A cura di Sandro Ordnas

Saul Steinberg, il leggendario artista nativo di Bucarest visse a Milano tra il 1933 e il 1941, per frequentare la scuola di Architettura. Ma in Italia, la sua vita venne stravolta, nel 1938, dalle leggi razziali che, in quanto ebreo rumeno, lo costrinsero a continue fughe per mettersi in salvo. Venne alla fine arrestato nell’aprile del 1941 ed imprigionato nel campo d’internamento abruzzese di Tortoreto, in provincia di Teramo.

Steinberg è noto in tutto il mondo per le sue mappe di luoghi immaginari e reali. ‘View of the World from 9th Avenue’, celebre copertina pubblicata dal New Yorker il 29 marzo 1976 resta, ancora oggi, il manifesto del suo talento e della sua creatività: l’icona che più di ogni altra identifica la sua arte. Non a caso è diventata un poster, copiato e riadattato a tante altre città del mondo.

Pochi sanno che, dieci anni prima di quell’immagine, Steinberg realizzò un’altra splendida cartina,‘ Autogeography’ (inizialmente anch’essa destinata al New Yorker magazine) che immortala dall’alto una distesa verde, attraversata da un fiume dall’azzurro intenso. Nel mezzo di un piccolo lago è facilmente individuabile un isolotto dal nome Milano sulla cui riva settentrionale sorge la località Tortoreto: i due luoghi che, nel bene e nel male, hanno segnato per sempre la sua vita.