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1 ARTEC Associati – Servizi Tecnici per l’Architettura, l’Ambiente e l’Ingegneria Via Fontana Vecchia, 9, Taormina (ME) Via Vagliasindi 9, sc. C , Catania P. IVA 02961180839 PREMESSA A seguito dell’inserimento nel Piano per l’Assetto idrogeologico dell’Unità Fisiografica n. 6 Punta Castelluccio – Isola delle Correnti, redatto dall’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente, delle aree ricadenti nel territorio comunale, lungo la linea di costa, in quelle contraddistinte da rischio geomorfologico e di erosione costa molto elevato (R4) e con alto grado di pericolosità (P4), su sollecitazione anche dell’Ufficio del Genio Civile di Siracusa, con Determina n. 38 del 09/10/2007, il Sindaco del Comune di Avola ha dato incarico allo scrivente della redazione della progettazione preliminare delle Opere di difesa a salvaguardia della linea di costa, regolarmente inserita nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche, in conformità ai dettami Normativi vigenti; ciò al fine di poter intercettare la possibilità di un finanziamento relativo fondamentalmente al bando dell’Assessorato Territorio ed Ambiente riguardante la “Tutela Integrata delle Aree Costiere e delle Aree a rischio Frana” inserito nel P.O.R. Sicilia 2000-2006 - Complemento di Programmazione - Misura 1.10 ed 1.07. Dopo la presentazione del progetto preliminare da parte degli incaricati, avvenuta in data 05/11/2007, conseguentemente al fatto che il RUP per contro dell’Amministrazione Comunale ha provveduto alla Validazione dello stesso in data 16/11/2007 ai sensi e per gli effetti dell’art. 46 del DPR 554/99, a seguito di richiesta di Finanziamento per tramite dell’Ass.to Reg.le Territorio ed Ambiente al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, questi ha concesso un finanziamento di € 3.024.000,00, per la realizzazione di parte delle opere previste. La presente proposta integrativa, tenendo conto del finanziamento effettuato, in evasione alla nota del RUP del 20/01/2009, sviluppa tutte le richieste effettuate ed in particolare; - ha riverificato le condizioni dei luoghi presenti nella progettazione

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1 ARTEC Associati – Servizi Tecnici per l’Architettura, l’Ambiente e l’Ingegneria Via Fontana Vecchia, 9, Taormina (ME) Via Vagliasindi 9, sc. C , Catania P. IVA 02961180839

PREMESSA

A seguito dell’inserimento nel Piano per l’Assetto idrogeologico

dell’Unità Fisiografica n. 6 Punta Castelluccio – Isola delle Correnti,

redatto dall’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente, delle aree

ricadenti nel territorio comunale, lungo la linea di costa, in quelle

contraddistinte da rischio geomorfologico e di erosione costa molto elevato

(R4) e con alto grado di pericolosità (P4), su sollecitazione anche

dell’Ufficio del Genio Civile di Siracusa, con Determina n. 38 del

09/10/2007, il Sindaco del Comune di Avola ha dato incarico allo

scrivente della redazione della progettazione preliminare delle Opere di

difesa a salvaguardia della linea di costa, regolarmente inserita nel Piano

Triennale delle Opere Pubbliche, in conformità ai dettami Normativi

vigenti; ciò al fine di poter intercettare la possibilità di un finanziamento

relativo fondamentalmente al bando dell’Assessorato Territorio ed

Ambiente riguardante la “Tutela Integrata delle Aree Costiere e delle Aree

a rischio Frana” inserito nel P.O.R. Sicilia 2000-2006 - Complemento di

Programmazione - Misura 1.10 ed 1.07.

Dopo la presentazione del progetto preliminare da parte degli

incaricati, avvenuta in data 05/11/2007, conseguentemente al fatto che il

RUP per contro dell’Amministrazione Comunale ha provveduto alla

Validazione dello stesso in data 16/11/2007 ai sensi e per gli effetti

dell’art. 46 del DPR 554/99, a seguito di richiesta di Finanziamento per

tramite dell’Ass.to Reg.le Territorio ed Ambiente al Ministero

dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, questi ha concesso

un finanziamento di € 3.024.000,00, per la realizzazione di parte delle

opere previste.

