Pollini mastro uscita gennaio - ciropollini.eu POLLINI SI... · introduzione alla clownterapia, va...

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si racconta Il Pollini Mensile di informazione on line dell’Istituto Superiore “Ciro Pollini” di Mortara Anno 2 - Numero 1 Gennaio 2017 Le classi prime e seconde del sociale hanno partecipato il 29 novembre scorso ad un in- contro formativo con gli “Sbul- lonati del sorriso”, un’associa- zione di volontariato che opera in diverse strutture assisten- ziali e sanitarie portando una ventata di ottimismo e positi- vità mediante la clownterapia. Intervista alla professoressa Danila Monti. Come hanno reagito le classi all’iniziativa degli Sbullonati del sorriso? “C’è stato molto interesse, sia in fase di progettazione quando i ragazzi si chiedeva- no cosa fosse la clown terapia e quali potessero essere poi gli sviluppi pratici legati alla loro attività professionale. Devo dire che c’è stato un buon riscontro quando il re- latore ha spiegato ai ragazzi la differenza tra clown te- rapia e terapia del sorriso. Quando hanno spiegato con esempi pratici e anche con riferimenti alla realta quel- lo che loro fanno e quello che invitano i ragazzi a fare”. Durante la spiegazione le clas- si sono state attente? “C’è stato molto interesse, non era facilissimo stare at- tenti poichè alcuni clown era- no molto buffi e divertenti. Hanno prestato la loro atti- vità durante la spiegazione, quindi qualche volta i ragaz- zi si sono distratti, ma molto piacevolmente hanno saputo seguire il corso della spiega- zione, anche perchè gli ar- gomenti erano molto validi. Quello che hanno cercato di spiegare ai ragazzi è stata l’im- portanza della gratuità nel fare qualcosa per gli altri, il grande valore della solidarietà e poi il piacere che si trae dal fare del bene al prossimo e poi natural- mente le tecniche concrete per poter mettere in pratica tali principi”. Quale lo scopo della conferen- za destinata agli studenti? Noi cerchiamo sempre di offri- re ai nostri ragazzi, soprattutto delle classi prime e seconde, una vasta panoramica delle attività che possono essere inerenti alla loro figura professionale, quin- di l’idea di presentare questa introduzione alla clownterapia, va propio in questa direzione. I ragazzi si troveranno nelle loro attività lavorative a ve- nire a contatto con persone in sofferenza e bambini e quindi, lapossibilità, di poter interagire con loro, dare sollievo e gioia. E’ stato veramente molto im- portante e ben accettato dai ragazzi”. Un suo parere su questa ini- ziativa scolastica. “E’ stata senz’altro molto inte- ressante anche perchè i relatori sono entrati subito in sintonia con i ragazzi usando un lin- guaggio semplice e accessibile, accattivante e concreto, e la cosa che mi è piaciuta di più è stata la possibilità di instau- rare un dibattito tra i presenti in cui sono stati chiariti i vari punti e poi il fatto che è stata data ai ragazzi la possibilità di sperimentare direttamen- te sul campo nelle loro due sedi (Sartirana e Rozzano) e poter direttamente fare espe- rienza con la clownterapia. Ha intenzione di riorganizza- re altri eventi simili? Visto il successo dell’iniziati- va lavoreremo ancora con gli Sbullonati del sorriso e altre as- sociazioni che si proporranno per ampliare l’offerta formati- va della scuola”. Hanno collaborato Gabriele Gagliardi e Elisabetta Guatelli Clown terapia e divertimento al Pollini con i professionisti del sorriso: gli “Sbullonati”

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si raccontaIl PolliniMensile di informazione on line dell’Istituto Superiore“Ciro Pollini” di Mortara

Anno 2 - Numero 1Gennaio 2017

Le classi prime e seconde del sociale hanno partecipato il 29 novembre scorso ad un in-contro formativo con gli “Sbul-lonati del sorriso”, un’associa-zione di volontariato che opera in diverse strutture assisten-ziali e sanitarie portando una ventata di ottimismo e positi-vità mediante la clownterapia.Intervista alla professoressa Danila Monti. Come hanno reagito le classi all’iniziativa degli Sbullonati del sorriso?“C’è stato molto interesse, sia in fase di progettazione quando i ragazzi si chiedeva-no cosa fosse la clown terapia e quali potessero essere poi gli sviluppi pratici legati alla loro attività professionale.Devo dire che c’è stato un

buon riscontro quando il re-latore ha spiegato ai ragazzi la differenza tra clown te-rapia e terapia del sorriso.Quando hanno spiegato con esempi pratici e anche con riferimenti alla realta quel-lo che loro fanno e quello che invitano i ragazzi a fare”.Durante la spiegazione le clas-si sono state attente?“C’è stato molto interesse, non era facilissimo stare at-tenti poichè alcuni clown era-no molto buffi e divertenti.Hanno prestato la loro atti-vità durante la spiegazione, quindi qualche volta i ragaz-zi si sono distratti, ma molto piacevolmente hanno saputo seguire il corso della spiega-zione, anche perchè gli ar-gomenti erano molto validi.

