Pier Paolo Pasolini

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Pier Paolo Pasolini 1 Pier Paolo Pasolini Pier Paolo Pasolini Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 Lido di Ostia, 2 novembre 1975) è stato un poeta, giornalista, regista, sceneggiatore, attore, paroliere e scrittore italiano. Firma di Pasolini È considerato uno dei maggiori artisti e intellettuali italiani del XX secolo. Dotato di un'eccezionale versatilità culturale, [1] si distinse in numerosi campi, lasciando contributi come poeta, romanziere, drammaturgo, linguista, giornalista e cineasta. Attento osservatore della trasformazione della società dal dopoguerra sino alla metà degli anni settanta, suscitò spesso forti polemiche e accesi dibattiti per la radicalità dei suoi giudizi, assai critici nei riguardi delle abitudini borghesi e della nascente società dei consumi italiana, come anche nei confronti del Sessantotto e dei suoi protagonisti. L'infanzia e la giovinezza Pier Paolo Pasolini, primogenito dell'ufficiale di fanteria bolognese Carlo Alberto Pasolini e della maestra casarsese Susanna Colussi, nacque nella zona universitaria di Bologna, il 5 marzo 1922, in una foresteria militare, in Via Borgonuovo 4, dove ora c'è una targa in marmo che lo ricorda. A causa dei frequenti trasferimenti del padre, la famiglia, che da Bologna si era già trasferita a Parma, nel 1923 si trasferì a Conegliano, e nel 1925 a Belluno, dove nacque il fratello Guido Alberto. A Belluno viene mandato all'asilo dalle suore ma, dopo pochi giorni si rifiuta di andarci e la famiglia acconsente. Nel 1927 i Pasolini furono nuovamente a Conegliano, dove Pier Paolo prima di compiere i sei anni fu iscritto alla prima elementare.

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Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Lido di Ostia, 2novembre 1975) è stato un poeta, giornalista, regista, sceneggiatore,attore, paroliere e scrittore italiano.

Firma di Pasolini

È considerato uno dei maggiori artisti e intellettuali italiani del XXsecolo. Dotato di un'eccezionale versatilità culturale,[1] si distinse innumerosi campi, lasciando contributi come poeta, romanziere,drammaturgo, linguista, giornalista e cineasta.

Attento osservatore della trasformazione della società dal dopoguerra sino alla metà degli anni settanta, suscitòspesso forti polemiche e accesi dibattiti per la radicalità dei suoi giudizi, assai critici nei riguardi delle abitudiniborghesi e della nascente società dei consumi italiana, come anche nei confronti del Sessantotto e dei suoiprotagonisti.

L'infanzia e la giovinezzaPier Paolo Pasolini, primogenito dell'ufficiale di fanteria bolognese Carlo Alberto Pasolini e della maestra casarseseSusanna Colussi, nacque nella zona universitaria di Bologna, il 5 marzo 1922, in una foresteria militare, in ViaBorgonuovo 4, dove ora c'è una targa in marmo che lo ricorda. A causa dei frequenti trasferimenti del padre, lafamiglia, che da Bologna si era già trasferita a Parma, nel 1923 si trasferì a Conegliano, e nel 1925 a Belluno, dovenacque il fratello Guido Alberto. A Belluno viene mandato all'asilo dalle suore ma, dopo pochi giorni si rifiuta diandarci e la famiglia acconsente. Nel 1927 i Pasolini furono nuovamente a Conegliano, dove Pier Paolo prima dicompiere i sei anni fu iscritto alla prima elementare.

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Pier Paolo Pasolini e la madre

Pasolini a Casarsa

L'anno successivo traslocarono a Casarsa della Delizia, in Friuli,ospiti della casa materna, poiché il padre era agli arresti per alcunidebiti di gioco. La madre, per far fronte alle difficoltà economiche,riprese l'insegnamento. Terminato il periodo di detenzione delpadre, ripresero i trasferimenti a un ritmo quasi annuale.Fondamentali rimasero i soggiorni estivi a Casarsa.

« … vecchio borgo… grigio e immerso nella più sorda penombra dipioggia, popolato a stento da antiquate figure di contadini e intronatodal suono senza tempo della campana »

Nel 1929 i Pasolini si spostarono nella vicina Sacile, sempre inragione del mestiere del capofamiglia, e in quell'anno Pier Paoloaggiunse alla sua passione per il disegno quella della scrittura,cimentandosi in versi ispirati ai semplici aspetti della natura cheosservava a Casarsa.

Dopo un breve soggiorno a Idria nella Venezia Giulia (oggi interritorio sloveno), la famiglia ritornò a Sacile, dove Pier Paoloaffrontò l'esame di ammissione al ginnasio. Venne bocciato initaliano, per poi superare la prova a ottobre. A Coneglianocominciò a frequentare la prima classe, ma a metà dell'annoscolastico 1932-1933 il padre fu trasferito a Cremona dove lafamiglia rimase fino al 1935, quando ci fu un nuovo spostamento aScandiano (con gli inevitabili problemi di adattamento) ecambiamento di ginnasio da Cremona a Reggio Emilia cheraggiungeva in treno. In Pier Paolo crebbe la passione per lapoesia e la letteratura, mentre lo abbandonava il fervore religiosodel periodo dell'infanzia. Al ginnasio di Reggio Emilia conobbe ilprimo vero amico della giovinezza, Luciano Serra, che incontròancora l'anno seguente al Liceo Galvani di Bologna.

A Bologna, dove trascorrerà sette anni Pier Paolo coltivò nuovepassioni, come quella del calcio, e alimentò la sua passione per lalettura comprando numerosi volumetti presso le bancarelle di libri usati sotto il portico della Libreria Nanni, circa difronte a Piazza Maggiore. Le letture spaziavano da Dostoevskij, Tolstoj e Shakespeare ai poeti romantici del periododi Manzoni.

Al Liceo Galvani di Bologna fece conoscenza con altri amici, tra i quali Ermes Parini, Franco Farolfi, Elio Melli, econ loro costituì un gruppo di discussione letteraria. Intanto la sua carriera scolastica proseguiva con eccellentirisultati e nel 1939 venne promosso alla terza liceo con una media tanto alta da indurlo a saltare un anno perpresentarsi alla maturità in autunno.

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Pier Paolo Pasolini con gli amici a Bologna nel 1937

Si iscrisse così, a soli diciassette anni, alla Facoltà di Letteredell'Università di Bologna, e scoprì nuove passioni culturali, come lafilologia romanza e soprattutto l'estetica delle arti figurativeinsegnata al tempo dall'affermato critico d'arte Roberto Longhi.

Frequentava intanto il Cineclub di Bologna dove si appassionò alciclo dei film di René Clair; si dedicò allo sport e fu promossocapitano di calcio della Facoltà di Lettere; faceva gite in biciclettacon gli amici e frequentava i campeggi estivi che organizzaval'Università di Bologna. Con gli amici – l'immagine da offrire aiquali era sempre quella del "noi siamo virili e guerrieri", cosicchénon percepissero nulla dei suoi travagli interiori – si incontrava, oltreche nelle aule dell'Università, anche nei luoghi istituiti dal Regimefascista per la gioventù, come il GUF, i campeggi della "Milizia", lecompetizioni dei Littoriali della cultura. Procedevano in questoperiodo le letture delle Occasioni di Montale, di Ungaretti e delletraduzioni dei lirici greci di Quasimodo, mentre fuori dall'ambitopoetico leggeva soprattutto Freud e ogni cosa che fosse disponibilein traduzione italiana.

Nel 1941 la famiglia Pasolini trascorse come ogni anno le vacanze estive a Casarsa, e Pier Paolo scrisse poesie cheallegava alle lettere per gli amici bolognesi tra i quali, oltre l'amico Serra, erano inclusi Roberto Roversi e ilcosentino Francesco Leonetti, verso i quali sentiva un forte sodalizio:

« L'unità spirituale e il nostro modo unitario di sentire sono notevolissimi, formiamo già cioè un gruppo, e quasi unapoetica nuova, almeno così mi pare »

Il padre era stato richiamato in servizio ed era partito per l'Africa Orientale, dove verrà fatto prigioniero dagli Inglesi.I quattro giovani pensarono di fondare una rivista dal titolo Eredi alla quale Pasolini volle conferire un programmasovraindividuale:

« Davanti a Eredi dovremo essere quattro, ma per purezza uno solo. »

La rivista non vedrà la luce a causa delle restrizioni ministeriali sull'uso della carta, ma quell'estate del 1941 rimarràper i quattro amici indimenticabile. Cominciarono intanto ad apparire nelle poesie di Pasolini alcuni frammenti didialogo in friulano anche se le poesie inviate agli amici continuavano a essere composte da versi improntati allaletteratura in lingua italiana.

Le prime esperienze letterarie

Per approfondire, vedi Pier Paolo Pasolini (analisi delle opere).

Di ritorno da Casarsa all'inizio dell'autunno scoprì di aver nel cuore la lingua friulana e tra gli ultimi mesi del 1941 e i primi del 1942 scrisse i versi che, raccolti in un libretto intitolato Poesie a Casarsa, verranno pubblicati il 14 luglio 1942, a spese dell'autore, e saranno subito notati da Gianfranco Contini (che gli dedicherà una recensione positiva), da Alfonso Gatto e dal critico Antonio Russi. Nel luglio 1942 passa tre settimane in un campo di addestramento per allievi ufficiali presso Porretta Terme. A Bologna intanto riprese la fervida vita culturale, che si svolse all'interno dell'università, e, anche perché incoraggiato dal giudizio positivo che Francesco Arcangeli aveva dato ai suoi quadri, chiese di svolgere una tesi di laurea sulla pittura italiana contemporanea con Roberto Longhi, docente di Storia dell'arte. Di questa tesi, il cui manoscritto andrà perduto durante i giorni dell'otto settembre del 1943, Pasolini

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abbozzerà solamente i primi capitoli per poi rinunciarvi e passare a una tesi più motivata sulla poesia del Pascoli.Scelto come relatore il suo professore di letteratura italiana Carlo Calcaterra, Pasolini lavorò al progettodell'Antologia della poesia pascoliana (introduzione e commenti) tra il 1944 e il 1945, mettendo a punto, dopoun'ampia introduzione in cui sono esposte e discusse le premesse teoriche della tesi, una personale selezione di testiprovenienti dalle differenti raccolte del Pascoli, analizzati e commentati con sensibilità peculiare. il 26 novembre,Pasolini discusse, magna cum laude, la tesi di laurea, ma solo nel 1993 l'Antologia vide la luce per i tipi della casaeditrice Einaudi.La GIL di Bologna aveva intanto in programma di pubblicare una rivista, Il Setaccio, con qualche fronda culturale.Pasolini aderì insieme e ne diventò viceredattore, ma presto entrò in contrasto con il direttore responsabile, GiovanniFalzone, che era molto ligio alla retorica del regime. La rivista cesserà le pubblicazioni dopo soli sei numeri marappresenterà per Pasolini un'esperienza importante, grazie alla quale comprenderà la natura regressiva e provincialedel fascismo e maturerà un atteggiamento culturale antifascista anche grazie all'incontro con Giovanna Bemporad acui propose di tradurre per la rivista dove lei si firmava Giovanna Bembo per sfuggire alle leggi razziali.Nell'autunno del 1942 partecipò a un viaggio nella Germania nazista, organizzato come incontro della gioventùuniversitaria dei paesi fascisti, che gli rivelò aspetti della cultura europea sconosciuti al provincialismo italiano. Alritorno dal viaggio pubblicò, sulla rivista del GUF, l'articolo Cultura italiana e cultura europea a Weimar (gennaio1943), che anticipava già quello che sarà il Pasolini "corsaro", e sul "Setaccio" tracciò le linee di un programmaculturale i cui principi erano quelli dello sforzo di autocoscienza, del travaglio interiore, individuale e collettivo, edella sofferta sensibilità critica, un percorso che lo poneva già al di fuori del fascismo.

Il periodo della guerraIl 1942 si concluse con la decisione della famiglia di sfollare in Friuli, a Casarsa, ritenuto un luogo più tranquillo esicuro per attendere la fine della guerra. Nel 1943 a Casarsa il giovane Pier Paolo fu colto da quei turbamenti eroticiche in passato aveva cercato di allontanare:

« Un continuo turbamento senza immagini e senza parole batte alle mie tempie e mi oscura. »

(Lettera a fabio Mauri, febbraio 1943.)

Continuava intanto a tenersi in contatto epistolare con gli amici, ai quali questa volta non volle nascondere nulla,raccontando quanto gli stava capitando:

« Ho voglia di essere al Tagliamento, a lanciare i miei gesti uno dopo l'altro nella lucente cavità del paesaggio. IlTagliamento qui è larghissimo. Un torrente enorme, sassoso, candido come uno scheletro. Ci sono arrivato ieri in bicicletta,giovane indigeno, con un più giovane indigeno di nome Bruno… »

(Lettera a Luciano Serra del 22 luglio 1943.)

