Plurilinguismo e valorizzazione della L1 come fattore di supporto al ...

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PROGETTO ‘IL MONDO A SCUOLA, A SCUOLA DEL MONDO’ 1 Plurilinguismo e valorizzazione della L1 come fattore di supporto al successo scolastico DIVERSE LINGUE DIVERSI ALFABETI Unità didattica per la prima e seconda classe della scuola primaria MICRO RETE 1. SCUOLA REFERENTE: I.C. BORGO SAN DALMAZZO Docente referente: Re Daria. Docenti: Albertini G., Biarese V., Gazzera L. Giubergia C., Giuliano P., Ramero M., Rosso D., Venturino L., Zocco C. Tutor: Edoardo Lugarini Introduzione Obiettivo di questa U.D. è sensibilizzare gli alunni alla ricerca e al riconoscimento delle differenze e delle somiglianze che esistono tra le persone e tra la loro cultura analizzando il loro modo di comunicare, in particolare attraverso la loro lingua e il corrispondente alfabeto che essi hanno scoperto da poco tempo. Essa mira inoltre a sensibilizzare gli insegnanti di tutte le discipline sui temi linguistici in chiave interculturale e a sostenere il multilinguismo e la valorizzazione dei patrimoni culturali di origine presenti nel territorio e nel gruppo classe. È utile proporre questa Unità Didattica a fine anno per gli alunni di prima elementare, quando essi padroneggiano l'alfabeto e ne hanno compreso l'utilità, mentre in seconda può essere utile presentarla dopo aver ripassato e aver riflettuto sull'alfabeto e sul suo carattere convenzionale. Per attuare quest’unità sono necessarie circa 4 ore di lavoro, da dividersi in due parti; la prima parte da 2 ore in cui si porta a termine l’attività principale legata agli alfabeti, la seconda parte in cui si riflette sull’attività svolt a, attraverso una discussione condivisa e si disegnano le parole coi i diversi alfabeti copiandole dall’allegato 11. L’U.D. ha lo scopo di favorire la conoscenza a livello grafico di alcuni alfabeti usati in diverse parti del mondo, lavorando in gruppo. Ogni alunno quindi sperimenta e condivide con i compagni la curiosità e lo stupore di fronte alla grande diversità degli alfabeti: latino, arabo, cinese, devangari, cirillico. Il lavoro a gruppi favorisce lo scambio e la cooperazione, prerequisiti indispensabili per un lavoro interculturale. Gli alunni confronteranno gli alfabeti proposti con alcune frasi in lingua ed in italiano. Le loro osservazioni a livello grafico li porteranno a disegnare alcuni simboli in modo creativo. Non è richiesta alcuna conoscenza linguistica agli insegnanti che utilizzeranno questa

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PROGETTO ‘IL MONDO A SCUOLA, A SCUOLA DEL MONDO’

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Plurilinguismo e valorizzazione della L1 come fattore di supporto al successo scolastico

DIVERSE LINGUE DIVERSI ALFABETI

Unità didattica per la prima e seconda classe della scuola primaria

MICRO RETE 1. SCUOLA REFERENTE: I.C. BORGO SAN DALMAZZO Docente referente: Re Daria. Docenti: Albertini G., Biarese V., Gazzera L. Giubergia C., Giuliano P., Ramero M., Rosso D., Venturino L., Zocco C. Tutor: Edoardo Lugarini

Introduzione

Obiettivo di questa U.D. è sensibilizzare gli alunni alla ricerca e al riconoscimento delle

differenze e delle somiglianze che esistono tra le persone e tra la loro cultura analizzando

il loro modo di comunicare, in particolare attraverso la loro lingua e il corrispondente

alfabeto che essi hanno scoperto da poco tempo.

Essa mira inoltre a sensibilizzare gli insegnanti di tutte le discipline sui temi linguistici in

chiave interculturale e a sostenere il multilinguismo e la valorizzazione dei patrimoni

culturali di origine presenti nel territorio e nel gruppo classe.

