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CONVEGNO
Le regole tecniche per la connessione degli utenti attivi alle reti elettriche di distribuzione
Le ultime disposizioni AEEG sugli impianti di produzione di energie rinnovabili
Nuova edizione della norma CEI 11-27 sulla sicurezza nei lavori sugli impianti elettrici
Bologna - Martedì 15 Aprile 2014
PROGRAMMA
Ing. Giovanni VALTORTA - Enel Distribuzione Norma CEI 0-16, 3a edizione e sistemi di protezione di interfaccia per reti a tensione > 1000 V Ing. Claudio FRANCESCON -ABB SpA Norma CEI 11-27: Le novità della quarta edizione della norma relativa ai lavori sugli impianti elettrici Per. Ind. Giuliano NANNI - UNAE Emilia Romagna Delibera AEEG 578/2013: SEU – Sistemi Efficienti di Utenza Per. Ind. Claudio LAMBERTINI - UNAE Emilia Romagna Dibattito e conclusione dei lavori
Generazione distribuita:problematiche di esercizio delle reti di trasmissione e distribuzioneG. Valtorta – Enel DistribuzioneDTR Emilia Romagna e Marche
trasmissione e distribuzione
DTR Emilia Romagna e MarcheEsercizio Rete Elettrica
Bologna, 15 Aprile, 2014
Generazione Distribuita Generazione Distribuita
Enel Distribuzione
impianti n MW % fotovoltaici
MT 22 100 18 100 60%
Enel Distribuzione
MT 22.100 18.100 60%
BT 506.300 5.200 99%
TOTALE 528.400 23.300
DTR ERM
impianti n MW % fotovoltaici
MT 3.750 2.600 63%
BT 66.000 750 99%
TOTALE 69.750 3.350
2G. Valtorta – Bologna, 15 Aprile 2014
Prelievi netti RTN 15 Agosto – Esercizio BOLOGNAPrelievi netti RTN 15 Agosto Esercizio BOLOGNA
mese/annoGD rete BT
[MW]GD rete MT
[MW]
3
08/2011 97 721
08/2012 159 910
08/2013 343 1030
Potenza installata
G. Valtorta – Bologna, 15 Aprile 2014
Prelievi netti RTN 15 Agosto – Esercizio MODENAPrelievi netti RTN 15 Agosto Esercizio MODENA
800
900
600
700
800
400
500
600
2013
2012
200
300
400 2011
2010
0
100
00
MW2013 2012 2011 2010
P MIN 219 455 467 335P MAX 637 840 760 583
00.00.00
00.30.00
01.00.00
01.30.00
02.00.00
02.30.00
03.00.00
03.30.00
04.00.00
04.30.00
05.00.00
05.30.00
06.00.00
06.30.00
07.00.00
07.30.00
08.00.00
08.30.00
09.00.00
09.30.00
10.00.00
10.30.00
11.00.00
11.30.00
12.00.00
12.30.00
13.00.00
13.30.00
14.00.00
14.30.00
15.00.00
15.30.00
16.00.00
16.30.00
17.00.00
17.30.00
18.00.00
18.30.00
19.00.00
19.30.00
20.00.00
20.30.00
21.00.00
21.30.00
22.00.00
22.30.00
23.00.00
23.30.00
mese/annoGD rete BT
[MW]GD rete MT
[MW]
4
Potenza installata G. Valtorta – Bologna, 15 Aprile 2014
08/2011 69 288
08/2012 112 479
08/2013 193 585
Prelievi netti RTN 15 Agosto Esercizio ANCONAPrelievi netti RTN 15 Agosto – Esercizio ANCONA
mese/annoGD rete
BT[MW]
GD rete MT
[MW]
5
[ ] [ ]
08/2011 53 636
08/2012 85 810
08/2013 188 926
Potenza installata
G. Valtorta – Bologna, 15 Aprile 2014
Generazione Distribuita – esigenze Terna
partecipazione GD aPicco feriale: 52.000 MW
partecipazione GD a transitori frequenza (banda larga):• del 84/12 (doppia soglia
A.70(GD connessa)
MT > 50 kW)• del. 243/13 (soglia unica
49-51 Hz MT < 50 kW e BT > 6 kW)
6G. Valtorta – Bologna, 15 Aprile 2014
Generazione Distribuita – esigenze Terna
Minimo carico diurno festivo: 24 000 MW
distacco preventivo GD (GDTEL e GDPRO) per garantire minima A.72Minimo carico diurno festivo: 24.000 MW p gpotenza regolante da fonti convenzionali (termo+idro)
(GD disconnessa)
7G. Valtorta – Bologna, 15 Aprile 2014
Generazione Distribuita MT – esigenze Terna
Allegato A. 70 partecipazione GD a transitori frequenza (banda larga):• del 84/12 (doppia soglia MT > 50 kW)• del. 243/13 (soglia unica 49-51 Hz MT < 50 kW)
f
impianti MTin servizio prima del
31/3/12adeguamento data limite n MW
P 50 kW V0> 31/3/2013 2 590 1 835 info a produttori, aggiornamento Regol. di Esercizio e verifiche PUNTUALI
P > 50 kW V0> e doppia banda
31/3/2013 2.590 1.835
P < 50 kW banda unica 30/6/2014 233 6 info a produttori e agg. Regol. di P < 50 kW49‐51 Hz
30/6/2014 233 6
TOTALE 2.823 1.841
Esercizio TRAMITE PORTALE, verifiche A CAMPIONE
NB tutti gli impianti MT entrati in servizio dopo il 31/3/12 sono già adeguati A70
8G. Valtorta – Bologna, 15 Aprile 2014
Generazione Distribuita BT – esigenze Terna
impianti BT adeguamento data limite n MW
partecipazione GD a transitori frequenza (banda larga):• del. 243/13 (soglia unica 49-51 Hz BT >6 kW)
info a produttori +
impianti BTin servizio prima del
31/3/12
adeguamento data limite n MW
P > 20 kW banda unica 49 51 H
30/6/2014 3.800 275 info a produttori +agg. Regol. di Esercizio TRAMITE PORTALEverifiche A CAMPIONE
49‐51 Hz
6 <P ≤ 20 kW banda unica 49‐51 Hz
30/4/2015 6.150 90
TOTALE 9.950 365
9G. Valtorta – Bologna, 15 Aprile 2014
All t A 72 di t ti GD (GDTEL GDPRO) ti i i
Generazione Distribuita MT – esigenze Terna
Gr ppi di distacco connessione GD modalità n MW
Allegato A. 72 distacco preventivo GD (GDTEL e GDPRO) per garantire minima potenza regolante da fonti convenzionali (termo+idro)• del 342/12
Gruppi di distacco connessione GD modalità n MW
GDPRO linea non dedicata
gruppi di distacco volontario con preavviso
1.520 1.145
RIGEDI
dedicata volontario con preavviso 7gg con eventuale revoca
2gg prima
GDTEL linea dedicata gruppi di teledistacco < 50 22 56()
RIGEDIGDTELMW su linea dedicata(fax TSO a DSO 60’)
22 56
TOTALE 2.820 1.201
10G. Valtorta – Bologna, 15 Aprile 2014
Generazione Distribuita – esigenze Distributore
distacco GD in caso di guasto doppia banda GD MT > 50 kW
La banda “larga” aumenta la probabilità dell’isola indesiderata
distacco GD in caso di guasto doppia banda GD MT 50 kWequipagg. anti isola in CS CE BE
teledistacco (smart grid)distacco GD in seguito manovre
i lt
manovre reti attive trasduttori I linea MT bidirezionali
inoltre
210
richiusura linea MT inibizione in presenza tensione linea
11
regolazione tensione regolazione Q GD (Grid4EU)
G. Valtorta – Bologna, 15 Aprile 2014
PROGETTI ANTI ISLANDINGPROGETTI ANTI ISLANDING
Inibizione richiusura rapida della linea MT in CP
12G. Valtorta – Bologna, 15 Aprile 2014
PROGETTI ANTI ISLANDINGPROGETTI ANTI ISLANDING
Verifica risalite dalla rete BT
DTR ERM: 400 CE installati nelle CabineDTR ERM: 400 CE installati nelle Cabine Secondarie con alta penetrazione GD BT
13G. Valtorta – Bologna, 15 Aprile 2014
PROGETTI ANTI ISLANDINGPROGETTI ANTI ISLANDING
Sperimentazione sistemi di rilevazione isola indesiderata in CS
Teledistacco GD su linea dedicata/cambio soglia SPI
14
Teledistacco GD su linea dedicata/cambio soglia SPI
G. Valtorta – Bologna, 15 Aprile 2014
Il Progetto Europeo Grid4EUIl Progetto Europeo Grid4EU
Qualche numero
• Coinvolge 6 DSO europei (oltre 50% dei POD) 6 Demo
• 27 Partner (Utility Energy Supplier Partner Tecnologici Centri• 27 Partner (Utility, Energy Supplier, Partner Tecnologici, Centridi Ricerca ed Università)
• Durata: 4 anni (Novembre 2011 - Gennaio 2016)
• Costo totale: 53M€ ca (max finanz. CE 25.5 M€ ca)( )
• Direzione tecnica: ENEL DistribuzioneCoordinatore del progetto: ERDF• Coordinatore del progetto: ERDF
• Chairman dell’Assemblea Generale: IBERDROLA
G. Valtorta – Bologna, 15 Aprile 2014 15
Il Progetto Europeo Grid4EU
Scopo della Demo italiana
Il Progetto Europeo Grid4EU
Incrementare la hosting capacity della rete di distribuzione di Media Tensione ai fini di massimizzare l’integrazione degli Impianti di Generazione Distribuita (GD), in particolar
d f t lt i i i t d d A ti C t l D d R d ll DERmodo fotovoltaici, introducendo Active Control e Demand Response delle DER (generatori MT, carichi controllabili ed un sistema di storage)
Implementare il controllo della tensione (in tutti i
HostingCapacity
Abilitare il dispacciamento della GD
Testare l’utilizzo dell’accumulo elettrico (ESS) per l’esercizio e l’ottimizzazione della gestione della rete
tensione (in tutti i nodi) e dei flussi di potenza nella rete MT
p yRete MT
Sviluppare un sistema di controllo in retroazione anti‐isola indesiderata
GD
G. Valtorta – Bologna, 15 Aprile 2014 16
Il Progetto Europeo Grid4EUIl Progetto Europeo Grid4EU
Demo italiana
Un sistema di controllo avanzato in grado di comunicare con gli impianti di generazione distribuita che partecipano allasperimentazione, con le cabine primarie e secondarie, e con un sistema di accumulo elettrico (ESS)
HV/MVSubstations
PhotovoltaicFacilities
Un sistema di comunicazione “always on” basato suprotocollo IP, che si avvalrà di diverse tecnologie wireless (LTE, WiMax), xDSL ed OCV
ControlSystem
ESS: un dispositivo di accumulo elettrico (1 MVA /
MV/LVSubstations
Storage
p (1 MWh) che verrà installato in cabina secondariae connettibile a diverse linee MT
G. Valtorta – Bologna, 15 Aprile 2014 17
Il Progetto Europeo Grid4EUIl Progetto Europeo Grid4EU
Emilia RomagnaDemo italiana
• Il sito del dimostrativo è nell’area di Forlì – Cesena
Forlì Cesena
• Sono interessate dalla sperimentazione 2 cabine primarie, più di 20 linee MT e circa
Cesena
circa 110 cabine secondarie (comprendendo gli impianti GD).
