale che si è tenuta a Milanolo scorso 15 aprile all’Auditorium diLargo Mahler. Circa 1.000 gli studentipresenti, provenienti anche dal Veneto edal Lazio. Tra i 76 video valutati, la giu-ria ha premiato i tre istituti vincitori perciascuna categoria. Grande successo perle scuole di Milano, Torino, Roma e Ve-rona; sul palco, a consegnare i premi e asalutare i partecipanti, il direttore diQuattroruote, Carlo Cavicchi e il co-mandante della Polizia Locale, TullioMastrangelo, l’ex sindaco diMilano, LetiziaMoratti, in-sieme all'as-sessore alla

Scuola, Mariolina Moioli, che ha pa-trocinato la manifestazione.A rendere ancora più spettacolare l’ap-puntamento, la Compagnia del Teatrod’Oltre Confine di Corsico, in provin-cia di Milano, ha intrattenuto tutti consketch, giochi, mimi e clownerie, aiu-tando a riflettere sull’importanza di uncomportamento responsabile sullastrada. Grande successo per le scuole delcapoluogo lombardo che hanno vintosia il premio dedicato alle primarie siaquello per le secondarie di I grado. Spe-ciale menzione per il bellissimo videoproposto dalla scuola secondaria di IIgrado Anfass (MI). Anche Torino eRoma si sono distinte aggiudicandosidue premi ciascuna e il terzo premiodelle secondarie è stato assegnato ad unaclasse di Verona. Ecco i vincitori: Pri-marie 1° premio: 5A e 5B “Italo Cal-vino Milano”; 2° premio: 5C ICSBasiglio (MI); Secondarie I°: 1° pre-mio: 3G Tre Castelli Milano 2° premio:Scuola via Vivaio Milano e LaboratorioMultimediale Carducci Santa Marinella(RM); 3° premio: 3A Bartolomeo Lo-renzi Fumane (VR) Secondarie II° 1°premio: Lab Multimediale Avogradro diTorino; 2° premio: Santorre di Santa-rosa di Torino; 3° premio: Istituto Ci-nematografia Rossellini di Roma.Ancora una volta i ragazzi si confer-mano migliori, in termini di creatività e

sensibilità alle grandi te-matiche, rispetto a

quanto comune-mente si pensa.

Le indagini dellaProcura della Re-

pubblica di SantaMaria Capua Vetere edella Direzione distret-tuale Antimafia hannopermesso di scovare unsistema illecito deditoalla truffa delle assicu-razioni, nel qualeerano coinvolti, avvo-cati, falsi danneggiati,periti e Giudici di Paceconniventi.Infatti, la truffa ini-ziava con la denunciadi falsi sinistri, veni-vano poi istaurati pro-cedimenti civiliinnanzi al Giudice diPace territorialmentecompetente, nel corsodei quali venivano con-feriti incarichi a consu-lenti/periti compiacenti

che con le loro valuta-zioni consentivano falsericostruzioni degli inci-denti stradali, per poigiustificare le condannea carico delle compa-gnie assicuratrici tenuteal risarcimento. Tre Giudici di Pace diSessa Aurunca, sonocosì finiti ai domici-liari, con l’accusa di

corruzione in atti giu-diziari e truffa allecompagnie assicurative.La loro compiacenzavaleva mille euro perogni provvedimento fa-vorevole. Quando sidice che la fiducia nellagiustizia viene sempremeno.

ARRESTATI TRE GIUDICI DI PACE Scoperto un sistema illecito dedito alla truffa delle assicurazioni

L’ISVAP, Istituto perla Vigilanza sulleAssicurazioni Pri-

vate e di interesse collettivo,con i suoi rapporti perio-dici ha rilevato che sonosempre più frequenti i con-trassegni assicurativi falsimessi in circolazione. Pur-troppo è un dato confer-mato anche dalle Autoritàche, grazie ai frequenticontrolli sul territorio,hanno accertato che sempremeno automobilisti paganol’assicurazione RCAuto, edanzi è in crescita il feno-meno della falsificazionedei tagliandi assicurativi.La legge prevede multe sa-late per chi circola senzaidonea copertura assicura-tiva, tuttavia la sanzioneamministrativa ed il fermodel veicolo non sembranoessere un deterrente, vistoche il trend negativo è sem-

pre in crescita. Bisogna, pe-raltro, rilevare che l’omessacopertura assicurativa delveicolo in circolazione nondanneggia solo il soggettoche viene sorpreso in di-fetto, ma crea non pochiproblemi anche a coloro iquali, loro malgrado, sianocoinvolti in un sinistrostradale con veicolo non as-sicurato. In tali circostanze,bisogna ricorrere al Fondodi Garanzia delle Vittime

della Strada, istituto adhoc che interviene nei casidi sinistri con auto pirataovvero con auto non assi-curate. Le procedure inquesti casi, purtroppo, sonomolto lunghe e complesse equasi sempre si riesce ad ot-tenere un risarcimento solodopo aver instaurato evinto un procedimento ci-vile, nel quale è stato ade-guatamente provato ilfatto.

