PILE Una pila è un dispositivo mediante il quale è...
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Una pila è un dispositivo mediante il quale è possibile
trasformare l'energia liberata in una reazione chimica in
lavoro elettrico.
La reazione che si sfrutta è una reazione di
ossidoriduzione:
OI + RII RI + OII
PILE
aR(I) aOx(II)
K*=
aR(II) aOx(I)
Nelle reazioni si ha uno scambio di n elettroni tra le
specie OI ed RII , per una mole avremo quindi nN*
elettroni.
Poiché ad un numero di Avogadro di elettroni corrisponde
la carica di 1 Faraday avremo
nNe = nF
*N numero di Avocadro
F, costante di Faraday , ha il valore di 9480 J/moli • V
Ognuna delle due parti della pila viene
detta semielemento , costituito da:
Elettrodo + coppia coniugata di
ossidoriduzione
Gli elettrodi smistano gli
elettroni attraverso un circuito
di collegamento e quindi
forniscono o rimuovono gli
elettroni impegnati nelle
reazioni.
Si definiscono:
CATODO (+) Elettrodo su cui avviene la riduzione
ANODO () Elettrodo su cui avviene l'ossidazione
I due elettrodi in una pila
sono collegati da un filo
che permette il passaggio
degli elettroni e le
soluzioni sono collegate
da un ponte salino che
permette il passaggio
degli ioni, necessario a
bilanciare le cariche, ma
impedisce alle soluzioni
di mescolarsi.
La differenza di potenziale tra i due elettrodi,
misurata a circuito aperto rappresenta la forza
elettromotrice (f.e.m.) della pila, misura in volt.
Considerazioni termodinamiche
La reazione di ossido riduzione avviene in modo
spontaneo avremo quindi ∆G <0
A differenza della reazione chimica diretta, che
avviene irreversibilmente, nella pila la reazione può
essere fatta avvenire in modo reversibile.
G = Lutile il lavoro utile in una pila è il lavoro
elettrico
Lu = nFE
n=numero di elettroni scambiati
F=Faraday (96490 Coulomb per
equivalente di elettroni)
E=differenza di potenziale tra gli
elettrodi
aDd aC
c
K* =
aAa aB
b
Poiché per una generica reazione all’equilibrio:
aA + bB cC + dD
avremo
G= G°+RT ln K*
G= Lutile = nFE
G°= nFE° E° = G°/nF
all’equilibrio G°= -RT ln K*
sostituendo ed esprimendo rispetto ad E
E = E° (RT/nF) ln K*
ed essendo (RT/nF) costante per una data temperatura, si può
calcolare per T =25°C
Passando ai log (0,0257∙2,3), l'equazione di NERNST
viene scritta
= =
L'equazione di Nernst è applicabile a ciascuno dei due
semielementi che costituiscono la pila.
Poiché nei due semielementi avvengono le reazioni di
ossidazione (anodo) e riduzione (catodo)
si usa per convenzione scrivere le reazioni nel senso della
riduzione:
aOI + ne bRI
L'equazione di Nernst per il semielemento sarà
A partire dall'equazione di Nernst per il semielemento
Si può definire il potenziale e quindi la f.e.m. della pila
come differenza tra potenziale catodico e quello anodico:
Poiché E deve essere >0 avremo sempre
La reazione procederà spontaneamente se il semielemento
in cui avviene la riduzione ( avrà potenziale
maggiore di quello in cui avviene l’ossidazione (
Gli elettrodi sono rappresentati convenzionalmente:
Cu [Cu2+] = 0,01M [Fe3+] = 0,10M
[Fe2+] = 0,15M Pt
() Cu [Cu2+] = 0,01M [Fe3+] = 0,10M
[Fe2+] = 0,15M Pt (+)
La pila formata dai due elettrodi si rappresenta:
Si osserva che gli elettrodi rappresentati sono di due
diversi tipi: il Cu2+/Cu è un elettrodo di I Specie,
costituito da un metallo immerso in una soluzione contenente i
suoi ioni.
A 25°
Infatti l’attività del Cu è = 1 e gli elettroni scambiati 2
Il secondo Fe3+/Fe2+ è un elettrodo di ossidoriduzione, in
cui da le specie chimiche coinvolte sono tutte in soluzione.
E costituito da un metallo inerte immerso in una soluzione
contenente ioni della stessa specie in differenti stati di
ossidazione.
A 25°C
Esistono inoltre elettrodi di
II specie nei quali un metallo è
in contatto con un suo sale poco
solubile e con una soluzione
che contiene l’anione del sale
poco solubile.
[Cl-] = 0,3M Ag
AgCl
La caratteristica di questi
elettrodi è quella di
mantenere un potenziale
pressoché costante, utilizzati
come standard: elettrodo a
calomelano saturo.
