Portfolio cv sebastiano mazzaggio

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S _ M sebastiano mazzaggio [email protected] portfolio press CTRL+L (pc) or CMD+SHIFT+F (mac) for a better view aprile 2013

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S_Msebastiano mazzaggio

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aprile 2013

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presentazione 03

curriculum vitae

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PADIGLIONI ESPO, Valencia, Spagna 5progetto universitario, UPV

mini_MUSEO, Valencia, Spagna 8progetto universitario, UPV

CASA=PONTE, Venezia, Italia 11progetto universitario, IUAV

ART_PARK, Danzica, Polonia 13progetto universitario, IUAV

AREA DISMESSA, Mestre, Venezia 19progetto universitario, IUAV

Touch Fair Pavillon, Expo Riva Schuh, Riva del Garda 20Workshop universitario, IUAV

RIQUALIFICAZIONE INGRESSO OSPEDALE 23concorso di idee

PIAZZA MATTEOTTI MEGLIADINO SAN VITALE 25concorso di idee

.i TESI DI LAUREA: 27 Parco della pace, dal molin Vicenza

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presentazione

Da quando ho iniziato l’università mi sono sempre passate per la testa due semplici domande, “PERCHE’” e “COME”;specialmente in architettura credo che un buon edificio, per essere definito tale, debba riflettere le risposte a queste domande.Cerco un lavoro interessante che permetta di confrontarsi con realtà diffferenti (europee e non), un lavoro dinamico e un’atmosfera stimolante, capace di ampliare i miei orizzonti e interessi. Ritengo che la possibilità lavorativa da voi offerta possa arricchire le mie conoscenze e aiutarmi a migliorare, sono pronto a fare del mio meglio per contribuire con la mia modesta esperienza personale.Sono curioso, preciso lavoratore in tutto quello che faccio, pieno di entusiasmo e capace di lavorare in team, infattti ritengo che un buon progetto non sia mai frutto di una sola mente ma di un connubio di più pensieri.Parlo italiano ho un buon livello di inglese e spagnolo, che sono pronto a migliorare per comunicare al meglio con il team.

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sebastiano [email protected]_0039 340 7729030

curriculumvitae

SebastianoMazzaggio

via papa giovanni XXIII n°8 Montagnana (PD), ITALY

0039-3407729030 [email protected]

italiana 30 novembre 1987

male

Italiano,

Inglese, scritto e orale buono Spagnolo, scritto e orale buono

Autocad

Sketchup

Adobe Suite (Photoshop, Illustrator, InDesign)

Microsoft O�ce

Rhinoceros V-Ray

Windows Operating Systems Macintosh Operating Systems

education

2009-2012IUAV - università di architettura - Venezia, ItaliaLaurea magistrale in architettura (110/110)2008-2009UPV - Valencia, SpagnaErasmus exchange program experience

2006-2009IUAV - Università di Architettura - Venezia, ItaliaLaurea in Scienze dell’architettura (105/110)

2001-2006maturità scienti�caliceo “Jacopo da Montagnana”, Montagnana (PD)

work experience e workshop

_Luglio 2010-Settembre 2010:Tirocinio presso TX Architetti, vicenzalavorato come project design, disegnatore

_Gennaio 2013-marzo 2013:Collaborazione con CZ studioConcorso di idee parco tecnologico RegensburgConcorso di idee per la riquali�cazione del centrodi Rubano.

_Maggio 2010

riquali�cazione di piazza Martiri d’Ungheria, di piazza Matteotti, Megliadino San vitale (PD) _Marzo 2011

Concorso di idee

Riquali�cazione dell’area ingresso dell’ospedale Mater Salutis di Legnago (VR)

workshop IUAV

workshop IUAV

casa_ponte, Prof.: Enzo Siviero

villaggio ecosostenibile, Prof.: Aldo Cibic_Luglio 2008

_Luglio 2009

workshop IUAV touch fair competition, Prof.: Ra�aella Laezza

_Marzo_Luglio 2011

Ho un forte desiderio di migliorare le mie conoscenze in ogni campo dell’architettura e una rapida capacità di apprendimento. Ho esperienza nella gestione del progetto, in ogni sua fase, sono veloce con il computer e capace di lavorare in team anche in situazioni di stress.

