Piano vaccini: l’accento sulla comunicazione · no, extrema ratio, alla gratificante “teoria...

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segue a p. 2 Torno sull’argomento dei vaccini. Nello scorso numero di MedicusMundialmente avevo cercato di spiegare perché tutti, proprio tutti, dobbiamo vaccinarci. In questo numero vorrei dire perché tutto, proprio tutto, del Piano Nazionale Pre- venzione Vaccinale (PNPV) va attuato. Con la premessa che oggi tutte le vaccina- zioni incluse nel Calendario sono inserite tra i nuovi Livelli essenziali di Assistenza (LEA), il che ne garantisce la gratuità, su richiesta del cittadino e ne promuove l’of- ferta attiva, uniforme su scala nazionale. Le vaccinazioni per l’anziano. Il nucleo essenziale del Piano è costi- tuito da 10 vaccinazioni pediatriche ma il calendario vaccinale in realtà ci accompagna per tutta la vita. Non meno importanza va attribuita alle vac- cinazioni per anziani oltre i 65 anni di età, fortemente raccomandate ma di fatto poco adottate. Per l’anziano sono soprattutto protagonisti della scena i vaccini anti-in- fluenzale, anti pneumococco e anti herpes zoster, raccomandati indipen- dentemente dalla presenza di fattori di rischio in ragione del particolare ri- schio di complicanze e di mortalità. Le “coperture” per queste vaccinazioni sono molto basse e il PNPV preco- nizza di raggiungere nel 2020 il 75% per la vaccinazione anti-influenzale e anti-pneumococco e il 50% per l’herpes zoster. Il Piano è altresì corredato da una serie di raccomandazioni cogenti sulla necessità di attuare campagne di comunicazione per la popolazione e di promozione della cultura vaccinale. E questo è un punto cruciale. La comunicazione. In realtà è semplice sciorinare in un dibattito, basandosi su dati scientifici puntuali, tutta una serie di affermazioni in favore dei vaccini e con- trobattere le tesi degli anti-vax. italia medicus mundi Periodico semestrale di Medicus Mundi Italia Anno 26, n.2/2017 Mariarosa Inzoli: il ricordo del prof. Castelli Piano vaccini: l’accento sulla comunicazione Mariarosa Inzoli era una persona buona, incline naturalmente a vedere il lato buono di ogni persona ed a valorizzarne le potenzialità con costanti incoraggiamenti per il futuro. Quel futuro che Mariarosa, ormai novantenne, non aveva mai smesso di contemplare nel suo personale orizzonte temporale perseguendo sempre e prioritariamente il bene comune ed il suo forte senso di giustizia. Quello stesso senso di giustizia di bene comune che aveva ispirato e guidato il suo impegno civico nel Consiglio comunale di Brescia ne- gli anni ‘80. Persona buona e giusta, raffinata e sensibile al bello dell’arte, Mariarosa aveva una particolare capacità di confrontarsi positivamente con persone di estrazione culturale e sociale estremamente differente, risultando spesso la sintesi di equilibrio si- lenziosa e sicura in un mondo talora rumoroso e diviso anche nella uniformità degli obiettivi comuni.

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Torno sull’argomento dei vaccini. Nello scorso numero di MedicusMundialmenteavevo cercato di spiegare perché tutti, proprio tutti, dobbiamo vaccinarci.In questo numero vorrei dire perché tutto, proprio tutto, del Piano Nazionale Pre-venzione Vaccinale (PNPV) va attuato. Con la premessa che oggi tutte le vaccina-zioni incluse nel Calendario sono inserite tra i nuovi Livelli essenziali di Assistenza(LEA), il che ne garantisce la gratuità, su richiesta del cittadino e ne promuove l’of-ferta attiva, uniforme su scala nazionale.Le vaccinazioni per l’anziano. Il nucleo essenziale del Piano è costi-tuito da 10 vaccinazioni pediatriche ma il calendario vaccinale in realtà ciaccompagna per tutta la vita. Non meno importanza va attribuita alle vac-cinazioni per anziani oltre i 65 anni di età, fortemente raccomandate ma difatto poco adottate. Per l’anziano sono soprattutto protagonisti della scena i vaccini anti-in-fluenzale, anti pneumococco e anti herpes zoster, raccomandati indipen-dentemente dalla presenza di fattori di rischio in ragione del particolare ri-schio di complicanze e di mortalità.Le “coperture” per queste vaccinazioni sono molto basse e il PNPV preco-nizza di raggiungere nel 2020 il 75% per la vaccinazione anti-influenzale eanti-pneumococco e il 50% per l’herpes zoster.Il Piano è altresì corredato da una serie di raccomandazioni cogenti sullanecessità di attuare campagne di comunicazione per la popolazione e dipromozione della cultura vaccinale. E questo è un punto cruciale.La comunicazione. In realtà è semplice sciorinare in un dibattito, basandosi sudati scientifici puntuali, tutta una serie di affermazioni in favore dei vaccini e con-trobattere le tesi degli anti-vax.

i t a l i ammeeddiiccuuss mmuunnddiiPeriodico semestrale di Medicus Mundi Italia

Anno 26, n.2/2017

Mariarosa Inzoli: il ricordo del prof. Castelli

Piano vaccini: l’accento sulla comunicazione

Mariarosa Inzoli era una persona buona, incline naturalmente a vedere il lato buono diogni persona ed a valorizzarne le potenzialità con costanti incoraggiamenti per il futuro.Quel futuro che Mariarosa, ormai novantenne, non aveva mai smesso di contemplarenel suo personale orizzonte temporale perseguendo sempre e prioritariamente il benecomune ed il suo forte senso di giustizia. Quello stesso senso di giustizia di bene comuneche aveva ispirato e guidato il suo impegno civico nel Consiglio comunale di Brescia ne-gli anni ‘80. Persona buona e giusta, raffinata e sensibile al bello dell’arte, Mariarosaaveva una particolare capacità di confrontarsi positivamente con persone di estrazioneculturale e sociale estremamente differente, risultando spesso la sintesi di equilibrio si-lenziosa e sicura in un mondo talora rumoroso e diviso anche nella uniformità degliobiettivi comuni.

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Ma sarà sufficiente? No, il problema è “come” comunica-re con efficacia la necessità di aderire al programma divaccinazioni sfatandone i falsi miti contrari.In uno studio recentemente pubblicato su una rivistascientifica di prestigio è stata analizzata l’efficacia – intermini di persuasione – di 3 strategie di comunicazione:Ribattere con i fatti alle false credenze.Confrontare le possibili complicanze di morbillo, paroti-te e rosolia e i potenziali effetti collaterali delle relativevaccinazioni.Proporre immagini di bambini affetti da morbillo, paro-tite e rosolia connatale.Nessuna di queste strategie si è dimostrata efficace e an-zi in alcuni casi ha avuto un effetto “boomerang”.Nel primo caso ai fatti scientificamente provati sono sta-ti opposti pseudo-fatti, sprovvisti di alcun criterio scien-tifico, ma accettati “fideisticamente” anche quando se nedimostrasse la falsificazione. Perché? Vale il concettoche la “moneta fasulla scalza la moneta buona”. Perché ilsuo valore indeterminato è più gratificante e promettemiracoli, alimenta sogni. E’ il caso della falsa relazionevaccini-autismo divenuta ormai un tormentone.Nel secondo caso perché non si ha più coscienza dellagravità di queste malattie e quindi anche un solo caso dieffetti collaterali viene ritenuto inaccettabile.Nel terzo caso basti pensare ad esempio alla scarsa effi-cacia delle scritte o delle immagini “terrificanti” checompaiono sui pacchetti di sigarette. Qui vale il concetto“succederà ma non a me”.Certo ognuna di queste strategie ha effetto su una certaquota di “incerti” ma non smuove dalle loro convinzionigranitiche la quota di “fondamentalisti” che si affideran-no, extrema ratio, alla gratificante “teoria del complot-to”: Big Pharma sta dietro queste campagne per venderevaccini. E nulla varrà spiegare che la rendita economicadei vaccini rappresenta solo l’1% del fatturato, rispettoalla vendita dei farmaci, per cui a Big Pharma converreb-be, al contrario, favorire che le malattie avvengano. E senon complottismo, l’altra ragione è l’individualismo:un’idea di libertà assoluta-mente asociale che reclamatutti i diritti ma non accettaalcun dovere, come se nonvivessimo in una società enon dovessimo quindi ave-re a cuore i diritti altrui. Nelcaso specifico i diritti di chinon può essere vaccinato eviene lasciato esposto al ri-schio di ammalare.Che fare? Pregi e limitidell’argomentazionescientifica. Incomincia-mo con dire che afferma-zioni del tipo “la scienzanon è democratica” sonodevastanti ai fini della co-

