Piccole Impronte giugno 2014

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i Ragazzi dalla parte degli Animali Supplemento al n.5 [144] di “Impronte” - Rivista Animalista - Poste Italiane Spa sped. in abbonamento postale - d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 dcb roma g i u g n o 2 0 1 4 i Ragazzi dalla parte degli Animali VORREMMO UN MONDO MIGLIORE

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Vorremmo un mondo migliore

Transcript of Piccole Impronte giugno 2014

i R a g a z z i d a l l a p a r t e d e g l i A n i m a l i

Supplemento al n.5 [144] di “Impronte” - Rivista Animalista - Poste Italiane Spasped. in abbonamento postale - d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 dcb romag i u g n o 2 0 1 4

i R a g a z z i d a l l a p a r t e d e g l i A n i m a l i

VORREMMO

UN MONDOMIGLIORE

2 Piccole iMPronte

Lilo & Bilbo

Sognate un mondo miglioreCa

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PICCOLE IMPRONTESUPPLEMENTO AD IMPRONTEn. 5 (144) giugno 2014

AUT. TRIB. ROMA 50/84 dell’11-2-1984ISCR. REG. NAZ. STAMPA 4086 dell’1-3-1993ISCR. ROC 2263 - 2001

DIRETTORE RESPONSABILEMARIA FALVO

DIRETTORE EDITORIALEILARIA MARUCELLI

DIREZIONE E REDAZIONESEDE NAZIONALE LAV ONLUSVIALE REGINA MARGhERITA, 17700198 ROMA

REDAZIONEMARCO CORTINI, ILARIA MARUCELLI, GANDALF, PRISCILLA

GRAFICA E IMPAGINAZIONEPIER PAOLO PUxEDDU+FRANCESCA VITALE

HANNO COLLABORATODAVIDE CECCON, GIORDANA GALLI, VALENTINA GRASSINI, MARCO MILANI, ANDREA MUSSO, FABIO REDAELLI, ELENA SPOSITO, ALESSANDRO TELVE, LETIZIA UZUN

DISEGNO DI COPERTINADAVIDE CECCON

STAMPAARTI GRAFIChE “LA MODERNA”VIA DI TOR CERVARA 171 ROMA

CARTA DALUM CyCLUS PRINT 100% CARTA RICICLATA

PACKAGING IN MATER-BI biodegradabile e compostabile

CHIuSO IN TIPOGRAFIA20 MAGGIO 2014

QuOTE ANNuALI DI ISCRIZIONE E RINNOVO ALLA LAV ONLuS GIOVANILE (sotto i 18 anni) da 18 euroORDINARIO da 30 euroFAMIGLIA da 45 euroSOSTENITORE da 46 euroBENEMERITO da 150 euroSTRAORDINARIO da 500 euro

VERSAMENTI INTESTATI A LAV ONLuSC\C BANCARIO N. 501112BANCA POPOLARE ETICAFILIALE DI ROMA - VIA RASELLA 1400187 ROMAABI 05018 CAB 03200 CIN E

Informiamo che tutti gli associati e/o i soste-nitori delle campagne LAV ONLUS hanno diritto a ricevere la presente pubblicazione tramite invio postale. La LAV ONLUS garanti-sce che i dati identificativi dei destinatari sono raccolti e trattati, anche elettronicamente, nel rispetto delle norme previste dal “codi-ce di regolamentazione della privacy” (Dgs 196/2003). Ogni interessato potrà in ogni momento esercitare i propri diritti (art. 7,8,9 Dgs 196/2003) rivolgendosi direttamente alla LAV ONLUS, viale Regina Margherita 177, 00198 Roma, tel. 06/4461325 fax 06/4461326 email: [email protected]

Perché dovremmo preoccuparci degli animali? Ecco, una domanda così stupida a voi neppure verrebbe in mente... I ragazzi lo capiscono

naturalmente, a pelle, che gli animali sono importanti e che bisogna pren-dersene cura. E non importa essere adulti per salvare i nostri amici! Ci sono migliaia di modi: fare volontariato in un’associazione, soccorrere gli animali in difficoltà, reagire ogni volta che si assiste o si ha notizia di mal-trattamenti, diminuire il consumo di carne, diventare vegetariani, sceglie-re prodotti senza crudeltà, firmare petizioni, dare un contributo in denaro alle associazioni o ai rifugi per animali, informarsi, discutere, riflettere... L’importante è fare qualcosa di concreto, adesso e subito, poi saranno i so-

gni a indicarci la strada. È una strabiliante dote dell’essere uma-no: prima immaginiamo qualcosa, poi la facciamo accadere!

Continuate a sognare, lasciate che sia l’immagina-zione a tracciare per voi il percorso da se-guire. Sognate un mondo migliore e vivrete

in un mondo migliore! Ma per tornare al concreto... in questo numero troverete

consigli e proposte facili da realizza-re per aiutare i nostri comuni amici. Buon lavoro animalista e buon di-vertimento per un’estate da sogno!

