Piccolo metodo di Canto Gregoriano - Musica sacra antica · ha la pretesa di ridare spazio al canto...

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Piccolo metodo di Canto Gregoriano PERCHÉ CANTARE ANCORA OGGI IL GREGORIANO? Tre possono essere i motivi per cui all’inizio del terzo millennio ci si può interessare al canto gregoriano. 1) Un motivo spirituale. Chi vive la fede cristiana s’accorge come la Parola di Dio necessiti di una mediazione che vada al di là della spiegazione filologica e dell’applicazione moraleggiante. Percepire la voce di Dio nella sua Parola è un’azione del cuore in ascolto di quanto le parole della Bibbia non ri escono a esprimere. La musica è il linguaggio privilegiato del cuore: di Dio e dell’uomo. Il canto gregoriano ha la forza di incantare, distogliere il cuore dalle preoccupazioni perché si dilati e si orienti a Dio nell’adorazione e nel silenzio attonito. 2) Un motivo culturale. Chi è attento alle opere dello spirito umano, avverte la grandezza dell’arte poetica, la capacità di comunicare a livello profondo di emozioni con linguaggi che spesso non sono ordinari. Il canto gregoriano è un itinerario di bellezza e di armonia. Esso riassume l’esperienza poetica di decine di generazioni a partire dall’antico Israel fino alle espressioni mutuate dalle tante e diverse culture dove il cristianesimo ha portato il Vangelo, ricevendo in cambio nuove possibilità di comunicazione musicale. 3) Un motivo antropologico. Molti brani del repertorio gregoriano sono costruiti secondo particolari tecniche musicali sperimentate in ambito semitico (maqam) e indiano (raga). La melodia si muove su particolari circuiti mentali che obbligano a percorrere determinati itinerari legati alla memoria e alle sue variazioni, il tutto segnato da alternanza di conosciuto e di ignoto, di presente e di rimosso. Sotto questo aspetto il cantare e anche il solo ascoltare le melodie gregoriane può costituire un momento forte di terapia che permette alla mente di recuperare la verità di se stessa. PROF. GIACOMO BAROFFIO Cremona, 2003 1

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Piccolo metodo di Canto Gregoriano

PERCHEacute CANTARE ANCORA OGGI IL GREGORIANO

Tre possono essere i motivi per cui allrsquoinizio del terzo millennio ci si puograve interessare al canto gregoriano

1) Un motivo spirituale Chi vive la fede cristiana srsquoaccorge come la Parola di Dio necessiti di unamediazione che vada al di lagrave della spiegazione filologica e dellrsquoapplicazione moraleggiante Percepire lavoce di Dio nella sua Parola egrave unrsquoazione del cuore in ascolto di quanto le parole della Bibbia non riesconoa esprimere La musica egrave il linguaggio privilegiato del cuore di Dio e dellrsquouomo Il canto gregoriano ha laforza di incantare distogliere il cuore dalle preoccupazioni percheacute si dilati e si orienti a Dionellrsquoadorazione e nel silenzio attonito

2) Un motivo culturale Chi egrave attento alle opere dello spirito umano avverte la grandezza dellrsquoartepoetica la capacitagrave di comunicare a livello profondo di emozioni con linguaggi che spesso non sonoordinari Il canto gregoriano egrave un itinerario di bellezza e di armonia Esso riassume lrsquoesperienza poetica didecine di generazioni a partire dallrsquoantico Israel fino alle espressioni mutuate dalle tante e diverse culturedove il cristianesimo ha portato il Vangelo ricevendo in cambio nuove possibilitagrave di comunicazionemusicale

3) Un motivo antropologico Molti brani del repertorio gregoriano sono costruiti secondo particolaritecniche musicali sperimentate in ambito semitico (maqam) e indiano (raga) La melodia si muove suparticolari circuiti mentali che obbligano a percorrere determinati itinerari legati alla memoria e alle suevariazioni il tutto segnato da alternanza di conosciuto e di ignoto di presente e di rimosso Sotto questoaspetto il cantare e anche il solo ascoltare le melodie gregoriane puograve costituire un momento forte di terapiache permette alla mente di recuperare la veritagrave di se stessa

PROF GIACOMO BAROFFIOCremona 2003

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LA STORIA

Con la predicazione del Vangelo 2000 anni fa si diffonde anche il culto cristiano la liturgia Ognireligione celebra la sua liturgia e canta nella sua propria lingua Questa differenza di lingue si egrave conservatafino ai nostri giorni per le liturgie mediorientali Lrsquooccidente mediterraneo si comporta diversamenteDopo due secoli di liturgia in greco adotta il latino Ogni regione dellrsquooccidente cristiano comincia cosigrave acomporre il proprio repertorio di canti sacri la lingua egrave comune ma i testi e le melodie sono differentiEsiste un canto ldquobeneventanordquo e ldquoaquileianordquo per il sud dellrsquoItalia ldquoromanordquo per la cittagrave di Roma e le suedipendenze ldquoAmbrosianordquo per Milano e il nord dellrsquoItalia ldquoispanicordquo ai piedi dei Pirenei ldquogallicanordquonelle terre della Gallia romana e ldquocelticordquo per il nord ovest dellrsquoEuropa

Di tutti questi repertori latini il solo canto ambrosiano egrave sopravvissuto fino ai nostri giorni La costruzionedelle grandi basiliche romane permette al culto di prendere uno slancio ed acquisire una nuova solennitagraveTutte le arti vi concorrono soprattutto il canto liturgico Fino a quel momento gran parte del canto erariservata al solista Dal V secolo nasce la schola cantorum composta da una ventina di chierici a serviziodel canto sacro Queste scholaelig elaborano nel corso del V-VI secolo un repertorio di canto in armonia conlo svilupparsi della liturgia Alla fine del VI secolo la composizione del corpus delle melodie romane egravecompiuta

Verso il 760 assistiamo ad un avvicinamento tra il regno franco dei pipinidi (Pipino il breve e poi il figlioCarlo Magno) e il papato (Stefano II e i suoi successori) Pipino adotteragrave la liturgia romana nel suo regnoper assicurare una unitagrave religiosa e attraverso questo consolidare lrsquounitagrave politica Lrsquointroduzione dellaliturgia romana implica praticamente la soppressione del repertorio dei canti gallicani fino ad allora in usonelle regioni franche e la loro sostituzione con il repertorio romano Il testo dei canti romani consegnatoper iscritto nei codici si impone facilmente e diviene il testo di riferimento Nonostante ciograve per la melodianon succederagrave la stessa cosa Lrsquoandatura generale del canto romano e la sua architettura modale sonospesso accolti dai musicisti gallicani ma essi lo rivestiranno di una ornatura completamente differentequella cui erano abituati Al posto di una sostituzione di un repertorio assistiamo ad una ibridazione

Bisogneragrave attendere un altro secolo per avere i primi codici per il canto con una notazione musicale i primiche ci siano pervenuti sono della fine del IX secolo ma soprattutto del corso del X secolo Come per ognicanto liturgico dellrsquoantichitagrave il nuovo repertorio nasce dalla tradizione orale Questa tradizione perograve siinterrompe con la soppressione di un repertorio locale e la sostituzione con un repertorio straniero(romano-franco) Questa imposizione del nuovo repertorio alla totalitagrave dellrsquooccidente incontra molteresistenze in Gallia a Milano a Roma e in Spagna Due elementi hanno invece influito al successo dellasua diffusione lrsquoinvenzione di un processo di scrittura della melodia (pietra miliare nella storia dellamusica) e lrsquoattribuzione della composizione del nuovo canto a uno dei personaggi piugrave illustri dellrsquoantichitagravecristiana il papa Gregorio Magno (590) da dove verragrave il nome di ldquocanto gregorianordquo

Molte cause concorreranno alla decadenza del canto gregoriano Anzitutto il progresso della notazione inquanto se le prime scritture non indicavano che la scansione ritmica dopo lrsquoapparizione progressiva dellelinee poi delle note guida e delle chiavi e infinedellrsquointerconnessione nel sistema della portata di chiavi e note guida le sfumature ritmiche divengonodifficili da eseguire Prima della scrittura musicale si cantava a memoria Nei decenni che vedonolrsquoelaborazione della notazione si canta ancora a memoria il solo cantore ricorre al libro per prepararsiprima della cerimonia Una volta fissato il sistema di notazione si canta con gli occhi fissi sul libro Poco apoco il ruolo della memoria si atrofizza Incomincia cosigrave una nuova tappa della storia della musica Inseguito nel IX secolo si sviluppa il tropo (ovvero la sillabazione dei melismi di certi generi comelrsquoAlleluia) che contribuisce a snaturare il ritmo Infine la polifonia tramite un semplice sdoppiamento allaquarta annichilisce le virtuositagrave modali della melodia monodica originale mentre lo sforzo degli interpretiper assicurare una simultaneitagrave di esecuzione ne compromette lrsquoagilitagrave ritmica Verso la fine del medio evo(XV sec) il canto gregoriano egrave entrato in una fase di completa decadenza

Nel 1833 Dom Guegraveranger fondatore dellrsquoabbazia di Solesmes poco musicista ma uomo di gusto affrontalrsquoopera di restaurazione del canto gregoriano con entusiasmo Inizia ad imporsi sullrsquoesecuzione e chiede ai

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suoi monaci di rispettare nel loro canto il primato del testo pronuncia accentazione e fraseggio per lasua comprensione al servizio della preghiera Non egrave il solo a ricercare la cantilena gregoriana primitiva maegrave parte di un largo movimento di interesse per il canto sacro Egrave tuttavia a Solesmes che la restaurazioneassume la dimensione scientifica richiesta I primi studi di comparazione tra i manoscritti antichi portatiavanti da Dom Jausions furono continuati da Dom Pothier Egrave Dom Mocquerau che svilupperagrave questaimpresa scientifica costituendo una collezione di facsimile dei principali manoscritti di canto racchiusinelle biblioteche europee Creograve inoltre anche lrsquoatelier e la pubblicazione di ldquoPaleografia Musicalerdquo (1889)Ma la restaurazione del canto gregoriano non egrave finita percheacute il Concilio Vaticano II (1963-1965) harichiesto ldquouna edizione piugrave critica dei libri di canto giagrave editirdquo Per portare a buon fine questa missione iricercatori di oggi sono poderosamente aiutati dalle opere di Dom Cardine Egrave grazie a lui che sono statechiarite le leggi che reggono la scrittura dei neumi primitivi gettando le basi di una ldquoEdizione Critica delgraduale Romanordquo

La parola ldquorestaurazionerdquo non sta a significare solo lrsquoaffinamento nella restituzione melodica dei pezzi maha la pretesa di ridare spazio al canto gregoriano nella liturgia viva di unrsquoassemblea Ci sono altresigrave interecomunitagrave che si dedicano alla restaurazione del canto gregoriano ma in maniera nascosta e senza laminima pretesa musicologica

Breve cronologia del Canto Gregoriano

313 I cristiani liberi di professare la loro fede portano con seacute dalle catacombe dellemelodie semplici sulle parole dei salmi come facevano gli Apostoli a Gerusalemme

396 Agostino piange ascoltando i canti che i fedeli di Milano elevano a Dio nel duomoV-VII sec Il repertorio latino si diversifica nei testi e nel modo di cantare secondo le areegeografiche a Roma non come in Gallia e nella Spagna Visigota

600 ca Il Papa Gregorio Magno inizia una politica dunificazione delle liturgie occidentali con lrsquoaiutodei Capetingi Il nuovo repertorio liturgico-melodico che ne risulta saragrave denominato cantoldquogregorianordquo

VII-IX sec Apogeo del canto gregoriano Unrsquoepoca di intensa composizione I compositori anonimisulla base dei canti salmici amplificano le melodie che daranno vita alle AntifonedrsquoIngresso e di Comunione della Messa o creano dei brani musicali per scuole o solisti gliAlleluia e i Graduali I fedeli monaci o cantori imparano tutto a memoria la trasmissionedel canto avviene per via orale

850 ca Invenzione delle prime scritture musicali Lrsquoutilizzo dei ldquoneumirdquo cioegrave di segni scritti a penna supergamena permette di annotare in maniera precisa il ritmo e lrsquoespressione del canto ciograve aiutanella memorizzazione delle melodie ma non dagrave ancora lrsquointervallo tra le note

1050 ca Il monaco Guido drsquoArezzo precisa la scrittura per definire lrsquointervallo tra le note dando loro unnome Ut-Re-Mi-Fa-Sol-La e mettendo a punto il sistema del tetragramma Questa invenzionesegna purtroppo lrsquoinizio della decadenza del canto gregoriano Una volta sostituita la memoriacon la lettura delle note il canto diventa piugrave matematico e perde in freschezza Nascono leprime polifonie basate sul gregoriano Il ritmo non egrave piugrave basato sulla parola latina ma egrave fissatocon delle misure

Il canto gregoriano avragrave allora aperto la strada alla musica moderna e grandi compositori come Bach oMozart attingeranno tanto da questo antico canto

1840 Il canto gregoriano egrave chiamato ldquocantus planusrdquo talmente ha perso della sua autenticitagrave egrave diventatonoioso lento senza vita I monaci benedettini dellrsquoAbbazia di Solesmes (Francia) iniziano allorauna lunghissima opera di ricerca scientifica basata sui manoscritti che i monaci pazientemente

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copiano e fotografano in tutte le abbazie e biblioteche drsquoEuropa Grazie a questi monaci il cantogregoriano tende a ritrovare la sua autenticitagrave un potente strumento di preghiera

1903 Papa Pio X definisce il canto gregoriano come canto proprio della Chiesa romana e propone alpopolo cristiano di pregare in bellezza

1962 Il Concilio Vaticano II verragrave a confermare con la sua autoritagrave lrsquouso di questo canto semprepraticato nella Chiesa con le seguenti parole laquoLa Chiesa riconosce il canto gregoriano come proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizioni gli si riservi il posto principaleraquo (SC116)

IL Canto Gregoriano e lo sviluppo della scrittura musicale

LE ORIGINI DELLA NOTAZIONE MUSICALELa prima notazione di cui si posseggono documenti sicuri egrave quella greca suddivisa in due sistemientrambi a base essenzialmente alfabetica il tipo piugrave antico detto strumentale si serviva in parte di unalfabeto arcaico usando le lettere in posizioni diverse per indicare le alterazioni il secondo tipo dettovocale si valeva dellrsquointero alfabeto ionico in ordine consecutivo Tuttrsquoaltra base ebbe la notazionemedievale del canto gregoriano detta notazione neumatica che adottograve i simboli grafici dellrsquoaccento acutograve e circonflesso I neumi costituivano un insieme di segni indicanti con approssimazione il decorso diuna linea melodica in modo da aiutare i cantori che giagrave la conoscevano a memoria a ricordarla meglioGiagrave nella notazione neumatica tuttavia si avevano scritture adiastematiche (dove la posizione reciproca deineumi non tentava di raffigurare con esattezza la successione delle altezze) e scritture diastematiche (dovein diversa misura questo tentativo era compiuto) Nel sec XI Guido drsquoArezzo propose lrsquouso sistematico diun vero e proprio rigo musicale di 4 linee (tetragramma) in questo modo era possibile rappresentare conprecisione lrsquoaltezza delle note con lo stesso criterio oggi in uso Restava da risolvere il problema dellarappresentazione grafica delle durate esso si pose con urgenza allrsquoepoca dei primi sviluppi della polifoniaNei sec XII-XIII si affermograve dapprima il sistema dei modi ritmici durante lrsquo ldquoArs antiquardquo nella secondametagrave del sec XIII cominciograve a delinearsi un sistema (notazione modale) che faceva corrispondere ad alcunivalori di durata una forma precisa delle note Con lrsquo ldquoArs novardquo (sec XIV) la notazione modale vennecompletamente superata ai valori di maxima longa brevis semibrevis e minima corrispose una forma bendefinita ma i loro rapporti reciproci erano definiti da una teoria piuttosto complessa che distingueva i casiin cui quei valori erano perfetti (tre volte il valore successivo) o imperfetti (il doppio) Questa notazionedetta notazione mensurale ebbe caratteri diversi in Italia e in Francia Tuttavia nel sec XV si imposeovunque la notazione mensurale francese che rimase sostanzialmente invariata fino alla fine del sec XVIconobbe poi una graduale semplificazione che venne a coincidere con la notazione moderna Da notare chementre nella notazione modale le parti si scrivevano una sopra lrsquoaltra in partitura nella notazionemensurale si usarono le parti staccate e dal Seicento si affermograve accanto a esse lrsquouso della partitura in sensomoderno (con la stanghetta di battuta) Pur tralasciando lrsquoevoluzione dei sistemi di scrittura musicale noneuropei non si puograve tuttavia trascurare lrsquoesistenza di una specifica notazione per il canto bizantino (basatasu segni che definivano con esattezza la successione melodica degli intervalli)

(Da Enciclopedia Sapereit)

IL CANTO GREGORIANO E GREGORIO MAGNOIl canto gregoriano egrave un canto cristiano nato nelle zone dominate dai Franchi che si impose su altretradizioni locali ad esempio quella ambrosianaIl canto gregoriano non fu codificato (come si potrebbe pensare) dal papa Gregorio Magno (535-604) lostesso che partito dal monastero di Monte Cassino al fine di evangelizzare gli angli attorno al 590ristabiligrave quel minimo di contatti fra le varie parti del decaduto Impero Romano drsquoOccidente Nemmeno lacompilazione di un antifonario riformato (ovvero una collezione di testi dei canti della messa) elrsquoistituzione della Schola Cantorum (cioegrave un corpo di cantori professionisti che eseguivano tramandavanoil repertorio) fondamentali innovazioni nel campo musicale furono opere sue come invece affermavaGiovanni Diacono Egli apportograve perograve in campo liturgico migliorie e semplificazioni

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LA SCRITTURAEssa iniziograve a diffondersi in un periodo dove la memorizzazione e lrsquoesecuzione del canto erano ancora ditipo orale Dovette perograve passare altro tempo percheacute questa sostituisse integralmente la tradizione orale efosse letta dai cantori come un moderno spartito La notazione del canto gregoriano venne ad assolverefunzioni eminentemente pratiche quale il riprodurre lrsquoandamento della melodia determinando al tempostesso la modalitagrave di esecuzione I segni usati i neumi derivavano dalla trasformazione degli accentidellrsquooratoria latina mutandosi a seconda dellrsquoarea geografica di origine Dapprima i neumi furono posti sultesto senza nessuna indicazione di altezza degli intervalli (neumi in campo aperto) in seguito conlrsquoadozione di una linea poi di due con relative chiavi ed infine il tetragramma (rigo musicale composto diquattro linee) si arrivograve ad una sempre piugrave precisa determinazione dellrsquoaltezza degli intervalli Possiamoquindi dire che piugrave la notazione neumatica egrave vicina alla tradizione orale una sorta di stenografia cheriproduce fedelmente lrsquoesecuzione musicale viva ricordando a chi giagrave la conosce lrsquoandamento melodico ele sfumature esecutive La notazione fissa invece definisce con precisione lrsquoaltezza degli intervalli ma sisposta dal vivo divenendo un documento autonomo e standardizzato I neumi sono poi senza significatoritmico poicheacute il canto gregoriano modella il proprio andamento ritmico su quello verbale

I TONIContemporaneamente alla nascita del canto gregoriano sempre in zona franca iniziarono a comparire deinuovi libri liturgici (i tonari) che classificano i brani del repertorio sacro per la loro appartenenza ad unodegli otto toni ecclesiastici Questi toni vennero poi indicati come scale costruite con la sovrapposizione ela sottoposizione di una quarta congiunta o una quinta iniziante dallrsquoodierno re Due sono le notecaratterizzanti la finalis su cui termina la melodia una sorta di primordiale cadenza e la repercussioattorno alla quale la melodia ruota

LrsquoESACORDO E LA NASCITA DELLE NOTEAnzicheacute soffermarsi sulle scale il teorico Guido drsquoArezzo (990 - 1050) ideograve un sistema che consisteva nelmemorizzare lrsquointonazioni degli intervalli paragonandoli ad uno schema di riferimento prefissatolrsquoesacordo (scala di sei suoni) tratto dalle note iniziali di ogni verso dellrsquoinno a San Giovanni

Sancte JohannesLabii reatumSolve pollutiFamuli tuorumMira gestorumResonnare fibrisUt queant laxis

Il Si (Sancte Johannes) fu aggiunto solo nel 1482

Guido drsquoArezzo e lrsquoallievo Theobaldo

Sono le note musicali (con la progressiva sostituzione dellrsquout col DO per la lingua italiana)Questo sistema godette di grandissima fortuna nei secoli a venire Divenne il principale metodo diinsegnamento della musica sino al XVII sec dopodicheacute i suoi principi vennero ripresi e adattati allamusica tonale nel nostro secolo

IL MONACHESIMOIl repertorio gregoriano che si venne a costituire nel corso dei due ultimi secoli del primo millennio siasotto il punto di vista liturgico e musicale egrave il risultato di un incessante processo di trasformazione diforme modi esecutivi e stili di canto sviluppatisi dentro due ambienti diversi ma paralleli lrsquoUfficioquotidiano e la Messa Bencheacute lrsquoabitudine di riunirsi a pregare in determinate ore fosse giagrave praticato daipaleocristiani e con la liberazione del culto grazie a Costantino nel 313 dC avesse giagrave raggiunto unostadio di organizzazione fu il monachesimo a promuoverne un particolare incremento ed a stabilire un

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LA SCRITTURAEssa iniziograve a diffondersi in un periodo dove la memorizzazione e lrsquoesecuzione del canto erano ancora ditipo orale Dovette perograve passare altro tempo percheacute questa sostituisse integralmente la tradizione orale efosse letta dai cantori come un moderno spartito La notazione del canto gregoriano venne ad assolverefunzioni eminentemente pratiche quale il riprodurre lrsquoandamento della melodia determinando al tempostesso la modalitagrave di esecuzione I segni usati i neumi derivavano dalla trasformazione degli accentidellrsquooratoria latina mutandosi a seconda dellrsquoarea geografica di origine Dapprima i neumi furono posti sultesto senza nessuna indicazione di altezza degli intervalli (neumi in campo aperto) in seguito conlrsquoadozione di una linea poi di due con relative chiavi ed infine il tetragramma (rigo musicale composto diquattro linee) si arrivograve ad una sempre piugrave precisa determinazione dellrsquoaltezza degli intervalli Possiamoquindi dire che piugrave la notazione neumatica egrave vicina alla tradizione orale una sorta di stenografia cheriproduce fedelmente lrsquoesecuzione musicale viva ricordando a chi giagrave la conosce lrsquoandamento melodico ele sfumature esecutive La notazione fissa invece definisce con precisione lrsquoaltezza degli intervalli ma sisposta dal vivo divenendo un documento autonomo e standardizzato I neumi sono poi senza significatoritmico poicheacute il canto gregoriano modella il proprio andamento ritmico su quello verbale

I TONIContemporaneamente alla nascita del canto gregoriano sempre in zona franca iniziarono a comparire deinuovi libri liturgici (i tonari) che classificano i brani del repertorio sacro per la loro appartenenza ad unodegli otto toni ecclesiastici Questi toni vennero poi indicati come scale costruite con la sovrapposizione ela sottoposizione di una quarta congiunta o una quinta iniziante dallrsquoodierno re Due sono le notecaratterizzanti la finalis su cui termina la melodia una sorta di primordiale cadenza e la repercussioattorno alla quale la melodia ruota

LrsquoESACORDO E LA NASCITA DELLE NOTEAnzicheacute soffermarsi sulle scale il teorico Guido drsquoArezzo (990 - 1050) ideograve un sistema che consisteva nelmemorizzare lrsquointonazioni degli intervalli paragonandoli ad uno schema di riferimento prefissatolrsquoesacordo (scala di sei suoni) tratto dalle note iniziali di ogni verso dellrsquoinno a San Giovanni

Sancte JohannesLabii reatumSolve pollutiFamuli tuorumMira gestorumResonnare fibrisUt queant laxis

Il Si (Sancte Johannes) fu aggiunto solo nel 1482

Guido drsquoArezzo e lrsquoallievo Theobaldo

Sono le note musicali (con la progressiva sostituzione dellrsquout col DO per la lingua italiana)Questo sistema godette di grandissima fortuna nei secoli a venire Divenne il principale metodo diinsegnamento della musica sino al XVII sec dopodicheacute i suoi principi vennero ripresi e adattati allamusica tonale nel nostro secolo

IL MONACHESIMOIl repertorio gregoriano che si venne a costituire nel corso dei due ultimi secoli del primo millennio siasotto il punto di vista liturgico e musicale egrave il risultato di un incessante processo di trasformazione diforme modi esecutivi e stili di canto sviluppatisi dentro due ambienti diversi ma paralleli lrsquoUfficioquotidiano e la Messa Bencheacute lrsquoabitudine di riunirsi a pregare in determinate ore fosse giagrave praticato daipaleocristiani e con la liberazione del culto grazie a Costantino nel 313 dC avesse giagrave raggiunto unostadio di organizzazione fu il monachesimo a promuoverne un particolare incremento ed a stabilire un

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LA SCRITTURAEssa iniziograve a diffondersi in un periodo dove la memorizzazione e lrsquoesecuzione del canto erano ancora ditipo orale Dovette perograve passare altro tempo percheacute questa sostituisse integralmente la tradizione orale efosse letta dai cantori come un moderno spartito La notazione del canto gregoriano venne ad assolverefunzioni eminentemente pratiche quale il riprodurre lrsquoandamento della melodia determinando al tempostesso la modalitagrave di esecuzione I segni usati i neumi derivavano dalla trasformazione degli accentidellrsquooratoria latina mutandosi a seconda dellrsquoarea geografica di origine Dapprima i neumi furono posti sultesto senza nessuna indicazione di altezza degli intervalli (neumi in campo aperto) in seguito conlrsquoadozione di una linea poi di due con relative chiavi ed infine il tetragramma (rigo musicale composto diquattro linee) si arrivograve ad una sempre piugrave precisa determinazione dellrsquoaltezza degli intervalli Possiamoquindi dire che piugrave la notazione neumatica egrave vicina alla tradizione orale una sorta di stenografia cheriproduce fedelmente lrsquoesecuzione musicale viva ricordando a chi giagrave la conosce lrsquoandamento melodico ele sfumature esecutive La notazione fissa invece definisce con precisione lrsquoaltezza degli intervalli ma sisposta dal vivo divenendo un documento autonomo e standardizzato I neumi sono poi senza significatoritmico poicheacute il canto gregoriano modella il proprio andamento ritmico su quello verbale

I TONIContemporaneamente alla nascita del canto gregoriano sempre in zona franca iniziarono a comparire deinuovi libri liturgici (i tonari) che classificano i brani del repertorio sacro per la loro appartenenza ad unodegli otto toni ecclesiastici Questi toni vennero poi indicati come scale costruite con la sovrapposizione ela sottoposizione di una quarta congiunta o una quinta iniziante dallrsquoodierno re Due sono le notecaratterizzanti la finalis su cui termina la melodia una sorta di primordiale cadenza e la repercussioattorno alla quale la melodia ruota

LrsquoESACORDO E LA NASCITA DELLE NOTEAnzicheacute soffermarsi sulle scale il teorico Guido drsquoArezzo (990 - 1050) ideograve un sistema che consisteva nelmemorizzare lrsquointonazioni degli intervalli paragonandoli ad uno schema di riferimento prefissatolrsquoesacordo (scala di sei suoni) tratto dalle note iniziali di ogni verso dellrsquoinno a San Giovanni

Sancte JohannesLabii reatumSolve pollutiFamuli tuorumMira gestorumResonnare fibrisUt queant laxis

Il Si (Sancte Johannes) fu aggiunto solo nel 1482

Guido drsquoArezzo e lrsquoallievo Theobaldo

Sono le note musicali (con la progressiva sostituzione dellrsquout col DO per la lingua italiana)Questo sistema godette di grandissima fortuna nei secoli a venire Divenne il principale metodo diinsegnamento della musica sino al XVII sec dopodicheacute i suoi principi vennero ripresi e adattati allamusica tonale nel nostro secolo

IL MONACHESIMOIl repertorio gregoriano che si venne a costituire nel corso dei due ultimi secoli del primo millennio siasotto il punto di vista liturgico e musicale egrave il risultato di un incessante processo di trasformazione diforme modi esecutivi e stili di canto sviluppatisi dentro due ambienti diversi ma paralleli lrsquoUfficioquotidiano e la Messa Bencheacute lrsquoabitudine di riunirsi a pregare in determinate ore fosse giagrave praticato daipaleocristiani e con la liberazione del culto grazie a Costantino nel 313 dC avesse giagrave raggiunto unostadio di organizzazione fu il monachesimo a promuoverne un particolare incremento ed a stabilire un

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definitivo ordine La celebrazione dellrsquoufficio si svolge (tuttora nei centri monastici) a date ore del giorno edella notte Il suo asse portante egrave la salmodia sia nella sua forma antifonale che responsoriale Quellaantifonale corrispondeva anticamente al canto di un salmo a cori alterni mentre piugrave tardi si affermograve lrsquousodi alternare i versetti del salmo con un ritornello tratto dal medesimo o da uno estraneo La salmodiaresponsoriale consiste invece nellrsquointercalare al canto solistico dei versi una risposta corale la responsioOltre alla salmodia un altro genere di canto liturgico che ricorre nella celebrazione canora dellrsquoufficio egravequello degli inni A differenza degli altri canti gli inni (introdotti in Occidente dal IV sec) accompagnanotesti poetici con metrica scandita sul giambo (piede metrico della poesia greca e latina formato da unasillaba breve ed una lunga) La Chiesa timorosa che potessero diventare veicoli di eresia mantenne nelprimo millennio un atteggiamento piuttosto cauto e diffidente nei confronti di questi inni Questi ultimiinfatti erano al confine fra la produzione colta e popolare e godettero (come quelli Ambrosiani utilizzatiper combattere lrsquoeresia ariana) di un gran favore popolare La messa In tempi successivi a un nucleo disalmi che cambiavano di testo col mutare delle festivitagrave furono aggiunti cinque canti su testi fissi al finedi accompagnare le parti cantate delle messe Quando lesecuzione dei canti delle messa fu assegnata alcorpo dei musicisti della Schola Cantorum questi acquisirono un grado estetico piugrave elevato La lunghezzadei brani si accorciograve a favore dellespansione melodica del canto E soprattutto le forme solisticheassunsero un aspetto quanto mai ornato per cui i cantori solisti potevano esibire un vero e propriovirtuosismo vocale Proprio tali varietagrave di forme e stili melodici fanno della messa il genere artistico piugraveperfetto e vario che il canto monodico cristiano (e quello gregoriano in particolare) abbia prodotto nelcorso di un processo di sviluppo millenario

GUIDO DrsquoAREZZOGuido drsquoArezzo ( Pomposa 992 (ca) - dagger Fonte Avellana Pesaro e Urbino 1050 (ca))Grande teorico musicale fu monaco dellrsquoabbazia di Pomposa presso Ferrara dove iniziograve gli studi di teoriamusicale ma le innovazioni didattiche gli valsero lrsquoostilitagrave dei confratelli si stabiligrave allora ad Arezzo (1023circa) dove insegnograve nella scuola di canto della cattedrale Bencheacute non sia stato il primo a servirsi di lineenella notazione musicale egrave tradizionalmente considerato lrsquoinventore del sistema moderno del rigo connote poste sulle linee e negli spazi A lui si deve anche lrsquoinvenzione di un sistema mnemonicomanoguidoniano per annotare lrsquoesatta intonazione dei gradi della scala (esacordo) basato sulle primesillabe dellrsquoinno dei primi vespri dedicato a san Giovanni Battista1

1 Partizione tratta dallrsquo ldquoAntiphonale Monasticum Pro Diurnis Horisrdquo 1934 pag 922

UT que- ant la- xis RE- so- naacute- re fi- bris MI- ra ge- stό- rum

FA- mu- li tu- ό- rum SOL- ve pol- luacute- ti LA- bi- i re- aacute- tum

San- cte Jo- aacuten- nes

II

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Egli espose tali innovazioni nella ldquoEpistola ad Michaelemrdquo de ignoto cantu e nel ldquoPrologus inAntiphonariumrdquo Tale sistema egrave alla base della teoria della solmisazione2Nel 1673 Giovanni Bononcini cambia il nome di UT in DO [Piugrave attendibile egrave lrsquoattribuzione a Giovanni Battista Doni(Firenze 1594 ndash daggerFirenze 1 dicembre 1647) La sillaba fu considerata difficile da pronunciare e sostituita da quella inizialedi Dominus il Signore]Il nome della nota Si composta dalle due prime lettere delle due ultime parole [Sancte Joannes] furono introdotte piugrave tardi[Piugrave attendibile XVI secolo]

Fissato cosigrave lrsquointervallo esatto tra le varie note Guido inventograve o perfezionograve il modo di rappresentarlo conesattezza Mentre nellrsquoantica notazione i neumi erano disposti in ordine sparso egli pensograve di radunarliattorno a una riga tracciata sul foglio e corrispondente a una nota prestabilita cui presto se ne aggiunseunrsquoaltra fincheacute riuscigrave a offrire un sistema definitivo di notazione a quattro righe detto tetragramma Perstabilire lrsquoaltezza del semitono tracciava in giallo la linea corrispondente al DO e in rosso quellacorrispondente al FA Subito diffuso nelle regioni drsquoItalia - dopo lrsquoapprovazione del papa - e con maggiorlentezza nelle scuole germaniche il suo metodo fece assumere ai segni di notazione le piugrave semplici estabili forme di un quadrato o romboidale con o senza codetta forme da cui uscirono le notazion neraquadrata3 o romana e la romboidale o gotica

CARATTERISTICHE DEL CANTO GREGORIANOFin dalla sua nascita la musica cristiana fu ed egrave nullrsquoaltro che unrsquoorazione cantata che non va effettuata inmodo puramente formale o esibizionista Il testo egrave dunque il motivo centrale del Canto GregorianoNon si potragrave mai comprendere il Canto Gregoriano staccato dal testo che risulta prioritario rispetto allamelodia ed egrave quello che le dagrave significato Per interpretare il Canto Gregoriano nella sua essenza piugrave alta icantori devono aver capito molto bene il significato del testo Di conseguenza qualsiasi impostazione divoce di tipo operistico che intenda evidenziare il solista o gli interpreti deve essere evitataIl suo svolgersi calmo e solenne quasi fuori dal tempo invoglia i fedeli alla contemplazione dellagrandezza divina e al distacco dalle cose terrene Egrave un canto cosiddetto a ritmo libero le note cioegrave sisusseguivano senza il rigore della suddivisione metronomica senza la divisione in battute Egrave il testo chesuggerisce il ritmo senza esserne rigidamente sottomesso Lrsquoassenza del ritmo egrave lrsquoelemento piugravecaratteristico del canto gregoriano Tale assenza era dovuta alla convinzione che essendo strettamentelegato alla quotidianitagrave della vita terrena fosse lontano dalla spiritualitagrave Inoltre era vocale affidatorigorosamente alle sole voci in quanto preghiera (era uno scandalo in quei tempi fare entrare in chiesa unostrumento musicale) Il testo egrave rigorosamente in latino

Egrave musica vocale che si canta a cappella senza accompagnamento di strumenti Si canta allrsquounisono - una sola nota per volta - il che significa che tutti i cantori intonano la stessa

melodia Questo tipo di canto si chiama Monodico Molti autori affermano che non si deveammettere il canto di un coro misto Tuttavia considerando che molti uomini donne e ragazzidevono avere la stessa opportunitagrave di partecipare alla liturgia si raccomanda per non infrangerequesto principio della monodia che cantino alternativamente

Si canta con ritmo libero secondo lo sviluppo del testo letterario e non con schemi su misura comepotrebbe essere quelli di una marcia una danza una sinfonia (vedi la sezione Ritmo)

Egrave una musica modale scritta in scale di suoni molto particolari che servono per suscitare una varietagravedi sentimenti come raccoglimento allegria tristezza serenitagrave (vedi la sezione Modi)

La sua melodia egrave sillabica a ciascuna sillaba del testo corrisponde un suono ed egrave melismaticaquando ad una sillaba corrispondono vari suoni Ci sono melismi che ne contengono piugrave di 50 peruna sola sillaba

Il testo egrave in latino lingua dellrsquoimpero romano diffusa per lrsquoEuropa Questi testi furono ricavati daiSalmi e da altri libri dellrsquoAntico Testamento alcuni provenienti dai Vangeli e altri di ispirazione

2 (Dal nome delle note musicali sol e mi) o solfisazione sistema didattico in vigore dallrsquoXI al XVI secolo di individuazione deisuoni nellrsquoambito dellrsquoesacordo3 Le note erano rappresentate con la testa quadrata( anzicheacute ovale) e il gambo della nota partiva dal centro della stessa inveceche dalla sua circonferenza in piugrave la testa era piena (notazione nera)

7

propria generalmente anonima Tuttavia esistono alcuni pezzi liturgici in lingua greca Kyrieeleison Agios o Theos (liturgia del Venerdigrave Santo)

Scrittura il Canto Gregoriano egrave scritto sopra un tetragramma cioegrave sopra 4 linee a differenza delpentagramma della musica attuale Le sue note si chiamano punto quadrato (punctum quadratum)virga se sono note individuali e neuma se sono note raggruppate Esse hanno ugual valore inrelazione alla loro durata ad eccezione di quelle che hanno un episema orizzontale o verticaledella nota precedente il quilisma e la seconda nota del salicus la cui durata si allunga ma con unsignificato espressivo e le note che hanno il punto che ne raddoppia la durata (Vedere la sezioneNotazione)

GLI SPAZI DEL CANTO GREGORIANOCome detto precedentemente il Canto Gregoriano nacque come interpretazione dentro la Liturgia dellaChiesa Quindi egrave la Liturgia lo scenario naturale

1 La Messa Durante la celebrazione dellrsquoeucaristia esistono due gruppi principali di pezzi

a) LrsquoOrdinarium egrave composto dai testi delle parti fisse della messa Kyrie Gloria Credo Santo Agnus

b) Il Proprium egrave costituito dai testi che si cantano secondo il tempo liturgico o secondo la festa che sicelebra

Introito canto che accompagna la processione introitale del celebrante Graduale e Tracto (nel tempo sostituiti dallrsquoAlleluia) dopo le letture Offertorium canto che accompagna la processione offertoriale o semplicemente lrsquooffertorio Communio

c) Oltre a questi due gruppi ne esistono altri che si cantano come recitativi senza inflessione(cantillazione) cosigrave sono le orazioni le letture il prefazio e la preghiera eucaristica il Padre Nostro Eranobrani che per la loro semplicitagrave potevano essere eseguiti dal celebrante o da persone alle quali non erarichiesta una speciale abilitagrave per il canto

Il Proprium entrograve in uso nel VI secolo Allrsquoepoca di papa Gregorio I questa parte della Messa eracompletamente uniformataPer lrsquoOrdinarium i canti furono inseriti in tempi diversi

Il Kyrie con papa Gregorio I (590-604) Il Gloria con papa Simmaco (498-514) Il Credo con papa Benedetto VIII (XI secolo) Il Sanctus con papa Sisto I (120 ca) LrsquoAgnus con papa Sergio I (687-701)

2 LrsquoUfficio Divino Nei Monasteri i monaci facevano una pausa dal lavoro e si riunivano regolarmentein determinate ore del giorno per recitare le loro preghiere

Mattutino preghiera invitatorio Lodi preghiera del mattino Ora Prima Ora Terza 9 AM Ora Sesta 12 M

8

Ora Nona 3 PM Vespri 6 PM Compieta prima del riposo notturno

Il repertorio dei canti per lrsquoUfficio Divino consta di Il canto dei Salmi Semplici recitazioni - cantillazione - delle letture e delle preghiere Antifona dellrsquoinvitatorio Inni Antifone cantate prima e dopo i salmi Responsori Te Deum Canti dellrsquoAntico e del Nuovo Testamento (Benedictus Magnificat Nunc Dimittis)

3 Altri canti Tropi testi intercalati a preghiere ufficiali Qualche melodia di abbellimento con varianti melismatiche che si aggiungono allrsquoAlleluia Sequenze esempi Sequenza di Pasqua Sequenza dei Defunti Canti processionali processione al Sepolcro processione con il Santissimo Sacramento etc

Nellrsquoambito del canto gregoriano il termine Messa musicalmente indicava solo lrsquoOrdinario

9

Ora Nona 3 PM Vespri 6 PM Compieta prima del riposo notturno

Il repertorio dei canti per lrsquoUfficio Divino consta di Il canto dei Salmi Semplici recitazioni - cantillazione - delle letture e delle preghiere Antifona dellrsquoinvitatorio Inni Antifone cantate prima e dopo i salmi Responsori Te Deum Canti dellrsquoAntico e del Nuovo Testamento (Benedictus Magnificat Nunc Dimittis)

3 Altri canti Tropi testi intercalati a preghiere ufficiali Qualche melodia di abbellimento con varianti melismatiche che si aggiungono allrsquoAlleluia Sequenze esempi Sequenza di Pasqua Sequenza dei Defunti Canti processionali processione al Sepolcro processione con il Santissimo Sacramento etc

Nellrsquoambito del canto gregoriano il termine Messa musicalmente indicava solo lrsquoOrdinario

9

Ora Nona 3 PM Vespri 6 PM Compieta prima del riposo notturno

Il repertorio dei canti per lrsquoUfficio Divino consta di Il canto dei Salmi Semplici recitazioni - cantillazione - delle letture e delle preghiere Antifona dellrsquoinvitatorio Inni Antifone cantate prima e dopo i salmi Responsori Te Deum Canti dellrsquoAntico e del Nuovo Testamento (Benedictus Magnificat Nunc Dimittis)

3 Altri canti Tropi testi intercalati a preghiere ufficiali Qualche melodia di abbellimento con varianti melismatiche che si aggiungono allrsquoAlleluia Sequenze esempi Sequenza di Pasqua Sequenza dei Defunti Canti processionali processione al Sepolcro processione con il Santissimo Sacramento etc

Nellrsquoambito del canto gregoriano il termine Messa musicalmente indicava solo lrsquoOrdinario

9

LA NOTAZIONE GREGORIANA

Il rigoLrsquoestensione delle melodie gregoriane (ambitus) egrave in generale limitata il rigo gregoriano egrave perciograve formatoda sole quattro linee e dai corrispondenti tre spazi intermedi (tetragramma) Nella notazione gregoriana siusano dei segni chiamati Neumi che per definirne lrsquoaltezza vengono posizionati su questo tetragramma

Si ottengono cosigrave 9 suoni (una nona) estensione sufficiente per le melodie gregoriane quando egrave necessariouna maggiore estensione si ricorre ad una e una sola stanghetta supplementare posta sopra la quarta esotto la prima linea

Le chiaviPer determinare il nome delle note vengono poste allrsquoinizio del tetragramma la chiave4 di DO o la chiavedi FA

La forma delle due chiavi costituisce una stilizzazione della grafia delle lettere C ed F lettere giagrave usate neimanoscritti in notazione alfabetica ad indicare rispettivamente appunto le note di DO e FA Le due letteresi trovano utilizzate come chiavi anche negli antichi codici la loro scelta egrave dovuta al fatto che esseindividuano le corde cosiddette forti al di sotto delle quali cioegrave si trova il semitono rendendo cosigravepossibile la letturaQuando la melodia si sposta troppo sopra o sotto il tetragramma onde evitare lrsquoaggiunta di piugrave stanghette etagli in testa viene spostata la chiave su un altro rigo

La guidaLa guida o custos egrave una piccola nota posta alla fine di ogni rigo non va eseguita Essa indica soltanto ilgrado della prima nota del rigo seguente Puograve trovarsi anche a metagrave rigo quando crsquoegrave uno spostamento5 oun cambiamento6 di chiave Anche in questo caso essa indica solo il grado della nota successiva

4 In origine le linee contrassegnate dalla chiave di DO e di FA erano rispettivamente di colore giallo e rosso5 Quando la chiave resta la stessa ma si sposta su altro rigo6 Quando si passa da una chiave allrsquoaltra (DOrarrFA e viceversa)

linea 4

linea 3

linea 2

linea 11deg spazio

2deg spazio

3deg spazio

Chiave di DO Chiave di FApiugrave raramente

Do

10

Le stanghette

Per indicare le pause o segnare i punti del respiro vengono poste delle stanghette che hanno un valorediverso in base alla loro lunghezza

La stanghetta piugrave corta o quarto di stanghetta (divisio minima) definisce uno stacco brevissimo o unrespiro cortissimo un respiro che si puograve anche evitare Rappresenta anche la fine di un inciso musicaleLa stanghetta media (divisio minor) che viene posta tra i due righi interni al tetragramma definisce unrespiro normale che non crei ldquotempi di silenziordquo e sufficiente per riprendere subito il canto della semifrasesuccessiva Costituisce anche la fine di una semifrase musicaleLa stanghetta intera (divisio major) quella che percorre verticalmente il tetragramma egrave un respiroprofondo o una pausa evidente un attimo di silenzio che puograve essere anche definito ldquounrsquoespressionerdquo Essaindica una pausa del valore di una notae la fine di una frase musicaleLa doppia stanghetta (divisio finalis) delimita i versetti indica la conclusione di tutta la composizione odella prima parte per poi essere seguita dal SALMO o dal VERSETTOla fine di un brano Allrsquointerno diun canto indica lrsquoalternarsi dei cori (Gloria e Credo) Nel caso di un solo coro assume il significato disemplice stanghetta intera

Le alterazioni

Sono solo due e si trovano soltanto davanti al Si il bemolle e al bequadro A volte per esigenze tipografiche le alterazioni vengono poste davanti al neuma contenente il Si

Il bemolle viene annullato

quando intervenga un bequadro da qualsiasi tipo di stanghetta dal cambio di parola per conservare il bemolle occorre segnarlo allrsquoinizio di ogni parola

Se lrsquoeffetto del bemolle deve valere per tutto il brano egrave possibile conformemente alla prassi moderna nongregoriana porre il segno come armatura di chiave

SI naturaleSIb

Kyacute- ri- e

11

Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

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Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

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Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

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Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

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Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

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Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

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INTRODUZIONE AL CANTO GREGORIANONome forma e valore delle note - Nomi dei Neumi10 o Gruppi

Neumi Monosonici (con o senza segni ritmici)

1 2 3 4 5a) PUNCTUM

oTRACTULUS11

b) PUNCTUMINCLINATUM

c) VIRGA

d) QUILISMA12

e) APOSTROPHAo STROPHA

f) ORISCUS Neografie13

g) PUNCTUMLIQUESCENS

SpiegazioneColonna 1 In questa colonna le singole note senza segni ritmici hanno il valore di una croma nella musicamoderna E come nella musica moderna possiamo trovare due tre o piugrave tre crome sul movimento cosigrave allostesso modo nel canto Gregoriano possiamo avere due tre o piugrave note singole che formano un ritmocomposto o gruppo ritmico

A queste singole note possono essere aggiunti tre segni ritmici

Colonna 2 Lrsquoepisema verticale segna lrsquoinizio del gruppo composto e la fase ritmica del movimento

10 Sono chiamati ldquoneumi quei segni che dal IX secolo costituiscono la scrittura musicale e che attraverso varie trasformazionidivennero la base della notazione gregoriana classica tuttora in uso detta quadrata Il termine ldquoneumardquo viene dal greco ldquoνεῦμαrdquo(segno cenno) ma prima di essere usato nel senso odierno fu messo in relazione con altre due parole greche ldquoπνεῦμαrdquo (soffiovento) e ldquoνόμοςrdquo (melodia formula melodica) e indicograve nellrsquouso di numerosi autorilo Jubilus il melisma finale degli Alleluja edelle Sequenze11 Dal lat ldquotractusrdquo (part pass di ldquotrahererdquo ldquotirarerdquo Si puograve affermare che eacute lrsquoaccento grave che col tempo si egrave trasformatograficamente in un piccolo tratto orizzontale piugrave o meno ridotto a un punto da cui egrave risultato il punctum e il tractulus piugrave largoche egrave in effetti un punctum episemato12 Dal lat medievale adattamento del gr ldquokeleusmardquo ldquocanto cadenzatordquo13 Si denominano ldquoneografierdquo le grafie tendenti ad una maggiore differenziazione dai segni usati dalla notazione Vaticana alfine di evidenziare giagrave attraverso la notazione quadrata qualche elementare indicazione esecutiva sulla base degli antichicodici I momenti fondamentali dellrsquointroduzione di neografie si possono individuare nellrsquoAM [Antiphonale Monasticum] del1934 e nellrsquoAR2 [Antiphonale Romanum] del 1983 (con lrsquoimportante precedente del PsM [Psalterium Monasticum] del 1981)

== =

14

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

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Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

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Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

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Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

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Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

17

Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

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Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

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Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

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b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

19

b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

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b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

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Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

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Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

20

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

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I MODI gregoriani lrsquoOCTOECHOS17

Dal punto di vista armonico il canto gregoriano si sviluppa in un sistema di scale semplici in diverseposizioni La tonalitagrave egrave un sistema sviluppato nel Rinascimento che impone perograve una certa rigiditagravestrutturale si riconosco certe tonalitagrave grazie ad un computo di quinte giuste le quali stanno tra di esse inrapporti abbastanza stretti La tonalitagrave si fonda su modulazioni le modulazioni su alterazioni Egrave lrsquouso dellemodulazioni e delle alterazioni che dagrave alla musica tonale il ldquosentimentordquoIl canto gregoriano invece non ha nulla di tutto ciograve Tutto il sistema assolutamente diatonico - in base alquale si regge la struttura armonica di questa forma musicale - egrave il MODO o MODALITAgrave

Un modo consiste in una scala naturale priva di alterazioni (ad eccezione del si bemolle attestato tuttaviasolo in epoca piugrave tarda e presente solo in determinate e particolari situazioni) le cui note sono le uniche acomparire allrsquointerno della melodiaQuesto concetto implica che allrsquointerno di un canto gregoriano non esistano modulazioni neacute sensibili otoniche sebbene vi si riconoscano alcune note distintive del modo in cui la melodia egrave scrittaOgni modo infatti egrave caratterizzato da una specifica nota detta finalis (che egrave comune sia al modo autenticosia al rispettivo plagale) e ad una nota peculiare detta repercussio o corda di recita18 attorno alla quale egraveorganizzata la linea melodica La modalitagrave si definisce dalla cadenza finale Accanto a queste duecaratteristiche se ne aggiunge una terza lrsquoambitus lrsquoestensione tra la nota piugrave bassa e la nota piugrave alta checaratterizzano lrsquointero brano

I teorici medievali nel contesto della riforma carolingia cercarono la sistematizzazione del gregorianoattraverso il legame con la musica greca la terminologia divenne il criterio significativo della continuitagravefra la cultura antica e quella medievale Crsquoegrave perograve da dire che i modi dellrsquoantica Grecia non corrispondevanoa quelli mutuati nel canto gregoriano di essi furono ripresi solamente i nomiGli otto modi gregoriani corrispondono ad otto diverse tipologie di scale musicali le quali vengonoconcepite come ldquocongiunzionerdquo di due tetracordi diatonici (il tetracordo diatonico egrave definito comeldquosuccessione di quattro suoni congiunti che formano un intervallo di quarta giusta cioegrave due toni e unsemitonordquo) caratterizzati dalla diversa posizione del semitono e dallrsquoassenza di intervalli piugrave piccoli delsemitono

I canti gregoriani con la riforma carolingia vennero catalogati ndash senza tenere conto dellrsquoorigine e dellosviluppo del repertorio ndash attraverso la teoria modale dellrsquooctoechos che egrave punto di arrivo di un processoevolutivo

Gli otto modi dellrsquooctoechos vengono distinti in autentici (protus deuterus tritus e tetrardus conosciutianche come dorico frigio lidio misolidio ndash nomi desunti erroneamente dalla modalitagrave greca antica) eplagali (al cui nome egrave aggiunto il prefisso ldquoipo-rdquo ipodorico ipofrigio ipolidio ipomisolidio)

I modi plagali sono collocati una quarta giusta sotto il rispettivo modo autentico e per verificare se unmodo va classificato nellrsquoautentico oppure nel plagale si deve osservare se la dominante di unacomposizione coincide con una delle due corde tonali scelte per il modo a cui appartiene

17 Dal greco ldquoΟκτώηχοςrdquo ldquootto suonirdquo egrave il quadro teorico in cui sono descritte le otto forme della modalitagrave Inizialmenteapplicate alla musica bizantina questo quadro egrave stato successivamente utilizzato per la descrizione del canto piano e piugraveparticolarmente del canto gregoriano18 Alberto Turco definisce la ldquoCorda di recitardquo come tenore salmodico che nei brani autentici egrave alla distanza di una quinta neiplagali a distanza di una terza oppure di una quarta

21

MODIFINALIS

(F)AMBITUS(Estensione)

REPERCUSSIODominante (D)

IDorico

PROTUSAutentico Re Re ndash Re La

IIIpodorico

Plagale Re La ndash La Fa

IIIFrigio

DEUTERUSAutentico Mi Mi ndash Mi Do (Si)

IVIpofrigio

Plagale Mi Si ndash Si La

VLidio

TRITUSAutentico Fa Fa ndash Fa Do

VIIpolidio

Plagale Fa Do ndash Do La

VIIMisolidio

TETRARDUSAutentico Sol Sol ndash Sol Re

VIIIIpomisolidio

Plagale Sol Re - Re Do

Di seguito gli otto MODI

DEUTERUS AUTENTICO (III Modo)

DEUTERUS PLAGALE (IV Modo)

TRITUS AUTENTICO (V Modo)

TRITUS PLAGALE (VI Modo)

PROTUS AUTENTICO (I Modo)

PROTUS PLAGALE (II Modo)

22

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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LA SALMODIA

I generi compositivi che caratterizzano il canto gregoriano (sillabico semiornato ornato) comprendonoforme musicali che prevedono lrsquoalternanza tra una parte responsoriale generalmente eseguita dalla scholae i versetti salmodici affidati ad un solista o a un gruppo di pochi cantori Lrsquoesecuzione di questi versetti egravedefinita appunto SalmodiaIl canto della salmodia egrave strutturato su modelli melodici che mantengono sempre gli stessi elementistrutturali questi vengono detti toni salmodici e sono strettamente legati alla modalitagrave del brano al qualesono associati

Regole della salmodia

La Salmodia sempliceIl tono di un salmo egrave costituito dalle seguenti parti

a) LrsquoIntonazione o Intonatiob) Il Tenore salmodico o Corda di Recita o Dominantec) La Flexad) La Cadenza Mediana o Mediatioe) Le sillabe di preparazionef) La Cadenza Finale o Terminatio

LrsquoIntonazioneLa struttura formulare di intonazione costituisce il legame melodico tra la finale dellrsquoAntifona e il Tenoresalmodico La troviamo generalmente sulle prime due sillabe del versetto e utilizza neumi di uno o duesuoni Raramente il tono salmodico inizia direttamente sulla corda di recitaDi solito la struttura formulare dellrsquointonazione riguarda solo il primo verso gli altri versi inizianodirettamente con la nota del Tenore salmodico o Corda di Recita Quando lrsquointonazione deve ripetersi adogni verso come nel Magnificat questo viene sempre indicato

Il Tenore salmodicoEgrave la nota sulla quale viene cantillata la maggior parte del versetto sia nel primo che nel secondo emistichioDi fatto egrave lrsquoelemento che caratterizza il tono salmodicoLrsquounica eccezione riguarda il Tonus Peregrinus (che illustreremo piugrave avanti) caratterizzato dal fatto dipresentare due tenori distinti per i due emistichi LA e SOL

La FlexaQuando il primo emistichio risulta molto lungo viene di solito ldquospezzatordquo da unrsquoinflessione melodicadenominata Flexa (segnata da una croce dagger) La sillaba drsquoaccento della parola interessata egrave posta sullostesso grado del Tenore salmodico mentre la sillaba finale egrave cantata su un grado inferiore che risulta digrado congiunto quando la distanza egrave di tono intero quando la corda di recita egrave sul DO o sul FA si evitalrsquoinflessione semitonale a vantaggio di unrsquoinflessione di terza minore

La Cadenza Mediana o MediatioCostituisce la conclusione del primo emistichio egrave unica per ciascun tono e si applica allrsquoultima parola delprimo emistichio Con riferimento allrsquoesempio riportato piugrave avanti la cadenza egrave detta a un accento ed egravecostituita da una nota drsquoaccento sulla quale egrave posta la sillaba tonica dellrsquoultima parola e di una nota finalesulla quale egrave cantata la sillaba finale nel caso di una parola che presenta lrsquoaccento tonico sulla penultimasillaba (parossitona) Dopo la nota drsquoaccento e strettamente connessa ad essa egrave prevista una nota ldquobiancardquoun punto ldquovuotordquo denominata epentesi19 intercalare da utilizzare se la parola finale presenta lrsquoaccentotonico sulla terzrsquoultima sillaba (proparossitona) Vi sono ancora altre possibilitagrave che qui tralasciamo

Le sillabe di preparazione

19 Dal greco ἐπένϑεσις ldquoinserzionerdquo aggiunta o interposizione nellrsquointerno di un gruppo fonetico o sintattico di un suono nonetimologico

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In alcuni toni salmodici le cadenze mediane si distaccano dalla corda di recita prima del raggiungimentodel primo o unico accento di cadenza Si tratta di uno o piugrave neumi monosonici sui quali vengono cantatele cosiddette sillabe di preparazione che in alcune edizioni di canto gregoriano sono scritte in corsivoLa Cadenza Finale o TerminatioA differenza della cadenza mediana che egrave unica per ciascun modo la cadenza finale detta ancheterminatio puograve presentare forme diverse nellrsquoambito dello stesso tono salmodico (differentiaelig) Ciograve egravedovuto per poter concatenare in maniera agevole e corretta la nota finale della salmodia con lrsquoinizio(incipit) dellrsquoantifona che egrave ripetuta dopo il versetto solisticoNelle edizioni attuali del canto gregoriano la differentia da applicare egrave suggerita alla fine dellrsquoantifona daineumi posti sullrsquo acronimo ldquoE-u-o-u-a-erdquo (Saelig-cu-lo-rum A-men) la prima o le prime due note poste soprale lettere dellrsquoacronimo riguardano il tenore salmodico le altre si riferiscono alle eventuali sillabe dipreparazione e alla cadenza (senza considerare alcuna nota di epentesi) Ancora allrsquoinizio dellrsquoantifonasubito dopo il numero romano o arabo che ne precisa la modalitagrave si trova una lettera che indica innotazione alfabetica lrsquoultima nota della differentia Fino allrsquoAntiphonale Monasticum del 1934 questalettera era scritta in carattere maiuscolo se le finali dellrsquoantifona e della differentia coincidevano nelleedizioni piugrave recenti invece viene scritta sempre in minuscolo Se perograve nellrsquoambito dello stesso tono piugravedifferentiaelig terminano sullo stesso grado queste vengono distinte da un numero aggiunto alla letteraA titolo dimostrativo si riportano i seguenti esempi

AR 1949 p 27

AR 1949 p 44

I nove toni salmodici

Lrsquointonazione salmodica non gode di una finalis fissa e pertanto si adegua al sistema modale solo inriferimento al tenor e alla distribuzione intervallare che ruota attorno ad esso Otto sono pertanto leformule salmodiche piugrave una aggiunta detta modus peregrinus che adotta una doppia corda di recitaprima su la e poi su sol Si tratta presumibilmente del residuo di una forma arcaica concepita quando ilsistema non era ancora codificato Le formule salmodiche rivelano movimenti melodici tipici la perdita ditensione (flexa o terminatio) egrave in genere di terza minore o di grado mentre lrsquoinnalzamento della voce (nellamediatio) egrave piugrave ristretto tono o semitonoPer la natura stessa della distribuzione diatonica degli intervalli (mutuata dal systema teleion) al gradosottostante di tono puograve corrispondere un innalzamento del tenor sia di semitono che di tono se invece ilgrado sottostante egrave di terza minore (in genere con il semitono allrsquoacuto) si ha sempre un innalzamento ditono (altrimenti fra note estreme si creerebbe un improbabile intervallo di quarta diminuita)Quattro sono pertanto i toni il cui tenor dista un tono dalla nota inferiore (I IV VI VII la re) e quattroun semitono (II III V VIII fa do) Questo il formulario che propone il Liber usualis

L- le- luacute- ia E u o u a e

2 D

A

7 c 2

A L- le- luacute- ia Ps Di- xit Doacutemi-nus E u o u a e

25

I TONO

Differentiaelig

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio TenorSillabe dipreparazione

26

D 2

fgg 2

g 3a

a 2a 3

Finalis

D

II TONO

A B

III TONODifferentiaelig

b a

a 2

g g 2

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unicaSill diprep

dagger

vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

Sillabe dipreparazione Finalis

27

IV TONODifferentiaelig

A B

A

B V TONO

A B

g E

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

dagger

vel

Altera positio ejusdem Toni

vel

dagger

dagger

dagger

dagger

vel

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

Sillabe dipreparazione Finalis

28

Sillabe dipreparazione Finalis

c A A

dcf LU p 730

VI TONO

A B

VII TONODifferentiaelig

a b

c c 2

d

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

Tenor Finalis unica

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

dagger

dagger vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Finalis

29

VIII TONODifferentiaelig

GA G

cB

TONUS PEREGRINUS

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Sillabe dipreparazione Finalis

dagger

vel

Int Tenore et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

dagger

dagger

Alio modo

tenori distinti per i due emistichiLA e SOL

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SINTESI

NEUMI MONOSONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUM Usato generalmente anche per designarelrsquoaccento grave delle sillabe

In composizione con altre forme neumatiche

PUNCTUMINCLINATUMO ROMBOIDALE Parte del Climacus e delle forme subbipunctis

VIRGA Per lrsquoaccento acuto

PUNTINO Per un valore sillabico diminuito

NEUMI PLURISONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

CLIVIS Formato da due note discendenti composto da una virgae da un tractulus si eseguono legando dallrsquoacuto al gravesenza impulsi su una singola nota

PES o PODATUS Neuma ascendente di due note Lrsquointervallo tra i duesuoni non supera mai la quinta giusta Egrave lrsquoaccostamentodi un suono grave tractulus e uno acuto virga Anche perquesto neuma non ci sono impulsi sulle note malrsquoesecuzione deve scorrere con perfetta legatura dal bassoallrsquoalto

PORRECTUS Neuma plurisonico di tre suoni acuto-grave-acuto egraveformato da una clivis con lrsquoaggiunta di una virga Trenote legate emesse senza impulsi intermedi perarticolazione sillabica sulla terza nota si produce unaleggera attrazione

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TORCULUS Formato da tre suoni grave-acuto-grave trae origine dalpes con lrsquoaggiunta del terzo suono piugrave basso vieneeseguito legato con una leggera spinta del terzo suono

CLIMACUS Sono tre note discendenti viene anche chiamato virgasubbipunctis con possibilitagrave di avere alte note in discesa eallora saragrave subtripunctis subdiatesseris (una + quattro)subdiapente (una + cinque)

SCANDICUS Neuma formato da tre note ascendenti con leggeroaumento della prima nota

SALICUS Formato da tre note ascendenti con la nota culminante alsecondo grado (sottolineata dallrsquoictus)

TRIGONUS Due note allrsquounisono e la terza piugrave bassa Non si trovamai isolato su una sillaba ma in composizione con altrineumi il cui valore risulteragrave diminuito il canto cioegrave devepresentare un suono piugrave leggero

BIVIRGATRIVIRGA Neuma con piugrave suoni allrsquounisono viene eseguito con una

ripercussione cioegrave una ripetizione del suono sen zainterruzione (leggere pulsazioni onda acustica)

STROPHICUS Anche questo egrave un neuma plurisonico con noteallrsquounisono ma con valori sillabici diminuiti quindi piugraveleggeri e con ripercussione rapida

ORISCUS Neuma di conduzione melodica posto tra due neumi dimaggior importanza egrave impiegato in composizione di altrineumi la sua interpretazione va considerata nel contestoverbo-melodico

PRESSUS

Major e Minor per differenza di intervalli formato da duesuoni allrsquounisono ed un terzo discendente Puograve trovarsiisolato su una sillaba o in composizione con altri neumi

VIRGA STRATA Le prime due note possono essere allrsquounisono o essereequivalenti al gruppo pes In entrambi i casi lrsquoultima nota(oriscus) egrave sempre una nota piugrave grave

32

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

33

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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Le emozioni espresse dai MODI Gregoriani

Nei secoli si egrave affermato che ad ogni modo corrispondesse uno specifico stato drsquoanimo o sentimento Ciograveha effettivamente un riscontro nella realtagrave visto che lrsquoascolto di brani in modalitagrave diverse dagrave allrsquoascoltatoremoderno differenti emozioni Guido drsquoArezzo il fondatore della notazione diastematica gregorianaaffermograve in proposito

laquoIl primo egrave grave il secondo triste il terzo mistico il quarto armonioso il quintoallegro il sesto devoto il settimo angelico lrsquoottavo perfettoraquo

Adagraven de Fulda cosigrave li commenta

laquoIl primo modo si presta a ogni sentimento il secondo egrave adatto alle cose tristi il terzo egraveveemente il quarto egrave tenero il quinto si addice agli allegri il sesto alle persone diprovata pietagrave il settimo attiene alla gioventugrave e lrsquoottavo alla saggezzaraquo

Juan de Espinosa autore del XVI secolo commenta a sua volta

laquoIl primo egrave allegro e molto adatto per attenuare le passioni dellrsquoanimo [hellip] grave epiangente il secondo molto appropriato per provocare lacrime [hellip] il terzo egrave moltoefficace per incitare allrsquoira [hellip] mentre il quarto prende in seacute ogni gioia incita aidiletti e calma la rabbia [hellip] il quinto produce allegria e piacere a coloro che sonotristi [hellip] lacrimoso e pietoso egrave il sesto [hellip] piacere e tristezza si uniscono nel settimo[hellip] per forza devrsquoessere molto allegro lrsquoottavo [hellip]raquo

(Trattato dei principi 1520)

Ciograve che bisogna sempre tener presente egrave che nel canto gregoriano ogni suono esiste in relazione a seacute stessoNon esistono relazioni armoniche o verticali che vincolano un suono rispetto ad un altro come potrebbeavvenire con la sensibile della tonalitagrave neacute la melodia puograve venir forzata (con il limite evidente di questadefinizione) verso un certo andamento percheacute lrsquoarmonia deve seguire un certo corso come avviene invecenella tonalitagrave canonicaLrsquounico punto di riferimento per la melodia gregoriana egrave costituito dallrsquoinsieme di ambitus finalis erepercussio ma anche questo talvolta egrave turbato soprattutto nei canti piugrave antichi che possono mostrareinflussi delle antiche modalitagrave greche o dellrsquoantico canto romano o gallicano

Pratica del Canto Gregoriano

Non egrave nostra intenzione proporre un saggio di interpretazione del canto gregoriano neacute una lezione sullavocalitagrave da adottare per esso poicheacute illustri e valenti gregorianisti hanno affrontato e proposto lrsquoargomentocon la dovuta completezza A noi interessa precisare come il canto gregoriano debba inserirsi nellamoderna liturgia cattolica Innanzituttosi deve ricordare che

La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizionigli si riservi il posto principale

(Sacrosantum Concilium cap VI116)

da cui si evince quanto sia errato ritenere questa forma musicale obsoleta o inadatta alla liturgia modernatanto per lo stile quanto per la linguaNon egrave importante che lrsquoesecuzione dei canti gregoriani nella liturgia sia perfetta e filologica ma egravesufficiente tener presente alcuni semplici principi per ottenere risultati soddisfacentiDistinguiamo quindi alcuni punti chiave per interpretare ed eseguire correttamente le diverse forme delcanto gregoriano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

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II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

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necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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LA STORIA

Con la predicazione del Vangelo 2000 anni fa si diffonde anche il culto cristiano la liturgia Ognireligione celebra la sua liturgia e canta nella sua propria lingua Questa differenza di lingue si egrave conservatafino ai nostri giorni per le liturgie mediorientali Lrsquooccidente mediterraneo si comporta diversamenteDopo due secoli di liturgia in greco adotta il latino Ogni regione dellrsquooccidente cristiano comincia cosigrave acomporre il proprio repertorio di canti sacri la lingua egrave comune ma i testi e le melodie sono differentiEsiste un canto ldquobeneventanordquo e ldquoaquileianordquo per il sud dellrsquoItalia ldquoromanordquo per la cittagrave di Roma e le suedipendenze ldquoAmbrosianordquo per Milano e il nord dellrsquoItalia ldquoispanicordquo ai piedi dei Pirenei ldquogallicanordquonelle terre della Gallia romana e ldquocelticordquo per il nord ovest dellrsquoEuropa

Di tutti questi repertori latini il solo canto ambrosiano egrave sopravvissuto fino ai nostri giorni La costruzionedelle grandi basiliche romane permette al culto di prendere uno slancio ed acquisire una nuova solennitagraveTutte le arti vi concorrono soprattutto il canto liturgico Fino a quel momento gran parte del canto erariservata al solista Dal V secolo nasce la schola cantorum composta da una ventina di chierici a serviziodel canto sacro Queste scholaelig elaborano nel corso del V-VI secolo un repertorio di canto in armonia conlo svilupparsi della liturgia Alla fine del VI secolo la composizione del corpus delle melodie romane egravecompiuta

Verso il 760 assistiamo ad un avvicinamento tra il regno franco dei pipinidi (Pipino il breve e poi il figlioCarlo Magno) e il papato (Stefano II e i suoi successori) Pipino adotteragrave la liturgia romana nel suo regnoper assicurare una unitagrave religiosa e attraverso questo consolidare lrsquounitagrave politica Lrsquointroduzione dellaliturgia romana implica praticamente la soppressione del repertorio dei canti gallicani fino ad allora in usonelle regioni franche e la loro sostituzione con il repertorio romano Il testo dei canti romani consegnatoper iscritto nei codici si impone facilmente e diviene il testo di riferimento Nonostante ciograve per la melodianon succederagrave la stessa cosa Lrsquoandatura generale del canto romano e la sua architettura modale sonospesso accolti dai musicisti gallicani ma essi lo rivestiranno di una ornatura completamente differentequella cui erano abituati Al posto di una sostituzione di un repertorio assistiamo ad una ibridazione

Bisogneragrave attendere un altro secolo per avere i primi codici per il canto con una notazione musicale i primiche ci siano pervenuti sono della fine del IX secolo ma soprattutto del corso del X secolo Come per ognicanto liturgico dellrsquoantichitagrave il nuovo repertorio nasce dalla tradizione orale Questa tradizione perograve siinterrompe con la soppressione di un repertorio locale e la sostituzione con un repertorio straniero(romano-franco) Questa imposizione del nuovo repertorio alla totalitagrave dellrsquooccidente incontra molteresistenze in Gallia a Milano a Roma e in Spagna Due elementi hanno invece influito al successo dellasua diffusione lrsquoinvenzione di un processo di scrittura della melodia (pietra miliare nella storia dellamusica) e lrsquoattribuzione della composizione del nuovo canto a uno dei personaggi piugrave illustri dellrsquoantichitagravecristiana il papa Gregorio Magno (590) da dove verragrave il nome di ldquocanto gregorianordquo

Molte cause concorreranno alla decadenza del canto gregoriano Anzitutto il progresso della notazione inquanto se le prime scritture non indicavano che la scansione ritmica dopo lrsquoapparizione progressiva dellelinee poi delle note guida e delle chiavi e infinedellrsquointerconnessione nel sistema della portata di chiavi e note guida le sfumature ritmiche divengonodifficili da eseguire Prima della scrittura musicale si cantava a memoria Nei decenni che vedonolrsquoelaborazione della notazione si canta ancora a memoria il solo cantore ricorre al libro per prepararsiprima della cerimonia Una volta fissato il sistema di notazione si canta con gli occhi fissi sul libro Poco apoco il ruolo della memoria si atrofizza Incomincia cosigrave una nuova tappa della storia della musica Inseguito nel IX secolo si sviluppa il tropo (ovvero la sillabazione dei melismi di certi generi comelrsquoAlleluia) che contribuisce a snaturare il ritmo Infine la polifonia tramite un semplice sdoppiamento allaquarta annichilisce le virtuositagrave modali della melodia monodica originale mentre lo sforzo degli interpretiper assicurare una simultaneitagrave di esecuzione ne compromette lrsquoagilitagrave ritmica Verso la fine del medio evo(XV sec) il canto gregoriano egrave entrato in una fase di completa decadenza

Nel 1833 Dom Guegraveranger fondatore dellrsquoabbazia di Solesmes poco musicista ma uomo di gusto affrontalrsquoopera di restaurazione del canto gregoriano con entusiasmo Inizia ad imporsi sullrsquoesecuzione e chiede ai

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suoi monaci di rispettare nel loro canto il primato del testo pronuncia accentazione e fraseggio per lasua comprensione al servizio della preghiera Non egrave il solo a ricercare la cantilena gregoriana primitiva maegrave parte di un largo movimento di interesse per il canto sacro Egrave tuttavia a Solesmes che la restaurazioneassume la dimensione scientifica richiesta I primi studi di comparazione tra i manoscritti antichi portatiavanti da Dom Jausions furono continuati da Dom Pothier Egrave Dom Mocquerau che svilupperagrave questaimpresa scientifica costituendo una collezione di facsimile dei principali manoscritti di canto racchiusinelle biblioteche europee Creograve inoltre anche lrsquoatelier e la pubblicazione di ldquoPaleografia Musicalerdquo (1889)Ma la restaurazione del canto gregoriano non egrave finita percheacute il Concilio Vaticano II (1963-1965) harichiesto ldquouna edizione piugrave critica dei libri di canto giagrave editirdquo Per portare a buon fine questa missione iricercatori di oggi sono poderosamente aiutati dalle opere di Dom Cardine Egrave grazie a lui che sono statechiarite le leggi che reggono la scrittura dei neumi primitivi gettando le basi di una ldquoEdizione Critica delgraduale Romanordquo

La parola ldquorestaurazionerdquo non sta a significare solo lrsquoaffinamento nella restituzione melodica dei pezzi maha la pretesa di ridare spazio al canto gregoriano nella liturgia viva di unrsquoassemblea Ci sono altresigrave interecomunitagrave che si dedicano alla restaurazione del canto gregoriano ma in maniera nascosta e senza laminima pretesa musicologica

Breve cronologia del Canto Gregoriano

313 I cristiani liberi di professare la loro fede portano con seacute dalle catacombe dellemelodie semplici sulle parole dei salmi come facevano gli Apostoli a Gerusalemme

396 Agostino piange ascoltando i canti che i fedeli di Milano elevano a Dio nel duomoV-VII sec Il repertorio latino si diversifica nei testi e nel modo di cantare secondo le areegeografiche a Roma non come in Gallia e nella Spagna Visigota

600 ca Il Papa Gregorio Magno inizia una politica dunificazione delle liturgie occidentali con lrsquoaiutodei Capetingi Il nuovo repertorio liturgico-melodico che ne risulta saragrave denominato cantoldquogregorianordquo

VII-IX sec Apogeo del canto gregoriano Unrsquoepoca di intensa composizione I compositori anonimisulla base dei canti salmici amplificano le melodie che daranno vita alle AntifonedrsquoIngresso e di Comunione della Messa o creano dei brani musicali per scuole o solisti gliAlleluia e i Graduali I fedeli monaci o cantori imparano tutto a memoria la trasmissionedel canto avviene per via orale

850 ca Invenzione delle prime scritture musicali Lrsquoutilizzo dei ldquoneumirdquo cioegrave di segni scritti a penna supergamena permette di annotare in maniera precisa il ritmo e lrsquoespressione del canto ciograve aiutanella memorizzazione delle melodie ma non dagrave ancora lrsquointervallo tra le note

1050 ca Il monaco Guido drsquoArezzo precisa la scrittura per definire lrsquointervallo tra le note dando loro unnome Ut-Re-Mi-Fa-Sol-La e mettendo a punto il sistema del tetragramma Questa invenzionesegna purtroppo lrsquoinizio della decadenza del canto gregoriano Una volta sostituita la memoriacon la lettura delle note il canto diventa piugrave matematico e perde in freschezza Nascono leprime polifonie basate sul gregoriano Il ritmo non egrave piugrave basato sulla parola latina ma egrave fissatocon delle misure

Il canto gregoriano avragrave allora aperto la strada alla musica moderna e grandi compositori come Bach oMozart attingeranno tanto da questo antico canto

1840 Il canto gregoriano egrave chiamato ldquocantus planusrdquo talmente ha perso della sua autenticitagrave egrave diventatonoioso lento senza vita I monaci benedettini dellrsquoAbbazia di Solesmes (Francia) iniziano allorauna lunghissima opera di ricerca scientifica basata sui manoscritti che i monaci pazientemente

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copiano e fotografano in tutte le abbazie e biblioteche drsquoEuropa Grazie a questi monaci il cantogregoriano tende a ritrovare la sua autenticitagrave un potente strumento di preghiera

1903 Papa Pio X definisce il canto gregoriano come canto proprio della Chiesa romana e propone alpopolo cristiano di pregare in bellezza

1962 Il Concilio Vaticano II verragrave a confermare con la sua autoritagrave lrsquouso di questo canto semprepraticato nella Chiesa con le seguenti parole laquoLa Chiesa riconosce il canto gregoriano come proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizioni gli si riservi il posto principaleraquo (SC116)

IL Canto Gregoriano e lo sviluppo della scrittura musicale

LE ORIGINI DELLA NOTAZIONE MUSICALELa prima notazione di cui si posseggono documenti sicuri egrave quella greca suddivisa in due sistemientrambi a base essenzialmente alfabetica il tipo piugrave antico detto strumentale si serviva in parte di unalfabeto arcaico usando le lettere in posizioni diverse per indicare le alterazioni il secondo tipo dettovocale si valeva dellrsquointero alfabeto ionico in ordine consecutivo Tuttrsquoaltra base ebbe la notazionemedievale del canto gregoriano detta notazione neumatica che adottograve i simboli grafici dellrsquoaccento acutograve e circonflesso I neumi costituivano un insieme di segni indicanti con approssimazione il decorso diuna linea melodica in modo da aiutare i cantori che giagrave la conoscevano a memoria a ricordarla meglioGiagrave nella notazione neumatica tuttavia si avevano scritture adiastematiche (dove la posizione reciproca deineumi non tentava di raffigurare con esattezza la successione delle altezze) e scritture diastematiche (dovein diversa misura questo tentativo era compiuto) Nel sec XI Guido drsquoArezzo propose lrsquouso sistematico diun vero e proprio rigo musicale di 4 linee (tetragramma) in questo modo era possibile rappresentare conprecisione lrsquoaltezza delle note con lo stesso criterio oggi in uso Restava da risolvere il problema dellarappresentazione grafica delle durate esso si pose con urgenza allrsquoepoca dei primi sviluppi della polifoniaNei sec XII-XIII si affermograve dapprima il sistema dei modi ritmici durante lrsquo ldquoArs antiquardquo nella secondametagrave del sec XIII cominciograve a delinearsi un sistema (notazione modale) che faceva corrispondere ad alcunivalori di durata una forma precisa delle note Con lrsquo ldquoArs novardquo (sec XIV) la notazione modale vennecompletamente superata ai valori di maxima longa brevis semibrevis e minima corrispose una forma bendefinita ma i loro rapporti reciproci erano definiti da una teoria piuttosto complessa che distingueva i casiin cui quei valori erano perfetti (tre volte il valore successivo) o imperfetti (il doppio) Questa notazionedetta notazione mensurale ebbe caratteri diversi in Italia e in Francia Tuttavia nel sec XV si imposeovunque la notazione mensurale francese che rimase sostanzialmente invariata fino alla fine del sec XVIconobbe poi una graduale semplificazione che venne a coincidere con la notazione moderna Da notare chementre nella notazione modale le parti si scrivevano una sopra lrsquoaltra in partitura nella notazionemensurale si usarono le parti staccate e dal Seicento si affermograve accanto a esse lrsquouso della partitura in sensomoderno (con la stanghetta di battuta) Pur tralasciando lrsquoevoluzione dei sistemi di scrittura musicale noneuropei non si puograve tuttavia trascurare lrsquoesistenza di una specifica notazione per il canto bizantino (basatasu segni che definivano con esattezza la successione melodica degli intervalli)

(Da Enciclopedia Sapereit)

IL CANTO GREGORIANO E GREGORIO MAGNOIl canto gregoriano egrave un canto cristiano nato nelle zone dominate dai Franchi che si impose su altretradizioni locali ad esempio quella ambrosianaIl canto gregoriano non fu codificato (come si potrebbe pensare) dal papa Gregorio Magno (535-604) lostesso che partito dal monastero di Monte Cassino al fine di evangelizzare gli angli attorno al 590ristabiligrave quel minimo di contatti fra le varie parti del decaduto Impero Romano drsquoOccidente Nemmeno lacompilazione di un antifonario riformato (ovvero una collezione di testi dei canti della messa) elrsquoistituzione della Schola Cantorum (cioegrave un corpo di cantori professionisti che eseguivano tramandavanoil repertorio) fondamentali innovazioni nel campo musicale furono opere sue come invece affermavaGiovanni Diacono Egli apportograve perograve in campo liturgico migliorie e semplificazioni

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LA SCRITTURAEssa iniziograve a diffondersi in un periodo dove la memorizzazione e lrsquoesecuzione del canto erano ancora ditipo orale Dovette perograve passare altro tempo percheacute questa sostituisse integralmente la tradizione orale efosse letta dai cantori come un moderno spartito La notazione del canto gregoriano venne ad assolverefunzioni eminentemente pratiche quale il riprodurre lrsquoandamento della melodia determinando al tempostesso la modalitagrave di esecuzione I segni usati i neumi derivavano dalla trasformazione degli accentidellrsquooratoria latina mutandosi a seconda dellrsquoarea geografica di origine Dapprima i neumi furono posti sultesto senza nessuna indicazione di altezza degli intervalli (neumi in campo aperto) in seguito conlrsquoadozione di una linea poi di due con relative chiavi ed infine il tetragramma (rigo musicale composto diquattro linee) si arrivograve ad una sempre piugrave precisa determinazione dellrsquoaltezza degli intervalli Possiamoquindi dire che piugrave la notazione neumatica egrave vicina alla tradizione orale una sorta di stenografia cheriproduce fedelmente lrsquoesecuzione musicale viva ricordando a chi giagrave la conosce lrsquoandamento melodico ele sfumature esecutive La notazione fissa invece definisce con precisione lrsquoaltezza degli intervalli ma sisposta dal vivo divenendo un documento autonomo e standardizzato I neumi sono poi senza significatoritmico poicheacute il canto gregoriano modella il proprio andamento ritmico su quello verbale

I TONIContemporaneamente alla nascita del canto gregoriano sempre in zona franca iniziarono a comparire deinuovi libri liturgici (i tonari) che classificano i brani del repertorio sacro per la loro appartenenza ad unodegli otto toni ecclesiastici Questi toni vennero poi indicati come scale costruite con la sovrapposizione ela sottoposizione di una quarta congiunta o una quinta iniziante dallrsquoodierno re Due sono le notecaratterizzanti la finalis su cui termina la melodia una sorta di primordiale cadenza e la repercussioattorno alla quale la melodia ruota

LrsquoESACORDO E LA NASCITA DELLE NOTEAnzicheacute soffermarsi sulle scale il teorico Guido drsquoArezzo (990 - 1050) ideograve un sistema che consisteva nelmemorizzare lrsquointonazioni degli intervalli paragonandoli ad uno schema di riferimento prefissatolrsquoesacordo (scala di sei suoni) tratto dalle note iniziali di ogni verso dellrsquoinno a San Giovanni

Sancte JohannesLabii reatumSolve pollutiFamuli tuorumMira gestorumResonnare fibrisUt queant laxis

Il Si (Sancte Johannes) fu aggiunto solo nel 1482

Guido drsquoArezzo e lrsquoallievo Theobaldo

Sono le note musicali (con la progressiva sostituzione dellrsquout col DO per la lingua italiana)Questo sistema godette di grandissima fortuna nei secoli a venire Divenne il principale metodo diinsegnamento della musica sino al XVII sec dopodicheacute i suoi principi vennero ripresi e adattati allamusica tonale nel nostro secolo

IL MONACHESIMOIl repertorio gregoriano che si venne a costituire nel corso dei due ultimi secoli del primo millennio siasotto il punto di vista liturgico e musicale egrave il risultato di un incessante processo di trasformazione diforme modi esecutivi e stili di canto sviluppatisi dentro due ambienti diversi ma paralleli lrsquoUfficioquotidiano e la Messa Bencheacute lrsquoabitudine di riunirsi a pregare in determinate ore fosse giagrave praticato daipaleocristiani e con la liberazione del culto grazie a Costantino nel 313 dC avesse giagrave raggiunto unostadio di organizzazione fu il monachesimo a promuoverne un particolare incremento ed a stabilire un

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LA SCRITTURAEssa iniziograve a diffondersi in un periodo dove la memorizzazione e lrsquoesecuzione del canto erano ancora ditipo orale Dovette perograve passare altro tempo percheacute questa sostituisse integralmente la tradizione orale efosse letta dai cantori come un moderno spartito La notazione del canto gregoriano venne ad assolverefunzioni eminentemente pratiche quale il riprodurre lrsquoandamento della melodia determinando al tempostesso la modalitagrave di esecuzione I segni usati i neumi derivavano dalla trasformazione degli accentidellrsquooratoria latina mutandosi a seconda dellrsquoarea geografica di origine Dapprima i neumi furono posti sultesto senza nessuna indicazione di altezza degli intervalli (neumi in campo aperto) in seguito conlrsquoadozione di una linea poi di due con relative chiavi ed infine il tetragramma (rigo musicale composto diquattro linee) si arrivograve ad una sempre piugrave precisa determinazione dellrsquoaltezza degli intervalli Possiamoquindi dire che piugrave la notazione neumatica egrave vicina alla tradizione orale una sorta di stenografia cheriproduce fedelmente lrsquoesecuzione musicale viva ricordando a chi giagrave la conosce lrsquoandamento melodico ele sfumature esecutive La notazione fissa invece definisce con precisione lrsquoaltezza degli intervalli ma sisposta dal vivo divenendo un documento autonomo e standardizzato I neumi sono poi senza significatoritmico poicheacute il canto gregoriano modella il proprio andamento ritmico su quello verbale

I TONIContemporaneamente alla nascita del canto gregoriano sempre in zona franca iniziarono a comparire deinuovi libri liturgici (i tonari) che classificano i brani del repertorio sacro per la loro appartenenza ad unodegli otto toni ecclesiastici Questi toni vennero poi indicati come scale costruite con la sovrapposizione ela sottoposizione di una quarta congiunta o una quinta iniziante dallrsquoodierno re Due sono le notecaratterizzanti la finalis su cui termina la melodia una sorta di primordiale cadenza e la repercussioattorno alla quale la melodia ruota

LrsquoESACORDO E LA NASCITA DELLE NOTEAnzicheacute soffermarsi sulle scale il teorico Guido drsquoArezzo (990 - 1050) ideograve un sistema che consisteva nelmemorizzare lrsquointonazioni degli intervalli paragonandoli ad uno schema di riferimento prefissatolrsquoesacordo (scala di sei suoni) tratto dalle note iniziali di ogni verso dellrsquoinno a San Giovanni

Sancte JohannesLabii reatumSolve pollutiFamuli tuorumMira gestorumResonnare fibrisUt queant laxis

Il Si (Sancte Johannes) fu aggiunto solo nel 1482

Guido drsquoArezzo e lrsquoallievo Theobaldo

Sono le note musicali (con la progressiva sostituzione dellrsquout col DO per la lingua italiana)Questo sistema godette di grandissima fortuna nei secoli a venire Divenne il principale metodo diinsegnamento della musica sino al XVII sec dopodicheacute i suoi principi vennero ripresi e adattati allamusica tonale nel nostro secolo

IL MONACHESIMOIl repertorio gregoriano che si venne a costituire nel corso dei due ultimi secoli del primo millennio siasotto il punto di vista liturgico e musicale egrave il risultato di un incessante processo di trasformazione diforme modi esecutivi e stili di canto sviluppatisi dentro due ambienti diversi ma paralleli lrsquoUfficioquotidiano e la Messa Bencheacute lrsquoabitudine di riunirsi a pregare in determinate ore fosse giagrave praticato daipaleocristiani e con la liberazione del culto grazie a Costantino nel 313 dC avesse giagrave raggiunto unostadio di organizzazione fu il monachesimo a promuoverne un particolare incremento ed a stabilire un

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LA SCRITTURAEssa iniziograve a diffondersi in un periodo dove la memorizzazione e lrsquoesecuzione del canto erano ancora ditipo orale Dovette perograve passare altro tempo percheacute questa sostituisse integralmente la tradizione orale efosse letta dai cantori come un moderno spartito La notazione del canto gregoriano venne ad assolverefunzioni eminentemente pratiche quale il riprodurre lrsquoandamento della melodia determinando al tempostesso la modalitagrave di esecuzione I segni usati i neumi derivavano dalla trasformazione degli accentidellrsquooratoria latina mutandosi a seconda dellrsquoarea geografica di origine Dapprima i neumi furono posti sultesto senza nessuna indicazione di altezza degli intervalli (neumi in campo aperto) in seguito conlrsquoadozione di una linea poi di due con relative chiavi ed infine il tetragramma (rigo musicale composto diquattro linee) si arrivograve ad una sempre piugrave precisa determinazione dellrsquoaltezza degli intervalli Possiamoquindi dire che piugrave la notazione neumatica egrave vicina alla tradizione orale una sorta di stenografia cheriproduce fedelmente lrsquoesecuzione musicale viva ricordando a chi giagrave la conosce lrsquoandamento melodico ele sfumature esecutive La notazione fissa invece definisce con precisione lrsquoaltezza degli intervalli ma sisposta dal vivo divenendo un documento autonomo e standardizzato I neumi sono poi senza significatoritmico poicheacute il canto gregoriano modella il proprio andamento ritmico su quello verbale

I TONIContemporaneamente alla nascita del canto gregoriano sempre in zona franca iniziarono a comparire deinuovi libri liturgici (i tonari) che classificano i brani del repertorio sacro per la loro appartenenza ad unodegli otto toni ecclesiastici Questi toni vennero poi indicati come scale costruite con la sovrapposizione ela sottoposizione di una quarta congiunta o una quinta iniziante dallrsquoodierno re Due sono le notecaratterizzanti la finalis su cui termina la melodia una sorta di primordiale cadenza e la repercussioattorno alla quale la melodia ruota

LrsquoESACORDO E LA NASCITA DELLE NOTEAnzicheacute soffermarsi sulle scale il teorico Guido drsquoArezzo (990 - 1050) ideograve un sistema che consisteva nelmemorizzare lrsquointonazioni degli intervalli paragonandoli ad uno schema di riferimento prefissatolrsquoesacordo (scala di sei suoni) tratto dalle note iniziali di ogni verso dellrsquoinno a San Giovanni

Sancte JohannesLabii reatumSolve pollutiFamuli tuorumMira gestorumResonnare fibrisUt queant laxis

Il Si (Sancte Johannes) fu aggiunto solo nel 1482

Guido drsquoArezzo e lrsquoallievo Theobaldo

Sono le note musicali (con la progressiva sostituzione dellrsquout col DO per la lingua italiana)Questo sistema godette di grandissima fortuna nei secoli a venire Divenne il principale metodo diinsegnamento della musica sino al XVII sec dopodicheacute i suoi principi vennero ripresi e adattati allamusica tonale nel nostro secolo

IL MONACHESIMOIl repertorio gregoriano che si venne a costituire nel corso dei due ultimi secoli del primo millennio siasotto il punto di vista liturgico e musicale egrave il risultato di un incessante processo di trasformazione diforme modi esecutivi e stili di canto sviluppatisi dentro due ambienti diversi ma paralleli lrsquoUfficioquotidiano e la Messa Bencheacute lrsquoabitudine di riunirsi a pregare in determinate ore fosse giagrave praticato daipaleocristiani e con la liberazione del culto grazie a Costantino nel 313 dC avesse giagrave raggiunto unostadio di organizzazione fu il monachesimo a promuoverne un particolare incremento ed a stabilire un

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definitivo ordine La celebrazione dellrsquoufficio si svolge (tuttora nei centri monastici) a date ore del giorno edella notte Il suo asse portante egrave la salmodia sia nella sua forma antifonale che responsoriale Quellaantifonale corrispondeva anticamente al canto di un salmo a cori alterni mentre piugrave tardi si affermograve lrsquousodi alternare i versetti del salmo con un ritornello tratto dal medesimo o da uno estraneo La salmodiaresponsoriale consiste invece nellrsquointercalare al canto solistico dei versi una risposta corale la responsioOltre alla salmodia un altro genere di canto liturgico che ricorre nella celebrazione canora dellrsquoufficio egravequello degli inni A differenza degli altri canti gli inni (introdotti in Occidente dal IV sec) accompagnanotesti poetici con metrica scandita sul giambo (piede metrico della poesia greca e latina formato da unasillaba breve ed una lunga) La Chiesa timorosa che potessero diventare veicoli di eresia mantenne nelprimo millennio un atteggiamento piuttosto cauto e diffidente nei confronti di questi inni Questi ultimiinfatti erano al confine fra la produzione colta e popolare e godettero (come quelli Ambrosiani utilizzatiper combattere lrsquoeresia ariana) di un gran favore popolare La messa In tempi successivi a un nucleo disalmi che cambiavano di testo col mutare delle festivitagrave furono aggiunti cinque canti su testi fissi al finedi accompagnare le parti cantate delle messe Quando lesecuzione dei canti delle messa fu assegnata alcorpo dei musicisti della Schola Cantorum questi acquisirono un grado estetico piugrave elevato La lunghezzadei brani si accorciograve a favore dellespansione melodica del canto E soprattutto le forme solisticheassunsero un aspetto quanto mai ornato per cui i cantori solisti potevano esibire un vero e propriovirtuosismo vocale Proprio tali varietagrave di forme e stili melodici fanno della messa il genere artistico piugraveperfetto e vario che il canto monodico cristiano (e quello gregoriano in particolare) abbia prodotto nelcorso di un processo di sviluppo millenario

GUIDO DrsquoAREZZOGuido drsquoArezzo ( Pomposa 992 (ca) - dagger Fonte Avellana Pesaro e Urbino 1050 (ca))Grande teorico musicale fu monaco dellrsquoabbazia di Pomposa presso Ferrara dove iniziograve gli studi di teoriamusicale ma le innovazioni didattiche gli valsero lrsquoostilitagrave dei confratelli si stabiligrave allora ad Arezzo (1023circa) dove insegnograve nella scuola di canto della cattedrale Bencheacute non sia stato il primo a servirsi di lineenella notazione musicale egrave tradizionalmente considerato lrsquoinventore del sistema moderno del rigo connote poste sulle linee e negli spazi A lui si deve anche lrsquoinvenzione di un sistema mnemonicomanoguidoniano per annotare lrsquoesatta intonazione dei gradi della scala (esacordo) basato sulle primesillabe dellrsquoinno dei primi vespri dedicato a san Giovanni Battista1

1 Partizione tratta dallrsquo ldquoAntiphonale Monasticum Pro Diurnis Horisrdquo 1934 pag 922

UT que- ant la- xis RE- so- naacute- re fi- bris MI- ra ge- stό- rum

FA- mu- li tu- ό- rum SOL- ve pol- luacute- ti LA- bi- i re- aacute- tum

San- cte Jo- aacuten- nes

II

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Egli espose tali innovazioni nella ldquoEpistola ad Michaelemrdquo de ignoto cantu e nel ldquoPrologus inAntiphonariumrdquo Tale sistema egrave alla base della teoria della solmisazione2Nel 1673 Giovanni Bononcini cambia il nome di UT in DO [Piugrave attendibile egrave lrsquoattribuzione a Giovanni Battista Doni(Firenze 1594 ndash daggerFirenze 1 dicembre 1647) La sillaba fu considerata difficile da pronunciare e sostituita da quella inizialedi Dominus il Signore]Il nome della nota Si composta dalle due prime lettere delle due ultime parole [Sancte Joannes] furono introdotte piugrave tardi[Piugrave attendibile XVI secolo]

Fissato cosigrave lrsquointervallo esatto tra le varie note Guido inventograve o perfezionograve il modo di rappresentarlo conesattezza Mentre nellrsquoantica notazione i neumi erano disposti in ordine sparso egli pensograve di radunarliattorno a una riga tracciata sul foglio e corrispondente a una nota prestabilita cui presto se ne aggiunseunrsquoaltra fincheacute riuscigrave a offrire un sistema definitivo di notazione a quattro righe detto tetragramma Perstabilire lrsquoaltezza del semitono tracciava in giallo la linea corrispondente al DO e in rosso quellacorrispondente al FA Subito diffuso nelle regioni drsquoItalia - dopo lrsquoapprovazione del papa - e con maggiorlentezza nelle scuole germaniche il suo metodo fece assumere ai segni di notazione le piugrave semplici estabili forme di un quadrato o romboidale con o senza codetta forme da cui uscirono le notazion neraquadrata3 o romana e la romboidale o gotica

CARATTERISTICHE DEL CANTO GREGORIANOFin dalla sua nascita la musica cristiana fu ed egrave nullrsquoaltro che unrsquoorazione cantata che non va effettuata inmodo puramente formale o esibizionista Il testo egrave dunque il motivo centrale del Canto GregorianoNon si potragrave mai comprendere il Canto Gregoriano staccato dal testo che risulta prioritario rispetto allamelodia ed egrave quello che le dagrave significato Per interpretare il Canto Gregoriano nella sua essenza piugrave alta icantori devono aver capito molto bene il significato del testo Di conseguenza qualsiasi impostazione divoce di tipo operistico che intenda evidenziare il solista o gli interpreti deve essere evitataIl suo svolgersi calmo e solenne quasi fuori dal tempo invoglia i fedeli alla contemplazione dellagrandezza divina e al distacco dalle cose terrene Egrave un canto cosiddetto a ritmo libero le note cioegrave sisusseguivano senza il rigore della suddivisione metronomica senza la divisione in battute Egrave il testo chesuggerisce il ritmo senza esserne rigidamente sottomesso Lrsquoassenza del ritmo egrave lrsquoelemento piugravecaratteristico del canto gregoriano Tale assenza era dovuta alla convinzione che essendo strettamentelegato alla quotidianitagrave della vita terrena fosse lontano dalla spiritualitagrave Inoltre era vocale affidatorigorosamente alle sole voci in quanto preghiera (era uno scandalo in quei tempi fare entrare in chiesa unostrumento musicale) Il testo egrave rigorosamente in latino

Egrave musica vocale che si canta a cappella senza accompagnamento di strumenti Si canta allrsquounisono - una sola nota per volta - il che significa che tutti i cantori intonano la stessa

melodia Questo tipo di canto si chiama Monodico Molti autori affermano che non si deveammettere il canto di un coro misto Tuttavia considerando che molti uomini donne e ragazzidevono avere la stessa opportunitagrave di partecipare alla liturgia si raccomanda per non infrangerequesto principio della monodia che cantino alternativamente

Si canta con ritmo libero secondo lo sviluppo del testo letterario e non con schemi su misura comepotrebbe essere quelli di una marcia una danza una sinfonia (vedi la sezione Ritmo)

Egrave una musica modale scritta in scale di suoni molto particolari che servono per suscitare una varietagravedi sentimenti come raccoglimento allegria tristezza serenitagrave (vedi la sezione Modi)

La sua melodia egrave sillabica a ciascuna sillaba del testo corrisponde un suono ed egrave melismaticaquando ad una sillaba corrispondono vari suoni Ci sono melismi che ne contengono piugrave di 50 peruna sola sillaba

Il testo egrave in latino lingua dellrsquoimpero romano diffusa per lrsquoEuropa Questi testi furono ricavati daiSalmi e da altri libri dellrsquoAntico Testamento alcuni provenienti dai Vangeli e altri di ispirazione

2 (Dal nome delle note musicali sol e mi) o solfisazione sistema didattico in vigore dallrsquoXI al XVI secolo di individuazione deisuoni nellrsquoambito dellrsquoesacordo3 Le note erano rappresentate con la testa quadrata( anzicheacute ovale) e il gambo della nota partiva dal centro della stessa inveceche dalla sua circonferenza in piugrave la testa era piena (notazione nera)

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propria generalmente anonima Tuttavia esistono alcuni pezzi liturgici in lingua greca Kyrieeleison Agios o Theos (liturgia del Venerdigrave Santo)

Scrittura il Canto Gregoriano egrave scritto sopra un tetragramma cioegrave sopra 4 linee a differenza delpentagramma della musica attuale Le sue note si chiamano punto quadrato (punctum quadratum)virga se sono note individuali e neuma se sono note raggruppate Esse hanno ugual valore inrelazione alla loro durata ad eccezione di quelle che hanno un episema orizzontale o verticaledella nota precedente il quilisma e la seconda nota del salicus la cui durata si allunga ma con unsignificato espressivo e le note che hanno il punto che ne raddoppia la durata (Vedere la sezioneNotazione)

GLI SPAZI DEL CANTO GREGORIANOCome detto precedentemente il Canto Gregoriano nacque come interpretazione dentro la Liturgia dellaChiesa Quindi egrave la Liturgia lo scenario naturale

1 La Messa Durante la celebrazione dellrsquoeucaristia esistono due gruppi principali di pezzi

a) LrsquoOrdinarium egrave composto dai testi delle parti fisse della messa Kyrie Gloria Credo Santo Agnus

b) Il Proprium egrave costituito dai testi che si cantano secondo il tempo liturgico o secondo la festa che sicelebra

Introito canto che accompagna la processione introitale del celebrante Graduale e Tracto (nel tempo sostituiti dallrsquoAlleluia) dopo le letture Offertorium canto che accompagna la processione offertoriale o semplicemente lrsquooffertorio Communio

c) Oltre a questi due gruppi ne esistono altri che si cantano come recitativi senza inflessione(cantillazione) cosigrave sono le orazioni le letture il prefazio e la preghiera eucaristica il Padre Nostro Eranobrani che per la loro semplicitagrave potevano essere eseguiti dal celebrante o da persone alle quali non erarichiesta una speciale abilitagrave per il canto

Il Proprium entrograve in uso nel VI secolo Allrsquoepoca di papa Gregorio I questa parte della Messa eracompletamente uniformataPer lrsquoOrdinarium i canti furono inseriti in tempi diversi