municazione. Innanzitutto perché non è vero e poi per-ché è un potenziale boomerang associare un concettopositivo (la scienza) con uno negativo (non democratici-tà). Il metodo scientifico è invece il massimo di democra-ticità. Essendo fondato sul dubbio sistematico, propu-gna avanzamenti delle conoscenze cui tutti possono con-correre, purché siano fondati su dati scientificamenteverificabili. Non “giurare su un unico libro” (sia pure diAristotele) ma progredire nelle conoscenze “valide fino aprova contraria”.La democraticità è un valore. E’ vero che non si può“stabilire la velocità della luce per alzata di mano” ma èaltrettanto vero che la velocità della luce non impatta suinteressi sociali. Quando invece vi sia interesse sociale(è il caso dei vaccini) il dibattito deve essere democrati-camente partecipato, purché sempre fondando scienti-ficamente le ragioni del pro e del contro. Le alternativesono affidarsi al sentimento (“di pancia”) o all’interesseindividuale (not in my back yard): sono questi comun-que concetti asociali.E’ importante soprattutto suscitare una partecipazionedella popolazione al dibattito. Gli anti-vax non sono tuttiuguali, hanno motivazioni diverse. Ma il problema difondo è che nella società si è rotto di fatto il riconosci-mento dell’autorità. Persino il giudizio del medico èguardato con sospetto, visto come paternalistico. A livel-lo individuale le argomentazioni devono tenere contodel vissuto e dei tabù degli interlocutori. A livello socialele campagne di informazione devono essere continuati-ve, ripetute (non campagne “una tantum”) e sincere.Non bisogna nascondere le possibilità di insuccessi, siapur marginali, e dell’evenienza di effetti collaterali, siapur rarissimi, come è testimoniato dall’esperienza di mi-lioni di vaccinazioni.Questi sono i capisaldi per costruire una adesione demo-cratica a un bene collettivo di salute individuale e socialepurché vi sia da parte di tutti onestà intellettuale.

Giampiero CarosiPresidente di Medicus Mundi Italia

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MMI 2EDITORIALE

EDITORIALE

1 Editoriale

DOSSIER MOZAMBICO

3 PAV4 Calendario BM 20184 Relatório BM 20174 Tirando le somme5 Progetto sperimentale5 Cosa bolle in pentola

IN MEDICUS

7 Kenya: No one out!8 Burkina Faso: Nurturing care9 I progetti in corso di MMI

RUBRICA DEL MEDICO

10 Le patologie legate all’acqua

INTERNAZIONALE

12 La sepsi neonatale

SEGRETERIA

13 Mariarosa Inzoli:una vita in dono

15 Panettone solidale15 La Scala di paolo Candotti15 Kids16 Assemblea Bilancio Preventivo

Som

mar

io

MMnewN217 21-11-2017 15:26 Pagina 2

Dossier MozambicoPAV Programma allargato vaccinazioni

3 MMIDOSSIER

a cura di Carlo Cerini e Fabiana Arieti

In Mozambico, la copertura vaccinale pertutta la popolazione pediatrica, principiofondamentale per prevenire ed eradicarepatologie letali caratteristiche dell’infan-zia, è una delle battaglie più importantiche MMI conduce al fianco del sistemasanitario nazionale (SSN). Ancora oggi,due bambini mozambicani su 10non riescono a completare il calendariovaccinale raccomandato, principalmentea causa della grande distanza dei villaggidai Centri Sanitari (CS). Molte famiglieche vivono in zone remote hanno accessoa poche informazioni e mostrano diffi-denza o ignoranza nei confronti delle

vaccinazioni. Per raggiungere questi bimbi, MMI supporta l’organizzazionequotidiana di cliniche mobili, le Brigadas Moveis (BM), che permettono unlegame costante con le comunità ma che allo stesso tempo richiedono grandisforzi per assicurare il regolare rifornimento e l’adeguata conservazione deivaccini (mantenimento della catena del freddo). Nel primo semestre del 2017,le vaccinazioni realizzate dalle BM hanno contribuito mediamente per il 10%del totale nel distretto di Morrumbene, arrivando al 25% per alcune dosisomministrate in età più avanzata, quando le mamme tendono ad accompagna-re con minor frequenza i loro bimbi ai CS. Il lavoro delle BM risulta ancor piùimportante se si considera che chi non riesce a ricevere le vaccinazioni è coluiche ha maggiori difficoltà ad entrare in contatto anche con gli altri servizi di pre-venzione e cura del SSN, rimanendo esposto ad una mortalità maggiore.Grazie alle vaccinazioni i casi annuali di morbillo, patologia ancora letale inMozambico, sono diminuiti da una media di 10.000 della decade 2000-2010a meno di un centinaio nel 2016, mentre l’ultimo caso di poliomielite notifi-cato nel Paese risale al 2011. A fronte di questi progressi, altre importantiproblematiche persistono: nonostante l’esistenza di una specifica scuola pro-fessionale, spesso la preparazione degli “operatori di medicina preventiva”non è adeguata ed è frequente osservare errori quali somministrazione di do-si vaccinali in età o dosaggi non idonei. Per migliorare tale aspetto, MMI nelmese di giugno 2017 ha condotto una supervisione su tutti CS di Mor-

rumbene, seguita da un corso diformazione per gli operatoricoinvolti. Purtroppo in molti CSancora esiste una discrepanza tra ilnumero di vaccinazioni registratedurante le attività quotidiane e idati riportati mensilmente fino alministero della salute, creando am-biguità nella stima delle reali co-perture vaccinali. Nel mese di no-vembre il personale di MMI realiz-zerà uno studio mirato su un cam-pione di bambini al di sotto dei dueanni per verificare l’effettiva cor-rettezza e completezza delle vacci-nazioni ricevute.

BM. Mamme in fila per ricevere le vaccinazioni.

Supervisione.Controllo registri vaccinali e frigoriferi.

MMnewN217 20-11-2017 17:54 Pagina 3

È un documento ufficiale che analizza l’evoluzione dei principali indicatori di sa-lute delle comunità servite da MMI nel corso degli anni. Questa analisi, condottaannualmente dal 2013 in poi, ha permesso di identificare come:- i casi di malnutrizione acuta pediatrica sono in diminuzione, grazieagli interventi di screening attivo della malattia e alla regolare attività di promo-zione delle buone pratiche alimentari;- la partecipazione delle comunità è in aumento, indicando come esistauna progressiva presa di coscienza rispetto all’importanza della adesione allesessioni di educazione sanitaria (palestras),in cui gli infermieri locali discutono con la po-polazione di importanti tematiche di salute;- i parti “in comunità”, ovvero i partiche avvengono senza la minima assi-stenza, sono diminuiti del 25% rispettoal 2016, grazie alla continua sensibilizzazionedella popolazione all’importanza dei parti as-sistiti da personale sanitario nei centri di salu-te; in Mozambico ancora oggi 1 donne su 200muore per cause legate alla gravidanza;- i pazienti che accedono alle BM per ri-chiedere assistenza medica sono in si-gnificativo aumento (+20% rispetto al2016): malaria, patologie respiratorie e diar-rea sono i disturbi più comunemente trattati.

