POMODORO da INDUSTRIA biologia tecnica colturale · • tecnica colturale . CARATTERI BOTANICI...

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Francesco Tei Università degli Studi di Perugia Dipartimento Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali [email protected] POMODORO da INDUSTRIA biologia tecnica colturale

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Francesco Tei Università degli Studi di Perugia

Dipartimento Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali [email protected]

POMODORO da INDUSTRIA • biologia • tecnica colturale

CARATTERI BOTANICI

Apparato radicale

Fibroso, fascicolato, può raggiungere anche 1.5 m di profondità, ma la maggior parte esplora il terreno fino ad una profondità di 0.6-0.7 m.

Stelo è pubescente, eretto poi prostrato, semilegnoso, ramificato. Nelle moderne cultivar di pomodoro da industria è a sviluppo determinato (l’accrescimento è interrotto dalla differenziazione di un’infiorescenza apicale) e conformazione cespugliosa.

Foglie alterne, pennatosette, composte da 7-11 foglioline semplici, con peli ghiandolari (come tutte le parti verdi della pianta) che secernono una sostanza dal tipico odore acre

Fiori riuniti in infiorescenze (racemi); presentano generalmente 5 petali gialli, 5 sepali e 5 stami con antere biloculari concresciute formanti un cilindro che circonda lo stilo; l’ovario è supero e pluriloculare. La fioritura è scalare; la fecondazione è autogama con 0.5- 4% di allogamia.

Frutto bacca di forma (allungata, ovale, rotonda) e dimensioni (50-80 g) variabili. Mediamente tra l’allegagione e la maturazione trascorrono circa 40 d.

Seme appiattito, discoidale, ruvido, con embrione ricurvo, 1000 semi pesano 2.5-3.5 g (1 g contiene circa 280-300 semi).

SEME peso 1000 semi = 2,5-3,5 g

12 hr

0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

50

10 15 20 25 30

Temperature (°C)

So

win

g-e

mer

gen

ce (

day

s)

GERMINAZIONE

PLANTULA

contenitori alveolati 228 fori

APPARATO RADICALE

Sistema radicale tipico di un pomodoro seminato direttamente in campo (a destra) e quello di un pomodoro derivato da trapianto (a sinistra). Si possono osservare le modificazioni pronunciate causate dal trapianto delle piantine.

Quando le piante di pomodoro derivano da semina diretta, sviluppano un robusto fittone che, in condizioni favorevoli per la crescita, può raggiungere una profondità di 50-60 cm in 3 settimane. Questa crescita ha un tasso di 2,5-3,0 cm al giorno. Il trapianto in campo o invaso delle piante tende a modificare l’apparato radicale, che da sistema fittonante si trasforma in uno più o meno fascicolato. Questo profondo cambiamento è determinato dalla lesione al fittone che si ha durante l’allevamento in contenitore, o in seguito allo stress da trapianto.

APPARATO RADICALE

Sistema radicale di pomodoro dopo 1 mese (sinistra) e 2 mesi (destra) dal trapianto (unit: 1 feet = 30.48 cm)

RADICI AVVENTIZIE

Le radici avventizie si possono formare dai numerosi piccoli peli che si trovano sullo stelo. I peli possono trasformarsi direttamente in radici quando sono interrati; mentre fuori terra formano dei noduli che rappresentano le iniziali delle radici avventizie. La maggior parte dei casi la comparsa di questi noduli sullo stelo è da considerarsi normale, ma può avvenire anche in seguito a determinati stress, quali: •lesioni interna •elevata umidità •eccesso di irrigazione •scarso drenaggio •in casi molto occasionali, malattie (Fusarium o verticillosi, per esempio) o altri danni alle radici La pianta compensa uno stress – es. un eccesso di irrigazione o di pioggia (anche scarso drenaggio) - cercando di sviluppare radici avventizie. Le iniziali delle radici avventizie possono avere lo stesso colore dello stelo, ma spesso sono biancastre o virano al marrone.