• E’ un sito con alta penetrazione di generazione da fonti rinnovabili (105 MWp) anche superiore al consumoMWp), anche superiore al consumo
• E’ stato più volte registrato il fenomeno di i li di d ll MT l’ATrisalita di potenza dalla rete MT verso l’AT.
G. Valtorta – Bologna, 15 Aprile 2014 18
Il Progetto Europeo Grid4EUDemo italiana
HV/MV Substation "Cesena Ovest"
MV/LV Substation “Smistamento“
HV/MV Substation “Quarto"
Storage 1MW/1MWh
G. Valtorta – Bologna, 15 Aprile 2014 19
W k i Work in progress:
• Documento di Consultazione AEEG 354/2013/R/eel “Pubblico dibattito per la riforma delle modalità di approvvigionamento delle risorse per il servizio di dispacciamento (SD), con particolarerisorse per il servizio di dispacciamento (SD), con particolare riferimento agli impianti di generazione distribuita (GD) e agli impianti alimentati dalle fonti rinnovabili non programmabili (FRNP)”:( ) Modello 1 (dispacciamento centralizzato): il TSO acquista SD da FRNP
e GD Modello 2 (dispacciamento locale del DSO): il TSO acquista SD
direttamente da FRNP e tramite DSO da GDdirettamente da FRNP e tramite DSO da GD Modello 3 (profilo scambio AT/MT): il DSO modula i flussi con RTN
• nuovo RIGEDI (in inchiesta) GDRM (teledistacco GD > 100 kWnuovo RIGEDI (in inchiesta) GDRM (teledistacco GD 100 kW su linee non dedicate (CEI 0-16 all. M) con comando real time da TSO a DSO)
20G. Valtorta – Bologna, 15 Aprile 2014
Grazie per l’attenzione
21G. Valtorta – Bologna, 15 Aprile 2014
CEI 0-16, Versione 3 Regole Tecniche di connessione in Media Tensione
CNA UNAE Bologna – 15 Aprile 2014 - Claudio Francescon – ABB s.p.a. Power Product Division
© ABB Group April 15, 2014 | Slide 13
L’evoluzione da Guida a Norma CEI
DK 5600 ed. III febbraio 2003
DK 5600 ed. IV marzo 2004
Precisazioni alla DK 5600 (Allegato TA –TV) ediz. maggio 2005
DK 5600 ed. V giugno 2006
DK 5600 ed. V Lettera chiarimenti interpretativi ediz. ottobre 2006
Delibera ARG/elt 033-08 Allegato A : norma CEI 0-16 Prima edizione 2-2008
Delibera ARG/elt 199-08 Allegato A : norma CEI 0-16 Seconda edizione 7-2008
Chiarimenti RTC 10 ottobre 2008
Chiarimenti RTC 9 gennaio 2009
Foglio di interpretazione F1 (CEI 0-16,V2) Aprile 2009
Delibera ARG/elt 84-2012 Allegato A70 Marzo 2012
Delibera ARG/elt 562-2012 CEI 0-16 Terza Edizione dicembre 2012
CEI 016 Errata corrige 24 Maggio 2013
Delibera ARG/elt 243-2013 Giugno 2013 Impianti attivi < 50kW
CEI 0-16 Variante ‘1’ dicembre 2013
© ABB Group
April 15, 2014 | Slide 16
2 Definizioni-convenzioni
3.53 Potenza nominale
Sostituire l’attuale definizione con la seguente:
Potenza apparente massima a cui un generatore elettrico o un
trasformatore possono funzionare con continuità in condizioni specificate (kVA).
Per generatori tradizionali ed eolici, come potenza nominale può essere
indicata la potenza attiva del gruppo di generazione a cosφ nominale (turbina,
convertitore, ecc.) (kW).
Nel caso di generatori FV, la potenza attiva massima erogabile è limitata
dalla potenza nominale dell’inverter, qualora questa sia minore della somma
delle potenze STC dei moduli FV.
Aggiungere la seguente definizione:
3.53 bis Potenza ai fini dei servizi di rete
Potenza apparente massima a cui un’unità di generazione (inverter nel caso di
impianti FV ed eolici FC) può funzionare con continuità (per un tempo
indefinito) a tensione e frequenza nominali (7bis) .
CEI 0-16 V3 Variante 1– 12-2013Nuove definizioni
© ABB Group
April 15, 2014 | Slide 17
3.76 bis Sistema di accumulo
Insieme di dispositivi, apparecchiature e logiche di gestione e controllo,
funzionale ad assorbire e rilasciare energia elettrica, previsto per funzionare
in maniera continuativa in parallelo con la rete di distribuzione. Il sistema di
accumulo (Energy Storage System, ESS) può essere integrato o meno con un
generatore/impianto di produzione (se presente).
In caso di sistema di accumulo elettrochimico, i principali componenti sono
le batterie, i sistemi di conversione mono o bidirezionale dell’energia, gli
organi di protezione, manovra, interruzione e sezionamento in corrente
continua e alternata e i sistemi di controllo delle batterie (Battery
Management System, BMS) e dei convertitori. Tali componenti possono
essere dedicati unicamente al sistema di accumulo o svolgere altre funzioni
all’interno dell’impianto di Utente.
CEI 0-16 V3 Variante 1– 12-2013Nuove definizioni
© ABB Group
April 15, 2014 | Slide 18
3.103 Utenti attivi
Sostituire l’attuale definizione con la seguente:
Utenti che utilizzano qualsiasi macchinario (rotante o statico) che converta
ogni forma di energia utile in energia elettrica in corrente alternata previsto
per funzionare in parallelo (anche transitorio) con la rete. A questa categoria
appartengono anche tutti gli utenti che installano sistemi di accumulo diversi
dagli UPS, come definiti dalla Norma EN 62040.
3.104 Utenti passivi
Sostituire la nota (9) a piè pagina con la seguente:
(9) Si specifica che, ai fini della presente Norma, la presenza di soli UPS
e/o CPS (UPS centralizzato), come definiti dalla Norma EN 62040, presso
utenti passivi non è di per sé sufficiente a connotare tali Utenti come Utenti
attivi.
CEI 0-16 V3 Variante 1– 12-2013Nuove definizioni
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April 15, 2014 | Slide 19
CEI 0-16 V3 – 12-2012
1) CAMPO DI APPLICAZIONE
Utenti attivi connessi in MT con potenza complessiva dei gruppi
di produzione fino a 30 kW e che non superi il 30% della potenza
disponibile per la connessione.
Si applica la norma CEI 0-21 SPI installato direttamente in BT,
più semplice e non sono necessari TV/sensori di misura.
Utenti attivi connessi in MT con potenza complessiva dei gruppi
di produzione oltre 30 kW o che superi il 30% della potenza
disponibile per la connessione.
SPI secondo norma CEI 0-16.
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April 15, 2014 | Slide 23
CEI 0-16 V3 – 12-2012NOVITA’
La Norma è stata elaborata dal CEI a seguito di quanto indicato nella deliberadell’Autorità per l’energia elettrica e il Gas (AEEG) 84/12 che rende obbligatorio ilrecepimento degli Allegati A70 e A72 del codice di rete del Gestore della rete ditrasmissione nazionale (TERNA s.p.a.).
La Norma tiene conto di innovazioni tecniche che si stanno delineando sia a livellonazionale che europeo con riferimento alla prossima realizzazione delle smart grid e piùin generale di segnali di comando trasmessi dai Distributori mirati a compensaresituazioni locali o generalizzate correlate ai parametri afferenti alla qualità del servizioelettrico reso all’utenza.
Gli Allegati contengono i principi che rendono possibile un corretto esercizio degli impiantidi generazione diffusa al fine di salvaguardare la sicurezza, la continuità e la qualitàanche del servizio di trasmissione nazionale dell’energia elettrica oltre a quello fornitodalle imprese di distribuzione della stessa.
Alcune parti del documento che richiedono ulteriore tempo per una loro correttadefinizione sono indicate nel testo come “Allo studio”. Questa formulazione è statascelta per evidenziare anticipatamente tutti gli argomenti che completeranno la normacosicchè tutti i settori interessati siano allertati, per quanto possibile, anche per leprestazioni, le prove e le caratteristiche che potranno essere richieste ai generatori in unprossimo futuro.
Un’altra importante modifica della presente Norma, rispetto all’edizione precedente, è ladrastica riduzione della parte dedicata agli impianti a tensione superiore a 35 kV,essendo la gran parte delle linee in AT divenuta di proprietà del Gestore della rete ditrasmissione nazionale e regolate, perciò, dal relativo codice di rete.
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April 15, 2014 | Slide 25
CEI 0-16 V3 – 12-2012NOVITA’
Sul sito dell’AEEG è stata pubblicata la delibera 243/2013/R/EEL del 06/06/2013,
“Ulteriori interventi relativi agli impianti di generazione distribuita per garantire la
sicurezza del sistema elettrico nazionale. Modifiche alla deliberazione dell’Autorità per
l’energia elettrica e il gas 84/2012/R/eel”.
Nella delibera vengono previste ulteriori azioni di retrofit, prevedendo un allargamento
delle soglie di frequenza a 49-51 Hz, secondo le seguenti modalità:
impianti di produzione di potenza superiore a 20 kW già connessi alla rete BT ed entrati
in esercizio alla data del 31 marzo 2012, nonché gli impianti di potenza fino a 50 kW
già connessi alla rete MT ed entrati in esercizio alla medesima data à retrofit entro il 30
giugno 2014;
impianti di produzione di potenza superiore a 6 kW e fino a 20 kW già connessi alla rete
BT ed entrati in esercizio alla data del 31 marzo 2012 à retrofit entro il 30 aprile 2015.
Nel caso di impianti di produzione tradizionali, i produttori sono tenuti ad adeguare il
funzionamento degli impianti alle prescrizioni del paragrafo 5 dell’allegato A70
esclusivamente entro i limiti consentiti dalle macchine rotanti già installate.
La delibera (allegata per comodità) è scaricabile dal seguente link:
http://www.autorita.energia.it/it/docs/13/243-13.htm
CEI 0-16 V3 – 12-2012Protezione 81V (relè di frequenza a sblocco voltmetrico)
| Slide 26
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SOGLIE PERMISSIVE
SOGLIE RESTRITTIVE
CEI 0-16 V3 – 12-2012Nuove tarature protezione di interfaccia (da errata corrige)
| Slide 29
© ABB Group
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April 15, 2014 | Slide 31
CEI 0-16 V3 – 12-2012
NOVITA'
CARATTERISTICHE DEI TRASDUTTORI VOLTMETRICI PER MISURE DI TENSIONE E FREQUENZA DEL SPI
prestazione nominale dei TV-I fase-fase: non inferiore a 5 VA;
classe di precisione 0,5-3P; La maggior precisione viene richiestaper la protezione di massima tensione con media mobile su 10minuti.
fattore di tensione 1,2 per 30 s;
prestazione nominale dei TV-I fase-terra: 50 VA;
classe di precisione 0,5-3P;
fattore di tensione 1,9 per 30 s;
fattore di tensione 1,9 per 30 s per TV-NI (Sensori) fase-terra;
classe di precisione 0,5-3P;
© ABB Group April 15, 2014 | Slide 32
CEI 0-16 V3 – 12-2012Disposizione riduttori di corrente e tensione
© ABB Group April 15, 2014 | Slide 33
CEI 0-16 V3 – 12-2012Disposizione riduttori di corrente e tensione
Nel caso in cui i TV siano
derivati dalle sbarre MT a
monte dell’interruttore
automatico o dei TA di fase,
essi dovranno essere
protetti, lato MT, con un IMS
combinato con fusibili (In≤
6,3A) a protezione del
primario dei TV.