Disegno diTeresa Cucullo,Roma

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Soluzione: 1) C - 2) B - 3) A - 4) B - 5) C

Su dieci italiani, quanti vivono con un animale? A 2B 4C 6

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Il prezzo della libertà

Si possono importare cani e gatti da altri paesi europei per venderli in Italia?A Sì, non servono documentiB No, maiC Sì, ma solo con passaporto,

microchip e vaccinazioni

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Qual è l’animale più diffuso nelle famiglie italiane?A Il cane B Il gattoC Il pesce

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Chi comprava uccelli al mercato solo per rendere loro la libertà?A Giuseppe GaribaldiB Leonardo da VinciC Cristoforo Colombo

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Si dice che la libertà non ha prezzo. Eppure, per gli animali, un prezzo c’è. Per esempio, 1500 euro per un pappagallo, 1000 per un barboncino, 200 per un camaleonte... Di questo crudele mercato, legale o clandestino, parliamo in questo numero. Prova se le sai tutte e... non comprare mai un animale, per nessun motivo!

Quanti soldi in un anno guadagnano i criminali con il mercato illegale dei cuccioli dall’estero?A Arrivano al milione di euroB Circa 10 milioni di euroC Intorno ai trecento milioni di euro

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Si chiama Graeme ed è un gattone davvero speciale. La prima parte della sua vita l’ha passata da randagio, fino

a che, raccolto per strada in pessime condizioni, fu adottato da Nicole, una ragazza di Melbourne (Australia). Graeme si è talmente affezionato alla sua amica che ogni giorno l’accompagna alla stazione, aspettando poi che torni dopo il lavoro; si fa trovare sempre davanti al vagone giusto del treno per poi tornare a casa con lei! Alla stazione tutti lo conoscono: è diventato una celebrità coccolata dai passeggeri. La fedeltà insomma... non è solo canina!

Il gatto alla stazione

Uniti in matrimonio dalla gatta sindaco. È successo a Gravellona Lomellina, in provincia di Pavia. A celebrare

la cerimonia, accanto al sindaco umano, c’era anche Marina, la micia primo cittadino che passa le sue giornate tra il municipio e la casa dove vive. La presenza della gatta è stata chiesta dagli sposi, Laura e Alessandro, amanti degli animali e volontari nel canile. Marina ha indossato la fascia tricolore, fatto da testimone, firmato i documenti ufficiali e perfino ispirato la torta nuziale. Una cerimonia originale, divertente e piena d’amore per gli amici a quattro zampe: da Internet sono arrivati auguri umani e animali da tutto il mondo, ai quali ci associamo volentieri!

Dopo Parigi, Vienna e New York, l’usanza giapponese di coccolare un micio al bar arriva anche in Italia. Al

MiaGola Caffè di Torino un gruppo di morbidi felini (salvati dal gattile) accolgono i clienti, che sorseggiano un tè o un caffè coccolando, accarezzando o tenendo in braccio un tenero gattino. Una bellissima idea gattofila e animalista: nel locale si parlerà infatti di adozioni e collette per i gatti di strada; ci sarà un veterinario a dare consigli e il cibo servito (agli umani, s’intende) sarà completamente vegetariano.

Gatta celebra un matrimonio

Quattro gatti al bar

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Scopri gli animali nascostiQuanti animali vedi in questa illustrazione? Aspetta, non rispondere... prima osservala bene, perché alcuni animali dispettosi si sono divertiti a mimetizzarsi. Quando li hai scoperti tutti, vai a vedere la soluzione in fondo alla pagina. Ma attenzione! Ne rimarrà sempre uno che non hai visto. Vogliamo scommettere?

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Soluzione: Elefante, Lupo, Cane, Gatto, Scimmia

Sono un venditore di felicità

Gli animali si possono vendere e comprare? Secondo l’opinione comune, certo che sì! Sono tanti i siti Internet e i negozianti che - come il nostro primo personaggio - possono procurare ai clienti tante specie diverse.

Buongiorno ragazzi! Volete un canarino, un pesce rosso, un’iguana, un furetto? Voi chiedete e io vi accontento all’istante. Il mio lavoro è vendere la felicità. In questo mondo di solitudine, la

compagnia di un animale rende allegri e ottimisti, migliora la salute e l’umore, insomma fa vivere molto meglio. Gli umani abitano da milioni di anni in mezzo agli animali e alla natura, per questo non possiamo rinchiuderci in appartamenti freddi e senza vita. Una casa senza un animale è come il letto secco di un fiume! Non ascoltate chi vi dice che gli animali con noi soffrono... è vero il contrario! In natura hanno una vita più corta, piena di pericoli e di insidie, soggetti a malattie, predatori, pericoli. Altro che bella vita, è un continuo stress. Noi diamo loro cibo in abbondanza,

la sicurezza di un posto caldo e accogliente, cure mediche e la nostra compagnia. Meglio di così! Oggi gli animali sono trattati meglio delle persone. Andate a vedere quante scatolette e cucce e cappottini e gabbie e vasche vengono vendute ogni anno! Certo, un appartamento è più piccolo

di una foresta, ma infinitamente più sicuro. Se gli animali che io vendo perdono la libertà, guadagnano una vita lunga e sicura al nostro fianco. Rivolgo un invito a tutti: comprate un animale! Di qualunque specie sia, starà benissimo con voi e vi regalerà tanta felicità. Vi aspetto nel mio negozio.