Perfectpeel 2011 – 8 GDT

Perfectpeel 2011 – 14 GDT

Perfectpeel 2011 – 20 GDT

ACCRESCIMENTO SIMPODIALE

Inf

Inf

G

G

Inf

G F

F

F

2 tipi di habitus di crescita

INDETERMINATO DETERMINATO

sviluppo indeterminato • apice vegetativo • necessità di tutori • elevata scalarità fioritura e maturazione

sviluppo determinato • infiorescenza apicale • portamento prostrato e compatto • fioritura e maturazione più concentrate

Perfectpeel 2011 – 20 GDT

Perfectpeel 2011 – 33 GDT

Perfectpeel 2011 – 33 GDT

SVILUPPO DI FIORI

Perfectpeel 2011 – 37 GDT

Perfectpeel 2011 – 42 GDT

Perfectpeel 2011 – 42 GDT

Perfectpeel 2011 – 48 GDT

Perfectpeel 2011 – 49 GDT

Perfectpeel 2011 – 63 GDT

Perfectpeel 2011 – 63 GDT

Perfectpeel 2011 – 63 GDT

Perfectpeel 2011 – 70 GDT

Perfectpeel 2011 – 70 GDT

Perfectpeel 2011 – 70 GDT

Perfectpeel 2011 – 98 GDT

Perfectpeel 1999 – 110 GDT

CARATTERISTICHE DEL FRUTTO

Esocarpo

Mesocarpo

Endocarpo

Semi

Gelatina-simil placenta

Frutto biloculare Frutto multiloculare

Parte centrale

Loculo Loculo

Esocarpo

Mesocarpo

Endocarpo

Loculo

Esigenze termiche del pomodoro Fase e tipo di temperatura oC Germinazione

minima 9 - 10 ottimale 20 - 25

Crescita base 10 minima letale 0 - 2

Fioritura minima 21

Allegagione ottimale diurna 22 - 26 ottimale notturna 13 -16

Pomodoro da industria

• 2° produttore Mondiale dopo USA (California con circa 10 Mt)

• 1° produttore Europeo (prima di Spagna, Grecia, Portogallo, Francia)

ITALIA circa 100’000 ha - 5.4 Mt

World Processing Tomato Council (WPTC)

POMODORO DA INDUSTRIA Mondo

www.wptc.to

POMODORO DA INDUSTRIA Organizzazioni nazionali e internazionali

WPTC (World Processing Tomato Council) www.wptc.to AMITOM: www.amitom.org Italy: AIIPA: www.aiipa.it ANICAV www.anicav.it CONFCOOPERATIVE www.fedagri.confcooperative.it France: SONITO www.sonito.fr Morocco: FICOPAM : www.ficopam.ma Egypt: FI : www.egycfi.org.eg Tunisia: GICA: www.gica.ind.tn North America: CFLP (California League of Food Processors) www.clfp.com CTGA (California Tomato Growers Association) www.ctga.org OPVG (Ontario Processing Vegetable Growers) www.opvg.org Rest of the world: APTRC (Australian Processing Tomato Research Council): www.aptrc.asn.au Chilealimentos: www.chilealimentos.com ICATOM: www.icatom.com JTPA (Japan tomato Processors Association) www.japan-tomato.or.jp CCFIA (China Canned Food Industry Association) www.topcanchina.org FAEG (Brazil): www.faeg.com.br

POMODORO DA INDUSTRIA Mondo

POMODORO DA INDUSTRIA

Anno Produzione ( x 000 t)

2012 2013 2014 2015

33 002 39 896 41 374 39 392

Mondo Italia

4 080 4 914 5 393 5 000

Pomodoro da industria (dati ISMEA 2015)

allungato 20%

pomodorino 1%

tondo 80%

DESTINAZIONI INDUSTRIALI CONCENTRATI • Ottenuti da succo di pomodoro (senza buccia e semi)

mediante eliminazione con il calore di una parte dell’acqua (concentrazione)

• Classificati in base al residuo secco minimo: semiconcentrati: 12% di residuo secco concentrato: 18% doppio concentrato: 28% triplo concentrato: 36% sestuplo concentrato: 55%