Il Kyrie con papa Gregorio I (590-604) Il Gloria con papa Simmaco (498-514) Il Credo con papa Benedetto VIII (XI secolo) Il Sanctus con papa Sisto I (120 ca) LrsquoAgnus con papa Sergio I (687-701)

2 LrsquoUfficio Divino Nei Monasteri i monaci facevano una pausa dal lavoro e si riunivano regolarmentein determinate ore del giorno per recitare le loro preghiere

Mattutino preghiera invitatorio Lodi preghiera del mattino Ora Prima Ora Terza 9 AM Ora Sesta 12 M

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Ora Nona 3 PM Vespri 6 PM Compieta prima del riposo notturno

Il repertorio dei canti per lrsquoUfficio Divino consta di Il canto dei Salmi Semplici recitazioni - cantillazione - delle letture e delle preghiere Antifona dellrsquoinvitatorio Inni Antifone cantate prima e dopo i salmi Responsori Te Deum Canti dellrsquoAntico e del Nuovo Testamento (Benedictus Magnificat Nunc Dimittis)

3 Altri canti Tropi testi intercalati a preghiere ufficiali Qualche melodia di abbellimento con varianti melismatiche che si aggiungono allrsquoAlleluia Sequenze esempi Sequenza di Pasqua Sequenza dei Defunti Canti processionali processione al Sepolcro processione con il Santissimo Sacramento etc

Nellrsquoambito del canto gregoriano il termine Messa musicalmente indicava solo lrsquoOrdinario

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Ora Nona 3 PM Vespri 6 PM Compieta prima del riposo notturno

Il repertorio dei canti per lrsquoUfficio Divino consta di Il canto dei Salmi Semplici recitazioni - cantillazione - delle letture e delle preghiere Antifona dellrsquoinvitatorio Inni Antifone cantate prima e dopo i salmi Responsori Te Deum Canti dellrsquoAntico e del Nuovo Testamento (Benedictus Magnificat Nunc Dimittis)

3 Altri canti Tropi testi intercalati a preghiere ufficiali Qualche melodia di abbellimento con varianti melismatiche che si aggiungono allrsquoAlleluia Sequenze esempi Sequenza di Pasqua Sequenza dei Defunti Canti processionali processione al Sepolcro processione con il Santissimo Sacramento etc

Nellrsquoambito del canto gregoriano il termine Messa musicalmente indicava solo lrsquoOrdinario

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Ora Nona 3 PM Vespri 6 PM Compieta prima del riposo notturno

Il repertorio dei canti per lrsquoUfficio Divino consta di Il canto dei Salmi Semplici recitazioni - cantillazione - delle letture e delle preghiere Antifona dellrsquoinvitatorio Inni Antifone cantate prima e dopo i salmi Responsori Te Deum Canti dellrsquoAntico e del Nuovo Testamento (Benedictus Magnificat Nunc Dimittis)

3 Altri canti Tropi testi intercalati a preghiere ufficiali Qualche melodia di abbellimento con varianti melismatiche che si aggiungono allrsquoAlleluia Sequenze esempi Sequenza di Pasqua Sequenza dei Defunti Canti processionali processione al Sepolcro processione con il Santissimo Sacramento etc

Nellrsquoambito del canto gregoriano il termine Messa musicalmente indicava solo lrsquoOrdinario

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LA NOTAZIONE GREGORIANA

Il rigoLrsquoestensione delle melodie gregoriane (ambitus) egrave in generale limitata il rigo gregoriano egrave perciograve formatoda sole quattro linee e dai corrispondenti tre spazi intermedi (tetragramma) Nella notazione gregoriana siusano dei segni chiamati Neumi che per definirne lrsquoaltezza vengono posizionati su questo tetragramma

Si ottengono cosigrave 9 suoni (una nona) estensione sufficiente per le melodie gregoriane quando egrave necessariouna maggiore estensione si ricorre ad una e una sola stanghetta supplementare posta sopra la quarta esotto la prima linea

Le chiaviPer determinare il nome delle note vengono poste allrsquoinizio del tetragramma la chiave4 di DO o la chiavedi FA

La forma delle due chiavi costituisce una stilizzazione della grafia delle lettere C ed F lettere giagrave usate neimanoscritti in notazione alfabetica ad indicare rispettivamente appunto le note di DO e FA Le due letteresi trovano utilizzate come chiavi anche negli antichi codici la loro scelta egrave dovuta al fatto che esseindividuano le corde cosiddette forti al di sotto delle quali cioegrave si trova il semitono rendendo cosigravepossibile la letturaQuando la melodia si sposta troppo sopra o sotto il tetragramma onde evitare lrsquoaggiunta di piugrave stanghette etagli in testa viene spostata la chiave su un altro rigo

La guidaLa guida o custos egrave una piccola nota posta alla fine di ogni rigo non va eseguita Essa indica soltanto ilgrado della prima nota del rigo seguente Puograve trovarsi anche a metagrave rigo quando crsquoegrave uno spostamento5 oun cambiamento6 di chiave Anche in questo caso essa indica solo il grado della nota successiva

4 In origine le linee contrassegnate dalla chiave di DO e di FA erano rispettivamente di colore giallo e rosso5 Quando la chiave resta la stessa ma si sposta su altro rigo6 Quando si passa da una chiave allrsquoaltra (DOrarrFA e viceversa)

linea 4

linea 3

linea 2

linea 11deg spazio

2deg spazio

3deg spazio

Chiave di DO Chiave di FApiugrave raramente

Do

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Le stanghette

Per indicare le pause o segnare i punti del respiro vengono poste delle stanghette che hanno un valorediverso in base alla loro lunghezza

La stanghetta piugrave corta o quarto di stanghetta (divisio minima) definisce uno stacco brevissimo o unrespiro cortissimo un respiro che si puograve anche evitare Rappresenta anche la fine di un inciso musicaleLa stanghetta media (divisio minor) che viene posta tra i due righi interni al tetragramma definisce unrespiro normale che non crei ldquotempi di silenziordquo e sufficiente per riprendere subito il canto della semifrasesuccessiva Costituisce anche la fine di una semifrase musicaleLa stanghetta intera (divisio major) quella che percorre verticalmente il tetragramma egrave un respiroprofondo o una pausa evidente un attimo di silenzio che puograve essere anche definito ldquounrsquoespressionerdquo Essaindica una pausa del valore di una notae la fine di una frase musicaleLa doppia stanghetta (divisio finalis) delimita i versetti indica la conclusione di tutta la composizione odella prima parte per poi essere seguita dal SALMO o dal VERSETTOla fine di un brano Allrsquointerno diun canto indica lrsquoalternarsi dei cori (Gloria e Credo) Nel caso di un solo coro assume il significato disemplice stanghetta intera

Le alterazioni

Sono solo due e si trovano soltanto davanti al Si il bemolle e al bequadro A volte per esigenze tipografiche le alterazioni vengono poste davanti al neuma contenente il Si

Il bemolle viene annullato

quando intervenga un bequadro da qualsiasi tipo di stanghetta dal cambio di parola per conservare il bemolle occorre segnarlo allrsquoinizio di ogni parola

Se lrsquoeffetto del bemolle deve valere per tutto il brano egrave possibile conformemente alla prassi moderna nongregoriana porre il segno come armatura di chiave

SI naturaleSIb

Kyacute- ri- e

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Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

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Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

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Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

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Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

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Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

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Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

13

INTRODUZIONE AL CANTO GREGORIANONome forma e valore delle note - Nomi dei Neumi10 o Gruppi

Neumi Monosonici (con o senza segni ritmici)

1 2 3 4 5a) PUNCTUM

oTRACTULUS11

b) PUNCTUMINCLINATUM

c) VIRGA

d) QUILISMA12

e) APOSTROPHAo STROPHA

f) ORISCUS Neografie13

g) PUNCTUMLIQUESCENS

SpiegazioneColonna 1 In questa colonna le singole note senza segni ritmici hanno il valore di una croma nella musicamoderna E come nella musica moderna possiamo trovare due tre o piugrave tre crome sul movimento cosigrave allostesso modo nel canto Gregoriano possiamo avere due tre o piugrave note singole che formano un ritmocomposto o gruppo ritmico

A queste singole note possono essere aggiunti tre segni ritmici

Colonna 2 Lrsquoepisema verticale segna lrsquoinizio del gruppo composto e la fase ritmica del movimento

10 Sono chiamati ldquoneumi quei segni che dal IX secolo costituiscono la scrittura musicale e che attraverso varie trasformazionidivennero la base della notazione gregoriana classica tuttora in uso detta quadrata Il termine ldquoneumardquo viene dal greco ldquoνεῦμαrdquo(segno cenno) ma prima di essere usato nel senso odierno fu messo in relazione con altre due parole greche ldquoπνεῦμαrdquo (soffiovento) e ldquoνόμοςrdquo (melodia formula melodica) e indicograve nellrsquouso di numerosi autorilo Jubilus il melisma finale degli Alleluja edelle Sequenze11 Dal lat ldquotractusrdquo (part pass di ldquotrahererdquo ldquotirarerdquo Si puograve affermare che eacute lrsquoaccento grave che col tempo si egrave trasformatograficamente in un piccolo tratto orizzontale piugrave o meno ridotto a un punto da cui egrave risultato il punctum e il tractulus piugrave largoche egrave in effetti un punctum episemato12 Dal lat medievale adattamento del gr ldquokeleusmardquo ldquocanto cadenzatordquo13 Si denominano ldquoneografierdquo le grafie tendenti ad una maggiore differenziazione dai segni usati dalla notazione Vaticana alfine di evidenziare giagrave attraverso la notazione quadrata qualche elementare indicazione esecutiva sulla base degli antichicodici I momenti fondamentali dellrsquointroduzione di neografie si possono individuare nellrsquoAM [Antiphonale Monasticum] del1934 e nellrsquoAR2 [Antiphonale Romanum] del 1983 (con lrsquoimportante precedente del PsM [Psalterium Monasticum] del 1981)

== =

14

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

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Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

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Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

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Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

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Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

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Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

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b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

19

b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

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b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

19

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

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Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

20

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

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I MODI gregoriani lrsquoOCTOECHOS17

Dal punto di vista armonico il canto gregoriano si sviluppa in un sistema di scale semplici in diverseposizioni La tonalitagrave egrave un sistema sviluppato nel Rinascimento che impone perograve una certa rigiditagravestrutturale si riconosco certe tonalitagrave grazie ad un computo di quinte giuste le quali stanno tra di esse inrapporti abbastanza stretti La tonalitagrave si fonda su modulazioni le modulazioni su alterazioni Egrave lrsquouso dellemodulazioni e delle alterazioni che dagrave alla musica tonale il ldquosentimentordquoIl canto gregoriano invece non ha nulla di tutto ciograve Tutto il sistema assolutamente diatonico - in base alquale si regge la struttura armonica di questa forma musicale - egrave il MODO o MODALITAgrave

Un modo consiste in una scala naturale priva di alterazioni (ad eccezione del si bemolle attestato tuttaviasolo in epoca piugrave tarda e presente solo in determinate e particolari situazioni) le cui note sono le uniche acomparire allrsquointerno della melodiaQuesto concetto implica che allrsquointerno di un canto gregoriano non esistano modulazioni neacute sensibili otoniche sebbene vi si riconoscano alcune note distintive del modo in cui la melodia egrave scrittaOgni modo infatti egrave caratterizzato da una specifica nota detta finalis (che egrave comune sia al modo autenticosia al rispettivo plagale) e ad una nota peculiare detta repercussio o corda di recita18 attorno alla quale egraveorganizzata la linea melodica La modalitagrave si definisce dalla cadenza finale Accanto a queste duecaratteristiche se ne aggiunge una terza lrsquoambitus lrsquoestensione tra la nota piugrave bassa e la nota piugrave alta checaratterizzano lrsquointero brano

I teorici medievali nel contesto della riforma carolingia cercarono la sistematizzazione del gregorianoattraverso il legame con la musica greca la terminologia divenne il criterio significativo della continuitagravefra la cultura antica e quella medievale Crsquoegrave perograve da dire che i modi dellrsquoantica Grecia non corrispondevanoa quelli mutuati nel canto gregoriano di essi furono ripresi solamente i nomiGli otto modi gregoriani corrispondono ad otto diverse tipologie di scale musicali le quali vengonoconcepite come ldquocongiunzionerdquo di due tetracordi diatonici (il tetracordo diatonico egrave definito comeldquosuccessione di quattro suoni congiunti che formano un intervallo di quarta giusta cioegrave due toni e unsemitonordquo) caratterizzati dalla diversa posizione del semitono e dallrsquoassenza di intervalli piugrave piccoli delsemitono

I canti gregoriani con la riforma carolingia vennero catalogati ndash senza tenere conto dellrsquoorigine e dellosviluppo del repertorio ndash attraverso la teoria modale dellrsquooctoechos che egrave punto di arrivo di un processoevolutivo

Gli otto modi dellrsquooctoechos vengono distinti in autentici (protus deuterus tritus e tetrardus conosciutianche come dorico frigio lidio misolidio ndash nomi desunti erroneamente dalla modalitagrave greca antica) eplagali (al cui nome egrave aggiunto il prefisso ldquoipo-rdquo ipodorico ipofrigio ipolidio ipomisolidio)

I modi plagali sono collocati una quarta giusta sotto il rispettivo modo autentico e per verificare se unmodo va classificato nellrsquoautentico oppure nel plagale si deve osservare se la dominante di unacomposizione coincide con una delle due corde tonali scelte per il modo a cui appartiene

17 Dal greco ldquoΟκτώηχοςrdquo ldquootto suonirdquo egrave il quadro teorico in cui sono descritte le otto forme della modalitagrave Inizialmenteapplicate alla musica bizantina questo quadro egrave stato successivamente utilizzato per la descrizione del canto piano e piugraveparticolarmente del canto gregoriano18 Alberto Turco definisce la ldquoCorda di recitardquo come tenore salmodico che nei brani autentici egrave alla distanza di una quinta neiplagali a distanza di una terza oppure di una quarta

21

MODIFINALIS

(F)AMBITUS(Estensione)

REPERCUSSIODominante (D)

IDorico

PROTUSAutentico Re Re ndash Re La

IIIpodorico

Plagale Re La ndash La Fa

IIIFrigio

DEUTERUSAutentico Mi Mi ndash Mi Do (Si)

IVIpofrigio

Plagale Mi Si ndash Si La

VLidio

TRITUSAutentico Fa Fa ndash Fa Do

VIIpolidio

Plagale Fa Do ndash Do La

VIIMisolidio

TETRARDUSAutentico Sol Sol ndash Sol Re

VIIIIpomisolidio

Plagale Sol Re - Re Do

Di seguito gli otto MODI

DEUTERUS AUTENTICO (III Modo)

DEUTERUS PLAGALE (IV Modo)

TRITUS AUTENTICO (V Modo)

TRITUS PLAGALE (VI Modo)

PROTUS AUTENTICO (I Modo)

PROTUS PLAGALE (II Modo)

22

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

23

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

23

LA SALMODIA

I generi compositivi che caratterizzano il canto gregoriano (sillabico semiornato ornato) comprendonoforme musicali che prevedono lrsquoalternanza tra una parte responsoriale generalmente eseguita dalla scholae i versetti salmodici affidati ad un solista o a un gruppo di pochi cantori Lrsquoesecuzione di questi versetti egravedefinita appunto SalmodiaIl canto della salmodia egrave strutturato su modelli melodici che mantengono sempre gli stessi elementistrutturali questi vengono detti toni salmodici e sono strettamente legati alla modalitagrave del brano al qualesono associati

Regole della salmodia

La Salmodia sempliceIl tono di un salmo egrave costituito dalle seguenti parti

a) LrsquoIntonazione o Intonatiob) Il Tenore salmodico o Corda di Recita o Dominantec) La Flexad) La Cadenza Mediana o Mediatioe) Le sillabe di preparazionef) La Cadenza Finale o Terminatio

LrsquoIntonazioneLa struttura formulare di intonazione costituisce il legame melodico tra la finale dellrsquoAntifona e il Tenoresalmodico La troviamo generalmente sulle prime due sillabe del versetto e utilizza neumi di uno o duesuoni Raramente il tono salmodico inizia direttamente sulla corda di recitaDi solito la struttura formulare dellrsquointonazione riguarda solo il primo verso gli altri versi inizianodirettamente con la nota del Tenore salmodico o Corda di Recita Quando lrsquointonazione deve ripetersi adogni verso come nel Magnificat questo viene sempre indicato

Il Tenore salmodicoEgrave la nota sulla quale viene cantillata la maggior parte del versetto sia nel primo che nel secondo emistichioDi fatto egrave lrsquoelemento che caratterizza il tono salmodicoLrsquounica eccezione riguarda il Tonus Peregrinus (che illustreremo piugrave avanti) caratterizzato dal fatto dipresentare due tenori distinti per i due emistichi LA e SOL

La FlexaQuando il primo emistichio risulta molto lungo viene di solito ldquospezzatordquo da unrsquoinflessione melodicadenominata Flexa (segnata da una croce dagger) La sillaba drsquoaccento della parola interessata egrave posta sullostesso grado del Tenore salmodico mentre la sillaba finale egrave cantata su un grado inferiore che risulta digrado congiunto quando la distanza egrave di tono intero quando la corda di recita egrave sul DO o sul FA si evitalrsquoinflessione semitonale a vantaggio di unrsquoinflessione di terza minore

La Cadenza Mediana o MediatioCostituisce la conclusione del primo emistichio egrave unica per ciascun tono e si applica allrsquoultima parola delprimo emistichio Con riferimento allrsquoesempio riportato piugrave avanti la cadenza egrave detta a un accento ed egravecostituita da una nota drsquoaccento sulla quale egrave posta la sillaba tonica dellrsquoultima parola e di una nota finalesulla quale egrave cantata la sillaba finale nel caso di una parola che presenta lrsquoaccento tonico sulla penultimasillaba (parossitona) Dopo la nota drsquoaccento e strettamente connessa ad essa egrave prevista una nota ldquobiancardquoun punto ldquovuotordquo denominata epentesi19 intercalare da utilizzare se la parola finale presenta lrsquoaccentotonico sulla terzrsquoultima sillaba (proparossitona) Vi sono ancora altre possibilitagrave che qui tralasciamo

Le sillabe di preparazione

19 Dal greco ἐπένϑεσις ldquoinserzionerdquo aggiunta o interposizione nellrsquointerno di un gruppo fonetico o sintattico di un suono nonetimologico

24

In alcuni toni salmodici le cadenze mediane si distaccano dalla corda di recita prima del raggiungimentodel primo o unico accento di cadenza Si tratta di uno o piugrave neumi monosonici sui quali vengono cantatele cosiddette sillabe di preparazione che in alcune edizioni di canto gregoriano sono scritte in corsivoLa Cadenza Finale o TerminatioA differenza della cadenza mediana che egrave unica per ciascun modo la cadenza finale detta ancheterminatio puograve presentare forme diverse nellrsquoambito dello stesso tono salmodico (differentiaelig) Ciograve egravedovuto per poter concatenare in maniera agevole e corretta la nota finale della salmodia con lrsquoinizio(incipit) dellrsquoantifona che egrave ripetuta dopo il versetto solisticoNelle edizioni attuali del canto gregoriano la differentia da applicare egrave suggerita alla fine dellrsquoantifona daineumi posti sullrsquo acronimo ldquoE-u-o-u-a-erdquo (Saelig-cu-lo-rum A-men) la prima o le prime due note poste soprale lettere dellrsquoacronimo riguardano il tenore salmodico le altre si riferiscono alle eventuali sillabe dipreparazione e alla cadenza (senza considerare alcuna nota di epentesi) Ancora allrsquoinizio dellrsquoantifonasubito dopo il numero romano o arabo che ne precisa la modalitagrave si trova una lettera che indica innotazione alfabetica lrsquoultima nota della differentia Fino allrsquoAntiphonale Monasticum del 1934 questalettera era scritta in carattere maiuscolo se le finali dellrsquoantifona e della differentia coincidevano nelleedizioni piugrave recenti invece viene scritta sempre in minuscolo Se perograve nellrsquoambito dello stesso tono piugravedifferentiaelig terminano sullo stesso grado queste vengono distinte da un numero aggiunto alla letteraA titolo dimostrativo si riportano i seguenti esempi

AR 1949 p 27

AR 1949 p 44

I nove toni salmodici

Lrsquointonazione salmodica non gode di una finalis fissa e pertanto si adegua al sistema modale solo inriferimento al tenor e alla distribuzione intervallare che ruota attorno ad esso Otto sono pertanto leformule salmodiche piugrave una aggiunta detta modus peregrinus che adotta una doppia corda di recitaprima su la e poi su sol Si tratta presumibilmente del residuo di una forma arcaica concepita quando ilsistema non era ancora codificato Le formule salmodiche rivelano movimenti melodici tipici la perdita ditensione (flexa o terminatio) egrave in genere di terza minore o di grado mentre lrsquoinnalzamento della voce (nellamediatio) egrave piugrave ristretto tono o semitonoPer la natura stessa della distribuzione diatonica degli intervalli (mutuata dal systema teleion) al gradosottostante di tono puograve corrispondere un innalzamento del tenor sia di semitono che di tono se invece ilgrado sottostante egrave di terza minore (in genere con il semitono allrsquoacuto) si ha sempre un innalzamento ditono (altrimenti fra note estreme si creerebbe un improbabile intervallo di quarta diminuita)Quattro sono pertanto i toni il cui tenor dista un tono dalla nota inferiore (I IV VI VII la re) e quattroun semitono (II III V VIII fa do) Questo il formulario che propone il Liber usualis

L- le- luacute- ia E u o u a e

2 D

A

7 c 2

A L- le- luacute- ia Ps Di- xit Doacutemi-nus E u o u a e

25

I TONO

Differentiaelig

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio TenorSillabe dipreparazione

26

D 2

fgg 2

g 3a

a 2a 3

Finalis

D

II TONO

A B

III TONODifferentiaelig

b a

a 2

g g 2

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unicaSill diprep

dagger

vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

Sillabe dipreparazione Finalis

27

IV TONODifferentiaelig

A B

A

B V TONO

A B

g E

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

dagger

vel

Altera positio ejusdem Toni

vel

dagger

dagger

dagger

dagger

vel

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

Sillabe dipreparazione Finalis

28

Sillabe dipreparazione Finalis

c A A

dcf LU p 730

VI TONO

A B

VII TONODifferentiaelig

a b

c c 2

d

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

Tenor Finalis unica

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

dagger

dagger vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Finalis

29

VIII TONODifferentiaelig

GA G

cB

TONUS PEREGRINUS

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Sillabe dipreparazione Finalis

dagger

vel

Int Tenore et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

dagger

dagger

Alio modo

tenori distinti per i due emistichiLA e SOL

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SINTESI

NEUMI MONOSONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUM Usato generalmente anche per designarelrsquoaccento grave delle sillabe

In composizione con altre forme neumatiche

PUNCTUMINCLINATUMO ROMBOIDALE Parte del Climacus e delle forme subbipunctis

VIRGA Per lrsquoaccento acuto

PUNTINO Per un valore sillabico diminuito

NEUMI PLURISONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

CLIVIS Formato da due note discendenti composto da una virgae da un tractulus si eseguono legando dallrsquoacuto al gravesenza impulsi su una singola nota

PES o PODATUS Neuma ascendente di due note Lrsquointervallo tra i duesuoni non supera mai la quinta giusta Egrave lrsquoaccostamentodi un suono grave tractulus e uno acuto virga Anche perquesto neuma non ci sono impulsi sulle note malrsquoesecuzione deve scorrere con perfetta legatura dal bassoallrsquoalto

PORRECTUS Neuma plurisonico di tre suoni acuto-grave-acuto egraveformato da una clivis con lrsquoaggiunta di una virga Trenote legate emesse senza impulsi intermedi perarticolazione sillabica sulla terza nota si produce unaleggera attrazione

31

TORCULUS Formato da tre suoni grave-acuto-grave trae origine dalpes con lrsquoaggiunta del terzo suono piugrave basso vieneeseguito legato con una leggera spinta del terzo suono

CLIMACUS Sono tre note discendenti viene anche chiamato virgasubbipunctis con possibilitagrave di avere alte note in discesa eallora saragrave subtripunctis subdiatesseris (una + quattro)subdiapente (una + cinque)

SCANDICUS Neuma formato da tre note ascendenti con leggeroaumento della prima nota

SALICUS Formato da tre note ascendenti con la nota culminante alsecondo grado (sottolineata dallrsquoictus)

TRIGONUS Due note allrsquounisono e la terza piugrave bassa Non si trovamai isolato su una sillaba ma in composizione con altrineumi il cui valore risulteragrave diminuito il canto cioegrave devepresentare un suono piugrave leggero

BIVIRGATRIVIRGA Neuma con piugrave suoni allrsquounisono viene eseguito con una

ripercussione cioegrave una ripetizione del suono sen zainterruzione (leggere pulsazioni onda acustica)

STROPHICUS Anche questo egrave un neuma plurisonico con noteallrsquounisono ma con valori sillabici diminuiti quindi piugraveleggeri e con ripercussione rapida

ORISCUS Neuma di conduzione melodica posto tra due neumi dimaggior importanza egrave impiegato in composizione di altrineumi la sua interpretazione va considerata nel contestoverbo-melodico

PRESSUS

Major e Minor per differenza di intervalli formato da duesuoni allrsquounisono ed un terzo discendente Puograve trovarsiisolato su una sillaba o in composizione con altri neumi

VIRGA STRATA Le prime due note possono essere allrsquounisono o essereequivalenti al gruppo pes In entrambi i casi lrsquoultima nota(oriscus) egrave sempre una nota piugrave grave

32

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

33

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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Le emozioni espresse dai MODI Gregoriani

Nei secoli si egrave affermato che ad ogni modo corrispondesse uno specifico stato drsquoanimo o sentimento Ciograveha effettivamente un riscontro nella realtagrave visto che lrsquoascolto di brani in modalitagrave diverse dagrave allrsquoascoltatoremoderno differenti emozioni Guido drsquoArezzo il fondatore della notazione diastematica gregorianaaffermograve in proposito

laquoIl primo egrave grave il secondo triste il terzo mistico il quarto armonioso il quintoallegro il sesto devoto il settimo angelico lrsquoottavo perfettoraquo

Adagraven de Fulda cosigrave li commenta

laquoIl primo modo si presta a ogni sentimento il secondo egrave adatto alle cose tristi il terzo egraveveemente il quarto egrave tenero il quinto si addice agli allegri il sesto alle persone diprovata pietagrave il settimo attiene alla gioventugrave e lrsquoottavo alla saggezzaraquo

Juan de Espinosa autore del XVI secolo commenta a sua volta

laquoIl primo egrave allegro e molto adatto per attenuare le passioni dellrsquoanimo [hellip] grave epiangente il secondo molto appropriato per provocare lacrime [hellip] il terzo egrave moltoefficace per incitare allrsquoira [hellip] mentre il quarto prende in seacute ogni gioia incita aidiletti e calma la rabbia [hellip] il quinto produce allegria e piacere a coloro che sonotristi [hellip] lacrimoso e pietoso egrave il sesto [hellip] piacere e tristezza si uniscono nel settimo[hellip] per forza devrsquoessere molto allegro lrsquoottavo [hellip]raquo

(Trattato dei principi 1520)

Ciograve che bisogna sempre tener presente egrave che nel canto gregoriano ogni suono esiste in relazione a seacute stessoNon esistono relazioni armoniche o verticali che vincolano un suono rispetto ad un altro come potrebbeavvenire con la sensibile della tonalitagrave neacute la melodia puograve venir forzata (con il limite evidente di questadefinizione) verso un certo andamento percheacute lrsquoarmonia deve seguire un certo corso come avviene invecenella tonalitagrave canonicaLrsquounico punto di riferimento per la melodia gregoriana egrave costituito dallrsquoinsieme di ambitus finalis erepercussio ma anche questo talvolta egrave turbato soprattutto nei canti piugrave antichi che possono mostrareinflussi delle antiche modalitagrave greche o dellrsquoantico canto romano o gallicano

Pratica del Canto Gregoriano

Non egrave nostra intenzione proporre un saggio di interpretazione del canto gregoriano neacute una lezione sullavocalitagrave da adottare per esso poicheacute illustri e valenti gregorianisti hanno affrontato e proposto lrsquoargomentocon la dovuta completezza A noi interessa precisare come il canto gregoriano debba inserirsi nellamoderna liturgia cattolica Innanzituttosi deve ricordare che

La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizionigli si riservi il posto principale

(Sacrosantum Concilium cap VI116)

da cui si evince quanto sia errato ritenere questa forma musicale obsoleta o inadatta alla liturgia modernatanto per lo stile quanto per la linguaNon egrave importante che lrsquoesecuzione dei canti gregoriani nella liturgia sia perfetta e filologica ma egravesufficiente tener presente alcuni semplici principi per ottenere risultati soddisfacentiDistinguiamo quindi alcuni punti chiave per interpretare ed eseguire correttamente le diverse forme delcanto gregoriano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

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II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

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necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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suoi monaci di rispettare nel loro canto il primato del testo pronuncia accentazione e fraseggio per lasua comprensione al servizio della preghiera Non egrave il solo a ricercare la cantilena gregoriana primitiva maegrave parte di un largo movimento di interesse per il canto sacro Egrave tuttavia a Solesmes che la restaurazioneassume la dimensione scientifica richiesta I primi studi di comparazione tra i manoscritti antichi portatiavanti da Dom Jausions furono continuati da Dom Pothier Egrave Dom Mocquerau che svilupperagrave questaimpresa scientifica costituendo una collezione di facsimile dei principali manoscritti di canto racchiusinelle biblioteche europee Creograve inoltre anche lrsquoatelier e la pubblicazione di ldquoPaleografia Musicalerdquo (1889)Ma la restaurazione del canto gregoriano non egrave finita percheacute il Concilio Vaticano II (1963-1965) harichiesto ldquouna edizione piugrave critica dei libri di canto giagrave editirdquo Per portare a buon fine questa missione iricercatori di oggi sono poderosamente aiutati dalle opere di Dom Cardine Egrave grazie a lui che sono statechiarite le leggi che reggono la scrittura dei neumi primitivi gettando le basi di una ldquoEdizione Critica delgraduale Romanordquo

La parola ldquorestaurazionerdquo non sta a significare solo lrsquoaffinamento nella restituzione melodica dei pezzi maha la pretesa di ridare spazio al canto gregoriano nella liturgia viva di unrsquoassemblea Ci sono altresigrave interecomunitagrave che si dedicano alla restaurazione del canto gregoriano ma in maniera nascosta e senza laminima pretesa musicologica

Breve cronologia del Canto Gregoriano

313 I cristiani liberi di professare la loro fede portano con seacute dalle catacombe dellemelodie semplici sulle parole dei salmi come facevano gli Apostoli a Gerusalemme

396 Agostino piange ascoltando i canti che i fedeli di Milano elevano a Dio nel duomoV-VII sec Il repertorio latino si diversifica nei testi e nel modo di cantare secondo le areegeografiche a Roma non come in Gallia e nella Spagna Visigota

600 ca Il Papa Gregorio Magno inizia una politica dunificazione delle liturgie occidentali con lrsquoaiutodei Capetingi Il nuovo repertorio liturgico-melodico che ne risulta saragrave denominato cantoldquogregorianordquo

VII-IX sec Apogeo del canto gregoriano Unrsquoepoca di intensa composizione I compositori anonimisulla base dei canti salmici amplificano le melodie che daranno vita alle AntifonedrsquoIngresso e di Comunione della Messa o creano dei brani musicali per scuole o solisti gliAlleluia e i Graduali I fedeli monaci o cantori imparano tutto a memoria la trasmissionedel canto avviene per via orale

850 ca Invenzione delle prime scritture musicali Lrsquoutilizzo dei ldquoneumirdquo cioegrave di segni scritti a penna supergamena permette di annotare in maniera precisa il ritmo e lrsquoespressione del canto ciograve aiutanella memorizzazione delle melodie ma non dagrave ancora lrsquointervallo tra le note

1050 ca Il monaco Guido drsquoArezzo precisa la scrittura per definire lrsquointervallo tra le note dando loro unnome Ut-Re-Mi-Fa-Sol-La e mettendo a punto il sistema del tetragramma Questa invenzionesegna purtroppo lrsquoinizio della decadenza del canto gregoriano Una volta sostituita la memoriacon la lettura delle note il canto diventa piugrave matematico e perde in freschezza Nascono leprime polifonie basate sul gregoriano Il ritmo non egrave piugrave basato sulla parola latina ma egrave fissatocon delle misure

Il canto gregoriano avragrave allora aperto la strada alla musica moderna e grandi compositori come Bach oMozart attingeranno tanto da questo antico canto

1840 Il canto gregoriano egrave chiamato ldquocantus planusrdquo talmente ha perso della sua autenticitagrave egrave diventatonoioso lento senza vita I monaci benedettini dellrsquoAbbazia di Solesmes (Francia) iniziano allorauna lunghissima opera di ricerca scientifica basata sui manoscritti che i monaci pazientemente

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copiano e fotografano in tutte le abbazie e biblioteche drsquoEuropa Grazie a questi monaci il cantogregoriano tende a ritrovare la sua autenticitagrave un potente strumento di preghiera

1903 Papa Pio X definisce il canto gregoriano come canto proprio della Chiesa romana e propone alpopolo cristiano di pregare in bellezza

1962 Il Concilio Vaticano II verragrave a confermare con la sua autoritagrave lrsquouso di questo canto semprepraticato nella Chiesa con le seguenti parole laquoLa Chiesa riconosce il canto gregoriano come proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizioni gli si riservi il posto principaleraquo (SC116)

IL Canto Gregoriano e lo sviluppo della scrittura musicale

LE ORIGINI DELLA NOTAZIONE MUSICALELa prima notazione di cui si posseggono documenti sicuri egrave quella greca suddivisa in due sistemientrambi a base essenzialmente alfabetica il tipo piugrave antico detto strumentale si serviva in parte di unalfabeto arcaico usando le lettere in posizioni diverse per indicare le alterazioni il secondo tipo dettovocale si valeva dellrsquointero alfabeto ionico in ordine consecutivo Tuttrsquoaltra base ebbe la notazionemedievale del canto gregoriano detta notazione neumatica che adottograve i simboli grafici dellrsquoaccento acutograve e circonflesso I neumi costituivano un insieme di segni indicanti con approssimazione il decorso diuna linea melodica in modo da aiutare i cantori che giagrave la conoscevano a memoria a ricordarla meglioGiagrave nella notazione neumatica tuttavia si avevano scritture adiastematiche (dove la posizione reciproca deineumi non tentava di raffigurare con esattezza la successione delle altezze) e scritture diastematiche (dovein diversa misura questo tentativo era compiuto) Nel sec XI Guido drsquoArezzo propose lrsquouso sistematico diun vero e proprio rigo musicale di 4 linee (tetragramma) in questo modo era possibile rappresentare conprecisione lrsquoaltezza delle note con lo stesso criterio oggi in uso Restava da risolvere il problema dellarappresentazione grafica delle durate esso si pose con urgenza allrsquoepoca dei primi sviluppi della polifoniaNei sec XII-XIII si affermograve dapprima il sistema dei modi ritmici durante lrsquo ldquoArs antiquardquo nella secondametagrave del sec XIII cominciograve a delinearsi un sistema (notazione modale) che faceva corrispondere ad alcunivalori di durata una forma precisa delle note Con lrsquo ldquoArs novardquo (sec XIV) la notazione modale vennecompletamente superata ai valori di maxima longa brevis semibrevis e minima corrispose una forma bendefinita ma i loro rapporti reciproci erano definiti da una teoria piuttosto complessa che distingueva i casiin cui quei valori erano perfetti (tre volte il valore successivo) o imperfetti (il doppio) Questa notazionedetta notazione mensurale ebbe caratteri diversi in Italia e in Francia Tuttavia nel sec XV si imposeovunque la notazione mensurale francese che rimase sostanzialmente invariata fino alla fine del sec XVIconobbe poi una graduale semplificazione che venne a coincidere con la notazione moderna Da notare chementre nella notazione modale le parti si scrivevano una sopra lrsquoaltra in partitura nella notazionemensurale si usarono le parti staccate e dal Seicento si affermograve accanto a esse lrsquouso della partitura in sensomoderno (con la stanghetta di battuta) Pur tralasciando lrsquoevoluzione dei sistemi di scrittura musicale noneuropei non si puograve tuttavia trascurare lrsquoesistenza di una specifica notazione per il canto bizantino (basatasu segni che definivano con esattezza la successione melodica degli intervalli)

(Da Enciclopedia Sapereit)

IL CANTO GREGORIANO E GREGORIO MAGNOIl canto gregoriano egrave un canto cristiano nato nelle zone dominate dai Franchi che si impose su altretradizioni locali ad esempio quella ambrosianaIl canto gregoriano non fu codificato (come si potrebbe pensare) dal papa Gregorio Magno (535-604) lostesso che partito dal monastero di Monte Cassino al fine di evangelizzare gli angli attorno al 590ristabiligrave quel minimo di contatti fra le varie parti del decaduto Impero Romano drsquoOccidente Nemmeno lacompilazione di un antifonario riformato (ovvero una collezione di testi dei canti della messa) elrsquoistituzione della Schola Cantorum (cioegrave un corpo di cantori professionisti che eseguivano tramandavanoil repertorio) fondamentali innovazioni nel campo musicale furono opere sue come invece affermavaGiovanni Diacono Egli apportograve perograve in campo liturgico migliorie e semplificazioni

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LA SCRITTURAEssa iniziograve a diffondersi in un periodo dove la memorizzazione e lrsquoesecuzione del canto erano ancora ditipo orale Dovette perograve passare altro tempo percheacute questa sostituisse integralmente la tradizione orale efosse letta dai cantori come un moderno spartito La notazione del canto gregoriano venne ad assolverefunzioni eminentemente pratiche quale il riprodurre lrsquoandamento della melodia determinando al tempostesso la modalitagrave di esecuzione I segni usati i neumi derivavano dalla trasformazione degli accentidellrsquooratoria latina mutandosi a seconda dellrsquoarea geografica di origine Dapprima i neumi furono posti sultesto senza nessuna indicazione di altezza degli intervalli (neumi in campo aperto) in seguito conlrsquoadozione di una linea poi di due con relative chiavi ed infine il tetragramma (rigo musicale composto diquattro linee) si arrivograve ad una sempre piugrave precisa determinazione dellrsquoaltezza degli intervalli Possiamoquindi dire che piugrave la notazione neumatica egrave vicina alla tradizione orale una sorta di stenografia cheriproduce fedelmente lrsquoesecuzione musicale viva ricordando a chi giagrave la conosce lrsquoandamento melodico ele sfumature esecutive La notazione fissa invece definisce con precisione lrsquoaltezza degli intervalli ma sisposta dal vivo divenendo un documento autonomo e standardizzato I neumi sono poi senza significatoritmico poicheacute il canto gregoriano modella il proprio andamento ritmico su quello verbale

I TONIContemporaneamente alla nascita del canto gregoriano sempre in zona franca iniziarono a comparire deinuovi libri liturgici (i tonari) che classificano i brani del repertorio sacro per la loro appartenenza ad unodegli otto toni ecclesiastici Questi toni vennero poi indicati come scale costruite con la sovrapposizione ela sottoposizione di una quarta congiunta o una quinta iniziante dallrsquoodierno re Due sono le notecaratterizzanti la finalis su cui termina la melodia una sorta di primordiale cadenza e la repercussioattorno alla quale la melodia ruota

LrsquoESACORDO E LA NASCITA DELLE NOTEAnzicheacute soffermarsi sulle scale il teorico Guido drsquoArezzo (990 - 1050) ideograve un sistema che consisteva nelmemorizzare lrsquointonazioni degli intervalli paragonandoli ad uno schema di riferimento prefissatolrsquoesacordo (scala di sei suoni) tratto dalle note iniziali di ogni verso dellrsquoinno a San Giovanni

Sancte JohannesLabii reatumSolve pollutiFamuli tuorumMira gestorumResonnare fibrisUt queant laxis

Il Si (Sancte Johannes) fu aggiunto solo nel 1482

Guido drsquoArezzo e lrsquoallievo Theobaldo

Sono le note musicali (con la progressiva sostituzione dellrsquout col DO per la lingua italiana)Questo sistema godette di grandissima fortuna nei secoli a venire Divenne il principale metodo diinsegnamento della musica sino al XVII sec dopodicheacute i suoi principi vennero ripresi e adattati allamusica tonale nel nostro secolo

IL MONACHESIMOIl repertorio gregoriano che si venne a costituire nel corso dei due ultimi secoli del primo millennio siasotto il punto di vista liturgico e musicale egrave il risultato di un incessante processo di trasformazione diforme modi esecutivi e stili di canto sviluppatisi dentro due ambienti diversi ma paralleli lrsquoUfficioquotidiano e la Messa Bencheacute lrsquoabitudine di riunirsi a pregare in determinate ore fosse giagrave praticato daipaleocristiani e con la liberazione del culto grazie a Costantino nel 313 dC avesse giagrave raggiunto unostadio di organizzazione fu il monachesimo a promuoverne un particolare incremento ed a stabilire un

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LA SCRITTURAEssa iniziograve a diffondersi in un periodo dove la memorizzazione e lrsquoesecuzione del canto erano ancora ditipo orale Dovette perograve passare altro tempo percheacute questa sostituisse integralmente la tradizione orale efosse letta dai cantori come un moderno spartito La notazione del canto gregoriano venne ad assolverefunzioni eminentemente pratiche quale il riprodurre lrsquoandamento della melodia determinando al tempostesso la modalitagrave di esecuzione I segni usati i neumi derivavano dalla trasformazione degli accentidellrsquooratoria latina mutandosi a seconda dellrsquoarea geografica di origine Dapprima i neumi furono posti sultesto senza nessuna indicazione di altezza degli intervalli (neumi in campo aperto) in seguito conlrsquoadozione di una linea poi di due con relative chiavi ed infine il tetragramma (rigo musicale composto diquattro linee) si arrivograve ad una sempre piugrave precisa determinazione dellrsquoaltezza degli intervalli Possiamoquindi dire che piugrave la notazione neumatica egrave vicina alla tradizione orale una sorta di stenografia cheriproduce fedelmente lrsquoesecuzione musicale viva ricordando a chi giagrave la conosce lrsquoandamento melodico ele sfumature esecutive La notazione fissa invece definisce con precisione lrsquoaltezza degli intervalli ma sisposta dal vivo divenendo un documento autonomo e standardizzato I neumi sono poi senza significatoritmico poicheacute il canto gregoriano modella il proprio andamento ritmico su quello verbale

I TONIContemporaneamente alla nascita del canto gregoriano sempre in zona franca iniziarono a comparire deinuovi libri liturgici (i tonari) che classificano i brani del repertorio sacro per la loro appartenenza ad unodegli otto toni ecclesiastici Questi toni vennero poi indicati come scale costruite con la sovrapposizione ela sottoposizione di una quarta congiunta o una quinta iniziante dallrsquoodierno re Due sono le notecaratterizzanti la finalis su cui termina la melodia una sorta di primordiale cadenza e la repercussioattorno alla quale la melodia ruota

LrsquoESACORDO E LA NASCITA DELLE NOTEAnzicheacute soffermarsi sulle scale il teorico Guido drsquoArezzo (990 - 1050) ideograve un sistema che consisteva nelmemorizzare lrsquointonazioni degli intervalli paragonandoli ad uno schema di riferimento prefissatolrsquoesacordo (scala di sei suoni) tratto dalle note iniziali di ogni verso dellrsquoinno a San Giovanni

Sancte JohannesLabii reatumSolve pollutiFamuli tuorumMira gestorumResonnare fibrisUt queant laxis

Il Si (Sancte Johannes) fu aggiunto solo nel 1482

Guido drsquoArezzo e lrsquoallievo Theobaldo

Sono le note musicali (con la progressiva sostituzione dellrsquout col DO per la lingua italiana)Questo sistema godette di grandissima fortuna nei secoli a venire Divenne il principale metodo diinsegnamento della musica sino al XVII sec dopodicheacute i suoi principi vennero ripresi e adattati allamusica tonale nel nostro secolo

IL MONACHESIMOIl repertorio gregoriano che si venne a costituire nel corso dei due ultimi secoli del primo millennio siasotto il punto di vista liturgico e musicale egrave il risultato di un incessante processo di trasformazione diforme modi esecutivi e stili di canto sviluppatisi dentro due ambienti diversi ma paralleli lrsquoUfficioquotidiano e la Messa Bencheacute lrsquoabitudine di riunirsi a pregare in determinate ore fosse giagrave praticato daipaleocristiani e con la liberazione del culto grazie a Costantino nel 313 dC avesse giagrave raggiunto unostadio di organizzazione fu il monachesimo a promuoverne un particolare incremento ed a stabilire un

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LA SCRITTURAEssa iniziograve a diffondersi in un periodo dove la memorizzazione e lrsquoesecuzione del canto erano ancora ditipo orale Dovette perograve passare altro tempo percheacute questa sostituisse integralmente la tradizione orale efosse letta dai cantori come un moderno spartito La notazione del canto gregoriano venne ad assolverefunzioni eminentemente pratiche quale il riprodurre lrsquoandamento della melodia determinando al tempostesso la modalitagrave di esecuzione I segni usati i neumi derivavano dalla trasformazione degli accentidellrsquooratoria latina mutandosi a seconda dellrsquoarea geografica di origine Dapprima i neumi furono posti sultesto senza nessuna indicazione di altezza degli intervalli (neumi in campo aperto) in seguito conlrsquoadozione di una linea poi di due con relative chiavi ed infine il tetragramma (rigo musicale composto diquattro linee) si arrivograve ad una sempre piugrave precisa determinazione dellrsquoaltezza degli intervalli Possiamoquindi dire che piugrave la notazione neumatica egrave vicina alla tradizione orale una sorta di stenografia cheriproduce fedelmente lrsquoesecuzione musicale viva ricordando a chi giagrave la conosce lrsquoandamento melodico ele sfumature esecutive La notazione fissa invece definisce con precisione lrsquoaltezza degli intervalli ma sisposta dal vivo divenendo un documento autonomo e standardizzato I neumi sono poi senza significatoritmico poicheacute il canto gregoriano modella il proprio andamento ritmico su quello verbale

I TONIContemporaneamente alla nascita del canto gregoriano sempre in zona franca iniziarono a comparire deinuovi libri liturgici (i tonari) che classificano i brani del repertorio sacro per la loro appartenenza ad unodegli otto toni ecclesiastici Questi toni vennero poi indicati come scale costruite con la sovrapposizione ela sottoposizione di una quarta congiunta o una quinta iniziante dallrsquoodierno re Due sono le notecaratterizzanti la finalis su cui termina la melodia una sorta di primordiale cadenza e la repercussioattorno alla quale la melodia ruota

LrsquoESACORDO E LA NASCITA DELLE NOTEAnzicheacute soffermarsi sulle scale il teorico Guido drsquoArezzo (990 - 1050) ideograve un sistema che consisteva nelmemorizzare lrsquointonazioni degli intervalli paragonandoli ad uno schema di riferimento prefissatolrsquoesacordo (scala di sei suoni) tratto dalle note iniziali di ogni verso dellrsquoinno a San Giovanni

Sancte JohannesLabii reatumSolve pollutiFamuli tuorumMira gestorumResonnare fibrisUt queant laxis

Il Si (Sancte Johannes) fu aggiunto solo nel 1482

Guido drsquoArezzo e lrsquoallievo Theobaldo

Sono le note musicali (con la progressiva sostituzione dellrsquout col DO per la lingua italiana)Questo sistema godette di grandissima fortuna nei secoli a venire Divenne il principale metodo diinsegnamento della musica sino al XVII sec dopodicheacute i suoi principi vennero ripresi e adattati allamusica tonale nel nostro secolo

IL MONACHESIMOIl repertorio gregoriano che si venne a costituire nel corso dei due ultimi secoli del primo millennio siasotto il punto di vista liturgico e musicale egrave il risultato di un incessante processo di trasformazione diforme modi esecutivi e stili di canto sviluppatisi dentro due ambienti diversi ma paralleli lrsquoUfficioquotidiano e la Messa Bencheacute lrsquoabitudine di riunirsi a pregare in determinate ore fosse giagrave praticato daipaleocristiani e con la liberazione del culto grazie a Costantino nel 313 dC avesse giagrave raggiunto unostadio di organizzazione fu il monachesimo a promuoverne un particolare incremento ed a stabilire un

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definitivo ordine La celebrazione dellrsquoufficio si svolge (tuttora nei centri monastici) a date ore del giorno edella notte Il suo asse portante egrave la salmodia sia nella sua forma antifonale che responsoriale Quellaantifonale corrispondeva anticamente al canto di un salmo a cori alterni mentre piugrave tardi si affermograve lrsquousodi alternare i versetti del salmo con un ritornello tratto dal medesimo o da uno estraneo La salmodiaresponsoriale consiste invece nellrsquointercalare al canto solistico dei versi una risposta corale la responsioOltre alla salmodia un altro genere di canto liturgico che ricorre nella celebrazione canora dellrsquoufficio egravequello degli inni A differenza degli altri canti gli inni (introdotti in Occidente dal IV sec) accompagnanotesti poetici con metrica scandita sul giambo (piede metrico della poesia greca e latina formato da unasillaba breve ed una lunga) La Chiesa timorosa che potessero diventare veicoli di eresia mantenne nelprimo millennio un atteggiamento piuttosto cauto e diffidente nei confronti di questi inni Questi ultimiinfatti erano al confine fra la produzione colta e popolare e godettero (come quelli Ambrosiani utilizzatiper combattere lrsquoeresia ariana) di un gran favore popolare La messa In tempi successivi a un nucleo disalmi che cambiavano di testo col mutare delle festivitagrave furono aggiunti cinque canti su testi fissi al finedi accompagnare le parti cantate delle messe Quando lesecuzione dei canti delle messa fu assegnata alcorpo dei musicisti della Schola Cantorum questi acquisirono un grado estetico piugrave elevato La lunghezzadei brani si accorciograve a favore dellespansione melodica del canto E soprattutto le forme solisticheassunsero un aspetto quanto mai ornato per cui i cantori solisti potevano esibire un vero e propriovirtuosismo vocale Proprio tali varietagrave di forme e stili melodici fanno della messa il genere artistico piugraveperfetto e vario che il canto monodico cristiano (e quello gregoriano in particolare) abbia prodotto nelcorso di un processo di sviluppo millenario

GUIDO DrsquoAREZZOGuido drsquoArezzo ( Pomposa 992 (ca) - dagger Fonte Avellana Pesaro e Urbino 1050 (ca))Grande teorico musicale fu monaco dellrsquoabbazia di Pomposa presso Ferrara dove iniziograve gli studi di teoriamusicale ma le innovazioni didattiche gli valsero lrsquoostilitagrave dei confratelli si stabiligrave allora ad Arezzo (1023circa) dove insegnograve nella scuola di canto della cattedrale Bencheacute non sia stato il primo a servirsi di lineenella notazione musicale egrave tradizionalmente considerato lrsquoinventore del sistema moderno del rigo connote poste sulle linee e negli spazi A lui si deve anche lrsquoinvenzione di un sistema mnemonicomanoguidoniano per annotare lrsquoesatta intonazione dei gradi della scala (esacordo) basato sulle primesillabe dellrsquoinno dei primi vespri dedicato a san Giovanni Battista1

1 Partizione tratta dallrsquo ldquoAntiphonale Monasticum Pro Diurnis Horisrdquo 1934 pag 922

UT que- ant la- xis RE- so- naacute- re fi- bris MI- ra ge- stό- rum

FA- mu- li tu- ό- rum SOL- ve pol- luacute- ti LA- bi- i re- aacute- tum

San- cte Jo- aacuten- nes

II

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Egli espose tali innovazioni nella ldquoEpistola ad Michaelemrdquo de ignoto cantu e nel ldquoPrologus inAntiphonariumrdquo Tale sistema egrave alla base della teoria della solmisazione2Nel 1673 Giovanni Bononcini cambia il nome di UT in DO [Piugrave attendibile egrave lrsquoattribuzione a Giovanni Battista Doni(Firenze 1594 ndash daggerFirenze 1 dicembre 1647) La sillaba fu considerata difficile da pronunciare e sostituita da quella inizialedi Dominus il Signore]Il nome della nota Si composta dalle due prime lettere delle due ultime parole [Sancte Joannes] furono introdotte piugrave tardi[Piugrave attendibile XVI secolo]

Fissato cosigrave lrsquointervallo esatto tra le varie note Guido inventograve o perfezionograve il modo di rappresentarlo conesattezza Mentre nellrsquoantica notazione i neumi erano disposti in ordine sparso egli pensograve di radunarliattorno a una riga tracciata sul foglio e corrispondente a una nota prestabilita cui presto se ne aggiunseunrsquoaltra fincheacute riuscigrave a offrire un sistema definitivo di notazione a quattro righe detto tetragramma Perstabilire lrsquoaltezza del semitono tracciava in giallo la linea corrispondente al DO e in rosso quellacorrispondente al FA Subito diffuso nelle regioni drsquoItalia - dopo lrsquoapprovazione del papa - e con maggiorlentezza nelle scuole germaniche il suo metodo fece assumere ai segni di notazione le piugrave semplici estabili forme di un quadrato o romboidale con o senza codetta forme da cui uscirono le notazion neraquadrata3 o romana e la romboidale o gotica

CARATTERISTICHE DEL CANTO GREGORIANOFin dalla sua nascita la musica cristiana fu ed egrave nullrsquoaltro che unrsquoorazione cantata che non va effettuata inmodo puramente formale o esibizionista Il testo egrave dunque il motivo centrale del Canto GregorianoNon si potragrave mai comprendere il Canto Gregoriano staccato dal testo che risulta prioritario rispetto allamelodia ed egrave quello che le dagrave significato Per interpretare il Canto Gregoriano nella sua essenza piugrave alta icantori devono aver capito molto bene il significato del testo Di conseguenza qualsiasi impostazione divoce di tipo operistico che intenda evidenziare il solista o gli interpreti deve essere evitataIl suo svolgersi calmo e solenne quasi fuori dal tempo invoglia i fedeli alla contemplazione dellagrandezza divina e al distacco dalle cose terrene Egrave un canto cosiddetto a ritmo libero le note cioegrave sisusseguivano senza il rigore della suddivisione metronomica senza la divisione in battute Egrave il testo chesuggerisce il ritmo senza esserne rigidamente sottomesso Lrsquoassenza del ritmo egrave lrsquoelemento piugravecaratteristico del canto gregoriano Tale assenza era dovuta alla convinzione che essendo strettamentelegato alla quotidianitagrave della vita terrena fosse lontano dalla spiritualitagrave Inoltre era vocale affidatorigorosamente alle sole voci in quanto preghiera (era uno scandalo in quei tempi fare entrare in chiesa unostrumento musicale) Il testo egrave rigorosamente in latino

Egrave musica vocale che si canta a cappella senza accompagnamento di strumenti Si canta allrsquounisono - una sola nota per volta - il che significa che tutti i cantori intonano la stessa

melodia Questo tipo di canto si chiama Monodico Molti autori affermano che non si deveammettere il canto di un coro misto Tuttavia considerando che molti uomini donne e ragazzidevono avere la stessa opportunitagrave di partecipare alla liturgia si raccomanda per non infrangerequesto principio della monodia che cantino alternativamente

Si canta con ritmo libero secondo lo sviluppo del testo letterario e non con schemi su misura comepotrebbe essere quelli di una marcia una danza una sinfonia (vedi la sezione Ritmo)

Egrave una musica modale scritta in scale di suoni molto particolari che servono per suscitare una varietagravedi sentimenti come raccoglimento allegria tristezza serenitagrave (vedi la sezione Modi)

La sua melodia egrave sillabica a ciascuna sillaba del testo corrisponde un suono ed egrave melismaticaquando ad una sillaba corrispondono vari suoni Ci sono melismi che ne contengono piugrave di 50 peruna sola sillaba

Il testo egrave in latino lingua dellrsquoimpero romano diffusa per lrsquoEuropa Questi testi furono ricavati daiSalmi e da altri libri dellrsquoAntico Testamento alcuni provenienti dai Vangeli e altri di ispirazione

2 (Dal nome delle note musicali sol e mi) o solfisazione sistema didattico in vigore dallrsquoXI al XVI secolo di individuazione deisuoni nellrsquoambito dellrsquoesacordo3 Le note erano rappresentate con la testa quadrata( anzicheacute ovale) e il gambo della nota partiva dal centro della stessa inveceche dalla sua circonferenza in piugrave la testa era piena (notazione nera)

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propria generalmente anonima Tuttavia esistono alcuni pezzi liturgici in lingua greca Kyrieeleison Agios o Theos (liturgia del Venerdigrave Santo)

Scrittura il Canto Gregoriano egrave scritto sopra un tetragramma cioegrave sopra 4 linee a differenza delpentagramma della musica attuale Le sue note si chiamano punto quadrato (punctum quadratum)virga se sono note individuali e neuma se sono note raggruppate Esse hanno ugual valore inrelazione alla loro durata ad eccezione di quelle che hanno un episema orizzontale o verticaledella nota precedente il quilisma e la seconda nota del salicus la cui durata si allunga ma con unsignificato espressivo e le note che hanno il punto che ne raddoppia la durata (Vedere la sezioneNotazione)

GLI SPAZI DEL CANTO GREGORIANOCome detto precedentemente il Canto Gregoriano nacque come interpretazione dentro la Liturgia dellaChiesa Quindi egrave la Liturgia lo scenario naturale

1 La Messa Durante la celebrazione dellrsquoeucaristia esistono due gruppi principali di pezzi

a) LrsquoOrdinarium egrave composto dai testi delle parti fisse della messa Kyrie Gloria Credo Santo Agnus

b) Il Proprium egrave costituito dai testi che si cantano secondo il tempo liturgico o secondo la festa che sicelebra

Introito canto che accompagna la processione introitale del celebrante Graduale e Tracto (nel tempo sostituiti dallrsquoAlleluia) dopo le letture Offertorium canto che accompagna la processione offertoriale o semplicemente lrsquooffertorio Communio

c) Oltre a questi due gruppi ne esistono altri che si cantano come recitativi senza inflessione(cantillazione) cosigrave sono le orazioni le letture il prefazio e la preghiera eucaristica il Padre Nostro Eranobrani che per la loro semplicitagrave potevano essere eseguiti dal celebrante o da persone alle quali non erarichiesta una speciale abilitagrave per il canto

Il Proprium entrograve in uso nel VI secolo Allrsquoepoca di papa Gregorio I questa parte della Messa eracompletamente uniformataPer lrsquoOrdinarium i canti furono inseriti in tempi diversi

Il Kyrie con papa Gregorio I (590-604) Il Gloria con papa Simmaco (498-514) Il Credo con papa Benedetto VIII (XI secolo) Il Sanctus con papa Sisto I (120 ca) LrsquoAgnus con papa Sergio I (687-701)

2 LrsquoUfficio Divino Nei Monasteri i monaci facevano una pausa dal lavoro e si riunivano regolarmentein determinate ore del giorno per recitare le loro preghiere

Mattutino preghiera invitatorio Lodi preghiera del mattino Ora Prima Ora Terza 9 AM Ora Sesta 12 M

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Ora Nona 3 PM Vespri 6 PM Compieta prima del riposo notturno

Il repertorio dei canti per lrsquoUfficio Divino consta di Il canto dei Salmi Semplici recitazioni - cantillazione - delle letture e delle preghiere Antifona dellrsquoinvitatorio Inni Antifone cantate prima e dopo i salmi Responsori Te Deum Canti dellrsquoAntico e del Nuovo Testamento (Benedictus Magnificat Nunc Dimittis)

3 Altri canti Tropi testi intercalati a preghiere ufficiali Qualche melodia di abbellimento con varianti melismatiche che si aggiungono allrsquoAlleluia Sequenze esempi Sequenza di Pasqua Sequenza dei Defunti Canti processionali processione al Sepolcro processione con il Santissimo Sacramento etc

Nellrsquoambito del canto gregoriano il termine Messa musicalmente indicava solo lrsquoOrdinario

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Ora Nona 3 PM Vespri 6 PM Compieta prima del riposo notturno

Il repertorio dei canti per lrsquoUfficio Divino consta di Il canto dei Salmi Semplici recitazioni - cantillazione - delle letture e delle preghiere Antifona dellrsquoinvitatorio Inni Antifone cantate prima e dopo i salmi Responsori Te Deum Canti dellrsquoAntico e del Nuovo Testamento (Benedictus Magnificat Nunc Dimittis)

3 Altri canti Tropi testi intercalati a preghiere ufficiali Qualche melodia di abbellimento con varianti melismatiche che si aggiungono allrsquoAlleluia Sequenze esempi Sequenza di Pasqua Sequenza dei Defunti Canti processionali processione al Sepolcro processione con il Santissimo Sacramento etc

Nellrsquoambito del canto gregoriano il termine Messa musicalmente indicava solo lrsquoOrdinario

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Ora Nona 3 PM Vespri 6 PM Compieta prima del riposo notturno

Il repertorio dei canti per lrsquoUfficio Divino consta di Il canto dei Salmi Semplici recitazioni - cantillazione - delle letture e delle preghiere Antifona dellrsquoinvitatorio Inni Antifone cantate prima e dopo i salmi Responsori Te Deum Canti dellrsquoAntico e del Nuovo Testamento (Benedictus Magnificat Nunc Dimittis)

3 Altri canti Tropi testi intercalati a preghiere ufficiali Qualche melodia di abbellimento con varianti melismatiche che si aggiungono allrsquoAlleluia Sequenze esempi Sequenza di Pasqua Sequenza dei Defunti Canti processionali processione al Sepolcro processione con il Santissimo Sacramento etc

Nellrsquoambito del canto gregoriano il termine Messa musicalmente indicava solo lrsquoOrdinario

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LA NOTAZIONE GREGORIANA

Il rigoLrsquoestensione delle melodie gregoriane (ambitus) egrave in generale limitata il rigo gregoriano egrave perciograve formatoda sole quattro linee e dai corrispondenti tre spazi intermedi (tetragramma) Nella notazione gregoriana siusano dei segni chiamati Neumi che per definirne lrsquoaltezza vengono posizionati su questo tetragramma

Si ottengono cosigrave 9 suoni (una nona) estensione sufficiente per le melodie gregoriane quando egrave necessariouna maggiore estensione si ricorre ad una e una sola stanghetta supplementare posta sopra la quarta esotto la prima linea

Le chiaviPer determinare il nome delle note vengono poste allrsquoinizio del tetragramma la chiave4 di DO o la chiavedi FA

La forma delle due chiavi costituisce una stilizzazione della grafia delle lettere C ed F lettere giagrave usate neimanoscritti in notazione alfabetica ad indicare rispettivamente appunto le note di DO e FA Le due letteresi trovano utilizzate come chiavi anche negli antichi codici la loro scelta egrave dovuta al fatto che esseindividuano le corde cosiddette forti al di sotto delle quali cioegrave si trova il semitono rendendo cosigravepossibile la letturaQuando la melodia si sposta troppo sopra o sotto il tetragramma onde evitare lrsquoaggiunta di piugrave stanghette etagli in testa viene spostata la chiave su un altro rigo

La guidaLa guida o custos egrave una piccola nota posta alla fine di ogni rigo non va eseguita Essa indica soltanto ilgrado della prima nota del rigo seguente Puograve trovarsi anche a metagrave rigo quando crsquoegrave uno spostamento5 oun cambiamento6 di chiave Anche in questo caso essa indica solo il grado della nota successiva

4 In origine le linee contrassegnate dalla chiave di DO e di FA erano rispettivamente di colore giallo e rosso5 Quando la chiave resta la stessa ma si sposta su altro rigo6 Quando si passa da una chiave allrsquoaltra (DOrarrFA e viceversa)

linea 4

linea 3

linea 2

linea 11deg spazio

2deg spazio

3deg spazio

Chiave di DO Chiave di FApiugrave raramente

Do

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Le stanghette

Per indicare le pause o segnare i punti del respiro vengono poste delle stanghette che hanno un valorediverso in base alla loro lunghezza

La stanghetta piugrave corta o quarto di stanghetta (divisio minima) definisce uno stacco brevissimo o unrespiro cortissimo un respiro che si puograve anche evitare Rappresenta anche la fine di un inciso musicaleLa stanghetta media (divisio minor) che viene posta tra i due righi interni al tetragramma definisce unrespiro normale che non crei ldquotempi di silenziordquo e sufficiente per riprendere subito il canto della semifrasesuccessiva Costituisce anche la fine di una semifrase musicaleLa stanghetta intera (divisio major) quella che percorre verticalmente il tetragramma egrave un respiroprofondo o una pausa evidente un attimo di silenzio che puograve essere anche definito ldquounrsquoespressionerdquo Essaindica una pausa del valore di una notae la fine di una frase musicaleLa doppia stanghetta (divisio finalis) delimita i versetti indica la conclusione di tutta la composizione odella prima parte per poi essere seguita dal SALMO o dal VERSETTOla fine di un brano Allrsquointerno diun canto indica lrsquoalternarsi dei cori (Gloria e Credo) Nel caso di un solo coro assume il significato disemplice stanghetta intera

Le alterazioni

Sono solo due e si trovano soltanto davanti al Si il bemolle e al bequadro A volte per esigenze tipografiche le alterazioni vengono poste davanti al neuma contenente il Si

Il bemolle viene annullato

quando intervenga un bequadro da qualsiasi tipo di stanghetta dal cambio di parola per conservare il bemolle occorre segnarlo allrsquoinizio di ogni parola

Se lrsquoeffetto del bemolle deve valere per tutto il brano egrave possibile conformemente alla prassi moderna nongregoriana porre il segno come armatura di chiave

SI naturaleSIb

Kyacute- ri- e

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Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

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Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

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Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

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Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

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Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

13

Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

13

INTRODUZIONE AL CANTO GREGORIANONome forma e valore delle note - Nomi dei Neumi10 o Gruppi

Neumi Monosonici (con o senza segni ritmici)

1 2 3 4 5a) PUNCTUM

oTRACTULUS11

b) PUNCTUMINCLINATUM

c) VIRGA

d) QUILISMA12

e) APOSTROPHAo STROPHA

f) ORISCUS Neografie13

g) PUNCTUMLIQUESCENS

SpiegazioneColonna 1 In questa colonna le singole note senza segni ritmici hanno il valore di una croma nella musicamoderna E come nella musica moderna possiamo trovare due tre o piugrave tre crome sul movimento cosigrave allostesso modo nel canto Gregoriano possiamo avere due tre o piugrave note singole che formano un ritmocomposto o gruppo ritmico

A queste singole note possono essere aggiunti tre segni ritmici

Colonna 2 Lrsquoepisema verticale segna lrsquoinizio del gruppo composto e la fase ritmica del movimento

10 Sono chiamati ldquoneumi quei segni che dal IX secolo costituiscono la scrittura musicale e che attraverso varie trasformazionidivennero la base della notazione gregoriana classica tuttora in uso detta quadrata Il termine ldquoneumardquo viene dal greco ldquoνεῦμαrdquo(segno cenno) ma prima di essere usato nel senso odierno fu messo in relazione con altre due parole greche ldquoπνεῦμαrdquo (soffiovento) e ldquoνόμοςrdquo (melodia formula melodica) e indicograve nellrsquouso di numerosi autorilo Jubilus il melisma finale degli Alleluja edelle Sequenze11 Dal lat ldquotractusrdquo (part pass di ldquotrahererdquo ldquotirarerdquo Si puograve affermare che eacute lrsquoaccento grave che col tempo si egrave trasformatograficamente in un piccolo tratto orizzontale piugrave o meno ridotto a un punto da cui egrave risultato il punctum e il tractulus piugrave largoche egrave in effetti un punctum episemato12 Dal lat medievale adattamento del gr ldquokeleusmardquo ldquocanto cadenzatordquo13 Si denominano ldquoneografierdquo le grafie tendenti ad una maggiore differenziazione dai segni usati dalla notazione Vaticana alfine di evidenziare giagrave attraverso la notazione quadrata qualche elementare indicazione esecutiva sulla base degli antichicodici I momenti fondamentali dellrsquointroduzione di neografie si possono individuare nellrsquoAM [Antiphonale Monasticum] del1934 e nellrsquoAR2 [Antiphonale Romanum] del 1983 (con lrsquoimportante precedente del PsM [Psalterium Monasticum] del 1981)

== =

14

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

17

Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

17

Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

17

Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

18

Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

18

Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

18

b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

19

b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

19

b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

19

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

20

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

20

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

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I MODI gregoriani lrsquoOCTOECHOS17

Dal punto di vista armonico il canto gregoriano si sviluppa in un sistema di scale semplici in diverseposizioni La tonalitagrave egrave un sistema sviluppato nel Rinascimento che impone perograve una certa rigiditagravestrutturale si riconosco certe tonalitagrave grazie ad un computo di quinte giuste le quali stanno tra di esse inrapporti abbastanza stretti La tonalitagrave si fonda su modulazioni le modulazioni su alterazioni Egrave lrsquouso dellemodulazioni e delle alterazioni che dagrave alla musica tonale il ldquosentimentordquoIl canto gregoriano invece non ha nulla di tutto ciograve Tutto il sistema assolutamente diatonico - in base alquale si regge la struttura armonica di questa forma musicale - egrave il MODO o MODALITAgrave

Un modo consiste in una scala naturale priva di alterazioni (ad eccezione del si bemolle attestato tuttaviasolo in epoca piugrave tarda e presente solo in determinate e particolari situazioni) le cui note sono le uniche acomparire allrsquointerno della melodiaQuesto concetto implica che allrsquointerno di un canto gregoriano non esistano modulazioni neacute sensibili otoniche sebbene vi si riconoscano alcune note distintive del modo in cui la melodia egrave scrittaOgni modo infatti egrave caratterizzato da una specifica nota detta finalis (che egrave comune sia al modo autenticosia al rispettivo plagale) e ad una nota peculiare detta repercussio o corda di recita18 attorno alla quale egraveorganizzata la linea melodica La modalitagrave si definisce dalla cadenza finale Accanto a queste duecaratteristiche se ne aggiunge una terza lrsquoambitus lrsquoestensione tra la nota piugrave bassa e la nota piugrave alta checaratterizzano lrsquointero brano

I teorici medievali nel contesto della riforma carolingia cercarono la sistematizzazione del gregorianoattraverso il legame con la musica greca la terminologia divenne il criterio significativo della continuitagravefra la cultura antica e quella medievale Crsquoegrave perograve da dire che i modi dellrsquoantica Grecia non corrispondevanoa quelli mutuati nel canto gregoriano di essi furono ripresi solamente i nomiGli otto modi gregoriani corrispondono ad otto diverse tipologie di scale musicali le quali vengonoconcepite come ldquocongiunzionerdquo di due tetracordi diatonici (il tetracordo diatonico egrave definito comeldquosuccessione di quattro suoni congiunti che formano un intervallo di quarta giusta cioegrave due toni e unsemitonordquo) caratterizzati dalla diversa posizione del semitono e dallrsquoassenza di intervalli piugrave piccoli delsemitono

I canti gregoriani con la riforma carolingia vennero catalogati ndash senza tenere conto dellrsquoorigine e dellosviluppo del repertorio ndash attraverso la teoria modale dellrsquooctoechos che egrave punto di arrivo di un processoevolutivo

Gli otto modi dellrsquooctoechos vengono distinti in autentici (protus deuterus tritus e tetrardus conosciutianche come dorico frigio lidio misolidio ndash nomi desunti erroneamente dalla modalitagrave greca antica) eplagali (al cui nome egrave aggiunto il prefisso ldquoipo-rdquo ipodorico ipofrigio ipolidio ipomisolidio)

I modi plagali sono collocati una quarta giusta sotto il rispettivo modo autentico e per verificare se unmodo va classificato nellrsquoautentico oppure nel plagale si deve osservare se la dominante di unacomposizione coincide con una delle due corde tonali scelte per il modo a cui appartiene

17 Dal greco ldquoΟκτώηχοςrdquo ldquootto suonirdquo egrave il quadro teorico in cui sono descritte le otto forme della modalitagrave Inizialmenteapplicate alla musica bizantina questo quadro egrave stato successivamente utilizzato per la descrizione del canto piano e piugraveparticolarmente del canto gregoriano18 Alberto Turco definisce la ldquoCorda di recitardquo come tenore salmodico che nei brani autentici egrave alla distanza di una quinta neiplagali a distanza di una terza oppure di una quarta

21

MODIFINALIS

(F)AMBITUS(Estensione)

REPERCUSSIODominante (D)

IDorico

PROTUSAutentico Re Re ndash Re La

IIIpodorico

Plagale Re La ndash La Fa

IIIFrigio

DEUTERUSAutentico Mi Mi ndash Mi Do (Si)

IVIpofrigio

Plagale Mi Si ndash Si La

VLidio

TRITUSAutentico Fa Fa ndash Fa Do

VIIpolidio

Plagale Fa Do ndash Do La

VIIMisolidio

TETRARDUSAutentico Sol Sol ndash Sol Re

VIIIIpomisolidio

Plagale Sol Re - Re Do

Di seguito gli otto MODI

DEUTERUS AUTENTICO (III Modo)

DEUTERUS PLAGALE (IV Modo)

TRITUS AUTENTICO (V Modo)

TRITUS PLAGALE (VI Modo)

PROTUS AUTENTICO (I Modo)

PROTUS PLAGALE (II Modo)

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Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

23

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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LA SALMODIA

I generi compositivi che caratterizzano il canto gregoriano (sillabico semiornato ornato) comprendonoforme musicali che prevedono lrsquoalternanza tra una parte responsoriale generalmente eseguita dalla scholae i versetti salmodici affidati ad un solista o a un gruppo di pochi cantori Lrsquoesecuzione di questi versetti egravedefinita appunto SalmodiaIl canto della salmodia egrave strutturato su modelli melodici che mantengono sempre gli stessi elementistrutturali questi vengono detti toni salmodici e sono strettamente legati alla modalitagrave del brano al qualesono associati

Regole della salmodia

La Salmodia sempliceIl tono di un salmo egrave costituito dalle seguenti parti

a) LrsquoIntonazione o Intonatiob) Il Tenore salmodico o Corda di Recita o Dominantec) La Flexad) La Cadenza Mediana o Mediatioe) Le sillabe di preparazionef) La Cadenza Finale o Terminatio

LrsquoIntonazioneLa struttura formulare di intonazione costituisce il legame melodico tra la finale dellrsquoAntifona e il Tenoresalmodico La troviamo generalmente sulle prime due sillabe del versetto e utilizza neumi di uno o duesuoni Raramente il tono salmodico inizia direttamente sulla corda di recitaDi solito la struttura formulare dellrsquointonazione riguarda solo il primo verso gli altri versi inizianodirettamente con la nota del Tenore salmodico o Corda di Recita Quando lrsquointonazione deve ripetersi adogni verso come nel Magnificat questo viene sempre indicato

Il Tenore salmodicoEgrave la nota sulla quale viene cantillata la maggior parte del versetto sia nel primo che nel secondo emistichioDi fatto egrave lrsquoelemento che caratterizza il tono salmodicoLrsquounica eccezione riguarda il Tonus Peregrinus (che illustreremo piugrave avanti) caratterizzato dal fatto dipresentare due tenori distinti per i due emistichi LA e SOL

La FlexaQuando il primo emistichio risulta molto lungo viene di solito ldquospezzatordquo da unrsquoinflessione melodicadenominata Flexa (segnata da una croce dagger) La sillaba drsquoaccento della parola interessata egrave posta sullostesso grado del Tenore salmodico mentre la sillaba finale egrave cantata su un grado inferiore che risulta digrado congiunto quando la distanza egrave di tono intero quando la corda di recita egrave sul DO o sul FA si evitalrsquoinflessione semitonale a vantaggio di unrsquoinflessione di terza minore

La Cadenza Mediana o MediatioCostituisce la conclusione del primo emistichio egrave unica per ciascun tono e si applica allrsquoultima parola delprimo emistichio Con riferimento allrsquoesempio riportato piugrave avanti la cadenza egrave detta a un accento ed egravecostituita da una nota drsquoaccento sulla quale egrave posta la sillaba tonica dellrsquoultima parola e di una nota finalesulla quale egrave cantata la sillaba finale nel caso di una parola che presenta lrsquoaccento tonico sulla penultimasillaba (parossitona) Dopo la nota drsquoaccento e strettamente connessa ad essa egrave prevista una nota ldquobiancardquoun punto ldquovuotordquo denominata epentesi19 intercalare da utilizzare se la parola finale presenta lrsquoaccentotonico sulla terzrsquoultima sillaba (proparossitona) Vi sono ancora altre possibilitagrave che qui tralasciamo

Le sillabe di preparazione

19 Dal greco ἐπένϑεσις ldquoinserzionerdquo aggiunta o interposizione nellrsquointerno di un gruppo fonetico o sintattico di un suono nonetimologico

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In alcuni toni salmodici le cadenze mediane si distaccano dalla corda di recita prima del raggiungimentodel primo o unico accento di cadenza Si tratta di uno o piugrave neumi monosonici sui quali vengono cantatele cosiddette sillabe di preparazione che in alcune edizioni di canto gregoriano sono scritte in corsivoLa Cadenza Finale o TerminatioA differenza della cadenza mediana che egrave unica per ciascun modo la cadenza finale detta ancheterminatio puograve presentare forme diverse nellrsquoambito dello stesso tono salmodico (differentiaelig) Ciograve egravedovuto per poter concatenare in maniera agevole e corretta la nota finale della salmodia con lrsquoinizio(incipit) dellrsquoantifona che egrave ripetuta dopo il versetto solisticoNelle edizioni attuali del canto gregoriano la differentia da applicare egrave suggerita alla fine dellrsquoantifona daineumi posti sullrsquo acronimo ldquoE-u-o-u-a-erdquo (Saelig-cu-lo-rum A-men) la prima o le prime due note poste soprale lettere dellrsquoacronimo riguardano il tenore salmodico le altre si riferiscono alle eventuali sillabe dipreparazione e alla cadenza (senza considerare alcuna nota di epentesi) Ancora allrsquoinizio dellrsquoantifonasubito dopo il numero romano o arabo che ne precisa la modalitagrave si trova una lettera che indica innotazione alfabetica lrsquoultima nota della differentia Fino allrsquoAntiphonale Monasticum del 1934 questalettera era scritta in carattere maiuscolo se le finali dellrsquoantifona e della differentia coincidevano nelleedizioni piugrave recenti invece viene scritta sempre in minuscolo Se perograve nellrsquoambito dello stesso tono piugravedifferentiaelig terminano sullo stesso grado queste vengono distinte da un numero aggiunto alla letteraA titolo dimostrativo si riportano i seguenti esempi

AR 1949 p 27

AR 1949 p 44

I nove toni salmodici

Lrsquointonazione salmodica non gode di una finalis fissa e pertanto si adegua al sistema modale solo inriferimento al tenor e alla distribuzione intervallare che ruota attorno ad esso Otto sono pertanto leformule salmodiche piugrave una aggiunta detta modus peregrinus che adotta una doppia corda di recitaprima su la e poi su sol Si tratta presumibilmente del residuo di una forma arcaica concepita quando ilsistema non era ancora codificato Le formule salmodiche rivelano movimenti melodici tipici la perdita ditensione (flexa o terminatio) egrave in genere di terza minore o di grado mentre lrsquoinnalzamento della voce (nellamediatio) egrave piugrave ristretto tono o semitonoPer la natura stessa della distribuzione diatonica degli intervalli (mutuata dal systema teleion) al gradosottostante di tono puograve corrispondere un innalzamento del tenor sia di semitono che di tono se invece ilgrado sottostante egrave di terza minore (in genere con il semitono allrsquoacuto) si ha sempre un innalzamento ditono (altrimenti fra note estreme si creerebbe un improbabile intervallo di quarta diminuita)Quattro sono pertanto i toni il cui tenor dista un tono dalla nota inferiore (I IV VI VII la re) e quattroun semitono (II III V VIII fa do) Questo il formulario che propone il Liber usualis

L- le- luacute- ia E u o u a e

2 D

A

7 c 2

A L- le- luacute- ia Ps Di- xit Doacutemi-nus E u o u a e

25

I TONO

Differentiaelig

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio TenorSillabe dipreparazione

26

D 2

fgg 2

g 3a

a 2a 3

Finalis

D

II TONO

A B

III TONODifferentiaelig

b a

a 2

g g 2

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unicaSill diprep

dagger

vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

Sillabe dipreparazione Finalis

27

IV TONODifferentiaelig

A B

A

B V TONO

A B

g E

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

dagger

vel

Altera positio ejusdem Toni

vel

dagger

dagger

dagger

dagger

vel

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

Sillabe dipreparazione Finalis

28

Sillabe dipreparazione Finalis

c A A

dcf LU p 730

VI TONO

A B

VII TONODifferentiaelig

a b

c c 2

d

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

Tenor Finalis unica

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

dagger

dagger vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Finalis

29

VIII TONODifferentiaelig

GA G

cB

TONUS PEREGRINUS

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Sillabe dipreparazione Finalis

dagger

vel

Int Tenore et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

dagger

dagger

Alio modo

tenori distinti per i due emistichiLA e SOL

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SINTESI

NEUMI MONOSONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUM Usato generalmente anche per designarelrsquoaccento grave delle sillabe

In composizione con altre forme neumatiche

PUNCTUMINCLINATUMO ROMBOIDALE Parte del Climacus e delle forme subbipunctis

VIRGA Per lrsquoaccento acuto

PUNTINO Per un valore sillabico diminuito

NEUMI PLURISONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

CLIVIS Formato da due note discendenti composto da una virgae da un tractulus si eseguono legando dallrsquoacuto al gravesenza impulsi su una singola nota

PES o PODATUS Neuma ascendente di due note Lrsquointervallo tra i duesuoni non supera mai la quinta giusta Egrave lrsquoaccostamentodi un suono grave tractulus e uno acuto virga Anche perquesto neuma non ci sono impulsi sulle note malrsquoesecuzione deve scorrere con perfetta legatura dal bassoallrsquoalto

PORRECTUS Neuma plurisonico di tre suoni acuto-grave-acuto egraveformato da una clivis con lrsquoaggiunta di una virga Trenote legate emesse senza impulsi intermedi perarticolazione sillabica sulla terza nota si produce unaleggera attrazione

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TORCULUS Formato da tre suoni grave-acuto-grave trae origine dalpes con lrsquoaggiunta del terzo suono piugrave basso vieneeseguito legato con una leggera spinta del terzo suono

CLIMACUS Sono tre note discendenti viene anche chiamato virgasubbipunctis con possibilitagrave di avere alte note in discesa eallora saragrave subtripunctis subdiatesseris (una + quattro)subdiapente (una + cinque)

SCANDICUS Neuma formato da tre note ascendenti con leggeroaumento della prima nota

SALICUS Formato da tre note ascendenti con la nota culminante alsecondo grado (sottolineata dallrsquoictus)

TRIGONUS Due note allrsquounisono e la terza piugrave bassa Non si trovamai isolato su una sillaba ma in composizione con altrineumi il cui valore risulteragrave diminuito il canto cioegrave devepresentare un suono piugrave leggero

BIVIRGATRIVIRGA Neuma con piugrave suoni allrsquounisono viene eseguito con una

ripercussione cioegrave una ripetizione del suono sen zainterruzione (leggere pulsazioni onda acustica)

STROPHICUS Anche questo egrave un neuma plurisonico con noteallrsquounisono ma con valori sillabici diminuiti quindi piugraveleggeri e con ripercussione rapida

ORISCUS Neuma di conduzione melodica posto tra due neumi dimaggior importanza egrave impiegato in composizione di altrineumi la sua interpretazione va considerata nel contestoverbo-melodico

PRESSUS

Major e Minor per differenza di intervalli formato da duesuoni allrsquounisono ed un terzo discendente Puograve trovarsiisolato su una sillaba o in composizione con altri neumi

VIRGA STRATA Le prime due note possono essere allrsquounisono o essereequivalenti al gruppo pes In entrambi i casi lrsquoultima nota(oriscus) egrave sempre una nota piugrave grave

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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Le emozioni espresse dai MODI Gregoriani

Nei secoli si egrave affermato che ad ogni modo corrispondesse uno specifico stato drsquoanimo o sentimento Ciograveha effettivamente un riscontro nella realtagrave visto che lrsquoascolto di brani in modalitagrave diverse dagrave allrsquoascoltatoremoderno differenti emozioni Guido drsquoArezzo il fondatore della notazione diastematica gregorianaaffermograve in proposito

laquoIl primo egrave grave il secondo triste il terzo mistico il quarto armonioso il quintoallegro il sesto devoto il settimo angelico lrsquoottavo perfettoraquo

Adagraven de Fulda cosigrave li commenta

laquoIl primo modo si presta a ogni sentimento il secondo egrave adatto alle cose tristi il terzo egraveveemente il quarto egrave tenero il quinto si addice agli allegri il sesto alle persone diprovata pietagrave il settimo attiene alla gioventugrave e lrsquoottavo alla saggezzaraquo

Juan de Espinosa autore del XVI secolo commenta a sua volta

laquoIl primo egrave allegro e molto adatto per attenuare le passioni dellrsquoanimo [hellip] grave epiangente il secondo molto appropriato per provocare lacrime [hellip] il terzo egrave moltoefficace per incitare allrsquoira [hellip] mentre il quarto prende in seacute ogni gioia incita aidiletti e calma la rabbia [hellip] il quinto produce allegria e piacere a coloro che sonotristi [hellip] lacrimoso e pietoso egrave il sesto [hellip] piacere e tristezza si uniscono nel settimo[hellip] per forza devrsquoessere molto allegro lrsquoottavo [hellip]raquo

(Trattato dei principi 1520)

Ciograve che bisogna sempre tener presente egrave che nel canto gregoriano ogni suono esiste in relazione a seacute stessoNon esistono relazioni armoniche o verticali che vincolano un suono rispetto ad un altro come potrebbeavvenire con la sensibile della tonalitagrave neacute la melodia puograve venir forzata (con il limite evidente di questadefinizione) verso un certo andamento percheacute lrsquoarmonia deve seguire un certo corso come avviene invecenella tonalitagrave canonicaLrsquounico punto di riferimento per la melodia gregoriana egrave costituito dallrsquoinsieme di ambitus finalis erepercussio ma anche questo talvolta egrave turbato soprattutto nei canti piugrave antichi che possono mostrareinflussi delle antiche modalitagrave greche o dellrsquoantico canto romano o gallicano

Pratica del Canto Gregoriano

Non egrave nostra intenzione proporre un saggio di interpretazione del canto gregoriano neacute una lezione sullavocalitagrave da adottare per esso poicheacute illustri e valenti gregorianisti hanno affrontato e proposto lrsquoargomentocon la dovuta completezza A noi interessa precisare come il canto gregoriano debba inserirsi nellamoderna liturgia cattolica Innanzituttosi deve ricordare che

La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizionigli si riservi il posto principale

(Sacrosantum Concilium cap VI116)

da cui si evince quanto sia errato ritenere questa forma musicale obsoleta o inadatta alla liturgia modernatanto per lo stile quanto per la linguaNon egrave importante che lrsquoesecuzione dei canti gregoriani nella liturgia sia perfetta e filologica ma egravesufficiente tener presente alcuni semplici principi per ottenere risultati soddisfacentiDistinguiamo quindi alcuni punti chiave per interpretare ed eseguire correttamente le diverse forme delcanto gregoriano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

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II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

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necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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copiano e fotografano in tutte le abbazie e biblioteche drsquoEuropa Grazie a questi monaci il cantogregoriano tende a ritrovare la sua autenticitagrave un potente strumento di preghiera

1903 Papa Pio X definisce il canto gregoriano come canto proprio della Chiesa romana e propone alpopolo cristiano di pregare in bellezza

1962 Il Concilio Vaticano II verragrave a confermare con la sua autoritagrave lrsquouso di questo canto semprepraticato nella Chiesa con le seguenti parole laquoLa Chiesa riconosce il canto gregoriano come proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizioni gli si riservi il posto principaleraquo (SC116)

IL Canto Gregoriano e lo sviluppo della scrittura musicale

LE ORIGINI DELLA NOTAZIONE MUSICALELa prima notazione di cui si posseggono documenti sicuri egrave quella greca suddivisa in due sistemientrambi a base essenzialmente alfabetica il tipo piugrave antico detto strumentale si serviva in parte di unalfabeto arcaico usando le lettere in posizioni diverse per indicare le alterazioni il secondo tipo dettovocale si valeva dellrsquointero alfabeto ionico in ordine consecutivo Tuttrsquoaltra base ebbe la notazionemedievale del canto gregoriano detta notazione neumatica che adottograve i simboli grafici dellrsquoaccento acutograve e circonflesso I neumi costituivano un insieme di segni indicanti con approssimazione il decorso diuna linea melodica in modo da aiutare i cantori che giagrave la conoscevano a memoria a ricordarla meglioGiagrave nella notazione neumatica tuttavia si avevano scritture adiastematiche (dove la posizione reciproca deineumi non tentava di raffigurare con esattezza la successione delle altezze) e scritture diastematiche (dovein diversa misura questo tentativo era compiuto) Nel sec XI Guido drsquoArezzo propose lrsquouso sistematico diun vero e proprio rigo musicale di 4 linee (tetragramma) in questo modo era possibile rappresentare conprecisione lrsquoaltezza delle note con lo stesso criterio oggi in uso Restava da risolvere il problema dellarappresentazione grafica delle durate esso si pose con urgenza allrsquoepoca dei primi sviluppi della polifoniaNei sec XII-XIII si affermograve dapprima il sistema dei modi ritmici durante lrsquo ldquoArs antiquardquo nella secondametagrave del sec XIII cominciograve a delinearsi un sistema (notazione modale) che faceva corrispondere ad alcunivalori di durata una forma precisa delle note Con lrsquo ldquoArs novardquo (sec XIV) la notazione modale vennecompletamente superata ai valori di maxima longa brevis semibrevis e minima corrispose una forma bendefinita ma i loro rapporti reciproci erano definiti da una teoria piuttosto complessa che distingueva i casiin cui quei valori erano perfetti (tre volte il valore successivo) o imperfetti (il doppio) Questa notazionedetta notazione mensurale ebbe caratteri diversi in Italia e in Francia Tuttavia nel sec XV si imposeovunque la notazione mensurale francese che rimase sostanzialmente invariata fino alla fine del sec XVIconobbe poi una graduale semplificazione che venne a coincidere con la notazione moderna Da notare chementre nella notazione modale le parti si scrivevano una sopra lrsquoaltra in partitura nella notazionemensurale si usarono le parti staccate e dal Seicento si affermograve accanto a esse lrsquouso della partitura in sensomoderno (con la stanghetta di battuta) Pur tralasciando lrsquoevoluzione dei sistemi di scrittura musicale noneuropei non si puograve tuttavia trascurare lrsquoesistenza di una specifica notazione per il canto bizantino (basatasu segni che definivano con esattezza la successione melodica degli intervalli)

(Da Enciclopedia Sapereit)

IL CANTO GREGORIANO E GREGORIO MAGNOIl canto gregoriano egrave un canto cristiano nato nelle zone dominate dai Franchi che si impose su altretradizioni locali ad esempio quella ambrosianaIl canto gregoriano non fu codificato (come si potrebbe pensare) dal papa Gregorio Magno (535-604) lostesso che partito dal monastero di Monte Cassino al fine di evangelizzare gli angli attorno al 590ristabiligrave quel minimo di contatti fra le varie parti del decaduto Impero Romano drsquoOccidente Nemmeno lacompilazione di un antifonario riformato (ovvero una collezione di testi dei canti della messa) elrsquoistituzione della Schola Cantorum (cioegrave un corpo di cantori professionisti che eseguivano tramandavanoil repertorio) fondamentali innovazioni nel campo musicale furono opere sue come invece affermavaGiovanni Diacono Egli apportograve perograve in campo liturgico migliorie e semplificazioni

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LA SCRITTURAEssa iniziograve a diffondersi in un periodo dove la memorizzazione e lrsquoesecuzione del canto erano ancora ditipo orale Dovette perograve passare altro tempo percheacute questa sostituisse integralmente la tradizione orale efosse letta dai cantori come un moderno spartito La notazione del canto gregoriano venne ad assolverefunzioni eminentemente pratiche quale il riprodurre lrsquoandamento della melodia determinando al tempostesso la modalitagrave di esecuzione I segni usati i neumi derivavano dalla trasformazione degli accentidellrsquooratoria latina mutandosi a seconda dellrsquoarea geografica di origine Dapprima i neumi furono posti sultesto senza nessuna indicazione di altezza degli intervalli (neumi in campo aperto) in seguito conlrsquoadozione di una linea poi di due con relative chiavi ed infine il tetragramma (rigo musicale composto diquattro linee) si arrivograve ad una sempre piugrave precisa determinazione dellrsquoaltezza degli intervalli Possiamoquindi dire che piugrave la notazione neumatica egrave vicina alla tradizione orale una sorta di stenografia cheriproduce fedelmente lrsquoesecuzione musicale viva ricordando a chi giagrave la conosce lrsquoandamento melodico ele sfumature esecutive La notazione fissa invece definisce con precisione lrsquoaltezza degli intervalli ma sisposta dal vivo divenendo un documento autonomo e standardizzato I neumi sono poi senza significatoritmico poicheacute il canto gregoriano modella il proprio andamento ritmico su quello verbale

I TONIContemporaneamente alla nascita del canto gregoriano sempre in zona franca iniziarono a comparire deinuovi libri liturgici (i tonari) che classificano i brani del repertorio sacro per la loro appartenenza ad unodegli otto toni ecclesiastici Questi toni vennero poi indicati come scale costruite con la sovrapposizione ela sottoposizione di una quarta congiunta o una quinta iniziante dallrsquoodierno re Due sono le notecaratterizzanti la finalis su cui termina la melodia una sorta di primordiale cadenza e la repercussioattorno alla quale la melodia ruota

LrsquoESACORDO E LA NASCITA DELLE NOTEAnzicheacute soffermarsi sulle scale il teorico Guido drsquoArezzo (990 - 1050) ideograve un sistema che consisteva nelmemorizzare lrsquointonazioni degli intervalli paragonandoli ad uno schema di riferimento prefissatolrsquoesacordo (scala di sei suoni) tratto dalle note iniziali di ogni verso dellrsquoinno a San Giovanni

Sancte JohannesLabii reatumSolve pollutiFamuli tuorumMira gestorumResonnare fibrisUt queant laxis

Il Si (Sancte Johannes) fu aggiunto solo nel 1482

Guido drsquoArezzo e lrsquoallievo Theobaldo

Sono le note musicali (con la progressiva sostituzione dellrsquout col DO per la lingua italiana)Questo sistema godette di grandissima fortuna nei secoli a venire Divenne il principale metodo diinsegnamento della musica sino al XVII sec dopodicheacute i suoi principi vennero ripresi e adattati allamusica tonale nel nostro secolo

IL MONACHESIMOIl repertorio gregoriano che si venne a costituire nel corso dei due ultimi secoli del primo millennio siasotto il punto di vista liturgico e musicale egrave il risultato di un incessante processo di trasformazione diforme modi esecutivi e stili di canto sviluppatisi dentro due ambienti diversi ma paralleli lrsquoUfficioquotidiano e la Messa Bencheacute lrsquoabitudine di riunirsi a pregare in determinate ore fosse giagrave praticato daipaleocristiani e con la liberazione del culto grazie a Costantino nel 313 dC avesse giagrave raggiunto unostadio di organizzazione fu il monachesimo a promuoverne un particolare incremento ed a stabilire un

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LA SCRITTURAEssa iniziograve a diffondersi in un periodo dove la memorizzazione e lrsquoesecuzione del canto erano ancora ditipo orale Dovette perograve passare altro tempo percheacute questa sostituisse integralmente la tradizione orale efosse letta dai cantori come un moderno spartito La notazione del canto gregoriano venne ad assolverefunzioni eminentemente pratiche quale il riprodurre lrsquoandamento della melodia determinando al tempostesso la modalitagrave di esecuzione I segni usati i neumi derivavano dalla trasformazione degli accentidellrsquooratoria latina mutandosi a seconda dellrsquoarea geografica di origine Dapprima i neumi furono posti sultesto senza nessuna indicazione di altezza degli intervalli (neumi in campo aperto) in seguito conlrsquoadozione di una linea poi di due con relative chiavi ed infine il tetragramma (rigo musicale composto diquattro linee) si arrivograve ad una sempre piugrave precisa determinazione dellrsquoaltezza degli intervalli Possiamoquindi dire che piugrave la notazione neumatica egrave vicina alla tradizione orale una sorta di stenografia cheriproduce fedelmente lrsquoesecuzione musicale viva ricordando a chi giagrave la conosce lrsquoandamento melodico ele sfumature esecutive La notazione fissa invece definisce con precisione lrsquoaltezza degli intervalli ma sisposta dal vivo divenendo un documento autonomo e standardizzato I neumi sono poi senza significatoritmico poicheacute il canto gregoriano modella il proprio andamento ritmico su quello verbale

I TONIContemporaneamente alla nascita del canto gregoriano sempre in zona franca iniziarono a comparire deinuovi libri liturgici (i tonari) che classificano i brani del repertorio sacro per la loro appartenenza ad unodegli otto toni ecclesiastici Questi toni vennero poi indicati come scale costruite con la sovrapposizione ela sottoposizione di una quarta congiunta o una quinta iniziante dallrsquoodierno re Due sono le notecaratterizzanti la finalis su cui termina la melodia una sorta di primordiale cadenza e la repercussioattorno alla quale la melodia ruota

LrsquoESACORDO E LA NASCITA DELLE NOTEAnzicheacute soffermarsi sulle scale il teorico Guido drsquoArezzo (990 - 1050) ideograve un sistema che consisteva nelmemorizzare lrsquointonazioni degli intervalli paragonandoli ad uno schema di riferimento prefissatolrsquoesacordo (scala di sei suoni) tratto dalle note iniziali di ogni verso dellrsquoinno a San Giovanni

Sancte JohannesLabii reatumSolve pollutiFamuli tuorumMira gestorumResonnare fibrisUt queant laxis

Il Si (Sancte Johannes) fu aggiunto solo nel 1482

Guido drsquoArezzo e lrsquoallievo Theobaldo

Sono le note musicali (con la progressiva sostituzione dellrsquout col DO per la lingua italiana)Questo sistema godette di grandissima fortuna nei secoli a venire Divenne il principale metodo diinsegnamento della musica sino al XVII sec dopodicheacute i suoi principi vennero ripresi e adattati allamusica tonale nel nostro secolo

IL MONACHESIMOIl repertorio gregoriano che si venne a costituire nel corso dei due ultimi secoli del primo millennio siasotto il punto di vista liturgico e musicale egrave il risultato di un incessante processo di trasformazione diforme modi esecutivi e stili di canto sviluppatisi dentro due ambienti diversi ma paralleli lrsquoUfficioquotidiano e la Messa Bencheacute lrsquoabitudine di riunirsi a pregare in determinate ore fosse giagrave praticato daipaleocristiani e con la liberazione del culto grazie a Costantino nel 313 dC avesse giagrave raggiunto unostadio di organizzazione fu il monachesimo a promuoverne un particolare incremento ed a stabilire un

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LA SCRITTURAEssa iniziograve a diffondersi in un periodo dove la memorizzazione e lrsquoesecuzione del canto erano ancora ditipo orale Dovette perograve passare altro tempo percheacute questa sostituisse integralmente la tradizione orale efosse letta dai cantori come un moderno spartito La notazione del canto gregoriano venne ad assolverefunzioni eminentemente pratiche quale il riprodurre lrsquoandamento della melodia determinando al tempostesso la modalitagrave di esecuzione I segni usati i neumi derivavano dalla trasformazione degli accentidellrsquooratoria latina mutandosi a seconda dellrsquoarea geografica di origine Dapprima i neumi furono posti sultesto senza nessuna indicazione di altezza degli intervalli (neumi in campo aperto) in seguito conlrsquoadozione di una linea poi di due con relative chiavi ed infine il tetragramma (rigo musicale composto diquattro linee) si arrivograve ad una sempre piugrave precisa determinazione dellrsquoaltezza degli intervalli Possiamoquindi dire che piugrave la notazione neumatica egrave vicina alla tradizione orale una sorta di stenografia cheriproduce fedelmente lrsquoesecuzione musicale viva ricordando a chi giagrave la conosce lrsquoandamento melodico ele sfumature esecutive La notazione fissa invece definisce con precisione lrsquoaltezza degli intervalli ma sisposta dal vivo divenendo un documento autonomo e standardizzato I neumi sono poi senza significatoritmico poicheacute il canto gregoriano modella il proprio andamento ritmico su quello verbale

I TONIContemporaneamente alla nascita del canto gregoriano sempre in zona franca iniziarono a comparire deinuovi libri liturgici (i tonari) che classificano i brani del repertorio sacro per la loro appartenenza ad unodegli otto toni ecclesiastici Questi toni vennero poi indicati come scale costruite con la sovrapposizione ela sottoposizione di una quarta congiunta o una quinta iniziante dallrsquoodierno re Due sono le notecaratterizzanti la finalis su cui termina la melodia una sorta di primordiale cadenza e la repercussioattorno alla quale la melodia ruota

LrsquoESACORDO E LA NASCITA DELLE NOTEAnzicheacute soffermarsi sulle scale il teorico Guido drsquoArezzo (990 - 1050) ideograve un sistema che consisteva nelmemorizzare lrsquointonazioni degli intervalli paragonandoli ad uno schema di riferimento prefissatolrsquoesacordo (scala di sei suoni) tratto dalle note iniziali di ogni verso dellrsquoinno a San Giovanni

Sancte JohannesLabii reatumSolve pollutiFamuli tuorumMira gestorumResonnare fibrisUt queant laxis

Il Si (Sancte Johannes) fu aggiunto solo nel 1482

Guido drsquoArezzo e lrsquoallievo Theobaldo

Sono le note musicali (con la progressiva sostituzione dellrsquout col DO per la lingua italiana)Questo sistema godette di grandissima fortuna nei secoli a venire Divenne il principale metodo diinsegnamento della musica sino al XVII sec dopodicheacute i suoi principi vennero ripresi e adattati allamusica tonale nel nostro secolo