© ABB Group April 15, 2014 | Slide 34
CEI 0-16 V3 – 12-2012Disposizione riduttori di corrente e tensione
Nel caso in cui i TV siano
derivati a valle di DG e TA di
fase, non ci sono vincoli circa la
protezione primaria dei TV
CEI 0-16 V3 – 12-2012Disposizione riduttori di corrente e tensione
Sensori combinati di tensione e
corrente (TA-NI/TV-NI)
E’ ammessa la loro installazione a
monte del DG senza necessità di
loro protezione (a differenza dei TV
induttivi TV-I per cui sono richiesti
IMS sotto carico e fusibili)
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April 15, 2014 | Slide 36
CEI 0-16 V3 – 12-2012
Disposizione riduttori tensione
I trasformatori/trasduttori per la misura della frequenza/tensione devono
essere installati a monte del DDI (a monte del DG se coincidente con
DDI). In caso di trasformatori/trasduttori installati a valle del DDI (lato
generatore) deve essere prevista la esclusione temporanea della PI con
DDI aperto (con circuito a sicurezza positiva, cioè con PI esclusa solo in
presenza di segnale di DDI aperto; in caso di interruzione del circuito
elettrico che trasmette la posizione del DDI, quindi, SPI rimane
costantemente attivo). Per i soli generatori statici (ed asincroni non
autoeccitati), alla chiusura del DDI (rimozione del segnale di esclusione),
la PI deve automaticamente impostare i tempi di intervento delle soglie
81>.S2, 81<.S2, 59V0 a 0,20 s (mantenendo inalterati i tempi di
intervento delle restanti soglie) per un certo tempo dopo la chiusura del
DDI (≥ 30 s). Ciò implica che il SPI debba avere in ingresso anche la
posizione del DDI e, quindi, un ingresso nello schema (le prove sono
specificate nell’Allegato E). Il DDI, a sua volta, deve disporre di contatti
ausiliari di posizione liberi da tensione.
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April 15, 2014 | Slide 37
CEI 0-16 V3 – 12-2012
Disposizione riduttori tensione
I trasformatori/trasduttori per la misura della sola tensione residua (3
trasduttori fase-terra) possono essere posti anche a valle (lato
generatore) del DDI. In questo caso, il SPI, sulla base del comando
di chiusura intenzionale (manuale, da automatismo, in telecomando)
del DDI, deve impostare automaticamente i tempi di intervento delle
soglie 81>.S2, 81<.S2, 59V0 a 0,20 s (mantenendo inalterati i tempi
di intervento delle restanti soglie) per un certo tempo dopo la
chiusura del DDI (≥ 30 s). Tale soluzione non è ammessa per i
generatori rotanti.
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April 15, 2014 | Slide 39
CEI 0-16 V3 – 12-2012
NOVITA'
DI installato in BT
Il collegamento tra la PI e i TV-I, installati sul lato MT per la misura dellatensione residua V0, dovrà essere realizzato con le modalità elencate nelseguito.
Se la PI e i TV-I risiedono all’interno dello stesso locale/cabina, per laconnessione tra i due quadri, è sufficiente utilizzare un cavo bipolare twistatoe schermato di sezione adeguata >= 1,5 mm2.
Se la PI e i TV-I non risiedono nello stesso locale/cabina, quindi con unpercorso esterno ai locali, è necessario che il cavo bipolare sia, oltre chetwistato e schermato, anche armato o, in alternativa, in percorso protetto,come, ad esempio, canalina, tubazione, corrugato, ecc.,, sempre disezione adeguata (>= 1,5 mm2).
Nel caso si intenda proteggere il cavo di collegamento tra TV-I e PI daeventuali guasti (cortocircuito) attraverso un apparecchio di protezione(interruttore automatico dotato di contatti ausiliari), l'intervento o l'aperturaintenzionale dello stesso dovrà provocare, tramite un contatto normalmenteaperto, lo scatto diretto del DDI (agendo sulla bobina a mancanza di tensioneo su un ingresso digitale della PI).
Come ulteriore possibilità, tale contatto potrà agire direttamente sulDispositivo Generale o indirettamente attraverso la PG.
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CEI 0-16 V3 – 12-2012
NOVITA'
Allegato M
M.1 Modalità di riduzione della potenza attiva in relazione alla partecipazione degliutenti attivi ai piani di difesa
Le prescrizioni qui contenute si applicano agli impianti di generazione non programmabili dafonte rinnovabile fotovoltaica ed eolica che presentano potenza nominale complessivadei gruppi di generazione maggiore o uguale a 100 kW.
Per garantire la sicurezza di esercizio del SEN, deve essere possibile ridurre la produzionedei suddetti impianti di generazione; in questo modo, il Gestore della rete di trasmissionepuò contrastare situazioni di riduzione di capacità regolante del SEN potenzialmentecritiche.
Per attuare tali funzionalità, è necessario che il Distributore possa inviare segnali ad unopportuno ricevitore GSM/GPRS situato presso l’impianto dell’utente attivo; tale ricevitoreelaborerà il segnale ed emetterà un comando al SPI (cui sarà collegato – ingressoTelescatto) in modo da consentire il distacco e l’inibizione dei gruppi di generazione.(49)
(49) La modalità di implementazione delle prescrizioni del presente paragrafo saràcomunicata dal Distributore in fase di connessione. In presenza di infrastrutture dicomunicazione già esistenti nella disponibilità del Distributore, lo stesso avrà facoltà diimplementare soluzioni alternative rispetto a quella qui prospettata, fornendo all’Utentedirettamente un segnale di telescatto e inibizione da impiegare in ingresso al SPI.
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CEI 0-16 V3 – 12-2012
NOVITA'
Allegato M
Partecipazione ai piani di difesa
La scheda SIM da inserire nel modem GSM verrà data dal distributore
ABB renderà disponibili sul proprio sito le configurazioni da inserire nel
modem appena disponibili (con SW scaricabile a titolo gratuito)
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CEI 0-16 V3 – 12-2012
Allegato M
Partecipazione ai piani di difesa
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CEI 0-16 V3 – 12-2012
NOVITA‘
ALIMENTAZIONE AUSILIARIA DEL SPG
Le prescrizioni di seguito fornite sono finalizzate a dare lamassima affidabilità ai circuiti di comando del DG e alimentazioneausiliaria della PG. A tal fine, i circuiti di alimentazione della PG(compreso l’eventuale data logger) e i circuiti di comando del DGdevono essere alimentati da un’unica sorgente di tensioneausiliaria, la cui disponibilità deve essere garantita da un UPS obatterie in tampone per almeno un’ora.
ALIMENTAZIONE AUSILIARIA DEL SPI
Il sistema di alimentazione ausiliaria deve garantire ilfunzionamento del SPI per almeno 5 s dalla mancanza dialimentazione principale. Inoltre, alla mancanza di alimentazioneprincipale, il sistema di alimentazione ausiliaria deve essereopportunamente dimensionato per mantenere per almeno 5 s lachiusura del DDI e dell’eventuale dispositivo di comando per ilrincalzo.
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CEI 0-16 V3 – 12-2012
NOVITA‘
Rincalzo alla mancata apertura del DDI
Per la sicurezza dell'esercizio della rete, per impianti attivi con
potenze superiori a 400 kW è necessario prevedere un rincalzo
alla mancata apertura del dispositivo d'interfaccia. Il rincalzo
consiste nel riportare il comando di scatto, emesso dalla
protezione di interfaccia, ad un altro dispositivo di interruzione.
Esso è costituito da un circuito, condizionato dalla posizione di
chiuso del dispositivo di interfaccia, che agisce a seconda dei
casi sul dispositivo generale o sul(i) dispositivo(i) di generatore,
con ritardo non eccedente 1 s. Il temporizzatore viene attivato dal
circuito di scatto della protezione di interfaccia.
La soluzione prescelta deve essere comunque approvata dal
Distributore.
Il ripristino del dispositivo di rincalzo deve avvenire solo
manualmente.
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CEI 0-16 V3 – 12-2012
NOVITA‘
E.1 Tipologie di prova
Le tipologie di prove da eseguire sul SPI sono le seguenti:
prove di tipo;
prove di verifica in campo: sono da ricomprendersi in tale categoria sia leprove di prima installazione che quelle di verifiche successive; tali prove(con relativa periodicità) devono essere espressamente richiestenell’eventuale Regolamento di Esercizio del Distributore.
Le prove di tipo devono essere eseguite su un esemplare identico a quellisuccessivamente commercializzati.
Prove di tipo comprendono quelle indicate in E.4 e, sulla base dei risultatiottenuti, deve essere prodotta la relativa documentazione ai fini di quantorichiesto in E.4.
Le prove di verifica in campo devono inoltre riguardare la continuità deicircuiti tra la SPI ed il DDI e degli eventuali circuiti di ingresso voltmetrici.
Gli errori riscontrati durante le prove di verifica in campo e di primainstallazione non devono superare l’errore limite incrementato:
della variazione dell’errore limite ricavato dalle prove di tipo;
della precisione della cassetta di prova ed eventuali TV elevatori.
.
Soglie permissive (47,5 ÷ 51,5) HzTelescatto per la GD, oppure CEI 0-16 V.3 (A70)
CP
2 MW
DDI
SPI
51,5 Hz
47,5 HzUT.1
RICH. OK 1 MW 1 MW
1 MW
53
5049 51
47
PC PG
Hz
1 MW
PGD =2 MW
PC = 2 MW
APRE0 MW
2 MW
DDI
SPI
51,5 Hz
47,5 HzUT.1
RICH. OK 1 MW
53
5049 51
47
PC PG
Hz
PC = 2 MW
APRE0 MW
Vi>
Vd <
V0> 50,2 Hz
49,8 Hz
Soglie permissive (47,5 ÷ 51,5) HzSituazione attuale: CEI 0-16 V.3 (A70)
CP
PGD =2 MW
2 MW
DDI
SPI
51,5 Hz
47,5 HzUT.1
RICH. OK 1 MW
53
5049 51
47
PC PG
Hz
PC = 2 MW
APRE0 MW
Vi>
Vd <
V0> 50,2 Hz
49,8 Hz
Soglie permissive (47,5 ÷ 51,5) HzSituazione futura: telescatto per la GD
CP
2 MW
DDI
SPI
51,5 Hz
47,5 HzUT.1
RICH. OK 1 MW 1 MW
1 MW
53
5049 51
47
PC PG
Hz
1 MWPC = 2 MW
APRE0 MW
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CEI 0-16 V3 – 12-2012
Disponibilità prodotti
REF542plus per Utenti Passivi ed attivi
Febbraio 2013: inizio attività di omologazione presso il CESI
Marzo 2013: fine processo di omologazione (completato 15
marzo 2013)
Aprile 2013: inizio vendita del REF542plus con nuova
omologazione
Utenti Passivi
• REF601 SP 2.2 con data Logger
• Aprile 2013: inizio attività di omologazione
Agosto 2013: fine processo di omologazione
Ottobre 2013: inizio vendita del REF601 SP2.2 con nuova
omologazione
Novembre 2013: Nuovi pannelli JTI con UniSec HBC
• (*) le tempistiche sono comunque legate alla disponibilità dei laboratori
CEI 0-16 V3 – 12-2012
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Il REF542plus è in grado di gestire i segnali IEC 61850 tramite modulo
esterno (RIO600) o la scheda di comunicazione IEC61850/Modbus TCP.