personal info

cognome:nome:

indirizzo:

cell:e-mail: nationalità:data di nascita:sesso:

personal skills

lingua:

capacità:

computerskills:

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GENERATION DE PROTOTIPOSARQUITECTONICOS

PROF: Francesco Giancola

Questo corso, svolto presso il politecnico di Valencia, parte dal presupposto che si possa concepire un progetto solo mediante le applicazioni digitali, una conseguenza senz’altro è l’ aumento della complessità del design che, invece di dare luogo a forme rigide e meccanizzate, ha permesso ad alcuni architetti di avvici-narsi alla complessità delle forme biologiche e dei processi della natura.Rivalutando così nozioni come vaghezza, aleatorietà, indetermi-nazione, variabilità o interazione che sembravano relegate ad altri ambiti del sapere come la biologia, la sociologia o la filosofia, fino a che una nuova generazione di architetti ha visto come mediante le tecniche digitali queste nozioni rimanevano perfetta-mente integrate nell'architettura e gli aprivano nuovi campi di sperimentazione. Obiettivo del corso era arrivare alla creazione di un Prototipo architettonico di uno spazio espositivo da poter essere inserito in un contesto di grande scambio culturale come potrebbe essere una piazza o un parco. Attraverso tecniche di Polisurface, Folding e Morfing si è cercato di partire da un’idea, un’oggetto, un’intuizione o una sensazione, e trasformarla trami-te il mezzo digitale. Il progetti esplorano le differenze tra un sguardo obiettivo ed un sguardo soggettivo. Le opere non si situano in un piano verticale, ma si impiegano in differenti posizioni secondo il movimento pittorico nel quale si iscrivono, secondo la sensazione che vogliano trasmettere.

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Evoluzione del progetto, si può notare la pianta che si modifica e la comparsa delle sezioni e delle superfici opache e trasparenti, compongano l’edificiorender.

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A destra sviluppo, render copertura. A sinistra viste, fotomontaggi.Dalle fasi di sviluppo si può capire come da una forma comune, la trasformazione delle sue sezione possa offrire delle forme e degli spazi anticonvenzionali e capaci di offrire nuove emozioni.

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PROYECTOS IIminimuseo

PROF: Jesus Morcillo Navarrro

L’obiettivo era riflettere sui temi di maggiore interesse architettoni-co in un edificio pubblico destinato a museo e lavorare con gli attrezzi basilari del linguaggio architettonico. Proporre un edificio che si destini esclusivamente all'esposizione di un solo pezzo: il modellino della città di Valencia (7x7). Il "minimuseo" è quindi un edificio destinato all'esposizione. Vicino a questo oggetto principale, è possibile esporre materiale d’appoggio come rappresentazioni grafiche (piani) fotografie, rappresentazioni scritti storici allusive alla città di Valencia e che avranno forma di "striscioni" o poster.Le condizioni di partenza erano che l’oggetto si potesse riconoscere anche da lontano come un prisma rettangolare di 35 metri, 17,5 metri di largo e 7 metri di altezza. Le misure sono proporzionate per l'oggetto principale dell'esposizione.Avrebbe dovuto inoltre avere un terzo della sua superficie aperto al cielo.La disposizione e misura dei vuoti era libero, con l'unica condizione della forma finale.La mia scelta è stata quella di creare una scatola delle dimensioni richieste per poi porvi all’interno un’altra forma, alla fine sviluppai un mantello in lamiera metallica intagliata secondo le vie della città, e al suo interno una semplice scatola di calcestruzzo con il modello al suo interno, la copertura sarebbe poi stata come il padiglione di Fhen con lame per creare una luce diffusa. LA CITTà CHE CONTIENE SE STESSA.

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Pianta copertura, pianta piano zero Legenda 1 ingresso 2 galleria 3 esposizione 4 plastico Valencia 7x7.