PELATI • Sono pomodori allungati, interi, pelati. Possono essere:

al succo quando è aggiunto del succo tal quale e/o concentrato di pomodoro

salsati se è aggiunta salsa di pomodoro al naturale se privi di aggiunte

da pelato

da concentrato

DESTINAZIONI INDUSTRIALI Passate Sono conserve ottenute utilizzando pomodori triturati, setacciati, privati di

bucce e semi e parzialmente concentrati. Succhi Sono ottenuti dalla polpa senza bucce, opportunamente omogeneizzati e

aromatizzati per l’ottenimento di bevande. Triturati e polpe Sono ottenuti da pomodori pelati, triturati più o meno grossolanamente (le

polpe hanno pezzatura più grande dei triturati), privati di semi e bucce. Tagliati Sono conserve ottenute da pomodori preliminarmente pelati e

successivamente tagliati in vari modi: cubetti, fettine, filetti. Disidratati Sono ottenuti dal pomodoro fresco, tagliato, privato di bucce e semi e

disidratato fino ad ottenere un residuo secco ≥ 93%. I prodotti più importanti di questo segmento sono i fiocchi utilizzati per il confezionamento di minestroni essiccati.

Salse Sono succhi o concentrati diluiti con aggiunta di aromi, aceto, spezie.

COMPOSIZIONE DELLA BACCA

ACQUA 93 - 96 % SOSTANZA SECCA 4 - 7 % Succo = prodotto ottenuto mediante la spremitura della bacca e successiva raffinazione (eliminazione della buccia e dei semi)

COMPOSIZIONE DELLA SOSTANZA SECCA

ZUCCHERI (40-60 %): prevalentemente glucosio e fruttosio

ACIDI (4-10 %): prevalentemente acido citrico (50% degli acidi totali) + acido malico e quantità limitate di altri acidi organici (tartarico, succinico...)

PROTEINE e AMMINOACIDI (15-20 %): amminoacidi liberi: acido gluttammico, acido aspartico, treonina, asparagina...

ELEMENTI MINERALI: soprattutto K, quantità ridotte di Cl, Mg, P, Ca, Na

VITAMINE e PIGMENTI: Vitamina C e A; licopene (colore rosso) e carotene (colore giallo); sintesi del licopene si arresta con T < 16-21oC e > 30-32oC

SOSTANZE INSOLUBILI (15-20 %): cellulosa, emicellulosa, pectine...

PARAMETRI QUALITATIVI

Residuo secco • Sostanza secca (DM = Dry Matter o NTS = Natural Total

Solid) dipende dalla frazione solubile (zuccheri, acidi, sali minerali) e insolubile.

• Si esprime in % del peso fresco.

• Alto R.S. = elevato contenuto in cellulosa, emicellulosa e pectine = maggior resistenza agli urti in fase di raccolta, trasporto e nelle soste pre-lavorazione.

• Importante nel concentrato dove rappresenta la resa industriale e nei pomodori non interi dove i pezzi devono mantenere una certa consistenza.

• Nei succhi meglio un R.S. relativamente basso perché si deve avere una buona fluidità del succo (vedi anche viscosità).

PARAMETRI QUALITATIVI

Residuo ottico • Contenuto in solidi solubili (NTSS = Natural Total Solid

Soluble) dipende dalle sole sostanze solubili del succo (zuccheri, acidi, aldeidi, vitamine...)

• Si misura generalmente con il RIFRATTOMETRO e si esprime in GRADI BRIX (grado rifrattometrico).

• Misura sintetica di alcuni aspetti qualitativi (sapore, aroma, gusto…).

• Con il miglioramento genetico (esigenze della raccolta meccanica) l'aumento di sostanze insolubili (aumento di consistenza e R.S.) ha determinato una diminuzione dei componenti solubili (basso R.O.)

RIFRATTOMETRO

PARAMETRI QUALITATIVI pH • Si determina con normali pHmetri • Valori relativamente alti di pH rendono possibile lo sviluppo di

microrganismi (soprattutto in pelati, passate e polpe) rendendo necessari o interventi di acidificazione (con acido citrico) o trattamenti termici di stabilizzazione

• In prodotti finali con elevati standard di genuinità (vicino al prodotto fresco), i trattamenti termici allontanano i parametri qualitativi del prodotto trasformato da quelli della materia prima.