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Gli animali non si comprano

Ma è giusto considerare gli animali come un motorino o un divano? Il nostro secondo personaggio pensa di no, soprattutto per la sofferenza che questo mercato provoca agli animali. E tu da che parte stai?

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C iao ragazzi, vi saluta anche il mio affezionatissimo Buck! L’ho salvato dal canile e ora ci vogliamo un bene dell’anima: lo considero una delle cose più belle della vita. Ma Buck è un

cane, una specie addomesticata da milioni di anni e che, per questo, è in grado di vivere bene accanto all’uomo (ma non certo in un appartamento di due stanze senza un amico che gli faccia fare lunghe passeggiate!). Ma a parte il cane e il gatto, nessun animale vive bene accanto all’uomo. Io dico sempre: se c’è una gabbia (o una vasca), c’è un animale che soffre! Sarete d’accordo che gli animali esotici – rettili, pesci, uccelli – devono vivere liberi nel loro habitat: pretendere di costringerli dentro un appartamento è un’azione priva di senso, oltre che crudele nei confronti di questi sfortunati esseri viventi. L’anaconda in salotto o la tartaruga in bagno sono l’immagine più nitida della cattiveria e della prepotenza umana. Ma anche gli animali più comuni, criceti, cavie, coniglietti, pesci rossi... come possono vivere bene con noi? Non basta il cibo assicurato per essere felici! Gli animali hanno bisogno dei loro spazi naturali, di stringere relazioni con i loro simili, insomma di misurarsi con la vita vera nel loro ambiente e non di annoiarsi in una gabbia, a disposizione del nostro egoismo. I nostri amici sono esseri viventi, coscienti e autonomi proprio come noi, e non devono essere né venduti né comprati. Mai.

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Dopo gatto e cane, il corso di disegno ospita il maiale. Anche in questo caso il foglio bianco può spaventare e bloccare la creatività, la delusione quando il disegno non viene come lo avevamo immaginato è demoralizzante. Succede a tutti, anche quando si diventa bravi e magari questo è addirittura un lavoro, quindi nessuno sconforto. Come in ogni cosa, bisogna solo fare pratica, non arrendersi subito e trovare un esperto che sappia dare qualche consiglio vincente.

Come ti disegno il maiale

a cura di Andrea Musso,illustratore

Le proporzioni fra corpo e testa1. Tracciando un ovale sul foglio mettiamo le basi per il nostro disegno e se sbagliamo non è un problema perché basta tenere la matita leggera leggera e... buttare via la gomma! Io qui uso il pennarello solo per farti vedere meglio le forme, tu usa la matita. Un altro ovale per la testa e abbiamo deciso la posizione del nostro maiale.

2. Segnando il centro del muso (qui tratteggiato solo a indicare una linea leggerissima) decideremo se il personaggio guarda verso di noi oppure da un lato, facendo una linea curva come nell’esempio. Dopo possiamo aggiungere il naso, sempre ovale e in mezzo a questa linea, e le orecchie. Ai due lati di questa linea, gli occhi: semplici puntini. Ricordiamoci che è come disegnare su un pallone, quindi se il personaggio non è frontale le linee saranno curve. Disegnando altri due ovali dentro quello del corpo, uno a sinistra attorno alla testa e uno a destra, avremo deciso dove posizionare, in basso, le zampe davanti e quelle dietro, dove la coscia della zampa sarà evidente. Non dimentichiamo, infine, un bel codino riccio! La struttura di base da

seguire è questa ma, disegnando a matita, tutto sarà meno netto rispetto alle forme geometriche che qui uso come esempio.

3. Possiamo ora aggiungere due cerchietti nel naso per le narici e tracciare poi le linee della bocca, così che il muso diventi subito più espressivo.

4. Con il disegno a matita pronto si possono ripassare solo le linee giuste per poi cancellare le altre alla fine. Si evidenziano ciuffi di peli (ad esempio sulla testa), lo spessore delle orecchie e la forma finale delle zampe. Si possono fare occhi più grandi o più piccoli, cambiare facilmente espressione modificando sopracciglia e bocca.