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In Alto: vista aerea A fianco: vista notturnaIn basso: vista interna sul plastico

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PROF: Enzo Siviero

Alcuni edifici nodali dell’epoca moderna mettono in scena emblemati-camente le nozioni di “scavalcare” e di “congiungere,” intrinseche a quel particolare manufatto che è il ponte. Il Bauhaus di Gropius, la Kunsthal di Koolhaas o il progetto per il Palazzo dei Congressi a Vene-zia di Kahn, per citarne alcuni, sono certamente edifici-ponte. La casa-ponte, costituisce il tema di questo workshop, pur appartenendo a questa categoria di edifici, se ne differenzia poiché, in quanto spazio privato, introduce problematicamente la tematica dell’”attraversare” all’interno dello spazio domestico. La nozioni di “congiungere”, “scavalcare”,“attraversare,” quando riportate nel “domestico” e nel “piccolo” della casa unifamiliare, assumono inusitate e stimolanti diversificazioni. Il workshop ha gestito queste variazioni progettandodelle case-ponte con attenzione alle variazioni tipologiche e distributi-ve indotte nello spazio e nella composizione della casa da questa specificità. La casa-ponte è, quasi sempre, una casa binucleare. È, cioè, secondo il termine coniato da Marcel Breuer (binuclear house), una casa che separa in due nuclei distinti le sue funzioni, per poi ricon-netterle con un passaggio orizzontale. Le case-ponte svolgono esatta-mente questo tema, operando però la ricongiunzione dei due nuclei attraverso il ponte. FACENDO DELL’”OSTACOLO” UNA RISORSA.

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Piante del piano terra e del primo piano.Legenda 1 ingresso 2 soggiorno 3 cucina 4 cucina 5 bagno 6 camera 7 living 8 orto.Sotto: render

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Laboratoriointegratopaesaggio 1

PROF: Laura ZampieriPROF: Chiara TosiPROF: Piotr BarbarewichPROF: Vladimiro Valerio

Parco per le arti della città polacca di Danzica, il sito è quello di una tra le più importanti aree di produzione navale d’europa, la dismissione di quest’area ha permesso la creazione di un’enorme spazio a reazione artistica per la popolazione, uno spazio infrastrutturizzato per eventi e mostre, semplicemente si è cercato di riutilazzare la tecnolo-gia e le attrezzature industriali esistenti, come le gru o i binari per i vari delle navi, appoggiando-ci sopra delle piattaforme mobili e configurabili a seconda delle necessità, collegando il tutto con un sottopassaggio monumentale che facilita e velocizza l’accesso all’area.

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Laboratoriointegratopaesaggio 2

PROF: Paolo CecconPROF: Bruno DolcettaPROF: Imma Jansana FerrerPROF: Franco Panzini

Il corso si sviluppa essenzialmente sul recupero di aree dismesse a Mestre, gran parte del tempo è stato dedicato a un’analisi minuziona della città, fino a trovare in un’area vicino alla stazione Fs il fulcro di una possibile rivoluzione verde, il progetto quindi cerca di collegare l’ambiente urbano degradato con il centro e i servizi essenziali di mestre, creando anche un edificio dispositivo che permetta un più agevole accesso al parco.

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A sinistra: pianta piano terra e prima dell’edificio dispositivoA destra visteIn basso sezione longitudinale

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TOUCH FAIR ARCHITECTURE exibition

PROF: Raffaella Laezza

Il programma del Workshop Touch Fair Architecture proposto nell'ambito accademico veneziano dello IUAV, intende approfondire ed estendere la grande tradizione architettonica italiana e internazionale attraverso temi di radicale rinnovamento. Il Workshop ha offero apertura alla sperimentazione progettuale di nuovi modelli di padiglioni, spazi espositivi fieristici e d'arte alla scala architetto-nica all'interno del continuo evolversi dei processi culturali contemporanei. Il tema, che per tradizione ha sempre espresso gli esempi più aperti alla sperimentazione di nuovi linguaggi, materiali, strutture risulta essere una scala di realizzazione agile e adatta al panorama economico attuale.