Rapporto di acidità • Esprime la % di acido citrico cristallizzato della s.s. • L'acido citrico cristallizzato si determina mediante una titolazione con soda • Questo parametro si desidera più elevato possibile

Rapporto degli zuccheri • E’ la % di zuccheri riduttori della s.s. • Il contenuto in zuccheri riduttori si determina con il metodo Fehling • Questo parametro si desidera più elevato possibile.

PARAMETRI QUALITATIVI Colore • Si determina in laboratorio con colorimetri (Gardner o Hunter-Lab) • E’ espresso come rapporto a/b o rapporto rosso/giallo • Più alto è a/b o rosso/giallo più la polpa è rossa • Parametro importante in tutti i derivati ma soprattutto nei trasformati a

pezzi (cubettati, fettine…) che devono presentarsi cromaticamente rosso uniforme

Consistenza • Dipende molto dal contenuto in sostanze insolubili ed è correlata con il

residuo secco • Si misura con consistometri Bostwick ed è espressa dalla velocità di

scorrimento in cm/30s • Si misura soprattutto nei semilavorati.

Viscosità • Dipende molto dal contenuto in sostanze insolubili • Misura la resistenza che un fluido esercita al proprio movimento • Si determina con appositi viscosimetri ed è espressa in centipois • I succhi devono essere poco viscosi, cioè ben fluidi.

Valori indicativi dei principali parametri analitici del succo

Parametri Qualità (industriale)

scarsa accettabile buona

Residuo ottico (R.O.) < 4.6 4.6 - 5.5 > 5.5

Residuo secco (R.S.) < 5.3 5.3 - 6.4 > 6.4

pH > 4.4 4.3 - 4.4 < 4.3

Acidità (% del R.S.) < 5.1 5.1 - 6.0 6.1 - 7.5

Zuccheri riduttori (% del R.S.)

< 50.5 50.5 - 55.0 > 55.0

Colore (a/b) < 2.45 2.45 - 2.60 > 2.60

ALTRI PARAMETRI QUALITATIVI

Pelati • uniformità di pezzatura delle bacche che sono sempre allungate • assenza dell'asse stilare chiaro • elevata polposità con cavità ovariche piccole e piene • pochi semi • assenza di : scatolatura, strozzatura, collettatura • buona attitudine alla pelatura

Concentrati • pochi semi e bucce (alta resa industriale) • pezzatura grande

Succhi • elevato contenuto vitaminico

asse stilare chiaro

scatolatura

CARATTERISTICHE COMUNI A TUTTE LE CULTIVAR

Resistenza alle malattie

Idoneità alla raccolta meccanica • sviluppo determinato

• maturazione contemporanea

• facilità di distacco della bacca (caratteri jointed, jointless, artritic)

• consistenza bacche

• resistenza alla sovramaturazione

Precocità definita

Produttività elevata

Buona caratteristiche qualitative

jointed jointless

PEDUNCOLO DEL FRUTTO

normale = jointed artritic

jointless

INFLUENZA DELLA TECNICA COLTURALE SU PRODUTTIVITA' e QUALITA'

Avvicendamento • incidenza malattie fungine (tracheomicosi) • infestazioni malerbe (Solanum nigrum)

Scelta varietale • qualità • resistenza avversità biotiche • precocità • idoneità raccolta meccanica • produttività

Densità d'impianto • maggiore densità = maggiore contemporaneità di maturazione

Irrigazione • maggiore produttività e incidenza malattie fungine • minore contemporaneità di maturazione contenuto di zuccheri residuo secco pH più elevato rapporto di acidità

INFLUENZA DELLA TECNICA COLTURALE SU PRODUTTIVITA' e QUALITA'

Concimazione Azoto • maggiore vigore vegetativo produttività sensibilità alle malattie tendenza alla scatolatura nelle cv. da pelati

• minore contemporaneità di maturazione residuo secco consistenza delle bacche resistenza ai trasporti e alle soste pre-lavorazione acidità contenuto di zuccheri

Fosforo • Effetti positivi su: accrescimento equilibrato della vegetazione precocità contemporaneità di maturazione consistenza residuo ottico

Potassio • Effetti positivi su: residuo ottico e secco contenuto in zuccheri colore

• AVVICENDAMENTO • PREPARAZIONE DEL TERRENO • SCELTA DELLA CULTIVAR • IMPIANTO • CONCIMAZIONE • IRRIGAZIONE • CONTROLLO DELLE MALERBE • DIFESA • RACCOLTA