MMI 4DOSSIER

Calendario delle Brigadas Móveisper l’anno 2018

Relatório delle Brigadas Móveis 2017

BM. Sessioni di incontro con le comunità ed educazione sanitaria.

La nostra equipe locale, in collaborazione con la Direzione Distrettuale di Sa-lute Pubblica di Morrumbene, ha stilato il nuovo calendario delle uscite delleBM per l’anno 2018, tramite il quale si prevede raggiungere 26 diverse co-munità rurali per un totale di 168 giorni di uscite. Il piano verrà distribuitodurante la visita dell’ultimo trimestre, al fine di consentire ai leader delle co-munità di informare la popolazione con largo anticipo e poter collaborare atti-vamente nella partecipazione delle famiglie alle attività di salute.

Sostieni i progettidi MMI in Mozambico!La generosità dei sostenitori cipermette di compiere un ulteriorepiccolo passo in difesa del dirittoalla salute, quale diritto umanofondamentale (Dichiarazione diAlma Ata, 1978).

Come sostenere♥ 5x1000 a MMI CF 98011200171♥ Donazioni online sul sito

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Tirando le sommedi Maddalena Calia, servizio civilista 2016/2017 in Mozambico

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“Allora, come è andata in Africa?”. Questo è il momento in cui vengo investita daun ciclone, mi immobilizzo e penso: “Ma esattamente, adesso, che cosa raccon-to?”. Sono sicura che, se mi mettessi a raccontare che cosa ho fatto negli ultimidieci mesi, le persone si annoierebbero dopo tre minuti: HIV, brigadas, statisti-che, relazioni... E così mi sono ritrovata a rispondere restando sul vago e taglian-do corto: “È andata bene, grazie. È stata un’esperienza molto bella, a tratti fatico-sa ma che, senza dubbio, rifarei e che consiglierei a tutti”. A volte me la cavo così,dicendo poche parole, assolutamente vere ma che di personale hanno ben poco.In fondo non è possibile raccontare dieci mesi in una serata e forse neanche inuna vita. Un sacco di eventi me li sarò già dimenticata e va bene così. Ciò che miresta sono le sensazioni e i ricordi più significativi che verranno fuori dalla mia

MMnewN217 20-11-2017 17:54 Pagina 4

5 MMIDOSSIER

Prosegue il progetto sperimentale di trattamentodei pazienti sieropositivi nelle BM

Cosa bolle in pentola

Durante i primi 10 mesi di attività, “l’ambulato-rio mobile” per i pazienti affetti da virus HIV, haconseguito notevoli risultati: 189 persone so-no stabilmente in trattamento, mentre 100persone hanno avuto accesso agli esamidel sangue necessari per il monitoraggio dellamalattia grazie all’apparecchio mobile fornito daMMI a luglio 2017. Questa attività sperimentaleè ora realizzata in due comunità rurali, conte-stualmente alle altre attività delle BM, ma si pre-vede di espanderla durante il prossimo anno.L’obiettivo è garantire un equo accesso alle cureanche alle persone più svantaggiate. Ancora oggiin tutto il Paese, infatti, la maggior parte dei pa-

zienti sieropositivi è costretta a percorrere ogni mese lunghissime distanzeper avere accesso ai costosi farmaci antiretrovirali.

Nella lotta alla denutrizione, l’e-ducazione alimentare gioca unruolo cruciale, soprattutto là dovele risorse alimentari e i prodotti adalto valore nutrizionale esistonoma spesso non vengono utilizzatiappieno. A Morrumbene, al fine dimigliorare la conoscenza delle po-polazioni rurali e ridurre così i casidi denutrizione, MMI ha realizza-to nel 2017 diverse importanti at-tività, quali:- formazione di un gruppo di“attiviste della nutrizione”,allo scopo di creare figure di riferi-mento all’interno della società chepossano diffondere buone prati-che alimentari;- realizzazione di dimostra-zioni culinarie, dove operatorisanitari specificamente formati edonne delle comunità vengono at-tivamente coinvolti nella preparazione di alimenti ad elevato valore nutritivo,con tecniche replicabili al domicilio anche nelle zone più remote; ogni dimo-strazione è sempre preceduta da una sessione di educazione nutrizionale.- collaborazione con l’ultima fase del ciclo di formazione che SVI(Servizio Volontario Internazionale) realizzata nelle comunità ruralidel Distretto di Homoine con l’obiettivo di promuovere la sicurezza alimenta-re e pratiche di orticoltura efficaci e sostenibili. Al centro di tutte queste attività vi è la promozione di buone abitudini alimen-tari mediante l’utilizzo di prodotti locali e la loro diversificazione nella dietadella popolazione.

Fabiana Arieti, Giancarlo Olivini, Elina Diana Paulo Huo (responsabile programma di riabilitazione nutrizionaleSDSMAS Morrumbene)

MMnewN217 20-11-2017 17:55 Pagina 5

MMI 6DOSSIER

Xima de milho

Amendoim

Batata doce

Coco

Folhasde mandioca,feijao nhemba,abobora

Folhasde moringa

Farina di mais

Semi di arachidi

Radice tuberosadella piantapatata americana

Noce di cocco

Foglia verdedi manioca,fagiolo, zucca

Foglia di moringa(essicata)

Elenco di alcuni alimenti molto diffusi nella tradizione locale

Ricca di carboidrati e molto usata per preparare le pappe dei bambini. Spesso le mamme la preparano aggiun-gendo solo dello zucchero senza fornire quindi ai bambini un apporto sufficiente di proteine, vitamine e sali mi-nerali. Durante le dimostrazioni culinarie vengono presentate varie ricette per arricchire questo alimento base.

I semi di arachidi (pestati) sono molto usati nella cucina locale nella preparazione di varie pietanze in umido (ca-ril). Durante le dimostrazioni culinarie viene mostrato come questo prodotto possa essere utilizzato anche perarricchire le pappe per i bambini dai 6 mesi in su in quanto ricchi di proteine, lipidi, fosforo, magnesio e calcio.Inoltre, la parte sub-aerea della pianta di arachide viene usata nella produzione di compost organico perché al-tamente degradabile e facilmente incorporabile nella tessitura del suolo.

La patata americana esiste anche nella versione arancione (polpa alaranjada), più rara e leggermente più diffi-cile da coltivare. Entrambe sono molto usate nelle dimostrazioni culinarie per arricchire le papinhas per il loroalto contenuto di carboidrati, calcio e magnesio.

In Mozambico, oltre al consumo del frutto fresco, la noce di cocco viene spesso usata nella cucina tradizionaleper preparare vari tipi di caril. Durante le dimostrazioni culinarie le mamme vengono incoraggiate a usare que-sto prodotto ad alto contenuto energetico anche per l’alimentazione infantil.

Molte foglie fresche vengono tradizionalmente utilizzate, insieme ai semi di arachidi e al latte di cocco, per cuci-nare piatti genericamente chiamati ortaliza. Rappresentano una buona fonte di vitamine e sali minerali.