CIAK SI GUIDA: UNO SPOT PER LA SICUREZZA

BOOM DI TAGLIANDI FALSI,FENOMENO IN CRESCITA

La creatività degli studenti italianial servizio della sicurezza stradale di Marianna Parlapiano

L’ISVAP rivela una preoccupante tendenza allacontraffazione dei contrassegni assicuratividi Tiziana Scandariato

attualitàattualità

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La presenza di una buca sul manto stra-dale è sinonimo dell’omessa manuten-

zione da parte dell’AmministrazionePubblica e/o dell’Ente preposto alla gestionedella rete stradale. Ove un soggetto dovesse su-bire danni o lesioni, conseguenza immediatae diretta della presenza di una buca o di unaqualsivoglia imperfezione del manto stradalenon visibile, sarebbe legittimato a richiedereil ristoro nei confronti del responsabile dellagestione e della manutenzione della stradateatro dell’evento dannoso. In applicazionedell’art.2051 c.c. l’ente convenuto sarebbegravato dall’onere di provare il caso fortuito,quale esimente della responsabilità oggettivaderivante dai danni arrecati da cose in cu-stodia. Ciò che ci interessa evidenziare è chela responsabilità del Comune, oggi, non ri-corre più solo in ambito strettamente civile erisarcitorio ma anche sotto il profilo penale.Dall’esame della sentenza n.13775/2011 sievince, infatti, come ad avviso della Corte di

Cassazione “il sindaco o il responsabile del-l'Ufficio tecnico del Comune preposto allamanutenzione stradale rispondono del reatodi lesioni colpose in caso di infortuni occorsiai pedoni a causa delle cattive condizioni delmanto stradale non immediatamente visi-bili”. Chiariscono gli Ermellini che non puòconsiderarsi ragione sufficiente a esimere ilComune da responsabilità per difetto di ma-nutenzione e custodia, il fatto che la bucanon fosse stata mai segnalata, né l’assenza diun sistema di controllo e monitoraggio dellarete stradale cittadina; chiariscono i Giudicidi Legittimità che di fatto “ sussiste una po-sizione di garanzia che impone agli organidell'amministrazione comunale, rappresenta-tivi o tecnici che siano, di vigilare, nell'am-bito delle rispettive competenze, per evitare aicittadini situazioni di pericolo derivantidalla non adeguata manutenzione e dal nonadeguato controllo dello stato delle strade co-munali”.Ne deriva di conseguenza che, unavolta affermata la responsabilità penale delsingolo funzionario, sussiste per relationem laresponsabilità civile dell'amministrazione co-munale per il risarcimento dei danni cagio-nati al pedone.

RESPONSABILITÀ PENALE DEI FUNZIONARI COMUNALILa Cassazione introduce ilreato di lesioni colposedi Annamaria Colosini

Il prossimo congiunto di una persona cheha subito gravi lesioni a seguito di un in-

cidente stradale può chiedere ed ottenere ilrisarcimento dei danni non patrimonialisofferti in conseguenza dell’evento. Comesappiamo questo non rappresenta una no-vità; in realtà, ciò che va sottolineato dellarecente sentenza n.7844/2011 emessadalla III sezione civile della Cassazione èun altro aspetto, ovvero che l’integrale ri-sarcimento del danno non patrimonialesofferto da un congiunto deve compren-dere anche il patema d’animo. Nel caso dispecie, i giudici di merito sia in primo chein secondo grado, avevano rigettato la do-manda di una donna, madre di una vit-tima di un sinistro stradale che, in seguitodell’evento, aveva riportato gravissime le-sioni che ne avevano comportato l’invali-dità, ritenendo non provato il dannopatito del quale era stato chiesto ristoro.Viceversa, i Giudici di Piazza Cavour, ri-baltando l’orientamento della Corte d’Ap-pello hanno statuito che ai fini dellaliquidazione del risarcimento del dannonon patrimoniale, si deve tener in consi-derazione la sofferenza della donna, intesasia come patema d’animo che come scon-