Il modulo RIO600 verrà reso disponibile solo quando il CEI avrà definito
esattamente il profilo per gestire i comandi specifici (attualmente allo studio,
come indicato alla norma CEI 0-16).
Dispositivo d’interfacciaprotezione per utenti attivi (Termine Aggiornamenti)
UniSec Soluzioni JTI CEI 0-16 per utenti attivi _ Allegato A-70
Tensione nominale 24kV
Tensione esercizio 15kV-20kV
Corrente nominale 630A
Corrente breve durata 16kA, 1s
Tutte le soluzioni prevedono l’interruttore VD4 motorizzato
Tutte le soluzioni sono conformi alla CEI 0-16 ; Allegato A70
REF542 plus configurato SPG + SPI
(51) I>; (51) I>>; (50) I>>>;(51N) Io>; (50N) Io>>; 67N NI;
67N NC; (27) V<;(59) V>; (81U) f<; (81O) f>; 59inv; 27dir; 59Vo,
32P; 79).)
TA/TV UTIF in opzione
Tutta la documentazione di progetto (disegni generali e funzionali)
disponibili in fase di offerta
Consegne 3 settimane
Disponibili in 6 configurazioni per un totale di 24 soluzioni
impiantistiche
P2 P1Terminali primari
Terminali secondari
Conduttore primario
Resina Epossidica
Bobina di Rogowsky
Divisore
resistivo
Combi sensor
Combi sensor
Bobina di Rogowsky (TA-NI)
Bobina avvolta in aria
Segnale di uscita proporzionale
alla derivata della corrente
IEC 60044-8
Classe 1
Combi sensor
Up
Uout
Divisore resistivo (TV-NI)
R1 = 250MOhm
R2 = 25kOhm
Rapporto 1:10’000
Uout=R2/(R1+R2)Up
Classe 0.5/3P
IEC 60044-7
Combi SensorPrincipali Caratteristiche
Caratteristiche sensori di corrente (bobina di Rogowsky) definiti
in CEI 0-16 “TA-NI”:
il segnale di uscita è una tensione (150mV alla nominale)
proporzionale alla variazione nel tempo della corrente;
integrando il segnale si ottiene la misura di corrente
una sola bobina copre l’intera gamma di correnti nominali
l’avvolgimento può rimanere aperto anche con il quadro MT in
servizio
nessun fenomeno di isteresi e di saturazione
Linearita’ della misura
conforme alle norme IEC 60044-8
Combi SensorPrincipali Caratteristiche
Caratteristiche sensori di tensione (partitori di tensione) definit
in CEI 0-16 “TV-NI”:
Possono essere installati a monte del DG (oppure DG+DDI
integrato) senza nessun dispositivo di protezione
il segnale di uscita è una tensione direttamente proporzionale
alla tensione primaria
un solo partitore copre il range da 0 a 24 kV
nessun fenomeno di ferrorisonanza
conforme alle norme IEC 60044-7
UniSec Soluzioni JTI CEI 0-16 per utenti passivi
Tensione nominale 24kV
Corrente nominale 630A
Corrente breve durata 16kA, 1s
Tutte le soluzioni prevedono interruttori VD4 e HD4
Tutte le soluzioni prevedono unità arrivo conforme alla CEI 0-16
REF 601 a bordo interruttore 50-51-51N
REF542 plus 50-51-50N-51N-67N
Predisposizione per fioretto o sezionatore di terra fisso
Tutta la documentazione di progetto (disegni generali e funzionali)
disponibili in fase di offerta
Consegne 2 settimane
Disponibili in 13 configurazioni per un totale di 200 soluzioni impiantistiche
HD4/R VD4/Rcon REF 601 e sensori KEVCR
Discrete Automation and Motion divisionInverter fotovoltaici
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Inverter Solari PVS800
Gamma di Potenze: da 100 kW a
630 kW
Conformi a “CEI 0-16 Ed. III”
Tecnologia consolidata e
affidabile: oltre 50 GW di moduli di
potenza installati (solar, wind e
automation)
Inverter solari PVS300
Gamma di Potenze: da 3,3 kW a
8 kW, modulari e parallelabili sino
a 200 kW
Certificati “CEI 0-21”
Progettati per applicazioni
monofase e trifase
Design All-in-One: protezioni e
monitoraggio a bordo
Tool per impianti fotovoltaiciDOC Solar
Tool per impianti fotovoltaiciDOC Solar
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April 15, 2014 | Slide 90
Riferimenti ABBContatti:www.abb.it/mediatensione (portale CEI 0-16)
| Slide 90© ABB Group 3th May Slide 90
© ABB Group April 15, 2014 | Slide 91© ABB Group
April 15, 2014 | Slide 91
Riferimenti ABBContatti
| Slide 91
PROTEZIONI e SENSORI:
MASSIMO BONACONSA 035 6952715 - 366 6390219
e-mail: [email protected]
CLAUDIO FRANCESCON 0224143496 - 335 8201636
e-mail: [email protected]
QUADRI:
SALVATORE BIDDAU 035 6952289 - 335 8201629
e-mail: [email protected]
SERVICE:
STEFANO SIGNORELLI 035 6952741 - 335 8201463
e-mail: [email protected]
© ABB Group 3th May Slide 91
15.04.2014
LA NUOVA EDIZIONE (IV)Della Norma CEI 11-27
LAVORI sugli IMPIANTI ELETTRICI(principali novità anche in (principali novità anche in relazione al DLgs 81/08)
Bologna 15 aprile 2014
15.04.2014
La sicurezza degli impianti elettrici nel loro utilizzo
Le principali novità della nuova edizione della norma CEI 11-27 “Lavori su impianti elettrici” riguardano:
� L’allineamento della struttura editoriale della norma CEI 11-27 a quello della norma europea CEI EN 50110 da cui la norma italiana deriva
� L’adeguamento delle distanze DL e DV alla norma CEI EN 50110
� Le definizioni di lavoro elettrico e lavoro non elettrico
� Le definizioni riguardanti i Responsabili dell’impiantoelettrico e dei lavori eseguiti su di esso
� Chiarimenti sull’esecuzione delle misure
� Prescrizioni di sicurezza per le Persone Comuni (PEC) che eseguono lavori non elettrici (con rischio elettrico)
� Aggiunta di modulistica relativa ai lavori elettrici e non elettrici
15.04.2014
Distanze DL, DV e DA9 dove si applica la Norma CEI 11-27
DA9
DV
Parte attiva non protetta o non sufficientemente protetta
Le procedure di sicurezza per l’esecuzione dei lavori elettrici
Zona di lavoro sotto tensione
Zona di lavoro in
3
DL
DL = distanza che definisce il limite della zona di lavoro sotto tensione
DV = distanza che definisce il limite della zona di lavoro in prossimitàDA9 = distanza che definisce il limite della zona dei lavori non elettrici
Zona di lavoro in prossimità
(zona prossima)
Zona di lavoronon elettrico
(lavori in vicinanza)
15.04.2014
Tensione nominale
del sistema
(kV)
Distanza minima in aria DL dalle parti attive che
definisce il limite esterno della
zona di lavoro sotto tensione
Distanza minima in aria DV dalle parti attive che
definisce il limite esterno
zona prossima
Distanza minima in aria DA9
definita dalla legislazione come limite per i lavori
non elettrici
Le procedure di sicurezza per l’esecuzione dei lavori elettrici
Distanza limite, distanza prossima e DA9
4
tensione(cm)
zona prossima(cm)
non elettrici [cm]
≤≤≤≤ 1 Nessun contatto (15) 30 (65) 300
15 16 (20) 116 (120) 350
20 22 (28) 122 (128) 350
132 110 (152) 300 (352) 500
380 250 (394) 400 (594) 700
I numeri fra parentesi sono quelli della precedente edizione della norma CEI 11-27
15.04.2014
• Lavoro con rischio elettrico
Tutti i lavori di qualsiasi tipo che si svolgono al disotto della distanza DA9 stabilita dal DLgs 81/08 da una parte in tensione accessibile
• Lavoro non elettrico
Tutti i lavori di qualsiasi tipo che si svolgono nello spazio compreso fra la distanza DA9 e la DV da una parte in tensione accessibile(ad esempio in vicinanza di una linea a 15 kV fra 1,16 m e 3,5 m)
Si svolge al disotto della distanza DV di una parte in tensione accessibile, CI SONO TRE TIPOLOGIE DI
Le procedure di sicurezza per l’esecuzione dei lavori elettrici
• Lavoro elettrico
tensione accessibile, CI SONO TRE TIPOLOGIE DI LAVORO ELETTRICO:• Se non si oltrepassa la DL: IN PROSSIMITÀ• Se si entra nella DL (in BT a contatto): SOTTO TENSIONE
• Anche il lavoro FUORI TENSIONE è un lavoro elettrico
Per eseguire un lavoro elettrico devono essere seguite procedure basate su misure di protezione contro DUE TIPI DI RISCHIO ELETTRICO:• Lo SHOCK ELETTRICO e/o • gli effetti di cortocircuiti ed ARCHI ELETTRICI
15.04.2014
TIPOLOGIA DI LAVORI ELETTRICITIPOLOGIA DI LAVORI ELETTRICI
FUORI
TENSIONE SOTTO
IN PROSSIMITA’
Le procedure di sicurezza per l’esecuzione dei lavori elettrici
6
SOTTO
TENSIONE
• In pratica per eseguire lavori di qualunque natura ad una distanza inferiore a DV occorre essere PES o PAV o avere l’IDONEITA’ ai lavori sotto tensione (PEI) nei lavori sotto tensione, in quanto si tratta di lavori elettrici.