La pianta di moringa, nonostante sia ampiamente presente nella vegetazione locale, non è ancora molto cono-sciuta localmente per le sue proprietà nutritive. Essendo molto ricca in proteine, vitamine, calcio, fosforo, ma-gnesio e ferro, viene spesso usata durante le nostre dimostrazioni culinarie con lo scopo di incoraggiare le mam-me ad arricchire regolarmente le papinhas dei bambini.

La cacana (detta anche zucca africana), molto usatanella cucina tradizionale della Provincia di Inhambaneper preparare caril, non è considerata un alimento inalcune zone del nord del Mozambico ma un vero e pro-prio medicinale contro la malaria. Infatti, i frutti amaridi questa pianta rampicante vengono fatti bollire in ac-qua, la quale viene successivamente bevuta. Inoltre, lapianta è importante per le sue capacità di arricchire lafertilità del suolo.

Curiosità

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7 MMIIN MEDICUS

“L’AIDS, l’attuale killer numero uno, colpisce una popolazione che, per unabuona metà, è sieropositiva. Nei quartieri però essa da vita a varie forme di so-lidarietà: visitare gli ammalati, sostenere le famiglie colpite, occuparsi degliorfani ecc. (…) L’ambiente della baraccopoli è un disastro ecologico e mancadei più elementari servizi igienici (…) A noi tocca il compito di seminare incontinuazione, senza stancarci, i semi del cambiamento”. Così scriveva nel2000 da Korogocho Gino Filippini, indimenticato volontario bresciano scom-parso prematuramente nel 2008 per un mesotelioma («il cancro dell’amian-to»). Per rafforzare le associazioni keniote nate dal lavoro di Gino, MMI haraccolto la proposta di SVI di collaborare alla realizzazione di un nuovo gran-de progetto cofinanziato dall’Agenzia Italia per la Cooperazione allo Sviluppo.L’obiettivo è favorire l’inclusione socio-sanitaria ed economica di decine dimigliaia di giovani e donne vulnerabili degli slum della periferia est di Nairo-bi, dove vivono più di un milione di persone. Il progetto è realizzato da un network di associazioni italiane (le ONG di NoOne Out, CBM Italia, Find The Cure e altri) e keniote (IECE, Women FightingAids in Kenya e GCN).Il progetto, iniziato ad aprile, ha visto la nostra cooperante Grazia Orsolatoed i referenti dei partner locali realizzare una prima mappatura degli HealthCentres governativi degli slum di Korogocho, Mathare, Babadogo, Karioban-gi, Dandora, e dei centri giovanili dove trovano accoglienza giovani HIV+,per conoscere in dettaglio i servizi di assistenza sanitaria di base forniti. Adagosto e settembre si è proceduto alla selezione e al reclutamento di 80 Com-munity Health Volunteers (CHVs, agenti sanitari comunitari), che sono statisuccessivamente formati insieme a circa 20 Health Care Providers (HCPs,personale sanitario dei centri governativi). Nel mese di ottobre è stata avvia-ta la formazione del personale sanitario. I topics della formazione sono riferi-ti: alla identificazione e al riferimento dei bambini e delle donne HIV+ agliHealth Centres per il trattamento; al rafforzamento delle relazioni fra CHVse HCPs; ad approfondire con i CHVs i programmi locali di prevenzione, sen-sibilizzazione ed accompagnamento sanitario e sociale per giovani e donneHIV+: pre-counselling (PITC), counselling e test volontario (VCT), post co-unselling, aderenza alla terapia, prevenzione della trasmissione verticaledell’HIV mamma-bambino (PMTCT), programmi di assistenza per personeche vivono con HIV (PLWHIV), HIV e giovani degli Youth Friendly Centres,salute riproduttiva.

Massimo Chiappa

NO ONE OUT!Empowerment per l’inclusione giovanile negli slum di Nairobi

Il Kenya vive una situazione politicafortemente critica. Il 1° settembrescorso la corte suprema del Kenya haannullato l’esito delle elezioni presi-denziali del giorno 8 agosto. A seguitodelle nuove elezioni svolte il 26 otto-bre, la carica del presidente Kenyatta èstata confermata. Durante la campa-gna elettorale, ci sono stati morti e feri-ti. Le tensioni politiche restano elevatee si prevedono ulteriori atti di violenzatra manifestanti e forze dell’ordine.

Kenya

bocca poco a poco. Sto scrivendo mentre sono comodamente seduta sul divano, ogni tanto alzo lo sguardo e miguardo attorno per accertarmi di essere veramente qui. Se da un lato mi sento ancora un po’ in un altro posto, dal-l’altro mi pare di non essere mai andata via. […]Sono curiosa di scoprire quanto ci metterò a riadattarmi alla vita di “prima”. I ritmi sono così frenetici che più diuna volta mi sono ritrovata a pensare che dobbiamo essere dei matti noi occidentali a correre così. Mi piacerebberestare immune da questa velocità ma temo che presto sarò di nuovo in pista perché non deve essere troppo piace-vole restare indietro. [...] La domanda che mi faccio più di frequente è: “Ripartirò?”. La risposta è che non lo so, ov-viamente. Ma adesso vorrei rimparare a stare qui, in questa terra frenetica e piena di stimoli, consapevole e feliceche ancora per un po’ i pensieri saranno rivolti a Morrumbene in Mozambico.

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MMI 8IN MEDICUS

Dopo essersi focalizzati a lungo sugli aspetti tecnico-nutri-zionali della crescita del bambino, oggi si parla di Nurturingcare. In inglese, significa “offrire al bambino un ambientestabile, che risponda alle sue necessità sanitarie e nutrizio-nali, che lo protegga dai pericoli, gli offra delle occasioni diapprendimento e d’interazione, sia positivo a livello emo-zionale e stimoli il suo sviluppo” (Lancet, 2016). Insomma,fornire cibo sufficiente e adeguato non basta. Occorre unapersona che interagisca con il bambino, lo nutra e lo facciagiocare; un ambiente pulito; degli spazi protetti per muo-versi senza farsi male o essere esposto a sostanze nocive. Solo dopo aver letto l’articolo di Lancet abbiamo “scoperto”che ci occupiamo di “nurturing care” da molto tempo, per-ché il limite di chi lavora sul terreno è che spesso non ha leparole per definire le cose che fa.Le mamme burkinabè non hanno tempo d’occuparsi dei fi-gli. Con l’ultimo nato sulla schiena, lavorano dalle 12 alle 17ore al giorno. Talvolta lavorano, portano un figlio sullaschiena e un altro nel ventre: la contraccezione, ostacolatadalle religioni tradizionali e moderne, stenta a diffondersi.Per le donne, venire ogni mese al centro di salute per il con-trollo della crescita e la dimostrazione di cucina è una matti-nata di quiete e l’esperienza di “come potrebbe essere se”: sicucina, si discute, si dà da mangiare ai bambini, li si fa stareinsieme e giocare.Spesso, il bambino è sulla schiena di mamma anche quandocucina, benché respirare il fumo del focolare sia uno dei prin-cipali fattori di rischio sanitario in Burkina. Ma se lo si depo-ne a terra, il piccolo è già in grado di muoversi e nessuno sene occupa, ecco tutti i rischi della cucina: fuoco, liquidi e cibibollenti, coltelli e prodotti chimici. Infine, mantenere l’igie-ne, con poca acqua e poco sapone, è una sfida quotidiana.

Burkina Faso: Nurturing care

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a cura di Virginio Pietra e Marina Martinetto

Ci vuole anche papà!

L’igiene.Focolare all’aperto.

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9 MMIIN MEDICUS

I progetti in corso di MMIAFRICA Progetto Co-finanziatore

Salute e nutrizione della mamma e del bambino nella regione del Centro Ovest MAECI - Min. Affari Esteri eBurkina Faso del Burkina Faso: proteggere i 1.000 giorni cruciali per la crescita. In consorzio con LVIA. Cooperazione Internazionale

Lotta all’AIDS pediatrico e supporto all’assistenza pediatrica e neonatale pressole strutture sanitarie HOSCO e CANDAF a Ouagadogou. Fondi privatiCon la collaborazione dell’Università degli Studi di Brescia e di Parma.