QUALITA’

AVVICENDAMENTO

• coltura da rinnovo che apre la rotazione

• NO coltura ripetuta e dopo altre solanacee

Verticillium, Fusarium), nematodi, insetti aumento infestazioni Solanum nigrum (erba morella)

• SI dopo cereali autunno-vernini

TERRENO si adatta a diversi tipi di terreno le migliori produzioni si ottengono in quelli di: medio-impasto, profondi, freschi, fertili, ricchi di sostanza

organica, senza ristagni idrici, con pH 6-7.5 è particolarmente suscettibile alla salinità

ECe (mS/cm) Produzione

% < 2.5 100 3.5 90 5.0 75 7.5 50

13.0 0 ECe = conducibilità elettrica dell’estratto di saturazione del terreno

PREPARAZIONE DEL TERRENO

aratura profonda lavorazione a 2

strati

aumento capacità lavorativa risparmio energetico

Tipi di lavorazione, capacità di lavoro e consumo di carburante

Tipo di lavorazioneProfondità di

lavoro (m)Capacità lavorativa Consumo

combustibileha h-1 % kg ha-1 %

Aratura profonda 0.50 0.25 100 85 100Discissura + aratura superficiale 0.50 - 0.30 0.31 124 69 81Aratro-ripuntatura 0.25 + 0.25 0.33 132 - -

Resistenza alle malattie

Idoneità alla raccolta meccanica • sviluppo determinato

• maturazione contemporanea

• facilità di distacco della bacca (caratteri jointed, jointless, artritic)

• consistenza bacche

• resistenza alla sovramaturazione

Precocità definita

Produttività elevata

Buona caratteristiche qualitative

SCELTA DELLA CULTIVAR

Scelta varietale La scelta della cultivar deve tener conto delle esigenze sia dei produttori sia dell’industria di trasformazione nell’ambito di un razionale ed integrato processo di filiera. Per i produttori una buona cultivar deve possedere i seguenti requisiti: produzioni elevate, costanti negli anni ed in diverse situazioni

pedologiche; prodotto fresco rispondente quanto più possibile ai requisiti

qualitativi richiesti dall’industria di trasformazione; resistenza alle più importanti e diffuse malattie (vedi tabella); idoneità alla raccolta meccanica: cultivar a sviluppo determinato,

a portamento cespugliosi, con internodi brevi, maturazione quanto più contemporanea possibile, distacco della bacca facile e senza picciolo (preferire cultivar con carattere jointless o arthritic), bacche con elevata resistenza agli urti e alla sovramaturazione;

precocità definita.

Legenda delle resistenze e/o tolleranze alle principali avversità parassitarie delle cultivar di pomodoro da industria.

Sigla Agente patogeneo e/o avversità A o Asc Alternaria Stem Canker (cancro del fusto da Alternaria alternata f.sp. lycopersici.) Blotchy Blotchy ripening (maturazione a macchie) Bsp o P Pseudomonas syringae pv. tomato (macchiettatura batterica)

C Cladosporium fulvum (cladosporiosi, C5 o altra numerazione indica la razza) CMV Cucumber Mosaic Virus (virus del mosaico del cetriolo)

F Fusarium oxysporum f.sp. lycopersici (fusariosi, F1 e F2 indicano la resistenza alle razze 1 e 2 del fungo)

N Nematodi St Stemphylium solani (maculatura fogliare)

TMV Tomato Mosaic Virus (virus del mosaico del tabacco) TYCV Tomato Yellow Leaf Curl Virus (virus dell’accartocciamento fogliare giallo del pomodoro)

V Verticillium dahliae (verticillosi)

IMPIANTO

• SEMINA • TRAPIANTO

Vantaggi del trapianto • buoni risultati anche in terreni tendenzialmente sciolti • consente di avere più tempo per preparare il terreno • gestione delle erbe infestanti più agevole • rende possibile l’impiego di ibridi • maggiore uniformità morfo-biologica delle piante e

contemporaneità di maturazione • anticipo della raccolta di circa una settimana • programmazione delle raccolte risulta più facile