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Le proporzioni del muso5 A. Concentriamoci ora solo sul muso visto frontalmente, dove la nostra riga verticale che indica il centro è diritta perché esattamente frontale. Mettendo l’ovale del naso al centro dell’asse possiamo partire da lì dove si toccano le due linee, a destra e a sinistra verso l’alto, per posizionare le orecchie. Le linee tratteggiate saranno sempre righe a matita molto leggere (come nell’esempio a destra a cui deve somigliare il tuo disegno), e che alla fine cancelleremo perché servono solo a costruire il disegno stesso. Lungo questa linea che collega naso e orecchie possiamo mettere gli occhi.

5 B. A questo punto possiamo aggiungere, come prima, i particolari. Possiamo fare il mento e le guance al nostro maiale, disegnargli un ciuffo, una bocca e tanti altri dettagli riprendendoli anche da una foto. Le prime volte prova a rifare esattamente lo stesso disegno copiandolo o ricalcandolo. Scopri come la posizione di occhi e sopracciglia, insieme alla bocca, dà tutta l’espressione.

Le espressioni 6. Usando la stessa base di partenza di prima possiamo fare qualche espressione di prova, una faccia triste con le orecche piegate in avanti, il naso messo in basso e la bocca all’ingiù. Possiamo invece spostare il naso più in alto per far guardare in su il nostro amico; la bocca spalancata a forma ovale darà poi il tocco finale, fra lingua e tutti i dettagli di una bocca vera.Spostando poi il naso a destra o a sinistra vediamo com’è facile decidere da che parte guarda il nostro personaggio, con la bocca aperta e sorridente oppure chiusa e curva modificheremo il suo umore e, con occhi e sopracciglia, daremo il tocco finale. Un trucco è guardarsi allo specchio per copiare le espressioni che facciamo (arrabbiata, stupita, triste…) per poi applicarle al disegno: una tecnica usata ancora oggi da chi disegna fumetti e cartoni animati.

Partiamo sempre dagli ovali per disegnare il muso e i suoi elementi: ricordiamoci di costruire prima la struttura e poi, solo dopo, aggiungiamo i particolari. Sarà molto più facile perché metà del lavoro è già fatto. Quando alla fine avremo ripassato il tratto con il pennarello (guarda qui a fianco: sotto il pennarello si vede ancora la matita), potremo infine cancellare quelle linee leggere dell’inizio del lavoro ottenendo un disegno bello e pulito, pronto da colorare.

Il video-corso Vuoi qualche consiGlio in Più? allora, insieMe ai tuoi Genitori, colleGati a internet e troVerai il Video di questo corso. Basta scriVere esattaMente l’indirizzo che leGGi qui sotto Per Vedere coMe sono nati questi diseGni e Per scoPrirne tanti altri: www.andreamusso.it/video

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5 A 5 B

Marco Milani, nato a Roma 48 anni fa, vive a Ladispoli. Laureato in Storia Medievale, ha collaborato con vari giornali e, da qualche anno, ha intrapreso la carriera di scrittore. Ha pubblicato Lulù, il rugbista e il mistero della sesta paperella (Altredizioni 2013) e il recente romanzo breve La mano e la zampa, un vero e proprio manifesto antivivisezionista.

Valentina Grassini ama la natura e il verde, gira sempre in bicicletta e colora ovunque. Disegnatrice e illustratrice, lavora per un Topo famoso e disegna allegri animaletti che diventano adesivi per le camerette dei bambini (leostikers.com).

Qual è la cosa che ti fa più arrabbiare dello sfruttamento degli animali?L’uomo è l’unico animale dotato della ragione e che uso ne fa? Sfrutta e violenta la natura e gli animali, mentre quel dono dovrebbe servire a tutelare i nostri amici. Quando diventai assessore nella mia città, feci approvare un Regolamento per la tutela dei diritti degli animali, del quale ancora vado fiero.

Hai un episodio da raccontarci? Mi viene in mente il salvataggio della mia gatta Eowyn. La trovai cucciola in un cassonetto dell’immondizia. Udii il suo richiamo e mi ci tuffai dentro, riemergendo coperto da foglie di insalata e chissà cos’altro, ma con una nuova amica stretta nella mia mano. Era forte e fiera come il personaggio dal quale prese il nome.

Vivi con degli animali? Ho sempre vissuto con i gatti ma ora, dopo la scomparsa di Pippo (con cui ho vissuto 18 anni!) e di Eowyn, non ho più amici animali. Ma il desiderio di prendere un micetto diviene sempre più forte e credo che presto la mia casa si aprirà a un nuovo ospite.

Cosa ti affascina di più degli animali? Sono senza cattiveria e non conoscono la vendetta. Sono dolci e, come disse Montaigne: «sono molto più regolati di quanto siamo noi, e si tengono con maggior moderazione entro i limiti che la natura ha prescritto».

Marco MilaniUn balenottero sfugge alla caccia crudele di una baleniera, ma perde la sua mamma. Intraprende così un faticoso viaggio per ritrovarla...