volgimento dell’esistenza, anche sotto ilprofilo della sua degenerazione dei profilirelazionali. Gli Ermellini hanno anche precisato chela prova del danno patito poteva essere for-nita per presunzioni e, nel caso di specie, ilfatto che la donna avesse abbandonato illavoro per dedicarsi esclusivamente allacura del figlio, bisognevole di assistenza inragione della gravità delle lesioni psicofisi-che riportate, doveva essere consideratasufficiente dimostrazione sia della soffe-renza interiore patita dalla ricorrente chedello sconvolgimento della vita subitodalla stessa, costretta ad un radicale muta-mento dello stile di vita, anche sottol’aspetto relazionale. Il collegio di legitti-mità ha quindi affermato con chiarezza efermezza che nel caso di gravi lesioni su-bite da un figlio convivente, in seguito adun sinistro stradale, alla madre dovrà es-sere liquidato un ristoro che tenga contodella sofferenza interiore e dello sconvol-gimento dell’esistenza della donna nonchèdella scelta, particolarmente sofferta, maevidentemente necessaria, di abbandonareil lavoro al fine di dedicarsi esclusivamentealla cura del figlio bisognoso di assistenza.

L’integrale risarcimento in favoredella madre che lascia il lavoro perassistere il figliodi Francesco VellucciPresidente Basta Sangue sulle Strade Onlus

RISARCITA MADRE CHELASCIA IL LAVORO PERACCUDIRE IL FIGLIO

norme & sentenzenorme&sentenze

La Suprema Corte di Cassazione con la re-cente sentenza n.5540/2011 ha delineato

alcuni principi a cui i giudici devono attenersiper stabilire la sussistenza e l’entità del concorsodi colpa del pedone investito, e di conseguenzaridurre o meno il risarcimento dei danni a luiriconoscibile. Infatti, da un lato i Giudici diPiazza Cavour richiamando l’art.2054 c.c.hanno confermato la sussistenza della presun-zione di colpa a carico del conducente ove que-sti non dia idonea prova contraria, dall’altrohanno anche sottolineato come il giudice di me-rito possa comunque compiere un'indagine inordine al concorso di colpa del pedone investito,onde meglio comprendere la dinamica del sini-stro ed individuare eventuali responsabilità. Inparticolare la S.C. esclude la possibilità di ad-dossare la colpa di un eventuale investimento al

pedone distratto, che usa però l'accor-tezza di passare sulle strisce, atteso che“il pedone che si accinge ad attraver-

sare la strada sulle strisce pedonali non è tenuto[…] a verificare se i conducenti in transito mo-strino o meno l’intenzione di rallentare e la-sciarlo attraversare- potendo egli fare unragionevole affidamento sugli obblighi di cau-tela gravanti sui conducenti”. Chiarisce,quindi, la Cassazione che la mera circostanzache il pedone abbia attraversato la strada, sullestrisce pedonali, frettolosamente e senza guar-dare, non costituisce da sola presupposto perl'applicabilità dell’art. 1227, comma 1°, c.c.posto che, il concorso di colpa del danneggiato,si può ipotizzare soltanto nel caso in cui la con-dotta di chi va a piedi sia “del tutto straordi-naria e imprevedibile”. Il potere d’indaginericonosciuto al giudice di merito sussiste, quindi,indipendentemente dalla prova liberatoria for-nita dal conducente per vincere la presunzionedi colpa; in sostanza il giudice può comunqueaccertare la pericolosità e l'imprudenza dellacondotta del pedone stesso e in tal caso "la colpadi questo concorre, ai sensi dell'articolo 1227,comma primo, cod. civ., con quella presunta delconducente". In tal caso, le pretese risarcitoriedel pedone investito possono essere diminuite anorma dell'art. 1227 c.c. "secondo la gravitàdella colpa e l'entità delle conseguenze che nesono derivate".

RISARCIMENTO DEL PEDONE:QUANDO RICORRE IL CONCORSO DI COLPALa Corte di Cassazionedelinea nuovi principi ispiratori di Roberto Colosini

Achi non è mai capitato di dover at-tendere qualche minuto perché la

propria auto regolarmente parcheg-giata era bloccata da altre vetture in di-vieto di sosta? Crediamo sia capitato achiunque di dover attendere il proprie-tario di una vettura parcheggiata indoppia fila che ostacola la propria “li-bera circolazione”. Ma questo malco-stume, che concreta una violazionedelle più comuni regole di civile con-vivenza, oggi può essere penalmenteperseguibile ai sensi dell’art.610 c.p.