Alla vigilia dell'Armistizio, Pasolini fu chiamato alle armi. Costretto ad arruolarsi a Pisa il primo settembre 1943, una settimana dopo, l'8 settembre, disobbedì all'ordine di consegnare le armi ai tedeschi e riuscì a fuggire dalla deportazione travestito da contadino e a rifugiarsi a Casarsa. Lì c'erano alcuni giovani appassionati di poesia (Riccardo Castellani, Cesare Bortotto, Ovidio Colussi, Rico de Rocco e il cugino Nico Naldini) con i quali fondò l'Academiuta di lenga furlana che si proponeva di rivendicare l'uso letterario del friulano casarsese contro l'egemonia di quello udinese. Il nuovo gruppo si propose di pubblicare una rivista che fosse in grado di rivolgersi al pubblico del paese e nello stesso tempo promuovere la sua poetica. Il primo numero della rivista uscì nel maggio del 1944 con il titolo "Stroligùt di cà da l'aga" ("Lunario [pubblicato] di qua dell'acqua [il Tagliamento]"). Nel frattempo la tranquillità di Casarsa era compromessa dai bombardamenti e dai rastrellamenti di fascisti per l'arruolamento forzato nel nuovo esercito della Repubblica di Salò e cominciavano a formarsi i primi gruppi partigiani. Pier Paolo cercò di astrarsi il più possibile dedicandosi agli studi e alla poesia, e intanto aprì in casa sua una piccola scuola privata per quegli studenti che a causa dei bombardamenti non potevano raggiungere le scuole di Pordenone o il ginnasio di

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Udine. Nell'ottobre del 1944 Pier Paolo e la madre – il fratello Guido si era intanto unito alle formazioni partigianedella Carnia – si trasferirono a Versuta, che sembrava essere un luogo più tranquillo e lontano dagli obiettivi militari.Nel villaggio mancava la scuola e i ragazzi dovevano percorrere più di un chilometro per raggiungere la loro sedescolastica. Susanna e Pier Paolo decisero così di aprire una scuola gratuita nella loro casa. In questo periodo PierPaolo visse il suo primo amore per un allievo tra i più grandi («In quelle membra splendevano un'ingenuità, unagrazia… o l'ombra di una razza scomparsa che durante l'adolescenza riaffiora») e, al contempo, si innamorò di luiuna giovane violinista slovena, Pina Kalc (Josipina Kalc), che aveva raggiunto con la sua famiglia il rifugio diPasolini. La vicenda del ragazzo e l'amore di Pina per lui si intrecciarono complicando dolorosamente quei lunghimesi che mancavano alla fine della guerra.Il 7 febbraio del 1945, Guido, il fratello diciannovenne di Pier Paolo fu ucciso, insieme ad altri 16 partigiani dellaBrigata Osoppo, a Porzus, in Friuli, da una milizia di partigiani comunisti in quello che fu ricordato come l'Eccidiodi Porzus. Questa notizia fu data a Pasolini il 2 maggio 1945 dal suo amico partigiano Cesare Bortotto gettando PierPaolo e la madre in un terribile strazio. Proseguirono comunque le lezioni nella piccola scuola di Versuta, dove PierPaolo era considerato un vero maestro. Il 18 febbraio dello stesso anno venne fondata l'"Academiuta di lengafurlana" che raccoglieva un piccolo gruppo di neòteroi[2] e che, sulle basi delle esperienze precedenti di Pier Paolo,fondò i principi del felibrismo regionale:

« Nel nostro friulano noi troviamo una vivezza, e una nudità, e una cristianità che possono riscattarlo dalla sua sconfortantepreistoria poetica. »

(Da Il Stroligut, n°1, agosto 1945.)

Pier Paolo Pasolini e la scolaresca della scuola mediadi Valvasone

In agosto fu pubblicato il primo numero de Il Stroligut, con unanumerazione nuova per distinguersi dal precedente Stroligut di càda l'aga e, nello stesso periodo, cominciò la serie dei "diarii" inversi italiani pubblicati nel 1946 in un primo volumetto a spesedell'autore sulle "Edizioni dell'Academiuta", e sulla rivistafiorentina Il Mondo, pubblicò due poesie tratte dalla raccolta escelte dallo stesso Montale. Nello stesso anno aderì a Patrie talFriul (l'associazione per l'autonomia del Friuli creata da TizianoTessitori, con sede a Udine) e dopo il ritorno del padrenell'autunno del 1945, prigioniero degli inglesi in Africa poirimpatriato, in anticipo per il lutto ricevuto, dal Kenya,

Il primo dopoguerra in FriuliNel 1946 Pasolini lavorò a un romanzo autobiografico rimasto incompiuto intitolato dapprima Quaderni rossi perchéscritti a mano su cinque quaderni scolastici dalla copertina rossa, poi Pagine involontarie e infine "Il romanzo diNarciso". In queste pagine l'autore descrive per la prima volta le sue esperienze omosessuali. Scrive di queste pagineNico Naldini: "Prima di allora Pier Paolo non aveva mai descritto, se non per simboli ed ellissi, il suo eros e il suodolore. Lo ha fatto con una sincerità che direi "musicale" dove anche l'ombra di una falsità avrebbe stonato.". Isolatoa Versuta (la casa di Casarsa era stata danneggiata dai bombardamenti) Pasolini cercò di ristabilire i rapporti con ilmondo letterario e scrisse a Gianfranco Contini per presentargli il progetto di trasformare lo Stroligùt da semplicefoglio a rivista. In seguito alla visita fatta da Silvana Mauri, sorella di un suo amico e innamorata di Pasolini, aVersuta, si recò in agosto a Macugnaga dove risiedeva la famiglia Mauri, e approfittando dell'occasione si recò aDomodossola per incontrare Contini.Usciva nel frattempo a Lugano il bando del premio "Libera Stampa" e Contini, che era membro della giuria, sollecitò il giovane amico a inviare il dattiloscritto che gli aveva mostrato, L'usignolo della Chiesa Cattolica, con la seconda

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parte de Il pianto della rosa. L'operetta riceverà solamente una segnalazione ma intanto Pasolini uscì dal suoisolamento e, grazie anche al clima più sereno del dopoguerra, ricominciò a frequentare la compagnia dei ragazzi piùgrandi di Versuta. Il 29 marzo 1947 vince a Venezia il premio Angelo (presieduto da Giuseppe Marchiori) per poesiein friulano e veneto. In ottobre Pasolini si recò a Roma dove fece la conoscenza di alcuni letterati che lo invitarono acollaborare alla "Fiera Letteraria". Completò inoltre il dramma in italiano in tre atti intitolato Il Cappellano epubblicò, nelle Edizioni dell'Academiuta, la raccolta poetica, sempre in italiano, I Pianti. Nel corso del 1947 siiscrisse al PCI di San Giovanni di Casarsa, di cui divenne segretario nel 1949.

La loggia di San Giovanni, dove Pasolini affiggeva i suoi manifestipolitici giovanili, prima d'essere espulso dal partito

Il 26 gennaio del 1947 Pasolini scrisse sul quotidiano"Libertà" di Udine: «Noi, da parte nostra, siamoconvinti che solo il comunismo attualmente sia in gradodi fornire una nuova cultura "vera", (...) una cultura chesia moralità, interpretazione intera dell'esistenza».Dopo la guerra Pasolini, che era stato a lungo indecisosul campo in cui scendere, osservò le nuove esigenze digiustizia che erano nate nel rapporto tra il padrone e levarie categorie di diseredati e non ebbe dubbi sullaparte da cui voleva schierarsi. Cercò così di consolidareuna prima infarinatura dottrinaria con la lettura di KarlMarx e soprattutto con i primi libri di Antonio Gramsci.Scriverà all'amica poetessa Giovanna Bemporad:

« L'altro è sempre infinitamente meno importante dell'io ma sono gli altri che fanno la storia. »

(Lettera a Giovanna Bemporad, 1947.)

Ed è pensando all'altro che nacque la decisione importante di aderire al comunismo.Progettò intanto di allargare la collaborazione della rivista dell'Academiuta alle altre letterature neolatine e fu messoin contatto, da Contini, con il poeta catalano in esilio Carles Cardó. Sempre a Contini inviò la raccolta completa dellesue poesie in friulano che per ora si intitolava Cjants di un muàrt, titolo che verrà cambiato in seguito in La megliogioventù. Non riuscì però a ottenere l'aiuto di nessun editore per pubblicare i versi.

Pasolini rende omaggio alla tomba di Antonio Gramsci

Alla fine dell'anno ottenne l'incarico, per due anni1947-1948 e 1948-1949, di insegnare materie letterariealla prima media della scuola di Valvasone, cheraggiungeva ogni mattina in bicicletta. Continuò congrande convinzione la sua adesione al PCI e in gennaiopartecipò alla manifestazione, che si tenne nel centro diSan Vito, il 7 gennaio 1948, organizzata dalla Cameradel lavoro per ottenere l'applicazione del Lodo DeGasperi e fu in questa occasione che, osservando levarie fasi degli scontri con la polizia e parlando con igiovani contadini, si delineò il progetto di scrivere unromanzo su quel mondo in fermento, pubblicato solonel 1962 con il titolo Il sogno di una cosa. Il primotitolo del romanzo è La meglio gioventù. Sempre impegnato nel PCI partecipò nel febbraio del 1949 al primocongresso della Federazione comunista di Pordenone e in maggio si recò a Parigi per il Congresso mondiale dellapace. Il 15 ottobre dello stesso anno, Pier Paolo venne però denunciato per corruzione di minorenni e atti osceni in

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luogo pubblico e i suoi avversari politici, sfruttando lo scandalo, lo accusarono di omosessualità[3] mentre i dirigentidel PCI di Udine, il 26 ottobre, decisero di espellerlo dal partito. Gli venne anche tolto l'incarico dall'insegnamento,suo unico mezzo di sostentamento.

Gli anni cinquanta a RomaPier Paolo nel gennaio del 1950 si rifugiò con la sola madre, che dovette prendere servizio come cameriera, a Roma.I primi tempi a Roma furono difficili, a piazza Costaguti dove viveva in una stanza in affitto, per il giovane chesentiva il dovere di trovare un lavoro. Mentre cercava senza successo di dare lezioni private, si iscrisse al sindacatocomparse di cinecittà, si offrì come correttore di bozze presso un giornale, riuscì a pubblicare qualche articolo sualcuni quotidiani cattolici e continuò a scrivere i romanzi che aveva cominciato in Friuli: Atti impuri, Amado mio, Lameglio gioventù. Comincia a scrivere Ragazzi di vita e alcune pagine romane, come Squarci di notti romane, Gas eGiubileo, che saranno in seguito riprese in Alì dagli occhi azzurri. Dopo l'amicizia con Sandro Penna, che diventòl'amico inseparabile delle passeggiate notturne sul lungotevere, conobbe nel '51 un giovane imbianchino, SergioCitti, che lo aiuterà ad apprendere il gergo e il dialetto romanesco costituendo, come scriverà lo stesso Pasolini, ilsuo "dizionario vivente". Compose in questo periodo le poesie che verranno raccolte in Roma 1950 – Diariopubblicate nel 1960 da Scheiwiller e finalmente riuscì a ottenere un posto di insegnante presso una scuola media diCiampino, dove insegnò dal 1951 al 1953, cosa che gli permise di far smettere la madre di lavorare e di affittare unacasa in via Tagliere, dove li raggiunge il padre. Durante l'estate pubblicò sulla rivista Paragone il racconto IlFerrobedò, che diventerà in seguito un capitolo di Ragazzi di vita, scrisse il poemetto L'Appennino che farà daapertura a Le ceneri di Gramsci e altri racconti romani.Partecipò al premio di poesia dialettale Cattolica (nella giuria anche Eduardo De Filippo) vincendo il secondopremio (50.000 lire) con Il testamento di Coran (ora compreso ne La meglio Gioventù). Riuscirà a vincere un premioanche i due anni successivi, (premio Sette Stelle di Sinalunga e Le Quattro arti di Napoli). In questo periodo strinseamicizia con Giorgio Caproni, Carlo Emilio Gadda e Attilio Bertolucci grazie al quale firmerà il primo contrattoeditoriale per una Antologia della poesia dialettale del Novecento che uscirà nel dicembre del '52 con una recensionedi Eugenio Montale.Nel 1953 prese a lavorare a un'antologia della poesia popolare, per la collana dell'editore Guanda diretta dall'amicoBertolucci, che uscirà con il titolo Canzoniere italiano nel 1955 e nel frattempo pubblicò il primo volumetto di versifriulani Tal còur di un frut. Nell'ottobre dello stesso anno uscì su "Paragone" un'altra anticipazione del futuroRagazzi di vita e Bertolucci lo presentò a Livio Garzanti perché si impegnasse a pubblicare il romanzo.Nel 1954, in situazione di ristrettezze economiche, riesce a far pubblicare La meglio gioventù, presso l'editoreSansoni, una raccolta di poesie in friulano con una dedica a Gianfranco Contini, con cui Pasolini vinse il PremioGiosuè Carducci ex aequo con Paolo Volponi, premio storico, ancora oggi vigente, della città di Pietrasanta. Comescrive in una lettera indirizzata a Vittorio Sereni, datata 7 agosto 1954, Pasolini si trova ad accettare il Premiosoprattutto "per l'urgente, odioso bisogno delle 150mila".Risale al marzo del 1954 il suo primo lavoro cinematografico che consisteva nella collaborazione con l'amicoGiorgio Bassani alla sceneggiatura del film di Mario Soldati La donna del fiume. Il lavoro con il cinema gli permettedi lasciare l'insegnamento e trasferirsi nell'aprile del 1954 in un appartamento in via Fonteiana. Intanto VittorioSereni gli propone di pubblicare una raccolta di poesie nella collana per La Meridiana che curava insieme a SergioSolmi che uscirà nel gennaio del 1954 con il titolo Il canto popolare e che confluirà in seguito nell'opera "Le ceneridi Gramsci".