Quello che hanno cercato di spiegare ai ragazzi è stata l’im-portanza della gratuità nel fare qualcosa per gli altri, il grande valore della solidarietà e poi il piacere che si trae dal fare del bene al prossimo e poi natural-mente le tecniche concrete per poter mettere in pratica tali principi”. Quale lo scopo della conferen-za destinata agli studenti?“Noi cerchiamo sempre di offri-re ai nostri ragazzi, soprattutto delle classi prime e seconde, una vasta panoramica delle attività che possono essere inerenti alla loro figura professionale, quin-di l’idea di presentare questa introduzione alla clownterapia, va propio in questa direzione.I ragazzi si troveranno nelle loro attività lavorative a ve-

nire a contatto con persone in sofferenza e bambini e quindi, lapossibilità, di poter interagire con loro, dare sollievo e gioia.E’ stato veramente molto im-portante e ben accettato dai ragazzi”.Un suo parere su questa ini-ziativa scolastica.“E’ stata senz’altro molto inte-ressante anche perchè i relatori sono entrati subito in sintonia con i ragazzi usando un lin-guaggio semplice e accessibile, accattivante e concreto, e la cosa che mi è piaciuta di più è stata la possibilità di instau-rare un dibattito tra i presenti in cui sono stati chiariti i vari punti e poi il fatto che è stata data ai ragazzi la possibilità di sperimentare direttamen-te sul campo nelle loro due sedi (Sartirana e Rozzano) e poter direttamente fare espe-rienza con la clownterapia.Ha intenzione di riorganizza-re altri eventi simili?“Visto il successo dell’iniziati-va lavoreremo ancora con gli Sbullonati del sorriso e altre as-sociazioni che si proporrannoper ampliare l’offerta formati-va della scuola”.

Hanno collaborato Gabriele Gagliardi

e Elisabetta Guatelli

Clown terapia e divertimento al Pollini con i professionisti del sorriso: gli “Sbullonati”

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In Occasione degli Open Day dell'istituto Pollini, gli studenti hanno realizzato diverse at-tività. L’indirizzo agrario ha coltivato nelle proprie serre le piante di Poinsettia, meglio co-nosciuta come Stella di Natale. Gli esemplari coltivati sono 600, che spaziano tra i colori rosso, bianco, rosa e glitter, questo ultimo colore deriva da incroci genetici fatti negli ultimi anni dai genetisti che si occupano di creare nuove varietà.

Le piccole piantine di stelle, o meglio chiamate talee radicate alte non più di 5 cm, arrivano in serra a Mortara nel mese di luglio; qui vengono trapian-tate e coltivate con cura fino ad averle fiorite e pronte per il mese di dicembre quando verranno vendute per ricava-re utili da usare per l’acquisto di materiale didattico per gli studenti dell’istituto. Non sono piante particolarmente facili da coltivare; occorrono concima-

Un Open day da tutto esaurito: il Pollini stupisce per l’ennesimavolta con tante attività

IL SINDACONella foto in alto gli studenti dell’alberghie-

ro insieme ad alcuni docenti di cucina e di sala; a sinistra due studenti dell’agraria

insieme alla professoressa Bassani, la quale ha seguito le numerose attività in serra

presso la sede dell’istituto di via Marsala

zioni continue, trattamenti fi-tosanitari vari perché vengono coltivate nei mesi estivi quando gli insetti sono ancora in piena attività e trattamenti funghicidi quando in ottobre e novembre aumenta così tanto l’umidità che si rischia la formazione di funghi. Occorre trovare un equilibrio perfetto. Ora in serra è tutto pronto per accogliere gli acquirenti di Mortara e dintorni che, com-prando una pianta a 5€ o una ciotola regalo con diversi fiori, contribuiranno a finanziare le numerose attività di laborato-rio in serra.L’istituto agrario ha inoltre pro-dotto le confetture di kiwi, cipol-la rossa e zucca.Gli ingredienti provengono dal-l’azienda agraria di via Marsa-la, dove sono stati curati, dalla semina alla raccolta, dagli stu-denti della sezione agraria; le confetture sono state trasfor-mate presso l’agriturismo di Vignarello a Tornaco (NO).Le confetture sono ottime in ab-binamento ai formaggi e sono