quando è causa di malessere altrui.Questo l’importante ed innovativoprincipio è stato delineato nella sen-tenza 7592 del 28/02/2011 dalla SestaSezione Penale della Cassazione. Ilcaso, avvenuto in ambito condomi-niale, riguardava una donna che, in at-tesa che l’altrui autovetturaparcheggiata in divieto di sosta venissespostata per consentirle di poter libe-ramente uscire dal proprio parcheggio,veniva colpita da malore. Ad avvisodegli ermellini di Piazza Cavour il ma-lore accusato dalla vittima del soprusoaltrui, doveva essere ricondotto esclu-sivamente all’inerzia della proprietariadel veicolo in sosta vietata. Di qui lacondanna alla reclusione ed al risarci-mento dei danni.

PARCHEGGIOIN DOPPIA FILA

Possibile la condannaper violenza privatadi Roberto Libralato

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I n tema di risarcimento del danno dalesione, l’argomento del danno da per-

dita di chance merita un approfondimento.Si tratta, in effetti, di una questione “rela-tivamente giovane” che ha avuto considera-zione giurisprudenziale importante solo direcente. In passato la responsabilità civileera strettamente connessa alla teoria dellacolpa ed alla tutela dei soli diritti soggettivi,quindi vi era una scarsa considerazione del-l’argomento: la chance veniva qualificatacome semplice aspettativa di un mero fatto,ed in quanto tale non poteva essere nè con-siderata nè risarcita. L’argomento è statoesaminato recentemente dal Tribunale diPiacenza (sentenza n.448 del 24 maggio2011) il quale, in linea con l’orientamentogiurisprudenziale maggioritario già piùvolte espresso dalla Cassazione, ha spiegatoche “ la chance va intesa come occasione fa-vorevole di conseguire un risultato vantag-gioso, sotto il profilo dell’incremento

dell’utilità o della sua mancata diminu-zione, diversa dalla mera aspettativa difatto”, per cui in sede di liquidazione deldanno, il giudice non potrebbe prescinderedal riconoscerne la risarcibilità.La perdita di chance viene, quindi, inqua-drata come “perdita della possibilità di rag-giungere il risultato sperato”, “perdita dellapossibilità di consecuzione di un vantaggio”,e dunque essa attiene al danno emergente. L’unica condizione posta alla liquidazionedi tale tipologia di danno è ovviamente laprova; è onere del danneggiato provare ade-guatamente, anche in via presuntiva o sullabase del calcolo delle probabilità in ragionedella maggiore o minore probabilità del-l’occasione perduta, la sussistenza del nessocausale tra la condotta illecita e la perditadi chance. In termini pratici, si rileva che lagiurisprudenza, pacificamente concorde nelrisarcire il danno da perdita di occasione fa-vorevole, lo condiziona tuttavia ad un giu-dizio prognostico che dimostri e quantifichicome la concreta possibilità di conseguire ilrisultato sperato e non raggiunto a causadella condotta illecita altrui, superiil 50% di probabilità.

DANNO DA PERDITA DI CHANCEUn’importante novità in ambito giurisprudenzialedi Tiziana Scandariato

Èquanto ha statuito la Cassazione, quartasezione penale, con la sentenza n.17238

del 4 maggio 2011. I giudici di Piazza Ca-vour hanno chiarito che la misura cautelaredel sequestro del veicolo può essere commi-nata quando la condotta dell’indagato sia“idonea ad integrare la fattispecie di reato”.Così, confermando il provvedimento delTribunale della Libertà, e rigettando il ri-corso dell’indagato, i Supremi Giudicihanno precisato che “il sedersi alla guida diun’autovettura in evidente stato di altera-zione dovuta all’assunzione di sostanze alco-liche, con le cinture di sicurezza allacciate, i

fari anabbaglianti accesi e il motore in moto,rappresenta una condotta idonea ad inte-grare il reato” di qui la legittimità del prov-vedimento di sequestro. Tra l’altro, rileva laS.C., nel caso di specie non c’erano dubbicirca la volontà dell’indagato di avviare lamarcia, una volta postosi ai comandi del vei-colo in assetto di guida; solo il pronto inter-vento dei carabinieri ha consentito di evitareconseguenze spiacevoli che sarebbero certa-mente derivate dalla circolazione di quel sog-getto. In sostanza la Cassazione, nel chiarireche anche il parcheggio rientra nella nozionedi circolazione, ha stabilito che ai fini del-l'accertamento della responsabilità penale,“è irrilevante che al momento del controllo,l'auto non si fosse ancora mossa, in quanto,il concetto di circolazione di un veicolo nonpuò esaurirsi alla fase dinamica del mezzo,ma deve intendersi riferibile anche alle fasidi sosta, che ugualmente ineriscono alla cir-colazione”.