È utile proporre questa Unità Didattica a fine anno per gli alunni di prima elementare,

quando essi padroneggiano l'alfabeto e ne hanno compreso l'utilità, mentre in seconda

può essere utile presentarla dopo aver ripassato e aver riflettuto sull'alfabeto e sul suo

carattere convenzionale.

Per attuare quest’unità sono necessarie circa 4 ore di lavoro, da dividersi in due parti; la

prima parte da 2 ore in cui si porta a termine l’attività principale legata agli alfabeti, la

seconda parte in cui si riflette sull’attività svolta, attraverso una discussione condivisa e si

disegnano le parole coi i diversi alfabeti copiandole dall’allegato 11.

L’U.D. ha lo scopo di favorire la conoscenza a livello grafico di alcuni alfabeti usati in

diverse parti del mondo, lavorando in gruppo. Ogni alunno quindi sperimenta e condivide

con i compagni la curiosità e lo stupore di fronte alla grande diversità degli alfabeti: latino,

arabo, cinese, devangari, cirillico.

Il lavoro a gruppi favorisce lo scambio e la cooperazione, prerequisiti indispensabili per

un lavoro interculturale.

Gli alunni confronteranno gli alfabeti proposti con alcune frasi in lingua ed in italiano. Le

loro osservazioni a livello grafico li porteranno a disegnare alcuni simboli in modo creativo.

Non è richiesta alcuna conoscenza linguistica agli insegnanti che utilizzeranno questa

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U.D., ma sono comunque state fornite alcune informazioni su ogni alfabeto utilizzato

(allegato 12).

Le attività proposte, insieme alla possibilità per le insegnanti di proporre e utilizzare in

un secondo momento delle favole bilingue, hanno infine lo scopo di suscitare curiosità ed

interesse verso la diversità linguistica. Le favole, inoltre, potranno essere spunto per

ragionare sulla differenza tra i diversi modi di lettura da un lato e sull’universalità della

favola come strumento culturale in tutto il mondo.

MEMO ALLEGATI Le frasi sono scritte sempre nello stesso ordine e sono le seguenti: A SCUOLA SIAMO TUTTI AMICI.

È BELLO STARE INSIEME.

A NOI BAMBINI PIACE GIOCARE E CORRERE.

NOI BAMBINI AMIAMO ASCOLTARE LE FAVOLE.

LA SCUOLA E’ UN DIRITTO PER TUTTI I BAMBINI DEL MONDO.

Per la progettazione dell’unità didattica si è fatto riferimento al CARAP. Un Quadro di

Riferimento per gli Approcci Plurali alle Lingue e alle Culture. Competenze e risorse1 CARAP, descrittori di riferimento: Sapere: - Sapere che esiste una grande pluralità di lingue nel mondo - Sapere che molto spesso ci sono più lingue in un paese/una stessa lingua in più paesi - Sapere che esiste una grande varietà di sistemi di scrittura - Sapere che la lingua è composta / le lingue sono composte di segni che formano un

sistema - Sapere che ogni lingua ha un proprio sistema fonetico / fonologico

1 Michel Candelier (coordinatore), Antoinette Camilleri-Grima, Véronique Castellotti, Jean-François de Pietro, Ildikó Lőrincz, Franz-Joseph Meiẞner, Artur Noguerol e Anna Schröder-Sura, con la collaborazione di Muriel Molinié, CARAP/FREPA - A Framework of Reference for Pluralistic Approaches, European Centre for Modern Languages - Centre Européen pour les Langues Vivantes, Graz, Consiglio d’Europa (2012): http://www.ecml.at/Thematicareas/PlurilingualEducation/tabid/1631/language/en-GB/Default.aspx Trad. italiana in “Italiano LinguaDue”, 2. 2012 (pdf scaricabile): http://riviste.unimi.it/index.php/promoitals/article/view/2823/3026 Il CARAP si propone come strumento che consente di sviluppare in un modo molto concreto la concezione della competenza plurilingue ed interculturale promossa dal Consiglio d’Europa con il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue. La pubblicazione ed il sito web propongono un ampia lista di descrittori di competenze e risorse (saperi, sapere essere e saper fare), che si considera necessario sviluppare nella prospettiva di un’educazione plurilingue ed interculturale.