• Una PEC può lavorare al disotto della DV solo sotto sorveglianza o supervisione da parte di una PES (nella sorveglianza è ammessa anche una PAV). Non può intervenire nei lavori sotto tensione
15.04.2014
PERSONA ESPERTA (PES)Persona formata, in possesso di specifica
istruzione ed esperienza tali da consentirle di evitare i pericoli che l’elettricità può creare
PERSONA AVVERTITA (PAV)Persona formata, adeguatamente istruita in relazione alle circostanze contingenti, da Persone Esperte, per metterla in grado di
In base ai requisiti di
• ISTRUZIONE
• ESPERIENZA
• AFFIDABILITÀ
Norma CEI 11-27Requisiti per la formazione degli operatori
7
Persone Esperte, per metterla in grado di evitare i pericoli che l’elettricità può creare
PERSONA COMUNE (PEC)Persona non Esperta e non Avvertita nel
campo delle attività elettriche
• AFFIDABILITÀ
le persone si suddividono in:
IlLAVORO SOTTO
TENSIONE in BT può essere eseguito solo da Persona Idonea
(PEI)
PERSONA IDONEA ai lavori sotto Tensione (PEI)
Persona Esperta o Avvertita che ha le conoscenze teorico/pratiche richieste per i lavori sotto tensione in Bassa Tensione
15.04.2014
Le procedure di sicurezza per l’esecuzione dei lavori elettrici
Parte in tensione
Riassumendo i vari tipi di LAVORI a RISCHIO ELETTRICO
DA9
DVDL
Lavoro elettrico sotto
tensione
Lavoroordinario
Tipo di lavoro
Lavoronon
elettrico
Lavoro elettrico
in prossimità
PES / PAVo PEC con
supervisione e/o
sorveglianza
PEC(non c’è rischio
elettrico)
Per la gestione dei lavori non elettrici si vedano le
relative diapositive
PEC con
procedurao con
supervisione sorveglianza
PES / PAV+
Idoneità ai lavori sotto tensione
PEI
15.04.2014
I ruoli previsti per la sicurezza dei lavori elettrici
URI (Unità responsabile dell’impianto): Persona o unità Designata alla responsabilità per garantire l’esercizio sicuro di un impianto elettrico durante il
La nuova edizione della norma CEI 11-27 individua quattro ruoli responsabili della sicurezza nei lavori elettrici
In pratica è il Datore di lavoro o il proprietario dell’impianto che ha il solo compito di esercire l’impianto durante l’attività produttiva e di programmare la manutenzione come richiesto dal DLgs 81/08
impianto elettrico durante il normale esercizio.
RI (Responsabile dell’impianto): Persona responsabile, durante l’attività di lavoro, della sicurezza dell’impianto elettrico
• In pratica quando si deve eseguire un lavoro che coinvolge l’impianto elettrico, URI deve nominare un RI che ha la responsabilità della messa in sicurezza dell’impianto per tutta la durata dei lavori.
• Deve avere la professionalità di PES
15.04.2014
I ruoli previsti per la sicurezza dei lavori elettrici
URL (Unità responsabile della realizzazione del lavoro)
Nei lavori complessi e con Imprese strutturate prima di eseguire il lavoro può essere necessaria una particolare organizzazione del lavoro (sopralluogo, progettazione dell’intervento, preparazione dell’attrezzatura e dei materiali, stabilire la composizione della squadra operativa, ecc.).
PL (Preposto ai lavori): Persona preposta alla conduzione dell’attività lavorativa sul posto di lavoro
• Il Preposto ai lavori ha la responsabilità della sicurezza nell’esecuzione del lavoro, ha il compito di coordinare l’attività degli addetti, compreso il controllo dell’uso dei DPI
• Deve avere la professionalità di PES, solo in casi particolarmente semplici può essere PAV
15.04.2014
La sicurezza degli impianti elettrici nel loro utilizzo
• Tutti e quattro i ruoli separati sono presenti solo nelle organizzazioni complesse
• Se il lavoro è semplice e l’organizzazione è snella una sola persona può svolgere anche tutti e quattro i ruoliassumendosene le relative responsabilità
• Ad esempio in un intervento svolto in
• Il titolare che chiama l’elettricista è l’URIintervento svolto in
una piccola attività commerciale (negozio o bar)
• Viceversa in un grande stabilimento si può trovare l’RI che esegue le manovre per mettere in sicurezza l’impianto e in questo caso l’elettricista assume i ruoli di URL e PL che riguardano l’organizzazione e l’esecuzione del lavoro
• L’elettricista assume i ruoli di RI, URL e PL in quanto esegue le manovre per mettere in sicurezza l’impianto ed esegue il lavoro di manutenzione
15.04.2014
Negli impianti complessi, nel caso in cui l’URI deleghi il ruolo di RI a Persona che non faccia parte della sua Unità o della sua Azienda è necessario che la delega sia formalizzata per iscritto
Io sottoscritto URI (delegante): __________________________ della ditta: ___________________________
nella mia qualità di responsabile dell’uso normale dell’impianto elettrico sotto descritto:
Ubicazione dell’impianto: _______________________________________
Tipo di impianto:
□ impianto utilizzatore di energia elettrica
□ impianto misto di produzione e utilizzazione di energia elettrica
□ impianto di produzione di energia elettrica
Delega da URI a RI - Norma CEI 11-27 - art. 4.11 e All. F
□ impianto di produzione di energia elettrica
Livello massimo di tensione dell’impianto:
□ Bassa Tensione, volt __________________
□ Media Tensione, volt __________________
□ Alta Tensione, volt __________________
La delega riguarda:
□ la sola sezione dell’impianto che garantisce la messa in sicurezza della parte o delle parti d’impianto ove si
eseguono i lavori, per tutta la durata dei lavori stessi; la sezione d’impianto viene identificata tra i punti di
confine (sezionamenti) di seguito identificati con riferimento allo schema unifilare allegato:
□ tutto l’impianto a partire dal punto di consegna (contatore di energia per consegna in Bassa tensione, oppure
cabina elettrica per consegna in media o alta tensione);
□ ________________________________________________________________________________
15.04.2014
Ai sensi della norma CEI 11-27 art. 4.11 delego il ruolo di Responsabile del suddetto impianto elettrico (RI) al
Signor: ____________________________ della Ditta ___________________________________ che dichiara di:
□ essere qualificato come persona formata ed esperta (PES) ai sensi della norma CEI 11-27;
□ aver preso conoscenza delle caratteristiche del suddetto impianto elettrico a seguito di sopralluogo e visione della
documentazione d’impianto.
- svolgere anche il ruolo di URL (Persona Responsabile del lavoro): SI □ NO □
- svolgere anche entrambi i ruoli di URL e di PL (preposto all’attività lavorativa): SI □ NO □
La presente delega ha pieno effetto a partire dal giorno ___________________ alle ore __________________
Delega da URI a RI - Norma CEI 11-27 - art. 4.11 e All. F
L’URI (delegante) dichiara di essere stato avvertito dal RI (delegato) che non potrà effettuare manovre e che non potrà
disporre dell’impianto oggetto della presente delega durante tutta la durata dei lavori.
Il delegante URI ) Il Responsabile Impianto, RI (delegato)
(firma leggibile ) (firma leggibile)
Luogo: ____________________ Data: ___________________________
Restituzione della delega di cui sopra.Il giorno ____________________ alle ore ___________________________
Il Responsabile dell’impianto RI (delegato) Sig. _______________________________ (firma leggibile)
Restituisce la delega di cui sopra a URI (delegante), Sig. ________________________(firma leggibile)
Luogo e data: _______________________________________
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La sicurezza nei lavori fuori tensione
La procedura del LAVORO FUORI TENSIONE non ha subito variazioni significative, dopo aver determinato la zona di lavoro occorre applicare le seguenti CINQUE REGOLE per mettere in sicurezza l’impianto:
1 Sezionare tutte le possibili fonti di alimentazione
2Prendere provvedimenti contro richiusure intempestive ed apporre cartello “Lavori in corso non eseguire manovre”
3 VERIFICARE L’ASSENZA DI TENSIONE
4 Mettere a terra e in cortocircuito, quando necessario
Nota: - La verifica di assenza di tensione eseguita con un rivelatore di tensione non è considerata un lavoro sotto tensione
- Se eseguita con uno strumento è considerata una misura
4 Mettere a terra e in cortocircuito, quando necessario (sempre in MT, solo in casi particolari in BT)
5 Proteggere le eventuali parti attive in prossimità
1. VERIFICA L’ASSENZA DI TENSIONE
2. Valuta la PRESENZA DI PARTI ATTIVE PROSSIME
FOCUS per la BT:
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• Dispositivi mobili di messa a terra• Dispositivi fissi (sezionatori di terra)
Lavori elettrici FUORI TENSIONE in MT e AT
Dispositivo
mobile
In MT e AT le regole sono le stesse della BT ma la messa a terra e in cortocircuito è sempre obbligatoria
Dispositivo fisso
15
Nota: il DM 4.2.2011, per gli impianti in MT ed AT,considera in tensione anche una parte attiva fuori tensionema non collegata a terra e in cortocircuito
Nei quadri MT i sezionatori di terra sono interbloccati con i sezionatori di linea che a loro volta sono interbloccati con gli interruttori
MESSA A TERRA E IN CORTOCIRCUITO
FOCUS per la MT:
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I lavori SOTTO TENSIONE IN BASSA TENSIONE
LAVORISOTTO TENSIONE
Tutti i lavori in cui un lavoratore deve entrare in contatto con le parti attive in tensione o deve raggiungere l’interno della zona di lavoro sotto tensione con parti del suo corpo o
con attrezzi, con equipaggiamenti o con dispositivi che vengono maneggiati
16
DL = 0 cm per la bassa tensione
DL = 16 cm per 15 kV
DL = 152 cm per 132 kV
Si ricorda che i lavori sotto tensione sopra i 1000 V in c.a. e 1500 V in c.c. sono vietati a tutte le Imprese non autorizzate con provvedimento specifico dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle politiche sociali
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I lavori SOTTO TENSIONE in BASSA TENSIONE
• Il Testo Unico sulla sicurezza, art. 82, ammette i lavori sotto tensione fino a 1000 V in c.a. e a 1500 V in c.c., purché:
a) L’esecuzione dei lavori su parti in tensione sia affidata a lavoratori riconosciuti dal datore di lavoro come IDONEI per tale attività secondo le indicazioni della pertinente normativa tecnica
b) Le procedure adottate e le attrezzature utilizzate siano conformi ai criteri definiti nelle
purché:conformi ai criteri definiti nelle norme di buona tecnica
In pratica per eseguire lavori sotto tensione in BT la legge prescrive di applicare la procedura prevista dalla norma CEI 11-27 compresa
l’Idoneità del personale
15.04.2014
La sicurezza nei lavori SOTTO TENSIONE in Bassa Tensione
Nei LAVORI SOTTO TENSIONE l’impianto rimane pericoloso, occorre quindi proteggere l’operatore che:
• Deve indossare i DPI per prevenire i rischi di shock elettrico e i rischi dovuti all’arco elettrico (guanti isolanti, elmetto con visiera e un idoneo vestiario)
• Deve utilizzare attrezzi isolati con le • Deve utilizzare attrezzi isolati con le prescritte marcature
• Deve poter assumere una posizione stabile che gli permetta di avere entrambe le mani libere
• Deve attenersi alle prescrizioni normative relative ai lavori sotto tensione
• Segnalare al Preposto eventuali imprevisti che dovessero sopravvenire nel corso dei lavori
Marcature degli attrezzi:• Doppio triangolo (significa che
è idoneo a toccare parti intensione),
• tensione d’isolamento nominale, • anno di costruzione• Norma di riferimento
15.04.2014
Lavori sotto tensione in BT a contattoSicurezza dell’operatore
Elmetto con visiera Vestiario idoneo che non lasci scoperteparti del tronco o degli arti
La sicurezza nei lavori SOTTO TENSIONE in Bassa Tensione
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Parti attive
Attrezzo isolato
Guanti isolanti(devono essere sempre verificatia vista prima dell’uso e devono esseregonfiati per accertarsi che non visiano delle lacerature)
• INDOSSARE I DPI (Vestiario, guanti isolanti, elmetto con visiera)
• USARE attrezzi isolati
FOCUS
15.04.2014
Il lavoro in prossimità è un’attività, di natura elettrica o
I lavori in prossimità
Si ha un lavoro in prossimità quando:
a) si esegue una un’attività in cui si invade direttamente o indirettamente la zona prossima
b) è esclusa la possibilità di invadere direttamente o indirettamente la zona di lavoro sotto tensione.