Anche se l’auto è parcheggiata conil motore accesodi Giacinto Picozza

LEGITTIMO SEQUESTRODEL VEICOLO PER GUIDAIN STATO DI EBBREZZA

DANNO BIOLOGICO: PER LA CASSAZIONE VANNOAPPLICATE LE TABELLE DEL TRIBUNALE DI MILANO

norme & sentenzenorme&sentenze

N ell’ambito di un procedimento civilepromosso dal danneggiato per otte-

nere il risarcimento dei danni subiti in se-guito ad un sinistro stradale, come più voltechiarito sia dai giudici di merito che dallaCassazione, sussiste litisconsorzio necessariotra assicuratore e responsabile civile deldanno. Quindi, ove il danneggiato avesseconvenuto in giudizio la sola compagniaassicuratrice, questi sarebbe tenuto ad in-tegrare il contraddittorio nei confronti delresponsabile civile. Questo orientamento,sancito qualche tempo fa dalle SezioniUnite, è stato ribadito di recente dalla IIIsezione della Cassazione con la sentenzan.6526 del 22 marzo del 2011. Nel casodi specie, la Cassazione era stata chiamataa dirimere una controversia riguardante ilvalore probatorio del modello CAI prodottonegli atti di causa. I giudici di merito, in

particolare, non avevano accolto la do-manda di risarcimento dei danni formu-lata dall’attore, in quanto la ricostruzionedescritta nel modello CAI non era credibile.Peraltro, sebbene il responsabile civile (liti-sconsorte necessario) del sinistro avesse con-fermato la dinamica contenuta nel modelloCAI, la dichiarazione confessoria conte-nuta nel CID non ha valore di piena provaed è assoggettabile al libero apprezzamentodel giudice, ex art.2733, 3° comma c.c. Posto che sulla base dei riscontri del consu-lente tecnico d’ufficio e delle fotografie deiveicoli coinvolti nel sinistro, tali dichiara-zioni si erano rivelate inverosimili, ad av-viso dei giudici di merito sia in primo chein secondo grado, la domanda non potevatrovare accoglimento. La S.C. ha confer-mato l’orientamento dei giudici di merito,sia in ordine alla posizione del responsabilecivile, litisconsorte necessario nell’ambitodel procedimento risarcitorio, sia in ordineal valore probatorio della dichiarazioneconfessoria contenuta nel modello CAI.

IL VALORE PROBATORIO DELLADICHIARAZIONE CONFESSORIACONTENUTA NEL MODELLO CAIdi Alessandro NolliPresidente Commissione LegaleBasta Sangue sulle Strade - Onlus

Innovativa la sentenza 7 giugno2011 n. 12408 della Corte di Cas-

sazione (III sezione civile) in tema diliquidazione del danno biologico.Si stabilisce che per il risarcimentodel danno le tabelle di Milano, giàdiffuse su tutto il territorio nazio-nale, vadano applicate in tutti gli uf-fici giudiziari.Finisce, quindi, il lungo periodo incui ogni ufficio elaborava le sue “ta-belle” e si consacra definitivamenteMilano come il riferimento “equo”da prendere in considerazione pertutto il territorio nazionale.È stato, infatti, ritenuto iniquo ed in-tollerabile che danni identici possanoessere liquidati in misura diversa sol-tanto perché relativi a controversiedecise da differenti uffici giudiziari.Nello specifico, la Corte di Cassa-zione ha stabilito che nella liquida-zione del danno alla persona, quandomanchino criteri stabiliti dalla legge,occorra adottare la regola equitativaprevista dall’art. 1226 c.c. secondo laquale va garantita non soltanto l’ade-guata considerazione delle circo-stanze del caso concreto, ma anche

l’uniformità di giudizio a fronte acasi analoghi. In tema, invece, di mi-cropermanenti, ossia di danni biolo-gici per lesioni stradali checomportano da 1 fino ad un mas-simo di 9 come punteggio di invali-dità, la Suprema Corte ha stabilitoche valgono i criteri dell’art. 139 delCodice delle Assicurazioni (TabellaUnica Nazionale).

di Francesco Vellucci

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S e è stata qualificata come “la strada più pazza del mondo” un motivo ci sarà. Questa è la bizzarradenominazione di un tratto di strada di cinque chilometri che collega le località di Braives e