IL MONACHESIMOIl repertorio gregoriano che si venne a costituire nel corso dei due ultimi secoli del primo millennio siasotto il punto di vista liturgico e musicale egrave il risultato di un incessante processo di trasformazione diforme modi esecutivi e stili di canto sviluppatisi dentro due ambienti diversi ma paralleli lrsquoUfficioquotidiano e la Messa Bencheacute lrsquoabitudine di riunirsi a pregare in determinate ore fosse giagrave praticato daipaleocristiani e con la liberazione del culto grazie a Costantino nel 313 dC avesse giagrave raggiunto unostadio di organizzazione fu il monachesimo a promuoverne un particolare incremento ed a stabilire un

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definitivo ordine La celebrazione dellrsquoufficio si svolge (tuttora nei centri monastici) a date ore del giorno edella notte Il suo asse portante egrave la salmodia sia nella sua forma antifonale che responsoriale Quellaantifonale corrispondeva anticamente al canto di un salmo a cori alterni mentre piugrave tardi si affermograve lrsquousodi alternare i versetti del salmo con un ritornello tratto dal medesimo o da uno estraneo La salmodiaresponsoriale consiste invece nellrsquointercalare al canto solistico dei versi una risposta corale la responsioOltre alla salmodia un altro genere di canto liturgico che ricorre nella celebrazione canora dellrsquoufficio egravequello degli inni A differenza degli altri canti gli inni (introdotti in Occidente dal IV sec) accompagnanotesti poetici con metrica scandita sul giambo (piede metrico della poesia greca e latina formato da unasillaba breve ed una lunga) La Chiesa timorosa che potessero diventare veicoli di eresia mantenne nelprimo millennio un atteggiamento piuttosto cauto e diffidente nei confronti di questi inni Questi ultimiinfatti erano al confine fra la produzione colta e popolare e godettero (come quelli Ambrosiani utilizzatiper combattere lrsquoeresia ariana) di un gran favore popolare La messa In tempi successivi a un nucleo disalmi che cambiavano di testo col mutare delle festivitagrave furono aggiunti cinque canti su testi fissi al finedi accompagnare le parti cantate delle messe Quando lesecuzione dei canti delle messa fu assegnata alcorpo dei musicisti della Schola Cantorum questi acquisirono un grado estetico piugrave elevato La lunghezzadei brani si accorciograve a favore dellespansione melodica del canto E soprattutto le forme solisticheassunsero un aspetto quanto mai ornato per cui i cantori solisti potevano esibire un vero e propriovirtuosismo vocale Proprio tali varietagrave di forme e stili melodici fanno della messa il genere artistico piugraveperfetto e vario che il canto monodico cristiano (e quello gregoriano in particolare) abbia prodotto nelcorso di un processo di sviluppo millenario

GUIDO DrsquoAREZZOGuido drsquoArezzo ( Pomposa 992 (ca) - dagger Fonte Avellana Pesaro e Urbino 1050 (ca))Grande teorico musicale fu monaco dellrsquoabbazia di Pomposa presso Ferrara dove iniziograve gli studi di teoriamusicale ma le innovazioni didattiche gli valsero lrsquoostilitagrave dei confratelli si stabiligrave allora ad Arezzo (1023circa) dove insegnograve nella scuola di canto della cattedrale Bencheacute non sia stato il primo a servirsi di lineenella notazione musicale egrave tradizionalmente considerato lrsquoinventore del sistema moderno del rigo connote poste sulle linee e negli spazi A lui si deve anche lrsquoinvenzione di un sistema mnemonicomanoguidoniano per annotare lrsquoesatta intonazione dei gradi della scala (esacordo) basato sulle primesillabe dellrsquoinno dei primi vespri dedicato a san Giovanni Battista1

1 Partizione tratta dallrsquo ldquoAntiphonale Monasticum Pro Diurnis Horisrdquo 1934 pag 922

UT que- ant la- xis RE- so- naacute- re fi- bris MI- ra ge- stό- rum

FA- mu- li tu- ό- rum SOL- ve pol- luacute- ti LA- bi- i re- aacute- tum

San- cte Jo- aacuten- nes

II

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Egli espose tali innovazioni nella ldquoEpistola ad Michaelemrdquo de ignoto cantu e nel ldquoPrologus inAntiphonariumrdquo Tale sistema egrave alla base della teoria della solmisazione2Nel 1673 Giovanni Bononcini cambia il nome di UT in DO [Piugrave attendibile egrave lrsquoattribuzione a Giovanni Battista Doni(Firenze 1594 ndash daggerFirenze 1 dicembre 1647) La sillaba fu considerata difficile da pronunciare e sostituita da quella inizialedi Dominus il Signore]Il nome della nota Si composta dalle due prime lettere delle due ultime parole [Sancte Joannes] furono introdotte piugrave tardi[Piugrave attendibile XVI secolo]

Fissato cosigrave lrsquointervallo esatto tra le varie note Guido inventograve o perfezionograve il modo di rappresentarlo conesattezza Mentre nellrsquoantica notazione i neumi erano disposti in ordine sparso egli pensograve di radunarliattorno a una riga tracciata sul foglio e corrispondente a una nota prestabilita cui presto se ne aggiunseunrsquoaltra fincheacute riuscigrave a offrire un sistema definitivo di notazione a quattro righe detto tetragramma Perstabilire lrsquoaltezza del semitono tracciava in giallo la linea corrispondente al DO e in rosso quellacorrispondente al FA Subito diffuso nelle regioni drsquoItalia - dopo lrsquoapprovazione del papa - e con maggiorlentezza nelle scuole germaniche il suo metodo fece assumere ai segni di notazione le piugrave semplici estabili forme di un quadrato o romboidale con o senza codetta forme da cui uscirono le notazion neraquadrata3 o romana e la romboidale o gotica

CARATTERISTICHE DEL CANTO GREGORIANOFin dalla sua nascita la musica cristiana fu ed egrave nullrsquoaltro che unrsquoorazione cantata che non va effettuata inmodo puramente formale o esibizionista Il testo egrave dunque il motivo centrale del Canto GregorianoNon si potragrave mai comprendere il Canto Gregoriano staccato dal testo che risulta prioritario rispetto allamelodia ed egrave quello che le dagrave significato Per interpretare il Canto Gregoriano nella sua essenza piugrave alta icantori devono aver capito molto bene il significato del testo Di conseguenza qualsiasi impostazione divoce di tipo operistico che intenda evidenziare il solista o gli interpreti deve essere evitataIl suo svolgersi calmo e solenne quasi fuori dal tempo invoglia i fedeli alla contemplazione dellagrandezza divina e al distacco dalle cose terrene Egrave un canto cosiddetto a ritmo libero le note cioegrave sisusseguivano senza il rigore della suddivisione metronomica senza la divisione in battute Egrave il testo chesuggerisce il ritmo senza esserne rigidamente sottomesso Lrsquoassenza del ritmo egrave lrsquoelemento piugravecaratteristico del canto gregoriano Tale assenza era dovuta alla convinzione che essendo strettamentelegato alla quotidianitagrave della vita terrena fosse lontano dalla spiritualitagrave Inoltre era vocale affidatorigorosamente alle sole voci in quanto preghiera (era uno scandalo in quei tempi fare entrare in chiesa unostrumento musicale) Il testo egrave rigorosamente in latino

Egrave musica vocale che si canta a cappella senza accompagnamento di strumenti Si canta allrsquounisono - una sola nota per volta - il che significa che tutti i cantori intonano la stessa

melodia Questo tipo di canto si chiama Monodico Molti autori affermano che non si deveammettere il canto di un coro misto Tuttavia considerando che molti uomini donne e ragazzidevono avere la stessa opportunitagrave di partecipare alla liturgia si raccomanda per non infrangerequesto principio della monodia che cantino alternativamente

Si canta con ritmo libero secondo lo sviluppo del testo letterario e non con schemi su misura comepotrebbe essere quelli di una marcia una danza una sinfonia (vedi la sezione Ritmo)

Egrave una musica modale scritta in scale di suoni molto particolari che servono per suscitare una varietagravedi sentimenti come raccoglimento allegria tristezza serenitagrave (vedi la sezione Modi)

La sua melodia egrave sillabica a ciascuna sillaba del testo corrisponde un suono ed egrave melismaticaquando ad una sillaba corrispondono vari suoni Ci sono melismi che ne contengono piugrave di 50 peruna sola sillaba

Il testo egrave in latino lingua dellrsquoimpero romano diffusa per lrsquoEuropa Questi testi furono ricavati daiSalmi e da altri libri dellrsquoAntico Testamento alcuni provenienti dai Vangeli e altri di ispirazione

2 (Dal nome delle note musicali sol e mi) o solfisazione sistema didattico in vigore dallrsquoXI al XVI secolo di individuazione deisuoni nellrsquoambito dellrsquoesacordo3 Le note erano rappresentate con la testa quadrata( anzicheacute ovale) e il gambo della nota partiva dal centro della stessa inveceche dalla sua circonferenza in piugrave la testa era piena (notazione nera)

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propria generalmente anonima Tuttavia esistono alcuni pezzi liturgici in lingua greca Kyrieeleison Agios o Theos (liturgia del Venerdigrave Santo)

Scrittura il Canto Gregoriano egrave scritto sopra un tetragramma cioegrave sopra 4 linee a differenza delpentagramma della musica attuale Le sue note si chiamano punto quadrato (punctum quadratum)virga se sono note individuali e neuma se sono note raggruppate Esse hanno ugual valore inrelazione alla loro durata ad eccezione di quelle che hanno un episema orizzontale o verticaledella nota precedente il quilisma e la seconda nota del salicus la cui durata si allunga ma con unsignificato espressivo e le note che hanno il punto che ne raddoppia la durata (Vedere la sezioneNotazione)

GLI SPAZI DEL CANTO GREGORIANOCome detto precedentemente il Canto Gregoriano nacque come interpretazione dentro la Liturgia dellaChiesa Quindi egrave la Liturgia lo scenario naturale

1 La Messa Durante la celebrazione dellrsquoeucaristia esistono due gruppi principali di pezzi

a) LrsquoOrdinarium egrave composto dai testi delle parti fisse della messa Kyrie Gloria Credo Santo Agnus

b) Il Proprium egrave costituito dai testi che si cantano secondo il tempo liturgico o secondo la festa che sicelebra

Introito canto che accompagna la processione introitale del celebrante Graduale e Tracto (nel tempo sostituiti dallrsquoAlleluia) dopo le letture Offertorium canto che accompagna la processione offertoriale o semplicemente lrsquooffertorio Communio

c) Oltre a questi due gruppi ne esistono altri che si cantano come recitativi senza inflessione(cantillazione) cosigrave sono le orazioni le letture il prefazio e la preghiera eucaristica il Padre Nostro Eranobrani che per la loro semplicitagrave potevano essere eseguiti dal celebrante o da persone alle quali non erarichiesta una speciale abilitagrave per il canto

Il Proprium entrograve in uso nel VI secolo Allrsquoepoca di papa Gregorio I questa parte della Messa eracompletamente uniformataPer lrsquoOrdinarium i canti furono inseriti in tempi diversi

Il Kyrie con papa Gregorio I (590-604) Il Gloria con papa Simmaco (498-514) Il Credo con papa Benedetto VIII (XI secolo) Il Sanctus con papa Sisto I (120 ca) LrsquoAgnus con papa Sergio I (687-701)

2 LrsquoUfficio Divino Nei Monasteri i monaci facevano una pausa dal lavoro e si riunivano regolarmentein determinate ore del giorno per recitare le loro preghiere

Mattutino preghiera invitatorio Lodi preghiera del mattino Ora Prima Ora Terza 9 AM Ora Sesta 12 M

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Ora Nona 3 PM Vespri 6 PM Compieta prima del riposo notturno

Il repertorio dei canti per lrsquoUfficio Divino consta di Il canto dei Salmi Semplici recitazioni - cantillazione - delle letture e delle preghiere Antifona dellrsquoinvitatorio Inni Antifone cantate prima e dopo i salmi Responsori Te Deum Canti dellrsquoAntico e del Nuovo Testamento (Benedictus Magnificat Nunc Dimittis)

3 Altri canti Tropi testi intercalati a preghiere ufficiali Qualche melodia di abbellimento con varianti melismatiche che si aggiungono allrsquoAlleluia Sequenze esempi Sequenza di Pasqua Sequenza dei Defunti Canti processionali processione al Sepolcro processione con il Santissimo Sacramento etc

Nellrsquoambito del canto gregoriano il termine Messa musicalmente indicava solo lrsquoOrdinario

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Ora Nona 3 PM Vespri 6 PM Compieta prima del riposo notturno

Il repertorio dei canti per lrsquoUfficio Divino consta di Il canto dei Salmi Semplici recitazioni - cantillazione - delle letture e delle preghiere Antifona dellrsquoinvitatorio Inni Antifone cantate prima e dopo i salmi Responsori Te Deum Canti dellrsquoAntico e del Nuovo Testamento (Benedictus Magnificat Nunc Dimittis)

3 Altri canti Tropi testi intercalati a preghiere ufficiali Qualche melodia di abbellimento con varianti melismatiche che si aggiungono allrsquoAlleluia Sequenze esempi Sequenza di Pasqua Sequenza dei Defunti Canti processionali processione al Sepolcro processione con il Santissimo Sacramento etc

Nellrsquoambito del canto gregoriano il termine Messa musicalmente indicava solo lrsquoOrdinario

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Ora Nona 3 PM Vespri 6 PM Compieta prima del riposo notturno

Il repertorio dei canti per lrsquoUfficio Divino consta di Il canto dei Salmi Semplici recitazioni - cantillazione - delle letture e delle preghiere Antifona dellrsquoinvitatorio Inni Antifone cantate prima e dopo i salmi Responsori Te Deum Canti dellrsquoAntico e del Nuovo Testamento (Benedictus Magnificat Nunc Dimittis)

3 Altri canti Tropi testi intercalati a preghiere ufficiali Qualche melodia di abbellimento con varianti melismatiche che si aggiungono allrsquoAlleluia Sequenze esempi Sequenza di Pasqua Sequenza dei Defunti Canti processionali processione al Sepolcro processione con il Santissimo Sacramento etc

Nellrsquoambito del canto gregoriano il termine Messa musicalmente indicava solo lrsquoOrdinario

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LA NOTAZIONE GREGORIANA

Il rigoLrsquoestensione delle melodie gregoriane (ambitus) egrave in generale limitata il rigo gregoriano egrave perciograve formatoda sole quattro linee e dai corrispondenti tre spazi intermedi (tetragramma) Nella notazione gregoriana siusano dei segni chiamati Neumi che per definirne lrsquoaltezza vengono posizionati su questo tetragramma

Si ottengono cosigrave 9 suoni (una nona) estensione sufficiente per le melodie gregoriane quando egrave necessariouna maggiore estensione si ricorre ad una e una sola stanghetta supplementare posta sopra la quarta esotto la prima linea

Le chiaviPer determinare il nome delle note vengono poste allrsquoinizio del tetragramma la chiave4 di DO o la chiavedi FA

La forma delle due chiavi costituisce una stilizzazione della grafia delle lettere C ed F lettere giagrave usate neimanoscritti in notazione alfabetica ad indicare rispettivamente appunto le note di DO e FA Le due letteresi trovano utilizzate come chiavi anche negli antichi codici la loro scelta egrave dovuta al fatto che esseindividuano le corde cosiddette forti al di sotto delle quali cioegrave si trova il semitono rendendo cosigravepossibile la letturaQuando la melodia si sposta troppo sopra o sotto il tetragramma onde evitare lrsquoaggiunta di piugrave stanghette etagli in testa viene spostata la chiave su un altro rigo

La guidaLa guida o custos egrave una piccola nota posta alla fine di ogni rigo non va eseguita Essa indica soltanto ilgrado della prima nota del rigo seguente Puograve trovarsi anche a metagrave rigo quando crsquoegrave uno spostamento5 oun cambiamento6 di chiave Anche in questo caso essa indica solo il grado della nota successiva

4 In origine le linee contrassegnate dalla chiave di DO e di FA erano rispettivamente di colore giallo e rosso5 Quando la chiave resta la stessa ma si sposta su altro rigo6 Quando si passa da una chiave allrsquoaltra (DOrarrFA e viceversa)

linea 4

linea 3

linea 2

linea 11deg spazio

2deg spazio

3deg spazio

Chiave di DO Chiave di FApiugrave raramente

Do

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Le stanghette

Per indicare le pause o segnare i punti del respiro vengono poste delle stanghette che hanno un valorediverso in base alla loro lunghezza

La stanghetta piugrave corta o quarto di stanghetta (divisio minima) definisce uno stacco brevissimo o unrespiro cortissimo un respiro che si puograve anche evitare Rappresenta anche la fine di un inciso musicaleLa stanghetta media (divisio minor) che viene posta tra i due righi interni al tetragramma definisce unrespiro normale che non crei ldquotempi di silenziordquo e sufficiente per riprendere subito il canto della semifrasesuccessiva Costituisce anche la fine di una semifrase musicaleLa stanghetta intera (divisio major) quella che percorre verticalmente il tetragramma egrave un respiroprofondo o una pausa evidente un attimo di silenzio che puograve essere anche definito ldquounrsquoespressionerdquo Essaindica una pausa del valore di una notae la fine di una frase musicaleLa doppia stanghetta (divisio finalis) delimita i versetti indica la conclusione di tutta la composizione odella prima parte per poi essere seguita dal SALMO o dal VERSETTOla fine di un brano Allrsquointerno diun canto indica lrsquoalternarsi dei cori (Gloria e Credo) Nel caso di un solo coro assume il significato disemplice stanghetta intera

Le alterazioni

Sono solo due e si trovano soltanto davanti al Si il bemolle e al bequadro A volte per esigenze tipografiche le alterazioni vengono poste davanti al neuma contenente il Si

Il bemolle viene annullato

quando intervenga un bequadro da qualsiasi tipo di stanghetta dal cambio di parola per conservare il bemolle occorre segnarlo allrsquoinizio di ogni parola

Se lrsquoeffetto del bemolle deve valere per tutto il brano egrave possibile conformemente alla prassi moderna nongregoriana porre il segno come armatura di chiave

SI naturaleSIb

Kyacute- ri- e

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Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

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Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

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Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

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Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

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Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

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Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

13

INTRODUZIONE AL CANTO GREGORIANONome forma e valore delle note - Nomi dei Neumi10 o Gruppi

Neumi Monosonici (con o senza segni ritmici)

1 2 3 4 5a) PUNCTUM

oTRACTULUS11

b) PUNCTUMINCLINATUM

c) VIRGA

d) QUILISMA12

e) APOSTROPHAo STROPHA

f) ORISCUS Neografie13

g) PUNCTUMLIQUESCENS

SpiegazioneColonna 1 In questa colonna le singole note senza segni ritmici hanno il valore di una croma nella musicamoderna E come nella musica moderna possiamo trovare due tre o piugrave tre crome sul movimento cosigrave allostesso modo nel canto Gregoriano possiamo avere due tre o piugrave note singole che formano un ritmocomposto o gruppo ritmico

A queste singole note possono essere aggiunti tre segni ritmici

Colonna 2 Lrsquoepisema verticale segna lrsquoinizio del gruppo composto e la fase ritmica del movimento

10 Sono chiamati ldquoneumi quei segni che dal IX secolo costituiscono la scrittura musicale e che attraverso varie trasformazionidivennero la base della notazione gregoriana classica tuttora in uso detta quadrata Il termine ldquoneumardquo viene dal greco ldquoνεῦμαrdquo(segno cenno) ma prima di essere usato nel senso odierno fu messo in relazione con altre due parole greche ldquoπνεῦμαrdquo (soffiovento) e ldquoνόμοςrdquo (melodia formula melodica) e indicograve nellrsquouso di numerosi autorilo Jubilus il melisma finale degli Alleluja edelle Sequenze11 Dal lat ldquotractusrdquo (part pass di ldquotrahererdquo ldquotirarerdquo Si puograve affermare che eacute lrsquoaccento grave che col tempo si egrave trasformatograficamente in un piccolo tratto orizzontale piugrave o meno ridotto a un punto da cui egrave risultato il punctum e il tractulus piugrave largoche egrave in effetti un punctum episemato12 Dal lat medievale adattamento del gr ldquokeleusmardquo ldquocanto cadenzatordquo13 Si denominano ldquoneografierdquo le grafie tendenti ad una maggiore differenziazione dai segni usati dalla notazione Vaticana alfine di evidenziare giagrave attraverso la notazione quadrata qualche elementare indicazione esecutiva sulla base degli antichicodici I momenti fondamentali dellrsquointroduzione di neografie si possono individuare nellrsquoAM [Antiphonale Monasticum] del1934 e nellrsquoAR2 [Antiphonale Romanum] del 1983 (con lrsquoimportante precedente del PsM [Psalterium Monasticum] del 1981)

== =

14

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

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Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

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Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

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Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

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Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

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Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

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b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

19

b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

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b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

19

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

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Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

20

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

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I MODI gregoriani lrsquoOCTOECHOS17

Dal punto di vista armonico il canto gregoriano si sviluppa in un sistema di scale semplici in diverseposizioni La tonalitagrave egrave un sistema sviluppato nel Rinascimento che impone perograve una certa rigiditagravestrutturale si riconosco certe tonalitagrave grazie ad un computo di quinte giuste le quali stanno tra di esse inrapporti abbastanza stretti La tonalitagrave si fonda su modulazioni le modulazioni su alterazioni Egrave lrsquouso dellemodulazioni e delle alterazioni che dagrave alla musica tonale il ldquosentimentordquoIl canto gregoriano invece non ha nulla di tutto ciograve Tutto il sistema assolutamente diatonico - in base alquale si regge la struttura armonica di questa forma musicale - egrave il MODO o MODALITAgrave

Un modo consiste in una scala naturale priva di alterazioni (ad eccezione del si bemolle attestato tuttaviasolo in epoca piugrave tarda e presente solo in determinate e particolari situazioni) le cui note sono le uniche acomparire allrsquointerno della melodiaQuesto concetto implica che allrsquointerno di un canto gregoriano non esistano modulazioni neacute sensibili otoniche sebbene vi si riconoscano alcune note distintive del modo in cui la melodia egrave scrittaOgni modo infatti egrave caratterizzato da una specifica nota detta finalis (che egrave comune sia al modo autenticosia al rispettivo plagale) e ad una nota peculiare detta repercussio o corda di recita18 attorno alla quale egraveorganizzata la linea melodica La modalitagrave si definisce dalla cadenza finale Accanto a queste duecaratteristiche se ne aggiunge una terza lrsquoambitus lrsquoestensione tra la nota piugrave bassa e la nota piugrave alta checaratterizzano lrsquointero brano

I teorici medievali nel contesto della riforma carolingia cercarono la sistematizzazione del gregorianoattraverso il legame con la musica greca la terminologia divenne il criterio significativo della continuitagravefra la cultura antica e quella medievale Crsquoegrave perograve da dire che i modi dellrsquoantica Grecia non corrispondevanoa quelli mutuati nel canto gregoriano di essi furono ripresi solamente i nomiGli otto modi gregoriani corrispondono ad otto diverse tipologie di scale musicali le quali vengonoconcepite come ldquocongiunzionerdquo di due tetracordi diatonici (il tetracordo diatonico egrave definito comeldquosuccessione di quattro suoni congiunti che formano un intervallo di quarta giusta cioegrave due toni e unsemitonordquo) caratterizzati dalla diversa posizione del semitono e dallrsquoassenza di intervalli piugrave piccoli delsemitono

I canti gregoriani con la riforma carolingia vennero catalogati ndash senza tenere conto dellrsquoorigine e dellosviluppo del repertorio ndash attraverso la teoria modale dellrsquooctoechos che egrave punto di arrivo di un processoevolutivo

Gli otto modi dellrsquooctoechos vengono distinti in autentici (protus deuterus tritus e tetrardus conosciutianche come dorico frigio lidio misolidio ndash nomi desunti erroneamente dalla modalitagrave greca antica) eplagali (al cui nome egrave aggiunto il prefisso ldquoipo-rdquo ipodorico ipofrigio ipolidio ipomisolidio)

I modi plagali sono collocati una quarta giusta sotto il rispettivo modo autentico e per verificare se unmodo va classificato nellrsquoautentico oppure nel plagale si deve osservare se la dominante di unacomposizione coincide con una delle due corde tonali scelte per il modo a cui appartiene

17 Dal greco ldquoΟκτώηχοςrdquo ldquootto suonirdquo egrave il quadro teorico in cui sono descritte le otto forme della modalitagrave Inizialmenteapplicate alla musica bizantina questo quadro egrave stato successivamente utilizzato per la descrizione del canto piano e piugraveparticolarmente del canto gregoriano18 Alberto Turco definisce la ldquoCorda di recitardquo come tenore salmodico che nei brani autentici egrave alla distanza di una quinta neiplagali a distanza di una terza oppure di una quarta

21

MODIFINALIS

(F)AMBITUS(Estensione)

REPERCUSSIODominante (D)

IDorico

PROTUSAutentico Re Re ndash Re La

IIIpodorico

Plagale Re La ndash La Fa

IIIFrigio

DEUTERUSAutentico Mi Mi ndash Mi Do (Si)

IVIpofrigio

Plagale Mi Si ndash Si La

VLidio

TRITUSAutentico Fa Fa ndash Fa Do

VIIpolidio

Plagale Fa Do ndash Do La

VIIMisolidio

TETRARDUSAutentico Sol Sol ndash Sol Re

VIIIIpomisolidio

Plagale Sol Re - Re Do

Di seguito gli otto MODI

DEUTERUS AUTENTICO (III Modo)

DEUTERUS PLAGALE (IV Modo)

TRITUS AUTENTICO (V Modo)

TRITUS PLAGALE (VI Modo)

PROTUS AUTENTICO (I Modo)

PROTUS PLAGALE (II Modo)

22

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

23

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

23

LA SALMODIA

I generi compositivi che caratterizzano il canto gregoriano (sillabico semiornato ornato) comprendonoforme musicali che prevedono lrsquoalternanza tra una parte responsoriale generalmente eseguita dalla scholae i versetti salmodici affidati ad un solista o a un gruppo di pochi cantori Lrsquoesecuzione di questi versetti egravedefinita appunto SalmodiaIl canto della salmodia egrave strutturato su modelli melodici che mantengono sempre gli stessi elementistrutturali questi vengono detti toni salmodici e sono strettamente legati alla modalitagrave del brano al qualesono associati

Regole della salmodia

La Salmodia sempliceIl tono di un salmo egrave costituito dalle seguenti parti

a) LrsquoIntonazione o Intonatiob) Il Tenore salmodico o Corda di Recita o Dominantec) La Flexad) La Cadenza Mediana o Mediatioe) Le sillabe di preparazionef) La Cadenza Finale o Terminatio

LrsquoIntonazioneLa struttura formulare di intonazione costituisce il legame melodico tra la finale dellrsquoAntifona e il Tenoresalmodico La troviamo generalmente sulle prime due sillabe del versetto e utilizza neumi di uno o duesuoni Raramente il tono salmodico inizia direttamente sulla corda di recitaDi solito la struttura formulare dellrsquointonazione riguarda solo il primo verso gli altri versi inizianodirettamente con la nota del Tenore salmodico o Corda di Recita Quando lrsquointonazione deve ripetersi adogni verso come nel Magnificat questo viene sempre indicato

Il Tenore salmodicoEgrave la nota sulla quale viene cantillata la maggior parte del versetto sia nel primo che nel secondo emistichioDi fatto egrave lrsquoelemento che caratterizza il tono salmodicoLrsquounica eccezione riguarda il Tonus Peregrinus (che illustreremo piugrave avanti) caratterizzato dal fatto dipresentare due tenori distinti per i due emistichi LA e SOL

La FlexaQuando il primo emistichio risulta molto lungo viene di solito ldquospezzatordquo da unrsquoinflessione melodicadenominata Flexa (segnata da una croce dagger) La sillaba drsquoaccento della parola interessata egrave posta sullostesso grado del Tenore salmodico mentre la sillaba finale egrave cantata su un grado inferiore che risulta digrado congiunto quando la distanza egrave di tono intero quando la corda di recita egrave sul DO o sul FA si evitalrsquoinflessione semitonale a vantaggio di unrsquoinflessione di terza minore

La Cadenza Mediana o MediatioCostituisce la conclusione del primo emistichio egrave unica per ciascun tono e si applica allrsquoultima parola delprimo emistichio Con riferimento allrsquoesempio riportato piugrave avanti la cadenza egrave detta a un accento ed egravecostituita da una nota drsquoaccento sulla quale egrave posta la sillaba tonica dellrsquoultima parola e di una nota finalesulla quale egrave cantata la sillaba finale nel caso di una parola che presenta lrsquoaccento tonico sulla penultimasillaba (parossitona) Dopo la nota drsquoaccento e strettamente connessa ad essa egrave prevista una nota ldquobiancardquoun punto ldquovuotordquo denominata epentesi19 intercalare da utilizzare se la parola finale presenta lrsquoaccentotonico sulla terzrsquoultima sillaba (proparossitona) Vi sono ancora altre possibilitagrave che qui tralasciamo

Le sillabe di preparazione

19 Dal greco ἐπένϑεσις ldquoinserzionerdquo aggiunta o interposizione nellrsquointerno di un gruppo fonetico o sintattico di un suono nonetimologico

24

In alcuni toni salmodici le cadenze mediane si distaccano dalla corda di recita prima del raggiungimentodel primo o unico accento di cadenza Si tratta di uno o piugrave neumi monosonici sui quali vengono cantatele cosiddette sillabe di preparazione che in alcune edizioni di canto gregoriano sono scritte in corsivoLa Cadenza Finale o TerminatioA differenza della cadenza mediana che egrave unica per ciascun modo la cadenza finale detta ancheterminatio puograve presentare forme diverse nellrsquoambito dello stesso tono salmodico (differentiaelig) Ciograve egravedovuto per poter concatenare in maniera agevole e corretta la nota finale della salmodia con lrsquoinizio(incipit) dellrsquoantifona che egrave ripetuta dopo il versetto solisticoNelle edizioni attuali del canto gregoriano la differentia da applicare egrave suggerita alla fine dellrsquoantifona daineumi posti sullrsquo acronimo ldquoE-u-o-u-a-erdquo (Saelig-cu-lo-rum A-men) la prima o le prime due note poste soprale lettere dellrsquoacronimo riguardano il tenore salmodico le altre si riferiscono alle eventuali sillabe dipreparazione e alla cadenza (senza considerare alcuna nota di epentesi) Ancora allrsquoinizio dellrsquoantifonasubito dopo il numero romano o arabo che ne precisa la modalitagrave si trova una lettera che indica innotazione alfabetica lrsquoultima nota della differentia Fino allrsquoAntiphonale Monasticum del 1934 questalettera era scritta in carattere maiuscolo se le finali dellrsquoantifona e della differentia coincidevano nelleedizioni piugrave recenti invece viene scritta sempre in minuscolo Se perograve nellrsquoambito dello stesso tono piugravedifferentiaelig terminano sullo stesso grado queste vengono distinte da un numero aggiunto alla letteraA titolo dimostrativo si riportano i seguenti esempi

AR 1949 p 27

AR 1949 p 44

I nove toni salmodici

Lrsquointonazione salmodica non gode di una finalis fissa e pertanto si adegua al sistema modale solo inriferimento al tenor e alla distribuzione intervallare che ruota attorno ad esso Otto sono pertanto leformule salmodiche piugrave una aggiunta detta modus peregrinus che adotta una doppia corda di recitaprima su la e poi su sol Si tratta presumibilmente del residuo di una forma arcaica concepita quando ilsistema non era ancora codificato Le formule salmodiche rivelano movimenti melodici tipici la perdita ditensione (flexa o terminatio) egrave in genere di terza minore o di grado mentre lrsquoinnalzamento della voce (nellamediatio) egrave piugrave ristretto tono o semitonoPer la natura stessa della distribuzione diatonica degli intervalli (mutuata dal systema teleion) al gradosottostante di tono puograve corrispondere un innalzamento del tenor sia di semitono che di tono se invece ilgrado sottostante egrave di terza minore (in genere con il semitono allrsquoacuto) si ha sempre un innalzamento ditono (altrimenti fra note estreme si creerebbe un improbabile intervallo di quarta diminuita)Quattro sono pertanto i toni il cui tenor dista un tono dalla nota inferiore (I IV VI VII la re) e quattroun semitono (II III V VIII fa do) Questo il formulario che propone il Liber usualis

L- le- luacute- ia E u o u a e

2 D

A

7 c 2

A L- le- luacute- ia Ps Di- xit Doacutemi-nus E u o u a e

25

I TONO

Differentiaelig

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio TenorSillabe dipreparazione

26

D 2

fgg 2

g 3a

a 2a 3

Finalis

D

II TONO

A B

III TONODifferentiaelig

b a

a 2

g g 2

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unicaSill diprep

dagger

vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

Sillabe dipreparazione Finalis

27

IV TONODifferentiaelig

A B

A

B V TONO

A B

g E

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

dagger

vel

Altera positio ejusdem Toni

vel

dagger

dagger

dagger

dagger

vel

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

Sillabe dipreparazione Finalis

28

Sillabe dipreparazione Finalis

c A A

dcf LU p 730

VI TONO

A B

VII TONODifferentiaelig

a b

c c 2

d

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

Tenor Finalis unica

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

dagger

dagger vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Finalis

29

VIII TONODifferentiaelig

GA G

cB

TONUS PEREGRINUS

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Sillabe dipreparazione Finalis

dagger

vel

Int Tenore et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

dagger

dagger

Alio modo

tenori distinti per i due emistichiLA e SOL

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SINTESI

NEUMI MONOSONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUM Usato generalmente anche per designarelrsquoaccento grave delle sillabe

In composizione con altre forme neumatiche

PUNCTUMINCLINATUMO ROMBOIDALE Parte del Climacus e delle forme subbipunctis

VIRGA Per lrsquoaccento acuto

PUNTINO Per un valore sillabico diminuito

NEUMI PLURISONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

CLIVIS Formato da due note discendenti composto da una virgae da un tractulus si eseguono legando dallrsquoacuto al gravesenza impulsi su una singola nota

PES o PODATUS Neuma ascendente di due note Lrsquointervallo tra i duesuoni non supera mai la quinta giusta Egrave lrsquoaccostamentodi un suono grave tractulus e uno acuto virga Anche perquesto neuma non ci sono impulsi sulle note malrsquoesecuzione deve scorrere con perfetta legatura dal bassoallrsquoalto

PORRECTUS Neuma plurisonico di tre suoni acuto-grave-acuto egraveformato da una clivis con lrsquoaggiunta di una virga Trenote legate emesse senza impulsi intermedi perarticolazione sillabica sulla terza nota si produce unaleggera attrazione

31

TORCULUS Formato da tre suoni grave-acuto-grave trae origine dalpes con lrsquoaggiunta del terzo suono piugrave basso vieneeseguito legato con una leggera spinta del terzo suono

CLIMACUS Sono tre note discendenti viene anche chiamato virgasubbipunctis con possibilitagrave di avere alte note in discesa eallora saragrave subtripunctis subdiatesseris (una + quattro)subdiapente (una + cinque)

SCANDICUS Neuma formato da tre note ascendenti con leggeroaumento della prima nota

SALICUS Formato da tre note ascendenti con la nota culminante alsecondo grado (sottolineata dallrsquoictus)

TRIGONUS Due note allrsquounisono e la terza piugrave bassa Non si trovamai isolato su una sillaba ma in composizione con altrineumi il cui valore risulteragrave diminuito il canto cioegrave devepresentare un suono piugrave leggero

BIVIRGATRIVIRGA Neuma con piugrave suoni allrsquounisono viene eseguito con una

ripercussione cioegrave una ripetizione del suono sen zainterruzione (leggere pulsazioni onda acustica)

STROPHICUS Anche questo egrave un neuma plurisonico con noteallrsquounisono ma con valori sillabici diminuiti quindi piugraveleggeri e con ripercussione rapida

ORISCUS Neuma di conduzione melodica posto tra due neumi dimaggior importanza egrave impiegato in composizione di altrineumi la sua interpretazione va considerata nel contestoverbo-melodico

PRESSUS

Major e Minor per differenza di intervalli formato da duesuoni allrsquounisono ed un terzo discendente Puograve trovarsiisolato su una sillaba o in composizione con altri neumi

VIRGA STRATA Le prime due note possono essere allrsquounisono o essereequivalenti al gruppo pes In entrambi i casi lrsquoultima nota(oriscus) egrave sempre una nota piugrave grave

32

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

33

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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Le emozioni espresse dai MODI Gregoriani

Nei secoli si egrave affermato che ad ogni modo corrispondesse uno specifico stato drsquoanimo o sentimento Ciograveha effettivamente un riscontro nella realtagrave visto che lrsquoascolto di brani in modalitagrave diverse dagrave allrsquoascoltatoremoderno differenti emozioni Guido drsquoArezzo il fondatore della notazione diastematica gregorianaaffermograve in proposito

laquoIl primo egrave grave il secondo triste il terzo mistico il quarto armonioso il quintoallegro il sesto devoto il settimo angelico lrsquoottavo perfettoraquo

Adagraven de Fulda cosigrave li commenta

laquoIl primo modo si presta a ogni sentimento il secondo egrave adatto alle cose tristi il terzo egraveveemente il quarto egrave tenero il quinto si addice agli allegri il sesto alle persone diprovata pietagrave il settimo attiene alla gioventugrave e lrsquoottavo alla saggezzaraquo

Juan de Espinosa autore del XVI secolo commenta a sua volta

laquoIl primo egrave allegro e molto adatto per attenuare le passioni dellrsquoanimo [hellip] grave epiangente il secondo molto appropriato per provocare lacrime [hellip] il terzo egrave moltoefficace per incitare allrsquoira [hellip] mentre il quarto prende in seacute ogni gioia incita aidiletti e calma la rabbia [hellip] il quinto produce allegria e piacere a coloro che sonotristi [hellip] lacrimoso e pietoso egrave il sesto [hellip] piacere e tristezza si uniscono nel settimo[hellip] per forza devrsquoessere molto allegro lrsquoottavo [hellip]raquo

(Trattato dei principi 1520)

Ciograve che bisogna sempre tener presente egrave che nel canto gregoriano ogni suono esiste in relazione a seacute stessoNon esistono relazioni armoniche o verticali che vincolano un suono rispetto ad un altro come potrebbeavvenire con la sensibile della tonalitagrave neacute la melodia puograve venir forzata (con il limite evidente di questadefinizione) verso un certo andamento percheacute lrsquoarmonia deve seguire un certo corso come avviene invecenella tonalitagrave canonicaLrsquounico punto di riferimento per la melodia gregoriana egrave costituito dallrsquoinsieme di ambitus finalis erepercussio ma anche questo talvolta egrave turbato soprattutto nei canti piugrave antichi che possono mostrareinflussi delle antiche modalitagrave greche o dellrsquoantico canto romano o gallicano

Pratica del Canto Gregoriano

Non egrave nostra intenzione proporre un saggio di interpretazione del canto gregoriano neacute una lezione sullavocalitagrave da adottare per esso poicheacute illustri e valenti gregorianisti hanno affrontato e proposto lrsquoargomentocon la dovuta completezza A noi interessa precisare come il canto gregoriano debba inserirsi nellamoderna liturgia cattolica Innanzituttosi deve ricordare che

La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizionigli si riservi il posto principale

(Sacrosantum Concilium cap VI116)

da cui si evince quanto sia errato ritenere questa forma musicale obsoleta o inadatta alla liturgia modernatanto per lo stile quanto per la linguaNon egrave importante che lrsquoesecuzione dei canti gregoriani nella liturgia sia perfetta e filologica ma egravesufficiente tener presente alcuni semplici principi per ottenere risultati soddisfacentiDistinguiamo quindi alcuni punti chiave per interpretare ed eseguire correttamente le diverse forme delcanto gregoriano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

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II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

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necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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LA SCRITTURAEssa iniziograve a diffondersi in un periodo dove la memorizzazione e lrsquoesecuzione del canto erano ancora ditipo orale Dovette perograve passare altro tempo percheacute questa sostituisse integralmente la tradizione orale efosse letta dai cantori come un moderno spartito La notazione del canto gregoriano venne ad assolverefunzioni eminentemente pratiche quale il riprodurre lrsquoandamento della melodia determinando al tempostesso la modalitagrave di esecuzione I segni usati i neumi derivavano dalla trasformazione degli accentidellrsquooratoria latina mutandosi a seconda dellrsquoarea geografica di origine Dapprima i neumi furono posti sultesto senza nessuna indicazione di altezza degli intervalli (neumi in campo aperto) in seguito conlrsquoadozione di una linea poi di due con relative chiavi ed infine il tetragramma (rigo musicale composto diquattro linee) si arrivograve ad una sempre piugrave precisa determinazione dellrsquoaltezza degli intervalli Possiamoquindi dire che piugrave la notazione neumatica egrave vicina alla tradizione orale una sorta di stenografia cheriproduce fedelmente lrsquoesecuzione musicale viva ricordando a chi giagrave la conosce lrsquoandamento melodico ele sfumature esecutive La notazione fissa invece definisce con precisione lrsquoaltezza degli intervalli ma sisposta dal vivo divenendo un documento autonomo e standardizzato I neumi sono poi senza significatoritmico poicheacute il canto gregoriano modella il proprio andamento ritmico su quello verbale

I TONIContemporaneamente alla nascita del canto gregoriano sempre in zona franca iniziarono a comparire deinuovi libri liturgici (i tonari) che classificano i brani del repertorio sacro per la loro appartenenza ad unodegli otto toni ecclesiastici Questi toni vennero poi indicati come scale costruite con la sovrapposizione ela sottoposizione di una quarta congiunta o una quinta iniziante dallrsquoodierno re Due sono le notecaratterizzanti la finalis su cui termina la melodia una sorta di primordiale cadenza e la repercussioattorno alla quale la melodia ruota

LrsquoESACORDO E LA NASCITA DELLE NOTEAnzicheacute soffermarsi sulle scale il teorico Guido drsquoArezzo (990 - 1050) ideograve un sistema che consisteva nelmemorizzare lrsquointonazioni degli intervalli paragonandoli ad uno schema di riferimento prefissatolrsquoesacordo (scala di sei suoni) tratto dalle note iniziali di ogni verso dellrsquoinno a San Giovanni

Sancte JohannesLabii reatumSolve pollutiFamuli tuorumMira gestorumResonnare fibrisUt queant laxis

Il Si (Sancte Johannes) fu aggiunto solo nel 1482

Guido drsquoArezzo e lrsquoallievo Theobaldo

Sono le note musicali (con la progressiva sostituzione dellrsquout col DO per la lingua italiana)Questo sistema godette di grandissima fortuna nei secoli a venire Divenne il principale metodo diinsegnamento della musica sino al XVII sec dopodicheacute i suoi principi vennero ripresi e adattati allamusica tonale nel nostro secolo

IL MONACHESIMOIl repertorio gregoriano che si venne a costituire nel corso dei due ultimi secoli del primo millennio siasotto il punto di vista liturgico e musicale egrave il risultato di un incessante processo di trasformazione diforme modi esecutivi e stili di canto sviluppatisi dentro due ambienti diversi ma paralleli lrsquoUfficioquotidiano e la Messa Bencheacute lrsquoabitudine di riunirsi a pregare in determinate ore fosse giagrave praticato daipaleocristiani e con la liberazione del culto grazie a Costantino nel 313 dC avesse giagrave raggiunto unostadio di organizzazione fu il monachesimo a promuoverne un particolare incremento ed a stabilire un

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LA SCRITTURAEssa iniziograve a diffondersi in un periodo dove la memorizzazione e lrsquoesecuzione del canto erano ancora ditipo orale Dovette perograve passare altro tempo percheacute questa sostituisse integralmente la tradizione orale efosse letta dai cantori come un moderno spartito La notazione del canto gregoriano venne ad assolverefunzioni eminentemente pratiche quale il riprodurre lrsquoandamento della melodia determinando al tempostesso la modalitagrave di esecuzione I segni usati i neumi derivavano dalla trasformazione degli accentidellrsquooratoria latina mutandosi a seconda dellrsquoarea geografica di origine Dapprima i neumi furono posti sultesto senza nessuna indicazione di altezza degli intervalli (neumi in campo aperto) in seguito conlrsquoadozione di una linea poi di due con relative chiavi ed infine il tetragramma (rigo musicale composto diquattro linee) si arrivograve ad una sempre piugrave precisa determinazione dellrsquoaltezza degli intervalli Possiamoquindi dire che piugrave la notazione neumatica egrave vicina alla tradizione orale una sorta di stenografia cheriproduce fedelmente lrsquoesecuzione musicale viva ricordando a chi giagrave la conosce lrsquoandamento melodico ele sfumature esecutive La notazione fissa invece definisce con precisione lrsquoaltezza degli intervalli ma sisposta dal vivo divenendo un documento autonomo e standardizzato I neumi sono poi senza significatoritmico poicheacute il canto gregoriano modella il proprio andamento ritmico su quello verbale

I TONIContemporaneamente alla nascita del canto gregoriano sempre in zona franca iniziarono a comparire deinuovi libri liturgici (i tonari) che classificano i brani del repertorio sacro per la loro appartenenza ad unodegli otto toni ecclesiastici Questi toni vennero poi indicati come scale costruite con la sovrapposizione ela sottoposizione di una quarta congiunta o una quinta iniziante dallrsquoodierno re Due sono le notecaratterizzanti la finalis su cui termina la melodia una sorta di primordiale cadenza e la repercussioattorno alla quale la melodia ruota

LrsquoESACORDO E LA NASCITA DELLE NOTEAnzicheacute soffermarsi sulle scale il teorico Guido drsquoArezzo (990 - 1050) ideograve un sistema che consisteva nelmemorizzare lrsquointonazioni degli intervalli paragonandoli ad uno schema di riferimento prefissatolrsquoesacordo (scala di sei suoni) tratto dalle note iniziali di ogni verso dellrsquoinno a San Giovanni

Sancte JohannesLabii reatumSolve pollutiFamuli tuorumMira gestorumResonnare fibrisUt queant laxis

Il Si (Sancte Johannes) fu aggiunto solo nel 1482

Guido drsquoArezzo e lrsquoallievo Theobaldo

Sono le note musicali (con la progressiva sostituzione dellrsquout col DO per la lingua italiana)Questo sistema godette di grandissima fortuna nei secoli a venire Divenne il principale metodo diinsegnamento della musica sino al XVII sec dopodicheacute i suoi principi vennero ripresi e adattati allamusica tonale nel nostro secolo

IL MONACHESIMOIl repertorio gregoriano che si venne a costituire nel corso dei due ultimi secoli del primo millennio siasotto il punto di vista liturgico e musicale egrave il risultato di un incessante processo di trasformazione diforme modi esecutivi e stili di canto sviluppatisi dentro due ambienti diversi ma paralleli lrsquoUfficioquotidiano e la Messa Bencheacute lrsquoabitudine di riunirsi a pregare in determinate ore fosse giagrave praticato daipaleocristiani e con la liberazione del culto grazie a Costantino nel 313 dC avesse giagrave raggiunto unostadio di organizzazione fu il monachesimo a promuoverne un particolare incremento ed a stabilire un

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LA SCRITTURAEssa iniziograve a diffondersi in un periodo dove la memorizzazione e lrsquoesecuzione del canto erano ancora ditipo orale Dovette perograve passare altro tempo percheacute questa sostituisse integralmente la tradizione orale efosse letta dai cantori come un moderno spartito La notazione del canto gregoriano venne ad assolverefunzioni eminentemente pratiche quale il riprodurre lrsquoandamento della melodia determinando al tempostesso la modalitagrave di esecuzione I segni usati i neumi derivavano dalla trasformazione degli accentidellrsquooratoria latina mutandosi a seconda dellrsquoarea geografica di origine Dapprima i neumi furono posti sultesto senza nessuna indicazione di altezza degli intervalli (neumi in campo aperto) in seguito conlrsquoadozione di una linea poi di due con relative chiavi ed infine il tetragramma (rigo musicale composto diquattro linee) si arrivograve ad una sempre piugrave precisa determinazione dellrsquoaltezza degli intervalli Possiamoquindi dire che piugrave la notazione neumatica egrave vicina alla tradizione orale una sorta di stenografia cheriproduce fedelmente lrsquoesecuzione musicale viva ricordando a chi giagrave la conosce lrsquoandamento melodico ele sfumature esecutive La notazione fissa invece definisce con precisione lrsquoaltezza degli intervalli ma sisposta dal vivo divenendo un documento autonomo e standardizzato I neumi sono poi senza significatoritmico poicheacute il canto gregoriano modella il proprio andamento ritmico su quello verbale

I TONIContemporaneamente alla nascita del canto gregoriano sempre in zona franca iniziarono a comparire deinuovi libri liturgici (i tonari) che classificano i brani del repertorio sacro per la loro appartenenza ad unodegli otto toni ecclesiastici Questi toni vennero poi indicati come scale costruite con la sovrapposizione ela sottoposizione di una quarta congiunta o una quinta iniziante dallrsquoodierno re Due sono le notecaratterizzanti la finalis su cui termina la melodia una sorta di primordiale cadenza e la repercussioattorno alla quale la melodia ruota

LrsquoESACORDO E LA NASCITA DELLE NOTEAnzicheacute soffermarsi sulle scale il teorico Guido drsquoArezzo (990 - 1050) ideograve un sistema che consisteva nelmemorizzare lrsquointonazioni degli intervalli paragonandoli ad uno schema di riferimento prefissatolrsquoesacordo (scala di sei suoni) tratto dalle note iniziali di ogni verso dellrsquoinno a San Giovanni

Sancte JohannesLabii reatumSolve pollutiFamuli tuorumMira gestorumResonnare fibrisUt queant laxis

Il Si (Sancte Johannes) fu aggiunto solo nel 1482

Guido drsquoArezzo e lrsquoallievo Theobaldo

Sono le note musicali (con la progressiva sostituzione dellrsquout col DO per la lingua italiana)Questo sistema godette di grandissima fortuna nei secoli a venire Divenne il principale metodo diinsegnamento della musica sino al XVII sec dopodicheacute i suoi principi vennero ripresi e adattati allamusica tonale nel nostro secolo

IL MONACHESIMOIl repertorio gregoriano che si venne a costituire nel corso dei due ultimi secoli del primo millennio siasotto il punto di vista liturgico e musicale egrave il risultato di un incessante processo di trasformazione diforme modi esecutivi e stili di canto sviluppatisi dentro due ambienti diversi ma paralleli lrsquoUfficioquotidiano e la Messa Bencheacute lrsquoabitudine di riunirsi a pregare in determinate ore fosse giagrave praticato daipaleocristiani e con la liberazione del culto grazie a Costantino nel 313 dC avesse giagrave raggiunto unostadio di organizzazione fu il monachesimo a promuoverne un particolare incremento ed a stabilire un

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definitivo ordine La celebrazione dellrsquoufficio si svolge (tuttora nei centri monastici) a date ore del giorno edella notte Il suo asse portante egrave la salmodia sia nella sua forma antifonale che responsoriale Quellaantifonale corrispondeva anticamente al canto di un salmo a cori alterni mentre piugrave tardi si affermograve lrsquousodi alternare i versetti del salmo con un ritornello tratto dal medesimo o da uno estraneo La salmodiaresponsoriale consiste invece nellrsquointercalare al canto solistico dei versi una risposta corale la responsioOltre alla salmodia un altro genere di canto liturgico che ricorre nella celebrazione canora dellrsquoufficio egravequello degli inni A differenza degli altri canti gli inni (introdotti in Occidente dal IV sec) accompagnanotesti poetici con metrica scandita sul giambo (piede metrico della poesia greca e latina formato da unasillaba breve ed una lunga) La Chiesa timorosa che potessero diventare veicoli di eresia mantenne nelprimo millennio un atteggiamento piuttosto cauto e diffidente nei confronti di questi inni Questi ultimiinfatti erano al confine fra la produzione colta e popolare e godettero (come quelli Ambrosiani utilizzatiper combattere lrsquoeresia ariana) di un gran favore popolare La messa In tempi successivi a un nucleo disalmi che cambiavano di testo col mutare delle festivitagrave furono aggiunti cinque canti su testi fissi al finedi accompagnare le parti cantate delle messe Quando lesecuzione dei canti delle messa fu assegnata alcorpo dei musicisti della Schola Cantorum questi acquisirono un grado estetico piugrave elevato La lunghezzadei brani si accorciograve a favore dellespansione melodica del canto E soprattutto le forme solisticheassunsero un aspetto quanto mai ornato per cui i cantori solisti potevano esibire un vero e propriovirtuosismo vocale Proprio tali varietagrave di forme e stili melodici fanno della messa il genere artistico piugraveperfetto e vario che il canto monodico cristiano (e quello gregoriano in particolare) abbia prodotto nelcorso di un processo di sviluppo millenario

GUIDO DrsquoAREZZOGuido drsquoArezzo ( Pomposa 992 (ca) - dagger Fonte Avellana Pesaro e Urbino 1050 (ca))Grande teorico musicale fu monaco dellrsquoabbazia di Pomposa presso Ferrara dove iniziograve gli studi di teoriamusicale ma le innovazioni didattiche gli valsero lrsquoostilitagrave dei confratelli si stabiligrave allora ad Arezzo (1023circa) dove insegnograve nella scuola di canto della cattedrale Bencheacute non sia stato il primo a servirsi di lineenella notazione musicale egrave tradizionalmente considerato lrsquoinventore del sistema moderno del rigo connote poste sulle linee e negli spazi A lui si deve anche lrsquoinvenzione di un sistema mnemonicomanoguidoniano per annotare lrsquoesatta intonazione dei gradi della scala (esacordo) basato sulle primesillabe dellrsquoinno dei primi vespri dedicato a san Giovanni Battista1

1 Partizione tratta dallrsquo ldquoAntiphonale Monasticum Pro Diurnis Horisrdquo 1934 pag 922

UT que- ant la- xis RE- so- naacute- re fi- bris MI- ra ge- stό- rum

FA- mu- li tu- ό- rum SOL- ve pol- luacute- ti LA- bi- i re- aacute- tum

San- cte Jo- aacuten- nes

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Egli espose tali innovazioni nella ldquoEpistola ad Michaelemrdquo de ignoto cantu e nel ldquoPrologus inAntiphonariumrdquo Tale sistema egrave alla base della teoria della solmisazione2Nel 1673 Giovanni Bononcini cambia il nome di UT in DO [Piugrave attendibile egrave lrsquoattribuzione a Giovanni Battista Doni(Firenze 1594 ndash daggerFirenze 1 dicembre 1647) La sillaba fu considerata difficile da pronunciare e sostituita da quella inizialedi Dominus il Signore]Il nome della nota Si composta dalle due prime lettere delle due ultime parole [Sancte Joannes] furono introdotte piugrave tardi[Piugrave attendibile XVI secolo]

Fissato cosigrave lrsquointervallo esatto tra le varie note Guido inventograve o perfezionograve il modo di rappresentarlo conesattezza Mentre nellrsquoantica notazione i neumi erano disposti in ordine sparso egli pensograve di radunarliattorno a una riga tracciata sul foglio e corrispondente a una nota prestabilita cui presto se ne aggiunseunrsquoaltra fincheacute riuscigrave a offrire un sistema definitivo di notazione a quattro righe detto tetragramma Perstabilire lrsquoaltezza del semitono tracciava in giallo la linea corrispondente al DO e in rosso quellacorrispondente al FA Subito diffuso nelle regioni drsquoItalia - dopo lrsquoapprovazione del papa - e con maggiorlentezza nelle scuole germaniche il suo metodo fece assumere ai segni di notazione le piugrave semplici estabili forme di un quadrato o romboidale con o senza codetta forme da cui uscirono le notazion neraquadrata3 o romana e la romboidale o gotica

CARATTERISTICHE DEL CANTO GREGORIANOFin dalla sua nascita la musica cristiana fu ed egrave nullrsquoaltro che unrsquoorazione cantata che non va effettuata inmodo puramente formale o esibizionista Il testo egrave dunque il motivo centrale del Canto GregorianoNon si potragrave mai comprendere il Canto Gregoriano staccato dal testo che risulta prioritario rispetto allamelodia ed egrave quello che le dagrave significato Per interpretare il Canto Gregoriano nella sua essenza piugrave alta icantori devono aver capito molto bene il significato del testo Di conseguenza qualsiasi impostazione divoce di tipo operistico che intenda evidenziare il solista o gli interpreti deve essere evitataIl suo svolgersi calmo e solenne quasi fuori dal tempo invoglia i fedeli alla contemplazione dellagrandezza divina e al distacco dalle cose terrene Egrave un canto cosiddetto a ritmo libero le note cioegrave sisusseguivano senza il rigore della suddivisione metronomica senza la divisione in battute Egrave il testo chesuggerisce il ritmo senza esserne rigidamente sottomesso Lrsquoassenza del ritmo egrave lrsquoelemento piugravecaratteristico del canto gregoriano Tale assenza era dovuta alla convinzione che essendo strettamentelegato alla quotidianitagrave della vita terrena fosse lontano dalla spiritualitagrave Inoltre era vocale affidatorigorosamente alle sole voci in quanto preghiera (era uno scandalo in quei tempi fare entrare in chiesa unostrumento musicale) Il testo egrave rigorosamente in latino

Egrave musica vocale che si canta a cappella senza accompagnamento di strumenti Si canta allrsquounisono - una sola nota per volta - il che significa che tutti i cantori intonano la stessa

melodia Questo tipo di canto si chiama Monodico Molti autori affermano che non si deveammettere il canto di un coro misto Tuttavia considerando che molti uomini donne e ragazzidevono avere la stessa opportunitagrave di partecipare alla liturgia si raccomanda per non infrangerequesto principio della monodia che cantino alternativamente

Si canta con ritmo libero secondo lo sviluppo del testo letterario e non con schemi su misura comepotrebbe essere quelli di una marcia una danza una sinfonia (vedi la sezione Ritmo)

Egrave una musica modale scritta in scale di suoni molto particolari che servono per suscitare una varietagravedi sentimenti come raccoglimento allegria tristezza serenitagrave (vedi la sezione Modi)

La sua melodia egrave sillabica a ciascuna sillaba del testo corrisponde un suono ed egrave melismaticaquando ad una sillaba corrispondono vari suoni Ci sono melismi che ne contengono piugrave di 50 peruna sola sillaba

Il testo egrave in latino lingua dellrsquoimpero romano diffusa per lrsquoEuropa Questi testi furono ricavati daiSalmi e da altri libri dellrsquoAntico Testamento alcuni provenienti dai Vangeli e altri di ispirazione

2 (Dal nome delle note musicali sol e mi) o solfisazione sistema didattico in vigore dallrsquoXI al XVI secolo di individuazione deisuoni nellrsquoambito dellrsquoesacordo3 Le note erano rappresentate con la testa quadrata( anzicheacute ovale) e il gambo della nota partiva dal centro della stessa inveceche dalla sua circonferenza in piugrave la testa era piena (notazione nera)

7

propria generalmente anonima Tuttavia esistono alcuni pezzi liturgici in lingua greca Kyrieeleison Agios o Theos (liturgia del Venerdigrave Santo)

Scrittura il Canto Gregoriano egrave scritto sopra un tetragramma cioegrave sopra 4 linee a differenza delpentagramma della musica attuale Le sue note si chiamano punto quadrato (punctum quadratum)virga se sono note individuali e neuma se sono note raggruppate Esse hanno ugual valore inrelazione alla loro durata ad eccezione di quelle che hanno un episema orizzontale o verticaledella nota precedente il quilisma e la seconda nota del salicus la cui durata si allunga ma con unsignificato espressivo e le note che hanno il punto che ne raddoppia la durata (Vedere la sezioneNotazione)

GLI SPAZI DEL CANTO GREGORIANOCome detto precedentemente il Canto Gregoriano nacque come interpretazione dentro la Liturgia dellaChiesa Quindi egrave la Liturgia lo scenario naturale

1 La Messa Durante la celebrazione dellrsquoeucaristia esistono due gruppi principali di pezzi

a) LrsquoOrdinarium egrave composto dai testi delle parti fisse della messa Kyrie Gloria Credo Santo Agnus

b) Il Proprium egrave costituito dai testi che si cantano secondo il tempo liturgico o secondo la festa che sicelebra

Introito canto che accompagna la processione introitale del celebrante Graduale e Tracto (nel tempo sostituiti dallrsquoAlleluia) dopo le letture Offertorium canto che accompagna la processione offertoriale o semplicemente lrsquooffertorio Communio

c) Oltre a questi due gruppi ne esistono altri che si cantano come recitativi senza inflessione(cantillazione) cosigrave sono le orazioni le letture il prefazio e la preghiera eucaristica il Padre Nostro Eranobrani che per la loro semplicitagrave potevano essere eseguiti dal celebrante o da persone alle quali non erarichiesta una speciale abilitagrave per il canto

Il Proprium entrograve in uso nel VI secolo Allrsquoepoca di papa Gregorio I questa parte della Messa eracompletamente uniformataPer lrsquoOrdinarium i canti furono inseriti in tempi diversi

Il Kyrie con papa Gregorio I (590-604) Il Gloria con papa Simmaco (498-514) Il Credo con papa Benedetto VIII (XI secolo) Il Sanctus con papa Sisto I (120 ca) LrsquoAgnus con papa Sergio I (687-701)

2 LrsquoUfficio Divino Nei Monasteri i monaci facevano una pausa dal lavoro e si riunivano regolarmentein determinate ore del giorno per recitare le loro preghiere

Mattutino preghiera invitatorio Lodi preghiera del mattino Ora Prima Ora Terza 9 AM Ora Sesta 12 M

8

Ora Nona 3 PM Vespri 6 PM Compieta prima del riposo notturno

Il repertorio dei canti per lrsquoUfficio Divino consta di Il canto dei Salmi Semplici recitazioni - cantillazione - delle letture e delle preghiere Antifona dellrsquoinvitatorio Inni Antifone cantate prima e dopo i salmi Responsori Te Deum Canti dellrsquoAntico e del Nuovo Testamento (Benedictus Magnificat Nunc Dimittis)

3 Altri canti Tropi testi intercalati a preghiere ufficiali Qualche melodia di abbellimento con varianti melismatiche che si aggiungono allrsquoAlleluia Sequenze esempi Sequenza di Pasqua Sequenza dei Defunti Canti processionali processione al Sepolcro processione con il Santissimo Sacramento etc

Nellrsquoambito del canto gregoriano il termine Messa musicalmente indicava solo lrsquoOrdinario

9

Ora Nona 3 PM Vespri 6 PM Compieta prima del riposo notturno

Il repertorio dei canti per lrsquoUfficio Divino consta di Il canto dei Salmi Semplici recitazioni - cantillazione - delle letture e delle preghiere Antifona dellrsquoinvitatorio Inni Antifone cantate prima e dopo i salmi Responsori Te Deum Canti dellrsquoAntico e del Nuovo Testamento (Benedictus Magnificat Nunc Dimittis)

3 Altri canti Tropi testi intercalati a preghiere ufficiali Qualche melodia di abbellimento con varianti melismatiche che si aggiungono allrsquoAlleluia Sequenze esempi Sequenza di Pasqua Sequenza dei Defunti Canti processionali processione al Sepolcro processione con il Santissimo Sacramento etc

Nellrsquoambito del canto gregoriano il termine Messa musicalmente indicava solo lrsquoOrdinario

9

Ora Nona 3 PM Vespri 6 PM Compieta prima del riposo notturno

Il repertorio dei canti per lrsquoUfficio Divino consta di Il canto dei Salmi Semplici recitazioni - cantillazione - delle letture e delle preghiere Antifona dellrsquoinvitatorio Inni Antifone cantate prima e dopo i salmi Responsori Te Deum Canti dellrsquoAntico e del Nuovo Testamento (Benedictus Magnificat Nunc Dimittis)

3 Altri canti Tropi testi intercalati a preghiere ufficiali Qualche melodia di abbellimento con varianti melismatiche che si aggiungono allrsquoAlleluia Sequenze esempi Sequenza di Pasqua Sequenza dei Defunti Canti processionali processione al Sepolcro processione con il Santissimo Sacramento etc

Nellrsquoambito del canto gregoriano il termine Messa musicalmente indicava solo lrsquoOrdinario

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LA NOTAZIONE GREGORIANA

Il rigoLrsquoestensione delle melodie gregoriane (ambitus) egrave in generale limitata il rigo gregoriano egrave perciograve formatoda sole quattro linee e dai corrispondenti tre spazi intermedi (tetragramma) Nella notazione gregoriana siusano dei segni chiamati Neumi che per definirne lrsquoaltezza vengono posizionati su questo tetragramma

Si ottengono cosigrave 9 suoni (una nona) estensione sufficiente per le melodie gregoriane quando egrave necessariouna maggiore estensione si ricorre ad una e una sola stanghetta supplementare posta sopra la quarta esotto la prima linea

Le chiaviPer determinare il nome delle note vengono poste allrsquoinizio del tetragramma la chiave4 di DO o la chiavedi FA

La forma delle due chiavi costituisce una stilizzazione della grafia delle lettere C ed F lettere giagrave usate neimanoscritti in notazione alfabetica ad indicare rispettivamente appunto le note di DO e FA Le due letteresi trovano utilizzate come chiavi anche negli antichi codici la loro scelta egrave dovuta al fatto che esseindividuano le corde cosiddette forti al di sotto delle quali cioegrave si trova il semitono rendendo cosigravepossibile la letturaQuando la melodia si sposta troppo sopra o sotto il tetragramma onde evitare lrsquoaggiunta di piugrave stanghette etagli in testa viene spostata la chiave su un altro rigo

La guidaLa guida o custos egrave una piccola nota posta alla fine di ogni rigo non va eseguita Essa indica soltanto ilgrado della prima nota del rigo seguente Puograve trovarsi anche a metagrave rigo quando crsquoegrave uno spostamento5 oun cambiamento6 di chiave Anche in questo caso essa indica solo il grado della nota successiva

4 In origine le linee contrassegnate dalla chiave di DO e di FA erano rispettivamente di colore giallo e rosso5 Quando la chiave resta la stessa ma si sposta su altro rigo6 Quando si passa da una chiave allrsquoaltra (DOrarrFA e viceversa)

linea 4

linea 3

linea 2

linea 11deg spazio

2deg spazio

3deg spazio

Chiave di DO Chiave di FApiugrave raramente

Do

10

Le stanghette

Per indicare le pause o segnare i punti del respiro vengono poste delle stanghette che hanno un valorediverso in base alla loro lunghezza

La stanghetta piugrave corta o quarto di stanghetta (divisio minima) definisce uno stacco brevissimo o unrespiro cortissimo un respiro che si puograve anche evitare Rappresenta anche la fine di un inciso musicaleLa stanghetta media (divisio minor) che viene posta tra i due righi interni al tetragramma definisce unrespiro normale che non crei ldquotempi di silenziordquo e sufficiente per riprendere subito il canto della semifrasesuccessiva Costituisce anche la fine di una semifrase musicaleLa stanghetta intera (divisio major) quella che percorre verticalmente il tetragramma egrave un respiroprofondo o una pausa evidente un attimo di silenzio che puograve essere anche definito ldquounrsquoespressionerdquo Essaindica una pausa del valore di una notae la fine di una frase musicaleLa doppia stanghetta (divisio finalis) delimita i versetti indica la conclusione di tutta la composizione odella prima parte per poi essere seguita dal SALMO o dal VERSETTOla fine di un brano Allrsquointerno diun canto indica lrsquoalternarsi dei cori (Gloria e Credo) Nel caso di un solo coro assume il significato disemplice stanghetta intera

Le alterazioni

Sono solo due e si trovano soltanto davanti al Si il bemolle e al bequadro A volte per esigenze tipografiche le alterazioni vengono poste davanti al neuma contenente il Si

Il bemolle viene annullato

quando intervenga un bequadro da qualsiasi tipo di stanghetta dal cambio di parola per conservare il bemolle occorre segnarlo allrsquoinizio di ogni parola

Se lrsquoeffetto del bemolle deve valere per tutto il brano egrave possibile conformemente alla prassi moderna nongregoriana porre il segno come armatura di chiave

SI naturaleSIb

Kyacute- ri- e

11

Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

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Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

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Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

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Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

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Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

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Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

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INTRODUZIONE AL CANTO GREGORIANONome forma e valore delle note - Nomi dei Neumi10 o Gruppi

Neumi Monosonici (con o senza segni ritmici)

1 2 3 4 5a) PUNCTUM

oTRACTULUS11

b) PUNCTUMINCLINATUM

c) VIRGA

d) QUILISMA12

e) APOSTROPHAo STROPHA

f) ORISCUS Neografie13

g) PUNCTUMLIQUESCENS

SpiegazioneColonna 1 In questa colonna le singole note senza segni ritmici hanno il valore di una croma nella musicamoderna E come nella musica moderna possiamo trovare due tre o piugrave tre crome sul movimento cosigrave allostesso modo nel canto Gregoriano possiamo avere due tre o piugrave note singole che formano un ritmocomposto o gruppo ritmico

A queste singole note possono essere aggiunti tre segni ritmici

Colonna 2 Lrsquoepisema verticale segna lrsquoinizio del gruppo composto e la fase ritmica del movimento

10 Sono chiamati ldquoneumi quei segni che dal IX secolo costituiscono la scrittura musicale e che attraverso varie trasformazionidivennero la base della notazione gregoriana classica tuttora in uso detta quadrata Il termine ldquoneumardquo viene dal greco ldquoνεῦμαrdquo(segno cenno) ma prima di essere usato nel senso odierno fu messo in relazione con altre due parole greche ldquoπνεῦμαrdquo (soffiovento) e ldquoνόμοςrdquo (melodia formula melodica) e indicograve nellrsquouso di numerosi autorilo Jubilus il melisma finale degli Alleluja edelle Sequenze11 Dal lat ldquotractusrdquo (part pass di ldquotrahererdquo ldquotirarerdquo Si puograve affermare che eacute lrsquoaccento grave che col tempo si egrave trasformatograficamente in un piccolo tratto orizzontale piugrave o meno ridotto a un punto da cui egrave risultato il punctum e il tractulus piugrave largoche egrave in effetti un punctum episemato12 Dal lat medievale adattamento del gr ldquokeleusmardquo ldquocanto cadenzatordquo13 Si denominano ldquoneografierdquo le grafie tendenti ad una maggiore differenziazione dai segni usati dalla notazione Vaticana alfine di evidenziare giagrave attraverso la notazione quadrata qualche elementare indicazione esecutiva sulla base degli antichicodici I momenti fondamentali dellrsquointroduzione di neografie si possono individuare nellrsquoAM [Antiphonale Monasticum] del1934 e nellrsquoAR2 [Antiphonale Romanum] del 1983 (con lrsquoimportante precedente del PsM [Psalterium Monasticum] del 1981)

== =

14

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

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Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

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Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

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Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

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Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

17

Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

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Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

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Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

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b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

19

b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

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b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

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Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

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Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

20

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

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I MODI gregoriani lrsquoOCTOECHOS17

Dal punto di vista armonico il canto gregoriano si sviluppa in un sistema di scale semplici in diverseposizioni La tonalitagrave egrave un sistema sviluppato nel Rinascimento che impone perograve una certa rigiditagravestrutturale si riconosco certe tonalitagrave grazie ad un computo di quinte giuste le quali stanno tra di esse inrapporti abbastanza stretti La tonalitagrave si fonda su modulazioni le modulazioni su alterazioni Egrave lrsquouso dellemodulazioni e delle alterazioni che dagrave alla musica tonale il ldquosentimentordquoIl canto gregoriano invece non ha nulla di tutto ciograve Tutto il sistema assolutamente diatonico - in base alquale si regge la struttura armonica di questa forma musicale - egrave il MODO o MODALITAgrave

Un modo consiste in una scala naturale priva di alterazioni (ad eccezione del si bemolle attestato tuttaviasolo in epoca piugrave tarda e presente solo in determinate e particolari situazioni) le cui note sono le uniche acomparire allrsquointerno della melodiaQuesto concetto implica che allrsquointerno di un canto gregoriano non esistano modulazioni neacute sensibili otoniche sebbene vi si riconoscano alcune note distintive del modo in cui la melodia egrave scrittaOgni modo infatti egrave caratterizzato da una specifica nota detta finalis (che egrave comune sia al modo autenticosia al rispettivo plagale) e ad una nota peculiare detta repercussio o corda di recita18 attorno alla quale egraveorganizzata la linea melodica La modalitagrave si definisce dalla cadenza finale Accanto a queste duecaratteristiche se ne aggiunge una terza lrsquoambitus lrsquoestensione tra la nota piugrave bassa e la nota piugrave alta checaratterizzano lrsquointero brano

I teorici medievali nel contesto della riforma carolingia cercarono la sistematizzazione del gregorianoattraverso il legame con la musica greca la terminologia divenne il criterio significativo della continuitagravefra la cultura antica e quella medievale Crsquoegrave perograve da dire che i modi dellrsquoantica Grecia non corrispondevanoa quelli mutuati nel canto gregoriano di essi furono ripresi solamente i nomiGli otto modi gregoriani corrispondono ad otto diverse tipologie di scale musicali le quali vengonoconcepite come ldquocongiunzionerdquo di due tetracordi diatonici (il tetracordo diatonico egrave definito comeldquosuccessione di quattro suoni congiunti che formano un intervallo di quarta giusta cioegrave due toni e unsemitonordquo) caratterizzati dalla diversa posizione del semitono e dallrsquoassenza di intervalli piugrave piccoli delsemitono

I canti gregoriani con la riforma carolingia vennero catalogati ndash senza tenere conto dellrsquoorigine e dellosviluppo del repertorio ndash attraverso la teoria modale dellrsquooctoechos che egrave punto di arrivo di un processoevolutivo

Gli otto modi dellrsquooctoechos vengono distinti in autentici (protus deuterus tritus e tetrardus conosciutianche come dorico frigio lidio misolidio ndash nomi desunti erroneamente dalla modalitagrave greca antica) eplagali (al cui nome egrave aggiunto il prefisso ldquoipo-rdquo ipodorico ipofrigio ipolidio ipomisolidio)

I modi plagali sono collocati una quarta giusta sotto il rispettivo modo autentico e per verificare se unmodo va classificato nellrsquoautentico oppure nel plagale si deve osservare se la dominante di unacomposizione coincide con una delle due corde tonali scelte per il modo a cui appartiene

17 Dal greco ldquoΟκτώηχοςrdquo ldquootto suonirdquo egrave il quadro teorico in cui sono descritte le otto forme della modalitagrave Inizialmenteapplicate alla musica bizantina questo quadro egrave stato successivamente utilizzato per la descrizione del canto piano e piugraveparticolarmente del canto gregoriano18 Alberto Turco definisce la ldquoCorda di recitardquo come tenore salmodico che nei brani autentici egrave alla distanza di una quinta neiplagali a distanza di una terza oppure di una quarta

21

MODIFINALIS

(F)AMBITUS(Estensione)

REPERCUSSIODominante (D)

IDorico

PROTUSAutentico Re Re ndash Re La

IIIpodorico

Plagale Re La ndash La Fa

IIIFrigio

DEUTERUSAutentico Mi Mi ndash Mi Do (Si)

IVIpofrigio

Plagale Mi Si ndash Si La

VLidio

TRITUSAutentico Fa Fa ndash Fa Do

VIIpolidio

Plagale Fa Do ndash Do La

VIIMisolidio

TETRARDUSAutentico Sol Sol ndash Sol Re

VIIIIpomisolidio

Plagale Sol Re - Re Do

Di seguito gli otto MODI

DEUTERUS AUTENTICO (III Modo)

DEUTERUS PLAGALE (IV Modo)

TRITUS AUTENTICO (V Modo)

TRITUS PLAGALE (VI Modo)

PROTUS AUTENTICO (I Modo)

PROTUS PLAGALE (II Modo)

22

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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LA SALMODIA

I generi compositivi che caratterizzano il canto gregoriano (sillabico semiornato ornato) comprendonoforme musicali che prevedono lrsquoalternanza tra una parte responsoriale generalmente eseguita dalla scholae i versetti salmodici affidati ad un solista o a un gruppo di pochi cantori Lrsquoesecuzione di questi versetti egravedefinita appunto SalmodiaIl canto della salmodia egrave strutturato su modelli melodici che mantengono sempre gli stessi elementistrutturali questi vengono detti toni salmodici e sono strettamente legati alla modalitagrave del brano al qualesono associati

Regole della salmodia

La Salmodia sempliceIl tono di un salmo egrave costituito dalle seguenti parti

a) LrsquoIntonazione o Intonatiob) Il Tenore salmodico o Corda di Recita o Dominantec) La Flexad) La Cadenza Mediana o Mediatioe) Le sillabe di preparazionef) La Cadenza Finale o Terminatio

LrsquoIntonazioneLa struttura formulare di intonazione costituisce il legame melodico tra la finale dellrsquoAntifona e il Tenoresalmodico La troviamo generalmente sulle prime due sillabe del versetto e utilizza neumi di uno o duesuoni Raramente il tono salmodico inizia direttamente sulla corda di recitaDi solito la struttura formulare dellrsquointonazione riguarda solo il primo verso gli altri versi inizianodirettamente con la nota del Tenore salmodico o Corda di Recita Quando lrsquointonazione deve ripetersi adogni verso come nel Magnificat questo viene sempre indicato

Il Tenore salmodicoEgrave la nota sulla quale viene cantillata la maggior parte del versetto sia nel primo che nel secondo emistichioDi fatto egrave lrsquoelemento che caratterizza il tono salmodicoLrsquounica eccezione riguarda il Tonus Peregrinus (che illustreremo piugrave avanti) caratterizzato dal fatto dipresentare due tenori distinti per i due emistichi LA e SOL

La FlexaQuando il primo emistichio risulta molto lungo viene di solito ldquospezzatordquo da unrsquoinflessione melodicadenominata Flexa (segnata da una croce dagger) La sillaba drsquoaccento della parola interessata egrave posta sullostesso grado del Tenore salmodico mentre la sillaba finale egrave cantata su un grado inferiore che risulta digrado congiunto quando la distanza egrave di tono intero quando la corda di recita egrave sul DO o sul FA si evitalrsquoinflessione semitonale a vantaggio di unrsquoinflessione di terza minore

La Cadenza Mediana o MediatioCostituisce la conclusione del primo emistichio egrave unica per ciascun tono e si applica allrsquoultima parola delprimo emistichio Con riferimento allrsquoesempio riportato piugrave avanti la cadenza egrave detta a un accento ed egravecostituita da una nota drsquoaccento sulla quale egrave posta la sillaba tonica dellrsquoultima parola e di una nota finalesulla quale egrave cantata la sillaba finale nel caso di una parola che presenta lrsquoaccento tonico sulla penultimasillaba (parossitona) Dopo la nota drsquoaccento e strettamente connessa ad essa egrave prevista una nota ldquobiancardquoun punto ldquovuotordquo denominata epentesi19 intercalare da utilizzare se la parola finale presenta lrsquoaccentotonico sulla terzrsquoultima sillaba (proparossitona) Vi sono ancora altre possibilitagrave che qui tralasciamo

Le sillabe di preparazione

19 Dal greco ἐπένϑεσις ldquoinserzionerdquo aggiunta o interposizione nellrsquointerno di un gruppo fonetico o sintattico di un suono nonetimologico

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In alcuni toni salmodici le cadenze mediane si distaccano dalla corda di recita prima del raggiungimentodel primo o unico accento di cadenza Si tratta di uno o piugrave neumi monosonici sui quali vengono cantatele cosiddette sillabe di preparazione che in alcune edizioni di canto gregoriano sono scritte in corsivoLa Cadenza Finale o TerminatioA differenza della cadenza mediana che egrave unica per ciascun modo la cadenza finale detta ancheterminatio puograve presentare forme diverse nellrsquoambito dello stesso tono salmodico (differentiaelig) Ciograve egravedovuto per poter concatenare in maniera agevole e corretta la nota finale della salmodia con lrsquoinizio(incipit) dellrsquoantifona che egrave ripetuta dopo il versetto solisticoNelle edizioni attuali del canto gregoriano la differentia da applicare egrave suggerita alla fine dellrsquoantifona daineumi posti sullrsquo acronimo ldquoE-u-o-u-a-erdquo (Saelig-cu-lo-rum A-men) la prima o le prime due note poste soprale lettere dellrsquoacronimo riguardano il tenore salmodico le altre si riferiscono alle eventuali sillabe dipreparazione e alla cadenza (senza considerare alcuna nota di epentesi) Ancora allrsquoinizio dellrsquoantifonasubito dopo il numero romano o arabo che ne precisa la modalitagrave si trova una lettera che indica innotazione alfabetica lrsquoultima nota della differentia Fino allrsquoAntiphonale Monasticum del 1934 questalettera era scritta in carattere maiuscolo se le finali dellrsquoantifona e della differentia coincidevano nelleedizioni piugrave recenti invece viene scritta sempre in minuscolo Se perograve nellrsquoambito dello stesso tono piugravedifferentiaelig terminano sullo stesso grado queste vengono distinte da un numero aggiunto alla letteraA titolo dimostrativo si riportano i seguenti esempi

AR 1949 p 27

AR 1949 p 44

I nove toni salmodici

Lrsquointonazione salmodica non gode di una finalis fissa e pertanto si adegua al sistema modale solo inriferimento al tenor e alla distribuzione intervallare che ruota attorno ad esso Otto sono pertanto leformule salmodiche piugrave una aggiunta detta modus peregrinus che adotta una doppia corda di recitaprima su la e poi su sol Si tratta presumibilmente del residuo di una forma arcaica concepita quando ilsistema non era ancora codificato Le formule salmodiche rivelano movimenti melodici tipici la perdita ditensione (flexa o terminatio) egrave in genere di terza minore o di grado mentre lrsquoinnalzamento della voce (nellamediatio) egrave piugrave ristretto tono o semitonoPer la natura stessa della distribuzione diatonica degli intervalli (mutuata dal systema teleion) al gradosottostante di tono puograve corrispondere un innalzamento del tenor sia di semitono che di tono se invece ilgrado sottostante egrave di terza minore (in genere con il semitono allrsquoacuto) si ha sempre un innalzamento ditono (altrimenti fra note estreme si creerebbe un improbabile intervallo di quarta diminuita)Quattro sono pertanto i toni il cui tenor dista un tono dalla nota inferiore (I IV VI VII la re) e quattroun semitono (II III V VIII fa do) Questo il formulario che propone il Liber usualis

L- le- luacute- ia E u o u a e

2 D

A

7 c 2

A L- le- luacute- ia Ps Di- xit Doacutemi-nus E u o u a e

25

I TONO

Differentiaelig

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio TenorSillabe dipreparazione

26

D 2

fgg 2

g 3a

a 2a 3

Finalis

D

II TONO

A B

III TONODifferentiaelig

b a

a 2

g g 2

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unicaSill diprep

dagger

vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

Sillabe dipreparazione Finalis

27

IV TONODifferentiaelig

A B

A

B V TONO

A B

g E

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

dagger

vel

Altera positio ejusdem Toni

vel

dagger

dagger

dagger

dagger

vel

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

Sillabe dipreparazione Finalis

28

Sillabe dipreparazione Finalis

c A A

dcf LU p 730

VI TONO

A B

VII TONODifferentiaelig

a b

c c 2

d

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

Tenor Finalis unica

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

dagger

dagger vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Finalis

29

VIII TONODifferentiaelig

GA G

cB

TONUS PEREGRINUS

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Sillabe dipreparazione Finalis

dagger

vel

Int Tenore et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

dagger

dagger

Alio modo

tenori distinti per i due emistichiLA e SOL

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SINTESI

NEUMI MONOSONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUM Usato generalmente anche per designarelrsquoaccento grave delle sillabe

In composizione con altre forme neumatiche

PUNCTUMINCLINATUMO ROMBOIDALE Parte del Climacus e delle forme subbipunctis

VIRGA Per lrsquoaccento acuto

PUNTINO Per un valore sillabico diminuito

NEUMI PLURISONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

CLIVIS Formato da due note discendenti composto da una virgae da un tractulus si eseguono legando dallrsquoacuto al gravesenza impulsi su una singola nota

PES o PODATUS Neuma ascendente di due note Lrsquointervallo tra i duesuoni non supera mai la quinta giusta Egrave lrsquoaccostamentodi un suono grave tractulus e uno acuto virga Anche perquesto neuma non ci sono impulsi sulle note malrsquoesecuzione deve scorrere con perfetta legatura dal bassoallrsquoalto

PORRECTUS Neuma plurisonico di tre suoni acuto-grave-acuto egraveformato da una clivis con lrsquoaggiunta di una virga Trenote legate emesse senza impulsi intermedi perarticolazione sillabica sulla terza nota si produce unaleggera attrazione

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TORCULUS Formato da tre suoni grave-acuto-grave trae origine dalpes con lrsquoaggiunta del terzo suono piugrave basso vieneeseguito legato con una leggera spinta del terzo suono

CLIMACUS Sono tre note discendenti viene anche chiamato virgasubbipunctis con possibilitagrave di avere alte note in discesa eallora saragrave subtripunctis subdiatesseris (una + quattro)subdiapente (una + cinque)

SCANDICUS Neuma formato da tre note ascendenti con leggeroaumento della prima nota

SALICUS Formato da tre note ascendenti con la nota culminante alsecondo grado (sottolineata dallrsquoictus)

TRIGONUS Due note allrsquounisono e la terza piugrave bassa Non si trovamai isolato su una sillaba ma in composizione con altrineumi il cui valore risulteragrave diminuito il canto cioegrave devepresentare un suono piugrave leggero

BIVIRGATRIVIRGA Neuma con piugrave suoni allrsquounisono viene eseguito con una

ripercussione cioegrave una ripetizione del suono sen zainterruzione (leggere pulsazioni onda acustica)

STROPHICUS Anche questo egrave un neuma plurisonico con noteallrsquounisono ma con valori sillabici diminuiti quindi piugraveleggeri e con ripercussione rapida

ORISCUS Neuma di conduzione melodica posto tra due neumi dimaggior importanza egrave impiegato in composizione di altrineumi la sua interpretazione va considerata nel contestoverbo-melodico

PRESSUS

Major e Minor per differenza di intervalli formato da duesuoni allrsquounisono ed un terzo discendente Puograve trovarsiisolato su una sillaba o in composizione con altri neumi

VIRGA STRATA Le prime due note possono essere allrsquounisono o essereequivalenti al gruppo pes In entrambi i casi lrsquoultima nota(oriscus) egrave sempre una nota piugrave grave

32

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

33

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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Le emozioni espresse dai MODI Gregoriani

Nei secoli si egrave affermato che ad ogni modo corrispondesse uno specifico stato drsquoanimo o sentimento Ciograveha effettivamente un riscontro nella realtagrave visto che lrsquoascolto di brani in modalitagrave diverse dagrave allrsquoascoltatoremoderno differenti emozioni Guido drsquoArezzo il fondatore della notazione diastematica gregorianaaffermograve in proposito

laquoIl primo egrave grave il secondo triste il terzo mistico il quarto armonioso il quintoallegro il sesto devoto il settimo angelico lrsquoottavo perfettoraquo

Adagraven de Fulda cosigrave li commenta

laquoIl primo modo si presta a ogni sentimento il secondo egrave adatto alle cose tristi il terzo egraveveemente il quarto egrave tenero il quinto si addice agli allegri il sesto alle persone diprovata pietagrave il settimo attiene alla gioventugrave e lrsquoottavo alla saggezzaraquo

Juan de Espinosa autore del XVI secolo commenta a sua volta

laquoIl primo egrave allegro e molto adatto per attenuare le passioni dellrsquoanimo [hellip] grave epiangente il secondo molto appropriato per provocare lacrime [hellip] il terzo egrave moltoefficace per incitare allrsquoira [hellip] mentre il quarto prende in seacute ogni gioia incita aidiletti e calma la rabbia [hellip] il quinto produce allegria e piacere a coloro che sonotristi [hellip] lacrimoso e pietoso egrave il sesto [hellip] piacere e tristezza si uniscono nel settimo[hellip] per forza devrsquoessere molto allegro lrsquoottavo [hellip]raquo

(Trattato dei principi 1520)

Ciograve che bisogna sempre tener presente egrave che nel canto gregoriano ogni suono esiste in relazione a seacute stessoNon esistono relazioni armoniche o verticali che vincolano un suono rispetto ad un altro come potrebbeavvenire con la sensibile della tonalitagrave neacute la melodia puograve venir forzata (con il limite evidente di questadefinizione) verso un certo andamento percheacute lrsquoarmonia deve seguire un certo corso come avviene invecenella tonalitagrave canonicaLrsquounico punto di riferimento per la melodia gregoriana egrave costituito dallrsquoinsieme di ambitus finalis erepercussio ma anche questo talvolta egrave turbato soprattutto nei canti piugrave antichi che possono mostrareinflussi delle antiche modalitagrave greche o dellrsquoantico canto romano o gallicano

Pratica del Canto Gregoriano

Non egrave nostra intenzione proporre un saggio di interpretazione del canto gregoriano neacute una lezione sullavocalitagrave da adottare per esso poicheacute illustri e valenti gregorianisti hanno affrontato e proposto lrsquoargomentocon la dovuta completezza A noi interessa precisare come il canto gregoriano debba inserirsi nellamoderna liturgia cattolica Innanzituttosi deve ricordare che

La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizionigli si riservi il posto principale

(Sacrosantum Concilium cap VI116)

da cui si evince quanto sia errato ritenere questa forma musicale obsoleta o inadatta alla liturgia modernatanto per lo stile quanto per la linguaNon egrave importante che lrsquoesecuzione dei canti gregoriani nella liturgia sia perfetta e filologica ma egravesufficiente tener presente alcuni semplici principi per ottenere risultati soddisfacentiDistinguiamo quindi alcuni punti chiave per interpretare ed eseguire correttamente le diverse forme delcanto gregoriano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

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II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

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necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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definitivo ordine La celebrazione dellrsquoufficio si svolge (tuttora nei centri monastici) a date ore del giorno edella notte Il suo asse portante egrave la salmodia sia nella sua forma antifonale che responsoriale Quellaantifonale corrispondeva anticamente al canto di un salmo a cori alterni mentre piugrave tardi si affermograve lrsquousodi alternare i versetti del salmo con un ritornello tratto dal medesimo o da uno estraneo La salmodiaresponsoriale consiste invece nellrsquointercalare al canto solistico dei versi una risposta corale la responsioOltre alla salmodia un altro genere di canto liturgico che ricorre nella celebrazione canora dellrsquoufficio egravequello degli inni A differenza degli altri canti gli inni (introdotti in Occidente dal IV sec) accompagnanotesti poetici con metrica scandita sul giambo (piede metrico della poesia greca e latina formato da unasillaba breve ed una lunga) La Chiesa timorosa che potessero diventare veicoli di eresia mantenne nelprimo millennio un atteggiamento piuttosto cauto e diffidente nei confronti di questi inni Questi ultimiinfatti erano al confine fra la produzione colta e popolare e godettero (come quelli Ambrosiani utilizzatiper combattere lrsquoeresia ariana) di un gran favore popolare La messa In tempi successivi a un nucleo disalmi che cambiavano di testo col mutare delle festivitagrave furono aggiunti cinque canti su testi fissi al finedi accompagnare le parti cantate delle messe Quando lesecuzione dei canti delle messa fu assegnata alcorpo dei musicisti della Schola Cantorum questi acquisirono un grado estetico piugrave elevato La lunghezzadei brani si accorciograve a favore dellespansione melodica del canto E soprattutto le forme solisticheassunsero un aspetto quanto mai ornato per cui i cantori solisti potevano esibire un vero e propriovirtuosismo vocale Proprio tali varietagrave di forme e stili melodici fanno della messa il genere artistico piugraveperfetto e vario che il canto monodico cristiano (e quello gregoriano in particolare) abbia prodotto nelcorso di un processo di sviluppo millenario

GUIDO DrsquoAREZZOGuido drsquoArezzo ( Pomposa 992 (ca) - dagger Fonte Avellana Pesaro e Urbino 1050 (ca))Grande teorico musicale fu monaco dellrsquoabbazia di Pomposa presso Ferrara dove iniziograve gli studi di teoriamusicale ma le innovazioni didattiche gli valsero lrsquoostilitagrave dei confratelli si stabiligrave allora ad Arezzo (1023circa) dove insegnograve nella scuola di canto della cattedrale Bencheacute non sia stato il primo a servirsi di lineenella notazione musicale egrave tradizionalmente considerato lrsquoinventore del sistema moderno del rigo connote poste sulle linee e negli spazi A lui si deve anche lrsquoinvenzione di un sistema mnemonicomanoguidoniano per annotare lrsquoesatta intonazione dei gradi della scala (esacordo) basato sulle primesillabe dellrsquoinno dei primi vespri dedicato a san Giovanni Battista1

1 Partizione tratta dallrsquo ldquoAntiphonale Monasticum Pro Diurnis Horisrdquo 1934 pag 922

UT que- ant la- xis RE- so- naacute- re fi- bris MI- ra ge- stό- rum

FA- mu- li tu- ό- rum SOL- ve pol- luacute- ti LA- bi- i re- aacute- tum

San- cte Jo- aacuten- nes

II

6

Egli espose tali innovazioni nella ldquoEpistola ad Michaelemrdquo de ignoto cantu e nel ldquoPrologus inAntiphonariumrdquo Tale sistema egrave alla base della teoria della solmisazione2Nel 1673 Giovanni Bononcini cambia il nome di UT in DO [Piugrave attendibile egrave lrsquoattribuzione a Giovanni Battista Doni(Firenze 1594 ndash daggerFirenze 1 dicembre 1647) La sillaba fu considerata difficile da pronunciare e sostituita da quella inizialedi Dominus il Signore]Il nome della nota Si composta dalle due prime lettere delle due ultime parole [Sancte Joannes] furono introdotte piugrave tardi[Piugrave attendibile XVI secolo]

Fissato cosigrave lrsquointervallo esatto tra le varie note Guido inventograve o perfezionograve il modo di rappresentarlo conesattezza Mentre nellrsquoantica notazione i neumi erano disposti in ordine sparso egli pensograve di radunarliattorno a una riga tracciata sul foglio e corrispondente a una nota prestabilita cui presto se ne aggiunseunrsquoaltra fincheacute riuscigrave a offrire un sistema definitivo di notazione a quattro righe detto tetragramma Perstabilire lrsquoaltezza del semitono tracciava in giallo la linea corrispondente al DO e in rosso quellacorrispondente al FA Subito diffuso nelle regioni drsquoItalia - dopo lrsquoapprovazione del papa - e con maggiorlentezza nelle scuole germaniche il suo metodo fece assumere ai segni di notazione le piugrave semplici estabili forme di un quadrato o romboidale con o senza codetta forme da cui uscirono le notazion neraquadrata3 o romana e la romboidale o gotica

CARATTERISTICHE DEL CANTO GREGORIANOFin dalla sua nascita la musica cristiana fu ed egrave nullrsquoaltro che unrsquoorazione cantata che non va effettuata inmodo puramente formale o esibizionista Il testo egrave dunque il motivo centrale del Canto GregorianoNon si potragrave mai comprendere il Canto Gregoriano staccato dal testo che risulta prioritario rispetto allamelodia ed egrave quello che le dagrave significato Per interpretare il Canto Gregoriano nella sua essenza piugrave alta icantori devono aver capito molto bene il significato del testo Di conseguenza qualsiasi impostazione divoce di tipo operistico che intenda evidenziare il solista o gli interpreti deve essere evitataIl suo svolgersi calmo e solenne quasi fuori dal tempo invoglia i fedeli alla contemplazione dellagrandezza divina e al distacco dalle cose terrene Egrave un canto cosiddetto a ritmo libero le note cioegrave sisusseguivano senza il rigore della suddivisione metronomica senza la divisione in battute Egrave il testo chesuggerisce il ritmo senza esserne rigidamente sottomesso Lrsquoassenza del ritmo egrave lrsquoelemento piugravecaratteristico del canto gregoriano Tale assenza era dovuta alla convinzione che essendo strettamentelegato alla quotidianitagrave della vita terrena fosse lontano dalla spiritualitagrave Inoltre era vocale affidatorigorosamente alle sole voci in quanto preghiera (era uno scandalo in quei tempi fare entrare in chiesa unostrumento musicale) Il testo egrave rigorosamente in latino

Egrave musica vocale che si canta a cappella senza accompagnamento di strumenti Si canta allrsquounisono - una sola nota per volta - il che significa che tutti i cantori intonano la stessa

melodia Questo tipo di canto si chiama Monodico Molti autori affermano che non si deveammettere il canto di un coro misto Tuttavia considerando che molti uomini donne e ragazzidevono avere la stessa opportunitagrave di partecipare alla liturgia si raccomanda per non infrangerequesto principio della monodia che cantino alternativamente

Si canta con ritmo libero secondo lo sviluppo del testo letterario e non con schemi su misura comepotrebbe essere quelli di una marcia una danza una sinfonia (vedi la sezione Ritmo)

Egrave una musica modale scritta in scale di suoni molto particolari che servono per suscitare una varietagravedi sentimenti come raccoglimento allegria tristezza serenitagrave (vedi la sezione Modi)

La sua melodia egrave sillabica a ciascuna sillaba del testo corrisponde un suono ed egrave melismaticaquando ad una sillaba corrispondono vari suoni Ci sono melismi che ne contengono piugrave di 50 peruna sola sillaba

Il testo egrave in latino lingua dellrsquoimpero romano diffusa per lrsquoEuropa Questi testi furono ricavati daiSalmi e da altri libri dellrsquoAntico Testamento alcuni provenienti dai Vangeli e altri di ispirazione

2 (Dal nome delle note musicali sol e mi) o solfisazione sistema didattico in vigore dallrsquoXI al XVI secolo di individuazione deisuoni nellrsquoambito dellrsquoesacordo3 Le note erano rappresentate con la testa quadrata( anzicheacute ovale) e il gambo della nota partiva dal centro della stessa inveceche dalla sua circonferenza in piugrave la testa era piena (notazione nera)

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propria generalmente anonima Tuttavia esistono alcuni pezzi liturgici in lingua greca Kyrieeleison Agios o Theos (liturgia del Venerdigrave Santo)

Scrittura il Canto Gregoriano egrave scritto sopra un tetragramma cioegrave sopra 4 linee a differenza delpentagramma della musica attuale Le sue note si chiamano punto quadrato (punctum quadratum)virga se sono note individuali e neuma se sono note raggruppate Esse hanno ugual valore inrelazione alla loro durata ad eccezione di quelle che hanno un episema orizzontale o verticaledella nota precedente il quilisma e la seconda nota del salicus la cui durata si allunga ma con unsignificato espressivo e le note che hanno il punto che ne raddoppia la durata (Vedere la sezioneNotazione)

GLI SPAZI DEL CANTO GREGORIANOCome detto precedentemente il Canto Gregoriano nacque come interpretazione dentro la Liturgia dellaChiesa Quindi egrave la Liturgia lo scenario naturale

1 La Messa Durante la celebrazione dellrsquoeucaristia esistono due gruppi principali di pezzi

a) LrsquoOrdinarium egrave composto dai testi delle parti fisse della messa Kyrie Gloria Credo Santo Agnus

b) Il Proprium egrave costituito dai testi che si cantano secondo il tempo liturgico o secondo la festa che sicelebra

Introito canto che accompagna la processione introitale del celebrante Graduale e Tracto (nel tempo sostituiti dallrsquoAlleluia) dopo le letture Offertorium canto che accompagna la processione offertoriale o semplicemente lrsquooffertorio Communio

c) Oltre a questi due gruppi ne esistono altri che si cantano come recitativi senza inflessione(cantillazione) cosigrave sono le orazioni le letture il prefazio e la preghiera eucaristica il Padre Nostro Eranobrani che per la loro semplicitagrave potevano essere eseguiti dal celebrante o da persone alle quali non erarichiesta una speciale abilitagrave per il canto

Il Proprium entrograve in uso nel VI secolo Allrsquoepoca di papa Gregorio I questa parte della Messa eracompletamente uniformataPer lrsquoOrdinarium i canti furono inseriti in tempi diversi

Il Kyrie con papa Gregorio I (590-604) Il Gloria con papa Simmaco (498-514) Il Credo con papa Benedetto VIII (XI secolo) Il Sanctus con papa Sisto I (120 ca) LrsquoAgnus con papa Sergio I (687-701)

2 LrsquoUfficio Divino Nei Monasteri i monaci facevano una pausa dal lavoro e si riunivano regolarmentein determinate ore del giorno per recitare le loro preghiere

Mattutino preghiera invitatorio Lodi preghiera del mattino Ora Prima Ora Terza 9 AM Ora Sesta 12 M

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Ora Nona 3 PM Vespri 6 PM Compieta prima del riposo notturno

Il repertorio dei canti per lrsquoUfficio Divino consta di Il canto dei Salmi Semplici recitazioni - cantillazione - delle letture e delle preghiere Antifona dellrsquoinvitatorio Inni Antifone cantate prima e dopo i salmi Responsori Te Deum Canti dellrsquoAntico e del Nuovo Testamento (Benedictus Magnificat Nunc Dimittis)

3 Altri canti Tropi testi intercalati a preghiere ufficiali Qualche melodia di abbellimento con varianti melismatiche che si aggiungono allrsquoAlleluia Sequenze esempi Sequenza di Pasqua Sequenza dei Defunti Canti processionali processione al Sepolcro processione con il Santissimo Sacramento etc

Nellrsquoambito del canto gregoriano il termine Messa musicalmente indicava solo lrsquoOrdinario

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Ora Nona 3 PM Vespri 6 PM Compieta prima del riposo notturno

Il repertorio dei canti per lrsquoUfficio Divino consta di Il canto dei Salmi Semplici recitazioni - cantillazione - delle letture e delle preghiere Antifona dellrsquoinvitatorio Inni Antifone cantate prima e dopo i salmi Responsori Te Deum Canti dellrsquoAntico e del Nuovo Testamento (Benedictus Magnificat Nunc Dimittis)

3 Altri canti Tropi testi intercalati a preghiere ufficiali Qualche melodia di abbellimento con varianti melismatiche che si aggiungono allrsquoAlleluia Sequenze esempi Sequenza di Pasqua Sequenza dei Defunti Canti processionali processione al Sepolcro processione con il Santissimo Sacramento etc

Nellrsquoambito del canto gregoriano il termine Messa musicalmente indicava solo lrsquoOrdinario