20
Per la bassa tensione
DV = 30 cm ( dove DL = 0)
Il lavoro in prossimità è un’attività, di natura elettrica o non elettrica, che si compie su un oggetto diverso dalla parte d’impianto per il quale si adottano le misure di
prevenzione di tale tipologia di lavoro.
15.04.2014
Nei lavori in prossimità la norma CEI prevede due modalità di protezione
1. Protezione per mezzo di schermi, barriere isolanti
2. Protezione per mezzo di distanza di sicurezza ed eventuale
Limite invalicabile
Barriera isolante
I lavori in prossimità
21
L’operatore deve valutare se il rischio di entrare nella zona di lavoro sotto tensione è sufficientemente controllato mantenendo la distanza di sicurezza, oppure se installare uno schermo isolante
eventuale sorveglianza
15.04.2014
Nei lavori in prossimità in bassa tensione sono previsti tre casi particolari:
� I guanti isolanti, indossati appositamente o perché si svolge contemporaneamente un lavoro sotto tensione, sono considerati un idoneo impedimento nei confronti delle parti in tensione prossime raggiungibili con le sole mani.
� Le parti in tensione prossime poste di fronte e al di sopra della parte di impianto su cui l’operatore sta eseguendo un lavoro
I lavori in prossimità
parte di impianto su cui l’operatore sta eseguendo un lavoro (sotto tensione o fuori tensione) con attrezzi di lunghezza limitata (es. cacciaviti o pinze) e senza l’ausilio di gradini o scale,
NON NECESSITANO DI IMPEDIMENTI, se si ritiene di non invadere la zona di lavoro sotto tensione
� Se la permanenza in zona prossima è di breve durata (ad es. una manovra o una misura) non è necessario installare impedimentiOccorre però applicare la Norma CEI EN 50274 (CEI 17-82) “Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per Bassa tensione – Protezione contro le scosse elettriche
15.04.2014
I lavori in prossimità - Norma CEI EN 50274 (CEI 17-82)
IPXXB
IPXXA
Quote in centimetri
Lo spazio di manovra è uno spazio ideale, non delimitato da schermi, dentro il quale non devono esserci parti in tensione accessibili al dorso della mano (IPXXA) e al dito di prova IPXXB
50
15.04.2014
Lavori elettrici MISTI: SOTTO TENSIONE + IN PROSSIMITÀ
Zona di
I guanti isolanti e gli attrezzi isolati proteggono verso le parti superiori
⇒ L’operatore deve usare i GUANTI ISOLANTI, ATTREZZI ISOLATI e VISIERA
⇒ Protezione verso le parti attive PROSSIME:
• Superiori e laterali: lo schermo può essere costituito dai guanti isolanti
• Inferiori è necessario installare un telo isolante (schermo).
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Zona di intervento
Il telo isolante è uno schermo verso le gambe ed è utile per evitare cortocircuiti accidentali dovuti alla caduta di attrezzi o bulloni
15.04.2014
Nelle cabine MT e AT cablate a giorno le parti attive sono posizionate per costruzione a distanze tali che assicurano la
Costruito secondo CEI 11-1
Costruito secondo CEI EN 61936
Impianti a 15 kV
250 cm315 cm
DV = 116 cm
(CEI 11-27)
DV = 116 cm
(CEI 11-27)
225 cm
DL = 16
cm
DL = 16
cm
Lavori IN PROSSIMITÀ in Media e Alta Tensione
(Abolita nel novembre 2013)
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assicurano la protezione mediante distanza di sicurezza per le persone a queste condizioni:
�Le persone si devono mantenere al suolo e possono utilizzare esclusivamente piccoli attrezzi
• Se non sono rispettate queste condizioni (ad esempio si fa uso di scale), si devono applicare le procedure per i lavori fuori tensione, altrimenti si entra nella zona di lavoro sotto tensione.
• I lavori sotto tensione > 1000 V. c.a. SONO VIETATI
225 cm
15.04.2014
La nuova edizione della norma CEI 11-27 ha chiarito la procedura per l’esecuzione delle misure elettriche
La sicurezza nelle misure elettriche (verifiche)
Il quadro presenta un grado di
Esempio di misura che può essere eseguita senza
indossare i guanti isolanti e la visiera di protezione contro il
cortocircuito
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Tenendo conto del tipo di puntali impiegati (dimensioni e forma ridotta della punta di contatto
nuda) e della distanza delle parti attive tra di loro e verso le masse, NON C’È RISCHIO DI CONTATTO
ACCIDENTALE, NÉ DI CORTOCIRCUITO ACCIDENTALE
Il quadro presenta un grado di protezione ≥ IPXXB e durante la misura viene mantenuto il grado
di protezione IPXXB
15.04.2014
Tenendo conto del grado di protezione dei morsetti (IPXXB quelli su cui si esegue la misura,
La sicurezza nelle misure elettriche (verifiche)
Esempio di misura che può essere eseguita indossando i soli guanti isolanti, senza visiera contro il contro il cortocircuito. (In
alternativa ai guanti si può usare un telo isolante)
Grado di protezione < IPXXB
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quelli su cui si esegue la misura, non protetti alcuni altri), del tipo di puntali impiegati (dimensioni e
forma ridotta della punta di contatto nuda) e della distanza delle parti attive tra di loro e verso le masse, c’è rischio di
contatto accidentale
(LAVORO IN PROSSIMITÀ)
ma non c’è rischio di cortocircuito accidentale
15.04.2014
Tenendo conto dei morsetti accessibili su cui si esegue la misura, del tipo di puntali
impiegati (dimensioni e forma
La sicurezza nelle misure elettriche (verifiche)
Esempio di misura che può essere eseguita indossando i soli guanti isolanti (senza visiera contro il contro il cortocircuito)
Grado di protezione < IPXXB
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impiegati (dimensioni e forma ridotta della punta di contatto
nuda) e della distanza delle parti attive tra di loro e verso le
masse, è un
LAVORO SOTTO TENSIONE E IN PROSSIMITÀ
ma non c’è rischio di cortocircuito accidentale
15.04.2014
Tenendo conto del grado di protezione dei morsetti e tipo di
Esempio di misura che deve essere eseguita indossando i guanti isolanti e la visiera di protezione contro il cortocircuito
La sicurezza nelle misure elettriche (verifiche)
Grado di protezione < IPXXB e puntali con rischio di
cortocircuito
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protezione dei morsetti e tipo di puntali impiegati (dimensioni e forma della punta di contatto
nuda) e della distanza delle parti attive tra di loro e verso le masse,
è un
LAVORO SOTTO TENSIONE E IN PROSSIMITÀ
con rischio di contatto e di cortocircuito accidentale
15.04.2014
1.Non possono essere eseguiti lavori non elettrici IN VICINANZA di linee elettriche o di impianti elettrici con parti attive non protette, o che per circostanze particolari si debbano ritenere non sufficientemente protette, e comunque a distanze inferiori ai limiti di cui alla tabella 1 dell’allegato IX, salvo che vengano adottate disposizioni organizzative e procedurali idonee a proteggere i lavoratori dai conseguenti rischi.
Un (kV) D (m)
≤ 1 3
D.Lgsl. 81/08Art. 83 Lavori non elettrici in vicinanza di parti attive
2. Si considerano idonee ai fini di cui al comma 1 le disposizioni
30
≤ 1 3
1 < Un ≤ 30 3,5
30 < Un ≤ 132 5
> 132 7
al comma 1 le disposizioni contenute nelle pertinenti norme tecniche
Le Distanze del DLgs 81/08 vengono definite dalla norma CEI 11-27 : Distanze DA9
“La presente Norma deve comunque essere applicata a tutti i lavori in cui sia presente rischio elettrico, indipendentemente dalla natura del lavoro stesso”
Per questo motivo nella nuova edizione della norma CEI 11-27 è stata introdotta la seguente frase:
15.04.2014
I lavori non elettrici
DL
DV
DA9• Per lavoro non elettrico si intende un lavoro svolto a distanza minore di DA9 e maggiore di DV da parti attive accessibili di linee e di impianti elettrici (costruzione, scavo, pulizia, verniciatura, ecc.)
• Le procedure di sicurezza cambiano a seconda che il lavoro sia svolto da PES o PAV oppure da PEC
Lavoro svolto solo da PES o PAVLavoro svolto solo da PES o PAV
Tenuto conto della loro formazione, esse non adottano procedure di sicurezza se non quelle necessarie per evitare di invadere la distanza DV. Inoltre, non è necessaria la compilazione di documenti quali i Piani di lavoro, di intervento, ecc.
Lavoro svolto da PES o PAV e anche da PEC
Una PES deve svolgere azioni di supervisione o sorveglianza (quest’ultima può essere svolta anche da PAV) senza necessità di elaborare Piani di lavoro, Piani di intervento, ecc.
15.04.2014
I lavori non elettrici
Lavoro non elettrico svolto soltanto da PEC (Persone Comuni)
DL
DV
DA9 Se l’attività comporta l’utilizzo di mezzi o attrezzi il cui uso comporta pericoli dovuti soltanto all’altezza da terra, nei confronti di una linea elettrica sovrastante, è sufficiente fare in modo che l’altezza da terra di tali mezzi o attrezzi (compresa quella di una persona e degli attrezzi o mezzi da lei maneggiati) non superi:
H = 4 mper le linee BT o MT
(≤ 35 kV)
H = 3 mper le linee AT
(> 35 kV)
maneggiati) non superi:
IMPORTANTE: Questa procedura è applicabile solo quando il pericolo è costituito dalla posizione dei conduttori di una linea elettrica sovrastante rispetto al piano di calpestio come ad esempio avviene nei lavori eseguiti
utilizzando trattori, trebbiatrici ecc.
H
(in base al DM 21.03.1988 e alla norma CEI 11-4 – All. D)
15.04.2014
I lavori non elettrici
Lavoro non elettrico svolto soltanto da PEC (Persone Comuni)
DL
DV
DA9 Se il Datore di lavoro ha necessità di superare le altezze da terra di cui sopra o deve eseguire lavori in vicinanza in cui il pericolo non è dovuto soltanto all’altezza da terra (più in generale per non invadere la DV), deve predisporre un documento di valutazione delle
DA9
documento di valutazione delle distanze e delle altre condizioni di sicurezza, rivolgendosi a persone competenti di sua fiducia oppure a una PES o a un professionista esperto nell’applicazione della presente Norma che predisponga un documento per quanto attiene alla valutazione delle distanze).
Nella norma c’è un esempio del documento
15.04.2014
Esempio di documento di valutazione delle distanze (All. C – All. E)Ditta/Società: Azienda Agricola “IL BOSCO”
Ubicazione: Via dei Campi n. 6 - 28657 Pieve di Setta (MI)
Tipo di Lavoro da effettuare:
Lavori agricoli di varia natura.
Tipologia dell’impianto o linea elettrica che genera il rischio elettrico:
Linea aerea in Media Tensione a 15 kV con conduttori nudi esercita da Enel Distribuzione che attraversa una parte dei terreni dell’Azienda Agricola “Il Bosco”.