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- Considerare / apprendere fenomeni linguistici come un oggetto di osservazione / riflessione

Saper essere: - Accettare che esistano segni e caratteri grafici diversi da quelli della propria lingua - Accettazione [riconoscimento] / considerazione del valore di tutte le lingue / culture

della classe - Accettare positivamente le lingue / culture minoritarie in classe - Apertura alla diversità delle lingue / delle persone / delle culture del mondo / alla

diversità in quanto tale [alla diversità in sé] [all’alterità] - Ritenere il funzionamento delle lingue e delle loro diverse componenti {fonemi / parole /

frasi / testi } come oggetti di analisi e di riflessione Saper fare: - Saper osservare / analizzare elementi linguistici / fenomeni culturali in lingue / culture

più o meno familiari - Saper osservare / analizzare le scritture (in lingue poco o niente affatto conosciute) - Saper percepire le somiglianze e le differenze tra segni grafici - Saper identificare delle lingue sulla base di indizi grafici

L’UNITÀ DIDATTICA: FASI DI LAVORO

ATTIVITÀ RELATIVE

DESCRITTORI ALL’INSEGNAMENTO

(che cosa fa l’insegnante)

ALL’APPRENDIMENTO

(che cosa fa l’alunno)

Predispone un grande cartellone indicando i nomi degli alfabeti (arabo, latino, cinese, devangari, cirillico). (foto 1) Invita gli alunni a riflettere sull’alfabeto che conoscono: come è fatto? Da quali lettere è composto? A che cosa servono le lettere? C’è un alfabeto solo? Divide la classe in 5 gruppi e consegna ad ogni gruppo i materiali (allegati 1/2/3/4/5 - alfabeti e allegati 6/7/8/9/10 - frasi tradotte: ogni gruppo riceve tutti gli alfabeti, ma le frasi tradotte in

Risponde alle domande e partecipa alla discussione. Recita l’alfabeto (se lo conosce già), altrimenti lo legge. Osserva i materiali. Abbina le frasi proposte all’alfabeto relativo dopo aver negoziato con i compagni una soluzione corretta per tutti.

Abilità: Sapere che le lingue sono composte di segni che formano un sistema. Sapere che esiste una grande pluralità di lingue nel mondo. Sapere che esiste una grande varietà di sistemi di scrittura. Saper riprodurre elementi grafici non famigliari.

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una sola lingua). Si accerta che l’abbinamento alfabeto/frase sia corretto e consegna ad ogni gruppo il nome degli alfabeti.

Legge ogni frase in italiano (dal cartellone) facendo osservare le differenze grafiche tra i diversi alfabeti (es. parole lunghe/corte, segni comprensibili?, caratteri gradevoli, semplici/difficili da riprodurre…) Fornisce ad ogni alunno la scheda con le 4 parole nelle diverse lingue (allegato 11). Fa scegliere agli alunni quale parole riprodurre. Propone una riflessione conclusiva da riportare anche sul quaderno in cui si metta in evidenza l’esistenza di tanti alfabeti diversi e quindi tante lingue diverse in tutto il mondo.

Incolla sul cartellone dell’insegnante l’alfabeto e le frasi corrispondente. Facoltativo: attacca il nome dell’alfabeto sul planisfero nella zona di uso della lingua.

Partecipa alla discussione. Fornisce spunti personali utili all’analisi proposta.

