Portfolio Anna Rosa Paolino

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portfolio Anna Rosa Paolino Communication Designer

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Page 1: Portfolio Anna Rosa Paolino

portfolio

Anna Rosa PaolinoCommunication Designer

Page 2: Portfolio Anna Rosa Paolino

TITOLO

C ESA

S F A C C iTE

A

Anna Rosa Paolino

A volte ti svegli al mattino con il sole negli occhi.

E ti senti così felice che te ne vai in giro

sa

l t e l la n

d o come se avessi le mol

le sotto le scarpe!

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children’s books

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A volte ti capita di essere troppo stanco per tornare a casa.

Se le chiedi di venirti a prendere lo farà volentieri.

TITOLO

C ESA

S F A C C iTE

A

Anna Rosa Paolino

A volte ti svegli al mattino con il sole negli occhi.

E ti senti così felice che te ne vai in giro

sa

l t e l la n

d o come se avessi le mol

le sotto le scarpe!

Project, photos, layout, copywriting, illustrations: Anna Rosa Paolino

#storytelling, #buildings, #shooting, #travel, #transfiguration, #personification

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Álbum para niños

II Semana de laCultura TibetanaSan Cristóbal de La Laguna

Tenerife

Layout, copywriting, illustrations: Anna Rosa Paolino

Cover: Alex Siedlecki, Dan Zegunis

Layout, illustrations: Anna Rosa Paolino

Cover image: painting by Nick Dudka

# coloring, #exhibitions, #tibet, #tenerife, #mount Amiata, #children’s guide

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web

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# iPad, #web app, #graffiti, #geolocalize, #upload,

#Italy, #language

Concept: Anna Rosa Paolino, Giulia Bianchi, Andrea Allegri

Graphic Design:Andrea Allegri

Simulation: Anna Rosa Paolino, Andrea Allegri

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# recipes, #vegetables, #seasons, #interaction, #on-line, #Italian food

Concept: Anna Rosa Paolino, Carlotta Albertini, Elena Spagnesi, Giulia Bianchi

Graphic Design:Carlotta Albertini, Elena Spagnesi

Web Developer: Anna Rosa Paolino

www.gustaverdura. i t

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video

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http://www.youtube.com/watch?v=2Yc4_XM22W4&feature=related

Interviews: Anna Rosa Paolino, Carlotta Albertini, Giulia Bianchi, Alessandro dell’Acqua, Eleonora Cecio, Veronica Selvanetti

Video Editing:Anna Rosa Paolino, Carlotta Albertini, Giulia Bianchi, Veronica Selvanetti

Audio Editing: Anna Rosa Paolino, Alessandro dell’Acqua

# interviews, #numen, #tape, #Strozzina, #contemporary art,

#installation

Logo: Alessandro Dell’Acqua

In cooperation with:

Page 10: Portfolio Anna Rosa Paolino

Script: Giovanni Pucci

Screenplay: Giovanni Pucci, Anna Rosa Paolino, Carlotta Albertini, Francesca Rossi

Direction: Carlotta Albertini

D.O.P.: Giovanni Pucci

Production Manager:Anna Rosa Paolino

Playbill: Alessandro Dell’Acqua

# short film, #team work, #ciak

Page 11: Portfolio Anna Rosa Paolino

Playbill: Alessandro Dell’Acqua

Script: Elena Spagnesi

Direction: Elena Spagnesi

D.O.P.: Alessandro Dell’Acqua

Backstage - Shooting:Anna Rosa Paolino

Backstage - Editing:Anna Rosa Paolino, Carlotta Albertini

http://www.youtube.com/watch?v=oxp8wABRCpM

# short film, #team work, #ciak

Page 12: Portfolio Anna Rosa Paolino

Script: Veronica Selvanetti

Direction: Nora Ferrucci

Assistant Director:Anna Rosa Paolino

D.O.P.:Eleonora Cecio

Playbill: Alessandro Dell’Acqua

# short film, #team work, #ciak

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magazine

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GAMBRINUSBut that’s Rock ‘n’ Roll

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Caporedattore: Anna Rosa PaolinoArt Director: Giulia BianchiInviati: Carlotta Albertini, Anna Rosa Paolino Grafica: Andrea Allegri Fotografia: Elena Spagnesi