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Il Romanzo Ragazzi di vita

Per approfondire, vedi Ragazzi di vita.

Il 13 aprile del 1955 Pasolini spedì all'editore Garzanti il dattiloscritto completo di Ragazzi di vita che viene dato allebozze. Il romanzo uscirà quello stesso anno ma il tema scabroso che trattava, quello della prostituzione omosessualemaschile, causa all'autore accuse di oscenità. Nonostante l'intervento feroce della critica (tra questi Emilio Cecchi,Asor Rosa e Carlo Salinari) e l'esclusione dal premio Strega e dal premio Viareggio, il libro ottenne un grandesuccesso da parte del pubblico, venne festeggiato a Parma da una giuria presieduta da Giuseppe De Robertis e vinseil "Premio letterario Mario Colombi Guidotti". Nel frattempo la magistratura di Milano aveva accolto la segnalazionedella presidenza del consiglio dei ministri, rappresentata da Antonio Segni, di "carattere pornografico" del libro.Il vecchio amico cosentino Francesco Leonetti gli aveva scritto dicendo che era giunto il momento di fare una nuovarivista, annunciando in questo modo quella che diventerà Officina (maggio 1955-giugno 1959), rivista che ritrova isuoi precedenti nella rivista giovanile Eredi. Il progetto della rivista, lanciato appunto da Leonetti e da RobertoRoversi, procedette in quello stesso anno con numerosi incontri per la stesura del programma al quale Pasolini aderìattivamente.Sempre nel 1955 uscì l'antologia della poesia popolare, Canzoniere italiano con una dedica al fratello Guido e inluglio Pasolini si recherà a Ortisei con Giorgio Bassani per lavorare alla sceneggiatura del film di Luis Trenker Ilprigioniero della montagna. Questo è il periodo in cui cinema e letteratura cominciano a procedere su due binariparalleli come scrive Pasolini stesso a Contini:

« Procedo parallelo per due binari speriamo verso nuove stazioni. Non ne inorridisca come fanno i letterati mediocri qui aRoma: ci senta un po' di eroismo. »

Continuava nel frattempo la polemica della critica marxista a Ragazzi di vita e Pasolini pubblicò sul numero di apriledella nuova rivista Officina un articolo contro Carlo Salinari e Antonello Trombadori che scrivevano sulContemporaneo. A luglio si tenne a Milano il processo contro Ragazzi di vita che terminerà con una sentenza diassoluzione con "formula piena", grazie anche alle testimonianze di Carlo Bo, che aveva dichiarato il libro esserericco di valori religiosi "perché spinge alla pietà verso i poveri e i diseredati" e non contenente oscenità perché "idialoghi sono dialoghi di ragazzi e l'autore ha sentito la necessità di rappresentarli così come in realtà", e di GiuseppeUngaretti, che inviò una lettera firmata ai magistrati che si occupavano del caso Ragazzi di vita dicendo loro che sitrattava di un abbaglio clamoroso perché il romanzo di Pasolini era semplicemente la cosa più bella che si potevaleggere in quegli anni.[4] Pasolini si dichiarava razionalmente ateo e anticlericale ma «..io so che in me ci sonoduemila anni di cristianesimo: io con i miei avi ho costruito le chiese romaniche, e poi le chiese gotiche, e poi lechiese barocche: esse sono nel mio patrimonio, nel contenuto e nello stile.».[5]

Cineasta e letteratoNel mese di agosto scrisse la sceneggiatura per il film di Mauro Bolognini, Marisa la civetta, e contemporaneamentecollaborò con Fellini alle Notti di Cabiria. Alternando il suo impegno di cineasta con quella di letterato, scrisse, inquesto periodo, articoli di critica sul settimanale "Il Punto" (la prima recensione sarà per "La Bufera" di Montale) eassistette i nuovi giovani scrittori di "Officina", come Arbasino, Sanguineti e Alfredo Giuliani, che emergeranno inseguito nel Gruppo '63. Fece nuove amicizie tra le quali si annovera quella con Laura Betti, Adriana Asti, EnzoSiciliano, Ottiero Ottieri.Ispirato dalla crisi ideologica e politica in atto (il rapporto Kruscev al "XX Congresso" del Partito comunistasovietico aveva segnato il rovesciamento dell'epoca staliniana mettendo in evidenza il contrasto con quanto erasuccesso in Polonia e in Ungheria – Rivolta di Poznań - ) il 1956 sarà l'anno della stesura definitiva delle "Ceneri diGramsci" e della prima bozza del romanzo Una vita violenta.

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Il dattiloscritto de Le ceneri di Gramsci, composto da undici poemetti scritti tra il 1951 e il 1956, venne spedito daPasolini a Garzanti nell'agosto del 1957. L'opera, come già era successo per Ragazzi di vita, accese un contrastatodibattito critico ma ebbe un forte impatto sul pubblico che in quindici giorni esaurì la prima edizione. Al premioViareggio, che si tenne nell'agosto di quell'anno, il libro venne premiato insieme al volume Poesie di Sandro Penna,e Quasi una vicenda, di Alberto Mondadori. Italo Calvino aveva già espresso, con dure parole, il suo giudizio neiconfronti del disinteresse di alcuni critici marxisti sostenendo che per la prima volta "in un vasto componimentopoetico viene espresso con una straordinaria riuscita nell'invenzione e nell'impiego dei mezzi formali, un conflitto diidee, una problematica culturale e morale di fronte a una concezione del mondo socialista".Nel settembre 1958, in veste di inviato speciale, si recò a Mosca al Festival della gioventù mentre presso l'editoreLonganesi uscirono i versi de L'usignolo della Chiesa cattolica. Lavorò anche alacremente a "Una vita violenta",scrisse la sua prima autonoma sceneggiatura, "La notte brava", e collaborò con Bolognini a "Giovani mariti".Il 19 dicembre 1958 muore suo padre, Carlo Alberto.

Il Romanzo Una vita violenta

Per approfondire, vedi Una vita violenta.

Bernardo Bertolucci e Pier Paolo Pasolini

Nel dicembre del 1958 terminò Una vita violenta che consegneràall'editore Garzanti nel marzo del 1959 e, alla fine di un lungo lavorodi "autocensura" reso necessario soprattutto per un episodioconsiderato dall'editore pericoloso dal punto di vista politico, il librouscirà a maggio dello stesso anno ma, come già successo per Ragazzidi vita, non otterrà né il premio Viareggio né quello Strega. Apprezzatoe stimato comunque da una consistente gruppo di letterati otterrà il"premio Crotone" da una giuria composta da Ungaretti, Debenedetti,Moravia, Gadda e Bassani.

Il lavoro di sceneggiatore gli permette di cambiare appartamento, nelgiugno 1959, da via Fonteiana a via Giacinto Carini, dove abitava anche Bernardo Bertolucci.Durante l'estate Pasolini fece un viaggio giornalistico lungo le coste italiane come inviato del mensile Successo escrisse tre puntate dal titolo La lunga strada di sabbia. Il sindaco democristiano di Cutro querelò Pasolini perdiffamazione a mezzo stampa a causa della descrizione del suo paese nel servizio, cinque giorni dopo la consegnadel Premio Crotone, città governata allora dal partito comunista, la querela venne archiviata. Tradusse l'Orestiade diEschilo per la compagnia teatrale di Vittorio Gassman e riordinò i versi che compongono La religione del miotempo. L'Azione cattolica nel frattempo aveva provveduto a sporgere denuncia "per oscenità" alla magistratura per"Una vita violenta", denuncia che verrà però subito archiviata. Nell'anno 1960 Pasolini cominciò a collaborare a "Vienuove", a scrivere le bozze del libro di saggi Passione e ideologia, e raccolse i versi de La religione del mio tempo.

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Gli anni sessanta

Per approfondire, vedi Accattone.

Pasolini durante le riprese di Accattone

Nel 1960 si dedicò al suo amore per il cinema scrivendo lesceneggiature de La giornata balorda di Bolognini, Il carro armatodell'8 settembre per Gianni Puccini, La lunga notte del '43 perFlorestano Vancini tratto dal racconto di Bassani e Il bell'Antoniotratto dal romanzo di Vitaliano Brancati.

Si era intanto prospettato alla sua mente il progetto di scrivere un filmin proprio con un soggetto dal titolo La commare secca, ma i fatti diluglio, con i drammatici giorni del governo Tambroni, gli farannomettere da parte il progetto per scrivere il soggetto di Accattone.Pasolini provò a proporre il soggetto alla casa di produzione dell'amicoFellini, la Federiz. Fellini gli chiese di girare due intere scene di prova,ma il girato non piacque alla produzione che lo rifiutò. L'amico

Bolognini gli trovò un produttore, Alfredo Bini (a cui si associò Cino del Duca), al quale Pier Paolo spiegò comevoleva fosse girato il film: molti primi piani, prevalenza dei personaggi sul paesaggio e soprattutto grandesemplicità. Protagonista sarà Franco Citti, il fratello di Sergio e aiuto regista Bernardo Bertolucci al suo primo film.le riprese del film l'Accattone furono ultimate nel luglio del 1961, il film non ottenne il visto della censura per laproiezione nelle sale italiane ma verrà lo stesso presentato, il 31 agosto 1961 al Festival di Venezia, fuori concorso.Non particolarmente apprezzato dalla critica italiana, a Parigi, dove venne presto proiettato, ricevette invece ilgiudizio entusiastico di Marcel Carné e di André Chamson. Dopo la tempestosa accoglienza alla Mostra di VeneziaAccattone divenne il primo film italiano a ottenere il divieto ai minori di anni 18. La prima del film a Roma, alcinema Barberini, il 23 novembre 1961, vede l'irruzione di un gruppo di neofascisti che interrompono la proiezione,aggredendo gli spettatori e vandalizzando la sala.

Pasolini presentato come corruttore dellagioventù sul settimanale di destra "Il borghese"

nel 1960.

Denunce e processi

Il 30 del giugno 1960 Pasolini venne convocato in commissariato perricevere una denuncia della polizia per favoreggiamento personaleperché aveva dato un passaggio a due ragazzi di Trastevere che eranostati coinvolti in una rissa. Ne risulterà innocente ma l'accanimentocontro la sua persona lo amareggerà molto.[6]

Sempre nel 1960 uscirono due volumi di vecchi versi, Roma 1950 –Diario e Sonetto primaverile. Prima del Capodanno del 1961 partì perl'India con Alberto Moravia e Elsa Morante e il viaggio gli fornirà ilmateriale per scrivere una serie di articoli per Il Giorno che andranno aformare il volume L'odore dell'India. A maggio venne pubblicata laraccolta La religione del mio tempo molto apprezzata dall'amico FrancoFortini che gli scriverà: "Vorrei che fossi qui per abbracciarti". Dal 4giugno 1960 fino al 30 settembre 1965 tenne, su invito di AntonelloTrombadori, una rubrica Dialogo con i lettori sul popolare settimanalecomunista "Vie Nuove". Nell'autunno del 1961 si recò al Circeo nellavilla di un'amica per scrivere insieme a Sergio Citti la sceneggiatura del

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film Mamma Roma la cui lavorazione verrà programmata per la primavera del 1962, annoverando fra gli interpretiAnna Magnani. Il 22 novembre 1961 la polizia perquisisce, senza risultato, il suo appartamento in cerca di unapistola con cui Pasolini avrebbe rapinato, il 18 sera, un distributore di benzina di San Felice Circeo. Il 30 novembreIl Tempo esce a tutta pagina con un articolo Denunciato per tentata rapina Pier Paolo Pasolini con una foto di scenache lo ritrae con un mitra in mano. Il processo che ne segue, basato solo sulle dichiarazioni di un ragazzo di 19 anni,si svolge il 3 luglio a Latina e condanna Pasolini per minaccia con arma.[7]

Il Romanzo Il sogno di una cosa

Per approfondire, vedi Il sogno di una cosa.