SEMINA DIRETTA

riservata generalmente alle varietà standard seminatrici di precisione consentono di evitare il dirado preferire seme confettato

metà marzo-prima settimana di aprile (°T terreno = 10-12 oC) 0.3-0.5 kg ha-1 di seme confettato orientativamente circa 100'000 semi ad ettaro profondità di semina 2-4 cm 4 - 6 piante m-2 nel caso di impianti a fila semplice 6 - 8 piante m-2 nel caso di file binate dirado (se necessario): con piante allo stadio di 4a - 5a foglia

TRAPIANTO • tecnica usuale per ibridi • contenitori alveolati 160 - 209 fori • fine aprile - prima decade di giugno • file semplici: 1-1.5 m • binate: 0.30 - 0.50 m / 1.3 - 1.5 m migliore copertura bacche minore ramificazione maggiore contemporaneità di maturazione una sola linea di fertirrigazione al centro della bina migliore sfruttamento della larghezza degli organi di raccolta migliore agibilità dei campi per le macchine operatrici • ibridi: 2.5 - 3.5 piante m-2 • varietà standard: fino a 3.5 - 5 piante m-2

1.5 3 4.5 6

densità impianto (piante m-2)

0

40

80

120

160

n. b

acch

e pi

anta

-1

totalecommerciabile

Relazione lineare tra densità e numero di bacche per pianta

R2 = 0.95

R2 = 0.96

Relazione lineare tra densità d’impianto e peso medio di una bacca matura (g)

1.5 3.0 4.5 6.0densità impianto (piante m-2)

50

60

70

peso

med

io b

acca

mat

ura

(g)

R2 = 0.82

1.5 3.0 4.5 6.0densità impianto (piante m-2)

60

80

100

120

140

prod

uzio

ne b

acch

e (t

ha-1

)

totalecommerciabile

Relazione lineare tra densità (p.te m-2) e produzione di bacche (t ha-1).

Relazione lineare tra densità d’impianto e produzione non commerciabile (%)

1.5 3.0 4.5 6.0densità impianto (piante m-2)

0

10

20

30

40

prod

uzio

ne n

on c

omm

erci

abile

%

R2 = 0.90

Ripartizione della produzione commerciabile (g pianta-1) tra palchi in funzione della densità

Densità

p.te m-2

Ripartizione % tra palchi

1° e 2° 3° e 4°

5° e superiori

1.5 3.0 4.5 6.0

18.5 21.1 23.9 40.4

77.0 74.4 71.9 58.8

4.4

4.5

4.2

0.8

QUALITA’ delle BACCHE • DENSITA’

• PALCO FRUTTIFERO

Effetti poco marcati

- aumento del pH con ordine di palco

- contenuto di CARBOIDRATI stabile ad eccezione dei palchi superiori

- concentrazione di LICOPENE maggiore nei palchi centrali

DENSITA’ OTTIMALE 3 piante m-2

Densità INFERIORI

Densità SUPERIORI

Diminuzione produttività per pianta Produzione costante per unità di superficie

Aumento competizione intra-specifica

Basse produzioni

Utilizzazione sub-ottimale delle risorse

FABBISOGNI NUTRITIVI

Elemento kg/tbacche

Azoto (N)Fosforo (P2O5)Potassio (K2O)Calcio (CaO)Magnesio (MgO)

2.01.54.04.00.7

• CONCIMAZIONE TRADIZIONALE • FERTIRRIGAZIONE

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14

settimane dopo il trapianto

0

5

10

15

20

25

% d

ell'

ass

orb

ime

nto

tota

le N

PKMg

Ca

Fase lineare di crescita 4 - 5 kg N ha -1 d-1

Carenze di N

Crescita molto ridotta e le foglie sono colore giallo-verde. Le foglie basali possono diventare gialle e morire. Riduzioni di resa.

Da: Winsor & Adams, 1987- ADAS, ARC

Foglia N carente

Foglia sana

Da: Winsor & Adams, 1987 ADAS, ARC

Lamina fogliare inferiore viola

Picciolo viola

• accrescimento stentato

• prolungato sviluppo vegetativo

• eccessi di traspirazione

• ridotto numero di fiori

• ridotto peso del frutto

• riduzioni di resa

• giovani foglie diventano viola

• precoce senescenza e morte della foglie più vecchie

Carenze di P

Da: Winsor & Adams, 1987 ADAS, ARC

Aree brune (necrotiche) appaiono sulle foglie basali

Carenze di P

I margini delle foglie apicali ingialliscono e poi

imbruniscono.