in vendita presso l’azienda agraria d’istituto in via Marsa-la, a 2,50€ al vasetto.L’indirizzo alberghiero ha pre-parato cesti natalizi con due tipologie di torte: la pastiera e il dolce mele e cannella, in abbi-namento alle torte ci sarà una bottiglia di moscato del territo-rio. Il professor Antonio Danise ci presenta i due dolci proposti: “La pastiera è un dolce tipico campano che si prepara du-rante le festività. Si tiene sem-pre in casa e si offre agli ospiti insieme al caffè. Gli ingredienti principali sono il grano cotto, la ricotta di pecora e i canditi del-la costiera amalfitana. Il dolce è composto da una base di pasta frolla ed un ripieno fatto con ri-cotta, grano e canditi. La torta mele e cannella è un dolce clas-sico, un evergreen la cui prepa-razione contempla l’utilizzo di ingredienti molto semplici: le mele prodotte nelle serre della nostra azienda agraria, il bur-ro, la farina di mandorle e le uova”. L’obiettivo dell’iniziati-va di auto finanziamento della

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EDITORELO.G.I.C.A. Multimedia scrl

Via Roma 35 - 27036 Mortara

Mensile di informazione on line dell’Istituto

Superiore “Ciro Pollini” di Mortara, supplemento

del settimanale L’Informatore Lomellino,

iscritto nel Registro dei giornali e periodici

del Tribunale di Vigevano al n° 17/51.

Progetto grafico a cura di Maria Beatrice Rossi

Anno 2 - Numero 1 Gennaio 2017

Istituto Ciro PolliniVia Ospedale, 4 Mortara

0384/98176www.ciropollini.gov.it

si raccontaIl Pollini

sezione alberghiera è l’acquisto di una nuova planetaria per i laboratori di cucina.Per l’indirizzo sociale è stata organizzata l’attività del labo-ratorio Baby Parking, presenta-to in occasione del primo Open day della scuola avvenuto lo scorso mese di dicembre. Stu-denti e personale qualificato offriranno spazi gioco e ludo-laboratori (giochi, filastrocche, colori e tanto altro) ai piccoli ospiti presenti all’open day.

Hanno collaborato Valentina Converso, Alice Vittori Agnello

A destra gli studenti del sociale impegnati nel servizio di baby parking nel giorno dell’Open day; in alto le decorazioni realiz-zate a scuola per Natale

POLLINI

Il progetto “A scuola di libertà, la scuola incontra il carcere” è consistito in due mattinate di incontri, svoltisi a palazzo Cambieri il 16 e il 17 di no-vembre, tra relatori esterni (polizia penitenziaria, inse-gnanti alla scuola carceraria, due detenuti) e studenti del quarto e quinto anno dell’isti-tuto Pollini. I ragazzi hanno avuto l’occasione di dibattere su temi quali legalità, rispet-to, giustizia, disagio, con in-terlocutori necessariamente attenti e preparati.Intervista alla prof.ssa Maria Vittoria Roncaglione.La tematica dell’intervista riguarda un aspetto della vita molto delicato e significativo. Dedicheremo uno spazio a quello che è il carcere, vi-sto attraverso l’esperienza della professoressa Ronca-glione, docente dell’istituto professionale Ciro Pollini di Mortara. “La mia esperienza con

il Carcere” - ci dice la professoressa - “e’ iniziata nel 2007, come docente. A livello didattico insegnare e’ molto meno complicato che in una scuola normale perché solita-mente si riscontra più motiva-zione ad apprendere da parte dei detenuti. Formarsi in carce-re e’ una scelta, le classi perciò sono eterogenee, composte sia da ragazzi che hanno già so-stenuto un esame di stato, sia di persone con un eta’ media

di 50 anni che sono lontane da molto tempo da quello che è lo studio individuale. L’esperienza ti crea una visuale più aperta a quelli che sono i cambiamenti proposti dalla vita”. È un’esperienza che lei con-siglia ad altre persone?"Certo, soprattutto perché ti cambia e ti fa riflettere ve-ramente su quello in cui una persona crede, su cosa sia la libertà, che i carcerati non hanno e che noi spesso invece sottovalutiamo”. È importante a suo parere in-vestire sulla rieducazione?"Sì bisognerebbe investire molto per quanto riguarda questo aspetto, perché è ne-cessario aiutare una persona a superare il passato per per-metterle, una volta uscita dal carcere, di essere reinserita nella società”.