Terminò nel frattempo il romanzo del periodo friulano, Il sogno di una cosa, che verrà pubblicato in maggio e traaprile e giugno lavorò alle riprese di Mamma Roma che verrà presentato alla Mostra del cinema di Venezia il 31agosto 1961 ottenendo un grande successo e una denuncia per oscenità poi archiviata. Alla prima di Mamma Roma,il 22 settembre 1962, al cinema Le quattro fontane di Roma, viene aggredito da un gruppo di neofascisti e intervienela polizia.

Pier Paolo Pasolini durante il processo

Durante il settembre di quello stesso anno Pasolini partecipò a unconvegno che si tenne alla Cittadella di Assisi ed ebbe occasionedi leggere il Vangelo di San Matteo. Da questa lettura nacquel'idea di produrre un film. Nel frattempo partecipò, con ilproduttore Bini, al film a episodi Rogopag insieme a RobertoRossellini, Jean-Luc Godard e Ugo Gregoretti e in quell'occasionepensò di ricavare un mediometraggio, girato nell'autunno del 1962,su una ricostruzione cinematografica della Passione di Cristoscritta durante la lavorazione di Mamma Roma dal titolo Laricotta che uscirà il primo marzo del 1963 accolto da un pubblicopoco partecipe e che verrà sequestrato lo stesso giorno della suauscita con l'accusa di "vilipendio alla religione di stato". Ilprocesso, che verrà tenuto a Roma tra il 6 e il 7 marzo, condannòPasolini a quattro mesi di reclusione per essere "colpevole deldelitto ascrittogli" e il film venne sequestrato fino al dicembredello stesso anno.[8]

Come scriverà Alberto Moravia su L'espresso:

« L'accusa era quella di vilipendio alla religione. Molto più giustosarebbe stato incolpare il regista di aver vilipeso i valori della piccolae media borghesia italiana.[9] »

Nel marzo del 1963 acquistò una casa in via Eufrate, all'EUR, dove si trasferì con la madre, in maggio. Quasicontemporaneamente a La Ricotta, Pasolini gira la prima parte del film, formato dal montaggio di pezzi dicinegiornali commentati da testi di Pasolini, La rabbia (1963), la seconda è per la regia di Giovannino Guareschi.Pasolini, visionato il film, ritirò la firma e cercò di impedirne la distribuzione ritenendosi vittima di una manovra delproduttore Gastone Ferrante. il film, uscito in poche sale nell'aprile 1963, ebbe scarso successo e fu ritirato quasisubito. Continuò intanto a tenere i contatti con la Cittadella di Assisi e nel febbraio cominciò le ricerche filologiche estoriche per poter realizzare il progetto di girare un film che avesse come soggetto il Vangelo. Insieme al biblistaAndrea Carraro e un troupe di tecnici compì viaggi in Israele e Giordania per trovare i luoghi e le persone adatte per

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la realizzazione del film. Il personaggio più difficile da trovare fu il Cristo che Pasolini volle dai lineamenti forti edecisi. Dopo averlo cercato nel poeta Evtusenko, trovò per caso, poco prima delle riprese, uno studente spagnolo,Enrique Irazoqui, dal volto fiero e distaccato simile ai Cristi dipinti dal Goya o da El Greco, e comprese di avertrovato la persona giusta.Contemporaneamente alla preparazione dei film, tra marzo e novembre 1963, Pasolini realizzò un film-inchiestasulla sessualità degli italiani dal titolo Comizi d'amore. Cominciò a scrivere La Divina Mimesis tentativo incompiutodi rifacimento critico della Divina Commedia di Dante, il rifacimento in romanesco del Miles gloriosus di Plauto cheintitolerà Il Vantone e su richiesta di Vittorini presentò alcune poesie sulla rivista Il Menabò e la Notizia su AmeliaRosselli.Nel maggio del 1964 pubblicò la quarta raccolta di versi italiani Poesia in forma di rosa e il 24 aprile cominciaronole riprese del Vangelo secondo Matteo che verranno concluse all'inizio dell'estate. L'opera è stata girata nei paesaggirupestri di Matera e Massafra utilizzando moltissime comparse locali. Il film, presentato il 4 settembre 1964 aVenezia. Ma il film, presentato in tutti i paesi europei, ottenne un grande successo di pubblico e partecipò alla primaedizione della Mostra internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro. In quella occasione Pasolini conobbe RolandBarthes.

Sandro Penna con Pier Paolo Pasolini

Nel mese di ottobre del 1965 cominciarono le riprese delnuovo film Uccellacci e uccellini che trattava il tema dellacrisi politica del PCI e del marxismo in chiave "ideocomica".Tra gli attori compariranno Totò e il giovane Ninetto Davoli.Totò era stato scelto perché il film, che si svolgeva tra il realee il surreale, aveva bisogno di un attore che fosse un po'clown. I titoli di testa e di coda del film sono cantati daDomenico Modugno.

Nel novembre del 1965 uscì anche la raccolta narrativa con iltitolo suggerito da Sartre Alì dagli occhi azzurri che contenevanella parte centrale le sceneggiature de La notte brava,Accattone, Mamma Roma, La ricotta, mentre la prima el'ultima parte era costituita da racconti che risalivano agli anni cinquanta e dagli abbozzi dei romanzi Il Rio dellagrana e La Mortaccia.

In quell'anno fu invitato da Alberto Moravia e Alberto Carocci, che era stato direttore di Solaria, a dirigere con lorola nuova serie della rivista Nuovi Argomenti e, alla fine dell'anno, dopo aver progettato l'uscita di un nuovo film conTotò e la regia di un'opera lirica alla Piccola Scala, partirà per un viaggio in Nordafrica.Già sofferente di ulcera, nel marzo del 1966, Pasolini, venne colpito da una forte emorragia che lo costrinse a lettoper quasi un mese. Sarà l'occasione di rileggere con calma i Dialoghi di Platone che lo stimoleranno a scrivere unteatro simile alla prosa, nella convalescenza scriverà l'impianto delle sei tragedie che compongono la sua operateatrale: Calderón, Pilade, Affabulazione, Porcile, Orgia e Bestia di Stile. Terminata la convalescenza lavorò aBestemmia, un romanzo sotto forma di sceneggiatura in versi, e abbozzò Orgia e Bestia da stile e tra maggio egiugno lavorò ad alcuni drammi che voleva rappresentare all'estero. Per l'estate del 1966 si comprò una Maserati3500 GT di seconda mano, con cui trascorse le vacanze estive in Carnia con la madre Susanna.Intanto, al Festival di Cannes che si tenne il 3 maggio, il film Uccellacci e uccellini ebbe grande successo el'intervento positivo di Roberto Rossellini durante la conferenza stampa suscitò grande interesse. Tra la primavera el'estate del 1966 scrisse la bozza dei film Teorema e l'Edipo re oltre a elaborare altri drammi: Pilade, Porcile eCalderón. Nell'ottobre del 1966 si recò a New York per la presentazione di Uccellacci uccellini a un festivalcinematografico. Conobbe in quell'occasione Allen Ginsberg.

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All'inizio di ottobre si recò in Marocco per studiare l'ambientazione dell'Edipo re e a novembre girò un episodio delfilm Le streghe, dal titolo La Terra vista dalla Luna con Silvana Mangano, Totò e Ninetto Davoli. Di ritorno da unsecondo viaggio in Marocco realizzò, in una sola settimana, le riprese dell'episodio Che cosa sono le nuvole? delfilm Capriccio all'italiana, ancora con Totò, Ninetto Davoli, Franco Franchi, Ciccio Ingrassia e DomenicoModugno.In aprile ebbero inizio le riprese dell'Edipo re nei deserti rossi del Marocco del sud che continueranno, per alcunescene, nella pianura di Lodi e per il finale nella città di Bologna. Il film, che verrà presentato alla Mostra di Venezianel settembre 1967, non ebbe successo in Italia, mentre ottenne il favore del pubblico e della critica in Francia e inGiappone. Nello stesso anno scrisse saggi di teoria e tecnica cinematografica che verranno raccolti nel 1972 inEmpirismo eretico.

Il Sessantotto

Per approfondire, vedi Teorema (film).

Pasolini interviene a una trasmissione televisiva

Nel marzo del 1968 venne dato alle stampe il romanzo Teorema chesarà trasformato successivamente nel soggetto di un film, girato nellaprimavera dello stesso anno, che verrà presentato alla Mostra diVenezia il 4 settembre, alla critica, e che vincerà il secondo premiodella carriera di Pasolini, il "Premio OCIC" (Office CatholiqueInternational du Cinèma, organizzazione cattolica che si occupa dicinema). Gli autori, tra cui Pasolini, Francesco Maselli e CesareZavattini, contestarono la Mostra del Cinema evidenziando come fosseuna rassegna di produttori e non di autori e occuparono la Sala Volpi,solo l'intervento della polizia, il 26 agosto, permise la ripresa delfestival.[10] Jean Renoir, che assistette alla prima, dirà a un giornalista:"A chaque image, à chaque plan, on sent le trouble d'un artiste" (In ogni immagine, in ogni scena si sente ilturbamento di un artista). Il 13 settembre la Procura di Roma ordinò il sequestro del film per oscenità.[11]

In seguito ai celebri scontri di Valle Giulia, scoppiati tra i reparti della polizia che avevano occupatopreventivamente la facoltà romana di Architettura e giovani studenti, Pasolini scrisse la poesia Il P.C.I. aigiovani!![12] che, destinata alla rivista "Nuovi Argomenti" uscì senza preavviso su l'Espresso scatenando una fortepolemica. Nella poesia Pasolini si rivolge ai giovani dicendo che la loro è una falsa rivoluzione e che essi sonosolamente dei borghesi conformisti, strumenti nelle mani della nuova borghesia.

« Ho passato la vita a odiare i vecchi borghesi moralisti, e adesso, precocemente devo odiare anche i loro figli… Laborghesia si schiera sulle barricate contro sé stessa, i "figli di papà" si rivoltano contro i "papà". La meta degli studenti non èpiù la Rivoluzione ma la guerra civile. Sono dei borghesi rimasti tali e quali come i loro padri, hanno un senso legalitariodella vita, sono profondamente conformisti. Per noi nati con l'idea della Rivoluzione sarebbe dignitoso rimanere attaccati aquesto ideale. »

(Tavola rotonda organizzata da L'Espresso, il 16 giugno 1968 sulla poesia di Pier Paolo Pasolini ll Pci ai giovani)

La poesia venne strumentalizzata da alcuni, non capita da altri, e ancora oggi, scomparso l'autore, viene spesso citataper sostenere tesi differenti. Può essere illuminante sulle reali intenzioni di Pasolini andare a rileggerne la versioneintegrale e soprattutto la tavola rotonda[13] che l'Espresso ospitò qualche settimana dopo la pubblicazione, tavolarotonda a cui partecipò Pasolini stesso; nonché quanto lo stesso autore scriverà un anno dopo (17 maggio 1969) nellarubrica "Il Caos" sul settimanale Tempo.[14]

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Autore di canzoniA partire dagli anni sessanta Pier Paolo Pasolini fu anche autore di canzoni, cercando un collegamento tra la poesia ela canzone d'autore. Le prime canzoni furono scritte su musiche di Piero Umiliani, Franco Nebbia e Piero Piccioni, evennero incise da Laura Betti nel 1961, si tratta di Macrì Teresa detta Pazzia, Il valzer della toppa, Cocco di mammae Cristo al Mandrione. Il valzer della toppa venne in seguito reincisa da Gabriella Ferri, che la inserì nel 1973 nelsuo album Sempre, mentre Cristo al Mandrione fu reinterpretata da Grazia De Marchi e, nel 1997, dalla Ferri nel suoalbum Ritorno al futuro.Nel 1963 collaborò con Sergio Endrigo, per cui preparò un testo utilizzando alcuni versi tratti dalla raccolta Lameglio gioventù; la canzone che nasce è Il soldato di Napoleone, contenuta nel primo 33 giri del cantautore istriano.Nel 1967 collaborò con Domenico Modugno, scrivendo il testo di Che cosa sono le nuvole:

« Recitai nell'episodio Cosa sono le nuvole, e dal titolo del film nacque anche una canzone, che scrivemmo insieme. È unacanzone strana: mi ricordo che Pasolini realizzò il testo estrapolando una serie di parole o piccole frasi dell'Otello diShakespeare e poi unificando il tutto.[15] »

Pier Paolo Pasolini

La canzone è poi stata reinterpretata nel 1997 dagli Avion Travelnell'album Vivo di canzoni, nel 2006 da Stefano Bollani nell'album Ivisionari e nel 2007 da Paolo Benvegnù. Modugno aveva già lavorato conPasolini l'anno precedente, cantando i titoli di testa e coda del filmUccellacci e uccellini, che il regista aveva scritto in forma letteraria sumusica di Ennio Morricone.

Nel 1968 collaborò con il gruppo di rock psichedelico Chetro & Co., percui scrisse il testo della canzone Danze della sera (suite in modopsichedelico), adattandolo da una sua poesia intitolata Notturno.