La presente proposta integrativa, tenendo conto del finanziamento

effettuato, in evasione alla nota del RUP del 20/01/2009, sviluppa tutte

le richieste effettuate ed in particolare;

- ha riverificato le condizioni dei luoghi presenti nella progettazione

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preliminare originaria, avendo preso visione delle modifiche

intervenute;

- contiene l’elenco tecnico delle priorità di intervento, connesse ai

rischi in relazione alle infrastrutture presenti, esponendo la

fattibilità dell’intervento con priorità n. 1, legato ai lavori realizzabili

con la dotazione finanziaria intervenuta (€ 3.024.000,00);

INQUADRAMENTO GENERALE

Il comune di Avola risulta ubicato in posizione più o meno mediana

tra la città di Siracusa e l’estremità Sud della costa orientale della Sicilia

(Capo Passero), ed il suo territorio è caratterizzato da una lunga linea di

riva, con caratteristiche non omogenee, lungo la quale da svariati anni

ormai si continuano a verificare dei fenomeni di arretramento della

stessa, in prossimità del centro abitato, caratterizzati da crolli dei fronti

emersi, causati dal combinato effetto del moto ondoso e del naturale

processo di erosione dei fronti medesimi; ciò ha ampliato di fatto la

conseguente azione delle mareggiate sulle opere poste lungo la costa.

Al fine di individuare gli interventi progettuali è fondamentale uno

studio propedeutico su di una di una zona a maggior raggio

A tal uopo è importante conoscere le caratteristiche dell’intera unità

fiosografica N.6.

Tale Unità Fisiografica N° 6 si sviluppa da nord verso sud da Punta

Castellluccio a Isola delle Correnti, per una lunghezza totale di Km

178,404 circa e ricade lungo il litorale ionico meridionale della Sicilia,

comprendendo territori appartenenti alla provincia di Siracusa.

L’Unità in esame confina a nord con l’Unità fisiografica n° 5 che si

estende dal Porto di Catania a Punta Castellluccio e a sud con l’Unità n° 7

che da Isola delle Correnti arriva fino a Punta Braccetto. Il tratto di costa

considerato presenta porzioni di litorale esposte ai venti e mari prevalenti

in questa zona, e porzioni più riparate.

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Da un punto di vista amministrativo, l’Unità fisiografica ricade

totalmente nella provincia di Siracusa interessando parte dei seguenti

territori comunali rivieraschi: Augusta con il centro abitato e la frazione di

Brucoli, Melilli, Priolo Gargallo, Siracusa con il centro abitato e le frazioni

di Ognina e Fontane Bianche, Avola con il suo centro abitato, Noto con le

frazioni marine di Calabernardo e Noto Marina, Pachino con la frazione di

Marzamemi e Portopalo di Capo Passero con il centro abitato.

Nella tabella 1.1 si riporta l’elenco dei comuni ricadenti all’interno

dell’ Unità Fisiografica N.6 ; il numero di residenti in ciascuno dei

suddetti comuni si riferisce ai dati ISTAT della provincia di Siracusa

relativi all’anno 2005 mentre i dati relativi all’estensione dei territori

comunali si riferiscono esclusivamente alla lunghezza del tratto di costa

di tali territori, tratto che ricade all’interno dell’area.

Per ogni tratto comunale costiero sono inoltre riportate le lunghezze

dei tratti di spiaggia e costa rocciosa con problemi di erosione con la

percentuale relativa.

Dall’analisi dei dati relativi a tale tabella si evince chiaramente che

se la situazione sull’intera area in esame ( unità fisiografica n.6) è grave,

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con una percentuale di Lunghezza costa erosa su Lunghezza complessiva

pari a 14.94%, per il solo territorio del comune di Avola tale rapporto

cresce al 62.88% manifestando dunque una situazione drammatica

Tale dato è significativo del fatto che all’interno di un’area a rischio

il territorio di Avola è tra i più a rischio e con esso lo è l’incolumità degli

abitanti ed i gravi danni che possono essere causati da tale erosione che

già interessa la strada lungomare.

Tale strada che costeggia la lunga, ma stretta spiaggia del Lido e

della Marina di Avola, interrotta da qualche sperone roccioso e dal molo

della vecchia tonnara in abbandono a Marina Vecchia.

Il litorale continua verso sud con le Spiagge Zuccara e Cicerata,

quest’ultima è interrotta dal promontorio roccioso di Punta Giorgi.

In generale possiamo constatare che nella porzione settentrionale

dell’unità fisiografica, da Augusta ad Avola, dove tratti di costa alta si

alternano a brevi tratti di spiaggia poco ampi, i litorali sabbiosi non

presentano gravi fenomeni di arretramento, mentre molti tratti di

scogliera hanno falesie con problemi di crolli. Nella porzione meridionale,

da Avola a Pachino, ove invece le coste basse e sabbiose prevalgono sui

tratti di scogliera esistenti bassi e privi di dissesti, la tendenza degli

arenili è all’arretramento, con alcuni tratti critici.