Moxhe, nella provincia di Liegi in Belgio. La strada è stata rimessa a nuovo di recente, e per la ri-strutturazione sono stati spesi ben 300.000 euro, tutti destinati a renderla più sicura. Nel vederlanon si può evitare di sorridere per l’ennesimo spreco pubblico. La strada presenta lungo il tragitto disoli 5 chilometri ben 250 segnali stradali e 27 isolotti che certo non agevolano la viabilità, compro-mettendo anzi la possibilità di circolazione a numerosi camion e veicoli pesanti che transitano inquella zona.Vedere per credere, un cittadino della zona, Alan Durant, ha realizzato un video pub-blicandolo poi su You Tube, nel quale è perfettamente visibile il percorso tortuoso su quella strada. Èproprio il caso di dire “Ridere per non piangere!”.

UNA STRADA BIZZARRA

F a un testacoda con la sua Pagani Zonda a 320km/h in autostrada e resta miracolosamente

illeso. L’incredibile vicenda vede protagonista unragazzo tedesco di 29 anni, residente a MonteCarlo, che sulla A10 Genova-Ventimiglia all'al-tezza del casello di Spotorno, ha perso il controllodella sua supercar. L’auto, dal valore commerciale1,2 milioni di euro, per un’accelerazione da 0-100km/h in tre secondi e mezzo, stava percorrendo l’au-tostrada ligure alla folle velocità di 320 km/hprima di entrare in testacoda. La vettura è ca-rambolata sul guard-rail perdendo una ruota e si èribaltata occupando il centro della carreggiata,scontrandosi contemporaneamente con un'altra vet-tura, una Mercedes, prima di finire la sua corsa sulguard-rail opposto. Lo spericolato pilota della Pa-gani e la sua passeggera, una ventunenne lituana,sono usciti illesi dall’abitacolo, mentre il conducentedella Mercedes ha riportato soltanto qualche lieveescoriazione. Ad aver avuto la peggio è stata proprio

la Zonda che, dopo l'incidente, ne è uscitatotalmente distrutta. Alle forze dell’or-dine giunte sul posto non è rimasto che

effettuare i rilievi del caso e procedere soltanto conla sospensione della patente del folle conducente,non nuovo a questo tipo di “bravate”. Purtroppoquesto è soltanto l'ultimo dei tanti episodi di follicorse al volante che si susseguono sull'autostrada li-gure, scambiata da molti per un circuito in pienaregola. Polizia, Carabinieri possono fare ben pococontro le vetture con targa estera, come quella delragazzo tedesco residente a Monte Carlo, che in-frangono limiti e regole, visto la difficoltà di reca-pitare oltre confine le multe, a causa di unamancata normativa europea in merito. Il tedescodovrà comunque risarcire l'Autostrada dei Fiori peril guard rail danneggiato.

L’IMBECILLE DELL’ANNO: INCIDENTE A 320 KM/HQuando si dice “avere fortuna”!

tecnologie & sicurezzatecnologia&sicurezza

follie & curiositàfollie & curiosità

Questo non è più un desiderio irrealizza-bile grazie alla creatività e all’operosità deitecnici della Michelin, azienda leader delsettore. Garantisce sicurezza ed econo-micità combinando la capacità di per-correre un maggior numero di chilometricon una minore frequenza di cambio. Alsuo interno, infatti, c’è un innovativocomposto di gomma capace di passareanche sui chiodi e di richiudere imme-diatamente l’eventuale foro, mantenendoinalterate tutte le caratteristiche che dasempre fanno del marchio Michelin si-nonimo di sicurezza, durata chilometricae basso consumo di carburante. I nuovipneumatici, presentati nel corso dell’XIedizione del “Michelin Challenge Biben-dum 2011”, svoltasi a Berlino dal 18 al22 maggio scorsi, presentano una serie divantaggi notevoli per il consumatore;l’eliminazione della ruota di scorta nonsolo permette di guadagnare spazio, macomporta anche una riduzione dellamassa e del peso non trascurabili, pari a

circa 30 chilogrammi, cosa che si traducein un consistente risparmio di carbu-rante. Aspetto questo che conferma l’im-pegno dell’azienda francese nellasalvaguardia dell’ambiente. Il nuovopneumatico, che di per sé costituisceun’anteprima tecnologica senza prece-denti, dispone già di 15 brevetti ed èpronto ad essere commercializzato daitecnici del Gruppo. Un modo in più pergarantire la sicurezza dell’automobilista,dal momento che, purtroppo, tra le causedi incidenti stradali c’è anche quella chevede il malcapitato alle prese con il cam-bio della ruota forata.