[Cl-] = C2 Hg
Hg2Cl2
Pt,
[Cl-]2
= [Cl-]2 [Hg22+]
[Hg 2+]
Elettrodo a gas
Questi elettrodi presentano una delle specie
coinvolte nella reazione di ossidoriduzione allo
stato gassoso.
[Cl-] = 0,10M Pt
PCl2= 0,98 atm
Tra gli elettrodi a gas
assumme molta importanza
l’elettrodo ad H2, utilizzato
come elettrodo standard di
riferimento.
Potenziali standard
Il potenziale E° di qualsiasi elettrodo si può ricavare
sperimentalmente costruendo una pila in cui l’elettrodo
viene accoppiato con l’ elettrodo standard di riferimento.
Le specie presenti hanno tutte ad attività unitaria a T = 25°
Il confronto tra i potenziali standard di due semireazioni ci
aiuta a stabilire la spontaneità di una reazione
ossidoriduttiva, in ogni caso per la determinazione dei
prodotti finali sarà necessario considerare le concentrazioni
delle specie coinvolte.
Pile a concentrazione
Sono pile costituite da due semielementi che presentano la
stessa coppia ossidoriduttiva, in differenti concentrazioni.
() Ag [Ag+] = 0,01M [Ag+] = 0,15M Ag (+)
Il calcolo della f.e.m sarà indipendente dal E° e il catodo
sarà costituito dall’elettrodo in cui la concentrazione
della/e specie è maggiore.
Primo esempio (Babilonese) datato 500 a. C. vaso di
terracotta contenente tubo di rame e coassialmente,
isolato da asfalto, una barretta di ferro il tutto immerso in
acido (probabilmente aceto).
Pile chimiche
In realtà gli Egiziani affermavano
4300 anni fa di aver generato
“elettricità” facendo reagire
antimonio e rame.
Nel 1800, Alessandro Volta
inventò la prima batteria
elettrica moderna.
Egli dimostrò che si generava una corrente elettrica quando,
utilizzando un opportuno fluido come conduttore, due metalli
reagivano.
Reazione globale: 2MnO2 + Zn + 2NH4Cl Zn(NH3)2Cl2 + MnO(OH)
Zn → Zn2+ + 2e
Fem 1.5
Zn/NH4Cl/MnO2(C) +
PILA LECLANCHE'
catodo di grafite / NH4Cl, MnO2
anodo di zinco
+ 2NH4+ + 2MnO2 + 2e 2NH3 + 2MnO(OH)
PILA LECLANCHE'
ALCALINA Fem 1,5 V
Zn/KOH/MnO2(C) +
Zn + 2OH ZnO + H2O + 2e
+ 2MnO2 + H2O + 2e Mn2O3 + 2OH
Reazione globale: 2MnO2 + Zn ZnO + Mn2O3
()
(+)
KOH + Zn2+
Anodo di Zn
catodo di grafite / MnO2
anodo di zinco
Pila Ruben- Mallory, o pila «a bottone»
è la prima cella a bottone ad essere realizzata (anni ’40)
catodo di HgO /K2ZnO2 /
anodo di zinco amalgamato
Zn + 2OH- Zn(OH)2 + 2e
+ HgO + H2O + 2e 2OH- + Hg
()
(+)
Zn amalgamato (Zn/Hg)
KOH + K2ZnO2
HgO/C
L’HgO puo essere sostituito da MnO2
Reazione totale Zn + HgO + H2O Zn(OH)2 + Hg
Fem 1.35 V
Zn/KOH/HgO(C) +
PILA AL LITIO
Fem 3 V
Li/elettrolita/I2 +
Elettrolita LiClO4 su policarbonato
(PC) o dimetossietano (DME), non
acquoso!!
catodo MnO2 più diffuso
anodo di Litio o leghe
Li Li+ + e
+ Mn(4+)O2 + Li+ + e LiMn(3+)O2
Reazione globale: MnO2 + Li LiMnO2
Hanno lunga durata, 10 anni bassa autoscarica, lavorano
a temperature -2070 °C
PILA AL LITIO, variante costituita da Li/I2
Fem 3 V
Li/elettrolita/I2 +
Elettrolita solido LiI2 si genera in
situ mettendo in contatto Li e I2
2Li 2Li+ + 2e
+ I2 + 2e 2I-
Catodo compressa di I2
Anodo compressa di Li
Reazione globale: I2 + 2Li 2LiI
Hanno sostituito le altre pile ad ES
negli orologi e nei pacemakers per
la resistenza alle rotture
(l’elettrolita si rigenera) e per la
lenta autoscarica.