Incolla sul quaderno le parole tradotte. Prova a riprodurle graficamente. (foto 2,3,4 e 5)

Partecipa attivamente alla riflessione conclusiva. Scrive in modo individuale o in gruppo alcune brevi frasi per raccontare il lavoro svolto.

Conoscere l’esistenza di situazioni di multilinguismo nel proprio ambiente.

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Allegati: Allegato 1: ideogrammi cinesi

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Allegato 2: alfabeto arabo

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Allegato 3: alfabeto cirillico

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Allegato 4: alfabeto devangari

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Allegato 5: alfabeto latino

Allegato 6: le frasi in cinese

学校里,我们都是朋友

保在一起很快乐

孩子们都喜欢一起玩,奔跑

孩子们都喜欢听听童话故事

世界上所有的孩子们都有上课的权利

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Allegato 7: le frasi in arabo

Allegato 8: le frasi in cirillico

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Allegato 9: le frasi in devangari

Allegato 10: le frasi in italiano

A SCUOLA SIAMO TUTTI AMICI

È BELLO STARE INSIEME

A NOI BAMBINI PIACE GIOCARE E CORRERE

NOI BAMBINI AMIAMO ASCOLTARE LE FAVOLE

LA SCUOLA E’ UN DIRITTO PER TUTTI I BAMBINI DEL MONDO

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Allegato 11 Le parole in arabo, cinese....

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Allegato 12: scheda informativa “Curiosità alfabeti”

SCRITTURA

LINGUA

PAESI

CURIOSITÀ

Cinese

Ideogrammi

(alfabeto 1)

Cinese

Cina

Anche se per comodità lo chiamiamo

alfabeto, ciò non è linguisticamente

corretto: il cinese è infatti composto da

ideogrammi e non da lettere; a ogni

ideogramma corrisponde una parola. La

scrittura è in colonne dall'alto verso il basso

e da destra verso sinistra.

Il cinese mandarino è la lingua più parlata al

mondo, usata da più di un miliardo di

persone.

Arabo (alfabeto

2)

Arabo,

persiano

(farsi), pashto,

urdu

Afganistan (pashto),

Arabia Saudita,

Algeria, Bahrein,

Comore, Egitto,

Emirati Arabi Uniti,

Eritrea, Gibuti,

Giordania, Iraq, Iran

(persiano), Kuwait,

Libano, Libia,

Marocco, Oman,

Pakistan (urdu),

Qatar, Siria, Sudan,

Tunisia, Yemen

Possiede solo tre vocali che sono: a, i, u,

simili a quelle della lingua italiana. Le vocali

brevi non si scrivono. L'arabo si scrive e si

legge da destra a sinistra. La scrittura è solo

corsiva, cioè le lettere, quasi sempre, sono

attaccate una all'altra. L'arabo è la sesta

lingua più parlata al mondo, usata da oltre

230 milioni di persone.

Cirillico

(alfabeto 3)

Russo,

ucraino,

serbo-croato,

macedone,

bulgaro,

bielorusso,

kazaco,

azerbaigiano,

kirghiso,

uzbeko,

turkmeno,

tagico,

moldavo,

mongolo

Russia, Ucraina,

Iugoslavia (serbo-

croato), Bosnia (serbo-

croato),

Erzegovina(serbo-

croato), Macedonia,

Bulgaria, Bielorussia,

Kazakistan,

Azerbaijan,

Kirghizistan,

Uzbekistan,

Turkmenistan,

Tagikistan, Moldova,

Mongolia

L'alfabeto cirillico ha come base le lettere

dell'alfabeto greco. È la quinta lingua al

mondo, parlata da circa 280 milioni di

persone.

Devangari

(alfabeto 4)

hindi,

sanscrito,

nepali,

marathi

India (hindi, sanscrito,

marathi), Nepal

(nepali)

In India vengono utilizzate più di 1600 tra

lingue e dialetti; quelle ufficiali sono l'hindi e

l'inglese ma la Costituzione riconosce

anche 18 lingue locali, tra cui il sanscrito.