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Se avessi la bacchetta magica, in quale animale vorresti trasformarti? Decisamente in un gatto. Fiero e indipendente, ama a modo suo e attraversa la vita, quella sua e degli altri, con una leggerezza senza pari, lasciando le impronte delle sue zampette fin nel profondo del cuore.

Come è nata la tua LAV story? Avevo da poco visto un documentario sulla caccia alle balene e ancora una volta mi ero chiesto: perché tanta ferocia verso gli animali? E così, almeno nella mia storia, ho voluto dare un esito diverso alla caccia alle balene. Alla fine, l’amore e la natura vincono e sconfiggono gli uomini cattivi, come spero succederà un giorno.

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Bumpyil balenottero che non conosceva gli uomini

di Marco Milanicon le illustrazioni di Valentina Grassini

Mamma balena e il suo piccolo figlioletto di nome Bumpy, nuotavano felici nelle azzurre acque dell’Oceano. Questo era tanto grande da non raccapezzarsi; almeno per noi uomini, perché le balene ci si

trovavano benissimo e ne conoscevano ogni anfratto.Bumpy era un balenottero curioso e birichino e gli piaceva tantissimo

nuotare. Si divertiva sempre a saltare fuori dall’acqua, ricadendo con grande rumore e tanti schizzi.

La mamma lo guardava scorrazzare felice, infilarsi nei branchi di sardine, fare a gara di velocità con i delfini e persino giocare con i gabbiani quando si trovavano in prossimità della terra.

Un giorno, mentre mamma balena scendeva in profondità per cercare acque più ricche di krill da poter mangiare, Bumpy fu attirato da un riflesso proveniente dalla superficie.

Curioso com’era, diede uno sguardo alla mamma e con occhi furbetti prese a nuotare verso l’alto, certo che si sarebbe divertito.

Non volle rinunciare al solito salto e quando sbucò dall’acqua arrivò a qualche metro di altezza, ricadendo di schiena tra mille spruzzi e risate.

Quello strano affare in superficie però non lo aveva mai visto. Ciò che aveva attirato la sua attenzione era forse un nuovo strano animale con cui giocare?

Tornò in superficie e vide che quell’enorme bestione stava virando per tornare verso di lui.

– Sì, vogliono giocare – pensò felice e lanciò in alto il proprio sbuffo d’aria – gli farò un bello scherzetto, gli andrò incontro a tutta velocità.

Bumpy non aveva mai incontrato l’uomo e quella sarebbe stata la sua prima volta. Infatti l’enorme bestione che ora avanzava verso di lui non era altro che una baleniera, una nave che dà la caccia alle balene.

I due si fecero sempre più vicini e, proprio mentre dalla nave qualcuno sparava il mortale arpione, Bumpy cambiò direzione, come faceva sempre quando giocava con i delfini. Quel gioco gli salvò la vita: la freccia di acciaio mancò il bersaglio e finì in mare.

Per il balenottero era una situazione nuova. Non capiva perché avessero provato a fargli del male. Ma forse aveva frainteso, pensò; forse volevano giocare anche loro a un gioco che non conosceva. Tornò in superficie e ancora una volta la nave virò velocemente per puntare dritto su di lui.

– Stavolta resterò fermo – decise Bumpy, ignaro che così avrebbe perduto la vita. La nave arrivò a poche decine di metri da lui e, proprio mentre l’uomo al cannone stava per esplodere il colpo, mamma balena emerse dalle acque tagliando la strada alla nave.

– Quella è più grande! – urlò qualcuno da bordo e il capitano ordinò di inseguire lei.

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La baleniera cambiò direzione e prese a rincorrere mamma balena.Bumpy rimase immobile, incredulo, ma riuscì a udire la raccomandazione

della sua mamma: – scappa, questi sono gli uomini!Gli dispiaceva allontanarsi da lei ma gli ordini erano ordini, così gli era stato

insegnato, e si allontanò verso il sole che tramontava.Passarono le ore e Bumpy decise di fermarsi. Aveva nuotato a lungo,

nella notte, certo che prima o poi alle sue spalle sarebbe apparsa la mamma, ma fino a quel momento non era successo nulla.

“Questi sono gli uomini” si ripeté più volte, cominciando a intendere la parola “uomini” come un pericolo. Alle prime luci dell’alba decise di tornare indietro. Doveva trovare mamma balena a tutti i costi.

Incrociò un branco di sardine e chiese loro se avessero visto una balena. I piccoli pesciolini risposero che forse era andata verso sud, perché da lì

avevano udito provenire delle grida. Bumpy allora puntò a sud con piglio deciso. La mattina era già inoltrata quando incontrò una grossa piovra.

– Scusa piovra, hai visto la mia mamma? – chiese gentilmente. Il grosso polpo esitò un attimo poi con uno dei suoi tentacoli indicò ancora

a sud: – credo sia andata da quella parte, una nave le correva dietro.Bumpy prese a nuotare con maggior forza, perché ora aveva la certezza che

la mamma era vicina. Verso l’una si imbatté nei suoi amici delfini: – salve amici, avete visto mia mamma?