Perché andiamo al cinema? Siamo nel 2011, esistono eMule, Megavideo, Youtube e Sky. Che senso ha andare al cinema e pagare un biglietto quando possiamo guardare qualsiasi film comodamente da casa? È tutto il giorno che cerco di trovare una risposta sensata a questa domanda ma non ci riesco. So dirvi che io preferisco andare al cinema. Ma perché? Perché mi piace lo schermo grande? La sala buia? L’audio perfetto? Dicono che andare al cinema sia un fenomeno sociale. Eppure al buio, con altre 100 persone in sala che ti fanno “shhh” se parli, mi risulta difficile intrattenere relazioni sociali. È il prima? Parlo con un mio amico che mi consiglia quel film incredibile. È il dopo? Parlo con un altro mio amico e passiamo ore a domandarci perché la trottolina non cade nell’ultima scena di Inception. Ecco il fenomeno sociale. Ma questo posso farlo anche se il film l’ho visto dalla poltrona di casa mia.Eppure il cinema costituisce un’esperienza sensoriale che non si può avere da casa. Il cinema ti porta lì, in mezzo alla scena. Lì, su quel ponte da cui si tuffa Johnny Depp. Nella macchina della polizia che insegue Tom Cruise. Nella cucina di Juliette Binoche riesco addirittura a sentire l’odore del cioccolato. Il cinema è una porta verso mondi possibili. Ci fa dimenticare della realtà che sta fuori. Quando andiamo al cinema noi siamo dentro il film. Il film lo respiri, lo annusi, lo piangi, lo baci, ci fai l’amore. Il cinema lo mangi. Hitchcock diceva: Il cinema non è un pezzo di vita, è un pezzo di torta.Ci sono due categorie di persone che vanno al cinema: la prima è formata da persone che vanno a fare una passeggiata al centro commerciale, in cui c’è il cinema con tredici sale, e decidono lì per lì di andare al cinema; il secondo è formato da persone che escono di casa con l’intenzione precisa di andare al cinema a vedere proprio quel film lì. E proprio in quel cinema lì. Quello bello, quello in cui sono sempre andata fin da quand’ero piccola. Quello che tra un mese, un anno, sarà raso al suolo per far posto a un albergo.I cinema stanno scomparendo. I multisala aumentano sempre di più, sempre più in periferia. E’ più comodo, c’è il parcheggio lì davanti. Non devo preoccuparmi della cena, c’è il Mac Donalds. Non devo nemmeno sforzarmi di scegliere un film prima di andare, ce ne sono tredici diversi tra cui scegliere.Siamo davvero diventati così pigri?

GambrinusIngresso dell’Hard Rock Cafè

Ex-cinema GambrinusVia Brunelleschi

IL CINEMA DEI PIGRI

Foto in alto: manifesto del vecchio cinema.Foto in basso: il vecchio schermo del Gambrinus

nel nuovo Hard Rock Cafè.

All’angolo tra Via del Campidoglio e Via Brunelleschi, di fronte allo storico caffè Paszkowski, è stato inaugurato il 14 giugno, nei locali dell’ex cinema Gambrinus, l’Hard Rock Café. La famosa catena di ristorazione americana è finalmente approdata nel centro Italia, scegliendo come meta la città più frequentata dai suoi connazionali.Girando tra i tavolini all’interno del locale tutto, dall’arredamento alla la musica sparata a tutto volume, dalla clientela ai camerieri che ti si rivolgono con un sorridente Hello!

Fa pensare di essere stati trasportati nel cuore degli States.L’edificio venne realizzato nel 1894 e divenne in breve tempo il locale d’incontro della società borghese fiorentina con il nome di Gambrinus Halle. Nel 1922 s’inaugurò il cinematografo: la struttura di fine ottocento venne modificata per dar luogo alla grande sala centrale, che ospitava fino a duemila spettatori. Decorazioni di statue marmoree e stucchi sottolineavano l’eleganza e la raffinatezza del luogo. Nel 1950 subì un grave incendio che risparmiò solamente la zona della caffetteria all’ingresso. Durante la ricostruzione la sala venne in parte modificata: venne dotata di sedie in legno chiaro con schienale a molla, ai lati dello schermo vennero realizzati due grandi dipinti raffiguranti Adamo ed Eva, mentre al di sopra dello stesso venne installato un gruppo scultoreo in bronzo detto Esaltazione delle Muse dell’artista Angiolo Vannetti.Ogni città ha il suo Nuovo cinema Paradiso e, a Firenze, triste sorte è toccata a numerose sale che hanno lasciato il posto a condomini, parcheggi, supermercati, oppure giacciono morte, inanimate, in attesa di esecuzione.Al Gambrinus, simbolo della cultura fiorentina del XX secolo, sembra sia andata meglio. Giornalisti, assessori e politici hanno accolto con gioia la notizia della futura apertura dell’Hard Rock, dichiarando che avrebbe dato nuova vita al vecchio cinema.