La situazione è la seguente: nel comune di Avola l’arretramento

medio, calcolato tra il 1998 e il 2001, si attesta sugli 8 metri circa, mentre

lungo il litorale del comune di Noto e nella zona di Pachino l’arretramento

medio risulta essere di 10 m circa.

Nella Tabella 3.1 sono riportati gli arretramenti medi più

significativi di alcune spiagge a rischio dell’unità fisiografica.

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L’erosione costiera rappresenta un problema non solo ambientale

ma economico per l’intera popolazione.

La riduzione delle spiagge, è quindi causa e contemporaneamente

effetto di degrado ambientale ed allentamento consequenziale

dell’interesse turistico con consequenziale drastica riduzione dei capitali

turistici nel territorio.

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Il rischio ambientale e per la popolazione , diventa decisamente

maggiore nel tratto di costa rocciosa tra il lido di Avola e Capo Negro.

In tale tratto la parete rocciosa calacarenitica è soggetta ad un

erosione che potrebbe creare gravi danni territoriali ed ambientali.

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In tale tratto le falesie, costituite da litologie calcarenitiche

sottoposte all’azione del moto ondoso e degli agenti di erosione marina, di

solchi di battente che innescano crolli per scalzamento al piede delle vari

tratti, sono classificati come R3 (Galli relazione alla vicinanza delle

abitazioni: le pareti friabili, sono facilmente aggredite dagli eventi

atmosferici, pertanto la presenza di grotte dovute all’azione di un

ruscellamento diffuso nelle falesie.

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Dalle foto di seguito riportate si evince la pericolosità dell’erosione

al piede delle falesie e della necessità di un intervento di consolidamento

atto a garantire la sicurezza.

Dalla foto qui riportata si evince il grave rischio infrastrutturale che

interessa il tratto di strada lungomare su viadotto, le fondazioni sono

ormai scoperte e soggette quindi all’attacco di retto dell’erosione.

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Come si evince dalle tabelle qui sotto riportate, le dimensioni dei blocchi interessati dal dissesto nei tratti di costone roccioso calcarenitico, presentano problemi di dissesto uno al termine del lungomare, classificato R4 (Lido di Avola) e l’altro in Contrada Zuccara classificato R3 TABELLA 3.8 – SCHEDA SINTETICA DEI TRATTI DI COSTA ALTA SOGGETTI A CROLLI

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ANALISI METEO MARINA DEL PARAGGIO

Lo studio delle condizioni meteomarine, finalizzato alla

progettazione delle opere necessarie al contenimento dell’erosione della

costa nel territorio comunale di Avola richiede un’indagine preliminare sui

dati anemologici e ondametrici disponibili per il settore del Canale di

Sicilia, nella zona antiostante la costa sud orientale Siciliana.

In generale i dati anemometrici sono raccolti dal Servizio

Meteorologico dell’aeronautica Militare, dai Posti Semaforici della Marina

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Militare o da altri Istituti o Enti di ricerca.

Nel nostro caso i dati presi in esame e che possono essere utilizzati

per il calcolo esecutivo e per le analisi sono :

a) i dati delle regimentazioni di vento

b) i dati anemometrici

c) i dati acquisisti dalla boa ondametrica della Rete

Ondametrica Nazionale (R.O.N..) di Porto Empedocle,

gestita dal servizio Idrografico e Mareografico Nazionale

In tutte le applicazioni dell’ingegneria marittima e costiera e

necessario definire preliminarmente le condizioni di "esposizione" del sito

di interesse rispetto al vento; moto ondoso, correnti, livelli marini.

Le analisi di questi fattori meteomarini sono finalizzate a

determinare:

- condizioni medie climatiche (analisi statistiche di osservazioni e

misure pluriennali);

- condizioni estreme (analisi della probabilita di occorrenza, nel

tempo, dell’evento meteomarino).

Limitando l’analisi al moto ondoso, una prima caratterizzazione

delle potenziali condizioni di esposizione alle onde di un sito costiero,

viene effettuata in funzione della traversia geografica, individuando il

settore angolare comprendente tutte le direzioni da cui possono arrivare

le onde.

Questo settore di traversia viene suddiviso in:

- traversia principale, da dove possono provenire le mareggiate più

violente;

- traversia secondaria, che include le direzioni associate a stati di mare

minori.

L’analisi dell’esposizione geografica di una stazione di misura del

moto ondoso o di un sito costiero si basa sulla determinazione dei fetch

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geografici ed efficaci.

Per fetch s’intende la lunghezza della porzione di mare sulla quale

può avvenire la generazione del moto ondoso ad opera dell’azione

esercitata dal vento.