Gli intelligenti mammiferi si guardarono tristi e decisero di dirgli la verità.– Una nave le stava dando la caccia. Noi abbiamo tentato di ostacolare

gli uomini, ma non c’è stato nulla da fare. Tua mamma ci ha detto di scappare via e di prenderci cura di te.

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Bumpy cominciò a capire. Gli uomini erano cattivi e volevano uccidere la sua mamma. Ringraziò i delfini e, nonostante le loro insistenze, riprese il viaggio verso sud.

Il pomeriggio aveva cominciato a trasformarsi in sera quando giunse di fronte ad un’isola. Era stanchissimo, non aveva mai nuotato tanto in vita sua.

Una gabbianella si posò sulla sua schiena e lui le chiese se avesse visto la mamma. – Certo – rispose l’uccello – è dall’altra parte dell’isola.

Il balenottero sgranò gli occhioni: – E come sta?– Se mi prometti di restare qua andrò in volo fin da lei e ti porterò notizie,

ma non ti muovere, gli uomini sono ancora in giro, è pericoloso.Bumpy annuì. La gabbianella volò via e sparì nel cielo. Poco dopo tornò per

posarsi nuovamente sulla sua schiena.– Allora? La gabbianella sorrise: – Voltati! – Bumpy obbedì e in lontananza vide

la sagoma della mamma venire verso di lui.Si fecero grandi feste e la mamma gli raccontò come erano andate le cose

e di come avesse condotto la nave tra gli scogli per farla incagliare e quindi salvarsi. Poi, concluse con una raccomandazione al figlioletto:

– Vedi piccolo mio, gli uomini non sono tutti cattivi. Quelli di oggi lo sono e hanno tentato di farci del male. Non capiscono che dovrebbero vivere in armonia con tutti gli altri animali e rispettarli. Forse, un giorno, quando tutti gli uomini capiranno che non devono fare del male agli altri abitanti della Terra, tu potrai giocare anche con loro. L’uomo, nonostante sia l’unico animale con il dono della ragione, ancora non ha imparato a usarla.

Mamma balena diede un bacio a Bumpy e lui si addormentò accanto a lei, felice, perché la sua mamma era ancora con lui e, grazie agli amici del mare, l’aveva ritrovata.

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Cristina, la vincitrice del concorsonella sezione scuole medie, racconta come è nato il video. Per vederlo, vai sul sito www.lav.it

Un’idea originale!

In alto, due immagini del video vincitore.Qui a sinistra, la locandina del concorso e sotto il cane Lino assieme ad altre tre protagoniste del video.

M i chiamo Cristina Shahid, sono nata a Milano, però la mia mamma è ucraina

e il mio papà egiziano. Faccio la terza media. Amo moltissimo gli animali e in casa non posso tenerli, ma in Ucraina ho due cani, due gatti e un canarino. Gli animali sono creature amorevoli e buone, hanno bisogno delle nostre cure, non possiamo tradirli. Gli altri ragazzi protagonisti dello spot sono Jeremiah (Filippine), Benedetta (Perù), Sharon (Perù) e Alessia (Italia): siamo una bella squadra insieme! Tutti noi abbiamo avuto un animale e il nostro amore per loro è davvero molto profondo. A volte io e i miei amici litighiamo, ma ci stiamo subito tutti male; litigare crea un peso al cuore che non riusciamo a reggere, per fortuna ci chiariamo

subito e questo è importante perché ci vogliamo davvero bene. Per quanto riguarda il nostro spot… all’interno di un laboratorio video che facciamo abbiamo affrontato alcune tematiche come la droga, l’alcool, perché noi ragazzi siamo esposti al rischio di poterle usare. Poi un giorno ho trovato il concorso della LAV e così ho fatto di tutto per convincere i miei amici ad aiutarmi a realizzare lo spot. Anche loro amano tantissimo gli animali, ma sono un po’ timidi. Ho pensato io al tema del cane anziano perché in giro ci sono tanti spot contro il randagismo, ma proprio sul cane anziano no, per cui abbiamo pensato che fosse importante sensibilizzare le persone che hanno un cane a sentirlo un membro della famiglia. Dovrebbe pure stare sullo Stato di Famiglia, secondo noi. Così ci siamo detti, perché non facciamo una nuova campagna? Non si può abbandonare un membro della famiglia. Un cane anziano non può essere un peso! Il cane è il miglior amico dell’uomo da quando è cucciolo fino a quando il suo musetto diventa tutto bianco. E da lì poi è partito tutto… Il cane protagonista del video si chiama Lino, ha dodici anni e nella vita ha fatto pet-therapy. È un cane speciale, molto dolce e affettuoso. Ricordo che durante le riprese del video abbiamo dovuto rifare non so quante volte una scena, perché ci leccava la faccia e non ci faceva parlare. Lino ha sempre voglia di giocare, salta, corre, non sembra nemmeno essere un cane anziano, se non fosse per quel musetto ormai ricoperto di peli bianchi.

