Ponte sulo stretto di messina 1 novembrte 2012

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PONTE SULO STRETTO DI MESSINA Un progetto iniziato nel 60 ma mai finito. Correva l’anno 2002, quando l’allora Antonio Calarco (Presidente Onorario della società Stretto Messina Spa), dichiarò che il ponte sullo Stretto era la più grande opera di ingegneria civile di tutti i tempi, seconda Sola alo sbarco sulla luna. Andando a ritroso nel tempo, si scopre che nel lontano 1968, l’ANAS e le FS bandiscono un concorso internazionale di idee, e c’è chi tra i partecipanti progetta ponti sospesi. Il risultato? Una legge del 1971 dove viene decretato che il ponte è di interesse nazionale, ma poi nulla. Nel frattempo intanto, molte aziende private come FIAT, investono per creare opere di attraversamento dello Stretto, che in seguito venderanno alla società pubblica. Nel 1981 poi, viene fondata la Stretto Messina Spa (Concessionaria di Stato), con l’IRI al 51% l’ANAS e FS AL 44% E nel 1958 con il governo CRAXI, può Partire l’operazione ponte a campata unica. Dopo anni di studi e ricerca, si arriva al 1992, quando L’ing. Calarco presenta il progetto di massima sul ponte dello Stretto. Da allora passano altri 10 anni tra controlli, ulteriori studi, riesami e discussioni. Si arriva così ai giorni nostri dove Calarco intanto diventa direttore della Gazzetta del Sud, e si fa sostituire dal tecnico Zamberletti ( pres. dell’Istituto infrastrutture), ente che raccoglie i grandi costruttori di opere pubbliche. In carica c’è il governo Berlusconi la quale, inserisce il ponte tra le opere strategiche, quelle cioè da realizzare con procedura accelerata. Nel 2004 in una nota

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PONTE SULO STRETTO DI MESSINA

Un progetto iniziato nel 60 ma mai finito.

Correva l’anno 2002, quando l’allora Antonio Calarco (Presidente Onorario della società Stretto Messina

Spa), dichiarò che il ponte sullo Stretto era la più grande opera di ingegneria civile di tutti i tempi, seconda

Sola alo sbarco sulla luna. Andando a ritroso nel tempo, si scopre che nel lontano 1968, l’ANAS e le FS

bandiscono un concorso internazionale di idee, e c’è chi tra i partecipanti progetta ponti sospesi. Il

risultato? Una legge del 1971 dove viene decretato che il ponte è di interesse nazionale, ma poi nulla. Nel

frattempo intanto, molte aziende private come FIAT, investono per creare opere di attraversamento dello

Stretto, che in seguito venderanno alla società pubblica. Nel 1981 poi, viene fondata la Stretto Messina

Spa (Concessionaria di Stato), con l’IRI al 51% l’ANAS e FS AL 44% E nel 1958 con il governo CRAXI, può

Partire l’operazione ponte a campata unica. Dopo anni di studi e ricerca, si arriva al 1992, quando L’ing.

Calarco presenta il progetto di massima sul ponte dello Stretto. Da allora passano altri 10 anni tra controlli,

ulteriori studi, riesami e discussioni. Si arriva così ai giorni nostri dove Calarco intanto diventa direttore

della Gazzetta del Sud, e si fa sostituire dal tecnico Zamberletti ( pres. dell’Istituto infrastrutture), ente che

raccoglie i grandi costruttori di opere pubbliche. In carica c’è il governo Berlusconi la quale, inserisce il

ponte tra le opere strategiche, quelle cioè da realizzare con procedura accelerata. Nel 2004 in una nota

trasmissione Rai, Pietro Ciucci (amministratore delegato Stretto Messina Spa), dichiara che la prima pietra

del ponte sarà posata nel 2005, un anno dopo per intenderci. Nello stesso anno e nella trasmissione Aurelio

Misiti (Pres. Consiglio Sup. Lav. Pubblici ), dichiara che il ponte sarà possibile passarci sopra nel 2010. Da

quella trasmissione (ora che siamo nel 2012), sono passati nove anni e del ponte, tra le sponde Calabresi e

Siciliane non c’è ombra, neppure una pietra posata ed è notizia di oggi, che Il Consiglio dei Ministri ha

deciso di prorogare, per un periodo di circa due anni, i termini per l’approvazione del progetto definitivo

del ponte sullo Stretto, al fine di verificarne la fattibilità tecnica e la sussistenza delle effettive condizioni di

bancabilità.

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Tale decisione - si legge nella la nota - è motivata dalla necessità di contenimento della spesa pubblica, vista

anche la sfavorevole congiuntura economica internazionale, ed è in linea con la proposta della

Commissione europea dell'ottobre 2011 di non includere più questo progetto nelle linee strategiche sui

corridoi trans-europei. Solo tali opere, infatti, possono godere del co-finanziamento comunitario. Qualora

in questo periodo di tempo non si giungesse a una soluzione tecnico-finanziaria sostenibile, scatterà la

revoca ex legge dell'efficacia di tutti i contratti in corso tra la concessionaria Stretto di Messina spa e il

contraente generale, con il pagamento delle sole spese effettuate e con una maggiorazione limitata al

10%''. ''Questa nuova procedura - si precisa ancora nel testo - dovrà essere accettata dal contraente

generale tramite la sottoscrizione di un atto aggiuntivo al contratto vigente. In ogni caso , durante il

periodo di proroga, previa deliberazione del Cipe, potranno comunque essere assicurati sui territori

interessati interventi infrastrutturali immediatamente cantierabili, a patto che presentino una funzionalità

autonoma e siano già compresi nel progetto generale''.