Fine anni sessanta, tra teatro e cinema

Nell'estate 1968 Pasolini girò La sequenza del fiore di carta con NinettoDavoli tratto dalla parabola evangelica del fico infruttuoso che uscirà nel1969, come terzo episodio del film "Amore e rabbia". Pubblicò intanto suNuovi Argomenti un saggio dal titolo Manifesto per un nuovo teatro in cuidichiarava il suo completo rifiuto del teatro italiano. Il 27 novembre 1968 rappresentò, al Deposito del Teatro Stabiledi Torino, Orgia che venne accolta malamente dal pubblico e dai critici e, nel novembre del 1968, ebbero inizio leriprese di Porcile. Porcile ha come sfondo, per il suo episodio "metastorico", l'Etna ed era stato pensato da Pasolinigià nel 1965 quando aveva visto il film di Buñuel, Intolleranza: Simon del deserto. In seguito, per girare l'episodiomoderno, la troupe si sposterà per le riprese a Villa Pisani a Stra. Dopo Porcile, che l'autore ritenne "il più riuscitodei miei film, almeno esteriormente", realizzò Medea e chiamò per interpretarlo Maria Callas. Le riprese del filmvennero girate in Cappadocia, a Grado, a Pisa. Durante la lavorazione del film compì un viaggio in Uganda,Tanzania e Tanganica per cercare i luoghi dell'ambientazione del film che pensava di girare subito dopo Porcile:Appunti per un'Orestiade africana.

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Gli anni settanta

La Torre di Chia

Nell'autunno del 1970, acquistò la Torre di Chia, a Chia, nei pressi diSoriano nel Cimino, dove vi fece costruire un appartamento-rifugio perdue. Il luogo era stato scoperto da Pasolini nella primavera del 1964,dopo aver visionato molti luoghi, per ricostruire la scena del Battesimodi Gesù nel fiume Giordano nel film Il Vangelo secondo Matteo.

La Trilogia della Vita

Per approfondire, vedi Il Decameron, I racconti di Canterbury (film) e Il fiore delle Mille e una notte.

Durante l'estate del 1970 scrisse la sceneggiatura di dieci novelle tratte, tra quelle tragico-comiche, dal Decameroneche ambienterà nel mondo napoletano.Vuole essere Il Decameron il primo del trittico che Pasolini "dedica alla vita". Seguiranno infatti I racconti diCanterbury e Il fiore delle Mille e una notte, i veri successi di pubblico di Pasolini.Nel settembre dello stesso anno cominciò a girare a Casertavecchia le prime riprese per proseguire, con SerCiappelletto, a Napoli e a Bressanone.All'inizio del 1971 realizzò un documentario, dal titolo 12 dicembre, con la collaborazione di alcuni militanti di"Lotta Continua" sul tema della strage alla Banca dell'Agricoltura di Milano e a marzo presta il suo nome comedirettore responsabile dello stesso quotidiano. Ad aprile venne denunciato per "istigazione a delinquere e apologiadel reato" per un supplemento sulle forze armate di Lotta Continua, Proletari in divisa.[16]

Scrisse una recensione molto critica su Nuovi Argomenti a "Satura" di Montale, che gli rispose in versi nella Letteraa Malvolio e in aprile uscì la sua ultima raccolta di poesie Trasumanar e organizzar accolta da lettori e criticidistratti. Si accinse a scrivere la sceneggiatura dei Racconti di Canterbury tratti da Chaucer e il 28 giugno al Festivaldi Berlino, "Il Decameron" ottenne l'Orso d'Argento e più di 30 denunce in tutta italia.[17]

Sempre nel giugno 1971 fu tra i firmatari della lettera aperta pubblicata sul settimanale L'Espresso sul casoPinelli.[18]

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Il romanzo Petrolio

Per approfondire, vedi Petrolio (romanzo).

Nel 1972, accolto dalla solita indifferenza da parte della critica, pubblicò la raccolta di saggi Empirismo eretico econtinuò a lavorare, rifugiandosi nella torre Chia, al romanzo Petrolio, del quale, in tre anni, aveva compilato più di500 pagine dattiloscritte e che pensò dovesse impegnarlo: "forse per il resto della mia vita".Intanto, dopo le nove settimane impegnate alle riprese in Inghilterra di "Canterbury", cominciò durante l'estate, senzaattendere che il film uscisse nelle sale, a lavorare alla terza parte della trilogia tratta dalle novelle delle Mille e unanotte e fece diversi sopralluoghi in Egitto, in Giordania, in Guinea, in India e in Ghana. Nel 1972 I Racconti diCanterbury vince l'Orso d'oro al festival di Berlino, ma viene stroncato dalla critica internazionale e ripetutamentesequestrato in Italia.[19] A novembre cominciò a collaborare con il settimanale Tempo occupandosi di recensioniletterarie che usciranno nel volume postumo, Descrizioni di descrizioni.All'inizio del 1973 accettò di collaborare al Corriere della Sera, allora diretto da Piero Ottone, e il 7 gennaio uscì ilprimo articolo, Contro i capelli lunghi, che avviò un'ininterrotta serie di interventi riguardo l'ambito politico, ilcostume, il comportamento pubblico e privato. Questi articoli saranno raccolti nel volume Scritti corsari.[20] Nel1973 interruppe i rapporti con l'editore Garzanti e accettò le offerte di Giulio Einaudi. Cominciarono nel frattempo leriprese del Fiore delle mille e una notte a Isfahan, in Iran. Il lavoro procedette con precisione e velocità tanto chel'autore riuscì a girare nel frattempo un documentario, Le mura di Sana'a, che voleva essere un appello all'Unescoperché salvaguardasse l'antica città yemenita.Nel settembre dello stesso anno uscirono due testi per il teatro, Orgia e Affabulazione.[21]

Alla fine del 1973 lo scrittore aveva già in mente il progetto, di cui rimangono solo qualche decina di pagine, per unnuovo film dal titolo provvisorio Porno-Teo-Kolossal al quale avrebbe dovuto partecipare tra i protagonisti EduardoDe Filippo. Il progetto venne rinviato.Il fiore delle Mille e una notte uscì nelle sale all'inizio del 1974, vincendo il Grand Prix Spécial du Jury, al Festivaldi Cannes, e ottenne un gran successo, anche se il giudizio della critica non soddisfece l'autore.[22]

Pasolini saggista

Per approfondire, vedi Pier Paolo Pasolini (saggista).

Durante l'estate scrisse una lunga appendice al dramma in versi Bestia da stile.

« L'Italia è un paese che diventa sempre più stupido e ignorante. Vi si coltivano retoriche sempre più insopportabili. Nonc'è del resto conformismo peggiore di quello di sinistra, soprattutto naturalmente quando viene fatto proprio anche dalladestra[23] »

In seguito al referendum sul divorzio, pubblicò il 10 giugno 1974, sul Corriere, l'articolo Gli italiani non sono piùquelli che scatenò dure polemiche con Maurizio Ferrara e Italo Calvino. Pasolini dedicò all'operato politico deiRadicali una certa attenzione. Pur mantenendo inalterata la sua posizione contraria al divorzio ma soprattuttoall'aborto, propugnati con forza, invece, proprio dal Partito Radicale, tra il 1974 e il 1975 scrisse alcuni pezzi, sulCorriere della Sera e su altri quotidiani, dedicati alle battaglie Radicali e agli scioperi della fame di Marco Pannella,tra cui il famoso articolo "Il fascismo degli antifascisti"[24] (uscito sul Corriere del 16 luglio 1974).Sempre nello stesso anno, il 14 novembre, pubblicò sul Corriere della Sera l'articolo Cos'è questo golpe? Io so, in cuiaccusava la Democrazia Cristiana e gli altri partiti suoi alleati nel governo di essere i veri mandanti delle stragi, apartire da piazza Fontana.

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Pier Paolo Pasolini tra Ferdinando Adornato e Walter Veltroniprobabilmente durante una manifestazione del P.C.I., il 24 settembre

1975, presso il Pincio.

Il film Salò o le 120 giornate di Sodoma

Per approfondire, vedi Salò o le 120 giornate di Sodoma.

Interessato al progetto del film tratto da Sade si mise a studiare intensamente il kantiano "male radicale" che riducel'umanità nella schiavitù del consumismo e che corrompe, manipolandole, le anime insieme ai corpi (precedentedefiniti "una terra ancora non colonizzata dal potere"[25][26][27]); e per spiegare meglio questa concezione, Pasolinianalizzò il suo caso personale e descrisse le sue angosce:

« Oggi un omosessuale in Italia è ricattato e ricattabile, e arriva a rischiare la vita tutte le notti.[28][29] »

Il 19 gennaio uscì sul Corriere della Sera il suo articolo "Sono contro l'aborto" che suscitò altre polemiche. Ai primidi febbraio terminò la sceneggiatura del film che non sarà mai realizzato, Il padre selvaggio e a metà dello stessomese cominciarono nel mantovano le riprese di Salò o le centoventi giornate di Sodoma.Scrisse alcuni articoli sul settimanale Il Mondo che andranno a far parte del volume postumo Lettere luterane, tra cuil'ultimo suo scritto pubblicato in vita, il 30 ottobre 1975.Nel mese di maggio uscì il volume Scritti corsari che raccoglieva tutti gli articoli scritti per il Corriere della Sera dal7 gennaio 1974 al 18 febbraio 1975 con una sezione "Documenti allegati", nella quale vengono raccolti alcuni scrittidi critica che erano apparsi sul settimanale Tempo dal 10 giugno al 22 ottobre 1974.Sempre nel maggio 1975 vide le stampe La nuova gioventù, che era una riproduzione dell'opera La meglio gioventù,e durante l'estate Pasolini lavorò al montaggio di Salò, che fu presentato, dopo la sua morte, il 22 novembre del 1975al festival di Parigi.[30]

A ottobre uscirono le sceneggiature della Trilogia della vita con alcune pagine di introduzione titolate Abiura dallaTrilogia della vita dove prende le distanze dalle sue opere precedenti e consegnò a Einaudi La Divina Mimesis. Sirecò quindi a Stoccolma per un incontro all'Istituto italiano di cultura e al ritorno si fermò a Parigi per rivederel'edizione francese di Salò: il 31 ottobre ritornò a Roma.Pasolini scrisse quello che diverrà il suo ultimo documento pubblico. Si tratta del testo dell'intervento che avrebbedovuto tenere in quei giorni al 15º Congresso del Partito Radicale:

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« Contro tutto questo voi non dovete fare altro (io credo) che continuare semplicemente a essere voi stessi: il che significaessere continuamente irriconoscibili. Dimenticare subito i grandi successi: e continuare imperterriti, ostinati, eternamentecontrari, a pretendere, a volere, a identificarvi col diverso; a scandalizzare; a bestemmiare. »

(Testo dell'intervento di Pier Paolo Pasolini preparato per il 15º congresso del Partito Radicale)

La morte

« La sua fine è stata al tempo stesso simile alla sua opera e dissimile da lui. Simile perché egli ne aveva già descritto, nellasua opera, le modalità squallide e atroci, dissimile perché egli non era uno dei suoi personaggi, bensì una figura centraledella nostra cultura, un poeta che aveva segnato un'epoca, un regista geniale, un saggista inesauribile. »

(Alberto Moravia)

Il monumento a Pasolini a Ostia

Nella notte tra il 1º novembre e il 2 novembre1975 Pasolini venne ucciso in maniera brutale:percosso e travolto dalla sua stessa auto sullaspiaggia dell'idroscalo di Ostia, località delComune di Roma.

Il cadavere massacrato venne ritrovato da unadonna alle 6 e 30 circa. Sarà l'amico NinettoDavoli a riconoscerlo.

L'omicidio fu attribuito a un "ragazzo di vita",Pino Pelosi di Guidonia, di diciassette anni, chesi dichiarò colpevole. Pelosi affermò di averincontrato Pasolini nelle vicinanze della StazioneTermini, e precisamente presso il BarGambrinus di Piazza dei Cinquecento, e daquesti invitato a salire sulla sua vettura, un'AlfaRomeo 2000 GT Veloce, per fare un giro insieme. Dopo una cena offerta dallo scrittore, nella trattoria BiondoTevere nei pressi della Basilica di San Paolo, i due si sarebbero diretti alla periferia di Ostia. La tragedia sarebbescaturita per delle pretese sessuali di Pasolini alle quali Pelosi era riluttante, sfociando in un alterco che sarebbedegenerato fuori dalla vettura. Lo scrittore avrebbe quindi minacciato Pelosi con un bastone del quale il giovane sisarebbe poi impadronito per percuotere Pasolini.