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Ora Nona 3 PM Vespri 6 PM Compieta prima del riposo notturno

Il repertorio dei canti per lrsquoUfficio Divino consta di Il canto dei Salmi Semplici recitazioni - cantillazione - delle letture e delle preghiere Antifona dellrsquoinvitatorio Inni Antifone cantate prima e dopo i salmi Responsori Te Deum Canti dellrsquoAntico e del Nuovo Testamento (Benedictus Magnificat Nunc Dimittis)

3 Altri canti Tropi testi intercalati a preghiere ufficiali Qualche melodia di abbellimento con varianti melismatiche che si aggiungono allrsquoAlleluia Sequenze esempi Sequenza di Pasqua Sequenza dei Defunti Canti processionali processione al Sepolcro processione con il Santissimo Sacramento etc

Nellrsquoambito del canto gregoriano il termine Messa musicalmente indicava solo lrsquoOrdinario

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LA NOTAZIONE GREGORIANA

Il rigoLrsquoestensione delle melodie gregoriane (ambitus) egrave in generale limitata il rigo gregoriano egrave perciograve formatoda sole quattro linee e dai corrispondenti tre spazi intermedi (tetragramma) Nella notazione gregoriana siusano dei segni chiamati Neumi che per definirne lrsquoaltezza vengono posizionati su questo tetragramma

Si ottengono cosigrave 9 suoni (una nona) estensione sufficiente per le melodie gregoriane quando egrave necessariouna maggiore estensione si ricorre ad una e una sola stanghetta supplementare posta sopra la quarta esotto la prima linea

Le chiaviPer determinare il nome delle note vengono poste allrsquoinizio del tetragramma la chiave4 di DO o la chiavedi FA

La forma delle due chiavi costituisce una stilizzazione della grafia delle lettere C ed F lettere giagrave usate neimanoscritti in notazione alfabetica ad indicare rispettivamente appunto le note di DO e FA Le due letteresi trovano utilizzate come chiavi anche negli antichi codici la loro scelta egrave dovuta al fatto che esseindividuano le corde cosiddette forti al di sotto delle quali cioegrave si trova il semitono rendendo cosigravepossibile la letturaQuando la melodia si sposta troppo sopra o sotto il tetragramma onde evitare lrsquoaggiunta di piugrave stanghette etagli in testa viene spostata la chiave su un altro rigo

La guidaLa guida o custos egrave una piccola nota posta alla fine di ogni rigo non va eseguita Essa indica soltanto ilgrado della prima nota del rigo seguente Puograve trovarsi anche a metagrave rigo quando crsquoegrave uno spostamento5 oun cambiamento6 di chiave Anche in questo caso essa indica solo il grado della nota successiva

4 In origine le linee contrassegnate dalla chiave di DO e di FA erano rispettivamente di colore giallo e rosso5 Quando la chiave resta la stessa ma si sposta su altro rigo6 Quando si passa da una chiave allrsquoaltra (DOrarrFA e viceversa)

linea 4

linea 3

linea 2

linea 11deg spazio

2deg spazio

3deg spazio

Chiave di DO Chiave di FApiugrave raramente

Do

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Le stanghette

Per indicare le pause o segnare i punti del respiro vengono poste delle stanghette che hanno un valorediverso in base alla loro lunghezza

La stanghetta piugrave corta o quarto di stanghetta (divisio minima) definisce uno stacco brevissimo o unrespiro cortissimo un respiro che si puograve anche evitare Rappresenta anche la fine di un inciso musicaleLa stanghetta media (divisio minor) che viene posta tra i due righi interni al tetragramma definisce unrespiro normale che non crei ldquotempi di silenziordquo e sufficiente per riprendere subito il canto della semifrasesuccessiva Costituisce anche la fine di una semifrase musicaleLa stanghetta intera (divisio major) quella che percorre verticalmente il tetragramma egrave un respiroprofondo o una pausa evidente un attimo di silenzio che puograve essere anche definito ldquounrsquoespressionerdquo Essaindica una pausa del valore di una notae la fine di una frase musicaleLa doppia stanghetta (divisio finalis) delimita i versetti indica la conclusione di tutta la composizione odella prima parte per poi essere seguita dal SALMO o dal VERSETTOla fine di un brano Allrsquointerno diun canto indica lrsquoalternarsi dei cori (Gloria e Credo) Nel caso di un solo coro assume il significato disemplice stanghetta intera

Le alterazioni

Sono solo due e si trovano soltanto davanti al Si il bemolle e al bequadro A volte per esigenze tipografiche le alterazioni vengono poste davanti al neuma contenente il Si

Il bemolle viene annullato

quando intervenga un bequadro da qualsiasi tipo di stanghetta dal cambio di parola per conservare il bemolle occorre segnarlo allrsquoinizio di ogni parola

Se lrsquoeffetto del bemolle deve valere per tutto il brano egrave possibile conformemente alla prassi moderna nongregoriana porre il segno come armatura di chiave

SI naturaleSIb

Kyacute- ri- e

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Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

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Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

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Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

12

Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

13

Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

13

Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

13

INTRODUZIONE AL CANTO GREGORIANONome forma e valore delle note - Nomi dei Neumi10 o Gruppi

Neumi Monosonici (con o senza segni ritmici)

1 2 3 4 5a) PUNCTUM

oTRACTULUS11

b) PUNCTUMINCLINATUM

c) VIRGA

d) QUILISMA12

e) APOSTROPHAo STROPHA

f) ORISCUS Neografie13

g) PUNCTUMLIQUESCENS

SpiegazioneColonna 1 In questa colonna le singole note senza segni ritmici hanno il valore di una croma nella musicamoderna E come nella musica moderna possiamo trovare due tre o piugrave tre crome sul movimento cosigrave allostesso modo nel canto Gregoriano possiamo avere due tre o piugrave note singole che formano un ritmocomposto o gruppo ritmico

A queste singole note possono essere aggiunti tre segni ritmici

Colonna 2 Lrsquoepisema verticale segna lrsquoinizio del gruppo composto e la fase ritmica del movimento

10 Sono chiamati ldquoneumi quei segni che dal IX secolo costituiscono la scrittura musicale e che attraverso varie trasformazionidivennero la base della notazione gregoriana classica tuttora in uso detta quadrata Il termine ldquoneumardquo viene dal greco ldquoνεῦμαrdquo(segno cenno) ma prima di essere usato nel senso odierno fu messo in relazione con altre due parole greche ldquoπνεῦμαrdquo (soffiovento) e ldquoνόμοςrdquo (melodia formula melodica) e indicograve nellrsquouso di numerosi autorilo Jubilus il melisma finale degli Alleluja edelle Sequenze11 Dal lat ldquotractusrdquo (part pass di ldquotrahererdquo ldquotirarerdquo Si puograve affermare che eacute lrsquoaccento grave che col tempo si egrave trasformatograficamente in un piccolo tratto orizzontale piugrave o meno ridotto a un punto da cui egrave risultato il punctum e il tractulus piugrave largoche egrave in effetti un punctum episemato12 Dal lat medievale adattamento del gr ldquokeleusmardquo ldquocanto cadenzatordquo13 Si denominano ldquoneografierdquo le grafie tendenti ad una maggiore differenziazione dai segni usati dalla notazione Vaticana alfine di evidenziare giagrave attraverso la notazione quadrata qualche elementare indicazione esecutiva sulla base degli antichicodici I momenti fondamentali dellrsquointroduzione di neografie si possono individuare nellrsquoAM [Antiphonale Monasticum] del1934 e nellrsquoAR2 [Antiphonale Romanum] del 1983 (con lrsquoimportante precedente del PsM [Psalterium Monasticum] del 1981)

== =

14

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

17

Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

17

Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

17

Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

18

Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

18

Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

18

b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

19

b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

19

b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

19

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

20

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

20

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

20

I MODI gregoriani lrsquoOCTOECHOS17

Dal punto di vista armonico il canto gregoriano si sviluppa in un sistema di scale semplici in diverseposizioni La tonalitagrave egrave un sistema sviluppato nel Rinascimento che impone perograve una certa rigiditagravestrutturale si riconosco certe tonalitagrave grazie ad un computo di quinte giuste le quali stanno tra di esse inrapporti abbastanza stretti La tonalitagrave si fonda su modulazioni le modulazioni su alterazioni Egrave lrsquouso dellemodulazioni e delle alterazioni che dagrave alla musica tonale il ldquosentimentordquoIl canto gregoriano invece non ha nulla di tutto ciograve Tutto il sistema assolutamente diatonico - in base alquale si regge la struttura armonica di questa forma musicale - egrave il MODO o MODALITAgrave

Un modo consiste in una scala naturale priva di alterazioni (ad eccezione del si bemolle attestato tuttaviasolo in epoca piugrave tarda e presente solo in determinate e particolari situazioni) le cui note sono le uniche acomparire allrsquointerno della melodiaQuesto concetto implica che allrsquointerno di un canto gregoriano non esistano modulazioni neacute sensibili otoniche sebbene vi si riconoscano alcune note distintive del modo in cui la melodia egrave scrittaOgni modo infatti egrave caratterizzato da una specifica nota detta finalis (che egrave comune sia al modo autenticosia al rispettivo plagale) e ad una nota peculiare detta repercussio o corda di recita18 attorno alla quale egraveorganizzata la linea melodica La modalitagrave si definisce dalla cadenza finale Accanto a queste duecaratteristiche se ne aggiunge una terza lrsquoambitus lrsquoestensione tra la nota piugrave bassa e la nota piugrave alta checaratterizzano lrsquointero brano

I teorici medievali nel contesto della riforma carolingia cercarono la sistematizzazione del gregorianoattraverso il legame con la musica greca la terminologia divenne il criterio significativo della continuitagravefra la cultura antica e quella medievale Crsquoegrave perograve da dire che i modi dellrsquoantica Grecia non corrispondevanoa quelli mutuati nel canto gregoriano di essi furono ripresi solamente i nomiGli otto modi gregoriani corrispondono ad otto diverse tipologie di scale musicali le quali vengonoconcepite come ldquocongiunzionerdquo di due tetracordi diatonici (il tetracordo diatonico egrave definito comeldquosuccessione di quattro suoni congiunti che formano un intervallo di quarta giusta cioegrave due toni e unsemitonordquo) caratterizzati dalla diversa posizione del semitono e dallrsquoassenza di intervalli piugrave piccoli delsemitono

I canti gregoriani con la riforma carolingia vennero catalogati ndash senza tenere conto dellrsquoorigine e dellosviluppo del repertorio ndash attraverso la teoria modale dellrsquooctoechos che egrave punto di arrivo di un processoevolutivo

Gli otto modi dellrsquooctoechos vengono distinti in autentici (protus deuterus tritus e tetrardus conosciutianche come dorico frigio lidio misolidio ndash nomi desunti erroneamente dalla modalitagrave greca antica) eplagali (al cui nome egrave aggiunto il prefisso ldquoipo-rdquo ipodorico ipofrigio ipolidio ipomisolidio)

I modi plagali sono collocati una quarta giusta sotto il rispettivo modo autentico e per verificare se unmodo va classificato nellrsquoautentico oppure nel plagale si deve osservare se la dominante di unacomposizione coincide con una delle due corde tonali scelte per il modo a cui appartiene

17 Dal greco ldquoΟκτώηχοςrdquo ldquootto suonirdquo egrave il quadro teorico in cui sono descritte le otto forme della modalitagrave Inizialmenteapplicate alla musica bizantina questo quadro egrave stato successivamente utilizzato per la descrizione del canto piano e piugraveparticolarmente del canto gregoriano18 Alberto Turco definisce la ldquoCorda di recitardquo come tenore salmodico che nei brani autentici egrave alla distanza di una quinta neiplagali a distanza di una terza oppure di una quarta

21

MODIFINALIS

(F)AMBITUS(Estensione)

REPERCUSSIODominante (D)

IDorico

PROTUSAutentico Re Re ndash Re La

IIIpodorico

Plagale Re La ndash La Fa

IIIFrigio

DEUTERUSAutentico Mi Mi ndash Mi Do (Si)

IVIpofrigio

Plagale Mi Si ndash Si La

VLidio

TRITUSAutentico Fa Fa ndash Fa Do

VIIpolidio

Plagale Fa Do ndash Do La

VIIMisolidio

TETRARDUSAutentico Sol Sol ndash Sol Re

VIIIIpomisolidio

Plagale Sol Re - Re Do

Di seguito gli otto MODI

DEUTERUS AUTENTICO (III Modo)

DEUTERUS PLAGALE (IV Modo)

TRITUS AUTENTICO (V Modo)

TRITUS PLAGALE (VI Modo)

PROTUS AUTENTICO (I Modo)

PROTUS PLAGALE (II Modo)

22

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

23

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

23

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

23

LA SALMODIA

I generi compositivi che caratterizzano il canto gregoriano (sillabico semiornato ornato) comprendonoforme musicali che prevedono lrsquoalternanza tra una parte responsoriale generalmente eseguita dalla scholae i versetti salmodici affidati ad un solista o a un gruppo di pochi cantori Lrsquoesecuzione di questi versetti egravedefinita appunto SalmodiaIl canto della salmodia egrave strutturato su modelli melodici che mantengono sempre gli stessi elementistrutturali questi vengono detti toni salmodici e sono strettamente legati alla modalitagrave del brano al qualesono associati

Regole della salmodia

La Salmodia sempliceIl tono di un salmo egrave costituito dalle seguenti parti

a) LrsquoIntonazione o Intonatiob) Il Tenore salmodico o Corda di Recita o Dominantec) La Flexad) La Cadenza Mediana o Mediatioe) Le sillabe di preparazionef) La Cadenza Finale o Terminatio

LrsquoIntonazioneLa struttura formulare di intonazione costituisce il legame melodico tra la finale dellrsquoAntifona e il Tenoresalmodico La troviamo generalmente sulle prime due sillabe del versetto e utilizza neumi di uno o duesuoni Raramente il tono salmodico inizia direttamente sulla corda di recitaDi solito la struttura formulare dellrsquointonazione riguarda solo il primo verso gli altri versi inizianodirettamente con la nota del Tenore salmodico o Corda di Recita Quando lrsquointonazione deve ripetersi adogni verso come nel Magnificat questo viene sempre indicato

Il Tenore salmodicoEgrave la nota sulla quale viene cantillata la maggior parte del versetto sia nel primo che nel secondo emistichioDi fatto egrave lrsquoelemento che caratterizza il tono salmodicoLrsquounica eccezione riguarda il Tonus Peregrinus (che illustreremo piugrave avanti) caratterizzato dal fatto dipresentare due tenori distinti per i due emistichi LA e SOL

La FlexaQuando il primo emistichio risulta molto lungo viene di solito ldquospezzatordquo da unrsquoinflessione melodicadenominata Flexa (segnata da una croce dagger) La sillaba drsquoaccento della parola interessata egrave posta sullostesso grado del Tenore salmodico mentre la sillaba finale egrave cantata su un grado inferiore che risulta digrado congiunto quando la distanza egrave di tono intero quando la corda di recita egrave sul DO o sul FA si evitalrsquoinflessione semitonale a vantaggio di unrsquoinflessione di terza minore

La Cadenza Mediana o MediatioCostituisce la conclusione del primo emistichio egrave unica per ciascun tono e si applica allrsquoultima parola delprimo emistichio Con riferimento allrsquoesempio riportato piugrave avanti la cadenza egrave detta a un accento ed egravecostituita da una nota drsquoaccento sulla quale egrave posta la sillaba tonica dellrsquoultima parola e di una nota finalesulla quale egrave cantata la sillaba finale nel caso di una parola che presenta lrsquoaccento tonico sulla penultimasillaba (parossitona) Dopo la nota drsquoaccento e strettamente connessa ad essa egrave prevista una nota ldquobiancardquoun punto ldquovuotordquo denominata epentesi19 intercalare da utilizzare se la parola finale presenta lrsquoaccentotonico sulla terzrsquoultima sillaba (proparossitona) Vi sono ancora altre possibilitagrave che qui tralasciamo

Le sillabe di preparazione

19 Dal greco ἐπένϑεσις ldquoinserzionerdquo aggiunta o interposizione nellrsquointerno di un gruppo fonetico o sintattico di un suono nonetimologico

24

In alcuni toni salmodici le cadenze mediane si distaccano dalla corda di recita prima del raggiungimentodel primo o unico accento di cadenza Si tratta di uno o piugrave neumi monosonici sui quali vengono cantatele cosiddette sillabe di preparazione che in alcune edizioni di canto gregoriano sono scritte in corsivoLa Cadenza Finale o TerminatioA differenza della cadenza mediana che egrave unica per ciascun modo la cadenza finale detta ancheterminatio puograve presentare forme diverse nellrsquoambito dello stesso tono salmodico (differentiaelig) Ciograve egravedovuto per poter concatenare in maniera agevole e corretta la nota finale della salmodia con lrsquoinizio(incipit) dellrsquoantifona che egrave ripetuta dopo il versetto solisticoNelle edizioni attuali del canto gregoriano la differentia da applicare egrave suggerita alla fine dellrsquoantifona daineumi posti sullrsquo acronimo ldquoE-u-o-u-a-erdquo (Saelig-cu-lo-rum A-men) la prima o le prime due note poste soprale lettere dellrsquoacronimo riguardano il tenore salmodico le altre si riferiscono alle eventuali sillabe dipreparazione e alla cadenza (senza considerare alcuna nota di epentesi) Ancora allrsquoinizio dellrsquoantifonasubito dopo il numero romano o arabo che ne precisa la modalitagrave si trova una lettera che indica innotazione alfabetica lrsquoultima nota della differentia Fino allrsquoAntiphonale Monasticum del 1934 questalettera era scritta in carattere maiuscolo se le finali dellrsquoantifona e della differentia coincidevano nelleedizioni piugrave recenti invece viene scritta sempre in minuscolo Se perograve nellrsquoambito dello stesso tono piugravedifferentiaelig terminano sullo stesso grado queste vengono distinte da un numero aggiunto alla letteraA titolo dimostrativo si riportano i seguenti esempi

AR 1949 p 27

AR 1949 p 44

I nove toni salmodici

Lrsquointonazione salmodica non gode di una finalis fissa e pertanto si adegua al sistema modale solo inriferimento al tenor e alla distribuzione intervallare che ruota attorno ad esso Otto sono pertanto leformule salmodiche piugrave una aggiunta detta modus peregrinus che adotta una doppia corda di recitaprima su la e poi su sol Si tratta presumibilmente del residuo di una forma arcaica concepita quando ilsistema non era ancora codificato Le formule salmodiche rivelano movimenti melodici tipici la perdita ditensione (flexa o terminatio) egrave in genere di terza minore o di grado mentre lrsquoinnalzamento della voce (nellamediatio) egrave piugrave ristretto tono o semitonoPer la natura stessa della distribuzione diatonica degli intervalli (mutuata dal systema teleion) al gradosottostante di tono puograve corrispondere un innalzamento del tenor sia di semitono che di tono se invece ilgrado sottostante egrave di terza minore (in genere con il semitono allrsquoacuto) si ha sempre un innalzamento ditono (altrimenti fra note estreme si creerebbe un improbabile intervallo di quarta diminuita)Quattro sono pertanto i toni il cui tenor dista un tono dalla nota inferiore (I IV VI VII la re) e quattroun semitono (II III V VIII fa do) Questo il formulario che propone il Liber usualis

L- le- luacute- ia E u o u a e

2 D

A

7 c 2

A L- le- luacute- ia Ps Di- xit Doacutemi-nus E u o u a e

25

I TONO

Differentiaelig

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio TenorSillabe dipreparazione

26

D 2

fgg 2

g 3a

a 2a 3

Finalis

D

II TONO

A B

III TONODifferentiaelig

b a

a 2

g g 2

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unicaSill diprep

dagger

vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

Sillabe dipreparazione Finalis

27

IV TONODifferentiaelig

A B

A

B V TONO

A B

g E

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

dagger

vel

Altera positio ejusdem Toni

vel

dagger

dagger

dagger

dagger

vel

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

Sillabe dipreparazione Finalis

28

Sillabe dipreparazione Finalis

c A A

dcf LU p 730

VI TONO

A B

VII TONODifferentiaelig

a b

c c 2

d

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

Tenor Finalis unica

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

dagger

dagger vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Finalis

29

VIII TONODifferentiaelig

GA G

cB

TONUS PEREGRINUS

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Sillabe dipreparazione Finalis

dagger

vel

Int Tenore et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

dagger

dagger

Alio modo

tenori distinti per i due emistichiLA e SOL

30

SINTESI

NEUMI MONOSONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUM Usato generalmente anche per designarelrsquoaccento grave delle sillabe

In composizione con altre forme neumatiche

PUNCTUMINCLINATUMO ROMBOIDALE Parte del Climacus e delle forme subbipunctis

VIRGA Per lrsquoaccento acuto

PUNTINO Per un valore sillabico diminuito

NEUMI PLURISONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

CLIVIS Formato da due note discendenti composto da una virgae da un tractulus si eseguono legando dallrsquoacuto al gravesenza impulsi su una singola nota

PES o PODATUS Neuma ascendente di due note Lrsquointervallo tra i duesuoni non supera mai la quinta giusta Egrave lrsquoaccostamentodi un suono grave tractulus e uno acuto virga Anche perquesto neuma non ci sono impulsi sulle note malrsquoesecuzione deve scorrere con perfetta legatura dal bassoallrsquoalto

PORRECTUS Neuma plurisonico di tre suoni acuto-grave-acuto egraveformato da una clivis con lrsquoaggiunta di una virga Trenote legate emesse senza impulsi intermedi perarticolazione sillabica sulla terza nota si produce unaleggera attrazione

31

TORCULUS Formato da tre suoni grave-acuto-grave trae origine dalpes con lrsquoaggiunta del terzo suono piugrave basso vieneeseguito legato con una leggera spinta del terzo suono

CLIMACUS Sono tre note discendenti viene anche chiamato virgasubbipunctis con possibilitagrave di avere alte note in discesa eallora saragrave subtripunctis subdiatesseris (una + quattro)subdiapente (una + cinque)

SCANDICUS Neuma formato da tre note ascendenti con leggeroaumento della prima nota

SALICUS Formato da tre note ascendenti con la nota culminante alsecondo grado (sottolineata dallrsquoictus)

TRIGONUS Due note allrsquounisono e la terza piugrave bassa Non si trovamai isolato su una sillaba ma in composizione con altrineumi il cui valore risulteragrave diminuito il canto cioegrave devepresentare un suono piugrave leggero

BIVIRGATRIVIRGA Neuma con piugrave suoni allrsquounisono viene eseguito con una

ripercussione cioegrave una ripetizione del suono sen zainterruzione (leggere pulsazioni onda acustica)

STROPHICUS Anche questo egrave un neuma plurisonico con noteallrsquounisono ma con valori sillabici diminuiti quindi piugraveleggeri e con ripercussione rapida

ORISCUS Neuma di conduzione melodica posto tra due neumi dimaggior importanza egrave impiegato in composizione di altrineumi la sua interpretazione va considerata nel contestoverbo-melodico

PRESSUS

Major e Minor per differenza di intervalli formato da duesuoni allrsquounisono ed un terzo discendente Puograve trovarsiisolato su una sillaba o in composizione con altri neumi

VIRGA STRATA Le prime due note possono essere allrsquounisono o essereequivalenti al gruppo pes In entrambi i casi lrsquoultima nota(oriscus) egrave sempre una nota piugrave grave

32

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

33

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

33

Le emozioni espresse dai MODI Gregoriani

Nei secoli si egrave affermato che ad ogni modo corrispondesse uno specifico stato drsquoanimo o sentimento Ciograveha effettivamente un riscontro nella realtagrave visto che lrsquoascolto di brani in modalitagrave diverse dagrave allrsquoascoltatoremoderno differenti emozioni Guido drsquoArezzo il fondatore della notazione diastematica gregorianaaffermograve in proposito

laquoIl primo egrave grave il secondo triste il terzo mistico il quarto armonioso il quintoallegro il sesto devoto il settimo angelico lrsquoottavo perfettoraquo

Adagraven de Fulda cosigrave li commenta

laquoIl primo modo si presta a ogni sentimento il secondo egrave adatto alle cose tristi il terzo egraveveemente il quarto egrave tenero il quinto si addice agli allegri il sesto alle persone diprovata pietagrave il settimo attiene alla gioventugrave e lrsquoottavo alla saggezzaraquo

Juan de Espinosa autore del XVI secolo commenta a sua volta

laquoIl primo egrave allegro e molto adatto per attenuare le passioni dellrsquoanimo [hellip] grave epiangente il secondo molto appropriato per provocare lacrime [hellip] il terzo egrave moltoefficace per incitare allrsquoira [hellip] mentre il quarto prende in seacute ogni gioia incita aidiletti e calma la rabbia [hellip] il quinto produce allegria e piacere a coloro che sonotristi [hellip] lacrimoso e pietoso egrave il sesto [hellip] piacere e tristezza si uniscono nel settimo[hellip] per forza devrsquoessere molto allegro lrsquoottavo [hellip]raquo

(Trattato dei principi 1520)

Ciograve che bisogna sempre tener presente egrave che nel canto gregoriano ogni suono esiste in relazione a seacute stessoNon esistono relazioni armoniche o verticali che vincolano un suono rispetto ad un altro come potrebbeavvenire con la sensibile della tonalitagrave neacute la melodia puograve venir forzata (con il limite evidente di questadefinizione) verso un certo andamento percheacute lrsquoarmonia deve seguire un certo corso come avviene invecenella tonalitagrave canonicaLrsquounico punto di riferimento per la melodia gregoriana egrave costituito dallrsquoinsieme di ambitus finalis erepercussio ma anche questo talvolta egrave turbato soprattutto nei canti piugrave antichi che possono mostrareinflussi delle antiche modalitagrave greche o dellrsquoantico canto romano o gallicano

Pratica del Canto Gregoriano

Non egrave nostra intenzione proporre un saggio di interpretazione del canto gregoriano neacute una lezione sullavocalitagrave da adottare per esso poicheacute illustri e valenti gregorianisti hanno affrontato e proposto lrsquoargomentocon la dovuta completezza A noi interessa precisare come il canto gregoriano debba inserirsi nellamoderna liturgia cattolica Innanzituttosi deve ricordare che

La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizionigli si riservi il posto principale

(Sacrosantum Concilium cap VI116)

da cui si evince quanto sia errato ritenere questa forma musicale obsoleta o inadatta alla liturgia modernatanto per lo stile quanto per la linguaNon egrave importante che lrsquoesecuzione dei canti gregoriani nella liturgia sia perfetta e filologica ma egravesufficiente tener presente alcuni semplici principi per ottenere risultati soddisfacentiDistinguiamo quindi alcuni punti chiave per interpretare ed eseguire correttamente le diverse forme delcanto gregoriano

34

Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

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II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

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necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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Egli espose tali innovazioni nella ldquoEpistola ad Michaelemrdquo de ignoto cantu e nel ldquoPrologus inAntiphonariumrdquo Tale sistema egrave alla base della teoria della solmisazione2Nel 1673 Giovanni Bononcini cambia il nome di UT in DO [Piugrave attendibile egrave lrsquoattribuzione a Giovanni Battista Doni(Firenze 1594 ndash daggerFirenze 1 dicembre 1647) La sillaba fu considerata difficile da pronunciare e sostituita da quella inizialedi Dominus il Signore]Il nome della nota Si composta dalle due prime lettere delle due ultime parole [Sancte Joannes] furono introdotte piugrave tardi[Piugrave attendibile XVI secolo]

Fissato cosigrave lrsquointervallo esatto tra le varie note Guido inventograve o perfezionograve il modo di rappresentarlo conesattezza Mentre nellrsquoantica notazione i neumi erano disposti in ordine sparso egli pensograve di radunarliattorno a una riga tracciata sul foglio e corrispondente a una nota prestabilita cui presto se ne aggiunseunrsquoaltra fincheacute riuscigrave a offrire un sistema definitivo di notazione a quattro righe detto tetragramma Perstabilire lrsquoaltezza del semitono tracciava in giallo la linea corrispondente al DO e in rosso quellacorrispondente al FA Subito diffuso nelle regioni drsquoItalia - dopo lrsquoapprovazione del papa - e con maggiorlentezza nelle scuole germaniche il suo metodo fece assumere ai segni di notazione le piugrave semplici estabili forme di un quadrato o romboidale con o senza codetta forme da cui uscirono le notazion neraquadrata3 o romana e la romboidale o gotica

CARATTERISTICHE DEL CANTO GREGORIANOFin dalla sua nascita la musica cristiana fu ed egrave nullrsquoaltro che unrsquoorazione cantata che non va effettuata inmodo puramente formale o esibizionista Il testo egrave dunque il motivo centrale del Canto GregorianoNon si potragrave mai comprendere il Canto Gregoriano staccato dal testo che risulta prioritario rispetto allamelodia ed egrave quello che le dagrave significato Per interpretare il Canto Gregoriano nella sua essenza piugrave alta icantori devono aver capito molto bene il significato del testo Di conseguenza qualsiasi impostazione divoce di tipo operistico che intenda evidenziare il solista o gli interpreti deve essere evitataIl suo svolgersi calmo e solenne quasi fuori dal tempo invoglia i fedeli alla contemplazione dellagrandezza divina e al distacco dalle cose terrene Egrave un canto cosiddetto a ritmo libero le note cioegrave sisusseguivano senza il rigore della suddivisione metronomica senza la divisione in battute Egrave il testo chesuggerisce il ritmo senza esserne rigidamente sottomesso Lrsquoassenza del ritmo egrave lrsquoelemento piugravecaratteristico del canto gregoriano Tale assenza era dovuta alla convinzione che essendo strettamentelegato alla quotidianitagrave della vita terrena fosse lontano dalla spiritualitagrave Inoltre era vocale affidatorigorosamente alle sole voci in quanto preghiera (era uno scandalo in quei tempi fare entrare in chiesa unostrumento musicale) Il testo egrave rigorosamente in latino

Egrave musica vocale che si canta a cappella senza accompagnamento di strumenti Si canta allrsquounisono - una sola nota per volta - il che significa che tutti i cantori intonano la stessa

melodia Questo tipo di canto si chiama Monodico Molti autori affermano che non si deveammettere il canto di un coro misto Tuttavia considerando che molti uomini donne e ragazzidevono avere la stessa opportunitagrave di partecipare alla liturgia si raccomanda per non infrangerequesto principio della monodia che cantino alternativamente

Si canta con ritmo libero secondo lo sviluppo del testo letterario e non con schemi su misura comepotrebbe essere quelli di una marcia una danza una sinfonia (vedi la sezione Ritmo)

Egrave una musica modale scritta in scale di suoni molto particolari che servono per suscitare una varietagravedi sentimenti come raccoglimento allegria tristezza serenitagrave (vedi la sezione Modi)

La sua melodia egrave sillabica a ciascuna sillaba del testo corrisponde un suono ed egrave melismaticaquando ad una sillaba corrispondono vari suoni Ci sono melismi che ne contengono piugrave di 50 peruna sola sillaba

Il testo egrave in latino lingua dellrsquoimpero romano diffusa per lrsquoEuropa Questi testi furono ricavati daiSalmi e da altri libri dellrsquoAntico Testamento alcuni provenienti dai Vangeli e altri di ispirazione

2 (Dal nome delle note musicali sol e mi) o solfisazione sistema didattico in vigore dallrsquoXI al XVI secolo di individuazione deisuoni nellrsquoambito dellrsquoesacordo3 Le note erano rappresentate con la testa quadrata( anzicheacute ovale) e il gambo della nota partiva dal centro della stessa inveceche dalla sua circonferenza in piugrave la testa era piena (notazione nera)

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propria generalmente anonima Tuttavia esistono alcuni pezzi liturgici in lingua greca Kyrieeleison Agios o Theos (liturgia del Venerdigrave Santo)

Scrittura il Canto Gregoriano egrave scritto sopra un tetragramma cioegrave sopra 4 linee a differenza delpentagramma della musica attuale Le sue note si chiamano punto quadrato (punctum quadratum)virga se sono note individuali e neuma se sono note raggruppate Esse hanno ugual valore inrelazione alla loro durata ad eccezione di quelle che hanno un episema orizzontale o verticaledella nota precedente il quilisma e la seconda nota del salicus la cui durata si allunga ma con unsignificato espressivo e le note che hanno il punto che ne raddoppia la durata (Vedere la sezioneNotazione)

GLI SPAZI DEL CANTO GREGORIANOCome detto precedentemente il Canto Gregoriano nacque come interpretazione dentro la Liturgia dellaChiesa Quindi egrave la Liturgia lo scenario naturale

1 La Messa Durante la celebrazione dellrsquoeucaristia esistono due gruppi principali di pezzi

a) LrsquoOrdinarium egrave composto dai testi delle parti fisse della messa Kyrie Gloria Credo Santo Agnus

b) Il Proprium egrave costituito dai testi che si cantano secondo il tempo liturgico o secondo la festa che sicelebra

Introito canto che accompagna la processione introitale del celebrante Graduale e Tracto (nel tempo sostituiti dallrsquoAlleluia) dopo le letture Offertorium canto che accompagna la processione offertoriale o semplicemente lrsquooffertorio Communio

c) Oltre a questi due gruppi ne esistono altri che si cantano come recitativi senza inflessione(cantillazione) cosigrave sono le orazioni le letture il prefazio e la preghiera eucaristica il Padre Nostro Eranobrani che per la loro semplicitagrave potevano essere eseguiti dal celebrante o da persone alle quali non erarichiesta una speciale abilitagrave per il canto

Il Proprium entrograve in uso nel VI secolo Allrsquoepoca di papa Gregorio I questa parte della Messa eracompletamente uniformataPer lrsquoOrdinarium i canti furono inseriti in tempi diversi

Il Kyrie con papa Gregorio I (590-604) Il Gloria con papa Simmaco (498-514) Il Credo con papa Benedetto VIII (XI secolo) Il Sanctus con papa Sisto I (120 ca) LrsquoAgnus con papa Sergio I (687-701)

2 LrsquoUfficio Divino Nei Monasteri i monaci facevano una pausa dal lavoro e si riunivano regolarmentein determinate ore del giorno per recitare le loro preghiere

Mattutino preghiera invitatorio Lodi preghiera del mattino Ora Prima Ora Terza 9 AM Ora Sesta 12 M

8

Ora Nona 3 PM Vespri 6 PM Compieta prima del riposo notturno

Il repertorio dei canti per lrsquoUfficio Divino consta di Il canto dei Salmi Semplici recitazioni - cantillazione - delle letture e delle preghiere Antifona dellrsquoinvitatorio Inni Antifone cantate prima e dopo i salmi Responsori Te Deum Canti dellrsquoAntico e del Nuovo Testamento (Benedictus Magnificat Nunc Dimittis)

3 Altri canti Tropi testi intercalati a preghiere ufficiali Qualche melodia di abbellimento con varianti melismatiche che si aggiungono allrsquoAlleluia Sequenze esempi Sequenza di Pasqua Sequenza dei Defunti Canti processionali processione al Sepolcro processione con il Santissimo Sacramento etc

Nellrsquoambito del canto gregoriano il termine Messa musicalmente indicava solo lrsquoOrdinario

9

Ora Nona 3 PM Vespri 6 PM Compieta prima del riposo notturno

Il repertorio dei canti per lrsquoUfficio Divino consta di Il canto dei Salmi Semplici recitazioni - cantillazione - delle letture e delle preghiere Antifona dellrsquoinvitatorio Inni Antifone cantate prima e dopo i salmi Responsori Te Deum Canti dellrsquoAntico e del Nuovo Testamento (Benedictus Magnificat Nunc Dimittis)

3 Altri canti Tropi testi intercalati a preghiere ufficiali Qualche melodia di abbellimento con varianti melismatiche che si aggiungono allrsquoAlleluia Sequenze esempi Sequenza di Pasqua Sequenza dei Defunti Canti processionali processione al Sepolcro processione con il Santissimo Sacramento etc

Nellrsquoambito del canto gregoriano il termine Messa musicalmente indicava solo lrsquoOrdinario

9

Ora Nona 3 PM Vespri 6 PM Compieta prima del riposo notturno

Il repertorio dei canti per lrsquoUfficio Divino consta di Il canto dei Salmi Semplici recitazioni - cantillazione - delle letture e delle preghiere Antifona dellrsquoinvitatorio Inni Antifone cantate prima e dopo i salmi Responsori Te Deum Canti dellrsquoAntico e del Nuovo Testamento (Benedictus Magnificat Nunc Dimittis)

3 Altri canti Tropi testi intercalati a preghiere ufficiali Qualche melodia di abbellimento con varianti melismatiche che si aggiungono allrsquoAlleluia Sequenze esempi Sequenza di Pasqua Sequenza dei Defunti Canti processionali processione al Sepolcro processione con il Santissimo Sacramento etc

Nellrsquoambito del canto gregoriano il termine Messa musicalmente indicava solo lrsquoOrdinario

9

LA NOTAZIONE GREGORIANA

Il rigoLrsquoestensione delle melodie gregoriane (ambitus) egrave in generale limitata il rigo gregoriano egrave perciograve formatoda sole quattro linee e dai corrispondenti tre spazi intermedi (tetragramma) Nella notazione gregoriana siusano dei segni chiamati Neumi che per definirne lrsquoaltezza vengono posizionati su questo tetragramma

Si ottengono cosigrave 9 suoni (una nona) estensione sufficiente per le melodie gregoriane quando egrave necessariouna maggiore estensione si ricorre ad una e una sola stanghetta supplementare posta sopra la quarta esotto la prima linea

Le chiaviPer determinare il nome delle note vengono poste allrsquoinizio del tetragramma la chiave4 di DO o la chiavedi FA

La forma delle due chiavi costituisce una stilizzazione della grafia delle lettere C ed F lettere giagrave usate neimanoscritti in notazione alfabetica ad indicare rispettivamente appunto le note di DO e FA Le due letteresi trovano utilizzate come chiavi anche negli antichi codici la loro scelta egrave dovuta al fatto che esseindividuano le corde cosiddette forti al di sotto delle quali cioegrave si trova il semitono rendendo cosigravepossibile la letturaQuando la melodia si sposta troppo sopra o sotto il tetragramma onde evitare lrsquoaggiunta di piugrave stanghette etagli in testa viene spostata la chiave su un altro rigo

La guidaLa guida o custos egrave una piccola nota posta alla fine di ogni rigo non va eseguita Essa indica soltanto ilgrado della prima nota del rigo seguente Puograve trovarsi anche a metagrave rigo quando crsquoegrave uno spostamento5 oun cambiamento6 di chiave Anche in questo caso essa indica solo il grado della nota successiva

4 In origine le linee contrassegnate dalla chiave di DO e di FA erano rispettivamente di colore giallo e rosso5 Quando la chiave resta la stessa ma si sposta su altro rigo6 Quando si passa da una chiave allrsquoaltra (DOrarrFA e viceversa)

linea 4

linea 3

linea 2

linea 11deg spazio

2deg spazio

3deg spazio

Chiave di DO Chiave di FApiugrave raramente

Do

10

Le stanghette

Per indicare le pause o segnare i punti del respiro vengono poste delle stanghette che hanno un valorediverso in base alla loro lunghezza

La stanghetta piugrave corta o quarto di stanghetta (divisio minima) definisce uno stacco brevissimo o unrespiro cortissimo un respiro che si puograve anche evitare Rappresenta anche la fine di un inciso musicaleLa stanghetta media (divisio minor) che viene posta tra i due righi interni al tetragramma definisce unrespiro normale che non crei ldquotempi di silenziordquo e sufficiente per riprendere subito il canto della semifrasesuccessiva Costituisce anche la fine di una semifrase musicaleLa stanghetta intera (divisio major) quella che percorre verticalmente il tetragramma egrave un respiroprofondo o una pausa evidente un attimo di silenzio che puograve essere anche definito ldquounrsquoespressionerdquo Essaindica una pausa del valore di una notae la fine di una frase musicaleLa doppia stanghetta (divisio finalis) delimita i versetti indica la conclusione di tutta la composizione odella prima parte per poi essere seguita dal SALMO o dal VERSETTOla fine di un brano Allrsquointerno diun canto indica lrsquoalternarsi dei cori (Gloria e Credo) Nel caso di un solo coro assume il significato disemplice stanghetta intera

Le alterazioni

Sono solo due e si trovano soltanto davanti al Si il bemolle e al bequadro A volte per esigenze tipografiche le alterazioni vengono poste davanti al neuma contenente il Si

Il bemolle viene annullato

quando intervenga un bequadro da qualsiasi tipo di stanghetta dal cambio di parola per conservare il bemolle occorre segnarlo allrsquoinizio di ogni parola

Se lrsquoeffetto del bemolle deve valere per tutto il brano egrave possibile conformemente alla prassi moderna nongregoriana porre il segno come armatura di chiave

SI naturaleSIb

Kyacute- ri- e

11

Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

12

Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

12

Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

12

Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

13

Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

13

Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

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INTRODUZIONE AL CANTO GREGORIANONome forma e valore delle note - Nomi dei Neumi10 o Gruppi

Neumi Monosonici (con o senza segni ritmici)

1 2 3 4 5a) PUNCTUM

oTRACTULUS11

b) PUNCTUMINCLINATUM

c) VIRGA

d) QUILISMA12

e) APOSTROPHAo STROPHA

f) ORISCUS Neografie13

g) PUNCTUMLIQUESCENS

SpiegazioneColonna 1 In questa colonna le singole note senza segni ritmici hanno il valore di una croma nella musicamoderna E come nella musica moderna possiamo trovare due tre o piugrave tre crome sul movimento cosigrave allostesso modo nel canto Gregoriano possiamo avere due tre o piugrave note singole che formano un ritmocomposto o gruppo ritmico

A queste singole note possono essere aggiunti tre segni ritmici

Colonna 2 Lrsquoepisema verticale segna lrsquoinizio del gruppo composto e la fase ritmica del movimento

10 Sono chiamati ldquoneumi quei segni che dal IX secolo costituiscono la scrittura musicale e che attraverso varie trasformazionidivennero la base della notazione gregoriana classica tuttora in uso detta quadrata Il termine ldquoneumardquo viene dal greco ldquoνεῦμαrdquo(segno cenno) ma prima di essere usato nel senso odierno fu messo in relazione con altre due parole greche ldquoπνεῦμαrdquo (soffiovento) e ldquoνόμοςrdquo (melodia formula melodica) e indicograve nellrsquouso di numerosi autorilo Jubilus il melisma finale degli Alleluja edelle Sequenze11 Dal lat ldquotractusrdquo (part pass di ldquotrahererdquo ldquotirarerdquo Si puograve affermare che eacute lrsquoaccento grave che col tempo si egrave trasformatograficamente in un piccolo tratto orizzontale piugrave o meno ridotto a un punto da cui egrave risultato il punctum e il tractulus piugrave largoche egrave in effetti un punctum episemato12 Dal lat medievale adattamento del gr ldquokeleusmardquo ldquocanto cadenzatordquo13 Si denominano ldquoneografierdquo le grafie tendenti ad una maggiore differenziazione dai segni usati dalla notazione Vaticana alfine di evidenziare giagrave attraverso la notazione quadrata qualche elementare indicazione esecutiva sulla base degli antichicodici I momenti fondamentali dellrsquointroduzione di neografie si possono individuare nellrsquoAM [Antiphonale Monasticum] del1934 e nellrsquoAR2 [Antiphonale Romanum] del 1983 (con lrsquoimportante precedente del PsM [Psalterium Monasticum] del 1981)

== =

14

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

17

Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

17

Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

17

Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

18

Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

18

Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

18

b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

19

b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

19

b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

19

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

20

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

20

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

20

I MODI gregoriani lrsquoOCTOECHOS17

Dal punto di vista armonico il canto gregoriano si sviluppa in un sistema di scale semplici in diverseposizioni La tonalitagrave egrave un sistema sviluppato nel Rinascimento che impone perograve una certa rigiditagravestrutturale si riconosco certe tonalitagrave grazie ad un computo di quinte giuste le quali stanno tra di esse inrapporti abbastanza stretti La tonalitagrave si fonda su modulazioni le modulazioni su alterazioni Egrave lrsquouso dellemodulazioni e delle alterazioni che dagrave alla musica tonale il ldquosentimentordquoIl canto gregoriano invece non ha nulla di tutto ciograve Tutto il sistema assolutamente diatonico - in base alquale si regge la struttura armonica di questa forma musicale - egrave il MODO o MODALITAgrave

Un modo consiste in una scala naturale priva di alterazioni (ad eccezione del si bemolle attestato tuttaviasolo in epoca piugrave tarda e presente solo in determinate e particolari situazioni) le cui note sono le uniche acomparire allrsquointerno della melodiaQuesto concetto implica che allrsquointerno di un canto gregoriano non esistano modulazioni neacute sensibili otoniche sebbene vi si riconoscano alcune note distintive del modo in cui la melodia egrave scrittaOgni modo infatti egrave caratterizzato da una specifica nota detta finalis (che egrave comune sia al modo autenticosia al rispettivo plagale) e ad una nota peculiare detta repercussio o corda di recita18 attorno alla quale egraveorganizzata la linea melodica La modalitagrave si definisce dalla cadenza finale Accanto a queste duecaratteristiche se ne aggiunge una terza lrsquoambitus lrsquoestensione tra la nota piugrave bassa e la nota piugrave alta checaratterizzano lrsquointero brano

I teorici medievali nel contesto della riforma carolingia cercarono la sistematizzazione del gregorianoattraverso il legame con la musica greca la terminologia divenne il criterio significativo della continuitagravefra la cultura antica e quella medievale Crsquoegrave perograve da dire che i modi dellrsquoantica Grecia non corrispondevanoa quelli mutuati nel canto gregoriano di essi furono ripresi solamente i nomiGli otto modi gregoriani corrispondono ad otto diverse tipologie di scale musicali le quali vengonoconcepite come ldquocongiunzionerdquo di due tetracordi diatonici (il tetracordo diatonico egrave definito comeldquosuccessione di quattro suoni congiunti che formano un intervallo di quarta giusta cioegrave due toni e unsemitonordquo) caratterizzati dalla diversa posizione del semitono e dallrsquoassenza di intervalli piugrave piccoli delsemitono

I canti gregoriani con la riforma carolingia vennero catalogati ndash senza tenere conto dellrsquoorigine e dellosviluppo del repertorio ndash attraverso la teoria modale dellrsquooctoechos che egrave punto di arrivo di un processoevolutivo

Gli otto modi dellrsquooctoechos vengono distinti in autentici (protus deuterus tritus e tetrardus conosciutianche come dorico frigio lidio misolidio ndash nomi desunti erroneamente dalla modalitagrave greca antica) eplagali (al cui nome egrave aggiunto il prefisso ldquoipo-rdquo ipodorico ipofrigio ipolidio ipomisolidio)

I modi plagali sono collocati una quarta giusta sotto il rispettivo modo autentico e per verificare se unmodo va classificato nellrsquoautentico oppure nel plagale si deve osservare se la dominante di unacomposizione coincide con una delle due corde tonali scelte per il modo a cui appartiene

17 Dal greco ldquoΟκτώηχοςrdquo ldquootto suonirdquo egrave il quadro teorico in cui sono descritte le otto forme della modalitagrave Inizialmenteapplicate alla musica bizantina questo quadro egrave stato successivamente utilizzato per la descrizione del canto piano e piugraveparticolarmente del canto gregoriano18 Alberto Turco definisce la ldquoCorda di recitardquo come tenore salmodico che nei brani autentici egrave alla distanza di una quinta neiplagali a distanza di una terza oppure di una quarta

21

MODIFINALIS

(F)AMBITUS(Estensione)

REPERCUSSIODominante (D)

IDorico

PROTUSAutentico Re Re ndash Re La

IIIpodorico

Plagale Re La ndash La Fa

IIIFrigio

DEUTERUSAutentico Mi Mi ndash Mi Do (Si)

IVIpofrigio

Plagale Mi Si ndash Si La

VLidio

TRITUSAutentico Fa Fa ndash Fa Do

VIIpolidio

Plagale Fa Do ndash Do La

VIIMisolidio

TETRARDUSAutentico Sol Sol ndash Sol Re

VIIIIpomisolidio

Plagale Sol Re - Re Do

Di seguito gli otto MODI

DEUTERUS AUTENTICO (III Modo)

DEUTERUS PLAGALE (IV Modo)

TRITUS AUTENTICO (V Modo)

TRITUS PLAGALE (VI Modo)

PROTUS AUTENTICO (I Modo)

PROTUS PLAGALE (II Modo)

22

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

23

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

23

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

23

LA SALMODIA

I generi compositivi che caratterizzano il canto gregoriano (sillabico semiornato ornato) comprendonoforme musicali che prevedono lrsquoalternanza tra una parte responsoriale generalmente eseguita dalla scholae i versetti salmodici affidati ad un solista o a un gruppo di pochi cantori Lrsquoesecuzione di questi versetti egravedefinita appunto SalmodiaIl canto della salmodia egrave strutturato su modelli melodici che mantengono sempre gli stessi elementistrutturali questi vengono detti toni salmodici e sono strettamente legati alla modalitagrave del brano al qualesono associati

Regole della salmodia

La Salmodia sempliceIl tono di un salmo egrave costituito dalle seguenti parti

a) LrsquoIntonazione o Intonatiob) Il Tenore salmodico o Corda di Recita o Dominantec) La Flexad) La Cadenza Mediana o Mediatioe) Le sillabe di preparazionef) La Cadenza Finale o Terminatio

LrsquoIntonazioneLa struttura formulare di intonazione costituisce il legame melodico tra la finale dellrsquoAntifona e il Tenoresalmodico La troviamo generalmente sulle prime due sillabe del versetto e utilizza neumi di uno o duesuoni Raramente il tono salmodico inizia direttamente sulla corda di recitaDi solito la struttura formulare dellrsquointonazione riguarda solo il primo verso gli altri versi inizianodirettamente con la nota del Tenore salmodico o Corda di Recita Quando lrsquointonazione deve ripetersi adogni verso come nel Magnificat questo viene sempre indicato

Il Tenore salmodicoEgrave la nota sulla quale viene cantillata la maggior parte del versetto sia nel primo che nel secondo emistichioDi fatto egrave lrsquoelemento che caratterizza il tono salmodicoLrsquounica eccezione riguarda il Tonus Peregrinus (che illustreremo piugrave avanti) caratterizzato dal fatto dipresentare due tenori distinti per i due emistichi LA e SOL

La FlexaQuando il primo emistichio risulta molto lungo viene di solito ldquospezzatordquo da unrsquoinflessione melodicadenominata Flexa (segnata da una croce dagger) La sillaba drsquoaccento della parola interessata egrave posta sullostesso grado del Tenore salmodico mentre la sillaba finale egrave cantata su un grado inferiore che risulta digrado congiunto quando la distanza egrave di tono intero quando la corda di recita egrave sul DO o sul FA si evitalrsquoinflessione semitonale a vantaggio di unrsquoinflessione di terza minore

La Cadenza Mediana o MediatioCostituisce la conclusione del primo emistichio egrave unica per ciascun tono e si applica allrsquoultima parola delprimo emistichio Con riferimento allrsquoesempio riportato piugrave avanti la cadenza egrave detta a un accento ed egravecostituita da una nota drsquoaccento sulla quale egrave posta la sillaba tonica dellrsquoultima parola e di una nota finalesulla quale egrave cantata la sillaba finale nel caso di una parola che presenta lrsquoaccento tonico sulla penultimasillaba (parossitona) Dopo la nota drsquoaccento e strettamente connessa ad essa egrave prevista una nota ldquobiancardquoun punto ldquovuotordquo denominata epentesi19 intercalare da utilizzare se la parola finale presenta lrsquoaccentotonico sulla terzrsquoultima sillaba (proparossitona) Vi sono ancora altre possibilitagrave che qui tralasciamo

Le sillabe di preparazione

19 Dal greco ἐπένϑεσις ldquoinserzionerdquo aggiunta o interposizione nellrsquointerno di un gruppo fonetico o sintattico di un suono nonetimologico

24

In alcuni toni salmodici le cadenze mediane si distaccano dalla corda di recita prima del raggiungimentodel primo o unico accento di cadenza Si tratta di uno o piugrave neumi monosonici sui quali vengono cantatele cosiddette sillabe di preparazione che in alcune edizioni di canto gregoriano sono scritte in corsivoLa Cadenza Finale o TerminatioA differenza della cadenza mediana che egrave unica per ciascun modo la cadenza finale detta ancheterminatio puograve presentare forme diverse nellrsquoambito dello stesso tono salmodico (differentiaelig) Ciograve egravedovuto per poter concatenare in maniera agevole e corretta la nota finale della salmodia con lrsquoinizio(incipit) dellrsquoantifona che egrave ripetuta dopo il versetto solisticoNelle edizioni attuali del canto gregoriano la differentia da applicare egrave suggerita alla fine dellrsquoantifona daineumi posti sullrsquo acronimo ldquoE-u-o-u-a-erdquo (Saelig-cu-lo-rum A-men) la prima o le prime due note poste soprale lettere dellrsquoacronimo riguardano il tenore salmodico le altre si riferiscono alle eventuali sillabe dipreparazione e alla cadenza (senza considerare alcuna nota di epentesi) Ancora allrsquoinizio dellrsquoantifonasubito dopo il numero romano o arabo che ne precisa la modalitagrave si trova una lettera che indica innotazione alfabetica lrsquoultima nota della differentia Fino allrsquoAntiphonale Monasticum del 1934 questalettera era scritta in carattere maiuscolo se le finali dellrsquoantifona e della differentia coincidevano nelleedizioni piugrave recenti invece viene scritta sempre in minuscolo Se perograve nellrsquoambito dello stesso tono piugravedifferentiaelig terminano sullo stesso grado queste vengono distinte da un numero aggiunto alla letteraA titolo dimostrativo si riportano i seguenti esempi

AR 1949 p 27

AR 1949 p 44

I nove toni salmodici

Lrsquointonazione salmodica non gode di una finalis fissa e pertanto si adegua al sistema modale solo inriferimento al tenor e alla distribuzione intervallare che ruota attorno ad esso Otto sono pertanto leformule salmodiche piugrave una aggiunta detta modus peregrinus che adotta una doppia corda di recitaprima su la e poi su sol Si tratta presumibilmente del residuo di una forma arcaica concepita quando ilsistema non era ancora codificato Le formule salmodiche rivelano movimenti melodici tipici la perdita ditensione (flexa o terminatio) egrave in genere di terza minore o di grado mentre lrsquoinnalzamento della voce (nellamediatio) egrave piugrave ristretto tono o semitonoPer la natura stessa della distribuzione diatonica degli intervalli (mutuata dal systema teleion) al gradosottostante di tono puograve corrispondere un innalzamento del tenor sia di semitono che di tono se invece ilgrado sottostante egrave di terza minore (in genere con il semitono allrsquoacuto) si ha sempre un innalzamento ditono (altrimenti fra note estreme si creerebbe un improbabile intervallo di quarta diminuita)Quattro sono pertanto i toni il cui tenor dista un tono dalla nota inferiore (I IV VI VII la re) e quattroun semitono (II III V VIII fa do) Questo il formulario che propone il Liber usualis

L- le- luacute- ia E u o u a e

2 D

A

7 c 2

A L- le- luacute- ia Ps Di- xit Doacutemi-nus E u o u a e

25

I TONO

Differentiaelig

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio TenorSillabe dipreparazione

26

D 2

fgg 2

g 3a

a 2a 3

Finalis

D

II TONO

A B

III TONODifferentiaelig

b a

a 2

g g 2

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unicaSill diprep

dagger

vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

Sillabe dipreparazione Finalis

27

IV TONODifferentiaelig

A B

A

B V TONO

A B

g E

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

dagger

vel

Altera positio ejusdem Toni

vel

dagger

dagger

dagger

dagger

vel

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

Sillabe dipreparazione Finalis

28

Sillabe dipreparazione Finalis

c A A

dcf LU p 730

VI TONO

A B

VII TONODifferentiaelig

a b

c c 2

d

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

Tenor Finalis unica

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

dagger

dagger vel

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Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Finalis

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VIII TONODifferentiaelig

GA G

cB

TONUS PEREGRINUS

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Sillabe dipreparazione Finalis

dagger

vel

Int Tenore et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

dagger

dagger

Alio modo

tenori distinti per i due emistichiLA e SOL

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SINTESI

NEUMI MONOSONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUM Usato generalmente anche per designarelrsquoaccento grave delle sillabe

In composizione con altre forme neumatiche

PUNCTUMINCLINATUMO ROMBOIDALE Parte del Climacus e delle forme subbipunctis

VIRGA Per lrsquoaccento acuto

PUNTINO Per un valore sillabico diminuito

NEUMI PLURISONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

CLIVIS Formato da due note discendenti composto da una virgae da un tractulus si eseguono legando dallrsquoacuto al gravesenza impulsi su una singola nota

PES o PODATUS Neuma ascendente di due note Lrsquointervallo tra i duesuoni non supera mai la quinta giusta Egrave lrsquoaccostamentodi un suono grave tractulus e uno acuto virga Anche perquesto neuma non ci sono impulsi sulle note malrsquoesecuzione deve scorrere con perfetta legatura dal bassoallrsquoalto

PORRECTUS Neuma plurisonico di tre suoni acuto-grave-acuto egraveformato da una clivis con lrsquoaggiunta di una virga Trenote legate emesse senza impulsi intermedi perarticolazione sillabica sulla terza nota si produce unaleggera attrazione

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TORCULUS Formato da tre suoni grave-acuto-grave trae origine dalpes con lrsquoaggiunta del terzo suono piugrave basso vieneeseguito legato con una leggera spinta del terzo suono

CLIMACUS Sono tre note discendenti viene anche chiamato virgasubbipunctis con possibilitagrave di avere alte note in discesa eallora saragrave subtripunctis subdiatesseris (una + quattro)subdiapente (una + cinque)

SCANDICUS Neuma formato da tre note ascendenti con leggeroaumento della prima nota

SALICUS Formato da tre note ascendenti con la nota culminante alsecondo grado (sottolineata dallrsquoictus)

TRIGONUS Due note allrsquounisono e la terza piugrave bassa Non si trovamai isolato su una sillaba ma in composizione con altrineumi il cui valore risulteragrave diminuito il canto cioegrave devepresentare un suono piugrave leggero

BIVIRGATRIVIRGA Neuma con piugrave suoni allrsquounisono viene eseguito con una

ripercussione cioegrave una ripetizione del suono sen zainterruzione (leggere pulsazioni onda acustica)

STROPHICUS Anche questo egrave un neuma plurisonico con noteallrsquounisono ma con valori sillabici diminuiti quindi piugraveleggeri e con ripercussione rapida

ORISCUS Neuma di conduzione melodica posto tra due neumi dimaggior importanza egrave impiegato in composizione di altrineumi la sua interpretazione va considerata nel contestoverbo-melodico

PRESSUS

Major e Minor per differenza di intervalli formato da duesuoni allrsquounisono ed un terzo discendente Puograve trovarsiisolato su una sillaba o in composizione con altri neumi

VIRGA STRATA Le prime due note possono essere allrsquounisono o essereequivalenti al gruppo pes In entrambi i casi lrsquoultima nota(oriscus) egrave sempre una nota piugrave grave

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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Le emozioni espresse dai MODI Gregoriani

Nei secoli si egrave affermato che ad ogni modo corrispondesse uno specifico stato drsquoanimo o sentimento Ciograveha effettivamente un riscontro nella realtagrave visto che lrsquoascolto di brani in modalitagrave diverse dagrave allrsquoascoltatoremoderno differenti emozioni Guido drsquoArezzo il fondatore della notazione diastematica gregorianaaffermograve in proposito

laquoIl primo egrave grave il secondo triste il terzo mistico il quarto armonioso il quintoallegro il sesto devoto il settimo angelico lrsquoottavo perfettoraquo

Adagraven de Fulda cosigrave li commenta

laquoIl primo modo si presta a ogni sentimento il secondo egrave adatto alle cose tristi il terzo egraveveemente il quarto egrave tenero il quinto si addice agli allegri il sesto alle persone diprovata pietagrave il settimo attiene alla gioventugrave e lrsquoottavo alla saggezzaraquo

Juan de Espinosa autore del XVI secolo commenta a sua volta

laquoIl primo egrave allegro e molto adatto per attenuare le passioni dellrsquoanimo [hellip] grave epiangente il secondo molto appropriato per provocare lacrime [hellip] il terzo egrave moltoefficace per incitare allrsquoira [hellip] mentre il quarto prende in seacute ogni gioia incita aidiletti e calma la rabbia [hellip] il quinto produce allegria e piacere a coloro che sonotristi [hellip] lacrimoso e pietoso egrave il sesto [hellip] piacere e tristezza si uniscono nel settimo[hellip] per forza devrsquoessere molto allegro lrsquoottavo [hellip]raquo

(Trattato dei principi 1520)

Ciograve che bisogna sempre tener presente egrave che nel canto gregoriano ogni suono esiste in relazione a seacute stessoNon esistono relazioni armoniche o verticali che vincolano un suono rispetto ad un altro come potrebbeavvenire con la sensibile della tonalitagrave neacute la melodia puograve venir forzata (con il limite evidente di questadefinizione) verso un certo andamento percheacute lrsquoarmonia deve seguire un certo corso come avviene invecenella tonalitagrave canonicaLrsquounico punto di riferimento per la melodia gregoriana egrave costituito dallrsquoinsieme di ambitus finalis erepercussio ma anche questo talvolta egrave turbato soprattutto nei canti piugrave antichi che possono mostrareinflussi delle antiche modalitagrave greche o dellrsquoantico canto romano o gallicano

Pratica del Canto Gregoriano

Non egrave nostra intenzione proporre un saggio di interpretazione del canto gregoriano neacute una lezione sullavocalitagrave da adottare per esso poicheacute illustri e valenti gregorianisti hanno affrontato e proposto lrsquoargomentocon la dovuta completezza A noi interessa precisare come il canto gregoriano debba inserirsi nellamoderna liturgia cattolica Innanzituttosi deve ricordare che

La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizionigli si riservi il posto principale

(Sacrosantum Concilium cap VI116)

da cui si evince quanto sia errato ritenere questa forma musicale obsoleta o inadatta alla liturgia modernatanto per lo stile quanto per la linguaNon egrave importante che lrsquoesecuzione dei canti gregoriani nella liturgia sia perfetta e filologica ma egravesufficiente tener presente alcuni semplici principi per ottenere risultati soddisfacentiDistinguiamo quindi alcuni punti chiave per interpretare ed eseguire correttamente le diverse forme delcanto gregoriano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

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II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

38

necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

39

propria generalmente anonima Tuttavia esistono alcuni pezzi liturgici in lingua greca Kyrieeleison Agios o Theos (liturgia del Venerdigrave Santo)

Scrittura il Canto Gregoriano egrave scritto sopra un tetragramma cioegrave sopra 4 linee a differenza delpentagramma della musica attuale Le sue note si chiamano punto quadrato (punctum quadratum)virga se sono note individuali e neuma se sono note raggruppate Esse hanno ugual valore inrelazione alla loro durata ad eccezione di quelle che hanno un episema orizzontale o verticaledella nota precedente il quilisma e la seconda nota del salicus la cui durata si allunga ma con unsignificato espressivo e le note che hanno il punto che ne raddoppia la durata (Vedere la sezioneNotazione)

GLI SPAZI DEL CANTO GREGORIANOCome detto precedentemente il Canto Gregoriano nacque come interpretazione dentro la Liturgia dellaChiesa Quindi egrave la Liturgia lo scenario naturale

1 La Messa Durante la celebrazione dellrsquoeucaristia esistono due gruppi principali di pezzi

a) LrsquoOrdinarium egrave composto dai testi delle parti fisse della messa Kyrie Gloria Credo Santo Agnus

b) Il Proprium egrave costituito dai testi che si cantano secondo il tempo liturgico o secondo la festa che sicelebra

Introito canto che accompagna la processione introitale del celebrante Graduale e Tracto (nel tempo sostituiti dallrsquoAlleluia) dopo le letture Offertorium canto che accompagna la processione offertoriale o semplicemente lrsquooffertorio Communio

c) Oltre a questi due gruppi ne esistono altri che si cantano come recitativi senza inflessione(cantillazione) cosigrave sono le orazioni le letture il prefazio e la preghiera eucaristica il Padre Nostro Eranobrani che per la loro semplicitagrave potevano essere eseguiti dal celebrante o da persone alle quali non erarichiesta una speciale abilitagrave per il canto

Il Proprium entrograve in uso nel VI secolo Allrsquoepoca di papa Gregorio I questa parte della Messa eracompletamente uniformataPer lrsquoOrdinarium i canti furono inseriti in tempi diversi

Il Kyrie con papa Gregorio I (590-604) Il Gloria con papa Simmaco (498-514) Il Credo con papa Benedetto VIII (XI secolo) Il Sanctus con papa Sisto I (120 ca) LrsquoAgnus con papa Sergio I (687-701)

2 LrsquoUfficio Divino Nei Monasteri i monaci facevano una pausa dal lavoro e si riunivano regolarmentein determinate ore del giorno per recitare le loro preghiere

Mattutino preghiera invitatorio Lodi preghiera del mattino Ora Prima Ora Terza 9 AM Ora Sesta 12 M

8

Ora Nona 3 PM Vespri 6 PM Compieta prima del riposo notturno

Il repertorio dei canti per lrsquoUfficio Divino consta di Il canto dei Salmi Semplici recitazioni - cantillazione - delle letture e delle preghiere Antifona dellrsquoinvitatorio Inni Antifone cantate prima e dopo i salmi Responsori Te Deum Canti dellrsquoAntico e del Nuovo Testamento (Benedictus Magnificat Nunc Dimittis)

3 Altri canti Tropi testi intercalati a preghiere ufficiali Qualche melodia di abbellimento con varianti melismatiche che si aggiungono allrsquoAlleluia Sequenze esempi Sequenza di Pasqua Sequenza dei Defunti Canti processionali processione al Sepolcro processione con il Santissimo Sacramento etc

Nellrsquoambito del canto gregoriano il termine Messa musicalmente indicava solo lrsquoOrdinario

9

Ora Nona 3 PM Vespri 6 PM Compieta prima del riposo notturno

Il repertorio dei canti per lrsquoUfficio Divino consta di Il canto dei Salmi Semplici recitazioni - cantillazione - delle letture e delle preghiere Antifona dellrsquoinvitatorio Inni Antifone cantate prima e dopo i salmi Responsori Te Deum Canti dellrsquoAntico e del Nuovo Testamento (Benedictus Magnificat Nunc Dimittis)

3 Altri canti Tropi testi intercalati a preghiere ufficiali Qualche melodia di abbellimento con varianti melismatiche che si aggiungono allrsquoAlleluia Sequenze esempi Sequenza di Pasqua Sequenza dei Defunti Canti processionali processione al Sepolcro processione con il Santissimo Sacramento etc

Nellrsquoambito del canto gregoriano il termine Messa musicalmente indicava solo lrsquoOrdinario

9

Ora Nona 3 PM Vespri 6 PM Compieta prima del riposo notturno

Il repertorio dei canti per lrsquoUfficio Divino consta di Il canto dei Salmi Semplici recitazioni - cantillazione - delle letture e delle preghiere Antifona dellrsquoinvitatorio Inni Antifone cantate prima e dopo i salmi Responsori Te Deum Canti dellrsquoAntico e del Nuovo Testamento (Benedictus Magnificat Nunc Dimittis)

3 Altri canti Tropi testi intercalati a preghiere ufficiali Qualche melodia di abbellimento con varianti melismatiche che si aggiungono allrsquoAlleluia Sequenze esempi Sequenza di Pasqua Sequenza dei Defunti Canti processionali processione al Sepolcro processione con il Santissimo Sacramento etc

Nellrsquoambito del canto gregoriano il termine Messa musicalmente indicava solo lrsquoOrdinario

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LA NOTAZIONE GREGORIANA

Il rigoLrsquoestensione delle melodie gregoriane (ambitus) egrave in generale limitata il rigo gregoriano egrave perciograve formatoda sole quattro linee e dai corrispondenti tre spazi intermedi (tetragramma) Nella notazione gregoriana siusano dei segni chiamati Neumi che per definirne lrsquoaltezza vengono posizionati su questo tetragramma

Si ottengono cosigrave 9 suoni (una nona) estensione sufficiente per le melodie gregoriane quando egrave necessariouna maggiore estensione si ricorre ad una e una sola stanghetta supplementare posta sopra la quarta esotto la prima linea

Le chiaviPer determinare il nome delle note vengono poste allrsquoinizio del tetragramma la chiave4 di DO o la chiavedi FA

La forma delle due chiavi costituisce una stilizzazione della grafia delle lettere C ed F lettere giagrave usate neimanoscritti in notazione alfabetica ad indicare rispettivamente appunto le note di DO e FA Le due letteresi trovano utilizzate come chiavi anche negli antichi codici la loro scelta egrave dovuta al fatto che esseindividuano le corde cosiddette forti al di sotto delle quali cioegrave si trova il semitono rendendo cosigravepossibile la letturaQuando la melodia si sposta troppo sopra o sotto il tetragramma onde evitare lrsquoaggiunta di piugrave stanghette etagli in testa viene spostata la chiave su un altro rigo

La guidaLa guida o custos egrave una piccola nota posta alla fine di ogni rigo non va eseguita Essa indica soltanto ilgrado della prima nota del rigo seguente Puograve trovarsi anche a metagrave rigo quando crsquoegrave uno spostamento5 oun cambiamento6 di chiave Anche in questo caso essa indica solo il grado della nota successiva

4 In origine le linee contrassegnate dalla chiave di DO e di FA erano rispettivamente di colore giallo e rosso5 Quando la chiave resta la stessa ma si sposta su altro rigo6 Quando si passa da una chiave allrsquoaltra (DOrarrFA e viceversa)

linea 4

linea 3

linea 2

linea 11deg spazio

2deg spazio

3deg spazio

Chiave di DO Chiave di FApiugrave raramente

Do

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Le stanghette

Per indicare le pause o segnare i punti del respiro vengono poste delle stanghette che hanno un valorediverso in base alla loro lunghezza

La stanghetta piugrave corta o quarto di stanghetta (divisio minima) definisce uno stacco brevissimo o unrespiro cortissimo un respiro che si puograve anche evitare Rappresenta anche la fine di un inciso musicaleLa stanghetta media (divisio minor) che viene posta tra i due righi interni al tetragramma definisce unrespiro normale che non crei ldquotempi di silenziordquo e sufficiente per riprendere subito il canto della semifrasesuccessiva Costituisce anche la fine di una semifrase musicaleLa stanghetta intera (divisio major) quella che percorre verticalmente il tetragramma egrave un respiroprofondo o una pausa evidente un attimo di silenzio che puograve essere anche definito ldquounrsquoespressionerdquo Essaindica una pausa del valore di una notae la fine di una frase musicaleLa doppia stanghetta (divisio finalis) delimita i versetti indica la conclusione di tutta la composizione odella prima parte per poi essere seguita dal SALMO o dal VERSETTOla fine di un brano Allrsquointerno diun canto indica lrsquoalternarsi dei cori (Gloria e Credo) Nel caso di un solo coro assume il significato disemplice stanghetta intera

Le alterazioni

Sono solo due e si trovano soltanto davanti al Si il bemolle e al bequadro A volte per esigenze tipografiche le alterazioni vengono poste davanti al neuma contenente il Si

Il bemolle viene annullato

quando intervenga un bequadro da qualsiasi tipo di stanghetta dal cambio di parola per conservare il bemolle occorre segnarlo allrsquoinizio di ogni parola

Se lrsquoeffetto del bemolle deve valere per tutto il brano egrave possibile conformemente alla prassi moderna nongregoriana porre il segno come armatura di chiave

SI naturaleSIb

Kyacute- ri- e

11

Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

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Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

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Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

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Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

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Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

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Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

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INTRODUZIONE AL CANTO GREGORIANONome forma e valore delle note - Nomi dei Neumi10 o Gruppi

Neumi Monosonici (con o senza segni ritmici)

1 2 3 4 5a) PUNCTUM

oTRACTULUS11

b) PUNCTUMINCLINATUM

c) VIRGA

d) QUILISMA12

e) APOSTROPHAo STROPHA

f) ORISCUS Neografie13

g) PUNCTUMLIQUESCENS

SpiegazioneColonna 1 In questa colonna le singole note senza segni ritmici hanno il valore di una croma nella musicamoderna E come nella musica moderna possiamo trovare due tre o piugrave tre crome sul movimento cosigrave allostesso modo nel canto Gregoriano possiamo avere due tre o piugrave note singole che formano un ritmocomposto o gruppo ritmico

A queste singole note possono essere aggiunti tre segni ritmici

Colonna 2 Lrsquoepisema verticale segna lrsquoinizio del gruppo composto e la fase ritmica del movimento

10 Sono chiamati ldquoneumi quei segni che dal IX secolo costituiscono la scrittura musicale e che attraverso varie trasformazionidivennero la base della notazione gregoriana classica tuttora in uso detta quadrata Il termine ldquoneumardquo viene dal greco ldquoνεῦμαrdquo(segno cenno) ma prima di essere usato nel senso odierno fu messo in relazione con altre due parole greche ldquoπνεῦμαrdquo (soffiovento) e ldquoνόμοςrdquo (melodia formula melodica) e indicograve nellrsquouso di numerosi autorilo Jubilus il melisma finale degli Alleluja edelle Sequenze11 Dal lat ldquotractusrdquo (part pass di ldquotrahererdquo ldquotirarerdquo Si puograve affermare che eacute lrsquoaccento grave che col tempo si egrave trasformatograficamente in un piccolo tratto orizzontale piugrave o meno ridotto a un punto da cui egrave risultato il punctum e il tractulus piugrave largoche egrave in effetti un punctum episemato12 Dal lat medievale adattamento del gr ldquokeleusmardquo ldquocanto cadenzatordquo13 Si denominano ldquoneografierdquo le grafie tendenti ad una maggiore differenziazione dai segni usati dalla notazione Vaticana alfine di evidenziare giagrave attraverso la notazione quadrata qualche elementare indicazione esecutiva sulla base degli antichicodici I momenti fondamentali dellrsquointroduzione di neografie si possono individuare nellrsquoAM [Antiphonale Monasticum] del1934 e nellrsquoAR2 [Antiphonale Romanum] del 1983 (con lrsquoimportante precedente del PsM [Psalterium Monasticum] del 1981)

== =

14

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

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Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

17

Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

17

Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

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Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

18

Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

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b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

19

b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

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b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

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Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

20

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

20

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

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I MODI gregoriani lrsquoOCTOECHOS17

Dal punto di vista armonico il canto gregoriano si sviluppa in un sistema di scale semplici in diverseposizioni La tonalitagrave egrave un sistema sviluppato nel Rinascimento che impone perograve una certa rigiditagravestrutturale si riconosco certe tonalitagrave grazie ad un computo di quinte giuste le quali stanno tra di esse inrapporti abbastanza stretti La tonalitagrave si fonda su modulazioni le modulazioni su alterazioni Egrave lrsquouso dellemodulazioni e delle alterazioni che dagrave alla musica tonale il ldquosentimentordquoIl canto gregoriano invece non ha nulla di tutto ciograve Tutto il sistema assolutamente diatonico - in base alquale si regge la struttura armonica di questa forma musicale - egrave il MODO o MODALITAgrave

Un modo consiste in una scala naturale priva di alterazioni (ad eccezione del si bemolle attestato tuttaviasolo in epoca piugrave tarda e presente solo in determinate e particolari situazioni) le cui note sono le uniche acomparire allrsquointerno della melodiaQuesto concetto implica che allrsquointerno di un canto gregoriano non esistano modulazioni neacute sensibili otoniche sebbene vi si riconoscano alcune note distintive del modo in cui la melodia egrave scrittaOgni modo infatti egrave caratterizzato da una specifica nota detta finalis (che egrave comune sia al modo autenticosia al rispettivo plagale) e ad una nota peculiare detta repercussio o corda di recita18 attorno alla quale egraveorganizzata la linea melodica La modalitagrave si definisce dalla cadenza finale Accanto a queste duecaratteristiche se ne aggiunge una terza lrsquoambitus lrsquoestensione tra la nota piugrave bassa e la nota piugrave alta checaratterizzano lrsquointero brano

I teorici medievali nel contesto della riforma carolingia cercarono la sistematizzazione del gregorianoattraverso il legame con la musica greca la terminologia divenne il criterio significativo della continuitagravefra la cultura antica e quella medievale Crsquoegrave perograve da dire che i modi dellrsquoantica Grecia non corrispondevanoa quelli mutuati nel canto gregoriano di essi furono ripresi solamente i nomiGli otto modi gregoriani corrispondono ad otto diverse tipologie di scale musicali le quali vengonoconcepite come ldquocongiunzionerdquo di due tetracordi diatonici (il tetracordo diatonico egrave definito comeldquosuccessione di quattro suoni congiunti che formano un intervallo di quarta giusta cioegrave due toni e unsemitonordquo) caratterizzati dalla diversa posizione del semitono e dallrsquoassenza di intervalli piugrave piccoli delsemitono

I canti gregoriani con la riforma carolingia vennero catalogati ndash senza tenere conto dellrsquoorigine e dellosviluppo del repertorio ndash attraverso la teoria modale dellrsquooctoechos che egrave punto di arrivo di un processoevolutivo

Gli otto modi dellrsquooctoechos vengono distinti in autentici (protus deuterus tritus e tetrardus conosciutianche come dorico frigio lidio misolidio ndash nomi desunti erroneamente dalla modalitagrave greca antica) eplagali (al cui nome egrave aggiunto il prefisso ldquoipo-rdquo ipodorico ipofrigio ipolidio ipomisolidio)

I modi plagali sono collocati una quarta giusta sotto il rispettivo modo autentico e per verificare se unmodo va classificato nellrsquoautentico oppure nel plagale si deve osservare se la dominante di unacomposizione coincide con una delle due corde tonali scelte per il modo a cui appartiene

17 Dal greco ldquoΟκτώηχοςrdquo ldquootto suonirdquo egrave il quadro teorico in cui sono descritte le otto forme della modalitagrave Inizialmenteapplicate alla musica bizantina questo quadro egrave stato successivamente utilizzato per la descrizione del canto piano e piugraveparticolarmente del canto gregoriano18 Alberto Turco definisce la ldquoCorda di recitardquo come tenore salmodico che nei brani autentici egrave alla distanza di una quinta neiplagali a distanza di una terza oppure di una quarta

21

MODIFINALIS

(F)AMBITUS(Estensione)

REPERCUSSIODominante (D)

IDorico

PROTUSAutentico Re Re ndash Re La

IIIpodorico

Plagale Re La ndash La Fa

IIIFrigio

DEUTERUSAutentico Mi Mi ndash Mi Do (Si)

IVIpofrigio

Plagale Mi Si ndash Si La

VLidio

TRITUSAutentico Fa Fa ndash Fa Do

VIIpolidio

Plagale Fa Do ndash Do La

VIIMisolidio

TETRARDUSAutentico Sol Sol ndash Sol Re

VIIIIpomisolidio

Plagale Sol Re - Re Do

Di seguito gli otto MODI

DEUTERUS AUTENTICO (III Modo)

DEUTERUS PLAGALE (IV Modo)

TRITUS AUTENTICO (V Modo)

TRITUS PLAGALE (VI Modo)

PROTUS AUTENTICO (I Modo)

PROTUS PLAGALE (II Modo)

22

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

23

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

23

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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LA SALMODIA

I generi compositivi che caratterizzano il canto gregoriano (sillabico semiornato ornato) comprendonoforme musicali che prevedono lrsquoalternanza tra una parte responsoriale generalmente eseguita dalla scholae i versetti salmodici affidati ad un solista o a un gruppo di pochi cantori Lrsquoesecuzione di questi versetti egravedefinita appunto SalmodiaIl canto della salmodia egrave strutturato su modelli melodici che mantengono sempre gli stessi elementistrutturali questi vengono detti toni salmodici e sono strettamente legati alla modalitagrave del brano al qualesono associati

Regole della salmodia

La Salmodia sempliceIl tono di un salmo egrave costituito dalle seguenti parti

a) LrsquoIntonazione o Intonatiob) Il Tenore salmodico o Corda di Recita o Dominantec) La Flexad) La Cadenza Mediana o Mediatioe) Le sillabe di preparazionef) La Cadenza Finale o Terminatio

LrsquoIntonazioneLa struttura formulare di intonazione costituisce il legame melodico tra la finale dellrsquoAntifona e il Tenoresalmodico La troviamo generalmente sulle prime due sillabe del versetto e utilizza neumi di uno o duesuoni Raramente il tono salmodico inizia direttamente sulla corda di recitaDi solito la struttura formulare dellrsquointonazione riguarda solo il primo verso gli altri versi inizianodirettamente con la nota del Tenore salmodico o Corda di Recita Quando lrsquointonazione deve ripetersi adogni verso come nel Magnificat questo viene sempre indicato

Il Tenore salmodicoEgrave la nota sulla quale viene cantillata la maggior parte del versetto sia nel primo che nel secondo emistichioDi fatto egrave lrsquoelemento che caratterizza il tono salmodicoLrsquounica eccezione riguarda il Tonus Peregrinus (che illustreremo piugrave avanti) caratterizzato dal fatto dipresentare due tenori distinti per i due emistichi LA e SOL

La FlexaQuando il primo emistichio risulta molto lungo viene di solito ldquospezzatordquo da unrsquoinflessione melodicadenominata Flexa (segnata da una croce dagger) La sillaba drsquoaccento della parola interessata egrave posta sullostesso grado del Tenore salmodico mentre la sillaba finale egrave cantata su un grado inferiore che risulta digrado congiunto quando la distanza egrave di tono intero quando la corda di recita egrave sul DO o sul FA si evitalrsquoinflessione semitonale a vantaggio di unrsquoinflessione di terza minore

La Cadenza Mediana o MediatioCostituisce la conclusione del primo emistichio egrave unica per ciascun tono e si applica allrsquoultima parola delprimo emistichio Con riferimento allrsquoesempio riportato piugrave avanti la cadenza egrave detta a un accento ed egravecostituita da una nota drsquoaccento sulla quale egrave posta la sillaba tonica dellrsquoultima parola e di una nota finalesulla quale egrave cantata la sillaba finale nel caso di una parola che presenta lrsquoaccento tonico sulla penultimasillaba (parossitona) Dopo la nota drsquoaccento e strettamente connessa ad essa egrave prevista una nota ldquobiancardquoun punto ldquovuotordquo denominata epentesi19 intercalare da utilizzare se la parola finale presenta lrsquoaccentotonico sulla terzrsquoultima sillaba (proparossitona) Vi sono ancora altre possibilitagrave che qui tralasciamo

Le sillabe di preparazione

19 Dal greco ἐπένϑεσις ldquoinserzionerdquo aggiunta o interposizione nellrsquointerno di un gruppo fonetico o sintattico di un suono nonetimologico

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In alcuni toni salmodici le cadenze mediane si distaccano dalla corda di recita prima del raggiungimentodel primo o unico accento di cadenza Si tratta di uno o piugrave neumi monosonici sui quali vengono cantatele cosiddette sillabe di preparazione che in alcune edizioni di canto gregoriano sono scritte in corsivoLa Cadenza Finale o TerminatioA differenza della cadenza mediana che egrave unica per ciascun modo la cadenza finale detta ancheterminatio puograve presentare forme diverse nellrsquoambito dello stesso tono salmodico (differentiaelig) Ciograve egravedovuto per poter concatenare in maniera agevole e corretta la nota finale della salmodia con lrsquoinizio(incipit) dellrsquoantifona che egrave ripetuta dopo il versetto solisticoNelle edizioni attuali del canto gregoriano la differentia da applicare egrave suggerita alla fine dellrsquoantifona daineumi posti sullrsquo acronimo ldquoE-u-o-u-a-erdquo (Saelig-cu-lo-rum A-men) la prima o le prime due note poste soprale lettere dellrsquoacronimo riguardano il tenore salmodico le altre si riferiscono alle eventuali sillabe dipreparazione e alla cadenza (senza considerare alcuna nota di epentesi) Ancora allrsquoinizio dellrsquoantifonasubito dopo il numero romano o arabo che ne precisa la modalitagrave si trova una lettera che indica innotazione alfabetica lrsquoultima nota della differentia Fino allrsquoAntiphonale Monasticum del 1934 questalettera era scritta in carattere maiuscolo se le finali dellrsquoantifona e della differentia coincidevano nelleedizioni piugrave recenti invece viene scritta sempre in minuscolo Se perograve nellrsquoambito dello stesso tono piugravedifferentiaelig terminano sullo stesso grado queste vengono distinte da un numero aggiunto alla letteraA titolo dimostrativo si riportano i seguenti esempi

AR 1949 p 27

AR 1949 p 44

I nove toni salmodici

Lrsquointonazione salmodica non gode di una finalis fissa e pertanto si adegua al sistema modale solo inriferimento al tenor e alla distribuzione intervallare che ruota attorno ad esso Otto sono pertanto leformule salmodiche piugrave una aggiunta detta modus peregrinus che adotta una doppia corda di recitaprima su la e poi su sol Si tratta presumibilmente del residuo di una forma arcaica concepita quando ilsistema non era ancora codificato Le formule salmodiche rivelano movimenti melodici tipici la perdita ditensione (flexa o terminatio) egrave in genere di terza minore o di grado mentre lrsquoinnalzamento della voce (nellamediatio) egrave piugrave ristretto tono o semitonoPer la natura stessa della distribuzione diatonica degli intervalli (mutuata dal systema teleion) al gradosottostante di tono puograve corrispondere un innalzamento del tenor sia di semitono che di tono se invece ilgrado sottostante egrave di terza minore (in genere con il semitono allrsquoacuto) si ha sempre un innalzamento ditono (altrimenti fra note estreme si creerebbe un improbabile intervallo di quarta diminuita)Quattro sono pertanto i toni il cui tenor dista un tono dalla nota inferiore (I IV VI VII la re) e quattroun semitono (II III V VIII fa do) Questo il formulario che propone il Liber usualis

L- le- luacute- ia E u o u a e

2 D

A

7 c 2

A L- le- luacute- ia Ps Di- xit Doacutemi-nus E u o u a e

25

I TONO

Differentiaelig

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio TenorSillabe dipreparazione

26

D 2

fgg 2

g 3a

a 2a 3

Finalis

D

II TONO

A B

III TONODifferentiaelig

b a

a 2

g g 2

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unicaSill diprep

dagger

vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

Sillabe dipreparazione Finalis

27

IV TONODifferentiaelig

A B

A

B V TONO

A B

g E

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

dagger

vel

Altera positio ejusdem Toni

vel

dagger

dagger

dagger

dagger

vel

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

Sillabe dipreparazione Finalis

28

Sillabe dipreparazione Finalis

c A A

dcf LU p 730

VI TONO

A B

VII TONODifferentiaelig

a b

c c 2

d

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

Tenor Finalis unica

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

dagger

dagger vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Finalis

29

VIII TONODifferentiaelig

GA G

cB

TONUS PEREGRINUS

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Sillabe dipreparazione Finalis

dagger

vel

Int Tenore et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

dagger

dagger

Alio modo

tenori distinti per i due emistichiLA e SOL

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SINTESI

NEUMI MONOSONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUM Usato generalmente anche per designarelrsquoaccento grave delle sillabe

In composizione con altre forme neumatiche

PUNCTUMINCLINATUMO ROMBOIDALE Parte del Climacus e delle forme subbipunctis

VIRGA Per lrsquoaccento acuto

PUNTINO Per un valore sillabico diminuito

NEUMI PLURISONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

CLIVIS Formato da due note discendenti composto da una virgae da un tractulus si eseguono legando dallrsquoacuto al gravesenza impulsi su una singola nota

PES o PODATUS Neuma ascendente di due note Lrsquointervallo tra i duesuoni non supera mai la quinta giusta Egrave lrsquoaccostamentodi un suono grave tractulus e uno acuto virga Anche perquesto neuma non ci sono impulsi sulle note malrsquoesecuzione deve scorrere con perfetta legatura dal bassoallrsquoalto

PORRECTUS Neuma plurisonico di tre suoni acuto-grave-acuto egraveformato da una clivis con lrsquoaggiunta di una virga Trenote legate emesse senza impulsi intermedi perarticolazione sillabica sulla terza nota si produce unaleggera attrazione

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TORCULUS Formato da tre suoni grave-acuto-grave trae origine dalpes con lrsquoaggiunta del terzo suono piugrave basso vieneeseguito legato con una leggera spinta del terzo suono

CLIMACUS Sono tre note discendenti viene anche chiamato virgasubbipunctis con possibilitagrave di avere alte note in discesa eallora saragrave subtripunctis subdiatesseris (una + quattro)subdiapente (una + cinque)

SCANDICUS Neuma formato da tre note ascendenti con leggeroaumento della prima nota

SALICUS Formato da tre note ascendenti con la nota culminante alsecondo grado (sottolineata dallrsquoictus)

TRIGONUS Due note allrsquounisono e la terza piugrave bassa Non si trovamai isolato su una sillaba ma in composizione con altrineumi il cui valore risulteragrave diminuito il canto cioegrave devepresentare un suono piugrave leggero

BIVIRGATRIVIRGA Neuma con piugrave suoni allrsquounisono viene eseguito con una

ripercussione cioegrave una ripetizione del suono sen zainterruzione (leggere pulsazioni onda acustica)

STROPHICUS Anche questo egrave un neuma plurisonico con noteallrsquounisono ma con valori sillabici diminuiti quindi piugraveleggeri e con ripercussione rapida

ORISCUS Neuma di conduzione melodica posto tra due neumi dimaggior importanza egrave impiegato in composizione di altrineumi la sua interpretazione va considerata nel contestoverbo-melodico

PRESSUS

Major e Minor per differenza di intervalli formato da duesuoni allrsquounisono ed un terzo discendente Puograve trovarsiisolato su una sillaba o in composizione con altri neumi

VIRGA STRATA Le prime due note possono essere allrsquounisono o essereequivalenti al gruppo pes In entrambi i casi lrsquoultima nota(oriscus) egrave sempre una nota piugrave grave

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

33

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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Le emozioni espresse dai MODI Gregoriani

Nei secoli si egrave affermato che ad ogni modo corrispondesse uno specifico stato drsquoanimo o sentimento Ciograveha effettivamente un riscontro nella realtagrave visto che lrsquoascolto di brani in modalitagrave diverse dagrave allrsquoascoltatoremoderno differenti emozioni Guido drsquoArezzo il fondatore della notazione diastematica gregorianaaffermograve in proposito

laquoIl primo egrave grave il secondo triste il terzo mistico il quarto armonioso il quintoallegro il sesto devoto il settimo angelico lrsquoottavo perfettoraquo

Adagraven de Fulda cosigrave li commenta

laquoIl primo modo si presta a ogni sentimento il secondo egrave adatto alle cose tristi il terzo egraveveemente il quarto egrave tenero il quinto si addice agli allegri il sesto alle persone diprovata pietagrave il settimo attiene alla gioventugrave e lrsquoottavo alla saggezzaraquo

Juan de Espinosa autore del XVI secolo commenta a sua volta

laquoIl primo egrave allegro e molto adatto per attenuare le passioni dellrsquoanimo [hellip] grave epiangente il secondo molto appropriato per provocare lacrime [hellip] il terzo egrave moltoefficace per incitare allrsquoira [hellip] mentre il quarto prende in seacute ogni gioia incita aidiletti e calma la rabbia [hellip] il quinto produce allegria e piacere a coloro che sonotristi [hellip] lacrimoso e pietoso egrave il sesto [hellip] piacere e tristezza si uniscono nel settimo[hellip] per forza devrsquoessere molto allegro lrsquoottavo [hellip]raquo

(Trattato dei principi 1520)

Ciograve che bisogna sempre tener presente egrave che nel canto gregoriano ogni suono esiste in relazione a seacute stessoNon esistono relazioni armoniche o verticali che vincolano un suono rispetto ad un altro come potrebbeavvenire con la sensibile della tonalitagrave neacute la melodia puograve venir forzata (con il limite evidente di questadefinizione) verso un certo andamento percheacute lrsquoarmonia deve seguire un certo corso come avviene invecenella tonalitagrave canonicaLrsquounico punto di riferimento per la melodia gregoriana egrave costituito dallrsquoinsieme di ambitus finalis erepercussio ma anche questo talvolta egrave turbato soprattutto nei canti piugrave antichi che possono mostrareinflussi delle antiche modalitagrave greche o dellrsquoantico canto romano o gallicano

Pratica del Canto Gregoriano

Non egrave nostra intenzione proporre un saggio di interpretazione del canto gregoriano neacute una lezione sullavocalitagrave da adottare per esso poicheacute illustri e valenti gregorianisti hanno affrontato e proposto lrsquoargomentocon la dovuta completezza A noi interessa precisare come il canto gregoriano debba inserirsi nellamoderna liturgia cattolica Innanzituttosi deve ricordare che

La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizionigli si riservi il posto principale

(Sacrosantum Concilium cap VI116)

da cui si evince quanto sia errato ritenere questa forma musicale obsoleta o inadatta alla liturgia modernatanto per lo stile quanto per la linguaNon egrave importante che lrsquoesecuzione dei canti gregoriani nella liturgia sia perfetta e filologica ma egravesufficiente tener presente alcuni semplici principi per ottenere risultati soddisfacentiDistinguiamo quindi alcuni punti chiave per interpretare ed eseguire correttamente le diverse forme delcanto gregoriano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

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II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

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necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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Ora Nona 3 PM Vespri 6 PM Compieta prima del riposo notturno

Il repertorio dei canti per lrsquoUfficio Divino consta di Il canto dei Salmi Semplici recitazioni - cantillazione - delle letture e delle preghiere Antifona dellrsquoinvitatorio Inni Antifone cantate prima e dopo i salmi Responsori Te Deum Canti dellrsquoAntico e del Nuovo Testamento (Benedictus Magnificat Nunc Dimittis)

3 Altri canti Tropi testi intercalati a preghiere ufficiali Qualche melodia di abbellimento con varianti melismatiche che si aggiungono allrsquoAlleluia Sequenze esempi Sequenza di Pasqua Sequenza dei Defunti Canti processionali processione al Sepolcro processione con il Santissimo Sacramento etc

Nellrsquoambito del canto gregoriano il termine Messa musicalmente indicava solo lrsquoOrdinario

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Ora Nona 3 PM Vespri 6 PM Compieta prima del riposo notturno

Il repertorio dei canti per lrsquoUfficio Divino consta di Il canto dei Salmi Semplici recitazioni - cantillazione - delle letture e delle preghiere Antifona dellrsquoinvitatorio Inni Antifone cantate prima e dopo i salmi Responsori Te Deum Canti dellrsquoAntico e del Nuovo Testamento (Benedictus Magnificat Nunc Dimittis)

3 Altri canti Tropi testi intercalati a preghiere ufficiali Qualche melodia di abbellimento con varianti melismatiche che si aggiungono allrsquoAlleluia Sequenze esempi Sequenza di Pasqua Sequenza dei Defunti Canti processionali processione al Sepolcro processione con il Santissimo Sacramento etc

Nellrsquoambito del canto gregoriano il termine Messa musicalmente indicava solo lrsquoOrdinario

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Ora Nona 3 PM Vespri 6 PM Compieta prima del riposo notturno

Il repertorio dei canti per lrsquoUfficio Divino consta di Il canto dei Salmi Semplici recitazioni - cantillazione - delle letture e delle preghiere Antifona dellrsquoinvitatorio Inni Antifone cantate prima e dopo i salmi Responsori Te Deum Canti dellrsquoAntico e del Nuovo Testamento (Benedictus Magnificat Nunc Dimittis)

3 Altri canti Tropi testi intercalati a preghiere ufficiali Qualche melodia di abbellimento con varianti melismatiche che si aggiungono allrsquoAlleluia Sequenze esempi Sequenza di Pasqua Sequenza dei Defunti Canti processionali processione al Sepolcro processione con il Santissimo Sacramento etc

Nellrsquoambito del canto gregoriano il termine Messa musicalmente indicava solo lrsquoOrdinario

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LA NOTAZIONE GREGORIANA

Il rigoLrsquoestensione delle melodie gregoriane (ambitus) egrave in generale limitata il rigo gregoriano egrave perciograve formatoda sole quattro linee e dai corrispondenti tre spazi intermedi (tetragramma) Nella notazione gregoriana siusano dei segni chiamati Neumi che per definirne lrsquoaltezza vengono posizionati su questo tetragramma

Si ottengono cosigrave 9 suoni (una nona) estensione sufficiente per le melodie gregoriane quando egrave necessariouna maggiore estensione si ricorre ad una e una sola stanghetta supplementare posta sopra la quarta esotto la prima linea

Le chiaviPer determinare il nome delle note vengono poste allrsquoinizio del tetragramma la chiave4 di DO o la chiavedi FA

La forma delle due chiavi costituisce una stilizzazione della grafia delle lettere C ed F lettere giagrave usate neimanoscritti in notazione alfabetica ad indicare rispettivamente appunto le note di DO e FA Le due letteresi trovano utilizzate come chiavi anche negli antichi codici la loro scelta egrave dovuta al fatto che esseindividuano le corde cosiddette forti al di sotto delle quali cioegrave si trova il semitono rendendo cosigravepossibile la letturaQuando la melodia si sposta troppo sopra o sotto il tetragramma onde evitare lrsquoaggiunta di piugrave stanghette etagli in testa viene spostata la chiave su un altro rigo

La guidaLa guida o custos egrave una piccola nota posta alla fine di ogni rigo non va eseguita Essa indica soltanto ilgrado della prima nota del rigo seguente Puograve trovarsi anche a metagrave rigo quando crsquoegrave uno spostamento5 oun cambiamento6 di chiave Anche in questo caso essa indica solo il grado della nota successiva

4 In origine le linee contrassegnate dalla chiave di DO e di FA erano rispettivamente di colore giallo e rosso5 Quando la chiave resta la stessa ma si sposta su altro rigo6 Quando si passa da una chiave allrsquoaltra (DOrarrFA e viceversa)

linea 4

linea 3

linea 2

linea 11deg spazio

2deg spazio

3deg spazio

Chiave di DO Chiave di FApiugrave raramente

Do

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Le stanghette

Per indicare le pause o segnare i punti del respiro vengono poste delle stanghette che hanno un valorediverso in base alla loro lunghezza

La stanghetta piugrave corta o quarto di stanghetta (divisio minima) definisce uno stacco brevissimo o unrespiro cortissimo un respiro che si puograve anche evitare Rappresenta anche la fine di un inciso musicaleLa stanghetta media (divisio minor) che viene posta tra i due righi interni al tetragramma definisce unrespiro normale che non crei ldquotempi di silenziordquo e sufficiente per riprendere subito il canto della semifrasesuccessiva Costituisce anche la fine di una semifrase musicaleLa stanghetta intera (divisio major) quella che percorre verticalmente il tetragramma egrave un respiroprofondo o una pausa evidente un attimo di silenzio che puograve essere anche definito ldquounrsquoespressionerdquo Essaindica una pausa del valore di una notae la fine di una frase musicaleLa doppia stanghetta (divisio finalis) delimita i versetti indica la conclusione di tutta la composizione odella prima parte per poi essere seguita dal SALMO o dal VERSETTOla fine di un brano Allrsquointerno diun canto indica lrsquoalternarsi dei cori (Gloria e Credo) Nel caso di un solo coro assume il significato disemplice stanghetta intera

Le alterazioni

Sono solo due e si trovano soltanto davanti al Si il bemolle e al bequadro A volte per esigenze tipografiche le alterazioni vengono poste davanti al neuma contenente il Si

Il bemolle viene annullato

quando intervenga un bequadro da qualsiasi tipo di stanghetta dal cambio di parola per conservare il bemolle occorre segnarlo allrsquoinizio di ogni parola

Se lrsquoeffetto del bemolle deve valere per tutto il brano egrave possibile conformemente alla prassi moderna nongregoriana porre il segno come armatura di chiave

SI naturaleSIb

Kyacute- ri- e

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Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

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Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

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Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

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Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

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Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

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Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

13

INTRODUZIONE AL CANTO GREGORIANONome forma e valore delle note - Nomi dei Neumi10 o Gruppi

Neumi Monosonici (con o senza segni ritmici)

1 2 3 4 5a) PUNCTUM

oTRACTULUS11

b) PUNCTUMINCLINATUM

c) VIRGA

d) QUILISMA12

e) APOSTROPHAo STROPHA

f) ORISCUS Neografie13

g) PUNCTUMLIQUESCENS

SpiegazioneColonna 1 In questa colonna le singole note senza segni ritmici hanno il valore di una croma nella musicamoderna E come nella musica moderna possiamo trovare due tre o piugrave tre crome sul movimento cosigrave allostesso modo nel canto Gregoriano possiamo avere due tre o piugrave note singole che formano un ritmocomposto o gruppo ritmico

A queste singole note possono essere aggiunti tre segni ritmici

Colonna 2 Lrsquoepisema verticale segna lrsquoinizio del gruppo composto e la fase ritmica del movimento

10 Sono chiamati ldquoneumi quei segni che dal IX secolo costituiscono la scrittura musicale e che attraverso varie trasformazionidivennero la base della notazione gregoriana classica tuttora in uso detta quadrata Il termine ldquoneumardquo viene dal greco ldquoνεῦμαrdquo(segno cenno) ma prima di essere usato nel senso odierno fu messo in relazione con altre due parole greche ldquoπνεῦμαrdquo (soffiovento) e ldquoνόμοςrdquo (melodia formula melodica) e indicograve nellrsquouso di numerosi autorilo Jubilus il melisma finale degli Alleluja edelle Sequenze11 Dal lat ldquotractusrdquo (part pass di ldquotrahererdquo ldquotirarerdquo Si puograve affermare che eacute lrsquoaccento grave che col tempo si egrave trasformatograficamente in un piccolo tratto orizzontale piugrave o meno ridotto a un punto da cui egrave risultato il punctum e il tractulus piugrave largoche egrave in effetti un punctum episemato12 Dal lat medievale adattamento del gr ldquokeleusmardquo ldquocanto cadenzatordquo13 Si denominano ldquoneografierdquo le grafie tendenti ad una maggiore differenziazione dai segni usati dalla notazione Vaticana alfine di evidenziare giagrave attraverso la notazione quadrata qualche elementare indicazione esecutiva sulla base degli antichicodici I momenti fondamentali dellrsquointroduzione di neografie si possono individuare nellrsquoAM [Antiphonale Monasticum] del1934 e nellrsquoAR2 [Antiphonale Romanum] del 1983 (con lrsquoimportante precedente del PsM [Psalterium Monasticum] del 1981)