Individuazione dell’area di lavoro:
Volume circoscritto dalla distanza di rispetto di 3,5 m dalla verticale dei conduttori più esterni della linea elettrica.
L’Azienda Agricola ha necessità di utilizzare attrezzature e mezzi che eccedono i limiti di 4 m indicati nella norma CEI 11-27, art. 6.4.4 e che conseguentemente
potrebbero invadere la zona prossima delimitata dalla distanza DV.
Distanza specificata individuata:
Si è proceduto ad una serie di misurazione dell’altezza dei conduttori della linea dal terreno nei punti in cui la freccia della campata appariva a vista maggiore. Il punto
più basso di un conduttore dal suolo è risultato di 6,85 m. Disposizioni Organizzative e procedurali da adottare:
Il Dlgs 81/08, art. 83, vieta di eseguire lavori non elettrici in vicinanza di impianti o linee elettriche con parti in tensione accessibili, a distanze inferiori a quelle indicate
nella Tabella 1 dell’All. IX, che per la tensione di 15 kV è di 3,5 m, salvo che non vengano adottate disposizioni organizzative e procedurali idonee a proteggere i
lavoratori dai conseguenti rischi come quelle indicate nelle pertinenti normative tecniche (norma CEI 11-27).
I lavori non elettrici
lavoratori dai conseguenti rischi come quelle indicate nelle pertinenti normative tecniche (norma CEI 11-27).
Conseguentemente poiché la distanza che secondo la norma CEI 11-27, determina un lavoro elettrico per il quale sono richieste persone addestrate (PES o PAV), è la
distanza DV che per il livello di tensione della linea in oggetto è di 1,16 m e tenuto conto che per effetto degli sbandamenti laterali dei conduttori dovuti all’azione del
vento e degli abbassamenti di quota dovuti alle condizioni termiche, il conduttore possa scendere di ulteriori 0,50 m nell’area di lavoro sopra individuata è VIETATO
UTILIZZARE mezzi, attrezzature e qualsiasi altro congegno che da solo o manovrato da una persona con la massima estensione possibile, superi l’altezza di 5,19 m,
ovvero
(6,85 – 0,50 – 1,16) m = 5,19 m Se si tratta di una scala o di una piattaforma su cui può salire una persona il punto su cui appoggiano i piedi della persona stessa non può superare l’altezza di 2,94 m,
ovvero
(5,19 – 2,25) m = 2,94 med è consentito utilizzare solo attrezzi di dimensioni contenute (ad esempio una cesoia o una pinza).
Se per lavori particolari nell’area di lavoro individuata l’attrezzatura o il mezzo da utilizzare supera l’altezza sopra indicata (5,19 m) è necessario contattare l’esercente
della linea per l’installazione di impedimenti o per la messa fuori tensione e in sicurezza della linea stessa per la durata dei lavori.
In alternativa è possibile effettuare la sorveglianza degli operatori che eseguono il lavoro agricolo utilizzando l’attrezzatura o il mezzo che supera l’altezza ammessa
(5,19 m) (PEC Persone comuni ai fini del rischio elettrico) da parte di una Persona esperta PES o Persona avvertita PAV come previsto dalla norma CEI 11-27, art.
6.4.4.
Generalità e professionalità del redattore del documento:
Mario Rossi, Responsabile Tecnico e Persona Esperta (PES) dell’Impresa Elettromanutenzioni, iscritta alla CCIA di Milano n. wx 875/2
La distanza di 3,5 m previsti dal DM 81/08 deve essere maggiorata nei casi di difficoltà rispetto a una corretta valutazione della verticale dei conduttori e dello
sbandamento laterale dovuto all’effetto del vento.
Le misure sono state eseguite con un misuratore laser o con un teodolite. Nota: VIETATO ESEGUIRE MISURE CON CORDELLE METRICHE
15.04.2014
DA9
I lavori non elettrici
• Nei cantieri posti a distanza inferiore a DA9 da una linea elettrica aerea occorre valutare, mantenendo un adeguato margine di sicurezza se nelle condizioni più sfavorevoli,
35
sfavorevoli, ragionevolmente prevedibili, sia possibile tenere in permanenza alla distanza DV, persone, ponteggi, mezzi, gru e macchine operatrici con il loro massimo sbraccio possibile .
D.Lgsl. 81/08 - Art. 117 Lavori in prossimità di parti elettriche attive
… La distanza di sicurezza deve essere tale che non possano avvenire contatti diretti o scariche pericolose per le persone tenendo conto del tipo di lavoro, delle attrezzature usate e delle tensioni presenti e comunque la distanza di sicurezza non deve essere inferiore ai limiti di cui all’allegato IX o a quelli risultanti dall’applicazione delle pertinenti norme tecniche.
15.04.2014
I lavori non elettrici nei cantieri
Lavori non elettrici svolti nei cantieri soltanto da PEC (Persone Comuni)
In ogni situazione ma in particolare nei cantieri edili, qualora ci
a) mettere in atto mezzi quali ostacoli, blocchi, gioghi, ecc, tali da impedire l’accesso alla zona prossima
edili, qualora ci sia pericolo di invadere la zona prossima delimitata da DV occorre:
b) far mettere fuori tensione e in sicurezza la linea elettrica mediante accordi con il gestore la linea stessa.
oppure
In ogni caso nei cantieri queste valutazioni del rischio elettrico e delle distanze e i conseguenti provvedimenti devono essere documentati e conservati
15.04.2014
I lavori non elettrici nei cantieri
Esempio di protezione verso una linea elettrica aerea a MT
• La barriera deve essere progettata in conformità alle prescrizioni dell’esercente della linea
Barriera di protezione conformealle prescrizioni
dell’esercente della linea
della linea
• Deve essere montata, a linea messa fuori tensione ed in sicurezza, in accordo con l’esercente stesso
15.04.2014
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
L’UNAE è un Albo che associa Imprese Qualificate, operanti nel campo delle installazioni
elettriche
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Per informazioni e chiarimenti e per eventuale iscrizione all’Albo i nostri recapiti sono i seguenti:
UNAE Emilia-RomagnaVia C. Darwin 4 - 40131 BolognaTel. 051 6347139 (lu-ve 8-12) Fax 051 4233061Sito web: www.unaebo.it
elettriche
Delibera AEEG 578/2013
SEUSistemi Efficienti di UtenzaSistemi Efficienti di Utenza
Bologna – 15 aprile 2014
kWh
kWh
Consumatore(cliente finale)
SEU
ProduttoreMax 20 MW
Fonte rinnovabileo cogenerazione
ad alto rendimento
Localizzati nella stessa area
Rete pubblica
Mar_2014
SSPC - Sistemi Semplici di Produzione e Consumo
kWhM1
M2 kWh
RETE PUBBLICACOLLEGAMENTO PRIVATO
UNICA AREA(senza soluzione di continuità al netto di strade , ferrovie, corsi d’acqua e laghi, nella piena disponibilità del
cliente finale)
SEU - Sistemi Efficienti d’Utenza
2
CONSUMATORE(cliente finale)
PRODUTTORE
M2 kWh
UNICO SOGGETTO oppure
DUE SOGGETTI DIVERSI
Max 20 MW
FER o CAR(fonte rinnovabile o
cogenerazione ad alto rendimento)
cliente finale)
UNO O PIÙ IMPIANTIgestiti da un unico
produttore
Mar_2014
⇒La qualifica di SEU viene riconosciuta dal GSE
⇒I sistemi qualificati come SEU sono esenti, per l’energia autoconsumata,
⇒Non tutti i sistemi di produzione e consumo hanno i requisiti dei SEU
SEU - Sistemi Efficienti d’Utenza
3
COMPOSIZIONE DEL COSTO DEL kWh PRELEVATO DALLA RETE
⇒ Il valore della componente energia è circa il 50% del costo finale
l’energia autoconsumata, da alcune componenti tariffarie che gravano sul costo finale dell’energia (oneri generali –trasmissione –distribuzione)
Mar_2014
Delibera 578/2013 del 12 dicembre 2013
⇒La delibera individua il perimetro entro cui può svolgersi l’attività libera di autoapprovvigionamentoenergetico (in attuazione del DL 115/2008 che, a sua volta, attua la direttiva 76/160/CEE)
⇒Disciplina i nuovi impianti
⇒Disciplina il riconoscimento degli impianti esistenti
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attua la direttiva 76/160/CEE)
⇒Le disposizioni della delibera mettono ordine in un quadro molto articolato e frammentario che determinava una situazione di criticità normativa
Mar_2014
Delibera 578/2013 del 12 dicembre 2013
⇒ Nei sistemi SEU è possibile stipulare o mantenere la convenzione di scambio sul posto, naturalmente per potenze di produzione fino a 200 kW
Il cliente finale deve stipulare tutti i contratti di
⇒ Quando il produttore e il cliente finale sono
⇒ A tal fine è stato modificato il TISP (Testo integrato dello scambio sul posto) per rimuovere l’obbligo di un unico soggetto produttore e consumatore
5
Tuttavia, in attesa della revisione delle disposizioni tecniche da parte del GSE, dal 01/01/2014 la
convenzione può essere sottoscritta solo da un unico soggetto: produttore, titolare del POD e del contratto di
fornitura (news del GSE del 20/12/2013)
stipulare tutti i contratti di fornitura e di immissione verso la rete pubblica (trasporto, dispacciamento)
il cliente finale sono due soggetti diversi, per usufruire dello scambio sul posto :
Mar_2014
⇒Nuovi impianti
⇒Vengono definiti SEU⇒Entro 60 giorni dall’entrata in esercizio il GSE certifica se l’impianto è classificabile come SEU
Riconoscimento della qualifica di SEU
⇒ Impianti esistenti al 1/1/2014
⇒La qualifica viene riconosciuta dal GSE⇒Vengono definiti SEESEU, cioè Sistemi Esistenti Equivalenti ai SEU
⇒A loro volta sono suddivisi nelle
6
⇒A loro volta sono suddivisi nelle sottotipologie SEESEU-A, SEESEU-B, SEESEU-C
⇒ Gli impianti esistenti che usufruiscono dello scambio sul posto sono automaticamente riconosciuti dal GSE come SEESEU-B
⇒ Per gli altri impianti che ne hanno i requisiti, il cliente finale deve presentare richiesta al GSE
Mar_2014
SEESEU - Sistemi esistenti equivalenti
⇒Medesimo soggetto giuridico che riveste il ruolo di produttore e unico cliente finale
⇒Non c’è il vincolo della potenza massima di 20 MW
⇒Non c’è il vincolo della presenza esclusiva di impianti alimentati da fonti rinnovabili o cogenerativi ad alto rendimento
⇒ SEESEU-A
⇒ SEESEU-B ⇒Sistemi che rispettano i requisiti dei SEU (tutti gli
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⇒ SEESEU-B ⇒Sistemi che rispettano i requisiti dei SEU (tutti gli impianti con scambio sul posto rientrano in questa tipologia)
⇒ SEESEU-C⇒Altri sistemi con uno o più clienti dello stesso gruppo societario e con uno o più produttori
⇒Hanno tempo per regolarizzarsi fino al 31/07/2015
⇒Entro tale data tutte le unità di produzione dovranno essere gestite da un unico produttore e tutte le unità di consumo da un unico cliente finale
Mar_2014
Benefici tariffari dei sistemi SEU ed equivalenti
Componenti tariffarie variabili applicate all’energia
MCT(*) ONERI GENERALITRASMISSIONE e DISTRIBUZIONE
⇒ La tabella riassume le condizioni tariffarie applicate ai diversi sistemi di produzione e consumo