In bacini semichiusi di estensione limitata, l’ individuazione dei

fetch può essere eseguita facendo ricorso al concetto di "fetch geografico",

che indica la distanza geografica tra il punto di interesse e la terra più

vicina in relazione ad una prefissata direzione.

Tale assunzione risulta plausibile quando le dimensioni

caratteristiche delle perturbazioni che interessano il bacino sono dello

stesso ordine di grandezza dei valori massimi che caratterizzano i fetch

geografici.

Quando invece i valori massimi dei fetch geografici sono superiori

alle dimensioni delle perturbazioni, allora si assumerà quest’ultima come

distanza di generazione del moto ondoso.

Considerato che nel Mar Mediterraneo le perturbazioni cicloniche

hanno estensioni massime dell’ordine dei 500 km, i fetches geografici

relativi alla stazione di misura di Mazara del Vallo sono stati limitati a tale

dimensione.

Per un’analisi del settore di traversia, più propriamente mirata alla

valutazione delle condizioni di possibile esposizione agli stati di mare, è

ormai prassi consolidata fare riferimento, in luogo dei settori di traversia

geografica, al cosiddetto ‘fletch efficace " (Seymour, 1977) (porzione di

mare che costituisce, sotto l’azione diretta dei venti, l'area di generazione

dell'evento di moto ondoso).

Per completare l’inquadramento geografico del paraggio è

necessario determinare i valori dei fetch efficaci sulla base dei valori dei

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fetch geografici individuati.

Il valore del fetch efficace, relativo ad una determinata direzione è

funzione dei valori dei fetch geografici, associati alle direzioni contigue a

quella considerata; in questo modo i fetch efficaci consentono di tener

conto del fatto che il moto ondoso viene generato non solo nella direzione

lungo la quale spira il vento, ma anche in tutte le direzioni comprese in

un settore di ±90°, rispetto alla direzione media di azione del vento.

Di conseguenza la lunghezza dei fetch efficaci risulta essere diversa

da quella dei fetch geografici.

I valori dei fetches geografici ottenuti, relativi alle diverse direzioni

contenute entro il settore di traversia del paraggio in esame, dovranno

essere introdotti nella relazione delle fasi progettuali successive a quella

preliminare, cos’ che si determinerà il settore "efficace", avendo la

possibilità di valutare le porzioni di mare effettivamente coinvolte dal

fenomeno di generazione del moto ondoso sulla base dei limiti geografici

del settore di traversia.

FATTIBILITA’ DELL’INTERVENTO

Qualunque opera marittima, realizzata dall’uomo, introduce una

modifica della naturale dinamica litoranea e interferisce con il regime di

trasporto dei sedimenti.

Un'opera di protezione limitata ad un breve tratto di costa in

erosione può innescare nuovi fenomeni erosivi nel tratto di costa non

protetto a valle della direzione prevalente del trasporto solido litoraneo.

Una conoscenza non adeguata dei fenomeni di dinamica costiera

può dar luogo a interventi che si rivelano successivamente più dannosi

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che efficaci.

La descrizione dell'evoluzione della linea di costa richiede l'analisi

delle dinamiche sia fluviali che marine, in un'ottica di unitarietà del

bacino idrografico e degli ambiti costieri sottesi.

Dalle terre emerse le coste ricevono, infatti, attraverso i fiumi, gran

parte dei sedimenti che alimentano le spiagge.

Il mare, mediante l'azione delle onde e delle correnti, contribuisce in

modo determinante a modellare la conformazione della costa, svolgendo

una triplice azione di erosione, trasporto e accumulo dei sedimenti

costieri.

Tale opera modellatrice del mare può portare o all'arretramento

della linea di costa, quando prevalgono i suoi effetti erosivi, o ad un

avanzamento, nel caso siano preponderanti i processi di accumulo,

spesso con entrambi i fenomeni all'opera contemporaneamente in

contigui settori costieri; i fenomeni connessi alla dinamica costiera

necessita l’approfondimento dei seguenti temi:

- Morfologia costiera

- Fattori Meteo Marini

- Bilancio dei sedimenti

I sedimenti che costituiscono le spiagge provengono quindi

essenzialmente dalla movimentazione dei sedimenti costieri,

dall'abrasione delle rocce costiere e dall'apporto solido dei corsi d'acqua.

Essi sono costituiti da materiale sciolto che viene suddiviso a

seconda della dimensione degli elementi costituenti in ciottoli, ghiaie,

sabbie, limi e argille (Scale di Udden-Wentworth e Krumbein).

Il profilo trasversale della spiaggia presenta normalmente una

selezione granulometrica con sedimenti grossolani verso riva e sedimenti

più fini al largo.