La versione del Pelosi fu riportata dal telegiornale nazionale RAI la sera stessa del 2 novembre, violando le normesul segreto istruttorio e venendo meno al consueto carattere di asetticità su temi sconvenienti secondo l'allora vigenteetichetta televisiva.[31]

Il racconto dell'imputato presentava evidenti falle: il bastone di legno marcio non poteva risultare l'arma contundenteche aveva causato le ferite di grave entità riscontrate sul corpo di Pasolini. Inoltre una colluttazione fra i due era daescludersi a causa dell'assenza sul corpo di Pelosi di ematomi e simili nonché di alcuna macchia di sangue dellavittima.Pelosi venne condannato in primo grado per omicidio volontario in concorso con ignoti e il 4 dicembre del 1976 conla sentenza della Corte d'Appello, pur confermando la condanna dell'unico imputato, riformava parzialmente lasentenza di primo grado escludendo ogni riferimento al concorso di altre persone nell’omicidio di Pasolini.Pelosi ha mantenuto invariata la sua assunzione di colpevolezza fino al maggio 2005, quando, a sorpresa, nel corso di un'intervista televisiva,[32] affermando di non essere stato l'autore del delitto di Pier Paolo Pasolini, ha dichiarato che l'omicidio sarebbe stato commesso da altre tre persone. Ha fatto i nomi dei suoi complici solo in un'intervista del

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12 settembre 2008 pubblicata sul saggio d'inchiesta di Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza "Profondo Nero"(Chiarelettere 2009). Ha aggiunto inoltre di aver celato questa sua verità per timore di mettere a rischio l'incolumitàdella propria famiglia.

Funerali di Pasolini. Accanto al feretro, Franco Citti; sullo sfondo,Enrico Berlinguer.

Le circostanze della morte di Pasolini non sono a oggiancora state chiarite. Contraddizioni nelle deposizionirese dall'omicida, un "chiacchierato" intervento deiservizi segreti durante le indagini e alcuni passaggi avuoto o poco coerenti riscontrati negli atti processuali,sono fattori che – come hanno ripetutamentesottolineato negli anni seguenti gli amici più intimi diPasolini (particolarmente Laura Betti) – lasciano apertele porte a più di un dubbio.

A prescindere dai fatti e dalle reali responsabilità chehanno condotto alla sua morte, la fine di Pasolinisembra essere emblematica, al punto che alcuni hannoparagonato la sua morte a quella di Caravaggio:

« Secondo me c'è una forte affinità fra la fine di Pasolini e la fine di Caravaggio, perché in tutt'e due mi sembra che questafine sia stata inventata, sceneggiata, diretta e interpretata da loro stessi. »

(Federico Zeri[33])

Per lungo tempo l'opinione pubblica venne tenuta all'oscuro sugli sviluppi delle indagini e del processo, restando delparere di un delitto scaturito in "circostanze sordide". Due settimane dopo il delitto apparve un'inchiesta suL'Europeo con un articolo della giornalista Oriana Fallaci, dove si ipotizzava una premeditazione e un concorso dialtre due persone. Dieci anni dopo, i mezzi di informazione cominciarono a sostenere l'ipotesi della Fallaci,dipingendo il Pelosi come "ragazzo di vita", abitudinario della Stazione Termini, rilevato da Pasolini come esca perun'eventuale azione punitiva sui quali mandanti si immaginano avversari politici o malavitosi, ai quali lo scrittoreavrebbe fatto dello sgarbo per dei tentativi altruistici di redimere dalla strada alcuni giovani.Il film Pasolini, un delitto italiano, di Marco Tullio Giordana, esce nel ventennale del delitto. Nella storia dove vieneriportato l'iter dell'inchiesta che demolisce definitivamente la versione difensiva del Pelosi.

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La tomba di Pier Paolo Pasolini disegnata dall'architetto Gino Valle, aCasarsa

A trent'anni dalla morte, assieme allaritrattazione del Pelosi emerge la testimonianzadi Sergio Citti, amico e collega di Pasolini, suuna sparizione di copie dell'ultimo film Salò e suun eventuale incontro con dei malavitosi pertrattare la restituzione. Sergio Citti morirà percause naturali alcune settimane dopo.

Un'ipotesi molto più inquietante lo collegainvece alla "lotta di potere" che prendeva formain quegli anni nel settore petrolchimico, tra Eni eMontedison, tra Enrico Mattei e Eugenio Cefis.Pasolini, infatti, si interessò al ruolo svolto daCefis nella storia e nella politica italiana:facendone uno dei due personaggi "chiave",assieme a Mattei, di Petrolio, ilromanzo-inchiesta (uscito postumo nel 1992) alquale stava lavorando poco prima della morte.Pasolini ipotizzò, basandosi su varie fonti, che Cefis alias Troya (l'alias romanzesco di Petrolio) avesse avuto unqualche ruolo nello stragismo italiano legato al petrolio e alle trame internazionali. Secondo autori recenti[34] esecondo alcune ipotesi giudiziarie suffragate da vari elementi, fu proprio per questa indagine che Pasolini fuucciso.[35] Taluni collegano la morte di Pasolini alle sue accuse a importanti politici di governo di collusione con lestragi della strategia della tensione.[36]

Il 1º aprile 2010, l'avvocato Stefano Maccioni e la criminologa Simona Ruffini hanno raccolto la dichiarazione di unnuovo testimone che potrebbe aprire nuove piste investigative.Pasolini riposa nel cimitero di Casarsa della Delizia (PN).

OperePer l'importanza delle sua poesia il critico statunitense Harold Bloom ha inserito Pasolini tra gli scrittori checompongono il Canone Occidentale.

Poesia• Poesie a Casarsa, Libreria Antiquaria Mario Landi, Bologna 1942.• Poesie, Stamperia Primon, San Vito al Tagliamento 1945.• Diarii, Pubblicazioni dell'Academiuta, Casarsa 1945 (ristampa anastatica 1979, con premessa di Nico Naldini).• I pianti, Pubblicazioni dell'Academiuta, Casarsa 1946.• Dov'è la mia patria, con 13 disegni di G. Zigaina, Edizioni dell'Academiuta, Casarsa 1949.• Tal còur di un frut, Edizioni di Lingua Friulana, Tricesimo 1953 (nuova edizione a cura di Luigi Ciceri, Forum

Julii, Udine 1974).• Dal diario (1945-47), Sciascia, Caltanissetta 1954 (nuova edizione 1979, con introduzione di L. Sciascia,

illustrazioni di Giuseppe Mazzullo).• La meglio gioventù, Sansoni ("Biblioteca di Paragone"), Firenze 1954.• Il canto popolare, Edizioni della Meridiana, Milano 1954.• Le ceneri di Gramsci, Garzanti, Milano 1957 (nuova edizione Einaudi, Torino 1981, con un saggio critico di

Walter Siti).• L'usignolo della Chiesa Cattolica, Longanesi, Milano 1958 (nuova edizione Einaudi, Torino 1976).

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• Roma 1950. Diario, All'insegna del pesce d'oro (Scheiwiller), Milano 1960.• Sonetto primaverile (1953), Scheiwiller, Milano 1960.• La religione del mio tempo, Garzanti, Milano 1961 (nuova edizione Einaudi, Torino 1982).• Poesia in forma di rosa (1961-1964), Garzanti, Milano 1964.• Poesie dimenticate, a cura di Luigi Ciceri, Società filologica Friulana, Udine 1965.• Trasumanar e organizzar, Garzanti, Milano 1971.• La nuova gioventù. Poesie friulane 1941-1974, Einaudi, Torino 1975.• Le poesie: Le ceneri di Gramsci, La religione del mio tempo, Poesia in forma di rosa, Trasumanar e organizzar;

Garzanti, Milano 1975.• Pasolini, Poesie e pagine ritrovate, a cura di Andrea Zanzotto e Nico Naldini con disegni di Pier Paolo Pasolini e

Giuseppe Zigaina, Lato Side, 1980• Bestemmia. Tutte le poesie, 2 voll., a cura di Graziella Chiarcossi e Walter Siti, prefazione di Giovanni Giudici,

Garzanti, Milano 1993 (nuova edizione negli "Elefanti", 4 voll., ivi 1995-1996).• Poesie scelte, a cura di Nico Naldini e Francesco Zambon, con una introduzione di F. Zambon, TEA, Milano

1997.• Tutte le poesie, 2 voll. in cofanetto, a cura e con uno scritto di W. Siti, saggio introduttivo di Fernando Bandini,

Mondadori, Milano 2003.

Traduzioni poetiche

Dal latino

• Dall'Eneide, in Umberto Todini, Virgilio e Plauto, Pasolini e Zanzotto. Inediti e manoscritti d'autore tra antico emoderno, in Lezioni su Pasolini, a cura di Tullio De Mauro e Francesco Ferri, Sestante, Ascoli Piceno 1997,p. 56.

Dal francese

• Roger Allard, Storia di Yvonne, in Poesia straniera del Novecento, a cura di A. Bertolucci, Garzanti, Milano1958, pp. 82–87.

• Jean Pellerin, La romanza del ritorno, in Poesia straniera del Novecento, a cura di A. Bertolucci, Garzanti,Milano 1958, pp. 88–93.

• André Frénaud, Esortazione ai poveri, in «L'Europa letteraria», dicembre 1960.

In friulano

• Niccolò Tommaseo, A la so Pissula Patria, «Il Stroligut», n. 1, avost 1945, p. 19.• Giuseppe Ungaretti, Luna, «Il Stroligut», n. 2, avril 1946, p. 19.

Dal greco al friulano

• Tre frammenti di Saffo, in Massimo Fusillo, La Grecia secondo Pasolini. Mito e cinema, La Nuova Italia, Firenze1996, pp. 243–244.

Narrativa• Ragazzi di vita, Garzanti, Milano 1955 (nuova edizione: Einaudi, Torino 1979, con un'appendice contenente Il

metodo di lavoro e I parlanti).• Una vita violenta, Garzanti, Milano 1959 (nuova edizione: Einaudi, Torino 1979).• L'odore dell'India, Longanesi, Milano 1962 (nuova edizione Guanda, Parma 1990, con un'intervista di Renzo

Paris ad Alberto Moravia).• Il sogno di una cosa, Garzanti, Milano 1962.

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• Alì dagli occhi azzurri, Garzanti, Milano 1965.• Teorema , Garzanti, Milano 1968.• La Divina Mimesis, Einaudi, Torino 1975 (nuova edizione 1993, con una nota introduttiva di Walter Siti).• Amado mio preceduto da Atti impuri, con uno scritto di A. Bertolucci, edizione a cura di Concetta D'Angeli,

Garzanti, Milano 1982.• Petrolio, a cura di Maria Careri e Graziella Chiarcossi, con una nota filologica di Aurelio Roncaglia, Einaudi,

Torino 1992.• Un paese di temporali e di primule, a cura di Nico Naldini, Guanda, Parma 1993 (oltre a racconti, contiene saggi

di argomento friulano).• Romàns, seguito da Un articolo per il «Progresso» e Operetta marina, a cura di Nico Naldini, Guanda, Parma

1994.• Storie della città di Dio. Racconti e cronache romane (1950-1966), a cura di Walter Siti, Einaudi, Torino 1995.• Romanzi e racconti, 2 voll., a cura di Walter Siti e Silvia De Laude, con due saggi di W. Siti, Mondadori, Milano

1998.• Petrolio, a cura di Silvia De Laude, con una nota filologica di Aurelio Roncaglia, Mondadori, Milano 2005.

Sceneggiature e testi per il cinema• La notte brava, in Filmcritica, novembre-dicembre 1959.• Accattone, prefazione di Carlo Levi, FM, Roma 1961; poi in Accattone, Mamma Roma, Ostia, introduzione di Ugo

Casiraghi, Garzanti, Milano 1993, pp. 23–236.• Mamma Roma, Rizzoli, Milano 1962; poi in Accattone, Mamma Roma, Ostia, cit., pp. 239–401.• Il Vangelo secondo Matteo, a cura di Giacomo Gambetti, Garzanti, Milano 1964; poi in Il Vangelo, Edipo,

Medea, introduzione di Morando Morandini, Garzanti, Milano 1991, pp. 7–300.• La commare secca, in «Filmcritica», ottobre 1965.• Uccellacci e uccellini, Garzanti, Milano 1966.• Edipo re, Garzanti, Milano 1967, poi in Il Vangelo, Edipo, Medea, cit., pp. 313–454.• Che cosa sono le nuvole?, in Cinema e Film, 1969.• Porcile (soggetto del primo episodio, titolo originario Orgia), in «ABC», 10 gennaio 1969.• Appunti per un poema sul Terzo Mondo (soggetto), in Pier Paolo Pasolini. Corpi e luoghi, a cura di Michele

Mancini e Giuseppe Perrella, Theorema, Roma 1981, pp. 35–44.• Ostia, un film di Sergio Citti, sceneggiatura di S. Citti e Pier Paolo Pasolini, Garzanti, Milano 1970; poi in

Accattone, Mamma Roma, Ostia, cit., pp. 405–566.• Medea, Garzanti, Milano 1970; poi in Il Vangelo, Edipo, Medea, cit., pp. 475–605.• Il padre selvaggio (racconto-sceneggiatura per un film mai realizzato), Einaudi, Torino 1975,• Trilogia della vita (Il Decameron, I racconti di Canterbury, il Fiore delle Mille e una notte), a cura di Giorgio

Gattei, Cappelli, Bologna 1975; nuove edizioni Oscar Mondadori, Milano 1987, e Garzanti, Milano 1995, conintroduzione di Gianni Canova.