TERIMBERE KIREMBA - Sostegno alla riqualificazione dell’Ospedale di Kiremba 8xMille CEIBurundi tramite la formazione del personale e il rafforzamento dei servizi di salute materno-infantile Fondi privati

e di medicina interna. In collaborazione con ATS Kiremba.

Kenya No One Out! Empowerment per l’inclusione giovanile negli slum di Nairobi. MAECI - Min. Affari Esteri eIn collaborazione con SVI, MLFM, SCAIP, CBM Italia. Cooperazione Internazionale

Comunità resilienti in Mozambico. La collettività del distretto di Morrumbene si attiva per 8xMille CEIMozambico migliorare la nutrizione e la sicurezza alimentare. In collaborazione con SCAIP e SVI.

Lotta alla malnutrizione infantile e alla insicurezza alimentare 8xMille Statonel Distretto di Morrumbene. In collaborazione con SCAIP e SVI.

Seed the future. Promuovere la sicurezza alimentare e la salute materno infantile Regione Lombardiaper le famiglie vulnerabili del Distretto di Morrumbene. In collaborazione con SCAIP.

Costruzione di un piccolo ambulatorio di pronto soccorso a Barrane. Fondi privatiIn collaborazione con SCAIP-SVI-CMD Brescia.

Accesso all’acqua per le comunità rurali di Manhussele e Mangoro. AICS Maputo (Coop. italiana)

AMERICA LATINA/EST EUROPA

Ecuador Promozione della salute comunitaria a Julcuy (parte progetto FOCSIV Ecuador). 8xMille CEI

Brasile Educazione, salute, acqua e autosviluppo famigliare: progetto per lo sviluppo integratodelle comunità quilombole di S. Antonio Penalva (Maranhao, Brasile). 8xMille CEIIn collaborazione con Aquilone onlus.

ITALIABrescia Mediazione psico-socio-sanitaria integrata ai servizi di accoglienza per richiedenti(Val Trompia) protezione internazionale del progetto SPRAR “Valtrompia accogliente”. Bando SPRAR 2016

In collaborazione con Cooperativa “Il Mosaico”, SVI e SCAIP.

Brescia e prov. Stay in action! Azioni internazionali per giovani locali. Fondazione ASMIn collaborazione con SCAIP, SVI e Cooperativa “Il Calabrone”.

(a cura di Massimo Chiappa)Per maggiori informazioni sui progetti: www.medicusmundi.it

Per il terzo anno consecutivo Brescia è stata polo formativo per Focsiv,accogliendo 49 ragazzi provenienti da tutta Italia, pronti ad iniziarel’anno di servizio sia in Italia, che all’estero. Per una settimana i civilistisono stati impegnati in una formazione generale, coordinata dalle ongbresciane MMI, SCAIP, SVI con Fondazione Tovini, che ha trattato temicome la gestione dei conflitti interpersonali, l’intercultura, la comunica-zione e la storia che dall’obiezione di coscienza ci ha portato fino al Ser-vizio Civile. Una settimana intensa, coordinata, tra gli altri, dalle nostreresponsabili per il servizio civile per le 3 ong bresciane, Claudia Ferrari eLia Guerrini, dal 13 al 19 novembre, ospitata nel verde del centro Oreb diCalino. Finita la formazione generale, i 20 ragazzi delle ong brescianehanno poi affrontato la formazione specifica, per prepararsi al meglioad affrontare i progetti che li attendono. Buon anno di servizio a tutti ebuon cammino!

Lia Guerrini e Claudia Ferrari

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MMnewN217 20-11-2017 17:55 Pagina 9

In tutto il mondo 1,2 miliardi di persone non hanno accesso afonti d’acqua potabile pulita e in 2,4 miliardi non possonousufruire di un adeguato sistema di sanificazione. Le malattieportate dall’acqua inquinata o non purificata sono numerosee ogni anno più di due milioni di persone, per lo più bambini,sono vittime di tali patologie. Il problema del rapporto tra ri-sorse idriche e malattie non può essere confinato al soloaspetto alimentare. Se infatti è vero che molte sono le convin-zioni che le patologie siano direttamente collegate al consumodi acqua inquinata, occorre anche tenere presente che la man-canza di acqua in molte parti del mondo condiziona radical-mente il livello igienico della popolazione, favorendo lo svi-luppo e la diffusione di molte malattie Mentre siamo però abi-tuati a considerare il rischio di contagio di tali microrganismicome una questione a noi lontana e relegata ai Paesi più pove-ri, non ci accorgiamo per esempio che nel 1993 a Milwakee(USA) 400.000 cittadini si sono ammalati bevendo acqua po-tabile infettata dalle cisti di criptosporidium, oppure che nel 2000 a Wal-kerton (Canada) 2.300 persone sono state infettate nello stesso modo daEscherichia coli. Potrebbe essere un ulteriore campanello d’allarme per ilnostro Paese la recente diffusione nelle regioni italiane della zanzara Aedesalbopictus (zanzara tigre), insetto originario del sud est asiatico e vettoredel virus Chikungunya. I cambiamenti climatici, uniti ai movimenti migra-tori e alla crescita della popolazione sono la maggior causa proprio nei paesipiù industrializzati alla diffusione di organismi patogeni che popolano l’ac-qua. Tali microrganismi tendono inoltre a sviluppare una crescente resi-stenza immunitaria ai disinfettanti.Le malattie infettive causate da batteri patogeni, virus e protozoi parassitisono tra i più comuni e più diffusi rischi per la salute causati dall’acqua. Lagente entra in contatto con questi microorganismi attraverso l’acqua conta-minata, le gocce dell’acqua, l’aerosol e lavandosi o bagnandosi. Alcuni mi-croorganismi patogeni trasportati dall’acqua possono causare malattie gra-vi o mortali. La diarrea è spesso il sintomo principale. Le persone con bassaresistenza, soprattutto anziani e bambini piccoli, sono soprattutto soggettia queste malattie.Le malattie legate all’acqua possono essere classificate in questo modo:1) Malattie trasmesse per contagio oro fecale2) Malattie dovute a microrganismi presenti nell’acqua3) Malattie trasmesse da insetti vettori e daanimali che vivono nell’acqua.Il primo gruppo di malattie viene così descrit-to per la facilità di trasmissione dovuta al cir-cuito feci, mani, bocca in carenza di elementa-ri norme igieniche. I microrganismi possonoessere presenti nell’acqua inquinata e tra-smessi all’uomo per ingestione, per contattodiretto o per utilizzo di tale acqua per lavare glialimenti; oppure sono trasmessi dalle manicontaminate alla bocca.In questo primo gruppo ricorderei due tra lepiù importanti protozoosi intestinali come l’a-mebiasi e la giardiasi, mentre, tra le malat-tie batteriche, il colera e la febbre tifoide e