La pendenza del fronte della spiaggia è correlata alle dimensioni dei

sedimenti che la costituiscono e all'energia con cui le onde frangono a

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riva.

A sedimenti più grossolani corrisponde un profilo della spiaggia più

ripido; viceversa a granuli più fini corrisponde un profilo meno acclive.

Valori tipici di pendenze del fronte della spiaggia sono:

1:30 per sabbia fina,

1:10 sabbia grossolana,

1:4 ghiaia.

Nella figura seguente si riporta un grafico con gli andamenti tipici

della pendenza della spiaggia, la linea superiore della fascia tratteggiata si

riferisce a spiagge molto esposte al moto ondoso, la linea inferiore a

spiagge più riparate.

BILANCIO DEI SEDIMENTI

Lo studio della tendenza evolutiva di un litorale viene svolto

considerando, per l’unità fisiografica individuata, il bilancio costiero,

riferito ad un periodo di tempo sufficientemente lungo.

Si definisce unità fisiografica un tratto di costa lungo il quale i

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sedimenti vengono trasportati rimanendo confinati all'interno dei limiti

estremi dell'unità; lungo tali limiti, quindi, gli scambi tra unità

fisiografiche adiacenti sono da considerarsi nulli.

Il bilancio dei sedimenti può essere applicato anche ad aree di

controllo facenti parte di una unità fisiografica e fornisce utili indicazioni

sullo stato e sul prevedibile futuro del litorale stesso, ponendo soprattutto

in evidenza l'importanza relativa delle voci di bilancio attive e passive.

APPORTI DI SEDIMENTI

Gli apporti da terra sono forniti dai corsi d'acqua e/o trasportati dal

vento che manifesta la sua azione erosiva su promontori, falesie e dune di

retro-spiaggia.

Gli apporti da mare sono convogliati verso riva dalle correnti

trasversali e dagli apporti bioclastici.

ASPORTI DI SEDIMENTI

Gli asporti verso terra sono dovuti all'azione erosiva dei venti e delle

onde oltre le linee di possibile ritorno o in specchi acquei interni.

Gli asporti verso mare sono generati dal trasporto dei sedimenti più

fini che si disperdono al largo in correnti di ritorno o in solcature

sottomarine (canyons).

Gli asporti verso bacini interni sono dovuti al trasporto di materiale

verso le bocche portuali e lagunari.

Si dice che una spiaggia è in equilibrio se la posizione della battigia

si mantiene costante nel tempo, sia pure attraverso le oscillazioni

stagionali; il bilancio è in pareggio se gli allontanamenti di materiale

equivalgono agli apporti.

La spiaggia è instabile se predomina la tendenza erosiva o di

accrescimento.

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ELEMENTI CONOSCITIVI PER LA PROGETTAZIONE DELLE

OPERE COSTIERE

Per una corretta progettazione di opere costiere a protezione dei

litorali è necessario 1) un'analisi approfondita delle condizioni naturali

ed ambientali, nelle quali il lavoro dovrà svolgersi, 2) del risultato di

indagini geologiche e geotecniche, al fine di limitare le incertezze al

momento dell'ideazione dell'intervento, 3) di un programma temporale

dei lavori dal quale emergano i punti critici, ai quali bisogna prestare la

maggiore attenzione per evitare inutili ritardi al completamento

dell'intervento.

Le progettazioni marittime necessitano di approfondimenti molto

spinti, in quanto intervengono su di un ambiente ad equilibrio fortemente

dinamico, dove le conseguenze possono ripercuotersi in una zona

sensibilmente più estesa di quella direttamente interessata dall'opera

ipotizzata.

Negli ultimi anni, sulla base di esperienze non tutte positive, è

maturato un rinnovato approccio nell’affrontare i problemi relativi alla

progettazione di un intervento di ingegneria costiera, con la necessità

inderogabile di provvedere, in via preventiva, a corredare gli studi con

prove su modelli, sia fisici che matematici, che hanno raggiunto ormai un

elevato livello di attendibilità.

La progettazione e la costruzione di opere costiere devono

comprendere un'adeguata valutazione del moto ondoso e dei processi

idrodinamici nella fascia litoranea, degli aspetti geotecnici, della

definizione degli aspetti geo-idrologici (natura, giacitura e resistenza dei

corpi geolitologici, presenza e caratteristiche delle falde acquifere) e delle

procedure di costruzione.

E' necessario tener presente che l'esecuzione di studi preliminari

adeguati, nonostante gli oneri, consente una riduzione complessiva dei

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costi.