• San Paolo, Einaudi, Torino 1977.• Appunti per un'Orestiade africana, a cura di Antonio Costa, Quaderni del Centro Culturale di Copparo, Copparo

(Ferrara) 1983.• Ignoti alla città (commento), in Pier Paolo Pasolini, Il cinema in forma di poesia, a cura di Luciano De Giusti,

Cinemazero, Pordenone 1979, pp. 117–18.• La canta delle marane (commento), ibid., pp. 119–20.• Comizi d'amore (scaletta preparatoria), ibid., pp. 123–27.• Storia indiana (soggetto), ibid., pp. 134–35.• Le mura di Sana'a (commento), in «Epoca», 27 marzo 1988.• Porno-Teo-Kolossal, in «Cinecritica», aprile-giugno 1989.

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• Sant'Infame, ivi.• La Terra vista dalla Luna, sceneggiatura a fumetti, presentazione di Serafino Murri, in «MicroMega»,

ottobre-novembre 1995.• La Nebbiosa, in «Filmcritica», 459/460, novembre-dicembre 1995.• Per il cinema, 2 voll. in cofanetto, a cura di Walter Siti e Franco Zabagli, con due scritti di B. Bertolucci e Mario

Martone, saggio introduttivo di Vincenzo Cerami, Mondadori, Milano 2001.

Teatro• Italie Magique, in Potentissima signora, canzoni e dialoghi scritti per Laura Betti, Longanesi, Milano 1965,

pp. 187–203.• Pilade, in «Nuovi Argomenti», luglio-dicembre 1967.• Affabulazione, in «Nuovi Argomenti», luglio-settembre 1969.• Calderón, Garzanti, Milano 1973.• I Turcs tal Friùl (I Turchi in Friuli), a cura di Luigi Ciceri, Forum Julii, Udine 1976 (nuova edizione a cura di

Andreina Nicoloso Ciceri, Società filologica friulana, Udine 1995).• Affabulazione-Pilade, presentazione di Attilio Bertolucci, Garzanti, Milano 1977.• Porcile, Orgia, Bestia da stile, con una nota di Aurelio Roncaglia, Garzanti, Milano 1979.• Teatro (Calderón, Affabulazione, Pilade, Porcile, Orgia, Bestia da stile), prefazione di Guido Davico Bonino,

Garzanti, Milano 1988.• Affabulazione, con una nota di Guido Davico Bonino, Einaudi, Torino 1992.• La sua gloria (dramma in 3 atti e 4 quadri, 1938), in «Rendiconti», 40, marzo 1996, pp. 43–70.• Teatro, a cura di Walter Siti e Silvia De Laude, con due interviste a L. Ronconi e S. Nordey, Mondadori, Milano

2001.• Bestia da stile, a cura di Pasquale Voza, Editrice Palomar, Bari 2005.

Traduzioni teatrali• Eschilo, Orestiade, traduzione di Pier Paolo Pasolini, a cura dell'Istituto Nazionale del Dramma Antico per le

rappresentazioni classiche nel teatro greco di Siracusa, Urbino 1960; poi Einaudi, Torino 1960 e 1988, con unaLettera del traduttore.

• Plauto, Il vantone, traduzione di Pier Paolo Pasolini, Garzanti, Milano 1963 (nuova edizione 1994, con lapresentazione di U. Todini).

Saggi•• "Paolo Weiss" testo di Pasolini, con 34 tavole del pittore, Edizioni della Piccola Galleria Roma 1946• Passione e ideologia (1948-1958), Garzanti, Milano 1960 (nuove edizioni Einaudi, Torino 1985, con un saggio

introduttivo di C. Segre, e Garzanti, Milano 1994, con prefazione di A. Asor Rosa).•• "I parlanti" (1948) estratto da "Botteghe Oscure", Roma 1951, ripubblicato in appendice all'edizione Einaudi di

"Ragazzi di vita", 1979•• "Donne di Roma" con introduzione di Alberto Moravia, Milano, Il Saggiatore, 1960• Empirismo eretico, Garzanti, Milano 1972.• Scritti corsari, Garzanti, Milano 1975 (nuova edizione 1990, con prefazione di A. Berardinelli).• Volgar'eloquio, a cura di Antonio Piromalli e Domenico Scafoglio, Athena, Napoli, 1976• Lettere luterane, Einaudi, Torino, 1976; con un'introduzione di Alfonso Berardinelli, 2003.• Descrizioni di descrizioni, a cura di Graziella Chiarcossi, Einaudi, Torino 1979 (nuova edizione Garzanti, Milano

1996, con una prefazione di Giampaolo Dossena).• Il Portico della Morte, a cura di Cesare Segre, «Associazione Fondo Pier Paolo Pasolini», Garzanti Milano 1988.

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• Antologia della lirica pascoliana. Introduzione e commenti, a cura di Marco Antonio Bazzocchi, saggiointroduttivo di M. A. Bazzocchi ed Ezio Raimondi, Einaudi, Torino 1993.

• I film degli altri, a cura di Tullio Kezich, Guanda, Parma 1996.• Poesia dialettale del Novecento, a cura di Mario dell'Arco e Pier Paolo Pasolini, introduzione di Pasolini, Guanda,

Parma 1952 (nuova edizione Einaudi, Torino 1995, con prefazione di Giovanni Tesio).• Canzoniere italiano. Antologia della poesia popolare, a cura di Pier Paolo Pasolini, Guanda, Parma 1955 (nuova

edizione Garzanti, Milano 1972 e 1992).• Pier Paolo Pasolini e il setaccio 1942-1943, a cura di Mario Ricci, Cappelli, Bologna 1977, con scritti di Roberto

Roversi e Gianni Scalia (contiene i seguenti saggi pasoliniani: «Umori» di Bartolini; Cultura italiana e culturaeuropea a Weimar; I giovani, l'attesa; Noterelle per una polemica; Mostre e città; Per una morale pura inUngaretti; Ragionamento sul dolore civile; Fuoco lento.Collezioni letterarie; Filologia e morale; Personalità diGentilini; «Dino» e «Biografia ad Ebe»; Ultimo discorso sugli intellettuali; Commento a un'antologia di «liricinuovi»; Giustificazione per De Angelis; Commento allo scritto del Bresson; Una mostra a Udine).

• Stroligut di cà da l'aga (1944) - Il Stroligut (1945-1946) - Quaderno romanzo (1947), riproduzione anastaticadelle riviste dell'Academiuta friulana, a cura del Circolo filologico linguistico padovano, Padova, 1983 (contiene iseguenti saggi pasoliniani: Dialet, lenga e stil; Academiuta di Lenga Furlana; Alcune regole empiriched'ortografia; Volontà poetica ed evoluzione della lingua).

• Saggi sulla letteratura e sull'arte, 2 voll., in cofanetto, a cura di Walter Siti e Silvia De Laude, con un saggio diCesare Segre, Mondadori, Milano, 1999.

• Saggi sulla politica e sulla società, a cura di Walter Siti e Silvia De Laude, con un saggio di PiergiorgioBellocchio, Mondadori, Milano 1999.

Programmi radiofonici• Paesaggi e scrittori: Il Friuli, a cura di Pier Paolo Pasolini, sabato 17 agosto 1956, RAI programma nazionale.

Dialoghi con i lettori• Le belle bandiere. Dialoghi 1960-65, a cura di Gian Carlo Ferretti, Editori Riuniti, Roma 1977 (contiene una

scelta dei dialoghi apparsi sul settimanale «Vie Nuove» tra il 4 giugno e il 30 settembre 1965).• Il caos, a cura di Gian Carlo Ferretti, Editori Riuniti, Roma 1979 (contiene una scelta dei dialoghi apparsi sul

settimanale «Tempo», dal 6 agosto 1968 al 24 gennaio 1970).• I dialoghi, a cura di Giovanni Falaschi, prefazione di Gian Carlo Ferretti, Editori Riuniti 1992 (comprende tutti i

dialoghi apparsi su «Vie Nuove» e su «Tempo»).

Filmografia

Per approfondire, vedi Opere cinematografiche di Pier Paolo Pasolini.

• Accattone (1961)• Mamma Roma (1962)• Ro.Go.Pa.G., episodio La ricotta (1963)• La rabbia (1963), sua la regia della prima parte; la seconda è per la regia di Giovannino Guareschi• Comizi d'amore (1964)• Sopralluoghi in Palestina per il Vangelo secondo Matteo (1964)• Il Vangelo secondo Matteo (1964)• Uccellacci e uccellini (1966), è sopravvissuto anche uno spezzone muto del film, non inserito nel montaggio, che

si intitola L'aigle - l'uomo bianco• Le streghe, episodio La Terra vista dalla Luna (1967)

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• Capriccio all'italiana, episodio Che cosa sono le nuvole? (1967)• Edipo re (1967)• Appunti per un film sull'India (1967-1968)• Teorema (1968)• Amore e rabbia, episodio La sequenza del fiore di carta (1968)• Porcile (1968-1969)• Appunti per un'Orestiade africana (1968-1969)• Medea (1969)• Il Decameron (1971)• Le mura di Sana'a (1971)• I racconti di Canterbury (1972)• Il fiore delle Mille e una notte (1974)• Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975)• Porno-Teo-Kolossal (1976) (incompiuto a causa della morte di Pasolini nel 1975)

Note[1] La grande energia che l'opera di Pasolini continua a trasmettere nel mondo è dovuta alla pluralità di campi d'intervento, alle incursioni

piratesche in terreni al di fuori delle sue competenze e di mostrare le incoerenze, i punti deboli del sistema, e soprattutto la sua capacità diporre dubbi, seminare interrogativi, abbattere verità accettate convenzionalmente. Pasolini era uno straordinario uomo-orchestra, un reMida che dominava i materiali espressivi più eterogenei, trasformandoli al minimo contatto (Gian Piero Brunetta, in Cent'anni cinemaitaliano, Laterza, Bari 1991 - p. 494)

[2] Al di là del senso stretto, che può essere approfondito consultando il link nel testo principale, l'espressione neòteroi si può usare anche aproposito «di poeta, di scuola poetica che tende ad innovare il linguaggio e i temi tradizionali» (Grande Dizionario Garzanti Italiano 2009,Editore GARZANTI, 2007, ISBN 88-480-0305-2, 9788848003056, voce: "neoterico")

[3][3] Il 28 dicembre 1950 venne prosciolto dall'accusa di corruzione di minori ma condannato per atti osceni in luogo pubblico. Fu assolto perinsufficienza di prove dal tribunale di Pordenone l'otto aprile 1952. Si veda .

[4] Il processo contro Pasolini e l'editore Garzanti di tenne il 4 luglio 1956, il pubblico ministero chiese l'assoluzione perché il fatto noncostituiva reato e si procedette all'archiviazione. Si veda Siciliano op. cit. p. 185-186.

[5] Lettera a A. Trombadori, pubblicata su Il Contemporaneo, 21 agosto 1957.[6] Il processo si tenne il 15 novembre 1961 per l'imputazione di favoreggiamento, il 16 il tribunale lo assolve per insufficienza di prove, l'appello

del 5 luglio 1963 lo assolve con formula piena. Si veda Siciliano, op. cit. p. 243.[7] Seguirono un giudizio in appello del 13 luglio 1963 e due ricorsi in cassazione che lo assolvono per insufficienza di prove. Si veda Siciliano,

op. cit. p. 249.[8] La condanna, dopo l'assoluzione conseguita nel secondo grado di giudizio, fu confermata dalla sentenza della Corte di Cassazione del 24

febbraio 1967, che tuttavia annullava gli effetti senza rinvio, perché il reato risultava estinto dall'amnistia del 1966. Si veda Siciliano, op. cit.p.255.

[9] Alberto Moravia, L'uomo medio sotto il bisturi, "L'espresso", 3 marzo 1963[10] Per l'occupazione alla Mostra del Cinema di Venezia venne processato, l'11 ottobre 1969, insieme a Cesare Zavattini, Lionello Massobrio,

Marco Ferreri, Alfredo Angeli, Francesco Maselli e Filippo De Luigi. Il processo si concluse con l'assoluzione degli imputati. Si vedaSiciliano, op. cit. p. 340.