MMI 10RUBRICA DEL MEDICO

Rubrica del medicoLe patologie legate all’acqua

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11 MMIRUBRICA DEL MEDICO

tra quelle virali, senza dubbio, l’epatite A e l’epatite E.Per prevenirle è importante educare la popolazione sull’importanza del la-vaggio delle mani, sulla necessità dello smaltimento delle feci umane in mo-do igienico. Proteggere, purificare e clorare le forniture d’acqua pubblicaevitando possibili connessioni di riflusso fra l’acqua potabile ed i sistemi dismaltimento dei rifiuti. Trattare l’acqua chimicamente o bollirla per la pre-venzione di singoli individui e di piccoli gruppi è valido inoltre nel caso siviaggi o si svolgano attività in zone non fornite di acquedotti. Va inoltre sot-tolineato che alcune di queste patologie possono essere prevenute medianteopportuna vaccinazione. Ovviamente per un viaggiatore che si rechi in areeendemiche i vaccini per l’epatite A, il colera e il tifo sono fortemente racco-mandati.Per quanto riguarda le malattie del secondo gruppo, i microrganismi re-sponsabili vivono e si riproducono nell’acqua. L’uomo si infetta per contattodiretto lavandosi o bagnandosi in acque contaminate, per più di acque dolci,prevalentemente stagnanti. La penetrazione degli agenti patogeni avvienedirettamente attraverso la pelle. Tra queste vanno ricordate le schistoso-miasi, urinaria e intestinale, e l’anchilostomiasi.E’ quindi utile, per prevenire, educare la popolazione nelle aree endemichecirca le modalità di trasmissione ed i metodi di protezione. Diventa unapriorità migliorare i sistemi di irrigazione di coltivazione; può essere impor-tante trattare i luoghi di crescita dei molluschi con molluschicidi.Infine al terzo gruppo appartengono quelle patologie che non sono determi-nate da microbi presenti direttamente nell’acqua, quanto piuttosto da pic-coli animaletti, in genere insetti, che fungono da vettori di malattia. Tali in-setti trovano il loro habitat naturale e vivono in prossimità di acque (per lopiù stagnanti) e fungono da ospiti per i microrganismi patogeni che vengo-no trasmessi nell’uomo al momento della puntura: è quanto si verifica permalaria, dengue/chikungunya e malattia del sonno (tripano-smiasi africana). La prevenzione di tutte queste malattie legate a vettori“acquatici” si fonda pertanto sull’educazione sanitaria della popolazionesulle misure per l’eliminazione o la distruzione degli habitat delle larve e suimezzi di protezione personale contro le zanzare ad abitudini diurne e not-turne, compreso l’uso di zanzariere impregnate di permetrina, abiti protet-tivi e repellenti cutanei.

Silvio CaligarisVice-presidente MMI - Responsabile SSVD Malattie Infettive e Tropicali,

Spedali Civili di Brescia

Nella sede di Medicus Mundi Italia, docenti di grandissimo rilievo sonoimpegnati nelle lezioni della XXIX edizione del Corso di Malattie Tropicalie Medicina Internazionale iniziato il 6/11/2017 (patrocinato dall’Universi-tà degli Studi di Brescia – Clinica Malattie Infettive e Tropicali, F.N.O.M,Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Brescia, Ordine dei Farmaci-sti della Provincia di Brescia e Fondazione SIMG). Strutturato in 3 moduli settimanali singolarmente fruibili e incentrato sutemi sempre più attuali (Salute globale, Grandi endemie tropicali, Medi-cina delle migrazioni), il Corso si rivela essere un aggiornamento necessa-rio e un’utile formazione per medici, farmacisti, infermieri e operatori sa-nitari, oltreché per tutti coloro che intendano partecipare a progetti sanita-ri nei paesi a risorse limitate. Il Corso completo di 3 Moduli (105 ore) forni-sce n. 50 crediti ECM.

Direttore del Corso: dr. Silvio CaligarisSegreteria organizzativa: rag. Cinzia Ferrante

CMT-MI 2017

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MMI 12INTERNAZIONALE

La sepsi è definita come un evento a rischio di vita causatodalla disregolazione della risposta dell’organismo in pre-senza di un’infezione. Dal punto di vista clinico i criteri sonola presenza di un’infezione (sospetta o documentata) asso-ciata a disfunzione d’organo, quale disfunzione cardiorespi-ratoria, insufficienza renale, epatica, alterazioni della co-agulazione.L’impatto della sepsi nella salute globale è enorme. Si stimache nel mondo ogni anno i decessi attribuibili alla sepsi sia-no circa 6 milioni; tra questi, un milione sono neonati e100.000 sono donne in gravidanza, la maggior parte di essiin paesi a risorse limitate.I microorganismi responsabili della sepsi neonatali differi-scono da quelli dell’adulto e del bambino. Lo StreptococcusAgalactiae è isolato nel 70% dei casi, seguito da EscherichiaColi, Streptoccoccus Viridans, Enterococci, Stafiloccoccus Aureus, Pseudomo-nas Aeruginosa e altri batteri Gram negativi. L’infezione è generalmente tra-smessa durante il passaggio attraverso il canale del parto, più raramente attra-verso le membrane amniotiche o il latte materno.I principali fattori di rischio sono: prematurità, basso peso alla nascita, il sessomaschile, l’etnia nera, esecuzione di manovre ostetriche invasive (amiocentesi,villocentesi...), presenza di corionamnionite (infezione delle membrane am-niotiche), infezione materna durante il parto (in particolare del tratto genito-urinario), prolungata rottura delle membrane.Nei paesi industrializzati l’incidenza della sepsi neonatale da StreptococcoAgalactiae è drasticamente crollata da metà anni novanta grazie alla prevenzio-ne della trasmissione intrapartum mediante la somministrazione di antibioticidurante il travaglio nelle pazienti gravide a rischio, identificate mediante l’ese-cuzine di tampone vaginale tra le 35 e le 37 settimane di età gestazionale.Lo spettro clinico della sepsi neonatale è molto ampio; i sintomi possono essereaspecifici e sfumati, ma anche estremamente gravi. Tra i più frequenti sono ildistress respiratorio, le apnee, alterazioni della frequenza cardiaca e della per-fusione cutanea, ipotensione e shock, instabilità termica, alterazioni del tono edello stato di veglia. La diagnosi è difficile soprattutto nelle fasi iniziali, maquando diventa evidente è spesso già ad uno stadio avanzato, associato ad ele-vata mortalità e morbidità.Molti dei decessi attribuiti alla sepsi sarebbero prevenibili, anche in paesi a ri-sorse limitate, attraverso misure di sanità pubblica quali la promozione dell’i-giene delle mani, utilizzo di kit sterili per il parto, promozione dell’allattamentoal seno precoce, contatto pelle a pelle precoce (kangaroo mother care) e disinfe-zione del moncone ombelicale con Clorexidina.In caso di sospetta sepsi, l’inizio della terapia antibiotica endovenosa deve esse-re tempestivo, previa esecuzione degli esami colturali. E’ necessario utilizzareantibiotici a spettro ristretto verso i principali microorganismi responsabili,generalmente un beta-lattamico (Penicillina o Ampicillina) in associazione adun aminoglicoside (Gentamicina o Tobramicina). In caso di sospetta meningi-

te è indicata l’associazione con una Cefalospori-na di terza generazione. Una volta identificato ilpatogeno o esclusa l’infezione la terapia antibio-tica andrebbe ristretta o sospesa il prima possibi-le per evitare l’insorgenza di antibiotico-resi-stenza o problemi intestinali correlati alla altera-zione della flora batterica commensale.

Roberto MarzolloTerapia Intensiva Neonatale,

Spedali Civili di Brescia

La sepsi neonatale

Singer M, et al. The Third Internatio-nal Consensus Definitions for Sepsisand Septic Shock (Sepsis-3). JAMA.2016; 315(8): 801-10

Klinger G et al. Epidemiology and riskfactors for early onset sepsis amongvery-low-birth-weight infants. Am jObstet Gynecol 2009; 201:38. E1-38.e.6.

Klinger G et al. Epidemiology and riskfactors for early onset sepsis amongvery-low-birth-weight infants. Am jObstet Gynecol 2009; 201:38. E1-38.e.6.