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SUPERFICIE ESPOSITIVA

SPAZIO STARE:

N_STAND

STAND TOTALI

SPAZIO ATTRAVERSARE

TOUCH FAIR ROOM

TOTALE

SULLA SKIN TOTALE CARTESIANA + VETTORIALE

TOTALE ESTERNO + INTERNO

MQ 1000

N. 26+1

MQ 550

MQ 1150

MQ 60

MQ 1250

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vista complessiva del padiglione

Particolare dell’ingresso

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CONCORSO DI IDEERIQUALIFICAZIONE DELL’AREA DI INGRESSO DELL’OSPEDALE MATER SALUTIS DI LEGNAGO

SPACE-FRAMEAbbiamo deciso di interpretare e concretizzare la progettazione inerente la riqualificazione dell’area esterna e di ingresso con un' idea che passasse attraverso la Flessibilità e l’Integrazione. Questi due concetti all’esterno sono stati resi concretamente, per raggiungere l’obiettivo dell’integrazione vicendevole tra gli spazi esterni contigui all’area di competenza ed il corpo centrale dell’ospedale. Questo è stato attuato attraverso un elemento di copertura che si dirama da un punto centrale di fronte all’ingresso dell’edificio fino a toccare, creando una serie di doppi percorsi chiusi ed aperti, i confini dell’area di intervento oltre i quali risiedono spazi con funzioni specifiche quali quelle di sosta delle auto ed uffici amministrativi

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BANDO CONCORSO DI IDEE RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA MARTIRID’UNGHERIA, DI PIAZZA MATTEOTTI E DEGLI SPAZI ATTIGUI LA CHIESA

Il progetto si realizzare uno spazio di aggrega-zione che si contestualizza e relaziona con l’esistente. L’idea si è così sviluppata con l’intento di valorizzare Piazza Matteotti, un punto nevralgico tra il Municipio, la Chiesa e il ristorante: creare un luogo che suscitasse interesse e stupore, che fosse un moderno ed innovativo punto di forza del Comune di Megliadino San Vitale, consci di compiere un gesto ed un intervento forte per una realtà così piccola ma convinti che sia un modo per rilanciarla all’interno dell’ambito provinciale e regionale.

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TESI DI LAUREA

Parco della pacedal molin, vicenza

PROF: Paolo Ceccon, Laura Zampieri Renato Bocchi

LAUREANDI: Sebastiano Mazzaggio Alessandro Carollo

La riflessione prende in analisi due eventi che riguardano il territorio a nord della città di Vicenza.Il primo evento considerato è l’aumento dell’occupazione militare statunitense sul suolo vicentino.Alla necessità dell’esercito americano di riunificare alcuni battaglioni con quelli stanziati a Vicenza, il governo italiano, sulla scorta anche di un voto favorevole del consiglio comunale e provinciale individua nell’aeroporto cittadino "Tomaso Dal Molin" il sito per la costruzione di un’ulteriore base militare USA, andando ad aggiungersi alla Caserma Ederle e al supporto abitativo “Villaggio della Pace”.Il secondo evento preso in considerazione è l’alluvione del primo novembre 2010, che ha interessato la regione Veneto ed in partico-lare la provincia e la città di Vicenza.Il 20% della città è stato invaso dall'acqua dei due fiumi cittadini, in particolare il Bacchiglione è inoltre esondato in più punti anche nell'hinterland di Vicenza, a Caldogno, nelle frazioni di Rettorgole e di Cresole, che è stata interamente sommersa e dove si è registrata la prima vittima delle tre vittime di questo sciagurato evento.Passata la fase emergenziale si è palesata la necessità di procedere urgentemente con la messa a punto di una serie di opere idrauliche maggiori, come il bacino di laminazione del torrente Timonchio, affluente principale del Bacchioglione e la previsione di nuovi ulteriori interventi come la possibilità di usare come cassa di espan-sione ed ultimo baluardo a difesa della città dalle acque, alcuni suoli immediatamente a nord di viale Diaz, attuale circonvallazione di Vicenza.

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alcune viste del parco

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