Pompei sotto le ceneri del Vesuvio

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otto le ceneri del Vesuvio

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Sotto le ceneri del Vesuvio

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il Vesuvio

“ Suol dirsi che Napoli abbia un gran nemico, il Vesuvio.”

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Anno 79 d.C …

Lo scrittore latino Plinio il Giovane era stato adottato dallo zio Plinio il Vecchio che abitava nel golfo di Napoli. Da qui assistette all’eruzione del Vesuvio e alla sua morte. In un secondo Momento lo storico Tacito chiese a Plinio il Giovane di raccontargli della morte dello zio per aiutarlo a scrivere ai posteri di quell’incredibile eruzione. È proprio attraverso la sua risposta che ci è stata tramandata la data dell’eruzione del Vesuvio.

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Qualche giorno prima dell’eruzione •Nell’agosto del 79 d.C le popolazioni dell’area vesuviana furono  soggetteda una serie di scosse telluriche di modesta potenza ,come anche evidenziato dalla lettera di Plinio il giovane ‘’ alcuni giorni prima v’erano state ,come preliminari, delle  insistenti scosse di terremoto ’’. . 

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La reazione della popolazioneDal 20 agosto per quattro giorni gli abitanti della città  subirono nuove scosse sismichedove lo sciame sismico si verificò con maggiore intensità e maggiore durata come a Pompei, la popolazione spaventata abbandonò  in parte le proprie abitazioni e fuggi in luoghi considerati piu sicuri . Dove lo stesso fu avvertito senza particolar i conseguenzepratiche ,gli abitanti non fecero molto caso al movimento tellurico come detto anche da Plinio il giovane : “senza però che si desse loro molta importanza dal momentoche in Campania esse sono frequenti “.

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Nessuno sapeva che il Vesuvioera un vulcano

Nessuno sapeva, infatti, che il Vesuvio  era un vulcano: la sua ultima eruzione risaliva al VII secolo a.C. quando Pompei ancora non esisteva. I pompeiani, dunque, non avevano potuto cogliere i segni premonitori  del sisma: la terra aveva tremato per molti giorni, ma in  Campania il fenomeno era frequente, e nessuno si era eccessivamente preoccupato.

«Senonché - scrive Plinio - quella notte il mare si ritraeva, quasi respinto dal movimento della terra, il litorale si allargava e lasciava sulla spiaggia disseccata molti animali marini. Molti levavano le mani agli dèi, altri dicevano Che non c' erano più dèi,e che quella era l' ultima, eterna notte del mondo». 

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L’eruzione vulcanica ha inizio Il 25 agosto alle 9 del mattino circa , il vulcano , si risvegliò improvvisamente . Plinio il Giovane racconta : “intanto su più parti del Vesuvio risplendevano larghe strisce di fuoco e alti incendi , il cui bagliore e la cui luce venivano aumentati dall’oscurità della notte. Lo zio, per liberare gli animi dalla paura, andava dicendo che quelli che ardevano erano fuochi lasciati accesi dai contadini nella loro fuga precipitosa, e ville Abbandonateche bruciavano nella solitudine.” 

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IL VESUVIO ERUTTA Dalla vetta squarciata dal fuoco delle esplosioni e dalla lava, una nuvole immane  di lapilli , di cenere e di scorie,oscurò il sole e si riversò tutt’intorno . Intorno alle tredici Una colonna di lapilli  fu scagliata dal vulcano fino ad un altezza  di circa 20.000-30.000Metri e trasportata dai venti di alta quota , si propago in direzione sud-est.Ceneri vulcaniche e lapilli caddero dappertutto coprendo la zona del Vesuvio e le regioniVicine .Verso quell’ora l’enorme nube nube di fumo proveniente dal vulcano fu vista a Miseno da Plinio il vecchio e descritta poi dal nipote.

 

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Oggi Pompei Oggi Pompei ci appare in quasi tutta la sua 

estensione e ci riporta al giorno in cui il destino fermò il corso della sua storia: la vita sembra essersi interrotta un istante fa. Le scritte elettorali sui muri, le suppellettili domestiche, le botteghe, tutto sembra ancora vivo: la tragedia di Pompei non ha distrutto la città, vi ha solo fermato il tempo per restituircela con l'aspetto che essa aveva in quel preciso giorno del 79 d.C..