Vogel L, Sepsis kills one million new-borns a year: WHO. CMAJ 2017 Octo-ber 10; 189:E1272

WHO, Document EB140/12, Impro-ving the prevention, diagnosis andmanagement of sepsis. January 2017.

Bibliografia

MMnewN217 20-11-2017 17:56 Pagina 12

13 MMISEGRETERIA

Mariarosa ci ha lasciato così, silenziosamente il giorno 8 maggio, co-me se non volesse disturbarci. Nata sul lago di Como nel 1927, era cre-sciuta a Calvisano. Conseguita la maturità classica a Brescia, si laurea in Medicina e Chirurgia presso

l’Università degli Studi di Parma nel 1953, dove si specializza in MedicinaInterna nel 1957; nel 1959, consegue la specializzazione in Cardiologiapresso l’Università di Torino. Dal 1953 al 1976 ha coperto il ruolo di assi-stente e successivamente aiuto presso la 1° divisione di Medicina Generaledegli Spedali Civili di Brescia. Nel 1976, è stata nominata primario medicodella Divisione Medicina Riabilitativa dell’Ospedale S. Orsola di Brescia(prima donna primario in città), ruolo che ha ricoperto sino al pensiona-mento nel 1997. Dal 1992 al 1996 ha svolto la funzione di Direttore Sanita-rio presso il medesimo Ospedale. Durante gli anni di attività presso l’ospe-dale S. Orsola si è occupata in particolare di Geriatria e Riabilitazione. E’stata autore di circa 100 pubblicazioni su riviste italiane e straniere. Il suoimpegno nel mondo del volontariato e della società civile l’ha vista attiva supiù fronti: dal 1980 al 1990 Consigliere Comunale del Comune di Brescia

(Commissione Assistenza e Cultura) e Consigliera dell’Associazione Balestrieri –Anziani in linea di Brescia; Presidente del Soroptmist negli anni ’74-’76; Socia fon-datrice e Consigliera dell’Associazione Volontari Ospedalieri (A.V.O.). Ma spe-cialmente ha riversato la sua dedizione totale e la sua consueta acuta intelligenzain Medicus Mundi Italia di cui è stata socia fondatrice e per la quale ha coordinatocon lungimiranza progetti socio-sanitari in America Latina, Africa e India rivoltiall’infanzia, alle donne, alla violenza sui minori, alle condizioni igieniche.

Mariarosa Inzoli: una vita in dono

Con la mostra “Tre strade, un solo viaggio. Enrica Lombardi, MariarosaInzoli, Luciano Silveri raccontati da chi li ha conosciuti e stimati”, FondazioneMuseke, Fondazione Sipec e Medicus Mundi Italia hanno voluto rendere omag-gio a tre loro fondatori scomparsi di recente, personalità di rilievo della coopera-zione bresciana e nazionale. Allestita in Broletto, nella Sala di S. Agostino dellaProvincia di Brescia, da mercoledì 11 a venerdì 20 ottobre 2017, nell’ambito dellegiornate del primo Festival della Missione (12-15 ottobre), il percorso dellamostra si snodava attraverso cinque pannelli con immagini e testi che hannofatto rivivere le grandi idealità dei tre personaggi, contraddistinti da storie pro-fessionali radicalmente differenti: l’imprenditrice Enrica Lombardi, il medicoMariarosa Inzoli, l’ingegnere Luciano Silveri i quali, con modalità diverse, hannocompiuto un cammino solo, una strada sola nel mondo dell’umanità in sensolato, tutti e tre guidati dalla lanterna di una spiritualità speciale. A corredo, laproiezione di video con le testimonianze degli amici più cari. Grande ressa la seradell’inaugurazione che aveva in scaletta gli interventi del dott. Gerolamo Fazzini,direttore del Festival della Missione, che ha sottolineato la dinamicità missiona-

ria di Brescia; di Giuseppe Lombardi che, della cugina Enrica Lombardi,ha ricordato il suo porsi sempre con il sorriso e la grande capacità disapersi relazionare amorevolmente con tutti; del prof. Francesco Castelliche, di Mariarosa Inzoli, ha evidenziato l’elevato senso di giustizia, lacapacità di valorizzare sempre le persone, in un viaggio di vita declinatosenza meta e guidato dal senso del buono e del bello; di GiovannaGiordani Bussolati che, di Luciano Silveri, ha messo in luce il senso di una‘missionarietà’ lieta, (non cupa) e la grande fede, sprone ad agire nell’at-tenzione ai bisogni di tutti. Non si è trattato, dunque, di una mostra ricor-do, esaustiva del percorso esistenziale delle tre figure, ma di una mostraarticolata quale riflessione sul senso di missione cui ciascun individuo èchiamato nella società odierna: perché mission is possible.

“Tre strade, un solo viaggio”

Mariarosa Inzoli19.4.1927 - 8.5.2017

Provengo da famiglie di agricoltoridi Brescia e Cremona.

All’età di 6 anniho perso il padre e la sorellina.Forse questi eventi sono statideterminanti nella mia scelta

professionale.Mia madre si è sempre dedicata

ad “opere benefiche”(S. Vincenzo, Caritas).

Quando ero bambina – e ho fattole elementari negli anni ’30 –

scrivevo sempre sul mio diario“da grande farò il medico

missionario”.

a cura di Monica Franchi

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MMI 14IN MEDICUS

- assicura la supplementazione in ferro e acido folico delle circa 60.000 gestanti che ogni anno effettuano visitaprenatale nei 180 Centri di Salute della Regione;

- assicura la supplementazione in polveri di micronutrimenti (vitamine e sali minerali) di circa 18.000 bambi-ni/anno;

- ha distribuito 30 tonnellate di farine infantili fortificate per il recupero dei bambini malnutriti;

- ha formato, e assicura la supervisione, di 132 tra infermieri e ostetriche sull’alimentazione della madre (duran-te la gravidanza, l’allattamento) e del bambino (nei primi due anni di vita);

- ha formato, e assicura la supervisione, di 62 animatrici incaricate delle dimostrazioni alimentari sull’alimenta-zione di complemento al latte materno dei bambini dai 6 ai 23 mesi;

- ha equipaggiato 62 Centri di Salute in utensili di cucina e mobilia per le dimostrazioni culinarie.

Il Progetto 1.000 giorninella Regione del Centro Ovest del Burkina Faso:

Durante le dimostrazioni di cucina, l’a-nimatrice insiste molto su questi aspet-ti: • il focolare è all’aperto, ma protetto;• le mamme che cucinano affidano il

loro bambino alle altre, per evitareche i bambini si avvicinino all’area dicucina;

• si cerca d’introdurre l’idea dell’im-portanza del gioco;

prima di cucinare, ci si lava le mani;• i bambini mangiano seduti sulle gi-

nocchia della mamma, che li imboccae si occupa di loro.

Realizzare tutto ciò nelle famiglie non è(ancora) possibile, ma è importanteche le mamme lo vedano come unobiettivo desiderabile, da raggiungere.

segue da p. 8

La pappa.

Il gioco.

Hanno tra i 16 e 19 anni, vivono nella pro-vincia di Kadiogo, in Burkina Faso, e sonoospiti di un centro di accoglienza per don-ne e ragazze che hanno subìto violenza oscappano da matrimoni forzati. Ma ci so-no anche uomini e bambini che aspettanodi essere visitati negli ospedali locali e pro-stitute minorenni che lavorano nei bordel-li della città. Sono alcuni dei protagonistidelle immagini scattate dal fotografoFrancesco Cocco nel febbraio del 2017: ilsuo progetto, intitolato Burkinabé, rac-conta uno dei paesi più poveri dell’Africa.