Il primo passo dell'iter progettuale è l'individuazione delle necessità

del progetto, che scaturisce dai risultati dei relativi studi socio-economici,

da un'analisi costibenefici ottenibili dalla realizzazione del progetto e

dall'applicazione delle metodologie dell'ingegneria finanziaria.

L'acquisizione dei dati di base avviene nei quattro settori principali:

morfologico, meteomarino, territoriale ed ambientale.

La progettazione delle opere si articola, in sequenza, sui seguenti

temi fondamentali:

Studi propedeutici

Indagini propedeutiche

Modellazione

Scelta delle tipologie di intervento

Stima dei costi di realizzazione comprensivi della gestione in

relazione al piano di monitoraggio e manutenzione

RILIEVI TOPOGRAFICI E BATIMETRICI

I rilievi topografici e batimetrici sono eseguiti di norma secondo

direttrici trasversali e parallele alla linea di riva e devono riguardare sia la

spiaggia sommersa che la spiaggia emersa (spiaggia attiva).

I limiti del rilievo sono rappresentati normalmente dalla duna o

dalla prima struttura rigida per la spiaggia emersa e la profondità di

chiusura del trasporto solido (generalmente compresa tra 6,0 e 10,0) per

quella sommersa.

L'interasse tra le direttrici di rilievo deve essere infittito nelle zone di

maggiore interesse (es. aree sede degli interventi di difesa o di opere

preesistenti), su fondali più bassi e dove sono presenti particolari

situazioni evolutive.

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PRELIEVO CAMPIONI

Durante l'esecuzione dei rilievi topografici e batimetrici si preleva,

dalla spiaggia attiva, una serie di campioni superficiali di fondo e di

battigia, allo scopo di determinare, attraverso l’analisi granulometrica, la

distribuzione dei sedimenti e i principali parametri ed indici

sedimentologici.

I campioni sono prelevati lungo direttrici perpendicolari alla linea di

riva, preferibilmente in corrispondenza di variazioni morfologiche o

tessiturali, così da risultare rappresentativi della zona campionata: in

generale, in corrispondenza della duna costiera (+ 1,0 m.l.m.), sulla

battigia (0,0 m.l.m.) ed alle profondità di 3.0, 5,0 e 10,0 m.l.m.. In

funzione della granulometria, i sedimenti vengono classificati secondo la

scala Udden-Wentworth o Krumbein.

Di seguito sono descritti i parametri caratteristici ed i relativi

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significati sedimentologici strutturati secondo i classici metodi statistici.

La media, espressa in unità ö, (dove ö=-log d con d = diametro

espresso in mm), rappresenta un valore di tendenza centrale, “il centro di

gravità” della distribuzione e pertanto risulta influenzato dal peso dei

granuli più grandi;

La deviazione standard o “sorting” è una misura del grado di

classazione.

Un valore di sorting molto basso è indicativo di un sedimento

estremamente classato, mentre valori elevati sono relativi a distribuzioni

granulometriche molto assortite.

Lo “skewness” o asimmetria è un parametro indipendente dal

classamento ed è significativo del livello di energia dell'ambiente.

Il suo campo di variazione è tra +1 e -1; valori di Sk=0 sono relativi

a curve perfettamente simmetriche; valori negativi di Sk sono

caratteristici di zone venti con un elevato contenuto energetico (zone in

erosione), mentre nelle zone deposizionali si evidenzieranno valori di Sk

positivi.

Il “kurtosis” o appuntimento misura la regolarità della distribuzione

e deriva dal confronto del classamento della parte centrale con quello

delle parti estreme.

Perciò curve di distribuzione normale presentano Kg=1, mentre a

valori di Kg maggiori corrispondono curve aventi un picco centrale

accentuato.

Le curve aventi invece più classata la zona centrale che quelle

estreme presentano un Kg<1.

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MODELLI MATEMATICI E FISICI

Per lo studio dei processi idrodinamici e della dinamica dei

sedimenti vengono utilizzati:

Modelli matematici

Modelli fisici

I modelli matematici descrivono i fenomeni attraverso equazioni che

vengono formulate in base ad opportune ipotesi risolte mediante l'uso di

calcolatori.

In tali modelli la morfologia dell'area e le condizioni al contorno sono

descritte mediante adeguate schematizzazioni numeriche; i modelli fisici

si basano sulla riproduzione dei processi in laboratorio, normalmente in

scala ridotta, adottando opportuni criteri di similitudine.

La scala del modello condiziona l'accuratezza dei risultati.