== =

14

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

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Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

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Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

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Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

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Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

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Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

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Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

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Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

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b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

19

b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

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b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

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Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

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Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

20

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

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I MODI gregoriani lrsquoOCTOECHOS17

Dal punto di vista armonico il canto gregoriano si sviluppa in un sistema di scale semplici in diverseposizioni La tonalitagrave egrave un sistema sviluppato nel Rinascimento che impone perograve una certa rigiditagravestrutturale si riconosco certe tonalitagrave grazie ad un computo di quinte giuste le quali stanno tra di esse inrapporti abbastanza stretti La tonalitagrave si fonda su modulazioni le modulazioni su alterazioni Egrave lrsquouso dellemodulazioni e delle alterazioni che dagrave alla musica tonale il ldquosentimentordquoIl canto gregoriano invece non ha nulla di tutto ciograve Tutto il sistema assolutamente diatonico - in base alquale si regge la struttura armonica di questa forma musicale - egrave il MODO o MODALITAgrave

Un modo consiste in una scala naturale priva di alterazioni (ad eccezione del si bemolle attestato tuttaviasolo in epoca piugrave tarda e presente solo in determinate e particolari situazioni) le cui note sono le uniche acomparire allrsquointerno della melodiaQuesto concetto implica che allrsquointerno di un canto gregoriano non esistano modulazioni neacute sensibili otoniche sebbene vi si riconoscano alcune note distintive del modo in cui la melodia egrave scrittaOgni modo infatti egrave caratterizzato da una specifica nota detta finalis (che egrave comune sia al modo autenticosia al rispettivo plagale) e ad una nota peculiare detta repercussio o corda di recita18 attorno alla quale egraveorganizzata la linea melodica La modalitagrave si definisce dalla cadenza finale Accanto a queste duecaratteristiche se ne aggiunge una terza lrsquoambitus lrsquoestensione tra la nota piugrave bassa e la nota piugrave alta checaratterizzano lrsquointero brano

I teorici medievali nel contesto della riforma carolingia cercarono la sistematizzazione del gregorianoattraverso il legame con la musica greca la terminologia divenne il criterio significativo della continuitagravefra la cultura antica e quella medievale Crsquoegrave perograve da dire che i modi dellrsquoantica Grecia non corrispondevanoa quelli mutuati nel canto gregoriano di essi furono ripresi solamente i nomiGli otto modi gregoriani corrispondono ad otto diverse tipologie di scale musicali le quali vengonoconcepite come ldquocongiunzionerdquo di due tetracordi diatonici (il tetracordo diatonico egrave definito comeldquosuccessione di quattro suoni congiunti che formano un intervallo di quarta giusta cioegrave due toni e unsemitonordquo) caratterizzati dalla diversa posizione del semitono e dallrsquoassenza di intervalli piugrave piccoli delsemitono

I canti gregoriani con la riforma carolingia vennero catalogati ndash senza tenere conto dellrsquoorigine e dellosviluppo del repertorio ndash attraverso la teoria modale dellrsquooctoechos che egrave punto di arrivo di un processoevolutivo

Gli otto modi dellrsquooctoechos vengono distinti in autentici (protus deuterus tritus e tetrardus conosciutianche come dorico frigio lidio misolidio ndash nomi desunti erroneamente dalla modalitagrave greca antica) eplagali (al cui nome egrave aggiunto il prefisso ldquoipo-rdquo ipodorico ipofrigio ipolidio ipomisolidio)

I modi plagali sono collocati una quarta giusta sotto il rispettivo modo autentico e per verificare se unmodo va classificato nellrsquoautentico oppure nel plagale si deve osservare se la dominante di unacomposizione coincide con una delle due corde tonali scelte per il modo a cui appartiene

17 Dal greco ldquoΟκτώηχοςrdquo ldquootto suonirdquo egrave il quadro teorico in cui sono descritte le otto forme della modalitagrave Inizialmenteapplicate alla musica bizantina questo quadro egrave stato successivamente utilizzato per la descrizione del canto piano e piugraveparticolarmente del canto gregoriano18 Alberto Turco definisce la ldquoCorda di recitardquo come tenore salmodico che nei brani autentici egrave alla distanza di una quinta neiplagali a distanza di una terza oppure di una quarta

21

MODIFINALIS

(F)AMBITUS(Estensione)

REPERCUSSIODominante (D)

IDorico

PROTUSAutentico Re Re ndash Re La

IIIpodorico

Plagale Re La ndash La Fa

IIIFrigio

DEUTERUSAutentico Mi Mi ndash Mi Do (Si)

IVIpofrigio

Plagale Mi Si ndash Si La

VLidio

TRITUSAutentico Fa Fa ndash Fa Do

VIIpolidio

Plagale Fa Do ndash Do La

VIIMisolidio

TETRARDUSAutentico Sol Sol ndash Sol Re

VIIIIpomisolidio

Plagale Sol Re - Re Do

Di seguito gli otto MODI

DEUTERUS AUTENTICO (III Modo)

DEUTERUS PLAGALE (IV Modo)

TRITUS AUTENTICO (V Modo)

TRITUS PLAGALE (VI Modo)

PROTUS AUTENTICO (I Modo)

PROTUS PLAGALE (II Modo)

22

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

23

LA SALMODIA

I generi compositivi che caratterizzano il canto gregoriano (sillabico semiornato ornato) comprendonoforme musicali che prevedono lrsquoalternanza tra una parte responsoriale generalmente eseguita dalla scholae i versetti salmodici affidati ad un solista o a un gruppo di pochi cantori Lrsquoesecuzione di questi versetti egravedefinita appunto SalmodiaIl canto della salmodia egrave strutturato su modelli melodici che mantengono sempre gli stessi elementistrutturali questi vengono detti toni salmodici e sono strettamente legati alla modalitagrave del brano al qualesono associati

Regole della salmodia

La Salmodia sempliceIl tono di un salmo egrave costituito dalle seguenti parti

a) LrsquoIntonazione o Intonatiob) Il Tenore salmodico o Corda di Recita o Dominantec) La Flexad) La Cadenza Mediana o Mediatioe) Le sillabe di preparazionef) La Cadenza Finale o Terminatio

LrsquoIntonazioneLa struttura formulare di intonazione costituisce il legame melodico tra la finale dellrsquoAntifona e il Tenoresalmodico La troviamo generalmente sulle prime due sillabe del versetto e utilizza neumi di uno o duesuoni Raramente il tono salmodico inizia direttamente sulla corda di recitaDi solito la struttura formulare dellrsquointonazione riguarda solo il primo verso gli altri versi inizianodirettamente con la nota del Tenore salmodico o Corda di Recita Quando lrsquointonazione deve ripetersi adogni verso come nel Magnificat questo viene sempre indicato

Il Tenore salmodicoEgrave la nota sulla quale viene cantillata la maggior parte del versetto sia nel primo che nel secondo emistichioDi fatto egrave lrsquoelemento che caratterizza il tono salmodicoLrsquounica eccezione riguarda il Tonus Peregrinus (che illustreremo piugrave avanti) caratterizzato dal fatto dipresentare due tenori distinti per i due emistichi LA e SOL

La FlexaQuando il primo emistichio risulta molto lungo viene di solito ldquospezzatordquo da unrsquoinflessione melodicadenominata Flexa (segnata da una croce dagger) La sillaba drsquoaccento della parola interessata egrave posta sullostesso grado del Tenore salmodico mentre la sillaba finale egrave cantata su un grado inferiore che risulta digrado congiunto quando la distanza egrave di tono intero quando la corda di recita egrave sul DO o sul FA si evitalrsquoinflessione semitonale a vantaggio di unrsquoinflessione di terza minore

La Cadenza Mediana o MediatioCostituisce la conclusione del primo emistichio egrave unica per ciascun tono e si applica allrsquoultima parola delprimo emistichio Con riferimento allrsquoesempio riportato piugrave avanti la cadenza egrave detta a un accento ed egravecostituita da una nota drsquoaccento sulla quale egrave posta la sillaba tonica dellrsquoultima parola e di una nota finalesulla quale egrave cantata la sillaba finale nel caso di una parola che presenta lrsquoaccento tonico sulla penultimasillaba (parossitona) Dopo la nota drsquoaccento e strettamente connessa ad essa egrave prevista una nota ldquobiancardquoun punto ldquovuotordquo denominata epentesi19 intercalare da utilizzare se la parola finale presenta lrsquoaccentotonico sulla terzrsquoultima sillaba (proparossitona) Vi sono ancora altre possibilitagrave che qui tralasciamo

Le sillabe di preparazione

19 Dal greco ἐπένϑεσις ldquoinserzionerdquo aggiunta o interposizione nellrsquointerno di un gruppo fonetico o sintattico di un suono nonetimologico

24

In alcuni toni salmodici le cadenze mediane si distaccano dalla corda di recita prima del raggiungimentodel primo o unico accento di cadenza Si tratta di uno o piugrave neumi monosonici sui quali vengono cantatele cosiddette sillabe di preparazione che in alcune edizioni di canto gregoriano sono scritte in corsivoLa Cadenza Finale o TerminatioA differenza della cadenza mediana che egrave unica per ciascun modo la cadenza finale detta ancheterminatio puograve presentare forme diverse nellrsquoambito dello stesso tono salmodico (differentiaelig) Ciograve egravedovuto per poter concatenare in maniera agevole e corretta la nota finale della salmodia con lrsquoinizio(incipit) dellrsquoantifona che egrave ripetuta dopo il versetto solisticoNelle edizioni attuali del canto gregoriano la differentia da applicare egrave suggerita alla fine dellrsquoantifona daineumi posti sullrsquo acronimo ldquoE-u-o-u-a-erdquo (Saelig-cu-lo-rum A-men) la prima o le prime due note poste soprale lettere dellrsquoacronimo riguardano il tenore salmodico le altre si riferiscono alle eventuali sillabe dipreparazione e alla cadenza (senza considerare alcuna nota di epentesi) Ancora allrsquoinizio dellrsquoantifonasubito dopo il numero romano o arabo che ne precisa la modalitagrave si trova una lettera che indica innotazione alfabetica lrsquoultima nota della differentia Fino allrsquoAntiphonale Monasticum del 1934 questalettera era scritta in carattere maiuscolo se le finali dellrsquoantifona e della differentia coincidevano nelleedizioni piugrave recenti invece viene scritta sempre in minuscolo Se perograve nellrsquoambito dello stesso tono piugravedifferentiaelig terminano sullo stesso grado queste vengono distinte da un numero aggiunto alla letteraA titolo dimostrativo si riportano i seguenti esempi

AR 1949 p 27

AR 1949 p 44

I nove toni salmodici

Lrsquointonazione salmodica non gode di una finalis fissa e pertanto si adegua al sistema modale solo inriferimento al tenor e alla distribuzione intervallare che ruota attorno ad esso Otto sono pertanto leformule salmodiche piugrave una aggiunta detta modus peregrinus che adotta una doppia corda di recitaprima su la e poi su sol Si tratta presumibilmente del residuo di una forma arcaica concepita quando ilsistema non era ancora codificato Le formule salmodiche rivelano movimenti melodici tipici la perdita ditensione (flexa o terminatio) egrave in genere di terza minore o di grado mentre lrsquoinnalzamento della voce (nellamediatio) egrave piugrave ristretto tono o semitonoPer la natura stessa della distribuzione diatonica degli intervalli (mutuata dal systema teleion) al gradosottostante di tono puograve corrispondere un innalzamento del tenor sia di semitono che di tono se invece ilgrado sottostante egrave di terza minore (in genere con il semitono allrsquoacuto) si ha sempre un innalzamento ditono (altrimenti fra note estreme si creerebbe un improbabile intervallo di quarta diminuita)Quattro sono pertanto i toni il cui tenor dista un tono dalla nota inferiore (I IV VI VII la re) e quattroun semitono (II III V VIII fa do) Questo il formulario che propone il Liber usualis

L- le- luacute- ia E u o u a e

2 D

A

7 c 2

A L- le- luacute- ia Ps Di- xit Doacutemi-nus E u o u a e

25

I TONO

Differentiaelig

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio TenorSillabe dipreparazione

26

D 2

fgg 2

g 3a

a 2a 3

Finalis

D

II TONO

A B

III TONODifferentiaelig

b a

a 2

g g 2

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unicaSill diprep

dagger

vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

Sillabe dipreparazione Finalis

27

IV TONODifferentiaelig

A B

A

B V TONO

A B

g E

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

dagger

vel

Altera positio ejusdem Toni

vel

dagger

dagger

dagger

dagger

vel

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

Sillabe dipreparazione Finalis

28

Sillabe dipreparazione Finalis

c A A

dcf LU p 730

VI TONO

A B

VII TONODifferentiaelig

a b

c c 2

d

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

Tenor Finalis unica

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

dagger

dagger vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Finalis

29

VIII TONODifferentiaelig

GA G

cB

TONUS PEREGRINUS

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Sillabe dipreparazione Finalis

dagger

vel

Int Tenore et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

dagger

dagger

Alio modo

tenori distinti per i due emistichiLA e SOL

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SINTESI

NEUMI MONOSONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUM Usato generalmente anche per designarelrsquoaccento grave delle sillabe

In composizione con altre forme neumatiche

PUNCTUMINCLINATUMO ROMBOIDALE Parte del Climacus e delle forme subbipunctis

VIRGA Per lrsquoaccento acuto

PUNTINO Per un valore sillabico diminuito

NEUMI PLURISONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

CLIVIS Formato da due note discendenti composto da una virgae da un tractulus si eseguono legando dallrsquoacuto al gravesenza impulsi su una singola nota

PES o PODATUS Neuma ascendente di due note Lrsquointervallo tra i duesuoni non supera mai la quinta giusta Egrave lrsquoaccostamentodi un suono grave tractulus e uno acuto virga Anche perquesto neuma non ci sono impulsi sulle note malrsquoesecuzione deve scorrere con perfetta legatura dal bassoallrsquoalto

PORRECTUS Neuma plurisonico di tre suoni acuto-grave-acuto egraveformato da una clivis con lrsquoaggiunta di una virga Trenote legate emesse senza impulsi intermedi perarticolazione sillabica sulla terza nota si produce unaleggera attrazione

31

TORCULUS Formato da tre suoni grave-acuto-grave trae origine dalpes con lrsquoaggiunta del terzo suono piugrave basso vieneeseguito legato con una leggera spinta del terzo suono

CLIMACUS Sono tre note discendenti viene anche chiamato virgasubbipunctis con possibilitagrave di avere alte note in discesa eallora saragrave subtripunctis subdiatesseris (una + quattro)subdiapente (una + cinque)

SCANDICUS Neuma formato da tre note ascendenti con leggeroaumento della prima nota

SALICUS Formato da tre note ascendenti con la nota culminante alsecondo grado (sottolineata dallrsquoictus)

TRIGONUS Due note allrsquounisono e la terza piugrave bassa Non si trovamai isolato su una sillaba ma in composizione con altrineumi il cui valore risulteragrave diminuito il canto cioegrave devepresentare un suono piugrave leggero

BIVIRGATRIVIRGA Neuma con piugrave suoni allrsquounisono viene eseguito con una

ripercussione cioegrave una ripetizione del suono sen zainterruzione (leggere pulsazioni onda acustica)

STROPHICUS Anche questo egrave un neuma plurisonico con noteallrsquounisono ma con valori sillabici diminuiti quindi piugraveleggeri e con ripercussione rapida

ORISCUS Neuma di conduzione melodica posto tra due neumi dimaggior importanza egrave impiegato in composizione di altrineumi la sua interpretazione va considerata nel contestoverbo-melodico

PRESSUS

Major e Minor per differenza di intervalli formato da duesuoni allrsquounisono ed un terzo discendente Puograve trovarsiisolato su una sillaba o in composizione con altri neumi

VIRGA STRATA Le prime due note possono essere allrsquounisono o essereequivalenti al gruppo pes In entrambi i casi lrsquoultima nota(oriscus) egrave sempre una nota piugrave grave

32

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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Le emozioni espresse dai MODI Gregoriani

Nei secoli si egrave affermato che ad ogni modo corrispondesse uno specifico stato drsquoanimo o sentimento Ciograveha effettivamente un riscontro nella realtagrave visto che lrsquoascolto di brani in modalitagrave diverse dagrave allrsquoascoltatoremoderno differenti emozioni Guido drsquoArezzo il fondatore della notazione diastematica gregorianaaffermograve in proposito

laquoIl primo egrave grave il secondo triste il terzo mistico il quarto armonioso il quintoallegro il sesto devoto il settimo angelico lrsquoottavo perfettoraquo

Adagraven de Fulda cosigrave li commenta

laquoIl primo modo si presta a ogni sentimento il secondo egrave adatto alle cose tristi il terzo egraveveemente il quarto egrave tenero il quinto si addice agli allegri il sesto alle persone diprovata pietagrave il settimo attiene alla gioventugrave e lrsquoottavo alla saggezzaraquo

Juan de Espinosa autore del XVI secolo commenta a sua volta

laquoIl primo egrave allegro e molto adatto per attenuare le passioni dellrsquoanimo [hellip] grave epiangente il secondo molto appropriato per provocare lacrime [hellip] il terzo egrave moltoefficace per incitare allrsquoira [hellip] mentre il quarto prende in seacute ogni gioia incita aidiletti e calma la rabbia [hellip] il quinto produce allegria e piacere a coloro che sonotristi [hellip] lacrimoso e pietoso egrave il sesto [hellip] piacere e tristezza si uniscono nel settimo[hellip] per forza devrsquoessere molto allegro lrsquoottavo [hellip]raquo

(Trattato dei principi 1520)

Ciograve che bisogna sempre tener presente egrave che nel canto gregoriano ogni suono esiste in relazione a seacute stessoNon esistono relazioni armoniche o verticali che vincolano un suono rispetto ad un altro come potrebbeavvenire con la sensibile della tonalitagrave neacute la melodia puograve venir forzata (con il limite evidente di questadefinizione) verso un certo andamento percheacute lrsquoarmonia deve seguire un certo corso come avviene invecenella tonalitagrave canonicaLrsquounico punto di riferimento per la melodia gregoriana egrave costituito dallrsquoinsieme di ambitus finalis erepercussio ma anche questo talvolta egrave turbato soprattutto nei canti piugrave antichi che possono mostrareinflussi delle antiche modalitagrave greche o dellrsquoantico canto romano o gallicano

Pratica del Canto Gregoriano

Non egrave nostra intenzione proporre un saggio di interpretazione del canto gregoriano neacute una lezione sullavocalitagrave da adottare per esso poicheacute illustri e valenti gregorianisti hanno affrontato e proposto lrsquoargomentocon la dovuta completezza A noi interessa precisare come il canto gregoriano debba inserirsi nellamoderna liturgia cattolica Innanzituttosi deve ricordare che

La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizionigli si riservi il posto principale

(Sacrosantum Concilium cap VI116)

da cui si evince quanto sia errato ritenere questa forma musicale obsoleta o inadatta alla liturgia modernatanto per lo stile quanto per la linguaNon egrave importante che lrsquoesecuzione dei canti gregoriani nella liturgia sia perfetta e filologica ma egravesufficiente tener presente alcuni semplici principi per ottenere risultati soddisfacentiDistinguiamo quindi alcuni punti chiave per interpretare ed eseguire correttamente le diverse forme delcanto gregoriano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

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II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

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necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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LA NOTAZIONE GREGORIANA

Il rigoLrsquoestensione delle melodie gregoriane (ambitus) egrave in generale limitata il rigo gregoriano egrave perciograve formatoda sole quattro linee e dai corrispondenti tre spazi intermedi (tetragramma) Nella notazione gregoriana siusano dei segni chiamati Neumi che per definirne lrsquoaltezza vengono posizionati su questo tetragramma

Si ottengono cosigrave 9 suoni (una nona) estensione sufficiente per le melodie gregoriane quando egrave necessariouna maggiore estensione si ricorre ad una e una sola stanghetta supplementare posta sopra la quarta esotto la prima linea

Le chiaviPer determinare il nome delle note vengono poste allrsquoinizio del tetragramma la chiave4 di DO o la chiavedi FA

La forma delle due chiavi costituisce una stilizzazione della grafia delle lettere C ed F lettere giagrave usate neimanoscritti in notazione alfabetica ad indicare rispettivamente appunto le note di DO e FA Le due letteresi trovano utilizzate come chiavi anche negli antichi codici la loro scelta egrave dovuta al fatto che esseindividuano le corde cosiddette forti al di sotto delle quali cioegrave si trova il semitono rendendo cosigravepossibile la letturaQuando la melodia si sposta troppo sopra o sotto il tetragramma onde evitare lrsquoaggiunta di piugrave stanghette etagli in testa viene spostata la chiave su un altro rigo

La guidaLa guida o custos egrave una piccola nota posta alla fine di ogni rigo non va eseguita Essa indica soltanto ilgrado della prima nota del rigo seguente Puograve trovarsi anche a metagrave rigo quando crsquoegrave uno spostamento5 oun cambiamento6 di chiave Anche in questo caso essa indica solo il grado della nota successiva

4 In origine le linee contrassegnate dalla chiave di DO e di FA erano rispettivamente di colore giallo e rosso5 Quando la chiave resta la stessa ma si sposta su altro rigo6 Quando si passa da una chiave allrsquoaltra (DOrarrFA e viceversa)

linea 4

linea 3

linea 2

linea 11deg spazio

2deg spazio

3deg spazio

Chiave di DO Chiave di FApiugrave raramente

Do

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Le stanghette

Per indicare le pause o segnare i punti del respiro vengono poste delle stanghette che hanno un valorediverso in base alla loro lunghezza

La stanghetta piugrave corta o quarto di stanghetta (divisio minima) definisce uno stacco brevissimo o unrespiro cortissimo un respiro che si puograve anche evitare Rappresenta anche la fine di un inciso musicaleLa stanghetta media (divisio minor) che viene posta tra i due righi interni al tetragramma definisce unrespiro normale che non crei ldquotempi di silenziordquo e sufficiente per riprendere subito il canto della semifrasesuccessiva Costituisce anche la fine di una semifrase musicaleLa stanghetta intera (divisio major) quella che percorre verticalmente il tetragramma egrave un respiroprofondo o una pausa evidente un attimo di silenzio che puograve essere anche definito ldquounrsquoespressionerdquo Essaindica una pausa del valore di una notae la fine di una frase musicaleLa doppia stanghetta (divisio finalis) delimita i versetti indica la conclusione di tutta la composizione odella prima parte per poi essere seguita dal SALMO o dal VERSETTOla fine di un brano Allrsquointerno diun canto indica lrsquoalternarsi dei cori (Gloria e Credo) Nel caso di un solo coro assume il significato disemplice stanghetta intera

Le alterazioni

Sono solo due e si trovano soltanto davanti al Si il bemolle e al bequadro A volte per esigenze tipografiche le alterazioni vengono poste davanti al neuma contenente il Si

Il bemolle viene annullato

quando intervenga un bequadro da qualsiasi tipo di stanghetta dal cambio di parola per conservare il bemolle occorre segnarlo allrsquoinizio di ogni parola

Se lrsquoeffetto del bemolle deve valere per tutto il brano egrave possibile conformemente alla prassi moderna nongregoriana porre il segno come armatura di chiave

SI naturaleSIb

Kyacute- ri- e

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Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

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Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

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Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

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Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

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Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

13

Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

13

INTRODUZIONE AL CANTO GREGORIANONome forma e valore delle note - Nomi dei Neumi10 o Gruppi

Neumi Monosonici (con o senza segni ritmici)

1 2 3 4 5a) PUNCTUM

oTRACTULUS11

b) PUNCTUMINCLINATUM

c) VIRGA

d) QUILISMA12

e) APOSTROPHAo STROPHA

f) ORISCUS Neografie13

g) PUNCTUMLIQUESCENS

SpiegazioneColonna 1 In questa colonna le singole note senza segni ritmici hanno il valore di una croma nella musicamoderna E come nella musica moderna possiamo trovare due tre o piugrave tre crome sul movimento cosigrave allostesso modo nel canto Gregoriano possiamo avere due tre o piugrave note singole che formano un ritmocomposto o gruppo ritmico

A queste singole note possono essere aggiunti tre segni ritmici

Colonna 2 Lrsquoepisema verticale segna lrsquoinizio del gruppo composto e la fase ritmica del movimento

10 Sono chiamati ldquoneumi quei segni che dal IX secolo costituiscono la scrittura musicale e che attraverso varie trasformazionidivennero la base della notazione gregoriana classica tuttora in uso detta quadrata Il termine ldquoneumardquo viene dal greco ldquoνεῦμαrdquo(segno cenno) ma prima di essere usato nel senso odierno fu messo in relazione con altre due parole greche ldquoπνεῦμαrdquo (soffiovento) e ldquoνόμοςrdquo (melodia formula melodica) e indicograve nellrsquouso di numerosi autorilo Jubilus il melisma finale degli Alleluja edelle Sequenze11 Dal lat ldquotractusrdquo (part pass di ldquotrahererdquo ldquotirarerdquo Si puograve affermare che eacute lrsquoaccento grave che col tempo si egrave trasformatograficamente in un piccolo tratto orizzontale piugrave o meno ridotto a un punto da cui egrave risultato il punctum e il tractulus piugrave largoche egrave in effetti un punctum episemato12 Dal lat medievale adattamento del gr ldquokeleusmardquo ldquocanto cadenzatordquo13 Si denominano ldquoneografierdquo le grafie tendenti ad una maggiore differenziazione dai segni usati dalla notazione Vaticana alfine di evidenziare giagrave attraverso la notazione quadrata qualche elementare indicazione esecutiva sulla base degli antichicodici I momenti fondamentali dellrsquointroduzione di neografie si possono individuare nellrsquoAM [Antiphonale Monasticum] del1934 e nellrsquoAR2 [Antiphonale Romanum] del 1983 (con lrsquoimportante precedente del PsM [Psalterium Monasticum] del 1981)

== =

14

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

17

Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

17

Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

17

Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

18

Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

18

Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

18

b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

19

b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

19

b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

19

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

20

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

20

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

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I MODI gregoriani lrsquoOCTOECHOS17

Dal punto di vista armonico il canto gregoriano si sviluppa in un sistema di scale semplici in diverseposizioni La tonalitagrave egrave un sistema sviluppato nel Rinascimento che impone perograve una certa rigiditagravestrutturale si riconosco certe tonalitagrave grazie ad un computo di quinte giuste le quali stanno tra di esse inrapporti abbastanza stretti La tonalitagrave si fonda su modulazioni le modulazioni su alterazioni Egrave lrsquouso dellemodulazioni e delle alterazioni che dagrave alla musica tonale il ldquosentimentordquoIl canto gregoriano invece non ha nulla di tutto ciograve Tutto il sistema assolutamente diatonico - in base alquale si regge la struttura armonica di questa forma musicale - egrave il MODO o MODALITAgrave

Un modo consiste in una scala naturale priva di alterazioni (ad eccezione del si bemolle attestato tuttaviasolo in epoca piugrave tarda e presente solo in determinate e particolari situazioni) le cui note sono le uniche acomparire allrsquointerno della melodiaQuesto concetto implica che allrsquointerno di un canto gregoriano non esistano modulazioni neacute sensibili otoniche sebbene vi si riconoscano alcune note distintive del modo in cui la melodia egrave scrittaOgni modo infatti egrave caratterizzato da una specifica nota detta finalis (che egrave comune sia al modo autenticosia al rispettivo plagale) e ad una nota peculiare detta repercussio o corda di recita18 attorno alla quale egraveorganizzata la linea melodica La modalitagrave si definisce dalla cadenza finale Accanto a queste duecaratteristiche se ne aggiunge una terza lrsquoambitus lrsquoestensione tra la nota piugrave bassa e la nota piugrave alta checaratterizzano lrsquointero brano

I teorici medievali nel contesto della riforma carolingia cercarono la sistematizzazione del gregorianoattraverso il legame con la musica greca la terminologia divenne il criterio significativo della continuitagravefra la cultura antica e quella medievale Crsquoegrave perograve da dire che i modi dellrsquoantica Grecia non corrispondevanoa quelli mutuati nel canto gregoriano di essi furono ripresi solamente i nomiGli otto modi gregoriani corrispondono ad otto diverse tipologie di scale musicali le quali vengonoconcepite come ldquocongiunzionerdquo di due tetracordi diatonici (il tetracordo diatonico egrave definito comeldquosuccessione di quattro suoni congiunti che formano un intervallo di quarta giusta cioegrave due toni e unsemitonordquo) caratterizzati dalla diversa posizione del semitono e dallrsquoassenza di intervalli piugrave piccoli delsemitono

I canti gregoriani con la riforma carolingia vennero catalogati ndash senza tenere conto dellrsquoorigine e dellosviluppo del repertorio ndash attraverso la teoria modale dellrsquooctoechos che egrave punto di arrivo di un processoevolutivo

Gli otto modi dellrsquooctoechos vengono distinti in autentici (protus deuterus tritus e tetrardus conosciutianche come dorico frigio lidio misolidio ndash nomi desunti erroneamente dalla modalitagrave greca antica) eplagali (al cui nome egrave aggiunto il prefisso ldquoipo-rdquo ipodorico ipofrigio ipolidio ipomisolidio)

I modi plagali sono collocati una quarta giusta sotto il rispettivo modo autentico e per verificare se unmodo va classificato nellrsquoautentico oppure nel plagale si deve osservare se la dominante di unacomposizione coincide con una delle due corde tonali scelte per il modo a cui appartiene

17 Dal greco ldquoΟκτώηχοςrdquo ldquootto suonirdquo egrave il quadro teorico in cui sono descritte le otto forme della modalitagrave Inizialmenteapplicate alla musica bizantina questo quadro egrave stato successivamente utilizzato per la descrizione del canto piano e piugraveparticolarmente del canto gregoriano18 Alberto Turco definisce la ldquoCorda di recitardquo come tenore salmodico che nei brani autentici egrave alla distanza di una quinta neiplagali a distanza di una terza oppure di una quarta

21

MODIFINALIS

(F)AMBITUS(Estensione)

REPERCUSSIODominante (D)

IDorico

PROTUSAutentico Re Re ndash Re La

IIIpodorico

Plagale Re La ndash La Fa

IIIFrigio

DEUTERUSAutentico Mi Mi ndash Mi Do (Si)

IVIpofrigio

Plagale Mi Si ndash Si La

VLidio

TRITUSAutentico Fa Fa ndash Fa Do

VIIpolidio

Plagale Fa Do ndash Do La

VIIMisolidio

TETRARDUSAutentico Sol Sol ndash Sol Re

VIIIIpomisolidio

Plagale Sol Re - Re Do

Di seguito gli otto MODI

DEUTERUS AUTENTICO (III Modo)

DEUTERUS PLAGALE (IV Modo)

TRITUS AUTENTICO (V Modo)

TRITUS PLAGALE (VI Modo)

PROTUS AUTENTICO (I Modo)

PROTUS PLAGALE (II Modo)

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Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

23

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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LA SALMODIA

I generi compositivi che caratterizzano il canto gregoriano (sillabico semiornato ornato) comprendonoforme musicali che prevedono lrsquoalternanza tra una parte responsoriale generalmente eseguita dalla scholae i versetti salmodici affidati ad un solista o a un gruppo di pochi cantori Lrsquoesecuzione di questi versetti egravedefinita appunto SalmodiaIl canto della salmodia egrave strutturato su modelli melodici che mantengono sempre gli stessi elementistrutturali questi vengono detti toni salmodici e sono strettamente legati alla modalitagrave del brano al qualesono associati

Regole della salmodia

La Salmodia sempliceIl tono di un salmo egrave costituito dalle seguenti parti

a) LrsquoIntonazione o Intonatiob) Il Tenore salmodico o Corda di Recita o Dominantec) La Flexad) La Cadenza Mediana o Mediatioe) Le sillabe di preparazionef) La Cadenza Finale o Terminatio

LrsquoIntonazioneLa struttura formulare di intonazione costituisce il legame melodico tra la finale dellrsquoAntifona e il Tenoresalmodico La troviamo generalmente sulle prime due sillabe del versetto e utilizza neumi di uno o duesuoni Raramente il tono salmodico inizia direttamente sulla corda di recitaDi solito la struttura formulare dellrsquointonazione riguarda solo il primo verso gli altri versi inizianodirettamente con la nota del Tenore salmodico o Corda di Recita Quando lrsquointonazione deve ripetersi adogni verso come nel Magnificat questo viene sempre indicato

Il Tenore salmodicoEgrave la nota sulla quale viene cantillata la maggior parte del versetto sia nel primo che nel secondo emistichioDi fatto egrave lrsquoelemento che caratterizza il tono salmodicoLrsquounica eccezione riguarda il Tonus Peregrinus (che illustreremo piugrave avanti) caratterizzato dal fatto dipresentare due tenori distinti per i due emistichi LA e SOL

La FlexaQuando il primo emistichio risulta molto lungo viene di solito ldquospezzatordquo da unrsquoinflessione melodicadenominata Flexa (segnata da una croce dagger) La sillaba drsquoaccento della parola interessata egrave posta sullostesso grado del Tenore salmodico mentre la sillaba finale egrave cantata su un grado inferiore che risulta digrado congiunto quando la distanza egrave di tono intero quando la corda di recita egrave sul DO o sul FA si evitalrsquoinflessione semitonale a vantaggio di unrsquoinflessione di terza minore

La Cadenza Mediana o MediatioCostituisce la conclusione del primo emistichio egrave unica per ciascun tono e si applica allrsquoultima parola delprimo emistichio Con riferimento allrsquoesempio riportato piugrave avanti la cadenza egrave detta a un accento ed egravecostituita da una nota drsquoaccento sulla quale egrave posta la sillaba tonica dellrsquoultima parola e di una nota finalesulla quale egrave cantata la sillaba finale nel caso di una parola che presenta lrsquoaccento tonico sulla penultimasillaba (parossitona) Dopo la nota drsquoaccento e strettamente connessa ad essa egrave prevista una nota ldquobiancardquoun punto ldquovuotordquo denominata epentesi19 intercalare da utilizzare se la parola finale presenta lrsquoaccentotonico sulla terzrsquoultima sillaba (proparossitona) Vi sono ancora altre possibilitagrave che qui tralasciamo

Le sillabe di preparazione

19 Dal greco ἐπένϑεσις ldquoinserzionerdquo aggiunta o interposizione nellrsquointerno di un gruppo fonetico o sintattico di un suono nonetimologico

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In alcuni toni salmodici le cadenze mediane si distaccano dalla corda di recita prima del raggiungimentodel primo o unico accento di cadenza Si tratta di uno o piugrave neumi monosonici sui quali vengono cantatele cosiddette sillabe di preparazione che in alcune edizioni di canto gregoriano sono scritte in corsivoLa Cadenza Finale o TerminatioA differenza della cadenza mediana che egrave unica per ciascun modo la cadenza finale detta ancheterminatio puograve presentare forme diverse nellrsquoambito dello stesso tono salmodico (differentiaelig) Ciograve egravedovuto per poter concatenare in maniera agevole e corretta la nota finale della salmodia con lrsquoinizio(incipit) dellrsquoantifona che egrave ripetuta dopo il versetto solisticoNelle edizioni attuali del canto gregoriano la differentia da applicare egrave suggerita alla fine dellrsquoantifona daineumi posti sullrsquo acronimo ldquoE-u-o-u-a-erdquo (Saelig-cu-lo-rum A-men) la prima o le prime due note poste soprale lettere dellrsquoacronimo riguardano il tenore salmodico le altre si riferiscono alle eventuali sillabe dipreparazione e alla cadenza (senza considerare alcuna nota di epentesi) Ancora allrsquoinizio dellrsquoantifonasubito dopo il numero romano o arabo che ne precisa la modalitagrave si trova una lettera che indica innotazione alfabetica lrsquoultima nota della differentia Fino allrsquoAntiphonale Monasticum del 1934 questalettera era scritta in carattere maiuscolo se le finali dellrsquoantifona e della differentia coincidevano nelleedizioni piugrave recenti invece viene scritta sempre in minuscolo Se perograve nellrsquoambito dello stesso tono piugravedifferentiaelig terminano sullo stesso grado queste vengono distinte da un numero aggiunto alla letteraA titolo dimostrativo si riportano i seguenti esempi

AR 1949 p 27

AR 1949 p 44

I nove toni salmodici

Lrsquointonazione salmodica non gode di una finalis fissa e pertanto si adegua al sistema modale solo inriferimento al tenor e alla distribuzione intervallare che ruota attorno ad esso Otto sono pertanto leformule salmodiche piugrave una aggiunta detta modus peregrinus che adotta una doppia corda di recitaprima su la e poi su sol Si tratta presumibilmente del residuo di una forma arcaica concepita quando ilsistema non era ancora codificato Le formule salmodiche rivelano movimenti melodici tipici la perdita ditensione (flexa o terminatio) egrave in genere di terza minore o di grado mentre lrsquoinnalzamento della voce (nellamediatio) egrave piugrave ristretto tono o semitonoPer la natura stessa della distribuzione diatonica degli intervalli (mutuata dal systema teleion) al gradosottostante di tono puograve corrispondere un innalzamento del tenor sia di semitono che di tono se invece ilgrado sottostante egrave di terza minore (in genere con il semitono allrsquoacuto) si ha sempre un innalzamento ditono (altrimenti fra note estreme si creerebbe un improbabile intervallo di quarta diminuita)Quattro sono pertanto i toni il cui tenor dista un tono dalla nota inferiore (I IV VI VII la re) e quattroun semitono (II III V VIII fa do) Questo il formulario che propone il Liber usualis

L- le- luacute- ia E u o u a e

2 D

A

7 c 2

A L- le- luacute- ia Ps Di- xit Doacutemi-nus E u o u a e

25

I TONO

Differentiaelig

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio TenorSillabe dipreparazione

26

D 2

fgg 2

g 3a

a 2a 3

Finalis

D

II TONO

A B

III TONODifferentiaelig

b a

a 2

g g 2

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unicaSill diprep

dagger

vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

Sillabe dipreparazione Finalis

27

IV TONODifferentiaelig

A B

A

B V TONO

A B

g E

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

dagger

vel

Altera positio ejusdem Toni

vel

dagger

dagger

dagger

dagger

vel

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

Sillabe dipreparazione Finalis

28

Sillabe dipreparazione Finalis

c A A

dcf LU p 730

VI TONO

A B

VII TONODifferentiaelig

a b

c c 2

d

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

Tenor Finalis unica

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

dagger

dagger vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Finalis

29

VIII TONODifferentiaelig

GA G

cB

TONUS PEREGRINUS

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Sillabe dipreparazione Finalis

dagger

vel

Int Tenore et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

dagger

dagger

Alio modo

tenori distinti per i due emistichiLA e SOL

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SINTESI

NEUMI MONOSONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUM Usato generalmente anche per designarelrsquoaccento grave delle sillabe

In composizione con altre forme neumatiche

PUNCTUMINCLINATUMO ROMBOIDALE Parte del Climacus e delle forme subbipunctis

VIRGA Per lrsquoaccento acuto

PUNTINO Per un valore sillabico diminuito

NEUMI PLURISONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

CLIVIS Formato da due note discendenti composto da una virgae da un tractulus si eseguono legando dallrsquoacuto al gravesenza impulsi su una singola nota

PES o PODATUS Neuma ascendente di due note Lrsquointervallo tra i duesuoni non supera mai la quinta giusta Egrave lrsquoaccostamentodi un suono grave tractulus e uno acuto virga Anche perquesto neuma non ci sono impulsi sulle note malrsquoesecuzione deve scorrere con perfetta legatura dal bassoallrsquoalto

PORRECTUS Neuma plurisonico di tre suoni acuto-grave-acuto egraveformato da una clivis con lrsquoaggiunta di una virga Trenote legate emesse senza impulsi intermedi perarticolazione sillabica sulla terza nota si produce unaleggera attrazione

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TORCULUS Formato da tre suoni grave-acuto-grave trae origine dalpes con lrsquoaggiunta del terzo suono piugrave basso vieneeseguito legato con una leggera spinta del terzo suono

CLIMACUS Sono tre note discendenti viene anche chiamato virgasubbipunctis con possibilitagrave di avere alte note in discesa eallora saragrave subtripunctis subdiatesseris (una + quattro)subdiapente (una + cinque)

SCANDICUS Neuma formato da tre note ascendenti con leggeroaumento della prima nota

SALICUS Formato da tre note ascendenti con la nota culminante alsecondo grado (sottolineata dallrsquoictus)

TRIGONUS Due note allrsquounisono e la terza piugrave bassa Non si trovamai isolato su una sillaba ma in composizione con altrineumi il cui valore risulteragrave diminuito il canto cioegrave devepresentare un suono piugrave leggero

BIVIRGATRIVIRGA Neuma con piugrave suoni allrsquounisono viene eseguito con una

ripercussione cioegrave una ripetizione del suono sen zainterruzione (leggere pulsazioni onda acustica)

STROPHICUS Anche questo egrave un neuma plurisonico con noteallrsquounisono ma con valori sillabici diminuiti quindi piugraveleggeri e con ripercussione rapida

ORISCUS Neuma di conduzione melodica posto tra due neumi dimaggior importanza egrave impiegato in composizione di altrineumi la sua interpretazione va considerata nel contestoverbo-melodico

PRESSUS

Major e Minor per differenza di intervalli formato da duesuoni allrsquounisono ed un terzo discendente Puograve trovarsiisolato su una sillaba o in composizione con altri neumi

VIRGA STRATA Le prime due note possono essere allrsquounisono o essereequivalenti al gruppo pes In entrambi i casi lrsquoultima nota(oriscus) egrave sempre una nota piugrave grave

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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Le emozioni espresse dai MODI Gregoriani

Nei secoli si egrave affermato che ad ogni modo corrispondesse uno specifico stato drsquoanimo o sentimento Ciograveha effettivamente un riscontro nella realtagrave visto che lrsquoascolto di brani in modalitagrave diverse dagrave allrsquoascoltatoremoderno differenti emozioni Guido drsquoArezzo il fondatore della notazione diastematica gregorianaaffermograve in proposito

laquoIl primo egrave grave il secondo triste il terzo mistico il quarto armonioso il quintoallegro il sesto devoto il settimo angelico lrsquoottavo perfettoraquo

Adagraven de Fulda cosigrave li commenta

laquoIl primo modo si presta a ogni sentimento il secondo egrave adatto alle cose tristi il terzo egraveveemente il quarto egrave tenero il quinto si addice agli allegri il sesto alle persone diprovata pietagrave il settimo attiene alla gioventugrave e lrsquoottavo alla saggezzaraquo

Juan de Espinosa autore del XVI secolo commenta a sua volta

laquoIl primo egrave allegro e molto adatto per attenuare le passioni dellrsquoanimo [hellip] grave epiangente il secondo molto appropriato per provocare lacrime [hellip] il terzo egrave moltoefficace per incitare allrsquoira [hellip] mentre il quarto prende in seacute ogni gioia incita aidiletti e calma la rabbia [hellip] il quinto produce allegria e piacere a coloro che sonotristi [hellip] lacrimoso e pietoso egrave il sesto [hellip] piacere e tristezza si uniscono nel settimo[hellip] per forza devrsquoessere molto allegro lrsquoottavo [hellip]raquo

(Trattato dei principi 1520)

Ciograve che bisogna sempre tener presente egrave che nel canto gregoriano ogni suono esiste in relazione a seacute stessoNon esistono relazioni armoniche o verticali che vincolano un suono rispetto ad un altro come potrebbeavvenire con la sensibile della tonalitagrave neacute la melodia puograve venir forzata (con il limite evidente di questadefinizione) verso un certo andamento percheacute lrsquoarmonia deve seguire un certo corso come avviene invecenella tonalitagrave canonicaLrsquounico punto di riferimento per la melodia gregoriana egrave costituito dallrsquoinsieme di ambitus finalis erepercussio ma anche questo talvolta egrave turbato soprattutto nei canti piugrave antichi che possono mostrareinflussi delle antiche modalitagrave greche o dellrsquoantico canto romano o gallicano

Pratica del Canto Gregoriano

Non egrave nostra intenzione proporre un saggio di interpretazione del canto gregoriano neacute una lezione sullavocalitagrave da adottare per esso poicheacute illustri e valenti gregorianisti hanno affrontato e proposto lrsquoargomentocon la dovuta completezza A noi interessa precisare come il canto gregoriano debba inserirsi nellamoderna liturgia cattolica Innanzituttosi deve ricordare che

La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizionigli si riservi il posto principale

(Sacrosantum Concilium cap VI116)

da cui si evince quanto sia errato ritenere questa forma musicale obsoleta o inadatta alla liturgia modernatanto per lo stile quanto per la linguaNon egrave importante che lrsquoesecuzione dei canti gregoriani nella liturgia sia perfetta e filologica ma egravesufficiente tener presente alcuni semplici principi per ottenere risultati soddisfacentiDistinguiamo quindi alcuni punti chiave per interpretare ed eseguire correttamente le diverse forme delcanto gregoriano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

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II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

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necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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Le stanghette

Per indicare le pause o segnare i punti del respiro vengono poste delle stanghette che hanno un valorediverso in base alla loro lunghezza

La stanghetta piugrave corta o quarto di stanghetta (divisio minima) definisce uno stacco brevissimo o unrespiro cortissimo un respiro che si puograve anche evitare Rappresenta anche la fine di un inciso musicaleLa stanghetta media (divisio minor) che viene posta tra i due righi interni al tetragramma definisce unrespiro normale che non crei ldquotempi di silenziordquo e sufficiente per riprendere subito il canto della semifrasesuccessiva Costituisce anche la fine di una semifrase musicaleLa stanghetta intera (divisio major) quella che percorre verticalmente il tetragramma egrave un respiroprofondo o una pausa evidente un attimo di silenzio che puograve essere anche definito ldquounrsquoespressionerdquo Essaindica una pausa del valore di una notae la fine di una frase musicaleLa doppia stanghetta (divisio finalis) delimita i versetti indica la conclusione di tutta la composizione odella prima parte per poi essere seguita dal SALMO o dal VERSETTOla fine di un brano Allrsquointerno diun canto indica lrsquoalternarsi dei cori (Gloria e Credo) Nel caso di un solo coro assume il significato disemplice stanghetta intera

Le alterazioni

Sono solo due e si trovano soltanto davanti al Si il bemolle e al bequadro A volte per esigenze tipografiche le alterazioni vengono poste davanti al neuma contenente il Si

Il bemolle viene annullato

quando intervenga un bequadro da qualsiasi tipo di stanghetta dal cambio di parola per conservare il bemolle occorre segnarlo allrsquoinizio di ogni parola

Se lrsquoeffetto del bemolle deve valere per tutto il brano egrave possibile conformemente alla prassi moderna nongregoriana porre il segno come armatura di chiave

SI naturaleSIb

Kyacute- ri- e

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Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

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Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

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Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

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Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

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Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

13

Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

13

INTRODUZIONE AL CANTO GREGORIANONome forma e valore delle note - Nomi dei Neumi10 o Gruppi

Neumi Monosonici (con o senza segni ritmici)

1 2 3 4 5a) PUNCTUM

oTRACTULUS11

b) PUNCTUMINCLINATUM

c) VIRGA

d) QUILISMA12

e) APOSTROPHAo STROPHA

f) ORISCUS Neografie13

g) PUNCTUMLIQUESCENS

SpiegazioneColonna 1 In questa colonna le singole note senza segni ritmici hanno il valore di una croma nella musicamoderna E come nella musica moderna possiamo trovare due tre o piugrave tre crome sul movimento cosigrave allostesso modo nel canto Gregoriano possiamo avere due tre o piugrave note singole che formano un ritmocomposto o gruppo ritmico

A queste singole note possono essere aggiunti tre segni ritmici

Colonna 2 Lrsquoepisema verticale segna lrsquoinizio del gruppo composto e la fase ritmica del movimento

10 Sono chiamati ldquoneumi quei segni che dal IX secolo costituiscono la scrittura musicale e che attraverso varie trasformazionidivennero la base della notazione gregoriana classica tuttora in uso detta quadrata Il termine ldquoneumardquo viene dal greco ldquoνεῦμαrdquo(segno cenno) ma prima di essere usato nel senso odierno fu messo in relazione con altre due parole greche ldquoπνεῦμαrdquo (soffiovento) e ldquoνόμοςrdquo (melodia formula melodica) e indicograve nellrsquouso di numerosi autorilo Jubilus il melisma finale degli Alleluja edelle Sequenze11 Dal lat ldquotractusrdquo (part pass di ldquotrahererdquo ldquotirarerdquo Si puograve affermare che eacute lrsquoaccento grave che col tempo si egrave trasformatograficamente in un piccolo tratto orizzontale piugrave o meno ridotto a un punto da cui egrave risultato il punctum e il tractulus piugrave largoche egrave in effetti un punctum episemato12 Dal lat medievale adattamento del gr ldquokeleusmardquo ldquocanto cadenzatordquo13 Si denominano ldquoneografierdquo le grafie tendenti ad una maggiore differenziazione dai segni usati dalla notazione Vaticana alfine di evidenziare giagrave attraverso la notazione quadrata qualche elementare indicazione esecutiva sulla base degli antichicodici I momenti fondamentali dellrsquointroduzione di neografie si possono individuare nellrsquoAM [Antiphonale Monasticum] del1934 e nellrsquoAR2 [Antiphonale Romanum] del 1983 (con lrsquoimportante precedente del PsM [Psalterium Monasticum] del 1981)

== =

14

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

17

Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

17

Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

17

Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

18

Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

18

Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

18

b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

19

b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

19

b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

19

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

20

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

20

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

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I MODI gregoriani lrsquoOCTOECHOS17

Dal punto di vista armonico il canto gregoriano si sviluppa in un sistema di scale semplici in diverseposizioni La tonalitagrave egrave un sistema sviluppato nel Rinascimento che impone perograve una certa rigiditagravestrutturale si riconosco certe tonalitagrave grazie ad un computo di quinte giuste le quali stanno tra di esse inrapporti abbastanza stretti La tonalitagrave si fonda su modulazioni le modulazioni su alterazioni Egrave lrsquouso dellemodulazioni e delle alterazioni che dagrave alla musica tonale il ldquosentimentordquoIl canto gregoriano invece non ha nulla di tutto ciograve Tutto il sistema assolutamente diatonico - in base alquale si regge la struttura armonica di questa forma musicale - egrave il MODO o MODALITAgrave

Un modo consiste in una scala naturale priva di alterazioni (ad eccezione del si bemolle attestato tuttaviasolo in epoca piugrave tarda e presente solo in determinate e particolari situazioni) le cui note sono le uniche acomparire allrsquointerno della melodiaQuesto concetto implica che allrsquointerno di un canto gregoriano non esistano modulazioni neacute sensibili otoniche sebbene vi si riconoscano alcune note distintive del modo in cui la melodia egrave scrittaOgni modo infatti egrave caratterizzato da una specifica nota detta finalis (che egrave comune sia al modo autenticosia al rispettivo plagale) e ad una nota peculiare detta repercussio o corda di recita18 attorno alla quale egraveorganizzata la linea melodica La modalitagrave si definisce dalla cadenza finale Accanto a queste duecaratteristiche se ne aggiunge una terza lrsquoambitus lrsquoestensione tra la nota piugrave bassa e la nota piugrave alta checaratterizzano lrsquointero brano

I teorici medievali nel contesto della riforma carolingia cercarono la sistematizzazione del gregorianoattraverso il legame con la musica greca la terminologia divenne il criterio significativo della continuitagravefra la cultura antica e quella medievale Crsquoegrave perograve da dire che i modi dellrsquoantica Grecia non corrispondevanoa quelli mutuati nel canto gregoriano di essi furono ripresi solamente i nomiGli otto modi gregoriani corrispondono ad otto diverse tipologie di scale musicali le quali vengonoconcepite come ldquocongiunzionerdquo di due tetracordi diatonici (il tetracordo diatonico egrave definito comeldquosuccessione di quattro suoni congiunti che formano un intervallo di quarta giusta cioegrave due toni e unsemitonordquo) caratterizzati dalla diversa posizione del semitono e dallrsquoassenza di intervalli piugrave piccoli delsemitono

I canti gregoriani con la riforma carolingia vennero catalogati ndash senza tenere conto dellrsquoorigine e dellosviluppo del repertorio ndash attraverso la teoria modale dellrsquooctoechos che egrave punto di arrivo di un processoevolutivo

Gli otto modi dellrsquooctoechos vengono distinti in autentici (protus deuterus tritus e tetrardus conosciutianche come dorico frigio lidio misolidio ndash nomi desunti erroneamente dalla modalitagrave greca antica) eplagali (al cui nome egrave aggiunto il prefisso ldquoipo-rdquo ipodorico ipofrigio ipolidio ipomisolidio)

I modi plagali sono collocati una quarta giusta sotto il rispettivo modo autentico e per verificare se unmodo va classificato nellrsquoautentico oppure nel plagale si deve osservare se la dominante di unacomposizione coincide con una delle due corde tonali scelte per il modo a cui appartiene

17 Dal greco ldquoΟκτώηχοςrdquo ldquootto suonirdquo egrave il quadro teorico in cui sono descritte le otto forme della modalitagrave Inizialmenteapplicate alla musica bizantina questo quadro egrave stato successivamente utilizzato per la descrizione del canto piano e piugraveparticolarmente del canto gregoriano18 Alberto Turco definisce la ldquoCorda di recitardquo come tenore salmodico che nei brani autentici egrave alla distanza di una quinta neiplagali a distanza di una terza oppure di una quarta

21

MODIFINALIS

(F)AMBITUS(Estensione)

REPERCUSSIODominante (D)

IDorico

PROTUSAutentico Re Re ndash Re La

IIIpodorico

Plagale Re La ndash La Fa

IIIFrigio

DEUTERUSAutentico Mi Mi ndash Mi Do (Si)

IVIpofrigio

Plagale Mi Si ndash Si La

VLidio

TRITUSAutentico Fa Fa ndash Fa Do

VIIpolidio

Plagale Fa Do ndash Do La

VIIMisolidio

TETRARDUSAutentico Sol Sol ndash Sol Re

VIIIIpomisolidio

Plagale Sol Re - Re Do

Di seguito gli otto MODI

DEUTERUS AUTENTICO (III Modo)

DEUTERUS PLAGALE (IV Modo)

TRITUS AUTENTICO (V Modo)

TRITUS PLAGALE (VI Modo)

PROTUS AUTENTICO (I Modo)

PROTUS PLAGALE (II Modo)

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Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

23

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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LA SALMODIA

I generi compositivi che caratterizzano il canto gregoriano (sillabico semiornato ornato) comprendonoforme musicali che prevedono lrsquoalternanza tra una parte responsoriale generalmente eseguita dalla scholae i versetti salmodici affidati ad un solista o a un gruppo di pochi cantori Lrsquoesecuzione di questi versetti egravedefinita appunto SalmodiaIl canto della salmodia egrave strutturato su modelli melodici che mantengono sempre gli stessi elementistrutturali questi vengono detti toni salmodici e sono strettamente legati alla modalitagrave del brano al qualesono associati

Regole della salmodia

La Salmodia sempliceIl tono di un salmo egrave costituito dalle seguenti parti

a) LrsquoIntonazione o Intonatiob) Il Tenore salmodico o Corda di Recita o Dominantec) La Flexad) La Cadenza Mediana o Mediatioe) Le sillabe di preparazionef) La Cadenza Finale o Terminatio

LrsquoIntonazioneLa struttura formulare di intonazione costituisce il legame melodico tra la finale dellrsquoAntifona e il Tenoresalmodico La troviamo generalmente sulle prime due sillabe del versetto e utilizza neumi di uno o duesuoni Raramente il tono salmodico inizia direttamente sulla corda di recitaDi solito la struttura formulare dellrsquointonazione riguarda solo il primo verso gli altri versi inizianodirettamente con la nota del Tenore salmodico o Corda di Recita Quando lrsquointonazione deve ripetersi adogni verso come nel Magnificat questo viene sempre indicato

Il Tenore salmodicoEgrave la nota sulla quale viene cantillata la maggior parte del versetto sia nel primo che nel secondo emistichioDi fatto egrave lrsquoelemento che caratterizza il tono salmodicoLrsquounica eccezione riguarda il Tonus Peregrinus (che illustreremo piugrave avanti) caratterizzato dal fatto dipresentare due tenori distinti per i due emistichi LA e SOL

La FlexaQuando il primo emistichio risulta molto lungo viene di solito ldquospezzatordquo da unrsquoinflessione melodicadenominata Flexa (segnata da una croce dagger) La sillaba drsquoaccento della parola interessata egrave posta sullostesso grado del Tenore salmodico mentre la sillaba finale egrave cantata su un grado inferiore che risulta digrado congiunto quando la distanza egrave di tono intero quando la corda di recita egrave sul DO o sul FA si evitalrsquoinflessione semitonale a vantaggio di unrsquoinflessione di terza minore

La Cadenza Mediana o MediatioCostituisce la conclusione del primo emistichio egrave unica per ciascun tono e si applica allrsquoultima parola delprimo emistichio Con riferimento allrsquoesempio riportato piugrave avanti la cadenza egrave detta a un accento ed egravecostituita da una nota drsquoaccento sulla quale egrave posta la sillaba tonica dellrsquoultima parola e di una nota finalesulla quale egrave cantata la sillaba finale nel caso di una parola che presenta lrsquoaccento tonico sulla penultimasillaba (parossitona) Dopo la nota drsquoaccento e strettamente connessa ad essa egrave prevista una nota ldquobiancardquoun punto ldquovuotordquo denominata epentesi19 intercalare da utilizzare se la parola finale presenta lrsquoaccentotonico sulla terzrsquoultima sillaba (proparossitona) Vi sono ancora altre possibilitagrave che qui tralasciamo

Le sillabe di preparazione

19 Dal greco ἐπένϑεσις ldquoinserzionerdquo aggiunta o interposizione nellrsquointerno di un gruppo fonetico o sintattico di un suono nonetimologico

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In alcuni toni salmodici le cadenze mediane si distaccano dalla corda di recita prima del raggiungimentodel primo o unico accento di cadenza Si tratta di uno o piugrave neumi monosonici sui quali vengono cantatele cosiddette sillabe di preparazione che in alcune edizioni di canto gregoriano sono scritte in corsivoLa Cadenza Finale o TerminatioA differenza della cadenza mediana che egrave unica per ciascun modo la cadenza finale detta ancheterminatio puograve presentare forme diverse nellrsquoambito dello stesso tono salmodico (differentiaelig) Ciograve egravedovuto per poter concatenare in maniera agevole e corretta la nota finale della salmodia con lrsquoinizio(incipit) dellrsquoantifona che egrave ripetuta dopo il versetto solisticoNelle edizioni attuali del canto gregoriano la differentia da applicare egrave suggerita alla fine dellrsquoantifona daineumi posti sullrsquo acronimo ldquoE-u-o-u-a-erdquo (Saelig-cu-lo-rum A-men) la prima o le prime due note poste soprale lettere dellrsquoacronimo riguardano il tenore salmodico le altre si riferiscono alle eventuali sillabe dipreparazione e alla cadenza (senza considerare alcuna nota di epentesi) Ancora allrsquoinizio dellrsquoantifonasubito dopo il numero romano o arabo che ne precisa la modalitagrave si trova una lettera che indica innotazione alfabetica lrsquoultima nota della differentia Fino allrsquoAntiphonale Monasticum del 1934 questalettera era scritta in carattere maiuscolo se le finali dellrsquoantifona e della differentia coincidevano nelleedizioni piugrave recenti invece viene scritta sempre in minuscolo Se perograve nellrsquoambito dello stesso tono piugravedifferentiaelig terminano sullo stesso grado queste vengono distinte da un numero aggiunto alla letteraA titolo dimostrativo si riportano i seguenti esempi

AR 1949 p 27

AR 1949 p 44

I nove toni salmodici

Lrsquointonazione salmodica non gode di una finalis fissa e pertanto si adegua al sistema modale solo inriferimento al tenor e alla distribuzione intervallare che ruota attorno ad esso Otto sono pertanto leformule salmodiche piugrave una aggiunta detta modus peregrinus che adotta una doppia corda di recitaprima su la e poi su sol Si tratta presumibilmente del residuo di una forma arcaica concepita quando ilsistema non era ancora codificato Le formule salmodiche rivelano movimenti melodici tipici la perdita ditensione (flexa o terminatio) egrave in genere di terza minore o di grado mentre lrsquoinnalzamento della voce (nellamediatio) egrave piugrave ristretto tono o semitonoPer la natura stessa della distribuzione diatonica degli intervalli (mutuata dal systema teleion) al gradosottostante di tono puograve corrispondere un innalzamento del tenor sia di semitono che di tono se invece ilgrado sottostante egrave di terza minore (in genere con il semitono allrsquoacuto) si ha sempre un innalzamento ditono (altrimenti fra note estreme si creerebbe un improbabile intervallo di quarta diminuita)Quattro sono pertanto i toni il cui tenor dista un tono dalla nota inferiore (I IV VI VII la re) e quattroun semitono (II III V VIII fa do) Questo il formulario che propone il Liber usualis

L- le- luacute- ia E u o u a e

2 D

A

7 c 2

A L- le- luacute- ia Ps Di- xit Doacutemi-nus E u o u a e

25

I TONO

Differentiaelig

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio TenorSillabe dipreparazione

26

D 2

fgg 2

g 3a

a 2a 3

Finalis

D

II TONO

A B

III TONODifferentiaelig

b a

a 2

g g 2

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unicaSill diprep

dagger

vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

Sillabe dipreparazione Finalis

27

IV TONODifferentiaelig

A B

A

B V TONO

A B

g E

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

dagger

vel

Altera positio ejusdem Toni

vel

dagger

dagger

dagger

dagger

vel

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

Sillabe dipreparazione Finalis

28

Sillabe dipreparazione Finalis

c A A

dcf LU p 730

VI TONO

A B

VII TONODifferentiaelig

a b

c c 2

d

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

Tenor Finalis unica

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

dagger

dagger vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Finalis

29

VIII TONODifferentiaelig

GA G

cB

TONUS PEREGRINUS

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Sillabe dipreparazione Finalis

dagger

vel

Int Tenore et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

dagger

dagger

Alio modo

tenori distinti per i due emistichiLA e SOL

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SINTESI

NEUMI MONOSONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUM Usato generalmente anche per designarelrsquoaccento grave delle sillabe

In composizione con altre forme neumatiche

PUNCTUMINCLINATUMO ROMBOIDALE Parte del Climacus e delle forme subbipunctis

VIRGA Per lrsquoaccento acuto

PUNTINO Per un valore sillabico diminuito

NEUMI PLURISONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

CLIVIS Formato da due note discendenti composto da una virgae da un tractulus si eseguono legando dallrsquoacuto al gravesenza impulsi su una singola nota

PES o PODATUS Neuma ascendente di due note Lrsquointervallo tra i duesuoni non supera mai la quinta giusta Egrave lrsquoaccostamentodi un suono grave tractulus e uno acuto virga Anche perquesto neuma non ci sono impulsi sulle note malrsquoesecuzione deve scorrere con perfetta legatura dal bassoallrsquoalto

PORRECTUS Neuma plurisonico di tre suoni acuto-grave-acuto egraveformato da una clivis con lrsquoaggiunta di una virga Trenote legate emesse senza impulsi intermedi perarticolazione sillabica sulla terza nota si produce unaleggera attrazione

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TORCULUS Formato da tre suoni grave-acuto-grave trae origine dalpes con lrsquoaggiunta del terzo suono piugrave basso vieneeseguito legato con una leggera spinta del terzo suono

CLIMACUS Sono tre note discendenti viene anche chiamato virgasubbipunctis con possibilitagrave di avere alte note in discesa eallora saragrave subtripunctis subdiatesseris (una + quattro)subdiapente (una + cinque)

SCANDICUS Neuma formato da tre note ascendenti con leggeroaumento della prima nota

SALICUS Formato da tre note ascendenti con la nota culminante alsecondo grado (sottolineata dallrsquoictus)

TRIGONUS Due note allrsquounisono e la terza piugrave bassa Non si trovamai isolato su una sillaba ma in composizione con altrineumi il cui valore risulteragrave diminuito il canto cioegrave devepresentare un suono piugrave leggero

BIVIRGATRIVIRGA Neuma con piugrave suoni allrsquounisono viene eseguito con una

ripercussione cioegrave una ripetizione del suono sen zainterruzione (leggere pulsazioni onda acustica)

STROPHICUS Anche questo egrave un neuma plurisonico con noteallrsquounisono ma con valori sillabici diminuiti quindi piugraveleggeri e con ripercussione rapida

ORISCUS Neuma di conduzione melodica posto tra due neumi dimaggior importanza egrave impiegato in composizione di altrineumi la sua interpretazione va considerata nel contestoverbo-melodico

PRESSUS

Major e Minor per differenza di intervalli formato da duesuoni allrsquounisono ed un terzo discendente Puograve trovarsiisolato su una sillaba o in composizione con altri neumi

VIRGA STRATA Le prime due note possono essere allrsquounisono o essereequivalenti al gruppo pes In entrambi i casi lrsquoultima nota(oriscus) egrave sempre una nota piugrave grave

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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Le emozioni espresse dai MODI Gregoriani

Nei secoli si egrave affermato che ad ogni modo corrispondesse uno specifico stato drsquoanimo o sentimento Ciograveha effettivamente un riscontro nella realtagrave visto che lrsquoascolto di brani in modalitagrave diverse dagrave allrsquoascoltatoremoderno differenti emozioni Guido drsquoArezzo il fondatore della notazione diastematica gregorianaaffermograve in proposito

laquoIl primo egrave grave il secondo triste il terzo mistico il quarto armonioso il quintoallegro il sesto devoto il settimo angelico lrsquoottavo perfettoraquo

Adagraven de Fulda cosigrave li commenta

laquoIl primo modo si presta a ogni sentimento il secondo egrave adatto alle cose tristi il terzo egraveveemente il quarto egrave tenero il quinto si addice agli allegri il sesto alle persone diprovata pietagrave il settimo attiene alla gioventugrave e lrsquoottavo alla saggezzaraquo

Juan de Espinosa autore del XVI secolo commenta a sua volta

laquoIl primo egrave allegro e molto adatto per attenuare le passioni dellrsquoanimo [hellip] grave epiangente il secondo molto appropriato per provocare lacrime [hellip] il terzo egrave moltoefficace per incitare allrsquoira [hellip] mentre il quarto prende in seacute ogni gioia incita aidiletti e calma la rabbia [hellip] il quinto produce allegria e piacere a coloro che sonotristi [hellip] lacrimoso e pietoso egrave il sesto [hellip] piacere e tristezza si uniscono nel settimo[hellip] per forza devrsquoessere molto allegro lrsquoottavo [hellip]raquo

(Trattato dei principi 1520)

Ciograve che bisogna sempre tener presente egrave che nel canto gregoriano ogni suono esiste in relazione a seacute stessoNon esistono relazioni armoniche o verticali che vincolano un suono rispetto ad un altro come potrebbeavvenire con la sensibile della tonalitagrave neacute la melodia puograve venir forzata (con il limite evidente di questadefinizione) verso un certo andamento percheacute lrsquoarmonia deve seguire un certo corso come avviene invecenella tonalitagrave canonicaLrsquounico punto di riferimento per la melodia gregoriana egrave costituito dallrsquoinsieme di ambitus finalis erepercussio ma anche questo talvolta egrave turbato soprattutto nei canti piugrave antichi che possono mostrareinflussi delle antiche modalitagrave greche o dellrsquoantico canto romano o gallicano

Pratica del Canto Gregoriano

Non egrave nostra intenzione proporre un saggio di interpretazione del canto gregoriano neacute una lezione sullavocalitagrave da adottare per esso poicheacute illustri e valenti gregorianisti hanno affrontato e proposto lrsquoargomentocon la dovuta completezza A noi interessa precisare come il canto gregoriano debba inserirsi nellamoderna liturgia cattolica Innanzituttosi deve ricordare che

La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizionigli si riservi il posto principale

(Sacrosantum Concilium cap VI116)

da cui si evince quanto sia errato ritenere questa forma musicale obsoleta o inadatta alla liturgia modernatanto per lo stile quanto per la linguaNon egrave importante che lrsquoesecuzione dei canti gregoriani nella liturgia sia perfetta e filologica ma egravesufficiente tener presente alcuni semplici principi per ottenere risultati soddisfacentiDistinguiamo quindi alcuni punti chiave per interpretare ed eseguire correttamente le diverse forme delcanto gregoriano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

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II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

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necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

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Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

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Segni recenti

Altri due segni che Solesmes ha potuto aggiungere nelle sue edizioni sonola Legatura egrave il segno che corregge i quarti di stanghetta spesso mal posti ma ineliminabili in quantofacenti parte dellrsquoedizione Vaticana ufficiale Si osservi nellrsquoesempio che segue come la legatura indichiperfettamente la fusione tra due vocali -e- (crasi) delle parole ldquote exspectantrdquo

La Virgola indica un fraseggio minimo e talvolta un respiro rapido senza interruzione nel movimentoquesto andragrave a scapito del valore della nota precedente

Lrsquoasterisco e la Crocetta

Lrsquoasterisco semplice allrsquoinizio dei brani indica fin dove canta lrsquointonatore (dopo di che entra il coro)

alla nona invocazione di un kyrie molto sviluppato indica lrsquoalternarsi dei cori (puograve non essereeseguito)

nella salmodia indica la cadenza mediana con pausa relativa

Lrsquoasterisco doppio

si trova soltanto nella nona invocazione del Kyrie quando questo comprende tre o piugrave incisi in talcaso lrsquoasterisco o gli asterischi semplici precedenti indicano lrsquoalternarsi di due semicori e solo ildoppio asterisco indica lrsquounione dei semicori

La crocetta (dagger) si trova solo nel primo emistichio di un versetto salmodico particolarmente lungo adindicare una minima cesura (flexa)

Il cantoEsistono tre tipologie di canto

1 Canto salmodico sillabico o accentus su ogni sillaba si trova 1 nota (qualche volta 2 o 3) trattodai salmi (erano versi di lode a Dio tratti dalla Bibbia) la lettura era sillabica una nota per ognisillaba cantata sempre dal celebrante sullo stesso tono (monotonale o canto piano) (Sequenzeantifone)

2 Canto semiornato o neumatico su ogni sillaba si trovano quasi sempre 2 o 3 note (IntroitiCommunio)

3 Canto ornato melismatico o concentus quando ogni sillaba del testo egrave fiorita da molte noteTipico di questo genere egrave la presenza dei melismi (Alleluia Graduali)

Doacute- mi- ne quin- que ta- leacuten- ta hellip

te ex- speacute- ctant

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Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

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Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

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Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

13

INTRODUZIONE AL CANTO GREGORIANONome forma e valore delle note - Nomi dei Neumi10 o Gruppi

Neumi Monosonici (con o senza segni ritmici)

1 2 3 4 5a) PUNCTUM

oTRACTULUS11

b) PUNCTUMINCLINATUM

c) VIRGA

d) QUILISMA12

e) APOSTROPHAo STROPHA

f) ORISCUS Neografie13

g) PUNCTUMLIQUESCENS

SpiegazioneColonna 1 In questa colonna le singole note senza segni ritmici hanno il valore di una croma nella musicamoderna E come nella musica moderna possiamo trovare due tre o piugrave tre crome sul movimento cosigrave allostesso modo nel canto Gregoriano possiamo avere due tre o piugrave note singole che formano un ritmocomposto o gruppo ritmico

A queste singole note possono essere aggiunti tre segni ritmici

Colonna 2 Lrsquoepisema verticale segna lrsquoinizio del gruppo composto e la fase ritmica del movimento

10 Sono chiamati ldquoneumi quei segni che dal IX secolo costituiscono la scrittura musicale e che attraverso varie trasformazionidivennero la base della notazione gregoriana classica tuttora in uso detta quadrata Il termine ldquoneumardquo viene dal greco ldquoνεῦμαrdquo(segno cenno) ma prima di essere usato nel senso odierno fu messo in relazione con altre due parole greche ldquoπνεῦμαrdquo (soffiovento) e ldquoνόμοςrdquo (melodia formula melodica) e indicograve nellrsquouso di numerosi autorilo Jubilus il melisma finale degli Alleluja edelle Sequenze11 Dal lat ldquotractusrdquo (part pass di ldquotrahererdquo ldquotirarerdquo Si puograve affermare che eacute lrsquoaccento grave che col tempo si egrave trasformatograficamente in un piccolo tratto orizzontale piugrave o meno ridotto a un punto da cui egrave risultato il punctum e il tractulus piugrave largoche egrave in effetti un punctum episemato12 Dal lat medievale adattamento del gr ldquokeleusmardquo ldquocanto cadenzatordquo13 Si denominano ldquoneografierdquo le grafie tendenti ad una maggiore differenziazione dai segni usati dalla notazione Vaticana alfine di evidenziare giagrave attraverso la notazione quadrata qualche elementare indicazione esecutiva sulla base degli antichicodici I momenti fondamentali dellrsquointroduzione di neografie si possono individuare nellrsquoAM [Antiphonale Monasticum] del1934 e nellrsquoAR2 [Antiphonale Romanum] del 1983 (con lrsquoimportante precedente del PsM [Psalterium Monasticum] del 1981)

== =

14

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

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Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

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Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

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Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

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Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

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Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

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Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

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Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

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b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

19

b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

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b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

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Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

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Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

20

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

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I MODI gregoriani lrsquoOCTOECHOS17

Dal punto di vista armonico il canto gregoriano si sviluppa in un sistema di scale semplici in diverseposizioni La tonalitagrave egrave un sistema sviluppato nel Rinascimento che impone perograve una certa rigiditagravestrutturale si riconosco certe tonalitagrave grazie ad un computo di quinte giuste le quali stanno tra di esse inrapporti abbastanza stretti La tonalitagrave si fonda su modulazioni le modulazioni su alterazioni Egrave lrsquouso dellemodulazioni e delle alterazioni che dagrave alla musica tonale il ldquosentimentordquoIl canto gregoriano invece non ha nulla di tutto ciograve Tutto il sistema assolutamente diatonico - in base alquale si regge la struttura armonica di questa forma musicale - egrave il MODO o MODALITAgrave

Un modo consiste in una scala naturale priva di alterazioni (ad eccezione del si bemolle attestato tuttaviasolo in epoca piugrave tarda e presente solo in determinate e particolari situazioni) le cui note sono le uniche acomparire allrsquointerno della melodiaQuesto concetto implica che allrsquointerno di un canto gregoriano non esistano modulazioni neacute sensibili otoniche sebbene vi si riconoscano alcune note distintive del modo in cui la melodia egrave scrittaOgni modo infatti egrave caratterizzato da una specifica nota detta finalis (che egrave comune sia al modo autenticosia al rispettivo plagale) e ad una nota peculiare detta repercussio o corda di recita18 attorno alla quale egraveorganizzata la linea melodica La modalitagrave si definisce dalla cadenza finale Accanto a queste duecaratteristiche se ne aggiunge una terza lrsquoambitus lrsquoestensione tra la nota piugrave bassa e la nota piugrave alta checaratterizzano lrsquointero brano

I teorici medievali nel contesto della riforma carolingia cercarono la sistematizzazione del gregorianoattraverso il legame con la musica greca la terminologia divenne il criterio significativo della continuitagravefra la cultura antica e quella medievale Crsquoegrave perograve da dire che i modi dellrsquoantica Grecia non corrispondevanoa quelli mutuati nel canto gregoriano di essi furono ripresi solamente i nomiGli otto modi gregoriani corrispondono ad otto diverse tipologie di scale musicali le quali vengonoconcepite come ldquocongiunzionerdquo di due tetracordi diatonici (il tetracordo diatonico egrave definito comeldquosuccessione di quattro suoni congiunti che formano un intervallo di quarta giusta cioegrave due toni e unsemitonordquo) caratterizzati dalla diversa posizione del semitono e dallrsquoassenza di intervalli piugrave piccoli delsemitono

I canti gregoriani con la riforma carolingia vennero catalogati ndash senza tenere conto dellrsquoorigine e dellosviluppo del repertorio ndash attraverso la teoria modale dellrsquooctoechos che egrave punto di arrivo di un processoevolutivo

Gli otto modi dellrsquooctoechos vengono distinti in autentici (protus deuterus tritus e tetrardus conosciutianche come dorico frigio lidio misolidio ndash nomi desunti erroneamente dalla modalitagrave greca antica) eplagali (al cui nome egrave aggiunto il prefisso ldquoipo-rdquo ipodorico ipofrigio ipolidio ipomisolidio)

I modi plagali sono collocati una quarta giusta sotto il rispettivo modo autentico e per verificare se unmodo va classificato nellrsquoautentico oppure nel plagale si deve osservare se la dominante di unacomposizione coincide con una delle due corde tonali scelte per il modo a cui appartiene

17 Dal greco ldquoΟκτώηχοςrdquo ldquootto suonirdquo egrave il quadro teorico in cui sono descritte le otto forme della modalitagrave Inizialmenteapplicate alla musica bizantina questo quadro egrave stato successivamente utilizzato per la descrizione del canto piano e piugraveparticolarmente del canto gregoriano18 Alberto Turco definisce la ldquoCorda di recitardquo come tenore salmodico che nei brani autentici egrave alla distanza di una quinta neiplagali a distanza di una terza oppure di una quarta

21

MODIFINALIS

(F)AMBITUS(Estensione)

REPERCUSSIODominante (D)

IDorico

PROTUSAutentico Re Re ndash Re La

IIIpodorico

Plagale Re La ndash La Fa

IIIFrigio

DEUTERUSAutentico Mi Mi ndash Mi Do (Si)

IVIpofrigio

Plagale Mi Si ndash Si La

VLidio

TRITUSAutentico Fa Fa ndash Fa Do

VIIpolidio

Plagale Fa Do ndash Do La

VIIMisolidio

TETRARDUSAutentico Sol Sol ndash Sol Re

VIIIIpomisolidio

Plagale Sol Re - Re Do

Di seguito gli otto MODI

DEUTERUS AUTENTICO (III Modo)

DEUTERUS PLAGALE (IV Modo)

TRITUS AUTENTICO (V Modo)

TRITUS PLAGALE (VI Modo)

PROTUS AUTENTICO (I Modo)

PROTUS PLAGALE (II Modo)

22

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

23

LA SALMODIA

I generi compositivi che caratterizzano il canto gregoriano (sillabico semiornato ornato) comprendonoforme musicali che prevedono lrsquoalternanza tra una parte responsoriale generalmente eseguita dalla scholae i versetti salmodici affidati ad un solista o a un gruppo di pochi cantori Lrsquoesecuzione di questi versetti egravedefinita appunto SalmodiaIl canto della salmodia egrave strutturato su modelli melodici che mantengono sempre gli stessi elementistrutturali questi vengono detti toni salmodici e sono strettamente legati alla modalitagrave del brano al qualesono associati

Regole della salmodia

La Salmodia sempliceIl tono di un salmo egrave costituito dalle seguenti parti

a) LrsquoIntonazione o Intonatiob) Il Tenore salmodico o Corda di Recita o Dominantec) La Flexad) La Cadenza Mediana o Mediatioe) Le sillabe di preparazionef) La Cadenza Finale o Terminatio

LrsquoIntonazioneLa struttura formulare di intonazione costituisce il legame melodico tra la finale dellrsquoAntifona e il Tenoresalmodico La troviamo generalmente sulle prime due sillabe del versetto e utilizza neumi di uno o duesuoni Raramente il tono salmodico inizia direttamente sulla corda di recitaDi solito la struttura formulare dellrsquointonazione riguarda solo il primo verso gli altri versi inizianodirettamente con la nota del Tenore salmodico o Corda di Recita Quando lrsquointonazione deve ripetersi adogni verso come nel Magnificat questo viene sempre indicato

Il Tenore salmodicoEgrave la nota sulla quale viene cantillata la maggior parte del versetto sia nel primo che nel secondo emistichioDi fatto egrave lrsquoelemento che caratterizza il tono salmodicoLrsquounica eccezione riguarda il Tonus Peregrinus (che illustreremo piugrave avanti) caratterizzato dal fatto dipresentare due tenori distinti per i due emistichi LA e SOL

La FlexaQuando il primo emistichio risulta molto lungo viene di solito ldquospezzatordquo da unrsquoinflessione melodicadenominata Flexa (segnata da una croce dagger) La sillaba drsquoaccento della parola interessata egrave posta sullostesso grado del Tenore salmodico mentre la sillaba finale egrave cantata su un grado inferiore che risulta digrado congiunto quando la distanza egrave di tono intero quando la corda di recita egrave sul DO o sul FA si evitalrsquoinflessione semitonale a vantaggio di unrsquoinflessione di terza minore

La Cadenza Mediana o MediatioCostituisce la conclusione del primo emistichio egrave unica per ciascun tono e si applica allrsquoultima parola delprimo emistichio Con riferimento allrsquoesempio riportato piugrave avanti la cadenza egrave detta a un accento ed egravecostituita da una nota drsquoaccento sulla quale egrave posta la sillaba tonica dellrsquoultima parola e di una nota finalesulla quale egrave cantata la sillaba finale nel caso di una parola che presenta lrsquoaccento tonico sulla penultimasillaba (parossitona) Dopo la nota drsquoaccento e strettamente connessa ad essa egrave prevista una nota ldquobiancardquoun punto ldquovuotordquo denominata epentesi19 intercalare da utilizzare se la parola finale presenta lrsquoaccentotonico sulla terzrsquoultima sillaba (proparossitona) Vi sono ancora altre possibilitagrave che qui tralasciamo

Le sillabe di preparazione

19 Dal greco ἐπένϑεσις ldquoinserzionerdquo aggiunta o interposizione nellrsquointerno di un gruppo fonetico o sintattico di un suono nonetimologico

24

In alcuni toni salmodici le cadenze mediane si distaccano dalla corda di recita prima del raggiungimentodel primo o unico accento di cadenza Si tratta di uno o piugrave neumi monosonici sui quali vengono cantatele cosiddette sillabe di preparazione che in alcune edizioni di canto gregoriano sono scritte in corsivoLa Cadenza Finale o TerminatioA differenza della cadenza mediana che egrave unica per ciascun modo la cadenza finale detta ancheterminatio puograve presentare forme diverse nellrsquoambito dello stesso tono salmodico (differentiaelig) Ciograve egravedovuto per poter concatenare in maniera agevole e corretta la nota finale della salmodia con lrsquoinizio(incipit) dellrsquoantifona che egrave ripetuta dopo il versetto solisticoNelle edizioni attuali del canto gregoriano la differentia da applicare egrave suggerita alla fine dellrsquoantifona daineumi posti sullrsquo acronimo ldquoE-u-o-u-a-erdquo (Saelig-cu-lo-rum A-men) la prima o le prime due note poste soprale lettere dellrsquoacronimo riguardano il tenore salmodico le altre si riferiscono alle eventuali sillabe dipreparazione e alla cadenza (senza considerare alcuna nota di epentesi) Ancora allrsquoinizio dellrsquoantifonasubito dopo il numero romano o arabo che ne precisa la modalitagrave si trova una lettera che indica innotazione alfabetica lrsquoultima nota della differentia Fino allrsquoAntiphonale Monasticum del 1934 questalettera era scritta in carattere maiuscolo se le finali dellrsquoantifona e della differentia coincidevano nelleedizioni piugrave recenti invece viene scritta sempre in minuscolo Se perograve nellrsquoambito dello stesso tono piugravedifferentiaelig terminano sullo stesso grado queste vengono distinte da un numero aggiunto alla letteraA titolo dimostrativo si riportano i seguenti esempi

AR 1949 p 27

AR 1949 p 44

I nove toni salmodici

Lrsquointonazione salmodica non gode di una finalis fissa e pertanto si adegua al sistema modale solo inriferimento al tenor e alla distribuzione intervallare che ruota attorno ad esso Otto sono pertanto leformule salmodiche piugrave una aggiunta detta modus peregrinus che adotta una doppia corda di recitaprima su la e poi su sol Si tratta presumibilmente del residuo di una forma arcaica concepita quando ilsistema non era ancora codificato Le formule salmodiche rivelano movimenti melodici tipici la perdita ditensione (flexa o terminatio) egrave in genere di terza minore o di grado mentre lrsquoinnalzamento della voce (nellamediatio) egrave piugrave ristretto tono o semitonoPer la natura stessa della distribuzione diatonica degli intervalli (mutuata dal systema teleion) al gradosottostante di tono puograve corrispondere un innalzamento del tenor sia di semitono che di tono se invece ilgrado sottostante egrave di terza minore (in genere con il semitono allrsquoacuto) si ha sempre un innalzamento ditono (altrimenti fra note estreme si creerebbe un improbabile intervallo di quarta diminuita)Quattro sono pertanto i toni il cui tenor dista un tono dalla nota inferiore (I IV VI VII la re) e quattroun semitono (II III V VIII fa do) Questo il formulario che propone il Liber usualis

L- le- luacute- ia E u o u a e

2 D

A

7 c 2

A L- le- luacute- ia Ps Di- xit Doacutemi-nus E u o u a e

25

I TONO

Differentiaelig

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio TenorSillabe dipreparazione

26

D 2

fgg 2

g 3a

a 2a 3

Finalis

D

II TONO

A B

III TONODifferentiaelig

b a

a 2

g g 2

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unicaSill diprep

dagger

vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

Sillabe dipreparazione Finalis

27

IV TONODifferentiaelig

A B

A

B V TONO

A B

g E

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

dagger

vel

Altera positio ejusdem Toni

vel

dagger

dagger

dagger

dagger

vel

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

Sillabe dipreparazione Finalis

28

Sillabe dipreparazione Finalis

c A A

dcf LU p 730

VI TONO

A B

VII TONODifferentiaelig

a b

c c 2

d

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

Tenor Finalis unica

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

dagger

dagger vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Finalis

29

VIII TONODifferentiaelig

GA G

cB

TONUS PEREGRINUS

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Sillabe dipreparazione Finalis

dagger

vel

Int Tenore et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

dagger

dagger

Alio modo

tenori distinti per i due emistichiLA e SOL

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SINTESI

NEUMI MONOSONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUM Usato generalmente anche per designarelrsquoaccento grave delle sillabe

In composizione con altre forme neumatiche

PUNCTUMINCLINATUMO ROMBOIDALE Parte del Climacus e delle forme subbipunctis

VIRGA Per lrsquoaccento acuto

PUNTINO Per un valore sillabico diminuito

NEUMI PLURISONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

CLIVIS Formato da due note discendenti composto da una virgae da un tractulus si eseguono legando dallrsquoacuto al gravesenza impulsi su una singola nota

PES o PODATUS Neuma ascendente di due note Lrsquointervallo tra i duesuoni non supera mai la quinta giusta Egrave lrsquoaccostamentodi un suono grave tractulus e uno acuto virga Anche perquesto neuma non ci sono impulsi sulle note malrsquoesecuzione deve scorrere con perfetta legatura dal bassoallrsquoalto

PORRECTUS Neuma plurisonico di tre suoni acuto-grave-acuto egraveformato da una clivis con lrsquoaggiunta di una virga Trenote legate emesse senza impulsi intermedi perarticolazione sillabica sulla terza nota si produce unaleggera attrazione

31

TORCULUS Formato da tre suoni grave-acuto-grave trae origine dalpes con lrsquoaggiunta del terzo suono piugrave basso vieneeseguito legato con una leggera spinta del terzo suono

CLIMACUS Sono tre note discendenti viene anche chiamato virgasubbipunctis con possibilitagrave di avere alte note in discesa eallora saragrave subtripunctis subdiatesseris (una + quattro)subdiapente (una + cinque)

SCANDICUS Neuma formato da tre note ascendenti con leggeroaumento della prima nota

SALICUS Formato da tre note ascendenti con la nota culminante alsecondo grado (sottolineata dallrsquoictus)

TRIGONUS Due note allrsquounisono e la terza piugrave bassa Non si trovamai isolato su una sillaba ma in composizione con altrineumi il cui valore risulteragrave diminuito il canto cioegrave devepresentare un suono piugrave leggero

BIVIRGATRIVIRGA Neuma con piugrave suoni allrsquounisono viene eseguito con una

ripercussione cioegrave una ripetizione del suono sen zainterruzione (leggere pulsazioni onda acustica)

STROPHICUS Anche questo egrave un neuma plurisonico con noteallrsquounisono ma con valori sillabici diminuiti quindi piugraveleggeri e con ripercussione rapida

ORISCUS Neuma di conduzione melodica posto tra due neumi dimaggior importanza egrave impiegato in composizione di altrineumi la sua interpretazione va considerata nel contestoverbo-melodico

PRESSUS

Major e Minor per differenza di intervalli formato da duesuoni allrsquounisono ed un terzo discendente Puograve trovarsiisolato su una sillaba o in composizione con altri neumi

VIRGA STRATA Le prime due note possono essere allrsquounisono o essereequivalenti al gruppo pes In entrambi i casi lrsquoultima nota(oriscus) egrave sempre una nota piugrave grave

32

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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Le emozioni espresse dai MODI Gregoriani

Nei secoli si egrave affermato che ad ogni modo corrispondesse uno specifico stato drsquoanimo o sentimento Ciograveha effettivamente un riscontro nella realtagrave visto che lrsquoascolto di brani in modalitagrave diverse dagrave allrsquoascoltatoremoderno differenti emozioni Guido drsquoArezzo il fondatore della notazione diastematica gregorianaaffermograve in proposito

laquoIl primo egrave grave il secondo triste il terzo mistico il quarto armonioso il quintoallegro il sesto devoto il settimo angelico lrsquoottavo perfettoraquo

Adagraven de Fulda cosigrave li commenta

laquoIl primo modo si presta a ogni sentimento il secondo egrave adatto alle cose tristi il terzo egraveveemente il quarto egrave tenero il quinto si addice agli allegri il sesto alle persone diprovata pietagrave il settimo attiene alla gioventugrave e lrsquoottavo alla saggezzaraquo

Juan de Espinosa autore del XVI secolo commenta a sua volta

laquoIl primo egrave allegro e molto adatto per attenuare le passioni dellrsquoanimo [hellip] grave epiangente il secondo molto appropriato per provocare lacrime [hellip] il terzo egrave moltoefficace per incitare allrsquoira [hellip] mentre il quarto prende in seacute ogni gioia incita aidiletti e calma la rabbia [hellip] il quinto produce allegria e piacere a coloro che sonotristi [hellip] lacrimoso e pietoso egrave il sesto [hellip] piacere e tristezza si uniscono nel settimo[hellip] per forza devrsquoessere molto allegro lrsquoottavo [hellip]raquo

(Trattato dei principi 1520)

Ciograve che bisogna sempre tener presente egrave che nel canto gregoriano ogni suono esiste in relazione a seacute stessoNon esistono relazioni armoniche o verticali che vincolano un suono rispetto ad un altro come potrebbeavvenire con la sensibile della tonalitagrave neacute la melodia puograve venir forzata (con il limite evidente di questadefinizione) verso un certo andamento percheacute lrsquoarmonia deve seguire un certo corso come avviene invecenella tonalitagrave canonicaLrsquounico punto di riferimento per la melodia gregoriana egrave costituito dallrsquoinsieme di ambitus finalis erepercussio ma anche questo talvolta egrave turbato soprattutto nei canti piugrave antichi che possono mostrareinflussi delle antiche modalitagrave greche o dellrsquoantico canto romano o gallicano

Pratica del Canto Gregoriano

Non egrave nostra intenzione proporre un saggio di interpretazione del canto gregoriano neacute una lezione sullavocalitagrave da adottare per esso poicheacute illustri e valenti gregorianisti hanno affrontato e proposto lrsquoargomentocon la dovuta completezza A noi interessa precisare come il canto gregoriano debba inserirsi nellamoderna liturgia cattolica Innanzituttosi deve ricordare che

La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizionigli si riservi il posto principale

(Sacrosantum Concilium cap VI116)

da cui si evince quanto sia errato ritenere questa forma musicale obsoleta o inadatta alla liturgia modernatanto per lo stile quanto per la linguaNon egrave importante che lrsquoesecuzione dei canti gregoriani nella liturgia sia perfetta e filologica ma egravesufficiente tener presente alcuni semplici principi per ottenere risultati soddisfacentiDistinguiamo quindi alcuni punti chiave per interpretare ed eseguire correttamente le diverse forme delcanto gregoriano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

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II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

38

necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

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Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

13

Il tempo e le ripetizioniIl tempo puograve essere

semplice (in questo caso la nota viene trascritta come croma) allungato (in questo caso lrsquoaumento puograve andare da un semplice allungamento fino al raddoppio

indicando una nota da trascrivere con valore di semiminima)

Le ldquoijrdquo poste dopo un versetto sono segno di ritornello e indicano quante volte il versetto va ripetuto(ij = 2 volte) (iij = 3 volte ecc)

Note a tempo allungatoLrsquoallungamento di una nota dipende dal posto e dalla funzione della nota stessa nel contesto melodico eritmico Il riconoscimento delle note a tempo allungato egrave spesso facilitato dalla presenza di due segni

1 Episema7 orizzontale (transversum episema) posto sopra o sotto la nota o un gruppo di note

= = indica un rallentamento del ritmo

2 Punto (punctum-mora) a destra della nota indica il raddoppio del valore della nota stessa3 Episema verticale (rectum episema) egrave un piccolo tratto verticale posto di regola sotto la nota (lo

si incontra perograve anche sopra) prende il nome di Ictus8 lrsquoappoggio cioegrave su di una nota ad indicare ilcosiddetto ritmo elementare musicalmente egrave un appoggio ritmico su determinate sillabe

Vi sono comunque note che vanno allungate anche se prive dei segni citati

la nota che precede il quilisma la nota che precede lo stacco neumatico9

Note a tempo normaleOgni nota priva dei segni aggiuntivi grande o piccola dentellata o inclinata isolata o in composizione(purcheacute non preceda il quilisma o lo stacco neumatico) deve essere trascritta con valore di cromaIl ritmo gregoriano si dice ldquoliberordquo Ciograve non significa assenza di ritmo ma assenza di simmetrie obbligateIl testo del canto gregoriano egrave scritto in un latino che fa riferimento allaccento tonico che egrave lrsquoelementoritmico pregnante Egrave necessaria una dizione corretta del testo poicheacute la durata del neuma dipende dalladurata della fonazione della sillaba ldquotempo sillabicordquo Per i melismi ci si basa sullrsquoanalisi della scritturaCi sono delle interruzioni (stacchi neumatici) che indicano la separazione tra blocchi melodici ai qualifanno riferimento tempi sillabici medi

7 Dal gr epiacutesēma comp di epi- ldquosoprardquo e secircma ldquosegnordquo8 Dal lat īctus ldquobattutardquo ldquocolpordquo deriv di icĕre ldquocolpirerdquo9 Consiste in una interruzione del tratto di penna che disegna il neuma per cui viene isolata graficamente la nota iniziale quellafinale o una nota mediana (si avragrave rispettivamente stacco iniziale terminale mediano) Lrsquoesame dei manoscritti ha rivelato che lostacco intenzionale- soprattutto quello mediano ndash ha un effetto immediato sul ritmo poicheacute segnala come importante la nota cuiesso fa seguito o in altre parole la nota sulla quale srsquoegrave fermata la mano del notatore

Al- le- luacute- ia ij

Fiacute- li- us meacute- us es tu Ictus

Episema

Punctum-mora

13

INTRODUZIONE AL CANTO GREGORIANONome forma e valore delle note - Nomi dei Neumi10 o Gruppi

Neumi Monosonici (con o senza segni ritmici)

1 2 3 4 5a) PUNCTUM

oTRACTULUS11

b) PUNCTUMINCLINATUM

c) VIRGA

d) QUILISMA12

e) APOSTROPHAo STROPHA

f) ORISCUS Neografie13

g) PUNCTUMLIQUESCENS

SpiegazioneColonna 1 In questa colonna le singole note senza segni ritmici hanno il valore di una croma nella musicamoderna E come nella musica moderna possiamo trovare due tre o piugrave tre crome sul movimento cosigrave allostesso modo nel canto Gregoriano possiamo avere due tre o piugrave note singole che formano un ritmocomposto o gruppo ritmico

A queste singole note possono essere aggiunti tre segni ritmici

Colonna 2 Lrsquoepisema verticale segna lrsquoinizio del gruppo composto e la fase ritmica del movimento

10 Sono chiamati ldquoneumi quei segni che dal IX secolo costituiscono la scrittura musicale e che attraverso varie trasformazionidivennero la base della notazione gregoriana classica tuttora in uso detta quadrata Il termine ldquoneumardquo viene dal greco ldquoνεῦμαrdquo(segno cenno) ma prima di essere usato nel senso odierno fu messo in relazione con altre due parole greche ldquoπνεῦμαrdquo (soffiovento) e ldquoνόμοςrdquo (melodia formula melodica) e indicograve nellrsquouso di numerosi autorilo Jubilus il melisma finale degli Alleluja edelle Sequenze11 Dal lat ldquotractusrdquo (part pass di ldquotrahererdquo ldquotirarerdquo Si puograve affermare che eacute lrsquoaccento grave che col tempo si egrave trasformatograficamente in un piccolo tratto orizzontale piugrave o meno ridotto a un punto da cui egrave risultato il punctum e il tractulus piugrave largoche egrave in effetti un punctum episemato12 Dal lat medievale adattamento del gr ldquokeleusmardquo ldquocanto cadenzatordquo13 Si denominano ldquoneografierdquo le grafie tendenti ad una maggiore differenziazione dai segni usati dalla notazione Vaticana alfine di evidenziare giagrave attraverso la notazione quadrata qualche elementare indicazione esecutiva sulla base degli antichicodici I momenti fondamentali dellrsquointroduzione di neografie si possono individuare nellrsquoAM [Antiphonale Monasticum] del1934 e nellrsquoAR2 [Antiphonale Romanum] del 1983 (con lrsquoimportante precedente del PsM [Psalterium Monasticum] del 1981)

== =

14

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

17

Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

17

Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

17

Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

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Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

18

Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

18

b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

19

b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

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b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

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Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

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Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

20

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

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I MODI gregoriani lrsquoOCTOECHOS17

Dal punto di vista armonico il canto gregoriano si sviluppa in un sistema di scale semplici in diverseposizioni La tonalitagrave egrave un sistema sviluppato nel Rinascimento che impone perograve una certa rigiditagravestrutturale si riconosco certe tonalitagrave grazie ad un computo di quinte giuste le quali stanno tra di esse inrapporti abbastanza stretti La tonalitagrave si fonda su modulazioni le modulazioni su alterazioni Egrave lrsquouso dellemodulazioni e delle alterazioni che dagrave alla musica tonale il ldquosentimentordquoIl canto gregoriano invece non ha nulla di tutto ciograve Tutto il sistema assolutamente diatonico - in base alquale si regge la struttura armonica di questa forma musicale - egrave il MODO o MODALITAgrave

Un modo consiste in una scala naturale priva di alterazioni (ad eccezione del si bemolle attestato tuttaviasolo in epoca piugrave tarda e presente solo in determinate e particolari situazioni) le cui note sono le uniche acomparire allrsquointerno della melodiaQuesto concetto implica che allrsquointerno di un canto gregoriano non esistano modulazioni neacute sensibili otoniche sebbene vi si riconoscano alcune note distintive del modo in cui la melodia egrave scrittaOgni modo infatti egrave caratterizzato da una specifica nota detta finalis (che egrave comune sia al modo autenticosia al rispettivo plagale) e ad una nota peculiare detta repercussio o corda di recita18 attorno alla quale egraveorganizzata la linea melodica La modalitagrave si definisce dalla cadenza finale Accanto a queste duecaratteristiche se ne aggiunge una terza lrsquoambitus lrsquoestensione tra la nota piugrave bassa e la nota piugrave alta checaratterizzano lrsquointero brano

I teorici medievali nel contesto della riforma carolingia cercarono la sistematizzazione del gregorianoattraverso il legame con la musica greca la terminologia divenne il criterio significativo della continuitagravefra la cultura antica e quella medievale Crsquoegrave perograve da dire che i modi dellrsquoantica Grecia non corrispondevanoa quelli mutuati nel canto gregoriano di essi furono ripresi solamente i nomiGli otto modi gregoriani corrispondono ad otto diverse tipologie di scale musicali le quali vengonoconcepite come ldquocongiunzionerdquo di due tetracordi diatonici (il tetracordo diatonico egrave definito comeldquosuccessione di quattro suoni congiunti che formano un intervallo di quarta giusta cioegrave due toni e unsemitonordquo) caratterizzati dalla diversa posizione del semitono e dallrsquoassenza di intervalli piugrave piccoli delsemitono

I canti gregoriani con la riforma carolingia vennero catalogati ndash senza tenere conto dellrsquoorigine e dellosviluppo del repertorio ndash attraverso la teoria modale dellrsquooctoechos che egrave punto di arrivo di un processoevolutivo

Gli otto modi dellrsquooctoechos vengono distinti in autentici (protus deuterus tritus e tetrardus conosciutianche come dorico frigio lidio misolidio ndash nomi desunti erroneamente dalla modalitagrave greca antica) eplagali (al cui nome egrave aggiunto il prefisso ldquoipo-rdquo ipodorico ipofrigio ipolidio ipomisolidio)

I modi plagali sono collocati una quarta giusta sotto il rispettivo modo autentico e per verificare se unmodo va classificato nellrsquoautentico oppure nel plagale si deve osservare se la dominante di unacomposizione coincide con una delle due corde tonali scelte per il modo a cui appartiene

17 Dal greco ldquoΟκτώηχοςrdquo ldquootto suonirdquo egrave il quadro teorico in cui sono descritte le otto forme della modalitagrave Inizialmenteapplicate alla musica bizantina questo quadro egrave stato successivamente utilizzato per la descrizione del canto piano e piugraveparticolarmente del canto gregoriano18 Alberto Turco definisce la ldquoCorda di recitardquo come tenore salmodico che nei brani autentici egrave alla distanza di una quinta neiplagali a distanza di una terza oppure di una quarta

21

MODIFINALIS

(F)AMBITUS(Estensione)

REPERCUSSIODominante (D)

IDorico

PROTUSAutentico Re Re ndash Re La

IIIpodorico

Plagale Re La ndash La Fa

IIIFrigio

DEUTERUSAutentico Mi Mi ndash Mi Do (Si)