[11] Il processo si tenne a Venezia nel novembre 1968, Pasolini fu assolto. Si veda Siciliano, op. cit. p. 314.[12] "L'Espresso" Il '68: "Il P.C.I. ai giovani!!" (http:/ / temi. repubblica. it/ espresso-il68/ 1968/ 06/ 16/ il-pci-ai-giovani/ ) (testo completo)[13] pasolini.net: tavola rotonda (http:/ / www. pasolini. net/ saggistica_tavolarotondaEspresso. htm)[14] graffinrete - dismisura (http:/ / www. graffinrete. it/ dismisura/ articolo. php?a=1& f=3& p=4)[15] Vincenzo Mollica, Domenico Modugno, edizioni Lato Side, 1981, pag. 89[16] Il processo fu rinviato, e non fu mai celebrato. Si veda Siciliano, op. cit. p. 341.[17] "Il Decameron" fu sequestrato per ordine delle procure di Ancona e Sulmona. Si veda Siciliano, op. cit. p. 411.[18][18] L'Espresso, 27 giugno 1971, pag. 6.[19] I Racconti di Canterbury fu sequestrato il 7 ottobre 1972, dissequestrato il 9 gennaio 1973, sequestrato ancora il 19 marzo, decreto annullato

dalla Cassazione il 2 aprile, due giorni dopo veniva di nuovo sequestrato, la Cassazione deliberò, infine, il 27 marzo 1975. Si veda Siciliano,op. cit. p. 411.

[20] Audiolettura di tre articoli degli Scritti corsari (http:/ / www. elapsus. it/ home1/ index. php/ blog/ letteratura/ audioletture/284-le-verita-di-pasolini)

[21] Rispettivamente su la rivista ABC del 10 gennaio 1969 e Nuovi Argomenti luglio-settembre 1969.

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[22] "Il fiore delle Mille e una notte" fu denunciato il 27 giugno 1974 e la denuncia venne archiviata il 5 agosto 1974 poiché il sostitutoprocuratore riconobbe il valore artistico dell'opera. Si veda Siciliano, op. cit. p. 411 e Murri, op. cit. p. 143.

[23][23] da l'Appendice a Bestia da stile, Garzanti, 1979[24] Dal libro Scritti corsari, pagina 65, edito da Garzanti[25] frase pubblicata in: P.P. Pasolini, Saggi sulla politica e la società[26] Maria Luisa Agnese, Pasolini e la rivoluzione del corpo in canottiera (http:/ / archiviostorico. corriere. it/ 2013/ luglio/ 22/

Pasolini_rivoluzione_del_corpo_canottiera_co_0_20130722_1776bad4-f293-11e2-9297-3767271b12c7. shtml), Corriere della Sera, 22 luglio2013

[27] Giovanni Casoli, Novecento letterario italiano ed europeo: autori e stesti scelti (http:/ / books. google. it/ books?id=Eif9efS_PYEC&pg=PA543& lpg=PA543& dq=il+ corpo+ ecco+ una+ terra+ non+ ancora+ colonizzata+ dal+ potere+ decameron& source=bl&ots=q3kXn9RJsO& sig=NnHdiTAtCN_jVSiN1C56pHY9gQI& hl=it& sa=X& ei=E6UgUrK_EcfUsga364HoCQ&ved=0CD4Q6AEwAg#v=onepage& q=il corpo ecco una terra non ancora colonizzata dal potere decameron& f=false), pag. 543

[28] L'ultima intervista a Pasolini (http:/ / www. flaneri. com/ index. php/ flaneri/ leggi/ lultima_intervista_a_pasolini1/ )[29] Luciano Garofano, Giorgio Gruppioni, Silvano Vinceti, Delitti e misteri del passato: sei casi da RIS dall'agguato a Giulio Cesare

all'omicidio di Pier Paolo Pasolini (http:/ / books. google. it/ books?id=q99eJXKImjsC& pg=PA192& lpg=PA192& dq=un+ omosessuale+rischiare+ la+ vita+ tutte+ le+ notti+ ultima+ intervista+ pasolini& source=bl& ots=GjkGNnOLXc&sig=zFtMoKvzZh0Ghel9TOtvWmxGhsQ& hl=it& sa=X& ei=P6YgUvrwGI7XsgaUzoDYCg& ved=0CGMQ6AEwBw#v=onepage& q=unomosessuale rischiare la vita tutte le notti ultima intervista pasolini& f=false), Rizzoli, 2008

[30] Il film andò in contro a diverse azioni giudiziarie, per oscenità e per corruzione di minori che si protrassero fino al 1978. Si veda Murri, op.cit. p. 155.

[31] "Tale violazione contribuisce a fornire certo all'opinione pubblica una deformata e parziale versione dei fatti che viceversa sono ancora tuttida accertare stop È già stato arrecato un danno irreversibile alla ricerca della verità storica e processuale" (dal telegramma del 3.11.1975 allaProcura Generale di Nino Marazzita, avvocato di parte civile della famiglia Pasolini, in Pasolini. Un delitto italiano di M. T. Giordana, Milano1994 - p. 33)

[32] Fonte: Corriere della Sera (http:/ / www. corriere. it/ cronache/ 08_luglio_22/ pasolini_633dc7b8-57ad-11dd-8295-00144f02aabc. shtml)[33] italialibri.net: "Pasolini secondo Federico Zeri" (http:/ / www. italialibri. net/ dossier/ pasolini/ paralleli4. html)[34] 'Borgna e Lucarelli: Così morì Pasolini' su MicroMega (http:/ / temi. repubblica. it/ micromega-online/ cosi-mori-pasolini/ )[35] cfr. per esempio il volume di Gianni D'Elia, Il petrolio delle stragi, Effigie, Milano 2006, nonché Giallo Pasolini (http:/ / espresso.

repubblica. it/ dettaglio/ giallo-pasolini/ 2123909/ / 2) di Carla Benedetti su L'Espresso.[36] Io so i nomi dei responsabili... di Susanna Cotugno (morte di Pasolini) (http:/ / www. pasolini. net/

saggistica_io-so-nomi-responsabili_Cotugno. htm)

Riferimenti

Bibliografia

Per approfondire, vedi Bibliografia su Pier Paolo Pasolini.

• Elio Filippo Accrocca (a cura di), Ritratti su misura di scrittori italiani : notizie biografiche, confessioni,bibliografie di poeti, narratori e critici, Venezia, Sodalizio del Libro, 1960. (ISBN non esistente).

• Dario Bellezza, Morte di Pasolini, Milano, Mondadori, 1995. ISBN 88-04-39449-8.• Marco Antonio Bazzocchi, Pier Paolo Pasolini (http:/ / books. google. com/ books?id=tzjjfELunEsC&

pg=PA17), Bruno Mondadori, 1º gennaio 1998. ISBN 88-424-9460-7. URL consultato il 21 luglio 2013.• Laura Betti e Fernando Bandini (a cura di), Pasolini: cronaca giudiziaria, persecuzione, morte, Garzanti, 1978.• Franca Faldini, Goffredo Fofi (a cura di), L'avventurosa storia del cinema italiano, volume 2, 1960-1969, vol. 2,

Milano, Feltrinelli [1981], 2011. ISBN 978-88-95862-48-4.• Serafino Murri, Pier Paolo Pasolini, Milano, Il Castoro, 1995. ISBN 88-8033-025-X.• Nico Naldini (a cura di), Lettere : 1940-1954 / Pier Paolo Pasolini, Torino, Einaudi, 1986. ISBN 88-06-59331-5.• Nico Naldini (a cura di), Lettere : 1955-1975 / Pier Paolo Pasolini, Torino, Einaudi, 1986. ISBN 88-06-59953-4.• Nico Naldini (a cura di), Vita attraverso le lettere, Torino, Einaudi, 1994. ISBN 88-06-13580-5.• Enzo Siciliano, Vita di Pasolini, 2ª edizione, Milano, Rizzoli, 1978. (ISBN non esistente).• Piero Spila, Pier Paolo Pasolini (http:/ / books. google. com/ books?id=JoFB4amYIlQC& pg=PA82), Gremese

Editore, 1999. ISBN 88-7742-195-9. URL consultato il 26 luglio 2013.• Andrea Zanzotto e Nico Naldini (a cura di), Pasolini, Poesie e pagine ritrovate, Lato Side, 1980.

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Voci correlate•• Pier Paolo Pasolini (analisi delle opere)•• Pier Paolo Pasolini (bibliografia)•• Pier Paolo Pasolini (cineasta)•• Pier Paolo Pasolini (poetica)•• Academiuta di lenga furlana

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Collegamenti esterni• Biografia di Pier Paolo Pasolini (http:/ / www. italialibri. net/ autori/ pasolinipp. html) (su ItaliaLibri)• Pasolini e Caravaggio, uniti da un comune destino (http:/ / www. italialibri. net/ dossier/ pasolini/ paralleli1.

html#Top_of_Page) (su ItaliaLibri)• La Passione secondo Pier Paolo (http:/ / www. lastoriasiamonoi. rai. it/ puntate/ la-passione-secondo-pier-paolo/

687/ default. aspx) La Storia siamo noi• Pier Paolo Pasolini - A Film Maker's Life (http:/ / www. youtube. com/ watch?v=fBh-uemW7mA) -

Documentario in inglese, filmato a Roma nel 1971• Centro Studi Pier Paolo Pasolini - Casarsa (http:/ / www. centrostudipierpaolopasolinicasarsa. it/ )• (EN) Scheda su Pier Paolo Pasolini (http:/ / www. imdb. com/ name/ nm0001596/ ) dell'Internet Movie Database• Centro Studi - Archivio Pier Paolo Pasolini della Cineteca di Bologna (http:/ / www. cinetecadibologna. it/

archivi-non-film/ pasolini)• Notizie, immagini e commenti su Volgar'eloquio di Pier Paolo Pasolini (http:/ / www. antoniopiromalli. it/

rass_Pasolini_index. htm), dall'archivio del Fondo Antonio Piromalli.• la scheda di Pier Paolo Pasolini sul sito del Comune di Ciampino, dove insegnò dal 1951 al 1954 (http:/ / www.

comune. ciampino. roma. it/ home/ index. php?option=com_content& task=view& id=891& Itemid=455)• Filmati con opere di Pasolini su Videopoesia (http:/ / poesia. wikispaces. com/ search/ view/ Pasolini)• Pagine corsare, vita e opere di Pier Paolo Pasolini (http:/ / www. pasolini. net/ )• Morte Pasolini: al via una nuova indagine (http:/ / web. archive. org/ web/ 20111112055319/ http:/ / www.

barimia. info/ modules/ article/ view. article. php?17518)• Omaggio a Pier Paolo Pasolini (http:/ / www. premioletterariocastelfiorentino. it/ aspettando/ aspettando_2006/

aspettando_testi_06. htm) (dal sito del Premio Letterario Castelfiorentino)• Sito italiano dedicato a Pier Paolo Pasolini (http:/ / www. pierpaolopasolini. it/ )• La mostra PPP. Una Polemica inversa. Omaggio a Pier Paolo Pasolini, su RAI Arte (http:/ / www. Arte. rai. it/

articoli/ l’arte-nel-segno-della-poesia/ 18834/ default. aspx)Controllo di autorità VIAF: 54152375 (http:/ / viaf. org/ viaf/ 54152375) LCCN: n79046419 (http:/ / id. loc. gov/authorities/ names/ n79046419) SBN: IT\ICCU\CFIV\001068 (http:/ / id. sbn. it/ af/ IT\ICCU\CFIV\001068)

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Franco Citti+Enrico Berlinguer.jpg  Fonte:http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Funerali_di_Pier_Paolo_Pasolini_-_Franco_Citti+Enrico_Berlinguer.jpg  Licenza: Public Domain  Autori: DanyeleFile:TombaPPP07.JPG  Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:TombaPPP07.JPG  Licenza: sconosciuto  Autori: Original uploader was Paolo Steffan at it.wikipediaFile:Wikisource-logo.svg  Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Wikisource-logo.svg  Licenza: logo  Autori: Guillom, INeverCry, Jarekt, Leyo, MichaelMaggs, NielsF, Rei-artur,Rocket000File:Wikiquote-logo.svg  Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Wikiquote-logo.svg  Licenza: Public Domain  Autori: -xfi-, Dbc334, Doodledoo, Elian, Guillom, Jeffq, Krinkle,Maderibeyza, Majorly, Nishkid64, RedCoat, Rei-artur, Rocket000, 11 Modifiche anonimeFile:Commons-logo.svg  Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Commons-logo.svg  Licenza: logo  Autori: SVG version was created by User:Grunt and cleaned up by 3247, basedon the earlier PNG version, created by Reidab.File:Crystal Clear app Login Manager.png  Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Crystal_Clear_app_Login_Manager.png  Licenza: GNU Free Documentation License  Autori:Abu badali, Bouncey2k, CyberSkull, It Is Me Here, Mike.lifeguard, MmxxFile:Mplayer.svg  Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Mplayer.svg  Licenza: GNU Lesser General Public License  Autori: David VignoniFile:Stub_comunismo.png  Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Stub_comunismo.png  Licenza: Public domain  Autori: Andie, SkylukeFile:Nuvola apps bookcase.svg  Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Nuvola_apps_bookcase.svg  Licenza: GNU Lesser General Public License  Autori: Peter KempFile:Gay_flag.svg  Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Gay_flag.svg  Licenza: Public Domain  Autori: and subsequent editorsFile:P culture.svg  Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:P_culture.svg  Licenza: GNU Free Documentation License  Autori: Abbedabb, Badseed, Booyabazooka, Cathy Richards,Judithcomm, Juiced lemon, Palosirkka, Rocket000, Zorlot, 2 Modifiche anonime

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