Tipo di
pila
f.e.m. Capacità
energetica
(Wh/cc)
Autoscarica
per anno
Anni di
funziona
mento
Corto
circuito
interno
Ruben-
Mallory
1,4 0.4 6% 7 possibile
Li/I2 2,8 0.6 < 1% > 15 impossibile
Un accumulatore è un generatore elettrochimico di struttura analoga a
quella di una pila e, come tutti gli altri generatori elettrochimici, eroga
parte dell’energia chimica della sua materia attiva sotto forma di una
corrente elettrica continua.
L’accumulatore, una volta che si è scaricato più o meno completamente, è
in grado di immagazzinare di nuovo - per la sua particolare struttura e per
la composizione degli elettrodi e dell’elettrolita - l’energia chimica
necessaria per una nuova scarica.
Un accumulatore può consistere in un solo elemento, ma, di solito, è
formato da più elementi collegati fra loro in serie, batteria.
ACCUMULATORI
Ad ogni ciclo di carica e scarica si verificano cambiamenti nella
struttura e nel volume degli elettrodi, che riducono gradualmente le
prestazioni dell’accumulatore.
Si distinguono diversi tipi di accumulatori.
• (1) accumulatori al piombo
• (2) accumulatori alcalini (ferro-nichel, cadmio-nichel e nichel-
idruri metallici)
• (3) accumulatori zinco-argento
• (4) accumulatori al litio
Accumulatore al piombo
L’accumulatore può essere schematizzato
L’elettrodo (-) costituito da polvere di piombo compressa dentro una
griglia di una lega (Pb-Sb)
L’elettrodo (+) costituito da polvere di PbO2 compressa dentro una
analoga griglia.
Entrambi gli elettrodi sono immersi in una soluzione acquosa acida di
H2SO4, con opportuna concentrazione (37 %) in modo da garantire la
massima conduttanza.
L’acido solforico ad elevata concentrazione si dissocia in
H2SO4 H3O+ ed HSO4
−
Polo Griglia di Pb - Sb con polvere di Pb
Polo + Griglia di Pb - Sb con polvere di PbO2 compressa
Soluzione H2SO4 (37%)
Scarica (pila)
+ PbO2 + 3H3O+ + HSO4
+ 2e PbSO4 + 5H2O riduz.
Pb + HSO4+ H2O PbSO4 + H3O
+ + 2e ossidaz.
Carica
+ PbSO4 PbO2 ossidazione
PbSO4 Pb riduzione
Equazione totale: scarica
PbO2(s) + Pb(s) + 2H2SO4(sol) 2PbSO4(s) + 2H2O(sol)
carica
f.e.m.(max) =2.2 V ddp 2 V
La capacità è di 1 A/h per 100 ore.
Se una batteria viene ripetutamente caricata prima che sia
completamente scarica, essa dimentica di avere ulteriore capacità
energetica in aggiunta a quella fino a quel momento erogata. In altre
parole, se partendo da una batteria completamente carica si utilizza solo
il 70% della sua capacità energetica e successivamente si passa alla
ricarica, il dispositivo elettrochimico diventa inconsapevole del 30% di
potenzialità energetica rimasta che diventa, quindi, inutilizzabile.
Questo fenomeno si riscontra generalmente nelle batterie NiCd
Non bisogna confondere questo l'effetto memoria con uno più comune
e simile, chiamato abbassamento di potenziale di scarica, che si verifica
nelle batterie NiCd.
EFFETTO MEMORIA
+ 2NiOOH + 2H2O + 2e 2Ni(OH)2 + 2OH−
Cd + 2OH− Cd(OH)2 + 2e
I processi globali di carica e scarica possono scriversi:
scarica
2NiOOH + Cd + 2H2O 2Ni(OH)2 + Cd(OH)2
carica
Accumulatore al cadmio-nichel
Accumulatore al litio
Il funzionamento di questo accumulatore è basato sulla formazione di composti di
interstizione fra i piccolissimi ioni Li+ e i materiali che costituiscono gli elettrodi.
Anodo grafite nella quale sono presenti ioni Li+,
Catodo MnO2 con una particolare struttura cristallina in grado di intercalare
ioni Li+
tutto è inserito in una soluzione di Li+ClO4 − in propilencarbonato.
Le reazioni durante la scarica sono quindi:
(+) Mn(IV) O2 + e Mn(III)O2−
() Cn− Li+ nC + Li+ + ne
L’accumulatore nello stato scarico presenta solo grafite all’anodo,
un catodo costituito da Li+MnO2−, è necessario quindi imporre dall'esterno un
potenziale adeguato per trasferire litio da un comparto (LiCoO2) all'altro
(grafite) prima di poter utilizzare la fonte energetica.
d.d.p. di circa 4V , fino a 1500 cicli di vita , capacità energetica 120Wh/Kg
Vantaggi leggerezza
assenza di effetto memoria
non inquinante
Svantaggi tecnologia molto costosa
pericolosità in quanto utilizza un solvente infiammabile
Usi apparecchiature elettroniche moderne.