I modelli matematici comunemente impiegati in campo idraulico-

marittimo si possono suddividere, a grandi linee, in modelli idrodinamici e

modelli morfologici

I modelli idrodinamici ipotizzano che il fondale sia rigido, e si

adottano allo scopo di valutare le modificazioni del moto ondoso nella

propagazione dal largo fino in prossimità di un'opera costiera o della

costa, da impiegare per la valutazione del comportamento di opere di

stabilizzazione o di ricostruzione di spiagge, o in presenza di opere di

protezione; questi modelli sono in grado di tenere conto di tutti i più

importanti fenomeni quali rifrazione, diffrazione, riflessione e dissipazioni

per frangimento.

Sono inoltre disponibili modelli idrodinamici in grado di descrivere i

campi di velocità di masse idriche in movimento sotto l'azione del vento,

della marea e delle differenze di densità e temperatura.

Tali modelli permettono inoltre di simulare le caratteristiche di

processi di dispersione all'interno di tali masse di elementi solidi o fluidi

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presenti o rilasciati da effluenti nel corpo idrico.

Una immediata estensione dei modelli matematici idrodinamici

sono i modelli morfologici che, sulla base dei risultati dell'applicazione dei

primi in termini di azioni idrodinamiche sui sedimenti di fondo e delle

caratteristiche fisiche di questi ultimi, sono in grado di prevedere

eventuali fenomeni di erosione dei fondali e del litorale e quantificare il

trasporto solido litoraneo.

L'analisi di fenomeni idrodinamici complessi che interessano piccole

aree e sono legati a caratteristiche morfologiche locali, può richiedere

l'uso del modello fisico in scala ridotta, che consente non solo di verificare

l'attendibilità delle ipotesi di calcolo e di introdurre modifiche migliorative,

ma anche di evidenziare ed osservare fenomeni che difficilmente si

prestano alla schematizzazione matematica.

La tipologia dei modelli fisici che vengono applicati varia a seconda

del settore di applicazione, sia esso relativo alle opere portuali o alle opere

di protezione delle coste e dei fondali.

Lo studio del comportamento delle strutture costituenti le opere

portuali richiede l'esecuzione di misure volte ad accertare la capacità delle

opere stesse di esercitare la loro funzione protettrice senza subire

danneggiamenti provocati dall'azione del mare.

Per tali studi il fondale viene fissato rigidamente e la batimetria

costruita con calcestruzzo lisciato (modelli fisici a fondo fisso), al fine di

riprodurre correttamente i fenomeni di propagazione del moto ondoso

incidente, su modello bidimensionale o tridimensionale.

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OPERE PREVISTE IN PROGETTO

TIPOLOGIE DI INTERVENTO

La proposta progettuale prevede l’individuazione di alcune priorità

di intervento di seguito elencate, che tengono conto, in particolare per la

prima priorità, della dotazione finanziaria attualmente a disposizione e

delle procedure di approvazione tecnico/amministrativo relative.

Tale individuazione scaturisce dalle esigenze obiettive dei rischi

maggiormente presenti nel territorio con particolare riguardo ai crolli già

avvenuti ed incipienti, oggetto peraltro di Ordinanze Sindacali di

sgombero e di segnalazioni degli Organi competenti (Genio Civile,

Capitaneria di Porto, etc.); la loro individuazione geografica è ben

evidenziata nella planimetria di dettaglio allegata al presente progetto.

- Priorità 1

Messa in sicurezza e consolidamento mediante intervento in parete

delle falesie interessate nei tratti in cui si sono individuate le zone

di maggior pericolo di distacco di blocchi (vd. Tav.n.4) per una

lunghezza complessiva del tratto pari a 1027 ml

-Priorità 2:

Messa in sicurezza del Viadotto esistente per mezzo di massicciata

al piede a protezione delle fondazioni del viadotto stesso per una

lunghezza complessiva del tratto pari a 715 ml.

-Priorità 3:

Interventi di consolidamento in parete e messa in sicurezza del

costone e a tratti di protezione al piede della falesia per mezzi di

massicciata di rocce e ripascimento protetto della spiaggia di

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marina di Avola con realizzazione di piccole barriere soffolte a

protezione dello stesso nel tratto di costa interessato per una

lunghezza complessiva del tratto pari a 412 ml .

-Priorità 4:

Consolidamento della parete rocciosa e messa in sicurezza del

costone ( in alcuni tratti ) e realizzazione di massicciata la piede

rispettivamente a Nord e sud di Capo Negro per una lunghezza

complessiva del tratto pari a 2366 ml

Come si evince l’intervento proposto è un insieme di interventi

integrati che tendono a ristabilire e mantenere una condizione di

equilibrio costiero che il tratto di costa in esame ha ormai perduto; per la

sua effettiva realizzazione si dovrà trovare conforto nelle elaborazioni,

indagini, studi previsti, così da riscontrare la metodologia proposta in

questa fase con i risultati attesi.