Maturazione “a chiazze” dei frutti (“blotchy

ripening”).

Da: Winsor & Adams, 1987 - ADAS, ARC

Gli ingiallimenti si diffondono nella zona internervale all’accentuarsi della carenza

“blotchy ripening”

Carenze di K

È IMMOBILIZZATO quando il pH del suolo < 5.5

Se in eccesso: competizione per l’assorbimento con K, Ca, Mn, Na e NH4.

Sintomi di Mg carenza:

Ingiallimento e clorosi internervale delle foglie basali

Da: Winsor & Adams, 1987 - ADAS, ARC

Carenza di Mg

Da: Winsor & Adams, 1987 - ADAS, ARC

Bruciature dei nuovi germogli, morte dei

punti di crescita. Marciume apicale dei

frutti.

Deformazione e ingiallimento delle foglie nelle zone internervali

Morte dei punti di crescita

Margini delle foglie + giovani bruni e alcune aree internervali gialle

Carenza di Ca: pianta giovane

Morte dei punti di crescita e gemme fiorali non si sviluppano

Carenza di Ca

Carenza di Ca: pianta matura

Da: Winsor & Adams, 1987 - ADAS, ARC

Comparsa di ingiallimenti e imbrunimenti a partire dall’apice o dalla base delle foglie

Carenza di Ca

Marciume apicale

Da: Winsor & Adams, 1987 - ADAS, ARC

Carenza di Ca

Da: Winsor & Adams, 1987 - ADAS, ARC

Carenza di Ca

Marciume apicale

FABBISOGNI IDRICI E IRRIGAZIONE

Carenza idrica • Minore crescita • Arresto evoluzione fiorale • Cascola • Ritardo maturazione Eccesso idrico • Spreco acqua • Dilavamento elementi nutritivi • Asfissia radicale • Maggiori attacchi parassitari • Peggioramento qualità del prodotto

RISPARMIO IDRICO

• IRRIGAZIONE LOCALIZZATA • SUBIRRIGAZIONE • BILANCIO IDRICO E IRRIGUO

EVAPOTRASPIRAZIONE PRECIPITAZIONI UTILI

COEFFICIENTI COLTURALI SISTEMI ESPERTI

Localizzato a goccia

SUBIRRIGAZIONE

file binate

fila singola

Evapotraspirazione di riferimento

Evapotraspirazione di una coltura in condizioni

standard

Determinazione di ET0

MISURAZIONE

• BILANCIO ENERGETICO E METODI MICROCLIMATOLOGICI • BILANCIO IDRICO DEL TERRENO • LISIMETRI

CALCOLO DA DATI METEOROLOGICI • METODO di Thornthwaite (T media mensile)

• METODO di Blaney-Criddle (T, lunghezza giorno)

• METODO di Penman-Monteith (radiazione, pressione vapore, vento, T)

STIMA • da EVAPORAZIONE da VASCA

ETo = Epan X Kp Epan = evaporazione da vasca Pan Kp = coefficiente di vasca metodo usato solo per periodi minimi di 7-10 giorni

Coefficiente colturale singolo • Subito dopo l’impianto Kc ini è piccolo (spesso Kc ini < 0.4)

• Kc inizia ad aumentare all’inizio della fase lineare di crescita e raggiunge il suo massimo (Kc mid) al massimo sviluppo della pianta.

• Durante la fase finale del ciclo, quando si verifica l’invecchiamento e la senescenza delle foglie Kc decresce fino raggiungere alla fine del ciclo il valore Kc end.