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Vorresti essere un supereroe? Ti sei mai chiesto come sarebbe avere poteri speciali per salvare gli indifesi dai cattivi di turno? E soprattutto: ti piacerebbe indossare i panni di BatBilbo, il famoso supereroe animalista? Gli amici della biblioteca comunale “Ospizio” di Reggio Emilia hanno organizzato un laboratorio per creare, ritagliare e indossare la sua magica mascherina. Cosa aspetti? Prova anche tu!

Supereroe per un giorno

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Le foto di queste pagine sprizzano tutta la gioia e la forza del nostro BatBilbo. Grazie ai partecipanti, siamo sicuri che adesso avete tutti una nuova energia per salvare gli animali.

Nella foto accanto: da sinistra,Batbilbo-Patty, Grazia e Giulia.

Andrea Gallia e Giulia Del Piero,

Pralboino (Brescia)

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Un sogno rivelatoreC aro Piccole Impronte, ho fatto un sogno

strano che vorrei raccontarti.Quando mi sono addormentata ho visto davan-ti a me delle sbarre e, oltre ad esse, c’erano due scimmie che parlavano tra loro, sembrava stes-sero discutendo a proposito di me. Non ho mai provato così tanta paura! A un tratto un elefante vestito elegantemente ha emesso un forte barrito, io sono arretrata, spaventata, e mi sono accorta che non avevo spazio. Come mi sono sentita tri-ste e abbandonata! Un forte applauso, accompa-gnato da un brusio eccitato, è esploso nel tendo-ne e in quel momento ho visto molti animali di tutti i tipi.Allora ho capito, era il circo al contrario! Ad un tratto l’elefante ha fatto uscire dalle ri-spettive gabbie cinque ragazzi cavalcati da una scimmietta ciascuno, gli ha fatto fare dieci giri di corsa e poi li ha fatti rientrare nelle rispettive gabbie. Allora è arrivato il mio turno. Mi ha fatto raggiungere altri bambini e, schioccando la fru-

Un uccellino fortunatoC aro Piccole Impronte, domenica mattina,

come tutti i giorni, appena mi sono sveglia-to ho fatto colazione, mi sono lavato e vestito e poi sono uscito fuori. Ho preso la bici e ho ini-ziato a girare per la campagna. All’improvviso ho visto per terra un uccellino che, poverino, non ce la stava facendo più a volare. Io l’ho preso e con un fazzoletto l’ho coperto, per non farlo soffrire dal freddo. E l’ho portato a casa. Dopo pranzo sono andato a vedere se stava ancora lì e, non vedendolo più, sono andato da mamma e papà per dirgli che se ne era volato via. Quel giorno fui contento perché quel povero uccellino aveva ricominciato a volare.AlessAndro nobile, 9 Anni, Merine (lecce)

Nel numero di aprile abbiamo scritto che il Belize è in Messico…

ovviamente no, il Belize è uno stato dell’America Centrale che confina con il Messico! Ce ne scusiamo con i lettori.

oppure inviate una email a: [email protected]

Spedite le vostre lettere all’indirizzo:Viale Regina Margherita 177 00198 Roma

Errata corrige

sta, ci ha fatto mettere in riga, poi in piramide. Io ero in cima e avevo paura di cadere, infatti sono caduta e in quell’istante mi sono svegliata. Poco dopo ho capito che ho provato quasi le stesse sensazioni che provano ogni giorno gli anima-li che vivono al circo! Mi sono sentita triste per quello che provano, ma anche felice di poterli aiutare rinnovando la mia iscrizione! Faccio la prima media e amo molto tutti gli animali, per questo sono socia della LAV!Agnese rollA, 11 Anni - bergAMo

Francesca Fronticcia, Corio (Torino)

Claudia Visconti, Giaveno (Torino)

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Piccole iMPronte 21

Non ci andrò maiC aro Piccole Impronte, io mi sto impegnan-

do a diffondere la mia voce in giro, soprat-tutto in classe. Quando organizzate eventi io ne parlo con gli amici, con le maestre, lo scrivo sul giornalino... Faccio di tutto. Solo che da sola è difficile. Ma forse mi sono trovata un’alleata sul campo, le devo ancora parlare. Speriamo bene!Io non metterò mai piede in un delfinario, e mia mamma è della stessa idea. L’ho deciso l’altro sa-bato che in biblioteca davano un film su come sono sfruttati. I giapponesi li pescano e, quelli buoni li vendono ai delfinari, gli altri li uccidono e li mettono sul mercato come carne di balena. I delfini hanno un udito sviluppato e nei delfinari di rumore ce ne è tanto. Pensa che arrivano a dar-gli i calmanti! Alcuni delfini, nella disperazione, si suicidano restando sul fondo della vasca e non salendo più in superficie. I delfini, per altro, so-no traditi dalla loro faccia che sembra sorridente. Vergognatevi voi addestratori di delfini, voi che li pescate, li vendete o li comprate e vergogna a chi va a vederli!elisA cerullo, 10 Anni, gAMAlero (AlessAndriA)