LIVELLI SUCCESSIVI DI PROGETTAZIONE

PROGETTO DEFINITIVO ED ESECUTIVO

Il progetto definitivo dovrà essere redatto sulla scorta delle

indicazioni contenute nel presente Progetto Preliminare, nonché delle

indicazioni e prescrizioni eventualmente scaturenti dall’amministrazione.

I contenuti minimi del progetto ed il livello di approfondimento dello

stesso non potranno discostarsi da quanto previsto dai dettami del D.P.R.

554/99.

Il progetto esecutivo costituirà documento di appalto ed in quanto

tale sarà redatto almeno in conformità al citato D.P.R. 554/99, come

previsto nella sezione apposita, contenendo tutte quelle indicazioni utili

alla effettiva cantierabilità dell’opera.

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I livelli successivi di progettazione dovranno attenersi strettamente

anche:

- alle esigenze gestionali delle opere, apportando anche quelle

modeste modifiche di impostazione al Progetto Preliminare che siano

finalizzate al miglior risultato economico-gestionale;

- alle esigenze di una pratica efficace e non eccessivamente

onerosa manutenzione delle opere, e ciò intervenendo nelle scelte inerenti

la concezione plano-volumetrica delle opere, la tecnologia dei materiali

impiegati in relazione al tipo di posa in opera ed all’ambiente, ed i

processi costruttivi.

In particolare la manutenzione delle opere andrà attentamente

programmata in relazione ad un’efficace esecuzione della stessa.

Particolare attenzione dovrà porsi, nelle fasi successive dell’iter

procedurale di approvazione, alla necessità di dover avviare uno studio di

Impatto Ambientale, da dover trasmettere al Servizio VIA del competente

Ass.to Reg.le Territorio ed Ambiente, riguardante l’intero contesto di

intervento: tale procedura, ormai divenuta consueta presso il Servizio VIA

richiamato, giustamente richiede lo studio generale del territorio, per il

quale si interviene, cosicché si dovrà redigere il Progetto Definitivo

dell’intero intervento, a seguito della quale approvazione presso il Servizio

VIA, si potrà procedere alla realizzazione del primo stralcio.

A questo proposito, qui di seguito, per il buon fine della procedura

di realizzazione del primo stralcio, viene esposto un Piano economico

relativo all’importo del finanziamento di primo stralcio, per l’importo

ricevuto, che tiene conto di quanto su richiamato.

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ACCESSIBILITA’, USO E MANUTENZIONE

Le opere in progetto, sotto il profilo dell’accessibilità, dell’utilizzo e

della manutenzione, possono ascriversi alla categoria:

• Opere a mare;

• Opere di consolidamento costone;

Per ciascuna categoria è possibile riconoscere criteri di accessibilità,

d’uso e di manutenzione che è bene formino guida specifica per gli

ulteriori livelli di progettazione.

MONITORAGGIO E MANUTENZIONE DELLA COSTA

INTERESSATA

Come esplicitato nelle sezioni apposite del progetto, le opere in

questione è prevedibile non interessino tratti di costa naturale, dacché le

modifiche indotte dalle stesse al vettore idraulico marittimo ed

all’idrodinamica costiera sono minime.

Non si prevede quindi l’esigenza di monitoraggio e tanto meno di

manutenzione di tratti di costa naturali limitrofi.

PRIME INDICAZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DI SICUREZZA

In sede di progettazione esecutiva il Committente avrà cura di

effettuare gli adempimenti di cui al D. Lgs. 494/96 e 528/99, concernenti

le “Prescrizioni minime di sicurezza nei cantieri temporanei e mobili”, se

ed ove inerenti.

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In ogni caso le opere e le lavorazioni previste in sede di

progettazione esecutiva dovranno rispettare i dettami e lo spirito delle

norme citate.

FASI ATTUATIVE E CRONOPROGRAMMA

Per quanto concerne il tempo utile per dare finiti i lavori nel loro

complesso, sono state schematizzate di seguito le tempistiche necessarie,

in base all’esperienza accumulata dagli scriventi per lavori analoghi. Tempo Descrizione (Mesi)

Approvazione Progetto Preliminare 2

Redazione Progetto Definitivo 3

Approvazione Progetto Definitivo 4

Redazione Progetto Esecutivo 1.7

Validazione Progetto Esecutivo 3

Gara e Consegna Lavori 2

Realizzazione delle Opere 24

Collaudo delle opere 2

TOTALE 47