IVIpofrigio

Plagale Mi Si ndash Si La

VLidio

TRITUSAutentico Fa Fa ndash Fa Do

VIIpolidio

Plagale Fa Do ndash Do La

VIIMisolidio

TETRARDUSAutentico Sol Sol ndash Sol Re

VIIIIpomisolidio

Plagale Sol Re - Re Do

Di seguito gli otto MODI

DEUTERUS AUTENTICO (III Modo)

DEUTERUS PLAGALE (IV Modo)

TRITUS AUTENTICO (V Modo)

TRITUS PLAGALE (VI Modo)

PROTUS AUTENTICO (I Modo)

PROTUS PLAGALE (II Modo)

22

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

23

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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LA SALMODIA

I generi compositivi che caratterizzano il canto gregoriano (sillabico semiornato ornato) comprendonoforme musicali che prevedono lrsquoalternanza tra una parte responsoriale generalmente eseguita dalla scholae i versetti salmodici affidati ad un solista o a un gruppo di pochi cantori Lrsquoesecuzione di questi versetti egravedefinita appunto SalmodiaIl canto della salmodia egrave strutturato su modelli melodici che mantengono sempre gli stessi elementistrutturali questi vengono detti toni salmodici e sono strettamente legati alla modalitagrave del brano al qualesono associati

Regole della salmodia

La Salmodia sempliceIl tono di un salmo egrave costituito dalle seguenti parti

a) LrsquoIntonazione o Intonatiob) Il Tenore salmodico o Corda di Recita o Dominantec) La Flexad) La Cadenza Mediana o Mediatioe) Le sillabe di preparazionef) La Cadenza Finale o Terminatio

LrsquoIntonazioneLa struttura formulare di intonazione costituisce il legame melodico tra la finale dellrsquoAntifona e il Tenoresalmodico La troviamo generalmente sulle prime due sillabe del versetto e utilizza neumi di uno o duesuoni Raramente il tono salmodico inizia direttamente sulla corda di recitaDi solito la struttura formulare dellrsquointonazione riguarda solo il primo verso gli altri versi inizianodirettamente con la nota del Tenore salmodico o Corda di Recita Quando lrsquointonazione deve ripetersi adogni verso come nel Magnificat questo viene sempre indicato

Il Tenore salmodicoEgrave la nota sulla quale viene cantillata la maggior parte del versetto sia nel primo che nel secondo emistichioDi fatto egrave lrsquoelemento che caratterizza il tono salmodicoLrsquounica eccezione riguarda il Tonus Peregrinus (che illustreremo piugrave avanti) caratterizzato dal fatto dipresentare due tenori distinti per i due emistichi LA e SOL

La FlexaQuando il primo emistichio risulta molto lungo viene di solito ldquospezzatordquo da unrsquoinflessione melodicadenominata Flexa (segnata da una croce dagger) La sillaba drsquoaccento della parola interessata egrave posta sullostesso grado del Tenore salmodico mentre la sillaba finale egrave cantata su un grado inferiore che risulta digrado congiunto quando la distanza egrave di tono intero quando la corda di recita egrave sul DO o sul FA si evitalrsquoinflessione semitonale a vantaggio di unrsquoinflessione di terza minore

La Cadenza Mediana o MediatioCostituisce la conclusione del primo emistichio egrave unica per ciascun tono e si applica allrsquoultima parola delprimo emistichio Con riferimento allrsquoesempio riportato piugrave avanti la cadenza egrave detta a un accento ed egravecostituita da una nota drsquoaccento sulla quale egrave posta la sillaba tonica dellrsquoultima parola e di una nota finalesulla quale egrave cantata la sillaba finale nel caso di una parola che presenta lrsquoaccento tonico sulla penultimasillaba (parossitona) Dopo la nota drsquoaccento e strettamente connessa ad essa egrave prevista una nota ldquobiancardquoun punto ldquovuotordquo denominata epentesi19 intercalare da utilizzare se la parola finale presenta lrsquoaccentotonico sulla terzrsquoultima sillaba (proparossitona) Vi sono ancora altre possibilitagrave che qui tralasciamo

Le sillabe di preparazione

19 Dal greco ἐπένϑεσις ldquoinserzionerdquo aggiunta o interposizione nellrsquointerno di un gruppo fonetico o sintattico di un suono nonetimologico

24

In alcuni toni salmodici le cadenze mediane si distaccano dalla corda di recita prima del raggiungimentodel primo o unico accento di cadenza Si tratta di uno o piugrave neumi monosonici sui quali vengono cantatele cosiddette sillabe di preparazione che in alcune edizioni di canto gregoriano sono scritte in corsivoLa Cadenza Finale o TerminatioA differenza della cadenza mediana che egrave unica per ciascun modo la cadenza finale detta ancheterminatio puograve presentare forme diverse nellrsquoambito dello stesso tono salmodico (differentiaelig) Ciograve egravedovuto per poter concatenare in maniera agevole e corretta la nota finale della salmodia con lrsquoinizio(incipit) dellrsquoantifona che egrave ripetuta dopo il versetto solisticoNelle edizioni attuali del canto gregoriano la differentia da applicare egrave suggerita alla fine dellrsquoantifona daineumi posti sullrsquo acronimo ldquoE-u-o-u-a-erdquo (Saelig-cu-lo-rum A-men) la prima o le prime due note poste soprale lettere dellrsquoacronimo riguardano il tenore salmodico le altre si riferiscono alle eventuali sillabe dipreparazione e alla cadenza (senza considerare alcuna nota di epentesi) Ancora allrsquoinizio dellrsquoantifonasubito dopo il numero romano o arabo che ne precisa la modalitagrave si trova una lettera che indica innotazione alfabetica lrsquoultima nota della differentia Fino allrsquoAntiphonale Monasticum del 1934 questalettera era scritta in carattere maiuscolo se le finali dellrsquoantifona e della differentia coincidevano nelleedizioni piugrave recenti invece viene scritta sempre in minuscolo Se perograve nellrsquoambito dello stesso tono piugravedifferentiaelig terminano sullo stesso grado queste vengono distinte da un numero aggiunto alla letteraA titolo dimostrativo si riportano i seguenti esempi

AR 1949 p 27

AR 1949 p 44

I nove toni salmodici

Lrsquointonazione salmodica non gode di una finalis fissa e pertanto si adegua al sistema modale solo inriferimento al tenor e alla distribuzione intervallare che ruota attorno ad esso Otto sono pertanto leformule salmodiche piugrave una aggiunta detta modus peregrinus che adotta una doppia corda di recitaprima su la e poi su sol Si tratta presumibilmente del residuo di una forma arcaica concepita quando ilsistema non era ancora codificato Le formule salmodiche rivelano movimenti melodici tipici la perdita ditensione (flexa o terminatio) egrave in genere di terza minore o di grado mentre lrsquoinnalzamento della voce (nellamediatio) egrave piugrave ristretto tono o semitonoPer la natura stessa della distribuzione diatonica degli intervalli (mutuata dal systema teleion) al gradosottostante di tono puograve corrispondere un innalzamento del tenor sia di semitono che di tono se invece ilgrado sottostante egrave di terza minore (in genere con il semitono allrsquoacuto) si ha sempre un innalzamento ditono (altrimenti fra note estreme si creerebbe un improbabile intervallo di quarta diminuita)Quattro sono pertanto i toni il cui tenor dista un tono dalla nota inferiore (I IV VI VII la re) e quattroun semitono (II III V VIII fa do) Questo il formulario che propone il Liber usualis

L- le- luacute- ia E u o u a e

2 D

A

7 c 2

A L- le- luacute- ia Ps Di- xit Doacutemi-nus E u o u a e

25

I TONO

Differentiaelig

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio TenorSillabe dipreparazione

26

D 2

fgg 2

g 3a

a 2a 3

Finalis

D

II TONO

A B

III TONODifferentiaelig

b a

a 2

g g 2

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unicaSill diprep

dagger

vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

Sillabe dipreparazione Finalis

27

IV TONODifferentiaelig

A B

A

B V TONO

A B

g E

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

dagger

vel

Altera positio ejusdem Toni

vel

dagger

dagger

dagger

dagger

vel

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

Sillabe dipreparazione Finalis

28

Sillabe dipreparazione Finalis

c A A

dcf LU p 730

VI TONO

A B

VII TONODifferentiaelig

a b

c c 2

d

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

Tenor Finalis unica

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

dagger

dagger vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Finalis

29

VIII TONODifferentiaelig

GA G

cB

TONUS PEREGRINUS

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Sillabe dipreparazione Finalis

dagger

vel

Int Tenore et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

dagger

dagger

Alio modo

tenori distinti per i due emistichiLA e SOL

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SINTESI

NEUMI MONOSONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUM Usato generalmente anche per designarelrsquoaccento grave delle sillabe

In composizione con altre forme neumatiche

PUNCTUMINCLINATUMO ROMBOIDALE Parte del Climacus e delle forme subbipunctis

VIRGA Per lrsquoaccento acuto

PUNTINO Per un valore sillabico diminuito

NEUMI PLURISONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

CLIVIS Formato da due note discendenti composto da una virgae da un tractulus si eseguono legando dallrsquoacuto al gravesenza impulsi su una singola nota

PES o PODATUS Neuma ascendente di due note Lrsquointervallo tra i duesuoni non supera mai la quinta giusta Egrave lrsquoaccostamentodi un suono grave tractulus e uno acuto virga Anche perquesto neuma non ci sono impulsi sulle note malrsquoesecuzione deve scorrere con perfetta legatura dal bassoallrsquoalto

PORRECTUS Neuma plurisonico di tre suoni acuto-grave-acuto egraveformato da una clivis con lrsquoaggiunta di una virga Trenote legate emesse senza impulsi intermedi perarticolazione sillabica sulla terza nota si produce unaleggera attrazione

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TORCULUS Formato da tre suoni grave-acuto-grave trae origine dalpes con lrsquoaggiunta del terzo suono piugrave basso vieneeseguito legato con una leggera spinta del terzo suono

CLIMACUS Sono tre note discendenti viene anche chiamato virgasubbipunctis con possibilitagrave di avere alte note in discesa eallora saragrave subtripunctis subdiatesseris (una + quattro)subdiapente (una + cinque)

SCANDICUS Neuma formato da tre note ascendenti con leggeroaumento della prima nota

SALICUS Formato da tre note ascendenti con la nota culminante alsecondo grado (sottolineata dallrsquoictus)

TRIGONUS Due note allrsquounisono e la terza piugrave bassa Non si trovamai isolato su una sillaba ma in composizione con altrineumi il cui valore risulteragrave diminuito il canto cioegrave devepresentare un suono piugrave leggero

BIVIRGATRIVIRGA Neuma con piugrave suoni allrsquounisono viene eseguito con una

ripercussione cioegrave una ripetizione del suono sen zainterruzione (leggere pulsazioni onda acustica)

STROPHICUS Anche questo egrave un neuma plurisonico con noteallrsquounisono ma con valori sillabici diminuiti quindi piugraveleggeri e con ripercussione rapida

ORISCUS Neuma di conduzione melodica posto tra due neumi dimaggior importanza egrave impiegato in composizione di altrineumi la sua interpretazione va considerata nel contestoverbo-melodico

PRESSUS

Major e Minor per differenza di intervalli formato da duesuoni allrsquounisono ed un terzo discendente Puograve trovarsiisolato su una sillaba o in composizione con altri neumi

VIRGA STRATA Le prime due note possono essere allrsquounisono o essereequivalenti al gruppo pes In entrambi i casi lrsquoultima nota(oriscus) egrave sempre una nota piugrave grave

32

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

33

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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Le emozioni espresse dai MODI Gregoriani

Nei secoli si egrave affermato che ad ogni modo corrispondesse uno specifico stato drsquoanimo o sentimento Ciograveha effettivamente un riscontro nella realtagrave visto che lrsquoascolto di brani in modalitagrave diverse dagrave allrsquoascoltatoremoderno differenti emozioni Guido drsquoArezzo il fondatore della notazione diastematica gregorianaaffermograve in proposito

laquoIl primo egrave grave il secondo triste il terzo mistico il quarto armonioso il quintoallegro il sesto devoto il settimo angelico lrsquoottavo perfettoraquo

Adagraven de Fulda cosigrave li commenta

laquoIl primo modo si presta a ogni sentimento il secondo egrave adatto alle cose tristi il terzo egraveveemente il quarto egrave tenero il quinto si addice agli allegri il sesto alle persone diprovata pietagrave il settimo attiene alla gioventugrave e lrsquoottavo alla saggezzaraquo

Juan de Espinosa autore del XVI secolo commenta a sua volta

laquoIl primo egrave allegro e molto adatto per attenuare le passioni dellrsquoanimo [hellip] grave epiangente il secondo molto appropriato per provocare lacrime [hellip] il terzo egrave moltoefficace per incitare allrsquoira [hellip] mentre il quarto prende in seacute ogni gioia incita aidiletti e calma la rabbia [hellip] il quinto produce allegria e piacere a coloro che sonotristi [hellip] lacrimoso e pietoso egrave il sesto [hellip] piacere e tristezza si uniscono nel settimo[hellip] per forza devrsquoessere molto allegro lrsquoottavo [hellip]raquo

(Trattato dei principi 1520)

Ciograve che bisogna sempre tener presente egrave che nel canto gregoriano ogni suono esiste in relazione a seacute stessoNon esistono relazioni armoniche o verticali che vincolano un suono rispetto ad un altro come potrebbeavvenire con la sensibile della tonalitagrave neacute la melodia puograve venir forzata (con il limite evidente di questadefinizione) verso un certo andamento percheacute lrsquoarmonia deve seguire un certo corso come avviene invecenella tonalitagrave canonicaLrsquounico punto di riferimento per la melodia gregoriana egrave costituito dallrsquoinsieme di ambitus finalis erepercussio ma anche questo talvolta egrave turbato soprattutto nei canti piugrave antichi che possono mostrareinflussi delle antiche modalitagrave greche o dellrsquoantico canto romano o gallicano

Pratica del Canto Gregoriano

Non egrave nostra intenzione proporre un saggio di interpretazione del canto gregoriano neacute una lezione sullavocalitagrave da adottare per esso poicheacute illustri e valenti gregorianisti hanno affrontato e proposto lrsquoargomentocon la dovuta completezza A noi interessa precisare come il canto gregoriano debba inserirsi nellamoderna liturgia cattolica Innanzituttosi deve ricordare che

La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizionigli si riservi il posto principale

(Sacrosantum Concilium cap VI116)

da cui si evince quanto sia errato ritenere questa forma musicale obsoleta o inadatta alla liturgia modernatanto per lo stile quanto per la linguaNon egrave importante che lrsquoesecuzione dei canti gregoriani nella liturgia sia perfetta e filologica ma egravesufficiente tener presente alcuni semplici principi per ottenere risultati soddisfacentiDistinguiamo quindi alcuni punti chiave per interpretare ed eseguire correttamente le diverse forme delcanto gregoriano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

37

II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

38

necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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INTRODUZIONE AL CANTO GREGORIANONome forma e valore delle note - Nomi dei Neumi10 o Gruppi

Neumi Monosonici (con o senza segni ritmici)

1 2 3 4 5a) PUNCTUM

oTRACTULUS11

b) PUNCTUMINCLINATUM

c) VIRGA

d) QUILISMA12

e) APOSTROPHAo STROPHA

f) ORISCUS Neografie13

g) PUNCTUMLIQUESCENS

SpiegazioneColonna 1 In questa colonna le singole note senza segni ritmici hanno il valore di una croma nella musicamoderna E come nella musica moderna possiamo trovare due tre o piugrave tre crome sul movimento cosigrave allostesso modo nel canto Gregoriano possiamo avere due tre o piugrave note singole che formano un ritmocomposto o gruppo ritmico

A queste singole note possono essere aggiunti tre segni ritmici

Colonna 2 Lrsquoepisema verticale segna lrsquoinizio del gruppo composto e la fase ritmica del movimento

10 Sono chiamati ldquoneumi quei segni che dal IX secolo costituiscono la scrittura musicale e che attraverso varie trasformazionidivennero la base della notazione gregoriana classica tuttora in uso detta quadrata Il termine ldquoneumardquo viene dal greco ldquoνεῦμαrdquo(segno cenno) ma prima di essere usato nel senso odierno fu messo in relazione con altre due parole greche ldquoπνεῦμαrdquo (soffiovento) e ldquoνόμοςrdquo (melodia formula melodica) e indicograve nellrsquouso di numerosi autorilo Jubilus il melisma finale degli Alleluja edelle Sequenze11 Dal lat ldquotractusrdquo (part pass di ldquotrahererdquo ldquotirarerdquo Si puograve affermare che eacute lrsquoaccento grave che col tempo si egrave trasformatograficamente in un piccolo tratto orizzontale piugrave o meno ridotto a un punto da cui egrave risultato il punctum e il tractulus piugrave largoche egrave in effetti un punctum episemato12 Dal lat medievale adattamento del gr ldquokeleusmardquo ldquocanto cadenzatordquo13 Si denominano ldquoneografierdquo le grafie tendenti ad una maggiore differenziazione dai segni usati dalla notazione Vaticana alfine di evidenziare giagrave attraverso la notazione quadrata qualche elementare indicazione esecutiva sulla base degli antichicodici I momenti fondamentali dellrsquointroduzione di neografie si possono individuare nellrsquoAM [Antiphonale Monasticum] del1934 e nellrsquoAR2 [Antiphonale Romanum] del 1983 (con lrsquoimportante precedente del PsM [Psalterium Monasticum] del 1981)

== =

14

Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

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Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

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Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

15

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

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Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

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Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

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Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

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Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

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Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

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Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

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Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

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Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

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b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

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b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

19

b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

19

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

20

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

20

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

20

I MODI gregoriani lrsquoOCTOECHOS17

Dal punto di vista armonico il canto gregoriano si sviluppa in un sistema di scale semplici in diverseposizioni La tonalitagrave egrave un sistema sviluppato nel Rinascimento che impone perograve una certa rigiditagravestrutturale si riconosco certe tonalitagrave grazie ad un computo di quinte giuste le quali stanno tra di esse inrapporti abbastanza stretti La tonalitagrave si fonda su modulazioni le modulazioni su alterazioni Egrave lrsquouso dellemodulazioni e delle alterazioni che dagrave alla musica tonale il ldquosentimentordquoIl canto gregoriano invece non ha nulla di tutto ciograve Tutto il sistema assolutamente diatonico - in base alquale si regge la struttura armonica di questa forma musicale - egrave il MODO o MODALITAgrave

Un modo consiste in una scala naturale priva di alterazioni (ad eccezione del si bemolle attestato tuttaviasolo in epoca piugrave tarda e presente solo in determinate e particolari situazioni) le cui note sono le uniche acomparire allrsquointerno della melodiaQuesto concetto implica che allrsquointerno di un canto gregoriano non esistano modulazioni neacute sensibili otoniche sebbene vi si riconoscano alcune note distintive del modo in cui la melodia egrave scrittaOgni modo infatti egrave caratterizzato da una specifica nota detta finalis (che egrave comune sia al modo autenticosia al rispettivo plagale) e ad una nota peculiare detta repercussio o corda di recita18 attorno alla quale egraveorganizzata la linea melodica La modalitagrave si definisce dalla cadenza finale Accanto a queste duecaratteristiche se ne aggiunge una terza lrsquoambitus lrsquoestensione tra la nota piugrave bassa e la nota piugrave alta checaratterizzano lrsquointero brano

I teorici medievali nel contesto della riforma carolingia cercarono la sistematizzazione del gregorianoattraverso il legame con la musica greca la terminologia divenne il criterio significativo della continuitagravefra la cultura antica e quella medievale Crsquoegrave perograve da dire che i modi dellrsquoantica Grecia non corrispondevanoa quelli mutuati nel canto gregoriano di essi furono ripresi solamente i nomiGli otto modi gregoriani corrispondono ad otto diverse tipologie di scale musicali le quali vengonoconcepite come ldquocongiunzionerdquo di due tetracordi diatonici (il tetracordo diatonico egrave definito comeldquosuccessione di quattro suoni congiunti che formano un intervallo di quarta giusta cioegrave due toni e unsemitonordquo) caratterizzati dalla diversa posizione del semitono e dallrsquoassenza di intervalli piugrave piccoli delsemitono

I canti gregoriani con la riforma carolingia vennero catalogati ndash senza tenere conto dellrsquoorigine e dellosviluppo del repertorio ndash attraverso la teoria modale dellrsquooctoechos che egrave punto di arrivo di un processoevolutivo

Gli otto modi dellrsquooctoechos vengono distinti in autentici (protus deuterus tritus e tetrardus conosciutianche come dorico frigio lidio misolidio ndash nomi desunti erroneamente dalla modalitagrave greca antica) eplagali (al cui nome egrave aggiunto il prefisso ldquoipo-rdquo ipodorico ipofrigio ipolidio ipomisolidio)

I modi plagali sono collocati una quarta giusta sotto il rispettivo modo autentico e per verificare se unmodo va classificato nellrsquoautentico oppure nel plagale si deve osservare se la dominante di unacomposizione coincide con una delle due corde tonali scelte per il modo a cui appartiene

17 Dal greco ldquoΟκτώηχοςrdquo ldquootto suonirdquo egrave il quadro teorico in cui sono descritte le otto forme della modalitagrave Inizialmenteapplicate alla musica bizantina questo quadro egrave stato successivamente utilizzato per la descrizione del canto piano e piugraveparticolarmente del canto gregoriano18 Alberto Turco definisce la ldquoCorda di recitardquo come tenore salmodico che nei brani autentici egrave alla distanza di una quinta neiplagali a distanza di una terza oppure di una quarta

21

MODIFINALIS

(F)AMBITUS(Estensione)

REPERCUSSIODominante (D)

IDorico

PROTUSAutentico Re Re ndash Re La

IIIpodorico

Plagale Re La ndash La Fa

IIIFrigio

DEUTERUSAutentico Mi Mi ndash Mi Do (Si)

IVIpofrigio

Plagale Mi Si ndash Si La

VLidio

TRITUSAutentico Fa Fa ndash Fa Do

VIIpolidio

Plagale Fa Do ndash Do La

VIIMisolidio

TETRARDUSAutentico Sol Sol ndash Sol Re

VIIIIpomisolidio

Plagale Sol Re - Re Do

Di seguito gli otto MODI

DEUTERUS AUTENTICO (III Modo)

DEUTERUS PLAGALE (IV Modo)

TRITUS AUTENTICO (V Modo)

TRITUS PLAGALE (VI Modo)

PROTUS AUTENTICO (I Modo)

PROTUS PLAGALE (II Modo)

22

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

23

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

23

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

23

LA SALMODIA

I generi compositivi che caratterizzano il canto gregoriano (sillabico semiornato ornato) comprendonoforme musicali che prevedono lrsquoalternanza tra una parte responsoriale generalmente eseguita dalla scholae i versetti salmodici affidati ad un solista o a un gruppo di pochi cantori Lrsquoesecuzione di questi versetti egravedefinita appunto SalmodiaIl canto della salmodia egrave strutturato su modelli melodici che mantengono sempre gli stessi elementistrutturali questi vengono detti toni salmodici e sono strettamente legati alla modalitagrave del brano al qualesono associati

Regole della salmodia

La Salmodia sempliceIl tono di un salmo egrave costituito dalle seguenti parti

a) LrsquoIntonazione o Intonatiob) Il Tenore salmodico o Corda di Recita o Dominantec) La Flexad) La Cadenza Mediana o Mediatioe) Le sillabe di preparazionef) La Cadenza Finale o Terminatio

LrsquoIntonazioneLa struttura formulare di intonazione costituisce il legame melodico tra la finale dellrsquoAntifona e il Tenoresalmodico La troviamo generalmente sulle prime due sillabe del versetto e utilizza neumi di uno o duesuoni Raramente il tono salmodico inizia direttamente sulla corda di recitaDi solito la struttura formulare dellrsquointonazione riguarda solo il primo verso gli altri versi inizianodirettamente con la nota del Tenore salmodico o Corda di Recita Quando lrsquointonazione deve ripetersi adogni verso come nel Magnificat questo viene sempre indicato

Il Tenore salmodicoEgrave la nota sulla quale viene cantillata la maggior parte del versetto sia nel primo che nel secondo emistichioDi fatto egrave lrsquoelemento che caratterizza il tono salmodicoLrsquounica eccezione riguarda il Tonus Peregrinus (che illustreremo piugrave avanti) caratterizzato dal fatto dipresentare due tenori distinti per i due emistichi LA e SOL

La FlexaQuando il primo emistichio risulta molto lungo viene di solito ldquospezzatordquo da unrsquoinflessione melodicadenominata Flexa (segnata da una croce dagger) La sillaba drsquoaccento della parola interessata egrave posta sullostesso grado del Tenore salmodico mentre la sillaba finale egrave cantata su un grado inferiore che risulta digrado congiunto quando la distanza egrave di tono intero quando la corda di recita egrave sul DO o sul FA si evitalrsquoinflessione semitonale a vantaggio di unrsquoinflessione di terza minore

La Cadenza Mediana o MediatioCostituisce la conclusione del primo emistichio egrave unica per ciascun tono e si applica allrsquoultima parola delprimo emistichio Con riferimento allrsquoesempio riportato piugrave avanti la cadenza egrave detta a un accento ed egravecostituita da una nota drsquoaccento sulla quale egrave posta la sillaba tonica dellrsquoultima parola e di una nota finalesulla quale egrave cantata la sillaba finale nel caso di una parola che presenta lrsquoaccento tonico sulla penultimasillaba (parossitona) Dopo la nota drsquoaccento e strettamente connessa ad essa egrave prevista una nota ldquobiancardquoun punto ldquovuotordquo denominata epentesi19 intercalare da utilizzare se la parola finale presenta lrsquoaccentotonico sulla terzrsquoultima sillaba (proparossitona) Vi sono ancora altre possibilitagrave che qui tralasciamo

Le sillabe di preparazione

19 Dal greco ἐπένϑεσις ldquoinserzionerdquo aggiunta o interposizione nellrsquointerno di un gruppo fonetico o sintattico di un suono nonetimologico

24

In alcuni toni salmodici le cadenze mediane si distaccano dalla corda di recita prima del raggiungimentodel primo o unico accento di cadenza Si tratta di uno o piugrave neumi monosonici sui quali vengono cantatele cosiddette sillabe di preparazione che in alcune edizioni di canto gregoriano sono scritte in corsivoLa Cadenza Finale o TerminatioA differenza della cadenza mediana che egrave unica per ciascun modo la cadenza finale detta ancheterminatio puograve presentare forme diverse nellrsquoambito dello stesso tono salmodico (differentiaelig) Ciograve egravedovuto per poter concatenare in maniera agevole e corretta la nota finale della salmodia con lrsquoinizio(incipit) dellrsquoantifona che egrave ripetuta dopo il versetto solisticoNelle edizioni attuali del canto gregoriano la differentia da applicare egrave suggerita alla fine dellrsquoantifona daineumi posti sullrsquo acronimo ldquoE-u-o-u-a-erdquo (Saelig-cu-lo-rum A-men) la prima o le prime due note poste soprale lettere dellrsquoacronimo riguardano il tenore salmodico le altre si riferiscono alle eventuali sillabe dipreparazione e alla cadenza (senza considerare alcuna nota di epentesi) Ancora allrsquoinizio dellrsquoantifonasubito dopo il numero romano o arabo che ne precisa la modalitagrave si trova una lettera che indica innotazione alfabetica lrsquoultima nota della differentia Fino allrsquoAntiphonale Monasticum del 1934 questalettera era scritta in carattere maiuscolo se le finali dellrsquoantifona e della differentia coincidevano nelleedizioni piugrave recenti invece viene scritta sempre in minuscolo Se perograve nellrsquoambito dello stesso tono piugravedifferentiaelig terminano sullo stesso grado queste vengono distinte da un numero aggiunto alla letteraA titolo dimostrativo si riportano i seguenti esempi

AR 1949 p 27

AR 1949 p 44

I nove toni salmodici

Lrsquointonazione salmodica non gode di una finalis fissa e pertanto si adegua al sistema modale solo inriferimento al tenor e alla distribuzione intervallare che ruota attorno ad esso Otto sono pertanto leformule salmodiche piugrave una aggiunta detta modus peregrinus che adotta una doppia corda di recitaprima su la e poi su sol Si tratta presumibilmente del residuo di una forma arcaica concepita quando ilsistema non era ancora codificato Le formule salmodiche rivelano movimenti melodici tipici la perdita ditensione (flexa o terminatio) egrave in genere di terza minore o di grado mentre lrsquoinnalzamento della voce (nellamediatio) egrave piugrave ristretto tono o semitonoPer la natura stessa della distribuzione diatonica degli intervalli (mutuata dal systema teleion) al gradosottostante di tono puograve corrispondere un innalzamento del tenor sia di semitono che di tono se invece ilgrado sottostante egrave di terza minore (in genere con il semitono allrsquoacuto) si ha sempre un innalzamento ditono (altrimenti fra note estreme si creerebbe un improbabile intervallo di quarta diminuita)Quattro sono pertanto i toni il cui tenor dista un tono dalla nota inferiore (I IV VI VII la re) e quattroun semitono (II III V VIII fa do) Questo il formulario che propone il Liber usualis

L- le- luacute- ia E u o u a e

2 D

A

7 c 2

A L- le- luacute- ia Ps Di- xit Doacutemi-nus E u o u a e

25

I TONO

Differentiaelig

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio TenorSillabe dipreparazione

26

D 2

fgg 2

g 3a

a 2a 3

Finalis

D

II TONO

A B

III TONODifferentiaelig

b a

a 2

g g 2

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unicaSill diprep

dagger

vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

Sillabe dipreparazione Finalis

27

IV TONODifferentiaelig

A B

A

B V TONO

A B

g E

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

dagger

vel

Altera positio ejusdem Toni

vel

dagger

dagger

dagger

dagger

vel

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

Sillabe dipreparazione Finalis

28

Sillabe dipreparazione Finalis

c A A

dcf LU p 730

VI TONO

A B

VII TONODifferentiaelig

a b

c c 2

d

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

Tenor Finalis unica

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

dagger

dagger vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Finalis

29

VIII TONODifferentiaelig

GA G

cB

TONUS PEREGRINUS

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Sillabe dipreparazione Finalis

dagger

vel

Int Tenore et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

dagger

dagger

Alio modo

tenori distinti per i due emistichiLA e SOL

30

SINTESI

NEUMI MONOSONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUM Usato generalmente anche per designarelrsquoaccento grave delle sillabe

In composizione con altre forme neumatiche

PUNCTUMINCLINATUMO ROMBOIDALE Parte del Climacus e delle forme subbipunctis

VIRGA Per lrsquoaccento acuto

PUNTINO Per un valore sillabico diminuito

NEUMI PLURISONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

CLIVIS Formato da due note discendenti composto da una virgae da un tractulus si eseguono legando dallrsquoacuto al gravesenza impulsi su una singola nota

PES o PODATUS Neuma ascendente di due note Lrsquointervallo tra i duesuoni non supera mai la quinta giusta Egrave lrsquoaccostamentodi un suono grave tractulus e uno acuto virga Anche perquesto neuma non ci sono impulsi sulle note malrsquoesecuzione deve scorrere con perfetta legatura dal bassoallrsquoalto

PORRECTUS Neuma plurisonico di tre suoni acuto-grave-acuto egraveformato da una clivis con lrsquoaggiunta di una virga Trenote legate emesse senza impulsi intermedi perarticolazione sillabica sulla terza nota si produce unaleggera attrazione

31

TORCULUS Formato da tre suoni grave-acuto-grave trae origine dalpes con lrsquoaggiunta del terzo suono piugrave basso vieneeseguito legato con una leggera spinta del terzo suono

CLIMACUS Sono tre note discendenti viene anche chiamato virgasubbipunctis con possibilitagrave di avere alte note in discesa eallora saragrave subtripunctis subdiatesseris (una + quattro)subdiapente (una + cinque)

SCANDICUS Neuma formato da tre note ascendenti con leggeroaumento della prima nota

SALICUS Formato da tre note ascendenti con la nota culminante alsecondo grado (sottolineata dallrsquoictus)

TRIGONUS Due note allrsquounisono e la terza piugrave bassa Non si trovamai isolato su una sillaba ma in composizione con altrineumi il cui valore risulteragrave diminuito il canto cioegrave devepresentare un suono piugrave leggero

BIVIRGATRIVIRGA Neuma con piugrave suoni allrsquounisono viene eseguito con una

ripercussione cioegrave una ripetizione del suono sen zainterruzione (leggere pulsazioni onda acustica)

STROPHICUS Anche questo egrave un neuma plurisonico con noteallrsquounisono ma con valori sillabici diminuiti quindi piugraveleggeri e con ripercussione rapida

ORISCUS Neuma di conduzione melodica posto tra due neumi dimaggior importanza egrave impiegato in composizione di altrineumi la sua interpretazione va considerata nel contestoverbo-melodico

PRESSUS

Major e Minor per differenza di intervalli formato da duesuoni allrsquounisono ed un terzo discendente Puograve trovarsiisolato su una sillaba o in composizione con altri neumi

VIRGA STRATA Le prime due note possono essere allrsquounisono o essereequivalenti al gruppo pes In entrambi i casi lrsquoultima nota(oriscus) egrave sempre una nota piugrave grave

32

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

33

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

33

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

33

Le emozioni espresse dai MODI Gregoriani

Nei secoli si egrave affermato che ad ogni modo corrispondesse uno specifico stato drsquoanimo o sentimento Ciograveha effettivamente un riscontro nella realtagrave visto che lrsquoascolto di brani in modalitagrave diverse dagrave allrsquoascoltatoremoderno differenti emozioni Guido drsquoArezzo il fondatore della notazione diastematica gregorianaaffermograve in proposito

laquoIl primo egrave grave il secondo triste il terzo mistico il quarto armonioso il quintoallegro il sesto devoto il settimo angelico lrsquoottavo perfettoraquo

Adagraven de Fulda cosigrave li commenta

laquoIl primo modo si presta a ogni sentimento il secondo egrave adatto alle cose tristi il terzo egraveveemente il quarto egrave tenero il quinto si addice agli allegri il sesto alle persone diprovata pietagrave il settimo attiene alla gioventugrave e lrsquoottavo alla saggezzaraquo

Juan de Espinosa autore del XVI secolo commenta a sua volta

laquoIl primo egrave allegro e molto adatto per attenuare le passioni dellrsquoanimo [hellip] grave epiangente il secondo molto appropriato per provocare lacrime [hellip] il terzo egrave moltoefficace per incitare allrsquoira [hellip] mentre il quarto prende in seacute ogni gioia incita aidiletti e calma la rabbia [hellip] il quinto produce allegria e piacere a coloro che sonotristi [hellip] lacrimoso e pietoso egrave il sesto [hellip] piacere e tristezza si uniscono nel settimo[hellip] per forza devrsquoessere molto allegro lrsquoottavo [hellip]raquo

(Trattato dei principi 1520)

Ciograve che bisogna sempre tener presente egrave che nel canto gregoriano ogni suono esiste in relazione a seacute stessoNon esistono relazioni armoniche o verticali che vincolano un suono rispetto ad un altro come potrebbeavvenire con la sensibile della tonalitagrave neacute la melodia puograve venir forzata (con il limite evidente di questadefinizione) verso un certo andamento percheacute lrsquoarmonia deve seguire un certo corso come avviene invecenella tonalitagrave canonicaLrsquounico punto di riferimento per la melodia gregoriana egrave costituito dallrsquoinsieme di ambitus finalis erepercussio ma anche questo talvolta egrave turbato soprattutto nei canti piugrave antichi che possono mostrareinflussi delle antiche modalitagrave greche o dellrsquoantico canto romano o gallicano

Pratica del Canto Gregoriano

Non egrave nostra intenzione proporre un saggio di interpretazione del canto gregoriano neacute una lezione sullavocalitagrave da adottare per esso poicheacute illustri e valenti gregorianisti hanno affrontato e proposto lrsquoargomentocon la dovuta completezza A noi interessa precisare come il canto gregoriano debba inserirsi nellamoderna liturgia cattolica Innanzituttosi deve ricordare che

La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizionigli si riservi il posto principale

(Sacrosantum Concilium cap VI116)

da cui si evince quanto sia errato ritenere questa forma musicale obsoleta o inadatta alla liturgia modernatanto per lo stile quanto per la linguaNon egrave importante che lrsquoesecuzione dei canti gregoriani nella liturgia sia perfetta e filologica ma egravesufficiente tener presente alcuni semplici principi per ottenere risultati soddisfacentiDistinguiamo quindi alcuni punti chiave per interpretare ed eseguire correttamente le diverse forme delcanto gregoriano

34

Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

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II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

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necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

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Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

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Colonna 3 Lrsquoepisema orizzontale indica un lieve allungamento della nota Questo tratto puograve interessareanche un intero gruppo ma in questi casi lrsquoallungamento non deve essere troppo marcato per conservarelrsquounitagrave ritmica del gruppo Per quanto riguarda il valore dellrsquoallungamento una buona regola egrave piugrave spessosi verifica meno dobbiamo contrassegnarlo e viceversa Notare pure che mentre la nota allungatadallrsquoepisema orizzontale puograve risultare forte in virtugrave della sua posizione nel contesto melodico o testuale inaltri contesti egrave piugrave frequente la sua esecuzione debole lrsquointensitagrave non riguarda alcun segno ritmico

Colonna 4 Qui sulla stessa nota sono presenti sia lrsquoepisema verticale che quello orizzontale questiindicano subito lrsquoinizio di un gruppo ritmico e un leggero allungamento durante il quale la voce declina percontrassegnare la conclusione di una breve frase melodica

Colonna 5 Qui il punto raddoppia la durata della nota che lo precede

Nellrsquoedizione vaticana il punctum si trova sia isolato che in composizione mentre la virga e il puncutminclinato si trovano sempre in ldquocomposizionerdquo (questrsquoultimo in composizione discendente di almeno duenote) Della virga esistono anche le formazioni della bivirga e della trivirga

Si trovano allrsquounisono molto vicine tra loro e poste sulla medesima sillaba Nella pratica si eseguono dueo tre suoni ripercossi senza interruzione piuttosto pieni e robusti

Neumi o Gruppi di due noteAscendenti

Pes o Podatus Discendenti

Clivis Sullo stesso grado

Bivirga Distropha

o

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Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

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Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

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Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

17

Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

17

Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

17

Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

18

Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

18

Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

18

b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

19

b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

19

b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

19

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

20

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

20

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

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I MODI gregoriani lrsquoOCTOECHOS17

Dal punto di vista armonico il canto gregoriano si sviluppa in un sistema di scale semplici in diverseposizioni La tonalitagrave egrave un sistema sviluppato nel Rinascimento che impone perograve una certa rigiditagravestrutturale si riconosco certe tonalitagrave grazie ad un computo di quinte giuste le quali stanno tra di esse inrapporti abbastanza stretti La tonalitagrave si fonda su modulazioni le modulazioni su alterazioni Egrave lrsquouso dellemodulazioni e delle alterazioni che dagrave alla musica tonale il ldquosentimentordquoIl canto gregoriano invece non ha nulla di tutto ciograve Tutto il sistema assolutamente diatonico - in base alquale si regge la struttura armonica di questa forma musicale - egrave il MODO o MODALITAgrave

Un modo consiste in una scala naturale priva di alterazioni (ad eccezione del si bemolle attestato tuttaviasolo in epoca piugrave tarda e presente solo in determinate e particolari situazioni) le cui note sono le uniche acomparire allrsquointerno della melodiaQuesto concetto implica che allrsquointerno di un canto gregoriano non esistano modulazioni neacute sensibili otoniche sebbene vi si riconoscano alcune note distintive del modo in cui la melodia egrave scrittaOgni modo infatti egrave caratterizzato da una specifica nota detta finalis (che egrave comune sia al modo autenticosia al rispettivo plagale) e ad una nota peculiare detta repercussio o corda di recita18 attorno alla quale egraveorganizzata la linea melodica La modalitagrave si definisce dalla cadenza finale Accanto a queste duecaratteristiche se ne aggiunge una terza lrsquoambitus lrsquoestensione tra la nota piugrave bassa e la nota piugrave alta checaratterizzano lrsquointero brano

I teorici medievali nel contesto della riforma carolingia cercarono la sistematizzazione del gregorianoattraverso il legame con la musica greca la terminologia divenne il criterio significativo della continuitagravefra la cultura antica e quella medievale Crsquoegrave perograve da dire che i modi dellrsquoantica Grecia non corrispondevanoa quelli mutuati nel canto gregoriano di essi furono ripresi solamente i nomiGli otto modi gregoriani corrispondono ad otto diverse tipologie di scale musicali le quali vengonoconcepite come ldquocongiunzionerdquo di due tetracordi diatonici (il tetracordo diatonico egrave definito comeldquosuccessione di quattro suoni congiunti che formano un intervallo di quarta giusta cioegrave due toni e unsemitonordquo) caratterizzati dalla diversa posizione del semitono e dallrsquoassenza di intervalli piugrave piccoli delsemitono

I canti gregoriani con la riforma carolingia vennero catalogati ndash senza tenere conto dellrsquoorigine e dellosviluppo del repertorio ndash attraverso la teoria modale dellrsquooctoechos che egrave punto di arrivo di un processoevolutivo

Gli otto modi dellrsquooctoechos vengono distinti in autentici (protus deuterus tritus e tetrardus conosciutianche come dorico frigio lidio misolidio ndash nomi desunti erroneamente dalla modalitagrave greca antica) eplagali (al cui nome egrave aggiunto il prefisso ldquoipo-rdquo ipodorico ipofrigio ipolidio ipomisolidio)

I modi plagali sono collocati una quarta giusta sotto il rispettivo modo autentico e per verificare se unmodo va classificato nellrsquoautentico oppure nel plagale si deve osservare se la dominante di unacomposizione coincide con una delle due corde tonali scelte per il modo a cui appartiene

17 Dal greco ldquoΟκτώηχοςrdquo ldquootto suonirdquo egrave il quadro teorico in cui sono descritte le otto forme della modalitagrave Inizialmenteapplicate alla musica bizantina questo quadro egrave stato successivamente utilizzato per la descrizione del canto piano e piugraveparticolarmente del canto gregoriano18 Alberto Turco definisce la ldquoCorda di recitardquo come tenore salmodico che nei brani autentici egrave alla distanza di una quinta neiplagali a distanza di una terza oppure di una quarta

21

MODIFINALIS

(F)AMBITUS(Estensione)

REPERCUSSIODominante (D)

IDorico

PROTUSAutentico Re Re ndash Re La

IIIpodorico

Plagale Re La ndash La Fa

IIIFrigio

DEUTERUSAutentico Mi Mi ndash Mi Do (Si)

IVIpofrigio

Plagale Mi Si ndash Si La

VLidio

TRITUSAutentico Fa Fa ndash Fa Do

VIIpolidio

Plagale Fa Do ndash Do La

VIIMisolidio

TETRARDUSAutentico Sol Sol ndash Sol Re

VIIIIpomisolidio

Plagale Sol Re - Re Do

Di seguito gli otto MODI

DEUTERUS AUTENTICO (III Modo)

DEUTERUS PLAGALE (IV Modo)

TRITUS AUTENTICO (V Modo)

TRITUS PLAGALE (VI Modo)

PROTUS AUTENTICO (I Modo)

PROTUS PLAGALE (II Modo)

22

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

23

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

23

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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LA SALMODIA

I generi compositivi che caratterizzano il canto gregoriano (sillabico semiornato ornato) comprendonoforme musicali che prevedono lrsquoalternanza tra una parte responsoriale generalmente eseguita dalla scholae i versetti salmodici affidati ad un solista o a un gruppo di pochi cantori Lrsquoesecuzione di questi versetti egravedefinita appunto SalmodiaIl canto della salmodia egrave strutturato su modelli melodici che mantengono sempre gli stessi elementistrutturali questi vengono detti toni salmodici e sono strettamente legati alla modalitagrave del brano al qualesono associati

Regole della salmodia

La Salmodia sempliceIl tono di un salmo egrave costituito dalle seguenti parti

a) LrsquoIntonazione o Intonatiob) Il Tenore salmodico o Corda di Recita o Dominantec) La Flexad) La Cadenza Mediana o Mediatioe) Le sillabe di preparazionef) La Cadenza Finale o Terminatio

LrsquoIntonazioneLa struttura formulare di intonazione costituisce il legame melodico tra la finale dellrsquoAntifona e il Tenoresalmodico La troviamo generalmente sulle prime due sillabe del versetto e utilizza neumi di uno o duesuoni Raramente il tono salmodico inizia direttamente sulla corda di recitaDi solito la struttura formulare dellrsquointonazione riguarda solo il primo verso gli altri versi inizianodirettamente con la nota del Tenore salmodico o Corda di Recita Quando lrsquointonazione deve ripetersi adogni verso come nel Magnificat questo viene sempre indicato

Il Tenore salmodicoEgrave la nota sulla quale viene cantillata la maggior parte del versetto sia nel primo che nel secondo emistichioDi fatto egrave lrsquoelemento che caratterizza il tono salmodicoLrsquounica eccezione riguarda il Tonus Peregrinus (che illustreremo piugrave avanti) caratterizzato dal fatto dipresentare due tenori distinti per i due emistichi LA e SOL

La FlexaQuando il primo emistichio risulta molto lungo viene di solito ldquospezzatordquo da unrsquoinflessione melodicadenominata Flexa (segnata da una croce dagger) La sillaba drsquoaccento della parola interessata egrave posta sullostesso grado del Tenore salmodico mentre la sillaba finale egrave cantata su un grado inferiore che risulta digrado congiunto quando la distanza egrave di tono intero quando la corda di recita egrave sul DO o sul FA si evitalrsquoinflessione semitonale a vantaggio di unrsquoinflessione di terza minore

La Cadenza Mediana o MediatioCostituisce la conclusione del primo emistichio egrave unica per ciascun tono e si applica allrsquoultima parola delprimo emistichio Con riferimento allrsquoesempio riportato piugrave avanti la cadenza egrave detta a un accento ed egravecostituita da una nota drsquoaccento sulla quale egrave posta la sillaba tonica dellrsquoultima parola e di una nota finalesulla quale egrave cantata la sillaba finale nel caso di una parola che presenta lrsquoaccento tonico sulla penultimasillaba (parossitona) Dopo la nota drsquoaccento e strettamente connessa ad essa egrave prevista una nota ldquobiancardquoun punto ldquovuotordquo denominata epentesi19 intercalare da utilizzare se la parola finale presenta lrsquoaccentotonico sulla terzrsquoultima sillaba (proparossitona) Vi sono ancora altre possibilitagrave che qui tralasciamo

Le sillabe di preparazione

19 Dal greco ἐπένϑεσις ldquoinserzionerdquo aggiunta o interposizione nellrsquointerno di un gruppo fonetico o sintattico di un suono nonetimologico

24

In alcuni toni salmodici le cadenze mediane si distaccano dalla corda di recita prima del raggiungimentodel primo o unico accento di cadenza Si tratta di uno o piugrave neumi monosonici sui quali vengono cantatele cosiddette sillabe di preparazione che in alcune edizioni di canto gregoriano sono scritte in corsivoLa Cadenza Finale o TerminatioA differenza della cadenza mediana che egrave unica per ciascun modo la cadenza finale detta ancheterminatio puograve presentare forme diverse nellrsquoambito dello stesso tono salmodico (differentiaelig) Ciograve egravedovuto per poter concatenare in maniera agevole e corretta la nota finale della salmodia con lrsquoinizio(incipit) dellrsquoantifona che egrave ripetuta dopo il versetto solisticoNelle edizioni attuali del canto gregoriano la differentia da applicare egrave suggerita alla fine dellrsquoantifona daineumi posti sullrsquo acronimo ldquoE-u-o-u-a-erdquo (Saelig-cu-lo-rum A-men) la prima o le prime due note poste soprale lettere dellrsquoacronimo riguardano il tenore salmodico le altre si riferiscono alle eventuali sillabe dipreparazione e alla cadenza (senza considerare alcuna nota di epentesi) Ancora allrsquoinizio dellrsquoantifonasubito dopo il numero romano o arabo che ne precisa la modalitagrave si trova una lettera che indica innotazione alfabetica lrsquoultima nota della differentia Fino allrsquoAntiphonale Monasticum del 1934 questalettera era scritta in carattere maiuscolo se le finali dellrsquoantifona e della differentia coincidevano nelleedizioni piugrave recenti invece viene scritta sempre in minuscolo Se perograve nellrsquoambito dello stesso tono piugravedifferentiaelig terminano sullo stesso grado queste vengono distinte da un numero aggiunto alla letteraA titolo dimostrativo si riportano i seguenti esempi

AR 1949 p 27

AR 1949 p 44

I nove toni salmodici

Lrsquointonazione salmodica non gode di una finalis fissa e pertanto si adegua al sistema modale solo inriferimento al tenor e alla distribuzione intervallare che ruota attorno ad esso Otto sono pertanto leformule salmodiche piugrave una aggiunta detta modus peregrinus che adotta una doppia corda di recitaprima su la e poi su sol Si tratta presumibilmente del residuo di una forma arcaica concepita quando ilsistema non era ancora codificato Le formule salmodiche rivelano movimenti melodici tipici la perdita ditensione (flexa o terminatio) egrave in genere di terza minore o di grado mentre lrsquoinnalzamento della voce (nellamediatio) egrave piugrave ristretto tono o semitonoPer la natura stessa della distribuzione diatonica degli intervalli (mutuata dal systema teleion) al gradosottostante di tono puograve corrispondere un innalzamento del tenor sia di semitono che di tono se invece ilgrado sottostante egrave di terza minore (in genere con il semitono allrsquoacuto) si ha sempre un innalzamento ditono (altrimenti fra note estreme si creerebbe un improbabile intervallo di quarta diminuita)Quattro sono pertanto i toni il cui tenor dista un tono dalla nota inferiore (I IV VI VII la re) e quattroun semitono (II III V VIII fa do) Questo il formulario che propone il Liber usualis

L- le- luacute- ia E u o u a e

2 D

A

7 c 2

A L- le- luacute- ia Ps Di- xit Doacutemi-nus E u o u a e

25

I TONO

Differentiaelig

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio TenorSillabe dipreparazione

26

D 2

fgg 2

g 3a

a 2a 3

Finalis

D

II TONO

A B

III TONODifferentiaelig

b a

a 2

g g 2

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unicaSill diprep

dagger

vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

Sillabe dipreparazione Finalis

27

IV TONODifferentiaelig

A B

A

B V TONO

A B

g E

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

dagger

vel

Altera positio ejusdem Toni

vel

dagger

dagger

dagger

dagger

vel

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

Sillabe dipreparazione Finalis

28

Sillabe dipreparazione Finalis

c A A

dcf LU p 730

VI TONO

A B

VII TONODifferentiaelig

a b

c c 2

d

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

Tenor Finalis unica

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

dagger

dagger vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Finalis

29

VIII TONODifferentiaelig

GA G

cB

TONUS PEREGRINUS

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Sillabe dipreparazione Finalis

dagger

vel

Int Tenore et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

dagger

dagger

Alio modo

tenori distinti per i due emistichiLA e SOL

30

SINTESI

NEUMI MONOSONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUM Usato generalmente anche per designarelrsquoaccento grave delle sillabe

In composizione con altre forme neumatiche

PUNCTUMINCLINATUMO ROMBOIDALE Parte del Climacus e delle forme subbipunctis

VIRGA Per lrsquoaccento acuto

PUNTINO Per un valore sillabico diminuito

NEUMI PLURISONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

CLIVIS Formato da due note discendenti composto da una virgae da un tractulus si eseguono legando dallrsquoacuto al gravesenza impulsi su una singola nota

PES o PODATUS Neuma ascendente di due note Lrsquointervallo tra i duesuoni non supera mai la quinta giusta Egrave lrsquoaccostamentodi un suono grave tractulus e uno acuto virga Anche perquesto neuma non ci sono impulsi sulle note malrsquoesecuzione deve scorrere con perfetta legatura dal bassoallrsquoalto

PORRECTUS Neuma plurisonico di tre suoni acuto-grave-acuto egraveformato da una clivis con lrsquoaggiunta di una virga Trenote legate emesse senza impulsi intermedi perarticolazione sillabica sulla terza nota si produce unaleggera attrazione

31

TORCULUS Formato da tre suoni grave-acuto-grave trae origine dalpes con lrsquoaggiunta del terzo suono piugrave basso vieneeseguito legato con una leggera spinta del terzo suono

CLIMACUS Sono tre note discendenti viene anche chiamato virgasubbipunctis con possibilitagrave di avere alte note in discesa eallora saragrave subtripunctis subdiatesseris (una + quattro)subdiapente (una + cinque)

SCANDICUS Neuma formato da tre note ascendenti con leggeroaumento della prima nota

SALICUS Formato da tre note ascendenti con la nota culminante alsecondo grado (sottolineata dallrsquoictus)

TRIGONUS Due note allrsquounisono e la terza piugrave bassa Non si trovamai isolato su una sillaba ma in composizione con altrineumi il cui valore risulteragrave diminuito il canto cioegrave devepresentare un suono piugrave leggero

BIVIRGATRIVIRGA Neuma con piugrave suoni allrsquounisono viene eseguito con una

ripercussione cioegrave una ripetizione del suono sen zainterruzione (leggere pulsazioni onda acustica)

STROPHICUS Anche questo egrave un neuma plurisonico con noteallrsquounisono ma con valori sillabici diminuiti quindi piugraveleggeri e con ripercussione rapida

ORISCUS Neuma di conduzione melodica posto tra due neumi dimaggior importanza egrave impiegato in composizione di altrineumi la sua interpretazione va considerata nel contestoverbo-melodico

PRESSUS

Major e Minor per differenza di intervalli formato da duesuoni allrsquounisono ed un terzo discendente Puograve trovarsiisolato su una sillaba o in composizione con altri neumi

VIRGA STRATA Le prime due note possono essere allrsquounisono o essereequivalenti al gruppo pes In entrambi i casi lrsquoultima nota(oriscus) egrave sempre una nota piugrave grave

32

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

33

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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Le emozioni espresse dai MODI Gregoriani

Nei secoli si egrave affermato che ad ogni modo corrispondesse uno specifico stato drsquoanimo o sentimento Ciograveha effettivamente un riscontro nella realtagrave visto che lrsquoascolto di brani in modalitagrave diverse dagrave allrsquoascoltatoremoderno differenti emozioni Guido drsquoArezzo il fondatore della notazione diastematica gregorianaaffermograve in proposito

laquoIl primo egrave grave il secondo triste il terzo mistico il quarto armonioso il quintoallegro il sesto devoto il settimo angelico lrsquoottavo perfettoraquo

Adagraven de Fulda cosigrave li commenta

laquoIl primo modo si presta a ogni sentimento il secondo egrave adatto alle cose tristi il terzo egraveveemente il quarto egrave tenero il quinto si addice agli allegri il sesto alle persone diprovata pietagrave il settimo attiene alla gioventugrave e lrsquoottavo alla saggezzaraquo

Juan de Espinosa autore del XVI secolo commenta a sua volta

laquoIl primo egrave allegro e molto adatto per attenuare le passioni dellrsquoanimo [hellip] grave epiangente il secondo molto appropriato per provocare lacrime [hellip] il terzo egrave moltoefficace per incitare allrsquoira [hellip] mentre il quarto prende in seacute ogni gioia incita aidiletti e calma la rabbia [hellip] il quinto produce allegria e piacere a coloro che sonotristi [hellip] lacrimoso e pietoso egrave il sesto [hellip] piacere e tristezza si uniscono nel settimo[hellip] per forza devrsquoessere molto allegro lrsquoottavo [hellip]raquo

(Trattato dei principi 1520)

Ciograve che bisogna sempre tener presente egrave che nel canto gregoriano ogni suono esiste in relazione a seacute stessoNon esistono relazioni armoniche o verticali che vincolano un suono rispetto ad un altro come potrebbeavvenire con la sensibile della tonalitagrave neacute la melodia puograve venir forzata (con il limite evidente di questadefinizione) verso un certo andamento percheacute lrsquoarmonia deve seguire un certo corso come avviene invecenella tonalitagrave canonicaLrsquounico punto di riferimento per la melodia gregoriana egrave costituito dallrsquoinsieme di ambitus finalis erepercussio ma anche questo talvolta egrave turbato soprattutto nei canti piugrave antichi che possono mostrareinflussi delle antiche modalitagrave greche o dellrsquoantico canto romano o gallicano

Pratica del Canto Gregoriano

Non egrave nostra intenzione proporre un saggio di interpretazione del canto gregoriano neacute una lezione sullavocalitagrave da adottare per esso poicheacute illustri e valenti gregorianisti hanno affrontato e proposto lrsquoargomentocon la dovuta completezza A noi interessa precisare come il canto gregoriano debba inserirsi nellamoderna liturgia cattolica Innanzituttosi deve ricordare che

La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizionigli si riservi il posto principale

(Sacrosantum Concilium cap VI116)

da cui si evince quanto sia errato ritenere questa forma musicale obsoleta o inadatta alla liturgia modernatanto per lo stile quanto per la linguaNon egrave importante che lrsquoesecuzione dei canti gregoriani nella liturgia sia perfetta e filologica ma egravesufficiente tener presente alcuni semplici principi per ottenere risultati soddisfacentiDistinguiamo quindi alcuni punti chiave per interpretare ed eseguire correttamente le diverse forme delcanto gregoriano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

37

II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

38

necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

39

Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

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Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

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Neumi o Gruppi di tre noteAscendenti

a) Scandicus 1a forma sempre con un episema verticale sotto la 2a nota

b) Salicus14

2a forma con le prime due note sullo stesso grado15

Discendenti

Climacus Per indicare con esattezza il numero delle note che compongono il Climacus si dovrebbe dire

virga subbipunctis virga subtripunctis ecc

Con la 2a nota del gruppo piugrave alta delle altre due

Torculus Con la 2a nota del gruppo piugrave bassa delle altre due

Porrectus

14 Dal lat ldquosalirerdquo ldquobalzarerdquo15 Ai fini pratici questa seconda forma di Salicus saragrave trattata come un pressus (vedi approfondimento su questo gruppo)

16

Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

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Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

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Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

17

Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

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Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

18

Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

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b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

19

b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

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b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

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Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

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Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

20

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

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I MODI gregoriani lrsquoOCTOECHOS17

Dal punto di vista armonico il canto gregoriano si sviluppa in un sistema di scale semplici in diverseposizioni La tonalitagrave egrave un sistema sviluppato nel Rinascimento che impone perograve una certa rigiditagravestrutturale si riconosco certe tonalitagrave grazie ad un computo di quinte giuste le quali stanno tra di esse inrapporti abbastanza stretti La tonalitagrave si fonda su modulazioni le modulazioni su alterazioni Egrave lrsquouso dellemodulazioni e delle alterazioni che dagrave alla musica tonale il ldquosentimentordquoIl canto gregoriano invece non ha nulla di tutto ciograve Tutto il sistema assolutamente diatonico - in base alquale si regge la struttura armonica di questa forma musicale - egrave il MODO o MODALITAgrave

Un modo consiste in una scala naturale priva di alterazioni (ad eccezione del si bemolle attestato tuttaviasolo in epoca piugrave tarda e presente solo in determinate e particolari situazioni) le cui note sono le uniche acomparire allrsquointerno della melodiaQuesto concetto implica che allrsquointerno di un canto gregoriano non esistano modulazioni neacute sensibili otoniche sebbene vi si riconoscano alcune note distintive del modo in cui la melodia egrave scrittaOgni modo infatti egrave caratterizzato da una specifica nota detta finalis (che egrave comune sia al modo autenticosia al rispettivo plagale) e ad una nota peculiare detta repercussio o corda di recita18 attorno alla quale egraveorganizzata la linea melodica La modalitagrave si definisce dalla cadenza finale Accanto a queste duecaratteristiche se ne aggiunge una terza lrsquoambitus lrsquoestensione tra la nota piugrave bassa e la nota piugrave alta checaratterizzano lrsquointero brano

I teorici medievali nel contesto della riforma carolingia cercarono la sistematizzazione del gregorianoattraverso il legame con la musica greca la terminologia divenne il criterio significativo della continuitagravefra la cultura antica e quella medievale Crsquoegrave perograve da dire che i modi dellrsquoantica Grecia non corrispondevanoa quelli mutuati nel canto gregoriano di essi furono ripresi solamente i nomiGli otto modi gregoriani corrispondono ad otto diverse tipologie di scale musicali le quali vengonoconcepite come ldquocongiunzionerdquo di due tetracordi diatonici (il tetracordo diatonico egrave definito comeldquosuccessione di quattro suoni congiunti che formano un intervallo di quarta giusta cioegrave due toni e unsemitonordquo) caratterizzati dalla diversa posizione del semitono e dallrsquoassenza di intervalli piugrave piccoli delsemitono

I canti gregoriani con la riforma carolingia vennero catalogati ndash senza tenere conto dellrsquoorigine e dellosviluppo del repertorio ndash attraverso la teoria modale dellrsquooctoechos che egrave punto di arrivo di un processoevolutivo

Gli otto modi dellrsquooctoechos vengono distinti in autentici (protus deuterus tritus e tetrardus conosciutianche come dorico frigio lidio misolidio ndash nomi desunti erroneamente dalla modalitagrave greca antica) eplagali (al cui nome egrave aggiunto il prefisso ldquoipo-rdquo ipodorico ipofrigio ipolidio ipomisolidio)

I modi plagali sono collocati una quarta giusta sotto il rispettivo modo autentico e per verificare se unmodo va classificato nellrsquoautentico oppure nel plagale si deve osservare se la dominante di unacomposizione coincide con una delle due corde tonali scelte per il modo a cui appartiene

17 Dal greco ldquoΟκτώηχοςrdquo ldquootto suonirdquo egrave il quadro teorico in cui sono descritte le otto forme della modalitagrave Inizialmenteapplicate alla musica bizantina questo quadro egrave stato successivamente utilizzato per la descrizione del canto piano e piugraveparticolarmente del canto gregoriano18 Alberto Turco definisce la ldquoCorda di recitardquo come tenore salmodico che nei brani autentici egrave alla distanza di una quinta neiplagali a distanza di una terza oppure di una quarta

21

MODIFINALIS

(F)AMBITUS(Estensione)

REPERCUSSIODominante (D)

IDorico

PROTUSAutentico Re Re ndash Re La

IIIpodorico

Plagale Re La ndash La Fa

IIIFrigio

DEUTERUSAutentico Mi Mi ndash Mi Do (Si)

IVIpofrigio

Plagale Mi Si ndash Si La

VLidio

TRITUSAutentico Fa Fa ndash Fa Do

VIIpolidio

Plagale Fa Do ndash Do La

VIIMisolidio

TETRARDUSAutentico Sol Sol ndash Sol Re

VIIIIpomisolidio

Plagale Sol Re - Re Do

Di seguito gli otto MODI

DEUTERUS AUTENTICO (III Modo)

DEUTERUS PLAGALE (IV Modo)

TRITUS AUTENTICO (V Modo)

TRITUS PLAGALE (VI Modo)

PROTUS AUTENTICO (I Modo)

PROTUS PLAGALE (II Modo)

22

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

23

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

23

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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LA SALMODIA

I generi compositivi che caratterizzano il canto gregoriano (sillabico semiornato ornato) comprendonoforme musicali che prevedono lrsquoalternanza tra una parte responsoriale generalmente eseguita dalla scholae i versetti salmodici affidati ad un solista o a un gruppo di pochi cantori Lrsquoesecuzione di questi versetti egravedefinita appunto SalmodiaIl canto della salmodia egrave strutturato su modelli melodici che mantengono sempre gli stessi elementistrutturali questi vengono detti toni salmodici e sono strettamente legati alla modalitagrave del brano al qualesono associati

Regole della salmodia

La Salmodia sempliceIl tono di un salmo egrave costituito dalle seguenti parti

a) LrsquoIntonazione o Intonatiob) Il Tenore salmodico o Corda di Recita o Dominantec) La Flexad) La Cadenza Mediana o Mediatioe) Le sillabe di preparazionef) La Cadenza Finale o Terminatio

LrsquoIntonazioneLa struttura formulare di intonazione costituisce il legame melodico tra la finale dellrsquoAntifona e il Tenoresalmodico La troviamo generalmente sulle prime due sillabe del versetto e utilizza neumi di uno o duesuoni Raramente il tono salmodico inizia direttamente sulla corda di recitaDi solito la struttura formulare dellrsquointonazione riguarda solo il primo verso gli altri versi inizianodirettamente con la nota del Tenore salmodico o Corda di Recita Quando lrsquointonazione deve ripetersi adogni verso come nel Magnificat questo viene sempre indicato

Il Tenore salmodicoEgrave la nota sulla quale viene cantillata la maggior parte del versetto sia nel primo che nel secondo emistichioDi fatto egrave lrsquoelemento che caratterizza il tono salmodicoLrsquounica eccezione riguarda il Tonus Peregrinus (che illustreremo piugrave avanti) caratterizzato dal fatto dipresentare due tenori distinti per i due emistichi LA e SOL

La FlexaQuando il primo emistichio risulta molto lungo viene di solito ldquospezzatordquo da unrsquoinflessione melodicadenominata Flexa (segnata da una croce dagger) La sillaba drsquoaccento della parola interessata egrave posta sullostesso grado del Tenore salmodico mentre la sillaba finale egrave cantata su un grado inferiore che risulta digrado congiunto quando la distanza egrave di tono intero quando la corda di recita egrave sul DO o sul FA si evitalrsquoinflessione semitonale a vantaggio di unrsquoinflessione di terza minore

La Cadenza Mediana o MediatioCostituisce la conclusione del primo emistichio egrave unica per ciascun tono e si applica allrsquoultima parola delprimo emistichio Con riferimento allrsquoesempio riportato piugrave avanti la cadenza egrave detta a un accento ed egravecostituita da una nota drsquoaccento sulla quale egrave posta la sillaba tonica dellrsquoultima parola e di una nota finalesulla quale egrave cantata la sillaba finale nel caso di una parola che presenta lrsquoaccento tonico sulla penultimasillaba (parossitona) Dopo la nota drsquoaccento e strettamente connessa ad essa egrave prevista una nota ldquobiancardquoun punto ldquovuotordquo denominata epentesi19 intercalare da utilizzare se la parola finale presenta lrsquoaccentotonico sulla terzrsquoultima sillaba (proparossitona) Vi sono ancora altre possibilitagrave che qui tralasciamo

Le sillabe di preparazione

19 Dal greco ἐπένϑεσις ldquoinserzionerdquo aggiunta o interposizione nellrsquointerno di un gruppo fonetico o sintattico di un suono nonetimologico

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In alcuni toni salmodici le cadenze mediane si distaccano dalla corda di recita prima del raggiungimentodel primo o unico accento di cadenza Si tratta di uno o piugrave neumi monosonici sui quali vengono cantatele cosiddette sillabe di preparazione che in alcune edizioni di canto gregoriano sono scritte in corsivoLa Cadenza Finale o TerminatioA differenza della cadenza mediana che egrave unica per ciascun modo la cadenza finale detta ancheterminatio puograve presentare forme diverse nellrsquoambito dello stesso tono salmodico (differentiaelig) Ciograve egravedovuto per poter concatenare in maniera agevole e corretta la nota finale della salmodia con lrsquoinizio(incipit) dellrsquoantifona che egrave ripetuta dopo il versetto solisticoNelle edizioni attuali del canto gregoriano la differentia da applicare egrave suggerita alla fine dellrsquoantifona daineumi posti sullrsquo acronimo ldquoE-u-o-u-a-erdquo (Saelig-cu-lo-rum A-men) la prima o le prime due note poste soprale lettere dellrsquoacronimo riguardano il tenore salmodico le altre si riferiscono alle eventuali sillabe dipreparazione e alla cadenza (senza considerare alcuna nota di epentesi) Ancora allrsquoinizio dellrsquoantifonasubito dopo il numero romano o arabo che ne precisa la modalitagrave si trova una lettera che indica innotazione alfabetica lrsquoultima nota della differentia Fino allrsquoAntiphonale Monasticum del 1934 questalettera era scritta in carattere maiuscolo se le finali dellrsquoantifona e della differentia coincidevano nelleedizioni piugrave recenti invece viene scritta sempre in minuscolo Se perograve nellrsquoambito dello stesso tono piugravedifferentiaelig terminano sullo stesso grado queste vengono distinte da un numero aggiunto alla letteraA titolo dimostrativo si riportano i seguenti esempi

AR 1949 p 27

AR 1949 p 44

I nove toni salmodici

Lrsquointonazione salmodica non gode di una finalis fissa e pertanto si adegua al sistema modale solo inriferimento al tenor e alla distribuzione intervallare che ruota attorno ad esso Otto sono pertanto leformule salmodiche piugrave una aggiunta detta modus peregrinus che adotta una doppia corda di recitaprima su la e poi su sol Si tratta presumibilmente del residuo di una forma arcaica concepita quando ilsistema non era ancora codificato Le formule salmodiche rivelano movimenti melodici tipici la perdita ditensione (flexa o terminatio) egrave in genere di terza minore o di grado mentre lrsquoinnalzamento della voce (nellamediatio) egrave piugrave ristretto tono o semitonoPer la natura stessa della distribuzione diatonica degli intervalli (mutuata dal systema teleion) al gradosottostante di tono puograve corrispondere un innalzamento del tenor sia di semitono che di tono se invece ilgrado sottostante egrave di terza minore (in genere con il semitono allrsquoacuto) si ha sempre un innalzamento ditono (altrimenti fra note estreme si creerebbe un improbabile intervallo di quarta diminuita)Quattro sono pertanto i toni il cui tenor dista un tono dalla nota inferiore (I IV VI VII la re) e quattroun semitono (II III V VIII fa do) Questo il formulario che propone il Liber usualis

L- le- luacute- ia E u o u a e

2 D

A

7 c 2

A L- le- luacute- ia Ps Di- xit Doacutemi-nus E u o u a e

25

I TONO

Differentiaelig

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio TenorSillabe dipreparazione

26

D 2

fgg 2

g 3a

a 2a 3

Finalis

D

II TONO

A B

III TONODifferentiaelig

b a

a 2

g g 2

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unicaSill diprep

dagger

vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

Sillabe dipreparazione Finalis

27

IV TONODifferentiaelig

A B

A

B V TONO

A B

g E

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

dagger

vel

Altera positio ejusdem Toni

vel

dagger

dagger

dagger

dagger

vel

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

Sillabe dipreparazione Finalis

28

Sillabe dipreparazione Finalis

c A A

dcf LU p 730

VI TONO

A B

VII TONODifferentiaelig

a b

c c 2

d

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

Tenor Finalis unica

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

dagger

dagger vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Finalis

29

VIII TONODifferentiaelig

GA G

cB

TONUS PEREGRINUS

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Sillabe dipreparazione Finalis

dagger

vel

Int Tenore et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

dagger

dagger

Alio modo

tenori distinti per i due emistichiLA e SOL

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SINTESI

NEUMI MONOSONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUM Usato generalmente anche per designarelrsquoaccento grave delle sillabe

In composizione con altre forme neumatiche

PUNCTUMINCLINATUMO ROMBOIDALE Parte del Climacus e delle forme subbipunctis

VIRGA Per lrsquoaccento acuto

PUNTINO Per un valore sillabico diminuito

NEUMI PLURISONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

CLIVIS Formato da due note discendenti composto da una virgae da un tractulus si eseguono legando dallrsquoacuto al gravesenza impulsi su una singola nota

PES o PODATUS Neuma ascendente di due note Lrsquointervallo tra i duesuoni non supera mai la quinta giusta Egrave lrsquoaccostamentodi un suono grave tractulus e uno acuto virga Anche perquesto neuma non ci sono impulsi sulle note malrsquoesecuzione deve scorrere con perfetta legatura dal bassoallrsquoalto

PORRECTUS Neuma plurisonico di tre suoni acuto-grave-acuto egraveformato da una clivis con lrsquoaggiunta di una virga Trenote legate emesse senza impulsi intermedi perarticolazione sillabica sulla terza nota si produce unaleggera attrazione

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TORCULUS Formato da tre suoni grave-acuto-grave trae origine dalpes con lrsquoaggiunta del terzo suono piugrave basso vieneeseguito legato con una leggera spinta del terzo suono

CLIMACUS Sono tre note discendenti viene anche chiamato virgasubbipunctis con possibilitagrave di avere alte note in discesa eallora saragrave subtripunctis subdiatesseris (una + quattro)subdiapente (una + cinque)

SCANDICUS Neuma formato da tre note ascendenti con leggeroaumento della prima nota

SALICUS Formato da tre note ascendenti con la nota culminante alsecondo grado (sottolineata dallrsquoictus)

TRIGONUS Due note allrsquounisono e la terza piugrave bassa Non si trovamai isolato su una sillaba ma in composizione con altrineumi il cui valore risulteragrave diminuito il canto cioegrave devepresentare un suono piugrave leggero

BIVIRGATRIVIRGA Neuma con piugrave suoni allrsquounisono viene eseguito con una

ripercussione cioegrave una ripetizione del suono sen zainterruzione (leggere pulsazioni onda acustica)

STROPHICUS Anche questo egrave un neuma plurisonico con noteallrsquounisono ma con valori sillabici diminuiti quindi piugraveleggeri e con ripercussione rapida

ORISCUS Neuma di conduzione melodica posto tra due neumi dimaggior importanza egrave impiegato in composizione di altrineumi la sua interpretazione va considerata nel contestoverbo-melodico

PRESSUS

Major e Minor per differenza di intervalli formato da duesuoni allrsquounisono ed un terzo discendente Puograve trovarsiisolato su una sillaba o in composizione con altri neumi

VIRGA STRATA Le prime due note possono essere allrsquounisono o essereequivalenti al gruppo pes In entrambi i casi lrsquoultima nota(oriscus) egrave sempre una nota piugrave grave

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

33

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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Le emozioni espresse dai MODI Gregoriani

Nei secoli si egrave affermato che ad ogni modo corrispondesse uno specifico stato drsquoanimo o sentimento Ciograveha effettivamente un riscontro nella realtagrave visto che lrsquoascolto di brani in modalitagrave diverse dagrave allrsquoascoltatoremoderno differenti emozioni Guido drsquoArezzo il fondatore della notazione diastematica gregorianaaffermograve in proposito

laquoIl primo egrave grave il secondo triste il terzo mistico il quarto armonioso il quintoallegro il sesto devoto il settimo angelico lrsquoottavo perfettoraquo

Adagraven de Fulda cosigrave li commenta

laquoIl primo modo si presta a ogni sentimento il secondo egrave adatto alle cose tristi il terzo egraveveemente il quarto egrave tenero il quinto si addice agli allegri il sesto alle persone diprovata pietagrave il settimo attiene alla gioventugrave e lrsquoottavo alla saggezzaraquo

Juan de Espinosa autore del XVI secolo commenta a sua volta

laquoIl primo egrave allegro e molto adatto per attenuare le passioni dellrsquoanimo [hellip] grave epiangente il secondo molto appropriato per provocare lacrime [hellip] il terzo egrave moltoefficace per incitare allrsquoira [hellip] mentre il quarto prende in seacute ogni gioia incita aidiletti e calma la rabbia [hellip] il quinto produce allegria e piacere a coloro che sonotristi [hellip] lacrimoso e pietoso egrave il sesto [hellip] piacere e tristezza si uniscono nel settimo[hellip] per forza devrsquoessere molto allegro lrsquoottavo [hellip]raquo

(Trattato dei principi 1520)

Ciograve che bisogna sempre tener presente egrave che nel canto gregoriano ogni suono esiste in relazione a seacute stessoNon esistono relazioni armoniche o verticali che vincolano un suono rispetto ad un altro come potrebbeavvenire con la sensibile della tonalitagrave neacute la melodia puograve venir forzata (con il limite evidente di questadefinizione) verso un certo andamento percheacute lrsquoarmonia deve seguire un certo corso come avviene invecenella tonalitagrave canonicaLrsquounico punto di riferimento per la melodia gregoriana egrave costituito dallrsquoinsieme di ambitus finalis erepercussio ma anche questo talvolta egrave turbato soprattutto nei canti piugrave antichi che possono mostrareinflussi delle antiche modalitagrave greche o dellrsquoantico canto romano o gallicano

Pratica del Canto Gregoriano

Non egrave nostra intenzione proporre un saggio di interpretazione del canto gregoriano neacute una lezione sullavocalitagrave da adottare per esso poicheacute illustri e valenti gregorianisti hanno affrontato e proposto lrsquoargomentocon la dovuta completezza A noi interessa precisare come il canto gregoriano debba inserirsi nellamoderna liturgia cattolica Innanzituttosi deve ricordare che

La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizionigli si riservi il posto principale

(Sacrosantum Concilium cap VI116)

da cui si evince quanto sia errato ritenere questa forma musicale obsoleta o inadatta alla liturgia modernatanto per lo stile quanto per la linguaNon egrave importante che lrsquoesecuzione dei canti gregoriani nella liturgia sia perfetta e filologica ma egravesufficiente tener presente alcuni semplici principi per ottenere risultati soddisfacentiDistinguiamo quindi alcuni punti chiave per interpretare ed eseguire correttamente le diverse forme delcanto gregoriano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

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II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

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necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

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Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

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Sullo stesso grado

Tristropha PressusNeuma formato essenzialmente da tre note le prime due allrsquounisono (vicine e sulla stessa sillaba) e la terza(appartenente allo stesso neuma ed alla stessa sillaba) piugrave grave Il pressus si presenta in due modi

Una nota (punctum o virga) allrsquounisono davanti ad un gruppo nel quale almeno la seconda nota siamelodicamente piugrave grave

Due gruppi srsquoincontrano allrsquounisono in modo che lrsquoultima nota del primo gruppo si trovi vicina e

sullo stesso grado della prima nota del seguente gruppo discendente

Secondo la prassi piugrave comune le due note allrsquounisono che formano il pressus vengono fuse in un solosuono da eseguirsi con pienezza e vigoreNon abbiamo pressus quando- i due gruppi sono spaziati- egrave presente lrsquoictus (che indica lrsquoinizio di un nuovo gruppo)- il secondo gruppo non egrave discendente

Le grafie che seguono salvo diversa indicazione possono trovarsi sia isolate su sillaba che incomposizione con altre grafie

Punctum quadrato egrave la grafia base e si trova nei piugrave vari contesti

Virga non si trova mai isolata su sillaba ma solo in composizione indica una nota al culminemelodico e comunque una nota piugrave acuta della precedente eo della seguente A seconda dellagrafia a cui egrave unita il tratto verticale puograve trovarsi sulla destra o sulla sinistra del corpo quadrato

Punctum romboidale o inclinato si trova solo in composizione e viene usato in contesti melodicidiscendenti di almeno tre suoni

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Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

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Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

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Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

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b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

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b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

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b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

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Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

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Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

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Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

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I MODI gregoriani lrsquoOCTOECHOS17

Dal punto di vista armonico il canto gregoriano si sviluppa in un sistema di scale semplici in diverseposizioni La tonalitagrave egrave un sistema sviluppato nel Rinascimento che impone perograve una certa rigiditagravestrutturale si riconosco certe tonalitagrave grazie ad un computo di quinte giuste le quali stanno tra di esse inrapporti abbastanza stretti La tonalitagrave si fonda su modulazioni le modulazioni su alterazioni Egrave lrsquouso dellemodulazioni e delle alterazioni che dagrave alla musica tonale il ldquosentimentordquoIl canto gregoriano invece non ha nulla di tutto ciograve Tutto il sistema assolutamente diatonico - in base alquale si regge la struttura armonica di questa forma musicale - egrave il MODO o MODALITAgrave

Un modo consiste in una scala naturale priva di alterazioni (ad eccezione del si bemolle attestato tuttaviasolo in epoca piugrave tarda e presente solo in determinate e particolari situazioni) le cui note sono le uniche acomparire allrsquointerno della melodiaQuesto concetto implica che allrsquointerno di un canto gregoriano non esistano modulazioni neacute sensibili otoniche sebbene vi si riconoscano alcune note distintive del modo in cui la melodia egrave scrittaOgni modo infatti egrave caratterizzato da una specifica nota detta finalis (che egrave comune sia al modo autenticosia al rispettivo plagale) e ad una nota peculiare detta repercussio o corda di recita18 attorno alla quale egraveorganizzata la linea melodica La modalitagrave si definisce dalla cadenza finale Accanto a queste duecaratteristiche se ne aggiunge una terza lrsquoambitus lrsquoestensione tra la nota piugrave bassa e la nota piugrave alta checaratterizzano lrsquointero brano

I teorici medievali nel contesto della riforma carolingia cercarono la sistematizzazione del gregorianoattraverso il legame con la musica greca la terminologia divenne il criterio significativo della continuitagravefra la cultura antica e quella medievale Crsquoegrave perograve da dire che i modi dellrsquoantica Grecia non corrispondevanoa quelli mutuati nel canto gregoriano di essi furono ripresi solamente i nomiGli otto modi gregoriani corrispondono ad otto diverse tipologie di scale musicali le quali vengonoconcepite come ldquocongiunzionerdquo di due tetracordi diatonici (il tetracordo diatonico egrave definito comeldquosuccessione di quattro suoni congiunti che formano un intervallo di quarta giusta cioegrave due toni e unsemitonordquo) caratterizzati dalla diversa posizione del semitono e dallrsquoassenza di intervalli piugrave piccoli delsemitono

I canti gregoriani con la riforma carolingia vennero catalogati ndash senza tenere conto dellrsquoorigine e dellosviluppo del repertorio ndash attraverso la teoria modale dellrsquooctoechos che egrave punto di arrivo di un processoevolutivo

Gli otto modi dellrsquooctoechos vengono distinti in autentici (protus deuterus tritus e tetrardus conosciutianche come dorico frigio lidio misolidio ndash nomi desunti erroneamente dalla modalitagrave greca antica) eplagali (al cui nome egrave aggiunto il prefisso ldquoipo-rdquo ipodorico ipofrigio ipolidio ipomisolidio)

I modi plagali sono collocati una quarta giusta sotto il rispettivo modo autentico e per verificare se unmodo va classificato nellrsquoautentico oppure nel plagale si deve osservare se la dominante di unacomposizione coincide con una delle due corde tonali scelte per il modo a cui appartiene

17 Dal greco ldquoΟκτώηχοςrdquo ldquootto suonirdquo egrave il quadro teorico in cui sono descritte le otto forme della modalitagrave Inizialmenteapplicate alla musica bizantina questo quadro egrave stato successivamente utilizzato per la descrizione del canto piano e piugraveparticolarmente del canto gregoriano18 Alberto Turco definisce la ldquoCorda di recitardquo come tenore salmodico che nei brani autentici egrave alla distanza di una quinta neiplagali a distanza di una terza oppure di una quarta

21

MODIFINALIS

(F)AMBITUS(Estensione)

REPERCUSSIODominante (D)

IDorico

PROTUSAutentico Re Re ndash Re La

IIIpodorico

Plagale Re La ndash La Fa

IIIFrigio

DEUTERUSAutentico Mi Mi ndash Mi Do (Si)

IVIpofrigio

Plagale Mi Si ndash Si La

VLidio

TRITUSAutentico Fa Fa ndash Fa Do

VIIpolidio

Plagale Fa Do ndash Do La

VIIMisolidio

TETRARDUSAutentico Sol Sol ndash Sol Re

VIIIIpomisolidio

Plagale Sol Re - Re Do

Di seguito gli otto MODI

DEUTERUS AUTENTICO (III Modo)

DEUTERUS PLAGALE (IV Modo)

TRITUS AUTENTICO (V Modo)

TRITUS PLAGALE (VI Modo)

PROTUS AUTENTICO (I Modo)

PROTUS PLAGALE (II Modo)

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Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

23

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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LA SALMODIA

I generi compositivi che caratterizzano il canto gregoriano (sillabico semiornato ornato) comprendonoforme musicali che prevedono lrsquoalternanza tra una parte responsoriale generalmente eseguita dalla scholae i versetti salmodici affidati ad un solista o a un gruppo di pochi cantori Lrsquoesecuzione di questi versetti egravedefinita appunto SalmodiaIl canto della salmodia egrave strutturato su modelli melodici che mantengono sempre gli stessi elementistrutturali questi vengono detti toni salmodici e sono strettamente legati alla modalitagrave del brano al qualesono associati

Regole della salmodia

La Salmodia sempliceIl tono di un salmo egrave costituito dalle seguenti parti

a) LrsquoIntonazione o Intonatiob) Il Tenore salmodico o Corda di Recita o Dominantec) La Flexad) La Cadenza Mediana o Mediatioe) Le sillabe di preparazionef) La Cadenza Finale o Terminatio

LrsquoIntonazioneLa struttura formulare di intonazione costituisce il legame melodico tra la finale dellrsquoAntifona e il Tenoresalmodico La troviamo generalmente sulle prime due sillabe del versetto e utilizza neumi di uno o duesuoni Raramente il tono salmodico inizia direttamente sulla corda di recitaDi solito la struttura formulare dellrsquointonazione riguarda solo il primo verso gli altri versi inizianodirettamente con la nota del Tenore salmodico o Corda di Recita Quando lrsquointonazione deve ripetersi adogni verso come nel Magnificat questo viene sempre indicato

Il Tenore salmodicoEgrave la nota sulla quale viene cantillata la maggior parte del versetto sia nel primo che nel secondo emistichioDi fatto egrave lrsquoelemento che caratterizza il tono salmodicoLrsquounica eccezione riguarda il Tonus Peregrinus (che illustreremo piugrave avanti) caratterizzato dal fatto dipresentare due tenori distinti per i due emistichi LA e SOL

La FlexaQuando il primo emistichio risulta molto lungo viene di solito ldquospezzatordquo da unrsquoinflessione melodicadenominata Flexa (segnata da una croce dagger) La sillaba drsquoaccento della parola interessata egrave posta sullostesso grado del Tenore salmodico mentre la sillaba finale egrave cantata su un grado inferiore che risulta digrado congiunto quando la distanza egrave di tono intero quando la corda di recita egrave sul DO o sul FA si evitalrsquoinflessione semitonale a vantaggio di unrsquoinflessione di terza minore

La Cadenza Mediana o MediatioCostituisce la conclusione del primo emistichio egrave unica per ciascun tono e si applica allrsquoultima parola delprimo emistichio Con riferimento allrsquoesempio riportato piugrave avanti la cadenza egrave detta a un accento ed egravecostituita da una nota drsquoaccento sulla quale egrave posta la sillaba tonica dellrsquoultima parola e di una nota finalesulla quale egrave cantata la sillaba finale nel caso di una parola che presenta lrsquoaccento tonico sulla penultimasillaba (parossitona) Dopo la nota drsquoaccento e strettamente connessa ad essa egrave prevista una nota ldquobiancardquoun punto ldquovuotordquo denominata epentesi19 intercalare da utilizzare se la parola finale presenta lrsquoaccentotonico sulla terzrsquoultima sillaba (proparossitona) Vi sono ancora altre possibilitagrave che qui tralasciamo

Le sillabe di preparazione

19 Dal greco ἐπένϑεσις ldquoinserzionerdquo aggiunta o interposizione nellrsquointerno di un gruppo fonetico o sintattico di un suono nonetimologico

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In alcuni toni salmodici le cadenze mediane si distaccano dalla corda di recita prima del raggiungimentodel primo o unico accento di cadenza Si tratta di uno o piugrave neumi monosonici sui quali vengono cantatele cosiddette sillabe di preparazione che in alcune edizioni di canto gregoriano sono scritte in corsivoLa Cadenza Finale o TerminatioA differenza della cadenza mediana che egrave unica per ciascun modo la cadenza finale detta ancheterminatio puograve presentare forme diverse nellrsquoambito dello stesso tono salmodico (differentiaelig) Ciograve egravedovuto per poter concatenare in maniera agevole e corretta la nota finale della salmodia con lrsquoinizio(incipit) dellrsquoantifona che egrave ripetuta dopo il versetto solisticoNelle edizioni attuali del canto gregoriano la differentia da applicare egrave suggerita alla fine dellrsquoantifona daineumi posti sullrsquo acronimo ldquoE-u-o-u-a-erdquo (Saelig-cu-lo-rum A-men) la prima o le prime due note poste soprale lettere dellrsquoacronimo riguardano il tenore salmodico le altre si riferiscono alle eventuali sillabe dipreparazione e alla cadenza (senza considerare alcuna nota di epentesi) Ancora allrsquoinizio dellrsquoantifonasubito dopo il numero romano o arabo che ne precisa la modalitagrave si trova una lettera che indica innotazione alfabetica lrsquoultima nota della differentia Fino allrsquoAntiphonale Monasticum del 1934 questalettera era scritta in carattere maiuscolo se le finali dellrsquoantifona e della differentia coincidevano nelleedizioni piugrave recenti invece viene scritta sempre in minuscolo Se perograve nellrsquoambito dello stesso tono piugravedifferentiaelig terminano sullo stesso grado queste vengono distinte da un numero aggiunto alla letteraA titolo dimostrativo si riportano i seguenti esempi

AR 1949 p 27

AR 1949 p 44

I nove toni salmodici

Lrsquointonazione salmodica non gode di una finalis fissa e pertanto si adegua al sistema modale solo inriferimento al tenor e alla distribuzione intervallare che ruota attorno ad esso Otto sono pertanto leformule salmodiche piugrave una aggiunta detta modus peregrinus che adotta una doppia corda di recitaprima su la e poi su sol Si tratta presumibilmente del residuo di una forma arcaica concepita quando ilsistema non era ancora codificato Le formule salmodiche rivelano movimenti melodici tipici la perdita ditensione (flexa o terminatio) egrave in genere di terza minore o di grado mentre lrsquoinnalzamento della voce (nellamediatio) egrave piugrave ristretto tono o semitonoPer la natura stessa della distribuzione diatonica degli intervalli (mutuata dal systema teleion) al gradosottostante di tono puograve corrispondere un innalzamento del tenor sia di semitono che di tono se invece ilgrado sottostante egrave di terza minore (in genere con il semitono allrsquoacuto) si ha sempre un innalzamento ditono (altrimenti fra note estreme si creerebbe un improbabile intervallo di quarta diminuita)Quattro sono pertanto i toni il cui tenor dista un tono dalla nota inferiore (I IV VI VII la re) e quattroun semitono (II III V VIII fa do) Questo il formulario che propone il Liber usualis

L- le- luacute- ia E u o u a e

2 D

A

7 c 2

A L- le- luacute- ia Ps Di- xit Doacutemi-nus E u o u a e

25

I TONO

Differentiaelig

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio TenorSillabe dipreparazione

26

D 2

fgg 2

g 3a

a 2a 3

Finalis

D

II TONO

A B

III TONODifferentiaelig

b a

a 2

g g 2

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unicaSill diprep

dagger

vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

Sillabe dipreparazione Finalis

27

IV TONODifferentiaelig

A B

A

B V TONO

A B

g E

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

dagger

vel

Altera positio ejusdem Toni

vel

dagger

dagger

dagger

dagger

vel

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

Sillabe dipreparazione Finalis

28

Sillabe dipreparazione Finalis

c A A

dcf LU p 730

VI TONO

A B

VII TONODifferentiaelig

a b

c c 2

d

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

Tenor Finalis unica

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

dagger

dagger vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Finalis

29

VIII TONODifferentiaelig

GA G

cB

TONUS PEREGRINUS

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Sillabe dipreparazione Finalis

dagger

vel

Int Tenore et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

dagger

dagger

Alio modo

tenori distinti per i due emistichiLA e SOL

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SINTESI

NEUMI MONOSONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUM Usato generalmente anche per designarelrsquoaccento grave delle sillabe

In composizione con altre forme neumatiche

PUNCTUMINCLINATUMO ROMBOIDALE Parte del Climacus e delle forme subbipunctis

VIRGA Per lrsquoaccento acuto

PUNTINO Per un valore sillabico diminuito

NEUMI PLURISONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

CLIVIS Formato da due note discendenti composto da una virgae da un tractulus si eseguono legando dallrsquoacuto al gravesenza impulsi su una singola nota

PES o PODATUS Neuma ascendente di due note Lrsquointervallo tra i duesuoni non supera mai la quinta giusta Egrave lrsquoaccostamentodi un suono grave tractulus e uno acuto virga Anche perquesto neuma non ci sono impulsi sulle note malrsquoesecuzione deve scorrere con perfetta legatura dal bassoallrsquoalto

PORRECTUS Neuma plurisonico di tre suoni acuto-grave-acuto egraveformato da una clivis con lrsquoaggiunta di una virga Trenote legate emesse senza impulsi intermedi perarticolazione sillabica sulla terza nota si produce unaleggera attrazione

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TORCULUS Formato da tre suoni grave-acuto-grave trae origine dalpes con lrsquoaggiunta del terzo suono piugrave basso vieneeseguito legato con una leggera spinta del terzo suono

CLIMACUS Sono tre note discendenti viene anche chiamato virgasubbipunctis con possibilitagrave di avere alte note in discesa eallora saragrave subtripunctis subdiatesseris (una + quattro)subdiapente (una + cinque)

SCANDICUS Neuma formato da tre note ascendenti con leggeroaumento della prima nota

SALICUS Formato da tre note ascendenti con la nota culminante alsecondo grado (sottolineata dallrsquoictus)

TRIGONUS Due note allrsquounisono e la terza piugrave bassa Non si trovamai isolato su una sillaba ma in composizione con altrineumi il cui valore risulteragrave diminuito il canto cioegrave devepresentare un suono piugrave leggero

BIVIRGATRIVIRGA Neuma con piugrave suoni allrsquounisono viene eseguito con una

ripercussione cioegrave una ripetizione del suono sen zainterruzione (leggere pulsazioni onda acustica)

STROPHICUS Anche questo egrave un neuma plurisonico con noteallrsquounisono ma con valori sillabici diminuiti quindi piugraveleggeri e con ripercussione rapida

ORISCUS Neuma di conduzione melodica posto tra due neumi dimaggior importanza egrave impiegato in composizione di altrineumi la sua interpretazione va considerata nel contestoverbo-melodico

PRESSUS

Major e Minor per differenza di intervalli formato da duesuoni allrsquounisono ed un terzo discendente Puograve trovarsiisolato su una sillaba o in composizione con altri neumi

VIRGA STRATA Le prime due note possono essere allrsquounisono o essereequivalenti al gruppo pes In entrambi i casi lrsquoultima nota(oriscus) egrave sempre una nota piugrave grave

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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Le emozioni espresse dai MODI Gregoriani

Nei secoli si egrave affermato che ad ogni modo corrispondesse uno specifico stato drsquoanimo o sentimento Ciograveha effettivamente un riscontro nella realtagrave visto che lrsquoascolto di brani in modalitagrave diverse dagrave allrsquoascoltatoremoderno differenti emozioni Guido drsquoArezzo il fondatore della notazione diastematica gregorianaaffermograve in proposito

laquoIl primo egrave grave il secondo triste il terzo mistico il quarto armonioso il quintoallegro il sesto devoto il settimo angelico lrsquoottavo perfettoraquo

Adagraven de Fulda cosigrave li commenta

laquoIl primo modo si presta a ogni sentimento il secondo egrave adatto alle cose tristi il terzo egraveveemente il quarto egrave tenero il quinto si addice agli allegri il sesto alle persone diprovata pietagrave il settimo attiene alla gioventugrave e lrsquoottavo alla saggezzaraquo

Juan de Espinosa autore del XVI secolo commenta a sua volta

laquoIl primo egrave allegro e molto adatto per attenuare le passioni dellrsquoanimo [hellip] grave epiangente il secondo molto appropriato per provocare lacrime [hellip] il terzo egrave moltoefficace per incitare allrsquoira [hellip] mentre il quarto prende in seacute ogni gioia incita aidiletti e calma la rabbia [hellip] il quinto produce allegria e piacere a coloro che sonotristi [hellip] lacrimoso e pietoso egrave il sesto [hellip] piacere e tristezza si uniscono nel settimo[hellip] per forza devrsquoessere molto allegro lrsquoottavo [hellip]raquo

(Trattato dei principi 1520)

Ciograve che bisogna sempre tener presente egrave che nel canto gregoriano ogni suono esiste in relazione a seacute stessoNon esistono relazioni armoniche o verticali che vincolano un suono rispetto ad un altro come potrebbeavvenire con la sensibile della tonalitagrave neacute la melodia puograve venir forzata (con il limite evidente di questadefinizione) verso un certo andamento percheacute lrsquoarmonia deve seguire un certo corso come avviene invecenella tonalitagrave canonicaLrsquounico punto di riferimento per la melodia gregoriana egrave costituito dallrsquoinsieme di ambitus finalis erepercussio ma anche questo talvolta egrave turbato soprattutto nei canti piugrave antichi che possono mostrareinflussi delle antiche modalitagrave greche o dellrsquoantico canto romano o gallicano

Pratica del Canto Gregoriano

Non egrave nostra intenzione proporre un saggio di interpretazione del canto gregoriano neacute una lezione sullavocalitagrave da adottare per esso poicheacute illustri e valenti gregorianisti hanno affrontato e proposto lrsquoargomentocon la dovuta completezza A noi interessa precisare come il canto gregoriano debba inserirsi nellamoderna liturgia cattolica Innanzituttosi deve ricordare che

La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizionigli si riservi il posto principale

(Sacrosantum Concilium cap VI116)

da cui si evince quanto sia errato ritenere questa forma musicale obsoleta o inadatta alla liturgia modernatanto per lo stile quanto per la linguaNon egrave importante che lrsquoesecuzione dei canti gregoriani nella liturgia sia perfetta e filologica ma egravesufficiente tener presente alcuni semplici principi per ottenere risultati soddisfacentiDistinguiamo quindi alcuni punti chiave per interpretare ed eseguire correttamente le diverse forme delcanto gregoriano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

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II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

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necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

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Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

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Quilisma o punctum dentellato non si trova mai isolato egrave lrsquounica grafia che deriva direttamentedai manoscritti adiastematici e precisamente dal corrispondente segno san gallese

Pes o Podatus viene letto dal basso verso lrsquoalto e indica due noti ascendenti

Clivis viene letta dalrsquoalto verso il basso e indica due note discendenti

Porrectus indica tre suoni nella successione alto-basso-alto le prime due note discendenti sonounite da un unico tratto grafico (espediente usato anche in altre grafie)

Torculus indica tre suoni nella successione basso-alto-basso

Scandicus indica un seguito di almeno tre suoni ascendenti se uno di essi egrave indicato con ilquilisma si avragrave uno Scandicus quilismatico

Scandicus quilismatico

Climacus indica un seguito di almeno tre suoni discendenti

Ricordiamo ancora le seguenti abituali definizionia) neuma flexus e neuma resupinus sono qualificazioni relative alla direzione della nota finale aggiunta

al neuma Se il neuma egrave seguito da una nota piugrave bassa si avragrave il neuma flexus

Se invece segue una nota piugrave alta si avragrave il neuma resupinus

Sol-Fa-Sol Do-La-Si Fa-Re-Fa

Sol-Fa-La-SolPorrectus flexus

Fa-La-Do-SiScandicus flexus

Sol-La-Mi-FaTorculus resupinus

La-Sol-Fa-SolClimacus resupinus

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b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

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b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

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b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

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Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

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Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

20

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

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I MODI gregoriani lrsquoOCTOECHOS17

Dal punto di vista armonico il canto gregoriano si sviluppa in un sistema di scale semplici in diverseposizioni La tonalitagrave egrave un sistema sviluppato nel Rinascimento che impone perograve una certa rigiditagravestrutturale si riconosco certe tonalitagrave grazie ad un computo di quinte giuste le quali stanno tra di esse inrapporti abbastanza stretti La tonalitagrave si fonda su modulazioni le modulazioni su alterazioni Egrave lrsquouso dellemodulazioni e delle alterazioni che dagrave alla musica tonale il ldquosentimentordquoIl canto gregoriano invece non ha nulla di tutto ciograve Tutto il sistema assolutamente diatonico - in base alquale si regge la struttura armonica di questa forma musicale - egrave il MODO o MODALITAgrave

Un modo consiste in una scala naturale priva di alterazioni (ad eccezione del si bemolle attestato tuttaviasolo in epoca piugrave tarda e presente solo in determinate e particolari situazioni) le cui note sono le uniche acomparire allrsquointerno della melodiaQuesto concetto implica che allrsquointerno di un canto gregoriano non esistano modulazioni neacute sensibili otoniche sebbene vi si riconoscano alcune note distintive del modo in cui la melodia egrave scrittaOgni modo infatti egrave caratterizzato da una specifica nota detta finalis (che egrave comune sia al modo autenticosia al rispettivo plagale) e ad una nota peculiare detta repercussio o corda di recita18 attorno alla quale egraveorganizzata la linea melodica La modalitagrave si definisce dalla cadenza finale Accanto a queste duecaratteristiche se ne aggiunge una terza lrsquoambitus lrsquoestensione tra la nota piugrave bassa e la nota piugrave alta checaratterizzano lrsquointero brano

I teorici medievali nel contesto della riforma carolingia cercarono la sistematizzazione del gregorianoattraverso il legame con la musica greca la terminologia divenne il criterio significativo della continuitagravefra la cultura antica e quella medievale Crsquoegrave perograve da dire che i modi dellrsquoantica Grecia non corrispondevanoa quelli mutuati nel canto gregoriano di essi furono ripresi solamente i nomiGli otto modi gregoriani corrispondono ad otto diverse tipologie di scale musicali le quali vengonoconcepite come ldquocongiunzionerdquo di due tetracordi diatonici (il tetracordo diatonico egrave definito comeldquosuccessione di quattro suoni congiunti che formano un intervallo di quarta giusta cioegrave due toni e unsemitonordquo) caratterizzati dalla diversa posizione del semitono e dallrsquoassenza di intervalli piugrave piccoli delsemitono

I canti gregoriani con la riforma carolingia vennero catalogati ndash senza tenere conto dellrsquoorigine e dellosviluppo del repertorio ndash attraverso la teoria modale dellrsquooctoechos che egrave punto di arrivo di un processoevolutivo

Gli otto modi dellrsquooctoechos vengono distinti in autentici (protus deuterus tritus e tetrardus conosciutianche come dorico frigio lidio misolidio ndash nomi desunti erroneamente dalla modalitagrave greca antica) eplagali (al cui nome egrave aggiunto il prefisso ldquoipo-rdquo ipodorico ipofrigio ipolidio ipomisolidio)

I modi plagali sono collocati una quarta giusta sotto il rispettivo modo autentico e per verificare se unmodo va classificato nellrsquoautentico oppure nel plagale si deve osservare se la dominante di unacomposizione coincide con una delle due corde tonali scelte per il modo a cui appartiene