Già tre anni fa, il Comune di Ponte SanPietro, in provincia di Bergamo, ha in-stallato un semaforo “intelligente” perpoter gestire il traffico dei veicoli cheattraversano il centro del paese. Il se-maforo è dotato di un timer, con contoalla “rovescia” che avverte gli automo-bilisti di quanto tempo c’è a disposi-zione per attraversare il pericolosoincrocio nel centro urbano. Sempre nelbergamasco, a Modone, gli ammini-stratori hanno deciso di istallare ac-canto al semaforo un display digitaleche possa indicare ad automobilisti epedoni quanti secondi mancano primache scatti il rosso. Questa semplice in-novazione ha già fatto registrare un dra-stico calo del numero di incidenti. Alfine di diminuire gli investimenti sullestrisce, a Brescia sono stati istallati deisemafori per il “count-down” solo per ipedoni. L’augurio è che presto si pos-sano moltiplicare, in ogni parte d’Ita-lia, tutte queste iniziative utili allariduzione degli incidenti.

PNEUMATICI AUTORIPARANTIMICHELIN

SEMAFORO CON IL TIMER

Il sogno di ogni automobilista in panne:avere uno pneumatico che si autoripari!di Marianna Parlapiano

Ancora un’altranovità in terminidi sicurezza stradaledi Roberto Libralato

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Ricostruzione della dinamicadegli incidenti stradali.L'ambito giuridico, la strada,il conducente e il veicolo di Vangi Dario; Rivano Virginio

DescrizioneTerza e ultima tappa dedicata dalla FirenzeUniversity Press alla ricostruzione degli inci-denti stradali, quest'opera costituisce un com-plemento importante ai primi due volumi diDario Vangi e di Virginio Rivano. Compostoda contributi originali scritti da esperti inogni singolo settore, l'opera approfondiscel'ambito giuridico per quel che riguarda l'in-fortunistica stradale, la consulenza e le normedi comportamento, per poi radiografare tuttigli aspetti che concernono la strada (dai fat-tori di rischio ai dispositivi di ritenuta), ilconducente (dai tempi di reazione alle no-zioni di medicina legale) e, infine, il veicolo(dai sistemi di sicurezza, alle cause d'incendio,alle tecniche di riparazione ed estimo).

Dettagli del libroTitolo: Ricostruzione della dinamica degliincidenti stradaliAutore: Vangi Dario; Rivano VirginioEditore: Firenze University PressData di Pubblicazione: 2011ISBN: 978-88-8453-209-1Pagine: 368Prezzo:120,00 euro

La sicurezza stradale in tascadi Vincenzo Borgomeo

DescrizioneDistratti, trasgressivi e poco attenti: questoè il ritratto degli italiani al volante, unquadro che testimonia scarsa attenzionealla sicurezza. Superamento dei limiti di velocità, man-cato uso delle cinture di sicurezza, passag-gio con semaforo rosso, inversione a U e poiil dilagante fenomeno della guida dopoaver assunto alcolici: sono alcune fra letante infrazioni che si registrano sulle nostrestrade. Ma è possibile evitare tutto ciò? Vin-cenzo Borgomeo, che scrive di automobili emotori da una vita, è un convinto sosteni-tore del partito del sì. Basta infatti utiliz-zare il buon senso nella scelta del veicolo eseguire delle semplici regole di sicurezza pernon mettere a repentaglio la nostra vita equella di chi amiamo. Conoscere è fonda-mentale per prevenire e questo libro con se-rietà e un tocco di leggerezza ci aiuta, conpiccoli suggerimenti, a rendere il nostroviaggio… un gran bel viaggio!

Dettagli del libroTitolo: La giustizia è una cosa seriaAutori: Vincenzo BorgomeoEditore: Newton Compton EditoriData di Pubblicazione: 2011ISBN: 978-88-541-2962-7Pagine: 192Prezzo: 9,90 euro

iCarabinieri l’applicazione ufficiale dell’Arma dei Carabinieri

DescrizioneL’applicazione iCarabinieri è stata ideataper estendere le potenzialità del sito istitu-zionale www.carabinieri.it anche suiPhone. Il primo servizio reso disponibilesulla nuova piattaforma è “Dove Siamo“,che consente al cittadino di conoscere l’ubi-cazione delle caserme dell’Arma più vicine(5, 10 o 15) rispetto a un punto dallo stessoindicato o dalla sua posizione geografica,automaticamente rilevata dai dispositivi.Una mappa interattiva aiuta l’utente nellaricerca del percorso più breve. Il cittadino,inoltre, attraverso un’intuitiva interfacciagrafica può entrare immediatamente incontatto, telefonico o via e-mail, con il Co-mando desiderato.