Hanno collaboratoMarianna Combi e Gaia Fumagalli

“A scuola di libertà”: un progetto sulla legalità

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Intervista alla Professoressa Maria BorghiCome si chiama il progetto?Il progetto si chiama “Scegli con gusto, fatti una mela”.Di cosa tratta il progetto?"Il progetto, iniziato a dicem-bre, consiste in una collabora-zione tra istituto Pollini e LILT Milano (prevenzione dei tumori attraverso una corretta ali-mentazione)".Come si sta svolgendo?"Il progetto è suddiviso in due parti, la prima parte riguarda i professori, a sua volta suddivi-sa in due incontri già svoltisi il 5 e il 15 dicembre, la seconda riguarda gli studenti. La prima parte si occupa della formazio-ne dei docenti e consiste in in-contri con la cuoca della LILT, che prepara sul momento dei menù secondo le indicazioni per una corretta alimentazio-ne; questa attività è possibile

grazie alla presenza in istituto del laboratorio di cucina. Il se-condo incontro è con una nutri-zionista che tratta il tema del-l’etichettatura e del consumo consapevole. La seconda parte del progetto avrà per protago-nisti gli studenti, che seguiran-no il percorso formativo con le stesse modalità dei docenti”. Quali classi sono state coin-volte?"Sono state coinvolte sia le clas-

si dell’alberghiero, sia quelle del sociale".Quali scopi pensa di raggiun-gere con il progetto?"Lo scopo è di informare su una corretta alimentazione, ottimo punto di partenza per una vita attiva e serena, e sulle scelte utili a prevenire i tumori”.Può illustrarci le principali raccomandazioni riguardo i cibi da evitare o di cui ridurre il consumo?

“È anzitutto utile conoscere e seguire le linee guida consi-gliate dall’OMS e dal ministe-ro della sanità; sicuramente è opportuno ridurre il consumo di alimenti di origine animale ed aumentare il consumo di alimenti di origine vegetale. È stato molto interessante speri-mentare la ricetta di una sorta di ratatouille a strati, in cui più vicino al fuoco si devono collo-care le radici come le carote e più lontano le foglie, come le cime di rapa; con questa cot-tura si valorizzano gli apporti vitaminici dei vari alimenti. Un’altra questione emersa du-rante l’incontro con la nutrizio-nista è stata la scarsa attenzio-ne che prestiamo alle etichette sui cibi confezionati, strumenti utili a scovare additivi dannosi come addensanti o coloranti, o mix di ingredienti inopportuni, ad esempio l’eccesso di zucche-ri dato dalla contestuale pre-senza di più dolcificanti (non solo del saccarosio o zucchero ‘bianco’)”.

Hanno collaborato Nicole Callegarini

e Alice Rossetti

Alberghiero e Lilt nel progetto“Scegli con gusto”, per combattere i tumori con un’alimentazione sana

Mensil MenteDebutta per la prima volta la rubrica di psicologia seguita degli studenti dell’indi-rizzo socio - sanitario dell’istituto.

Nel decidere il tema di questa rubri-ca abbiamo pensato che l’argomen-to che interessa di piu a noi giovani

fosse l’amore, in tutte le sue sfaccettature. Ci siamo quindi chieste: quando ci definia-mo innamorati?Facendo un sondaggio tra noi ragazzi, di età compresa tra i 14 e i 19 anni, le rispo-ste che abbiamo riscontrato sono tutte simili tra loro: un sentimento di mancan-za molto forte, la voglia di raccontare al nostro lui o lei tutto ciò che ci riguarda, il tempo insieme sembra passare troppo velocemente, “trovare” l’altra persona in ogni cosa, la necessitá del contatto fisico.E per gli adulti invece cosa cambia? Quan-

do si definiscono innamorate due persone mature?Abbiamo quindi condotto un altro sondag-gio dal quale è emerso che le sensazioni sono esattamente le stesse, perfino le far-falle nello stomaco.

Quindi non c’è differenza?Una senz’altro c’é: alla nostra età ci si in-namora per la prima volta, inoltre, citando Ligabue <<Ho visto che l’amore cambia il modo di guardare>>, è proprio l’amore a cambiare la situazione.Abbiamo infatti capito che noi giovani, una volta scoperti i difetti del nostro lui/lei, non vogliamo accontentarci di qualcu-no “imperfetto” sapendo di avere una vita davanti per trovare la persona che ci sod-disfi veramente. Gli adulti, invece, ormai sanno che nessuno é perfetto e quindi rie-scono ad accettare con maggior serenità i compromessi. Forse l’amore provato nell’adolescenza ci aiuta a conoscere meglio noi stessi attra-verso l’incontro con l’altro, finché un gior-no... in uno sguardo riusciremo a ricono-scere l’esatta metà della nostra mela.

A cura di Debora Fusetto e Martina Pelizzari