BILANCIO IDRICO E IRRIGUO

Profondità apparato radicale : 0.60 - 0.70 m Limite critico d'intervento : 40% acqua disponibile

Coefficienti colturali (Kc) del pomodoro da industria trapiantatocodice Fase fenologica Durata (giorni) Kc

1 Trapianto – ricoprimento del terreno del 10% 20 0.42 Ricoprimento 10% - inizio crescita rapida 10 0.63 Rapida crescita apparato fogliare - Fioritura 10 0.84 Fioritura – comparsa primi frutti 10 1.05 Ingrossamento bacche/massima copertura 30 1.056 Massima copertura – maturazione 30% bacche 10 0.97 Maturazione 30% bacche - raccolta 20 0.6

Totale ciclo 110

Hanson & May, 2006

Hanson & May, 2006

Calcolo esemplificativo del fabbisogno idrico di una coltura di pomodoro da industria trapiantata il 10 maggio, con ciclo di113 giorni e irrigato con sistema localizzato a manichetta forata.Mese maggio giugno luglio agosto totaleFase (1) 1 1 2 3 4 5 5 5 6 7 7Durata (giorni) (2) 10 11 10 10 10 10 10 11 10 10 11 113Coefficiente colturale (3) 0,4 0,4 0,6 0,8 1,0 1,05 1,05 1,05 0,9 0,2 0,2ETP0 (mm al giorno) (4) 3 3 4 4 5 5 6 6 6 5 4ETPc (mm al giorno) (5 = 3 x 4) 1,2 1,2 2,4 3,2 5 5,25 6,3 6,3 5,4 1 0,8ETPc (mm/decade) (6 = 5 x 2) 12 13,2 24 32 50 52,5 63 69,3 54 10 8,8 380Piogge affidabili (mm/decade) (7) 15 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0Piogge utili (mm/decade) (8) 15 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0Fabb. irriguo netto (mm/decade) (9 = 6 – 8) 0 13,2 24 32 50 52,5 63 69,3 54 0 0 358Efficienza di irrigazione (10) 0 0,9 0,9 0,9 0,9 0,9 0,9 0,9 0,9 0 0Fabb. irriguo di campo (mm/decade) (9 / 10) 0 14,7 26,7 35,6 55,6 58,3 70 77 60 0 0 398

CALCOLO DEL FABBISOGNO IDRICO esempio

CONTROLLO DELLE MALERBE

Solanum nigrum problema chiave gestione integrata

Colture ed erbicidi per un controllo di Solanum nigrumnell’avvicendamento.

Colture Erbicidibarbabietola da zucchero phenmedipham, metamitron,

ethofumesatecarota, sedano, finocchio linuron

mais dicamba, primisulfuronsoia imazetapyr, fomesan

tabacco ethofumesate

• preparazione anticipata del terreno • trapianto • diserbo chimico

pre-trapianto metribuzin, aclonifen, flufenacet pendimethalin, flurochloridone, oxadiazon post-trapianto S. nigrum ai cotiledoni rimsulfuron+metribuzin

gestione malerbe

Solanum nigrum

Amaranthus retroflexus

Epoca

• dipende da epoca d'impianto e lunghezza del ciclo

• in Italia centrale mediamente da fine luglio a fine settembre

• il pomodoro va raccolto al giusto grado di maturazione, caratterizzato dal colore rosso uniforme, ma comunque prima di trovare il 10% di prodotto marcio in campo

RACCOLTA

Modalità A mano solo con manodopera extra-comunitaria sottopagata o familiare, altrimenti

economicamente improponibile (0.1-0.15 t/ora/persona). A macchina raccoglitrici integrali semoventi • taglio • separazione delle bacche da foglie e steli • separazione terra • cernita bacche (a mano o elettronicamente) • scarico del prodotto commerciale su rimorchio • scarico del prodotto non commerciabile e dello strame sul terreno costo macchine: 100 - 120 KEuro capacità di lavoro: 20 - 25 t/ora superficie minima per l'acquisto e l'ammortamento in 5 anni: 10 ha valore di recupero del mezzo: circa il 30% del costo d’acquisto acquisto conveniente se si riesce ad utilizzarla annualmente per almeno

200 ore lavorative complessive di raccolta, corrispondenti a 25-35 d tempi di trasporto e soste: dovrebbero essere ridotte al minimo tra la raccolta e la consegna finale all’industria: max 12 ore

SELEZIONATORE OTTICO

Il selezionatore opera perfettamente con qualsiasi condizione di luce ed anche in condizione di pomodoro bagnato, discriminando correttamente oltre al pomodoro verde anche zolle di terra e sassi