Di nuovo, infatti, c’è molto. Un cameriere, in divisa nera con spille aggrappate un po’ ovunque, mi accoglie sorridente ben disposto a raccontarmi la storia del nuovo locale. Ci racconta della loro volontà di lasciare la struttura del cinema ben visibile.I lampadari, in vetro di murano ricoperti di tulle colorato, illuminano dall’alto i clienti seduti nei tavolini, le colonne in marmo che sorreggono il piano superiore del cinema, ancora inutilizzato, sono lasciate a vista e anche parte del pavimento della caffetteria non è stato sostituito. Anche le muse sono rimaste, adesso sormontano una struttura in finta pietra su cui campeggia una scritta al neon, LOVE ALL SERVE ALL.Nel menù del locale, rigorosamente in inglese, un’ampia parte è dedicata alla storia dell’Hard Rock Café. Vengono decantate le proprietà del caffè, le carni di prima scelta e la collezione di magliette e gadget, ma sopratutto il fatto che that holds true whether you’re in Singapore, Seattle or Spain.

L’Hard Rock Café nasce nel 1971 a Londra. I fondatori di origine americana, Isaac Tigrett e Peter Morton, volevano creare un ristorante democratico nella Londra dei Beatles.La collezione dell’Hard Rock Café conta settantaduemila pezzi tra chitarre, vestiti, cappelli dei maggiori esponenti della storia del rock internazionale. Alcuni sono esposti anche Firenze all’interno dell’ex cinema, tra cui un vestito di Elton John e un cappello usato da Britney Spears in una delle sue esibizioni.I locali di proprietà dell’Hard Rock sono più di centosettanta, sparsi in tutto il globo. Si distinguono per l’arredamento originale e lo shop in cui poter trovare le mitiche magliette.Anche all’interno del Gambrinus si possono rintracciare le caratteristiche tipiche dei locali della catena statunitense: poltrone in finta pelle, colori dark e drappi in velluto sospesi in tutto il locale.

Lo schermo che si è animato con proiezioni di film da Bellezze al bagno fino a Natale in crociera, adesso, travestito da rock star, guarda taciturno i clienti affamati.E’ strano pensare che un luogo, chiuso meno di quattro anni fa, che simboleggiava la vita borghese della città, con il suo caffè storico e ricercato, oggi abbia riaperto in vesti totalmente nuove. Ci sono tavolini, dolci, patatine fritte e t-shirt per una clientela in fuga dall’architettura rinascimentale e dalle osterie del centro.

Quando, passando di fretta per raggiungere Piazza della Repubblica, mi accorsi della chiusura della sala, mi sono fermata a sbirciare tra le serrande, mi sono chiesta che fine avrebbe fatto questo posto, immaginandomi futuri musei o case della creatività.Forse non ho dato abbastanza fiducia a questa nuova anima della città... Sfoglio velocemente un menù, ordino dei nachos che mi hanno detto essere buonissimi.

Prossimamente all’Hard Rock Café:

Inaugurazione ufficiale 4 Luglio, Piazza della RepubblicaSIMPLE MINDS in concertoSpecial Guests: DJ RINGO, VIRGIN RADIO, JAMES WALSH, PIERO PELÙ

Concept: Anna Rosa Paolino, Carlotta Albertini, Elena Spagnesi, Giulia Bianchi, Andrea Allegri

Photography:Andrea Allegri, Carlotta Albertini, Elena Spagnesi

Articles:Anna Rosa Paolino, Carlotta Albertini, Andrea Allegri, Elena Spagnesi

# Instant Karma, #tabloid, #buildings, #cinema, #hospital,

#prison

Logo: Elena Spagnesi