⇒ I benefici tariffari (in giallo) consistono nel pagamento delle componenti tariffarie solo per l’energia prelevata dalla rete anziché su tutta quella consumata (che è maggiore)
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MCT(*) ONERI GENERALIDISTRIBUZIONE
SEU Energia prelevata dalla rete Energia prelevata
dalla rete Energia prelevata dalla rete
SEESEU-A
SEESEU-B
SEESEU-C Energia consumata
ALTRI SISTEMI
Energia consumata
* Misure di compensazione territoriale ad enti locali con impianti nucleari (0,00017 €/kWh)
Mar_2014
SEU - Sistemi Efficienti d’Utenza
kWh
RETE PUBBLICA
M1
M2 kWh
Il contatore M2 dell’energia prodotta
diventa sempre obbligatorio
anche per gli impianti non incentivati
⇒ Per impianti fino a 20 kW
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CONSUMATORE(cliente finale)
PRODUTTORE
M2 kWh⇒ Per impianti fino a 20 kW installazione a cura del Distributore (costo annuo circa 21 euro)
⇒ Il più vicino possibile all’inverter (o generatore)
⇒All’interno della proprietà del produttore (in locale accessibile in condizioni di sicurezza)
⇒Oppure al confine della proprietà del produttore
Mar_2014
Poiché il punto di connessione è unico e nella titolarità del cliente finale, un eventuale distacco della fornitura per morosità determinerebbe un
⇒La delibera regola questa evenienza disponendo l’obbligo per il Distributore di inviare una notifica al produttore prima di eseguire il distacco
⇒Così il produttore può richiedere una connessione di emergenza che gli consente di continuare ad immettere
SEU – Gestione dei distacchi per morosità
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determinerebbe un evidente danno al produttore
continuare ad immettere energia in rete
⇒In pratica la connessione di emergenza risulta quella già presente senza l'esecuzione di nessuna opera quando la potenza richiesta non supera quella già disponibile nel punto di connessione
Mar_2014
Il cliente finale e il produttore coincidono
kWhM1
M2 kWh
RETE PUBBLICA
⇒ Il cliente finale è anche produttore e titolare dell’officina elettrica e stipula i contratti di
Esempio 1SEU - Sistemi Efficienti d’Utenza
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CONSUMATORE(cliente finale)
PRODUTTORE
M2 kWhstipula i contratti di trasporto, dispacciamentoe compravendita dell’energia immessa e prelevata
⇒ Può accedere agli incentivi vigenti, allo scambio sul posto o ritiro dedicato
Mar_2014
kWh
kWh
⇒Cliente finale e il produttore sono soggetti diversi
⇒Regolano con un contratto privato la sola energia prodotta e subito consumata
Esempio 2
Il cliente finale gestisce il contratto di fornitura dell’energia prelevata
Il produttore gestisce i contratti per l’immissione di
SEU - Sistemi Efficienti d’Utenza
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CONSUMATORE(cliente finale)
PRODUTTORE
kWhl’immissione di energia in rete e può accedere agli incentivi
Con un contratto privato il produttore vende l’energia al cliente finale
Non è possibile lo scambio sul
posto
Mar_2014
kWh
kWh
⇒Cliente finale e il produttore sono soggetti diversi
⇒ Il cliente finale gestisce tutti i contratti per l’accesso alla rete
Esempio 3
Il produttore è titolare dell’officina elettrica e può Con un
Il cliente finale gestisce i contratti di fornitura e di immissione dell’energia
SEU - Sistemi Efficienti d’Utenza
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CONSUMATORE(cliente finale)
PRODUTTORE
kWhelettrica e può accedere agli incentivi sull’energia prodotta
Con un contratto privato il produttore vende l’energia al cliente finale
⇒ È possibile lo scambio sul posto⇒ Non è possibile il ritiro dedicato⇒ Non sono possibili incentivi con tariffa
omnicomprensiva (ad es. 5° conto energia)
Mar_2014
kWh
kWh
⇒Cliente finale e il produttore sono soggetti diversi
⇒ Il produttore gestisce tutti i contratti per l’accesso alla rete
Il produttore:•Può accedere agli incentivi sull’energia prodotta e
Il cliente finale:• Rimane il titolare del punto di connessione
• Dà mandato al produttore per stipulare il contratto di
Esempio 4SEU - Sistemi Efficienti d’Utenza
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CONSUMATORE(cliente finale)
PRODUTTORE
kWhprodotta e immessa in rete
•È assimilato ad un vero e proprio venditore di energia al dettaglio verso il cliente finale
contratto di fornitura
Non è possibile lo scambio sul posto
Con un contratto privato il produttore vende l’energia al cliente finale
Mar_2014
kWh
kWh
⇒Cliente finale e il produttore sono soggetti diversi
⇒Delegano ad un soggetto terzo la gestione di tutti i contratti
•Il produttore e il cliente finale danno mandato al soggetto terzo per stipulare i contratti
Il cliente finale rimane il titolare del punto di connessione
Con un contratto privato il produttore vende l’energia al
Esempio 5SEU - Sistemi Efficienti d’Utenza
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CONSUMATORE(cliente finale)
PRODUTTORE
stipulare i contratti di prelievo e di immissione (fornitura, trasporto e dispacciamento)
•Il produttore può accedere agli incentivi sull’energia prodotta
vende l’energia al cliente finale
⇒ Non è possibile lo scambio sul posto⇒ Non è possibile il ritiro dedicato⇒ Non sono possibili incentivi con tariffa
omnicomprensiva (ad es. 5° conto energia)
Mar_2014
SEU – Alcune valutazioni economiche
⇒ La convenienza dell’investimento in un sistema SEU deve essere valutata caso per caso, considerando:
⇒ Per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici si deve considerare che, in assenza
⇒Oggi possiamo valutare una forbice di circa il 60% tra il valore medio di mercato dell’energia immessa in rete
⇒Fabbisogni energetici e i relativi costi
⇒Quota di energia autoconsumata
⇒Incentivi o benefici fiscali
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considerare che, in assenza di incentivi, il costo dell’energia prodotta è già competitivo se la stessa energia viene destinata all’autoconsumo, mentre non c’è convenienza se l’energia viene immessa in rete
dell’energia immessa in rete (nel norditaliaapprossimabile a circa 0,07 euro/kWh) e il valore medio dell’energia prelevata (approssimabile a circa 0,20 euro/kWh)
⇒ Nuove soluzioni commerciali: produttore diverso dal cliente finale
Mar_2014
La bolletta del consumatore domestico tipo
⇒ Dal 2011 gli oneri generali di sistema sono più che raddoppiati(in azzurro chiaro)
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Condizioni economiche di maggior tutela per il consumatore domestico tipo con consumo di 2700 kWh/anno e potenza 3 kW residente (fonte AEEG)
Mar_2014
Variazioni del prezzo dell’energia nei paesi europeiAnno 2012 vs 2011
Usi industrialiIta + 16%Ue +5,5%
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Usi domesticiIta + 9,3%Ue +6,2%
(fonte AEEG)
Mar_2014
Prezzo zonale orario
0,1
0,12
0,14
F1 F2 F3
⇒ Dal 2008 il prezzo zonale orario si riduce costantemente, soprattutto per effetto della generazione diffusa
⇒ Il valore medio annuo della fascia F1 (ore di punta) quasi si dimezza (da 0,11 €/kWh nel 2008 a 0,06 €/kWh nel 2013)
19
0
0,02
0,04
0,06
0,08
0,1
gen-08
mag-08
set-08
gen-09
mag-09
set-09
gen-10
mag-10
set-10
gen-11
mag-11
set-11
gen-12
mag-12
set-12
gen-13
mag-13
set-13
gen-14
Mar_2014
Valorizzazione dell’energia prodotta: Scambio sul posto Valori tipici per utente domestico tipo (residente 2700 kwh/anno)
IMMESSA IN RETE
Prezzo zonale orario
≅≅≅≅ 0,06 €/kWh
Oneri di rete ≅≅≅≅ 0,03 €/kWh
Oneri di sistema
≅≅≅≅ 0,04 €/kWh
Corrispettivo in conto scambio
≅≅≅≅ 0,13€/kWh
Nota: salvo il prezzo zonale, gli altri
valori cambiano, anche
significativamente, in base al
contratto di fornitura e al consumo
annuo
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CONSUMATA
ENERGIA PRODOTTA
sistema €/kWh
Risparmio Bolletta≅≅≅≅ 0,19 €/kWh
⇒ Per gli impianti oltre 20 kW l’AEEG ha posto un tetto massimo ed il valore sarà gradualmente ridotto fino al suo azzeramento
Mar_2014
Incidenza dell’autoconsumo
Costo iniziale
0
2000
4000
6000
8000
10000
12000
14000
16000
18000
Eu
ro
15% autoconsumo
25% autoconsumo
50% autoconsumo
⇒ Esempio di ritorno economico per un impianto domestico da 3 kW che beneficia della detrazione fiscale del 50%
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0 5 10 15 20 25Anni
Quota di autoconsumo
Tempo di ritorno(non attualizzato)
Guadagno dopo 25 anni(non attualizzato)
15% 8,4 7.820 €
25% 7,8 9.123 €
50% 7,2 11.133 €
Mar_2014
Ottimizzazione dell’autoconsumo
⇒Sistemi di accumulo ⇒I sistemi di accumulo sono già previsti dalla normeCEI 0-21 V2 e CEI 0-16 V1
⇒Per la loro applicazione occorre attendere la delibera AEEG di imminente pubblicazione
⇒Sistemi di controllo dei carichi
⇒ Il documento di consultazione dell’Autorità DCO 613/2013 delinea gli
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pubblicazione613/2013 delinea gli orientamenti per l’impiego dei sistemi di accumulo
Mar_2014
Sistemi di accumuloOrientamenti AEEG – DCO 613/2013
⇒ I sistemi di accumulo sono considerati come gruppi di generazione
⇒ Saranno stabilite le condizioni per gli impianti incentivati
⇒ Bidirezionale o mono-direzionale
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⇒ Lato produzione o post produzione
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Norma CEI 0-21 V2 - Sistemi di accumuloMisura dell’energia negli impianti incentivati
⇒Accumulo posizionato nella parte d’impianto in corrente continua
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Contatore M2 bidirezionale
Mar_2014
Norma CEI 0-21 V2 - Sistemi di accumuloMisura dell’energia negli impianti incentivati
⇒Accumulo posizionato nella parte d’impianto in corrente alternata a valle del contatore di produzione
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Contatore M2 bidirezionale
Mar_2014
Norma CEI 0-21 V2 - Sistemi di accumuloMisura dell’energia negli impianti incentivati
⇒Accumulo posizionato nella parte d’impianto in corrente alternata a monte del contatore di
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contatore di produzione
Contatore M2 bidirezionale
Terzo contatore M3 bidirezionale
Grazie per l’attenzione
Per chiarimenti e/o richieste di associazione:UNAE Emilia-RomagnaVia C. Darwin 4 - 40131 BolognaTel. 0516347139 (lu-ve 8-12) Fax 0514233061Email: [email protected] web: www.unaebo.it
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operanti nel campo delle installazioni elettriche