Cara Agnese, il tuo più che un sogno è stato un incubo! Trovarsi al posto degli animali del circo è un’esperienza da non augurare a

nessuno, ovviamente nemmeno agli altri animali! Il rimedio lo suggerisci tu stessa: aiutarli il più possibile ed essere felici del proprio impegno. Anche Alessandro ci racconta la contentezza di aver salvato, con le sue stesse mani, un uccellino in carne, penne e piume. Sì, perché aiutare gli animali fa bene anche a noi stessi. Lo sa bene Elisa che diffonde le sue idee animaliste con gli amici, i compagni e le maestre. Brava, continua così, vedrai che non troverai un’alleata... ne troverai parecchie!

Chiara Raimondetto, Torino

Andrea Gallia e Giulia Del Piero,

Pralboino (Brescia)

Andrea Consalvi,Fratta Todina(Perugia)

22 Piccole iMPronte

Il grande librodei diritti animalia cura della laV Edizioni Sondadai 7 ai 12 anniLeonardo, dieci anni, è un bambino come tanti. Ma un giorno scopre di avere una qualità straordinaria: è in grado di parlare con gli animali. Nemmeno il tempo di rendersene conto che rimane coinvolto nella rivoluzione degli animali. A lui toccherà il compito di tenere a freno il gruppo estremista LIBERISUBITO, capitanato dallo squalo bianco Ernesto e di farsi portavoce delle richieste di giustizia e libertà di tutti gli animali della Terra.

Prendere una lepreLa nuova scienza in cucina e il corretto nutrimento dell’animadi Biagio Bagini illustrazioni di giuseppe palumBo

Editore Lavieri per i più grandiSi narra che Pellegrino Artusi, il celebre autore di ricette contenute nel libro La scienza in cucina, avesse in cucina un aiutante di soli quindici anni. Il suo nome era Giovanni e presto divenne degno di sostituire il maestro e cucinare per lui. Per il giovane apprendista non rappresentava un problema schiacciare l’aglio o recidere i rametti di rosmarino, ma ammazzare gli animali, sì. Così si dileguò e scrisse una raccolta di ricette “per i fratelli animali e la propagazione delle loro specie”, raccolte in questo libro.

La via degli elefantidi nicola daVies

Editoriale Scienzacollana Fili d’erba

da 9 anniUna notte Wilen si sveglia di soprassalto: gli elefanti stanno attraversando il villaggio e per poco non travolgono la sua capanna. Spaventati da queste visite sempre più frequenti, gli abitanti pensano di sbarazzarsi degli elefanti e di trovare nuove fonti di guadagno abbattendo la foresta. Riuscirà Wilen a scovare un’alternativa prima che sia troppo tardi?

v I vA l A l I b e R t à

Balena

La balena non è un pesce, ma un grandissimomammifero che vive nell’acqua; il suo peso èl’equivalente di una ventina di elefanti! Non può mai

concedersi un sonno completo, ma i due emisferi del cervellodormono a turno. Respira infatti con i polmoni e al massimodopo trenta minuti di immersione deve salire in superficiedove, con il caratteristico spruzzo a colonna, espelle dallosfiatatoio sulla testa un violento getto di vapore.È socievole e tranquilla, ma a causa della crudele caccia ne sono rimasti solo diecimila esemplari. Un tempo era presente in tutti i mari, ora vive soprattutto nei grandi oceani freddi; durante l’inverno migra verso acque più temperate.IL suo corpo è rotondo, grande e grosso, e diventa sottileverso la coda; la pelle è liscia, con sotto uno spesso strato di grasso. Non ha pinne dorsali ma solo pettorali.Mangia riempiendosi l’enorme bocca d’acqua, così da fareentrare all’interno pesciolini, molluschi e soprattuttogamberetti: può mangiarne anche due tonnellate al giorno!Non ha denti ma fanoni, lamine lunghe (anche più diun metro!) che filtrano l’acqua e trattengono il cibo.Partorisce un solo piccolo che rimane con la mamma per ben tre anni. Durante il parto il piccolo nasce facendo uscire prima la coda, così da ridurre il rischio di affogare. Mamma balena spruzza il latte direttamente nella bocca dei cuccioli.

I numeri della balena

20 metri la lunghezza

100 tonnellate il peso

12 mesi la durata della gravidanza

10 anni la balena diventa adulta

50-80 anni la durata della vita

Balena

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© Idreamphotos | Dreamstime.com

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