Funzioni principali:Ricerca tramite localizzazione GPS otriangolazione GSM/WiFi o tramite indi-rizzo inserito manualmenteMostra tutti i risultati della ricerca sull’ap-plicazione MappePersonalizzazione del numero di Comandiper ricerca (per default è impostato su 5)Visualizzazione della posizione sullamappaVisualizzazione del percorso sulla mappaInvio di comunicazioni tramite emailPossibilità di effettuare una chiamata tele-fonicaScheda dettagliata del Comando, compresiorari di apertura.

Polizia di Statol’applicazione ufficiale della Polizia di Stato Italiana

DescrizioneL’applicazione altro non è se non la sem-plice trasposizione dei contenuti del sito webverso le nuove piattaforme tablet/smar-tphone. Le notizie sono contestualizzatesulle mappe, i contatti sono sempre a por-tata di “tap” per qualsivoglia informazioneed inoltre al servizio è stato integrato ancheil canale ufficiale YouTube con i video ca-ricati nel tempo per una maggiore infor-mazione di approfondimento su tematichespecifiche. Disponibile anche un serviziomultilingua «dedicato ai cittadini stranieriper la verifica del permesso di soggiorno».A distanza di 6 giorni dalla release uffi-ciale, l’applicazione risulta essere tra le piùscaricate della propria categoria. Commen-tano all’AGI gli ideatori del progetto: «Unanuova “piccola” rivoluzione tecnica inseritanel solco di una politica di comunicazionerivolta alle esigenze di oggi. Non solo “in-sieme per la sicurezza”, ma anche “in-sieme” per rendere più facile la vita di tuttii giorni».

Funzioni principali:Con l’applicazione sarà possibile avere ac-cesso ad una serie di informazioni e di ser-vizi tra i più richiesti: notizie in temporeale su “I fatti del giorno” – ovvero tutte leoperazioni della Polizia svolte in ciascunaprovincia italiana; un accesso rapido e di-retto ai video di eventi ed interventi pub-blicati sul canale ufficiale della Polizia diStato di Youtube, e poi, notizie sui concorsi,passaporti, bandi di gara e normativa pergli stranieri.

L’Editore ha ricercato con ogni mezzo i titolari dei diritti fotografici di alcune immagini senza riuscire a reperirli. È ovviamente a totale disposizione per l’assolvimento di quanto occorra nei loro confronti

consigli di letturalibri

applicazioni per iphoneapplicazioni

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EDITORE ASSOCIAZIONE QUESTO NUMERO COME CONTATTARCIBASTA SANGUE SULLE STRADEorgano ufficiale trimestrale dell’Associazione BastaSangue sulle Strade - Associazione Familiari e Vit-time della Strada Onlus.Sede legale: Viale Abruzzi, 13/A - 20131 Milano.Codice Fiscale 97524270150 Registrazione Tribunale di Milano n° 119 del 12.03.2010 Direttore Responsabile Alen CustovicDirettore Editoriale Valerio Del DucaL’editore garantisce la massima riservatezza dei dati fornitidagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitamente larettifica o la cancellazione ai sensi dell’art. 7 del D.leg.196/2003 scrivendo a:[email protected]

BASTA SANGUE SULLE STRADE Onlus è un’associazione senza fini di lucro fondata a Milano nel 2009

Presidente: Francesco VellucciVicepresidente: Valerio Del DucaTesoriere: Francesco VellucciSegretario: Giacinto PicozzaConsiglio Direttivo:Francesco Vellucci Valerio Del Duca Giacinto Picozza Annamaria ColosiniRoberto Colosini

ANNO II - NUMERO 4 - II TRIMESTRE 2011 (free press – copia omaggio)Hanno collaborato: Marianna Parlapiano - Roberto Libralato - AlessandroNolli - Annamaria Colosini - Roberto Colosini - Gia-cinto Picozza - Tiziana Scandariato.Grafica e impaginazione: ErmesStampa: Litosud S.r.l.Finito di stampare a marzo 2011 in 100.000 copiePer ricevere i numeri arretrati (ove disponibili) è suffi-ciente inoltrare una richiesta all’indirizzo mail:[email protected] costo è di € 5,00 a copia da corrispondere a mezzobonifico bancario. IBAN: IT91 R076 0101 6000 0009 7175 442 intestato a Basta Sangue sulle Strade Onlus

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