17 Dal greco ldquoΟκτώηχοςrdquo ldquootto suonirdquo egrave il quadro teorico in cui sono descritte le otto forme della modalitagrave Inizialmenteapplicate alla musica bizantina questo quadro egrave stato successivamente utilizzato per la descrizione del canto piano e piugraveparticolarmente del canto gregoriano18 Alberto Turco definisce la ldquoCorda di recitardquo come tenore salmodico che nei brani autentici egrave alla distanza di una quinta neiplagali a distanza di una terza oppure di una quarta

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MODIFINALIS

(F)AMBITUS(Estensione)

REPERCUSSIODominante (D)

IDorico

PROTUSAutentico Re Re ndash Re La

IIIpodorico

Plagale Re La ndash La Fa

IIIFrigio

DEUTERUSAutentico Mi Mi ndash Mi Do (Si)

IVIpofrigio

Plagale Mi Si ndash Si La

VLidio

TRITUSAutentico Fa Fa ndash Fa Do

VIIpolidio

Plagale Fa Do ndash Do La

VIIMisolidio

TETRARDUSAutentico Sol Sol ndash Sol Re

VIIIIpomisolidio

Plagale Sol Re - Re Do

Di seguito gli otto MODI

DEUTERUS AUTENTICO (III Modo)

DEUTERUS PLAGALE (IV Modo)

TRITUS AUTENTICO (V Modo)

TRITUS PLAGALE (VI Modo)

PROTUS AUTENTICO (I Modo)

PROTUS PLAGALE (II Modo)

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Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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LA SALMODIA

I generi compositivi che caratterizzano il canto gregoriano (sillabico semiornato ornato) comprendonoforme musicali che prevedono lrsquoalternanza tra una parte responsoriale generalmente eseguita dalla scholae i versetti salmodici affidati ad un solista o a un gruppo di pochi cantori Lrsquoesecuzione di questi versetti egravedefinita appunto SalmodiaIl canto della salmodia egrave strutturato su modelli melodici che mantengono sempre gli stessi elementistrutturali questi vengono detti toni salmodici e sono strettamente legati alla modalitagrave del brano al qualesono associati

Regole della salmodia

La Salmodia sempliceIl tono di un salmo egrave costituito dalle seguenti parti

a) LrsquoIntonazione o Intonatiob) Il Tenore salmodico o Corda di Recita o Dominantec) La Flexad) La Cadenza Mediana o Mediatioe) Le sillabe di preparazionef) La Cadenza Finale o Terminatio

LrsquoIntonazioneLa struttura formulare di intonazione costituisce il legame melodico tra la finale dellrsquoAntifona e il Tenoresalmodico La troviamo generalmente sulle prime due sillabe del versetto e utilizza neumi di uno o duesuoni Raramente il tono salmodico inizia direttamente sulla corda di recitaDi solito la struttura formulare dellrsquointonazione riguarda solo il primo verso gli altri versi inizianodirettamente con la nota del Tenore salmodico o Corda di Recita Quando lrsquointonazione deve ripetersi adogni verso come nel Magnificat questo viene sempre indicato

Il Tenore salmodicoEgrave la nota sulla quale viene cantillata la maggior parte del versetto sia nel primo che nel secondo emistichioDi fatto egrave lrsquoelemento che caratterizza il tono salmodicoLrsquounica eccezione riguarda il Tonus Peregrinus (che illustreremo piugrave avanti) caratterizzato dal fatto dipresentare due tenori distinti per i due emistichi LA e SOL

La FlexaQuando il primo emistichio risulta molto lungo viene di solito ldquospezzatordquo da unrsquoinflessione melodicadenominata Flexa (segnata da una croce dagger) La sillaba drsquoaccento della parola interessata egrave posta sullostesso grado del Tenore salmodico mentre la sillaba finale egrave cantata su un grado inferiore che risulta digrado congiunto quando la distanza egrave di tono intero quando la corda di recita egrave sul DO o sul FA si evitalrsquoinflessione semitonale a vantaggio di unrsquoinflessione di terza minore

La Cadenza Mediana o MediatioCostituisce la conclusione del primo emistichio egrave unica per ciascun tono e si applica allrsquoultima parola delprimo emistichio Con riferimento allrsquoesempio riportato piugrave avanti la cadenza egrave detta a un accento ed egravecostituita da una nota drsquoaccento sulla quale egrave posta la sillaba tonica dellrsquoultima parola e di una nota finalesulla quale egrave cantata la sillaba finale nel caso di una parola che presenta lrsquoaccento tonico sulla penultimasillaba (parossitona) Dopo la nota drsquoaccento e strettamente connessa ad essa egrave prevista una nota ldquobiancardquoun punto ldquovuotordquo denominata epentesi19 intercalare da utilizzare se la parola finale presenta lrsquoaccentotonico sulla terzrsquoultima sillaba (proparossitona) Vi sono ancora altre possibilitagrave che qui tralasciamo

Le sillabe di preparazione

19 Dal greco ἐπένϑεσις ldquoinserzionerdquo aggiunta o interposizione nellrsquointerno di un gruppo fonetico o sintattico di un suono nonetimologico

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In alcuni toni salmodici le cadenze mediane si distaccano dalla corda di recita prima del raggiungimentodel primo o unico accento di cadenza Si tratta di uno o piugrave neumi monosonici sui quali vengono cantatele cosiddette sillabe di preparazione che in alcune edizioni di canto gregoriano sono scritte in corsivoLa Cadenza Finale o TerminatioA differenza della cadenza mediana che egrave unica per ciascun modo la cadenza finale detta ancheterminatio puograve presentare forme diverse nellrsquoambito dello stesso tono salmodico (differentiaelig) Ciograve egravedovuto per poter concatenare in maniera agevole e corretta la nota finale della salmodia con lrsquoinizio(incipit) dellrsquoantifona che egrave ripetuta dopo il versetto solisticoNelle edizioni attuali del canto gregoriano la differentia da applicare egrave suggerita alla fine dellrsquoantifona daineumi posti sullrsquo acronimo ldquoE-u-o-u-a-erdquo (Saelig-cu-lo-rum A-men) la prima o le prime due note poste soprale lettere dellrsquoacronimo riguardano il tenore salmodico le altre si riferiscono alle eventuali sillabe dipreparazione e alla cadenza (senza considerare alcuna nota di epentesi) Ancora allrsquoinizio dellrsquoantifonasubito dopo il numero romano o arabo che ne precisa la modalitagrave si trova una lettera che indica innotazione alfabetica lrsquoultima nota della differentia Fino allrsquoAntiphonale Monasticum del 1934 questalettera era scritta in carattere maiuscolo se le finali dellrsquoantifona e della differentia coincidevano nelleedizioni piugrave recenti invece viene scritta sempre in minuscolo Se perograve nellrsquoambito dello stesso tono piugravedifferentiaelig terminano sullo stesso grado queste vengono distinte da un numero aggiunto alla letteraA titolo dimostrativo si riportano i seguenti esempi

AR 1949 p 27

AR 1949 p 44

I nove toni salmodici

Lrsquointonazione salmodica non gode di una finalis fissa e pertanto si adegua al sistema modale solo inriferimento al tenor e alla distribuzione intervallare che ruota attorno ad esso Otto sono pertanto leformule salmodiche piugrave una aggiunta detta modus peregrinus che adotta una doppia corda di recitaprima su la e poi su sol Si tratta presumibilmente del residuo di una forma arcaica concepita quando ilsistema non era ancora codificato Le formule salmodiche rivelano movimenti melodici tipici la perdita ditensione (flexa o terminatio) egrave in genere di terza minore o di grado mentre lrsquoinnalzamento della voce (nellamediatio) egrave piugrave ristretto tono o semitonoPer la natura stessa della distribuzione diatonica degli intervalli (mutuata dal systema teleion) al gradosottostante di tono puograve corrispondere un innalzamento del tenor sia di semitono che di tono se invece ilgrado sottostante egrave di terza minore (in genere con il semitono allrsquoacuto) si ha sempre un innalzamento ditono (altrimenti fra note estreme si creerebbe un improbabile intervallo di quarta diminuita)Quattro sono pertanto i toni il cui tenor dista un tono dalla nota inferiore (I IV VI VII la re) e quattroun semitono (II III V VIII fa do) Questo il formulario che propone il Liber usualis

L- le- luacute- ia E u o u a e

2 D

A

7 c 2

A L- le- luacute- ia Ps Di- xit Doacutemi-nus E u o u a e

25

I TONO

Differentiaelig

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio TenorSillabe dipreparazione

26

D 2

fgg 2

g 3a

a 2a 3

Finalis

D

II TONO

A B

III TONODifferentiaelig

b a

a 2

g g 2

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unicaSill diprep

dagger

vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

Sillabe dipreparazione Finalis

27

IV TONODifferentiaelig

A B

A

B V TONO

A B

g E

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

dagger

vel

Altera positio ejusdem Toni

vel

dagger

dagger

dagger

dagger

vel

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

Sillabe dipreparazione Finalis

28

Sillabe dipreparazione Finalis

c A A

dcf LU p 730

VI TONO

A B

VII TONODifferentiaelig

a b

c c 2

d

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

Tenor Finalis unica

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

dagger

dagger vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Finalis

29

VIII TONODifferentiaelig

GA G

cB

TONUS PEREGRINUS

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Sillabe dipreparazione Finalis

dagger

vel

Int Tenore et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

dagger

dagger

Alio modo

tenori distinti per i due emistichiLA e SOL

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SINTESI

NEUMI MONOSONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUM Usato generalmente anche per designarelrsquoaccento grave delle sillabe

In composizione con altre forme neumatiche

PUNCTUMINCLINATUMO ROMBOIDALE Parte del Climacus e delle forme subbipunctis

VIRGA Per lrsquoaccento acuto

PUNTINO Per un valore sillabico diminuito

NEUMI PLURISONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

CLIVIS Formato da due note discendenti composto da una virgae da un tractulus si eseguono legando dallrsquoacuto al gravesenza impulsi su una singola nota

PES o PODATUS Neuma ascendente di due note Lrsquointervallo tra i duesuoni non supera mai la quinta giusta Egrave lrsquoaccostamentodi un suono grave tractulus e uno acuto virga Anche perquesto neuma non ci sono impulsi sulle note malrsquoesecuzione deve scorrere con perfetta legatura dal bassoallrsquoalto

PORRECTUS Neuma plurisonico di tre suoni acuto-grave-acuto egraveformato da una clivis con lrsquoaggiunta di una virga Trenote legate emesse senza impulsi intermedi perarticolazione sillabica sulla terza nota si produce unaleggera attrazione

31

TORCULUS Formato da tre suoni grave-acuto-grave trae origine dalpes con lrsquoaggiunta del terzo suono piugrave basso vieneeseguito legato con una leggera spinta del terzo suono

CLIMACUS Sono tre note discendenti viene anche chiamato virgasubbipunctis con possibilitagrave di avere alte note in discesa eallora saragrave subtripunctis subdiatesseris (una + quattro)subdiapente (una + cinque)

SCANDICUS Neuma formato da tre note ascendenti con leggeroaumento della prima nota

SALICUS Formato da tre note ascendenti con la nota culminante alsecondo grado (sottolineata dallrsquoictus)

TRIGONUS Due note allrsquounisono e la terza piugrave bassa Non si trovamai isolato su una sillaba ma in composizione con altrineumi il cui valore risulteragrave diminuito il canto cioegrave devepresentare un suono piugrave leggero

BIVIRGATRIVIRGA Neuma con piugrave suoni allrsquounisono viene eseguito con una

ripercussione cioegrave una ripetizione del suono sen zainterruzione (leggere pulsazioni onda acustica)

STROPHICUS Anche questo egrave un neuma plurisonico con noteallrsquounisono ma con valori sillabici diminuiti quindi piugraveleggeri e con ripercussione rapida

ORISCUS Neuma di conduzione melodica posto tra due neumi dimaggior importanza egrave impiegato in composizione di altrineumi la sua interpretazione va considerata nel contestoverbo-melodico

PRESSUS

Major e Minor per differenza di intervalli formato da duesuoni allrsquounisono ed un terzo discendente Puograve trovarsiisolato su una sillaba o in composizione con altri neumi

VIRGA STRATA Le prime due note possono essere allrsquounisono o essereequivalenti al gruppo pes In entrambi i casi lrsquoultima nota(oriscus) egrave sempre una nota piugrave grave

32

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

33

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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Le emozioni espresse dai MODI Gregoriani

Nei secoli si egrave affermato che ad ogni modo corrispondesse uno specifico stato drsquoanimo o sentimento Ciograveha effettivamente un riscontro nella realtagrave visto che lrsquoascolto di brani in modalitagrave diverse dagrave allrsquoascoltatoremoderno differenti emozioni Guido drsquoArezzo il fondatore della notazione diastematica gregorianaaffermograve in proposito

laquoIl primo egrave grave il secondo triste il terzo mistico il quarto armonioso il quintoallegro il sesto devoto il settimo angelico lrsquoottavo perfettoraquo

Adagraven de Fulda cosigrave li commenta

laquoIl primo modo si presta a ogni sentimento il secondo egrave adatto alle cose tristi il terzo egraveveemente il quarto egrave tenero il quinto si addice agli allegri il sesto alle persone diprovata pietagrave il settimo attiene alla gioventugrave e lrsquoottavo alla saggezzaraquo

Juan de Espinosa autore del XVI secolo commenta a sua volta

laquoIl primo egrave allegro e molto adatto per attenuare le passioni dellrsquoanimo [hellip] grave epiangente il secondo molto appropriato per provocare lacrime [hellip] il terzo egrave moltoefficace per incitare allrsquoira [hellip] mentre il quarto prende in seacute ogni gioia incita aidiletti e calma la rabbia [hellip] il quinto produce allegria e piacere a coloro che sonotristi [hellip] lacrimoso e pietoso egrave il sesto [hellip] piacere e tristezza si uniscono nel settimo[hellip] per forza devrsquoessere molto allegro lrsquoottavo [hellip]raquo

(Trattato dei principi 1520)

Ciograve che bisogna sempre tener presente egrave che nel canto gregoriano ogni suono esiste in relazione a seacute stessoNon esistono relazioni armoniche o verticali che vincolano un suono rispetto ad un altro come potrebbeavvenire con la sensibile della tonalitagrave neacute la melodia puograve venir forzata (con il limite evidente di questadefinizione) verso un certo andamento percheacute lrsquoarmonia deve seguire un certo corso come avviene invecenella tonalitagrave canonicaLrsquounico punto di riferimento per la melodia gregoriana egrave costituito dallrsquoinsieme di ambitus finalis erepercussio ma anche questo talvolta egrave turbato soprattutto nei canti piugrave antichi che possono mostrareinflussi delle antiche modalitagrave greche o dellrsquoantico canto romano o gallicano

Pratica del Canto Gregoriano

Non egrave nostra intenzione proporre un saggio di interpretazione del canto gregoriano neacute una lezione sullavocalitagrave da adottare per esso poicheacute illustri e valenti gregorianisti hanno affrontato e proposto lrsquoargomentocon la dovuta completezza A noi interessa precisare come il canto gregoriano debba inserirsi nellamoderna liturgia cattolica Innanzituttosi deve ricordare che

La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizionigli si riservi il posto principale

(Sacrosantum Concilium cap VI116)

da cui si evince quanto sia errato ritenere questa forma musicale obsoleta o inadatta alla liturgia modernatanto per lo stile quanto per la linguaNon egrave importante che lrsquoesecuzione dei canti gregoriani nella liturgia sia perfetta e filologica ma egravesufficiente tener presente alcuni semplici principi per ottenere risultati soddisfacentiDistinguiamo quindi alcuni punti chiave per interpretare ed eseguire correttamente le diverse forme delcanto gregoriano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

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II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

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necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

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b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

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b) neuma praeligpunctis e neuma subpunctis sono qualificazioni relative allrsquoaggiunta di punctum prima odopo il neuma Se il neuma egrave preceduto da punctum si definisce neuma praeligpunctis se invece egraveseguito da punctum si definisce neuma subpunctis Si puograve cosigrave specificare anche il numero deipunctum ad es subbipunctis subtripunctis etc

Tutti i neumi fondamentali possono subire una modificazione grafica mediante la riduzione dellrsquoultimanota si tratta di grafie liquescenti il cui significato fondamentale sta nellrsquoavvertire il cantore affincheacuteponga particolare attenzione nella pronuncia di una sillaba caratterizzata da unrsquoarticolazione complessa acausa ad esempio dellrsquoincontro di due consonanti o di un dittongo Ricordiamo le tre principali grafieliquescenti e le rispettive denominazioni

cephalicus o clivis liquescente

epiphonus o pes liquescente

ancus o climacus liquescente

NeografieSi definiscono neografie quelle grafie che tendono ad una maggiore differenziazione dalla Vaticana inmodo da evidenziare qualche elementare indicazione esecutiva su retaggio dei codici antichiAd essere differenziata egrave soprattutto la grafia del punto quadrato attraverso lrsquointroduzione delle seguentineografie

Oriscus Apostropha Punctum liquescenso Stropha

Tutte le note semplici gregoriane indipendentemente dalla forma sia singole che in gruppi sonoequivalenti (valore unitario e indivisibile16) alla croma della moderna notazione musicale

Neumi Liquescenti o semivocaliI liquescenti o semivocali sono neumi che indicano un modo particolare di esecuzione derivato dallanecessitagrave della pronuncia di gruppi di due o tre consonanti in cui la prima consonante sia l m n r d t so di dittonghi o della j tra due vocali (es ejus) Quando appunto allrsquointerno della parola srsquoincontrano leconsonanti o il dittongo si provoca automaticamente una LIQUESCENZA diminutiva cioegrave il passaggio delsuono saragrave diminuito alleggerito per la difficoltagrave fonetica della sua pronuncia

16 Dal greco ldquoπρῶτος χρόνοςldquo

Sol-La-Si-FaTorculus praeligpunctis

Fa-La-Sol-FaPes subbipunctis

Sol-Si-La-Sol-FaPes subtripunctis

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Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

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Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

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Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

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I MODI gregoriani lrsquoOCTOECHOS17

Dal punto di vista armonico il canto gregoriano si sviluppa in un sistema di scale semplici in diverseposizioni La tonalitagrave egrave un sistema sviluppato nel Rinascimento che impone perograve una certa rigiditagravestrutturale si riconosco certe tonalitagrave grazie ad un computo di quinte giuste le quali stanno tra di esse inrapporti abbastanza stretti La tonalitagrave si fonda su modulazioni le modulazioni su alterazioni Egrave lrsquouso dellemodulazioni e delle alterazioni che dagrave alla musica tonale il ldquosentimentordquoIl canto gregoriano invece non ha nulla di tutto ciograve Tutto il sistema assolutamente diatonico - in base alquale si regge la struttura armonica di questa forma musicale - egrave il MODO o MODALITAgrave

Un modo consiste in una scala naturale priva di alterazioni (ad eccezione del si bemolle attestato tuttaviasolo in epoca piugrave tarda e presente solo in determinate e particolari situazioni) le cui note sono le uniche acomparire allrsquointerno della melodiaQuesto concetto implica che allrsquointerno di un canto gregoriano non esistano modulazioni neacute sensibili otoniche sebbene vi si riconoscano alcune note distintive del modo in cui la melodia egrave scrittaOgni modo infatti egrave caratterizzato da una specifica nota detta finalis (che egrave comune sia al modo autenticosia al rispettivo plagale) e ad una nota peculiare detta repercussio o corda di recita18 attorno alla quale egraveorganizzata la linea melodica La modalitagrave si definisce dalla cadenza finale Accanto a queste duecaratteristiche se ne aggiunge una terza lrsquoambitus lrsquoestensione tra la nota piugrave bassa e la nota piugrave alta checaratterizzano lrsquointero brano

I teorici medievali nel contesto della riforma carolingia cercarono la sistematizzazione del gregorianoattraverso il legame con la musica greca la terminologia divenne il criterio significativo della continuitagravefra la cultura antica e quella medievale Crsquoegrave perograve da dire che i modi dellrsquoantica Grecia non corrispondevanoa quelli mutuati nel canto gregoriano di essi furono ripresi solamente i nomiGli otto modi gregoriani corrispondono ad otto diverse tipologie di scale musicali le quali vengonoconcepite come ldquocongiunzionerdquo di due tetracordi diatonici (il tetracordo diatonico egrave definito comeldquosuccessione di quattro suoni congiunti che formano un intervallo di quarta giusta cioegrave due toni e unsemitonordquo) caratterizzati dalla diversa posizione del semitono e dallrsquoassenza di intervalli piugrave piccoli delsemitono

I canti gregoriani con la riforma carolingia vennero catalogati ndash senza tenere conto dellrsquoorigine e dellosviluppo del repertorio ndash attraverso la teoria modale dellrsquooctoechos che egrave punto di arrivo di un processoevolutivo

Gli otto modi dellrsquooctoechos vengono distinti in autentici (protus deuterus tritus e tetrardus conosciutianche come dorico frigio lidio misolidio ndash nomi desunti erroneamente dalla modalitagrave greca antica) eplagali (al cui nome egrave aggiunto il prefisso ldquoipo-rdquo ipodorico ipofrigio ipolidio ipomisolidio)

I modi plagali sono collocati una quarta giusta sotto il rispettivo modo autentico e per verificare se unmodo va classificato nellrsquoautentico oppure nel plagale si deve osservare se la dominante di unacomposizione coincide con una delle due corde tonali scelte per il modo a cui appartiene

17 Dal greco ldquoΟκτώηχοςrdquo ldquootto suonirdquo egrave il quadro teorico in cui sono descritte le otto forme della modalitagrave Inizialmenteapplicate alla musica bizantina questo quadro egrave stato successivamente utilizzato per la descrizione del canto piano e piugraveparticolarmente del canto gregoriano18 Alberto Turco definisce la ldquoCorda di recitardquo come tenore salmodico che nei brani autentici egrave alla distanza di una quinta neiplagali a distanza di una terza oppure di una quarta

21

MODIFINALIS

(F)AMBITUS(Estensione)

REPERCUSSIODominante (D)

IDorico

PROTUSAutentico Re Re ndash Re La

IIIpodorico

Plagale Re La ndash La Fa

IIIFrigio

DEUTERUSAutentico Mi Mi ndash Mi Do (Si)

IVIpofrigio

Plagale Mi Si ndash Si La

VLidio

TRITUSAutentico Fa Fa ndash Fa Do

VIIpolidio

Plagale Fa Do ndash Do La

VIIMisolidio

TETRARDUSAutentico Sol Sol ndash Sol Re

VIIIIpomisolidio

Plagale Sol Re - Re Do

Di seguito gli otto MODI

DEUTERUS AUTENTICO (III Modo)

DEUTERUS PLAGALE (IV Modo)

TRITUS AUTENTICO (V Modo)

TRITUS PLAGALE (VI Modo)

PROTUS AUTENTICO (I Modo)

PROTUS PLAGALE (II Modo)

22

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

23

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

23

LA SALMODIA

I generi compositivi che caratterizzano il canto gregoriano (sillabico semiornato ornato) comprendonoforme musicali che prevedono lrsquoalternanza tra una parte responsoriale generalmente eseguita dalla scholae i versetti salmodici affidati ad un solista o a un gruppo di pochi cantori Lrsquoesecuzione di questi versetti egravedefinita appunto SalmodiaIl canto della salmodia egrave strutturato su modelli melodici che mantengono sempre gli stessi elementistrutturali questi vengono detti toni salmodici e sono strettamente legati alla modalitagrave del brano al qualesono associati

Regole della salmodia

La Salmodia sempliceIl tono di un salmo egrave costituito dalle seguenti parti

a) LrsquoIntonazione o Intonatiob) Il Tenore salmodico o Corda di Recita o Dominantec) La Flexad) La Cadenza Mediana o Mediatioe) Le sillabe di preparazionef) La Cadenza Finale o Terminatio

LrsquoIntonazioneLa struttura formulare di intonazione costituisce il legame melodico tra la finale dellrsquoAntifona e il Tenoresalmodico La troviamo generalmente sulle prime due sillabe del versetto e utilizza neumi di uno o duesuoni Raramente il tono salmodico inizia direttamente sulla corda di recitaDi solito la struttura formulare dellrsquointonazione riguarda solo il primo verso gli altri versi inizianodirettamente con la nota del Tenore salmodico o Corda di Recita Quando lrsquointonazione deve ripetersi adogni verso come nel Magnificat questo viene sempre indicato

Il Tenore salmodicoEgrave la nota sulla quale viene cantillata la maggior parte del versetto sia nel primo che nel secondo emistichioDi fatto egrave lrsquoelemento che caratterizza il tono salmodicoLrsquounica eccezione riguarda il Tonus Peregrinus (che illustreremo piugrave avanti) caratterizzato dal fatto dipresentare due tenori distinti per i due emistichi LA e SOL

La FlexaQuando il primo emistichio risulta molto lungo viene di solito ldquospezzatordquo da unrsquoinflessione melodicadenominata Flexa (segnata da una croce dagger) La sillaba drsquoaccento della parola interessata egrave posta sullostesso grado del Tenore salmodico mentre la sillaba finale egrave cantata su un grado inferiore che risulta digrado congiunto quando la distanza egrave di tono intero quando la corda di recita egrave sul DO o sul FA si evitalrsquoinflessione semitonale a vantaggio di unrsquoinflessione di terza minore

La Cadenza Mediana o MediatioCostituisce la conclusione del primo emistichio egrave unica per ciascun tono e si applica allrsquoultima parola delprimo emistichio Con riferimento allrsquoesempio riportato piugrave avanti la cadenza egrave detta a un accento ed egravecostituita da una nota drsquoaccento sulla quale egrave posta la sillaba tonica dellrsquoultima parola e di una nota finalesulla quale egrave cantata la sillaba finale nel caso di una parola che presenta lrsquoaccento tonico sulla penultimasillaba (parossitona) Dopo la nota drsquoaccento e strettamente connessa ad essa egrave prevista una nota ldquobiancardquoun punto ldquovuotordquo denominata epentesi19 intercalare da utilizzare se la parola finale presenta lrsquoaccentotonico sulla terzrsquoultima sillaba (proparossitona) Vi sono ancora altre possibilitagrave che qui tralasciamo

Le sillabe di preparazione

19 Dal greco ἐπένϑεσις ldquoinserzionerdquo aggiunta o interposizione nellrsquointerno di un gruppo fonetico o sintattico di un suono nonetimologico

24

In alcuni toni salmodici le cadenze mediane si distaccano dalla corda di recita prima del raggiungimentodel primo o unico accento di cadenza Si tratta di uno o piugrave neumi monosonici sui quali vengono cantatele cosiddette sillabe di preparazione che in alcune edizioni di canto gregoriano sono scritte in corsivoLa Cadenza Finale o TerminatioA differenza della cadenza mediana che egrave unica per ciascun modo la cadenza finale detta ancheterminatio puograve presentare forme diverse nellrsquoambito dello stesso tono salmodico (differentiaelig) Ciograve egravedovuto per poter concatenare in maniera agevole e corretta la nota finale della salmodia con lrsquoinizio(incipit) dellrsquoantifona che egrave ripetuta dopo il versetto solisticoNelle edizioni attuali del canto gregoriano la differentia da applicare egrave suggerita alla fine dellrsquoantifona daineumi posti sullrsquo acronimo ldquoE-u-o-u-a-erdquo (Saelig-cu-lo-rum A-men) la prima o le prime due note poste soprale lettere dellrsquoacronimo riguardano il tenore salmodico le altre si riferiscono alle eventuali sillabe dipreparazione e alla cadenza (senza considerare alcuna nota di epentesi) Ancora allrsquoinizio dellrsquoantifonasubito dopo il numero romano o arabo che ne precisa la modalitagrave si trova una lettera che indica innotazione alfabetica lrsquoultima nota della differentia Fino allrsquoAntiphonale Monasticum del 1934 questalettera era scritta in carattere maiuscolo se le finali dellrsquoantifona e della differentia coincidevano nelleedizioni piugrave recenti invece viene scritta sempre in minuscolo Se perograve nellrsquoambito dello stesso tono piugravedifferentiaelig terminano sullo stesso grado queste vengono distinte da un numero aggiunto alla letteraA titolo dimostrativo si riportano i seguenti esempi

AR 1949 p 27

AR 1949 p 44

I nove toni salmodici

Lrsquointonazione salmodica non gode di una finalis fissa e pertanto si adegua al sistema modale solo inriferimento al tenor e alla distribuzione intervallare che ruota attorno ad esso Otto sono pertanto leformule salmodiche piugrave una aggiunta detta modus peregrinus che adotta una doppia corda di recitaprima su la e poi su sol Si tratta presumibilmente del residuo di una forma arcaica concepita quando ilsistema non era ancora codificato Le formule salmodiche rivelano movimenti melodici tipici la perdita ditensione (flexa o terminatio) egrave in genere di terza minore o di grado mentre lrsquoinnalzamento della voce (nellamediatio) egrave piugrave ristretto tono o semitonoPer la natura stessa della distribuzione diatonica degli intervalli (mutuata dal systema teleion) al gradosottostante di tono puograve corrispondere un innalzamento del tenor sia di semitono che di tono se invece ilgrado sottostante egrave di terza minore (in genere con il semitono allrsquoacuto) si ha sempre un innalzamento ditono (altrimenti fra note estreme si creerebbe un improbabile intervallo di quarta diminuita)Quattro sono pertanto i toni il cui tenor dista un tono dalla nota inferiore (I IV VI VII la re) e quattroun semitono (II III V VIII fa do) Questo il formulario che propone il Liber usualis

L- le- luacute- ia E u o u a e

2 D

A

7 c 2

A L- le- luacute- ia Ps Di- xit Doacutemi-nus E u o u a e

25

I TONO

Differentiaelig

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio TenorSillabe dipreparazione

26

D 2

fgg 2

g 3a

a 2a 3

Finalis

D

II TONO

A B

III TONODifferentiaelig

b a

a 2

g g 2

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unicaSill diprep

dagger

vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

Sillabe dipreparazione Finalis

27

IV TONODifferentiaelig

A B

A

B V TONO

A B

g E

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

dagger

vel

Altera positio ejusdem Toni

vel

dagger

dagger

dagger

dagger

vel

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

Sillabe dipreparazione Finalis

28

Sillabe dipreparazione Finalis

c A A

dcf LU p 730

VI TONO

A B

VII TONODifferentiaelig

a b

c c 2

d

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

Tenor Finalis unica

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

dagger

dagger vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Finalis

29

VIII TONODifferentiaelig

GA G

cB

TONUS PEREGRINUS

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Sillabe dipreparazione Finalis

dagger

vel

Int Tenore et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

dagger

dagger

Alio modo

tenori distinti per i due emistichiLA e SOL

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SINTESI

NEUMI MONOSONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUM Usato generalmente anche per designarelrsquoaccento grave delle sillabe

In composizione con altre forme neumatiche

PUNCTUMINCLINATUMO ROMBOIDALE Parte del Climacus e delle forme subbipunctis

VIRGA Per lrsquoaccento acuto

PUNTINO Per un valore sillabico diminuito

NEUMI PLURISONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

CLIVIS Formato da due note discendenti composto da una virgae da un tractulus si eseguono legando dallrsquoacuto al gravesenza impulsi su una singola nota

PES o PODATUS Neuma ascendente di due note Lrsquointervallo tra i duesuoni non supera mai la quinta giusta Egrave lrsquoaccostamentodi un suono grave tractulus e uno acuto virga Anche perquesto neuma non ci sono impulsi sulle note malrsquoesecuzione deve scorrere con perfetta legatura dal bassoallrsquoalto

PORRECTUS Neuma plurisonico di tre suoni acuto-grave-acuto egraveformato da una clivis con lrsquoaggiunta di una virga Trenote legate emesse senza impulsi intermedi perarticolazione sillabica sulla terza nota si produce unaleggera attrazione

31

TORCULUS Formato da tre suoni grave-acuto-grave trae origine dalpes con lrsquoaggiunta del terzo suono piugrave basso vieneeseguito legato con una leggera spinta del terzo suono

CLIMACUS Sono tre note discendenti viene anche chiamato virgasubbipunctis con possibilitagrave di avere alte note in discesa eallora saragrave subtripunctis subdiatesseris (una + quattro)subdiapente (una + cinque)

SCANDICUS Neuma formato da tre note ascendenti con leggeroaumento della prima nota

SALICUS Formato da tre note ascendenti con la nota culminante alsecondo grado (sottolineata dallrsquoictus)

TRIGONUS Due note allrsquounisono e la terza piugrave bassa Non si trovamai isolato su una sillaba ma in composizione con altrineumi il cui valore risulteragrave diminuito il canto cioegrave devepresentare un suono piugrave leggero

BIVIRGATRIVIRGA Neuma con piugrave suoni allrsquounisono viene eseguito con una

ripercussione cioegrave una ripetizione del suono sen zainterruzione (leggere pulsazioni onda acustica)

STROPHICUS Anche questo egrave un neuma plurisonico con noteallrsquounisono ma con valori sillabici diminuiti quindi piugraveleggeri e con ripercussione rapida

ORISCUS Neuma di conduzione melodica posto tra due neumi dimaggior importanza egrave impiegato in composizione di altrineumi la sua interpretazione va considerata nel contestoverbo-melodico

PRESSUS

Major e Minor per differenza di intervalli formato da duesuoni allrsquounisono ed un terzo discendente Puograve trovarsiisolato su una sillaba o in composizione con altri neumi

VIRGA STRATA Le prime due note possono essere allrsquounisono o essereequivalenti al gruppo pes In entrambi i casi lrsquoultima nota(oriscus) egrave sempre una nota piugrave grave

32

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

33

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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Le emozioni espresse dai MODI Gregoriani

Nei secoli si egrave affermato che ad ogni modo corrispondesse uno specifico stato drsquoanimo o sentimento Ciograveha effettivamente un riscontro nella realtagrave visto che lrsquoascolto di brani in modalitagrave diverse dagrave allrsquoascoltatoremoderno differenti emozioni Guido drsquoArezzo il fondatore della notazione diastematica gregorianaaffermograve in proposito

laquoIl primo egrave grave il secondo triste il terzo mistico il quarto armonioso il quintoallegro il sesto devoto il settimo angelico lrsquoottavo perfettoraquo

Adagraven de Fulda cosigrave li commenta

laquoIl primo modo si presta a ogni sentimento il secondo egrave adatto alle cose tristi il terzo egraveveemente il quarto egrave tenero il quinto si addice agli allegri il sesto alle persone diprovata pietagrave il settimo attiene alla gioventugrave e lrsquoottavo alla saggezzaraquo

Juan de Espinosa autore del XVI secolo commenta a sua volta

laquoIl primo egrave allegro e molto adatto per attenuare le passioni dellrsquoanimo [hellip] grave epiangente il secondo molto appropriato per provocare lacrime [hellip] il terzo egrave moltoefficace per incitare allrsquoira [hellip] mentre il quarto prende in seacute ogni gioia incita aidiletti e calma la rabbia [hellip] il quinto produce allegria e piacere a coloro che sonotristi [hellip] lacrimoso e pietoso egrave il sesto [hellip] piacere e tristezza si uniscono nel settimo[hellip] per forza devrsquoessere molto allegro lrsquoottavo [hellip]raquo

(Trattato dei principi 1520)

Ciograve che bisogna sempre tener presente egrave che nel canto gregoriano ogni suono esiste in relazione a seacute stessoNon esistono relazioni armoniche o verticali che vincolano un suono rispetto ad un altro come potrebbeavvenire con la sensibile della tonalitagrave neacute la melodia puograve venir forzata (con il limite evidente di questadefinizione) verso un certo andamento percheacute lrsquoarmonia deve seguire un certo corso come avviene invecenella tonalitagrave canonicaLrsquounico punto di riferimento per la melodia gregoriana egrave costituito dallrsquoinsieme di ambitus finalis erepercussio ma anche questo talvolta egrave turbato soprattutto nei canti piugrave antichi che possono mostrareinflussi delle antiche modalitagrave greche o dellrsquoantico canto romano o gallicano

Pratica del Canto Gregoriano

Non egrave nostra intenzione proporre un saggio di interpretazione del canto gregoriano neacute una lezione sullavocalitagrave da adottare per esso poicheacute illustri e valenti gregorianisti hanno affrontato e proposto lrsquoargomentocon la dovuta completezza A noi interessa precisare come il canto gregoriano debba inserirsi nellamoderna liturgia cattolica Innanzituttosi deve ricordare che

La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizionigli si riservi il posto principale

(Sacrosantum Concilium cap VI116)

da cui si evince quanto sia errato ritenere questa forma musicale obsoleta o inadatta alla liturgia modernatanto per lo stile quanto per la linguaNon egrave importante che lrsquoesecuzione dei canti gregoriani nella liturgia sia perfetta e filologica ma egravesufficiente tener presente alcuni semplici principi per ottenere risultati soddisfacentiDistinguiamo quindi alcuni punti chiave per interpretare ed eseguire correttamente le diverse forme delcanto gregoriano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

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II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

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necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

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Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

20

Neumi composti da piugrave di tre note

Pes o Podatussubbipunctis

Porrectusflexus

Torculusresupinus

Salicusflexus

Scandicusflexus

Climacusresupinus

Epiphonus oPodatusliquescens

Torculus Scandicusliquescens

Porrectus Scandicusliquescens

Scandicus Scandicusliquescens

Cephalicus oClivis Scandicusliquescens

Ancus oClivis Scandicusliquescens

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I MODI gregoriani lrsquoOCTOECHOS17

Dal punto di vista armonico il canto gregoriano si sviluppa in un sistema di scale semplici in diverseposizioni La tonalitagrave egrave un sistema sviluppato nel Rinascimento che impone perograve una certa rigiditagravestrutturale si riconosco certe tonalitagrave grazie ad un computo di quinte giuste le quali stanno tra di esse inrapporti abbastanza stretti La tonalitagrave si fonda su modulazioni le modulazioni su alterazioni Egrave lrsquouso dellemodulazioni e delle alterazioni che dagrave alla musica tonale il ldquosentimentordquoIl canto gregoriano invece non ha nulla di tutto ciograve Tutto il sistema assolutamente diatonico - in base alquale si regge la struttura armonica di questa forma musicale - egrave il MODO o MODALITAgrave

Un modo consiste in una scala naturale priva di alterazioni (ad eccezione del si bemolle attestato tuttaviasolo in epoca piugrave tarda e presente solo in determinate e particolari situazioni) le cui note sono le uniche acomparire allrsquointerno della melodiaQuesto concetto implica che allrsquointerno di un canto gregoriano non esistano modulazioni neacute sensibili otoniche sebbene vi si riconoscano alcune note distintive del modo in cui la melodia egrave scrittaOgni modo infatti egrave caratterizzato da una specifica nota detta finalis (che egrave comune sia al modo autenticosia al rispettivo plagale) e ad una nota peculiare detta repercussio o corda di recita18 attorno alla quale egraveorganizzata la linea melodica La modalitagrave si definisce dalla cadenza finale Accanto a queste duecaratteristiche se ne aggiunge una terza lrsquoambitus lrsquoestensione tra la nota piugrave bassa e la nota piugrave alta checaratterizzano lrsquointero brano

I teorici medievali nel contesto della riforma carolingia cercarono la sistematizzazione del gregorianoattraverso il legame con la musica greca la terminologia divenne il criterio significativo della continuitagravefra la cultura antica e quella medievale Crsquoegrave perograve da dire che i modi dellrsquoantica Grecia non corrispondevanoa quelli mutuati nel canto gregoriano di essi furono ripresi solamente i nomiGli otto modi gregoriani corrispondono ad otto diverse tipologie di scale musicali le quali vengonoconcepite come ldquocongiunzionerdquo di due tetracordi diatonici (il tetracordo diatonico egrave definito comeldquosuccessione di quattro suoni congiunti che formano un intervallo di quarta giusta cioegrave due toni e unsemitonordquo) caratterizzati dalla diversa posizione del semitono e dallrsquoassenza di intervalli piugrave piccoli delsemitono

I canti gregoriani con la riforma carolingia vennero catalogati ndash senza tenere conto dellrsquoorigine e dellosviluppo del repertorio ndash attraverso la teoria modale dellrsquooctoechos che egrave punto di arrivo di un processoevolutivo

Gli otto modi dellrsquooctoechos vengono distinti in autentici (protus deuterus tritus e tetrardus conosciutianche come dorico frigio lidio misolidio ndash nomi desunti erroneamente dalla modalitagrave greca antica) eplagali (al cui nome egrave aggiunto il prefisso ldquoipo-rdquo ipodorico ipofrigio ipolidio ipomisolidio)

I modi plagali sono collocati una quarta giusta sotto il rispettivo modo autentico e per verificare se unmodo va classificato nellrsquoautentico oppure nel plagale si deve osservare se la dominante di unacomposizione coincide con una delle due corde tonali scelte per il modo a cui appartiene

17 Dal greco ldquoΟκτώηχοςrdquo ldquootto suonirdquo egrave il quadro teorico in cui sono descritte le otto forme della modalitagrave Inizialmenteapplicate alla musica bizantina questo quadro egrave stato successivamente utilizzato per la descrizione del canto piano e piugraveparticolarmente del canto gregoriano18 Alberto Turco definisce la ldquoCorda di recitardquo come tenore salmodico che nei brani autentici egrave alla distanza di una quinta neiplagali a distanza di una terza oppure di una quarta

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MODIFINALIS

(F)AMBITUS(Estensione)

REPERCUSSIODominante (D)

IDorico

PROTUSAutentico Re Re ndash Re La

IIIpodorico

Plagale Re La ndash La Fa

IIIFrigio

DEUTERUSAutentico Mi Mi ndash Mi Do (Si)

IVIpofrigio

Plagale Mi Si ndash Si La

VLidio

TRITUSAutentico Fa Fa ndash Fa Do

VIIpolidio

Plagale Fa Do ndash Do La

VIIMisolidio

TETRARDUSAutentico Sol Sol ndash Sol Re

VIIIIpomisolidio

Plagale Sol Re - Re Do

Di seguito gli otto MODI

DEUTERUS AUTENTICO (III Modo)

DEUTERUS PLAGALE (IV Modo)

TRITUS AUTENTICO (V Modo)

TRITUS PLAGALE (VI Modo)

PROTUS AUTENTICO (I Modo)

PROTUS PLAGALE (II Modo)

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Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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LA SALMODIA

I generi compositivi che caratterizzano il canto gregoriano (sillabico semiornato ornato) comprendonoforme musicali che prevedono lrsquoalternanza tra una parte responsoriale generalmente eseguita dalla scholae i versetti salmodici affidati ad un solista o a un gruppo di pochi cantori Lrsquoesecuzione di questi versetti egravedefinita appunto SalmodiaIl canto della salmodia egrave strutturato su modelli melodici che mantengono sempre gli stessi elementistrutturali questi vengono detti toni salmodici e sono strettamente legati alla modalitagrave del brano al qualesono associati

Regole della salmodia

La Salmodia sempliceIl tono di un salmo egrave costituito dalle seguenti parti

a) LrsquoIntonazione o Intonatiob) Il Tenore salmodico o Corda di Recita o Dominantec) La Flexad) La Cadenza Mediana o Mediatioe) Le sillabe di preparazionef) La Cadenza Finale o Terminatio

LrsquoIntonazioneLa struttura formulare di intonazione costituisce il legame melodico tra la finale dellrsquoAntifona e il Tenoresalmodico La troviamo generalmente sulle prime due sillabe del versetto e utilizza neumi di uno o duesuoni Raramente il tono salmodico inizia direttamente sulla corda di recitaDi solito la struttura formulare dellrsquointonazione riguarda solo il primo verso gli altri versi inizianodirettamente con la nota del Tenore salmodico o Corda di Recita Quando lrsquointonazione deve ripetersi adogni verso come nel Magnificat questo viene sempre indicato

Il Tenore salmodicoEgrave la nota sulla quale viene cantillata la maggior parte del versetto sia nel primo che nel secondo emistichioDi fatto egrave lrsquoelemento che caratterizza il tono salmodicoLrsquounica eccezione riguarda il Tonus Peregrinus (che illustreremo piugrave avanti) caratterizzato dal fatto dipresentare due tenori distinti per i due emistichi LA e SOL

La FlexaQuando il primo emistichio risulta molto lungo viene di solito ldquospezzatordquo da unrsquoinflessione melodicadenominata Flexa (segnata da una croce dagger) La sillaba drsquoaccento della parola interessata egrave posta sullostesso grado del Tenore salmodico mentre la sillaba finale egrave cantata su un grado inferiore che risulta digrado congiunto quando la distanza egrave di tono intero quando la corda di recita egrave sul DO o sul FA si evitalrsquoinflessione semitonale a vantaggio di unrsquoinflessione di terza minore

La Cadenza Mediana o MediatioCostituisce la conclusione del primo emistichio egrave unica per ciascun tono e si applica allrsquoultima parola delprimo emistichio Con riferimento allrsquoesempio riportato piugrave avanti la cadenza egrave detta a un accento ed egravecostituita da una nota drsquoaccento sulla quale egrave posta la sillaba tonica dellrsquoultima parola e di una nota finalesulla quale egrave cantata la sillaba finale nel caso di una parola che presenta lrsquoaccento tonico sulla penultimasillaba (parossitona) Dopo la nota drsquoaccento e strettamente connessa ad essa egrave prevista una nota ldquobiancardquoun punto ldquovuotordquo denominata epentesi19 intercalare da utilizzare se la parola finale presenta lrsquoaccentotonico sulla terzrsquoultima sillaba (proparossitona) Vi sono ancora altre possibilitagrave che qui tralasciamo

Le sillabe di preparazione

19 Dal greco ἐπένϑεσις ldquoinserzionerdquo aggiunta o interposizione nellrsquointerno di un gruppo fonetico o sintattico di un suono nonetimologico

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In alcuni toni salmodici le cadenze mediane si distaccano dalla corda di recita prima del raggiungimentodel primo o unico accento di cadenza Si tratta di uno o piugrave neumi monosonici sui quali vengono cantatele cosiddette sillabe di preparazione che in alcune edizioni di canto gregoriano sono scritte in corsivoLa Cadenza Finale o TerminatioA differenza della cadenza mediana che egrave unica per ciascun modo la cadenza finale detta ancheterminatio puograve presentare forme diverse nellrsquoambito dello stesso tono salmodico (differentiaelig) Ciograve egravedovuto per poter concatenare in maniera agevole e corretta la nota finale della salmodia con lrsquoinizio(incipit) dellrsquoantifona che egrave ripetuta dopo il versetto solisticoNelle edizioni attuali del canto gregoriano la differentia da applicare egrave suggerita alla fine dellrsquoantifona daineumi posti sullrsquo acronimo ldquoE-u-o-u-a-erdquo (Saelig-cu-lo-rum A-men) la prima o le prime due note poste soprale lettere dellrsquoacronimo riguardano il tenore salmodico le altre si riferiscono alle eventuali sillabe dipreparazione e alla cadenza (senza considerare alcuna nota di epentesi) Ancora allrsquoinizio dellrsquoantifonasubito dopo il numero romano o arabo che ne precisa la modalitagrave si trova una lettera che indica innotazione alfabetica lrsquoultima nota della differentia Fino allrsquoAntiphonale Monasticum del 1934 questalettera era scritta in carattere maiuscolo se le finali dellrsquoantifona e della differentia coincidevano nelleedizioni piugrave recenti invece viene scritta sempre in minuscolo Se perograve nellrsquoambito dello stesso tono piugravedifferentiaelig terminano sullo stesso grado queste vengono distinte da un numero aggiunto alla letteraA titolo dimostrativo si riportano i seguenti esempi

AR 1949 p 27

AR 1949 p 44

I nove toni salmodici

Lrsquointonazione salmodica non gode di una finalis fissa e pertanto si adegua al sistema modale solo inriferimento al tenor e alla distribuzione intervallare che ruota attorno ad esso Otto sono pertanto leformule salmodiche piugrave una aggiunta detta modus peregrinus che adotta una doppia corda di recitaprima su la e poi su sol Si tratta presumibilmente del residuo di una forma arcaica concepita quando ilsistema non era ancora codificato Le formule salmodiche rivelano movimenti melodici tipici la perdita ditensione (flexa o terminatio) egrave in genere di terza minore o di grado mentre lrsquoinnalzamento della voce (nellamediatio) egrave piugrave ristretto tono o semitonoPer la natura stessa della distribuzione diatonica degli intervalli (mutuata dal systema teleion) al gradosottostante di tono puograve corrispondere un innalzamento del tenor sia di semitono che di tono se invece ilgrado sottostante egrave di terza minore (in genere con il semitono allrsquoacuto) si ha sempre un innalzamento ditono (altrimenti fra note estreme si creerebbe un improbabile intervallo di quarta diminuita)Quattro sono pertanto i toni il cui tenor dista un tono dalla nota inferiore (I IV VI VII la re) e quattroun semitono (II III V VIII fa do) Questo il formulario che propone il Liber usualis

L- le- luacute- ia E u o u a e

2 D

A

7 c 2

A L- le- luacute- ia Ps Di- xit Doacutemi-nus E u o u a e

25

I TONO

Differentiaelig

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio TenorSillabe dipreparazione

26

D 2

fgg 2

g 3a

a 2a 3

Finalis

D

II TONO

A B

III TONODifferentiaelig

b a

a 2

g g 2

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unicaSill diprep

dagger

vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

Sillabe dipreparazione Finalis

27

IV TONODifferentiaelig

A B

A

B V TONO

A B

g E

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

dagger

vel

Altera positio ejusdem Toni

vel

dagger

dagger

dagger

dagger

vel

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

Sillabe dipreparazione Finalis

28

Sillabe dipreparazione Finalis

c A A

dcf LU p 730

VI TONO

A B

VII TONODifferentiaelig

a b

c c 2

d

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

Tenor Finalis unica

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

dagger

dagger vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Finalis

29

VIII TONODifferentiaelig

GA G

cB

TONUS PEREGRINUS

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Sillabe dipreparazione Finalis

dagger

vel

Int Tenore et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

dagger

dagger

Alio modo

tenori distinti per i due emistichiLA e SOL

30

SINTESI

NEUMI MONOSONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUM Usato generalmente anche per designarelrsquoaccento grave delle sillabe

In composizione con altre forme neumatiche

PUNCTUMINCLINATUMO ROMBOIDALE Parte del Climacus e delle forme subbipunctis

VIRGA Per lrsquoaccento acuto

PUNTINO Per un valore sillabico diminuito

NEUMI PLURISONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

CLIVIS Formato da due note discendenti composto da una virgae da un tractulus si eseguono legando dallrsquoacuto al gravesenza impulsi su una singola nota

PES o PODATUS Neuma ascendente di due note Lrsquointervallo tra i duesuoni non supera mai la quinta giusta Egrave lrsquoaccostamentodi un suono grave tractulus e uno acuto virga Anche perquesto neuma non ci sono impulsi sulle note malrsquoesecuzione deve scorrere con perfetta legatura dal bassoallrsquoalto

PORRECTUS Neuma plurisonico di tre suoni acuto-grave-acuto egraveformato da una clivis con lrsquoaggiunta di una virga Trenote legate emesse senza impulsi intermedi perarticolazione sillabica sulla terza nota si produce unaleggera attrazione

31

TORCULUS Formato da tre suoni grave-acuto-grave trae origine dalpes con lrsquoaggiunta del terzo suono piugrave basso vieneeseguito legato con una leggera spinta del terzo suono

CLIMACUS Sono tre note discendenti viene anche chiamato virgasubbipunctis con possibilitagrave di avere alte note in discesa eallora saragrave subtripunctis subdiatesseris (una + quattro)subdiapente (una + cinque)

SCANDICUS Neuma formato da tre note ascendenti con leggeroaumento della prima nota

SALICUS Formato da tre note ascendenti con la nota culminante alsecondo grado (sottolineata dallrsquoictus)

TRIGONUS Due note allrsquounisono e la terza piugrave bassa Non si trovamai isolato su una sillaba ma in composizione con altrineumi il cui valore risulteragrave diminuito il canto cioegrave devepresentare un suono piugrave leggero

BIVIRGATRIVIRGA Neuma con piugrave suoni allrsquounisono viene eseguito con una

ripercussione cioegrave una ripetizione del suono sen zainterruzione (leggere pulsazioni onda acustica)

STROPHICUS Anche questo egrave un neuma plurisonico con noteallrsquounisono ma con valori sillabici diminuiti quindi piugraveleggeri e con ripercussione rapida

ORISCUS Neuma di conduzione melodica posto tra due neumi dimaggior importanza egrave impiegato in composizione di altrineumi la sua interpretazione va considerata nel contestoverbo-melodico

PRESSUS

Major e Minor per differenza di intervalli formato da duesuoni allrsquounisono ed un terzo discendente Puograve trovarsiisolato su una sillaba o in composizione con altri neumi

VIRGA STRATA Le prime due note possono essere allrsquounisono o essereequivalenti al gruppo pes In entrambi i casi lrsquoultima nota(oriscus) egrave sempre una nota piugrave grave

32

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

33

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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Le emozioni espresse dai MODI Gregoriani

Nei secoli si egrave affermato che ad ogni modo corrispondesse uno specifico stato drsquoanimo o sentimento Ciograveha effettivamente un riscontro nella realtagrave visto che lrsquoascolto di brani in modalitagrave diverse dagrave allrsquoascoltatoremoderno differenti emozioni Guido drsquoArezzo il fondatore della notazione diastematica gregorianaaffermograve in proposito

laquoIl primo egrave grave il secondo triste il terzo mistico il quarto armonioso il quintoallegro il sesto devoto il settimo angelico lrsquoottavo perfettoraquo

Adagraven de Fulda cosigrave li commenta

laquoIl primo modo si presta a ogni sentimento il secondo egrave adatto alle cose tristi il terzo egraveveemente il quarto egrave tenero il quinto si addice agli allegri il sesto alle persone diprovata pietagrave il settimo attiene alla gioventugrave e lrsquoottavo alla saggezzaraquo

Juan de Espinosa autore del XVI secolo commenta a sua volta

laquoIl primo egrave allegro e molto adatto per attenuare le passioni dellrsquoanimo [hellip] grave epiangente il secondo molto appropriato per provocare lacrime [hellip] il terzo egrave moltoefficace per incitare allrsquoira [hellip] mentre il quarto prende in seacute ogni gioia incita aidiletti e calma la rabbia [hellip] il quinto produce allegria e piacere a coloro che sonotristi [hellip] lacrimoso e pietoso egrave il sesto [hellip] piacere e tristezza si uniscono nel settimo[hellip] per forza devrsquoessere molto allegro lrsquoottavo [hellip]raquo

(Trattato dei principi 1520)

Ciograve che bisogna sempre tener presente egrave che nel canto gregoriano ogni suono esiste in relazione a seacute stessoNon esistono relazioni armoniche o verticali che vincolano un suono rispetto ad un altro come potrebbeavvenire con la sensibile della tonalitagrave neacute la melodia puograve venir forzata (con il limite evidente di questadefinizione) verso un certo andamento percheacute lrsquoarmonia deve seguire un certo corso come avviene invecenella tonalitagrave canonicaLrsquounico punto di riferimento per la melodia gregoriana egrave costituito dallrsquoinsieme di ambitus finalis erepercussio ma anche questo talvolta egrave turbato soprattutto nei canti piugrave antichi che possono mostrareinflussi delle antiche modalitagrave greche o dellrsquoantico canto romano o gallicano

Pratica del Canto Gregoriano

Non egrave nostra intenzione proporre un saggio di interpretazione del canto gregoriano neacute una lezione sullavocalitagrave da adottare per esso poicheacute illustri e valenti gregorianisti hanno affrontato e proposto lrsquoargomentocon la dovuta completezza A noi interessa precisare come il canto gregoriano debba inserirsi nellamoderna liturgia cattolica Innanzituttosi deve ricordare che

La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizionigli si riservi il posto principale

(Sacrosantum Concilium cap VI116)

da cui si evince quanto sia errato ritenere questa forma musicale obsoleta o inadatta alla liturgia modernatanto per lo stile quanto per la linguaNon egrave importante che lrsquoesecuzione dei canti gregoriani nella liturgia sia perfetta e filologica ma egravesufficiente tener presente alcuni semplici principi per ottenere risultati soddisfacentiDistinguiamo quindi alcuni punti chiave per interpretare ed eseguire correttamente le diverse forme delcanto gregoriano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

37

II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

38

necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

39

I MODI gregoriani lrsquoOCTOECHOS17

Dal punto di vista armonico il canto gregoriano si sviluppa in un sistema di scale semplici in diverseposizioni La tonalitagrave egrave un sistema sviluppato nel Rinascimento che impone perograve una certa rigiditagravestrutturale si riconosco certe tonalitagrave grazie ad un computo di quinte giuste le quali stanno tra di esse inrapporti abbastanza stretti La tonalitagrave si fonda su modulazioni le modulazioni su alterazioni Egrave lrsquouso dellemodulazioni e delle alterazioni che dagrave alla musica tonale il ldquosentimentordquoIl canto gregoriano invece non ha nulla di tutto ciograve Tutto il sistema assolutamente diatonico - in base alquale si regge la struttura armonica di questa forma musicale - egrave il MODO o MODALITAgrave

Un modo consiste in una scala naturale priva di alterazioni (ad eccezione del si bemolle attestato tuttaviasolo in epoca piugrave tarda e presente solo in determinate e particolari situazioni) le cui note sono le uniche acomparire allrsquointerno della melodiaQuesto concetto implica che allrsquointerno di un canto gregoriano non esistano modulazioni neacute sensibili otoniche sebbene vi si riconoscano alcune note distintive del modo in cui la melodia egrave scrittaOgni modo infatti egrave caratterizzato da una specifica nota detta finalis (che egrave comune sia al modo autenticosia al rispettivo plagale) e ad una nota peculiare detta repercussio o corda di recita18 attorno alla quale egraveorganizzata la linea melodica La modalitagrave si definisce dalla cadenza finale Accanto a queste duecaratteristiche se ne aggiunge una terza lrsquoambitus lrsquoestensione tra la nota piugrave bassa e la nota piugrave alta checaratterizzano lrsquointero brano

I teorici medievali nel contesto della riforma carolingia cercarono la sistematizzazione del gregorianoattraverso il legame con la musica greca la terminologia divenne il criterio significativo della continuitagravefra la cultura antica e quella medievale Crsquoegrave perograve da dire che i modi dellrsquoantica Grecia non corrispondevanoa quelli mutuati nel canto gregoriano di essi furono ripresi solamente i nomiGli otto modi gregoriani corrispondono ad otto diverse tipologie di scale musicali le quali vengonoconcepite come ldquocongiunzionerdquo di due tetracordi diatonici (il tetracordo diatonico egrave definito comeldquosuccessione di quattro suoni congiunti che formano un intervallo di quarta giusta cioegrave due toni e unsemitonordquo) caratterizzati dalla diversa posizione del semitono e dallrsquoassenza di intervalli piugrave piccoli delsemitono

I canti gregoriani con la riforma carolingia vennero catalogati ndash senza tenere conto dellrsquoorigine e dellosviluppo del repertorio ndash attraverso la teoria modale dellrsquooctoechos che egrave punto di arrivo di un processoevolutivo

Gli otto modi dellrsquooctoechos vengono distinti in autentici (protus deuterus tritus e tetrardus conosciutianche come dorico frigio lidio misolidio ndash nomi desunti erroneamente dalla modalitagrave greca antica) eplagali (al cui nome egrave aggiunto il prefisso ldquoipo-rdquo ipodorico ipofrigio ipolidio ipomisolidio)

I modi plagali sono collocati una quarta giusta sotto il rispettivo modo autentico e per verificare se unmodo va classificato nellrsquoautentico oppure nel plagale si deve osservare se la dominante di unacomposizione coincide con una delle due corde tonali scelte per il modo a cui appartiene

17 Dal greco ldquoΟκτώηχοςrdquo ldquootto suonirdquo egrave il quadro teorico in cui sono descritte le otto forme della modalitagrave Inizialmenteapplicate alla musica bizantina questo quadro egrave stato successivamente utilizzato per la descrizione del canto piano e piugraveparticolarmente del canto gregoriano18 Alberto Turco definisce la ldquoCorda di recitardquo come tenore salmodico che nei brani autentici egrave alla distanza di una quinta neiplagali a distanza di una terza oppure di una quarta

21

MODIFINALIS

(F)AMBITUS(Estensione)

REPERCUSSIODominante (D)

IDorico

PROTUSAutentico Re Re ndash Re La

IIIpodorico

Plagale Re La ndash La Fa

IIIFrigio

DEUTERUSAutentico Mi Mi ndash Mi Do (Si)

IVIpofrigio

Plagale Mi Si ndash Si La

VLidio

TRITUSAutentico Fa Fa ndash Fa Do

VIIpolidio

Plagale Fa Do ndash Do La

VIIMisolidio

TETRARDUSAutentico Sol Sol ndash Sol Re

VIIIIpomisolidio

Plagale Sol Re - Re Do

Di seguito gli otto MODI

DEUTERUS AUTENTICO (III Modo)

DEUTERUS PLAGALE (IV Modo)

TRITUS AUTENTICO (V Modo)

TRITUS PLAGALE (VI Modo)

PROTUS AUTENTICO (I Modo)

PROTUS PLAGALE (II Modo)

22

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

23

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

23

LA SALMODIA

I generi compositivi che caratterizzano il canto gregoriano (sillabico semiornato ornato) comprendonoforme musicali che prevedono lrsquoalternanza tra una parte responsoriale generalmente eseguita dalla scholae i versetti salmodici affidati ad un solista o a un gruppo di pochi cantori Lrsquoesecuzione di questi versetti egravedefinita appunto SalmodiaIl canto della salmodia egrave strutturato su modelli melodici che mantengono sempre gli stessi elementistrutturali questi vengono detti toni salmodici e sono strettamente legati alla modalitagrave del brano al qualesono associati

Regole della salmodia

La Salmodia sempliceIl tono di un salmo egrave costituito dalle seguenti parti

a) LrsquoIntonazione o Intonatiob) Il Tenore salmodico o Corda di Recita o Dominantec) La Flexad) La Cadenza Mediana o Mediatioe) Le sillabe di preparazionef) La Cadenza Finale o Terminatio

LrsquoIntonazioneLa struttura formulare di intonazione costituisce il legame melodico tra la finale dellrsquoAntifona e il Tenoresalmodico La troviamo generalmente sulle prime due sillabe del versetto e utilizza neumi di uno o duesuoni Raramente il tono salmodico inizia direttamente sulla corda di recitaDi solito la struttura formulare dellrsquointonazione riguarda solo il primo verso gli altri versi inizianodirettamente con la nota del Tenore salmodico o Corda di Recita Quando lrsquointonazione deve ripetersi adogni verso come nel Magnificat questo viene sempre indicato

Il Tenore salmodicoEgrave la nota sulla quale viene cantillata la maggior parte del versetto sia nel primo che nel secondo emistichioDi fatto egrave lrsquoelemento che caratterizza il tono salmodicoLrsquounica eccezione riguarda il Tonus Peregrinus (che illustreremo piugrave avanti) caratterizzato dal fatto dipresentare due tenori distinti per i due emistichi LA e SOL

La FlexaQuando il primo emistichio risulta molto lungo viene di solito ldquospezzatordquo da unrsquoinflessione melodicadenominata Flexa (segnata da una croce dagger) La sillaba drsquoaccento della parola interessata egrave posta sullostesso grado del Tenore salmodico mentre la sillaba finale egrave cantata su un grado inferiore che risulta digrado congiunto quando la distanza egrave di tono intero quando la corda di recita egrave sul DO o sul FA si evitalrsquoinflessione semitonale a vantaggio di unrsquoinflessione di terza minore

La Cadenza Mediana o MediatioCostituisce la conclusione del primo emistichio egrave unica per ciascun tono e si applica allrsquoultima parola delprimo emistichio Con riferimento allrsquoesempio riportato piugrave avanti la cadenza egrave detta a un accento ed egravecostituita da una nota drsquoaccento sulla quale egrave posta la sillaba tonica dellrsquoultima parola e di una nota finalesulla quale egrave cantata la sillaba finale nel caso di una parola che presenta lrsquoaccento tonico sulla penultimasillaba (parossitona) Dopo la nota drsquoaccento e strettamente connessa ad essa egrave prevista una nota ldquobiancardquoun punto ldquovuotordquo denominata epentesi19 intercalare da utilizzare se la parola finale presenta lrsquoaccentotonico sulla terzrsquoultima sillaba (proparossitona) Vi sono ancora altre possibilitagrave che qui tralasciamo

Le sillabe di preparazione

19 Dal greco ἐπένϑεσις ldquoinserzionerdquo aggiunta o interposizione nellrsquointerno di un gruppo fonetico o sintattico di un suono nonetimologico

24

In alcuni toni salmodici le cadenze mediane si distaccano dalla corda di recita prima del raggiungimentodel primo o unico accento di cadenza Si tratta di uno o piugrave neumi monosonici sui quali vengono cantatele cosiddette sillabe di preparazione che in alcune edizioni di canto gregoriano sono scritte in corsivoLa Cadenza Finale o TerminatioA differenza della cadenza mediana che egrave unica per ciascun modo la cadenza finale detta ancheterminatio puograve presentare forme diverse nellrsquoambito dello stesso tono salmodico (differentiaelig) Ciograve egravedovuto per poter concatenare in maniera agevole e corretta la nota finale della salmodia con lrsquoinizio(incipit) dellrsquoantifona che egrave ripetuta dopo il versetto solisticoNelle edizioni attuali del canto gregoriano la differentia da applicare egrave suggerita alla fine dellrsquoantifona daineumi posti sullrsquo acronimo ldquoE-u-o-u-a-erdquo (Saelig-cu-lo-rum A-men) la prima o le prime due note poste soprale lettere dellrsquoacronimo riguardano il tenore salmodico le altre si riferiscono alle eventuali sillabe dipreparazione e alla cadenza (senza considerare alcuna nota di epentesi) Ancora allrsquoinizio dellrsquoantifonasubito dopo il numero romano o arabo che ne precisa la modalitagrave si trova una lettera che indica innotazione alfabetica lrsquoultima nota della differentia Fino allrsquoAntiphonale Monasticum del 1934 questalettera era scritta in carattere maiuscolo se le finali dellrsquoantifona e della differentia coincidevano nelleedizioni piugrave recenti invece viene scritta sempre in minuscolo Se perograve nellrsquoambito dello stesso tono piugravedifferentiaelig terminano sullo stesso grado queste vengono distinte da un numero aggiunto alla letteraA titolo dimostrativo si riportano i seguenti esempi

AR 1949 p 27

AR 1949 p 44

I nove toni salmodici

Lrsquointonazione salmodica non gode di una finalis fissa e pertanto si adegua al sistema modale solo inriferimento al tenor e alla distribuzione intervallare che ruota attorno ad esso Otto sono pertanto leformule salmodiche piugrave una aggiunta detta modus peregrinus che adotta una doppia corda di recitaprima su la e poi su sol Si tratta presumibilmente del residuo di una forma arcaica concepita quando ilsistema non era ancora codificato Le formule salmodiche rivelano movimenti melodici tipici la perdita ditensione (flexa o terminatio) egrave in genere di terza minore o di grado mentre lrsquoinnalzamento della voce (nellamediatio) egrave piugrave ristretto tono o semitonoPer la natura stessa della distribuzione diatonica degli intervalli (mutuata dal systema teleion) al gradosottostante di tono puograve corrispondere un innalzamento del tenor sia di semitono che di tono se invece ilgrado sottostante egrave di terza minore (in genere con il semitono allrsquoacuto) si ha sempre un innalzamento ditono (altrimenti fra note estreme si creerebbe un improbabile intervallo di quarta diminuita)Quattro sono pertanto i toni il cui tenor dista un tono dalla nota inferiore (I IV VI VII la re) e quattroun semitono (II III V VIII fa do) Questo il formulario che propone il Liber usualis

L- le- luacute- ia E u o u a e

2 D

A

7 c 2

A L- le- luacute- ia Ps Di- xit Doacutemi-nus E u o u a e

25

I TONO

Differentiaelig

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio TenorSillabe dipreparazione

26

D 2

fgg 2

g 3a

a 2a 3

Finalis

D

II TONO

A B

III TONODifferentiaelig

b a

a 2

g g 2

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unicaSill diprep

dagger

vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

Sillabe dipreparazione Finalis

27

IV TONODifferentiaelig

A B

A

B V TONO

A B

g E

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

dagger

vel

Altera positio ejusdem Toni

vel

dagger

dagger

dagger

dagger

vel

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

Sillabe dipreparazione Finalis

28

Sillabe dipreparazione Finalis

c A A

dcf LU p 730

VI TONO

A B

VII TONODifferentiaelig

a b

c c 2

d

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

Tenor Finalis unica

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

dagger

dagger vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Finalis

29

VIII TONODifferentiaelig

GA G

cB

TONUS PEREGRINUS

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Sillabe dipreparazione Finalis

dagger

vel

Int Tenore et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

dagger

dagger

Alio modo

tenori distinti per i due emistichiLA e SOL

30

SINTESI

NEUMI MONOSONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUM Usato generalmente anche per designarelrsquoaccento grave delle sillabe

In composizione con altre forme neumatiche

PUNCTUMINCLINATUMO ROMBOIDALE Parte del Climacus e delle forme subbipunctis

VIRGA Per lrsquoaccento acuto

PUNTINO Per un valore sillabico diminuito

NEUMI PLURISONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

CLIVIS Formato da due note discendenti composto da una virgae da un tractulus si eseguono legando dallrsquoacuto al gravesenza impulsi su una singola nota

PES o PODATUS Neuma ascendente di due note Lrsquointervallo tra i duesuoni non supera mai la quinta giusta Egrave lrsquoaccostamentodi un suono grave tractulus e uno acuto virga Anche perquesto neuma non ci sono impulsi sulle note malrsquoesecuzione deve scorrere con perfetta legatura dal bassoallrsquoalto

PORRECTUS Neuma plurisonico di tre suoni acuto-grave-acuto egraveformato da una clivis con lrsquoaggiunta di una virga Trenote legate emesse senza impulsi intermedi perarticolazione sillabica sulla terza nota si produce unaleggera attrazione

31

TORCULUS Formato da tre suoni grave-acuto-grave trae origine dalpes con lrsquoaggiunta del terzo suono piugrave basso vieneeseguito legato con una leggera spinta del terzo suono

CLIMACUS Sono tre note discendenti viene anche chiamato virgasubbipunctis con possibilitagrave di avere alte note in discesa eallora saragrave subtripunctis subdiatesseris (una + quattro)subdiapente (una + cinque)

SCANDICUS Neuma formato da tre note ascendenti con leggeroaumento della prima nota

SALICUS Formato da tre note ascendenti con la nota culminante alsecondo grado (sottolineata dallrsquoictus)

TRIGONUS Due note allrsquounisono e la terza piugrave bassa Non si trovamai isolato su una sillaba ma in composizione con altrineumi il cui valore risulteragrave diminuito il canto cioegrave devepresentare un suono piugrave leggero

BIVIRGATRIVIRGA Neuma con piugrave suoni allrsquounisono viene eseguito con una

ripercussione cioegrave una ripetizione del suono sen zainterruzione (leggere pulsazioni onda acustica)

STROPHICUS Anche questo egrave un neuma plurisonico con noteallrsquounisono ma con valori sillabici diminuiti quindi piugraveleggeri e con ripercussione rapida

ORISCUS Neuma di conduzione melodica posto tra due neumi dimaggior importanza egrave impiegato in composizione di altrineumi la sua interpretazione va considerata nel contestoverbo-melodico

PRESSUS

Major e Minor per differenza di intervalli formato da duesuoni allrsquounisono ed un terzo discendente Puograve trovarsiisolato su una sillaba o in composizione con altri neumi

VIRGA STRATA Le prime due note possono essere allrsquounisono o essereequivalenti al gruppo pes In entrambi i casi lrsquoultima nota(oriscus) egrave sempre una nota piugrave grave

32

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

33

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

33

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

33

Le emozioni espresse dai MODI Gregoriani

Nei secoli si egrave affermato che ad ogni modo corrispondesse uno specifico stato drsquoanimo o sentimento Ciograveha effettivamente un riscontro nella realtagrave visto che lrsquoascolto di brani in modalitagrave diverse dagrave allrsquoascoltatoremoderno differenti emozioni Guido drsquoArezzo il fondatore della notazione diastematica gregorianaaffermograve in proposito

laquoIl primo egrave grave il secondo triste il terzo mistico il quarto armonioso il quintoallegro il sesto devoto il settimo angelico lrsquoottavo perfettoraquo

Adagraven de Fulda cosigrave li commenta

laquoIl primo modo si presta a ogni sentimento il secondo egrave adatto alle cose tristi il terzo egraveveemente il quarto egrave tenero il quinto si addice agli allegri il sesto alle persone diprovata pietagrave il settimo attiene alla gioventugrave e lrsquoottavo alla saggezzaraquo

Juan de Espinosa autore del XVI secolo commenta a sua volta

laquoIl primo egrave allegro e molto adatto per attenuare le passioni dellrsquoanimo [hellip] grave epiangente il secondo molto appropriato per provocare lacrime [hellip] il terzo egrave moltoefficace per incitare allrsquoira [hellip] mentre il quarto prende in seacute ogni gioia incita aidiletti e calma la rabbia [hellip] il quinto produce allegria e piacere a coloro che sonotristi [hellip] lacrimoso e pietoso egrave il sesto [hellip] piacere e tristezza si uniscono nel settimo[hellip] per forza devrsquoessere molto allegro lrsquoottavo [hellip]raquo

(Trattato dei principi 1520)

Ciograve che bisogna sempre tener presente egrave che nel canto gregoriano ogni suono esiste in relazione a seacute stessoNon esistono relazioni armoniche o verticali che vincolano un suono rispetto ad un altro come potrebbeavvenire con la sensibile della tonalitagrave neacute la melodia puograve venir forzata (con il limite evidente di questadefinizione) verso un certo andamento percheacute lrsquoarmonia deve seguire un certo corso come avviene invecenella tonalitagrave canonicaLrsquounico punto di riferimento per la melodia gregoriana egrave costituito dallrsquoinsieme di ambitus finalis erepercussio ma anche questo talvolta egrave turbato soprattutto nei canti piugrave antichi che possono mostrareinflussi delle antiche modalitagrave greche o dellrsquoantico canto romano o gallicano

Pratica del Canto Gregoriano

Non egrave nostra intenzione proporre un saggio di interpretazione del canto gregoriano neacute una lezione sullavocalitagrave da adottare per esso poicheacute illustri e valenti gregorianisti hanno affrontato e proposto lrsquoargomentocon la dovuta completezza A noi interessa precisare come il canto gregoriano debba inserirsi nellamoderna liturgia cattolica Innanzituttosi deve ricordare che

La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizionigli si riservi il posto principale

(Sacrosantum Concilium cap VI116)

da cui si evince quanto sia errato ritenere questa forma musicale obsoleta o inadatta alla liturgia modernatanto per lo stile quanto per la linguaNon egrave importante che lrsquoesecuzione dei canti gregoriani nella liturgia sia perfetta e filologica ma egravesufficiente tener presente alcuni semplici principi per ottenere risultati soddisfacentiDistinguiamo quindi alcuni punti chiave per interpretare ed eseguire correttamente le diverse forme delcanto gregoriano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

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II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

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necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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MODIFINALIS

(F)AMBITUS(Estensione)

REPERCUSSIODominante (D)

IDorico

PROTUSAutentico Re Re ndash Re La

IIIpodorico

Plagale Re La ndash La Fa

IIIFrigio

DEUTERUSAutentico Mi Mi ndash Mi Do (Si)

IVIpofrigio

Plagale Mi Si ndash Si La

VLidio

TRITUSAutentico Fa Fa ndash Fa Do

VIIpolidio

Plagale Fa Do ndash Do La

VIIMisolidio

TETRARDUSAutentico Sol Sol ndash Sol Re

VIIIIpomisolidio

Plagale Sol Re - Re Do

Di seguito gli otto MODI

DEUTERUS AUTENTICO (III Modo)

DEUTERUS PLAGALE (IV Modo)

TRITUS AUTENTICO (V Modo)

TRITUS PLAGALE (VI Modo)

PROTUS AUTENTICO (I Modo)

PROTUS PLAGALE (II Modo)

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Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

23

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

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LA SALMODIA

I generi compositivi che caratterizzano il canto gregoriano (sillabico semiornato ornato) comprendonoforme musicali che prevedono lrsquoalternanza tra una parte responsoriale generalmente eseguita dalla scholae i versetti salmodici affidati ad un solista o a un gruppo di pochi cantori Lrsquoesecuzione di questi versetti egravedefinita appunto SalmodiaIl canto della salmodia egrave strutturato su modelli melodici che mantengono sempre gli stessi elementistrutturali questi vengono detti toni salmodici e sono strettamente legati alla modalitagrave del brano al qualesono associati

Regole della salmodia

La Salmodia sempliceIl tono di un salmo egrave costituito dalle seguenti parti

a) LrsquoIntonazione o Intonatiob) Il Tenore salmodico o Corda di Recita o Dominantec) La Flexad) La Cadenza Mediana o Mediatioe) Le sillabe di preparazionef) La Cadenza Finale o Terminatio

LrsquoIntonazioneLa struttura formulare di intonazione costituisce il legame melodico tra la finale dellrsquoAntifona e il Tenoresalmodico La troviamo generalmente sulle prime due sillabe del versetto e utilizza neumi di uno o duesuoni Raramente il tono salmodico inizia direttamente sulla corda di recitaDi solito la struttura formulare dellrsquointonazione riguarda solo il primo verso gli altri versi inizianodirettamente con la nota del Tenore salmodico o Corda di Recita Quando lrsquointonazione deve ripetersi adogni verso come nel Magnificat questo viene sempre indicato

Il Tenore salmodicoEgrave la nota sulla quale viene cantillata la maggior parte del versetto sia nel primo che nel secondo emistichioDi fatto egrave lrsquoelemento che caratterizza il tono salmodicoLrsquounica eccezione riguarda il Tonus Peregrinus (che illustreremo piugrave avanti) caratterizzato dal fatto dipresentare due tenori distinti per i due emistichi LA e SOL

La FlexaQuando il primo emistichio risulta molto lungo viene di solito ldquospezzatordquo da unrsquoinflessione melodicadenominata Flexa (segnata da una croce dagger) La sillaba drsquoaccento della parola interessata egrave posta sullostesso grado del Tenore salmodico mentre la sillaba finale egrave cantata su un grado inferiore che risulta digrado congiunto quando la distanza egrave di tono intero quando la corda di recita egrave sul DO o sul FA si evitalrsquoinflessione semitonale a vantaggio di unrsquoinflessione di terza minore

La Cadenza Mediana o MediatioCostituisce la conclusione del primo emistichio egrave unica per ciascun tono e si applica allrsquoultima parola delprimo emistichio Con riferimento allrsquoesempio riportato piugrave avanti la cadenza egrave detta a un accento ed egravecostituita da una nota drsquoaccento sulla quale egrave posta la sillaba tonica dellrsquoultima parola e di una nota finalesulla quale egrave cantata la sillaba finale nel caso di una parola che presenta lrsquoaccento tonico sulla penultimasillaba (parossitona) Dopo la nota drsquoaccento e strettamente connessa ad essa egrave prevista una nota ldquobiancardquoun punto ldquovuotordquo denominata epentesi19 intercalare da utilizzare se la parola finale presenta lrsquoaccentotonico sulla terzrsquoultima sillaba (proparossitona) Vi sono ancora altre possibilitagrave che qui tralasciamo

Le sillabe di preparazione

19 Dal greco ἐπένϑεσις ldquoinserzionerdquo aggiunta o interposizione nellrsquointerno di un gruppo fonetico o sintattico di un suono nonetimologico

24

In alcuni toni salmodici le cadenze mediane si distaccano dalla corda di recita prima del raggiungimentodel primo o unico accento di cadenza Si tratta di uno o piugrave neumi monosonici sui quali vengono cantatele cosiddette sillabe di preparazione che in alcune edizioni di canto gregoriano sono scritte in corsivoLa Cadenza Finale o TerminatioA differenza della cadenza mediana che egrave unica per ciascun modo la cadenza finale detta ancheterminatio puograve presentare forme diverse nellrsquoambito dello stesso tono salmodico (differentiaelig) Ciograve egravedovuto per poter concatenare in maniera agevole e corretta la nota finale della salmodia con lrsquoinizio(incipit) dellrsquoantifona che egrave ripetuta dopo il versetto solisticoNelle edizioni attuali del canto gregoriano la differentia da applicare egrave suggerita alla fine dellrsquoantifona daineumi posti sullrsquo acronimo ldquoE-u-o-u-a-erdquo (Saelig-cu-lo-rum A-men) la prima o le prime due note poste soprale lettere dellrsquoacronimo riguardano il tenore salmodico le altre si riferiscono alle eventuali sillabe dipreparazione e alla cadenza (senza considerare alcuna nota di epentesi) Ancora allrsquoinizio dellrsquoantifonasubito dopo il numero romano o arabo che ne precisa la modalitagrave si trova una lettera che indica innotazione alfabetica lrsquoultima nota della differentia Fino allrsquoAntiphonale Monasticum del 1934 questalettera era scritta in carattere maiuscolo se le finali dellrsquoantifona e della differentia coincidevano nelleedizioni piugrave recenti invece viene scritta sempre in minuscolo Se perograve nellrsquoambito dello stesso tono piugravedifferentiaelig terminano sullo stesso grado queste vengono distinte da un numero aggiunto alla letteraA titolo dimostrativo si riportano i seguenti esempi

AR 1949 p 27

AR 1949 p 44

I nove toni salmodici

Lrsquointonazione salmodica non gode di una finalis fissa e pertanto si adegua al sistema modale solo inriferimento al tenor e alla distribuzione intervallare che ruota attorno ad esso Otto sono pertanto leformule salmodiche piugrave una aggiunta detta modus peregrinus che adotta una doppia corda di recitaprima su la e poi su sol Si tratta presumibilmente del residuo di una forma arcaica concepita quando ilsistema non era ancora codificato Le formule salmodiche rivelano movimenti melodici tipici la perdita ditensione (flexa o terminatio) egrave in genere di terza minore o di grado mentre lrsquoinnalzamento della voce (nellamediatio) egrave piugrave ristretto tono o semitonoPer la natura stessa della distribuzione diatonica degli intervalli (mutuata dal systema teleion) al gradosottostante di tono puograve corrispondere un innalzamento del tenor sia di semitono che di tono se invece ilgrado sottostante egrave di terza minore (in genere con il semitono allrsquoacuto) si ha sempre un innalzamento ditono (altrimenti fra note estreme si creerebbe un improbabile intervallo di quarta diminuita)Quattro sono pertanto i toni il cui tenor dista un tono dalla nota inferiore (I IV VI VII la re) e quattroun semitono (II III V VIII fa do) Questo il formulario che propone il Liber usualis

L- le- luacute- ia E u o u a e

2 D

A

7 c 2

A L- le- luacute- ia Ps Di- xit Doacutemi-nus E u o u a e

25

I TONO

Differentiaelig

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio TenorSillabe dipreparazione

26

D 2

fgg 2

g 3a

a 2a 3

Finalis

D

II TONO

A B

III TONODifferentiaelig

b a

a 2

g g 2

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unicaSill diprep

dagger

vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

Sillabe dipreparazione Finalis

27

IV TONODifferentiaelig

A B

A

B V TONO

A B

g E

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

dagger

vel

Altera positio ejusdem Toni

vel

dagger

dagger

dagger

dagger

vel

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

Sillabe dipreparazione Finalis

28

Sillabe dipreparazione Finalis

c A A

dcf LU p 730

VI TONO

A B

VII TONODifferentiaelig

a b

c c 2

d

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

Tenor Finalis unica

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

dagger

dagger vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Finalis

29

VIII TONODifferentiaelig

GA G

cB

TONUS PEREGRINUS

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Sillabe dipreparazione Finalis

dagger

vel

Int Tenore et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

dagger

dagger

Alio modo

tenori distinti per i due emistichiLA e SOL

30

SINTESI

NEUMI MONOSONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUM Usato generalmente anche per designarelrsquoaccento grave delle sillabe

In composizione con altre forme neumatiche

PUNCTUMINCLINATUMO ROMBOIDALE Parte del Climacus e delle forme subbipunctis

VIRGA Per lrsquoaccento acuto

PUNTINO Per un valore sillabico diminuito

NEUMI PLURISONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

CLIVIS Formato da due note discendenti composto da una virgae da un tractulus si eseguono legando dallrsquoacuto al gravesenza impulsi su una singola nota

PES o PODATUS Neuma ascendente di due note Lrsquointervallo tra i duesuoni non supera mai la quinta giusta Egrave lrsquoaccostamentodi un suono grave tractulus e uno acuto virga Anche perquesto neuma non ci sono impulsi sulle note malrsquoesecuzione deve scorrere con perfetta legatura dal bassoallrsquoalto

PORRECTUS Neuma plurisonico di tre suoni acuto-grave-acuto egraveformato da una clivis con lrsquoaggiunta di una virga Trenote legate emesse senza impulsi intermedi perarticolazione sillabica sulla terza nota si produce unaleggera attrazione

31

TORCULUS Formato da tre suoni grave-acuto-grave trae origine dalpes con lrsquoaggiunta del terzo suono piugrave basso vieneeseguito legato con una leggera spinta del terzo suono

CLIMACUS Sono tre note discendenti viene anche chiamato virgasubbipunctis con possibilitagrave di avere alte note in discesa eallora saragrave subtripunctis subdiatesseris (una + quattro)subdiapente (una + cinque)

SCANDICUS Neuma formato da tre note ascendenti con leggeroaumento della prima nota

SALICUS Formato da tre note ascendenti con la nota culminante alsecondo grado (sottolineata dallrsquoictus)

TRIGONUS Due note allrsquounisono e la terza piugrave bassa Non si trovamai isolato su una sillaba ma in composizione con altrineumi il cui valore risulteragrave diminuito il canto cioegrave devepresentare un suono piugrave leggero

BIVIRGATRIVIRGA Neuma con piugrave suoni allrsquounisono viene eseguito con una

ripercussione cioegrave una ripetizione del suono sen zainterruzione (leggere pulsazioni onda acustica)

STROPHICUS Anche questo egrave un neuma plurisonico con noteallrsquounisono ma con valori sillabici diminuiti quindi piugraveleggeri e con ripercussione rapida

ORISCUS Neuma di conduzione melodica posto tra due neumi dimaggior importanza egrave impiegato in composizione di altrineumi la sua interpretazione va considerata nel contestoverbo-melodico

PRESSUS

Major e Minor per differenza di intervalli formato da duesuoni allrsquounisono ed un terzo discendente Puograve trovarsiisolato su una sillaba o in composizione con altri neumi

VIRGA STRATA Le prime due note possono essere allrsquounisono o essereequivalenti al gruppo pes In entrambi i casi lrsquoultima nota(oriscus) egrave sempre una nota piugrave grave

32

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

33

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

33

Le emozioni espresse dai MODI Gregoriani

Nei secoli si egrave affermato che ad ogni modo corrispondesse uno specifico stato drsquoanimo o sentimento Ciograveha effettivamente un riscontro nella realtagrave visto che lrsquoascolto di brani in modalitagrave diverse dagrave allrsquoascoltatoremoderno differenti emozioni Guido drsquoArezzo il fondatore della notazione diastematica gregorianaaffermograve in proposito

laquoIl primo egrave grave il secondo triste il terzo mistico il quarto armonioso il quintoallegro il sesto devoto il settimo angelico lrsquoottavo perfettoraquo

Adagraven de Fulda cosigrave li commenta

laquoIl primo modo si presta a ogni sentimento il secondo egrave adatto alle cose tristi il terzo egraveveemente il quarto egrave tenero il quinto si addice agli allegri il sesto alle persone diprovata pietagrave il settimo attiene alla gioventugrave e lrsquoottavo alla saggezzaraquo

Juan de Espinosa autore del XVI secolo commenta a sua volta

laquoIl primo egrave allegro e molto adatto per attenuare le passioni dellrsquoanimo [hellip] grave epiangente il secondo molto appropriato per provocare lacrime [hellip] il terzo egrave moltoefficace per incitare allrsquoira [hellip] mentre il quarto prende in seacute ogni gioia incita aidiletti e calma la rabbia [hellip] il quinto produce allegria e piacere a coloro che sonotristi [hellip] lacrimoso e pietoso egrave il sesto [hellip] piacere e tristezza si uniscono nel settimo[hellip] per forza devrsquoessere molto allegro lrsquoottavo [hellip]raquo

(Trattato dei principi 1520)

Ciograve che bisogna sempre tener presente egrave che nel canto gregoriano ogni suono esiste in relazione a seacute stessoNon esistono relazioni armoniche o verticali che vincolano un suono rispetto ad un altro come potrebbeavvenire con la sensibile della tonalitagrave neacute la melodia puograve venir forzata (con il limite evidente di questadefinizione) verso un certo andamento percheacute lrsquoarmonia deve seguire un certo corso come avviene invecenella tonalitagrave canonicaLrsquounico punto di riferimento per la melodia gregoriana egrave costituito dallrsquoinsieme di ambitus finalis erepercussio ma anche questo talvolta egrave turbato soprattutto nei canti piugrave antichi che possono mostrareinflussi delle antiche modalitagrave greche o dellrsquoantico canto romano o gallicano

Pratica del Canto Gregoriano

Non egrave nostra intenzione proporre un saggio di interpretazione del canto gregoriano neacute una lezione sullavocalitagrave da adottare per esso poicheacute illustri e valenti gregorianisti hanno affrontato e proposto lrsquoargomentocon la dovuta completezza A noi interessa precisare come il canto gregoriano debba inserirsi nellamoderna liturgia cattolica Innanzituttosi deve ricordare che

La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizionigli si riservi il posto principale

(Sacrosantum Concilium cap VI116)

da cui si evince quanto sia errato ritenere questa forma musicale obsoleta o inadatta alla liturgia modernatanto per lo stile quanto per la linguaNon egrave importante che lrsquoesecuzione dei canti gregoriani nella liturgia sia perfetta e filologica ma egravesufficiente tener presente alcuni semplici principi per ottenere risultati soddisfacentiDistinguiamo quindi alcuni punti chiave per interpretare ed eseguire correttamente le diverse forme delcanto gregoriano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

36

Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

37

II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

38

necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

39

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

23

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

23

Scala generale delle note

Lo schema seguente fa vedere1 lrsquoestensione massima entro la quale si realizzano tutte le melodie gregoriane2 lrsquoequivalenza della stessa estensione con la notazione moderna3 i diversi modi di identificare le singole note

(Tratto daLes Meacutelodies Greacutegoriennes

dom Joseph Pothier Tournay 1880

TRETARDUS AUTENTICO (VII Modo)

TETRARDUS PLAGALE (VIII Modo)

a b c d e f g h i i k l m n o p

Γ A B C D E F G a b c d e f g aa bb

sol la si ut re mi fa sol la si si ut re mi fa sol la si

0 1 2 3 4 5 6 7 8 91 92 10 11 12 13 14 15 0

yacute

a b c d

comuni

superiori piugrave altefinaliinferiori

Tetracordi delle note

Acuta

Sovrapposta

Agginta

23

LA SALMODIA

I generi compositivi che caratterizzano il canto gregoriano (sillabico semiornato ornato) comprendonoforme musicali che prevedono lrsquoalternanza tra una parte responsoriale generalmente eseguita dalla scholae i versetti salmodici affidati ad un solista o a un gruppo di pochi cantori Lrsquoesecuzione di questi versetti egravedefinita appunto SalmodiaIl canto della salmodia egrave strutturato su modelli melodici che mantengono sempre gli stessi elementistrutturali questi vengono detti toni salmodici e sono strettamente legati alla modalitagrave del brano al qualesono associati

Regole della salmodia

La Salmodia sempliceIl tono di un salmo egrave costituito dalle seguenti parti

a) LrsquoIntonazione o Intonatiob) Il Tenore salmodico o Corda di Recita o Dominantec) La Flexad) La Cadenza Mediana o Mediatioe) Le sillabe di preparazionef) La Cadenza Finale o Terminatio

LrsquoIntonazioneLa struttura formulare di intonazione costituisce il legame melodico tra la finale dellrsquoAntifona e il Tenoresalmodico La troviamo generalmente sulle prime due sillabe del versetto e utilizza neumi di uno o duesuoni Raramente il tono salmodico inizia direttamente sulla corda di recitaDi solito la struttura formulare dellrsquointonazione riguarda solo il primo verso gli altri versi inizianodirettamente con la nota del Tenore salmodico o Corda di Recita Quando lrsquointonazione deve ripetersi adogni verso come nel Magnificat questo viene sempre indicato

Il Tenore salmodicoEgrave la nota sulla quale viene cantillata la maggior parte del versetto sia nel primo che nel secondo emistichioDi fatto egrave lrsquoelemento che caratterizza il tono salmodicoLrsquounica eccezione riguarda il Tonus Peregrinus (che illustreremo piugrave avanti) caratterizzato dal fatto dipresentare due tenori distinti per i due emistichi LA e SOL

La FlexaQuando il primo emistichio risulta molto lungo viene di solito ldquospezzatordquo da unrsquoinflessione melodicadenominata Flexa (segnata da una croce dagger) La sillaba drsquoaccento della parola interessata egrave posta sullostesso grado del Tenore salmodico mentre la sillaba finale egrave cantata su un grado inferiore che risulta digrado congiunto quando la distanza egrave di tono intero quando la corda di recita egrave sul DO o sul FA si evitalrsquoinflessione semitonale a vantaggio di unrsquoinflessione di terza minore

La Cadenza Mediana o MediatioCostituisce la conclusione del primo emistichio egrave unica per ciascun tono e si applica allrsquoultima parola delprimo emistichio Con riferimento allrsquoesempio riportato piugrave avanti la cadenza egrave detta a un accento ed egravecostituita da una nota drsquoaccento sulla quale egrave posta la sillaba tonica dellrsquoultima parola e di una nota finalesulla quale egrave cantata la sillaba finale nel caso di una parola che presenta lrsquoaccento tonico sulla penultimasillaba (parossitona) Dopo la nota drsquoaccento e strettamente connessa ad essa egrave prevista una nota ldquobiancardquoun punto ldquovuotordquo denominata epentesi19 intercalare da utilizzare se la parola finale presenta lrsquoaccentotonico sulla terzrsquoultima sillaba (proparossitona) Vi sono ancora altre possibilitagrave che qui tralasciamo

Le sillabe di preparazione

19 Dal greco ἐπένϑεσις ldquoinserzionerdquo aggiunta o interposizione nellrsquointerno di un gruppo fonetico o sintattico di un suono nonetimologico

24

In alcuni toni salmodici le cadenze mediane si distaccano dalla corda di recita prima del raggiungimentodel primo o unico accento di cadenza Si tratta di uno o piugrave neumi monosonici sui quali vengono cantatele cosiddette sillabe di preparazione che in alcune edizioni di canto gregoriano sono scritte in corsivoLa Cadenza Finale o TerminatioA differenza della cadenza mediana che egrave unica per ciascun modo la cadenza finale detta ancheterminatio puograve presentare forme diverse nellrsquoambito dello stesso tono salmodico (differentiaelig) Ciograve egravedovuto per poter concatenare in maniera agevole e corretta la nota finale della salmodia con lrsquoinizio(incipit) dellrsquoantifona che egrave ripetuta dopo il versetto solisticoNelle edizioni attuali del canto gregoriano la differentia da applicare egrave suggerita alla fine dellrsquoantifona daineumi posti sullrsquo acronimo ldquoE-u-o-u-a-erdquo (Saelig-cu-lo-rum A-men) la prima o le prime due note poste soprale lettere dellrsquoacronimo riguardano il tenore salmodico le altre si riferiscono alle eventuali sillabe dipreparazione e alla cadenza (senza considerare alcuna nota di epentesi) Ancora allrsquoinizio dellrsquoantifonasubito dopo il numero romano o arabo che ne precisa la modalitagrave si trova una lettera che indica innotazione alfabetica lrsquoultima nota della differentia Fino allrsquoAntiphonale Monasticum del 1934 questalettera era scritta in carattere maiuscolo se le finali dellrsquoantifona e della differentia coincidevano nelleedizioni piugrave recenti invece viene scritta sempre in minuscolo Se perograve nellrsquoambito dello stesso tono piugravedifferentiaelig terminano sullo stesso grado queste vengono distinte da un numero aggiunto alla letteraA titolo dimostrativo si riportano i seguenti esempi

AR 1949 p 27

AR 1949 p 44

I nove toni salmodici

Lrsquointonazione salmodica non gode di una finalis fissa e pertanto si adegua al sistema modale solo inriferimento al tenor e alla distribuzione intervallare che ruota attorno ad esso Otto sono pertanto leformule salmodiche piugrave una aggiunta detta modus peregrinus che adotta una doppia corda di recitaprima su la e poi su sol Si tratta presumibilmente del residuo di una forma arcaica concepita quando ilsistema non era ancora codificato Le formule salmodiche rivelano movimenti melodici tipici la perdita ditensione (flexa o terminatio) egrave in genere di terza minore o di grado mentre lrsquoinnalzamento della voce (nellamediatio) egrave piugrave ristretto tono o semitonoPer la natura stessa della distribuzione diatonica degli intervalli (mutuata dal systema teleion) al gradosottostante di tono puograve corrispondere un innalzamento del tenor sia di semitono che di tono se invece ilgrado sottostante egrave di terza minore (in genere con il semitono allrsquoacuto) si ha sempre un innalzamento ditono (altrimenti fra note estreme si creerebbe un improbabile intervallo di quarta diminuita)Quattro sono pertanto i toni il cui tenor dista un tono dalla nota inferiore (I IV VI VII la re) e quattroun semitono (II III V VIII fa do) Questo il formulario che propone il Liber usualis

L- le- luacute- ia E u o u a e

2 D

A

7 c 2

A L- le- luacute- ia Ps Di- xit Doacutemi-nus E u o u a e

25

I TONO

Differentiaelig

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio TenorSillabe dipreparazione

26

D 2

fgg 2

g 3a

a 2a 3

Finalis

D

II TONO

A B

III TONODifferentiaelig

b a

a 2

g g 2

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unicaSill diprep

dagger

vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

Sillabe dipreparazione Finalis

27

IV TONODifferentiaelig

A B

A

B V TONO

A B

g E

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

dagger

vel

Altera positio ejusdem Toni

vel

dagger

dagger

dagger

dagger

vel

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

Sillabe dipreparazione Finalis

28

Sillabe dipreparazione Finalis

c A A

dcf LU p 730

VI TONO

A B

VII TONODifferentiaelig

a b

c c 2

d

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

Tenor Finalis unica

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

dagger

dagger vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Finalis

29

VIII TONODifferentiaelig

GA G

cB

TONUS PEREGRINUS

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Sillabe dipreparazione Finalis

dagger

vel

Int Tenore et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

dagger

dagger

Alio modo

tenori distinti per i due emistichiLA e SOL

30

SINTESI

NEUMI MONOSONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUM Usato generalmente anche per designarelrsquoaccento grave delle sillabe

In composizione con altre forme neumatiche

PUNCTUMINCLINATUMO ROMBOIDALE Parte del Climacus e delle forme subbipunctis

VIRGA Per lrsquoaccento acuto

PUNTINO Per un valore sillabico diminuito

NEUMI PLURISONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

CLIVIS Formato da due note discendenti composto da una virgae da un tractulus si eseguono legando dallrsquoacuto al gravesenza impulsi su una singola nota

PES o PODATUS Neuma ascendente di due note Lrsquointervallo tra i duesuoni non supera mai la quinta giusta Egrave lrsquoaccostamentodi un suono grave tractulus e uno acuto virga Anche perquesto neuma non ci sono impulsi sulle note malrsquoesecuzione deve scorrere con perfetta legatura dal bassoallrsquoalto

PORRECTUS Neuma plurisonico di tre suoni acuto-grave-acuto egraveformato da una clivis con lrsquoaggiunta di una virga Trenote legate emesse senza impulsi intermedi perarticolazione sillabica sulla terza nota si produce unaleggera attrazione

31

TORCULUS Formato da tre suoni grave-acuto-grave trae origine dalpes con lrsquoaggiunta del terzo suono piugrave basso vieneeseguito legato con una leggera spinta del terzo suono

CLIMACUS Sono tre note discendenti viene anche chiamato virgasubbipunctis con possibilitagrave di avere alte note in discesa eallora saragrave subtripunctis subdiatesseris (una + quattro)subdiapente (una + cinque)

SCANDICUS Neuma formato da tre note ascendenti con leggeroaumento della prima nota

SALICUS Formato da tre note ascendenti con la nota culminante alsecondo grado (sottolineata dallrsquoictus)

TRIGONUS Due note allrsquounisono e la terza piugrave bassa Non si trovamai isolato su una sillaba ma in composizione con altrineumi il cui valore risulteragrave diminuito il canto cioegrave devepresentare un suono piugrave leggero

BIVIRGATRIVIRGA Neuma con piugrave suoni allrsquounisono viene eseguito con una

ripercussione cioegrave una ripetizione del suono sen zainterruzione (leggere pulsazioni onda acustica)

STROPHICUS Anche questo egrave un neuma plurisonico con noteallrsquounisono ma con valori sillabici diminuiti quindi piugraveleggeri e con ripercussione rapida

ORISCUS Neuma di conduzione melodica posto tra due neumi dimaggior importanza egrave impiegato in composizione di altrineumi la sua interpretazione va considerata nel contestoverbo-melodico

PRESSUS

Major e Minor per differenza di intervalli formato da duesuoni allrsquounisono ed un terzo discendente Puograve trovarsiisolato su una sillaba o in composizione con altri neumi

VIRGA STRATA Le prime due note possono essere allrsquounisono o essereequivalenti al gruppo pes In entrambi i casi lrsquoultima nota(oriscus) egrave sempre una nota piugrave grave

32

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

33

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

33

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

33

Le emozioni espresse dai MODI Gregoriani

Nei secoli si egrave affermato che ad ogni modo corrispondesse uno specifico stato drsquoanimo o sentimento Ciograveha effettivamente un riscontro nella realtagrave visto che lrsquoascolto di brani in modalitagrave diverse dagrave allrsquoascoltatoremoderno differenti emozioni Guido drsquoArezzo il fondatore della notazione diastematica gregorianaaffermograve in proposito

laquoIl primo egrave grave il secondo triste il terzo mistico il quarto armonioso il quintoallegro il sesto devoto il settimo angelico lrsquoottavo perfettoraquo