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15 MMISEGRETERIA

La Scala di Paolo CandottiUn libro-dono per MMINuovo libro-dono del veterinario Paolo Can-dotti, già autore dei racconti per bambini LeAvventure del Camiciola e Tutti a nanna. Delprezzo di copertina pari ad € 15 stabilito dal-l’Editore, € 10 verranno devoluti a MMI persostenere il Progetto No One Out! che MMI starealizzando in Kenya. Il romanzo è del genereThriller e sarà disponibile dalla prima setti-mana di dicembre.

La tramaLa Scala (Edizioni Arti, Brescia 2017) si ispiraad una delle più tristi pagine italiane della se-conda guerra mondiale, il rastrellamento delGhetto di Roma del 16 ottobre del 1943. Dalle immagini di quella incon-cepibile apocalisse dell’uomo inizia la sequenza di inusuali episodi dimorte nel romano Palazzo del Ramo. Il commissario Argenti deve sfida-re la sua stessa ragione per comprendere cosa terrorizza quella che ap-parentemente sembra una tranquilla comunità di inquilini. Quei mortierano davvero troppi perché si tratti solo di coincidenze.

Per ordinare il libro e per la relativa spedizione: visitare il sito www.me-dicusmundi.it oppure scrivere a [email protected], indicando ilvostro indirizzo di spedizione e gli estremi della donazione oppure tele-fonare in Segreteria al numero 0303752517, chiedendo di Cinzia.

A Natale prova il gusto dellaSolidarietà, assaggiando il no-stro panettone...Medicus Mundi Italia (inisiemealle Ong bresciane SCAIP e SVI)

propone per Natalebuonissimi panettonicon un offerta minimadi 10 euro che andràa sostenere il ProgettoNo One Out! a favoredei giovani delle peri-ferie di Nairobi, inKenya. Quest’anno ilpanettone solidalescelto è il buonissimo

mandorlato artigianale da 750 grdella bresciana Valledoro. I panet-toni solidali saranno disponibili insede da fine novembre. Che cosaaspetti a prenotarli per te o per latua azienda? Per info e prenota-zioni: 030 6950381 o [email protected]

Panettonesolidale

KIDSSPAZIO CONTEMPORANEA

Corsetto Sant’Agata 22 ,Bresciada giovedì a domenica, dalle 15.30 alle 19.30, fino al giorno 7 gennaio 2018

inaugurazione: venerdì 1 dicembre 2017, ore 19a cura di Lucio Merzi con la collaborazione di Antonio Comini e Cinzia Battagliola

Dal giorno 1 dicembre al 7 gennaio, presso “Spazio Contemporanea” a Brescia, in mo-stra gli scatti di alcuni tra i più noti fotografi del mondo, per un obiettivo solidale: so-stenere i giovani.Le ONG Bresciane MMI (Medicus Mundi Italia), SCAIP (Servizio Cooperazione As-sistenza Internazionale Piamartino) e SVI (Servizio Volontario Internazionale) do-po il grande successo delle precedenti edizioni organizzano, per il quinto anno conse-cutivo, la mostra che raccoglie le fotografie di alcuni dei più noti fotografi del mondo.L’esposizione si svolgerà presso lo Spazio Contemporanea in corsetto Sant’Agata 22 aBrescia. Ogni anno l’iniziativa raccoglie celebri scatti dei più noti fotografi da tutto ilmondo, toccando una particolare tematica o un’area specifica del pianeta. Quest’anno il tema scelto per la mostra è Kids: l’esposizione sarà infatti dedicata agliscatti che ritraggono bambini e adolescenti, con un centinaio di capolavori della foto-grafia dall’ottocento ad oggi, come Sally Mann, Steve McCurry, Lola Alvarez Bravo,William Ropp e molti altri. Come ogni anno la mostra è a ingresso libero, ma le offertesaranno più che gradite: l’obiettivo solidale delle tre ONG sarà a favore del progetto“No One Out! Empowerment per l’inclusione giovanile negli slum di Nai-robi”. La mostra, curata dallo storico responsabile delle mostre delle ONG brescianeLucio Merzi, con la collaborazione di Antonio Comini e dalla fotografa Cinzia Batta-gliola, sarà inaugurata l’1 dicembre 2017 e rimarrà aperta fino al 7 gennaio 2018, dalgiovedì alla domenica dalle 15.30 alle 19.30, con possibilità di aperture straordinariesu richiesta per gruppi e scuole, su prenotazione.

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Edito con il contributo dellaFondazione Banca San Paolo di Brescia

Ogni donazione è fiscalmente deducibile. (Norme deducibilità fiscale: D.L. n.49/87 con DM n. 1988/128/004187/2D del 14/09/1988 e D.L. 4 dicembre1997 n. 460, con modifiche apportate dal D.L. n. 35 del 14/03/2005, conver-tito in Legge n. 80 del 14 /05/2005).

Informativa sulla Privacy ex Art. 13 DL. 196/2003. I suoi dati verranno utiliz-zati esclusivamente per uso interno di MMI.Per saperne di più, visiti il sito www.medicusmundi.it.

Medicus Mundi Italia ONLUS (MMI) è una ONGper la cooperazione socio sanitaria internazionale

MMI è Socio

Quote annualiSi ricorda a tutti i Soci di rinnovare la quota annuale, fissata per il 2018 in due fa-sce di età:1. € 20 dai 18 fino ai 29 anni compresi e adulti dopo i 65 anni.2. € 50 dai 30 ai 64 anni compresi.Tutti i Soci hanno eguali diritti di eleggibilità attiva e passiva nel pieno rispettodella democraticità, prevista dalla Legge 266/91.

Perché associarsi a Medicus Mundi Italia?Associarsi alla ONG Medicus Mundi Italia è il primo gesto concreto: • di chi ha compreso il messaggio e aderisce alle idealità di Medicus Mundi Italia;• di chi promuove e sostiene l’impegno e il lavoro delle persone che operano nel-

l’ambito della cooperazione sanitaria internazionale;• di solidarietà verso quelle popolazioni, quei bambini e quelle mamme che sono na-

ti e vivono in Paesi economicamente svantaggiati, in molti dei quali guerre e con-flitti peggiorano drammaticamente le condizioni di vita e impediscono sviluppo;

• di condivisione di un ideale comune con chi è impegnato da oltre 40 anni nella di-fesa del diritto alla salute (Dichiarazione di Alma Ata 1978).

Assemblea Bilancio PreventivoA norma di Statuto, l’Assemblea Ordinaria dei soci è convocata per lunedì 4 di-cembre 2017, h. 17.00, presso la sede di via Collebeato 26 a Brescia, con il seguen-te ordine del giorno:- Presentazione del Bilancio Preventivo 2018- Discussione ed approvazione del Bilancio Preventivo 2018- Varie ed eventuali

Come sostenere le attività di MMI❤ Donazione online con Carta di Credito o PayPal❤ Bonifico bancario IBAN IT 64 P 03111 11202 000000013162 - BIC: BLOPIT22❤ Bonifici continuativi

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Direttore Responsabile: Adalberto MiglioratiRedazione: Monica FranchiStampa: GraficaCM - Leno (BS)Reg. Trib. Brescia N. 7/1989del 18 febbraio 1989Distribuzione gratuitaPeriodico Sped. in abb. post. - 70%Filiale di BresciaTiratura: 1.600 copieStampato su carta riciclata certificata FSC®

MMISEGRETERIA

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F. Arieti, M. Calia, S. Caligaris,P. Candotti, G. Carosi, F. Castelli,C. Cerini, M. Chiappa,C. Ferrari, M. Franchi,G. Gianotti, L. Guerrini,M. Martinetto, R. Marzollo,G. Olivini, E. D. Paulo Huo,V. Pietra

In questo numerohanno collaborato

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