L'alfabeto devanagari è adoperato per il

sanscrito, una lingua antichissima dalla

quale derivano le attuali lingue hindi,

bengali, marathi, gujarati, parlate in India,

nepalese parlato in Nepal, e sinhala

(singalese) parlato nello Sri Lanka. Il

devanagari deriva dall'antica scrittura

brahmi.

Fonte: http://www.applidea.it/educazioneinterculturale/htm/alfabeti 6.htm

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Documentazione fotografica: foto 1

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Foto 2

Foto 3

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Foto 4

Foto 5

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SPUNTI PER EVENTUALI SVILUPPI DELL’UNITA’ DIDATTICA Al termine dell'unità didattica sarebbe importante continuare a far riflettere i bambini

sulla presenza all'interno della classe e della scuola intera di bambini che parlano lingue diverse, che scrivono in modo diverso, sulla consapevolezza di parlare una delle lingue del mondo, di conoscere solo uno degli alfabeti in uso. Questo può essere un valido supporto allo sviluppo di un atteggiamento accogliente nei confronti dell’altro.

Il coinvolgimento delle famiglie (o dei mediatori linguistici, quando è possibile), può essere un’altra ipotesi di sviluppo dell’unità didattica: da un lato si potrebbero coinvolgere i genitori per attività legate agli aspetti fonologici delle lingue presenti in classe (es. filastrocche, ninne nanne…) e dall’altro si potrebbero indagare aspetti culturali (es. giochi, feste…).

Le biblioteche degli istituti coinvolti sono stati dotati, grazie al progetto in corso, di favole bilingue (Storie Sconfinate, G. Favaro): questa può essere quindi una terza ipotesi di sviluppo. La lettura e il commento delle favole può essere fatta dagli insegnanti, solo in italiano, soffermandosi più sugli aspetti culturali o dagli insegnanti insieme ad un genitore o ad un mediatore che potrebbe leggere nella lingua madre: gli alunni potrebbero allora essere più consapevoli della difficoltà incontrata dai compagni non italofoni nel comprendere un’altra lingua e per alcuni alunni vi sarebbe valorizzazione linguistica. La collana di favole si potrebbe poi prestare per un primo approccio alla geografia umana, in quanto possono costituire un valido apporto nell’osservazione degli ambienti del mondo e delle diverse etnie che vivono sulla Terra grazie alle illustrazioni particolareggiate che non hanno bisogno della mediazione scritta. Interessante è anche la ricerca di favole tipiche delle diverse culture.

É importante far crescere gli alunni con la consapevolezza che conoscere ciò che è diverso da noi stessi ci arricchisce, ci stimola, ci completa.

L’U.D. è potenzialmente proponibile anche agli alunni del secondo ciclo della primaria, previo adattamento da parte degli insegnanti: in questo caso infatti, la consapevolezza linguistica degli alunni è più elevata e si potrebbe analizzare la lingua non solo dal punto di vista grafico, ma anche dal punto di vista della struttura della frase o ancora, dal punto di vista lessicale, analizzando quindi i prestiti linguistici.

Ulteriore ipotesi di sviluppo potrebbe essere quella di allargare il campo alla matematica e scoprire così il diverso approccio ad alcuni metodi per l’apprendimento del calcolo (es. contare sulle dita a partire dal mignolo, operazioni in colonna svolte in modo differente…).

Infine, si potrebbe ricercare sul planisfero i luoghi in cui si utilizzano questi alfabeti ed eventualmente arricchire la conoscenza di alcune culture, soprattutto se sono presenti alunni nel gruppo classe.

Anche una ricerca statistica sulle lingue conosciute nell’istituto scolastico potrebbe essere uno spunto di discussione per far sentire gli alunni come “facenti parte del mondo”.