Adagraven de Fulda cosigrave li commenta

laquoIl primo modo si presta a ogni sentimento il secondo egrave adatto alle cose tristi il terzo egraveveemente il quarto egrave tenero il quinto si addice agli allegri il sesto alle persone diprovata pietagrave il settimo attiene alla gioventugrave e lrsquoottavo alla saggezzaraquo

Juan de Espinosa autore del XVI secolo commenta a sua volta

laquoIl primo egrave allegro e molto adatto per attenuare le passioni dellrsquoanimo [hellip] grave epiangente il secondo molto appropriato per provocare lacrime [hellip] il terzo egrave moltoefficace per incitare allrsquoira [hellip] mentre il quarto prende in seacute ogni gioia incita aidiletti e calma la rabbia [hellip] il quinto produce allegria e piacere a coloro che sonotristi [hellip] lacrimoso e pietoso egrave il sesto [hellip] piacere e tristezza si uniscono nel settimo[hellip] per forza devrsquoessere molto allegro lrsquoottavo [hellip]raquo

(Trattato dei principi 1520)

Ciograve che bisogna sempre tener presente egrave che nel canto gregoriano ogni suono esiste in relazione a seacute stessoNon esistono relazioni armoniche o verticali che vincolano un suono rispetto ad un altro come potrebbeavvenire con la sensibile della tonalitagrave neacute la melodia puograve venir forzata (con il limite evidente di questadefinizione) verso un certo andamento percheacute lrsquoarmonia deve seguire un certo corso come avviene invecenella tonalitagrave canonicaLrsquounico punto di riferimento per la melodia gregoriana egrave costituito dallrsquoinsieme di ambitus finalis erepercussio ma anche questo talvolta egrave turbato soprattutto nei canti piugrave antichi che possono mostrareinflussi delle antiche modalitagrave greche o dellrsquoantico canto romano o gallicano

Pratica del Canto Gregoriano

Non egrave nostra intenzione proporre un saggio di interpretazione del canto gregoriano neacute una lezione sullavocalitagrave da adottare per esso poicheacute illustri e valenti gregorianisti hanno affrontato e proposto lrsquoargomentocon la dovuta completezza A noi interessa precisare come il canto gregoriano debba inserirsi nellamoderna liturgia cattolica Innanzituttosi deve ricordare che

La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizionigli si riservi il posto principale

(Sacrosantum Concilium cap VI116)

da cui si evince quanto sia errato ritenere questa forma musicale obsoleta o inadatta alla liturgia modernatanto per lo stile quanto per la linguaNon egrave importante che lrsquoesecuzione dei canti gregoriani nella liturgia sia perfetta e filologica ma egravesufficiente tener presente alcuni semplici principi per ottenere risultati soddisfacentiDistinguiamo quindi alcuni punti chiave per interpretare ed eseguire correttamente le diverse forme delcanto gregoriano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

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II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

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necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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LA SALMODIA

I generi compositivi che caratterizzano il canto gregoriano (sillabico semiornato ornato) comprendonoforme musicali che prevedono lrsquoalternanza tra una parte responsoriale generalmente eseguita dalla scholae i versetti salmodici affidati ad un solista o a un gruppo di pochi cantori Lrsquoesecuzione di questi versetti egravedefinita appunto SalmodiaIl canto della salmodia egrave strutturato su modelli melodici che mantengono sempre gli stessi elementistrutturali questi vengono detti toni salmodici e sono strettamente legati alla modalitagrave del brano al qualesono associati

Regole della salmodia

La Salmodia sempliceIl tono di un salmo egrave costituito dalle seguenti parti

a) LrsquoIntonazione o Intonatiob) Il Tenore salmodico o Corda di Recita o Dominantec) La Flexad) La Cadenza Mediana o Mediatioe) Le sillabe di preparazionef) La Cadenza Finale o Terminatio

LrsquoIntonazioneLa struttura formulare di intonazione costituisce il legame melodico tra la finale dellrsquoAntifona e il Tenoresalmodico La troviamo generalmente sulle prime due sillabe del versetto e utilizza neumi di uno o duesuoni Raramente il tono salmodico inizia direttamente sulla corda di recitaDi solito la struttura formulare dellrsquointonazione riguarda solo il primo verso gli altri versi inizianodirettamente con la nota del Tenore salmodico o Corda di Recita Quando lrsquointonazione deve ripetersi adogni verso come nel Magnificat questo viene sempre indicato

Il Tenore salmodicoEgrave la nota sulla quale viene cantillata la maggior parte del versetto sia nel primo che nel secondo emistichioDi fatto egrave lrsquoelemento che caratterizza il tono salmodicoLrsquounica eccezione riguarda il Tonus Peregrinus (che illustreremo piugrave avanti) caratterizzato dal fatto dipresentare due tenori distinti per i due emistichi LA e SOL

La FlexaQuando il primo emistichio risulta molto lungo viene di solito ldquospezzatordquo da unrsquoinflessione melodicadenominata Flexa (segnata da una croce dagger) La sillaba drsquoaccento della parola interessata egrave posta sullostesso grado del Tenore salmodico mentre la sillaba finale egrave cantata su un grado inferiore che risulta digrado congiunto quando la distanza egrave di tono intero quando la corda di recita egrave sul DO o sul FA si evitalrsquoinflessione semitonale a vantaggio di unrsquoinflessione di terza minore

La Cadenza Mediana o MediatioCostituisce la conclusione del primo emistichio egrave unica per ciascun tono e si applica allrsquoultima parola delprimo emistichio Con riferimento allrsquoesempio riportato piugrave avanti la cadenza egrave detta a un accento ed egravecostituita da una nota drsquoaccento sulla quale egrave posta la sillaba tonica dellrsquoultima parola e di una nota finalesulla quale egrave cantata la sillaba finale nel caso di una parola che presenta lrsquoaccento tonico sulla penultimasillaba (parossitona) Dopo la nota drsquoaccento e strettamente connessa ad essa egrave prevista una nota ldquobiancardquoun punto ldquovuotordquo denominata epentesi19 intercalare da utilizzare se la parola finale presenta lrsquoaccentotonico sulla terzrsquoultima sillaba (proparossitona) Vi sono ancora altre possibilitagrave che qui tralasciamo

Le sillabe di preparazione

19 Dal greco ἐπένϑεσις ldquoinserzionerdquo aggiunta o interposizione nellrsquointerno di un gruppo fonetico o sintattico di un suono nonetimologico

24

In alcuni toni salmodici le cadenze mediane si distaccano dalla corda di recita prima del raggiungimentodel primo o unico accento di cadenza Si tratta di uno o piugrave neumi monosonici sui quali vengono cantatele cosiddette sillabe di preparazione che in alcune edizioni di canto gregoriano sono scritte in corsivoLa Cadenza Finale o TerminatioA differenza della cadenza mediana che egrave unica per ciascun modo la cadenza finale detta ancheterminatio puograve presentare forme diverse nellrsquoambito dello stesso tono salmodico (differentiaelig) Ciograve egravedovuto per poter concatenare in maniera agevole e corretta la nota finale della salmodia con lrsquoinizio(incipit) dellrsquoantifona che egrave ripetuta dopo il versetto solisticoNelle edizioni attuali del canto gregoriano la differentia da applicare egrave suggerita alla fine dellrsquoantifona daineumi posti sullrsquo acronimo ldquoE-u-o-u-a-erdquo (Saelig-cu-lo-rum A-men) la prima o le prime due note poste soprale lettere dellrsquoacronimo riguardano il tenore salmodico le altre si riferiscono alle eventuali sillabe dipreparazione e alla cadenza (senza considerare alcuna nota di epentesi) Ancora allrsquoinizio dellrsquoantifonasubito dopo il numero romano o arabo che ne precisa la modalitagrave si trova una lettera che indica innotazione alfabetica lrsquoultima nota della differentia Fino allrsquoAntiphonale Monasticum del 1934 questalettera era scritta in carattere maiuscolo se le finali dellrsquoantifona e della differentia coincidevano nelleedizioni piugrave recenti invece viene scritta sempre in minuscolo Se perograve nellrsquoambito dello stesso tono piugravedifferentiaelig terminano sullo stesso grado queste vengono distinte da un numero aggiunto alla letteraA titolo dimostrativo si riportano i seguenti esempi

AR 1949 p 27

AR 1949 p 44

I nove toni salmodici

Lrsquointonazione salmodica non gode di una finalis fissa e pertanto si adegua al sistema modale solo inriferimento al tenor e alla distribuzione intervallare che ruota attorno ad esso Otto sono pertanto leformule salmodiche piugrave una aggiunta detta modus peregrinus che adotta una doppia corda di recitaprima su la e poi su sol Si tratta presumibilmente del residuo di una forma arcaica concepita quando ilsistema non era ancora codificato Le formule salmodiche rivelano movimenti melodici tipici la perdita ditensione (flexa o terminatio) egrave in genere di terza minore o di grado mentre lrsquoinnalzamento della voce (nellamediatio) egrave piugrave ristretto tono o semitonoPer la natura stessa della distribuzione diatonica degli intervalli (mutuata dal systema teleion) al gradosottostante di tono puograve corrispondere un innalzamento del tenor sia di semitono che di tono se invece ilgrado sottostante egrave di terza minore (in genere con il semitono allrsquoacuto) si ha sempre un innalzamento ditono (altrimenti fra note estreme si creerebbe un improbabile intervallo di quarta diminuita)Quattro sono pertanto i toni il cui tenor dista un tono dalla nota inferiore (I IV VI VII la re) e quattroun semitono (II III V VIII fa do) Questo il formulario che propone il Liber usualis

L- le- luacute- ia E u o u a e

2 D

A

7 c 2

A L- le- luacute- ia Ps Di- xit Doacutemi-nus E u o u a e

25

I TONO

Differentiaelig

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio TenorSillabe dipreparazione

26

D 2

fgg 2

g 3a

a 2a 3

Finalis

D

II TONO

A B

III TONODifferentiaelig

b a

a 2

g g 2

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unicaSill diprep

dagger

vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

Sillabe dipreparazione Finalis

27

IV TONODifferentiaelig

A B

A

B V TONO

A B

g E

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

dagger

vel

Altera positio ejusdem Toni

vel

dagger

dagger

dagger

dagger

vel

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

Sillabe dipreparazione Finalis

28

Sillabe dipreparazione Finalis

c A A

dcf LU p 730

VI TONO

A B

VII TONODifferentiaelig

a b

c c 2

d

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

Tenor Finalis unica

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

dagger

dagger vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Finalis

29

VIII TONODifferentiaelig

GA G

cB

TONUS PEREGRINUS

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Sillabe dipreparazione Finalis

dagger

vel

Int Tenore et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

dagger

dagger

Alio modo

tenori distinti per i due emistichiLA e SOL

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SINTESI

NEUMI MONOSONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUM Usato generalmente anche per designarelrsquoaccento grave delle sillabe

In composizione con altre forme neumatiche

PUNCTUMINCLINATUMO ROMBOIDALE Parte del Climacus e delle forme subbipunctis

VIRGA Per lrsquoaccento acuto

PUNTINO Per un valore sillabico diminuito

NEUMI PLURISONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

CLIVIS Formato da due note discendenti composto da una virgae da un tractulus si eseguono legando dallrsquoacuto al gravesenza impulsi su una singola nota

PES o PODATUS Neuma ascendente di due note Lrsquointervallo tra i duesuoni non supera mai la quinta giusta Egrave lrsquoaccostamentodi un suono grave tractulus e uno acuto virga Anche perquesto neuma non ci sono impulsi sulle note malrsquoesecuzione deve scorrere con perfetta legatura dal bassoallrsquoalto

PORRECTUS Neuma plurisonico di tre suoni acuto-grave-acuto egraveformato da una clivis con lrsquoaggiunta di una virga Trenote legate emesse senza impulsi intermedi perarticolazione sillabica sulla terza nota si produce unaleggera attrazione

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TORCULUS Formato da tre suoni grave-acuto-grave trae origine dalpes con lrsquoaggiunta del terzo suono piugrave basso vieneeseguito legato con una leggera spinta del terzo suono

CLIMACUS Sono tre note discendenti viene anche chiamato virgasubbipunctis con possibilitagrave di avere alte note in discesa eallora saragrave subtripunctis subdiatesseris (una + quattro)subdiapente (una + cinque)

SCANDICUS Neuma formato da tre note ascendenti con leggeroaumento della prima nota

SALICUS Formato da tre note ascendenti con la nota culminante alsecondo grado (sottolineata dallrsquoictus)

TRIGONUS Due note allrsquounisono e la terza piugrave bassa Non si trovamai isolato su una sillaba ma in composizione con altrineumi il cui valore risulteragrave diminuito il canto cioegrave devepresentare un suono piugrave leggero

BIVIRGATRIVIRGA Neuma con piugrave suoni allrsquounisono viene eseguito con una

ripercussione cioegrave una ripetizione del suono sen zainterruzione (leggere pulsazioni onda acustica)

STROPHICUS Anche questo egrave un neuma plurisonico con noteallrsquounisono ma con valori sillabici diminuiti quindi piugraveleggeri e con ripercussione rapida

ORISCUS Neuma di conduzione melodica posto tra due neumi dimaggior importanza egrave impiegato in composizione di altrineumi la sua interpretazione va considerata nel contestoverbo-melodico

PRESSUS

Major e Minor per differenza di intervalli formato da duesuoni allrsquounisono ed un terzo discendente Puograve trovarsiisolato su una sillaba o in composizione con altri neumi

VIRGA STRATA Le prime due note possono essere allrsquounisono o essereequivalenti al gruppo pes In entrambi i casi lrsquoultima nota(oriscus) egrave sempre una nota piugrave grave

32

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

33

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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Le emozioni espresse dai MODI Gregoriani

Nei secoli si egrave affermato che ad ogni modo corrispondesse uno specifico stato drsquoanimo o sentimento Ciograveha effettivamente un riscontro nella realtagrave visto che lrsquoascolto di brani in modalitagrave diverse dagrave allrsquoascoltatoremoderno differenti emozioni Guido drsquoArezzo il fondatore della notazione diastematica gregorianaaffermograve in proposito

laquoIl primo egrave grave il secondo triste il terzo mistico il quarto armonioso il quintoallegro il sesto devoto il settimo angelico lrsquoottavo perfettoraquo

Adagraven de Fulda cosigrave li commenta

laquoIl primo modo si presta a ogni sentimento il secondo egrave adatto alle cose tristi il terzo egraveveemente il quarto egrave tenero il quinto si addice agli allegri il sesto alle persone diprovata pietagrave il settimo attiene alla gioventugrave e lrsquoottavo alla saggezzaraquo

Juan de Espinosa autore del XVI secolo commenta a sua volta

laquoIl primo egrave allegro e molto adatto per attenuare le passioni dellrsquoanimo [hellip] grave epiangente il secondo molto appropriato per provocare lacrime [hellip] il terzo egrave moltoefficace per incitare allrsquoira [hellip] mentre il quarto prende in seacute ogni gioia incita aidiletti e calma la rabbia [hellip] il quinto produce allegria e piacere a coloro che sonotristi [hellip] lacrimoso e pietoso egrave il sesto [hellip] piacere e tristezza si uniscono nel settimo[hellip] per forza devrsquoessere molto allegro lrsquoottavo [hellip]raquo

(Trattato dei principi 1520)

Ciograve che bisogna sempre tener presente egrave che nel canto gregoriano ogni suono esiste in relazione a seacute stessoNon esistono relazioni armoniche o verticali che vincolano un suono rispetto ad un altro come potrebbeavvenire con la sensibile della tonalitagrave neacute la melodia puograve venir forzata (con il limite evidente di questadefinizione) verso un certo andamento percheacute lrsquoarmonia deve seguire un certo corso come avviene invecenella tonalitagrave canonicaLrsquounico punto di riferimento per la melodia gregoriana egrave costituito dallrsquoinsieme di ambitus finalis erepercussio ma anche questo talvolta egrave turbato soprattutto nei canti piugrave antichi che possono mostrareinflussi delle antiche modalitagrave greche o dellrsquoantico canto romano o gallicano

Pratica del Canto Gregoriano

Non egrave nostra intenzione proporre un saggio di interpretazione del canto gregoriano neacute una lezione sullavocalitagrave da adottare per esso poicheacute illustri e valenti gregorianisti hanno affrontato e proposto lrsquoargomentocon la dovuta completezza A noi interessa precisare come il canto gregoriano debba inserirsi nellamoderna liturgia cattolica Innanzituttosi deve ricordare che

La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizionigli si riservi il posto principale

(Sacrosantum Concilium cap VI116)

da cui si evince quanto sia errato ritenere questa forma musicale obsoleta o inadatta alla liturgia modernatanto per lo stile quanto per la linguaNon egrave importante che lrsquoesecuzione dei canti gregoriani nella liturgia sia perfetta e filologica ma egravesufficiente tener presente alcuni semplici principi per ottenere risultati soddisfacentiDistinguiamo quindi alcuni punti chiave per interpretare ed eseguire correttamente le diverse forme delcanto gregoriano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

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II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

38

necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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In alcuni toni salmodici le cadenze mediane si distaccano dalla corda di recita prima del raggiungimentodel primo o unico accento di cadenza Si tratta di uno o piugrave neumi monosonici sui quali vengono cantatele cosiddette sillabe di preparazione che in alcune edizioni di canto gregoriano sono scritte in corsivoLa Cadenza Finale o TerminatioA differenza della cadenza mediana che egrave unica per ciascun modo la cadenza finale detta ancheterminatio puograve presentare forme diverse nellrsquoambito dello stesso tono salmodico (differentiaelig) Ciograve egravedovuto per poter concatenare in maniera agevole e corretta la nota finale della salmodia con lrsquoinizio(incipit) dellrsquoantifona che egrave ripetuta dopo il versetto solisticoNelle edizioni attuali del canto gregoriano la differentia da applicare egrave suggerita alla fine dellrsquoantifona daineumi posti sullrsquo acronimo ldquoE-u-o-u-a-erdquo (Saelig-cu-lo-rum A-men) la prima o le prime due note poste soprale lettere dellrsquoacronimo riguardano il tenore salmodico le altre si riferiscono alle eventuali sillabe dipreparazione e alla cadenza (senza considerare alcuna nota di epentesi) Ancora allrsquoinizio dellrsquoantifonasubito dopo il numero romano o arabo che ne precisa la modalitagrave si trova una lettera che indica innotazione alfabetica lrsquoultima nota della differentia Fino allrsquoAntiphonale Monasticum del 1934 questalettera era scritta in carattere maiuscolo se le finali dellrsquoantifona e della differentia coincidevano nelleedizioni piugrave recenti invece viene scritta sempre in minuscolo Se perograve nellrsquoambito dello stesso tono piugravedifferentiaelig terminano sullo stesso grado queste vengono distinte da un numero aggiunto alla letteraA titolo dimostrativo si riportano i seguenti esempi

AR 1949 p 27

AR 1949 p 44

I nove toni salmodici

Lrsquointonazione salmodica non gode di una finalis fissa e pertanto si adegua al sistema modale solo inriferimento al tenor e alla distribuzione intervallare che ruota attorno ad esso Otto sono pertanto leformule salmodiche piugrave una aggiunta detta modus peregrinus che adotta una doppia corda di recitaprima su la e poi su sol Si tratta presumibilmente del residuo di una forma arcaica concepita quando ilsistema non era ancora codificato Le formule salmodiche rivelano movimenti melodici tipici la perdita ditensione (flexa o terminatio) egrave in genere di terza minore o di grado mentre lrsquoinnalzamento della voce (nellamediatio) egrave piugrave ristretto tono o semitonoPer la natura stessa della distribuzione diatonica degli intervalli (mutuata dal systema teleion) al gradosottostante di tono puograve corrispondere un innalzamento del tenor sia di semitono che di tono se invece ilgrado sottostante egrave di terza minore (in genere con il semitono allrsquoacuto) si ha sempre un innalzamento ditono (altrimenti fra note estreme si creerebbe un improbabile intervallo di quarta diminuita)Quattro sono pertanto i toni il cui tenor dista un tono dalla nota inferiore (I IV VI VII la re) e quattroun semitono (II III V VIII fa do) Questo il formulario che propone il Liber usualis

L- le- luacute- ia E u o u a e

2 D

A

7 c 2

A L- le- luacute- ia Ps Di- xit Doacutemi-nus E u o u a e

25

I TONO

Differentiaelig

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio TenorSillabe dipreparazione

26

D 2

fgg 2

g 3a

a 2a 3

Finalis

D

II TONO

A B

III TONODifferentiaelig

b a

a 2

g g 2

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unicaSill diprep

dagger

vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

Sillabe dipreparazione Finalis

27

IV TONODifferentiaelig

A B

A

B V TONO

A B

g E

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

dagger

vel

Altera positio ejusdem Toni

vel

dagger

dagger

dagger

dagger

vel

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

Sillabe dipreparazione Finalis

28

Sillabe dipreparazione Finalis

c A A

dcf LU p 730

VI TONO

A B

VII TONODifferentiaelig

a b

c c 2

d

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

Tenor Finalis unica

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

dagger

dagger vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Finalis

29

VIII TONODifferentiaelig

GA G

cB

TONUS PEREGRINUS

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Sillabe dipreparazione Finalis

dagger

vel

Int Tenore et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

dagger

dagger

Alio modo

tenori distinti per i due emistichiLA e SOL

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SINTESI

NEUMI MONOSONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUM Usato generalmente anche per designarelrsquoaccento grave delle sillabe

In composizione con altre forme neumatiche

PUNCTUMINCLINATUMO ROMBOIDALE Parte del Climacus e delle forme subbipunctis

VIRGA Per lrsquoaccento acuto

PUNTINO Per un valore sillabico diminuito

NEUMI PLURISONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

CLIVIS Formato da due note discendenti composto da una virgae da un tractulus si eseguono legando dallrsquoacuto al gravesenza impulsi su una singola nota

PES o PODATUS Neuma ascendente di due note Lrsquointervallo tra i duesuoni non supera mai la quinta giusta Egrave lrsquoaccostamentodi un suono grave tractulus e uno acuto virga Anche perquesto neuma non ci sono impulsi sulle note malrsquoesecuzione deve scorrere con perfetta legatura dal bassoallrsquoalto

PORRECTUS Neuma plurisonico di tre suoni acuto-grave-acuto egraveformato da una clivis con lrsquoaggiunta di una virga Trenote legate emesse senza impulsi intermedi perarticolazione sillabica sulla terza nota si produce unaleggera attrazione

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TORCULUS Formato da tre suoni grave-acuto-grave trae origine dalpes con lrsquoaggiunta del terzo suono piugrave basso vieneeseguito legato con una leggera spinta del terzo suono

CLIMACUS Sono tre note discendenti viene anche chiamato virgasubbipunctis con possibilitagrave di avere alte note in discesa eallora saragrave subtripunctis subdiatesseris (una + quattro)subdiapente (una + cinque)

SCANDICUS Neuma formato da tre note ascendenti con leggeroaumento della prima nota

SALICUS Formato da tre note ascendenti con la nota culminante alsecondo grado (sottolineata dallrsquoictus)

TRIGONUS Due note allrsquounisono e la terza piugrave bassa Non si trovamai isolato su una sillaba ma in composizione con altrineumi il cui valore risulteragrave diminuito il canto cioegrave devepresentare un suono piugrave leggero

BIVIRGATRIVIRGA Neuma con piugrave suoni allrsquounisono viene eseguito con una

ripercussione cioegrave una ripetizione del suono sen zainterruzione (leggere pulsazioni onda acustica)

STROPHICUS Anche questo egrave un neuma plurisonico con noteallrsquounisono ma con valori sillabici diminuiti quindi piugraveleggeri e con ripercussione rapida

ORISCUS Neuma di conduzione melodica posto tra due neumi dimaggior importanza egrave impiegato in composizione di altrineumi la sua interpretazione va considerata nel contestoverbo-melodico

PRESSUS

Major e Minor per differenza di intervalli formato da duesuoni allrsquounisono ed un terzo discendente Puograve trovarsiisolato su una sillaba o in composizione con altri neumi

VIRGA STRATA Le prime due note possono essere allrsquounisono o essereequivalenti al gruppo pes In entrambi i casi lrsquoultima nota(oriscus) egrave sempre una nota piugrave grave

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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Le emozioni espresse dai MODI Gregoriani

Nei secoli si egrave affermato che ad ogni modo corrispondesse uno specifico stato drsquoanimo o sentimento Ciograveha effettivamente un riscontro nella realtagrave visto che lrsquoascolto di brani in modalitagrave diverse dagrave allrsquoascoltatoremoderno differenti emozioni Guido drsquoArezzo il fondatore della notazione diastematica gregorianaaffermograve in proposito

laquoIl primo egrave grave il secondo triste il terzo mistico il quarto armonioso il quintoallegro il sesto devoto il settimo angelico lrsquoottavo perfettoraquo

Adagraven de Fulda cosigrave li commenta

laquoIl primo modo si presta a ogni sentimento il secondo egrave adatto alle cose tristi il terzo egraveveemente il quarto egrave tenero il quinto si addice agli allegri il sesto alle persone diprovata pietagrave il settimo attiene alla gioventugrave e lrsquoottavo alla saggezzaraquo

Juan de Espinosa autore del XVI secolo commenta a sua volta

laquoIl primo egrave allegro e molto adatto per attenuare le passioni dellrsquoanimo [hellip] grave epiangente il secondo molto appropriato per provocare lacrime [hellip] il terzo egrave moltoefficace per incitare allrsquoira [hellip] mentre il quarto prende in seacute ogni gioia incita aidiletti e calma la rabbia [hellip] il quinto produce allegria e piacere a coloro che sonotristi [hellip] lacrimoso e pietoso egrave il sesto [hellip] piacere e tristezza si uniscono nel settimo[hellip] per forza devrsquoessere molto allegro lrsquoottavo [hellip]raquo

(Trattato dei principi 1520)

Ciograve che bisogna sempre tener presente egrave che nel canto gregoriano ogni suono esiste in relazione a seacute stessoNon esistono relazioni armoniche o verticali che vincolano un suono rispetto ad un altro come potrebbeavvenire con la sensibile della tonalitagrave neacute la melodia puograve venir forzata (con il limite evidente di questadefinizione) verso un certo andamento percheacute lrsquoarmonia deve seguire un certo corso come avviene invecenella tonalitagrave canonicaLrsquounico punto di riferimento per la melodia gregoriana egrave costituito dallrsquoinsieme di ambitus finalis erepercussio ma anche questo talvolta egrave turbato soprattutto nei canti piugrave antichi che possono mostrareinflussi delle antiche modalitagrave greche o dellrsquoantico canto romano o gallicano

Pratica del Canto Gregoriano

Non egrave nostra intenzione proporre un saggio di interpretazione del canto gregoriano neacute una lezione sullavocalitagrave da adottare per esso poicheacute illustri e valenti gregorianisti hanno affrontato e proposto lrsquoargomentocon la dovuta completezza A noi interessa precisare come il canto gregoriano debba inserirsi nellamoderna liturgia cattolica Innanzituttosi deve ricordare che

La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizionigli si riservi il posto principale

(Sacrosantum Concilium cap VI116)

da cui si evince quanto sia errato ritenere questa forma musicale obsoleta o inadatta alla liturgia modernatanto per lo stile quanto per la linguaNon egrave importante che lrsquoesecuzione dei canti gregoriani nella liturgia sia perfetta e filologica ma egravesufficiente tener presente alcuni semplici principi per ottenere risultati soddisfacentiDistinguiamo quindi alcuni punti chiave per interpretare ed eseguire correttamente le diverse forme delcanto gregoriano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

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II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

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necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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I TONO

Differentiaelig

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio TenorSillabe dipreparazione

26

D 2

fgg 2

g 3a

a 2a 3

Finalis

D

II TONO

A B

III TONODifferentiaelig

b a

a 2

g g 2

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unicaSill diprep

dagger

vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

Sillabe dipreparazione Finalis

27

IV TONODifferentiaelig

A B

A

B V TONO

A B

g E

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

dagger

vel

Altera positio ejusdem Toni

vel

dagger

dagger

dagger

dagger

vel

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

Sillabe dipreparazione Finalis

28

Sillabe dipreparazione Finalis

c A A

dcf LU p 730

VI TONO

A B

VII TONODifferentiaelig

a b

c c 2

d

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

Tenor Finalis unica

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

dagger

dagger vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Finalis

29

VIII TONODifferentiaelig

GA G

cB

TONUS PEREGRINUS

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Sillabe dipreparazione Finalis

dagger

vel

Int Tenore et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

dagger

dagger

Alio modo

tenori distinti per i due emistichiLA e SOL

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SINTESI

NEUMI MONOSONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUM Usato generalmente anche per designarelrsquoaccento grave delle sillabe

In composizione con altre forme neumatiche

PUNCTUMINCLINATUMO ROMBOIDALE Parte del Climacus e delle forme subbipunctis

VIRGA Per lrsquoaccento acuto

PUNTINO Per un valore sillabico diminuito

NEUMI PLURISONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

CLIVIS Formato da due note discendenti composto da una virgae da un tractulus si eseguono legando dallrsquoacuto al gravesenza impulsi su una singola nota

PES o PODATUS Neuma ascendente di due note Lrsquointervallo tra i duesuoni non supera mai la quinta giusta Egrave lrsquoaccostamentodi un suono grave tractulus e uno acuto virga Anche perquesto neuma non ci sono impulsi sulle note malrsquoesecuzione deve scorrere con perfetta legatura dal bassoallrsquoalto

PORRECTUS Neuma plurisonico di tre suoni acuto-grave-acuto egraveformato da una clivis con lrsquoaggiunta di una virga Trenote legate emesse senza impulsi intermedi perarticolazione sillabica sulla terza nota si produce unaleggera attrazione

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TORCULUS Formato da tre suoni grave-acuto-grave trae origine dalpes con lrsquoaggiunta del terzo suono piugrave basso vieneeseguito legato con una leggera spinta del terzo suono

CLIMACUS Sono tre note discendenti viene anche chiamato virgasubbipunctis con possibilitagrave di avere alte note in discesa eallora saragrave subtripunctis subdiatesseris (una + quattro)subdiapente (una + cinque)

SCANDICUS Neuma formato da tre note ascendenti con leggeroaumento della prima nota

SALICUS Formato da tre note ascendenti con la nota culminante alsecondo grado (sottolineata dallrsquoictus)

TRIGONUS Due note allrsquounisono e la terza piugrave bassa Non si trovamai isolato su una sillaba ma in composizione con altrineumi il cui valore risulteragrave diminuito il canto cioegrave devepresentare un suono piugrave leggero

BIVIRGATRIVIRGA Neuma con piugrave suoni allrsquounisono viene eseguito con una

ripercussione cioegrave una ripetizione del suono sen zainterruzione (leggere pulsazioni onda acustica)

STROPHICUS Anche questo egrave un neuma plurisonico con noteallrsquounisono ma con valori sillabici diminuiti quindi piugraveleggeri e con ripercussione rapida

ORISCUS Neuma di conduzione melodica posto tra due neumi dimaggior importanza egrave impiegato in composizione di altrineumi la sua interpretazione va considerata nel contestoverbo-melodico

PRESSUS

Major e Minor per differenza di intervalli formato da duesuoni allrsquounisono ed un terzo discendente Puograve trovarsiisolato su una sillaba o in composizione con altri neumi

VIRGA STRATA Le prime due note possono essere allrsquounisono o essereequivalenti al gruppo pes In entrambi i casi lrsquoultima nota(oriscus) egrave sempre una nota piugrave grave

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

33

PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

33

Le emozioni espresse dai MODI Gregoriani

Nei secoli si egrave affermato che ad ogni modo corrispondesse uno specifico stato drsquoanimo o sentimento Ciograveha effettivamente un riscontro nella realtagrave visto che lrsquoascolto di brani in modalitagrave diverse dagrave allrsquoascoltatoremoderno differenti emozioni Guido drsquoArezzo il fondatore della notazione diastematica gregorianaaffermograve in proposito

laquoIl primo egrave grave il secondo triste il terzo mistico il quarto armonioso il quintoallegro il sesto devoto il settimo angelico lrsquoottavo perfettoraquo

Adagraven de Fulda cosigrave li commenta

laquoIl primo modo si presta a ogni sentimento il secondo egrave adatto alle cose tristi il terzo egraveveemente il quarto egrave tenero il quinto si addice agli allegri il sesto alle persone diprovata pietagrave il settimo attiene alla gioventugrave e lrsquoottavo alla saggezzaraquo

Juan de Espinosa autore del XVI secolo commenta a sua volta

laquoIl primo egrave allegro e molto adatto per attenuare le passioni dellrsquoanimo [hellip] grave epiangente il secondo molto appropriato per provocare lacrime [hellip] il terzo egrave moltoefficace per incitare allrsquoira [hellip] mentre il quarto prende in seacute ogni gioia incita aidiletti e calma la rabbia [hellip] il quinto produce allegria e piacere a coloro che sonotristi [hellip] lacrimoso e pietoso egrave il sesto [hellip] piacere e tristezza si uniscono nel settimo[hellip] per forza devrsquoessere molto allegro lrsquoottavo [hellip]raquo

(Trattato dei principi 1520)

Ciograve che bisogna sempre tener presente egrave che nel canto gregoriano ogni suono esiste in relazione a seacute stessoNon esistono relazioni armoniche o verticali che vincolano un suono rispetto ad un altro come potrebbeavvenire con la sensibile della tonalitagrave neacute la melodia puograve venir forzata (con il limite evidente di questadefinizione) verso un certo andamento percheacute lrsquoarmonia deve seguire un certo corso come avviene invecenella tonalitagrave canonicaLrsquounico punto di riferimento per la melodia gregoriana egrave costituito dallrsquoinsieme di ambitus finalis erepercussio ma anche questo talvolta egrave turbato soprattutto nei canti piugrave antichi che possono mostrareinflussi delle antiche modalitagrave greche o dellrsquoantico canto romano o gallicano

Pratica del Canto Gregoriano

Non egrave nostra intenzione proporre un saggio di interpretazione del canto gregoriano neacute una lezione sullavocalitagrave da adottare per esso poicheacute illustri e valenti gregorianisti hanno affrontato e proposto lrsquoargomentocon la dovuta completezza A noi interessa precisare come il canto gregoriano debba inserirsi nellamoderna liturgia cattolica Innanzituttosi deve ricordare che

La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizionigli si riservi il posto principale

(Sacrosantum Concilium cap VI116)

da cui si evince quanto sia errato ritenere questa forma musicale obsoleta o inadatta alla liturgia modernatanto per lo stile quanto per la linguaNon egrave importante che lrsquoesecuzione dei canti gregoriani nella liturgia sia perfetta e filologica ma egravesufficiente tener presente alcuni semplici principi per ottenere risultati soddisfacentiDistinguiamo quindi alcuni punti chiave per interpretare ed eseguire correttamente le diverse forme delcanto gregoriano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

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II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

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necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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II TONO

A B

III TONODifferentiaelig

b a

a 2

g g 2

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unicaSill diprep

dagger

vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

Sillabe dipreparazione Finalis

27

IV TONODifferentiaelig

A B

A

B V TONO

A B

g E

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

dagger

vel

Altera positio ejusdem Toni

vel

dagger

dagger

dagger

dagger

vel

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

Sillabe dipreparazione Finalis

28

Sillabe dipreparazione Finalis

c A A

dcf LU p 730

VI TONO

A B

VII TONODifferentiaelig

a b

c c 2

d

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

Tenor Finalis unica

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

dagger

dagger vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Finalis

29

VIII TONODifferentiaelig

GA G

cB

TONUS PEREGRINUS

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Sillabe dipreparazione Finalis

dagger

vel

Int Tenore et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

dagger

dagger

Alio modo

tenori distinti per i due emistichiLA e SOL

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SINTESI

NEUMI MONOSONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUM Usato generalmente anche per designarelrsquoaccento grave delle sillabe

In composizione con altre forme neumatiche

PUNCTUMINCLINATUMO ROMBOIDALE Parte del Climacus e delle forme subbipunctis

VIRGA Per lrsquoaccento acuto

PUNTINO Per un valore sillabico diminuito

NEUMI PLURISONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

CLIVIS Formato da due note discendenti composto da una virgae da un tractulus si eseguono legando dallrsquoacuto al gravesenza impulsi su una singola nota

PES o PODATUS Neuma ascendente di due note Lrsquointervallo tra i duesuoni non supera mai la quinta giusta Egrave lrsquoaccostamentodi un suono grave tractulus e uno acuto virga Anche perquesto neuma non ci sono impulsi sulle note malrsquoesecuzione deve scorrere con perfetta legatura dal bassoallrsquoalto

PORRECTUS Neuma plurisonico di tre suoni acuto-grave-acuto egraveformato da una clivis con lrsquoaggiunta di una virga Trenote legate emesse senza impulsi intermedi perarticolazione sillabica sulla terza nota si produce unaleggera attrazione

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TORCULUS Formato da tre suoni grave-acuto-grave trae origine dalpes con lrsquoaggiunta del terzo suono piugrave basso vieneeseguito legato con una leggera spinta del terzo suono

CLIMACUS Sono tre note discendenti viene anche chiamato virgasubbipunctis con possibilitagrave di avere alte note in discesa eallora saragrave subtripunctis subdiatesseris (una + quattro)subdiapente (una + cinque)

SCANDICUS Neuma formato da tre note ascendenti con leggeroaumento della prima nota

SALICUS Formato da tre note ascendenti con la nota culminante alsecondo grado (sottolineata dallrsquoictus)

TRIGONUS Due note allrsquounisono e la terza piugrave bassa Non si trovamai isolato su una sillaba ma in composizione con altrineumi il cui valore risulteragrave diminuito il canto cioegrave devepresentare un suono piugrave leggero

BIVIRGATRIVIRGA Neuma con piugrave suoni allrsquounisono viene eseguito con una

ripercussione cioegrave una ripetizione del suono sen zainterruzione (leggere pulsazioni onda acustica)

STROPHICUS Anche questo egrave un neuma plurisonico con noteallrsquounisono ma con valori sillabici diminuiti quindi piugraveleggeri e con ripercussione rapida

ORISCUS Neuma di conduzione melodica posto tra due neumi dimaggior importanza egrave impiegato in composizione di altrineumi la sua interpretazione va considerata nel contestoverbo-melodico

PRESSUS

Major e Minor per differenza di intervalli formato da duesuoni allrsquounisono ed un terzo discendente Puograve trovarsiisolato su una sillaba o in composizione con altri neumi

VIRGA STRATA Le prime due note possono essere allrsquounisono o essereequivalenti al gruppo pes In entrambi i casi lrsquoultima nota(oriscus) egrave sempre una nota piugrave grave

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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Le emozioni espresse dai MODI Gregoriani

Nei secoli si egrave affermato che ad ogni modo corrispondesse uno specifico stato drsquoanimo o sentimento Ciograveha effettivamente un riscontro nella realtagrave visto che lrsquoascolto di brani in modalitagrave diverse dagrave allrsquoascoltatoremoderno differenti emozioni Guido drsquoArezzo il fondatore della notazione diastematica gregorianaaffermograve in proposito

laquoIl primo egrave grave il secondo triste il terzo mistico il quarto armonioso il quintoallegro il sesto devoto il settimo angelico lrsquoottavo perfettoraquo

Adagraven de Fulda cosigrave li commenta

laquoIl primo modo si presta a ogni sentimento il secondo egrave adatto alle cose tristi il terzo egraveveemente il quarto egrave tenero il quinto si addice agli allegri il sesto alle persone diprovata pietagrave il settimo attiene alla gioventugrave e lrsquoottavo alla saggezzaraquo

Juan de Espinosa autore del XVI secolo commenta a sua volta

laquoIl primo egrave allegro e molto adatto per attenuare le passioni dellrsquoanimo [hellip] grave epiangente il secondo molto appropriato per provocare lacrime [hellip] il terzo egrave moltoefficace per incitare allrsquoira [hellip] mentre il quarto prende in seacute ogni gioia incita aidiletti e calma la rabbia [hellip] il quinto produce allegria e piacere a coloro che sonotristi [hellip] lacrimoso e pietoso egrave il sesto [hellip] piacere e tristezza si uniscono nel settimo[hellip] per forza devrsquoessere molto allegro lrsquoottavo [hellip]raquo

(Trattato dei principi 1520)

Ciograve che bisogna sempre tener presente egrave che nel canto gregoriano ogni suono esiste in relazione a seacute stessoNon esistono relazioni armoniche o verticali che vincolano un suono rispetto ad un altro come potrebbeavvenire con la sensibile della tonalitagrave neacute la melodia puograve venir forzata (con il limite evidente di questadefinizione) verso un certo andamento percheacute lrsquoarmonia deve seguire un certo corso come avviene invecenella tonalitagrave canonicaLrsquounico punto di riferimento per la melodia gregoriana egrave costituito dallrsquoinsieme di ambitus finalis erepercussio ma anche questo talvolta egrave turbato soprattutto nei canti piugrave antichi che possono mostrareinflussi delle antiche modalitagrave greche o dellrsquoantico canto romano o gallicano

Pratica del Canto Gregoriano

Non egrave nostra intenzione proporre un saggio di interpretazione del canto gregoriano neacute una lezione sullavocalitagrave da adottare per esso poicheacute illustri e valenti gregorianisti hanno affrontato e proposto lrsquoargomentocon la dovuta completezza A noi interessa precisare come il canto gregoriano debba inserirsi nellamoderna liturgia cattolica Innanzituttosi deve ricordare che

La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizionigli si riservi il posto principale

(Sacrosantum Concilium cap VI116)

da cui si evince quanto sia errato ritenere questa forma musicale obsoleta o inadatta alla liturgia modernatanto per lo stile quanto per la linguaNon egrave importante che lrsquoesecuzione dei canti gregoriani nella liturgia sia perfetta e filologica ma egravesufficiente tener presente alcuni semplici principi per ottenere risultati soddisfacentiDistinguiamo quindi alcuni punti chiave per interpretare ed eseguire correttamente le diverse forme delcanto gregoriano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

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II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

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necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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IV TONODifferentiaelig

A B

A

B V TONO

A B

g E

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

dagger

vel

Altera positio ejusdem Toni

vel

dagger

dagger

dagger

dagger

vel

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

Sillabe dipreparazione Finalis

28

Sillabe dipreparazione Finalis

c A A

dcf LU p 730

VI TONO

A B

VII TONODifferentiaelig

a b

c c 2

d

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

Tenor Finalis unica

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

dagger

dagger vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Finalis

29

VIII TONODifferentiaelig

GA G

cB

TONUS PEREGRINUS

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Sillabe dipreparazione Finalis

dagger

vel

Int Tenore et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

dagger

dagger

Alio modo

tenori distinti per i due emistichiLA e SOL

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SINTESI

NEUMI MONOSONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUM Usato generalmente anche per designarelrsquoaccento grave delle sillabe

In composizione con altre forme neumatiche

PUNCTUMINCLINATUMO ROMBOIDALE Parte del Climacus e delle forme subbipunctis

VIRGA Per lrsquoaccento acuto

PUNTINO Per un valore sillabico diminuito

NEUMI PLURISONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

CLIVIS Formato da due note discendenti composto da una virgae da un tractulus si eseguono legando dallrsquoacuto al gravesenza impulsi su una singola nota

PES o PODATUS Neuma ascendente di due note Lrsquointervallo tra i duesuoni non supera mai la quinta giusta Egrave lrsquoaccostamentodi un suono grave tractulus e uno acuto virga Anche perquesto neuma non ci sono impulsi sulle note malrsquoesecuzione deve scorrere con perfetta legatura dal bassoallrsquoalto

PORRECTUS Neuma plurisonico di tre suoni acuto-grave-acuto egraveformato da una clivis con lrsquoaggiunta di una virga Trenote legate emesse senza impulsi intermedi perarticolazione sillabica sulla terza nota si produce unaleggera attrazione

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TORCULUS Formato da tre suoni grave-acuto-grave trae origine dalpes con lrsquoaggiunta del terzo suono piugrave basso vieneeseguito legato con una leggera spinta del terzo suono

CLIMACUS Sono tre note discendenti viene anche chiamato virgasubbipunctis con possibilitagrave di avere alte note in discesa eallora saragrave subtripunctis subdiatesseris (una + quattro)subdiapente (una + cinque)

SCANDICUS Neuma formato da tre note ascendenti con leggeroaumento della prima nota

SALICUS Formato da tre note ascendenti con la nota culminante alsecondo grado (sottolineata dallrsquoictus)

TRIGONUS Due note allrsquounisono e la terza piugrave bassa Non si trovamai isolato su una sillaba ma in composizione con altrineumi il cui valore risulteragrave diminuito il canto cioegrave devepresentare un suono piugrave leggero

BIVIRGATRIVIRGA Neuma con piugrave suoni allrsquounisono viene eseguito con una

ripercussione cioegrave una ripetizione del suono sen zainterruzione (leggere pulsazioni onda acustica)

STROPHICUS Anche questo egrave un neuma plurisonico con noteallrsquounisono ma con valori sillabici diminuiti quindi piugraveleggeri e con ripercussione rapida

ORISCUS Neuma di conduzione melodica posto tra due neumi dimaggior importanza egrave impiegato in composizione di altrineumi la sua interpretazione va considerata nel contestoverbo-melodico

PRESSUS

Major e Minor per differenza di intervalli formato da duesuoni allrsquounisono ed un terzo discendente Puograve trovarsiisolato su una sillaba o in composizione con altri neumi

VIRGA STRATA Le prime due note possono essere allrsquounisono o essereequivalenti al gruppo pes In entrambi i casi lrsquoultima nota(oriscus) egrave sempre una nota piugrave grave

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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Le emozioni espresse dai MODI Gregoriani

Nei secoli si egrave affermato che ad ogni modo corrispondesse uno specifico stato drsquoanimo o sentimento Ciograveha effettivamente un riscontro nella realtagrave visto che lrsquoascolto di brani in modalitagrave diverse dagrave allrsquoascoltatoremoderno differenti emozioni Guido drsquoArezzo il fondatore della notazione diastematica gregorianaaffermograve in proposito

laquoIl primo egrave grave il secondo triste il terzo mistico il quarto armonioso il quintoallegro il sesto devoto il settimo angelico lrsquoottavo perfettoraquo

Adagraven de Fulda cosigrave li commenta

laquoIl primo modo si presta a ogni sentimento il secondo egrave adatto alle cose tristi il terzo egraveveemente il quarto egrave tenero il quinto si addice agli allegri il sesto alle persone diprovata pietagrave il settimo attiene alla gioventugrave e lrsquoottavo alla saggezzaraquo

Juan de Espinosa autore del XVI secolo commenta a sua volta

laquoIl primo egrave allegro e molto adatto per attenuare le passioni dellrsquoanimo [hellip] grave epiangente il secondo molto appropriato per provocare lacrime [hellip] il terzo egrave moltoefficace per incitare allrsquoira [hellip] mentre il quarto prende in seacute ogni gioia incita aidiletti e calma la rabbia [hellip] il quinto produce allegria e piacere a coloro che sonotristi [hellip] lacrimoso e pietoso egrave il sesto [hellip] piacere e tristezza si uniscono nel settimo[hellip] per forza devrsquoessere molto allegro lrsquoottavo [hellip]raquo

(Trattato dei principi 1520)

Ciograve che bisogna sempre tener presente egrave che nel canto gregoriano ogni suono esiste in relazione a seacute stessoNon esistono relazioni armoniche o verticali che vincolano un suono rispetto ad un altro come potrebbeavvenire con la sensibile della tonalitagrave neacute la melodia puograve venir forzata (con il limite evidente di questadefinizione) verso un certo andamento percheacute lrsquoarmonia deve seguire un certo corso come avviene invecenella tonalitagrave canonicaLrsquounico punto di riferimento per la melodia gregoriana egrave costituito dallrsquoinsieme di ambitus finalis erepercussio ma anche questo talvolta egrave turbato soprattutto nei canti piugrave antichi che possono mostrareinflussi delle antiche modalitagrave greche o dellrsquoantico canto romano o gallicano

Pratica del Canto Gregoriano

Non egrave nostra intenzione proporre un saggio di interpretazione del canto gregoriano neacute una lezione sullavocalitagrave da adottare per esso poicheacute illustri e valenti gregorianisti hanno affrontato e proposto lrsquoargomentocon la dovuta completezza A noi interessa precisare come il canto gregoriano debba inserirsi nellamoderna liturgia cattolica Innanzituttosi deve ricordare che

La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizionigli si riservi il posto principale

(Sacrosantum Concilium cap VI116)

da cui si evince quanto sia errato ritenere questa forma musicale obsoleta o inadatta alla liturgia modernatanto per lo stile quanto per la linguaNon egrave importante che lrsquoesecuzione dei canti gregoriani nella liturgia sia perfetta e filologica ma egravesufficiente tener presente alcuni semplici principi per ottenere risultati soddisfacentiDistinguiamo quindi alcuni punti chiave per interpretare ed eseguire correttamente le diverse forme delcanto gregoriano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

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II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

38

necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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VI TONO

A B

VII TONODifferentiaelig

a b

c c 2

d

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

Tenor Finalis unica

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio

dagger

dagger vel

dagger

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Finalis

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VIII TONODifferentiaelig

GA G

cB

TONUS PEREGRINUS

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Sillabe dipreparazione Finalis

dagger

vel

Int Tenore et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

dagger

dagger

Alio modo

tenori distinti per i due emistichiLA e SOL

30

SINTESI

NEUMI MONOSONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUM Usato generalmente anche per designarelrsquoaccento grave delle sillabe

In composizione con altre forme neumatiche

PUNCTUMINCLINATUMO ROMBOIDALE Parte del Climacus e delle forme subbipunctis

VIRGA Per lrsquoaccento acuto

PUNTINO Per un valore sillabico diminuito

NEUMI PLURISONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

CLIVIS Formato da due note discendenti composto da una virgae da un tractulus si eseguono legando dallrsquoacuto al gravesenza impulsi su una singola nota

PES o PODATUS Neuma ascendente di due note Lrsquointervallo tra i duesuoni non supera mai la quinta giusta Egrave lrsquoaccostamentodi un suono grave tractulus e uno acuto virga Anche perquesto neuma non ci sono impulsi sulle note malrsquoesecuzione deve scorrere con perfetta legatura dal bassoallrsquoalto

PORRECTUS Neuma plurisonico di tre suoni acuto-grave-acuto egraveformato da una clivis con lrsquoaggiunta di una virga Trenote legate emesse senza impulsi intermedi perarticolazione sillabica sulla terza nota si produce unaleggera attrazione

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TORCULUS Formato da tre suoni grave-acuto-grave trae origine dalpes con lrsquoaggiunta del terzo suono piugrave basso vieneeseguito legato con una leggera spinta del terzo suono

CLIMACUS Sono tre note discendenti viene anche chiamato virgasubbipunctis con possibilitagrave di avere alte note in discesa eallora saragrave subtripunctis subdiatesseris (una + quattro)subdiapente (una + cinque)

SCANDICUS Neuma formato da tre note ascendenti con leggeroaumento della prima nota

SALICUS Formato da tre note ascendenti con la nota culminante alsecondo grado (sottolineata dallrsquoictus)

TRIGONUS Due note allrsquounisono e la terza piugrave bassa Non si trovamai isolato su una sillaba ma in composizione con altrineumi il cui valore risulteragrave diminuito il canto cioegrave devepresentare un suono piugrave leggero

BIVIRGATRIVIRGA Neuma con piugrave suoni allrsquounisono viene eseguito con una

ripercussione cioegrave una ripetizione del suono sen zainterruzione (leggere pulsazioni onda acustica)

STROPHICUS Anche questo egrave un neuma plurisonico con noteallrsquounisono ma con valori sillabici diminuiti quindi piugraveleggeri e con ripercussione rapida

ORISCUS Neuma di conduzione melodica posto tra due neumi dimaggior importanza egrave impiegato in composizione di altrineumi la sua interpretazione va considerata nel contestoverbo-melodico

PRESSUS

Major e Minor per differenza di intervalli formato da duesuoni allrsquounisono ed un terzo discendente Puograve trovarsiisolato su una sillaba o in composizione con altri neumi

VIRGA STRATA Le prime due note possono essere allrsquounisono o essereequivalenti al gruppo pes In entrambi i casi lrsquoultima nota(oriscus) egrave sempre una nota piugrave grave

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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Le emozioni espresse dai MODI Gregoriani

Nei secoli si egrave affermato che ad ogni modo corrispondesse uno specifico stato drsquoanimo o sentimento Ciograveha effettivamente un riscontro nella realtagrave visto che lrsquoascolto di brani in modalitagrave diverse dagrave allrsquoascoltatoremoderno differenti emozioni Guido drsquoArezzo il fondatore della notazione diastematica gregorianaaffermograve in proposito

laquoIl primo egrave grave il secondo triste il terzo mistico il quarto armonioso il quintoallegro il sesto devoto il settimo angelico lrsquoottavo perfettoraquo

Adagraven de Fulda cosigrave li commenta

laquoIl primo modo si presta a ogni sentimento il secondo egrave adatto alle cose tristi il terzo egraveveemente il quarto egrave tenero il quinto si addice agli allegri il sesto alle persone diprovata pietagrave il settimo attiene alla gioventugrave e lrsquoottavo alla saggezzaraquo

Juan de Espinosa autore del XVI secolo commenta a sua volta

laquoIl primo egrave allegro e molto adatto per attenuare le passioni dellrsquoanimo [hellip] grave epiangente il secondo molto appropriato per provocare lacrime [hellip] il terzo egrave moltoefficace per incitare allrsquoira [hellip] mentre il quarto prende in seacute ogni gioia incita aidiletti e calma la rabbia [hellip] il quinto produce allegria e piacere a coloro che sonotristi [hellip] lacrimoso e pietoso egrave il sesto [hellip] piacere e tristezza si uniscono nel settimo[hellip] per forza devrsquoessere molto allegro lrsquoottavo [hellip]raquo

(Trattato dei principi 1520)

Ciograve che bisogna sempre tener presente egrave che nel canto gregoriano ogni suono esiste in relazione a seacute stessoNon esistono relazioni armoniche o verticali che vincolano un suono rispetto ad un altro come potrebbeavvenire con la sensibile della tonalitagrave neacute la melodia puograve venir forzata (con il limite evidente di questadefinizione) verso un certo andamento percheacute lrsquoarmonia deve seguire un certo corso come avviene invecenella tonalitagrave canonicaLrsquounico punto di riferimento per la melodia gregoriana egrave costituito dallrsquoinsieme di ambitus finalis erepercussio ma anche questo talvolta egrave turbato soprattutto nei canti piugrave antichi che possono mostrareinflussi delle antiche modalitagrave greche o dellrsquoantico canto romano o gallicano

Pratica del Canto Gregoriano

Non egrave nostra intenzione proporre un saggio di interpretazione del canto gregoriano neacute una lezione sullavocalitagrave da adottare per esso poicheacute illustri e valenti gregorianisti hanno affrontato e proposto lrsquoargomentocon la dovuta completezza A noi interessa precisare come il canto gregoriano debba inserirsi nellamoderna liturgia cattolica Innanzituttosi deve ricordare che

La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizionigli si riservi il posto principale

(Sacrosantum Concilium cap VI116)

da cui si evince quanto sia errato ritenere questa forma musicale obsoleta o inadatta alla liturgia modernatanto per lo stile quanto per la linguaNon egrave importante che lrsquoesecuzione dei canti gregoriani nella liturgia sia perfetta e filologica ma egravesufficiente tener presente alcuni semplici principi per ottenere risultati soddisfacentiDistinguiamo quindi alcuni punti chiave per interpretare ed eseguire correttamente le diverse forme delcanto gregoriano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

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II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

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necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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VIII TONODifferentiaelig

GA G

cB

TONUS PEREGRINUS

Int Tenor et Flexa Tenor Mediatio Tenor

dagger

Sillabe dipreparazione Finalis

dagger

vel

Int Tenore et Flexa Tenor Mediatio Tenor Finalis unica

dagger

dagger

Alio modo

tenori distinti per i due emistichiLA e SOL

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SINTESI

NEUMI MONOSONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUM Usato generalmente anche per designarelrsquoaccento grave delle sillabe

In composizione con altre forme neumatiche

PUNCTUMINCLINATUMO ROMBOIDALE Parte del Climacus e delle forme subbipunctis

VIRGA Per lrsquoaccento acuto

PUNTINO Per un valore sillabico diminuito

NEUMI PLURISONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

CLIVIS Formato da due note discendenti composto da una virgae da un tractulus si eseguono legando dallrsquoacuto al gravesenza impulsi su una singola nota

PES o PODATUS Neuma ascendente di due note Lrsquointervallo tra i duesuoni non supera mai la quinta giusta Egrave lrsquoaccostamentodi un suono grave tractulus e uno acuto virga Anche perquesto neuma non ci sono impulsi sulle note malrsquoesecuzione deve scorrere con perfetta legatura dal bassoallrsquoalto

PORRECTUS Neuma plurisonico di tre suoni acuto-grave-acuto egraveformato da una clivis con lrsquoaggiunta di una virga Trenote legate emesse senza impulsi intermedi perarticolazione sillabica sulla terza nota si produce unaleggera attrazione

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TORCULUS Formato da tre suoni grave-acuto-grave trae origine dalpes con lrsquoaggiunta del terzo suono piugrave basso vieneeseguito legato con una leggera spinta del terzo suono

CLIMACUS Sono tre note discendenti viene anche chiamato virgasubbipunctis con possibilitagrave di avere alte note in discesa eallora saragrave subtripunctis subdiatesseris (una + quattro)subdiapente (una + cinque)

SCANDICUS Neuma formato da tre note ascendenti con leggeroaumento della prima nota

SALICUS Formato da tre note ascendenti con la nota culminante alsecondo grado (sottolineata dallrsquoictus)

TRIGONUS Due note allrsquounisono e la terza piugrave bassa Non si trovamai isolato su una sillaba ma in composizione con altrineumi il cui valore risulteragrave diminuito il canto cioegrave devepresentare un suono piugrave leggero

BIVIRGATRIVIRGA Neuma con piugrave suoni allrsquounisono viene eseguito con una

ripercussione cioegrave una ripetizione del suono sen zainterruzione (leggere pulsazioni onda acustica)

STROPHICUS Anche questo egrave un neuma plurisonico con noteallrsquounisono ma con valori sillabici diminuiti quindi piugraveleggeri e con ripercussione rapida

ORISCUS Neuma di conduzione melodica posto tra due neumi dimaggior importanza egrave impiegato in composizione di altrineumi la sua interpretazione va considerata nel contestoverbo-melodico

PRESSUS

Major e Minor per differenza di intervalli formato da duesuoni allrsquounisono ed un terzo discendente Puograve trovarsiisolato su una sillaba o in composizione con altri neumi

VIRGA STRATA Le prime due note possono essere allrsquounisono o essereequivalenti al gruppo pes In entrambi i casi lrsquoultima nota(oriscus) egrave sempre una nota piugrave grave

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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Le emozioni espresse dai MODI Gregoriani

Nei secoli si egrave affermato che ad ogni modo corrispondesse uno specifico stato drsquoanimo o sentimento Ciograveha effettivamente un riscontro nella realtagrave visto che lrsquoascolto di brani in modalitagrave diverse dagrave allrsquoascoltatoremoderno differenti emozioni Guido drsquoArezzo il fondatore della notazione diastematica gregorianaaffermograve in proposito

laquoIl primo egrave grave il secondo triste il terzo mistico il quarto armonioso il quintoallegro il sesto devoto il settimo angelico lrsquoottavo perfettoraquo

Adagraven de Fulda cosigrave li commenta

laquoIl primo modo si presta a ogni sentimento il secondo egrave adatto alle cose tristi il terzo egraveveemente il quarto egrave tenero il quinto si addice agli allegri il sesto alle persone diprovata pietagrave il settimo attiene alla gioventugrave e lrsquoottavo alla saggezzaraquo

Juan de Espinosa autore del XVI secolo commenta a sua volta

laquoIl primo egrave allegro e molto adatto per attenuare le passioni dellrsquoanimo [hellip] grave epiangente il secondo molto appropriato per provocare lacrime [hellip] il terzo egrave moltoefficace per incitare allrsquoira [hellip] mentre il quarto prende in seacute ogni gioia incita aidiletti e calma la rabbia [hellip] il quinto produce allegria e piacere a coloro che sonotristi [hellip] lacrimoso e pietoso egrave il sesto [hellip] piacere e tristezza si uniscono nel settimo[hellip] per forza devrsquoessere molto allegro lrsquoottavo [hellip]raquo

(Trattato dei principi 1520)

Ciograve che bisogna sempre tener presente egrave che nel canto gregoriano ogni suono esiste in relazione a seacute stessoNon esistono relazioni armoniche o verticali che vincolano un suono rispetto ad un altro come potrebbeavvenire con la sensibile della tonalitagrave neacute la melodia puograve venir forzata (con il limite evidente di questadefinizione) verso un certo andamento percheacute lrsquoarmonia deve seguire un certo corso come avviene invecenella tonalitagrave canonicaLrsquounico punto di riferimento per la melodia gregoriana egrave costituito dallrsquoinsieme di ambitus finalis erepercussio ma anche questo talvolta egrave turbato soprattutto nei canti piugrave antichi che possono mostrareinflussi delle antiche modalitagrave greche o dellrsquoantico canto romano o gallicano

Pratica del Canto Gregoriano

Non egrave nostra intenzione proporre un saggio di interpretazione del canto gregoriano neacute una lezione sullavocalitagrave da adottare per esso poicheacute illustri e valenti gregorianisti hanno affrontato e proposto lrsquoargomentocon la dovuta completezza A noi interessa precisare come il canto gregoriano debba inserirsi nellamoderna liturgia cattolica Innanzituttosi deve ricordare che

La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizionigli si riservi il posto principale

(Sacrosantum Concilium cap VI116)

da cui si evince quanto sia errato ritenere questa forma musicale obsoleta o inadatta alla liturgia modernatanto per lo stile quanto per la linguaNon egrave importante che lrsquoesecuzione dei canti gregoriani nella liturgia sia perfetta e filologica ma egravesufficiente tener presente alcuni semplici principi per ottenere risultati soddisfacentiDistinguiamo quindi alcuni punti chiave per interpretare ed eseguire correttamente le diverse forme delcanto gregoriano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

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II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

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necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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SINTESI

NEUMI MONOSONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUM Usato generalmente anche per designarelrsquoaccento grave delle sillabe

In composizione con altre forme neumatiche

PUNCTUMINCLINATUMO ROMBOIDALE Parte del Climacus e delle forme subbipunctis

VIRGA Per lrsquoaccento acuto

PUNTINO Per un valore sillabico diminuito

NEUMI PLURISONICI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

CLIVIS Formato da due note discendenti composto da una virgae da un tractulus si eseguono legando dallrsquoacuto al gravesenza impulsi su una singola nota

PES o PODATUS Neuma ascendente di due note Lrsquointervallo tra i duesuoni non supera mai la quinta giusta Egrave lrsquoaccostamentodi un suono grave tractulus e uno acuto virga Anche perquesto neuma non ci sono impulsi sulle note malrsquoesecuzione deve scorrere con perfetta legatura dal bassoallrsquoalto

PORRECTUS Neuma plurisonico di tre suoni acuto-grave-acuto egraveformato da una clivis con lrsquoaggiunta di una virga Trenote legate emesse senza impulsi intermedi perarticolazione sillabica sulla terza nota si produce unaleggera attrazione

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TORCULUS Formato da tre suoni grave-acuto-grave trae origine dalpes con lrsquoaggiunta del terzo suono piugrave basso vieneeseguito legato con una leggera spinta del terzo suono

CLIMACUS Sono tre note discendenti viene anche chiamato virgasubbipunctis con possibilitagrave di avere alte note in discesa eallora saragrave subtripunctis subdiatesseris (una + quattro)subdiapente (una + cinque)

SCANDICUS Neuma formato da tre note ascendenti con leggeroaumento della prima nota

SALICUS Formato da tre note ascendenti con la nota culminante alsecondo grado (sottolineata dallrsquoictus)

TRIGONUS Due note allrsquounisono e la terza piugrave bassa Non si trovamai isolato su una sillaba ma in composizione con altrineumi il cui valore risulteragrave diminuito il canto cioegrave devepresentare un suono piugrave leggero

BIVIRGATRIVIRGA Neuma con piugrave suoni allrsquounisono viene eseguito con una

ripercussione cioegrave una ripetizione del suono sen zainterruzione (leggere pulsazioni onda acustica)

STROPHICUS Anche questo egrave un neuma plurisonico con noteallrsquounisono ma con valori sillabici diminuiti quindi piugraveleggeri e con ripercussione rapida

ORISCUS Neuma di conduzione melodica posto tra due neumi dimaggior importanza egrave impiegato in composizione di altrineumi la sua interpretazione va considerata nel contestoverbo-melodico

PRESSUS

Major e Minor per differenza di intervalli formato da duesuoni allrsquounisono ed un terzo discendente Puograve trovarsiisolato su una sillaba o in composizione con altri neumi

VIRGA STRATA Le prime due note possono essere allrsquounisono o essereequivalenti al gruppo pes In entrambi i casi lrsquoultima nota(oriscus) egrave sempre una nota piugrave grave

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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Le emozioni espresse dai MODI Gregoriani

Nei secoli si egrave affermato che ad ogni modo corrispondesse uno specifico stato drsquoanimo o sentimento Ciograveha effettivamente un riscontro nella realtagrave visto che lrsquoascolto di brani in modalitagrave diverse dagrave allrsquoascoltatoremoderno differenti emozioni Guido drsquoArezzo il fondatore della notazione diastematica gregorianaaffermograve in proposito

laquoIl primo egrave grave il secondo triste il terzo mistico il quarto armonioso il quintoallegro il sesto devoto il settimo angelico lrsquoottavo perfettoraquo

Adagraven de Fulda cosigrave li commenta

laquoIl primo modo si presta a ogni sentimento il secondo egrave adatto alle cose tristi il terzo egraveveemente il quarto egrave tenero il quinto si addice agli allegri il sesto alle persone diprovata pietagrave il settimo attiene alla gioventugrave e lrsquoottavo alla saggezzaraquo

Juan de Espinosa autore del XVI secolo commenta a sua volta

laquoIl primo egrave allegro e molto adatto per attenuare le passioni dellrsquoanimo [hellip] grave epiangente il secondo molto appropriato per provocare lacrime [hellip] il terzo egrave moltoefficace per incitare allrsquoira [hellip] mentre il quarto prende in seacute ogni gioia incita aidiletti e calma la rabbia [hellip] il quinto produce allegria e piacere a coloro che sonotristi [hellip] lacrimoso e pietoso egrave il sesto [hellip] piacere e tristezza si uniscono nel settimo[hellip] per forza devrsquoessere molto allegro lrsquoottavo [hellip]raquo

(Trattato dei principi 1520)

Ciograve che bisogna sempre tener presente egrave che nel canto gregoriano ogni suono esiste in relazione a seacute stessoNon esistono relazioni armoniche o verticali che vincolano un suono rispetto ad un altro come potrebbeavvenire con la sensibile della tonalitagrave neacute la melodia puograve venir forzata (con il limite evidente di questadefinizione) verso un certo andamento percheacute lrsquoarmonia deve seguire un certo corso come avviene invecenella tonalitagrave canonicaLrsquounico punto di riferimento per la melodia gregoriana egrave costituito dallrsquoinsieme di ambitus finalis erepercussio ma anche questo talvolta egrave turbato soprattutto nei canti piugrave antichi che possono mostrareinflussi delle antiche modalitagrave greche o dellrsquoantico canto romano o gallicano

Pratica del Canto Gregoriano

Non egrave nostra intenzione proporre un saggio di interpretazione del canto gregoriano neacute una lezione sullavocalitagrave da adottare per esso poicheacute illustri e valenti gregorianisti hanno affrontato e proposto lrsquoargomentocon la dovuta completezza A noi interessa precisare come il canto gregoriano debba inserirsi nellamoderna liturgia cattolica Innanzituttosi deve ricordare che

La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizionigli si riservi il posto principale

(Sacrosantum Concilium cap VI116)

da cui si evince quanto sia errato ritenere questa forma musicale obsoleta o inadatta alla liturgia modernatanto per lo stile quanto per la linguaNon egrave importante che lrsquoesecuzione dei canti gregoriani nella liturgia sia perfetta e filologica ma egravesufficiente tener presente alcuni semplici principi per ottenere risultati soddisfacentiDistinguiamo quindi alcuni punti chiave per interpretare ed eseguire correttamente le diverse forme delcanto gregoriano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

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II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

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necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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TORCULUS Formato da tre suoni grave-acuto-grave trae origine dalpes con lrsquoaggiunta del terzo suono piugrave basso vieneeseguito legato con una leggera spinta del terzo suono

CLIMACUS Sono tre note discendenti viene anche chiamato virgasubbipunctis con possibilitagrave di avere alte note in discesa eallora saragrave subtripunctis subdiatesseris (una + quattro)subdiapente (una + cinque)

SCANDICUS Neuma formato da tre note ascendenti con leggeroaumento della prima nota

SALICUS Formato da tre note ascendenti con la nota culminante alsecondo grado (sottolineata dallrsquoictus)

TRIGONUS Due note allrsquounisono e la terza piugrave bassa Non si trovamai isolato su una sillaba ma in composizione con altrineumi il cui valore risulteragrave diminuito il canto cioegrave devepresentare un suono piugrave leggero

BIVIRGATRIVIRGA Neuma con piugrave suoni allrsquounisono viene eseguito con una

ripercussione cioegrave una ripetizione del suono sen zainterruzione (leggere pulsazioni onda acustica)

STROPHICUS Anche questo egrave un neuma plurisonico con noteallrsquounisono ma con valori sillabici diminuiti quindi piugraveleggeri e con ripercussione rapida

ORISCUS Neuma di conduzione melodica posto tra due neumi dimaggior importanza egrave impiegato in composizione di altrineumi la sua interpretazione va considerata nel contestoverbo-melodico

PRESSUS

Major e Minor per differenza di intervalli formato da duesuoni allrsquounisono ed un terzo discendente Puograve trovarsiisolato su una sillaba o in composizione con altri neumi

VIRGA STRATA Le prime due note possono essere allrsquounisono o essereequivalenti al gruppo pes In entrambi i casi lrsquoultima nota(oriscus) egrave sempre una nota piugrave grave

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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Le emozioni espresse dai MODI Gregoriani

Nei secoli si egrave affermato che ad ogni modo corrispondesse uno specifico stato drsquoanimo o sentimento Ciograveha effettivamente un riscontro nella realtagrave visto che lrsquoascolto di brani in modalitagrave diverse dagrave allrsquoascoltatoremoderno differenti emozioni Guido drsquoArezzo il fondatore della notazione diastematica gregorianaaffermograve in proposito

laquoIl primo egrave grave il secondo triste il terzo mistico il quarto armonioso il quintoallegro il sesto devoto il settimo angelico lrsquoottavo perfettoraquo

Adagraven de Fulda cosigrave li commenta

laquoIl primo modo si presta a ogni sentimento il secondo egrave adatto alle cose tristi il terzo egraveveemente il quarto egrave tenero il quinto si addice agli allegri il sesto alle persone diprovata pietagrave il settimo attiene alla gioventugrave e lrsquoottavo alla saggezzaraquo

Juan de Espinosa autore del XVI secolo commenta a sua volta

laquoIl primo egrave allegro e molto adatto per attenuare le passioni dellrsquoanimo [hellip] grave epiangente il secondo molto appropriato per provocare lacrime [hellip] il terzo egrave moltoefficace per incitare allrsquoira [hellip] mentre il quarto prende in seacute ogni gioia incita aidiletti e calma la rabbia [hellip] il quinto produce allegria e piacere a coloro che sonotristi [hellip] lacrimoso e pietoso egrave il sesto [hellip] piacere e tristezza si uniscono nel settimo[hellip] per forza devrsquoessere molto allegro lrsquoottavo [hellip]raquo

(Trattato dei principi 1520)

Ciograve che bisogna sempre tener presente egrave che nel canto gregoriano ogni suono esiste in relazione a seacute stessoNon esistono relazioni armoniche o verticali che vincolano un suono rispetto ad un altro come potrebbeavvenire con la sensibile della tonalitagrave neacute la melodia puograve venir forzata (con il limite evidente di questadefinizione) verso un certo andamento percheacute lrsquoarmonia deve seguire un certo corso come avviene invecenella tonalitagrave canonicaLrsquounico punto di riferimento per la melodia gregoriana egrave costituito dallrsquoinsieme di ambitus finalis erepercussio ma anche questo talvolta egrave turbato soprattutto nei canti piugrave antichi che possono mostrareinflussi delle antiche modalitagrave greche o dellrsquoantico canto romano o gallicano

Pratica del Canto Gregoriano

Non egrave nostra intenzione proporre un saggio di interpretazione del canto gregoriano neacute una lezione sullavocalitagrave da adottare per esso poicheacute illustri e valenti gregorianisti hanno affrontato e proposto lrsquoargomentocon la dovuta completezza A noi interessa precisare come il canto gregoriano debba inserirsi nellamoderna liturgia cattolica Innanzituttosi deve ricordare che

La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizionigli si riservi il posto principale

(Sacrosantum Concilium cap VI116)

da cui si evince quanto sia errato ritenere questa forma musicale obsoleta o inadatta alla liturgia modernatanto per lo stile quanto per la linguaNon egrave importante che lrsquoesecuzione dei canti gregoriani nella liturgia sia perfetta e filologica ma egravesufficiente tener presente alcuni semplici principi per ottenere risultati soddisfacentiDistinguiamo quindi alcuni punti chiave per interpretare ed eseguire correttamente le diverse forme delcanto gregoriano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

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II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

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necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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PES QUASSUS Formato da un oriscus e una virgaDue suoni ascendenti di cui il principale egrave il secondo

PES STRATUS Come il pes e un punctum allrsquounisono con la seconda

QUILISMA Nota leggera e di passaggio la nota che lo precede hamaggiore valore

NEUMI LIQUESCENTI

NOMENOTAZIONEVATICANAe S GALLO

USO ed ESECUZIONE

PUNCTUMLIQUESCENS Leggera

CEPHALICUS Seconda nota (piugrave bassa) leggera

EPIPHONUS Seconda nota (piugrave alta) leggera

ANCUS oCLIMACUSLIQUESCENS Si tratta di una liquescenza aumentativa per cui le ultime

due note vengono tenute

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Le emozioni espresse dai MODI Gregoriani

Nei secoli si egrave affermato che ad ogni modo corrispondesse uno specifico stato drsquoanimo o sentimento Ciograveha effettivamente un riscontro nella realtagrave visto che lrsquoascolto di brani in modalitagrave diverse dagrave allrsquoascoltatoremoderno differenti emozioni Guido drsquoArezzo il fondatore della notazione diastematica gregorianaaffermograve in proposito

laquoIl primo egrave grave il secondo triste il terzo mistico il quarto armonioso il quintoallegro il sesto devoto il settimo angelico lrsquoottavo perfettoraquo

Adagraven de Fulda cosigrave li commenta

laquoIl primo modo si presta a ogni sentimento il secondo egrave adatto alle cose tristi il terzo egraveveemente il quarto egrave tenero il quinto si addice agli allegri il sesto alle persone diprovata pietagrave il settimo attiene alla gioventugrave e lrsquoottavo alla saggezzaraquo

Juan de Espinosa autore del XVI secolo commenta a sua volta

laquoIl primo egrave allegro e molto adatto per attenuare le passioni dellrsquoanimo [hellip] grave epiangente il secondo molto appropriato per provocare lacrime [hellip] il terzo egrave moltoefficace per incitare allrsquoira [hellip] mentre il quarto prende in seacute ogni gioia incita aidiletti e calma la rabbia [hellip] il quinto produce allegria e piacere a coloro che sonotristi [hellip] lacrimoso e pietoso egrave il sesto [hellip] piacere e tristezza si uniscono nel settimo[hellip] per forza devrsquoessere molto allegro lrsquoottavo [hellip]raquo

(Trattato dei principi 1520)

Ciograve che bisogna sempre tener presente egrave che nel canto gregoriano ogni suono esiste in relazione a seacute stessoNon esistono relazioni armoniche o verticali che vincolano un suono rispetto ad un altro come potrebbeavvenire con la sensibile della tonalitagrave neacute la melodia puograve venir forzata (con il limite evidente di questadefinizione) verso un certo andamento percheacute lrsquoarmonia deve seguire un certo corso come avviene invecenella tonalitagrave canonicaLrsquounico punto di riferimento per la melodia gregoriana egrave costituito dallrsquoinsieme di ambitus finalis erepercussio ma anche questo talvolta egrave turbato soprattutto nei canti piugrave antichi che possono mostrareinflussi delle antiche modalitagrave greche o dellrsquoantico canto romano o gallicano

Pratica del Canto Gregoriano

Non egrave nostra intenzione proporre un saggio di interpretazione del canto gregoriano neacute una lezione sullavocalitagrave da adottare per esso poicheacute illustri e valenti gregorianisti hanno affrontato e proposto lrsquoargomentocon la dovuta completezza A noi interessa precisare come il canto gregoriano debba inserirsi nellamoderna liturgia cattolica Innanzituttosi deve ricordare che

La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizionigli si riservi il posto principale

(Sacrosantum Concilium cap VI116)

da cui si evince quanto sia errato ritenere questa forma musicale obsoleta o inadatta alla liturgia modernatanto per lo stile quanto per la linguaNon egrave importante che lrsquoesecuzione dei canti gregoriani nella liturgia sia perfetta e filologica ma egravesufficiente tener presente alcuni semplici principi per ottenere risultati soddisfacentiDistinguiamo quindi alcuni punti chiave per interpretare ed eseguire correttamente le diverse forme delcanto gregoriano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

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II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

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necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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Le emozioni espresse dai MODI Gregoriani

Nei secoli si egrave affermato che ad ogni modo corrispondesse uno specifico stato drsquoanimo o sentimento Ciograveha effettivamente un riscontro nella realtagrave visto che lrsquoascolto di brani in modalitagrave diverse dagrave allrsquoascoltatoremoderno differenti emozioni Guido drsquoArezzo il fondatore della notazione diastematica gregorianaaffermograve in proposito

laquoIl primo egrave grave il secondo triste il terzo mistico il quarto armonioso il quintoallegro il sesto devoto il settimo angelico lrsquoottavo perfettoraquo

Adagraven de Fulda cosigrave li commenta

laquoIl primo modo si presta a ogni sentimento il secondo egrave adatto alle cose tristi il terzo egraveveemente il quarto egrave tenero il quinto si addice agli allegri il sesto alle persone diprovata pietagrave il settimo attiene alla gioventugrave e lrsquoottavo alla saggezzaraquo

Juan de Espinosa autore del XVI secolo commenta a sua volta

laquoIl primo egrave allegro e molto adatto per attenuare le passioni dellrsquoanimo [hellip] grave epiangente il secondo molto appropriato per provocare lacrime [hellip] il terzo egrave moltoefficace per incitare allrsquoira [hellip] mentre il quarto prende in seacute ogni gioia incita aidiletti e calma la rabbia [hellip] il quinto produce allegria e piacere a coloro che sonotristi [hellip] lacrimoso e pietoso egrave il sesto [hellip] piacere e tristezza si uniscono nel settimo[hellip] per forza devrsquoessere molto allegro lrsquoottavo [hellip]raquo

(Trattato dei principi 1520)

Ciograve che bisogna sempre tener presente egrave che nel canto gregoriano ogni suono esiste in relazione a seacute stessoNon esistono relazioni armoniche o verticali che vincolano un suono rispetto ad un altro come potrebbeavvenire con la sensibile della tonalitagrave neacute la melodia puograve venir forzata (con il limite evidente di questadefinizione) verso un certo andamento percheacute lrsquoarmonia deve seguire un certo corso come avviene invecenella tonalitagrave canonicaLrsquounico punto di riferimento per la melodia gregoriana egrave costituito dallrsquoinsieme di ambitus finalis erepercussio ma anche questo talvolta egrave turbato soprattutto nei canti piugrave antichi che possono mostrareinflussi delle antiche modalitagrave greche o dellrsquoantico canto romano o gallicano

Pratica del Canto Gregoriano

Non egrave nostra intenzione proporre un saggio di interpretazione del canto gregoriano neacute una lezione sullavocalitagrave da adottare per esso poicheacute illustri e valenti gregorianisti hanno affrontato e proposto lrsquoargomentocon la dovuta completezza A noi interessa precisare come il canto gregoriano debba inserirsi nellamoderna liturgia cattolica Innanzituttosi deve ricordare che

La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio dellaliturgia romana perciograve nelle azioni liturgiche a paritagrave di condizionigli si riservi il posto principale

(Sacrosantum Concilium cap VI116)

da cui si evince quanto sia errato ritenere questa forma musicale obsoleta o inadatta alla liturgia modernatanto per lo stile quanto per la linguaNon egrave importante che lrsquoesecuzione dei canti gregoriani nella liturgia sia perfetta e filologica ma egravesufficiente tener presente alcuni semplici principi per ottenere risultati soddisfacentiDistinguiamo quindi alcuni punti chiave per interpretare ed eseguire correttamente le diverse forme delcanto gregoriano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

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II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

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necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

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Consigli per cantare bene il GregorianoIl canto gregoriano egrave preghiera cantata quindi il suono deve esseresempre leggero legato e umile Anche quando si esprime la lodegioiosa il suono saragrave piugrave partecipato ma non dovragrave essere grossolanoo gridato Prima di cantare saragrave utile capire cosa si canta Quando sicanta egrave logico che per chi crede ci si rivolge a Dio ma anche chi haun altro credo o egrave agnostico deve comunque tener conto che ci sirivolge a ldquoqualcosardquo che ci trascende Non siamo solo cantantihellipEgrave necessario pronunciare bene il testo il testo della preghiera cantatapuograve essere molto interiore ma deve anche essere capito da chiascolta si trovi quindi il giusto equilibrio tra interioritagrave ecomunicazione

Non si canti mai di gola quando le note salgono egrave necessario girare il suono di testa saragrave possibile unamigliore intonazione Per salire bene nelle note alte le vocali devono essere rimpicciolite partecipate epensate Attenzione alle note acute di passaggio solitamente sono calanti percheacute gli si dagrave poca importanzaNella salmodia curare lrsquointonazione della corda di recita o tenore non cantare mollemente ma parteciparesempre non solo con la voce ma anche e soprattutto con la mente se pensiamo cosa stiamo cantando laqualitagrave automaticamente saragrave molto buona

Le A non devono essere troppo aperte ma devono tendere leggermente alle O Le I devono essere cantate pensando alla forma grafica della I in verticale altrimenti tendono alla O e

calano Le N finali devono risuonare leggermente nel naso con la lingua appoggiata al palato

Si canti osservando il ritmo della parola le note i neumi del canto servono ad evidenziare il testo nel suosignificato quindi il canto avragrave un ldquoritmo verbaleldquo non sillabato (il ritmo del testo parlato egrave il ritmo deltesto cantato) Le frasi vanno sempre partecipate slanciate allrsquoinizio e riposate al respiro Allrsquo interno dellafrase tutto scorreragrave legando da neuma a neuma Per ottenere una buona legatura serviragrave conoscere bene lamelodia poi mentre si canta una nota giagrave si pensi alla prossima

Negli intervalli di terza quarta quintahellip non collegare i suoni glissando come nellrsquoopera lirica ma conlrsquoaiuto di unrsquoipotetica h davanti alla vocale e un leggero rigonfiamento del suono (breve e delicataemissione di voce) si passi da un suono allrsquoaltro senza portamento o collegamento di note intermedieLe note finali non devono ripiegarsi nella conclusione del loro suono ma devono essere sostenutenellrsquointonazione la bocca deve rimanere aperta fino al termine della produzione del suono

La preghiera monastica cantata raggiunge il suo vertice al fondersi con la voce Lrsquoomogeneitagrave del suono egravequindi una meta essenziale dellrsquointerpretazione del Canto Gregoriano Questa si ottiene solamentemediante un autocontrollo un ascoltarsi costante di seacute con gli altri e con un modo di cantare concentrato esoprattutto moderato La perfetta intonazione egrave una necessitagrave insostituibile La colorazione vocale unitariaegrave essenziale per lrsquoomogeneitagrave Non egrave consigliabile cancellare la vocalizzazione poicheacute perturba il caratteredel canto e la riproduzione del testo

Cantare con legatura facilita molto il fraseggio evita eccessi metrici ed egrave insostituibile per la riproduzionedi uno stile vero dei suoi elementi di parafrasi minore a partire dai gruppi neumatici (la riproduzioneindipendente delle note distrugge la melodia) Il fraseggio in accordo con il testo e la melodia generamusica viva (il canto senza fraseggio egrave noioso per il cantante e lrsquoascoltatore) Egrave il risultato di entrate agili ediminuendo ma allargando in modo da tener conto dellrsquoacustica del luogo

La respirazione deve avvenire nella forma piugrave silenziosa possibile in sincronia con il vicino epossibilmente realizzare la continuitagrave del fraseggio durante gli ampi archi melodiciLe pause sono elementi essenziali nellrsquointerpretazione della musica e devono restare strutturatecorrispondentemente in maniera flessibile con la struttura del brano

35

La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

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II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

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necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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La comprensione del testo in accordo con lrsquoesigenza del latino devono rendere credibile la comprensionedel contenuto Tanto che si deve tener molto in conto gli accenti sillabici e non pronunciare le ldquoTrdquo aspirateneacute le ldquoSrdquo sonore

Ancora riguardo la vocalitagrave diremo solo che egrave buona regola cantare il gregoriano con voce naturale pianae liscia (non impostata liricamente) in modo da scandire perfettamente tutti gli intervalli e soprattuttorendere intelligibile il testo Non bisogna infatti dimenticare che il canto gregoriano egrave il trionfo del testo - iltesto sacro - di cui la melodia ne rafforza il significato E quindi le pause e tutti i respiri andranno eseguitiin funzione del testo stesso Per lo stesso fine saragrave bene evitare lrsquoeccessiva apertura delle vocali e sicercheragrave di curare lrsquoaddolcimento di certi gruppi consonantici particolarmente aspri In particolare lesillabe alla fine di una frase dovranno essere non sostenute con forza ma come sfumate neacute dovrannoessere eccessivamente lunghe soprattutto quando quella frase appena terminata egrave seguita da unrsquoaltra strofa(in inni e simili) o continua in un nuovo discorso (come nei canti dellrsquoOrdinario) ma contribuiranno adesaltare il testo e lrsquoorizzontalitagrave della melodia se ldquolasciaterdquo usando un termine tecnicoPer quanto riguarda i canti dellrsquoordinario egrave lecito che la schola o lrsquoassemblea li cantino interamente dacima a fondo tuttavia sarebbe buona abitudine fare in modo che la schola e lrsquoassemblea procedesseroalternatim ovvero alternandosi nel cantare le varie frasi Lo ldquoscambiordquo nella notazione gregoriana egravefacilmente riconoscibile dalla doppia stanghetta Questo sistema funziona particolarmente bene anche pergli inni dove alternativamente le strofe vengono cantate dalla schola e dallrsquoassemblea in modo da renderepartecipe anche questrsquoultima e dare un senso al canto che egrave e deve essere ldquopreghierardquo Ovviamente cisono parti riservate esclusivamente alla schola come certi brani del Proprio particolarmente complessi

Una bellissima e significativa definizione del Canto Gregoriano di Solange Corbin studiosa e insegnantedi musica antica allrsquoUniversitagrave di Poitier in Francia cosigrave recita

laquoIl canto gregoriano egrave per la musica sacra quello che la luce egrave per gli alberi la vitaraquo

Accompagnamento del Canto Gregoriano

Riguardo a questo esiste una diatriba tra coloro che affermano lrsquoesclusivo spirito orizzontale del gregorianoe quindi lrsquoilliceitagrave di un qualsiasi accompagnamento e coloro che ammettono un sostegno strumentale aicantoriFilologicamente parlando il gregoriano egrave nato in unrsquoepoca in cui gli strumenti musicali non erano utilizzatinella prassi liturgica per cui effettivamente non avrebbe diritto neacute senso inserirvi un accompagnamentoTuttavia a partire dalla Riforma Ceciliana20 a fine ottocento si egrave preferito permettere unaccompagnamento di sostegno alle voci purcheacute fatto in modo rispettoso della modalitagrave e della libertagraveritmica del canto gregoriano NellrsquoOttocento infatti erano stati molti e gravi gli abusi fatti in tal sensosoprattutto per lrsquoannullamento del primato del testo Giagrave di per seacute lrsquoorgano ceciliano provvisto anche disonoritagrave dolci e discrete forniva uno strumento drsquoaccompagnamento molto migliore degli organiottocenteschi ricchi di sonoritagrave bandistico-orchestrali Quindi purcheacute fatto adeguatamente unaccompagnamento non egrave da biasimare anzi puograve aiutare moltissimo nellrsquointonazione e nella dolcezza dipronunzia del canto per cori e assemblee non preparate

20 Fu il nome che assunse un movimento musicale che riformograve la musica sacra nellrsquoambito della Chiesa cattolica Nacque e sidiffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo specialmente in Italia Francia e GermaniaIl movimento assunse questo nome in onore di Santa Cecilia - patrona della musica - e fu una risposta alla quasi totalecentenaria assenza del Canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche cattoliche a favore di stilipiugrave simili alla musica operistica Principale criterio delle nuove composizioni doveva essere quello di una maggiore sobrietagrave e laricerca della partecipazione dellrsquoassemblea nella liturgia attraverso il canto Nacquero in questo periodo le varie ldquoScholaecantorumrdquo in quasi tutte le parrocchie formazioni corali dedite allrsquoanimazione liturgica e allrsquoapprendimento dellrsquoarte musicalee i vari Istituti Diocesani di Musica Sacra (IDMS) che dovevano formare i maestri delle ldquoScholaerdquoAnche lrsquoarte organaria risentigrave dellinflusso di questo Movimento laddove si videro eliminare tutti quei registri tipici dellrsquoorganoitaliano dellrsquoOttocento detti ldquoda concertordquo a favore di sonoritagrave meno fragorose Si sostituirono quindi ance e mutazioni confondi prevalentemente di 8rsquo e registri violeggiantiPrincipali esponenti e fautori italiani di questa riforma furono Giovanni Tebaldini predecessore di Lorenzo Perosi nellrsquoincaricodi Maestro di Cappella nella Basilica di San Marco a Venezia

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

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II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

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necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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Questo accompagnamento si fonda su tre principi

1) deve rispettare completamente la modalitagrave del brano e le sue caratteristiche quindi non potragravecomportarsi come un pezzo tonale dovragrave evitare modulazioni cromatiche settime minori e rispettivecadenze dovragrave osservare uno stretto diatonismo e mettere in evidenza lo stile del modo un buonpunto di partenza egrave quello di utilizzare per lrsquoaccompagnamento solo le note presenti nella scala modalecorrispondente quindi senza alterazioni e modulazioni

2) deve uniformarsi al ritmo implicito del testo gregoriano enfatizzando i suoi accenti naturali e evitandoun ritmo regolare disgiunto da quello della melodia inoltre egrave bene cercare il piuacute possibile notecomuni per poterle tenere senza doverle cambiare Ciograve favoriragrave il fluire libero della melodia mentreun accompagnamento troppo accordale per ogni nota sarebbe pesante e troppo invasivo

3) deve trovarsi al massimo allo stesso livello fonico della melodia ovvero non potragrave sovrapporre ad unafrase della melodia una nota piugrave acuta anche se fissa allo stesso modo risulta sgradevole il soloaccompagnamento ldquoad accordirdquo senza sottolineare la melodia Per questo stesso ammonimentolrsquointensitagrave dellrsquoaccompagnamento dovragrave essere sommessa sia come stile compositivo che comeeffettiva timbrica drsquoaccompagnamento in pratica egrave consigliabile un accompagnamento a quattro vocipiugrave o meno reali per il canto comune (anche con pedale) e a tre voci senza pedale per salmi e trattieseguiti da salmisti o sezioni ridotte

Le dissonanze non sono da incoraggiare ma neanche da biasimare purcheacute non troppo aspre e tese asottolineare le inflessioni del testo o della melodia A costo di risultare pedanti vogliamo ripetere che ogniminima sfumatura del testo egrave resa giagrave da sola nel connubio tra melodia e testo senza bisogno di ausiliesterni per enfatizzarle Lrsquoaccompagnamento organistico ha il solo scopo di sostenere lrsquointonazione e daresicurezza alle voci dei cantoriInfine per approfondire il discorso della timbrica organistica col canto gregoriano si consiglia lrsquousoesclusivo di registri fondo (flauti principali violeggianti discreti) di otto piedi al massimo di quattroLrsquouso dei principali di quattro piedi deve essere scrupolosamente circoscritto alle formule comuni finalicome gli Amen I flauti di quattro piedi invece aiutano lrsquointonazione precisa della melodia se uniti con unbuon impasto di registri di otto piedi Il pedale egrave altamente raccomandato ad eccezionedellrsquoaccompagnamento a salmisti con una buona base di sedici piedi purcheacute non troppo forte eadeguatamente sostenuta dagli otto

Trasposizione delle melodie

Riguardo allrsquoaccompagnamento dei modi si noteragrave che certi ambiti modali superano di molto la comuneampiezza della voce umana (si pensi al settimo modo) per questo motivo si puograve e si deve trasporre unamelodia in modo che sia cantabile senza fatica Questa pratica non egrave un accomodamento dellrsquoetagrave modernatuttrsquoaltro Anzi egrave inverosimile pensare che nellrsquoetagrave drsquooro del gregoriano si pensasse ai modi come a rigidestrutture che indicavano lrsquoaltezza assoluta delle note la funzione del modo era in buona parte anche quelladi indicare uno stile ed un carattere da seguire lrsquointonazione della nota di partenza poi era presa in modoche tutti fossero in grado di cantare il frammento melodico senza problemiRiportiamo delle semplici indicazioni su come trasportare i varicirc modi Ovviamente queste prescrizionisono solo di massima in quanto come detto non sempre le melodie sottostanno al vincolo dellrsquoambitusmodale e hanno un comportamento assai anomalo per cui si impongono altre scelte di trasposizionePer ogni modo presentiamo un breve frammento esemplificativo seguito dalla trascrizione in notazionemoderna e da unrsquoeventuale trasposizione quando necessaria

I MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re minore senza alterazioni Generalmente siesegue cosigrave comrsquoegrave scritto in alcuni casi lo puograve trasportare di una seconda maggiore sopra (mi3 - mi4)giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di mi minore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimogeneralmente naturale dato che corrisponderebbe al si del modo non trasposto che essendo spessobemollizato diviene naturale anzicheacute diesis come sarebbe altrimentiEgrave un modo austero e spoglio ma non per questo privo di grande spiritualitagrave

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II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

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necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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II MODOII modo da la2 a la3 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Sol minore o Re minoreLa minoresenza alterazioni Egrave una modalitagrave alquanto grave e quindi si traspone di una terza maggiore sopra (do3diesis ndash do4 diesis) per giungere ad una tonalitagrave approssimativa di fa diesis minore con quattro diesis(anzicheacute tre) di cui lrsquoultimo generalmente naturale poicheacute corrispondente al si (per il quale valgono leconsiderazioni fatte precedentemente) Essendo appunto una modalitagrave molto grave e anche piuttostoparticolare talvolta viene trasposto addirittura di una quarta sopra (re3 ndash re4) per giungere ad una tonalitagraveapprossimativa di sol minore con un solo bemolle (anzicheacute due) Come stile egrave severo e profondo moltomeditativo egrave uno dei modi meno usati e meno comuni nelle melodie gregoriane ma egrave anche uno dei piugraveinteressanti

III MODOda mi3 a mi4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di La minore o Mi minore senza alterazioni Sitraspone di una terza minore sotto (do♯3 ndash do♯4) giungendo ad una tonalitagrave approssimativa di do♯ minorecon tre diesis (anzicheacute quattro) Egrave uno dei modi piugrave ostici alla comprensione moderna ma anche uno deipiugrave suggestivi Molti gregorianisti usano concludere una melodia in terzo modo con un accordodissonante21 non risolto soprattutto in caso di inni strofici per accrescere il senso mistico di questamodalitagrave Alcune volte inoltre si puograve anche non trasporre essendo una modalitagrave non particolarmenteacuta (ad es nel celebre Pange Lingua)

IV MODOda si2 a si4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Mi minoreLa minore senza alterazioni o conun raro si bemolle Solitamente si esegue come scritto ricordando che nelle armonizzazioni ricorre spessoil tritono Valgono le stesse considerazioni fatte per il III modo considerando perograve che il carattere del IV egravepiugrave intimistico e riservato in un certo senso lamentoso ma non privo di armoniositagrave

V MODOda fa3 a fa4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggiore senza alterazioni o col si bemolletransitorio Lo si traspone almeno di una terza minore (re3 ndash re4) sotto giungendo ad una tonalitagraveapprossimativa di re maggiore con tre diesis (anzicheacute due) di cui lrsquoultimo egrave naturale quando ricorre il sibemolle Vi sono alcuni rari casi in cui non egrave necessario trasporre ma si tratta di un quinto modo atipico(come il Salve Regina simplex) Egrave un modo assai aperto ed allegro ed ha ispirato molto i compositorisuccessivi che hanno scritto melodie in stile gregoriano aggiungendo in esso una certa vena lirica

VI MODOda do3 a do4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Fa maggioreDo maggiore senza alterazioni opiugrave frequentemente di fa maggioredo maggiore col si bemolle Egrave la modalitagrave che piugrave si avvicina allanostra tonalitagrave moderna ed ha un carattere devoto e placido non esente da un certo slancio nelle melodiepiugrave ornate non si traspone quasi mai se non raramente di una seconda maggiore sopra (re3 ndash re4) pergiungere ad una tonalitagrave approssimativa di sol maggiore con due diesis (anzicheacute uno) di cui lrsquoultimonaturale se ricorre il si bemolle

VII MODOda sol3 a sol4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di Re maggiore o Sol maggiore senzaalterazioni o molto raramente con un si bemolle Egrave il modo piugrave acuto e complesso degli otto e si puogravetrasporre in diversi modi se di una terza minore sotto (mi3 ndash mi4) si giunge ad una tonalitagraveapprossimativa di mi maggiore con tre diesis (anzicheacute quattro) se di una terza maggiore sotto (mi3bemolle ndash mi4 bemolle) si giunge ad una tonalitagrave di mi bemolle maggiore con quattro bemolli (anzicheacutetre) in una formula raramente usata se di una quarta sotto (re3 ndash re4) si giunge ad una tonalitagrave di remaggiore con un diesis (anzicheacute due) Non egrave raro il caso in cui si debba trasporre addirittura di una quintasotto (do3 ndash do4) giungendo quindi ad una tonalitagrave approssimativa di do maggiore con un bemolle(anzicheacute senza alterazioni) Anche il settimo tono puograve presentarsi in una forma atipica per cui non egrave

21 Sono dissonanti gli intervalli di seconda settima e tutti gli altri intervalli (diminuiti eccedenti etc)

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necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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necessaria alcuna trasposizione Egrave il modo a cui lrsquouomo moderno guarda con piugrave incertezza pervaso dauna diffusa sensazione di gioia tuttavia non la dimostraapertamente come lrsquoallegro modo V neacute sfocia in un maestoso trionfo come lrsquoVIII Una solenne macomposta allegria egrave quella che contraddistingue il VII modo angelico come disse Guido drsquoArezzo

VIII MODOda re3 a re4 da suonarsi approssimativamente in tonalitagrave di sol maggioredo maggiore senza alterazioni oraramente con un si bemolle Si traspone generalmente di una terza minore sotto (si2 ndash si3) giungendo aduna tonalitagrave approssimativa di mi maggiorela maggiore con tre diesis Spesso egrave anche meglio trasporre disolo una seconda minore sotto (do3 ndash do4) giungendo cosigrave ad una tonalitagrave approssimativa di fa maggiorecon due diesis (anzicheacute uno) Egrave una modalitagrave molto regale e maestosa ma non per questo terrena emondana La sua perfezione si riscontra nellrsquoampiezza degli intervalli

Si noti che alcuni modi trasposti hanno medesimo ambitus non si deve perograve pensare che essi siano ugualipoicheacute cambiano la repercussio e la finalis unici elementi distintivi del modo Non si dimentichi che siparla solo di ldquotonalitagrave approssimativerdquo proprio percheacute le scale del modo trasposto sono scale naturali equindi diverse da quelle delle tonalitagrave indicate La tonalitagrave indicata serve solo ad organizzare le alterazioniMa rimane sempre un margine drsquoincertezza Del resto lo si egrave detto fin dallrsquoinizio il sistema modale delcanto gregoriano non coincide affatto con una mera semplificazione del nostro sistema tonale

In estrema sintesi

I MODO rarr RE minoreII MODO rarr RE minoreLA minore (senza alterazioni)III MODO rarr MI minore (senza alterazioni)IV MODO rarr MI minoreLA minore (senza alterazioni o con un raro sib)V MODO rarr FA maggiore (senza alterazioni o col sib transitorio)VI MODO rarr FA maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave frequentemente con sib

transitorio)VII MODO rarr SOL maggiore (senza alterazioni e molto raramente con sib)VIII MODO rarr SOL maggioreDO maggiore (senza alterazioni o piugrave raramente con sib)

Indicazioni per lrsquoesecutoreIl numero romano indicato allrsquoinizio di ogni canto contenuto nel ldquoGradualerdquo spiega a quale modo fariferimento la costruzione del canto Mentre la tonalitagrave moderna egrave il regno del rapporto dominante-tonicaquella gregoriana egrave il regno del rapporto sottodominante-tonica che va sottolineato in fase diarmonizzazione Durante il canto del coro lrsquoorgano deve essere registrato con un 8rsquo (ad esempio ilPrincipale) e nellrsquoarmonizzazione estemporanea vanno considerate le armonie latenti nella melodia delcanto datoCome affermato da Giulio Bas ldquoLa tonalitagrave gregoriana egrave un continuo ondeggiar nel vagordquo

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